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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation N° 20 ottobre/novembre 2009 - € 7,00 Barrocco Torino Barocco e tecnologie fanno tendenza Epson EB-Z8000WU La compressione video Standard, tecniche e accorgimenti Telemedicina Tecnologia al servizio della salute In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa di restituzione.

Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation - vox technologica, soluzioni, scenari, dal mondo, approfondimenti

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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Page 2: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

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Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è

riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”

dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa

Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

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Montelupone,

“Borgo Ideale”,

ha inteso rendere

grande il suono sia in

ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

Un suono che supera

il concetto di diffusione

sonora geometrica,

ma offre un effetto

olografico

e tridimensionale

attraverso diffusori

che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

2009

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Giorgio Ungania

Direttore Responsabile

culturale tout court, oppure un retaggio della nostra storia nazionale, che ci ha

visto divisi fi no a tempi recentissimi in stati-regione, stati-dipartimento e addirittura

in stati-città, o un misto di entrambe le cose… l’esperienza comune è comunque

che gli italiani in ambito lavorativo sono di impostazione piuttosto individualista, e

preferiscono generalmente ragionare e fare da soli piuttosto che mescolarsi con

colleghi e partner. Non che l’associazionismo non sia presente, anche in ambito

professionale, con realtà forti come Confartigianato e Confcommercio, ma l’idea di

fare network, nella prospettiva di poter condividere problemi e diffi coltà organizzative

ma anche risorse e prospettive, per ottenere benefi ci comuni, è accolta normalmente

con prudenza.

A questo si aggiunge che il nostro mercato legato all’integrazione e all’audio video

è ancora giovane, rispetto a quelli ben più consolidati di Inghilterra, USA, Giappone,

con numeri in evoluzione e una consapevolezza ancora da coltivare e rafforzare

da parte degli utenti. Accade così che non siano sempre ben defi niti i confi ni delle

attività svolte dalle aziende, o che i servizi offerti dai professionisti si “spalmino” su

settori contigui. Non è raro infatti che un progettista si trovi a lavorare sia in ambito

residenziale, per quanto alto, che ha necessità tutte sue, e che al contempo fi rmi

progetti di regie tecniche, sale conferenza o auditori. Inoltre, nel nostro Paese la

professione non è ancora defi nita né da percorsi formativi uffi ciali né da certifi cazioni

o albi professionali, e ancora poco o nulla riconosciuta da parte dell’utente ma anche

in termini di autocoscienza da parte dei lavoratori stessi.

Alcune esperienze estere, come quella di InfoComm o di CEDIA, confermano che

l’associazionismo potrebbe rispondere a molte di queste domande e necessità,

creando un network di contatti e alleanze tra gli associati, utile sia per condividere

i bisogni comuni a tutti, come una maggiore visibilità di settore o la condivisione

di informazioni, sia per ciò che un solo soggetto non riesce a realizzare, come per

la partecipazione comune per le aziende alle fi ere o addirittura la creazione di una

vetrina autonoma per gli associati. Ma la ciliegina sulla torta sono la formazione,

necessaria allo sviluppo di tutto il settore, e la certifi cazione della professione,

tanto più signifi cativa quanto l’associazione è conosciuta e riconosciuta da utenti e

istituzioni.

Qualcosa però si sta muovendo, e la sensibilità su questi argomenti da parte sia dei

professionisti che delle aziende sta crescendo. CEDIA, di cui Connessioni è media

partner nazionale, è sempre più presente in Italia con nuove membership e anche

con un intervento diretto tramite i seminari, come nell’area educational organizzata

da Connessioni al recente Top Audio & Video Show (il reportage è a pagina 62); e

InfoComm sta muovendo i primi passi per creare anch’essa una base culturale nel

nostro Paese.

Che sia arrivato il tempo per un nuovo sistema di pensiero?

Alla prossima

Sar

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ratt

eris

tica

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Anno 4

Numero 20

ottobre/novembre

2009

>4Scenari

TelemedicinaSanità, comunicazione e IT

>12Soluzioni

Bar Rocco, San Rocco, Barrocco

Il barocco con

tocco tecnologico

>20Soluzioni

La facciata immagine del Museion

Videoproiezione in

formato magnum

>26Soluzioni

Digital signage per club e bar

L’esperienza della rete On

nei Paesi Bassi

>1 Editoriale

>60 Appuntamenti

>70 Open Day

>72 News dal mondo

>74 News

>80inserzionisti/az. citate

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som

mar

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>32Vox Technologica

Tutto sulle LIMLavagne Interattive Multimediali

>38Vox Technologica

La compressione video

Dai fi le più pesanti ai più

leggeri, senza perdita

d’informazione

1992 1994 1996 1998

H.262/MPEG/2

MPEG-1MPEG-4

H.264/M

H.263 H.263+ H.263+

>46Approfondimenti

Epson EB-Z8000WU

>50Approfondimenti

d&b audiotechnik T-Series e Ti-Series

>54Approfondimenti

Sennheiser Wicos

>62Dal Mondo

Top Audio & Video Show

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4 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

scenari

TelemedicinaSanità, comunicazione e ITLa Sanità è un argomento di cui si sente parlare spesso, per le ineffi cienze e le disfunzioni che la espongono all’attenzione delle cronache. Il tema è cruciale per un Paese moderno, soprattutto della vecchia Europa, impegnata a fronteggiare lo sbilanciamento della piramide delle età della popolazione verso i cittadini più anziani. Anche nel settore della Sanità, la tecnologia può aiutare le istituzioni a risparmiare e i pazienti a migliorare la qualità della vita. Quello del medico condotto che visita i pazienti del paese a dorso di mulo non è più un modello di sanità sostenibile

Barbara Trigari

Page 7: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

5

scenari

In questo articolo cercheremo di mettere in luce gli aspetti principali della telemedicina o Medicina Telematica,

ovvero la disciplina che abbina, a vantaggio del paziente, la medicina clinica e le possibilità offerte dai

moderni mezzi tecnologici. Secondo la defi nizione di telemedicina concordata in sede CEE: “l’integrazione,

il monitoraggio e la gestione dei pazienti, nonché l’educazione degli stessi e del personale sanitario, usando

sistemi che consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti e alle informazioni del paziente,

indipendentemente da dove l’individuo, o le informazioni, risiedano”. Distinguiamo poi la Sanità Elettronica,

che non coinvolge direttamente le prestazioni mediche ma tutti quei servizi che sono necessari alla loro

somministrazione, quindi la prenotazione dell’esame, il cambio del medico, il referto on-line, la e-prescription o

ricetta elettronica e così via.

Abbiamo quindi parlato con Giancarmine Russo, Responsabile nazionale FIMMG (Federazione Italiana Medici

di Medicina Generale) per la telemedicina e la sanità elettronica e Segretario generale e legale rappresentante

SIT (Società Italiana Telemedicina), con Maurizio Ferrante, Direttore Sanitario dell’Ospedale San Giovanni

Calibita-Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina a Roma e con il Responsabile del settore ICT per la Medicina

Telematica dello stesso Ospedale, Riccardo Fragomeni (le loro affermazioni sono riportate congiuntamente), e

con Vincenzo Gullà, Dirigente di ADiTech, società di Ancona specializzata nella realizzazioni di soluzioni per la

telemedicina.

Cartoline dall’Italia

Le prime esperienze di telemedicina in Italia risalgono a quarant’anni fa, agli anni Settanta, con i primi

apparati di telecardiologia delle dimensioni di un grosso baule. Da allora la tecnologia si è molto evoluta e

oggi è possibile svolgere a distanza molte delle prestazioni che si ricevono in un moderno ospedale, dalla

trasmissione dei tracciati biomedici fi no alle analisi e al monitoraggio delle condizioni del paziente, passando

per il teleconsulto e la formazione o aggiornamento degli stessi medici. La telemedicina però è cresciuta solo

grazie a sperimentazioni e progetti pilota a macchia di leopardo che si esauriscono con i fi nanziamenti che li

hanno sostenuti, e non è ancora entrata a sistema, principalmente perché il Servizio Sanitario Nazionale non

ne riconosce le prestazioni. “In Lombardia esiste il progetto Telemaco e il sistema SISS che gestisce la Sanità

elettronica regionale, in Emilia Romagna il progetto Sole, Eolie.net nelle piccole isole, ma purtroppo nel resto

del Paese c’è poco e niente, e manca l’introduzione delle prestazioni di telesanità nei LEA, i Livelli Essenziali

di Assistenza che lo Stato riconosce e che dovrebbero essere garantiti uniformemente su tutto il territorio

nazionale”, riferisce Russo. Concordano Ferrante e Fragomeni: “Le esperienze internazionali e nazionali cono

concordi nel ripetere che le applicazioni di medicina telematica possano, per talune patologie e in specifi che

applicazioni, ridurre notevolmente i costi a fronte di una maggiore qualità dell’assistenza. Nel nostro Paese in

particolare, riteniamo auspicabile che tali attività già codifi cate entrino a far parte delle prestazioni rimborsabili

da parte del Servizio Sanitario Nazionale, ciò di fatto comporterebbe la defi nitiva uscita dalla fase sperimentale

nella quale il settore si attarda da anni”.

Ad accrescere la disomogeneità italiana c’è un federalismo imperfetto, incompiuto, che ha dato luogo a 21

sistemi sanitari regionali separati dove la Sanità è materia di contrattazione continua tra Stato e Regione.

Nel maggio 2007 è nata SIT, Società Italiana Telemedicina @ sanità elettronica, una società medico scientifi ca

espressione del mondo accademico, scientifi co e industriale che fa attività di informazione e sensibilizzazione a

favore della telemedicina. Rispetto ad altre associazioni attive nel settore, la SIT è l’unica formata da medici che

operano in ambiti diversi: medici di medicina generale, medici ospedalieri, medici di emergenza e universitari; è

quindi l’unica ad avere autorità in campo... medico. Ancora Russo: “La telemedicina fi n’ora è stata considerata

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6 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

scenari

un’eccellenza settoriale applicata agli alpinisti che scalano il k2, alla

piattaforma petrolifera dell’ENI, alla spedizione in Antartide o al chirurgo

di Houston che opera a 6.000 km di distanza, una cosa molto lontana

dalla gente comune. Attraverso SIT vogliamo portare la telemedicina nel

quotidiano”.

Rispetto agli altri paesi europei, per la medicina telematica l’Italia è come

al solito indietro. I più avanzati sono quelli nordici, Svezia, Finlandia,

Norvegia, poi Francia, Germania e Inghilterra, infi ne Spagna, Italia e Grecia.

Per la sanità elettronica invece l’Italia è in ottima posizione, sicuramente

avanti agli USA dove solo il 5% dei medici di medicina generale sono

informatizzati, mentre da noi siamo al 75%. E per questo dobbiamo

ringraziare il fatto di avere un servizio sanitario pubblico. Conclude Russo:

“È molto importante anche un altro dato: solo il 5% degli ospedali italiani

è informatizzato dal punto di vista clinico (quasi tutti lo sono da quello

amministrativo), il 7% al nord, il 5% al centro, l’1-3% al sud. Insomma,

le cartelle cliniche sono tutte scritte a mano, non ha senso parlare di

integrazione ospedale-territorio, perché il medico non può comunicare con

la banca dati dell’ospedale”.

Prospettive

Nella sistematizzazione della materia, dopo la nascita di SIT, sono

intervenuti la Comunità Europea, lo Stato e il Garante per la Privacy. Il

4 Novembre 2008 la CEE ha fi ssato con una Comunicazione una serie

di indicazioni vincolanti, alle quali gli Stati Membri dovranno adeguarsi

entro il 2011, con la possibilità di ottenere fi nanziamenti (anche se per

la maggior parte saranno rivolti ai paesi emergenti dell’Est Europa).

In Italia parte del piano Brunetta per la digitalizzazione della Pubblica

Amministrazione affronta il tema sanità prevedendo le Medir, ovvero le

reti regionali dei medici, a livello di sanità elettronica, ai fi ni del controllo

della spesa pubblica. La realtà però è che in Italia ogni regione opera in

autonomia, con il risultato che, per esempio, il sistema lombardo non è

compatibile con quello dell’Emilia Romagna. “La sanità elettronica è un

processo oltremodo complesso e costoso; i risparmi non sono immediati e

gli investimenti sono consistenti, inoltre ci sono grossi problemi di privacy”,

afferma Russo. Un’altra “tra le più rilevanti sfi de organizzative - affermano

Ferrante e Fragomeni - è quella della defi nizione del limite tra forme di

assistenza tradizionali e telematiche, anche per le implicazioni medico

legali. Nella nostra esperienza, ci si riferisce a procedure standardizzate

ove possibile, e al giudizio contingente del clinico di riferimento”.

Una materia delicata

La privacy in ambito sanitario è una materia molto delicata, come sono

delicati i dati che vengono trattati: malattie in atto o pregresse, ma anche

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7

scenari

la dipendenza da droghe o dall’alcool, o il fatto di essere malati di AIDS. Inoltre se questo tipo di informazioni

venisse pubblicato su Internet, come è successo per le dichiarazioni dei redditi degli italiani ad aprile 2008,

sarebbe accessibile a tutti per sempre, perché nessuno sarebbe in grado, per esempio, di cancellare dati da

un server collocato fuori dalla giurisdizione italiana. Ben diverso dal danno arrecato da una cartella clinica

cartacea dispersa o trafugata. L’aspetto più grave, però, è che in una situazione di privacy malcerta o non

tutelata, si verrebbe a incrinare il rapporto di fi ducia medico-paziente, e di conseguenza l’effi cacia della cura:

chi confesserebbe i propri problemi più intimi per telefono al medico, se sapesse di essere spiato? Per questo

il Garante ha avviato a marzo una consultazione pubblica sul fascicolo sanitario elettronico, per arrivare a

luglio 2009 a fi ssare le “Linee guida in tema di fascicolo sanitario elettronico (FSE) e il dossier sanitario”, con

indicazioni molto strette e precise, e mentre scriviamo si sta chiudendo la consultazione sui referti on-line, la cui

regolamentazione verrà pubblicata in ottobre. Entro il 31 dicembre i progetti di telesanità già attivati dovranno

adeguarsi alle norme di tutela della privacy, aggiornando i propri software. Anche in questo frangente, le

possibilità offerte dalla tecnologia saranno di vitale importanza.

Il Garante, nonostante le forti pressioni esercitate dallo Stato (interessato al controllo economico), dalle

assicurazioni (cui interessa la profi lazione dello stato di salute dei cittadini, a fi ni economici) e dai medici legali

(per le perizie), ha stabilito che i dati saranno accessibili solo ai fi ni di diagnosi e cura, che il paziente può

rifi utarsi di farsi creare un fascicolo elettronico e continuare a farsi curare come si fa oggi, ma soprattutto potrà

scegliere se mettere nel fascicolo o meno ogni singola informazione, e anche chi potrà consultarla e chi invece no.

La tecnologia

Nella telemedicina si incontrano tre settori scientifi ci: le telecomunicazioni, l’information technology e

naturalmente la medicina. Poiché la disciplina si rivolge per defi nizione soprattutto (anche se non solo) a

fasce deboli della popolazione, la tecnologia impiegata deve essere accessibile, semplice da usare, di qualità

suffi ciente ad assicurare la prestazione medica e la sicurezza sul fronte della privacy, e “rassicurante” come

una visita del proprio medico. Un tipico esempio è costituito da un apparato video cui sono collegati una

serie di apparati medicali in grado di svolgere determinate misurazioni, in base alle esigenze del paziente.

Quest’ultimo visualizza una schermata simile a quella di un programma di messaggistica, nel quale appaiono

Telemaco, CRS-SISS, Eolie Net e Sole

Ecco alcuni dei progetti di telemedicina citati dai nostri interlocutori.

Telemaco - Telemedicina ai piccoli comuni lombardi. Nasce nel 2006 con l’obiettivo di garantire assistenza sanitaria in loco alla

popolazione e consulenza specialistica ai medici locali. www.telemaco.regione.lombardia.it

CRS-SISS - Carta Regionale dei Servizi - Sistema Informativo Socio-Sanitario della Regione Lombardia. Lanciato nel 2001,

il progetto consiste nella realizzazione di servizi infotelematici a favore di enti e operatori socio-sanitari, al fi ne di migliorare

l’operatività e i servizi resi ai cittadini. www.svimservice.it/ricerca/progetti/siss/crs_siss.htm

Eolie Net - Telemedicina per l’arcipelago delle isole Eolie. Nasce con l’obiettivo di ottimizzare il livello di assistenza sanitaria in

presenza di situazioni logistiche disagiate, attraverso l’attività diagnostica e terapeutica in telemedicina, unita al teleconsulto e

all’aggiornamento del personale medico locale. www.sanitapiccoleisole.it

Sole - Sanità OnLinE. Rete informatica che collega medici di medicina generale e pediatri con le strutture e i medici specialisti

delle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna. www.progetto-sole.it

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8 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

scenari

i contatti attivi (collegati). Quando chiama il medico, questo fornisce

delle istruzioni su come usare il medicale, il quale esegue la misurazione

e la memorizza (per tutelarsi in caso di caduta della comunicazione),

successivamente la invia con un PC o IP box al centro medico, che

può essere un multi-video call center collocato in un ospedale o il

PC del medico curante. Questi avrà la possibilità di visualizzare sia la

misurazione fatta al momento che tutto lo storico del paziente in un

periodo di tempo. L’utilizzo delle apparecchiature è volutamente molto

semplifi cato, sia per il paziente che per il medico, quindi il tempo e

l’impegno necessario a “istruire” gli operatori è minimo, afferma Gullà. A

meno che non si “riciclino” apparecchi presi da altri ambiti adattandoli alle

esigenze della telemedicina, come si faceva all’inizio, quando ancora non

c’erano prodotti specifi ci: una opzione poco consigliabile non solo per

le problematiche legate all’usabilità, soprattutto oggi che “le tecnologie

attualmente disponibili, oltre all’affi dabilità, garantiscono una discreta

semplicità d’uso che le rende di solito molto ben accette ai pazienti.

La metodologia del supporto telematico alla cura è sempre accolta”, e

a dirlo sono Fragomeni e Ferrante, il cui parere è di particolare utilità,

appartenendo alla categoria medica.

Rispetto alla familiarità della tecnologia, afferma Gullà, “La video

comunicazione è un discorso sine qua non, non ci si può limitare a

remotizzare la misurazione dei parametri del paziente via telefono,

signifi ca abbandonarlo alle proprie ansie nel momento in cui è più debole.

Ma la tecnologia deve essere mantenuta a un livello semplicissimo:

keep it simple, keep it stupid. Riassumendo, ciò che contraddistingue

un apparato per la telemedicina rispetto a qualsiasi apparecchio per

esempio per la videoconferenza, è la semplicità d’uso, la presenza di un

ingresso dati e la capacità di parlare con apparati elettromedicali, infi ne

la criptatura”. In pratica, signifi ca che gli apparecchi per la telemedicina

devono avere un’interfaccia Bluetooth di gathering dati, perché la maggior

parte degli elettromedicali comunica in questa maniera. Anche la sicurezza

è un aspetto rilevante, per la sensibilità dei dati trattati, da qui la necessità

di ricorrere a sistemi di crittografi a piuttosto pesanti che impegnano parte

della banda durante la trasmissione, e a software anti-ingresso per i server

che custodiscono i dati. Questi ultimi infatti non vengono mai scaricati e

memorizzati sul computer del medico o dell’operatore che li legge, ma

rimangono depositati su un server protetto con chiavi di accesso, dal

quale vengono consultati.

Gli apparati medicali sono forse il “punto debole”, perché se certifi cati

a dovere (come dovrebbero sempre essere, per garantire misurazioni

affi dabili) hanno un costo elevato. La loro installazione però non richiede

certifi cazioni perché è di solito molto semplice; l’unico test che viene

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9

scenari

fatto è ovviamente la verifi ca che ciò che viene misurato corrisponda esattamente a

quanto viene ricevuto nel server remoto, e poi consultato dal medico. L’apparato di video

comunicazione e di gestione dei dati è certifi cato CE, quindi è anch’esso già garantito.

Il mercato

La medicina telematica oggi non è già più una scelta, ma una necessità. A imporla sono

la crescita della popolazione over 65 e non autosuffi ciente, oggi nella proporzione di uno

su quattro, in previsione vicina a uno su due. “Da qui a dieci anni ci sarà il 30% in più di

anziani e il 15% in meno di giovani”, spiega Gullà. Le abitudini di vita poi hanno portato

a un aumento del numero delle persone che vivono da sole. Di conseguenza è cresciuta

la spesa sanitaria e la necessità, da parte dello Stato, di gestirla e controllarla. Il caos

delle nostre città rende poi impossibile (perché economicamente molto poco effi ciente)

per il medico di famiglia svolgere visite a domicilio, d’altro canto lo Stato ha il dovere di

garantire uniformità di trattamento ai cittadini su tutto il territorio nazionale, ma non ha

le risorse per dotare di un ospedale le piccole isole o i paesini di montagna. L’obbligo è

ulteriormente imposto dalle direttive comunitarie, cui sarà necessario adeguarsi entro il

2011, pena multe salate.

I vantaggi offerti dalla telemedicina consistono nell’alleggerimento del carico di

lavoro delle strutture ospedaliere (indispensabile punto di riferimento per la Sanità),

che possono assistere in via telematica un buon numero di pazienti con determinate

L’ambulanza in UMTS

La ONLUS Soccorso Amico di Salerno

ha equipaggiato un’ambulanza con una

telecamera brandeggiabile resistente

agli urti, gestita da remoto in UMTS.

Il medico del 118, senza muoversi

dall’ospedale, è in grado di entrare in

video comunicazione con l’equipaggio

della cellula sanitaria, gestire il malato,

valutarne le condizioni e decidere in

quale ospedale vada portato, se ne ha

davvero bisogno. Tutto questo mentre

l’ambulanza è in viaggio. L’idea è nata

dalla necessità di risolvere il problema

della carenza di mezzi e di medici, a un

costo che non arriva nemmeno al 10%

di quello di una nuova ambulanza.

Page 12: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

10 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

scenari

patologie, con un notevole risparmio economico, di tempo da parte dei medici, di

occupazione delle strutture e a tutto vantaggio dell’ecologia e del risparmio energetico

(riduzione del traffi co creato dalla necessità di venire in ospedale, fare una visita a

domicilio, ritirare un esame, fare una prenotazione, pagare un ticket...). L’ospedale e

il medico traggono vantaggio anche dalla possibilità di accedere a cartelle cliniche

digitali, scambiarsi opinioni ed esperienze in tempo reale anche con strutture di altri

paesi, e poi dall’allargamento in prospettiva che permette a chi non vive in Italia

(pensiamo all’Est Europa, o ai paesi in via di sviluppo) di accedere a una struttura

d’eccellenza nel nostro Paese, naturalmente pagando le prestazioni privatamente.

A un mercato privato dell’assistenza sanitaria potrebbero essere interessati anche

molti cittadini italiani che hanno già nella propria casa un sistema di home automation,

o intendono installarlo, corredandolo però con un sistema di teleassistenza,

soprattutto se in famiglia c’è una persona anziana o bisognosa di cure mediche

continuative. Per quanto sia ancora un mercato ristretto, è destinato a crescere

perché i prezzi delle tecnologie sono in diminuzione e sono già nate società di servizi

sanitari private equipaggiate con centrali d’ascolto. Gullà: “I prezzi scendono molto

rapidamente, il costo di una postazione parte da 1.500-2.000 euro a seconda degli

elettromedicali installati. La postazione tipica per un anziano che vive solo costa

3.000 euro, che però si ammortizzano in due anni, il tempo con il quale si rinnovano

le tecnologie, quindi stiamo parlando di meno di 100 euro al mese. Non a caso

compagnie di assicurazioni come Europ Assistance hanno cominciato a occuparsi di

telemedicina con diversi modelli di business, pay per use o abbonamento fl at, che si

vendono anche a causa delle mancanze del servizio sanitario nazionale. Ovviamente

però dovrebbero essere prima di tutto le strutture pubbliche a dotarsene”. Sempre Gullà riferisce l’esperienza

dell’ospedale distribuito che, dimezzando i tempi di degenza di alcuni pazienti, riduce drasticamente i costi

sociali, con un 30% di risparmio grazie alla ridotta occupazione dei posti letto. Racconta Russo: “ A Roma la

degenza ospedaliera costa in media 800 euro al giorno, e anche se il prezzo è molto simile, non è certo l’Hilton.

In telemedicina domiciliare costerà 100 euro? Basterebbero 30, massimo 50 euro, e il paziente starebbe a

casa sua. La qualità della vita deve essere presa in considerazione insieme ai parametri sanitari”. Ecco quindi

l’esperienza dell’Ospedale San Giovanni Calibita-Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina: “Abbiamo

realizzato e stiamo attivando in forma sperimentale una gestione, governata in forma

telematica, di assistenza integrata tra ospedale e domicilio per alcune branche mediche, e in

particolare per specifi che patologie croniche. La sperimentazione è fi nalizzata allo studio dei

costi reali e i risultati verranno pubblicati al termine, a benefi cio della comunità scientifi ca”.

Se poi i medici si riunissero in cooperative e acquistassero alcuni apparati, questi

potrebbero essere riutilizzati da diversi pazienti. Un altro elemento rilevante è infatti

quello della sostenibilità della soluzione di telemedicina, ovvero della sua replicabilità

su larga scala, nel quotidiano. Gullà: “Un progetto pilota di telemedicina è inutile se

ha un costo eccessivo, perché non è replicabile. Lo stesso vale nel caso in cui l’uso

dell’apparato sia eccessivamente complicato. Deve essere accessibile a tutti, e non

solo agli informatizzati benestanti”.

http://europa.eu/legislation_

summaries/public_health/european_

health_strategy/sp0003_en.htm

www.sanitaelettronica.it

www.aditechsrl.com

www.medmatica.it

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11

scenari

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12 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

Bar Rocco, San Rocco, BarroccoIl barocco con tocco tecnologico

Quando le costruzioni con fi nalità sacra vengono destinate ad altri usi, possono divenire luoghi molto suggestivi, specialmente se la tecnologia ne amplifi ca le potenzialità e le possibilità d’uso. Assecondando inoltre la sensibilità moderna, secondo la quale tecnologia, estetica e architettura sono strettamente legate

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Page 15: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

13

soluzioni

La Chiesa di San Rocco è un gioiellino dell’architettura barocca situato nella cintura sud ovest di Torino, oggi

location di uno dei ritrovi più di tendenza del territorio. Locale molto alla moda e molto (ben) frequentato,

offre svariate proposte culturali, come una vivace stagione di musica jazz, laboratori di arte, serate dedicate al

divertimento e all’incontro. Dietro al Barrocco (così si chiama il locale) opera la ONLUS Il Coro, che si è fatta

promotrice di tutte le azioni che hanno reso possibile il recupero della chiesa, la sua ristrutturazione e l’odierna

nuova destinazione d’uso, guidata però dall’idea di un’offerta etica di entertainment ed espressione giovanile.

E quelli del Coro sanno bene che la tecnologia è ormai parte integrante della vita e del gusto dei giovani

(ma ormai anche dei meno giovani), così il Barrocco sfoggia una livrea da locale trendy di prim’ordine, e in

termini di tecnologia non si è certo risparmiato: questa è divenuta anzi un tratto estetico distintivo del locale,

perfettamente mixata con le linee barocche mantenute dal restauro. La navata centrale è oggi una sala per

concerti e per animati apericena, la ex sagrestia ospita il bar principale, i sotterranei il guardaroba e i servizi; è

stato mantenuto anche il vecchio coro ligneo, la cui balconata è oggi collocazione della regia tecnica.

Declinazioni dell’audio al Barrocco

Protagonista della progettazione e installazione degli impianti audio video è Sonitus di Cuneo, non nuova a

lavori in luoghi che hanno precedentemente avuto una destinazione sacra, mentre il progetto illuminotecnico è

stato fatto da Giorgio Marangon e l’installazione luci da ASB di Aldo Belcastro (Torino).

Il punti di partenza della progettazione delle dotazioni tecniche, come ci ha spiegato il progettista Simone

Migliasso di Sonitus, sono stati la fl essibilità dell’uso degli spazi (era previsto fossero utilizzati per conferenze,

concerti, stage, ma anche per serate dedicate al ballo) e la necessità di trovare un equilibrio con spazi

inconsueti, secondo il binomio ormai esteticamente vincente arte-tecnologia. È stato inoltre scelto di limitare il

più possibile il noleggio di materiale tecnico, per avere completa autonomia.

L’impianto audio è strutturato come un corpo unico, ma con una distribuzione che offre la possibilità di un

uso polivalente, cercando al contempo di non esagerare con i diffusori per non sovraccaricare esteticamente

l’ambiente. La navata, ovvero la sala centrale, è dotata di una serie di diffusori Community passivi a due

vie modello CPL 42 (risposta in frequenza 60-18 kHz, dispersone 90°x40°), due posti in posizione frontale

rispetto al palco residente e tre per lato in posizione laterale, distribuiti in modo da creare quattro “fronti”

indipendenti, completati da quattro sub (due in fondo e due a bordo palco); sono state installate anche due

casse lateralmente al palco (sempre Community ma Veris8), con funzioni di monitoraggio durante i concerti (la

La storia

Il nome del locale indica la sintesi tra passato, presente e futuro che il Barrocco rappresenta per come lo vediamo e lo viviamo

oggi: una chiesa settecentesca in stile barocco adibita a nuova destinazione d’uso, intitolata a San Rocco, e divenuta un bar alla

moda. Nelle intenzioni della ONLUS Il Coro, costituita nel 2002, che ha provveduto alla ristrutturazione degli spazi e che oggi si

occupa della gestione e della direzione artistica, il Barrocco è “un punto di ritrovo per ragazzi e giovani che avranno la possibilità

di divertirsi in un ambiente ‘sano’. Non solo un pub, un nuovo bar o un semplice ristorante quindi, ma un vero progetto per la

cultura”.

Il progetto Barrocco ha ottenuto il sostegno del Comune di Pianezza, della Regione Piemonte, della provincia di Torino, della

Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo.

www.barrocco.it

Page 16: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

14 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

www.christiemseries.com

Miglior prodotto di visualizzazione commerciale dell’anno

superfi cie è limitata, quindi diffi cilmente c’è bisogno di spie aggiuntive), e alcune Yamaha nell’area bar, per la

diffusione generale. Un processore Biamp Nexia SP si occupa della gestione, equalizzazione e processamento

dei diffusori frontali e laterali, un secondo Nexia (PM, Presentation Mixer, pensato per la gestione di

presentazioni multimediali) è dedicato alla gestione di sub e casse per il sottofondo musicale; il trasporto del

segnale avviene invece in maniera classica, in analogico.

L’introduzione dei Nexia non solo è stata necessaria per la distribuzione, la taratura e la messa a punto

del sistema anche in relazione all’acustica della sala (sono state defi nite tre linee di ritardo per uniformare

la percezione degli ascoltatori che si trovino in punti diversi del locale, specialmente nelle confi gurazione

conference e live), ma anche per la defi nizione di alcuni preset, richiamabili facilmente da personale non

specializzato. È possibile quindi ottenere diversi “scenari” standard per servire agli usi più comuni: quello

“disco” per esempio coinvolge tutti i diffusori creando anche un forte impatto di volume, mentre il preset

Page 17: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

15

soluzioni

(200W o 350W)

(1400x1050)(1920x1080)

(ILS)™

Comprehensive Colour Adjustment™

LiteLOC™

when it matters.

ComprehensiveColour Adjustment™.

Non c’è bisogno di dire che il nuovo proiettore Christie Serie M emette rossi vivaci, gialli nitidi e colori incarnati realistici sin dal primo momento della sua accensione.

Sappiamo che agli odierni proiettori viene chiesto di combinare input emessi da diverse fonti o di creare immagini uniformi, ed è per questo motivo che vi abbiamo incorporato la capacità di gestire e combinare

i colori in modo minuzioso. In ciò sta la differenza tra un buon risultato e uno eccellente.

La tecnologia Comprehensive Colour Adjustment (CCA™), di serie in ciascun proiettore della Serie M, consente di regolare i singoli canali RGB dei proiettori su accostamenti cromatici uniformi in modo da ottenere immagini credibili e perfettamente armoniose. Con una semplicità che ha quasi dell’incredibile.

It all adds up.

Edirol V-8

Il V-8 è un mixer video compatto, nato sulla scia del successo del precedente V-4. Offre otto input

video, due anche con scan converter incorporato che permette un direct input di segnali RGB (VGA-

UXGA) dai connettori D-Sub. Dispone di tre uscite video composito, più due per monitor e preview.

Permette una completa gamma di effetti, tra i quali Mirror, Picture-in-Picture, il luminance key e il chroma

key (per integrare per esempio grafi che o loghi provenienti da computer con sorgenti video diverse). I fader

e il master per l’output sono indipendenti e di uso veloce e intuitivo. Il V-8 può essere controllato da presenter

della serie Edirol PR, e dagli altri video mixer, inoltre può essere utilizzato come sorgente per il mixer digitale RSS

M-400. È compatibile con il protocollo di comunicazione V-Link, che permette di legare audio e video.

www.ediroleurope.com

Page 18: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

16 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

“conference” attiva i frontali con l’ausilio dei laterali per un sound

reinforcement uniforme (con anche i sub, quando ci sono fi lmati). I preset

sono richiamabili tramite touchscreen da incasso di RTI, collegati a una

centralina di controllo 8x8 sempre RTI, posizionati uno in regia e uno nella

zona bar, e che ripropongono tramite icone molto intuitive i vari scenari

d’uso degli impianti.

Nelle serate live, invece, è possibile avere completa fl essibilità, sia

nella gestione dell’impianto che delle sorgenti, per seguire al meglio

ogni variabile del concerto. In questi casi il sistema fa capo a un mixer

analogico Yamaha MG24 (scelto per mettere a proprio agio tutti i fonici,

anche i meno abituati ai banchi digitali) sistemato nella regia creata nel

palco del vecchio organo, dove si trovano anche un banco da dj e da dove

si può facilmente controllare tutta la situazione.

Non solo audio

Il Barrocco prevede molte iniziative a sfondo musicale, ma neanche il

video è stato trascurato, nella sua duplice funzione informativa e legata

all’entertainment. La sala principale è dotata di un impianto di proiezione

frontale che comprende uno schermo da proiezione (4 m di base, in 4:3)

sistemato in area palco e un videoproiettore Sanyo PLC-XT35 LCD da

5.000 ANSI Lumen agganciato a una delle americane luci, un apparecchio

di tipo professionale adatto a un uso intensivo, capace di coprire

effi cacemente il grande schermo e di una luminosità suffi ciente anche

quando l’ambiente non è perfettamente oscurato (come nelle serate disco,

per esempio). L’impianto può essere usato per conferenze o proiezione di

fi lmati, ma è stato confi gurato anche per offrire effetti e proiezioni in tempo

reale durante le serate dedicate alla musica o al ballo: in regia si trovano un

presenter Edirol PR-10, apparecchio versatile e di semplice uso utile alla

creazione di video scenografi ci a partire da immagini di repertorio o fi lmati,

effetti grafi ci, tendine, dissolvenze ecc., abbinato a un mixer video Edirol

V-8 che combina molteplici input provenienti da due DVD player Denon, dallo stesso PR-10 e da una telecamera

Sony che riprende immagini in tempo reale degli eventi e del pubblico. I segnali della telecamera possono anche

essere registrati per un uso successivo o in altri contesti.

In fondo al palco, a coprire la parete, è stato installato un fondale nero avvolgibile (espressamente ottimizzato da

Adeo Group), in modo da uniformare e chiudere lo spazio dedicato allo spettacolo.

I punti di visualizzazione sono moltiplicati dalla presenza di tre monitor al plasma Panasonic, due dei quali

sono posizionati nell’area bar principale e due presso il bar secondario, sotto una delle ex cappelle della

navata centrale. Il loro montaggio ha creato qualche diffi coltà, il punto ottimale per la visione non era quello più

semplice per l’installazione, per via di volte e affreschi, ma alla fi ne è stato possibile portare una canalizzazione

ad hoc per questi collegamenti. Una matrice Kramer VP-8x8A gestisce la distribuzione di tutti i segnali video ai

punti di visualizzazione, dei quali si può avere esatta preview in regia. I segnali sono tutti distribuiti in risoluzione

XGA, questo implica che vengano convertiti con uno scaler (sempre Kramer), anch’esso presente in regia.

Gli scenari richiamabili tramite touchscreen non coinvolgono solo l’audio ma anche gli impianti video, ed è

L’area bar, con il plasma che rimanda le

immagini del concerto in tempo reale

La regia durante un concerto

Page 19: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

17

soluzioni

possibile così comandare in maniera semplice le varie sorgenti (a eccezione di presenter, mixer video ecc. da

gestire in manuale a cura del Vj) durante le feste o gli aperitivi, eventi durante i quali diffi cilmente è presente

un operatore. L’effetto fi nale è di sicuro impatto: per esempio la sera che abbiamo visitato il Barrocco era in

programmazione un concerto jazz durante il quale le pareti di fondo erano decorate da un effetto cielo stellato e

da animazioni molto gradevoli mentre, benché un po’ lontani dal palco, potevamo seguire gli assoli dei musicisti e

riconoscerli uno per uno, grazie alla visualizzazione in tempo reale di immagini del concerto tramite i plasma.

Entertainment e architetturale

La parte dell’illuminazione è stata progettata e realizzata da fornitori diversi, ma si combina comunque benissimo

con il resto delle dotazioni, sia a livello di concezione che di risultato fi nale. Il progetto luci è suddiviso in due

impianti, uno dedicato all’illuminazione architetturale e un secondo, indipendente, dedicato all’entertainment.

Anche strutturalmente si tratta di due installazioni diverse, la prima è costruita come un normale impianto elettrico

di ambito civile, il secondo si potrebbe defi nire “volante”, ovvero ha caratteristiche di versatilità e gestione tipiche

del mondo dello spettacolo, ed è strutturato con dimmer, ritorni, console luci e proiettori mobili su americane.

Schema dell’impianto audio

Page 20: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

18 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

www.sanyo-europa.it

www.sony.it

www.denon.com

Apparecchi installati

Audio

8 diffusori Community CPL 42

4 subwoofer Community CPL 51

2 diffusori Community Veris 8

2 diffusori Yamaha MSR 100

5 amplifi catori Yamaha XP 5000

1 amplifi catore Yamaha XP 3500

1 Presentation Mixer Biamp Nexia PM

1 processore Biamp Nexia SP

1 distributore audio Australian Monitor AMIS26

1 equalizzatore grafi co dbx 215

1 mixer Yamaha MG24

1 mixer per dj Pioneer DJM-700S

2 CD player per dj CDJ-100S

1 lettore e 1 registratore CD Tascam

3 micorofoni Sennheiser e 835, ew 345-G2,

ew 352-G2

Video

1 schermo da proiezione Adeo 400x300 cm

1 schermo nero avvolgibile a motore Adeo

550x550 cm

1 videoproiettore Sanyo PLC-XT35L

1 supporto da videoproiettore Euromet

UNIV/1100VGA

2 schermi plasma 50“ Panasonic TH-50PH11EK

1 schermo plasma 42” Panasonic TH-42PH11EK

2 supporti per plasma Chief PWR2059

1 supporto per plasma Euromet 05300

1 matrice Kramer VP-8x8 A

1 scaler video con audio Kramer VP-719xl

1 scaler video segnale composito Kramer VP-413

1 distributore Kramer VP-200XLN

1 amplifi catore VGA Extron P/2 DA1

1 mixer video Edirol V-8

1 visual sampler Edirol PR-10

1 telecamera Sony EVI-D70P

1 videoregistratore Panasonic

1 lettore DVD Denon DN-V100

Luci

Americana retro palco:

6 proiettori Coemar LX Pro Spot 250

2 laser Vari-lite Imothep.V

2 blider 2,6 Kw

9 PAR 64 500 W lampada CP61

Americana fronte palco:

6 PAR 64 500 W lampada CP61

2 Pro Lighting Wash 575

2 effetti GLP H2O

2 barre Blinder

2 macchine fumo Martin Magnum 500

Americana centrale:

6 testa mobile Coemar iSpot 575

4 PAR 56 500 W

1 sagomatore Martin-Mania DR1

2 effetti GLP Strobo

1 Martin Mania DR1

Effetti

2 Clay Paky Atlas

1 laser Vari-lite Imothep.V

1 centrlaina GLP All in One 24 canali DMX

1 controllo laser GLP CP1

2 dimmer Botex 6 ch

2 dimmer Coemar Rack Power 6 ch

Controllo

1 pannello touch-screen RTI RK-3

1 centralina di controllo RTI XP-8

Il progetto architetturale tende a sottolineare gli elementi architettonici di rilievo, offrendo al contempo un

ambiente confortevole e con alcune pennellate di colore: la balconata del coro è illuminata con una serie di

sorgenti fl uorescenti dimmerabili, la cui luce indiretta arriva fi no alle volte, alcune lampade dicroiche invece

formano dei fasci verticali sulle lesene, per sottolinearne la verticalità. Ma il “tocco” che caratterizza la

navata centrale sono gli otto lampadari di cristallo dell’Ottocento restaurati, recuperati e resi adatti all’uso

contemporaneo con lampade dimmerabili. Anche le forme dei banconi dei bar e dei mobili sono stati

valorizzati inserendo nelle loro superfi ci vetrate dei neon da insegna o delle strisce di LED RGB che

illuminano i volti dei baristi, bicchieri e bottiglie, e sempre costituito da LED, ma affogati nella resina

del pavimento del bar, è il percorso che accompagna idealmente gli ospiti dall’ingresso all’interno del

locale. L’accensione e la gestione di questa parte dell’impianto è facilmente comandabile grazie una

intuitiva interfaccia utente.

L’impianto dedicato all’entertainment è invece strutturato per illuminare il palco, prevedendo alcune

situazioni standard: un’americana frontale e una in fondo servono per creare un “piazzato” e punti

di illuminazione speciale sul palco, una terza americana, che ospita prevalentemente proiettori a

testa mobile, serve anche per le serate più movimentate; una dotazione di tutto rispetto, e anche

qui la tecnologia la fa da padrone.

nyo-europa.it

www.sonitus.it

www.biamp.com

www.glp.de

www.edirol.it

www.kramer.it

Page 21: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

19

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Page 22: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

20 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

Page 23: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

21

soluzioni

La facciata-immagine del Museion di BolzanoDedicato all’arte contemporanea, già nella sua struttura esterna il Museion rende omaggio all’arte e ai linguaggi della cultura contemporanea: la facciata, completamente di vetro, di sera viene utilizzata come colossale superfi cie di proiezione

Giuseppe Orlando

“La decisione di realizzare una nuova struttura per ospitare il museo di arte moderna e contemporanea è

stata a lungo dibattuta. È vero, l’impegno fi nanziario è notevole, ma la costruzione che ospita un museo

d’arte contemporanea deve distinguersi anche dal punto di vista architettonico. L’inserimento nel contesto

cittadino sarà ottimo e Museion fungerà da polo di attrazione per la cultura contemporanea. È giusto investire

in questa nuova sede, anche per offrire al pubblico interessato, agli artisti e soprattutto ai giovani un luogo

dove incontrare le espressioni più moderne dell’arte, per consentire loro di crescere anche dal punto di vista

culturale, visitando, osservando e capendo situazioni più vicine al loro modo di pensare. Dobbiamo vederlo

come un investimento per il futuro. Guardo con piacere a Museion anche perché per la prima volta abbiamo

realizzato una importante collaborazione tra ente pubblico e istituzioni private, che credo possa funzionare

particolarmente bene. Spero che Museion possa divenire un punto di incontro per i cittadini di Bolzano e non

solo. Che possa essere una porta aperta verso l’Europa e verso altre culture, una attrattiva per gli altri paesi, e

che contribuisca a valorizzare la città di Bolzano e tutta la Provincia”.

È il commento di Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma

del Trentino-Alto Adige, che accompagna il progetto di Museion, nickname di cicladica memoria che invece sta

a defi nire il nuovo museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano inaugurato il 24 maggio 2008 con una

sede quanto mai futuristica.

Il concetto strutturale

Un monumentale cubo giocato sul dialogo disinibito tra vetro

e acciaio, una struttura totemica, la cui apparizione sembra

evocare la suggestione e lo sgomento delle scimmie davanti

al monolite dell’incipit di 2001 Odissea nello spazio di Stanley

Kubrick. Un’idea strutturale che non lascia indifferenti, sia per

la parte architettonica che per quella tecnologica. Un cubo

lungo 54, alto 25 e largo 23 metri dove le due facciate frontali

trasparenti fungono al contempo da vetrine e da superfi ci per le

proiezioni nella città e nel paesaggio circostante.

Progettato dagli architetti dello studio KSV (Krüger Schuberth

Vandreike) di Berlino, Museion non vuole essere un semplice

Apparecchiature installate

2 sistemi di gestione Crestron CP2E

1 touchpanel wireless TPMC-10

23 videoproiettori projectiondesign F20 SX+ Wide

12 videoproiettori projectiondesign F20 SX Ultra Wide

1 switcher multiformato video Extron MPS112 CS

2 distributori SDI e videocomposito VM-20ARII

35 trasmettitori di segnale VGA/CAT7 MTP C7T15HD RS

35 ricevitori di segnale CAT7/VGA con SEQ MTP C7RL15HD RS SEQ

1 PC portatile Fujitsu Siemens

Page 24: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

22 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

contenitore di opere d’arte, ma piuttosto un laboratorio internazionale

di ricerca con una vocazione all’interdisciplinarità, che pone al

centro del suo sviluppo la collezione in forte relazione con le mostre

temporanee.

Ai piani sono collegate tra loro le aree dedicate alla didattica dell’arte

(aree dei laboratori e delle manifestazioni) e alla familiarizzazione

con l’arte (esposizione/biblioteca), mentre un sistema di pareti mobili

permette di variare la struttura degli spazi a seconda delle necessità.

Gli atelier e le sale di progettazione per gli artisti sono invece ospitati

in un edifi cio distinto situato nella porzione nord del terreno. Nell’area

tra l’atelier e il museo si trova il parco museale, che per entrambi gli

edifi ci funge da spazio espositivo e luogo d’azione.

L’effetto plastico della costruzione del nuovo museo è dato dal

contrasto tra l’involucro metallico, chiuso e massiccio, che riveste

pareti laterali e tetto, e la forma a imbuto della facciata d’entrata,

che è in vetro. Oltre all’intento di creare un’entrata trasparente

inconfondibile, che servisse anche da vetrina, la facciata riveste

funzioni tecniche importanti: interamente di vetro e costruttivamente

indipendente, integra delle lamelle mobili, anch’esse in vetro, grazie

alle quali è possibile regolare l’entrata della luce solare e quindi creare

un ambiente espositivo ottimale, adattabile al carattere della mostra.

Uno screen sul lato interno della facciata permette l’oscuramento dei

livelli espositivi.

Il concetto tecnologico

L’idea stessa di rappresentare l’arte moderna non poteva non

contemplare le opere realizzate attraverso il video, e la facciata di

Museion presenta l’arte contemporanea che utilizza i nuovi media

in una forma e dimensione uniche e insolite. I video trasformano la

facciata in uno schermo che offre al passante una versione inconsueta

del nuovo museo, e il suo lato notturno dalle 22.30 a mezzanotte e

mezzo offre a un pubblico volontario e involontario uno spettacolo

eccezionale che fa vivere la città anche di notte. Al calare della sera

le lamelle in vetro traslucide diventano una superfi cie per proiezioni,

grazie a 35 proiettori fi ssati a blocchi di quattro posti sul soffi tto dei

diversi piani.

A una prima valutazione il progetto può sembrare semplice, e

concettualmente lo è, considerando che si tratta “solo” di proiettare

immagini e video su una vetrata. Il fatto che la superfi cie sia alta

quattro piani e larga quasi altrettanto in realtà rende tutto più

complicato, soprattutto quando il numero di proiettori coinvolti è

così elevato e si rende quindi necessario garantire uniformità nella

Una delle sale di Museion; in alto due F20 projectiondesign per una opera video

© Iv

o Co

rrà

L’ingresso di Museion, sono visibili le lamelle in vetro che

permettono di fare della facciata una superfi cie per proiezione

Il plastico del Museion

Page 25: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

23

soluzioni

… la tua visione del futuro!

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Page 26: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

24 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

proiezione con un livello qualitativo di prim’ordine. Ma anche il sistema di gestione è cosa non da poco:

l’immagine fi nale della proiezione viene infatti spezzettata in fase di produzione, e ogni porzione proiettata

da uno dei proiettori utilizzati, quindi è necessaria una elevata capacità di trattamento dei fi le, che non molti

software sono in grado di gestire.

L’azienda che ha realizzato il progetto è 3P di Bolzano, il titolare Christian Pieretto ci ha raccontato che è stata

una scelta inizialmente non facile, diventata poi una condicio sine qua non in base alle caratteristiche tecniche

che si richiedevano. La scelta dei proiettori è caduta sull’F20 di projectiondesign, una macchina con

tecnologia DLP da 3.000 ANSI lumen e risoluzione SXGA+ che ha capacità di impiego 24/7 con

interventi di manutenzione programmabili.

Per gestire gli F20 è stato utilizzato un sistema Crestron che, attraverso un controller wireless

TPM10, dà la possibilità agli operatori di verifi care lo stato di ogni macchina ma anche di

controllare e gestire alcuni proiettori installati in altri punti delle sale, che servono per proiezioni

“tradizionali”. Il sistema di gestione delle proiezioni è affi dato al software Watchout di Dataton,

che supervisiona la rete dei PC a cui sono collegati gli F20.

Watchout di Dataton

È un software per la programmazione di presentazioni basate su

digital media quali immagini, suoni e video, dove il programma

applica automaticamente una dissolvenza sfumata alle parti

sovrapposte delle singole proiezioni facendole sembrare una

immagine unica.

Il software combina più proiettori, o altri dispositivi di

visualizzazione, attraverso computer e tecnologie di rete per

creare presentazioni di qualsiasi dimensione. Il computer di

produzione utilizza un’interfaccia di tipo timeline per costruire

lo spettacolo, distribuendo poi i fi le multimediali attraverso la

rete ai computer che gestiscono ogni singola risorsa video per

l’esecuzione dello spettacolo. La presentazione Watchout è

completamente scalabile a qualsiasi dimensione, e non crea nessun limite al numero di schermi e alla loro modalità, che può

essere un mix di landscape e portrait insieme. Basta trascinare l’immagine o fi le video direttamente alla posizione desiderata

nella fi nestra di stage per avere immediatamente la distribuzione sul singolo PC o cluster di PC coinvolti. Il programma fonde

automaticamente i bordi dei singoli fi le per formare grandi superfi ci di immagini senza soluzione di continuità e gestisce la

trasparenza (canale alfa) sia per le immagini fi sse che per i video. Con la stessa modalità Watchout gestisce anche l’audio, ed è

suffi ciente trascinare il clip audio per posizionarlo sotto l’evento video, in una modalità simile ai programmi di montaggio video e

altre applicazioni di compositing come Adobe After Effects. I formati supportati sono quelli più comuni come Photoshop, JPEG,

BMP, PNG, PICT, Targa, TIFF, MPEG-1, MPEG-2, DV, QuickTime, AVI, AIFF e WAV.

www.dataton.com

Distribuito in italia da Av Comm-Tec, www.avcomm-tec.it

Una schermata di Watchout

www.trepi.it

www.museion.it

www.projectiondesign.com

Page 27: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

25

soluzioni

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comunicazione wireless

Access point

Unità presidente

Unità delegato l’arte della

Page 28: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

26 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

Digital signage per club e barL’esperienza della rete ON nei Paesi Bassi

La Club and Bar TV di ON è una rete di digital signage che si è sviluppata con l’obiettivo di creare una piattaforma multimediale pubblicitaria e di intrattenimento, pensata per un pubblico giovane. Le caratteristiche principali sono una struttura tecnica affi dabile, e contenuti innovativi e di qualità, associati a un solido modello di business

A cura della Redazione

Page 29: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

27

soluzioni

La convergenza delle piattaforme di comunicazione digitale è sempre più vicina, anche in virtù dei continui

sviluppi tecnologici intrapresi da consumatori e utenti aziendali nel settore di Internet e dei dispositivi

mobili. Tutto ciò è possibile soprattutto grazie alla disponibilità generalizzata di infrastrutture di comunicazione

a banda larga molto veloci e alla conseguente riduzione dei costi di installazione e di accesso alla rete per i

consumatori fi nali. I Paesi Bassi sono un esempio ideale di paese dotato dei requisiti necessari per stimolare

e incoraggiare un incremento nell’uso delle tecnologie di comunicazione digitale. L’olandese ON BV punta

proprio all’integrazione tra le piattaforme di comunicazione digitale (ad esempio Internet, dispositivi mobili e

narrowcasting) nel settore alberghiero e dell’intrattenimento. Il mercato dell’azienda è costituito principalmente

da hotel, ristoranti e caffè (da cui l’acronimo HORECA utilizzato per defi nirlo), e il 95% del suo pubblico di

riferimento ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Il modello di business

Il modello di business dell’azienda è focalizzato principalmente sul conseguimento di profi tti attraverso

campagne pubblicitarie effettuate sia dai principali marchi internazionali che da pubblicitari che operano

all’interno dei Paesi Bassi a livello nazionale o regionale.

La rete, composta da circa 1.500 schermi in città piccole e grandi, oggi è presente in oltre 500 sedi in tutti i

Paesi Bassi e conta 3 milioni di spettatori al mese, controllando così più del 25% di

tutti i club e bar più importanti considerati da ON come mercato potenziale totale;

i bar possono avere dimensioni anche molto diverse, ma il locale medio misura tra

i 200 e i 300 mq e ha due o tre schermi, per quanto i grandi club ne possano avere

fi no a 20.

La rete ON utilizza esclusivamente monitor Sony (LCD e al plasma) di varie

dimensioni e, dato che la maggior parte delle sedi ON è aperta per 15-20 ore al

giorno, è stata scelta la gamma professionale per garantire l’affi dabilità necessaria

ed evitare un peggioramento della qualità e delle prestazioni. L’ubicazione degli

schermi è molto importante: scegliere le aree di maggior transito signifi ca permette

ai proprietari dei locali di ottimizzare l’esperienza dei clienti e di soddisfare allo

stesso tempo le esigenze commerciali della rete di digital signage.

I contenuti della rete ON

Pur rimanendo proprietaria di tutte le apparecchiature installate nei locali, ON

autorizza ciascuna sede ad avere una certa “infl uenza locale” sui contenuti

multimediali che vi saranno distribuiti. All’atto pratico questo signifi ca che, per

ogni ora, i proprietari hanno a disposizione il 20% del tempo per trasmettere i

propri messaggi (informazioni su eventi passati o futuri che si sono tenuti nel

locale, presentazioni personalizzate e immagini in real time del pubblico…). ON

considera questo aspetto molto importante per aumentare il livello di interesse

e partecipazione dei proprietari dei locali, e per questo fornisce loro una serie di

template e di strumenti per realizzare e aggiornare i propri contenuti personalizzati.

Il restante 80% dell’ora è dedicato ai vari canali muti di ON e alla trasmissione

dei contenuti pubblicitari (fi no al 50%), provenienti anche da marchi internazionali

come Dubbel Frisss, Rivella, Bacardi, Pepsi, North Sails Clothing, LG Electronics

e Sony Ericsson. Il rapporto con i proprietari dei marchi è spesso gestito dai centri

Statistiche e ritorni d’investimento

Per dimostrare il ritorno dell’investimento

delle campagne pubblicitarie trasmesse

sulla sua rete, ON offre ricerche su misura

avvalendosi della collaborazione di De

Vos & Jansen. La ricerca di mercato

prevede principalmente: la raccolta di

dati qualitativi e quantitativi sull’effi cacia

della campagna; la presentazione delle

informazioni in un formato simile a quello

utilizzato per le ricerche della televisione

tradizionale, in modo che il centro media

e il proprietario del marchio possano

capirne e interpretarne facilmente i

risultati; l’organizzazione di attività di

“post-vendita”, in cui ON incontra il

centro media e il proprietario del marchio

per esaminare i risultati e le prestazioni

confrontandoli con quelli di altre

campagne trasmesse da ON. Un modo

di procedere importante per ON, al fi ne di

costruire rapporti solidi con i propri clienti.

www.devosjansen.nl

Page 30: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

28 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

media, incaricati dell’organizzazione e della distribuzione delle

campagne pubblicitarie: generalmente la rete ON può puntare al

budget dei marchi principali destinato alle campagne pubblicitarie

sperimentali, tuttavia stanno diventando accessibili anche i budget

convenzionali grazie all’affermazione crescente della piattaforma

digitale tra i centri media e i proprietari dei marchi. La creazione, la

gestione e la distribuzione dei contenuti sono attività fondamentali

nella rete ON: per la loro realizzazione l’azienda collabora con

diversi partner tra artisti e designer. Al momento una delle sfi de

principali riguarda la possibilità di distribuire contenuti in Alta

Defi nizione attraverso un browser Web, dato che si registra la

tendenza a utilizzare schermi sempre più grandi dotati della

tecnologia wireless, a patto però di un’ottimizzazione dei costi

d’accesso e dell’affi dabilità della tecnologia wireless a banda larga

(i costi di una rete UMTS sono di circa 80 euro al mese per ogni

schermo). ON sta inoltre lavorando a progetti di miglioramento

della rete, che prevedono ad esempio l’affi ancamento dell’audio

(già disponibile in molte sedi) ai contenuti esistenti, ed è inoltre

impegnata in iniziative volte ad ampliare le capacità multimediali

dell’azienda. Ad esempio ON sta cercando di stabilire rapporti con

diverse comunità virtuali e di social networking: la rete potrà così

attirare un volume di traffi co maggiore grazie alla forza dei rapporti

e dei legami tra le comunità virtuali.

Investimenti e ROI

L’azienda ha dedicato un’attenzione particolare alla valutazione

dell’effi cacia della sua rete di digital signage sia in termini di ritorni

per i propri azionisti che in relazione ai proprietari dei marchi che

hanno utilizzato la rete ON per le campagne pubblicitarie.

Dal punto di vista qualitativo, l’azienda si è affermata come leader

nell’utilizzo creativo del sistema di digital signage. Oltre ad aver

creato una piattaforma per gli artisti, ON collabora anche con altri

partner per la creazione di contenuti con l’obiettivo di costruire

diversi canali di intrattenimento muti e campagne multimediali

innovative che combinano Internet, i dispositivi mobili e la

piattaforma di digital signage.

Tuttavia, per raggiungere i successi attuali, ON ha dovuto affrontare

sfi de importanti, come un alto tasso di abbandono all’interno del

settore HORECA, la diffi coltà nel convincere i proprietari dei marchi

e i centri media dei benefi ci offerti dalla piattaforma di digital

signage, infi ne i costi elevati per l’installazione della rete.

Per contrastare gli abbandoni, l’azienda applica già di partenza

Voce agli artisti in rete

Per l’acquisizione dei contenuti (o “tracce”, secondo la

terminologia utilizzata dall’azienda), ON ha sviluppato

una piattaforma grazie alla quale gli artisti possono far

conoscere il proprio lavoro. Chi desidera servirsene, crea

una traccia della durata di 150 secondi circa e la invia

a ON; se soddisfa i requisiti di selezione dell’azienda,

viene trasmessa sul network. Questo approccio permette

a ON di acquisire tracce di grande qualità a un costo

vantaggioso e di dare voce ai giovani artisti.

Page 31: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

29

soluzioni

.

Page 32: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

30 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

soluzioni

I conti in tasca

L’installazione della rete ON ha richiesto spese di capitale (CAPEX) e spese operative (OPEX) ingenti, cui si è potuto far fronte

grazie agli investitori di ON, tra i quali New Business Generation Holding e Heineken. Il modello di fi nanziamento della rete è

basato su investimenti anticipati di ON pari al 100% per ogni sede (le CAPEX per una sede tipo dotata di due monitor sono pari

a 4.500 euro circa), e su OPEX di rete associate e periodiche, tra cui i servizi di abbonamento alla banda larga (50 euro al mese)

e servizi di assistenza alla rete (55 euro al mese). In questo modo è stato possibile costruire una rete di dimensione e portata

ragionevole in un periodo di tempo relativamente breve.

A compensazione dell’investimento di ON, i proprietari dei locali corrispondono una quota mensile compresa tra i 100 e i

700 euro (la quota media è di 150 euro al mese), ma la fonte di reddito principale è rappresentata dai messaggi pubblicitari

trasmessi, non condivisi con i proprietari dei locali. Complessivamente in questo modo ON riesce a mantenere un controllo

signifi cativo sulla rete e a garantire ai pubblicitari l’effi cacia della rete (compresa la qualità del servizio), dato che ad esempio i

proprietari dei locali non possono passare ai contenuti della televisione normale.

Il costo di una campagna pubblicitaria può variare e dipende dal grado di complessità associato alla sua creazione, esecuzione

e durata (in media dalle quattro alle otto settimane) e si aggira di listino intorno ai 24.000 euro al mese.

una selezione dei locali, abbinata a un incessante reperimento di nuove sedi potenziali per la sua rete, ma è la

dimostrazione del ritorno dell’investimento la sfi da fondamentale, come spiegato dal Direttore delle Operazioni

di ON: il mercato pubblicitario per il digital signage è decollato piuttosto lentamente, per cui il tempo di ritorno

dell’investimento sarà più lungo di quanto inizialmente previsto. Ritardo dovuto al fatto che il digital signage

deve provare tutto ciò che invece non è necessario ribadire per le campagne pubblicitarie televisive, dato che

la TV ha già abbondantemente testato e accettato gli standard industriali per la misurazione dell’effi cacia della

piattaforma, inoltre una campagna televisiva può attirare fi nanziamenti superiori al valore di una campagna

di digital signage. Di conseguenza i centri media tendono in genere a concentrarsi ancora sulla televisione,

dato che la ricompensa fi nanziaria è maggiore e che

attualmente la distribuzione di una campagna di digital

signage richiede sforzi notevoli. Per affrontare questa

sfi da, ON sta sviluppando approcci innovativi che

permettano ai proprietari dei marchi di trasmettere i

loro messaggi in modo più interattivo e dinamico, oltre

a evidenziare che secondo i dati la copertura della rete

raggiunge i tre milioni di spettatori al mese. Inoltre ON offre

per ogni campagna trasmessa una valutazione a più livelli,

dal conteggio tramite telecamera degli occhi rivolti verso

lo schermo, a sondaggi on line e interviste. I parametri

utilizzati sono analoghi a quelli impiegati per la

televisione, in modo da consentire ai proprietari dei

marchi e ai centri media una rapida comprensione

delle informazioni.

Informazioni tratte da uno studio a cura di Sony.

utilizz

telev

mar

de

Inwww.thisison.nl

www.sony

Page 33: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

31

soluzioni

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32 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

Tutto sulle LIMLavagne Interattive MultimedialiIn Italia gli istituti che le impiegano sono oltre 3.000. Adesso però, con il piano della “scuola digitale” promosso dal ministro Gelmini, il loro numero è destinato ad aumentare sensibilmente. Ecco che cosa sono e come funzionano.E i docenti dovranno trasformare la preparazione delle lezioni in “sceneggiature”

Carlo Solarino

Page 35: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

33

vox technologica

Le lavagne interattive multimediali, o LIM, rappresentano lo stadio più evoluto delle lavagne digitali che, dalla

loro nascita a oggi, hanno conosciuto tre fasi con altrettante tipologie di prodotti: le Copy Board, le White

Board e le vere LIM. Realizzate con rullo di plastica trasparente ad avvolgimento automatico, sul quale scrivere

con pennarelli tradizionali, le Copy Board assicurano la memorizzazione delle pagine via via scritte tramite

scansione, al pari di quanto avviene con un normale scanner per immagini o foto.

Più evolute di esse le White Board, realizzate con appositi laminati (a base di vetro, ceramica, resine o

porcellane) su cui apporre le scritte, effettuano direttamente le memorizzazioni tramite interazione tra l’apposita

penna digitale e una griglia a raggi infrarossi o elettromagnetici apposta sui

bordi della stessa lavagna, che intercetta le posizioni occupate dalla penna. Le

scritte vengono sempre eseguite tramite pennarello tradizionale, a sua volta

incapsulato in una penna digitale. L’intera pagina, una volta memorizzata, viene

ripulita col cancellino lasciando spazio alla pagina successiva e così via.

In entrambi i casi le pagine danno origine a fi le che, riportati a computer,

possono essere comunque trattati per stampa, inoltro in e-mail, riporto sui

monitor degli allievi (nelle aule multimediali) e così via.

Le vere LIM infi ne, che qui approfondiamo, oltre a consentire la memorizzazione

delle pagine, una volta sincronizzate a un videoproiettore consentono funzioni

più evolute, tra le quali per esempio l’acquisizione e la riproduzione di immagini

fi sse o in movimento, fi gure o testi da sorgenti esterne, dando vita a vere lezioni

multimediali. Sono costituite da tre elementi che, oltre alla lavagna interattiva,

prevedono un computer dotato di software adeguato e un videoproiettore

spesso ottimizzato per proiezioni a distanza ridotta. Tra le sorgenti esterne

fi gurano tipicamente personal computer, siti Web, indirizzi di posta elettronica

e così via: in sostanza, qualsiasi dispositivo o soluzione capace di generare

informazioni digitali in formato standard.

L’attenzione delle scuole, come espresso anche dal Piano Gelmini, è per lo più

rivolta a queste ultime, ovvero alle LIM, anche se non è fuori luogo sottolineare

che, a patto di ricorrere ad adeguati software e dispositivi di interfaccia, è

possibile migrare dalle White Board alle LIM integrandole al videoproiettore.

Quantomeno con il vantaggio di dilazionare le spese.

Ancora in termini generali, entrambi i tipi di lavagna richiedono il supporto di

un computer in esse integrato (lavagna con PC “embedded”) oppure, come

di solito succede, separato e connesso via RS-232 o USB. In entrambi i casi

il funzionamento è analogo, con possibilità di tracciare scritte o disegni, di

memorizzare tali informazioni nella memoria del computer, di cancellare le

grafi che sviluppate per passare alla pagina successiva e così di seguito per le

nuove pagine.

Tra antico e moderno

Prima ancora di entrare nei dettagli funzionali e costruttivi, vogliamo evidenziare

che le lavagne interattive ereditano, dalla vecchia lavagna a gessi e cancellino,

tutte le regole sulla costruzione del percorso didattico e sui ritmi espositivi da

Il Piano Gelmini: in due anni, 24.000

lavagne interattive multimediali

La “Scuola Digitale” è uno degli ultimi

di una serie di importanti provvedimenti

messi in campo dal ministro dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca Mariastella

Gelmini, per diffondere le nuove tecnologie in

classe. L’obiettivo da raggiungere è di innovare

la scuola attraverso strumenti e metodi

didattici, che rispondano alle vere esigenze

degli studenti e alle sfi de della società del

futuro.

Il Piano d’intervento prevede in particolare una

consistente introduzione di Lavagne Interattive

Multimediali (LIM) di cui infatti, a partire dal

prossimo anno scolastico 2009-2010, ne

saranno installate 16.000 in altrettante classi

della scuola secondaria di primo grado (la

nostra ex scuola media). Nel piano saranno

coinvolti 50.000 insegnanti in appropriati

percorsi di formazione, per una ricaduta su oltre

350.000 studenti.

Nell’anno scolastico successivo 2010-2011,

il piano si estenderà alla scuola secondaria

di secondo grado e alla scuola primaria (le

elementari), dove saranno distribuite 8.000 LIM

e coinvolti circa 25.000 insegnanti.

In defi nitiva, nel giro di un paio d’anni

entreranno sul nostro mercato 24.000 LIM,

smovendo un giro d’affari di tutto rispetto

nell’ambito della comunicazione multimediale

professionale.

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34 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

adattare a quelli dell’apprendimento. In altre parole, una serie di slide in

Power Point, pur ideali per presentation congressuali, non rispondono

alle esigenze delle spiegazioni e illustrazioni progressive e in crescendo,

tipiche delle lezioni in aula.

Nel pieno rispetto dunque della tradizione didattica – e al di là del nuovo

grado d’automazione e della maggiore pulizia con l’abolizione delle

polveri dei gessi – esse preservano la “memoria storica” dell’intera

lezione, con tutte le pagine memorizzate e con il vissuto di un’intera ora

di lezione, non più buttato via dal semplice gesto del cancellino. E le

stesse pagine, una volta memorizzate, restano a disposizione per richiami

in classe ma, soprattutto, per inoltro in e-mail agli allievi a supporto dei

loro appunti, oppure come aggiornamento per quelli assenti. Le stesse

pagine inoltre, supponendo che la scuola disponga di un sito Internet

adeguato, saranno sempre disponibili per successive consultazioni via

Web. Le LIM in particolare offrono l’opportunità di arricchimenti fotografi ci

o anche documentaristici in precedenza selezionati dall’insegnante. Un

altro aspetto riguarda l’audio – le lavagne il più delle volte dispongono di

un sistema d’altoparlanti integrati – sia per brani d’autore nelle lezioni di

musica, sia per corrette dizioni di lingue straniere. Insomma, un habitat

didattico che, nel pieno rispetto della migliore tradizione, offre nuove e

aggiornate potenzialità di comunicazione e suggestione.

I touch screen interattivi

Pur con diverse soluzioni in relazione ai vari costruttori, le lavagne

interattive si basano su un touch screen delle dimensioni analoghe

alle lavagne tradizionali. Le tecnologie touch sono svariate: resistive,

capacitive, ottiche a infrarosso, al laser o a ultrasuoni, analogamente

a quanto avviene con i touch screen interattivi (si veda il precedente

numero di Connessioni, che ne riporta un approfondimento sul digital

signage interattivo). A seconda della tecnologia impiegata, può essere

necessario usare degli appositi pennarelli digitali connessi con la

lavagna, oppure interagire a pressione tramite un qualunque oggetto, o

semplicemente con le dita.

Con questa struttura, il funzionamento delle LIM è il seguente: il docente

traccia gli elementi della lezione sulla lavagna la cui superfi cie, sensibile al

tocco, inoltra i relativi impulsi al computer, il quale a sua volta li rimbalza

al videoproiettore col risultato di generare le immagini. Tutta l’operazione

avviene naturalmente in tempo reale, senza alcun ritardo tra la scrittura

virtuale e la generazione dei simboli.

Un po’ più articolato è il discorso sui pennarelli, che possono essere attivi

(con alimentazione interna oppure ricevuta da computer ed emissione di

segnali) oppure passivi (delle semplici punte). Nel primo caso si possono

Page 37: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

35

vox technologica

generare scritte di vari colori, spessori, conformazioni (linea continua,

tratteggio, ecc.) con comandi presenti sullo stesso supporto. Nel

secondo caso, le possibili scelte provengono da comandi attivati sulla

lavagna.

Sia le White Board che le LIM dispongono naturalmente di adeguato

software di gestione delle pagine. Le White Board in versione entry level,

in particolare, possono ricorrere a soluzioni in fi rmware con semplici

comandi (memorizza, cancella, prepara nuova pagina, richiama pagine

precedenti, ecc.) basati su pulsanti a pressione inseriti nel bordo della

stessa lavagna. Più articolato è invece il software delle LIM, presente nel

computer di riferimento e aggiornabile come le nuove release di qualsiasi

altro programma.

Tra le principali funzioni di un tool per LIM, con gestione tramite barra

dei comandi, fi gurano l’impostazione delle grafi che (scelta del colore,

spessore e aspetto delle scritte, cancellazioni, ecc.), l’archiviazione

della pagina ultimata, il richiamo di pagine precedenti, l’accesso a fonti

esterne (chiavette USB, CD, ecc.), la connessione a computer esterni

(per esempio, il notebook dello stesso docente) per acquisizione di foto o

grafi ci, la possibilità di sovra scritture su immagini acquisite, connessioni

a Web e a posta elettronica per ricezione e inoltro di messaggi.

Il fattore videoproiettore

Il videoproiettore è un elemento fondamentale della lavagna interattiva:

potenzialmente potrebbe essere usato quello già appeso al soffi tto

dell’aula, tuttavia è opportuno tener presente che le reciproche posizioni

della lavagna e del videoproiettore sono alquanto critiche, considerato

che i due dispositivi devono venire correttamente traguardati; inoltre,

l’ombra del docente si può facilmente proiettare sullo schermo

introducendo un fattore di disturbo. Per evitare tutto ciò e fornire un

prodotto già ottimizzato e pronto all’uso (bisognerebbe approntare

lo schermo adatto, defi nire l’interattività, collegare il computer ecc.) i

costruttori tendono dunque a proporre soluzioni complete e integrate

lavagna-videoproiettore-PC.

Nelle soluzioni chiavi in mano il videoproiettore, fi ssato a muro oppure

integrato nella stessa struttura della lavagna, si viene a trovare in posizione sovrastante e molto ravvicinata

rispetto al piano della stessa lavagna. Una soluzione che previene la creazione delle ombre del docente, ma

richiede allo stesso proiettore un’accentuata “correzione trapezio”, per evitare deformazioni di proiezione

derivanti dalla collocazione fortemente decentrata.

Un’altra rilevante caratteristica del proiettore riguarda il rapporto d’aspetto e la defi nizione della sua immagine. Per il

rapporto d’aspetto, anziché al formato 4:3, è opportuno orientarsi a quello panoramico (16:9, Wide, Plus o similari)

che meglio approssimano l’aspetto rettangolare delle classiche lavagne da scuola. Per la defi nizione, gli attuali valori

si attengono allo standard XGA con 1.024x786 pixel ovvero, in formato panoramico, WXGA con 1.280x768.

Esempi di soluzioni integrate

schermo-videoproiettore

Alcuni costruttori propongono soluzioni integrate e

pronte per l’uso di lavagne interattive. Due esempi

sono la Smart Board 685ix di Smart Technologies

e il Digital Wall Display di 3M.

La Smart Board 685ix è costituita dalla lavagna

interattiva SMART Board 685 e dal proiettore UX60

montato a muro direttamente sopra la lavagna

a una distanza di soli 41 cm. La sua posizione,

sovrastante e ravvicinata, porta praticamente a

zero la possibilità di generare le ombre da parte

del docente. La dimensione dello schermo è

di circa 2 metri in larghezza per 1,25 in altezza

con formato 16:10 e risoluzione WXGA pari a

1.280x800 pixel. La lampada, con emissione di

2.000 Lumen, offre funzionamento di 3.000 ore in

modalità standard e 4.000 in modalità economica.

Non sono richiesti interventi di pulizia dei fi ltri.

Il Digital Wall Display di 3M presenta invece

il videoproiettore già integrato nella parte

superiore della lavagna, montato su un supporto

con apertura a battente. La dimensione dello

schermo è di 120x90 cm circa, con formato

4:3 e defi nizione XGA con 1.024x768 pixel.

Anche in questo caso vengono evitate le ombre

del docente. Entrambi i proiettori operano in

tecnologia DLP e integrano coppie di casse audio.

www.smarttech.com

www.3m.com

Page 38: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

36 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

In termini di tecnologia di proiezione, i costruttori hanno tendenza a ricorrere ai sistemi in DLP

che, considerata la breve distanza di proiezione, non presentano il “disturbo di reticolo” che

si può invece talvolta manifestare su quelli a LCD a pannello singolo (disturbo derivante dalla

pur sottilissima griglia della matrice dei contatti) e non richiede la pulizia di alcun fi ltro, con

manutenzione pressoché nulla. Sono peraltro valide anche soluzioni in LCD ma a tre pannelli.

E ancora per semplifi care la manutenzione, le lampade, capaci di emissione luminosa

attorno ai 2.000 Lumen, andranno scelte tra quelle con funzionamento prolungato, per una

vita media di 3-4.000 ore.

I tanti accessori e la funzionalità estesa

Al di là della loro struttura essenziale e basilare, le LIM si possono avvalere di un’ampia disponibilità di accessori

hardware e software, per costruire e fruire le lezioni con modalità sempre più evolute.

Tablet di gestione remota

Anziché obbligare il docente a restare in piedi davanti allo schermo per l’intera durata delle lezioni, questo

dispositivo, che consiste in un touch screen di dimensioni limitate e connesso alla LIM via cavo o in wireless,

consente di sviluppare schemi o disegni restando seduti in cattedra. Si usa scrivendo direttamente sul display

con l’apposita penna, a sua volta connessa al tablet, con possibilità di salvare e condividere il materiale

prodotto come pure di aggiungere note o appunti a lezioni precedenti ed effettuare inoltri via e-mail.

www.indire.it/scuola-digitale/

lavagna

http://scuoladigitale.cefriel.it

Page 39: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

37

vox technologica

comunicazione semplice e intelligenteTV-Tools 8.0NEW

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Tutto in tempo reale con possibilità di picture in picture o picture by

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Lo schermo riconosce solamente gli input dalla penna con

possibilità dunque di appoggiare la mano sullo schermo,

secondo la naturale posizione di scrittura, senza originare

disturbi d’immagine. L’inclinazione dello schermo è regolabile

e i suoi tasti funzione consentono, tra l’altro, di far cambiare il

colore alle scritte.

Riconoscimento al tatto

Scrivere, spostare, cancellare: potrebbe essere questo lo slogan

di una facility con cui è possibile, una volta tracciate le scritte a

penna, spostarle dove meglio si crede con la semplice pressione

delle dita, come pure cancellarle con il palmo della mano.

Permane anche qui il fatto di non poter “scrivere” con le dita, ma

solo di interagire con le scritte, a loro volta tracciate a penna.

Interattività con la classe

Per permettere al docente di valutare in diretta il grado di apprendimento delle spiegazioni appena impartite,

sono disponibili appositi kit che comprendono software di valutazione, telecomandi per gli studenti e

un’interfaccia con la lavagna, per ricevere le risposte alle domande poste.

© S

MAR

T

Page 40: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

38 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

La compressione videoDai fi le più pesanti a quelli più leggeri, senza perdita di informazioni Nati in ambiente broadcast e grazie alle tecnologie delle telecomunicazioni, i codec sono sofi sticati algoritmi di compressione e decompressione che abbattono i bitrate per rendere le immagini in ambito digitale di facile gestione e fruizione. Scegliere quello giusto per ogni applicazione signifi ca trovare il bilanciamento tra effi cienza di compressione e potenza di calcolo disponibile. Con importanti risultati anche nella video sicurezza

Alberto Forchino, Carlo Solarino

Page 41: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

39

vox technologica

La sfi da maggiore che deve affrontare chi si occupa di video digitale è costituita

dall’enorme quantità di dati che deve essere trasmessa o immagazzinata: per esempio, se

si volesse utilizzare un video non compresso con defi nizione standard PAL (720x576 pixel a 25

frame per secondo) o NTSC (720x480 a 30 fps) avremmo bisogno di una banda netta di oltre

200 Mbps (Mega bit per secondo), e per registrare 60 minuti di programma avremmo bisogno

di una capacità di memoria di circa 110 GByte. È davvero troppo! L’obiettivo principale della

compressione video è quindi quello di codifi care il segnale usando pochi bit, mantenendo

tuttavia la qualità visiva.

Standard e tecniche di compressione

I processi di compressione video sono inizialmente nati in ambiente televisivo per venire poi

adottati anche dall’ambiente delle telecomunicazioni, a servizio della videotelefonia fi ssa e

mobile ma poi, più specifi camente, della videoconferenza, della videosicurezza e sopratutto

– come tutti sappiamo – dell’inoltro dei fi lmati via Web. Attualmente le organizzazioni che

si occupano dei codec (codifi ca e decodifi ca) di compressione sono due (vedi box): ISO

(International Standards Organization) e ITU (International Telecommunications Union). Il

principio essenziale della compressione prevede l’eliminazione di informazioni ripetitive e

ridondanti: tale principio viene applicato sia all’interno dei singoli frame, dando origine alla

Compressione spaziale, sia all’interno delle sequenze dei frame, per la Compressione

temporale.

Le tecniche di compressione video, a loro volta, possono essere suddivise in lossless,

dove la compressione è un processo perfettamente reversibile che avviene senza perdita

di informazione, e lossy, dove la compressione non è reversibile ma tuttavia basata

sull’eliminazione di informazioni ritenute “sacrifi cabili”.

La compressione spaziale

Per la compressione sono state messe a punto tecniche che sfruttano alcune caratteristiche intrinseche del

video stesso, in combinazione con quelle della visione umana: ad esempio è possibile comprimere un segnale

video eliminando gli aspetti ridondanti e mantenendo solo le informazioni effettivamente utili. Si può così

dimostrare, ed è peraltro statisticamente intuibile, che pixel adiacenti o tra loro vicini, all’interno di una stessa

immagine, presentano caratteristiche molto simili per quel che riguarda il colore e la luminosità. Per analizzare

tali caratteristiche è consuetudine organizzare ogni singolo frame in blocchi e macroblocchi: ogni macroblocco

contiene quattro blocchi 8x8 di luminanza e due blocchi 8x8 di crominanza.

L’analisi quindi del contenuto di tali blocchi (in sostanza,

la mappatura in 0 e 1 delle informazioni) porterà

all’eliminazione dei pixel ripetuti. È questa la codifi ca

spaziale nota anche come Codifi ca Intra-frame, che

si occupa appunto di rimuovere le ripetitività, ovvero

ridondanze all’interno dello stesso fotogramma.

Gli algoritmi della compressione spaziale sono alla base

del ben noto standard di compressione d’immagine

JPEG, Joint Photographer Expert Group, che diventa

La cronologia degli standard di

compressione video

ITU e ISO

ITU (International

Telecommunications Union) e

ISO (International Standards

Organization) sono i due enti

che principalmente si occupano

dei codec video. Il primo si

concentra sulle applicazioni di

telecomunicazione e ha creato gli

standard della famiglia H.26x, nati

essenzialmente per la videofonia.

La seconda si concentra sulle

applicazioni “prosumer” e ha defi nito

gli standard della famiglia MPEG.

Talvolta queste due organizzazioni

lavorano insieme come nel caso

del JVT (Joint Video Team) che ha

defi nito il codec H.264 (per la ITU)

chiamato anche MPEG-4 Part 10 o

MPEG-4 Advanced Video Coding

(AVC), il cui nome uffi ciale è ISO/IEC

14496-10.

www.itu.int/net

www.iso.org

Page 42: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

40 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

più propriamente M-JPEG, Motion-JPEG, una volta applicato a immagini

televisive basate su scansioni interlacciate.

La compressione temporale

In questo caso si tratta di valutare la correlazione non più tra i pixel

dello stesso fotogramma, ma tra i pixel dei fotogrammi in sequenza. Un

fotogramma e i due vicini (il precedente e quello successivo) spesso

risultano quasi identici, fatta eccezione per le situazioni con cambi di

scena. L’analisi e l’eliminazione dei pixel ripetitivi viene detta, in questo

caso, Codifi ca Inter-frame.

La procedura, alquanto complessa, viene eseguita sfruttando le tecniche

della Motion Estimation e della Motion Compensation. Nella ME

l’encoder individua tra i fotogrammi adiacenti (precedenti e seguenti) i

blocchi tra loro più simili (se non uguali), associando loro un “vettore di

moto” dato dalla differenze spaziali tra i blocchi interessati. Associando

al blocco originario il vettore movimento si crea la MC, con cui costruire

il frame successivo in modalità virtuale, il cui “peso” sarà molto inferiore

a quello del frame reale (il nuovo blocco è costituito da un numero

decisamente inferiore di dati).

La compressione temporale, che include anche la precedente

compressione spaziale, dà origine agli standard della famiglia MPEG. Essi

prevedono, in particolare, la classifi cazione dei frame in tre tipi: I, B, P.

• I-Frame (Intra-Frame o Key-Frame), è quello reale di riferimento

compresso in M-JPEG: nel sistema PAL è scelto ogni 12 frame reali, nel

sistema NTSC ogni 15 frame; la codifi ca prevede l’uso di informazioni

presenti nello stesso fotogramma, senza rimandi alle immagini adiacenti.

• P-Frames (Predicted Frame): vengono codifi cati utilizzando

informazioni acquisite in base al precedente I-Frame e ricorrendo alle

somiglianze in base alla Motion Estimation/Compensation. Risultano meno

pesanti degli I-Frame.

• B-Frames (Bi-directional Frame): vengono codifi cati, anch’essi tramite Motion Estimation/Compensation,

utilizzando informazioni acquisite dall’I-Frame precedente e da quello successivo. In caso di differenze

tra i risultati prevale la codifi ca dall’I-Frame successivo (serve a eliminare errori, per esempio, su cambi di

scena).

I principali standard

Dopo aver esposto i principi su cui poggiano gli standard della compressione video, vediamo ora una rapida

rassegna, anche cronologica.

H.261

Creato in ambito ITU e pensato soprattutto per videoconferenza e videosorveglianza, H.261 è stato il primo

standard di compressione, ottimizzato inoltre per reti ISDN (Integrated Service Digital Network). Prevede

defi nizione d’immagine per un quarto di frame con 352x288 pixel, un formato noto come CIF, Common

Intermediate Format, e per un sedicesimo di frame con 176x144 pixel, con formato noto come QCIF o Quarter

Organizzazione dell’immagine PAL in blocchi da 8x8 pixel, per la

compressione M-JPEG.

Sequenza delle immagini in compressione temporale: immagine I (Intraframe),

P (Predicted), B (Bidirectional). Se la B, valutata in anticipo, non coincide con la

B, valutata a ritroso, prevale la seconda (mismatch).

Le immagini sono tratte dal libro di Carlo Solarino Video Produzione Digitale,

Vertical Editrice

Page 43: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

41

vox technologica

CIF. Opera su codifi ca dei soli frame I e P. La banda passante è compresa tra 2 Mbps e di 40 Kbps, alla

portata dunque anche dei comuni (e vecchi) modem da 56 Kbps.

MPEG-1

Nato per rispondere alla necessità di memorizzare fi lmati su compact disc, l’MPEG-1 è stato defi nito nel

1992, e utilizza un bitrate costante di 1,15 Mbps per il video e dai 384 ai 96 Kbps per l’audio (la ben nota

compressione MP3). Il video è codifi cato in formato CIF (352x288); l’obiettivo era raggiungere una qualità

video analoga a quella del VHS.

M-JPEG

Creato nel 1993, rappresenta uno dei più diffusi standard video, usato in tutte le videocamere professionali e

consumer MiniDV a nastro.

MPEG-2/H.262

È stato sviluppato nel 1994 dall’MPEG- 1, con

l’obiettivo di creare un formato duttile e adatto

a varie applicazioni televisive. Anch’esso molto

diffuso, è usato nelle trasmissioni digitali terrestri

e satellitari, oltre che nei DVD. Sua caratteristica

principale è la scalabilità, con possibilità di creare

soluzioni di codifi ca e decodifi ca più o meno

Compressione di singola immagine

M-JPEG: il suo peso deriva solo dai

blocchi con variazioni d’immagine.

Tratto dal libro di Carlo Solarino Video

Produzione Digitale, Vertical Editrice

Page 44: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

42 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

complesse in relazione al prodotto da realizzare. Offre anche altre utili caratteristiche: permette di trasmettere

molti canali audio in parallelo, offre controllo sugli accessi al fl usso di dati e affi dabilità nel trasporto, utilizzando

la banda larga ecc. Il bitrate complessivo (video e audio) varia da circa 1 a 10 Mbps, con valori superiori per

l’alta defi nizione. L’MPEG-2/H.262 è utilizzato per la televisione via satellite, la televisione digitale, i DVD e la

televisione in alta defi nizione.

H.263

È stato sviluppato sulla base dell’H.261 per una migliore qualità d’immagine con minore consumo di banda,

ricorrendo a tecniche più raffi nate di Motion Compensation.

MPEG-4

Sorto nella seconda metà degli anni Novanta e tutt’ora in sviluppo, prevede ad oggi dieci diverse versioni, di cui

le più interessanti sono la Parte 2 e la Parte 10 o H.264.

Nota come standard “convergente” tra video e telecomunicazioni, è alla base dell’inoltro dei video su Internet

ma anche della videoconferenza e della videosicurezza. Usa algoritmi analoghi a quelli dell’MPEG-1 ed MPEG-

2 e tecniche di MC introdotte dall’H.263, ma in modo molto più effi cace. In particolare il sistema riesce a

distinguere i vari livelli (Layer) di un’immagine (tra sfondo e primi piani), con preziosi risparmi di peso. Tra gli altri

accorgimenti ricorre alla diminuzione del numero dei frame al secondo (da 30 o 25 fi no a 6 Fps, con immagini

rallentate e a scatti) e alla riduzione dei formati d’immagine (a un quarto o a un sedicesimo). Il bitrate che ne

emerge varia da 1,6 Mbps fi no a 20 Kbps circa, del tutto compatibili, come si vede, anche con le velocità di

rete più limitate. È questa, in particolare, la compressione che consente, nei sistemi di sorveglianza così come

nella videoconferenza, di far apparire più immagini (anche fi no a 16) su un medesimo schermo, una volta

prelevate da altrettante videocamere. E i relativi segnali possono circolare su rete locale ma anche su

rete telefonica fi ssa o mobile, portando le immagini, per esempio in un sistema di videosorveglianza,

dalla telecamera di casa fi no allo schermo del videofonino.

La Parte 10 o H.264

Denominato anche AVC, Advanced Video Coding, rappresenta uno dei più importanti sviluppi della

codifi ca video in questi anni da parte del JVT di ITU e ISO, grazie anche alle maggiori velocità

operative della componentistica di base: non dimentichiamo che tutte le operazioni di codifi ca e

decodifi ca devono avvenire in tempo reale. Ha ricevuto diversi nomi nel corso della sua evoluzione

Principali caratteristiche degli standard di compressione video

H.261 MPEG-1 MPEG-2 H.263 MPEG-4 H.264

Picture coding type I, P I, P, B I, P, B I, P, B I, P, B I, P, B

Entropy Coding VLC VLC VLC VLC, SAC VLC UVLC, CAVLC, CABAC

MV resolution Int. Pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel 1/2 pel

Transform 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 8x8 DCT 4x4 e 8x8 Integer

Vector Block size 16x16 16x16 16x16, 8x8 16x16, 8x8 16x16, 8x8 16x16, 16x8, 8x16, 8x8, 8x4, 4x8, 4x4

Spatial Intra Prediction No No No No No Si

Formats supported Prog. Prog. Prog./Intr Prog. Prog./Intr Prog./Intr

Prediction Modes Frame Frame Filed & Frame Frame Filed & Frame Filed & Frame

De-blocking fi lter In-loop Nessuno Post Annex J in-loop Post In-loop

pr

re

www.itu.int

www.iso.org

Page 45: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

43

vox technologicaLe soluzioni per ilDigital Sign-Age

La soluzione ideale con due ingressi e un’uscita DVI per creare e proiettare con doppio Picture in Picture in alta definizione.– Risoluzione PC fino a 2048x2048.– Risuluzione HDTV fino a 1080p.– Chromakey, Lumakey, Genlock, Zoom, Single e Dual PiP.– Dimensioni finestre personalizzabili.– Richiedeteci il catalogo generale completo di tutta la

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Page 46: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

44 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

vox technologica

iniziata dall’ITU nel 1997 (inizialmente chiamato

H.26L) ed è stato approvato congiuntamente

all’ISO nel 2003.

Lo standard H.264 è in grado di ridurre le

dimensioni dei fi le video digitali di oltre l’80%

rispetto al formato M-JPEG e fi no al 50%

rispetto all’MPEG-2 senza compromessi

in termini di qualità delle immagini. È stato

implementato con successo in numerosi

dispositivi elettronici, come cellulari e lettori

video digitali, accolto con grande entusiasmo

dal pubblico e adottato anche da molti fornitori

di servizi di memorizzazione online e società di

telecomunicazioni.

In particolare nella videosorveglianza è molto

probabile che venga rapidamente adottato

a rimpiazzo dell’MPEG-4 Parte 2, per

applicazioni che richiedono elevate defi nizione

d’immagine (a “megapixel”) e alto numero di telecamere, per esempio in aeroporti, punti vendita, banche,

casinò. Questi sono infatti gli ambiti in cui la minore larghezza di banda e gli spazi di memorizzazione ridotti

possono offrire i vantaggi più signifi cativi.

Con un occhio infi ne all’intrattenimento, non dimentichiamo l’alta defi nizione: i codec HD di ultima generazione

lavorano tutti in base a questo standard di compressione.

La tecnologia offre ormai un’ampia possibilità di scelta tra gli standard di codifi ca video e le differenti

implementazioni di uno stesso standard per poter rispondere all’esigenza iniziale: bilanciare l’effi cienza di

compressione con la potenza computazionale disponibile, ottenendo la qualità visiva necessaria alla nostra

applicazione o installazione.

Caratteristiche, applicazioni e usi consigliati degli standard di compressione

Applicazione Caratteristiche Codec utilizzati

Sicurezza / Sorveglianza codifi che multiple M-JPEG, H.263, MPEG-4 SP, H.264

Videofonia, Video conferenza basso ritardo, basso bitrate H.261, H.263, H.264 BP

Streaming Internet basso bitrate, decoder multiformato, management diritti d’autore WMV, Real Video, MPEG-4 (QuickTime, DivX, Xvid)

DVD alta qualità, accesso casuale, basso costo MPEG-2

TV Digitale Terrestre alta qualità MPEG-2, H.264, AVS 1.0

TV Satellitare alta qualità MPEG-2, H.264 HP

Video Digitali su dispositivi portatili bassa potenza, basso bitrate, robustezza errori WMV, H.264

Registratori Video Digitali alta qualità, bassa compressione, accesso casuale WMV, MPEG-2, MPEG-4 SP, H.264

Video camere digitali bassa potenza, basso bitrate, robustezza errori, alta qualità DV, MPEG-2, MPEG-4 SP

Mobile streaming bassa complessita di decodifi ca, basso bitrate, robustezza errori RV, MPEG-4 SP, H.264 BP, AVS-M

MPEG-4/H.264, compressione

“entropica”: vengono distinti i vari

livelli dell’immagine (primo piano

più nitido e lo sfondo mosso) e

vengono trattati separatamente;

l’angolo di inclinazione della moto

ne rivela la velocità, con una più

precisa costruzione del vettore

movimento

Page 47: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

45

vox technologica

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Page 48: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

46 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

Epson Multimedia Projector EB-Z8000WUScusate il ritardo!Dopo aver primeggiato nei settori home theater ed educational, Epson ha recentemente proposto al mercato il suo primo videoproiettore destinato ad applicazioni professionali. Accanto a prestazioni adeguate a questo settore, molti gli accorgimenti che ne facilitano l’uso, la gestione, l’effi cienza nel tempo

Alberto Pilot

Epson non ha bisogno di presentazioni, essendo di fatto uno fra i primi costruttori al mondo di videoproiettori

in ambito home theater, educational e business; recentemente ha lanciato un paio di prodotti da affi ancare

all’apprezzata serie G5000, oramai a catalogo da quasi due anni, per aumentare l’offerta di apparecchi a elevata

luminosità nel settore pro, dato che le stime degli esperti parlano di questa divisione come di un mercato in

crescita per i prossimi dieci anni.

L’EB-Z8000WU è il primo proiettore LCD (o 3LCD che dir si voglia) al mondo dotato di matrice Widescreen Ultra

Page 49: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

47

approfondimenti

eXtended Graphics Array (nella versione con suffi sso WU della sigla), ossia a risoluzione 1.920x1.200 pixel in

rapporto d’aspetto 16:10, prima appannaggio solo dei DMD della Texas Instruments. Le matrici (naturalmente

fatte “in casa” e quindi prossimamente vendute anche alle altre aziende del consorzio 3LCD) sono sempre

le ultime D7 da circa un pollice e dotate della C2 Fine Technology; in questa risoluzione garantiscono la

visualizzazione dei recenti desktop in HD, prerogativa di diverse schede video, ma anche la piena riproduzione

di materiale HDTV a risoluzione 1.080p senza l’intervento di algoritmi di downscaling. Si potrebbe dunque

parlare di un prodotto “X-over”, perché la risoluzione permette una grande fl essibilità d’uso (large venue, pubblic

display, ecc.), il parco connessioni annovera una presa HDMI 1.3 (al posto della Display Port, più “attinente” alla

classe del prodotto per categoria merceologica) e, con il prossimo aggiornamento del fi rmware interno, offrirà

anche la piena compatibilità colorimetrica a standard DCI (Digital Cinema). L’EB-Z8000 è quindi utilizzabile in

ambito professionale per svariate applicazioni, dalle presentazioni che richiedano un’elevata risoluzione per i

contenuti da visualizzare (anche in multi fi nestra, dove la risoluzione a disposizione del display quindi “non è mai

troppa”), oppure per proiettare i trailer o le pubblicità in ambito cinematografi co prima della visione del fi lm, ma

può essere anche il proiettore principale per piccole sale cinematografi che.

Il profi lo tecnico

Le specifi che tecniche crude parlano di una luminosità massima di 6.000 ANSI Lumen, grazie all’adozione di

una doppia lampada da 300 W (altra primizia per Epson), di un parco lenti intercambiabili (inseribili a baionetta

con innesto rapido) che coprono in pratica tutte le esigenze installative (dal grandangolo al tiro lunghissimo,

dalla retroproiezione al tiro medio) e di un fi ltro elettrostatico e anti micro-polvere da sostituire ogni 10.000 ore

di funzionamento circa (anche in funzione della qualità dell’atmosfera della sala in cui è installato). Massima

la connettività con il resto dell’impianto grazie a una porta seriale RS-232 o LAN, che permette di inserire il

prodotto in una rete utile, oltre a controllare le normali operazioni di utilizzo, per una sorta di tele-assistenza

remota, grazie alle funzioni di autodiagnostica di cui è dotato l’apparecchio.

Il raffreddamento interno del proiettore, dotato di cella di Peltier (con scambiatore a liquido), garantisce sempre

una temperatura d’esercizio ottimale che si traduce in una maggiore affi dabilità del prodotto (non a caso Epson

garantisce il funzionamento delle proprie lampade per tempi superiori ai vari competitor) e in una tempistica di

spegnimento particolarmente veloce; altro aspetto importante per i possibili acquirenti è che lo EB-Z8000 viene

garantito per un utilizzo 24/7/365.

Lo scafo della macchina (chassis) ha una forma particolare: è dotato

di due maniglioni che ne facilitano sicuramente il trasporto, ma

che permettono anche di ancorare delle staffe (fi sse da soffi tto o

telescopiche) per consentire un’installazione “fi sica” decisamente

veloce e agevole (e parlando di un proiettore da oltre 22kg di peso

non è un dettaglio trascurabile). Questo, unito allo shift delle ottiche

sui due assi e alle funzione di zoom e fuoco (tutti motorizzati),

permette di installare lo EB-Z8000 in modo decisamente agevole.

Tutte le connessioni sono riunite nella parte frontale, accanto alla

lente, e nascoste da un coperchio rimovibile.

Uso e potenzialità

Lo EB-Z8000 dispone di un software di diagnostica e controllo

particolarmente fl essibile e, oltre a permettere il report di una serie di

Isacco Petrucci (destra) e

Alessandro De Pasquale

(sinistra), che ci hanno assistito

in questa presa di contatto con il

nuovo proiettore Epson

Page 50: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

48 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

sensori interni, consente di defi nire da remoto tutte le funzionalità del proiettore

(si potrebbe, estremizzando, comandarlo da grande distanza, nel caso fosse

richiesto). Assegnando infatti un indirizzo IP al videoproiettore e inserendolo in

una rete di controllo, è possibile controllare il proiettore via LAN, ma soprattutto

ricevere mail o SMS di avviso in caso di malfunzionamenti (coperchio lampada

aperto, fi ltro intasato, ecc.).

Tra le funzioni che potrebbero essere erroneamente considerate “trascurabili”,

un utile contatore interno che costituisce una sorta di timer di funzionamento

del proiettore in modo che, nel caso di installazioni per uso rental, se sono

state stabilite un tot di ore di utilizzo, trascorso questo tempo la macchina

si blocca (ma è riavviabile con una password); un meccanismo che offre la

massima garanzia sulla correttezza del cliente e sulla salvaguardia della propria

apparecchiatura per il noleggiatore. Sempre tra le utilissime “funzioni secondarie”,

il resize del menù, per mantenere un’elevata leggibilità delle informazioni (alle

elevate distanze di visione permesse dalla risoluzione e dalle ottiche, sarebbe

arduo leggere qualcosa di molto piccolo), e la possibilità di “catturare” una

porzione dell’immagine proiettata (per esempio il logo della società che ha

venduto il proiettore) e di utilizzarla come menù di benvenuto all’accensione del

proiettore; protetta da password, questa immagine funge anche da deterrente

contro i furti o altre azioni non lecite, perché mantiene questa impostazione fi no

alla successiva modifi ca.

Sempre in tema di esigenza di utilizzo, di grande utilità è Quick Corner, l’algoritmo

interno di resizing indipendente per ognuno degli angoli (quindi più fl essibile di

una sola regolazione di keystone sugli assi H e V), che non presenta nessuna

controindicazione a schermo anche quando utilizzato in modo massiccio. Per le

installazioni particolari (tipicamente in musei o mostre) dove il posizionamento

meccanico del proiettore sia forzatamente in posizioni diffi cili, ma sia suffi ciente

l’uso di una sola macchina, questo semplifi ca di molto la catena video, senza

rendere necessaria l’interposizione di un processore video dedicato.

Concludiamo la carrellata con l’ottima impressione ricevuta dalle ottiche Navitar

installate (nell’esemplare a nostra disposizione era montato il modello ELPS04

con rapporto di tiro 1-1.61:1). Durante le operazioni di zoom-in e zoom-out

mantengono l’immagine a schermo sempre al centro, senza subire micro scatti

o spostamenti diagonali del quadro, tipico di ottiche un po’ meno performanti;

una “chicca” è il motorino passo-passo di queste ottiche, comandabile step by

step anche via LAN, che offre così la massima fl essibilità di installazione nel caso

si renda necessario cambiare la dimensione dell’immagine o la sua posizione

rispetto allo schermo, per qualsiasi esigenza di utilizzo.

Costi e mercato

Durante la nostra presa di contatto con questo nuovo proiettore (in vendita

da fi ne settembre), abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere sia con

Il parco connessioni frontale, protetto da uno sportellino avvitato,

con la presenza di una presa HDMI 1.3

Particolare delle lenti motorizzate sostituibili,

dotate di innesto rapido

Il vano aperto per le due lampade da 300W una primizia nella

produzione del costruttore nipponico

Page 51: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

49

approfondimenti

l’officina delle idee

AD

MA

RC

A .it

Euromet SrlZona Ind.le Brodolini_60025 Loreto (An) ItalyTel. + 39 071 976444_Fax +39 071 [email protected]

Isacco Petrucci (Product management Video Projectors) che con Alessandro De Pasquale (Sales Support

Specialist Video Projectors), che ci hanno introdotto alle caratteristiche del proiettore e spiegato il suo

posizionamento sul mercato, sia in termini tecnici che di costi: si parla di circa 10.500 euro di listino

(supponiamo Iva esclusa) senza lente installata e di circa 11.000 euro con lente standard acquistata

assieme alla macchina (il solo costo dell’ottica si aggira sui 2.400 euro circa), ma per informazioni più

dettagliate e precise vi rimandiamo direttamente al rivenditore di zona o alla stessa Epson.

Per fi ne anno è previsto l’arrivo di un altro videoproiettore Epson ad alta luminosità, si parla di circa

7.000 ANSI Lumen, ma di risoluzione inferiore al modello Z8000 (la WXGA da 1.280x800 pixel e aspect

ratio sempre 16:10, tipica dei computer laptop), dotato però di caratteristiche diverse dall’EB-Z8000 e

pensato per utilizzi nettamente differenti. Non mancheremo, in sede opportuna, di riparlarne.

Caratteristiche tecniche

www.epson.it

Risoluzione: nativa WUXGA (3LCD – risoluzione 1.920x1.200) e

WXGA (3LCD – risoluzione 1.280 x 800)

Luminosità: 6.000 ANSI Lumen

Contrasto: 5.000:1

Filtro elettrostatico

Raffreddamento a liquido

Doppia lampada, durata 3.500 ore in modalità ECO

Sei ottiche opzionali

Funzioni di shift, messa a fuoco e zoom motorizzati

Connessioni: 1xD-Sub 15 pin (RGB), 1xD-Sub 15 pin (component),

HDMI,1x DVI-D, 1x5 BNC, 1xRCA, 1xS-Video, RS-232, RJ-45

Monitoraggio da remoto tramite RJ-45

Installazione in orizzontale o verticale

Chassis con maniglie

Peso: 22 kg

Dimensioni: 734x534x167 mm (PxLxA)

Page 52: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

50 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

T-ransformerT-Series e Ti-Series di d&b audiotechnik

L’utilizzo di sistemi di amplifi cazione di tipo “line array” ha visto negli ultimi anni una grande espansione, grazie alla loro applicazione allargatasi a molti ambiti diversi. Rimangono però molte situazioni dove l’utilizzo di un diffusore “point source” tradizionale rimane la scelta migliore. d&b audiotechnik ha realizzato un diffusore che racchiude in un unico oggetto entrambe le soluzioni

Carlo Maria Patrese

Fin dai primi progetti, d&b audiotechnik ha realizzato sistemi integrati, nei quali alla parte elettroacustica

è inscindibilmente legata la parte di amplifi cazione e di processamento. Il concetto di “sistema” si è poi

raffi nato per diventare quel che oggi è chiamato “system reality”, che include tutti i componenti, hardware

e software, riferibili a ogni sistema. Questo approccio permette ai progettisti di mettere in relazione tutti gli

elementi in modo da facilitare l’ottenimento della migliore prestazione del diffusore. Inoltre, tutto il delicato e

Page 53: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

51

approfondimenti

complesso lavoro di ottimizzazione viene svolto a monte da coloro che hanno concepito il sistema, per cui

l’utente, volendo, dovrà solo preoccuparsi di selezionare i preset più adatti e agire su pochi altri parametri.

Gli amplifi catori

La quasi totalità dei diffusori del produttore tedesco, infatti, può essere pilotata esclusivamente dai due

amplifi catori presenti in catalogo, D6 e D12 (rispettivamente 600 W e 1.200 watt su 4 Ohm, il secondo solo

per diffusori che prevedono la biamplifi cazione) entrambi dotati di un’estesa sezione DSP. La T-Series non fa

eccezione.

D6 e D12 condividono la stessa fi losofi a e struttura di funzionamento: il DSP interno si occupa in prima istanza

dell’ottimizzazione del proprio comportamento (risposta in frequenza e protezione dell’integrità dei driver) in

relazione ai diffusori collegati, tramite una serie di preset disponibili per tutti i diffusori a catalogo. Inoltre, ogni

canale dispone di una unità di ritardo estesa fi no a 320ms, e un equalizzatore parametrico a quattro bande. È

implementato anche un sistema di rilevazione dell’impedenza delle linee collegate alle uscite del fi nale in modo

da monitorare, tramite un processo automatico, l’integrità dei diffusori collegati e l’effi cienza e la correttezza dei

cablaggi.

Tutte le funzioni degli amplifi catori sono controllabili a distanza utilizzando le interfacce R60 o R70, che

permettono di collegare la rete di amplifi catori (che utilizza il protocollo CAN-BUS) a un PC dotato di porta USB

o a una rete Ethernet. Un’ultima nota riguarda la conformità degli amplifi catori alla normativa CEI EN 60849, che

li rende utilizzabile all’interno dei sistemi per la diffusione degli annunci d’emergenza.

La T-Series

Il progetto della T-Series nasce con l’obiettivo di creare un sistema per il sound reinforcement utile in una

gamma di applicazioni il più possibile ampia. Infatti, ciò che contraddistingue

la T10 è il fatto di racchiudere in un unico oggetto sia un modulo line array, sia

un diffusore point-source: il costruttore tedesco ha concentrato in un unico

sistema diverse soluzioni tecniche, alcune derivanti dall’esperienza maturata

con gli altri sistemi in catalogo e affi ancate a nuove soluzioni inedite.

Il T10 è un diffusore dalle dimensioni compatte, con un cabinet realizzato

in materiale polimerico e dal peso contenuto in 11 kg. Per la riproduzione

delle frequenze medio-basse, d&b audiotechnik ha optato per una coppia di

driver al neodimio da 6,5” in confi gurazione dipolare, una soluzione che offre

il vantaggio di un eccellente controllo della dispersione fi no a frequenze (in

questo caso 600 Hz) dove il solo cabinet non sarebbe effi cace.

L’aspetto innovativo introdotto riguarda invece il sistema per la riproduzione

delle frequenze medio-alte: già nella E-Series era stata introdotta una tromba

che poteva essere girata “a mano”, senza il bisogno di usare nessun tipo

di attrezzo, lo stesso concetto è stato adottato anche nella T10. Il driver da

1,4” è così accoppiato a una tromba a guida d’onda ruotabile, caratterizzata

da una dispersione verticale proporzionale di tipo “line source”, mentre la

dispersione orizzontale è di 90°. Davanti alla tromba è sistemata una speciale

lente acustica, integrata nella griglia metallica della cassa, che ha lo scopo

di “allargare” la dispersione nativa della tromba. Questo permette al diffusore

di comportarsi, a seconda di come viene orientata la tromba, come modulo

Caratteristiche tecniche

Ti-Series

2x6,5” driver con magnete al neodimio

1x4” driver ruotabile

Risposta in frequenza (-5 dB standard): 68 Hz - 18 kHz

Risposta in frequenza (-5 dB modalità CUT): 120 Hz - 18 kHz

Pressione sonora con D6: 129 dB, con D12: 132 dB

Dispersione orizzontale: 105°

Imopedenza nominale: 16 ohm

Connessioni: 2xNL4 (1+/1-)

Misure: 470x197x 300 (LxAxP)

Peso: 11 kg

T-Series

Le caratteristiche tecniche si equivalgono, con le

seguenti eccezioni:

Pressione sonora (Line/Arc setup, 1 m, campo aperto)

con D6: 129 dB, D12: 130 dB

Pressione sonora (PS setup, 1 m, campo aperto)

con D6: 127 dB, con D12: 130 dB

Dispersione orizzontale, line source: 105°

Dispersione orizzontale, point source: 90°x35°

Connessioni: 2xEP5, opzionale 2xNL4

Page 54: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

52 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

line array, oppure come tradizionale diffusore point source, per l’utilizzo stand

alone. Nel primo caso, la dispersione verticale rimane quella nativa della tromba,

mentre quella orizzontale viene estesa a 105°, nel caso del diffusore point

source, che prevede l’utilizzo del cabinet in posizione verticale, la dispersione

orizzontale torna a essere di 90°, mentre quella verticale diventa di 35°.

La pressione massima dipende dalla confi gurazione, e quindi dal preset che

viene impostato sull’amplifi catore. In caso di confi gurazione Point Source,

la pressione massima è di 130 dB, mentre in confi gurazione Line Array (che

prevede l’utilizzo di almeno tre moduli) la pressione sale a 132 dB. La risposta

in frequenza, quando utilizzata senza subwoofer, si estende da 68 a 12 kHz (-5

dB). La separazione delle due vie del diffusore è effettuata tramite un tradizionale

crossover passivo. L’impedenza è di 16 Ohm, così da permettere di collegare

sino a quattro diffusori in parallelo su un singolo canale di amplifi cazione.

Per quanto riguarda l’hardware per il rigging del sistema, d&b audiotechnik si è

ispirata alle modalità introdotte sui sistemi riservati ai grandi spazi, la J-Series;

l’hardware è già a bordo del cabinet e oltre ai due punti di collegamento frontali,

è presente un unico aggancio posteriore per determinare l’angolo tra un modulo

e l’altro. Per l’utilizzo come diffusore point source, invece, il parco accessori

prevede un’ampia varietà di soluzioni per soddisfare la maggior parte delle

condizioni di utilizzo. Fa parte della T-Series anche il naturale complemento

della T10 per la riproduzione della parte bassa dello spettro audio, il T-SUB,

un subwoofer dotato di un driver da 15” a lunga escursione in confi gurazione

bass refl ex. Con una pressione massima di 130 dB e una risposta in frequenza

estesa fi no a 47 Hz, è da considerarsi come un’estensione dell’headroom alle

basse frequenze di un sistema composto da una o più T10. La forma del cabinet

permette la perfetta integrazione del T-SUB con le T10 in diverse confi gurazioni:

è possibile creare array “ground stacked”, dove uno o più subwoofer fungono

da base per un array di T10; oppure possono essere appesi al di sopra di un

array senza bisogno di hardware aggiuntivo.

Ti-Series / Installation Series

Per le esigenze del mercato delle installazioni fi sse, d&b audiotechnik ha

realizzato una variante delle T-Series che, come tradizione, prende il nome di

Ti-Series. Dalla serie standard si differenzia per dettagli di tipo estetico, e per

alcune modifi che al sistema di rigging.

Del sistema top sono disponibili due modelli: Ti10L e Ti10P; “L” sta per “line

source”: gli spigoli frontali sono stati coperti con una piastra che prolunga i

fi anchi del cabinet, nascondendo l’hardware frontale, che risulta leggermente

modifi cato. La Ti10P, invece, nasce per l’utilizzo come diffusore point source, ed

è quindi priva dell’hardware per la realizzazione degli array.

I modelli di diffusori presenti nella Ti-Series, e i relativi accessori, oltre che in

nero sono disponibili in tutti i colori Ral standard, oppure su colori a campione.

Il retro del T10

Page 55: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

53

approfondimenti

XP Series Professional System Controllers

Qualità audio illimitataper budget limitato

Tre configurazioni In/Out: 2x4, 4x8 e 8x8Raffinati algoritmi DSPEccellente qualità audio, DSP a 96 KHz - 40 bit virgola mobileFino a 16 dispositivi XP in una reteEqualizzatore grafico a 31 bande per ogni ingressoEqualizzatore parametrico a 8 bande per ogni ingresso e uscitaDelay fino a 650 ms, 30 preset, protezione con passwordConnettività USB, RS232 ed Ethernet (pronto per il wireless)Disponibile anche con ingresso microfonico (Versione M)Controllo remoto da parete XPanel opzionale

Fornito con software XConsole

EthernetXPanelXConsole

Per maggiori informazioni www.sisme.com Richiedi il catalogo a [email protected]

La versione WR (weather resistant) ha parti metalliche, altoparlanti e connessioni trattati specifi camente per

applicazioni outdoor.

Gli strumenti software

Per il corretto dimensionamento del sistema T10/T-SUB, sia in termini di prestazioni acustiche che di sicurezza

meccanica, d&b audiotechnik ha creato ArrayCalc, un tool previsionale gratuito che permette di gestire diverse

aree d’ascolto e fi no a cinque array. È inoltre dotato di un modulo per la previsione del comportamento della

sezione subwoofer del sistema: tramite la creazione di un array lineare di subwoofer (siano essi in

confi gurazione tradizionale, oppure cardioide), permette di simulare una disposizione semicircolare

semplicemente ritardando specularmente le loro emissioni (sfruttando l’unità di ritardo presente

in ogni canale di amplifi cazione dei D6 e D12). In questo modo, variando il ritardo in maniera

progressiva tra le estremità e il centro dell’array, è possibile modifi care l’ampiezza della distribuzione

dell’energia alle basse frequenze, e uniformare la risposta in frequenza sull’area d’ascolto, riducendo

(in base al numero e alla disposizione delle sorgenti) l’effetto del fi ltraggio a pettine.

R1 è invece un software rivolto al monitoraggio e al controllo remoto delle funzioni integrate negli

amplifi catori; ha un’interfaccia completamente confi gurabile dall’utente, che permette di accedere alle

funzioni del singolo amplifi catore, così come creare dei gruppi di fi nali gestibili con dei controlli comuni. È inoltre

dotato di una funzione chiamata “system check”, che permette di verifi care, prima e dopo ogni applicazione,

l’integrità di tutti i componenti del sistema.

www.dbaudio.com

Page 56: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

54 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

Sennheiser WiCOS Il sistema di nuova generazione perconferenze wireless

Si installa rapidamente, si usa con estrema facilità e, grazie alla tecnologia Wi-Fi, garantisce alta qualità dell’audio,

protezione da interferenze, immunità da possibili intercettazioni. Si confi gura su specifi che esigenze

e, grazie alle sue porte di ingresso, si comporta da impianto aperto per traduzioni simultanee e annunci

public address

Carlo Solarino

La tecnologia Wi-Fi, quella che consente di connetterci a

Internet in radiofrequenza, vanta solide origini sviluppate

in ambiente militare e industriale. Classifi cata come IEEE

802.11, serviva infatti per trasmettere messaggi criptati in

zone di guerra evitando intercettazioni nemiche e in seguito,

e tutt’ora, in applicazioni di logistica di magazzino, per tenere

costantemente aggiornato il server centrale su consegne e

prelievi dei vari colli. Un’esperienza dunque ben rodata che

solo di recente – grazie anche a liberalizzazioni di ordine

giuridico e amministrativo – ha trovato applicazioni su larga scala

per le “Wi-Fi Zone”, le ben note aree aperte al pubblico dove navigare su Web oppure ricevere e inviare e-mail

in modalità wireless. Ci è sembrato essenziale riportare questa notazione storica, a testimonianza della potenza

ed effi cacia di una tecnologia di trasmissione per lo più vista come soluzione di livello consumer a disposizione

di autogrill, alberghi, locali pubblici e Internet Point. E difatti Sennheiser ricorre ad essa, nelle sue più recenti

versioni 802.11 a/g su frequenze di 2,4 e 5 GHz, per il sistema di conferenza WiCOS, operante appunto in

modalità wireless.

Con questa soluzione, che si caratterizza non solo per estrema semplicità di installazione, fl essibilità nelle

postazioni e facilità d’impiego, priva come è della rete dei cavi, vengono così garantiti qualità dell’audio,

immunità da interferenze ma anche, grazie al ricorso a segnali criptati, sicurezza nella protezione dei contenuti.

Si pensi, per esempio, a un meeting in ambito bancario…

“È la prima volta, nell’ambito degli impianti di conferenza wireless, che viene fatto ricorso a questa tecnologia

- ci dice Andrea Gottardo, Leader Product Manager di Exhibo, società che distribuisce WiCOS in esclusiva per

l’Italia – con la certezza di proporre un sistema di nuova generazione. E difatti, pur da pochissimo disponibile sul

mercato, sta già ottenendo ottimi e qualifi cati riscontri”.

Page 57: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

55

approfondimenti

Le tre unità di riferimento

Del WiCOS, Wireless COnference System, vediamo da vicino prestazioni e caratteristiche.

L’intero impianto si avvale anzitutto di tre unità di riferimento: la postazione presidente o

Chairman WiCOS C, la postazione relatore o Delegato WiCOS D e il nodo di rete o Access

Point WiCOS AP, che assicura l’intera funzionalità del sistema. Dotate di microfono a collo

di cigno e di altoparlante integrato, le unità C e D provvedono a raccogliere gli interventi in

voce e ad agire da riproduttori personali, funzionalità, quest’ultima, che elimina l’esigenza

di sistemi d’amplifi cazione con altoparlanti in sala. Il trattamento dell’audio avviene in

forma digitale, su 16 bit campionati a 32 kHz. La qualità dei microfoni e la costruzione degli

altoparlanti permettono di ottenere riproduzioni in modo fedele e a un volume equilibrato tra

esigenza d’ascolto dell’interessato e limitata invadenza sui vicini di tavolo.

Ciascuna unità è dotata di batterie interne ricaricabili, soluzione che facilita le installazioni

senza richiedere allacciamenti a rete di alimentazione. Segnalata da apposito indicatore

dello stato di carica, l’autonomia è di 20 ore circa, un tempo più che adeguato a normali

incontri e riunioni.

Posizionabile a parete, soffi tto o supporto, l’Access Point è l’unità che provvede a

raccogliere e diffondere i messaggi all’interno dell’intero sistema. Il suo raggio d’azione

è di 30 m circa, per coperture complessive di 60 m, con possibilità inoltre, per sale di

maggiori dimensioni, di connessioni in cascata. Ciascun Access Point è in grado servire

un numero teoricamente infi nito di postazioni, con microfoni aperti su un massimo di otto

relatori simultanei. Grazie alla tecnologia Wi-Fi, come anticipato, la gestione delle emissioni

consente il passaggio automatico da una frequenza portante a un’altra (Frequency

Hopping), nel caso in cui su di essa subentrino dei disturbi esterni. L’operazione di

transizione è istantanea e non viene avvertita dagli utenti. Diventa così possibile installare

in un medesimo edifi cio (tipicamente un albergo o un centro congressi), fi no a 25 sistemi

WiCOS in funzionamento simultaneo e in reciproca compatibilità. A garanzia inoltre della

privacy contro eventuali intercettazioni esterne, la trasmissione delle voci avviene in forma

criptata con codifi che a 128 bit.

Tramite l’Access Point è possibile inoltre inserire opportune confi gurazioni di sistema, come

pure stabilire connessioni con impianti esterni di traduzione simultanea.

L’avvio del WiCOS in versione base, che non richiede alcun adattamento hardware e

software, avviene in modo automatico entro otto secondi dall’accensione dello stesso AP.

Il dialogo Delegato-Presidente

Il funzionamento del sistema si caratterizza, come anticipato, da estrema semplicità

d’impiego. La richiesta di intervento da parte dei relatori avviene premendo sull’unità

WiCOS D il pulsante “microfono”. Inoltrata verso l’unità WiCOS C, la richiesta troverà

esecuzione sull’unità Presidente WiCOS C, con l’apertura del microfono dell’interessato

segnalata da un LED e l’interdizione del relativo altoparlante per evitare effetti Larsen.

Durante gli interventi, il presidente potrà intervenire in qualsiasi momento premendo il

proprio pulsante microfonico, ma potrà anche, se la situazione lo suggerisce, disattivare

tutti i microfoni aperti prendendo direttamente la parola. Per ascolti riservati, per esempio

L’Access Point di gestione del traffi co wireless

Interfacce dell’AP per connessioni con

sistemi esterni

Caratteristiche tecniche

Unità Conferenza WiCOS C/D e WiCOS CV/DV

Qualità audio 16 bit/32 kHz

Microfono cardioide/50-20.000 Hz

Presa cuffi a minijack 3,5 mm

Uscita cuffi a 16,5 mW/32Ω

Autonomia > 20 h

Consumo ca 3 W

Dimensioni 230x130x60 mm

Peso con batteria ca 830 g

Colore RAL 9011

Access Point WiCOS AP

Bande frequenza 2,4 e 5 GHz

Risposta frequenza 150-15.000 Hz

Rapporto S/N > 70 dB

Alimentazione 24 V/CC

Consumo 6 W

Dimensioni 260x230x38 mm

Peso ca 1220 g

Colore RAL 7035

Page 58: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

56 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

approfondimenti

La curiosità storica

Per chi non lo sapesse, uno dei principali brevetti a sostegno della tecnologia W-Lan o Wirless Lan,

corrispondente alla normativa IEEE 802.11, risale nientemeno che a Hedy Lamarr, celebre diva dei

primi anni del cinema, premiata a Venezia nel 1934 per il fi lm Estasi.

Trasferitasi a Hollywood, nel periodo della guerra mondiale fu lei infatti che suggerì a un uffi ciale,

suo compagno di vita, l’idea di trasportare un messaggio su frequenze multiple, come difatti avviene

nell’802.11, per preservarlo da interferenze. Subito brevettato, il suggerimento rimase un segreto

militare fi no al 1959, anno in cui venne liberalizzato dando origine alle reti Wi-Fi industriali per arrivare

infi ne, ma siamo già oltre il 1990, alle sue ben note applicazioni in ambito pubblico. Quanto alla

stessa Hedy, scomparsa nel 2000, visto il grande successo del suo brevetto, si è vista consegnare a

70 anni compiuti il pubblico riconoscimento dell’Accademia delle Scienze americana.

in caso di traduzioni simultanee, le unità C e D presentano inoltre due

prese per cuffi a con regolazione del volume.

Entrambe le unità WiCOS C e WiCOS D sono poi disponibili nelle

versioni più evolute “V”, con funzione di voto. In questo caso

sono dotate di tre pulsanti aggiuntivi (con le icone “+”, “– “ e “0”,

corrispondenti a Favorevole, Contrario, Astenuto) e di display di

visualizzazione dei risultati.

Upgrade a sistema ibrido

Quanto detto si riferisce propriamente alla funzionalità base del

sistema, che può essere ampliata e riconfi gurata, come pure estesa con

connessione a sistemi esterni cablati. Gli upgrade avvengono tramite

l’Access Point, dotato di porta di ingresso Ethernet RJ45 per PC, di

indirizzo IP per confi gurazioni anche da remoto e di Prese BUS adatte,

per esempio, al sistema cablato Sennheiser SDC 8200 per traduzioni simultanee. Il software a supporto

delle estensioni prevede due pacchetti di riferimento: il Conference Management per personalizzare

le impostazioni dei vari tipi di conferenza, dal massimo numero consentito di microfoni aperti a

opzioni speciali per il presidente; e il pacchetto RF Confi guration per regolare i livelli e le protezioni

da interferenze. A garanzia di sicurezza del sistema, l’accesso da PC è protetto da password. La

connessione al sistema cablato SDC 8200 consente, a sua volta, di corredare WiCOS con servizio di

traduzione simultanea fi no a 16 lingue, la cui selezione avviene su comando degli interessati tramite gli appositi

pulsanti presenti sulle unità D e C, e il cui ascolto è in cuffi a con regolazione di volume. Lo stesso SDC 8200

consente inoltre diffusione di messaggi Public Address secondo una confi gurazione master-slave, di cui l’unità

Access Point agisce da slave.

“Con questo sistema –conclude Gottardo – siamo certi di posizionarci ad alti livelli tecnologici d’offerta nelle

conferenze in tecnologia wireless, grazie anche a un lavoro fatto da Sennheiser in team con i partner che si è

protratto per alcuni anni. Col vantaggio di offrire un prodotto sì nuovo, ma già ampiamente maturato e testato

in fase di progetto e sviluppo. E una particolare nota va alla sua funzionalità, non solo affi dabile ma protetta e

presidiata da possibili intrusioni esterne”.

Hedy Lamarr

p

c

www.sennheiser.com

Distribuito in Italia da

Exhibo, www.exhibo.it

Page 59: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

57

approfondimenti

Page 60: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

58 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

informazione pubblicitaria

L’uovo di Colombo, ovvero il sistema Bose® L1L1 di Bose® è un sistema di diffusione sonora dedicato a quanti necessitano di una soluzione leggera, semplice e completa per piccoli eventi, conferenze, sfi late e performance in ambienti piccoli e medi, e che serva contemporaneamente da monitoraggio e da diffusione di sala

Il sistema L1 è nato da una rifl essione tanto

essenziale quanto brillante: fi no all’epoca

di Woodsotck, e quindi fi no alla nascita

dell’idea stessa del grande evento (spesso

legato alla musica), l’abitudine in termini di

fruizione da parte del pubblico era legata

a una diffusione di tipo acustico, con

una corrispondenza esatta tra sorgente

(musicista o speaker) e punto di erogazione

del suono: ogni strumento o sorgente

aveva una sua diffusione diretta, senza

che esistesse un sistema unitario che

distribuisse, in un mix gestito esternamente,

i suoni di tutte le sorgenti. Tuttavia, questa

modalità col tempo risultò inadeguata per

le grandi venue, aprendo la strada ai cosiddetti sistemi tripli (amplifi catori backline con monitor e diffusori

PA) che, se hanno risolto alcuni problemi, ne hanno comunque introdotto di nuovi, come il rischio di volumi

eccessivi, la “perdita di controllo” da parte dello speaker o artista (essendo demandato l’effetto fi nale a un

fonico) e, in generale, una maggiore complessità di gestione, sia pratica che di taratura del sistema audio.

Tutti aspetti che vengono affrontati quando necessario e quando la location richiede diffusione tramite PA, ma

che si eviterebbero volentieri se il luogo della performance è raccolto. L’abitudine contemporanea e il tipo di

apparecchiature presenti sul mercato hanno però indotto ad affrontare i piccoli eventi con la stessa struttura di

quelli con pubblico numeroso…tuttavia, non è detto che non si possa ripercorrere una strada già sperimentata,

naturalmente con i dovuti aggiornamenti tecnologici, quando si è dimostrata vincente…

Via della Magliana, 876 - 00148 RomaTel 06.60292292 – Fax 06.60292159

www.bose.it

Page 61: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

59

informazione pubblicitaria

Da queste rifl essioni è nato il sistema L1, che ripropone la fi losofi a della diffusione puntuale proveniente da ogni

diversa sorgente, uniformando di fatto l’ascolto sul palco con quello in sala, quello del musicista o dello speaker

con quello del pubblico.

L1 è un sistema pensato per i musicisti, ma estremamente valido anche nei settori del congressuale, nei teatri,

e per eventi quali sfi late di moda, performance audio video, presentazioni ecc. Un sistema “chiavi in mano” ma

modulabile secondo le necessità, leggero e versatile, smontabile e trasportabile comodamente in un’utilitaria (è

completo di sacche per il trasporto e maniglie), e rimontabile in pochi minuti. Una soluzione pratica e funzionale

per i service congressuali e per gli organizzatori di eventi, non più obbligati a prevedere impianti complessi

anche per situazioni raccolte, e in più con l’affi dabilità, la qualità sonora e, non ultima, l’elegante veste estetica

che hanno reso famosa Bose® nel tempo.

L1 è composto da un colonna sonora, Il Cylindrical Radiator®, una base apposita che serve anche da

alimentatore, un telecomando per le regolazioni e da alcuni elementi opzionali: il modulo dei bassi B1, per

quando è necessaria una maggiore presenza delle frequenze gravi, l’amplifi catore Pack Lite A1 per aggiungere

fi no a due moduli B1 al sistema, infi ne il motore audio T1 ToneMatch® per l’elaborazione del segnale digitale,

ingressi aggiuntivi e controllo tramite interfaccia utente. La base ha per gli Input una connessione XLR o jack da

6,3 mm, Output con XLR o di linea TRS per collegamento di apparecchiature esterne, alimentazione Phantom.

L’effi cacia della colonna sonora Cylindrical Radiator® è legata al principio dell’onda sonora cilindrica, che

contraddice la legge del quadrato inverso, tipica dell’emissione sonora puntiforme. Quando un altoparlante

emette un suono, al raddoppiare della distanza la pressione sonora e l’energia diminuiscono di un quarto ma,

nel caso dell’onda sonora cilindrica, l’intensità è attenuata solo della radice 2 (1,4) e l’energia della metà, per

cui l’emissione sonora risulta uniforme a distanze anche diverse dalla sorgente. Il Cylindrical Radiator® è quindi

ideale per ambienti fi no a 400 posti, perché consente di sonorizzare con il medesimo diffusore sia il palco,

permettendo ai musicisti o allo speaker di sentire esattamente suono e voce, che la sala in maniera uniforme,

fi no alle ultime fi le. L’ampia dispersione laterale di 160°, che è stata migliorata nel Model II grazie al

Bose Articulated Array® (i driver sono leggermente angolati verso destra e sinistra

alternativamente) permette di coprire tutto lo spazio sul piano orizzontale, senza dimenticare una

scarsa sensibilità al feedback e un effi cace controllo dell’emissione verso l’alto, per evitare i

riverberi.

Il Modulo dei bassi B1 può essere aggiunto in caso di maggiore presenza di frequenze

gravi; è possibile alimentare uno o due B1 direttamente dall’uscita dedicata sulla

base della colonna sonora, mentre nel caso di ulteriori B1, per un massimo di

quattro, è necessario aggiungere una unità di amplifi cazione PackLite®, da

collegarsi all’uscita di linea dei bassi sulla base dell’alimentatore. Un’offerta

specifi ca, l’Extended Bass Package, offre agli utenti i moduli B1 in aggiunta

oltre alle relative custodie e connessioni.

Il motore audio T1 ToneMatch® è un semplice processore multicanale basato

sulla tecnologia zEQ, che dà accesso a una vasta libreria di effetti e preset.

Per esempio offre una ricca gamma di riverberi, accordatore automatico, preset

personalizzati per determinati strumenti e microfoni, controlli di tono che si impostano

automaticamente in relazione allo strumento o al tipo di voce ecc.

Il motore audio T1 ToneMatch®

Page 62: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

60 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

appuntamentia cura della redazione

www.visualcommunication.it

ViscomMilano 5 – 7 novembre

Viscom, abbreviazione di Visual Communication, giunge quest’anno alla

sua 21a edizione. Organizzata da Reed Exhibitions, la manifestazione

è dedicata alla comunicazione visiva, ed è nata per dare voce ai settori

della stampa, della cartellonistica e insegnisica, della serigrafi a, incisione e

regalistica e, ultimamente anche al digital signage. L’anno scorso ha registrato

21.000 visitatori e 600 espositori.

In controtendenza con le abitudini odierne di lavoro, che ci portano a

comunicare sempre più spesso virtualmente utilizzando gli strumenti offerti

dalle telecomunicazioni, Viscom si propone come una fi era “face to face”,

capace di offrire ciò che Internet non può dare, ovvero l’interazione tra cliente

e fornitore attraverso incontri e tavole rotonde.

Perché andarci

Per gli operatori del settore audio video, Viscom sarà interessante per

l’area dedicata al digital signage, che sarà organizzata come una fi era nella

fi era. Oltre all’esposizione i visitatori potranno assistere agli incontri tenuti

dalle stesse aziende presenti in fi era che, secondo un fi tto calendario,

racconteranno le proprie esperienze di lavoro e spiegheranno i propri prodotti.

Oltre che alle fi gure tecniche, l’area digital signage è dedicata a quanti a vario

titolo si occupano di comunicazione dinamica come manager della GDO,

architetti e designer, professionisti della pubblicità e del marketing, funzionari

della pubblica amministrazione, gestori di strutture pubbliche ecc…

Informazioni generali

Viscom si terrà alla Fiera di Rho-Milano, entrata Porta Est, dal 5 al 7 novembre

e con orario dalle 10,00 alle 18,00. Coloro che si registreranno sul sito

della manifestazione entro il 30 ottobre riceveranno una tessera di ingresso

omaggio, da ritirare all’ingresso presentando la conferma della registrazione

on-line. Fiera Milano è facilmente raggiungibile tramite mezzi propri (uscita

fi eramilano sulla Tangenziale Ovest o Pero-fi eramilano sulla A4) ma anche

tramite metro (linea rossa, scendere al capolinea Rho) o passante ferroviario.

Page 63: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

61

appuntamenti

Sesto Master in Lighting DesignPolitecnico Milano – A.A. 2009/10

La Facoltà del Design e il Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano propongono il Master

in Lighting Design (valido per 60 crediti formativi). L’obiettivo è formare professionisti capaci

di progettare e realizzare progetti di illuminazione di interni, esterni urbani, di spettacoli, per i

beni culturali e per allestimenti museali anche temporanei. Il risultato sarà la creazione di una

professionalità innovativa con competenze che si inseriscono nelle attività di progettazione, in

azienda, negli studi professionali, negli uffi ci tecnici delle amministrazioni pubbliche ecc..

Il Master è realizzato anche grazie al contributo di Artemide, Castaldi, Disano, iGuzzini, Martini e

Viabizzuno, è patrocinato da: AIDI, ASSIL, ASSISTAL e UNI; hanno inoltre aderito AEM, Cavazzoni,

Comi Luce, Elettroservice, Elinca, Flos, ERCO, Grechi, ILTI Luce, Light Solutions, Luceplan, Metis,

Norlight, Oxytech, Philips, Relco Group, Sacchi, Targetti, Tecnodelta, Trilux.

Si svolgerà presso il Laboratorio Luce del Dip. Indaco - Politecnico di Milano, avrà inizio nel mese

di ottobre e durerà un anno. Quote di partecipazione e informazioni sul sito www.design.polimi.it, o

scrivendo a: [email protected].

[email protected].

www.inavationawards.com

InAVation AwardsAnche quest’anno la redazione della rivista inglese InAVate organizza gli InAVation Awards,

che ha l’obiettivo di premiare i progetti audio video di maggior interesse conclusi nell’anno

e i prodotti più innovativi presentati al mercato negli ultimi mesi. Due appunto le macro aree

(prodotti e progetti), declinate poi a seconda dell’ambito; per i progetti sono previste dieci

categorie, dal corporate, educationa, digital signage a quello prettamente residenziale; per

prodotti e tecnologie la categorizzazione (14 classi) è fatta per campo d’uso (residential-

commercial) e per tipo (audio, proiezione, display, controllo ecc.). Professionisti e aziende che

volessero presentare candidatura (la partecipazione è gratuita) devono farlo entro il 1 ottobre,

categoria prodotti, ed entro il 6 novembre per i progetti. La scelta dei vincitori sarà determinata

per i prodotti dai voti on line sul sito dedicato, e da una giuria competente per i progetti. La

premiazione avverrà ad Amsterdam, con la consueta cena di gala divenuta ormai un must degli

appuntamenti collegati a ISE, il 3 febbraio 2010.

Per maggiori informazioni, candidature e precisazione delle deadline: www.inavationawards.com

Page 64: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

62 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

Reportage dalTop Audio & Video ShowAlla sua XXII edizione, il Top Audio & Video Show si è svolto dal 17 al 20 settembre nell'abituale cornice del Quark Hotel di Milano. Nata come expo dell’hi-fi , già da alcune edizioni ha iniziato un progressivo cammino verso il settore professionale, passando attraverso l’hi-end e la custom installation

Anche quest’anno Connessioni ha partecipato alla fi era milanese dell’hi-fi e dell’audio-video, sebbene

apparentemente le categorie di prodotto contemplate e il pubblico cui sono rivolte esulano dagli obiettivi

della rivista. Ma se è vero che una parte dei visitatori del Top Audio è rappresentata da “utenti fi nali”, è

altrettanto vero che proiettori, schermi, impianti audio multiroom di qualità costituiscono ormai l’obbligatorio

corredo per il settore denominato “custom installation”, derivazione hi-end della casa intelligente. Non a caso

l’anno scorso il Top Audio aveva ospitato, proprio all’ingresso della fi era, una installazione domotica. Sulla base

di queste considerazioni, la fi era registra ormai anche una sostanziosa presenza di frequentatori del settore

“pro”, installatori, progettisti, custom installer ecc.

La consapevolezza di questo legame ha offerto allo staff di Connessioni lo spunto per costruire un programma

di seminari da proporre durante i giorni di manifestazione, Connessioni onAir, rivolti ai professionisti del settore

installazione e integrazione di sistemi. L’evento è nato dalla collaborazione tra Connessioni, APAF (Associazione

per la Promozione dell’Alta Fedeltà, che organizza TAV) e CEDIA (Custom Electronic Design & Installation

Association), e il sostegno di Armour Home, Audiogamma, Epson, InFocus, Lutron e Nec. Prezioso è stato

A cu

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www.topaudio.it

Page 65: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

63

dal mondo

inoltre il contributo degli sponsor tecnici che hanno fornito materiale e assistenza per la sala conferenze: Exhibo

(audio), Nec (video) e AVS (assistenza tecnica). Connessioni onAir nasce dalla consapevolezza che tra i ruoli

della stampa specializzata ci sia anche quello di “mettere in connessione” gli attori e le informazioni del mercato

di riferimento, per una crescita di tutto il settore. Non a caso è media partner per l’Italia di CEDIA, presente

eccezionalmente al Top Audio negli spazi di Connessioni onAir con tre diversi interventi, proprio per promuovere

la formazione per le aziende.

Tornando alla fi era vera e propria, notoriamente frequentatissima dagli appassionati (e super-esperti) dell’audio-

video, come dai curiosi desiderosi di fare i primi passi nell’’hi-fi più esclusivo, la sensazione è che la crisi abbia

colpito anche qui. L’editoriale del catalogo della fi era, fi rmato da Guido Baccarelli (Presidente APAF), comincia

con un “Nonostante tutto, eccoci qua”, che lascia intendere la fatica dell’organizzazione dell’evento in un

periodo di diffi coltà economica; e se l’area espositiva è ridotta rispetto all’anno scorso, come confermano le

circa venti aziende in meno dichiarate dalle cifre APAF, il comunicato uffi ciale conferma lo stesso numero di

visitatori dell’ultima edizione, oltre 20.000. E in effetti le sale e le camere del Quark Hotel di Milano erano come

sempre affollate di curiosi pronti a presenziare a tutte le dimostrazioni, audio e video.

Per quanto riguarda l’esposizione, se la maggior parte degli eventi organizzati da riviste e aziende era dedicato

all’hi-fi , alle volte con taglio veramente esclusivo e al limite dell’inabbordabile (come i diffusori TAD R-1

presentati da Pioneer, cartellino del prezzo fi ssato a 90.000 euro la coppia), l’importanza del video (anche se

poco rappresentato dal punto di vista delle aziende) s’è fatta sentire, come già l’anno passato, nelle proiezioni

dimostrative e negli stand di Avielo by projectiondesign, Audiogamma (InFocus), Epson, JBL, K.C.M. (Vivitek),

mentre Samsung era ospitato allo spazio Dday (quotidiano online) e Nec è stato presente con una conferenza

stampa ma senza stand. Proprio a causa del momento diffi cile del mercato, le aziende sembrano concentrarsi

su prodotti capaci di offrire all’acquirente qualcosa di più rispetto alla concorrenza, puntando sulla fl essibilità,

sui servizi correlati, sull’idea di progetto integrato e costruito intorno al fruitore. Il settore pro diviene così,

attraverso il ruolo del “custom installer”, la via possibile per fi delizzare il cliente. E sempre di più si evidenzia la

tendenza da parte delle aziende a proporre non il singolo prodotto, ma un progetto che coinvolga un network

di prodotti, che è poi la caratteristica che i costruttori esteri ricercano nei distributori nostrani: il possesso di un

catalogo di apparecchi complementari, e la capacità di offrirli in un progetto unitario che risponda veramente

alle esigenze del cliente. Un esempio: Audiogamma anche quest’anno, e come aveva già sperimentato l'anno

passato, ha proposto nella propria sala demo una sorta di “presentazione automatizzata”, che coinvolgeva

appunto prodotti di marchi diversi in un’unica installazione custom: uno speaker registrato descriveva gli

apparecchi mentre un’automazione ne metteva in risalto la funzione nel contesto installativo.

Ma veniamo alle novità presentate in fi era.

Epson ha riconfermato la propria strategia di approccio al mercato affi data al canale e ha lanciato svariati

prodotti con innovazioni tecnologiche di punta, parliamo dei videoproiettori in tecnologia LCD, sui quali fi no dal

2003 detiene la prima posizione nel mercato EMEA con una quota che, nell’ultimo trimestre 2008, ha superato il

20% del totale. Due i programmi dedicati al canale, di cui il primo per l’area home cinema high-end lanciato due

anni fa che conta oggi oltre 90 operatori; e il secondo e più recente, Epson Installation Videoprojector Reseller,

attivo da circa sei mesi per i videoproiettori da installazione. Prodotti di punta nella categoria con luminosità

superiore ai 4.000 Lumen, i videoproiettori della linea G5000 e Z8000 con modelli da 6.000 Lumen e defi nizione

WUXGA (1.920x1.200 pixel) e da 7.000 Lumen con defi nizione WXGA (1.200x768 pixel).

Più in linea con lo spirito del TAV, le novità dedicate all’intrattenimento e all’home cinema in particolare, come

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64 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

cinque nuovi videoproiettori della famiglia EH-TW, di cui tre in Full HD e due in HD Ready, tutti a tre LCD con

luminosità compresa tra 1.600 e 2.500 Lumen. La luminosità viene valutata in modalità CLO (Color Light Output)

per esprimere l’intensità di luce non solo sulla luminanza ma anche nell’ambito della gamma delle prestazioni

cromatiche. Dal punto di vista strettamente tecnologico, due dei cinque modelli (EH-TW4400 e 5500) sono

corredati dal nuovo pannello LCD basato su materiale inorganico, dalle migliori risposte soprattutto sui toni

del nero (da sempre punto debole della tecnologia LCD). Tra gli altri parametri di rilievo, una

completa dotazione di porte d’ingresso (analogiche, digitali, in defi nizione standard e in HD)

e il ricorso al double scan con velocità di scrittura doppia rispetto a quella standard, per

migliori rese d’immagine soprattutto su scene in movimento.

www.epson.it

Primo marchio in assoluto, per quanto ci risulta, nel ricorrere alla tecnologia a “rifl essione” anziché

a “trasparenza”, JVC Italia ha presentato due nuovi videoproiettori in Full HD e dotati dell’innovativa

tecnologia di gestione differenziata della luce, per immagini dal rapporto di contrasto elevato. Parliamo dei

modelli DLA-HD950 da 900 Lumen, con rapporto contrasto 50.000:1 e DLA-HD550 da 1.000 Lumen, con

Connessioni onAir

Connessioni onAir si è svolto durante i primi tre giorni del Top Audio & Video Show, in un’area dedicata

alla formazione e adeguatamente allestita. Sette/otto i seminari al giorno, della durata media di un’ora,

alcuni tenuti direttamente da Connessioni, alcuni da CEDIA, altri dalle aziende sponsor (Armour Home,

Audiogamma, Epson, InFocus, Lutron e Nec) e da organi di informazione (AV Magazine), sui temi

dell’audio video e dell’integrazione di sistemi.

Fondamentale anche il contributo degli sponsor tecnici per l’allestimento dell’area educational: EXHIBO

ha messo a disposizione la diffusione audio (Ecler), completa di microfoni Sennheiser e mixer, e il sistema

per la traduzione in simultanea reso con un Guide Port, un dispositivo evoluto per audio guide con comunicazione wireless; Nec stessa ha

fornito uno sbalorditivo display LCD da 85” per la visualizzazione delle presentazioni dei relatori e due videoproiettori NP3250W; il tutto è stato

poi riunito in sistema e portato all’effi cienza da AVS, nella persona di Tiziano Testoni, che ha seguito la progettazione, l’allestimento della sala e

l’assistenza durante tutti i giorni della manifestazione.

Ecco i seminari presentati da Connessioni al Top Audio, con i relatori.

- La riproduzione video 3D; Strumenti di misura e calibrazione video - Emidio Frattaroli, Direttore Responsabile, AV Magazine.

- Il mercato dei prodotti per la visualizzazione delle immagini - Antonio Zulianello, General Manager NEC Italia, Display Solutions Division.

- Le opportunità di business in ambito residenziale - Jeff Meyer, Country Manager Italia, Infocus

- Distribuzione dei segnali, tips and tricks - Alberto Pilot, System Integrator, CEO Ambience e collaboratore di Connessioni.

- Audio, Video ma soprattutto Luce! - Fabrizio Belotti, Country Manager Italia, Lutron

- Valorizzare l’innovazione tecnologica attraverso il canale specializzato - Carla Conca, Business Manager Videoproiettori Epson Italia.

- Technology trends; Distributed Media Technologies; Custom Installers - The new high end distributors? - David Graham, CEDIA Certifi ed

Presenter e Subject Matter Expert CEDIA.

- Proporre multi-room entertainment e home networking nel settore real estate - Adrian Ickeringill - Newbuild Sales Manager, Armour Home

www.ambience.it

www.armourhe.co.uk

www.audiogamma.it

www.avmagazine.it

www.avssrl.com

www.connessionionair.com

www.cedia.net

www.epson.it

www.exhibo.it

www.infocus.com

www.lutron.com

www.nec.it

Page 67: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

65

dal mondo

30.000:1. Operano sulla base di tre pannelli LCD da 0,7” in tecnologia proprietaria a rifl essione D-ILA che

consente, restringendo lo spazio interpixel, di ottenere immagini dalla maggiore continuità e fusione, anche a

fronte di elevati fattori di ingrandimento. Ma la vera novità, in termini di resa d’immagine, è l’elevato e costante

rapporto di contrasto ottenuto ricorrendo, anziché al diaframma dinamico ad apertura variabile, alla gestione

differenziata delle intensità di luce tra immagini a dominanza di bianchi e quelle a dominanza di neri. Ciò

assicura il persistere della completa gamma di sfumature anche nelle zone più critiche (quelle scure),

quando invece l’iride dinamico, con la sua riduzione in concomitanza ai neri, ne limita i livelli per

immagini fi nali dalla minore profondità.

Tra le altre novità tecnologiche di entrambi i proiettori, il Clear Motion Drive per generare fotogrammi

intermedi interpolati tra quelli reali, col risultato di immagini più fl uide soprattutto su azioni in rapido

movimento, e il Riverse 2-3 Pulldown, traducibile in “telecinema inverso”, un particolare procedimento

ideale per riproduzione di fi lm, che consente di restituire alle immagini provenienti da pellicola

cinematografi ca riprese a 24 fotogrammi al secondo la corretta fl uidità, malgrado la precedente

conversione a 25 Fps tipiche dello standard televisivo (oppure a 30 Fps per i sistemi americani).

Completano le caratteristiche dei due proiettori il copri obiettivo automatico al loro spegnimento, la silenziosità

(solo 19 dB in funzionamento standard) e le certifi cazioni ISF (Imaging Science Foundation) e THX.

www.jvcitalia.it

Kroma è l’ultimo prodotto per home cinema in Full HD sviluppato dalla norvegese Avielo by projectiondesign,

con una particolarità: pur basato su tecnologia DLP ricorre, quale sorgente di luce, a un dispositivo a LED.

Risultato, un’inaspettata resa d’immagine soprattutto, come abbiamo avuto modo di constatare, su originali

girati in pellicola il cui gamma cromatico ci è parso – personalmente, per la prima volta di fronte a una proiezione

digitale – con andamento davvero continuo e lineare per una perfetta riproduzione di ogni sfumatura su tutta la

scala cromatica, sia sulle tonalità dei chiari che degli scuri. Un’analisi strumentale, magari col supporto di un

buon monoscopio, probabilmente confermerà la sensazione avvertita.

Il principio di proiezione si basa sulla tecnologia DLP a un solo chip DMD, per la precisione di 0,95” (2,3 cm

circa). Il ricorso alla sorgente a LED, oltre a funzionamento ininterrotto per 50.000 ore circa, consente

di eliminare la ruota colore, spesso origine di artefatti sia nella sequenza cromatica che nel dosaggio

dei livelli. Denominata ReaLED, la tecnologia sviluppata da Avielo per questo proiettore consiste

nel ricorrere a tre LED RGB che, alimentati in successione, inoltrano il loro fascio sul DMD (Digital

Micromirror Device), a sua volta sincronizzato sui segnali RGB dell’immagine da riprodurre. Oltre alla

maggiore nitidezza d’immagine derivante dall’assenza della ruota colore, la nuova estensione del

gamut cromatico proviene anche dall’attenta calibrazione ottenuta con il procedimento proprietario

RealColor, studiato per i videoproiettori usati dalle principali case di postproduzione cinematografi ca. In termini

di proiezione, il sistema può essere corredato dal sistema ottico Realscope per de-anamorfi zzare l’immagine in

relazione ai rapporti d’aspetto dei vari formati panoramici usati in ripresa.

Tra le altre caratteristiche del nuovo proiettore Kroma, la luminosità di 600 Lumen, il contrasto fi no a 7500:1,

una completa dotazione di interfacce di ingresso analogiche e digitali, connettività a rete e compatibilità con

comandi remoti di domotica. Quanto ai LED da impiegare, nessuna preclusione sui vari marchi. “Il valore

aggiunto – come ci è stato precisato – non risiede nei LED ma è tutto nel dispositivo di alimentazione. È questo

che conta ed è questo che noi abbiamo progettato e che produciamo”.

www.avielo.com Distribuito in Italia da Gammalta: www.gammalta.it

DLA-HD950 e DLA-HD550

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66 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

La sala di ascolto Yamaha

Anche Vivitek Corporation, presente nello stand del distributore K.C.M.,

presentava un proiettore LED ad alta risoluzione riservato all’home theater,

è l’H9080FD, vincitore del Top Award nella categoria video. Tra i vantaggi di

questa nuova tecnologia, a parte il risparmio e il rispetto dell’ambiente grazie

all’assenza della lampada, ci sono la modalità di decadimento tipica dei LED

che consente di conservare la luminosità con una perdita ridotta al 5% su

2.000 ore di funzionamento, e l’accendimento e spegnimento istantanei. Il

proiettore adotta il dispositivo PT120 Phlatlight per il miglior abbinamento ottico con il chip DMD da 0,95”, e

un driver Osram Repcur F9030A grazie al quale vengono eguagliate le prestazioni di una ruota colore a 20x,

senza gli svantaggi del DLP e con la possibilità, se necessario, di spegnere i LED, per neri veramente realistici. Il

rapporto di contrasto arriva a 100.000:1. Completo di certifi cazione RoHS e di connessioni HDMI 1.3 e RS-232

per l’upgrade via PC.

www.vivitekcorp.com

Distribuito in Italia da K.C.M., www.kcm.it

Accanto al già noto sistema di simulazione del

surround per l’home theater Air Surround, Yamaha

ha presentato un nuovo sintoamplifi catore AV a 7.1

canali, RX-V2065. Le caratteristiche principali sono

upscaling 1.080p HDMI cinque ingressi e due uscite,

potenza 130 W RMS x7 (910 W in tutto), Dolby True

HD e Digital EX, DTS HD Master Audio e Digital

Surround NEO:6, sistema audio Silent Cinema, HD

radio tuner, compatibilità con iPod e Bluetooth, radio

via satellite, due ingressi e un’uscita

Coponent Video, presa USB, otto

ingressi audio jack, LAN, interfaccia

RS-232. Insomma, tutto quanto

necessario per la connettività più

estesa e un’ampia compatibilità con

sorgenti diverse, videogiochi inclusi. A

semplifi carne l’utilizzo, quattro scene

di preset consentono di selezionare le

componenti da attivare per guardare

un DVD, ascoltare musica, guardare

la TV o sentire la radio, mentre

le impostazioni di equalizzazione

vengono fatte automaticamente con la

calibrazione automatica YPAO.

www.yamaha.com

Direttamente da Santa Barbara, California, Sonos

si candida al Top Award e porta a Milano il proprio

sistema wireless musicale multiambiente, composto

da Controller 200 (per la gestione dell’audio in

tutta la casa con un

touchscreen a colori),

Controller per iPhone

(per controllare

Sonos dall’iPhone

o dall’iPod touch),

ZonePlayer 90 (per

allargare il sistema

ad apparecchi audio

amplifi cati già presenti in casa), ZonePlayer 120

(amplifi catore digitale integrato da 55 W per canale,

cui vanno collegati i diffusori per ciascuna stanza)

e ZoneBridge (per estendere o installare Sonos in

modalità wireless). Accanto a Sonos, con lo stesso

distributore, il NAS InOut MS 20-NAS per piccole

reti. Ha la protezione contro la perdita dati in caso

di guasto, sistema operativo Linux Enterprise e

interfaccia di confi gurazione via Web.

www.sonos.com www.inout-digital.com

Distribuito in Italia da Prase Engineering,

www.prase.it

Page 69: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

67

dal mondo

la newsletter che tutte le settimane

porterà novità e anticipazioni nella

mailbox degli operatori che lavorano

nei settori dell’installazione, rental,

broatcast e lighting.

Un’accurata selezione di spunti e

informazioni che mette in contatto

oltre 14mila professionisti.

Page 70: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

68 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

Rifl essioni sul mercato video italiano

I produttori sono sempre più attenti alle esigenze del mercato e fi duciosi nelle prospettive future di crescita in Italia, ma

riconoscono anche la necessità di accrescere la competenza e la professionalità degli operatori, a partire dagli stessi produttori.

Durante i giorni di Connessioni onAir ne abbiamo parlato con alcuni dei relatori dei seminari legati all'area video: Jeff Meyer,

Country Manager Italia per InFocus, Antonio Zulianello, General Manager NEC Italia, Display Solutions Division, e Carla

Conca, Business Manager Viddeoproiettori Epson Italia.

Zulianello: La diffi coltà dei produttori consiste nello spiegare i vantaggi del proprio prodotto che, se correttamente compresi,

potrebbero essere sfruttati dai rivenditori per aumentare le vendite. I rivenditori, per ragioni di tempo e costi, accade che non si

aggiornino sui nuovi prodotti, e spesso neanche chi li compra con regolarità conosce veramente tutte le possibilità che offrono.

È una particolarità italiana, perché quando le fi gure tecniche NEC si incontrano per confrontarsi e sviluppare nuovi prodotti,

dal Nord Europa riceviamo richieste puntuali e precise sulle funzioni da implementare, mentre in Italia non riceviamo neanche il

feedback dal canale.

Meyer: "Stiamo vivendo un momento interessante per il mercato professionale, ma in Italia siamo solo alla fase iniziale; basta

andare in Germania per rilevare un molto maggior accesso alle informazioni e conoscenze da parte di venditori, distributori

e produttori. Oggi non ci si può limitare a vendere proiettori, bisogna anche aiutare il mercato a crescere, perché solo così

cresceranno le vendite, per tutti. Per questo continuerò a collaborare con Connessioni nell’organizzazione di eventi, seminari,

per illustrare le tecnologie e aiutare a trovare le migliori soluzioni alle esigenze dei clienti".

Conca: "Abbiamo fatto una ricerca di mercato che ci ha confermato la richiesta da parte dei clienti di un servizio a 360° rispetto

al prodotto, per questo abbiamo avviato il programma di canale Epson Installation Videoprojector Reseller per la formazione

degli installatori e dei rivenditori specializzati, le cui competenze saranno certifi cate".

L’hi-fi entra nelle reti domestiche con le soluzioni Linn per l’audio multi-room di

qualità via LAN. La gamma si chiama DS e include quattro sorgenti audio, Klimax

(il top di gamma), Majick, Akurate e Sneaky Music (l’entry level), mentre Sekrit

DS-1 è il cuore del multiroom secondo Linn, apparecchio che integra una sorgente

audio DS tra quelle elencate, un preamplifi catore e un amplifi catore stereo 80 W

per canale in classe D, connessioni RC5, RS-232, IR, Ethernet RJ-45 e wireless. Il

sistema supporta i principali formati audio fi no a 24 bit 192 kHz, con possibilità di

upgrade software, e la riproduzione di radio digitali; è controllabile via Linn GUI o

software open source (anche con l’i-Pod touch), è compatibile UpnP e non ha parti meccaniche in movimento.

www.linnitalia.it

Candidati al Top Award anche i diffusori “glaciali” GLA-55 Harman Kardon per home entertainment

di tendenza, contraddistinti da un look “scolpito nel ghiaccio” con interno trasparente. Sono

biamplifi cati e arrivato a 100 W di potenza, da collegare al PC.

www.harman.com

Distribuito in Italia da Kenwood Electronics Italia, www.kenwood.it

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dal mondowww.connessionionl ine . it Debutta il nuovo sito di Connessioni: uno spazio virtualmente infinito

per news, pillole di tecnologia, case study. Per l’informazione veloce e per

l’approfondimento, per restare in contatto con il mercato e i suoi protagonisti.

Page 72: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

70 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

Open Day Strategie Digitali per il digital signageIl 16 luglio scorso Strategie Digitali, la struttura di Beinasco (TO) specializzata nella comunicazione dinamica a

elevato contenuto tecnologico, ha tenuto presso la propria sede un Open Day rivolto a un pubblico interessato

a esplorare o approfondire le nuove frontiere della comunicazione, in particolare nel digital signage. Dopo la

presentazione introduttiva di Simonetta Zandiri (CEO Strategie Digitali) e Giuseppe Andrianò (fondatore di

Think&Make) si è svolta la dimostrazione della soluzione software Videro, della

quale Strategie Digitali è distributore per l’Italia. Tra i case study illustrati in dettaglio,

quello di un franchising nella ristorazione (70 POS in Italia) che ha raggiunto il

break-even in 12 mesi. A seguire, il dibattito animato dalle aziende pubblicitarie e

aziende italiane di telecomunicazione sui temi del ritardo italiano nel digital signage,

il miglior modello di business sostenibile, le leve del nuovo media, la connessione

tra la piattaforma ds e i media digitali quali Web, TV e radio. I partecipanti hanno

potuto poi “mettere le mani” sul software Videro, realizzando una propria playlist e

mettendola “in onda”. Strategie Digitali sta preparando nuovi eventi a Milano e a

Roma, previsti in autunno, per diffondere una nuova cultura del digital signage.

www.strategiedigitali.it

Audiogamma presenta InFocus Professional Il 15 luglio scorso presso lo showroom Audiogamma di Milano abbiamo assistito alla presentazione dei proiettori

InFocus di nuova generazione: le due nuove serie Professional di proiettori DLP, IN5300 (due modelli) e IN5500

(quattro modelli). Accanto ai prototipi esposti agli sguardi interessati di clienti e giornalisti, le informazioni

tecniche e di marketing di Jeff Meyer, Country Manager InFocus per l’Italia. I nuovi proiettori si rivolgono

espressamente al mercato della Custom Installation integrando anche una serie di funzionalità gradite al cliente

fi nale, come l’adattabilità agli impieghi più vari e a contesti installativi diversi, la funzionalità plug-and-play, la

cura estetica e le fi niture intercambiabili bianca, nera, noce o verniciabile. Due le versioni disponibili

per i modelli IN5300 e IN5500: con lampada singola (maggior effi cienza e costi ridotti) o

doppia (maggior brillantezza e sicurezza); attenzione è stata posta anche a ridurre

al minimo i costi di manutenzione. I modelli IN5500 hanno l’ottica intercambiabile,

con spostamento verticale e orizzontale, mentre tutti i proiettori hanno sensori di

distanza automatici per il montaggio a soffi tto, la correzione del trapezio e l’Image

Warping. Inoltre funzioni DisplayLink per proiezioni via USB, con ingressi HD15, BNC

e Component, o HDMI 1.3; i proiettori incorporano un browser Web per il controllo

remoto su standard LAN/WAN. Per la serie IN5300 con tecnologia DLP DarkChip e colori

BrilliantColor, luminosità massima 4.000 lumen, risoluzione fi no a WXGA (1.280x800), il modello

IN5302 è indicato per l’aggiornamento di installazioni datate con una spesa contenuta, mentre IN5304 si

rivolge a chi intende passare alla visualizzazione panoramica. La serie IN550 con risoluzione fi no a WUXGA

(1.920x1.200) e fi no a 7.000 lumen di luminosità si rivolge alle installazioni per le quali sono richiesti elevate

prestazioni 24/7 e fl essibilità nell’ottica. In particolare IN5532 con raffreddamento idraulico e IN5534 anche con

lampada duale e ottiche opzionali sono i più adatti a prestazioni continuative.

www.infocus.com Distribuiti in Italia da Audiogamma: www.audiogamma.it

InFocus IN5500, presentato da Jeff

Meyer durante l’incontro presso la

show room Audiogamma

Page 73: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

71

dal mondo

Canon professional: videocamere e videoproiettoriCanon ha scelto lo Spazio Forma, la prestigiosa area milanese da sempre dedicata a mostre fotografi che e incontri

culturali, per presentare lo scorso 9 settembre le sue tante novità sulle immagini digitali (foto, video, stampanti…)

consumer e professionali. Nella videosicurezza ha debuttato la Mini Dome per sorveglianza in rete VB-C500VD

compatta e in costruzione antivandalo, progettata per monitoraggio in ambienti diffi cili e ad alto

rischio. L’obiettivo a impostazione grandangolare di alta precisione assicura copertura estesa di 82°,

ottimo contrasto, qualità di immagine ed elevata defi nizione in ogni condizione di luce. Lo zoom è un

2,4x ottico, oltre a un 4x digitale. La luminosità minima è di 0,2 lux con attivazione automatica della

modalità Digital Night per condizioni di sotto illuminazione. La tecnologia proprietaria Canon Smart

Shade Control (SSC) permette di controllare e regolare il contrasto delle sole aree scure, garantendo un

bilanciamento ottimale dell’intera immagine. Il processore integrato Digic Net effettua le compressioni

d’immagine nei formati JPEG/MPEG-4, con inoltro fi no a 30 fotogrammi al secondo. La VB-C500VD è

corredata della versione aggiornata del software di registrazione VK-Lite V2.2, per l’utilizzo immediato

delle funzioni di monitoraggio, registrazione e riproduzione di quattro videocamere su di un unico

monitor. Nel caso di rilevazione di movimenti sospetti, è previsto un allarme esterno con inoltro delle

immagini a un indirizzo e-mail. Nei videoproiettori per uso medicale ricordiamo lo standard DICOM,

Digital Imaging and Communication in Medicine dedicato alla calibrazione delle riproduzioni d’immagine per controllo

medico. I due nuovi prodotti di Canon, che assicurano tale caratteristica, sono lo XEED WUX10 Mark II Medical

e XEED SX80 Mark II Medical. Operanti entrambi in tecnologia a rifl essione LCOS per immagini anche di grandi

dimensioni senza disturbi di reticolo, presentano, rispettivamente, defi nizione WUXGA (1.920x1.200 pixel) con 3.200

Lumen e SXGA+ (1.400x1.050 pixel) con 3.000 Lumen.

www.canon.it

Crestron by nightIntrattenimento presso la recente sede di Crestron Italia a Cernusco sul Naviglio, alle porte di

Milano, occasione anche per la sua inaugurazione uffi ciale. È accaduto la sera dello scorso

17 settembre, in concomitanza con l’ultima edizione del Top Audio Video Show. Di fronte a un

impianto integrato per audio, video e aromi allestito nella show room dell’azienda e davanti

a una giovane e scatenata band di rock & blues, si è ritrovato un buon centinaio di ospiti

professionali: partner, installatori, integratori, utenti fi nali e, buoni ultimi, giornalisti specializzati.

Col risultato – sì Crestron, sì party – di aver mixato nella tiepida serata settembrina le più

evolute risorse dell’intrattenimento digitale con quello reale. Protagonista ad ogni modo,

torniamo alla fase d’impegno, il sistema di intrattenimento Crestron allestito nella show

room (la “Sala dei sogni” come già avevamo detto), con controllo totale di ogni risorsa: luci,

monitor e videoproiettore, schermo a saliscendi, audio. Nell’impianto allestito, quattro le sorgenti video provenienti

rispettivamente da decoder digitale SD e HD, da lettori di DVD e Blu-Ray; altrettanti gli ingressi audio comprensivi

anche di sorgenti iPod con relative docking station. Lo stesso audio è diffuso in modalità home theater su 5+1 canali.

Gli scenari luce si adeguavano poi alle diverse fruizioni prescelte, a loro volta impreziosite dai dispensatori d’aromi.

Gli schermi video, quasi un richiamo a situazioni reali, riportavano in Picture in Picture le immagini generate dalle

videocamere di sicurezza, collocate attorno alla show room. E naturalmente, l’intero scenario con tutti i suoi parametri

restava sotto controllo tramite i terminali touch panel TPMC-8X, e il più compatto TPS-6X, entrambi opranti in wireless

come pure su culla di connessione e ricarica.

www.crestron.it

Un momento della festa

organizzata da Crestron Italia

Page 74: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

72 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

dal mondo

Quattro EISA a Panasonic

La European Imaging and Sound Association, EISA, associazione che riunisce

cinquanta testate giornalistiche specializzate in 19 paesi europei, assegna dei

riconoscimenti annuali, gli EISA Award, a prodotti in sei categorie: Audio, Video,

Home Theater, Photography, In-Car Electronics e Mobile Devices. Ecco alcuni

dei prodotti vincitori. Nella categoria Audio, premiati il player Marantz SA8003,

l’amplifi catore Harman Kardon HK 990, gli speaker CM9 di B&W e per l’hi-end ha

vinto Focal Diablo Utopia. Per i sistemi compatti, award assegnato allo Yamaha

MCS-1330, per quelli micro al Panasonic SC-HC3. Premiati anche il receiver

Denon AVR-1910 e il sistema home theatre LG HB954PB, il server Dvico TciX HD M-7000, i monitor audio per

home theatre Radius serie HD, il sub Elac 2080 D, il processore hi-end Anthem Statement D2v + P5, il player

blu-ray Pioneer BDP-LX91, lo LG BD390 per il miglior rapporto qualità/prezzo, il Samsung BD-P4600 per il

design, il sistema Philips Cinema 21:9 con BDP9100 per l’innovazione, il video proiettore Sony Bravia VPL-

VW85. Per il Video citiamo fra gli altri il televisore al plasma Panasonic Viera TX-P42V10E e a LCD il Philips

46FL9704H/12, come miglior rapporto qualità/prezzo ha vinto LG con 42SL8000, la “webmedia” TV Samsung

UE46B8000 e il video proiettore Sony Bravia VPL-VW85. Sul sito dell’associazione è disponibile l’elenco

completo dei prodotti premiati.

www.eisa.eu/awards

Garanzia Christie e crescita EMEA

Christie ha portato a tre anni, senza costi

aggiuntivi, la durata della garanzia sui proiettori

DLP a elevate prestazioni: DS+6K e +8K, le

serie DW, HD, M e Roadster e Roadie HD+30K.

È coinvolta un’ampia gamma che va dai 2.300

ai 30.000 ANSI lumen, con lampade allo xenon

o al mercurio, per

applicazioni professionali

di ogni dimensione.

Si tratta di un ulteriore

sostegno ai prodotti DLP, conseguente anche alla

crescita di Christie, in controtendenza rispetto

alle condizioni avverse del mercato. Per questo

ha scelto quest’anno di premiare le persone che

hanno permesso di raggiungere questi risultati:

Simon Smith, Senior Sales Director; Pascal

Gervais, Klaus Hilles, Adil Zerouali, tutti Regional

Director; Richard Nye, Cinema Sales Director,

Andy Tunley, IT Operation and Customer Services

Director, e Brant Eckett, Senior Marketing Manager.

www.christiedigital.com/emeaen

Premio per l’innovazione nel campo fi bre ottiche

Il Consiglio FTTH per l’Europa lancia un invito a

presentare progetti innovativi nella tecnologia a fi bre

ottiche, i vincitori saranno premiati (con un premio

simbolico e uno in denaro pari a 5.000 euro) durante la

prestigiosa conferenza FTTH che si terrà a Lisbona il

24 e 25 febbraio 2010.

I premi sono suddivisi in tre categorie:

- Innovazione tecnologica e tecnica

- Innovazione a livello di attuazione e funzionamento

- Innovazione a livello di marketing e sviluppo

commerciale

Una giuria costituita da esperti del mondo

accademico, analisti imparziali ed esperti dei media

valuterà i progetti, e sarà presa in considerazione ogni

tipo di innovazione nello sviluppo di tecnologie a fi bre

ottiche e di prodotti correlati. Le iscrizioni si apriranno

il 1° ottobre e si chiuderanno il 30 novembre 2009;

è richiesta una breve descrizione del progetto, da

presentarsi sul sito Web www.ftthconference.eu.

www.fi fhtconference.eu

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73

dal mondo

4D al London Eye

La poderosa ruota collocata sul South Bank di Londra per

il diletto dei turisti e gestita da Merlin Entertainment, ha

aggiunto una nuova attrazione, la proiezione di una breve

pellicola 4D (dura quattro minuti) prodotta da Centre Screen

Production con Principal Large Format e Pablo Post, e girata

espressamente per il London Eye. La richiesta era di un

fi lmato breve, di facile comprensione, nel quale i dialoghi

non fossero fondamentali, costruita per attrarre i visitatori

preparandoli alla splendida vista dalla ruota. L’effi cacia

dell’effetto tridimensionale associato alle sensazioni fi siche

(audio, vento, odori...) e massimizzata dal fatto che il corto è

stato fi lmato pensando a una sala specifi ca, quella costruita

apposta nella County Hall adiacente l’area accoglienza della

ruota. Le immagini spettacolari offrono una visione a volo

d’uccello sulla città realizzata con una telecamera 3D con

stabilizzatore per il montaggio su elicottero.

www.plf.cc

La fi bra per l’Africa

Seacom ha annunciato la posa e messa in opera di un cavo sottomarino che

collegherà in fi bra ottica la costa est africana con il resto del mondo. Dopo i ritardi

dovuti all’attività dei pirati, che hanno rallentato il lavoro delle navi incaricate della

posa, è ora attivo il primo di una serie di collegamenti in fi bra che presto eleveranno

di molto la connettività di quest’area, mentre il consorzio Sat3/Wasc/Safe controlla

l’omonimo cavo che serve la costa ovest dell’Africa, e il satellite (con altri operatori)

rappresenta di fatto l’unica alternativa. Mentre altri operatori hanno pianifi cato prezzi

diversi a seconda dei paesi africani cablati, Seacom preferisce vendere a un prezzo

unico per tutti la stessa quantità di banda, anche se in alcune aree non possiede proprie strutture a terra e paga

un affi tto agli altri operatori. Sono già attivi accessi per Kenya, Tanzania e Uganda, fra qualche mese anche

Ruanda e Burundi, con l’idea di allargare la propria infl uenza verso l’entroterra est africano.

www.seacom.mu

40 anni di Allen&Heath

Quest’anno la britannica Allen&Heath celebra i

quarant’anni di attività come azienda di progettazione e

produzione di prodotti per l’audio professionale per il live, la registrazione e per l’area Dj. Compie inoltre dieci

anni il marchio Xone. I festeggiamenti sono cominciati con un grandioso party tenutosi in occasione del Plasa a

Londra, lo scorso settembre.

www.allen-heath.com

Distribuito in Italia da Grisby Music: www.grisby.it

Outline Butterfl y in Azerbaijan

Il Buta Palace di Baku, in Azerbaijan, è la

prestigiosa location dell’ultima installazione

con prodotti Outline, realizzata da Soft Light,

uno dei concessionari russi del produttore

italiano. Si tratta di una sala polivalente

utilizzata per concerti, convegni e altre

manifestazioni che vanta tra i propri clienti il

governo e la stessa famiglia del presidente

dell’Azerbaijan. Le apparecchiature installate

sono venti Butterfl y CDH 483

Hi-Pack e otto SubTech 218,

con fi nali Outline T7 e processori

di segnale Genius 26; inoltre

per la medio-corta gittata sono

stati impiegati i diffusori Micra

II e Micra II SP (attivi) e console

Innovason.

www.outline.it

Page 76: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

74 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

news

Linea Christie Entero LED

Ambiti di applicazione elettivi: sale controllo e

videowall. Si tratta del sistema di proiezione a base

LED Christie Entero, con risoluzione da SXGA+

a WUXGA. La serie di prodotti sfrutta un unico

chip DLP illuminato a LED (oltre 50.000 ore) al

fi ne di eliminare i costi di manutenzione (non ha

lampade, quote colore né fi ltri) e di funzionamento,

per applicazioni 24/7. Il LED mantiene più a

lungo della lampada tradizionale le proprie

caratteristiche spettrali, e di conseguenza

la qualità dell’immagine, ha anche una

corrispondenza colore più accurata e più

ampio margine di regolazione della luminosità,

oltre alla possibilità di ridurre al minimo gli

artefatti sequenziando più velocemente di

una ruota colore tradizionale i colori RGB del

LED. I proiettori integrano le tecnologie Christie

LiteLOC, ColorLOC e ArrayLOC per le regolazioni

automatiche in tempo reale, in base alle condizioni

di proiezione. La luminosità è pari a 600 ANSI

Lumen per illuminare piattaforme display cube

Christie da 50”, 67” e 72”, dagli ampi angoli di

visione; ottiche sigillate (anti-polvere) e tecnologia

di raffreddamento silenziosa “heat pipe”.

www.christiedigital.com/emeaen

Distribuito in Italia da EHome: www.ehomeitalia.com

Touchpanel Crestron Isys i/O TPMC-12

Dalla sala riunioni aziendale all’entertainment casalingo,

Isys i/O TPMC-12 offre la possibilità di gestire tutto da

un unico pannello touchscreen da 12” con piattaforma

PC integrata e possibilità di accesso al Web. Dispone

infatti di connettività Cresnet ed Ethernet ad alta

velocità, due porte USB 2.0, ampia compatibilità con

diversi formati video streaming (oltre a quelli supportati

dai media player a bordo, integra il

supporto nativo per telecamere e

server di terze parti con il formato

motion-JPEG), per vedere i fi lmati

direttamente sul touchscreen

(risoluzione 24 bit 800x600, 4:3,

400 cd/m2) e scriverci o disegnarci

sopra con la funzione “annotazioni

interattive”. Per l’audio, Isys integra altoparlanti stereo

(2x5W), microfoni e presa cuffi e stereo, funzionalità

intercom, conversione D/A 24 bit 48 kHz. Oltre alla

creazione di schermate di controllo su misura, la grafi ca

per le funzioni si può personalizzare con fi le audio in

formato WAV caricabili dall’utente. Il PC embedded

permette l’installazione di software quali Windows

Media Player, RealPlayer, Internet Explorer, Acrobat

Reader, lettura di fi le Word, Excel e Power Point,

supporto per Windows SlideShow (per l’accesso a

contenuti PC e web-based, dalla mail ai feed o alle

news).

www.crestron.com

Controller Crestron MPC-M5

Classico controller programmabile da installare a parete o su supporto da tavolo, MPC-M5 è l’ultimo

nato della serie MPC, Media Presentation Controller, ed è anche il più compatto. Considerato l’ambito

di impiego, il controllo audio video in contesti dalle dimensioni limitate, Crestron ha puntato sul rapporto

costo/prestazioni. L’M5 prevede la scatola da incasso standard per le connessioni, software Crestron

RoomView per l’integrazione e monitoraggio in rete, crittografi a SSL, pannello bianco o nero con dieci

pulsanti con LED, scritte retro illuminate personalizzabili, collegamento wireless. Collegamento Ethernet

10/100, porta bidirezionale RS-232 COM, seriale IR, due relé e due ingressi, alimentazione via PoE,

supporto SNMP per l’integrazione con i software di terze parti. Microprocessore 32 bit Freescale ColdFire, 32

MB SDRAM, 256 kB NVRAM, fl ash da 8 MB, dimensioni 11,43x15,50x4,93 cm, peso 424 g.

www.crestron.com

Page 77: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

75

news

MPEG-4 obbligatorio dal 2012

Le aspettative dei consumatori riguardo

all’integrazione tra televisione e dispositivi

portatili, il cellulare primo tra tutti, quindi la

banda larga, pongono il problema del rapido

invecchiamento dei “nuovi” decoder per la TV

digitale. Ecco quindi la risoluzione (in corso di

approvazione) della Comunità Europea, che

propone di rendere obbligatorio a partire dal

2012 il supporto del codec di compressione

video MPEG-4, già ampiamente utilizzato per

l’alta defi nizione e per il video a risoluzione

standard nella TV digitale, appunto.

L’obbligatorietà tutelerebbe i consumatori

meno tecnologicamente informati da acquisti

inutili, quando sono in dirittura d’arrivo in

Europa diverse piattaforme video basate sul

più effi ciente MPEG-4.

Sony e Sharp per gli LCD

Joint venture giapponese per la produzione di

pannelli LCD di grandi dimensioni e componenti

relativi: Sony e Sharp si sono alleate (probabilmente

per meglio contrastare il concorrente comune

Samsung) uffi cializzando l’accordo nel mese di

agosto. Sharp ha creato appositamente la divisione Display

Products Corporation a Sakai City, Osaka, attiva da ottobre;

l’impianto all’avanguardia lavorerà sugli schermi di decima

generazione e sui moduli che li compongono. Da dicembre

Sony comincerà a sostenerla con i propri investimenti,

ricevendone in cambio azioni da Sharp, fi no a detenerne il

34%, mentre il restante 66% resterà in mano di Sharp. La

creazione di un polo produttivo di questa importanza per

gli LCD ne farà prevedibilmente scendere i prezzi, forse già

dal 2010. Sharp ha fi rmato proprio ad agosto un accordo in

Cina per la produzione di pannelli LCD con Cec-Panda LCD

Technology di Nanjing city, nello Jiangsu.

www.sony.it www.sharp.it

Bticino su smart-phone

Il catalogo Bticino (oltre 8.000 articoli) con tutte le caratteristiche tecniche e il manuale di ciascun prodotto

è disponibile anche per smart-phone dal sito www.catalogo.bticino.mobi. Un utile supporto per i dubbi in

fase di installazione, quando il supporto cartaceo non è a portata di mano: basta utilizzare la ricerca, per

esempio tramite il codice articolo, o navigare tra le famiglie di prodotto.

www.bticino.it

Proiettore home cinema Panasonic PT-AE4000

PT-AE4000 è il nuovo proiettore LCD full HD (1.920x1.080) che Panasonic propone all’home cinema

di fascia alta e ai professionisti dell’AV, proseguendo sulla strada del precedente modello PT-

AE3000. Permette una visione 2,35:1 eliminando l’effetto cinescopio, con una qualità professionale

apportata da una luminosità di 1.600 lumen, da un contrasto pari a 80.000:1 e dalla tecnologia

Intelligent Frame Creation da 100 Mhz (per la riduzione dell’effetto blur). La macchina è in grado di

memorizzare fi no a sei diverse posizioni di zoom e messa a fuoco (sistema Panasonic Lens Memory

2) e riconosce automaticamente il formato delle immagini passando da 16:9 a 2,35:1. Funzioni più complesse

permettono di adattare la qualità dell’immagine per ottenere i migliori risultati rispetto all’ambiente di proiezione,

e ridurre consumo e inquinamento: Advanced Gamma Adjustment per il livello di output e input della curva di

gamma, Waveform Monitor, che misura il livello di luminosità della fonte video e la ottimizza in base all’impianto

presente; dispone inoltre di tre ingressi HDMI (colore profondo e x.v. color). Posizionabile a soffi tto o a parete

(aggiustamento verticale 100%, orizzontale 40%), fi ltro laterale sostituibile, lampada collocata nella zona

superiore, per facilitare la manutenzione.

http://panasonic.net/avc/projector

Page 78: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

76 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

news

Videoproiettori Mitsubishi XD3200U e WD3300U

In ambito business, i due nuovi modelli di proiettori

DLP Mitsubishi sono indicati per applicazioni su

grandi schermi (da 40” a 300”). Hanno risoluzione

nativa pari a 1.024x768 per XD3200U e 1.280x800

per WD3300U, rispettivamente luminosità di 4.500

e 4.000 ANSI Lumen e contrasto 2.300:1 e 2.500:1,

adatto a proiezioni in ambienti luminosi, lampada

della durata di 4.000 ore, consumo in stand-

by ridotto a 1W. Per la loro installazione e

settaggio Mitsubishi Electric ha puntato sulla

semplicità, con impostazioni predisposte per

le applicazioni più comuni, accesso laterale

alla lampada, lensh-shift da telecomando,

ottiche intercambiabili (opzionali) per le quali non è

necessario rimuovere il coperchio del proiettore. Tra le

caratteristiche distintive ci sono la rumorosità ridotta

e la possibilità di controllo via LAN, con software in

dotazione per gli allarmi. Ingressi Mini D-sub 15 pin,

DVI-I, tre stereo jack mini, uscite RGB mini D-sub

e stereo mini jack, connessione LAN RJ45, RS-

23CD sub 9 pin, USB, altoparlante mono da 10W.

Dimensioni 45x18,7x37,3 cm inclusa la copertura

posteriore per i cavi, peso 10,3 kg.

www.mitsubishielectric.it/vis

Controller AMX DVX-2100HD

Destinazione d’uso del controller DVX-2100HD sono

le presentazioni audio-video più articolate, con molti

apparecchi coinvolti tra cui anche la video-conferenza,

oppure i contesti formativi ove siano richiesti display

multipli o preview video. Alla base, l’idea di offrire tutto

il necessario in un unico dispositivo, per risparmiare

sui tempi di installazione e sui costi. Integra quindi

le funzioni di

scaling video con

riconoscimento

della risoluzione

e upscaling fi no a 1.920x1.200 pixel, gestione digitale

dei diversi formati video con oltre 200 possibili

combinazioni in ingresso tra DVI, RGB, Component,

S-Video e Composito; per l’audio il controller dispone

della funzione di mixaggio e amplifi cazione con due

canali da 25 W in uscita (8 Ohm), Eq a cinque bande

(sette con il prossimo upgrade fi rmware), e un’uscita

stereo di linea con mix ed Eq indipendenti. Porte

RS-232, I/O digitali e relé, CAT5/5e/6 per collegare

fi no a due sorgenti audio-video remote (fi no a 50 m),

cavo HydraPort retraibile e UPX. Memoria da 64 MB

SDRAM, 1 MB non volatile SRAM, fl ash da 256 MB.

www.amx.com

Distribuito in Italia da www.intermark.it

XD3200U

Mixer amplifi catori RCF

Per installazioni fi sse, in particolare per annunci e musica, AM 2160 e AM 2320 sono due mixer amplifi catori

RCF, le cui caratteristiche tecniche sono identiche a eccezione della potenza, di 160 W per il primo e 320 W

per il secondo, sempre in classe D e con alimentazione switching. Entrambi dispongono di quattro ingressi

audio mic/line su connettori removibili con controllo comune di presenza e fi ltri passa alto a 150 Hz (inseribili

separatamente, per migliorare l’intelligibilità del parlato) e di due ingressi Aux con controllo di guadagno

(pannello posteriore) per sorgenti sonore esterne e controlli di tono separati. L’ingresso 1 ha il connettore

XLR e il circuito di rilevazione del segnale con funzione di attivazione della priorità, mentre sugli ingressi 1-4

si può ottenere la priorità utilizzando un comando esterno. Gli ingressi 2 e 3 hanno la

connessione RJ-45 per il collegamento alla base microfonica dedicata BM 3001. Aux in

uscita, connessioni per diffusori a impedenza costante (4 Ohm) e a tensione costante

(70-100 V) indicazioni luminose di stato, per l’attività del circuito di priorità e il livello

del segnale audio. Risposta in frequenza 50 Hz - 20 kHz, distorsione <0,3%, rapporto

segnale/rumore >60 dB (mic) e >80 dB (Aux).

www.rcf.it

Page 79: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

77

news

Convertitore USB 3.0 Fujitsu

Primo di una serie di convertitori USB 3.0-SATA

di Fujitsu Microelectronics Europe, MB86C30A

viene collocato nei dispositivi periferici che

sfruttano la connessione USB (hard disk esterni)

e ne migliora la velocità di trasferimento dati

verso il computer, con le nuove specifi che

USB 3.0, fi no a 5 Gbps. Oltre ai circuiti di

controllo della

comunicazione

USB e SATA, il

chip contiene un

motore AES con

il supporto di

due modalità di

cifratura/codifi ca,

Cipher Block Chaining (CBC) e XTS (modalità

XEX), mirate all’utilizzo con hard disk, per il

salvataggio di dati crittografati in una modalità in

grado di tutelarli in caso di furto o smarrimento

del supporto. Trattandosi di una crittografi a che

avviene a livello hardware, non va a caricare la

CPU del computer.

www.fujitsu.com

PC integrati NEC

È già disponibile da NEC la nuova generazione di PC integrati per i public display NEC Multeos M40 ed M46,

MultiSync LCD4620, LCD5220 e LCD6520 sia portrait che landscape, X461UN e X461HB. Tre i modelli di Built-In

PC disponibili, classifi cati in base al processore: Intel Celeron 1.2 per applicazioni digital signage in ambito retail,

Intel Core 2 Duo 1.86 per applicazioni che richiedono prestazioni grafi che impegnative, e Intel Atom con SSD (Solid

State Disk) per le applicazioni meno impegnative o nei trasporti. Tutti e tre con sistema operativo Windows XP

Embedded (il PC è compatibile con Linux), supportano la risoluzione video full HD e consumano meno rispetto ai

PC della generazione precedente, inoltre il modello con SSD non necessita di raffreddamento attivo, quindi non

monta parti in movimento, a vantaggio dell’affi dabilità. Poiché i PC sono indipendenti dal monitor e vanno sistemati

nell’apposito alloggiamento, è possibile per esempio caricare gli aggiornamenti software anche con il display

spento (nel digital signage, durante la notte), con risparmio di energia. Le connessioni prevedono tre porte USB

2.0, interfaccia Gigabit Ethernet integrata (per l’accesso a Internet o Intranet), slot per Express Card per accesso

a UMTS, WLAN o DVB-T, uscita DVI-I per il collegamento di un secondo display (per installazioni back-to-back),

interfaccia RS-232, software incluso NaviSet Administrator. Garanzia tre anni.

www.nec-display-solutions.com

Sistema Christie Matrix StIM

Christie ha messo a punto un sistema per la simulazione e il

training scalabile, in grado di offrire immagini più realistiche

sfruttando LED IR per la visione notturna, e a un costo ridotto

dall’assenza di lampade per il proiettore, e di conseguenza dai

bassi costi di manutenzione. Matrix StIM permette il controllo

indipendente sia dell’immagine visibile che di quella a infrarossi

(InfraScene), la regolazione del colore, del

livello del nero e della luminosità in tempo

reale (ArrayLOC). Il sistema non utilizza fi ltri di

polarizzazione né ruota colore, consuma poca

energia, quindi non scalda e non necessita di

sistemi di raffreddamento, con i LED il tempo

medio fra i guasti è pari a 50.000 ore. Queste

caratteristiche fanno sì che il proiettore si possa

montare praticamente in ogni condizione, senza

limitazioni dovute all’orientamento della lampada. Luminosità

600 lumen ±10%, contrasto dinamico 10.000:1, uniformità

>95%, proiettore con singolo TI Darchip 3 DMD con motore

di illuminazione a stato solido, risoluzione nativa 1.920x1.200

(WXGA, 16:10), pixel clock max 165 Mhz. Inoltre integra le

funzionalità ChristieNET per il controllo via Ethernet, porte 2xRS-

232 e una RS-422. La ricchezza di accessori opzionali rende il

sistema scalabile in base alle esigenze.

www.christiedigital.com

Distribuito in Italia da EHome: www.ehomeitalia.com

Page 80: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

78 ottobre / novembre ‘09 • n. 20

news

LVS-800, nuovo mixer video da Edirol

Sulla scia del successo dei V-8 e V-440D, è nato il

mixer video LVS-800 presentato da Edirol durante

l’IBC di Amsterdam. Dedicato alla produzione di

contenuti video nei quali si impieghino telecamere

e altre sorgenti video affi ancate da computer, gli

ambiti di utilizzo sono il corporate, educational,

luoghi di culto, sale conferenza ma anche il live.

Otto canali con due In per computer, DSK (Down

Stream Keyer) per mettere in sovraimpressione

grafi che e titoli, uscite Program e cursori A/B

separati, è completo di porte RS-232, MIDI e

Tally; molti gli effetti disponibili tra cui Chroma Key

digitale interno, Luminance Key, P-in-P.

www.ediroleurope.com

JVC a IBC

Molte le novità che JVC ha presentato all’ultimo IBC: i display LCD GD-42X1 da 42” (1.9020x1.080 di

risoluzione), l’arricchimento della sua gamma di monitor LCD in HD DT-V17G1 e DT-V24G1, e la dimostrazione

della macchina fotografi ca con risoluzione 4K KY-F4000 ecc.; tra gli altri segnaliamo il sottilissimo (solo 6,4 mm)

dispaly full-HD da 32” GD-32X, dotato di tecnologia anti blurring 100Hz/120Hz Clear Motion Drive, contrasto

4,000:1 e colori fedeli; ideale per installazioni business o in locali e negozi. Presentate anche nuove funzioni

del monitor 3D GD-463D10, dello spessore di soli 39 mm, che usa tecnologia circolare polarizzatrice ed è

compatibile con gli standard dei video in 3D. Quando collegato con il convertitore

da 2D a 3D, permette un monitoring fedele per le produzioni 3D, senza rischi di

fl ickering. Il metodo di polarizzazione Xpol®, invece di basarsi sull’alternanza delle

immagini, visualizza contemporaneamente le immagini per l’occhio destro e il sinistro,

in modo da fornire una visione stabile e confortevole. Dotato di tre connessioni

HDMI, è compatibile con i segnali HD fi no al 1.080p, la visione è possibile con

occhiali passivi, senza batterie e con lenti polarizzate. Per quanto usato anche

nell’entertainment, il GD-463D10 è dedicato ad applicazioni professionali come

progettazione, ricerca scientifi ca, formazione medica.

www.jvcpro.euIl display per 3D GD-463D10Il sottile GD-32X1

AV Magazine projection Shoot-out

AV Magazine, la testata giornalistica on-line sui temi

dell’audio video, sta preparando un evento dedicato

alla videoproiezione home theater, agli appassionati

consumatori, dealer e installatori. Durante i tre

week-end a cavallo tra il 21 novembre ed il 6

dicembre, AV Magazine proverà a organizzare un

vero e proprio duello tra videoproiettori: dieci diversi

modelli con varie tecnologie (DLP, LCD, LCoS) si

sfi deranno fi anco a fi anco su schermi in formato

16:9 da circa 2,5 m di base. Il colpo d’occhio si

preannuncia entusiasmante. La redazione di AV

Magazine guiderà i visitatori attraverso la scoperta

delle varie caratteristiche e differenze tra i prodotti.

Nel programma dell’evento sono previste sei date:

21 e 22 novembre a Milano, 28 e 29 novembre a

Roma, 5 e 6 dicembre a Palermo.

www.avmagazine.it/shootout

Page 81: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

79

news

Roland V-Mixer M-380

All’ultimo IBC di Amsterdam, con una conferenza

stampa, Roland ha presentato l’ultima novità, il mixer

audio digitale M-380. Diretto discendente dell’M-400,

ma con chassis formato rack, offre 48 canali, patch-

bay digitale, processori ed effetti integrati, 16 Aux, otto

matrici, otto gruppi DCA e otto di Mute, registrazione e

riproduzione stereo integrate.

L’interfaccia intuitiva e un help on

board facilitano anche l’utente

meno esperto. M-380 è basato

su tecnologia proprietaria

REAC (Roland Ethernet

Audio Communication),

che permette il trasporto

dei segnali su CAT5 o fi bra

evitando interferenze; inoltre, il V-Mixing

System (costituito dall’M-38 e da vari apparecchi

tra cui l’unita di trasporto digitale Digital Snake e

soluzioni per la registrazione multicanale) con l’ausilio

di Pre microfonici permette di convertire il segnale

da analogico a digitale (24 bit) nel punto più vicino

possibile alla sorgente sonora, mantenendone la

qualità lungo tutta la catena audio. L’M-38 può essere

anche gestito da remoto con un PC, opzione che

permette lo scambio di dati e di stabilire confi gurazioni

e assegnazioni di canale già prima di arrivare sul luogo

dell’evento.

www.rolandsystemsgroup.net

Doppio HDMI per l’iScan Duo

iScan Duo è un processore video con otto ingressi HDMI (oltre a tre ingressi Video

Composito, un S-Video, due Component/RGBs, un VGA) in grado di processare segnali

di qualsiasi risoluzione (partendo da 480i) e riproporli in uscita a un massimo di 1080p.

La sua caratteristica principale è di avere due uscite HDMI, permettendo di ottenere due

segnali video a risoluzione diversa (non contemporaneamente) o insieme e della stessa

risoluzione. Con la nuova release del software disponibile da fi ne novembre si potrà

disporre di due diversi profi li di risoluzione, caricati dall’apparecchio al momento dello

switch verso l’una o l’altra uscita HDMI.

www.audiogamma.it

Ecler per l’installazione

Cresce la gamma dei prodotti Ecler, questa volta

con prodotti dedicati all’installazione. Segnaliamo

gli IC SB10, diffusori per le basse frequenze da

incasso; sono facilmente installabili grazie ai numerosi

accessori e dotati di una griglia

verniciabile a piacere che li rende

quasi invisibili. Potenza 100 W RMS

su 8 Ohm, 96 dB SPL (1 W/1 m),

trasformatore integrato per linee a

100 V, diametro esterno 335 mm.

IW6i è un diffusore, sempre da

incasso, ma full range a due vie;

leggero (1,85 kg) e molto discreto,

ha tweeter da 25 mm e woofer da

6,5” accoppiati secondo il principio

acustico del baffl e infi nito, eroga

90 dB SPL (1 W/1 m). Il mixer SAM412T, misura una

unità rack, è pensato per le installazioni fi sse: quattro

ingressi mic/linea con alimentatore Phantom +18 V,

con controllo di tono a tre bande su ciascun canale

regolabile con cacciavite (contro le manomissioni),

funzione talkover sul canale 1, uscite bilanciate

e sbilanciate, accesso diretto al bus di mix per

aumentare gli ingressi, controllo mute su tutti gli In per

la connessione ad allarmi antincendio.

www.ecler.com

Distribuito in Italia da Exhibo, www.exhibo.it

Componenti dell’IW6i

Il mixer da installazione

SAM412T

Page 82: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

Gli inserzionisti

Agmultivision p. 19, 31Via Plinio, 4320129 MilanoTel 02.45471864 – Fax 02.45471865www.agmultivision,it

Bose p. 58, 59Via della Magliana 87600148 RomaTel 06.60292292 – Fax 06.60292159www.bose.it

Christie Digital Systems Canada Inc. p. 14,15EMEA Head Offi ceView Point, 200 Ashville WayWorkingham, Berkshire, RG41 2PL, U.K.Tel +44 (0) 118.9778000Fax +44 (0) 118.9778100www. christiedigital.co.uk

Crestron Italia S.r.l p. 11 Via Verona 1620063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel 02.9214375 – Fax 02.92729770www.crestron-int.be www.crestron.com

Euromet S.r.l p. 49 Z.i. Brodolini60025 Loreto (AN)Tel 071.976444 - Fax 071.978988www.euromet.com

Exhibo S.p.A. p. 25 Via L. da Vinci 620057 Vedano al Lambro (MI)Tel 039.49841 – Fax 039.4984280www.exhibo.it

FBT Elettronica S.p.A III copZona Industriale Squartabue62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920www.fbt.it

ISE- Integrated Systems Europe p. 23 Zuidplein 361077 XV Amsterdam, NLTel. +31 (20) 799 7736 - Fax +31 (20) 799 7801www.iseurope.org

JVC Professional Europe Ltd. p. 36, 37 Filiale italianaVia Cassanese 224, Pal. Tiepolo20090 Segrate (MI)Tel. 02.269431 – Fax. 02.26929361www.jvcpro.euNuova Videosuono S.r.l. p. 9Via Albertini 3660131 Ancona (AN)Tel 071.2868418 – 071.2910028

Panatronics S.r.l II cop, p. 43Via Maderna 8 20138 Milano. ITALIATel 02.55195561 - Fax 02.55195658www.panatronics.com

Promovisione S.r.l p. 29 Via Lombadia 2620098 San Giuliano M.se (Mi)Tel 02.99880359 – Fax 02.700500137www.promovisione.it

Rimini Fiera p. 45 Via Emilia 155 47900 Rimini (RN)Tel 0541.744111 – fax 0541.744200

Roland Systems Group p. 41 C.so Trapani 1610139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347www.rolandsystemsgroup.net

Sisme S.p.A. p. 53 Via Adriatica 1160027 Osimo Stazione (AN)Tel 071.7819666Fax 071.781494www.sisme.com

Yamaha Musica Italia IV copViale Italia, 8820020 Lainate (MI)Tel 02.93577241Fax 02.9370956www.yamahacommercialaudio.com/commercial_audio/italy

Le aziende citate

Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della

rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla

registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione

amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare,

aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno

2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività

giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti,

pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello

svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che

possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla

realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare,

modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138,

d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs

196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

Anno 4° - n°20ottobre / novembre 2009

Direttore responsabile:

Giorgio Ungania

Coordinamento:

Vincenzo Ametrano - [email protected]

In redazione:

Chiara Benedettini, Barbara Trigari, Alessandra Voltani

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Alberto Forchino, Giuseppe Orlando,

Carlo Maria Patrese, Alberto Pilot, Carlo Solarino

Progetto grafi co:

Atlante Associati – Pesaro

Grafi ca e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri

Stampa:

Pazzini Stampatore Editore

Pubblicità:

traffi [email protected] - Tel 0721 208696 Fax 0721 1791084

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati.Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti

© B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC]Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU]

Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006

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Page 83: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

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Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è

riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”

dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa

Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

nei “B

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’Ita

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Montelupone,

“Borgo Ideale”,

ha inteso rendere

grande il suono sia in

ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

Un suono che supera

il concetto di diffusione

sonora geometrica,

ma offre un effetto

olografico

e tridimensionale

attraverso diffusori

che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

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Page 84: Connessioni n°20 | ottobre/novembre 2009

Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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