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C C ARPEGNA ARPEGNA Comune di Carpegna Piazza Conti, 18 - 61021 Carpegna (PU) tel. 0722727065 - Fax 0722727007 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.comune.carpegna.it Associazione Pro Loco Carpegna Via Salvadori - 61021 Carpegna (PU) tel. 072277326 Sito Internet: www.prolococarpegna.it E-mail: [email protected] Ente Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello Via Rio Maggio - 61021 Carpegna (PU) tel. 0722770073 - Fax 0722770064 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.parcosimone.it Comunità Montana del Montefeltro Via Amaducci, 34 - 61021 Carpegna (PU) tel. 0722727003 - Fax 072277732 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.cm-carpegna.ps.it Altitudine 748 mt s.l.m. - Territorio 28 Kmq

Conoscere Carpegna

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Libretto informativo su Carpegna e la sua storia, le sue tradizioni, il suo territorio.

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Page 1: Conoscere Carpegna

CCARPEGNAARPEGNA

Comune di CarpegnaPiazza Conti, 18 - 61021 Carpegna (PU)

tel. 0722727065 - Fax 0722727007E-mail: [email protected]

Sito Internet: www.comune.carpegna.it

Associazione Pro Loco CarpegnaVia Salvadori - 61021 Carpegna (PU)

tel. 072277326Sito Internet: www.prolococarpegna.it

E-mail: [email protected]

Ente Parco Naturale del Sasso Simone e SimoncelloVia Rio Maggio - 61021 Carpegna (PU)

tel. 0722770073 - Fax 0722770064E-mail: [email protected]

Sito Internet: www.parcosimone.it

Comunità Montana del MontefeltroVia Amaducci, 34 - 61021 Carpegna (PU)

tel. 0722727003 - Fax 072277732E-mail: [email protected] Internet: www.cm-carpegna.ps.it

Altitudine 748 mt s.l.m. - Territorio 28 Kmq

Page 2: Conoscere Carpegna

Una vecchia canzone com-posta da uno dei primi mae-stri della storica e ancoraattuale banda musicalepoeticamente descriveva Car-pegna come la stella delMontefeltro. Una stellaimmersa in un universo natu-rale di incomparabile bellez-za ha contribuito a scrivere la storia del Montefeltro. Da prima dell’anno Mille e fino al 1819 Carpegna fu uno stato indi-pendente e nel trascorrere dei secoli ha dato i natali a personaggiillustri in ambito artistico, letterarario, politico e religioso.La storia di Carpegna è molto antica ed è legata a quella della glo-riosa famiglia che porta il suo stesso nome: i Conti, poi Principi diCarpegna Falconieri. Il casato Carpegna aveva da tempi remoti lapropria residenza nell’antica Rocca (XI-XII sec.) situata alle falde delmonte su di uno sperone roccioso, dal quale dominava a ventagliol’intera vallata. Da questo imprendibile baluardo i Carpegna esteserogradualmente i propri domini nelle terre feretrane.Sul finire del Seicento, in sostituzione della vetusta e fatiscente fortez-za il cardinale Gaspare di Carpegna promosse l’edificazione di unanuova residenza signorile: il Palazzo dei Principi di Carpegna.Venne progettato nel 1675 dall’architteto romano G.Antonio De Rossi

STORIA E ARSTORIA E AR TE DI CARPEGNATE DI CARPEGNA

Atrio del Palazzo dei Principi

Prospetto Rocca Antica

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che ne fece dimora simbolodella casata Carpegna ispi-randosi ai palazzi fortezzatardo rinascimentali. Ilpalazzo sorge al centro del-l’abitato, si affaccia suPiazza Conti e domina mae-stoso sul resto degli edifici,sui borghi e sull’interaconca verde di Carpegna.L’edificio si articola su quat-tro livelli. Presenta al primopiano un vasto e suggestivoatrio scandito da massicci pilastri. In questa cornice si svolge nelperiodo estivo la mostra d’arte collettiva “Artisti della Carpegna”. Lungo lo scalone d'onore che conduce al secondo piano si trovanotre lapidi che riportano i versi di Dante Alighieri dedicati a Guido DaMontefeltro (Inf. XXVII), Bonconte da Montefeltro (Purg. VI) e Guidoda Carpegna (Purg. XIV). Salendo al livello nobilesi arriva nella sala deltrono dominata dal gran-de baldacchino ornato daun raffinato arazzo con lostemma del cardinalGaspare di Carpegna.Nello stesso piano si tro-vano le sale più impor-tanti e rappresentative: labiblioteca privata custodita gelosamente dalla famiglia, la sala verde ela sala gialla, tutte ammobiliate con arredi d’epoca. I sotterranei eranoadibiti a scuderie ed ambienti di servizio e attraverso le ampie ecomode scalinate si poteva raggiungere l'atrio a cavallo.Sul retro del palazzo si estende un vasto giardino che ospitaessenze arboree centenarie, una scenografica fontana e una torre-cisterna-colombaia.

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Nei sotterranei vennero accolti, durante la Seconda Guerra Mondiale,numerosi e insigni capolavori dell'arte italiana, oltre 10.000 opere

provenienti dalle più antiche città d'arte:Venezia Roma, Milano. Il salvataggio delle preziose e numeroseopere d'arte avvenne grazie ad un uomo,l'allora soprintendente ai beni artistici e sto-rici delle Marche, Pasquale Rotondi.L'elenco dei capolavori e degli autori èimpressionante, conta artisti che hannoscritto la storia dell’arte italiana e mondia-le: nomi come Piero della Francesca,Mantenga, Lotto, Tiepolo, Tintoretto,Rubens, Veronese, Giorgione, Raffaello,Tiziano, Canaletto, Caravaggio. Vi eranoanche manoscritti musicali del Rossini,ceramiche, libri ...

Rotondi coordinò l'impresa con un pugno di uomini facendo afflui-re il prezioso patrimonio in unangolo stupendo delle Marche, ilMontefeltro, e concentrandolonella Rocca di Sassocorvaro, nelPalazzo dei Principi di Carpegna enel Palazzo Ducale di Urbino. Inquesti palazzi fu sorvegliato e pro-tetto dai bombardamenti e sac-cheggi nazisti, fino alla restituzionedello stesso ai musei e alle chiesedi provenienza.Otto di queste magnifiche operesono state riprodotte in scala natu-rale e si possono ammirare neilocali posti al primo piano delpalazzo comunale.Ogni anno a Carpegna si svolge un evento di carattere culturale, nel-l’ambito della manifestazione “Arca dell'Arte - Premio Rotondi".

Pasquale Rotondi

Caravaggio: Crocefissione di S. Pietro

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Molteplici sono gli edifici religiosi più omeno insigni che impreziosiscono ilcomune di Carpegna.Poco distante dal centro sorge la chiesa diSan Leo. Eretta nel 1203, e riedificata nel1941, conserva opere di notevole valore.Tra queste spicca l’affresco del PrimoRinascimento della “Madonna del latte”.Nell’opera si trova raffigurata la Vergineche allatta il bambino, il quale tiene inmano una rondinella. Nei pressi del centro si trova il Conventonuovo di San Francesco, attualeParrocchia di San Nicolò. La Chiesa conserva opere seicentesche dinotevole pregio artistico, tra cui la bellissima “Annunciazione” delMaratta, anche se purtroppo i capolavori più preziosi, come laMadonna del Carmine del Veronese (1528-1588) e la Maddalena su

tavola di Carlo Crivelli(1430-1493), che attual-mente si trova nel museodi Amsterdam, furono tra-fugati durante il RegnoNapoleonico. Nei primi secoli dopo ilMille si consolidandò lacontea di Carpegna, sorse-ro villaggi sparsi per la val-lata e nuove chiese, comela Pieve romanica di SanGiovanni Battista (1182)che dista due chilometridal paese e la Chiesa diSan Sisto ora annessa alcimitero comunale.

Madonna del latte

Carlo Maratta particolare dell’Annunciazione

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Nel corso dei secoli la Pievedi Carpegna ebbe sempre ilruolo di chiesa principale erisultava avere sotto di sé

diverse cappelle.

Della costruzione anteriore

all'anno Mille, forse d'epoca

carolingia, non rimane nien-

te in sito, tuttavia la sua esi-

stenza è comprovata sia

dalla documentazione scrit-

ta, sia da alcune pietre lavo-

rate. Dell’età romanica resta-

no le tre absidi semicircolari,

mentre la navata unica è

frutto di un restauro trecen-

tesco. All'interno possiamo trovare

ancora intatto il suo originario alta-

re a forma di ara e un elegante

battistero del 1575.

Sulla parete sinistra della chiesa si

può ammirare ciò che resta di un

ciclo d'affreschi trecenteschi dedi-

cati anche a san Giovanni Battista.

Pieve di San Giovanni Battista Affresco Trecentesco

Pieve di San Giovanni Battista - Absidi

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La Chiesa di San Sisto al cimitero conserva ancora la suggestivazona absidale romanica con il presbiterio rialzato e la sottostantecripta sostenuta da un capitello ornato con foglie d’acanto stilizzate.Nel villaggio di San Pietro si trova l’omonima chiesa edificata nel1626. Da segnalare al suo interno i raffinati paliotti d’altare in gessopolicromo, la statua della Madonna del Rosario e la pala d’altare discuola romana del Seicento. Una bellissima Madonna con bambinoattribuita a Carlo Berrettoni (pittore del ‘600) si può trovare nellaChiesa di Santa Maria, detta anche del Crocefisso a Paterno, pic-cola frazione di Carpegna. Non sono da sottovalutare anche le pic-cole chiese restaurate di recente, come quella di S. MicheleArcangelo che si trova nel villaggio di S.Angelo e la Chiesina diSanta Maria nel borgo delle Genghe.

Madonna del Rosario

La Cripta della Chiesa di San Sisto

Particolare di un paliotto d’altare

Madonna di C. Berettoni

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Carpegna costituisce il cuore del Parco interregionale del SassoSimone e Simoncello e ne ospita la sede amministrativa. L'Ente è atti-vo dall’agosto 1996 e comprende altri cinque comuni. Il territorio del parco si estende su una superficie di 4.847,4 ettari e sal-vaguarda notevoli bellezze storico-naturalistiche. Il fulcro dell’area pro-tetta è costituito dai Sassi Simone e Simoncello attorno ai quali si svilup-pa una grande foresta mediterraneo-montana costituita in prevalenza daCerri, Faggi e Carpini neri. Il versante orientale del Monte Carpegna èricoperto da un bosco di conifere con prevalenza di Pino Nero frutto diun rimboschimento effettuato in più fasi nella prima metà del secolo.Tra le piante erbacee che rivestono i prati e costellano il sottobosco vasegnalato il Fiordaliso, il Giglio Rosso, il Giglio Martagone, i Crochi, leOrchidee e la fragola di bosco.

PPARCO NAARCO NATURALE SASSO SIMONE E SIMONCELLOTURALE SASSO SIMONE E SIMONCELLO

I due Sassi visti dal Monte Carpegna

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All'interno del parco vive una faunaricca e diversificata. Vi sono rapacinotturni e diurni come: la civetta, ilbarbagianni, il gufo reale, l'allocco,la poiana, il gheppio, il falco pelle-grino, l’astore e nel periodo estivoanche il raro Biancone, che caccia lesue prede nelle zone aride e calan-chive del Parco. Tra i mammiferi non è difficile incon-trare all’imbrunire o all’alba il capriolo;da segnalare anche il daino, il cinghia-le, il tasso, l'istrice, la volpe, il lupo el’elusivo gatto selvatico. Alcuni di questi animali si possonovedere nell’Area Faunistica di Piandei Prati che ospita inoltre differentirazze di animali da cortile e un’area disosta attrezzata.

Dall’alto: Poiana, il Faggio del Simone, Rosa Canina,

Tassi, Lupo, Riccio, Daini, nevicata sul Carpegna

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Di notevole interesse è lastoria geologica del territo-rio di Carpegna. I monumentali simboligeologici di questa com-plessa storia orograficasono il Monte Carpegnache, con i suoi 1415 metri,è la cima più alta del Parcoe i due Sassi.Il Sasso Simone (1204metri) e il Simoncello(1220 metri) costituisconoi resti di una vasta piatta-forma calcarea depositatasinell'area attualmente com-presa tra la Corsica e il Golfo di Genova, che traslò nella posizioneattuale durante i movimenti di orogenesi appenninica (nel periodo

Miocene superiore, 18 milioni di anni fa). Altri frammenti di questa piattaforma sono disseminati dal Casentinoalle alti valli del Tevere, Marecchia, Foglia e Savio. Appartengono adessa i rilievi della Verna, di Miratoio, Pennabilli, Montecopiolo, SanLeo e San Marino. Le prove dell'origine marina di queste rocce sonodate dai numerosi fossili che si trovano in esse inglobati. Il massiccio del Carpegna si è formato invece in fondali marini profon-di in seguito alla stratificazione di materiali di dimensione e natura etero-genea avvenuta tra i 50 e 35milioni di anni fa,nell’Eocene. La sua storiageologica si può leggere conchiarezza nelle fasce di pietracalcareo-marnose orizzontalisovrapposte, evidenti soprat-tutto nella costa dei Salti.

LA GEOLOGIA DEL TERRITORIOLA GEOLOGIA DEL TERRITORIO

Monte Carpegna - Costa dei Salti

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I Sassi Simone e Simoncello nascondono gelosamente i segni di unvissuto storico che si è dovuto confrontare con l'asprezza del clima.Sono situati lungo la dorsale appenninica fra l'antico centro romanodi Sestino e Carpegna. Le aree adiacenti erano già frequentate dall'uomo nel periodo neoli-tico e nell'età del bronzo. Lo testimoniano numerosi frammenti dimanufatti databili attorno al 1000 a.C. Le trasformazioni climatiche verificatesi nel corso di migliaia di annihanno influenzato in modo determinante la presenza dell’uomo nel-l’area dei Sassi. Nel medioevo, tra il 750 e il 1150, le relativamente positive condizio-ni del clima portarono l'uomo a rifrequentare le montagne e riattiva-re le attività agricole e pastorali.

ABBAZIA BENEDETTINA E CITTÀ DEL SOLEABBAZIA BENEDETTINA E CITTÀ DEL SOLE

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Page 14: Conoscere Carpegna

Intorno all'XI sec. sorgeva sopra il Sasso Simone un'abbaziaBenedettina dedicata a S. Michele Arcangelo, costruita forse su unagià esistente cappella d'origine longobarda. Il complesso religiosoera di modeste dimensioni e situato circa al centro del pianoro doveora si erge la grande croce metallica. Sul finire del ‘300 il clima muta sfavorevolmente e gradualmentel’abbazia e i territorilimitrofi vengonoabbandonati. La definitiva soppres-sione avvenne peropera di Pio II nel1462, che l'aggregòalla vicina Abbazia diSanta Maria delMutino, ora Monasterodi Piandimeleto.

Carpegna: panorama con Sasso Simone e Simoncello

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La posizione geografica stra-tegica dei due Sassi in annisuccessivi suggerì nuoviinsediamenti. Nel 1566 Cosimo I decise diedificare sul Sasso Simoneuna città-fortezza che fun-gesse da baluardo difensivoper controllare i territori del-l’alto Montefeltro. Venne progettata secondole regole urbanistiche rina-scimentali come città capa-ce di contenere oltre laguarnigione militare, anche300 abitanti. Il duca si avvalse di illustri ingegneri per la costruzione della"Città del Sole" (il sole simbolo propiziatorio di perfezione e di

razionalità) senza però poter prevedere che era in atto unanuova inversione climatica,una piccola età glaciale. La città-fortezza continuò adessere presidiata fino al 1673quando venne a poco apoco disarmata e gradual-mente abbandonata. Oggi si possono ancora rin-tracciare importanti resti del-l’insediamento parzialmentecelati da un tappeto naturaledi erbe e muschi, e da albe-ri secolari che nati al riparodei muri diroccati ridisegna-no il perimetro dei vetustimanufatti del sognoMediceo.

Stemma della Città del Sole

Disegno della città-fortezza del Sole

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L’offerta dei sentieri da percorrere a piedi è ricca e variegata edadatta ad ogni fascia d’età. I percorsi più significativi partono dal cen-tro del paese, dal Passo Cantoniera e dal Cippo e raggiungono lavetta del Carpegna e i Sassi Simone e Simoncello. Recentemente sono stati segnalati percorsi specifici per famiglie.I tanti sentieri di Carpegna e del Parco Naturale, oltre che meta distupende passeggiate, sono il modo migliore per scoprire Carpegnaanche in sella ad un cavallo, con itinerari che soddisferanno sia lafamiglia che il cavaliere più esperto ed esigente. Grazie al locale circolo ippico esiste la possibilità, infatti, di noleggia-re cavalli, e di avere a disposizione guide e accompagnatori equestriregionali, oppure di ospitare il cavallo di proprietà durante la vostravacanza a Carpegna.

CARPEGNA DA SCOPRIRE A PIEDI O IN SELLACARPEGNA DA SCOPRIRE A PIEDI O IN SELLA

Passeggiata al Sasso Simone

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Se siete in sella ad unamountain bike, invece,avrete a disposizione unarete di percorsi per ognilivello agonistico, chevanno dalla semplicescampagnata alle saliteepiche e alle discese dabrivido. I sentieri sonotutti segnalati ed alcuniattrezzati per i bikers. L'Ente Parco e le associazioni locali organizza-no ogni anno una serie di escursioni guidate, particolarmente sug-gestive sono le escursioni notturne. Nel nostro territorio è possibile partecipare anche alla Gran Fondo,inserita nei calendari nazionali. Se invece la sella che state cavalcando è quella di una bici da stra-

da allora dovrete cimentarvi con la storia del ciclismo. La salita delMonte Carpegna è stata teatro di alcune edizione del Giro d'Italia

dove chi trionfava su queste strade si chiamava Merckx o Fuente.Successivamente queste salite sono diventate la palestra naturale diMarco Pantani che qui preparava le sue tante vittorie dicendo: "IlCarpegna mi basta!".

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L’area verde attrezzata piùvasta è quella del Parco

delle Querce a sud delcentro paese. Tra le anzia-ne querce che lo adorna-no e che gli danno ilnome, si può notare unmonumento eretto a ricor-do del conte Mario di

Carpegna, primo presi-dente e fondatore delloscoutismo cattolico inItalia. Grazie alle caratteri-stiche del territorio sono stati individuati siti specifici per ospitaregruppi scout i quali si danno appuntamento nei diversi periodi del-l’anno nel territorio di Carpegna e al Parco delle Querce.A monte del parco si trova un parcheggio attrezzato per la sosta

dei camper ed un vasto giardino che ospita più di cento varietà difrutti locali e antichi denominato “Antico Frutteto”.

Il Cippo (1021 s.l.m.) è un’altraarea attrezzata per la sosta immer-sa nel verde della pineta del MonteCarpegna. Vi sono vaste aree pic-nic, una struttura per il ristoro eper i campeggiatori amanti dellanatura: è possibile infatti sostarecon la propria attrezzatura nelcampeggio "Il Cippo".

Questa località prende il nome daun monumentale obelisco di foggiafuturista in pietra eretto nella primametà del ‘900, collocato nel puntopiù panoramico e comunementedefinito Cippo.

Parco delle Querce

AREE AREE AATTREZZATTREZZATE E DI DIVERTIMENTTE E DI DIVERTIMENTOO

Il Cippo

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A ricordo del Pirata, chespesso si allenava sulla salitache porta al Cippo ed alMonte Carpegna, è stato rea-lizzato dall’artista localeFrancesco M. Tigli una scul-tura in ferro che ritrae il cam-pione a grandezza naturale.Un'altra vasta area di sostaattrezzata è situata al Passo

Cantoniera (1007 mt s.l.m.),a 4 km dal paese, localitàdotata di strutture ricettive,ristoranti e parco giochi. AllaCantoniera si trovano inoltreun impianto di risalita per

gli sport invernali e unparco acrobatico forestale

(di prossima realizzazione)costruito in altezza in mezzoal bosco con liane, ponti tibe-tani e tirolesi.

Monumento al “Pirata” dell’artista Francesco M. Tigli

La Cantoniera

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Il paese si è dotato recentemente di due strutture museali ricavate inedifici storici restaurati.Il Museo dei Borghi è allestito nella ex chiesa del villaggio diCastacciaro. Consiste in un viaggio poetico alla scoperta della storia,delle tradizioni, della natura e dell’arte dei quindici borghi che costi-tuiscono l’abitato di Carpegna. Questo percorso è ricco di informazioni tattili, visive, sonore eolfattive. Il museo ospita inoltre un plastico in scala di Carpegna eimportanti reperti come una rara campana trecentesca e pietrelavorate rinvenute durante il restauro e provenienti dall’anticaRocca di Carpegna.

Al centro del paese, sul retro dell’edifi-cio “Casa Mezzanotte”, sede dell’ufficioturistico, nel contesto di un deliziosogiardino, si trova la Geoteca della val-

lata di Carpegna. La raccolta è ospitata nei locali adiacen-ti ad un lavatoio del ‘600. Il museo racconta la ricca storia geolo-gica della vallata di Carpegna tramitericostruzioni pittoriche e reperti comefossili di conchiglie, ricci di mare, dentidi squalo e minerali.

I MUSEII MUSEI

Plastico di Carpegna conservato al Museo dei Borghi

Campana gotica

Geoteca

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La gastronomia “carpegnola”assorbe anche le tradizioniculinarie della Romagna edella Toscana trovandosiCarpegna al confine con que-ste regioni. Il pane che si usaabitualmente a Carpegna èquello toscano, i primi piattisono soprattutto quelli roma-gnoli con pasta fatta in casacome le tagliatelle, i ravioli, itortellini, i cappelletti e lelasagne con tutte le varianti. Molti dei piatti antichi nasco-no dall’ingegno delle nostrenonne, che ogni giorno dove-vano inventarsi un pasto conle povere risorse alimentari ed economiche di cui disponevano.Queste vecchie ricette si possono ora ritrovare tra i ricchi menù deiristoranti di Carpegna. Tra i piatti caratteristici ci sono le tagliatelle, condite con leCardelline o con funghi, tra i quali si annovera il prelibato

Spignolo (Prugnolo): pre-zioso quasi quanto il tar-tufo, si può raccoglierenei prati- pascolo in pri-mavera ed è un alimentoche si abbina molto benein cucina anche con strac-cetti di carne, frittatine,insalate miste, crostini etorte salate.Tra i prodotti d’eccellenzaspicca l’ottimo Prosciutto

Prosciutto di Carpegna DOP

CARPEGNA DA SCOPRIRE A TCARPEGNA DA SCOPRIRE A TAAVOLAVOLA

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di Carpegna DOP apprez-zato nella sua versionedolce (San Leo), come inquella aromatizzata maugualmente squisita (La

Ghianda). Il clima favore-vole della nostra terra –dove l’aria è ancora buona,fresca e ricca di profumi diresina e di muschi – conferi-sce al prosciutto quel gustoinconfondibile che fa la differenza. Nel periodo estivo in occasionedella Festa del Prosciutto si può degustare questo prodotto di altaqualità, nell’ambito di questa manifestazione, inoltre, vengonoorganizzate delle visite guidate allo stabilimento Carpegna

Prosciutti.Altri prodotti dove la purezza del nostro ambiente lascia un segnoindelebile sono le carni in genere ed in particolare quelle bovine diRazza Marchigiana: ogni anno in primavera è possibile assapora-re questa specialità presso tutti i Ristoranti aderenti all’iniziativa “IlPiacere della carne”. Il miele dei nostri produttori, utilizzato in alcuni dolci tipici, haottenuto il “Marchio del Parco” che ne attesta la provenienza.

Bovini al pascoloSpignoli (Prugnoli )

Page 23: Conoscere Carpegna
Page 24: Conoscere Carpegna

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