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Consigli per risparmiare energia in casa La produzione e il consumo dell’energia ricavata da fonti fossili (petrolio, gas naturale, carbone), che soddisfano attualmente quasi il 90% dei fabbisogni mondiali, sono tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici. La maggior parte delle nazioni avanzate, Italia completa, hanno adottato iniziative a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Il risparmio energetico attuato dai singoli consumatori può contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti, e nello stesso tempo tagliare la spesa energetica delle famiglie. Il consumo domestico rappresenta il 20% circa dei consumi finali nazionali di energia; di questo consumo, più del 75% deriva dall’utilizzo dei combustibili fossili per usi termici e il 20% dai consumi di energia elettrica, il 5% residuo è imputabile all’uso di legna e gas liquido. È possibile risparmiare fino al 50% dell’energia scegliendo con oculatezza le apparecchiature che dobbiamo comprare e adottando alcuni semplici sistemi quando le utilizziamo. IL RISPARMIO ENERGETICO È UN INTERESSE COMUNE: pagheremo bollette meno care parteciperemo allo sforzo nazionale per ridurre i consumi di combustibili fossili renderemo l’Italia meno dipendente dai paesi produttori per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico contribuiremo a ridurre le emissioni di gas inquinanti miglioreremo la qualità della nostra vita e del nostro ambiente Risparmio energetico con l’illuminazione Oggi, circa l’80% di tutta l’energia elettrica che consumiamo nelle nostre case serve ad illuminare. Ma questi consumi possono essere ridotti fino al 20%, semplicemente usando lampade più efficienti e distribuendo meglio le sorgenti luminose. A seconda

Consigli per risparmiare Energia

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Come risparmiare fino al 50% dell’energia.

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Consigli  per  risparmiare  energia  in  casa  

La   produzione   e   il   consumo   dell’energia   ricavata   da   fonti   fossili   (petrolio,   gas  naturale,  carbone),  che  soddisfano  attualmente  quasi  il  90%  dei  fabbisogni  mondiali,  sono   tra   le   principali   cause   dell’inquinamento   atmosferico   e   dei   cambiamenti  climatici.   La  maggior  parte  delle  nazioni   avanzate,   Italia   completa,  hanno  adottato  iniziative  a  favore  dello  sviluppo  delle  fonti  rinnovabili  e  del  risparmio  energetico.  

Il  risparmio  energetico  attuato  dai  singoli  consumatori  può  contribuire  alla  riduzione  delle   emissioni   inquinanti,   e   nello   stesso   tempo   tagliare   la   spesa   energetica   delle  famiglie.  Il  consumo  domestico  rappresenta  il  20%  circa  dei  consumi  finali  nazionali  di  energia;  di  questo  consumo,  più  del  75%  deriva  dall’utilizzo  dei  combustibili  fossili  per  usi  termici  e   il  20%  dai  consumi  di  energia  elettrica,   il  5%  residuo  è   imputabile  all’uso  di  legna  e  gas  liquido.  

È   possibile   risparmiare   fino   al   50%   dell’energia   scegliendo   con   oculatezza   le  apparecchiature   che   dobbiamo   comprare   e   adottando   alcuni   semplici   sistemi  quando  le  utilizziamo.    

IL  RISPARMIO  ENERGETICO  È  UN  INTERESSE  COMUNE:  

• pagheremo  bollette  meno  care    

• parteciperemo  allo  sforzo  nazionale  per  ridurre  i  consumi  di  combustibili  fossili    

• renderemo  l’Italia  meno  dipendente  dai  paesi  produttori  per  quanto  riguarda    l’approvvigionamento  energetico    

• contribuiremo  a  ridurre  le  emissioni  di  gas  inquinanti    

• miglioreremo  la  qualità  della  nostra  vita  e  del  nostro  ambiente      

Risparmio  energetico  con  l’illuminazione  

Oggi,  circa  l’80%  di  tutta  l’energia  elettrica  che  consumiamo  nelle  nostre  case  serve  ad  illuminare.  Ma  questi  consumi  possono  essere  ridotti  fino  al  20%,  semplicemente  usando  lampade  più  efficienti  e  distribuendo  meglio  le  sorgenti  luminose.  A  seconda  

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di  quale  lampada  si  sceglie  cambiano  notevolmente,  oltre  la  qualità  e  la  quantità  di  luce  ottenuta,  anche  i  consumi.    Quindi,  prima  di  scegliere  quale  lampada  acquistare  bisogna  valutare:    

• qual  è  l’ambiente  da  illuminare    

• quali  attività  vi  si  svolgono    

• per  quante  ore,  in  media,  la  lampada  resterà  accesa  

Per   ridurre   i   consumi   di   energia   bisogna   scegliere   la   lampada   giusta   per   ogni  esigenza.  Le   lampade   ad   incandescenza   tradizionali   sono   le   più   economiche   al  momento  dell’acquisto  ma  consumano  molto  e  durano  poco.  Anche  se  sono  ancora  molto  diffuse,   il   loro   impiego  è  sconsigliato.  In  base  alle  condizioni  di  utilizzo,  sono  invece   consigliate   le   lampade  alogene,   in  particolare   le   alogene   IRC  a   risparmio  di  energia   che   consumano   fino   al   50%   in  meno   delle   incandescenti   tradizionali,   e   le  lampade   fluorescenti   che   nella   versione   integrate   elettroniche   fanno   risparmiare  fino  al  70%  di  energia  elettrica.  

Di  seguito  riportiamo,  per  ogni  tipo  di  lampada,  le  condizioni  d’impiego  consigliate:  

       Tipo  di  lampada  

 Condizioni  di  impiego  consigliate  

 Ad  incandescenza  tradizionali  

 

 Sconsigliate.  Dal  2011  ne  sarà  vietata  la  commercializzazione  

 

Ad  alogeni  

 

Illuminazione  localizzata  e  decorativa  dove  serve  immediata  disponibilità  di  luce,  utilizzo  discontinuo,  accensioni  e  spegnimenti  frequenti.  

 

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Fluorescenti  compatte  

I  modelli  comuni,  senza  regolatore  di  flusso  (dimming),  sono  adatti  per  illuminare  ambienti  interni  ed  esterni,  nei  casi  in  cui  vi  è  la  necessità  di  un  uso  prolungato  e  senza  accensioni  e  spegnimenti  troppo  frequenti.  

Ma  in  commercio  si  trovano  anche  modelli  particolari  poco  sensibili  alle  frequenti  riaccensioni,  che  hanno  il  regolatore  di  flusso  luminoso  e  la  fotocellula  che  ne  consente  l’accensione  automatica.  

 Fluorescenti  tubolari  

 

 Illuminazione  di  ambienti  interni  ed  esterni  nei  casi  in  cui  vi  è  la  necessità  di  un  uso  prolungato.  La  particolare  estetica  e  le  dimensioni  di  queste  lampade  ne  condizionano  le  possibilità  di  impiego.  

   

In   generale,   ad   un   maggior   costo   iniziale,   per   un   determinato   tipo   di   lampada,  corrisponde  un  minor  costo  di  gestione,  dovuto  a  minori   consumi  e  a  una  vita  più  lunga.  È   fondamentale   adattare   l’illuminazione   alle   diverse   esigenze   evitando   gli  errori   più   frequenti:   cioè   una   quantità   di   luce   insufficiente   allo   svolgimento   di  determinate  attività   come  cucinare,   leggere,   cucire  ecc.   e  una  errata  distribuzione  delle   fonti   luminose   che   lasciano   fastidiose   zone   d’ombra   o   che   provocano  abbagliamento.  

Come  determinare  la  quantità  di  luce  necessaria  in  un  ambiente?  A  questa  domanda  non  si  può  dare  una  sola  risposta.  Cambia  a  seconda  delle  funzioni  a  cui  è  destinato  l’ambiente.  In  generale,  la  soluzione  migliore  consiste  nel  creare  una  luce  soffusa  in  tutto  l’ambiente  e  intervenire  con  fonti  luminose  più  intense  nelle  zone  destinate  ad  attività  precise  come  pranzare,  leggere,  studiare.    

 

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Alcuni  consigli  

• Innanzitutto,  se  vogliamo  aumentare  la  luminosità  e  diminuire  i  consumi  della  luce  artificiale,  le  pareti  degli  ambienti  devono  essere  tinteggiate  con  colori  chiari.    

• Il  lampadario  centrale  può  fornire  l’illuminazione  “generale”,  ma  è  necessaria  un’illuminazione  “localizzata”  più  intensa  nelle  zone  destinate  ad  attività  precise  come  pranzare,  leggere,  studiare.    

• Il  lampadario  provvisto  di  molte  lampade  non  è  una  soluzione  vantaggiosa  in  termini  energetici:  una  lampada  ad  incandescenza  da  100  Watt  fornisce  la  stessa  illuminazione  di  6  lampadine  da  25  Watt,  ma  queste  ultime  consumano  il  50%  in  più  di  energia  elettrica.    

• Conviene  scegliere  un  lampadario  centrale  con  una  lampada  sola,  oppure,  nel  caso  di  un  interruttore  doppio  se  ne  può  installare  uno  a  due  lampade,  una  di  potenza  inferiore  e  una  di  potenza  maggiore.    

• Sculture  e  particolari  oggetti  possono  essere  illuminati  o  da  un  solo  lato  per  avere  un  gioco  d’ombre  o  da  più  punti  per  dare  volume  all’oggetto.  L’illuminazione  più  idonea  è  quella  data  dalle  lampadine  alogene  a  bassissima  tensione  con  riflettore  dicroico  in  quanto  consentono  di  dirigere  la  luce  con  grande  precisione.    

• Per  i  quadri  l’illuminazione  deve  essere  uniforme  e  può  essere  realizzata  attraverso  un  tubo  fluorescente  che,  oltre  a  consumare  poca  energia,  riesce  a  valorizzare  i  colori  degli  oggetti  che  illumina  come  una  lampadina  ad  incandescenza.  Attenzione  alla  posizione,  in  modo  che  la  sorgente  non  si  ‘rifletta’  sul  quadro  o  sul  suo  vetro  o  non  finisca  nel  campo  visivo  dell’osservatore.    

• Il  televisore  non  va  mai  guardato  al  buio.  Il  televisore  accesso  all’interno  di  una  stanza  buia  può  provocare  disturbi  alla  vista.  Accendere  una  lampada  a  basso  consumo  all’interno  della  stanza  è  la  soluzione  ideale.    

• Per  leggere  seduti  sul  divano,  una  persona  di  60  anni  ha  bisogno  di  una  

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quantità  di  luce  sei  volte  superiore  a  quella  necessaria  ad  un  giovane  di  20  anni.  È  quindi  utile  mettere  a  fianco  del  divano  una  lampada  da  terra  con  variatore  di  luce  (dimmer).    

• Nella  zona  pranzo  è  meglio  utilizzare  una  luce  sospesa  concentrata  sul  tavolo  oppure  una  lampada  da  terra,  con  braccio  curvo,  che  illumini  il  tavolo.  Le  lampadine  a  basso  consumo  sono  l’ideale  se  la  zona  rimane  illuminata  per  lunghi  periodi,  almeno  dalle  due  alle  tre  ore  consecutive.    

• In  cucina,  oltre  all’illuminazione  generale,  occorre  prevedere  luci  sotto  i  pensili,  sui  piani  di  lavoro  e  sul  piano  di  cottura  da  utilizzare  solo  dove  e  quando  servono.  Qui  le  lampade  ad  incandescenza  possono  essere  sostituite  dai  tubi  fluorescenti  o  dalle  lampade  alogene  a  bassissima  tensione.    

• In  camera  da  letto,  oltre  all’illuminazione  generale  che  può  essere  realizzata  attraverso  un  lampadario,  una  piantana  o  applique  murali,  bisogna  illuminare  anche  il  comodino  e  l’eventuale  scrivania  presente.    

• Per  le  scrivanie  sono  da  preferire  le  lampade  da  tavolo  con  braccio  orientabile,  meglio  se  funzionanti  con  lampade  alogene  a  bassissima  tensione.  La  lampada  deve  essere  posta  circa  60cm  al  di  sopra  del  piano  di  lavoro  per  evitare  zone  d’ombra  e  posizionata  dal  lato  opposto  della  mano  che  scrive.    

• Sui  comodini  servono  invece  lampade  che  consentano  la  lettura  e  che  nello  stesso  tempo  non  disturbino  un’eventuale  altra  persona  che  magari  sta  dormendo.  La  soluzione  ideale  è  una  lampada  con  fascio  luminoso  orientabile,  del  tipo  quelle  per  le  scrivanie.  Un  suggerimento:  in  camera  da  letto  è  utile  prevedere  un  interruttore  posto  sopra  il  letto  per  lo  spegnimento  delle  luci.    

• Nei  bagni  sono  sufficienti  plafoniere  o  faretti  a  soffitto  per  l’illuminazione  generale  e  appliques  ad  accensione  separata,  montati  ai  lati  dello  specchio  e  orientati  verso  il  basso  in  direzione  del  viso,  attenzione  anche  qui  all’abbagliamento.  Essendo  il  bagno  un  ambiente  che  richiede  un’illuminazione  istantanea  e  per  breve  tempo  le  lampade  più  adatte  sono  le  alogene.    

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• Per  i  corridoi  e  le  scale  applique  e  plafoniere  sono  una  valida  soluzione.  In  questi  locali  è  raro  che  la  luce  rimanga  accesa  per  molte  ore,  mentre  sono  frequenti  le  accensioni  e  gli  spegnimenti.  È  quindi  opportuno  orientarsi  verso  le  lampade  alogene.  In  questi  luoghi  è  consigliabile  l’impiego  di  interruttori  a  tempo,  che  si  spengono  automaticamente  dopo  un  periodo  prestabilito  di  tempo.    

• Anche  a  livello  condominiale  si  può  risparmiare  energia  elettrica.  Scale,  cantine,  garage  sono  locali  dove  la  luce  rimane  accesa  per  lungo  tempo:  conviene  utilizzare  lampade  fluorescenti  e  installare  un  interruttore  a  tempo  regolato  secondo  le  esigenze  degli  inquilini,  che  spegne  la  luce  dopo  un  certo  periodo.  Il  costo  è  molto  contenuto  ed  il  risparmio  che  ne  deriva  molto  elevato.    

 • Per  illuminare  ingressi  e  scale  esterne,  visto  che  per  ragioni  di  sicurezza  

restano  illuminati  tutta  la  notte,  l’ideale  è  l’uso  di  lampadine  a  basso  consumo  come  le  fluorescenti  comandate  da  una  fotocellula  che  ne  regola  l’accensione  e  lo  spegnimento  al  variare  dell’illuminazione  solare.  Meglio  ancora  è  utilizzare  lampade  alimentate  con  pannelli  fotovoltaici.    

• Per  illuminare  giardini  e  vialetti  conviene  utilizzare  apparecchi  dotati  di  riflettore,  che  indirizzano  il  flusso  luminoso  solo  dove  serve.  Essendo  luoghi  che  spesso  vengono  illuminati  tutta  la  notte,  è  consigliabile  usare  lampade  a  basso  consumo  come  le  fluorescenti,  magari  comandate  da  una  fotocellula.  Meglio  ancora  è  utilizzare  lampade  alimentate  con  pannelli  fotovoltaici.      

La  sicurezza,  il  risparmio  e  il  rispetto  per  l’ambiente    

Al   momento   dell’acquisto   è   bene   accertarsi   che   la   lampada   sia   prodotta   in  conformità  con  le  norme  di  legge  in  materia  di  sicurezza.  Deve  avere  il  marchio  IMQ  o  ENEC.  In  assenza  di  questi  marchi  è  bene  accertarsi  che  la   lampada  sia  conforme  alle   norme   europee   della   serie   EN   60   598   sulla   sicurezza   elettrica.  Il   marchio   di  qualità  può  trovarsi  sulla  confezione,  su  un’etichetta  verde  applicata  all’apparecchio  o  sulla  targhetta  delle  caratteristiche  tecniche,  oppure,  stampato  sull’involucro.  Oggi  è  più  facile  scegliere  i  prodotti  che  consumano  meno  in  quanto  le  informazioni  sono  

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più  chiare  ed  in  evidenza.  Infatti  dal  2002  una  direttiva  dell’Unione  Europea  ha  reso  obbligatorio   esporre   anche   sulle   lampade   l’“etichetta   energetica”,   che   indica  l’efficienza  energetica  della  lampada,  il  flusso  luminoso,  la  potenza  e  la  durata  media  di   vita.  Avvertenza:   L’etichetta   energetica   delle   lampadine   per   uso   domestico   è  disponibile   in  due  versioni:  a  colori  e   in  bianco  e  nero.  Deve  essere  stampata  sugli  imballaggi,   ma   dove   ciò   non   è   possibile   può   essere   attaccata   alla   lampada   o  all’imballaggio  stesso.  L’etichetta  è  divisa   in  due  settori,   il  primo  riporta   le  classi  di  efficienza   energetica.   Una   serie   di   frecce   di   lunghezza   crescente   e   colore   diverso,  associate   alle   lettere   dalla   A   alla   G,   permettono   di   confrontare   i   consumi   delle  diverse   lampade.  Un  altro  marchio  significativo  per   il   consumatore  attento  è   l’Eco-­‐label   (ecoetichetta),   un   marchio   europeo   che   indica   che   il   prodotto   ha   un   basso  impatto   sull’ambiente   nelle   diverse   fasi   di   produzione,   utilizzo   e   smaltimento.   Ha  per  simbolo  la  margherita  con  le  stelle  come  petali  e  la  “E”  di  Europa  al  centro.      

Risparmio  energetico  con  gli  elettrodomestici      

Gli   elettrodomestici   possono   funzionare  meglio:   non   c’è   bisogno  di   fare   sacrifici   o  rinunce,  basta  adottare  qualche  piccolo  accorgimento,  in  modo  da  consumare  meno  energia,   risparmiando   denaro   e   salvaguardando   anche   l’ambiente.  La   lavatrice    La  tecnologia   si   evolve   a   ritmo   sempre   più   veloce:   anni   di   studio   e   di   lavoro   hanno  portato  alla  produzione  di   lavatrici   che,   rispetto  a  quelle  vecchie,   sono   in  grado  di  lavare   il  bucato  utilizzando  una  minore  quantità  d’acqua,  di  detersivo  e  di  energia  elettrica.  Infatti,   fino   a   pochi   anni   fa   l’unico   tipo   di   lavaggio   era   quello  dell’“ammollo”,  in  cui  la  biancheria  veniva  immersa  in  acqua  con  il  detersivo  e  lavata  soltanto   con   un  movimento   rotatorio   del   cestello.    Ora   nei   nuovi   modelli   è   stato  introdotto   il   lavaggio   “a   pioggia”   in   cui   i   capi   sono   posti   ad   una   duplice   azione   in  quanto,   oltre   all’ammollo,   vengono   continuamente   spruzzati   dall’alto   con   acqua   e  detersivo.    

Alcune  macchine  prevedono  anche  il  riutilizzo  dell’acqua  di  lavaggio  che,  attraverso  un’apposita   conduttura,   viene   riciclata   e   immessa  nuovamente   in   vasca,   passando  attraverso   la   biancheria   ed   aumentando   così   l’eliminazione   dello  sporco.  Diminuendo  la  quantità  d’acqua  è  necessaria  meno  energia  per  portarla  alla  temperatura  prescelta  per  il  lavaggio  ed  è  anche  sufficiente  una  minore  quantità  di  detersivo.  

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Per  queste  ragioni,  al  momento  dell’acquisto,  è  sempre  meglio  preferire  modelli  di  recente   produzione,   che   ormai   assicurano   un   consumo   d’acqua   e   detersivo  estremamente  contenuti  e  di  cui  sono  noti  sia  il  consumo  di  energia  che  la  capacità  di   lavare.  Sappiamo   già   che,   acquistando   elettrodomestici   di   nuova   concezione,   è  possibile  lavare  con  una  minore  quantità  d’acqua  e  di  detersivo.  

A  proposito  di  detersivo:  costa  di  più  dell’energia  elettrica  usata  nel  ciclo  di  lavaggio.  Infatti,   per  un  bucato  a  60°C   si   usano   tra  1,2  e  1,5   kWh  di   elettricità  per   scaldare  l’acqua  e  si  consumano  120-­‐150  grammi  di  detersivo  in  polvere;  questo  significa  che  spendiamo  circa  0,26  Euro  per   l’energia  elettrica  e  circa  0,31  Euro  per   il  detersivo.  Riducendo  i  consumi  di  detersivo,  perché  con  le  nuove  lavatrici  ne  basta  una  minore  quantità,  possiamo  ottenere  un  doppio  vantaggio:  diminuire  le  spese  e  contribuire  al  rispetto  dell’ambiente.  Lo  scarico  di  detersivi  nei  fiumi  e  nei  mari  rappresenta  infatti  una  delle  maggiori  cause  dell’inquinamento  delle  acque.  

Lavatrice  

Consumi  e  costi  per  ciclo   Costo  totale  annuo  

   Energia  

 Detersivo   Energia  +  detersivo  

 kWh    €   g    

€  

Modelli  a  basso  consumo  

1.6    0,30   130    

0,26    145,00  

2.2    0,40  

 

160    0,32  

 

 179,00  

 

Modelli  tradizionali  

2.3   0,41   200   0,40   215,00  

2.8    0,50  

 

240    0,48  

 

 260,00  

 •  Alcuni  modelli  hanno  un  basso  volume  d’acqua  di  lavaggio:  9/12  litri  contro  i  18/20  

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litri  utilizzati  dai  modelli  tradizionali.    

•  I  consumi  sono  calcolati  per  un  ciclo  di  lavaggio  a  90°C.    

•  Il  consumo  di  detersivo  corrisponde  ad  un’acqua  dura  (25°F).  

•  Il  costo  totale  annuo  si  riferisce  ad  un  utilizzo  medio  di  5  cicli  alla  settimana.  

 

È   importante   inoltre   sapere   che   un   bucato   “perfetto”   non   dipende   tanto   dalla  quantità   di   detersivo,   quanto   dalla   “durezza”   dell’acqua   a   cui   questo   viene  miscelato.  La  presenza  di  calcio  e  magnesio  nell’acqua  utilizzata  influenza  in  maniera  determinante  i  risultati  del  lavaggio:  per  diminuire  la  quantità  di  calcio  e  magnesio  i  detersivi   contengono   nella   loro   formulazione   particolari   ingredienti   che   sono   in  grado  di  bloccare  l’azione  negativa  dei  componenti  della  durezza  dell’acqua.  Più  alta  è   la   durezza   dell’acqua   maggiore   è   la   quantità   di   questi   ingredienti,   e   quindi   di  detersivo,   che   deve   essere   dosata   per   ottenere   risultati   di   lavaggio   accettabili   dal  punto  di  vista  della  pulizia  e  dell’igiene.  Quando  si  usa  un’acqua  “dolce”  (minore  di  15   gradi   francesi)   è   sufficiente   una   dose   di   detersivo   molto   inferiore   rispetto   a  quando  si  usa  un’acqua  “dura”  (maggiore  di  25  gradi  francesi).  

La  lavatrice,  da  sola,  è  responsabile  di  una  quota  cospicua  dei  consumi  elettrici  delle  nostre  abitazioni;  questo  consumo  è  dovuto  soprattutto  al  riscaldamento  dell’acqua  per   il   lavaggio,   mentre   solo   una   piccola   percentuale   serve   ad   azionare   il  motore.  Alcune  lavatrici  possono  essere  alimentate  direttamente  con  l’acqua  calda:  questa  soluzione  è  particolarmente  conveniente  se  è  possibile  collegare  la  lavatrice  direttamente   ad   una   fonte   di   acqua   calda;   in   questo   modo   si   risparmia   energia  elettrica   e   i   tempi   di   lavaggio   diminuiscono   perché   non   bisogna   aspettare   che  l’acqua   si   scaldi   nella   lavatrice.  Ecco   alcuni   consigli   per   far   funzionare   meglio   la  lavatrice:  

• Scegliere  correttamente  il  programma:  l  programma  a  90°C  è  ormai  raramente  necessario  perché  i  detersivi  di  oggi  assicurano  un  bucato  “perfetto”  a  temperature  più  basse.  Dovrebbe  essere  utilizzato  esclusivamente  per  un  bucato  veramente  molto  sporco  e  con  tessuti  resistenti.  Oltre  al  fatto  che  consuma  molta  elettricità  per  scaldare  l’acqua  e  molto  detersivo  (circa  il  20%  in  più  perché,  generalmente,  questo  programma  

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prevede  anche  una  fase  di  prelavaggio)  la  temperatura  elevata  dell’acqua  deteriora  più  rapidamente  la  biancheria.    

• Preferire  i  programmi  di  lavaggio  a  temperature  non  elevate  (40°-­‐  60°C):  come  già  detto  oggi  esistono  detersivi  molto  attivi  anche  a  basse  temperature,  in  grado  di  garantire  ottimi  risultati;  inoltre  i  tessuti  durano  di  più  e  i  colori  non  sbiadiscono.    

• Utilizzare  la  lavatrice  solo  a  pieno  carico  oppure  servirsi  del  tasto  “economizzatore  o  mezzo  carico”  quando  c’è  poca  biancheria  da  lavare.  In  questo  caso  però  bisogna  ricordarsi  che  “mezzo  carico”  non  significa  “mezzo  consumo”.  L’energia  e  l’acqua  consumate  per  lavare  poca  biancheria  si  riducono  ma  non  così  tanto  come  si  è  portati  a  credere.    

• Controllare  la  quantità  di  detersivo  in  base  alla  durezza  dell’acqua,  senza  mai  esagerare:  ne  serve  sempre  meno  di  quanto  pensiamo;  verifichiamolo  con  la  tabella  presente  sulle  confezioni  di  detersivo  e  in  base  allo  sporco  effettivo  della  biancheria.    

• Non  superare  mai  le  dosi  di  detersivo  consigliate  dalle  case  produttrici,  perché  il  detersivo  incide  molto  sui  costi  del  bucato  e  concorre  all’inquinamento  dell’ambiente.    

• Staccare  i  collegamenti  elettrici  e  idraulici  se  la  lavatrice  è  destinata  a  rimanere  a  lungo  inattiva  e  mantenere  l’oblò  leggermente  aperto  per  evitare  la  formazione  di  cattivi  odori.      

Con   le   nuove   tecnologie,   ormai,   il   lavaggio   di   un   bucato   in   lavatrice   è   diventato  un’operazione   estremamente   semplice.   Ci   sono   poi   alcuni   modelli   programmati  anche   per   l’asciugatura.   Anzi,   oggi   si   tende   a   sostituire   questa   operazione   con  macchine  asciugatrici  studiate  appositamente.  Attenzione  però:  per  riscaldare  l’aria  necessaria   all’asciugatura   occorre   molta   energia.    Esistono   in   commercio   diversi  modelli   di   asciugatrici   per   biancheria   che   adottano,   principalmente,   due   sistemi:  quello  con  scarico  d’aria,  adatto  a  locali  bene  aereati  e  quello  con  condensazione  del  vapore   per   locali   non   aereati.  Questi   sistemi   operano   in  modo   analogo,   aspirando  dall’esterno   l’aria   che   viene   riscaldata   e   immessa   sulla   biancheria,   per   sottrarre  

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umidità.   La   differenza   nei   due   tipi   sta   nel   modo   di   cedere   all’ambiente   l’umidità  sottratta:   nel   primo   caso   riversando   l’aria   umida   nel   locale   e,   nel   secondo,  raccogliendo   i   vapori   in   un   apposito   contenitore   da   svuotare   a   fine   ciclo,   o  direttamente  in  uno  scarico.      

ATTENZIONE   PERÒ:   per   riscaldare   l’aria   necessaria   all’asciugatura   occorre   molta  energia  e  anche  se  con  qualche  variazione  a  seconda  del  sistema  usato,   il   costo  di  questa  operazione  rimane  elevato.  Usiamo  il  sole  appena  è  possibile,  è  gratis  e  non  inquina   e   facciamo   funzionare   l’asciugatrice  o   il   ciclo   di   asciugatura  della   lavatrice  solo  quando  non  possiamo  fare  altrimenti.      

La  lavastoviglie    

La   tecnica   ha   fatto   notevoli   passi   avanti   nel   campo   della   progettazione   e   della  produzione  delle  lavastoviglie  per  uso  domestico.  Oggi  esistono  apparecchi  in  grado  di  offrire   risultati  migliori   rispetto  alle  vecchie   lavastoviglie,   con  minori   consumi  di  energia  elettrica,  di  acqua  e  di  detersivo.    

Infatti,  diminuendo  la  quantità  di  acqua  necessaria  per  un  ciclo  di  lavaggio  (in  dieci  anni  si  è  passati,  in  media,  da  45  a  25  litri)  occorre  anche  meno  energia  per  portare  l’acqua  alla  giusta  temperatura  ed  è  sufficiente  una  minore  quantità  di  detersivo.  Le  lavastoviglie   moderne   hanno,   inoltre,   la   possibilità   di   effettuare   cicli   ridotti   o  “rapidi”,  che  rappresentano  un  notevole  risparmio  di  tempo  (fino  al  60%)  e  quindi  di  energia   quando   i   piatti   non   sono   tanto   sporchi   da   costringere   all’utilizzo   del   ciclo  lungo.  

In   fase   di   acquisto   è,   quindi,   senz’altro   preferibile   scegliere   i   modelli   inseriti   più  recentemente  sul  mercato.  È  bene  informarsi  in  tal  senso,  leggere  accuratamente  le  caratteristiche  tecniche  di  ciascun  apparecchio,  chiedendo  spiegazioni  al  rivenditore  e   considerando   che   non   è   tanto   importante   il   valore   di   massimo   assorbimento  (espresso   in   kW),  quanto,   soprattutto,   il   consumo  effettivo  di   energia,   espresso   in  kWh,   che   ci   indica   quanta   energia   elettrica   viene   realmente   consumata   dalla  lavastoviglie  in  un  determinato  ciclo  di  lavaggio.  

Un   discorso   a   parte   merita   la   capacità   dell’apparecchio,   il   cosiddetto   numero   di  coperti,  che  è  riferito  al  numero  di  stoviglie  che  la  macchina  può  contenere  per  ciclo  di   lavaggio.  Cercate  di   scegliere   il  modello   con   la   capacità   che   vi   serve   realmente.  

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Una  lavastoviglie  di  grande  capacità  -­‐  cioè  con  un  numero  di  coperti  troppo  elevato  rispetto   alle   nostre   necessità   -­‐   verrà   spesso   utilizzata   semivuota,   mentre   con   un  apparecchio   troppo   piccolo   saremo   costretti   ad   aumentare   il   numero   dei   cicli   di  lavaggio  settimanali.  In  entrambi  i  casi  sprecheremo  acqua  ed  energia.  

Oggi  poi  abbiamo  una  possibilità  in  più  di  scegliere  quei  modelli  che  ci  consentono  di  ridurre   i   consumi;   infatti,   dal   mese   di   giugno   del   2000   anche   sulle   lavastoviglie   -­‐  come   già   sui   frigoriferi   e   sulle   lavatrici-­‐   è   applicata   l’etichetta   energetica,   la   quale  permette  di   conoscere   fin  dal  momento  dell’acquisto,   caratteristiche  e   consumi  di  ciascun  modello  di  lavastoviglie.  

Le  lavastoviglie  tradizionali  per  10-­‐12  coperti  consumano,  per  il  ciclo  più  lungo,  circa  2,5   kWh;   i   modelli   nuovi,   invece,   tra   1,4   e   1,8   kWh.  I   consumi   risultano   ridotti  drasticamente   quando   si   utilizzano   i   cicli   cosiddetti   “rapidi”   (circa   0,7   kWh),   in  quanto  diminuiscono  i  tempi  di  lavaggio  e,  di  conseguenza,  i  consumi  di  elettricità.  

Per   un   lavaggio   completo   i   modelli   più   vecchi   hanno   bisogno   di   circa   40   g   di  detersivo,   quelli   più  moderni   solo   di   20   g.  Con   una   tabella  mettiamo   a   confronto  modelli   a  basso   consumo,   tecnologicamente  più  avanzati,   con  modelli   tradizionali,  ancora   presenti   sul   mercato,   evidenziando   i   consumi   ed   i   costi   (min.   e   max.)   di  energia   elettrica   e   di   detersivo   per   ciclo   e   per   un   anno   di   utilizzo   con   7   cicli   di  lavaggio  alla  settimana.  

Lavastoviglie  

 

Consumi  e  costi  per  ciclo      Costo  totale  annuo  

   Energia  

 Detersivo   Energia  +  detersivo  

   kWh  

 €   g   €  

Modelli  a  basso  consumo  

 

 1.4  

 

 0,25  

 

20   0,05   111,00  

Page 13: Consigli per risparmiare Energia

1.8   0,32   30   0,07   147,00  

Modelli  tradizionali  

 

2.5    0,45   40    

0,10    202,00  

 3  

 

 0,54  

 

50   0,12   244,00  

•  I  consumi  si  riferiscono  al  ciclo  di  lavaggio  più  lungo.    

•  Il  costo  totale  annuo  si  riferisce  a  un  utilizzo  medio  di  7  cicli  alla  settimana.  

 

Alcune   lavastoviglie   possono   essere   alimentate   direttamente   con   l’acqua   calda:  questa   soluzione   è   particolarmente   conveniente   se   è   possibile,   ad   esempio,  collegare   l’apparecchio   direttamente   ad   uno   scaldacqua   a   gas;   in   questo  modo   si  risparmia  energia  elettrica,  e  tempi  di  lavaggio  diminuiscono.  Inoltre  ogni  macchina  lavastoviglie  è  fornita  di  un  impianto  di  decalcificazione,  costituito  da  un  dispositivo  detto   “addolcitore”   che   riduce   la   durezza   dell’acqua   evitando   la   formazione   del  calcare   che,   depositandosi   sulle   resistenze   e   sulle   parti   meccaniche,   provoca   un  aumento   dei   consumi   e   un   cattivo   funzionamento   della  macchina.   Per  mantenere  l’addolcitore  sempre  efficiente  è  necessario  mettere  regolarmente  sale  nell’apposito  contenitore.  

Più  alta  è  la  durezza  dell’acqua  utilizzata  e  più  frequente  la  lavastoviglie  segnalerà  la  richiesta   di   aggiunta   di   sale.   È   da   notare   che   un   lavaggio   effettuato   senza  decalcificazione   dà   risultati   meno   soddisfacenti   e   le   stoviglie   appaiono   opache.   È  importante  quindi  conoscere  il  grado  di  durezza  dell’acqua.  

La  lavastoviglie  è  un  elettrodomestico  che  si  usa  tutti  i  giorni  o  quasi.  Per  diminuire  i  consumi   e   risparmiare   denaro   basta   quindi   prendere   l’abitudine   ad   usarla  meglio,  tutti  i  giorni.  Ecco  alcuni  consigli  che  si  possono  seguire:  

• Disporre  le  stoviglie  correttamente  nella  macchina,  avendo  cura  di  asportare  i  residui  più  grossi  delle  pietanze  per  evitare  il  pericolo  di  intasamento  del  filtro  con  conseguente  riduzione  dell’efficacia  del  lavaggio.    

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• Utilizzare  il  ciclo  intensivo  solo  nei  casi  in  cui  sia  veramente  necessario,  quando  cioè  le  stoviglie  sono  particolarmente  sporche:  lava  in  tempi  molto  lunghi,  a  temperature  elevate,  e  quindi  con  grande  consumo  di  energia.    

• Usare  il  lavaggio  rapido  a  freddo  quando  ci  sono  poche  stoviglie  da  lavare.  Questo  ciclo  consentirà  di  ultimare  il  carico  a  fine  giornata,  senza  cattivi  odori  ed  incrostazioni  troppo  dure  sui  piatti  in  attesa  del  lavaggio  completo.    

• Adottare  il  programma  “economico”  per  le  stoviglie  poco  sporche.  È  un  ciclo  di  lavaggio  a  temperatura  più  bassa  che,  a  volte,  non  prevede  la  fase  di  asciugatura  consumando  così  meno  energia.    

• Utilizzare  esclusivamente  detersivi  specifici  per  lavastoviglie  e  rispettare  le  dosi  consigliate  dalle  case  produttrici:  una  quantità  maggiore  di  detersivo  non  lava  di  più,  ma  inquina  di  più!    

• Far  funzionare  la  lavastoviglie  solo  a  pieno  carico:  il  consumo  di  elettricità  e  di  detersivo  è  uguale  sia  con  l’apparecchio  pieno  che  vuoto.    

• Eliminare  l’asciugatura  con  l’aria  calda.  La  semplice  circolazione  dell’aria,  aprendo  lo  sportello  a  fine  lavaggio,  è  sufficiente  ad  asciugare  le  stoviglie  e  consente  un  risparmio  di  circa  il  45%  di  energia,  riducendo  la  durata  del  ciclo  di  almeno  15  minuti.    

• Staccare  i  collegamenti  elettrici  e  idrici  in  caso  di  lunghi  periodi  di  inattività  della  lavastoviglie.      

Frigorifero  e  congelatore    

Acquistare  un  frigorifero  può  rivelarsi  più  difficile  del  previsto  per  la  vasta  gamma  di  soluzioni   sia   funzionali   che   estetiche   presenti   oggi   sul   mercato.  Spie   luminose,  segnalazioni   acustiche   in   caso   di   mancanza   di   corrente,   sistemi   elettronici   che  indicano  la  non  corretta  chiusura  di  una  porta  ed  altri  accorgimenti  per  un  razionale  e  completo  sfruttamento  dello  spazio,  sono  utili  optionals  per  un  elettrodomestico  che,   però,   va   scelto   valutando   correttamente   le   proprie   esigenze   e   cercando,  soprattutto,  di  evitare  inutili  sprechi  di  energia.    

Page 15: Consigli per risparmiare Energia

Un  elemento  fondamentale  per  questa  scelta  è  la  “capacità”  del  frigorifero,  cioè  lo  spazio   interno   effettivamente   utilizzabile.   A   questo   proposito   può   essere   utile   la  seguente  tabella  che,  in  linea  di  massima,  stabilisce  un  rapporto  tra  il  numero  delle  persone  e  la  capacità  dell’apparecchio.  

Nucleo  familiare Capacità  media  consigliata

1  persona

100  -­‐  150  litri

2  –  4  persone 220  -­‐  280  litri

Più  di  4  persone 300  litri  ed  oltre

 

Dunque,  anche  un  apparecchio  di  piccole  dimensioni  può  essere  sufficiente,  purché  lo   spazio   interno   sia   versatile,   realizzato   razionalmente   e   pratico.  In   ogni   caso,   un  frigorifero   di   media   capacità   (220-­‐280   litri)   dotato   di   un   congelatore   da   50   litri,  consuma   mediamente   450   kWh   all’anno   sia   pieno   di   alimenti   che   vuoto,   ed   i  consumi  annuali  subiscono  un  aumento  di  80-­‐90  kWh  per  ogni  100  litri  di  capacità  in  più.  

Inoltre,  il  frigorifero  rimane  sempre  acceso  e,  di  conseguenza,  una  piccola  differenza  di  consumo  tra  un  apparecchio  ed  un  altro  diventa,  in  un  anno,  una  discreta  somma  sulla   bolletta   elettrica.  Al   momento   di   acquistare   un   frigorifero   nuovo,   occorre  quindi  fare  molta  attenzione  e  paragonare  fra  loro  le  prestazioni  dei  diversi  modelli.  

Indipendentemente  dal  tipo  di  congelatore,  uno  dei  fattori  che  incide  maggiormente  sui   consumi   è   l’isolamento   delle   pareti.   I   modelli   più   recenti   sono   dotati   di   un  superisolamento,   cioè   di   un   forte   spessore   di   poliuretano   (9-­‐10   cm)   alle  pareti.  Anche   se   questo   strato   isolante   va   a   diminuire   leggermente   lo   spazio   utile  interno,   è   sempre   conveniente   scegliere   un   modello   più   isolato   che   uno   meno  isolato.  

Basterà   porre   maggiore   attenzione   al   confezionamento   e   al   posizionamento   dei  pacchetti   con   gli   alimenti.   Inoltre,   in   caso   di   black-­‐out   della   corrente   elettrica,   gli  

Page 16: Consigli per risparmiare Energia

apparecchi  molto  isolati  hanno  una  maggiore  autonomia  di  conservazione  (fino  a  72  ore).  Anche  le  abitudini  d’uso  incidono  molto  sui  consumi  di  energia  elettrica.  Aprire  lo   sportello  di  un   congelatore   significa,  nella  maggior  parte  dei   casi,   far   ripartire   il  compressore  dell’apparecchio,  e  quindi  consumare  energia.  Ovviamente  più  si  tiene  aperto  lo  sportello,  più  si  consuma.  

Oggi  poi  abbiamo  una  possibilità  in  più  di  scegliere  quei  modelli  che  ci  consentono  di  ridurre   i   consumi:   infatti,   da   qualche   tempo   sui   frigoriferi,   congelatori   e  frigocongelatori   è   applicata   una   etichetta   colorata   con   frecce   e   altri   simboli,  l’etichetta  energetica,   la  quale  permette  di  conoscere  caratteristiche  e  consumi  dei  frigoriferi,   valutando   fin   dal   momento   dell’acquisto   il   consumo   annuo   di   ciascun  modello.  

Vediamo   indicativamente   quanto   consumano   i   diversi   modelli,   precisando   che   i  valori   delle   tabelle   si   riferiscono   ai   consumi   a   porte   chiuse,   e   che   questi   possono  anche  raddoppiare  in  funzione  del  numero  e  della  durata  delle  aperture.  

  Frigoriferi

Capacità  media Consumi Costo  totale  annuo

litri kWh  24ore kW  hanno €

Monoporta 150-­‐480

0.6-­‐1.9

220-­‐695

40,00-­‐125,00

Due  porte

160-­‐420

0.7-­‐2.0

260-­‐730

47,00-­‐131,00

Più  di  due  porte

270-­‐330 1.3-­‐1.7 474-­‐620 85,00-­‐112,00

 

Frigoriferi  no-­‐frost Capacità  media Consumi Costo  totale  annuo

litri kWh  24ore kW  hanno €

Due  porte 230-­‐470 1.1-­‐6.2 402-­‐2263 72,00-­‐407,00

Page 17: Consigli per risparmiare Energia

     

Congelatori Capacità  media Consumi

Costo  totale  annuo

litri kWh  24ore

kW  hanno €

Verticali 55-­‐335 0.7-­‐1.6 255-­‐585

46,00-­‐105,00

Verticali  no  frost 80-­‐310 1.8-­‐8.4 657-­‐2520

118,00-­‐454,00

Orizzontali 105-­‐560 0.7-­‐2.3 255-­‐840

46,00-­‐151,00

   Alcune  piccole  attenzioni  aiutano  ad  usare  meglio  frigoriferi  e  congelatori:  

• Posizionare  gli  apparecchi  possibilmente  nel  punto  più  fresco  della  cucina,  lontano  dai    fornelli,  dal  termosifone  e  dalla  finestra.  Per  il  congelatore,  una  buona  collocazione  può    essere  la  cantina  o  il  garage.    

• Lasciare  uno  spazio  di  almeno  10  cm  tra  la  parete  e  il  retro  dell’apparecchio  e,  se  questo  è    inserito  nei  mobili  della  cucina,  assicuratevi  che  vi  sia  spazio  sia  sopra  che  sotto  per  una    buona  ventilazione.    

• La  regolazione  del  termostato  deve  avvenire  secondo  la  temperatura  ambiente:  dunque    varierà  secondo  le  stagioni,  seguendo  anche  le  eventuali  indicazioni  del  costruttore,  ma  evitando  di  raffreddare  troppo  (posizioni  eccessivamente  fredde  sono  inutili  per  la  conservazione  dei  cibi,  mentre  i  consumi  energetici  aumentano  del  10/15%).    

Page 18: Consigli per risparmiare Energia

• Posizionare  gli  alimenti  secondo  le  loro  esigenze  di  conservazione  ricordando  che,  generalmente,  la  zona  più  fredda  del  frigorifero  è  in  basso,  sopra  i  cassetti  della  verdura.    

• Evitare  di  riempire  eccessivamente  il  frigorifero  e,  specialmente  se  non  è  no-­‐frost,  cercare    di  lasciare  un  po’  di  spazio  a  ridosso  delle  pareti  interne  per  favorire  la  circolazione    dell’aria.    

• Non  introdurre  mai  cibi  caldi  nel  frigorifero  o  nel  congelatore  perché  contribuiscono  alla    formazione  di  ghiaccio  sulle  pareti.    

• Fare  attenzione  quando  si  apre  il  frigorifero,  in  modo  da  prelevare  o  mettere  dentro    velocemente  i  cibi:  per  fare  prima,  basta  prendere  l’abitudine  di  tenerli  in  ordine,  sempre    negli  stessi  scomparti,  o  in  contenitori  separati  o  in  sacchetti  con  etichetta.    

• Riportare  la  manopola  del  congelatore  in  posizione  di  “conservazione”  dopo  aver    surgelato  i  cibi  alla  temperatura  più  fredda.    

Forno    

Rispetto  ai  forni  a  gas,  i  forni  elettrici  sono  certo  più  comodi  (mantengono  costante  la  temperatura  al  loro  interno),  ma  anche  meno  economici:  tenendoli  accesi  2  ore  a  settimana  con  una  temperatura  di  200  gradi,  costano  26,00  Euro  all’anno,  contro  le  13,00  Euro  di  uno  a  gas.    

In  ogni  caso  anche  con  un  forno  elettrico  si  può  risparmiare:    

• Effettuando  il  preriscaldamento  solo  quando  è  strettamente  indispensabile.    

• Evitando  di  aprire  troppo  spesso  lo  sportello  e  spegnendo  il  forno  un  po’  prima  della  fine    della  cottura.    

• Il  massimo  del  risparmio  si  ottiene  con  i  forni  a  microonde,  che  dimezzano  i  tempi  di    cottura  rispetto  a  quelli  tradizionali.    

• Pulirlo  accuratamente  dopo  l’uso:  è  più  semplice  quando  è  ancora  un  po’  

Page 19: Consigli per risparmiare Energia

caldo  e  questo    consente  di  utilizzare  meno  detergenti,  riducendo  così  l’inquinamento  ambientale.    

Ferro  da  stiro    

Regolare  correttamente  il  termostato:  spesso  si  può  ottenere  una  stiratura  migliore  con  temperature  più  basse.    

 Computer  

• Spegnere  il  computer  quando  non  viene  utilizzato:  un  pc  in  standby  arriva  a  consumare  20Wh;    

• Accendere  solo  quando  serve  e  spegnere  dopo  l’utilizzo  tutti  gli  accessori  esterni  (stampanti,  monitor,  casse,  scanner,  ecc).    

 

Apparecchi  vari  

• Spegenere  le  apparecchiature  elettroniche  quando  non  sono  in  funzione.  Evitando  anche  lo    stad-­‐by  per  accensioni  limitate,  l’apparecchio  continua  a  consumare  corrente  dai  4  ai  12  Wh;  in  un  anno  per  ogni  elettrodomestico  si  possono  risparmiare  dai  40  ai  130kWh  di  energia  elettrica  (che  corrispondono  ad  una  emissione  di  55.5-­‐93.6  kg  di  anidride  carbonica;    

• All’acquisto  accertarsi  che  siano  provvisti  di  un  interruttore  meccanico  che  ne  consenta  lo  spegnimento  completo;    

• Preparare  preventivamente  gli  spazi  da  pulire  per  ottimizzare  l’utilizzo  di  aspirapolvere  ed  apparecchi  di  pulizia  a  vapore;    

• Disinserire  la  spina  quando  non  vengono  utilizzati:  i  trasformatori  possono  continuare  a  consumare  elettricità  anche  ad  apparecchiatura  spenta.  Una  buona  soluzione  sono  le  “prese  elettriche  multiple”  dotate  di  interruttore.      

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Scheda  di  controllo  

Riportiamo  infine  una  scheda  da  utilizzare  per  rilevare  i  consumi  che  può  essere  utile  a  quanti  vogliano  avere  un  quadro  esauriente  dei  propri  consumi  di  elettricità,  gas  e  combustibile  per  il  riscaldamento.  

Questo   strumento   permette   di   individuare   ed   eliminare   eventuali   aumenti  improvvisi   dei   consumi   energetici.   Se   i   consumi   non   vengono   annotati  sistematicamente,   ci   si   accorgerà   delle   anomalie   solo   all’arrivo   della   prossima  bolletta.    

 

Data/ora Lettura  attuale Consumo

Consumo  giornaliero* Osservazioni

 

Occorre  annotare  regolarmente  (sempre  alla  stessa  ora)  i  dati  relativi  ala  lettura  dei  contatori  di  elettricità,  gas,  contabilizzatori.  Analizzare  anche  le  abitudini  di  consumo,  riportandole  nella  colonna  “Osservazioni”  (ad  es.  riduzione  dei  consumi  energetici  quando  si  va  in  vacanza).  Registrare  anche  altre  informazioni  utili  come  l’acquisto  di  nuovi  apparecchi  a  basso  consumo,  il  maggiore  utilizzo  nei  periodi  di  festa,  e  simili.