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Ecco cosa ci sarà da vedere nella grande kermesse sul cibo che parte da maggio a Milano COOP ALL’EXPO, PRONTI AL DECOLLO consumatori il mensile dei soci coop edizione coop nordest emilia-lombardia n° 3 aprile 2015 Tre cooperative in una Via all'unificazione Cosa puoi fare con la nuova raccolta punti 7 42

consumatori il mensile dei soci coop COOP ALL’EXPO,34 Materie prime e semplicit ... Consegnato alle poste a partire dal 03/04/2015. Il numero di marzo è stato stampato in 2.591.773

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consumatoriil mensile dei soci coop

Ecco cosa ci sarà da vedere nella grande kermesse sul ciboche parte da maggio a Milano

COOP ALL’EXPO, PRONTI AL DECOLLO

consumatoriil mensile dei soci coop

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Tre cooperative in unaVia all'unificazione

Cosa puoi farecon la nuova raccolta punti

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La tariffa promozionale Tutto 7cent, valida per chi porta il proprio numero in CoopVoce tra il 16 aprile e il 31 Maggio 2015, prevede chiamate verso tutti i numeri nazionali a 7 centesimi al minuto con tariffazione a scatti anticipati di 30 secondi da 3,5 centesimi, senza scatto alla risposta e sms nazionali a 7 centesimi (sono escluse le numerazioni a sovraprezzo ed il traffico roaming). I già clienti CoopVoce possono attivare la tariffa promozionale Tutto 7cent con un costo di attivazione pari a 9€ che verrà scalato dal credito residuo della SIM. Tutti coloro che hanno attiva Tutto 7cent e sono Soci Coop, potranno attivare, in più, presentando in un punto attivazione CoopVoce la propria tessera Socio Coop, l’esclusiva promozione “1 cent” che permette per sempre di parlare a 1 cent al minuto ed inviare SMS a 1 cent verso tutti i numeri CoopVoce. Inoltre, per coloro che sottoscrivono Tutto 7cent, è possibile attivare l’offerta “Web 1 Giga senza limiti” al costo di 4€ al mese. Per maggiori dettagli sull’offerta visita il sito www.coopvoce.it.

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13 Expo occasione di crescita culturale DI EUGENIO DEL TOMA

20 Il suolo non è inesauribile DI MARIO TOZZI

28 Per i gatti e... per l'ambiente

30 Dalla padella ... alla pietra DI CLAUDIO STRANO

4 Lettere a Consumatori

8 Social food DI CLAUDIO STRANO

16 Farmaci e liberalizzazioni DI DARIO GUIDI

22 Liberi di ricordare

25 La vignetta DI ELLE KAPPA

27 "Mangia con me" D I MASSIMO MONTANARI

34 Materie prime e semplicità DI HELMUT FAILONI

36 Turismo responsabile DI GIUSEPPE ORTOLANO

38 Una pista di... scarpe DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO

38 Mostre, libri e dischi Intervista a Cesare Basile

DI G. OLDRINI E P. PACODA

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena)Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Consegnato alle poste a partire dal 03/04/2015. Il numero di marzo è stato stampato in 2.591.773 copieAssociato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione

25 aprile, liberi di ricordareL'Italia a 70 anni dalla Liberazione, ne parliamo con lo storico Guido Crainz e con alcuni studenti che sono stati in visita ad Auschwitz

Social foodVi raccontiamo in anteprima cosa ci sarà da vedere negli spazi Coop all'interno dell'Expo che partirà da maggio a Milano

16 Arrivano tre nuovi farmaci CoopStop all'allargamento della liberalizzazione del settore. Ma la battaglia per garantire qualità a risparmio alle famiglie continua

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S O M M A R I Oconsumatori

sommarioseguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

Le pagine diLe pagine diCosa puoi farecon la raccolta puntiDI SILVIA SACCHETTI

Per il Nicaraguae il Burkina Faso

Il benvenuto in Coopparla sette lingueDI VIVIANA MONTI

Assemblee di bilancio al via

coop nordest

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Coop Nordest numero verde 800 849085

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Risponde Claudio Mazziniresponsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:

Il 31 marzo 2015 scade il regime delle quote latte che, soprattutto in Italia, tante polemiche ha sollevato. Il si-stema è stato per anni al centro di scontri, tra multe e proroghe. Ma di cosa si tratta esattamente? Il sistema è stato introdotto a livello europeo nel 1984, per evitare che la produzione di latte diventasse eccessiva con un conseguente crollo dei prezzi. Si decise, pertanto, di fis-sare delle soglie annue da non superare, se non al prezzo di multe salatissime per chi avesse sforato. Per gli alle-vatori di ogni paese il limite fu fissato in base alle quan-tità commercializzate. Così l’Italia ha pagato all’Europa, negli anni, 4,5 miliardi di euro perché alcuni agricoltori hanno sforato rispetto al tetto assegnato. Le sanzioni, però, sono sempre state saldate dallo Stato, quindi con denaro pubblico e non dagli allevatori come, invece, è richiesto dall’Unione europea. Un meccani-smo che ha dunque penalizzato gli allevatori che hanno sempre rispettato le regole, favorendo chi ha venduto di più, ma si è visto annullare le multe con l’intervento dello Stato. Giusto o sbagliato che sia, il sistema delle quote latte ha, fino ad oggi, esercitato una sorta di forza regolatrice sulla produzione e vendita di latte, riducendo le oscillazioni di prezzo. Ma vediamo cosa cambierà. Tra i punti fondamentali vi è la definizione di regole contrattuali, con accordi scritti tra produttori di latte e trasformatori e possibilità di ne-goziare collettivamente le condizioni contrattuali attra-verso le organizzazioni dei produttori. Infine, cosa im-portante, una programmazione nell’offerta dei formaggi Dop e Igp che in Italia da soli rappresentano l’80% della produzione. A tal proposito va ricordato che l’Italia non è autosuffi-ciente per quanto riguarda la produzione di latte, ed ogni anno importa oltre il 50% del proprio fabbisogno. Come Coop comprendiamo le preoccupazioni presenti nel mondo agricolo per la forte turbolenza dei prezzi di mer-cato (derivante dal passaggio alle nuove norme) e non

latte italiano e garanzie Coop

condividiamo politiche aggressive di acquisto che mi-rano solo al prezzo più basso. Non crediamo infatti che garantire la convenienza dei prodotti venduti ai nostri 8 milioni di soci-consumatori passi da operazioni che possano contribuire a distruggere il patrimonio produt-tivo del nostro Paese. Crediamo che la ricerca di convenienza non debba met-tere a rischio la qualità o addirittura la sicurezza dei pro-dotti. Il latte fresco a marchio Coop proviene tutto da allevamenti italiani, le mucche hanno un’alimentazione controllata, tutta la filiera è tracciata (conosciamo esat-tamente i 38 allevamenti e i 10 mangimifici coinvolti), sottoposta a controlli particolarmente rigorosi e il nostro sistema di garanzie è certificato. Siamo stati i primi e fi-nora unici a garantire una produzione priva di Ogm. Per avere questa qualità garantiamo ai produttori 0,41 euro al litro del latte alla stalla; a fronte di parametri chimico-fisici e microbiologici particolarmente buoni è previsto un ulteriore premio per gli allevatori più bravi, che porta a riconoscere fino a 0,45 euro al litro. In sostanza a fronte della qualità riconosciamo un prezzo ai produttori di latte superiore fino al 20% rispetto al mercato. Quello che Coop riconosce ai produttori, in più rispetto a quanto pagato da molti nostri concorrenti, non implica prezzi di vendita più alti perché sui prodotti di base per le famiglie conteniamo i margini. Il prezzo di vendita per il latte a marchio Coop che include controlli e garanzie superiori è fortemente conveniente a favore dei consu-matori e dei nostri soci perché questa è la missione di Coop. Crediamo da sempre nel valore dell’agroalimen-tare italiano: siamo la più grande catena distributiva del paese con storiche e forti collaborazioni con allevatori, agricoltori e aziende alimentari grandi e piccole. Nel complesso Coop commercializza 80.000 tonnellate di latte fresco italiano. I nostri consumatori ci chiedono convenienza ma anche qualità, sicurezza, eticità delle produzioni. Crediamo che le giuste richieste del mondo produttivo si debbano conciliare con quelle altrettanto giuste dei consumatori; la nostra esperienza ci dice che questo è possibile.

Ho sentito parlare della preoccupazione degli allevatori italiani rispetto al prezzo che viene loro riconosciuto per il latte. Volevo capire come Coop affronta questo problema per tutelare le aziende e le produzioni italiane rispetto a quelle di altri paesi?anna MaRia palazzolo - pIaCenza

L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:redazione Consumatori, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected]

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consumatori il mensile dei soci coop

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COMUNE DICOMACCHIO

PROVINCIADI FERRARAFerrara, città del

Rinascimentoe il suo Delta del Po

Organizzazionedelle Nazioni Unite

per l’Educazionela Scienza e la Cultura

A Summerof joy

Lidi di Comacchio e Parco del Delta del Po

Se state già pensando a dove tra-

scorrere le prossime vacanze esti-

ve e desiderate una meta capace

di coniugare il relax delle spiag-ge e del mare con la possibilità

di attività sportive ed escursioni nel cuore della natura, allora i Lidi di Comacchio e il Parco del Del-ta del Po rappresentano la vostra

destinazione ideale. Sette località

di mare che si distendono su 23

chilometri di sabbia fi nissima e

dorata con tutt’intorno un parco

naturale Patrimonio Unesco.

Vi aspetta un’estate ricchissima di

iniziative: dal 12 al 14 giugno un

grande evento con artisti del pa-norama musicale di fama inter-nazionale, dj set, fuochi d’artifi cio

e tanto divertimento, mentre per

tutte le famiglie da non perdere il

“Festival dei Bambini” (13-20 giu-

gno) che proporrà sulle spiagge

dei Lidi di Comacchio, come su

tutta la Riviera Adriatica, eventi e

spettacoli per bambini e famiglie.

Scopri tutte le o� erte speciali nei weekend di festa e le proposte di soggiornoper la tua vacanza, sul sitowww.visitcomacchio.itVuoi conoscere meglio i Lidi di Comacchio e il Parco del Delta del Po?Invia una mail a [email protected] o chiama il numero 0532/299303; riceverai gratuitamente tutto il ma-teriale informativo dei Lidi e del Parco del Delta del Po e… un simpatico omaggio.

Festival dellafotografi a naturalisticaComacchio1 - 2 - 3 maggio

Tre giorni interamente dedicati al variegato mondo della fo-tografi a! Mostre di fotografi a naturalistica di fama interna-zionale, workshop fotogra-fi ci ambientati nelle location naturalistiche più esclusive del Parco del Delta del Po, labo-ratori didattici ed escursioni fotografi che nelle Valli di Co-macchio accompagnati da fo-tografi professionisti.

Comacchiowellness walkLidi di Comacchio8 - 9 - 10 maggio

Per gli amanti del Nordic Walking, tre giorni di eventi nei Lidi di Comacchio adatti ad ogni tipo di pubblico in un weekend di benessere e sport a contatto con la natura: dal-la camminata libera al nordic walking dolce fi no ad eventi agonistici veri e propri, il tutto senza trascurare iniziative di carattere culturale ed enoga-stronomico.

Pagina Consumatori Aprile.indd 1 17/03/15 15:32

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I presidenti spiegano le ragioni che hanno portato tre grandi cooperative ad avviare il processo di unificazione che sarà discusso nelle assemblee con i soci

Un'unica grande CoopCare socie e cari soci,la decisione unanime assunta dai consigli di am-ministrazione di Coop Adriatica, Coop Consuma-tori Nordest e Coop Estense di dare il via al pro-getto di fusione tra queste tre grandi cooperative è destinata ad aprire una nuova importante pa-gina nella storia della cooperazione di consuma-tori in Italia. Con questa decisione prende il via un processo i cui obiettivi e contenuti industriali e sociali, saranno sottoposti alle assemblee dei soci che si terranno nei prossimi mesi.Dunque sarà attraverso uno straordinario vaglio democratico che si costruirà un passaggio sicu-ramente impegnativo e complesso. Basti pensare che la nuova cooperativa che nascerà sarà la più grande del paese, con 2.600.000 soci, un fatturato di 4,2 miliardi di euro, 334 punti vendita di cui 45 ipermercati e con 19.700 dipendenti. Parliamo di una cooperativa che sarà presente in una decina di regioni, radicata sia al nord che al sud del paese. Non sarà un’operazione semplice. Serviranno competenza, pazienza e passione. Sono cose che la cooperazione di consumatori ha già dimostra-to di avere. Anche le tre cooperative che ora stan-no per unirsi sono nate da progressivi processi di fusione tra realtà più piccole. Dalle migliaia di spacci di un tempo, Coop è riuscita a diventare la catena leader della grande distribuzione in Italia. Ma la storia non si ferma e propone sempre nuo-ve sfide. Durante questi ultimi difficili anni di crisi economica, si è spesso ripetuto che alla fine di que-sta fase, comunque il mondo non sarebbe tornato

quello di prima, che ci si sarebbe trovati di fronte a cambiamenti profondi nei comportamenti delle famiglie, nelle scelte e negli stili di vita. Proprio in queste settimane diversi indicatori alimentano la speranza che l’uscita dal tunnel di questa crisi possa essere vicina. Ma per affronta-re le sfide e per cogliere le opportunità che ci sa-ranno, occorrerà essere pronti, essere attrezzati al cambiamento che la società e l’economia han-no già iniziato a metterci davanti.Il cuore della scelta di avviare il processo di uni-ficazione sta proprio qui. Essere in condizione di affrontare, attraverso l’innovazione, le sfide del futuro, anche confermando la presenza della for-ma cooperativa al sud. La cooperazione è per de-finizione impresa intergenerazionale che ha nel suo Dna il dovere di pensare a chi verrà domani. La sostanza della sfida che Coop ha di fronte og-gi, non è diversa da quella che animò coloro che aprirono i primi spacci cooperativi, e cioè offrire ai soci e alle loro famiglie prodotti convenien-ti, sani e di buona qualità. A questo “semplice” obiettivo, animati dagli stessi valori, occorre però dare una risposta aggiornata alle nuove doman-de che vengono dalla società. Non è un caso che le tre cooperative protagoniste di questo progetto controllino o partecipino in società che operano nel settore finanziario e assicurativo, nel turismo, della comunicazione, delle librerie e dell’immobi-liare. Segno che l’idea di mutualità si è evoluta e allargata. E anche questa è una sfida fondamen-tale per il nostro futuro.

paolo Cattabiani presidente di Coop Consumatori nordest

adriano Turrinipresidente di Coop adriatica

Mario zucchellipresidente di Coop estense

COMUNE DICOMACCHIO

PROVINCIADI FERRARAFerrara, città del

Rinascimentoe il suo Delta del Po

Organizzazionedelle Nazioni Unite

per l’Educazionela Scienza e la Cultura

A Summerof joy

Lidi di Comacchio e Parco del Delta del Po

Se state già pensando a dove tra-

scorrere le prossime vacanze esti-

ve e desiderate una meta capace

di coniugare il relax delle spiag-ge e del mare con la possibilità

di attività sportive ed escursioni nel cuore della natura, allora i Lidi di Comacchio e il Parco del Del-ta del Po rappresentano la vostra

destinazione ideale. Sette località

di mare che si distendono su 23

chilometri di sabbia fi nissima e

dorata con tutt’intorno un parco

naturale Patrimonio Unesco.

Vi aspetta un’estate ricchissima di

iniziative: dal 12 al 14 giugno un

grande evento con artisti del pa-norama musicale di fama inter-nazionale, dj set, fuochi d’artifi cio

e tanto divertimento, mentre per

tutte le famiglie da non perdere il

“Festival dei Bambini” (13-20 giu-

gno) che proporrà sulle spiagge

dei Lidi di Comacchio, come su

tutta la Riviera Adriatica, eventi e

spettacoli per bambini e famiglie.

Scopri tutte le o� erte speciali nei weekend di festa e le proposte di soggiornoper la tua vacanza, sul sitowww.visitcomacchio.itVuoi conoscere meglio i Lidi di Comacchio e il Parco del Delta del Po?Invia una mail a [email protected] o chiama il numero 0532/299303; riceverai gratuitamente tutto il ma-teriale informativo dei Lidi e del Parco del Delta del Po e… un simpatico omaggio.

Festival dellafotografi a naturalisticaComacchio1 - 2 - 3 maggio

Tre giorni interamente dedicati al variegato mondo della fo-tografi a! Mostre di fotografi a naturalistica di fama interna-zionale, workshop fotogra-fi ci ambientati nelle location naturalistiche più esclusive del Parco del Delta del Po, labo-ratori didattici ed escursioni fotografi che nelle Valli di Co-macchio accompagnati da fo-tografi professionisti.

Comacchiowellness walkLidi di Comacchio8 - 9 - 10 maggio

Per gli amanti del Nordic Walking, tre giorni di eventi nei Lidi di Comacchio adatti ad ogni tipo di pubblico in un weekend di benessere e sport a contatto con la natura: dal-la camminata libera al nordic walking dolce fi no ad eventi agonistici veri e propri, il tutto senza trascurare iniziative di carattere culturale ed enoga-stronomico.

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le altre notizie di Coop nordest da pag 42 >

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consumi

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"Un supermercato socia-le – lo ha più volte definito Mar-co pedroni, presidente di Coop Italia – riempito dei nostri valo-ri, non una macchina funzionale pensata principalmente per ven-dere com'è oggi. Più simile, piut-tosto, a un mercato medievale re-cuperato e rivisitato in un futuro come piacerebbe a noi che fosse: equo, solidale, una sorta di piazza libera e aperta. Un mix tra storia, tradizione e futuro". Togliendo la "e" finale alla parola "sociale", ecco crearsi un'altra sin-tesi estrema, ma efficace. Il proto-tipo del Supemercato del Futuro ambientato nel 2050 – che ve-dremo fra un mese a Expo Mila-no 2015 – diventa infatti "social", cioè condiviso, interattivo, "un luogo di scambio aperto a tut-ti. Immaginate una specie di Ai-rBNB dei prodotti, trasposizione delle dinamiche 'peer-to-peer', o

SOCIAL FOODexpo, il padiglione del cibo del futuro visto da Coop

di Claudio sTRano

La tecnologia al servizio dell'uomo, con tanta informazione e interattività per un rapporto più consapevole e trasparente con ciò che mangiamo. A Milano Coop ha presentato il suo Future Food District. Pedroni: "È così che vorremmo fare la spesa nel 2050". Ratti: "Una sperimentazione vera, non una futile previsione del futuro"

'alla pari', emerse negli anni nel mondo della rete". Il pensiero è un "tag" abbastanza riconoscibile di Carlo Ratti, il giovane architetto e ingegnere di-rettore del Mit Senseable City La-boratory di Boston, che con il suo studio ha operato la fusione tra i contenuti e i valori di Coop e un mondo, appunto, fatto di idee, de-sign e nuove tecnologie applicate al servizio dell'uomo.Il guru delle "smart cities" è parti-to, per il suo lavoro – in questi due anni "nei quali ci siamo confronta-ti correggendosi in corsa" – da uno spunto iniziale del 2013 (il super-mercato organizzato per filiere) fornito da un gruppo di giovani co-operatori vincitori di un contest di Scuola Coop. Assieme agli esperti Coop, Ratti ha quindi sviluppato "una tecnologia che non c'era, per raccontare i prodotti in un modo diverso, incontrarsi e condividere

le esperienze reciproche". Il risul-tato è ormai in dirittura di arrivo e sarà, dicono tutti, sorprendente. Il padiglione del Distretto del ci-bo è stato uno dei primi ad essere completato perché fa parte delle infrastrutture realizzate da Expo e i contenuti ora sono già visibili a chi butta l'occhio. Nel supermarket, ad esempio, le vie delle filiere comunicano a col-po d'occhio informazioni sul pro-cesso di lavorazione dei prodotti. E le etichette "aumentate" pensate da Carlo Ratti Associati sono "in-telligenti", sì, ma non troppo, in modo che il consumatore non si smarrisca nel mare delle informa-zioni. "La nostra è una sperimen-tazione vera, non un laboratorio – sottolinea Ratti – e tanto meno un futile esercizio di previsione del futuro che sarebbe destinato come tanti altri, basta guardarsi indietro, quasi sempre a fallire".

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continua a pagina 11 >

Coop & innovazioneCon una superficie di 2.500 metri quadri, il Supermercato del Futu-ro in cui innovazione e coopera-zione viaggiano insieme, sarà il fulcro del Future Food District, il Padiglione del Cibo del Futuro: 6.500 metri quadri complessivi nel cuore del sito espositivo me-neghino, in zona Cascina Merlata (incrocio meridionale tra cardo e decumano), che aprirà i battenti il 1° maggio e li chiuderà il 31 otto-bre. Per inciso, sarà "una delle aree più attrattive per i visitatori e per i media", assicura l'amministratore delegato di Expo 2015 Giusep-pe sala, che ha seguito il percor-so tappa dopo tappa rimanendo sorpreso anche lui, confida, "dal-la capacità di Coop di modificare e adattare il suo progetto in corsa".Il padiglione è stato ufficialmen-te presentato nel centro di Mila-no da Coop che è, lo ricordiamo,

Distribution Premium Partner della Esposizione Universale non-ché l'unica catena della grande di-stribuzione italiana che ha credu-to e investito (per un valore reale intorno ai 15 milioni di euro, pun-tualizza Pedroni) in questa vetri-na di idee e del made in Italy lun-go la catena del cibo, "trovandovi perfetta adesione con la storia e i valori di Coop: dalla trasparenza alla genuinità del cibo al suo con-sumo consapevole". A riprova della visione internazio-nale e del ruolo che il movimento cooperativo si è assunto nel de-clinare il tema "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", in giugno sa-rà organizzato un grande meeting con i vertici delle organizzazioni cooperative di consumo europee e di oltreoceano. Lo ha annun-ciato enrico Migliavacca, vice-presidente vicario di Ancc/Co-op. L’area tematica aprirà dunque

L'Ad SALA "ALL'ALTEZZA dELLE NOSTRE ATTESE""il modo in cui la tecnologia si sposa oggi con gli alimenti e il cibo rappresenta una declinazione perfetta del tema di expo". Ha speso parole di elogio per il lavoro svolto Giuseppe sala. il commissario unico dell'esposizione, ha trovato con Carlo Ratti la visione internazionale che cercava e nella partnership con Coop contributi e risposte senz'altro all'altezza delle attese. di "valore aggiunto" ha parlato così sala sottolineando la "ricchezza di suggestioni ed esperienze che quest'area tematica proporrà al grande pubblico".expo può contare sull'apporto di una organizzazione come Coop estremamente rodata e radicata sul territorio. solo in tema di biglietti, Coop è riuscita a venderne finora 100 mila (dati di inizi marzo) e conta di arrivare a 200 mila per il 1° maggio. nell'accordo c'è l'impegno a staccarne 700 mila per expo. "avendo quasi completato la vendita dei pacchetti per i tour operator – ha detto sala – dobbiamo concentrarci ora sul nostro paese e la rete dei soci Coop ci sarà molto utile".

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10 primo piano consumi

la "exHibiTion aRea"

Un viaggio nel futuro, tra insetti e fattorie del mare Qui sono attese 350 scolaresche. Ecco come prenotarsi

I BIGLIeTTI SCUOLanella partnership Coop/expo è compresa la richiesta fatta a Coop di distribuire attraverso la sua rete di vendita e il sito www.e-coop.it, un milione di biglietti d'ingresso alla manifestazione. i circa 8 milioni di soci Coop possono usufruire dei biglietti speciali ridotti del 30% (di cui abbiamo parlato diffusamente nei precedenti numeri di Consumatori) disponibili sia online che a punto vendita, mentre uno speciale biglietto rivolto a gruppi scolasticidi almeno 15 studenti è acquistabile solo online. il biglietto per scolaresche (Coop conta di portarne a Milano almeno 350) è venduto a soli 16 euro incluso un light lunch, che prevede tre opzioni di pasto: standard (panino, frutta, succo e acqua), vegetariano (cous cous, insalata greca e variante mediterranea per primo piatto) e senza glutine (nel piatto principale un formaggio fresco spalmabile con fermenti probiotici e minigrissini sensa glutine). l'acquisto del biglietto scuola avviene direttamente dal sito www.e.coop.it scaricando un file di prenotazione che va compilato e rinviato. a disposizione delle scuole anche un numero telefonico (051.596575) e un indirizzo email ([email protected]). le classi in visita ad expo potranno partecipare gratuitamente ai laboratori didattici nell'innovativa aula del Futuro, collocata all'interno della exhibition area, che consente la didattica digitale e interattiva. anche in questo caso occorre prenotarsi attraverso il sito www.progettieducativicoop.it, sezione "Coop in expo", dove è scaricabile l'abstract delle attività proposte e la scheda di prenotazione che va rinviata all'inidirizzo [email protected].

Per ulteriori informazioni, tel. 02.66101754 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,30

250 metri quadri "modulari" in cui le suggestioni di un futuro ancora lontano cercheranno di accrescere la consapevolezza del presente. Questo sarà la "exhibition area", una presentazione di diversi scenari ai quali si collega l'aula del Futuro in cui saranno ospitate le classi coinvolte da Coop in percorsi educativi e interattivi. Ci sarà un laboratorio di nuova generazione, una specie di astronave con schermo panoramico per proiettarsi nei controlli di un domani ancora lontano sulla sicurezza alimentare. un altro scenario incrocia il tema della scarsità di cibo in un mondo con 9 miliardi di bocche da sfamare. per produrne a sufficienza, quando la terra non basta, possiamo immaginare, senza bisogno di cambiare pianeta, delle "fattorie del mare", strutture galleggianti in grado di produrre acqua potabile e alimenti. due gli esempi proposti a expo: uno nasce dal Centro di ricerca sulla sostenibilità ambientale Mahre Center dell'università di Milano bicocca, basato sulla tecnologia "floating system" (coltivazione idroponica di piante su supporto flottante); il secondo è una serra galleggiante, denominata Jellyfish barge, un progetto già sperimentato in un canale tra pisa e livorno dall'università di Firenze. la Jellyfish barge riproduce il principio della dissalazione solare generando 150 litri di acqua dolce pulita al giorno.

CIBO pOVeRO e paCKaGInGnon mancheranno nella exhibition area le incursioni nel cibo sostenibile del futuro. un apporto ricco e a basso costo di proteine, fibre, acidi grassi e oligoelementi potrà arrivare da animali a sangue freddo quali larve, vermi e altri insetti (1.900 le specie commestibili di cui già oggi si cibano 2 miliardi di persone al mondo), attraverso allevamenti facilmente realizzabli anche nei paesi più poveri. sul tema vedremo un importante contributo della società umanitaria, storica fondazione milanese già presente a expo 1906. Completeranno il percorso di visita i packaging sostenibili di bio-on, poliesteri biodregadabili anche in acqua, ottenuti da scarti e sottoprodotti senza sottrarre prezioso terreno coltivabile a scopi alimentari.

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la "exHibiTion aRea"

Un viaggio nel futuro, tra insetti e fattorie del mare Qui sono attese 350 scolaresche. Ecco come prenotarsi

COSA Ci OFFRE LA PiAZZA

Orti verticali e colture di micro-alghela piazza, in mezzo al supermercato e alla exhibition area, è uno spazio di condivisione nel quale sperimentare nuove possibilità per l'agricoltura urbana e la produzione di cibo ed energia. Vedremo installazioni molto particolari. ad esempio una "Vertical Farm", orti verticali su un progetto dell'enea: due pareti vetrate alte 4 metri e una coltura idroponica su più livelli che nei sei mesi di expo produrrà diversi tipi di ortaggi. il Canopy di alghe,

soluzione di acqua e microalghe, darà invece biomassa con applicazioni in campo agro-industriale (ad esempio il biodisel). Ci saranno inoltre aiuole coltivate con erbe aromatiche utilizzabili anche come tavoli presso cui riposare o mangiare; chioschi in cui si preparano e vendono cibi e bevande; e un apparato di refrigerazione innovativo, chiamato Cloud Cast, che si attiva automaticamente al passaggio dei

scenari inediti sul futuro del retail e del consumo, sarà uno spazio di condivisione dove sperimenta-re innovative modalità di acqui-sto e scoprire nuovi cibi e nuove tecnologie produttive. Ma sarà anche una fucina di idee e una piazza disponibile per incontri e confronti tra chi ha a cuore le sor-ti di un pianeta sovrappopolato, sovraccarico di energia accumu-lata e deprivato di risorse.

l'esperienza di visitaGià dal corridoio d'ingresso del format di vendita, che fornirà pre-ziose informazioni e proiezioni sulle reazioni di acquisto dei con-sumatori, prenderemo coscien-za di essere in un supermercato

visitatori, convogliando nuvole di vapore su di essi grazie a un sistema di valvole e sensori. nella piazza sarà presente anche un Vertical plotter, un dispositivo che riporta in tempo reale, scrivendoli sulla facciata del padiglione, i dati relativi agli acquisti e all'affluenza all'interno del supermercato. RadioCoop farà da amplificatore di tutto ciò che succederà nel distretto del cibo del futuro trasmettendolo nei 1.200 punti vendita Coop.

Coop: una parete identitaria illu-strerà il concetto chiave della pro-prietà condivisa riassumendo la storia delle coop di consumo. Passato questo "surrogato" di ma-gazzino a riassortimento automa-tico veloce (doveva essere sotter-raneo, ma sotto Expo non è stato possibile scavare), una scala mo-bile ci condurrà in alto da dove si aprirà una vista degradante sulla Food valley, la vallata dei prodotti: saranno loro, disposti su gradoni e organizzati in cinque filiere pro-duttive (latte e derivati; tè, caffè e cacao; cereali e birra; carne e pe-sce; ortofrutta e vino), i principali protagonisti del Supermercato del Futuro in cui opereranno 40 di-pendenti di Coop Lombardia.

Prima di arrivare al piano supe-riore, su un mezzanino, incontre-remo un presidio di soci Coop e avremo altre info sul movimento cooperativo. Un altro incontro ravvicinato avverrà tra le corsie con YuMi (abbreviazione di "You and me"), un robot con braccia, vista e tatto capace di interagire con i clienti.L'assortimento sarà composto da 1.500 prodotti realizzati in stabi-limenti italiani (una novantina i fornitori coinvolti). "Semplice-mente sfiorandoli – spiega Car-lo Ratti – potremo interrogarli e ottenere tutte le informazioni che cambieranno la nostra esperien-za di visita". Una esperienza che sarà anche di acquisto, piacevole

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Nelle due immagini la serra galleggiante Jellyfish Barge. Sotto, il Bio-on

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12 primo piano consumi

IL CORNER LIBRERIA DEL SupERmERCAtO DEL FutuROall’interno del supermercato del Futuro nasce un innovativo modello di libreria dedicata ai temi di expo a cura della catena librerie.coop, e bookrepublic, libreria online specializzata in ebook. oltre a integrare l’offerta del catalogo cartaceo con le possibilità del digitale, la libreria offrirà dei percorsi di lettura accessibili attraverso QR code lungo la visita del supermercato. "l’idea – spiega domenico pellicanò, presidente di librerie.coop – è che il contenuto dei libri, associati ai cibi esposti, sia un'ulteriore estensione di ciò che viene raccontato sui prodotti dai monitor che accompagneranno il visitatore tra i banchi. un modello innovativo di libreria che gioca sull’integrazione tra il libro cartaceo e le tante possibilità che il digitale offre".la visita al supermercato si concluderà con uno spazio libreria dedicato ai temi di expo a cura della catena librerie.coop e di bookrepublic. la libreria proporrà a rotazione circa 5.000 titoli cartacei e oltre 30 mila titoli in formato digitale, in italiano e in inglese; titoli dedicati alla cultura del cibo nelle più diverse declinazioni: la saggistica di carattere divulgativo, incentrata sui temi dell’alimentazione, l’ecologia, la sostenibilità, il consumo critico e la cucina. nello spazio libreria saranno installati uno schermo touch e un video wall: qui il lettore potrà interagire con i libri digitali, leggerne l’anteprima, acquistarli e scoprire contenuti editoriali. all’interno del supermercato del Futuro, i visitatori incontreranno, all’inizio delle cinque filiere dedicate al cibo, altrettanti Qr code tematici.

attraverso questi link si potrà accedere, con smartphone e tablet, alla libreria digitale (www.libreriecoop.bookrepublic.it) e scoprire e acquistare i migliori ebook sui temi legati ai cibi esposti, raccolti in percorsi di lettura realizzati dai librai di librerie.coop e di bookrepublic. saranno infine organizzati nell’aula del Futuro dell’exhibition area, eventi e presentazioni di libri che offriranno occasioni di dialogo ed incontro con gli autori e scrittori. pensando ai visitatori di expo, una collana di 10 guide turistiche in formato digitale inviterà alla scoperta delle chicche nascoste nelle più belle città italiane. l’ebook della guida dedicata a Milano sarà disponibile gratis sul sito della libreria per tutti i visitatori.

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e coinvolgente, della durata me-dia prevista di 16-18 minuti, con 650-700 compresenze giornalie-re previste nel punto vendita. "Il flusso di visitatori che ci atten-diamo toccherà punte di 30 mila persone al giorno", stima ales-sandro Mazzoli, direttore com-merciale di Coop Italia.

450 schermi!Ci saranno 450 schermi a fornire indicazioni al consumatore in due lingue (italiano e inglese) raccon-tando la storia, le peculiarità, i contenuti valoriali del prodotto, con tanto di correlati nella logica dei moderni "social". "Sopra i tavoli inclinati, più bassi degli scaffali di oggi – spiega Ga-briele Tubertini, direttore Si-stemi e Organizzazione di Coop italia, nonché coordinatore opera-tivo di Coop per Expo – abbiamo messo dei sensori di movimento simili a quelli di un Kinetic, il gio-co per ragazzi. I sensori intercetta-no il consumatore davanti a ogni modulo che è fatto di 4 prodotti. Basterà un movimento del brac-cio, e sullo schermo compariran-no le informazioni, anche quelle poco accessibili che non si trova-no in un'etichetta tradizionale". Una interazione tattile e dunque meno futuribile, invece, è previ-sta lungo le pareti dove ci saranno schermi touchscreen più grandi, intorno ai 20 pollici. A conclusione della nostra "visi-tor experience" ci sarà una grande DataViz, una parete video di 17 x 5 metri posta al di sopra della barriera casse. Rappresenterà in tempo reale i dati relativi al punto vendita, come il numero dei visi-tatori, con quali prodotti interagi-scono maggiormente, la top ten dei più venduti, ecc. ecc. Infine ci sarà uno spazio libreria dedicato ai temi di Expo a cura di Librerie.coop e Bookrepublic, ca-tena specializzata in ebook (vedi box nella pagina di sinistra). ●

Gli italiani, coerenti col loro storico settarismo, si dividono ancora tra Guelfi e Ghibellini su tutti gli argomenti possibili, compreso lo sport, dal calcio ai sostenitori di Bartali o Coppi. Dal punto di vista scientifico questo atteggiamento, troppo ”sportivo” è inconcepibile ma quando scendiamo nel pratico la divisione (uno steccato se non proprio del filo spinato!) tra vegetariani e carnivori, tra prodotti cosiddetti “naturali”, genuini o biologici, quasi in contrapposizione con qualsiasi moderna produzione tecnologica sono fonte di prevenzioni non giustificabili dal punto di vista scientifico.Le biotecnologie pongono dei problemi etici e di sicurezza, tanto più in campo nutrizionale, occorrono quindi misure cautelative ma non per questo si può osteggiare qualsiasi innovazione. Comunque, l’aver svincola-to l’atto del mangiare dalla fame cronica e dalle carestie lo ha gravato di altri simboli, di ritualità e socialità che è forse giusto difendere pur se tra-scendono la finalità del nutrirsi. Il rifiuto di ogni “manipolazione”, non importa se migliorativa e figlia di strategie naturali già attuate empiricamente da generazioni di agricoltori, è radicata e ostentata come un valore culturale. Per un medico, invece, è difficile giustificare l’esaltazione del “naturale” ben oltre i suoi limiti reali e, viceversa, auspicare innovazioni farmacologiche (ad esempio la produzione di analoghi dell’insulina, di nuovi antibiotici, vaccini, ecc.) per poi respingere aprioristicamente qualsiasi trattamento rivolto a com-pensare la carenza di ferro del riso o a potenziare la resistenza ai parassiti di una specie vegetale, altrimenti destinata alla scomparsa o ad una ecces-siva irrorazione di fitofarmaci.E’ doveroso proteggere gli alimenti tradizionali e la biodiversità dalla sopraffazione di una tecnologia rivolta soprattutto al successo commercia-le, ma non si può neppure ignorare che la tecnologia, una volta soddisfatto il principio di sicurezza, può “migliorare” o “creare” alimenti di significato preventivo (dietetici, probiotici, alimenti privi di glutine o di lattosio, cibi light o a ridotto contenuto di colesterolo e acidi grassi saturi, ecc.), certa-mente utili in ogni fascia di età.L’appuntamento che l’Italia dovrà gestire con l’EXPO 2015 non può essere solo l’occasione per valorizzare al meglio i prodotti nostrani (spesso sapien-temente lavorati ma non prodotti sul suolo nazionale) e dovrà avviare un confronto culturale su problemi di vasta portata, come la sostenibilità delle scelte nutrizionali o degli sprechi nel mondo civilizzato. La partita non va limitata a una fiera di prodotti ma implica una crescita culturale in primo luogo degli stessi consumatori, orientati non da suggestioni media-tiche ma dalla realtà scientifica a salvaguardare il cibo e il gusto senza pre-clusioni assurde e col buonsenso necessario.

L'Expo diventiun'occasione di crescita culturale

di Eugenio del Tomapresidente onorario dell’associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare

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per

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15 primo piano consumi 15

“Sarà un luogo unico per tutti coloro che amano il buon cibo: il primo parco che racconterà al mondo la meraviglia dell’agroalimentare e dell’eno-gastronomia italiani, i suoi prodotti e i produttori, dal campo fino al piatto. Fico nasce perché il mondo par-li dell’Italia”. Tiziana primori, amministratore dele-gato di Fico Eataly World racconta con entusiasmo la Fabbrica Italiana Contadina (Fico) che sta sorgendo a Bologna e aprirà in una staffetta ideale, poco dopo la chiusura dell’Expo, per attrarre visitatori da tutto il mondo. Secondo il National Geographic Traveller, prima ancora di nascere è già fra le mete imperdibili del 2015 nel pianeta. Per realizzarlo, i lavori sono par-titi a gennaio. Senza consumare nuovo territorio, Fico occuperà l’area di 80.000 metri quadrati del Centro Agroalimentare di Bologna, presieduto dal professore “antispreco” andrea segré, inventore del Last Minute Market. Grazie alla riconversione degli enormi spazi finora utilizzati dal mercato or-tofrutticolo della città, qui troveranno posto cam-pi e coltivazioni didattiche, stalle e animali rappre-sentativi di tutte le filiere; oltre 40 mini-fabbriche dove assistere alla produzione delle grandi specia-lità nazionali, dai salumi tradizionali fino alla liqui-rizia; decine di ristoranti, chioschi e botteghe per degustare i piatti e acquistare i prodotti migliori del nostro Paese; aree, laboratori e percorsi didattici;

un grande centro congressi e spazi per la cultura, ovviamente a tema. “Stimiamo che oltre 6 milioni di persone, dall’Italia e dall’estero, verranno a visi-tarlo - continua Primori - A partire dagli studenti: Fico è un luogo dove conoscere l’immenso patri-monio del nostro cibo, e vuol diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano”. Il progetto nasce da un’originale collaborazione tra pubblico e privato. Il Comune di Bologna, che è il maggiore azionista del Caab, ha conferito terreni ed edifici del mercato per un valore di circa 50 milioni di euro in un fondo immobiliare, che ha poi raccolti oltre 45 milioni di euro di investimenti privati, per un totale di oltre 95 milioni di euro. Fondi in gran parte provenienti dal territorio e soprattutto dalle coope-rative. Organizzazione interna, promozione e “po-polamento” di Fico sono affidate invece alla società di gestione Fico Eataly World, costituita tra Coop Adriatica, Coop Reno e Eataly: oscar Farinetti è il presidente, Primori, dirigente di Coop Adriatica, è l'amministratore delegato. “In questi mesi abbiamo già individuato buona par-te degli operatori che gestiranno i laboratori di pro-duzione - spiega Primori - Anche chi sarà a Fico rac-conterà la “biodiversità” dell’agroalimentare italiano: grandi, piccole, medie aziende; marchi affermati e piccolissimi artigiani; start up di giovani e produttori secolari di tutta Italia. Con un tratto comune: l’amo-re per l’eccellenza”. Ora si sta lavorando alla selezione dei ristoranti; manca ancora qualche mese, invece, per chi vorrà candidarsi a lavorare a Fico, tramite il sito www.ea-talyworld.it: in tutto, si stima che le centinaia di im-prese presenti nel parco occuperanno circa 700 per-sone, ed altri 3.000 posti nasceranno nell’indotto.

Col concorso di Coop Adriatica e Coop Reno a Bologna sta nascendo un grande parco per venire a scoprire le meraviglie del cibo. Aprirà dopo l'Expo

C'è Fico in arrivo

di paola MinoliTi

consumatoriaprile 2015

Qui sopra Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico Eataly World, insieme a Oscar Farinetti. A sinistra un disegno di come sarà uno degli spazi interni di Fico

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È una liberalizzazione che, secondo le stime Coop e proprio in virtù della maggiore concorrenza che avrebbe deter-minato, avrebbe consentito di far risparmiare ai consumatori e alle famiglie italiane 700 milioni di euro. Eppure è una liberalizza-zione che anche stavolta non si farà, annunciata e poi cancellata per l’ennesima volta. Infatti, dopo il governo Monti anche quello Renzi si è arreso

alle pressioni e alle lobby. Parlia-mo dei farmaci di fascia C, quelli per il cui acquisto serve una ricet-ta medica (ma che sono a carico del paziente). Farmaci che sono e resteranno vendibili solo nelle farmacie tradizionali e non an-che nelle parafarmacie, tra cui rientrano pure i 124 corner Co-op salute. Si badi che nelle circa 5.000 parafarmacie esistenti (in-trodotte dalla parziale liberalizza-zione varata da Bersani del 2006)

farmaciliberalizzare riduce i prezzi

ma non si vuole andare avanti

di daRio Guidi

L'esperienza dei Coop Salute e delle parafarmacie dimostra che dove si è aperto il mercato il costo si è abbassato. Ma sulla proposta di allargare questa possibilità alle medicine di fascia C il governo ha detto no. A danno dei consumatori

lavorano migliaia di farmacisti (solo nei corner Coop salute so-no 450) in tutto e per tutto uguali a quelli delle farmacie. Ma per un qualche incomprensibile motivo non vanno bene a vendere tutti i tipi di farmaci.In più l’esperienza delle parafar-macie e in particolare dei corner Coop salute, dimostra in manie-ra incontrovertibile che da un au-mento della concorrenza è deri-vato un generale abbassamento

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17consumatoriaprile 2015

i tre nuovi farmaci a marchio Coop già disponibili nei corner Coop salute sono prodotti, due, desti-nati a curare le affezioni delle vie respiratorie e, uno, gli stati febbrili e dolorosi. si tratta di farmaci del tutto simili a noti prodotti, con marchi affer-mati sul mercato, per i quali è scaduta la tutela del brevetto (così detti “farmaci generici”). i prodotti “ originatori” dei prodotti Coop sono i seguenti: Fluimucil mucolitico • acetilcisteina CoopTachifludec •CalefredFluifort • Carbocisteina Coop

1 - la prima novità in casa Coop è l’acetilcisteina 200 mg. Si tratta di un fluidificante del muco e si usa per il trattamento delle affezioni respiratorie caratterizzate da ipersecrezione densa e vischio-sa. L’Acetilcisteina Coop viene proposta in bustine (ogni confezione è di 30) contenenti un granulato per uso orale da sciogliere in un bicchiere d’acqua.

2 - la seconda novità è il Calefred, una polve-re per soluzione orale al gusto limone e miele. Si tratta di un farmaco ad attività analgesica, anti-piretica e decongestionante nasale che si usa per il trattamento sintomatico dell'influenza, del raf-freddore e degli stati febbrili e dolorosi, con azione decongestionante sulle prime vie aeree superiori. Calefred è venduto in confezioni da 10 bustine il cui contenuto va sciolto in un bicchiere d’acqua.

3 - il terzo prodotto è uno sciroppo mucolitico, si tratta della Carbocisteina Coop 90 mg/ml (ven-duto in flaconi da 200 ml) che agisce come mu-colitico, fluidificante nelle affezioni dell'apparato respiratorio acute e croniche.

Questi tre farmaci si sono aggiunti ai due “sto-rici” pionieri del prodotto Coop in questo campo e disponibili già da alcuni anni. si tratta del pa-racetamolo Coop in compresse da 500 mg, che funziona come analgesico contro cefalee, nevral-gie e altre manifestazioni dolorose, ma che funge anche da antipiretico per il trattamento sintoma-tico degli stati febbrili. il paracetamolo Coop vie-ne venduto in scatole da 20 compresse.l’altro prodotto è l’acido acetilsalicilico e aci-do ascorbico Coop (330 mg più 200 mg) in compresse effervescenti. Anche questo è un prodotto analgesico e antipiretico che agisce con-tro il dolore e la febbre nella terapia delle sindro-mi influenzali, ma anche contro nevralgie, mal di denti, dolori reumatici e mestruali.i farmaci Coop rispondono all’obiettivo di da-re forte convenienza al consumatore rispetto al farmaco originatore.Sono medicinali che possono avere effetti indesi-derati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Calefred è controindicato nei bambini al di sotto dei 12 anni.(autorizzazione del 23/03/2015)

Coop lancia tre nuovi farmaci A cosa servono Calefred, Carbocisteina e AcetilcisteinaMassima qualità unita ad una forte convenienza

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dei prezzi. Nei Coop salute i prezzi sono del 25/30% inferio-ri rispetto agli stessi identici pro-dotti acquistati in farmacia. Pec-cato però che questo risparmio riguardi solo la quota dei farmaci cosiddetti Sop e Otc, cioè quel-li di automedicazione vendibili senza ricetta medica (che rappre-sentano circa il 12-13% del mer-cato), che sono gli unici vendibi-li nelle parafarmacie. Aggiungere quelli di fascia C avrebbe voluto dire allargare l’area di riduzione dei prezzi a un ulteriore 17% del mercato. Ed è importante sapere (come mostra la tabella in que-ste pagine) che gli italiani, per acquistare farmaci di fascia C,

hanno speso, nei primi 9 mesi del 2014, 2 miliardi e 210 milio-ni di euro. Dunque ogni punto percentuale di sconto vale 22 mi-lioni di euro spesi in meno dagli italiani.E qui la storia della mancata libe-ralizzazione della vendita dei far-maci di fascia C, si incrocia con un altro capitolo dell’impegno Coop. Un impegno che, come vedete più dettagliatamente nella scheda in queste pagine va avan-ti. Parliamo della produzione di farmaci a marchio Coop, che ora sono diventati 5 (in arrivo ce ne sono altri due così da arrivare a 7), con l’introduzione di tre nuo-ve referenze.

Parliamo di prodotti che hanno come farmaci originatori nomi ben noti in quasi tutte le famiglie (dal Vivin C alla Tachipirina, dal Tachifludec al Fluimucil). Eb-bene i farmaci a marchio Coop hanno prezzi sino al 50% infe-riori ai loro equivalenti di mar-ca. Fate un po’ di conti e capite bene che la stima di 700 milioni di potenziale risparmio per le fa-miglie, da cui siamo partiti, è già tutta spiegata. Nel 2013 la vendita dell’acido Acetilsalicilico più aci-do ascorbico e del Paracetamolo Coop (nei soli 124 Coop salute rispetto alle oltre 18 mila farma-cie) ha consentito un risparmio di 500 mila euro. ●

18consumatoriaprile 2015

2010 (in milioni)

2011 (in milioni)

2012 (in milioni)

2013 (in milioni)

2014 (in milioni)

∆ % 14/13

spesa convenzionata netta 8.423 7.776 7.029 6.678 6.455 -3,3%

distribuzione diretta e per conto di fascia a

1.608 2.124 2.124 2.240 2.314 3,3%

ToTale spesa pubbliCa 10.031 9.900 9.153 8.918 8.769 -1,7%

Compartecipazione del cittadino (ticket)

714 975 1.052 1.074 1.121 4,4%

acquisto privato di fascia a 708 810 852 905 905 0,0%

Classe C con ricetta 2.338 2.421 2.275 2.251 2.210 -1,8%

automedicazione (SOP e OTC) 1.550 1.610 1.608 1.736 1.727 -0,5%

ToTale spesa pRiVaTa 5.310 5.816 5.787 5.966 5.963 -0,1%

ToTale spesa FaRMaCeuTiCa 15.341 15.716 14.940 14.884 14.732 -1,0%

Quota a carico ssn (%) 64,4% 63,0% 61,3% 59,9% 59,5%

italia, in 9 mesi una spesa farmaceutica di 14 miliardi e 732 milioni di euroLa spesa pubblica cala più di quella privataconfronto fra i primi 9 mesi del periodo 2010/2014

Fonte: Rapporto Aifa (Agenzia italiana del farmaco) 2015 sull'uso dei farmaci in Italia

la tabella rileva un calo nella spesa farmaceutica complessiva dello 1% tra 2013 e 2014. il calo più accentuato (-1,7%) riguarda la spesa pubblica. la spesa privata cala dello 0,1% nonostante il consistente aumento del 4,4% (da 1.074 milioni a 1.121 milioni) della spesa in compartecipazione del cittadino, sostanzialmente rappresentata dall'aumento del ticket dovuto sui farmaci di fascia a. i farmaci di fascia a sono quelli essenziali, legati a malattie croniche e sono in larga parte gratuiti. Ma la quota di quelli per cui si deve pagare il ticket è aumentata progressivamente.nella spesa privata, tra 2013 e 2014, cala sia la spesa per i farmaci di fascia C, quelli con ricetta (-1,8% da 2.251 milioni a 2.210 milioni), come quella dei farmaci senza ricetta (sop e otc) per i quali si passa da 1.736 milioni nel 2013 a 1.727 milioni nel 2014, con un calo dello 0,5%.

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19 primo piano sanità

scelta la strada del Disegno di legge, ora affidato al complicato iter di discussione parlamentare e non a un Decreto da convertire entro 60 giorni. Credo che i consumatori e le famiglie italiane si aspettas-sero e avessero bisogno di scelte fatte con maggior coraggio”.Sullo stop ai farmaci di fascia C nelle parafarmacie, Pedroni, oltre alla lobby dei farmacisti ritiene pesi anche la volontà delle case farmaceutiche: “Dav-vero siamo davanti a qualcosa di incomprensibile. Non si capisce quali problemi di tutela della salu-te pubblica possano esserci e non si capisce per-ché debbano esistere farmacisti di seria A e di se-rie B. L’esperienza di questi anni parla chiaro e lo abbiamo detto pubblicamente. Aumentare la con-correnza, anche solo per una ridotta quota di far-maci, ha fatto abbassare i prezzi e dunque il margi-ne dei produttori si è ridotto. Come confermano i nostri nuovi farmaci a marchio che sono già di-sponibili (di cui parliamo in queste pagine). Noi non intendiamo certo rinunciare a rafforzare la nostra presenza su questo fronte, perché la conve-nienza che riusciamo a trasferire ai consumatori è

"Sia chiaro che il nostro auspicio ma anche il nostro im-pegno è che la questione dei farmaci di fascia C, vendibili so-lo nelle farmacie, non si chiuda con il disegno di legge presen-tato dal governo; un disegno molto riduttivo e che segna una

retromarcia, mentre su altri temi si sta procedendo con più coraggio e lungimiranza. Spero che assieme a Coop ed ai milioni di soci che rappresentiamo, as-sieme alle associazioni di consumatori e dei parafar-macisti sia possibile trovare forme per sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica, affinché il disegno di legge possa essere modificato”. Parole di Marco pedroni, presidente di Coop Ita-lia che a fronte dell’atteso pacchetto governativo in materia di liberalizzazioni non nasconde la sua delusione.“Sui farmaci in particolare, ma anche guardando all’insieme delle proposte – prosegue Pedroni – ritengo siamo davanti ad un pacchetto piuttosto debole, anche in considerazione del fatto che si è

"Per Coop l'impegnosui farmaci continua"

Parla il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni: "Delusi dal disegno di legge del governo. Sui farmaci di fascia C spero in una mobilitazione dell'opinione pubblica per ottenere modifiche. Si decida pensando all'interesse delle famiglie"

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20 primo piano sanità

ancor più consistente. Parliamo di fino a un 50% in meno rispet-to agli equivalenti prodotti di marca. Ma è una sfida dura, an-che perché le procedure autoriz-zative richieste dall’Aifa, (l’A-genzia italiana del farmaco ndr) sono lunghe, complesse e co-stose. E anche qui ritengo che, rispetto a questo stato di cose, favorire l’arrivo sul mercato e la commercializzazione di nuo-vi farmaci generici (cioè quelli il cui brevetto è scaduto) sarebbe molto importante”.“Noi – prosegue Pedroni – rite-niamo che quello dei farmaci sia un capitolo di spesa molto im-portante e delicato per ogni fami-glia. Nessuno, nonostante qual-cuno abbia cercato di accreditare che sarebbe successo il contra-rio, corre a fare incetta di farma-ci perché costano meno. Le fa-miglie sono più che mai attente a ciò che spendono, come ci hanno insegnato questi anni di crisi. Si compra ciò che è necessario e al miglior rapporto qualità-prezzo. Ma nel campo dei farmaci troppo spesso non c’è scelta, per colpa di un mercato ancora molto rigido e centrato sulle farmacie tradizio-nali. Noi invece diciamo che oc-corre mettere l’interesse delle fa-miglie al primo posto”. Il Disegno di legge varato dal go-verno, se non contiene la norma sui farmaci di fascia C, prevede però che non solo i farmacisti po-tranno essere titolari di una atti-vità, ma anche le società di capi-tali che potranno così entrare in questo mercato e possedere di-versi punti vendita. “Anche que-sta – commenta Pedroni – non mi pare una novità di particolare rilievo per i cittadini. Da un lato sicuramente le quote di chi og-gi possiede una farmacia vengo-no valorizzate e le farmacie sono contendibili ma restano quelle. La gara per una maggior concor-renza passa da altre strade”.

Tra le tante iniziative di legge del nostro parlamento che merite-rebbero un percorso privilegiato e urgente ce ne è una particolarmente "sfortunata" e nello stesso tempo urgente. Ogni secondo che passa (lette-ralmente ogni secondo) in Italia si consumano circa 8 mq di suolo. Ciò significa che, in questo paese, circa 25.000 ettari all'anno di territorio utile vanno perduti sotto una vera e propria alluvione di asfalto e cemento e sottratti agli usi umani tradizionali, come l'agricoltura. Se si considera che, per dirne una, nel Regno Unito, gli ettari perduti sono circa 10.000/anno (cioè quanto da noi la sola Sicilia), si comprende immediata-mente la portata del problema. Qui non si tratta solo dell'impatto ambien-tale e paesaggistico, pure gravissimi in un paese vocato ad attrarre turisti, ma anche di valori e produttività. Così facendo, infatti, la percentuale di suolo impermeabilizzato artificialmente da asfalto e cemento ammonta ormai a circa il 7,3% del totale nazionale, contro una media europea di 4,3, cosa che si traduce in una maggiore esposizione al rischio idrogeologico di una nazione che già adesso, in questo campo, ha il poco onorevole primato continentale. E in agricoltura gli effetti di questa vera e propria devastazione territoriale silenziosa sono ancora più gravi, deprivando la popolazione di una parte significativa di risorse utili. Per fare un altro esempio, se i 70 ettari per-duti ogni giorno fossero interamente coltivati a cereali, in soli tre anni se ne sarebbe impedita la produzione di 450.000 tonnellate, per circa 90 milioni di euro di costi e una conseguente ulteriore dipendenza dalle importazioni.Ecco perché è urgente approvare la legge per il contenimento del con-sumo di suolo che giace in Parlamento da due anni. Soltanto negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari un tempo agricoli sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni vuoti e 25 milioni di vani sfitti: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza. La cementificazione riscalda il pianeta, pone problemi crescenti al rifornimento delle falde idriche e non reca più alcun beneficio, né sull’oc-cupazione né sulla qualità della vita dei cittadini. Inoltre questa bulimia costruttiva considera il territorio una risorsa inesauribile, in un mec-canismo deleterio che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai cittadini (mone-tizzazione del territorio). Di più: in molti casi le nuove costruzioni hanno impegnato aree che dovevano essere lasciate libere perché a rischio natu-rale elevato, come è il caso delle abitazioni abusive costruite alle pendici del Vesuvio, nella zona rossa di Sarno, lungo le coste tirreniche a rischio tsunami e ovunque ci siano corsi fluviali che possono esondare. ●

Ma il suolonon è una risorsa inesauribile

di Mario Tozziprimo ricercatore Cnr - Igage conduttore televisivo

un pianeta da difendere

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immagina una città dove muoversi in bicicletta sia un fatto normale e diffuso. una città senza clacson, traffico e inquinanti. una città dove lo skyline principale è quello offerto da file di bambini che a piedi o in bicicletta vanno a scuola felici. sembra una fiaba vero? eppure questa magia in italia, almeno per un giorno, accade da 15 anni e si chiama bimbimbici. si tratta della giornata per grandi e piccini dedicata alla mobilità sostenibile patrocinata dal Ministero dell’ambiente e organizzata da Fiab - Federazione italiana della bicicletta.“bimbimbici - dice Giulietta pagliaccio presidente di Fiab - è un invito a riflettere sulla necessità di creare nelle nostre città zone verdi e percorsi ciclabili per aumentare la complessiva vivibilità dei centri urbani e riaffermare il tema della sicurezza dei più piccoli negli spostamenti quotidiani”. la campagna ha ormai una tradizione consolidata e interessa ormai 250 città italiane, quasi 50 capoluoghi di provincia e coinvolge oltre 60.000 persone. l’edizione 2015 di bimbimbici realizzata in collaborazione con Coop attraverso la sua linea di

una palla di giornali malamente accartocciati: è il simbolo della campagna di comunicazione “Meno Giornali = Meno liberi” in corso da alcune settimane e lanciata da 9 associazioni e sindacati del settore (alleanza delle Cooperative italiane Comunicazione, Mediacoop, Federazione italiana liberi editori, Federazione italiana settimanali Cattolici, Federazione nazionale stampa italiana, articolo 21, sindacato lavoratori Comunicazione CGil, associazione nazionale stampa online, unione stampa periodica italiana) per salvaguardare il pluralismo dell’informazione e per una riforma urgente dell'editoria.C’ è una petizione, pubblicata sul sito www.menogiornalimenoliberi.it (e su tutti i social, l'hashtag #menogiornalimenoliberi), che tutti sono invitati a sottoscrivere, con cui si chiede di mettere mano ai tagli immotivati del contributo diretto all’editoria e di avviare subito un Tavolo di confronto sull’indispensabile riforma dell’intero sistema dell’informazione (giornali, radio, tv, internet). Come spiega Roberto Calari, presidente di alleanza delle cooperative italiane comunicazione “sono oltre 200 le testate non profit che rischiano di chiudere sul territorio nazionale, lasciando sul campo 3.000 posti di lavoro tra giornalisti, grafici e poligrafici. Quotidiani locali, riviste di idee, periodici di comunità, settimanali cattolici, organi di informazione delle minoranze linguistiche, ma anche giornali nazionali di opinione.È questo il mondo messo in crisi dal taglio dei contributi 2013 (dimezzati retroattivamente a bilanci già chiusi) e 2014. sono 300 milioni di copie distribuite in meno ogni

"MENO giORNALi=MENO LiBERi"LA CAmpAgNA pER DIFENDERE IL pLuRALISmO DELL'INFORmAzIONE

"BImBImBICI", COOp CON FIAB PER uNA MOBiLiTà SOSTENiBiLE

anno, 500mila pagine di informazione che verranno a mancare, con danni gravissimi per l'indotto (tipografie, trasporti, distributori, edicole) e le economie locali. i promotori calcolano che i costi per lo stato saranno largamente superiori al valore del Fondo per il contributo diretto all’editoria, individuabile, per il 2015, in circa 90 milioni di euro. i promotori ricordano invece che la Carta fondamentale dei diritti dell’unione europea impegna ogni paese a promuovere e garantire la libertà di espressione e di informazione, mentre lo stato italiano è agli ultimi posti in europa per l’investimento pro capite a sostegno del pluralismo dell’informazione. “la nostra campagna – prosegue Calari – continuerà anche perché vogliamo agganciarla alla discussione sulla riforma complessiva dell’editoria, riforma che dovrebbe prevedere un nuovo fondo per il pluralismo dell’informazione per andare verso una visione multipiattaforma e multimediale della risorsa informativa. non si può tergiversare perché siamo in profondo ritardo e le sofferenze delle aziende sono insopportabili. Ricordo infine che in molti paesi dell’unione europea ci sono contributi diretti e indiretti dello stato che offrono sostegno addirittura alla nascita di nuovi strumenti dell’informazione considerati come beni pubblici”. si puo' firmare anche da www.change.org.

prodotti Club 4-10, avrà il suo momento clou il 10 maggio, ma prima di quella data altri eventi sono stati pensati per rendere bimbimbici 2015 un’edizione memorabile e capace di promuovere stili di vita sani e consapevoli dal punto di vista sia ambientale che alimentare. Tra questi, il 21 marzo scorso a Vicenza, il convegno nazionale "più sani e felici a piedi o in bici". in più accanto al consueto concorso per le scuole dal significativo slogan "la nostra ricetta è presto detta: mangia sano e vai a piedi o in bicicletta!", quest’anno Fiab lancia il giorno 8 maggio la prima giornata nazionale “Tutti a scuola a piedi o in bicicletta”, dedicata ai pedibus e bicibus del territorio italiano che sono a oggi la risposta più sostenibile negli spostamenti casa-scuola. Madrina e testimonial della manifestazione sarà anche quest’anno Filippa lagerbäck, grande appassionata di bicicletta e che abbiamo imparato a conoscere attraverso la trasmissione “Che tempo che fa”. Tutte le informazioni per partecipare al concorso e per organizzare le pedalate dell’’8 e 10 maggio in ogni città si possono reperire sul sito www.bimbimbici.it

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Liberi di ricordareL'Italia a 70 anni dalla fine della II guerra mondiale

Il prossimo 25 aprile l'Italia celebra i 70 anni dalla Li-berazione e dalla fine della seconda guerra mondiale. Una ricorrenza su cui ci è parso doveroso provare a riflettere perchè, proprio in una fase in cui fanatismi ideologici e religiosi si (ri)affacciano e lo spettro di conflitti danza ai confini dell'Europa e del Mediter-raneo, la ricerca e la costruzione di una memoria co-mune appare fondamentale. Come base su cui defi-nire la convivenza della nostra società, ma anche per saper affrontare le sfide del futuro, come paese e co-me Europa.Su questi temi abbiamo sentito Guido Crainz, uno dei più importanti storici italiani, autore di diversi saggi sull'Italia contemporanea e docente all'Univer-sità di Teramo.

Cos’ha rappresentato nella storia italiana una vicenda come quella della lotta di Liberazione

dopo il ventennio segnato dal regime fascista?Ha aiutato il paese a interrogarsi su se stesso, sulla pro-pria ragion d’essere. A guardarsi allo specchio, a capi-re che era possibile un futuro. A scegliere. A mettersi alla prova e a pagare di persona. “È la prima volta che mi accorgo di avere una Patria come qualcosa di mio, di affidato in parte anche a me”: lo annotava all’indo-mani del 25 luglio del 1943 Pietro Chiodi, professore di liceo ad Alba, in Piemonte. E Giacomo Ulivi, uno dei condannati a morte della Resistenza, scriveva ai suoi cari: “tutto noi dobbiamo rifare (…) ma soprat-tutto, vedete, noi dobbiamo rifare noi stessi”. In quel-la stessa lettera Ulivi aggiungeva: l’inganno peggiore di una “diseducazione ventennale” è stato quello di convincerci della “sporcizia” della politica e di intac-care così “la posizione morale, la mentalità di molti di noi. Credetemi: la cosa pubblica è noi stessi (…), la nostra famiglia, il nostro lavoro, il nostro mondo, ogni

Allo storico Guido Crainz abbiamo chiesto di spiegare il valore che, nella storia del nostro paese, hanno avuto la lotta di Liberazione e il patto che portò alla Costituzione repubblicana. E di capire cosa c'è di attuale in quei passaggi e come si può tener viva la memoria soprattutto tra le giovani generazioni

di daRio Guidi

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i testi che vi proponiamo sono stati scritti da ra-gazzi e ragazze, studenti delle scuole superiori dopo la visita al campo di concentramento di au-schwitz-birkenau, organizzata dalla Fondazione Fossoli, e partecipando a un laboratorio di scrittu-ra con gli scrittori paolo nori e Carlo lucarelli

Un silenzio che ti colpisceEd è in quel momento che capisco. Birkenau è la vastità, quella vastità in cui ci si perde con i piedi e con la testa; Birkenau è il silenzio, quel silenzio che ti colpisce lo stomaco, il silenzio straziante di vittime innocenti; Birkenau è una macchina di di-struzione perfetta elaborata dai tedeschi; Birke-nau è il bambino morto troppo presto aggrappa-to alla madre in una camera a gas; Birkenau è la moglie separata dal proprio marito; Birkenau è l’uomo che uomo non è più.Ho i brividi e non riesco a esprimere le sensazio-ni che provo. Sono triste, arrabbiata, incredula, sconvolta al tempo stesso. Immaginatevi tutto questo, perché Birkenau è molto di più. Nicole

Oltre il filo spinatoMi immaginai, anche, un deportato che guarda-va oltre il filo spinato, magari proprio nel punto in cui mi trovavo io, e vedeva le stesse betulle che guardavo anche io e in quel momento si attivò ilblocco psicologico che mi accompagnò per l’in-tera giornata. Spesso per quanto io provassi a immaginare come poteva essere, non ci riuscivo. Luigi Una foto in bianco e neroC’è caldo e il vento scompiglia i capelli. Sembra quasi di passeggiare. Nulla di ciò che vedi cerca di adeguarsi alla tua capacità di comprensione, e tutto sembra suggerire che Birkenau è bellissi-ma. Forse è proprio questo il problema. È difficile capire la tragicità di un luogo aspettandotelo in bianco e nero come nelle foto.Proprio per questo Birkenau è uno schiaffo ad ogni convinzione e ad ogni pretesa di compren-sione assoluta, un insieme di elementi che ti de-vi accontentare di accogliere senza la pretesa di farli tuoi modellandoli in base ai tuoi schemi, al-la tua raffigurazione della realtà. Sofia

Ipocriti e indifferentiMi sono incazzata perché la gente comune del popolo tedesco (ma non solo) non ha fatto nulla.Ed ho capito che, purtroppo, le persone sono in-differenti, guardano nel loro piccolo mondo, non alzano lo sguardo, sono ipocrite e badano al loro piccolo mondo cercando di arricchirlo il più possi-bile senza mai pensare alla gente che calpestano per fare ciò. Bene, la storia non insegna niente.Se ogni persona si fosse ribellata non sarebbe successo tutto quello che invece è accaduto. Vero è che molti erano ferventi sostenitori della politi-ca esecutiva nazista, ma tutti i dissidenti? I con-trari? Il resto del mondo? Cecilia F.

Non è una storia finitaSono stati giorni intensi, faticosi, ho cammina-to tanto, ho provato continue fitte allo stoma-co alla vista di certi luoghi (…) e ho capito che Auschwitz non è una storia finita. Auschwitz è nell’uomo bianco che si crede superiore a quello nero, Auschwitz è nell’egoismo di certe perso-ne, Auschwitz è nella discriminazione di alcune razze (marocchini, rumeni, albanesi ecc...), Au-schwitz è nel ragazzino che si comporta da bullo. Io ho visto Auschwitz, io ho vissuto Auschwitz. E mi rimane solo una cosa da dire: purtroppo quel che è stato è stato, il passato non si può can-cellare. Per questo è necessario non dimenticare. Io, certamente, non dimenticherò. Nicole

“Vedere Auschwitz significa...”LA viSiTA Ai CAMPi di STERMiNiO NELLE PAROLE dEi RAgAZZi di Oggi

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Nella foto qui sopra l'ingresso dei ragazzi in visita al campo di Auschwitz. Nella pagina a sinistra immagini della Liberazione dell'aprile 1945. Nella pagina seguente il campo di Fossoli

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sua sciagura è sciagura nostra”. Ancora una volta, a set-tant’anni di distanza, dobbiamo ripartire da qui.

Qual è il valore e il senso del patto tra forze di di-versa ispirazione politica e culturale che ha con-sentito di dar vita alla nostra Costituzione?Il primo valore è il patto stesso: l’idea che fosse ne-cessario costruire la “casa comune”: con “ascolto re-ciproco, paziente ricerca di punti di incontro e di so-luzioni condivisibili, spirito di moderazione e senso della missione”. Sono le parole pronunciate da Gior-gio Napolitano nel 2008, nel sessantesimo anniver-sario della promulgazione della Carta, e a quel “senso della missione” diedero fondamento i valori e i prin-cipi che informano i suoi primi articoli. Un “miracolo della ragione”, come ebbe a dire Piero Calamandrei. In che misura l’esperienza della Resistenza e i va-lori espressi dalla Costituzione sono (o non so-no) diventati davvero un fondamento condiviso per la società italiana e perché?Passi avanti in quella direzione sono stati certo fat-ti ma si legga il secondo capoverso dell’articolo 3: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva par-tecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione po-litica, economica e sociale del Paese”. È difficile dire che sia stato realizzato per intero, ma in realtà tutta la storia della Repubblica è stata segnata dall’impegno a concretizzare i principi fondamentali fissati allora, di-sattesi a lungo. Si pensi alla parità fra uomo e donna: occorre attendere il 1963 perché le donne possano accedere alla magistratura, e addirittura il 1975 per un diritto di famiglia che dia pari dignità ai due coniu-gi. Si pensi anche al lungo permanere di norme e co-dici fascisti incompatibili con la Costituzione: inizia-rono ad essere aboliti - e con molta lentezza - solo a partire dal 1956, quando entrò finalmente in funzio-ne la Corte Costituzionale. Non è stata né automatica

né scontata l’educazione alla democrazia, ma su quel-la via ci si è incamminati davvero, allora. In una fase storica come quella attuale in cui la negazione dei più elementari diritti umani, la violenza fanatica e gli scenari di conflitto, ce li siamo trovati molto più vicini di quanto non pen-sassimo, lei ritiene che l’Italia e l’Europa dimo-strino di avere adeguatamente presente la lezio-ne su quel che è accaduto nel XX° secolo? All’indomani della seconda guerra mondiale l’idea stessa di Europa nacque dalla “lezione” dei drammi e dei crimini di massa della prima metà del secolo: dall’esigenza di non ripetere gli errori del primo do-poguerra, dalla necessità di includere anche le nazio-ni sconfitte - la Germania e l’Italia - nella costruzione di un futuro comune. E dall’“obbligo” assoluto di una rifondazione radicale del modo di essere delle nazio-ni e delle culture. Abbiamo riscoperto troppo spesso la necessità di quei valori: nella stessa Europa - si pen-si solo alle guerre che hanno lacerato la ex Jugoslavia- e in ogni parte del mondo. In un mondo “veloce” e tecnologico come quello attuale, come convincerebbe i ragazzi e le gene-razioni più giovani sul “dovere della memoria” e sull’utilità della storia come attrezzo fondamen-tale per guardare al futuro?È l’obiettivo che mi ha guidato in tanti anni di inse-gnamento, e mi hanno aiutato molto le “immagini” del passato e al tempo stesso il racconto di esso che ci è giunto grazie alla letteratura, l’arte, il cinema. Per la verità non parlerei tanto di “dovere” quanto di fa-scino della memoria: la scoperta continua di quella ricchissima miniera che è il passato. E ho sempre cer-cato di far capire agli studenti che il passato è reale come il presente e incerto come il futuro: cioè che non vi sono mai risposte e strade già costruite ma che al centro di ogni cosa vi sono le scelte consapevoli di donne e di uomini. Così come è stato nei mesi e nei giorni della Resistenza. ●

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la viGnetta di elleKappa

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IL CaMpO dI FOSSOLI

Una Fondazione per ricordarela Fondazione ex campo Fossoli (www.fondazionefossoli.org) è stata costituita nel gennaio 1996. suoi obiettivi sono la diffusione della memoria storica mediante la conservazione, il recupero e la valorizzazione dell'ex campo di concentramento di Fossoli. una delle attività più importanti è il progetto “un treno per auschwitz” giunto quest’anno alla sua undicesima edizione, grazie al quale centinaia di studenti delle scuole superiori modenesi vanno in polonia a visitare i luoghi dello sterminio. il campo di Fossoli, sorge in provincia di Modena, a sei chilometri da Carpi. Costruito nel 1942 dal Regio esercito, nel dicembre del 1943 venne trasformato dalla Repubblica sociale italiana in Campo di concentramento per ebrei. dal marzo del 1944 diventa Campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle ss come anticamera dei lager nazisti. i circa 5.000 internati politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come destinazioni i campi di auschwitz-birkenau, Mauthausen, bergen belsen, buchenwald e Ravensbrück. dodici i convogli che partirono e sul secondo, diretto ad auschwitz, viaggiava anche primo levi che rievoca questa sua esperienza nelle prime pagine di "se questo e un uomo" e nella poesia "Tramonto a Fossoli".

Auschwitz nelle nostre mentiAuschwitz nasce tra le mura di casa nostra e le piazze delle nostre città, ogni giorno. Nasce quando non riusciamo a vedere l’uguaglianza tra bianchi e neri, eterosessuali e omosessuali, cibo italiano e cibo cinese, uomo e donna. Nasce quando permettiamo un'ingiustizia e creiamo dolore. Lo sterminio parte dalle debolezze degli uomini e si alimenta di paura. L’odio si nutre di pregiudizi, idee ed ignoranza. Fa leva sui più insicuri, su co-loro che hanno paura di essere sopraffatti o mes-si da parte. Si insinua nelle nostre menti e come un parassita comincia a crescere. Come un'idea che ci appartiene è difficile da distruggere, così continuamente alimentato dalle voragini dell’i-gnoranza prende forma. È dalle piccole cose, dai gesti quotidiani che nasce un campo di concen-tramento. Nasce quando le persone condividono un pensiero malato di insicurezza e danno colpepiuttosto che attribuirsene. Non basta la sempli-ce memoria dei fatti. L’uomo deve capire che fin-ché esiste l’invidia e la competizione l’uguaglian-za non può crearsi uno spazio nelle nostre menti. Silvia

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voce” e “bilbolbul”, borse di studio per la scuola “bottega Finzioni” di lucarelli e Gvc, e un contributo in un volume edito da Chiarelettere. il testo vincitore tra le “canzoni d’autore” verrà musicato da paolo benvegnù; così come, lo scorso anno, le strofe di “Cuore licenziato” di angelica sisera sono diventate una canzone, con la voce di angela baraldi su musiche di beatrice antolini. a scegliere i vincitori sarà una giuria di esperti; “Coop for words” vanta anche un comitato d’onore formato da Roberto Grandi, Carlo lucarelli, Romano Montroni, Michele serra e antonio Faeti.Tra le novità dell’edizione 2015 anche la votazione online delle opere da parte dei giovani coetanei degli autori: tra chi esprimerà le proprie preferenze verranno estratti due fine settimana a Milano per due persone, in occasione di expo, con inclusi viaggio e soggiorno in albergo.

un racconto scritto di getto sul retro di uno scontrino, due tavole di fumetti, i versi di una poesia o le parole destinate a diventare il testo di una canzone. e ancora, una ricetta di un piatto che parla al cuore, prima ancora che alla pancia. per i giovani appassionati di scrittura e disegno torna la vetrina di “Coop for words”, il concorso letterario per autori tra i 18 e i 35 anni, che quest’anno farà tappa anche all’expo di Milano.il premio – nato nel 2002 – è promosso da Coop adriatica, estense, Reno, nordest, liguria e lombardia ed è aperto ai giovani che abitano nei territori di presenza delle cooperative. le categorie sono 5: “racconti dello scontrino” (brevi storie ambientate in un centro commerciale), “poesie”, “canzoni d’autore”, “fumetti” e “ricette bastarde” (narrazione di piatti nati dalla contaminazione tra culture). si può partecipare inviando la propria opera dal 15 aprile al 15 giugno su www.coopforwords.it; online sul sito anche il bando con tutti i dettagli. Tra i premi per i vincitori – oltre alla proclamazione in autunno ad expo – anche la pubblicazione in un’antologia, la possibilità di partecipare a “ad alta

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Qualche giorno fa, in autostrada, ho sorpassato due file di camioncini della Coca Cola, rossi e bianchi, eleganti. Mi ha colpito il mot-to che campeggiava su tutti: “Mangia con me”. Una frase semplice, che ricorre ovunque: blog, siti Facebook, trasmissioni radiofoniche. Però mi ha colpito per la sua efficacia e per l’intelligenza del messaggio. Non voglio fare pubblicità alla Coca Cola (non ne ha certo bisogno…) ma credo valga la pena spendere due parole per spiegare, anzitutto a me stesso, perché ho trovato riuscitissima la formula (che magari esiste da chissà quando, ma prima non l’avevo notata). L’idea di fondo è la convivialità. “Mangia con me” è il classico invito a condividere il cibo, a trasformare l’atto nutrizionale in rito sociale, occasione di scambio, di chiacchiera, di esperienza umana. Detto da una bottiglia, “riscalda” il rapporto. Non è più (solo) la bevanda da comprare e da bere, ma un amico, o un’amica, che chiede compagnia. Il messaggio commerciale guadagna in seduzione, non ha più la freddezza della com-pravendita ma il calore dell’invito. Ti mette alla pari della bottiglia, o per meglio dire, mette la bottiglia alla pari di te. Ma soprattutto, questo messaggio include la bottiglia in un “sistema” che la rende necessaria. Non si tratta più di bere qualcosa di fresco perché si ha sete, o di prendere qualcosa al bar, distrattamente magari, mentre si parla con gli amici. “Mangia con me” è un invito che presume la presenza della bottiglia duran-te il pasto, che appunto è un “sistema”, un insieme di gesti non casuali né occasionali, ma legati l’uno all’altro da un filo sottile e solidissimo. Ogni piatto è composto di ingredienti che si chiamano l’un l’altro, oppure si respingono: la pasta chiama il parmigiano, respinge la polenta; l’arrosto chiama il rosmarino, respinge il basilico. Sono le “associazioni ali-mentari” di cui parlava un grande storico francese, Fernand Braudel, sottolineando la necessità, per chi studia la cultura dell’alimentazione, di non concentrarsi sul singolo ingrediente o sul singolo prodotto, ma sulle combinazioni – le “associazioni” appunto – che si realizzano fra loro. Inol-tre, mangiando si beve, e non qualsiasi cosa, o più cose assieme: se bevi vino non bevi birra, né tè, né Coca Cola. Nella struttura del pasto una bevan-da ci vuole, e “Mangia con me” ci invita a scegliere quella, non un’altra bevanda. Ciascuno sceglierà ciò che vuole, ma intanto il messaggio è chiaro ed efficace. Vuol dire: prendimi con te, fa’ di me un compagno della tua tavola. I messaggi pubblicitari funzionano quando riescono a uscire dalla dimen-sione “tecnica” del mangiare e del bere, per coinvolgere l’emotivi-tà, i sentimenti, gli affetti che sempre circondano e accompagnano questo benedetto gesto quotidiano. ●

"Mangia con me" il cibo è sistema

di Massimo Montanaridocente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione, Università di Bologna

cibo è cultura

Coop con "Falloprotetto! Coop" (il profilattico a marchio) ha scelto di sostenere anlaids (l’associazione nazionale per la lotta all’aids con la partecipazione e la promozione delle sue iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi. prima tra tutte la campagna "un bonsai per anlaids". nel corso del week end di pasqua, 3/4/5 aprile 2015, anlaids scenderà in oltre 3000 piazze italiane per offrire al pubblico, a fronte di una donazione, un bonsai, una preziosa pianta diventata ormai da anni il simbolo della lotta all’aids, al fine di finanziare le sue attività di informazione, prevenzione e ricerca. per sensibilizzare, poi, le persone a mantenere alta l’attenzione sui rischi dell’infezione da HiV, i volontari di anlaids distribuiranno materiale informativo e i preservativi "Falloprotetto! Coop". la prevenzione è l’arma più efficace per fermare il diffondersi del virus e Coop intende attivarsi in questo senso con anlaids, anche alla luce del fatto che l’80% dei più giovani dichiara di avere rapporti sessuali non protetti, il 25% non è consapevole che l'HiV una volta contratto non può essere eliminato e che ancora oggi in italia ogni 2 ore 1 nuova persona contrae il virus. informazioni www.anlaidsonlus.it

COOp CON ANLAIDSAiuTARE LA PREvENZiONE CON BONSAi E PROFiLATTiCi

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prodotto coop

ecco la nuova lettiera Viviverde Coop, tutta italiana, biodegradabile, di ottima qualità e smaltibile nei rifiuti umidi. e per l'alimentazione dei felini sterilizzati che vivono in appartamento, dei deliziosi croccantini al pollo

Gli italiani amano gli ani-mali, e quasi metà delle famiglie convive con almeno un esempla-re che è nella gran parte dei casi un cane o un gatto. E anche in tempi di crisi economica (o forse pro-prio come antidoto rispetto a una situazione non proprio brillantis-sima) la cura (e quindi anche la spesa) con cui seguiamo i nostri animali continua a crescere. Nel rapporto 2013 dell’Associazione nazionale tra le imprese per l’ali-mentazione e la cura degli anima-li da compagnia, il mercato del pet food nel nostro Paese ha raggiun-to cifre importanti: 1 miliardo e 735 milioni!E pare che per i gatti si spendano più soldi che per i cani: 932 milio-ni di euro senza contare snack e accessori. Ed è proprio ai mici (e

ai loro proprietari) che si rivolge questo articolo, per segnalare due novità che Coop ha realizzato.La prima è una lettiera, ovvero uno di quei dettagli cui forse non si pensa subito, quando si sogna di avere un felino in casa, ma che ben presto si scopre fondamentale perché aiuta a risolvere il problema delle deiezioni (parliamo di cacca e pipì) che i nostri cari amici pro-ducono. La lettiera è quel materia-le che riempie la cassettina che (si spera) il nostro gatto ha imparato a utilizzare al momento del bisogno.Qui, oltre all’amore per i gatti, è importante scatti (con l’aiuto di Coop) anche quello per l’ambien-te, perché i cari animali domestici hanno anche loro un bell’impat-to sull’ecosistema. E la nostra let-tiera è un esempio eclatante. Un

gatto domestico consuma, in-fatti, ogni anno circa 220 chili di sabbietta minerale che finiva (si-no ad ora) nel sacco del rifiuto in-differenziato. I gatti sono oltre un milione, dunque ogni anno con-sumano 360.000 tonnellate di rifiuti, il cui smaltimento ci costa circa 6 milioni di euro.Inoltre la maggior parte di que-sti sassolini sono abitualmente composti da una roccia che pro-viene dalla Turchia e dalla Spa-gna, questo significa distruggere il territorio e dover investire molto per il trasporto. Cifre che parlano da sole e su cui è anche nata una campagna che si chiama “Gatti Sostenibili – impronte ecologi-che leggere”, promossa e coordi-nata da Achab Group (www.gat-tisostenibili.it rete nazionale di

per i nostri gatti... e per l'ambiente

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comunicazione ambientale, in col-laborazione con Legambiente).E qui finalmente arriviamo alla nuova lettiera vegetale Vivi-verde Coop a base di scarti di or-zo, realizzata interamente nel no-stro Paese con materie prime di origine italiana è completamente biodegradabile e smaltibile insie-me ai rifiuti umidi. Una bella ri-voluzione sostenibile se pensiamo alle 360 mila tonnellate di rifiuto citate prima. Alla lettiera Viviver-de Coop sono stati aggiunti anche lieviti naturali che riducono gli odori sgradevoli, infine il suo peso è decisamente inferiore a quello delle lettiere tradizionali. La lettie-ra Viviverde costerà mediamente il 30-40% in meno rispetto ad ana-loghi prodotti sul mercato.La seconda novità che Coop de-stina ai nostri gatti è invece un ci-bo, ovvero dei croccantini ricchi in pollo, appositamente studiati per l’alimentazione dei gatti ste-rilizzati. Per chi non lo sapesse, il

90% dei gatti che, nel nostro paese vive in appartamento, è stato sterilizzato. Dunque, proprio per coadiu-vare e prevenire, do-po la sterilizzazione e in considerazione della vita abbastanza

sedentaria che si fa stando chiusi tra quattro mura, questi croccan-tini hanno una composizione nu-trizionale appositamente studiata. Parliamo di un adeguato contenu-to di grassi, di un’elevata disponi-bilità di proteine (attraverso la car-ne di pollo) per tenere un buon tono muscolare, di un ridotto te-nore di magnesio per prevenire la formazione di calcoli e di una ric-ca presenza di vitamine e minera-li, nonché di grassi Omega 3, che limitano i processi di ossidazione. Il tutto ovviamente senza coloran-ti né conservanti e con la consue-ta convenienza che contraddistin-gue i prodotti Coop.

se nell'articolo qui a fianco (e nel box qui sotto) ci siamo occupati di novità che riguardano solo i felini, l'offerta di prodotti a marchio Coop riservata agli animali domestici è in realtà molto più ampia e si rivolge ovviamente anche ai cani. due le macro categorie di prodotti alimentari, quelli secchi (che possono essere in lattine, vaschette o buste) e quelli umidi (prevalentemente in sacchetti e astucci). per entrambe sono presenti prodotti di fascia standard e prodotti di alta qualità.per i cani parliamo di 34 prodotti complessivi, di cui 18 standard, 10 premium più 5 snacks e biscotti. Mentre per i gatti i prodotti sono 39 (più 7 in arrivo), di cui 27 standard e 9 premium. l’offerta standard si caratterizza per un ottimo rapporto qualità/prezzo, tutte le ricette sono equilibrate, con integrazioni di vitamine e sostanze minerali, in modo da fornire agli animali un’alimentazione completa. nei prodotti di alta qualità, oltre tutto questo, Coop garantisce anche un tenore più alto delle materie prime. i prodotti umidi contengono anche carne fresca e in nessun prodotto vengono aggiunti conservanti o coloranti chimici.Tutte le materie prime vengono controllate all’ingresso degli stabilimenti e respinte se non superano i test di accettazione.il processo produttivo è sottoposto a costanti verifiche (conformità organolettica e chimica del semilavorato).

MA L'OFFERTA COOP ANChE PER i CANi

è piena di sorprese...

SEMPRE dEdiCATO Ai FELiNi,

in arrivo sfizietti e snacksempre per gli amici felini e in considerazione del fatto che la scelta dei consumatori sta confermando lo spostamento degli acquisti su confezioni di formato sempre minore, anche per evitare di avere avanzi (scomodi da gestire in frigo) e poter servire sempre un “pasto fresco”, nelle prossime settimane si potranno trovare gli “sfizietti per gatti golosi Coop”, in buste da 50gr in confezioni da 6, bocconi con ricette a base di pesce, carni bianche e carni rosse. in arrivo anche con 3 nuovi “snack per gatti Coop” (2 con piccole crocchette al formaggio e 1 con crocchette di forme assortite.

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di Claudio sTRano

dietro il successo dello "stone" (effetto pietra) c'è la storia travagliata dei rivestimenti per rendere padelle e tegami antiaderenti. Vediamo come si è passati dalla ceramica alle componenti minerali e cosa bisogna sapere per non rimanere irretiti dai tanti programmi televisivi di cucina: non bastano i puntini, spiega l'esperto, per avere un buon prodotto anti-graffio

alla... pietra

30 consumare informati consumi domestici

Passando dalla padella

"Seen on tv", visto alla televisione: un logo creato ad hoc per gli attrezzi da cucina "passati" sullo schermo. L'ultima fiera di Francoforte ha dedicato molti dei suoi stand a questa famiglia di attrezzi da cu-cina che ricevono dai programmi tv (da Masterchef ai canali di televendite) uno straordinario impulso e trascinamento nelle vendite, evidenziato ora dal logo. Saper distinguere tra il marketing, la moda e la so-stanza delle cose è dunque sempre più importante per noi consumatori per capire un prodotto e la sua proposta commerciale. Ad esempio, cosa si nascon-de dietro i frequenti cambiamenti (nei materiali ma anche nei colori) che riguardano il mercato delle pa-delle antiaderenti e quale linea scegliere? La storia dell'antiaderenza moderna possiamo rias-sumerla, più o meno, in questi termini.Da qualche tempo in cucina si ricercano nuovi mate-riali, enfatizzati poi dalla tv, con un occhio sempre al-la salute – che parlando di cottura significa contenere l'impiego di grassi animali – e l'altro al portafogli. Da qui il successo di padelle, piastre, tegami, wok, casse-ruole antiaderenti, un segmento con segno positivo in Coop anche nel periodo peggiore della crisi. L'antiaderenza è data da un rivestimento in pTFe (politetrafluoroetilene), che è un polimero che rico-pre il fondo della padella quasi sempre in alluminio. La differenza in termini di qualità del prodotto la fanno la quantità di alluminio utilizzata, gli strati di vernice coprente e il procedimento tecnico adottato sia per applicarla, sia per renderla difficilmente scalfi-bile da una comune forchettata. Poi ci sono le finitu-re, come per un mobile di legno ben trattato.

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LE mANI SuL pORtAFOgLI- padella antiaderente con diametro 28 cm in alluminio, da 6-7 a 50 euro

- padella antiaderente Coop con diametro 28 cmin alluminio, da 10 a 20 euro a seconda delle linee Classica, High Tech o Minerale

- padella per cottura a induzione Coop diametro 28 cm in acciaio, 29 euro

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

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I mANODOmEStICI Un grande ritorno, ma attenzione al prezzoinvece di usare l’elettricità molte casalinghe stanno tornando ai tritatutto e affettaverdure a mano, che in versione più aggiornata hanno nomi quali "nicer-dicer" (un famoso affettatutto multifunzione che taglia le verdure a cubetti, a dadini, affetta, trita e grattugia con un solo movimento della mano) o Giraffetta (un suo equivalente che usa una manovella orizzontale). si risparmia tempo, denaro e spazio con questi simpatici "manodomestici", così vengono chiamati, riportati in auge anche da alcuni chef che in televisione sostengono che un battuto elettrico

nere, bianche o puntinateQueste padelle antiaderenti sono quelle "nere", le più tradizionali, che pochi anni fa sono state scalzate da quelle "bianche", in cerarmica: fu una piccola rivo-luzione poiché la ceramica consentiva di sostituire in toto il PTFE, che è pur sempre un derivato dalla plastica, con un materiale che è anche più duro e resi-stente nel tempo. Dopo l'iniziale boom, tuttavia, ecco la sorprendente bocciatura. A decretarla le casalinghe italiane, tra le più appassionate ed esigenti, che lamen-tano performance scadenti della ceramica ai fornel-li. Il coefficiente di antiaderenza precipita di colpo ai minimi storici... E così, mentre siamo tuttora in attesa di una riproposta più convincente della rivoluziona-ria ceramica, si ritorna un po' indietro, ma prendendo una strada diversa, quella dello "stone" (la pietra). Non fatevi incantare dai richiami al "calore" della cottura di un tempo: quello è marketing, bellezza! Nella sostanza assistiamo "tecnicamente" al ritor-no del PTFE con il rinforzo di una percentuale (co-munque inferiore al 7-8%) di componenti minerali naturali, diluite nella speciale miscela anti-graffio. Lo "stone" è sul mercato in un'ampia varietà di colo-razioni "puntinate", studiate apposta per ricordare il granito e altre pietre di un certo pregio. Le tonalità più gettonate, neanche a dirlo, sono le tante sfumature del grigio... Coop, invece, per il suo prodotto a marchio ha scelto il marrone che ricorda la ceramica artigianale di una volta. La "linea mi-nerale", apparsa sugli scaffali a gennaio, è la terza li-nea antiaderente Coop dopo la Classica (basica, con il film rullato sopra) e la High Tech (più pesante,

con il rivestimento spruzzato e verniciato) ed è an-che considerata la più evoluta.

evoluzione più che rivoluzioneDi "evoluzione della specie" parla l'esperto di Coop Italia che presiede agli acquisti. Un concetto darwi-niano che al netto delle speculazioni (diffidate delle padelle a prezzi troppo bassi, sono sottili e poco resi-stenti) significa che non c'è stata una "contro-rivolu-zione". I progressi in questo campo ci sono e sono tangibili, ma più che ai minerali sono dovuti al mix di stratificazioni di vernice e di alluminio che confe-riscono maggiore durata e protezione dalle rigature, nel rispetto sempre della convenienza. La durata di una padella, ovviamente, dipende dall'utilizzo che se ne fa e può variare da uno a cinque anni o più. I consigli? Quelli di sempre: sì alle posate di legno, attenti a forchette e coltelli in acciaio. Usate poco la paglietta abrasiva, e tanto "sano" olio di gomito...

non sia la stessa cosa di un battuto fatto a mano. un fenomeno "retrò" degli ultimi due anni, che beneficia del volano dei canali di televendite quali mediashopping, ripescando nel passato con qualche elemento di innovazione (ad esempio le lame multifunzione o il contenitore che va direttamente in frigo). le insidie più che nel prodotto stanno nei prezzi che tanto in Tv quanto su internet sono spropositati, inglobando i costi di una comunicazione intensa e martellante: mediamente tra i 50 e i 100 euro, ovvero fino a dieci volte di più dei reali costi di fabbricazione,

tenuto conto che la provenienza è esclusivamente cinese. Coop sta cercando di fare la sua parte acquisendo i "ped" fuori brevetto per metterli a disposizione di soci e consumatori a prezzi ragionevoli.

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Vacanze ragazzi 2015Convenzioni

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cucina

Materie prime e semplicità vincono insieme

Ecco le proposte della bolognese osteria La Gatta. Si parte da un pancotto con friggitelli, peperoni e salsiccia, poi si passa a pomodoro con ceci e tubettoni. E infine un versatile piatto di fave, caprino e guanciale stagionato

di Helmut Failoniun menu contro la crisi

frutta e verduraAPRILELA STAGIONE DI..Sono gli asparagi la verdura primaverile per eccellenza. Indicati nelle diete dimagranti, sono ricchi di calcio, fosforo, potassio, vitamina A e B. Oltre agli asparagi, la primavera porta in tavola bietole, carote, cavolfiore, cipolle, fagiolini, fave, finocchi, indivia, patate novelle, spinaci e piselli. Per quanto riguarda la frutta invece potrete optare soprattutto per le fragole (e vi accorgerete della differenza con quelle che forse vi è capitato di mangiare d’inverno).

Semplicità. Materia prima. Passione. Tre parole chiave per capire la cucina della Gatta di Bologna, un angolo di cucina mediterranea (i titolari sono cilentani) dal rapporto qualità prezzo di altri tempi. Per farvi un’idea, qui un menu degustazione costa ancora 25 euro…Partiamo allora con le loro proposte.

AntipastoPancotto con friggitelli, peperoni cruschi e salsiccia passitaIngredienti per 4 persone:200 gr. di pane raffermo, 300 gr. di friggitelli, 8 peperoni cruschi, 80 gr. di salsiccia passita, 2 spicchi d’aglio, olio extravergine d’oliva, sale e brodo vegetaleProcedimentoPulire e lavare i friggitelli, privandoli dei semi, e tagliarli a listarelle. In una padella, con 4 cucchiai d’olio extravergine

d’oliva, soffriggere l’aglio aggiungendo la salsiccia e i peperoni cruschi, conservandone un po’ per la composizione dei piatti. Unire i friggitelli e cuocere a fuoco moderato per 10 minuti, salando e aggiungendo il brodo vegetale. Terminare la cottura, unendo il pane raffermo spezzettato, per altri 4 minuti. Servire in un piatto fondo con un filo di olio extravergine d’oliva, la salsiccia passita e i peperoni cruschi rimasti.

Il primoPomodoro, ceci e tubettoni Ingredienti per 4 persone:400 gr. di pelati San Marzano, 300 gr. di ceci secchi, 240 gr. di tubettoni, olio extravergine d’oliva e saleProcedimentoPrima di tutto mettere in ammollo i ceci per una notte. Una volta fatta questa operazione, cuocerli in un tegame con abbondante acqua per 30

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L’alaccia (Sardinella aurita) appartiene al-la famiglia delle Clupeidae, come aringhe e sardine: assomiglia molto alla comune sardina ma è più tozza e più grande, può arrivare anche a 30 centimetri di lunghezza. Le squame sui fianchi sono bianco argen-to, verde scuro sul dorso. Come tutto il pesce azzur-ro, ha carni molto digeribili, caratterizzate da un’al-ta concentrazione di grassi insaturi, in particolare di Omega 3, che svolgono effetti benefici per il cuore e la circolazione, abbassando il livello di colesterolo. Sono ricche di proteine e potassio, fosforo, sali mine-rali e vitamine. È presente in grandi banchi nel Medi-terraneo meridionale e i pescatori del Canale di Sici-lia la pescano in abbondanza. Le alacce si pescano oggi come un tempo, con il cian-ciolo - una rete a circuizione che non danneggia i fondali - e la lampara. Si usano piccole imbarcazio-ni, al massimo di 22 metri che lasciano il porto al ca-lar del sole. Fino agli anni Ottanta erano almeno una ventina le barche lampedusane usate per questa pe-sca, ora solo due.Il periodo della pesca delle alacce va da maggio a novembre e richiede mare calmo e notti buie: la luce della lampara attrae il plancton e quindi i pesci che lo cercano per cibarsene. Le imbarcazioni accerchia-no il banco di pesce con la rete (che ha un diametro di 150 metri), che viene chiusa e issata a bordo. Il pe-sce viene immediatamente selezionato dopo la pesca e messo in cassette con il ghiaccio. La ricetta tradizionale per la conservazione delle alacce prevede il riposo sotto sale per tre, quattro mesi circa; una volta estratte dal sale le alacce sono lavate con una salamoia e messe sott’olio in vasetti di vetro o in scatole di latta. Al bisogno si estraggo-no dall’olio e sono utilizzate per la preparazione di antipasti o per arricchire i sughi. Appena pescate si mangiano semplicemente fritte, come si usa nelle fa-miglie lampedusane.Tra sbarchi di immigrati dal nord Africa, concorren-za delle flotte provenienti da Mazara del Vallo, Cipro, Tripoli, Tunisi e negli ultimi anni anche giappone-si, per i pescatori lampedusani è dura sopravvivere. Il Presidio Slow Food vuole valorizzare la tradizione della piccola pesca e promuovere la conservazione delle alacce, un pesce povero che è disponibile anco-ra in grandi quantità. Responsabili del Presidio: Ga-etano Di Maggio tel. 333 3398880 e Massimo Brucato tel. 338 7387757.

L'alacciasardinella di Lampedusa

minuti. Terminata la cottura, scolarli e condirli con olio e sale q.b. Frullare i pelati San Marzano con 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale e cuocere per 6 minuti. Aggiungere i ceci al pomodoro cotto e lasciare riposare a fuoco spento, fino alla cottura della pasta. Servire in un piatto fondo, prima il pomodoro con i ceci e infine, al centro, la pasta condita con olio extravergine d’oliva.

Il secondoFave, guanciale e caprino stagionato Ingredienti per 4 persone:600 gr. di fave fresche, 150 gr. di guanciale di maiale, 100 gr. grattugiato e 80 gr. a scaglie di caprino stagionato, scalogno, olio extravergine d’oliva, sale e peperoncino piccante fresco, non di quelli secchi che coprono il sapore e bastaProcedimentoSgranare le fave ed eliminare la pellicina esterna. In un tegame iniziare a rosolare lo scalogno, 100 gr. di guanciale ed il peperoncino con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Quindi aggiungere le fave e cuocere per 6 minuti. Frullare il tutto e rimettere sul fuoco moderato, amalgamando con il caprino grattugiato. Disporre in un piatto con un disco la crema di fave, il restante guanciale croccante, le scaglie di caprino e l’olio extravergine d’oliva.

Trattoria La Gatta via Bellaria 18/e, Bologna, tel. 051/545151, www.trattorialagatta.it

l'antipastoPancotto con friggitelli, peperoni cruschi e salsiccia passita (costo per 4 persone 8 euro)

Il primoPomodoro, ceci e tubettoni (costo per 4 persone 8 euro)

Il secondoFave, guanciale e caprino stagionato (costo per 4 persone 10 euro)

Un menu contro la crisi

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36 vivere bene viaggi

Anche il turismo può essere responsabile. Ovvero “attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”. Un turismo che – secondo la definizione adottata dall'Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile) - “riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio”. Tra i soci fondatori di quest'associazione non poteva mancare Legacoop Turismo, il cui rappresentante Maurizio Davolio è stato riconfermato per la terza volta Presidente dell'Aitr. Una novantina i soci, dalle ong che si occupano di turismo nei progetti di

COFAnETTI"SOSTEnIBILI"Anche i cofanetti regalo che contengono week end, cene, attività ebenessere possono muoversi sulle tracce di un turismo sostenibile e responsabile. È la proposta EquoTube

(www.equotube.it) che mette in vendita, anche nei supermercati Coop, i suoi “tubi” all'insegna di un turismo di condivisione tra comunità ospitante e viaggiatori. 250 le strutture sostenibili coinvolte: B&B, agriturismi, ostelli, alberghi diffusi, bioresort, masserie, osterie e ristoranti dalla gestione particolarmente attenta ad ambiente ed eco-compatibilità, responsabilità sociale d'impresa, valorizzazione di prodotti e culture locali e conoscenza vera del territorio.

cooperazione allo sviluppo ai piccoli tour operator sensibili alla tematica, dalle organizzazioni nazionali (Legacoop, WWF, Legambiente, ecc.) alle case editrici, come EDT e Touring Editore, oltre a un'impresa che produce attrezzature sportive e per la montagna. Le proposte di vacanze e viaggi responsabili riguardano mete in Italia, Europa e nel resto del mondo. Vale quindi la pena, prima di organizzare la prossima vacanza, visitare il sito www.aitr.org per verificare se nella sezione Viaggi c'è qualche proposta interessante. Chi cerca una vacanza italiana trova, ad esempio, tour su Matera, la Cappadocia d'Italia, capitale di gusto, storia e bellezza. In Calabria si viaggia dall'Aspromonte al mar

di Giuseppe Ortolano

Rispetto delle comunità locali, attenzione alla giustizia sociale e all'ambiente. Sono i principi che ispirano un diverso modo di pensare alle vacanze che, attraverso l'attività di Aitr, anche in Italia sta crescendo. Ecco un po' di idee...

C'è chi sceglie

il turismo responsabile

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Un po' di indirizzi utili per... partire

Ionio, nella Locride che cambia, senza scordare enogastronomia e tradizioni. Altre proposte conducono alla scoperta di alcuni degli angoli naturali più suggestivi della penisola, tra trekking, soggiorni in agriturismi biologici, weekend a cavallo o di benessere, escursioni alla scoperta dell'altra Liguria e passeggiate lungo la Via Francigena. Non mancano nemmeno mete come Mantova - con il vicino Parco Fluviale del Mincio -, il Barolo dei vini e dei borghi, il Salento del mare della pizzica, i borghi toscani, le Dolomiti e i viaggio per famiglie con bambini. L'Europa dei viaggi consapevoli

spazia dalla Grecia all'Austria, dalla Bulgaria alla Croazia, dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Norvegia, dalla Spagna al Portogallo, senza dimenticare mete meno frequentate come la Georgia, l'Albania, la Transilvania e la Serbia. Viaggi aperti a tutti, a piedi e non, che utilizzano il più possibile mezzi di trasporto e strutture turistiche locali, meglio se gestite direttamente dalle comunità, e cercano di creare un legame tra chi risiede in un luogo e chi lo visita, per aiutarci a vivere e comprendere meglio la complessità e la ricchezza di questo nostro mondo. Alcune delle associazioni aderenti all'AITR promuovono anche viaggi

in paesi lontani, dall'Africa all'Asia, dall'America Latina all'Oceania. Si visitano splendide aree naturali e villaggi, mari e altipiani montuosi, antiche civiltà e nuove speranze di sviluppo equo e sostenibile. Le mete seguono un po' l'alternarsi delle stagioni - per evitare i grandi caldi, i monsoni o i freddi polari -, le geografie politiche dei continenti più instabili e le attività di aiuto allo sviluppo di alcune ong italiane. Viaggi da fare ad occhi aperti, che aiutano a leggere il nostro pianeta, con le sue contraddizioni, i divari economici, le problematiche etniche ed ambientali, i tanti sapori, le musiche ed i mille colori.

Itaca, a Bologna c'è un festival su questi temi

Tante e interessanti le proposte di turismo responsabile provenienti dal mondo Legacoop. Viaggi Solidali (www.viaggisolidali.it ) viaggia praticamente in tutto il mondo, dall'Italia alla Patagonia, e propone vacanze per tutti i gusti, famiglie incluse. La cooperativa Ardea (www.ardea.toscana.it ) accompagna i turisti alla scoperta della natura da vivere, in Italia e all'estero.

Addio Pizzo Travel (www.addiopizzotravel.it) e Libera Terra Mediterraneo (http://liberaterra.it) promuovono il turismo nei beni confiscati alla mafia. Le agenzie Robintur (www.robintur.it) organizzano il “Culturismo”, ovvero vacanze in Lussemburgo, a Londra, Palermo e Sarajevo in compagnia di scrittori, giornalisti ed opinionisti. Non un vero e proprio viaggio responsabile ma qualcosa di simile, per aiutarci a capire questo nostro mondo.

Il turismo responsabile ha un suo festival. Si chiama ITACA, è dedicato a migranti e viaggiatori e si svolgerà a Bologna e in altri luoghi dell'Emilia Romagna dal 22 maggio al 7 giugno. Un interessante appuntamento che, attraverso mostre, iniziative in piazza, convegni e concorsi, visite guidate e itinerari in bicicletta, pranzi a km 0 e spettacoli, promuove una nuova idea di turismo, più etico e rispettoso

dell’ambiente e di chi ci vive. Un luogo di incontro tra viaggiatori di tutte le età e gli enti pubblici, le associazioni e gli imprenditori che lavorano ad un'offerta turistica sostenibile, capace di valorizzare tutte le peculiarità culturali, artistiche, eno-gastronomiche, paesaggistiche ed economiche del loro territorio.Informazioni su www.festivalitaca.net

di Giuseppe Ortolano

C'è chi sceglie

il turismo responsabile

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mostreC'è Pollock. Ma è Charles

È la più completa retrospettiva mai realizzata sull’opera di Charles Pollock quella che propone la Collezione Peggy Guggenheim, ma è anche una sorta di storia intima del legame artistico tra i fratelli Pollock, Jackson, il più conosciuto dei tre, e Sanford e con il loro maestro comune

Thomas Hart Benton, qui presente con un solo raro lavoro. Proprio per rendere visibile questo rapporto familiare, si potranno ammirare anche opere degli altri fratelli. Charles era il più anziano e nella retrospettiva veneziana, resa possibile anche grazie all’accordo con la vedova e la figlia, si potranno ammirare un centinaio di suoi lavori e di documenti spesso inediti. Si accompagna dunque il suo cammino, dalla influenza che ebbero su di lui i muralisti messicani come Diego Rivera, che conobbe bene, e che ne ispirarono i lavori per la Works Progress Administration, motore del New deal, fino alla scoperta del Color field, campi di colore molto estesi dipinti su tele di canapa che lo accompagnarono nell’ultimo periodo di vita.

Charles Pollock, retrospettivaCollezione Peggy Guggenheim, VeneziaDal 22 aprile al 14 settembreIngresso: 14 euro, soci Coop 12Info: tel. 041 2405411, www.guggenheim-venice.it

Palma, maestro di bellezzaÈ il pittore rinascimentale che forse più di altri ha dato volto, sguardi, proporzioni alla bellezza, soprattutto femminile. Per la prima volta Bergamo propone una mostra dedicata interamente a Palma il Vecchio, pittore nato e vissuto tra le montagne

bergamasche, che dipinge nello sfondo dei suoi quadri con località ancora oggi individuabili, e Venezia. La mostra presenta opere provenienti dai maggiori musei di tutto il mondo, alcune delle quali sono state restaurate proprio per l’occasione. Palma il Vecchio è il Maestro della bellezza femminile e della sua dolce armonia, ma ci propone donne che hanno la corposità piena del Rinascimento. Si coglie chiaramente questo suo amore per la figura femminile sia che dipinga un quadro di ispirazione religiosa come la Madonna con bambino o che invece ci stupisca con le sensuali Ninfe al bagno o ci inviti con lo sguardo ammiccante della Giovane donna con abito blu e ventaglio.

Palma il Vecchio, lo sguardo della bellezzaBergamo, GAMeC (via San Tommaso 53)Sino al 21 giugno 2015Ingresso: 12 euro, soci Coop 10Info: 035-0930166, www.palmailvecchio.it

a cura di Giorgio Oldrini

L'umanità ha fatto molto per limitare l'uso delle peggiori armi di distruzione di massa. La pro-duzione e lo stoccaggio delle armi chimiche, per esempio, sono stati messi al bando dalle Nazioni Uni-te con una Convenzione del 1993. Ma ci sono altre armi chimiche pericolosamente disseminate molto vicino a noi: le scarpe da gin-nastica degli adolescenti. Sono uno degli oggetti più nocivi mai inventati, per un concorso di cause: un

po' per le materie plastiche con cui sono realizzate, un po' per la capacità sudatoria del piede dell'adole-scente – superiore per traspirazione inquinante a qualsiasi forma di vita animale finora conosciuta – un po' per la capacità criminale dell'adolescente medesimo. Questi, entrato in casa al ritorno dalla palestra o dal basket, si fionda davanti al computer dopo aver saccheggiato il frigorifero e abbandonato la borsa con le scarpe da qualche parte in mezzo al

Una pista fatta... di scarpeDal riciclo delle sneakers a Pietro Mennea

di Massimo Cirri e Filippo Solibelloconduttori radiofonici

Italiani brava gente

38 vivere bene cultura e oltre

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Missiroli e la ricerca di sé, tra sesso e cultura

È una ricerca di se stesso attraverso il sesso e la cultura quella che ci propone Marco Missiroli con il suo “Atti osceni in luogo privato”. Il romanzo inizia con il protagonista ragazzo che intravvede la madre che fa sesso con il miglior amico del padre. E continua poi con le tappe della vita di Libero che cresce, diventa

adolescente, uomo maturo grazie ai rapporti con le donne che ama e quelle con cui semplicemente fa sesso, niente più che tacche da segnare sul bancone della osteria milanese sui Navigli dove lavora per un certo periodo. Tra Parigi e Milano, seguiamo la crescita di Libero che avviene attraverso un rapporto complesso con il padre, morto improvvisamente d’infarto ma sempre presente, e la madre affettuosamente strampalata, con Marie, bibliotecaria saggia e destinata ad essere sempre sola, con amanti e amici, e soprattutto con i libri che ne segnano il cammino. Ma sono le donne e i pensieri e le azioni oscene che ne accompagnano soprattutto la vita e la voglia irrefrenabile di stupirsi e quindi di vivere. Fino all’incontro con Anna.

Marco MissiroliAtti osceni in luogo privatoFeltrinelli Editore - 250 pagine, 16 euro

(Ri)scoprire Parigi tra storiae la strage di Charlie Hebdo

Sembrerebbe un instant book, un libro fatto apposta per sfruttare la cronaca immediata, questo “Je suis Paris”, ma in realtà Antonio Di Bella lo stava scrivendo da tempo. I fatti tremendi del 7 gennaio hanno solo aggiunto il titolo, qualche capitolo e un appello: “Parigi è una città meravigliosa da scoprire. Oggi più che

mai”. Questo era infatti il senso primo del lavoro di Di Bella, da anni corrispondente della Rai dalla Francia, spiegare la Ville Lumière in modo originale e curioso attraverso le storie, gli edifici e i luoghi che hanno contri-buito in maniera rilevante a costruire la storia dell’Europa e non solo. Personaggi e fatti conosciuti ed altri invece che solo un ricercatore esperto, come è un giornalista che vive da anni nella città e per lavoro e per passione deve scoprirla, può conoscere e raccontare. Ma i tragici fatti del 7 gennaio hanno spinto Di Bella ad aggiungere all’ultimo momento dei capitoli che ci conducono alla sede di Charlie Hebdo, al negozio Kosher, ai luoghi delle grandi manifestazioni di solidarietà con le vittime. Ora più che mai una città da conoscere e da visitare con orgoglio.

Antonio Di Bella Je suis ParisMondadori Editore - 132 pagine, euro 16

libri

corridoio. Nelle scarpe sudate ha precedentemente provveduto ad incastrare a pressione i calzini altrettan-to fetidi: un innesco letale. All'ultimatum di un adulto (“Metti via quella borsa, tira fuori le cose da lavare”) l'adolescente risponde bofonchiando – quando risponde – e poi si limita a infilare in un armadio o nel ripostiglio la borsa da gin-nastica con la bomba sporca scarpa/calzino che conti-nuerà a fermentare nell'umidità batteriologica. Verrà rinvenuta qualche giorno dopo dalla madre o dal padre, impunemente aperta dal medesimo che, quando sopravvive alla vampata tossica, se ne frega della Riso-luzione ONU del 1993 e cerca di fare giustizia sommaria sulla testa dura del minore. I costi sociali delle scarpe da ginnastica abbandonate sono enormi, amplificati dalla moda dilagante delle sneakers, scarpe da ginnastica travestite da altre scar-pe. Così il pericolo si è moltiplicato: come rimuoverlo dalle nostre case? Che ne facciamo delle scarpe da gin-nastica a fine vita? Una speranza viene da Roma: da questo mese in cento scuole della capitale ci sono appositi raccoglitori di scarpe da ginnastica usate. Poi la tomaia viene sepa-

rata dalla suola e quest'ultima rinasce come materia-le plastico per la pavimentazione delle piste di atleti-ca. O per fare il pavimento morbido delle aree giochi, dove il bambino se cade rimbalza senza farsi male e senza frignare. E così diminuiscono i rifiuti destinati alloa discarica e cresce tra i ragazzi la cultura del riciclo, da col-tivare sempre, meglio se con un pizzico di creatività. Qui il Comune di Roma lo ha trovato coinvolgendo Manuela Olivieri Mennea, la moglie di Pietro Men-nea, il campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e primatista mondiale per 17 anni. Lei ha donato alla campagna le scarpe da corsa del marito: da esse proverrà una piccola porzione di materiale che sarà impiegato per la pavimentazione di ciascuna pista di atletica. Così il progetto si chia-ma “La pista di Pietro”. Dietro c'è l'intelligenza di un imprenditore molto attivo nel sociale, Nicolas Mele-tiou, che aveva già lanciato negli anni scorsi il primo ed unico progetto di riciclo delle scarpe sportive in Italia e in Europa. E per l’estate altri box negli stabili-menti balneari del litorale romano: per raccogliere anche le infradito usate...●

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Questo disco non solo occupa un posto di rilievo nella storia contemporanea per il suo valore sociale, ma è anche un capolavoro dimenticato, che adesso viene finalmente riproposto, in una nuova versione con l’aggiunta di oltre 30 minuti di musica. L’album contiene la registrazione che gli Staple Singers, la più originale formazione di gospel americana, tennero nel 1965 per sostenere e promuovere la marcia di Selma, che impose nel mondo il movimento per i diritti civili dei neri d’America. Canzoni di profonda spiritualità, in bilico tra le radici africane, il blues e la cultura americana, eseguite dal gruppo guidato dal leggendario Pops Staples, che pochi anni dopo conquistò con le sue melodie che parlavano di amore e di liberazione, i vertici delle classifiche.

THE STAPLE SInGERSFreedom Highway Complete - LegacyIl nostro giudizio: R R R R RSe ti piace ascolta: The Blind Boys of Alabama, Laura Mvula.

Un capolavoro Gospel per la marcia di Selma

I successi di Carole KingUna delle voci più suadenti del folk americano raccontata da una raccolta che documenta la sua

carriera. Carole King è una delle autrici di maggior successo della storia del pop, grazie a canzoni senza tempo, come "Beautiful" e "You’ve Got a Friend", oltre a tante altre contenute in questo disco. Un viaggio sul filo dei ricordi.

CAROLE KInGA Beautiful Collection. The best of - SonyIl nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: Joan Baez, Laura Marling

Björk, cartoline dall'IslandaDopo quattro anni dal suo ultimo album, Björk realizza un nuovo lavoro che esalta il suo versante maggiormente

onirico e visionario, mettendo insieme una vertiginosa serie di "cartoline dall’Islanda" che raccontano panorami inquieti e fiabeschi. Pop music interiore.

BjÖRK Vulnicura - CaroselloIl nostro giudizio: R RRSe ti piace ascolta: The Orbital, M.I.A.

Billie secondo Cassandra Cassandra Wilson interpreta Billie Holiday. In un disco nel quale suonano i Bad Seeds e T Bone Burnett e gli

arrangiamenti sono curati da Van Dyke Parks. Ci sono le radici "nere" della musica contemporanea, Un omaggio, ha detto la cantante, alla bellezza, alla forza e al genio di Billie Holiday.

CASSAnDRA wILSOnComing Forth by Day - LegacyIl nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: Billie Holiday, Adele

musica da sentire...

... e da leggereR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

È lui ad aver portato Jovanotti nei vortici del funk, con il suo basso ritmico e incalzante che sa di cultura afro americana. Saturnino è un musicista che, nella sua lunga carriera, ha fatto del suono "black" un segno riconoscibile, che si avverte ascoltando alcuni dei classici del pop italiano che ha composto, da "Penso positivo" a

"L’ombelico del mondo". In questo libro, scritto insieme a Massimo Poggini, racconta una vita trascorsa sui palchi di tutto il mondo, insieme ad artisti come Franco Battiato e Lou Reed, Sting e Jovanotti. Nel libro, con Saturnino e il suo basso si va a spasso tra club e sfilate di moda, arene rock e gare sportive. E spuntano anche personaggi come Valentino Rossi e Renzo Rosso. Un lungo alternarsi di incontri, una storia affascinante.

Saturnino con Massimo Poggini Testa di basso Salani editore

a cura di Pierfrancesco Pacoda

Saturnino, il bassista si raccontaNon è una guida alla possibilità di cambiare vita. Il "piano b" al quale si fa riferimento è proprio il pianoforte, strumento del quale l’autore è uno dei più amati virtuosi italiani. Teo Ciavarella è musicista jazz, ha collaborato con artisti come Enzo Jannacci e Jerry Mulligan e svolge con passione attività didattica.

Questo manuale vuole dimostrare, e ci riesce, che ognuno può, in poche mosse, imparare a suonare il pianoforte. Il "Piano b" è un metodo che accompagna il lettore alla scoperta del mondo meraviglioso dell’esecuzione musicale. Ogni capitolo è una tappa di avvicinamento allo strumento. Si tratta, come spiega l’autore, di una via rapida e alternativa per godere della musica con creatività attraverso il pianoforte e l’improvvisazione. Provare per credere.

Teo Ciavarella Il piano b Edizioni Pendragon

Il piano b di Ciavarella

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41 vivere bene cultura e oltre

l’intervista

il tourR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Si chiama Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più (Urtovox), il nuovo album di Cesare Basile, una delle voci più rappresentative della canzone d’autore italiana. Un musicista che, dagli esordi a metà anni 80, ha scritto un ricco "songbook", sempre in bilico tra romanticismo e passione sociale, in compagnia di tantissimi artisti. Come è successo in questo disco (e nel lungo tour di presentazione), dove suonano, tra gli altri, Manuel Agnelli degli Afterhours e alcuni dei più creativi musicisti della nuova scena italiana, come Enrico Gabrielli dei Calibro 35 e Rodrigo d’Erasmo, collaboratore dei Muse. Con Consumatori Basile ha parlato delle sue recenti scelte culturali.Quali sono stati gli album che più hai ascoltato negli ultimi mesi?Rimesto nel passato e fra le cose che mi sono perso per distrazione o supponenza. Così ho riscoperto la perfetta sintesi di emozioni e racconto delle ballate di Woody Guthrie in Dust Bowl Ballads e la forza distorta di un classico del rock come Paranoid dei Black Sabbath. E poi Aman Iman, dei Tinariwen, ribelli blues africani, perché non hanno paura della sabbia del deserto e ci poggiano le case dei nomadi.E i tre libri letti di recente quali sono?Vincenzo Consolo La ferita dell'Aprile, poi Gustav Landauer con La comunità anarchica e Albert Camus con L'uomo in rivolta.A una certa età i libri smetti di amarli e cominci ad

ascoltarli, come se qualcuno te li leggesse ad alta voce mentre te ne stai seduto al tavolo della cucina. Con queste opere ho provato la sensazione di immersione nelle parole che mi fa entrare in simbiosi con un testo, fino quasi a farmi dissolvere nel libro.Chiudiamo con tre film...Il primo è Searching for the wrong eyed Jesus di Andrew Douglas, il secondo è Katyn di Andrzej Wajda e chiudo con Quando torna l'inverno di Henry Verneuil.Sono tre film assolutamente diversi l'uno dall'altro ma accomunati da una comune percezione del dolore del mondo e della redenzione. Il primo è un documentario che racconta le relazioni tra la religione e la musica country nelle aree più povere dell’America del Sud, il secondo è la storia del massacro, commissionato da Stalin, di decine di migliaia di soldati polacchi nella foresta di Katyn nel 1940. Il terzo è un racconto sul potere della nostalgia.

Benjamin ClementineLa sua è una vita molto cinematografica, una storia classica di perdizione e di rinascita attraverso la musica. Benjamin Clementine a soli 24 anni è uno dei talenti che meglio rappresentano il pop contemporaneo, fatto di suoni dalle provenienze diverse che si sviluppano e si intrecciano per le strade delle metropoli. Inglese di origini ghanesi, vive a Parigi e, dopo una avventurosa esistenza ha debuttato con alcune canzoni che subito lo hanno imposto come una delle voci più drammatiche e sentimentali di questi anni. Ha l’ammirazione di Paul McCartney, sarà protagonista della stagione dei grandi festival internazionali e arriverà in Italia per due date. Presenterà dal vivo le canzoni del suo album d’esordio, "At Least for now", una raccolta che porta sulla scena le incredibili sovrapposizioni culturali di un artista che attraversa il mondo. Date: Bologna 13 aprile, Milano 14 aprileInfo: tel 02 30515020, www.vivoconcerti.com

Cesare Basile

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Si tratt a solo di scegliere: buoni sconto, ini-ziative di convenienza sulla spesa e sui servizi, off er-te Coop Voce, buoni viaggio e ingressi nei parchi di divertimento più noti d'Italia, pentole professionali e prodott i ideali per i tuoi aperitivi, libri, riviste e gli apprezzatissimi sconti immediati sulla spesa. Tante

DI SILVIA SACCHETTI

Cosa puoi fare con la nuova raccolta punti

Come utilizzare i punti?

le opportunità della nuova raccolta punti che dal 1° aprile 2015 al 31 marzo 2016 permett erà ai soci di vedere crescere il risparmio negli acquisti di tutt i i giorni. Il nuovo catalogo premi sarà allegato al nu-mero di luglio/agosto di Consumatori ma, fi n da ora, vi raccontiamo alcune novità.

RISPARMIARETante le iniziative per risparmiare tut-ti i giorni sulla tua spesa. Puoi sceglie-re di usare i punti accumulati sulla tua carta Sociocoop per mettere nel car-rello alcuni prodotti per la tua spesa quotidiana (acquistabili solo con i punti o aggiungendo un piccolo con-tributo). I prodotti saranno individua-bili a punto vendita grazie a una co-municazione specifica e cambieranno ogni 15 giorni.Sarà inoltre possibile utilizzare sconti sulla spesa al raggiungimento di una determinata soglia di punti (1.500 punti per 10 euro, 3.800 punti per 30 euro e 5.000 punti per 50 euro).In tutti i negozi, con 1.400 punti, potrai scegliere di ottenere uno sconto del 15% su una spesa a scelta in un perio-do che sarà comunicato durante l’an-no. Inoltre puoi scegliere il buono car-burante Enercoop del valore di 10 euro con 800 punti.

PREMIARTIPotrai scegliere uno o più premi per i tuoi bambini o per la tua casa da ritira-re interamente con i punti o aggiun-gendo un piccolo contributo.m Progetto 7 cucine – Emporio ZaniNella casseruola di terracotta potrai cuocere gli stufati, con il tegame in fer-ro preparare croccanti fritti, la pentola in acciaio ti farà scoprire i sapori e i pro-fumi dei bolliti, con il wok entrerai in contatto con la cucina cinese, la bistec-chiera ti consentirà di gustare i sapori intensi della carne alla griglia, con la padella antiaderente sperimenterai i vantaggi della cucina priva di grassi e, infine, la vaporiera ti svelerà le sor-prendenti caratteristiche della legge-rezza in cucina. m Prodotti Area PartyLa glacette ideale per raffreddare il vino e altre bevande, i cucchiai per il finger food, la brocca in vetro boro-silicato a chiusura ermetica, il set da

tavola da aperitivo.m Per i tuoi bambini tanti premi della Pimpa: l’ombrello e lo zainetto corre-dato, i DVD o il librone dei giochi.m Per i più grandicelli, la raccolta com-pleta degli album di figurine Panini dedicate alla Coppa del Mondo di calcio.m Coop Online: potrai usare i punti anche per ottenere uno sconto su www.cooponline.it

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coop nordestle pagine di

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Come accumulare i punti?FACENDO LA SPESALe carte Sociocoop e Sociocoop+ sono indispensabili per partecipare alla raccolta Nuovi punti di vista: presentale alla cassa prima di pagare la spesa e, giorno dopo giorno, accumulerai i punti maturati con gli acqui-sti. Ti verrà riconosciuto 1 punto per ogni euro di spesa tutti i giorni per 12 mesi.I soci prestatori che utilizzano la carta Sociocoop+ come carta di pagamento avranno punti esclusivi: 10 punti per una spesa superiore ai 10 euro e sconto su casalinghi e tessile per la casa a marchio Coop.Ogni socio potrà accumulare punti anche nei supermer-cati e ipermercati di Cooperative diverse da quella di appartenenza: Unicoop Firenze, Coop Adriatica, Unicoop Tirreno, Ipercoop Tirreno, Coop Estense Emilia (esclusi i punti vendita della Puglia e Basilicata), Coop Eridana, Coop Centro Italia, Nova Coop, Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Amiatina, Coop Centro Italia, M.M.C. Mini Market Coop e Distribuzione Lazio. Se ad esempio un socio di Coop Consumatori Nordest farà la spesa in un punto vendita di Coop Estense o viceversa, vedrà accumulare lo stesso il suo punteggio sulla carta Sociocoop.

Sei a corto di punti? Per ricevere o prenotare i premi, potrai utilizzare contemporaneamente i punti registrati su un massimo di tre carte Sociocoop diverse, ma sempre di Coop Consumatori Nordest.

CON I PARTNERNon è solo facendo la spesa che potrai raccogliere punti, vediamo quali altre opportunità di raccolta potrai utilizzare per ottenere i tuoi premi:Brico Io - Un punto ogni 2 euro di spesa presso i punti vendita aderenti all'iniziativa.Planetario Viaggi - Un punto ogni 5 euro di spesa sulle proposte viaggio delle agenzie.TotalErg - Potrai convertire i punti TotalErg Box Più in punti Coop e punti Coop in punti TotalErg Box Più.Linear - Fino a 2.000 punti per ogni nuova polizza RC auto e molte altre opportunità.Acquisti su www.cooponline.it - Un punto ogni euro di spesa.Noi Salute - Se attivi un piano sanitario Noi Salute potrai beneficiare di prestazioni sanitarie in tempi rapidi e ricevere un’assistenza continua, inoltre puoi accumulare fino a 2.000 punti.

VIAGGIAREPotrai utilizzare i buoni viaggio del-le agenzie Planetario da 50 euro, 75 euro, 100 euro e 140 euro non solo per i soggiorni ma anche per acqui-sti di biglietteria aerea, ferroviaria e marittima.Se prenoterai un viaggio da catalogo con alcuni Tour Operator il valore del buono Planetario aumenterà: con Eden Viaggi il buono da 50 euro di-venterà 120 euro, con Veratour il buo-no da 75 euro diventerà 150 euro, con Alpitour, Francorosso e Villaggi Bra-vo diventerà 200 euro e infine con Co-sta Crociere il buono da 140 euro au-menterà a 280 euro.Potrai inoltre utilizzare i tuoi punti per viaggiare con Italo, il treno più moderno d’Europa.

DIVERTIRTINon mancheranno, per la gioia di tutti i bambini, buoni ingresso per

parchi divertimento come Mirabilan-dia: attrazioni e show per tutta la famiglia che in estate si arricchisce di Mirabeach, un angolo di Caraibi, un parco acquatico con una laguna cri-stallina, giochi d'acqua e sabbia bianca.Anche gli scivoli e l'immensa piscina a onde di Aquafan aspettano bambi-ni, ragazzi e adulti, mentre la mera-viglia della natura incanterà tutti a Oltremare, la laguna dei delfini più grande d'Europa, e all’Acquario di Cattolica, il più importante dell'A-driatico con più di 3.000 esemplari di 400 specie diverse.

LEGGERESe ami leggere, tante le possibilità di scelta: buoni da 10 e 15 euro da spendere nelle Librerie.coop.Con 100 punti potrai leggere ogni mese Fiorfiore in Cucina, la rivista di ricette e cultura gastronomica del

mondo Coop. Puoi scegliere se ab-bonarti a Cosmopolitan, Vegetaria-na o Donna Moderna: fatti, tenden-ze e personaggi del momento, oppure optare per l'Espresso, Quat-troruote, Focus o anche Bell’Euro-pa, la più importante rivista di viag-gi e avventure.Avrai la possibilità di scegliere, infi-ne, letture-premio anche per i bam-bini con Focus Junior, Libri con i Cubi, Il libro dei Perché e l'immanca-bile Topolino, o potrai anche farli co-struire e giocare con i Castelli dei Mostri e delle Principesse.

DONAREPuoi donare i tuoi punti a favore dei progetti di solidarietà locale o inter-nazionale (pag. 44): Coop Nordest convertirà i punti in denaro e trasfe-rirà interamente la somma raccolta alle organizzazioni che realizzano i progetti da te indicati.

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Dal 2012, come abbiamo già raccontato su queste pagine, il Burkina Faso sta affrontando una delle sue peggiori crisi alimentari. GVC, da 15 anni in territorio bur-kinabè, negli ultimi tre anni di peg-gioramento della crisi sta concen-trando i suoi sforzi soprattutto per combattere la malnutrizione in-fantile, che in questo paese assume le dimensioni di una vera e propria calamità. Basti pensare che per la scarsità e la cattiva qualità dell'ali-mentazione di base delle mamme il 12% dei neonati alla nascita pesa meno di due chili.Grazie al sostegno dei punti

donati dai soci Coop, GVC ha cu-rato nei propri centri oltre 10mila bambini, distribuito cibo alla loro famiglie, sensibilizzato le donne sull'importanza di una corretta ali-mentazione nei primi anni dell'in-fanzia, con dimostrazioni e corsi di cucina per insegnare le corret-te combinazioni di alimenti. È in questa delicata fase dello sviluppo che la malnutrizione colpisce più duramente e provoca conseguen-ze molto gravi per il resto della vi-ta. E a volte non è solo una que-stione di quantità degli alimenti, ma anche la qualità nutritiva e la loro manipolazione, che insieme a

DI SILVIA SACCHETTI

Burkina FasoDalla parte delle mamme

NicaraguaSulle spalle dei giganti GVC crede fermamente che tutti, ma pro-prio tutti, attraverso l'educazione e gli stimoli creati da pratiche creative come l'arte e la comunicazio-ne, possano migliorare la propria condizione anche quando in partenza è molto sfavorevole (per usare un eufemismo). Come accade a Chinandega, una delle zone più povere del Nicaragua, dove GVC porta avanti un progetto di educazione allo svilup-po rivolto alla formazione, all'inserimento scolasti-co, alla prevenzione di bambini e adolescenti.I soci Coop grazie alla loro generosità hanno con-tribuito negli anni a realizzare i sogni di riscatto sociale di tanti giovani. E l'aiuto che forniscono a bambini e adolescenti attraverso GVC, oltre ad es-sere efficace, è anche divertente.Come spiega Flavia Pugliese, rappresentante GVC in Nicaragua, "La promozione dei diritti umani di base dell'infanzia e dell'adolescenza passa anche at-traverso l'arte e la cultura, intesi come strumenti di trasformazione sociale". Per esempio, ha riscosso

un ottimo successo il programma radiofonico Nue-vas Generaciones, in onda su Radio San Cristobal e totalmente gestito da bambini. Cecilia Garache, re-sponsabile del progetto radiofonico, racconta come la radio sia molto rilevante come spazio di comuni-cazione, dove i giovani sono protagonisti dei pro-grammi, dei forum, degli sketch e di tutto ciò che implica "fare la radio". I bambini sono entusiasti dell'esperienza perché possono condividerla con al-tri bambini ed esprimere sentimenti ed esperienze sui diritti dell'infanzia, che in questa parte del mon-do non sono così scontati come in Italia. L'arte e la cultura sono un elemento importante ed efficace per lo sviluppo dei bambini e delle bambine, che parte-cipano a laboratori di comunicazione, danza, teatro, murales, per esprimere i loro diritti, le loro speran-ze e sogni. Lo sviluppo avviene anche attraverso la cultura e l'arte, perché anche i bambini, se presi sul-le spalle dai "giganti", possono imparare a guardare lontano.

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credenze culturali a volte non pro-prio scientifiche provocano abitu-dini estremamente dannose per i bambini. GVC crede fermamente che agire sulle mamme, e sostener-le, migliora notevolmente la quali-tà e la speranza di vita dei bambini. E proprio alle donne, forza motri-ce e agente di cambiamento fon-damentale delle società, special-mente di quelle rurali, vogliamo dedicare questo articolo. A loro è rivolto un programma speciale ini-ziato da GVC a gennaio 2014, che oltre all'emergenza punta a pro-lungare gli effetti dell'intervento

umanitario attraverso la forma-zione e l'impulso economico, affinché l'assistenza diventi au-to sostenibile sul lungo periodo. Nell'ottica del principio secondo cui l'importante non è donare pe-sci, ma insegnare a pescare, GVC ha sviluppato un programma di appoggio alla produzione e alla diversificazione agricola. Il punto forte della strategia si basa proprio su un forte coinvolgimento del-le donne e sulla scelta del fagiolo Niébé come coltura privilegiata, per aumentarne la produzione e la commercializzazione. Le donne

burkinabé hanno dimostrato di es-sere davvero un agente di sviluppo efficace: accompagnate dai tecnici di GVC, hanno imparato a diversi-ficare la produzione aggiungendo anche il grano, si sono costituite in cooperative nei propri villaggi e creato una propria fonte di red-dito laddove normalmente, come accade spesso in Africa (ma anche in tanti altri posti nel mondo), non ne beneficiano nonostante il loro duro lavoro nei campi sia al 70% a loro carico. Sostenere le mamme per nutrire i bambini si sta rivelan-do una sfida vincente.

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multilingue che sarà distribuita in oltre 30mila copie nella rete di vendita.Le lingue in cui è stata tradot-ta sono inglese, francese, croato, sloveno, russo, cinese e arabo. Il contenuto è un estratt o dello Statuto della Cooperativa e un compendio di informazioni su servizi utili ogni giorno per la propria spesa, dal Salvatempo, lett ore di codici a barre che per-mett e di fare autonomamente il conto passando alla cassa, alle Casse Self, utilizzabili anche con Salvatempo, in cui soci e clienti possono svolgere da soli tutt e le operazioni di pagamento. Sono spiegati i servizi di pagamento

delle Casse Self che si possono eff ett uare in contanti, con la car-ta Sociocoop+, con le carte di pagamento normalmente accet-tate e anche con i buoni pasto. Inoltre i soci possono depositare i propri risparmi e tutelarli uti-lizzando il Prestito Sociale, che consente il pagamento della spe-sa dirett amente att raverso la car-ta Sociocoop, l’accesso ai Cash dispencer e alla carta prepagata ri_Money. Non solo la spesa, ma molti ser-vizi utili come la prenotazione di libri di testo con uno sconto de-dicato, il pagamento delle utenze e dei bollett ini con una piccola commissione. Anche la stampa delle foto è conveniente nei pun-ti vendita Coop. Essere socio di Coop Consuma-tori Nordest però non è solo ri-sparmio e premi ma sopratt utt o l’opportunità di partecipare al-la vita della cooperativa. Nella guida sono descritt i gli organi di rappresentanza di Coop Nordest e il meccanismo delle assemblee di bilancio, per permett ere a tutt i di partecipare.

Fin dal 1844, dalla na-scita delle prime cooperative uno dei principi condivisi della cooperazione è stato quello della non discriminazione fra i soci, su genere, razza, provenienza, estra-zione sociale. Coop Consumatori Nordest ha oltre 600mila soci: migliaia di questi sono immigrati. Sott oscri-vendo la carta Sociocoop diven-tano parte della cooperativa a tutt i gli eff ett i e usufruiscono dei vantaggi e dei servizi off erti a tut-ti i soci.Per loro è nato uno strumen-to che consente di entrare più a fondo nel mondo della no-stra cooperativa, una guida

La percentuale dei nuovi soci immigrati calcolata ogni anno sul totale dei nuovi soci di Coop Consumatori Nordest è aumentata gradualmente passando dal 15,44% del 2010 al 16,39% del 2014. Un trend in crescita che testimonia anche il desiderio di integrazione e di appartenenza.Per diventare soci Coop basta presentarsi al box informazioni con un documento di identità (anche internazionale), se non si ha residenza in Italia occorre una dichiarazione rilasciata dal Comune che attesti l’esistenza di un domicilio in Italia.

DIVENTARE SOCI È FACILE PER MIGLIAIA DI STRANIERI

DI VIVIANA MONTI

Una nuova guida per spiegare anche agli immigrati i vantaggi riservati ai soci

IL BENVENUTO IN COOPparla sette lingue

vita di cooperativa coop nordest

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TUTTI PRESENTI!DAL 19 MAGGIO AL 10 GIUGNOASSEMBLEE DI BILANCIO 2015

Nome socio................................................................................. codice socio ............................................

Al presidente dell'Assemblea separata di .................................................................................................

Egregio presidente, essendo impossibilitato/a a partecipare all’assemblea parziale ordinaria dei soci

che si terrà il .................................................... a........................................................................................

ho incaricato il/la socio/a ...........................................................................................................................

a rappresentarmi, affi dandogli/le i più ampi poteri e approvando fi n d’ora il suo operato.

Data ............................... Firma leggibile ....................................................................................................

Il buono omaggio e l’accredito sono riconosciuti al socio che partecipa personalmente all’assemblea, non spettano a chi delega un altro socio a rappresentarlo.

DELEGA

Si ricorda che la carta Sociocoop è un documento personale e la partecipazione all’assemblea è riservata al titolare della carta.

Il buono omaggio e l’accredito sono riconosciuti al socio che partecipa personalmente all’assemblea, non spettano a chi delega un altro socio a rappresentarlo.

Chi vuole prendere visione del bilancio consuntivo 2014, può rivolgersi alle sedi di Reggio Emilia e Pordenone, a partire dal quindicesimo giorno antecedente la prima convocazione delle assemblee separate.

RICORDATIDI PORTARE LA CARTA SOCIO

Al socio che partecipa all’assemblea verrà consegnato un buono omaggio per ritirare una bottiglia di olio extravergine Coop Viviverde e quattro pacchi di pasta di semola Viviverde da 500 g a scelta tra i formati presenti in negozio. Inoltre verranno accreditati 150 punti Sociocoop.

DIVENTARE SOCI È FACILE PER MIGLIAIA DI STRANIERI

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Montichiari (Bs)Una giornata con i volontariAttività per bambini e famiglie

Un’iniziativa organizzata dall’Associazione Genitori di Montichiari in collaborazione con il Distretto Coop, domenica 19 aprile a Montichiari con tante attività gratuite per grandi e piccini dalle 14 alle 19 presso la Scuola Primaria Chiarini di Via Falcone. I vigili volontari di Desenzano proporranno a tutti i bambini il percorso “Un giorno da pompiere” mentre i volontari della Croce Bianca di Brescia organizzeranno dimostrazioni pratiche di primo soccorso infantile per genitori e per i bambini “Arriva l’ambulanza”, inoltre il Gruppo Montessori di Montichiari darà la possibilità ai più piccoli di partecipare a laboratori creativi e attività.L’appuntamento con associazioni e cittadinanza fa parte del progetto “VolentEroi” in collaborazione con le associazioni locali Sos Terra, Un sorriso di speranza, Tandem, Protezione civile Montichiari, Legambiente. In caso di maltempo le attività si svolgeranno ugualmente presso il Centro Fiera di Montichiari, padiglione 3, Tre valli adiacente a Via Cornelio.Per informazioni 391/4163374.

Collecchio (Pr)Ricette e sapori di insolite tavoleUna serie di incontri aperti al pubblico legati al cibo che si terranno a Collecchio, presso la biblioteca comunale di Villa Soragna alle ore 16.

Sabato 18 aprile Un po’ di musica in tavolaa cura di Mariangela Rinaldi CiantiNote, profumi e sapori dei grandi della musica Beethoven, Mozart, Paganini, Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, Mascagni…Elvis Presley.Sabato 9 maggio Viaggio nella tavola del mondo a cura di Donatella CanaliLa tavola multietnica tra ricette e tradizioniSabato 23 maggio La pop-art e il cibo in scatolaa cura di Eles IottiUn percorso tra cibo e pubblicità nell’arte contemporanea.

Correggio (Re)Pulizie verdi di primaveraLargo ai volontari

Sabato 14 marzo ritrovo in corso Mazzini, di fronte al Municipio, per centinaia di volontari, cittadini e studenti che si sono messi al lavoro, in collaborazione con le Guardie Ecologiche Volontarie, dedicandosi alla pulizia di aree verdi e urbane a Correggio.Al termine delle operazioni, un rinfresco offerto dal Distretto Sociale Mediareggiana di Coop Consumatori Nordest. L’apporto dei volontari per la salvaguardia del verde pubblico e del territorio è fondamentale.“Stiamo lavorando per istituire un albo dei volontari che possano collaborare con l’amministrazione in ambito culturale, sociale e tecnico-manutentivo per stimolare in ognuno di noi comportamenti corretti - ha commentato il sindaco Ilenia Malavasi intervenuta all’evento - nell’attesa dell’albo, lanciamo questa prima iniziativa, con l’auspicio che possa diventare un appuntamento mensile”.

Gattatico (Re)25 aprile a Casa Cervicon Schulz e Boldrini Ospiti di altissimo profilo e tanta musica per i migliaia di partecipanti che tradizionalmente affollano il parco dei Campirossi, all’ombra del luogo di memoria simbolo della Resistenza civile in Italia: questo è il la Festa del 25 aprile a casa Cervi. Quest’anno interverrà il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz che ha scelto Casa Cervi come luogo simbolo dell’antifascismo in Italia. Lo farà accompagnato dal presidente del Gruppo PSE a Bruxelles Gianni Pittella insieme ai tanti giovani che in quei giorni sono a Reggio Emilia per la Prima Edizione della “School of Democracy”, 100 ragazzi da tutta Europa. Anche la Presidente della Camera Laura Boldrini visiterà questo luogo di memoria incontrando giovani e le autorità del territorio. Sia Martin Schulz che Laura Boldrini saluteranno il folto pubblico di Casa Cervi a partire dalle 15, prima di lasciare spazio al concerto della Liberazione con Modena City Ramblers, Filippo Andreani, Me Pek e Barba, Montefiori Cocktail che si alterneranno sul palco fino al concerto serale dei Bluebeaters.

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Guastalla (Re)Violini di Santa Vittoria per il Day ospital oncologico

Un concerto per la citt adinanza si terrà sabato 18 aprile a Guastalla, presso il Teatro Ruggeri alle ore 21. Un evento straordinario per sostenere il reparto di Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Guastalla. I Violini di Santa Vitt oria proporranno lo spett acolo "Denominazione d'Origine Popolare. L'incredibile storia dei musicisti braccianti di Santa Vitt oria." Quatt ro violini, viola e contrabbasso, una formazione che ricalca fedelmente il Concerto di Violini, l’organico tipico nato a Santa Vitt oria dalle sonorità uniche. Le musiche eseguite sono tutt e originali, appartengono alla famiglia Bagnoli, una delle più importanti e rappresentative della storia di Santa Vitt oria. Lo spett acolo si arricchisce anche di un tessuto narrativo che introduce e accompagna lo spett atore all’interno della vicenda storica. Nei primi decenni dell'ott ocento

si diff ondono nelle campagne emiliane nuovi balli di origine popolare. Sono il valzer, la mazurca, la polca. Musiche che arrivano da lontano e che subito si diff ondono innestando le loro melodie, i ritmi, e sopratt utt o un nuovo modo di fare musica, sul tronco di una cultura arcaica e contadina. Nasce a Santa Vitt oria di Gualtieri (Re) questa nuova tradizione musicale che prende la forma di un fenomeno unico nel suo genere. Si suona con gli strumenti ad arco, in piccoli gruppi orchestrali di cinque elementi che prendono vita quasi in ogni famiglia. A fi ne ott ocento questo piccolo borgo ha già assunto i contorni della leggenda, diventando nell’immaginazione degli uomini della bassa il paese dei Cento Violini. www.violinidisantavitt oria.com

Negli ultimi 10 anni tec-nologia e innovazione hanno fatto passi da gi-gante. Grazie ai progres-si della microelettroni-ca e delle conoscenze scientifiche sull’appara-to uditivo, gli apparecchi acustici sono diventati molto più potenti e mol-to più piccoli. La nuo-va tecnologia Oticon Brain HearingTM, do-tata del chip INIUM SEN-SE, non è solo un am-plificatore di suoni, ma una sofisticata e ultra miniaturizzata centrale di ascolto progettata per riuscire a rendere la voce più chiara, ridurre il rumore indesiderato, ri-stabilire l’ascolto stere-ofonico, collegarsi senza fili a televisore, telefoni, computer.

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riservato ai Soci

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