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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 17 8 ottobre 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Alle Officine di Bellinzona calo delle ordinazioni. Pagina 2 Preoccupazioni Uno studio commissionato dalla Confederazione indica delle possibili soluzioni. Pagina 5 Licenziamenti antisindacali Baptiste Morier coach delle sezioni FFS romande. Pagine 6 e 7 Intervista È tutt’altro che una questione rosso- verde. Il rifiuto del raddoppio del Got- tardo, infatti, si rafforza anche nel cam- po borghese. Già 300 persone hanno aderito al Comitato borghese «No al raddoppio del Gottardo». Con piacere annotiamo che molti pro- vengono dal Canton Ticino. Fra le ragio- ni per l’adesione vi è che la galleria stradale del Gottardo può essere risa- nata più sensatamente e con minor spesa senza raddoppiarla con una se- conda canna. Inoltre, si teme un caos stradale ancora maggiore nel Mendri- siotto e altrove in Svizzera, a causa dell’aumento del traffico di transito. Anche oggi, fra coloro che hanno preso posizione contro questo progetto esa- gerato, si trovano per esempio il sinda- co di Chiasso Moreno Colombo (PLR), il sindaco di Mendrisio Carlo Croci (PPD) e il suo vice Samuel Maffi (PLR). Tra i convinti fautori del no anche l’avvocato Renzo Galfetti, voce molto ascoltata. A pagina 3 Raddoppio del Gottardo: il fronte del no cresce Le voci contro del centro-destra I dipendenti NLM svizzeri hanno preso atto dello «studio sulla navigazione nel bacino svizzero del lago Maggiore» commissionato dall’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia. Collaboratrici e collaboratori della NLM sono preoccupati per le tensioni in atto in vista del rinnovo della concessione a fine 2016. a pagina 2 Lago Maggiore Le FFS hanno appena dato un mandato di 80 milioni di franchi ad Alstom per la manutenzione e la revisione di 19 treni pendolari negli stabilimenti di Saviglia- no, in Italia. Una situazione ecceziona- le, secondo le FFS. In Svizzera romanda le ITC stanno riflettendo sull’opportuni- tà di centralizzare la manutenzione del loro materiale. Le Frauenfeld Wil Bahn hanno invece deciso di dare un manda- to a Stadler per la manutenzione della loro flotta. Queste esternalizzazioni presentano un serio rischio in termini di perdita di competenze e di peggiora- mento delle condizioni di lavoro. Alle pagine 8, 9 e 10 Impieghi sotto pressione I progetti o le idee di esterna- lizzazione della manutenzione del materiale rotabile, fiori- scono un po’ ovunque in Sviz- zera. Uno scenario di nubi scu- re sull’impiego e la qualità delle condizioni di lavoro. Manutenzione del materiale rotabile archivio SEV La manutenzione del materiale rotabile è un settore di attività sotto fortissime pressioni.

Contatto sev 2015 17

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Page 1: Contatto sev 2015 17

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 17

8 ottobre201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Alle Officine diBellinzona calo delleordinazioni.

Pagina 2

PreoccupazioniUno studio commissionato dallaConfederazione indica delle possibilisoluzioni.

Pagina 5

Licenziamenti antisindacaliBaptiste Moriercoach delle sezioniFFS romande.

Pagine 6 e 7

Intervista

■ È tutt’altro che una questione rosso-verde. Il rifiuto del raddoppio del Got-tardo, infatti, si rafforza anche nel cam-po borghese. Già 300 persone hannoaderito al Comitato borghese «No alraddoppio del Gottardo».Con piacere annotiamo che molti pro-vengono dal Canton Ticino. Fra le ragio-ni per l’adesione vi è che la galleriastradale del Gottardo può essere risa-

nata più sensatamente e con minorspesa senza raddoppiarla con una se-conda canna. Inoltre, si teme un caosstradale ancora maggiore nel Mendri-siotto e altrove in Svizzera, a causadell’aumento del traffico di transito.Anche oggi, fra coloro che hanno presoposizione contro questo progetto esa-gerato, si trovano per esempio il sinda-co di Chiasso Moreno Colombo (PLR), il

sindaco di Mendrisio Carlo Croci (PPD)e il suo vice Samuel Maffi (PLR). Tra iconvinti fautori del no anche l’avvocatoRenzo Galfetti, voce molto ascoltata.

A pagina 3

Raddoppio del Gottardo: il fronte del no cresce

Le voci contro del centro-destraI dipendenti NLM svizzeri hanno presoatto dello «studio sulla navigazione nelbacino svizzero del lago Maggiore»commissionato dall’Ente regionale per losviluppo del Locarnese e Vallemaggia.Collaboratrici e collaboratori della NLMsono preoccupati per le tensioni in attoin vista del rinnovo della concessione afine 2016.

a pagina 2

Lago Maggiore

Le FFS hanno appena dato un mandatodi 80 milioni di franchi ad Alstom per lamanutenzione e la revisione di 19 trenipendolari negli stabilimenti di Saviglia-no, in Italia. Una situazione ecceziona-le, secondo le FFS. In Svizzera romandale ITC stanno riflettendo sull’opportuni-tà di centralizzare la manutenzione delloro materiale. Le Frauenfeld Wil Bahnhanno invece deciso di dare un manda-to a Stadler per la manutenzione dellaloro flotta. Queste esternalizzazionipresentano un serio rischio in termini diperdita di competenze e di peggiora-mento delle condizioni di lavoro.

Alle pagine 8, 9 e 10

Impieghi sotto pressioneI progetti o le idee di esterna-lizzazione della manutenzionedel materiale rotabile, fiori-scono un po’ ovunque in Sviz-zera. Uno scenario di nubi scu-re sull’impiego e la qualitàdelle condizioni di lavoro.

Manutenzione del materiale rotabile

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SEV

La manutenzione del materiale rotabile è un settore di attività sotto fortissime pressioni.

Page 2: Contatto sev 2015 17

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 17/158.10.2015

Trasporto pubblicoe disabili■ Il Consiglio federale haadottato la revisione dell’ordi-nanza concernente la concezio-ne di una rete di trasportipubblici conforme alle esigenzedei disabili (OTDis). La revisioneprecisa in particolare leprescrizioni riguardanti gli aiutifinanziari concessi in questoambito. Il Consiglio federaleintende assicurare che iltrasporto pubblico sia concepitoin modo tale da consentire unutilizzo per quanto possibileautonomo alle persone condisabilità o con limitazionidovute all’età. Per tale ragionefornisce tra l’altro aiuti finanzia-ri speciali per le misurenecessarie a questo scopo,come ad esempio l’innalzamen-to dei marciapiedi. Secondo lalegge sui disabili (LDis),l’attuazione compete alleimprese di trasporto, che hannotempo fino al 2025 per confor-marsi alle disposizioni sull’ac-cesso senza barriere.

Con la revisione della OTDis ilConsiglio federale precisa leprescrizioni concernenti gli aiutifinanziari. Decorsa la primametà del periodo di tempoaccordato alle imprese peruniformarsi alle disposizioni, laConfederazione può concedereaiuti anche per misure al difuori della cosiddetta reteprimaria del trasporto pubblico.Ad esempio, sarà possibilecofinanziare misure a favoredelle persone a mobilità ridottaanche in stazioni in cui lanecessità dei provvedimenti nonè strettamente documentabilesulla base di dati relativi allafrequenza. L’adeguamentodell’ordinanza s’iscrive nelquadro della revisione di unaserie di altri atti legislativi cheassicura l’allineamento dellanormativa svizzera alle piùrecenti prescrizioni tecnichedell’UE in materia di accessosenza barriere ai trasportipubblici. Le persone a mobilitàridotta dovranno beneficiaredelle stesse prescrizionitecniche sia in Svizzera sianell’UE. La revisione dell’ordi-nanza entrerà in vigore all’iniziodel 2016.

ORDINANZA

Già la visita della deputazioneticinese alle camere federaliaveva evidenziato un netto ca-lo dei volumi di lavoro pressole Officine. Tra tutti gli addettiai lavori, vi era la speranzache, con il rientro delle vacan-ze estive, vi sarebbe stato uncerto rilancio, che però tardaad arrivare, almeno nelle pro-porzioni auspicate. Da partedelle FFS si sente parlare deglieffetti della crisi e del francoforte, ai quali però vengono adaggiungersi anche gli effetti dialcune decisioni aziendali, co-me quella di dirottare alcuni

incarichi originariamente de-stinati a Bellinzona. A tutto ciòsi aggiungono poi voci inquie-tanti.Il mercato delle sale potrebbeinfatti essere scompaginato daprocedure di standardizzazio-

ne, rispettivamente dall’avven-to di nuove sale «usa e getta»,destinate a rimpiazzare quelleda revisionare.Queste sono comunque scelteaziendali che CoPe e sindacatigiudicano in contrasto con gli

impegni a suo tempo sotto-scritti per le Officine e per lacostituzione del centro di com-petenze di una fornitura di vo-lumi analoghi a quelli degli ul-timi anni durante la fase diimplementazione.I rappresentanti del personalehanno pertanto deciso di de-nunciare questa situazione,suscettibile di comprometterele opzioni di futuro sviluppodelle Officine e rimetteranno,unitamente ad una delegazio-ne del personale, una missivaal Dipartimento finanze ed eco-nomia, martedì 13 ottobre, du-rante la pausa di mezzogiorno.Affaire à suivre ...

Gi

Anche dopo la pausaestiva, le ordinazioni al-le Officine stentano ariprendere e circolanovoci sempre più insi-stenti di nuovi intendi-menti da parte di FFSCargo.

Orizzonti preoccupantiLe Officine sono confrontate con un calo di ordinazioni

Preoccupazioni per l’occupazione alle Officine

Senza voler entrare nel meritodei risultati dello studio, i di-pendenti della NLM ricordanoche:

• all’inizio dell’avvio dello stu-dio i dipendenti della NLM ave-vano espressamente richiestodi poter essere ascoltati perapportare un valore aggiuntoallo studio stesso. Essendogiornalmente in stretto contat-to con utenti regolari e turisti,avrebbero potuto portare uninteressante contributo alla ri-

cerca. Ma questa richiesta nonsolo non è stata ascoltata, mapersino bellamente ignorata.Peccato, la loro esperienza po-teva essere utile.

• Attualmente il servizio dellaNLM è garantito 365 giorni al-l’anno. Estate e inverno indi-pendentemente dalle bizze deltempo. Di fatto viene offerto unservizio pubblico a costo zeroper Confederazione e Cantone.Il servizio regolare Magadino –Locarno, oltre che essere ap-prezzato dai pendolari, sgravala rete stradale in una Regionegià particolarmente sollecitatadal traffico. Il servizio dellaNLM si svolge oltre tutto in pie-na sicurezza grazie a collabo-ratrici e collaboratori profes-sionali ed adeguatamenteistruiti. I regolari controlli daparte dell’Ufficio federale deitrasporti lo confermano.

• La NLM garantisce 34 posti dilavoro a residenti nella regio-ne. 15 collaboratori in piantastabile e 19 collaboratori sta-gionali per far fronte all’au-mento del traffico durante ilperiodo di alta stagione. Tutti,stagionali compresi, sono resi-denti in Ticino. I salari sono sa-lari svizzeri, dignitosi e la NLMrispetta il contratto collettivodelle FART.

• I collaboratori della NLM con-statano che in questi ultimi an-ni sono aumentati i tentativi diconcorrenza alla NLM. Sempre,naturalmente, solo durante labella stagione.

Collaboratrici e collaboratoridella NLM sono preoccupatiper le tensioni in atto in vistadel rinnovo della concessionea fine 2016. Nella primaveradel 2012, i dipendenti erano

stati promotori della petizione«Salviamo occupazione e turi-smo sul lago Maggiore». In po-co tempo sono state raccolte10 092 firme, consegnate suc-cessivamente alla Cancelleriafederale a Berna. Ora più chemai questi stessi dipendentiintendono difendere posti dilavoro di qualità e turismo. Ot-tenere la concessione per lanavigazione sul Lago Maggiorenon è scontato. Gli interessatidevono mostrare credenzialiconcrete. Tra queste, pure per-sonale adeguatamente forma-to. È scontato che il CCL in vi-gore andrà rispettato.Il personale formato e buonecondizioni di lavoro attualmen-te ci sono.

Angelo Stroppini

I dipendenti NLM svizze-ri hanno preso atto dello«studio sulla navigazio-ne nel bacino svizzerodel lago Maggiore»commissionato dall’Enteregionale per lo svilup-po del Locarnese e Val-lemaggia.

Lago Maggiore: l’altra voceIl punto di vista dei dipendenti NLM del bacino svizzero del lago

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 17/158.10.2015

Il Comitato borghese «No alraddoppio del Gottardo» è sod-disfatto per l’adesione, in po-chi mesi, già di 300 persone,delle quali molte provenientidal Ticino, Cantone diretta-mente interessato dal tema.Fra le ragioni per l’adesione viè che la galleria stradale delGottardo può essere risanatapiù sensatamente e con minorspesa senza raddoppiarla conuna seconda canna. Inoltre, siteme un caos stradale ancoramaggiore nel Mendrisiotto e al-trove in Svizzera, a causa del-l’aumento del traffico di transi-to.Il raddoppio del tunnel porte-rebbe a una forte crescita deltraffico di transito. I membri ti-cinesi del Comitato borghesecriticano che il Consiglio fede-rale e il Parlamento abbiano te-nuto in scarsa considerazionegli effetti negativi di una se-conda canna sul Ticino e, inparticolare, sul Sottoceneri.Nella Svizzera tedesca e in Ro-mandia talvolta la situazione èpresentata come se il Ticinofosse favorevole al raddoppio.Ma non è così: il Cantone a suddelle Alpi ha sempre votatocontro il raddoppio della galle-ria stradale – e questo con unampio appoggio del fronte bor-ghese. Anche oggi, fra coloroche hanno preso posizionecontro questo progetto esage-rato, si trovano per esempio ilsindaco di Chiasso Moreno Co-lombo (PLR), il sindaco di Men-drisio Carlo Croci (PPD) e il suovice Samuel Maffi (PLR). Insie-me al Sindaco di Bellinzona,Mario Branda (PS), tre dei Sin-daci delle cinque maggiori cit-tà ticinesi sono quindi decisa-mente contrari a questoprogetto.

«La qualità di vita e il futurodell’economia nella regionedel Mendrisiotto e a Chiassodipendono anche dalla lungi-mirante decisione del popolosvizzero di spostare il trafficopesante in transito dalla stradaalla ferrovia. Questa decisioneverrebbe messa in pericolo conla costruzione di un secondotubo autostradale», affermaMoreno Colombo.La situazione della circolazionesulle strade del Mendrisiotto edel Luganese è pessima e con-tinua a peggiorare. Non riu-sciamo quasi più a spostarci

con i mezzi privati, che per pa-recchie ore al giorno sono inco-lonnati sia sull’autostrada chesulle strade cantonali. Un rad-doppio del Gottardo rendereb-be sensibilmente peggiore unasituazione a oggi già insosteni-bile», gli fa eco Carlo Croci.

Comunicato stampa

Il rifiuto del raddoppiodel Gottardo si rafforzaanche nel campo bor-ghese. Già 300 personehanno aderito al Comi-tato borghese «No alraddoppio del Gottar-do». Con piacere anno-tiamo che molti proven-gono dal Canton Ticino.

Raddoppio: no borgheseSi rafforza l’opposizione del centro-destra

L’opposizione al raddoppio della galleria autostradale del SanGottardo si allarga anche su tutto il fronte politico. In Ticino,spicca l’adesione di Moreno Colombo, sindaco PLR di Chiassoe Carlo Croci, sindaco PPD di Mendrisio. La posizione di Crociha un significato particolare: da un canto per l’indubbioprestigio che ha saputo conquistarsi negli oltre 20 anni (!) allaguida del capoluogo, in cui ha portato avanti con successo unsempre delicato processo di aggregazione di 9 comuni, dall’al-tro in quanto esponente dello stesso partito della consiglierafederale Leuthard, che sin qui ha manifestato grande compat-tezza dietro la posizione della propria ministra.Croci ha rilasciato anche un’intervista alla rivista «Eco»dell’Iniziativa delle Alpi, manifestando grande preoccupazioneper le conseguenze negative di un’ulteriore crescita del trafficoper le condizioni di vita nella regione, messe sotto grandepressione dall’intensità del traffico motorizzato. Sul fatto che ilraddoppio delle galleria non dovrebbe portare aumenti dicapacità, Croci non si fa illusioni: «molto semplicemente nonriesco a credere che si costruisca un secondo tunnel stradale epoi si usi solo una corsia in ciascuna galleria. Può darsi chesarebbe così all’inizio. Ma anche una Costituzione federale sipuò modificare, e tanto più facilmente se la galleria è giàcostruita e pagata», si legge nella sua intervista. Chi ha orec-chie per intendere ... gi

COMMENTO

La ferrovia è un’invenzione altamente tecnologicafin dalle origini. Un’invenzione che non deve fun-zionare solo per le persone, ma che non può fun-zionare senza di loro, senza il personale che ha lemani in pasta.

Questa conclusione valida per l’insieme dei tra-sporti pubblici, è stata ammirevolmente valorizza-ta dal cantante americano Woody Guthrie nellasua ballata «My Daddy flies that ship in the sky».

Nella sua bellissima canzone racconta la storia ditre bambini, i cui padri lavorano nell’aviazione, co-me piloti e nell’aeroporto. Solo la loro stretta colla-borazione permette ai passeggeri di arrivare a de-stinazione in sicurezza. Malgrado ciò diverseimprese dei trasporti pubblici hanno provato a li-mitare il personale sull’onda delle razionalizzazio-ni e dei miglioramenti tecnologici.

La BLS ha appena inviato un segnale di segno op-posto (vedi pagina 16): invece di investire in nuovidistributori automatici di biglietti, l’azienda ha de-ciso di non rimpiazzarli, ma di investire nel capita-le umano. Dal prossimo cambio di orario in dicem-bre i RegioExpress saranno infatti accompagnatidal personale treno che effettuerà controlli e ven-dita di biglietti, come pure altri servizi.

La BLS punta dunque sull’accoglienza poichél’agente rappresenta «la BLS come azienda ospi-tante e ospitale». Ruolo che molti agenti del trenopreferiscono a quello di aiuto poliziotto.

L’affermazione in base a cui l’essere umano è indi-spensabile, sembra quasi banale. Ma non è così ea volte la constatazione è tardiva. Alla BLS è arriva-ta al momento giusto.

Mentre altre aziende usano la mannaia nelle sta-zioni, peggiorando il servizio, la BLS investe incentri di viaggio lungo le sue linee. L’azienda con-ferisce così un volto ai trasporti pubblici e offre im-portanti luoghi di incontro nelle stazioni dei villag-gi di piccole dimensioni.

Grazie all’accompagnamento dei treni nelle regio-ni turistiche come il Lötschberg, la Simmental,l’Emmental, la BLS offre un reale valore aggiuntoalla clientela. La società segna un importante pun-to per (ri)diventare un datore di lavoro corretto eaffidabile.

EDITORIALE

«La constatazione in base a cui l’essere umano èindispensabile, può sembrare banale. Ma a volteè tardiva». Toni M. Feuz, segretario sindacale SEV

Page 3: Contatto sev 2015 17

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 17/158.10.2015

Trasporto pubblicoe disabili■ Il Consiglio federale haadottato la revisione dell’ordi-nanza concernente la concezio-ne di una rete di trasportipubblici conforme alle esigenzedei disabili (OTDis). La revisioneprecisa in particolare leprescrizioni riguardanti gli aiutifinanziari concessi in questoambito. Il Consiglio federaleintende assicurare che iltrasporto pubblico sia concepitoin modo tale da consentire unutilizzo per quanto possibileautonomo alle persone condisabilità o con limitazionidovute all’età. Per tale ragionefornisce tra l’altro aiuti finanzia-ri speciali per le misurenecessarie a questo scopo,come ad esempio l’innalzamen-to dei marciapiedi. Secondo lalegge sui disabili (LDis),l’attuazione compete alleimprese di trasporto, che hannotempo fino al 2025 per confor-marsi alle disposizioni sull’ac-cesso senza barriere.

Con la revisione della OTDis ilConsiglio federale precisa leprescrizioni concernenti gli aiutifinanziari. Decorsa la primametà del periodo di tempoaccordato alle imprese peruniformarsi alle disposizioni, laConfederazione può concedereaiuti anche per misure al difuori della cosiddetta reteprimaria del trasporto pubblico.Ad esempio, sarà possibilecofinanziare misure a favoredelle persone a mobilità ridottaanche in stazioni in cui lanecessità dei provvedimenti nonè strettamente documentabilesulla base di dati relativi allafrequenza. L’adeguamentodell’ordinanza s’iscrive nelquadro della revisione di unaserie di altri atti legislativi cheassicura l’allineamento dellanormativa svizzera alle piùrecenti prescrizioni tecnichedell’UE in materia di accessosenza barriere ai trasportipubblici. Le persone a mobilitàridotta dovranno beneficiaredelle stesse prescrizionitecniche sia in Svizzera sianell’UE. La revisione dell’ordi-nanza entrerà in vigore all’iniziodel 2016.

ORDINANZA

Già la visita della deputazioneticinese alle camere federaliaveva evidenziato un netto ca-lo dei volumi di lavoro pressole Officine. Tra tutti gli addettiai lavori, vi era la speranzache, con il rientro delle vacan-ze estive, vi sarebbe stato uncerto rilancio, che però tardaad arrivare, almeno nelle pro-porzioni auspicate. Da partedelle FFS si sente parlare deglieffetti della crisi e del francoforte, ai quali però vengono adaggiungersi anche gli effetti dialcune decisioni aziendali, co-me quella di dirottare alcuni

incarichi originariamente de-stinati a Bellinzona. A tutto ciòsi aggiungono poi voci inquie-tanti.Il mercato delle sale potrebbeinfatti essere scompaginato daprocedure di standardizzazio-

ne, rispettivamente dall’avven-to di nuove sale «usa e getta»,destinate a rimpiazzare quelleda revisionare.Queste sono comunque scelteaziendali che CoPe e sindacatigiudicano in contrasto con gli

impegni a suo tempo sotto-scritti per le Officine e per lacostituzione del centro di com-petenze di una fornitura di vo-lumi analoghi a quelli degli ul-timi anni durante la fase diimplementazione.I rappresentanti del personalehanno pertanto deciso di de-nunciare questa situazione,suscettibile di comprometterele opzioni di futuro sviluppodelle Officine e rimetteranno,unitamente ad una delegazio-ne del personale, una missivaal Dipartimento finanze ed eco-nomia, martedì 13 ottobre, du-rante la pausa di mezzogiorno.Affaire à suivre ...

Gi

Anche dopo la pausaestiva, le ordinazioni al-le Officine stentano ariprendere e circolanovoci sempre più insi-stenti di nuovi intendi-menti da parte di FFSCargo.

Orizzonti preoccupantiLe Officine sono confrontate con un calo di ordinazioni

Preoccupazioni per l’occupazione alle Officine

Senza voler entrare nel meritodei risultati dello studio, i di-pendenti della NLM ricordanoche:

• all’inizio dell’avvio dello stu-dio i dipendenti della NLM ave-vano espressamente richiestodi poter essere ascoltati perapportare un valore aggiuntoallo studio stesso. Essendogiornalmente in stretto contat-to con utenti regolari e turisti,avrebbero potuto portare uninteressante contributo alla ri-

cerca. Ma questa richiesta nonsolo non è stata ascoltata, mapersino bellamente ignorata.Peccato, la loro esperienza po-teva essere utile.

• Attualmente il servizio dellaNLM è garantito 365 giorni al-l’anno. Estate e inverno indi-pendentemente dalle bizze deltempo. Di fatto viene offerto unservizio pubblico a costo zeroper Confederazione e Cantone.Il servizio regolare Magadino –Locarno, oltre che essere ap-prezzato dai pendolari, sgravala rete stradale in una Regionegià particolarmente sollecitatadal traffico. Il servizio dellaNLM si svolge oltre tutto in pie-na sicurezza grazie a collabo-ratrici e collaboratori profes-sionali ed adeguatamenteistruiti. I regolari controlli daparte dell’Ufficio federale deitrasporti lo confermano.

• La NLM garantisce 34 posti dilavoro a residenti nella regio-ne. 15 collaboratori in piantastabile e 19 collaboratori sta-gionali per far fronte all’au-mento del traffico durante ilperiodo di alta stagione. Tutti,stagionali compresi, sono resi-denti in Ticino. I salari sono sa-lari svizzeri, dignitosi e la NLMrispetta il contratto collettivodelle FART.

• I collaboratori della NLM con-statano che in questi ultimi an-ni sono aumentati i tentativi diconcorrenza alla NLM. Sempre,naturalmente, solo durante labella stagione.

Collaboratrici e collaboratoridella NLM sono preoccupatiper le tensioni in atto in vistadel rinnovo della concessionea fine 2016. Nella primaveradel 2012, i dipendenti erano

stati promotori della petizione«Salviamo occupazione e turi-smo sul lago Maggiore». In po-co tempo sono state raccolte10 092 firme, consegnate suc-cessivamente alla Cancelleriafederale a Berna. Ora più chemai questi stessi dipendentiintendono difendere posti dilavoro di qualità e turismo. Ot-tenere la concessione per lanavigazione sul Lago Maggiorenon è scontato. Gli interessatidevono mostrare credenzialiconcrete. Tra queste, pure per-sonale adeguatamente forma-to. È scontato che il CCL in vi-gore andrà rispettato.Il personale formato e buonecondizioni di lavoro attualmen-te ci sono.

Angelo Stroppini

I dipendenti NLM svizze-ri hanno preso atto dello«studio sulla navigazio-ne nel bacino svizzerodel lago Maggiore»commissionato dall’Enteregionale per lo svilup-po del Locarnese e Val-lemaggia.

Lago Maggiore: l’altra voceIl punto di vista dei dipendenti NLM del bacino svizzero del lago

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 17/158.10.2015

Il Comitato borghese «No alraddoppio del Gottardo» è sod-disfatto per l’adesione, in po-chi mesi, già di 300 persone,delle quali molte provenientidal Ticino, Cantone diretta-mente interessato dal tema.Fra le ragioni per l’adesione viè che la galleria stradale delGottardo può essere risanatapiù sensatamente e con minorspesa senza raddoppiarla conuna seconda canna. Inoltre, siteme un caos stradale ancoramaggiore nel Mendrisiotto e al-trove in Svizzera, a causa del-l’aumento del traffico di transi-to.Il raddoppio del tunnel porte-rebbe a una forte crescita deltraffico di transito. I membri ti-cinesi del Comitato borghesecriticano che il Consiglio fede-rale e il Parlamento abbiano te-nuto in scarsa considerazionegli effetti negativi di una se-conda canna sul Ticino e, inparticolare, sul Sottoceneri.Nella Svizzera tedesca e in Ro-mandia talvolta la situazione èpresentata come se il Ticinofosse favorevole al raddoppio.Ma non è così: il Cantone a suddelle Alpi ha sempre votatocontro il raddoppio della galle-ria stradale – e questo con unampio appoggio del fronte bor-ghese. Anche oggi, fra coloroche hanno preso posizionecontro questo progetto esage-rato, si trovano per esempio ilsindaco di Chiasso Moreno Co-lombo (PLR), il sindaco di Men-drisio Carlo Croci (PPD) e il suovice Samuel Maffi (PLR). Insie-me al Sindaco di Bellinzona,Mario Branda (PS), tre dei Sin-daci delle cinque maggiori cit-tà ticinesi sono quindi decisa-mente contrari a questoprogetto.

«La qualità di vita e il futurodell’economia nella regionedel Mendrisiotto e a Chiassodipendono anche dalla lungi-mirante decisione del popolosvizzero di spostare il trafficopesante in transito dalla stradaalla ferrovia. Questa decisioneverrebbe messa in pericolo conla costruzione di un secondotubo autostradale», affermaMoreno Colombo.La situazione della circolazionesulle strade del Mendrisiotto edel Luganese è pessima e con-tinua a peggiorare. Non riu-sciamo quasi più a spostarci

con i mezzi privati, che per pa-recchie ore al giorno sono inco-lonnati sia sull’autostrada chesulle strade cantonali. Un rad-doppio del Gottardo rendereb-be sensibilmente peggiore unasituazione a oggi già insosteni-bile», gli fa eco Carlo Croci.

Comunicato stampa

Il rifiuto del raddoppiodel Gottardo si rafforzaanche nel campo bor-ghese. Già 300 personehanno aderito al Comi-tato borghese «No alraddoppio del Gottar-do». Con piacere anno-tiamo che molti proven-gono dal Canton Ticino.

Raddoppio: no borgheseSi rafforza l’opposizione del centro-destra

L’opposizione al raddoppio della galleria autostradale del SanGottardo si allarga anche su tutto il fronte politico. In Ticino,spicca l’adesione di Moreno Colombo, sindaco PLR di Chiassoe Carlo Croci, sindaco PPD di Mendrisio. La posizione di Crociha un significato particolare: da un canto per l’indubbioprestigio che ha saputo conquistarsi negli oltre 20 anni (!) allaguida del capoluogo, in cui ha portato avanti con successo unsempre delicato processo di aggregazione di 9 comuni, dall’al-tro in quanto esponente dello stesso partito della consiglierafederale Leuthard, che sin qui ha manifestato grande compat-tezza dietro la posizione della propria ministra.Croci ha rilasciato anche un’intervista alla rivista «Eco»dell’Iniziativa delle Alpi, manifestando grande preoccupazioneper le conseguenze negative di un’ulteriore crescita del trafficoper le condizioni di vita nella regione, messe sotto grandepressione dall’intensità del traffico motorizzato. Sul fatto che ilraddoppio delle galleria non dovrebbe portare aumenti dicapacità, Croci non si fa illusioni: «molto semplicemente nonriesco a credere che si costruisca un secondo tunnel stradale epoi si usi solo una corsia in ciascuna galleria. Può darsi chesarebbe così all’inizio. Ma anche una Costituzione federale sipuò modificare, e tanto più facilmente se la galleria è giàcostruita e pagata», si legge nella sua intervista. Chi ha orec-chie per intendere ... gi

COMMENTO

La ferrovia è un’invenzione altamente tecnologicafin dalle origini. Un’invenzione che non deve fun-zionare solo per le persone, ma che non può fun-zionare senza di loro, senza il personale che ha lemani in pasta.

Questa conclusione valida per l’insieme dei tra-sporti pubblici, è stata ammirevolmente valorizza-ta dal cantante americano Woody Guthrie nellasua ballata «My Daddy flies that ship in the sky».

Nella sua bellissima canzone racconta la storia ditre bambini, i cui padri lavorano nell’aviazione, co-me piloti e nell’aeroporto. Solo la loro stretta colla-borazione permette ai passeggeri di arrivare a de-stinazione in sicurezza. Malgrado ciò diverseimprese dei trasporti pubblici hanno provato a li-mitare il personale sull’onda delle razionalizzazio-ni e dei miglioramenti tecnologici.

La BLS ha appena inviato un segnale di segno op-posto (vedi pagina 16): invece di investire in nuovidistributori automatici di biglietti, l’azienda ha de-ciso di non rimpiazzarli, ma di investire nel capita-le umano. Dal prossimo cambio di orario in dicem-bre i RegioExpress saranno infatti accompagnatidal personale treno che effettuerà controlli e ven-dita di biglietti, come pure altri servizi.

La BLS punta dunque sull’accoglienza poichél’agente rappresenta «la BLS come azienda ospi-tante e ospitale». Ruolo che molti agenti del trenopreferiscono a quello di aiuto poliziotto.

L’affermazione in base a cui l’essere umano è indi-spensabile, sembra quasi banale. Ma non è così ea volte la constatazione è tardiva. Alla BLS è arriva-ta al momento giusto.

Mentre altre aziende usano la mannaia nelle sta-zioni, peggiorando il servizio, la BLS investe incentri di viaggio lungo le sue linee. L’azienda con-ferisce così un volto ai trasporti pubblici e offre im-portanti luoghi di incontro nelle stazioni dei villag-gi di piccole dimensioni.

Grazie all’accompagnamento dei treni nelle regio-ni turistiche come il Lötschberg, la Simmental,l’Emmental, la BLS offre un reale valore aggiuntoalla clientela. La società segna un importante pun-to per (ri)diventare un datore di lavoro corretto eaffidabile.

EDITORIALE

«La constatazione in base a cui l’essere umano èindispensabile, può sembrare banale. Ma a volteè tardiva». Toni M. Feuz, segretario sindacale SEV

Page 4: Contatto sev 2015 17

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4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 17/158.10.2015

«Sono un convinto sostenitoredella partecipazione aziendale –ha indicato il presidente SEVGiorgio Tuti – a condizione chesindacati e CoPe riescano a colla-borare meglio in favore della di-fesa degli interessi del persona-le». «E vi sono senz’altro setto-ri in cui la partecipazione po-trebbe essere migliorata» gliha fatto eco il vicepresidenteManuel Avallone.A rilanciare il tema sono statele FFS, che durante le ultimetrattative per il rinnovo del CCLhanno rimesso in discussionele commissioni a livello di divi-sione e di gruppo, oltre ai lorocosti, per poi comunque con-cordare con la comunità sinda-cale di trattative di riprenderele regole per la partecipazionedel CCL 2011 nel CCL 2015. En-

tro metà 2016 dovrebberotuttativa essere definite nuoveregole sul principio che «lapartecipazione avviene sul ter-ritorio».Avallone ha comunque tenutoa chiarire che «lo scopo non èdi avere nuove regole già a me-tà 2016, ma di avere il temponecessario per affrontare unargomento di così ampia por-tata, in modo da ricavare rego-le valide in vista del prossimoCCL». Nel concreto, verrannorivisti i contenuti della parteci-pazione, le competenze diCoPe e sindacati, i contratti di

lavoro dei membri CoPe (per-centuali, liberazione) le inden-nità, la procedura elettorale el’accesso al tribunale arbitrale.Il 13 ottobre è in agenda il pri-mo incontro tra comunità ditrattative e FFS, che sarà segui-to da un Workshop il 16 dicem-bre, che lasceranno poi spazioalle trattative vere e proprie.Dal canto suo, il SEV ha convo-cato tutti i suoi membri delega-ti nelle CoPe ad un incontro aBerna il prossimo 14 ottobre.

Fi

106 delegati hanno rice-vuto maggiori indicazio-ni sullo sviluppo dellecommissioni del perso-nale (CoPe).

«Per una collaborazione più stretta»Conferenza CCL FFS e FFS Cargo dedicata alla partecipazione aziendale

Fi

Sia Lim, sostituta dell’ammini-stratore SEV, ha illustrato aidelegati alcuni principi dellaprevidenza professionale, quali iltasso minimo LPP, che le cassepensioni sono tenute a ricono-scere sugli averi di vecchiaiadegli assicurati attivi. Questotasso è fissato annualmente dalConsiglio federale, al quale lacommissione LPP ha raccoman-dato di abbassarlo per il 2016dall’1,75 all’1,25 %.Sugli averi di vecchiaia deipensionati deve essere invecericonosciuto un tasso tecnicod’interesse. Come noto, la CPFFS abbasserà questo tasso dal 3al 2,5 % dal 2016, a causa deibassi redditi dei mercati finanzia-ri. Questo tasso, unitamenteall’aspettativa di vita determi-na il tasso di conversione,applicato per calcolare la rendita

a partire dall’avere di vecchiaia.Sino ad oggi, la cassa pensioniFFS determinava l’aspettativa divita in base a una tavolaperiodica, che considera lamortalità degli ultimi cinqueanni. Dal 2016, la CP FFSapplicherà invece una tavolagenerazionale, che riprendel’aspettativa presunta di vita perogni singolo anno di nascita,adeguando di conseguenza iltasso di conversione in modoidentico per donne e uomini.

La tavola generazionalepermette di rinunciare agliaccantonamenti per lacrescita dell’aspettativa divita permettendo così diapplicare un tasso di interessemaggiore sul capitale degliattivi. Fi

Tavole generazionali anzichéaccantonamenti

Le scelte che saranno fatte di-pendono dai rapporti fra le for-ze politiche che usciranno dal-le urne. Un indebolimentodella forze progressiste avreb-be pesanti e laceranti ripercus-sioni. Forze progressiste, lo ri-cordiamo che hanno semprevotato a sostengo del trasportopubblico, a favore della so-cialità e contro ogni forma disoluzione neoliberista. Le vota-zioni dell’Assemblea federalesono tutte reperibili sul sito del

Parlamento. Nei giorni scorsi èstato lanciato un appello a vo-tare per le forze progressiste.Un appello che riassume benela posta in gioco.È ovvio, come si legge nell’ap-pello, che con una destra piùforte nella prossima legislaturaverrebbero messi in discussio-ne l’aumento delle rendite AVSdi 70 franchi al mese per le per-sone singole e di 226 franchiper le coppie e potrebbe passa-re l’innalzamento dell’età pen-

sionabile a 67 anni, magari conl’introduzione di un’assicura-zione supplementare per gli an-ziani per coprire i costi delle cu-re di lunga durata. Anche ilrafforzamento delle misure diaccompagnamento contro i fe-nomeni di dumping salariale –che stanno pesando in modoinaudito sul mercato del lavoroticinese – sono sempre statesostenute solo da forze pro-gressiste. Diventerebbe insom-ma più difficile adottare misurepiù incisive in materia di prote-zione delle lavoratrici e dei la-voratori. Con un parlamentospostato a destra anche lastessa decisione di abbando-nare il nucleare potrebbe esse-re in pericolo. L’impegno dimantenere opaco il mondo del-la finanza che domina il siste-ma economico potrebbe esse-re inscritto nella costituzione,

favorendo così un’ulteriore cre-scita delle disuguaglianze euna perdita di entrate a favoredegli enti pubblici determinan-te per garantire una socialitàadeguata ai tempi.È fondamentale capire che ilvoto è importante: è l’unicomodo che si ha per esprimereil proprio parere su ciò che cisembra giusto e su ciò che cisembra sbagliato: è da consi-derarsi prima di tutto un dirit-to. Non importa per chi l’eletto-re voti o cosa voti. Ciò checonta è che non si voti per unsemplice favore personale oper una raccomandazione. Bi-sogna votare per un ideale eperché si crede in qualcosa.Il diritto di voto è un eserciziodemocratico importante. Anda-re a votare significa crederenella democrazia e rafforzarla.

red

Il voto rafforza la democraziaAppello per le elezioni federali del 18 ottobre

La scadenza del prossimo 18 ottobre 2015 per ilrinnovo del Consiglio nazionale e del Consigliodegli Stati riveste un’importanza fondamentale perla Svizzera, ma anche per il Ticino. In gioco vi sonole soluzioni e le decisioni che il nuovo Parlamentofederale sarà chiamato ad adottare sulla socialità,la politica dei trasporti e energetica, sul rafforza-mento dei diritti delle lavoratrici, dei lavoratori edegli inquilini, sui rapporti con l’Unione europea.

Nell’elenco delle votazioniconsiderate per la stesura delRanking SEV pubblicatosull’ultimo numero, sono stateerroneamente omesse leultime due, che riportiamo quiper completezza di informazio-ne. Si trattava di:

14.089 – Per un equo finanzia-mento dei trasporti. Iniziativapopolare.

13.085 – Per il matrimonio e lafamiglia – No agli svantaggiper le coppie sposate. Iniziati-va popolare

Complementoal Ranking SEV

Page 5: Contatto sev 2015 17

SINDACATO ......

5contatto.sevN. 17/158.10.2015

In Svizzera, si sa, il diritto dellavoro è piuttosto debole. Pernon parlare della protezionedal licenziamento dei rappre-sentanti sindacali o del perso-nale. In molte imprese svizze-re, infatti, continuano adesserci rischi di rappresaglie elicenziamento per i rappresen-tanti del personale. Vista l’as-senza di progressi in questoambito, l’Unione sindacalesvizzera (USS) aveva reiteratotre anni fa una denuncia inol-trata all’Organizzazione inter-nazionale del lavoro (OIL) di Gi-nevra nel 2003, e sospesa nel2009 in seguito alle propostedel Consiglio federale di mi-gliorare la situazione, poi re-spinte però dai datori di lavoroe dai partiti borghesi. Nel pre-sentare, nel mese di novembredel 2012, il libro «Proteggerechi difende i nostri diritti»,l’USS aveva affermato che la li-bertà di associazione garantitadalla Costituzione diventaspesso una farsa: ci sono co-stantemente casi di licenzia-mento di dipendenti in seguitoad un loro impegno come dele-gato sindacale o in una com-missione del personale. Unasituazione inaccettabile e pro-fondamente lesiva dei dirittidei lavoratori e delle lavoratri-ci.

Il mandato ai ricercatoriOra nel mese di maggio del2013, un anno dopo la pubbli-cazione del libro nero del-l’USS, la Segreteria di Statoall’economia (SECO) e l’Ufficiofederale di giustizia hanno da-to un preciso mandato Centrostudi delle relazioni di lavorodell’Università di Neuchâtel:ossia «situare la protezione deirappresentanti dei lavoratori edelle lavoratrici nel contesto

della libertà sindacale e delpartenariato sociale in Svizze-ra». E più precisamente: «de-terminare qual è la protezioneaccordata ai/alle rappresen-tanti dei lavoratori in Svizzera»e quale valutazione esprimeresull’interazione di tre settori:diritti fondamentali, rapporticollettivi di lavoro e rapporti in-dividuali di lavoro.

Protezione delegati sindacali:Svizzera inadempienteIn un malloppo di 198 pagine, iricercatori Jean-Philippe Du-nand e Pascal Mahon hannosviluppato il tema in cinque ca-pitoli, proponendo come con-clusione alcune piste di rifles-sione, partendo dalla madre ditutte le costatazioni: «Le istan-ze internazionali che conside-rano la Svizzera inadempienteverso i propri impegni interna-zionali in materia di protezionedei delegati sindacali, invitanoil nostro Paese a integrare nelproprio ordinamento giuridicola possibilità di annullare i li-cenziamenti antisindacali e or-dinare la reintegrazione dei la-voratori e delle lavoratricilicenziati in modo illecito».Un chiaro invito contrastato,come evidenziano gli autoridello studio, «dall’assenza diconsenso politico». Occorredunque individuare altre solu-zioni, in particolare tre e nep-pure troppo innovative, giac-ché queste piste «coincidonoin gran parte con le proposteformulate dal Consiglio federa-le nell’avamprogetto di revisio-ne parziale del Codice delleobbligazioni messo in consul-tazione nel 2010: uniformazio-ne della protezione, rafforza-mento della protezione contro ilicenziamenti e ampliamentodei poteri dei partner sociali».

Nel formulare le loro riflessio-ni, gli autori si sono pure ap-poggiati su uno studio svoltodall’Istituto svizzero di dirittocomparato su sette paesi euro-pei (Germania, Austria, Fran-cia, Italia, Regno Unito, Slovac-chia e Svezia).

Tre piste per possibili soluzioniSecondo Jean-Philippe Dunande Pascal Mahon occorre primadi tutto uniformare la nozionedi rappresentanti dei lavorato-ri, attualmente assai multifor-me. Il Codice delle obbligazionifa infatti distinzione tra i rap-presentanti sindacali (art. 336cpv. 2 let. a) e i rappresentantieletti dei lavoratori (art. 336cpv. 2 let.b). La protezione nonè però la stessa «dal momentoche solo i rappresentanti elettibeneficiano dell’inversionedell’onere della prova». Gli au-tori propongono pertanto diassimilare le due funzioni e ga-rantire loro la medesima prote-zione, estendendo l’inversionedell’onere della prova ai fun-zionari sindacali attraversouna modifica dell’articolo 336cpv 2 let a del Codice delle ob-bligazioni.La seconda misura riguarda ilrafforzamento della protezionecontro i licenziamenti. «In tuttigli stati studiati dall’Istitutosvizzero di diritto comparato –

fanno notare Dunand e Mahon –la tutela contro il licenziamen-to in generale, e contro il licen-ziamento dei rappresentantidei lavoratori in particolare, èdi gran lunga più ampia del di-ritto svizzero. Solo motivi qua-lificati o specifici possono es-sere invocati a sostegno dellicenziamento. C’è spesso unaprocedura che anticipa il licen-ziamento, la possibilità di an-nullare la disdetta e di reinte-grare i lavoratori licenziatioppure condannare il datore dilavoro al risarcimento che inmolti casi è uguale o superiorea 12 mesi di salario».

Risarcimenti dissuasiviUna delle accuse rivolte al di-ritto svizzero è proprio indiriz-zata all’esigua somma del ri-sarcimento: «Al massimo seimesi di stipendio per un licen-ziamento abusivo (cfr art. 336aCO) non è sufficientementedissuasivo» sottolineano i ri-cercatori, che aggiungono:«Nel suo progetto preliminaredi revisione parziale del Codicedelle obbligazioni, il Consigliofederale ha proposto di au-mentare il risarcimento massi-mo a dodici mesi di stipendioper tutti i lavoratori. Tale im-porto sarebbe certamente unmaggiore deterrente contro illicenziamento abusivo». L’au-

mento dell’importo a 12 mensi-lità permetterebbe al dirittosvizzero di essere finalmentepiù conforme al diritto interna-zionale – a cui il nostro Paese èvincolato – proponendo un’al-ternativa credibile alla reinte-grazione del lavoratore licenzia-to senza giusta causa sottoforma di indennizzo adeguato.C’è infine una terza via da per-correre: l’ampliamento dei po-teri dei partner sociali. Il parte-nariato sociale e i diritticollettivi, in particolare il dirit-to alla contrattazione colletti-va, sono fondamenti essenzialidel diritto svizzero e del dirittointernazionale del lavoro. Allostato attuale, tuttavia, il dirittosvizzero limita fortemente il di-ritto alla contrattazione vietan-do deroghe alle disposizioniassolutamente imperative pre-viste dal CO, siano esse a favo-re del datore di lavoro o del la-voratore. Tenuto conto chenella pratica alcune libertà so-no effettivamente state prese,per scongiurare qualsiasi in-certezza i ricercatori suggeri-scono la seguente soluzione:«In materia di tutela contro il li-cenziamento sarebbe utile ri-nunciare alla natura assoluta-mente obbligatoria degliarticoli 336 comma 1 e 336adel CO».

Françoise Gehring

Presentato uno studio commissionato dalla SECO e dall’Ufficio federale di giustizia

Proteggere dai licenziamentiTroppe lacune in Svizzera, paese che non rispetta ipropri impegni internazionali per quanto concernei licenziamenti antisindacali. Allora come rafforza-re la protezione dal licenziamento dei/delle rap-presentanti sindacali? Il Centro studi delle relazio-ni di lavoro dell’Università di Neuchâtel indicadelle piste di riflessione tese a rafforzare la prote-zione dai licenziamenti.

frg

I diritti dei lavoratori devono essere maggiormente tutelati

Page 6: Contatto sev 2015 17

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6contatto.sevN. 17/158.10.2015

■ Baptiste Morier, come im-magini il tuo ruolo di coachdelle sezioni?

Baptiste Morier: Desidero aiu-tare le sezioni FFS a organiz-zare attività, animazioni e arispondere alle domande del-la base.

■ Qual è il tuo obiettivo princi-pale?

Vorrei accendere il fuoco sa-cro delle sezioni FFS. Dare achi ne ha bisogno il necessa-rio sostegno nella conduzionedella sezione.

■ La fiamma delle sezioni FFSbrucia con meno ardore ri-spetto a quella delle ITC?

È chiaro che alcune sezioniFFS mancano di membri neicomitati. Vorrei che chi è an-cora al timone e risponde pre-sente non abbandoni la gui-da. Vorrei sostenerli affinchési sentano bene e svolgano illoro lavoro all’interno delgruppo con piacere.

■ Come si sono svolti i primigiorni in questa nuova fun-zione?

Mi aspettavo di essere chia-mato da tutte le parti, ma inrealtà l’inizio è stato piuttostotranquillo. Alcuni membri delcomitato di sezione non sem-bravano a conoscenza dell’in-troduzione del mio posto. Ve-

rosimilmente con la base dob-biamo rafforzare e ricrearerapporti e legami.

■ Non parti però da zero, co-me ha fatto Elena Obre-schkow due anni fa.

Esattamente! Elena ha già ini-ziato a lavorare bene in Sviz-zera romanda. Ha una buonavisione di insieme e vorreicontinuare ciò che ha iniziato,

con la mia sensibilità e la miaesperienza come un ex mili-tante ed ex segretario sinda-cale. Elena ha definito i proprimetodi di lavoro e scelto unarotta, dunque non parto dazero. Ma per mancanza ditempo non ha potuto incon-trare tutti in Svizzera roman-da.

■ Come dicevi, prima di lan-ciarti in questa nuova sfidasei stato segretario sindaca-le al SEV. Secondo te è unvantaggio o uno svantag-gio?

Un vantaggio, chiaramente,perché conosco il SEV. E quan-do ho dato una mano ad Oli-vier Barraud (impegnato nelletrattative del CCL di FFS, ndr),

mi sono occupato delle sezio-ni e della parte riguardantel’accompagnamento, allo sco-po di assicurare un buon cli-ma di lavoro all’interno dei co-mitati. Ho molto apprezzatoquesto lato organizzativo.Il vero vantaggio, a mio avvi-so, è di essere stato un mili-tante. Ho lavorato in un comi-tato di sezione per molti annie so di cosa c’è bisogno in un

comitato, quali sono le sfide,come vive la sezione. So an-che cosa vuol dire conciliare illavoro (spesso orari irregolari)e il coinvolgimento del sinda-cato. Nella mia sezione avevoassunto delle responsabilitàanche in segno di riconoscen-za nei confronti delle personeche si erano impegnate inquesto compito prima di me.Quando sono arrivato allaCGN, ero giovane e felice chealtri si occupassero di proteg-gere i miei interessi. Ad uncerto punto, è stato il mio tur-no.

■ Come immagini il tuo lavoroal fianco dei segretari sinda-cali? In che modo devi diffe-renziarti rispetto a loro?

È qui che si gioca la sfida:nell’essere complementare aicolleghi e le colleghe cheesercitano la funzione di se-gretari/e sindacali. Loro, inparticolare, sono coinvolti inprima persona nei negoziati esi occupano della difesa deicasi individuali. Io mi prende-rò cura della vita della sezio-ne. Per esempio, dieci giornifa abbiamo organizzato dellevisite con la sezione AS Ovest.In casi come questi sono pre-sente per sostenere il presi-dente di sezione, portare ilmateriale, organizzare gliaspetti logistici. Posso occu-parmi anche delle questioniper le quali i segretari sinda-cali non hanno il tempo. Pos-so garantire il flusso delle in-formazioni della base etrasmettere le domande allapersona appropriata. Facciotesoro delle domande deimembri che incontro e che miinterpellano.

■ Quali sono le qualità neces-sarie, dal profilo caratteria-le, per poter svolgere questolavoro?

Mi hanno detto spesso chesono bravo ad accudire le per-sone e a favorire il dialogo. Èimportante che i membri diuna sezione o di un comitatoabbiano piacere a compiere illoro lavoro e che non lo avver-tono come un peso obbligato-

Baptiste Morier, nuovo coach delle sezioni FFS romande

«Vorrei dare loroun po’ di energia»Finora era Elena Obreschkow ad assistere le sezioni FFS svizzero tedesche e svizzero francesi delle FFS.Ora largo ai cambiamenti: non solo il progetto è diventato un compito permanente nel SEV, ma un nuovocoach affianca il progetto sulla sponda romanda. A conti fatti il coaching delle sezioni è stato potenziatodel 20 %. Per i romandi sarà Baptiste Morier a tenere saldo il timone, dopo essere stato segretario sin-dacale a Losanna per due anni. Il nuovo coach fresco di nomina ci spiega quale è la sua visione e qualisono i suoi obiettivi.

«Nella mia sezione avevo assunto delleresponsabilità anche in segno di riconoscenza neiconfronti delle persone che si erano impegnate inquesto compito prima di me».

Hes

Baptiste Morier ha appenafesteggiato i suoi 37 anni.Sposato, ha due figli piccoli.Abita nella campagna friborghe-se e più precisamente a Middes.

Dopo il ginnasio, si iscrive allaFacoltà di Diritto e dopo inScienze sociali. Ma cambiatotalmente rotta in occasione diExpo 02 e diventa conducente diun battello solare sull’«artepla-ge» di Morat. Ottiene comunquela licenza in scienze sociali e lapatente di navigazione.

Nel 2004 inizia a lavorarepresso la CGN, fino al 2012 (hafatto parte del comitato disezione). Nel 2013 entra al SEVcome segretario sindacale e dàuna mano a Olivier Barraud,allora occupato nelle trattativeper il rinnovo del CCL delle FFS.

Dopo questo mandato di dueanni, parte per un viaggio inbicicletta e gira l’Europa per 4mesi. Ad inizio settembre tornaal SEV in veste di coach dellesezioni FFS della Romandia.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 17/158.10.2015

rio. Mi vedo come un faci-litatore. Non sono il tipo cheimpone le cose, sono piutto-sto incline all’ascolto e al so-stegno. Mi piace tantissimoascoltare le persone.

■ Parallelamente al tuo ruolodi «coach», ora sei anche re-sponsabile della formazioneromanda.

Sì, effettivamente ed è unvantaggio. Assicurerò il coor-dinamento della formazione eparteciperò alla formazionedei membri di comitato. Avròdunque contatti regolari, im-portanti per il mio lavoro di«coaching».

■ Elena Obreschkow è respon-sabile del reclutamento. Manelle vesti di coach romandoè anche uno dei tuoi compi-ti, giusto?

Si, certo. Ma se mi avesseroimposto delle quote nel cam-po del reclutamento di nuovimembri, non avrei fatto il con-corso per questo lavoro. Ionon sono un venditore di assi-curazioni. Il reclutamento èessenziale, ma dobbiamo an-che prenderci cura della no-stra base, dei nostri affiliati e

delle nostre affiliate. Dobbia-mo coccolare coloro che si im-pegnano a difendere e a mi-gliorare le condizioni dilavoro.

■ Un buon grado di sindacaliz-zazione è comunque indi-spensabile per la difesa deimembri. Insomma le cosesono legate …

Certo! Se i nostri tassi di sin-dacalizzazione dovessero su-bire una flessione, non potre-mo più essere consideraticome partner privilegiato, si

tratta di un rischio dietro l’an-golo. In un altro sindacato hovissuto concretamente che co-sa significasse avere un rap-porto di forza inferiore (da 1 a3 % di membri); vi assicuro

che la differenza in termini diconsiderazione da parte deicollaboratori delle risorseumane era palese. Al SEV sia-mo ascoltati perché siamo for-ti. E tali dobbiamo rimanere.

■ Attualmente non conosci an-cora benissimo le FFS. Mahai già qualche idea su checosa fa difetto nelle sezionie che cosa occorre migliora-re?

Date le dimensioni e l’esten-sione geografica di alcune se-zioni, una sfida importante èquella di non perdere la pros-simità. Credo molto nell’im-portanza dei locali, dei luoghidi servizio. Mi è giunta voce,inoltre, che alcune assembleesono poco frequentate. Devodunque capire perché e valu-tare se siano necessarie altreforme di eventi/appuntamenti

in grado di riunire le personee di avvicinarle.

■ Che cosa lega i membri del-le sezioni FFS, indipenden-temente dalle loro categorieprofessionali di appartenen-za?

Hanno il medesimo attacca-mento al servizio pubblico, aitrasporti pubblici e alla difesadelle condizioni di lavoro. Nonconosco il loro posto di lavo-ro, per ora, ma mi sento moltovicino alle loro convinzioni. Esono lieto che mi faccianoscoprire il loro mondo.

Henriette Schaffter/frg

«Il reclutamento è essenziale, madobbiamo anche prenderci cura dellanostra base, dei nostri affiliati e dellenostre affiliate. Dobbiamo coccolarecoloro che si impegnano a difendere e amigliorare le condizioni di lavoro».

Baptiste Morier in azione a Losanna, accanto a un collaboratore della polizia dei trasporti e a Jean-Pierre Etique, segretario sindacale del SEV.

Page 7: Contatto sev 2015 17

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6contatto.sevN. 17/158.10.2015

■ Baptiste Morier, come im-magini il tuo ruolo di coachdelle sezioni?

Baptiste Morier: Desidero aiu-tare le sezioni FFS a organiz-zare attività, animazioni e arispondere alle domande del-la base.

■ Qual è il tuo obiettivo princi-pale?

Vorrei accendere il fuoco sa-cro delle sezioni FFS. Dare achi ne ha bisogno il necessa-rio sostegno nella conduzionedella sezione.

■ La fiamma delle sezioni FFSbrucia con meno ardore ri-spetto a quella delle ITC?

È chiaro che alcune sezioniFFS mancano di membri neicomitati. Vorrei che chi è an-cora al timone e risponde pre-sente non abbandoni la gui-da. Vorrei sostenerli affinchési sentano bene e svolgano illoro lavoro all’interno delgruppo con piacere.

■ Come si sono svolti i primigiorni in questa nuova fun-zione?

Mi aspettavo di essere chia-mato da tutte le parti, ma inrealtà l’inizio è stato piuttostotranquillo. Alcuni membri delcomitato di sezione non sem-bravano a conoscenza dell’in-troduzione del mio posto. Ve-

rosimilmente con la base dob-biamo rafforzare e ricrearerapporti e legami.

■ Non parti però da zero, co-me ha fatto Elena Obre-schkow due anni fa.

Esattamente! Elena ha già ini-ziato a lavorare bene in Sviz-zera romanda. Ha una buonavisione di insieme e vorreicontinuare ciò che ha iniziato,

con la mia sensibilità e la miaesperienza come un ex mili-tante ed ex segretario sinda-cale. Elena ha definito i proprimetodi di lavoro e scelto unarotta, dunque non parto dazero. Ma per mancanza ditempo non ha potuto incon-trare tutti in Svizzera roman-da.

■ Come dicevi, prima di lan-ciarti in questa nuova sfidasei stato segretario sindaca-le al SEV. Secondo te è unvantaggio o uno svantag-gio?

Un vantaggio, chiaramente,perché conosco il SEV. E quan-do ho dato una mano ad Oli-vier Barraud (impegnato nelletrattative del CCL di FFS, ndr),

mi sono occupato delle sezio-ni e della parte riguardantel’accompagnamento, allo sco-po di assicurare un buon cli-ma di lavoro all’interno dei co-mitati. Ho molto apprezzatoquesto lato organizzativo.Il vero vantaggio, a mio avvi-so, è di essere stato un mili-tante. Ho lavorato in un comi-tato di sezione per molti annie so di cosa c’è bisogno in un

comitato, quali sono le sfide,come vive la sezione. So an-che cosa vuol dire conciliare illavoro (spesso orari irregolari)e il coinvolgimento del sinda-cato. Nella mia sezione avevoassunto delle responsabilitàanche in segno di riconoscen-za nei confronti delle personeche si erano impegnate inquesto compito prima di me.Quando sono arrivato allaCGN, ero giovane e felice chealtri si occupassero di proteg-gere i miei interessi. Ad uncerto punto, è stato il mio tur-no.

■ Come immagini il tuo lavoroal fianco dei segretari sinda-cali? In che modo devi diffe-renziarti rispetto a loro?

È qui che si gioca la sfida:nell’essere complementare aicolleghi e le colleghe cheesercitano la funzione di se-gretari/e sindacali. Loro, inparticolare, sono coinvolti inprima persona nei negoziati esi occupano della difesa deicasi individuali. Io mi prende-rò cura della vita della sezio-ne. Per esempio, dieci giornifa abbiamo organizzato dellevisite con la sezione AS Ovest.In casi come questi sono pre-sente per sostenere il presi-dente di sezione, portare ilmateriale, organizzare gliaspetti logistici. Posso occu-parmi anche delle questioniper le quali i segretari sinda-cali non hanno il tempo. Pos-so garantire il flusso delle in-formazioni della base etrasmettere le domande allapersona appropriata. Facciotesoro delle domande deimembri che incontro e che miinterpellano.

■ Quali sono le qualità neces-sarie, dal profilo caratteria-le, per poter svolgere questolavoro?

Mi hanno detto spesso chesono bravo ad accudire le per-sone e a favorire il dialogo. Èimportante che i membri diuna sezione o di un comitatoabbiano piacere a compiere illoro lavoro e che non lo avver-tono come un peso obbligato-

Baptiste Morier, nuovo coach delle sezioni FFS romande

«Vorrei dare loroun po’ di energia»Finora era Elena Obreschkow ad assistere le sezioni FFS svizzero tedesche e svizzero francesi delle FFS.Ora largo ai cambiamenti: non solo il progetto è diventato un compito permanente nel SEV, ma un nuovocoach affianca il progetto sulla sponda romanda. A conti fatti il coaching delle sezioni è stato potenziatodel 20 %. Per i romandi sarà Baptiste Morier a tenere saldo il timone, dopo essere stato segretario sin-dacale a Losanna per due anni. Il nuovo coach fresco di nomina ci spiega quale è la sua visione e qualisono i suoi obiettivi.

«Nella mia sezione avevo assunto delleresponsabilità anche in segno di riconoscenza neiconfronti delle persone che si erano impegnate inquesto compito prima di me».

Hes

Baptiste Morier ha appenafesteggiato i suoi 37 anni.Sposato, ha due figli piccoli.Abita nella campagna friborghe-se e più precisamente a Middes.

Dopo il ginnasio, si iscrive allaFacoltà di Diritto e dopo inScienze sociali. Ma cambiatotalmente rotta in occasione diExpo 02 e diventa conducente diun battello solare sull’«artepla-ge» di Morat. Ottiene comunquela licenza in scienze sociali e lapatente di navigazione.

Nel 2004 inizia a lavorarepresso la CGN, fino al 2012 (hafatto parte del comitato disezione). Nel 2013 entra al SEVcome segretario sindacale e dàuna mano a Olivier Barraud,allora occupato nelle trattativeper il rinnovo del CCL delle FFS.

Dopo questo mandato di dueanni, parte per un viaggio inbicicletta e gira l’Europa per 4mesi. Ad inizio settembre tornaal SEV in veste di coach dellesezioni FFS della Romandia.

BIO

INTERVISTA

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contatto.sevN. 17/158.10.2015

rio. Mi vedo come un faci-litatore. Non sono il tipo cheimpone le cose, sono piutto-sto incline all’ascolto e al so-stegno. Mi piace tantissimoascoltare le persone.

■ Parallelamente al tuo ruolodi «coach», ora sei anche re-sponsabile della formazioneromanda.

Sì, effettivamente ed è unvantaggio. Assicurerò il coor-dinamento della formazione eparteciperò alla formazionedei membri di comitato. Avròdunque contatti regolari, im-portanti per il mio lavoro di«coaching».

■ Elena Obreschkow è respon-sabile del reclutamento. Manelle vesti di coach romandoè anche uno dei tuoi compi-ti, giusto?

Si, certo. Ma se mi avesseroimposto delle quote nel cam-po del reclutamento di nuovimembri, non avrei fatto il con-corso per questo lavoro. Ionon sono un venditore di assi-curazioni. Il reclutamento èessenziale, ma dobbiamo an-che prenderci cura della no-stra base, dei nostri affiliati e

delle nostre affiliate. Dobbia-mo coccolare coloro che si im-pegnano a difendere e a mi-gliorare le condizioni dilavoro.

■ Un buon grado di sindacaliz-zazione è comunque indi-spensabile per la difesa deimembri. Insomma le cosesono legate …

Certo! Se i nostri tassi di sin-dacalizzazione dovessero su-bire una flessione, non potre-mo più essere consideraticome partner privilegiato, si

tratta di un rischio dietro l’an-golo. In un altro sindacato hovissuto concretamente che co-sa significasse avere un rap-porto di forza inferiore (da 1 a3 % di membri); vi assicuro

che la differenza in termini diconsiderazione da parte deicollaboratori delle risorseumane era palese. Al SEV sia-mo ascoltati perché siamo for-ti. E tali dobbiamo rimanere.

■ Attualmente non conosci an-cora benissimo le FFS. Mahai già qualche idea su checosa fa difetto nelle sezionie che cosa occorre migliora-re?

Date le dimensioni e l’esten-sione geografica di alcune se-zioni, una sfida importante èquella di non perdere la pros-simità. Credo molto nell’im-portanza dei locali, dei luoghidi servizio. Mi è giunta voce,inoltre, che alcune assembleesono poco frequentate. Devodunque capire perché e valu-tare se siano necessarie altreforme di eventi/appuntamenti

in grado di riunire le personee di avvicinarle.

■ Che cosa lega i membri del-le sezioni FFS, indipenden-temente dalle loro categorieprofessionali di appartenen-za?

Hanno il medesimo attacca-mento al servizio pubblico, aitrasporti pubblici e alla difesadelle condizioni di lavoro. Nonconosco il loro posto di lavo-ro, per ora, ma mi sento moltovicino alle loro convinzioni. Esono lieto che mi faccianoscoprire il loro mondo.

Henriette Schaffter/frg

«Il reclutamento è essenziale, madobbiamo anche prenderci cura dellanostra base, dei nostri affiliati e dellenostre affiliate. Dobbiamo coccolarecoloro che si impegnano a difendere e amigliorare le condizioni di lavoro».

Baptiste Morier in azione a Losanna, accanto a un collaboratore della polizia dei trasporti e a Jean-Pierre Etique, segretario sindacale del SEV.

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8contatto.sevN. 17/158.10.2015

’esternalizzazione dellamanutenzione del mate-riale rotabile non riguar-

da solo le FFS. In Svizzera, nu-merose ITC stanno infattiriflettendo a questa possibili-tà. La Frauenfeld Wil Bahn, peresempio, ha già deciso questopasso e ceduto l’attività allaStadler RAil (vedi riquadro apagina 9).Le FFS hanno invece annuncia-to il 24 settembre scorso diaver esternalizzato i lavori diammodernamento e di revisio-ne dei 19 treni modello ETR610 alla Alstom. Una commes-sa del valore di circa 80 milionidi franchi, che Alstom eseguiràa Savigliano, in Italia, dal2017. Questa decisione lasciamolto perplesso il SEV.

Sinergie romandeNella Svizzera romanda si stainvece facendo largo un’altraidea, «con un gruppo di lavorocostituito da diverse aziende ditrasporto concessionarie perriflettere a possibili sinergieper la manutenzione dei carrel-li» come ci indica Vincent Du-crot, direttore generale dei tra-sporti pubblici di Friborgo.«Vogliamo verificare se possia-mo ridurre i costi della manu-

L tenzione dei carrelli grazie auna collaborazione puntualeche potrebbe giungere a riuni-re questi incarichi in un unicosito».Un ruolo che però Vincent Du-crot non vede per il futuro cen-tro di manutenzione dei TPF aGivisiez che, una volta realizza-to nel 2019, sarà parzialmenteaffittato alla BLS. Secondo Vin-cent Ducrot, un servizio di ma-nutenzione dei carrelli deveavere una posizione centrale,quindi essere idealmente ubi-cato in territorio vodese. Leaziende concordano comunquesull’esigenza di sviluppare col-laborazioni tra di loro per sod-disfare le esigenze sempre piùsevere poste alla manutenzio-ne, piuttosto che esternalizza-re o puntare ad una marcataautarchia. «Attualmente, nonvi sono aziende che disponga-no dei volumi necessari perammortizzare gli investimentiche si impongono in questosettore. Smontare le ruote, peresempio, richiede l’impiego dimacchinari di costo elevatissi-mo. Collaborazioni reciprochepermetterebbero economie discala», spiega ancora il diret-tore dei TPF.

Nessuna esternalizzazioneverso l’Europa orientaleLa crescente pressione eserci-tata sulle aziende dall’ufficiofederale dei trasporti, che chie-de di diminuire la dipendenzadai contributi degli enti pubbli-ci, stimola le direzioni nella ri-cerca di soluzioni per compri-mere i costi. Ma a subirne leconseguenze non rischia di es-sere il personale? «Penso chequesta ricerca di collaborazionidebba essere considerata unabuona notizia per il personale,dato che vi sono anche officinein Polonia e in Ungheria ansio-se di inserirsi in questo merca-to. Sono però convinto che perle imprese romande sia impor-tante conservare queste cono-scenze al loro interno. Al massi-mo potrebbe entrare in linea diconto l’affidamento della manu-tenzione pesante dei treni al-l’azienda costruttrice, ma non lamanutenzione corrente. La ma-nutenzione dei carrelli, peresempio, è un compito di valen-za strategica, dal quale le azien-de non devono separarsi», pun-tualizza Vincent Ducrot.Il gruppo di lavoro delle azien-de non ha ancora preso deci-sioni concrete, anche se Vin-cent Ducrot resta convinto che,

a medio termine, i lavori di ma-nutenzione potrebbero esseresvolti da una struttura comune.In altri termini, lui vedrebbe lacostituzione di un’azienda conuna propria forma giuridica,verso la quale verrebberoesternalizzate le attività. Vi sa-rebbe però il rischio di un de-grado delle condizioni di im-piego, che il direttore dei TPFminimizza: «se si andasse inquesta direzione, si trattereb-be di implicare i partners so-ciali nel processo di definizio-ne della società, il cui scopo èil mantenimento delle cono-scenze e non certo il dumpingsalariale».Le discussioni in corso nonhanno ancora portato alla defi-nizione di un calendario. I pia-ni finanziari per il 2016 e il2017 sono tuttavia definiti.«Una simile collaborazione,ammesso di giungere ad un ac-cordo, non potrebbe quindi av-venire prima del 2018», preci-sa ancora Ducrot.

Il SEV vigilaLa questione è tenuta attenta-mente sott’occhio dal SEV: «leriflessioni delle aziende sullepossibilità di sviluppare siner-gie sono certo legittime. A pre-

occupare sono però i dettagli,come la forma giuridica da da-re a questa struttura comune.Non vi è alcuna valida ragioneper creare un’impresa esterna.La manutenzione dei carrelli,per restare a questo esempio,può essere svolta da un’ITCche poi fattura le sue presta-zioni al committente. La crea-zione di un’azienda esternacomporta rischi di degrado del-le condizioni di lavoro troppoimportanti. Il SEV dovrà per-tanto opporsi ad una simileprospettiva», replica ChristianFankhauser, segretario SEVche segue diverse aziende del-la Romandia.Il SEV invita quindi tutte e tuttii suoi membri a trasmetteretempestivamente ogni infor-mazione su questa questione,per poter intervenire nei modie nei tempi più appropriati.

Vivian Bologna

Manutenzione dei veicolitra vecchie e nuove idee

Si fanno largo nuovi progetti di esternalizzazione della manutenzione del materiale rotabile

La crescente pressione finanziaria induce numerose aziende a cercare nuove soluzioni per risparmiare eottimizzare le proprie spese. Nel settore della manutenzione del materiale rotabile, vi è chi opta per lasua esternalizzazione, chi sta ancora riflettendo e chi si coalizza per mantenere gli impieghi. Abbiamotracciato un quadro non esaustivo della situazione nel nostro paese. Il SEV à tuttavia tutt’ora convintoche l’esternalizzazione di queste attività sia il primo passo verso la perdita d’indipendenza dell’aziendaed è molto scettico nei confronti della decisione delle FFS di esternalizzare la manutenzione degli ETR610, che deve rimanere un caso isolato.

«Restare dipendenti da una multinazionale èsemplicemente irresponsabile».

Manuel Avallone, vicepresidente SEV

DOSSIER

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contatto.sevN. 17/158.10.2015

Pelle

t

Secondo il SEV, la manutenzione del materiale rotabile deve restare un compito chiave delle FFS.

Lo scorso 24 settembre, le FFShanno comunicato ufficialmentela decisione di affidare ad Alstomla prima revisione dei treni ETR610, i pendolini di secondagenerazione. Per la prima volta,hanno così deciso di esternalizza-re questo genere di incarichi, purprecisando che si tratta dicircostanze particolari, derivantidall’esigenza di svolgere lavori diammodernamento sui sette trenidella prima serie, per portarli alivello dei 12 forniti in seguito.Sempre secondo le indicazionidelle FFS, per questioni diomologazione questi lavori, cheverranno svolti presso glistabilimenti di Savigliano, devonoessere svolti dalla stessa Alstom,alla quale vengono affidati anchei compiti della prima revisione. Inquesto modo, verrebbero sfruttate«sinergie eccezionali» e siaumenterebbe la disponibilità delmateriale rotabile in questione.A prima vista, la spiegazioneappare logica, anche se ci si puòchiedere se non c’erano alternati-ve. Si tratta pur sempre di unacommessa da 80 milioni di

franchi che le FFS rinunciano asvolgere in proprio ed affidano aterzi.Sino ad oggi, la via seguita per lamanutenzione del materialerotabile è stata un’altra: quella disvolgerla in proprio sin dall’inizioper acquisire le conoscenzenecessarie ed accompagnare almeglio il materiale rotabile, cheper concezione, realizzazione (ecosti) hanno una vita molto lunga.Il SEV ha pertanto manifestato unprofondo scetticismo su questadecisione: «L’attribuzione dellamanutenzione degli ETR 610 alloro costruttore Alstom èinammissibile, perché così le FFScorrono il rischio di perdere lenecessarie competenze tecnicheche in futuro saranno indispensa-bili ad assicurare la disponibilitàdel parco veicoli a lunga scaden-za. Nella prospettiva di unadurata d’esercizio di 40 anni, èsbagliato mettersi nella mani diprivati» si legge nel suo comuni-cato, sul quale il vicepresidenteManuel Avallone precisa ancheche «le FFS dispongono delpersonale specializzato necessa-

rio ad assicurare il mantenimentoin esercizio dei veicoli, a lungascadenza. Sia per quanto riguardale competenze tecniche, sia per ilcosto, è assurdo mettersi nellemani di imprese multinazionali, icui interessi sono indubbiamentealtri».Le FFS dispongono di una rete diOfficine in grado nel suo comples-so, se del caso con alcuniaggiustamenti, di far fronte aqueste esigenze. Se Yverdon eOlten appaiono oberate di lavoro,attualmente Bellinzona (eprobabilmente Bienne) hanno unacerta disponibilità. Il SEV prendele FFS in parola quando afferma-no di considerare la manutenzio-ne dei veicoli un elementocentrale delle loro competenze.Tanto più che ne va anche dimigliaia di posti di lavoro inSvizzera, dall’elevato livello dicapacità tecniche, che nonpossono essere messe in gioco.Sarebbe quindi molto più sensatocoinvolgere questo personalenell’evoluzione tecnologica.

Gi

FFS: mantenere le competenze è di vitale importanzaDal primo ottobre, la FWB ha esternalizzato alla Stadler Rail ServicesSA la manutenzione della propria flotta di veicoli, composta da cinqueelettrotreni acquistati dalla Stadler Rail nel 2013, un veicolo di servizioe un treno più vecchio. Ciò ha portato a cambiamenti per i cinquedipendenti che, oltre ai compiti di manutenzione, svolgevano ancheturni da macchinista: dopo il 2013, due di loro sono stati pensionati enon più sostituiti; un terzo collega sessantenne ha potuto mantenere ilsuo impiego alla FWB, ma verrà prestato alla Stadler; un quarto, di 45anni, verrà impiegato dalla FWB unicamente come macchinista e ilquinto, che ha 36 anni, passerà alle dipendenze della Stadler, dallaquale verrà «prestato» per un 30 % alla FWB per svolgere turni di guida.Lui passerà quindi al CCL della Stadler che in alcuni punti risultasensibilmente peggiore rispetto a quello della FWB (per esempio, lasettimana lavorativa di 43 sino a 45 ore, contro le 41 alla FWB). «Nonabbiamo tuttavia mai avuto l’impressione che la FWB volesse accanirsisul personale, ma avvertito una certa disponibilità per la ricerca disoluzioni accettabili», indica il segretario SEV Felix Birchler, che haseguito la questione. Per la FWB, l’esternalizzazione era dettata da dueragioni principali: le dimensioni ridotte dell’azienda la espongono arischi eccessivi, per esempio per la perdita di know-how dettato dalpensionamento dei due colleghi e la necessità di rendere più costanti levoci di spesa per la manutenzione e di stabilizzarne la conduzionefinanziaria. «Noi eravamo molto scettici in proposito, ma abbiamoconstatato che per la FWB si trattava veramente di migliorare l’organiz-zazione della manutenzione e quindi non ci siamo opposti», continuaBirchler. Stadler ha anche garantito, con contratti a lungo termine, lamanutenzione per tutta la durata di vita dei treni. «Per loro, devetrattarsi di un progetto modello, in vista dell’acquisizione di altriclienti», valuta Birchler. Un ulteriore aspetto positivo è che Stadler aWil intende impiegare oltre dieci persone, proprio in vista di un’espan-sione dell’attività. Fi

LA FWB PUNTA SU STADLER

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8contatto.sevN. 17/158.10.2015

’esternalizzazione dellamanutenzione del mate-riale rotabile non riguar-

da solo le FFS. In Svizzera, nu-merose ITC stanno infattiriflettendo a questa possibili-tà. La Frauenfeld Wil Bahn, peresempio, ha già deciso questopasso e ceduto l’attività allaStadler RAil (vedi riquadro apagina 9).Le FFS hanno invece annuncia-to il 24 settembre scorso diaver esternalizzato i lavori diammodernamento e di revisio-ne dei 19 treni modello ETR610 alla Alstom. Una commes-sa del valore di circa 80 milionidi franchi, che Alstom eseguiràa Savigliano, in Italia, dal2017. Questa decisione lasciamolto perplesso il SEV.

Sinergie romandeNella Svizzera romanda si stainvece facendo largo un’altraidea, «con un gruppo di lavorocostituito da diverse aziende ditrasporto concessionarie perriflettere a possibili sinergieper la manutenzione dei carrel-li» come ci indica Vincent Du-crot, direttore generale dei tra-sporti pubblici di Friborgo.«Vogliamo verificare se possia-mo ridurre i costi della manu-

L tenzione dei carrelli grazie auna collaborazione puntualeche potrebbe giungere a riuni-re questi incarichi in un unicosito».Un ruolo che però Vincent Du-crot non vede per il futuro cen-tro di manutenzione dei TPF aGivisiez che, una volta realizza-to nel 2019, sarà parzialmenteaffittato alla BLS. Secondo Vin-cent Ducrot, un servizio di ma-nutenzione dei carrelli deveavere una posizione centrale,quindi essere idealmente ubi-cato in territorio vodese. Leaziende concordano comunquesull’esigenza di sviluppare col-laborazioni tra di loro per sod-disfare le esigenze sempre piùsevere poste alla manutenzio-ne, piuttosto che esternalizza-re o puntare ad una marcataautarchia. «Attualmente, nonvi sono aziende che disponga-no dei volumi necessari perammortizzare gli investimentiche si impongono in questosettore. Smontare le ruote, peresempio, richiede l’impiego dimacchinari di costo elevatissi-mo. Collaborazioni reciprochepermetterebbero economie discala», spiega ancora il diret-tore dei TPF.

Nessuna esternalizzazioneverso l’Europa orientaleLa crescente pressione eserci-tata sulle aziende dall’ufficiofederale dei trasporti, che chie-de di diminuire la dipendenzadai contributi degli enti pubbli-ci, stimola le direzioni nella ri-cerca di soluzioni per compri-mere i costi. Ma a subirne leconseguenze non rischia di es-sere il personale? «Penso chequesta ricerca di collaborazionidebba essere considerata unabuona notizia per il personale,dato che vi sono anche officinein Polonia e in Ungheria ansio-se di inserirsi in questo merca-to. Sono però convinto che perle imprese romande sia impor-tante conservare queste cono-scenze al loro interno. Al massi-mo potrebbe entrare in linea diconto l’affidamento della manu-tenzione pesante dei treni al-l’azienda costruttrice, ma non lamanutenzione corrente. La ma-nutenzione dei carrelli, peresempio, è un compito di valen-za strategica, dal quale le azien-de non devono separarsi», pun-tualizza Vincent Ducrot.Il gruppo di lavoro delle azien-de non ha ancora preso deci-sioni concrete, anche se Vin-cent Ducrot resta convinto che,

a medio termine, i lavori di ma-nutenzione potrebbero esseresvolti da una struttura comune.In altri termini, lui vedrebbe lacostituzione di un’azienda conuna propria forma giuridica,verso la quale verrebberoesternalizzate le attività. Vi sa-rebbe però il rischio di un de-grado delle condizioni di im-piego, che il direttore dei TPFminimizza: «se si andasse inquesta direzione, si trattereb-be di implicare i partners so-ciali nel processo di definizio-ne della società, il cui scopo èil mantenimento delle cono-scenze e non certo il dumpingsalariale».Le discussioni in corso nonhanno ancora portato alla defi-nizione di un calendario. I pia-ni finanziari per il 2016 e il2017 sono tuttavia definiti.«Una simile collaborazione,ammesso di giungere ad un ac-cordo, non potrebbe quindi av-venire prima del 2018», preci-sa ancora Ducrot.

Il SEV vigilaLa questione è tenuta attenta-mente sott’occhio dal SEV: «leriflessioni delle aziende sullepossibilità di sviluppare siner-gie sono certo legittime. A pre-

occupare sono però i dettagli,come la forma giuridica da da-re a questa struttura comune.Non vi è alcuna valida ragioneper creare un’impresa esterna.La manutenzione dei carrelli,per restare a questo esempio,può essere svolta da un’ITCche poi fattura le sue presta-zioni al committente. La crea-zione di un’azienda esternacomporta rischi di degrado del-le condizioni di lavoro troppoimportanti. Il SEV dovrà per-tanto opporsi ad una simileprospettiva», replica ChristianFankhauser, segretario SEVche segue diverse aziende del-la Romandia.Il SEV invita quindi tutte e tuttii suoi membri a trasmetteretempestivamente ogni infor-mazione su questa questione,per poter intervenire nei modie nei tempi più appropriati.

Vivian Bologna

Manutenzione dei veicolitra vecchie e nuove idee

Si fanno largo nuovi progetti di esternalizzazione della manutenzione del materiale rotabile

La crescente pressione finanziaria induce numerose aziende a cercare nuove soluzioni per risparmiare eottimizzare le proprie spese. Nel settore della manutenzione del materiale rotabile, vi è chi opta per lasua esternalizzazione, chi sta ancora riflettendo e chi si coalizza per mantenere gli impieghi. Abbiamotracciato un quadro non esaustivo della situazione nel nostro paese. Il SEV à tuttavia tutt’ora convintoche l’esternalizzazione di queste attività sia il primo passo verso la perdita d’indipendenza dell’aziendaed è molto scettico nei confronti della decisione delle FFS di esternalizzare la manutenzione degli ETR610, che deve rimanere un caso isolato.

«Restare dipendenti da una multinazionale èsemplicemente irresponsabile».

Manuel Avallone, vicepresidente SEV

DOSSIER

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contatto.sevN. 17/158.10.2015

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t

Secondo il SEV, la manutenzione del materiale rotabile deve restare un compito chiave delle FFS.

Lo scorso 24 settembre, le FFShanno comunicato ufficialmentela decisione di affidare ad Alstomla prima revisione dei treni ETR610, i pendolini di secondagenerazione. Per la prima volta,hanno così deciso di esternalizza-re questo genere di incarichi, purprecisando che si tratta dicircostanze particolari, derivantidall’esigenza di svolgere lavori diammodernamento sui sette trenidella prima serie, per portarli alivello dei 12 forniti in seguito.Sempre secondo le indicazionidelle FFS, per questioni diomologazione questi lavori, cheverranno svolti presso glistabilimenti di Savigliano, devonoessere svolti dalla stessa Alstom,alla quale vengono affidati anchei compiti della prima revisione. Inquesto modo, verrebbero sfruttate«sinergie eccezionali» e siaumenterebbe la disponibilità delmateriale rotabile in questione.A prima vista, la spiegazioneappare logica, anche se ci si puòchiedere se non c’erano alternati-ve. Si tratta pur sempre di unacommessa da 80 milioni di

franchi che le FFS rinunciano asvolgere in proprio ed affidano aterzi.Sino ad oggi, la via seguita per lamanutenzione del materialerotabile è stata un’altra: quella disvolgerla in proprio sin dall’inizioper acquisire le conoscenzenecessarie ed accompagnare almeglio il materiale rotabile, cheper concezione, realizzazione (ecosti) hanno una vita molto lunga.Il SEV ha pertanto manifestato unprofondo scetticismo su questadecisione: «L’attribuzione dellamanutenzione degli ETR 610 alloro costruttore Alstom èinammissibile, perché così le FFScorrono il rischio di perdere lenecessarie competenze tecnicheche in futuro saranno indispensa-bili ad assicurare la disponibilitàdel parco veicoli a lunga scaden-za. Nella prospettiva di unadurata d’esercizio di 40 anni, èsbagliato mettersi nella mani diprivati» si legge nel suo comuni-cato, sul quale il vicepresidenteManuel Avallone precisa ancheche «le FFS dispongono delpersonale specializzato necessa-

rio ad assicurare il mantenimentoin esercizio dei veicoli, a lungascadenza. Sia per quanto riguardale competenze tecniche, sia per ilcosto, è assurdo mettersi nellemani di imprese multinazionali, icui interessi sono indubbiamentealtri».Le FFS dispongono di una rete diOfficine in grado nel suo comples-so, se del caso con alcuniaggiustamenti, di far fronte aqueste esigenze. Se Yverdon eOlten appaiono oberate di lavoro,attualmente Bellinzona (eprobabilmente Bienne) hanno unacerta disponibilità. Il SEV prendele FFS in parola quando afferma-no di considerare la manutenzio-ne dei veicoli un elementocentrale delle loro competenze.Tanto più che ne va anche dimigliaia di posti di lavoro inSvizzera, dall’elevato livello dicapacità tecniche, che nonpossono essere messe in gioco.Sarebbe quindi molto più sensatocoinvolgere questo personalenell’evoluzione tecnologica.

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FFS: mantenere le competenze è di vitale importanzaDal primo ottobre, la FWB ha esternalizzato alla Stadler Rail ServicesSA la manutenzione della propria flotta di veicoli, composta da cinqueelettrotreni acquistati dalla Stadler Rail nel 2013, un veicolo di servizioe un treno più vecchio. Ciò ha portato a cambiamenti per i cinquedipendenti che, oltre ai compiti di manutenzione, svolgevano ancheturni da macchinista: dopo il 2013, due di loro sono stati pensionati enon più sostituiti; un terzo collega sessantenne ha potuto mantenere ilsuo impiego alla FWB, ma verrà prestato alla Stadler; un quarto, di 45anni, verrà impiegato dalla FWB unicamente come macchinista e ilquinto, che ha 36 anni, passerà alle dipendenze della Stadler, dallaquale verrà «prestato» per un 30 % alla FWB per svolgere turni di guida.Lui passerà quindi al CCL della Stadler che in alcuni punti risultasensibilmente peggiore rispetto a quello della FWB (per esempio, lasettimana lavorativa di 43 sino a 45 ore, contro le 41 alla FWB). «Nonabbiamo tuttavia mai avuto l’impressione che la FWB volesse accanirsisul personale, ma avvertito una certa disponibilità per la ricerca disoluzioni accettabili», indica il segretario SEV Felix Birchler, che haseguito la questione. Per la FWB, l’esternalizzazione era dettata da dueragioni principali: le dimensioni ridotte dell’azienda la espongono arischi eccessivi, per esempio per la perdita di know-how dettato dalpensionamento dei due colleghi e la necessità di rendere più costanti levoci di spesa per la manutenzione e di stabilizzarne la conduzionefinanziaria. «Noi eravamo molto scettici in proposito, ma abbiamoconstatato che per la FWB si trattava veramente di migliorare l’organiz-zazione della manutenzione e quindi non ci siamo opposti», continuaBirchler. Stadler ha anche garantito, con contratti a lungo termine, lamanutenzione per tutta la durata di vita dei treni. «Per loro, devetrattarsi di un progetto modello, in vista dell’acquisizione di altriclienti», valuta Birchler. Un ulteriore aspetto positivo è che Stadler aWil intende impiegare oltre dieci persone, proprio in vista di un’espan-sione dell’attività. Fi

LA FWB PUNTA SU STADLER

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 17/158.10.2015

Lo scorso anno, SEV e UNIAhanno promosso uno studio sulfuturo dell’industria del materialerotabile e delle ferrovie inSvizzera.

In linea di principio, per lamanutenzione e i servizi possonoentrare in linea di conto di versiprestatori d’opera: le aziendeferroviarie stesse, i costruttori dimateriale rotabile o ditte terze.Lo studio, svolto dalla Metron SA,è stato pubblicato nel giugno del2014 e ha evidenziato numerosiaspetti in favore dello svolgimen-to della manutenzione delmateriale rotabile presso leaziende di trasporto.

Secondo lo studio, la manutenzio-ne e i servizi sono un settored’attività particolarmenteinteressante e con buoneprospettive di crescita anche perle industrie produttrici. In GranBretagna, per esempio, lamanutenzione del materialerotabile è affidata a Bombardier ea Siemes. Quest’ultima cura lamanutenzione anche in Spagna ein Russia, mentre in Ungheria e inAlgeria la manutenzione èaffidata alla Stadler. Nel nostropaese, invece, questa praticaviene applicata solo per i tram,per esempio presso la BLT.

Lo studio ha pure confermato chele discussioni su possibiliriorganizzazioni sono staterilanciate dalle pressioni sui costi.L’incognita principale dell’ester-nalizzazione riguarda tuttavia laprevisione su quali e quanti attorisaranno attivi in futuro anche neiprossimi anni e decenni.

Attenzione alla dipendenzadai costruttori

Secondo le valutazioni deirappresentanti FFS, le aziendecostruttrici sono in grado, in

particolare per la prima revisione,di offrire servizi più economici,grazie al fatto che possonocontare su migliori condizioni diacquisto del materiale. Tuttavia,se il primo contratto di manuten-zione viene spesso offerto acondizioni di favore per procac-ciarsi il cliente, le condizioni deicontratti seguenti sono spessomeno vantaggiose.

Oltre alle aziende ferroviarie e aquelle costruttrici, sul mercatodella manutenzione operanoanche terzi. Affidare loro questiincarichi può però risultare moltodelicato, a causa di possibilistrascichi legali per la definizionedi responsabilità derivanti dairapporti contrattuali diversi traimprese ferroviarie e aziendecostruttrici da un canto e impreseferroviarie e imprese di manuten-zione dell’altro, soprattuttoqualora si pongano problemi chedovrebbero rientrare nellegaranzie date dai costruttori.

Le esigenze di manutenzionediventano tendenzialmente piùcomplesse, anche perchériguardano in misura crescentecomposizioni complete, invece diveicoli singoli. Esse richiedonopertanto investimenti maggiori,che potrebbero a loro voltaindurre ad una riflessione sulleattuali strutture delle OfficineFFS.

Sulla base dei risultati di questostudio, il SEV rivendica inparticolare che:

• per ragioni legate al traffico,alla sicurezza e all’occupazione,servizio e manutenzione devonocontinuare a essere svolteprincipalmente dalle FFS. I motivisono principalmente da ricondurrealla sicurezza (aspetto dellaqualità nella manutenzione) e alpotenziamento della formazione e

della formazione continua.

• FFS, BLS e altre impreseferroviarie danno vita allenecessarie collaborazioni tragestori delle ferrovie e industriadel materiale rotabile conl’obiettivo di adeguarsi costante-mente ai più recenti sviluppi intermini di tecnologia e sicurezza.

• Indipendentemente dallepossibili soluzioni bisognagarantire che sul mercato delservizio e della manutenzionesiano vincolanti le stessecondizioni di lavoro per tutte leaziende partecipanti, al fine diassicurare gli standard più elevatidi qualità e sicurezza. Questirequisiti riguardanti le condizionilavorative e la sicurezza devonoessere garantiti dal punto di vistagiuridico (modifica della legisla-zione ferroviaria).

Lo studio Metron è disponi-bile sul sito internet

http://sev-online.ch/it/dow-nloads/pdf_it/2014/il-futu-ro-dellindustria-del-materia-le-rotabile-in-svizzera.

Studio sul futuro dell’industria del materiale rotabile in Svizzera

Il 16 agosto, mentre FFS e UFTlitigavano sull’importo da de-stinare nei prossimi anni dalfondo dell’infrastruttura ferro-viaria alla manutenzione dellarete, la «Neue Zürcher Zeitung»ha ricucinato un rapporto delmese di marzo sugli obiettivi diFFS Infrastruttura del 2014,sottolineando come le FFSavessero mancato le richiestedi produttività.Il 20 agosto, la NZZ è tornata allacarica, raccomandando alla«monopolista FFS», sull’ esem-pio di Cargo International, di ri-correre in «misura maggiore al-la concorrenza, creando JointVentures settoriali conpartners orientati ad una strut-tura di costi privata, anzichéstatale», per venire a capo del-la propria «inefficienza». In re-altà, le FFS da tempo non co-struiscono più in proprio untroncone di binario e per ognilavoro di manutenzione che

può essere chiaramente deli-mitato, fanno capo a ditte dicostruzione private che com-primono i propri costi soprat-tutto con condizioni di lavoropeggiori per il proprio persona-le. Né le esternalizzazioni per-mettono di ridurre i costi a pia-cimento: anche le ditte privatedevono infatti rispettare le di-rettive di sicurezza e sottostareai limiti crescenti imposti dagliintervalli di tempo sempre piùlimitati. Il mercato è inoltremolto limitato dal know-howsempre più specifico e daimacchinari che spesso devonoessere sviluppati apposita-mente, che finiscono per met-tere queste ditte in una posi-zione di monopolio dal qualele FFS risultano sempre più di-pendenti, come dimostral’esempio della costruzione discambi. L’infrastruttura FFS fa-rebbe quindi meglio ad au-mentare, dopo anni di contra-zione, l’effettivo dei proprimontatori, curandone la forma-zione e l’istruzione, in mododa far fronte alle sfide chel’aspettano.

Ricette tutt’altroche miracolose

Esternalizzazioni presso Infrastruttura FFS

Le FFS affidano da tem-po lavori sui binari a ter-zi, ma altre esternalizza-zioni porterebbero solomaggior dipendenza.

..

Page 11: Contatto sev 2015 17

SERVIZIO ......

11contatto.sevN. 17/158.10.2015

UNITI SIAMO SEMPRE PIÙ FORTI

Convinci colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinci nuovi premi attraenti!

§Nel diritto civile, l’oneredella prova spetta a chiintende far valere un di-ritto.

Colpi di diritto

Thomas, autista di bus pres-so un’azienda di trasportopubblico, giunge al capoli-nea, posto ad una stazioneferroviaria. Attraversa quin-di il bus, raccattando alcunigiornali abbandonati sui esotto ai sedili e trova unalattina di birra. Constatandoche non è vuota, la prendecon se, per vuotarla all’ ester-no del bus. Qui incontra duecolleghi, uno dei quali eravenuto per dargli il cambio,discute un momento con lo-ro, per poi recarsi al localedi servizio. Lungo il cammi-no, si sbarazza nei dovutimodi della lattina e del suocontenuto.

L’apparenza a volte ingannaA volte vengono messe in discussione anche le regole più basilari e generali.

Testimonianza fotograficaDue giorni dopo, Thomasviene convocato dalla capadel personale, la quale glicomunica che l’azienda haricevuto da una persona unafoto che lo ritrae in uniformee con una lattina di birra inmano mentre discute condue colleghi. La capa glichiede quindi di giustificarsiper iscritto, anche perché al-cuni anni prima, Thomasaveva già avuto un proble-ma con bevande alcooliche.

Rifiuto di testimoni e di attiIn effetti, alcuni anni prima,Thomas era stato rispedito acasa, in quanto risentiva an-cora dei postumi di un’alle-gra serata. Allora, aveva ac-cettato il provvedimento di-sciplinare ed in seguito ilsuo comportamento erasempre risultato impeccabi-le.

Thomas ribadisce quindi dinon aver bevuto assoluta-mente nulla, ma solo di avervoluto gettare la lattina tro-vata sul bus. Visto lo scetti-cismo della capa del perso-nale, chiede che venganosentiti anche i due colleghicon i quali si era fermato aparlare. La capa del perso-nale respinge però questarichiesta, dicendo di volerevitare di destare sensazio-ne e rifiuta anche di mostra-re la foto. Per contro, pro-spetta a Thomas l’intimazio-ne di un richiamo.

Tanto tuonò che non piovveThomas si rivolge pertantoal SEV, il quale si mette incontatto con l’azienda perchiarire la natura esatta delrimprovero al collega. La di-rezione conferma di non es-sere in grado di dimostrareche Thomas avesse effetti-

vamente bevuto della birra.Ma anche il semplice fattodi essere fermo a parlare inuniforme con una lattina dibirra in mano è da conside-rare come un’infrazione alledisposizioni di servizio sulcomportamento. Secondo ladirezione, inoltre, la fotoconferma la necessità diavere disposizioni così se-vere, per evitare che i viag-giatori possano avere l’im-pressione che i conducentidi bus consumino bevandealcooliche in servizio. Que-ste considerazioni giustifi-cano, a parere della direzio-ne, l’ammonimento.

Il diritto di vedere le proveDa parte del SEV viene criti-cata la decisione di non con-sultare i due colleghi di Tho-mas. Se l’azienda vuole san-zionare il personale, spettaa lei dimostrare che questo

ha commesso un’infrazione.Se la prova è costituita dauna foto, questa deve esse-re presentata al dipendente.Inoltre, l’azienda ha ammes-so che la foto non potevaprovare il consumo di birra.Considerato come Thomassi fosse limitato a gettare lalattina di birra nell’ambitodei suoi doveri di servizio,l’unico rimprovero che gli sipoteva muovere era di nonaverlo fatto subito e l’azien-da poteva senza problemispiegare l’equivoco al mit-tente della fotografia.Queste considerazioni han-no dissolto le nubi sulla te-sta di Thomas, tanto chel’azienda ha rinunciato ademettere il richiamo.

Team assistenza giuridica SEV

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......

12 SINDACATOcontatto.sevN. 17/158.10.2015

Nei giorni 25 e 26 agosto a Jongny, lasottofederazione AS, in occasione del-la sua terza seduta di comitato centra-le (CC), ha tenuto una seduta di clau-sura. Il presidente centrale PeterKläpper aveva preparato un intensoprogramma. Lo splendido tempo esti-vo ha indotto i membri del CC a lavora-re in modo disciplinato e concentrato.Non si sono solo avute intense discus-sioni, ma si sono pure conseguiti risul-tati concreti, sui quali si può costruirequalcosa. Quale «compenso», una vi-sita ad una cantina con vista sul Lema-no e relativa degustazione.

Pianificazione della successionee lavoro di costruzione sono compitipermanentiNonostante un simile carico di pro-gramma, alla fine della seduta di clau-sura i membri del CC sono riusciti aconseguire risultati di tutto rispetto.Anzitutto si è trattato di chiarire con i

membri del CC come prospettano il lo-ro impegno futuro nella sottofedera-zione, alfine di valutare quali funzionisarebbero ancora coperte a breve emedio termine. Il PC ha così potutoprendere atto con soddisfazione che imembri del CC sono pronti ad impe-gnarsi ancora in comitato, per un tem-po più lungo. Tuttavia, non si deve sot-tacere che alcuni di loro, fra nonmolto, passeranno alla pensione e do-vranno quindi essere sostituiti e, diconseguenza, occorre da subito prepa-rare i rincalzi. L’esposizione si è dimo-strata molto efficace, per poter pianifi-care seriamente.

Alex Bringolf succede a René ZürcherSi è appreso che Renè Zürcher, passa-to alla Divisione traffico viaggiatori, hapotuto trovare un successore. Si trattadi Alex Bringolf, che si mette a disposi-zione come nuovo responsabile delsettore infrastruttura. Con lui si è potu-

to acquisire un uomo d’esperienza epure un attivo membro della CoPe, perquesta importante funzione. Il CC haringraziato René Zürcher per la sua ot-tima conduzione del settore infrastrut-tura. Egli ha sempre avuto attenzioneper la sua gente, ciò che è stato ap-prezzato, soprattutto a Losanna.

Costruzione e sviluppo della retedei fiduciariIl secondo argomento principale è sta-to fare il bilancio della costruzione edello sviluppo della rete dei fiduciari.Un sondaggio fra le sezioni ha riporta-to che la rete dei fiduciari è ancora in-tatta, ma che in alcune sezioni si è in-debolita, a causa della fusione. Il PCintende in futuro prestare speciale at-tenzione al suo sviluppo. La forza dellasottofederazione AS è rappresentatada una densa rete di fiduciari, compo-sta da colleghi attenti. È di importanzavitale che il sindacato, nel corso delletrattative con le FFS, possa far capo ainformazioni sicure dalla base e porta-re esempi concreti, dimostrando di sa-pere di che cosa parla quando presen-ta alla controparte proposte e critichecostruttive. La nostra sottofederazionevuole sempre essere aggiornata e im-pegnarsi a costruire una rete di fidu-ciari sempre più performante e conso-lidata. Diverse sezioni hanno iniziato areclutare e sostenere i propri fiduciaricon diversi mezzi.Ogni nuovo fiduciario permette al sin-dacato di rimanere letteralmente anco-

rato nell’esercizio e nell’amministra-zione.

Viva la clausura 2016Si è dimostrato come valga la pena,una volta all’anno, discutere a fondo lesfide sindacali in un ambiente piace-vole, in cui curare anche la camerate-ria. Il CC ha perciò deciso di organizza-re una nuova seduta di clausura neigiorni 23 e 24 agosto 2016. Si pensadi tenerla nel comune del presidentecentrale, dove non si produce solo uneccellente vino sullo «Schlosshügeldes Munots». Werner Amrein

■ Sottofederazione AS

«Pianificazione della successione e costruzione della rete dei fiduciari»

zVg

Nonostante il denso programma di lavoro,non è mancata l’occasione per coltivare lacultura del vino. In una bella cantina congrande terrazza, i membri del CC hannopotuto degustare i vini vodesi. Anchequesto è servito a rafforzare la camerate-ria, mentre la discussione ha potutospaziare anche su altri temi. C’è stato purechi ne ha approfittato per portare a casaalcune bottiglie di St. Saphorin, Calamin oDézaley. La giornata si è conclusa con unapiacevole cena e con altrettanto piacevoliconversazioni.

Degustazione di vinosul Lemano

Giornata del manovrista in Ticino

La giornata del manovrista organizzata dalla RPV Ticino è ormai una storia di successo. Presenti domenica 20 settembre a Rovio, manovratori, macchinisti e con-ducenti dell’AMSA hanno dimostrato ancora una volta quanto i legami fuori dal lavoro siano importanti. Importanti dal profilo umano e naturalmente dal profilosindacale. Giornate come queste sono occasioni per scambiarsi opinioni, confrontarsi con le difficoltà del lavoro, tessere relazioni. Ci si sente spesso meno solinelle lotte quotidiane. Dopo la ricca grigliata, si è tenuta una riffa (nella foto al centro la consegna del primo premio offerto da Helvetia assicurazioni). Il brevesaluto sindacale è stato rivolto dal segretario del SEV Pietro Gianolli. Per il Comitato RPV, a cominciare dal presidente Yuri de Biasi, una giornata riuscita!

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SINDACATO ......

13contatto.sevN. 17/158.10.2015

Non ho più seguito le vicende personali di Martin Win-terkon, costretto a lasciare il posto di lavoro, ma di certonon se la passa male. Perché il signor Winterkon eral’amministratore delegato della Volkswagen che ha ras-segnato le dimissioni all’indomani del clamoroso scan-dalo delle auto truccate per far sembrare meno inquinatal’aria che respiriamo. Quando ha dolcemente chiuso laporta alle sue spalle sapeva d’aver diritto a una liquida-zione di 28,6 milioni di euro, nel peggiore dei casi. Per-ché se verrà riconosciuta la sua estraneità, com’eglispergiura, alla mega-truffa, potrà godere di un’aggiuntadi due annualità dello stipendio base: qualcosa come ul-teriori sei milioncini. Davvero non male per un pensiona-to.Ora non è che Martin Winterkon, nella ristretta cerchiadegli amministratori delegati di aziende di rilievo mon-diale sia da considerarsi un’eccezione, insomma un pri-vilegiato. Basti ricordare il signor Daniel Vasella chelasciò la Novartis con un assegno di 72 milioni di franchio il meno noto Andrea Guerra, della Luxottica (la secondaazienda italiana) che lo scorso anno si prese una liqui-dazione di 45 milioni di euro. Per poi passare a fungereda consulente del premier Matteo Renzi, di cui è grandeamico.Rispetto ai veri Paperoni, i Winterkon, i Vasella, i Guerrasono poco più che semplici poveracci. Si sa, sono datinoti, ne abbiamo già parlato, ma conviene riparlarne.L’agenzia Oxfam, che si occupa di fame nel mondo, rive-la che attualmente l’1 % della popolazione più ricca delmondo detiene il 48 % della ricchezza globale e che allafine del 2016 questa percentuale sarà salita al 50%. Un’ascesa che non s’arresterà. I soldi chiamano soldi, cosìnel 2019 questa percentuale arriverà al 54 %. Rende an-cora meglio l’idea se si dice che le 80 persone più ricchedetengono gli stessi soldi di cui possono disporre 3,5miliardi di poveri.E andiamo avanti con le cifre, ma sul fronte opposto. Se-condo la FAO, l’agenzia dell’ONU che si occupa dell’ali-mentazione e dell’agricoltura, gli affamati nel mondosono complessivamente 795 milioni. Tantissimi, ma 25anni fa erano qualcosa come 215 milioni in più. Gli sforzidispiegati dalla FAO allorché lanciò la campagna per di-mezzare il numero dei denutriti entro il 2015 non sonostati vani. I risultati maggiori sono stati conseguiti daipaesi che hanno scelto politiche progressiste, fondatesulla redistribuzione delle ricchezze, come, ad esempio,il Venezuela, tanto che la FAO ha deciso di dedicare aHugo Chavez il prossimo programma per sradicare la fa-me da qui al 2025.Ma fra gli 80 superricconi, i Chavez non vengono davve-ro visti di buon occhio.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Soldi chiamano soldiLa demografia degli speciali-sti nel settore della manuten-zione dei veicoli, delle puli-zie e del personale operaioha costituito il punto fortedell’ assemblea dei delegatiTS di quest’anno, con la par-tecipazione di Markus Jordi(HR-CFF).La successiva discussione hapermesso di constatare alcu-ne anomalie che la Commis-sione centrale ha deciso distudiare a fondo preparandouna presa di posizione circo-stanziata all’indirizzo del ca-po del personale.La Commissione centrale hatrasmesso questa posizione il30 luglio 2015. Un incontro siè tenuto il 16 settembre conMarkus Jordi e Peter Lugin-bühl.

I temi trattati sono stati i se-guenti:■ reclutamento con successodi personale (anche di giova-ni collaboratrici/collaborato-ri)■ mantenimento del perso-nale■ precisione nel profilo delpersonale■ modifiche dei profili pro-fessionali e le esigenze nellamanutenzione dei veicoli, aseguito delle moderne auto-motrici■ riuscito trasferimento delleconoscenze■ effetti possibili dei modellidi pensionamento recente-mente introdotti.

Comprensibilmente, non èstato possibile terminare le

discussioni su tutti i temi inuna sola seduta.La questione dell’evoluzionedemografica degli specialisticontinuerà ad occuparci in fu-turo. Delle sedute comuni direporting due volte all’annosono indispensabili affinchéla nostra sottofederazionepossa efficacemente studiarela problematica. Il responsa-bile del personale HR MarkusJordi ha accettato questa pro-cedura. Si è inoltre compli-mentato con la sottofedera-zione TS per l’interessamentoe il modo di affrontare questaimportante tematica. Ha inol-tre rilevato che siamo l’unicasottofederazione a farlo.

TS

Evoluzione demografica:vogliamo vederci chiaro!

■ TS – commissione centrale

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale deitrasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch.

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker,Vivian Bologna, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer,Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Anita Merz, PatriziaPellandini Minotti, Henriette Schaffter.

Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501Bellinzona, e-mail: [email protected], telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.

Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale: 43 612;certificata il 14.11.2014.

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisioneamministrativa, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail:[email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58.Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1,5001 Aarau, www.mittellandzeitungsdruck.ch (azienda delgruppo AZ Medien AG).

ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 22 ottobre2015. Chiusura redazionale:giovedì 15 ottobre, ore 10.

IMPRESSUM

La nostra sezione presenta sentite condoglianze al collega Pierluigi Boverio, colpi-to negli affetti familiari per il decesso della madre Noemi.

LPV Ticino

CONDOGLIANZE

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14 AGENDAcontatto.sevN. 17/158.10.2015

Tempo di bilanci anche per la sottofederazio-ne AS Regione Ticino, confrontata quotidiana-mente con vecchie e nuove sfide.

■ Ordine del giorno dell’assemblea:1 Apertura e saluto del presidente sezionale,lista di presenza2 Approvazione ordine del giorno3 Nomina presidente del giorno e scrutatori4 Approvazione verbale ultima assemblea5 Relazione del Presidente

6 Intervento del presidente Centrale AS P.Käppler, discussioni e domande7 Rapporto del cassiere8 Consegna distintivi 25 ° e 40 ° d’apparte-nenza a SEV/AS9 Attualità sindacali con un/a collega del se-gretariato regionale del SEV10 Eventuali

Seguirà un rinfresco; i partecipanti sono pre-gati di annunciarsi ad Attilio Albertini:[email protected] aspettiamo. Vanni Nembrini, presidente

■ Sezione AS Ticino

Casa del Popolo Bellinzona,18.00

Assemblea generale – 6 novembre

Come consuetudine anche quest’anno nel mese di ottobre sisvolgeranno le due castagnate della nostra sezione.Il comitato vi aspetta numerosi per trascorrere assieme un po-meriggio in allegra compagnia. Gli addetti alle caldaie faran-no il possibile per preparare al meglio le caldarroste. Oltre al-le castagne vi sarà servito del lardo e formaggio dell’alpe, iltutto bagnato con del buon vino e acque minerali.Non occorre iscriversi o annunciarsi.

■ Martedì 27 ottobre a Biasca al Bocciodromo Rodoni ore14:30Treni consigliati per Biasca da Airolo pt 13.01 – Faido 13.19 –Biasca arr. 13.39. Da Locarno pt. 13.45 – Cadenazzo 13.57 –Bellinzona 14.06 – Biasca arr. 14.17.Un nostro rappresentante sarà presente in stazione per orga-nizzare il trasporto al Bocciodromo e ritorno. A disposizioneun ampio posteggio per chi arriva con un mezzo privato.■ Giovedì 29 ottobre a Vacallo al Centro sociale ore 14:30Per Vacallo, nei dintorni del Centro sociale, sono a disposizio-ne dei posteggi adeguati ed inoltre è ben servito dai mezzipubblici del Mendrisiotto. Il comitato sezionale

■ PV Ticino e Moesano

27 ottobre, Biasca, Bocciodromo Rodoni, ore14:3029 ottobre, Vacallo, Centro sociale, ore 14:30

Castagnate edizione 2015Dopo le vacanze e le «fatiche estive» dei Cam-pionati CH a Lucerna ecco l’occasione perriprendere la racchetta in mano ... Il Torneo So-ciale UFST 2015 si terrà presso il TC GiubiascoCentro Orion a Sementina (campi interni). Nu-mero minimo di iscritti: 8. Segue eventuale

cena. Aperitivo offerto. Inizio ore 10.15, termineca. 18.30.Iscrizioni entro il 17 ottobre e informazioni a:Samuele Lupi, via Bressanella 8, 6828 Balerna,tel. 076 411 77 04, e-mail: [email protected].

Torneo sociale di tennis – sabato 24 ottobre a Sementina

■ UFST Unione ferrovieri sportivi Ticino

Quale futuro per la vendita allo sportello? Rivalutazione o scomparsa?

Sabato 31.10.2015 – Hotel Olten, Olten, dalle 9.45 alle 15.30

Traduzione simultanea in francese.

Maggiori informazioni e iscrizione a: e-mail: [email protected] otelefono 031 357 57 05 Resp. settore P, SEV AS Ruth Schweizer

Convegno del personaledi vendita SEV AS

Giornata della migrazione 2015

«A dire il vero volevamo tornare indietro» 7 novembre 2015, 09.00–17.00 Hotel Olten, Bahnhofstrasse 5, Olten

Film e discussione: «Eigentlich wollten wir zurückkehren» («A dire il vero volevamo tornare indietro») ������������ �����������������

World Café:Rientrare o restare – una riflessione personale e sociale

Iscrizione entro il 23 ottobre 2015 a:���������������������� ���������� Birmensdorferstrasse 65 �����������

044 242 84 66 [email protected] oppure direttamente su www.sev-online.ch/migrazione

Iscrivetevi subito!

AvvisoInformiamo che il segretariato regionale di Bellinzona il15 ottobre rimane chiuso per impegni fuori sede.

Il termine di referendum contro le decisioni del congresso 2015 èscaduto lo scorso venerdì 25 settembre 2015.

Le decisioni •sul rapporto sociale SEV 2015 •sui testi programmatici 2015 – 2017 •sulla revisione di statuto e regolamento di gestione •sulle nuove proposte al congresso

sono quindi entrate in vigore.

Christina Jäggi, segretaria del congresso SEV

Decisioni del congresso 2015:termine di referendum scaduto

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AGENDA ......

15contatto.sevN. 17/158.10.2015

Due invenzioni fondamentali hanno spianato lastrada all’attuale industria multimiliardaria dell’abbigliamento: la macchina per cucire (brevettatadall’americano John J. Greenough nel 1842) e letaglie dei vestiti, che furono ideate sempre negliUSA durante la Guerra Civile (1860-1865) per ac-celerare la distribuzione del vestiario ai soldati. Laconfezione delle uniformi, che prima della guerraavveniva personalmente nelle case dei sarti del-l’esercito, si spostò presto in fabbrica e, dato chealcune misure prese ai soldati si ripetevano conregolarità, venne l’idea di standardizzare delle ta-glie. Si trattava di una novità assoluta: fino al1860, infatti, gli abiti maschili preconfezionati lar-ghi e informi comparsi a Londra a fine Settecentoe acquistati da contadini e marinai per le occasio-ni speciali erano venduti in due sole misure.L’idea delle taglie standard fu immediatamenteraccolta dal sarto Ebenezer Butterick, che a NewYork nel 1866 inventò i primi cartamodelli gra-duati, cioè in varie misure, per lussuosi abiti fem-minili, aprendo di fatto il cammino al cosiddetto«prêt-à-porter». Naturalmente l’industria dell’ab-bigliamento ha beneficiato nel tempo anche di al-tre invenzioni basilari, come l’ago, la spilla e ilbottone. Già diecimila anni fa i popoli più primitiviadoperavano come aghi da filo spine di pesce fo-rati al centro. Intorno all’anno 1000 a. C. in Europacentrale apparve anche il primo antenato dellaspilla da balia: un ago con la punta bloccata daun filo metallico ricurvo, papà della «fìbula», laspilla con cui le antiche donne greche e romane siallacciavano gli abiti. Per quanto, infine, riguardai bottoni, i più antichi della storia risalgono al2000 a. C. Erano molluschi intagliati in forma cir-colare e triangolare rinvenuti nella valle dell’Indo,corrispondente all’attuale Pakistan. Per secoli ibottoni hanno avuto solo funzione decorativa:spille e cinture erano più che sufficienti per chiu-dere gli indumenti. La pratica di abbottonare i ve-stiti è nata in Europa occidentale nel XIII secolo.Per non parlare del fazzoletto: il suo più antico an-tenato è il cosiddetto «sudarium», un piccolo teloportato degli antichi romani per difendersi dal su-dore e anche per soffiarsi il naso. Scomparso allafine dell’impero romano, fu riproposto nel Cinque-cento da Erasmo da Rotterdam: il grande umani-sta cristiano, morto a Basilea nel 1536, deprecòl’uso di pulirsi il naso con la manica, suggerendodi usare più appropriatamente un fazzoletto danaso!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... abbigliamentoIl comitato centrale VPT e il segretariato SEV invi-tano i membri attivi e i pensionati delle sezioniVPT del Ticino alla tradizionale giornata che avràluogo il 28 novembre a Bellinzona. Quest’anno iltema di riflessione sarà comune in tutta la Svizze-ra; si tratta delle aggressioni, una realtà con laquale il personale dei trasporti pubblici è spessoconfrontato.L’articolo 59 della Legge federale sul trasporto deiviaggiatori prevede che i reati (ingiurie minacce evie di fatto) commessi nei confronti del personaleconducente, sono perseguiti d’ufficio dalla poli-zia. Per il perseguimento d’ufficio l’autorità com-petente deve comunque esserne a conoscenza,pertanto occorre sempre annunciare l’accaduto.Un argomento molto importante e di attualità.

■ Svolgimento della giornata:

09.30: Accoglienza con caffè e gipfeli10.00: benvenuto da parte del presidente della VPT Sottoceneri Peter Bernet e del presidentecentrale Gilbert d’Alessandro10.10: inizio tavola rotonda sul tema delle aggressioni con ospiti e testimonianze. Brevediscussione12.00: aperitivo e pranzo in comune.

■ Termine di iscrizionePer questioni organizzative vi preghiamo di inoltrare le iscrizioni entro il 20 novembre a:

Peter Bernet, Strada da Forno 2, 6967 DinoSabetti Andrea presso la ferrovia CentovalliFrusetta Fabrizio, autolinee FART LocarnoSegretariato SEV, c.p. 1469, 6501 Bellinzona, tel. 091 825 01 15

Tagliando di iscrizione (p.f. compilare in stampatello)

Nome:……...............................................................................................

Cognome:…………………………....................................................................

Impiegato presso:...................................................................................

Telefono:……….........................................................................................

Firma:…………………………………………………..................................................

■ Per chi viene in trenoTreni per Bellinzona con arrivo alle 09.26; da Chiasso: 08.28; da Mendrisio: 08.36da Lugano: 08.46; da Rivera: 09.12; da Giubiasco: 09.23, da Locarno: 09.04 (arrivo 09.29)

Giornata cantonale delle ITCBellinzona, 28 novembreAggressioni sotto la lente

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 17/158.10.2015

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 14 ottobre2015:

inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste. Il nome della vincitriceo del vincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Sono in palio buoni Reka delvalore di 40 franchi, che verrannosorteggiati tra coloro cheavranno dato la risposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizionemostrava un dettaglio dellevetture aperte del treno panora-mico Verticalp (da Montuires alladiga di Emosson nella regionedel Monte Bianco). Troverete unafoto esplicativa sul nostro sitowww.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del set dipenne è:

André Willi di Samstagernsezione VPT Südostbahn

Photomystère: «dov’è stata scattata la foto?»

pan.

Ai vecchi tempi la figura del’l’agente del treno – «der Kon-dukteur» – era una componen-te indispensabile del persona-le dei trasporti pubblici:vendeva i biglietti, controllava ititoli di trasporto, aiutava a sa-lire e scendere, forniva infor-mazioni, annunciava la prossi-ma stazione e dava assistenzaal trasporto della posta nel ba-gagliaio. Le funzioni di serviziodegli agenti del treno eranoutilissime. Negli ultimi anni leinnovazioni tecnologiche eoperative hanno cambiato ra-dicalmente alcune condizionidi lavoro. Conseguenze? Nu-merose linee ferroviarie hannosoppresso l’accompagnamen-to sui treni. E su molte linee itreni non viaggiano più scortatie solo con controlli sporadici.

Personale costoso controbiglietterie a buon mercatoNon solo c’è meno personalesui treni, ma meno servizi emeno fermate. La parola d’or-dine sembra chiarissima: ilpersonale è troppo costoso,facciamo dunque capo a inter-net e ai sistemi di automazio-ne. Ora ci si rende conto checerti dirigenti – e le loro ideemotivate dalla riduzione deicosti – si sono spinti troppo

lontano. Ci si è resi conto chesu alcune tratte il personale ènecessario alfine di garantirela sicurezza dei passeggeri. Eassicurare un buon servizio an-che ai viaggiatori esteri chenon hanno ovviamente dime-stichezza con la lingua, con letariffe, con le biglietterie auto-matiche, spesso sempre moltocomplicate da usare per chinon conosce il paese in cuiviaggia. Come sapere, infatti,quale biglietto prendere all’au-tomatico: « Thörishaus Dorf » o« Thörishaus Station »? Senzacontare che anche le bigliette-rie automatiche hanno un co-sto: devono essere oggetto dimanutenzione e a volte nonfunzionano.

La BLS cambia rottaLa BLS ha deciso di voltare pagi-na: invece di investire nelle mac-chine investe nelle persone. Co-me mai questo cambiamento?Perché le biglietterie automati-che BATS che la BLS aveva ripre-so dalle FFS sono vetuste e nonè più possibile fare la manuten-zione. Occorre dunque cambiarei 49 apparecchi; in parte la BLSsi è dotata di nuovi distributoriautomatici che hanno già cinqueanni. Sono facili da usare, mahanno un’offerta ristretta di bi-glietti. Dodici siti tra Goppen-stein e Briga, come pure Spiez eZweisimmen non saranno inte-ressati dalla sostituzione dellemacchine poiché i distributorisaranno semplicemente aboliti.

A partire dal 12 ottobre tutti itreni su queste linee saranno ac-compagnati dal personale treno.Gli agenti venderanno i bigliettidirettamente sul treno e senzasupplementi, venderanno i ne-cessari titoli di trasporto indivi-duali, carte giornaliere, carte perbiciclette, biglietti per cambia-mento di classe o cambiamentidi percorso.

RegioExpress accompagnatiLa BLS va ancora più in là: alcambio di orario di dicembre,vuole che tutti i suoi RegioEx-press siano accompagnati.Ciò concerne le linee:Berna–Neuchâtel–LaChaux-de-Fonds, Berna–Langnau–Lucer-na, Berna–Kandersteg–Briga eSpiez–Zweisimmen.Il portavoce della BLS HélèneSoltermann ci ha confermatoche il personale destinato all’ac-compagnamento dei treni saràaumentato di 12 unità a tempopieno, per raggiungere comples-sivamente 114 impieghi per as-sicurare l’accompagnamento.Si tratta di un segnale molto im-portante allorquando le FFS vo-gliono ridurre il personale sultreno e mettere in discussione ladoppia scorta sulle linee a lungapercorrenza. pan/frg

La BLS reintroduce la scorta del personale treno sui convogli

Le ore degli agenti deltreno sembravano con-tate, ma ora ecco unpiacevole risveglio dellaprofessione.

In viaggio sì, ma ...accompagnati

pan.

La BLS volta paginae investe nelle per-sone al posto dellemacchine.