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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 1 I S L c CONTRATTO DI SETTORE Roma, 29 aprile 2002

CONTRATTO DI SETTORE...Contratto collettivo per i dipendenti delle imprese locali dei servizi elettrici (Federelettrica) del 9 luglio 1996; Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

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ISLc

CONTRATTO DI SETTORE Roma, 29 aprile 2002

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Premessa

La tormentata vicenda contrattuale, conclusasi solo recentemente con gli accordi sindacali di

raccordo tra vecchi contratti collettivi e nuovo contratto di settore, ha lasciato in eredità un

complesso di norme che, articolate tra vecchio e nuovo, hanno necessità di una ordinata

collazione per risultare più comprensibili e soprattutto più fruibili.

Questo volume ha proprio questo scopo: riordinare in un unico testo tutto quanto rimane in

vigore dei ben 5 testi contrattuali precedenti e dei numerosi accordi sindacali esistenti.

Le norme in questione vengono riordinate prendendo come base di riferimento il testo del

contratto di Settore.

Ad ogni articolo che prevede un rinvio alla normativa in essere sono stati abbinati uno o più

allegati, contrassegnati con il numero dell’articolo di riferimento, seguito dalla lettera a, b, c,

… per indicarne la sequenza, nonché della sigla della contrattualistica di provenienza che

riportiamo (la stampa è stata peraltro differenziata nel carattere per facilitarne

l’individuazione):

(E) - contrattualistica Enel;

(F) - contrattualistica Federelettrica;

(A) - contrattualistica Assoelettrica.

Così, per esempio, la sigla All. 10a (E) significa che si tratta di un allegato all’articolo 10 del

Contratto di Settore e più in particolare del primo allegato (a) proveniente, in questo caso,

della contrattualistica ex Enel.

Sono state inserite delle appendici che costituiscono una integrazione al contratto e che si

riferiscono a normative di carattere generale o comuni a più articoli o, infine, a normative che

rimangono in vigore, ma che non hanno riferimenti specifici negli articoli del contratto di

Settore (es. energia elettrica ai dipendenti, ecc.).

Le note a piè di pagina (contrassegnate con numeri romani) costituiscono integrazioni o

chiarimenti ai testi sia degli articoli del Contratto di Settore che degli allegati. Sono

conseguenza di interpretazioni o integrazioni di norme contrattuali che si è convenuto

rimangano in vigore (2° comma art. 54).

Un testo di tale complessità ha necessità di essere “metabolizzato” e quindi di passare sotto

le “forche caudine” della prova sul campo, al fine di poter definire meglio i collegamenti tra le

varie norme, individuare e correggere gli inevitabili errori.

Ringraziamo fin d’ora quanti hanno collaborato alla elaborazione del documento e chi vorrà

fornire precisazioni e segnalazioni nello spirito costruttivo che contraddistingue la nostra

Federazione, nel tentativo di migliorarci continuamente.

La Segreteria Nazionale

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Glossario

Testi contrattuali di riferimento

Contratto collettivo per i dipendenti dell’Enel del 21 febbraio 1989;

Contratto collettivo per i dipendenti dell’Enel del 26 luglio 1991;

Contratto collettivo per i dipendenti dell’Enel del 23 aprile 1996;

Contratto collettivo per i dipendenti delle imprese locali dei servizi elettrici

(Federelettrica) del 9 luglio 1996;

Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Produttori Indipendenti di energia elettrica del

12 giugno 1996;

Accordi sindacali nazionali Confederali;

Accordi sindacali nazionali di Categoria.

C.c.n.l. è la dicitura che contraddistingue i contratti precedentemente citati.

C.c.n.s. è la dicitura che contraddistingue il Contratto Collettivo Nazionale di Settore

24.7.01.

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INDICE GENERALE Art. 1 – Ambito di applicazione 10 Art. 2 – Relazioni Industriali 11

all. 2a (E) Protocollo sul Sistema di Relazioni Sindacali – c.c.n.l. Enel 23.4.96 15

all. 2b (E) Protocollo d’Intesa Enel – OO.SS. sulle Relazioni Industriali – 24.11.97 18 Art. 3 – Assetti Contrattuali 21 Art. 4 – Istituti di carattere Sindacale 23

all. 4a (E) ore di assemblea del personale 26

all. 4b (F) ore di assemblea del personale 26 Art. 5 – Permessi Sindacali 27

all. 5a (E) Accordo 30.9.94 Enel/OO.SS. sui Permessi Sindacali 28

all. 5b (F) Accordo 4.6.97 Federelettrica/OO.SS. sui Permessi Sindacali 34

all. 5c (F) Permessi Sindacali Provincia di Bolzano aziende Municipalizzate 43 Art. 6 – Rappresentanze Sindacali Unitarie 44

all. 6a (E) Ex art.38 – Rappresentanze Sindacali Unitarie – c.c.n.l. Enel 23.4.96 45

all. 6b (F) Accordo del 14.5.96 Federelettrica/OO.SS. sulle Elezioni delle RSU/RLS 50 Art. 7 – Cessione e Trasformazione di Aziende 59 Art. 8 – Appalti 60 Art. 9 – Ristrutturazioni 61 Art. 10 – Ambiente, qualità e sicurezza sul luogo di lavoro 62

all. 10a (E) Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro nelle centrali Nucleotermoelettriche - c.c.n.l. Enel 21.2.89 63

all. 10b (E) Lettera Enel alle OO.SS. in tema di “avvicendamento” all.al c.c.n.l 21.2.89 64

all. 10c (E) Ex art. 31 – Indennità varie nelle centrali nucleotermoelettriche - c.c.n.l. Enel 21.2.89 65

all. 10d (E)Verbale di accordo Enel/OO.SS.31.5.84 con modifiche c.c.n.l. 22.4.86 (addetti centrali nucleotermoelettriche) 65

all. 10e (E) Lettera Enel alle OO.SS. in materia di “personale addetto ad impianti nucleotermoelettrici” 68

Art. 11 – Formazione 69 Art. 12 – Pari Opportunità 71

all. 12a (E) Protocollo sulle Pari Opportunità – c.c.n.l. Enel 26.7.91 73

all. 12b (E) Lettera Enel a OO.SS. sulle pari opportunità all. al c.c.n.l. 23.4.96 74

all. 12c (F) Ex art. 2 – Pari Opportunità – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 74 Art. 13 – Apprendistato 75

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Art. 14 – Contratto di Formazione e Lavoro 77

all. 14a (F) Ex art. 8: Assunzioni con contratto di formazione e lavoro – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96. 78

all. 14b (E) Verbale Enel – OO.SS. del 9.6.95 e del 17.7.97 – Contratto Formazione Lavoro 80

Art. 15 – Contratto di Lavoro a Tempo Parziale 84 Art. 16 – Contratto di Lavoro a Termine 86 Art. 17 – Utilizzo delle Prestazioni di Lavoro Temporaneo 88 Art. 18 – Telelavoro 90 Art. 19 – Assunzione 91 Art. 20 – Periodo di Prova 92 Art. 21 – Classificazione del Personale 93

all. 21a (E) Ex art. 17 – Classificazione del personale - c.c.n.l. Enel 21.2.89 97

all. 21b (E) Misure di carattere economico e normativo nei confronti dei lavoratori con mansioni “statiche” con gli aggiornamenti del c.c.n.l. Enel 21.2.89 101

all. 21c (E) Accordo del 22.9.83 Enel/OO.SS. - Attività di lettura dei misuratori – c.c.n.l. 21.2.89 102

all. 21d (E) Scambio di corrispondenza fra le parti in tema di “Art. 17- Esemplificazioni delle qualifiche” allegato al c.c.n.l. Enel 21.2.89 104

all. 21e (E) Ex art. 17 – Classificazione del personale – Retribuzione – c.c.n.l. Enel 21.2.89 104

all. 21f (E) Ex art. 19 – Trattamento laureati, diplomati e licenziati – c.c.n.l. Enel 21.2.89 105

all. 21g (E) Accordo del 23.7.92 Enel/OO.SS. per acquisizione BSs nelle aree non tecniche – Superamento mansioni statiche – Accesso alla cat. B2 per autista meccanico 106

all. 21h (E) Ex art. 24 – Carriera del Personale – c.c.n.l. Enel 3.4.96 111

all. 21i (E) Accordo del 18.2.98 Enel/OO.SS. in merito agli strumenti di governo del modello di funzionamento organizzativo per le Direzioni Territoriali nell’ambito delle “aree destrutturate” 112

all. 21l (F) Ex art. 9 – Classificazione del personale – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 113

all. 21m (F) Accordi 8.5.91 e 9.4.91 Federelettrica/OO.SS. Esemplificazioni qualifiche 114

all. 21n (F) Protocollo sulla Classificazione del personale c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 124

all. 21o (F) Ex art. 11 – Trattamento laureati, diplomati e licenziati da istituti professionali a indirizzo tecnico o scuole similari – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 125

all. 21p (F) Ex art. 12 – Mobilità e sviluppo professionale c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 126

all. 21q (A) Ex art. 6 – Classificazione del personale – c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 126

all. 21r (A) Ex art. 7 – Inquadramenti particolari – c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 127 Art. 22 – Quadri 129

all. 22a (E) Art. 18 – Quadri – c.c.n.l. Enel 21.2.89 131

all. 22b (E) Misure retributive per i quadri con livello di funzione 32% - c.c.n.l. Enel 26.7.91 Accordo 30.9.94 135

all. 22c (F) Ex art. 10 – Quadri – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 135

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Art. 23 – Mutamento Temporaneo di Mansioni 137 Art. 24 – Doveri del Lavoratore 138 Art. 25 – Provvedimenti Disciplinari 139

all. 25a (E) Accordo del 28.7.82 Enel/OO.SS. “Criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari” 142

Art. 26 – Orario di lavoro 144

all. 26a (E) Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (permessi per permanenza su elettrodotti) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 - 147

all. 26b (E) Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (avvicendamento) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 - 147

all. 26c (E) Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (permessi termici) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 - 147

all. 26d (A) Ex art. 11 - paragrafo 5 - riposi aggiuntivi - c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 148

all. 26e (E) Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (permessi termici) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 - 148

Art. 27 – Giorni festivi e riposi – Festività soppresse 149 Art. 28 – Assenze – Permessi e brevi congedi – Cariche pubbliche – Aspettativa 152 Art. 29 – Ferie 154 Art. 30 – Diritto allo studio 156

all. 30a (E) Ex art. 20 – Lavoratori studenti – c.c.n.l. Enel 21.2.89 157

all. 30b (E) Ex art. 21 – Diritto allo studio – c.c.n.l. Enel 21.2.89 157

all. 30c (F) Ex art. 32 – Lavoratori studenti – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 158

all. 30d (F) Ex art. 33 – Diritto allo studio – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 159 Art. 31 – Tutela della maternità 160

all. 31a (E) Ex art. 10 – Tutela della maternità – c.c.n.l. Enel 26.7.91 161

all. 31b (F) Ex art. 28 – Maternità – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 161 Art. 32 – Malattia, infortuni e cure termali 162 Art. 33 – Servizio militare/Servizio Civile 165 Art. 34 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale 166

all. 34a (E) Ex art. 13 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale – c.c.n.l. Enel 21.2.89 167

all. 34b (E) Lettera Enel alle OO.SS. in materia di “Assistenza legale a lavoratori incorsi in procedimenti penali nell’espletamento delle mansioni ad essi affidate – all. al c.c.n.l. Enel del 21.2.89 167

all. 34c (F) Ex art. 19 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 167

all. 34d (F) Assistenza Legale ai lavoratori – Allegato 5 c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 - 168 Art. 35 – Struttura Retributiva 169

all. 35a (F) Ex art. 34 – Stipendio – Paragrafo soppressione dell’elemento retributivo integrativo (E.R.I.) – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 - 172

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Art. 36 – Aumenti Periodici di Anzianità 174 Art. 37 – Tredicesima e Quattordicesima mensilità 176 Art. 38 – Trattamento Turnisti e Semiturnisti 177

all. 38a (E) Accordo del 7.3.95 Enel/OO.SS. - Art. 6bis Trattamento Turnisti aggiornato con le modifiche previste dall’accordo sindacale 8.5.96 178

all. 38b (E) Lettera Enel alle OO.SS. del 22.4.86 in tema di “avvicendamento del personale turnista” – all. c.c.n.l. Enel 21.2.89 183

all. 38c (E) Lettera Enel alle OO.SS. del 21.2.89 in tema di “avvicendamento di personale addetto a turni continui avvicendati” – all. c.c.n.l. Enel 21.2.89 184

all. 38d (E) Disposizione Enel del 31.3.95 – Trattamento turnisti 184

all. 38e (E) Trattamento turnisti - Disposizioni Enel (Lettera Enel alle OO.SS. del 8.5.96) 184

all. 38f (E) Accordo 4.4.95 Enel/OO.SS. – Articolo 6 ter – Trattamento semiturnisti 185

all. 38g (F) Ex art. 23 – Trattamento turnisti, trattamento custodi e guardiani notturni c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 187

all. 38h (A) Ex art. 13 – Lavoro straordinario notturno, a turni e festività – c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 191

Art. 39 – Reperibilità 193 Art. 40 – Indennità 196

all. 40a (E) Ex art. 31 - Indennità varie (indennità guida - generatori di vapore - lavori gravosi) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 199

all. 40b (A) Ex art. 21 - Indennità varie (lavori in galleria – guida) c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 - 200

all. 40c (F) Ex art. 38 - Indennità varie (mezzo proprio - guida - lavori in galleria o caverna - lavori gravosi - generatori di vapore) - c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 - 201

all. 40d (E) Accordo 30.9.96 Enel/OO.SS. sulla razionalizzazione di alcuni trattamenti indennitari 203

Art. 41 – Lavoro straordinario – Lavoro festivo – Lavoro notturno 205

all. 41a (F) Ex art. 23 – Lavoro straordinario, festivo, notturno (comunicazione alle OO.SS.) - c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 208

Art. 42 – Trasferimenti 209

all. 42a (E) Ex art. 14 – Trasferimenti e traslochi – c.c.n.l. Enel 26.7.91 – (Normativa valida fino al 31.12.2002) 212

all. 42b (F) Ex art. 14 - Trasferimenti - Traslochi - c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 – (Normativa valida fino al 31.12.2002) 215

Art. 43 – Rimborsi spese/Ore viaggio 217

all. 43a (E) Ex art. 16 – Rimborsi spese viaggio, vitto e pernottamento (trasfertisti) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 218

all. 43b (E) Ex art. 15 - Cantieristi – c.c.n.l. Enel 21.2.89 218

all. 43c (F) Ex art. 14 - cantieristi – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 223 Art. 44 – Vestiario – Alloggio 225 Art. 45 – Mense 226

all. 45a (E) Ex art. 50 – Mense e spacci aziendali – c.c.n.l. Enel 21.2.89 227

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 8

Art. 46 – Premio di risultato 228 Art. 47 – Preavviso – Trattamento sostitutivo 231

all. 47a (E) Ex art. 43 – Preavviso – Trattamento sostitutivo – c.c.n.l. Enel 21.2.89 232

all. 47b (F) Ex art. 48 – Preavviso – Trattamento sostitutivo – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 233

all. 47c (A) Ex art. 50 – Preavviso di licenziamento e di dimissioni – c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96 234

Art. 48 – Trattamento di fine rapporto 235

all. 48a (E) Ex art. 44 – Trattamento di fine rapporto – Previdenza – c.c.n.l. Enel 21.2.89 e successive modifiche 236

all. 48b (F) Ex art. 49 – Trattamento di fine rapporto – Previdenza – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 237

Art. 49 – Previdenza complementare 240 Art. 50 – Assistenza sanitaria integrativa 241

all. 50a (F) Assistenza Sanitaria Integrativa nelle Aziende aderenti a Federelettrica – allegato n. 24 al c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 242

Art. 51 – Attività ricreative, culturali e sportive 243

all. 51a (E) Ex art. 37 - Attività ricreative, culturali e sportive (statuto Arca e regolamento elezioni) - c.c.n.l. Enel 23.4.96 244

all. 51b (F) Ex art. 45 – Attività ricreative, culturali e assistenziali – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 260

Art. 52 – Assicurazioni 263

all. 52a (E) Ex art. 30 - Assicurazioni - c.c.n.l. Enel 21.2.89 264

all. 52b (E) Ex art. 40 - Tutela delle condizioni di lavoro (copertura assicurativa personale centrali di Produzione) - c.c.n.l. Enel 21.2.89 264

all. 52c (F) Ex art. 30 – Assicurazioni – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96 264 Art. 53 – Decorrenza e durata 265 Art. 54 – Successione dei contratti 266 Art. 55 – Inscindibilità e interpretazione del contratto 267 Art. 56 – Distribuzione del contratto 268 Art. 57 – Norme finali 269

* * * Appendice 1 - Accordo ENEL/OO.SS. 30.6.99 271 Appendice 2 - Protocollo d’intesa Cispel/Cgil-Cisl-Uil (sistema di relazioni industriali

e norme di comportamento delle Parti e procedure per la gestione dei conflitti di lavoro) 275

Appendice 3 - Protocollo 23 luglio 1993 (politica dei redditi e dell’occupazione, assetti

contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttive) 284 Appendice 4 - Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione (patto di Natale) 287 Appendice 5 - Accordo interconfederale per la costituzione della RSU del 1.12.93 304

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 9

Appendice 6 - Accordo Cispel/OO.SS. 29.9.94 per la costituzione delle rappresentanze

sindacali unitarie 311 Appendice 7 - Accordo interconfederale 22.6.95 in materia di igiene e sicurezza

sul lavoro (RLS) 318 Appendice 8 - Accordo Enel/Fnle-Flaei-Uilsp del 21.2.89 relativo alle anticipazioni sul

Trattamento di fine rapporto (integrato con l’accordo 1.4.96) 324 Appendice 9 - Accordo Federelettrica/Fnle-Flaei-Uilsp del 29.3.83 relativo alle anticipazioni

sul trattamento di fine rapporto (aggiornato con accordo 1.12.91) 331 Appendice 10 - Accordo 19.4.2002 tra Enel/Fnle-Flaei-Uilcem - Raccordo normativa

vigente ante 1.7.01 con contratto di settore (art. 54) 339 Appendice 11 - Accordo del 10.4.2002 tra Federelettrica/Fnle-Flaei-Uilcem. Raccordo

normative contratto Federelettrica 9.7.96 e contratto di settore 342 Appendice 12 - Tabella retribuzioni - Valori in Euro 345 Appendice 13 - Procedura per l’esame delle vertenze individuali (Azienda Enel e

ex Enel) 346 Appendice 14 - Riduzione sull’energia elettrica 347 Appendice 15 - Assegno di nuzialità (ex art. 29 c.c.n.l. Enel 21.2.89) 349 Appendice 16 - Servizio Sanitario Aziendale (Enel) 350 Appendice 17 - Protocollo sulle Azioni sociali 351

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Art. 1

Ambito di applicazione1 Il presente contratto collettivo nazionale di lavoro si applica alle imprese elettriche che svolgono attività di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e vendita di energia elettrica, nonché produzione e fornitura del servizio calore e di smaltimento delle centrali elettronucleari dismesse ed attività connesse e alle società di ingegneria costituite da imprese del settore e che già oggi svolgono la propria attività esclusivamente per il settore elettrico, ed ai lavoratori dalle stesse dipendenti. In particolare: per attività di produzione, si intende: - esercizio, gestione e manutenzione degli impianti di produzione dell’energia elettrica

comunque prodotta e da qualsiasi fonte generata.

per attività di trasformazione e trasporto, si intende: - esercizio, gestione e manutenzione di reti elettriche – ivi compresa la gestione unificata

della rete di trasmissione nazionale - e di altre infrastrutture a tali reti connesse, comprensive delle linee di trasporto e delle stazioni di trasformazione.

per attività di distribuzione e di vendita, di energia elettrica si intende: - esercizio, costruzione, manutenzione e gestione delle reti di distribuzione e dei relativi

dispositivi di interconnessione; - connessione alle reti di distribuzione e fornitura delle prestazioni e dei servizi necessari; - vendita di energia elettrica, ivi compresa l’attività dell’acquirente unico e del gestore del

mercato elettrico.

per attività e vendita di calore, si intende: - gestione e manutenzione degli impianti di produzione di energia termica mediante

centrali di cogenerazione, abbinate a impianti di teleriscaldamento urbano, nelle quali la produzione di energia elettrica sia prevalente.

1 Per le aziende del gruppo Enel che svolgono attività non citate vedi Accordo Sindacale 30.6.99 (Appendice 1 - punto 4)

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Art. 2 Relazioni Industriali

Premessa

Le Parti stipulanti il presente CCNL riconoscono il carattere strategico del servizio di pubblica utilità che le Aziende del settore elettrico sono chiamate a svolgere, la complessità organizzativa del settore stesso, nonché il ruolo che le organizzazioni sindacali rivestono, oltre che per la tutela di tutti i lavoratori, anche per una più efficace realizzazione delle strategie delle Aziende del settore, ferma restando la distinzione dei ruoli e di responsabilità tra le Aziende stesse ed il Sindacato, e manifestano il reciproco interesse ad un sistema di relazioni sindacali di alto profilo.

Anche al fine suddetto, le Parti convengono sulla opportunità di definire un sistema di Relazioni Industriali e di Assetti contrattuali articolato sul confronto, sulla consultazione e sull’informazione preventivi e/o periodici, coerentemente allo spirito del Protocollo 23 luglio 1993, come riaffermato e consolidato dal Patto per lo Sviluppo e l'Occupazione del 22 dicembre 1998; un sistema, quindi, finalizzato alla realizzazione di condizioni di efficienza, competitività e qualità dei servizi gestiti dalle Aziende, alla promozione di una gestione aziendale adeguata alle esigenze di liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, nell’ottica di ricercare possibili convergenze sulle principali tematiche di reciproco interesse e con il comune obiettivo di valorizzazione delle risorse umane e di salvaguardia delle professionalità presenti.

In particolare, la relativa disciplina dei rapporti sindacali - sia pur nel reciproco riconoscimento dei ruoli e nel rispetto delle prerogative - sarà orientata :

− alla sistematicità delle consultazioni tra le Parti a tutti i livelli sui temi di interesse comune anche al fine di pervenire alla formulazione di avvisi comuni da proporre alle Istituzioni, Amministrazioni ed Organizzazioni pubbliche, quali contributi delle Parti sociali rispetto alle problematiche di interesse per le relative possibili soluzioni

− alla definizione di normative contrattuali adeguate alle finalità perseguite dalle Parti in termini di chiarezza e funzionalità;

− alla ricerca di un adeguato livello di consenso sulle strategie aziendali da parte dei lavoratori;

− alla razionale prevenzione dei conflitti individuali e collettivi, anche alla luce delle predette caratteristiche dell'attività svolta.

1. Le Parti - alla luce di quanto affermato in Premessa e nella consapevolezza che lo sviluppo

ed il consolidamento di moderne relazioni industriali presuppongono una comune conoscenza delle linee di evoluzione del settore, e, secondo questa logica, ritenendo opportuno realizzare un sistema di informazioni e di confronto improntato a trasparenza e tempestività - convengono di costituire, a livello nazionale, un OSSERVATORIO DI SETTORE congiunto paritetico.

2. Il predetto Osservatorio - ferme restando l’autonomia dell’attività imprenditoriale e le

rispettive distinte responsabilità degli Imprenditori e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori - analizzerà e valuterà, su iniziativa di una delle Parti e con la periodicità richiesta dai problemi in discussione, le questioni di rilevante interesse reciproco, suscettibili di avere incidenza sulla situazione complessiva del settore, al fine di individuare, con il massimo anticipo possibile, le occasioni di sviluppo e di realizzare le

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condizioni per favorirlo, nonché di individuare i punti di debolezza per verificarne le possibilità di superamento.

3. In particolare saranno oggetto di verifica e confronto le seguenti materie:

- il quadro normativo interno e di origine comunitaria di interesse specifico del settore; - l'andamento del mercato nazionale ed internazionale nonché, sulla base dei dati

complessivi sulle previsioni degli investimenti, le prospettive produttive settoriali, con le articolazioni riguardanti i settori di specializzazione più significativi e gli effetti sull'occupazione di tali prospettive;

- gli andamenti relativi al mercato del lavoro e le politiche occupazionali con particolare riferimento alle assunzioni, alla mobilità, alle eventuali necessità di reimpiego e alla conseguente formazione professionale;

- le tematiche relative ad ambiente sicurezza e salute nei luoghi di lavoro; - la struttura e la dinamica del costo del lavoro; - l’andamento delle relazioni industriali; - le pari opportunità; - la gestione ed applicazione della legge 146/90 e successive modifiche.

4. L’Osservatorio si riunirà, per la prima volta entro il 31 dicembre 2001 ed in tale occasione

delibererà all'unanimità in ordine alle modalità del proprio funzionamento.

5. In tale occasione, verrà valutata anche la possibilità di una subarticolazione in sezioni specifiche relative ai più significativi argomenti di confronto tra quelli sopra indicati. In virtù della sua natura non negoziale, l'Osservatorio potrà realizzare specifiche iniziative e predisporre un rapporto congiunto sulle materie per le quali le Parti abbiano compiuto analisi ed approfondimenti specifici.

6. Acquisita una posizione comune, se ritenuto utile ed opportuno, essa potrà essere

sottoposta all'attenzione delle istituzioni interessate. 7. Gli studi e le analisi svolti dalle Parti all'interno dell'Osservatorio nazionale potranno

essere preparatori e propedeutici anche all'attività negoziale delle Parti. 8. Le tematiche di competenza dell'Osservatorio potranno essere approfondite anche con

riferimento ad aree territoriali caratterizzate da un elevato grado di omogeneità ed una significativa presenza di Aziende del settore.

9. Con riferimento a specifiche problematiche normative e/o economiche nonché di politica

industriale, le singole Parti imprenditoriali stipulanti e le Organizzazioni sindacali stipulanti potranno svolgere i relativi approfondimenti all'interno di distinti Osservatori.

10. Salvo quanto già detto al comma 4 (in merito alla periodicità degli incontri

dell'Osservatorio) l'Osservatorio medesimo terrà due incontri all'anno (entro il 31 maggio ed il 30 novembre) nel corso dei quali le Parti firmatarie imprenditoriali forniranno alle Organizzazioni sindacali nazionali informazioni complessive e globali sugli argomenti di cui al primo comma che costituiranno l'Informativa a livello nazionale.

11. Ulteriori modalità di acquisizione di dati destinati ai lavori dell'Osservatorio verranno

decise congiuntamente dalle Parti.

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12. Le Parti, nello spirito di cui al primo capoverso del presente articolo, concordano sull’utilità di realizzare, anche a livello aziendale, forme di interlocuzione secondo quanto previsto dagli specifici articoli del presente CCNL .

13. Pertanto, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno, su richiesta delle

Organizzazioni Sindacali, potranno essere realizzati incontri in cui l'Azienda, individuata secondo i criteri di cui ai successivi commi 14, 17, 21 fornirà informazioni sulle seguenti materie:

- risultati economici conseguiti; - linee essenziali delle strategie e dei conseguenti piani di investimento; - nuove iniziative particolarmente significative anche con riferimento ai programmi di

riorganizzazione che incidano sui livelli occupazionali e sulle condizioni di lavoro; - questioni ambientali di rilevanza societaria e/o presentazione del bilancio ambientale; - pari opportunità; - gestione ed applicazione della legge 146/90 e successive modifiche; - politiche e piani sulle risorse umane con particolare riferimento a

formazione/addestramento e sviluppo; - mercato del lavoro con riferimento alle nuove forme di ingresso.

14. Le suddette informazioni saranno fornite alle Organizzazioni sindacali nazionali, dai

Gruppi - intendendosi per tali le Aziende con insediamenti pluriregionali che occupino complessivamente almeno 500 dipendenti.

15. Nel corso di tali incontri, le Parti effettueranno un esame congiunto degli effetti degli

investimenti su occupazione, indirizzi produttivi, localizzazioni e condizioni ambientali-ecologiche, esprimendo le loro autonome valutazioni.

16. Ove a seguito dell'azione informativa emergessero convergenze su iniziative riguardanti

gli effetti per i lavoratori delle scelte aziendali, potranno essere attivati momenti di approfondimento specifico.

17. Le medesime informazioni saranno fornite alle Organizzazioni sindacali territorialmente

competenti dalle Aziende - che occupino più di 150 dipendenti - i cui insediamenti siano ubicati in un'unica regione.

18. A richiesta di una delle Parti la procedura concernente tali Aziende potrà essere esperita nelle stesse sedi previste per i Gruppi.

19. Nel corso degli incontri le Parti effettueranno un esame congiunto degli effetti degli

investimenti su occupazione, indirizzi produttivi, localizzazioni e condizioni ambientali/ecologiche, esprimendo le loro autonome valutazioni.

20. Per le Aziende aderenti al sistema Confindustria le informazioni saranno rese nel corso di

un apposito incontro, convocato dall’Associazione territoriale nella cui area di competenza si trova la Direzione Generale dell’Azienda interessata.

21. Di norma annualmente le Aziende che occupano più di 50 dipendenti renderanno ai

sindacati di categoria a livello territoriale congiuntamente alle RSU , su richiesta degli stessi nel corso di un apposito incontro convocato dalla Associazione datoriale competente, informazioni intorno alle caratteristiche generali del decentramento

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produttivo avente carattere permanente e/o ricorrente nonché riguardo all’articolazione per tipologie dell’attività decentrata ed alla sua localizzazione indicata per grandi aree territoriali.

22. Nei contratti relativi al decentramento produttivo avente le caratteristiche di cui al comma

precedente, le Aziende committenti chiederanno alle Aziende esecutrici di dichiarare l’osservanza delle norme contrattuali del settore merceologico cui esse appartengono e di quelle relative alla tutela del lavoro.

23. Sono fatti salvi i Protocolli di Relazioni Industriali/sindacali in atto nelle Aziende del

settore.2

2 Vedi allegati 2a, 2b, appendice 2

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Allegato 2a (E) Protocollo sul Sistema di Relazioni Sindacali (c.c.n.l. Enel 23.4.96) 1. Condizioni ed obiettivi del sistema

1.1 Tenuto conto del carattere strategico del servizio di pubblica utilità che l'ENEL S.p.A. è chiamata a svolgere, della complessità organizzativa dell'Azienda. nonché del grado di rappresentatività delle Organizzazioni sindacali e del ruolo positivo che esse possono avere, oltre che per la tutela armonica di tutti i lavoratori, anche per la realizzazione delle strategie aziendali, le Parti, ferma restando la distinzione di ruoli e responsabilità tra Azienda e Sindacato, confermano il reciproco interesse ad un sistema di relazioni sindacali di alto profilo.

1.2 A tal fine il “Protocollo d'intesa sulle relazioni industriali”, allegato al Contratto collettivo di lavoro (Appendice), prevede - in armonia con le indicazioni contenute nel Protocollo sulla politica dei redditi ed assetti contrattuali del 23 luglio 1993 (Appendice) - un sistema articolato di informazione preventiva e/o periodica, di confronto e di consultazione con le Confederazioni dei lavoratori e con le Federazioni di categoria per acquisire valutazioni e favorire ogni possibile convergenza sugli investimenti e sulle principali tematiche di reciproco interesse; ciò allo scopo di rendere compatibili gli obiettivi di produttività e di redditività dell’ENEL con le esigenze sociali ed occupazionali.

1.3 Inoltre l'ENEL e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici, nel quadro del mutato assetto istituzionale nonché delle evoluzioni in corso nel settore elettrico a livello nazionale e internazionale che pongono l'Azienda in uno scenario nuovo più competitivo e flessibile, si danno atto che il sistema di relazioni sindacali è finalizzato al conseguimento di specifici risultati d sempre maggiore efficacia ed efficienza nei campi:

a) della definizione di normative, che dovranno essere tempestive e qualitativamente adeguate all'esigenza di realizzare il migliore equilibrio degli obiettivi aziendali e delle aspettative dei lavoratori, in termini di chiarezza e semplicità applicativa e funzionalità;

b) della prevenzione e della razionale gestione del conflitto individuale e collettivo, che dovrà essere in ogni caso rispettoso delle esigenze dell'utenza;

c) della ricerca di un adeguato livello di consenso da parte delle Organizzazioni sindacali in merito alle strategie aziendali, per la più proficua realizzazione delle stesse e secondo tempi e modalità tali da snellire i processi decisionali.

2. Forme di interlocuzione sindacale

2.1 Le forme d interlocuaione sindacale previste nel sistema dell’ENEL sono quelle di seguito elencate:

a) la contrattazione: consiste nella discussione dialettica tra Parti finalizzata al raggiungimento di accordi che - in base ai principi dell’ordinamento - esprimono la volontà di entrambe le Parti, ne coinvolgono la piena responsabilità ed hanno forza vincolante per le stesse;

b) il confronto: consiste in scambi di informazioni e di valutazioni tra ENEL e le Organizzazioni sindacali, su materie che attengono alla gestione dell'Azienda, finalizzati alla ricerca di ogni possibile convergenza, nel rispetto delle esigenze di produttività, di redditività e di qualità del servizio, fatta salva l’autonoma responsabilità di determinazione dell'Azienda stessa;

c) la consultazione: consiste nell'acquisizione di pareri o indicazioni delle Organizzazioni sindacali, ovvero nella verifica di fenomeni, su materie, specificamente individuate nelle singole disposizioni contrattuali, che attengono alla gestione del rapporto di lavoro dei dipendenti, ivi compresi i riflessi sul personale derivanti dall'attuazione di processi di riorganizzazione; anche nella consultazione la finalità è la ricerca di possibili convergenze tra le Parti e resta fermo il potere decisionale dell'Azienda in ordine alle questioni oggetto della consultazione medesima;

d) l’informativa: consiste nella comunicazione alle Organizzazioni sindacali di notizie ed indicazioni in ordine a materie o fenomeni sui quali si è inteso assicurare la conoscenza alle Organizzazioni medesime;

e) l’assistenza: consiste nell'attività di sostegno al lavoratore - quando questi lo richieda - in occasione di incontri con la Direzione su questioni di carattere strettamente individuale.

3. Livelli di interlocuzione sindacale

3.1 Avuto riguardo all’esigenza di distribuire facoltà di intervento e competenze in maniera efficace, in relazione all’articolazione territoriale e organizzativa dell’Azienda, sono previsti tre livelli di interlocuzione sindacale: con le Segreterie nazionali, con quelle regionali e, a seconda di quanto previsto nelle singole disposizioni contrattuali, con le R.S.U. ovvero con le Segreterie territoriali.

3.2 Tenuto anche conto di quanto stabilito dal Protocollo sulla politica dei redditi e assetti contrattuali del 23 luglio 1993 (Appendice), nella salvaguardia del principio della non ripetitività della trattazione delle stesse materie a più livelli, la discussione dovrà avvenire esclusivamente al livello, sulle materie e secondo la specifica forma di interlocuzione, appositamente previsti nelle singole disposizioni contrattuali.

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4. Materie oggetto di interlocuzione sindacale

Le materie che formano oggetto di interlocuzione sindacale sono quelle di seguito elencate:

4.1 MATERIE CHE ATTENGONO ALLA GESTIONE DELL’AZIENDA, estranee, in quanto tali, alla regolamentazione del rapporto di lavoro e relative ai problemi di politica generale dell'impresa sotto indicati:

a) programma annuale di attività; si terrà un confronto a livello nazionale distinto dall'esame delle “attività dell'ENEL e loro

prevedibile evoluzione” effettuato in sede di Comitato consultivo ai sensi del “Protocollo d'intesa sulle relazioni industriali”. Mentre quest'ultimo ha prevalentemente per oggetto i riflessi esterni della politica industriale dell'Azienda, il confronto di cui trattasi avrà di mira prevalentemente il versante interno; riguarderà, cioè, il programma di attività dell'anno successivo a quello nel quale si svolge il confronto stesso nonché la situazione economico-finanziaria anche con riferimento a quegli elementi tecnici che hanno riflessi sulla struttura tariffaria.

Esso avrà quindi adotto gli sviluppi previsti dell'attività dell'ENEL nell'ambito degli orientamenti di gestione formulati dal vertice aziendale; in tale sede saranno fornite informazioni sull'andamento delle prestazioni di terzi (anche al fine di valutare l’incidenza che la modernizzazione dei regimi di orario, che saranno introdotti, può avere sull'andamento del ricorso a tali prestazioni), nonché sui dati dell’ultimo consuntivo consolidato con l’indicazione degli eventuali scostamenti di maggior rilievo.

Più in particolare, il confronto avrà ad oggetto le ricadute del programma annuale di attività nelle varie aree funzionali/territoriali dell'Azienda, avuto anche riguardo ai riflessi interni dei programmi di intervento ambientale nonché al tema dell’utilizzazione impianti; tale ultimo argomento potrà essere oggetto di separato confronto ove ritenuto opportuno da una delle Parti.

La documentazione da inviare preventivamente, ai sensi del successivo punto 5.2.1, oltre ai dati relativi al suddetto programma annuale, comprenderà anche i dati dell'ultimo consuntivo consolidato con indicazione degli eventuali scostamenti di maggior rilievo e sarà opportunamente articolata per Unità territoriali e per aree funzionali.

Espletata la fase nazionale, le competenti Direzioni dell’ENEL forniranno alle Segreterie sindacali regionali un’informativa circa i più significativi aspetti del programma annuale di attività sul territorio.

b) Ristrutturazioni e/o modifiche di portata generale dell’organizzazione del lavoro: formeranno oggetto di confronto con le

Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali.

Peraltro, relativamente alle ristrutturazioni, l’Azienda individuerà, di norma, specifiche articolazioni dell’organizzazione da definire previo confronto tra le competenti Direzioni e le Segreterie regionali delle Organizzazioni sindacali.

Inoltre, le Parti possono decidere - relativamente alle ristrutturazioni e/o modifiche di portata generale dell'organizzazione del lavoro - di demandare particolari aspetti della materia, incidenti unicamente in specifici ambiti territoriali, al confronto con le Segreterie sindacali regionali competenti per il territorio interessato.

L'ENEL informerà le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali circa l'intendimento di procedere ad eventuali sperimentazioni (che avranno carattere di reversibilità), indicandone le finalità, il campo di intervento, nonché i tempi e le modalità di realizzazione.

Per la concreta attuazione di quanto definito in sede di confronti, le competenti Direzioni dell’ENEL forniranno alle Segreterie sindacali regionali un’informativa sugli “aspetti organizzativi” connessi alle suddette ristrutturazioni e/o modifiche. Il contestuale esame dei “riflessi sul personale” conseguenti all’attuazione di dette modifiche organizzative formerà oggetto di consultazione per la migliore utilizzazione delle capacità dei lavoratori, tenendo conto della formazione e dell’aggiornamento professionale che gli stessi hanno avuto.

Nell’ipotesi in cui si rendano necessari processi di mobilità, le relative consultazioni evidenzieranno la consistenza delle eccedenze di personale da mobilizzare e, ove possibile, i nominativi dei lavoratori interessati; tali consultazioni serviranno altresì ad esaminare situazioni di mobilità temporanea che interessino cospicui gruppi di lavoratori per periodi prolungati.

Sempre al fine di analizzare i riflessi sul personale, parimenti oggetto di consultazione con le Segreterie sindacali regionali sarà l’attuazione di modifiche organizzative e relative eventuali sperimentazioni non risultanti da confronti nazionali.

Sia in sede di confronto con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali che in sede di confronto/consultazione con le Segreterie sindacali regionali potranno essere previsti incontri di verifica, ovviamente dopo un congruo periodo di tempo, per una comune valutazione sullo stato di attuazione di quanto ha formato oggetto di confronto o di consultazione.

c) politica occupazione: l’ENEL tiene, anzitutto, a dichiarare che, attraverso una gestione tendente alla crescente efficienza, competitività e diversificazione, è sua volontà dare il proprio contributo - anche mediante la modernizzazione delle normative contrattuali in materia di regimi di orario (cfr. punto 3, lettera c del paragrafo “riattivazione del mercato del lavoro”, del Protocollo 23 luglio 1993) - al raggiungimento dell'obiettivo strategico della politica di concertazione, seguita negli ultimi anni dai Governi e dalle Parti sociali, che finalizza la politica dei redditi a “favorire lo sviluppo economico e la crescita occupazionale mediante l’allargamento della base produttiva e una maggiore competitività del sistema delle imprese (cfr. 1° comma del citato Protocollo).

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In materia si effettuerà con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali un confronto con cadenza triennale che riguarderà il piano di andamento della consistenza del personale articolato per grandi aree di attività; in tale occasione l'ENEL darà un'informativa sul programma di assunzioni che intende realizzare nell'anno successivo, in attuazione degli orientamenti contenuti nel piano triennale; nei due anni successivi tale informativa verrà fornita nel contesto del confronto sul programma annuale di attività. Dette informative saranno precedute dall’invio di dati opportunamente articolati per Società (….omissis….).

Le competenti Direzioni dell’ENEL si consulteranno con le Segreterie sindacali regionali sulla destinazione del personale da assumere in applicazione del suddetto programma di assunzioni; in tali incontri potranno essere formulate dalle Organizzazioni sindacali indicazioni relative ad esigenze derivanti da situazioni specifiche (quali eventuali carenze di personale), alle quali non si possa sopperire con la riutilizzazione di personale fuori organico o resosi disponibile o non convenientemente utilizzato, da valutare da parte della Azienda per la formazione del programma di assunzioni per l’anno successivo.

d) tutela dell’ambiente di lavoro: le attività di studio, di sviluppo e di ricerca, per la tutela degli ambienti di lavoro che le Direzioni Centrali delle società (n.d.r.) ENEL intendessero intraprendere, formeranno oggetto di confronto a livello nazionale, anche al fine di recepire ogni utile indicazione che in materia abbia a provenire da parte delle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali. l risultati delle ricerche saranno sottoposti a verifica con le predette Segreterie allo scopo di individuare le eventuali conseguenti iniziative da intraprendere.

I criteri di impostazione del sistema informativo, le procedure e le modalità di attuazione degli interventi di sorveglianza sanitaria ed ambientale saranno definiti con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali.

Le prescrizioni costruttive e le modalità di esercizio e manutenzione che siano oggetto di studio, sperimentazione ed adozione presso determinati impianti della produzione e della distribuzione al fine di una migliore tutela dell’ambiente di lavoro, saranno estese alla generalità degli impianti che presentino caratteristiche o situazioni consimili, previa verifica dell'utilità di tale estensione da parte delle competenti Direzioni. Con cadenza annuale, quanto sopra, unitamente ai programmi e agli interventi individuati, costituirà oggetto di approfondimento tra le competenti Direzioni dell'ENEL e le Organizzazioni sindacali regionali.

4.2 MATERIE CHE ATTENGONO ALLA REGOLAMENTAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, cioè relative alla definizione delle “regole” concernenti il trattamento economico e normativo dei dipendenti: tali regole formano oggetto di contrattazione da svolgersi di norma a livello nazionale, stante l’unitarietà dell’Azienda, e si concretizzano nel rinnovo del Contratto collettivo di lavoro e nella stipula di accordi sindacali di carattere nazionale. Peraltro, per talune materie, la negoziazione avviene a livelli diversi da quello nazionale, secondo quanto specificatamente previsto nei singoli articoli contrattuali.

Laddove sorgano problemi interpretativi sulle norme concordate, gli stessi saranno risolti dalla Direzione centrale del personale d'intesa con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

4.3 MATERIE CHE ATTENGONO ALLA GESTIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, cioè relative alla concreta applicazione delle “regole” che disciplinano il rapporto di lavoro dei dipendenti: relativamente all'andamento delle prestazioni straordinarie ed alle altre componenti variabili della retribuzione, alla mobilità ed ai programmi di formazione professionale, saranno svolte annualmente, con le Segreterie sindacali regionali, consultazioni di verifica delle decisioni adottare dalle Direzioni Aziendali.

5. Aspetti procedurali e tempistica

5.1 Contrattazione

5.1.1. L'accordo che conclude la contrattazione viene formalizzato con un verbale sottoscritto dai soggetti attori del negoziato (Azienda ed Organizzazioni sindacali).

5.1.2. Per quanto concerne il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, le Parti si atterranno alle indicazioni procedurali previste dal Protocollo sulla politica dei redditi e assetti contrattuali del 23 luglio 1993.

5.2 Confronto

5.2.1. II confronto sarà attuato mediante incontri promossi dall’ENEL o richiesti dalle Segreterie nazionali delle

Organizzazioni sindacali, preceduti dall’invio di idonea documentazione informativa, in tempi e con modalità tali da consentire alle stesse Segreterie sindacali di poter esprimere, in sede di confronto, la loro autonoma capacità propositiva e di valutazione. Sempre a tale fine, le predette Segreterie potranno richiedere un apposito incontro, preliminare all’avvio del confronto, per l’approfondimento della documentazione loro fornita. Tenuto conto dell'esigenza di tempestività di decisione in materia, l’ENEL potrà fissare i tempi nei quali dovrà concludersi il confronto; relativamente ai progetti di riassetto organizzativo, nel corso dei primo incontro - che dovrà aver luogo entro 15 giorni dall’invio da parte dell’ENEL della documentazione informativa - l'Azienda indicherà la durata massima entro la quale dovrà improrogabilmente concludersi il confronto stesso, che di norma avrà durata non superiore a tre mesi.

5.2.2. Al termine degli incontri verrà predisposta - a cura dell’Azienda – la nota conclusiva del confronto: tale documento, al quale verranno allegate le eventuali osservazioni delle Organizzazioni sindacali, riassumerà l’andamento del confronto stesso, puntualizzando le posizioni espresse dalle Parti ed individuando eventuali momenti di verifica.

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5.3 Consultazioni

5.3.1. Le consultazioni saranno promosse dall’ENEL, anche su richiesta delle Organizzazioni sindacali, e saranno

precedute, ove la materia lo richieda, dall’invio alle competenti Organizzazioni sindacali di idonea documentazione informativa. Tenuto conto dell’esigenza di tempestività di decisione in materia, le competenti Direzioni dell’ENEL potranno fissare i tempi nei quali dovranno concludersi le consultazioni.

5.3.2. A conclusione verrà predisposto – a cura dell’Azienda – il documento conclusivo di consultazione nel quale saranno riportati i risultati degli incontri, puntualizzando le posizioni espresse dalle Parti ed individuando eventuali momenti di verifica.

5.4 Informativa e assistenza

Per l’informativa e l’assistenza non sono previste particolari modalità procedurali o di formalizzazione.

6. Contenzioso individuale

In materia vale quanto previsto dalla procedura allegata al C.c.l. 23.4.96 (Vedi …).

Allegato 2b (E) Protocollo d’Intesa ENEL – OO.SS. Sulle Relazioni Industriali (del 24.11.97)

Tra ENEL S.p.A. e CGIL – CISL – UIL e FNLE – FLAEI - UILSP

PREMESSO

• che il recepimento della direttiva europea sul mercato interno dell'elettricità, il riassetto del sistema elettrico nazionale, il previsto processo di privatizzazione determinano l’esigenza di un riposizionamento strategico dell’ENEL e l'opportunità di sviluppare nuove potenzialità, partendo dalle posizioni acquisite e valorizzando il patrimonio di conoscenze e di impianti;

• che al fine di sviluppare la base produttiva, in relazione alle politiche ed agli accordi definiti a livello nazionale tra il Governo e le Parti sociali in materia di occupazione, le scelte aziendali dirette a perseguire una maggiore efficienza e competitività saranno finalizzate ad assicurare la qualità e la disponibilità della fornitura elettrica a costi competitivi, nonché orientate alla migliore qualificazione delle attività, alla loro diversificazione ed internazionalizzazione;

• che un'adeguata qualità del servizio elettrico e la realizzazione di più elevati livelli di efficienza, produttività e redditività dell’ENEL sono obiettivi da salvaguardare e consolidare;

• che è interesse mantenere un adeguato livello della ricerca presente in Azienda, favorire l'innovazione tecnologica, il risparmio energetico, lo sviluppo di fonti alternative e rinnovabili e la salvaguardia dell'ambiente;

• che in tale contesto gli effetti socio-economici derivabili dall'attuazione dei programmi dell’ENEL devono rappresentare un fattore di sviluppo del Paese.

CONSIDERATO

• che le Organizzazioni Sindacali sono parte attiva dei processi connessi con le scelta di politica industriale, ambientale ed occupazionale assunte sia a livello nazionale che comunitario;

• che l’ENEL, che esercita larga parte della propria attività nel comparto dei servizi a rete, per la realizzazione dei propri scopi d'impresa annette importanza strategica ai rapporti con le Organizzazioni Sindacali per il ruolo che le stesse esercitano nel contesto economico e sociale, che è volontà delle Parti realizzare le possibili convergenze tra gli obiettivi d'impresa e gli interessi dei lavoratori.

LE PARTI

allo scopo di perseguire le finalità sopra enunciate, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli, responsabilità ed autonomie, confermano il comune interesse a consolidare e migliorare il rapporto di relazioni industriali già in atto e concordano quanto segue:

Art. 1 Si conferma che una coordinata informazione, preventiva e/o periodica sulle tematiche indicate nel presente articolo, rappresenta lo strumento prioritario per il raggiungimento degli obiettivi sopra enunciati e si ribadisce la validità dell'istituto della consultazione quale mezzo per verificare la possibilità di sviluppare efficaci sinergie e di realizzare utili valutazioni sui temi di interesse comune. E' quindi volontà delle Parti proseguire nell'azione coordinata di consultazione e di informazione intrapresa con l’accordo del 14.3.94.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 19

Tale azione, fermi restando gli obblighi di riservatezza previsti dalla legislazione vigente o dettati dall'esigenza aziendale di astenersi dal comunicare informazioni la cui divulgazione possa danneggiare gli interessi della Società, sarà ampliata ed avrà per oggetto i seguenti temi:

a) orientamenti strategici

• piani industriali e relative ricadute;

• mercato dell'energia elettrica, politica tariffaria e rapporto con i clienti;

• sviluppo di attività diversificate, attività internazionali, accordi sociali con grandi gruppi nazionali od esteri;

• politica della ricerca, innovazione tecnologica, iniziative per il risparmio e l’efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili e salvaguardia dell'ambiente;

b) attività dell’ENEL e loro evoluzione

• prospettive di bilancio e andamento della gestione del gruppo ENEL;

• piano pluriennale degli investimenti, con particolare riferimento ai programmi d’intervento ambientale ed alla qualità del servizio;

• orientamenti organizzativo-funzionali relativi a concessioni, rapporti con Terzi, accordi di programma, convenzioni;

• questioni connesse con il mercato comunitario e loro riflessi in ambito aziendale;

• orientamenti sul possibile sviluppo del processo di Collocazione azionaria sul mercato (azionariato diffuso, partecipazione agevolata dei dipendenti etc.).

Art 2

Per l’attuazione di quanto previsto nel precedente Art. 1 e con riferimento ai temi indicati della suddetta norma si realizzeranno, ad iniziativa di ciascuna delle Parti, incontri tra i Vertici dell’ENEL e delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL - FNLE, FLAEI, UILSP (ora UILCEM), su argomenti specifici di rilevante interesse ovvero in presenza di situazioni particolarmente significative per le attività dell'azienda ed in ogni caso per la presentazione di dati di sintesi sull’andamento complessivo del gruppo.

Per lo svolgimento di tali incontri potranno essere conferite opportune deleghe che, relativamente all'Azienda, potranno riguardare anche responsabili di Strutture societarie eventualmente costituite nell'ambito del Gruppo ENEL.

Inoltre, anche al fine di assicurare funzionalità e continuità alle attività di relazioni industriali oggetto del presente Protocollo, è costituito un Osservatorio paritetico d'informazione, composto da un rappresentante designato da ciascuna delle Confederazioni CGIL, CISL, UIL e dalle Federazioni FNLE, FLAEI, UILSP e da rappresentati designati dall’ENEL.

Art. 3 L'Osservatorio paritetico d'informazione ha il compito di assicurare con continuità ed efficacia un completo flusso informativo fra le Parti sulle tematiche d'interesse.

Ha, inoltre, la facoltà di acquisire gli elementi di conoscenza ritenuti necessari, di decidere sulla partecipazione di esperti alle riunioni e sulla realizzazione di approfondimenti specifici o seminari tematici, di predisporre quanto necessario per lo svolgimento delle attività di relazioni definite nell'Art.2 tra i Vertici dell'ENEL e Sindacali, di raccordare tempi e modalità di svolgimento degli incontri sul territorio, secondo quanto previsto dal successivo Art. 4, assicurandone l’effettuazione, ove richiesto, almeno una volta all’anno.

L'ENEL renderà disponibili mezzi e strumenti, eventualmente ritenuti necessari, per lo svolgimento di iniziative comuni quali seminari, studi, convegni e fornirà comunque elaborazioni secondo schemi concordati sui più significativi indicatori socio-economici relativi alle proprie attività, anche per metterne in evidenza le ricadute socio-economiche sul territorio.

Le attività di coordinamento e di supporto, comunque necessarie per la gestione del presente Protocollo, sono svolte per l’ENEL dalla Direzione Personale Organizzazione e Servizi della Corporate che, allo scopo, si avvale delle strutture aziendali preposte alle Relazioni Industriali.

Art 4

A livello regionale saranno promossi - a richiesta dalle Parti e con l'esame preventivo dell’Osservatorio, secondo quanto previsto al precedente Art.3 - incontri tra le competenti Strutture territoriali dell'Azienda e delle eventuali Società del Gruppo e le Segreterie sindacali regionali CGIL, CISL, UIL – FNLE, FLAEI, UILSP, che avranno per oggetto i seguenti temi:

• illustrazione dei piani di attività e programma d’investimenti, finalizzata a fornire elementi di valutazione in merito al possibile impatto occupazionale indotto;

• qualità del servizio elettrico;

• iniziative di realizzazione e/o di sviluppo di attività diversificate interessanti il territorio, in ordine alle quali potranno essere definite specifiche intese;

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• problematiche connesse a singoli impianti (per gli aspetti progettuali, autorizzativi, ambientali, di occupazione indotta, ecc.) con lo scopo di confrontare le rispettive valutazioni e favorire ogni possibile convergenza, ivi inclusa la possibilità di definire specifiche intese.

Detti incontri regionali sono organizzati dalla Direzione Personale Organizzazione e Servizi della Corporate tramite il Comitato ENEL Regionale di Coordinamento.

Art. 5 Il presente Protocollo d'Intesa sulle Relazioni Industriali stipulato con validità triennale è da intendersi rinnovato salvo disdetta di una delle Parti un mese prima della scadenza, sarà sottoposto ad una verifica tra le Parti al fine di accertarne la rispondenza agli scopi ed agli obiettivi indicati nella premessa. Letto, approvato e sottoscritto in data 24 novembre 1997

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Art. 3

Assetti Contrattuali 1. Nel quadro di quanto previsto dal Protocollo 23 luglio 19933 e del Patto per lo sviluppo e

l'occupazione del 22 dicembre 19984 - le cui disposizioni anche non riprodotte si intendono integralmente confermate - il sistema contrattuale si articola sul livello nazionale del settore elettrico e - sulla base delle specifiche clausole di rinvio del Contratto nazionale ed in conformità ai criteri ed alle procedure da tale contratto indicate - sul livello aziendale.

Contratto nazionale 2. Il contratto collettivo nazionale ha durata quadriennale per la parte normativa e biennale

per la parte retributiva. 3. Detto contratto disciplina tutti gli elementi del rapporto di lavoro e costituisce fonte

primaria di regolamentazione degli aspetti normativi e retributivi in coerenza con le indicazioni di politica dei redditi stabilite dal Governo di concerto con le Parti sociali.

4. Il contratto individua, per il livello aziendale, le materie, i soggetti abilitati e la tempistica,

previe opportune garanzie procedurali, con ambiti e competenze non ripetitivi rispetto a quelli propri del livello nazionale.

5. Le proposte per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro saranno presentate in

tempo utile per consentire l'apertura delle trattative tre mesi prima della scadenza del contratto.

6. La parte che ha ricevuto le proposte di rinnovo dovrà dare riscontro entro 20 giorni

decorrenti dalla data di ricevimento delle stesse. 7. Durante i tre mesi antecedenti e nel mese successivo alla scadenza del contratto e

comunque per un periodo complessivamente pari a 4 mesi dalla data di presentazione della piattaforma di rinnovo le Parti non assumeranno iniziative unilaterali né procederanno ad azioni dirette.

8. Dopo tre mesi dalla data di scadenza del Contratto, in caso di mancato accordo e

comunque dopo tre mesi dalla data di presentazione della piattaforma di rinnovo se successiva alla scadenza del contratto verrà corrisposto ai lavoratori un apposito elemento provvisorio della retribuzione denominato "indennità di vacanza contrattuale" (IVC) secondo le modalità ed i criteri previsti dal Protocollo 23.7.19933.

9. La violazione del periodo di raffreddamento come sopra definito comporta come

conseguenza a carico della parte che vi ha dato causa l'anticipazione o lo slittamento di tre mesi del termine a partire dal quale decorre la suddetta IVC.

3 Vedi appendice 3 4 Vedi appendice 4

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Contrattazione aziendale 10. La contrattazione a livello aziendale è prevista secondo quanto disposto dal Protocollo 23

luglio 1993, e non potrà avere per oggetto materie già definite in altri livelli di negoziazione3.

11. Detta contrattazione, oltre a disciplinare le materie oggetto di specifico rinvio da parte del

presente CCNL, ha la funzione di negoziare le erogazioni economiche di cui alla sezione 2, punto 3, del Protocollo 23 luglio 19933.

12. La relativa disciplina è contenuta nell'Art. 46 (“premio di risultato”). 13. Gli accordi aziendali hanno durata quadriennale. 14. La titolarità della contrattazione a livello aziendale spetta alle strutture territoriali delle

organizzazioni sindacali stipulanti ed alle RSU ovvero per le Aziende più complesse - come individuate nei commi 14, 17, 21, del capitolo "Relazioni Industriali" – ai soggetti di volta in volta individuati per i singoli istituti dal contratto collettivo nazionale di lavoro.

15. Gli accordi aziendali sono rinnovabili nel rispetto del principio dell'autonomia dei cicli

negoziali al fine di evitare sovrapposizioni con i tempi di rinnovo del contratto collettivo nazionale e delle relative erogazioni economiche.

16. Le richieste di rinnovo degli accordi aziendali debbono essere presentate in tempo utile

per consentire l'apertura delle trattative tre mesi prima della scadenza degli accordi stessi. 17. La parte che ha ricevuto le proposte di rinnovo dovrà dare riscontro entro 20 giorni

decorrenti dalla data di ricevimento delle stesse . 18. In applicazione di quanto disposto al sesto comma del presente paragrafo, nell'arco di

vigenza del presente contratto le richieste di rinnovo degli accordi aziendali non potranno essere presentate prima del Giugno 2002.

19. Durante i tre mesi dalla data di presentazione delle piattaforme e per il mese successivo

alla scadenza dell'accordo e comunque per un periodo complessivamente pari a quattro mesi dalla data di presentazione delle richieste di rinnovo le Parti non assumeranno iniziative unilaterali né procederanno ad azioni dirette.

Controversie sugli assetti contrattuali 20. Il mancato rispetto delle clausole relative agli assetti contrattuali così come definiti nel

presente capitolo, sarà segnalato dalla parte che ne ha interesse alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali di categoria stipulanti il CCNL entro 15 giorni dal momento in cui sono stati rilevati.

21. Entro i successivi 7 giorni lavorativi si farà luogo ad un tentativo di conciliazione in sede

nazionale con l'eventuale partecipazione delle istanze delle Parti competenti per territorio nel caso in cui l'inadempimento riguardi una singola Azienda.

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Art. 4

Istituti di carattere sindacale a) Trattenute per contributi sindacali 1. Le Aziende effettueranno le trattenute dei contributi sindacali sulle retribuzioni dei

lavoratori per conto dei sindacati firmatari del presente CCNL , in forza della delega rilasciata dal lavoratore.

2. La misura della trattenuta - da operarsi su 14 mensilità nell'anno solare - deve essere unica

per ciascuna delle Organizzazioni stipulanti il presente Contratto e deve essere stabilita in cifra fissa od in percentuale sulla retribuzione mensile come definita all’Art. 35 (“struttura retributiva”) del presente CCNL nonché sugli importi corrisposti a titolo di assegno ad personam ex premio di produzione ai sensi della precedente contrattazione collettiva.

3. La misura della trattenuta viene fissata da ciascuna organizzazione sindacale nazionale dei

lavoratori firmataria il presente Contratto e notificata per iscritto alle Direzioni aziendali e, mediante comunicazione da affiggersi negli albi esistenti nei vari posti di lavoro, a tutto il personale dipendente.

4. La procedura di cui sopra deve essere osservata anche nel caso di eventuali variazioni che

venissero apportate alla misura della trattenuta in questione, fermo restando che le variazioni stesse possono essere disposte per periodi non inferiori ad un anno e devono essere comunicate alle Direzioni aziendali ed ai lavoratori entro il 30 novembre, per avere effetto dal primo gennaio dell'anno successivo.

5. Le Aziende effettueranno entro la fine di ciascun mese il versamento delle somme

trattenute nel mese precedente per "contributi sindacali" agli Organi delle Federazioni firmatarie il presente Contratto che dalle Federazioni stesse verranno indicati alle Direzioni aziendali.

6. Le deleghe vengono rilasciate a tempo indeterminato. Esse possono essere revocate in

qualsiasi momento dai lavoratori interessati mediante comunicazione scritta indirizzata alla Direzione aziendale.

7. La revoca può essere contenuta anche in una nuova delega. 8. In caso di revoca della delega la trattenuta viene a cessare dal mese successivo a quello nel

quale la revoca stessa sia pervenuta all'Azienda. 9. In caso di trasferimento del lavoratore, la delega da lui già rilasciata conserva la propria

validità ed il relativo importo sarà versato all’organo territorialmente competente delle Federazioni firmatarie il presente contratto.

10. Circa le revoche delle deleghe, nonché le cessazioni dal servizio di lavoratori per i quali

vengano operate le trattenute per contributi sindacali, deve essere data nominativamente e mensilmente informazione dall'Azienda agli Organi sindacali ai quali in precedenza veniva versato l'importo delle trattenute stesse.

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11. Alle Segreterie nazionali delle Federazioni firmatarie del presente CCNL le aziende trasmetteranno, nel rispetto della legge 31 dicembre 1996, n. 675, appositi elenchi dei rispettivi iscritti a ciascuna delle Federazioni stesse per i quali vengono effettuate le trattenute.

b) Affissioni 1. Si richiama quanto previsto dalle disposizioni di legge vigenti, in particolare dall’art. 25

della legge 20 maggio 1970, n. 300. 2. Pertanto, le Aziende collocheranno presso le varie unità aziendali in luoghi accessibili a

tutti i lavoratori un albo a disposizione delle Organizzazioni sindacali firmatarie il presente Contratto e delle RSU per l’affissione di pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie d’interesse sindacale e del lavoro.

3. I comunicati saranno firmati dai responsabili di dette Organizzazioni sindacali e verranno

inoltrati tempestivamente in copia alla Direzione aziendale. 4. Sarà inoltre consentita - comunque fuori dai locali dove si svolge l'attività produttiva e dei

periodi di espletamento della stessa - la diffusione da parte delle predette Organizzazioni sindacali di materiale di propaganda e di informazione sindacale.

5.Il contenuto delle pubblicazioni indicate nei precedenti commi non dovrà risultare lesivo del

rispetto dovuto all'Azienda ed ai suoi responsabili.

c) Assemblee di lavoratori 1. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nel luogo in cui prestano la loro opera, in locale

messo di volta in volta a disposizione dall'Azienda, fuori dell'orario di lavoro, nonché durante l'orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Sono fatte salve le migliori condizioni in essereI.

2. La partecipazione a queste assemblee da parte di personale turnista in turno di riposo o al

di fuori del normale orario di lavoro non darà luogo a nessuna forma né diretta né indiretta di retribuzione.

3. Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - potranno

essere promosse dalla RSU e, congiuntamente o singolarmente, dalle Organizzazioni sindacali firmatarie del presente Contratto con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l'ordine di precedenza delle convocazioni, di cui e data informazione alla Direzione dell'Azienda. Le RSU hanno diritto ad indire le assemblee per cinque delle dieci ore di cui al precedente primo comma, mentre per le restanti cinque ore tale diritto e’ attribuito alle Organizzazioni sindacali

4. Alle Assemblee indette dalle RSU possono partecipare, previa informazione alla Direzione dell'Azienda, dirigenti esterni delle Organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL.

I Vedi allegato 4a e 4b

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5. Le Organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL e la RSU potranno indire le Assemblee

di lavoratori, osservando un preavviso di almeno 48 ore, salvo casi di particolare urgenza. 6. Le assemblee dovranno svolgersi all’inizio o alla fine dell’orario giornaliero di lavoro;

esse dovranno altresì svolgersi in modo tale da consentire il normale andamento del servizio elettrico, la salvaguardia degli impianti e non intralciare i rapporti con i clienti.

d) Locali per le RSU 1. Quanto stabilito dall'art. 27 della legge 20 maggio 1970, n. 300, si applica alle RSU.

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Allegato 4a (E) Ex Art. 47 – Libertà Sindacali (C.c.n.l. Enel 21 febbraio 1989) 8 Le assemblee dovranno svolgersi, di norma, fuori dell’orario normale di lavoro. Peraltro le Organizzazioni sindacali dei lavoratori

elettrici potranno disporre globalmente, per ogni posto di lavoro, di un numero di ore annue non superiore a dodici per lo svolgimento di assemblee durante l’orario lavorativo giornaliero. Per tali ore ai lavoratori partecipanti alle assemblee verrà corrisposta la normale retribuzione.

Allegato 4b (F) Ex art. 51 – Libertà Sindacali (C.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Assemblee di lavoratori – Locali per le riunioni sindacali 61. I lavoratori hanno diritto a riunirsi, nel luogo in cui prestano la loro opera, in locale messo a

disposizione dall’Azienda, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di dodici ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.

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Art. 5 Permessi sindacali

1. I componenti le RSU hanno diritto, per l’espletamento del loro mandato, a permessi in

conformità a quanto previsto dagli artt. 23 e 24 della legge n.300/1970. 2. Ai lavoratori che siano membri degli organi direttivi nazionali e regionali/territoriali delle

Organizzazioni sindacali stipulanti potranno essere concesse fino a 24 ore trimestrali di permessi retribuiti per il disimpegno delle loro funzioni, quando l’assenza dal lavoro venga espressamente richiesta per iscritto dalle Organizzazioni sindacali interessate e garantito comunque lo svolgimento dell’attività produttiva.

3. Le funzioni e cariche sopra menzionate e le relative variazioni dovranno essere

comunicate per iscritto dalle Organizzazioni sindacali stipulanti alle Associazioni industriali datoriali competenti, che provvederanno a comunicarle alle Aziende interessate.

4. Ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali

provinciali e nazionali si applicano le disposizioni di cui agli artt. 31 e 32 della legge n.300/1970 e successive modifiche.

5. I permessi di cui al presente articolo non sono cumulabili con quelli eventualmente

stabiliti allo stesso titolo da accordi derivanti da contrattazione collettiva a livello nazionale che, in via transitoria, vengono confermati2.

6. Eventuali ore aggiuntive di permessi sindacali saranno concordate in sede aziendale.

2 Vedi allegati 5a, 5b, 5c

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Allegato 5a (E) Verbale di Accordo del 30.9.94 tra ENEL e FNLE – FLAEI – UILCEM – Permessi Sindacali … omissis … Tenuto conto della particolarità del sistema di relazioni industriali in atto nell'ENEL, caratterizzato da un'incisiva presenza del Sindacato nell'Azienda - pur nella rigorosa distinzione di ruoli e di responsabilità fra l'ENEL e le Organizzazioni dei lavoratori - le Parti, a revisione dell'accordo 29 luglio 1985, convengono quanto segue: 1. I valori massimi raggiungibili da ciascuna delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici nelle varie forme di attività sindacale -

tempo pieno, tempo definito, permessi sindacali - saranno concordati per ciascun anno con l'ENEL, tenendo anche conto dei diverso grado di rappresentatività delle Organizzazioni stesse.

2. Nel rispetto di tali valori, ogni Organizzazione ripartirà la propria spettanza. Ai fini di tale ripartizione, l'attività sindacale a tempo pieno sarà considerata convenzionalmente pari a 1.600 ore annue per ogni interessato, mentre l'attività a tempo definito sarà calcolata applicando al numero convenzionale di 1.600 ore annue la percentuale stabilita negli accordi individuali di cui al comma 11° dell'accordo.

3. Con riferimento alla spettanza annuale di ciascuna Organizzazione sindacale, sarà consentito il riporto all'anno successivo delle eventuali differenze non fruite nel caso dell'anno di riferimento nel limite del 10% dei singolo monte ore; a tale riguardo farà fede il numero di ore convenzionali per i tempi pieni nonché il numero delle ore effettivamente fruite per i tempi definiti e per i permessi.

A) ATTIVITA' SINDACALE A TEMPO PIENO 4. A coloro che ricoprono incarichi di responsabilità in seno agli organismi direttivi delle Organizzazioni sindacali, qualora l'impegno

sindacale sia tale da non consentire loro la prestazione lavorativa a favore dell'Azienda, viene consentito lo svolgimento di attività sindacale a tempo pieno nei limiti e secondo le modalità specificati nei commi successivi. II numero di ore utilizzabili per il tempo pieno, accordabile per incarichi di responsabilità attribuiti dalle Confederazioni non potrà superare il 5% dei monte ore annuo di ciascuna Organizzazione sindacale dei lavoratori elettrici.

5. I dirigenti sindacali di cui sopra vengono designati dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali di appartenenza ed i loro nominativi devono essere comunicati alla Direzione centrale del personale dell'ENEL entro il 31 ottobre dell'anno precedente a quello di riferimento.

6. Per I primi tre mesi di attività sindacale a tempo pieno detti lavoratori conservano il diritto al proprio posto di lavoro; successivamente, pur conservando la qualifica, vengono considerati "disponibili”, amministrativamente in forza all'unità di appartenenza, con diritto dell'ENEL alla copertura definitiva del posto.

7. AI termine del periodo di attività sindacale a tempo pieno - che di norma non può essere inferiore ad un anno (1°gennaio - 31 dicembre), fatto salvo quanto previsto al successivo 22° comma - l'Azienda assegna all'interessato, ai sensi del punto 2) del comma 24° dell'art 24 del C.c.l. un posto di lavoro possibilmente con la stessa qualifica e comunque di categoria pari a quella dell'inquadramento dell'interessato medesimo comportante l'espletamento di mansioni equivalenti a quelle da lui svolte prima di tale periodo e, salva diversa disponibilità del lavoratore, nella stessa località. AI fine della migliore utilizzazione del lavoratore, l'ENEL, ove opportuno, avvierà il medesimo ad idonee azioni addestrative e/o di riqualificazione.

8. Durante il periodo di attività sindacale a tempo pieno il lavoratore ha diritto a partecipare alle selezioni per concorso interno di cui all'art. 24 C.c.l.; qualora, a seguito di selezione, il lavoratore venga assegnato ad un nuovo posto di lavoro, il lavoratore medesimo non può svolgere attività sindacale a tempo pieno per almeno tre anni dall'assegnazione stessa.

9. Ai dirigenti sindacali di cui al presente paragrafo sono applicate eventuali modifiche di inquadramento contrattualmente previste per la generalità dei lavoratori aventi la loro stessa qualifica, sempreché esse non siano correlate allo svolgimento di determinate attività lavorative e/o alla maturazione di specifica esperienza nella mansione.

10. Durante il periodo di attività sindacale a tempo pieno, i dirigenti sindacali interessati hanno titolo al trattamento economico precisato nella "nota" allegata al presente accordo (all. 1) trattamento, che viene erogato anche durante le assenze retribuite a noma di legge e di contratto. Ovviamente, il mancato godimento delle ferie e/o dei permessi per ex festività non dà titolo a compenso alcuno.

B) ATTIVITA' SINDACALE A TEMPO DEFINITO 11. Per i dirigenti delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici, a tal fine individuati nominativamente dalle rispettive Segreterie

nazionali, è consentito il libero esercizio dell'attività sindacale entro determinati limiti compatibili con una proficua utilizzazione della prestazione lavorativa a favore dell'Azienda, da garantirsi con accordi individuali fra gli interessati, eventualmente assistiti dalla propria Organizzazione sindacale, e le Direzioni di appartenenza.

12. I nominativi dei lavoratori di cui sopra vengono indicati dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali alla Direzione centrale del personale dell'Azienda entro il 31 ottobre dell'anno precedente a quello di riferimento. Tale indicazione deve riguardare di norma i dirigenti sindacali che hanno diretti e frequenti contatti con le Direzioni dell'Azienda per l'espletamento di attività previste dal Contratto collettivo di lavoro. La temporanea riduzione della prestazione lavorativa a favore dell'Azienda è consentita quando sia realizzabile, anche attraverso l'adozione di idonei accorgimenti organi, senza sostanziale detrimento per il servizio.

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13. Con gli accordi individuali di cui al precedente 11° comma le assenze dal servizio motivate da attività sindacale vengono programmate per congrui periodi di tempo, consentendo eventuali margini di flessibilità Detti accordi devono altresì indicare in valore percentuale quanta parte del tempo lavorativo in ciascun anno di calendario (1° gennaio - 31 dicembre) sarà riservata all'ENEL e quanta parte dedicata all'attività sindacale. La percentuale riservata all'attività sindacale non può eccedere il 50% delle ore annue lavorabili (convenzionalmente fissate ai sensi del 2° comma del presente mordo in 1600 h.) e non è modificabile nei caso dell'anno, fatto salvo quanto previsto al successivo 22° comma.

14. Raggiunto il limite massimo stabilito dall'accordo individuale, ogni altra assenza per attività sindacale non sarà ammessa, con la sola eccezione di quarto precisato dalla D.V. n° 5 per i congressi. L'utilizzazione delle ore a disposizione del singolo lavoratore, nel rispetto delle condizioni previste dall'accordo individuale, sarà opportunamente distribuita al fine di assicurare che, nell'anno, la proporzione fra le ore di assenza dal servizio per attività sindacale e le ore di effettiva prestazione corrisponda alla percentuale concordata.

15. Sempre nel rispetto delle condizioni stabilite nei predetti accordi individuali, gli interessati sono tenuti a comunicare, di volta in volta, le assenze dal servizio, motivate da attività sindacale utilizzando il modulo allegato (fac - simile n. 1), con preavviso, salvi casi di particolare urgenza, di almeno 24 ore, se l'assenza non è superiore ad un giorno e di almeno 48 ore negli altri casi.

C) PERMESSI SINDACALI 16. Permessi retribuiti sono concessi - per i motivi, nella misura e secondo le modalità precisati nei commi successivi - ai lavoratori

componenti gli organi direttivi nazionali, regionali o distrettuali, territoriali (provinciali o zonali o comprensoriali o simile) delle Organizzazioni dei lavoratori elettrici, nonché ai lavoratori componenti gli organi di controllo ed i collegi dei probiviri.

17. I permessi di cui al comma precedente sono accordati, salvo ragioni di eccezionali ed inderogabili esigenze di servizio, per i seguenti motivi: a) per la partecipazione alle riunioni degli organi indicati nel comma stesso, nonché a quelle di organi direttivi nazionali e locali delle Confederazioni dei quali gli interessati siano membri; b) per la partecipazione a trattative sindacali e ad altri incontri con le Direzioni dell'ENEL; c) per l'espletamento dell'attività sindacale rientrante nell'ambito del mandato, attività che normalmente dovrà svolgersi ai di fuori dell'orario di lavoro; d) per la partecipazione a corsi di formazione sindacale.

18. Per tutte le attività di cui al precedente comma possono essere accordati allo stesso lavoratore permessi retribuiti per un numero di ore non superiore a 100 al quadrimestre e non superiore a 300 all'anno.

19. I nominativi dei componenti gli organi di cui al 16° comma devono essere preventivamente comunicati alla Direzione centrale del personale dell'Azienda per quanto concerne gli organi di carattere nazionale ed alle Direzioni compartimentali interessate, per quanto concerne gli organi di carattere territoriale.

20. Tutti i permessi sono accordati su richiesta scritta indicante la causale della richiesta stessa ed avanzata con un preavviso di almeno 24 ore, salvo casi di particolare urgenza. Le richieste di permesso devono essere controfirmate dal responsabile dell'organo direttivo di appartenenza del lavoratore interessato e quelle di cui alla causale a) del comma 17° (partecipazione a riunioni di organi) devono essere corredate dalla copia della lettera di convocazione del medesimo organo. La procedura per la richiesta, la concessione e la registrazione dei permessi sindacali è contenuta nel documento allegato al presente accordo (all. 2).

21. Permessi retribuiti sono inoltre accordati, per la partecipazione ai congressi nazionali, e relativi congressi regionali e territoriali preparatori delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici ai lavoratori designati in qualità di delegati ai congressi stessi. I nominativi di detti lavoratori devono essere tempestivamente comunicati alla Direzione centrale del personale dell'ENEL per quanto riguarda i congressi nazionali ed alle Direzioni compartimentali, per quanto concerne i congressi regionali e territoriali preparatori di quelli nazionali.

22. In corso d'anno, su richiesta della Segreteria nazionale dell'Organizzazione sindacale interessata, è consentito il passaggio di dirigenti sindacali dall'uno all'altro dei tipi di attività sindacale di cui ai paragrafi A), B) e C) del presente accordo, anche mediante immissione di nuovi nominativi, in relazione all'inizio o esazione o modifiche degli incarichi sindacali. Tali variazioni, peraltro, possono avvenire previa intesa fra la predetta Segreteria nazionale e la Direzione centrale dei personale dell'ENEL.

23. Qualora la titolarizzazione di "permessista" o di “Tempo Definito" non riguardi l'intero anno, essa dà titolo alla fruizione di un numero di ore di permesso proporzionale ai mesi dell'anno cui si riferisce la singola tipologia; conseguentemente:

a) nei casi di variazione in corso d'anno da punto C (permessi) o da punto B (tempo definito) a punto A (tempo pieno), il limite annuo delle 300 ore ovvero quello stabilito nell'accordo individuale sarà proporzionato ai mesi di utilizzazione nell'anno; le eventuali eccedenze, registrate al momento della variazione rispetto ad nuovo limite risultato dal riproporzionamento, daranno luogo a correlative trattenute sulla retribuzione.

b) nei casi di variazione in corso d'anno da punto C) a punto B) o viceversa, ovvero da una percentuale di tempo definita ad un’altra, l'eventuale supero dei pro-quota (sempreché entro l'originario limite annuale) verrà conteggiato al fine del raggiungimento del nuovo limite annuale determinato dalla variazione.

24. AI fine di consentire ai lavoratori ai tempo definito o fruitori di permessi sindacali di essere costantemente informati sul numero di ore di permesso progressivamente utilizzato, lo stesso sarà mensilmente esposto nei singoli cedolini paga. Verrà altresì mensilmente esposto il residuo di ore di permesso che l'interessato potrà fruire, in base al tipo di titolarizzazione posseduto al momento, fino al 31 dicembre dell'anno in corso.

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DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Permessi sindacali: invio dati alle Organizzazioni dei lavoratori - Sino a quando non saranno concordate le eventuali, opportune

modifiche, resta fermo, in materia, quanto convenuto con lo scambio di corrispondenza in data 5 giugno 1986, riportato in allegato al C.c.l. 21.2.1989 (pagg. 337, 338 e 339).

2. Cumulo fra permessi sindacali e permessi ex artt. 37 e/o 38 del C.c.l. - Si chiarisce che per i lavoratori aventi diritto a permessi sindacali ai sensi del presente accordo, i quali abbiano anche titolo a permessi in base agli artt. 37 e/o 38 del C.c.l. - in quanto membri di organismi ARCA e/o di Rappresentanze sindacali unitarie (quando costituite) - restano fermi i limiti massimi previsti dal 18° comma del presente accordo.

3. Collocabilità a "Tempo Pieno" o a "Tempo Definito" - E' consentita la collocazione a Tempo Pieno o a Tempo Definito, per periodi temporanei prefissati e compatibilmente con le esigenze di servizio, anche per lavoratori non componenti organismi direttivi, in limitati specifici casi di incarichi di qualificata professionalità (ricerche o elaborazioni specialistiche; progettazione di sistemi informativi e simili) su richiesta motivata all'ENEL da parte delle singole Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

4. Personale turnista - Modalità di fruizione del tempo definito e dei permessi sindacali - Premesso che il personale turnista non può essere escluso dalla possibilità di svolgere attività sindacale e tenuto conto della peculiarità dell'attività lavorativa, la fruizione del tempo definito nonché dei permessi sindacali potrà essere consentita anche per le giornate di prestazione in turno, salvo casi eccezionali di inderogabili esigenze di servizio, qualora la richiesta di permesso sia avanzata con un preavviso di almeno 5 giorni; qualora invece il preavviso, sempre nel rispetto dei termini previsti ai commi 15° e 20° dell'accordo, fosse inferiore a 5 giorni, la concessione dei permessi potrà avvenire esclusivamente:

- per le giornate di disponibilità;

- per il turno antimeridiano e pomeridiano, semprechè, per la sostituzione, sia possibile utilizzare il disponibile;

- per la partecipazione ai congressi territoriali, regionali e nazionali, per il turno antimeridiano e pomeridiano anche in assenza del disponibile, ovvero per gli eventuali turni di notte, ricompresi nel periodo di durata congressuale.

5. Permessi sindacali al delegati ai congressi - Si chiarisce che i permessi di cui al 21° comma concorrono al raggiungimento dei valori massimi annuali raggiungibili da ciascuna Organizzazione sindacale solo se fruiti da lavoratori a tempo pieno o a tempo definito. Per questi ultimi, peraltro, tali permessi sono accordabili anche in aggiunta al limite massimo stabilito dall'accordo individuale.

6. Decorrenza della nuova normativa e regime transitorio - La normativa contenuta nel presente accordo troverà applicazione a decorrere dal 1° gennaio 1995. Sino al 31.12.1994 continuerà a valere la precedente normativa.

Letto, confermato e sottoscritto. All.:c.s. Roma. 30 settembre 1994 Allegato 1 all’accordo 30.9.94 Nota sul trattamento da praticare nei confronti dei lavoratori impegnati in attività sindacale a tempo pieno (comma 10° verbale di accordo del 30 settembre 1994) Per la sola durata del periodo di attività sindacale a tempo pieno, ai dirigenti sindacali interessati verrà praticato il seguente trattamento economico: a) Retribuzione, quale di seguito definita, per 14 mensilità:

a.1) minimo di stipendio o paga;

a.2) supplementi dei minimi;

a.3) aumenti di anzianità (inclusi aumenti biennali di anzianità convenzionale);

a.4) assegno "ad personam" ex livelli salariali di categoria;

a.5) livello di funzione ed emolumento individuale Quadri;

a.6) aumenti di merito (inclusi assegni "ad personam" che seguono le sorti degli aumenti di merito);

a.7) assegno conservato "ad personam" agli uscieri e fattorini (in servizio al 30 aprile 1970);

a.8) assegno conservato "ad personam" ai lavoratori di cui alla lettera b) dell'art. 3 C.c.l. 21.4.1970;

a.9) assegno “ad personam” spettante agli impiegati che percepivano l'indennità 42/46 ore settimanali;

a.10) indennità di contingenza.

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b) Assegno "ad personam” ex Premio di produzione (per 14 mensilità), nonché elemento distinto della retribuzione (per 12 mensilità) previsti nella Norma Transitoria dell'art 28 C.c.l. 26.7.1991; assegno "ad personam” ex compenso forfettario per prestazioni straordinarie, di cui alla prima Norma Transitoria annessa all'art. 6 C.c.l. 29 maggio 1973 (per 12 mensilità); E.D.R. Protocollo 31 luglio 1992 (per 13 mensilità).

c) Assegno "ad personam” in cifra fissa, da corrispondersi per 12 mensilità all'anno, determinato sulla base delle seguenti indennità e corresponsioni - spettanti nell'ultimo periodo di paga precedente il mese di inizio dell'attività sindacale a tempo pieno - calcolate nell'importo medio mensile percepito negli ultimi dodici periodi mensili di paga precedenti detto mese di inizio:

c. 1) indennità di reperibilità mensile, intera o proporzionata;

c. 2) indennità, pari al 35% della retribuzione oraria per le ore notturne in turno;

c. 3) indennità per lavoro notturno non in turno prestato da lavoratori non turnisti che svolgono il loro normale lavoro in talune ore di notte;

c. 4) indennità di turno in percentuale sul minimo di stipendio o paga e sull'indennità di contingenza;

c. 5) indennità custodi e guardiani notturni;

c. 6) indennità alta montagna;

c. 7) indennità disagiata residenza;

c. 8) indennità guida automotomezzi dell'Azienda;

c. 9) indennità rischio (6°e 7° comma art. 31 C.c.l.);

c.10) assegno “ad personam” ex indennità macchine per il trattamento dei dati;

c.11) indennità macchine dei centri di teleinformatica (o relativo “ad personam”);

c.12) indennità zona malarica;

c.13) importi conservati "ad personam" a seguito di avvicendamento.

Tutte le sopraelencate indennità e corresponsioni vengono incluse nella media mensile - ottenuta rapportando a 12 l'importo globalmente percepito nel periodo - se attribuite in almeno 6 delle 12 mensilità (qualora utilmente considerate per la tredicesima e la quattordicesima mensilità, se attribuite in almeno 7 delle 14 mensilità).

Tale assegno "ad personam" è incluso nella retribuzione utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto e viene rivalutato contestualmente alle variazioni contrattuali dei minimi di stipendio e paga, con la percentuale di incremento medio degli stessi, escluse le variazioni derivanti da eventuali operazioni di conglobamento

d) Durante il periodo di attività sindacale a tempo pieno gli interessati continuano a fruire dell'assicurazione di cui al comma 3° dell'art 30 C.c.l., delle mense e delle attività ARCA (attività ricreative, culturali ed assistenziali) nonché delle seguenti erogazioni e trattenute:

d.1) indennità alloggio mensile, in atto all'inizio dell'attività sindacale a tempo pieno e per il periodo contrattuale;

d.2) inentivazione destinata alla generalità del personale;

d.3) fornitura energia elettrica a tariffa ridotta;

d.4) assegno di nuzialità;

d.5) rimborso spese istruzione figli (per il periodo contrattuale);

d.6) trattenute sindacali;

d.7) trattenuta canone locativo ed oneri accessori per alloggio ENEL concesso non a compenso della reperibilità (per l'alloggio eventualmente concesso a compenso della reperibilità, va concordato il canone locativo, salvo rilascio dell'alloggio stesso);

d.8) rapporti di debito/credito extraretributivo.

e) In relazione a quanto previsto al comma 10° dell'accordo del 30 settembre 1994, durante II periodo di attività sindacale a tempo pieno il lavoratore Interessato è tenuto a comunicare - per i conseguenti adempimenti amministrativi - all'unità operativa di appartenenza il verificarsi di assenze, secondo le regole valevoli per la generalità dei dipendenti.

Roma, 30 settembre 1994 Allegato 2 all’accordo 30.9.94 Procedura per la richiesta, la concessione e la registrazione delle ore utilizzate per il tempo definito e per i permessi sindacali. 1) SOGGETTI INTERESSATI I permessi sindacali possono essere richiesti dai dipendenti ENEL componenti:

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1.1) gli organi direttivi nazionali, regionali o distrettuali, territoriali (provinciali o zonali o comprensoriali o simili) delle Federazioni dei

lavoratori elettrici, nonché gli organi di controllo ed i collegi dei probiviri.

Tali organi* sono attualmente come segue individuati: 1.1.1) FNLE nazionali - Direttivo nazionale - Coordinamento nazionale settore elettrico - Segreteria nazionale - Collegio nazionale dei Sindaci - Comitato di Garanzia 1.1.2) FLAEI nazionali - Consiglio generale - Comitato esecutivo nazionale - Segreteria nazionale - Collegio nazionale dei Sindaci - Collegio dei Probiviri 1.1.3) UILSP nazionali - Comitato centrale - Consiglio generale - Direzione - Segreteria nazionale - Collegio nazionale dei Probiviri - Collegio nazionale dei Sindaci Revisori dei Conti - Esecutivo nazionale 1.1.4) FNLE regionali - Consiglio generale - Direttivo regionale - Segreteria regionale - Collegio regionale dei Sindaci - Coordinamento regionale settore elettrico 1.1.5) FLAEI regionali

- Consiglio direttivo regionale - Comitato esecutivo regionale - Segreteria regionale - Coordinamento distrettuale - Collegio regionale dei Revisori dei Conti

1.1.6) UILSP regionali - Comitato direttivo regionale

- Segreteria regionale - Collegio regionale dei Probiviri - Collegio regionale dei Sindaci Revisori dei Conti - Coordinamento regionale Quadri

1.1.7) FNLE comprensoriali - Comitato degli iscritti - Direttivo comprensoriale - Segreteria comprensoriale - Collegio dei Sindaci comprensoriale 1.1.8) FLAEI territoriali o zonali1 - Consiglio direttivo territoriale o zonale - Segreteria territoriale o zonale - Collegio dei Revisori dei Conti territoriale

* Le Organizzazioni sindacali FNLE, FLAEI ed UILSP si impegnano ad aggiornare il presente elenco entro il 31.10.1994, in relazione alle

variazioni che nel frattempo fossero intervenute nella struttura organizzativa delle singole Federazioni e comunque di comunicare tempestivamente ogni eventuale successiva variazione.

1 Si intende confermato che laddove siano contestualmente presenti in un ambito territoriale due o più strutture organizzative, sarà comunque soltanto una l'istanza sindacale di riferimento per i rapporti con le Direzioni dell'Azienda

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1.1.9) UILSP territoriali1 - Consiglio direttivo territoriale - Segreteria territoriale 2) COMUNICAZIONE DA PARTE DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEI SOGGETTI INTERESSATI I competenti Organi delle Organizzazioni sindacali devono preventivamente comunicare: 2.1) alla DPE, i nominativi dei dipendenti ENEL componenti organismi nazionali delle Federazioni sindacali elettriche (1.1.1 - 1.1.3),

nonché quelli dei lavoratori designati in qualità di delegati ai congressi nazionali delle Federazioni stesse;

2.2) alla competente Direzione compartimentale, i nominativi dei dipendenti ENEL componenti organismi locali delle Federazioni sindacali elettriche (1.1.4 -1.1.9), nonché i nominativi dei lavoratori designati in qualità di delegati ai congressi regionali e territoriali, preparatori di quelli nazionali.

Le comunicazioni di cui sopra devono indicare:

- nome e cognome del dipendente ENEL;

- numero di matricola;

- unità operativa ENEL di appartenenza (non in codice);

- organismo sindacale del quale il lavoratore è componente, con specificazione della carica in esso.

Eventuali sostituzioni devono essere tempestivamente, come sopra, comunicate evidenziando anche il nominativo del sostituito.

La DPE provvede a comunicare alle competenti Direzioni compartimentali i nominativi sub 2.1) e relative variazioni.

II Settore Personale ed Affari Sindacali provvede a comunicare alle Direzioni di tutte le unità operative interessate i nominativi sub 2.1) e 2.2) e relative variazioni.

3) RICHIESTA DEL PERMESSO Come normativa di carattere generale e fatto salvo quanto in appresso diversamente specificato, la richiesta del permesso sindacale va effettuata per iscritto dal lavoratore interessato, utilizzando l’apposita modulistica, da consegnare al detto superiore gerarchico per l'inoltro della richiesta stessa al Dirigente funzionalmente competente alla concessione del permesso.

I lavoratori a tempo definito sono tenuti a comunicare di volta in volta le assenze dal servizio motivate da attività sindacale con osservanza dei termini di preavviso di cui al comma 15 dell'accordo 30 settembre 1994, utilizzando il modulo allegato (fac - simile n° 1). 3.1) Per quanto riguarda i permessi sindacali di cui al punto C) dell'accordo, la richiesta deve essere effettuata con un preavviso di almeno

24 ore, salvo casi di particolare urgenza, secondo le procedure e per le causali qui di seguito indicate:

3.2) Partecipazione a riunioni di organismo sindacale od a congressi nazionali, e relativi congressi regionali e territoriali preparatori, in qualità di delegato ai congressi stessi.

3.2.1) Partecipazione a riunioni di organismo sindacale. II nominativo del dirigente sindacale deve essere compreso tra quelli comunicati all'ENEL come sub 2).

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo (fac - simile n° 2), apponendo la sigla S1 nello spazio riservato alla causale.

II richiedente deve Indicare le ore (dalle …….alle …..) e/o il giorno/i (dal ……..al ……..) di assenza dal servizio (comprensiva, ovviamente, del tempo occorrente per eventuali spostamenti di andata/ritorno).

La richiesta deve essere controfirmata dal responsabile dell'organo direttivo di appartenenza del lavoratore e deve essere corredata dalla copia della lettera di convocazione dell'organo medesimo.

Eccezionalmente, tale lettera può essere esibita successivamente alla consegna del modulo (fac - simile n° 2) e, comunque, in tempo utile a consentire l'esatta e tempestiva registrazione della specifica causale d'assenza, al fine della "chiusura" delle presenze mensili.

In casi eccezionali di assoluta urgenza, la richiesta può essere avanzata telefonicamente; II permesso verrà concesso con riserva e convalidato successivamente purché, en tempo utile, pervenga II modulo di richiesta corredato della lettera di convocazione. In caso di mancata regolarizzazione "a posteriori", le ore e/o i giorni di mancata prestazione lavorativa daranno luogo a correlativa trattenuta.

La stessa procedura dovrà essere osservata in caso di protrazione della riunione oltre il termine previsto nella richiesta di permesso.

3.2.2) Partecipazione a congressi nazionali, e relativi congressi territoriali preparatori, in qualità di delegato ai congressi stessi.

Come precisato sub 2.1) e 2.2) i nominativi dei delegati ai congressi devono essere tempestivamente abati:

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a) per quanto riguarda I congressi nazionali, dalle Segreterie nazionali delle Federazioni alla DPE che, a sua volta, provvederà a darne notizia alle Direzioni compartimentali per la concessione dei permessi;

b) per quanto concerne i congressi territoriali preparatori di quelli nazionali, dalle Segreterie regionali alle Direzioni compartimentali che, a loro volta, provvederanno a darne notizia alle Direzioni di tutte le unità operative interessate per la concessione dei permessi.

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo (fac - simile n° 2) apponendo la sigla S2 nello spazio riservato alla causale, per quanto riguarda i congressi nazionali e la sigla S3 per quanto concerne i congressi territoriali, preparatori di quelli nazionali.

3.3) Trattative od altri incontri con Direzioni ENEL.

Il nominativo del dirigente sindacale è quello comunicato all'ENEL come sub 2).

Per la richiesta di permesso va utilizzato l'apposito modulo (fac - simile n° 2) apponendo la sigla S4 nello spazio riservato alla causale.

Per le altre modalità di compilazione del modulo, si rinvia a quanto precisato sub 3.21).

I rappresentanti della Direzione presenti alla trattativa o all'incontro, prenderanno nota, su apposito modulo (fac - simile n° 3), dei nominativi dei lavoratori intervenuti In rappresentanza delle Organizzazioni sindacali; detto modulo va, quindi, in tempo utile inoltrato alle unità operative interessate ed alle competenti unità di amministrazione del personale.

3.4) Espletamento del mandato

II nominativo del dirigente sindacale è quello comunicato all'ENEL come sub 2).

Per la richiesta di permesso va utilizzato l'apposito modulo (fac - simile n° 2), apponendo la sigla S5 nello spazio riservato alla causale.

Per la compilazione del modulo di richiesta, si rinvia a quanto indicato al punto 3.2.1).

3.5) Partecipazione a corsi di formazione sindacale.

Il nominativo del dirigente sindacale deve essere compreso fra quelli comunicati all'ENEL come sub 2).

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo (fac - simile n° 2), apponendo la sigla S6 nello spazio riservato alla causale.

Per la compilazione del modulo di richiesta, si rinvia a quanto indicato sub 3.2.1). Roma, 30 settembre 1994

Allegato 5b (F) Accordo Sindacale 4.6.97 Tra Federelettrica e FNLE – FLAEI – UILSP – Permessi sindacali Art. 52 – Libertà Sindacali Nel darsi atto che il Paragrafo “Consigli dei delegati” di cui al C.c.n.l. 1.12.1991 viene sostituito nel contratto 9.7.1996 dalla normativa sulle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) contenuta negli accordi del 8.2.1996 e del 14.5.1996, le Parti definiscono di seguito la nuova disciplina sui permessi sindacali in sostituzione del corrispondente paragrafo dell’art. 52 del C.c.n.l. 1.12.1991. PERMESSI SINDACALI A) Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) 1. Ai componenti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) è attribuito, per l'espletamento dei propri

compiti e funzioni a livello aziendale, un monte ore annuo di permessi sindacali retribuiti pari a 2,7 ore per il 1996, e 2,5 ore per gli anni 1997 e 1998 moltiplicato per il numero dei dipendenti in forza presso l'Azienda al 30 settembre (31 dicembre per quanto riguarda l'anno 1996(I) dell'anno precedente a quello

(I) Per quanto riguarda l'anno 1996, il monte ore di permessi sindacali indicato sarà attribuito in misura proporzionale al tempo intercorrente

tra la data di inizio dello svolgimento delle proprie funzioni da parte della RSU e il 31 dicembre. Quanto non proporzionalmente usufruito

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di riferimento. Le 2,5 ore pro-capite costituiscono il monte ore anche per gli anni successivi al 1998, salvo modifiche in sede di rinnovo contrattuale.

2. II beneficio di cui al comma precedente è attribuito in sostituzione dei permessi spettanti ai sensi dell'art. 23 della Legge n. 300/ 1970.

3. Il monte ore di cui al 1° comma è un limite invalicabile e pertanto non è ammessa la possibilità di fruire di anticipazioni sulle spettanze degli anni successivi né è possibile trasferire a questi ultimi eventuali residui di ore non utilizzate nell'anno di riferimento. Negli anni in cui è previsto il rinnovo della RSU, il monte ore complessivo annuale dei permessi retribuiti spettanti verrà suddiviso tra i componenti dell'organismo uscente e quelli della RSU subentrante in misura proporzionale ai mesi di rispettiva permanenza nella carica.

4. L'ammontare dei permessi sindacali di cui al 1° comma, è onnicomprensivo. In esso rientra tutta l'attività sindacale connessa allo svolgimento dei compiti e funzioni dei componenti le RSU compresa la partecipazione alle riunioni convocate dall'Azienda, ad eccezione di quella dedicata alla presentazione del conto economico consuntivo.

5. La fruizione dei permessi avverrà secondo le specifiche modalità previste dall'apposito paragrafo del presente articolo.

6. La RSU comunicherà all'Azienda le modalità di ripartizione tra i suoi componenti dei permessi sindacali spettanti. Le OO.SS. , nell'ambito della comunicazione con cui, in base all'art. 18 del Regolamento per l'elezione della RSU nelle AEM, si notifica l'avvenuta elezione, comunicheranno i nominativi delle persone abilitate agli adempimenti organizzativi e alla controfirma delle richieste dei permessi presentate dai beneficiari.

Esaurito il monte ore di cui al 1° comma, i componenti delle RSU eletti nelle liste delle OO.SS. stipulanti il CCNL, potranno fruire di ulteriori permessi per lo svolgimento dell'attività di competenza della RSU stessa attingendo al monte ore dell'Organizzazione sindacale di appartenenza.

Qualora, anche per effetto del cumulo dei permessi di cui al 1° comma e di quelli previsti al comma precedente, il singolo componente la RSU venga a superare il limite delle 300 ore annue, l'interessato dovrà concordare le modalità di fruizione dei permessi spettanti, sulla base di quanto stabilito al successivo 23° comma.

Del superamento del limite di 300 ore annue, verrà data comunicazione sia all'Azienda da cui dipende il lavoratore sia alla Federelettrica da parte della RSU, ove tale superamento si determini per effetto dell'attribuzione dei permessi relativi al solo monte ore della RSU stessa, da parte della organizzazione sindacale di appartenenza quando detto limite annuo sia superato in conseguenza del cumulo.

Le richieste di permessi sindacali fruiti dal componente la RSU, attingendo dal monte ore della Organizzazione sindacale di appartenenza, verranno controfirmate dai dirigenti responsabili degli organismi di quest'ultima.

B) Componenti di organismi direttivi sindacali B. 1 Monte ore aziendale 7. In ogni Azienda, i componenti di Organismi direttivi delle OO.SS. confederali nonché di Organismi

direttivi nazionali, regionali e territoriali delle OO.SS. stipulanti il CCNL hanno diritto a fruire, per lo svolgimento di attività sindacale connessa all'espletamento del mandato, di un monte ore annuo pari a 5 ore per il 1996, 4 ore per il 1997, 3,5 ore per il 1998 moltiplicato per il numero dei dipendenti in forza presso l'Azienda al 30 settembre (31 dicembre per quanto riguarda l'anno 1996) dell'anno precedente a quello di riferimento. Relativamente al 1996, il monte ore di cui al precedente capoverso sarà aumentato del numero di ore proporzionalmente non fruite dai componenti le RSU secondo quanto previsto nella nota di cui al precedente 1 ° comma. Le 3,5 ore pro-quota capite costituiscono il monte ore anche per gli anni successivi al 1998, salvo modifiche in sede di rinnovo contrattuale.

rispetto al monte ore annuo previsto per lo stesso 1996 a favore delle RSU, spetta alle OO.SS. stipulanti il CCNL per lo svolgimento delle attività di cui al successivo 8° comma (monte ore aziendale).

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B. 2 Monte ore nazionale 8. I componenti di Organismi direttivi delle OO.SS. confederali nonché di Organismi direttivi nazionali,

regionali, territoriali delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL possono avvalersi inoltre di un monte ore annuo nazionale pari a 5,9 ore per il 1996, 5 ore per il 1997, 4,15 ore per il 1998 moltiplicato per il numero dei dipendenti cui si applica il CCNL elettrici in servizio presso tutte le Aziende associate alla Federelettrica al 30 settembre (31 dicembre per quanto riguarda l'anno 1996) dell'anno precedente a quello di riferimento. Le 4,15 ore pro-capite costituiscono il monte ore anche per gli anni successivi al 1998, salvo modifiche in sede di rinnovo contrattuale.

******

9. La ripartizione del monte ore aziendale (tra le varie OO.SS.) e del monte ore nazionale (tra le Aziende e

tra le OO.SS.) avverrà su indicazione che le Segreterie nazionali delle OO.SS. stipulanti il presente Contratto dovranno trasmettere alla Federelettrica secondo quanto previsto nello scambio di corrispondenza allegato al CCNL (v. all.). "Il monte ore nazionale” andrà ad aggiungersi, in ogni singola Azienda destinataria, al monte ore aziendale di cui al precedente punto B. 1 con modalità di utilizzazione che tengano conto del verbale di accordo stipulato tra Federelettrica e OO.SS. in data 4 giugno 1997.

10. Inoltre, ogni Organizzazione sindacale stipulante il presente Contratto comunicherà alle Aziende e alla Federelettrica, come previsto dalle specifiche modalità di fruizione di cui all'apposito paragrafo del presente articolo, gli elenchi dei lavoratori aventi diritto a fruire di permessi sindacali, elenchi, che dovranno essere trasmessi entro il 31 ottobre di ogni anno. Le disponibilità quantitative di cui ai punti B. 1 e B. 2 verranno utilizzate per lo svolgimento delle forme di attività sindacale di seguito indicate alle lett. a) - b) - c).

a) Attività sindacale a tempo pieno 11. A coloro che ricoprono incarichi di responsabilità in seno agli Organismi direttivi delle Organizzazioni

sindacali stipulanti il presente CCNL, qualora l'impegno sindacale sia tale da non consentire loro la pre-stazione lavorativa a favore delle Aziende, viene consentito lo svolgimento di attività sindacale a tempo pieno nei limiti e secondo le modalità specificati nei commi successivi.

12. I dirigenti sindacali di cui sopra, vengono designati dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali di appartenenza ed i loro nominativi devono essere comunicati alle Aziende e alla Federelettrica entro il 30 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento.

13. Per i primi tre mesi di attività sindacale a tempo pieno detti lavoratori conservano il diritto al proprio posto di lavoro; successivamente, pur conservando la qualifica, vengono considerati "disponibili", con diritto delle Aziende alla copertura definitiva del posto.

14. Al termine del periodo di attività sindacale a tempo pieno - che di norma non può essere inferiore ad un anno - l'Azienda assegna all'interessato, un posto di lavoro possibilmente con la stessa qualifica e comunque di categoria pari a quella dell'inquadramento dell'interessato medesimo, comportante l'espletamento di mansioni equivalenti a quelle da lui svolte prima di tale periodo e, salva diversa disponibilità del lavoratore, nella stessa località.

15. I lavoratori che abbiano avuto un passaggio di categoria, non possono svolgere attività sindacale a tempo pieno prima che sia trascorso un periodo di permanenza nel nuovo inquadramento di due anni per mansioni proprie delle categorie di gruppo A e di un anno per mansioni relative alle altre categorie. In relazione alla speciale collocazione dei quadri nel contesto organizzativo aziendale ed al carattere delle funzioni direttive espletate, i quadri stessi non possono svolgere attività sindacale a tempo pieno prima che sia trascorso un periodo di tre anni dalla nomina.

16. Ai dirigenti sindacali, di cui al presente paragrafo, sono applicate eventuali modifiche di inquadramento contrattualmente previste per la generalità dei lavoratori aventi la loro stessa qualifica, sempreché esse non siano correlate allo svolgimento di determinate attività lavorative e/o alla maturazione di specifica esperienza nella mansione. Tale ultima condizione decade nel caso in cui la modifica di inquadramento sia subordinata all'effettuazione di una verifica di idoneità.

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17. Durante il periodo di attività sindacale a tempo pieno - convenzionalmente indicato in 1600 ore annue - ai dirigenti sindacali interessati verrà erogata la retribuzione corrispondente alla propria categoria di inquadramento. Nel caso di insorgenza durante il periodo di attività sindacale a tempo pieno di condizioni che configurino un'assenza retribuita a norma di legge e di Contratto, l'interessato è tenuto a darne comunicazione secondo le normali prassi al riguardo in vigore.

18. Il mancato godimento delle ferie e dei permessi per ex festività non dà titolo a compenso alcuno.

19. Le OO.SS. si impegnano a non designare di norma più di un dipendente a svolgere attività sindacale a tempo pieno nelle Aziende che occupano fino a 200 dipendenti, salvo casi eccezionali che saranno oggetto di esame tra le Parti in sede nazionale.

b) Attività sindacale a tempo definito 20. Per i dirigenti delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente CCNL, a tal fine

individuati nominativamente dalle rispettive Segreterie Nazionali, d'intesa con le Segreterie regionali e comunicati alle Aziende interessate e alla Federelettrica entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento, è consentito il libero esercizio dell'attività sindacale entro determinati limiti compatibili con una proficua utilizzazione della prestazione lavorativa a favore dell'Azienda.

21. In relazione a tali esigenze di compatibilità i lavoratori indicati negli elenchi dei fruitori di permessi potranno ottenere, salvo motivi di eccezionali e inderogabili esigenze di servizio, permessi retribuiti entro un limite annuale di ore pari al 30% (480), 35% (560), 40% (640), 45% (720) e 50% (800) delle 1600 ore annue convenzionalmente stabilite nel par. "attività sindacale a tempo pieno", limite non modificabile nel corso dell'anno, fatti salvi i casi in cui eccezionalmente, in corso d'anno, dovessero essere comunicate, da parte delle Segreterie delle OO.SS. interessate, richieste di modifiche delle percentuali suddette, passaggi da uno all'altro dei regimi di attività sindacale, cessazione od immissioni di altri Dirigenti sindacali.

22. Tali variazioni peraltro possono avvenire sempreché ciò non comporti aumento del numero di ore massimo destinato a ciascuna Organizzazione sindacale stipulante il CCNL.

23. I permessi di cui al presente paragrafo saranno fruiti con modalità da programmare e concordare tra la Direzione aziendale e il lavoratore che svolge attività sindacale a tempo definito tenendo conto dei criteri contenuti nella normativa contrattuale sul part-time. Margini di flessibilità e di modifica rispetto a quanto concordato sulle predette modalità di fruizione saranno possibili, previa comunicazione all'Azienda, in relazione a particolari esigenze contingenti del lavoratore interessato.

24. Oltre alla fruizione dei permessi sindacali di cui al presente paragrafo, il lavoratore ha diritto a fruire delle ferie e dei permessi retribuiti ex festività soppresse secondo le normali misure spettanti.

c) Permessi sindacali 25. Permessi retribuiti sono concessi - per i motivi, nella misura e secondo le modalità precisate nel comma

successivo - ai lavoratori non compresi nelle precedenti lettere a) e b), componenti gli Organi direttivi nazionali, regionali e territoriali (provinciali o zonali o comprensoriali o simili) delle Confederazioni sindacali e delle Organizzazioni dei lavoratori elettrici, stipulanti il presente CCNL nonché ai lavoratori componenti gli Organi di controllo ed i collegi dei probiviri.

26. I permessi di cui al comma precedente sono accordati, salvo ragioni di eccezionali ed inderogabili esigenze di servizio, per i seguenti motivi:

a) per la partecipazione alle riunioni degli Organi indicati nel comma stesso;

b) per la partecipazione a trattative sindacali;

c) per l'espletamento dell'attività sindacale rientrante nell'ambito del mandato, attività che normalmente dovrà svolgersi al di fuori dell'orario di lavoro;

d) partecipazione, in qualità di delegati, ai Congressi delle varie istanze sindacali delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL;

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e) per la partecipazione a corsi di formazione sindacale.

27. Per tutte le attività di cui al precedente comma possono essere accordati allo stesso lavoratore permessi retribuiti per un numero di ore non superiore a 300 all'anno.

****

28. Nel monte ore annuo dei permessi sindacali di cui al presente punto B), che assorbono quelli previsti

dall'art. 30 della Legge n. 300/1970, sono comprese tutte le ore di permesso concesse ai beneficiari comprese quelle relative alla partecipazione agli incontri convocati dall'Azienda. Ore di permesso aggiuntive saranno concesse per la partecipazione alla riunione dedicata alla presentazione del conto economico consuntivo.

****

Permessi retribuiti aggiuntivi a quelli previsti dal presente articolo verranno inoltre concessi per le operazioni strettamente necessarie allo svolgimento delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). d) Procedura per la richiesta e la concessione dei permessi sindacali ai rappresentanti delle OO.SS.

e delle RSU 1) Causali dei permessi

I permessi sindacali possono essere richiesti con riferimento ad una delle seguenti causali:

1.1) partecipazione a riunione di organismo sindacale od a Congressi nazionali e relativi Congressi regionali, territoriali e zonali/aziendali, in qualità di delegato ai Congressi stessi;

1.2) trattative od altri incontri con le Direzioni aziendali, e con delegazioni della Federelettrica anche a livello regionale;

1.3) espletamento del mandato;

1.4) partecipazione a corsi di formazione sindacale;

1.5) espletamento del mandato quale componente la RSU. 2) Soggetti interessati

I permessi sindacali possono essere richiesti - per le causali indicate sub 1) - dai dipendenti AEM componenti: 2.1) gli Organismi direttivi delle Confederazioni sindacali e gli Organi direttivi nazionali, regionali

territoriali (provinciali o zonali o comprensoriali o simili) delle Federazioni dei lavoratori elettrici stipulanti il CCNL, nonché gli Organi di controllo ed i Collegi dei probiviri.

Tali Organi riguardo alle OO.SS. dei lavoratori elettrici sono attualmente come segue individuati:

2.1.1) FNLE nazionale

* Comitato direttivo nazionale * Coordinamento nazionale del settore elettrico * Coordinamento nazionale delle donne * Coordinamento nazionale portatori di handicap * Comitato nazionale dei Sindaci * Collegio di verifica * Ispettori

2.1.2) FLAEI Nazionale

* Consiglio Generale * Comitato esecutivo nazionale

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* Segreteria nazionale * Collegio nazionale dei sindaci * Collegio dei Probiviri

2.1.3) UILSP nazionale

* Comitato Centrale * Consiglio Generale * Segreteria nazionale * Direzione nazionale * Collegio nazionale dei Probiviri * Collegio nazionale dei Sindaci Revisori dei Conti

2.1.4) FNLE regionale

* Comitato direttivo regionale(II) * Consiglio generale regionale * Coordinamento regionale del settore elettrico * Coordinamento regionale femminile * Collegio regionale dei Sindaci

2.1.5) FLAEI regionale

* Consiglio direttivo regionale * Comitato esecutivo regionale * Segreteria regionale * Collegio regionale dei Revisori dei Conti

2.1.6) UILSP regionale

* Comitato direttivo regionale * Segreteria regionale * Direzione regionale * Collegio regionale dei Sindaci Revisori dei conti * Collegio regionale dei Probiviri

2.1.7) FNLE comprensoriale

* Comitato direttivo comprensoriale (III) * Coordinamento comprensoriale del settore elettrico * Coordinamento comitati degli iscritti * Coordinamento comprensoriale femminile * Collegio dei Sindaci comprensoriale

2.1.8) FLAEI territoriale o zonale(IV)

* Consiglio direttivo territoriale o zonale * Segreteria territoriale o zonale * Collegio dei Revisori dei Conti territoriali

2.1.9) UILSP territoriale o zonale

* Comitato Direttivo Territoriale o Zonale * Segreteria territoriale o Zonale * Collegio territoriale dei Revisori dei Conti * Collegio territoriale dei Probiviri

(II) Tutte le regioni tranne la Lombardia, Emilia e Liguria dove c'è il coordinamento regionale o territoriale. (III) Solo nelle regioni Lombardia, Emilia, Liguria. Nelle altre è presente il coordinamento comprensoriale territoriale

l'esecutivo comprensoriale territoriale. (IV) Si intende confermato che laddove siano contestualmente presenti in un ambito territoriale due o più strutture

organizzative, sarà comunque soltanto una l'istanza sindacale di riferimento per i rapporti con le Direzioni delle Aziende.

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3) Comunicazione da parte delle OO.SS. dei soggetti interessati I competenti Organi delle OO.SS. devono preventivamente comunicare: 3.1) alla Federelettrica, i nominativi dei dipendenti componenti Organi delle Confederazioni sindacali

Organismi nazionali delle Federazioni sindacali elettriche, nonché quelli dei lavoratori designati in qualità di delegati ai Congressi nazionali delle Federazioni stesse;

3.2) alle Direzioni delle AEM, i nominativi dei dipendenti componenti organismi locali delle Federazioni sindacali elettriche, nonché i nominativi dei lavoratori designati in qualità di delegati ai Congressi regionali, territoriali, zonali/aziendali.

3.3) alle Direzioni aziendali, per il tramite della Federelettrica ai sensi dell'art. 18 del Regolamento per l'elezione della RSU nelle AEM i nominativi dei componenti le RSU nelle AEM che avranno poi titolo alla fruizione dei permessi sindacali di cui alla lett. A del presente paragrafo.

Le comunicazioni di cui sopra devono indicare:

- nome e cognome del dipendente

- Azienda di appartenenza

- (numero di matricola)

- Ufficio o reparto di appartenenza

- Organismo sindacale del quale il lavoratore è componente, con specificazione della carica in esso ricoperta.

Eventuali sostituzioni devono essere tempestivamente, come sopra, comunicate evidenziando anche il nominativo del sostituto.

La Federelettrica provvede a comunicare alle competenti Direzioni aziendali i nominativi sub. 3.1) e 3.3) e relative variazioni.

Il servizio del personale delle Aziende provvede a comunicare agli Uffici o reparti interessati i nominativi sub. 3.1), 3.2) e 3.3) e relative variazioni. 4) Richiesta di permesso Come normativa di carattere generale e fatto salvo quanto in appresso diversamente specificato, la richiesta del permesso sindacale di cui al precedente punto c) va effettuata per iscritto dal lavoratore interessato, utilizzando l'apposita modulistica, da consegnare al diretto superiore gerarchico per l'inoltro della richiesta stessa al Dirigente funzionalmente competente alla concessione del permesso.

La richiesta deve essere effettuata con un preavviso di almeno 24 ore, salvo casi di particolare urgenza, secondo le procedure qui di seguito indicate.

4.1) Partecipazione a riunioni di organismo sindacale od a Congressi nazionali e relativi Congressi regionali e territoriali preparatori, in qualità di delegato ai Congressi stessi.

4.1.1) Partecipazioni a riunioni di Organismo sindacale.

Il nominativo del dirigente sindacale deve essere compreso tra quelli comunicati come sub 3).

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo, apponendo la sigla S 1 nello spazio riservato alla causale.

Il richiedente deve indicare le ore (dalle ... alle ...) e/o il giorno/i (dal ... al ...) di assenza dal servizio (comprensiva, ovviamente, del tempo occorrente per eventuali spostamenti di andata/ritorno).

La richiesta deve essere controfirmata dal responsabile dell'organo direttivo di appartenenza del lavoratore e deve essere corredata dalla copia della lettera di convocazione dell'Organo medesimo.

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Eccezionalmente, tale lettera può essere esibita successivamente alla consegna del modulo e, comunque, in tempo utile a consentire l'esatta e tempestiva registrazione della specifica causale d'assenza, al fine della "chiusura" delle presenze mensili.

In casi eccezionali di assoluta urgenza, la richiesta può essere avanzata telefonicamente; il permesso verrà concesso con riserva e convalidato successivamente purché, in tempo utile, pervenga il modulo di richiesta corredato dalla lettera di convocazione. In caso di mancata regolarizzazione "a posteriori", le ore e/o i giorni di mancata prestazione lavorativa daranno luogo a correlativa trattenuta.

La stessa procedura dovrà essere osservata in caso di protrazione della riunione oltre il termine previsto nella richiesta di permesso.

4.1.2) Partecipazione a Congressi nazionali e relativi Congressi regionali, territoriali e zonali/aziendali, in qualità di delegato ai Congressi stessi.

Come precisato sub 3.1) e 3.2) i nominativi dei delegati ai Congressi devono essere tempestivamente comunicati:

a. per quanto riguarda i Congressi nazionali, dalle Segreterie nazionali delle Federazioni alla Federelettrica, che, a sua volta, provvederà a darne notizia alle Direzioni aziendali per la concessione dei permessi;

b. per quanto concerne i Congressi regionali, territoriali e zonali/aziendali, dalle Segreterie regionali alle Direzioni aziendali che, a loro volta, provvederanno a darne notizia agli Uffici o Reparti interessati per la concessione dei permessi.

Per fruire del permesso il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo apponendo la sigla S2 nello spazio riservato alla causale, per quanto riguarda i Congressi nazionali, e la sigla S3 per quanto concerne i Congressi regionali, territoriali e zonali/aziendali.

4.2) Trattative od altri incontri con le Direzioni aziendali e con delegazioni della Federelettrica anche al livello regionale.

Il nominativo del dirigente sindacale è quello comunicato come sub 3). Per la richiesta di permesso va utilizzato l'apposito Modulo, apponendo la sigla S4 nello spazio riservato alla causale.

Per le altre modalità di compilazione del modulo, si rinvia a quanto precisato sub 4.1.1).

I rappresentanti della Direzione aziendale presenti alla trattativa o all'incontro, prenderanno nota, su apposito modulo, dei nominativi dei lavoratori intervenuti in rappresentanza delle Organizzazioni sindacali.

4.3) Espletamento del mandato

Il nominativo del dirigente sindacale è quello comunicato come sub 3).

Per la richiesta di permesso va utilizzato l'apposito modulo, apponendo la sigla S5 nello spazio riservato alla causale.

Per la compilazione del modulo di richiesta, si rinvia a quanto indicato al punto 4.1.1).

4.4) Partecipazione a corsi di formazione sindacale.

Il nominativo del dirigente deve essere compreso fra quelli comunicati come sub 3).

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modulo, apponendo la sigla S6 nello spazio riservato alla causale. Per la compilazione del modulo di richiesta, si rinvia a quanto indicato sub 4.1.1.).

4.5) Espletamento del mandato quale componente la RSU.

I nominativi delle persone a cui spettano i permessi sono quelli comunicati come sub 3).

Per fruire del permesso, il lavoratore interessato deve compilare l'apposito modello apponendo la sigla S7 nello spazio riservato alla causale.

Per le altre modalità di compilazione del modulo, si rinvia a quanto previsto sub 4.1.1).

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I rappresentanti della Direzione aziendale, presenti alla trattativa o all'incontro, prenderanno nota, su apposito modulo dei nominativi dei lavoratori intervenuti in rappresentanza della RSU.

****

Le modalità di richiesta e di fruizione dei permessi sindacali di cui al presente articolo hanno carattere sperimentale e avranno validità per gli anni 1997 e 1998. Le Parti si incontreranno entro il 31 ottobre 1998 per valutare i risultati applicativi della normativa contrattuale riguardante tali aspetti per assumere le conseguenti determinazioni.

Le OO.SS. si impegnano, nel frattempo, a non determinare, per effetto della ripartizione del monte ore nazionale, situazioni di rilevanti scostamenti, nelle singole Aziende, dal numero medio di ore pro-capite stabilite dal presente articolo in favore delle OO.SS. stipulanti il CCNL.

Segue allegato:

Scambio di corrispondenza tra le Parti sui permessi sindacali Scambio di corrispondenza tra le parti sui permessi sindacali Roma ……….. Spett.le FEDERELETTRICA Via Cavour, 179/A 00184 - Roma

In applicazione di quanto concordato, in fase di rinnovo contrattuale, in materia di Art. 51 – Libertà sindacali - nonché di quanto verbalmente convenuto, vi confermiamo quanto segue.

Le Segreterie nazionali FNLE – FLAEI – UILSP si impegnano a fornire alla Federelettrica entro il 30 novembre ciascun anno precedente a quello di riferimento l’elenco nominativo, ripartito per singole Aziende, dei propri dirigenti designati a svolgere attività sindacale a tempo pieno.

La FEDERELETTRICA dovrà fornire a queste Segreterie le seguenti informazioni, alla data appresso indicata:

- numero totale dei dipendenti regolati dal contratto FEDERELETTRICA; - elenco delle Aziende e numero totale dei dipendenti di ciascuna di esse; - dati riguardanti il numero degli iscritti alle singole Organizzazioni sindacali Azienda per Azienda. A tale proposito si precisa che il numero dei dipendenti sopra citato corrisponde ai dati rilevati al

30settmebre dell’anno precedente a quello di riferimento. I valori sopra elencati dovranno essere comunicati entro il 15 novembre di ciascuno anno. Le Segreterie nazionali FNEL, FLAEI e UILSP si impegnano, entro 30 giorni dal ricevimento delle

suddette informazioni, a comunicare, alla FEDERELETTRICA la ripartizione tra le OO.SS. sia del monte ore nazionale, sia della quota parte riservata alla gestione aziendale.

Entro i successivi quindici giorni ciascuna Segreteria Nazionale comunicherà alla FEDERELETTRICA: - la ripartizione Azienda per Azienda del proprio fondo nazionale; - l’elenco nominativo, ripartito per singole Aziende, dei propri dirigenti designati a svolgere

attività sindacale a tempo definito e delle relative percentuali di utilizzazione. Eventuali variazioni delle informazioni, che dovranno essere fornite dalle scriventi Segreterie,

purché entro i limiti globali definiti dall’Art. 51, devono essere segnalate alla FEDERELETTRICA ed alle Aziende interessate entro le seguenti date:

- 10 maggio; - 10 luglio - 10 ottobre

ed avranno efficacia dal primo giorno del mese successivo alle date sopra indicate. Le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali informeranno con sollecitudine la

FEDERELETTRICA di qualsiasi variazione degli Organismi Nazionali.

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Le Segreterie sindacali regionali, territoriali e zonali daranno analoga informativa, ciascuna per i propri organismi, alle Direzioni Aziendali.

Le Aziende dovranno comunicare trimestralmente alle Segreterie regionali e nazionali i dati relativi alla fruizione dei permessi sindacali.

Le Aziende inoltre provvederanno a segnalare mensilmente sul foglio paga ai singoli interessati lo stato di fruizione dei permessi sindacali.

Per quanto riguarda le situazioni di cumulo dei permessi sindacali di cui ai commi 22 e 23 dell’art. 51 del CCNL, in deroga a quanto previsto dal successivo comma 21 di detto articolo, dovrà essere consentito ai dipendenti interessati di avere a disposizione, per effetto del cumulo stesso, un monte ore annuo individuale diverso da quelli corrispondenti alle percentuali indicate nel citato 21° comma dell’art. 51.

Infine, considerate le particolari vicende applicative determinatesi su tale istituto nel periodo interessato delle trattative per la stipula del CCNL 9/7/96, si richiama quanto convenuto al tavolo delle trattative e cioè che la situazione relativa all’ammontare dei permessi dell’anno 1996 è da considerarsi definitivamente chiusa sulla base di quanto è stato fruito dai soggetti sindacali nelle singole Aziende. LE SEGRETERIE NAZIONALI FNLE FLAEI UILSP

Allegato 5c (F) - Permessi sindacali provincia Bolzano VERBALE DI ACCORDO in relazione a quanto previsto dall'art. 51 del CCNL 7/9/96 in materia di permessi sindacali; ai sensi di quanto disposto dall'art. 9 del DPR 6/1/1978 n. 58 convengono quanto segue:

Le ore complessivamente a disposizione delle OO.SS. FNLE, FLAEI, UILSP, ai sensi dei punti B.1 e B2 dell'art. 51 del CCNL, sono pari a 10,6 ore per il 1996, 8,7 ore per il 1997 e 7,5 ore per il 1998 moltiplicato per il numero medio dei dipendenti di tutte le Aziende associate alla Federelettrica in servizio al 30 settembre dell'anno precedente a quello di riferimento.

Le 7,5 ore pro-capite costituiscono il monte ore anche per gli anni successivi al 1998, salvo modifiche in sede di rinnovo contrattuale.

Di detto monte ore, le OO.SS. FNLE, FLAEI e UILSP utilizzeranno in sede locale 2,32 ore per il 1996, 1,9 ore per il 1997 e 1,6 ore per il 1998 pro-capite nelle Aziende ubicate nella provincia di Bolzano e 5 ore per il 1996, 4 ore per il 1997 e 3,5 ore per il 1998 nelle restanti Aziende. Le citate 1,6 e 3,5 ore rappresenteranno il monte ore anche per gli anni successivi al 1998, salvo modifiche in sede di rinnovo contrattuale.

Le ore rimanenti del monte complessivo, come sopra determinato concorrono alla costituzione di un monte ore nazionale a disposizione di FNLE, FLAEI e UILSP le cui modalità applicative sono definite nell'art. 51 del CCNL.

Su richiesta delle OO.SS., le Parti si impegnano ad affrontare in tempi brevi la discussione per una semplificazione dei meccanismi previsti nel presente verbale di accordo.

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Art. 6 Rappresentanze Sindacali Unitarie

1. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e le strutture territoriali delle organizzazioni

sindacali stipulanti ovvero, per le Aziende più complesse, secondo la prassi esistente, le medesime RSU e le organizzazioni sindacali nazionali, hanno la capacità di partecipare alle trattative e la facoltà di sottoscrivere accordi collettivi in sede aziendale negli ambiti, per le materie, con le procedure e i criteri stabiliti dal presente CCNL.

2. Le funzioni riconosciute per legge alle Rappresentanze Sindacali Aziendali vengono

esercitate dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie, che risultano, pertanto, titolari di tutti i relativi diritti, poteri e tutele.

3. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie sono regolamentate dall'Accordo interconfederale

tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL del 20 dicembre 19937 e dai successivi accordi attuativi aziendali esistenti derivanti da contrattazione collettiva di livello nazionale8.

4. Per quanto concerne le Aziende associate a Federelettrica valgono le disposizioni

dell’Accordo interconfederale tra Cispel, Cgil, Cisl e Uil del 29 settembre 19949 e la relativa disciplina di attuazione derivante da contrattazione collettiva di livello nazionale9.1.

7 Vedi Appendice 5 8 Vedi allegato 6a e accordi sindacali Enel/OO.SS. 28.9.98 – 20.4.2000 – 5.10.2000 9 Vedi Appendice 6 9.1 Vedi allegato 6b

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Allegato 6 a (E) Ex Art 38 - Rappresentanze Sindacali Unitarie (c.c.n.l. ENEL 23.4.96)

In relazione a quanto previsto dal Protocollo Governo - Parti sociali del 23 luglio1993 in materie di assetti contrattuali nonché dall’Accordo interconfederale del 20 dicembre 1993 per le costituzione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.).

si conviene quanto segue:

1. La presente intesa disciplina la costituzione delle R.S.U. assumendo quale regolamentazione generale quella scaturente dall'Accordo interconfederale del 20 dicembre 1993 che a regolazione della materia è stato stipulato, per la generalità del settore industriale, tra le Organizzazioni sindacali nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori

2. Ad iniziativa congiunta o disgiunta delle Organizzazioni sindacali firmatarie del presente C.c.l. in ciascuna delle seguenti Unità produttive (Direzione Generale; Direzioni Compartimentali; Direzioni Distrettuali; Zone; Centro Nazionale di Controllo; Attività geotermiche: a) Unità laboratorio, b) RIG, c) Unità perforazioni. d) Unità costruzione e manutenzione; centrali termoelettriche; nuclei operativi idroelettrici; aree regionali COT; STT SMP; USE: Distaccamento di Pisa deIl’USE di Firenze: Centrali elettronucleari Sedi distaccate DCO; Gruppo avviamento DCO; Gruppo costruzioni DCO; Laboratorio Centrale di Piacenza; Centri di ricerca; Area sperimentale di Santa Gilla) viene costitute la Rappresentanza Sindacale Unitaria dei lavoratori. secondo la disciplina prevista dal Regolamento per le elezioni delle R.S.U. (all.1).

Le Unità organizzative della DPT e deb DSR non comprese tra le Unità produttiva sopra indicate, afferiscono alle Unità produttive individuate nell’allegato 2.

3. L’iniziativa per la costituzione delle R.S.U. può essere assunta anche da Associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio Statuto ed atto costitutivo, a condizione che accettino con espressa dichiarazione scritta la presente regolamentazione e siano in grado di corredare la lista con un numero di firme di lavoratori dipendenti pari al 5% degli aventi diritto al voto. A tale fine, l’organico di riferimento per la determinazione del numero di firme dei lavoratori, che deve essere pari almeno al 5% dei dipendenti aventi diritto al voto i forza all’Unità deduttiva, sarà quello dell’ultimo giorno del mese precedente quello della indizione dell’elezione.

4. L’allegato n. 3 individua, per ciascuna Unità produttiva, il numero dei componenti le R.S.U. con riferimento all’organico alla data del 31.12.1995.

5. Alla costituzione delle R.S.U. si procede, per i due terzi dei seggi, mediante elezione a suffragio universale e con sistema proporzionale tra le liste concorrenti. Il residuo terzo viene assegnato alle liste presentate dalle Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo di lavoro applicato nell'Azienda alla sua copertura si procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti. Nella definizione dei collegi elettorali, al fine della distribuzione dei seggi, si terrà conto delle articolazioni organizzative dell’Azienda nonché delle categorie professionali di significativa incidenza in essa operanti, al fine di garantire un’adeguata composizione della rappresentanza anche con riguardo alla categoria dei quadri, Nella Composizione delle liste si perseguiterà un’adeguata rappresentanza di genere in relazione alle rispettive consistenze di lavoratrici e di lavoratori presenti in ogni Unità produttiva.

Nelle Unità produttive dove sono significativamente presenti lavoratori con la qualifica di quadro ai fini della garanzia delle rappresentanze, il sistema elettorale dovrà prevedere appositi collegi e liste specifiche.

6. I numeri sono comprensivi della quota dei 33% spettante ai soggetti presentatori di liste di cui al precedente punto 2

7. Le variazioni del numero dei lavoratori di ciascuna Unità produttiva, comportanti un diverso numero dei componenti le R.S.U., saranno considerale utili al momento della relativa nuova elezione. In caso integrale accorpamento di più Unità produttive, le relative R.S.U. decadranno e si procederà a nuove elezioni.

8. I componenti le R.S.U. restano in carica 3 anni. L’iniziative per i successivi rinnovi potrà essere assunta anche dalle R.S.U. ed, in ogni caso, dovrà essere esercitata non prima del 6° mese e non oltre il 3° mese antecedente la scadenza dal mandato.

9. Le R.S.U. sostituiscono le strutture di cui all’art 38 del C.c.l. 26.7.1991 e subentrano alle eyentuali R.S.A. nelle funzioni loro espressamente demandate dalla legge 300/70. I componenti le R.S.U. assorbono integralmente i diritti riconosciuti dalla suddetta legge ai dirigenti delle R.S.A.. Le Parti si danno atto che, in caso di mancato rinnovo delle R.S.U, le competenze delle R.S.U. stesse saranno assunte dalle competenti strutture delle Organizzazioni sindacali.

10. Le R.S.U. subentrano alle rappresentanze di cui all’art. 38 C.c.l. nella titolarità dei poteri e nell’esercizio delle funzioni ad esse spettanti.

Le R.S.U. possono stipulare accordi a livello di Unità produttiva nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti stabiliti dal Contratto collettivo nazionale.

Qualora nello svolgimento delle funzioni proprie una R.S.U. dovesse valutare la necessità di dare luogo ad iniziative di mobilitazione finalizzate al corretto ed integrale svolgimento del proprio mandato, potrà decidere e conseguentemente proporre alle competenti strutture delle Federazioni di categoria azioni di lotta. Dette strutture, verificato che le motivazioni a sostegno delle iniziative di mobilitazione rientrano fra le competenze delle R.S.U. - restando esse stesse responsabili di quanto prevede la legge 146/90 - proclameranno e comunicheranno alle Controparti le azioni di sciopero.

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11. Ai componenti le R.S.U. verranno complessivamente concessi permessi retribuiti per un ammontare di ore annue non superiora a quello rappresentato dal numero di lavoratori dipendenti da ogni Unità produttive alla data del 1° gennaio di ciascun anno.

12. E’ fatto salvo in favore delle Organizzazioni sindacali firmatarie del C.c.l. applicato nell'Azienda il diritto ad indire e gestire, singolarmente o congiuntamente, l'assemblea dei lavoratori durante l’orario di lavoro, per 6 delle 12 ore annue retribuite, d cui all’art. 47 del C.c.n.l.; in ogni caso la singola Organizzazione sindacale è titolare di due ore, mentre l’utilizzazione congiunta del pacchetto produce una riduzione pro quota delle stesse; le restanti sei ore possono essere indette e gestite congiuntamente dalle R.S.U. e dalle Organizzazioni sindacali competenti. A tale fine l’ENEL predisporrà una specifica procedura di contabilizzazione individuale delle ore di assemblea.

13. I componenti delle R.S.U. restano in carica per tre anni al termine dei quali decadono automaticamente. In caso di dimissioni dall'incarico o di risoluzione del rapporto di lavoro di un componente, lo stesso sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesime lista. Oltre che per la scadenza del mandato e per dimissioni, si perde la titolarità di componente le Rappresentanze Sindacali Unitarie anche nel caso di revoca della iscrizione alla Organizzazione di appartenenza presentatrice della tinta nella quale è avvenuta la elezione e quindi anche per iscrizione ad altra Organizzazione sindacale o Associazione.

Come nel caso delle dimissioni, subentra il primo dei non eletti della lista nell'ambito del collegio di elezione del lavoratore interessato.

Per i componenti le R.S.U. designati dalle OO.SS. firmatarie del C.c.l., valgono le stesse causali di decadenza: essi saranno sostituiti dalle medesime OO.SS. designanti.

Le sostituzioni dei componenti delle R.S.U. non possono concernere un numero superiore al 50% degli stessi, pena la decadenza della R.S.U. con conseguente obbligo di procedere al suo rinnovo secondo le modalità previste dal presente accordo.

14. Le Organizzazioni sindacali firmatatie del C.c.l.. rinunciano formalmente ed espressamente a costituire le RSA ai sensi dell'art. 19 della legge n. 300/1970.

15. Le operazioni connesse con l'elezione delle R.S.U. saranno svolte di norma contestualmente nelle varie Unità produttive nel rispetto delle esigenze di lavoro. Allo scopo saranno presi opportuni accordi tra le Parti stipulanti il presente accordo.

NORMA TRANSITORIA

Le Parti convengono che le prime elezioni per la costituzione delle R.S.U. avverranno nei giorni 21 e 22 ottobre 1996.

Le Parti si riservano di armonizzare tempi e modalità di costituzione dei R.L.S. - di cui all'accordo sindacale 1° giugno 1995 - con quel delle R.S.U..

DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Le Parti si danno atto che laddove l’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993 fa riferimento ad Associazioni industriali locali o

territoriali (punti 19 e 20 dell’Accordo stesso) deve intendersi Direzione aziendale competente.

2. Resta inteso che nelle Unità produttive nelle quali vi sia una significativa presenza di quadri, al fine di garantire un’adeguata composizione della rappresentanza, la soglia del 5% va riferita al numero dei quadri presenti nell’Unità produttiva stessa.

3. Per quanto non espressamente previsto dal presente accordo si intendono richiamate le disposizioni dell’Accordo interconfederale 20.12.1993.

DISPOSIZIONI FINALI

1. Il presente accordo potrà costituire oggetto di disdetta ad opera delle Parti stipulanti con preavviso di almeno 4 mesi. Le R.S.U.

restano comunque in carica fino al temine dei loro mandato.

2. Le Parti concordano che, qualora intervenga una disciplina legislativa volta a regolamentare la materia oggetto del presente accordo, si procederà al riesame dello stesso per la relativa armonizzazione.

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REGOLAMENTO PER LA ELEZIONE DELLA R.S.U. 1. – Modalità per indire le elezioni 1. Almeno tre mesi prima della scadenza del mandato delle R.S.U., le Organizzazioni sindacali firmatarie del C.c.n.l. applicato in

Azienda, congiuntamente o disgiuntamente, o le R.S.U. uscenti, provvederanno ad indire le elezioni mediante comunicazione da affiggere nell’apposito albo a disposizione delle R.S.U. e da inviare alla Direzione dell’Unità produttiva interessata.

2 - Quorum per la validità delle elezioni 1. Le Organizzazioni sindacali dei lavoratori, stipulanti il presente accordo, sono impegnate a favorire la più ampia partecipazione dei

lavoratori alle operazioni elettorali.

2. Le elezioni sono valide ove alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto al voto.

3. Nei casi in cui detto quorum non venga raggiunto in occasione della prima consultazione, verranno indette nuove elezioni che saranno valide indipendentemente dal numero dei lavoratori che esercitano il diritto di voto e che si terranno entro i 10 giorni successivi alla data delle precedenti elezioni previo accordo con la competente Direzione aziendale.

3. - Elettorato attivo e passivo 1. Hanno diritto di elettorato attivo tutti i lavoratori non in prova dell’unità produttiva alla data delle elezioni.

2. Hanno diritto all’elettorato passivo i lavoratori non in prova, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in forza all’unità produttiva alla data delle elezioni. Sono inoltre fatte salve le eccezioni previste al successivo 4° comma dell’art. 4.

4. - Presentazione delle liste 1. All’elezione delle R.S.U. possono concorrere liste elettorali presentate dalle:

a) Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell’azienda e dell’accordo interconfederale per al costituzione delle R.S.U.;

b) Associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio statuto ed atto costitutivo, a condizione che accettino con espressa dichiarazione la presente regolamentazione e siano in predo di corrodere la lista con un numero di firme di lavoratori dipendenti pari al 5% degli aventi diritti di voto.

2. Ogni Associazione sindacale non può presentare più di una lista in ciascun collegio elettorale.

3. Le liste debbono essere presentate, dai soggetti a ciò legittimati, alla Direzione aziendale dell’Unità produttiva interessata entro il 15° giorno precedente la data di inizio delle elezioni; l’ora di scadenza si intende fissata alle ore 12 del 15° giorno. La Direzione aziendale rilascia ricevuta alle Associazioni sindcali presentatrici di liste e trasmette alla Commissione elettorale le liste stesse entro il primo giorno lavorativo successivo a quello del suddetto termine di 15 gg. precedente la data di inizio delle elezioni.

4. Non possono essere candidati coloro che abbiano presentato la lista, i membri della Commissione elettorale nonché gli scrutatori.

5. Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista sottoscrivendola per accettazione, Ove un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione elettorale di cui al successivo punto 5, dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste e prima di procedere alla affissione delle liste stesse ai sensi del punto 7, inviterà il lavoratore interessato a optare per una delle liste, E’ fatta salva la facoltà delle Associazioni sindacali di integrare la lista con altro candidato.

6. Il numero dei candidati pera ciascuna lista non può superare di oltre 1/3 il numero dei componenti la R.S.U. da eleggere nel collegio. 5. - Commissione elettorale 1. Al fine d assicurare un ordinato e corretto svolgimento della consultazione, nelle singole Unità produttive viene costituita una

Commissione elettorale.

2. Le Commissione elettorale a composta da lavoratori dell’Azienda, non candidati. designati in modo paritetico, nella misura di uno per ognuna delle Associazioni sindacali presentatrici delle liste, entro il 15° giorno precedente la data di inizio delle elezioni. I nominativi dei lavoratori designati dovranno essere comunicati, sempre entro il suddetto termine, alla competente Direzione aziendale.

3. La Commissione elettorale s’intende costituita subito dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste. 6. - Compiti della Commissione 1. La Commissione elettorale, alla quale vengono consegnate le liste entro il primo giorno lavorativo successivo al termine di

presentazione delle liste stesse, ha il compito di:

a) ricevere le liste e verificarne la rispondenza ai requisiti previsti dal presente regolamento;

b) costituire i seggi elettorali, presiedendo alle operazioni di voto che dovranno svolgersi senza pregiudizio del normale svolgimento dell’attività aziendale;

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c) dare comunicazione alle Associazioni sindacali che hanno presentato le liste del numero e dell’ubicazione dei seggi, almeno 5 giorni prima della data di inizio;

d) nominare i Presidenti di seggio fra gli elettori non candidati, non oltre le 48 ore che precedono l’inizio delle votazioni, dandone contestualmente comunicazione alla competente Direzione aziendale;

e) pubblicare le liste elettorali;

f) assicurare la correttezza delle operazioni di scrutinio dei voti;

g) esaminare e decidere su eventuali ricorsi proposti nei termini dl cui al presente regolamento;

h) redigere a verbale conclusivo delle operazioni elettorali, fornendone contestualmente copia alla competente Direzione aziendale;

i) proclamare i risultati delle elezioni, comunicando gli stessi ai candidati eletti, alle Direzioni competenti, alle Associazioni sindacali presentatrici di liste ed a tutti i lavoratori, mediante affissione all’albo di cui al punto 1, entro 48 ore dalla chiusura dei seggi.

La Commissione, in caso di votazione, assume le sue decisioni a maggioranza semplice. 7. – Pubblicazione delle liste 1. Le liste dei candidati dovranno essere portate a conoscenza dei lavoratori, a cura della Commissione elettorale, mediante affissione

nell’albo di cui al punto 1, almeno otto giorni prima della data di inizio delle elezioni. 8. - Scrutatori 1. E’ in facoltà dei presentatori di ciascuna lista di designare uno scrutatore per ciascun seggio elettorale, scelto fra i lavoratori elettori

non candidati.

2. La designazione degli scrutatori deve essere effettuata non oltre le 48 ore che precedono l’inizio delle votazioni, dandone comunicazione scritta alla competente Direzione aziendale ed alla Commissione elettorale.

9. - Segretezza del voto 1. Nelle elezioni il voto è segreto e diretto e non può essere espresso per lettera né per interposta persona. 10. - Scheda elettorale 1. La votazione ha luogo a mezzo di scheda unica comprendente tutte le liste disposte in ordine di presentazione e con la stessa

evidenza.

2. In caso di contemporaneità della presentazione l’ordine di precedenza sarà estratto a sorte.

3. Le schede devono essere firmate da almeno due componenti del seggio; la loro preparazione e la votazione devono avvenire in modo da garantire la segretezza e la regolarità del voto.

4. La scheda deve essere consegnata a ciascun elettore all’atto della votazione dal Presidente del seggio

5. Il voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sulla intestazione della lista.

6. Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o analoghi segni di individuazione. 11. - Preferenze 1. L’elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata.

2. Il voto preferenziale sarà espresso dall’elettore mediante una crocetta apposta a fianco del nome del candidato preferito, ovvero segnando il nome il nome del candidato preferito nell’apposito spazio della scheda.

3. L'indicazione di più preferenze date alla stessa lista vale unicamente come votazione della lista, anche se non sia stato espresso il voto della lista. Il voto apposto a più di una lista, o l’indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda.

4. Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenze date a candidati di lista differenti, si considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti da preferenza.

12 – Modalità di votazione 1. Le elezioni si svolgeranno in due giornate lavorative consecutive:

2. Luogo, giorni ed orario della votazione saranno stabiliti dalla Commissione elettorale, previo accordo con la Direzione dell’unità produttiva, in modo tale da permettere a tutti gli aventi diritto l’esercizio del voto nel rispetto delle esigenze del servizio, Qualora l’ubicazione degli impianti e il numero dei votanti lo dovessero richiedere, potranno essere stabiliti più luoghi di votazione, evitando

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peraltro eccessivi frazionamenti anche per conservare, sotto ogni aspetto, la segretezza del voto e garantendo, la con testualità della votazione.

3. Luogo, giorni ed orario della votazione dovranno essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori, mediante comunicazione nell’albo esistente presso l’Unità produttiva da effettuarsi a cura della Commissione elettorale, almeno 8 giorni prima della data di inizio delle votazioni.

13. - Composizione del seggio elettorale 1. Il seggio è composto dagli scrutatori di cui al punto 8 del presente regolamento e da un Presidente nominato dalla Commissione

elettorale. 14. – Attrezzatura del seggio elettorale 1. A cura della Commissione elettorale ogni seggio sarà munito di un’urna elettorale, idonea ad una regolare votazione, chiusa e

sigillata sino alla apertura ufficiale della stessa per l’inizio dello scrutinio.

2. Il seggio deve inoltre poter disporre di un elenco completo degli elettori, aventi diritto al voto presso di esso, che sarà fornito alla Commissione elettorale dalla competente Direzione aziendale.

15. - Riconoscimento degli elettori 1. Gli elettori, per essere ammessi al voto, dovranno esibire al Presidente del seggio un documento di riconoscimento personale. In

mancanza di documento personale essi dovranno essere riconosciuti da almeno due degli scrutatori del seggio; di tale circostanza deve essere dato atto nel verbale concernente le operazioni elettorali.

16. - Compiti del Presidente 1. Il Presidente farà apporre all’elettore, nell’elenco di cui all’art. 14, la firma accanto al suo nominativo quale attestazione dell’avvenuto

esercizio di voto. 17. – Operazioni di scrutinio 1. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura delle operazioni elettorali in tutti i seggi della stessa Unità produttiva.

2. Al termine dello scrutinio, a cura del Presidente del seggio, viene redatto il verbale dello scrutinio, su cui dovrà essere dato atto anche delle eventuali contestazioni, e verrà consegnato unitamente al materiale della votazione (schede, elenchi, ecc.) alla Commissione elettorale che, in caso di più seggi, procederà alle operazioni riepilogative di calcolo dandone atto nel proprio verbale.

3. La Commissione elettorale al termine delle operazioni di cui al comma precedente provvederà a sigillare in un unico plico tutto il materiale (esclusi i verbali) trasmesso dai seggi; il plico sigillato, dopo la definitiva convalida della R.S.U., sarà conservato secondo accordi tra la Commissione elettorale e la Direzione dell’Unità produttiva competente in modo da garantirne la integrità fino alla successiva scadenza elettorale.

18. - Attribuzione dei seggi 1. Ai fini dell’elezione dei due terzi dei componenti della R.S.U., i numero dei seggi sarà ripartito, secondo il sistema proporzionale puro

(n. voti validi : n. seggi = quorum), in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti. Il residuo terzo dei seggi sarà attribuito, in proporzione ai voti ricevuti, alle Organizzazioni sindacali firmatarie del C.c.n.l. applicato in azienda.

2. Sulla base dei seggi assegnati a ciascuna lista, gli stessi saranno attribuiti ai candidati che avranno riportato il maggior numero di preferenze e, a parità di queste, con maggiore anzianità di servizio e, in caso di ulteriore parità, con maggiore età anagrafica.

19. - Ricorsi alla Commissione elettorale 1. La Commissione elettorale, sulla base dei risultati di scrutinio, procede all’ assegnazione dei seggi e alla redazione di un verbale

sulle operazioni elettorali che deve essere sottoscritto da tutti componenti della Commissione stessa.

2. Trascorsi 5 giorni dalla affissione dei risultati degli scrutini senza che siano stati presentati ricorsi da parte delle Associazioni sindacali presentatrici di liste, si intende confermata l’assegnazione dei seggi di cui al primo comma e la Commissione ne dà atto nel verbale di cui sopra.

3. Ove invece siano stati presentati ricorsi nei suddetti, la Commissione deve provvedere al loro esame entro 48 ore inserendo nel verbale suddetto la conclusione alla quale è pervenuta.

4. Copia di tale verbale e dei verbali di seggio dovrà essere notificata a ciascun rappresentante delle Associazioni sindacali che abbiano presentato liste elettorali, entro 48 ore dal compimento delle operazioni di cui al comma precedente e notificata, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, nel termine stesso, sempre a cura della Commissione elettorale, alla Direzione dell’Unità produttiva competente, La Commissione elettorale curerà, inoltre, la pubblicazione nell’albo di cui al punto 1 della composizione delle R.S.U. eventualmente mutata a seguito dell’esame dei ricorsi.

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20. - Comitato dei garanti 1. Contro le decisioni della Commissione elettorale è ammesso ricorso entro 10 giorni ad apposito Comitato dei garanti.

2. Tale Comitato è composto, a livello regionale, da un membro designato da ciascuna delle Associazioni sindacali presentatrici di liste interessate al ricorso, da un rappresentante dell’ENEL ed è presieduto dal Direttore dell’UPLMO, o da un suo delegato, in cui insiste l’UNITA’ produttiva interessata del ricorso.

3. Il Comitato si pronuncerà entro il termine perentorio di 10 giorni. 21. – Comunicazione dei nominativi dei componenti le R.S.U. 1. La comunicazione, a seguito di elezione o designazione, dei componenti delle R.S.U. sarà effettuata per iscritti alle Direzioni

dell’Unità produttiva competente a cura delle Organizzazioni sindacali di rispettiva appartenenza dei componenti entro il 10° giorno successivo alla data di proclamazione degli eletti effettuata dalla Commissione elettorale, ovvero entro il 10° giorno successivo alla data di definizione di eventuali ricorsi. Decorsi i suddetti termini le R.S.U. assumono la pienezza delle loro funzioni a condizione che vi sia la presenza di almeno il 50% più uno del numero totale dei loro componenti e che le precedenti R.S.U. abbiano esaurito il loro mandato.

22 - Adempimenti della Direzione aziendale 1. La Direzione dell’unità produttiva competente metterà a disposizione della Commissione elettorale le urne per il voto, l’elenco dei

dipendenti aventi diritto al voto, la cancelleria. Assumerà altresì i soli oneri logistici strettamente necessari allo svolgimento delle operazioni elettorali.

Infine porterà a conoscenza di tutti i lavoratori, mediante comunicato da affiggere all'albo aziendale, l’integrale composizione delle R.S.U.

Allegato 6b (F) Verbale di Accordo del 14.5.96 tra Federelettrica e FNLE – FLAEI – UILSP – Regolamento elezione RSU/RLS A completamento degli accordi 12 dicembre 1995 e 8 febbraio 1996 riguardanti l'attuazione nel settore delle AEM degli istituti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza (RLS), hanno concordato quanto segue.

I regolamenti per la elezione delle RSU e di RLS sono quelli allegati al presente verbale.

Si conviene, inoltre, che le elezioni per la nomina delle RSU e dei RLS saranno avviate contestualmente entro il 15 settembre 1996.

La rielezione delle RSU, nelle Aziende in cui le stesse erano di fatto già state costituite prima della firma dell'accordo 8/2/1996, dovrà anch'essa essere avviata entro un mese dalla decadenza, stabilita da tale ultimo accordo, degli attuali organismi.

Le Parti concordano, infine, che i compiti e le funzioni in materia di sicurezza e igiene del lavoro, previste dal D.L.vo n. 626/ 1994, sono riservate ai Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza di cui all'accordo 12/ 12/ 1995. Letto, confermato, sottoscritto. REGOLAMENTO PER L'ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA NELLE AZIENDE ELETTRICHE MUNICIPALIZZATE AI SENSI DELL'ART. 18 - DECRETO LEGISLATIVO 626 DEL 19/9/1994 Art. 1 Modalità di indire le elezioni 1. I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.) vengono eletti direttamente dai lavoratori di

ciascuna Azienda elettrica municipalizzata individuata dall'accordo sindacale nazionale del 12 dicembre 1995, in applicazione dell'art. 18, comma 4, Decreto Legislativo n. 626 del 19/9/1994.

Essi durano in carica tre anni.

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2. Le Associazioni sindacali firmatarie del CCNL, congiuntamente o disgiuntamente, provvederanno ad indire le elezioni - presso ciascuna Azienda o entità organizzativa di cui ai commi 2, 3, e 4 del punto 2, dell'accordo sindacale nazionale del 12 dicembre 1995 almeno tre mesi prima della scadenza del mandato dei R.L.S. - mediante comunicazione da affiggere nell'apposito albo a disposizione presso ciascun luogo di lavoro e da inviare alla Direzione aziendale.

Tali elezioni dovranno svolgersi in un'unica sezione elettorale.

3. Dette Organizzazioni sindacali debbono presentare, entro il 15° giorno precedente la data delle elezioni, alla Direzione dell'Azienda o entità organizzativa interessata, che rilascerà apposita ricevuta, la lista dei candidati. L'ora di scadenza della presentazione viene fissata per le ore 12,00 dell'ultimo giorno lavorativo. La Direzione sopradetta trasmetterà inoltre le liste alla Commissione elettorale entro il primo giorno lavorativo successivo al termine di presentazione delle liste stesse.

4. Con lo stesso potere di iniziativa e con le modalità sopra descritte verranno indette tali elezioni entro un mese dalla data di eventuali dimissioni e/o decadenza di un R.L.S., una volta escussa la lista nella quale egli è stato eletto in base a quanto previsto all'ultimo comma del successivo art. 15.

Art. 2 Validità delle elezioni Le Associazioni sindacali dei lavoratori favoriranno la più ampia partecipazione al voto dei lavoratori. Art. 3 Elettorato attivo e passivo 1. Hanno diritto di elettorato attivo tutti i dipendenti non in prova alla data delle elezioni in carico a

ciascuna Azienda o entità organizzativa di cui ai comma 2° e 3° e 4° del punto 2 dell'accordo sindacale del 12 dicembre 1995.

2. Hanno diritto all'elettorato passivo i lavoratori non in prova, alla data delle elezioni con Contratto di lavoro a tempo indeterminato, in forza all'Azienda o all'entità organizzativa di cui al comma 2° 3° e 4° del punto 2 dell'accordo sindacale del 12 dicembre 1995. Sono inoltre fatte salve le eccezioni previste dal successivo comma.

3. Non possono essere candidati i membri delle Commissioni elettorali di cui al successivo art. 5, nonché i componenti di seggio elettorale di cui al successivo art. 6.

Art. 4 Presentazione delle liste 1. L'elezione dei R.L.S. avviene sulla base di liste presentate nell'ambito delle Rappresentanze sindacali

così come definite dalla contrattazione collettiva.

2. Ciascuna Associazione sindacale può presentare una sola lista in ogni Azienda o entità organizzativa di cui al 2°, 3° e 4° comma del punto 2 dell'accordo sindacale del 12 dicembre 1995, facenti parte della stessa Azienda.

3. Il numero dei candidati per ciascuna lista deve essere, di norma, almeno pari al numero dei R.L.S. da eleggere in ciascuna Azienda o entità organizzativa di cui al comma 2° 3° e 4° del punto 2 dell'accordo sindacale del 12 dicembre 1995, e comunque non può superare di 1/3 il numero stesso.

4. Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista, sottoscrivendola per accettazione.

5. Ove, nonostante il divieto di cui al precedente comma, un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione elettorale, di cui al successivo art. 5, prima di procedere alla pubblicazione delle liste, inviterà tale candidato ad optare per una delle stesse. L'Associazione sindacale a cui è venuta meno la candidatura ha facoltà di integrare la propria lista con altro nominativo.

Art. 5 Commissione elettorale 1. Contemporaneamente alla presentazione delle liste devono essere indicati, alla corrispondente

Direzione i nominativi delle persone - una per ciascuna lista presentata da ogni Associazione sindacale - designate a comporre la Commissione elettorale nelle Aziende o entità organizzative previste dai commi 2°, 3° e 4° punto 2 dell'accordo sindacale nazionale del 12 dicembre 1995.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 52

2. La Commissione elettorale s'intende costituita subito dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste.

3. La stessa, alla quale vengono consegnate le liste entro il giorno lavorativo successivo al termine di presentazione, ha i seguenti compiti:

a) verificare i requisiti di eleggibilità dei candidati;

b) suddividere l'Azienda o le entità organizzative di questa, previste dall'accordo sindacale nazionale del 12 dicembre 1995 in seggi elettorali secondo la dislocazione degli elettori;

c) dare comunicazione alle Associazioni sindacali che hanno presentato le liste del numero e della dislocazione dei seggi, almeno 5 giorni prima della data fissata per le votazioni;

d) nominare i presidenti di seggio fra gli elettori non candidati;

e) pubblicare le liste elettorali;

f) sovrintendere e coordinare le operazioni di voto - che dovranno svolgersi senza pregiudizio del normale svolgimento dell'attività aziendale - dirimendo controversie e decidendo sui ricorsi, concernenti le elezioni stesse, proposti nei termini di cui al presente regolamento;

g) redigere il verbale conclusivo delle operazioni elettorali;

h) proclamare i risultati delle elezioni, comunicando gli stessi ai candidati eletti, alle Direzioni competenti e alle Associazioni sindacali che hanno presentato le liste.

4. La Commissione, in caso di votazione, assume le sue decisioni a maggioranza semplice. Art. 6 Scrutatori 1. Le Associazioni sindacali che abbiano presentato liste possono designare i propri scrutatori in numero di

uno per seggio, scelti tra gli elettori non candidati, dandone comunicazione scritta alla Commissione elettorale almeno 48 ore prima che abbiano inizio le operazioni di voto.

Art. 7 Elenchi elettori 1. Le Direzioni delle Aziende o delle entità organizzative mettono a disposizione della Commissione

elettorale l'elenco aggiornato dei dipendenti che hanno diritto al voto, suddiviso per seggio elettorale, almeno 5 giorni prima della data fissata per le elezioni.

Art. 8 Pubblicazione delle liste 1. Le liste dei candidati devono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in tutti gli

albi, almeno sei giorni prima della data fissata per le elezioni. Art. 9 Luogo e orario della votazione 1. La Commissione elettorale, previo accordo con la Direzione interessata, stabilisce i luoghi e gli orari

della votazione, in modo da permettere l'esercizio del voto a tutti gli aventi diritto nel rispetto delle esigenze di servizio. Per facilitare le operazioni di voto possono essere costituiti anche seggi mobili.

2. Luogo, giorno e orario della votazione devono essere portati a conoscenza dei lavoratori, almeno 4 giorni prima della data fissata per le votazioni, da parte della Commissione elettorale.

Art. 10 Seggio elettorale 1. Ogni seggio è composto dagli scrutatori di cui all'art. 6 del presente regolamento e da un Presidente

nominato dalla Commissione elettorale di cui all'art. 5 - 3° comma, punto d).

2. A cura della Commissione elettorale, ogni seggio viene dotato di un'urna idonea ad una regolare votazione, chiusa e sigillata sino all'apertura ufficiale della stessa per l'inizio dello scrutinio.

3. II seggio dispone dell'elenco degli aventi diritto al voto presso di esso.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 53

Art. 11 Sistema di votazione - Schede elettorali 1. Le elezioni avvengono sulla base delle liste presentate, raccolte in un'unica scheda.

2. Le liste sono disposte sulla scheda di votazione in ordine di presentazione. In caso di contemporaneità, l'ordine di precedenza viene estratto a sorte.

3. Nelle elezioni, il voto è diretto e segreto e non può essere espresso né per lettera, né per interposta persona.

4. Ogni scheda deve essere preventivamente firmata da almeno due componenti del seggio; essa deve essere consegnata a ciascun elettore, all'atto della votazione, dal Presidente o da chi per esso.

5. Il voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'apposita casella a fianco dell'intestazione della lista.

6. Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o segni di individuazione.

Art. 12 Voto di preferenza 1. L'elettore può manifestare la preferenza solo per uno dei candidati della lista da lui votata.

2. Tale voto viene espresso dall'elettore mediante crocetta apposta a fianco del candidato prescelto.

3. In caso di indicazione di più preferenze espresse nella stessa lista, il voto verrà assegnato alla lista corrispondente.

4. Il voto apposto a più di una lista o l'indicazione di più preferenze date a liste differenti rende nulla la scheda.

5. In caso di voto di lista e di preferenze date anche a candidati di altre liste, prevale il voto di lista e sono nulle le preferenze.

Art. 13 Riconoscimento degli elettori 1. Gli elettori, per essere ammessi al voto, devono esibire al Presidente del seggio un documento di

riconoscimento personale. In mancanza di ciò, essi devono essere riconosciuti da almeno due scrutatori del seggio; di tale circostanza dovrà essere dato atto nel verbale concernente le operazioni elettorali, ovvero nell'elenco degli elettori.

2. Il Presidente, in ogni caso, farà apporre la firma dell'elettore, accanto al suo nominativo sull'elenco apposito, quale attestazione dell'avvenuto esercizio del voto.

Art. 14 Scrutinio 1. Le operazioni dl scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura di tutti i seggi elettorali della stessa

Azienda o entità organizzativa nella sede di ciascun seggio.

2. Al termine dello scrutinio, a cura del Presidente del seggio, il verbale, nel quale verrà dato atto delle eventuali contestazioni, sarà consegnato, unitamente al materiale della votazione (schede, elenchi, etc.), alla Commissione elettorale che, in caso di più seggi, procederà alle operazioni riepilogative di calcolo dandone atto nel proprio verbale.

3. La Commissione elettorale, al termine delle operazioni di cui al comma precedente, provvederà a sigillare in un unico piego tutto il materiale; il piego sigillato sarà conservato, secondo accordi tra la Commissione elettorale e la Direzione competente, in modo da garantirne l'integrità.

Art. 15 Attribuzione dei seggi 1. Ai fini dell'elezione dei componenti delle RLS, il numero dei seggi sarà ripartito, secondo il criterio

proporzionale, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti.

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2. Sulla base dei posti assegnati a ciascuna lista, verranno proclamati eletti i candidati della lista che avranno riportato il maggior numero di preferenze.

3. In caso di parità di preferenze sarà eletto il candidato con maggiore anzianità di servizio o, a parità di questa, con maggiore età anagrafica.

4. In caso di dimissioni o decadenza del R.L.S. subentrerà il primo dei non eletti della lista di appartenenza del dimissionario e del decaduto.

Art. 16 Contestazioni e ricorsi 1. La Commissione elettorale, sulla base dei risultati di scrutinio, procede alla individuazione degli eletti e

alla redazione di un verbale sulle operazioni elettorali, nonché all'affissione agli albi dei risultati, entro 48 ore dalla chiusura dei seggi.

2. Trascorsi 5 giorni dalla affissione dei risultati degli scrutini senza che siano stati presentati ricorsi alla Commissione elettorale da parte delle Organizzazioni sindacali presentatrici di liste, si intende confermata l'individuazione degli eletti di cui al precedente comma e la Commissione ne dà atto nel verbale di cui sopra.

3. Ove invece siano stati presentati ricorsi nei termini suddetti, la Commissione deve provvedere al loro esame entro 48 ore, inserendo nel verbale la conclusione alla quale è pervenuta.

4. Copia di tale verbale e dei verbali di seggio dovrà essere notificata a ciascun rappresentante delle Associazioni sindacali che abbiano presentato liste elettorali, entro 48 ore dal compimento delle operazioni di cui al comma precedente e notificata, a mezzo raccomandata con ricevuta, nel termine stesso, sempre a cura della Commissione elettorale, alla Direzione competente.

Art. 17 Comitato dei garanti 1. Contro le decisioni della Commissione elettorale è ammesso ricorso entro 10 giorni ad apposito Comitato

dei garanti. Tale Comitato è composto da un membro designato, a livello regionale, da ciascuna delle Organizzazioni sindacali, presentatrici di liste, interessate al ricorso e da un rappresentante ciascuno della Federelettrica e dell'Azienda interessata ed è presieduto dal Direttore dell'Uplmo, o da un suo delegato, del luogo in cui insiste l'Azienda o l'entità organizzativa interessata dal ricorso.

2. Il Comitato si pronuncerà entro il termine di 10 giorni. Art. 18 Comunicazione della nomina dei componenti le RLS 1. La nomina dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, una volta definiti gli eventuali ricorsi,

sarà comunicata per iscritto alla Direzione per il tramite della Federelettrica a cura delle Organizzazioni sindacali di rispettiva appartenenza dei componenti.

Art. 19 Adempimenti aziendali 1. La Direzione dell'Azienda o entità organizzativa interessata metterà a disposizione della Commissione

elettorale le urne per il voto, l'elenco dei dipendenti aventi diritto al voto e la cancelleria. Assumerà altresì i soli oneri logistici strettamente necessari allo svolgimento della procedura elettorale.

REGOLAMENTO PER L'ELEZIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE NELLE AZIENDE ELETTRICHE MUNICIPALIZZATE

Art. 1 Modalità di indire le elezioni 1. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie RSU vengono elette direttamente dai lavoratori di ciascuna

Azienda elettrica municipalizzata individuata dall'accordo sindacale nazionale dell'8 febbraio 1996, stipulato in attuazione dell'accordo CISPEL/CGIL - CISL - UIL del 29/9/94. Esse durano in carica tre anni.

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2. Le Associazioni sindacali firmatarie del CCNL, congiuntamente o disgiuntamente, o la RSU uscente provvederanno ad indire le elezioni - presso ciascuna Azienda o entità organizzativa di cui al 3° comma dell'accordo sindacale nazionale dell'8 febbraio 1996 (di seguito indicata nel testo come unità organizzativa interessata) - almeno tre mesi prima della scadenza del mandato della RSU, mediante comunicazione da affiggere nell'apposito albo a disposizione presso ciascun luogo di lavoro e da inviare alla Direzione aziendale. Tali elezioni dovranno svolgersi in un'unica sessione elettorale.

3. Dette Organizzazioni sindacali debbono presentare, entro il 15° giorno precedente la data delle elezioni, alla Direzione dell'Azienda o entità organizzativa interessata, che rilascerà apposita ricevuta, la lista dei candidati. L'ora di scadenza della presentazione viene fissata per le ore 12,00 dell'ultimo giorno lavorativo. La Direzione sopradetta trasmetterà inoltre le liste alla Commissione elettorale entro il primo giorno lavorativo successivo al termine di presentazione delle liste stesse.

4. Con lo stesso potere di iniziativa e con le modalità sopra descritte verranno indette tali elezioni entro un mese dalla data di eventuali dimissioni e/o decadenza di un componente la RSU, una volta escussa la lista nella quale egli è stato eletto in base a quanto all'ultimo comma dell' art. 15.

Art. 2 Validità delle elezioni 1. Le Associazioni sindacali dei lavoratori favoriranno la più ampia partecipazione al voto dei lavoratori.

2. Le elezioni sono valide ove alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto al voto.

3. Nei casi in cui detto quorum non sia stato raggiunto la Commissione elettorale e le Organizzazioni sindacali assumeranno le iniziative di competenza.

Art. 3 Elettorato attivo e passivo 1. Hanno diritto di elettorato attivo tutti i dipendenti non in prova alla data delle elezioni in carico a

ciascuna Azienda o entità organizzativa interessata.

2. Hanno diritto all'elettorato passivo i lavoratori non in prova, alla data delle elezioni con Contratto di lavoro a tempo indeterminato, in forza all'Azienda o all'entità organizzativa interessata. Sono inoltre fatte salve le eccezioni previste dal successivo comma.

3. Non possono essere candidati i membri delle Commissioni elettorali di cui al successivo art. 5, nonché i componenti di seggio elettorale di cui al successivo art. 6.

Art. 4 Presentazione delle liste 1. All'elezione della RSU possono concorrere liste elettorali presentate dalle:

a) associazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'Azienda e dell'accordo interconfederale per la costituzione delle RSU;

b) associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio Statuto ed atto costitutivo, a condizione che accettino espressamente e formalmente la regolamentazione relativa alla costituzione delle RSU nel settore delle AEM (compreso l'accordo interconfederale Cispel/CGIL-CISL-UIL in materia), nonché la disciplina di settore sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero stipulata ai sensi della legge n. 146/1990, e siano in grado di corredare la lista con un numero di firme di lavoratori dipendenti dell'Azienda pari al 5% degli aventi diritto al voto.

2. Ciascuna Associazione sindacale può presentare una sola lista in ogni Azienda o entità organizzativa interessata, facente parte della stessa Azienda.

3. Il numero dei candidati per ciascuna lista deve essere, di norma, almeno pari al numero dei componenti la RSU da eleggere in ciascuna Azienda o entità organizzativa interessata e comunque non può superare di 1/3 il numero stesso.

4. Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista, sottoscrivendola per accettazione.

5. Ove, nonostante il divieto di cui al precedente comma, un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione elettorale, di cui al successivo art. 5, prima di procedere alla pubblicazione delle liste,

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inviterà tale candidato ad optare per una delle stesse. L'Associazione sindacale a cui è venuta meno la candidatura ha facoltà di integrare la propria lista con altro nominativo.

Art. 5 Commissione elettorale 1. Contemporaneamente alla presentazione delle liste devono essere indicati, alla corrispondente

Direzione i nominativi delle persone - una per ciascuna lista presentata da ogni Associazione sindacale - designate a comporre la Commissione elettorale nelle Aziende o entità organizzative interessate.

2. La Commissione elettorale s'intende costituita subito dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste.

3. La stessa, alla quale vengono consegnate le liste entro il giorno lavorativo successivo al termine di presentazione, ha i seguenti compiti:

a) verificare i requisiti di eleggibilità dei candidati;

b) suddividere l'Azienda o le entità organizzative di questa, individuate ai sensi del 4° comma dell'accordo 8/2/96 in seggi elettorali secondo la dislocazione degli elettori;

c) dare comunicazione alle Associazioni sindacali che hanno presentato le liste del numero e della dislocazione dei seggi, almeno 5 giorni prima della data fissata per le votazioni;

d) nominare i presidenti di seggio fra gli elettori non candidati;

e) pubblicare le liste elettorali;

f) sovrintendere e coordinare le operazioni di voto - che dovranno svolgersi senza pregiudizio del normale svolgimento dell'attività aziendale - dirimendo controversie e decidendo sui ricorsi, concernenti le elezioni stesse, proposti nei termini di cui al presente regolamento;

g) redigere il verbale conclusivo delle operazioni elettorali;

h) proclamare i risultati delle elezioni, comunicando gli stessi ai candidati eletti, alle Direzioni competenti e alle Associazioni sindacali che hanno presentato le liste.

4. La Commissione, in caso di votazione, assume le sue decisioni a maggioranza semplice. Art. 6 Scrutatori 1. Le Associazioni sindacali che abbiano presentato liste possono designare i propri scrutatori in numero di

uno per seggio, scelti fra gli elettori non candidati, dandone comunicazione scritta alla Commissione elettorale almeno 48 ore prima che abbiano inizio le operazioni di voto.

Art. 7 Elenchi elettori 1. Le Direzioni delle Aziende o delle entità organizzative interessate mettono a disposizione della

Commissione elettorale l'elenco aggiornato dei dipendenti che hanno diritto al voto, suddiviso per seggio elettorale, almeno 5 giorni prima della data fissata per le elezioni.

Art. 8 Pubblicazione delle liste 1. Le liste dei candidati devono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in tutti gli

albi, almeno sei giorni prima della data fissata per le elezioni. Art. 9 Luogo e orario della votazione 1. La Commissione elettorale, previo accordo con la Direzione interessata, stabilisce i luoghi e gli orari

della votazione, in modo da permettere l'esercizio del voto a tutti gli aventi diritto nel rispetto delle esigenze di servizio. Per facilitare le operazioni di voto possono essere costituiti anche seggi mobili.

2. Luogo, giorno e orario della votazione devono essere portati a conoscenza dei lavoratori, almeno 4 giorni prima della data fissata per le votazioni, da parte della Commissione elettorale.

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Art. 10 Seggio elettorale 1. Ogni seggio è composto dagli scrutatori di cui all'art. 6 del presente regolamento e da un Presidente

nominato dalla Commissione elettorale di cui all'ari. 5 - 3° comma, punto d).

2. A cura della Commissione elettorale, ogni seggio viene dotato di un'urna idonea ad una regolare votazione, chiusa e sigillata sino all'apertura ufficiale della stessa per l'inizio dello scrutinio.

3. Il seggio dispone dell'elenco degli aventi diritto al voto presso di esso. Art. 11 Sistema di votazione - Schede elettorali 1. Le elezioni avvengono sulla base delle liste presentate, raccolte in un'unica scheda.

2. Le liste sono disposte sulla scheda di votazione in ordine di presentazione. In caso di contemporaneità, l'ordine di precedenza viene estratto a sorte.

3. Nelle elezioni, il voto è diretto e segreto e non può essere espresso né per lettera, né per interposta persona.

4. Ogni scheda deve essere preventivamente (firmata da almeno due componenti del seggio; essa deve essere consegnata a ciascun elettore, all'atto della votazione, dal Presidente o da chi per esso.

5. Il voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'apposita casella a fianco dell'intestazione della lista.

6. Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o segni di individuazione.

Art. 12 Voto di preferenza 1. L'elettore può manifestare la preferenza solo per uno dei candidati della lista da lui votata.

2. Tale voto viene espresso dall'elettore mediante crocetta apposta a fianco del candidato prescelto.

3. In caso di indicazione di più preferenze espresse nella stessa lista, il voto verrà assegnato alla lista corrispondente.

4. Il voto apposto a più di una lista o l'indicazione di più preferenze date a liste differenti rende nulla la scheda.

5. In caso di voto di lista e di preferenze date anche a candidati di altre liste, prevale il voto di lista e sono nulle le preferenze.

Art. 13 Riconoscimento degli elettori 1. Gli elettori, per essere ammessi al voto, devono esibire al Presidente del seggio un documento di

riconoscimento personale. In mancanza di ciò, essi devono essere riconosciuti da almeno due scrutatori del seggio; di tale circostanza dovrà essere dato atto nel verbale concernente le operazioni elettorali, ovvero nell'elenco degli elettori.

2. Il Presidente, in ogni caso, farà apporre la firma dell'elettore, accanto al suo nominativo sull'elenco apposito, quale attestazione dell'avvenuto esercizio del voto.

Art. 14 Scrutinio 1. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura di tutti i seggi elettorali della stessa

Azienda o entità organizzativa interessata, nella sede dl ciascun seggio.

2. Al termine dello scrutinio, a cura del Presidente del seggio, il verbale, nel quale verrà dato atto delle eventuali contestazioni, sarà consegnato, unitamente al materiale della votazione (schede, elenchi, etc.), alla Commissione elettorale che, in caso di più seggi, procederà alle operazioni riepilogative di calcolo dandone atto nel proprio verbale.

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3. La Commissione elettorale, al termine delle operazioni di cui al comma precedente, provvederà a sigillare in un unico piego tutto il materiale; il piego sigillato sarà conservato, secondo accordi tra la Commissione elettorale e la Direzione competente, in modo da garantirne l'integrità.

Art. 15 Attribuzione dei seggi 1. Ai fini dell'elezione dei due terzi dei componenti della RSU, il numero dei seggi sarà ripartito, secondo

il criterio proporzionale, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti. In residuo terzo dei seggi sarà attribuito secondo il criterio proporzionale alle Associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato in Azienda.

2. Sulla base dei posti assegnati a ciascuna lista, verranno proclamati eletti i candidati della lista che avranno riportato il maggior numero di preferenze.

3. In caso di parità di preferenze sarà eletto il candidato con maggiore anzianità di servizio o, a parità di questa, con maggiore età anagrafica.

4. In caso di dimissioni o decadenza dei componenti le RSU subentrerà il primo dei non eletti della lista di appartenenza del dimissionario e del decaduto.

Art. 16 Contestazioni e ricorsi 1. La Commissione elettorale, sulla base dei risultati di scrutinio, procede alla individuazione degli eletti e

alla redazione di un verbale sulle operazioni elettorali, nonché all'affissione agli albi dei risultati, entro 48 ore dalla chiusura dei seggi.

2. Trascorsi 5 giorni dalla affissione dei risultati degli scrutini senza che siano stati presentati ricorsi alla Commissione elettorale da parte delle Organizzazioni sindacali presentatrici di liste, si intende confermata l'individuazione degli eletti di cui al precedente comma e la Commissione ne dà atto nel verbale di cui sopra.

3. Ove invece siano stati presentati ricorsi nei termini suddetti, la Commissione deve provvedere al loro esame entro 48 ore, inserendo nel verbale la conclusione alla quale è pervenuta.

4. Copia di tale verbale e dei verbali di seggio dovrà essere notificata a ciascun rappresentante delle Associazioni sindacali che abbiano presentato liste elettorali, entro 48 ore dal compimento delle operazioni di cui al comma precedente e notificata, a mezzo raccomandata con ricevuta, nel termine stesso, sempre a cura della Commissione elettorale, alla Direzione aziendale.

Art. 17 Comitato dei garanti 1. Contro le decisioni della Commissione elettorale è ammesso ricorso entro 10 giorni ad apposito Comitato

dei garanti. Tale Comitato è composto da un membro designato, a livello regionale, da ciascuna delle Organizzazioni sindacali, presentatrici di liste, interessate al ricorso e da un rappresentante ciascuno della Federelettrica e dell'Azienda interessata ed è presieduto dal Direttore dell'Uplmo, o da un suo delegato, del luogo in cui insiste l'Azienda o l'entità organizzativa interessata dal ricorso.

2. Il Comitato si pronuncerà entro il termine di 10 giorni. Art. 18 Comunicazione della nomina dei componenti le RSU 1. La nomina, a seguito di elezione o designazione, dei componenti della RSU, una volta definiti gli eventuali

ricorsi, sarà comunicata per iscritto alla Direzione per il tramite della Federelettrica a cura delle Organizzazioni sindacali di rispettiva appartenenza dei componenti.

Art. 19 Adempimenti aziendali 1. La Direzione dell'Azienda o entità organizzativa interessata metterà a disposizione della Commissione

elettorale le urne per il voto, l'elenco dei dipendenti aventi diritto al voto e la cancelleria. Assumerà altresì i soli oneri logistici strettamente necessari allo svolgimento della procedura elettorale.

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Art. 7 Cessione e Trasformazione di Aziende

1. Quando si intendano effettuare cessioni, trasformazioni, razionalizzazioni di attività,

accorpamenti e/o diversificazioni produttive che abbiano come effetto diretto ed immediato il conferimento di Azienda o di ramo di azienda si darà luogo ad esame congiunto tra le Organizzazioni sindacali di categoria e le Aziende interessate sui motivi dei programmati trasferimenti di azienda, sulle loro conseguenze giuridiche, economiche e sociali per i lavoratori interessati, compreso il contratto collettivo applicabile, e sulle eventuali misure previste nei confronti di questi ultimi attivando la procedura nei limiti ed alle condizioni previste dalla legge 29 dicembre 1990, n. 428 e sue successive modificazioni ed integrazioni.

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Art. 8 Appalti

1. Fermo restando quanto previsto all’art. 2 (“relazioni industriali”), le Aziende sono

impegnate ad operare nell’osservanza di tutte le disposizioni di legge vigenti in materia e nel rispetto dei diritti dei lavoratori delle imprese appaltatrici conformemente alle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in tema di sicurezza sul lavoro .

2. Le Aziende opereranno affinché permangano al loro interno le principali attività proprie

del ciclo produttivo aziendale, mantenendo per questa via quelle conoscenze professionali ed esperienze acquisite presenti, sempre che tali attività possano essere utilmente realizzate dalle Aziende al fine di una più razionale ed economica organizzazione, qualità e sicurezza del servizio.

3. Le Aziende, inoltre, impegneranno con apposita formale dichiarazione le Imprese

appaltatrici al rispetto di tutte le normative vigenti in materia di sicurezza e di igiene di lavoro.

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Art. 9

Ristrutturazioni 1. Nelle Aziende, con insediamenti pluriregionali, sarà dato corso ad un confronto

preventivo con le Organizzazioni sindacali nazionali, su rilevanti modifiche tecniche, organizzative e produttive che investano in modo determinante le tecnologie fino allora adottate e/o l’organizzazione complessiva del lavoro in atto e che abbiano rilevanti conseguenze sulle condizioni di lavoro e sull’occupazione. In questo contesto rientrano anche le informazioni preventive rispetto alle fasi di realizzazione di decisioni riguardanti rilevanti processi di insourcing-outsourcing o altre forme di esternalizzazione comportanti conseguenze sui livelli occupazionali o sulle modalità di effettuazione delle prestazioni.

2. Lo stesso confronto avverrà al livello territorialmente competente nelle Aziende – che

occupino più di 150 dipendenti a tempo indeterminato – i cui insediamenti siano ubicati in un’unica regione.

3. Per le Aziende con un numero di dipendenti superiore a 50 ed inferiore a 150, si darà

luogo ad una informativa preventiva alle RSU. 4. Per le Aziende aderenti al sistema Confindustria si darà luogo ad apposito incontro,

convocato dall’Associazione territoriale nella cui area di competenza si trova la Direzione Generale dell’Azienda interessata.

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Art. 10

Ambiente, qualità e sicurezza sul luogo di lavoro

2. Valgono le disposizioni di legge vigenti in materia.

3. Le Aziende attueranno, previa consultazione con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), ogni provvedimento ulteriore rispetto a quelli previsti dalle citate disposizioni, che ritengano opportuno al fine di migliorare la protezione della salute e la sicurezza dei lavoratori dandone informativa alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU).

4. In tutte le unità produttive delle Aziende sono eletti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche e dall’accordo interconfederale 22 giugno 199510. Sono fatte salve le normative in materia di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza derivanti da precedenti contrattazioni collettive a livello nazionale10.1.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Trattamento economico in occasione di visite mediche - Con la corresponsione

dell'ordinaria retribuzione giornaliera al lavoratore tenuto a sottoporsi a visita medica, ai sensi delle previsioni del presente articolo, nonché dell'art. 33 del D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, si intende forfettariamente compensato sia il tempo richiesto dalla visita sia quello eventualmente a tal fine necessario per viaggi in località diversa dall'abituale posto di lavoro. Le Aziende rimborsano eventuali spese che il lavoratore sia costretto a sostenere per l'effettuazione della visita medica.

Personale delle centrali nucleotermoelettriche – la specifica disciplina resta confermata in capo all’Azienda conferitaria ai sensi del Decreto legislativo 16 marzo 1999, n.7911.

10 Appendice 7 10.1 Accordi ENEL/OO.SS 1.6.95 – 20.11.95 – 28.9.98 – 20.4.2000 e per Federelettrica accordo 12.12.95 e

allegato 6b 11 Allegati 10a - 10b – 10c – 10d – 10e

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Allegato 10 a (E) Ex Art. 40 - Tutela delle condizioni di lavoro (C.c.n.l. ENEL 21.2.89) 1. Premesso che la tutela della salute e dell'integrità fisica dei dipendenti tutti dell'ENEL è comune intendimento dell'Ente e delle

Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici, le Parti stipulanti il presente Contratto convengono:

A) PER QUANTO RIGUARDA IL PERSONALE DELLE CENTRALI NUCLEOTERMOELETTRICHE 2. L'effettuazione, a tutto il personale medesimo, di una visita semestrale da parte del medico autorizzato;

3. La consegna al medico di fiducia del lavoratore, dietro richiesta del medico stesso, della cartella clinica del lavoratore interessato;

4. La comunicazione semestrale ad ogni lavoratore delle dosi assorbite mese per mese;

5. L'effettuazione di corsi periodici di aggiornamento per la protezione dalle radiazioni;

6. Una copertura assicurativa, dopo un periodo continuativo di almeno un mese di esposizione all'azione di sostanze radioattive, pari a 5 volte la retribuzione annua per i casi di morte ed a 6 volte la retribuzione annua per i casi di invalidità permanente - qualora i casi stessi non siano risarcibili dall'INAIL in base alle norme di cui al DPR 30 giugno 1965, n. 1124 - che avessero a verificarsi in conseguenza delle manifestazioni patologiche, che in via presuntiva sono da ritenersi malattie professionali, qui di seguito elencate, sempreché detti casi si verifichino entro il periodo di tempo dalla cessazione dall'esposizione all'azione di sostanze radioattive indicato accanto a ciascuna di esse:

anemia, leucopenia, trombofenia o sindrome emorragica conseguenti ad irradiazione acuta

30 giorni anemia, leucopenia, trombofenia o sindrome emorragica conseguenti ad irradiazione cronica

1 anno leucemie 30 anni blefarite o congiuntivite 7 giorni cheratite 1 anno cataratta 10 anni radio-dermiti acute 60 giorni radio-dermiti croniche 10 anni radio-epiteliti acute delle mucose 60 giorni radio-lesioni croniche delle mucose 5 anni radio-necrosi ossea 30 anni sarcoma osseo 50 anni cancro bronco-polmonare "primario" per inalazione 30 anni

Qualora le affezioni dovessero manifestarsi entro il periodo di tempo sopra indicato, ma dopo quello valido per la copertura assicurativa, l'indennizzo sarà assunto direttamente a carico dell'ENEL, con le stesse modalità previste dalla relativa polizza. 7. Il diritto di avvicendamento, dietro richiesta del lavoratore interessato, dopo 16 anni di servizio prestato presso le seguenti sezioni:

esercizio, manutenzione, chimica-radiochimica e fisica sanitaria, e - per gli impianti che lo richiedano -fisica del reattore (I)

8. Nel caso di avvicendamento il trattamento spettante al lavoratore nel nuovo posto di lavoro a titolo di retribuzione ed indennità non potrà essere inferiore a quello percepito nel complesso per gli anzidetti titoli all'atto dell'avvicendamento stesso. L'eventuale differenza verrà conservata "ad personam" e sarà assorbibile in caso di passaggio di categoria.

9. Per la concreta attuazione di tutto quanto sopra vale la regolamentazione prevista dall'accordo sindacale nazionale 27 luglio 1978.

10. La corresponsione di una indennità nella misura di L. 2.500 per ogni ora di lavoro che abbia reso necessario l'uso di uno dei seguenti indumenti da parte dei dipendenti delle centrali nucleotermoelettriche:

a) tuta protettiva pneumatica o tuta in gomma o in plastica;

b) doppia tuta sigillata con autorespiratore o con maschera facciale;

c) maschera a filtro o ad aria oppure doppia tuta sigillata senza maschera.

11. Qualora, nell'ambito delle singole giornate lavorative, gli indumenti di cui sopra vengano usati per frazioni di tempo inferiori all'ora, le frazioni stesse vengono sommate ed il risultato di tale somma viene arrotondato all'ora superiore.

*************

(I) In materia, vedasi anche allegato 10b

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PER QUANTO RIGUARDA IL PERSONALE ADDETTO ALLE CENTRALI TERMICHE, GEOTERMICHE E NUCLEOTERMOELETTRICHE

18. Ai lavoratori che operano in centrali termiche (compresi gli addetti a miniere a cielo aperto annesse alle centrali stesse), geotermiche

o nucleotermoelettriche in condizioni di particolare gravosità o disagio, verranno concessi permessi giornalieri retribuiti in misura variabile da un minimo di 6 giorni ad un massimo di 10 giorni all'anno.

19. Ai lavoratori di cui al precedente comma, qualora siano addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, verranno concessi permessi giornalieri retribuiti, in misura variabile da un minimo di 9 giorni ad un massimo di 13 giorni all'anno.

20. Ai lavoratori che operano nelle centrali nucleotermoelettriche e che sono "esposti per ragioni professionali", secondo la definizione contenuta nel punto g) dell'art. 9 del D.P.R. 13 febbraio 1964, n. 185, verranno concessi permessi retribuiti nella misura di due giorni all'anno, in aggiunta agli eventuali giorni spettanti in base ai commi 18° e 19° del presente articolo. Tale concessione, pertanto, non compete a coloro che, pur essendo dichiarati fisicamente idonei a lavoro "professionalmente esposto" e assoggettati al relativo controllo medico, non svolgano il lavoro come definito dal citato punto g) dell'art. 9 del D.P.R. n. 185.

21. Ai lavoratori di cui al precedente comma - che non siano inseriti in turni continui avvicendati e che non beneficino delle specifiche riduzioni di orario di cui al "Capitolo aggiuntivo" all'art. 3 del presente Contratto - verranno concessi permessi giornalieri retribuiti nella misura di ulteriori 4 giorni all'anno.

*********

dalle Dichiarazioni a Verbale 2) Permessi giornalieri retribuiti di cui alle lettere D) ed E) del presente articolo Permessi giornalieri retribuiti nella misura di sei giorni

all'anno verranno riconosciuti anche ai lavoratori di unità diverse dalle centrali nucleogeotermoelettriche ed in caverna, nel caso di prestazioni in dette centrali svolte nelle condizioni di gravosità o disagio che danno titolo ai permessi stessi ai lavoratori di dette unità. I permessi di cui sopra saranno concessi in misura proporzionale alla durata dell'effettiva prestazione in centrale, sulla base di quanto previsto dagli accordi compartimentali, purché vi sia una prestazione nel trimestre di durata non inferiore a quindici giorni, anche non consecutivi.

3) Estensione delle norme di cui al punto A) al personale esterno alle centrali nucleotermoelettriche - Quanto previsto dai commi 2°, 3°,

4°, 6°, 10° e 11 ° del presente articolo si applica anche ai lavoratori che, pur dipendendo da unità organizzative diverse dalle centrali nucleotermoelettriche, vengano chiamati occasionalmente a prestare servizio presso dette centrali in condizioni analoghe ai dipendenti delle medesime.

4) Comma 6 °: elencazione delle manifestazioni patologiche - Le Parti si riservano di aggiornare l'elencazione delle manifestazioni

patologiche indicate al 6 ° comma del presente articolo a seguito di eventuali innovazioni legislative che fossero introdotte in Paesi ove vi siano esperienze di esercizio di centrali nucleotermoelettriche.

Allegato 10b (E) Lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali in tema di "avvicendamento" (allegata al c.c.n.l. ENEL 21.2.89) In relazione alle intese intercorse in occasione delle trattative per il rinnovo del C.c.l. 25 gennaio 1983, Vi confermiamo la piena disponibilità dell'Ente a programmare i piani che prevedano corsi di formazione specifici finalizzati all'avvicendamento del personale turnista, sempreché si registri un numero di domande di dipendenti interessati, tale da giustificare la predisposizione di tali piani.

Sempre con riferimento al tema dell'avvicendamento, Vi precisiamo inoltre:

- avvicendamento del personale delle centrali nucleotermoelettriche (7° comma dell'art. 40 all.11a): ai fini del computo dei previsti 16 anni di servizio sono considerati utili solo i periodi di attività prestati secondo le previsioni di cui al punto 9) dell'accordo sindacale nazionale 27 luglio 1978;

- avvicendamento del personale addetto ai turni continui avvicendati (12° comma dell'art. 40 all. 11a): ai fini del computo dei previsti 18 anni di servizio vengono utilmente considerati tutti i periodi prestati in turni continui avvicendati.

Distinti saluti. Roma, 22 aprile 1986

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Allegato 10c (E) Ex art. 31 - Indennità varie (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 22. Indennità lavoratori addetti ad attività tecniche nelle centrali nucleotermoelettriche in possesso di patenti, abilitazioni, attestati di

idoneità, documentata formazione e qualificazione - Per determinate posizioni di lavoro nelle centrali nucleotermoelettriche sono previste:

- per disposizioni di legge o regolamenti, il possesso di patenti, abilitazioni o attestati di idoneità il cui conseguimento richiede: partecipazione a corsi specifici con superamento di prove finali e tirocinio negli impianti;

- la partecipazione a corsi specifici con superamento di prove finali per l'acquisizione di una documentata formazione e qualificazione.

23. I lavoratori che ricoprono le posizioni di cui sopra sono soggetti agli obblighi inerenti ai suddetti titoli (obbligo di sottoporsi agli esami ed agli adempimenti per il conseguimento e per il rinnovo periodico di patenti, abilitazioni, attestati di idoneità, nonché agli adempimenti richiesti per l'acquisizione e per il mantenimento della documentata formazione e qualificazione).

Sono altresì soggetti all'obbligo di ricoprire per un periodo di 5 e 3 anni - rispettivamente per i lavoratori di cui ai successivi punti a) e b) - posizioni di lavoro, nell'ambito dell'area nucleotermoelettrica, per le quali è richiesto o ritenuto funzionale alla conduzione dell'impianto il titolo acquisito, ferma restando la possibilità di accesso - nel rispetto della normativa contrattuale - a qualificazioni di livello superiore nell'ambito della centrale di appartenenza. Quest'ultimo obbligo non modifica, peraltro, i termini contrattualmente previsti per il diritto di avvicendamento di cui al punto A) dell'art. 40 (allegato 11a).

24. Per compensare tali obblighi i lavoratori in oggetto hanno diritto, sino a quando sono tenuti a mantenere il possesso dei titoli indicati e svolgono attività tecniche per le quali è richiesto o ritenuto funzionale alla conduzione dell'impianto il titolo acquisito, ad una indennità nella misura e nei termini appresso indicati:

a) ai lavoratori in possesso di:

- attestato di 1 a classe di idoneità per la direzione tecnica di impianti nucleotermoelettrici di potenza;

- patente di abilitazione di 1° o 2° grado per la conduzione dell'impianto nucleotermoelettrico di appartenenza;

- iscrizione negli elenchi degli esperti qualificati di radioprotezione di 3° grado;

un'indennità pari al 20% del minimo della categoria di appartenenza per 12 mensilità;

b) ai lavoratori in possesso di documentata formazione e qualificazione, una indennità pari al 12% dei minimo della categoria di appartenenza per 12 mensilità.

La corresponsione di tale indennità decorrerà dalla data di riconoscimento della relativa certificazione ottenuta nel quadro dei programmi addestrativi dell'Ente.

25. Le indennità di cui alle precedenti lettere a) e b) non sono cumulabili tra loro … omissis …

Allegato 10d (E) Verbale di Accordo 31 maggio 1984 tra ENEL e FNLE – FLAEI - UILSP (con le modifiche apportate in sede di rinnovo del C.c.l. ENEL 22 aprile 1986)

Indennità lavoratori addetti ad attività tecniche nelle centrali nucleotermoelettriche in possesso di patenti, abilitazioni, attestati di idoneità, documentata formazione e qualificazione

- Vista la riserva contenuta nel "Nota bene" in calce al paragrafo "Indennità lavoratori addetti ad attività tecniche nelle centrali

nucleotermoelettriche in possesso di patenti, abilitazioni, attestati di idoneità, documentata formazione e qualificazione" dell'art. 31 del C.c.l. 25 gennaio 1983;

- valutati i risultati raggiunti per il personale delle centrali nucleotermoelettriche con la conclusione della prima fase dei lavori della Commissione Paritetica Nazionale per l'individuazione dei livelli professionali;

le Parti concordano quanto segue: 1. I tipi di qualificazione e le posizioni di lavoro che danno titolo alle indennità di cui alle lettere a) e b) del 24° comma dell'art. 31 dei

C.c.l. sono indicati nel documento allegato che fa parte integrante del presente verbale.

2. Le posizioni di lavoro indicate, nel documento allegato, a fianco di ciascun tipo di qualificazione definiscono altresì l'ambito di mobilità consentita dal comma 23° dell'art. 31 durante i periodi di 5 e di 3 anni previsti dal comma stesso.

I limiti temporali di 5 e 3 anni previsti dal comma 23° dell'art. 31 decorrono dalla data di attribuzione delle relative indennità, e cioè:

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- dal 1° febbraio 1983 per i titolari di attestati, patenti ed iscrizioni che danno titolo all'indennità pari al 20% del minimo, ovvero dal primo giorno dei mese successivo al conseguimento di uno di detti titoli, se posteriore alla data sopraindicata;

- dal primo giorno del mese successivo al conseguimento dell'attestato di documentata formazione e qualificazione a seguito del quale è prevista l'assegnazione dell'indennità pari al 12% (nonché quella pari al 6% di cui al successivo punto 4).

3. Ai lavoratori inquadrati in una delle categorie "superiori" di cui all'art. 17 del presente Contratto nonché ai quadri, le indennità di cui al 24° comma dell'art. 31 competono - ricorrendone tutti i presupposti - in misura ridotta e sono pari al 16% (anziché al 20%) ed all'8% (anziché al 12%) del minimo della categoria di appartenenza.

4. Viene istituito un terzo scaglione dell'indennità pari al 6% del minimo della categoria di appartenenza da attribuire agli specialisti di manutenzione meccanica o elettrica con funzioni di coordinamento e agli specialisti di strumentazione, regolazione e automazione a seguito di attestato di partecipazione al corso di fisica sanitaria operativa applicata nonché di partecipazione ad almeno un corso specialistico con complementi di G.Q. e attestato di superamento delle prove finali del corso stesso.

Dato che i suddetti lavoratori sono inquadrati in cat. 131 "superiore", la indennità viene ridotta al 4%. Ai lavoratori di cui al presente punto 4) si applica il vincolo temporale di cui al 23° comma dell'art. 31 è ridotto a 2 anni, ferma restando la possibilità di occupare anche prima di tale termine posizioni di lavoro nell'ambito della Sezione Manutenzione che diano titolo all'indennità pari al 12%.

5. I rinnovi degli attestati e delle patenti hanno luogo con la periodicità e secondo le modalità previste da disposizioni di legge o regolamenti in materia. Con periodicità, di norma quadriennale, si procederà a verificare il mantenimento della documentata formazione e qualificazione riconosciute a seguito dei superamento di prove finali di corsi istituiti dall'ENEL.

6. Restano in vigore le intese in atto alla data del 31 maggio 1984 in merito all'applicazione dei comma 7° art. 40 relativo all'avvicendamento. Successivamente a tale data, all'avvicendamento si applica la regola valida per ogni causa di esclusione dalla scelta (assegnazione di posto di pari inquadramento).

Allegato documento Letto, confermato e sottoscritto.

------****------ Indennità lavoratori addetti ad attività tecniche nelle centrali nucleotermoelettriche, in possesso di patenti, abilitazioni, attestati di idoneità,

documentata formazione e qualificazione

INDENNITA' DI CUI AL PUNTO A) DEL COMMA 24° DELL'ART. 31 (Vedi allegato 10c (E)) (20% del minimo della categoria di appartenenza)

TIPO DI QUALIFICAZIONE POSIZIONI DI LAVORO INTERESSATE

attestato di I classe di idoneità per la direzione tecnica di impianti nucleotermoelettrici di potenza

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle centrali nucleotermoelettriche che in base alla normativa vigente hanno titolo a conseguire l'attestato: Supervisore Tecnico Capi delle Sezioni Esercizio, Reattore e Manutenzione Collaboratori Tecnici e/o Tecnici Specialistici Esperti delle Sezioni sopraindicate

patente di abilitazione di I o II grado per la conduzione dello impianto nucleotermoelettrico di appartenenza

posizioni in turno continuo avvicendato di seguito indicate per le quali il regolamento di esercizio della centrale nucleotermoelettrica di appartenenza prevede il possesso della patente: - Capo Turno - Capo Sala - Operatore Banco reattore - Operatore Termoelettrico

TIPO DI QUALIFICAZIONE POSIZIONI DI LAVORO INTERESSATE

iscrizione negli elenchi degli esperti qualificati di radioprotezione di III grado

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle Sezioni Fisica Sanitaria e Chimica delle centrali nucleotermoelettriche che in base alla normativa vigente hanno titolo a conseguire l'iscrizione: Capo Sezione Fisica Sanitaria e Chimica Collaboratore Tecnico della Sezione Fisica Sanitaria e Chimica Tecnici Specialisti Esperti di Fisica Sanitaria e Chimica

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INDENNITA' DI CUI AL PUNTO B) DEL COMMA 24° DELL'ART. 31 (Vedi allegato 10c (E)) (12% del minimo della categoria di appartenenza)

L'accesso ai corsi di qualificazione sottoelencati, gestiti direttamente o coordinati dall'Unità Addestramento Specialistico della Direzione Produzione e Trasmissione, è subordinato al possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

- ricoprire da almeno due anni una delle posizioni di lavoro indicate nella tabella che segue in corrispondenza di ciascun corso;

- aver ricoperto complessivamente per almeno cinque anni una o più delle posizioni di lavoro indicate nella tabella che segue e ricoprire, al momento dell'accesso al corso, una delle posizioni di lavoro corrispondenti al corso stesso;

- aver frequentato il corso base "impiantistica, radioprotezione ed antinfortunistica" specifico dell'impianto nucleotermoelettrico di appartenenza e ricoprire, al momento dell'accesso al corso, una delle posizioni di lavoro indicate in corrispondenza di ciascun corso.

I suddetti corsi di qualificazione saranno attuati con gradualità in relazione alle esigenze prioritarie connesse all'esercizio degli impianti ed alle eventuali prescrizioni delle competenti Autorità.

TIPO DI QUALIFICAZIONE POSIZIONI DI LAVORO INTERESSATE

attestato di partecipazione al corso di impiantistica nucleare atto a consentire l'ottenimento della patente di abilitazione di I grado per la conduzione di un impianto nucleotermoelettrico della stessa filiera dell'impianto di appartenenza nonché attestato di superamento delle prove finali di detto corso

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito della Sezione Esercizio ed Unità Qualificazione del Personale della centrale nucleotermoelettrica di appartenenza: Capo Sezione Esercizio Collaboratore Tecnico Esercizio Responsabile Unità Qualificazione Personale

attestato di partecipazione al corso di fisica sanitaria atto a consentire l'ottenimento della iscrizione negli elenchi degli Esperti qualificati di radioprotezione di Il grado nonché attestato di superamento delle prove finali di detto corso

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle Sezioni Fisica Sanitaria e Chimica delle centrali nucleo- termoelettriche: - Tecnico Specialista Esperto - Tecnico Specialista - Capo Reparto - Assistente di Reparto

TIPO DI QUALIFICAZIONE POSIZIONI DI LAVORO INTERESSATE

attestati di partecipazione ad almeno due dei seguenti corsi nonché attestati di superamento delle prove finali dei corsi stess(I): secondo livello controlli non distruttivi (completo: Rx + UT + LP) normativa ASME in campo normativa IEEE in campo nucleare strumentazione, regolazione e controllo di impianti nucleotermoelettrici

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle Sezioni Manutenzione delle centrali nucleotermoelettriche: Capo Sezione Collaboratore Tecnico di nucleareSezione Capo Reparto Assistente Tecnico

attestati di partecipazione al corso base di garanzia della qualità nonché di partecipazione al corso specialistico di verifiche ispettive e attestato di superamento delle prove finali di questo ultimo corso

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle Unità G.Q. delle centrali nucleotermoelettriche: Responsabile Unità G.Q. Tecnico Specialista G.Q. Assistente Tecnico G.Q.

(I) Dopo l'acquisizione degli attestati previsti i titolari delle posizioni di lavoro sopraindicati della Sezione Manutenzione e del Reparto

Programmazione possono partecipare a selezioni per posti che si rendano vacanti in entrambe le aree anche prima della scadenza del vincolo di 3 anni di cui al comma 23 e dell'art 31 (c.c.n.l. 21.2.89).

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attestati di partecipazione al corso base di garanzia della qualità nonché di partecipazione al corso specialistico di gestione documentazione e tecniche di banca dati e attestato di superamento delle prove finali di questo ultimo corso1.

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito dei Reparti Programmazione delle centrali nucleotermoelettriche: Capo Reparto Assistente Tecnico

TIPO DI QUALIFICAZIONE POSIZIONI DI LAVORO INTERESSATE

attestati di partecipazione al corso di ingegneria del reattore e gestione del combustibile nucleare nonché di superamento delle prove finali del corso stesso Sezione

posizioni di lavoro di seguito indicate nell'ambito delle Sezioni Reattore delle centrali nucleotermoelettriche: Capo Sezione Collaboratore Tecnico di Capo Reparto Tecnico Specialista

Allegato 10e (E)

Lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali in materia di "personale addetto ad impianti nucleotermoelettrici" In relazione alle intese intercorse in sede di trattative per il rinnovo del C.c.l. 22 aprile 1986, Vi confermiamo la possibilità di identificare - mediante accordi, in sede locale, tra le Direzioni dell'ENEL e le competenti Organizzazioni sindacali -posizioni di lavoro che risultino assimilabili per mansioni a quelle previste nella seconda tabella allegata al verbale sindacale nazionale 31 maggio 1984, ai fini del riconoscimento dell'indennità (12% o 8% del minimo di categoria) di cui al punto b) del comma 24° dell'art. 31, nonché a quelle di cui al punto 4) del citato accordo sindacale nazionale, ai fini dell'erogazione dell'indennità (6% o 4% del minimo della categoria) prevista al punto 4) medesimo. Anche a tali posizioni si applicheranno tutte le previsioni normative che già disciplinano la materia. Distinti saluti. Roma, 21 febbraio 1989

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Art. 11

Formazione 1. Le Parti riconoscono che la valorizzazione professionale delle risorse umane riveste

importanza strategica e a tal fine considerano la formazione una leva essenziale per potenziare il know how delle Aziende e la loro competitività anche a livello internazionale e, nello stesso tempo, per aumentare il grado di soddisfazione e di motivazione dei lavoratori, instaurando un circolo virtuoso di “crescita” e ottimizzazione dei risultati individuali e aziendali, con il raggiungimento di sempre più elevati standard di qualità del servizio e di gradimento dei clienti finali.

2. In considerazione della valenza della formazione, che travalica il perimetro aziendale ed esplica riflessi anche sul “sistema Paese” in termini di sviluppo occupazionale, di contributo al processo di integrazione europea, di efficace osmosi “scuola/lavoro”, il modello formativo deve essere configurato prendendo a riferimento le seguenti linee guida:

- crescita e sviluppo delle competenze professionali delle risorse e adeguamento delle conoscenze/abilità professionali tenuto conto della naturale obsolescenza delle cognizioni - per portarle continuamente “al passo” delle innovazioni tecnologiche ed organizzative;

- accompagnamento e sostegno ai processi di cambiamento e trasformazione organizzativa interessanti il settore a seguito del Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79;

- promozione dell’impiegabilità delle risorse umane, salvaguardando, tra l’altro, la peculiarità di quelle femminili, al fine di garantire alle Aziende la flessibilità necessaria per fronteggiare il dinamismo evolutivo creato dai processi di riposizionamento aziendale;

- promozione e consolidamento di una cultura diffusa in materia di ambiente e sicurezza del lavoro.

3. Le iniziative formative, fatti salvi gli eventuali accordi aziendali vigenti in materia,saranno rivolte:

a) al personale neo assunto, al fine di assicurargli un efficace inserimento in Azienda (formazione d’ingresso);

b) alla generalità del personale, per consentire un apprendimento permanente ed un costante aggiornamento (formazione continua) ;

c) a singoli e gruppi/famiglie professionali, al fine di creare e potenziare figure professionali ritenute strategiche in relazione alle esigenze aziendali (formazione di crescita professionale);

d) al personale interessato da processi di innovazione tecnologica e/o da processi di rilevante ristrutturazione aziendale che comportino sostanziali modifiche nello svolgimento della prestazione lavorativa, per realizzare una effettiva riqualificazione delle competenze /professionalità, in un’ottica di proficuo reimpiego (formazione mirata).

4. L’individuazione del fabbisogno formativo, le modalità e finalità di espletamento, il numero delle ore dedicate, la individuazione della formazione incentivata e finanziata, così come i percorsi formativi completati formeranno annualmente – di norma nel mese di

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novembre, sia per la fase consuntiva dell’anno in corso, sia per la fase preventiva riferita all’anno successivo - oggetto di specifico incontro sindacale, nella comune consapevolezza del ruolo centrale delle risorse umane nell’attuale scenario produttivo in cui sempre più la crescita professionale dei lavoratori costituisce la leva essenziale per lo sviluppo della capacità competitiva delle Aziende.

5. Le Parti convengono, altresì, sulla costituzione di una Commissione paritetica nazionale, alla quale saranno affidati compiti di: esame della normativa vigente, sia nazionale che a livello comunitario; analisi dei fabbisogni formativi del settore; monitoraggio sull’andamento dei progetti di formazione in atto nel settore; promozione presso i Ministeri competenti di iniziative idonee a sostenere le esigenze del settore elettrico; sviluppo congiunto di iniziative formative capaci di rispondere ai fabbisogni reali con particolare riguardo a progetti finalizzati all'inserimento, all'aggiornamento ed alla riqualificazione dei lavoratori in relazione alle innovazioni tecnologiche ed organizzative, nonché alle esigenze richieste dalle politiche di qualità e dal mercato; monitoraggio sulle normative e procedure elaborate dalle varie istituzioni in materia di formazione perché siano coerenti con le esigenze del settore, nonché allo scopo di individuare, in collegamento con le istituzioni interessate, le opportunità e gli incentivi finanziari disponibili a livello europeo, nazionale e territoriale.

6. A far data dal 1° novembre 2001, nelle Aziende che occupano complessivamente più di 500 dipendenti, potrà essere costituita, su richiesta di una delle parti e in sostituzione di quanto previsto dal precedente comma 4, una Commissione paritetica sulla formazione, formata da non più di 6 componenti rispettivamente in rappresentanza congiunta delle organizzazioni sindacali stipulanti il presente contratto ed in rappresentanza della Direzione aziendale con il compito di:

a) verificare a consuntivo il numero dei corsi realizzati nell'anno solare precedente, la loro tipologia, il numero delle giornate di formazione e quello complessivo dei dipendenti coinvolti;

b) esaminare le esigenze formative aziendali, le relative modalità di fruizione, con riferimento alle evoluzioni tecnologiche ed organizzative, alle normative sulla sicurezza, all’apprendimento di nuove procedure e metodologie di lavoro al fine di rispondere in modo adeguato ed efficace alle esigenze di mercato e di qualità;

7. Tenuto conto delle finalità della formazione e dell’interesse primario del lavoratore allo sviluppo delle competenze possedute, le iniziative formative previste ai punti c) e d) del comma 3 del presente articolo possono collocarsi anche al di fuori dell'orario di lavoro senza dar luogo a corresponsioni per lavoro straordinario .

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Art. 12 Pari opportunità

1. Nel rispetto delle disposizioni contenute nella legge 9 dicembre 1977, n. 903, relativa alla

parità uomo-donna; nell’intento di sviluppare iniziative nell’ambito delle previsioni e delle possibilità offerte alla legge 10 aprile 1991, n. 125, sulle azioni positive, in armonia con le ultime raccomandazioni UE a tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro, le Parti convengono di promuovere azioni finalizzate ad individuare e rimuovere eventuali situazioni di ingiustificato ostacolo soggettive ed oggettive che non consentano una effettiva parità di opportunità per l’accesso al lavoro e nel lavoro per uomini e donne.

2. A tal fine, e in affermazione della legge 10 aprile 1991, n. 125, con funzione di studio e di

proposta nei confronti delle Parti stipulanti; in raccordo con l’Osservatorio di settore costituito nell’ambito delle relazioni industriali, viene costituita la Commissione paritetica nazionale sul tema della condizione del lavoro femminile e della realizzazione delle pari opportunità nel settore elettrico.

3. Detta Commissione nazionale, che è composta da 6 membri designati dalle segreterie

nazionali delle OO.SS. stipulanti il presente CCNL, e da 6 membri designati dalle Parti datoriali firmatarie del Contratto, di cui uno con funzioni di coordinamento, ha il compito di: a) promuovere ed effettuare iniziative di studio e di ricerca in generale sulla situazione

del lavoro femminile all’interno delle Aziende; b) promuovere, anche sulla base dei rapporti biennali di cui alla legge 125/91, la

rilevazione statistica periodica, a fini conoscitivi, sulla situazione nelle Aziende del personale femminile nelle diverse posizioni di lavoro nonché il monitoraggio sui relativi percorsi formativi, e di carriera;

c) stimolare le Aziende al varo di progetti di azioni positive; d) svolgere azioni di monitoraggio sui progetti di cui al precedente punto c) attuati in

sede aziendale e su altri argomenti di volta in volta individuati nell’ambito della propria attività.

4. Rientra nelle competenze della Commissione nazionale per le pari opportunità la

promozione di iniziative rivolte a creare effettiva pari dignità delle persone, in particolare, per prevenire e rimuovere eventuali fenomeni di molestie sessuali e lesioni delle libertà personale del singolo lavoratore/lavoratrice, nonché l’eventuale elaborazione di un codice di condotta sulla tutela delle persone nel mondo del lavoro valevole per tutte le Aziende.

5. Sono confermati gli organismi paritetici di livello non nazionale aventi funzioni di

raccordo informativo e di assistenza nei confronti delle Commissioni nazionali costituite ai sensi della precedente contrattazione collettiva.12 Le Parti, per quanto di loro competenza, promuoveranno la creazione di analoghi organismi nelle Aziende che occupino più di 150 dipendenti a tempo indeterminato ove tali organismi non siano presenti.

6. Fermo restando quanto previsto dalle vigenti disposizioni di legge in materia di permessi

o aspettative legati agli eventi di maternità, le Aziende promuoveranno – ove necessarie – le attività di aggiornamento per favorire il reinserimento delle lavoratrici al loro rientro in servizio al termine del periodo di assenza per maternità e per altre fattispecie previste.

12 Vedi allegato 12a, 12b, 12c.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 72

7. Ove necessario in relazione ad eventuali cambiamenti di ruoli anche per ristrutturazione

aziendale ed in raccordo con le proposte formulate dalle Commissioni Pari Opportunità – ove esistenti - le Aziende realizzeranno misure atte a favorire effettive pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale per le lavoratrici.

8. Sono fatti salvi i protocolli e le normative aziendali presenti nelle singole Aziende alla

data di entrata in vigore del presente contratto in materia di pari opportunità.

Nota a verbale Tutela della dignità degli uomini e delle donne sul posto di lavoro.

Le Parti nel considerare quanto previsto dalla raccomandazione della Unione Europea n. 31 del 27 febbraio 1991 e la risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 febbraio 1994 in materia di molestie sessuali, promuoveranno azioni intese a prevenire comportamenti che offendano la dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro. Le Parti attueranno politiche di prevenzione ed informazione nei confronti di ogni forma di discriminazione e molestia sessuale, affermando il diritto di tutti i lavoratori e lavoratrici a vivere in un ambiente di lavoro sicuro e favorevole alle relazioni umane nel rispetto della dignità di ciascuna donna e di ciascun uomo nell’espletamento dei propri compiti.

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Allegato 12a(E) Protocollo sulle Pari Opportunita' (c.c.n.l. ENEL 26/7/91) 1. Nel confermare il puntuale adempimento delle disposizioni contenute nella Legge 9 dicembre 1977, n. 903, relativa alla parità

uomo-donna, e nella Legge 10 aprile 1991, n. 125 sulle azioni positive, ed in armonia con la raccomandazione CEE del 13 dicembre 1984, n. 635 sulla promozione di azioni positive a favore delle donne, con la risoluzione del Consiglio CEE del 29 maggio 1990 sulla tutela della dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro, e con le iniziative intraprese in materia a livello europeo e nazionale, le Parti convengono di promuovere azioni finalizzate ad individuare e rimuovere eventuali situazioni di ingiustificato ostacolo, soggettive od oggettive, che non consentano alle donne un'effettiva parità di opportunità al lavoro e nel lavoro. Le Parti convengono inoltre di adoperarsi affinché vengano poste in essere le condizioni idonee ad impedire il verificarsi di comportamenti lesivi della dignità e libertà dei singoli e a favorire lo sviluppo di corretti rapporti nell'Ente.

2. A tal fine verranno programmati specifici incontri periodici tra le Parti allo scopo di agevolare l'acquisizione di informazioni e promuovere studi e ricerche per rendere possibile un pari sviluppo professionale, anche sulla base delle indicazioni ed elle proposte formulate dalla Commissione di cui al successivo 6° comma, onde pervenire ad intese in materia. In tale prospettiva potranno essere progettate azioni di formazione e qualificazione, con particolare riferimento, ad esempio, ad aree di attività ad alta innovazione tecnologica, nonché ad aree di servizi.

3. In materia di politica degli orari e di permessi retribuiti e non, nonché in materia di ambiente di lavoro, le Parti, pur richiamandosi alle vigenti norme legislative e dalle specifiche previsioni contrattuali, evidenziano l'opportunità che vengano valutate con particolare sensibilità le richieste di permesso che fossero avanzate per comprovate esigenze di carattere familiare anche con riferimento agli orientamenti CEE ed all'evoluzione del quadro normativo (I).

4. Le Parti, riconoscendo il valore sociale della maternità, convengono di garantire la corresponsione dell'intera retribuzione durante il periodo di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio, nonché la corresponsione della retribuzione ridotta nella misura del 45% per il primo mese e del 40% per il secondo e terzo mese di astensione facoltativa dal lavoro prevista dall'art. 7 della Legge 30 dicembre 1971, n. 1204(II).

5. Le Parti convengono, altresì, di estendere ai vedovi il beneficio già contrattualmente riconosciuto alle vedove in materia di agevolazioni tariffarie sui consumi di energia elettrica(III).

6. Sempre nell'intento di valorizzare la presenza femminile nei luoghi di lavoro, e al fine di continuare l'attività svolta dalla Commissione, istituita dall'Ente di intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è confermata la "Commissione nazionale paritaria per le pari opportunità nell'ENEL". Tale Commissione - alla quale sono affidati compiti di studio e di proposizione nei confronti delle Parti, ai fini delle conseguenti iniziative - è composta da sei membri designati dalle Segreterie nazionali delle tre Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e da sei membri designati dall'ENEL, di cui uno con funzioni di Presidente.

7. La Commissione nazionale potrà avvalersi - per migliorare la conoscenza delle realtà locali - dell'assistenza di delegazioni, aventi funzione di raccordo informativo.

Tale funzione si esplica attraverso la proposizione di temi ed argomenti di interesse in materia di pari opportunità, da sottoporre alle valutazioni della Commissione nazionale, alla cui esclusiva competenza è demandata la formulazione di proposte nei confronti delle Parti.

8. Tali delegazioni sono costituite da tre componenti designati dalle tre Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale e da tre componenti di nomina aziendale, di cui uno con funzioni di .coordinatore/coordinatrice.

9. Le delegazioni, sono istituite in tutte le Regioni, salvo che per la Regione Trentino Alto Adige, nella quale sono istituite due delegazioni per le Province autonome di Trento e Bolzano.

10. I membri della Commissione nazionale e delle delegazioni regionali potranno usufruire di permessi retribuiti per le riunioni sia della Commissione nazionale sia delle delegazioni citate. Per lo svolgimento di specifici compiti affidati dalla Commissione nazionale (ad esempio, contatti con organismi locali) al coordinatore/coordinatrice potranno essere concessi permessi retribuiti in misura non superiore a 40 ore all'anno.

11. Ai predetti membri della Commissione nazionale e delle delegazioni regionali viene riconosciuto un trattamento equivalente a quello previsto dal 5° comma dell'art. 3 per le ore occorrenti al raggiungimento della località in cui si svolgono le riunioni e per il ritorno(IV).

12. Le riunioni delle delegazioni regionali - che non potranno superare il numero di 10 all'anno - dovranno essere convocate dal coordinatore/coordinatrice, previe intese con il Presidente della Commissione nazionale.

13. Le spese per il funzionamento della Commissione e delle delegazioni saranno a carico dell'ENEL, così come i rimborsi delle spese sostenute dai componenti gli organismi citati.

(I) Vedasi art. 28, comma 3 (c.c.n.s.) (II) Vedasi art. 31, comma 3 (c.c.n.s.) (III) Vedasi Appendice 12 (IV) Art. 43 comma 3 (c.c.n.s.)

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 74

Allegato 12b (E)

Lettera ENEL a OO.SS. allegata contratto 23.4.96 Spettabili Segreterie Nazionali

FNLE - FLAEI - UILSP Loro Sedi

Oggetto: Pari Opportunità. In riferimento agli approfondimenti intervenuti nel corso delle trattative per il rinnovo del C.c.l. 26 luglio 1991, Vi comunichiamo quanto segue:

- rileviamo, anzitutto, la valutazione circa il fatto che le pari opportunità rappresentano - considerata l'evoluzione già intervenuta sul pano della tutela normativa - un problema di carattere essenzialmente culturale e che pertanto la reale criticità della questione femminile consiste nel difficile, ancorché necessario, passaggio dalle enunciazioni ai modelli comportamentali effettivamente agiti in azienda;

- ciò premesso, oltre a ribadire la volontà di piena adesione a tutti i riferimenti legislativi citati nel Protocollo sulle pari opportunità, teniamo a precisare che sarà considerato, quale importante punto di riferimento, anche il IV Programma di azione positiva dell'Unione Europea;

- nel confermare, ovviamente, gli impegni contenuti nel Protocollo di cui al C.c.l 26 luglio 1991, diamo assicurazione che sarà nostra cura favorire il rispetto di quanto precisato al comma 2 dello stesso, relativamente all'effettuazione di “specifici incontri periodici tra le Parti” sulla materia; in particolare, sarà effettuato un incontro ad inizio d'anno, teso a prospettare possibili aree di approfondimento ad opera della Commissione, ed un eventuale incontro durante l'anno per verificane l'andamento dei lavori;

- dichiariamo altresì che si provvederà ad effettuare una ricognizione delle iniziative in corsa e che gli sviluppi futuri relativi sia a quanto censito che a nuove attività, dovranno essere realizzati secondo una logica il più possibile progettuale e professionale, al fine di garantire una effettiva e verificabile finalizzazione delle azioni stesse, coerente con gli orientamenti formulati dalle Parti;

- condividiamo, inoltre, l'opportunità di dare maggiore impulso ed efficacia all'attività delle delegazioni regionali, da svolgersi comunque in stretto collegamento con la Commissione Nazionale e nel rispetto degli indirizzi da questa espressi. In caso di prolungata assenza di convocazione delle delegazioni regionali, la Direzione si riserva le più opportune iniziative per il ripristino della attività delle stesse;

- esprimiamo disponibilità a realizzare, ove necessario, brevi corsi di aggiornamento per le donne alla ripresa del servizio dopo l'assenza per maternità e puerperio, al fine di facilitarne il più proficuo reinserimento nell'attività lavorativa, soprattutto qualora siano intervenute modifiche organizzative o significative innovazioni tecnologiche;

- confermiamo, infine, che provvederemo a fornirVi i dati relativi alla presenza femminile in azienda rilevanti agli effetti della tematica della pari opportunità

Distinti saluti.

Allegato 12C (F) Ex art. 2 - Pari Opportunita' (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1 ÷ 5 … omissis …

6. Ove costituite, ai sensi del presente articolo, le Commissioni aziendali saranno composte da tre membri designati dalle OO.SS. locali stipulanti il presente CCNL e da tre membri in rappresentanza dell'Azienda, di cui uno con funzioni di coordinamento.

7. Per i componenti le Commissioni aziendali che fossero costituite, i permessi retribuiti potranno essere concessi nella misura massima di 4 ore all'anno ciascuno.

8. È, inoltre, prevista la possibilità, per i componenti sia della Commissione nazionale sia delle Commissioni aziendali, di fruire dei permessi sindacali nell'ambito del monte ore contrattualmente previsto.

9 ÷ 14 … omissis …

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 75

Art. 13

Apprendistato 1. Per la disciplina dell’apprendistato si fa riferimento alle norme di legge vigenti in materia,

fermo restando quanto previsto dalle norme del presente contratto. 2. L’assunzione dell’apprendista ha luogo con un periodo di prova di 30 giorni; detto

periodo sarà ridotto della metà qualora si tratti di apprendista che nel corso di precedente rapporto abbia frequentato corsi formativi inerenti il profilo professionale da conseguire.

3. Il periodo di prova verrà computato sia agli effetti della durata dell’apprendistato sia agli

effetti dell’anzianità di servizio. 4. Il contratto di apprendistato può riguardare ciascuna delle qualifiche previste nelle

categorie superiori alla C2. 5. La durata massima del contratto sarà non inferiore a diciotto mesi e non superiore:

a) a quattro anni, per lavoratori con titolo di studio non superiore a quello della scuola dell’obbligo;

b) a quarantadue mesi, per lavoratori con titolo di studio pari alla scuola dell’obbligo più un corso generico di formazione professionale;

c) a trentotto mesi, per lavoratori con diploma di scuola media superiore; d) a trentadue mesi per lavoratori con diploma universitario di laurea breve; e) a ventisei mesi per lavoratori con laurea universitaria.

6. I predetti titoli di studio si intendono inerenti alla qualifica professionale da acquisire. 7. La retribuzione degli apprendisti sarà composta da: minimo tabellare ed ex-indennità di

contingenza della categoria corrispondente alla qualifica professionale da acquisire e verrà corrisposta con la seguente progressione: - 1° metà del periodo 80%; - 2° metà del periodo 90%.

8. L’addestramento dell’apprendista, secondo quanto previsto dalle norme vigenti in

materia, deve essere supportato da iniziative di formazione esterna. 9. Per la partecipazione a tali iniziative è destinato un monte ore di 120 ore annue retribuite,

ridotto ad 80 ove l’apprendista sia in possesso di titolo di studio correlato alla qualifica da conseguire o di attestato di qualifica professionale idoneo rispetto all’attività da svolgere.

10. I contenuti delle attività formative ed i relativi aspetti operativi saranno definiti, in

attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente, con apposita intesa tra le Parti. 11. Durante il periodo di apprendistato le Aziende cureranno che l’addestramento e la

formazione siano coerenti con quanto stabilito dalla sopra richiamata intesa. 12. Il periodo di ferie degli apprendisti è pari a 20 giorni lavorativi.

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13. Al termine dell’apprendistato l’apprendista sostiene le prove di idoneità previste dalle norme legislative e, in caso di esito favorevole, viene inserito in Azienda e nei suoi confronti viene applicata la normativa prevista dal sistema classificatorio di cui all’art. 21 (“classificazione”).

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Art. 14

Contratto di formazione e lavoro 1. Per la disciplina dei contratti di formazione e lavoro e dei contratti di inserimento, si

richiamano, le disposizioni degli Accordi Interconfederali tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 18 dicembre 1988 e del 31 gennaio 1995, riportati in allegato al presente CCNL.

2. E’ fatta salva la disciplina collettiva in atto derivante da contrattazione collettiva di livello

nazionale13.

13 Allegati 14a - 14b

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Allegato 14 a (F) Ex art. 8: Assunzioni con contratto di formazione e lavoro (C.c.n.l. Federelettrica 9/7/96) Procedura di verifica di conformità 25. Ai sensi dell'art. 9 della legge n. 169/91 e dell'art. 16 della legge n. 451/94, non sono soggetti

all'approvazione della Commissione centrale per l'impiego i progetti conformi alle norme del presente accordo.

26. I progetti devono essere comunicati dal datore di lavoro all'Ufficio Regionale del Lavoro territorialmente competente, che ne accerterà la conformità al presente accordo, con l'indicazione del numero dei Contratti di formazione che si intendono stipulare.

27. Copia del presente articolo verrà, pertanto, notificata a cura delle parti al Ministero del Lavoro ed alla Commissione Centrale per l'Impiego, ai fini del formale recepimento da parte del Ministero per la conformità dei suoi contenuti alla disciplina legislativa del Contratto di formazione e lavoro.

Tipologia, durata del Contratto e attività formativa 28. La determinazione dei tempi e delle modalità delle attività di formazione e lavoro saranno coerenti con

il livello di qualificazione al quale tende il Contratto di formazione.

Ai fini delle vigenti disposizioni di legge si considerano:

a) "elevate", le professionalità inquadrate nel gruppo A di cui alla classificazione del personale del presente CCNL;

b) "intermedie", le professionalità inquadrate nei Gruppi B e C;

c) "contratti di formazione per l'inserimento professionale" quelli attraverso i quali si adegua la capacità professionale del lavoratore al contesto produttivo ed organizzativo aziendale, con riferimento alle mansioni di cui ai gruppi A, B e C .

Il Contratto di formazione e lavoro non può essere stipulato per mansioni per le quali è previsto come inquadramento finale la cat. C2.

29. Si considerano conformi alla presente regolamentazione:

- i progetti che, per i Contratti di formazione e lavoro finalizzati all'acquisizione di professionalità elevate come definite al punto a) del comma precedente , prevedono 130 ore di formazione da effettuarsi in luogo della prestazione lavorativa, e una durata non superiore a 24 mesi;

- i progetti che, per i Contratti di formazione e lavoro finalizzati all'acquisizione di professionalità intermedie come definite al punto b) del comma precedente, prevedono 80 ore di formazione da effettuarsi in luogo della prestazione lavorativa e una durata non superiore a 24 mesi;

- i progetti preordinati alla stipulazione di Contratti di formazione per l'inserimento professionale, di cui al punto c) del comma precedente che prevedono 20 ore di formazione e una durata non superiore a 12 mesi. La formazione dovrà concernere la disciplina del rapporto di lavoro, l'organizzazione del lavoro e la prevenzione ambientale e antinfortunistica.

Rapporto di lavoro 30. Al rapporto di formazione e lavoro si applicano tutte le disposizioni regolanti il rapporto di lavoro del

personale a tempo indeterminato, salvo quanto diversamente previsto di seguito nel presente articolo. Periodo di prova 31. Il Contratto di formazione può prevedere un periodo di prova la cui durata sarà pari a:

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- 1 mese di prestazione effettiva per i Contratti di durata fino a 12 mesi;

- mesi di prestazione effettiva per i Contratti di durata fino a 24 mesi. Inquadramento e trattamento economico 32. Il livello di inquadramento può essere inferiore di una categoria a quella spettante, in applicazione del

CCNL, ai lavoratori con Contratto di lavoro a tempo indeterminato che svolgano mansioni o funzioni corrispondenti a quelle assegnate al giovane assunto con Contratto di formazione e lavoro. Ai giovani assunti con Contratto di formazione e lavoro, verrà riconosciuto un trattamento retributivo corrispondente ai minimi tabellari e ai valori dell'ex indennità di contingenza previsti dal CCNL per la categoria di inquadramento indicata nel progetto di formazione e lavoro.

33. Ai lavoratori con Contratto di formazione e lavoro non saranno applicate le disposizioni previste dal CCNL in materia di agevolazioni tariffarie sul consumo di energia elettrica.

Trattamento di malattia ed infortunio 34. Superato il periodo di prova, in caso di una o più interruzioni del servizio dovute a malattia o infortunio

non sul lavoro il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo pari a 2 mesi continuativi o 60 giorni di calendario anche non continuativi nell'arco della durata del rapporto, per i Contratti fino a 12 mesi; il periodo complessivo di conservazione del posto è pari a 4 mesi continuativi o 120 giorni di calendario anche non continuativi nell'arco della durata del rapporto, per i Contratti fino a 24 mesi.

I periodi di conservazione del posto previsti nel precedente capoverso sono ridotti proporzionalmente nel caso di Contratti aventi durata rispettivamente inferiore a 12 e 24 mesi.

35. È ammessa la sospensione del decorso della durata del Contratto di formazione lavoro anche sulla base di quanto previsto dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 149 dell'8/4/1993 nelle seguenti ipotesi:

- malattia e infortunio;

- maternità;

- servizio di leva o richiamo alle armi;

- aspettativa per funzioni pubbliche elettive;

- aspettativa per cariche sindacali;

- art. 10 legge n. 300/70.

36. Ai lavoratori assunti con Contratto di formazione e lavoro non vengono riconosciuti per la durata del rapporto di formazione i giorni di permesso retribuito previsti per il personale a tempo indeterminato a compensazione ed in luogo delle festività civili e religiose soppresse di cui all'art. 24 del presente CCNL(I); gli stessi, ove studenti, hanno diritto a fruire delle sole agevolazioni previste dall'art. 10 della legge n. 300/ 1970.

Alla scadenza del Contratto di formazione e lavoro il datore di lavoro provvede alle certificazioni e/o attestati previsti dalle disposizioni legislative vigenti.

37. Al dipendente che venga confermato, è riconosciuto il trattamento normativo ed economico proprio della categoria di inquadramento relativa alle mansioni affidate.

Dichiarazione a verbale

Nei casi in cui le Aziende procedano ad assunzioni tramite selezioni private, le quote di riserva di cui all'art. 25 della legge n. 223/ 1991, non operano - in attuazione di quanto stabilito dal 2° comma di detto articolo 25 - per le qualifiche inserite nelle categorie di inquadramento riguardanti i quadri, il personale dei gruppi A e B nonché quello per il quale è richiesta all'atto dell'assunzione una specializzazione.

(I) contratto collettivo di settore: art. 27, comma 11

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Allegato 14 b (E)

Verbale sindacale ENEL/OO.SS. del 17 luglio 1997 – Contratti Formazione lavoro (laureati) (Con ENEL non è mai stato stipulato un accordo quadro relativo ai CFL. Pertanto per ogni assunzione deve essere stipulato specifico accordo soggetto ad approvazione dei competenti Ministeri, gli accordi allegati sono solo un esempio) … omissis … Le Parti tenuto conto: - delle determinazioni dell'ENEL che prevedono, per il reperimento di personale laureato, il ricorso anche alla stipula di Contratti di

Formazione e Lavoro nell'ottica di convertirli in Contratti a tempo indeterminato, nei limiti previsti dai piani annuali di assunzione;

- che l'ENEL procederà all'individuazione dei nominativi con i quali stipulare i contratti, avvalendosi di una metodologia selettiva mirata, fondata su colloqui di valutazione, finalizzati a verificare il possesso delle capacità e dei requisiti professionali e attitudinali ritenuti indispensabili per un proficuo inserimento in azienda, in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa interna in materia di assunzioni di personale laureato;

- della disciplina legislativa che regola i Contratti di Formazione e Lavoro ed in particolare delle Leggi: 19.12.1984, n. 863; 11.4.1986, n. 113; 26.7.1988, n. 291; 29.12.1990, n. 407; 1.6.1991, n. 169; 19.7.1994, n. 451; legge di recente approvata e in fase di pubblicazione;

- dell'importanza che lo strumento Contratto Formazione Lavoro assume per la promozione dell'occupazione giovanile.

Convengono che la disciplina applicativa del Contratto di Formazione e Lavoro per il personale laureato, nell'ambito dell'ENEL, a partire dalla data di stipula del presente accordo viene definita nei seguenti termini:

1. II trattamento economico e normativo da applicare è quello di cui al vigente Contratto Collettivo di Lavoro per i dipendenti elettrici dell'ENEL, con le precisazioni di cui al documento allegato che fa parte integrante del presente verbale. In particolare i titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro, all'atto dell'immissione in Azienda, saranno inquadrati in categoria A1 e cioè nella stessa categoria nella quale è contrattualmente previsto l'inquadramento iniziale del personale laureato assunto con rapporto a tempo indeterminato. Dopo 6 mesi dalla stipula dei Contratto di Formazione e Lavoro, sarà attribuita ai contrattisti che abbiano superato il previsto periodo di prova la categoria A1 s, così come previsto contrattualmente per i laureati assunti a tempo indeterminato

2. I Contratti di Formazione e Lavoro avranno la durata di 24 mesi.

3. Attività di Formazione

- L'ENEL applicherà ai titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro la vigente normativa contrattuale in materia di inserimento e formazione dei personale laureato neo-assunto a tempo indeterminato, normativa che prevede un periodo di formazione di durata superiore a quella di legge e dell'Accordo Interconfederale 31.1.1995.

- I periodi formativi avranno struttura modulare e saranno differenziati in relazione alla tipologia di laurea, alla qualifica di destinazione e all'Area di inserimento dei titolari dei contratti.

Letto, confermato e sottoscritto Allegato all’accordo sindacale 17/7/97 (ENEL) 1) Trattamento economico II trattamento economico dei titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro è costituito come segue:

1.1) retribuzione: è formata dal minimo di stipendio o paga proprio delle categorie di inquadramento iniziale e successiva - come individuate al punto 1) dell'accordo - e dalla corrispondente indennità di contingenza;

1.2) altri emolumenti economici: in relazione alle mansioni affidate, trovano applicazione gli istituti previsti per i lavoratori a tempo indeterminato, eccezion fatta per le clausole contrattuali legate alla continuità del rapporto di lavoro ovvero incompatibili con la funzione del Contratto di Formazione e Lavoro e/o con la sua prefissata durata temporale.

In particolare, non trovano applicazione:

a) i supplementi dei minimi (art. 17 C.c.l.) (c.c.n.s. soppresso);

b) gli aumenti biennali (art. 26 C.c.l.) (c.c.n.s. art. 36);

c) il rimborso spese istruzione figli (art. 32 C.c.l.) (c.c.n.s. soppresso).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 81

2) Trattamento normativo 2.1) Trovano applicazione le norme di cui al Contratto Collettivo di Lavoro per i dipendenti elettrici dell'ENEL, salvo quelle non compatibili

con il Contratto di Formazione e Lavoro ovvero connesse al rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

In particolare non trovano applicazione:

a) l'istituto dell'aspettativa (art. 9 e 11 C.c.l) (c.c.n.s. artt. 28 e 32);

b) la normativa di cui all'art. 13 C.c.l. (c.c.n.s. art. 34) (lavoratori sottoposti a procedimento penale), ad eccezione di quanto previsto dal 1° comma nei limiti della durata del Contratto di Formazione e Lavoro;

c) le disposizioni, contenute nell'art. 20 C.c.l. (c.c.n.s. art. 30), relative ai permessi per la preparazione agli esami (commi 1°, 3° 4° e DV), nonché quelle contenute nell'art. 21 C.c.l.

d) le disposizioni in materia di "Carriera del personale" (art. 24 C.c.n.s. art. 21) e di "Quadri" (art. 18 C.c.l.) (c.c.n.s. art. 22);

e) le norme relative, all'alloggio (c.c.n.s. art. 44 );

f) le disposizioni in materia di permessi di cui all'art. 38 C.c.l. (c.c.n.s. art. 26);

g) quanto contenuto negli articoli 42 (Risoluzione del rapporto di lavoro) (c.c.n.s. art. 48) e 43 (Preavviso - Trattamento sostitutivo) (c.c.n.s. art. 47);

h) le disposizioni, contenute nell'art. 47 C.c.l. (c.c.n.s. art. 5), relative all'attività sindacale a tempo pieno, a tempo definito e permessi sindacali.

2.2) I titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro sono soggetti ad un periodo di prova pari a sei mesi.

2.3) Il trattamento di malattia ed infortunio non sul lavoro dei titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro è regolato come segue, in sostituzione della normativa contenuta nell'art. 11 C.c.l. (c.c.n.s. art. 32).

In caso di assenza per malattia od infortunio non sul lavoro regolarmente accertati, il lavoratore non in prova ha diritto alla conservazione del posto per un periodo complessivo di 180 giorni di calendario.

Tale termine di comporto si applica anche nei casi di pluralità di episodi morbosi ed indipendentemente dalla durata dei singoli intervalli.

Per il predetto periodo di conservazione del posto (180 giorni) verrà erogata l'intera retribuzione di cui al punto 1.1).

Fermi restando i termini di comporto sopra previsti, qualora l'assenza sia dovuta ad incapacità conseguente ad infortunio sul lavoro od a malattia contratta a causa di servizio, al lavoratore verrà corrisposta la retribuzione intera di cui al punto 1.1) sino alla guarigione clinica, nei limiti, peraltro, della durata del Contratto di Formazione e Lavoro. Quanto il lavoratore abbia diritto di percepire per atti assicurativi, di previdenza o assistenziali, anche di legge, sarà computato in conto del trattamento anzidetto, fino al limite dell'intera retribuzione e l'eventuale eccedenza sarà corrisposta al lavoratore.

2.4) Sono inoltre applicabili le disposizioni contenute nei commi 6°, 7° e 8° dell'art. 11 (c.c.n.s. art. 32).

2.5) Nei casi di assenze dovute a servizio militare o a richiamo alle armi o a gravidanza e puerperio, intervenute durante il Contratto di Formazione e Lavoro, il contrattista verrà ammesso a sostenere il previsto colloquio di verifica di idoneità, propedeutico all'assunzione a tempo indeterminato, solo dopo aver completato l'effettiva prestazione formativo-lavorativa di 24 mesi stabiliti come durata del Contratto stesso.

3) Trattamento previdenziale ed assistenziale I titolari dei contratti saranno iscritti sin dall'assunzione al Fondo di previdenza elettrici ai sensi dell' 8° comma, art. 1, legge 11.4.1986, n. 113. I contributi a carico dei medesimi saranno determinati in base alle disposizioni vigenti.

Ai sensi del comma 13°, art. 3, legge 19.12.1984, n. 863, i titolari dei contratti hanno diritto alle prestazioni sanitarie previste dalla legge 23.12.1978, n. 833, e successive modificazioni e integrazioni nonché - attraverso apposite convenzioni stipulate tra le Regioni e l'INAIL - alle prestazioni da queste erogate.

Ai titolari dei contratti si applicano le coperture assicurative previste dall'art. 30 C. c. l. (c.c.n.s. art. 52).

I titolari dei contratti, ai sensi del punto 6.4 dello Statuto dell'Associazione ARCA, sono considerati soci aderenti di tale Associazione per tutta la durata del Contratto Formazione e Lavoro. 4) Trasformazione del rapporto di Formazione e Lavoro in rapporto a tempo indeterminato La trasformazione del rapporto di Formazione e Lavoro in rapporto a tempo indeterminato avverrà previo accertamento con esito positivo, da effettuarsi mediante colloquio di verifica di idoneità, del grado di professionalità acquisita.

Per i Contratti di Formazione e Lavoro trasformati in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il periodo di formazione e lavoro è computato nell'anzianità di servizio agli effetti contrattuali, ad eccezione dei supplementi dei minimi e degli aumenti biennali.

All'atto dell'assunzione, detti lavoratori saranno inquadrati nella categoria AS.

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5) Mancata trasformazione del rapporto di Formazione e Lavoro in rapporto a tempo indeterminato Qualora il Contratto di Formazione e Lavoro non sia trasformato alla sua scadenza in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, al lavoratore sarà corrisposta, in aggiunta alle spettanze di legge e di contratto, una somma pari a due mensilità di retribuzione quale definita al punto 1.1). Verbale sindacale 9 giugno 1995 Contratto Formazione Lavoro (Diplomati) tra ENEL e FNLE – FLAEI – UILSP Nazionali Le Parti tenuto conto: - delle determinazioni dell'ENEL che prevedono, per il reperimento di personale in possesso di diploma di Scuola Media Superiore e di

diploma di qualifica da Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato (IPSIA), il ricorso anche alla stipula di Contratti di Formazione e Lavoro nell'ottica di convertirli in Contratti a tempo indeterminato, nei limiti previsti dai piani annuali di assunzione;

- che l'ENEL procederà all'individuazione dei nominativi con i quali stipulare i contratti tramite procedura concorsuale e dando adeguata pubblicità alla stessa analogamente a quanto previsto dalla normativa interna sulle assunzioni a tempo indeterminato;

- della disciplina legislativa che regola i Contratti di Formazione e Lavoro ed in particolare delle Leggi: 19.12.1984, n. 863; 11.4.1986, n. 113; 26.7.1988, n. 291; 29.12.1990, n. 407; 1.6.1991, n. 169 e 19.7.1994, n. 451;

- dell'importanza che lo strumento Contratto Formazione Lavoro assume per la promozione dell'occupazione giovanile. Convengono che la disciplina applicativa del Contratto di Formazione e Lavoro, nell'ambito dell'ENEL, a partire dalla data di stipula del presente accordo viene definita nei seguenti termini: 1. II trattamento economico e normativo da applicare è quello di cui al vigente Contratto Collettivo di Lavoro per i dipendenti elettrici

dell'ENEL (ora c.c.n.s.), con le precisazioni di cui al documento allegato che fa parte integrante del presente verbale.

2. I Contratti di Formazione e Lavoro avranno la durata di 24 mesi sia per i possessori di Diploma di Scuola Media Superiore sia per i possessori di Diploma di qualifica IPSIA.

3. I titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro saranno inquadrati in categoria B2s se diplomati di Scuola Media Superiore ed in categoria C1 se possessori di diploma di qualifica IPSIA.

4. Attività di Formazione

- L'ENEL si riserva di sottoporre i titolari dei Contratti di Formazione e Lavoro ad azioni formative coerenti con quelle previste dalla vigente normativa contrattuale per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato di pari scolarità, fermo restando il limite minimo di 120 ore previsto, in conformità alle disposizioni di legge, dai Progetti di massima di volta in volta inoltrati dall'ENEL al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

- I periodi formativi avranno struttura modulare e saranno differenziati in relazione al tipo di titolo di studio e all'Area di inserimento dei titolari dei contratti.

Letto, confermato e sottoscritto Documento allegato all’accordo 9.6.95 1) Trattamento economico (vedi allegato all’accordo precedente) … omissis … In particolare, non trovano applicazione:

a) i supplementi dei minimi (art. 17 C.c.l.) (c.c.n.s. soppresso);

b) gli aumenti biennali (art. 26 C.c.l.) (c.c.n.s. art. 36);

c) l'indennità Capo Formazione (13° e 14° comma art. 31 C.c. l.) (c.c.n.s. art. 40);

d) il rimborso spese istruzione figli (art. 32 C.c.l.) (c.c.n.s. soppresso). 2) Trattamento normativo (vedi allegato all’accordo precedente) … omissis … 2.5) Nei casi di assenze dovute a servizio militare o a richiamo alle armi o a gravidanza e puerperio, intervenute durante il Contratto di

Formazione e Lavoro, il contrattista verrà ammesso a sostenere gli accertamenti di idoneità previsti al termine del Contratto e

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 83

propedeutici all'assunzione a tempo indeterminato a condizione che sia stato superato almeno il 50% della durata del Contratto stesso.

3) Trattamento previdenziale ed assistenziale (vedi allegato all’accordo precedente) … omissis … 4) Trasformazione del rapporto di Formazione e Lavoro in rapporto a tempo indeterminato (vedi allegati all’accordo precedente) … omissis… All'atto dell'assunzione, detti lavoratori saranno inquadrati:

a) in categoria B1, se diplomati di Scuola Media Superiore;

b) in categoria CS, se possessori di diploma di qualifica IPSIA. Entro un periodo massimo pari a 6 mesi per i diplomati di Scuola Media Superiore, saranno assegnate mansioni di categoria B1s ed entro un periodo massimo di ulteriori 6 mesi mansioni di categoria BS; per i possessori di diploma di qualifica IPSIA entro un periodo massimo di 12 mesi saranno assegnate mansioni di categoria B2; in entrambi i casi previo accertamento, con esito positivo, mediante colloquio, del grado di professionalità acquisita. 5) Mancata trasformazione del rapporto di Formazione e Lavoro in rapporto a tempo indeterminato Qualora il Contratto di Formazione e Lavoro non sia trasformato alla sua scadenza in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, al lavoratore sarà corrisposta, in aggiunta alle spettanze di legge e di contratto, una somma pari a due mensilità di retribuzione quale definita al punto 1.1).

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Art. 15 Contratto di lavoro a tempo parziale

1. Il rapporto di lavoro a tempo parziale può determinarsi, in posizioni compatibili con

l’istituto, o mediante assunzione o per effetto della trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno.

2. Il lavoro a tempo parziale può essere di tipo:

a) orizzontale, quando la riduzione di orario rispetto al tempo pieno è prevista in relazione all’orario normale giornaliero di lavoro;

b) verticale, quando risulti previsto che l’attività lavorativa sia svolta a tempo pieno, ma

limitatamente a periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell’anno;

c) misto, quando la prestazione si realizza secondo una combinazione delle modalità

sopraindicate, che contempli giornate o periodi a tempo pieno alternati a giornate o periodi a orario ridotto o di non lavoro.

3. Fatte salve le esigenze tecnico-organizzative, l’azienda valuterà l’accoglimento di

richieste per la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo parziale. In caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale, lo stesso potrà anche avere durata predeterminata che, di norma, non sarà inferiore a 6 mesi e superiore a 24 mesi. La relativa comunicazione all’interessato sarà fornita entro 45 giorni dalla richiesta. In tal caso è consentita, ai sensi dell’art.23 della legge 28 febbraio 1987, n.56, l’assunzione di personale con contratto a tempo determinato per completare il normale orario di lavoro giornaliero, settimanale, mensile o annuale fino a quando l’interessato osserverà il tempo di lavoro parziale. Il personale assunto con la causale di cui al presente punto non viene computato nella percentuale di limite complessivo relativa al contratto a tempo determinato.

4. Il trattamento economico e normativo del personale con rapporto di lavoro a tempo

parziale sarà riproporzionato – ai sensi del Decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 61 e successive modifiche ed integrazioni - compatibilmente con le particolari caratteristiche dell’istituto, sulla base del rapporto tra orario ridotto ed il corrispondente orario ordinario previsto per il personale a tempo pieno. Fermo restando che, di norma , il principio della proporzionalità vale anche per le indennità, verranno peraltro corrisposte in misura intera quelle indennità non influenzate dalla ridotta durata della prestazione lavorativa nonché – sempre che ne ricorrano i presupposti - i compensi aventi natura di rimborso o di concorso spese. Le corresponsioni ultra mensili (13° e 14° mensilità) saranno erogate pro-rata, in relazione al tempo trascorso in part time o in full time nel corso dell’anno solare di riferimento. A tale fine sarà costituita una commissione tecnica paritetica a livello di settore, formata complessivamente da 6 rappresentanti con il compito di definire, entro tre mesi dalla stipula del CCNL, eventuali istituti non soggetti a riproporzionamento.

5. Le prestazioni a tempo parziale potranno essere organizzate anche su turni collocati in

fasce orarie predeterminate e programmate secondo le articolazioni orarie in atto nel settore aziendale di appartenenza. Le parti si danno atto che le prestazioni a tempo

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parziale organizzate a turni secondo le modalità di cui al precedente periodo non configurano una fattispecie di clausole elastiche disciplinata dall’art. 3, comma 7, del D.Lgvo 25 febbraio 2000, n.61, e successive modificazioni e integrazioni .

6. Fermo restando quanto sopra, ai sensi del citato art. 3, commi 7 e 8, del D.Lgvo

n.61/2000, e successive modificazioni e integrazioni, l’azienda ha facoltà di variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa di singoli dipendenti a tempo parziale in presenza di eventi non programmabili e/o eccezionali, dandone preavviso ai lavoratori interessati, di norma, una settimana prima; tale termine di preavviso non può, comunque, essere inferiore a 72 ore. Le ore di lavoro prestate in applicazione del presente comma sono compensate con una maggiorazione pari al 20% della retribuzione oraria, come definita dall’art. 35 (“struttura retributiva”). Quanto sopra non si applica nei casi di riassetto complessivo dell’orario di lavoro che interessino l’intera azienda ovvero unità organizzative autonome della stessa.

7. In riferimento a motivate esigenze organizzative e produttive (quali ad esempio:

impreviste situazioni stagionali, eccezionali punte di lavoro, attività straordinarie non procrastinabili), è consentita la prestazione di lavoro eccedente l'orario ridotto concordato. E’ altresì consentito, sempre in presenza di specifiche esigenze organizzative e produttive, il ricorso al lavoro in giorni diversi da quelli in cui si dovrebbe svolgere la prestazione contrattualmente concordata. Lo svolgimento di tali prestazioni è ammesso, oltre che nelle ipotesi di rapporto di lavoro part time a tempo indeterminato, anche in ogni fattispecie in cui è possibile l’assunzione a tempo determinato. Le predette prestazioni – che costituiscono lavoro supplementare - sono ammesse, previa richiesta dell’azienda e previo consenso del lavoratore a tempo parziale, entro il limite massimo pari al 80% dell’orario giornaliero e, comunque, nei limiti del 30 % dell’orario annuo stabilito per ciascun lavoratore a tempo parziale di tipo orizzontale. Le ore di lavoro supplementare effettuate entro il limite del 15 % della durata settimanale del part time sono retribuite come ore ordinarie, mentre a tutte quelle eccedenti tale limite – sempre che non ricorra la fattispecie del lavoro straordinario - si applica una percentuale di maggiorazione del 40% della retribuzione oraria, come definita dall’art. … (“struttura retributiva”), con eventuali conguagli a livello annuale.

8. Nel rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale le prestazioni di lavoro

straordinario sono disciplinate nei presupposti e nelle quantità dalle disposizioni contrattuali per i lavoratori a tempo pieno previste dall’art. 41, comma 2 (Lavoro straordinario) del presente CCNL.

9. Ai sensi del D.lgs. 25 febbraio 2000, n. 61, e successive modifiche e integrazioni, le

aziende, in caso di assunzioni a tempo pieno riconosceranno - secondo quanto disposto dalla legge - il diritto di precedenza in favore dei lavoratori assunti a tempo parziale e informeranno, le RSU sull’andamento delle assunzioni a tempo parziale, sulla relativa tipologia, su quanto previsto al precedente comma 6 del presente articolo e sul ricorso al lavoro supplementare.

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Art. 16

Contratto di lavoro a termine 1. In attuazione di quanto previsto dall'art. 23 punto 1 della legge 28.2.1987 n. 56,

l'assunzione di lavoratori con contratto di lavoro a termine, oltre che nei casi previsti dalla legislazione vigente e dagli accordi interconfederali, è consentita nelle fattispecie e alle condizioni di seguito indicate:

a) esecuzione di un'opera e di un servizio definiti o predeterminati nel tempo, che non

sia possibile realizzare con le risorse normalmente impiegate;

b) esecuzione di attività di installazione o montaggio soggette a particolari condizioni climatico-ambientali che non consentono la protrazione delle lavorazioni in altro periodo dell'anno;

c) esecuzione di particolari commesse che, per la loro specificità, richiedono l'impiego

di professionalità e specializzazioni diverse da quelle normalmente impiegate dall'azienda;

d) sostituzione di lavoratori assenti e per i quali le vigenti disposizioni di legge e/o di

contratto dispongono la conservazione del rapporto di lavoro e di quelli temporaneamente inidonei a svolgere le mansioni assegnate;

e) punte eccezionali di attività che non sia possibile evadere con le risorse normalmente

impiegate;

f) copertura di necessità straordinarie connesse all'introduzione di innovazioni tecnologiche ed all'avvio dì processi di riorganizzazione e riconversione;

g) esigenze connesse alla partecipazione a mostre, fiere e manifestazioni o altri eventi

particolari (conventions, congressi, ecc.). 2. II numero massimo di lavoratori che possono essere contemporaneamente assunti con

contratto a tempo determinato ai sensi delle ipotesi sopra indicate alle lettere a), b) c) e), f) e g) è pari al 8% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato occupati nell'Azienda alla data del 31 dicembre dell'anno precedente. Tale percentuale è aumentata al 10% per le aziende operanti nei territori del mezzogiorno individuati dal testo unico approvato con DPR 6 marzo 1978, n. 218. Le predette percentuali potranno essere incrementate nel limite massimo aggiuntivo del 5% in media annua per specifiche esigenze con accordo con le competenti Organizzazioni sindacali ovvero RSU, se trattasi di singola unità produttiva.

3. E' comunque consentita la stipulazione di almeno 5 contratti a termine. 4. Qualora se ne ravvisi la necessità, con specifico accordo aziendale la quota di lavoratori

assunti con contratto a termine può essere elevata in funzione delle specifiche esigenze aziendali.

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5. Le competenti direzioni aziendali comunicheranno preventivamente alle RSU o, in mancanza alle Organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL territorialmente competenti, il numero dei lavoratori con contratto a termine e le fattispecie utilizzate fra quelle sopra indicate.

6. Ai lavoratori assunti con contratto a termine si applicano le disposizioni del presente

contratto sul periodo di prova eventualmente da riproporzionare con riferimento alla durata del rapporto.

Norma transitoria Le Parti, in relazione alla prevista trasposizione della Direttiva UE n. 99/70 sui contratti a termine, si impegnano ad adeguare la disciplina contrattuale di cui sopra entro i 30 giorni successivi all'entrata in vigore del provvedimento legislativo di recepimento.

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Art. 17

Utilizzo delle Prestazioni di Lavoro Temporaneo 1. Le presenti disposizioni disciplinano l’utilizzo, da parte delle imprese che applicano il

ccnl elettrici, delle prestazioni di lavoro temporaneo di cui alla legge 24 giugno 1997 n.196 e successive modifiche e integrazioni, cui deve farsi riferimento agli effetti applicativi ed interpretativi per tutto quanto non specificamente regolato dalle presenti norme.

2. Fatte salve le limitazioni ed i divieti previsti dall’art.1 della legge n.196/1997, comma 4,

le imprese possono fare ricorso al lavoro temporaneo, oltre che nei casi previsti dal comma 2 dell’art. 1 lett. b) e c) della legge stessa, anche nei seguenti casi:

a) per punte di più intensa attività, cui non possa farsi fronte con il ricorso ai normali

assetti produttivi;

b) assunzione di personale per l’esecuzione di un’opera, di un servizio o di un appalto acquisiti dall’Azienda, definiti o predeterminati nel tempo;

c) esigenze di carattere transitorio di figure professionali nuove o non facili da reperire

sul mercato del lavoro;

d) per l’assunzione di nuovi servizi e funzioni; per l’avvio di nuove tecnologie anche relative ad attività di carattere amministrativo (ad es. modifica del sistema informativo, introduzione di diversi sistemi di contabilità, ecc.);

e) per la temporanea ed eccezionale utilizzazione di qualifiche previste in organico ed

attualmente scoperte, con riguardo al periodo necessario al reperimento sul mercato del lavoro del personale occorrente;

f) per l’inserimento sperimentale di figure professionali non esistenti nell’organico

aziendale di cui si voglia testare l’utilità o comunque per coprire posizioni di lavoro non stabilizzate per un periodo complessivamente non superiore a 6 mesi;

g) per far fronte alle esigenze organizzative del servizio, nei casi di trasformazione

temporanea, per un periodo non superiore a 12 mesi, del rapporto di lavoro di uno o più dipendenti aziendali da tempo pieno a tempo parziale;

h) per la sostituzione di lavoratori temporaneamente inidonei a svolgere le mansioni

assegnate. 3. La percentuale dei lavoratori con contratto di lavoro temporaneo impiegata per le

fattispecie sopra individuate non può complessivamente superare il 10 % del totale dei lavoratori occupati a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre dell’anno precedente nell’impresa, da calcolarsi come media su base annua. Tale percentuale è aumentata al 13% per le aziende operanti nei territori del Mezzogiorno individuati dal Testo Unico approvato con d.p.r. 6 marzo 1978, n. 218. Le predette percentuali potranno essere incrementate – in questo caso nel limite massimo aggiuntivo del 5% in media annua - per specifiche esigenze con accordo con le competenti Organizzazioni sindacali ovvero RSU,

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 89

se trattasi di singola unità produttiva, a fronte di programmi aggiuntivi tendenti ad incrementare/consolidare le attività aziendali.

4. In ogni caso è consentita la stipulazione di contratti di fornitura di lavoro temporaneo fino

al numero di 5 prestatori di lavoro. 5. Nell’ambito della contrattazione aziendale sul premio di risultato, come definita dall’art.

46 del CCNL, le Parti aziendali definiscono i criteri e le modalità per la determinazione e la corresponsione ai lavoratori temporanei di erogazioni correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di obiettivi concordati ove gli stessi lavoratori risultino coinvolti direttamente nelle attività e nei programmi aziendali connessi al premio di risultato.

6. Le imprese sono tenute nei confronti dei lavoratori temporanei ad assicurare tutte le

misure, le informazioni e gli interventi di formazione relativi alla sicurezza e prevenzione previste dal D.lgs. 19 settembre 1994 n. 626, r successive modifiche, in particolare per quanto concerne i rischi specifici connessi all’attività lavorativa nella quale saranno impiegati.

7. I prestatori di lavoro temporaneo hanno diritto di esercitare presso le imprese i diritti di

libertà ed attività sindacale previsti dalla legge 20 maggio 1970 n. 300. 8. L’impresa comunica in via preventiva ovvero, in caso di motivate ragioni di urgenza e

necessità, entro i 3 giorni dalla stipula del contratto di lavoro temporaneo, alla RSU ove esistente, o in mancanza di quest’ultima, alle Organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL, territorialmente competenti, il numero e il motivo del ricorso al lavoro temporaneo, specificando la durata prevista e la qualifica dei lavoratori interessati.

9. Una volta l’anno per il tramite dell’Associazione di appartenenza, le imprese forniscono

alle Organizzazioni sindacali nazionali, il numero e i motivi dei contratti di fornitura di lavoro temporaneo da esse conclusi, la durata degli stessi, il numero e la qualifica dei lavoratori interessati.

10. Ai sensi dell’art. 1, comma 4, lett. a) della legge n. 196/1997, entro sei mesi dalla stipula

del presente contratto saranno individuate con contrattazione di 2° livello le mansioni il cui svolgimento può presentare pericolo per la sicurezza.

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Art. 18

Telelavoro 1. Ad ogni effetto connesso alla presente disciplina contrattuale, per telelavoro subordinato

si intende una modalità di prestazione lavorativa effettuata per esigenze di servizio, mediante l'impiego non occasionale di strumenti telematici, da un luogo diverso e distante rispetto alla sede aziendale, a condizione che tale modalità di espletamento della prestazione non sia richiesta dalla natura propria dell’attività svolta.

2. Nei suddetti casi il telelavoro comporta una modificazione del luogo di adempimento

dell’obbligazione lavorativa, realizzata secondo modalità logistico-operative riconducibili a titolo esemplificativo alle seguenti principali tipologie:

- telelavoro domiciliare, nei casi in cui l’attività lavorativa viene prestata dal

dipendente di norma presso il proprio domicilio; - telelavoro da centri o postazioni satellite, qualora l’attività lavorativa venga prestata

da remoto rispetto alla sede cui fa capo l’attività medesima in termini gerarchici e sostanziali, in ambienti organizzativi e logistici destinati alle prestazioni di telelavoro e non costituenti unità produttive autonome.

3. Le obbligazioni connesse al rapporto di lavoro potranno svilupparsi attraverso modalità

diverse rispetto a quelle ordinarie sia come collocazione della prestazione lavorativa nell’arco della giornata, sia come durata giornaliera della stessa, fermo restando l’orario di lavoro complessivamente previsto per i lavoratori adibiti in azienda alle stesse mansioni.

4. Le diverse configurazioni del telelavoro non incidono sull’inserimento del lavoratore

nell’organizzazione aziendale né sulla connotazione giuridica del rapporto di lavoro subordinato, così come disciplinato ai sensi del presente CCNL.

5. Le ordinarie funzioni gerarchiche naturalmente inerenti il rapporto di lavoro subordinato

potranno essere espletate in via telematica, nel rispetto dell'art. 4 della legge 20 maggio 1970 n. 300, e/o per il tramite di valutazione di obiettivi correlati alla durata della prestazione giornaliera/settimanale. Nel caso di telelavoro domiciliare il dipendente dovrà consentire gli accessi di organi istituzionali esterni finalizzati a visite ispettive, nonché, con congruo preavviso, di rappresentati dell’Azienda per motivi tecnici e di sicurezza.

6. Ai telelavoratori si applicano le norme vigenti in materia di sicurezza e salute nei luoghi

di lavoro previste per i lavoratori che svolgono attività lavorativa in azienda. 7. Il lavoratore assolverà alle proprie mansioni attenendosi all’osservanza delle norme, in

quanto non espressamente derogate da disposizioni di legge e come integrate dalle discipline aziendali, adottando comunque ogni prescritta e/o necessaria cautela al fine di assicurare l’assoluta segretezza delle informazioni aziendali disponibili per lo svolgimento dei compiti attribuitigli.

8. Eventuali discipline di carattere applicativo del presente istituto saranno concordate a

livello aziendale.

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Art.19

Assunzione 1. Valgono le norme di legge in materia. 2. All’atto dell’assunzione l’Azienda, che ha la facoltà di sottoporre il lavoratore prima

dell’assunzione a visita medica, comunicherà per iscritto la data di inizio del rapporto di lavoro, l’inquadramento, il trattamento economico, il luogo di lavoro, la durata del periodo di prova, nonchè tutte le altre eventuali condizioni concordate;

3. Il lavoratore, da parte sua, presenterà la documentazione di rito richiesta, (ad esempio:

titolo di studio, stato di famiglia, certificato generale del casellario giudiziale e certificato dei carichi pendenti, coordinate bancarie per l’accredito delle competenze).

4. All’atto dell’assunzione, il lavoratore dovrà dichiarare il domicilio/residenza,

impegnandosi a notificare celermente all’Azienda i successivi mutamenti di residenza e/o domicilio.

DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Assunzioni di cui all’art.25 della legge 23 luglio 1991, n. 223. Non rientrano nelle quote di riserva di cui all’art. 25 della legge 23 luglio 1991, n. 223 – in attuazione di quanto stabilito dal 2° comma di detto articolo 25 - le qualifiche inserite nelle categorie di inquadramento riguardanti i quadri, il personale dei gruppi A e B nonché quello per il quale è richiesta all’atto dell’assunzione una specializzazione

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Art. 20

Periodo di prova 1. Il lavoratore assunto in servizio é soggetto ad un periodo di prova non superiore a 6 mesi

se di gruppo A e Quadri ed a 3 mesi se di altro gruppo. 2. Durante il periodo di prova:

- la retribuzione non può essere inferiore al minimo fissato dal presente Contratto per la categoria cui il lavoratore é assegnato in relazione alle mansioni affidategli;

- la risoluzione del rapporto di lavoro può aver luogo da ciascuna delle due parti in qualsiasi momento senza preavviso;

3. Superato il periodo di prova, il lavoratore s'intende confermato in servizio a termini e per

gli effetti del presente Contratto. 4. Qualora la risoluzione avvenga per dimissioni in qualunque tempo o per licenziamento

durante il primo mese, la retribuzione viene corrisposta per il solo periodo di servizio prestato. Qualora il licenziamento avvenga oltre il termine predetto, viene corrisposta al lavoratore la retribuzione fino alla metà o alla fine del mese in corso, a seconda che la risoluzione avvenga entro la prima o la seconda quindicina del mese stesso.

5. Il periodo di prova, se superato con esito favorevole, é utilmente considerato a tutti gli

effetti contrattuali e previdenziali.

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Art. 21

Classificazione del personale CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE

1. La classificazione del personale ha carattere dinamico in relazione alle modifiche nel tempo delle qualifiche determinate dalla introduzione e/o revisione dei progetti di riassetto organizzativo.

2. I lavoratori, in funzione delle mansioni loro affidate, sono inquadrati in un’unica scala classificatoria in gruppi/categorie, secondo le declaratorie di seguito specificate.

3. Tale classificazione unica nulla innova in merito alle differenze ancora esistenti tra quadri-impiegati ed operai stabilite dalla normativa previdenziale, fiscale, sindacale e civile.

CATEGORIA QUADRI

4. L'appartenenza alla categoria quadri è disciplinata dal 1° comma del successivo Art. 22. GRUPPO A 5. Categoria As superiore - Appartengono alla categoria As superiore i dipendenti che

svolgono mansioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria As, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Azienda, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

6. Categoria As - Appartengono alla categoria As i dipendenti che svolgono mansioni di

concetto con funzioni direttive di particolare importanza per la loro ampiezza e natura, oppure per la rilevante dimensione dell'unità cui sono preposti in relazione alla struttura organizzativa dell'Azienda, ovvero mansioni di particolare importanza per il contenuto specialistico che implichino responsabilità di identico livello.

7. Categoria A1 superiore - Appartengono alla categoria A1 superiore i dipendenti che

svolgono mansioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria A1, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Azienda funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

8. Categoria A1 - Appartengono alla categoria A1 i dipendenti che svolgono mansioni di

concetto con funzioni direttive o mansioni rilevanti per il contenuto specialistico che implichino responsabilità di identico livello.

GRUPPO B 9. Categoria Bs superiore - Appartengono alla categoria Bs superiore i dipendenti che

svolgono funzioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria Bs, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Azienda, funzioni di sovraintendenza e di

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coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

10. Categoria Bs - Appartengono alla categoria Bs i dipendenti che svolgono funzioni di

concetto di particolare importanza per la loro ampiezza e natura oppure per la rilevante estensione dell'ufficio, del reparto o dell'impianto cui sono addetti in relazione alla struttura organizzativa dell'Azienda.

11. Categoria B1 superiore - Appartengono alla categoria B1 superiore i dipendenti che

svolgono funzioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria B1, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Azienda, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

12. Categoria B1 - Appartengono alla categoria B1 i dipendenti che svolgono funzioni di

concetto nonché i dipendenti che svolgono lavori tecnico-manuali specializzati che richiedono una specifica competenza conseguibile attraverso una notevole esperienza pratica di lavoro congiunta a conoscenze teoriche comunque acquisite.

13. Categoria B2 superiore - Appartengono alla categoria B2 superiore i dipendenti che

svolgono funzioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria B2, assumono un contenuto professionale di maggiore rilievo anche per la maturazione di una esperienza di mestiere.

14. Categoria B2 - Appartengono alla categoria B2 i dipendenti che eseguono lavori che

richiedono una qualificata e provetta capacità tecnico-pratica o amministrativa conseguibile attraverso un necessario tirocinio o mediante preparazione avuta in scuole professionali e che, comunque, compiono a regola d'arte i lavori di maggiore importanza, relativi alla loro specialità di mestiere.

GRUPPO C 15. Categoria Cs - Appartengono alla categoria Cs i dipendenti che eseguono lavori od

operazioni d'ordine, di carattere tecnico-manuale od amministrativo, che richiedono una specifica capacità conseguibile attraverso un adeguato tirocinio o mediante preparazione avuta in scuole professionali.

16. Categoria C1 - Appartengono alla categoria C1 i dipendenti ai quali si richiedono

capacità conseguibili con un breve tirocinio per eseguire lavori d'ordine di carattere amministrativo o tecnico-manuale.

17. Categoria C2 - Appartengono alla categoria C2 i dipendenti che eseguono lavori semplici

di carattere amministrativo, nonché i dipendenti che eseguono operazioni semplici di carattere tecnico-manuale, anche di fatica ed i dipendenti addetti ai lavori di facchinaggio e di pulizia, questi ultimi eseguiti anche con l'uso di idonee apparecchiature.

18. I lavoratori inquadrati in categoria C2 saranno passati in categoria C1 dopo un anno di

effettivo servizio. Per i lavoratori addetti a nuclei od a squadre detto passaggio avverrà entro un anno.

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19. I passaggi di cui sopra non presuppongono necessariamente un cambiamento delle mansioni.

20. L'inquadramento del personale viene attuato dalle Aziende in base alle declaratorie

previste dal presente articolo e tenendo conto dei seguenti criteri: a) mansioni effettivamente svolte dal dipendente, prescindendo da eventuali

organigrammi od organici preordinati;

b) grado di conoscenza del lavoro occorrente per l'espletamento delle mansioni nel contesto tecnico-organizzativo dell'unità di appartenenza; delle necessarie nozioni di carattere tecnico-professionale (acquisibili attraverso la scuola, l'addestramento o autonomamente); del grado di iniziativa e di autonomia quando le mansioni esigono tali requisiti;

c) "effettivi" compiti di controllo e coordinamento espletati da un dipendente che opera in gruppo con altri;

d) nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale, quelle più qualificate costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento in categoria A1 o categorie superiori, se svolte con carattere di prevalenza;

e) nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale, quelle più qualificate – anche se non prevalenti ma svolte in modo ripetitivo - costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento fino alla categoria Bs superiore.

21. Restano in vigore gli inquadramenti aziendalmente in atto alla data di entrata in vigore del presente contratto collettivo nazionale di lavoro.

Protocollo sulla Classificazione

Le Parti, atteso che un nuovo sistema di classificazione del personale deve essere oggetto di negoziazione tra le Parti stesse:

a) con riferimento allo scenario di cambiamento in cui è chiamato a muoversi il settore elettrico, alla necessità di accrescimento dell'efficienza aziendale, unitamente al raggiungimento di sempre maggiori livelli di qualità del servizio;

b) in considerazione:

- del necessario stretto rapporto che deve sussistere tra il sistema di classificazione ed organizzazione del lavoro;

- della rilevanza e dell’accelerazione dei mutamenti che interesseranno le strutture organizzative e i metodi di lavoro, anche per effetto dell’introduzione di nuove tecnologie, con conseguente necessità di dare accesso a figure professionali polivalenti;

CIO' PREMESSO E CONSIDERATO

le Parti convengono sulla necessità di istituire entro il 31 dicembre 2001 una Commissione Paritetica per lo studio della classificazione dei lavoratori.

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Tale Commissione – che opererà nel corso di vigenza del presente contratto collettivo nazionale di lavoro – ha il compito di:

a) svolgere attività di ricerca e confronto sulla classificazione dei lavoratori, in Italia e all’estero, con lo scopo di fornire alle Parti contributi finalizzati ad adeguare e/o innovare il rapporto tra classificazione e professionalità dei lavoratori;

b) esaminare l’evoluzione delle professionalità nel settore in rapporto all’introduzione di nuove tecnologie e comunque in riferimento allo scenario di cambiamento del settore;

c) elaborare l’ipotesi di un sistema classificatorio che tenga conto delle nuove esigenze dettate dai mutamenti nella organizzazione del lavoro con conseguente necessità di nuove figure professionali.

Sei mesi prima della scadenza del biennio economico del presente CCNL, la Commissione presenterà alle Parti stipulanti un rapporto conclusivo al fine di una loro valutazione in merito alla opportunità di procedere, in occasione del rinnovo, alla adozione di un nuovo sistema classificatorio od alla modifica e/o integrazione di quello esistente.

In attesa di un nuovo sistema di inquadramento, vengono conservate le norme aziendali derivanti da precedente contrattazione collettiva di livello nazionale in materia di sistema inquadramentale, ivi compresi i profili esemplificativi laddove previsti, le specifiche normative in atto stabilite dai contratti/accordi collettivi di livello nazionale in materia di inserimento di laureati, diplomati da scuola media superiore e da istituti professionali e scuole similari e quelle previste per talune figure professionali per il passaggio al livello superiore, in quanto stabilite dai contratti/accordi collettivi di livello nazionale. Fino alla medesima scadenza sono confermate le attuali normative in materia di scelta del personale derivanti da precedente contrattazione collettiva nazionale.14

14 Vedi allegati 21a, 21b, 21c, 21d, 21e, 21f, 21g, 21h, 21i, 21l, 21m, 21n, 21o, 21p, 21q, 21r

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 97

Allegato 21 a (E) Ex. art. 17 - Classificazione del personale (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE 1. La classificazione del personale ha carattere dinamico in relazione alle modifiche nel tempo delle qualifiche determinate dalla

introduzione e/o revisione dei progetti di riassetto organizzativo. In relazione alla natura delle mansioni loro affidate, i lavoratori vengono assegnati ai seguenti gruppi e categorie:

CATEGORIA QUADRI 2. L'appartenenza alla categoria quadri è disciplinata dal 1 ° comma del successivo art. 18 (c.c.n.s. art. 22). GRUPPO A 3. Categoria As superiore - Appartengono alla categoria As superiore i dipendenti che svolgono mansioni che, pur avendo le stesse

caratteristiche di quelle della categoria As, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di facoltà di rappresentanza attribuita dall'Ente, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

Quali, ad esempio: - Capo sezione combustibili ATN. - Capo ufficio statistiche e studi commerciali (SCO).

4. Categoria As - Appartengono alla categoria As i dipendenti che svolgono mansioni di concetto con funzioni direttive di particolare importanza per la loro ampiezza e natura, oppure per la rilevante dimensione dell'unità cui sono preposti in relazione alla struttura organizzativa dell'Ente, ovvero mansioni di particolare importanza per il contenuto specialistico che implichino responsabilità di identico livello.

Quali, ad esempio: - Capo sezione installazione e manutenzione (STT). - Capo agenzia (Zona) - Capo ufficio verifiche e misure (senza laboratorio) (Distretto). - Capo ufficio esercizio rete (senza COD) (Distretto). - Capo ufficio appalti (Distretto). - Capo ufficio rapporti con Enti (SCO-Esercizio distrettuale). - Analista di sistemi (CTI). - Capo Segreteria di Zona.

5. Categoria A 1 superiore - Appartengono alla categoria A1 superiore i dipendenti che svolgono mansioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria A1, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Ente, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

Quali, ad esempio: - Capo reparto programmazione (GIT-GIR-GIN-GIM-GIG). - Capo turno unità categorie 4-5-6 (GIT). - Tecnico polivalente di subarea (GIR). - Capo reparto manutenzione e lavori su ponti radio - apparecchiature onde convogliate - apparecchiature teleoperazioni -

telefonia elettronica, ivi compresi i capi reparto o tecnici specialisti territorialmente decentrati (STT). - Capo reparto gestione (Zona-Distretto-Esercizio distrettuale). - Capo reparto programmi e progetti (Zona). - Capo reparto teletrasmissioni (Distretto-Esercizio distrettuale). - Capo reparto utenza (Zona). - Capo reparto assistenza e relazioni commerciali (Zona). - Capo reparto coordinamento Zone (Distretto-Esercizio distrettuale). - Capo reparto servizi vari (GIT-13P-GIN-GIG).

6. Categoria A1 - Appartengono alla categoria A1 i dipendenti che svolgono mansioni di concetto con funzioni direttive o mansioni rilevanti per il contenuto specialistico che implichino responsabilità di identico livello.

Quali, ad esempio: - Tecnico specialista addestramento e sicurezza (GIT-GIR-GIN-GIM-GIG). - Capo turno di posto di teleconduzione (GIR). - Capo turno unità categoria 3 (GIT). - Capo reparto pianificazione (Distretto-Esercizio distrettuale-STD).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 98

- Capo magazzino distrettuale. - Capo reparto COD (Distretto-Esercizio distrettuale). - Tecnico specialista in piani e programmi (Zona-STD). - Capo reparto condotta rete (Zona). - Tecnico polivalente (Agenzia). - Capo reparto assistenza e consulenza (Distretto-Esercizio distrettuale). - Analista programmatore (CTI). - Tecnico polivalente di segreteria.

GRUPPO B 7. Categoria Bs superiore - Appartengono alla categoria Bs superiore i dipendenti che svolgono funzioni che, pur avendo le stesse

caratteristiche di quelle della categoria Bs, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Ente, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

Quali, ad esempio: - Assistente tecnico manutenzione elettrica (GIT-GIN-GIM). - Capo unità categoria 5-6 (GIT). - Assistente tecnico elettromeccanico e/o elettrico e/o meccanico di subarea o di sezione elettromeccanica con compiti operativi

di conduzione squadre (GIR). - Assistente tecnico manutenzione lavori su ponti radio - apparecchiature onde convogliate - apparecchiature teleoperazioni -

telefonia elettronica (STT). - Assistente tecnico di Agenzia (Zona). - Assistente verifiche e misure (Distretto-Esercizio distrettuale).

8. Categoria Bs - Appartengono alla categoria Bs i dipendenti che svolgono funzioni di concetto di particolare importanza per la loro ampiezza e natura oppure per la rilevante estensione dell'ufficio, del reparto o dell'impianto cui sono addetti in relazione alla struttura organizzativa dell'Ente.

Quali, ad esempio: - Assistente tecnico sicurezza e/o addestramento (GIT-GIR-GIN-GIM-GIG-STT). - Capo unità categoria 3 e 4 (GIT). - Magazziniere (GIT-GIR-GIN-GIM-SMP-STT). - Assistente sicurezza e igiene del lavoro (Distretto-Esercizio distrettuale Zona). - Assistente programmi e progetti (Zona). - Assistente commerciale (Distretto-Esercizio distrettuale-SCO). - Programmatore (CTI). - Cassiere di Zona. - Assistente contabile e/o amministrativo. - Assistente al personale. - Assistente di segreteria.

9. Categoria B1 superiore - Appartengono alla categoria B1 superiore i dipendenti che svolgono funzioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria B1, hanno un contenuto professionale di maggior rilievo per il più elevato grado di presenza di: facoltà di rappresentanza attribuita dall'Ente, funzioni di sovraintendenza e di coordinamento di altri lavoratori, contenuto specialistico particolarmente elevato delle mansioni.

Quali, ad esempio: - Specialista manutenzione meccanica anche con compiti di coordinamento (GIT-GIR-GIN-GIM-GIG). - Specialista strumentazione - regolazione - automazione (GIT-GIR-GIN-GIG). - Specialista manutenzione elettrica anche con compiti di coordinamento (GIT-GIR-GIN-GIM-GIG). - Capo squadra che coordina lavori di manutenzione (GIT-GIR-GIN-GIM). - Operatore di unità categoria 5-6 (GIT-GIN). - Capo nucleo di distribuzione. - Addetto alla programmazione esecutiva di reparto e/o agenzia (Zona). - Addetto alle verifiche (Zona). - Capo squadra linee AT (Distretto-Esercizio distrettuale). - Specialista regolazione e automatismi (Distretto-Esercizio distrettuale).

10. Categoria B1 - Appartengono alla categoria B1 i dipendenti che svolgono funzioni di concetto nonché i dipendenti che svolgono lavori tecnico-manuali specializzati che richiedono una specifica competenza conseguibile attraverso una notevole esperienza pratica di lavoro congiunta a conoscenze teoriche comunque acquisite.

Quali, ad esempio: - Sorvegliante lavori in appalto (GIT-GIR). - Addetto di programmazione (GIT-GIR-GIN-GIM). - Addetto tecnico teletrasmissioni (STT). - Addetto tecnico di misure e prove (SMP). - Addetto tecnico di distribuzione (Distretto-Esercizio distrettuale-STD).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 99

- Addetto al terminale operativo periferico (Zona). - Addetto commerciale (Distretto-Esercizio distrettuale-SCO). - Addetto al personale. - Addetto amministrativo - Addetto al magazzino - Disegnatore provetto - Addetto alla segreteria di Zona.

11. Categoria B2 superiore(I) - Appartengono alla categoria B superiore i dipendenti che svolgono funzioni che, pur avendo le stesse caratteristiche di quelle della categoria 132, assumono un contenuto professionale di maggiore rilievo anche per la maturazione di una esperienza di mestiere.

Quali, ad esempio: - Elettricista provetto di nucleo di distribuzione che esegue anche i lavori di maggior rilievo nell'ambito del nucleo svolgendo, ove

necessario, funzione di guida di altro personale a lui affidato. - Verificatore provetto. - Meccanico provetto di squadra di manutenzione (GIT-GIR). - Elettricista provetto di squadra di manutenzione (GIT-GIR).

1. Categoria B2 - Appartengono alla categoria B2 i dipendenti che eseguono lavori che richiedono una qualificata e provetta capacità tecnico-pratica o amministrativa conseguibile attraverso un necessario tirocinio o mediante preparazione avuta in scuole professionali e che, comunque, compiono a regola d'arte i lavori di maggiore importanza, relativi alla loro specialità di mestiere.

Quali, ad esempio: - Meccanico provetto di squadra di manutenzione (GIT-GIR). - Elettricista provetto di squadra di manutenzione (GIT-GIR). - Elettricista provetto di nucleo di distribuzione che esegue anche i lavori di maggior rilievo nell'ambito del nucleo svolgendo, ove

necessario, funzione di guida di altro personale a lui affidato(II). - Verificatore provetto. - Tirafili provetto di linee. - Aggiunto amministrativo. - Aggiunto personale - Aggiunto segreteria. - Aggiunto al magazzino - Disegnatore - Autista meccanico.

GRUPPO C 2. Categoria Cs - Appartengono alla categoria Cs i dipendenti che eseguono lavori od operazioni d'ordine, di carattere tecnico-manuale

od amministrativo, che richiedono una specifica capacità conseguibile attraverso un adeguato tirocinio o mediante preparazione avuta in scuole professionali.

Quali, ad esempio: - Addetto all'esercizio di opere idrauliche e civili(III). - Elettricista qualificato che, in via autonoma, esegue lavori di distribuzione(IV) - Tirafili di linee(IV) - Letturista(V). - Stenodattilografa.

(I) Ai sottoelencati lavoratori tale categoria viene attribuita come segue:

- agli addetti alle squadre di manutenzione della produzione e alle squadre di manutenzione degli impianti primari della distribuzione, dopo 1 anno di effettiva permanenza e di esperienza specifica maturata in dette squadre in categoria B2;

- agli elettricisti provetti di nucleo di distribuzione, dopo 3 anni di effettiva permanenza e di esperienza specifica maturata nei nuclei in categoria B2;

- ai verificatori provetti di Zona dopo 3 anni di effettiva permanenza e di esperienza specifica maturata nella mansione. (II) L'accesso a detta qualifica presuppone:

a) una notevole esperienza specifica maturata mediante l'attività nei "nuclei" (ex squadre esercizio e/o lavori) per un periodo non inferiore a 5 anni di effettiva permanenza;

b) il superamento, con esito positivo, di una prova di idoneità mirante ad accertare l'acquisita superiore capacità tecnico-pratica relativa alle mansioni proprie della qualifica. Nei confronti di detto personale verranno esperite adeguate azioni di formazione. (… omissis … abrogato c.c.n.l. 23.4.96). Laddove non sia possibile consentire l'articolazione del nucleo nel numero minimo di formazioni previste per carenza di personale in possesso dei requisiti di cui ai punti a) e b), l'ENEL procederà alla copertura di posizioni di "elettricista provetto di nucleo di distribuzione" secondo la normativa dell'art. 24.

(III) In materia di "Misure di carattere economico e normativo nei confronti dei lavoratori con mansioni statiche ", vedasi (all. 21b (E)). (IV) Che non sia ancora in possesso dei requisiti richiesti per la categoria B2. (V) Sulle "Attività di lettura dei misuratori" vedasi accordo quadro nazionale del 22 settembre 1983 (all. 21c (E)).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 100

- Dattilografa che svolge anche altri lavori d'ordine - Lucidatore di disegni. - Autista di vettura ed altri automezzi quali: autocarri senza rimorchio, autoscale, autotorri. - Addetto a centralini telefonici(III) - Distributore di magazzino. - Portiere, fattorino od usciere che esegue anche altri lavori d'ordine(III).

3. Categoria C1 - Appartengono alla categoria C1 i dipendenti ai quali si richiedono capacità conseguibili con un breve tirocinio per eseguire lavori d'ordine di carattere amministrativo o tecnico-manuale.

Quali, ad esempio: - Aiutante di nuclei e di squadre che non sia ancora in possesso dei requisiti richiesti per la categoria Cs. - Dattilografa. - Portiere.

4. Categoria C2 - Appartengono alla categoria C2 i dipendenti che eseguono lavori semplici di carattere amministrativo, nonché i dipendenti che eseguono operazioni semplici di carattere tecnico-manuale, anche di fatica ed i dipendenti addetti ai lavori di facchinaggio e di pulizia, questi ultimi eseguiti anche con l'uso di idonee apparecchiature.

Quali, ad esempio: - Addetto a nuclei e a squadre che non sia ancora in possesso dei requisiti richiesti per la categoria C1. - Usciere. - Fattorino. - Custode con esclusivi compiti di attesa.

5. I lavoratori inquadrati in categoria C2 saranno passati in categoria C1 dopo un anno di effettivo servizio. Per i lavoratori addetti a nuclei od a squadre detto passaggio avverrà entro un anno.

6. I passaggi di cui sopra non presuppongono necessariamente un cambiamento delle mansioni.

xxx 7. Fermo restando quanto previsto dal successivo paragrafo "Commissioni per la classificazione del personale", l'inquadramento dei

lavoratori in relazione a qualifiche e/o mansioni che non rientrino tra quelle esemplificate nel presente articolo(VI) verrà effettuato dalle competenti Direzioni dell'ENEL in base ad analogia di valore professionale con dette qualifiche esemplificate, tenendo conto dei seguenti criteri:

a) delle mansioni effettivamente svolte dal dipendente, prescindendo da eventuali organigrammi od organici preordinati;

b) del grado di conoscenza del lavoro occorrente per l'espletamento delle mansioni nel contesto tecnico-organizzativo dell'unità di appartenenza; delle necessarie nozioni di carattere tecnico-professionale (acquisibili attraverso la scuola, l'addestramento o autonomamente); del grado di iniziativa e di autonomia quando le mansioni esigono tali requisiti;

c) degli "effettivi" compiti di controllo e coordinamento espletati da un dipendente che opera in gruppo con altri;

d) nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale , quelle più qualificate costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento in categoria A1 o categorie superiori, se svolte con carattere di prevalenza

e) nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale, quelle più qualificate - anche se non prevalenti ma svolte in modo ripetitivo - costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento fino alla categoria Bs superiore

8. L'introduzione del nuovo sistema di classificazione dovrà inoltre tener conto:

1. delle risultanze dei "lavori a stralcio della Commissione paritetica nazionale per l'individuazione dei livelli professionali", di cui al relativo "Protocollo" annesso al presente articolo;

2. dei riflessi derivanti dall'istituzione della categoria quadri;

3. dei riflessi derivati da aspetti modificativi degli assetti organizzativi che assumono significativa rilevanza.

La decorrenza degli eventuali nuovi inquadramenti derivanti da quanto previsto ai punti 1) e 2) è fissata dal 1° gennaio 1989. COMMISSIONI PER LA CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE 20. Agli effetti della classificazione del personale sono previste:

- una Commissione nazionale - otto Commissioni territoriali

che opereranno in conformità ai criteri di cui al precedente comma 18° del presente articolo. (VI) In materia di esemplificazione delle qualifiche. vedasi anche lo scambio di corrispondenza tra le Parti (all. 21d (E)).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 101

1) Commissione nazionale 21. Alla Commissione nazionale è demandato il compito di definire la classificazione delle nuove qualifiche introdotte a seguito di

ristrutturazioni e/o modifiche di portata generale dell'organizzazione del lavoro.

22. La Commissione è formata da un numero non superiore a 16 membri complessivi (non più di 4 membri per ogni Parte) ed è comunque ritenuta validamente costituita quando siano presenti i membri rappresentativi di tutte le Parti (ENEL e le tre Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative).

23. La Commissione per la parte ENEL è composta dal Direttore centrale del personale che la presiede e da rappresentanti delle aree funzionali di volta in volta interessate; per la parte sindacale da rappresentanti delle Segreterie nazionali.

24. La Commissione si riunisce a richiesta di una delle Parti; la convocazione e l'invio della relativa documentazione vengono effettuati a cura della Direzione centrale del personale almeno 10 giorni prima della data della riunione.

2) Commissioni territoriali 25. Sono previste otto Commissioni territoriali interfunzionali con competenza per le Unità aventi sede nell'area attualmente coincidente

con il Compartimento. Per quanto concerne le Organizzazioni sindacali, le stesse hanno la facoltà di essere presenti a livello compartimentale e/o regionale.

26. A tali Commissioni è demandato il compito di definire la classificazione di nuove qualifiche derivanti da specifiche esigenze locali in applicazione dei progetti nazionali di riassetto organizzativo.

27. Le Commissioni sono formate da un numero non superiore a 12 membri complessivi (non più di 3 membri per ogni Parte) e sono comunque ritenute validamente costituite quando siano presenti i membri rappresentativi delle Parti (ENEL e le tre Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative).

28. Le Commissioni per la parte ENEL sono composte dai rispettivi Direttori dei Settori personale ed affari sindacali che le presiedono e dai rappresentanti delle aree funzionali di volta in volta interessate; per la parte sindacale da rappresentanti delle Segreterie regionali di volta in volta interessate.

29. Le Commissioni si riuniscono a richiesta di una delle Parti; la convocazione e l'invio della relativa documentazione sono effettuati a cura delle rispettive Direzioni dei Settori personale ed affari sindacali almeno 10 giorni prima della data della riunione.

30. Tenuto conto dell'esigenza di dare corso con la dovuta tempestività alle azioni necessarie per attuare le nuove strutture, la Commissione nazionale esaurirà l'esame di competenza entro 30 giorni dalla data della prima convocazione.

31. Le Commissioni territoriali esauriranno l'esame di competenza entro i 45 giorni successivi alla conclusione delle consultazioni applicative.

32. Le conclusioni raggiunte saranno formalizzate in verbali di accordo o di mancato accordo sottoscritti dalle Parti componenti le Commissioni.

33. Le Parti si impegnano a riconoscere ed osservare, quale espressione della loro volontà contrattuale, gli accordi che vengono raggiunti in sede di Commissione nazionale e di Commissioni territoriali.

34. La classificazione delle nuove qualifiche definite dalla Commissione nazionale sarà inserita negli elenchi da allegare al Contratto collettivo di lavoro.

Allegato 21 b (E) Misure di carattere economico e normativo nei confronti dei lavoratori con mansioni "statiche" (con gli aggiornamenti derivanti dal C.c.l. ENEL 21.2.1989)

Nel corso delle trattative per il rinnovo dei C.c.l. 1° agosto 1979, parallelamente alla discussione sui problemi connessi alla valorizzazione della professionalità, è stata riconosciuta l'opportunità di considerare anche quelle posizioni lavorative, indispensabili per il buon andamento del servizio, che tuttavia presentano contenuti tali da non consentire ai lavoratori l'acquisizione, nel tempo, di un apprezzabile accumulo di professionalità oltre a quella derivante dalla specifica esperienza.

Trattasi, in definitiva, delle mansioni statiche, con inquadramento massimo ancorato alla categoria Cs che non si prestano ad arricchimenti e che inoltre sono di difficile "uscita" in quanto le posizioni di categoria B2 sono in gran parte saturate mediante assegnazione delle stesse, al di fuori delle procedure di scelta del personale, a lavoratori che svolgono altre mansioni ed ai quali si applica la normativa di cui all'art. 17 del C.c.l.. Nè l'uscita verso la categoria B2 è data dalla possibilità di "graduale progressivo ampliamento di mansioni" poiché tale istituto è in contraddizione con la richiamata "staticità" delle mansioni stesse.

Le posizioni da prendere in considerazione sono state individuate nelle seguenti:. - addetto all'esercizio di opere civili od idrauliche; - distributore di magazzino; - addetto a centralini telefonici;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 102

- stenodattilografa non in possesso di titolo di studio IPSIA richiesto all'atto dell'assunzione; - dattilografa che svolge anche altri lavori d'ordine; - portiere, fattorino od usciere che esegue anche altri lavori d'ordine; - pulitore; - aiutante di mensa; - addetto macchine eliografiche e fotocopiatrici.

Premesso quanto sopra, si ritiene che nei confronti dei lavoratori che ricoprono le posizioni sopra elencate, quali che siano le denominazioni delle qualifiche loro attribuite, possano adottarsi le seguenti misure:

- sul piano economico: istituzione di un quarto, quinto e sesto livello salariale di categoria, da corrispondere a partire

rispettivamente dall' 11 °, 14° e 17° anno dal 1 ° gennaio 1989 (dal 12°, dal 15° e dal 18° anno fino al 31 dicembre 1988) di anzianità nella cat. Cs ;

- sul piano normativo: riconoscimento del diritto di tali lavoratori a partecipare, dopo 6 anni, dal 1 ° gennaio 1989 (9 anni fino al 31 dicembre 1988) di permanenza in categoria Cs anche alle selezioni per posti di categoria B1;

riconoscimento delle Parti stipulanti il C.c.l. che a tali lavoratori non può applicarsi, per incompatibilità, l'istituto del "graduale progressivo ampliamento di mansioni".

Con le misure di cui sopra si intende definire, in modo conclusivo ed uniforme nell'intero ambito dell'ENEL, l'inquadramento dei lavoratori che ricoprono le citate posizioni. Tali misure, pertanto, a decorrere dal 1 ° luglio 1983 annullano e sostituiscono tutte le disposizioni o prassi applicative esistenti in sede locale -anche se definite previe intese con gli Organismi rappresentativi del personale -che contemplino la possibilità di accesso alla categoria B2 al di fuori delle ipotesi previste dall'art. 17 e delle procedure di cui all'art. 24. Resta inteso che i lavoratori che, alla predetta data del 1 ° luglio 1983, risultino già inquadrati in categoria B2 in forza di tali disposizioni o prassi applicative conserveranno "ad personam" detta categoria di inquadramento. Resta, altresì, inteso che gli altri lavoratori che, alla predetta data risultino destinatari di dette disposizioni o prassi potranno optare per l'acquisizione "ad personam" dell'inquadramento in categoria B2 - secondo dette disposizioni o prassi - in sostituzione delle misure concordate, in sede di rinnovo dei C.c.l. 1° agosto 1979, secondo il presente documento.

Allegato 21 c (E) Attività di lettura dei misuratori – accordo 22.9.83 (Allegato c.c.n.l. ENEL 21.2.89) VERBALE SINDACALE TRA ENEL E FNLE – FLAEI - UILSP NAZIONALI In relazione all'impegno assunto in sede di rinnovo del C.c.l. 1° agosto 1979 di pervenire alla stipulazione di un accordo quadro nazionale per la definizione, sia per le letture che per gli altri interventi presso l'utenza, dei criteri per la determinazione dei livelli di resa normale e dei compensi per le prestazioni eccedenti tale resa, le Parti convengono quanto segue.

1. Premesso che i compiti già affidati all'addetto alle letture (cat. Cs) sono i seguenti:

1.1) rilievo e trascrizione, anche con caratteri ottici, delle letture dei misuratori con controllo della rispondenza del relativo numero di matricola con quello indicato sul supporto di lettura;

1.2) azzeramento e risigillatura del dispositivo dei misuratori con indicatore di potenza, alla presenza dell'utente o di un suo delegato con richiesta allo stesso di controfirmare la lettura; eventuale rilascio all'utente di copia del supporto contenente i dati di consumo;

1.3) rilascio di apposita "cartolina avviso" presso l'utente nel caso di "locale chiuso";

1.4) segnalazione, secondo la prassi in uso, dei dati necessari per la rettifica di indirizzi o di numeri di presa inesatti nonché di altre notizie di interesse commerciale (ad esempio: subentro di utente, abbandono dei locali da parte dell'utente, variazione nella destinazione dei locali ove viene utilizzata la fornitura);

1.5) indicazione su appositi supporti della data di rilievo delle letture;

1.6) segnalazione di notizie utili ai fini della fatturazione (ad es.: contatore diverso da quello indicato sul supporto di lettura; "giro" del numeratore del contatore; mancata lettura dovuta a "locali chiusi"; conferma di lettura a prima vista anomala, ecc.);

1.7) segnalazioni, secondo la prassi in uso, di irregolarità dei misuratori, rilevabili a vista (ad es.: contatore fermo o danneggiato, interruttore automatico danneggiato, sovracalotta contatore danneggiata, sigilli rotti o mancanti), indicazioni di una sospetta sottrazione di energia;

vengono fissate le seguenti fasce, articolate tenuto conto di un crescente impegno e di crescenti difficoltà per lo svolgimento dei compiti suddetti:

1a fascia Aree ad altissima concentrazione di utenti. Dette aree comprendono i "centri abitati" con

popolazione superiore a 10.000 abitanti.

Resa media giornaliera: 250 utenti a lettura semestrale o 40 utenti a lettura mensile (o mix dei due valori).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 103

2a fascia - Aree ad alta concentrazione di utenti. Dette aree comprendono i "centri abitati" con

popolazione uguale o inferiore a 10.000 abitanti.

Resa media giornaliera: 170 utenti a lettura semestrale o 35 utenti a lettura mensile (o mix dei due valori).

3a fascia - Aree a media concentrazione di utenti. Dette aree comprendono i "nuclei abitati".

Resa media giornaliera: 130 utenti a lettura semestrale o 25 utenti a lettura mensile (o mix dei due valori).

4a fascia - Aree a bassa concentrazione di utenti. Dette aree comprendono le "case sparse".

Resa media giornaliera: 80 utenti a lettura semestrale o 20 utenti a lettura mensile (o mix dei due valori).

Per gli addetti il cui orario di lavoro è ripartito in sei giorni alla settimana le rese medie giornaliere si ottengono moltiplicando per 0,83 i valori di cui sopra.

I "centri", "nuclei" e "case sparse" sono quelli risultanti dal Censimento generale della Popolazione effettuato a cura dell'ISTAT.

Le rese medie giornaliere riguardanti gli utenti a lettura semestrale sono riferite ad un rapporto contatori/utenti non superiore ad 1,10.

Ove tale rapporto risulti superiore, i valori di resa saranno ridotti in proporzione al maggior tempo di effettiva lettura.

I valori di resa media previsti dal presente accordo sono suscettibili di variazioni in più o in meno, fino ad un massimo del 30%, per tener conto, oltre dell'anzidetto rapporto contatori/utenti, anche dell'incidenza dei numero di contatori centralizzati negli immobili plurifamiliari e delle caratteristiche di viabilità e di accesso alla lettura dei misuratori.

Le maggiorazioni dei carichi che dovessero essere richieste in via straordinaria daranno luogo a compensi proporzionali ai maggiori tempi di effettiva lettura, secondo modalità da definirsi localmente, sempre nel rispetto dell'art. 6 del C.c.l (c.c.n.s. art. 41).

Eventuali modifiche alla periodicità di lettura dei contatori comporteranno una revisione di quanto sopra definito.

******* 2. Premesso che le altre mansioni da affidare agli addetti alle letture e ad altri compiti (categoria B2), in aggiunta a quelle indicate sub

1., sono le seguenti:

2.1) informazioni e chiarimenti all'utenza domestica sulle modalità di lettura dei contatori e di fatturazione (differenza tra bollette di acconto e di conguaglio); semplici spiegazioni a vista sui dati contenuti nelle bollette (prezzi e consumi dell'energia nei vari scaglioni, sovrapprezzo termico, imposte, ecc.); consegna di materiale informativo;

2.2) consigli e suggerimenti di carattere pratico all'utenza domestica circa la più idonea collocazione e l'uso più adeguato degli apparecchi elettrodomestici;

2.3) informazioni all'utenza domestica sui consumi normali degli apparecchi elettrodomestici di più larga diffusione, rilevabili da appositi prontuari e tabelle;

2.4) svolgimento di semplici indagini a campione e di altre rilevazioni di dati elementari presso l'utenza di massa;

2.5) verifica, mediante apparecchiature elementari, di gruppi di misura con limitatore presso l'utenza di massa;

2.6) posa di sovracalotte sui contatori già installati presso l'utenza domestica;

per tali compiti si prevede quanto segue:

a) per i compiti di cui in 2.1, 2.2, 2.3 l'addetto presenterà l'elenco nominativo degli utenti, divisi per giorno, nei confronti dei quali ha svolto l'attività di assistenza con l'indicazione del tempo complessivo (non superiore comunque ad un'ora al giorno) dedicato a tale attività in ogni giornata di espletamento della stessa;

b) per i compiti di cui in 2.4, 2.5, 2.6 sarà definita negli accordi locali la temporizzazione di ciascun compito;

c) l'esecuzione di tutti i compiti di cui al presente punto 2. andrà in sostituzione di una quota temporalmente corrispondente di letture utenti/giorno, compatibilmente con il rispetto dei programmi di letture.

Resta inteso che il servizio letture contatori dovrà comunque essere svolto con puntualità e completezza, provvedendo, ove necessario, a ripassi dei letturisti e ampliando anche il ricorso alle letture comunicate dagli utenti nei casi di ripetute mancate letture a causa di prolungate assenze degli utenti stessi.

******

3. Entro il 31 dicembre 1983 dovranno essere definiti gli accordi locali applicativi di quanto convenuto con il presente accordo quadro,

nonché gli adeguamenti degli accordi locali attualmente vigenti.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 104

Gli accordi locali dovranno consentire il preciso inserimento di ciascun giro di lettura nelle fasce di resa corrispondenti alle caratteristiche indicate nel presente accordo con le variazioni in più o in meno (max 30%) derivanti dall'applicazione dei criteri a tal fine previsti dal precedente punto 1.

Ove i valori di resa così determinati si discostino sensibilmente da quelli in atto, gli accordi locali potranno prevedere che l'adeguamento sia realizzato con progressiva gradualità nel tempo, comunque non oltre il 31 dicembre 1985.

Gli accordi locali definiranno altresì trattamenti per rimborso spese, vestiario, ecc.

**** 4. In relazione agli impegni assunti in sede di rinnovo del C.c.l.. 1° agosto 1979, l'affidamento delle mansioni indicate al punto 2. del

presente verbale ed il conseguente inquadramento in categoria B2 avverranno previa partecipazione degli interessati ad apposite azioni formative - che saranno concluse, per quanto possibile, entro il 31 dicembre 1983 - nonché previo superamento, con esito positivo, di una prova di idoneità tendente ad accertare l'acquisita superiore professionalità.

A tali azioni formative sono tenuti a partecipare tutti i lavoratori attualmente addetti alla lettura dei misuratori, ad eccezione di quelli che, entro il 10 ottobre 1983, avranno espressamente richiesto di esserne esclusi. Nei confronti di questi ultimi - per i quali varrà integralmente quanto previsto dal punto 1. del presente verbale e del relativo accordo applicativo locale - troverà applicazione, con decorrenza dal 1 ° luglio 1983, la normativa sulle mansioni "statiche".

L'affidamento dei nuovi compiti comportanti l'inquadramento in categoria B2 resta in ogni caso condizionato alla stipulazione, per i singoli ambiti territoriali interessati, degli accordi locali di cui al precedente punto 3.. Letto, confermato e sottoscritto. Roma, 22 settembre 1983

Allegato 21 d (E)

Allegato al c.c.n.l. ENEL 21.2.89 Scambio di corrispondenza fra le Parti in tema di "Art. 17 – Esemplificazioni delle qualifiche" LETTERA DELL'ENEL ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI In relazione a quanto convenuto in sede di rinnovo del C.c.l. 22 aprile 1986, Vi confermiamo che, agli effetti dell'inquadramento dei lavoratori aventi qualifiche non riportate nell'art. 17 C.c.l., valgono le intese raggiunte nel tempo in merito al livello di inquadramento delle qualifiche, di cui una elencazione completa è compresa nei verbali della Commissione paritetica nazionale.

Delle qualifiche contenute in tali verbali, l'ENEL curerà una raccolta sistematica che farà pervenire alle Organizzazioni sindacali entro il 28 febbraio 1989.

Le intese di cui sopra dovranno essere prese a riferimento per i lavori a stralcio della Commissione paritetica, per la revisione dell'inquadramento di talune qualifiche di cui alla lettera dei 21 febbraio 1989 nonché per i lavori della Commissione nazionale e delle Commissioni territoriali per la classificazione del personale.

Distinti saluti. Roma, 21 febbraio 1989 LETTERA DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ALL'ENEL In riscontro alla Vostra di pari oggetto, Vi diamo atto che quanto in essa contenuto corrisponde alle intese raggiunte. Distinti saluti. Roma, 21 febbraio 1989

Allegato 21 e (E) Ex. Art. 17 – Classificazione del personale – Retribuzione c.c.n.l. ENEL 21.2.89 2) Livelli salariali - Mansioni statiche - I lavoratori titolari di qualifiche non più rientranti nella normativa sulle mansioni statiche ai sensi di

quanto concordato con il presente Contratto, conservano sotto forma di assegno "ad personam" gli ulteriori livelli salariali di categoria specificatamente previsti per tali mansioni già maturati, con liquidazione del rateo del livello di categoria in corso di maturazione alla data del 31 dicembre 1988.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 105

DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Differenze tra impiegati ed operai - Nulla si è inteso innovare in merito alle differenze tra impiegati ed operai stabilite dalla

legislazione fiscale, sindacale e civile.

2. Assegni "ad personam" - Si chiarisce che i cosiddetti assegni "ad personam" in atto nei confronti di alcuni lavoratori seguiranno le sorti degli assegni di merito, ove risulti che siano stati concessi quali aumenti di merito, e seguiranno, invece, le sorti delle indennità, ove risulti che siano stati concessi a titolo di particolari indennità.

Allegato 21 f (E) Ex art. 19 - Trattamento laureati, diplomati e licenziati (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 1. L'assegnazione della categoria di inquadramento viene effettuata in relazione alle mansioni svolte ed i lavoratori capaci hanno aperte

tutte le possibilità di carriera indipendentemente dai titoli di studio.

2. Allo scopo tuttavia di regolare, nella fase di inserimento al lavoro, la posizione di coloro che sono in possesso di uno dei seguenti titoli di studio riconosciuti dallo Stato e, di volta in volta, espressamente richiesti dall'Ente per l'assunzione:

- laurea (conseguente ad un corso di studio almeno quadriennale);

- diploma universitario (conseguente ad un corso di studio universitario almeno biennale dopo la scuola media superiore);

- diploma di scuola media superiore;

- diploma di qualifica di istituto professionale, licenza di scuola tecnica o di corsi promossi dall'Ente con finalità di attribuire equivalente preparazione in specializzazioni tecniche afferenti l'attività dell'ENEL;

vengono fissate le norme di cui in appresso.

3. Laureati: all'atto della assunzione saranno inquadrati in categoria A1 e saranno sottoposti alle azioni di formazione, previste per il personale neo-assunto, di cui al punto A) dell'art. 25 (c.c.n.s. comma 3 art. 11).

4. Parallelamente, e per un periodo non superiore a due anni, gli interessati saranno destinatari - all'interno dell'area di assegnazione - di idonee azioni di inserimento al lavoro, che si svilupperanno anche mediante l'utilizzazione "a latere" di altre posizioni lavorative e/o l'utilizzazione temporanea in mansioni diverse di pari categoria.

5. La fase di inserimento si dividerà in due cicli, uno iniziale della durata di sei mesi ed uno successivo di durata non superiore a diciotto mesi. AI termine del primo ciclo agli interessati saranno affidate mansioni di categoria A1 superiore nell'ambito dell'area di inserimento.

6. A conclusione di tali azioni gli interessati saranno sottoposti ad apposito colloquio mirante ad accertare il grado di professionalità acquisita e le propensioni ed attitudini personali e professionali.

7. Laddove l'esito degli accertamenti risulti positivo, agli interessati verranno affidate mansioni comportanti l'assegnazione in categoria As.

8. In caso contrario, sulla scorta delle indicazioni emerse dal colloquio, verranno previste ulteriori azioni di inserimento.

9. In relazione a quanto sopra, detti lavoratori potranno essere collocati in posizioni - anche di carattere temporaneo - aventi caratteristiche non gerarchiche, oppure destinati ad occupare posti vacanti o di nuova istituzione aventi un contenuto tecnologico particolarmente rilevante e congruo con il titolo di studio posseduto.

10. (abrogato c.c.n.l. 23.4.96)

11. Diplomati universitari: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria Bs e saranno sottoposti alle azioni di formazione, previste per il personale neo-assunto, di cui al punto A) dell'art. 25 (c.c.n.s. comma 3, art. 11).

12. Parallelamente, e per un periodo non superiore a due anni, gli interessati saranno destinatari - all'interno dell'area di assegnazione - di idonee azioni di inserimento al lavoro, che si svilupperanno anche mediante l'utilizzazione "a latere" di altre posizioni lavorative e/o l'utilizzazione temporanea in mansioni diverse di pari categoria.

13. La fase di inserimento si dividerà in due cicli, uno iniziale della durata di sei mesi ed uno successivo di durata non superiore a diciotto mesi. AI termine del primo ciclo agli interessati saranno affidate mansioni di categoria Bs superiore nell'ambito dell'area di inserimento.

14. A conclusione di tali azioni, gli interessati saranno sottoposti ad apposito colloquio mirante ad accertare il grado di professionalità acquisita e le propensioni ed attitudini personali e professionali.

15. (abrogato c.c.n.l. 23.4.96).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 106

16. Laddove l'esito degli accertamenti risulti positivo, agli interessati verranno affidate mansioni comportanti l'assegnazione in categoria A1.

17. In caso contrario, sulla scorta delle indicazioni emerse dal colloquio, verranno previste ulteriori azioni di inserimento.

18. In relazione a quanto sopra la collocazione di detti lavoratori dovrà realizzarsi in funzione della disponibilità di posti vacanti o di nuova istituzione, con possibilità, peraltro, di una loro temporanea utilizzazione in affiancamento a posizioni di pari livello nell'area di inserimento.

19. (abrogato c.c.n.l. 23.4.96).

20. Diplomati da scuola media superiore: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria B1 e saranno sottoposti alle azioni di formazione, previste per il personale neo-assunto, di cui al punto A) dell'art. 25 (c.c.n.s. comma 3, art. 11).

21. Parallelamente, e per un periodo non superiore a due anni, gli interessati saranno destinatari - all'interno dell'area di assegnazione - di idonee azioni di inserimento al lavoro, che si svilupperanno anche mediante l'utilizzazione "a latere" di altre posizioni lavorative e/o l'utilizzazione temporanea in mansioni diverse di pari categoria.

22. La fase di inserimento si dividerà in due cicli, uno iniziale della durata di sei mesi ed uno successivo di durata non superiore a diciotto mesi. Al termine del primo ciclo agli interessati saranno affidate mansioni di categoria B1 superiore nell'ambito dell'area di inserimento.

23. A conclusione di tali azioni, gli interessati saranno sottoposti ad apposito colloquio mirante ad accertare il grado di professionalità acquisita e le propensioni ed attitudini personali e professionali.

24. (abrogato c.c.n.l. 23.4.96).

25. Laddove l'esito degli accertamenti risulti positivo, agli interessati verranno affidate mansioni comportanti l'assegnazione in categoria Bs.

26. In caso contrario, sulla scorta delle indicazioni emerse dal colloquio, verranno previste ulteriori azioni di inserimento.

27. In relazione a quanto sopra, la collocazione di detti lavoratori dovrà realizzarsi in funzione della disponibilità di posti vacanti o di nuova istituzione, con possibilità,peraltro, di una loro temporanea utilizzazione in affiancamento a posizioni di pari livello nell'area di inserimento.

28. (Abrogato c.c.n.l. 23.4.96).

29. Diplomati da istituto professionale e licenziati: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria Cs e verranno assegnati a posti di lavoro resisi vacanti o di nuova istituzione. Entro tre anni di effettivo servizio (e comunque non prima di due anni), durante i quali gli interessati verranno sottoposti ad idonee azioni formative, agli interessati medesimi verranno affidate - una volta superato, con esito positivo, l'accertamento, previsto ai successivi commi, della professionalità acquisita - mansioni comportanti l'assegnazione in categoria B2.

30. L'affidamento di mansioni di categoria B2 avverrà previo accertamento della professionalità acquisita dagli interessati durante il periodo di formazione e lavoro, mediante idonea prova di esame da effettuarsi in data compresa tra il periodo minimo e il periodo massimo previsto per l'affidamento delle mansioni comportanti l'inquadramento in detta categoria B2.

31. (Abrogato c.c.n.l. 23.4.96).

32. Nel caso in cui per l'espletamento delle mansioni comportanti l'inquadramento nella categoria B2 sia necessario il possesso di particolari abilitazioni previste da regolamenti o prescrizioni, l'accertamento dell'acquisita professionalità sarà sostituito dalle prove cui saranno sottoposti gli interessati per il rilascio di dette abilitazioni.

33. Qualora gli accertamenti di cui ai commi precedenti diano esito negativo, il lavoratore medesimo verrà assegnato, ai sensi del punto 8) del paragrafo "Esclusione dalla scelta" dell'art. 24, ad un posto di categoria pari a quella di assunzione.

Allegato 21 g (E) Verbale di accordo ENEL – FNLE – FLAEI – UILSP Nazionali del 23 luglio 1992 per acquisizione BSs nelle aree non tecniche – Superamento mansioni statiche – Accesso alla cat. B2 per autista meccanico. In applicazione di quanto convenuto con il "Protocollo sulla classificazione" di cui al C.c.l. 26 luglio 1991 (pag. 37) le Parti si sono incontrate nelle giornate del 18 dicembre 1991, 12 e 19 febbraio 1992, 1/7/14/16/22 luglio 1992 ed hanno definito, nei termini indicati negli allegati 1 -2 - 3 che costituiscono parte integrante del presente accordo, quanto segue:

1. una specifica normativa per l'attribuzione della categoria "Bs superiore" nelle aree commerciale, amministrativa, personale, segreteria, approvvigionamenti e alle corrispondenti attività presenti nelle aree tecniche, mediante l'istituzione della qualifica di "Assistente senior" (Allegato n. 1);

2. il superamento della normativa relativa alle cal. "mansioni statiche", prevedendo per le posizioni in essa individuate, un percorso programmato di crescita professionale finalizzato all'acquisizione dell'inquadramento in categoria B2 (Allegato n. 2);

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3. una specifica normativa per l' accesso alla categoria B2 superiore per la qualifica di "Autista meccanico", dopo un congruo periodo di esperienza lavorativa acquisita nella mansione previa verifica del superiore livello di professionalità raggiunto (Allegato n. 3).

Le Parti hanno altresì definito, con lo scambio di lettere di cui agli allegati n. 4 e n. 5 al presente verbale, il superamento delle posizioni di "Sorvegliante ai lavori in appalto" e "Preventivista BT" . Letto, confermato e sottoscritto. Allegato n. 1 al verbale di accordo del 23 luglio 1992 NORMATIVA PER L'ISTITUZIONE DELLA QUALIFICA DI "ASSISTENTE SENIOR" - CATEGORIA BS SUPERIORE - NELLE AREE COMMERCIALE, AMMINISTRATIVA, PERSONALE, SEGRETERIA, APPROVVIGIONAMENTI E ALLE CORRISPONDENTI ATTIVITA' PRESENTI NELLE AREE TECNICHE 1 – a) Nelle aree amministrativa, personale, segreteria, approvvigionamenti, nonché per le corrispondenti attività presenti nelle aree

tecniche, viene istituita la qualifica di "Assistente (I) … senior" con inquadramento in categoria "BS superiore".

Detta qualifica viene altresì confermata per l'area commerciale della distribuzione, fermo restando quanto previsto al successivo punto 4 del presente verbale e viene estesa anche alle aree legale ed organizzazione.

b) In funzione dell'attività svolta la qualifica di "Assistente senior" viene attribuita, secondo le condizioni e le modalità di cui ai successivi punti 2 e 3, ai lavoratori titolari delle qualifiche identificate nell'elenco di cui alle successive pagine 3, 4, 5 e 6 ed operanti nell'ambito delle Unità indicate nell'elenco stesso.

La stessa qualifica di "Assistente ....senior" potrà essere altresì attribuita:

- nell'ambito delle Unità previste nell'elenco di cui sopra per qualifiche diverse da quelle indicate nell'elenco stesso, qualora vi sia sostanziale corrispondenza dell'attività;

- nell'ambito di Unità diverse da quelle previste nell'elenco, per qualifiche identiche oppure per le quali vi sia sostanziale corrispondenza dell'attività.

Tali ulteriori attribuzioni saranno individuate, entro il 31 dicembre 1992, dalle competenti Direzioni ENEL sentite le Segreterie Regionali delle Organizzazioni sindacali.

2 - L'accesso a detta qualifica presuppone:

a) una esperienza professionale specifica acquisita con l'attività nelle qualifiche di categoria BS, svolta nella stessa area, per un periodo non inferiore a 6 anni. Ai fini del computo sarà considerata anche l'esperienza acquisita nelle altre aree non tecniche nella misura del 50%.

Detto periodo sarà non inferiore a 3 anni per i dipendenti in possesso di diploma di scuola media superiore, espressamente loro richiesto per l'assunzione.

b) il superamento con esito positivo di un colloquio mirante ad accertare l'acquisita superiore capacità professionale richiesta dalla nuova qualifica. In caso di inidoneità detto colloquio potrà essere reiterato, a distanza di almeno un anno.

(… omissis … abrogato c.c.n. l. 23.4.96)

3 - … omissis …

A regime i colloqui di cui al punto 2-b) si effettueranno anticipatamente e l'inquadramento in categoria Bs superiore, decorrerà dal 1° giorno del mese successivo a quello del compimento dei periodi previsti al punto sub 2-a), ai fini della maturazione dei requisiti per l'accesso alla qualifica di "Assistente senior".

4 - … omissis …

(I) amministrativo/personale/segretaria/approvvigionamenti

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 108

UNITA' DELLE AREE AMMINISTRATIVA. COMMERCIALE. PERSONALE. SEGRETERIA. APPROVVIGIONAMENTI. LEGALE ED ORGANIZZAZIONE E CORRISPONDENTI PRESENTI NELLE AREE TECNICHE CON INDICAZIONE DELLE RELATIVE QUALIFICHE DI CATEGORIA BS PER LE QUALI VIENE ISTITUITA LA QUALIFICA DI 'ASSISTENTE * SENIOR”.

AREA / FILIERA UNITA' QUALIFICHE DI CAT. BS Amministrativa Sede Centrale DAM Tutte Compartimento SAM Tutte Servizio Amministrativo Distretto Tutte Ufficio Amministrativo Zona Tutte Commerciale Sede Centrale DDI Comm. Tutte Compartimento SCO Tutte Servizio Commerciale Distretto Tutte Ufficio Commerciale Zona Tutte Personale e Sede Centrale DPE - DSG Tutte Segreteria Compartimento SPE Tutte SG Tutte Segreteria Generale Distretto Tutte Segreteria Zona Tutte

Sede Centrale DAA Tutte Approvvgiona- Menti Compartimento SAC Tutte Legale Sede Centrale GLE Tutte Compartimento SLE Tutte Distretto Organizzazione Sede Centrale ORG Tutte Compartimento SOR Tutte Costruzioni Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente di segreteria

Sede Centrale DCO

Assistente di archivio e protocollo Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente di affari generali

Unità Servizi/Sedi

Assistente di archivio Unità Ingegneria Realizzativa (AITN - AITT) Assistente servizi Produzione Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente documentazione e relazioni Assistente di segreteria Assistente tecnico-amministrativo

Sede Centrale DPT

Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente di segreteria Assistente tecnico-amministrativo

Unità Servizi

Assistente amministrativo

UPT - Unità Produzione Termoelettrica Assistente personale e amministrazione

Assistente di segreteria

UPI - Unità Produzione Idroelettrica Assistente personale e amministrazione

Assistente amministrativo Assistente di segreteria Assistente tecnico-amministrativo

SOIC - Servizio Opere Idrauliche e Civili (Area Servizi)

Assistente personale e amministrazione

* Amministrativo, Commerciale, Personale, Segreteria, Approvvigionamenti, Legale, Organizzazione

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 109

AREA / FILIERA UNITA' QUALIFICHE DI CAT. BS Produzione STT - Servizio Teletrasmissioni (Area Servizi) Assistente amministrativo SMP - Servizio Misure e Prove (Area Servizi) Assistente amministrativo CRCC - Centro Ripartizione e Controllo del Carico

(Area Servizi) Assistente amministrativo

Assistente al personale Assistente amministrativo

RIT - Raggruppamento Impianti Termoelettrici (Area Servizi)

Assistente di segreteria Assistente al personale

Miniera Santa Barbara (Area Servizi) Assistente amministrativo

Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente di segreteria

RID - Raggruppamento Impianti Idroelettrici (Area Servizi)

Assistente personale e amministrazione Assistente al personale Assistente amministrativo Assistente di segreteria Assistente amministrazione e

segretariato

COT - Centro Operativo di Trasporto (Area Servizi)

Assistente personale e amministrazione Assistente amministrativo Assistente personale e amministrazione

Unità Ingegneria (Area Servizi)

Assistente gestione archivio tecnico - segreteria

Produzione Assistente al personale Assistente di segreteria Assistente amministrativo

RIG - Raggruppamento Impianti Geotermici (Area Servizi)

Assistente tecnico - amministrativo Nucleare (Area Servizi) Assistente al personale Assistente amministrativo Ricerca Assistente di segreteria Assistente contabile Assistente amministrativo Assistente di amministrazione e

segreteria Preposto attività amministrativa Preposto attività personale Preposto alla documentazione Assistente segreteria di direzione Informatica Sede Centrale Segreteria Assistente attività diverse CTI Segreteria Assistente attività amministrative USI Segreteria Assistente di segreteria Addetta alla segreteria con compiti di

maggiore Importanza- Assistente amministrativa e di

segreteria Assistente amministrazione del

personale Assistente ad attività di segreteria con

compiti amministrativi vari Assistente al personale

Allegato n. 2 al verbale di accordo del 23 luglio 1992 SUPERAMENTO DELLA NORMATIVA RELATIVA ALLE MANSIONI STATICHE

1. I lavoratori titolari delle posizioni di:

- portiere, fattorino od usciere che esegue anche altri lavori d'ordine; - pulitore; - aiutante di mensa; - addetto macchine eliografiche e fotocopiatrici

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 110

che abbiano un'anzianità di servizio di almeno 10 anni, potranno essere inquadrati in categoria B2, previo specifico intervento formativo e superamento, a valle dello stesso, di un colloquio di verifica volto ad accertare l'acquisita maggiore professionalità, richiesta dalle nuove qualifiche di: - portiere fattorino od usciere senior che esegue anche altri lari d'ordine; - pulitore senior; - aiutante di mensa senior; - addetto macchine eliografiche e fotocopiatrici senior.

In caso di inidoneità detto colloquio potrà essere reiterato a distanza di almeno un anno.

Ai colloqui di cui sopra l'ENEL ammetterà, in qualità di osservatori, tre rappresentanti dei lavoratori da scegliere tra quelli designati dalle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici, avuto riguardo al criterio della maggiore rappresentatività in ambito regionale.

2. … omissis …

A regime detti colloqui si effettueranno di norma con cadenze semestrali, e l'inquadramento in categoria B2 decorrerà dal 1° giorno del mese successivo a quello del compimento del periodo previsto al punto sub 1), ai fini della maturazione dei requisiti per l'accesso alla categoria B2.

3. Per le posizioni di "Addetto all'esercizio di opere civili od idrauliche", si conferma quanto previsto dal documento relativo al riassetto organizzativo della funzione Produzione e Trasmissione e che le modalità di "uscita" da tale qualifica sono quelle già previste dal documento allegato al C.c.l. 21.2.1989.

4. Le variazioni di inquadramento di cui ai precedenti punti sub 2 e 3 avverranno secondo la disciplina contenuta nel punto 3) del paragrafo "Soppressione dei livelli salariali di categoria" di cui al C.c.l. 26 luglio 1991, applicandovi quanto ivi previsto anche nel caso di passaggio dalla categoria Cs alla categoria B2.

5. Con il presente accordo si intende integralmente superata la normativa già prevista per i lavoratori con mansioni statiche (all. 21b (E).

Allegato n. 3 al verbale di accordo del 23 luglio 1992 NORMATIVA PER L'ACCESSO ALLA CATEGORIA B2 SUPERIORE DELLA QUALIFICA DI "AUTISTA MECCANICO" 1. I lavoratori che abbiano maturato 10 anni nella mansione di autista, di cui almeno cinque nella posizione di "Autista meccanico",

potranno essere inquadrati in categoria B2 superiore, con la qualifica di "Autista meccanico provetto", previo colloquio di verifica volto ad accertare l'acquisita maggiore professionalità richiesta dalla nuova qualifica. In caso di inidoneità detto colloquio potrà essere reiterato a distanza di almeno un anno.

(… omissis … abrogato c.c.n.l. ENEL 23.4.96)

2. … omissis …

A regime detti colloqui si effettueranno anticipatamente e l'inquadramento in categoria B2 superiore decorrerà dal 1 ° giorno del mese successivo a quello del compimento del periodo previsto al punto sub 1), ai fini,della maturazione dei requisiti per l'accesso alla categoria superiore.

Allegato n. 4 al verbale di accordo del 23 luglio 1992 Lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali in materia di superamento delle posizioni di "Sorvegliante lavori in appalto" e "Preventivista BT". A seguito della verifica effettuata in base all'impegno assunto nel "Protocollo sulla classificazione", di cui al C.C.L. 26 luglio 1991, circa lo stato di attuazione del superamento delle posizioni di "Sorvegliante lavori in appalto" e "Preventivista BT", è stato rilevato che nella maggioranza dei casi i lavoratori titolari -all'avvio della fase applicativa del confronto nazionale in merito alla "Organizzazione delle attività tecniche e commerciali della Distribuzione" - delle posizioni di che trattasi, hanno trovato, a seguito di intese locali, collocazione in posizioni di categoria B1s, mediante adeguati interventi formativi e previo accertamento di idoneità. In caso di inidoneità detto colloquio potrà essere reiterato a distanza di almeno un anno.

Al fine di garantire una uniformità di trattamento al restante personale titolare di dette qualifiche ed ancora inquadrato in categoria B1, l'ENEL avvierà localmente adeguate azioni formative, al termine delle quali, detto personale sarà inserito, previo colloquio di idoneità, in posizioni di categoria "B1 superiore" delle unità tecniche della Distribuzione, ovvero in affiancamento ad altri lavoratori. In quest'ultimo caso tali situazioni dovranno intendersi ad esaurimento.

I colloqui dovranno concludersi entro il mese di ottobre 1992 per consentire il riconoscimento dell'inquadramento in categoria B1 superiore con decorrenza 1 novembre 1992.

… omissis … (abrogato c.c.n.l. ENEL del 23.4.96)

In applicazione dell'impegno assunto nello stesso "Protocollo sulla Classificazione", entro il mese di ottobre 1992, l'ENEL avvierà in sede locale apposite consultazioni con le Segreterie Regionali delle Organizzazioni sindacali territorialmente competenti, per definire una più proficua utilizzazione dei lavoratori di che trattasi, tramite azioni formative che consentano l'affidamento, con opportuna gradualità, di

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 111

mansioni comportanti l'inquadramento in categoria Bs, sempre previo accertamento di idoneità professionale. Nel mese di marzo 1993 le Parti si incontreranno in sede Nazionale per verificare lo stato di attuazione di quanto sopra.

Distinti saluti Allegato n. 5 al verbale di accordo del 23 luglio 1992 Lettera delle Organizzazioni sindacali all'ENEL In riscontro alla Vostra lettera del 23 luglio 1992, di pari oggetto, Vi diamo atto che quanto comunicatoci, con riferimento all'impegno assunto nel "Protocollo sulla classificazione" di cui al C.c.l. 26 luglio 1991, corrisponde alle intese fra noi intercorse relativamente al superamento delle posizioni di "Sorvegliante ai lavori in appalto" e di "Preventivista BT". Distinti saluti. 23 luglio 1992

Allegato 21h (E) Ex art. 24 – Carriera del Personale (c.c.n.l. ENEL 23.4.96) 1. Allo scopo di assicurare il migliore soddisfacimento delle esigenze organizzative aziendali ed al contempo di ottimizzare l’utilizzo del

personale e favorirne lo sviluppo professionale, l'ENEL seguirà le modalità riportate dal presente articolo, fermo restando quanto previsto dall’art. 18 del presente Contratto (c.c.n.s. art. 22).

2. Ove si ravvisi l’esigenza di coprire posizioni di lavoro e non si possa provvedervi mediante altro personale disponibile di pari livello di inquadramento e professionalmente idoneo (ad es.: personale collocato in posizione di riutilizzo od avente titolo a reinserimento o ad avvicendamento, personale che abbia presentato domanda di trasferimento), l'ENEL opererà le scelte tramite colloqui di selezione.

3. Nel caso di più lavoratori disponibili, professionalmente idonei, si darà priorità al personale da reinserire o riutilizzare e, a parità di condizioni, sarà data, di norma, precedenza a coloro che già sono titolari di identica o analoga qualifica. All'atto dell’adozione delle decisioni ne verrà data informativa alle competenti Segreterie Sindacali Regionali

4. Per necessità di servizio potranno operarsi degli spostamenti di lavoratori, anche se non ricadenti nell'ambito dello stesso Comune, tra posizioni aventi uguali o analoghe caratteristiche professionali e ciò sia all'interno che all'esterno della stessa Unità produttiva, detti spostamenti potranno altresì realizzarsi a richiesta dei singoli lavoratori

5. Il colloquio di selezione di cui al 2° comma tenderà a verificare il possesso delle conoscenze professionali e delle attitudini personali richieste dalle posizioni da coprire e dal contesto organizzativo in cui esse si collocano (conoscenze teoriche e pratiche. capacità relazionali, grado di autonomia, capacità organizzative e di coordinamento, ecc)

6. Dell'esigenza di procedere alla copertura di posti mediante scelta per colloquio, l'ENEL darà preventiva comunicazione scritta alle competenti R.S.U. e per conoscenza alle Segreterie Sindacali Regionali.

7. Entro 6 giorni lavorativi dal ricevimento di tale comunicazione, le R.S.U. potranno chiedere di essere consultate sulla modalità di copertura, consultazione che dovrà esaurirsi entro il termine perentorio di 8 giorni.

8. I dipendenti da sottoporre a colloquio saranno individuati dalle competenti Direzioni tra coloro che, per preparazione di base, inquadramento, caratteristiche personali e conoscenze professionali e per esperienza lavorativa maturata anche in più ambiti funzionali, sono ritenuti in grado di occupare la posizione da ricoprire.

9. Effettuata la scelta, ne verrà data informativa al personale, mediante affissione di un comunicato nell'ambito organizzativo interessato, alle R.S.U. e, per conoscenza, alle Organizzazioni Sindacali Regionali competenti, mediarne comunicazione scritta.

10. Qualora l'avvenuta scelta comporti il trasferimento del lavoratore in altro comune, al lavoratore stesso verrà applicato il trattamento previsto dall'art. 14 per i casi di trasferimento per servizio.

11. Laddove le mansioni da svolgere lo richiedano, anche al fine di prevenire conseguenze dannose all'integrità fisica del lavoratore con specifico riferimento ai particolari contenuti delle mansioni da espletare, l'assegnazione dei posti sarà subordinata all'accertamento dell'idoneità fisica.

12. La competente Direzione dell'ENEL con cadenza semestrale o eccezionalmente, in casi motivati, a richiesta delle Organizzazioni Sindacali Regionali competenti, convocherà le stesse per comunicare gli elementi più significativi relativi all'attività svolta, al fine di verificare il perseguimento dei criteri ispiratori della presente normativa.

13. La disciplina prevista nel presente articolo decorre dal 1° luglio 1996.

Sino alla predetta data resta in vigore la normativa di cui all'art. 24 del C.c.l. 26 luglio 1991.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 112

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Graduale progressivo ampliamento di mansioni - Nel caso in cui si verifichi, nell'ambito dello stesso posto di lavoro, un graduale

progressivo ampliamento di mansioni tale da dar luogo a passaggio di categoria, l'ENEL ne darà comunicazione ai competenti Organismi rappresentativi dei lavoratori

3) Pubblicità ai passaggi di categoria - L'ENEL darà pubblicità, mediante l'affissione agli albi,di tutti i passaggi di categoria effettuati al di fuori delle modalità di copertura di posti specificate nel presente articolo.

Allegato 21i (E) Accordo ENEL – FNLE – FLAEI – UILCEM del 18.2.98 indicazioni in merito agli strumenti di governo del modello di funzionamento organizzativo per le - direzioni territoriali nell'ambito delle “aree destrutturate”: 1. Nel presente documento vengono esplicitate talune indicazioni in ordine agli strumenti di governo degli inquadramenti nell'ambito

delle "aree destrutturate": indicazioni che potranno essere seguite, a regime, nel processo di gestione/sviluppo/ottimizzazione nell'impiego delle risorse.

Con riferimento alle aree destrutturate e, nel loro ambito, alle professionalità/funzioni evolutive - come quelle presenti, ad es. in base all'esperienza pregressa, nelle aree relazioni industriali, sviluppo risorse, legale, progettazione, ecc., secondo quanto verrà definito in occasione dei confronti divisionali, tenuto conto delle rispettive caratteristiche e specificità organizzative - si terranno periodicamente - ogni 3 mesi o, con cadenze più frequenti, laddove ci siano motivate richieste in tal senso da parte delle Organizzazioni sindacali - appositi incontri di verifica a livello territoriale con le Segreterie sindacali regionali.

Detti incontri avranno carattere sostitutivo di quelli di cui al 12° comma dell'art. 24 C.c.l. 23 aprile 1996.

In tali incontri l'Azienda - nel rispetto delle diverse realtà organizzative - procederà ad una puntuale descrizione delle azioni sviluppate, nel processo di gestione/sviluppo/ottimizzazione delle risorse, nel trimestre precedente ed illustrerà il programma di massima per il trimestre successivo. A tal fine, si effettuerà - secondo quanto di seguito indicato - un raffronto tra la situazione reale di volta in volta presente e le indicazioni contenute nel Modello di funzionamento organizzativo che costituirà una guida per l'Azienda ed un opportuno strumento di verifica per i competenti Organismi rappresentativi del personale.

- Nelle aree in cui si registri una situazione di sostanziale equilibrio rispetto alle indicazioni quantitative e qualitative contenute nel Modello e non si individuino pertanto particolari esigenze di mobilità/integrazione delle risorse, si procederà all'esplicitazione delle promozioni maturate ai sensi del graduale progressivo ampliamento di mansioni, che costituisce il naturale strumento di carriera per le professionalità/funzioni evolutive.

Dal punto di vista dell'interlocuzione sindacale, in occasione degli incontri di verifica sopra detti, l'Azienda riepilogherà alle competenti Segreterie sindacali regionali le promozioni maturate nel trimestre precedente e fornirà indicazioni di massima su quelle in programma nel trimestre successivo. L'ENEL darà comunicazione dei singoli provvedimenti alle competenti RSU. L'Azienda preciserà, a richiesta, le motivazioni che hanno giustificato il riconoscimento del superiore inquadramento e valuterà le eventuali osservazioni di parte sindacale.

A tal fine, si terrà conto del complesso delle mansioni svolte da ciascun lavoratore e, quindi, della professionalità posseduta, del grado di iniziativa ed autonomia di cui lo stesso dispone, della capacità di interpretare il ruolo assegnatogli.

- Nelle aree in cui - per intervenuta riduzione del personale in forza o per significativi incrementi dei carichi di lavoro - le risorse presenti non siano sufficienti, avuto riguardo alle indicazioni contenute nel Modello, ad assicurare un ottimale presidio di taluni processi, occorrerà mettere in moto meccanismi di integrazione delle suddette risorse.

A tal fine sarà presa in esame la possibilità di agevolare processi di mobilità da realtà ove vi sia disponibilità di personale in possesso delle professionalità richieste. Laddove sussista incertezza circa l'individuazione dei lavoratori disponibili da inserire nell'area, sarà valutata, nell'ambito di ciascuna Divisione/Struttura, l'eventualità di effettuare "colloqui di orientamento".

In particolare, i suddetti colloqui di orientamento saranno finalizzati a valutare il possesso, da parte dei lavoratori, delle competenze e delle propensioni professionali necessarie per presidiare proficuamente i processi o i segmenti di processo propri dell'area che deve essere integrata, secondo quanto meglio precisato in allegato.

In occasione degli incontri di verifica, l'Azienda fornirà indicazioni circa l'entità e la qualità delle risorse da inserire nell'area. I nominativi del personale interessato dalla mobilità ovvero da sottoporre a colloquio di orientamento saranno comunicati alle competenti RSU all'atto dell'attuazione dei relativi provvedimenti.

- Nelle aree in cui si registri una situazione di disponibilità di risorse superiore rispetto alle indicazioni quantitative e qualitative contenute nel Modello, si procederà ad un'attenta analisi delle caratteristiche della popolazione lavorativa interessata, individuata per "famiglie professionali".

In occasione degli incontri di verifica saranno approfonditi - anche sulla scorta degli elementi di conoscenza che potranno venire dall'azione di monitoraggio dei "Gruppi Misti" - i programmi aziendali per l'ottimale utilizzazione delle risorse in questione, gli interventi di riqualificazione per il migliore reimpiego dei lavoratori, nonché gli eventuali interventi di mobilità verso realtà "carenti".

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 113

2. Nelle rimanenti Aree di attività - ancorché "destrutturate" - continueranno a trovare applicazione gli ordinari strumenti previsti dalla vigente normativa contrattuale, in materia di "carriera del personale".

Peraltro, in occasione degli incontri trimestrali di cui sopra, l'Azienda riepilogherà l'attività sviluppata a consuntivo nel trimestre precedente ed illustrerà il programma di massima previsto per il trimestre successivo.

II presente documento che, in relazione agli impegni assunti con lo scambio di corrispondenza del 16 - 18 settembre 1997, riguarda al momento le Direzioni Territoriali delle Divisioni, troverà applicazione alle altre realtà organizzative previa definizione dei relativi confronti.

Roma, 18 febbraio 1998

Allegato 21l (F) Ex art. 9 - Classificazione del personale(I) (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Gruppi e Categorie

1. La classificazione del personale ha carattere dinamico in relazione alle modifiche nel tempo delle qualifiche determinate dalla introduzione e/o revisione dei progetti di riassetto organizzativo. In relazione alla natura delle mansioni loro affidate, i lavoratori vengono assegnati ai seguenti gruppi e categorie:

Categoria Quadri

2. L'appartenenza alla categoria quadri è disciplinata dal 1 ° e 4° comma del successivo art. 10. (c.c.n.s. – art. 22)

Gruppo A

(sostituito dall’art. 21 c.c.n.s.) Gruppo B

(sostituito dall’art. 21 c.c.n.s.) Gruppo C

(Sostituito dall’art. 21 c.c.n.s.). I tirafili di linea, dopo tre anni di effettiva permanenza al lavoro di squadra svolto in categoria CS, verranno ammessi a partecipare a una prova pratica basata sulle mansioni tipiche delle squadre. Al superamento di detta prova consegue immediatamente l'acquisizione della categoria B2. Categoria C1

(Sostituito dall’art. 21 c.c.n.s.) Ai lavoratori che abbiano maturato un periodo di tre anni di permanenza nella categoria C1 verrà attribuita la categoria CS. Categoria C2 (Sostituito dall’art. 21 c.c.n. s.)

Fermo restando quanto previsto nella normativa sulle esemplificazioni (vedi all. 21 m (F)), nel valutare l'analogia del valore professionale delle mansioni si deve tener conto dei seguenti criteri:

a) delle mansioni effettivamente svolte dal dipendente, prescindendo da eventuali organigrammi od organici preordinati;

(I) In materia di classificazioni vedi accordo nazionale Federelettrica – OO.SS dell’8/5/91 sulle

esemplificazioni (all. 21m (F)) e Protocollo sulla classificazione del personale (all. 21n (F)).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 114

b) del grado di conoscenza del lavoro occorrente per l'espletamento delle mansioni nel contesto tecnico - organizzativo dell'unità di appartenenza, delle necessarie nozioni di carattere tecnico professionale (acquisibili attraverso la scuola, l'addestramento o autonomamente), dal grado di iniziativa ed autonomia quando le mansioni esigono tali requisiti;

c) degli "effettivi" compiti di controllo e coordinamento espletati da un dipendente che opera in gruppo con altri;

d) nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale, quelle più qualificate - anche se non prevalenti, ma svolte in modo ripetitivo - costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento.

Allegato 21 m (F) Verbale di Accordo Federelettrica FNLE – FLAEI – UILCEM – 8 maggio 1991 e 9 aprile 1991 In attuazione degli impegni assunti, si sono incontrate per sottoscrivere il testo collazionato dell'accordo nazionale sulle esemplificazioni da inserire nell'art. 16 del CCNL vigente (art. 9 del CCNL9/7/96) siglato il 9 aprile 1991 (all. 21l (F)).

Il testo definitivo di detto accordo è quello allegato al presente verbale e sostituisce integralmente gli accordi firmati il 9/4/91. Le modifiche apportate riguardano solo i fogli contrassegnati dalla data odierna.. Letto, firmato, sottoscritto. Collazione verbale 9.4.91 tra Federelettrica e FNLE – FLAEI - UILCEM

- Considerato quanto previsto nell'art. 16 del CCNL 1 /3/89 (art. 9 CCNL9/7/96) in tema di classificazione del personale;

- in attuazione e sostituzione dell'allegato n. 18 a detto Contratto, hanno convenuto quanto segue.

1. All'interno delle categorie previste nel citato articolo 16 (art. 9 CCNL 9/7/96) del Contratto vengono inserite a titolo di esemplificazione alcune qualifiche professionali tipiche con i relativi profili riportati in allegato al presente verbale, di cui fanno parte integrante.

2. A tali profili professionali corrispondono i relativi inquadramenti previsti nelle esemplificazioni quando i lavoratori interessati esprimono tutte le caratteristiche professionali, tecnologiche e di complessità delle attività indicate nelle esemplificazioni medesime.

3. I profili professionali di cui al presente accordo contengono solo l'indicazione dei compiti necessari per individuare la mansione nei suoi aspetti essenziali e non esauriscono quindi tutta la gamma dei compiti, anche di carattere complementare, svolti o richiesti in relazione a specifiche esigenze di lavoro.

4. In relazione alle specifiche caratteristiche delle singole Aziende e con riferimento all'organizzazione del lavoro in esse esistente, si precisa che:

- le esemplificazioni ed i profili professionali non determinano modifiche o condizionamenti alla politica aziendale in materia di organizzazione del lavoro e di consistenza degli organici;

- le esemplificazioni ed i profili professionali elencati si riferiscono a situazioni ricorrenti nelle Aziende e non comportano automaticamente la loro istituzione nelle Aziende medesime ove essi non siano presenti.

5. Qualora in alcune Aziende, per ragioni connesse con le caratteristiche stesse dell'Azienda e con l'organizzazione del lavoro, dovessero risultare eventuali inquadramenti superiori a quelli previsti nel presente accordo, questi saranno mantenuti e non avranno effetti automatici di trascinamento su altri profili professionali.

6. Nelle Aziende nelle quali sono previsti specifici accordi di carriera programmata in materia di inquadramento verranno applicati esclusivamente questi ultimi, salvo che le Parti in sede aziendale con

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 115

specifici accordi non decidano di dar luogo alla esclusiva applicazione della normativa prevista in sede nazionale.

7. Le qualifiche esemplificate sono le seguenti:

responsabile esercizio produzione termica o idrica ASS responsabile manutenzione impianti produzione ASS responsabile in turno conduzione impianti termoelettrici AS

responsabile controllo di gestione AS responsabile di area territoriale della distribuzione A 1 S

analista - programmatore A 1 responsabile contabilità lavori d'imprese A 1 tecnico specialista di progettazione A 1 tecnico specialista approvvigionamenti e/o appalti A 1 preposto in turno conduzione impianti idroelettrici BSS addetto sala controllo centrali termoelettriche BSS assistente di distribuzione BSS assistente approvvigionamenti e/o appalti BS assistente alla progettazione BS assistente amministrativo BS assistente di segreteria BS assistente analisi chimiche BS programmatore senior BS capo squadra coordinatore operativo di più squadre BS operatore al ciclo termico BIS capo squadra distribuzione BIS addetto alle verifiche BIS programmatore BIS addetto commerciale BIS disegnatore provetto B 1 amministrativo di concetto B 1 specializzato di magazzino B 1 provetto esperto di squadra di distribuzione B 1 operatore CED B 1 manutentore provetto impianti B2S provetto di squadra di distribuzione B2S provetto di officina B2S operatore mezzi speciali B2S addetto ai centri di telecontrollo B2S manutentore impianti B2 provetto di squadra di distribuzione B2 esattore B2 letturista (accordo 1 /2/ 1985) B2 manutentore civile B2 analista chimico B2 autista meccanico B2 elettricista qualificato linee AT CS stono-dattilo che svolge anche altri lavori d'ordine CS addetto controllo accessi aziendali CS letturista CS distributore di magazzino CS aiutante di squadra di distribuzione C1 aiutante di manutenzione impianti C1 generico di squadra produzione C2 generico di squadra distribuzione C2

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 116

8. Le esemplificazioni di cui al presente accordo troveranno applicazione in sede aziendale previo confronto con le OO.SS. locali. Esso inizierà entro il 15 maggio prossimo e dovrà concludersi entro il 30 luglio successivo. L'applicazione delle esemplificazioni stesse avrà le seguenti decorrenze:

- 1/12/1990 per le figure già esistenti a tale data nelle singole realtà aziendali;

- il primo giorno del mese successivo alla conclusione del confronto aziendale per le ristrutturazioni successive all'1/12/90 o altra data che fosse indicata in seguito a detto confronto relativamente alle nuove figure eventualmente previste;

- 1/8/91 per le altre figure non comprese nei due punti precedenti, individuate secondo quanto previsto dal presente accordo.

9. Entro il mese di dicembre 1991, sarà avviata tra le Parti stipulanti il presente accordo una verifica per un esame delle risultanze applicative di quanto sopra. Per eventuali situazioni che impediscano la definizione applicativa delle esemplificazioni in sede aziendale, si farà ricorso alle verifiche e procedure di raffreddamento previste dal Protocollo Cispel/CGIL – CISL - UIL del 20/7/89.

10. Considerati i tempi necessari per l'applicazione in sede aziendale di quanto previsto dal presente accordo, nonché le esigenze di un suo assestamento per le conseguenti valutazioni, le Parti convengono che l'eventuale definizione di ulteriori normative sulla classificazione del personale non avrà luogo prima del 31/12/1992, salvo qualche eventuale caso particolare che potrà essere individuato e concordato dalle Parti in sede nazionale.

Nota a Verbale Qualora nelle Aziende dotate di strutture particolarmente complesse si manifestassero esigenze organizzative per l'istituzione di altre figure professionali o per l'affidamento di ulteriori funzioni a figure già esistenti nell'ambito dell'asta di turno delle centrali termoelettriche, le Parti tenuto, comunque, conto di quanto previsto nel quarto comma del verbale di accordo del 9 aprile 1991, si incontreranno per esaminare l'eventualità di definire previsioni al riguardo.

Eventuali normative che fossero definite in tale occasione non dovranno determinare automatici incrementi di organico e non troveranno applicazione nelle Aziende ove tali posizioni fossero già istituite, anche con l'affidamento delle mansioni a figure professionali già esistenti. RESPONSABILE ESERCIZIO PRODUZIONE TERMICA O IDRICA (ASS) Opera negli impianti di produzione idroelettrica o termoelettrica caratterizzati da conduzione contemporanea di più gruppi con tecnologie diversificate e potenza installata non inferiore a 120 MVA con compiti di: - garantire lo svolgimento delle attività di esercizio funzionale ed operativo per assicurare la continuità

della produzione degli impianti assegnati - mettere in atto, in collaborazione con il responsabile della manutenzione, le procedure necessarie per la

messa in sicurezza degli impianti - garantire il rispetto delle norme di sicurezza - gestione, formazione e addestramento del personale assegnato RESPONSABILE MANUTENZIONE IMPIANTI PRODUZIONE (ASS) Opera attraverso il coordinamento e controllo di figure professionali responsabili di vari settori specializzati (elettrico, meccanico, civile ecc.), in impianti di produzione caratterizzata da conduzione contemporanea di più gruppi con tecnologie diversificate, con compiti di: - garantire lo svolgimento delle attività di manutenzione, modifica, sviluppo, pronto intervento e presidio

degli impianti assegnati anche effettuate da imprese assicurandone il controllo - garantire la programmazione e controllo dei lavori assicurando il rispetto dei tempi e dei costi - mettere in atto, in collaborazione con il responsabile esercizio produzione, le procedure necessarie per

la messa in sicurezza degli impianti - garantire il rispetto delle norme di sicurezza - gestione, formazione ed addestramento del personale assegnato

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 117

RESPONSABILE IN TURNO CONDUZIONE IMPIANTI TERMOELETTRICI (AS) Opera in turno in centrali termoelettriche caratterizzate dalla conduzione contemporanea di più gruppi impianti aventi tecnologie diversificate, con particolare riferimento agli impianti con potenza installata non inferiore a 140 MVA, con compiti di: - garantire la conduzione globale degli impianti e ;gestire le anomalie di processo - definire il piano di consegna e le manovre per la messa in sicurezza degli impianti - gestione, formazione e addestramento del personale assegnato con particolare riguardo al

coordinamento delle attività del personale in turno con quelle dei lavoratori in orario diviso e alla gestione delle assenze e delle presenze dei turnisti provvedendo ad organizzare le eventuali sostituzioni

- mantenere i rapporti con l'esterno al di fuori dell'orario di presenza dei responsabili di livello superiore - garantire il rispetto delle norme ecologiche e di sicurezza RESPONSABILE CONTROLLO DI GESTIONE (AS) Opera sul processo di elaborazione del piano pluriennale e del budget caratterizzato dall'elevato numero di risorse, dalla complessità della struttura organizzativa, anche con sedi decentrate, con compiti di: - provvedere - nell'ambito degli indirizzi di massima ricevuti dalla posizione superiore - alla definizione

del piano e del budget di competenza curando l'approfondimento e la valutazione economica delle diverse alternative gestionali e la verifica di coerenza dei criteri in rapporto agli obiettivi da raggiungere

- fornire adeguata assistenza alle diverse funzioni interessate per la corretta applicazione della rilevazione/imputazione dei flussi contabili

- svolgere attività di contabilità analitica e le conseguenti elaborazioni di informazioni, dati economici e statistici

RESPONSABILE DI AREA TERRITORIALE DELLA DISTRIBUZIONE (A1S) Coordina l'attività di un'area territoriale della rete di distribuzione caratterizzata da una pluralità di impianti che, sulla base degli indirizzi generali, assicura il conseguimento dei risultati operativi di settore ed il rispetto delle normative vigenti comprese quelle riguardanti la sicurezza del lavoro. Partecipa al processo di definizione dei programmi operativi aziendali ed ha facoltà nel suo ambito di competenza di rappresentanza dell'Azienda verso terzi; - cura la gestione, la formazione e l'addestramento del personale assegnato. ANALISTA-PROGRAMMATORE (A1) Opera all'interno del sistema informatico aziendale con compiti di: - provvedere, allo studio, sviluppo e realizzazione dei progetti assegnati per l'elaborazione automatica dei

dati determinandone i tempi operativi e i costi - individuare e risolvere in termini E.D.P. i problemi di interconnessioni con le altre procedure del sistema

informatico - fornire assistenza alle funzioni utenti nella fase di introduzione delle procedure - realizzare i programmi utilizzando i linguaggi di elaborazione in base alle analisi effettuate RESPONSABILE CONTABILITA' LAVORI DI IMPRESE (A1) Opera sul processo di contabilizzazione delle imprese caratterizzato dalla diversificazione degli appalti e dalla complessità e frequenza delle prestazioni delle imprese, con compiti di: - garantire la raccolta e l'elaborazione a valore dei quantitativi contenuti nei computi metrici e

collaborare alla stesura dei capitolati d'appalto - gestire i capitolati per quanto riguarda il rispetto delle clausole e delle modalità contenute per una

corretta esecuzione dei lavori - assicurare i controlli a campione dei quantitativi risultanti dai computi metrici e la corretta applicazione

dei prezzi - gestione, formazione ed addestramento del personale assegnato

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 118

TECNICO SPECIALISTA DI PROGETTAZIONE (A1) Opera nelle strutture di progettazione e sviluppo tecnico dell'Azienda con compiti di: - definire e sviluppare, nell'ambito della specializzazione di appartenenza, progetti sia di massima che di

dettaglio su impianti definendo e innovando standards tecnici e di qualità di interesse aziendale - seguire la realizzazione dei progetti svolgendo all'occorrenza attività di assistenza tecnica al lavori Lo svolgimento di tali compiti comporta la conoscenza dell'intero sistema impianti, secondo la specializzazione di appartenenza, delle loro connessioni con gli altri sistemi aziendali, degli standards sia tecnici che economici, nonché delle metodologie di progettazione rispondenti alla necessità di adottare soluzioni nuove e diversificate nell'ambito delle attività assegnate. TECNICO SPECIALISTA APPROVVIGIONAMENTI E/O APPALTI (A1) Provvede in autonomia, anche coordinando altri lavoratori, ad eseguire ricerche di mercato e qualifica dei fornitori e, previa richiesta e/o acquisizione delle specifiche tecniche alla cui formulazione collabora, effettua la selezione dei fornitori medesimi e le scelte economiche in seguito ad apposite trattative, individuando le caratteristiche tecniche alternative dei prodotti. Cura le procedure delle gare di appalto nonché la gestione applicativa dei relativi Contratti e/o ordini di forniture seguendo specifiche operazioni quali expediting, pagamento penali, cancellazione fornitori. PREPOSTO IN TURNO CONDUZIONE IMPIANTI IDROELETTRICI (BSS) Opera in turno in centrali idroelettriche caratterizzate dalla conduzione contemporanea di più impianti aventi tecnologie differenziate con potenza installata fino a 360 MVA con compiti di: - garantire la conduzione globale dei vari gruppi idroelettrici intervenendo sia nelle operazioni da

eseguirsi in sala manovre sia in quelle esterne dando disposizioni ed operando direttamente - definire il piano di consegna e le manovre per la messa in sicurezza degli impianti - garantire il rispetto delle norme di sicurezza - gestione e addestramento del personale assegnato. ADDETTO SALA CONTROLLO CENTRALI TERMOELETTRICHE (BSS) Opera in turno in centrali termoelettriche con compiti di: - presidio della sala controllo con intervento di regolazione delle varianze (anomalie) provvedendo

all'effettuazione di manovre di esercizio atte a ripristinare le condizioni di efficienza e di sicurezza degli impianti fornendo indicazioni ed istruzioni operative alle posizioni inferiori per la esecuzione di particolari interventi sugli impianti

- provvedere alla rilevazione dei dati di funzionamento del gruppo termico coordinando il rilevamento dei dati di centrale da parte del resto del personale

- gestione, formazione, addestramento del personale assegnato ASSISTENTE DISTRIBUZIONE (BSS) Opera sulla rete di distribuzione con compiti di: - provvedere alla programmazione esecutiva di tutti i lavori assegnati (uomini, materiali, mezzi ed

attrezzature) - provvedere all'elaborazione di preventivi dei lavori predisponendo tutti gli elementi utili alla esecuzione

degli stessi (costi/tempi/modalità tecniche) - provvedere al controllo dei lavori anche assegnati ad imprese garantendone la corretta esecuzione dal

punto di vista tecnico e raccogliere gli elementi (prestazioni, rilievi di misure) per il successivo sviluppo dei valori contabili

- assicura il rispetto delle norme di sicurezza - gestione, formazione, addestramento del personale assegnato II processo di distribuzione è caratterizzato da una pluralità di impianti (ricevitrici, stazioni, cabine e reti

MT, BT).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 119

ASSISTENTE APPROVVIGIONAMENTI E/O APPALTI (BS) Provvede in autonomia, nel quadro di indirizzi generali a tenere i contatti con i fornitori e, previa richiesta e/o acquisizione delle competenti specifiche tecniche istruisce le pratiche per la selezione dei fornitori e le procedure per le gare di appalto. ASSISTENTE ALLA PROGETTAZIONE (BS) Opera nelle strutture di progettazione e sviluppo tecnico dell'Azienda con compiti di: - definire e sviluppare, nell'ambito della specializzazione di appartenenza, progetti sia di massima che di

dettaglio su impianti secondo standards tecnici e di qualità di interesse del settore predeterminati - seguire la realizzazione dei progetti svolgendo all'occorrenza attività di assistenza tecnica ai lavori Lo svolgimento di tali compiti richiede conoscenze dell'intero sistema impianti secondo la specializzazione di appartenenza, degli standards sia tecnici che economici e delle tecniche di progettazione predefinite per l'esecuzione di lavori di tipo ripetitivo. ASSISTENTE AMMINISTRATIVO (BS) Opera con autonomia e responsabilità di risultato, nel quadro di indirizzi generali, svolgendo attività di tipo amministrativo contabile e gestionale, coordinando altri lavoratori nel settore di appartenenza. Possiede conoscenze teoriche approfondite ed esperienza pratica rispetto alle attività assegnate. ASSISTENTE DI SEGRETERIA (BS) Opera sul processo di segreteria di direzione coordinando altro personale, con compiti di: - provvedere, in base alle modalità stabilite, al protocollo e allo smistamento alle Funzioni interessate

della corrispondenza, documenti ed altro; impostare e tenere aggiornati gli archivi della Direzione - svolgere sulla base delle indicazioni di massima ricevute, lavori di stenografia e provvedere alla stesura

di note, lettere, relazioni, tabelle, grafici ecc. anche con l'utilizzo di strumenti informatici (HW e SW) - provvedere alla tenuta ed aggiornamento dell'agenda del Direttore mantenendo i contatti con gli

interessati per l'organizzazione degli incontri - provvedere all'organizzazione delle riunioni esterne e interne, assicurando gli adempimenti necessari

(materiale, odg, orari, località, verbali di riunione ecc.) ASSISTENTE ANALISI CHIMICHE (BS) Opera, con autonomia e responsabilità di risultato, in strutture di laboratorio provvedendo, anche coordinando altri addetti, all'impostazione ed alla scelta delle metodologie di analisi chimica o dei materiali, al controllo sulla preparazione delle medesime ed alla verifica dei risultati. PROGRAMMATORE SENIOR (BS) Opera in autonomia nell'ambito del sistema informativo aziendale con compiti di: - supporto per l'analisi di nuove procedure operative - predisposizione della documentazione delle procedure applicative automatizzate in gestione e/o da

informatizzare - verifica della necessità di manutenzione di procedure applicative eseguendo le necessarie

implementazioni CAPO SQUADRA COORDINATORE OPERATIVO DI PIÙ SQUADRE (BS) Opera sulla rete di distribuzione, svolgendo funzioni sia di capo squadra, sia di coordinamento - di altre due o più squadre oltre alla propria composte da almeno 3 unità ciascuna in relazione

all'organizzazione del lavoro e alle esigenze operative - di un'altra squadra oltre la propria ma con un numero complessivo di unità da coordinare non inferiore a

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 120

con compiti di: - provvedere al coordinamento operativo di più squadre lavori fornendo indicazioni/istruzioni operative, dl

sicurezza del lavoro e di organizzazione delle squadre eseguendo direttamente particolari interventi specialistici

- provvedere al controllo dei lavori assegnati ad imprese garantendone la corretta esecuzione dal punto di vista tecnico e raccogliere gli elementi (prestazioni, rilievi di misure) per il successivo sviluppo dei valori contabili

- assicurare il rispetto delle norme di sicurezza - gestione e addestramento del personale assegnato Per la individuazione dei lavoratori ai quali attribuire la nuova qualifica di "capo squadra coordinatore operativo di più squadre", si procederà sulla base delle procedure previste dall'art. 24 del CCNL, fatti salvi eventuali accordi esistenti al riguardo in sede aziendale. A tale selezione saranno ammessi tutti i capi squadra di distribuzione (cat. B1S). OPERATORE AL CICLO TERMICO (BIS) Opera, in turno, sul ciclo termico in centrali termoelettriche con compiti di: - svolgere le attività necessarie per il corretto funzionamento di tutti i macchinari e le apparecchiature

del ciclo termico eseguendo gli interventi nel rispetto delle norme di sicurezza - addestramento del personale assegnato CAPO SQUADRA DISTRIBUZIONE (BIS) Opera sul processo di distribuzione con almeno 5 addetti alle dipendenze con compiti di: - coordinamento della squadra per l'esecuzione di tutti i lavori sulla ree di distribuzione - assicurare il rispetto delle norme di sicurezza - gestione e addestramento del personale assegnato ADDETTO ALLE VERIFICHE (BIS) Esegue verifiche tecniche commerciali di complessi di misura anche al fine di accertare anomalie di impianti ed eventuali frodi e furti. Redige i relativi verbali da inviare all'autorità giudiziaria in caso di frodi o furti. Assume informazioni in relazione alle utenze sconosciute e contestate. PROGRAMMATORE (BIS) Opera con autonomia nell'ambito del sistema informativo aziendale con compiti di:

- manutenzione di procedure informatiche;

- elaborazione di semplici procedure sulla base di criteri standardizzati e predefiniti. ADDETTO COMMERCIALE (BIS) Opera sul processo di amministrazione dell'utenza con compiti di: - provvedere alla stipulazione, voltura, disdetta dei Contratti di somministrazione per l'utenza di massa

anche in tempo reale (contratti che richiedono l'installazione di gruppi di misura diretti e con potenza impegnata minore o uguale a 30 KW), nonché, rimozione, cambio, spostamento contatori, modifiche di impianto ed eventuale maneggio di denaro mantenendo corretti rapporti con l'utenza e fornendo le informazioni ricorrenti e evasione dei reclami anche relativi alla fatturazione

DISEGNATORE PROVETTO (B1) Opera nelle strutture di progettazione e sviluppo tecnico dell'Azienda con compiti di: - eseguire, nell'ambito della progettazione di massima, lo sviluppo di disegni esecutivi riguardanti impianti

e opere in genere nel rispetto degli standards tecnici e di qualità stabiliti - collaborare all'aggiornamento dell'archivio tecnico concernente planimetrie, schemi di impianti elettrici

e quanto altro di interesse aziendale

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 121

AMMINISTRATIVO DI CONCETTO (B1) Opera con specifiche competenze svolgendo attività di tipo amministrativo contabile e gestionale caratterizzata da adeguato grado di autonomia nell'ambito dei principi, norme e procedure relativi alle attività assegnate. SPECIALIZZATO DI MAGAZZINO (B1) Opera, alle dipendenze di un responsabile, sul processo di movimentazione dei materiali, con compiti di: - provvedere alla sistemazione, conservazione e custodia dei materiali di magazzino - provvedere alla movimentazione dei materiali, al ricevimento, verifica e presa in carico dei materiali resi

nel rispetto delle procedure vigenti e delle scritture amministrative previste - controllare, all'atto della movimentazione fisica dei materiali, i documenti di carico e scarico,

garantendo la rispondenza fra situazione contabile e situazione reale - garantire il rispetto delle norme di sicurezza - coordinamento operativo del personale assegnato PROVETTO ESPERTO DI SQUADRA DI DISTRIBUZIONE (B1) Opera sulla rete di distribuzione all'interno delle sole squadre il cui capo squadra sia inquadrato in categoria BS, in quanto abbia i requisiti previsti nella esemplificazione del "capo squadra coordinatore operativo di più squadre" con compiti di esecuzione di tutti gli interventi che richiedono elevata specializzazione. In caso di necessità assume il coordinamento operativo della squadra in cui è inserito. Fermo restando che in ogni squadra interessata non potrà esserci più di un "provetto esperto di squadra" di cat. BI, per la individuazione di tale lavoratore al quale attribuire la nuova qualifica si procederà sulla base delle procedure previste dall'art. 24 del CCNL, fatti salvi eventuali accordi esistenti al riguardo in sede aziendale. A tale selezione saranno ammessi tutti i provetti di squadra di cat. B2S. OPERATORE CED (Bl) Opera nella sala macchine del centro elaborazione dati, con compiti di: - provvedere all'esercizio e piccola manutenzione delle apparecchiature del centro di elaborazione dati

comprese le operazioni di accensione, chiusura e ripartenza del sistema - provvedere alla corretta esecuzione delle procedure, interpretare la messaggistica di consolle e

prendere provvedimenti nel caso di inconvenienti più semplici riferendo al diretto superiore MANUTENTORE PROVETTO IMPIANTI (B2S) Opera negli impianti di produzione e negli impianti primari della distribuzione dopo 18 mesi di effettiva permanenza e di esperienza specifica maturata in dette squadre in cat. B2 PROVETTO DI SQUADRA DI DISTRIBUZIONE (B2S) Opera nelle squadre di distribuzione dopo 36 mesi di effettiva permanenza e dl esperienza specifica maturata in dette squadre in categoria B2. PROVETTO DI OFFICINA (B2S) Opera nelle officine aziendali con compiti di: - provvedere, in base a modalità operative definite, all'esecuzione di lavori anche complessi anche con

l'utilizzo di macchine utensili (tornio, fresa, saldatore ecc.) L'inquadramento c acquisito dopo 18 o 36 mesi - rispettivamente per gli addetti che operano nel processo della produzione o della distribuzione - di effettiva permanenza e di specifica esperienza maturata nelle mansioni interessate in cat. B2.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 122

OPERATORE MEZZI SPECIALI (B2S) Svolge attività di conduzione di automezzi speciali e/o macchine operatrici (per es. ruspa, escavatrice, ecc.) collaborando anche all'esecuzione dei lavori. ADDETTO AI CENTRI DI TELECONTROLLO (B2S) Opera in sala telecontrollo degli impianti di distribuzione in conformità a procedure standardizzate sulla base di tecniche codificate e predefinite con compiti di: - presidio delle sale quadro con intervento di regolazione delle varianze (anomalie) provvedendo

all'effettuazione diretta di semplici manovre standardizzate di esercizio atte a ripristinare le condizioni di efficienza e di sicurezza degli impianti o chiamando in causa il personale tecnico reperibile per interventi di maggiore complessità

MANUTENTORE IMPIANTI (B2) Opera sulla parte elettrica o meccanica degli impianti di produzione e primari della distribuzione nonché sulla rete della distribuzione, con compiti di: - provvedere in forma autonoma all'esecuzione di interventi per sostituzioni, modifica ed installazione di

parti di impianto tratti di rete, nonché intereventi di controllo, verifica in base a modalità di intervento definito, standardizzato e programmato da input di semplice interpretazione e traduzione.

L'accesso a detta qualifica presuppone: - una notevole esperienza maturata mediante l'attività nelle squadre di manutenzione per un periodo non

inferiore a 5 anni di effettiva permanenza; - il superamento con esito positivo di una prova di idoneità mirante ad accertare l'acquisita superiore

capacità tecnico-pratica relativa alle mansioni proprie della qualifica. PROVETTO DI SQUADRA DI DISTRIBUZIONE (B2) Opera in squadre di distribuzione svolgendo lavori per cui è richiesta una esperienza pratica e conoscenze teoriche. L'accesso a detta qualifica presuppone: - una notevole esperienza maturata mediante l'attività nelle squadre di distribuzione per un periodo non

inferiore a 5 anni di effettiva permanenza; - il superamento con esito positivo di una prova di idoneità mirante ad accertare l'acquisita superiore

capacità tecnico-pratica relativa alle mansioni proprie della qualifica. ESATTORE (B2) Opera sul processo di recupero di crediti con compiti di: - riscossione degli importi presso gli utenti morosi di bollette provvedendo alla sospensione della

fornitura nei casi di mancato pagamento LETTURISTA (ACCORDO 1/2/1985) (B2) MANUTENTORE CIVILE (B2) Opera sul processo di manutenzione civile con compiti di: - eseguire, nell'ambito di standards lavorativi codificati, attività di muratura, falegnameria e verniciatura

nel rispetto delle norme di sicurezza L'acquisizione della cat. B2 è subordinata a: a) notevole esperienza maturata mediante attività all'interno del processo di manutenzione civile per un

periodo non inferiore a 5 anni di effettiva permanenza; b) superamento con esito positivo dl una prova di idoneità mirante ad accertare l'acquisita superiore

capacità tecnico pratica relativa alle mansioni proprie delle qualifiche interessate.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 123

ANALISTA CHIMICO (B2) Opera nella struttura aziendale con compiti di: - provvedere direttamente all'esecuzione di analisi di laboratorio sulla base di metodologie codificate e

standardizzate - collaborare alla preparazione delle analisi di maggiore complessità provvedendo anche al prelievo dei

campioni; - provvedere alla imputazione ed archiviazione dati e parametri di controllo I lavoratori interessati acquisiscono la cat. B2S previa verifica di idoneità, dopo 18 mesi di effettivo svolgimento della mansione. AUTISTA - MECCANICO (B2) Opera sul processo di manutenzione e guida degli automezzi con compiti di: - provvedere in forma autonoma all'esecuzione di interventi semplici di riparazione e/o di manutenzione

preventiva degli automezzi nonché provvedere alla guida degli stessi. I lavoratori interessati acquisiranno la cat. B2S, previa verifica di idoneità, dopo 36 mesi di effettivo svolgimento della mansione. ELETTRICISTA QUALIFICATO LINEE AT (CS) Opera all'interno delle squadre di manutenzione linee aeree AT con compiti di: - eseguire, nell'ambito di modalità operative definite e codificate, interventi di manutenzione della rete

di trasporto ripristinando le condizioni di esercizio in caso di guasto nel rispetto delle norme di sicurezza

- effettuazione nell'ambito di processi lavorativi standardizzati e stabili, di ispezioni, verifiche e controlli sulle linee aeree AT per il rilievo di eventuali anomalie sulla rete di trasporto e violazione di servitù

Dopo tre anni di effettiva permanenza al lavoro di squadra svolto in cat. CS, sarà ammesso a partecipare ad una prova pratica basata sulle mansioni tipiche delle squadre. Al superamento di detta prova, consegue l' inquadramento in cat. B2. STENO-DATTILO CHE SVOLGE ANCHE ALTRI LAVORI D'ORDINE (CS) Opera sul processo di segreteria, con compiti di: - eseguire, sulla base delle istruzioni e/o indicazioni ricevute, attività di stenografia e/o di stesura di

note, lettere, relazioni, tabelle e grafici anche con l'utilizzo di strumenti informatici - provvedere, sulla base delle istruzioni e/o indicazioni ricevute, alla fotocopiatura, protocollo,

smistamento ed archivio della corrispondenza e documentazione di interesse della Funzione ADDETTO CONTROLLO ACCESSI AZIENDALI (CS) Opera sul processo di servizi, con compiti di: - controllo ingresso di terzi, secondo quanto stabilito dalle procedure aziendali, nonché del personale

aziendale e delle imprese in ingresso ed in uscita ed eventualmente degli automezzi aziendali - controllo, mediante sistemi di telecontrollo, degli impianti antincendio ed antintrusione, del

funzionamento degli ascensori effettuando controlli di sicurezza e provvedendo ad appositi giri di ispezione

LETTURISTA CHE NON HA MATURATO I REQUISITI DI CUI ALL'ACCORDO NAZIONALE 1/2/85 (CS) DISTRIBUTORE DI MAGAZZINO (CS) Opera sul processo di movimentazione dei materiali con compiti di: - curare la sistemazione e la conservazione dei materiali di magazzino - provvedere, tramite lavori di carico e scarico, alla movimentazione, ricevimento e consegna dei materiali

nel rispetto delle procedure in atto in Azienda incluse le registrazioni e l'utilizzo di mezzi meccanici

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Dopo 5 anni dall'attribuzione della cat. CS e in seguito all'attribuzione e svolgimento di mansioni aggiuntive quali conoscenza e attuazione di procedure contabili connesse alla movimentazione dei materiali nonché utilizzo dei mezzi informatici relativi, gli interessati, previa verifica di idoneità, acquisiranno la cat. B2. AIUTANTE DI SQUADRA DI DISTRIBUZIONE (C1) Opera sul processo di distribuzione con compiti di esecuzione di attività ausiliarie, e/o lavori manuali per le quali si richiedono capacità conseguite attraverso adeguato tirocinio. Ai lavoratori che abbiano maturato un periodo di 36 mesi di permanenza in dette categorie verrà attribuita la cat. CS. AIUTANTE DI MANUTENZIONE IMPIANTI (C1) Opera sul processo di manutenzione degli impianti di produzione con compiti di esecuzione di attività complementari e/o ausiliarie e/o lavori manuali per le quali si richiedono capacità conseguite attraverso adeguato tirocinio. Ai lavoratori che abbiano maturato un periodo di 36 mesi di permanenza in dette categorie verrà attribuita la cat. CS. GENERICO DI SQUADRA DI PRODUZIONE (C2) Opera sul processo di produzione, con compiti di: - aiuto di altro personale nella verifica del processo produttivo ed intervento per acquisire nel tempo le

necessarie conoscenze tecniche e di modalità operative, di esecuzione e di sicurezza - progressione di carriera come da contratto GENERICO DI SQUADRA DI DISTRIBUZIONE (C2) Opera sulla rete di distribuzione, con compiti di: - esecuzione di semplici interventi routinari o di operazioni ausiliarie a supporto dell'attività di squadra

per acquisire le necessarie capacità operative su modalità di esecuzione degli interventi e di sicurezza del lavoro in un contesto organizzativo codificato

- progressione di carriera come da contratto

Allegato 21 n (F) Protocollo sulla classificazione del personale (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Le Parti si danno atto che l'attuale disciplina sulla classificazione del Personale è la risultante di una stratificazione normativa succedutasi nel tempo e nei diversi rinnovi contrattuali (declaratorie degli Inquadramenti definiti nel CCNL del 1970 - con integrazione scaturita dalla trasformazione dell'istituto dei livelli di professionalità nei Contratto 1/3/1989 -; esemplificazioni inserite nel tessuto contrattuale cori un successivo Accordo nazionale nell'anno 1991).

Ciò posto, Federelettrica e OO.SS. concordano sulla necessità di riscrivere la normativa in questione in un quadro organico che si riferisca all'attuale realtà delle AEM e che tenga conto delle possibili modificazioni e dello sviluppo del sistema organizzativo aziendale, con riferimento anche alla realtà delle Aziende pluriservizio.

A tal fine, Federelettrica e OO.SS. convengono di costituire una Commissione mista con il compito di approfondire la materia dopo la stipula del CCNL.

Di conseguenza, come indirizzo per i lavori della Commissione mista, le Parti convengono di sviluppare un nuovo modello normativo sulla classificazione del personale che sappia rispondere in modo adeguato alle attuali realtà modificate dalle Aziende e che tenga conto della evoluzione organizzativa futura.

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Le Parti concordano che in seno alla Commissione mista di cui sopra venga approfondita anche la materia riguardante il trattamento laureati, diplomati e licenziati da istituti professionali a indirizzo tecnico o scuole similari di cui all'art. 11 del CCNL 1/12/1991. Tale argomento sarà affrontato prioritariamente, al fine di consentire alle Parti la definizione di una nuova normativa entro il mese di giugno 1998.

Per quanto riguarda la classificazione del personale, la Commissione mista dovrà concludere i suoi lavori entro giugno 1998 e le risultanze degli approfondimenti effettuati verranno utilizzate in vista di una successiva revisione normativa dell'istituto da definire in occasione del rinnovo del presente Contratto.

Allegato 21o (F) Ex. art. 11 - trattamento laureati, diplomati e licenziati da istituti professionali a indirizzo tecnico o scuole similari (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1. L'assegnazione della categoria di inquadramento viene effettuata in relazione alle mansioni svolte ed i

lavoratori capaci hanno aperte tutte le possibilità di carriera indipendentemente dai titoli di studio.

2. Allo scopo, tuttavia, di regolare, all'inizio del rapporto di lavoro, la posizione di coloro che sono in possesso di uno dei seguenti titoli di studio riconosciuti dallo Stato e, di volta in volta, espressamente richiesti dall'Azienda per l'assunzione:

- laurea (conseguente ad un corso di studio almeno quadriennale);

- diploma universitario (conseguente ad un corso di studio universitario almeno biennale dopo la scuola media superiore);

- diploma di scuola media superiore;

- diploma di istituto professionale, licenza di scuola tecnica o di corsi promossi dall'Azienda con finalità di attribuire equivalente preparazione in specializzazioni tecniche afferenti all'attività delle Aziende;

vengono fissate le norme di cui in appresso. Inserimento ed azioni formative 3. A) Laureati: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria A1. Essi potranno essere sottoposti

ad idonee azioni di formazione, previste per il personale neo-assunto. Successivamente, gli interessati potranno essere sottoposti ad idonee azioni formative a carattere teorico-pratico che si svilupperanno anche mediante utilizzazione in mansioni diverse.

4. Per consentire opportuni movimenti di rotazione in diverse mansioni della categoria A1, uno stesso posto non potrà essere assegnato a tali lavoratori per più di quindici mesi consecutivi.

5. Diplomati universitari: all'atto della assunzione saranno inquadrati in categoria BS. Essi saranno sottoposti alle azioni di formazione previste per il personale neo-assunto. Successivamente, e per un adeguato periodo necessario al conseguimento delle conoscenze pratiche relative alla mansione, gli interessati saranno sottoposti ad idonee azioni formative a carattere teorico-pratico, che potranno svilupparsi anche mediante impieghi con rotazione in mansioni diverse di categoria BS.

6. Diplomati da scuola media superiore: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria B 1. Essi saranno sottoposti alle azioni di formazione previste per il personale neo-assunto. Successivamente, e per un adeguato periodo necessario al conseguimento delle conoscenze pratiche relative alla mansione, gli interessati saranno sottoposti ad idonee azioni formative a carattere teorico-pratico, che potranno svilupparsi anche mediante impieghi con rotazione in mansioni diverse di categoria BS.

7. Diplomati da istituto professionale e licenziati: all'atto dell'assunzione saranno inquadrati in categoria CS e verranno assegnati a posti di lavoro resisi vacanti o di nuova istituzione. Dopo tre anni hanno titolo a sostenere una prova di pratica professionale per verificare la capacità di svolgere mansioni di categoria B2.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 126

Allegato 21 p (F)

Ex. art. 12 - Mobilita' e sviluppo professionale (c.c.n.l. 9.7.96) 1. Le Parti convengono sulla necessità di definire una disciplina contrattuale in grado di favorire il migliore

utilizzo nelle Aziende delle risorse umane valorizzando le capacità professionali dei lavoratori e promuovendone un equilibrato sviluppo, nell'ottica del miglioramento dell'efficienza e dell'organizzazione aziendale nonché della qualità dei servizi.

2. In tale quadro, le Parti stesse considerano, tra gli altri, elementi di crescita professionale, in grado di favorire lo sviluppo del personale, le conoscenze, le esperienze e le capacità professionali acquisite, l'intercambiabilità delle mansioni, la mobilità orizzontale nell'ambito di diverse posizioni organizzative attraverso la quale i lavoratori acquisiscono i più importanti requisiti professionali sopra citati (conoscenze, esperienze, capacità) necessari a svolgere mansioni di caratteristiche e contenuti diversificati.

3. Riguardo alla mobilità orizzontale, in relazione ad esigenze aziendali, organizzative, tecniche e produttive, il lavoratore può essere adibito – in via temporanea o definitiva - a tutte le mansioni rientranti nella propria categoria di inquadramento tenuto conto delle conoscenze e potenzialità professionali.

4. I passaggi di livello rispondenti alle necessità dell'organizzazione aziendale, verranno effettuati dalla Direzione dell'Azienda sulla base di un giudizio globale fondato sui requisiti ed elementi professionali di cui al precedente 2° con comma e sulla valutazione delle prestazioni e sulle attitudini personali e professionali del lavoratori.

5. I lavoratori possono presentare in qualunque momento alla Direzione aziendale una segnalazione volta a manifestare la propria disponibilità a mutare attività o posizione lavorativa in relazione a conoscenze o titoli di studio posseduti. Le Aziende prenderanno in considerazione tali segnalazioni ricorrendone i presupposti nell'ambito dei criteri adottati in materia di sviluppo professionale.

6. Fermo restando quanto previsto all'art. 1 del CCNL, si darà mensilmente comunicazione alla RSU dei provvedimenti adottati di mobilità orizzontale non temporanea e delle variazioni di inquadramento avvenute.

La comunicazione di cui al precedente capoverso sarà effettuata trimestralmente anche alle strutture territoriali delle OO.SS. stipulanti il CCNL.

Allegato 21 q (A) Ex art. 6 - Classificazione del personale (c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96) La classificazione del personale ha per sua natura carattere dinamico in relazione alle modifiche nel tempo determinate dal mutamento degli assetti organizzativi delle imprese.

I lavoratori, in funzione delle mansioni loro affidate, sono inquadrati in un'unica scala classificatoria in gruppi/categorie secondo declaratorie e profili di seguito specificati.

Tale classificazione unica nulla innova in merito alle differenze ancora esistenti tra quadri-impiegati ed operai stabilite dalla legislazione fiscale, sindacale e civile. 1. QUADRI Sostituito da art. 22 c.c.n.s 2. GRUPPO A Sostituito da art. 22 c.c.n.s. 3. GRUPPO B Sostituto dall’art. 22 c.c.n.s.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 127

4 GRUPPO C Sostituto dall’art. 22 c.c.n.s. DICHIARAZIONE A VERBALE IN TEMA DI SCELTA DEL PERSONALE Per la copertura di eventuali necessità occupazionali e per la realizzazione e lo sviluppo delle propria organizzazione, le Aziende si avvarranno preferibilmente del personale in servizio quando ne siano riconosciute le attitudini ed i requisiti necessari, tenendo conto, consultate le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, di fattori quali capacità, merito, anzianità, titolo di studio nonché dell'eventuale esplicazione in via temporanea della mansione per la quale si sta effettuando la ricerca interna.

Le Aziende potranno altresì utilizzare lo strumento dei contratti di formazione e lavoro così come previsti e regolamentati dalle leggi e dagli accordi interconfederali in vigore.

Allegato 21 r (A) Ex art. 7 - Inquadramenti particolari (c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96) 1) Categoria B2S

Agli addetti alle squadre di manutenzione della Produzione e alle squadre di manutenzione degli impianti primari della Distribuzione la categoria B2 superiore sarà attribuita dopo un anno di effettiva permanenza ed esperienza specifica maturate in dette squadre in categoria B2.

2) Categorie C2/C1ICS

I lavoratori inquadrati in categoria C2 passeranno in categoria C1 dopo un anno di effettivo servizio, entro un anno se addetti a nuclei od a squadre. In quest'ultimo caso l'accesso alla categoria CS avverrà dopo un anno di permanenza nella categoria C1. Questi passaggi non presuppongono necessariamente un cambiamento delle mansioni.

3) Manutentore provetto (categoria B2)

L'accesso alla qualifica di manutentore provetto (B2) delle aree di manutenzione meccanica, manutenzione elettrica, regolazione ed automazione, tirafili e manutenzione civile si consegue entro un periodo massimo di 5 anni di attività specifica maturata in una o più delle aree menzionate, previa verifica della professionalità acquisita.

4) Preposti al turno

I preposti al turno di impianti idroelettrici o di trasformazione saranno inquadrati come minimo in categoria B2.

Chiarito che non è previsto l'inquadramento generalizzato in categoria B1 dei turnisti, si dovrà tener conto ai fini classificatori delle differenziazioni anche notevoli dal punto di vista tecnico-funzionale che esistono tra i diversi impianti.

Complessità degli impianti e funzioni di coordinamento, professionalità e responsabilità esercitate potranno consentire l'individuazione di posizioni di lavoro inquadrabili in categoria B1.

5) Turbinisti

Qualora esigenze tecnico-produttive - verificate in sede aziendale - richiedano ai turbinisti mansioni anche di manutenzione, l'inquadramento corretto, previo accertamento di idoneità, è in categoria B2.

6) Laureati - Diplomati - Licenziati da Istituti professionali a indirizzo tecnico o scuole similari

Dopo un anno dal conseguimento del titolo di studio e dopo un anno di attività professionale e lavorativa inerente i titoli di studio sopra indicati ed espressamente richiesti per il ruolo aziendale ricoperto, sarà assegnata la categoria B1 ai lavoratori diplomati da scuola media superiore e la categoria CS ai licenziati da scuole professionali.

Con le stesse premesse - ma dopo due anni dal conseguimento del titolo e due anni dall'esercizio della specifica professionalità -sarà assegnata la categoria A1 ai laureati e la categoria BS ai diplomati universitari.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 128

CHIARIMENTO A VERBALE

1) Nel caso di svolgimento di più mansioni aventi diverso valore professionale:

a) quelle più qualificate - se svolte con carattere di prevalenza - costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento in categoria A1 o categorie superiori.

b) quelle più qualificate - anche se non prevalenti ma svolte in modo ripetitivo - costituiscono l'elemento determinante per l'inquadramento fino alla categoria BS superiore.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 129

Art. 22 Quadri

1. Appartengono alla categoria Quadri, ai sensi e per gli effetti della legge 13 maggio 1985,

n. 190, i titolari delle posizioni organizzative di maggior rilievo che hanno un ruolo di raccordo tra la struttura dirigenziale ed il restante personale e svolgono funzioni di particolare importanza per il più elevato contenuto professionale delle mansioni, intendendosi per tali quelle nelle quali sono fortemente presenti facoltà di rappresentanza, funzioni di sovraintendenza e coordinamento di altri lavoratori, autonomia nella gestione di risorse ovvero contenuti specialistici particolarmente elevati.

2. La categoria Quadri si articola su due livelli, in funzione del differente grado di contenuti

manageriali e/o specialistici delle mansioni esercitate, cui corrispondono due livelli retributivi così come individuati nella tabella dei minimi contrattuali riportata in calce all'art. 35 ("struttura retributiva").

3. I Quadri aventi titolo al minimo superiore sono quelli che svolgono mansioni con

contenuto professionale di maggior rilievo per il più incisivo coinvolgimento nella traduzione funzionale ed operativa delle direttive aziendali, nella attuazione degli obiettivi e per le maggiori responsabilità nella gestione delle risorse umane e strumentali.

4. In considerazione del ruolo funzionale svolto, i lavoratori appartenenti alla categoria

Quadri possono essere destinatari di specifiche procure. La loro attribuzione sarà decisa dall'azienda, valutando le concrete situazioni organizzative in cui operano i singoli Quadri.

5. Tenuto conto della specificità della funzione svolta dai Quadri nel contesto organizzativo

aziendale anche come dinamici promotori di innovazione e sviluppo, le politiche di formazione saranno indirizzate al più efficace e concreto sostegno dell'attività e dei ruoli dei Quadri, nonché ad un permanente e sistematico aggiornamento ed arricchimento delle competenze tecnico professionali e delle capacità gestionali.

6. Viene confermato particolarmente per i Quadri il diritto ad accedere alla titolarità di

brevetti per innovazioni tecniche realizzate nelle Aziende, nonché la possibilità di pubblicazione nominativa, previa autorizzazione delle Aziende stesse, di ricerche o lavori relativi alle attività svolte.

7. E' confermata l'applicazione dell'art. 5 della legge 13 maggio 1985, n. 190, in tema di

assicurazione contro il rischio di responsabilità civile verso terzi conseguente a colpa nello svolgimento delle proprie mansioni contrattuali. Da tale copertura assicurativa sono esclusi i casi di dolo o colpa grave del dipendente.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Ex livello di funzione per i Quadri - Si precisa che i due minimi per la categoria-quadri di

cui al comma 2 del presente articolo e riportati nella tabella "minimi contrattuali" in calce all'art. 35 ("struttura retributiva") sono comprensivi degli importi nelle precedenti

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 130

contrattazioni denominati " livelli di funzione", rispettivamente nella misura dell'8% e 16%.

2. Quadri delle Aziende associate a Federelettrica, per i Quadri in servizio alla data di stipula

del presente CCNL, per la costruzione dei "minimi contrattuali" in calce all'art. 35 ("struttura retributiva") vengono utilizzati gli eventuali importi percepiti a titolo di ex livello di funzione, di aumenti di merito individuali e di ex elementi retributivi integrativi-ERI, con corrispondenti assorbimenti di tali voci retributive fino alla concorrenza complessiva di £ 440.000 mensili per la categoria Qs e di 210.000 mensili per la categoria Q.

3. Altri istituti riferiti ai Quadri - per altri istituti economico-normativi fruiti dai Quadri,

contenuti nelle precedenti contrattazioni collettive nazionali, si applicano le norme in atto con gli opportuni adeguamenti per effetto della prima dichiarazione a verbale15.

15 Vedi allegato 22a, 22b, 22c

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 131

Allegato 22 a (E) Art. 18 – Quadri (c.c.n.l. Enel 21.2.89) DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA QUADRI Comma 1 … omissis … Comma 2 … omissis … 3. I quadri aventi titolo al minimo superiore sono quelli che svolgono mansioni con contenuto professionale di maggior rilievo per il più

incisivo coinvolgimento nella traduzione funzionale ed operativa delle direttive aziendali, nella attuazione degli obiettivi dell’Ente e per le maggiori responsabilità nella gestione delle risorse umane e strumentali.

ATTRIBUZIONE DELLA CATEGORIA QUADRI 4. L’identificazione di nuove figure professionali alle quali attribuire la categoria quadri – che si rendesse necessaria a seguito di

ristrutturazioni e/o modifiche di portata generale dell’organizzazione del lavoro - verrà definita in base alle risultanze dei relativi confronti, nel rispetto dei criteri di cui ai precedenti commi 1°e 3°.

5. L’ENEL comunicherà alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali l’elenco delle posizioni come sopra identificate. RICORSI INDIVIDUALI 6. Avverso la mancata attribuzione della categoria quadri, può essere inoltrato ricorso alla Direzione centrale del personale dal singolo

dipendente interessato.

7. I ricorsi vengono definiti dalla Direzione centrale del personale previa consultazione con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali.

MISURE DI CARATTERE RETRIBUTIVO Comma 8 … omissis … 9. ………… (omissis)……………………………………………………………………….……….. Rimane il (n.d.r.) 1° livello di funzione, pari

al 32% del minimo superiore della categoria quadri I …………(omissis)………………………………………………………………………………..

10. …………. (omissis)……………………………………………………………………………….. l’attribuzione del 1° livello di funzione è

riservata esclusivamente ai titolari di qualifiche che, per la stretta contiguità con la struttura dirigenziale, integrino al massimo grado i richiamati contenuti di cui al 3° comma del presente articolo.

Comma 11 … omissis … 12. A tali lavoratori possono essere inoltre attribuiti assegni in cifra a titolo di emolumento individuale - che costituiscono elemento dello

stipendio mensile quale definito (omissis) dall’art. 35 del Contratto Nazionale del Settore elettrico - a corrispettivo di più elevati livelli di prestazione destinati a permanere nel tempo in quanto fondati su comportamenti, ampiamente verificati, richiesti nell’assolvimento del proprio ruolo ………… (omissis).

13. Gli emolumenti individuali di cui al precedente comma sono commisurati al minimo della categoria quadri in atto al momento dell’attribuzione e possono essere di importo variabile dal 5% al 15% del predetto minimo. L’attribuzione degli emolumenti individuali viene effettuata, con decorrenza dal 1° gennaio, entro il 30 aprile di ciascun anno e può riguardare un numero annuo di beneficiari non superiore al 15% del numero dei quadri in forza al 31 dicembre dell’anno precedente.

14. A corrispettivo di specifici risultati conseguiti nell’attività lavorativa, che non siano tali peraltro da giustificare l’erogazione di suddetti emolumenti individuali, può essere riconosciuta, sempre entro il 30 aprile di ciascun anno, una somma “una tantum” a titolo di gratifica, di importo non superiore al doppio del minimo della categoria quadri, nei confronti di un numero di quadri non superiore al 25% del numero dei quadri in forza al 31 dicembre dell’anno precedente.

15. L’individuazione dei lavoratori ai quali attribuire gli emolumenti di cui al 12° e 14° comma avverrà sulla base dei criteri indicati in calce al presente articolo.

I riferita la minimo QM1 in vigore al 31/12/98 (L. 2.735.800) conguagliato con l’assorbimento di L. 440.000 nel minimo alla cat. Qs prevista

dal nuovo contratto.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 132

16. Entro il 15 maggio di ciascun anno la Direzione centrale del personale comunicherà alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici i nominativi dei quadri ai quali sono stati corrisposti gli emolumenti individuali e le gratifiche attribuite nell’anno, con l’indicazione degli importi globali erogati per i due istituti, distintamente per aree territoriali o funzionali.

17. Il lavoratore appartenente alla categoria quadri, che ritenga di essere stato ingiustificatamente escluso dall’attribuzione degli emolumenti individuali di cui ai precedenti commi 12° e 14°, può proporre ricorso alla Direzione che ha deciso l’attribuzione.

COPERTURA DI POSIZIONI DI QUADROII 18. Per la copertura di posizioni di Quadro, ove non sia possibile provvedervi mediante altro personale disponibile, di pari inquadramento

e professionalmente idoneo (ad es.: personale collocato in posizione di riutilizzo o avente titolo a reinserimento o ad avvicendamento, personale che abbia presentato domanda di trasferimento) ovvero attraverso mobilità orizzontale, si seguiranno le seguenti modalità.

19. Per la copertura di posizioni di Quadro che per la loro contiguità con la struttura dirigenziale danno titolo alla attribuzione del 1° livello di funzione, l’individuazione del nominativo avverrà (su proposta del Direttore Centrale del Personale, previa indicazione della Direzione competente, e successiva decisione del Direttore Generale).

20. Per la copertura di posizioni di Quadro Q e Qs (n.d.r.), la Direzione competente provvederà ad individuare e sottoporre a colloquio di verifica dipendenti che, tenuto conto delle caratteristiche professionali e personali, sono ritenuti in grado di ricoprire la posizione.

21. Dell’esigenza di procedere alla copertura di posti mediante colloquio, l’ENEL darà preventiva comunicazione scritta alle competenti Organizzazioni Sindacali Regionali.

22. Effettuata la scelta fra i candidati chiamati a sostenere il colloquio, ne verrà data informativa, al personale, mediante affissione di un comunicato nell’ambito organizzativo interessato, e alle predette Organizzazioni sindacali, mediante comunicazione scritta.

23. Alle stesse Organizzazioni sindacali regionali verrà parimenti data comunicazione scritta dei nominativi dei dipendenti che sono stati ricollocati al di fuori della scelta.

PROCURE Comma 24 … omissis … Comma 25 … omissis … Comma 26 … omissis … FORMAZIONE Comma 27 … omissis … Comma 28 … omissis … INFORMAZIONE Comma 29 … omissis … ALTRE NORME PARTICOLARI PER I QUADRI Comma 30 … omissis … Comma 31 … omissis … DICHIARAZIONI A VERBALE 1. Soppressione dell’istituto dei livelli salariali di categoria per i quadri - Ai dipendenti appartenenti alla categoria quadri al 31 dicembre

1998, i livelli salariali di categoria eventualmente fruiti, verranno conservati in cifra come assegno “ad personam” e non saranno rivalutati.

Analogamente si opererà nei confronti dei dipendenti ai quali in futuro verrà attribuita la categoria quadri.

II Testo così modificato dal Contratto Collettivo ENEL 1.4.96

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 133

2. Effetti derivanti dalla introduzione del minimo superiore per la categoria quadri - L’attribuzione del minimo superiore previsto per la categoria quadri determina la rivalutazione dei supplementi dei minimi e la corrispondente rivalutazione degli aumenti biennali.

Il minimo superiore viene anche utilizzato per il calcolo delle indennità e compensi valorizzati sul minimo.

La misura dell’indennità di contingenza, invece, viene calcolata sul minimo della categoria quadri. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEGLI EMOLUMENTI DI CUI AI COMMI 12° E 14° DELL’ART. 18 – QUADRI (Contratto Collettivo ENEL 21/2/89) Schema di riferimento da utilizzare:

Descrizione della posizione di struttura in termini professionali, funzionali ed organizzativi

In questo ambito la descrizione dovrà evidenziare - con un certo livello di analisi - le principali caratteristiche che definiscono in concreto la specificità della posizione all'interno del contesto organizzativo. Descrizione - valutazione della prestazione individuale

In questo ambito la descrizione dovrà incentrarsi sull'insieme globale dei comportamenti che attualizzano in concreto le attribuzioni della posizione. II riferimento non dovrà riguardare l'insieme astratto e generico di tutti i comportamenti individuali ma solo quei comportamenti "agiti" che hanno una immediata e diretta attinenza con il ruolo organizzativo e, in particolare, con i risultati conseguiti con e nella unità organizzativa.

Dovranno essere considerate - fondamentalmente - le seguenti dimensioni:

1. Sostegno organizzativo delle politiche e direttive aziendali

(in tale dimensione rientrano, ad esempio, i comportamenti finalizzati alla diffusione e presentazione costruttiva delle procedure e direttive organizzative; alla comprensione-interpretazione delle politiche e direttive aziendali e loro traduzione funzionale ed operativa per la propria unità; ai conseguenti comportamenti di attivazione dei collaboratori, ecc.).

2. Competenza organizzativo-gestionale

(si fa qui riferimento ai comportamenti connessi all'individuazione ed utilizzo di tutte le risorse umane e strumentali; alla riduzione-eliminazione di disfunzionalità, sprechi, ecc.; all'integrazione-collaborazione con altre unità organizzative, ecc.).

3. Iniziativa e responsabilità

(emergono, in questo ambito, i comportamenti di assunzione di responsabilità per l'esecuzione del lavoro; di risolutezza e tempestività nell'affrontare i problemi; di espressione di suggerimenti e proposte originali ed efficaci, ecc.).

4. Considerazione verso i collaboratori (questa dimensione contempla i comportamenti di attenzione e di sensibilità verso i bisogni dei collaboratori; di gestione dei conflitti; di informazione e di formazione dei propri dipendenti).

C) Descrizione - valutazione dei risultati conseguiti

In questo ambito dovranno essere evidenziati i principali risultati conseguiti sia in relazione alle caratteristiche della posizione ricoperta, così come configurata all'interno del contesto organizzativo, sia con riferimento alle concrete risultanze della prestazione svolta.

ACCORDO RELATIVO AL “COMPENSO SOSTITUTIVO TRATTAMENTI CONTRATTUALMENTE PREVISTI IN TEMA DI PRESTAZIONI ECCEDENTI L’ORARIO NORMALE” TRA ENEL E FNLE – FLAEI – UILSP DEL 30.9.94 In relazione all'impegno assunto in sede di stipula del C.c.l. 26 luglio 1991 di approfondire, nell'arco della vigenza contrattuale, la tematica del lavoro straordinario per i Quadri inquadrati nelle categorie Q e Qs (n.d.r.) al fine di delineare soluzioni tese alla introduzione sperimentale di compensi sostitutivi, le Parti: tenuto conto - delle caratteristiche peculiari del ruolo funzionale dei Quadri nell'assetto organizzativo aziendale, così come delineato nell'art. 18

vigente C.c.l (26.7.91 n.d.r.);

- del maggior impegno, non sempre facilmente quantificabile, richiesto nell'assolvimento dei compiti propri delle varie posizioni di lavoro, nelle quali si articola tale ruolo;

- della necessità, in aderenza all'impegno contrattuale, di definire uno strumento retributivo che tenga conto della variabile entità in termini quantitativi e qualitativi delle prevedibili prestazioni extra orario richieste ai Quadri nelle diverse posizioni di lavoro,

convengono quanto segue:

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 134

1) A decorrere dal mese successivo alla stipula del presente accordo, viene istituito in via sperimentale, per i Quadri inquadrati nelle categorie Q e Qs (n.d.r.) un compenso sostitutivo dei trattamenti contrattualmente previsti in tema di prestazioni eccedenti l'orario normale.

Le voci economiche sostituite dal nuovo compenso sono esclusivamente quelle riportate nell'elenco allegato, che costituisce parte integrante del presente accordo.

2) II nuovo compenso viene commisurato in importi variabili fino ad un massimo del 30% della retribuzione. L'importo minimo, all'atto della prima assegnazione, non sarà comunque inferiore al 5% della retribuzione stessa.

La determinazione dell'entità del compenso deriverà da valutazioni concernenti le ulteriori prestazioni (ore straordinarie, ore di viaggio, ecc.) prevedibilmente da richiedere oltre il normale orario di lavoro per lo svolgimento delle competenze assegnate, tenendo sostanzialmente conto del variabile grado di presenza dei seguenti elementi:

- grado di operatività delle mansioni;

- funzioni di coordinamento di personale, di collegamento con altre Unità e/o Organismi esterni e di rappresentanza;

- mansioni comportanti operatività in turno e/o impegno di reperibilità;

- mobilità sul territorio richiesta dalle funzioni espletate;

- mansioni comportanti frequenti riunioni e/o frequenti impegni esterni all'ENEL con orari non facilmente programmabili;

- mansioni comportanti maggiori probabilità di prestazioni occasionali in giornate non lavorative.

3) II nuovo compenso viene erogato per 12 mensilità e va utilmente considerato nella base di calcolo del trattamento di fine rapporto.

4) La corresponsione del nuovo compenso esclude, in quanto incompatibile, la possibilità di usufruire dei riposi compensativi previsti dalla dichiarazione a Verbale n. 2 annessa all'art. 5 e dal 3° comma dell'art. 6 vigente C.c.l. (26.7.91 n.d.r.).

5) Successivamente alla prima applicazione del presente Accordo, ed a regime con cadenza annuale, verrà fornita alle Segreterie Nazionali e, per quanto di competenza, alle Segreterie Regionali, una situazione numerica dei lavoratori beneficiari del compenso in parola, articolata per fasce percentuali di attribuzione (dal 5% al 13%; dal 14% al 23%; oltre il 23%).

Le OO.SS. potranno richiedere chiarimenti in merito all'applicazione dei criteri di cui al punto 2) e, su delega dei singoli Quadri, precisazioni su casi specifici.

II presente Accordo ha - come sopra precisato - carattere sperimentale e, dopo un anno di applicazione, formerà oggetto di verifica tra le Parti stipulanti per una comune valutazione circa la sua rispondenza rispetto alle reali esigenze aziendali che ne hanno determinato la stipula. Letto, confermato e sottoscritto. VOCI ECONOMICHE CONTRATTUALI INCOMPATIBILI CON IL COMPENSO QUADRI 16%(Qs) E 8% (Q) 1. Compenso per lavoro straordinario

1.1. Compenso lavoro straordinario:

1.1.1. feriale diurno (150%) - (art. 6 C.c.l., 4° comma) (c.c.n.s. art. 41, 4° comma)

1.1.2. feriale notturno (160%) - (art. 6 C.c.l., 8° comma) (c.c.n.s. art. 41, 10° comma)

1.1.3. festivo diurno (160% ) - (art. 6 C.c.L, 5° comma) (c.c.n.s. art. 41, 5° comma)

1.1.4. festivo notturno (175%) - (art. 6 C.c.l., 9° comma) (c.c.n.s. art. 41, 11° comma)

1.2. Maggiorazioni (50% - 60% - 75%) lavoro straordinario (art. 6 C.c.l., 3° comma) (c.c.n.s. art. 41, 2° comma)

1.3. Maggiorazioni (60% - 75%) lavoro prestato in giorno di riposo settimanale (art. 5 C.c.l., D.V. n. 2 e D.C.P.I.) (c.c.n.s. art. 27 – D.V.).

1.4. Indennità - pari alla normale retribuzione prevista per il lavoro straordinario - per prestazione inferiore a 3 ore: integrazione all'ora superiore (art. 4 C.c.l. 12° comma) (c.c.n.s. art. 39 – comma 6).

1.5. Indennità - pari alla normale retribuzione oraria - per lavoro programmato non effettuato (o effettuato in misura inferiore a 3 ore) nel 6° o 7° giorno settimanale o in giorno festivo infrasettimanale (art. 3 C.c.l., 8° e 9° comma) (c.c.n.s. – vedi appendice 10 – punto 7 – nota (1) art. 41 c.c.n.s.).

1.6. Indennità forfettaria per condizioni di lavoro particolari esteroIII

III Verrà assorbita fino a concorrenza dell’importo del compenso di cui trattasi

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 135

1.7. Compenso forfettario cambio turno (punto 4, accordo sindacale nazionale 15 novembre 1984) (art. 6bis contratto collettivo ENEL 23.4.96 all. 38a (E)).

2. Indennità ore viaggio

2.1. Indennità ore di viaggio 50% e 100% (art. 3 C.c.l., 5° comma) (c.c.n.s. art. 43 – 3° comma)

2.2. Indennità 150% ore di viaggio reperibili (art. 4 C.c.L, 12° comma) (c.c.n.s. art. 39 – 6° comma)

2.3. Indennità 100% ore di viaggio cantieristi (art. 15 C.c.l., 12° comma) (conservata dalla 1ª dichiarazione a verbale dell’art. 43 del c.c.n.s.).

3. Emolumenti "ad personam", riconducibili alle voci di cui sub 1 e/o 2, derivanti dal contratto (es. ex c.m.p.), da trattamenti locali od ex imprese.

Allegato 22b (E) Misure retributive per i quadri con livello di funzione 32% (c.c.n.l. Enel 26.7.91) AI fine di definire una struttura retributiva più adeguata al ruolo ed alla posizione organizzativa dei quadri con livello di funzione 32%, si concordano le seguenti misure. a) Determinazione degli importi per gli assegni in cifra a titolo di emolumento individuale con entità variabile dal 10% al 25% del

corrispondente minimo tabellare, nonché per le somme "una tantum" a titolo di gratifica in misura variabile fino al triplo del corrispondente minimo tabellare.

L'attribuzione degli emolumenti individuali sarà effettuata ad un numero di beneficiari non superiore al 20% dei quadri con livello di funzione 32% in forza al 31 dicembre dell'anno precedente. II numero annuo dei beneficiari delle somme "una tantum" non sarà superiore al 30% del numero dei quadri con livello di funzione 32% in forza al 31 dicembre dell'anno precedente.

b) Introduzione di un compenso commisurato ad una percentuale variabile fino al 40% della retribuzione quale corrispettivo di ogni e qualsiasi maggiore e diversa prestazione richiesta dall'Azienda, in sostituzione di ogni compenso o trattamento indennitario previsto dalla normativa contrattuale (lavoro straordinario e prestazioni assimilabili, reperibilità, turno, guida, indennità ex art. 31, ecc.), con esclusione delle corresponsioni a titolo di rimborso spese e di quelle di cui all'art. 14. I) compenso deve essere corrisposto per 12 mensilità all'anno ed è utilmente computato ai fini del trattamento di fine rapporto.

*********

II compenso di cui al punto b), che deve rivestire, nell'arco della vigenza contrattuale, carattere sperimentale ai fini di una successiva verifica, sarà introdotto a partire dal 1° gennaio 1992. Conseguentemente da tale data cesseranno i compensi e le indennità sostituite dal nuovo istituto contrattuale.

************ Le Parti si impegnano ad approfondire, nell'arco della vigenza contrattuale, la tematica del lavoro straordinario per i quadri con livello di funzione 16% ed 8% al fine di delineare soluzioni tese alla introduzione di compensi sostitutivi, che potranno essere rese sperimentalmente operative dal 1° gennaio 1994.

Allegato 22c (F)

Ex. Art. 10 – Quadri (c.c.n.l. Federlettrica 9.7.96) Commi 1 ÷ 4 … omissis … 5. In relazione alla speciale collocazione dei quadri nel contesto organizzativo aziendale ed al carattere

delle funzioni direttive espletate che non consentono una prefissione di parametri temporali per lo svolgimento delle prestazioni lavorative, si potranno adottare nelle singole Aziende, previa consultazione tra le Parti, provvedimenti tali da non assoggettare i quadri all’applicazione di rigide normative sull’orario di lavoro e alla conseguente disciplina sul lavoro straordinario previste dal vigente CCNL. Nel caso in cui questi provvedimenti venissero adottati, le Aziende potranno riconoscere annualmente un

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 136

importo commisurato all’entità dell’impegno con provvedimento da motivarsi e di cui viene data comunicazione alle OO.SS. stipulanti il presente CCNL.

Formazione 6. Nei confronti dei quadri verranno ulteriormente sviluppate sempre più idonee azioni formative a

carattere sistematico e ricorrente, allo scopo di iniziare un processo di sviluppo della decisionalità del ruolo mirando all’individuazione di potenzialità di crescita professionale.

7. Gli interventi formativi dovranno inoltre avviare e indirizzare un “trend” di cambiamento dalla cultura di ruolo orientato al compito, alla cultura orientata all’obiettivo, specie per gli aspetti della gestione delle risorse professionali affidate.

8. In attuazione dei principi di cui al precedente comma, ai quadri QS, le Aziende consentiranno l’utilizzazione di 5 giornate lavorative di permesso retribuito da destinarsi ad attività di formazione con spese a carico dell’Azienda. Le attività di formazione scelte dal quadro saranno autorizzate dall’Azienda purché in coerenza con i compiti svolti e compatibilmente con le esigenze di servizio.

Informazione 9. Svolgendo funzioni di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi

dell’Azienda, i quadri saranno informati delle variazioni che si intendono apportare alle strutture aziendali e al rapporto funzionale tra esse mediante riunioni collegiali fra tutti i responsabili delle strutture direttamente o indirettamente interessate.

10. I quadri verranno sempre più coinvolti nei processi preparatori all’assunzione di decisioni da parte dell’Azienda e saranno destinatari di selezionati flussi di informazione riguardanti sia l’area di attività nella quale sono inseriti, sia i più generali problemi di gestione e i principali programmi e realizzazioni dell’Azienda.

Mutamento provvisorio di mansioni 11. Con riferimento a quanto previsto dall’art. 6 della legge 13/5/1985 n. 190, l’assegnazione temporanea a

mansioni relative alla qualifica di quadro, che non sia avvenuta per sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, non può essere di durata superiore a 6 mesi continuativi.

12. Trascorso tale periodo la predetta assegnazione temporanea diventa definitiva. 13. In caso di assegnazione provvisoria a mansioni relative alla posizione di quadro, agli interessati sarà

corrisposta, con le stesse modalità previste dall’art. 13 del presente CCNL, un’indennità pari alla differenza tra i trattamenti economici del sostituito e del sostituto con riferimento al minimo tabellare integrato … omissis ….

Innovazioni e brevetti 14. Conformemente alle vigenti disposizioni di legge in materia viene confermato, particolarmente per i

quadri, il diritto di accedere alla titolarità di brevetti per innovazioni tecniche realizzate in Azienda, nonché la possibilità di pubblicazione nominativa, previa autorizzazione aziendale, di ricerche o lavori relativi alle attività svolte.

15. In particolare, l’Azienda riconoscerà ai quadri per l’utilizzazione delle invenzioni o delle innovazioni di rilevante importanza nei metodi o processi di fabbricazione, ovvero nell’organizzazione del lavoro realizzate dai quadri stessi (sempre che non rientrino nell’oggetto specifico della prestazione di lavoro dedotta in Contratto) un corrispettivo determinato dalla Direzione aziendale.

Dichiarazione a verbale Le Parti si danno atto che le previsioni del presente articolo definiscono l’attribuzione della qualifica di quadro nell’ambito delle Aziende in cui si applica il presente CCNL, in attuazione della disposizione contenuta nell’art. 3 della legge n. 190/1985, e le specificità che distinguono il rapporto di lavoro di questo ruolo aziendale da quello della categoria degli impiegati.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 137

Art. 23

Mutamento temporaneo di mansioni 1. Il lavoratore può essere assegnato temporaneamente a svolgere mansioni inerenti ad altra

categoria purché ciò non comporti né peggioramento economico né mutamento sostanziale della sua posizione funzionale in azienda.

2. Detta assegnazione può avvenire per esigenze di carattere aziendale o per sostituzione di

altro lavoratore per il quale, a norma di legge o di Contratto, sussista il diritto alla conservazione del posto.

3. Nel caso di esigenze di carattere aziendale, la durata dell'assegnazione allo svolgimento di

mansioni inerenti ad altra categoria non può essere superiore a tre mesi, fatta salva l'assegnazione temporanea a mansioni comportanti la categoria quadri, che non sia avvenuta in sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, che non può essere di durata superiore a sei mesi.

4. Nel caso invece di assegnazione allo svolgimento di mansioni inerenti ad altra categoria

per sostituzione di lavoratore per il quale sussista il diritto alla conservazione del posto, la durata di detta assegnazione non può essere superiore a quella massima, legislativamente o contrattualmente prevista per la conservazione del posto.

5. Qualora il lavoratore sia chiamato temporaneamente a disimpegnare mansioni rientranti in

categoria superiore alla propria, dovrà essergli corrisposta - con decorrenza dal primo giorno del mutamento di mansioni - in aggiunta alla sua retribuzione, un'indennità temporanea pari alla differenza tra i minimi di stipendio o paga e tra le indennità di contingenza delle due categorie.

6. Nel caso in cui l’affidamento di mansioni di categoria superiore sia previsto per un

periodo eccedente il mese, verrà data comunicazione scritta al lavoratore della data di inizio del temporaneo mutamento di mansioni e, successivamente, di quella di cessazione di detto mutamento.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 138

Art. 24

Doveri del lavoratore 1. Il lavoratore deve tenere un contegno rispondente ai doveri inerenti allo svolgimento delle

mansioni affidategli e, in particolare:

a) rispettare l'orario di lavoro ed adempiere alle formalità prescritte dall'azienda per il controllo della presenza;

b) dedicare attività assidua e diligente nel disbrigo delle mansioni affidategli, osservando le disposizioni del presente Contratto, nonché le istruzioni impartite dai superiori e rispettando l'ordine gerarchico/funzionale fissato dall'azienda;

c) osservare scrupolosamente tutte le norme di legge e regolamentari sulla prevenzione infortuni che l'Azienda deve portare a sua conoscenza, nonché quelle emanate al riguardo dall'Azienda medesima;

d) mantenere la massima riservatezza sugli interessi dell'azienda, non trarre profitto, con eventuale danno dell'Azienda medesima, da quanto forma oggetto delle sue funzioni, né svolgere comunque attività contraria agli interessi dell'Azienda stessa;

e) osservare con diligenza appropriata le disposizioni di legge e regolamento sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali e le relative misure di sicurezza (legge 31 dicembre 1996, n. 675 e decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1999, n. 318 e successivemodifiche ed integrazioni), nonché quelle emanate al riguardo dall'Azienda medesima;

f) astenersi dallo svolgere, durante l'orario di lavoro, atti che possano procurargli lucro o distogliere comunque la sua attività dall'espletamento delle mansioni affidategli;

g) avere cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, cancelleria, attrezzi e strumenti a lui affidati;

h) tenere, nell'espletamento delle sue funzioni, un contegno che concorra al buon nome dell'Azienda;

i) astenersi da comportamenti comunque lesivi della dignità e libertà della persona nonché della dignità e libertà sessuale delle lavoratrici e dei lavoratori in conformità ai principi contenuti nella legge 10 aprile 1991, n. 125.

2. In ottemperanza alla legge 12 giugno 1990, n. 146, come modificata ed integrata dalla legge 11 aprile 2000, n. 83, e nel rispetto degli accordi sindacali vigenti in materia, il lavoratore è tenuto ad assicurare, in caso di sciopero, le prestazioni indispensabili per l’erogazione del servizio .

3. Al lavoratore è vietato, inoltre, di valersi, anche al di fuori dell'orario di lavoro, della propria condizione per svolgere, eventualmente a fine di lucro, attività che siano comunque in concorrenza con quelle dell'Azienda e ricevere, a tale effetto, compensi o regalie sotto qualsiasi forma.

4. Il lavoratore - quando ne sia ravvisata la necessità in ordine alla sua tutela fisica personale o della collettività nella quale opera - deve sottoporsi, a richiesta dell'Azienda, a visita medica da effettuarsi a cura di enti pubblici od istituti specializzati di diritto pubblico.

5. L'esito della visita medica viene portato a riservata conoscenza dell'interessato.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 139

Art. 25

Provvedimenti disciplinari 1. Le mancanze del lavoratore possono dar luogo all'adozione, a seconda della loro gravità,

di uno dei seguenti provvedimenti disciplinari:

a) rimprovero verbale;

b) rimprovero scritto;

c) multa non superiore all'importo di 4 ore di retribuzione;

d) sospensione dal servizio e dalla retribuzione per un periodo non superiore a 5 giorni (tale provvedimento può, eccezionalmente, essere elevato fino ad un massimo di 10 giorni);

e) trasferimento per punizione;

f) licenziamento con indennità sostitutiva del preavviso;

g) licenziamento senza preavviso. 2. I criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari di

cui al comma precedente sono riportati in calce al presente articolo e sono affissi, in maniera permanente, nei posti di lavoro.

3. I provvedimenti di cui sopra non sollevano inoltre il lavoratore dalle eventuali

responsabilità nelle quali egli sia incorso. 4. Nel caso in cui l'entità della mancanza non possa essere immediatamente accertata,

l'Azienda, a titolo di cautela, può disporre l'allontanamento del lavoratore per un periodo di tempo non superiore a sessanta giorni. Durante tale periodo, al lavoratore verrà corrisposta la retribuzione quale definita dall'articolo 35 (“struttura retributiva”) nonché quelle indennità che, a norma di Contratto, sono conservate in tutti i casi di assenza retribuita, salvo che non risulti accertata una sua colpa passibile di uno dei provvedimenti disciplinari previsti sotto le lettere f) e g), di cui al 1° comma del presente articolo.

5. L'applicazione dei provvedimenti disciplinari di cui alle lettere b), c), d), e) del presente

articolo resta integralmente assoggettata alla procedura prevista dall'art. 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300;

6. Per quanto concerne i provvedimenti di cui alle lettere f) e g) - esclusi dalla sfera di

applicazione dell’art. 7 della richiamata legge 20 maggio 1970, n. 300 - si conviene di estendere la stessa procedura, restando inteso che l'effetto sospensivo della sanzione - previsto dai commi 6° e 7° dell'articolo medesimo, rispettivamente, per il caso di ricorso da parte del lavoratore al Collegio di conciliazione e di arbitrato e per il caso di azione giudiziaria promossa dal datore di lavoro - determina solo il diritto ad un assegno alimentare di importo pari all'80% della retribuzione mensile, quale definita dall'art. 35 (“struttura retributiva”) del presente Contratto, per il periodo di allontanamento dal servizio fino alla decisione del Collegio o alla pronunzia della sentenza di primo grado che definisce il giudizio promosso dall'Azienda. In ogni caso, decorso un anno dalla erogazione dell’assegno alimentare senza che siano intervenute le sopracitate decisioni, il diritto all’assegno alimentare decade.

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7. Qualora il provvedimento non venga confermato, quanto corrisposto a titolo di assegno alimentare, ai sensi del 6° comma del presente articolo, viene conguagliato con quanto dovuto ad altro titolo al lavoratore.

Criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari Premesso che il presente articolo regola la materia concernente i provvedimenti disciplinari - al fine di evitare incertezze o difformità di comportamento nell'applicazione dei commi 1° e 2° del presente articolo nel rispetto del principio di graduazione delle sanzioni in relazione alla gravità della mancanza e in conformità a quanto previsto dalla legge 20 maggio 1970, n. 300 - si conviene quanto segue. 1. Incorre nei provvedimenti di RIMPROVERO SCRITTO, MULTA, SOSPENSIONE O

TRASFERIMENTO PER PUNIZIONE il lavoratore che:

a) non si presenti al lavoro e/o non provveda a darne tempestivo avviso salvo il caso di impedimento giustificato;

b) ritardi senza giustificato motivo l’inizio del lavoro o lo sospenda o ne anticipi la cessazione;

c) non esegua gli ordini impartiti dall’Azienda sia in forma scritta che verbale; d) esegua negligentemente il lavoro affidatogli ovvero per disattenzione crei disservizi o

guasti agli impianti, macchinari ed attrezzature dell’Azienda; e) non provveda tempestivamente alle dovute segnalazioni o incombenze in caso di

guasti alle macchine e agli impianti o di irregolarità nell’andamento del servizio; f) contravvenga ai divieti esposti in forma scritta in locali dove si mette in pericolo

l’incolumità degli impianti o delle persone; g) esegua nei locali dell’Azienda lavori di lieve entità per conto proprio o di terzi fuori

dell’orario di lavoro e senza sottrazione di materiale dell’Azienda, con uso di attrezzature dell’Azienda stessa;

h) trasgredisca in altro modo l’osservanza del presente contratto o commetta mancanza che porti pregiudizio alla disciplina e alla sicurezza sul posto di lavoro;

i) rechi danno col suo comportamento all’immagine dell’Azienda.

Il rimprovero scritto verrà applicato per le mancanze di minor rilievo; la multa, la sospensione ed il trasferimento per quelle di maggior rilievo.

L’importo delle multe - che non costituiscono risarcimento di danni - è devoluto alle esistenti istituzioni assistenziali e previdenziali di carattere aziendale, o, in mancanza di queste, ad altro Ente.

2. Incorre nel provvedimento di LICENZIAMENTO CON PREAVVISO il lavoratore che: commetta infrazioni alla disciplina ed alla diligenza del lavoro che, pur essendo di maggior rilievo di quelle contemplate dal punto 1 del presente articolo, non siano così gravi da rendere applicabile la sanzione del licenziamento senza preavviso. A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra: a) insubordinazione ai superiori; b) sensibile danneggiamento colposo agli impianti od alle attrezzature;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 141

c) grave pregiudizio all’Azienda a seguito di mancate segnalazioni di guasti alle macchine e/o impianti o di irregolarità nel servizio;

d) esecuzione senza permesso di lavori nell’Azienda per conto proprio o di terzi, senza impiego di materiale dell’Azienda stessa e durante l’orario di lavoro;

e) abbandono del posto di lavoro da parte di personale cui siano specificamente affidate mansioni di sorveglianza, custodia, controllo senza pregiudizio della incolumità delle persone o della sicurezza degli impianti;

f) assenze ingiustificate prolungate oltre 4 giorni consecutivi; g) assenze ingiustificate fino a 4 giorni consecutivi ripetute più volte in un anno; h) condanna ad una pena detentiva comminata al lavoratore, con sentenza passata in

giudicato, per azione commessa non in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro;

i) atti tali da far venire meno radicalmente la fiducia dell’Azienda nei confronti del lavoratore;

j) recidiva in qualunque delle mancanze contemplate nel punto 1 del presente articolo quando siano stati applicati due provvedimenti di sospensione dal lavoro;

k) stato di manifesta alterazione psico-fisica durante l’orario di lavoro. 3. Incorre nel provvedimento di LICENZIAMENTO SENZA PREAVVISO il lavoratore

che: provochi all’Azienda grave nocumento morale e/o materiale o che compia, in connessione con lo svolgimento del rapporto di lavoro, azioni che costituiscono delitto a termine di legge. A titolo indicativo rientrano nelle infrazioni di cui sopra: a) grave insubordinazione ai superiori; b) furto nell’Azienda; c) trafugamento di schizzi, disegni, progetti di impianti, macchine ed attrezzature e

documenti; d) danneggiamento volontario di materiale di proprietà dell’Azienda; e) abbandono del posto di lavoro da cui possa derivare pregiudizio alla incolumità delle

persone od alla sicurezza degli impianti o comunque compimento di azioni che implichino gli stessi pregiudizi;

f) assunzione di comportamenti che possano provocare grave pregiudizio all’incolumità delle persone od alla sicurezza degli impianti;

g) esecuzione, senza permesso, di lavori nell’Azienda per conto proprio o di terzi con l’impiego di materiale dell’Azienda;

h) rissa all’interno dell’Azienda o comunque durante l’espletamento delle proprie mansioni.

DICHIARAZIONE A VERBALE Eventuali e vigenti diversi codici disciplinari esistenti in Azienda si intendono integralmente sostitutivi della normativa di cui al presente paragrafo “criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari”(16).

(16) Vedi allegato 25a

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Allegato 25a (E) Verbale di accordo tra ENEL e FNLE – FLAEI - UILSP del 28 luglio 1982 relativo ai “Criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari” In relazione agli impegni verbalmente assunti, in occasione delle trattative per il rinnovo del C.c.l. 7 giugno 1976, circa l'opportunità di pervenire ad una più puntuale normativa in materia disciplinare che preveda - in modo più esplicito di quanto già si deduce dal complesso della disciplina contenuta negli articoli 34 ("Doveri del lavoratore") (c.c.n.s. – art. 34), 35 ("Provvedimenti disciplinari") (c.c.n.s. – art. 25) e 41 ("Norme aziendali") (c.c.n.s. – art. 57) del vigente C.c.l. 1° agosto 1979 - la correlazione tra le diverse sanzioni e le specifiche mancanze.

Le Parti come sopra costituite concordano che l'applicazione delle sanzioni disciplinari di cui al citato art. 35 del C.c.l. avverrà, a decorrere dal 1° settembre 1982, secondo i criteri di correlazione previsti nel documento allegato al presente verbale, fermi restando le modalità, le procedure e quant'altro previsto dallo stesso art. 35.

Le Organizzazioni sindacali si riservano sin d'ora di proporre, in sede del prossimo rinnovo del Contratto collettivo di lavoro, eventuali modifiche al citato art. 35, in particolare per quanto attiene al trasferimento per punizione. Letto, confermato e sottoscritto.

DOCUMENTO ALLEGATO Criteri di correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari previsti dall'art. 35 del C.c.l. 1° agosto 1979 Premesso che l'art. 35 del C.c.l. 1° agosto 1979 regola la materia concernente i provvedimenti disciplinari - al fine di evitare incertezze o difformità di comportamento nell'applicazione dei commi 1°, [2° e 3°]I del citato articolo nel rispetto del principio di graduazione delle sanzioni in relazione alla gravità della mancanza e in conformità a quanto previsto dalla Legge 20 maggio 1970, n. 300 - si conviene quanto segue. I. II rimprovero verbale o il rimprovero scritto possono essere inflitti al lavoratore che:

1. non rispetta l'orario di lavoro, sospende la prestazione o ne protrae la durata, senza autorizzazione e senza giusto motivo; 2. non osserva le formalità prescritte dall'Ente per il controllo delle presenze; 3. non provvede a giustificare l'assenza entro il mattino successivo al primo giorno di assenza, salvo casi di forza maggiore; 4. in assenza di situazioni oggettive di pericolo, non osserva le norme antinfortunistiche portate a sua conoscenza; 5. si presenta o si trova durante l'orario di lavoro o nei locali in cui viene svolta l'attività dell'Ente in uno stato di alterazione

psicofisica a lui imputabile; 6. non osserva le disposizioni portate a conoscenza dall'Ente con ordini di servizio od altro mezzo idoneo; 7. durante l'orario di lavoro o nei locali in cui viene svolta l'attività dell'Ente o in situazioni connesse all'attività lavorativa (ad es.

mensa) tiene un comportamento scorretto; 8. introduce abusivamente nei locali in cui viene svolta l’attività dell’Ente persone estranee o non autorizzate; 9. non ha cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, cancelleria, attrezzi o strumenti a lui affidati; o adopera negligentemente

quelli di cui gli è consentito l'uso; 10. si avvale abusivamente di locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi o strumenti dell'Ente; 11. svolge durante l'orario di lavoro, o comunque nei locali in cui viene svolta l'attività dell'Ente, attività in proprio o per conto di

terzi, con utilizzazione di materiali di scarso valore o di attrezzature di proprietà dell'Ente medesimo; 12. non esegue con la dovuta diligenza la prestazione lavorativa; disturba deliberatamente l'attività lavorativa altrui.

II. La multa può essere inflitta al lavoratore che:

1. pone in essere un comportamento che non consenta, in caso di assenza per malattia, il controllo medico da parte dei servizi ispettivi;

2. rimane assente ingiustificatamente per un giorno; 3. senza giusto motivo rifiuta di svolgere, non esegue o esegue con voluta negligenza prestazioni richiestegli a norma di

Contratto; 4. sottrae all'Ente materiali, strumenti, attrezzi di lavoro od altri beni di tenue valore (ordine di grandezza confrontabile con quello

delle multe); 5. durante l'orario di lavoro o nei locali in cui viene svolta l'attività dell'Ente o in situazioni connesse all'attività lavorativa partecipa

ad un diverbio litigioso da altri provocato, escluso il caso di legittima reazione; 6. viola gli obblighi di riservatezza sugli interessi dell'Ente; 7. commette più volte una delle mancanze previste dal paragrafo I, prima ancora che la stessa sia stata singolarmente accertata

e contestata. I Corrispondenti al 2° comma dell’art. 35 del C.c.l. 21 febbraio 1989

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III. La sospensione dal servizio e dalla retribuzione può essere inflitta al lavoratore che:

1. arreca danno o determina una situazione oggettiva di pericolo per la incolumità propria o altrui ovvero per l'integrità dei beni dell'Ente o di terzi, compiendo una delle mancanze di cui ai punti 1), 4), 5), 6), 8), 9), 10), 12) del paragrafo I o di cui ai punti 2), 3), 5) dei paragrafo II;

2. rimane assente ingiustificatamente fino ad un massimo di 5 giorni lavorativi consecutivi; 3. omette per negligenza di informare i lavoratori ai quali è preposto delle norme antinfortunistiche e/o di vigilare sulla loro

osservanza; 4. rifiuta ingiustificatamente di sottoporsi alle visite mediche per il controllo dello stato di infermità in caso di assenza per malattia

o per il controllo dell'idoneità fisica; 5. non provvede tempestivamente alle dovute segnalazioni o incombenze in caso di guasti alle macchine o di irregolarità

nell'andamento del servizio; 6. esplica attività non compatibili con lo stato di malattia o di infortunio; 7. compie, anche fuori dell'orario di lavoro, atti contrari all'interesse dell'Ente, sempreché gli stessi non costituiscano l'esercizio di

un diritto o l'adempimento di un dovere; 8. durante l'orario di lavoro o nei locali in cui viene svolta l'attività dell'Ente o in situazioni connesse all'attività lavorativa provoca

un diverbio litigioso; 9. sottrae all'Ente beni di apprezzabile valore (ordine di grandezza confrontabile con quello delle trattenute per sospensione

disciplinare); 10. falsifica o altera documenti, al di fuori delle ipotesi previste al paragrafo V - punto 5); 11. compie deliberatamente atti comunque idonei ad arrecare effettivo pregiudizio al servizio.

IV. II trasferimento per punizione o il licenziamento con indennità sostitutiva del preavviso e con trattamento di fine rapporto possono

essere inflitti al lavoratore che:

1. arreca notevole danno all'incolumità propria o altrui ovvero all'integrità di beni dell'Ente o di terzi compiendo una delle mancanze di cui ai punti 1), 4), 5), 6), 8), 9), 10), 12) del paragrafo I, o di cui ai punti 2), 3) e 5) del paragrafo li, o di cui ai punti 3) e 5) del paragrafo III;

2. durante l'orario di lavoro o nei locali in cui si svolge l'attività dell'Ente o in situazioni connesse all'attività lavorativa o comunque per motivi attinenti al servizio minaccia gravemente o provoca lesioni ad altra persona ovvero compie atti gravemente offensivi nei suoi confronti;

3. si avvale della propria posizione funzionale nell'ENEL per procurare un ingiusto vantaggio a sé o ad altri o per arrecare ad altri un danno;

4. si rende colpevole della mancanza di cui al punto 7) del paragrafo III, con notevole pregiudizio per l'Ente; 5. arreca, con dolo o colpa grave, notevoli danni alle persone o ai beni di terzi in occasione dello svolgimento dell'attività

lavorativa; 6. rimane assente ingiustificatamente per oltre cinque giorni lavorativi consecutivi; 7. compie, con dolo o colpa grave, atti comunque idonei ad arrecare notevole danno all'Ente o grave turbativa all'ambiente di

lavoro. V. Il licenziamento senza preavviso e con trattamento di fine rapporto può essere inflitto al lavoratore che:

1. volontariamente danneggia macchinari, impianti o dispositivi antinfortunistici, ovvero - al fine di arrecare pregiudizio all'Ente o a terzi - li mette fuori opera;

2. sottrae all'Ente beni di rilevante valore; 3. sottrae beni di terzi abusando delle relazioni di ufficio o dello svolgimento della prestazione lavorativa; 4. si rende colpevole della mancanza di cui al punto 5) del paragrafo IV, con grave pregiudizio per l'Ente; 5. falsifica o altera documenti per giustificare le assenze dal lavoro ovvero per ottenere indebitamente consistenti vantaggi o

produrre un pregiudizio di rilevante entità per l'Ente; 6. compie altri atti tali da far venire meno radicalmente la fiducia dell'Ente nei suoi confronti.

II tipo e l'entità di ciascuna delle sanzioni comprese in ciascun paragrafo saranno determinati in relazione: - all'intenzionalità del comportamento o grado di negligenza, imprudenza o imperizia con riguardo anche alla prevedibilità dell'evento; - al comportamento complessivo del lavoratore con particolare riguardo alla sussistenza o meno di precedenti disciplinari del

medesimo, nei limiti consentiti dalla legge; - alle mansioni del lavoratore; - alla posizione funzionale delle persone coinvolte nei fatti costituenti la mancanza; - alle altre particolari circostanze che accompagnano la violazione disciplinare. Al lavoratore che commetta un'infrazione della stessa natura di altra già sanzionata con provvedimento disciplinare potrà essere irrogata, a seconda delle circostanze e della gravità del caso, una sanzione di maggiore entità nell'ambito di quelle appartenenti al medesimo gruppo (rispettivamente, paragrafi I - Il - III – IV) ovvero la sanzione di livello più elevato rispetto a quella già inflitta, anche se non appartenente al medesimo gruppo. Anche a questi effetti, dei precedenti disciplinari del lavoratore potrà, peraltro, tenersi conto solo entro i limiti temporali previsti dalla legge.

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Art. 26

Orario di lavoro 1. Premesso che nulla viene innovato circa la disciplina della durata massima dell’orario di

lavoro ordinario in quanto disciplinata da norme di legge e che i mutamenti rapidi dello scenario di settore nonché le esigenze di produttività e competitività delle imprese possono comportare un ricorso a regimi d’orario sempre più articolati e rispondenti ai nuovi assetti tecnico-organizzativi, la durata contrattuale dell’orario normale di lavoro, salvo quanto previsto per il personale turnista e semiturnista, è stabilita in 38 ore settimanali con ripartizione, di norma, dal lunedì al venerdì.

2. L’articolazione settimanale dell’orario di lavoro sarà definita, nel rispetto delle esigenze organizzative dell’Azienda e delle normative di legge in materia, con accordo tra Direzione ed RSU(I). Qualora entro 5 giorni lavorativi dalla data di convocazione non venga raggiunto l'accordo, la proposta sarà esaminata con le Organizzazioni sindacali competenti entro i 5 giorni successivi. Trascorso detto termine, le Parti, nella sfera delle rispettive prerogative e ruoli, potranno assumere le determinazioni che riterranno più opportune nell'ambito della propria libertà di iniziativa.

3. La definizione di orari multiperiodali nonché la ripartizione settimanale dell’orario su 4 o 6 giorni, avverrà previo accordo tra Direzione ed RSU. Qualora entro 10 giorni lavorativi dalla data di convocazione non venga raggiunto l'accordo, la proposta sarà esaminata con le Organizzazioni sindacali competenti entro i 5 giorni successivi. Trascorso detto termine, le Parti, nella sfera delle rispettive prerogative e ruoli, potranno assumere le determinazioni ritenute opportune nell'ambito della propria libertà di iniziativa.

4. In caso di flessibilità multiperiodale le ore settimanali programmabili oscilleranno nella fascia 30 ÷ 46 ore con compensazione a livello annuo e con la maggiorazione del 20% sulla retribuzione oraria, così come definita dall’art. 35 (“struttura retributiva”), per le ore prestate oltre la 40esima.

5. Ai fini della definizione delle fasce di flessibilità in entrata/uscita, con compensazione anche ultragiornaliera, si procederà con accordo tra Direzione e RSU, ferma restando l’esigenza di garantire una compresenza non inferiore a 6 ore e trenta minuti.

6. L’orario giornaliero, settimanale e plurisettimanale sarà esposto in apposita tabella, da affiggersi secondo le norme di legge.

7. Per le Aziende che, alla data di stipula del presente CCNL, applicano un orario di lavoro di 40 ore settimanali, il passaggio alle 38 ore settimanali, per i lavoratori non turnisti/semiturnisti, avverrà, con gradualità. Pertanto, dal mese successivo all’entrata in vigore del presente CCNL e fino al 30 giugno 2005, l’orario di lavoro sarà di 39 ore attraverso l’assorbimento di 48 delle 76 ore annuali di riduzioni di orario in essere, rimanendo quindi in essere una riduzione oraria di 28 ore annuali.

(I) Per i guardiadighe e/o telefonisti di Aziende ENEL che non dispongono di alloggio di servizio idoneo alla

convivenza della famiglia, la distribuzione dell’orario di lavoro – da concordare ai sensi del 2° comma del presente articolo e fatto salvo quanto previsto dal 4° comma dell’art. 3 del c.c.n.l. 21.2.89 (sub I) – sarà tale da contenere la permanenza notturna sugli impianti in non più di quattro notti consecutive per settimana.

sub(I) Al personale che opera normalmente in località isolate di montagna può essere accordata, a richiesta e compatibilmente con le esigenze del servizio, la possibilità di prestare la propria opera anche nel sesto giorno della settimana, per un limitato numero di settimane consecutive. Al termine del citato periodo il recupero dei sesti giorni lavorativi verrà effettuato mediante concessione di un eguale numero di giorni liberi dal servizio, senza maggiorazione alcuna della normale retribuzione mensile.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 145

Turnisti/Semiturnisti

8. L’orario normale dei lavoratori turnisti, vale a dire coloro che prestano la loro opera in

turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, è di 40 ore settimanali.

9. Gli schemi di turno, che saranno oggetto di esame congiunto tra Azienda ed RSU, potranno prevedere le modalità attuative relative all’utilizzo delle ore di riduzione orario, ex festività e permessi aggiuntivi di cui al presente articolo.

10. Le Aziende stabiliranno una turnazione settimanale in modo che al lavoratore vengano richieste prestazioni alternate tra mattino, pomeriggio e notte.

11. La misura di 40 ore settimanali dell’orario di lavoro si intende applicabile anche ai semiturnisti, vale a dire a coloro che prestano la loro opera in turni di lavoro con solo due prestazioni giornaliere. Al riguardo sono fatti salvi regimi d’orario settimanali inferiori alle 40 ore, laddove vigenti e definiti da contrattazione collettiva di livello nazionale preesistenti.

12. Gli schemi di turnazione dovranno prevedere una turnazione settimanale tale da richiedere ai lavoratori prestazioni alternate tra mattino, pomeriggio e notte, con limiti di intervallo tali da evitare sequenze oltre 6 giorni lavorativi consecutivi e con fruizione di riposo settimanale non inferiore alle 24 ore.

Permessi annui retribuiti A) Ex Festività

13. In sostituzione delle festività soppresse e tenuto conto della durata settimanale dell’orario

di lavoro stabilita, i lavoratori godranno annualmente di 4 giornate di permesso retribuito, da utilizzare entro il 30 aprile dell’anno successivo, compensabili con la normale retribuzione giornaliera se comprovate esigenze di servizio non ne consentano l’utilizzo, proporzionabili in ragione del servizio prestato nell’anno.

B) Riduzione orario di lavoro 14. Per il personale turnista la riduzione dell’orario di lavoro è pari a 160 ore annue, ore che

rientrano a tutti gli effetti nell’ambito della pianificazione annua dell’orario di lavoro e vanno conseguentemente fruite a giornata.

15. Per le aziende che applicano per il personale semiturnista un orario di lavoro settimanale di 40 ore, la riduzione dell’orario di lavoro è pari a 76 ore annue.

16. Per le Aziende che, alla data di stipula del presente CCNL, applicano una riduzione d’orario per il personale turnista pari a 96 ore annue, il passaggio alle 160 ore annue avverrà, con decorrenza 1° gennaio 2002, attraverso l’assorbimento delle 8 giornate (64 ore) di permessi retribuiti speciali specificatamente previsti dai contratti collettivi preesistenti.

17. Per le Aziende che già applicavano la riduzione di orario per il personale turnista di 160 ore, i lavoratori in servizio alla data di sottoscrizione del presente contratto ed addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne hanno altresì diritto a 6 giorni di permesso retribuito all’anno. Tali permessi giornalieri si intendono assorbibili in caso di ulteriori e future riduzioni di orario derivanti da contrattazione collettiva o provvedimenti legislativi.

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C) Permessi speciali 18. Ai lavoratori turnisti che prestano la loro opera in centrali termiche o in caverna in

condizioni di particolare gravosità o disagio, la cui determinazione è demandata a livello aziendale, possono essere concessi permessi speciali fino ad un massimo di 4 giorni. Tali permessi, che assorbono analoghi benefici eventualmente già in atto in sede aziendale, si intendono assorbibili in caso di ulteriori e future riduzioni d’orario derivanti da contrattazione collettiva o provvedimenti legislativi.

19. Ai lavoratori giornalieri che eseguono lavori che comportino permanenza su sostegni degli elettrodotti a tensione superiore a 60 kv, vengono riconosciuti due intervalli giornalieri di riposo, cumulabili anche in un unico intervallo, di 15 minuti ciascuno. In alternativa, restano confermate le discipline aziendali vigenti derivanti da precedente contrattazione collettiva nazionale in materia(17).

20. Ai lavoratori giornalieri già percettori dell’indennità “lavori gravosi”, vengono mantenute le condizioni normative vigenti derivanti da precedente contrattazione collettiva di livello nazionale(18).

21. I permessi retribuiti, derivanti da contrattazione collettiva nazionale, per i lavoratori giornalieri che operano in condizioni di particolare gravosità o disagio in centrali termiche (compresi gli addetti a miniere a cielo aperto annesse alle centrali stesse), geotermiche e all’interno delle centrali in caverna, nonché per i lavoratori giornalieri che effettuano l’ispezione delle gallerie di derivazione subito dopo lo svuotamento, restano riconosciuti ai lavoratori già fruitori dei permessi stessi alla data di sottoscrizione del presente CCNL sempre che continuino a ricorrere i presupposti per la loro concessione(19).

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Banca Ore - Le Parti convengono di istituire, a decorrere dal 1° gennaio 2003, la Banca

ore. A tale scopo verrà costituita una Commissione paritetica che entro il mese di giugno 2002 stabilirà – sulla base dell’andamento del ricorso al lavoro straordinario nel settore – le modalità di funzionamento e le quantità di ore che confluiranno nella Banca medesima.

2) Permessi speciali - Le Parti convengono che i permessi speciali di cui al comma 18 possono essere concessi – sempreché ricorrano i relativi presupposti - fino ad un massimo di 7 giorni nei confronti dei lavoratori turnisti già fruitori di permessi speciali in tale misura.

(17) Vedi allegato 26a (18) Vedi allegato 26b (19) Vedi allegato 26c, 26d, 26e

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Allegato 26a (E)

Ex art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 29. Ai lavoratori che eseguono lavori che comportino permanenza su sostegni degli elettrodotti a tensione superiore a 60 kV, sono

concessi 8 giorni di permesso retribuito in ragione d'anno. Tali permessi non possono comunque essere goduti, durante i mesi di luglio e di agosto.

Il lavoratore in servizio eserciterà entro il …….. l’opzione tra le nuove discipline del comma 19 del presente contratto e la precedente disciplina di cui al presente allegato 26a (E), ferme restando le compatibilità necessarie con il lavoro di squadra.

Allegato 26b (E) Ex. Art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 26. Ai lavoratori fruitori dell’indennità lavori gravosi (n.d.r.) che non siano inseriti in turni continui avvicendati, verranno concessi

permessi giornalieri retribuiti, fino ad un massimo di 6 giornate all’anno ed in ragione di un giorno per ogni 30 di fruizione dell’indenntià lavori gravosi. Tali permessi debbono essere goduti entro il mese successivo ad ogni maturazione dei suddetti trenta giorni, con esclusione dei mesi di luglio e agosto.

30. L'Ente assicura che provvederà ad un opportuno avvicendamento dei lavoratori che prestino la loro opera in condizioni di particolare gravosità o disagio, nonché a sotto corre i lavoratori stessi ai controlli medici necessari a prevenire conseguenze dannose alla loro integrità fisica.

31. L'esito di tali controlli sarà comunicato per iscritto direttamente al lavoratore interessato, la cui cartella medica sarà tenuta a disposizione - ove richiesto – del medico di fiducia dell'interessato medesimo.

32. In particolare, l'Ente assicura che provvederà all'avvicendamento, con la gradualità compatibile con le esigenze di servizio, dei guardiadighe che operino da almeno 14 anni in località particolarmente disagiate di alta montagna, nonché dei tirafili addetti esclusivamente - o, comunque, con carattere di prevalenza – da almeno 18 anni all'esercizio e manutenzione di elettrodotti a tensione superiore a 100 kV e che abbiano un'età non inferiore a 45 anni.

Allegato 26c (E) Ex. Art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 18. Ai lavoratori che operano in centrali termiche (compresi gli addetti a miniere a cielo aperto annesse alle centrali stesse),

geotermiche o nucleotermoelettriche in condizioni di particolare gravosità o disagio, verranno concessi permessi giornalieri retribuiti in misura variabile da un minimo di 6 giorni ad un massimo di 10 giorni all'anno.

PER QUANTO RIGUARDA IL PERSONALE ADDETTO ALLE CENTRALI IN CAVERNA 22. A tutti i lavoratori che operano normalmente all'interno delle centrali in caverna verranno concessi permessi giornalieri retribuiti

nella misura di 6 giorni all'anno, elevabile a 10 giorni per quelli fra i suddetti lavoratori che operano normalmente in condizioni di maggior disagio.

24. I permessi giornalieri retribuiti di cui alle precedenti lettere D) (addetti centrali termiche e geotermiche) ed E) (addetti alle centrali in caverna) verranno concessi mediante accordi tra le competenti Direzioni dell'ENEL e le corrispondenti Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

25. Gli anzidetti giorni di permesso retribuito dovranno essere opportunamente distribuiti nel corso dell’anno secondo accordi con i lavoratori interessati e non potranno essere aggiunti ai periodi di ferie.

DICHIARAZIONI A VERBALE 2. Permessi giornalieri retribuiti di cui alle lettere D) (addetti centrali termiche e geotermiche) ed E) (addetti alle centrali in caverna) del

presente articolo. Permessi giornalieri retribuiti nella misura di sei giorni all'anno verranno riconosciuti anche ai lavoratori di unità diverse dalle centrali nucleogeotermoelettriche ed in caverna, nel caso di prestazioni in dette centrali svolte nelle condizioni di gravosità o disagio che danno titolo ai permessi stessi ai lavoratori di dette unità.

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I permessi di cui sopra saranno concessi in misura proporzionale alla durata dell'effettiva prestazione in centrale, sulla base di quanto previsto dagli accordi compartimentali (aziendali n.d.r.), purché vi sia una prestazione nel trimestre di durata non inferiore a quindici giorni, anche non consecutivi.

5. Gallerie di derivazione - In considerazione delle particolari condizioni di gravosità che si riscontrano nelle gallerie di derivazione subito dopo lo svuotamento, ai lavoratori che effettuano l'ispezione di tali gallerie viene riconosciuta una mezza giornata di permesso retribuito per ogni giornata di ispezione, fino ad un massimo di 6 giornate per ciascun anno, fermo restando che tale attività non viene computata ai fini della concessione dei permessi di cui al comma 26° dei presente articolo (c.c.n.s. comma 17).

Allegato 26d (A)

Ex. Art. 11 – paragrafo 5 – Riposo settimanale, giorni festivi, riposi aggiuntivi e riduzione dell’orario di lavoro (c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96) A) Ai lavoratori che operano in Centrali termiche in condizioni di particolare gravosità o disagio o che operano normalmente all'interno

delle Centrali in caverna verranno concessi permessi giornalieri retribuiti in misura variabile da un minimo di 6 ad un massimo di 10 giorni l'anno.

La valutazione puntuale dell'entità dei permessi di cui sopra, in funzione delle effettive condizioni di lavoro disagiato, è demandata alla contrattazione aziendale.

Allegato 26e (E) Ex. Art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 19. Ai lavoratori di cui al precedente comma (lavoratori addetti alle Centrali termiche, geotermiche e nucleotermoelettriche), qualora

siano addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, verranno concessi permessi giornalieri retribuiti, in misura variabile da un minimo di 9 giorni ad un massimo di 13 giorni all'anno.

23. Ai lavoratori di cui al precedente comma, qualora siano addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, verranno concessi permessi giornalieri retribuiti, in misura variabile da un minimo di 9 giorni ad un massimo di 13 giorni all'anno.

24. I permessi giornalieri retribuiti di cui alle precedenti lettere D) (addetti centrali termiche e geotermiche) ed E) (addetti alle centrali in caverna) verranno concessi mediante accordi tra le competenti Direzioni dell'ENEL e le corrispondenti Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

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Art. 27

Giorni festivi e riposi – Festività soppresse Giorni festivi 1. Sono considerati giorni festivi quelli riconosciuti come tali dallo Stato a tutti gli effetti

civili, nonché la ricorrenza del S. Patrono del luogo dove il dipendente lavora. 2. Per i lavoratori che prestano servizio in località nelle quali la ricorrenza del S. Patrono

cade sempre in uno dei giorni riconosciuti festivi ai sensi del presente articolo, verrà definito, una volta per tutte, in sede sindacale locale, altro giorno di festa sostitutivo, fatta eccezione per i lavoratori che prestino servizio nell’ambito del Comune di Roma per i quali vale la specifica disposizione dell'art. 1 del DPR 28 dicembre 1985, n. 792. Qualora la ricorrenza del S. Patrono venga a coincidere con il lunedì dopo Pasqua, ai lavoratori interessati, viene concesso un giorno di festa sostitutivo nel martedì successivo.

Riposi 3. Il riposo settimanale cade normalmente di domenica.

Il riposo può essere fissato in altro giorno della settimana, cosicché la domenica viene considerata giorno lavorativo a tutti gli effetti, mentre viene considerato festivo il giorno fissato per il riposo, per i lavoratori addetti: - alla sorveglianza e/o manutenzione delle opere di presa, dei canali di carico e scarico; - all'esercizio delle centrali, delle stazioni e delle cabine presidiate; - alla sorveglianza delle linee, delle reti e delle cabine.

4. Per i lavoratori che siano normalmente addetti ad altre attività tecniche inerenti agli

impianti di cui sopra, le ore di lavoro eventualmente prestate in giorno di domenica - che costituisce per essi il normale giorno di riposo - vanno compensate con la sola maggiorazione del 60% (o del 75% per le eventuali ore prestate di notte) della retribuzione oraria, fermo restando per detti lavoratori il diritto al riposo compensativo in altro giorno non festivo della settimana.

5. Il trattamento previsto dal comma precedente compete anche ai lavoratori di cui al 3°

comma nel caso di spostamento del loro giorno di riposo settimanale. 6. I lavoratori di cui al 3° e 4° comma del presente articolo, in caso di spostamento, per

effettive esigenze di servizio (esclusi, quindi, i casi di spostamento per far fronte ad assenze di natura preordinata o prolungata come ferie, malattia, infortuni e permessi, salvo casi del tutto straordinari e ad eccezione del primo giorno), del giorno di riposo prestabilito, devono essere informati almeno 48 ore prima del giorno fissato per il riposo stesso; se tale spostamento è avvenuto per motivi di servizio senza tale preavviso, essi hanno diritto, per il giorno in cui avrebbero dovuto avere il riposo, ad una indennità pari al 40% della retribuzione giornaliera. Qualora, però, il nuovo giorno di riposo compensativo venga a cadere in giorno festivo infrasettimanale, essi hanno diritto, per detto giorno, ad una indennità pari al 100% della retribuzione giornaliera. Dette indennità non spettano a coloro che prestano la propria attività in turno.

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7. Ai lavoratori di cui al 3° comma del presente articolo, che non prestano la propria attività in turno, si garantisce peraltro che il giorno di riposo cada di domenica almeno una volta ogni quattro settimane. Ove questo eccezionalmente non avvenga sarà loro dovuta, per la domenica di cui rimanessero privati, un'indennità pari al 60% della retribuzione giornaliera.

8. Nelle vigilie delle festività di Capodanno (31 dicembre), della Pasqua (Sabato Santo) e

del Natale (24 dicembre), nonché nella giornata del 2 novembre, al personale non indispensabile alle necessità del servizio le Aziende concederanno libertà nelle ore pomeridiane(I).

9. Qualora esigenze improcrastinabili di servizio non consentano ai dipendenti il godimento

del beneficio suddetto, a tali lavoratori saranno concessi - in sostituzione o ad integrazione di tale beneficio - permessi retribuiti pomeridiani fino a quattro mezze giornate (eventualmente cumulabili) della durata massima di quattro ore ciascuno, da fruire entro il primo quadrimestre dell'anno successivo. Per i lavoratori turnisti, detti permessi retribuiti vanno riconosciuti indipendentemente dall’orario del turno osservato in ciascuna delle giornate di cui al comma precedente.

Trattamento Festività in caso di coincidenza con la domenica 10. Il trattamento spettante ai lavoratori in caso di coincidenza con la domenica delle giornate

considerate festive dalla vigente legislazione in materia (legge 27 maggio 1949, n. 260, legge 5 marzo 1977, n. 54, e DPR 28 dicembre 1985, n. 792) nonché della ricorrenza del S. Patrono del luogo dove il dipendente lavora è regolato dalla legge 31 marzo 1954, n. 90, e dagli artt. 1, 3 e 4 dell'accordo interconfederale 3 dicembre 1954, restando inteso che per i lavoratori per i quali è consentito il riposo settimanale in giorno diverso dalla domenica, il trattamento di cui al citato accordo interconfederale verrà corrisposto in caso di coincidenza delle festività di cui sopra con il giorno di riposo settimanale.

Nessun compenso aggiuntivo è dovuto in caso di festività infrasettimanali non lavorate Festività soppresse 11. In relazione al combinato disposto della legge 5 marzo 1977, n. 54, del DPR 28 dicembre

1985, n. 792, e della legge 20 novembre 2000, n. 336 a compensazione ed in luogo delle festività civili e religiose soppresse vengono riconosciute quattro giornate di permesso retribuito all'anno, fruibili anche in pacchetti di ore.

12. Detti permessi vengono attribuiti in proporzione al servizio prestato nell'anno con gli

stessi criteri seguiti al riguardo per l'istituto delle ferie e devono essere goduti entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Ove comprovate esigenze di servizio non consentano il godimento dei permessi entro detta data, essi sono compensati con la normale retribuzione giornaliera in atto alla data medesima.

13. Resta, ovviamente, inteso che il lavoro straordinario eventualmente prestato in una delle

giornate di festività soppressa viene compensato con la retribuzione oraria maggiorata delle percentuali contrattualmente previste per il lavoro straordinario feriale e che, in caso

(I) Le imprese dell’area Federelettrica potranno concordare con le Organizzazioni sindacali aziendali una diversa

regolamentazione in linea con la disciplina di cui al contratto Federelettrica 9.7.96.

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di coincidenza di dette giornate con il giorno di riposo settimanale, non si dà luogo al trattamento previsto dall'accordo interconfederale 3 dicembre 1954.

Fattispecie particolare (guardiadighe) 14. Nei confronti del personale per il quale venga adottata una soluzione per la vigilanza delle

dighe - ai sensi del DPR 1° novembre 1959, n. 1363 - che comporti lo svolgimento di una prestazione lavorativa ordinaria per tutti i giorni della settimana, realizzando in tal modo uno schema di rotazione tra gli addetti, per ogni ora di lavoro ordinario effettivamente prestato nella giornata di domenica viene riconosciuta un'indennità pari al 70% del valore orario del minimo tabellare della categoria di inquadramento del lavoratore. L'indennità di cui al presente comma viene riconosciuta anche nei confronti del personale di manutenzione civile idraulica con compiti anche di guardiacanali, qualora svolga quest'ultima attività, in regime di lavoro ordinario, nella giornata di domenica.

DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Lavoro prestato in giorno di riposo settimanale - Le Parti convengono che ai lavoratori i

quali nel normale giorno di riposo settimanale effettuino prestazioni lavorative pari o superiori a quattro ore, compete un'intera giornata di riposo compensativo, fermo restando il diritto al compenso della sola maggiorazione del 60% (o del 75% per le eventuali ore prestate di notte) della retribuzione oraria per le ore di lavoro effettivamente prestate.

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Art. 28

Assenze - Permessi e brevi congedi - Cariche pubbliche - Aspettativa Assenze 1. Tutte le assenze – qualora il lavoratore non abbia potuto darne preventivo avvertimento -

debbono essere comunicate (fermo restando la successiva giustificazione se richiesta) dal dipendente all'Azienda entro le prime due ore della mattina del primo giorno di assenza stessa, salvo casi di forza maggiore.

Permessi e brevi congedi 2. Al lavoratore che ne faccia domanda, l'Azienda può accordare permessi e brevi congedi

per giustificati motivi, con facoltà di non corrispondere la retribuzione. 3. Al lavoratore potranno essere concessi congedi per eventi e cause particolari e per la

formazione, secondo quanto previsto dagli articoli 4, 5 e 6 della legge 8 marzo 2000, n. 53 e successive modificazioni ed integrazioni, da definire a livello aziendale.

4. Fermo restando quanto stabilito dalle disposizioni vigenti in materia, permessi retribuiti, non computabili come ferie, potranno essere concessi ai lavoratori in occasione di eventi di carattere familiare e personale di particolare importanza (esempio: nascita, visite selettive e attitudinali di leva, visite mediche di controllo da parte dei componenti organismi del Servizio sanitario nazionale, dell’INPS o dell’INAIL; testimonianze in processi civili o penali per cause di servizio conguagliandosi, in quest’ultimo caso, la retribuzione con l’importo delle indennità eventualmente percepite dal lavoratore)(I).

5. In occasione del matrimonio, il lavoratore ha diritto ad un congedo di 15 giorni consecutivi di calendario, non computabile come ferie, senza decurtazione della retribuzione.

Cariche pubbliche 6. Valgono le disposizioni di legge vigenti in materia. Aspettativa 7. Fermo restando quanto stabilito dalle disposizioni di legge vigenti in materia, al

lavoratore non in prova può essere concesso, per motivi da valutarsi in via discrezionale dall'Azienda e purché questo non pregiudichi l'andamento del servizio, un periodo di aspettativa fino al massimo di un anno, senza alcuna corresponsione né decorrenza di anzianità a qualsiasi fine.

8. Al termine dell’aspettativa l’Azienda assegna all’interessato, un posto di lavoro di categoria e inquadramento pari a quella dell’interessato comportante l’espletamento di mansioni equivalenti a quelle da lui svolte prima dell’aspettativa.

9. L’aspettativa superiore ai 15 giorni decurta proporzionalmente la spettanza ferie annua.

(I) Per il personale di Aziende ENEL ed ex Enel, in parte alla data del 1.7.2001, le Parti si danno atto che il tempo

speso – anche al di fuori dell’orario di lavoro – da parte di dipendenti chiamati ad audizioni o a rendere testimonianze in procedimenti giudiziari in dipendenza del servizio viene considerato attività lavorativa agli effetti contrattuali (quali: lavoro straordinario, ore di viaggio, rimborsi spese). (11° D.V. ex art. 3 C.c.n.l. 21.2.89).

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Protocollo sulle azioni sociali 10. Si rinvia allo specifico protocollo allegato al presente CCNL (Appendice 17).

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Art. 29

Ferie 1. Il lavoratore ha diritto, per ogni anno di servizio, ad un periodo di riposo come appresso

specificato con decorrenza della retribuzione: - 20 giorni lavorativi, se con anzianità fino a 8 anni compiuti; - 1 ulteriore giorno lavorativo per ogni anno di anzianità oltre gli 8 anni fino ad un

massimo di 24 giorni lavorativi. 2. Dal computo dei suddetti giorni viene escluso il sabato che, agli effetti delle ferie, è

considerato giornata non lavorativa, nel caso di ripartizione dell’orario di lavoro in cinque giorni settimanali dal lunedì al venerdì.

3. Nel fissare l'epoca del periodo di riposo, l’Azienda tiene conto, compatibilmente con le

esigenze del servizio, degli eventuali desideri del lavoratore. 4. Non è ammessa rinuncia espressa o tacita alle ferie, né la sostituzione di esse con

compenso alcuno. Il lavoratore che, nonostante l'assegnazione delle ferie, non usufruisca delle medesime, non ha diritto a compenso alcuno, né al recupero negli anni successivi.

5. Nel caso di provate esigenze di servizio o su esplicita richiesta del lavoratore, le ferie

possono essere fruite fino al 30 aprile dell'anno successivo. 6. La risoluzione del rapporto, per qualsiasi motivo, non pregiudica il diritto alle ferie

maturate in proporzione ai mesi di servizio prestati. 7. L'assegnazione delle ferie non può aver luogo durante il periodo di preavviso. 8. Il decorso delle ferie resta interrotto nel caso in cui nel periodo delle ferie stesse

sopraggiunga un'infermità di natura tale da comportare un ricovero ospedaliero pari a 24 ore, regolarmente certificato, anche di un solo giorno, ovvero una malattia non inferiore a giorni 3. Detto periodo di malattia si computa dal giorno in cui perviene all'unità di appartenenza del lavoratore, nell'arco del normale orario di lavoro, la comunicazione dell'insorgenza della malattia stessa. Resta ovviamente inteso che i giorni di interruzione delle ferie per effetto della malattia o del ricovero non comportano automatico prolungamento del programmato periodo di ferie.

DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Ferie nel primo anno di assunzione - Ai lavoratori regolati dal Contratto vengano

accordati, nell'anno solare di assunzione, tanti dodicesimi di ferie per quanti sono i mesi dell'anno stesso intercorrenti tra la data della assunzione medesima ed il 31 dicembre immediatamente successivo. Inoltre, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro che intervenga prima del compimento del primo anno di servizio, si detrae dall'ammontare del trattamento di "fine lavoro" di competenza del lavoratore licenziato l'importo corrispondente ai dodicesimi di ferie da lui fruiti in più rispetto ai mesi di effettivo servizio prestati.

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2) Computo ferie in caso di assenze nel corso dell'anno - Le ferie sono concesse al lavoratore in proporzione al servizio prestato nell'anno. Tuttavia, in linea di correntezza, non è da apportare nessuna decurtazione al numero di giorni di ferie spettanti al lavoratore in relazione alla sua anzianità, ove i periodi di assenza dal servizio per malattia non superino complessivamente nell'anno i mesi sei. Superato tale periodo, resta affidato alle Aziende valutare se ed entro quali limiti dare applicazione al principio della concessione delle ferie in proporzione al servizio effettivamente prestato.

3) Spettanza ferie in caso di ripartizione orario di lavoro su sei giorni - Qualora la

ripartizione dell’orario di lavoro settimanale sia in sei giorni, il periodo di ferie spettante ai lavoratori viene così stabilito: - 22 giorni lavorativi, se con anzianità fino a 8 anni compiuti; - 1 ulteriore giorno lavorativo per ogni anno di anzianità oltre gli 8 anni fino ad un

massimo di 26 giorni lavorativi. 4) Festività infrasettimanali cadenti in periodo di ferie – Le festività infrasettimanali cadenti

in periodo di ferie non vengono computate come giornate di ferie .

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Art. 30

Diritto allo studio 6. Ai lavoratori studenti iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione

primaria, secondaria e di qualificazione professionale, Università, statali pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali verranno concessi permessi retribuiti in misura da concordarsi aziendalmente.

7. Sono fatte salve le discipline aziendali vigenti alla data di entrata in vigore del presente

CCNL(21).

(21) Vedi allegati 30a, 30b, 30c, 30d

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Allegato 30a (E) Ex art. 20 - Lavoratori studenti (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 1) I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione

professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, hanno diritto a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non sono obbligati a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali.

2) I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti per i giorni di esame.

3) Inoltre ai lavoratori che frequentino corsi per il conseguimento di uno dei seguenti titoli di studio: laurea, diploma universitario, diploma di scuola media superiore o diploma di qualifica di istituto professionale saranno altresì concessi, nei periodi precedenti gli esami, permessi orari retribuiti nella misura di due ore giornaliere per un periodo massimo di 10 giorni per ogni esame universitario, oppure di 30 giorni per gli esami di diploma di scuola media superiore o di istituto professionale. I permessi previsti dal presente comma verranno concessi limitatamente al conseguimento del primo titolo di studio ai diversi livelli indicati e non più di una volta per lo stesso esame.

4) L'Ente, di volta in volta e compatibilmente con le esigenze del servizio, potrà consentire al lavoratore, che lo richieda, di cumulare, in previsione di ciascun esame, le ore di permesso previste al comma precedente per la preparazione all'esame stesso.

5) I lavoratori sono tenuti a documentare la frequenza ai corsi e la loro presentazione agli esami. DICHIARAZIONE A VERBALE Orario lavoratori studenti universitari - I lavoratori che frequentano corsi serali per il conseguimento di una laurea o di un diploma universitario possono richiedere una diversa distribuzione dell'orario di lavoro assegnato, affinché sia loro consentito di frequentare tali corsi. Agli stessi effetti e compatibilmente con le esigenze di servizio verranno esaminate le richieste di lavoratori che frequentano corsi per il conseguimento dei predetti titoli di studio, per eventuali frequenze diurne.

Allegato 30b (E) Ex. art. 21 - Diritto allo studio (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) 1) I lavoratori che, per il conseguimento della licenza della scuola dell'obbligo, intendono frequentare, presso scuole statali, pareggiate

o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, corsi di studio istituiti in base a disposizioni di legge o comunque nel quadro delle facoltà attribuite dall'ordinamento scolastico a tali scuole, potranno usufruire, a richiesta, di permessi retribuiti nella misura massima di 150 ore triennali pro-capite, nei limiti di un monte ore valevole per tutti i dipendenti di ciascuna unità produttiva, intendendosi come tali la Direzione generale, le Direzioni compartimentali, i Settori della Produzione e Trasmissione, le Direzioni distrettuali, i Centri di progettazione e costruzione, le Sedi distaccate della Direzione delle costruzioni, i Centri di ricerca, le Zone, i Gruppi impianti e le grandi unità nucleogeotermoelettriche.

2) Detto monte ore sarà determinato all'inizio di ogni triennio, moltiplicando 3 ore per 3, per il numero dei dipendenti in forza nelle singole unità produttive, come sopra indicate, al 31 dicembre dell'anno precedente il triennio da prendere in considerazione.

3) I lavoratori che potranno assentarsi dalla unità produttiva per frequentare i corsi di studio di cui sopra, non dovranno superare in ciascun giorno il 2% del totale della forza occupata nell'unità stessa. In detta unità dovrà essere comunque garantito lo svolgimento della normale attività produttiva.

4) I permessi retribuiti da richiedersi per un massimo di 150 ore pro-capite per triennio, potranno essere utilizzati anche in un solo anno sempreché il corso al quale il lavoratore intende partecipare comporti la frequenza, anche in ore parzialmente non coincidenti con l'orario di lavoro, per un numero di ore doppio di quelle richieste come permesso retribuito.

5) Ai fini di cui sopra il lavoratore interessato dovrà presentare domanda scritta all'unità produttiva di appartenenza, nei termini e secondo le modalità che saranno stabiliti a livello delle predette singole unità. Gli accennati termini, di norma, non saranno inferiori al trimestre.

6) Qualora il numero dei richiedenti il permesso per i motivi di cui trattasi comporti il superamento del terzo del monte ore triennale o determini comunque l'insorgere di situazioni contrastanti con le condizioni di cui al 3° comma del presente articolo, la Direzione dell'unità interessata ed il corrispondente Consiglio dei delegati stabiliranno - tenendo presente le istanze espresse dai lavoratori per la frequenza dei corsi - i criteri obiettivi (quali l'età, l'anzianità di servizio, le caratteristiche dei corsi di studio, ecc.) per la identificazione dei beneficiari dei permessi.

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7) I lavoratori dovranno fornire alla Direzione di appartenenza un certificato d'iscrizione al corso e successivamente certificati mensili di effettiva frequenza, con indicazione delle ore relative.

8) Eventuali divergenze circa l'osservanza delle condizioni specificate dal presente articolo saranno oggetto di esame congiunto tra le competenti Direzioni ed i corrispondenti Consigli dei delegati.

9) Le Direzioni erogheranno durante la frequenza ai corsi acconti mensili conguagliabili, commisurati alle ore di permesso usufruito, fermo restando che il presupposto per il pagamento di dette ore, nei limiti ed alle condizioni indicati ai precedenti commi del presente articolo, è costituito dalla regolare frequenza dell'intero corso.

10) La normativa di cui al presente articolo trova applicazione anche nei confronti di quei lavoratori che intendano frequentare presso istituti pubblici o legalmente riconosciuti corsi di studio al fine di migliorare ed ampliare la propria preparazione in relazione all'attività aziendale. Ovviamente, qualora il lavoratore possa avvalersi dei permessi previsti dal presente articolo per il conseguimento di uno dei titoli di studio indicati nel 3° comma dell'art. 20 (allegato 30a (E)), detti permessi non potranno cumularsi con quelli di cui al medesimo 3° comma del citato articolo.

Allegato 30c (F) Ex. art. 32 - Lavoratori studenti (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1) I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione primaria,

secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, hanno diritto a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non sono obbligati a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali.

2) I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti per i giorni di esame.

3) Inoltre ai lavoratori che frequentano corsi per il conseguimento dei seguenti titoli di studio laurea, diploma universitario, diploma di scuola media superiore o diploma di qualifica di istituto professionale, saranno altresì concessi, nei periodi precedenti agli esami, permessi orari retribuiti nella misura di due ore giornaliere per un periodo massimo di 10 giorni per ogni esame universitario, oppure di 30 giorni per gli esami di diploma di scuola media superiore o di istituto professionale. Ove esigenze di servizio lo richiedano, tali ore di permesso, per la preparazione all'esame, saranno usufruite cumulativamente.

4) I permessi previsti dal precedente comma verranno concessi limitatamente al conseguimento del primo titolo di studio ai diversi livelli indicati e non più di una volta per lo stesso esame.

5) L'Azienda, di volta in volta e compatibilmente con le esigenze del servizio, potrà consentire al lavoratore che lo richieda di cumulare, in previsione di ciascun esame, le ore di permesso previste al precedente comma 3 per la preparazione dell'esame stesso.

6) I lavoratori sono tenuti a documentare la frequenza ai corsi e la loro presentazione agli esami. Dichiarazioni a verbale Orario lavoratori studenti universitari 1) I lavoratori che frequentano corsi serali per il conseguimento di un titolo di studio compreso tra quelli

indicati al terzo comma del presente articolo, possono richiedere una diversa distribuzione dell'orario di lavoro assegnato, affinché sia loro consentito di frequentare tali corsi.

2) Agli stessi effetti e compatibilmente con le esigenze di servizio, verranno esaminate le richieste di lavoratori che frequentano corsi per il conseguimento dei predetti titoli di studio, per eventuali frequenze diurne.

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Allegato 30d (F)

Ex. art. 33 - Diritto allo studio (c.c.n.l. (Federelettrica 9.7.96) 1) I lavoratori che, per il conseguimento della licenza della scuola dell'obbligo, intendono frequentare,

presso scuole statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, corsi di studio istituiti in base a disposizioni di legge o comunque nel quadro delle facoltà attribuite dall'ordinamento scolastico a tali scuole, potranno usufruire, a richiesta, di permessi retribuiti nella misura massima di 150 ore triennali "pro-capite", nei limiti di un monte ore valevole per tutti i dipendenti di ciascuna Azienda.

2) Detto monte ore sarà determinato all'inizio di ogni triennio, moltiplicando 3 ore per 3, per il numero dei dipendenti in forza nelle singole Aziende al 31 dicembre dell'anno precedente al triennio da prendere in considerazione.

3) I lavoratori che potranno assentarsi per frequentare i corsi di studio di cui sopra, non dovranno superare in ciascun giorno il 2% del totale della forza occupata nell'Azienda, nella quale dovrà essere comunque garantito 10 svolgimento della normale attività produttiva.

4) I permessi retribuiti da richiedersi per un massimo di 150 ore "pro-capite" per triennio, potranno essere utilizzati anche in un solo anno sempreché il corso al quale il lavoratore intende partecipare comporti la frequenza, anche in ore parzialmente non coincidenti con l'orario di lavoro, per un numero di ore doppio di quelle richieste come permesso retribuito.

5) Ai fini di cui sopra il lavoratore interessato dovrà presentare domanda scritta all'Azienda di appartenenza, nei termini e secondo le modalità che saranno stabiliti a livello aziendale. Gli accennati termini, di norma, non saranno inferiori al trimestre.

6) Qualora il numero dei richiedenti il permesso per motivi di cui trattasi comporti il superamento del terzo del monte ore triennale o determini comunque l'insorgere di situazioni contrastanti con le condizioni di cui al terzo comma del presente articolo, verranno stabiliti dalla Direzione dell'Azienda, previa consultazione con le Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) - tenendo presenti le istanze espresse dai lavoratori per la frequenza dei corsi i criteri obiettivi (quali l'età, l'anzianità di servizio, le caratteristiche dei corsi di studio, ecc.) per la identificazione dei beneficiari dei permessi.

7) I lavoratori dovranno fornire alla Direzione aziendale un certificato d'iscrizione al corso e successivamente certificati mensili di effettiva frequenza, con indicazione delle ore relative.

8) Eventuali divergenze circa l'osservanza delle condizioni specificate dal presente articolo saranno oggetto di consultazione tra le Direzioni aziendali e le Rappresentanze sindacali unitarie (RSU).

9) Le Direzioni aziendali erogheranno, durante la frequenza ai corsi, acconti mensili conguagliabili, commisurati alle ore di permesso usufruito, fermo restando che il presupposto per il pagamento di dette ore, nei limiti ed alle condizioni indicati ai precedenti commi del presente articolo, è costituito dalla regolare frequenza dell'intero corso.

10) La normativa di cui al presente articolo è applicabile anche nei confronti dei lavoratori che intendano frequentare presso istituti pubblici o legalmente riconosciuti corsi di studio al fine di migliorare ed ampliare la propria preparazione in relazione all'attività aziendale. Ovviamente, qualora il lavoratore possa avvalersi dei permessi previsti dal presente articolo per il conseguimento di uno dei titoli di studio indicati nel terzo comma dell'art. 32 (allegato 30c (F)), detti permessi non potranno cumularsi con quelli di cui allo stesso terzo comma del citato art. 32.

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Art. 31

Tutela della maternità 1. Valgono le disposizioni di legge vigenti in materia. 2. Peraltro, le Aziende riconoscendo il valore sociale della maternità garantiranno alla

lavoratrice durante il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro dovuta a gravidanza e puerperio la corresponsione del 100% della retribuzione del mese precedente a quello di inizio di detta astensione.

3. Sono fatte salve le vigenti condizioni di miglior favore derivanti da precedente

contrattazione collettiva di livello nazionale(22).

(22) Vedi allegato 31a, 31b

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Allegato 31a (E) Ex. Art. 10 – Tutela della maternità (c.c.n.l. ENEL 26.7.91) 1. Valgono le disposizioni di legge vigenti in materia.

2. Peraltro, l’indennità di maternità prevista dalle stesse disposizioni a favore della lavoratrice durante il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro dovuta a gravidanza e puerperio sarà pari al 100% della retribuzione del mese precedente a quello di inizio di detta astensione. Inoltre, durante il periodo di astensione facoltativa dal lavoro, l’indennità sarà corrisposta in misura pari al 45% della retribuzione di cui sopra per il primo mese ed al 40% per il secondo e terzo mese, ferma restando la misura del 30% per i successivi tre mesi.

Allegato 31b (F) Ex. art. 28 – Maternità (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1. Le Parti, riconoscendo il valore sociale della maternità, convengono di garantire, la corresponsione del

100% della retribuzione, come definita nella I dichiarazione a verbale annessa all’art. 29(I), durante il periodo di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio.

2. Per tutti gli altri aspetti relativi alla tutela della maternità, valgono le disposizioni di legge vigenti in materia.

(I) 1ªDichiarazione a verbale allegata all’art. 29 c.c.n.l. 9.7.96 concetto di “retribuzione” …

Concetto di “retribuzione” agli effetti del trattamento di malattia 1. Si precisa che, laddove nelle clausole del presente articolo si fa riferimento alla “retribuzione”, questa deve

intendersi costituita dai seguenti elementi: minimo tabellare e relativi supplementi; aumenti per anzianità; assegni “ad personam” (comprensivi degli ex livelli salariali di categoria e degli ex livelli di funzione), aumenti di merito, ex elementi retributivi integrativi, assegno “ad personam” ex EDR – secondo quanto stabilito dall’apposito paragrafo dell’art. 37 del c.c.n.l. 9.7.96 – indennità di contingenza, compenso maggiori prestazioni; compenso spettante ai lavoratori di cui alla II dichiarazione a verbale annessa all’art. 21 per le ore eccedenti le 40 settimanali; compenso di cui al paragrafo “trattamento custodi e guardiano notturni” di cui all’art. 23; assegni “ad personam”; (indennità alta montagna; indennità zona malarica; compensi spettanti ai turnisti ai sensi dell’art. 23; indennità macchine fatturatici, elettrocontabili scriventi e dei centri meccanografici e rimborso spese per istruzione figli).

2. Quanto alle rimanenti indennità dell’art. 38 del presente Contratto, la loro corresponsione durante i casi di assenza per malattia ed infortunio è limitata ad un periodo uguale a quello delle ferie maggiorato di 15 giorni all’anno.

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Art. 32

Malattia, infortuni e cure termali Conservazione del posto 1. Nel caso di assenza per malattia regolarmente accertata e tale da costituire impedimento

alla prestazione di servizio, il lavoratore, non in prova, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di 12 mesi. Si considera prosecuzione del periodo di malattia quella che intervenga non oltre 30 giorni dalla cessazione della malattia precedente. Nel computo del predetto periodo di 12 mesi non si tiene conto delle assenze dovute a malattie oncologiche, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Cooley o a degenze ospedaliere.

2. Il diritto alla conservazione del posto viene comunque meno quando il lavoratore, anche per effetto di una pluralità di episodi morbosi e indipendentemente dalla durata dei singoli intervalli, raggiunga il limite di 18 mesi di assenza (32 mesi nel caso di malattie oncologiche, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Cooley) entro l'arco massimo di 36 mesi consecutivi. Nel computo dei predetti limiti non si tiene conto dei periodi di degenza ospedaliera.

3. Superati i periodi previsti dai precedenti commi, per la conservazione del posto e durante i quali decorre l'anzianità, al lavoratore che ne faccia richiesta potrà essere concesso un periodo di aspettativa non retribuita con decorrenza dell'anzianità, fino ad un massimo di 12 mesi.

4. Qualora l'assenza per malattia abbia a protrarsi oltre i periodi indicati al 1° o 2°, ed al 3° comma del presente articolo, il rapporto di lavoro può essere risolto su iniziativa dell'Azienda o su richiesta del lavoratore. In entrambi i casi il lavoratore ha diritto alle normali indennità di fine lavoro, ivi compresa l'indennità sostitutiva del preavviso.

5. Qualora non avvenga la risoluzione del rapporto trascorsi i termini suddetti, il rapporto di lavoro rimane sospeso, salva la decorrenza dell'anzianità agli effetti dell'indennità sostitutiva del preavviso.

Trattamento economico 6. Al lavoratore, non in prova, assente per malattia viene corrisposta durante i periodi di

assenza di cui al comma 1 l’intera retribuzione per un periodo di 12 mesi, elevati a 18 mesi in caso di assenze dovute a malattie oncologiche, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Cooley o a degenze ospedaliere.

7. Per i periodi di assenza di cui al comma 2, viene corrisposta la retribuzione intera fino al raggiungimento del limite di 18 mesi (per il cui computo sono utilmente considerati anche i periodi di degenza ospedaliera) Nel caso di assenze dovute a malattie oncologiche, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Cooley – anche se non comportanti ricovero ospedaliero - la retribuzione viene corrisposta nella misura intera fino al limite massimo di 24 mesi e nella misura del 70% della retribuzione, come definita dal comma 1 dell’ art. 35 (“struttura retributiva”), per un ulteriore periodo massimo di 8 mesi.

8. Quando l'assenza è dovuta ad incapacità conseguente ad infortunio sul lavoro od a malattia contratta a causa di servizio, la retribuzione intera spetta al lavoratore sino alla guarigione clinica (e cioè fino a quando gli effetti dell’infortunio o della malattia non si

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sono stabilizzati), ed il relativo periodo non è computato ai fini del raggiungimento dei limiti di cui ai precedenti commi 1° e 2°.

9. Quanto il lavoratore abbia diritto di percepire per atti assicurativi, di previdenza o assistenziali, anche di legge, sarà computato in conto del trattamento di cui sopra, fino al limite dell'intera retribuzione e l'eventuale eccedenza sarà corrisposta al lavoratore.

Comunicazione dell’assenza, certificazione e controlli 10. Fermo restando quanto stabilito dall’art. 28 (“assenze…”) in materia di giustificazione

dell’assenza, l’incapacità lavorativa per malattia deve essere provata con certificato medico. Il lavoratore deve consegnare o far pervenire all’Azienda, entro il secondo giorno dall’inizio dell’assenza, o dal proseguimento della stessa, il certificato medico attestante lo stato di malattia che costituisce impedimento alla prestazione lavorativa.

11. Il lavoratore che, in relazione e durante il periodo della malattia, debba trasferirsi in località diversa dalla sua abituale residenza, deve darne preventiva comunicazione all'Azienda per gli opportuni controlli.

12. E’ facoltà dell'Azienda far constatare in qualsiasi momento tale incapacità dai competenti organismi del Servizio sanitario nazionale nei termini e secondo le modalità previste dalle leggi vigenti. Il lavoratore ha diritto di essere informato, mediante comunicazione scritta, dell'esito della visita medica cui l'Azienda lo abbia fatto sottoporre. A tal fine vale anche la copia del referto medico eventualmente rilasciata al lavoratore al momento della visita. Qualora l'esito della visita di controllo indichi una prognosi inferiore a quella risultante dal certificato del medico curante del lavoratore, questi dovrà riprendere servizio entro il termine prescritto dal medico di controllo. In tale eventualità, se la prognosi del medico di fiducia è superiore a 20 giorni, il lavoratore può chiedere - entro tre giorni lavorativi dalla comunicazione dell'esito della visita di controllo e comunque non oltre la data di rientro stabilita dal medico di controllo - la nomina di un terzo medico individuato in accordo con l’Azienda. Nelle more della decisione il lavoratore non è tenuto a riprendere servizio fino alla scadenza della prognosi più lunga ed il periodo di assenza viene ovviamente computato agli effetti del 1° e 2° comma del presente articolo.

13. E' anche facoltà dell'Azienda far constatare - da parte di Enti pubblici o di Istituti specializzati di diritto pubblico - la capacità lavorativa del dipendente all'atto in cui egli si presenta al lavoro dopo il periodo di infortunio o malattia. L'Azienda darà comunicazione scritta al lavoratore dell'esito della visita medica cui lo abbia fatto sottoporre, limitandosi a notificargli la constatata sua capacità o incapacità al lavoro. In caso di disaccordo tra i predetti Enti pubblici od Istituti specializzati di diritto pubblico ed il medico di fiducia del lavoratore, le Parti - su richiesta avanzata dal dipendente entro tre giorni lavorativi dalla comunicazione dell'esito della visita medica cui è stato sottoposto - nomineranno di comune accordo un terzo medico. Nelle more della decisione il lavoratore non può riprendere servizio ed il tempo necessario per la decisione stessa viene computato agli effetti del 1° e 2° comma del presente articolo. Qualora la decisione del terzo medico non intervenga entro i termini previsti dal 1° o dal 2° comma del presente articolo, il rapporto di lavoro rimane sospeso fino alla decisione stessa, ma in caso di conferma definitiva della certificazione del medico di fiducia del lavoratore, attestante la sua capacità lavorativa, sarà reintegrata la retribuzione per il periodo di sospensione.

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Cure termali 14. Valgono le disposizioni di legge vigenti in materia. Le assenze per cure termali, concesse

ai sensi delle predette disposizioni, sono considerate assenze per malattia, nei limiti consentiti dalle disposizioni medesime.

Situazioni particolari 15. Per la somministrazione delle terapie emodialitiche verranno concessi permessi retribuiti

esclusi comunque dal computo dei periodi di cui ai commi 1° e 2° del presente articolo.

16. I casi di donazione di organi, debitamente certificati, sono considerati malattia a tutti gli effetti contrattuali.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Trattamento lavoratori t.b.c. - Ove l'affezione tubercolare, in relazione alla quale sia

avvenuto il ricovero o sia stata riconosciuta dall'INPS l'indispensabilità del ricovero stesso o della cura ambulatoriale, si protragga oltre il limite massimo previsto per la corresponsione della retribuzione di cui al 6° o 7° comma del presente articolo, l'Azienda corrisponderà al lavoratore che si trovi ancora ricoverato o nei confronti del quale permanga, a giudizio dell'INPS, l'indispensabilità del ricovero o della cura ambulatoriale, la retribuzione mensile - quale definita nell’art. 35 (“struttura retributiva”)- nella misura pari al 70% fino ad un periodo massimo di 12 mesi. Resta comunque garantito al lavoratore il diritto alla conservazione del posto, senza decorrenza di anzianità, fino a sei mesi dopo la data di dimissione dal luogo di cura per avvenuta guarigione o stabilizzazione, nonché, in caso di rientro, alla utilizzazione con mansioni ed orario adeguati alle residue capacità lavorative, secondo quanto disposto dall'art. 10 della legge 6 agosto 1975, n. 419.

2) Limiti temporali espressi in mesi – I limiti temporali espressi in mesi nel presente articolo

sono da intendersi tutti di 30 giorni ciascuno.

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Art. 33

Servizio militare/Servizio Civile 1. Per adempiere agli obblighi di leva (servizio militare o servizio sostitutivo civile) o il

richiamo alle armi viene sospeso, a termini di legge, il rapporto di lavoro, con diritto alla conservazione del posto e ai trattamenti economico normativi previsti dalle leggi vigenti.

2. Al termine del servizio militare di leva per congedamento o per invio in licenza illimitata

in attesa di congedo, il lavoratore, entro 30 giorni dal congedamento o dall'invio in licenza, deve mettersi a disposizione dell'Azienda per riprendere servizio. In mancanza, il rapporto di lavoro è risolto. Detto periodo, non utile ai fini del trattamento di fine rapporto, viene computato agli effetti degli istituti contrattuali connessi con l’anzianità.

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Art. 34

Lavoratori sottoposti a procedimento penale 1. Nel caso di interruzione del servizio dovuta a provvedimenti restrittivi della libertà

personale (o comunque tali da impedire la prestazione del lavoratore sottoposto a procedimento penale) per reati commessi nell'espletamento delle mansioni ad esso affidate, l’Azienda, ove non ricorrano gli estremi per la risoluzione del rapporto di lavoro ai sensi dell'art. 25 (“provvedimenti disciplinari”) del presente Contratto, corrisponde al lavoratore interessato, per la durata dell'interruzione del servizio, la retribuzione quale definita dall'art. 35 del Contratto.

2. Il lavoratore è tenuto a mettersi a disposizione dell’Azienda entro 8 giorni dal momento in

cui avrà riacquistato la libertà personale. 3. In ogni altro caso di interruzione del servizio dovuta a provvedimenti restrittivi della

libertà personale del lavoratore o comunque tali da impedirne la prestazione lavorativa, ove non ricorrano gli estremi per la risoluzione del rapporto di lavoro ai sensi dell'art. 25 (“provvedimenti disciplinari”) del presente Contratto, è fatta salva, ove già esistente a livello aziendale, la conservazione del rapporto di lavoro del lavoratore non in prova (per un periodo di 12 mesi), che rimane sospeso a tutti gli effetti, senza alcuna corresponsione né decorrenza di anzianità. Successivi periodi di interruzione si considerano continuativi quando il lavoratore abbia ripreso servizio, fra l’uno e l’altro, per una durata inferiore ai 30 giorni consecutivi. Alla scadenza dei dodici mesi si realizza la risoluzione del rapporto di lavoro con la corresponsione dell’indennità sostitutiva del preavviso.

4. Sono fatte salve le vigenti condizioni di miglior favore derivanti da precedente

contrattazione collettiva di livello nazionale(23). DICHIARAZIONI A VERBALE Assistenza legale - A favore dei lavoratori di cui al comma 1, salvo i casi di dolo o colpa grave degli stessi, l’Azienda fornirà a proprio carico l’assistenza legale nei limiti delle tariffe professionali esistenti.

(23) Vedi allegato 34a, 34b, 34c, 34d

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Allegato 34a (E) Ex. Art. 13 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale (c.c.n.l. ENEL 21.2.89) DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Pronuncia della sentenza penale irrevocabile - Nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro per la decorrenza del periodo di cui al 2°

comma del presente articolo, l'ENEL si impegna ad assumere "ex novo" per chiamata diretta il lavoratore che ne faccia richiesta, nei cui confronti sia stata emessa sentenza irrevocabile di proscioglimento. Le condizioni di assunzione terranno conto della posizione di inquadramento e retributiva acquisita dall'interessato prima della risoluzione del rapporto.

2) Sospensione del rapporto di lavoro ai sensi del 2° comma dell'art 13 Sussidio straordinario ai familiari a carico - Nel caso di sospensione del rapporto di lavoro prevista dal 2° comma del presente articolo, l'Ente erogherà un sussidio straordinario a beneficio dei componenti del nucleo familiare a carico del lavoratore agli effetti delle detrazioni IRPEF. Detto sussidio è pari al 30% della retribuzione -quale definita dall'Art. 17 C.c.l. (c.c.n.s. art. 35) - che sarebbe spettata al dipendente, per il primo dei familiari a carico, e del 10% per ciascun ulteriore familiare a carico, fino ad un massimo del 50% della citata retribuzione. II sussidio è escluso nel caso di sospensione del rapporto inferiore a 30 giorni e cessa ovviamente allo scadere del periodo di sospensione di 12 mesi.

Allegato 34b (E) Lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali in materia di "assistenza legale a lavoratori incorsi in procedimenti penali nell'espletamento delle mansioni ad essi affidate" Allegato al c.c.n.l. ENEL del 21.2.89 In relazione alle richieste che circa l'argomento in oggetto sono state da Voi formulate nel corso delle trattative per il rinnovo del C.c.l. 29 maggio 1973, Vi comunichiamo quanto segue.

Premesso che, a norma delle vigenti polizze assicurative sottoscritte dall'ENEL, l'assistenza legale a lavoratori che incorrano in procedimenti giudiziari per eventuali responsabilità penali derivanti dall'espletamento delle mansioni ad essi affidate viene prestata dall'ASSITALIA, l'Ente continuerà ad adoperarsi nei confronti di detta Società assicuratrice, al fine di ottenere che la stessa ampli il numero dei legali da essa incaricati della trattazione delle vertenze in sede giudiziaria, e ciò per consentire al singolo lavoratore interessato di esprimere la sua preferenza per quello fra detti legali che dovrà assisterlo in giudizio. Qualora, peraltro, il lavoratore interessato non ritenga di avvalersi dell'assistenza dei legali dell'ASSITALIA, potrà farsi assistere da un legale di sua fiducia, con onere a carico dell'ENEL, ovviamente nei limiti delle tariffe professionali.

Per l'eventuale prosecuzione del giudizio penale dopo che sia venuta a cessare la gestione della vertenza da parte dell'ASSITALIA, le spese della relativa assistenza legale saranno del pari a carico dell'ENEL sia che il lavoratore si faccia assistere da un legale scelto tra quelli dell'ASSITALIA e sia che si faccia assistere da un legale di sua fiducia.

L'onere di assistenza legale a carico dell'ENEL, previsto nei precedenti due capoversi, è escluso nei casi di dolo o colpa grave del dipendente, accertati con sentenza passata in giudicato.

Distinti saluti. Roma, 18 giugno 1976

Allegato 34c (F) Ex. Art. 19 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) DICHIARAZIONI A VERBALE I) Sospensione del rapporto di lavoro ai sensi del 4° comma del presente articolo – 1) Nel caso di

sospensione del rapporto di lavoro prevista dal 4° comma del presente articolo, l'Azienda, su specifica richiesta del lavoratore, potrà esaminare la possibilità di concedere, in via eccezionale, un sussidio straordinario, come prestito, a beneficio dei familiari che risultino a carico del dipendente agli effetti della normativa sugli assegni per il nucleo familiare. Detto sussidio è pari al 30% dello stipendio - quale definito dall'art. 34 CCNL - che sarebbe spettato al dipendente, per il primo dei familiari a carico, e del 10% per ciascun ulteriore familiare a carico, fino ad un massimo del 50% del citato stipendio. Il sussidio

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 168

è escluso nel caso di sospensione del rapporto inferiore a 30 giorni e cessa ovviamente dallo scadere del periodo di sospensione di 12 mesi. 2. Gli importi concessi ai sensi della presente Dichiarazione a Verbale dovranno essere restituiti dal

lavoratore con modalità che saranno stabilite dall'Azienda caso per caso. II) Pronuncia della sentenza penale irrevocabile - Nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro per la

decorrenza del periodo di cui al 4° comma del presente articolo, l'Azienda si impegna ad assumere "ex novo" per chiamata diretta il lavoratore che ne faccia richiesta, nei cui confronti sia stata emessa sentenza irrevocabile di proscioglimento. Le condizioni di assunzione terranno conto della posizione di inquadramento e retributiva acquisita dall'interessato prima della risoluzione del rapporto

Allegato 34d (F) Assistenza legale ai lavoratori (Allegato 5 – c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Resta confermato il contenuto della seguente: LETTERA INVIATA ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI OGGETTO: Assistenza legale a lavoratori incorsi in procedimenti penali nell'espletamento delle mansioni ad

essi affidate. In relazione alle richieste che circa l'argomento in oggetto sono state da Voi formulate nel corso delle trattative per il rinnovo del CCNL 29 maggio 1973, Vi comunichiamo quanto segue.

Premesso che, a norma delle polizze assicurative in genere sottoscritte dalle Aziende, l'assistenza legale a lavoratori che incorrano in procedimenti giudiziari per eventuali responsabilità penali derivanti dall'espletamento delle mansioni ad essi affidate viene prestata dalle varie Società Assicuratrici, le Aziende continueranno ad adoperarsi nei confronti delle proprie Società Assicuratrici, al fine di ottenere che le stesse amplino il numero dei legali da ciascuna incaricati della trattazione delle vertenze in sede giudiziaria, e cioè per consentire al singolo lavoratore interessato di esprimere la sua preferenza per quello fra detti legali della Società Assicuratrice, che dovrà assisterlo in giudizio.

Qualora, peraltro, il lavoratore interessato non ritenga di avvalersi dell'assistenza dei legali della Società Assicuratrice, potrà farsi assistere da un legale di sua fiducia, con onere a carico dell'Azienda, ovviamente nei limiti delle tariffe professionali.

Per l'eventuale prosecuzione del giudizio penale dopo che sia venuta a cessare la gestione della vertenza da parte della Società assicuratrice, le spese della relativa assistenza legale saranno del pari a carico della Azienda, sia che il lavoratore si faccia assistere da un legale scelto tra quelli della Società Assicuratrice, sia che si faccia assistere da un legale di sua fiducia.

L'onere di assistenza legale a carico dell'Azienda, previsto nei precedenti due capoversi, è escluso nei casi di dolo o colpa grave del dipendente, accertati con sentenza passata in giudicato.

Distinti saluti.

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Art. 35

Struttura retributiva 1. La retribuzione è composta dalla somma delle seguenti due voci:

- stipendio o paga, costituito dai minimi di cui alla tabella riportata in calce al presente articolo e dai corrispettivi eventualmente spettanti a titolo di aumenti periodici di anzianità e di merito, nonché dagli importi “ad personam” riferiti agli ex istituti contrattuali dei supplementi dei minimi, aumenti biennali/scatti di anzianità, dei livelli salariali di categoria;

- ex indennità di contingenza. 2. A tutti gli effetti, lo stipendio e la paga giornaliera ed oraria si ottengono dividendo lo

stipendio e la paga mensile, rispettivamente, per 25 e 167. Per determinare il valore giornaliero ed orario dell’indennità di contingenza, si divide l’indennità di contingenza mensile, rispettivamente, per 26 e per 172,9.

3. In aggiunta alla retribuzione, vengono corrisposti i seguenti emolumenti

- Tredicesima e quattordicesima mensilità, disciplinate dall’art. 37 ; - Elemento distinto della retribuzione (E.D.R.), pari a L. 20.000, di cui al protocollo 31

maggio 1992. 4. Inoltre, al verificarsi dei presupposti fissati negli articoli del presente contratto, è prevista

l’erogazione delle seguenti indennità/compensi - turno/semiturno - ore notturne - reperibilità - mancato preavviso spettante in caso di spostamento del riposo settimanale - mancato riposo settimanale in giorno domenicale almeno 1 settimana ogni 4 - ore viaggio - mancata esecuzione lavoro programmato - rischio cassa/maneggio danaro - utilizzo del certificato di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore di 1°

grado - lavori sotto tensione - utilizzo del certificato di qualificazione per l’esecuzione di saldature - capo formazione - lavori gravosi - bilinguismo - guida - lavoro festivo e straordinario - ore ordinarie domenicali turno/semiturno - assegni “ad personam”

5. Lo stipendio o la paga, l’indennità di contingenza e le altre indennità ed i compensi

espressamente previsti dal presente Contratto sono fissati al lordo delle imposte e delle trattenute di legge e di Contratto e vengono corrisposti a mensilità posticipate, al netto delle imposte e trattenute stesse, nonché delle trattenute per multe, sospensioni ed assenze ingiustificate.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 170

6. Durante il periodo della fruizione delle ferie, oltre alla “retribuzione”, così come definita al comma 1 del presente articolo, continuano ad essere corrisposti, ove esistenti, gli assegni “ad personam” per “riduzione orario”, nonché le indennità fisse mensili .

7. Il trattamento economico in caso di malattia od infortunio, salva diversa specificazione,

corrisponde a quello di cui al precedente comma 6, limitando l’erogazione delle predette indennità ad un periodo coincidente con quello delle ferie spettanti, maggiorato di 15 giorni all’anno.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Assegni “ad personam”: si chiarisce che i cosiddetti assegni “ad personam” in atto nei

confronti di alcuni lavoratori seguiranno le sorti delle corresponsioni dalle quali traggono origine (per es. assegni di merito, indennità particolari, livelli salariali di categoria, ecc.).

2) Ex supplementi dei minimi ed Aumenti biennali/scatti di anzianità “ad personam”: vale quanto specificatamente stabilito nell’art. 36 (“aumenti periodici di anzianità”).

3) Passaggio di categoria a seguito di mutamento mansioni : in tutti i casi di passaggio definitivo in categoria superiore, il lavoratore ha diritto al minimo di stipendio o paga stabilito per tale categoria, e alla relativa ex indennità di contingenza conservando in cifra gli aumenti periodici di anzianità e gli importi “ad personam” a titolo di ex “supplementi minimi” e di ex “aumenti biennali/scatti di anzianità” già acquisiti; vengono invece assorbiti sino alla concorrenza della differenza fra i due minimi di stipendio o paga gli importi “ad personam” ex “livelli salariali di categoria” (soppressi dal 1992), gli aumenti di merito, nonché gli altri assegni “ad personam”, salvo che, per questi ultimi, sia specificatamente previsto il loro “non assorbimento” in caso di passaggio di categoria.

4) Retribuzione per festività infrasettimanali non lavorate: si ribadisce che la retribuzione mensile (paga o stipendio e contingenza mensile) costituisce il corrispettivo per tutte le giornate di lavoro ordinario prestato dal dipendente senza diritto da parte di questi a compenso alcuno per le festività infrasettimanali non lavorate.

5) ERI : si chiarisce che sono parte integrante dello stipendio o paga gli importi corrisposti a titolo di ex elementi retributivi integrativi – ERI ai sensi dei precedenti contratti collettivi(24).

6) Importi in cifra : per effetto dell’individuazione dell’importo dei minimi e dell’ex indennità di contingenza in misura unica a livello di CCNL, le eventuali differenze rispetto a dette voci di retribuzione così come risultanti dalle precedenti contrattazioni di livello nazionale saranno conservate in cifra non assorbibile ai lavoratori in servizio alla data di stipula del presente CCNL. Tali importi rientrano nel concetto di retribuzione così come definito dal comma 1 del presente articolo.

7) Corresponsione “una tantum”: ai lavoratori in forza alla data di stipulazione del presente contratto , verrà corrisposto un importo forfetario, nelle misure indicate nella tabella in calce al presente articolo.

L’importo forfetario, già comprensivo di qualsiasi incremento retributivo comunque riferibile al periodo successivo alla scadenza dei contratti collettivi di livello nazionale ora sostituiti dal presente contratto, e fino al 30 giugno 2001, è stato quantificato tenendo conto della complessiva definizione del nuovo contratto unico per il settore e considerando in esso anche i riflessi sugli istituti retributivi diretti e indiretti, di origine

(24) Vedi allegato 35a

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legale o contrattuale, ed è quindi comprensivo degli stessi. Inoltre, in attuazione di quanto previsto dal comma 2 dell’art. 2120 cod. civ., l’importo forfetario è escluso dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto.

Circa le modalità di corresponsione, si precisa quanto segue: - L’importo forfetario, per le quote spettanti, verrà corrisposto in un’unica soluzione con la

retribuzione del mese di ottobre 2001 - in caso di passaggio di categoria nel corso degli anni 1999, 2000 e 2001 (primo semestre),

gli importi da corrispondere saranno pro quota riferiti all’effettiva categoria di appartenenza. In caso di passaggio di categoria in corso mese, si considera l’importo afferente la categoria superiore se la permanenza nella nuova categoria è pari o superiore ai 15 giorni;

- in caso di assunzione nel corso degli anni 1999, 2000 e 2001 (primo semestre) (superato,

peraltro, il periodo di prova) o per i lavoratori che abbiano avuto periodi di assenza non retribuita, l’importo in oggetto verrà corrisposto in proporzione ai mesi interi di servizio prestato (valore annuo rapportato a 12) computandosi come mese intero le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni;

- per le assenze a retribuzione ridotta verificatesi nel periodo considerato , l’ “una tantum”

sarà corrisposta - per i periodi interessati – con la stessa percentuale di riduzione; - nel caso di prestazione a tempo parziale svolta nel corso degli anni 1999, 2000 e 2001

(primo semestre) l’”una tantum” sarà corrisposta in misura proporzionale all’entità della prestazione;

- per i contratti di formazione e lavoro l’”una tantum” verrà corrisposta in proporzione ai

mesi interi di servizio prestato, computandosi come mese intero le frazioni di mese pari o superiore a 15 giorni.

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Allegato 35a (F) Ex. Art. 34 – Stipendio – Paragrafo Soppressione dell'elemento retributivo integrativo (E. R. I.) (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 14. L'istituto degli elementi retributivi integrativi (ERI), previsto nell'apposito paragrafo dell'art. 35 del

CCNL 1/12/91 e nel par. "Misure di carattere retributivo" dell'art. 10 di detto Contratto, è soppresso a decorrere dal 9/7/1996 e da tale data va a confluire nell'istituto degli aumenti di merito di cui al par. "Stipendio - definizione" del presente articolo. Gli importi percepiti a titolo di ERI dai dipendenti in servizio alla data dell'8/7/1996 sono conservati dagli interessati in cifra fissa non rivalutabile né assorbibile.

15. Gli aumenti di merito sono assorbibili in caso di passaggio di categoria. Fermo restando quanto previsto sulle politiche retributive individuali di merito nell'art. 1 del CCNL par. "Diritti di informazione e consultazione - Sessione annuale", le Parti concordano di effettuare entro il mese di giugno 1998 un confronto a livello nazionale sui risultati applicativi della normativa sugli aumenti di merito determinatisi in sede aziendale anche per un esame dei riflessi su altri istituti contrattuali e sulle prospettive dell'istituto in questione.

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TABELLA RETRIBUZIONI CONTRATTO UNICO SETTORE ELETTRICO (valori in lire)(6)

A decorrere dal 1/7/2001

A decorrere dal 1/7/2002

Supplemento dei minimi ENEL (3)

Supplemento dei minimi

Federelettrica (3)

Supplemento dei minimi

Assoelettrica(3)

Quota ad personam (4)

Cat

egor

ia

Par

amet

ro

Una

Tan

tum

1/

01/9

9 –

30/0

6/01

Nuovo minimo Aumento Nuovo minimo Aumento

Contingenza unificata del

settore

Aumenti biennali di anzianità

6% 12% 6% 12% 6% 12% Enel Assoelettrica QS 32% 413,5 4.437.000 3.258.831 (1) 106.481 3.418.552 159.721 1.084.249 94.900 170.500 340.900 = = = = 454.900(5) QS 413,5 4.437.000 3.258.831 (1) 106.481 3.418.552 159.721 1.084.249 94.900 170.500 340.900 169.050 338.100 169.500 339.000 17.200 3.299 Q 362,5 3.889.000 2.855.848 (2) 93.348 2.995.869 140.021 1.078.653 89.700 160.800 321.500 159.450 318.900 159.800 319.600 19.546 3.629 ASS 310 3.326.000 2.441.678 79.828 2.561.420 119.742 1.074.503 83.400 149.200 298.500 148.000 296.000 148.400 296.800 20.188 3.756 AS 285 3.058.000 2.245.041 73.391 2.355.127 110.086 1.068.398 77.100 137.700 275.400 136.600 273.200 136.900 273.800 18.288 3.903 A1S 270 2.897.000 2.126.628 69.528 2.230.920 104.292 1.060.617 73.300 130.800 261.600 129.750 259.500 130.100 260.200 17.656 3.355 A1 254 2.725.000 2.000.708 65.408 2.098.820 98.112 1.056.212 69.200 123.400 246.900 122.400 244.800 122.700 245.400 16.553 3.610 BSS 238,5 2.559.000 1.878.616 61.416 1.970.740 92.124 1.047.110 65.300 116.300 232.500 115.350 230.700 115.600 231.200 15.473 2.331 BS 225 2.414.000 1.772.140 57.940 1.859.050 86.910 1.043.350 61.900 110.000 220.100 109.150 218.300 109.400 218.800 14.672 3.258 B1S 211 2.264.000 1.661.985 54.335 1.743.487 81.502 1.035.647 58.400 103.600 207.200 102.750 205.500 103.000 206.000 13.837 2.504 B1 198 2.124.000 1.559.637 50.987 1.636.118 76.481 1.032.165 55.100 97.600 195.200 96.800 193.700 97.100 194.200 12.838 2.774 B2S 180 1.931.000 1.417.852 46.352 1.487.380 69.528 1.023.952 50.600 89.300 178.600 88.600 177.200 88.800 177.600 11.702 2.089 B2 162 1.738.000 1.276.067 41.717 1.338.642 62.575 1.019.824 46.100 81.000 162.000 80.350 160.700 80.600 161.200 10.552 2.304 CS 135 1.448.000 1.063.264 34.764 1.115.410 52.146 1.009.891 39.300 68.600 137.100 68.000 136.000 68.200 136.400 8.814 2.086 C1 115 1.234.000 905.814 29.614 950.235 44.421 1.001.770 34.200 59.300 118.700 58.900 117.800 59.000 118.000 7.529 1.772 C2 100 1.073.000 787.851 25.751 826.478 38.627 996.069 30.500 52.400 104.800 52.050 104.100 52.100 104.200 6.347 1.408

(1) con assorbimento di £. 440.000 ex indennità di funzione.

(2) con assorbimento di £ 210.000 ex indennità di funzione. (3) importo congelato. L’anzianità maturata per il conseguimento del 1° supplemento minimo (inferiore a 2 anni) o del 2° supplemento minimo (inferiore a 4 anni e superiore a 2) verrà computata per il primo scatto biennale di anzianità.

(4) differenza tra ex minimo e contingenza Enel e Assoelettrica rispetto all’ex minimo e contingenza Federelettrica assunto come base di calcolo. di

(5) comprensiva della quota parte dell’indennità di funzione 32% non conglobata nei minimi. (6) Pari valori in €vedi appendice 12

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 174

Art. 36

Aumenti periodici di anzianità 1. Il lavoratore matura il diritto, a decorrere dal compimento del primo biennio di

anzianità di servizio, ad un aumento biennale secondo gli importi per ciascuna categoria di inquadramento di cui alla tabella in calce riportata per un massimo di cinque aumenti.

2. Gli aumenti periodici di anzianità decorrono dal primo giorno del mese successivo

al compimento del biennio. 3. Gli importi di detti aumenti periodici biennali maturati verranno esclusivamente

conservati in cifra fissa in caso di successiva variazione generalizzata dei minimi e/o in caso di successivo passaggio di categoria.

4. Ai lavoratori, in servizio alla data di stipula del presente contratto collettivo

nazionale di categoria, sono conservati, “ad personam” ed in cifra fissa non assorbibile, gli importi percepiti a tale data a titolo di “supplementi dei minimi” e “aumenti/scatti biennali di anzianità”. Anche a tali lavoratori è riconosciuto il diritto di maturare fino ad un massimo di ulteriori 5 aumenti periodici biennali di anzianità, per la cui decorrenza si terrà conto della data in cui è stato conseguito l’ultimo aumento biennale di anzianità ovvero, qualora il lavoratore non avesse ancora conseguito un aumento/scatto biennale, si prenderà a riferimento la data nella quale è stato riconosciuto l’ultimo supplemento dei minimi; qualora, infine, il dipendente non avesse ancora conseguito il primo supplemento dei minimi, si terrà conto della data di assunzione.

5. La presente disciplina annulla e sostituisce tutte le precedenti normative contrattuali

in materia di supplementi dei minimi e aumenti/scatti biennali di anzianità.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 175

IMPORTI DEGLI AUMENTI PERIODICI DI ANZIANITA’

Inquadramento

Importo in lire

Importo in €

Qs

Q

94.900

89.700

49,01

46,33 AS Super 83.400 43,07 AS Base 77.100 39,82 A1 Super 73.300 37,86 A1 Base 69.200 35,74 BS Super 65.300 33,72 BS Base 61.900 31,97 B1 Super 58.400 30,16 B1 Base 55.100 28,46 B2 Super 50.600 26,13 B2 Base 46.100 23,81

CS 39.300 20,30 C1 34.200 17,66 C2 30.500 17,75

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Art. 37

Tredicesima e Quattordicesima mensilità’ 1. Oltre alle normali competenze mensili, ai lavoratori saranno corrisposte ulteriori

due mensilità (13a e 14a), di importo pari alla retribuzione spettante come disciplinata dal punto 1 dell’art. 35 (“struttura retributiva”)(I), per i mesi di seguito specificati:

- la 13a in occasione della ricorrenza natalizia; - la 14a unitamente alle competenze del mese di giugno.

2. Queste due mensilità aggiuntive sono riferite ad anno solare e quindi “maturano” da

gennaio a dicembre di ciascun anno. 3. Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto di lavoro durante l’anno o nel caso di assenza non retribuita, il lavoratore, non in prova, ha diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare di tali mensilità quanti sono i mesi interi di servizio prestato, computando come mese intero la frazione di mese superiore a 15 giorni.

(I) Per il personale di Aziende ENEL (ed ex Enel), in forza alla data del 1.7.01, verranno computate, nella

retribuzione utile agli effetti della tredicesima e della quattordicesima mensilità, le seguenti indennità e compensi: assegni “ad personam” per riduzioni di orario, l’assegno “ad personam” spettante, in base alla Norma Transitoria annessa all’art. 3 del C.c.l. 21 aprile 1970, agli uscieri e fattorini; l’assegno “ad personam” spettante, in base alla Norma Transitoria annessa all’art. 3 del C.c.l. 21 aprile 1970, ai lavoratori di cui alla lettera b) dell’articolo stesso; l’assegno “ad personam” spettante, in base alla Norma Transitoria annessa all’art. 3 del C.c.l. 29 maggio 1973, ai lavoratori di cui alla lettera b) dell’articolo stesso; l’assegno “ad personam” spettante, in base alla Norma Transitoria annessa all’art. 3 del C.c.l. 25 gennaio 1983, ai lavoratori di cui alla lettera b) dell’art. 3 C.c.l. 1° agosto 1979.

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Art. 38

Trattamento Turnisti e Semiturnisti 1. Rimangono in vigore i trattamenti in atto(25). Le Parti demandano ad una apposita

Commissione paritetica la definizione del quadro complessivo, normativo ed economico, riferito alle prestazioni in turni continui ed avvicendati (turnisti e semiturnisti). Detta Commissione paritetica dovrà ultimare le proposte da sottoporre alle Parti entro il 31 dicembre 2004.

(25) Vedi allegato 38a, 38b, 38c, 38d, 38e, 38f, 38g, 38h

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Allegato 38a (E) Accordo sindacale 7.3.95 – Articolo 6 bis – Trattamento turnisti (c.c.n.l. ENEL 23.4.96) (Accordo tra ENEL e FNLE/FLAEI/UILCEM) Aggiornato con le modifiche previste dall’accordo sindacale 8.5.96.

le Parti richiamandosi ai principi stabiliti con il verbale di accordo 30 settembre 1994 ed in coerenza con la proposta formulata dall'Azienda sui "Lineamenti applicativi della normativa turnisti" di cui alla lettera prot. n. 71498/270A inviata dall'ENEL S.p.A. alle i Organizzazioni sindacali in pari data

concordano quanto segue: 1. Il testo allegato al presente verbale, di cui fa parte integrante - individuato come "Art. 6-bis Trattamento turnisti" - costituisce

la nuova disciplina contrattuale in materia di turno.

2. L'anzidetta disciplina decorre dal 1° maggio 1995.

Peraltro, ai lavoratori addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, in servizio alla data del 30 aprile 1995, continua ad essere applicata per un periodo massimo di 24 mesi la normativa prevista dal C.c.l. 26 luglio 1991, fatta salva la loro facoltà di optare per la nuova disciplina anche prima di tale termine.

L'opzione va esercitata in forma scritta e il nuovo trattamento è applicato dal primo giorno del secondo mese successivo a quello nel quale l'opzione stessa viene portata a conoscenza dell'ENEL S.p.A..

Peraltro, per la prima applicazione decorrente dal 1°.5.1995, l'opzione va esercitata (in forma scritta) entro il 14 aprile 1995.

3. L'applicazione della nuova disciplina determina il superamento di tutte le disposizioni di natura normativa ed economica riguardanti specificatamente il personale turnista contenute nel C.c.l. 26.7.1991 (articoli ed allegati) non espressamente richiamate come valide nel testo del nuovo articolo 6-bis, con le eccezioni indicate nella DM n. 4 annessa all'articolo medesimo.

4. Le Parti si riservano di procedere alla verifica sull'applicazione della nuova normativa turnisti prima della scadenza del termine fissato per l'esercizio dell'opzione di cui al punto 2. (30 aprile 1997).

Letto, confermato e sottoscritto. Ex. Art. 6 bis – Trattamento turnisti 1. La normativa di cui al presente articolo trova applicazione nei confronti del personale addetto a turni continui avvicendati con

prestazioni alternate diurne e notturne (due diurne ed una notturna).

2. Con la dizione "prestazioni diurne" si è inteso fare riferimento al turno del mattino ed a quello pomeridiano, ancorché questi abbiano inizio o termine in ore considerate notturne ai sensi del presente Contratto.

ORARIO DI LAVORO 3. La durata normale settimanale della prestazione del personale turnista è fissata in 40 ore e si articola in prestazioni

giornaliere di otto ore ciascuna(I). In luogo della riduzione della durata settimanale della prestazione prevista a 38 ore per la generalità dei dipendenti a decorrere dal 1° luglio 1990, al personale turnista sono attribuite 20 giornate di riposo - pari a 160 ore - in ragione di anno. Tali giorni di riposo dovranno essere fruiti in luogo di giornate di disponibilità, su richiesta dei dipendente e compatibilmente con le esigenze del servizio.

ARTICOLAZIONE DEGLI SCHEMI DI TURNO – SOSTITUZIONI 4. In relazione alla durata settimanale dell'orario di lavoro di cui al precedente comma ogni posizione di turno è coperta da 6

turnisti che si avvicendano in prestazioni alternate antimeridiane, pomeridiane e notturne.

5. Gli schemi di turno, da concordarsi in sede locale, oltre ad osservare l’Accordo turnisti, punto 3, e quanto previsto in materia dalle altre disposizioni contrattuali, devono rispettare le seguenti condizioni:

- due prestazioni previste dal piano di turno non possono essere intervallate da sole otto ore di riposo;

(I) Con la prestazione in turno sono incompatibili gli istituti del part-time e dell’orario flessibile.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 179

- fra due riposi settimanali non può essere prevista una sequenza di più di sei giorni lavorativi consecutivi;

- il riposo settimanale deve essere realizzato con la previsione di 32 ore consecutive di riposo.

6. Nel rispetto delle anzidette condizioni, gli schemi di turno devono assicurare, per quanto possibile, la consecutività del sesto giorno non lavorato e dei riposo settimanale.

7. Lo schema di turno, inoltre, deve essere tale da facilitare la concreta attuazione degli interventi di formazione ricorrente di cui alla lettera B) dell'art.25 (c.c.n.s. comma 4 – art.11).

8. L'attività in turno comporta l'impegno per i turnisti ad entrare in turno ogni qualvolta necessario in sostituzione di eventuali turnisti assenti, salvo i casi eccezionali di assenze di lunga durata (ad esempio: servizio militare di leva, aspettativa).

9. Lo schema di turno deve individuare, tra i lavoratori facenti parte di una medesima linea di turno, o di linee di turno parificate ove si realizzi l'intercambiabilità, quello chiamato a rendersi rintracciabile per far fronte ad esigenze di sostituzioni improvvise e/o imprevedibili per garantire in ogni condizione la continuità del servizio.

10. La rintracciabilità va prevista nei limiti strettamente necessari, valutati, in linea di massima, in una settimana (compreso il sesto e il settimo giorno) di sei.

TRATTAMENTO ECONOMICO 11. Per i lavoratori di cui al presente articolo è previsto il seguente trattamento:

a. indennità oraria di turno:

tale indennità, pari al 46% del valore orario del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza, è corrisposta per ogni ora di effettiva prestazione ordinaria in turno (con esclusione quindi delle prestazioni in "disponibilità");

b. indennità ore notturne in turno:

tale indennità, pari al 76% del valore orario della retribuzione, è corrisposta per ogni ora di effettiva prestazione ordinaria notturna in turno (e sostituisce i precedenti trattamenti - 35% e 15% - per ore notturne in turno di cui al comma 7 dell'art.6 C.c.l. 26.7.1991);

c. indennità ore ordinarie domenicali:

tale indennità, pari al 70% del valore orario del minimo tabellare, è corrisposta per ogni ora di lavoro ordinario effettivamente prestato nella giornata di domenica in relazione allo schema di turno;

d. compenso per sovrapposizione di orario di lavoro in occasione del cambio turno per scambio consegne:

per detto compenso, da erogarsi per ogni effettivo cambio turno al turnista smontante, sono confermate le misure in atto per ciascuna qualifica.

12. Le indennità di cui alle lettere a), b), c) nonché il compenso di cui alla lettera d) sono tra loro cumulabili.

13. Per quanto concerne l'indennità oraria di turno di cui alla lettera a) del precedente comma 11 si precisa che essa sostituisce i seguenti trattamenti previsti nel C.c.l. 26.7.1991:

- indennità turno mensile in percentuale di cui all'art.6, 10° co., lettera a);

- indennità mancato godimento riposo fisiologico di cui all'art. 3, D.V. n. 7, 6° comma;

- indennità per mancato godimento della domenica una volta ogni 4 settimane di cui all'art. 5, 7° comma;

- indennità per mancato preavviso spostamento riposo settimanale di cui all'art. 5, 6° comma;

- indennità per coincidenza del riposo compensativo in giorno festivo infrasettimanale di cui all'art. 5, 6° comma;

- indennità di reperibilità di cui all'art.4;

- l'indennità ore viaggio 150% di cui all'art. 4, 12° comma, punto 1;

- il "rimborso spese telefoniche a personale reperibile" di cui alla lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali del 1° dicembre 1979 (allegata al C.c.l. 26 luglio 1991 pagg. 183 e 184).

L'indennità oraria di turno nonché i permessi aggiuntivi di cui all'art. 40, comma 13 sono previsti a fronte e a compensazione del complesso dei disagi sul piano personale, familiare e sociale che la esecuzione del lavoro in turno continuo avvicendato comporta rispetto alla normale condizione dei lavoratori che prestano la loro opera con costanza di orario nei giorni feriali della settimana, quali ad esempio i disagi derivanti da:

- l'alternanza dell'orario di lavoro giornaliero;

- l'impegno ad entrare in turno e a cambiare linea di turno ove ciò sia richiesto dall'organizzazione del lavoro e comunque ogni qualvolta necessario in sostituzione di turnisti assenti;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 180

- l'impegno derivante dalla necessità di essere rintracciabile per sostituzioni improvvise e imprevedibili;

- la fruizione del riposo settimanale in giorno diverso dalla domenica e la non coincidenza con il sabato del sesto giorno settimanale non lavorato;

- l'eventualità che fra due giorni di "riposo settimanale" intercorrano più di sei giorni di calendario (ancorché intervallati dal "sesto" giorno non lavorato);

- la mancata consecutività dei predetti due giorni (sesto giorno e riposo settimanale) e la loro cadenza in giorni variabili nelle diverse settimane anche se prefissati nello schema di turno;

- la mancata libertà nelle giornate festive cadenti nel turno di lavoro;

- l'eventualità dello spostamento del giorno di riposo settimanale prestabilito;

- la necessità di permanere ininterrottamente nel posto di lavoro durante la prestazione in turno con la conseguente impossibilità o, quantomeno, maggiore difficoltà di usufruire di determinati istituti contrattuali (ad esempio: assemblee in orario di lavoro; permessi; mancata libertà nelle ore pomeridiane, coincidenti con la prestazione in turno, nelle giornate di cui al comma 8° dell'art. 5);

- i maggiori vincoli nella programmazione delle ferie;

- le maggiori difficoltà nell'utilizzazione dei mezzi pubblici in relazione agli orari di turno;

- l'incertezza di avere il cambio turno nell'orario previsto;

- i tempi di prolungamento dell'orario in occasione del cambio turno.

14. Il compenso per sovrapposizione di orario di cui alla lettera d) del precedente comma 11 non viene erogato se riferito a periodo coperto da prestazioni straordinarie richieste, in via eccezionale, per far fronte ad imprevedibili esigenze di servizio che, ovviamente, daranno luogo alla corresponsione del trattamento contrattuale previsto per il lavoro straordinario.

15. Ai lavoratori che siano chiamati a sostituire personale turnista ovvero ai quali venga richiesto di far parte di turni occasionali (es. provvisori o di sostegno), viene corrisposto lo stesso trattamento di cui alle precedenti lettere a), b), c) e d); ai lavoratori inseriti in turno per finalità addestrative in affiancamento alle posizioni dei titolari vengono riconosciute le indennità di cui alle lettere a), b) e c)(II).

16. Nei casi di corresponsione del compenso per lavoro straordinario, ivi compreso quello di cui all'art. 6, 5° comma lettera b) (c.c.n.s. art. 41, 5° comma lettera b), non si dà luogo al trattamento turnisti come sopra specificato.

17. Quanto sopra opera anche nel caso di lavoro prestato in giorno di riposo settimanale con diritto al riposo compensativo.

18. Il lavoratore turnista chiamato a fornire prestazioni in turni o giornaliere superiori a quelle previste dal piano di turno o dall'orario. settimanale di lavoro, ha diritto al rimborso delle spese che eventualmente sia costretto a sopportare in misura superiore a quelle che avrebbe sostenuto in relazione al suo piano di turno od al normale orario settimanale.

19. Il rimborso delle maggiori spese di trasporto va effettuato riconoscendo le tariffe dei mezzi pubblici; nel caso in cui questi manchino, o non siano di fatto utilizzabili in relazione alla richiesta della prestazione, l'anzidetto rimborso va effettuato applicando le tariffe previste dagli accordi compartimentali per l'uso in servizio del mezzo motorizzato di proprietà del lavoratore.

NORMA DI GARANZIA 20. 1) Per i lavoratori turnisti in servizio alla data del 30 aprile 1995, come meccanismo di garanzia, viene determinato, con

riferimento a tale data, un importo mensile calcolato sulla base dell'indennità 11% più maggiorazione 35% ore ordinarie notturne (quest'ultima nella media mensile di ore previste dal piano di turno) di cui al comma 10, lett. a) e al comma 7 dell'art. 6 C.c.l. 26.7.1991.

2) Ai lavoratori divenuti turnisti successivamente al 30 aprile 1995, come meccanismo di garanzia, viene riconosciuto, con riferimento a tale data, un importo mensile pari all'indennità 11% più la maggiorazione del 35% ore ordinarie notturne (nella

(II) Rimborso eventuali maggiori spese – Il lavoratore turnista chiamato a fornire prestazioni in turni o giornaliere superiori a quelle

previste dal piano di turno o dall’orario settimanale di lavoro, ha diritto al rimborso delle spese che eventualmente sia costretto a sopportare in misura superiore a quelle che avrebbe sostenuto in relazione al suo piano di turno od al normale orario settimanale. Il trattamento compete – ricorrendo ovviamente gli stessi presupposti di cui al precedente comma – anche al personale non turnista. Il rimborso delle maggiori spese di trasporto va effettuato riconoscendo le tariffe dei mezzi pubblici; nel caso in cui questi manchino, o non siano di fatto utilizzabili in relazione alla richiesta della prestazione, l’anzidetto rimborso va effettuato applicando le tariffe previste dagli accordi comportamentali per l’uso in servizio del mezzo motorizzato di proprietà del lavoratore (8° D.V. art. 3 C.c.n.l. 21.2.89).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 181

media delle ore previste dal piano di turno in vigore al 30 aprile 1995 presso l'impianto) calcolate sul valore medio dei minimi contrattuali e delle relative indennità di contingenza in atto alla stessa data del 30 aprile 1995 per il complesso dei turnisti in servizio.

3) Il singolo importo previsto ai punti 1) e 2), ragguagliato ad anno per tener conto del precedente trattamento in 13a e 14a mensilità, viene posto mensilmente a confronto con il nuovo trattamento di cui alle precedenti lettere a) e b) e corrisposto ove più favorevole.

4) Gli importi a garanzia di cui al precedente punto 3), a partire dalla data del 1° aprile 1996, saranno rivalutati in occasione e sulla base delle variazioni contrattuali dei minimi di stipendio o paga, escluse le variazioni derivanti da eventuali operazioni di conglobamento, in misura pari all'incidenza media che gli incrementi dei minimi hanno sul trattamento turnisti.

(versione rinnovata con accordo 8.5.96) SOSPENSIONE ATTIVITA’ IMPIANTO 21 Nell’ipotesi in cui venga sospesa l’attività della centrale o del gruppo vanno stabiliti presidi di turno ridotti adeguati alle

esigenze tecniche. Il trattamento turnisti è dovuto esclusivamente ai lavoratori comandati in detti presidi e vanno pertanto stabiliti localmente criteri di rotazione tra tutti i lavoratori interessati, a modifica temporanea dei piani di turno vigenti.

22. Nel caso di sospensione dell’attività della centrale o del gruppo cui sono addetti, ai lavoratori non utilizzati in attività di turno, viene riconosciuto, a garanzia, l’importo mensile di cui al precedente comma 20, punto 4): nella misura intera per i primi quattro mesi di sospensione e in misura pari al 35% dal quinto mese in poi, sempreché non si verifichino le condizioni per la disattivazione della centrale o dei gruppi con eliminazione dei turni e riutilizzazione degli addetti (versione rinnovata con accordo 8.5.96).

23. Abolito dall’accordo 8.5.96 MENSE 24. Al personale turnista addetto alle centrali nucleogeotermoelettriche ed alle miniere verrà fornito – su presentazione del

“buono mensa” – un pasto per i turni del mattino e del pomeriggio, nonché un “cestino ristoro” per il turno di notte, da consumare sul posto di lavoro.

25. Negli altri impianti della produzione e della distribuzione, ove il servizio mensa sia già in atto, verrà consentito anche al personale turnista l’accesso alla mensa alla fine del turno del mattino e prima dell’inizio del turno pomeridiano, nel rispetto delle convenzioni in atto e compatibilmente con l’orario di funzionamento della mensa stessa o di apertura degli esercizi convenzionati.

26. Le estensioni di cui sopra non comporteranno conseguenti variazioni delle quote di addebito del costo mensa a carico del lavoratore.

27. Quanto sopra lascia impregiudicata la possibilità di concordare localmente – in applicazione dell’art. 50 C.c.l. (c.c.n.s. art. 45) – l’istituzione di nuove mense e, nei congrui casi, la fornitura di un “cestino risotoro” da consumare sul posto durante il turno di notte.

TRATTAMENTO A SEGUITO DI CAMBIO MANSIONI 28. Fermo restando il rispetto delle procedure di cui al protocollo di relazioni sindacali (n.d.r.) l’ENEL si impegna a fornire con

notevole anticipo alle Organizzazioni sindacali competenti notizia della necessità di procedere a modifiche organizzative e/o ristrutturazioni, le cui attuazioni determinino soppressione di posti di lavoro con conseguente uscita dal turno dei lavoratori che occupino tali posti.

29. Ai lavoratori turnisti, qualora escano dal turno per soppressione dei relativi posti a seguito di modifiche organizzative e/o di ristrutturazioni, viene corrisposto un "assegno ad personam" in cifra determinato dal seguente calcolo: 25% del valore orario del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza per la media mensile di ore previste dal piano di turno più 55% del valore orario della retribuzione individuale del lavoratore per la media mensile di ore notturne previste dal piano di turno.

30 Ai lavoratori turnisti nel caso in cui siano costretti ad uscire dal turno per una delle seguenti altre cause:

- infortunio o malattia professionale che dia titolo a rendita da parte dell'INAIL;

- malattia presuntivamente considerata professionale che dia titolo ad indennizzo in forza della copertura assicurativa di cui al 6° comma dell'art. 40 C.c.l. (per turnisti di centrali geotermoelettriche – allegato 10a (E));

- malattia che dia titolo ad indennizzo in forza della copertura assicurativa di cui alla D.V. n. 1 annessa all'art. 40 del presente Contratto (per turnisti di centrali di produzione – allegato 52b (E));

- malattia che determini la definitiva inidoneità al lavoro in turno (l'accertamento su tale definitiva inidoneità verrà effettuato, su iniziativa dell'ENEL, da parte di Ente pubblico o Istituto specializzato di diritto pubblico),

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viene corrisposto un "assegno ad personam" in cifra determinato dal seguente calcolo: 25% del valore orario del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza per la media mensile di ore previste dal piano di turno.

31. Detti assegni non rivalutabili - calcolati proporzionalmente alla durata della percezione della indennità di turno (fissa mensile e/o oraria) negli ultimi 10 anni precedenti l'uscita dal turno (1/10 per ogni anno intero di percezione) - vengono corrisposti per 12 mensilità. I relativi importi vengono assorbiti, sino a concorrenza, a seguito del verificarsi di incrementi retributivi dovuti a passaggio di categoria (o ad attribuzione di livelli di funzione per i quadri). Inoltre, vengono assorbiti o conguagliati con il nuovo trattamento turnisti o semiturnisti che dovesse competere all'interessato qualora venisse successivamente utilizzato in attività di turno.

AVVICENDAMENTO 32. L’ENEL, al fine di agevolare l’avvicendamento previsto nel 12° comma dell’art. 40(III) e nel contempo al fine di ottimizzare

l’utilizzazione delle risorse di personale, consente ai lavoratori che abbiano compiuto almeno 15 anni di attività in turno continuo avvicendato di partecipare ai corsi di formazione previsti nei programmi da attuarsi in sede compatibilmente per le attività aziendali per cui ciascuno dimostri – in un colloquio preliminare – di possedere le necessarie caratteristiche attitudinali. Le modalità di tali partecipazioni sono definite localmente, facendo salva la compatibilità con le esigenze del servizio e comunque entro il limite massimo di 40 ore annue, procurando che a ciascuno degli interessati sia offerta la partecipazione ad almeno un corso nell’arco di un triennio(IV).

33. Il lavoratore che abbia partecipato alle suddette azioni formative e che abbia compiuto 18 anni di attività in turno(V) può essere assegnato a posti vacanti di pari categoria e comportanti l’espletamento di attività specificamente attinenti con le azioni di formazione svolte. L’assegnazione del posto avviene in “esclusione dalla scelta”, con collocazione nel punto 4) del 24° comma dell’art. 24 c.c.l.; peraltro l’assegnaizone è subordinata ad un accertamento di idoneità professionale avente le stesse caratteristiche di cui all’art. 24 c.c.l., comma 3°. … omissis …

34. Al lavoratore così avvicendato viene applicato il trattamento previsto al comma 30 (“trattamento a seguito di cambio mansioni”). Lo stesso trattamento compete altresì al lavoratore che abbia maturato almeno 15 anni di attività in turno continuo avvicendato e che esca dal turno in quanto assegnatario di un posto a seguito di selezione per concorso interno od in applicazione del 18° comma dell’art. 24.

35. Qualora nella stessa unità produttiva si verifichi una concentrazione di domande di avvicendamento di un numero elevato di lavoratori ovvero di lavoratori aventi identica qualifica, l’ENEL si riserva di graduare nel tempo, in relazione alle esigenze del servizio, l’applicazione ai singoli interessati della disciplina prevista nel presente paragrafo, dando la precedenza ai lavoratori con maggiore anzianità in turno; a parità di tale condizione, a quelli con maggiore anzianità di servizio e, a parità delle due precedenti condizioni, ai lavoratori con maggiore età.

DECORRENZA NUOVA NORMATIVA E FACOLTA’ DI OPZIONE … omissis … DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Abolizione dei trattamenti economici di cui al 13° comma. Nonostante l'abolizione dei trattamenti economici, non più

corrisposti in quanto ricompresi nella determinazione della indennità oraria di turno di cui alla lettera a) dell'11° comma del presente articolo, l'ENEL si impegna al rispetto, di norma, dei seguenti criteri:

- l'intervento del dipendente per sostituzione di lavoratore del turno di notte va realizzato in modo da garantire un adeguato riposo fisiologico di almeno 10 ore;

- i lavoratori, in caso di spostamento, per esigenze di servizio, del giorno di riposo prestabilito, vanno informati almeno 48 ore prima del giorno fissato per il riposo stesso;

- il nuovo giorno di riposo compensativo non deve cadere in giorno festivo infrasettimanale;

- il giorno di riposo viene a cadere di domenica per lo meno una volta ogni quattro settimane.

(III) La predisposizione da parte della Società secondo modalità da concordare in sede sindacale nazionale, di un piano di

avvicendamento dei lavoratori, che ne facciano richiesta, addetti da almeno 18 anni a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne, da realizzarsi con la gradualità compatibile con le esigenze di servizio.

(IV) In materia si vedano anche le lettere dell’ENEL alle Organizzazioni sindacali riportate (all. 38b (E), 38c (E)). (V) Ai fini del computo del periodo di 18 anni per l’avvicendamento di cui al comma 12° dell’art. 40 c.c.l. 21.2.89 vanno utilmente

considerati anche i periodi trascorsi in turno da parte degli interessati qualità di addetti ad attività di addestramento specialistico ed assistenza all’estero (PASAE).

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Laddove, in via eccezionale, non risultasse possibile il rispetto dei criteri sopra indicati l'ENEL si impegna a realizzare una equa ripartizione delle correlate prestazioni tra tutti i lavoratori in turno e di limitare al massimo il ricorso allo spostamento del giorno di riposo settimanale.

(versione rinnovata con accordo 8.5.96.)

2) … omissis …

3) Mensilità aggiuntive. Le Parti convengono che, con riferimento alla retribuzione utile ai fini del calcolo delle mensilità aggiuntive di cui all’art. 43, D.V. n. 2 (c.c.n.s. – art. 47 – norma transitoria), costituita dagli elementi indicati nell’art. 44 del c.c.l. 1° agosto ’79, “… l’indennità in percentuale di cui al 10° comma art. 6, nonché quella pari alla maggiorazione del 30% della retribuzione oraria per le ore notturne (quest’ultima nell’importo medio mensile percepito dall’interessato a tale titolo nelle ultime 6 mensilità di retribuzione) …” devono intendersi sostituite da “… indennità oraria di turno e indennità ore notturne in turno, di cui, rispettivamente, alle lettere a) e b) del presente articolo (ovvero importo a garanzia di cui al comma 20), nell’importo medio mensile percepito a tale titolo nelle ultime sei mensilità di retribuzione”.

4) Disposizioni in materia di turnisti. Le Parti si danno atto che con la disciplina di cui al presente articolo sono superate tutte le disposizioni di natura normativa ed economica, riguardanti specificatamente il personale turnista, contenute nel fascicolo contrattuale (articoli ed allegati) non espressamente richiamate come valide nel testo del presente articolo, con le seguenti eccezioni:

- art. 5, comma 9 e D.V. n. 1 (Libertà ore pomneridane) (c.c.n.s. – art. 27, comma 9);

- art. 5, comma10 (1/26 per coincidenza riposo con festività) (c.c.n.s. – art. 27, comma 10);

- art. 31, commi 8, 9 e 10 (indennità conduzioni di generatori di vapore) (c.c.n.s. - art. 40, comma 3, allegato 40a (E));

- art. 31, commi 22, 23, 24, 25 (indennità patenti, ecc.) (c.c.n.s. – art. 10, allegato 10c (E));

- artt. 39 e 40 (tutela dell’ambiente e delle condizioni di lavoro) (c.c.n.s. – art. 26, allegati 26a, 26b, 26c 26e (E));

- accordo sindacale nazionale 27.7.1978 (avvicendamento Centrali nucleotermoelettriche(VI);

- accordo sindacale nazionale 12.11.1991 (sciopero);

- accordo sindacale nazionale 30.09.1994 (permessi sindacali (c.c.n.s. – art. 5, allegato 5a (E)).

Allegato 38b (E) Trattamento turnisti – Lettera ENEL alle Organizzazioni sindacali in tema di “avvicendamento” del 22.4.86 (allegato c.c.n.l. ENEL 21.2.89) In relazione alle intese intercorse in occasione delle trattative per il rinnovo del C.c.l. 25 gennaio 1983, Vi confermiamo la piena disponibilità dell’Ente a programmare i piani che prevedano corsi di formazione specifici finalizzati all’avvicendamento del personale turnista, sempreché si registri un numero di domande di dipendenti interessati, tale da giustificare la predisposizione di tali piani.

Sempre con riferimento al tema dell’avvicendamento, Vi precisiamo inoltre:

- avvicendamento del personale delle centrali nucleotermoelettriche (7° comma dell’art. 40): ai fini del computo dei previsti 16 anni di servizio sono considerati utili solo i periodi di attività prestati secondo le previsioni di cui al punto 9) dell’accordo sindacale nazionale 27 luglio 1978;

- avvicendamento del personale addetto ai turni continui avvicendati (12° comma dell’art. 40): ai fini del computo dei previsti 18 anni di servizio vengono utilmente considerati tutti i periodi prestati in turni continui avvicendati.

Distinti saluti.

(VI) Per quanto riguarda l’avvicendamento dei turnisti addetti a Centrali nucleotermoelettriche (art. 40, commi 7, 8 e 9) vale la

disciplina contenuta nell’accordo sindacale nazionale, con la precisazione che – ai fini della determinazione dll’assegno ad personam – vanno applicati i criteri di cui al comma 28 del presente articolo, relativamente all’indennità oraria di turno ed all’indennità ore notturne in turno

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Allegato 38c (E)

Trattamento turnisti – Lettera ENEL alle Organizzazioni sindacali in tema di “avvicendamento di personale addetto a turni continui avvicendati” del 21.2.89 (allegato c.c.n.l. ENEL 21.2.89) Con riferimento alle intese intercorse in sede di trattativa per il rinnovo del C.c.l. 22 aprile 1986, l’ENEL assicura che avvierà incisive azioni di sensibilizzazione delle Direzioni comportamentali, finalizzate ad agevolare la realizzazione dell’avvicendamento dei lavoratori addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne notturne, che abbiano avanzato richiesta in tal senso, ricorrendone i presupposti contrattuali. Per la realizzazione di tale obiettivo, verranno anche individuati specifici interventi formativi diretti a facilitare l’uscita dal turno dei lavoratori da avvicendare, nonché l’inserimento in attività di turno dei sostituti.

Distinti saluti. Roma, 21 febbraio 1989

Allegato 38d (E) Trattamento turnisti – Disposizione ENEL del 31.3.95 Oggetto: Turnisti: Accordo sindacale nazionale 7 marzo 1995. Chiarimenti

Come è noto, la Dichiarazione a verbale n. 7 annessa all'art. 3 dei C.c.l. 26.7.1991, impegna l'ENEL "a che l'intervento del dipendente per sostituzione del turno di notte sia realizzato in modo da garantire comunque un adeguato riposo fisiologico. Qualora, eccezionalmente, ciò non si verifichi e l'intervallo tra le due prestazioni si riduca a meno di dieci ore, viene corrisposta al lavoratore interessato un'indennità pari al 100% della normale retribuzione oraria per ciascuna delle ore mancanti al raggiungimento delle dieci. A tal fine va computato anche il tempo eventualmente occorrente al lavoratore per lo spostamento da e per il posto di lavoro".

Al riguardo, è stato chiarito, con la lettera DPE prot. n. 13667/BI-3 dei 18 gennaio 1980, che per la determinazione dell'indennità da corrispondere per ciascuna delle ore mancanti al raggiungimento delle dieci va computato anche il tempo eventualmente occorrente per lo spostamento da e per il posto di lavoro.

A titolo di esempio, qualora il lavoratore disponibile, con orario di lavoro giornaliero dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 17.00, cessi la prestazione alle ore 12, in quanto avvertito della necessità di sostituire il turnista di notte, la cui prestazione inizia alle ore 22.00, l'indennità non è dovuta nell'ipotesi in cui non vi siano tempi di spostamento. Viceversa, nel caso in cui la prestazione cessi alla stessa ora e per lo spostamento da e per il posto di lavoro occorra un'ora di tempo, l'indennità da corrispondere sarà pari ad un'ora.

La nuova normativa turnisti di cui all'accordo sindacale nazionale 7.3.1995 prevede, (cfr. comma 13, art. 6-bis) l'abolizione, tra l'altro, dell'indennità mancato riposo fisiologico di cui alla citata Dichiarazione a verbale n. 7 annessa all'art. 3 del C.c.I. 26.7. 1991, in quanto ricompresa nell'indennità oraria di turno di cui alla lettera a) del comma 11 dell'art. 6-bis.

Ciò nonostante, la Dichiarazione a verbale n. 1 annessa allo stesso articolo prevede l'impegno a che l'intervento del dipendente per sostituzione del lavoratore del turno di notte venga realizzato, di norma, in modo da garantire un adeguato riposo fisiologico di almeno dieci ore.

In assolvimento di tale impegno e per tutti i casi in cui ciò sia praticabile, il lavoratore chiamato a sostituire il turnista di notte, deve essere avvertito (e conseguentemente, cessare la sua prestazione come disponibile), in tempo utile affinché, tenendo anche conto dei tempi di spostamento da e per il posto di lavoro, sia rispettato il riposo fisiologico di almeno dieci ore.

In altri termini, nell'esempio sopra descritto, la prestazione in disponibilità va interrotta alle ore 11 ovvero alle ore 12, a seconda che lo spostamento da e per il posto di lavoro richieda o meno un'ora di tempo.

Cordiali saluti.

Allegato 38e (E) Trattamento turnisti – Disposizioni ENEL a seguito della verifica prevista dal 4° comma dell’accordo 7.3.95 (lettera ENEL a OO.SS del 8.5.96) Con riferimento alle richieste da Voi formulate in occasione della "verifica" dell'applicazione dell'accordo sindacale nazionale del 7 marzo 1995, Vi confermiamo quanto segue:

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 185

Rintracciabilità AI fine di assicurare che, di norma, la rintracciabilità sia effettivamente richiesta per una settimana (compreso il sesto ed il settimo giorno) su sei, Vi comunichiamo che le Direzioni interessate hanno verificato il rispetto della cadenza contrattuale prevista e che esse provvederanno altresì a fornire alle competenti RSU la situazione delle rintracciabilità effettuate dai singoli turnisti. Le Direzioni medesime sono inoltre impegnate ad adottare i correttivi idonei a riequilibrare eventuali scostamenti che si fossero verificati rispetto alla predetta cadenza normale di una settimana su sei.

Su richiesta delle RSU si procederà ad appositi incontri in merito all'argomento. Utilizzo di ausili tecnologici per la rintracciabilità Fermo restando l'impegno del turnista a rendersi comunque rintracciabile secondo quanto previsto dai piani di turno, l'ENEL provvederà ad estendere con la necessaria gradualità la dotazione di apparecchiature cercapersone ai lavoratori rintracciabili, compatibilmente con la funzionalità di tale sistema nelle zone interessate. Corsi di formazione Nel caso di corsi formazione e/o addestramento da effettuare fuori sede, l'ENEL curerà che i programmi prevedano di norma la partecipazione dei turnisti ai corsi nei periodi di disponibilità fuori turno. Sovrapposizione turno nella Distribuzione La tematica verrà esaminata in occasione della già programmata riunione per l'esame della reperibilità nelle attività della Distribuzione, per verificare la corretta applicazione della vigente normativa contrattuale. Pasto notturno Nel corso della verifica è stato esaminato tale problema e le Parti si sono impegnate ad esaminare, a valle del calendario di incontri già programmati, la eventuale introduzione di ticket mensa per i turnisti in prestazione notturna. Lavoratori turnisti avvicendati o ristrutturati Nel caso particolare di reimmissione in turno di lavoratori turnisti avvicendati o ristrutturati l'importo ad personam calcolato nel seguito per nuovo avvicendamento o ristrutturazione non potrà essere inferiore al precedente. Distinti saluti.

Allegato 38f (E) Accordo sindacale 4.4.95 – Articolo 6 ter – Trattamento semiturnisti (Accordo tra ENEL e FNLE – FLAEI – UILCEM)

Premesso - che con il verbale di accordo 7.3.1995 è stata concordata la nuova disciplina contrattuale in materia di turni continui

avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne;

- che la normativa semiturnisti - in relazione a quanto già previsto dalla proposta formulata dall'ENEL S.p.A. sui "Lineamenti applicativi della normativa turnista" di cui alla lettera prot. n. 71498/270A del 30.9. 1994 - va adeguata in coerenza con le modifiche introdotte con il citato verbale;

Le Parti concordano quanto segue:

1) II testo allegato al presente verbale, di cui fa parte integrante - individuato come "Art. 6 ter Trattamento semiturnisti" -

costituisce la nuova disciplina contrattuale in materia di semiturno.

2) L'anzidetta disciplina decorre dal 1 ° luglio 1995.

3) L'applicazione della nuova disciplina determina il superamento di tutte le disposizioni di natura normativa ed economica riguardanti specificatamente il personale semiturnista contenute nel C.c.l. 26.7.1991 (articoli ed allegati), non espressamente richiamate come valide nel testo del nuovo articolo 6 ter.

4) Le Parti si riservano di procedere alla verifica sull'applicazione della nuova normativa semiturnisti entro il 30 aprile 1997.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 186

Letto, confermato e sottoscritto. 1. La normativa di cui al presente articolo trova applicazione nei confronti del personale addetto a turni avvicendati, secondo

schemi da concordarsi in sede locale, che impegnino, di norma, solo due prestazioni nell'arco dell'intera giornata. ORARIO DI LAVORO 2. La durata settimanale della prestazione del personale semiturnista è fissata in 38 ore e si articola, di norma, in prestazioni

giornaliere di 7 ore e 36 minuti ciascuna ovvero di 7 ore e 48 minuti o di 8 ore(VII). In tali ultime due ipotesi al personale interessato sono concesse, rispettivamente, un'ora o due ore di riposo settimanale, da fruire in giornate di "disponibilità".

3. In sede locale, in relazione ad eccezionali esigenze di servizio, può essere concordata una durata della prestazione lavorativa giornaliera diversa da quella indicata al comma precedente.

TRATTAMENTO ECONOMICO 4. Per i lavoratori di cui al presente articolo è previsto il seguente trattamento:

a) indennità oraria di semiturno:

tale indennità, pari al 25% del valore orario del minimo gabellare e dell’indennità di contingenza, è corrisposta per ogni ora di effettiva prestazione ordinaria non coincidente con l’orario “normale” giornaliero valevole per l’Unità interessata; detta indennità è elevata al 31% per le sole ore di prestazione effettuate interamente di notte qualora eccezionalmente il semiturno preveda anche tale tipo di prestazione, in sostituzione di una delle prestazioni diurne o in aggiunta alle stesse;

b) indennità ore notturne in semiturno:

tale indennità, pari al 76% del valore orario della retribuzione, è corrisposta per ogni ora di effettiva prestazione ordinaria notturna in semiturno (e sostituisce i precedenti trattamenti – 35% e 15% - per ore notturne in turno di cui al comma 7 dell’art. 6 C.c.l. 26.7.1991);

c) indennità ore ordinarie domenicali:

tale indennità, pari al 70% del valore orario del minimo gabellare, è corrisposta per ogni ora di lavoro ordinario effettivamente prestato nella giornata di domenica in relazione allo schema di turno;

d) compenso per sovrapposizione di orario in occasione del cambio turno per scambio consegne:

per detto compenso, da erogarsi per ogni effettivo cambio turno al turnista smontante, sono confermate le misure in atto per ciascuna qualifica.

5. Le indennità di cui alle lettere a), b) e c), nonchè il compenso di cui alla lettera d) del precedente comma 4, sono tra loro cumulabili.

6. Per quanto concerne l'indennità oraria di semiturno di cui alla lettera a) del precedente comma 4 si precisa che essa sostituisce i seguenti trattamenti previsti nel C.c.l. 26.7.1991:

- indennità turno mensile in percentuale di cui all'art. 6, 10° comma, lettera b e 12° comma;

- indennità mancato godimento riposo fisiologico di cui all'art. 3, D.V. n. 7, 6° comma;

- indennità per mancato godimento della domenica una volta ogni 4 settimane di cui all'art. 5, 7° comma;

- indennità per mancato preavviso spostamento riposo settimanale di cui all'art. 5, 6° comma;

- indennità per coincidenza del riposo compensativo in giorno festivo infrasettimanale di cui all'art. 5, 6° comma.

7. Il trattamento di cui al precedente comma 4 viene riconosciuto anche ai lavoratori chiamati a sostituire personale semitumista ovvero ai quali venga richiesto di far parte di semiturni occasionali.

8. Nei casi di corresponsione del compenso per lavoro straordinario, ivi compreso quello di cui all'art. 6, 5° comma lettera b), non si dà luogo al trattamento semiturnisti come sopra specificato.

9. Quanto sopra opera anche nel caso di lavoro prestato in giorno di riposo settimanale con diritto al riposo compensativo.

10. Per il rimborso delle eventuali maggiori spese di trasporto vale quanto riportato nell'art. 6 bis ai commi 18 e 19 (allegato 38a (E) del presente articolo).

(VII) Con la prestazione in turno sono incompatibili gli istituti del part-time e dell'orario flessibile.

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NORMA DI GARANZIA 11. Per i lavoratori semiturnisti, in servizio alla data del 30 giugno 1995, come meccanismo di garanzia, viene determinato, con

riferimento a tale data, un importo mensile, non rivalutabile, calcolato sulla base dell'indennità in percentuale in atto a tale data più l'eventuale maggiorazione 35% ore ordinarie notturne (quest'ultima nella media di ore previste dal piano di turno) di cui ai commi 10, lettera b),12 e 7 dell'art. 6 C.c.l. 26.7.1991. Tale importo, ragguagliato ad anno per tener conto del precedente trattamento in 13a e 14a mensilità, viene posto mensilmente a confronto con il nuovo trattamento di cui alle precedenti lettere a) e b) del comma 4 e corrisposto, ove più favorevole. L'anzidetto importo a garanzia sarà rideterminato, una volta per tutte, alla data del 30 aprile 1997 sulla base dei minimi di stipendio o paga in atto a tale data, ferma restando al 30 giugno 1995 la situazione relativa all'inquadramento e all'anzianità.

MENSE 12. Valgono, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all'art. 6 bis, (allegato 38a (E)) commi 24, 25, 26 e 27. DECORRENZA NUOVA NORMATIVA 13. La presente normativa decorre dal 1° luglio 1995.

Allegato 38g (F)

Ex art. 23 …. Trattamento turnisti, trattamento custodi e guardiani notturni (c.c.n.l. Federlettrica 9.7.96) Trattamento turnisti

16. Ferma restando la corresponsione della maggiorazione prevista per il lavoro prestato in ore notturne entro i limiti della durata normale dell'orario, i lavoratori che prestano servizio in turno hanno diritto alla corresponsione dei seguenti compensi:

a) per turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne (due prestazioni diurne ed una notturna), 11 % dall'1/7/1990 del minimo tabellare integrato della categoria di inquadramento del lavoratore;

b) per turni che impegnino solo due prestazioni giornaliere, 5,5% dall'1/7/1990 del minimo tabellare integrato della categoria di inquadramento.

17. Ai lavoratori che siano chiamati a sostituire personale turnista, le indennità in percentuale sul minimo tabellare integrato di cui al comma precedente vengono proporzionate ai giorni di effettiva prestazione in turno, ferma restando la corresponsione della maggiorazione per le ore di lavoro notturno.

18. Per altri particolari casi di turni avvicendati la misura dell'indennità - da corrispondere in aggiunta alla maggiorazione per le ore notturne - verrà definita mediante contrattazione fra l'Azienda e le Organizzazioni sindacali locali stipulanti il presente CCNL.

19. Nell'ipotesi in cui l'attività della centrale o del gruppo cui sono addetti lavoratori che prestano servizio in centrali termiche e idrauliche in turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne venga sospesa, l'indennità dell' 11 % dal 1/7/1990 del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza e quella pari alla maggiorazione del 35%o sullo stipendio orario per le ore notturne previste dal piano di turno, sono dovute per tre mesi successivi all'inizio di detta sospensione.

20. In caso di ulteriore protrarsi della sospensione di cui al precedente comma, agli stessi lavoratori sarà mantenuta l'indennità dell' 11 % dal 1/7/1990 del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza, con riferimento alle giornate di effettiva presenza in servizio, sempreché non si verifichino le condizioni per la disattivazione della centrale o dei gruppi con eliminazione dei turni e riutilizzazione degli addetti.

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21. Ai lavoratori turnisti, in caso di assenza dal servizio per ferie, malattia o infortunio, verranno erogati il compenso in percentuale - sul minimo tabellare integrato della categoria di inquadramento - corrispondente al tipo di turno, nonché la maggiorazione del 35% dello stipendio orario per le ore notturne previste dal piano di turno, nei limiti entro i quali detti compensi sarebbero spettati se gli interessati avessero continuato a prestare servizio in turno al gruppo cui erano addetti al momento della cessazione della loro prestazione lavorativa per i suddetti motivi.

22. Le Aziende, a richiesta delle Rappresentanze sindacali Unitarie (RSU) e compatibilmente con le esigenze del servizio, stabiliranno i turni in modo che settimanalmente a ciascun lavoratore siano richiesti due turni antimeridiani, due pomeridiani e due notturni.

23. Ai lavoratori operanti in turni continui avvicendati, con prestazioni alternate diurne e notturne (due diurne e una notturna) relativi ad impianti di produzione, trasformazione e distribuzione di energia elettrica e al servizio di pronto intervento, sono concessi a decorrere dall'anno 1991, a titolo di riduzione dell'orario settimanale di lavoro, 20 giorni di permesso aggiuntivo in ragione d'anno pari a 160 ore.

24 Le giornate di permesso aggiuntivo di cui al precedente comma, dovranno essere individuate e ripartite nei singoli schemi di turno annuali definiti in sede aziendale per la metà del loro ammontare complessivo annuo, mentre la rimanente metà, o potrà essere fruita secondo le modalità di cui sopra o, previa consultazione con le OO.SS. locali stipulanti il presente CCNL, potrà essere concessa dall'Azienda sulla base delle esigenze di servizio di norma entro l'anno solare di riferimento e, comunque, non oltre il 30 aprile dell'anno successivo.

25 La realizzazione di tale riduzione di orario,che non dovrà comportare incremento del lavoro straordinario, mantiene ferma la durata di ogni singola prestazione in turno e dell'orario settimanale di lavoro rispettivamente a 8 e 40 ore, con assorbimento fino a concorrenza di eventuali trattamenti aziendali di orario di lavoro ridotto, e richiede l'adozione del turno a 6 unità, salvo diverse articolazioni connesse a particolari situazioni che le Aziende potranno adottare previa contrattazione con le OO.SS. locali stipulanti il presente CCNL.

26 Eventuali eccezioni, comunque, sia per quanto attiene alla fruizione dei permessi aggiuntivi sia per quanto concerne l'articolazione dei turni, riguarderanno quegli impianti aventi una fermata annuale programmata e di lunga durata.

27. Ai lavoratori di cui al precedente 23° comma spettano ulteriori 6 giorni di permesso retribuito all'anno.

28. Al restante personale turnista addetto a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne spettano 8 giorni di permesso retribuito all'anno.

29. Ai lavoratori che operano in turni articolati solo su due prestazioni giornaliere relativi a impianti di produzione, trasformazione e distribuzione di energia elettrica e al servizio di pronto intervento, spettano due giorni di permesso retribuito in ragione d'anno a decorrere dall'1/7/1990 sempreché tali turni comportino lo spostamento, per gli interessati, del riposo domenicale.

30. Tutte le disposizioni o prassi applicative esistenti in sede aziendale, definite previa contrattazione con gli organismi rappresentativi del personale, saranno ricondotte, sempre attraverso contrattazione in sede locale e con gradualità, al rispetto delle norme sopra citate sulla base di quanto previsto dal Contratto tenuto conto che le Parti con la stipula del CCNL non hanno inteso modificare le condizioni di miglior favore acquisite dal lavoratore.

31. Le conseguenze organizzative derivanti dall'applicazione delle suddette riduzioni di orario saranno valutate in un apposita consultazione tra le Parti a livello aziendale.

Compenso ai capi turno preposti a turni relativi ad impianti di produzione, trasformazione e distribuzione, ai ripartitori e ai capi unità delle centrali termiche per prolungamento dell'orario

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di lavoro ivi occasione del cambio turno per scambio consegne, nei turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne (due prestazioni diurne e una notturna). 32. Le Parti si danno atto che, nei turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e

notturne (due prestazioni diurne e una notturna), può verificarsi che i capi turno preposti (o, in mancanza, i responsabili addetti) a turni relativi ad impianti di produzione, trasformazione e distribuzione, i ripartitori, i capi unità delle centrali termiche, al momento del cambio turno prolunghino la propria permanenza sul posto di lavoro per assolvere alle incombenze connesse al passaggio delle consegne (informazioni sullo stato degli impianti, segnalazioni di eventuali anomalie o guasti ecc.).

33. In tali casi, poiché viene a determinarsi una incidenza sulla normale durata della prestazione lavorativa prevista dal Contratto, che peraltro si verifica solo saltuariamente, viene convenzionalmente stabilito tra le Parti di corrispondere ai lavoratori aventi le qualifiche sopra indicate, a compenso mensile del disagio, un importo forfettario - per 12 mensilità - corrispondente all'importo di 1 ora di straordinario feriale calcolato sullo stipendio della categoria di appartenenza.

34 Il compenso previsto nel presente paragrafo, che verrà incluso nella retribuzione utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto, verrà attribuito anche al turnista smontante, avente le qualifiche sopra indicate, nell'occasione del cambio turno nei turni a due prestazioni diurne.

35. Tale compenso verrà attribuito altresì anche a coloro che occupino eventualmente posizioni di turno gerarchicamente superiori a quelle indicate e, dove esistano effettive esigenze di passaggio delle consegne, a non più di due figure di turnisti immediatamente dipendenti in via gerarchica dal capo turno o figura similare da individuarsi in sede aziendale sulla base di quanto previsto al riguardo nel presente sottoparagrafo.

36. Il compenso di cui sopra non riguarda prestazioni straordinarie richieste in via eccezionale, per far fronte ad imprevedibili esigenze di servizio che ovviamente daranno luogo alla corresponsione del trattamento contrattuale previsto per il lavoro straordinario.

Prestazioni lavorative ordinarie effettuate dal personale turnista nella giornata di domenica 37. Ai lavoratori addetti a turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne (due

prestazioni diurne e una notturna) compete, per ogni ora di lavoro ordinario effettivamente prestato nella giornata di domenica in relazione allo schema di turno, un'indennità pari al 70% - a decorrere dall'I/1/1989 - del valore orario del minimo tabellare della categoria di inquadramento del lavoratore.

38. Il trattamento di cui sopra compete anche ai lavoratori addetti a turni che impegnano solo due prestazioni diurne con spostamento del riposo domenicale in altro giorno della settimana.

39. L'indennità prevista dal presente punto è cumulabile con la maggiorazione per lavoro notturno ed è inclusa nella retribuzione utile agli effetti del calcolo del trattamento di fine rapporto.

40. Per quanto concerne il personale turnista, le Parti convengono che tra il trattamento previsto dal presente sottoparagrafo e da quello che precede e il trattamento in atto in sede locale al di fuori delle previsioni contrattuali, verrà applicato quello complessivamente più favorevole ai lavoratori, con esclusione dell'altro.

Trattamento a seguito di cambio di mansioni 41. In caso di soppressione dei posti in turno in seguito all'attuazione di processi di ristrutturazione

aziendale, ai lavoratori turnisti, destinati a svolgere altre mansioni non in turno, sarà conservata "ad personam", in cifra fissa, non rivalutabile, una percentuale dell'indennità base di turno dagli stessi percepita nelle misure dell'11% dall’1/7/1990 e del 5,5%, sempre dall'1/7/1990, a seconda dei casi contrattualmente previsti.

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42. La somma da corrispondere andrà determinata in cifra fissa, con riferimento all'ammontare dell'indennità base, percepita al momento della soppressione del posto, nella misura percentuale non rivalutabile del 10% per ogni anno di lavoro svolto in turno, sino ad un massimo del 100%.

43. Ai fini dell'applicabilità della normativa di cui al presente punto, i periodi di prestazione di cui sopra sono esclusivamente quelli per i quali sia stata percepita continuativamente la relativa indennità. Non sono considerati continuativi i periodi con interruzione dell'indennità superiori a 6 mesi.

44. L'indennità di turno conservata secondo le modalità sopra indicate verrà riassorbita fino a concorrenza in caso di aumenti retributivi dovuti a:

a) passaggio di categoria;

b) corresponsione fissa e continuativa di nuove indennità.

45. In caso di passaggio di categoria il riassorbimento dell'indennità di turno sarà effettuato con priorità assoluta rispetto ad altri elementi retributivi.

46. La presente normativa si applica anche nel caso di infortunio o malattia professionale che, determinando una situazione invalidante, non consentano più lo svolgimento di mansioni in turno e abbiano dato titolo a rendita da parte dell'INAIL, nonché in caso di malattia che determini la definitiva inidoneità al lavoro in turno. L'accertamento su tale definitiva inidoneità verrà effettuato, su iniziativa dell'Azienda, da parte di ente pubblico o istituto specializzato di diritto pubblico.

47. L'indennità come sopra conservata viene considerata utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto.

48. Esclusivamente nei confronti del personale turnista uscito dal turno a far tempo dall' 1/1/1988, per soppressione del posto a seguito di modifiche organizzative e/o ristrutturazioni, l'assegno "ad personam" comprenderà anche le indennità pari alla maggiorazione del 35% dello stipendio orario per le ore ordinarie notturne in turno, nell'importo medio mensile percepito negli ultimi dodici mesi di retribuzione determinato sulla base dei criteri di calcolo di cui al precedente secondo comma del presente paragrafo. Tale beneficio economico avrà decorrenza dal 1° gennaio 1989.

Avvicendamento turnisti 49. Per i turnisti con 15 anni di anzianità in turno continuo avvicendato, le Aziende avvieranno di

norma al di fuori dell'orario di lavoro degli interessati, su domanda, azioni di addestramento o riqualificazione per posizioni di lavoro tipo.

50. Qualora si verifichi un numero elevato di domande di avvicendamento, le Aziende gradueranno nel tempo, in relazione alle esigenze del servizio, le azioni previste al comma precedente.

51. Il lavoratore che abbia partecipato alle suddette azioni formative con esito positivo e che abbia compiuto i 18 anni di attività in turno potrà essere assegnato, compatibilmente con le disponibilità ed esigenze aziendali, previo accertamento di idoneità fisica per la posizione da ricoprire, a posti vacanti di pari categoria e comportanti l'espletamento di attività specificamente attinenti alle azioni di addestramento svolte.

52. Al lavoratore così avvicendato viene applicato il trattamento previsto al punto precedente "trattamento a seguito di cambio mansioni".

Trattamento custodi e guardiani notturni 53. Al personale non inserito in turni continui avvicendati diurni e notturni addetto a servizi di

custodia e guardiania spetta, per ogni ora di servizio notturno effettuato, una maggiorazione dell'8% dello stipendio orario.

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54. Le percentuali di maggiorazione di cui ai vari punti del presente articolo non sono cumulabili. Dichiarazioni a Verbale I) Estensione trattamento di cui al comma 17° del par. "Trattamento turnisti" - Si precisa che il

trattamento previsto per i lavoratori chiamati a sostituire personale turnista (di cui al comma in oggetto) si applica anche nei confronti del personale al quale viene richiesto di far parte di turni occasionali (es. provvisori o di sostegno).

II) Decorrenza nuova normativa in tenia di sospensione attività impianti - Le modifiche normative ed economiche previste ai commi 19 e 20 del par. "Trattamento turnisti" del presente articolo si applicano alle ipotesi di sospensione dell'attività degli impianti che si verifichino a far tempo dalla data di stipulazione del Contratto 1/3/1989.

III) Chiarimento sul trattamento contrattuale spettante ai lavoratori che prestano servizio in turni continui avvicendati con prestazioni alternate diurne e notturne (due prestazioni diurne e una notturna) - Il trattamento previsto nei confronti del personale turnista è fissato a fronte ed a compensazione del complesso dei disagi che l'esecuzione del lavoro in turno continuo avvicendato comporta rispetto alla normale condizione dei lavoratori che prestano la loro opera con costanza di orario nei giorni feriali della settimana, quali ad esempio i disagi derivanti da:

- l'alternanza dell'orario di lavoro giornaliero;

- l'impegno ad entrare in turno e di cambiare turno ove ciò sia richiesto dall'organizzazione del lavoro e, comunque, ogni qualvolta sia necessario in sostituzione di turnisti assenti;

- il riposo settimanale in giorno diverso dalla domenica e la non coincidenza con il sabato del sesto giorno settimanale non lavorato;

- l'eventualità che fra due giorni di "riposo settimanale" intercorrano più di sei giorni di calendario (ancorché intervallati dal "sesto" giorno non lavorato);

- la mancata consecutività dei predetti due giorni (sesto giorno e riposo settimanale) e la loro cadenza in giorni variabili nelle diverse settimane anche se prefissati nello schema di turno;

- la mancata libertà nelle giornate festive cadenti nel turno di lavoro;

- la necessità di permanere ininterrottamente nel posto di lavoro durante la prestazione in turno con la conseguente impossibilità o, quantomeno, maggiore difficoltà di usufruire di determinati istituti contrattuali (ad es.: assemblee in orario di lavoro; permessi);

- i maggiori vincoli nella programmazione delle ferie;

- le maggiori difficoltà nell'utilizzazione dei mezzi pubblici in relazione agli orari di turno;

- l'incertezza di avere il cambio turno nell'orario previsto;

- i tempi di prolungamento dell'orario in occasione del cambio turno.

Allegato 38h (A) Ex art. 13 – Lavoro straordinario notturno, a turni e festività (c.c.n.l. Assoelettrica 12.6.96)

3. LAVORO A TURNI

A) Turni continui avvicendati con prestazioni alternate (due diurne ed una notturna)

In questo caso i lavoratori, compresi gli addetti a servizi di custodia, hanno diritto ad una maggiorazione pari all'11% del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza della categoria di appartenenza.

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B) Turni di lavoro con solo due prestazioni diurne

In questo caso i lavoratori hanno diritto ad una maggiorazione pari al: - 5.5% del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza della categoria di appartenenza;

- 3 6% del minimo tabellare e dell'indennità di contingenza della categoria di appartenenza in caso di turni con riposo settimanale di domenica.

Fatti salvi gli accordi aziendali di miglior favore, ai lavoratori di cui al presente punto B), impegnati in cicli di turno che prevedono il lavoro domenicale, sarà corrisposta, in aggiunta alle maggiorazioni di cui sopra, una indennità - per le ore effettivamente prestate di domenica - pari al 60% del minimo tabellare.

C) Normativa comune

C1) Tutti i lavoratori turnisti hanno diritto, in aggiunta alle loro specifiche indennità e maggiorazioni retributive, al trattamento previsto per la generalità dei lavoratori nel caso di lavoro notturno e/o straordinario.

C2) A tutti i lavoratori turnisti - nel caso di assenza dal servizio per ferie, malattia, infortunio od altro motivo retribuito a norma di contratto - compete la corresponsione della normale indennità turnisti di cui ai punti A) e B) (% su minimo e contingenza) per i turni diurni ed una maggiorazione pari al 35% della retribuzione oraria per le ore notturne previste dal piano di turno.

C3) Nel caso in cui l'attività della centrale o del gruppo venga sospesa nel corso del mese, ai lavoratori addetti alle centrali termiche ed idrauliche che prestano servizio in turni continui avvicendati diurni e notturni, sarà corrisposta:

- per i primi 2 mesi: l'indennità dell'11% già prevista al punto A) e la maggiorazione del 35% sulla retribuzione oraria per le ore notturne previste dal piano turno;

- per i successivi 2 mesi - eccezion fatta nel caso di assenza per ferie, malattia o infortunio - l'indennità di cui al punto A) ridotta al 5% e, immutata, la maggiorazione del 35%.

C4) La dizione «prestazioni diurne», per i lavoratori turnisti, fa riferimento al turno del mattino e del pomeriggio, ancorché esse abbiano inizio o termine in ore contrattualmente considerate notturne.

D) Chiarimenti finali

Le varie percentuali di maggiorazione previste dal presente articolo non sono cumulabili, fatta eccezione per il trattamento per ore straordinarie notturne festive (75% di maggiorazione per ogni ora) che in ogni caso non assorbe le indennità turnisti di cui ai punti A e B del punto 3 del presente articolo.

Ai lavoratori che siano chiamati a sostituire personale turnista saranno corrisposte le corrispondenti indennità proporzionate ai giorni di effettiva prestazione in turno.

Nei casi particolari di turni avvicendati - diversi da quelli previsti dalla normativa del presente contratto - la misura di eventuale ulteriori indennità aggiuntive sarà concordata tra Direzione aziendale e Rappresentanza Sindacale Unitaria.

4. LAVORO IN GIORNO DI FESTIVITA

Il lavoro prestato (festività lavorata), eccezionalmente o in relazione al turno di lavoro, in giorno festivo che non sia quello di riposo settimanale va compensato con la retribuzione oraria maggiorata del 60% (75% se straordinario notturno) senza la concessione del giorno di festa sostitutivo.

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Art. 39

Reperibilità Definizione e articolazione

1 In relazione alle esigenze del servizio, i lavoratori possono essere chiamati, con comunicazione scritta, a rendersi reperibili fuori del normale orario di lavoro ed a fornire, pertanto, all’Azienda le notizie atte a rintracciarli perché prestino sollecitamente la loro opera, ove questa necessiti.

2 La reperibilità può essere richiesta:

a) secondo articolazioni settimanali, da contenersi di norma una settimana su quattro, compatibilmente con le esigenze tecnico organizzative, in ragione di 5 giorni, eccettuati i giorni di riposo, ferie e festività di cui all'art. 27 (giorni festivi, riposi festività soppresse) del presente contratto, ferma restando peraltro la possibilità di cui al 3° comma del presente articolo.

b) per singole giornate della settimana e precisamente:

b.1) per ciascuna delle giornate settimanali di normale attività lavorativa;

b.2) per il sesto giorno della settimana, in relazione alla distribuzione dell'orario settimanale in cinque giorni. La reperibilità per il sesto giorno può essere richiesta anche in aggiunta a quella di cui al precedente punto a);

b.3) per le giornate festive di cui all'art. 27 del presente Contratto;

c) In sede aziendale potranno essere previste forme di reperibilità per frazione della giornata di normale attività lavorativa e/o forme orarie previo accordo con le competenti Organizzazioni sindacali.

3 La reperibilità a periodi alterni di durata settimanale può anche essere richiesta, secondo turni che prevedano impegno di reperibilità di durata superiore a cinque giorni consecutivi.

4 Resta fermo che in tali casi, qualora il lavoratore reperibile nel settimo giorno sia chiamato a svolgere prestazioni per un numero di ore pari o superiore a quattro, il giorno di riposo compensativo, da concedersi a norma del comma 5 dell’art. 27 (giorni festivi, riposi festività soppresse), sarà libero da impegni di reperibilità.

Trattamento economico

4 Ai lavoratori ai quali viene richiesta la reperibilità compete, per ogni giornata di effettivo espletamento di tale servizio, un'indennità in cifra nelle misure di seguito indicate:

Orario settimanale in 5 gg.

Giornaliera Importo in cifra pari a £ 24.700 € 12,76 Sesto giorno (giornaliera) Importo in cifra pari a £ 60.000 € 30,99 Festivo (giornaliera) Importo in cifra pari a £ 99.000 € 51,13

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Sono fatti salvi, ove esistenti, gli attuali maggiori importi dell’indennità di reperibilità (nella seguente misura: giornaliera feriale £ 28.999 (€ 14,98); sesto giorno £ 69.728 (€ 36,01); festivo £ 116.323 (€ 60,08) percepiti dai lavoratori appartenenti al Gruppo A e Quadri.

5 Le prestazioni eventualmente effettuate oltre il normale orario di lavoro dal

personale chiamato a rendersi reperibile vanno compensate con il trattamento previsto per le ore straordinarie (diurne, notturne, festive).

Trattamenti complementari per interventi effettuati(I)

6 Al fine di tener conto degli adempimenti di carattere complementare imposti al lavoratore reperibile in dipendenza della prestazione richiestagli fuori dell'orario di lavoro, con necessità di raggiungere il luogo dell’intervento, vengono riconosciuti i seguenti trattamenti:

1) al lavoratore reperibile viene corrisposto forfettariamente, al fine di tener conto del tempo occorrente a raggiungere il luogo dell'intervento e di quello necessario al successivo rientro, l'equivalente di un'ora di viaggio nel valore del 150%;

2) Inoltre, qualora la durata della prestazione sia inferiore alle tre ore, detto lavoratore ha diritto a percepire - in aggiunta al compenso per il lavoro straordinario effettivamente compiuto - un'indennità pari alla normale retribuzione oraria maggiorata della percentuale prevista per il lavoro straordinario relativamente al tempo mancante al raggiungimento dell'ora superiore;

3) nel caso in cui, non esistendo mezzi pubblici di trasporto tali da consentire un sollecito intervento e non potendo usufruire di mezzi aziendali, il lavoratore reperibile usi il proprio mezzo per raggiungere la sede di lavoro od il luogo dell'intervento, le spese di viaggio andranno rimborsate con riferimento analogico alle tariffe previste per i "rimborsi spese chilometriche" dagli accordi di secondo livello secondo la prassi in atto.

Riposi fisiologici per i lavoratori reperibili chiamati per interventi notturni con prestazioni in ore comprese fra le 22 e le 6 del mattino

7 Gli interventi compiuti fra le ore 22 e le ore 6 del mattino successivo danno titolo, per tener conto delle esigenze di ordine fisiologico, a periodi di permesso retribuito nei seguenti termini: - per interventi notturni inferiori a tre ore: posticipazione dell'inizio dell'orario di

lavoro del mattino stesso pari alla durata dell'effettiva prestazione lavorativa;

(I) Per il personale di Aziende ENEL (ed ex Enel) si darà corso al rimborso delle spese telefoniche

eventualmente sostenute dai lavoratori in reperibilità non assegnatari di telefono mobile aziendale secondo le vigenti disposizioni aziendali in materia, regolamentando tale materia secondo una opportuna modulazione nei confronti degli attuali fruitori di detto rimborso. I trattamenti previsti ai commi 6, 7, 8 vengono applicati anche nei confronti del personale di Aziende ENEL ed ex Enel non reperibile chiamto a svolgere lavori non programmati (6° D.V. ex art. 6 C.c.n.l. 21.2.89). Per il personale di Aziende dell’area Federelettrica l’assegnazione del telefono cellulare al personale reperibile fa decadere automaticamente l’istituto dei commi 17 e 18 dell’art. 22 del c.c.n.l. 9.7.96.

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- per interventi notturni pari o superiori a tre ore e sino a sei ore: ripresa del lavoro al pomeriggio (dopo l'intervallo meridiano).

8 Per la valutazione della durata di ogni intervento notturno, di cui al precedente

comma 7 si tiene conto, oltre che della durata dell'effettiva prestazione lavorativa, del tempo occorrente per raggiungere il luogo dell'intervento e di quello necessario al successivo rientro, nella misura convenzionale di un'ora di viaggio.

REPERIBILITA' SPECIALE

9 Nei confronti dei lavoratori ai quali sia richiesto di prestare un servizio di "reperibilità speciale" - da effettuare cioè nelle immediate vicinanze di una diga, secondo quanto prescritto dall'art. 15 del DPR 1° novembre 1959, n. 1363 – compete, per ogni giornata di effettivo espletamento del servizio, un'indennità in cifra fissa secondo modalità che saranno regolate da specifici accordi di secondo livello secondo la prassi in atto.

DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Alloggi in conto reperibilità - eventuali casi di alloggio in conto reperibilità,

saranno esaminati in sede aziendale. Nei casi in cui in cui l’alloggio non rivesta carattere strumentale è dovuto da parte del lavoratore interessato (reperibile o non) il canone di locazione.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 196

Art. 40

Indennità Indennità rischio cassa /maneggio danaro 1. Ai cassieri ed ai commessi di cassa a contatto col pubblico che abbiano

continuativamente maneggio o responsabilità di denaro con responsabilità diretta in caso di errore finanziario, è corrisposta mensilmente una indennità pari al 5,50% della retribuzione mensile. I predetti lavoratori devono versare cauzione o analoga garanzia finanziaria e gli interessi derivanti dalla cauzione restano a loro beneficio. Detta indennità spetta anche ai lavoratori chiamati a sostituire temporaneamente il personale in argomento nella misura dello 0,50% del valore della retribuzione mensile per ogni giorno di effettiva sostituzione nel mese, fino ad un compenso massimo corrispondente al 5,50% della retribuzione stessa.

2. Al lavoratore che, pur svolgendo in prevalenza altre mansioni, abbia frequente

maneggio o responsabilità di denaro, è corrisposta una adeguata indennità da concordarsi con il lavoratore stesso, eventualmente assistito dalle rsu.

Indennità per l’utilizzo del certificato di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore 3. Ai lavoratori ai quali le Aziende richiedano per lo svolgimento delle proprie

mansioni il possesso del certificato di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore di 1°grado, viene corrisposta, per ogni giornata di presenza in servizio, un’indennità nella misura del 3% del minimo tabellare giornaliero della categoria di appartenenza. Restano salve le misure delle percentuali in atto per detta indennità nei confronti dei lavoratori in forza alla data di stipula del presente CCNL(26).

Indennità lavori sotto tensione 4. In quanto in possesso di abilitazione AT 1 o AT 2 per lo svolgimento di lavori sotto

tensione sulla rete AT, in conformità al decreto ministeriale 9 giugno 1980, oppure di abilitazione MT1 e MT2 per lo svolgimento di lavori sotto tensione sulla rete MT, in conformità al decreto ministeriale 13 luglio 1990, n. 442, è riconosciuta agli interessati un'indennità pari al 25% del valore giornaliero del minimo tabellare della categoria di inquadramento del lavoratore per ogni giornata di presenza in servizio. Le abilitazioni di cui sopra, in conformità ai decreti sopracitati, possono, inoltre, essere rilasciate con riferimento ad un ambito di competenze più limitato, in tal caso è corrisposta agli interessati un’indennità pari al 6,5% del valore giornaliero del minimo tabellare della categoria di inquadramento del lavoratore per ogni giornata di presenza in servizio. Le indennità di cui sopra sono cumulabili, qualora ne ricorrano i presupposti, con l’indennità lavori gravosi di cui al presente articolo.

(26) Vedi allegato 40a

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 197

Indennità per l’utilizzo di certificati di qualificazione per l'esecuzione di saldature 5. Ai lavoratori delle Aziende cui è richiesta l’acquisizione ed il mantenimento della

validità di certificati di qualificazione per determinati procedimenti di saldatura, rientranti nelle norme UNI di cui al Decreto Ministeriale 21 novembre 1972, è riconosciuta una indennità giornaliera di £ 1.500 (€ 0,77) per ogni giornata di presenza in servizio, purché siano in possesso dei requisiti richiesti.

Indennità “Capo-formazione” 6. Ai lavoratori di categoria B2 superiore (o di B2 in assenza di altro lavoratore di B2

superiore) che svolgano, ove necessario, funzione di guida di altro personale ad essi affidato, per ogni giornata in cui il singolo interessato svolga effettivamente funzioni di preposto alla guida di formazioni nell’ambito dei nuclei/squadre di Distribuzione è corrisposta una indennità giornaliera di £. 3.000 (€ 1.55). Detta indennità, sempre nell’ambito della Distribuzione, spetta altresì ai dipendenti di categoria B2 superiore (o di B2 in assenza di altro lavoratore di B2 superiore) preposti alla guida di formazioni di: montatori cabine, giuntisti, pronto intervento, anche quando tali formazioni non siano inserite nei nuclei, nonché di formazioni addette alla manutenzione di impianti primari.

Indennità lavori gravosi 7. Restano confermate le discipline aziendali vigenti derivanti da precedente

contrattazione collettiva nazionale in materia di indennità per lavori gravosi(27). Entro la vigenza del presente contratto, le Parti verificheranno il permanere dei presupposti che hanno dato luogo all’istituzione dell’indennità stessa.

Indennità di bilinguismo 8. In materia di bilinguismo restano confermate, ove esistenti, le normative concordate

per l’ambito territoriale della provincia di Bolzano. Indennità di guida 9. Le Parti prendono l’impegno a rivedere l’istituto in occasione della definizione del

nuovo sistema classificatorio del personale, continuandosi, nelle more, ad applicare le precedenti normative in atto(28).

NORME TRANSITORIE Le indennità corrisposte alla data di stipula del presente CCNL e non disciplinate dallo stesso CCNL (alta montagna, bicicletta, zona malarica, videoterminali (solo per

(27) Vedi allegato 40a, 40b, 40c (28) Vedi allegato 40a, 40b, 40c

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lavoratori contratto Federelettrica), testimoni, abilitazione alla conduzione di generatori di vapore di 2°grado, centralinisti telefonici non vedenti)(I) sono soppresse con decorrenza dalla data di stipula del presente contratto. Ai lavoratori interessati è conservato l'importo in cifra, percepito per ogni singola indennità di cui sopra, determinato: - per le corresponsioni mensili, sulla base dell'importo delle medie degli ultimi 12

mesi; - per le corresponsioni giornaliere, sulla base dell’importo risultante dalla media delle

corresponsioni avvenute negli ultimi due anni. Detto importo è utile ai fini del trattamento di fine rapporto (se riferito ad istituti indennitari già ricompresi nella retribuzione utile agli effetti del TFR) . Tale "ad personam" viene comunque automaticamente a cessare al momento dell'assegnazione di mansioni o del mutamento della situazione lavorativa che comporti il venire meno dei presupposti che avevano dato titolo al riconoscimento dell'indennità medesima. Restano, comunque, salve le modalità di corresponsione “ad personam” delle ex indennità che sono state soppresse anteriormente alla data di stipula del presente contratto(28.1).

(I) Viene confermata ai centralinisti non vedenti (sia di Aziende Enel, ex Enel e Federlettrica), già percettori

dell’indennità prevista dall’art. 9 della legge 29.3.85 n° 113, la corresponsione di un’indennità aggiuntiva di € 1.55 per ogni giornata di effettiva presenza in servizio (ex art. 31, comma 38 c.c.n.l. Enel 21.2.89 – ex art. 38, comma 28 c.c.n.l. Federlettrica 9.7.96). L’ENEL assicura che provvederà all’avvicendamento, con gradualità compatibile con le esigenze di servizio, dei lavoratori addetti da almeno 14 anni e centralini telefonici per i quali le norme tecniche prevedono l’impiego di uno o più posti operatore. Al fine di consentire il più proficuo utilizzo dei predetti lavoratori, l’avvicendamento sarà preceduto da azioni formative mirate.

(28.1) Vedi allegato 40d.

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Allegato 40a (E) Ex. Art. 31 Indennità varie (C.c.n.l. ENEL 21/2/89) (Rimborso spese guida mezzo proprio)

4. Analogo rimborso - da concordarsi tra le predette Direzioni compartimentali ed Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici - è dovuto al lavoratore al quale l'Ente richieda di usare il proprio mezzo motorizzato per servizio.

(Indennità guida)

5. Nei particolari casi in cui i lavoratori non autisti siano anche tenuti, nell'espletamento del proprio lavoro, a guidare automezzi o motomezzi di proprietà dell'Ente (intendendosi per tali anche quelli noleggiati dall'Ente medesimo) per la cui conduzione è richiesto il possesso di patente ai sensi del T.U. delle norme sulla circolazione stradale, è dovuta un'indennità da concordarsi tra le Direzioni compartimentali e le competenti Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

Indennità per il possesso di certificato di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore

Ai lavoratori, che ricoprano una delle seguenti qualifiche:

- Capo sezione esercizio

- Tecnico specialista esperto di esercizio

- Capo turno

- Capo unità

- Operatore di unità

ed ai quali l'ENEL richieda l'acquisizione e/o il mantenimento del certificato di abilitazione di 1 ° grado alla conduzione di generatori di vapore, viene corrisposta, per ogni giornata di effettiva presenza in servizio, un'indennità nella misura del 6% del minimo di stipendio o paga giornaliero della categoria di appartenenza. Indennità lavori gravosi - Ai lavoratori operanti in condizioni di gravosità e disagio durante le lavorazioni di seguito indicate è dovuta un'indennità giornaliera pari a L. 4.000 (€ 2,07):

- caricamento, discarica, messa a parco, ripresa da parco, rifornimento e alimentazione caldaia in impianti a carbone e lignite;

- estrazione della lignite nelle miniere a cielo aperto;

- estrazione e scarico dello sterile nelle miniere a cielo aperto;

- evacuazione e smaltimento ceneri;

- operazioni di manutenzione sulle parti di impianto relative a:

* caricamento, discarica, messa a parco, ripresa da parco, rifornimento ed alimentazione caldaia in impianti a carbone e lignite;

* estrazione della lignite ed estrazione e scarico dello sterile nelle miniere a cielo aperto;

* evacuazione e smaltimento ceneri.

- lavori interni alla caldaia ed ai cassonetti bruciatori;

- lavori interni ai riscaldatori ed al degasatore del ciclo condensato alimento, con esclusione dei piccoli riscaldatori;

- lavori interni al condensatore della turbina principale e della turbopompa, nonché ai canali ed alle condotte del sistema acqua condensatrice, nonché ai gruppi di ventilazione di condensatori ad aria;

- lavori interni ai condotti fumi, compresi i macchinari inseriti nei condotti, i riscaldatori aria, gli elettrofiltri, esclusi i lavori interni ai condotti aria;

- lavori esterni ai condotti fumi ad impianto funzionante; lavori sui mulini, relativi alimentatori, ventilatori od esaustori, e relativi condotti polverino, purché effettuati in sito, con esclusione dei lavori effettuati in officina;

- manutenzione, sui piani di caldaia con impianto funzionante, di soffiatori, bruciatori e rilevatori di fiamma;

- lavori interni ai serbatoi olio combustibile;

- lavori di controllo magnetoinduttivo delle funi metalliche portanti delle funivie;

- lavori con utilizzazione di sonde perforatrici;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 200

- lavori che comportino permanenza su sostegni aventi caratteristiche dimensionali pari a quelle esistenti negli elettrodotti a tensione superiore a 60 kV;

- manutenzione sui vapordotti;

- lavori di saldatura e molatura di parti rilevanti di macchinario;

- lavori di rimozione e di riallocazione di parti rilevanti di macchinario in centrali in caverna;

- movimentazione combustibile nucleare nel reattore e/o nella piscina;

- lavori all'interno dei manufatti delle dighe e all'interno di gallerie di derivazione, ivi comprese quelle di scarico di impianti idroelettrici;

- tagli e deramificazioni di alberi in prossimità di linee AT e MT;

- attività lavorative svolte presso i cantieri dai dipendenti della funzione Costruzione, addetti ai cantieri (accordo sindacale 12.6.97).

L'indennità in argomento potrà essere corrisposta anche ai lavoratori che risultino effettuare lavorazioni assimilabili ad una di quelle specificate al precedente comma e che presentino pari condizioni di gravosità e disagio rispetto a queste ultime. Tali assimilazioni dovranno essere individuate mediante accordi tra le competenti Direzioni dell'ENEL e le corrispondenti Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici. DICHIARAZIONI A VERBALE 4. Esalazioni venefiche - Le Parti si richiamano, in materia, alle vigenti disposizioni di legge.

5. Evacuazione scorie incandescenti nelle centrali termiche - L'Ente terrà conto, assegnando un compenso, della particolare faticosità del lavoro svolto dagli addetti alla evacuazione delle scorie incandescenti nelle centrali termiche nelle quali, per deficienze tecniche o arretratezza di impianti, tale evacuazione debba essere effettuata del tutto manualmente.

7. Indennità lavori gravosi – Si precisa che l’indennità in parola viene riconosciuta ai dipendenti che svolgono effettivamente le lavorazioni di cui al 20° comma del presente articolo. Relativamente ai “lavori che comportino permanenza su sostegni aventi caratteristiche dimensionali pari a quelle esistenti negli elettrodotti a tensione superiore a 60Kv”, tale condizione si realizza per i lavoratori che nell’arca della giornata operino sui sostegni per l’esecuzione di lavori complessi, quali: alzamento o demolizione di isolatori, restando pertanto escluse le permanenze sui sostegni dovute ad altre attività, quali: ispezioni e verifiche.

Peraltro l’indennità in parola viene corrisposta qualora, nell’arco della medesima giornata lavorativa, vengano effettuate almeno quattro verifiche “montante” su sostegni di elettrodotti a tensione pari o superiore a 130 kV.

8. Determinazione delle misure delle indennità – Le Parti si danno reciprocamente atto che nulla si è inteso innovare in merito alle procedure sinora seguite per la stipula degli accordi relativi alla determinazione delle misure delle indennità di cui al presente articolo.

9. Bilinguismo – In relazione a norme di legge che dovessero prevedere l’applicabilità di quanto previsto in materia di bilinguismo anche da parte dell’ENEL le Parti si incontreranno nelle competenti sedi territoriali per pervenire alla istituzione di una adeguata indennità a soluzione della materia.

Allegato 40b (A) Ex. Art. 21 – Indennità varie – Premi – Rimborsi spese – Sussidi Sanitari (C.c.n.l. Assoelettrica – 12.6.96) 1. INDENNITA PER LAVORI IN GALLERIA O CAVERNA

Ai lavoratori che, all'interno delle gallerie o caverne, siano addetti ad attività civili, elettriche e/o meccaniche di costruzione e di manutenzione ordinaria e straordinaria è dovuta un'indennità di Lire 4.000 (€ 2,07) giornaliere proporzionata alle ore effettivamente prestate. Nel caso di prestazioni pari o superiori a 5 ore tale indennità sarà comunque erogata per intero.

4. INDENNITA’ GUIDA

Nei particolari casi in cui i lavoratori non autisti siano anche tenuti, nell'espletamento del proprio lavoro, a guidare automezzi di proprietà aziendale per la cui conduzione è richiesto il possesso di patente, è dovuta una indennità da concordarsi tra la Direzione della Società e le competenti Rappresentanze Sindacali dei lavoratori.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 201

Allegato 40c (F)

Ex. Art. 38 – Indennità Varie (C.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Mezzo proprio 4. Analogo rimborso - da contrattarsi sempre a livello regionale1 tra la Federelettrica e le OO.SS.

stipulanti il presente CCNL - è dovuto al lavoratore al quale l'Azienda richieda di usare il proprio mezzo motorizzato per servizio.

Indennità guida 5. Nei particolari casi in cui lavoratori (impiegati ed operai) non autisti siano anche tenuti,

nell'espletamento del proprio lavoro, a guidare automezzi o motomezzi di proprietà dell'Azienda (intendendosi per tali anche quelli noleggiati dall'Azienda medesima) per la cui conduzione è richiesto il possesso di patente ai sensi del T. U. delle norme sulla circolazione stradale, è dovuta un'indennità da contrattarsi a livello regionale2 tra la Federelettrica e le OO.SS. stipulanti il presente CCNL.

Indennità per lavori in galleria o in caverna 19. Ai lavoratori che, all'interno delle gallerie o caverne, siano addetti ad attività civili, elettriche

e/o meccaniche di costruzione è dovuta un'indennità di L. 4. 000 (€ 2,07) per ogni giornata di effettiva presenza all'interno delle gallerie o caverne. La stessa indennità è dovuta ai lavoratori che siano addetti ad attività di manutenzione civile, elettrica e/o meccanica all'interno delle gallerie, escluse quelle di accesso alle caverne.

20. Ai lavoratori che svolgono dette attività di manutenzione all'interno delle caverne e relative gallerie di accesso è dovuta un'indennità di L. 2.000 (€ 1,03) per ogni giornata di effettiva presenza all'interno delle stesse.

Indennità lavori gravosi 24. Ai lavoratori operanti in condizioni di gravosità e disagio durante le lavorazioni di seguito indicate

è dovuta un'indennità di L. 4.000 (€ 2,07) per ogni giornata di svolgimento delle seguenti mansioni:

- caricamento, discarica, messa a parco, ripresa da parco, rifornimento e alimentazione caldaia in impianti a carbone;

- manutenzione degli impianti riguardanti le operazioni al comma precedente;

- evacuazione e smaltimento ceneri;

- manutenzione impianti evacuazione e smaltimento ceneri;

- lavori interni ai riscaldatori e al degasatore del ciclo condensato alimento, con esclusione dei piccoli riscaldatori;

- lavori interni ai condensatori della turbina principale e della turbo-pompa, nonché ai canali ed alle condotte del sistema acqua condensatorio, nonché ai gruppi di ventilazione di condensatori ad aria;

- lavori interni ai condotti fumi, compresi i macchinari inseriti nei condotti, i riscaldatori aria, gli elettrofiltri esclusi i lavori interni ai condotti aria;

- lavori esterni ai condotti fumi ad impianto funzionante;

1 Provinciale per le Aziende del Trentino Alto Adige 2 Provinciale per le Aziende del Trentino Alto Adige

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 202

- lavori sui mulini, relativi alimentatori od esaustori e relativi condotti polverino, purché effettuati in sito, con esclusione dei lavori effettuati in officina;

- manutenzione, sui piani di caldaia con impianto funzionante, di soffiatori, bruciatori e rilevatori di fiamma;

- lavori interni ai serbatoi olio combustibile;

- lavori di metallizzazione a sabbiatura;

- lavori che comportino permanenza su sostegni aventi caratteristiche dimensionali pari a quelle esistenti negli elettrodotti a tensione pari o superiore a 60 KV;

- manutenzione sui vapordotti;

- lavori dl saldatura e molatura dl parti rilevanti dl macchinario;

- lavori nei cunicoli di servizio;

- lavori di rimozione e di riallocazione di parti rilevanti dl macchinarlo in centrali in caverna;

- lavori all'interno dei manufatti delle dighe e all'interno di gallerie di derivazione, ivi comprese quelle di scarico di impianti idroelettrici;

- tagli e deramificazioni di alberi in prossimità di linea AT e MT.

25. Dette indennità noli sono cumulabili e assorbono fino a concorrenza eventuali indennità erogate allo stesso titolo in sede aziendale.

26. L'indennità in oggetto potrà essere corrisposta anche ai lavoratori che risultino effettuare lavorazioni assimilabili ad una di quelle specificate al comma 24 che presentino pari condizioni di gravosità e disagio rispetto a queste ultime. Tali assimilazioni dovranno essere individuate mediante contrattazione tra le Parti in sede aziendale.

Commi 27 ÷ 29 … omissis … 30. Indennità per il possesso del certificato di abilitazione alla conduzione di generatori di

vapore. – Ai lavoratori ai quali le Aziende richiedano il possesso del certificato di abilitazione di 1° grado alla conduzione di generatori a vapore, viene corrisposta, per ogni giornata di effettivo svolgimento della mansione, una indennità nella misura del 6% (2% per i possessori della patente di 2° grado) del minimo gabellare giornaliero della categoria di appartenenza.

DICHIARAZIONI A VERBALE I) Indennità rischio. Adeguamento cauzioni in atto. - È in facoltà dell'Azienda chiedere un equo

adeguamento della cauzione in atto, da definirsi con l'interessato, eventualmente con l'assistenza delle competenti Organizzazioni sindacali locali stipulanti il presente CCNL.

II) Esalazioni venefiche - Le Parti si richiamano, in materia, alle vigenti disposizioni di legge.

III) Evacuazione scorie incandescenti nelle centrali termiche - L'Azienda terrà conto, assegnando un compenso, della particolare faticosità del lavoro svolto dagli addetti alla evacuazione delle scorie incandescenti nelle centrali termiche nelle quali, per deficienze tecniche o arretratezza di impianti, tale evacuazione debba essere effettuata del tutto manualmente.

IV) Indennità lavori gravosi - Si precisa che l'indennità in parola viene riconosciuta ai dipendenti che svolgono effettivamente le lavorazioni indicate nell'apposito paragrafo del presente articolo. Relativamente ai "lavori che comportino permanenza su sostegni degli elettrodotti a tensione pari o superiore a 60 KW, tale condizione si realizza per i lavoratori che nell'arco della giornata operino sui sostegni per l'esecuzione di lavori complessivi, quali alzamento o demolizione dei tralicci, tesatura e riparazione dei conduttori e delle funi di guardia, sostituzione di isolatori, restando pertanto escluse le permanenze sui sostegni dovute ad altre attività, quali ispezioni e verifiche.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 203

Allegato 40d (E)

Verbale di Accordo del 30.9.96 tra ENEL e FNLE – FLAEI – UILSP sulla razionalizzazione di alcuni trattamenti indennitari In relazione agli impegni assunti in sede di stipulazione del C.c.l. 26 luglio 1991 con il "Protocollo sulla rivisitazione. della parte normativa", le Parti hanno approfonditamente esaminato, in ripetuti incontri, i .risultati dei lavori svolti dall'apposita Commissione Nazionale Azienda-Sindacati, istituita ai sensi del citato "Protocollo", e sono pervenute all'accordo sulle seguenti soluzioni, al fine di perseguire la razionalizzazione di taluni significativi trattamenti indennitari nonché l'adeguamento di alcune normative alle mutate condizioni dell'espletamento della prestazione nelle diverse realtà operative dell'Azienda.

- Superamento delle seguenti indennità a seguito del venir meno, nel tempo, delle condizioni che ne giustificarono l'istituzione:

ü indennità zona malarica (art.31 comma 16);

ü indennità alta montagna e disagiata residenza (art.31 commi 1 e 2);

ü indennità macchine dei centri di teleinformatica (art.31 commi 26 - 29);

ü indennità macchine agli addetti a stazioni di lavoro per l'informatica (art.31 commi 30e31);

ü indennità macchine agli addetti a sistemi di videoscrittura (art.31 commi 32 e 33).

Tali istituti sono aboliti a decorrere dal 1.12.1994. Ai singoli lavoratori interessati sarà conservato ad personam l'importo in cifra percepito a tali titoli, da determinarsi: per le corresponsioni mensili, sulla base dell'ultimo importo spettante; per quelle giornaliere, sulla base della media delle corresponsioni avvenute negli ultimi due anni.

Tale importo ad personam - non assorbibile in caso di passaggio di categoria - resta soggetto alla disciplina di cui al 2° comma della norma transitoria annessa all'art. 31 C.c.l. 26.7.1991.

Per le sopra indicate diverse tipologie di indennità "macchine" l'ENEL nel rispetto delle procedure contrattuali previste procederà prioritariamente alla sistemazione di quelle posizioni tuttora sospese che, alla luce dell'attuale normativa, risultino aver titolo alle indennità stesse.

Per tutte le suddette indennità, l'importo in cifra, come sopra determinato, sarà incrementato del 10% e così conservato ad personam.

- L'indennità di guida di cui al 5° comma dell'art.31 del C.c.l. dovrà essere determinata in importi in cifra da erogare per ogni giornata di effettiva guida. Gli accordi locali attualmente non rispondenti a tale principio saranno adeguati, alle naturali scadenze. Gli importi giornalieri potranno essere modulati in relazione a fattori di disagio considerati dalle Parti meritevoli di essere valorizzati (a titolo di esempio: tipo di mezzo, percorrenze, viabilità).

Ai lavoratori in servizio alla data di entrata in vigore del presente accordo titolari di una indennità di guida fissa mensile, verrà riconosciuto, fintanto che ne permarranno i presupposti, il maggior importo tra quello risultante dal nuovo trattamento calcolato su base giornaliera e quello mensile fruito alla suddetta data.

- L'indennità per lavori in galleria o caverna (art.31 commi 18 e 19), con decorrenza 1.12.1994, confluirà nella indennità per lavori gravosi di cui al comma 20 dello stesso articolo.

- Reperibilità. A decorrere dal 1.12.1994 la reperibilità sarà richiesta per singole giornate e la relativa indennità sarà corrisposta per ogni singola giornata di effettivo servizio di reperibilità, nelle misure percentuali di seguito indicate, calcolate sul minimo e relativa indennità di contingenza della categoria Bs per i lavoratori di gruppo C e B e della categoria As per quelli di gruppo A e Quadri:

orario settimanale(1)

in 5 gg. orario settimanaleV in 6 gg.

reperibilità speciale (a) (b)

Giornaliera 0,89% 1,21 % 1,13% 1,51 Sesto giorno 2,14% - 3,21 % 4,28% Festivo 3,57% 3,57% 5,35% 7,14%

a) se il guardiadighe fruisce, presso la diga, di alloggio idoneo alla convivenza del nucleo familiare, con mantenimento della

sede di lavoro presso la diga. b) se il dipendente con sede di lavoro diversa dalla diga, non fruendo di alloggio idoneo alla convivenza del nucleo familiare, si

ricovera presso locali attrezzati annessi alla diga.

V L'indennità mensile intera, pari al 12,93% per orario settimanale in 5 giorni ed al 19,01% per orario settimanale in 6 giorni,

continua ad essere applicata per casi eccezionali e residuali.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 204

- Cantieristi. L'argomento sarà approfondito a valle del confronto sulla microstruttura della Direzione delle Costruzioni.

- Art.14, comma 14bis. Il trattamento previsto dal comma 14bis dell'art. 14 dei C.c.l. 26 luglio 1991 è riconosciuto anche ai lavoratori trasferiti per ragioni di servizio nell'arco temporale di seguito indicato: 1.1.1991 (1.12.1990, per i trasferiti in esito ai nuovi assetti organizzativi delle aree della Distribuzione e della Produzione) - 25 luglio 1991.

Detto trattamento va conguagliato con eventuali rimborsi che fossero già stati erogati a titolo di trasferta nei confronti di singoli interessati dopo l'avvenuto trasferimento, per spese dagli stessi sostenute nella località di trasferimento.

******

- Turnisti. La normativa turnisti dovrà essere adeguata in modo da far corrispondere lo specifico trattamento economico

all'effettiva prestazione ordinaria in turno.

Tale adeguamento si intende realizzare mediante la istituzione di indennità su base oraria, compensative di tutti i disagi e gli obblighi connessi con la condizione di turnista (ivi incluso quello di reperibilità).

Sulla base dei suddetti principi, l'Azienda ha predisposto e consegnato a mezzo lettera in pari data una proposta articolata, impegnandosi a sviluppare con le Organizzazioni sindacali le necessarie verifiche tecniche di comparazione tra il trattamento in atto e quello ipotizzato.

Per l'adeguamento della normativa turnisti di cui alla suddetta proposta lo stanziamento è di 15 miliardi. Letto, confermato e sottoscritto.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 205

Art. 41

Lavoro straordinario - Lavoro festivo - Lavoro notturno Lavoro straordinario 1. Ferma restando la disciplina legale sulla durata della prestazione lavorativa, ai soli

fini contrattuali e retributivi, si considera lavoro straordinario quello compiuto dal lavoratore oltre i limiti della durata normale della prestazione fissata dal presente CCNL(I).

2. Le prestazioni di lavoro eccedenti il normale orario di lavoro rispondenti ad

esigenze programmabili devono essere contenute entro il limite di 180 ore annuali pro-capite. Eventuali ore eccedenti tali limiti daranno titolo a corrispondenti riposi compensativi, fermo restando il diritto alla corresponsione delle sole maggiorazioni contrattualmente previste.

3. Inoltre, il lavoro straordinario può essere effettuato - senza titolo al riposo

compensativo - per far fronte ad imprevedibili esigenze non altrimenti sopperibili strettamente attinenti alla regolarità del servizio elettrico, nonché per far fronte a necessità tecnico gestionali eccezionali, non differibili e di durata temporanea, oltre che per le situazioni di forza maggiore o circostanze in cui la cessazione dal lavoro a orario normale possa costituire un pericolo o un danno alle persone o alla produzione.

4. Ogni ora di prestazione lavorativa feriale eccedente l’orario settimanale di cui

all’art. 26 (“orario di lavoro”) va compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 50% per le ore eccedenti le 38 settimanali, ad eccezione dei casi in cui vigeva un orario settimanale inferiore alle 38 ore. In tale ultima ipotesi, la situazione formerà oggetto di esame fra le parti in sede aziendale. Nell’ambito delle aziende presso cui era in atto un orario di lavoro settimanale di 40 ore, la 40° ora, a decorrere dal mese successivo all’entrata in vigore del presente CCNL, viene compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 10% fino alla scadenza del primo biennio di vigenza del contratto; dopo tale data, detta maggiorazione sarà elevata al 20%.

(I) Per le Aziende ENEL (ed ex Enel) vale quanto previsto dai commi 8 e 9 ex art. 3 – Orario di lavoro

(C.c.n.l. 21.2.89); per le aziende Federelettrica quanto previsto ai commi 11 e 12 dell’art. 21 c.c.n.l. 9.7.96. Il lavoratore che, non potendosi svolgere un lavoro programmato, venisse rinviato a casa dopo essersi presentato sul posto di lavoro nel giorno non lavorato in relazione alla distribuzione in cinque giorni dell’orario di lavoro settimanale o nel suo giorno di riposo settimanale o in giorno riconosciuto festivo ai sensi dell’art. 27 del presente Contratto, ha diritto a percepire per il disagio una indennità pari a tre ore di normale retribuzione oltre il rimborso delle eventuali spese di viaggio. Qualora il lavoro programmato in uno dei suddetti giorni comporti una prestazione effettiva di durata inferiore alle tre ore, il lavoratore ha diritto a percepire, oltre al rimborso delle eventuali spese di viaggio ed al compenso per il lavoro straordinario relativamente alle ore di lavoro prestato, un’indennità pari alla normale retribuzione oraria per il tempo mancante al raggiungimento delle tre ore, di cui al comma precedente.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 206

Lavoro straordinario festivo 5. Si considera lavoro straordinario festivo:

a) quello compiuto nelle domeniche e negli altri giorni riconosciuti festivi a norma dell'art. 27 (giorni festivi) del presente Contratto, dal lavoratore addetto a mansioni per le quali il riposo cade di domenica. Ogni ora di lavoro straordinario festivo di cui sopra viene compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 60%;

b) quello compiuto, in relazione al turno di lavoro, in uno dei giorni considerati festivi (escluse le domeniche in quanto solamente tali, eccezion fatta per la Pasqua) a norma dell'art.27 (giorni festivi) del presente Contratto, dal lavoratore addetto a lavori per i quali è consentito il riposo settimanale non di domenica. Ogni ora di lavoro festivo di cui sopra viene compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 60% .

Lavoro notturno – straordinario notturno - straordinario notturno festivo 6. Si considera lavoro notturno, ai soli effetti retributivi, quello prestato dal lavoratore

tra le ore 20 e le 6. 7. E’ considerato lavoro notturno agli effetti legali, con particolare riferimento al

D.lgs. 26 novembre 1999, n.532, quello effettivamente prestato tra le ore 23 e le ore 6.

8. Nei confronti dei lavoratori notturni, di cui alla definizione contenuta nel citato

D.lgs. n. 532/1999, il periodo di riferimento - ai sensi dell’art. 4 (“durata della prestazione”) dello stesso decreto - sul quale calcolare il limite delle 8 ore nelle 24 ore, è calcolato come media su base annuale.

9. Ogni ora di lavoro notturno non in turno prestata, anche eccezionalmente, dal

lavoratore in regime di lavoro ordinario in giorni non festivi, viene compensata con un'indennità pari alla maggiorazione del 50% sulla retribuzione oraria.

10. Ogni ora di lavoro straordinario notturno prestata dal lavoratore in giorno feriale

viene compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 60%. 11. Ogni ora di lavoro straordinario notturno prestata dal lavoratore in giorno

riconosciuto festivo a norma dell'art. 27 (giorni festivi) viene compensata con la retribuzione oraria maggiorata del 75%.

12. Le maggiorazioni retributive e le riduzioni di orario previste nel presente contratto,

sia a titolo specifico per il lavoro notturno che in generale, attuano l’indicazione contenuta nell’art. 7 comma 1 del D.lgs. n. 532/1999.

13. Le varie percentuali di maggiorazione previste dal presente articolo non sono

cumulabili.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 207

14. Non è riconosciuto né compensato il lavoro straordinario, festivo, notturno, che non sia stato ordinato dall'Azienda(II).

15. Salvo giustificati motivi di impedimento, il lavoratore è tenuto a compiere, nei

limiti consentiti dalla legge, il lavoro straordinario, festivo, notturno. 16. Le Aziende comunicheranno, secondo le prassi in atto, alle OSL stipulanti, il

numero di ore di straordinario complessivamente effettuate(29). DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Compenso per il lavoro prestato, in giorno festivo che non sia quello di riposo

settimanale - Il lavoro prestato, eccezionalmente o in relazione al turno di lavoro, in giorno festivo che non sia quello di riposo settimanale va compensato con la retribuzione oraria maggiorata del 60% (o del 75% se trattasi di lavoro straordinario notturno) senza la concessione del giorno di festa sostitutivo.

2) Estensione di talune disposizioni contenute nell'art.39 (reperibilità) al personale

non reperibile - Quanto previsto dai commi 7 e 8 dell'articolo 39 (reperibilità) si applica anche nei confronti del personale non reperibile chiamato a svolgere lavori non programmati.

(II) Per i dipendenti di Aziende ENEL, in forza alla data del 1.7.2001, fruitori di compenso per maggiori

prestazioni comunque denominati ed erogati a seguito della Norma Transitoria annessa all’art. 6 del C.c.n.l. ENEL del 29.5.73, si precisa che il lavoro eventualmente prestato in giorno festivo da detti dipendenti va sempre retribuito con i compensi contrattualmente previsti che, pertanto, non debbono conguagliarsi con l’assegno “ad personam” di cui alla citata norma transitoria (1° D.V. ex art. 6 C.c.n.l. 21.2.89).

(29) Per le Aziende ENEL cfr. par. 4.3 del protocollo sul sistema di relazioni sindacali (all. 2a (E)). Per le aziende Federelettrica vedi allegato (41a (F)).

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Allegato 41a (F) Ex Art. 23 – Lavoro straordinario, festivo, notturno (C.c.n.l. Federelettrica – 9/7/96) Le Aziende daranno dettagliata comunicazione ogni due mesi alle RSU su dati del lavoro straordinario eseguito per le diverse tipologie, con riferimento alle unità organizzative ed operative interessate. Sul contenuto di tale comunicazione, su richiesta delle RSU, si svolgerà una consultazione tra le Parti in sede locale.

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Art. 42

Trasferimenti 1 Fermo restando la decorrenza stabilita dal comma 10 del presente articolo, il

trasferimento di un lavoratore in altro comune può avvenire per motivate ragioni di servizio o su richiesta dello stesso accolta dall’Azienda.

2 Il trasferimento deve essere comunicato per iscritto, normalmente con congruo

preavviso, comunque non inferiore a trenta giorni. 3 Entro 10 giorni dalla comunicazione, il lavoratore ha facoltà di opporsi. Entro i

successivi 20 giorni, la Direzione Aziendale, sentito l’interessato, eventualmente assistito dalla RSU, valuta le motivazioni del ricorso e decide sul merito del provvedimento.

4 In caso di trasferimenti collettivi, vale a dire di gruppi di lavoratori, l’Azienda ne

darà comunicazione alle competenti Organizzazioni sindacali con congruo e tempestivo preavviso al fine di esaminare e definire congiuntamente gli eventuali problemi connessi.

5 Il lavoratore che non accetta il trasferimento mantiene il diritto all'indennità

sostitutiva del preavviso nel caso in cui l'Azienda dovesse addivenire alla risoluzione del rapporto di lavoro.

6 Il lavoratore trasferito:

- conserva il trattamento economico goduto precedentemente, escluse quelle indennità e competenze, anche in natura, legate a condizioni locali o a particolari prestazioni in atto presso l’unità di provenienza e che non ricorrano nella nuova destinazione;

- acquisisce, presso la nuova sede di lavoro, indennità e competenze che siano in atto per la generalità dei lavoratori o legate a specifiche prestazioni.

7 I trattamenti spettanti al lavoratore trasferito per ragioni di servizio in altro comune,

qualora la nuova sede di lavoro disti almeno 30 Km da quella di provenienza, sempre che si riscontri un apprezzabile maggior disagio rispetto al domicilio(I) dell’interessato, e ciò comporti comunque un significativo incremento della distanza tra il proprio domicilio e la nuova sede di lavoro, sono i seguenti: a) nei casi di trasloco nella località ove si trova la nuova sede di destinazione, ove

l’Azienda non possa provvedere direttamente all’alloggio, verrà concordata tra l’Azienda e il lavoratore eventualmente assistito, su sua richiesta, dalla RSU, una indennità mensile pari alla differenza del canone, per un alloggio di caratteristiche (ed ubicazione analoghe) a quello abitato nella località di provenienza e comunque nei limiti delle effettive esigenze del nucleo familiare, prevedendo come limite massimo di riferimento le quotazioni delle locazioni

(I) Intendendosi per tale il luogo che deve essere oggetto di comunicazione all’Azienda ai sensi del comma

4 dell’art 19 (”Assunzione”).

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abitative desunte dagli accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative. Nel caso in cui non fossero disponibili dati specifici per alcune località, si procederà per analogia adattando i dati disponibili delle localizzazioni più simili a quelle da valutare. Analogo criterio sarà adottato nel caso in cui il lavoratore acquisti un alloggio nella località ove si trova la nuova sede di destinazione e/o nel caso in cui il lavoratore sia proprietario di alloggio nella sede di provenienza. Tale indennità verrà corrisposta per un periodo di 7 anni e verrà aggiornata dopo 4 anni in relazione alle eventuali rivalutazioni del canone. Nelle Aziende con più di 150 dipendenti, l’indennità di cui sopra potrà essere erogata in forma di “una tantum”, in misura corrispondente al valore attuale (al tasso convenuto tra Azienda e Organizzazioni sindacali) dell’importo mensile dell’indennità di alloggio come sopra determinato e l’eventuale aggiornamento avverrà dopo 4 anni dal trasloco. L’indennità in forma di “una tantum” verrà proporzionalmente recuperata per successivo trasferimento in altro comune (ferma restando, ricorrendone i presupposti, l’attribuzione di una nuova indennità alloggio per effetto di detto trasferimento) o per intervenuta risoluzione del rapporto di lavoro;

b) qualora il lavoratore non traslochi nella nuova sede di lavoro (non avendone

l’obbligo), sarà corrisposto per 5 anni un compenso, per ogni giorno di effettiva presenza in servizio, riferito alle “maggiori spese di viaggio”, determinato sulla base delle tariffe dei mezzi pubblici di trasporto, ove esistenti, ovvero, sulla base dei valori dei rimborsi forfetari previsti in sede aziendale, da concordarsi con il lavoratore, eventualmente assistito, su sua richiesta, dalla RSU. Il trattamento previsto dalla presente lettera b sarà riconosciuto sempre che il pendolarismo giornaliero consenta il proficuo svolgimento della prestazione lavorativa contrattuale.

Per i compensi di cui alle lettere a) e b) l’Azienda potrà riconoscere una maggiorazione fino al 40% dei compensi medesimi in funzione dell’effettivo maggior disagio connesso con il trasferimento per ogni giornata di effettiva presenza in servizio per il lavoratore pendolare.

Il trattamento complessivo di cui alla presente lettera b) verrà rideterminato solo qualora il lavoratore si avvicini alla località ove si trova la nuova sede;

c) l’erogazione, per un periodo di tre mesi, di un trattamento di trasferta, secondo le

misure previste a livello aziendale;

d) il rimborso, in caso di trasloco, delle spese di viaggio per sé e i propri familiari nonché delle spese di trasporto degli effetti familiari (mobilio, bagagli, ecc.) comprensive degli eventuali oneri per assicurazione sul rischio connesso, previ opportuni accordi con l’Azienda;

e) il rimborso della somma eventualmente corrisposta a titolo di indennizzo per

anticipata risoluzione, per effetto del trasloco, del contratto di affitto regolarmente registrato;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 211

f) la corresponsione di una diaria di trasferimento equivalente ad una mensilità di

retribuzione mensile Qualora l’interessato si traslochi con famiglia, sarà corrisposta, all’atto dell’effettivo trasferimento dei familiari e con la retribuzione in essere in quel momento, una diaria aggiuntiva equivalente un’ulteriore mensilità.

8 I trattamenti di cui alle lettere a) e b) del comma 7 sono tra loro alternativi e la

durata complessiva della loro corresponsione a fronte di uno stesso trasferimento non può superare complessivamente i 7 anni.

9 Al lavoratore trasferito a sua domanda e che traslochi, qualora la sede di

destinazione sia ubicata in altro comune e disti almeno 50 Km da quella di provenienza, compete, una sola volta nel corso del rapporto di lavoro, solo il trattamento di cui alla lettera d) del comma 7.

10 Quanto stabilito dal presente articolo annulla e sostituisce, con effetto dal 1°gennaio

2003, ogni accordo derivante da contrattazione collettiva di livello nazionale/aziendale esistente in materia, ferma restando la salvaguardia delle corresponsioni in corso - in base alle suddette regolamentazioni - alla predetta data30. In ogni caso, per i trasferimenti con decorrenza successiva alla data di sottoscrizione del presente CCNL, verranno erogati i trattamenti di cui agli accordi collettivi richiamati qualora, per effetto del trasferimento, il lavoratore sopporti un effettivo maggior disagio e/o effettive maggiori spese di trasporto rispetto alla situazione preesistente(II).

11 Fermo restando il ricorrere dei presupposti di cui al precedente comma 7 del

presente articolo, formeranno oggetto di esame in sede aziendale con le competenti strutture sindacali gli specifici effetti derivanti da trasferimenti caratterizzati da una maggiore e particolare gravosità.

30 Vedi allegati 42a, 42b (II) L’insussistenza dell’effettivo maggior disagio e/o effettive maggiori spese di trasporto rispetto alla

situazione preesistente potrà essere eventualmente oggetto di verifica in sede locale con le competenti strutture sindacali.

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Allegato 42a (E)

(Normative valide fino al 31.12.2002) Ex - Art. 14 - Trasferimenti e traslochi (C.c.n.l. ENEL 26/7/91) 1. I trasferimenti possono avvenire per motivate ragioni di servizio o su richiesta del lavoratore accolta dalla Direzione, fermo

restando quanto previsto dall'art. 35.

2. Nel disporre il trasferimento, la Direzione competente curerà di contemperare le esigenze di servizio con l'interesse personale dei lavoratore procedendo, tra l'altro - salvo il caso di reimpiego di personale collocato in posizione di riutilizzo che comporti il trasferimento - all'attuazione del provvedimento soltanto nel caso in cui non sia possibile sopperire alle esigenze che lo determinano mediante lavoratori reperiti "in loco" o disposti a trasferirsi volontariamente.

3. II trasferimento e le ragioni di servizio che lo determinano, nonché, per quanto possibile, le mansioni da espletare, debbono essere comunicati per iscritto all'interessato con un congruo preavviso che tenga conto delle condizioni personali e familiari del lavoratore e non sia comunque inferiore a 30 giorni.

4. Salvi i casi disciplinati da successivo comma 9° il lavoratore - assistito, ove lo ritenga, dalle strutture di cui all'art. 38, ha facoltà di proporre opposizione alla Direzione immediatamente superiore a quella che ha disposto il provvedimento di trasferimento, entro 10 giorni dalla comunicazione dello stesso.

5. La Direzione, cui è stato proposto appello, entro 20 giorni dalla notifica dell'opposizione del lavoratore, valutate in contraddittorio con l'interessato, eventualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38, le considerazioni da lui esposte, deciderà in merito al trasferimento con provvedimento motivato.

6. I trasferimenti disposti per ragioni di servizio avranno luogo, di norma, nell'ambito territoriale del Compartimento per il personale addetto alla produzione e trasmissione e, nell'ambito territoriale del Distretto, per il personale addetto ad altre attività.

7. Eccezionalmente, i trasferimenti stessi potranno aver luogo anche fuori dell'ambito delle anzidette circoscrizioni territoriali.

8. Le limitazioni territoriali di cui sopra non si applicano ai trasferimenti a domanda ed a quelli riguardanti personale di gruppo A e quadri, nonché lavoratori collocati in posizione di riutilizzo.

9. Quando si rende necessario il trasferimento collettivo, cioé di gruppi di lavoratori, le Parti stipulanti convengono che le Direzioni competenti a disporre il trasferimento stesso ne daranno comunicazione alle corrispondenti Organizzazioni sindacali regionali con un congruo preavviso al fine di consultarsi con esse - secondo le modalità di cui ai commi 8° e 9° dell'art.48 - sugli eventuali insorgenti problemi relativi al personale interessato. In particolare, formeranno oggetto di consultazione - a valle di quanto già avvenuto, ai sensi del citato art. 48, per - l'individuazione dei dipendenti da collocare in posizione di riutilizzo - gli eventuali interventi di riqualificazione di cui al comma 14° dell'art.25, nonché i tempi e le modalità di detto riutilizzo in individuate unità organizzative dell'Ente operanti sul territorio.

10. Nei casi di trasloco determinato da trasferimento per ragioni di servizio in altro Comune, quando l'Ente non possa provvedere direttamente all'alloggio, verrà concordata tra l'Ente ed il lavoratore, eventualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38, una indennità mensile pari al 80% dell'equo canone riferito ad un alloggio, ubicato nella nuova residenza, di caratteristiche analoghe a quello abitato nella località di provenienza, comunque nei limiti delle effettive esigenze del nucleo familiare. Tale indennità verrà corrisposta per 10 anni e verrà annualmente aggiornata in relazione alle eventuali variazioni dell'equo canone.

11. L'indennità di cui sopra potrà essere erogata in forma "una tantum", in misura corrispondente al valore attuale (al tasso convenuto tra ENEL ed Organizzazioni sindacali) dell'importo mensile dell'indennità di alloggio come sopra determinato e l'eventuale aggiornamento avverrà all'inizio del terzo, del quinto e del settimo anno dal trasloco: l'indennità in forma "una tantum", verrà proporzionalmente recuperata per successivo trasferimento in altro Comune (ferma restando, ricorrendone i presupposti, l'attribuzione di nuova indennità alloggio per effetto di detto trasferimento) o per intervenuta risoluzione del rapporto di lavoro.

12. II lavoratore trasferito conserva il trattamento economico goduto precedentemente, escluse le indennità e competenze, anche in natura, inerenti alle condizioni locali ed alle particolari prestazioni che non ricorrano nella nuova destinazione.

13. II lavoratore che non accetta il trasferimento mantiene il diritto al trattamento di quiescenza e al preavviso nel caso che l'Ente dovesse addivenire alla risoluzione del rapporto di lavoro.

14. AI lavoratore che, a seguito del trasferimento in altro Comune, si trasloca, è corrisposto il rimborso delle spese di viaggio e di trasporto per sé, per le persone di famiglia conviventi e per gli effetti familiari (mobilio, bagagli, assicurazioni, rischio, ecc.) previ opportuni accordi da prendere con l'Ente.

14bis Per il primo periodo di 3 mesi dall'avvenuto trasferimento, al lavoratore viene riconosciuto un trattamento equivalente a quello forfettario di trasferta, secondo le misure previste nell'accordo vigente nella località di trasferimento sempreché la distanza tra la residenza dei lavoratore e la nuova sede di lavoro sia pari o superiore a quindici chilometri.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 213

15. AI lavoratore che venga trasferito ad un posto di lavoro sito in altro Comune è dovuta, tanto nel caso che si traslochi in detto Comune, quanto nel caso contrario, una diaria equivalente ad una mensilità di retribuzione. Nel caso di trasloco, a lavoratore con famiglia viene anche corrisposta una diaria aggiuntiva equivalente complessivamente ad otto giornate di retribuzione per ogni persona di famiglia convivente a carico del lavoratore agli effetti delle detrazioni IRPEF che con lui si traslochi.

16. Nel caso in cui il trasloco avvenga entro un periodo di due anni dal trasferimento, al lavoratore vengono corrisposte due ulteriori mensilità di retribuzione. Qualora si traslochi con la famiglia viene anche corrisposta – in sostituzione di quanto per lo stesso titolo previsto al comma precedente - una diaria aggiuntiva equivalente complessivamente a ventiquattro giornate di retribuzione per ogni persona di famiglia convivente a carico del lavoratore agli effetti delle detrazioni IRPEF che con lui si traslochi.

17. II lavoratore che, per effetto del trasloco, debba corrispondere un indennizzo per anticipata risoluzione del contratto di affitto regolarmente registrato precedentemente alla comunicazione del trasferimento, ha diritto al rimborso di tale indennizzo.

18. AI lavoratore trasferito in altro Comune a sua domanda e che si traslochi, compete solo il trattamento di cui al comma 14° del presente articolo.

19. A decorrere dal 1° agosto 1979, il trattamento. di cui al comma precedente viene corrisposto per non più di una volta durante il rapporto di lavoro.

20. Il lavoratore che viene trasferito in altro Comune per motivi disciplinari ha diritto soltanto al rimborso delle eventuali spese di trasloco. Ove egli non accetti il trasferimento, è considerato dimissionario.

21. AI lavoratore che, trasferito per ragioni di servizio in altro Comune senza obbligo di risiedervi, compia viaggi di andata e ritorno dal suo Comune di residenza a quello in cui ha sede il nuovo posto di lavoro, potrà essere corrisposto per un periodo massimo di cinque anni un rimborso (annualmente rivalutabile) per eventuali maggiori spese di trasporto, da concordarsi col lavoratore stesso, eventualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38.

22. Nel caso in cui il lavoratore trasferito per ragioni di servizio in altro Comune senza obbligo di risiedervi compia non giornalmente viaggi di andata e ritorno dal suo Comune di residenza a quello in cui ha sede il nuovo posto di lavoro, per una distanza superiore a cinquanta chilometri, verrà corrisposto un trattamento complessivo - da concordarsi sempre con lavoratore interessato, eventualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38 - che tenga conto sia dei viaggi che dei pernottamenti che il lavoratore dovrà affrontare nel Comune di trasferimento (nella misura forfettaria prevista, a tale ultimo titolo dall'accordo vigente in tale località). Detto trattamento, da corrispondersi per la durata di cinque anni, potrà essere annualmente rivalutato in relazione alle variazioni economiche delle voci che lo compongono (tariffe dei mezzi pubblici e/o accordi economici locali).

23. Qualora non esistano o siano di fatto inutilizzabili mezzi pubblici di trasporto, per ragioni di orario o di coincidenza, per raggiungere la sede di lavoro, i trattamenti di cui ai precedenti due commi sono determinati, per ciascun viaggio, applicando le tariffe previste dagli accordi compartimentali, per le percorrenze superiori ai 12.000 chilometri, in materia di rimborsi spese, in regime di trasferta, per l'uso in servizio di mezzi motorizzati di proprietà dei lavoratore.

24. I trattamenti di cui ai tre commi precedenti sono riconosciuti purché il pendolarismo consenta lo svolgimento della prestazione lavorativa contrattuale. Essi vengono determinati con riferimento alla residenza in atto alla data del trasferimento e possono essere rideterminati solo in riduzione qualora, nel corso dei cinque anni, il lavoratore sposti la sua residenza avvicinandosi al Comune in cui ha sede il nuovo posto di lavoro.

25. AI lavoratore trasferito non a domanda, per il quale venga risolto il rapporto di lavoro non per motivi disciplinari, compete, oltre al trattamento di licenziamento spettantegli, il rimborso delle spese di cui al 14° comma nonché quanto previsto dal 15° comma dei presente articolo, purché egli si traslochi effettivamente entro un anno dall'avvenuta risoluzione del rapporto di lavoro nella residenza di assunzione. Eguale trattamento spetta ai familiari del lavoratore in caso di morte di quest'ultimo.

N. B. - Sulla determinazione dell'indennità alloggio in forma "una tantum" vedasi lettera a pag. 208 del C.c.l. 21 febbraio 1989. INDENNITA' DI TRASFERIMENTO 26. Al personale trasferito per ragioni di servizio in una sede di lavoro ubicata in Comune diverso da quello della precedente

sede é riconosciuta un'indennità di trasferimento a fronte di un effettivo, apprezzabile maggior disagio sopportato dal dipendente rispetto alla situazione preesistente. Detta indennità non compete comunque qualora la distanza tra la residenza del lavoratore e la nuova sede di lavoro sia inferiore a quindici chilometri.

27. La misura indennitaria, riferita al minimo di stipendio o paga della categoria di inquadramento del lavoratore interessato nel momento antecedente a quello del, trasferimento, é individuata nell'ambito delle seguenti due fasce percentuali:

- da 10% a 40% nei confronti del personale trasferito in altro Comune in quanto collocato in posizione di riutilizzo ai sensi del comma 5° o 7° dell'art.48;

- da 5% a 30% nei confronti del restante personale trasferito per ragioni di servizio in altro Comune.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 214

28. La determinazione individuale della percentuale spettante al lavoratore trasferito viene effettuata dall'Ente - sentito l'interessato, eventualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38 - valutando l'effettivo, apprezzabile maggior disagio derivante dal trasferimento sulla base, di norma, dei seguenti fattori:

- in caso di trasloco: situazione del nucleo familiare che si trasloca (es: numero dei componenti, eventuale posizione lavorativa del coniuge e scolastica dei figli); distanza tra il Comune di provenienza e quello di destinazione e diverse caratteristiche dei citati comuni (ivi compreso lo scarto degli indici dei prezzi al consumo tra le due località), difficoltà di reperimento di soluzioni abitative;

- in caso di pendolarità: entità e tempi del percorso, esistenza e possibilità di utilizzazione di mezzi di trasporto pubblici, viabilità delle strade, problematiche riferite al nucleo familiare a fronte dell'obiettiva impossibilità del trasloco da parte del medesimo, trattamento corrisposto per pendolarità non giornaliera.

29. L'indennità, individuata nel suo importo iniziale non subisce revisione alcuna, viene corrisposta per la durata di cinque anni (a partire dal quarto mese successivo al trasferimento) nelle seguenti misure: 100% nel primo anno, 90% nel secondo anno, 70% nel terzo, 50% nel quarto e 20% nel quinto anno.

30. L'indennità - una volta determinata - viene erogata per ogni giorno di effettiva presenza in servizio nei confronti del lavoratore "pendolare" ed in misura mensile (per dodici mensilità, ivi compresi i periodi di ferie e le assenze retribuite per malattia) nei confronti di quello "traslocato". In tale ultima ipotesi, a richiesta dell'interessato, l'indennità può essere corrisposta in forma "una tantum" secondo i consueti criteri in atto per tali forme di erogazione. Essa verrà proporzionalmente recuperata per successivo trasferimento in altro Comune (ferma restando, ricorrendone i presupposti, l'attribuzione di una nuova indennità di trasferimento) o per intervenuta risoluzione del rapporto di lavoro.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Indennità alloggio - Premesso che necessario presupposto per l'erogazione dell'indennità di cui ai commi 10° e 11 ° del

presente art. 14 è che il lavoratore si stabilisca effettivamente nella località nella quale è stato trasferito per ragioni di servizio, e vi risieda, si riconosce che detta erogazione non è subordinata alla richiesta da parte dell'Ente che il lavoratore medesimo trasferisca anche la famiglia. Si precisa inoltre che il lavoratore è tenuto al rilascio dell'alloggio occupato da lui e dalla sua famiglia nella località di provenienza, ove detto alloggio sia di proprietà dell'Ente o il lavoratore lo avesse occupato godendo di particolari agevolazioni da parte dell'Ente stesso.

2) Avvicendamento - L'Ente dà assicurazione che, compatibilmente con le esigenze del servizio, sarà effettuato un equo avvicendamento del personale trasferito in luoghi disagiati e diversi da quelli di origine, dopo 10 anni di permanenza nelle anzidette località.

3) Decorrenza nuova normativa - Le modifiche apportate all'art. 14 del C.c.l. 21 febbraio 1989 vengono applicate ai lavoratori trasferiti per ragioni di servizio a far tempo dal 1° gennaio 1991, ad eccezione di quanto previsto al comma 14 bis, che trova applicazione solo nei confronti dei dipendenti il cui trasferimento sia attuato a far tempo dalla data di stipulazione del presente Contratto.

Per i lavoratori trasferiti per ragioni di servizio dal 1° gennaio 1991, per i quali sia stato già definito il trattamento di trasferimento, si procederà a rideterminare il medesimo in base alla nuova normativa, effettuando conseguentemente gli eventuali conguagli.

Medesima decorrenza viene riconosciuta alla disciplina di cui alla D.V. n. 4 annessa all'art.14, per spostamenti di singoli lavoratori disposti per motivi di servizio, all'interno dei medesimo Comune.

4) Spostamenti della sede nell'ambito del medesimo Comune - Nel caso in cui si renda necessario procedere ad uno spostamento di sede di lavoro di un gruppo di lavoratori, pur rimanendo nell'ambito del medesimo Comune e qualora la nuova sede sia ubicata a distanza non inferiore a quattro chilometri dalla precedente sede, le Direzioni competenti dell'Ente ne daranno comunicazione alle corrispondenti Organizzazioni sindacali. L'Ente - ove non provveda direttamente al trasporto - concorderà con i singoli lavoratori interessati - eventualmente assistiti dalle strutture di cui all'art. 38 - la misura del concorso per le effettive maggiori spese di trasporto che i singoli lavoratori fossero costretti a sopportare in relazione a detto spostamento.

Detto concorso sarà erogato nelle ipotesi in cui non trovi applicazione l'"equo indennizzo" di cui al 4° comma dell'art. 33, riò il trattamento di "pendolarità" di cui ai commi 21 ° e 23° dell'art. 14 C.c.l. (salva, in tale ultimo caso, la riconoscibilità per il periodo residuo al compimento dei cinque anni dallo spostamento di sede, dopo la cessazione del trattamento di "pendolarità") e sarà determinato secondo i seguenti criteri:

a) se esiste un servizio di collegamento pubblico, si farà riferimento alla differenza tra il costo dell'abbonamento che il dipendente sopportava in precedenza (o che avrebbe sopportato se si fosse avvalso del mezzo di trasporto pubblico) per recarsi dalla propria abituale abitazione alla precedente sede di lavoro e quello che è chiamato a sopportare per recarsi nella nuova sede;

b) laddove il servizio di collegamento pubblico non esista o non risulti utilizzabile, si farà riferimento ai chilometri effettivamente percorsi per il viaggio di andata e ritorno dalla propria abituale abitazione alla nuova sede di lavoro, applicando la tariffa prevista dagli accordi compartimentali per le percorrenze, in regime di trasferta, superiori ai 12.000

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km e riferite, convenzionalmente, alla classe nella quale rientrano gli autoveicoli aventi una cilindrata di 900 c.c.; dall'importo così determinato andranno, comunque, detratte le spese che il lavoratore sosteneva per recarsi alla precedente sede di lavoro.

Nei confronti dei lavoratori residenti in altro Comune, anzichè alla abituale abitazione, si farà convenzionalmente riferimento al luogo di ubicazione della precedente sedé di lavoro, applicando il trattamento di cui al punto b), senza peraltro detrarre le spese che il lavoratore sosteneva per recarsi alla citata precedente sede.

Gli importi, determinati secondo i criteri sopra esposti, non sono rivalutabili e andranno erogati in misura mensile nell'ipotesi di cui al punto a) e per ogni giorno di effettiva presenza in servizio in quella di cui al punto b). Detta erogazione verrà effettuata per un massimo di anni cinque, o per periodi di durata inferiore qualora vengano meno le condizioni (oggettive o soggettive) che hanno dato luogo al concorso spese in parola.

II trattamento di cui sopra verrà riconosciuto - ricorrendo gli stessi presupposti - anche a singoli lavoratori soggetti ad uno spostamento di sede per ragioni di servizio. Detto trattamento sarà concordato tra l'ENEL ed il lavoratore interessato, even-tualmente assistito dalle strutture di cui all'art. 38.

Restano comunque in essere i trattamenti individuali e collettivi già definiti, sulla base di accordi locali, alla data di stipulazione del C.c.l. 21 febbraio 1989.

ACCORDO INTERPRETATIVO EX ART. 49 C.c.l. 1° agosto 1979 (verbale sindacale del 20 giugno 1980, modificato in sede di rinnovo del C.c.l. 22 aprile 1986)

Pendolarità - Compete ad un lavoratore, che fruisce del trattamento di pendolarità, il mantenimento della stessa, nel caso in cui sia vincitore di una nuova scelta nello stesso Comune in cui ha il posto di lavoro? - Al lavoratore in questione continua ad essere corrisposto il cosiddetto "trattamento di pendolarità" per un periodo massimo di 5 anni (4 anni per i trasferimenti avvenuti entro il 31 dicembre 1987) a decorrere dalla data originaria di inizio della corresponsione del trattamento medesimo.

Allegato 42b (F)

(Normativa valida fino al 31.12.2002)

Ex. Art. 14 – Trasferimenti – Traslochi – Cantieristi (c.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1. Il lavoratore può essere trasferito per ragioni di servizio e per motivi disciplinari.

2. Il provvedimento di trasferimento che comporti il cambio della sede di lavoro deve essergli comunicato per iscritto e in tempo utile.

3. Nei casi di trasferimento per ragioni di servizio, ove non sia possibile al lavoratore trovare un adeguato alloggio, o lo trovi ad un canone di fitto eccessivo, o l’Azienda non possa provvedervi direttamente, viene concordata tra l’Azienda stessa e il singolo interessato una opportuna indennità con l’eventuale assistenza delle Rappresentanze sindacali unitarie – RSU – se richiesto dal lavoratore o dall’organizzazione sindacale a cui l’interessato abbia conferito mandato.

4. Il lavoratore trasferito conserva il trattamento economico goduto precedentemente, escluse le indennità e competenze, anche in natura, inerenti alle condizioni locali ed alle particolari prestazioni che non ricorrono nella nuova destinazione.

5. Il lavoratore che non accetta il trasferimento e che venga licenziato mantiene il diritto al trattamento di quiescenza e al preavviso.

6. Al lavoratore trasferito al di fuori del territorio del Comune è corrisposto il rimborso delle spese di viaggio e di trasporto per sé, per le persone di famiglia conviventi e per gli effetti familiari (mobilio, bagagli, assicurazione rischio, ecc.) previ opportuni accordi da prendere con l’Azienda e con la eventuale assistenza delle Rappresentanze sindacali unitarie – RSU – se richiesta dal lavoratore o dell’organizzazione sindacale a cui l’interessato abbia conferito mandato.

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7. Gli è dovuta inoltre una diaria equivalente ad una mensilità di stipendio. Al lavoratore con famiglia viene anche corrisposta una diaria aggiuntiva, equivalente complessivamente a 6 giornate di stipendio, per ogni persona di famiglia convivente a carico che con lui si trasferisca.

8. Il lavoratore che, per effetto del trasferimento, debba corrispondere un indennizzo per anticipata risoluzione del contratto di affitto regolarmente registrato precedentemente alla comunicazione del trasferimento, ha diritto al rimborso di tale indennizzo.

9. Al lavoratore trasferito a sua domanda, non compete il trattamento di cui sopra.

10. Il lavoratore che viene trasferito per motivi disciplinari ha diritto soltanto al rimborso delle spese di trasferimento. Ove egli non accetti il trasferimento, è considerato dimissionario.

11. Al lavoratore trasferito non a domanda, per il quale venga risolto il rapporto di lavoro non per motivi disciplinari, compete, oltre al trattamento di fine rapporto spettategli, anche quello in atto per trasferimento per ragioni di servizio, purché egli si trasferisca effettivamente, entro un anno dall’avvenuta risoluzione del rapporto di lavoro, nella residenza di assunzione. Eguale trattamento spetta ai familiari del lavoratore in caso di morte di quest’ultimo.

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Art. 43

Rimborsi spese /Ore viaggio Rimborsi spese 1. Al lavoratore in missione per motivi di servizio esplicitamente autorizzati spetta il

rimborso delle spese sostenute, nei limiti e secondo le modalità stabilite dalle norme e dalle procedure aziendali, per viaggio – vitto – pernottamento.

Gli importi a titolo di rimborso forfettario per le spese derivanti dall’utilizzo, per motivi di servizio, dell’automezzo di proprietà del lavoratore verranno definiti a livello aziendale.

2. Per missioni della durata superiore ad un mese possono essere pattuite condizioni

particolari con il lavoratore interessato, eventualmente assistito dalle rsu. DICHIARAZIONE A VERBALE 1) Prassi esistenti . Sono fatte salve le vigenti prassi – a livello aziendale o territoriale

– derivanti da contrattazione collettiva di livello nazionale su definizioni, modalità e limiti in materia e per i lavoratori che normalmente svolgono la loro attività in località diversa da quella ove è ubicata la loro sede di lavoro(31). Sono altresì fatte salve, ove esistenti, le normative in favore del personale c.d. “ex cantierista”(32).

2) Anticipi per spese da sostenere per cause di servizio – Le Aziende, se richiesto, forniranno anticipi al lavoratore che deve a sostenere spese per motivi di servizio.

3) Rimborso spese istruzione figli – Cessano di avere efficacia a tutti gli effetti le disposizioni in materia di rimborsi spese istruzione figli derivanti da contrattazione collettiva di livello nazionale.

Ore viaggio 3. A coloro che prestano servizio in luogo diverso dall’abituale località o posto di

lavoro, le ore eccedenti l’orario normale di lavoro giornaliero occorrenti agli spostamenti di andata e ritorno vengono compensate con una indennità pari la 50% della retribuzione oraria per le prime 3 ore giornaliere ed al 100% per le ore giornaliere successive.

(31) Vedi allegato 43a. (32) Vedi allegati 43b, 43c.

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Allegato 43a (E) Ex Art. 16 – Rimborsi spese viaggio, vitto e pernottamento (C.c.n.l. ENEL 21/2/89) 4. Ai lavoratori che normalmente svolgono la loro attività in località diverse da quella ove è ubicata la loro sede di lavoro, con la

duplice caratteristica di operare in aree territoriali più ampie di quelle zonali e di essere in trasferta con continuità senza possibilità di rientro giornaliero, viene assicurato un rimborso spese forfettario giornaliero di trasferta, da determinarsi negli accordi compartimentali di cui al 1°, 2° e 3° comma dei presente articolo, in misura maggiorata dei 40% al fine di compensare tutte le piccole spese non documentabili nonché ogni altro onere aggiuntivo connessi alle trasferte stesse.

5. Nel caso di rimborsi spese a piè di lista o misti (parte a piè di lista e parte a forfait), ai lavoratori di cui al comma precedente sarà corrisposto in aggiunta a detti rimborsi, al fine di compensare tutte le piccole spese non documentabili nonché ogni altro onere aggiuntivo connessi alle trasferte, un importo pari alla maggiorazione del 65 % dei rimborsi forfettari giornalieri determinati ai sensi del 1° comma del presente articolo.

6. I maggiori rimborsi spese forfettari giornalieri di cui ai commi 4° e 5° del presente articolo - da corrispondersi per ogni pernottamento in trasferta - ovviamente assorbono e sostituiscono quanto già fosse in atto, nei singoli Compartimenti, a titolo di rimborso delle piccole spese non documentabili.

DICHIARAZIONI A VERBALE 2) Rimborsi spese per i lavoratori di cui ai commi 4° e 5° dell'articolo 16 - Fermi restando i requisiti concettuali previsti dalla

norma per l'individuazione dei destinatari della stessa - individuazione da effettuarsi in sede sindacale a livello regionale - si precisa che la condizione della "continuità" ricorre quando il singolo lavoratore interessato sia stato in trasferta con pernottamento per almeno cinque giorni nel mese.

3) Diversa ripartizione orario settimanale trasfertista (fattispecie particolare) - AI lavoratore comandato in qualità di trasfertista ad effettuare un'intera settimana lavorativa (quattro pernottamenti consecutivi) in trasferta può essere previsto, compatibilmente con le esigenze di servizio ed al fine di agevolare l'effettuazione del viaggio di andata e ritorno nella località di trasferta, una diversa ripartizione dell'orario di lavoro, ferma restando la durata della normale prestazione prevista settimanalmente, nell'arco delle cinque giornate lavorative della settimana. Tale ripartizione, da richiedersi - preventivamente e di volta in volta, deve garantire l'effettuazione di una prestazione lavorativa non inferiore a cinque ore nelle giornate del lunedì e del venerdì e non superiore a nove negli altri giorni della settimana, ferma restando la normale durata dell'orario di lavoro settimanale.

Allegato 43b (E) Ex Art. 15 - Cantieristi (C.c.n.l. ENEL 21/2/89) DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA DEI CANTIERISTI 1. Rientrano nella categoria dei cantieristi quei lavoratori, dipendenti dai Centri di progettazione e costruzione e dalle Sedi

distaccate della Direzione delle costruzioni, la cui normale attività si svolge nei cantieri come di seguito definiti – o presso unità distaccate lavori preposte ai cantieri stessi – con la conseguente duplice caratteristica: di prolungate permanenze in varie località e di ripetuti spostamenti, nel tempo, dall’una all’altra. Viceversa non possono considerarsi “cantieristi” quei lavoratori la cui preminente attività si svolga in sedi diverse da quella dei cantieri di costruzione o delle unità distaccate lavori preposte ai cantieri stessi e che solo saltuariamente vengono inviati sull’uno i sull’altro cantiere o presso le accennate unità.

2. in relazione a quanto sopra, si precisa che per “cantiere di costruzione” deve intendersi il luogo in cui viene installato il complesso di impianti ed attrezzature destinato a lavori di notevole portata per costruzione, rifacimento, ampliamento di impianti di produzione e stazioni annesse, nonché di grandi opere civili.

3. l’appartenenza alla categoria dei cantieristi, nonché il venir meno delle condizioni di detta appartenenza vanno formalizzati con apposita comunicazione scritta al lavoratore interessato.

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VERBALE DI ACCORDO del 12/6/97 integrato con accordo 9 luglio tra ENEL e FNLE – FLAEI - UILSP

le Parti premesso che - secondo quanto dichiarato dall'Azienda - le nuove esigenze della Struttura Ingegneria e Costruzioni (SIN), comporteranno la necessità di limitare nel tempo la permanenza delle risorse sui siti dei cantieri, con conseguente maggiore mobilità degli interessati, nonchè l'esigenza di utilizzare le risorse presso la normale sede di lavoro per lo sviluppo delle interfaccie di tipo gestionale, contabile, programmatico, progettuale ecc.,

preso atto

della relazione conclusiva della "Commissione Tecnica sul trattamento cantieristi" del 7 aprile 1997,

convengono

di adeguare la normativa economica interessante il personale avente attualmente status di cantierista, riconducendola alla fattispecie contrattuale di cui all'art. 16 C.c.l.. In relazione a tanto viene concordato quanto segue: Trattamento economico:

A) II presente accordo comporta il superamento dell'applicazione del vigente art. 15 (C.c.n.l. 21/2/89) e relativo "Accordo quadro cantieristi", nonchè del punto C) dell'art. 40 (C.c.n.l. 21/2/89), con conseguente applicazione della normativa prevista dall'art. 16 C.c.l. (C.c.n.l. 21/2/89 – vedi allegato 43a) e con riferimento allo specifico accordo nazionale che sarà definito fra le parti.

B) La indennità di presenza in cantiere, già prevista dall'art. 15 (C.c.n.l. 21/2/89) punto C2, viene sostituita dall'indennità lavori gravosi, di cui al comma 20 dell'art. 31 (C.c.n.l. settore art. 40), da corrispondere per le singole giornate di effettiva presenza sul cantiere. A tal fine la elencazione di cui al comma 20 dei citato art. 31 viene integrata con il seguente alinea:

"Attività lavorativa svolta presso i cantieri dai dipendenti della funzione Costruzione, addetti ai cantieri"

C) Eventuale equo indennizzo a titolo di concorso spese di trasporto, di cui al comma 4 dell'art. 33 C.c.l. (21/2/89). Norma di garanzia

Nei confronti dei lavoratori che, alla data del 1° gennaio 1997 risultavano cantieristi ai sensi dell'art. 15 C.c.l. (21/9/89 – vedi allegato 43b) e che risultino tuttora tali, il trattamento di cui al punto A) del presente accordo viene sostituito da quanto previsto al successivo punto D); viene inoltre prevista, oltre all'indennità di cui al punto B), una particolare regolamentazione dell'equo indennizzo a titolo di concorso spese di trasporto di cui al comma 4 dell'art. 33 C.c.l. (21.2.89) (punto E), ed un "assegno ad personam" costituito secondo le modalità riportate al punto F).

D) AI personale della Società Enelpower S.p.A. operante presso cantieri, il trattamento forfettario ai sensi del secondo e terzo comma dell'art. 16 C.c.l. verrà corrisposto secondo importi differenziati, definiti, peraltro, in sede di accordo sindacale nazionale, che tengano conto della distanza del cantiere di assegnazione rispetto alla località di residenza. Per la rilevazione delle distanze ci si atterrà alle risultanze fornite dal programma "Androute Italia".

Tali importi saranno erogati per ogni giornata lavorativa di presenza anche parziale in località di trasferta, nonché per le assenze retribuite che il lavoratore sia costretto a trascorrere in località di trasferta (nel caso di malattia fino ad un massimo di cinque giorni lavorativi), nonché per i giorni di ferie (non più di uno al mese), trascorsi in località di trasferta.

Il trattamento verrà riconosciuto anche nelle giornate di sabato e domenica nelle seguenti ipotesi:

1. ove la prestazione lavorativa venga richiesta in tali giornate, anche se isolatamente, e sempre che, naturalmente, il lavoratore permanga nella località di trasferta;

2. nelle ipotesi di mancato rientro nella località di residenza e di permanenza nella località di trasferta rilevabile dal foglio presenze per un numero massimo di 10 settimane.

In relazione al punto 1., il trattamento previsto dal verbale di accordo del 25 luglio 1997 per compensare le maggiori spese per prestazioni effettuate nelle giornate di riposo settimanale o nel sesto giorno, viene soppresso con la data di decorrenza del presente accordo.

Gli importi saranno annualmente oggetto di adeguamento, a decorrere dall'anno 2002, a seguito di accordo sindacale a livello nazionale.

1. Fino ad 80 Km di distanza tra cantiere di assegnazione e residenza:

1.1. Corresponsione di un importo forfettario onnicomprensivo delle spese di vitto (1^ colazione, pasto meridiano, cena), alloggio e viaggi di rientro, ore viaggio, nonché degli altri compensi e/o maggiorazioni.

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Tale importo è fissato in L. 85.000 (€ 43.90). 2. Da 81 a 250 Km di distanza tra cantiere di assegnazione e residenza

2.1. Corresponsione di un importo forfettario onnicomprensivo delle spese di vitto (1^ colazione, pasto meridiano, cena), alloggio, ore viaggio, nonché degli altri compensi e/o maggiorazioni.

Tale importo è fissato in L. 120.000 (€ 61.97).

2.2. Fornitura da parte della Società della biglietteria aerea/ferroviaria/marittima per n° 38 viaggi annuali di rientro nella località di residenza.

Non concorrono a raggiungere il numero di viaggi annuali i viaggi di arrivo e di uscita dal cantiere di assegnazione.

Per quanto riguarda le modalità di fornitura dei biglietti di viaggio si rimanda alla nota allegata al presente verbale.

2.3. Corresponsione, in occasione dei viaggi di rientro alla residenza, di un importo accessorio di rimborso delle spese supplementari connesse al viaggio pari a L. 140.000 (€ 72.30).

3. Oltre 250 Km di distanza tra cantiere di assegnazione e residenza:

3.1. Corresponsione di un importo forfettario omnicomprensivo delle spese di vitto (1^ colazione, pasto meridiano, cena), alloggio, ore viaggio, nonché degli altri compensi e/o maggiorazioni.

Tale importo è fissato in L. 150.000 (€ 77.47).

3.2. Fornitura da parte della Società della biglietteria aerea/ferroviaria/marittima per n° 38 viaggi annuali di rientro nella località di residenza.

Non concorrono a raggiungere il numero di viaggi annuali i viaggi di arrivo e di uscita dal cantiere di assegnazione.

Per quanto riguarda le modalità di fornitura dei biglietti di viaggio si rimanda alla nota allegata al presente verbale.

3.3 Corresponsione, in occasione dei viaggi di rientro alla residenza, di un importo accessorio di rimborso delle spese supplementari connesse al viaggio pari a L. 230.000 (€ 118.79).

Utilizzo di autovettura privata:

Esclusivamente per le fasce 2) e 3) potrà essere autorizzato, per le ipotesi eccezionali di impossibilità o di eccessiva gravosità dell'utilizzo del mezzo pubblico, l'uso dell'automezzo privato secondo le modalità riportate nella nota allegata al presente verbale.

In tutte le ipotesi in cui sia consentito il rientro in famiglia con l'utilizzo del mezzo privato, gli importi accessori di rimborso delle spese supplementari connesse al viaggio verranno erogati nella misura del 75%.

E) Equo indennizzo a titolo di concorso spese di trasporto, di cui al comma 4 dell'art. 33 C.c.l. (21/2/89), nelle misure sottoindicate, determinate sulla base delle diverse tipologie del cantiere, da corrispondere per singola giornata di effettiva presenza sul cantiere:

1. Idroelettrico e Termico B (adeguamenti ambientali ed altro): L. 11.000 (€ 5.68).

2. Termico A (nuovi impianti policombustibili e grandi opere di trasformazione (ad es. da olio combustibile a carbone o cicli combinati con un minimo di due gruppi): lire 17.000 (€ 8.78).

Gli importi sopra riportati, che hanno decorrenza 1 luglio 2001, saranno annualmente oggetto di adeguamento, a decorrere dall'anno 2002, a seguito di accordo sindacale a livello nazionale.

F) II testo della seguente "Norma Transitoria" viene annesso all'art. 16 del Contratto Collettivo di Lavoro:

- "Nei confronti dei lavoratori che,alla data del 1 ° gennaio 1997,risultino cantieristi ai sensi dell'art. 15 del C.c.l. (vedi allegato 43a), viene istituito,a decorrere dal 1 ° luglio 1997 - a garanzia dei trattamenti in atto alla data del 30 giugno 1997, ai sensi dei punto C1 del comma 14 dell'art. 15 C.c.l. 23/4/1996 - un "assegno ad personam" mensile.

- L'assegno ad personam verrà determinato sulla base del valore individuale giornaliero risultante a titolo di indennità cantiere in percentuale, di cui al sopraccitato punto C1, calcolato per una media di 20 giornate di presenza sul cantiere ai sensi del citato punto C1.

- Detto assegno, rivalutato una sola volta del 3,5%, a partire da luglio 1997, per tener conto degli aumenti dei minimi concordati in sede di rinnovo contrattuale, viene corrisposto per 12 mensilità ed è incluso nella retribuzione utile ai fini del calcolo del T.FR.. I relativi importi vengono assorbiti, sino a concorrenza - a seguito del verificarsi di incrementi retributivi dovuti a passaggio di categoria o ad attribuzione di livello di funzione - ove il dipendente non operi più nelle attività di "montaggio/avviamento" della funzione costruzione.

Nelle ipotesi di spostamenti di breve periodo dal cantiere di assegnazione in altro cantiere con previsione di rientro al cantiere di partenza dopo un periodo non superiore a quattro mesi è data facoltà di optare tra i seguenti due trattamenti:

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 221

1) Rimborso a piè di lista del pernottamento più 65% dell'importo forfettario di trasferta del cantiere di destinazione con diritto ai viaggi (nei limiti del numero massimo stabilito) ed alle spese accessorie in occasione del viaggio, riferite al cantiere di destinazione;

2) Importo pieno del trattamento forfettario di trasferta del cantiere di destinazione più 65% del trattamento forfettario della fascia di cui al punto 1.1 della lettera D del presente accordo, con diritto ai viaggi (nei limiti del numero massimo stabilito) ed alle spese accessorie in occasione del viaggio, riferite al cantiere di destinazione.

Le lettere di assegnazione del personale ai cantieri dovranno indicare la durata presunta di permanenza negli stessi.

G) Ferme restando le condizioni previste alla lettera F), rimane salva la facoltà dei lavoratori addetti da almeno 15 anni ai cantieri di costruzione di richiedere l'avvicendamento, così come previsto dal comma 15 art. 40 C.c.l. (21/2/89).

H) Con riferimento alla diversa ripartizione dell'orario settimanale di lavoro rimane valido quanto previsto dalla dichiarazione a verbale n. 2 annessa all'art. 15 C.c.l. (21/8/89).

Facoltà di opzione

Ai cantieristi presenti in servizio alla data del 1° luglio 1997 è data facoltà di optare, in sostituzione del trattamento di cui al punto D), per il trattamento previsto dall'art. 16 C.c.l., dietro richiesta a carattere irreversibile. Mobilità del personale

Relativamente agli spostamenti da effettuare, verrà fornita un'informativa tempestiva per iscritto alle Segreterie sindacali Nazionali. Decorrenza e fase sperimentale di verifica del nuovo accordo (9/7/2001)

La decorrenza del nuovo accordo è fissata al 1° gennaio 2002

Concordando sul carattere sperimentale del presente accordo, le parti si impegnano a verificarne i risultati al termine del primo semestre del 2002: Arretrati

Saranno corrisposti gli arretrati derivanti dalla rivalutazione degli importi erogati ai sensi del punto D) dell'accordo 12/6/1997 secondo i seguenti indici di inflazione reale (per gli anni 1998-2000) e programmata (per l'anno 2001):

1998: 1,80%

1999: 1,70%

2000: 2,50%

2001: 1,70% ALLEGATO ALL’ACCORDO Regolamentazione viaggi di rientro del personale Enelpower operante su cantieri

II servizio di biglietteria aerea, ferroviaria e marittima verrà gestito dalla Società mediante apposito accordo commerciale con agenzie di viaggio.

La richiesta dei titoli di viaggio dovrà essere inviata alla società nei termini di seguito specificati, utilizzando il modulo allegato.

Nel caso di sopravvenute esigenze di servizio che costringano il lavoratore alla permanenza in cantiere, dovrà essere comunicata immediatamente alla Società la disdetta del viaggio, e, ove il biglietto fosse stato già consegnato, esso andrà, inoltre, restituito. Biglietteria aerea:

La seguente regolamentazione è legata all'attuale sistema tariffario utilizzato dalle Compagnie aeree e potrà quindi essere soggetto a variazione nel caso di modifiche sopravvenute. Modifiche che verranno comunque tempestivamente comunicate.

La fornitura dei biglietti di viaggio verrà effettuata utilizzando i principali vettori operanti sul territorio nazionale:

Alitalia, Airone, British, Meridiana

Sarà necessario da parte del lavoratore un preavviso di almeno 16 giorni rispetto alla prevista data di partenza

Per eccezionali e comprovate esigenze legate ad urgenze di carattere familiare sarà consentito sino ad un massimo di 4 volte all'anno di ottenere i titoli di viaggio anche senza osservare i preavvisi sopraindicati.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 222

Biglietteria ferroviaria:

Sarà fornito un biglietto ferroviario secondo le modalità attualmente vigenti in caso di trasferta.

In relazione a problematiche connesse con la disponibilità di posti la richiesta del biglietto dovrà avvenire con un preavviso di almeno 16 giorni rispetto alla data di partenza. Biglietteria marittima

Sarà fornito un titolo di viaggio secondo le modalità attualmente vigenti in caso di trasferta.

In relazione a problematiche connesse con la disponibilità di posti la richiesta del titolo di viaggio dovrà avvenire con un preavviso di almeno 16 giorni rispetto alla data di partenza. Utilizzo dell'autovettura privata:

Sulla base dei presupposti indicati nel verbale sindacale del 9 luglio 2001, l'uso del mezzo proprio per le ipotesi eccezionali di impossibilità o di eccessiva gravosità all'utilizzo del mezzo pubblico, potrà essere autorizzato per una distanza massima di 500 Km, con applicazione della tariffa oltre i 12.000 Km ed obbligo di presentazione, per evidenti motivi fiscali, della documentazione giustificativa di supporto, laddove per i percorsi autorizzati sia possibile effettuare tratti autostradali.

Sarà consentita, indipendentemente dalla distanza da percorrere, la effettuazione di 3 viaggi annuali con automezzo privato anche in mancanza dei requisiti impossibilità o di eccessiva gravosità all'utilizzo del mezzo pubblico, ferma restando la necessità di fornire la documentazione giustificativa di supporto, secondo quanto indicato nel comma precedente.

Sarà consentito in occasione dell'assegnazione e dell'abbandono del cantiere (primo viaggio di andata ed ultimo viaggio di ritorno) l'utilizzo dell'automezzo privato con applicazione della tariffa oltre i 12.000 Km ed obbligo di presentazione della documentazione giustificativa di supporto, secondo quanto indicato nel primo comma del presente paragrafo. Tale viaggio non andrà conteggiato nella spettanza annuale dei rientri in famiglia, Lettera ENEL alle OO.SS. Oggetto: Accordo sindacale 12 giugno 1997 Con riferimento alle intese raggiunte nel corso degli incontri che hanno portato alla sottoscrizione in data odierna del verbale d'accordo sindacale in merito al trattamento da praticare al personale della Struttura di ingegneria e costruzioni (SIN) che svolge la sua attività sui cantieri di costruzione, si conferma l'impegno -ove si modificassero in modo significativo le condizioni normative che hanno determinato l'adozione della nuova disciplina - ad incontrarsi in tempi brevi per la revisione dell'accordo in parola. Inoltre, relativamente al personale in servizio presso la SIN al 1 gennaio 1997 e con status di cantierista, si è precisato quanto indicato ai successivi punti. 1) in fase di attuazione della nuova normativa, l'attuale sede amministrativa sarà considerata a tutti gli effetti sede di lavoro, e

tale operazione non comporterà l'applicazione nei confronti degli interessati dei benefici economie, °ti dall'art. 14 del C.c.l. Per tener conto dei problemi logistici derivanti agli interessati dall'operazione suddetta, l'Azienda provvederà a realizzare specifiche convenzioni dirette.

2) Ove per il futuro si concretasse la necessità di utilizzare definitivamente il personale in esame presso la sede di lavoro, quale risultante dall'operazione di cui al precedente punto 1), in attività che non comportino più l'esigenza di seguire lavori presso cantieri, e da ciò derivassero situazioni di particolare disagio per gli interessati, da valutare caso per caso, l'Azienda assume l’impegno a procedere all'applicazione di un trattamento analogo a quello previsto dall'art. 14 del C.c.l., con riferimento alle problematiche che si determineranno nelle singole fattispecie.

3) Agli interessati che, successivamente al 1° gennaio 1997 - nell'ambito dell'attuale fase di riorganizzazione - abbiano trovato o troveranno collocazione presso altre aree della SIN, ovvero presso altre Unità aziendali, verrà assicurato il seguente trattamento economico:

- assegno "ad personam" attribuito con le stesse modalità di cui al punto F) del citato accordo sindacale in oggetto;

- mantenimento in cifra, per i primi 3 anni dalla ricollocazione, in sostituzione dell'indennità di cui al punto C.2 del comma 14 dell'art. 15 C.c.l, dei seguenti importi:

* 1° anno: £ 6.000 (€ 3.10) per ogni giornata di presenza in servizio

* 2° anno: £ 4.000 (€ 2.07) per ogni giornata di presenza in servizio

* 3° anno: £ 3.000 (€ 1.65) per ogni giornata di presenza in servizio

L'ENEL si attiverà ulteriormente per la collocazione, anche del personale che si è dichiarato o si dichiarerà disponibile ad una diversa collocazione. Nei confronti di tali lavoratori, ove ricorrano i presupposti, verrà applicato il trattamento di cui all'art. 14 C.c.l.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 223

In occasione della stipula dell'accordo in oggetto, l'ENEL dichiara che corrisponderà, in via del tutto eccezionale e non ripetibile, ai lavoratori che, alla data del 1° giugno 1997 risultino cantieristi ai sensi dell'art. 15 del C.c.l. una gratificazione "una tantum", da erogarsi entro il 5 del mese di luglio p.v.; l'importo della gratificazione è stabilito dall'ENEL in L. 2.700.000 nette (€ 1394.43).

Allegato 43c (F) Ex Art. 14 – Trasferimenti, traslochi, canteristi (C.c.n.l. Federelettrica 9/7/96) Cantieristi 12. Rientrano nella categoria dei "cantieristi" quei lavoratori la cui normale attività si svolge nei

cantieri come di seguito definiti - o presso unità lavori distaccate e preposte ai cantieri stessi - con la conseguente caratteristica di prolungata permanenza in località nelle quali siano ubicati i cantieri.

13. Viceversa non possono considerarsi "cantieristi" quei lavoratori la cui preminente attività si svolga in sedi diverse da quelle dei cantieri di costruzione o delle unità lavori distaccate preposte ai cantieri stessi e che solo saltuariamente vengano inviati sull'uno o sull'altro cantiere o presso le citate unità.

14. In relazione a quanto sopra, si precisa che per "cantiere di costruzione" deve intendersi il luogo in cui viene installato II complesso di impianti ed attrezzature destinato a lavori di notevole portata per costruzione, rifacimento, ampliamento di impianti di produzione, di grandi elettrodotti e stazioni, nonché di grandi opere civili.

15. Ai lavoratori cantieristi, come sopra definiti, è corrisposta un'indennità cantiere pari a L. 7000 (€ 3.62) per ogni giorno di presenza in cantiere.

16. Inoltre, agli stessi lavoratori, se destinati a cantieri ubicati fuori del Comune della sede, verrà corrisposto tifi rimborso giornaliero delle spese di vitto e alloggio, da forfettizzare dopo 30 gg., per tutta la durata di permanenza nel cantiere o presso le suddette unità lavori preposte ai cantieri stessi.

17. Il rimborso verrà effettuato dietro presentazione dei relativi documenti giustificativi anche per le spese di viaggio sostenute per il rientro in sede o nella località di residenza della propria famiglia con mezzi pubblici di trasporto.

18. La forfettizzazione di cui sopra sarà contrattata fra la Direzione e le Organizzazioni sindacali stipulanti il presente CCNL unitamente alla frequenza dei viaggi per l'eventuale rientro in famiglia.

19. Il rimborso non compete ai lavoratori che si trovino nell'una o nell'altra delle seguenti condizioni:

- assunti in qualità di "cantieristi" per essere destinati, sin dalla data di assunzione, ad un determinato cantiere di costruzione e fino a quando permanga tale destinazione;

- trasferiti a domanda presso un cantiere di costruzione e fino a quando permangono in detto cantiere;

- lavoratori che diventino cantieristi e vengano destinati ad un cantiere di costruzione ubicato nella località di loro residenza o comunque in una località ad una distanza tale da quella di residenza da non comportare lo spostamento loro e/o delle loro famiglie. Anche per tali lavoratori l'esclusione dai predetti trattamenti cessa, ovviamente, dal momento in cui vengono destinati ad altro cantiere;

- destinati a cantieri ubicati nel Comune di residenza.

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Allegato n. 20 al c.c.n.l. 9.7.96

Lettera della Federelettrica alle Organizzazioni sindacali Spett. li Segreterie Nazionali FNLE – FLAEI – UILCEM

Con riferimento all’indennità di cantiere prevista dall’art. 14, punto 15, del CCNL 1/12/1991, si è inteso riconoscere un indennizzo ai dipendenti quando questi devono sopportare concreti disagi per la vita nei cantieri per la realizzazione di grandi opere di ingegneria civile, di elettrodotti, di stazioni elettriche, ecc..

In particolare, si è fatto riferimento ai disagi conseguenti alla necessità per le maestranze di mutare la propria sede di lavoro con pernottamento presso il cantiere, oppure, per evitare tale pernottamento, ai disagi per i lavoratori di dover affrontare significativi spostamenti per recarsi sul cantiere stesso e per rientrare al termine della giornata lavorativa nella propria originaria sede di lavoro.

L’indennità non spetta quando la nuova sede di lavoro (il cantiere presso cui il lavoratore deve prestare servizio) si trovi nelle vicinanze della residenza dell’interessato.

Distinti saluti.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 225

Art. 44

Vestiario - Alloggio(I) Vestiario 1. L'Azienda terra' in dotazione gli impermeabili per tutti i lavoratori, tecnici compresi,

che svolgano la loro normale attività all'aperto e siano costretti a lavorare anche sotto la pioggia.

2. Terrà in dotazione, inoltre, le soprascarpe e gli stivaloni di gomma per i lavoratori che debbano lavorare in zone paludose o simili.

3. L'Azienda fornirà gratuitamente tute (in uno o due pezzi o camici) a quei lavoratori le cui mansioni lo rendano necessario.

4. L'Azienda fornirà gratuitamente le scarpe da montagna ai guardafili che svolgano la loro attività in zone di montagna o anche in zone montagnose di natura aspra e rocciosa.

5. Fornirà altresì agli autisti di autocarro e ai motociclisti una giacca invernale. 6. Ove ne prescriva l’uso, l’Azienda fornirà ai dipendenti capi di abbigliamento

specifici e i relativi accessori. Disposizione comune 7. Il valore della concessione totalmente o parzialmente gratuita del vestiario (ed

anche, ove esistente, dell'alloggio e/o della fruizione delle tariffe agevolate sull’ “energia elettrica”) non viene computato ad alcun effetto e non costituisce base di computo ai fini degli istituti retributivi a corresponsione indiretta o differita ivi compreso il TFR.

(I) Equo indennizzo: per i lavoratori dipendenti di Aziende ENEL (ed ex Enel) in forza al 1.7.2001

assegnatari di alloggio in “relazione alle esigenze di servizio ed alle necessità di reperibilità” (n.d.r.) qualora nella località isolata ove il lavoratore svolge normalmente la sua attività non esistono alloggi né mezzi pubblici di trasporto che colleghino tale località con centri abitati, ed il perimetro del più vicino centro abitato sia ad oltre 4 chilometri o a distanza equivalente in zone accidentate, l’ENEL, ove non preveda direttamente al trasporto, corrisponde al lavoratore un equo indennizzo a titolo di concorso spese. Tali disposizioni verranno riconosciute anche ai lavoratori assunti successivamente a tale data e che vengono assegnati ad unità operative interessate dalle erogazioni di cui sopra, previa verifica con le OO.SS. regionali sul permanere dei relativi presupposti (comma 4 ex art. 33 C.c.n.l. 21.2.89).

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Art. 45 Mense

Per le mense e le convenzioni ad esse riconducibili si fa riferimento alle regolamentazioni esistenti a livello di singole Aziende(34).

(34) Vedi allegato 45a

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 227

Allegato 45a(E) Ex Art. 50 - Mense e spacci aziendali (C.c.n.l. ENEL 21/2/89) 1. L'istituzione di nuove mense o convenzioni sarà concordata tra le Direzioni compartimentali dell'ENEL e le competenti

Segreterie delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici. La quota di addebito a carico del lavoratore sarà proporzionata al puro costo dei generi alimentari somministrati.

2. Per le mense o convenzioni esistenti alla data di stipulazione del presente Contratto la quota a carico del lavoratore in atto a

tale data potrà essere adeguata con le gradualità necessarie, secondo accordi definiti a livello compartimentale e nella linea di tendenza della perequazione.

3. L'istituzione di nuovi spacci, qualora dovesse rendersi necessaria per obiettive esigenze dettate dalla funzionalità del

servizio o da particolari situazioni ambientali, sarà concordata tra le Direzioni compartimentali dell'ENEL e le competenti Segreterie delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici.

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Art. 46

Premio di risultato Premessa 1. In attuazione del Protocollo 23 luglio 1993 e del Patto per lo sviluppo e

l'occupazione del 22 dicembre 1998, nonché della disciplina degli "Assetti contrattuali" di cui al presente CCNL, la contrattazione aziendale con contenuti economici è prevista per la istituzione di un Premio di risultato volto ad incentivare la produttività del lavoro.

2. L'istituto e' volto a favorire aumenti quantitativi e miglioramenti qualitativi del

servizio nonché incrementi di redditività e di competitività dell'Azienda, attraverso il coinvolgimento dei lavoratori nella realizzazione di programmi e progetti di produttività e qualità per il raggiungimento di specifici obiettivi aziendali. Il premio, che sarà disciplinato in sede di contrattazione quadriennale di secondo livello prevista dall'art. 3 del CCNL sulla base di criteri e principi definiti dal presente articolo, è commisurato e correlato ai risultati conseguiti nella realizzazione di tali progetti nonché all'andamento generale dell'Azienda e si caratterizza, per ciò stesso, come elemento variabile della retribuzione

3. Allo scopo della acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione

degli obiettivi della contrattazione di secondo livello, le Parti valuteranno preventivamente, in appositi incontri, i requisiti essenziali di redditività e di efficienza, tenendo presenti i provvedimenti emanati dagli Organismi competenti, con particolare riguardo, tra l'altro, agli obiettivi di recupero di produttività ed agli standard di qualità.

Criteri per la determinazione del premio 4. L'importo erogabile a titolo di premio di risultato verrà fissato dalle Parti

nell'ambito della contrattazione quadriennale di secondo livello sulla base degli obiettivi di efficacia ed efficienza derivanti dalla realizzazione dei progetti di cui al presente articolo e in relazione agli obiettivi di redditività dell'Azienda, tenuto conto delle determinazioni assunte dagli Organismi di cui al precedente 3° comma anche in materia tariffaria con particolare riferimento al recupero di produttività.

5. Il premio deve essere determinato, oltre che da un incremento della produttività e

qualità, da un miglioramento dell'andamento economico dell'impresa. Pertanto, in sede di elaborazione della struttura del Premio di risultato, dovranno essere individuati e definiti precisi meccanismi di reciproca influenza tra i parametri di redditività e produttività/ qualità.

6. Il premio di risultato si articola nelle seguenti due voci:

a) Redditività aziendale b) Incentivazione della produttività/qualità e sarà correlato, ai fini della sua erogazione, ai risultati conseguiti relativamente alle due voci sopra indicate con ripartizione percentuale tra le stesse.

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Redditività aziendale 7. La Redditività aziendale è correlata all’andamento generale dell’Azienda. Essa è

riferita ad obiettivi espressi dalle variazioni positive di voci di bilancio aziendale connesse con l’andamento generale dell’Azienda (ad esempio Margine Operativo Lordo o altro indice).

8. Le variazioni sono quelle registrate nell’anno cui si riferisce il premio rispetto ad un

periodo precedente . Incentivazione della produttività/qualità 9. L’incentivazione della produttività/qualità si attua attraverso la individuazione ed il

conseguimento di specifici obiettivi che possono riguardare Azienda, area, reparti, unità, gruppi ecc., e riferirsi, oltre agli aumenti di efficienza tecnica ed economica, anche ad incrementi di qualità del servizio, tenuto conto degli standard stabiliti dagli Organismi competenti.

10. Gli obiettivi devono essere misurabili, correlati all'attività lavorativa dei dipendenti

ed idonei a realizzare reali incrementi di efficienza e di efficacia. Rispetto agli obiettivi posti, dovranno essere stabiliti gli indicatori, gli specifici valori ai quali correlare le percentuali di premio da erogare e la relativa metodologia applicativa, ivi compresa la soglia minima di risultato, al di sotto della quale non si da' luogo ad alcuna erogazione.

11. Gli obiettivi potranno essere riesaminati annualmente e adeguati alle esigenze

aziendali. 12. Gli obiettivi cui e' legata la corresponsione del premio saranno portati a conoscenza

dei lavoratori. Erogazione del premio 13. Il premio di risultato viene corrisposto annualmente, è variabile in funzione del

raggiungimento dell'insieme degli obiettivi condivisi e può essere differenziato per Azienda, area, reparto, unità, gruppo, ecc. L'entità del premio e la conseguente erogazione sono determinabili solo a consuntivo, dopo che siano stati verificati i risultati concretamente realizzati in termini di redditività, produttività e qualità.

14. Successivamente all’approvazione del bilancio aziendale, in apposito incontro,

verrà data informazione da parte dell’Azienda alle OO.SS. sul livello dei risultati raggiunti nel corso dell’anno considerato e sull’ammontare del premio che sarà erogato.

15. Il premio di risultato, verrà corrisposto sotto forma di somma "una tantum", non

avrà' riflessi diretti o indiretti su alcun istituto legale e contrattuale e non sarà utilmente computato ai fini del trattamento di fine rapporto.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 230

16. Le Parti stipulanti il presente CCNL si danno atto che il Premio di risultato ha

carattere di variabilità e caratteristiche tali da consentire l’applicazione della normativa di legge sulla decontribuzione emanata in attuazione del Protocollo del 23 luglio1993 (vedi Appendice 3).

17. Al fine di collegare il premio di risultato con l’impegno lavorativo del personale,

l’ammontare dei relativi importi individuali eventualmente spettanti ai singoli lavoratori sarà decurtato come segue: - dell’1%

a) per ogni rimprovero scritto successivo al primo; b) per ogni multa successiva alla prima;

- del 2% per ogni giorno di sospensione, quando tale provvedimento non superi i cinque giorni;

- del 4% per ogni giorno di sospensione superiore a cinque giornate, a far tempo dal primo giorno del provvedimento disciplinare.

Dette riduzioni sono cumulabili. 18. Sono esclusi dall’erogazione delle misure economiche previste dal presente articolo

quei lavoratori che siano incorsi in una delle seguenti sanzioni previste dall’art. 25 (provvedimenti disciplinari) del CCNL e cioè: a) trasferimento per punizione; b) licenziamento con indennità sostitutiva del preavviso e con trattamento di fine

rapporto; c) licenziamento senza preavviso e con trattamento di fine rapporto.

19. In caso di passaggio di categoria nel corso dell’anno di riferimento, gli importi da

corrispondere saranno pro quota riferiti all’effettiva categoria di appartenenza. In caso di passaggio di categoria in corso mese, si considera l’importo afferente alla categoria superiore se la permanenza nella nuova categoria è pari o superiore a 15 giorni.

20. Il premio, che va erogato con le competenze del mese di luglio di ogni anno, assorbe

ogni e qualsiasi corresponsione esistente allo stesso o ad analogo titolo in sede aziendale e dovrà essere collegato alla presenza in servizio nonché all’inquadramento dell’interessato.

21. Le Parti condividono l’importanza sostanziale del fattore riservatezza per una

corretta definizione e gestione, nel tempo, del Premio di risultato. Le Organizzazioni sindacali, ad ogni livello contrattuale, si impegnano pertanto a mantenere l’assoluta riservatezza – ai sensi del presente CCNL, delle norme civili e penali ed in particolare delle normative CONSOB per le Società quotate in borsa – sulle informazioni e sui dati gestionali, tecnici e produttivi comunicati dalle Aziende durante le fasi di negoziazione e successive verifiche.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 231

Art. 47

Preavviso - Trattamento sostitutivo 1. Per i casi in cui si proceda alla risoluzione del rapporto ad iniziativa dell’Azienda

mediante preavviso o erogazione della corrispondente indennità sostitutiva, i termini del preavviso stesso sono i seguenti: - mesi 1 per i lavoratori con anzianità fino a 2 anni compiuti; - mesi 3 per i lavoratori con anzianità da 2 a 10 anni compiuti; - mesi 4 per i lavoratori con anzianità oltre i 10 anni compiuti.

2. I predetti termini sono ridotti alla metà nel caso in cui il rapporto di lavoro sia

risolto dal lavoratore. 3. I termini della disdetta decorrono dalla metà o dalla fine di ciascun mese. 4. La parte che risolve il rapporto di lavoro senza l'osservanza dei predetti termini di

preavviso deve corrispondere all'altra una indennità pari all'importo della retribuzione per il periodo di mancato preavviso.

5. L’azienda ha il diritto di ritenere su quanto sia da essa dovuto al lavoratore un

importo corrispondente alla retribuzione per il periodo di preavviso da questi eventualmente non dato.

6. E' in facoltà della parte che riceve la disdetta di troncare il rapporto di lavoro, sia

all'inizio che nel corso del preavviso, senza che da ciò derivi alcun obbligo di indennizzo per il periodo di preavviso non compiuto.

7. Durante la decorrenza del periodo di preavviso, le Aziende concederanno al

lavoratore permessi per la ricerca di una nuova occupazione. La durata e l’orario di tali permessi sono stabiliti in rapporto alle esigenze di servizio.

8. Tanto il licenziamento quanto le dimissioni devono essere comunicate per iscritto. NORMA TRANSITORIA Mensilità aggiuntive – Per il personale in servizio alla data di stipulazione del presente contratto, si applicano - al verificarsi dei presupposti previsti dalla precedente normativa - le disposizioni concernenti l’istituto delle mensilità aggiuntive al trattamento di fine rapporto (e gli elementi retributivi da prendere a riferimento), fermo restando che i relativi importi verranno calcolati nella misura spettante nel mese di sottoscrizione del presente contratto(35).

(35) Vedi allegati 47a, 47b, 47c.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 232

Allegato 47a (E)

Ex Art. 43 – Preavviso – Trattamento sostitutivo (C.c.n.l. ENEL 21/2/89) 9. In luogo e sostituzione della particolare prassi, che veniva seguita da talune imprese confluite nell'ENEL, circa l'erogazione

dell'indennità sostitutiva del preavviso, nonché della speciale indennità prevista dalla delibera n. 344 adottata il 28 ottobre 1963 dal Consiglio di Amministrazione dell'Ente, viene corrisposta una somma pari a 4 mensilità di retribuzione, in favore:

1) dei dipendenti il cui rapporto di lavoro si risolva a norma del punto 1° dell'art. 42 relativo alla "Risoluzione del rapporto di lavoro";

2) del personale il cui rapporto di lavoro venga a risolversi dopo il compimento di 40 anni (37 anni se donna) di anzianità contributiva presso il Fondo di previdenza elettrici o presso la Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali o presso l'INPS;

3) dei lavoratori che si dimettano dal servizio dopo il compimento del sessantesimo anno di età (cinquantacinquesimo se donna), indipendentemente dall'anzianità di servizio maturata;

4) dei lavoratori che si dimettano dal servizio in età inferiore a 60 anni (55 se donna) con anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, ma inferiore a 40 (37 anni se donna), presso il Fondo di previdenza elettrici, o presso la Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali, o presso l'INPS, o presso il Fondo Pensioni F.S.

10. Lo stesso trattamento è riconosciuto alle lavoratrici con almeno 5 anni di anzianità di servizio il cui rapporto di lavoro si risolva per dimissioni che vengano rassegnate a causa di matrimonio entro 6 mesi dalla celebrazione dello stesso, nonché, indipendentemente dall'anzianità di servizio, alle lavoratrici che si dimettano per maternità entro il periodo per cui è legislativamente prevista la conservazione del posto.

11. La somma pari a quattro mensilità di retribuzione è aumentata dell'importo corrispondente ad un'ulteriore mensilità a favore dei lavoratori di cui al precedente punto 1), che lascino il servizio in età pari a 60 anni, nonchè dei lavoratori di cui al precedente punto 2), che lascino il servizio in età inferiore a 60 anni (55 se donne).

12. Ai superstiti dei lavoratore (come individuati nell'art. 2122 c.c.) con un'anzianità di servizio effettiva inferiore ai 10 anni, che sia deceduto per causa di servizio - quale definita dalle vigenti disposizioni legislative che disciplinano il trattamento pensionistico degli iscritti al Fondo di previdenza elettrici, alla C.P.D.E.L., al Fondo Pensioni F.S. - verrà corrisposto un numero di mensilità aggiuntive pari alla differenza tra dieci e gli anni interi di servizio prestati (considerando anno intero le frazioni pari o superiori a 6 mesi).

13. Nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro per i motivi indicati ai punti 2°(I) e 4°(II) dell'art. 42 (C.c.n.l. 21/2/89) relativo alla "Risoluzione del rapporto di lavoro" nonché per invalidità non determinata da malattia professionale o da infortunio sul lavoro viene corrisposta una integrazione dell'indennità sostitutiva del preavviso sino a raggiungere 5 mensilità di retribuzione.

14. In relazione a quanto previsto dal 9° comma del presente articolo e dal punto 1° (così come modificato dalla’ccordo 7/10/93) dell'art. 42 concernente la "Risoluzione del rapporto di lavoro" cessa la validità dell'istituto del preavviso per i casi di risoluzione del rapporto previsti dal richiamato punto 1° del citato art. 42.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) Dimissioni della lavoratrice in età pari a 55 anni. – In relazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 498 del 27 aprile

1988 – con la quale è stato sancito il principio che l’età lavorativa deve essere uguale per l’uomo e per la donna, fermo restando il diritto di quest’ultima a conseguire la pensione di vecchiaia al raggiungimento del più basso limite di età – la somma pari a quattro mensilità di retribuzione di cui al 9° comma del presente articolo è aumentata di un’ulteriore mensilità a favore della lavoratrice che, avendo maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni presso il Fondo di previdenza elettrici, si dimetta dal servizio in età pari a 55 anni.

2) Calcolo delle mensilità aggiuntive - La retribuzione utile ai fini del calcolo delle mensilità aggiuntive da corrispondersi al lavoratore, ai sensi del presente articolo, è costituita dagli elementi indicati nell'art. 44 del C.c.l. 1° agosto 1979.(III)

(I) Risoluzione del rapporto di lavoro pe invalidità, determinata da malattia professionale od infortunio sul lavoro, che dia diritto a

pensione da parte del Fondo o della C.P.D.E.L. o del Fondo Pensioni F.S. (II) Risoluzione del rapporto di lavoro per decesso del lavoratore. (III) La retribuzione utile ai fini del calcolo dell’indennità di licenziamento è costituita dai seguenti elementi: minimo di stipendio o

paga; supplementi dei minimi; aumenti per anzianità; livelli salariali di categoria; assegni di merito; un dodicesimo della 13a mensilità e della 14a mensilità, determinato al netto dell’importo mensile dell’indennità di contingenza; quattordici dodicesimi della quota mensile del premio di produzione; supplemento dei minimi o aumento biennale in corso di maturazione, da liquidare in ragione di tanti ventiquattresimi per quanti sono i mesi interi di anzianità già maturai nel biennio stesso; assegni “ad personam” di cui alla quarta dichiarazione a verbale annessa all’articolo 3 (C.c.n.l. 21/2/89); indennità pari alla maggiorazione del 30% della retribuzione oraria per le ore di lavoro notturno prestato da quei lavoratori non turnisti che svolgono il loro

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 233

Allegato 47b (F)

Ex Art. 48 – Preavviso – Trattamento sostitutivo (C.c.n.l. 9/7/96) 9. indennità prevista dai precedenti Contratti, si continuerà a corrispondere, per la speciale natura

e funzione dalle stesse rivestita, una somma pari a 4 mensilità di retribuzione, da aggiungersi al trattamento di fine rapporto, in favore:

a) dei dipendenti il cui rapporto di lavoro si risolva a norma della lettera a) dell'art. 46 del presente CCNL;

b) del personale il cui rapporto di lavoro venga a risolversi al compimento di 40 anni di anzianità contributiva utile ai fini pensionistici;

c) dei lavoratori che si dimettano dal servizio dopo il compimento del sessantesimo anno di età (cinquantottesimo se donna), indipendentemente dall'anzianità di servizio maturata.

10. Lo stesso trattamento è riconosciuto alle lavoratrici con almeno 5 anni di anzianità di servizio il cui rapporto di lavoro si risolva per dimissioni che vengano rassegnate a causa di matrimonio entro 6 mesi dalla celebrazione dello stesso, nonché, indipendentemente dall'anzianità di servizio, alle lavoratrici che si dimettano per maternità entro il periodo per cui è legislativamente prevista la conservazione del posto.

11. Nelle Aziende ove sussistano prassi che, oltre alle sopracitate mensilità aggiuntive, prevedono erogazioni ai dipendenti in servizio connesse al compimento di anzianità aziendali prefissate, le stesse saranno ricondotte, previa contrattazione in sede locale, al rispetto della normativa prevista nel presente articolo, sulla base di quanto previsto dal Contratto tenuto conto che le Parti con la stipula del CCNL non hanno inteso modificare le condizioni di miglior favore acquisite dal lavoratore.

12. La somma pari a quattro mensilità di retribuzione è aumentata dell'importo corrispondente ad un ulteriore mensilità a favore dei lavoratori di cui alla lettera a) e b) dell'articolo 46 del presente CCNL, che lascino il servizio in età pari o inferiore a 60 anni.

13. Nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro per i motivi indicati alle lettere b)(IV) e d)(V) del 1° comma dell'art. 46 (C.c.n.l. 9/7/96) del presente CCNL relativo alla "risoluzione del rapporto di lavoro", nonché per invalidità non determinata da malattia professionale o da infortunio sul lavoro, viene corrisposta un'integrazione dell'indennità sostitutiva del preavviso sino a raggiungere 5 mensilità di retribuzione.

normale lavoro in talune ore di notte; indennità alta montagna; indennità disagiata residenza; indennità zona malarica; indennità macchine dei centri elaborazione dati e per il trattamento dei dati (nella misura “ad personam” prevista dall’accordo sindacale); indennità di reperibilità giornaliere, qualora corrisposte con continuità in relazione a schemi di turno prefissati e contenuti nella comunicazione scritta di cui al primo comma del citato art. 4 (C.c.n.l. 21/2/89), in misura pari all’importo medio mensile percepito a tale titolo nelle ultime sei mensilità di retribuzione; controvalore dell’alloggio gratuito concesso in sostituzione dell’indennità di reperibilità ed in misura pari alla somma dell’indennità mensile e di quelle giornaliere compensative della reperibilità richiesta nel sesto giorno della settimana (quest’ultime in misura pari all’importo medio mensile percepito a tale titolo nelle ultime sei mensilità di retribuzione); indennità a rischio. Qualora il lavoratore, per mutamento di mansioni intervenuto nel corso dell’ultimo anno di durata del rapporto, abbia perduto il diritto ad una delle indennità o compensi previsti dal terzo comma del presente articolo, dopo averne beneficiato per almeno i tre anni precedenti, avrà titolo al computo dell’indennità o compenso stesso – nel suo valore medio mensile didetto triennio – agli effetti del calcolo dell’indenità di licenziamento.

(IV) Risoluzione del rapporto di lavoro per invalidità, determinata da malattia professionale od infortunio sul lavoro, che dia diritto a pensione.

(V) Risoluzione del rapporto di lavoro per decesso del lavoratore.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 234

14. In relazione a quanto previsto dal nono comma del presente articolo e dalla lettera a) del 1°(VI) comma dell'art. 46 (C.c.n.l. 9/7/96) del presente CCNL concernente la "risoluzione del rapporto di lavoro", cessa la validità dell'istituto del preavviso per i casi di risoluzione del rapporto previsti dalla richiamata lettera a) del citato 1° comma dell' art. 46.

DICHIARAZIONI A VERBALE 1) OMISSIS 2) Calcolo delle mensilità aggiuntive - La retribuzione utile ai fini del calcolo delle mensilità

aggiuntive da corrispondersi ai lavoratori ai sensi del presente articolo è determinata con riferimento a quanto disposto dall'art. 2121 del Codice civile come modificato dalla legge 29/5/1982, n. 297.

Allegato n. 47c (A) Ex Art. 50 – Preavviso di licenziamento e di dimissioni (C.c.n.l. Assoelettrica 12/6/96) Dichiarazione a Verbale/Casi Particolari In luogo ed in sostituzione della particolare prassi, che veniva seguita da alcune Società, circa l'erogazione dell'indennità sostitutiva del preavviso, viene corrisposta una somma, in aggiunta al trattamento di fine rapporto spettante, pari a 4 mensilità di retribuzione in favore: 1) dei dipendenti il cui rapporto di lavoro si risolva a norma del punto 4) dell'art. 49 relativo alla «Risoluzione del rapporto»

e che possano vantare una anzianità contributiva di almeno 35 anni;

2) del personale il cui rapporto di lavoro venga a risolversi dopo il compimento di 40 anni (37 anni se donna) di anzianità contributiva presso il Fondo autonomo di previdenza o presso l’INPS;

3) dei lavoratori che si dimettano dal servizio dopo il compimento del sessantesimo anno di età (cinquantacinquesimo se donne) indipendentemente dall'anzianità di servizio maturata;

4) dei lavoratori in servizio alla data del 1° maggio 1973 che si dimettano dal servizio in età inferiore a 60 anni (55 se donne) con anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, ma inferiore a 40 (37 se donna) presso il Fondo autonomo di previdenza o presso la Opdel o presso l’INPS o presso il Fondo Pensioni FS.

Lo stesso trattamento è riconosciuto alle lavoratrici con almeno 5 anni di anzianità di servizio il cui rapporto di lavoro si risolva per dimissioni che vengano rassegnate a causa di matrimonio entro 6 mesi dalla celebrazione dello stesso, nonché indipendentemente dall'anzianità di servizio, alle lavoratrici che si dimettano per maternità entro il periodo per cui è legislativamente prevista la conservazione del posto.

La somma pari a 4 mensilità di retribuzione è aumentata dell'importo corrispondente ad un'ulteriore mensilità a favore dei lavoratori di cui ai precedenti punti 1) e 2).

Nei casi risoluzione del rapporto di lavoro per i motivi indicati ai punti 2 (invalidità) e 3 (decesso) dell'art. 49 (C.c.n.l. 12/6/96) relativo alla «Risoluzione del rapporto» nonché per invalidità non determinata da malattia professionale o da infortunio sul lavoro viene corrisposta un'integrazione dell'indennità sostitutiva del preavviso sino a raggiungere 5 mensilità di retribuzione.

In relazione a quanto previsto dalla presente «Dichiarazione a verbale/Casi particolari» e dal punto 4) dell'art. 49 concernente la «Risoluzione del rapporto di lavoro» cessa la validità dell'istituto del preavviso per i casi di risoluzione del rapporto previsti dal punto 4) del citato art. 49 (C.c.n.l. 12/6/96).

(VI) Risoluzione del rapporto di lavoro per limiti di età.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 235

Art. 48

Trattamento di fine rapporto 1. All’atto della risoluzione del rapporto di lavoro spetta un trattamento di fine

rapporto (T.F.R.) per la cui disciplina si fa riferimento a quanto previsto dalla legge 29 maggio 1982, n.297.

2. In applicazione dell’art. 1 della sopracitata legge, la retribuzione da prendere come

base per la determinazione del TFR è quella composta esclusivamente dai seguenti elementi: - minimo contrattuale; - ex indennità di contingenza; - aumenti periodici di anzianità; - ex premio di produzione; - tredicesima e quattordicesima mensilità; - importi ad personam riferiti agli ex istituti contrattuali dei supplementi dei

minimi, aumenti biennali/scatti di anzianità e dei livelli salariali di categoria; - superminimi individuali/aumenti di merito; - elemento distinto della retribuzione (E.D.R.) di cui al Protocollo Governo Parti

sociali del 31 luglio 1992 - differenze sui minimi in caso di mutamento mansioni; - indennità di reperibilità; - controvalore alloggio in caso di concessione dello stesso a fini di reperibilità;

3. Sono fatte salve eventuali condizioni di miglior favore in atto per il personale in

forza alle Aziende alla data di stipulazione del presente ccnl(36). 4. Relativamente alle anticipazioni TFR previste dalla legge, sono fatte salve

condizioni aziendali di miglior favore(37).

(36) Vedi allegati 48a, 48b (37) Per le aziende ENEL o ex ENEL - vedi Appendice 7 – Per le Aziende aderenti a Federelettrica vedi

Appendice 9. Per le aziende aderenti ad Assoelettrica, valgono le disposizioni della legge 29.5.82 n° 297.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 236

Allegato 48a (E) Ex Art. 44 – Trattamento di fine rapporto – Previdenza (C.c.n.l. ENEL 21.2.89 e successive modifiche) 3. La retribuzione annua(I) utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto è costituita dalle corresponsioni contrattuali qui

di seguito tassativamente indicate: - Minimo di stipendio o paga (art. 17 C.c.l., 35° comma) - Supplementi dei minimi (art. 17 C.c.l., 38° comma) - Aumenti di anzianità (art. 26 C.c.]., 1 ° comma) - Aumenti biennali di anzianità convenzionale (art. 19 C.c.L, Normativa transitoria) - Livelli salariali di categoria (art. 17 C.c.l., 43° e 45° comma) - Livelli salariali di categoria - mansioni statiche (art. 17 C.c.l., 44° comma) - Livelli salariali di categoria "ad personam": 4° livello (art. 17 C.c.l., prima Norma Transitoria); mansioni statiche (art. 17

C.c.l., seconda Norma Transitoria); passaggio categoria quadri (art. 18 C.c.l., prima Dichiarazione a Verbale) - Livelli di professionalità "ad personam" - Livelli di funzione (art. 18 C.c.l., 9° comma) - Assegni a titolo di emolumento individuale per i quadri (art. 18 C.c1, 12° comma) - Assegni di merito (art. 17 C.c.l., 49° comma) - Assegni "ad personam" che seguono le sorti dell'assegno di merito (art. 17 C.c.l., seconda Dichiarazione a Verbale) - Assegno "ad personam" spettante agli uscieri e fattorini in servizio alla data del 30 aprile 1970 (art. 3 C.c.l., quarta

Dichiarazione a Verbale) - Assegno "ad personam" per riduzione orario di lavoro (art. 3 C.c.l., quarta Dichiarazione a Verbale) - Assegno "ad personam" spettante agli impiegati che percepivano l'indennità 42/46 ore settimanali al 31 dicembre

1962 (art. 22 C.c.l., 8° comma) - Indennità di contingenza (art. 17 C.c.l., 36° comma) - Tredicesima mensilità (art. 27 C.c.l.) - Quattordicesima mensilità (art. 27 C.c.l.) - Assegno "ad personam" ex premio di produzione (art. 28 C.c.l., Norma Transitoria) - Elemento distinto della retribuzione - E.D.R. (art. 28 C.c.l., Norma Transitoria) - Indennità ore di viaggio (art. 3 C.c.l., 5° comma e art. 4 C.c.l., 12° comma) - Indennità per lavoro ordinario effettuato nella giornata di sabato, in caso di riposo fruito nel lunedì successivo (art. 3

C.c.l. Capitolo aggiuntivo, 11° comma) - Indennità per lavoro ordinario effettuato nella giornata di sabato, in caso di riposo fruito in giornata diversa dal lunedì

successivo (art. 3 C.c.l. Capitolo aggiuntivo, 11° comma) - Indennità per lavoro ordinario effettuato in orario diverso da quello normale (10° comma del Capitolo aggiuntivo all'art.

3 C.c.l.) - Indennità reperibilità mensile, giornaliere e speciale guardiadighe (art. 4 C.c.l.) - Festività e Santo Patrono coincidenti con riposo settimanale (1/26) (art. 5 C.c.l., 10° comma) - Indennità per lavoro notturno non in turno prestato da lavoratori non turnisti che svolgono il loro normale lavoro in

talune ore di notte (art. 6 C.c.l., 7° comma) - Compenso forfettario cambio turno (punto 4., accordo sindacale nazionale 15 novembre 1984) - Indennità ore ordinarie domenicali (punto 6., accordo sindacale nazionale 15 novembre 1984 e art. 5 C.c.l., commi 14°

e 15°) - Trattamento turnisti lettera a), b), c), d) del comma 11 art. 6 bis - Importo a garanzia di cui al comma 20 dell’art. 6 bis - Indennità sospensione attività impianto (5%) (art. 6 C.c.l. 22 aprile 1986, comma 17° - posizioni residuali) - Compenso per il lavoro prestato, in relazione al turno di lavoro, in giorno festivo diverso da quello del riposo

settimanale (art. 6 C.c.l., terza Dichiarazione a Verbale) - Assegni "ad personam" ex indennità turno (accordo sindacale nazionale 15 novembre 1984) - Indennità custodi e guardiani notturni (art. 6 C.c.L, 16° comma) - Assegno "ad personam" ex compenso forfettario per prestazioni straordinarie, di cui alla prima Norma Transitoria

annessa all'art. 6 C.c.l. 29 maggio 1973 - Indennità - di cui all'art. 15 C.c.l., 12° comma - pari a 1-3-5 ore di normale retribuzione - Indennità cantiere (art. 15 C.c.l., 14° comma, punti c.1 e c.2) - Assegno "ad personam" ex premio di produzione, quote mensili da erogare in sede di risoluzione del rapporto di

lavoro (art. 28 C.c.L, Norma Transitoria) - Indennità alta montagna (art. 31 C.c.l., 1 ° comma) - Indennità disagiata residenza (art. 31 C.c.L, 2° comma)

(I) Le corresponsioni pagate in anni successivi a quello cui si riferiscono saranno imputate a quest’ultimo secondo il criterio di

competenza, ad eccezione degli emolumenti “variabili” del mese di dicembre (pagati con le retribuzioni di gennaio) che saranno computati nella quota del trattamento di fine rapporto dell’anno di corresponsione.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 237

- Indennità, mensile e/o giornaliera, guida auto-motomezzi dell'Ente (art. 31 C.c.l., 5° comma) - Indennità rischio cassieri e simili (art. 31 C.c.l., 6° comma) - Indennità rischio in caso di "frequente" maneggio o responsabilità di denaro (art. 31 C.c.l., 7° comma) - Indennità per il possesso del certificato di abilitazione di 1° e 2° grado alla conduzione di generatori di vapore (art. 31

C.c.l., 8° e 9° comma) - Assegno "ad personam" ex indennità macchine (commi 10° ÷ 15° art. 31 C.c.l. 22 aprile 1986) - Indennità macchine per i centri di teleinformatica e macchine ausiliarie (art. 31 C.c.L, 26° e 27° comma) - Indennità zona malarica (art. 31 C.c.l., 16° comma) - Indennità per lavori in galleria od in caverna (art. 31 C.c.l., 18° e 19° comma) Indennità lavori gravosi (art. 31 C.c.l.,

20° comma) - Indennità lavori sotto tensione (art. 31 C.c.l. 34° comma) - Indennità centrali nucleotermoelettriche 12% e 20% (art. 31 C.c.l., 24° comma) - 16% e 8% (accordo sindacale

nazionale 31 maggio 1984) - Indennità lavoratori addetti ad attività tecniche nelle centrali nucleotermoelettriche, in possesso di attestati di cui al

punto 4) dell'accordo sindacale nazionale 31 maggio 1984 (6% - 4% ) - Indennità centrali nucleogeotermoelettriche di nuova costruzione (art. 31 C.c.l., 11° comma) - Indennità capo formazione (art. 31 C.c.l., 13° 14° e 15° comma ) - Compenso evacuazione scorie incandescenti nelle centrali termiche (art. 31 C.c.l., quinta Dichiarazione a Verbale) - Importo conservato "ad personam" a seguito di avvicendamento (art. 40 C.c.l., 8° e 9° comma) - Indennità per l'uso, nelle centrali nucleotermoelettriche, di indumenti protettivi (art. 40 C.c.l., 10° comma) - Controvalore dell'alloggio gratuito concesso in sostituzione dell'indennità di reperibilità in misura pari all'importo

dell'indennità mensile stessa - Indennità per servizio prestato all'estero (accordo sindacale nazionale 12 gennaio 1989) - Indennità servizio Creys-Malville (accordo sindacale nazionale 28 aprile 1988) - Assegno "ad personam", 7° comma punto C), accordo sindacale nazionale 29 luglio 1985.

4. Vanno altresì incluse nella retribuzione annua utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto le corresponsioni a carattere non occasionale dovute in forza di specifiche disposizioni di legge (ad esempio: indennità caropane; indennità di mansione spettante ai centralinisti telefonici ciechi).

5. Nella retribuzione da prendere a base per il computo del trattamento di fine rapporto vanno ricomprese anche le corresponsioni a carattere locale fatte salve dal 2°(II) comma dell'art. 46 del C.c.l. 21.2.89 e già considerate utili ai fini della indennità di anzianità.

6. Le seguenti corresponsioni vanno incluse nella retribuzione annua utile ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto nella misura dei 10%: - Indennità per lavoro programmato non effettuato od effettuato in misura inferiore a 3 ore nel 6° o 7° giorno settimanale

od in giorno festivo infrasettimanale (art. 3 C.c.l., 8° e 9° comma) - Indennità per prestazione lavorativa di durata inferiore a 3 ore (art. 4 C.c.l., 12° comma) - Maggiorazione 60% o 75% ai lavoratori che, nel normale giorno di riposo settimanale, lavorano 4 o più ore con

correlativo riposo compensativo (art. 5 C.c.l., 4° e 5° comma e seconda Dichiarazione a Verbale) - Maggiorazioni 50%, 60%, 75% per supero plafond (art. 6 C.c.l., 3° comma) - Compenso lavoro straordinario (art. 6 C.c.l.) - Compenso per il lavoro prestato eccezionalmente in giorno festivo diverso da quello del riposo settimanale (art. 6

C.c.l., terza Dichiarazione a Verbale) - Indennità forfettaria per condizioni di lavoro particolari estero (accordo sindacale nazionale 12 gennaio 1989).

Allegato 48b (F) Ex Art. 49 – Trattamento di fine rapporto – Previdenza (C.c.n.l. Federlettrica 9.7.96) 2. In applicazione dell'art. 1, comma 2° della legge 29.5.82 n° 297, le Parti, con la seguente

elencazione di voci retributive, definiscono la base di calcolo utile ai fini della determinazione del TFR: 1. Minimi tabellari (art. 34 CCNL par. "Stipendio-definizione").

(II) Nei confronti dei lavoratori in servizio alla data del 21.2.89, già regolati dal contratto ENEL 4.2.46 o da contratti che in via di

rinnovo si sono succeduti, i quali beneficiano di pattuizioni regolarmente concordate dopo la predetta data del 4.2.46 restano salve le pattuzioni stesse e la condizioni che ne derivano sempreché non risultino superate dal contratto 21.2.89

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 238

2. Supplementi dei minimi (art. 34 CCNL par. "Supplementi dei minimi"). 3. Aumenti di anzianità (art. 36 CCNL 1 ° comma). 4. Aumenti biennali di anzianità convenzionale (art. 18 CCNL 11/5/1976 par. "Aumenti biennali di

anzianità convenzionale"). 5. Assegno "ad personam" ex liv. sal. cat. (art. 34 CCNL) 6. Assegno “ad personam” ex livelli di funzione (art. 34 comma 1). 7. Ex Elemento retributivo integrativo (art. 34 comma 1) 8. Assegni di merito (art. 34 CCNL par. "Stipendio-definizione"). 9. Assegni "ad personam" che seguono le sorti degli assegni di merito (art. 34 CCNL, 1° Dich. a

Verb.). 10. Compenso "ad personam" di cui alla 2° Dich. a Verb. art. 21. 11. Assegni "ad personam" corrisposti ai lavoratori di cui alla lettera a) dell'art. 4 CCNL 1/8/79

per la riduzione dell'orario di lavoro a 42 ore settimanali, secondo quanto disposto dalla 5° Dichiarazione a Verb. art. 4 CCNL 29/5/ 1973 e dalla 7° Dich. a Verb. dell'art. 3 CCNL 21 /4/ 1970.

12. Indennità impiegati con prestazione normale di 46 ore settimanali (art. 38 norma transitoria). 13. Indennità di contingenza (a partire dal 1/8/1982) + recuperi L. 418. 075. 14. 13° e 14° mensilità (art. 39 CCNL). 15. Assegno ad personam di cui all'art. 37, comma 24. 16. Assegno (lire 3.000) corrisposto ai lavoratori con anzianità inferiore ai 6 anni ex accordo

11/7/1978. 17. Indennità di reperibilità mensile, intera o proporzionata compensativa dei casi di reperibilità

di cui ai punti a) e b) del 2° comma e di cui al 3° comma dell'art. 22 CCNL. 18. Indennità di reperibilità giornaliera di cui al punto c), 2° comma dell'art. 22 CCNL, qualora sia

corrisposta in via continuativa in relazione a schemi di turno prefissati e previa comunicazione scritta ai sensi del 1° comma del predetto art. 22 del Contratto.

19. Maggiorazioni dello stipendio orario per le ore notturne prestate in turno (art. 23, 13° comma).

20. Maggiorazioni dello stipendio orario per il lavoro notturno prestato da lavoratori non turnisti che svolgono il loro normale lavoro in talune ore di notte (art. 23 par. comma 13).

21. Indennità turno in percentuale sul minimo tabellare integrato (art. 23, par. "Trattamento turnisti", 16° comma).

22. Compenso forfettario per prolungamento di orario in occasione del cambio turno (art. 23 CCNL par. "compenso ai capi turno …").

23. Indennità ore ordinarie domenicali per i turnisti (art. 23 CCNL par. "Prestazioni lavorative ordinarie... ").

24. Assegno "ad personam" ex indennità turno (art. 23 CCNL par. "trattamento a seguito cambio mansioni" e par. "Avvicendamento turnisti").

25. Assegno "ad personam" relativo ai compensi per lavoro straordinario forfettizzato (art. 23 CCNL 1/12/1991, par. "lavoro straordinario feriale, festivo e notturno", 15° comma).

26. Indennità alta montagna (art. 38 lettera A, 1° comma) 27. Indennità disagiata residenza (art. 38 lettera A, 2° comma). 28. Indennità guida auto - motomezzi di proprietà dell'Azienda (art. 38 lett. B, 5° comma) 29. Indennità rischio cassieri (art. 38 lettera D, 8° comma). 30. Indennità rischio esattori (art. 38 lettera D, 9° comma). 31. Indennità rischio in caso di frequente maneggio o responsabilità di denaro (art. 38 lettera D,

10° comma). 32. Indennità macchine fatturatrici, elettrocontabili scriventi e dei centri elaborazione dati (art.

38 lettera E, 11° comma). 33. Indennità macchine fatturatrici, elettrocontabili scriventi e dei centri elaborazione dati in

caso di frequente uso delle stesse (art. 38 lettera E, 12° comma). 34. Compenso per gli addetti all'evacuazione scorie incandescenti nelle centrali termiche (art.

38, 3° Dich. a Verb). 35. Indennità capo formazione (art. 38 lettera H). 36. Indennità cantiere (art. 14).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 239

37. Differenza sui minimi per mutamento di mansioni (art. 13). 38. Controvalore alloggio in conto reperibilità. 39. Maggiori importi indennità di reperibilità (art. 22 Norma transitoria). 40. Indennità ore di viaggio (art. 21 comma 9° e art. 22, 12° comma lettera a). 41. Indennità - di cui all'art. 21 commi 11 e 12 - per lavoro programmato non effettuato o

effettuato in misura inferiore a tre ore nel 6° e 7° giorno settimanale o in giorno festivo infrasettimanale.

42. Indennità in caso di coincidenza del riposo compensativo con giorno festivo infrasettimanale (art. 24 comma 6°).

43. Indennità mancato preavviso per spostamento riposo compensativo (art. 24 6° comma). 44. Maggiorazioni previste al 4° e 5° comma dell'art. 24 e annessa Dichiarazione a Verbale a

favore dei lavoratori che nel normale giorno di riposo settimanale lavorano 4 o più ore con relativo riposo compensativo.

45. Indennità per mancata fruizione del riposo domenicale una volta ogni 4 settimane (art. 24 comma 7°).

46. Compenso relativo alla festività di Pasqua e quello spettante ai lavoratori in caso di coincidenza con la domenica delle festività riconosciute a norma di legge o di Contratto (art. 24 comma 10).

47. Compenso giornaliero per ex festività non godute (art. 24 comma 12). 48. Compenso per lavoro compiuto, in relazione al turno di lavoro, in uno dei giorni festivi

infrasettimanali (art. 23 comma 3). 49. Importo relativo alle 7 quote mensili dell'Assegno "ad personam" ex quota base del premio di

produzione di cui all'art. 37 comma 21, limitatamente al personale assunto a partire dal 1° dicembre 1981 che non abbia fruito del computo della quota mensile del premio di produzione all'atto della ricostruzione del fondo di quiescienza al 31/5/1982.

50. Indennità lavori in galleria o in caverna (art. 38 lettera G). 51. Importo pari ai ventiquattresimi dell'aumento biennale da corrispondersi nelle ultime 6

mensilità di retribuzione in caso di risoluzione del rapporto di lavoro con diritto a pensione (art. 36 corvina 5).

52. Compensi per lavoro straordinario feriale, festivo e notturno limitatamente al 10% degli importi effettivamente percepiti a tale titolo dai lavoratori nel corso dell'anno di riferimento.

3. Oltre ai predetti elementi retributivi vanno inseriti nella base di calcolo utile per la determinazione del trattamento di fine rapporto anche tutte le indennità o compensi previsti per legge, qualora, gli stessi siano corrisposti in maniera fissa e continuativa.

4. Eventuali istituti aziendali sono inclusi nel computo del trattamento di fine rapporto solo ove tale computabilità sia già stata considerata dalle Parti ai fini della precedente indennità di fine lavoro. Le previsioni su tali istituti aziendali saranno ricondotte, previa contrattazione in sede locale, al rispetto della normativa del presente articolo sulla base di quanto previsto dal Contratto, tenuto conto che le Parti con la stipula del CCNL non hanno inteso modificare le condizioni di miglior favore acquisite dal lavoratore.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 240

Art. 49

Previdenza complementare 1. Le Parti, confermando la volontà di sviluppare la previdenza complementare nel

settore elettrico, costituiranno una Commissione paritetica al fine di individuare, entro il 31 dicembre 2001, le modalità che, in coerenza con la disciplina legislativa e le compatibilità economico-finanziarie delle imprese, consentano di proporre – tenuto conto di quanto già aziendalmente in atto - soluzioni in grado di assicurare una copertura previdenziale integrativa per tutti i lavoratori cui si applica il presente contratto collettivo nazionale di lavoro.

2. Restano salve le discipline in essere derivanti da contrattazione collettiva

nazionale38.

38 Per la costituzione di FOPEN vedi Accordo Enel/OO.SS. 3.12.98. Per la costituzione di PEGASO vedi

accordo Federlettrica/OO.SS. 27.5.98

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 241

Art. 50

Assistenza sanitaria integrativa 1. Fermo restando il rinvio alla disciplina in materia in essere nelle aziende39 e

derivante da contrattazione collettiva di livello nazionale, le Parti, si attiveranno per individuare, entro il 31.12.2001, anche attraverso iniziative svolte nelle sedi più idonee, soluzioni in grado di assicurare, in materia di assistenza sanitaria integrativa, una copertura per tutti i lavoratori cui si applica il presente contratto collettivo nazionale di lavoro. A tal fine verranno considerate l’evoluzione del quadro legislativo di riferimento, le soluzioni aziendali già in atto e le compatibilità degli oneri di carattere economico e finanziario.

39 Per la costituzione del FISDE vedi accordo Enel/OO.SS. 4.3.99. Per l’assistenza sanitaria integrativa

nelle Aziende aderenti a Federelettrica, vedi allegato 50a.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 242

Allegato 50a (F) ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA nelle aziende aderenti a Federelettrica (allegato n° 24 al C.c.n.l. di Federelettrica 9.7.96) In relazione alle opportunità previste dal D.L.vo n. 517/1993, le Parti concordano di attivare specifici interventi in materia di assistenza sanitaria integrativa. A tal fine, verranno avviati, entro un mese dalla stipula del nuovo Contratto, degli approfondimenti necessari a definire le modalità e gli strumenti in cui dovranno concretizzarsi tali interventi, tenendo anche conto dei Provvedimenti che fossero emanati in attuazione del citato D.L.vo n. 517/93. Nel frattempo, gli interventi per l'assistenza integrativa vengono affidati alla gestione dei CRAEM aziendali e si concretizzano attraverso l'erogazione di appositi sussidi o la stipula di Convenzioni con istituti di assicurazione o direttamente con strutture sanitarie che consentano l'utilizzazione di prestazioni integrative. Per il relativo finanziamento, i CRAEM utilizzeranno una quota specifica delle risorse economiche stabilite dal CCNL per detti circoli nell'ambito delle disponibilità previste dai rinnovi contrattuali (v. specifico accordo riportato in appendice al Contratto) (vedi allegato 51c (F)). Fino a concorrenza dell'importo previsto in materia di assistenza sanitaria integrativa le Aziende, ove non siano stati costituiti i CRAEM, si impegnano al rimborso delle spese sostenute dai lavoratori per l'adesione a forme di assistenza sanitaria integrativa attraverso CRAEM di altre Aziende. In sede di effettuazione degli approfondimenti di cui al precedente 2° comma, verrà esaminata la possibilità di un incremento di risorse economiche da destinare all'istituto in oggetto negli anni successivi alla vigenza economica del presente CCNL.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 243

Art. 51

Attività ricreative, culturali e sportive 2. Fermo restando il rinvio alle discipline in materia in essere nelle aziende e derivanti

da contrattazione collettiva di livello nazionale40, eventuali attività culturali, ricreative, assistenziali, sportive o altre attività connesse o analoghe a favore dei lavoratori, possono essere promosse o gestite in conformità all’art. 11 della legge 20 maggio 1970, n. 300.

40 Vedi allegati 51a, 51b

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 244

Allegato 51a (E) Ex Art. 37 – Attività ricreative, culturali e sportive (C.c.n.l. ENEL 23.4.96) 1. Attività

Le attività ricreative, culturali e sportive promosse nell'ENEL, in conformità dell'art.11 della Legge 20.5.1970, n. 300, sono identificate, in via tassativa, coma segue:

1.1 Attività ricreative 1.1.1 Iniziative ricreative 1.1.2 Sedi sociali 1.1.3 Iniziative turistiche 1.1.4 Dono di fine anno

1.2 Attività culturali

1.2.1 Iniziative culturali 1.2.2 Concorso spese scolastiche e borse di studio

1.3 Attività sportive

1.3.1 Iniziative sportive 1.3.2 Centri sportivi

1.4 Attività giovani

1.4.1 Colonie marine e montane 1.4.2 Campeggi 1.4.3 Soggiorni familiari 1.4.4 Attività specialistiche 1.4.5 Vacanze studio 1.4.6 Centri estivi

1.5 Attività a carattere promozionale

1.5.1 Convenzioni bancarie 1.52 Convenzioni assicurative 1.5.3 Convenzioni per acquisto di beni e servizi Le attività a carattere promozionale sono attività di segreteria, svolte a favore dei soci (cioè in nome e per conto dei soci stessi), che non prevedono alcuna intermediazione (e, quindi, qualsiasi forma dl provvigione), non richiedono distribuzione diretta di beni o servizi e, pertanto, non comportano finanziamenti né in forma diretta né in forma indiretta.

1.6 Prestiti

L'elencazione analitica delle attività di cui al punto 1. è riportata negli accordi sindacali nazionali 25 gennaio e 6 aprile 1995. Mediante ulteriori accordi tra le Parti potranno essere introdotte modifiche ed integrazioni alla predetta elencazione.

2. Organismo di gestione La gestione delle attività istituzionali di cui al punto 1. è affidata all’Associazione Nazionale Ricreativa, Culturale e Sportiva Dipendenti ENEL, denominata “ARCA” (catalogabile fra gli Enti di cui agli artt 36 e seguenti del Codice Civile), all'uopo costituita per concorde iniziativa delle Parti fra tutti i lavoratori in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato disciplinato dal presente Contratto, i quali assumono di diritto la qualifica di socio ordinario una volta superato il periodo di prova. Lo statuto ed il regolamento per le elezioni degli Organi dell'Associazione, concordati fra le Parti, sono allegati al presente Contratto. Eventuali modifiche dello statuto e/o del regolamento elettorale potranno essere concordate tra le Parti anche in vigenza del presente Contratto, per essere poi sottoposte a ratifica del Consiglio Direttivo Nazionale dell'Associazione. Nei limiti dell'ordinamento vigente, l'Associazione - strutturata su due livelli organizzativi (Centrale e Distrettuali) - assume la completa autonomia patrimoniale e gestionale e la diretta responsabilità di ciascun atto posto in essere dai suoi Organi. Entro tali limiti l'Associazione si configura come unico soggetto fiscale.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 245

Le attività istituzionali di cui al punto 1. sono svolte a livello centrale e/o a livello distrettuale secondo le competenze stabilite dagli accordi sindacali nazionali 25 gennaio e 6 aprile 1995 ed in conformità dei criteri e delle modalità individuati negli accordi stessi. A livello distrettuale le attività sono svolte nell'ambito dei programmi, delle attribuzioni economiche e degli orientamenti indicati dagli Organi direttivi nazionali dell'Associazione. Le attività a livello distrettuale non devono porsi In termini concorrenziali rispetto alle iniziative promosse a livello nazionale. I principi che devono presiedere allo svolgimento delle attività, sia a livello centrale che a livello distrettuale, sono i seguenti: - rigoroso rispetto delle normative (civilistiche e fiscali) disciplinanti le singole attività; - salvaguardia del livello qualitativo del servizio e quindi della soddisfazione dei soci; - economicità ed efficienza del servizio in modo da massimizzare i “benefici” a vantaggio dei soci. Al fine di favorire l'impegno e la partecipazione dei soci, le attività ricreative, culturali e sportive possono svilupparsi anche su base volontaria e a titolo gratuito, alle condizioni e secondo i criteri stabiliti in materia dagli accordi sindacali nazionali 25 gennaio e 6 aprile 1995.

3. Regolamenti di attuazione

I regolamenti per l’attuazione di ciascuna delle attività di cui al punto 1. e le eventuali successive modifiche sono concordati fra le Parti, per essere poi sottoposti a ratifica del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione.

4. Permessi

Ai componenti degli Organi dell'Associazione vengono concessi - su preventiva e motivata richiesta, secondo criteri e procedure concordati tra le Parti - singoli permessi retribuiti (orari o giornalieri) per la partecipazione alle riunioni di detti Organi e per l'espletamento di specifici compiti ad essi affidati dagli Organi stessi. Con specifico accordo sindacale le Parti individueranno i componenti degli Organi dell'Associazione ai quali viene consentito lo svolgimento a tempo pieno o a tempo definito dell'attività inerente al mandato. Ai predetti lavoratori viene applicato lo stesso trattamento economico e normativo previsto dal Contratto per l'attività sindacale a tempo pieno e a tempo definito. Il costo del personale interessato per quanto previsto nei due precedenti commi viene addebitato dall'ENEL all'Associazione, conguagliandolo con le quote di stanziamento di volta in volta messe a disposizione della medesima. Oltre a fruire dei permessi di cui al 1° comma del presente punto 4., i componenti degli Organi dell'Associazione hanno titolo - in quanto ne ricorrano gli ordinari presupposti - alla concessione di permessi sindacali secondo la normativa prevista in materia. I componenti degli Organi dell'Associazione ai quali viene consentito lo svolgimento a tempo definito dell'attività inerente al mandato non hanno titolo alla concessione dei permessi di cui al citato 1° comma né di permessi sindacali.

5. Personale

Per lo svolgimento di tutti i compiti istituzionali (amministrativi e di funzionamento), I'Associazione si avvale di proprie risorse di personale liberamente scelto e gestito. L'Associazione è impegnata a contenere l'organico entro limiti coerenti con l'economicità di gestione e a porre in essere le più opportune iniziative finalizzate alla migliore utilizzazione del personale, anche attraverso l’adozione di misure di mobilità territoriale e professionale.

6. Locali

Per quanto possibile, l'ENEL concede in locazione all'Associazione, per uso ufficio, locali di sua proprietà, alle condizioni previste nel verbale sindacale nazionale 17 maggio 1994.

7. Comodati

A richiesta dell'Associazione possono essere concessi in comodato immobili di proprietà dell'ENEL aventi destinazione industriale, in quanto temporaneamente inutilizzati come tali e suscettibili di impiego in attività istituzionali dell'Associazione, alle condizioni previste dal verbale sindacale nazionale 17 maggio 1994. La manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli immobili in comodato è a cura e spese dell'Associazione.

8. Finanziamento L'ENEL corrisponde all’Associazione un finanziamento annuale globale da definirsi, in occasione del rinnovo contrattuale, in accordo con le Organizzazioni sindacali nazionali dei lavoratori elettrici. II finanziamento è destinato allo svolgimento delle attività istituzionali di cui al punto 1. In relazione alle esigenze di gestione, tale finanziamento sarà messo a disposizione dell'Associazione in rate trimestrali di pari importo (31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio, 31 ottobre). Con le stesse modalità previste al primo comma del presente punto 8. viene concordato l'importo da destinare alla concessione di prestiti ai lavoratori in servizio per acquisizione di alloggio e per gravi necessità familiari. L'attribuzione dei prestiti viene deliberata dagli Organi dell'Associazione; il rapporto di mutuo intercorre esclusivamente tra l'ENEL e il lavoratore interessato. Nessun altro onere, né diretto né indiretto, sarà sostenuto dall'ENEL per le attività comunque svolte dall'Associazione.

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9. Controlli Il controllo concomitante e la vigilanza sulla legittimità e sulla regolarità contabile della gestione dell'Associazione vengono esercitati, secondo le norme degli art. 2403 e seguenti del Codice civile, dal Collegio Sindacale Nazionale, come previsto dallo Statuto dell'Associazione medesima. Un mese prima dell'approvazione da parte del Consiglio Direttivo Nazionale dell'Associazione, verrà sottoposto all'ENEL e alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali il progetto di bilancio preventivo delle attività che l'Associazione intende svolgere, con l'indicazione dei costi che presuntivamente saranno sostenuti per ciascuna di tali attività, nel rispetto della ripartizione del finanziamento concordata fra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali stesse. Un mese prima dell'approvazione da parte del Consiglio Direttivo Nazionale dell'Associazione, verrà sottoposto all'ENEL e alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali il progetto di bilancio consuntivo, corredato di una relazione che illustri, in particolare, i motivi di eventuali scostamenti verificatisi rispetto al preventivo. II bilancio consuntivo dovrà essere certificato da una Società di revisione scelta dall'Associazione previo gradimento dell'ENEL. In caso di mancata presentazione dei progetti di bilancio preventivo e consuntivo entro i termini stabiliti, come pure in caso di mancata certificazione dei bilanci, l'ENEL potrà disporre, anche in corso di esercizio, la sospensione dell'erogazione delle quote di stanziamento a favore dell'Associazione. Previa informativa alle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali. Secondo i criteri che garantiscano comunque la completa autonomia gestionale dell'Associazione, l'ENEL, quale finanziatore delle attività ricreative, culturali e sportive, si riserva la facoltà di effettuare forme di controllo sull'osservanza di quanto previsto dal presente articolo e dai relativi accordi stipulati tra le Parti. Qualora l'Associazione non si attenga agli scopi statutari o esplichi comunque attività pregiudizievoli alle finalità istituzionali e agli interessi dei soci, l'ENEL concorderà con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali i provvedimenti da assumere, inclusa la sospensione immediata, anche in corso di esercizio, di ogni finanziamento a favore dell'Associazione stessa.

STATUTO ARCA (Allegato al c.c.n.l. ENEL 23.4.96 – modificato con accordi sindacali del 4.3.97, 12.11.98, 13.12.99, 14.9.00, 21.9.00) Art. 1 – Costituzione, denominazione e sede 1. In base a quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro e dagli accordi stipulati in materia tra l'ENEL e le Organizzazioni

sindacali dei lavoratori elettrici firmatarie del contratto stesso è costituita l’Associazione Nazionale Ricreativa, Culturale e Sportîva Dipendenti Gruppo ENEL, denominata "ARCA" con sede in Roma.

Art. 2 - Scopo e attività 1. L’ARCA programma, gestisce, coordina a sviluppa a tutti i livelli associativi, le attività ricreative, culturali, sportive e

qualsiasi altra connessa o analoga attività promossa nel Gruppo Enel in conformità dell’art. 11 delta Legge 20 maggio 1970, n. 300, del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel e degli accordi sindacali sottoscritti in materia.

2. L'Associazione opera in piena autonomia dai partiti politici. 3. Attività a manifestazioni aventi fini di lucro non sono compatibili con lo scopo sociale. Art. 3 - Patrimonio 1. II patrimonio dell’Associazione è costituito dai beni mobili ed immobili che sono o diverranno di proprietà della medesima. Art. 4 - Entrate 1. Per il conseguimento del fine sociale viene concordato fra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici

firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel un apposito finanziamento. Tale finanziamento è posto a carico - in misura proporzionale alla consistenza dei rispettivi organici determinati alla data del 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento - delle seguenti società: - ENEL S.p.a. e Società da essa controllate, direttamente ed indirettamente ai sensi dell’art. 2359, numeri 1 e 2 del

codice civile, i cui dipendenti sono soci ordinari deIl’Associazione; - Società di cui al successivo art. 6, punto 6.1, commi 2, 3 e 4, con riferimento ai dipendenti che sono soci ordinari

dell'Associazione(I). 2. In relazione alle esigenze di gestione, tale finanziamento sarà messo a disposizione dell'Associazione in rate

trimestrali di pari importo (31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio, 31 ottobre).

3. Altre entrate dell’Associazione sono: - i contributi associativi dei soci straordinari e aderenti;

(I) Periodo aggiunto (con effetto dal 1° maggio 1999) dal verbale di accordo 13 dicembre 1999.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 247

- i contributi dei soci a fronte di specifiche prestazioni; - i proventi, i contributi, liberalità e donazioni che pervengono all'Associazione da chiunque ed a qualsiasi titolo purché

non in contrasto con i fini istituzionali della medesima. Art. 5 - Esercizio finanziario 1. L'esercizio finanziario inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre di ogni anno. 2. II termine di presentazione del progetto di bilancio di previsione è fissato al 31 ottobre dell'anno che precede quello di

competenza. Il termine di approvazione del bilancio di previsione è fissato al 30 novembre dell'anno che precede quello di competenza.

3. Il termine di presentazione del progetto di bilancio consuntivo é fissato al 30 aprile dell'anno successivo a quello di competenza.

4. Il termine di approvazione del bilancio consuntivo è fissato al 30 maggio dell'anno successivo a quello di competenza. Art. 6 - Soci 1. I soci si suddividono in:

- soci ordinari; - soci straordinari: - soci aggregati; - soci aderenti.

6.1 Soci ordinari 1. Sono soci ordinari, i lavoratoti dipendenti (compresi i lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, con esclusione

dei dipendenti in prova e di quelli assunti con contratto a termine) dell’ENEL S.p.A. a delle Società da essa controllate, direttamente o indirettamente ai sensi dell’art. 2359, numeri 1 e 2 del codice civile, regolati dal Contratto collettivo di lavoro valevole per dipendenti elettrici dell’ENEL(II).

2. Sono inoltre soci ordinari, limitatamente a quanto espressamente previsto dal punto 13 dell'accordo sindacale nazionale 18

marzo 1999, i dipendenti WIND il cui rapporto di lavoro, in conformità dello stesso accordo sindacale, è stato trasferito dall’ENEL a WIND per effetto del conferimento a quest'ultima del ramo d'azienda ENEL Struttura di servizio tecnico-gestionale Servizi di Telecomunicazioni - STC(III).

3. Secondo quanto previsto dal Protocollo d’intesa 30 settembre 1999 (punto 1), stipulato tra il Ministero dell'Industria del Commercio e dell'Artigianato, ENEL e le Confederazioni CGIL, CISL e UIL e le Federazioni di categoria FNLE, FLAEI e UILCEM, sono soci ordinari i dipendenti delle società di cui al primo comma per le quali dovessero venire mero i requisiti ivi stabiliti(II).

4. Per gli effetti diretti e indiretti della riorganizzazione del servizio elettrico nazionale sono altresì soci ordinari i lavoratori dipendenti da Società non ricadenti nelle ipotesi di cui ai precedenti commi 1, 2 e 3 che chiedano il mantenimento o, eccezionalmente, l'acquisizione del rapporto associativo dei propri dipendenti con l'Arca mediante preventiva e formale acquisizione del parere favorevole delle fonti istitutive dell’Associazione e la successiva sottoscrizione dell'apposita convenzione con l'Arca, redatta in conformità a detto parere.

5. Fatto salvo quanto previsto dal precedente comma, i lavoratori dipendenti da Società che abbiano perso il requisito di società controllata direttamente o indirettamente ai sensi dell'art. 2359, numeri 1 e 2, del codice civile, continuano a mantenere, comunque, la qualità di socio ordinario fino alla scadenza dell’esercizio finanziario nel corso del quale sia venuto meno detto requisito; fermo restando il pagamento dell'intera quota annuale imputato pro quota alla/e società che hanno avuto in carico detti lavoratori nell'anno.

6.2 Soci straordinari 1. Sono ammessi in qualità di soci straordinari gli ex dipendenti del Gruppo ENEL, che erano soci ordinari al momento della

cessazione del rapporto, titolari di pensione diretta a carico dell'evidenza contabile separata costituita nell'ambito del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (ex "Fondo di Previdenza Elettrici" - FPE") o dell’INPDAP ovvero i titolari di pensione a carico AGO/Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) che abbiano maturato un'anzianità di iscrizione come socio ordinario pari ad almeno 25 anni, oppure titolari di pensione a carico AGO/Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) che possano vantare comunque un'anzianità di servizio effettiva nell'ambito delle società del Gruppo Enel pari ad almeno 25 anni dietro presentazione di apposita richiesta di iscrizione all’Associazione.

2. Non possono essere ammessi in qualità di soci straordinari gli ex dipendenti il cui rapporto di lavoro si è risolto a causa di licenziamento disciplinare.

3. I soci straordinari sono obbligati al versamento della quota annuale nella misura stabilita dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

(II) Comma sostituito 8con effetto dal 1° maggio 1999) dal verbale di accordo 13 dicembre 1999. (III) Comma aggiunto (con effetto dal 1° maggio 1999) dal Verbale di accordo 13 dicembre 1999.

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6.3 Soci aggregati 1. Sono soci aggregati:

- i familiari conviventi dei soci ordinari e straordinari; - il coniuge superstite, gli orfani ed equiparati dell'ex socio (ordinario/straordinario) aventi diritto a pensione di reversibilità

o indiretta a carico dell'evidenza contabile separata costituita nell'ambito del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (ex "Fondo di Previdenza Elettrici" – FPE”) o dell'INPDAP.

6.4 Soci aderenti

1. Possono essere ammessi, a richiesta, in qualità di soci aderenti i lavoratori assunti con contratto a termine, nonché i dipendenti dell'Associazione.

2. I soci aderenti sono obbligati al versamento di quote nella misura stabilita dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

Art. 7 - Diritti e doveri dei soci 1. Il socio ordinario ha diritto di partecipare a tutte le attività dell’Associazione. 2. I soci straordinari, aggregati e aderenti hanno diritto di partecipare alle attività dell'Associazione nei limiti, alle condizioni e

secondo le modalità stabiliti dai Regolamenti. 3. I soci ordinari hanno diritto di elettorato attivo e passivo nelle forme stabilite dal Regolamento elettorale. 4. I soci straordinari hanno diritto di elettorato attivo e passivo nell’ambito dei Consigli Direttivi Regionali, secondo le norme del

Regolamento elettorale. 5. Tutti i soci si impegnano all’osservanza del presente Statuto, dei Regolamenti e delle risoluzioni prese dagli Organi

dell’Associazione secondo le rispettive competenze statutarie. 6. Un terzo di tutti i soci ordinari può proporre modifiche statutarie alle Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto

collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel e all'Associazione. 7.1 Perdita della qualifica di socio 1. La qualifica di socio si perde per uno dei seguenti motivi:

1) per i soci ordinari, con la risoluzione per qualsiasi causa del rapporto di lavoro, con il venire meno dei requisiti di cui all'art. 6, o per recesso da notificare per iscritto;

2) per i soci straordinari e aderenti, con le dimissioni da notificare per iscritto; 3) per i soci straordinari e aderenti, quando, nonostante diffida, non effettuino il pagamento dei contributi associativi; 4) per i soci straordinari, aggregati e aderenti, quando viene meno uno dei requisiti necessari all'acquisizione della

qualifica di socio; 5) per tutti i soci, quando:

a) non osservino le disposizioni del presente Statuto e dei Regolamenti nonché le deliberazioni adottate dagli Organi statutari;

b) quando arrechino danno materiale e/o morale all’Associazione. 2. Nei casi di cui ai punti 3) e 4) la perdita della qualifica di socio è deliberata dai Consigli Direttivi Regionali di appartenenza,

che decidono a maggioranza semplice dei presenti, dandone tempestiva comunicazione alla Commissione Amministratrice Nazionale.

3. Nei casi di cui al punto 5), la perdita della qualifica di socio è deliberata dalla Commissione Amministratrice Nazionale, sentito il parere del Consiglio Direttivo Regionale di appartenenza.

4. Tale delibera deve essere comunicata all’interessato con raccomandata e contro di essa è ammesso il ricorso al Collegio Nazionale dei Probiviri entro trenta giorni dalla ricezione.

5. II ricorso non ha effetto sospensivo. 6. La cessazione della qualifica di socio non dà titolo né al rimborso totale o parziale di quote versate né alla liquidazione di

frazioni del patrimonio sociale. 7. Salvi i casi previsti dal punto 5) il socio ordinario può essere riammesso a domanda per una sola volta nell'arco del mandato

di gestione triennale vigente. Art. 8 - Frequentatori esterni 1. Mediante convenzioni con altre Associazioni che svolgono la medesima attività del’ARCA e che per legge, regolamento o

statuto fanno parte della stessa Organizzazione nazionale del tempo libero alla quale aderisce l'ARCA, possono stipularsi convenzioni per la partecipazione, a condizioni di reciprocità, dei rispettivi soci alle attività ricreative, culturali e sportive. La stipula di tali convenzioni deve essere preventivamente autorizzata dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

Art. 9 - struttura organizzativa 1. La struttura organizzativa dell’Associazione si articola nei seguenti livelli:

- nazionale;

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- regionale. 2. In ciascuna Regione è costituito un Consiglio Direttivo Regionale (CDR). II numero complessivo dei CDR é pari a 20(IV). Art. 10 - Organi 1. Gli Organi dell’Associazione sono:

- il Consiglio Direttivo Nazionale; - la Commissione Amministratrice Nazionale; - il Presidente; - i Consigli Direttivi Regionali; - Collegio Nazionale dei Revisori Contabili; - il Collegio Nazionale dei Probiviri.

10.1 Consiglio Direttivo Nazionale 1. E il massimo organo rappresentativo dei soci, inteso come superiore livello di espressione delle loro attese e della loro

capacità di controllo sulla vita dell’Associazione. E' la sede di elaborazione politica delle proposte, di confronto delle posizioni, di composizione delle volontà progettuali espresse dai suoi componenti in rappresentanza di tutti i soci.

2. E' investito dei poteri che scaturiscono dal presente Statuto, nonché dagli accordi sindacali collettivi nazionali fra ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie dei Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel.

3. Esso definisce le politiche e formula gli orientamenti per la vita e lo sviluppo dell'Associazione. A tal fine determina le linee programmatiche e i criteri generali di promozione e sviluppo delle attività istituzionali per il raggiungimento degli scopi indicati nel precedente articolo 2.

4. Per realizzare compiutamente tali scopi, adotta le scelte necessarie a stimolare l'attiva partecipazione dei soci e a determinare, prioritariamente, la soddisfazione delle loro esigenze nel campo culturale e della gestione del tempo libero.

5. E' costituito da 40 componenti eletti nei Consigli Dettivi Regionali, individuati secondo le norme del Regolamento elettorale, nonché dai componenti della Commissione Amministratrice Nazionale, una volta eletta(V).

6. II Consiglio Direttivo Nazionale elegge, tra i componenti della Commissione Amministratrice Nazionale, il Presidente e i due Vice Presidenti.

7. Qualora il Consiglio Direttivo Nazionale non proceda, a norma del comma precedente, e del punto 11 ultimo comma, del Regolamento elettorale, entro i termini ivi previsti alla elezione del Presidente e dei Vice Presidenti della Commissione Amministratrice Nazionale, i poteri e le funzioni ad essi attribuiti sono assunti temporaneamente, sino alla suddetta elezione e, comunque, per un periodo non superiore a 4 mesi dalla prima convocazione del Consiglio Direttivo Nazionale, da 3 componenti della stessa Commissione, che li eserciteranno congiuntamente(VI).

8. Detti componenti sono designati dalle Organizzazioni sindacali (o dai gruppi di soci) che hanno riportato complessivamente il maggior numero di voti nelle elezioni dì tutti i Consigli Direttivi Regionali(VII). Decorso inutilmente il periodo di cui sopra senza che si sia provveduto alla elezione del Presidente e dei Vice Presidenti dell’Associazione, si procederà a nuove elezioni, ai sensi del primo a linea del secondo comma dell’art. 14-bis dello Statuto(VIII).

9. Per la validità delle riunioni del Consiglio Direttivo Nazionale, é necessaria la presenza della maggioranza assoluta dei componenti.

10. Il Consiglio Direttivo Nazionale assume le proprie deliberazioni a maggioranza semplice dei presenti. Peraltro, per le deliberazioni concernenti il piano pluriennale della attività, il bilancio annuale (preventivo e consuntivo), i regolamenti delle attività e le modifiche statutarie è necessario il voto favorevole della maggioranza qualificata di 2/3 del componenti (cioè 32 componenti)(IX).

11. Il Consiglio Direttivo Nazionale ha il compito di: - approvare il piano pluriennale di medio e lungo periodo delle attività; - approvare il bilancio annuale preventivo delle attività, con l'indicazione dei costi che presuntivamente saranno sostenuti

per ciascuna di esse, nel rispetto della ripartizione del finanziamento concordata tra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel e, contestualmente, approvare il programma di attribuzione delle risorse finanziarie ai Consigli Direttivi Regionali;

- approvare il bilancio consuntivo annuale; - approvare in corso d'anno modifiche dei programmi che comportino rilevanti variazioni di bilancio; - ratificare i Regolamenti delle attività istituzionali concordati fra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del

Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel; - ratificare le modifiche statutarie concordate fra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo

nazionale di lavoro valevole per i lavoratoti elettrici dell'Enel;

(IV) L’art. 9 è stato così sostituito con il verbale sindacale 14 settembre 2000. (V) Comma sostituito dal verbale sindacale 14 settembre 2000. (VI) Comma inserito dal verbale sindacale 4 marzo 1997. (VII) Comma inserito dal verbale sindacale 4 marzo 1997. (VIII) Comma inserito dal verbale sindacale 4 marzo 1997. (IX) Comma modificato dal verbale sindacale 14 settembre 2000.

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- deliberare, su proposta della Commissione Amministratrice Nazionale, in merito all’articolazione periferica dell'Associazione;

- indicare, su proposta della Commissione Amministratrice Nazionale, i criteri generali per la definizione dell’organico e del trattamento economico e normativo del personale dell’Associazione;

- approvare su proposta della Commissione Amministratrice Nazionale, le norme attuative dello Statuto. 12. Il Consiglio Direttivo Nazionale é convocato dal Presidente su richiesta della Commissione Amministratrice Nazionale

almeno due volte l’anno nonché per l’approvazione delle eventuali variazioni di bilancio e allorquando la maggioranza dei componenti del Consiglio medesimo ne faccia formale richiesta indicando gli argomenti da porre all'ordine del giorno.

13. Le riunioni del Consiglio Direttivo Nazionale sono presiedute dal Presidente dell’Associazione o, in caso di sua assenza o impedimento, da uno dei Vice Presidenti, all'uopo delegato.

14. Le funzioni di segretario sono svolte dal Direttone della struttura tecnico-amministrativa o, in caso di sua assenza o impedimento, da persona da egli delegata(X).

10.2 Commissione Amministratrice Nazionale 1. La Commissione Amministratrice Nazionale è chiamata a garantire il corretto perseguimento degli scopi dell'Associazione,

dando attuazione alla scelte operate dal Consiglio Direttivo Nazionale in conformità delle linee programmatiche e degli orientamenti fissati dal Consiglio medesimo, mediante la formulazione di obiettivi operativi e di priorità per il conseguente affidamento alla struttura tecnico-amministrativa affinché ne curi la realizzazione con criteri di gestione ottimali. La Commissione Amministratrice Nazionale è composta da 7 membri. II Presidente e i due Vice Presidenti dell’Associazione sono compresi nel numero dei 7 componenti della Commissione Amministratrice Nazionale.

2. La ripartizione dei posti nell’ambito della Commissione Amministratrice Nazionale viene effettuata proporzionalmente al numero dei voti validi complessivamente riportati da ciascuna lista nell'elezione di tutti i Consigli Direttivi Regionali, applicando il sistema proporzionale puro.

3. L'assegnazione dei posti avviene, tra i soci ordinari, su designazione delle Organizzazioni sindacali (o dei gruppi di soci) cui sono stati attribuiti i seggi.

4. Un rappresentante designato dall'ENEL - holding partecipa ai lavori della Commissione Amministratrice Nazionale con diritto di esprimere parere consultivo, non vincolante, in merito alle determinazioni di competenza della Commissione stessa.

5. La Commissione Amministratrice Nazionale rivolgerà in modo prioritario la sua attenzione alla promozione ed allo sviluppo della partecipazione attiva dei soci.

6. A tale fine formulerà proposte al Presidente affinché indirizzi la Direzione Generale verso idonee iniziative di ricerca e di studio delle tendenze evolutive dei bisogni e delle richieste dei soci, in modo da far corrispondere i risultati cui è chiamata a realizzare la struttura tecnico-amministrativa alle aspettative dei soci stessi. In tale prospettiva potrà promuovere appositi incontri con gli Organi rappresentativi regionali dell'Associazione secondo programmi mirati, riservando una particolare attenzione alla salvaguardia dell'immagine dell’Associazione sia presso i soci che verso il mondo esterno.

7 E' suo compito: - indire le elezioni con le quali i soci scelgono i loro rappresentanti alla guida degli Organi dell’Associazione, osservando i

termini e le norme contenute nel Regolamento elettorale; - richiedere al Presidente la convocazione in seduta ordinaria e straordinaria del Consiglio Direttivo Nazionale; - proporre al Consiglio Direttivo Nazionale, il piano pluriennale di medio e lungo periodo, il bilancio annuale, preventivo e

consuntivo, i programmi generale di attività, predisposti dalla struttura tecnico-amministrativa, provvedendo a redigere le annesse relazioni sugli obiettivi e sull'andamento della gestione;

- proporre al Consiglio Direttivo Nazionale eventuali variazioni del bilancio in corso d'anno, rese necessarie da eccezionali e validi motivi;

- deliberare l’assegnazione dei mezzi finanziari alle strutture periferiche sulla base del programma di attribuzione approvato dal Consiglio Direttivo Nazionale secondo quanto previsto dai piani e dal bilancio;

- conferire nell’ambito dei poteri di propria competenza ed in osservanza degli specifici Regolamenti, le deleghe necessarie a garantire un'efficace ed efficiente funzionamento dell'Associazione;

- analizzare i rendiconti periodici redatti a cura della struttura tecnico-amministrativa, verificandone la coerenza con i preventivi approvati;

- deliberare sugli impegni di spesa dell'Associazione che non siano delegabili per Regolamento ad altri Organi o alla struttura tecnico-amministrative;

- deliberare annualmente l'ammontare della quota per l'iscrizione dei soci straordinari ed aderenti; - proporre al Consiglio Direttivo Nazionale le norme attuative dello Statuto; - determinare le procedure applicative dei Regolamenti di attività, nonché le eventuali variazioni; - deliberare la condotta dell'Associazione su tutte le materie di lite attiva o passiva, davanti all'autorità di qualsiasi ordine

o grado, sentito il parere della Direzione Generale; - coordinare e controllare le determinazioni di competenza dei Consigli Direttivi Regionali; - formulare proposta al Consiglio Direttivo Nazionale in merito all’articolazione periferica dell'Associazione, sulla base di

organici progetti predisposti a cura della struttura tecnico-amministrativa e presentati dal Direttore; - vigilare sull'osservanza dello Statuto e delle relative norme attuative nonché dei Regolamenti di attività;

(X) Comma modificato dal verbale sindacale 21 settembre 2000.

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- deliberare il disegno organizzativo, o eventuali modifiche, della struttura tecnico-amministrativa centrale e periferica proposto dal Direttore per esigenze di razionale funzionamento, in osservanza dei criteri stabiliti dal Consiglio Direttivo Nazionale: nominare o assumere i dirigenti oculatamente scelti all'interno o all’esterno in ragione delle loro indiscutibili qualità ed esperienze professionali; deliberare in materia di accordi sindacali, di trattamenti economici e normativi per il personale, applicando gli indirizzi espressi sulla materia dal Consiglio Direttivo Nazionale; deliberare sui programmi di assunzione del personale e, per i livelli di "quadro" e di "dirigente", sulle promozioni del personale in servizio;

- deliberare, in coerenza con i criteri di indirizzo generale espressi dal Consiglio Direttivo Nazionale, sugli acquisti, comodati, locazioni e alienazioni di beni immobili;

- ratificare in merito agli acquisti e alienazioni di beni mobili iscritti in pubblici registri, proposti dai Consigli Direttivi Ragionali, nell'ambito del budget approvato;

- deliberare la costituzione di garanzie reali; - nominare i consulenti di qualsiasi branca e attività anche su proposta e, dove ritenuto necessario, con il parere del

Direttore; - deliberare in merito all'adesione dell'Associazione ad una Organizzazione nazionale del tempo libero: ai fini della

stipula delle convenzioni di cui all'art. 8; - definire le modalità di costituzione e di funzionamento delle Sezioni di attività, nel rispetto dei principi e dei criteri

concordati tra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel.

8. Le riunioni della Commissione Amministratrice Nazionale sono convocate ogniqualvolta se ne presenti la necessità e, comunque. almeno una volta al mese, dal Presidente dell'Associazione o, in sua assenza o impedimento, da uno dei Vice Presidenti all'uopo delegato.

9. Per la validità delle sedute della Commissione Amministratrice Nazionale è necessaria la presenza della maggioranza assoluta dei componenti, nonché la presenza del rappresentante designato ai sensi e per gli effetti del precedente comma 4.

10. Per la validità delle deliberazioni - che sono proposte dal Comitato di Presidenza, di norma unitariamente - è necessario il voto favorevole della maggioranza dei presenti, salvo che per le deliberazioni concernenti le norme regolamentari, i piani e i bilanci, la pianta organica, l'assunzione e nomina di dirigenti della struttura tecnico-amministrativa, per le quali è necessario il voto favorevole della maggioranza qualificata di 2/3 dei componenti (cioè 5 componenti).

11. Alle riunioni della Commissione Amministratrice Nazionale partecipa, senza diritto al voto, il Direttore o, in caso di sua assenza o impedimento, persona da egli delegata(XI).

12. In tutti i casi in cui risulti impossibile lo svolgimento dei compiti da parte di un Consiglio Direttivo Regionale, ovvero qualora il medesimo non ottemperi agli obblighi statutari o pregiudichi con il suo comportamento omissivo gli adempimenti amministrativi contabili e fiscali necessari per il corretto funzionamento delle attività, la Commissione Amministratrice Nazionale provvede alla dispensa temporanea dall'incarico dell'Organismo in questione ed alla nomina di tre delegati scelti tra i soci ordinari, assicurando loro gli strumenti e la necessaria assistenza affinché assumano, per il tempo occorrente al ripristino della normalità, i poteri dell'Organismo medesimo.

13. Contestualmente alla nomina dei delegati, la Commissione Amministratrice Nazionale stabilirà Il termine del mandato a loro conferito, scaduto il quale provvederà alla reintegrazione dei componenti dell'Organismo sociale, ovvero alla proroga di tale mandato, ovvero alla definitiva dispensa dall'incarico, indicendo, in quest'ultimo caso, nuove elezioni per la ricostituzione dell’Organismo in questione fino all'ordinaria scadenza triennale.

10.2 bis - Il Presidente 1. II Presidente ha la legale rappresentanza dell'Associazione anche in giudizio e quindi tutti i poteri ad essa connessi;

convoca formalmente il Consiglio Direttivo Nazionale e lo presiede; convoca la Commissione Amministratrice Nazionale e la presiede; compie in nome dell’Associazione tutti gli atti esclusi quelli di competenza degli altri Organi dell'Associazione.

2. Per quanto riguarda gli atti che comportano l'esecuzione degli impegni di spesa e l’utilizzo delle disponibilità finanziarie esistenti nei conti presso banche o altri enti consimili, il Presidente dell'Associazione opera con firma abbinata a quella di un Vice Presidente; altresì conferisce procure e deleghe, in osservanza degli specifici Regolamenti e procedure, al Direttore per le operazioni di cassa corrente, per gli atti dovuti, per quelli routinari o di mera esecutività nell'ambito della gestione(XII).

3. II Presidente e i due Vice Presidenti costituiscono il Comitato di Presidenza. 4. Il Presidente conferirà delega ad uno dei Vice Presidenti per essere sostituito nelle sue funzioni in caso di assenza o

impedimento breve; per assenze o impedimenti prolungati, la delega sarà data ad uno dei Vice Presidenti della Commissione Amministratrice Nazionale.

5. Per il migliore espletamento dei suo mandato, il Presidente, udita la Commissione Amministratrice Nazionale, potrà conferire ai Vice Presidenti deleghe per specifiche competenze.

10.3 Consiglio Direttivo Regionale 1. E’ l'organo elettivo che rappresenta i soci a livello regionale. Ad esso sono rimesse le determinazioni per la realizzazione

dette attività istituzionali a favore dei soci residenti nel territorio di competenza, attuando i programmi e utilizzando le risorse

(XI) Comma sostituito dal verbale di accordo sindacale 21 settembre 2000. (XII) Comma modificato dal verbale di accordo sindacale 21 settembre 2000.

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attribuite, nel rispetto degli orientamenti espressi dal Consiglio Direttivo Nazionale e resi esecutivi dalla Commissione Amministratrice Nazionale; tutto ciò nei limiti della delega conferitagli dalla Commissione medesima.

2. L'attività del Consiglio Direttivo Regionale sarà rivolta prioritariamente a conseguire il massimo coinvolgimento e soddisfazione dei soci, per cui orienterà la sua azione affinché la partecipazione attiva dei soci alle iniziative e alla vita dell'Associazione risulti sempre elevata.

3. Sono, in particolare, compiti del Consiglio Direttivo Regionale: - contribuire alla definizione del programma delle attività, promuovendo, a tal fine, appositi incontri e riunioni di

consultazione con animatori e responsabili delle sezioni di attività esistenti sul territorio di competenza; - approvare proposte di programma pluriennale e annuale di attività e dei fabbisogni finanziari relativi, sulla base di

elaborati predisposti dalla struttura tecnico-amministrativa regionale, coordinandone poi la realizzazione nel rispetto del budget autorizzato;

- deliberare in materia di impegni di spesa in esecuzione e nell'ambito delle deleghe conferitegli dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

L’esecuzione di tali impegni è affidata alla struttura tecnico-amministrativa. 4. Il numero dei membri dei Consigli Direttivi Regionali è determinato in funzione della consistenza del bacino di utenza dei

soci, secondo le modulazioni qui di seguito indicate: - 9 consiglieri nelle Regioni con più di 9.000 soci; - 7 consiglieri nelle Regioni da 4.001 a 9.000 soci; - 5 consiglieri nelle Regioni da 801 a 4.000 soci; - 3 consiglieri nelle Regioni sino a 800 soci(XIII).

5. Nei Consigli Direttivi Regionali i soci straordinari saranno rappresentati da un proprio membro, senza diritto di voto, eletto secondo le norme del Regolamento elettorale. II rappresentante dei soci straordinari si aggiunge al numero dei componenti del Consiglio Direttivo Regionale.

6. Per i soci ordinari, il Consiglio Direttivo Regionale viene eletto, su liste, dai soci ordinari stessi nell'ambito regionale di competenza territoriale.

7. Possono presentare liste: - le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici

dell'Enel in vigore al momento deve elezioni; - i soci ordinari, purché la lista sia sottoscritta da almeno il 15% degli aventi diritto al voto appartenenti all’ambito

regionale di competenza. 8. La ripartizione dei posti nel Consiglio Direttivo Regionale viene effettuata proporzionalmente al numero dei voti validi riportati

da ogni singola lista, applicando il sistema proporzionale puro. 9. II Consiglio Direttivo Regionale elegge fra i suoi membri un Presidente e, nei CDR composti da 5, 7 e 9 consiglieri, due Vice

Presidenti che costituiscono il Comitato di Presidenza(XIV). 10. Per la validità delle sedute del Consiglio Direttivo Regionale occorre la presenza della maggioranza assoluta dei componenti

rappresentane dei soci ordinari. 11. Per la validità delle deliberazioni - che sono proposte dal Comitato di Presidenza, di norma unitariamente - è necessario il

voto favorevole della maggioranza dei presenti, salvo che per le deliberazioni concernenti l'elezione del Presidente e dei Vice Presidenti nonché i programmi di attività e i relativi fabbisogni finanziari per le quali è necessario il voto favorevole della maggioranza qualificata di 2/3 dei componenti (2, 4, 5 o 6 componenti, a seconda che il Consiglio Direttivo Regionale sia composto, rispettivamente, da 3, 5, 7 o 9 membri). Sino a quando non venga raggiunta la maggioranza qualificata, il Presidente e i Vice Presidenti saranno provvisoriamente gli eletti con il maggior numero di preferenze, rispettivamente, della prima, della seconda e della terza lista che hanno riportato il maggior numero di voti nella elezione del Consiglio Direttivo Regionale(XV).

12. Il Presidente convoca e presiede il Consiglio Direttivo Regionale, esercita nell'ambito di competenza della struttura regionale i poteri connessi alla rappresentanza dell'Associazione sia nei rapporti con i soci che con i terzi, nei limiti del mandato conferitogli dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

13. In caso di assenza o di impedimento del Presidente, i poteri a questo conferiti sono attribuiti, nei limiti di cui sopra, al Vice Presidente all'uopo delegato dal Presidente per brevi periodi, ovvero dal Consiglio Direttivo Regionale per assenze o impedimenti prolungati.

14. II Presidente, nell'esercizio del suo mandato, si avvale della collaborazione attiva dei Vice Presidenti cui potrà affidare incarichi specifici per, seguire settori o attività di particolare significato e rilevanza.

15. Le riunioni del Consiglio Direttivo Regionale sono convocate almeno una volta al mese. Il Presidente è tenuto a mettere all’o.d.g. gli argomenti proposti da uno o più membri del Consiglio medesimo.

10.4 Collegio Nazionale dei Revisori Contabili 1. Il Collegio Nazionale dei Revisori Contabili è composto da tre membri effettivi e tre supplenti designati, anche tra i non soci,

in numero di un membro effettivo e un membro supplente, da ciascuna delle tre Organizzazioni sindacali che hanno riportato complessivamente il maggior numero di voti nelle elezioni di tutti i Consigli Direttivi Regionali.

(XIII) Il comma 4 è stato sostituito dal verbale sindacale 14 settembre 2000. (XIV) Il comma è stato modificato dal verbale sindacale 21 settembre 2000. (XV) Comma modificato dal verbale sindacale 14 settembre 2000.

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2. II Collegio elegge nel suo seno il Presidente. 3. I compiti del Collegio Nazionale dei Revisori Contabili sono quelli previsti dagli artt. 2403 e seguenti del Codice civile. 4. In particolare, il Collegio Nazionale dei Revisori Contabili è tenuto ad indire le elezioni degli Organi dell’Associazione nel

caso in cui a ciò non abbia provveduto la Commissione Amministratrice Nazionale nel termine previsto dal Regolamento elettorale. I componenti del Collegio dovranno essere iscritti al ruolo dei revisori dei conti o all'albo dei dottori commercialisti o all’albo dei ragionieri.

10.5 Collegio Nazionale dei Probiviri 1. II Collegio Nazionale dei Probiviri è composto da tre membri effettivi e tre membri supplenti designati tra i soci ordinari, in

numero di un membro effettivo ed un membro supplente, da ciascuna delle tre Organizzazioni sindacali che hanno riportato complessivamente il maggior numero di voti nelle elezioni di tutti i Consigli Direttivi Regionali.

2. II Collegio elegge nel suo seno il Presidente. 3. E' rimessa alla decisione del Collegio Nazionale dei Probiviri la risoluzione delle controversie insorta tra il socio e gli Organi

dell'Associazione in merito all'osservanza dei doveri dei soci. 4. II ricorso al Collegio Nazionale dei Probiviri deve essere presentato - a pena di decadenza - entro 30 giorni dalla

notificazione o effettiva conoscenza del provvedimento impugnato e deve essere notificato a cura del Collegio all'organo sociale interessato.

5. Il Collegio decide inappelabilmente entro 30 giorni dalla presentazione del ricorso. Art. 11 - Cariche sociali 1. Tutte le cariche sociali previste dal presente Statuto hanno la durata di tre anni e sono rinnovabili. 2. La durata delle cariche è prorogata, rispetto alla originaria scadenza, fintantoché non si sia provveduto alla elezione dei

nuovi componenti degli Organi sociali. I membri dei Consigli Direttivi Regionali, non decadono dalla carica - nei limiti del 30% del numero dei componenti di ciascun CDR - qualora si verifichi, senza soluzione di continuità, il passaggio dalla condizione di socio ordinario a quella di socio straordinario, ma non possono ricoprire la carica di Presidente o di Vice Presidente(XVI).

3. Tutte le cariche sociali conferite ai soci sono gratuite. 4. Le cariche di membro degli Organi ai diversi livelli, del Collegio Nazionale dei Revisori Contabili e del Collegio Nazionale dei

Probiviri sono tra loro incompatibili; è parimenti incompatibile la qualità di dipendente dell'Associazione con qualsiasi carica negli Organi sociali.

Art. 12 - Elezioni 1. Le elezioni degli Organi dell'Associazione si svolgeranno in unica sessione - fatta eccezione per il caso contemplato

all'ultimo comma del punto 10.2 – nell’intero territorio nazionale, secondo le modalità stabilite dal Regolamento elettorale concordato fra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel. Le elezioni ordinarie si svolgeranno ogni tre anni.

Art 12 bis - Sezioni di attività 2. Al fine di favorire l'impegno e la partecipazione dei soci, le attività ricreative, culturali e sportive - ferma restando la struttura

organizzativa dell'Associazione articolata su due livelli (centrale e regionali) - possono svilupparsi anche su base volontaria e a titolo gratuito attraverso Sezioni di attività, nel rispetto dei principi e secondo i criteri concordati tra l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel.

3. Le modalità di costituzione e di funzionamento delle Sezioni sono stabilite dalla Commissione Amministratrice Nazionale. Art. 13 - Struttura tecnico-amministrativa 1. L'Associazione per il perseguimento dei suoi scopi, si avvale della struttura tecnico-amministrativa alla quale è demandato

lo svolgimento di tutti i compiti e adempimenti necessari a realizzare tali scopi, in coerenza con le linee programmatiche e con gli orientamenti espressi dal Consiglio Direttivo Nazionale ed in conformità degli obiettivi operativi e delle priorità fissate dalla Commissione Amministratrice Nazionale.

2. La guida della struttura tecnico-amministrativa è affidata al Direttore che è responsabile delle azioni della struttura e che risponde del proprio operato al Presidente(XVII).

3. II Direttore è responsabile dell'applicazione delle decisioni prese dagli Organi istituzionali nelle sedi di competenza. Egli elabora altresì le indicazioni strategiche e le politiche generali espresse dagli Organi rappresentativi ed in particolare dalla Commissione Amministratrice Nazionale, convertendole in linee di azione, cui dovrà uniformarsi la struttura dipendente. In tal senso formula i criteri operativi generali per le diverse aree di competenza, concretizzando la pianificazione pluriennale, il budget, i sistemi di controllo di gestione, gli standard qualitativi; altresì valutando e allocando le risorse in modo coerente

(XVI) Comma modificato dal verbale di accordo 21 settembre 2000. (XVII) Comma modificato dal verbale sindacale del 21 settembre 2000.

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ai piani e ai programmi di azione di cui avrà ottenuto la necessaria approvazione da parte dei competenti Organi istituzionali in tempi utili per la loro attuazione.

4. Il Direttore predispone un idoneo disegno organizzativo della struttura, definendo contenuti e livelli delle funzioni dipendenti, centrali e periferiche, che dovranno risultare adeguati per qualità e quantità alla realizzazione del mandato affidatogli(XVIII).

5. Predispone il bilancio preventivo e consuntivo annuale accompagnando quest'ultimo con una adeguata relazione tecnica. Redige altresì, insieme agli strumenti sopradescritti, Regolamenti e procedure di funzionamento finalizzati al continuo miglioramento e alla sempre maggiore aderenza delle azioni che la struttura tecnico-amministrativa è tenuta ad adempiere per la realizzazione degli scopi istituzionali in termini di massimo coinvolgimento, partecipazione e soddisfazione dei soci.

6. II Direttore è pertanto responsabile dell'attivazione, organizzazione e controllo della struttura dipendente, centrale e periferica, per un efficace svolgimento delle attività ed una efficiente erogazione dei servizi, nel rispetto dei programmi e dei tempi indicati, con una gestione corretta e trasparente che ottimizzi il rapporto costi/benefici.

7. II Direttore costituisce l'unico interlocutore degli Organi direttivi dell'Associazione. 8. In caso di assenza o impedimento, il Direttore può conferire, di volta in volta, specifiche deleghe operative(XIX). Art. 14 - Tenuta delle scritture 1. Tutte le deliberà adottate dagli Organi dell'Associazione, nonché gli atti per i quali sia necessario, devono essere trascritti

sui libri preventivamente bollati e vidimati in conformità dell’art. 2215 C.C.. Art. 14-bis -Gestione commissariale dell’associazione 1. Nel caso di verificata impossibilità di funzionamento dell'Associazione, l'ENEL e le Organizzazioni sindacali firmatarie del

Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell’Enel possono concordare una gestione commissariale dell’Associazione al fine di garantire la continuità della gestione e l'erogazione delle prestazioni.

2. Tale gestione commissariale - affidata ad un componente per ciascuna organizzazione sindacale che ha riportato complessivamente il maggior numero di voti nelle elezioni di tutti i Consigli Direttivi Regionali - provvede, entro 90 giorni, ad avviare tutte le procedure per ripristinare il normale svolgimento delle attività. Decorso inutilmente tale termine provvede, in alternativa: - a indire nuove elezioni; - ad avviare le operazioni necessarie per dare attuazione all’art. 15 dello Statuto.

Art. 15 - Scioglimento dell’associazione 1. L’Associazione si scioglie:

- per concorde volontà dell'ENEL e delle Organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel;

- per iniziativa di almeno il 75% dei soci ordinari, salvo verifica da parte dell'ENEL e delle Organizzazioni sindacali stesse della regolarità delle relative sottoscrizioni;

- per impossibilità del conseguimento del fine sociale. 2. In caso di scioglimento, il patrimonio sociale é destinato a finalità di utilità generale, sulla base di accordi tra l'ENEL e le

Organizzazioni sindacali firmatarie Contratto collettivo nazionale di lavoro valevole per i lavoratori elettrici dell'Enel. Art. 16 - Norma finale 1. Per quanto non espressamente richiamato e previsto dal presente Statuto, si fa rinvio alle norme dei Codice civile.

(XVIII) Comma modificato dal verbale sindacale del 21 settembre 2000. (XIX) Comma modificato dal verbale sindacale del 21 settembre 2000.

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REGOLAMENTO PER LE ELEZIONI DEGLI ORGANI DELL’"ARCA ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICREATIVA, CULTURALE E SPORTIVA DIPENDENTI ENEL” (allegato al C.c.n.l. ENEL 23.4.96)

1. Composizione degli Organi sociali dell'ARCA

1.1 Consiglio Direttivo Nazionale 1.2 Commissione Amministratrice Nazionale 1.3 Collegio Nazionale dei Sindaci 1.4 Collegio Nazionale dei Probiviri 1.5 Consigli Direttivi Distrettuali

2. Durata degli Organi 3. Elezioni

3.1 Intendimento elettorale 3.2 Presentazione delle liste 3.3 Composizione liste candidati 3.4 Comitati elettorali 3.5 Scrutatori 3.6 Elettori ed eleggibili 3.7 Elenchi elettorali 3.8 Data elezioni e pubblicazione liste 3.9 Luogo e orario della votazione 3.10 Seggi elettorali 3.11 Sistema di votazione - Schede elettorali 3.12 Voti di preferenza 3.13 Riconoscimento identità degli elettori 3.14 Scrutinio

4. Ripartizione ed assegnazione dei posti dei rappresentanti dei soci ordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali 5. Ripartizione ed assegnazione dei posti dei rappresentanti dei soci straordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali 6. Risultati elettorali 7. Reclami e contestazioni 8. Ripartizione ed assegnazione dei posti negli Organi nazionali

8.1. Consiglio Direttivo Nazionale 8.2. Commissione Amministratrice Nazionale 8.3. Collegio Nazionale dei Sindaci e Collegio Nazionale dei Probiviri

9. Proclamazione dei risultati 10. Insediamento dei Consigli Direttivi Distrettuali 11. Assegnazione dei posti nel Consiglio Direttivo Nazionale, nella Commissione Amministratrice Nazionale, nel Collegio

Nazionale dei Sindaci e nel Collegio Nazionale del Probiviri. 12. Sostituzione dei membri degli Organi sociali 13. Incompatibilità delle cariche 1. Composizione degli Organi sociali dell’ARCA

Secondo quanto previsto dall'art. 9 dello Statuto, gli Organi dell'Associazione Nazionale Ricreativa, Culturale e Sportiva Dipendenti ENEL (ARCA) sono così costituiti: 1.1 Consiglio Direttivo Nazionale

II Consiglio Direttivo Nazionale è costituito da 48 componenti eletti nei Consigli Direttivi Distrettuali, individuati come al successivo punto 8.1., nonché dai componenti della Commissione Amministratrice Nazionale una volta eletta.

1.2 Commissione Amministratrice Nazionale La Commissione Amministratrice Nazionale è composta da 7 membri in rappresentanza dei soci ordinari, nonché da un rappresentante designato dall'ENEL, che partecipa ai lavori con diritto di esprimere parere consultivo, non vincolante, in merito alle determinazioni di competenza della Commissione stessa.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 256

1.3 Collegio Nazionale dei Sindaci Il Collegio Nazionale dei Sindaci è composto da tre membri effettivi e tre membri supplenti.

1.4 Collegio Nazionale dei Probiviri II Collegio Nazionale dei Probiviri è composto da tre membri effettivi e tre membri supplenti.

1.5 Consigli Direttivi Distrettuali II Consiglio Direttivo Distrettuale è composto da: - 5 membri nei distretti sino a 2.000 soci ordinari - 7 membri nei distretti con oltre 2.000 soci ordinari. Nei Consigli Direttivi Distrettuali i soci straordinari - purché in numero non inferiore all'8% dei soci ordinari - sono rappresentati da un proprio membro che si aggiunge, senza diritto al voto, ai membri eletti dal soci ordinari.

2. Durata degli Organi

Tutti gli Organi indicati al punto 1. restano in carica tre anni, salvo quanto previsto dagli articoli 10.2 e 14-bis dello Statuto. I loro membri sono rieleggibili. La durata delle cariche nei suddetti Organi è prorogata, rispetto alla originaria scadenza, fintantoché non si sia provveduto alla elezione dei componenti degli Organi medesimi.

3. Elezioni

Le elezioni degli Organi dell’ARCA si svolgeranno ogni tre anni in unica sessione, salvo quanto previsto dagli articoli 10.2 e 14-bis dello Statuto.

3.1 Intendimento elettorale Le elezioni vengono indette dalla Commissione Amministratrice Nazionale nel 31° mese di permanenza in carica. Scaduto tale termine senza che la Commissione Amministratrice Nazionale abbia a ciò provveduto, le elezioni sono indette entro il mese successivo dal Collegio Nazionale dei Sindaci. L'anzidetta iniziativa si concreta in una comunicazione dell'intendimento di procedere alle nuove elezioni; comunicazione che deve essere inviata, con lettera raccomandata e ricevuta di ritorno, a tutte le Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici firmatarie dei C.C.N.L ENEL e, per conoscenza, alla Direzione Personale dell'ENEL, che provvederà all'affissione agli albi in tutti i posti d lavoro. II termine per la presentazione delle liste dei candidati - da indicare nella stessa comunicazione - non può essere inferiore a 45 giorni dalla data dell'intendimento elettorale, risultante dal timbro postale di partenza che sarà posto sulle lettere raccomandate.

3.2 Presentazione delle lista Per l'elezione dei rappresentanti dei soci ordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali, possono presentare liste: - le Organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L ENEL in vigore al momento delle elezioni; - i soci ordinari, purché la lista sia sottoscritta da almeno il 15% degli aventi diritto al voto. Per l'elezione del rappresentante dei soci straordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali, per i quali ricorrano le condizioni di cui al punto 1.5, possono presentare liste: - le Organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L ENEL in vigore al momento delle elezioni; - i soci straordinari, purché la lista sia sottoscritta da almeno a 15% dei soci medesimi aventi diritto al voto. Le liste dei candidati devono essere presentate dalle ore 8.00 alle ore 18.00 di ogni giorno, a partire dal terz’ultimo giorno lavorativo fissato per la presentazione delle liste stesse. Le liste dei candidati, per i Consigli Direttivi Distrettuali devono essere presentate a mano alla Presidenza dei Consigli Direttivi Distrettuali uscenti (presso le rispettive sedi), che ne rilascia ricevuta indicando il giorno e l'ora della presentazione e le trasmette ai Comitati Elettorali Distrettuali entro il termine previsto dal 4° comma del successivo punto 3.4.

3.3 Composizione liste candidati Per i membri (soci ordinari) dei Consigli Direttivi Distrettuali il numero dei candidati per ciascuna lista non può essere superiore a 10 nei distretti sino a 2.000 soci ordinari ed a 14 nei distretti con oltre 2.000 soci ordinari. Ai fini della determinazione del numero dei membri da eleggere nei Consigli Direttivi Distrettuali si fa riferimento al numero dei dipendenti in servizio (esclusi quelli in prova o assunti con contratto a termine) alla data del 31 dicembre dell'anno precedente a quello in cui si svolgono le elezioni. Per il membro (socio straordinario) dei Consigli Direttivi Distrettuali il numero del candidati per ciascuna lista non può essere superiore a 4.

3.4 Comitati Elettorali Contemporaneamente alla presentazione delle liste devono essere indicati i nominativi delle persone - una per ogni Organizzazione sindacale e per ogni gruppo di soci ordinari che abbiano presentato lista per l'elezione dei Consigli Direttivi Distrettuali - designate a comporre il Comitato Elettorale Distrettuale. I componenti dei Comitati Elettorati devono essere scelti fra gli elettori e non possono essere candidati per gli Organi elettivi né membri della Commissione Amministratrice Nazionale del Collegio Nazionale dei Sindaci e del Collegio Nazionale dei Probiviri. I Comitati Elettorali si intendono costituiti immediatamente dopo la scadenza del termine utile per la presentazione delle liste. Il Comitato Elettorale Distrettuale, al quale sono consegnate le liste dei candidati entro il giorno successivo a quello ultimo previsto per la presentazione delle liste stesse, ha i seguenti compiti: a) verificare i requisiti di eleggibilità dei candidati;

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b) suddividere il Distretto o l’Esercizio distrettuale in seggi, tenuto conto della distribuzione degli elettori;. c) dare comunicazione alle Organizzazioni sindacali e al primo firmatario di ciascun gruppo di soci che hanno

presentato liste del numero dei seggi stabiliti almeno 20 giorni prima della data fissata per l’inizio delle votazioni; d) nominare i Presidenti dei seggi tra gli elettori non candidati; e) pubblicare le liste elettorali; f) sovrintendere allo svolgimento delle elezioni, anche dirimendo controversie e decidendo ricorsi concernenti le

elezioni stesse; g) trasmettere il verbale di cui al punto 3.14 al Comitato Elettorale Centrale. Per l'attuazione di quanto sopra i Comitati Elettorali Distrettuali fissano le modalità necessarie, d'intesa con le Direzioni Distrettuali dell'ENEL. Il Comitato Elettorale Centrale è composto da due rappresentanti per ciascuna Organizzazione sindacale firmataria del C.C.N.L. ENEL che abbia presentato liste per l'elezione di almeno a 50% dei Consigli Direttivi Distrettuali, i cui nominativi devono essere segnalati al Presidente della Commissione Amministratrice Nazionale entro il termine utile per la presentazione delle liste stesse. II Comitato Elettorale Centrale ha il compito di coordinare le operazioni di voto ed esaminare eventuali contestazioni non risolte in sede di Comitato Elettorale Distrettuale e svolgere le operazioni riepilogative dei voti riportati da ciascuna lista nell'ambito dell'intero territorio nazionale. II Comitato Elettorale Centrale provvede a comunicare il risultato delle elezioni alle Organizzazioni sindacali nazionali partecipanti alle elezioni stesse, alla Commissione Amministratrice Nazionale e alla Direzione Personale dell'ENEL, che provvederà all'affissione agli albi in tutti i posti di lavoro.

3.5 Scrutatori Le Organizzazioni sindacali e i gruppi di soci ordinari e straordinari che abbiano presentato lista possono designare i propri scrutatori in numero di uno per ciascun seggio, scelti fra gli elettori non candidati, dandone comunicazione al Comitato Elettorale Distrettuale almeno 10 giorni prima della data fissata per l'inizio delle votazioni.

3.6 Elettori ed eleggibili Hanno diritto al voto tutti i soci per i quali sussiste tale qualifica alla data iniziale fissata per le elezioni. Per le elezioni dei Consigli Direttivi Distrettuali, partecipano al voto i soci ordinari dell’ambito distrettuale di competenza. Per le elezioni del rappresentante dei soci straordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali partecipano al voto esclusivamente i soci stessi dell'ambito distrettuale di rispettiva competenza. Tutti gli aventi diritto al voto sono eleggibili, purché rivestano la qualifica di socio alla data dl presentazione delle liste.

3.7 Elenchi elettori Le Direzioni dell'ENEL mettono a disposizione dei rispettivi Comitati Elettorali Distrettuali, almeno 30 giorni prima della data fissata per le elezioni, un elenco aggiornato dei dipendenti che hanno diritto al voto suddivisi per ambito territoriale di competenza di ciascun Consiglio Direttivo Distrettuale. Entro lo stesso termine, i Presidenti dei Consigli Direttivi Distrettuali mettono a disposizione dei rispettivi Comitati Elettorali l'elenco dei soci ordinari che hanno esercitato il diritto di opzione, nonché l'elenco dei soci straordinari.

3.8 Data elezioni e pubblicazione liste Le elezioni devono svolgersi in due giorni lavorativi consecutivi compresi nella prima decade del mese di ottobre del terzo anno di durata in carica degli Organi dell'Associazione. II Comitato Elettorale Centrale, entro i 5 giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle liste, prende contatto con la Direzione Personale dell'ENEL ai fini di concordare la data delle elezioni e le modalità relative allo svolgimento delle medesime. La data delle elezioni e le modalità concordate vengono tempestivamente comunicate ai Comitati Elettorali Distrettuali a cura del Comitato Elettorale Centrale. Le liste dei candidati devono essere portate a conoscenza dei lavoratori in ciascun posto di lavoro, a cura del Comitato Elettorale Distrettuale, mediante affissone presso i posti di lavoro stessi, almeno 20 giorni prima della data fissata per l'inizio delle elezioni. Le liste dei candidati dei soci straordinari devono essere affisse presso le sedi dei Consigli Direttivi Distrettuali. Eventuali reclami e contestazioni devono pervenire, entro i primi 5 giorni dalla pubblicazione, al Comitato Elettorale Distrettuale il quale deve pronunciarsi entro i 3 giorni successivi alla scadenza del suddetto termine; le conseguenti determinazioni sono portate a conoscenza del personale mediante affissione agli albi e di esse viene fatta menzione nel verbale di cui al punto 7.

3.9 Lupo e orano deva votazione I Comitati Elettorali Distrettuali, previo accordo con le rispettive Direzioni Distrettuali dell'ENEL, stabiliscono i luoghi e gli orari di votazione nei giorni già precedentemente comunicati dal Comitato Elettorale Centrale, in modo da permettere a tutti gli aventi dritto l'esercizio del voto. I seggi vengono istituiti in relazione all'ubicazione degli impianti, uffici, reparti. Per facilitare le operazioni di voto possono essere costituiti anche seggi mobili. Luogo, giorno ed orario di votazione devono essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori a cura del Comitato Elettorale Distrettuale, mediante comunicazione negli albi esistenti presso i posti di lavoro dell'ENEL almeno 8 giorni prima del giorno fissato per le votazioni.

3.10 Seggi elettorali Ogni seggio è composto dagli scrutatori di cui al punto 3.5 del presente Regolamento e da un Presidente, nominato dal Comitato Elettorale Distrettuale, appartenenti al Distretto o Esercizio distrettuale ove si svolgono le elezioni ed aventi diritto al voto.

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A cura del Comitato Elettorale Distrettuale, ogni seggio viene dotato di due cassette (una riservata ai soci ordinari, l'altra ai soci straordinari), idonee ad una regolare votazione, chiuse e sigillate sino all'apertura ufficiale delle stesse per rinvio dello scrutinio. II seggio deve inoltre poter disporre di un elenco completo degli elettori aventi diritto al voto presso di esso.

3.11 Sistema di votazione - Schede elettorali Le elezioni avvengono sulla base delle liste presentate a norma dei precedenti punti e la votazione è effettuata a mezzo di due schede di colore diverso: - scheda A, contenente le liste dei candidati del soci ordinari; - scheda B, contenente le liste dei candidati del soci straordinari. Le liste sono disposte sulle schede di votazione in ordine d presentazione. In caso d contemporaneità, l'ordine d precedenza viene estratto a sorte. Nelle elezioni il voto è diretto e segreto e non può essere espresso né per lettera né per interposta persona. Le schede devono essere firmate da almeno due componenti del seggio; la loro preparazione e la votazione devono avvenire in modo da garantire la segretezza e la regolarità del voto. La scheda per la votazione deve essere consegnata a ciascun elettore all'atto della votazione dal Presidente del seggio o da chi per esso. II voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'apposita casella a fianco dell'intestazione della lista. Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o segni d individuazione.

3.12 Voti di preferenza L'elettore può manifestare la preferenza solo per i candidati della lista da lui votata. Il voto preferenziale viene espresso dall'elettore mediante una crocetta apposta a fianco del nome del candidato preferito. I voti di preferenza espressi dai soci ordinari non possono essere più di: - 2 per i Consigli Direttivi Distrettuali con 5 membri; - 3 per i Consigli Direttivi Distrettuali con 7 membri. I soci straordinari possono esprimere un solo voto di preferenza. L'indicazione di una o più preferenze date alla stessa lista vale quale votazione della lista, anche se non sia stato espresso il voto di lista. II voto apposto a più di una lista o l’indicazione di più preferenze date a liste differenti, senza voto di lista, rende nulla la scheda; in caso di voto di lista e di preferenze date anche a candidati di altre liste, prevale il voto di lista e sono nulle le preferenze.

3.13 Riconoscimento identità degli elettori Gli elettori, per essere ammessi al voto, devono esibire al Presidente del seggio un documento di riconoscimento personale. In mancanza di documento personale essi devono essere riconosciuti da almeno uno degli scrutatori del seggio o da due elettori che abbiano già votato. II Presidente o chi per esso appone, nell'elenco di cui al punto 3.10, la propria sigla a fianco del nome dell'elettore, per indicare che il medesimo ha votato.

3.14 Scrutinio Le operazioni di scrutinio - da iniziare alle ore 8.00 del giorno successivo a quello in cui si sono concluse le votazioni e da portare a compimento senza soluzione di continuità - vanno fatte nella sede del seggio se questo é fisso; per i seggi mobili è data facoltà di farle convergere nella sede del seggio più vicino, ferma restando la compilazione separata dei verbali. Alle operazioni di scrutinio possono presenziare gli elettori, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L ENEL e rappresentanti dell'ENEL stessa. Al termine dello scrutinio, a cura del Presidente del seggio, il verbale dello scrutinio su cui deve essere dato atto anche delle eventuali Contestazioni, viene consegnato – unitamente al materiale della votazione (schede, elenchi, ecc.) - al Comitato Elettorale Distrettuale procede alle operazioni riepilogative di calcolo dandone atto nel proprio verbale. Il comitato Elettorale Distrettuale, al termine delle operazioni di cui al comma precedente, provvede a sigillare, in un unico plico tutto il materiale (esclusi i verbali) trasmesso dai seggi: il plico siglato viene conservato in modo da garantirne l’integrità e ciò per almeno tre mesi. II Comitato Elettorale Distrettuale provvede a trasmettere entro 24 ore dal compimento delle operazioni, con lettera raccomandata-espresso e ricevuta di ritorno, il verbale dei risultati delle votazioni al Comitato Elettorale Centrale e tiene a disposizione di quest'ultimo il plico siglato con tutto il materiale elettorale per il periodo di tempo già precisato.

4. Ripartizione ed assegnazione dei posti dei rappresentanti dei soci ordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali La ripartizione dei posti spettanti ai rappresentanti dei soci ordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali viene effettuata proporzionalmente al numero dei voti validi riportati da ogni singola lista, applicando il sistema proporzionale puro. Per la ripartizione dei posti nel Consiglio Direttivo Distrettuale, il Comitato Elettorale Distrettuale deve procedere come in appresso: 1) trovare il quoziente elettorale, cioè il rapporto tra i voti validi espressi nelle liste per il Consiglio Direttivo Distrettuale ed il

numero dei posti da assegnare (5 o 7); 2) attribuire ad ogni lista tanti posti quante volte il quoziente risulta contenuto nel numero dei voti riportati; 3) attribuire i posti rimasti vacanti per insufficienza del quoziente elettore alle liste che hanno riportato i maggiori resti. A

parità di resti tra leste diverse, il posto verrà attribuito alla lista che non avrà conseguito alcun posto. Ove, sempre a parità di resti, tutte le liste abbiano conseguito almeno un posto, si ricorrerà al sorteggio.

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Nei limiti dei posti attributo a ciascuna lista, l'assegnazione andrà effettuata sulla base dei voti dl preferenza(I) ottenuti da ciascun candidato.

5. Ripartizione ed assegnazione dei posti dei rappresentanti dei soci straordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali Per l'attribuzione del posto del rappresentante dei soci straordinari nei Consigli Direttivi Distrettuali si segue il sistema proporzionale puro dl cui al punto 4. II posto verrà assegnato al candidato che ha ottenuto il maggior numero dei voti di preferenza.

6. Risultati elettorali Il Comitato Elettorale Distrettuale procede alla redazione del verbale sulla base dei risultati di scrutinio. Detto verbale deve contenere, separatamente: - il numero dei voti riportati nell'ambito distrettuale da ciascuna lista; - il numero dei posti assegnati a ciascuna lista nel Consiglio Direttivo Distrettuale e i nominativi degli eletti in

rappresentanza sia dei soci ordinari che dei soci straordinari, con i relativi voti di preferenza. II verbale deve essere sottoscritto da tutti i componenti del Comitato Elettorale Distrettuale. II Comitato Elettorale Distrettuale dà immediata notizia delle sue conclusioni mediante affissone agli albi in ogni posto di lavoro.

7. Reclami e contestazioni Copia del verbale redatto d(*) A parità di voti di preferenza, il posto sarà assegnato al candidato indicato dell’Organizzazione

sindacale (o dal primo firmatario) che ha presentato la lista. al Comitato Elettorale Distrettuale deve essere notificata - oltre che al Comitato Elettorale Centrale, come previsto dall'ultimo comma del punto 3.14. e con le stesse modalità - alle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici del Distretto o Esercizio distrettuale, che hanno presentato proprie liste, al primo firmatario dei presentatori di lista, nonché alla locale Direzione ENEL Le eventuali contestazioni dei destinatari delle notifiche di cui sopra devono essere avanzate, da parte degli stessi, a pena di decadenza, entro il termine di 10 giorni dalla ricezione del verbale del Comitato Elettorale Distrettuale. Le contestazioni di cui sopra devono essere trasmesse a mezzo di lettera raccomandata con ricevuta di ritorno al Comitato Elettorale Centrale e, per conoscenza, alle Organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L ENEL che hanno presentato liste, al primo firmatario della lista eventualmente interessata ed alla Direzione Personale dell'ENEL. II Comitato Elettorale Centrale esamina gli eventuali ricorsi e contestazioni e decide in merito entro 5 giorni, con facoltà di ordinare la ripetizione delle votazioni nei seggi dove le contestazioni risultano fondate e gli errori di tale gravità da modificare i risultati elettorali. Il Comitato Elettorale Centrale può demandare le contestazioni concernenti l'interpretazione del presente Regolamento, sulle quali non é riuscito a trovare una soluzione unanime, all'esame delle Parti stipulanti il Regolamento medesimo, che si devono pronunciare entro 10 giorni dalla notificazione del Comitato stesso.

8. Ripartizione ed assegnazione dei posti negli Organi nazionali Trascorsi i termini di cui al precedente punto 7., il Comitato Elettorale Centrale procede alla ripartizione dei posti come in appresso. 8.1 Consiglio Direttivo Nazionale

La ripartizione dei 48 posti nel Consiglio Direttivo Nazionale viene effettuata proporzionalmente al numero dei voti validi complessivamente riportati da ciascuna lista nelle elezioni dl tutti i Consigli Direttivi Distrettuali, applicando il sistema proporzionale puro. Nei limiti dei seggi attribuiti a ciascuna lista, i posti vanno assegnati ai 24 Presidenti dei Consigli Direttivi Distrettuali; i restanti posti attribuiti a ciascuna lista vengono assegnati su designazione delle Organizzazioni sindacali (o del gruppi di soci) ai Vice Presidenti eletti nei Consigli Direttivi Distrettuali ovvero, qualora la lista non ne abbia alcuno, ad altro candidato risultato eletto.

8.2 Commissione Amministratrice Nazionale La ripartizione dei posti nell'ambito della Commissione Amministratrice Nazionale viene effettuata proporzionalmente al numero del voti validi complessivamente riportati da ciascuna lista nell'elezione dl tutti i Consigli Direttivi Distrettuali, applicando il sistema proporzionale puro. L'assegnazione dei posti avviene su designazione delle Organizzazioni sindacali (o dei gruppi di soci) cui sono stati attribuiti i seggi.

8.3 Collegio Nazionale dei Sindaci e Collegio Nazionale del Probiviri La ripartizione dei posti nel Collegio Nazionale dei Sindaci e dei Probiviri viene effettuata in ragione di un membro effettivo e un membro supplente per ciascuna delle tre Organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L ENEL che hanno riportato complessivamente il maggior numero di voti nelle elezioni di tutti i Consigli Direttivi Distrettuali.

9. Proclamazione dei risultati Trascorsi i termini di cui al punto 7., il Comitato Elettorale Centrate procede alla proclamazione dei risultati elettorali con la comunicazione di cui all'ultimo comma del punto 3.4, nella quale dovrà essere anche riportato: - il numero dei posti assegnati a ciascuna lista nel Consiglio Direttivo Nazionale; - il numero dei posti assegnati a ciascuna lista nella Commissione Amministratrice Nazionale; - il numero dei posti assegnati a ciascuna lista nella Commissione Amministratrice Nazionale; - le Organizzazioni sindacali alle quali devono essere assegnati i posti nel Collegio Nazionale del Sindaci;

(I) A parità di voti di preferenza, il posto sarà assegnato al candidato indicato dell’Organizzazione sindacale (o dal primo firmatario)

che ha presentato la lista.

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- le Organizzazioni sindacali alle quali devono essere assegnati i posti nel Collegio Nazionale dei Probiviri. 10. Insediamento dei Consigli Direttivi Distrettuali

L'insediamento dei Consigli Direttivi Distrettuali ha luogo entro 10 giorni dalla proclamazione dei risultati, su convocazione dei Presidenti dei Consigli uscenti. Nella riunione di insediamento ciascun Consiglio Direttivo Distrettuale provvede all'elezione del Presidente e dei Vice Presidenti, dandone immediata comunicazione al Comitato Elettorale Centrale, alle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici firmatarie del C.C.N.L ENEL, al primo firmatario dei presentatori dl lista e alla Direzione Personale dell'ENEL. Agli stessi destinatari va data immediata comunicazione della mancata elezione del Presidente e dei Vice Presidenti, al fine di consentire al Comitato Elettorale Centrale di procedere, a norma statutaria, alla designazione dei Presidenti e dei Vice Presidenti dei Consigli Direttivi Distrettuali interessati.

11. Assegnazione dei posti nel Consiglio Direttivo Nazionale, nella Commissione Amministratrice Nazionale, nel Collegio Nazionale dei Sindaci e nel Collegio Nazionale dei Probiviri Entro 5 giorni dalla comunicazione di cui al precedente punto 10., le Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici che hanno presentato le proprie liste o il primo firmatario dei presentatori delle liste comunicano al Comitato Elettorale Centrale: - l'indicazione dei nominativi designati a far parte del Consiglio Direttivo Nazionale; - l’indicazione dei nominativi designati a far parte della Commissione Amministratrice Nazionale, - l'indicazione dei nominativi dei membri effettivi e supplenti designati a far parte del Collegio Nazionale dei Sindaci; - l'indicazione dei nominativi dei membri effettivi e supplenti designati a far parte del Collegio Nazionale dei Probiviri. Il Comitato Elettorale Centrale provvede alla designazione dei Presidenti e dei Vice Presidenti nei Consigli Direttivi Distrettuali nei quali non è stata possibile l’elezione, dandone comunicazione ai Consigli Direttivi Distrettuali interessati. II Comitato Elettorale Centrale, sulla base delle designazioni pervenute e della nomina dei Presidenti e dei Vice Presidenti dei Consigli Direttivi Distrettuali, provvede alla comunicazione della definitiva composizione degli Organi nazionali (Consiglio Direttivo Nazionale, Commissione Amministratrice Nazionale, Collegio Nazionale dei Sindaci e Collegio Nazionale dei Probiviri) alle organizzazioni sindacati dei lavoratori elettrici firmatarie del C.C.N.L ENEL, al primo firmatario dei presentatori di lista, alla Direzione Personale dell'ENEL, nonché al Presidente della Commissione Amministratrice Nazionale uscente. Entro 15 giorni dalla comunicazione di cui sopra, il Presidente della Commissione Amministratrice Nazionale uscente convoca il Consiglio Direttivo Nazionale, il quale provvede immediatamente alla elezione del Presidente e dei Vice Presidenti della nuova Commissione Amministratrice Nazionale.

12. Sostituzione dei membri degli Organi sociali Le sostituzioni vengono effettuate con le seguenti modalità: - i membri della Commissione Amministratrice Nazionale vengono sostituiti con nuove designazioni da parte delle stesse

Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici (o dei gruppi di soci) che avevano designato i membri da sostituire; - i membri del Collego Nazionale dei Sindaci e del Collegio Nazionale dei Probiviri vengono sostituiti con nuove

designazioni da parte delle stesse Organizzazioni sindacali dei lavoratori elettrici che avevano designato i membri da sostituire;

- i membri dei Consigli Direttivi Distrettuali vengono sostituiti con i candidati immediatamente seguenti in graduatoria nella lista cui appartenevano i membri decaduti.

Qualora i nominativi seguenti in graduatoria nella lista cui appartenevano i membri decaduti risultino esauriti per cessazione dal servizio o per formale rinuncia, l'Organizzazione sindacale o il primo firmatario nella cui lista i membri da sostituire siano stati a suo tempo eletti provvede, con propria designazione, all’integrazione dei posti resisi vacanti. I subentranti restano in carica fino alla scadenza del periodo che sarebbe spettato di diritto ai membri sostituiti.

13. Incompatibilità delle cariche Le cariche di membro di Consiglio Direttivo Distrettuale, di Commissione Amministratrice Nazionale, di Collegio Nazionale dei Sindaci e di Collegio Nazionale dei Probiviri sono tra loro incompatibili.

Allegato 51b (F) Ex Art. 45 - Attivita' ricreative, culturali e assistenziali (C.c.n.l Federelettrica 9.7.96) 1. Le Parti contraenti ribadiscono l'impegno di consentire a tutti i dipendenti delle AEM di fruire

delle attività ricreative, culturali e assistenziali. 2. L'ammontare dei finanziamenti ai CRAEM relativi alle attività ricreative, culturali e assistenziali

del presente articolo verrà definito tra le Parti in sede nazionale per ogni singolo anno nell'arco della vigenza contrattuale. Gli incrementi stabiliti dal presente Contratto dei contributi destinati ai CRAEM per le attività assistenziali rispetto all'importo previsto allo stesso titolo per l’anno 1991, dovranno essere utilizzati in proprio dai CRAEM stessi per ulteriori attività. Resta inteso che nulla si è voluto modificare rispetto ad accordi in atto nelle AEM in relazione a condizioni di miglior favore eventualmente esistenti in ordine ai finanziamenti per le attività ricreative e

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culturali. Tali accordi, tuttavia, saranno oggetto di armonizzazione con la normativa del presente articolo ai sensi del "Protocollo sulla disciplina degli accordi aziendali..." allegato al CCNL.

3. La richiesta per la concessione dei contributi ai CRAEM dovrà essere presentata all'Azienda

dalle OO.SS locali stipulanti il presente CCNL. L'erogazione sarà subordinata ad una preventiva dichiarazione del legale rappresentante del CRAEM attestante che i contributi per le attività gestite saranno utilizzati dal CRAEM stesso nel rispetto delle leggi vigenti.

4. Il termine per l'erogazione dei contributi è individuato nel mese di marzo di ciascun anno e

comunque entro tre mesi dalla presentazione della relativa richiesta di concessione. 5. Per le somme del contributo aggiuntivo relative agli anni 1985, 1986 e 1987, l'erogazione avverrà

in via transattiva a saldo di ogni e qualsiasi competenza nella misura del 70% degli importi complessivi. Nelle Aziende in cui il contributo aggiuntivo non sia stato ancora erogato per mancata o irregolare richiesta di concessione, tale erogazione avverrà in via transattiva e a saldo di ogni e qualsiasi competenza nella misura del 75% degli importi complessivi relativamente agli anni 1988, 1989 e 1990.

6. In relazione all'ipotesi di cui al comma precedente, le Aziende sono tenute a deliberare in merito

alla richiesta di concessione, che fosse presentata secondo le modalità di cui al precedente 5° comma, entro tre mesi dalla data di presentazione della dichiarazione di cui al secondo capoverso di detto comma. Qualora le Aziende non si pronuncino entro i termini suddetti, i contributi aggiuntivi saranno comunque dovuti.

DICHIARAZIONE A VERBALE I) Le Parti ribadiscono la necessità che sia data pratica attuazione ad un sistema di assistenza

sanitaria integrativa ai sensi di quanto previsto nello specifico Protocollo allegato al CCNL (v. allegato n. 51c (F)).

Verbale di accordo tra Federelettrica e FNLE – FLAEI – UILSP (Appendice 24 al C.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) Finanziamento ai CRAEM per le attività ricreative culturali e assistenziali ai sensi dell'art. 45 CCNL Con riferimento al comma 2 dell'art. 45 del CCNL 9/7/1996, la Federelettrica e le OO.SS. nazionali, relativamente al periodo di vigenza economica del Contratto, concordano i finanziamenti da erogare ai CRAEM secondo quanto di seguito indicato. 1. Attività ricreative e culturali Per lo svolgimento di dette attività, le Aziende verseranno ai CRAEM annualmente, negli anni 1995-1996-1997, nonché negli anni successivi salvo quanto fosse diversamente stabilito in sede di rinnovo contrattuale, Lit. 152.000 pro-capite, con riferimento alla forza media in servizio in Azienda nell'anno precedente. 2. Attività assistenziali Per lo svolgimento delle attività di tipo assistenziale, e di quelle ulteriori di cui al comma 2 dell'art. 45 CCNL le Aziende verseranno ai CRAEM Lit. 739.000 pro-capite nell'anno 1995 e Lit. 809.000 pro-capite negli anni 1996-1997, nonché negli anni successivi salvo quanto fosse diversamente

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 262

stabilito in sede di rinnovo contrattuale, con riferimento alla forza media in servizio in Azienda nell'anno precedente. Con riferimento a quanto previsto dall'art. 45 (vedi allegato 51b (F) comma 2 secondo capoverso del CCNL, le Parti, concordano che gli incrementi dei contributi ai CRAEM stabiliti dal presente punto 2 rispetto alle cifre in atto per l'anno 1991 non potranno essere in alcun modo ceduti automaticamente a terzi. Resta inteso che per il personale a part-time i contributi di cui ai precedenti punti 1 e 2 sono attribuiti in proporzione alla durata della prestazione lavorativa degli interessi.

* * * Nel caso fossero già state versate, relativamente all'anno 1996, delle somme per il finanziamento annuale dei CRAEM, le stesse verranno conguagliate fino a raggiungere gli importi pro-capite di cui al presente verbale.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 263

Art. 52

Assicurazioni 1. Per i lavoratori non soggetti a norma di legge all'obbligo dell'assicurazione contro

gli infortuni sul lavoro, le Aziende provvedono all'assicurazione per morte o invalidità permanente conseguenti ad infortunio sul lavoro. Le indennità assicurate corrispondono, in caso di morte o di invalidità permanente totale, rispettivamente a 5 o 6 retribuzioni annue ed in caso di invalidità permanente parziale alle tabelle dell'INAIL.

2. In relazione alla previsione di cui all’art.5 della legge 13 maggio 1985, n. 190 , vale

quanto previsto nell’art.22 (“Quadri”). 3. Sono fatte salve le discipline aziendali vigenti(41) alla data di entrata in vigore del

presente CCNL in materia di:

- assicurazione per morte o invalidità permanente conseguenti ad infortunio extraprofessionale;

- assicurazione per le invalidità permanenti di grado inferiore a quello minimo previsto per l'indennizzo da parte dell'INAIL (c.d. "franchigia") a favore dei lavoratori soggetti a norma di legge all'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e dei lavoratori di cui al comma 1 del presente articolo.

(41) Vedi allegato 52a, 52b, 52c

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 264

Allegato 52a (E) Ex Art. 30 – Assicurazioni (C.c.n.l. ENEL 21.2.89) 1. … omissis … 2. Per i lavoratori soggetti a norma di legge all'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro nonché per i lavoratori di

cui al comma 1 dell’art. 52 C.c.n.s. 24.7.01, l’ENEL provvede all'assicurazione per le invalidità permanenti di grado inferiore a quello minimo (11%) previsto per l'indennizzo da parte dell'INAIL (c.d. "franchigia").

3. Per tutti indistintamente i lavoratori l’ENEL, infine, provvede all'assicurazione per morte o invalidità permanente conseguenti

ad infortunio extra professionale. Le indennità assicurate corrispondono, in caso di morte o di invalidità permanente totale, rispettivamente a 5 o 6 retribuzioni annue. In caso di invalidità permanenti parziali le indennità vengono commisurate al grado di invalidità, con esclusione delle invalidità di grado pari o inferiore al 5% e con indennità più che proporzionali per le invalidità di grado superiore al 30%.

4. … omissis …

Allegato 52b (E) Ex Art. 40 – Tutela delle condizioni di lavoro (C.c.n.l. ENEL 21.2.89) DICHIARAZIONE A VERBALE 1. Copertura assicurativa personale delle centrali di produzione – A favore dei lavoratori professionalmente esposti al

rischiodelle seguenti malattie nelle centrali nucleogeotermiche e idroelettriche:

- ipoacusia o sordità da rumore;

- silicosi o antracosi, associata o meno a tubercolosi polmonare;

- asbestosi, associata o meno alla tubercolosi polmonare o ad un cancro del polmone;

viene estesa – alle medesime condizioni – la copertura assicurativa già prevista per le malattie professionali dalle Condizioni particolari della polizza infortuni professionali ed extraprofessionali.

Detta copertura assicurativa opererà – sussistendo i presupposti previsti dallae Condizioni Particolari di cui sopra – sino a quando non si saranno consolidati i criteri adottati dall’INAIL per l’indennizzabilità delel malattie professionali non gabellate, secondo i principi sanciti dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 179 del 10.2.1988.

Il lavoratore è comunque tenuto ad attivare nei confronti dell’INAIL la procedura per dimostrare l’origine professionale della malattia.

Allegato 52c (F) Ex Art. 30 – Assicurazioni (C.c.n.l. Federelettrica 9.7.96) 1. … omissis … 2. Per i lavoratori soggetti a norma di legge all'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul

lavoro nonché per i lavoratori di cui al comma 1 dell’art. 52 del C.c.n.l. 24.7.01, le Aziende provvederanno all'assicurazione per le invalidità permanenti di grado inferiore a quello minimo previsto per l'indennizzo da parte dell'INAIL.

3. Le Aziende infine forniranno ai lavoratori ogni forma di assistenza per i rapporti con

l'assicuratore ivi compresa la consegna agli stessi di un "compendio delle coperture previste", nel quale sono analiticamente indicati gli adempimenti da svolgere e la documentazione da produrre ai fini dell'indennizzo.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 265

Art. 53

Decorrenza e durata 1. Ferma restando la disciplina degli assetti contrattuali di cui all'art. 3, il presente

contratto decorre dal 1° luglio 2001 e scade, per la parte normativa, il 30 giugno 2005 e, per la parte economica, il 30 giugno 2003.

2. Per quanto concerne la decorrenza, restano salvi gli effetti che con riferimento a singoli istituti siano necessariamente collegati o siano stati espressamente concordati per una data diversa da quella del comma precedente.

3. Il presente Contratto si intenderà rinnovato di anno in anno sia con riferimento alla

parte economica che alla parte normativa, qualora non venga disdetto da una delle Parti stipulanti almeno 3 mesi prima di ogni singola scadenza.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 266

Art. 54

Successione dei Contratti42 1. Il presente contratto annulla e sostituisce, a far data dalla sua stipulazione, le

clausole fin qui applicate derivanti da precedenti contratti nazionali limitatamente alle materie disciplinate dal presente contratto e, comunque, salvo quanto espressamente previsto al comma successivo.

2. In linea con gli indirizzi del Protocollo 23 luglio 1993 le Parti concordano sulla

necessità che il complesso della disciplina collettiva oggi in vigore nelle Aziende, in cui si applica il presente contratto, sia rinegoziata dalle parti in sede locale per realizzare una situazione di coerenza con i nuovi assetti contrattuali.

42 Per quanto riguarda le aziende ENEL (o ex Enel) vedi Appendice 10, per le Aziende dell’area

Federelettrica vedi Appendice 11, per le Aziende aderenti ad Assoelettrica vedi Appendice ….

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 267

Art. 55

Inscindibilità e interpretazione del contratto 1. Le disposizioni del presente contratto, sia nell’ambito di ogni singola

regolamentazione, come nel loro insieme, sono correlative ed inscindibili tra loro, costituendo il trattamento complessivo del lavoratore, non cumulabile, neppure in parte, con qualunque altro trattamento collettivo.

2. L’interpretazione delle norme del presente contratto è demandata alle Parti

stipulanti.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 268

Art. 56

Distribuzione del contratto 1. Una copia del presente contratto, edita a spese e cura delle Aziende o delle loro

Organizzazioni di rappresentanza sarà distribuita a ciascun lavoratore.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 269

Art.57

Norme Finali Norme aziendali 1. Oltre che alle norme del presente Contratto, i lavoratori devono uniformarsi a tutte

quelle altre che potranno essere stabilite dalle Aziende, purché esse non siano limitative dei diritti derivanti ai lavoratori stessi dal presente Contratto. Tali norme in ogni caso devono essere portate a conoscenza dei lavoratori con ordini di servizio od altro mezzo.

Reclami e controversie 2. Sono fatte salve le possibilità di accordo diretto tra le parti interessate per eventuali

reclami nell’applicazione del presente contratto; le controversie individuali e plurime tra Azienda e lavoratori saranno risolte possibilmente in prima istanza tra la Direzione e la RSU e, in difetto di accordo, dalle rispettive competenti Organizzazioni sindacali, fermo restando quanto previsto in Accordi interconfederali vigenti e/o negli accordi in essere derivanti da contrattazione collettiva di livello nazionale.

DICHIARAZIONE A VERBALE 1. Dicitura Organizzazioni sindacali. - Le Parti si danno atto che laddove nel testo del

contratto od in altri accordi sindacali vengono usate le espressioni “Organizzazioni sindacali” (od “Organizzazione sindacale”) ovvero “Organizzazioni sindacali (od “Organizzazione sindacale”) dei lavoratori elettrici”, esse devono intendersi riferite esclusivamente alle Organizzazioni sindacali stipulanti del Contratto stesso.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 270

Esercizio del diritto di sciopero

1. Le Parti convengono di incontrarsi entro il mese di settembre 2001 per definire gli

aspetti applicativi di quanto previsto dal l. n. 146/1990 come modificata dalla l. n. 83/2000.

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Appendice 1 (ENEL)

VERBALE SINDACALE Roma, addì 30 giugno 1999 Tra

l'ENEL rappresentata dai sigg.ri: Failla, Delfino, Auricchio, Crivelli, assistiti da Centorbi, Chianese, Preiti e la FNLE, rappresentata dai sigg.ri: Berni, Alberti, Bronzi, Fontanelli la FLAEI, rappresentata dai sigg.ri: Carosi, De Masi, Gallareto, Mancuso,

Rigobon, Solari la UILCEM, rappresentata dai sigg.ri: Bellissima, Briano, Chiara, Polizzi, Zaza

Premesso che

- il Decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79 - emanato in attuazione della Direttiva europea 96/92/CE, "recante norme comuni

per il mercato interno dell'energia elettrica"- ha sancito per l'ENEL S.p.A. (d'ora in poi ENEL) una profonda trasformazione istituzionale e di assetto, previa costituzione di società separate, scorpori e cessioni di rami d'azienda;

- tale processo di trasformazione pone l'esigenza di coniugare il perseguimento di elevati standards di qualità del servizio

elettrico con una prospettiva di consolidamento e di efficientamento de! "core business", nonché di sviluppo allargato a logiche di diversificazione per la massima valorizzazione degli assets aziendali ed in particolare delle risorse umane; in relazione a quanto sopra, l'ENEL, si impegna ad illustrare dettagliatamente entro il prossimo 15 luglio, avendone, comunque, ricevuto assenso dall"'Azionista", il relativo piano industriale d'impresa, ai sensi del "Protocollo d'intesa sulle relazioni industriali" del 24 novembre 1997.

- l'ENEL, in qualità di holding industriale, "assume le funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento dell'assetto industriale

e delle attività esercitate dalle Società da essa controllate" (art. 13 DAgs. n. 79/1999); conseguentemente, nella nuova veste di Gruppo industriale, dovrà mettere in atto le strategie ed i connessi strumenti operativi necessari per affrontare adeguatamente il nuovo contesto di mercato, nel quale l'Azienda sarà chiamata a confrontarsi con altri soggetti e a sviluppare le proprie politiche industriali;

- lo stesso D.lgs. n. 79/1999, all'art. 1, comma 6, prevede "... il coinvolgimento dei soggetti sociali anche a mezzo di

opportune forme di concertazione, al fine di individuare gli strumenti utili a governare gli effetti sociali della trasformazione"; - i suddetti cambiamenti cadono in concomitanza con eventi di eccezionale importanza per il nostro Paese, rispetto ai quali

Governo e le Parti sociali hanno liberamente scelto di sottoscrivere un "Protocollo d'intenti" per la gestione delle scadenze sindacali e contrattuali in occasione del Giubileo;

considerato più in particolare che

la complessità e la rilevanza dello scenario che si apre richiedono alle Parti comportamenti che assicurino il governo della transizione e del nuovo assetto - nel rispetto della distinzione dei ruoli e responsabilità propri dell'Azienda e dei Sindacato - nella consapevolezza che l'acquisizione di un adeguato livello di consenso ed il coinvolgimento partecipativo delle

Organizzazioni sindacali e dei lavoratori che esse rappresentano costituiscono una leva indispensabile per accompagnare e sostenere il processo di trasformazione in atto;

tenuto conto

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del carattere di pubblica utilità del servizio elettrico, del grado di rappresentatività delle Organizzazioni sindacali di categoria, del ruolo positivo che esse possono svolgere tanto per la tutela armonica dei lavoratori, quanto per la realizzazione delle strategie aziendali,

è volontà delle Parti ribadire un sistema di relazioni sindacali di alto profilo, fondato sul confronto preventivo. A tal fine, viene confermato, insieme al "Protocollo sul sistema di relazioni sindacali" contenuto nel contratto, il "Protocollo d'intesa sulle relazioni industriali" del 24 novembre 1997, in armonia con quanto stabilito dal Governo e dalle Parti sociali nel "Protocollo sulla politica dei redditi e assetti contrattuali" del 23 luglio 1993, e nel "Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione" dei 22 dicembre 1998. In relazione a quanto sopra, si conferma un sistema concertativo articolato e sistematico tramite confronti preventivi e/o periodici, finalizzati ad acquisire valutazioni ed a favorire ogni possibile convergenza sulle tematiche di reciproco interesse, allo scopo di rendere compatibili gli obiettivi di efficienza e di redditività dell'ENEL con le esigenze sociali e occupazionali. Tutto quanto premesso e considerato, le Parti convengono su quanto segue. 1. Condivisa l'opportunità di un governo coordinato delle scelte di strategia organizzativa, ravvisano - in questa fase di

dinamismo accentuato - l'esigenza che sia comunque sviluppata la prima fase del confronto m sede Corporate, ; secondo modalità e tempi tali da snellire i processi decisionali, allo scopo di garantire l'immediata visibilità delle strategie organizzative aziendali ed assicurare un corretto flusso informativo. Esaurita tale prima fase, saranno svolte - secondo la normativa contrattuale - le successive fasi sindacali, presso le competenti Società/Strutture di volta in volta interessate, garantendo anche per tale livello la continuità del necessario flusso informativo. Nel rispetto della normativa in essere, analoga procedura preventiva sarà osservata presso le sedi delle Società/Strutture per i casi di modifiche organizzative, limitate a tale ambito, che non rivestano carattere strategico.

2. Le Parti esprimono la comune convinzione che la transizione verso la liberalizzazione comporta l'esigenza di verificare la

congruità delle attuali regole contrattuali, in relazione al nuovo contesto di mercato. Al riguardo, manifestano il comune intendimento di ricercare le condizioni per addivenire ad una contrattazione di settore, con il necessario coinvolgimento degli altri soggetti datoriali operanti nel comparto.

3. Tale contrattazione, che dovrà corrispondere alle peculiarità/esigenze del lavoro nel settore elettrico, è perseguita nell'ottica

di:

3.1 evitare fenomeni distorsivi della concorrenza, fondati su differenziali salariali e normativi ai dipendenti delle imprese che competono nel medesimo business;

3.2 offrire garanzie sociali in caso di mobilità dei lavoratori anche all'esterno dei Gruppo ENEL, per effetto della variazione

dei perimetro aziendale derivante dall'attuazione del citato D.lgs. n. 79/1999, in coerenza con quanto previsto dall'art. 1, comma 6, del medesimo D.lgs.;

3.3 delineare un assetto contrattuale conforme ai principi contenuti nel "Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione" dei 22

dicembre 1998, sottoscritto dal Governo e dalle Parti sociali, cercando di realizzare soluzioni concordate che, da un lato, tengano conto delle esigenze di flessibilità e snellezza gestionale e, dall'altro, perseguano la migliore valorizzazione delle professionalità/competenze.

In tale contesto, saranno pertanto perseguite soluzioni che, collegando agli obiettivi aziendali anche parte del salario dei lavoratori, sappiano coniugare produttività/redditività e partecipazione economica ai risultati d'impresá. In questo ambito, assumono pertanto particolare rilevanza la struttura e le modalità di espletamento della cal. contrattazione di secondo livello.

4. In attesa di giungere alla contrattazione di settore, le Parti, per i dipendenti delle Società del Gruppo, continueranno ad

applicare i trattamenti contrattuali in atto, con le sotto elencate precisazioni.

4.1 Ai dipendenti delle Società del Gruppo ENEL, si applicherà, di norma, la contrattazione collettiva valevole per i dipendenti elettrici dell'ENEL.

4.2 Nei casi in cui il contenuto delle attività da disciplinare attraverso articolazioni societarie dovesse rendere inapplicabile il

contratto elettrici, il contratto collettivo nazionale applicabile verrà definito attraverso il preventivo confronto con le Organizzazioni sindacali nazionali di categoria (vd., in conformità, appunto sull'incontro sindacale del 5 ottobre 1998 e successiva comunicazione ENEL del 27 ottobre 1998).

4.3 Nei confronti dei dipendenti delle Società del Gruppo, ai quali si applichi la contrattazione collettiva degli elettrici,

troveranno applicazione anche gli istituti sociali quali I"'Associazione nazionale ricreativa, culturale e sportiva" (ARCA), il Fondo integrativo sanitario (FISDE) e il Fondo Pensione Complementare (FOPEN).

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AI riguardo, le Parti s'impegnano a ricercare e a sostenere, nelle sedi competenti, l'opportunità che vengano adottate adeguate soluzioni, al fine di consentire l'applicazione degli istituti di cui sopra ovvero la realizzazione di trattamenti equivalenti, sia nei confronti dei lavoratori del Gruppo ai quali si applica una contrattazione collettiva diversa da quella elettrica, sia anche nei confronti dei lavoratori che saranno interessati da fenomeni di mobilità verso realtà esterne al Gruppo ENEL.

5. Anche nell'attuale scenario, si conferma il ruolo centrale delle risorse umane e la necessità di assicurarne il pieno ed

ottimale utilizzo, nella consapevolezza che la crescita professionale dei lavoratori ed il loro diretto coinvolgimento costituiscono una leva essenziale per lo sviluppo della capacità competitiva di ENEL. In tale contesto, particolare impulso sarà dato alla formazione continua attraverso iniziative sia di tipo "verticale", al fine di sostenere lo specifico business delle singole Aziende del Gruppo, sia di tipo "orizzontale" - anche mediante interventi di formazione a distanza - finalizzati ad ampliare le conoscenze di tipo professionale/culturale. I relativi programmi formativi e le modalità del loro espletamento saranno oggetto di incontri sindacali, nel rispetto della specifica normativa contrattuale. Più in particolare, le Parti considerano essenziale l'azione formativa per sostenere il processo di riposizionamento aziendale in conseguenza:

a) della riconversione professionale richiesta al fine di massimizzare la occupabilità dei dipendenti nell'ambito del "core business"

b) della diversificazione dei business e, quindi, della riconvertibilità delle competenze/professionalità. 6. In relazione a quanto sopra, l'Azienda perseguirà, laddove possibile, soluzioni tese a realizzare processi d'insourcing,

potenziando e valorizzando in tal modo la risorsa interna in via prioritaria rispetto al ricorso a risorse esterne e contenendo conseguentemente l'ambito delle attività terziarizzate.

In parallelo, verrà affiancata l'attivazione di piani di turn-over sia per l'immissione in ENEL di professionalità necessarie al conseguimento degli obiettivi di business propri delle singole articolazioni organizzative, sia per far fronte ad esigenze specifiche, quali eventuali carenze di personale, alle quali non si possa sopperire con processi di mobilità. In merito a tale piano di assunzioni, saranno effettuati appositi incontri, ai sensi della vigente normativa.

In relazione a tanto, verificati gli effetti che il piano industriale d'impresa produrrà sul perimetro di ciascun segmento aziendale ed i reimpieghi attesi dai piani di occupabilità rivenienti dalle citate azioni formative, l'ENEL, sulla base delle stime formulate sull'andamento del mercato e degli assetti industriali derivanti dalla liberalizzazione, esprime l'intendimento di procedere, nel prossimo triennio, ad assunzioni di non meno di 1.000 unità lavorative, a legislazione previdenziale immutata.

Laddove l'attuazione di quanto previsto dal presente punto 6 dovesse comportare fenomeni di micro-mobilità .sul territorio, l'Azienda si impegna ad esaminare, con la dovuta attenzione e sensibilità, eventuali problematiche che dovessero riguardare i portatori di handicap o casi rientranti nelle diverse fattispecie di emergenza sociale, in ordine alle potenziali ricadute sulle condizioni di vita e sull'organizzazione familiare.

Nel quadro delle garanzie di pari opportunità, particolare attenzione va posta alla promozione e alla tutela della componente femminile presente in azienda; ciò deve trovare caratterizzazione anche nei percorsi formativi, di sviluppo professionale e di riqualificazione, impedendo possibili squilibri e condizioni di svantaggio.

7. Le trasformazioni del Gruppo, derivanti dall'attuazione del D.Igs. n. 79/1999, nonché i processi di diversificazione societaria,

potranno determinare fenomeni di spostamento/riutilizzazione di gruppi di lavoratori, che saranno regolati mediante il ricorso allo strumento del trasferimento di ramo d'azienda, come disciplinato dalla legislazione vigente, integrato da eventuali normative pattizie, attuative di quanto previsto all'art. 1, comma 6, del D.Igs. n. 79/1999. Altre tipologie di mobilità interaziendale - non rientranti nella fattispecie del trasferimento di ramo d'azienda - saranno realizzate su base volontaria. In tal caso, per quanto riguarda la contrattazione collettiva applicabile, valgono i principi concordati nel presente Verbale. Per la mobilità aziendale continueranno a valere le previsioni di cui alla normativa contrattuale e alle precedenti apposite intese sulla materia.

8. Laddove, per effetto delle dinamiche connesse alla trasformazione societaria, si evidenziassero - nell'ambito del Gruppo -

situazioni di "surplus" e al contempo di carenza di personale o, comunque, laddove si verificassero situazioni di eccedenza, le Parti si danno atto che tali fenomeni troveranno adeguata compensazione in un'ottica di solidarietà del Gruppo, secondo le regole definite tra le Parti, nella salvaguardia altresì della professionalità dei lavoratori.

9. Qualora, a seguito dell'attuazione del D.Igs. n. 79/1999 dovessero verificarsi eccedenze, riguardanti ex lavoratori ENEL che

siano confluiti in Società esterne al Gruppo, le Parti s'impegnano a sostenere nelle sedi opportune, in coerenza con quanto stabilito dall'art. 1, comma 6, dei suddetto D.Igs., soluzioni atte ad evitare effetti negativi per i lavoratori direttamente coinvolti, nonché riflessi potenzialmente distorsivi della concorrenza tra le imprese.

AI riguardo, l'ENEL, nei "processi di dismissione" dei propri impianti, terrà positivamente conto, per quanto di sua competenza, delle garanzie relative alla salvaguardia della forza lavoro occupata e dei connessi trattamenti contrattuali offerte dalle Società acquirenti.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 274

10. Sempre nell'ottica di valorizzare le competenze delle risorse, per realizzarne la piena impiegabilità, saranno individuati - a valle delle risultanze prodotte dalle misure precedentemente illustrate - opportuni strumenti, che consentano di gestire in maniera non traumatica l'impatto occupazionale derivante dai riflessi del processo di liberalizzazione/introduzione di nuove tecnologie; al riguardo, l'Azienda s'impegna a presentare un piano dettagliato, sul quale si svilupperà, secondo le regole contrattuali, il confronto/negoziato sindacale.

Tale piano promuoverà I'impiegabilità interna ed esterna del personale interessato, anche attraverso iniziative, volontariamente opzionabili, favorite e/o sostenute dall'Azienda mediante un'attività di job creation - anche in relazione ai programmi d'investimento e di acquisti e appalti ENEL - mediante la costituzione di consorzi/cooperative o lavoro autonomo.

11. In linea con quanto previsto nel corso dei precedenti rinnovi contrattuali, l'Azienda conferma il proprio orientamento

favorevole alla diffusione delle azioni della Società ai lavoratori e a tal fine s'impegna, nell'ambito del processo di privatizzazione, a sollecitare gli organi competenti affinché adottino misure idonee a favorire i lavoratori nell'acquisizione e pagamento di azioni della Società, nonché a riconoscere ulteriori agevolazioni all'acquisto per i lavoratori del Gruppo ENEL (anticipazioni TFR, prestiti, rateizzazioni/dilazioni di pagamento, convenzioni bancarie, ecc.).

12. Le Parti si danno vicendevolmente atto, nel rispetto dei reciproci ruoli, della necessità di sviluppare le azioni più adeguate

alla realizzazione di quanto previsto dal collegato ordinamentale - art. 57, lett. a) della legge 17 maggio 1999, n. 144 - che, tra l'altro, prevede la confluenza dei fondi speciali (tra i quali: il Fondo di Previdenza Elettrici) "nel Fondo pensione lavoratori dipendenti, previa predisposizione di un piano di risanamento dei Fondi in deficit"; anche in vista del prossimo processo di apertura dell'Azienda al capitale privato. Ciò allo scopo di individuare, di concerto con il Ministero competente, una soluzione che - riscontrate le ragioni strutturali di natura demografica alla base del dissesto, riconducibili analogicamente ad ogni altra situazione già superata dal sistema previdenziale obbligatorio - risolva il debito corrente dovuto agli oneri contributivi a copertura dei differenziali di prestazioni AGO-FPE..

13. Valutata la rilevanza della presente intesa, le Parti, consapevoli della complessità dei momento e delle difficoltà che

potranno sorgere nella sua quotidiana traduzione applicativa, s'impegnano a verificare con cadenza quadrimestrale la funzionalità e la concreta osservanza degli impegni sottoscritti.

In tale contesto, verrà sperimentata l'attivazione di un apposito organismo paritetico. Letto, confermato e sottoscritto

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Appendice 2 (Federelettrica)

PROTOCOLLO D'INTESA CISPEL/CGIL – CISL - UIL

L'anno 1989 il giorno 20 del mese di luglio, in Roma,

tra … omissis …

e … omissis …

SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI E

NORME DI COMPORTAMENTO DELLE PARTI E

PROCEDURE PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI DI LAVORO

SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI Premessa La CISPEL, la CGIL, la CISL, la UIL, nell'intento di riconsiderare, alla luce dell'esperienza, il sistema di relazioni industriali nel settore delle imprese pubbliche degli enti locali per perseguire un rapporto tra le parti sempre più funzionale allo sviluppo della efficienza e della produttività delle gestioni ed al convergere delle iniziative, richiamati i protocolli sottoscritti il 13/7/1985, convengono sulla necessità di procedere al loro adeguamento avendo riguardo alle mutate condizioni della società ed all'evoluzione dei rapporti tra le parti sociali nell'ambito dei pubblici servizi.

CISPEL, CGIL, CISL e UIL ritengono che, per il preminente ruolo che le Aziende pubbliche locali sono chiamate a svolgere nella gestione di complessi e fondamentali servizi per la vita dei cittadini, sia necessario promuovere un processo di riassetto organizzativo delle Aziende pubbliche locali, anche in sintonia con gli orientamenti dei provvedimenti, all'esame del Parlamento, di riordino delle autonomie locali, e di riforma dell'ordinamento dei servizi pubblici locali.

A tal fine le parti convengono sulla opportunità di attivare un sistema di relazioni stabili sulle strategie di sviluppo dei servizi pubblici locali, sui loro effetti in ordine alla qualità della vita delle collettività, sui piani generali volti a introdurre innovazioni tecnologiche o organizzative delle Aziende pubbliche locali, anche in sintonia con gli orientamenti dei provvedimenti, all'esame del Parlamento, di riordino delle autonomie locali, e di riforma dell'ordinamento dei servizi pubblici locali.

A tal fine le parti convengono sulla opportunità di attivare un sistema di relazioni stabili sulle strategie di sviluppo dei servizi pubblici locali, sui loro effetti in ordine alla qualità della vita delle collettività, sui piani generali volti a introdurre innovazioni tecnologiche o organizzative con particolare riguardo ai riflessi qualitativi e quantitativi sull'occupazione.

Tale sistema di relazioni costituisce il presupposto, da una parte, per rendere più efficace il sistema contrattuale e, dall'altra, per favorire il raggiungimento di un livello di prestazioni di servizi pubblici che elevi la qualità del tessuto socio-economico delle comunità locali, in particolare nelle aree più deficitarie di servizi individuabili prevalentemente nel Mezzogiorno.

Riaffermata l'utilità, la centralità e la essenzialità dei servizi pubblici erogati dalle imprese pubbliche locali dell'energia, del gas, dell'acqua, dei trasporti, dei mercati, delle farmacie, del latte e dell'igiene ambientale, CISPEL, CGIL, CISL e UIL concordano e si impegnano sui seguenti obiettivi:

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1. migliorare i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi resi alla collettività;

2. perseguire una linea di trasparenza nelle scelte e nelle iniziative che riguardino i pubblici servizi in modo da rendere effettiva l'informazione e la partecipazione dell'utenza nel processo di sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi stessi;

3. incrementare l'efficienza e l'efficacia di detti servizi e in tale quadro contenerne i costi di gestione (economicità);

4. proseguire nel processo di miglioramento organizzativo, gestionale e produttivo dell'impresa pubblica locale anche attraverso l'ottimale utilizzazione e valorizzazione del personale;

5. conferire priorità, anche sul piano della qualità, agli interventi di tutela ambientale;

6. valorizzare il ruolo dell'impresa pubblica locale di igiene ambientale nel suo ciclo globale quale soggetto rivolto a garantire gli interventi di gestione e salvaguardia ambientale;

7. perseguire una politica della mobilità che si basi su un sistema integrato dei trasporti con particolare riguardo alle aree metropolitane e che miri a rimuovere gli ostacoli di ordine finanziario e strutturale al conseguimento di una più efficiente ed economica gestione pubblica del trasporto;

8. promuovere una revisione del quadro normativo della gestione delle acque sulla base dei principi fondamentali degli ambiti territoriali ottimali e del ciclo integrale e unitario dell'acqua, incentivando forme di gestione consortili;

9. rafforzare il ruolo delle Aziende energetiche degli enti locali per il raggiungimento degli obiettivi di politica energetica previsti dal PEN, avuto riguardo al contributo di tali aziende sul terreno del risparmio energetico e di una gestione integrata dei servizi tecnologici a rete;

10. promuovere politiche adeguate di organizzazione, produzione, gestione e commercializzazione delle imprese pubbliche locali del gas, del latte, del prodotto farmaceutico, annonarie, in vista della scadenza del 1993 e del confronto che si porrà con le nuove realtà del mercato.

Per questi motivi, le prospettive strategiche di risanamento, di ristrutturazione e di sviluppo delle imprese pubbliche locali, le iniziative generali in ordine agli investimenti ed al finanziamento delle imprese stesse, le politiche del lavoro, comprese quelle formative e gestionali del personale, costituiranno oggetto di consultazione e di valutazione tra le parti firmatarie il presente protocollo all'inizio di ogni anno.

CISPEL, CGIL, CISL e UIL individuano nell'impresa pubblica dell'ente locale una struttura portante del "sistema dei servizi pubblici" che può contribuire, procedendo sul terreno dell'innovazione, a far recuperare efficienza all'intero "sistema" e partecipare attivamente al processo di consolidamento e sviluppo dell'apparato produttivo del paese. A tal fine le parti si impegnano nelle sedi istituzionali nazionali e locali a favorire la scelta gestionale verso l'impresa pubblica locale laddove non sussistano ragioni particolari perché i servizi pubblici siano gestiti da soggetti diversi.

La CISPEL, si impegna per i settori in cui opera, avvalendosi delle conoscenze tecnologiche e delle esperienze acquisite dal sistema delle imprese aderenti, a promuovere, in particolare nelle Aziende del Sud, più avanzati modelli organizzativi di gestione dei servizi ed in particolare si impegna ad affrontare con vigore, in specie attraverso le Aziende di igiene urbana, i problemi della difesa e salvaguardia dell'ambiente.

La CGIL, la CISL e la UIL, si impegnano a loro volta a favorire l'ingresso di nuove tecnologie e processi organizzativi del lavoro attraverso le rispettive strutture a livello territoriale e d'Azienda, concorrendo nel contempo a individuare e realizzare forme dirette al miglioramento della produttività aziendale e del lavoro; a tal fine le parti si incontreranno nel mese di giugno di ogni anno.

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L'impresa pubblica locale deve dunque, nel complesso dei campi in cui opera, rispondere sempre più alle esigenze delle collettività locali, quale strumento realizzativo della pianificazione regionale, provinciale e comunale.

L'ottimizzazione dei servizi pubblici ed il raggiungimento di obiettivi di efficienza ed efficacia degli stessi sono, per CISPEL, CGIL, CISL e UIL, un passo decisivo per la qualificazione e il contenimento della spesa pubblica, nonché l'unica risposta valida a chi ritiene che solo attraverso la privatizzazione possano conseguirsi tali risultati.

In tale contesto la CISPEL, per quanto di competenza, avrà cura di informare CGIL, CISL e UIL delle iniziative che siano assunte in materia di politica tariffaria e di consultare le suddette Confederazioni sulle strutture tariffarie. Il sistema di relazioni industriali Costituisce parte integrante del sistema di relazioni industriali tra le parti la contestuale intesa riguardante la disciplina delle vertenze ai vari livelli e la regolamentazione dei poteri autonomi di comportamento. Il sistema di relazioni industriali è volto a realizzare la partecipazione del sindacato, senza interferire sull'autonomia delle parti che resta confermata ad ogni livello, alle scelte strategiche relative alle politiche di sviluppo e organizzazione dei servizi, nonché alle politiche occupazionali e formative del personale nel comparto delle Aziende aderenti alla CISPEL. Esso si articola su 4 livelli: 1) livello confederale

E' costituita una struttura paritetica nazionale, composta da rappresentanti della Cispel e delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL.

La struttura si riunirà almeno all'inizio e a metà di ciascun anno con compiti di informazione e di consultazione sulle linee di politica dei servizi pubblici locali.

In particolare la struttura curerà:

a) L'acquisizione di elementi circa gli indirizzi generali delle parti nei diversi settori dei pubblici servizi;

b) la conoscenza e l'approfondimento di eventuali interventi sull'assetto istituzionale degli enti locali, decentramento, poteri, compiti, attribuzione, autonomia finanziaria ed effetti sul rapporto ente locale - aziende pubbliche locali;

c) l'esame di programmi di sviluppo, ricerca, innovazione tecnologica e coordinamento tra le aziende di rilevanza strategica;

d) la valutazione dei temi della sicurezza dell'esercizio dei servizi e della continuità della loro erogazione;

e) la verifica del livello di applicazione dei contratti collettivi di lavoro nei vari settori e lo stato delle relazioni sindacali anche allo scopo di prevenire o risolvere situazioni conflittuali;

f) la valutazione del quadro socio-economico in cui operano le imprese pubbliche locali e quella delle relative prospettive generali e settoriali per i riflessi conseguenti sulle politiche del lavoro e per gli effetti che anche sul piano del costo del lavoro possono derivare alla capacità concorrenziale delle imprese suddette;

g) l'esame di proposte generali in materia di sicurezza del lavoro, di organizzazione del lavoro, di produttività, di mercato del lavoro.

In considerazione della rilevanza di problematiche settoriali, la struttura paritetica può costituire comitati specifici di settore con la partecipazione dei rappresentanti delle Federazioni interessate e con il compito di esaminare i programmi e le iniziative delle parti al riguardo.

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L'informazione e la consultazione dovranno di norma precedere l'attuazione dei progetti e dei piani di intervento sui punti predetti.

La struttura in parola esprime pareri sulle questioni esaminate e può anche indicare orientamenti alternativi. Nel caso in cui non sia raggiunta una identità di vedute i diversi pareri potranno essere registrati a richiesta delle parti.

L'attività della struttura nazionale non altera l'autonomia delle parti e le competenze delle stesse, così come risultano articolate ai diversi livelli.

Alle Federazioni nazionali di categoria ed alle loro diverse articolazioni territoriali spetta la gestione di quanto previsto dai CCNL di settore. 2) Livello territoriale

Per i territori regionali e interregionali, e specificatamente per le aree metropolitane, sarà promossa dalla struttura di cui al punto 1) che precede la costituzione di Comitati territoriali paritetici per l'approfondimento delle ricadute, in terna di dotazione di servizi, delle scelte strategiche delle imprese pubbliche locali.

3) Livello di Federazione di Settore

Nel quadro di principi e indirizzi enunciati nel presente Protocollo le relazioni industriali, a livello di Federazione, sono regolate dalle norme dei protocolli previsti nei CCNL.

4) Livello di Azienda

Le relazioni industriali sono regolate dalle norme contenute nei protocolli confederali, in quelle di settore e nei CCNL.

Le Aziende, ferme restando le procedure sulle relazioni industriali contemplate dalla disciplina collettiva di settore, attueranno annualmente una informativa alle OO.SS territoriali sugli indirizzi e sugli obiettivi del piano programma, sui relativi aggiornamenti, sullo stato di attuazione del medesimo in ordine, in particolare, allo sviluppo dei servizi, ai programmi di investimento, alle ricadute conseguenti sulla organizzazione del lavoro e sulla dimensione del personale, alle politiche formative del personale.

NORME DI COMPORTAMENTO DELLE PARTI E PROCEDURE PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI DI LAVORO

Premessa 1. Le Parti con il presente protocollo si propongono di migliorare gli attuali assetti di relazioni

industriali, definendo le procedure delle vertenze ai vari livelli, individuando autonome regole di comportamento datoriale e delle OO.SS. nel settore dei pubblici servizi locali.

Il protocollo, che si applica ai servizi facenti capo ai settori di attività in cui si articola la CISPEL, consta: di una premessa, di codici di comportamento delle parti e corrispondenti norme di garanzia, di norme pattizie, di norme sanzionatorie e di attuazione.

2. Le Parti riconoscono che nei settori oggetto del protocollo, le prestazioni riguardano, in genere, servizi di prima e fondamentale necessità; servizi i quali, essendo rivolti al soddisfacimento di esigenze primarie della comunità e degli individui, hanno una incidenza diretta sulle attività economico-produttive e sul regolare svolgimento del vivere civile e sociale e a tal fine necessitano di livelli indispensabili di funzionamento.

3. Le Parti convengono sulla necessità di una reciproca autoregolamentazione dei poteri autonomi di comportamento. Ciò pur nel reciproco impegno di escludere tassativamente per quanto concerne

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la materia di cui al presente protocollo, l'attribuzione di diritti potestativi sulle rispettive sfere di competenza.

4. Le disposizioni del presente protocollo integrano i contratti, le pattuizioni, gli accordi preliminari e le autoregolamentazioni che le Parti hanno adottato nei settori individuati e modificano le disposizioni che risultano difformi rispetto agli obiettivi del presente protocollo.

5. Il completamento delle normative di cui al presente protocollo - in relazione alla peculiarità dei settori ed alle modalità di erogazione dei servizi - è rimesso nel rispetto dei principi definiti nel protocollo medesimo, a regolamentazioni di settore e, per quanto specificamente indicato, ai regolamenti aziendali.

Gli scioperi di durata inferiore alla giornata dovranno svolgersi in un unico periodo continuativo riferito a ciascun turno.

6. La proclamazione di ciascuno sciopero deve essere comunicata alle Aziende con un congruo preavviso, definito per ogni singolo settore ma che non può comunque essere inferiore a 5 giorni per le azioni di sciopero che abbiano riflessi sull'utenza. La revoca o la sospensione dello sciopero devono, compatibilmente con lo stato delle trattative, essere comunicate alle Aziende almeno 24 ore prima e di esse deve essere dato annuncio tramite tutti i possibili mezzi informativi.

7. La durata dello sciopero all'inizio di ogni vertenza e quella di ciascuna azione successiva relativa alla stessa vertenza saranno definite per ogni singolo settore con apposite intese a livello nazionale volte a ridurre al minimo possibile i disagi per l'utenza.

Comunque tra una azione di sciopero e la successiva deve essere assicurato un intervallo di almeno 7 giorni, avendo cura di prevedere nel settore dell'igiene ambientale le forme di normalizzazione del servizio alla cessazione dello sciopero.

8. Considerata la specifica peculiarità di taluni dei servizi espletati dalle Aziende degli Enti locali, resta convenuto che:

- lo sciopero si esercita con modalità che assicurino l'erogazione dei servizi tecnologici a rete (energia elettrica, acqua, gas);

- la tutela dei beni primari della salute e della sicurezza della persona esige inoltre la continuità delle prestazioni relative: al trattamento delle acque (depurazione e potabilizzazione); alla somministrazione del farmaco nei casi in cui il servizio dell'Azienda pubblica per determinati ambiti territoriali non presenti alternative; e, nel settore dell'igiene ambientale -– fermo restando l'impegno di operare per evitare concreti danni ambientali - allo smaltimento dei rifiuti speciali, tossici e nocivi;

- la libertà di circolazione e il diritto al lavoro vanno garantiti con forme adeguate di servizio che riducano al minimo i disagi per l'utenza pendolare.

In attuazione dei principi che precedono dovranno essere definiti, con specifici accordi, per ogni singolo settore interessato al presente protocollo:

a) le prestazioni indispensabili di funzionamento del servizio inteso nei suoi molteplici aspetti, anche integrative di quelle sopra definite;

b) le modalità per garantire la tutela degli impianti, la loro sicurezza e quella degli utenti;

c) le procedure per la individuazione del personale indispensabile per i fini che precedono e per assicurare i presidi di pronto intervento.

Gli accordi di settore attuativi dei principi anzidetti costituiranno parte integrante del presente protocollo.

Le Parti confederali si riservano di intervenire per iniziative dirette nel caso in cui le prestazioni, le modalità ed i presidi di cui sopra non siano tempestivamente definiti a livello di settore, ferma restando la titolarità delle categorie interessate.

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CODICE DI COMPORTAMENTO SINDACALE Le OO.SS., assumono nell'esercizio del diritto di sciopero nel settore dei pubblici servizi locali e nelle attività ad essi connesse, il codice di comportamento di cui 2 al presente protocollo. Il codice non si applica nei casi in cui fossero in gioco i valori fondamentali delle libertà costituzionali della democrazia e della pace.

Gli obiettivi che le OO.SS. si pongono per la tutela degli interessi dei lavoratori e per un migliore modello di sviluppo della società, comportano l'adozione di comportamenti sindacali capaci di realizzare il più ampio consenso. A tal fine le OO.SS. si impegnano a dotarsi di regole comuni di comportamento per la definizione delle piattaforme rivendicative e per la ratifica dei risultati contrattuali.

Le OO.SS., ritengono che il consenso sia legato non solo alla soluzione dei problemi cui è rivolta l'azione sindacale, ma anche a comportamenti che attenuino il più possibile i disagi derivanti alla collettività da agitazioni e scioperi nel settore dei pubblici servizi.

Per queste considerazioni le OO.SS. si impegnano ad individuare forme di lotta che, pur avendo capacità di incidere sul negoziato, riducano al minimo le ripercussioni sull'utenza, per cui ritengono importante uno stretto collegamento tra le categorie e le OO.SS. territoriali per la ricerca di un giusto equilibrio delle modalità di lotta stesse.

Parimenti le OO.SS. si impegnano a non proclamare scioperi che rimettano in discussione i CCNL, o loro parti che siano puntualmente applicate, per tutto il periodo di vigenza del CCNL medesimo.

Considerato che nell'attuazione dei principi che precedono, diverse possono risultare, in funzione del tipo di servizi, le modalità dell'esercizio dell'azione sindacale, tuttavia, per la più efficace tutela delle esigenze primarie delle collettività servite, si assumono le seguenti regole di comportamento: 1. le strutture nazionali, regionali e territoriali competenti eviteranno scioperi in concomitanza con

manifestazioni di rilevante importanza nazionale e internazionale nonché in concomitanza con le consultazioni elettorali; gli scioperi di qualsiasi genere, dichiarati o in corso di effettuazione, saranno immediatamente sospesi in caso di avvenimenti di particolare gravità o calamità naturale;

2. per i settori ove abbia rilevanza il problema saranno inoltre individuati i periodi in cui sono precluse manifestazioni di sciopero;

3. la titolarità a dichiarare, sospendere o revocare gli scioperi è riservata alle strutture sindacali nazionali di categoria per quelli nazionali; alle strutture regionali di categoria per quelli regionali; alle strutture territoriali di categoria per quelli locali; alle strutture sindacali aziendali d'intesa con quelle territoriali per gli scioperi aziendali e/o di unità produttiva. In ogni caso sarà necessaria la previa intesa con le strutture delle organizzazioni orizzontali competenti a norma dei singoli statuti anche in relazione al territorio interessato dagli effetti dello sciopero;

4. in ogni caso di sciopero o di altra forma di lotta, dovranno essere assicurate le prestazioni definite a norma dei punti 8) e 9) della premessa.

CODICE DI COMPORTAMENTO DI PARTE DATORIALE Premessa La CISPEL, le Federazioni di categoria e le Aziende da esse rappresentate, si impegnano ad osservare il presente codice di comportamento avendo riguardo all'interesse generale per il regolare funzionamento dei servizi pubblici locali.

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1. Le associazioni datoriali s'impegnano ad intrattenere relazioni sindacali soltanto con le OO.SS. firmatarie di CCNL che adottino codici di autoregolamentazione e procedure negoziali conformi al presente protocollo.

Nel caso in cui Organizzazioni sindacali chiedano di sottoscrivere per adesione il CCNL nel rispetto dell'unità contrattuale, le Associazioni datoriali si impegnano a darne preventiva informazione alle Organizzazioni sindacali stipulanti.

2. Le associazioni datoriali e le Aziende ad esse associate interromperanno le relazioni negoziali in atto con le OO.SS. che attuino azioni di sciopero non conformi al codice di autoregolamentazione sindacale contemplato dal presente protocollo.

3. Le associazioni datoriali e le Aziende si impegnano, per quanto di competenza, a non attuare comportamenti che rimettano in discussione i contratti collettivi, o loro parti compiutamente applicate, per tutta la vigenza dei contratti medesimi.

4. Le associazioni delle Aziende si impegnano perché le Aziende loro associate diano tempestiva notizia all'utenza delle prevedibili anomalie che possono interessare il servizio pubblico a causa di scioperi comunicati dalle OO.SS.LL.; le associazioni stesse e le Aziende forniranno adeguata informativa agli organi pubblici competenti sulle ragioni delle agitazioni.

5. Le associazioni datoriali e le Aziende adotteranno e favoriranno forme congrue di pubblicizzazione, a cura delle parti, dei termini delle vertenze.

6. Le associazioni datoriali e le Aziende utilizzeranno correttamente le forme di raffreddamento e la vigenza dell'autoregolamentazione per favorire - nell'interesse dell'utenza - la tempestiva soluzione dei conflitti.

Le Aziende interessate, assumeranno uno specifico onere di diligenza e buona fede nel ripristinare il regolare servizio dopo gli scioperi, ovvero, dopo la revoca tempestiva degli stessi da parte delle OO.SS.. NORME DI GARANZIA I presenti codici di comportamento aziendale e sindacale, integrati da "norme specifiche di categorie o settore", vincolano le strutture delle parti a tutti i livelli, per cui ogni comportamento difforme da quanto previsto costituirà violazione degli impegni assunti. LE PARTI SI DANNO ATTO: - che al fine di garantire l'interesse pubblico cui è rivolta tutta la presente regolamentazione e di

assicurare un sostegno istituzionale alle procedure di contrattazione e composizione dei conflitti contemplate dal presente protocollo è necessario che si sviluppino, parallelamente all'iniziativa negoziale e senza sovrapporsi all'autonomia delle parti, forme di intervento pubblico che rimuovano ostacoli normativi esistenti, consentano di fronteggiare esigenze di primaria necessità, sanciscano poteri, diritti ed oneri coessenziali alla piena attuazione dei principi e delle regole definiti dalla libera contrattazione delle parti.

Le Parti, comunque, a fronte di iniziative legislative sulla materia, si incontreranno per valutarne le congruenze con quanto sopra dichiarato, ferma restando la successiva rispettiva autonomia. NORME PATTIZIE Regolamentazione del negoziato contrattuale - Procedure di mediazione e raffreddamento dei conflitti collettivi. Le procedure di seguito indicate si presentano funzionali alla tempestiva conclusione delle vertenze e a pause di raffreddamento del conflitto.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 282

1. Rinnovi contrattuali nazionali

… omissis … 2. Vertenze aziendali per l'applicazione di accordi

Entro 10 giorni dalla contestazione scritta e adeguatamente motivata della violazione, con relativa rivendicazione e richiesta di apertura del confronto, dovrà avviarsi il negoziato.

In pendenza della procedura contemplata nel presente punto 2), le parti non faranno ricorso ad iniziative o azioni unilaterali;

Entro i 15 giorni successivi all'avvio del confronto si dovrà pervenire alla conclusione della vertenza tra le Parti, rimettendola, in caso di mancato accordo, ai competenti livelli di trattazione superiori i quali procederanno entro i 10 giorni successivi ad una verifica dei termini del contendere formulando valutazioni e proposte di definizione della controversia.

3. Contrattazione aziendale su materie demandate dal CCNL Entro 15 giorni dalla presentazione delle richieste sindacali le Aziende si impegnano ad iniziare le trattative.

Nello stesso periodo, qualora sorgano dubbi sulla competenza della sede aziendale, a richiesta di una delle parti può essere verificato in sede nazionale il livello negoziale competente, senza che ciò comporti ritardo sull'inizio delle trattative.

Nei successivi 40 giorni la trattativa si svilupperà con le strutture sindacali competenti. Decorso inutilmente questo termine, le parti attueranno un resoconto alle sedi nazionali le quali entro i 5 giorni successivi, considerati di ulteriore raffreddamento, svilupperanno interventi atti a rimuovere le difficoltà.

Qualora tali interventi o iniziative non abbiano effetto e le parti non concordino di rimettere ad organismi esterni o a sedi istituzionali la mediazione della controversia, le parti medesime si riterranno libere di intraprendere le azioni più opportune nel rispetto delle norme del presente protocollo. NORME SANZIONATORIE Le disposizioni del presente protocollo, integrando i contratti collettivi di settore, vincolano alla loro osservanza le Aziende ed i lavoratori destinatari degli stessi CCNL, oltre che le rispettive strutture sindacali.

La violazione delle disposizioni predette è suscettibile delle seguenti sanzioni, indipendentemente da quelle di legge connesse al comportamento adottato:

a) i lavoratori che si astengano dal lavoro senza rispettare le modalità di esercizio dell'azione sindacale definite a norma dei punti 6), 7), 8) e 9) della "premessa" delle norme di comportamento delle parti del presente protocollo sono soggetti, secondo le procedure contrattuali e di legge, alle sanzioni previste per le mancanze disciplinari dal CCNL di settore applicato, con esclusione delle misure estintive del rapporto e di quelle che comportino mutamenti definitivi dello stesso;

b) nei confronti delle Organizzazioni dei lavoratori, e parimenti nei confronti delle Aziende e/o rispettive Federazioni di categoria, le quali non osservino le norme definite nel presente protocollo, ivi incluse le norme procedurali per il raffreddamento e la definizione delle controversie collettive, è applicata una sanzione pecuniaria, da devolversi per iniziative a favore dell'utenza concordate tra le Parti stipulanti il presente il protocollo.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 283

L'accertamento della violazione nei casi di cui alla lettera b) che precede e l'irrogazione della sanzione conseguente è rimessa, fino a quando non sarà istituzionalizzato un organismo pubblico preposto a questi fini, a un collegio di valutazione costituito da 7 membri di cui tre designati da ciascuna delle parti (CISPEL e CGIL, CISL, UIL) ed il settimo scelto di comune accordo.

Il collegio può comminare come sanzione accessoria quella della pubblicazione su due giornali a tiratura nazionale della notizia della violazione, della parte inadempiente e della sanzione applicata. Le spese di pubblicazione sono a carico della parte inadempiente.

Le sanzioni previste dalla disposizione di cui alla lettera b) che precede saranno uniformate a quelle contemplate da provvedimenti di legge che dovessero intervenire a regolamentare l'esercizio dello sciopero nei servizi pubblici essenziali. NORME DI ATTUAZIONE Alle parti confederali firmatarie del presente protocollo è rimessa la verifica della sua effettiva applicazione; la parte che ravvisi nel comportamento dei soggetti destinatari delle norme del presente protocollo una violazione delle norme stesse è tenuta a darne notizia alla controparte per le iniziative di competenza e può denunciare il comportamento medesimo al Collegio di valutazione per le determinazioni conseguenti.

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Appendice 3 (Settore)

PROTOCOLLO 23 LUGLIO 1993 POLITICA DEI REDDITI E DELL'OCCUPAZIONE, ASSETTI CONTRATTUALI, POLITICHE DEL LAVORO E SOSTEGNO AL SISTEMA PRODUTTIVO 1. Politica dei redditi e dell'occupazione

… omissis … Sessioni di maggio-giugno … omissis … Sessione di settembre … omissis … Impegni delle parti … omissis … Rapporto annuale sull'occupazione … omissis …

2. Assetti contrattuali

1. Gli assetti contrattuali prevedono:

- un contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria;

- un secondo livello di contrattazione, aziendale o alternativamente territoriale, laddove previsto, secondo l'attuale prassi, nell'ambito di specifici settori.

2. Il Ccnl ha durata quadriennale per la materia normativa e biennale per la materia retributiva. La

dinamica degli effetti economici del contratto sarà coerente con i tassi di inflazione programmata assunti come obiettivo comune.

Per la definizione di detta dinamica sarà tenuto conto delle politiche concordate nelle sessioni di politica dei redditi e dell'occupazione, dell'obiettivo mirato alla salvaguardia del potere d'acquisto delle retribuzioni, delle tendenze generali dell'economia e del mercato del lavoro, del raffronto competitivo e degli andamenti specifici del settore. In sede di rinnovo biennale dei minimi contrattuali, ulteriori punti di riferimento del negoziato saranno costituiti dalla comparazione tra l'inflazione programmata e quella effettiva intervenuta nel precedente biennio, da valutare anche alla luce delle eventuali variazioni delle ragioni di scambio del Paese, nonché dall'andamento delle retribuzioni.

3 La contrattazione aziendale riguarda materie e istituti diversi e non ripetitivi rispetto a quelli retributivi

propri del Ccnl. Le erogazioni del livello di contrattazione aziendale sono strettamente correlate ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi, concordati tra le parti, aventi come obiettivo incrementi di produttività, di qualità ed altri elementi di competitività di cui le imprese dispongono, compresi i margini di produttività, che potrà essere impegnata per accordo tra le parti, eccedente quella eventualmente già utilizzata per riconoscere gli aumenti retributivi a livello di Ccnl, nonché ai risultati legati all'andamento economico dell'impresa.

Le parti prendono atto che, in ragione della funzione specifica ed innovativa degli istituti della contrattazione aziendale e dei vantaggi che da essi possono derivare all'intero sistema produttivo attraverso il miglioramento dell'efficienza aziendale e dei risultati di gestione, ne saranno definiti le caratteristiche ed il regime contributivo-previdenziale mediante un apposito provvedimento legislativo promosso dal Governo, tenuto conto dei vincoli di finanza pubblica e della salvaguardia della prestazione previdenziale dei lavoratori.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 285

La contrattazione aziendale o territoriale è prevista secondo le modalità e negli ambiti di applicazione che saranno definiti dal contratto nazionale di categoria nello spirito dell'attuale prassi negoziale con particolare riguardo alle piccole imprese. Il contratto nazionale di categoria stabilisce anche la tempistica, secondo il principio dell'autonomia dei cicli negoziali, le materie e le voci nelle quali essa si articola.

Alfine dell'acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione degli obiettivi della contrattazione aziendale, le parti valutano le condizioni dell'impresa e del lavoro, le sue prospettive di sviluppo anche occupazionale, tenuto conto dell'andamento e delle prospettive della competitività e delle condizioni essenziali di redditività.

L'accordo di secondo livello ha durata quadriennale. Nel corso della sua vigenza le parti, nei tempi che saranno ritenuti necessari, svolgeranno procedure di informazione, consultazione, verifica o contrattazione previste dalle leggi, dai Ccnl, dagli accordi collettivi e dalla prassi negoziale vigente, per la gestione degli effetti sociali connessi alle trasformazioni aziendali quali le innovazioni tecnologiche, organizzative ed i processi di ristrutturazione che influiscono sulle condizioni di sicurezza, di lavoro e di occupazione, anche in relazione alla legge sulle pari opportunità.

4. Il Ccnl di categoria definisce le procedure per la presentazione delle piattaforme contrattuali nazionali,

aziendali o territoriali, nonché i tempi di apertura dei negoziati al fine di minimizzare i costi connessi ai rinnovi contrattuali ed evitare periodi di vacanze contrattuali.

Le piattaforme contrattuali per il rinnovo del Ccnl saranno presentate in tempo utile per consentire l'apertura delle trattative tre mesi prima della scadenza dei contratti. Durante tale periodo, e per il mese successivo alla scadenza, le parti non assumeranno iniziative unilaterali né procederanno ad azioni dirette. La violazione di tale periodo di raffreddamento comporterà come conseguenza a carico della parte che vi avrà dato causa, l'anticipazione e lo slittamento di tre mesi del termine a partire dal quale decorre l'indennità di vacanza contrattuale.

5. II Governo si impegna a promuovere, entro la fine del 1997, un incontro di verifica tra le parti finalizzato

alla valutazione del sistema contrattuale previsto dal presente protocollo al fine di apportare, ove necessario, gli eventuali correttivi.

Indennità di vacanza contrattuale

Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a 3 mesi dalla data di scadenza del Ccnl, ai lavoratori dipendenti ai quali si applica il contratto medesimo non ancora rinnovato sarà corrisposto, a partire dal mese successivo ovvero dalla data di presentazione delle piattaforme ove successiva, un elemento provvisorio della retribuzione.

L'importo di tale elemento sarà pari al 30% del tasso di inflazione programmato, applicato ai minimi retributivi contrattuali vigenti, inclusa la ex indennità di contingenza.

Dopo 6 mesi di vacanza contrattuale, detto importo sarà pari al 50% dell'inflazione programmata. Dalla decorrenza dell'accordo di rinnovo del contratto l'indennità di vacanza contrattuale cessa di essere erogata.

Tale meccanismo sarà unico per tutti i lavoratori.

Rappresentanze sindacali

Le parti, al fine di una migliore regolamentazione del sistema di relazioni industriali e contrattuali, concordano quanto segue: a) le organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente protocollo riconoscono come

rappresentanza sindacale aziendale unitaria nelle singole unità produttive quella disciplinata dall'intesa quadro tra Cgil-CislUil sulle Rappresentanze sindacali unitarie, sottoscritta in data 1 ° marzo 1991.

Al fine di assicurare il necessario raccordo tra le organizzazioni stipulanti i contratti nazionali e le rappresentanze aziendali titolari delle deleghe assegnate dai contratti medesimi, la composizione delle rappresentanze deriva per 2/3 da elezione da parte di tutti i lavoratori e per 1/3 da designazione o elezione da parte delle organizzazioni stipulanti il Ccnl, che hanno presentato liste, in proporzione ai voti ottenuti;

b) il passaggio dalla disciplina delle Rsa a quello delle Rsu deve avvenire a parità di trattamento legislativo e contrattuale, nonché a parità di costi per l'azienda in riferimento a tutti gli istituti;

c) la comunicazione all'azienda e all'organizzazione imprenditoriale di appartenenza dei rappresentanti sindacali componenti le Rsu ai sensi del punto a) sarà effettuata per iscritto a cura delle organizzazioni sindacali;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 286

d) le imprese, secondo modalità previste nei Ccnl, metteranno a disposizione delle organizzazioni sindacali quanto è necessario per lo svolgimento delle attività strumentali all'elezione delle predette rappresentanze sindacali unitarie, come, in particolare, l'elenco dei dipendenti e gli spazi per l'effettuazione delle operazioni di voto e di scrutinio;

e) la legittimazione a negoziare al secondo livello le materie oggetto di rinvio da parte del Ccnl è riconosciuta alla rappresentanze sindacali unitarie ed alle organizzazioni sindacali territoriali dei lavoratori aderenti alle organizzazioni stipulanti il medesimo Ccnl, secondo le modalità determinate dal Ccnl;

f) le parti auspicano un intervento legislativo finalizzato, tra l'altro, ad una generalizzazione dell'efficacia soggettiva dei contratti collettivi aziendali che siano espressione della maggioranza dei lavoratori, nonché alla eliminazione delle norme legislative in contrasto con tali principi. Il Governo si impegna ad emanare un apposito provvedimento legislativo inteso a garantire l'efficacia erga omnes nei settori produttivi dove essa appaia necessaria al fine di normalizzare le condizioni concorrenziali delle aziende.

Nota. Il presente capitolo sugli assetti contrattuali contiene principi validi per ogni tipo di rapporto di lavoro. Per il rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione resta fermo il D.L. n. 29/1993.

Nota. Cgil-Cisl-Uil e Cna Casa e Claai dichiarano che per quanto riguarda la struttura contrattuale e retributiva l'Accordo interconfederale 3 agosto - 3 dicembre 1992 tra le Organizzazioni dei lavoratori e le Organizzazioni artigiane per il comparto dell'artigianato è compatibile con il presente protocollo, fatta salva la clausola di armonizzazione prevista dall'Accordo interconfederale stesso nella norma transitoria.

3 Politiche del lavoro

… omissis … Gestione delle crisi occupazionali … omissis … Occupazione giovanile e formazione … omissis … Riattivazione del mercato del lavoro … omissis …

4. Sostegno al sistema produttivo

… omissis …

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 287

Appendice 4 (Settore)

Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione

VERBALE D'INTESA Il 22 dicembre 1998, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Massimo D'Alema, con il Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, Dott. Antonio Bassolino, hanno incontrato il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Vannino Chiti, il Presidente dell'unione delle Province Italiane (UPI), Andrea Lepidi e il Presidente dell'Associazione Nazionali Comuni Italiani (ANCI), Enzo Bianco. L'incontro si è svolto contestualmente alla riunione nella quale il Governo e le organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, hanno concordato il testo del "Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione" nel quale è contenuto l'impegno del Governo a promuovere un apposito protocollo sottoscritto dalle istanze rappresentative delle Regioni, delle Province e dei Comuni e dalle Parti sociali, in cui vengono concordate le forme e i modi della partecipazione delle istituzioni regionali e locali alla concertazione nazionale e all'attuazione, a livello locale, degli obiettivi del patto. Al termine dell'incontro è stata raggiunta l'intesa sul testo allegato del Protocollo sulla partecipazione delle Regioni, delle Province e dei Comuni all'attuazione del "Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione" e che le parti si riservano di firmare dopo aver esperito le rispettive procedure di verifica e consultazione.

PROTOCOLLO SULLA PARTECIPAZIONE DELLE REGIONI, DELLE PROVINCE E DEI COMUNI ALL’ATTUAZIONE DEL “PATTO SOCIALE PER LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE”

1. Il processo di attribuzione legislativa e di decentramento di compiti e funzioni amministrative dallo Stato alle

Regioni, alle Province e ai Comuni, avviato, in attuazione del principio di sussidiarietà con la legge n. 59 del 1997, con i successivi decreti legislativi di attuazione e con le leggi regionali di puntuale disciplina delle funzioni conferite, rendono necessario il pieno coinvolgimento dei governi locali e delle istituzioni che operano a livello territoriale per il raggiungimento degli obiettivi individuati nel “Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione”.

2. In tale contesto le Regioni, le Province ed i Comuni italiani intendono costruire in modo concertato la propria

partecipazione alla attuazione ed allo sviluppo del Patto sociale in modo da rendere coerente ogni azione di sostegno alla crescita produttiva e allo sviluppo, qualitativo e quantitativo dell’occupazione nel territorio.

3. Il Governo, dal canto suo, si impegna ad estendere alle Regioni, alle Province ed ai Comuni, nelle forme che

saranno concordate, i meccanismi di verifica previsti dal Patto sociale in relazione alla presentazione del “Documento di programmazione economico-finanziaria” al Parlamento, alla presentazione all’Unione Europea del “Piano d’azione per l’occupazione” ed alla predisposizione della manovra di finanza pubblica collegata con la legge finanziaria.

4. Il Governo si impegna altresì ad assicurare, nelle forme che saranno concordate, una costante partecipazione

in ordine alle materie che rientrano nelle sfere di competenza delle Regioni, delle Province e dei Comuni oggetto di concertazione con le parti sociali, nell’ambito dei meccanismi previsti dal “Patto sociale”.

5. Le Regioni, le Province ed i Comuni assumono la concertazione territoriale con le parti sociali come

metodologia capace di rendere sinergiche le azioni dei diversi soggetti sociali protagonisti dello sviluppo e di saldarla, sulla base di alcuni principi fondamentali quali una visione unitaria delle risorse pubbliche (locali, regionali, nazionali e comunitarie) ed una forte coesione istituzione, con le strategie e gli obiettivi del “Patto sociale”.

6. Le Regioni, le Province ed i Comuni si impegnano perciò ad attivare ed a sviluppare rapporti organici con le

Parti sociali dei rispettivi territori e ad identificare con esse specifiche sedi di concertazione sui più rilevanti aspetti delle politiche regionali e locali in favore dello sviluppo e dell’occupazione.

7. Le Regioni, le Province ed i Comuni si impegnano infine ad individuare, nelle singole realtà territoriali,

metodologie di concertazione che consentano di specificare, oltre che le singole materie oggetto della concertazione, anche gli opportuni momenti di verifica degli obiettivi programmati.

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Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione 1. Premessa

1. Con la piena adesione all’Unione Economica e Monetaria Europea, la significativa riduzione delle dinamiche inflazionistiche ed il contenimento della spesa pubblica, gli obiettivi principali del Protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo del 23 luglio 1993 sono stati in tutto o in parte conseguiti. Successivamente con il Patto del Lavoro del settembre 1996 si è raggiunto un accordo tra Governo e parti sociali volto al perseguimento di obiettivi di sviluppo e di promozione adempiendo all’impegno di modificare il quadro normativo in materia di gestione del mercato del lavoro e crisi occupazionali, in direzione di un governo attivo delle dinamiche dell’occupazione.

2. Il modello e le procedure messi in atto dal Protocollo del 23 Luglio 1993 hanno reso stabile e continuo il

confronto tra Governo, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali. La responsabilità dei comportamenti degli attori sociali derivata dal Protocollo si è rivelata una condizione essenziale per garantire la modernizzazione del Paese e per determinare il passaggio verso una condizione economica che pone oggi l’Italia in condizione di maggiore competitività nella sfida della globalizzazione, garantendo il mantenimento di condizioni sociali adeguate.

3. Il Governo e le parti sociali nel mentre ribadiscono l’importanza del modello, delle procedure e degli

indirizzi indicati nel Protocollo del 1993 sottolineano la necessità di definire nella continuità e nel rispetto delle prerogative e dei diritti costituzionalmente garantiti una nuova fase di concertazione finalizzata a conseguire obiettivi di sviluppo economico e di crescita occupazionale attraverso:

- una politica dei redditi orientata alla promozione dell’occupazione e all’allargamento della base produttiva, mediante azioni di intervento coerenti a tutti i livelli di governo (nazionale, regionale, locale);

- un rafforzamento della concertazione ed un assetto delle regole che assicuri l’autonomia e la responsabilità alle parti sociali nonché garantisca meccanismi procedurali certi e trasparenti;

- un consolidamento del legame tra variabili di carattere macro-economico, variabili di carattere micro-economico, mercato del lavoro, al fine di garantire processi di sviluppo e di promozione di nuova occupazione anche a livello locale.

4. Il Governo e le parti sociali sono convinti della necessità di una strategia integrata tra politiche

macroeconomiche, politiche del mercato del lavoro, politiche dell’occupazione, come già avvenuto in occasione del Patto del Lavoro del settembre 1996. Governo e parti sociali ribadiscono l’obiettivo di contenimento dell’inflazione e di controllo del deficit pubblico nel rispetto dei criteri di convergenza determinati dalla partecipazione all’Unione Economica e Monetaria Europea. La riduzione della disoccupazione e la promozione dell’occupazione sono possibili solo in presenza di sane politiche macroeconomiche che permettono una crescita non inflazionistica capace di ampliare le opportunità di lavoro. Su questo fronte, l’impegno del Governo è quello, nel definire gli obiettivi di inflazione programmata, di riferirsi ai livelli medi dei paesi dell’Euro.

5. Pertanto, viene confermato l’obiettivo di garantire un maggior raccordo tra il livello centrale della

politica dei redditi ed il livello decentrato, al fine di accelerare il processo di sviluppo e di creazione di occupazione, con priorità nel Mezzogiorno e nelle aree deboli, e di evitare effetti destabilizzanti sulle variabili macroeconomiche.

6. Ugualmente, si confermano le due sessioni di politica dei redditi previste nel protocollo del 1993 nonché

l’impegno affinché esse si svolgano in tempi coerenti con i processi decisionali della politica economica. L’adesione alla Unione Economica e Monetaria Europea pone la politica dei redditi in rapporto con i processi decisionali che avvengono a livello europeo. Tali processi non riguardano solo le decisioni per il mantenimento delle condizioni di convergenza macroeconomica ma si estendono anche, dopo le decisioni del Consiglio Europeo Straordinario di Lussemburgo del novembre 1997, alle politiche dell’occupazione e del lavoro. A tal fine nell’ambito delle sessioni annuali di politica dei redditi, o anche prevedendo una apposita sessione comunitaria sull’occupazione, saranno identificate le politiche di intervento, gli effetti sull’occupazione e gli stanziamenti di bilancio richiesti sulla base delle politiche indicate nel Piano Nazionale d’Azione per l’occupazione. Le parti sociali firmatarie del presente accordo, d’intesa con il Governo, parteciperanno pienamente all’elaborazione di tale Piano, al monitoraggio degli effetti conseguiti e alla sua implementazione per le azioni che toccano direttamente la loro responsabilità.

7. Il contesto politico, economico e sociale è peraltro oggi profondamente diverso da quello del 1993. Non

solo perché diversa è la situazione del Paese, caratterizzata oggi da un quadro macroeconomico stabile e sano nei suoi elementi fondamentali. Ma soprattutto perché diverse sono le prospettive del Paese dopo il

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raggiungimento dell'obiettivo dell'Unione Monetaria Europea. Il conseguimento di quell'obiettivo permette infatti di riproporre oggi il tema di una iniziativa europea per l'occupazione che sfrutti i margini di manovra disponibili a seguito del completamento dell'Unione Monetaria e che attribuisca al lavoro una centralità pari a quella assunta negli ultimi anni dal risanamento finanziario. Sotto questo profilo il recente Consiglio Europeo di Vienna ha rappresentato un significativo mutamento nella qualità dell’impegno europeo nei confronti dello sviluppo e dell’occupazione. In quella sede si sono, infatti, poste le basi per un patto europeo per l’occupazione nel quadro del processo di Lussemburgo. In questo ambito, il Governo italiano assumerà nei prossimi mesi le iniziative opportune perché l'Unione Europea affronti con decisione a livello sovranazionale la sfida imposta dalle nuove relazioni internazionali e dalle nuove tecnologie.

8. A sua volta, un diverso atteggiamento dell'Unione Europea nei confronti dei problemi del lavoro sarà

certamente reso più agevole dalla diffusione di modelli concertativi in Europa e dall'adozione - a livello dell'Unione - di pratiche omogenee al modello concertativo. Valga per tutte, oltre al definitivo accoglimento nel Trattato di Amsterdam dell’Accordo sulla politica sociale, che applica il metodo concertativo alle iniziative della Comunità in materia sociale, la scelta del Consiglio Europeo straordinario del 21 novembre 1997 con la quale si è stabilito che - due volte l'anno - le riunioni dei Consigli Europei siano precedute da incontri con le parti sociali sui temi oggetto delle riunioni.

9. Un vantaggio decisivo per la realizzazione degli obiettivi del nuovo patto è rappresentato dai primi

risultati già conseguiti e da quelli in via di conseguimento con la profonda trasformazione della pubblica amministrazione avviata con le recenti leggi di riforma. Il Governo, come parte contraente, manifesta la ferma intenzione di proseguire nella direzione dell’ammodernamento, della semplificazione e dell’innovazione organizzativa dell’attività delle pubbliche amministrazioni. In particolare, il Governo intende imprimere una forte accelerazione al lavoro di predisposizione dei regolamenti di semplificazione di procedimenti amministrativi già autorizzati dalle leggi 59 del 1997 e 191 del 1998 (dei 122 regolamenti previsti, molti dei quali relativi ad attività economiche, 21 sono stati approvati in via definitiva), e alla redazione dei regolamenti previsti dalla "Bassanini quater" in corso di approvazione (61 nuovi regolamenti di semplificazione), anche attraverso una struttura dedicata per la delegificazione, la semplificazione e la valutazione dell’impatto della regolamentazione, istituita presso la Presidenza del Consiglio. Il Governo intende, inoltre, assicurare un costante impulso e monitoraggio delle misure di implementazione delle semplificazioni, per esempio mediante programmi di formazione del personale degli sportelli unici per le attività produttive (già finanziati per la prima tranche di 49 mld.). Il Governo intende, infine, agire in prospettiva lungo tre direttrici fondamentali: (1) il proseguimento dell’azione di delegificazione, semplificazione e razionalizzazione normativa e amministrativa anche attraverso la riorganizzazione in testi unici della normativa vigente, (2) l’assunzione di iniziative per valutare e migliorare la qualità delle regolamentazioni, per misurare le ricadute delle stesse sui cittadini e sulle imprese e per analizzarne la fattibilità e la "copertura amministrativa", (3) il proseguimento ed il completamento della riorganizzazione del sistema amministrativo, l’attuazione delle riforme avviate in materia di federalismo amministrativo con la piena attuazione del principio di sussidiarietà e di lavoro pubblico, il potenziamento e l’attuazione dei programmi di informatizzazione e di riqualificazione tecnica e professionale delle amministrazioni in modo da realizzare un significativo miglioramento della qualità dei servizi e delle prestazioni pubbliche. Tempi e modalità dell’azione del Governo in questo campo sono indicati nell’All. 1.

10. Il patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione – con particolare attenzione alle pari opportunità - disegna

un percorso temporale che richiede, in ogni sua fase, il pieno rispetto degli impegni assunti da tutte le parti firmatarie sottoscrivendo il presente protocollo e gli allegati che ne costituiscono parte integrante. Spetta al Governo, come garante del patto, fare in maniera che tale coerenza di comportamenti si realizzi per tutta la durata del presente accordo. Spetta al Governo, inoltre, come parte firmataria, garantire il massimo coordinamento e l’unità di azione dei diversi responsabili politici e dei diversi livelli di governo. Spetta, invece, a questi ultimi prendere piena coscienza del nuovo ruolo delle istituzioni regionali e locali ed assumere le corrispondenti responsabilità. Al fine di ottemperare pienamente al proprio ruolo, oltre alle procedure di verifica con le parti sociali di cui oltre, il Governo istituirà presso la Presidenza del Consiglio una sede formale di monitoraggio per controllare nel tempo, con puntualità e regolarità, l'attuazione degli impegni assunti dal Governo stesso, dai singoli Ministeri e dalle parti sociali firmatarie nel presente documento e dei risultati del patto, in termini di occupazione e accumulazione, distribuzione del reddito e competitività del sistema. Alla luce di questa valutazione, il Governo si riserva di interrompere il corso, di mutare l’intensità e/o la destinazione settoriale delle politiche per lo sviluppo e l’occupazione, ed in particolare delle misure di carattere contributivo e/o fiscale.

2. Il metodo della concertazione

1. Un’efficace politica dei redditi non può essere disgiunta da un quadro stabile di concertazione. Il rafforzamento e lo sviluppo anche a livello locale della concertazione sono necessari sia per la crescita

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dell’occupazione sia per garantire il rispetto dell’autonomia e l’esercizio della responsabilità che si esercitano nel territorio in forma autonoma e con poteri crescenti.

2. La scelta concertativa espressa dal Protocollo del 23 luglio 1993 deve divenire una forte procedura di

coinvolgimento volta a stabilizzare e potenziare le scelte di politica economica e sociale. L’ingresso nella Unione Economica e Monetaria Europea impone di individuare un assetto delle regole coerente, trasparente e che offra certezza, anche sulla base dei processi decisionali individuati nel quadro comunitario.

3. Ne consegue una struttura della concertazione così delineata:

- per le materie di politica sociale che comportino un impegno di spesa a carico del bilancio dello Stato, il Governo procederà ad un confronto preventivo con le parti sociali, stabilendo anche termini temporali per la formulazione di valutazioni ed eventuali proposte correttive;

- per quanto attiene, invece, alle materie che incidono direttamente sui rapporti tra imprese, loro dipendenti e le rispettive organizzazioni di rappresentanza e non comportino un impegno di spesa a carico del bilancio dello Stato, ovvero per le parti normative di provvedimenti che, pur comportando indirettamente tali impegni di spesa, riguardino le medesime materie, incluse le relative discipline comunitarie, sarà definito un sistema di regole che indichi un percorso temporalmente regolamentato, atto a sviluppare i rapporti bilaterali delle parti sociali nella ricerca ed individuazione di soluzioni coerenti con gli scopi e gli obiettivi della concertazione.

4. In particolare, sulle materie appena richiamate:

- il Governo avvierà un confronto preventivo con le parti sociali sugli obiettivi generali dell’intervento in oggetto. Sui contenuti di tale provvedimento e sugli effetti di carattere sociale ed economico le parti sociali esprimeranno le loro posizioni sul merito. Il Governo terrà conto delle osservazioni pervenute, valuterà l’opportunità di procedere a tale intervento e le soluzioni normative coerenti;

- nella suddetta fase di confronto, le parti sociali potranno decidere, di comune intesa, di disciplinare, interamente o in parte, i contenuti dell’intervento attraverso un accordo tra di loro. In tal caso, esse richiederanno al Governo di fissare un termine prestabilito di durata ragionevole, entro cui le Parti potranno concluderlo;

- in questo caso, ove l’accordo sia concluso nei tempi prestabiliti e sia coerente con gli orientamenti precedentemente espressi dal Governo, ovvero si traduca in un patto concertativo trilaterale, il Governo stesso si impegnerà a promuoverlo e sostenerlo nelle sedi parlamentari, anche utilizzando forme di consultazione permanente con le stesse Parti.

5. L’assetto procedurale sopra indicato deve ritenersi valido anche nell’ipotesi in cui l’iniziativa di intervento

nelle materie suddette sia esercitata congiuntamente dalle parti sociali, previa fissazione degli obiettivi con il Governo.

6. La concertazione riguarderà anche la trasposizione delle direttive comunitarie in relazione alle quali le

parti sociali hanno rilevanti responsabilità per espressa previsione dell’Accordo sulla politica sociale, ora incorporato nel Trattato di Amsterdam. Le intese tra le parti sociali costituiscono lo strumento prioritario affinché Governo e Parlamento adempiano agli obblighi comunitari, soprattutto in riferimento a direttive che siano state emanate a seguito del dialogo sociale. Il Governo assicurerà alle rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese che non prendono parte al dialogo sociale a livello comunitario un’adeguata sede di informazione e raccordo con gli svolgimenti del dialogo sociale medesimo.

7. In ogni caso, nei rapporti con il Parlamento, il Governo assicurerà una costante informazione e adeguate

forme di coinvolgimento delle rappresentanze parlamentari della maggioranza e dell’opposizione in ogni fase della concertazione, in modo tale da promuovere, nel rispetto delle prerogative del Parlamento, la convergenza tra i risultati della concertazione e la produzione legislativa

8. La concertazione dovrà essere estesa e coinvolgere più direttamente Regioni, Province e Comuni. Il vasto

trasferimento di compiti e funzioni fino ad oggi esercitate dallo Stato, trasferimento che assegna agli enti locali leve amministrative e risorse cruciali per la concertazione territoriale (dal mercato del lavoro ai settori produttivi ed alle politiche sociali, al territorio e all’ambiente) necessita di adeguate forme di coordinamento con i governi regionali e locali, in modo tale che gli accordi di concertazione impegnino anche i diversi livelli di governo e di amministrazione interessati.

9. Di conseguenza, il Governo si impegna a promuovere un apposito Protocollo, sottoscritto dalle istanze

rappresentative delle Regioni, delle Province e dei Comuni e dalle parti sociali, nel quale dovranno essere concordate le forme ed i modi della partecipazione delle istituzioni regionali e locali alla concertazione nazionale e all’attuazione, a livello locale, degli obbiettivi del patto e degli impegni successivamente

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assunti in sede di concertazione nazionale nonché i principi e le materie della concertazione territoriale negli ambiti di competenza dei governi locali.

10. La concertazione dovrà essere consolidata anche per politiche riguardanti specifici settori, prevedendo

eventualmente apposite sedi di approfondimento. Il Governo e le parti sociali considerano di particolare importanza che il metodo della concertazione si rafforzi nel campo dei servizi di pubblica utilità, anche attraverso l’attivazione di sedi di confronto, regole e istituzioni specifiche, in particolare laddove si registrano un tasso di conflittualità elevato e forti esternalità verso il sistema economico sociale.

11. Infine, sarà previsto che la concertazione accompagni il processo di delegificazione e semplificazione

normativa attualmente in atto attraverso la costituzione presso il Ministero del Lavoro di un comitato consultivo permanente per seguire le fasi applicative della legislazione primaria e della normativa secondaria in materia sociale e del lavoro.

12. Per rafforzare la concertazione come metodo di condivisione di obiettivi, il Governo ritiene necessario

dare maggiore rilievo alle sedi di verifica, rispetto a quanto e’ avvenuto nell’attuazione del protocollo del 23 luglio 1993, e in particolare alla sessione di verifica preventiva prevista in primavera. La sessione di primavera coincide con due rilevanti atti programmatici del Governo, la presentazione del Documento di programmazione economico-finanziaria al Parlamento e la presentazione del Piano nazionale d’azione per l’occupazione all’Unione europea, secondo gli impegni presi dal Consiglio di Lussemburgo sulla convergenza delle politiche dell’occupazione in Europa. Nell’ambito di questa particolare sessione, il Governo e le parti sociali valuteranno, tra l’altro, le implicazioni dirette e indirette delle linee di azione concertate sulla realizzazione di pari opportunità tra donne e uomini non solo nelle occasioni di lavoro e di sviluppo professionale, ma anche di iniziativa imprenditoriale. Nella sessione di settembre dovrebbero formare oggetto di confronto le misure attuative degli obiettivi concordati da trasporre nella legge finanziaria e negli altri atti della manovra di finanza pubblica.

13. Nel quadro delle valutazioni comuni che precedono e degli sviluppi del metodo concertativo sopra

concordati, il Governo e le parti sociali confermano l’assetto contrattuale previsto nel Protocollo del 23 luglio 1993.

14. Nella sessione di verifica di primavera, il Governo e le parti sociali effettueranno il relativo monitoraggio

e la verifica sulla evoluzione della competitività internazionale del Paese, del volume degli investimenti, dello sviluppo dell’occupazione e della salvaguardia del salario reale. In questo ambito sarà costituita una specifica sede di monitoraggio fra Governo, parti sociali, Regioni ed Enti locali sullo sviluppo del Mezzogiorno.

3. Le politiche per lo sviluppo e l'occupazione

1. Il ruolo positivo che il Protocollo del 23 luglio 1993 ha avuto all'interno del processo di risanamento dell'economia italiana è ormai ampiamente riconosciuto. Non altrettanto positivo è stato invece il bilancio per quanto riguarda il rilancio delle politiche di sviluppo e di crescita dell'occupazione. E ciò nonostante gli obbiettivi dello sviluppo e dell’occupazione fossero stati ritenuti centrali tanto nel Protocollo del 23 luglio 1993 quanto nel successivo Patto per il lavoro del settembre 1996.

2. Da un lato, l’accumulazione di capitale fisso è proseguita a ritmi non particolarmente sostenuti ed è stata

in particolare intesa ad incorporare nuova tecnologia piuttosto che ad allargare la capacità produttiva. Dall’altro, l'assenza di coordinamento tra dicasteri diversi, e tra questi e le istituzioni di governo regionali e locali, la presenza di meccanismi procedurali farraginosi e l’insufficiente attenzione posta al miglioramento di efficienza delle Pubbliche amministrazioni hanno impedito a lungo l'attuazione degli interventi programmati ed hanno concorso a renderli scarsamente efficaci, penalizzando in primo luogo il Mezzogiorno. Penalizzando cioè l'area che nei prossimi anni - segnati dal processo di integrazione europea - può rivelarsi un volano di crescita per tutto il Paese purché lo Stato sappia e voglia fare la sua parte per rilanciare una prospettiva di sviluppo sostenibile.

3. Anche per ovviare a queste carenze, nel giugno 1998, sono stati istituiti quattro gruppi di lavoro - allargati

ai rappresentanti degli Enti locali - con il compito di (I) verificare il sistema degli incentivi e delle convenienze valutandone l'efficacia e avanzando proposte di eventuali adeguamenti, (II) semplificare le procedure autorizzative in relazione alla erogazione degli incentivi, alle infrastrutture ed alla realizzazione di nuove attività produttive, (III) valutare gli strumenti messi in campo per il lavoro, con particolare riferimento alle iniziative per l'emersione ed ai lavori socialmente utili, (IV) individuare i punti di raccordo fra le amministrazioni per consentire l'accelerazione ed il miglioramento delle procedure necessarie alla piena utilizzazione dei fondi strutturali europei. Anche sulla base del lavoro svolto dai tavoli quadrangolari, il Governo si è impegnato e si impegna a rafforzare l’iniziativa per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione.

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4. In primo luogo, ci si è mossi in questa direzione introducendo, nel disegno di legge finanziaria e nei provvedimenti collegati, ipotesi normative coerenti con gli obbiettivi sopra indicati ed utili al fine di garantirne il raggiungimento. Alcuni interventi riguardano l’area dell’investimento diretto pubblico - associato alla canalizzazione di capitali privati - e la realizzazione di infrastrutture, materiali ed immateriali. Sotto questo profilo il disegno di legge collegato alla finanziaria contenente disposizioni in materia di "investimenti, incentivi all'occupazione, Inail, Enpals e materia previdenziale" prevede importanti norme relative (I) all'attività di progettazione preliminare sia delle opere a cura delle Amministrazioni statali che di quelle a cura delle Amministrazioni regionali e locali, (II) alle attività di programmazione, valutazione e monitoraggio degli investimenti pubblici, (III) alla risoluzione di alcune criticità inerenti l'attuazione del decreto "sblocca-cantieri", da un lato, ed alcuni aspetti giurisdizionali in materia di opere pubbliche, dall'altro. Lo stesso disegno di legge individua, inoltre, particolari norme procedurali per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e per la cosiddetta Pedemontana Veneta ed apre così la strada all'adozione di procedure ulteriormente semplificate per un numero limitato e selezionato di opere di interesse nazionale in settori strategici. Al fine di rafforzare e accelerare il ciclo di programmazione di nuove opere sono state destinate risorse per le aree depresse - specificamente alla realizzazione di studi di fattibilità – così da creare un parco progetti sui quali orientare rapidamente gli investimenti. Al tempo stesso, si è avviata – sempre con risorse destinate specificamente alle aree depresse - una selezione di progetti già disponibili al fine di avviare sia dall’aprile 1999 il completamento di opere sinora non funzionali.

5. Al fine di garantire, attraverso incentivi, forme di compensazione degli svantaggi di minore produttività e

di maggiore costo del capitale, la legge finanziaria per il 1999 prevede, infatti, la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per il Mezzogiorno per il 2000 e 2001, a seguito di un nuovo accordo raggiunto con la Commissione. La stessa legge prevede, inoltre, sgravi contributivi triennali per i nuovi assunti – incrementali rispetto ai dipendenti a tempo indeterminato preesistenti negli organici delle singole aziende (ivi inclusi i nuovi soci lavoratori) – nel Mezzogiorno e per i giovani che avviino un'attività di lavoro autonomo e l'introduzione di un credito d'imposta di 1 milione per ogni lavoratore nuovo assunto a tempo indeterminato nelle zone "cuscinetto".

6. Sempre nei disegni di legge collegati alla finanziaria hanno trovato posto, inoltre, alcuni interventi

rilevanti in materia di politiche per il lavoro, fra cui (I) i provvedimenti in tema di emersione, (II) la delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione, (III) la delega al Governo per la riforma degli ammortizzatori sociali, (IV) la delega la Governo relativa al riordino della tematica dei lavori socialmente utili. A questi interventi si aggiunge, la delega al Governo per la ridefinizione dell’assetto normativo della materia dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. In questo campo, l'impegno del Governo e di tutte le parti firmatarie sarà inteso – nel rispetto del metodo della concertazione - a garantire l'esercizio di tutte le predette deleghe.

7. A seguito degli emendamenti introdotti dal voto parlamentare per ottemperare alla normativa europea, le

norme previste dalla legge finanziaria per il 1999 a sostegno della pratica dei contratti di riallineamento per l’emersione dal lavoro nero risultano inadeguate e insufficienti rispetto agli impegni precedentemente assunti. Perciò il Governo si impegna ad avviare immediatamente le necessarie interlocuzioni con l’Unione europea al fine di superare ogni obiezione alla concessione di benefici contributivi previsti dalla finanziaria anche alle imprese che abbiano praticato il percorso di emersione. In caso ciò non si renda possibile, il Governo è comunque impegnato a concertare con le parti sociali altre forme possibili di sostegno tali da ripristinare condizioni di effettiva convenienza.

8. Nel campo dell'intervento pubblico per la promozione di iniziative a sostegno dello sviluppo locale, delle

aggregazioni economiche e produttive e degli accordi fra soggetti privati ed amministrazioni locali attraverso l’attivazione degli strumenti esistenti della programmazione negoziata, il Governo ha operato per attuare gli impegni assunti nel Patto per il lavoro del 1996 e le sue successive verifiche e nel Documento di programmazione economico-finanziaria. Per quanto riguarda i patti territoriali, è stata data una prima attuazione ai 12 patti già approvati, è stato costruito un bando di gara (ancora assai parziale nel merito dei criteri) per la selezione trasparente e programmatica dei nuovi patti da finanziare, è stato approvato dalla Commissione europea il programma multiregionale "patti per l’occupazione" con altri 9 patti territoriali. Per quanto riguarda i contratti d’area, ne sono stati sottoscritti 7. Per altri è in corso la procedura di valutazione. Per quanto riguarda i contratti di programma sono stati chiusi alcuni vecchi contratti e si è proceduto a recuperare il ritardo nelle erogazioni. Questi primi risultati positivi andranno rafforzati (I) da una sede permanente di concertazione con le parti economiche e sociali che, avvalendosi anche di un monitoraggio sullo stato di avanzamento delle iniziative, affronti le priorità programmatiche nell’attuazione di questi strumenti, (II) da ulteriori semplificazioni e da un miglioramento qualitativo delle procedure, (III) dall’adozione di criteri di valutazione ex-ante dei progetti che consenta un miglioramento della qualità dei bandi di gara.

9. A quanto ottenuto in queste due direzioni di intervento, va aggiunto il riordino delle strutture con compiti

di promozione e di sostegno al sistema produttivo nazionale e l'istituzione della società "Sviluppo Italia"

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con funzioni di coordinamento, di riordino, di indirizzo e di controllo delle attività di promozione dello sviluppo imprenditoriale e dell'occupazione. Il Governo si impegna a rispettare ed a far rispettare le scadenze indicate nel Decreto legislativo relative alla costituzione di Sviluppo Italia spa ed al completamento delle attività di riordino.

10. Tutto ciò premesso, il Governo riconosce come gli impegni assunti nell'ambito del Patto per il lavoro

siano, in parte, ancora inevasi e ritiene quindi, in primo luogo, di doverne garantire il pieno rispetto, ponendo in essere le necessarie condizioni, laddove queste ancora manchino, o rivedendone il contenuto – nel rispetto del metodo della concertazione - laddove esse si siano dimostrate inefficaci. Ciò attiene tanto alle modalità dell'intervento pubblico, in particolare nel Mezzogiorno, quanto alla evoluzione delle politiche del lavoro.

11. Nel campo degli investimenti pubblici, l'impegno del Governo è diretto, in primo luogo e per la sua parte,

all’approvazione delle intese istituzionali di programma, e cioè dello strumento attraverso cui le scelte di investimento pubblico possono essere rese più aderenti ai fabbisogni del territorio e quindi accelerate. Si prevede, in particolare, (I) l’approvazione - entro il 15 febbraio 1999 - delle intese istituzionali di programma e dei primi, relativi, Accordi quadro con le Regioni Lombardia, Toscana, Umbria, Marche e Sardegna, (II) l’approvazione – entro il 30 aprile 1999 – delle intese istituzionali di programma con le restanti sette Regioni meridionali, e (III) nello stesso periodo, l’avvio e lo sviluppo del confronto per la definizione delle intese istituzionali di programma con le restanti regioni. Il conseguimento di tali obbiettivi è subordinato alla rapida attuazione da parte delle singole Regioni degli adempimenti procedurali individuati nel corso della negoziazione con il Governo e necessita del rafforzamento da parte di ogni Regione di tavoli di confronto con le forze sociali.

12. Sempre nel campo degli investimenti pubblici, il Governo si impegna, inoltre, (I) ad identificare,

all’interno delle intese istituzionali di programma, le specifiche opere di completamento e ad allocare – entro il 30 aprile 1999 – le risorse finanziarie di competenza e di cassa ex l. 208/1998 di cui alla delibera Cipe del 9 luglio 1998, con priorità per quelle del cd. decreto sblocca-cantieri collocate nelle aree depresse, (II) ad accelerare l’attuazione del ciclo di programmazione dei fondi strutturali comunitari 1994-1999 al fine di centrare l’obbiettivo di almeno il 70 per cento dei fondi erogati entro il 1999 nelle aree dell’obbiettivo 1, e (III) a concludere - entro il luglio 1999 - con la presentazione della documentazione alla Commissione la prima fase del processo di programmazione per il ciclo di investimenti pubblici da realizzare con i fondi comunitari 2000-2006, secondo le linee descritte nell'All. 2. A tal fine, il Governo si impegna ad attuare, per la sua parte, con celerità gli impegni di cui all’All. 2 e, in particolare a realizzare una sede permanente di partenariato con le parti sociali in tema di programmazione e monitoraggio dei fondi strutturali comunitari che sia caratterizzata da operatività e responsabilità delle parti. Occorrerà, infine, completare il quadro normativo introdotto dalla legge "Merloni-ter" per il finanziamento su base project financing ed accelerarne l’applicazione attraverso una rapida emanazione del relativo regolamento.

13. Nel campo della promozione imprenditoriale, l'impegno è quello di una revisione - in sede amministrativa

ed entro il gennaio 1999 - delle procedure della programmazione negoziata al fine di accelerare i tempi di approvazione e finanziamento, le modalità di erogazione e la qualificazione delle iniziative. Nello stesso intervallo temporale saranno attivati i contratti di programma per distretto economico e produttivo ed attivate le modifiche imposte ai contratti di programma dall’elevata obsolescenza degli impianti.

14. Nel campo delle politiche del lavoro, il Governo considera essenziale pervenire all’effettiva attuazione

della riforma dei servizi per l’impiego entro il primo semestre 1999. A tal fine si impegna a realizzare le misure di sua competenza diretta nonché, in accordo con le Regioni, a porre in atto tutte le iniziative necessarie per l’operatività della riforma. Saranno inoltre assunte le opportune sollecitazioni perché, in ogni caso, nei termini previsti i cittadini possano usufruire nel territorio di adeguati servizi per l’impiego.

15. Istruzione, formazione e ricerca. Rimane peraltro evidente che i ritardi, le contraddizioni e le inerzie

nell'attuazione del Protocollo del 23 luglio 1993 e del Patto per il lavoro del settembre 1996 hanno riguardato, in particolare, i temi - fondamentali per il futuro dell'economia e della società italiana - della scuola, della formazione e della ricerca.

16. Un modello sociale equilibrato e una capacità competitiva elevata nel nuovo contesto europeo e

internazionale si basano su un crescente ruolo della creazione e diffusione di conoscenza, e, quindi, sul ruolo del sistema di istruzione, formazione e ricerca. Il ritardo accumulato dal nostro Paese (e, sia pure in misura diversa, in Europa) in questi campi è particolarmente grave e rischia di minacciare la collocazione dell’Italia e dell’Europa stessa nell’economia mondiale.

17. Il Governo conferma come suo impegno fondamentale l’organizzazione di un’offerta integrata di

istruzione, formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. Lo sforzo programmatico non può però fermarsi alle previsioni normative. Nel settore dell’istruzione, della formazione e della ricerca è necessario

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proseguire nel riequilibrio tendenziale del rapporto fra spesa pubblica e PIL, già avviato con la Legge finanziaria per il 1999, nonché della composizione interna di detto rapporto verso i livelli medi europei. Il Governo si impegna a presentare prima del Documento di Programmazione Economico-finanziaria 2000-2002 un Piano pluriennale (Master Plan) delle attività, dei tempi e delle risorse necessarie a realizzare gli obiettivi di riforma e modernizzazione del sistema dell’istruzione, della formazione professionale e della ricerca, in una logica di sviluppo e di governo integrato del sistema. Al fine di assicurare il costante coordinamento delle iniziative volte alla realizzazione di tali obbiettivi, sarà istituito presso la Presidenza del Consiglio – entro il gennaio del 1999 – un comitato con la partecipazione dei Ministeri interessati, della Conferenza Stato-Regioni e delle parti sociali. Comitati con le stesse finalità saranno istituiti a livello regionale.

18. La formazione (non solo quella professionale, ma quella che altrove è nota come education) occupa un

posto centrale nella ridefinizione dei meccanismi di welfare. Solo attraverso un investimento in questo campo si può passare dalla redistribuzione della ricchezza esistente alla produzione di nuova ricchezza. Tale formazione deve avere caratteristiche di flessibilità e deve essere in grado di fornire a tutti i giovani quelle conoscenze, competenze e capacità che sono indispensabili in un mercato del lavoro e in un sistema produttivo in incessante trasformazione. Ciò significa una durata del percorso scolastico e formativo che sia, in linea di principio, uguale per tutti e che consenta a tutti i giovani di 18 anni di conseguire un diploma di scuola secondaria o la certificazione delle competenze corrispondenti alle professionalità richieste dal mercato del lavoro. E che sia, contemporaneamente, garante delle possibilità di rapide riconversioni professionali. E’ ormai condiviso, infatti, che solo una formazione di base ampia ed articolata (e comunque quantitativamente e qualitativamente maggiore dell’attuale obbligo) consente di realizzare senza danni per il lavoratore e senza costi per il sistema Paese quei processi di mobilità professionale (ed eventualmente territoriale) che sono e saranno sempre più frequenti

19. A tal fine, il Governo si impegna ad attuare gli interventi in grado di riformare la scuola sui seguenti

versanti: (I) completamento dell’autonomia scolastica introdotta con l’art. 21 della legge 59/97 mediante i regolamenti attuativi ancora occorrenti, (II) definizione di un sistema nazionale di valutazione, autonomo e indipendente rispetto all’Amministrazione, (III) approvazione in via definitiva del disegno di legge sull’elevamento dell’obbligo scolastico nella prospettiva dell’elevamento della durata dell’obbligo a 10 anni e dell’introduzione dell’obbligo formativo a 18, (IV) rapida ridefinizione, alla luce anche delle nuove norme sull’obbligo, del disegno di legge sul riordino dei cicli scolastici, (V) impegno per una efficace e innovativa azione per il diritto allo studio dei giovani studenti e degli adulti in condizioni svantaggiate.

20. Il Governo intende dare piena attuazione e sviluppare le scelte contenute nell’Accordo per il lavoro del 24

settembre ’96. In questo quadro, al fine di potenziare la crescita culturale e professionale dei giovani, si impegna a istituire, con una norma da inserire nel collegato alla legge finanziaria per il 1999 recante misure in tema di "investimenti, incentivi all'occupazione, Inail, Enpals e materia previdenziale" l’obbligo di frequenza ad attività formative fino a 18 anni. Le competenze acquisite mediante la partecipazione ad attività formative saranno certificate e avranno valore di crediti formativi, secondo quanto previsto dal Regolamento attuativo della l. 196/97. Il Governo, d’intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali e le parti sociali, provvederà a definire con gli opportuni provvedimenti normativi, prima del Dpef 2000-2002, tempi e modalità dell’attuazione dell’obbligo di frequenza, nonché del suo raccordo con l’obbligo di istruzione.

21. Con l’istituzione dell’obbligo di frequenza ad attività formative a 18 anni, il Governo e le parti sociali

intendono realizzare una riforma dell’offerta formativa, ovvero dell’intero sistema di istruzione e formazione, in grado di interpretare le nuove domande di formazione di qualità già presenti nelle nuove realtà del lavoro; di rispondere alle domande di senso dei giovani per una formazione civile e il conseguimento di competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro. Il Governo si propone di incrementare sensibilmente il numero di diplomati, di contrastare e ridurre i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, di aumentare le opportunità formative per i giovani di ogni condizione sociale.

22. La formazione per gli apprendisti sarà intensificata ed estesa. Per la realizzazione di questo obiettivo

Governo, Regioni ed Enti locali assicureranno la necessaria offerta formativa da parte delle strutture della formazione professionale e della scuola, integrate tra loro.

23. Il Governo concorda sulla necessità di estendere i tirocini formativi in tutti i percorsi di istruzione e

formazione, come strumento indispensabile di raccordo tra formazione e lavoro, secondo le modalità stabilite dall’art. 18 della l. 196/97 e relativo decreto attuativo (progetti formativi concordati tra strutture formative e aziende, tutoraggio, coinvolgimento di istituzioni e parti sociali).

24. I lavoratori ad alta qualificazione rappresentano in tutti i paesi più sviluppati una parte crescente, per

dimensione e per ruolo, del mondo produttivo e dei servizi, coinvolta in rapidi e profondi mutamenti dei profili e dei contenuti professionali. Il Governo ritiene che l'offerta formativa destinata ai giovani e ai lavoratori, occupati e non occupati, deve quindi riqualificarsi e ampliarsi su due versanti, sulla base di

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orientamenti ed esperienze consolidate in ambito europeo ed internazionale: (I) pieno coinvolgimento del sistema universitario e (II) costruzione di un sistema di Formazione superiore Integrata (FIS) e, al suo interno, del nuovo canale di Istruzione e Formazione tecnico-superiore (IFTS).

25. Il Governo si impegna, nel campo dell’alta formazione universitaria, a ricercare tutte le forme e gli

strumenti capaci di elevare la partecipazione all’istruzione universitaria, contenere la durata dei corsi di diploma e di laurea, contrastare l’alto tasso di dispersione, superare la crescente discriminazione sociale negli accessi, aprire l’Università al territorio e assicurare la coerenza dei corsi di studio con le esigenze di nuove professionalità emergenti dal tessuto economico-produttivo e sociale del paese. Su tali temi, il Governo conferma le modalità di concertazione con le parti sociali e l’esperienza del tavolo quadrangolare.

26. Il Governo procederà in tempi rapidi alla costituzione della Fondazione per la formazione continua,

secondo le modalità definite dal Regolamento di attuazione della L. 196/97. La Fondazione sosterrà la realizzazione di interventi di formazione continua, previsti da piani formativi aziendali e territoriali concordati tra le parti sociali, che saranno rivolti, oltre che ai lavoratori dipendenti – operai, impiegati, quadri e dirigenti – e ai soci lavoratori delle imprese cooperative, e - con risorse specifiche - ai piccoli imprenditori, ai titolari soci e coadiuvanti delle imprese artigiane, del commercio e dei servizi. Il Governo si impegna a presentare, entro il mese di gennaio 1999, d’intesa con le Regioni e le parti sociali, il piano di ripartizione delle risorse, stanziate nella legge finanziaria per il 1999 per la formazione, tra gli interventi di formazione continua, l’apprendistato, e gli eventuali altri capitoli della formazione professionale.

27. Il Governo intende sollecitare le parti sociali a concordare meccanismi contrattuali che finalizzino quote

di riduzione di orario alla formazione dei lavoratori, attraverso l’utilizzo delle 150 ore, l’utilizzo delle banche ore annuali previste dai CCNL, e ulteriori strumenti per consentire ai lavoratori di accedere pienamente alle attività di formazione continua e di educazione degli adulti. Il Governo impegnerà una parte delle risorse del Fondo per la riduzione degli orari per sostenere gli strumenti contrattuali individuati dalle parti sociali che finalizzino quote di riduzione di orario alla formazione continua dei lavoratori.

28. Il Governo, le Regioni e gli Enti locali si impegnano a riservare quote definite di risorse pubbliche alla

formazione dei lavoratori per ogni progetto di intervento pubblico, in particolare nei patti territoriali, nei contratti d’area, nei contratti di programma di distretto. Ciò servirà a sostenere patti formativi locali tra istituzioni e parti sociali, finalizzati alla professionalizzazione e all’occupabilità dei lavoratori, sia in funzione della creazione di impresa che dell’inserimento nelle strutture produttive esistenti.

29. Il Governo intende connettere fortemente e rendere coerenti le scelte indicate precedentemente per la

formazione integrata con le politiche attive del lavoro. Attraverso il riorientamento delle risorse, il consolidamento della collaborazione con Regioni e Enti locali, la concertazione con le parti sociali, il Governo intende realizzare il decentramento disegnato con il decreto legislativo 469/97, e assicurare standards minimi di qualità dei servizi all’impiego, in linea con le migliori pratiche a livello comunitario.

30. Il Governo, infine, si impegna a realizzare rapidamente tutte le misure necessarie a: (I) elevare la qualità

dei sistemi formativi, a partire dalla ristrutturazione degli Enti di formazione, (II) raccordare l’attività dei nuovi servizi per l’impiego con gli interventi formativi, (III) consolidare il ruolo nevralgico delle Regioni e degli Enti locali per la programmazione dell’offerta formativa, (IV) costituire e rafforzare, a livello nazionale e decentrato, le sedi della concertazione tra istituzioni e parti sociali sulle politiche formative e sulla loro integrazione con quelle dell’istruzione e dell’Università, (V) incrementare la percentuale del FSE impegnata nella programmazione per gli anni 2000 – 2006, tenendo conto della proposta comunitaria di riforma del FSE, (VI) promuovere un’offerta formativa qualificata per la valorizzazione dei beni culturali, (VII) riqualificare l’edilizia scolastica pubblica, in particolare nelle aree di maggiore sofferenza, e sviluppare l’edilizia universitaria.

31. Per fare in modo che la scienza, la tecnologia, la disponibilità di risorse umane qualificate possano

costituire elemento decisivo per lo sviluppo, la competitività e la modernizzazione del Paese, occorre puntare ad una significativa qualificazione della domanda e dell’offerta di ricerca. In particolare, il Governo si impegna a (I) attivare immediatamente gli organismi di coordinamento, programmazione e valutazione della politica nazionale della ricerca previsti dal recente decreto legislativo n. 204/98, (II) razionalizzare il sistema pubblico della ricerca, (III) rivedere, integrare e coordinare gli strumenti di intervento a sostegno della ricerca nei diversi settori economici, (IV) favorire l’internazionalizzazione delle iniziative di ricerca imprenditoriali.

32. Le esigenze di riorganizzazione e di ristrutturazione del sistema scolastico, della formazione professionale,

dell’università e della ricerca – riconosciute dal Governo e dalle parti sociali – sono elencate in dettaglio, accanto agli impegni che ne derivano tanto per il Governo quanto per le parti sociali, nell’All. 4.

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33. I processi di riforma amministrativa in atto, la semplificazione dei procedimenti e l’innesto nel settore

pubblico di strumenti gestionali propri del settore privato creano le premesse per migliorare i livelli di efficienza e per far assumere alle amministrazioni pubbliche, statali e locali, un ruolo di promozione dello sviluppo e dell’occupazione. Il Governo intende accompagnare il processo di riforma amministrativa con interventi per la valorizzazione e la riqualificazione delle risorse umane, rientranti in più vasti programmi formativi e di assistenza che favoriscano la diffusione delle esperienze di eccellenza e l’introduzione, anche in via sperimentale, di sistemi e procedure di funzionamento innovative, dando esecuzione all’impegno assunto nel Protocollo sul lavoro pubblico del marzo 1997, di incrementare progressivamente le risorse destinate alla formazione dei dipendenti nei bilanci delle Amministrazioni pubbliche, fino a giungere, nel triennio, alla soglia dell’1 per cento del monte salari del settore pubblico. Il Governo si impegna a presentare alle parti sociali entro il mese di aprile 1999 un piano straordinario sulla formazione del settore pubblico che raccolga le varie proposte e linee programmatiche, e a procedere al riordino del settore anche con l’attuazione della delega relativa e con la riorganizzazione della Scuola superiore di Pubblica amministrazione. In questo quadro, il Governo si impegna a dare attivazione immediata ai progetti previsti e finanziati nella programmazione pluriennale straordinaria del Dipartimento della Funzione Pubblica e coordinati dal Formez, di cui all’All. 4.

34. Gli oneri contributivi e fiscali. … omissis)

Allegato 1: Semplificazioni procedurali e progetti speciali per le Pubbliche amministrazioni … omissis … Allegato 2: La programmazione dei fondi strutturali 2000 – 2006 … omissis … Allegato 3: Gli interventi nel campo del sistema integrato di istruzione, formazione e ricerca Premessa Il Governo si impegna a presentare prima del Documento di Programmazione Economico-finanziaria 2000-2002 un Piano pluriennale (Master Plan) delle attività, dei tempi e delle risorse necessarie a realizzare gli obiettivi di riforma e modernizzazione del sistema dell’istruzione, della formazione professionale e della ricerca, in una logica di sviluppo e di governo integrato del sistema.

Al fine di assicurare il costante coordinamento delle iniziative volte alla realizzazione di tali obbiettivi, sarà istituito presso la Presidenza del Consiglio – entro il gennaio del 1999 – un comitato con la partecipazione dei Ministeri interessati, della Conferenza Stato-Regioni e delle parti sociali. Comitati con le stesse finalità saranno istituiti a livello regionale. 1. Obbligo di frequenza ad attività formative

Il Governo, al fine di potenziare la crescita culturale e professionale dei giovani, si impegna a istituire, con una norma da inserire nel collegato alla Legge Finanziaria 1999 recante disposizioni in materia di "investimenti, incentivi all'occupazione, Inail, Enpals e materia previdenziale", l’obbligo di frequenza ad attività formative fino a 18 anni. Tale obbligo può essere assolto in modo integrato:

- nell’ambito del sistema di istruzione scolastica;

- nell’ambito del sistema di formazione professionale di competenza regionale, all’interno di strutture accreditate ai sensi dell’art. 17 della legge 196/97;

- nell’ambito dei percorsi di apprendistato, come disciplinato dall’art. 16 della L. 196/97.

Le competenze acquisite mediante la partecipazione alle attività formative saranno certificate secondo quanto stabilito all’art. 15 del Regolamento attuativo della L.196/97, e avranno valore di crediti formativi secondo quanto previsto all’art. 16 del medesimo Regolamento.

Il Governo, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e le parti sociali, provvederà a definire con gli opportuni provvedimenti normativi, prima del DPEF del ’99, tempi e modalità dell’attuazione dell’obbligo di frequenza, nonché del suo raccordo con l’obbligo di istruzione.

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2. Sistema scolastico

… omissis … 3. Ristrutturazione e qualificazione dei sistemi formativi

I piani di ristrutturazione degli Enti di formazione, definiti dalle Regioni con il coinvolgimento delle parti sociali, e la riqualificazione e riconversione degli operatori, devono rispondere alla necessità di garantire un’offerta formativa coerente con l’obbligo di frequenza fino ai 18 anni di cui sopra.

La realizzazione del sistema di accreditamento delle strutture formative e di certificazione delle competenze, come previsto dall’art. 17 della L. 196/97 e dal Regolamento attuativo, sono indispensabili per rendere effettiva l’offerta integrata di formazione, tanto più nella prospettiva dell’obbligo di frequenza fino a 18 anni.

Il Governo si impegna ad adottare tutte le misure che assicurino un’adeguata operatività delle strutture indicate dal Regolamento attuativo.

Governo e Regioni si impegnano a attuare – entro il primo semestre 1999 - le procedure stabilite dal Regolamento attuativo dell’art. 17 della L. 196/97 in tema di semplificazione delle procedure amministrative, realizzando una piena responsabilizzazione della Pubblica amministrazione e degli operatori, e un innalzamento della qualità progettuale. Gli interventi ivi definiti sono urgenti per superare i gravi ritardi nell’erogazione delle risorse per gli interventi formativi da parte delle pubbliche istituzioni. Ritardi che determinano il mancato utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo e rendono difficile lo sviluppo di agenzie formative qualificate.

4. Apprendistato e tirocini formativi

La formazione esterna per gli apprendisti, consistente in almeno 120 ore annue, in via di sperimentazione a livello nazionale e regionale secondo le modalità stabilite dall’art. 16 della L. 196/97 e dal relativo decreto attuativo, nonché dagli accordi tra le parti sociali, sarà estesa a tutti gli apprendisti, sulla base dei contenuti formativi verificati nelle sperimentazioni e recepiti nei decreti ministeriali previsti.

In merito alla formazione esterna degli apprendisti nelle imprese artigiane e nelle piccole imprese, il Governo si impegna a procedere attraverso sperimentazioni concertate tra le forze sociali e le istituzioni ai vari livelli, al fine di individuare percorsi e modelli formativi idonei alla realtà dell’imprenditoria diffusa. Il Governo si impegna, altresì, nel quadro della verifica, già prevista, delle sperimentazioni, ad adottare gli opportuni atti, tenuto conto degli accordi intervenuti tra i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e sindacali interessate.

Verranno incentivate, a partire da quanto già definito nel decreto attuativo dell’art. 16 della L. 196/97, le attività di tutoraggio interno alle imprese, in funzione della crescita delle capacità di trasmissione delle competenze professionali da parte degli artigiani e del personale specializzato delle imprese.

Per realizzare questi obiettivi Governo e Regioni si impegnano ad assicurare la necessaria offerta formativa da parte delle strutture della formazione professionale e della scuola, integrate fra loro. Il Governo si impegna a promuovere un confronto con le parti sociali al fine del più ampio utilizzo dell’apprendistato.

Governo e parti sociali concordano sulla necessità di estendere i tirocini formativi in tutti i percorsi di istruzione e formazione, come strumento indispensabile di raccordo tra formazione e lavoro, secondo le modalità stabilite dall’art. 18 della l. 196/97 e relativo decreto attuativo (progetti formativi concordati tra strutture formative e aziende, tutoraggio, coinvolgimento di istituzioni e parti sociali).

5. Formazione per le alte professionalità

I lavoratori ad alta qualificazione e i dirigenti d’azienda rappresentano in tutti i paesi più sviluppati una parte crescente, per dimensione e per ruolo, del mondo produttivo e dei servizi, coinvolta in rapidi e profondi mutamenti dei profili e dei contenuti professionali.

Governo e parti sociali convengono che l'offerta formativa destinata ai giovani e ai lavoratori, occupati e non occupati, deve quindi riqualificarsi e ampliarsi, sulla base di orientamenti ed esperienze consolidate in ambito europeo ed internazionale.

Formazione superiore integrata. Il Governo si impegna, pertanto, a costruire il nuovo sistema di Formazione Superiore Integrata (FIS) - teso a investire e a innovare nel sistema dei diplomi universitari, nell’istruzione scolastica post-diploma e nella formazione professionale – nonché, al suo interno, a sviluppare e consolidare il nuovo canale di Istruzione e Formazione Tecnico-Superiore (IFTS), sulla base del documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella riunione del 9 luglio 1998, già concordato con le parti sociali.

La costruzione di questo nuovo canale formativo deve consentire di ampliare ed articolare fortemente l'offerta di formazione per quadri e tecnici a media ed alta professionalità, con forte base culturale e competenze

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professionali di qualità, attraverso l'integrazione tra formazione-istruzione-lavoro, come avviene in altri Paesi europei.

La sperimentazione dell'IFTS, che si è avviata per l'anno 1998, va proseguita e potenziata per il 1999, anche attraverso l'incremento delle risorse, assicurando una costante attività di monitoraggio e di valutazione, per pervenire alla definizione, entro il 1999, di un sistema strutturato a regime per giovani e adulti.

Ai progetti pilota dell'IFTS dovranno applicarsi le regole di sistema per l'integrazione, sia relativamente all'attività di indirizzo, definizione di standard e monitoraggio, sia relativamente alla valutazione ed alla certificazione integrata delle competenze acquisite e dei crediti formativi, spendibili nei diversi segmenti dei sistemi di istruzione e di formazione e nel mondo del lavoro, con validità in ambito nazionale e riconoscibili anche in ambito europeo.

La sperimentazione e l'avvio a regime del FIS e dell'IFTS saranno oggetto di concertazione e di confronto tra Governo, Regioni e parti sociali, attraverso la costituzione di appositi Comitati integrati, a livello nazionale, regionale e, ove necessario, territoriale.

Alta formazione e Università. Il Governo si impegna, nel campo dell’alta formazione universitaria, a ricercare tutte le forme e gli strumenti capaci di elevare la partecipazione all’istruzione universitaria, contenere la durata dei corsi di diploma e di laurea, contrastare l’alto tasso di dispersione, superare la crescente discriminazione sociale negli accessi, aprire l’Università al territorio e assicurare la coerenza dei corsi di studio con le esigenze di nuove professionalità emergenti dal tessuto economico-produttivo e sociale del paese. A tal fine, il Governo si impegna a confermare le modalità di concertazione delle parti sociali sviluppando l’esperienza del tavolo quadrangolare e a:

- completare al più presto il processo di autonomia didattica degli Atenei in attuazione dell’art. 17 della L. 127/97 emanando i relativi decreti di area entro la primavera del 1999, così da consentire l’avvio dei nuovi corsi di studio sin dall’anno accademico 1999-2000;

- potenziare il sistema di orientamento degli studenti;

- individuare modalità permanenti per l’analisi dei fabbisogni formativi e per il monitoraggio degli esiti occupazionali dei diplomati e laureati universitari;

- potenziare gli interventi a sostegno del diritto allo studio, costituendo un Fondo nazionale attraverso il ricorso a risorse pubbliche e private;

- ringiovanire il sistema con politiche di avviamento al lavoro scientifico e di formazione attraverso la ricerca, sul modello di quanto sperimentato negli ultimi tempi, incrementando le risorse per il cofinanziamento degli assegni di ricerca attivati con le procedure di cui all’art. 51 della L. 449/97;

- aprire i dottorati di ricerca al mondo del lavoro e potenziare specializzazioni e masters direttamente professionalizzanti;

- incentivare, anche attraverso risorse aggiuntive, iniziative delle Università finalizzate a raccordare l’offerta formativa nell’ambito delle attività di programmazione negoziate a livello di reti territoriali;

- sostenere e promuovere lo sviluppo dei corsi universitari di primo livello, sulla base delle positive esperienze maturate nel progetto "CAMPUS";

- promuovere e rilanciare la ricerca di base, sia di base che finalizzata, anche attraverso la costituzione di "centri di eccellenza" della ricerca universitaria;

- promuovere e sostenere, nell’ambito del sistema professionale integrato, utilizzando anche specifiche risorse finanziarie previste nei piani di sviluppo universitari, programmi di formazione continua e ricorrente di medio e alto profilo, in sintonia con le Università, le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali;

- avviare la costituzione di un sistema nazionale di valutazione a aprtire dalla positiva esperienza dell’Osservatorio permanente, migliorando progressivamente gli attuali meccanismi di valutazione della qualità delle attività formative e di ricerca, anche in funzione dell’introduzione generalizzata dei crediti formativi spendibili nel più ampio contesto della formazione professionale integrata;

- completare il processo di decongestionamento dei megatenei, avviato sulla base delle disposizioni di cui al collegato alla Finanziaria 1997 (L.662/96), preordinato al miglioramento del funzionamento e della qualità della vita della comunità universitaria e al riequilibrio del sistema in rapporto all’offerta e alla domanda di formazione superiore;

- attivare specifici interventi finanziari ai fini del completamento dei programmi di edilizia universitaria generale e dipartimentale, nonché del finanziamento delle residenze e dei collegi universitari;

- ampliare gli strumenti d’ordine fiscale (art. 14, L. n. 196/97 e art. 51, L. n. 449/97) al fine di incentivare, come in altri Paesi, il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati nella promozione e sostegno dello sviluppo dell’alta formazione e della ricerca scientifica universitaria;

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- avviare il processo di riordino dello stato giuridico dei professori e dei ricercatori universitari, in funzione di una efficace utilizzazione delle risorse umane, attivando sin d’ora le previste forme di incentivazione dell’impegno didattico e di ricerca.

6. Formazione continua ed educazione degli adulti

Il Governo procederà in tempi rapidi alla costituzione del Fondo interprofessionale per la formazione continua, secondo le modalità definite dal Regolamento di attuazione della L. 196/97. Il Fondo sosterrà la realizzazione di interventi di formazione continua, previsti da piani formativi aziendali e territoriali concordati tra le parti sociali, che saranno rivolti, oltre che ai lavoratori dipendenti – operai, impiegati, quadri e dirigenti – e ai soci lavoratori delle imprese cooperative, e - con risorse specifiche - ai piccoli imprenditori ai titolari soci e coadiuvanti delle imprese artigiane del commercio e dei servizi.

In questo quadro, il Governo si impegna a valorizzare il ruolo delle rappresentanze del movimento cooperativo negli organi del Fondo, nonché a favorire l’individuazione di idonee metodologie formative per l’imprenditoria diffusa.

Per realizzare gli obiettivi nei settori dell’apprendistato e della formazione continua, saranno destinati 600 miliardi nel 1999 e 500 miliardi annui nel 2000 e nel 2001, incrementabili in relazione agli eventuali risparmi derivanti dal riordino del sistema di incentivi. Il Governo si impegna altresì a trasferire al Fondo interprofessionale, nei due anni successivi, le restanti risorse derivanti dallo 0,30% sul monte salari. Lo 0,30% sarà, successivamente alla sua integrale attribuzione al Fondo interprofessionale , innalzato allo 0,50%, senza oneri aggiuntivi, ai fini del finanziamento delle attività formative di cui all’art. 17 della legge n. 196/97. Contestualmente a tale integrale attribuzione, le risorse del Fondo per l’Occupazione saranno opportunamente integrate per il finanziamento dei nuovi compiti del Fondo di rotazione.

Il Governo si impegna a presentare entro il mese di gennaio 1999, d’intesa le Regioni e le parti sociali, il piano di ripartizione delle risorse stanziate nella Finanziaria per la formazione tra gli interventi di formazione continua, l’apprendistato ed eventuali altri capitoli della formazione professionale.

Il Fondo per la formazione continua potrà essere integrato, sulla base di accordi settoriali, anche attraverso l’apporto di risorse professionali, temporali, logistiche e organizzative aggiuntive, secondo criteri di quantificazione definiti dalle parti a livello confederale.

Il Governo provvederà quanto prima alla costituzione del Fondo per la formazione dei prestatori di lavoro temporaneo, secondo quanto stabilito dall’art. 5 della L. 196/97 e relativo decreto attuativo, definendone altresì i raccordi operativi con la Fondazione per la formazione continua.

Il Governo si impegna altresì a predisporre, nell’ambito della formazione permanente, un progetto specifico e risorse aggiuntive mirate alla formazione iniziale e ricorrente finalizzata alla creazione di lavoro autonomo e cooperativo.

Il Governo si impegna a predisporre un progetto specifico e risorse mirate per la sperimentazione e la messa a regime di un sistema di educazione per gli adulti, sul quale avviare il confronto e la sperimentazione, d’intesa con le forze sociali e con le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali. Tale progetto, da collocare nell’ambito della formazione integrata, avrà caratteristiche di integrazione, modularità, interdisciplinarietà e flessibilità, per consentire percorsi formativi personalizzati, e prevederà inoltre una certificazione integrata e il riconoscimento di crediti, spendibili nei percorsi di studio e nel mondo del lavoro.

Per rispondere ai fabbisogni formativi dei lavoratori e delle aziende, messi in evidenza dalle indagini realizzate dagli organismi bilaterali costituiti tra le parti sociali, Governo e Regioni assicureranno un’offerta formativa integrata tra Università, scuole e agenzie di formazione professionale, che potrà trovare un punto di riferimento nei Centri territoriali per l’educazione degli adulti, opportunamente integrati dall’apporto delle strutture della formazione professionale e dell’Università. Tale offerta formativa sarà organizzata in modo da sostenere l’inserimento lavorativo delle fasce deboli del mercato del lavoro.

7. Formazione e riduzione di orario

Il Governo intende favorire la ricerca di un accordo tra le parti sociali volto a sperimentare meccanismi contrattuali che finalizzino quote di riduzione di orario alla formazione dei lavoratori, anche attraverso l’utilizzo delle 150 ore, l’utilizzo delle banche ore annuali previste dai CCNL e ulteriori strumenti per consentire ai lavoratori di accedere pienamente alle attività di formazione continua e di educazione degli adulti.

Il Governo impegnerà una parte delle risorse del Fondo per la riduzione degli orari per sostenere gli strumenti contrattuali individuati dalle parti sociali che finalizzino quote di riduzione di orario alla formazione continua dei lavoratori.

8. Formazione e contrattazione territoriale

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 300

Il Governo, d’intesa con le Regioni e gli Enti locali, si impegna a riservare quote definite di risorse pubbliche alla formazione dei lavoratori per ogni progetto di intervento pubblico, in particolare nei patti territoriali, nei contratti d’area, nei contratti di programma di distretto. Ciò servirà a sostenere patti formativi locali tra istituzioni e parti sociali, finalizzati alla crescita culturale e alla diffusione delle conoscenze, alla innovazione nella produzione e nei servizi, alla professionalizzazione e all’occupabilità dei lavoratori, sia in funzione della creazione di impresa che dell’inserimento nelle strutture produttive esistenti.

Il Governo, in questo quadro, intende agevolare interventi formativi congiunti tra Regioni del Nord e del Mezzogiorno, in accordo con le parti sociali, per consentire gli opportuni trasferimenti di conoscenze ai fini dello sviluppo economico e sociale tra le diverse aree del Paese.

9. Formazione e beni culturali

Il settore dei beni culturali rappresenta una grossa opportunità di sviluppo e di occupazione e costituisce una risorsa con potenzialità ancora poco sfruttate. Una politica dell’occupazione efficace deve tener conto della necessità di sviluppare figure professionali avanzate in grado di operare all’interno o a sostegno di istituzioni ed aziende per progettare e attuare politiche di management culturale (gestione del patrimonio, grandi eventi, itinerari turistici) o iniziative di marketing legate ai beni culturali, in grado di comunicare e di promuovere il patrimonio culturale locale. E’ pertanto necessario valorizzare questo settore dell’offerta formativa e favorire l’incontro tra domanda ed offerta a livello locale con la destinazione di adeguate risorse: innanzitutto attraverso i meccanismi di co-finanziamento regionale del FESR e l’inserimento di questi obbiettivi nei patti di sviluppo locale.

10. Riforma del FSE

In merito alla proposta comunitaria di riforma del Fondo Sociale Europeo contenuta in "Agenda 2000", Governo e parti sociali concordano sui seguenti obiettivi:

- sostanziale incremento della percentuale del FSE impegnata nella programmazione 2000 – 2006, viste le nuove missioni che il FSE dovrà ricoprire, con particolare riferimento ai piani per l’occupazione ;

- valorizzazione del "quadro di riferimento in materia di sviluppo delle risorse umane per l’insieme del territorio nazionale", previsto dal testo attuale dei nuovi regolamenti. Tale quadro di riferimento tuttavia potrà rispondere efficacemente alle esigenze di coesione e integrazione degli interventi solo se diventerà un atto preliminare e vincolante, nell’ambito delle risorse umane, alla formazione degli strumenti di programmazione degli ob. 1 e 2;

- previsione di un unico strumento di programmazione per le risorse umane relativamente agli ob. 3 e 2, al fine di evitare la parcellizzazione degli interventi e ottenere risultati più incisivi.

L’applicazione di tale strategia rende indispensabile l’istituzione di un tavolo di confronto permanente tra Regioni, Ministero del Lavoro, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, parti sociali, per costituire delle linee guida convergenti nell’ambito delle risorse umane. I punti precedenti integrano quanto affermato nell’All. 3.

11. Formazione e politiche attive del lavoro

Il Governo intende connettere fortemente e rendere coerenti le scelte indicate precedentemente per la formazione integrata con le politiche attive del lavoro. Attraverso il riorientamento delle risorse, il consolidamento della collaborazione con Regioni e Enti locali, la concertazione con le parti sociali, il Governo intende realizzare il decentramento disegnato con il decreto legislativo 469/97, e assicurare standards minimi di qualità dei servizi all’impiego, in linea con le migliori pratiche a livello comunitario.

Le linee principali di intervento, in coerenza con le indicazioni provenienti dall’Unione Europea per la definizione del cosiddetto "primo pilastro" del piano nazionale per l’occupazione sono le seguenti:

- semplificare e rafforzare gli strumenti formativi e di inserimento al lavoro, sulla scorta degli impegni e delle scelte sopra indicate;

- migliorare la capacità delle strutture impegnate nella realizzazione dei servizi per l’impiego. Il Ministero del Lavoro, contestualmente al decentramento, continuerà, anche con una intensa azione di coordinamento, nell’attuazione del programma di aggiornamento e riqualificazione degli operatori interessati, in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali. In questo ambito, va potenziata l’attività di orientamento al lavoro degli inoccupati e dei disoccupati. Ciò implica la prosecuzione del metodo delle interviste già avviate nel 1998, perseguendo gli obiettivi anche quantitativi che verranno fissati a livello comunitario;

- attuare progressivamente, nel corso del 1999, un sistema informativo omogeneo per tutto il territorio nazionale, al fine di assicurare il più celere incontro tra domanda ed offerta del lavoro.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 301

In questo contesto, di particolare rilievo è il trasferimento del personale degli Uffici Provinciali del Lavoro e delle Agenzie per l’impiego alle Regioni e Province. Tale trasferimento avverrà nel corso dei primi sei mesi del 1999. Si tratta di un processo complesso e di notevoli proporzioni. Il Ministero del Lavoro e le parti sociali, d’intesa con le Regioni, si impegnano a monitorare questo passaggio in modo tale da renderlo compatibile e funzionale con l’insieme degli impegni che sono stati qui delineati.

12. Ricerca e innovazione

Il nostro Paese investe in ricerca meno degli altri paesi avanzati e registra comunque scarsi investimenti da parte delle imprese. Si ribadisce, pertanto, l’importanza dell’obbiettivo di una crescita della spesa per le attività di ricerca coerente con gli indirizzi del Documento di programmazione economico-finanziaria. Nel disegno strategico di una politica per la R&S dovrà essere perseguito l’obbiettivo dell’elevamento della competitività del sistema produttivo e del sistema della ricerca pubblica e privata e in tale direzione dovranno essere orientate le scelte degli interventi da realizzare.

Il Governo ritiene prioritario impegnarsi in una rigorosa selezione delle iniziative, attraverso l’introduzione di efficaci meccanismi per accrescere la qualità scientifico-tecnologica dei risultati e il conseguente impatto economico-occupazionale degli stessi. In particolare, il Governo si impegna ad attivare immediatamente gli organismi di coordinamento, programmazione e valutazione della politica nazionale della ricerca previsti dal recente decreto legislativo n. 204/98. Ciò consentirà, tra l’altro, di:

- attivare nuove procedure di rigorosa valutazione dei risultati, realizzando un efficace sistema di controllo degli interventi;

- amplificare la ricaduta dell’investimento attraverso una precisa qualificazione della domanda e una più stretta correlazione tra l’offerta e la domanda stessa.

Il Governo si impegna, inoltre a:

- razionalizzare il sistema pubblico della ricerca, riconsiderando i diversi soggetti istituzionali e distinguendone missione, ruolo, organizzazione. In tale contesto, il riordino degli enti di ricerca - con particolare riguardo al CNR e all’ENEA - favorirà azioni di apertura e interazione con le realtà produttive, dei servizi e delle diverse ammistrazioni pubbliche e private, sia attraverso forme di mobilità del personale e di sostegno alla autonoma capacità imprenditoriale dei ricercatori, sia attraverso opportune forme di collaborazione direttamente ricollegate al territorio;

- sburocratizzare tutti gli strumenti di intervento a sostegno delle attività di ricerca, attraverso la revisione, integrazione e coordinamento di tutte le leggi in materia, con particolare riferimento alla 46/82 e alla 488/92, mirando in particolare a consentire un più agevole accesso ai finanziamenti pubblici da parte delle PMI, anche privilegiando, in coerenza con gli indirizzi comunitari, forme associative tra imprese, enti di ricerca e università e a sostenere in modo coordinato le attività di ricerca, sia autonome, sia programmate attraverso forme di ampia concertazione tra Amministrazioni centrali e locali, Università, Enti pubblici di Ricerca, mondo imprenditoriale, parti sociali, in piena coerenza con le differenti condizioni di sviluppo territoriale;

- favorire l’internazionalizzazione delle iniziative di ricerca imprenditoriale, azioni mirate di promozione e accompagnamento, nonché il potenziamento della partecipazione italiana nell’ambito del V Programma Quadro, anche ricorrendo al supporto di organismi esterni;

Il forte impegno già avviato nella direzione della semplificazione amministrativa e dell’abbattimento dei tempi decisionali, consentirà nell’immediato:

- l’attivazione delle intese di programma del Murst con il CNR e l’ENEA, che comporteranno la progressiva immissione nel circuito di ricerca meridionale di circa 1.000 ricercatori;

- lo sblocco di investimenti pari a circa 900 miliardi per il sostegno delle iniziative di potenziamento della rete di ricerca delle aree depresse, selezionate nell’ambito delle attività di programmazione negoziata. I progetti da attivare, ricompresi in ventinove raggruppamenti tematici (clusters), potrebbero costituire veri e propri "cantieri di lavoro creativo", nell’ambito dei quali offrire ai giovani, attraverso addizionali attività di formazione, possibilità di esperienze concretamente valorizzabili su una varietà di occasioni di lavoro.

- la rivitalizzazione, ove esistano effettive possibilità di rilancio, di centri di ricerca in crisi, al fine di salvaguardarne e valorizzarne il patrimonio di conoscenza, competenze e attrezzature scientifiche.

Ciò, ovviamente, non può esaurire le esigenze di un sistema di ricerca nazionale, pubblico e privato, che sia funzionale alle necessità dello sviluppo economico-occupazionale del Paese. In tale contesto dovrà prevedersi:

- l’avvio di riforme che consentano una incentivazione basata sulla defiscalizzazione degli investimenti in ricerca;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 302

- l’introduzione di nuovi strumenti a sostegno del capitale di rischio per un più ampio coinvolgimento della finanza privata e per la realizzazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. In tale contesto, saranno anche incentivate iniziative imprenditoriali promosse da giovani ricercatori, quale spin off dei programmi di formazione e ricerca lanciati dal Ministero con gli strumenti delle citate L. 46/82 e 488/92.

Allegato 4: Formazione, sviluppo locale e Pubblica amministrazione La politica delle risorse umane è un elemento centrale della strategia di sviluppo del Mezzogiorno. Per costruire un intervento "ordinario" che crei sviluppo occorre un salto di qualità nella politica delle risorse umane delle pubbliche amministrazioni. Formazione, aumento di competenze, riorganizzazione degli uffici e delle strutture devono essere al centro delle politiche nazionali e locali come strumenti attuativi delle riforma amministrativa e del decentramento.

Gli obiettivi verso i quali far convergere le risorse a disposizione devono riguardare :

- la formazione e l’assistenza alle amministrazioni per rafforzare la loro efficienza ed efficacia, ai fini della promozione dello sviluppo socioeconomico;

- la coesione e l’innovazione amministrativa, attraverso il miglioramento della qualità dei servizi e degli standard di funzionamento; la sperimentazione e il trasferimento sistematico di pratiche di eccellenza costituiscono, in questa prospettiva, un efficace strumento di integrazione e di messa in comune di risorse;

- i processi di decentramento di compiti statali, mettendo in condizione le nuove strutture regionali e locali di operare secondo schemi e regole rinnovate e semplificate;

- la riqualificazione e l’aggiornamento professionale delle risorse esistenti e l’acquisizione, da parte delle pubbliche amministrazioni, di nuove professionalità capaci di gestire le diverse fasi del cambiamento;

- il sostegno dell’azione delle amministrazioni locali interessate al decollo dei patti territoriali e delle altre forme di negoziazione programmata;

- il miglioramento delle forme di integrazione e di scambio di dati e informazioni tra amministrazioni statali e amministrazioni locali, in tema di utilizzo dei fondi strutturali, di anagrafe unica dei cittadini, di sportello unico per il cittadino;

- lo sviluppo locale, mediante azioni finalizzate a promuovere il ruolo di sviluppo delle amministrazioni locali e la dotazione di figure nuove quali gli agenti di sviluppo;

- l’innovazione amministrativa, mediante un laboratorio sperimentale finalizzato a individuare le iniziative di eccellenza, da trasferire previa la loro ingegnerizzazione. Il programma, finanziato con risorse CIPE, è particolarmente mirato allo sportello unico per le imprese, in coerenza con le prime iniziative finanziate con il programma PASS.

Il governo, in questo quadro, si impegna ad attivare immediatamente i progetti del Dipartimento della Funzione Pubblica, coordinati dal Formez, previsti nella programmazione pluriennale e legati al potenziamento dell’intervento delle amministrazioni per lo sviluppo locale. Per tali progetti, che saranno raccordati con la più complessiva offerta di istruzione e formazione a tutti i livelli, saranno previsti momenti di confronto preliminare con le forze sociali. In particolare, il governo intende:

- dare immediata attuazione al progetto RAP di formazione, assistenza e consulenza delle amministrazioni decentrate sullo sviluppo locale, che ha l’obiettivo di potenziarne la capacità anche con la costruzione di una leva di "agenti di sviluppo " interni ed esterni alle amministrazioni e alle agenzie di sviluppo locale (170 miliardi circa);

- dare immediata attuazione al progetto di formazione e assistenza per l’attuazione dello Sportello Unico per le imprese (49 miliardi circa);

- rafforzare il progetto sulla formazione per il decentramento del Ministero del Lavoro e per la costituzione dei servizi per l’impiego locali (11 miliardi circa);

- completare il progetto Pass con interventi ulteriori per circa 100 miliardi.

Il totale di questi interventi immediatamente cantierabili prevede complessivamente un investimento di risorse nazionali (al netto di risorse aggiuntive delle amministrazioni locali e regionali) pari a 230 miliardi circa, che potranno essere utilizzati anche come quota di cofinanziamento nazionale per attivare progetti comunitari in grado di mobilitare risorse complessive assai superiori.

Il governo si impegna, inoltre, a dare attivazione immediata ai seguenti progetti previsti e finanziati nella programmazione pluriennale straordinaria del Dipartimento della Funzione Pubblica e coordinati dal Formez:

- progetto sull’innovazione amministrativa e sulla riorganizzazione e coesione delle amministrazioni -CIPA (50 miliardi circa);

- progetto di estensione dei corsi concorso alle amministrazione locali e regionali (20 miliardi circa);

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 303

- progetto di formazione sulla protezione civile (10 miliardi circa);

- progetto di formazione sulla legge 626 nel settore pubblico (finanziamento da definire);

- progetto di formazione (coordinato dall’Aipa) connesso all’applicazione della rete unitaria della Pubblica Amministrazione.

Il totale di questi interventi prevede complessivamente un investimento di risorse nazionali (al netto di risorse aggiuntive delle amministrazioni locali e regionali) pari a circa 100 miliardi circa, che potranno essere utilizzati anche come quota di cofinanziamento nazionale per attivare progetti comunitari in grado di determinare risorse complessive superiori.

Il governo si impegna infine ad acquisire nuove risorse nell’ambito del prossimo Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006, essendo evidente che la coesione e l’omogeneità degli standard di efficienza delle amministrazioni dei vari Paesi sono elementi irrinunciabili nel contesto del mercato unico europeo. I progetti per lo sviluppo locale e per la coesione e l’innovazione amministrativa vanno ricompresi tra le linee prioritarie d’azione da sviluppare mediante il ricorso ai prossimi finanziamenti europei.

L’aumento delle risorse per la formazione deve consentire di raggiungere in tempi certi la soglia dell’1 per cento del monte salari del settore pubblico.

Il governo si impegna sia a presentare alle parti sociali entro l’aprile 1999 un piano straordinario sulla formazione del settore pubblico che raccolga le varie proposte e linee programmatiche, sia a procedere al riordino del settore anche con l’attuazione della delega relativa e con la riorganizzazione della SSPA.

A tal fine il Governo si impegna a costituire con le parti sociali presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica un gruppo di lavoro finalizzato a definire nel termine di 4 mesi:

a) gli obiettivi a breve e medio termine di una politica formativa per i lavoratori pubblici secondo le seguenti priorità:

a1) favorire la riconversione professionale dei lavoratori interessati dai processi di mobilità indotti dal decentramento istituzionale e amministrativo;

a2) predisporre gli interventi e gli strumenti formativi indotti dall’applicazione dei nuovi ordinamenti professionali;

a3) riqualificare i dirigenti delle PP.AA., con particolare riguardo ai nuovi compiti in materia di gestione economica per centri di costo, di conduzione delle relazioni sindacali, di responsabilità organizzativa;

a4) riqualificare e rafforzare, con particolare riguardo agli uffici periferici del Ministero del Lavoro, i supporti amministrativi pubblici di sostegno alle nuove procedure extragiudiziali di conciliazione e di arbitrato.

b) i principi e il disegno generale del nuovo sistema formativo dei lavoratori pubblici, favorendo le sinergie tra le diverse competenze e i vari soggetti istituzionali.

c) i principi organizzativi e le competenze professionali per l’introduzione sistematica nelle PP.AA. di strutture preposte alla formazione dei lavoratori pubblici quale fondamentale elemento di una nuova politica del personale.

d) le forme di partecipazione e il rapporto con l’attività contrattuale delle fasi di attuazione dei progetti formativi.

e) i sistemi di certificazione e monitoraggio dell’offerta pubblica e privata di formazione.

Ulteriori risorse saranno reperite nell’ambito dei bilanci delle singole amministrazioni, i cui programmi formativi dovrebbero armonizzarsi con gli obiettivi strategici sopra richiamati.

Lo strumento dell’accordo di programma ai diversi livelli e il coinvolgimento della Conferenza unificata Stato - Regioni - Autonomie locali dovranno assicurare le necessarie sinergie e forme di collaborazione tra i vari soggetti istituzionali, nel rispetto dei reciproci ruoli. Con gli stessi strumenti di concertazione va promosso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e l’interscambio di esperienze con il mondo delle imprese. Allegato 5: Ulteriori ipotesi di intervento di semplificazione e razionalizzazione … omissi … Allegato 6: Ipotesi di interventi in materia di sicurezza e certezza del diritto … omissis …

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 304

Appendice 5 (ENEL – Assoelettrica)

ACCORDO INTERCONFEDERALE PER LA COSTITUZIONE DELLE RSU In Roma, addì 1° dicembre 1993

tra Confindustria, Intersind

e Cgil, Cisl, Uil

si conviene quanto segue:

Parte prima Premessa II presente accordo assume la disciplina generale in materia di rappresentanze sindacali unitarie, contenuta nel Protocollo stipulato fra governo e parti sociali il 23 luglio 1993.

Modalità di costituzione e di funzionamento 1. Ambito e iniziativa per la costituzione

Rappresentanze sindacali unitarie possono essere costituite nelle unità produttive nelle quali l'azienda occupi più di 15 dipendenti, ad iniziativa delle associazioni sindacali firmatarie del Protocollo 23 luglio 1993.

Hanno potere di iniziativa anche le associazioni sindacali firmatarie il Ccnl applicato nell'unità produttiva ovvero le associazioni sindacali abilitate alla presentazione delle liste elettorali ai sensi del punto 4, parte seconda, a condizione che abbiano comunque espresso adesione formale al contenuto del presente accordo.

L'iniziativa di cui al primo comma deve essere esercitata, congiuntamente o disgiuntamente, da parte delle associazioni sindacali come sopra individuate, entro tre mesi dalla stipula del presente accordo.

In caso di oggettive difficoltà per l'esercizio dell'iniziativa entro il termine di cui sopra, l'iniziativa stessa potrà avere luogo anche dopo detto termine.

La stessa iniziativa, per i successivi rinnovi, potrà essere assunta anche dalla Rsu e dovrà essere esercitata almeno tre mesi prima della scadenza del mandato.

2. Composizione

Alla costituzione della Rsu si procede, per due terzi dei seggi, mediante elezione a suffragio universale e a scrutinio segreto tra liste concorrenti. Il residuo terzo viene assegnato alle liste presentate dalle associazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva, e alla sua copertura si procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti.

Nella definizione dei collegi elettorali, al fine della distribuzione dei seggi, le associazioni sindacali terranno conto delle categorie degli operai, impiegati e quadri di cui all'articolo 2095 Cc, nei casi di incidenza significativa delle stesse nella base occupazionale dell'unità produttiva, per garantire un'adeguata composizione della rappresentanza.

Nella composizione delle liste si perseguirà un'adeguata rappresentanza di genere, attraverso una coerente applicazione delle norme anti discriminatorie.

3. Numero dei componenti

Fermo restando quanto previsto nel Protocollo d'intesa del 23 luglio 1993, sotto il titolo rappresentanze sindacali, al punto B (vincolo della parità di costi per le aziende), salvo clausole più favorevoli dei contratti o accordi collettivi di lavoro, il numero dei componenti le Rsu sarà pari almeno a:

a) 3 componenti per la Rsu costituita nelle unità produttive che occupano fino a 200 dipendenti;

b) 3 componenti ogni 300 o frazione di 300 dipendenti nelle unità produttive che occupano fino a 3000 dipendenti;

c) 3 componenti ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle unità produttive di maggiori dimensioni, in aggiunta al numero di cui la precedente lettera b).

1. Diritti, permessi, libertà sindacali, tutele e modalità di esercizio

I componenti delle Rsu subentrano ai dirigenti delle Rsa nella titolarità dei diritti, permessi e libertà sindacali e tutele già loro spettanti per effetto delle disposizioni di cui al titolo 3° della Legge n. 300/1970.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 305

Sono fatte salve le condizioni di miglior favore eventualmente già previste nei confronti delle associazioni sindacali dal Ccnl o accordi collettivi di diverso livello, in materia di numero dei dirigenti della Rsa, diritti, permessi e libertà sindacali.

Nelle stesse sedi negoziali si procederà, nel principio dell'invarianza dei costi, all'armonizzazione nell'ambito dei singoli istituti contrattuali, anche in ordine alla quota eventualmente da trasferire ai componenti della Rsu.

In tale occasione, sempre nel rispetto dei princìpi sopra concordati, le parti definiranno in via prioritaria soluzioni in base alle quali le singole condizioni di miglior favore dovranno permettere alle organizzazioni sindacali con le quali si erano convenute, di mantenere una specifica agibilità sindacale.

In tale ambito sono fatti salvi in favore delle organizzazioni aderenti alle associazioni sindacali stipulanti il Ccnl applicato nell'unità produttiva, i seguenti diritti:

a. diritto a indire, singolarmente o congiuntamente l'assemblea dei lavoratori durante l'orario di lavoro, per 3 delle 10 ore annue retribuite, spettanti a ciascun lavoratore ex articolo 20, Legge n. 300/1970;

b. diritto ai permessi non retribuiti, di cui all'articolo 24, Legge n. 300/1970;

c. diritto di affissione di cui all'articolo 25, Legge 300/1970. 2. Compiti e funzioni

Le Rsu subentrano alle Rsa e ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell'esercizio delle funzioni a essi spettanti per effetto di disposizioni di legge.

La Rsu e le competenti strutture territoriali delle associazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro, possono stipulare il contratto collettivo aziendale di lavoro nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti stabiliti dal contratto collettivo nazionale applicato nell'unità produttiva.

3. Durata e sostituzione nell'incarico

I componenti della Rsu restano in carica per 3 anni, al termine dei quali decadono automaticamente. In caso di dimissioni di componente elettivo, lo stesso sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.

II componente dimissionario, che sia stato nominato su designazione delle associazioni sindacali stipulanti il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva, sarà sostituito mediante nuova designazione da parte delle stesse associazioni.

Le dimissioni e conseguenti sostituzioni dei componenti le Rsu non possono concernere un numero superiore al 50% degli stessi, pena la decadenza della Rsu con conseguente obbligo di procedere al suo rinnovo, secondo le modalità previste dal presente accordo.

4. Decisioni

Le decisioni relative a materie di competenza delle Rsu sono assunte dalle stesse in base ai criteri previsti da intese definite dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente accordo.

5. Clausola di salvaguardia

Le organizzazioni sindacali, dotate dei requisiti di cui all'articolo 19, L. 20 maggio 1970, n. 300, che siano firmatarie del presente accordo o, comunque, aderiscano alla disciplina in esso contenuta, partecipando alla procedura di elezione della Rsu, rinunciano formalmente ed espressamente a costituire Rsa ai sensi della norma sopra menzionata.

Parte seconda - Disciplina della elezione della Rsu 1. Modalità per indire le elezioni

Almeno 3 mesi prima della scadenza del mandato della Rsu le associazioni sindacali di cui al punto 1 dell'accordo per la costituzione della Rsu, congiuntamente o disgiuntamente, o la Rsu uscente, provvederanno a indire le elezioni mediante comunicazione da affiggere nell'apposito albo che l'azienda metterà a disposizione della Rsu e da inviare alla Direzione aziendale. II termine per la presentazione delle liste è di 15 giorni dalla data di pubblicazione dell'annuncio di cui sopra; l'ora di scadenza s'intende fissata alla mezzanotte del quindicesimo giorno.

2. Quorum per la validità delle elezioni

Le organizzazioni sindacali dei lavoratori stipulanti il presente accordo favoriranno la più ampia partecipazione dei lavoratori alle operazioni elettorali.

Le elezioni sono valide ove alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto al voto.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 306

Nei casi in cui detto quorum non sia stato raggiunto, la commissione elettorale e le organizzazioni sindacali prenderanno ogni determinazione in ordine alla validità della consultazione in relazione alla situazione venutasi a determinare nell'unità produttiva.

3. Elettorato attivo e passivo

Hanno diritto di votare tutti gli operai, gli impiegati e i quadri non in prova in forza all'unità produttiva alla data delle elezioni.Ferma restando l'eleggibilità degli operai, impiegati e quadri non in prova in forza all'unità produttiva, candidati nelle liste di cui al successivo punto 4, la contrattazione di categoria regolerà limiti ed esercizio del diritto di elettorato passivo dei lavoratori non a tempo indeterminato.

4. Presentazione delle liste

All'elezione della Rsu possono concorrere liste elettorali presentate dalle:

a) associazioni sindacali firmatarie del presente accordo e del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva;

b) associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio statuto e atto costitutivo a condizione che:

1) accettino espressamente e formalmente la presente regolamentazione;

2) la lista sia corredata da un numero di firme di lavoratori dipendenti dall'unità produttiva pari al 5% degli aventi diritto al voto.

Non possono essere candidati coloro che abbiano presentato la lista e i membri della Commissione elettorale.

Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista. Ove, nonostante il divieto di cui al precedente comma, un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione elettorale di cui al punto 5, dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste e prima di procedere all'affissione delle liste stesse ai sensi del punto 7, inviterà il lavoratore interessato a optare per una delle liste.

Il numero dei candidati per ciascuna lista non può superare di oltre 1/3 il numero dei componenti la Rsu da eleggere nel collegio.

5. Commissione elettorale

AI fine di assicurare un ordinato e corretto svolgimento della consultazione, nelle singole unità produttive viene costituita una commissione elettorale.

Per la composizione della stessa ogni organizzazione abilitata alla presentazione di liste potrà designare un lavoratore dipendente dall'unità produttiva, non candidato.

6. Compiti della Commissione

La Commissione elettorale ha il compito di:

a) ricevere la presentazione delle liste, rimettendo a immediatamente dopo la sua completa integrazione ogni contestazione relativa alla rispondenza delle liste stesse ai requisiti previsti dal presente regolamento;

b) verificare la valida presentazione delle liste;

c) costituire i seggi elettorali, presiedendo alle operazioni di voto che dovranno svolgersi senza pregiudizio del normale svolgimento dell'attività aziendale;

d) assicurare la correttezza delle operazioni di scrutinio dei voti;

e) esaminare e decidere su eventuali ricorsi proposti nei termini di cui al presente accordo;

f) proclamare i risultati delle elezioni comunicando gli stessi a tutti i soggetti interessati, ivi comprese le associazioni sindacali presentatrici di liste.

7. Affissioni

Le liste dei candidati dovranno essere portate a conoscenza dei lavoratori, a cura della Commissione elettorale, mediante affissione nell'albo di cui al punto 1, almeno otto giorni prima della data fissata per le elezioni.

8. Scrutatori

E' in facoltà dei presentatori di ciascuna lista di designare uno scrutatore per ciascun seggio elettorale, scelto fra i lavoratori elettori non candidati.

La designazione degli scrutatori deve essere effettuata non oltre le 24 ore che precedono l'inizio delle votazioni.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 307

9. Segretezza del voto

Nelle elezioni il voto è segreto e diretto e non può essere espresso per lettera né per interposta persona. 10. Schede elettorali

La votazione ha luogo a mezzo di scheda unica, comprendente tutte le liste disposte in ordine di presentazione e con la stessa evidenza.

In caso di contemporaneità della presentazione l'ordine di precedenza sarà estratto a sorte.

Le schede devono essere firmate da almeno due componenti del seggio; la loro preparazione e la votazione devono avvenire in modo da garantire la segretezza e la regolarità del voto.

La scheda deve essere consegnata a ciascun elettore all'atto della votazione dal Presidente del seggio.

II voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'intestazione della lista.

Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o analoghi segni di individuazione. 11. Preferenze

L'elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata.

Il voto preferenziale sarà espresso dall'elettore mediante una crocetta apposta a fianco del nome del candidato preferito, ovvero segnando il nome del candidato preferito nell'apposito spazio della scheda.

L'indicazione di più preferenze date alla stessa lista vale unicamente come votazione della lista, anche se non sia stato espresso il voto della lista. II voto apposto a più di una lista, o l'indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda.

Nel caso di voto apposto ad una lista e di preferenze date a candidati di liste differenti, si considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti di preferenza.

12. Modalità della votazione

II luogo e il calendario della votazione saranno stabiliti dalla Commissione elettorale, previo accordo con la Direzione aziendale, in modo tale da permettere a tutti gli aventi diritto l'esercizio del voto, nel rispetto delle esigenze della produzione.

Qualora l'ubicazione degli impianti e il numero dei votanti lo dovessero richiedere, potranno essere stabiliti più luoghi di votazioni, evitando peraltro eccessivi frazionamenti anche per conservare, sotto ogni aspetto, la segretezza del voto.

Nelle aziende con più unità produttive le votazioni avranno luogo di norma contestualmente.

Luogo e calendario di votazione dovranno essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori, mediante comunicazione nell'albo esistente presso le aziende, almeno 8 giorni prima del giorno fissato per le votazioni.

13. Composizione del seggio elettorale

II seggio è composto dagli scrutatori di cui al punto 5 del presente accordo e da un Presidente, nominato dalla Commissione elettorale.

14. Attrezzatura del seggio elettorale

A cura della Commissione elettorale ogni seggio sarà munito di un'urna elettorale, idonea a una regolare votazione, chiusa e sigillata sino alla apertura ufficiale della stessa per l'inizio dello scrutinio.

II seggio deve inoltre poter disporre di un elenco completo degli elettori aventi diritto al voto presso di esso. 15. Riconoscimento degli elettori

Gli elettori, per essere ammessi al voto, dovranno esibire al Presidente del seggio un documento di riconoscimento personale. In mancanza di documento personale essi dovranno essere riconosciuti da almeno due degli scrutatori del seggio; di tale circostanza deve essere dato atto nel verbale concernente le operazioni elettorali.

16. Compiti del Presidente

Il Presidente farà apporre all'elettore, nell'elenco di cui all'articolo 14, la firma accanto al suo nominativo. 17. Operazioni di scrutinio

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 308

Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura delle operazioni elettorali di tutti i seggi dell'unità produttiva.

Al termine dello scrutinio, a cura del Presidente del seggio, il verbale dello scrutinio, su cui dovrà essere dato atto anche delle eventuali contestazioni, verrà consegnato - unitamente al materiale delle votazioni (schede, elenchi, ecc.) - alla Commissione elettorale che, in caso di più seggi, procederà alle operazioni riepilogative di calcolo dandone atto nel proprio verbale.

La Commissione elettorale al termine delle operazioni di cui al comma precedente provvederà a sigillare in un unico piego tutto il materiale (esclusi i verbali) trasmesso dai seggi; il piego sigillato, dopo la definitiva convalida della Rsu sarà conservato secondo accordi tra la Commissione elettorale e la Direzione aziendale in modo da garantirne la integrità e ciò almeno per tre mesi. Successivamente sarà distrutto alla presenza di un delegato della Commissione elettorale e di un delegato della Direzione.

18. Attribuzione dei seggi

Ai fini dell'elezione dei due terzi dei componenti delle Rsu, il numero dei seggi sarà ripartito, secondo il criterio proporzionale, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti. II residuo terzo dei seggi sarà attribuito in base al criterio di composizione della Rsu previsto dall'articolo 2, 1 ° comma, parte I, del presente accordo.

Nell'ambito delle liste che avranno conseguito voti, i seggi saranno attribuiti in relazione ai voti di preferenza ottenuti dai singoli candidati e, in caso di parità di voti di preferenza, in relazione all'ordine nella lista.

19. Ricorsi alla Commissione elettorale

La Commissione elettorale, sulla base dei risultati di scrutinio, procede all'assegnazione dei seggi e alla redazione di un verbale sulle operazioni elettorali, che deve essere sottoscritto da tutti i componenti della Commissione stessa.

Trascorsi 5 giorni dalla affissione dei risultati degli scrutini senza che siano stati presentati ricorsi da parte dei soggetti interessati, si intende confermata l'assegnazione dei seggi di cui al primo comma e la Commissione ne dà atto nel verbale di cui sopra.

Ove invece siano stati presentati ricorsi nei termini suddetti, la Commissione deve provvedere al loro esame entro 48 ore, inserendo nel verbale suddetto la conclusione alla quale è pervenuta.

Copia di tale verbale e dei verbali di seggio dovrà essere notificata a ciascun rappresentante delle associazioni sindacali che abbiano presentato liste elettorali, entro 48 ore dal compimento delle operazioni di cui al comma precedente e notificata, a mezzo raccomandata con ricevuta, nel termine stesso, sempre a cura della Commissione elettorale, alla Associazione industriale territoriale, che, a sua volta, ne darà pronta comunicazione all'azienda.

20. Comitato dei garanti

Contro le decisioni della Commissione elettorale è ammesso ricorso entro 10 giorni da apposito Comitato dei garanti. Tale Comitato è composto, a livello provinciale, da un membro designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali, presentatrici di liste, interessate al ricorso, da un rappresentante dell'associazione industriale locale di appartenenza, ed è presieduto dal Direttore dell'Uplmo o da un suo delegato.

II Comitato si pronuncerà entro il termine perentorio di 10 giorni. 21. Comunicazione della nomina dei componenti della Rsu

La nomina, a seguito di elezione o designazione, dei componenti della Rsu una volta definiti gli eventuali ricorsi, sarà comunicata per iscritto alla direzione aziendale per il tramite della locale organizzazione imprenditoriale d'appartenenza a cura delle organizzazioni sindacali di rispettiva appartenenza dei componenti.

22. Adempimenti della Direzione aziendale

La Direzione aziendale metterà a disposizione della Commissione elettorale l'elenco dei dipendenti aventi diritto al voto nella singola unità produttiva e quanto necessario a consentire il corretto svolgimento delle operazioni elettorali.

23. Clausola finale

II presente accordo potrà costituire oggetto di disdetta a opera delle parti firmatarie, previo preavviso pari a 4 mesi.

ACCORDO PER LA COSTITUZIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE A integrazione e specificazione di quanto previsto dall'Accordo interconfederale per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie sottoscritto da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil il 20 dicembre 1993, Federmeccanica-Assistal e Fim, Fiom, Uilm, concordano quanto segue.

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1. Elettorato passivo

Ferma restando l'eleggibilità di operai, impiegati e quadri non in prova in forza all'unità produttiva alla data delle elezioni, possono essere candidati nelle liste di cui al punto 4, parte seconda dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, anche i lavoratori non a tempo indeterminato il cui contratto di assunzione consente, alla data delle elezioni, una durata residua del rapporto di lavoro non inferiore a 6 mesi.

2. Durata e sostituzione dell'incarico

AI termine del contratto non a tempo indeterminato e in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, il mandato conferito scade automaticamente.

I membri decaduti potranno essere sostituiti secondo le regole stabilite al punto 6, parte prima dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993.

3. Modalità della votazione

Secondo quanto stabilito al punto 12, parte seconda, dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, il luogo e il calendario di votazione saranno stabiliti dalla Commissione elettorale previo accordo con la Direzione aziendale, in modo tale da permettere a tutti gli aventi diritto l'esercizio del voto al di fuori dell'orario di lavoro, nonché durante l'orario di lavoro utilizzando le ore di assemblea di cui all'articolo 20, legge 20 maggio 1970, n. 300.

4. Diritti sindacali

Con riferimento al punto 4, parte prima, dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl per l'industria metalmeccanica privata e dell'installazione di impianti, restando titolari dei diritti previsti dall'articolo 4, disciplina generale sezione seconda del vigente Ccnl, in ordine alle ore di permesso retribuite nelle unità produttive che occupano fino a 200 dipendenti aggiuntive rispetto a quanto previsto dall'articolo 23, legge 20 maggio 1970, n. 300, pari al monte ore derivante dalla porzione di 30 minuti all'anno per ciascun dipendente, e in ordine alla titolarità dei permessi per i dirigenti provinciali e nazionali prevista in termini più ampi rispetto a quanto stabilito dall'articolo 30, legge 20 maggio 1970, n. 300.

5. Modalità di utilizzo dei permessi sindacali

Le organizzazioni sindacali titolari dei permessi sindacali retribuiti aggiuntivi a quelli previsti dall'articolo 23, legge 20 maggio 1970, n. 300 di cui al precedente articolo 4 del presente accordo, trasferiscono alle Rsu una quota di tali permessi pari al 70%.

II monte ore complessivo riservato alla Rsu è ripartito in parti uguali fra ciascuno dei suoi componenti.

La Rsu provvederà a nominare al proprio interno un responsabile di gestione amministrativa del monte ore a essa riservato, il cui nominativo sarà comunicato all'azienda.

II monte ore riservato alle organizzazioni sindacali, come regolato al primo comma dell'articolo 5 del presente accordo, è ripartito fra le stesse in misura paritetica e, nel rispetto del principio dell'invarianza dei costi, dovrà essere fruito per il tramite dei rispettivi componenti la Rsu. Le organizzazioni sindacali provvederanno a comunicare all'azienda un proprio responsabile designato all'interno dei rispettivi componenti la Rsu per la gestione di tale monte ore.

Per quanto non disciplinato agli articoli 4 e 5 del presente accordo si fa riferimento ai princìpi di cui al punto 4, parte prima dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993.

6. Commissione elettorale, scrutatori, componenti del seggio elettorale e del Comitato dei garanti

I membri della Commissione elettorale, gli scrutatori, i componenti del seggio elettorale, i componenti sindacali del Comitato dei garanti qualora in forza all'unità produttiva, disciplinati rispettivamente ai punti 5, 8, 13 e 20, parte seconda dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, dovranno espletare il loro incarico al di fuori dell'orario di lavoro, nonché durante l'orario di lavoro utilizzando in via eccezionale, previa richiesta, i premessi retribuiti di cui all'articolo 23 legge 20 maggio 1970, n. 300, nei limiti e secondo le modalità di cui al punto 12, parte seconda, dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993.

Resta inteso che ai suddetti soggetti non sono riconosciuti i diritti, i poteri e le tutele già previste dalla legge e dal contratto collettivo nazionale di lavoro a favore dei dirigenti della Rsa, e ora trasferite ai componenti le Rsu in forza dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993.

Per la composizione della Commissione elettorale di cui al punto 5, parte seconda dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, nelle unità produttive con più di 500 dipendenti, ogni organizzazione sindacale abilitata alla presentazione di liste potrà designare due lavoratori dipendenti dall'unità produttiva, non candidati.

7. Ripartizione dei seggi tra operai e impiegati

Fermo restando il numero dei seggi complessivamente spettanti, la ripartizione dei seggi tra gli operai e gli impiegati e quadri verrà effettuata con riferimento al rispettivo peso percentuale sul totale degli addetti.

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Nella Rsu di ciascuna unità produttiva sarà in ogni caso riservato un seggio agli operai o agli impiegati e quadri quando il numero degli uni o degli altri sia superiore a 15 addetti.

Qualora, per gli operai o per gli impiegati e quadri, non ci siano candidati disponibili a presentarsi, i seggi loro spettanti saranno assegnati all'altra categoria giuridica fino a un numero non superiore al 50% arrotondato all'unità superiore. I rimanenti seggi rimarranno vuoti fino a decadenza della Rsu.

8. Numero dei candidati

Il numero dei candidati per ciascuna lista di cui al punto 4, parte seconda dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, non può superare di oltre 1/3 il numero dei componenti la Rsu.

9. Revoca

La Rsu decade dal mandato ricevuto: alla scadenza dei tre anni dalla data delle elezioni; qualora si verifichi il superamento della quota di sostituzioni prevista dall'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993 (punto 6, parte prima); in presenza di raccolta di firme tra i lavoratori aventi diritto al voto, superiore al 50%; tali firme, perché abbiano valore ai fini della richiesta di revoca, dovranno essere opportunamente certificate.

10. Clausola di salvaguardia

II presente accordo nell'integrare quanto previsto dell'Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, recepisce a tutti gli effetti la disciplina in esso contenuta.

Le organizzazioni sindacali, dotate dei requisiti di cui all'articolo 19, legge 20 maggio 1970, n. 300, che siano firmatarie del presente accordo o, comunque, aderiscano alla disciplina in esso contenuta, partecipando alla procedura di elezione della Rsu, rinunciano formalmente ed espressamente a costituire Rsa ai sensi della norma sopra menzionata.

11. Clausola finale

II presente accordo potrà costituire oggetto di disdetta a opera delle parti firmatarie, previo preavviso pari a 4 mesi.

Le parti stipulanti il presente accordo si incontreranno subito dopo l'effettuazione delle elezioni delle Rsu nelle aziende e comunque entro il 30 giugno 1994 per una verifica dei risultati delle elezioni stesse.

Roma, 2 febbraio 1994

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Appendice 6

(Federelettrica)

ACCORDO INTERCONFEDERALE PER LA COSTITUZIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE

L'anno 1994, il giorno 29 del mese di settembre - la CISPEL, nella persona del Presidente on. Enrico Testa

e - la CGIL, la CISL e la UIL, nelle persone dei Segretari confederali Walter Cerfeda, Giuseppe

Surrenti e Bruno Bruni convengono di procedere a una regolamentazione generale per la costituzione nelle imprese di servizi pubblici degli enti locali di RSU dei lavoratori dalle stesse dipendenti, con riferimento al Protocollo tra Governo e Parti sociali del 23.7.93 nei termini che seguono MODALITA' DI COSTITUZIONE E DI FUNZIONAMENTO 1. Ambito e iniziativa per la costituzione

RSU possono essere costituite nelle unità produttive con più di 15 dipendenti, ad iniziativa delle associazioni sindacali firmatarie del presente accordo.

Nelle aziende di maggiori dimensioni, ferma restando l'unicità della RSU, la stessa può articolarsi in relazione ad entità organizzative e operative autonome da individuarsi a livello negoziale decentrato.

Hanno potere d'iniziativa anche le associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato in azienda ovvero le associazioni sindacali abilitate alla presentazione di liste elettorali ai sensi del regolamento che segue a condizione che abbiano comunque espresso adesione formale al presente accordo e agli accordi di categoria sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero stipulati ai sensi della legge n. 146/90.

L'iniziativa di cui al comma 1 deve essere esercitata, congiuntamente o disgiuntamente, da parte delle associazioni sindacali come sopra individuate, entro 3 mesi dalla stipula del presente accordo salvo impedimenti oggettivi.

La stessa iniziativa, per i successivi rinnovi, potrà essere assunta anche dalla RSU e dovrà essere esercitata almeno 3 mesi prima della scadenza del mandato.

2. Composizione

Alla costituzione della RSU si procede, per i 2/3 dei seggi, mediante elezione a suffragio universale e con sistema proporzionale tra le liste concorrenti.

Il residuo terzo viene assegnato alle liste presentate dalle associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato nell'azienda e alla sua copertura si procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti.

Nella definizione dei Collegi elettorali, al fine della distribuzione dei seggi, le associazioni sindacali terranno conto delle articolazioni organizzative dell'azienda e delle categorie professionali di significativa incidenza in essa operanti al fine di garantire un'adeguata composizione della rappresentanza anche con riguardo alla categoria dei Quadri.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 312

Nella composizione delle liste si perseguirà un'adeguata rappresentanza di genere, attraverso una coerente applicazione della norma antidiscriminatoria.

3. Numero dei componenti

Il numero dei componenti la RSU non può essere inferiore a:

- 3 componenti per la RSU costituita nelle aziende che occupano fino a 200 dipendenti;

- 3 componenti ogni 300 o frazione di 300 dipendenti nelle aziende che occupano fino a 3.000 dipendenti;

- 3 componenti ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle aziende di maggiori dimensioni, in aggiunta al numero di cui alla precedente lett. b) per gli ulteriori dipendenti rispetto ai 3.000.

Le integrazioni del numero dei componenti sono definite esclusivamente a livello negoziale di settore.

4. Diritti, permessi, libertà sindacali, tutele e modalità di esercizio

I componenti delle RSU subentrano ai dirigenti delle RSA nella titolarità dei diritti, permessi e libertà sindacali e tutele loro spettanti per effetto delle disposizioni di cui al titolo III, legge n. 300/70.

Nelle sedi negoziali di categoria, nell'ambito della verifica degli istituti in materia di diritti, permessi e libertà sindacali, è definita l'entità da riconoscere ai componenti la RSU.

In occasione del negoziato di cui ai commi precedenti, le parti definiranno in via prioritaria le soluzioni per permettere alle OO.SS. destinatarie dei suddetti istituti di mantenere una specifica agibilità sindacale.

Sono fatti salvi in favore delle organizzazioni aderenti alle associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato nell'azienda i seguenti diritti:

a) diritto a indire, singolarmente o congiuntamente l'assemblea dei lavoratori durante l'orario di lavoro, per 3 delle 10 ore annue retribuite, spettanti a ciascun lavoratore ex art. 20, legge n. 300/70;

b) diritto ai permessi non retribuiti di cui all'art. 24, legge n. 300/70;

c) diritto di affissione di cui all'art. 25, legge n. 300/70. 5. Compiti e funzioni

Le RSU subentrano alle RSA e ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell'esercizio delle funzioni ad essi spettanti per effetto di disposizioni di legge.

La RSU e le corrispondenti strutture territoriali delle associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato in azienda, possono stipulare accordi a livello aziendale nelle materie, con le procedure, modalità e nei limiti che saranno stabiliti dal CCNL applicato nell'azienda.

6. Durata e sostituzione nell'incarico

I componenti della RSU restano in carica per 3 anni, al termine dei quali decadono automaticamente. In caso di dimissioni dall'incarico o di risoluzione del rapporto di lavoro di un componente elettivo, lo stesse sarà sostituito dal primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.

Il componente dimissionario o il cui rapporto di lavoro sia venuto a cessare, che sia stato nominato su designazione delle associazioni sindacali a termini del precedente punto 2 sarà sostituito mediante nuova designazione da parte delle stesse associazioni.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 313

Le sostituzioni dei componenti le RSU non possono concernere un numero superiore al 50% degli stessi, pena la decadenza della RSU con conseguente obbligo di procedere al suo rinnovo, secondo le modalità previste dal presente accordo.

7. Decisioni

Le decisioni relative a materie di competenza delle RSU sono assunte dalle stesse in base a criteri definiti dalle OO.SS. dei lavoratori stipulanti il presente accordo e comunicati alla Direzione aziendale.

8. Clausola di salvaguardia

Le OO.SS. firmatarie del presente accordo o che comunque aderiscano - alla disciplina in esso contenuta attraverso la partecipazione alle elezioni della RSU rinunciano formalmente ed espressamente a costituire RSA ai sensi dell'art. 19, legge n. 300/70.

Le loro RSA devono intendersi decadute con la nomina della RSU. 9. Disposizione transitoria

Entro il 28.2.95 le parti confederali si incontreranno per una verifica sullo stato applicativo del medesimo con specifico riguardo alle partizioni demandate alla sede negoziale di categoria.

10. Disposizioni finali

Il presente accordo potrà costituire oggetto di disdetta ad opera delle parti stipulanti con preavviso di almeno 4 mesi.

Le RSU restano comunque in carica fino al termine del loro mandato.

Le parti concordano che, qualora intervenga una disciplina legislativa volta a regolamentare la materia oggetto del presente accordo, si procederà al riesame dello stesso per la relativa armonizzazione.

REGOLAMENTO PER L'ELEZIONE DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA 1. Modalità per indire le elezioni

Almeno 3 mesi prima della scadenza del mandato della RSU le associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato in azienda ovvero dell'accordo interconfederale per la costituzione della RSU, congiuntamente o disgiuntamente, o la RSU uscente, provvederanno a indire le elezioni mediante comunicazione da affiggere nell'apposito albo che l'azienda metterà a disposizione della RSU e da inviare alla Direzione aziendale. Il termine per la presentazione delle liste è di 15 giorni dalla data di pubblicazione dell'annuncio di cui sopra; l'ora di scadenza s'intende fissata alla mezzanotte del 15° giorno.

2. Quorum per la validità delle elezioni

Le OO.SS. dei lavoratori sono impegnate a favorire la più ampia partecipazione dei lavoratori alle operazioni elettorali.

Le elezioni sono valide ove alle stesse abbia preso parte più della metà dei lavoratori aventi diritto al voto.

Nei casi in cui detto quorum non sia stato raggiunto, la Commissione elettorale e le OO.SS. assumeranno le iniziative di competenza.

3. Elettorato attivo e passivo

Hanno diritto di votare tutti i lavoratori non in prova in forza all'azienda alla data delle elezioni.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 314

Hanno diritto di votare anche i lavoratori in prova trascorsi 6 mesi dall'assunzione. Ferma restando l'eleggibilità dei lavoratori non in prova in forza all'azienda, candidati nelle liste di cui al successivo punto 4, la contrattazione di categoria regolerà limiti ed esercizio del diritto di elettorato passivo dei lavoratori non a tempo indeterminato.

4. Presentazione delle liste

All'elezione della RSU possono concorrere liste elettorali presentate dalle:

a) associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato nell'azienda e dell'accordo interconfederale per la costituzione delle RSU;

b) associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio statuto ed atto costitutivo, a condizione che accettino espressamente e formalmente la presente regolamentazione, nonché gli accordi di settore sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero stipulati ai sensi della legge n. 146/90, e siano in grado di corredare la lista con un numero di firme di lavoratori dipendenti dall'azienda pari al 5% degli aventi diritto al voto.

Ogni Associazione sindacale non può presentare più di una lista in ciascun Collegio elettorale.

Non possono essere candidati coloro che abbiano presentato la lista e i membri della Commissione elettorale.

Ciascun candidato può presentarsi in una sola lista. Ove, nonostante il divieto di cui al precedente comma, un candidato risulti compreso in più di una lista, la Commissione elettorale di cui al punto 5, dopo la scadenza del termine per la presentazione delle liste e prima di procedere all'affissione delle liste stesse ai sensi del punto 7, inviterà il lavoratore interessato a optare per una delle liste.

Il numero dei candidati per ciascuna lista non può superare di oltre 1/3 il numero dei componenti la RSU da eleggere nel Collegio.

5. Commissione elettorale

Al fine di assicurare un ordinato e corretto svolgimento della consultazione, nelle singole aziende viene costituita una Commissione elettorale.

La Commissione elettorale è composta da lavoratori dell'azienda, non candidati, designati in modo paritetico dalle OO.SS. presentatrici delle liste.

6. Compiti della Commissione

La Commissione elettorale ha il compito di:

a) ricevere la presentazione delle liste, rimettendo a immediatamente dopo la sua completa integrazione ogni contestazione relativa alla rispondenza delle liste stesse ai requisiti previsti dal presente regolamento;

b) verificare la valida presentazione delle liste;

c) costituire i seggi elettorali, presiedendo alle operazioni di voto che dovranno svolgersi senza pregiudizio del normale svolgimento dell'attività aziendale;

d) assicurare la correttezza delle operazioni di scrutinio dei voti;

e) esaminare e decidere su eventuali ricorsi proposti nei termini di cui al presente regolamento;.

f) proclamare i risultati delle elezioni, comunicando gli stessi a tutti i soggetti interessati, ivi comprese le associazioni sindacali presentatrici di liste.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 315

7. Affissioni

Le liste dei candidati dovranno essere portate a conoscenza dei lavoratori, a cura della Commissione elettorale, mediante affissione nell'albo di cui al punto 1, almeno 8 giorni prima della data fissata per le elezioni.

8. Scrutatori

E' in facoltà dei presentatori di ciascuna lista di designare uno scrutatore per ciascun seggio elettorale, scelto fra i lavoratori elettori non candidati.

La designazione degli scrutatori deve essere effettuata non oltre le 24 ore che precedono l'inizio delle votazioni.

9. Segretezza del voto

Nelle elezioni il voto è segreto e diretto e non può essere espresso per lettera né per interposta persona.

10. Schede elettorali

La votazione ha luogo a mezzo di scheda unica, comprendente tutte le liste disposte in ordine di presentazione e con la stessa evidenza.

In caso di contemporaneità della presentazione, l'ordine di precedenza sarà estratto a sorte.

Le schede devono essere firmate da almeno 2 componenti del seggio; la loro preparazione e la votazione devono avvenire in modo da garantire la segretezza e la regolarità del voto.

La scheda deve essere consegnata a ciascun elettore all'atto della votazione dal presidente del seggio.

Il voto di lista sarà espresso mediante crocetta tracciata sull'intestazione della lista.

Il voto è nullo se la scheda non è quella predisposta o se presenta tracce di scrittura o analoghi segni d'individuazione.

11. Preferenze

L'elettore può manifestare la preferenza solo per un candidato della lista da lui votata.

Il voto preferenziale sarà espresso dall'elettore mediante una crocetta apposta a fianco del nome del candidato preferito, ovvero segnando il nome del candidato preferito nell'apposito spazio della scheda.

L'indicazione di più preferenze date alla stessa lista vale unicamente come votazione della lista, anche se non sia stato espresso il voto della lista. Il voto apposto a più di una lista, o l'indicazione di più preferenze date a liste differenti, rende nulla la scheda.

Nel caso di voto apposto a una lista e di preferenze date a candidati di liste differenti, si considera valido solamente il voto di lista e nulli i voti di preferenza.

12. Modalità della votazione

Il luogo e il calendario di votazione saranno stabiliti dalla Commissione elettorale, previo accordo con la Direzione aziendale, in modo tale da permettere a tutti gli aventi diritto l'esercizio del voto, nel rispetto delle esigenze del servizio. Qualora l'ubicazione degli impianti e il numero dei votanti lo dovessero richiedere, potranno essere stabiliti più luoghi di votazione, evitando peraltro eccessivi frazionamenti anche per conservare, sotto ogni aspetto, la segretezza del voto e garantendo, di norma, la contestualità della votazione.

Luogo e calendario di votazione dovranno essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori, mediante comunicazione nell'albo esistente presso le aziende, almeno 8 giorni prima del giorno fissato per le votazioni.

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13. Composizione del seggio elettorale

Il seggio è composto dagli scrutatori di cui al punto 8 del presente regolamento e da un presidente, nominato dalla Commissione elettorale.

14. Attrezzatura del seggio elettorale

A cura della Commissione elettorale ogni seggio sarà munito di un'urna elettorale, idonea a una regolare votazione, chiusa e sigillata sino all'apertura ufficiale della stessa per l'inizio dello scrutinio.

Il seggio deve inoltre poter disporre di un elenco completo degli elettori aventi diritto al voto presso di esso.

15. Riconoscimento degli elettori

Gli elettori, per essere ammessi al voto, dovranno esibire al presidente del seggio un documento di riconoscimento personale. In mancanza di documento personale essi dovranno essere riconosciuti da almeno 2 degli scrutatori del seggio; di tale circostanza deve essere dato atto nel verbale concernente le operazioni elettorali.

16. Compiti del presidente

Il presidente farà apporre all'elettore, nell'elenco di cui all'art. 14, la firma accanto al suo nominativo.

17. Operazioni di scrutinio

Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura delle operazioni elettorali in tutti i seggi.

Al termine dello scrutinio, a cura del presidente del seggio, il verbale dello scrutinio, su cui dovrà essere dato atto anche delle eventuali contestazioni, verrà consegnato - unitamente al materiale della votazione (schede, elenchi, ecc.) - alla Commissione elettorale che, in caso di più seggi, procederà alle operazioni riepilogative di calcolo, dandone atto nel proprio verbale.

La Commissione elettorale al termine delle operazioni di cui al comma precedente provvederà a sigillare in un unico piego tutto il materiale (esclusi i verbali) trasmesso dai seggi; il piego sigillato, dopo la definitiva convalida della RSU sarà conservato, secondo accordi tra la Commissione elettorale e la Direzione aziendale in modo da garantirne l'integrità e ciò almeno per 3 mesi. Successivamente sarà distrutto alla presenza di un delegato della Commissione elettorale e di un delegato della Direzione.

18. Attribuzione dei seggi

Ai fini dell'elezione dei 2/3 dei componenti della RSU, il numero dei seggi sarà ripartito, secondo il criterio proporzionale, in relazione ai voti conseguiti dalle singole liste concorrenti. Il residuo terzo dei seggi sarà attribuito secondo il criterio proporzionale alle associazioni sindacali firmatarie del CCNL applicato in azienda.

Nell'ambito delle liste che avranno conseguito voti, i seggi saranno attribuiti in relazione ai voti di preferenza ottenuti dai singoli candidati e, in caso di parità di voti di preferenza, in relazione all'ordine nella lista.

19. Ricorsi alla Commissione elettorale

La Commissione elettorale, sulla base dei risultati di scrutinio, procede all'assegnazione dei seggi e alla redazione di un verbale sulle operazioni elettorali, che deve essere sottoscritto da tutti i componenti della Commissione stessa.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 317

Trascorsi 5 giorni dall'affissione dei risultati degli scrutini senza che siano stati presentati ricorsi da parte dei soggetti interessati, s'intende confermata l'assegnazione dei seggi di cui al comma 1 e la Commissione ne dà atto nel verbale di cui sopra.

Ove invece siano stati presentati ricorsi nei termini suddetti, la Commissione deve provvedere al loro esame entro 48 ore, inserendo nel verbale suddetto la conclusione alla quale è pervenuta.

Copia di tale verbale e dei verbali di seggio dovrà essere notificata a ciascun rappresentante delle associazioni sindacali che abbiano presentato liste elettorali entro 48 ore dal compimento delle operazioni di cui al comma precedente e notificata, a mezzo raccomandata r.r., nel termine stesso, sempre a cura della Commissione elettorale, all'Associazione datoriale di categoria che, a sua volta, ne darà pronta comunicazione all'azienda.

20. Comitato dei garanti

Contro le decisioni della Commissione elettorale è ammesso ricorso entro 10 giorni ad apposito Comitato dei garanti.

Tale Comitato è composto, a livello territoriale, da 1 membro designato da ciascuna delle OO.SS. presentatrici di liste, da 1 rappresentante dell'associazione datoriale locale ed è presieduto dal Direttore dell' UPLMO o da un suo delegato.Il Comitato si pronuncerà entro il termine perentorio di 10 giorni.

21. Comunicazione della nomina dei componenti della RSU

La nomina, a seguito di elezione o designazione, dei componenti della RSU, una volta definiti gli eventuali ricorsi, sarà comunicata per iscritto alla Direzione per il tramite dell'organizzazione datoriale d'appartenenza a cura delle OO.SS. di rispettiva appartenenza dei componenti.

22. Adempimenti della Direzione aziendale

La Direzione aziendale metterà a disposizione della Commissione elettorale l'elenco dei dipendenti aventi diritto al voto e quanto necessario a consentire il corretto svolgimento delle operazioni elettorali.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 318

Appendice 7 (ENEL – Assoelettrica)

ACCORDO INTERCONFEDERALE 22 GIUGNO 1995 IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO

Addì 22 giugno 1995 CONFINDUSTRIA e CGIL CISL UIL visto il D.lgs. 19.9.94 n. 626 che, nel prevedere alcuni principi generali di prevenzione in tema di rappresentanza dei lavoratori per gli aspetti riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, demanda alla contrattazione collettiva la definizione di alcuni aspetti applicativi;

considerato che le Parti intendono dare attuazione alla definizione di tali aspetti applicativi, tenendo conto degli orientamenti partecipativi che hanno ispirato le direttive comunitarie;

ravvisata l'opportunità di prendere in esame i temi concernenti la rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza, le sue modalità di esercizio, la formazione di detta rappresentanza e la costituzione degli organismi paritetici territoriali (OPT) di cui all'art. 20 del decreto stesso;

ritenuto che la logica che fonda i rapporti tra le parti nella materia intende superare posizioni di conflittualità e ispirarsi a criteri di partecipazione; convengono quanto segue:

Parte I 1. II rappresentante per la sicurezza (RLS)

L'art. 18 - il cui comma 1 contiene l'enunciazione del principio generale secondo il quale "in tutte le aziende o unità produttive è eletto o designato il rappresentante per la sicurezza" è dedicato ai criteri d'individuazione di tale soggetto e prevede il rinvio alla contrattazione collettiva per la definizione di altri parametri, in particolare, in tema di diritti, formazione e strumenti per l'espletamento degli incarichi.

Entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente accordo, in tutte le aziende o unità produttive aderenti al sistema CONFINDUSTRIA saranno promosse le iniziative, con le modalità di seguito indicate, per l'identificazione della rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza.

1.1 Aziende o unità produttive fino a 15 dipendenti

Le parti ribadiscono il contenuto del documento congiunto del 16.4.93 nel quale si è concordato che, per le aziende o gli stabilimenti aventi fino a 15 dipendenti, il rappresentante viene eletto dai lavoratori al loro interno.

La riunione dei lavoratori deve essere esclusivamente dedicata a tale funzione elettiva.

Il livello di categoria, a seguito di una comune valutazione di opportunità espressa dalle parti in relazione a peculiari specificità, può individuare diverse modalità di rappresentanza previste dalla legge. L'attuazione di tali accordi sarà disciplinata dalle categorie d'intesa con le strutture territoriali confederali interessate. In tale ipotesi, il RLS nell'espletamento delle sue funzioni farà riferimento all'organismo paritetico provinciale (OPP).

Modalità di elezione.

Al fine di realizzare quanto previsto dall'art. 18, comma 2, D.lgs. n. 626/94 le organizzazioni datoriali territoriali e le OO.SS. dei lavoratori definiranno congiuntamente le iniziative idonee all'informazione, alla promozione, al monitoraggio delle elezioni del RLS, secondo modalità che verranno concordate a livello territoriale.

L'elezione si svolge a suffragio universale diretto e a scrutinio segreto, anche per candidature concorrenti. Risulterà eletto il lavoratore che ha ottenuto il miglior numero di voti espressi.

Prima dell'elezione, i lavoratori nominano tra di loro il segretario del seggio elettorale, il quale, a seguito dello spoglio delle schede, provvede a redigere il verbale dell'elezione. Il verbale è comunicato senza ritardo al datore di lavoro.

Hanno diritto al voto tutti i lavoratori iscritti a libro matricola e possono essere eletti tutti i lavoratori non in prova con contratto a tempo indeterminato che prestano la propria attività nell'azienda o unità produttiva.

La durata dell'incarico è di 3 anni.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 319

A1 rappresentante spettano, per l'espletamento dei compiti previsti dall'art. 19, D.lgs. 19.9.94, n. 626. permessi retribuiti pari a 12 ore annue, nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 5 dipendenti nonché pari a 30 ore annue, nelle aziende o unità produttive che occupano da 6 a 15 dipendenti.

Per l'espletamento degli adempimenti previsti dall'art. 19 citato, lett. b), c), d), g), i) ed l) non viene utilizzato il predetto monte ore.

Ricevuto il verbale di elezione, i datori di lavoro comunicano all'OPP, per il tramite dell'associazione territoriale di appartenenza, il nominativo eletto.

1.2. Aziende o unità produttive con più di 15 dipendenti

Aziende o U.P da 16 a 200 dipendenti.

Nelle aziende o unità produttive che occupano da 16 a 200 dipendenti il RLS s'individua tra i componenti della RSU. Laddove la contrattazione di categoria abbia definito un numero di RSU superiore a quello dell'Accordo 20.12.93, la stessa contrattazione di categoria potrà identificare un numero di RS superiore a 1, ma comunque nell'ambito del numero complessivo della RSU.

U P. da 201 a 300 dipendenti

Nelle aziende o unità produttive che occupano da 201 a 300 dipendenti, qualora la RSU risulti composta da 3 soggetti - secondo le regole dell'Accordo interconfederale 20.12.93 - i RLS sono individuati, con le modalità di seguito indicate, nel numero di 2 tra i componenti della RSU a cui si aggiunge un RLS, eletto con le medesime modalità; a quest'ultimo competono 40 ore di permesso retribuite per l'espletamento della sua attività.

Qualora la RSU risulti composta da un numero superiore di componenti rispetto a quanto previsto dall'accordo sopra richiamato, il RLS sarà individuato tra i componenti della RSU.

U. P. con più di 300 dipendenti

Di norma, nelle unità produttive che occupano più di 300 dipendenti il numero di RLS è quello previsto dall'art. 18, comma 6, D.lgs. n. 626/94. Tale numero è ricompreso nel numero dei componenti la RSU così come definita dalla contrattazione di categoria.

Per le stesse unità produttive, la contrattazione nazionale di categoria, in relazione all'individuazione di specifiche esigenze di prevenzione e protezione dai rischi connesse all'attività lavorativa, individuabili anche da apposite Commissioni paritetiche di categoria laddove esistenti, potrà definire un numero di RLS superiore a quello previsto dall'art. 18 citato, che sarà ricompreso entro il numero dei componenti la RSU definito a livello di categoria.

Permessi.

Nelle aziende o unità produttive che occupano più di 15 dipendenti, per l'espletamento dei compiti previsti dall'art. 19, D.lgs. 19.9.94 n. 626, i RLS, oltre ai permessi già previsti per le RSU, utilizzano permessi retribuiti pari a 40 ore annue per ogni rappresentante.

Per l'espletamento degli adempimenti previsti dai punti b), c), d), g), i) ed l) dell'art. 19 citato, non viene utilizzato il predetto monte ore.

In sede di contrattazione nazionale di categoria o aziendale le parti procederanno all'assorbimento delle ore di permesso spettanti ai RLS, avendo riguardo alle ore di permesso già riconosciute per lo stesso titolo.

Procedure per l'elezione o designazione del rappresentante per la sicurezza

a) All'atto della costituzione della RSU il candidato a RLS viene indicato specificatamente tra i candidati proposti per l'elezione delle RSU.

La procedura di elezione è quella applicata per le elezioni delle RSU (v. nota verbale).

Nei casi in cui sia già costituita la RSU, ovvero siano ancora operanti le RSA, per la designazione del RLS si applica la procedura che segue.

Entro 90 giorni dalla data del presente accordo il/i RLS è/sono designato/i dai componenti della RSU al loro interno. Tale designazione verrà ratificata in occasione della la assemblea dei lavoratori.

b) Nei casi in cui la RSU non sia stata ancora costituita (e fino a tale evento) e nell'unità produttiva operino le RSA delle OO.SS. aderenti alle Confederazioni firmatarie, il/i RLS è/sono eletto/i dai lavoratori al loro interno secondo le procedure sopra richiamate per le aziende con numero di dipendenti inferiore a 16, su iniziativa delle OO.SS.

Nel caso di dimissioni della RSU, il RLS esercita le proprie funzioni fino a nuova elezione e comunque non oltre 60 giorni. In tale ipotesi allo stesso competono le sole ore di permesso previste per la sua funzione, ma in relazione al periodo di esercizio della funzione medesima.

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c) In assenza di rappresentanze sindacali in azienda, il RLS è eletto dai lavoratori dell'azienda al loro interno secondo le procedure sopra richiamate per il caso delle aziende con numero di dipendenti inferiori a 16 su iniziativa delle OO.SS.

In questa fattispecie, ai RLS spettano, per l'espletamento delle attribuzioni di cui all'art. 19, D.lgs. 19.9.94 n. 626, permessi retribuiti paria 40 ore.

Il verbale contenente i nominativi dei RLS deve essere comunicato alla Direzione aziendale (secondo quanto previsto dal punto 21 parte 2a dell'Accordo interconfederale sopra citato per la costituzione delle RSU), che a sua volta ne dà comunicazione, per il tramite dell'associazione territoriale di appartenenza, all'OPP che terrà il relativo elenco.

I RLS restano in carica per la durata prevista dall'accordo interconfederale di cui sopra. 2. Attribuzioni del rappresentante per la sicurezza

Con riferimento alle attribuzioni del RLS, la cui disciplina legale e contenuta all'art. 19, D.Igs. n. 626/94, le parti concordano sulle seguenti indicazioni.

2.1. Accesso ai luoghi di lavoro

Il diritto di accesso ai luoghi di lavoro sarà esercitato nel rispetto delle esigenze produttive con le limitazioni previste dalla legge.

Il RLS segnala preventivamente al datore di lavoro le visite che intende effettuare agli ambienti di lavoro.

Tali visite si possono anche svolgere congiuntamente al responsabile del servizio di prevenzione e protezione o ad un addetto da questi incaricato.

2.2. Modalità di consultazione

Laddove il D.lgs. n. 626/94 prevede a carico del datore di lavoro la consultazione del RLS, questa si deve svolgere in modo da garantire la sua effettività e tempestività.

II datore di lavoro, pertanto, consulta il RLS su tutti gli eventi per i quali la disciplina legislativa prevede un intervento consultivo dello stesso.

Il rappresentante, in occasione della consultazione, avendone il tempo necessario, ha facoltà di formulare proprie proposte e opinioni sulle tematiche oggetto di consultazione secondo le previsioni di legge. II verbale della consultazione deve riportare le osservazioni e le proposte formulate dal RLS.

Il RLS conferma l'avvenuta consultazione, apponendo la propria firma sul verbale della stessa.

In fase di 1a applicazione del D.lgs. n. 626/94, e comunque non oltre il 30.6.96, nelle realtà in cui non sia stato ancora individuata la rappresentanza per la sicurezza, le procedure di consultazione si rivolgono alle rappresentanze sindacali in azienda delle OO.SS. aderenti alle Confederazioni firmatarie.

A tal fine, la rappresentanza sindacale in azienda può designare 1 o più soggetti, al proprio interno, tenuto conto di quanto previsto dall'art. 18, comma 6, D.lgs. n. 626/94.

2.3. Informazioni e documentazione aziendale

Il RLS ha diritto di ricevere le informazioni e la documentazione aziendale di cui alle lett. e) ed f) del comma 1 dell'art. 19.

Lo stesso rappresentante ha diritto di consultare il rapporto di valutazione dei rischi di cui all'art. 4, comma 2, custodito presso l'azienda o lo stabilimento ai sensi dell'art. 4, comma 3.

Il datore di lavoro fornisce, anche su istanza del rappresentante, le informazioni e la documentazione richiesta, secondo quanto previsto dalla legge.

Per informazioni inerenti l'organizzazione e gli ambienti di lavoro si intendono quelle riguardanti l'unità produttiva per gli aspetti relativi all'igiene e sicurezza del lavoro.

Il rappresentante, ricevute le notizie e la documentazione, è tenuto a farne un uso strettamente connesso alla sua funzione nel rispetto del segreto industriale.

3. Formazione dei rappresentanti per la sicurezza

Il RLS ha diritto alla formazione prevista all'art. 19, comma 1. lett. g), D.lgs. n. 626/94.

La formazione dei RLS, i cui oneri sono a carico del datore di lavoro, si svolgerà mediante permessi retribuiti aggiuntivi rispetto a quelli già previsti per la loro attività.

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Tale formazione deve comunque prevedere un programma base di 32 ore che, nelle aziende con un numero di dipendenti inferiore a 16, si svolgerà in 2 moduli; tale programma deve comprendere:

conoscenze generali sugli obblighi e diritti previsti dalla normativa in materia d'igiene e sicurezza del lavoro;

conoscenze generali sui rischi dell'attività e sulle relative misure di prevenzione e protezione;

metodologie sulla valutazione del rischio;

metodologie minime di comunicazione.

Oltre a quanto sopra previsto, la contrattazione nazionale di categoria può individuare ulteriori contenuti specifici della formazione (anche in tema di metodologia didattica) con riferimento a specificità dei propri comparti.

Il datore di lavoro, ogniqualvolta vengano introdotte innovazioni che abbiano rilevanza ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, prevede un'integrazione della formazione.

Ferma restando la validità degli accordi sottoscritti, qualora i contratti collettivi nazionali e aziendali già prevedano una disciplina specifica della rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza, ovvero siano stati previsti organismi paritetici con funzioni inerenti i temi dell'igiene, della sicurezza sul lavoro e dell'ambiente, le parti firmatarie potranno armonizzare la disciplina stessa ai contenuti del presente accordo, avendo riguardo a quanto globalmente definito nelle intese.

4. Riunioni periodiche

In applicazione dell'art. 11, D.lgs. n. 626/94, le riunioni periodiche previste dal comma 1, sono convocate con almeno 5 giorni lavorativi di preavviso e su un ordine del giorno scritto.

Il RLS può richiedere la convocazione della riunione periodica al presentarsi di gravi e motivate situazioni di rischio o di significative variazioni delle condizioni di prevenzione in azienda. Della riunione viene redatto verbale.

Parte II 1. Organismo paritetico nazionale (OPN)

L'OPN di cui al Protocollo d'intesa sulla formazione professionale 20.1.93, in ottemperanza a quanto previsto dall'Accordo interconfederale 31.1.95 assume, tramite una sezione specifica aggiuntiva e paritetica - composta da membri effettivi e supplenti - anche i seguenti compiti in materia d'igiene e sicurezza del lavoro:

- promozione della costituzione degli OPT di cui al punto successivo e coordinamento della loro attività;

- formazione diretta, tramite l'organizzazione di seminari e altre attività complementari dei componenti degli OPT;

- definizione di linee guida e di posizioni comuni in materia d'igiene e di sicurezza sul lavoro - valutando eventuali esperienze e intese già operanti in ambito settoriale - di riferimento per gli OPT anche in relazione alla definizione dei progetti formativi di ambito locale;

- promozione e coordinamento degli interventi formativi; iniziative per l'attivazione di canali di finanziamento da parte della UE e di altri enti pubblici nazionali e comunitari;

- promozione dello scambio di informazioni e di valutazioni degli aspetti applicativi della vigente normativa e delle iniziative delle pubbliche autorità e di altre istituzioni;

- valutazione delle proposte di normative comunitarie e nazionali anche al fine dell'individuazione delle eventuali posizioni comuni da prospettare nelle sedi europee, al Governo, al Parlamento e alle amministrazioni competenti.

Entro 120 giorni dalla data del presente accordo l'OPN dovrà essere operativo nella sua specifica sezione sulle materie della sicurezza e igiene del lavoro. A tal fine gli organi deliberanti dell'OPN formalizzeranno tale sezione.

Sono fatti salvi gli organismi paritetici di categoria che, nelle materie disciplinate nel D.lgs. n. 626/94, svolgeranno la propria attività in sintonia con le linee guida elaborate dall'OPN.

2. Organismi paritetici territoriali (art. 20, D.lgs. 19.9.94 n. 626)

Le parti danno attuazione all'art. 20. D.lgs. 19.9.94 n. 626, fermo restando quanto previsto dal comma 2 dello stesso articolo, concordando quanto segue.

2.1. Organismi paritetici regionali (OPR)

Entro 120 giorni, a livello regionale, gli organismi paritetici di cui al Protocollo d'intesa sulla formazione professionale 20.1.93, sopra citato, sottoscritto da CONFINDUSTRIA e CGIL, CISL e UIL, in coordinamento con l'OPN per la formazione professionale, assumono con una specifica sezione aggiuntiva paritetica, composta da membri effettivi e supplenti, anche il compito di promuovere iniziative formative in tema di prevenzione.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 322

A tal fine l'OPR elabora, di sua iniziativa o su proposta degli OPP, progetti formativi inerenti le materie dell'igiene e sicurezza del lavoro.

I progetti formativi sono elaborati in sintonia con le linee guida e le indicazioni di carattere generale concordate nell'OPN e vengono ad esso comunicati.

L'OPR, al fine di favorire l'effettuazione delle iniziative proposte, oltre a tenere i rapporti con l'Ente Regione e gli altri soggetti istituzionali e non operanti in materia di salute e sicurezza, può, di sua iniziativa, promuovere direttamente l'organizzazione di corsi o giornate formative.

L'OPR, inoltre, assume i seguenti compiti:

- coordinamento degli OPP;

- tenuta di un elenco dei nominativi dei RLS, sulla base delle comunicazioni ricevute dagli OPP.

2.2. Organismi paritetici provinciali

Fondamentale importanza, al fine di una gestione condivisa e comunque non conflittuale delle materie della formazione e della rappresentanza in materia di prevenzione, assume l'attribuzione, da parte del decreto, ad organismi paritetici di una funzione di "composizione": essi, infatti, sono aditi quale prima istanza di risoluzione di controversie insorte circa l'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti.

A livello provinciale, o secondo l'articolazione territoriale definita di comune accordo, sono costituiti organismi paritetici cui sono attribuite le funzioni di composizione dì cui all'art. 20, D.lgs. 19.9.94 n. 626.

A tali organismi sono altresì attribuiti i seguenti compiti:

- informazione dei soggetti interessati sui temi della salute e sicurezza;

- tenuta di un elenco contenente i nominativi dei RLS eletti o designati nelle aziende del territorio di competenza dell'organismo;

- trasferimento dei dati di cui sopra all'OPR;

- proposte all'OPR in materia di fabbisogni formativi connessi all'applicazione del D.lgs. n. 626/94.

Tali organismi sono composti da membri effettivi e da membri supplenti.

Essi devono essere operativi entro 120 giorni dalla data del presente accordo.

Composizione delle controversie.

Le parti ribadiscono la convinzione che la migliore gestione della materia dell'igiene e sicurezza del lavoro sia realizzabile attraverso l'applicazione di soluzioni condivise ed attuabili. Pertanto, in tutti i casi d'insorgenza di controversie relative all'applicazione delle norme riguardanti i diritti di rappresentanza, informazione e formazione previsti dalle norme vigenti, le parti interessate (il datore di lavoro, il lavoratore o i loro rappresentanti) s'impegnano ad adire l'OPP, al fine di riceverne una soluzione concordata, ove possibile.

La parte che ricorre all'OPR ne informa senza ritardo le altre parti interessate.

I compiti di segreteria sono assunti dalle associazioni territoriali degli imprenditori.

Entro 6 mesi dalla firma del presente accordo, le parti firmatarie individueranno 2 Regioni dove avviare esperienze che prevedano l'attribuzione agli OPR di ulteriori compiti, anche per quanto concerne l'approntamento della strumentazione necessaria all'espletamento di tali compiti. Le intese per effettuare detti esperimenti hanno durata annuale e l'esperienza applicativa sarà oggetto di esame e valutazione da parte dell'OPN.

Le parti s'incontreranno entro 1 anno dalla data del presente accordo per verificarne l'applicazione.

Nota a verbale delle organizzazioni sindacali.

Fermo restando che la procedura di elezione è quella individuata a livello interconfederale e di categoria per l'elezione della RSU, in relazione alle esigenze di rappresentatività generale dei RLS, insite nel testo legislativo, le OO.SS. firmatarie comunicheranno entro 30 giorni alla CONFINDUSTRIA le modalità di presentazione delle liste individuate tra quelle previste dagli accordi sopra citati.

Regolamento per l'elezione o designazione del rappresentante per la sicurezza In applicazione dell'Accordo interconfederale 22.6.95, per l'elezione o designazione del RLS, si procede come segue. 1. Casi di pregressa costituzione della RSU

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 323

Nei casi in cui sia già costituita la RSU si applicano le disposizioni previste dalla parte I, punto 1.2. pag. 6 dell'Accordo interconfederale 22.6.95.

2. Casi in cui operano le RSA

Nei casi in cui le RSU non siano state ancora costituite (e fino a tale evento) e nelle aziende o unità produttive operino le RSA delle OO.SS. firmatarie, il RLS è eletto dai lavoratori al loro interno secondo le procedure previste dall'Accordo interconfederale 22.6.95 per le aziende con numero di dipendenti inferiore a 16, su iniziativa delle OO.SS.

3. Modalità per la presentazione delle candidature a rappresentante per la sicurezza in occasione della elezione della

RSU. Modalità dell'elezione

3.1 All'atto della indizione delle elezioni per la costituzione della RSU, nonché in occasione delle affissioni da effettuarsi ai sensi dell'art. 7, parte lI, dell'Accordo interconfederale 20.12.93, i soggetti abilitati alla presentazione delle liste devono specificare quali tra i candidati alla sezione della RSU assumono anche la candidatura come RLS. E' data facoltà agli stessi soggetti di candidare alla elezione del RLS tutti i candidati per l'elezione della RSU.

3.2 Tale indicazione deve essere ripetuta anche nella scheda elettorale.

3.3 Costituita la RSU, se tra gli eletti vi sono soggetti che si erano originariamente candidati anche come RLS, si procede alla verifica del numero di preferenze espresse. La carica di RLS è assunta da coloro che hanno ricevuto il maggior numero di preferenze.

3.4 Se tra i componenti la RSU non vi sono soggetti che erano originariamente candidati anche come RLS (o se non ve ne sono in numero sufficiente), si procede, per la copertura dei posti vacanti, a una elezione a suffragio universale diretto e a scrutinio segreto oppure mediante procedura di designazione, in occasione della la assemblea convocata dalla RSU ai sensi dell'art. 20, legge 20.5.70 n. 300.

3.5 L'elettorato passivo, in questa 2° fase, è riservato ai componenti la RSU. 4. Norme speciali per le aziende o unità produttive che occupano da 201 a 300 dipendenti

Nelle aziende o unità produttive che occupano da 201 a 300 dipendenti, per l'elezione del RLS aggiuntivo al numero dei componenti la RSU, si procede nella stessa tornata elettorale a una seconda votazione.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 324

Appendice 8 (ENEL)

VERBALE DI ACCORDO 21/2/89 RELATIVO ALLE ANTICIPAZIONI SUL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (integrato dall’accordo 1.4.96) In applicazione di quanto previsto dall'art. 2120 c.c. nel testo modificato dall'art. 1 della Legge 29 maggio 1982, n. 297, in tema di anticipazioni sul trattamento di fine rapporto, le Parti convengono che i criteri per la concessione di dette anticipazioni sono quelli contenuti nel documento allegato al presente verbale.

II presente accordo ha validità dal 21 febbraio 1989 (data di stipulazione del C.c.l.) sino al 31 dicembre 1990 e si rinnoverà di triennio in triennio qualora non venga disdetto da una delle Parti stipulanti almeno tre mesi prima di ogni singola scadenza. Letto, confermato e sottoscritto. Roma, 21 febbraio 1989 DOCUMENTO ALLEGATO

Criteri per la concessione delle anticipazioni sul trattamento di fine rapporto di cui alla Legge 29 maggio 1982, n. 297

1. BENEFICIARI

Hanno titolo a richiedere l'anticipazione i lavoratori regolati dal C.c.l. per i dipendenti elettrici dell'ENEL che abbiano maturato almeno otto anni di servizio presso l'Ente alla data di presentazione della domanda.

Ai fini dell'accertamento dell'anzianità di servizio di cui sopra si fa riferimento all'anzianità considerata utile per la determinazione dell'indennità di anzianità alla data del 31 maggio 1982, nonché a quella maturata dal 1° giugno 1982, convenzionalmente identificata con l'anzianità valida agli effetti degli aumenti biennali.

2. LIMITI NUMERICI

Per identificare il numero degli aventi titolo all'anticipazione entro i limiti previsti dalla legge, si fa riferimento alla situazione del personale in forza alla fine dell'anno precedente a quello considerato.

Detti limiti sono determinati distintamente per ciascuna area territoriale corrispondente con i Distretti o Esercizi distrettuali. 3. MISURA DELL'ANTICIPAZIONE

La misura massima dell'anticipazione è stabilita in ragione del 70% dell'ammontare del trattamento di fine rapporto - comprensivo, quindi, dell'indennità di anzianità al 31 maggio 1982 e degli incrementi per rivalutazione di cui al 4° e 5° comma dell'art. 2120 c.c. - maturato alla data di presentazione della domanda.

L'ammontare dell'anticipazione non potrà, comunque, assorbire la parte dei trattamento di fine rapporto già impegnato a garanzia di esposizioni debitorie dei lavoratore interessato (cessione del quinto dello stipendio, prestiti ARCA, prestiti bancari, ecc.).

Fermo restando quanto previsto dall'ultimo comma del successivo punto 4, è data, peraltro, facoltà al lavoratore che abbia già ottenuto un prestito ARCA per acquisizione alloggio con garanzia sul trattamento di fine rapporto di richiedere, nella stessa domanda di anticipazione, di convertire detta garanzia con la costituzione di una ipoteca di primo grado a favore dell'ENEL, a copertura dell'importo residuo del debito, ovvero di richiedere l'estinzione anticipata del prestito ARCA, da effettuarsi al momento dell'erogazione, utilizzando in tutto o in parte l'anticipazione spettante. Nel primo caso le spese relative all'ipoteca cederanno a totale carico del richiedente.

4. MOTIVI CHE GIUSTIFICANO L'ANTICIPAZIONE

La richiesta di anticipazione deve essere giustificata dalla necessità di:

a) eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;

b) acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile.

Le spese sanitarie devono riferirsi a data non anteriore ad un anno rispetto al momento della presentazione della domanda.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 325

L'acquisto della casa - perfezionato con atto notarile di compravendita o con atto di assegnazione definitiva (per le Cooperative a proprietà individuale) o con verbale di assegnazione in uso esclusivo dell'alloggio (per le Cooperative a proprietà indivisa) o con l'ultimazione dei lavori (per le costruzioni in proprio) - deve essere di data non anteriore ad un anno rispetto al momento della presentazione della domanda.

5. DOMANDE DI ANTICIPAZIONE

La domanda di anticipazione si intende validamente presentata quando risulta corredata dalla documentazione di cui ai punti 6, 7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5, 7.6 e 7.7.

Le domande di anticipazione vengono soddisfatte, entro 30 giorni dalla loro presentazione, seguendo l'ordine cronologico di presentazione fino ad esaurimento del limite annuale (distinto per ciascuna area territoriale distrettuale) di cui al punto 2. Le domande presentate in eccedenza rispetto al limite annuale anzidetto vengono riportate nello stesso ordine al 1 ° gennaio dell'anno successivo e verranno soddisfatte, sempreché permangano i requisiti prescritti, nell'ambito del limite annuale previsto per l'anno stesso. Le domande di anticipazione per spese sanitarie, adeguatamente documentate, vengono comunque soddisfatte anche qualora risulti esaurito il limite annuale di anticipazioni concedibili, determinato secondo i criteri di cui al punto 2. Le eventuali erogazioni di anticipazione ai sensi del precedente comma determinano una corrispondente riduzione di anticipazioni concedibili l'anno successivo.

6. SPESE SANITARIE

Le spese sanitarie possono riguardare tanto il lavoratore quanto i componenti a carico del suo nucleo familiare, intendendosi per tali i familiari per i quali il lavoratore stesso ha titolo alle detrazioni IRPEF. La necessità di terapie e interventi straordinari deve essere comprovata da apposita documentazione rilasciata dalle competenti strutture pubbliche. Ai fini della determinazione e del pagamento dell'anticipazione la richiesta deve essere corredata di preventivi di spesa redatti dai presidi sanitari prescelti per la terapia o l'intervento, nonché delle spese complementari essenziali. A terapia od intervento eseguiti, l'interessato è tenuto all'esibizione dei rendiconti di spesa nel più breve tempo possibile. Qualora la terapia o l'intervento previsti non abbiano poi avuto luogo per qualsiasi motivo oppure la spesa sia risultata sensibilmente inferiore a quella preventivata, l'interessato dovrà prontamente restituire la somma anticipatagli o la parte non utilizzata, ovviamente al lordo dell'imposta eventualmente già versata dall'ENEL. Analogamente, qualora la somma dell'anticipazione per spese sanitarie e del sussidio ARCA spettante allo stesso titolo superi sensibilmente la spesa effettivamente sostenuta, il lavoratore interessato è tenuto a restituire la parte dell'anticipazione corrispondente alla quota eccedente, sempre al lordo dell'imposta eventualmente già versata dall'ENEL. Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

7. PRIMA CASA DI ABITAZIONE

In relazione alle finalità della legge di consentire al lavoratore subordinato di procurare per sé o per i figli la proprietà dell'abitazione primaria, si considerano ricompresi nel concetto di "acquisto":

a) l'acquisto da terzi;

b) il riscatto da parte dell'inquilino nei confronti di Enti o Istituti pubblici locatori;

c) l'assegnazione di alloggio in Cooperativa (a proprietà individuale o a proprietà indivisa);

d) la costruzione in proprio;

e) gli interventi di recupero dell'alloggio di proprietà imposti dall'Autorità comunale ai sensi della Legge 5 agosto 1978, n. 457;

f) gli interventi di risanamento che si rendono indispensabili per riottenere la certificazione di abitabilità e/o di agibilità dell'alloggio di proprietà;

g) gli interventi di ripristino dell'alloggio di proprietà qualora il medesimo sia rimasto disastrato o gravemente danneggiato in conseguenza di eventi calamitosi (terremoto, alluvione, ecc.).

In ogni caso, deve trattarsi della "prima casa di abitazione"; resta, pertanto, escluso dal beneficio dell'anticipazione il lavoratore (o figlio) già proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa, almeno al 50%, di altra casa di abitazione, ovunque ubicata. Peraltro, tale esclusione non opera nei confronti dei lavoratore trasferito per ragioni di servizio in altro Comune e che ivi si traslochi entro 6 mesi dal "perfezionamento" dell'acquisto dell'alloggio, purché l'interessato non risulti proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa, almeno al 50%, di altra casa di abitazione in detto Comune. Inoltre, la comproprietà al 50% non costituisce motivo di esclusione nel caso in cui il lavoratore richieda l'anticipazione per l'acquisto dell'altra metà dell'alloggio al fine di utilizzarlo come "prima casa di abitazione " per sé o per il figlio(I).

(I) Tale circostanza deve risultare da idonea documentazione attestante la comproprietà e dal successivo atto notarile di

compravendita.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 326

7.1 Acquisto da terzi

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che la richiesta viene avanzata per l'acquisto della "prima casa di abitazione";

b) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il destinatario dell'abitazione da acquistare (lavoratore o figlio) non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata(II);

c) atto notarile di compravendita.

Qualora l'anticipazione si renda indispensabile al lavoratore per perfezionare l'acquisto, potrà esserne consentita l'erogazione su presentazione di apposita dichiarazione con la quale viene precisata dal notaio prescelto la data fissata per la stipula del relativo atto di compravendita. Sulla base della predetta dichiarazione, l'importo richiesto verrà messo a disposizione, in tempo utile, previa sottoscrizione da parte del lavoratore medesimo di apposita dichiarazione di quietanza, contenente, tra l'altro, l'impegno del lavoratore ad esibire, nel più breve tempo possibile, l'originale del contratto di compravendita regolarmente registrato.

7.2 Riscatto di alloggio di proprietà di Ente o Istituto pubblico

Nel caso in cui il locatario di un alloggio di Ente od Istituto pubblico venga autorizzato dal medesimo a riscattarlo in proprietà, la richiesta dell'anticipazione deve essere corredata della stessa documentazione di cui al punto 7.1; peraltro, in luogo della certificazione prevista alla lettera c), l'interessato potrà produrre idonea documentazione attestante il passaggio di proprietà in relazione all'avvenuto pagamento del prezzo.

Qualora l'anticipazione si renda indispensabile al lavoratore per effettuare detto pagamento, potrà esserne consentita l'erogazione su presentazione della richiesta di versamento da parte dell'Ente o Istituto pubblico. Sulla base della richiesta, l'anticipazione verrà messa a disposizione, in tempo utile, previa sottoscrizione da parte del lavoratore di apposita dichiarazione di quietanza, contenente, tra l'altro, l'impegno dei lavoratore medesimo ad esibire, nel più breve tempo possibile, la ricevuta del pagamento effettuato e, subito dopo la stipulazione, l'atto notarile di compravendita regolarmente registrato.

7.3 Acquisto in Cooperative a proprietà individuale o assegnazione in uso esclusivo da Cooperativa a proprietà

indivisa

7.3.1 Acquisto in Cooperative a proprietà individuale

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che la richiesta di anticipazione viene avanzata per l'acquisto della "prima casa di abitazione";

b) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il destinatario dell'abitazione da acquistare (lavoratore o figlio) non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

c) atto di assegnazione definitiva, intendendosi per tale l'atto notarile con il quale viene trasferita a tutti gli effetti la proprietà individuale di porzione d'immobile di Cooperativa edilizia.

7.3.2. Assegnazione in uso esclusivo da Cooperativa a proprietà indivisa

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che la richiesta di anticipazione viene avanzata per l'acquisto della "prima casa di abitazione";

b) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il destinatario dell'abitazione da acquistare (lavoratore o figlio) non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata, e che lo stesso sia in possesso dei requisiti richiesti per far parte della Cooperativa;

c) dichiarazione del Presidente della Cooperativa con firma autenticata, attestante l'inesistenza di altri soggetti prenotatari aventi diritto all'assegnazione dell'unità immobiliare indicata dal lavoratore richiedente;

(II) Per il lavoratore trasferito per ragioni di servizio in altro Comune, dall'atto notorio deve risultare che egli non sia proprietario o

comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione in detto Comune. II lavoratore stesso dovrà, inoltre, documentare l'avvenuto trasloco entro 6 mesi dal "perfezionamento" dell'acquisto o dell'assegnazione dell'alloggio; in caso contrario, l'ENEL procederà al recupero dell'anticipazione.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 327

d) verbale di assegnazione e consegna in uso esclusivo dell'alloggio in questione debitamente registrato.

Sia per le Cooperative a proprietà individuale sia per le Cooperative a proprietà indivisa, l'erogazione dell'anticipazione potrà essere effettuata, peraltro, anche qualora, in luogo dell'atto di cui alla lettera c) del punto 7.3.1 o dell'atto di cui alla lettera d) del punto 7.3.2, l'interessato produca i seguenti documenti:

e) copia autentica dell'atto notarile di compravendita del terreno da parte della Cooperativa o di assegnazione dello stesso da parte dell'Ente locale, ovvero copia della convenzione per la concessione da parte dell'Ente locale stesso del diritto di superficie;

f) verbale di prenotazione dell'alloggio da cui risulti che il dipendente (o il figlio) nella sua qualità di socio abbia già scelto l'appartamento;

g) documentazione nella quale sia descritta l'unità immobiliare scelta ed indicata l'ubicazione;

h) dichiarazione del Presidente della Cooperativa con firma autenticata attestante il piano finanziario predisposto dalla Cooperativa;

i) copia delle ricevute dei pagamenti effettuati, sulla base del predetto piano finanziario, a favore della Cooperativa. In questo caso l'anticipazione viene concessa a condizione che le somme versate - anche anteriormente alla data di acquisizione della qualifica di socio prenotatario, purchè non prima dell'anno precedente tale data - risultino di importo pari o superiore all'anticipazione richiesta.

Il lavoratore che ottenga l'erogazione dell'anticipazione a fronte della documentazione di cui alle lettere e), f), g), h) ed i) è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(III):

- nel caso di Cooperativa a proprietà individuale, l'atto notarile di assegnazione definitiva in proprietà individuale o quanto meno la copia autenticata del verbale di assegnazione dell'alloggio redatto dal Consiglio di Amministrazione, con l'impegno a produrre nei successivi 12 mesi l'atto notarile di assegnazione definitiva;

- nel caso di Cooperativa a proprietà indivisa, il verbale di assegnazione e consegna in uso esclusivo dell'alloggio.

In caso di mancata presentazione dell'anzidetta documentazione entro i termini sopra indicati, l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte. Dalla data delle restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata sugli importi restituiti.

7.4 Costruzione in proprio

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che la richiesta di anticipazione viene avanzata per la costruzione in proprio della "prima casa di abitazione";

b) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il destinatario dell'abitazione da costruire (lavoratore o figlio) non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata(II);

c) atto che dimostri il titolo di proprietà del terreno;

d) concessione edilizia del Comune;

e) contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di costruzione in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'Albo.

L'anticipazione sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(III) seguenti ulteriori documenti:

f) certificato rilasciato dai competenti Organi comunali attestante il termine dei lavori oppure l'estratto notarile del libretto di cantiere comprovante l'ultimazione dei lavori;

g) originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte. Qualora invece l'ammontare delle spese comprovato dalle fatture risulti inferiore all'importo erogato, l'ENEL procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte. Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

(III) Decorrenti dalla data di erogazione dell'anticipazione. (II) (III)

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7.5 Interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente (Legge 5 agosto 1978, n. 457)

L'anticipazione può essere concessa al lavoratore, già proprietario della prima casa di abitazione facente parte di immobili o complessi soggetti ai piani di recupero del patrimonio edilizio esistente, per far fronte agli interventi imposti dall'Autorità comunale (artt. 27 e seguenti della Legge 5 agosto 1978, n. 457).

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

b) copia autentica dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto ai piani di recupero;

c) documentazione notificata dell'Autorità comunale dalla quale risulti l'obbligo di effettuare per detto alloggio gli interventi di recupero, nonchè la descrizione particolareggiata dei lavori da eseguire;

d) contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'Albo;

e) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che per gli interventi di recupero da effettuare non sono previste dalla legge agevolazioni creditizie, ovvero, se previste, l'importo delle agevolazioni spettanti.

L'anticipazione - che dovrà riferirsi unicamente alle spese eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie previste dalla legge (artt. 16 e 33 Legge n. 457 citata) - sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(III) i seguenti ulteriori documenti:

f) certificato rilasciato dai competenti Organi comunali attestante il termine dei lavori prescritti;

g) originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali;

h) copia autenticata della documentazione attestante l'ammontare complessivo delle eventuali agevolazioni creditizie ottenute per far fronte agli interventi di recupero.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte. Qualora invece l'ammontare delle spese (eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie) comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'ENEL procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

7.6. Interventi di risanamento indispensabili per riottenere la certificazione di abitabilità e/o di agibilità

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

b) copia autentica dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto agli interventi di risanamento;

c) documentazione rilasciata dalla pubblica Autorità attestante l'inabitabilità e/o inagibilità dell'alloggio di proprietà, nonchè la descrizione particolareggiata dei lavori da eseguire;

d) contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'Albo.

L'anticipazione sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi i seguenti ulteriori documenti:

f) certificato di abitabilità e/o di agibilità rilasciato dai competenti organi della pubblica Autorità;

g) originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte. Qualora invece l'ammontare delle spese comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'ENEL procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte. Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

(III)

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 329

7.7 Interventi di ripristino a seguito di eventi calamitosi

La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

b) copia autentica dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto agli interventi di ripristino;

c) documentazione rilasciata dalla pubblica Autorità attestante che l'alloggio di proprietà è rimasto disastrato o gravemente danneggiato in conseguenza dell'evento calamitoso;

d) contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'Albo;

e) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che per gli interventi di ripristino non sono previste dalla legge agevolazioni creditizie, ovvero, se previste, l'importo delle agevolazioni spettanti.

L'anticipazione - che dovrà riferirsi unicamente alle spese eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie previste dalla legge - sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24(? ) mesi i seguenti ulteriori documenti:

f) certificato attestante il termine dei lavori di ripristino;

g) originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali;

h) copia autenticata della documentazione attestante l'ammontare complessivo delle eventuali agevolazioni economiche ottenute per far fronte agli interventi di ripristino.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

Qualora invece l'ammontare delle spese (eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie) comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'ENEL procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4° e 5° dell'art. 1 della Legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

7.8. “Interventi di ristrutturazione o adeguamento per il superamento delle barriere architettoniche”

La richiesta di anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) copia autentica dell’atto di proprietà dell’alloggio soggetto agli interventi di ristrutturazione o adeguamento;

b) certificazione dello stato di handicap ai sensi dell’art. 4 della legge 5 febbraio 1992. n. 104;

c) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) attestante che il portatore di handicap appartiene al nucleo familiare del lavoratore;

d) progetto delle opere di ristrutturazione o adeguamento (opere edili e/o impianti specifici per portatori di handicap) e relativo preventivo di spesa redatto da professionista iscritto all'albo.

L'anticipazione sarà erogata sulla base dei predetti documenti: peraltro, il lavoratore é tenuto a presentare entro il termine di 12 mesi(? ) l'originale o copia autentica delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori eseguiti o l'acquisto dei materiali e/o impianti.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tale documentazione l'ENEL procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

Qualora invece l'ammontare delle spese comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato l’ENEL procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione – prevista dai commi 4 e 5 dell’articolo 1 della legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

Salvo quanto previsto al comma seguente, l'anticipazione può essere reiterata purchè l'importo complessivo non ecceda il 70% dell'ammontare del trattamento di fine rapporto calcolato, con i criteri di cui al punto 3, al momento dell'ultima richiesta,

“Nel caso in cui sia stata già concessa l’anticipazione per “acquisto” della prima casa di abitazione non può essere reiterata una richiesta allo stesso titolo, fatta eccezione nel caso contemplato al punto 7.8”.

La reiterazione dell'anticipazione viene computata nel numero delle anticipazioni concedibili nell'anno di competenza in base ai limiti previsti dalla legge.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 330

L'importo corrispondente all'anticipazione sarà detratto, a tutti gli effetti, dal trattamento di fine rapporto, compreso quello spettante ai sensi dell'art.2122 dei codice civile.

N.B. - In materia, vedasi anche la lettera di seguito riportata Lettera dell'ENEL alle Organizzazioni sindacali in tema di anticipazioni sul trattamento di fine rapporto Con riferimento alle intese raggiunte in sede di rinnovo del C.c.l. 22 aprile 1986, Vi confermiamo che, nel determinare l'importo dell'anticipazione da erogare - ovviamente entro il limite massimo previsto dalla legge (70% del TFR) - sarà considerata anche la somma di cui il richiedente dichiarerà di aver bisogno per estinguere (totalmente o parzialmente) il mutuo preesistente sull'alloggio da acquistare.

Nella suddetta ipotesi, il lavoratore è tenuto a presentare, entro 6 mesi dall'erogazione dell'anticipazione, la documentazione idonea a comprovare l'avvenuta estinzione (totale o parziale) del mutuo.

In caso di mancata presentazione dell'anzidetta documentazione entro i termini sopra indicati, l'ENEL procederà al recupero della somma a tale scopo non utilizzata, al lordo delle imposte.

Distinti saluti. Roma, 21 febbraio 1989

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 331

Appendice 9 (Federelettrica)

ACCORDO FEDERELETTRICA - OO.SS. 29/3/1983 (RELATIVO ALLE ANTICIPAZIONI SUL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO con le ultime integrazioni apportate in sede di rinnovo del ccnl 1/12/1991) In esecuzione della facoltà di cui all' 11° comma dell'art. 1 della legge 29 maggio 1982, n. 297 hanno concordato la disciplina relativa alla concessione delle anticipazioni sul trattamento di fine rapporto ai dipendenti delle AEM, nei termini fissati nell'apposito regolamento allegato al presente verbale.

Detto regolamento è valido per tutto il 1983 e si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno, qualora non fosse disdetto almeno 3 mesi prima della data di scadenza.

Eventuali modifiche potranno essere apportate allo stesso senza il rispetto del termine di cui sopra, soltanto in seguito all'emanazione di nuove disposizioni legislative in materia. Letto, confermato e sottoscritto. Regolamento per la concessione delle anticipazioni sul trattamento di fine rapporto ai dipendenti delle AEM 1. Beneficiari

Hanno diritto a richiedere l'anticipazione i lavoratori regolati dal CCNL per i dipendenti delle AEM che abbiano maturato almeno otto anni di servizio presso le stesse alla data di presentazione della domanda.

Ai fini dell'accertamento dell'anzianità di servizio di cui sopra si fa riferimento all'anzianità contrattualmente utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto, con esclusione dell'anzianità convenzionale per benemerenze combattentistiche.

2. Limiti numerici

Per identificare in ciascuna Azienda il numero degli aventi titolo all'anticipazione entro i limiti previsti dalla Legge, si farà riferimento alla situazione del personale in servizio presso l'Azienda stessa al 31 dicembre dell'anno precedente.

La parte di aliquota (arrotondata all'unità superiore) degli aventi diritto eventualmente non esaurita in un anno non è trasferibile a quello successivo.

3. Misura dell'anticipazione

La misura massima dell'anticipazione è stabilita in ragione del 70% del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre dell'anno precedente.

L'ammontare dell'anticipazione non potrà, comunque, assorbire la parte del trattamento di fine rapporto già impegnata a garanzia di esposizioni debitorie del lavoratore interessato (cessione del quinto dello stipendio, prestiti dei circoli ricreativi aziendali, prestiti bancari ecc.) e non potrà comunque essere superiore all'importo risultante dalla documentazione prodotta.

4. Motivi che giustificano l'anticipazione

La richiesta di anticipazione deve essere giustificata dalla necessità di:

a) eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche per il lavoratore e per i famigliari considerati a carico, intendendosi per tali i famigliari per i quali il lavoratore stesso ha titolo alle detrazioni IRPEF;

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 332

b) acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli;

c) riscatto di periodi lavorativi pregressi per mancato proponimento dei contributi previdenziali a causa di morosità del datore di lavoro;

d) matrimonio del dipendente o di un suo figlio.

A) Spese Sanitarie

Per le terapie e gli interventi in questione si intendono quelle prestazioni che, oltre a possedere il requisito della straordinarietà (interventi chirurgici, degenze, presidi per il ristabilimento di funzionalità anatomiche, cure odontoiatriche, ecc.), comportano una rilevante spesa a carico del lavoratore.

La necessità di terapie e interventi straordinari deve essere comprovata da apposita documentazione rilasciata dalle competenti strutture pubbliche.

Le terapie e gli interventi previsti sono valido sostegno alla richiesta di anticipazione anche quando il lavoratore, pur potendo utilizzare totalmente o parzialmente la struttura sanitaria pubblica, voglia accedere ad altri servizi per proprie esigenze personali.

Ai fini della determinazione e del pagamento dell'anticipazione, la richiesta deve essere corredata di preventivi di spesa redatti dai presidi sanitari prescelti per la terapia o l'intervento, nonché delle spese complementari essenziali.

A terapia od intervento eseguiti, l'interessato è tenuto alla esibizione, entro 6 mesi dei rendiconti di spesa, ivi compresa la dichiarazione personale di spese accessorie sostenute e non documentabili.

In caso di inottemperanza a quanto disposto dal comma precedente, o nel caso in cui la terapia o l'intervento non abbiano avuto luogo per qualsiasi motivo, il lavoratore dovrà restituire all'Azienda la somma anticipatagli al lordo delle imposte e maggiorata della somma necessaria alla ricostituzione integrale del fondo di accantonamento individuale previsto dalla Legge.

Nel caso che la spesa sia risultata inferiore alla somma erogata, il lavoratore dovrà restituire all'Azienda la parte non utilizzata.

In caso di restituzione integrale, l'interessato sarà reintegrato nel diritto a reiterare la richiesta di anticipazione.

Le domande per spese sanitarie presentate nel corso di ciascun anno, cui sarà attribuita priorità assoluta, saranno definite con la massima urgenza e comunque entro 30 giorni dalla loro presentazione.

Le domande pervenute senza documentazione saranno definite entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione stessa.

Almeno il 25% delle anticipazioni concedibili nei limiti indicati al precedente punto 2 è riservato alla evasione delle richieste per spese sanitarie, salvo quanto disposto al successivo punto B comma 6°.

L'eventuale superamento di detti limiti nel corso di un dato annuo per effetto di assegnazione di anticipazioni per le spese sanitarie darà luogo alla corrispondente riduzione del numero dei beneficiari dell'anno stesso per l'acquisto di abitazione.

B) Acquisto della prima casa di abitazione

In relazione alle finalità della legge di consentire al lavoratore subordinato di procurare per sé o per i figli la proprietà dell'abitazione primaria, si considera ricompreso nel concetto di "acquisto", oltre l'acquisto da terzi, l'assegnazione di alloggio in cooperativa, la costruzione in proprio e il riscatto nonché gli interventi di recupero dell'alloggio di proprietà imposti dall'autorità Comunale ai sensi della legge 5/8/1978 n. 457; gli interventi di risanamento che

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 333

si rendono indispensabili per riottenere la certificazione di abitabilità e/o di agibilità dell'alloggio di proprietà; gli interventi di ripristino dell'alloggio di proprietà qualora il medesimo sia rimasto disastrato o gravemente danneggiato in conseguenza di eventi calamitosi (terremoto, alluvione, ecc.), semprechè in tali casi, ovviamente, non siano previsti altri finanziamenti a fondo perduto che coprano l'intera spesa.

In ogni caso, deve trattarsi della "prima casa di abitazione"; resta, pertanto escluso dal beneficio dell'anticipazione il lavoratore (o figlio) già proprietario o comproprietario di altra adeguata casa di abitazione, ovunque ubicata.

Si ritiene che il dipendente possa diventare proprietario di detta prima casa nei seguenti modi:

a) acquisto di casa di abitazione;

b) assegnazione di casa in cooperativa a proprietà divisa;

c) assegnazione di casa in cooperativa a proprietà indivisa;

d) riscatto di alloggio popolare;

e) costruzione in proprio di casa di abitazione.

Il lavoratore che, sulla base dei criteri suesposti, ritenga di aver diritto all'anticipazione, deve presentare domanda corredata della seguente documentazione;

1) atto comprovante l'impegno all'acquisto della prima casa di abitazione intendendo, a seconda dei casi, i seguenti documenti:

- copia autenticata dell'atto preliminare di compravendita, registrato presso gli uffici finanziari di competenza o comunicazione scritta del notaio attestante l'avvenuto acquisto ed il relativo importo;

- dichiarazione, su carta intestata, del Presidente della cooperativa con firma autenticata da notaio attestante la condizione di socio assegnatario del richiedente e l'importo delle somme dallo stesso versate e da versare, corredata dalla copia notarile dell'atto di acquisto del terreno da parte della Cooperativa o di assegnazione alla stessa del terreno da parte dell'Ente locale;

- dichiarazione, rilasciata dagli Istituti preposti all'edilizia economica e popolare attestante l'impegno assunto del riscatto e l'importo da pagare;

- atto comprovante la proprietà o comproprietà del terreno da parte del richiedente, con allegati la relativa concessione edilizia, il contratto di appalto o il preventivo di spesa nell'ipotesi di costruzione in economia e la certificazione del Sindaco attestante l'avvenuto inizio dei lavori.

2) Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà attestante che trattasi della prima casa di abitazione,nonché i dati necessari per la formulazione di una graduatoria in base ai criteri di proprietà di cui al successivo paragrafo B 1.

3) Eventuali altri documenti che l'Azienda riterrà utili richiedere per l'esame della domanda.

Per quanto riguarda, inoltre, gli interventi di recupero, risanamento e ripristino dell'alloggio, viene stabilito quanto segue.

Interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente (legge 5 agosto 1978, n. 457) L'anticipazione può essere concessa al lavoratore, già proprietario della prima casa di abitazione facente parte di immobili o complessi soggetti ai piani di recupero del patrimonio edilizio esistente, per far fronte agli interventi imposti dall'Autorità Comunale (artt. 27 e seguenti della legge 5 agosto 1978, n. 457).

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La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

- atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

- copia autenticata dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto ai piani di recupero;

- documentazione notificata dall'autorità Comunale dalla quale risulti l'obbligo di effettuare per detto alloggio gli interventi di recupero, nonché la descrizione particolareggiata dei lavori da eseguire;

- contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'albo;

- atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che per gli interventi di recupero da effettuare non sono previste dalla legge agevolazioni creditizie, ovvero, se previste, l'importo delle agevolazioni spettanti.

L'anticipazione - che dovrà riferirsi unicamente alle spese eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie previste dalla legge (artt. 16 e 33 legge n. 457 cit.) - sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(I) i seguenti ulteriori documenti:

- certificato rilasciato dai competenti organi comunali attestante il termine dei lavori prescritti;

- originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali;

- copia autenticata della documentazione attestante l'ammontare complessivo delle eventuali agevolazioni creditizie ottenute per far fronte agli interventi di recupero.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti l'Azienda procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

Qualora invece l'ammontare delle spese (eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie) comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'Azienda procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione prevista dai commi 4 e 5 dell'art. 1 della legge - sarà calcolata anche sugli importi restituiti. Interventi di risanamento indispensabili per riottenere la certificazione di abitabilità e/o di agibilità La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

- atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

- copia autenticata dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto agli interventi di risanamento;

- documentazione rilasciata dalla pubblica Autorità attestante inabilità e/o inagibilità dell'alloggio di proprietà, nonché la descrizione particolareggiata dei lavori da eseguire;

- contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'albo.

(I) Decorrenti dalla data di erogazione dell’anticipazione

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L'anticipazione sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(?) i seguenti ulteriori documenti:

- certificato di abitabilità e/o di agibilità rilasciato dai competenti organi della pubblica Autorità;

- originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto di materiali.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'Azienda procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

Qualora invece l'ammontare delle spese comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'Azienda procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4 e 5 dell'art. 1 della legge - sarà calcolata anche sugli importi restituiti. Interventi di ripristino a seguito di eventi calamitosi La richiesta dell'anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

- atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che il lavoratore non sia proprietario o comproprietario od assegnatario in Cooperativa a proprietà indivisa di altra casa di abitazione, ovunque ubicata;

- copia autentica dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto agli interventi di ripristino;

- documentazione rilasciata dalla pubblica Autorità attestante che l'alloggio di proprietà è rimasto disastrato o gravemente danneggiato in conseguenza dell'evento calamitoso;

- contratti di appalto debitamente registrati o - nell'ipotesi di esecuzione dei lavori in economia - progetto e preventivo di spesa redatti da professionista iscritto all'albo;

- atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) dal quale risulti che per gli interventi di ripristino non sono previste dalla legge agevolazioni creditizie, ovvero, se previste, l'importo delle agevolazioni spettanti.

L'anticipazione - che dovrà riferirsi unicamente alle spese eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie previste dalla legge - sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il termine massimo di 24 mesi(?) i seguenti ulteriori documenti:

- certificato attestante il termine dei lavori di ripristino;

- originale o copia autenticata delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori stessi o l'acquisto dei materiali;

- copia autenticata della documentazione attestante l'ammontare complessivo delle eventuali agevolazioni economiche ottenute per far fronte agli interventi di ripristino.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tali documenti, l'Azienda procederà al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

Qualora invece l'ammontare delle spese (eccedenti le eventuali agevolazioni creditizie) comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, l'Azienda procederà al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4 e 5 dell'art. 1 della legge - sarà calcolata anche sugli importi restituiti.

Le domande di anticipazione per l'acquisto, l'acquisizione o la costruzione della prima casa, nonché per gli interventi di recupero, risanamento e ripristino dell'alloggio, pervenute entro il 31 maggio di ciascun anno, verranno esaminate nel successivo mese di giugno e saranno accolte sino all'ammontare numerico che residua - rispetto ai limiti di cui al precedente paragrafo 2) - dall'accoglimento delle

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domande per spese sanitarie e per riscatto di periodi lavorativi pregressi ai sensi di quanto previsto al successivo punto c).

Nel caso che nella istruttoria di giugno sopraccennata non vengono assegnate tutte le anticipazioni concedibili per l'acquisto dell'abitazione fatta salva la riserva della quota per le spese sanitarie, e le eventuali domande per il riscatto di periodi lavorativi pregressi secondo quanto previsto dal successivo punto c) entro la prima quindicina di dicembre si procederà ad un istruttoria suppletiva per l'esame di ulteriori domande di anticipazione in sostituzione degli assegnatari decaduti ovvero per l'utilizzazione di disponibilità non impegnate previste dal precedente punto a) e dal successivo punto c).

Esaminate le domande, l'Azienda procederà, di volta in volta ed entro il termine di 40 giorni dall'inizio dello spoglio relativo a ciascun periodo, alla stesura di specifiche graduatorie, tenendo conto dei criteri di priorità appresso fissati, in base alle quali provvederà alla erogazione delle anticipazioni.

Qualora la richiesta di anticipazione sia stata giustificata dall'atto preliminare di vendita ovvero dalla partecipazione a cooperativa edilizia, il dipendente, entro dodici mesi dalla erogazione della anticipazione, è tenuto all'esibizione dell'atto notarile di acquisto definitivo dell'abitazione ovvero della documentazione, autenticata a termini di legge, che giustifichi i motivi del mancato rispetto dei termini di cui sopra. Tale documentazione può essere ripresentata per i successivi dodici mesi, dopodiché l'Azienda ha facoltà di svolgere accertamenti al fine di decidere per la richiesta di restituzione dell'anticipazione.

Qualora l'anticipazione sia stata concessa nell'ipotesi di costruzione in proprio della prima casa di abitazione, il dipendente è tenuto ad esibire, ogni dodici mesi, una documentazione con la quale si certifichi lo stato di avanzamento dei lavori sino a concorrenza dell'importo erogato mediante l'anticipazione stessa.

In caso di mancata presentazione delle documentazioni di cui ai due commi precedenti, l'Azienda recupererà l'importo al lordo delle imposte maggiorato della somma necessaria alla ricostituzione integrale del fondo di accantonamento individuale previsto dalla Legge.

Al lavoratore, che risulti all'Azienda interessato da esposizioni debitorie (cessioni del quinto dello stipendio, prestiti bancari, prestiti dei circoli ricreativi aziendali ecc.) non ancora completamente sanate, l'erogazione dell'anticipazione sarà subordinata alla presentazione dell'atto definitivo di acquisto della prima casa di abitazione o, in caso di costruzione in proprio, di un'idonea certificazione sullo stato di avanzamento dei lavori in base alla quale sia possibile stabilire che il lavoratore stesso ha già sostenuto una spesa non inferiore all'importo richiesto. Interventi di ristrutturazione o adeguamento per il superamento delle barriere architettoniche. La richiesta di anticipazione deve essere corredata dei seguenti documenti:

a) copia autentica dell'atto di proprietà dell'alloggio soggetto agli interventi di ristrutturazione o adeguamento;

b) certificazione dello stato di handicap ai sensi dell'art. 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

c) atto notorio (o dichiarazione sostitutiva) attestante che il portatore di handicap appartiene al nucleo familiare del lavoratore;

d) progetto delle opere di ristrutturazione o adeguamento (opere edili e/o impianti specifici per portatori di handicap) e relativo preventivo di spesa redatto da professionista iscritto all'albo.

L'anticipazione sarà erogata sulla base dei predetti documenti; peraltro, il lavoratore è tenuto a presentare entro il limite di 12 mesi l'originale o copia autentica delle regolari fatture quietanzate comprovanti l'avvenuto pagamento dei lavori eseguiti o l'acquisto dei materiali e/o impianti.

In caso di mancata presentazione entro il termine predetto di tale documentazione, le AEM procederanno al recupero dell'importo erogato al lordo delle imposte.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 337

Qualora invece l'ammontare delle spese comprovato dalle fatture risulti sensibilmente inferiore all'importo erogato, le AEM procederanno al recupero della differenza sempre al lordo delle imposte.

Dalla data della restituzione, la rivalutazione - prevista dai commi 4 e 5 dell'articolo 1 della legge n. 297/1982 - sarà calcolata anche sugli importi restituiti. B1) Criteri di priorità per l'assegnazione delle anticipazioni per l'acquisto della priora casa di

abitazione

Ai fini della formazione della graduatoria di cui al paragrafo B) si seguiranno, nell'ordine, i seguenti criteri di priorità:

- sfratto, non per morosità, convalidato dal Pretore;

- lavoratori trasferiti per ragioni di servizio;

- numero dei componenti il nucleo familiare con precedenza per i nuclei con presenza di soggetti handicappati;

- acquisto dell'alloggio in cui il lavoratore abita;

- acquisto dell'alloggio per sé o per un figlio convivente nell'occasione del distacco dal nucleo familiare per matrimonio o per motivi di lavoro non occasionali o per altri motivi.

A parità di condizioni si darà precedenza ai lavoratori con maggiore anzianità di servizio e in caso di uguale anzianità a quelli con più basso reddito del nucleo familiare (diviso per il numero dei componenti) agli effetti IRPEF(II).

C) Riscatto di periodi lavorativi pregressi

Le domande per riscatto di periodi lavorativi pregressi per mancato pagamento dei contributi da parte dei datori di lavoro presentate nel corso di ciascun anno, troveranno accoglimento con priorità rispetto alle richieste per la prima casa e saranno definite con la massima urgenza e comunque entro 30 gg. dalla loro presentazione.

Le domande pervenute senza documentazione saranno definite entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione stessa.

D) Anticipazione per causa di matrimonio

A partire dall'1/12/1991, l'anticipazione sul TFR può essere concessa anche in caso di matrimonio del dipendente o di un figlio del dipendente. L'anticipazione verrà concessa nei limiti stabiliti dalla legge n. 297/1982 e nel rispetto di quanto stabilito ai paragrafi 1, 2, e 3 del presente accordo. La somma erogabile a tale titolo è stabilita in ragione del 30% dell'importo globalmente maturato come TFR, fermo restando l'ammontare massimo stabilito al citato paragrafo 3.

L'interessato dovrà produrre certificato di matrimonio entro tre mesi dalla data di celebrazione dello stesso.

In caso di mancata celebrazione, il lavoratore dovrà restituire la somma concessagli dall'Azienda con modalità che saranno stabilite dall'Azienda stessa.

Le richieste di anticipazione di cui al presente punto verranno evase con criterio di priorità successivo a tutte le altre previste nel presente accordo.

Le relative erogazioni avranno luogo entro il mese di febbraio dell'anno successivo a quello in cui è stata presentata la richiesta.

(II) In tale ipotesi, ai richiedenti verrà richiesta la documentazione atta ad accertare il reddito

complessivo dei componenti il nucleo familiare, agli effetti IRPEF

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 338

5) Disposizioni finali

Non potrà tenersi conto delle spese sanitarie e delle spese per l'acquisto o l'acquisizione della prima casa di abitazione per sé o per i propri figli, sostenute in adempimento di obbligazioni o impegni assunti in data anteriore al l' 1 /6/ 1982.

In relazione a quanto previsto dall' 11° comma dell'art. 1 della Legge 29/5/1982 n. 297 sarà possibile erogare le anticipazioni sul TFR anche in caso di più richieste nell'arco dell'anno o in anni successivi, secondo le modalità e le procedure di cui al presente accordo, purché in ogni caso non si superi l'importo complessivo erogabile a tale titolo (70% delle somme maturate).

Nel caso in cui sia stata già concessa l'anticipazione per "acquisto" della prima casa di abitazione non può essere reiterata una richiesta allo stesso titolo, fatta eccezione nel caso contemplato al punto "Interventi di ristrutturazione o adeguamento per il superamento delle barriere architettoniche".

L'anticipazione viene detratta, a tutti gli effetti, dal trattamento di fine rapporto.

Le domande di anticipazione non accolte o che non hanno trovato capienza nelle disponibilità dell'anno di presentazione potranno essere ripresentate in altro anno.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 339

Appendice 10 (ENEL)

Verbale di Accordo 19.4.2002 tra ENEL e FNLE – FLAEI - UILCEM Raccordo normativa vigente ante 1/7/01 con contratto di settore

Le parti, così come previsto all'art.54 del Ccni 24 luglio 2001 per il settore elettrico, hanno proceduto all'esame dei singoli Istituti contrattuali richiamati dal suddetto contratto convenendo nella sintesi di cui all'allegato 1 che costituisce parte integrante del presente Verbale.

Le parti, in applicazione di quanto previsto al 2° comma del suddetto art.54,hanno convenuto sulla conferma,- fino ad eventuale disdetta da parte di una delle parti e alla loro sostituzione - dei seguenti Accordi collettivi:

- Accordo 12.11.1991 sull'esercizio del diritto di sciopero (fermo restando quanto previsto in calce al c.c.n.s. 24.7.2001)

- Accordo 30.9.1994 sulla razionalizzazione di alcuni trattamenti indennitari (vedi allegato 40d (E))

- Accordo 30.6.1999 (vedi appendice 1)

- Procedura per l'esame delle vertenze individuali (vedi appendice 13)

- Accordi locali su orario di lavoro, ivi compresa la flessibilità

- Accordi locali su Festività Santo Patrono

- Accordi locali su trattamenti rimborsi spese

- Accordi in sede di Commissione Nazionale di Classificazione

Le parti, ancora con riferimento al 2° comma del citato art.54 hanno, inoltre, convenuto su quanto segue:

1. per i lavoratori in servizio alla data del 30.6.1996 restano confermate le disposizioni di cui all'art.33 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 in materia di Energia Elettrica; (vedi appendice 14);

2. resta confermata la disposizione di cui alla 6a dichiarazione a verbale dell'art. 3 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 in materia di permanenza notturna dei guardiadighe e/o teleferisti sugli impianti, e la lettera Enel 21.2.1989 in tema di guardiadighe; (vedi art. 26 c.c.n.s. – nota 1);

3. restano confermate le disposizioni di cui all'8° e 9° comma dell'art.3 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 (vedi nota (I) art 41 c.c.n.s.)e la 8ª dichiarazione a verbale dello stesso articolo (vedi nota (II) dell’allegato 38a (E) dell’art. 38 c.c.n.s.), nonché la 6a dichiarazione a verbale dell'art.6 del predetto ccl; (vedi nota (II) art. 39 c.c.n.s.);

4. si darà corso al rimborso delle spese telefoniche eventualmente sostenute dai lavoratori in reperibilità non assegnatari di telefono mobile aziendale secondo le vigenti disposizioni aziendali in materia, regolamentando tale materia secondo una opportuna modulazione nei confronti degli attuali fruitori di detto rimborso;(vedi nota (I) art. 39 c.c.n.s.);

5. per i lavoratori in forza alla data del 1.7.2001 già percettori di specifici compensi restano confermate le disposizioni di cui alla 1ª dichiarazione a verbale dell'art.6 e quelle di cui al 4° comma lett. A) dell'art. 27 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 (vedi nota (I) art. 44 c.c.n.s.);

6. restano confermate le disposizioni di cui all'art.29 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 in materia di assegno di nuzialità (vedi Appendice 15);

7. per i lavoratori in forza alla data del 1 luglio 2001 restano confermate le disposizioni di cui al 4° comma dell'art.33 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989; tali disposizioni verranno riconosciute anche ai lavoratori assunti successivamente a tale data e che vengano assegnati ad unità operative interessate dalle erogazioni di cui sopra, previa verifica con le OO.SS. regionali sul permanere dei relativi presupposti (vedi nota (I) art. 44 c.c.n.s.);

8. vengono confermate le disposizioni di cui al comma 38 dell'art. 31 del c.c.n.l. 21 febbraio 1989 'per i centralinisti telefonici non vedenti, nonché quelle di cui ai commi 33 e 34 dell'art 40 del predetto c.c.n.l. (vedi nota (I) art. 40 c.c.n.s.);

9. laddove è presente il Servizio Sanitario Aziendale, vengono confermate le disposizioni di cui al 4° comma dell'art. 39 del c.c.n.l. 21.2.1989 e, in materia di ricerche su ambiente di lavoro, le disposizioni di cui al comma 19 dello stesso articolo. (vedi appendice 16);

10. ferma restando l'applicabilità di quanto previsto nell'art. 42 comma 10 ccnl 24.7.2001, si conferma che l'insussistenza dell'effettivo maggior disagio e/o effettive maggiori spese di trasporto rispetto alla situazione preesistente potrà essere eventualmente oggetto di verifica in sede locale con le competenti strutture sindacali (vedi nota (I) art. 42 c.c.n.s.);

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 340

11. Per quanto attiene l'alternativa di cui all'art. 26, comma 19 ccnl 24.7.2001, si precisa che sarà il lavoratore in servizio interessato ad esercitare, una volta per sempre, entro sessanta giorni dalla data di sottoscrizione del presente accordo, l'opzione tra la nuova disciplina di cui al ccnl e la precedente disciplina di cui all'art. 40 ccl 21.2.1989, ferme restando le compatibilità necessarie con il lavoro di squadra (vedi allegato 26a (E) articolo 26 del c.c.n.s.);

12. per i lavoratori in forza alla data del 1° luglio 2001 restano confermate le disposizioni di cui all'11 ° d.a.v. dell'art.3 del ccl 21 febbraio 1989 in materia di testimonianze o audizioni in procedimenti giudiziari in dipendenza dell'attività lavorativa (vedi nota (I) art. 28 c.c.n.s.).

RACCORDO TRA CCNL 24.7.2001 E PRECEDENTE CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DEL GRUPPO ENEL S.P.A. 1. Conferma dei protocolli esistenti in materia di Relazioni industriali e Relazioni sindacali.

Protoc. relaz. sind. allegato al c.c.n.l. 23.4.1996 (all. 2a (E)). Accordo 24.11.1997 (all. 2b (E)).

2. Mantenimento delle 12 ore per il diritto di assemblea.

Art.47 c.8 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 4a (E)): 3. Conferma dei vigenti accordi in materia di permessi sindacali per i membri degli organi direttivi nazionali, regionali/territoriali.

Accordo 30.9.1994 (fatta eccezione per il monte ore) (all. 5a (E)). 4. Conferma degli accordi attuativi in materia di Rsu ed Rls:

Art.38 c.c.n.l. 23.4.1996 (all. 6a (E)) e Accordi 28.9.98; 20.4.2000; 5.10.2000. Accordi 1.6.1995; 20.11.1995; 28.9.1998; 20.4.2000; 5.10.2000

5. Rinvio al vigente Protocollo sulle Pari Opportunità per la definizione e composizione degli organi paritetici. Protocollo sulle pari opportunità ex c.c.n.l. 26.7.1991 (all. 12a (E)). 6. Fermi restando gli istituti economico-normativi (p.es. supplementi dei minimi, richiamo a concorsi esterni, ecc.) attualmente

in vigore, conferma delle vigenti normative in materia di Contratto di formazione e lavoro. Accordi 9.5.1995 e 17.7.1997 (all. 14b (E)).

7. Conferma (nei termini previsti dal c.c.n.s. 24.7.2001) delle vigenti normative che costituiscono l'impianto in materia di

Classificazione e Carriera del Personale. Art. 17 (all. 21a (E)) e 19 c.c.n.l. 21.2.1989 (come mod. dal c.c.n.l. 23.4.1996) (all. 21f (E)). Art.24 c.c.n.l. 23.4.1996 (all. 21h (E)). Accordo sindacale 22.9.1983 (Attività di lettura dei misuratori) (all. 21c (E)). Accordo sindacale 23.7.1992 (Accesso alla categoria BSs del personale non tecnico, superamento della normativa mansioni statiche, accesso alla categoria B2s per l'autista meccanico, superamento delle posizioni di sorvegliante lavori in appalto e preventivista in bt) (all. 21g (E)). Documento Enel 17.9.1997 sul processo di ottimizzazione nell'impiego delle risorse nell'ambito del nuovo assetto organizzativo e aspetti connessi alla valutazione delle professionalità ed ai problemi classificatori. Accordo sindacale 18.2.1998 (Indicazioni in merito agli strumenti di governo del modello di funzionamento organizzativo per le direzioni territoriali nell'ambito delle aree destrutturate) (all. 21i (E)).

8. Conferma delle normative in atto riguardanti gli istituti economico-normativi fruiti dai Quadri.

Art. 18 c.c.n.l. 21.2.1989 (come mod. dal c.c.n.l. 23.4.1996) (all. 22a (E)). C.c.n.l. 26.7.1991 (Misure retributive per i quadri con livello di funzione 32%) (all. 22b (E)). Accordo 30.9.1994 (all. 22a (E)).

9. Conferma delle vigenti normative riguardanti la correlazione tra le mancanze dei lavoratori ed i provvedimenti disciplinari;

Accordo 28.7.1982 (all. 25a (E)). 10. Conferma delle vigenti normative e degli accordi locali in essere in materia di orario di lavoro e permessi speciali così come

richiamati dal contratto di settore. Art. 40, comma 29 per elettrodotti (in alternativa ad art. 26 co. 19 c.c.n.s. 24.7.01) (all. 26a (E)). Art. 40, comma 26, 30, 31, 32 per conferma condizioni normative in materia di lavori gravosi ai già percettori (all. 26b (E)). Art. 40, comma 18,22,25 , 2ª e 5ª dav, per conferma dei permessi per lavoro in condizioni di gravosità e disagio (centrali, miniere a cielo aperto e caverna) ai lavoratori giornalieri già fruitori in servizio il 24.7.2001 (all. 26c (E)). Art. 40, comma 19, 23, e 25: i pemessi previsti dall'art. 26 co.18 c.c.n.s. 24.7.01 sono conservati fino ad un massimo di 7 giorni nei confronti dei lavoratori turnisti già fruitori al 24.7.01, fino a tale misura superiore (all. 26e (E)).

11. Conferma delle normative in essere in materia di diritto allo studio e lavoratori studenti, maternità, lavoratori sottoposti a

procedimento penale.

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 341

Art. 20 (all. 30a (E)) e 21 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 30b (E)). Art.10 c.c.n.l. 26.7.1991 (all. 31a (E)). Art. 13 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 34a (E)) e conferma contenuto Lettera 18.6.1976 dell'ENEL alle OO.SS. in materia di "assistenza legale a lavoratori incorsi in procedimenti penali nell'espletamento delle mansioni ad essi affidate" (all. 34b (E)).

12. Conferma, fino a rinnovo dell'articolato contrattuale successivo ai lavori della prevista commissione paritetica, delle

normative in atto, sul trattamento turnisti e semiturnisti. Accordi 7.3. (all. 38a (E)) e 4.4. 1995 (all. 38f (E)) e 8.5.1996 (all. 38a (E)). Art. 3, 8ª d.a.v. c.c.n.l. 21.2.1989 (nota (II) all. 38a (E)).

13. Conservazione in cifra ad personam ai lavoratori in servizio alla data del 24.7.2001, permanendone i presupposti,

dell'indennità conduzione generatori a vapore di 2°grado; Conservazione nella misura in atto al 24.7.2001, per i lavoratori in servizio, percettori a tale data, dell'indennità di 1° grado. Art.31 commi 8, 9, 10 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 40a (E)).

14. Conferma della indennità per i centralinisti telefonici non vedenti, dell'indennità lavori gravosi , dell'indennità bilinguismo e

dell'indennità guida (nei termini previsti dal ccnl 24.7.2001). Art.31 comma 38, c.c.n.l. 21.2.1989 (indennità per i centralinisti telefonici non vedenti) (nota (I) art. 40 c.c.n.s.). Art.31 commi 20, 21 e 4ª, 5ª, 7ª e 8ª dav, c.c.n.l. 21.2.1989 (indennità lavori gravosi) (all. 40a (E)). Art.31 9ª dav, c.c.n.l. 21.2.1989 (indennità bilinguismo per la provincia di Bolzano) (all. 40a (E)). Art.31 comma 5, c.c.n.l. 21.2.1989 (indennità guida) (all. 40a (E)).

15. Conferma, fino al 31.12.2002, dei trattamenti e normative in materia di trasferimenti semprechè si verifichi un effettivo

maggior disagio e/o effettive maggiori spese di trasporto rispetto alle situazioni preesistenti. Art. 14 c.c.n.l. 26.7.1991 (all. 42a (E)).

16. Conferma delle normative vigenti per trasferte, "trasfertisti" e "cantieristi".

Art. 16 commi 4, 5, 6 e 2° e 3° dichiarazione a verbale (all. 43a (E)). Art. 31 4° comma c.c.n.l. 21.2.89 (all. 40a (E)). Art. 15 commi 1, 2, 3 c.c.n.l. 21.2.89 (all. 43b (E)). Accordo sindacale 12 giugno 1997 "Nuova normativa cantieristi”, come modificato ed integrato dall'Accordo sindacale 9 luglio 2001 (all 43b (E)).

17. Per i lavoratori in forza alla data di stipulazione del contratto di settore conferma dell'erogazione delle mensilità aggiuntive al

ricorrere dei presupposti normativi. Art. 43 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 47a (E)).

18. Per il personale in forza alla data del 24.7.2001 trova applicazione la previgente normativa riguardante il trattamento di fine

rapporto (tfr), nonché, per tutti i lavoratori, le vigenti normative sull'anticipazione dello stesso. Art.44 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 48a (E)). Accordi 21.2.1989 e 1.4.1996 (Appendice 8).

19. Conferma delle normative vigenti in materia di mense, previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, attività

ricreative, culturali e sportive e assicurazioni extraprofessionali. Art.30 (all. 52a (E)) e 50 c.c.n.l. 21.2.1989 (all. 45a (E)). Art.37 c.c.n.l. 23.4.1996 (all. 51a (E)). Accordi 4.3.1997 e 9.4.1998 e successive modifiche (all. 51a (E)). Accordo 3.12.1998. Specifici statuti e regolamenti per l'elezione degli organi direttivi.

20. Conferma delle condizioni di miglior favore derivanti delle normative vigenti in materia di azioni sociali circa gli effetti economici dell'aspettativa e del congedo nelle loro diverse ipotesi (Appendice 17).

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Appendice 11 Federelettrica

Verbale di accordo tra Federelettrica e FNLE, FLAEI, UILCEM del 10.4.2002 Raccordo normativa contratto Federelettrica 9/7/96 e contratto di Settore Le Parti, così come previsto all’art. 54 del CCNL 24 luglio 2001, hanno proceduto all’interpretazione definitva ed esaustiva dei singoli istituti contrattuali richiamati dal suddetto Contratto convenendo nella sintesi di cui all’allegato 1) che costituisce parte integrante del presente Verbale. Per quanto riguarda l’interpretazione del 2° comma dell’art. 54 del CCNL 24/7/2001, le Parti si sono date atto che gli accordi stipulati dalle imprese a livello aziendale sono confermati fino ad una eventuale disdetta. Le Parti concordano ulteriormente che, qualora gli istituti di livello locale siano stati definiti con riferimento a trattamenti indennitari per i quali il CCNL 24/7/2001 già stabilisce specifiche modalità di conservazione, le stesse si applichino conseguentemente anche ai corrispondenti trattamenti aziendali. Le Parti, inoltre, hanno convenuto sull’esigenza di confermare, fino ad eventuale disdetta da parte di una delle Parti o alla loro sostituzione i seguenti accordi collettivi: - accordo 11.11.1991 sull’esercizio del diritto di sciopero (vedi richiamo sulla materia contenuto nel

c.c.n.l. 24.7.01); - procedura per l’esame delle vertenze individuali di cui all’allegato n. 1 del CCNL 9/7/1996; - accordi territoriali su trattamenti rimborsi spese. Le Parti, hanno inoltre convenuto su quanto segue: 1. per i lavoratori in servizio alla data del 9/7/1996 restano confermate le disposizioni di cui

all’art.42 commi 11-17 e alla 1ª dichiarazione a verbale del CCNL 9/9/7/1996 (Appendice 14); 2. restano confermate le disposizioni di cui ai commi 11 e 12 dell’art. 21 del CCNL 9/7/1996

(mancata esecuzione lavoro programmato) (nota (I) art. 41 c.c.n.s.); 3. per quanto attiene l’istituto di cui ai commi 17 e 18 dell’art. 22 del c.c.n.l. 9.7.96 le parti

concordano che l’assegnazione del telefono cellulare, al dipendente in reperibilità, fa cessare automaticamente il diritto al rimborso del canone telefonico (vedi nota (I) art. 39 c.c.n.s.);

4. restano confermate le disposizioni di cui al comma 28 dell’art. 38 del CCNL 9/7/1996 “indennità centralinisti telefonici non vedenti” (Nota (I) art. 40 c.c.n.s.);

5. restano confermate le disposizioni di cui ai commi 12-19 dell’art. 14 CCNL 9/7/1996 nonché l’allegato n. 20 (canieristi). Eventuali situazioni applicative dell’indennità in questione non conformi ai criteri di cui all’allegato n. 20 del contratto 9/7/1996, dovranno essere ricondotte alla disciplina di cui all’allegato stesso (Allegato 43c (F));

6. restano confermati gli artt. 32 e 33 del CCNL 9/7/1996 (diritto allo studio e lavoratori studenti) (allegati 30c (F) e 30d (F));

7. rispetto all’art. 27 commi 8 e 9 del CCNL 24/7/01, le imprese in presenza di esigenze organizzative potranno concordare con le OO.SS. aziendali una diversa regolamentazione in linea con la disciplina di cui al precedente Contratto 9/7/1996 (Nota (I) art. 27 c.c.n.s.);

8. restano confermate le disposizioni di cui all’art. 30 CCNL 9/7/1996, (Allegato 52c (F)); 9. ai soli lavoratori che abbiano effettivamente percepito nel 2001 l’importo di cui al comma 9

dell’art. 24 del c.c.n.l. 9.7.96 (festività di Pasqua) verrà erogato identico compenso in cifra fissa ad personam corrispondente al valore della Pasqua 2001. L’istituto dovrà essere rinegoziato in occasione della contrattazione aziendale di secondo livello di cuia ll’art. 46 del c.c.n.s. 24.7.01 da avviare nei tempi previsti dell’art. 3 comma 18 del c.c.n.s. 24.7.01.

Allegato all’accordo tra Federelettrica e FNLE, FLAEI, UILCEM del ….

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Art. 2 – Relazioni industriali Conferma Protocollo d’intesa Cispel/CGIL-CIL-UIL del 20/7/1989 (Appendice 2) Art. 4 – Istituti di carattere sindacale Assemblee dei lavoratori – restano confermate le 12 ore di cui al comma 61 art. 51 CCNL 9/7/1996 (allegato 4b (F)). Art. 5 – Permessi sindacali Viene, in via transitoria, confermato l’accordo Federelettrica/FNLE-FLAEI-UILCEM del 4/6/1997 (allegato 5b (F)). Art. 6 – Rappresentaze sindacali unitarie Per quanto concerne le aziende associate a Federelettrica valgono le disposizioni dell’accordo interconfederale tra Cispel, Cgil, Cisl e Uil del 29/9/94 e la relativa disciplina di attuazione derivante da contrattazione collettiva di livello nazionale (accordo sulle elezioni delle rappresentanze e accordo sulle libertà sindacali, ossia, 4/6/97 (allegato 5b (F)) e 9.7.96 (14/5/96) (allegato 6b (F)). Art. 10 – Ambiente, qualità e sicurezza sul luogo di lavoro Conferma accordo nazionale Federelettrica/OO.SS. 12.12.1995 sulla individuazione dei rappresentanti per la sicurezza e regolamento per l’elezione dei RLS 9.7.1996 (allegato 6b (F)). Art. 12 – Pari Opportunità Conferma degli organismi paritetici di livello non nazionale costituiti presso le singole Aziende, art. 2 commi 6, 7, 8 CCNL 9/7/1996 (allegato 12c (F)). Art. 14 – Contratto di formazione e lavoro Conferma della normativa in atto con il CCNL 9/7/96: art. 8 commi 25-37 CCNL 9/7/96 (allegato 14a (F)). Art. 21 – Classificazione e carriera del personale Conferma (nei termini previsti dal CCNL 24/7/2001) artt. 9 (allegato 21i (F)), 11 (allegato 21n (F)), 12 (allegato 21a (F)) CCNL 9/7/96 e accordo sulle esemplificazioni 8/5/1991 e 9/4/1991 (allegato 21 l (F)). Art. 22 – Quadri Conferma art. 10 CCNL 9/7/96 commi 5-15 (allegato 21c (F)). Art. 31 – Tutela della maternità Confermato art. 28 CCNL 9/7/96 (allegato 31b (F)). Art. 34 – Lavoratori sottoposti a procedimento penale Confermate le condizioni di miglior favore di cui all’art. 19 CCNL 9/7/96 (allegati 34c (F) e 34d (F)). Art. 38 – Trattamento turnisti e semiturnisti Conferma fino al rinnovo dell’articolo da parte della Commissione paritetica trattementi in atto – art. 23 commi 16-54 e annesse dichiarazioni a verbale CCNL 9/7/96 (allegati 38g (F)). Art. 40 – Indennità Per i lavoratori in forza alla data del 24 luglio 2001 conferma percentuale 6% del minimo tabellare giornaliero per la conduzione di generatori di vapore di 1° grado. Conferma indennità lavori gravosi art. 38 commi 24-26 ccnl 9/7/96. Conferma indennità di bilinguismo allegato n. 8 ccnl 9/7/96. Conferma indennità di guida nelle normative in atto Conferma indennità lavori in galleria o in caverna art. 38 lett. G c.c.n.l. 9/7/96 (allegato 40c (F)). Art. 42 – Trasferimenti

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 344

Conferma, fino al 1 gennaio 2003, dell’art. 14 CCNL 9/7/96 commi 1-11 (allegato 42b (F)). Art. 47 – Preavviso – Trattamento sostitutivo Per i lavoratori in forza alla data di stipula del CCNL 24.7.01 viene confermata l’erogazione delle mensilità aggiuntive di cui all’art. 48 commi 9-14 (allegato 47b (F)) e interpretazione autentica con riferimento alla retribuzione calcolata al mese di luglio 2001 sui vecchi minimi in vigore con il CCNL 9/7/96. Art. 48 – Trattamento di fine rapporto Conferma, per il personale in forza alla data del 24 luglio 2001, dell’art. 49 del CCNL 9/7/96 (allegato 48b (F)). Conferma, per tutti, dell’accordo Federelettrica/OO.SS del 29/3/1983 (anticipazioni sul trattamento di fine rapporto) recepito da ogni impresa Federelettrica con le integrazioni apportate in sede di rinnovo del contratto 1/12/1991 (Appendice n. 9). Art. 49 – Previdenza complementare Art. 50 – Assistenza sanitaria integrativa Art. 51 – Attività ricreative, culturali e sportive Conferma attuali normative: Pegaso, accordo nazionale Federelettrica – OO.SS 27/5/98, Accordo nazionale Federelettrica/OO.SS 9/7/96 sui finanziamenti ai Craem e allegato n. 24 CCNL 9/7/96 su assistenza sanitaria integrativa (allegato 50a (F)).

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FLAEI – CISL Segreteria Nazionale 345

Appendice 12 (Settore)

TABELLA RETRIBUZIONI CONTRATTO UNICO SETTORE ELETTRICO Valori in Euro

Quota ad personam

Categoria

Parametro

Minimo dal 1.7.2001

Minimo dal 1.7.2002

Contingenza

Enel Assoelettrica Qs 32% 413,5 1683,05 1765,53 559,97 234,94 - Qs 413,5 1683,05 1765,53 559,97 8,88 1,70 Q 362,5 1474,92 1547,24 557,08 10,09 1,87 Ass 310 1261,02 1322,86 554,93 10,43 1,94 As 285 1159,47 1216,32 551,78 9,44 2,02 A1s 270 1098,31 1152,17 547,76 9,12 1,73 A1 254 1033,28 1083,95 545,49 8,55 1,86 Bss 238,5 970,22 1017,80 540,79 7,99 1,20 Bs 225 915,23 960,12 538,85 7,58 1,68 B1s 211 858,34 900,44 534,87 7,15 1,29 B1 198 805,49 844,98 533,07 6,63 1,43 B2s 180 732,26 768,17 528,83 6,04 1,08 B2 162 659,03 691,35 526,70 5,45 1,19 Cs 135 549,13 576,06 521,57 4,55 1,08 C1 115 467,81 490,76 517,37 3,89 0,92 C2 100 406,89 426,84 514,43 3,28 0,73

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FLAEI – CISL Segreteria Nazional 346

Appendice 13 (ENEL)

Procedura per l’esame delle vertenze individuali (allegato al C.c.n.l. ENEL 23.4.96)

1. Il lavoratore ha diritto di proporre vertenza in forma scritta, tramite la R.S.U..

2. Entro …… giorni dalla data di ricezione, deve essere esaurita la fase istruttoria della vertenza (eventuale accertamento dei fatti in contestazione, eventuali audizioni degli interessati); effettuato l’esame della vertenza, viene assunta la relativa decisione che deve essere verbalizzata.

3. In caso di mancato accordo in sede di R.S.U., il lavoratore può, entro …. Giorni, conferire mandato alla Segreteria regionale di una Organizzazione sindacale firmataria del C.c.l. perla prosecuzione della trattazione della vertenza con la competente Direzione aziendale di grado superiore.

4. Tale discussione deve concludersi entro ….. giorni dalla proposizione della vertenza da parte della Organizzazione sindacale interessata.

5. Dell’esito della discussione deve essere redatto apposito verbale.

6. E’ in facoltà del lavoratore dare direttamente mandato alla Segreteria regionale dell’organizzazione sindacale a cui è scritto ovvero ad una delel Segreterie regionali delle Organizzazioni sindacali firmatarie del C.c.l., per l’esame della vertenza ai sensi del precedente comma 3, che dovrà esaurirsi entro i termini di cui al precedente comma 4.

7. Rimane fermo il diritto del lavoratore di ritirare la vertenza in ogni fase della procedura nonché di fare ricorso giudiziario in qualsiasi stadio la vertenza si trovi. Tale ricorso pone termine alla vertenza in sede sindacale.

Roma, 1 aprile 1996

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Appendice 14 (ENEL / ASSOELETTRICA / FEDERELETTRICA)

ENERGIA ELETTRICA AI DIPENDENTI ENEL Per i lavoratori in servizio alla data del 30.6.96 restano confermate le disposizioni seguenti: 12. C) Energia elettrica - A tutti i lavoratori che usufruiscono dell’energia elettrica per i propri usi familiari viene concessa,

direttamente o indirettamente, la riduzione dell'80% sulle tariffe di vendita dell'energia elettrica sino alla concorrenza di 2.500 kWh di consumo annuo.

13. Le tasse e imposte sono a carico del lavoratore utente.

14. Disposizione comune – La concessione totalmente o parzialmente gratuita dell’alloggio, dell’energia elettrica, del vestiario e simili non viene computata ad alcun effetto.

Dichiarazione a Verbale 3. Energia elettrica - Oneri di allacciamento - II concorso del lavoratore per le spese di allacciamento va contenuto nel solo

rimborso delle spese vive, intendendo come tali il costo a piè d'opera dei materiali impiegati e il costo della manodopera. In ogni caso tale concorso non può risultare superiore al contributo di allacciamento determinato in base alle norme CIP regolanti la materia. Quanto previsto dalla presente Dichiarazione a Verbale si applica anche nei confronti degli altri beneficiari (diversi dai lavoratori) delle agevolazioni tariffarie sui consumi di energia elettrica, limitatamente all'utenza per la quale é riconosciuta l'agevolazione.

4. Energia elettrica ai lavoratori non conviventi con la famiglia o chiamati alle armi - II lavoratore cui compete la riduzione

tariffaria sui consumi di energia elettrica può chiedere, nel caso in cui viva solo, che la concessione venga riconosciuta o mantenuta a favore del nucleo familiare, per il quale ne avrebbe diritto se fosse convivente, in qualunque luogo questo risieda, purché servito da rete dell'Ente o di Azienda con cui esistano convenzioni di scambio. Durante l'assenza dal servizio per "chiamata alle armi" le riduzioni tariffarie su! consumo di energia elettrica continueranno ad essere applicate.

5. Energia elettrica per due o più lavoratori dipendenti dall'Ente e coabitanti -Si chiarisce che la concessione delle riduzioni

tariffarie nel caso di due o più lavoratori che prestino servizio presso l'Ente e che coabitino è unica ed i limiti dei consumi rimangono quelli indicati in Contratto.

Si precisa anche che le forniture ai dipendenti sono regolate dalle condizioni generali per la generalità dell'utenza. 6. Energia elettrica. Lavoratori assunti, successivamente alla data de! 1 ° agosto 1979, che cessino dal servizio. Vedove di

lavoratori - Le riduzioni tariffarie sui consumi di energia elettrica di cui al punto C) dell'art. 33 del presente Contratto verranno conservate, eventualmente anche mediante rimborso dietro presentazione delle bollette: a) ai lavoratori che cessino dal servizio per qualsiasi causa, eccezion fatta per Provvedimento disciplinare, e che siano

titolari di pensione del Fondo di previdenza elettrici o dell'INPS o della C.P.D.E.L., sempreché possano vantare un'anzianità affettiva di servizio presso l'ENEL o impresa ad esso trasferita di almeno 10 anni. II requisito dei 10 anni di anzianità non è richiesto per i lavoratori che cessino dai servizio con diritto a pensione di invalidità;

b) ai lavoratori che cessino dal servizio, non per dimissioni o per provvedimento disciplinare, qualora il loro rapporto venga risolto dopo anni di effettivo servizio presso l’ENEL o impresa ad esso trasferita;

c) alle vedove dei lavoratori di cui alle precedenti lettere a) o b); d) alle vedove di lavoratori che decedano in servizio con un'anzianità effettiva di servizio di almeno 10 anni, maturata

presso !'ENEL o impresa ad esso trasferita; e) alle vedove di lavoratori deceduti per infortunio sul lavoro o a seguito di malattia contratta a causa di servizio.

7. Vedovi di lavoratrici – Quanto previsto alla sesta Dichiarazione a Verbale annessa al presente articolo a beneficio delle vedove di lavoratori si applica, ricorrendone ovviamente i medesimi presupposti, anche nei confronti dei vedovi di lavoratrici, i quali avranno titolo a fruire delle riduzioni tariffarie in questione solo dal momento della presentazione di apposita domanda, che non potrà essere inoltrata all’ENEL prima della data di stipulazione del presente Contratto.

ENERGIA ELETTRICA PER I DIPEDENTI DELLE AZIENDE ASSOCIATE A ASSOELETTRICA ENERGIA ELETTRICA Il beneficio della riduzione dell’80% sulle tariffe di vendita dell’energia elettrica per gli usi familiari viene a cessare per i nuovi assunti con decorrenza agosto 1996.

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Ai dipendenti che ancora beneficiano di tale istituto, nelle diverse misure stabilite dai precedenti contratti, le Aziende potranno erogare quanto spettante mediante l’individuazione di un importo annuo forfetario che sarà regolarmente assoggettato a ritenute fiscali e contributive. E’ facoltà delle Aziende proporre la liquidazione attualizzata degli importi spettanti per i dipedenti pensionandi e pensionati/superstiti.

DICHIARAZIONE A VERBALE Per quanto non esplicitamente dichiarato o innovato sull’argomento si intendono richiamate integralmente le norme ratificate e contenute nell’art. 27 dei precedenti contratti collettivi. ENERGIA ELETTRICA AI DIPENDENTI DI AZIENDE ASSOCIATE A FEDERELETTRICA 11. A tutti i lavoratori che usufruiscano, nell’alloggio di abituale dimora, dell’energia elettrica per i

propri usi familiari viene concessa direttamente o indirettamente la riduzione dell’80% sulle tariffe di vendita dell’energia elettrica sino alla concorrenza di 2.500 Kwh di consumo annuo.

12. Le tasse e imposte sono a carico del lavoratore utente.

13. Il concorso del lavoratore per le spese di allacciamento va contenuto nel solo rimborso delle spese vive, intendendosi come tali il costo a piè d’opera dei materiali impiegati e il costo della manodopera.

14. In ogni caso tale concorso non può risultare superiore al contributo di allacciamento determinato in base alle normative che regolano la materia.

15. La concessione delle riduzioni tariffarie e degli scaglioni di consumo nel caso di due o più lavoratori con identico domicilio che prestino servizio presso la stessa Azienda è unica e i limiti dei consumi rimangono quelli stabiliti in Contratto.

16. Durante l’assenza dal servizio per chiamata alle armi le riduzioni tariffarie sul consumo di energia elettrica continueranno ad essere applicate.

17. La disciplina di cui al presente paragrafo non si applica al personale assunto a partire dal 9/7/1996.

Dispsozione comune 18. La concessione totalmente o parzialmente gratuita dell’alloggio, dell’energia elettrica, del

vestiario e simili non viene computata ad alcun effetto. Dichiarazioni a verbale I) Energia elettrica. Lavoratori cessati dal servizio. Coniugi superstiti di lavoratori. – 1. Con

riferimento al solo personale assunto prima dell’8/7/1996 – sempreché esistano i presupposti previsti dalla normativa contrattuale – le riduzioni tariffarie sui consumi di energia elettrica di cui al punto c) del presente articolo verranno conservate: a) ai lavoratori che cessino dal servizio per qualsiasi causa, eccezione fatta per il provvedimento

disciplinare e che siano titolari di pensione dell’INPDAP o dell’INPS, sempreché possano vantare un’anzianità effettiva di servizio presso l’Azienda di almeno 10 anni di anzianità non è richiesto per i lavoratori che cessino dal servizio con diritto a pensione di invalidità;

b) ai coniugi superstiti dei lavoratori di cui alla precedente lettera a); c) ai coniugi superstiti di lavoratori che decedano in servizio con una anzianità effettiva di

servizio di almeno 10 anni; d) ai coniugi superstiti di lavoratori deceduti per infortunio sul lavoro o a seguito di malattia

contratta a causa di servizio.

2. Nei casi di cui alle lettere b), c) e d) gli interessati perdono il beneficio ove contraggano nuovo matrimonio.

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Appendice 15 (ENEL)

Ex Art. 29 - Assegno di nuzialità (C.c.n.l. ENEL 21.2.89) AI lavoratore che contrae matrimonio viene corrisposto un assegno di importo pari a 15/30 della retribuzione del mese nel quale il matrimonio viene celebrato. Qualora il matrimonio venga contratto fra dipendenti dell'ENEL, viene corrisposto un solo assegno da ragguagliarsi alla più elevata tra le due retribuzioni mensili di competenza degli interessati. Eventuali condizioni di miglior favore in atto saranno conservate "ad personam" ai lavoratori in servizio al 31 dicembre 1962.

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Appendice 16 (ENEL)

II) Servizio sanitario aziendale e suo ruolo

L'ENEL conferma l'impegno a valorizzare il ruolo del Servizio sanitario aziendale, che dovrà essere esteso a tutte le centrali nucleogeotermoelettriche ed alle miniere. II servizio sanitario aziendale sarà costituito da personale infermieristico ed amministrativo e diretto da un medico esperto in medicina del lavoro, che sarà individuato di comune accordo tra le competenti Direzioni dell'ENEL ed il Consiglio dei delegati dell'unità interessata.

Al Servizio sanitario aziendale è demandata l'effettuazione delle visite mediche preventive e periodiche previste dalla legge e da programmi di prevenzione opportunamente stabiliti, nonché di visite mediche che si rendessero opportune in relazione a specifiche esigenze; esso opererà secondo le linee metodologiche e le indicazioni pratiche contenute nei documenti conclusivi elaborati dalla Commissione paritetica nazionale in data 11 giugno 1974 e dal Gruppo di studio paritetico nazionale, costituito ai sensi del verbale ministeriale 30 gennaio 1975, in data 16 marzo 1976. Per eventuali accertamenti integrativi il Servizio sanitario aziendale si avvarrà delle USL competenti o di altri Istituti specializzati, con cui potranno essere stabilite apposite convenzioni.

La comunicazione circa l'esito degli accertamenti eseguiti sarà portata riservatamente a conoscenza del lavoratore interessato, il quale potrà chiedere la relativa documentazione; all’ENEL sarà data comunicazione relativa al giudizio di idoneità alle mansioni.

AI Servizio sanitario aziendale compete altresì la sorveglianza igienica degli ambienti di lavoro, da effettuarsi anche attraverso la promozione e valutazione di rilievi strumentali sugli stessi e attraverso programmi periodici di rnonitoraggio ambientale.

II Servizio sanitario aziendale coadiuva inoltre le strutture aziendali deputate alla formazione del personale, per gli aspetti riguardanti la tutela della salute nell'ambiente di lavoro.

IV) Ricerche

Le attività di studio, di sviluppo e di ricerca, per la tutela degli ambienti di lavoro che le Direzioni centrali dell'ENEL intendessero intraprendere, anche con il coinvolgimento dei Servizi sanitari aziendali, formeranno oggetto di esame, previo invio di apposita documentazione, con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali, anche al fine di recepire ogni utile indicazione che in materia abbia a provenire da parte delle Organizzazioni sindacali medesime. I risultati delle ricerche saranno sottoposti a verifica con le Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali, al fine di individuare le eventuali conseguenti iniziative da intraprendere.

NORMA TRANSITORIA

Con specifico riferimento a quanto previsto dal 2° comma dell'art. 21 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 ("Istituzione del Servizio sanitario nazionale"), in merito alla organizzazione da parte delle unità sanitarie locali di propri "servizi di igiene ambientale e di medicina del lavoro", anche mediante "presidi all'interno delle unità produttive", l'ENEL si impegna ad agevolare la costituzione ed il funzionamento di detti presidi, mediante convenzioni con le medesime unità sanitarie locali, nelle centrali pompaggio ed in quelle in caverna, sempre d'intesa fra le competenti Direzioni ed i rispettivi Consigli dei delegati. Nei casi in cui le unità sanitarie locali non siano ancora in condizioni di provvedere, potranno in via transitoria realizzarsi convenzioni sostitutive con strutture, enti o istituti specializzati.

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Appendice 17 (Settore)

Protocollo sulle Azioni Sociali Le Parti - nel rispetto degli indirizzi legislativi – intendono contribuire ad affermare la dignità morale dell’attività lavorativa, promuovendo azioni e comportamenti di solidarietà sociale e di condivisione solidale, pertanto, convengono sull’opportunità di adottare, nell'ambito del rapporto di lavoro, le misure qui di seguito esposte nei confronti dei lavoratori impegnati volontariamente a svolgere un’attività' o una funzione di particolare significato sociale ed umanitario e dei lavoratori che vengano a trovarsi in situazioni di bisogno degne di tutela sotto il profilo assistenziale. VOLONTARIATO a) Volontariato di solidarietà sociale

Le Parti, riconosciuto il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, quali affermati dalla legge-quadro sul volontariato (legge 11 agosto 1991, n. 266) manifestano la loro attenzione rispetto ai valori di cui le Associazioni di volontariato sono portatrici.

In tale ottica, le Aziende, si impegnano a valutare, con criteri di ampia disponibilità' e compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive, le richieste di lavoratori che facciano parte delle Organizzazioni di volontariato, purché iscritte nei registri di cui all'art. 6 della citata legge n. 266/1991, al fine di consentire loro interventi rientranti nell’attività dell’associazione o della cooperativa di solidarietà sociale cui aderiscono. Tali richieste possono essere dirette ad ottenere la concessione di aspettativa - non retribuita e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso(I) - non superiore ad un anno o di permessi non retribuiti, nonché – compatibilmente con l’organizzazione aziendale e ricorrendone ovviamente tutti i presupposti contrattuali – l’effettuazione di lavoro part time ovvero l’adozione di orari di lavoro individuali. Resta comunque ferma la facoltà delle Aziende di richiedere agli interessati tutta la documentazione ritenuta necessaria per giustificare le suddette richieste.

b) Volontariato Protezione civile

In conformità alla disciplina dettata dal Decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 613, "Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di protezione civile", ai dipendenti aderenti ad associazioni di volontariato inserite nell'apposito elenco istituito presso il Dipartimento della protezione civile impiegati in attività di soccorso ed assistenza in occasione di pubbliche calamita', autorizzate dal Dipartimento stesso, o dalla competente Prefettura, e' consentito di assentarsi dal servizio per un periodo non superiore a trenta giorni continuativi e fino a novanta giorni nell'anno.

Per il periodo di effettivo impiego nelle suddette attività, ai lavoratori interessati viene garantito il mantenimento del posto di lavoro e del trattamento economico e previdenziale(II).

I medesimi benefici sono garantiti, inoltre, per un periodo non superiore a dieci giorni continuativi e fino ad un massimo di trenta giorni nell'anno, ai lavoratori aderenti alle associazioni di volontariato impegnati in attività di simulazione di emergenza e di formazione teorico-pratica, autorizzate preventivamente dal Dipartimento della protezione civile, sulla base della segnalazione della Prefettura competente.

L'esonero dal servizio dei lavoratori dipendenti volontari da impiegare in attivita' addestrative o di simulazione di emergenza e' subordinata alla richiesta avanzata - almeno quindici giorni prima dello svolgimento della prova - dagli interessati o dalle associazioni cui gli stessi aderiscono.

c) Volontariato nell'ambito delle attività' di cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo.

Considerate le finalità' sociali alle quali le iniziative di cui trattasi si ispirano, le Aziende danno assicurazione che ai lavoratori con la qualifica di volontario in servizio civile o cooperante (ai sensi degli art. 31 e 32 della

(I) (I) Alla copertura assicurativa contro gli infortunio e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato nonché per la responsabilità civile verso terzi provvede direttamente, per i propri aderenti, l’organizzazione di volontariato.

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legge 26 febbraio 1987, n. 49), che intendano prestare la loro opera in Paesi in via di sviluppo, potrà' essere consentito di partecipare alle iniziative predette, mediante la concessione di un periodo di aspettativa ai sensi dell'art.28 (“assenze…”) del presente CCNL di durata anche superiore a quella massima di un anno prevista dal Contratto.

Quanto sopra, qualora sussistano tutti i requisiti legislativi previsti e compatibilmente con le esigenze del servizio.

Le Aziende inoltre assicurano che, qualora l'effettuazione del periodo di servizio civile all'estero dia luogo alla definitiva dispensa dalla ferma militare obbligatoria, provvederà ad equiparare a tutti gli effetti contrattuali detto periodo al servizio militare vero e proprio, e ciò previa presentazione da parte dell'interessato del foglio matricolare e della relativa dispensa rilasciata dal Ministero della Difesa.

d) Volontariato nel Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

In conformità' alla disciplina dettata dalla legge 18 febbraio 1992, n. 162 e dal Regolamento di attuazione (Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 24 marzo 1994, n. 379) in materia di soccorso alpino e speleologico, i volontari del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico del Club Alpino Italiano (CAI) hanno diritto ad assentarsi dal lavoro nei giorni in cui svolgono le operazioni di soccorso, nonché' nel giorno successivo ad operazioni di soccorso che si siano protratte per più' di otto ore, ovvero oltre le ore ventiquattro. Nel computo del periodo di effettivo impiego dei lavoratori deve essere compreso il tempo necessario per la ripresa dell’attività' lavorativa.

Costituisce operazione di soccorso alpino ogni intervento alpinistico e speleologico che sia volto al soccorso degli infortunati o di chi versi in stato di pericolo nonché' al recupero dei caduti.

Il diritto all'astensione dal lavoro e' previsto anche per i giorni di svolgimento delle esercitazioni e, cioè', dell’attività' di addestramento corrispondente agli interventi suddetti, organizzata a carattere nazionale o regionale.

L'attestazione dell'avvenuto impiego dei volontari in operazioni di soccorso od esercitazioni deve essere documentata mediante le dichiarazioni previste dal Regolamento di attuazione.

Relativamente ai giorni in cui si sono astenuti dal lavoro per lo svolgimento delle attività' di volontariato (operazioni di soccorso ed esercitazioni di addestramento), ai lavoratori dipendenti compete l'intero trattamento economico e previdenziale.

I benefici economico-previdenziali di cui al presente punto d) e al precedente punto b), spettano ai lavoratori se e nei limiti entro i quali vengono applicati i rimborsi previsti dalla legge.

TOSSICODIPENDENZA e ALCOOLISMO

In relazione a quanto previsto dall'art. 124 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 ("Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza") e dall’art. 15 della legge 30 marzo 2001, n. 125, (“legge quadro in materia di alcool e di problemi alcolcorrelati”), i lavoratori di cui viene accertato, lo stato di tossicodipendenza, i quali intendono accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso i servizi sanitari delle unita' sanitarie locali o di altre strutture terapeutico-riabilitative e socio-assistenziali, nonché i lavoratori affetti da patolologie alcolcorrelate che intendono accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso i servizi /strutture riabilitative, se assunti a tempo indeterminato hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo in cui la sospensione delle prestazioni lavorative e' dovuta all'esecuzione del trattamento riabilitativo e, comunque, per un periodo non superiore a tre anni.

Nel prendere atto di tali disposizioni, le Parti, richiamandosi a quanto previsto dal 2° comma dello stesso art. 124, convengono di adottare, nei confronti dei lavoratori disponibili a sottoporsi ai programmi terapeutici e di riabilitazione presso le anzidette strutture, le misure di seguito indicate:

1) concessione di aspettativa, non retribuita e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso, o in alternativa, di permessi non retribuiti per brevi periodi, la durata dei quali e' determinata dalla struttura terapeutica, qualora quest'ultima riconosca il valore positivo del lavoro in quanto parte integrante della terapia e pertanto preveda il mantenimento dell'interessato nell'ambiente che lo circonda(II);

(II) Per i dipendenti di Aziende ENEL e AEM il punto 1 è sostituito dai seguenti punti :

a) erogazione – a titolo di condizione di migliore favore contrattuale – della retribuzione (quale definita dall’art. 35 C.c.n.s.) nella misura del 30% per i primi nove mesi dell’anzidetto periodo di conservazione del psoto nonché concessione di aspettativa (senza alcuna corresponsione né decorrendi di anzianità) per il successivo periodo, sino ad un massimo di 27 mesi;

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2) adozione di soluzioni lavorative che rendano più agevole l'effettuazione della terapia di recupero nell'ipotesi di cui al precedente punto 1);

3) ricerca, a favore del dipendente che abbia positivamente concluso la terapia, di idonea sistemazione lavorativa che faciliti il reinserimento del medesimo nell'Azienda e nel tessuto sociale.

Con riferimento all'adozione delle misure sopra precisate, l'Azienda si riserva la facoltà di richiedere specifica documentazione, redatta a cura della struttura terapeutica individuata per la terapia.

Relativamente, poi, alle misure di cui ai precedenti punti 2) e 3) le Parti intendono riferirsi a provvedimenti - sempre dietro richiesta dell'interessato e compatibilmente con le esigenze di servizio - quali: adozione di orario individuale, attribuzione di mansioni diverse da quelle assegnate, spostamento in altra unita' produttiva.

In relazione a situazioni di particolare gravita', nei confronti dei dipendenti collocati in aspettativa per sottoporsi a programmi terapeutici o per assistere uno stretto congiunto (coniuge o parente di 1° grado o parente di 2° grado purché convivente) tossicodipendente, l'Azienda potrà valutare la possibilità di concedere sussidi straordinari.

Resta comunque facoltà dell'Azienda chiedere all'interessato la documentazione ritenuta necessaria per giustificare le suddette richieste. CONGEDI PARENTALI PER GRAVI MOTIVI FAMILIARI

Fermo restando quanto previsto dall’art. 4, comma 2 della legge 8 marzo 2000, n. 53, e quanto specificato dal regolamento attuativo (Decreto 21 luglio 2000, n. 278) in materia di congedi per gravi e documentati motivi familiari, le Parti ai sensi del comma 3 del sopracitato regolamento definiscono la seguente procedura per la richiesta e per la concessione dei congedi stessi

Il lavoratore/lavoratrice propongono al datore di lavoro con un termine di preavviso di 15 giorni lavorativi rispetto alla data dalla quale si richiede la decorrenza del congedo. Il datore di lavoro è tenuto entro 7 giorni lavorativi dalla richiesta del congedo, a esprimersi sulla stessa a comunicare l’esito al dipendente.

L’eventuale diniego nonché il rinvio ad un periodo successivo e determinato e la concessione parziale del congedo devono essere motivati. In tali casi, il lavoratore entro tre giorni lavorativi dalla comunicazione della risposta può proporre il riesame della domanda sulla quale il datore di lavoro dovrà pronunciarsi definitivamente entro i successivi 10 giorni lavorativi .

Le Parti stabiliscono condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal sopracitato decreto 21 luglio 2000, n. 278, per le seguenti fattispecie: a) Tossicodipendenza

Nei confronti di dipendenti che abbiano l'esigenza di assistere uno stretto congiunto (coniuge o parente di 1° grado o parente di 2° grado purché convivente) tossicodipendente nella fase di riabilitazione, l'Azienda si impegna a valutare, con disponibilità compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive, le richieste del lavoratore dirette ad ottenere congedi parentali per un periodo continuativo o frazionato, per il tempo richiesto dalla struttura terapeutica presso la quale il congiunto sia inserito e comunque per un tempo non superiore a 3 anni (senza alcuna corresponsione e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso)(III) e/o l'adozione di soluzioni lavorative, che consentano una più valida assistenza al congiunto.

b) Alcoolismo

Nei confronti dei dipendenti che abbiano l'esigenza di assistere uno stretto congiunto (coniuge o parente di 1° grado o parente di 2° grado purché convivente) alcoolista nella fase di riabilitazione, l'Azienda si impegna a valutare, con disponibilità e compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico produttive, le richieste del lavoratore dirette ad ottenere: la concessione di congedi parentali (senza alcuna corresponsione e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso)(I) per un periodo continuativo o frazionato e/o l'adozione di soluzioni lavorative che consentano una più valida assistenza al congiunto.

c) AIDS

Nei confronti dei lavoratori che abbiano l'esigenza di assistere il coniuge o un parente di 1° grado o un parente di 2° grado purché convivente affetto da AIDS, le Aziende - ferma restando la facolta' di concessione di permessi retribuiti in occasioni eccezionali, ai sensi dell'art. del presente CCNL - si impegnano a valutare, con

b) concessione, in alternativa all’aspettativa di cui al precedente punto 1), di permessi nonretribuiti per brevi

periodi, la durata dei quali è determinata dalla struttura terapeutica, qualora quest’ultima riconosca il valore positivo del lavoro in quanto parte integrante della terapia e pertanto preveda il mantenimento dell’interessato nell’ambiente che lo circonda.

(III) Per i dipendenti di Aziende ENEL (ex Enel) e Federelettrica l’anzianità decorre anche per gli scatti biennali.

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disponibilità e compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive, le richieste del lavoratore dirette ad ottenere: la concessione di congedi parentali (senza alcuna corresponsione e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso) (I) per un periodo continuativo o frazionato, al fine di consentire l'assistenza del congiunto anche durante l'effettuazione di terapie domiciliari o presso strutture sanitarie pubbliche o private e/o l'adozione di soluzioni lavorative che consentano una piu' valida assistenza al congiunto.

Le Parti, inoltre, rinviano all’applicazione della legge 5 giugno 1990, n. 135 che prevede che in materia di rapporto di lavoro l’accertata infezione da HIV, non può costituire motivo di discriminazione per l’accesso o il mantenimento di posti di lavoro, nonché il divieto per i datori di lavoro, pubblici e privati di svolgere indagini volte ad accertare, nei dipendenti o in persone prese in considerazione per l’instaurazione di un rapporto di lavoro, l’esistenza di uno stato di sieropositività.

Le Aziende, inoltre, valuteranno la possibilità di poter concedere permessi per il tempo strettamente necessario all’effettuazione di esami di laboratorio nei confronti di tutti i dipendenti che richiedano di sottoporsi a specifici esami

d) Malattie di particolare gravità

Nei confronti di dipendenti che abbiano l'esigenza di assistere uno stretto congiunto (coniuge o parente di 1° grado o parente di 2° grado purché convivente) affetto da malattia di particolare gravità (malattie oncologiche, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Cooley), le Aziende si impegnano a valutare, con criteri di disponibilità e compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive, le richieste del lavoratore dirette ad ottenere: la concessione di congedi parentali (senza alcuna corresponsione e con decorrenza di anzianità ai fini dell’indennità sostitutiva del preavviso)(I), per un periodo continuativo o frazionato, e/o l'adozione di soluzioni lavorative che consentano una più valida assistenza al congiunto.

Le Aziende potranno inoltre valutare i suddetti casi di malattia come titolo di intervento particolarmente significativo ai fini della concessione di sussidi straordinari(IV).

e) Portatori di Handicap

Si rinvia alle specifiche previsioni dell’ordinamento in materia (legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104, legge 8 marzo 2000, n. 53, decreto 21 luglio 2000, n. 278, legge 23 dicembre 2000, n. 388) e successive integrazioni e modificazioni, in aggiunta alle sopracitate provvidenze di legge, si prevede quanto segue.

- l'adozione di soluzioni lavorative che consentano una più valida assistenza al congiunto compatibilmente con le esigenze di servizio;

- l'adozione di misure finalizzate a consentire la più agevole circolazione dei portatori di handicap nelle sedi aziendali.

In relazione a situazioni di particolare gravita', nei confronti dei dipendenti collocati in aspettativa per assistere uno stretto congiunto (coniuge o parente di 1° grado o parente di 2° grado purché convivente), l'Azienda potrà valutare la possibilità di concedere sussidi straordinari. Resta in ogni caso facoltà dell'Azienda chiedere al lavoratore interessato tutta la documentazione ritenuta necessaria per giustificare le suddette richieste.

Relativamente alle misure riguardanti l’adozione di soluzioni lavorative, le Parti intendono riferirsi a provvedimenti - sempre dietro richiesta dell'interessato e compatibilmente con le esigenze organizzative e tecnico-produttive - quali: adozione di orario individuale, attribuzione di mansioni diverse da quelle assegnate, spostamento in altra unita' produttiva.

I lavoratori interessati sono tenuti a presentare, ai sensi del Decreto n.278/2000, tutta la documentazione ritenuta necessaria per giustificare le suddette richieste.

(IV) Per i dipendenti di Aziende ENEL (ed ex Enel) il paragrafo d) Malattie di particolare gravità è integrato dai

seguenti commi: “Le Parti riconoscendo la necessità di adottare misure atte ad alelvire la situazione in cui viene a trovarsi il dipendente colpito da malattie di particolar gravità, convengono di estendere alla sclerosi multipla ed alal distrofia muscolare il medesimo trattamento previsto per la malattia oncologica dall’art. 11 C.c.l., nonché di elevare, per tutti i suddetti casi di malattia, al 70% la misura della retribuzione ridotta prevista dallo stesso articolo. Qualora l’assenza del lavoratore abbia a protrarsi oltre i periodi indicati al 1° o 2° e 3° comma del citato art. 11, in conseguenza delle patologie sopra indicate o di similare gravità e sussita una ragionevole previsione di rientro in servizio entro un termine massino di 12 mesi, l’ENEL potrà non avvalersi della facoltà di risolvere il rapporto di lavoro e pertanto troverà applicazione la dispsoizone di cui al comma 11° del citato articolo.” “Interventi di carattere economico saranno effettuati negli altri casi di malattia di particolare gravità che comportino ilsuperamnto del termine massimo previsto per la corresponsione della retribuzione o per la conservazione dle posto, qualora non sussita diritto a pensione ovvero l’importo della medesima risulti obiettivamente modesto”.

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I congedi per le causali sopracitate sono computabili ai fini del raggiungimento del limite temporale massimo di due anni nell’intero arco della vita lavorativa del dipendente (limite superabile in caso di congedi di cui alla lettera a) e sono fruibili secondo le modalità indicate nel decreto 21 luglio 2000, n. 278.

LAVORATORI STRANIERI

Le Aziende, in caso di assunzione di lavoratori stranieri di cui alla legge n. 39/1990, si impegnano ad attivarsi, nell'ambito del programma di formazione aziendale ed in collegamento con le Regioni e/o con gli altri Enti Pubblici istituzionalmente preposti, perché gli organi competenti promuovano iniziative finalizzate all'apprendimento della lingua italiana da parte dei lavoratori occupati nell'Azienda per i quali ciò risulti necessario.

Restano, infine, confermate le condizioni di miglior favore derivanti da accordi/contratti collettivi di livello nazionale riguardanti gli effetti economici dell’aspettativa o del congedo nelle diverse ipotesi regolate dal presente Protocollo.