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CONTRO GUIDA di Giurisprudenza - 2014/15 Una guida diversa, onesta, completa, relativa a tutto ciò che è necessario sapere su Giurisprudenza e l’Università. Il collettivo di Giurisprudenza

Controguida di Giurisprudenza 2014/2015

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La Controguida degli Studenti di Giurisprudenza, realizzata dal Collettivo di Giruisprudenza! Tutto ciò che è necessario sapere su Giurisprudenza e l'Università!

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CONTROGUIDA di Giurisprudenza - 2014/15

Una guida diversa, onesta, completa, relativa a tutto ciò che è necessario sapere su Giurisprudenza e l’Università.

Il collettivo di Giurisprudenza

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Indice

PERCHÉ UNA CONTROGUIDA? ................................................................................... 2

1 - NOI ........................................................................................................................... 31.1 - Gli Studenti Indipendenti1.2 - Si riformano le tasse1.3 - I collettivi1.4 - Il collettivo di Giurisprudenza1.5 - I nostri capisaldi

2 - L’UNIVERSITA’ ...................................................................................................... 102.1 - Gli Organi Centrali e i consigli di Dipartimento2.2 - L’Ente per il Diritto allo studio2.3 - Mobilità Internazionale/Erasmus2.4 - Piccole questioni quotidiane

3 - IL DIPARTIMENTO ................................................................................................ 193.0 - Informazioni generali3.1 - Ordinamenti e Corsi di laurea3.2 - Master e Scuola di specializzazione per le professioni legali3.3 - Piano Carriera 3.4 - Sezioni, passaggi di corso e tutorato3.5 - Lezioni ed esami3.6 - Forum studenti “L’attimo fuggente”

4 - I DOCENTI ............................................................................................................. 29

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Perchè una controguida

La Controguida è un’alternativa alle Guide dello Studente stampate dall’università.

La Controguida è contraria, perché segue più direzioni contrarie: tutte quelle che le guide ufficiali dimenticano, non notano, nascondono.

La Controguida assume una prospettiva differente: quella di studenti che durante i semestri hanno vissuto le aule, i corsi, i corridoi universitari; hanno affrontato i problemi più comuni; hanno costruito spazi di aggregazione e discussione; hanno cercato di elaborare e diffondere un’idea di università in controtendenza rispetto agli scenari più recenti. Questa Controguida è diversa perché ha un punto di vista riconoscibile, e particolare: il nostro.

La Controguida scommette sulla trasmissione dell’esperienza: quanto alcuni studenti hanno imparato e capito è stato stipato in queste pagine, affinché chi ha iniziato il proprio percorso possa conoscere territori già scoperti e avere il tempo di scoprire ulteriori direzioni contrarie.

Per questi motivi la Controguida è divisa in quattro grandi sezioni: Noi, l’Università, il Dipartimento e i Docenti. La prima cercherà di definire chi siamo, di chiarire il nostro punto di vista e la nostra prospettiva, la seconda proporrà una descrizione del sistema universitario, la terza darà le informazioni necessarie a tutti gli studenti che frequentano Giurisprudenza e infine la quarta cercherà di offrire una descrizione della maggior parte dei docenti del nostro dipartimento: per capire ed affrontare l’università a tutto tondo.

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1 / NOI

1.1 - Gli Studenti Indipendenti

Gli studenti indipendenti sono un coordinamento di 13 collettivi organizzato se-condo una struttura democratica: il luogo centrale e di dibattito sono i collet-tivi, sempre pronti ad accogliere e valorizzare nuovi membri e nuove proposte; le discussioni confluiscono nei momenti di confronto e reale coordinamento: le Assemblee Generali e le riunioni dei portavoce dei collettivi. Un esecutivo ha poi il compito di coordinare le forze dell’organizzazione verso gli obiettivi individuati in assemblea. Gli Studenti Indipendenti sono inseriti nella rete Link- coordinamento universitario nazionale, insieme a realtà universitarie di altre città con le quali si collabora per per condividere esperienze portate avanti nelle singole città e per dare un carattere nazionale alle rivendicazioni e alle proteste.

Gli Studenti Indipendenti nascono durante l’Onda, la grande mobilitazione stu-dentesca del 2008 contro i tagli all’istruzione dell’ex ministro Tremonti, per rispondere all’esigenza di coordinare gli sforzi e mettere a disposizione del movimento una struttura decisionale democratica. Sempre i collettivi sono stati l’anima delle proteste contro la riforma dell’università Gelmini dell’au-tunno 2010. Gli Studenti Indipendenti si sono sempre sforzati di conferire al movimento un carattere creativo e propositivo partecipando, ad esempio, a iniziative come la scrittura dell’ AltraRiforma dell’università insieme ad altre organizzazioni universitarie ed al coordinamento Link.

Come Studenti Indipendenti, anche se nati come realtà di movimento, abbiamo deciso di partecipare alle elezioni delle rappresentanze studentesche negli organi universitari, ottenendo nel 2009, nel 2011 e nel 2013 la maggioranza dei voti in quasi tutte le facoltà dell’ateneo. Svolgiamo il nostro ruolo di rap-presentanti in continuità con le istanze che portiamo in piazza presidiando e riempiendo di significato gli spazi di democrazia interni all’università. Il nostro ruolo con le istituzioni non è solo di mediare tra piazza e palazzo, abbiamo come obiettivo quello di accorciare la distanza tra gli studenti e gli organi col-legiali della nostra università. L’azione di rappresentanza non è delegata ai soli eletti ma è decisa nei collettivi e nelle assemblee, le nostre scelte sono pubbliche e trasparenti e il confronto con i nostri compagni di università è parte fondamentale del nostro agire; ogni studente può, attraverso i processi democratici della nostra organizzazione, portare i propri progetti, le proprie idee e le proprie critiche nei luoghi decisionali dell’ateneo. Anche tramite la rappresentanza (che consideriamo un mezzo e non un fine) abbiamo portato

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avanti in questi anni battaglie importanti come la riforma della contribuzione studentesca, l’allargamento della democrazia nel nostro ateneo durante la ri-scrittura dello statuto, la protesta contro i tagli al diritto allo studio da parte della giunta Cota. Ma negli organi collegiali si risolvono anche problemi di ca-rattere pratico (distribuzione degli appelli, bandi, la divisione delle risorse eco-nomiche) a riguardo dei quali la voce degli studenti non può essere trascurata.

Pur essendo un soggetto universitario, nato dall’esigenza di contrastare le ri-forme-tagli Gelmini-Tremonti, non limitiamo il nostro campo di azione all’u-niversità. Negli anni passati abbiamo cercato di affrontare le tematiche della conoscenza e dell’istruzione in una prospettiva sempre più ampia e includen-te; per questo riteniamo fondamentali per noi le collaborazioni con gli studenti delle superiori di Laboratorio Studentesco (LaSt) e con i ricercatori e i dotto-randi del nostro Ateneo. Pensiamo, inoltre, che la nostra azione politica non possa limitarsi al campo dell’istruzione, ma debba lambire anche temi che la nostra generazione non può permettersi di trascurare quali, ad esempio, il diritto al lavoro, alla casa, al reddito e il precariato.La nostra organizzazione è politicamente ed economicamente indipenden-te da qualunque soggetto esterno. Le nostre decisioni e le nostre posizioni sono decise democraticamente dai membri dei collettivi, senza ingerenza di altri soggetti politici. Il nostro ruolo di rappresentanti è importante anche per evitare che gli studenti siano rappresentati in università solo da liste affiliate a partiti (e consiglieri comunali) o lobbies confessionali, che non rispondono, per loro natura, esclusivamente agli interessi degli studenti. Tutte le risorse a nostra disposizione provengono da iniziative di autofinanziamento e dalla con-divisione dei gettoni di presenza percepiti dai rappresentanti eletti nelle liste SI. Nessun’ altra organizzazione politica sostiene le nostre attività o salaria i nostri militanti.

La partecipazione a Studenti Indipendenti è aperta a tutte e tutti coloro i qua-li si riconoscono nei valori dell’antifascismo, dell’antisessismo, dell’antiraz-zismo, dell’antileaderismo, della democrazia, della trasparenza politica, del rispetto reciproco e della sostenibilità dell’agire umano.

Per partecipare a Studenti Indipendenti è sufficiente visitare il sito www.stu-dentiindipendenti.org e cercare la data della prossima assemblea generale o del prossimo evento (presidio, corteo, cineforum, conferenze), oppure seguire la pagina facebook SI Studenti Indipendenti e SI_Torino su twitter!

Partecipa ai Collettivi e agli Studenti Indipendenti per difendere l’università pubblica, di qualità e accessibile a tutti, per portare la voce degli studenti negli organi istituzionali, per costruire uno spazio di partecipazione attiva a partire dal tuo corso di studio, dal tuo dipartimento, dalla tua scuola.

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1.2 - Si riformano le tasse

Negli ultimi tre anni accademici gli Studenti Indipendenti hanno ideato e por-tato avanti un processo di riforma della contribuzione studentesca dell’U-niversità di Torino che, di fatto, ha rivoluzionato il sistema con cui vengono stabilite le cosiddette tasse universitarie. Nonostante i ripetuti tentativi, da parte degli organi centrali dell’ateneo, di ridimensionare o addirittura eli-minare la riforma sulla contribuzione studentesca ottenuta nel 2012, siamo riusciti non solo a difendere le novità introdotte ma anche a migliorare ulte-riormente il sistema di fasciazione della contribuzione studentesca.

Come è fatta questa riforma?

Innanzitutto la riforma del 2012 ha reso le tasse “più eque”, eliminando tutte le tasse extra che alcune facoltà avevano imposto ai propri studenti con varie motivazioni. L’eliminazione delle tasse diversificate per corso di laurea per-mette agli studenti di scegliere il proprio indirizzo di studi in base alle proprie ambizioni e ai propri desideri e non in base al reddito familiare! Le spese utili che venivano finanziate dalle tasse extra sono ora coperte dalle tasse pagate da tutti gli studenti: se prima alcuni si vedevano chiedere centinaia di euro in più per poter studiare nella propria facoltà, ora contribuiscono tutti gli stu-denti in misura uguale, equa e progressiva.

La novità più rilevante è stata l’introduzione della “fasciazione continua” in-vece delle vecchie 26 fasce, ogni studente paga una tassa che corrisponde in modo preciso alla propria situazione economica che l’università stima attra-verso l’indicatore ISEE e che viene calcolata con una formula matematica. Si tratta di una funzione lineare continua che associa ogni ISEE all’importo da pagare. L’importo da versare è proporzionale al proprio ISEE, e quindi al proprio reddito: gli ISEE più alti pagano, in proporzione, di più rispetto agli studenti che si trovano economicamente più in difficoltà (rispettando così il criterio della progressività).

Un’ ulteriore conquista è stata la fasciazione della contribuzione studentesca anche per gli studenti che si iscrivono per conseguire la seconda laurea e che precedentemente pagavano l’importo massimo. La fasciazione elimina una di-scriminazione nei confronti degli studenti con minori possibilità economiche nella possibilità di conseguire la seconda laurea oltre che incentivare l’iscri-zione di studenti laureati all’ateneo Torinese, unico in Italia per questo aspetto.

La novità introdotta per l’anno 2013-2014 è il dimezzamento della tassa di immatricolazione: questa tassa viene pagata al momento dell’iscrizione al primo anno del proprio corso di laurea (triennale, magistrale o a ciclo unico)

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e non prevede alcuna riduzione per gli ISEE più bassi; costituisce quindi la componente più iniqua e meno progressiva della contribuzione studentesca. Su proposta degli Studenti Indipendenti questa tassa è stata dimezzata (pas-sando da 106€ a 53€ per corsi di studio triennali, da 160€ a 80€ per quelli specialistici e da 213€ a 106€ per quelli a ciclo unico) coprendo il mancato gettito con un leggero aumento delle tasse per gli studenti con ISEE più alto.

Infine, dall’anno 2014-2015 si è riusciti anche ad ottenere il dimezzamento del costo del Test d’ingresso, passato da 100€ a 50€, compensato con un aumento della contribuzione per i soli studenti con ISEE più alto. In tal modo non si è sol-tanto ridimensionata una tassa tra le più alte in Italia nella sua categoria, ma si è anche dimezzato il peso economico delle barriere all’accesso nella nostra università, impedimenti reali ed ingiusti che oltre ad andare contro la nostra idea di università vanno a ledere, di fatto, soprattutto le fasce di popolazione studentesca più debole perché meno abbiente, quella stessa popolazione stu-dentesca che rischia maggiormente di rinunciare ad una esperienza di studio e di vita, costituente a tutt’oggi anche un valido ascensore sociale.

La funzione matematica generatrice dell’importo della contribuzione (per iscritti a tempo pieno) è la seguente:

per ISEE ‹ 11.000: € 325,00 per 11.000 ‹ ISEE ‹ 50.000€ : € (ISEE x 0,025563853 + 43,7973646) per 50.000 ‹ ISEE ‹ 85.000€ : € (ISEE x 0,03400001 - 378,000826) per ISEE › 85.000: € 2.512

Per calcolare la propria quota basta inserire il proprio ISEE nella funzione.

Ad essa bisogna poi aggiungere altri €169,50, somma che comprende la tas-sa regionale per il Diritto allo Studio, l’imposta di bollo, il contributo CUS e la tassa per diritti SIAE.

Per conoscere le fasce dei soggetti esonerati dalla contribuzione e per avere maggiori dettagli sulla contribuzione studentesca si rimanda al “Regolamen-to tasse e contributi A.A. 2014-2015” presente sul sito www.unito.it.

La battaglia portata avanti in questi ultimi anni si è basata su alcuni valori imprescindibili per la nostra idea università:

- Garantire a tutti gli studenti e le studentesse il diritto allo studio a pre-scindere dalle condizioni economiche, tutti devono avere la possibilità di im-matricolarsi e di frequentare l’università pubblica contribuendo a seconda delle proprie possibilità;

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- Contrastare il fenomeno della rinuncia all’istruzione universitaria, partico-larmente intenso in questo periodo a causa della difficile situazione economica e della disoccupazione dei giovani laureati.

- Fare in modo che l’ateneo di Torino rimanga economicamente sostenibile per tutti, permettendo l’integrazione nella vita cittadina degli studenti fuori-sede.

La vittoria sul sistema di contribuzione studentesca dimostra come movimen-to e rappresentanza, se accomunati dagli stessi obiettivi e agendo con mo-dalità inclusive e partecipative, possano raggiungere risultati impensabili per un’organizzazione politica, ma non partitica, di giovani studenti universitari. L’anomalia dell’Università di Torino sta proprio in questo: nello spazio di pro-tagonismo, iniziativa e credibilità che la componente studentesca ha saputo conquistarsi all’interno dell’Ateneo e del panorama cittadino. La riforma della contribuzione è solo l’aspetto più evidente della lotta che gli Studenti Indipen-denti portano avanti in difesa dell’università pubblica, nell’ottica di liberare i saperi e l’istruzione dalle logiche del profitto e del mercato.

1.3 - I collettivi di facoltà

In seguito ai tagli del decreto 133/08 e al chiaro attacco lanciato dal governo contro il sistema universitario pubblico, abbiamo sentito l’esigenza svegliar-ci, di non esserne complici, di opporci e al tempo stesso di pensare insieme a un’altra università : così comincia la stagione delle assemblee quotidiane, dei cortei, delle lezioni in strada. È stato naturale riconoscerci fra studenti di uno stesso corso o di una stessa facoltà: ci siamo scambiati i contatti e abbiamo dato vita ai collettivi. Abbia-mo capito che riflessioni più generali sulla condizione degli studenti o sulla gestione degli Atenei italiani non sono sufficienti e abbiamo percepito l’e-sigenza di aprire spazi di aggregazione circoscritti alle singole Facoltà per discutere dei problemi relativi alla didattica, alla composizione dei Corsi di Laurea, alla vita quotidiana nello spazio universitario. Ogni collettivo comincia così ad incontrarsi settimanalmente, ad organizzare as-semblee di facoltà, a partecipare ai Consigli di Facoltà, a informare gli studenti, a produrre iniziative culturali, dibattiti e riflessioni sul mondo che lo circonda.I nostri nuovi rappresentanti in Consiglio di Dipartimento hanno portato la voce degli studenti in un organo spesso disertato dai rappresentanti prece-denti e sono ancora la nostra reale possibilità di intervento nelle decisioni di ogni Dipartimento.Chiunque può partecipare attivamente a questo miglioramento o anche solo tenersi informato tramite il sito www.studentiindipendenti.org e l’indirizzo e-mail dei collettivi.

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1.4 - Il collettivo di giurisprudenza

Il Collettivo di Giurisprudenza nasce alcuni anni fa con lo scopo di colmare un vuoto di rappresentanza all’interno del nostro Dipartimento. Chi decide di seguire questi studi spesso crede di entrare in un ambiente chiuso, austero, dove la grande mole di studio e di nozioni allontana dalla realtà e dai suoi problemi.Il Collettivo, un gruppo di studentesse e di studenti apartitico (ma non apoli-tico!), in questi anni è riuscito a dimostrare il contrario, dando vita a un com-plesso di attività che spaziano dall’assistenza per qualsiasi tipo di problema che gli studenti possano avere, all’organizzazione di attività culturali come, ad esempio, conferenze e seminari di approfondimento. Sin dalla sua nascita, infatti, il nostro gruppo si è impegnato nell’organizza-zione di incontri di approfondimento a cui hanno preso parte un gran numero di studenti e che, grazie alla collaborazione di alcuni dei migliori docenti della nostra Università, Avvocati, Magistrati ed esperti del diritto, hanno consentito una riflessione articolata su temi di scottante attualità, quali la laicità dello Stato, l’indulto, la riforma dell’ordinamento giudiziario, la normativa italiana in materia di condizione giuridica dello straniero, la bioetica, la situazione italiana delle carceri, la criminalità organizzata. L’efficacia e l’intensità delle nostre attività sono state oggetto di riconosci-mento ed apprezzamento da parte di molti studenti, che ci hanno portato ad ottenere un ottimo risultato alle elezioni universitarie.

Il Collettivo si riunisce ogni LUNEDÍ alle 18 nell’auletta Bonobo al piano terra della Palazzina Einaudi: durante le riunioni si discute dei problemi del nostro Dipartimento e della realtà che lo circonda, si raccolgono proposte e progetti e si organizzano le varie attività.

Potete contattare il Collettivo scrivendo a [email protected] oppure tramite il profilo Facebook Collettivo di Giurisprudenza oppure partecipando alle riunioni settimanali!

Il Collettivo di Giurisprudenza ha inoltre la maggioranza dei rappresentanti in Consiglio di Dipartimento, ai quali potete rivolgervi per chiedere informa-zioni sul funzionamento della facoltà e sulle attività studentesche oppure per segnalare problemi.

LUDOVICO ASTENGO – [email protected] SCHIFANO – [email protected] TECLEME – [email protected] MOIRAGHI – [email protected] BERRETTA – [email protected]

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FEDERICA LANOTTE – [email protected] LISI – [email protected] TOSATTO – [email protected] TANTILLO – [email protected] NICOLA – [email protected] GARRONE – [email protected] BURACCO – [email protected] VIVIANI – [email protected] DURAZZO – [email protected] MARCHISOTTI – [email protected]

1.5 - I nostri capisaldi

La difesa dell’università pubblica. Poche volte ci si sofferma a riflettere sul significato di pubblico, e la sua differenza dal privato. Privatizzare un sistema come quello universitario significa che esso seguirà, come tutti i beni pri-vati, le leggi del mercato sottostando alla regola del profitto che impone il guadagno come priorità e un calcolo limitato ai costi e ai benefici. In parole povere, qualunque privato disponibile a investire nella formazione lo farà per guadagnarci.

Un’università aperta a tutti, senza distinzioni di reddito. Un ente a diritto privato potrà aumentare la contribuzione studentesca (le tasse), renden-do sempre più labile la distinzione tra università pubblica (con contribuzione studentesca sotto il 20% del bilancio) e privata: questo si concretizzerà in pochi Atenei di alto livello (con costi elevati, destinati ai privilegiati) e in un appiattimento qualitativo delle università di massa, disponibili al resto della popolazione. Noi crediamo che ognuno, a prescindere dalla propria posizio-ne sociale, possa avere accesso ai massimi livelli dell’istruzione, principio sancito anche dalla nostra Costituzione all’art. 34.

Una cultura critica, un sapere libero dalle logiche di mercato. Un ente pri-vato, inoltre, può finanziare solo le discipline capaci di produrre un profitto immediato, con buona pace di tutti coloro che vedono la propria passione nelle materie umanistiche o nella famosa “ricerca di base”. Non accetteremo la distruzione della cultura, dell’arte, della riflessione filosofica e del pensie-ro politico qualora queste si dimostrassero incapaci di generare utili.

La conoscenza, base della democrazia. Permettere un’istruzione di alto li-vello solo a chi se lo possa permettere e mantenere nell’ignoranza i sog-getti più disagiati è il sistema più semplice per governare. La differenza tra l’essere cittadini e l’essere sudditi passa dalla conoscenza.

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2 / L’UNIVERSITÀ

2.1 - Gli organi centrali e i Consigli di Dipartimento e di Corso di Studi

Ogni due anni si tengono le elezioni universitarie, momento in cui tutti gli stu-denti sono chiamati a eleggere rappresentanti da mandare in oscuri organi di cui nessuno conosce esattamente la funzione e la composizione. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza...

ORGANI PERIFERICI

Consiglio di Corso di Studi - Un corso di studi raggruppa più corsi di laurea: per esempio i corsi di laurea triennali e magistrali dello stesso percorso fanno parte dello stesso corso di studi. Il Consiglio di Corso di Studi si occupa della didattica del singolo corso. Delega ad alcune commissioni (Commissione Di-dattica Consultiva e del Riesame, commissione per l’autovalutazione ecc.) la trattazione di temi specifici.

Consiglio di Dipartimento – Il dipartimento raggruppa più corsi di Studi, tut-tavia non si occupa solo di didattica ma anche di ricerca. Dal Consiglio di Di-partimento passano le decisioni più importanti riguardo allo stanziamento dei fondi per i singoli ambiti della didattica e della ricerca, nonché le questioni più controverse all’interno del dipartimento. Gli studenti di un corso di laurea eleggono rappresentanti in tutti i dipartimenti che erogano almeno il 20% del-la didattica del proprio corso di laurea.

Consiglio di Scuola – Le scuole coordinano i dipartimenti; ogni dipartimento afferisce ad una scuola, anche se esistono dipartimenti non afferenti a nessu-na delle scuole del nostro ateneo. Il Consiglio di Scuola è un organo nuovo, e quale sia il suo reale potere all’interno dell’università è una questione ancora aperta, le sue competenze riguardano prevalentemente la gestione degli spazi e delle aule. la Scuola non gestisce alcuna parte dei fondi dell’ateneo.

ORGANI CENTRALI

Il Senato Accademico è l’organo di indirizzo, di programmazione e di coordi-namento delle attività didattiche e di ricerca dell’Università. I principali prov-vedimenti che riguardano l’intero ateneo, in merito alla didattica e alla ricerca, vengono ivi discussi e votati. Sono presenti 6 rappresentanti degli studenti; alle ultime elezioni la lista SI – Studenti Indipendenti è riuscita a ottenere ben 5 seggi su 6.

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Il Consiglio di Amministrazione (CdA) si occupa di gestire il bilancio dell’in-tero ateneo, deliberando in materia di fondi e decidendo in che percentuale questi debbano essere suddivisi tra i dipartimenti dell’università. Entrambi i rappresentanti degli studenti in CdA, dalle ultime elezioni, appartengono alla lista SI – Studenti Indipendenti.

L’EDISU è l’ente che si occupa di garantire il diritto allo studio universitario, corrispondendo borse di studio agli studenti idonei ed erogando quei servizi (mense, residenze ecc.) necessari affinché il diritto allo studio non resti sulla carta, ma sia al contrario realmente messo in pratica.

Il CUS si occupa di promuovere iniziative legate allo sport all’interno dell’uni-versità e di garantire agli studenti i servizi e le infrastrutture necessarie alla pratica dell’attività sportiva.

Il Consiglio degli Studenti è l’organo che si esprime a nome di tutta la po-polazione studentesca; i suoi membri sono designati tra i rappresentanti de-gli studenti negli organi centrali, assieme a un rappresentante designato per ogni dipartimento. Dispone di una quantità limitata di fondi che può destinare ad iniziative rivolte agli studenti; tra di esse si annoverano collaborazioni con l’Associazione Torino Capitale Europea, per la distribuzione di Tessere Musei a prezzo agevolato per gli studenti e con il festival “Biennale Democrazia”, per il finanziamento di progetti da parte di gruppi di studenti. Quest’anno il Consi-glio impegnerà dei fondi per lo stanziamento di borse di studio, senza il limite di media, e per il co-finanziamento dell’acquisto di materiale da laboratorio per alcuni dipartimenti scientifici, da anni in grave carenza di strumentazioni. Inoltre, dopo alcuni anni, il Consiglio finanzierà di nuovo interessanti progetti autogestiti da parte delle associazioni studentesche.

2.2 - L’Ente per il Diritto allo Studio

Qui di seguito, ecco a voi una guida per non perdersi tra i labirinti della bu-rocrazia universitaria ed evitare di compiere gli errori -evitabili!- che un po’ tutti hanno commesso nei primi anni. In particolare troverete le informazioni relative l’EDiSU e le possibilità di mobilità internazionale offerte dall’UNITO e non solo.

EDiSU: Ente per il Diritto allo StudioLa funzione di questo Ente Regionale è quella di offrire una serie di servizi vitali per lo studente universitario: Borse di Studio, servizio mensa, posti letto nelle Residenze Universitarie o contributo per l’affitto.Dopo anni di crisi e depotenziamento dell’impegno della Regione nel Diritto

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allo Studio, da quest’anno si deve registrare una, seppur timida, inversione di tendenza; a seguito del forte (e solitario) impegno dei rappresentanti degli Studenti Indipendenti, la nuova Giunta regionale ha infatti previsto lo stanzia-mento di 6 milioni di euro in più, che si sommano agli attuali circa 14 derivanti dalla Tassa Regionale che gli studenti pagano ogni anno al momento dell’i-scrizione. Inoltre, la riforma dell’Ente ha previsto il reingresso in CdA di un rappresentante degli studenti su 5 membri, designato dalla neo-assemblea regionale per il diritto allo studio, che raccoglie tutti i rappresentanti degli studenti negli organi centrali degli atenei piemontesi. (Attenzione: qui sotto troverete alcune informazioni generali e di base in me-rito all’EDiSU ma non sono sufficienti! Per ulteriori chiarimenti, vedere il sito www.edisu.piemonte.it)

Chi può accedere ai servizi EDiSU?Il primo criterio a cui ci si deve attenere è il reddito: prima cifra da ricordare è di 19.596,00 euro di ISEE e 33.068,00 di ISPE: sono i livelli al di sotto dei quali si ha diritto alla borsa di studio.Questo è l’unico requisito che viene richiesto se ci si iscrive al primo anno di laurea o laurea specialistica. Per chi si iscrive ad un anno successivo al primo, oltre al requisito economi-co, per presentare domanda sarà necessaria l’acquisizione di un certo nu-mero di crediti con una particolare media ponderata.

Cosa è l’ISEE?Anche se la sigla è tutt’altro che rassicurante l’ISEE (Indicatore della Situa-zione Economica Equivalente) è il parametro in base al quale vengono indi-viduate le condizioni economiche di ogni studente. Rivolgetevi ai CAF (Centri di Assistenza Fiscale) per ottenere il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Portate con voi la dichiarazione dei redditi dell’anno concluso e una dichiarazione dello stato di famiglia. Sul sito dell’E-DiSU troverete l’elenco dei CAF consigliati.

La media ponderataProtagonista degli ultimi Autunni Universitari, è stata la Nostra opposizione all’inserimento di soglie di sbarramento meritocratiche volute dalla vecchia Giunta Regionale, il cui intento era quello di mascherare gli scellerati tagli economici sul Diritto allo Studio a causa dei quali non si riesce più a garantire una copertura del 100% delle richieste di servizi. Purtroppo, lo scorso anno l’accesso ai saperi ed all’Università Pubblica –che difendiamo con la prati-ca quotidiana- ha subito l’ennesimo duro colpo con l’introduzione nel bando Edisu di una particolare media ponderata che non deve essere inferiore al livello C del Sistema ECTS, differenziato per Ateneo, Dipartimento e Corso di Laurea.

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Nel bando EDiSU troverete allegato l’elenco completo ECTS col riferimento al richiesto livello di media “C”.Se non hai una media pari o superiore al livello ECTS C, avrai diritto solo ad un pasto al giorno gratuito in mensa ed all’esenzione dalle Tasse Universi-tarie; al servizio abitativo ed alla borsa di studio si ha diritto solo in caso di esubero posti/fondi.

Mi sono calcolato l’ISEE, e adesso?Una volta a conoscenza della propria situazione economica c’è un’altra do-manda che ognuno deve porsi: sono uno studente in sede, fuori sede, pen-dolare?I residenti in una città diversa da Torino che impiegano, con i mezzi pubblici, più di 60 minuti a raggiungerla sono considerati dei fuori sede. I residenti in una città diversa da Torino che impiegano, con i mezzi pubblici, meno di 60 minuti a raggiungerla sono considerati pendolari.I residenti a Torino, ovviamente, sono considerati in sede.I fuori sede con un ISEE minore o uguale a 19.596,00 e un ISPE minore o uguale a 33.068,00:

- possono richiedere borsa di studio, posto letto, esenzione per la mensa.I pendolari oppure studenti in sede con un ISEE minore o uguale a 19.596,00 e un ISPE minore o uguale a 33.068,00:

- possono richiedere la borsa studio e l’esenzione per la mensa.

Come richiedere la borsa?Le procedure per la richiesta della borsa di studio sono on-line, nella sezione Sportello on-line, e bisogna rispettare le scadenze che ogni anno vengono indicate nel Bando. (consultare sempre www.edisu.piemonte.it)Al primo anno vi viene fornito un codice utente con il quale accedete allo sportello on-line per compilare la vostra domanda, con una modalità guidata e dunque semplice.Una volta compilata e trasmessa all’EDiSU, sempre on-line, dovete stampar-la, firmarla ed inviarla per posta all’EDiSU.

Codice PINDopo il primo anno potete richiedere il codice PIN che vi permette di acce-dere alla compilazione delle domande on-line e completare tutte le proce-dure senza dover stampare e inviare nulla. L’utilizzo del codice PIN, al quale assocerete una password per accedervi, funziona come una firma digitale e permette di sconfiggere la burocrazia e le code grazie a una semplice con-nessione dal PC. Il primo anno, chiedendo il codice PIN, lo terrai per tutti gli anni dei tuoi studi universitari.

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Supermerito: conferma benefici Gli studenti che sono risultati vincitori di borsa di studio e, se fuori sede, di servizio abitativo per l’ a. a. 2013/2014 possono richiedere la Conferma benefici per Super-Merito se hanno conseguito il numero di crediti indicato nel bando con una media ponderata non inferiore al livello di media C del sistema ECTS, prevista per il corso frequentato.

Posto letto Chi richiede il posto letto e nelle graduatorie definitive risulta vincitore, può decidere se accettare un posto nelle residenze EDiSU oppure presentare l’au-tocertificazione di domicilio a titolo oneroso (entro le scadenze e secondo le modalità indicate dal bando) al fine di mantenere l’importo di borsa di studio da fuori sede e ricevere un contributo per affittare una casa per conto pro-prio. In quest’ultimo caso è necessario trasmettere all’EDiSU il contratto di locazione; in caso contrario, lo studente viene considerato pendolare e decade l’assegno di 1600 euro.Chi vince la borsaSono uscite le graduatorie e siete risultati vincitori. Cosa succede? Vi verrà versata la prima rata della borsa di studio...per mantenere la prima rata ed accedere alla seconda dovete dimostrare di studiare per davvero: vi sono ri-chiesti un quantitativo prestabilito di crediti crediti da acquisire entro l’agosto dell’anno successivo.

E chi ha un ISEE maggiore di 19.596,00 euro?Anche se non avete diritto ad alcuna borsa perché il reddito supera i limiti imposti dall’EDiSU, non avete perso tempo a calcolare l’ISEE. Infatti presen-tandolo all’Ufficio Tasse dell’Università verrete inseriti nella fascia di reddito a cui appartenete e potrete avere riduzioni, proporzionali al vostro reddito, in merito alle tasse universitarie.Importante: per la riduzione tasse dovete rivolgervi all’università, non all’EDiSU!

2.3 - Mobilità internazionale e LLP/Erasmus

Coordinatori generali (nominati anche quali delegati del Dipartimento nella Commissione Erasmus di Ateneo):

prof. Alberto Oddenino e dott. Edoardo Ferrante.

Coordinatori area:- Area Francese: dott. Massimo Durante;- Area Inglese: dott.ssa Ludovica Poli;- Area Spagnola: dott.ssa Anna Mastromarino;

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- Area Tedesca: dott. Saverio Masuelli.

Le competenze dei responsabili di area sono quelle di occuparsi del tutorag-gio e dei Learning Agreements degli studenti incoming e outgoing di ciascu-na area linguistica nonché di impostare la scheda di conversione finale degli studenti rientrati dall’esperienza estera. Il coordinamento generale è invece responsabile della gestione dei bandi, degli accordi bilaterali e di raccogliere le schede di conversione verificandole e approvandole per il passaggio finale in Consiglio di Dipartimento.

Tutte le funzioni si valgono comunque sempre del supporto dell’ufficio del Tutor Erasmus ([email protected]) che si occupa di fornire agli studenti le informazioni in merito alla partecipazione al progetto. Il Tutor può essere contattato per:

- chiarimenti sul bando di mobilità;- modalità di presentazione della candidatura;- scelta delle materie convertibili;- aiuto per la compilazione dei documenti amministrativi necessari prima

della partenza.

Orari di ricevimento del Tutor Erasmus: il lunedì dalle ore 10 alle ore 12, il mercoledì dalle ore 9 alle ore 12 e il venerdì dalle ore 10 alle ore 12, presso il CLE, settore D2, II piano, stanza 88.

Informazioni generaliOrario tutor Erasmus:- lunedì 10-12;- mercoledì 10-13;- venerdì 9-11.

Stanza 88 - II piano edificio D2.

PremessaIl programma LLP/Erasmus prevede scambi di studenti con Università stra-niere con le quali sia intercorso un apposito accordo.

L’Ufficio Mobilità Internazionale – Area Ricerca e Relazioni Internazionali (via Po 31, tel. 011 6704425/4426 – fax 011 6704435, e-mail [email protected]) è responsabile per tutte le questioni amministrative e per tutte le informazio-ni relative agli scambi internazionali dell’Università degli Studi di Torino. Le procedure di selezione e di gestione del programma sono quasi completa-mente informatizzate e per avere appuntamento occorre previamente con-

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tattare l’ufficio via telefono o e-mail.Per le informazioni relative alle Università straniere e per i suggerimenti didattici riguardanti il Learning Agreement e gli esami che si intendono sostenere all’estero, gli studenti possono interpellare i responsabili della Commissione Erasmus di Giurisprudenza e il tutor Erasmus (mail [email protected]) che riceve presso il Dipartimento di Giurisprudenza, in stan-za 2d288, nell’orario via via fissato ad opera di ciascun tutor e reso noto sul sito.

Attualmente sono in corso scambi per l’area giuidica con le seguenti Univer-sità: Antwerpen (B), Liège (B), Fribourg (Ch), Lausanne (Ch), Augsburg (D), Göttingen (D), Münster (D), Trier (D), Barcelona-Pompeu Fabra (E), Bilbao (E), Castilla La-Mancha (E), Ciudad Real (E), Granada (E), Lleida (E), Logron-La Rioja(eventuale pre-iscrizione, invio dell’eventuale learning (E), Madrid Com-plutense (E), Madrid Carlos III (E), Madrid San Pablo (E), Oviedo (E), Salaman-ca (E), Valencia (E), Vigo (E), Zaragoza (E), Chambéry (F), Lyon III (F), Mon-tpellier (F), Nancy - Metz (F), Nice (F), Paris V (F), Paris Sciences Po (Ecole de droit) (F), Point-Antille (F), Atene (G), Bergen (N), Maastricht (NL), Lodz (PL), Szczecinski (PL), Varsavia (PL), Craiova (RO), Università Comenius di Bratislava (SK), Bangor (Wales – UK), London Westminster, (UK) Nottingham Trent University (UK).

Partecipazione al programmaDopo la pubblicazione del bando LLP/Erasmus, che avviene generalmente nei mesi di dicembre-gennaio di ogni anno, lo studente può presentare la propria candidatura al Programma per una delle destinazioni attive, provve-dendo a presentare la candidatura in via informatica, secondo quanto stabi-lito nel bando dall’Ufficio Mobilità Internazionale.

RequisitiLo studente deve essere iscritto almeno al II anno e deve aver superato alme-no quattro esami di primo anno al momento della scadenza per la presenta-zione della domanda.

Commissione ErasmusLa Commissione Erasmus del Dipartimento di Giurisprudenza è competente per tutti i Corsi di Laurea del Dipartimento ed è composta dai Proff. Alberto Oddenino e Edoardo Ferrante (coordinatori generali) e dai dottori Ludovica Poli (responsabile area anglofona), Massimo Durante (responsabile area francese), Saverio Masuelli (responsabile area tedesca) e Anna Mastromari-no (responsabile area spagnola e portoghese). Gli studenti non devono invece fare riferimento ai singoli docenti che figurano come responsabili formali dello scambio con la meta straniera

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Carico didattico (learning agreement)Gli studenti vincitori dovranno inviare alle Università di destinazione, se da queste richiesto e nei termini dalle medesime posti, una pre-registrazione (application form) vuoi mediante il modulo reperibile sui siti delle Università ospitanti vuoi mediante forme di iscrizione online. Parallelamente essi do-vranno stilare il proprio Learning Agreement, che costituisce il loro carico didattico come studenti Erasmus: ciò avviene esclusivamente mediante pro-cedura via web (con uso delle credenziali di autenticazione dello studente sul portale di Ateneo), con indicazione degli esami stranieri che intendono soste-nere e individuazione contestuale del tipo di materie e dei settori scientifico disciplinari cui tali esami saranno fatti corrispondere in sede di conversione, nel rispetto dei vincoli di sostituibilità sotto riportati (v. parte su ‘Pianifica-zione degli studi all’estero’). La procedura contempla, prima della partenza, l’approvazione del Learning Agreement, sempre in via informatica, da parte del membro della Commissione Erasmus competente per area linguistica, cui la richesta via web deve essere indirizzata.

Gli studenti potranno poi, sempre mediante analoga procedura via web, sot-toporre eventuali variazioni al Learning Agreement entro trenta giorni dal loro arrivo presso l’Università straniera ospite.

Riconoscimenti e ulteriori informazioni presenti al link:www.giurisprudenza.unito.it/do/home.pl/View?doc=erasmus.html

Link utili:

Programma Youth in action: www.gioventuinazione.it

Corsi di formazione internazionali e scambi: www.salto-youth.net

SVE, database delle associazioni accreditate: http://ec.europa.eu/youth/evs/aod/hei_en.cfm

Programma Leonardo: www.programmaleonardo.net/

Campi di lavoro, di volontariato, SVE e scambi internazionali: www.sci-italia.it (iscrivetevi alla newsletter ci sono un sacco di occasioni per partire!)

Campi di volontariato, lavoro, SVE: www.yap.it

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Ufficio scambi: www.comune.torino.it/infogio/scambi/index.htm (riservato ai residenti in Pie-monte, la newsletter, manda spesso offerte di scambi “last minute” a costi molto ridotti)

Campi di lavoro dell’ Arci: www.arciculturaesviluppo.it(organizza progetti all’estero e campi di volontariato molto interessanti)

Giosef-unito: www.giosef-unito.org (è un’associazione universitaria che si occupa di mo-bilità internazionale e educazione interculturale, propone scambi, tirocini e corsi di formazione internazionali, può essere interessante collaborare con loro per imparare come si fa ad organizzare uno scambio o un corso di for-mazione internazionale).

2.4 - Piccole questioni quotidiane

In questa pagina cercheremo di segnalare tutte quelle cose utili che nessuno ci ha mai insegnato e che abbiamo dovuto imparare da soli.

Piano carrieraLe scadenze per farlo variano ogni anno, ma di fatto non potrete registra-re i vostri esami senza aver fatto il carico didattico. Sul sito dell’Università (www.unito.it), dovete effettuare il login alla pagina di MyUnito. Sul menù che appare, scegliete “segreteria studenti” e poi “piano carriera”. Da lì bisogna inserire le materie che dovete o volete seguire. Occhio ai codici! Troverete magari vari esami con lo stesso nome, ma se nel motore di ricerca del sito dell’Università digitate “piano carriera”, troverete informazioni utili per la compilazione.

LettoratiE’ prevista l’acquisizione obbligatoria di 3 crediti di base per la conoscenza di lingue straniere (inglese, francese, tedesco o spagnolo) attraverso il supera-mento di un test o il riconoscimento di certificati sostitutivi. Il Dipartimento organizza alcuni lettorati: si tratta di corsi facoltativi gratuiti, suddivisi in di-versi livelli e tenuti da docenti madre-lingua, volti alla preparazione del test finale valido per l’attribuzione dei CFU.

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3 / IL DIPARTIMENTO

Nelle pagine seguenti cerchiamo di fornire alcune informazioni utili per gli studenti che intendano iscriversi al nostro Dipartimento o che vi si siano già iscritti. Benché esista una dettagliata Guida ufficiale del Dipartimento, pub-blicata anche online, ci è parso opportuno selezionare le informazioni essen-ziali e provare a esporle chiaramente e in sintesi, insieme ad altre informa-zioni e a consigli che sulla guida non si trovano.

Il Dipartimento dispone di un sito web, sul quale vengono pubblicati avvisi e informazioni: www. giurisprudenza. unito. it

3. 0 - Informazioni generali

Le sedi del Dipartimento di Giurisprudenza sono:

• Il Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, complesso di nuova costruzione che ospita le aule per la didattica, la biblioteca unica “Nor-berto Bobbio” (che accoglie i volumi delle Biblioteche Ruffini, Solari e Patetta), gli uffici del Dipartimento, tra cui la Presidenza.

• La Palazzina Einaudi, Lungo Dora Siena, 68 (ingresso da C. so Regina Margherita), con varie aule al piano terra e aule studio ai piani supe-riori;

• Sede di Cuneo, v. Bonelli, 5.

La Segreteria studenti del Dipartimento, che è competente per le pratiche studenti (domande di laurea, riconoscimento degli esami sostenuti all’este-ro, ecc. ), ha sede nella nuova struttura in C. so Regina Margherita n. 60/A (a fianco all’Einaudi) ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì ore 9-11; dal martedì al giovedì ore 9-11 e 13. 30-15. Esistono anche alcuni numeri telefonici, ma è raro che qualcuno risponda. Per il resto, nonostante la buo-na volontà di qualche impiegato, potrà capitarvi di perdere tempo, ricevere informazioni errate o semplicemente non riceverne affatto: la Segreteria stu-denti è decisamente, a detta di tutti coloro che vi hanno avuto a che fare, una delle cose che non funzionano nel nostro Dipartimento. La Segreteria didattica, che fornisce informazioni su corsi ed esami ha sede presso la Presidenza.

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Il servizio di Job Placement è organizzato dal Dipartimento per agevolare il contatto con il mondo del lavoro, offre servizi di attivazione di tirocini e di formazione e orientamento. L’ufficio si trova presso la Scuola di Scienze Giu-ridiche, Politiche ed Economico Sociali del Campus L. Einaudi, settore D1, 1° piano, stanza n°22. Il contatto mail è: jobplacement. giurisprudenza@unito. it.

Aule studioPresso il Campus Luigi Einaudi è possibile studiare in alcune aule studio all’interno della struttura o nei tre piani della biblioteca “Norberto Bobbio”.

Palazzina Einaudi, piani primo e secondo: pur essendo postazioni spaziose e ciascuna dotata di presa elettrica, l’ambiente risulta aperto e rumoroso, soprattutto ai cambi d’ora delle lezioni. Difficile concentrarsi.

Biblioteca “Gioele Solari” - presso Palazzo Nuovo: Si trova al piano inferiore di Palazzo Nuovo e offre oltre al servizio bibliotecario un’ampia e abbastanza silenziosa aula studio e un servizio di fotocopie. Ogni postazione è provvista di luce ( non sempre funzionante) e presa di corrente. E’ necessario munirsi di una moneta da 1 euro per gli armadietti.

Aula Studio “Verdi” – Via Verdi 26 : Aula studio sempre molto frequentata, spesso a discapito del silenzio. Aperta anche la sera e nel week-end.

3. 1- Ordinamenti e Corsi di Laurea

Dopo avere sperimentato per alcuni anni l’ordinamento articolato in una lau-rea di primo livello triennale e in una successiva laurea specialistica biennale (“3+2”), nell’anno accademico 2006-2007 il Dipartimento, adeguandosi alle novità legislative, ha attivato un nuovo ordinamento a ciclo unico quinquen-nale (detto “1+4”). I due ordinamenti hanno convissuto fino all’anno accade-mico 2009-2010 avendo entrambi il fine comune di preparare soggetti quali-ficati all’abilitazione alle professioni legali (avvocato, magistrato, notaio).

Le differenze pratiche fra questi erano: un maggior prestigio (del tutto for-male però) della laurea Magistrale rispetto a quella Specialistica del “3+2” e la mancanza della tesi triennale nell’ordinamento di laurea Magistrale ri-spetto a quello del “3+2” sostituita da un esame in più da sostenere.

Dall’anno accademico 2010-2011, però, attuando una nota ministeriale, il Di-partimento ha soppresso definitivamente il corso di laurea Specialistica in Giurisprudenza (il “+2” del “3+2”), sbocco naturale della triennale in “Scienze giuridiche” (anch’essa ad esaurimento), consentendo di portarlo a termine

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e di poter accedere quindi alle professioni legali solo a coloro i quali si fos-sero iscritti entro l’anno accademico 2009-2010 e rendendo l’unico percorso possibile per accedere alle professioni legali quello del corso a Ciclo unico Magistrale (“1+4”).

Rimangono tutt’oggi però altri corsi di laurea dell’ordinamento “3+2” che, ri-cordiamo, non danno accesso all’avvocatura, alla magistratura o al notariato, ma ad altri tipi di carriere (fra le quali ad esempio: la Pubblica Amministra-zione, le Organizzazioni Internazionali, la carriera diplomatica, il mondo delle imprese, ecc. ).

N. B. Gli immatricolati dal 2013 troveranno nel piano carriera 6 cfu “prova pratica”, che potranno essere utilizzati non soltanto per certificazioni e semi-nari (come gli altri crediti liberi), ma anche per tirocini e stages!

I corsi di laurea triennali e le loro specialistiche (non danno accesso alle professioni legali)

Dall’anno accademico 2010-2011 i vecchi corsi di laurea triennale presenti nella sede di Torino sono stati unificati per ragioni di semplificazione in un unico corso triennale di nome Diritto per le imprese e le istituzioni.

Il corso è comunque diviso in quattro percorsi (ognuno dei quali ha la sua tabella) e lo studente dovrà optare per uno di questi, con la possibilità di cambiare percorso durante gli anni di studio qualora cambiasse idea. I nomi dei quattro percorsi di questo corso triennale sono:

1. percorso in giuristi d’impresa;2. percorso transnazionale; 3. operatore giuridico della pubblica amministrazione;4. operatore giudiziario e dei corpi di polizia.

Per le tabelle con le materie e le varie prove da sostenere per ogni singolo percorso consultate la Guida dello studente ufficiale.

Nella sede di Cuneo, invece, permane dall’anno accademico 2013-2014 un altro corso di laurea triennale denominato Scienze del diritto italiano ed europeo a percorso unico (anche per questo corso di laurea consultare la tabella delle materie e delle prove da sostenere nella Guida dello studente ufficiale).

N. B. Se durante la vostra carriera universitaria però vi capitasse di sentire di qualche studente iscritto a un corso di laurea triennale non riportato fra

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quelli suddetti non preoccupatevi! Esistono altri corsi di laurea triennali ad esaurimento (cioè ai quali non ci si può più iscrivere né effettuare passaggi) che ancora convivono con i nuovi in quanto i cambiamenti nella nostra facoltà sono stati davvero repentini negli ultimi anni e in quanto ci sono molti stu-denti fuori corso immatricolati diversi anni fa e ancora appartenenti a questi vecchi corsi di laurea triennali.

Altro Corso di laurea triennale è Scienze dell’amministrazione (on line).

Per quanto vi sia la possibilità di interrompere gli studi già al terzo anno con-seguendo la laurea triennale, si tratta però di una soluzione poco appetibile, dal momento che questa laurea non è molto qualificante nel mondo del lavo-ro e spesso non dà possibilità di effettuare scatti di carriera nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.

Pertanto è consigliabile (voglia di studiare, eventuale lavoro e circostanze di vita permettendo) continuare gli studi con un corso di laurea specialistica. A Torino nell’anno accademico 2013-2014 ne sono attive due denominate: Scienze giuridiche per le amministrazioni pubbliche e private e Studi giuri-dici europei, entrambe a percorso unico (per le tabelle si rimanda anche qui alla Guida dello studente ufficiale).

La prima è lo sbocco naturale della triennale in Diritto per le imprese e le istituzioni, la seconda di quella in Scienze del diritto italiano ed europeo: questo però non significa che lo studente laureato triennale sia obbligato ad immatricolarsi poi alla specialistica naturale per il corso di studi che ha se-guito, ma potrà anche iscriversi all’altra sanando gli eventuali debiti formativi mediante la già citata tabella “ad hoc.

Passaggio da un corso di laurea del “3+2” alla Laurea Magistrale a ciclo unico “1+4”

E’ possibile durante il percorso triennale, anche una volta conseguita la lau-rea (cioè quando si vuole), effettuare il passaggio al Corso di laurea Magi-strale (“1+4”), in caso si volessero cambiare i propri obiettivi professionali o per altri motivi, avendo però, come contropartita, da recuperare alcuni debiti formativi in qualche materia (come ad esempio dare delle materie in più o fare integrazioni di crediti di alcune materie già date). A tal fine, per evita-re problemi di ogni tipo, è vitale andare a farsi fare una tabella speciale di Laurea Magistrale per recuperare i debiti e seguirla pedissequamente, non preoccupandosi delle tabelle presenti sulla Guida dello studente, essendo queste ultime delle tabelle generiche e non fatte “ad hoc” per studenti che devono recuperare debiti in quanto provenienti da un corso triennale.

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3. 2 - Master e Scuola di specializzazione per le professioni legali

Dopo aver conseguito la laurea è possibile accedere ai master. Esistono due tipologie di master: di primo livello e di secondo livello.

Per accedere ai master di primo livello occorre aver conseguito la laurea triennale (detta anche, per l’appunto, di primo livello), per accedere a quelli di secondo livello occorre la laurea specialistica o magistrale (detta anche di secondo livello). E’ ovviamente possibile accedere ai master di primo livello anche con una laurea di secondo livello; non è invece possibile il contrario.

I master di primo livello sono:

Master in International Trade Law – Contracts and Dispute Resolution;Master in Management of Development;Master in Public Procurement;Master in International Crime and Justice;Master in Intellectual Property;Master interdipartimentale in Responsabilità e gestione della qualità nell’im-presa alimentare (ReGIA)

I master di secondo livello sono:

Master in Diritto della Pubblica Amministrazione;Master in Diritto Tributario.

Per i laureati “1+4” e solo per loro è anche possibile accedere alla Scuola di specializzazione per le professioni legali (a pagamento e a numero pro-grammato) se questi hanno intenzione di intraprendere le professioni legali anche in altro modo oltreché passare per il mondo della pratica forense o notarile. La scuola, comunque, a tali fini, non è al momento obbligatoria, bastando per l’accesso a queste professioni anche il solo praticantato e, suc-cessivamente, l’esame di abilitazione di avvocatura.

3. 3 - Piano Carriera

Tra metà e fine novembre di ogni anno accademico (con ritardi che a volte possono essere anche molto lunghi a causa di problemi al sistema informa-tico e che possono portare a ritardi della compilazione anche fino a genna-io/febbraio), gli studenti compilano on-line il carico didattico, ossia l’elenco degli esami che intendono sostenere. Ogni esame corrisponde a un certo numero di crediti (CFU), generalmente 6 o 9 o 12. Vi sono poi alcuni crediti

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aggiuntivi di avvio alla logica, lingua straniera, informatica e seminari.

Dall’anno accademico 2008-2009, con il cambio del sistema informatico (dal sistema “UNISID” si è passati al sistema “S3”), bisogna caricare già fin da subito tutti gli esami che si intenderanno sostenere nell’arco dei tre o cinque anni per cui si è iscritti.

Prima della schermata del carico però verrà richiesto se lo studente inten-de iscriversi all’anno accademico in corso “FULL TIME” (a tempo pieno) o “PART TIME” (a tempo parziale): nel primo caso, pur potendo caricare tutte le materie, i CFU aggiuntivi vari e la prova finale, potrà sostenere un mas-simo di 36 CFU l’anno, nel secondo caso un massimo di 80 CFU l’anno. Dal secondo anno in poi però gli esami a debito (cioè quelli che secondo la tabella che si segue bisognava dare l’anno precedente) non verranno conteggiati nel computo massimo dei CFU fino ad aprile dell’anno accademico in corso (ad esempio, se il primo anno non ho dato diritto privato romano e poi lo do nel-le sessioni di appelli di dicembre, gennaio o febbraio dell’anno accademico successivo, la materia non rientra nel nuovo computo dei 36 o degli 80 CFU dell’anno accademico in corso; se invece la do da maggio a settembre sì).

Per il primo anno, salvo che uno voglia aggiungere altri crediti, il carico didat-tico è già reimpostato (piano carriera strutturato) e si dovranno già fare delle opzioni sui corsi degli anni successivi selezionando gruppi di esami (sempre modificabili nel periodo di apertura della piattaforma). A partire dal secondo anno si è, in alcuni casi, chiamati a scegliere tra più materie l’esame che si vuole sostenere. Altre materie sono invece obbligatorie.

Se invece si era già iscritti ad anni successivi al primo, ad eccezione di casi particolari, precedentemente all’introduzione del nuovo sistema informatico (e cioè prima del 2008-2009 ai tempi del sistema “UNISID”) si potrà compi-lare un piano carriera libero, selezionando liberamente i singoli esami o le altre voci da inserire.

ATTENZIONE 1: Ricordatevi di inserire nel carico didattico (o piano carriera che dir si voglia) anche la PROVA FINALE, dato che molti non lo fanno: di que-sta infatti in sede di discussione della tesi non va né stampato né attaccato lo statino sul registro, ma l’operazione di convalida da parte della Segreteria studenti necessita la presenza della suddetta voce nel carico didattico.

ATTENZIONE 2: Per chi è iscritto alla specialistica biennale ad esaurimento in Giurisprudenza, ricordatevi che la dicitura “ESAME PROVA FINALE” non va obbligatoriamente inserita, ma si può inserire anche la voce specifica della materia in ambito tesi che andrete a sostenere. La voce “ESAME PROVA FI-

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NALE” costituisce però un vantaggio in più per chi decidesse dopo la chiusu-ra del carico didattico di cambiare la sua materia in ambito tesi, non dovendo in questo modo andare a cambiare lo statino in Segreteria studenti. Il carico didattico chiude in genere tra fine gennaio e inizio febbraio.

3. 4 -Sezioni, passaggi di corso e tutorato

Dall’anno accademico 2014-2015 gli studenti sono ripartiti nelle diverse se-zioni in base al cognome. Dall’anno accademico 2010-2011 i CAMBI CORSO, secondo una delibera del Consiglio di Dipartimento, potranno solo più essere effettuati nella settimana indicata del I semestre di lezione per le materie del primo semestre e in una settimana del 2 semestre per le materie del secondo semestre, per ogni cor-so c’è il limite di 50 studenti così che nell’eventualità in cui le richieste siano maggiori a 50 si provvederà all’estrazione a sorte.

Il CAMBIO SEZIONE potrà essere effettuato tramite una procedura spiegata al Link: www. giurisprudenza. unito. it/do/avvisi. pl/Go?_id=ff45&sort=U1;to=next

Il TUTORATO consiste nella possibilità di rifrequentare e sostenere l’esame di un insegnamento di un anno precedente a quello a cui si è iscritti con un Docente diverso da quello titolare nella propria sezione.

Le richieste, che possono essere avanzate anche da studenti iscritti per anni ulteriori rispetto la durata del proprio corso di studio (cioè gli studenti fuori corso), dovranno essere presentate esclusivamente tramite form on-line:

- dal 18 al 27 settembre 2014 (per gli insegnamenti che vengono insegnati nel I semestre);- dal 16 febbraio al 1° marzo 2015 (per gli insegnamenti che vengono inse-gnati nel II semestre).

Il numero massimo di studenti accettato è di 50 all’anno per ogni insegna-mento. Gli studenti che fruiscono di tale possibilità di ripetizione devono ob-bligatoriamente frequentare le lezioni e sostenere l’esame con il nuovo do-cente.

Sul sito del Dipartimento sarà data comunicazione degli Studenti ammessi per ogni insegnamento. N. B. Il tutorato è riservato agli studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e si differenzia dal cambio di corso perchè il

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primo è per gli insegnamenti di anni precedenti mentre il secondo riguarda gli insegnamenti dell’anno al quale si è iscritti.

3. 5 - Lezioni ed esami

I corsi durano circa due mesi e mezzo all’inizio di ogni semestre: da fine settembre a dicembre per il primo semestre, da fine febbraio a maggio per il secondo semestre. A ogni corso da 6 crediti corrispondono 40 ore di lezione (quattro a settimana), a ogni corso da 9 crediti 60 ore (sei a settimana).

Le materie del primo anno comuni un po’ a tutti i corsi di laurea (seguite però sempre la vostra tabella!) sono Diritto costituzionale, Diritto privato, Econo-mia politica, Storia del diritto italiano ed europeo, Diritto privato romano e Filosofia del diritto, senza possibilità di variazioni.

Gli esami più importanti e più impegnativi dei primi anni sono:

Diritto costituzionale (I anno): non particolarmente difficile, è però utilissimo perché fornisce alcune delle basi essenziali;

Diritto privato (I anno, esame annuale da 12 crediti): decisamente uno dei più seri, ma fondamentale per approcciarsi agli studi giuridici;

Diritto privato romano (I anno): è in genere la prova più temuta, per la com-plessità dell’esame formato da una prova scritta e da una prova orale a cui si accede solo se si supera lo scritto. L’esame è difficile, va studiato molto, e notevole è la severità dei professori;

Diritto commerciale (II anno): materia lunga e non facile per cui si richiede un’adeguata preparazione, indipendentemente dal professore che avete;

Diritto penale (III anno): difficoltà varia a seconda delle sezioni;

Diritto processuale civile e Diritto processuale penale (III anno) sono altri due esami ardui per la vastità della materia ma superabili se si studiano bene.

Certo anche gli altri esami richiedono impegno, ma non vi fermeranno.

La frequenza non è obbligatoria, tranne per chi abbia effettuato il passaggio di corso (anche se i controlli in questo senso latitano molto). È tuttavia consi-gliata, soprattutto per i corsi fondamentali e più complessi. Molti esami pre-

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vedono inoltre programmi differenziati per frequentanti e non: generalmente i primi sono avvantaggiati.

Le sessioni di esame durante l’anno accademico sono tre (sulla Guida dello studente risulteranno magari esposte diversamente, ma, secondo noi, poste così sono più semplici da ricordare): - una invernale: con 4 appelli per ogni materia nei mesi tra dicembre e feb-braio; - una estiva: con 4 appelli per ogni materia nei mesi tra maggio e luglio;- una autunnale: con 1 appello nel mese di settembre (chiamata più comu-nemente sessione di settembre).

Lo studente può sempre rifiutare il voto propostogli dalla commissione e de-cidere di ripresentarsi all’appello successivo, ma non è possibile sostenere lo stesso esame più di tre volte in un anno.

Per tutti gli esami è obbligatoria la preiscrizione online tre giorni prima della data dell’appello sul sito http://www. sia. unito. it da cui vi loggherete con matricola e password e potrete usufruire, oltre all’iscrizione agli esami, an-che di altri servizi fra cui, ad esempio, l’upload della tesi (da caricare obbli-gatoriamente online da giugno 2010 per potersi laureare oltre a farne altre copie cartacee).

Oltre all’iscrizione, ricordatevi di stampare lo statino della materia che in-tendete sostenere (sistema informatico permettendo) e di portare il vostro libretto cartaceo, altrimenti potreste non essere ammessi all’esame!

Se aveste problemi a stampare lo statino rivolgetevi alla Segreteria studenti per farvelo rilasciare lo stesso se possibile, diversamente al docente della materia che volete dare e spiegategli la situazione: alcuni capiscono il di-sagio e, se non potrete stamparlo per colpa non vostra, vi ammetteranno anche senza statino: questo perché è possibile anche registrare la materia direttamente sul registro senza statino: è però sempre consigliabile avere lo statino se possibile.

In caso di smarrimento del libretto cartaceo dovrete invece far denuncia di smarrimento presso Polizia o Carabinieri, consegnare copia della denuncia in Segreteria studenti (fatevi delle fotocopie da tenere ovviamente) e compi-lare un modulo per il rilascio di copia del libretto cartaceo pagando una tassa presso gli sportelli della banca Intesa San Paolo per cui vi verrà dato il bol-lettino dalla segreteria stessa; una volta compilato il modulo e tornati con la ricevuta di pagamento, aspettando un po’ di tempo (l’attesa purtroppo varia da giorni a mesi), avrete il vostro nuovo libretto con gli esami che avevate già

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dato stampati a computer (gli esami dati ovviamente non andranno persi, ma controllate che ci siano tutti quelli che avevate superato).

3. 6 - Forum studenti “L’Attimo Fuggente”

Al fine di garantire un migliore servizio informativo, alcuni studenti in questi anni si sono rimboccati le maniche per sopperire alle carenze del Diparti-mento ed Ateneo creando un vero e proprio polo di informazione alternativa rispetto alle fonti ufficiali, quali la Guida dello studente, i siti di Dipartimento e Ateneo e i vari regolamenti e news degli stessi.

Breve storia e servizi offerti“L’Attimo Fuggente” nasce nel 2008 da un’idea del Prof. Alberto Marche-selli che ha trovato realizzazione nel forum creato e amministrato da Paolo Bramante. Il forum si propone come piattaforma virtuale di incontro per gli studenti dei corsi tenuti nel Dipartimento di Giurisprudenza di Torino. Il fo-rum è diventato negli anni un punto di riferimento per migliaia di studenti, attualmente gli iscritti sono più di 3000 e tra questi vi sono anche diversi ex studenti che sono rimasti particolarmente affezionati all’Attimo Fuggente. Il motto del forum “Non importa cosa vi dicono, le parole e le idee posso-no cambiare il mondo” tratto dal film L’Attimo Fuggente, è un messaggio di speranza affinché i giovani studenti che passano dal forum non abbandonino l’idea di cambiare le cose.

Come detto lo scopo principale del forum è mettere in relazione gli studenti affinché facciano squadra e si aiutino l’un con l’altro, i servizi offerti sono completamente gratuiti e tra le tante cose è possibile vendere i libri e condi-videre appunti e riassunti. Cosa aspettate?? Iscrivetevi!!

Indirizzo Attimo Fuggente: www. attimofuggente. forumattivo. eu

Pagina Facebook: www. facebook. com/attimofuggente

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4 / I DOCENTI

R. ALUFFI (SISTEMI GIURIDICI COMPARATI): è competente ma un po’ noio-sa, oltre al corso obbligatorio, tiene anche corsi di diritto musulmano, delle religioni, dei paesi africani ed asiatici, materie interessanti e di cui lei è molto appassionata (tant’è che spesso si perde nelle spiegazioni). Il programma: utili gli appunti se si frequenta, ma l’esame è sostenibile benissimo anche senza lezioni. L’esame: tranquillo, anche se si rischia di dover attendere molte ore prima di passare vista la lentezza e lunghezza delle interrogazioni.

C. BESSO MARCHEIS (PROCEDURA CIVILE): Le lezioni sono molto noiose ma la frequenza è utile perché ai frequentanti (la frequenza è attestata dalla raccolta delle firme in giorni casuali) è data la possibilità di sostenere l’esa-me con due esoneri (soluzione massimamente conveniente per affrontare un esame tanto difficile). Appassionata di tutto quel che riguarda la mediazione, l’arbitrato et similia, tiene infatti anche dei corsi facoltativi specifici. Il pro-gramma: comunque da studiare i libri, anche se studiando benissimo le sue dispense si può arrivare ad un bel voto (su procedura civile comunque c’è un forte coordinamento organizzativo: i manuali sono gli stessi, il programma anche, le date degli appelli pure e così l’aula in cui il…supplizio ha luogo). L’esame: gli esoneri sono scritti, uno a metà e l’altro alla fine del corso, di solito tre domande di cui ognuna viene valutata da 0 a 30 e poi si fa la media; il voto degli esoneri si può rifiutare ridando la parte di programma oralmente. L’esame normale orale vede una commissione che richiede tanta precisione.

P. CASANA (STORIA DEL DIRITTO ITALIANO ED EUROPEO, STORIA DEL DI-RITTO MODERNO): frase tipica: “e grazie alla chiesa cattolica noi conosciamo il diritto così com’è ora” segue i libri di testo quasi come se leggesse e prima di ogni lezione fa un veloce riepilogo per non perdere il filo del discorso. Pren-de le firme. Il programma: comprando i libri di testo prima si può seguire il corso come se fosse una lettura pubblica, tanto pedestremente lo segue nelle sue lezioni. L’esame: è orale, si passa sia dagli assistenti che dalla professoressa, salvo specifica richiesta di passare solo da lei. Le domande sono abbastanza specifiche ma viene lasciato modo di parlare liberamente.

F. CASSELLA (DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO, DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA, FORME DI GOVERNO): i corsi sarebbero anche interes-santi, ma il professore spesso manca inaspettatamente (ad esempio aspetti un’oretta e poi ti dicono che la lezione è saltata), e le sue spiegazioni non sono del tutto organiche. Il programma: comunque studiare sui libri di testo, abbastanza agevoli. L’esame: possibile sostenere un esonero (con domande

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aperte molto generali) se frequentanti, e poi a fine corso si dà oralmente, nella data d’esame vera e propria, la seconda parte. Idem come sopra per la presenza del prof agli esami.

R. CATERINA (DIRITTO PRIVATO): uno dei prof. più disponibili in circolazione, il prof. Caterina unisce la gentilezza ad un corso bello ed interessante. Mag-gior attenzione ai contratti tipici, più sacrificate la famiglia e le successioni. Il programma: il manuale dipende dal corso di provenienza (è lo stesso usato per Privato I); oltre a ciò, ovviamente, appunti e codice civile. L’esame: orale, prima con gli assistenti e poi con il prof. La materia esige precisione e chia-rezza. Attività extra: seminari. WARNING: il prof. Caterina è tra i più competenti ed informati in materia di riforma universitaria, Dipartimenti, crediti e tabelle degli insegnamenti, e può essere un valido punto di riferimento in caso di dubbi.

F. DASSANO (DIRITTO PENALE, DIRITTO PENALE II): direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali di Torino, il docente è grande te-orico della materia; ciò rende le sue lezioni molto interessanti e approfon-dite, ma anche estremamente impegnative: forse proprio perché abituato a confrontarsi con un pubblico di “già laureati”, tende a offrire un corso di un livello più avanzato di quello generalmente accordato a Penale I. L’esame: riflette la difficoltà delle lezioni: il docente pretende una cono-scenza approfondita della materia, e chiede nel dettaglio sia il manuale che gli appunti presi a lezione –per cui è assolutamente consigliata la fre-quenza.

R. FERRARA (DIRITTO AMMINISTRATIVO I; DIRITTO DELL’AMBIENTE) Frase tipica: “ricordatevi sempre: il vero diritto, quello che conta sul serio, è il diritto del potere…il resto sono chiacchiere”(e vallo a spiegare ai pro-cessualisti…). Frequenti anche le citazioni di Kafka. Le sue lezioni sono di livello elevato, è interessante da seguire ma bisogna cercare di non perdere il filo del discorso, altrimenti non lo si ritrova più. Il programma: normalmente consiste in un libro scritto dal professore, solo –come per Diritto dell’Ambiente- o affiancato a parte di un altro manuale –come il Compendio del Prof. Casetta nel caso del corso istituzionale. Per gli ap-passionati della filosofia e della retorica il libro di Ferrara di amministra-tivo è piacevole, per gli altri un po’ pesantuccio (ma ricordatevi sempre del “connubio mostruoso”). L’esame: orale, come da tradizione. Il professore è certamente serio, e la materia non semplice, ma con una buona preparazione si supererà la prova senza troppi problemi. Prepararsi bene sulle leggi più importanti. Attività extra: vengono organizzati dei seminari, tenuti da assistenti che abbuonano una parte del programma.

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S. FERRERI (SISTEMI GIURIDICI COMPARATI, ANGLO-AMERICAN LAW, DI-RITTO COMPARATO DEI CONTRATTI) : gentile e disponibile con chi segue le lezioni. Il programma: è uno dei docenti che, su Sistemi Giuridici, fa portare anche la parte al diritto dei Paesi dell’Estremo Oriente. Utilizza pertanto gli stessi manuali degli altri professori. Il programma è più lungo, ma può esse-re un’occasione di approfondimento. L’esame: per chi frequenta, in genere vi è la possibilità di dare l’esame con il sistema degli esoneri (Sistemi Giuri-dici) oppure con modalità particolari al termine di un corso svolto in forma seminariale (Anglo- american law). Altrimenti, orale alla vecchia maniera. Nessuno dei due esami comunque è all’origine di depressioni o malanni di alcun genere. Attività extra: seminari.

P. FERRUA (DIRITTO PROCESSUALE PENALE II; DIRITTO DELLE PROVE PE-NALI) Frase tipica: “se un testimone viene interrogato dal pm e dichiara NERO, poi viene in dibattimento e dichiara BIANCO, il giudice potrà credere a BIANCO oppure no, ma non potrà mai credere a NERO!”, il tutto pizzicando la “r”. Sem-pre disponibile, molto chiaro e dialogico con l’uditorio, le sue lezioni sono molto seguite. È tra i più amati di tutta la Facoltà. Il programma: la prepa-razione avviene sui manuali consigliati (che in genere sono scritti da lui) per i corsi tenuti solo da lui. Per uno dei corsi di Diritto Processuale Penale II, tenuto per metà da lui e per l’altra metà dalla professoressa Gambini, il suo manuale copre logicamente la prima metà del programma. In ogni caso, la frequenza può far solo bene. L’esame: sempre e solo orale. Nel caso del corso svolto in coabitazione con la Gambini, una/due domande arrivano da quest’ultima ed altrettante da Ferrua, ciascuno sulla parte di programma di propria competenza. Entrambi i professori sono apprezzati per la loro grande correttezza. Attività extra: talvolta vengono organizzati dei seminari, spesso in collaborazione tra i due professori. S. FIORI (ECONOMIA POLITICA) Frase tipica: “Come vi avevo già spiegato l’al-tra volta…” spiega con chiarezza, ma tende a insistere su concetti banali. Il programma: segue il manuale adottato. L’esame: scritto, con possibilità di colloquio per modificare il voto (in entrambi i sensi). Non perderete le nottate a prepararlo. Attività extra: seminari.

C. E. GALLO (DIRITTO AMMINISTRATIVO I, II) Frase tipica: “Un giorno mi ar-riva in studio un signore, e mi dice…” simpatia, chiarezza, esempi pratici. Non vi addormenterete a lezione. Alcuni trovano il suo senso dell’umorismo un pò irritante. Il programma: quello classico, indicato su tutti i manuali. Per Amm. II (giustizia amministrativa) il suo manuale è adottato anche dai col-leghi. L’esame: orale. Non una passeggiata, ma neanche eccessivamente difficile. Esoneri scritti. Attività extra: seminari. WARNING: se vi dice che l’esonero sarà valido fino alla data X e non oltre, non

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scherza. Non ci sono santi, né tragedie personali che tengano.

P. GALLO (DIRITTO CIVILE) Frase tipica:non ce ne sono. In genere la sua esposizione ricalca il contenuto (e la forma…) del manuale. Certamente mol-to preparato, ma non molto coinvolgente Il programma: bastano il suo ma-nuale ed il codice civile, ovviamente aggiornato e non commentato. Bastano si fa per dire: orale, o con uno degli assistenti oppure con il professore. C’è chi preferisce i primi, e chi invece il secondo: questione di gusti e di espe-rienze personali. Nessuno di questi è particolarmente cattivo, il problema è la difficoltà dell’esame, per cui stu-dia-te! R. GAMBINI (DIRITTO PROCESSUALE PENALE II; PROCEDURA PENALE COMPARATA E INGLESE): apprezzata per la sua disponibilità con gli studen-ti, oltre a tenere il corso di procedura penale comparata (dove la comparazio-ne avviene in special modo con l’esperienza d’Oltreoceano), tiene anche due corsi di Procedura penale “progredita”, uno da sola e l’altro in coabitazione con il Prof. Ferrua. Il programma: per procedura penale comparata, i testi indicati, per procedura penale II invece appunti per i frequentanti e dispense per i non frequentanti. Meglio frequentare. L’esame: orale, ma possibilità di dare un esonero scritto a metà corso così da dividersi il programma, il cui voto può essere accettato o meno (in questo secondo caso all’esame vero e proprio si passerà su tutto il programma). Interrogano la docente e l’otti-mo dottor Mario Deganello. C’è chi preferisce la prima e chi il secondo, ma nessuno dei due è noto per “mangiare gli studenti”. Studiate bene, e verrete valutati correttamente.

E. GENTA (STORIA DEL DIRITTO ITALIANO ED EUROPEO, STORIA DEL DI-RITTO CONTEMPORANEO): Spiega bene a lezione, talvolta chiamando anche professori da fuori, i suoi appunti tornano utili. Il programma: per i frequentan-ti appunti e due libri, di cui uno suo e un altro di Pene Vidari; spesso, i non fre-quentanti hanno un libro in più (che spesso, però, viene comunque trascurato). L’esame: orale, lui è soprannominato “Genta trenta”, più severi gli assistenti.

G. GRAZIADEI (DIRITTO PRIVATO COMPARATO, DIRITTO COMPARATO DEI CONTRATTI, SISTEMI GIURIDICI COMPARATI, DIRITTO DEI PAESI DI LIN-GUA FRANCESE) Frase tipica: “Lo sapevate?” l’esposizione è interessante, ma il tono di voce è un potente sonnifero. Il programma: manuale adottato, più integrazioni. Importati gli appunti. Attività extra: interventi di esterni a lezione (avvocati, docenti stranieri), molto interessanti. F. GORIA (DIRITTO PRIVATO ROMANO, DIRITTO ROMANO II, DIRITTO ROMA-NO ED ESEGESI DELLE FONTI): persona assai colta ed attento studioso, il prof. Goria tende ad un approccio rigorosamente classico all’insegnamento

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(leggi: lezioni frontali e poco interattive); questo, unito ad uno stile espositivo non troppo coinvolgente, potrebbe scoraggiare alcuni studenti nella frequen-za delle lezioni. Il programma: per quanto riguarda Diritto Privato Romano, il programma “classico” – e di lì non si scappa; per i frequentanti è possibile stu-diare la versione ridotta del manuale di M. Marrone, assai più sintetica. Il corso di Diritto Romano II, da studiarsi sugli appunti e sul materiale didattico fornito a lezione, si propone invece di studiare azioni subite da alcuni importanti stru-menti del processo civile romano fra l’età classica e quella giustinianea; come si comprende, un corso per appassionati. L’esame: l’esame di Diritto Privato Romano è notoriamente difficile: gli studenti accedono alla prova orale previo superamento di una preliminare prova scritta, consistente nella necessità di dare risposta, in forma libera e nello spazio di un’ora, a tre domande relative a tre diversi argomenti del corso… buona fortuna. Diritto Romano II, invece, è decisamente più accessibile, non solo perché sono organizzati degli esoneri scritti, ma anche perché il programma è assai più ridotto.

E. GREPPI (DIRITTO INTERNAZIONALE –E TUTTI GLI ANNESSI-, INTERNA-TIONAL INSTITUTIONAL LAW): innamorato della materia che spiega, a lezio-ne è molto chiaro. Le lezioni sono piacevoli, arricchite dai numerosi aneddoti che il professore ama raccontare e da alcuni study-cases. Chi frequenta a fine corso può dire di conoscere davvero gli aspetti istituzionali del diritto interna-zionale. Il programma: è diverso per i non frequentanti, che possono studiare su qualsiasi manuale, e i frequentanti: per questi ultimi, si richiede la prepara-zione sugli appunti, che nel corso di diritto internazionale approfondiscono in particolare il tema della giustizia internazionale e della tutela dei diritti umani. A lezione si lavora direttamente sui trattati fondamentali, mentre per i non frequentanti è richiesta la sola preparazione sul manuale. L’esame: si svolge in forma scritta per i frequentanti, orale per i non frequentanti. Attività extra: a parte i seminari, il professore è un continuo promotore di incontri e convegni in cui vengono approfonditi i temi trattati a lezione da studiosi e professionisti: una grossa opportunità offerta agli studenti, che hanno occasione di entrare nel vivo di una materia già affascinante. E’ inoltre tra i responsabili del pro-gramma di studio all’estero CTLS…. vedi parte sulla mobilità internazionale. C. F. GROSSO (DIRITTO PENALE II) Frase tipica: “Fin qui è tutto chiaro?” oltre che un principe del foro, è anche un ottimo professore. Se non capite qual-cosa o se sta parlando con il microfono spento, non fatevi intimorire e ditelo subito: il prof. Grosso può sembrare feroce ma non lo è. Ormai, tuttavia, è un po’ attempato. Il programma: per i frequentanti sono sufficienti gli appunti delle lezioni, se presi bene e assiduamente. Data l’ampiezza della materia, è un vantaggio incalcolabile. La frequenza, perciò, è molto consigliata. L’e-same: di media difficoltà, orale o scritto a scelta dello studente. Non sono previsti esoneri. Attività correlate: seminari.

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E. GROSSO (DIRITTO COSTITUZIONALE E DIRITTO COSTITUZIONALE ii): es-sendo un professore giovane, sa bene (meglio di molti altri suoi colleghi) come farsi capire dagli studenti, e questo è un pregio, soprattutto conside-rando che chi studia Costituzionale è ai primi approcci con il diritto. La (rela-tivamente) giovane età però non vuol dire affatto inesperienza e tanto meno limitata preparazione: le sue lezioni sono sempre interessanti. Il program-ma: come sempre un buon manuale di Diritto costituzionale (Bin-Pitruzzella o Caretti-De Siervo), basta seguire i consigli del docente in proposito. Gli appunti delle lezioni sono sicuramente utili ad “entrare” prima nella materia, ma non bastano ai fini dell’esame. L’esame: esoneri scritti per chi frequen-ta, altrimenti orale in un’unica fase. Dando molto agli studenti, il professore pretende di conseguenza, ma senza sconfinare nell’irragionevole. Attività extra: seminari.

D. IZZI (DIRITTO DEL LAVORO, DIRITTO DEL LAVORO DELL’U. E): è la pupilla di Roccella, che ha preso il posto del grande professore venuto a mancare. Le sue lezioni sono interessanti, seguono a grandi linee le spiegazioni dei manuali ma approfondiscono profili di attualità. Il programma: per diritto del lavoro, soliti diritto sindacale e il Roccella sul lavoro subordinato…. luuungo ma interessante. L’esame: orale, possibilità di un esonero scritto per toglier-si la parte di diritto sindacale. Comunque interrogazioni serie ma senza ec-cessiva severità, basta studiare. L. LENTI (DIRITTO PRIVATO, DIRITTO CIVILE, DIRITTO DELLE RELIGIONI) Frase tipica: “ Aprite i codici all’articolo…” la precisione e la competenza fatte a persona. Un vero incubo per chi non ha eccessiva simpatia per il diritto privato, quasi una guida spirituale per chi ha la voglia di studiare duramente. Il programma: un qualsiasi manuale di Diritto Privato e gli appunti, ma so-prattutto (ve lo ripeterà fino alla morte) gli articoli del codice civile. L’esame: orale, prima con gli assistenti e poi con il prof. Grande severità nelle valuta-zioni, ma anche gentilezza e capacità di interloquire con gli studenti. Attività extra: seminari.

G. LICCI (DIRITTO PENALE, DIRITTO PENALE COMPARATO, CRIMINOLO-GIA) Frase tipica: “Was A, zoll B sein…” ottimo l’eloquio, vastissima la cultura, spaventosa l’erudizione. Le citazioni di interi periodi in tedesco provocano l’ilarità generale. Il programma: non segue alcun manuale. Fondamentali gli appunti. L’esame: la sola idea del confronto con il docente mette ansia, ma l’esame si rivela di media difficoltà. Attività extra: seminari. WARNING: essendo stato in passato professore di filosofia del diritto, è mol-to interessato a cercare l’interrelazione tra la materia precedente e quella attualmente insegnata. Le teorie del prof. Licci su punti fondamentali della materia sono contrarie a quelle della maggior parte dei docenti e agli orien-

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tamenti della giurisprudenza. Consigliabile, per gli interessati al diritto pena-le, la lettura di un manuale “ortodosso” in aggiunta agli appunti.

F. LUNARDON (DIRITTO DEL LAVORO): la professoressa è molto in gamba nel riuscire a tenere viva l’attenzione della classe durante le sue lezioni; la sua spiegazione segue pedissequamente quella del manuale, nella forma e nel contenuto (ma proprio per questo, se una critica possiamo muoverle, manca di approfondire la materia oltre il testo di riferimento). Per quanto riguarda l’esame sono sufficienti gli appunti (integrati dal ma-nuale per la trattazione degli argomenti del programma non affrontati in classe), per cui la frequenza è consigliata caldamente. Generalmente la professoressa dà la possibilità ai frequentanti di sostenere l’esame in forma di esonero scritto prima dell’inizio della sessione; la prova non è difficile e i voti sono abbastanza alti.

G. MARZO (DIRITTO PRIVATO) Frase tipica: “Se non vi interessa l’argomento, arrangiatevi da soli e poi mi divertirò il giorno dell’esame…” la fama di prof. severa ed esigente la precede e purtroppo…è tutto vero! Avvocatessa in car-riera, la prof Marzo è convinta che si debbano ingurgitare norme di Dirit-to privato a colazione-pranzo-cena per almeno sei mesi prima di azzardare una candidatura all’esame, ma non vi lasciate spaventare! L’importante è concentrarsi metodicamente sulla materia in modo da coglierne le logiche ed i meccanismi di maggior rilievo. Il programma: vi verrà suggerito il ma-nuale di F. Galgano, chiaro e completo, che, studiato attentamente insieme al Codice civile (da conoscere nelle sue strutture fondamentali, nessuno vi chiederà gli articoli a memoria), sarà sufficiente per un’ottima preparazione. L’esame: orale. Prima passerete dagli assistenti, poi dalla prof. E’ di grande aiuto seguire gli esami precedenti al vostro per affinare la preparazione sulle domande (circa una trentina) che si ripetono di continuo. Ovviamente non potrete sfuggire ad un quesito sul libro IV del Codice! Per non innervosire la Marzo, vi consigliamo un abbigliamento serio il giorno dell’esame (una pancia scoperta potrebbe giocare molto a vostro sfavore!). Attività extra: se-minari.

U. MATTEI (DIRITTO CIVILE) Frase tipica: “Se non volete finire a ingrossare le file della retorica dominante. . . ” dinamico, anticonformista, senza dubbio una mosca bianca del nostro Dipartimento. Il suo approccio alla materia è assolutamente originale. Il programma: il suo corso di Diritto Civile è dedi-cato alla proprietà, con particolare attenzione al tema dei beni comuni, a lui molto caro. Una scelta senza dubbio interessante. Non elimina certamen-te la necessità di ristudiarsi tutto il diritto dei contratti prima di affrontare qualsiasi concorso o prova post lauream. L’esame: orale. Agevolazioni per i frequentanti. Attività extra: da diversi anni il prof. Mattei e i suoi collaboratori

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organizzano una competizione a squadre, aperta a tutti gli studenti del cor-so (e generalmente obbligatoria per i frequentanti): le famose moot courts. Squadre di sei studenti ciascuna devono difendere con una memoria scritta ed una esposizione orale le parti di un’ipotetica causa civile. Turni settimana-li, eliminazione diretta. Un’esperienza da non perdere.

S. MIRATE (DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO) Frase tipica: “Vi vedo molto stanchi, riprendiamo domani” stile un po’ da maestra elementare, ce la mette tutta per rendere interessanti le lezioni. Grande disponibilità a ri-spiegare e venire incontro alle richieste degli studenti. Programma: il diritto amministrativo in Francia e Regno Unito, con cenni agli Stati Uniti, al diritto comunitario e al sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il tutto senza particolari tecnicismi. Per i frequentanti sono sufficienti gli ap-punti delle lezioni e la lettura di un articolo di S. Cassese, manuale per i non frequentanti. Chi può seguire solo parte delle lezioni può concordare un pro-gramma alternativo. Esame: facile, soprattutto per i frequentanti, che pos-sono anche beneficiare di un pre-appello alla fine del corso. Attività extra: seminario tenuto dalla docente.

P. G MONATERI (DIRITTO CIVILE, DIRITTO E LETTERATURA): tristemente noto per le vicende di cronaca di quest’ultimo anno, è in realtà un ottimo professore. Non spicca per grandi doti relazionali con gli studenti, ma le sue lezioni sono estremamente interessanti e ricche di spunti. Il programma: complesso il corso di diritto civile sulla responsabilità, da studiare atten-tamente; peculiare quello di diritto e letteratura, in cui preparando un “ab-stract” su un’opera a scelta, si viene valutati per l’intero esame. L’esame: per diritto civile orale tradizionale, molta severità anche da parte degli assistenti.

E. MONGIANO (STORIA DEL DIRITTO ITALIANO ED EUROPEO, ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO, FONTI E INTERPRETAZIONE NEL-LA STORIA GIURIDICA, INTRODUCTION HISTORIQUE AU DROIT FRANCAIS, STORIA DELLE FONTI E DEL PENSIERO GIURIDICO): spiega con calma e in modo chiaro ed è quindi facile prendere appunti. Il programma: utile lo stu-dio sui libri di testo adottati e ancora di più quello sugli appunti (soprattutto se all’esame si viene interrogati dalla professoressa). L’esame: è orale e non è particolarmente difficile. Specialmente gli assistenti pretendono la cono-scenza dei termini specifici.

P. MONTALENTI (DIRITTO COMMERCIALE I, II): la materia è complessa e non divertente. Il Professore, uno dei più importanti studiosi italiani del campo, riesce ad essere chiaro, ma le lezioni restano non semplicissime da seguire. ll programma: il manuale, che va saputo per filo e per segno. Gli appunti servono ad approfondire una serie di aspetti concettuali, e ad organizzare

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meglio lo studio. L’esame: orale, con il docente o con gli assistenti. L’esame è molto difficile, ma la commissione è una delle più corrette e obiettive che si incontrino in facoltà. Attività extra: seminari.

F. MORNATI (ECONOMIA POLITICA, STORIA ECONOMICA ): professore mol-to competente e preparato, è disposto a spiegare molte volte concetti an-che semplici affinchè essi possano essere afferrati da studenti che arrivano da formazioni diverse. E’ sempre disponibile per domande e chiarimenti sia nelle pause che durante il suo orario di ricevimento. Il programma: il corso consiste principalmente nella trattazione di due argomenti: microeconomia e macroeconomia. L’esame: sono previsti due esoneri durante l’anno (a cro-cette, uno di micro e uno di macroeconomia) superati i quali si procede ad un breve esame orale. Per chi non abbia dato gli esoneri un test composto da 30 crocette precede l’orale. Come dice Mornati stesso per la preparazione dell’esame è sufficiente seguire le lezioni e prendere appunti; il libro di testo (nonostante l’abbia scritto lui) non è strettamente necessario.

P. G. MOTTA (ECONOMIA POLITICA, STATISTICA, ECONOMIA AZIENDALE PROGREDITA) Frase tipica: “Sono la pistola più veloce del Piemonte…” riesce ad esporre in modo interessante e poco noioso una materia di per sé poco giuri-dica e poco discorsiva. Il programma: è previsto l’uso di un manuale, ma gli appunti delle lezioni sono più che sufficienti. L’esame: prova scritta a crocette seguita da colloquio orale. L’esame è abbastanza facile ed il docente riesce a mettere lo studente a proprio agio, concentrandosi soprattutto sugli aspetti di ragionamento ed evitando domande mnemoniche. Attività extra: un seminario. WARNING: il docente tiene anche un corso facoltativo di statistica, con esa-me solo scritto. Anche in questo caso sono sufficienti gli appunti delle lezioni. P. NERHOT (FILOSOFIA DEL DIRITTO II) Frase tipica: “e va da sé che…questa considerascione è triviale…percui bon bon…”(il professore, come suggerisco-no nome e cognome, è francese): estremamente cortese e disponibile nei confronti di tutti gli studenti. Il programma: generalmente almeno uno dei libri fatti adottare è scritto da lui. Per chi fosse particolarmente interessato alla materia, si suggerisce la frequenza alle lezioni- che dà diritto ad un pro-gramma “personalizzato”- ma soprattutto ai seminari tenuti dal docente e dall’ottimo dottor Massimo Durante. L’esame: un’esperienza…in tutti i sensi. Per chi ha frequentato e “si è fatto vedere e conoscere”, i vantaggi saranno proporzionati. Attività extra: cercate di non farlo arrabbiare chiacchierando mentre spiega, altrimenti il suo autocontrollo tipicamente francese va in pezzi!

E. PALICI DI SUNI (DIRITTO PUBBLICO COMPARATO, DIRITTO COSTITUZIO-NALE II, GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA): Sicuramente disponi-bile con chi la segue, sia al ricevimento sia a lezione. Chi non capisce al

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primo approccio può ottenere facilmente una nuova illustrazione di quanto già spiegato. Nel complesso, però, lezioni piuttosto noiose. Il programma: grossomodo lo stesso degli altri corsi per Diritto costituzionale. Per Pubblico comparato invece l’esame è da preparare su uno o più manuali scritti dalla docente. L’esame: orale, con possibilità di esonero scritto su metà program-ma per i frequentanti.

B. PASA (SISTEMI GIURIDICI COMPARATI): qualcuno forse inizierà a fre-quentare il corso perché è bella e giovane, ma poi verrà coinvolto dalla sua chiarezza e dalla sua preparazione nelle materie trattate. Il program-ma: il manuale di riferimento è quello del prof. Ajani, ma trattandosi di un testo piuttosto frammentario è caldamente consigliata l’integrazione delle nozioni con gli appunti presi a lezione. L’esame: due esoneri scrit-ti oppure interrogazione orale complessiva. Se uno dei due esoneri va male, si può anche optare per discutere oralmente solo il programma corrispondente. Attività extra: seminari, di cui uno molto interessante in lingua spagnola.

M. PELISSERO (DIRITTO PENALE I ) Frase tipica: “Il problema più delicato postosi in giurisprudenza riguarda…” grande chiarezza, precisione, estrema cortesia. Programma: per i frequentanti, gli appunti delle lezioni e materiale messo a disposizione dal docente su klips. Attenzione prevalente rivolta alla giurisprudenza, spesso molto recente. Esame: orale, il professore giudica con mitezza per quanto pretenda precisione, più duri gli assistenti. Attività extra: seminari.

D. PETRINI (DIRITTO PENALE DEL LAVORO) Frase tipica: “fate silenzio, per piacere…” molto amato dagli studenti per simpatia e chiarezza nell’esposi-zione. Il programma: se frequentanti, e soprattutto se si fanno gli esoneri che normalmente il professore organizza, bastano gli appunti delle lezioni. L’esame: Non particolarmente facile; rifiutare il voto solitamente non è una mossa azzeccata.

F. PIZZETTI (DIRITTO COSTITUZIONALE II, DIRITTO COSTITUZIONALE RE-GIONALE) Frase tipica: “…e via enumerando…” estremamente competente nelle materie che tratta, il prof. Pizzetti ha talvolta delle difficoltà a mante-nere la disciplina e l’ordine nel suo corso. Il programma: i due manuali più utilizzati sono il Caretti-De Siervo ed il Bin-Pitruzzella. Quest’ultimo è più schematico e fruibile, senza per questo sacrificare eccessivamente la com-pletezza: quindi consigliato! L’esame: scritto o orale, prima con gli assistenti e dopo con il prof. Media severità, richiesta una minima capacità di orientarsi nel mondo dei poteri costituzionali attraverso la lettura di quotidiani (e ci mancherebbe altro…). Attività extra: seminari.

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O. PORCHIA (DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA, DIRITTO DELL’INTEGRA-ZIONE EUROPEA): chiara nelle spiegazioni, che però non sono eccessiva-mente approfondite. I corsi sono arricchiti da alcuni study-case. La profes-soressa mette tutto il materiale cui si fa riferimento a lezione, a disposizione degli studenti sul sito di facoltà. Il programma: il manuale segnalato a lezio-ne; si richiede inoltre la conoscenza diretta dei trattati e di alcune sentenze, in particolar modo per quanto riguarda il corso di Diritto dell’Unione Euro-pea. L’esame: si svolge in forma scritta, con 25 domande chiuse e 2 aperte: non particolarmente ostico, ma da affrontare con serietà. Inoltre due “test di autovalutazione” svolti durante l’anno aiutano a comporre il voto finale. Attività extra: seminari; dato il settore, spesso viene proposto agli studenti di partecipare a conferenze e incontri: è un ottimo mezzo di approfondimento dei temi trattati a lezione.

G. RAMPAZZI (DIRITTO PROCESSUALE CIVILE I, II) Frase tipica: “Allora… Ri-torniamo alle nostre norme in tema di notificazioni” la procedura civile, senza particolari illuminazioni. Il programma: il manuale di Crisanto Mandrioli, no-iosissimo ma completissimo. Gli appunti non sono fondamentali. L’esame: a scelta, orale o scritto. All’orale si passa con gli assistenti o con la profes-soressa, lo scritto è a domande aperte; per chi ha l’esame da 9 CFU sono previsti degli esoneri. La commissione non facilita un esame che è di per sè già ostico, e i voti sono abbastanza contenuti. Attività extra: seminari.

A. RONCO (DIRITTO PROCESSUALE CIVILE I, TEORIA GENERALE DEL PRO-CESSO) Frase tipica (il venerdì alla fine della lezione): “buon weekend!” amato dagli studenti, ed ancor più dalle studentesse, per varie ragioni, su tutte per la signorilità, la disponibilità e la capacità di far appassionare, in molti casi, l’uditorio alla procedura civile. Il prof. Chiarloni -“maestro” della procedura civile a Torino e non solo- è solito dire di lui in pubblico che “è uno dei migliori docenti del nostro Dipartimento”. Non serve aggiungere altro. Il programma: le lezioni sono sempre piacevoli da seguire, ma la materia è assai complessa e tecnica. Dunque andate pure a lezione, ma sappiate che gli appunti, per quanto ben presi, non sostituiscono i due volumi del Mandrioli ed il codice di procedura civile. Come del resto accade con tutti i professori della materia. L’esame: orale alla vecchia maniera. Procedura civile (in specie l’esame da 9 cfu, che comprende anche il giudizio di cognizione ed il rito del lavoro) è una delle prove più ardue dei cinque anni. Ad interrogare è sempre il professore, con l’aiuto di un giovane assistente: sarà dura, ma la vostra preparazione verrà sempre valutata senza sbalzi di umore e con obiettività, nel bene e nel male. Avvertenze: non ci sono seminari, ed è possibile alternare altri testi al (completissimo, ma poco accattivante per impostazione grafica ed esposizio-ne) Mandrioli. Il professore però all’esame si basa su quest’ultimo testo, al pari di tutti i suoi colleghi, quindi…

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A. ROSSI (DIRITTO PENALE COMMERCIALE, DIRITTO PENALE I E II) Frase tipica: “…una norma insufficiente in punto effettività…” persona estremamen-te precisa e competente, esposizione velocissima, linguaggio iper-tecnico (talvolta sin troppo). Grande attenzione al contesto sociale e politico in cui le norme penali nascono e vengono applicate. Numerosi interventi di per-sonaggi del mondo della giustizia penale torinese ed italiana. In definitiva assai interessante. Il programma: in molti scelgono questo corso perché non occorrono manuali, solo gli appunti e le fotocopie messe a disposizione dalla docente. L’esame: orale, con assistente e prof. contemporaneamente. Più che fattibile con una discreta dose di studio. Voti intermedi assai rari: o 28 o bocciati… Attività extra: seminari e cicli di conferenze.

M. SALVADORI (DIRITTO INTERNAZIONALE, DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE): per quanto riguarda il corso istituzionale, non è nota per ammaliare la platea, ed oltretutto non fa differenza tra frequentanti e non. Il programma: il manuale assegnato, spesso il Focarelli che non risul-ta particolarmente interessante. L’esame: orale da tradizione, professores-sa ed assistenti seri ed abbastanza severi.

C. SARZOTTI (FILOSOFIA DEL DIRITTO I E II, SOCIOLOGIA GIURIDICO PE-NALE) Frase tipica: “Oggi vi leggerò un brano tratto da Bertold Brecht, mentre domani guarderemo un film. . . ”. Il docente: sa esporre la materia in termini chiari, ed evidenziare i contenuti fondamentali. Fa spesso uso di strumenti multimediali, lezioni integrative da parte di esterni, visite guidate nei Tribu-nali e nelle carceri. I frequentanti non si annoieranno. Il programma: gene-ralmente ci sono uno o più testi di base. Il corso ne segue il filo. L’esame: orale. Attività extra: seminari.

G. SCALITI (DIRITTO DEI CONTRATTI CIVILI E COMMERCIALI) Frase tipica: “ Voi fate il vostro bell’accordo. . . ” lezioni molto chiare, e semplici da seguire. Si parte dall’analisi dei singoli articoli, che spesso vengono spiegati mediante l’uso di esempi, tanto basilari quanto utili. Il programma: il codice civile, con cui bisogna avere dimestichezza per superare l’esame, e il manuale segna-lato a lezione. Gli appunti sono molto utili. L’esame: si svolge in forma orale, passando prima con un assistente e poi con il docente. La commissione è severa, ma giusta, e viene dato grosso peso alla capacità di ragionamento dello studente. Attività extra: seminari.

S. SICARDI (DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA FRANCESE) Frase tipica: “smet-tiamo di ciurlare nel manico”. Il docente: certamente molto preparato, solito alzare, poi abbassare ed infine ruotare il collo mentre spiega. Il programma: si tratta di un corso molto particolare, che viene attivato ogni anno (ed ogni anno bisogna aspettare mesi per sapere gli orari delle relative lezioni…) ed è

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diviso in moduli didattici: il prof. Sicardi cura quello relativo al diritto pubbli-co. Il corso è consigliabile per chi abbia intenzione di fare esperienze di studio in Francia: è pertanto opportuno programmare per tempo il suo inserimento nel carico didattico e sostenere senza indugio il relativo esame, avendo cura di aver già dato prima di esso Sistemi giuridici comparati. L’articolazione di questo corso praticamente “obbliga” gli interessati alla frequenza. L’esame: sono previsti vari moduli didattici e l’articolazione dell’esame andrà di con-seguenza.

P. TOSI (DIRITTO DEL LAVORO): Serio e preparato, spiega molto bene so-prattutto la parte di diritto sindacale. Il programma: Corso annuale composto di due parti: diritto sindacale e diritto del rapporto subordinato di lavoro, sono previsti due manuali che devono essere integrati con gli appunti. Per i fre-quentanti vi sono delle riduzioni di programma. L’esame: orale; è necessaria una buona preparazione, se cercate un esame facile non fa al caso vostro. Attività extra: seminari, di cui alcuni molto interessanti.

G. VILLANI (DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE) Frase tipica: “Di cosa stavamo ragionando?”: la spiegazione dei concetti è sostituita dal dialogo con gli studenti sui principali nodi della materia. Fondamentale frequentare. Il programma: si può fare a meno del manuale per preparare l’esame. L’esa-me: facile per i frequentanti, difficile per i non frequentanti, rischioso per i finti frequentanti. Attività extra: lezioni partecipate con domande e voti. Il profes-sore è solito organizzare approfondimenti a carico degli studenti, da esporre in classe, che sostanzialmente vengono valutati e costituiscono l’esame effettivo. G. P. VOENA (PROCEDURA PENALE): la materia è complessa e difficile, ed il professore ce la mette tutta a renderla interessante, con risultati alterni. Vagamente estenuante il suo difficile rapporto con il microfono, che non aiuta la concentrazione. Il programma: i manuali indicati, gli appunti ed il codice di procedura penale. L’esame: orale, con gli assistenti e con il docente. I voti sono scarsetti. Attività extra: seminari che, per dirla con le parole del prof. , aiutano a “fiscalizzare” qualche voto in più all’esame. R. WEIGMANN (DIRITTO COMMERCIALE) Frase tipica: “Eravamo rimasti all’art. 2365, terzo comma…” Il docente: ce la mette tutta, ma la materia può dare sonnolenza. Il programma: non segue manuali, la sua traccia è il codi-ce. Il resto, la sua smisurata erudizione. L’esame: solo orale. E’ uno di quelli che non si dimenticano. Prof. e assistenti chiedono sempre su quale manuale si è studiato. Attività extra: seminari.

G. ZAGREBELSKY (DIRITTO COSTITUZIONALE): ottimo professore, indub-biamente all’altezza della sua fama. Le lezioni, che comprendono nozioni,

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parentesi ed aneddoti, sono interessanti ed appassionanti. Il programma: il professore segue abbastanza il libro di testo che, per i frequentanti, è da integrare con gli appunti. L’esame: è orale ed è da sostenere di fronte a Za-grebelsky e ad un paio di assistenti contemporaneamente.

P. L. ZANNINI (DIRITTO ROMANO, ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO RO-MANO) Frase tipica: “Ciò che conta è comprendere la prospettiva storica!”. Pro-fondo amante della disciplina che insegna (di sicuro non tra le più esaltanti in cui ci si possa imbattere), nonché sostenitore della strana idea che, per farsi le ossa, gli studenti debbano imparare a soffrire come lui ha sofferto a suo tempo. Il programma: il manuale indicato sulla guida. Meglio non scegliere la scorciatoia del compendio, visto che all’esame si viene regolarmente in-terrogati su un argomento contenuto sono nella versione integrale… L’esa-me: uno dei più difficili del primo anno, assieme a Privato. Si comincia con tre domande scritte a risposta aperta, il vero scoglio; per i fortunati che passano gli scritti, segue a breve distanza l’orale, tramite cui il voto può essere ritoc-cato verso l’alto o verso il basso. Essere bocciati all’orale dopo aver superato lo scritto è difficile, ma talvolta capita. Attività extra: seminari.

I. ZUANAZZI (DIRITTO ECCLESIASTICO I; DIRITTO CANONICO I, DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI, DIRITTI E RELIGIONI NEI PAESI EUROPEI): molto competente e anche chiara nella spiegazione, prende le firme. Il pro-gramma: per chi frequenta, appunti delle lezioni e le eventuali sentenze por-tate in aula. Altrimenti i manuali indicati. L’esame: sempre orale, normal-mente con serenità e senza traumi. In ogni caso, per chi studia con serietà non c’è da aver paura.

F. ZUCCOTTI (DIRITTO PRIVATO ROMANO, DIRITTO GRECO ANTICO, STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO ROMANO, STORIA DEI DIRITTI DELL’ANTICHITA’) Frase tipica: “Ricordatevi che, in origine, i patrizi erano contadini e i plebei dei pecorai…”. Inutile nasconderlo, la materia è quello che è. Il docente anche. Il programma: tradizionale. Il corso è istituzionale. Raramente vengono affron-tati a lezione tutti gli istituti che saranno oggetto dell’esame. Fondamentale l’inquadramento storico. L’esame: ve lo ricorderete per anni e anni, e non sarà un bel ricordare. Ma con altri docenti non pensate che sia meglio. Più fattibili gli esami facoltativi.

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