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Presentazione a cura di Alberto Verardo Dipartimento Prevenzione Medico S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione Istituto Ortopedico Gaetano Pini – Aula Magna - Via Pini 9 - Milano 30 novembre 2011 CONVEGNO Acqua potabile e grandi città a confronto: emergenze idriche Linee guida ed esperienze regionali: la Liguria

CONVEGNO Acqua potabile e grandi città a confronto ... comuni/pdf/asl_milano... · Presentazione a cura di Alberto Verardo - Piano di frequenza dei controlli progettato annualmente

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Presentazione a cura di Alberto Verardo

Dipartimento Prevenzione MedicoS.C. Igiene Alimenti e Nutrizione

Istituto Ortopedico Gaetano Pini – Aula Magna - Via Pini 9 - Milano30 novembre 2011

CONVEGNO Acqua potabile e grandi città a confronto:

emergenze idriche

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Presentazione a cura di Alberto Verardo

acqua

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acqua

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Le principali fonti di approvvigionamento idrico in Liguria sono le fonti superficiali che coprono una larga parte del fabbisogno totale e sono costituite, in primo luogo, dai grandi invasi artificiali. Le fonti superficiali soffrono di gravi problemi legati all’inquinamento della risorsa, causato principalmente dallo stato carente delle reti fognarie, da impianti di trattamento non adeguati e dall’utilizzo eccessivo di nutrienti in ambito agricolo.Il fabbisogno rimanente viene soddisfatto attraverso le fonti di approvvigionamento sotterranee, cioè dalle falde acquifere presenti nel sottosuolo. Le fonti sotterranee risentono prevalentemente dello sfruttamento eccessivo da parte dell’uomo che ha compromesso la disponibilità della risorsa a causa di un progressivo impoverimento delle falde.

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PROVINCIA ASL COMUNI ACQUE A1 A2 A3

GENOVA34

235

539 1

43 108

SAVONA 2 13 20 4 13 3

IMPERIA 1 1 2 2

LA SPEZIA 5 2 3 1 2

Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile

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non è una risorsa infinitaIn Italia ogni abitazione ha una disponibilità giornaliera di circa 290 litridi acqua potabile. La media ligure è in linea con quella nazionale.

La risorsa desta comunque preoccupazione per cause dovute a:chiusura dei punti di prelevamento per scarsità nei bacini di raccolta,fenomeni di inquinamento, perdite dalle condutture, consumi per usi nonalimentari o domestici (servizi, per lavaggio auto, bagnatura giardini, …);

La qualità dell’acqua distribuita è soggetta acontinui campionamenti sia chimici chemicrobiologici quindi può essere bevuta contranquillità (il sapore sgradevole, ma innocuo, è spesso causato dalle condutture delleabitazioni) ed utilizzata per pulire cibi da consumare anche crudi

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TIPO ESEMPI ANNICementizi Cemento armato 1920

Cemento Amianto 1930Cemento armato precompresso 1950

Metallici Ghisa grigia 1880Acciaio 1900Ghisa grigia fusa in conchiglia 1920Rame 1920Ferro galvanizzato 1940Ghisa sferoidale malleabile 1960

Plastici ABS (Acrilonitrile, Butadiene, Stirene) 1950LDPE (Polietilene bassa densità) 1950HDPE (Polietilene alta densità) 1950PVC-U (Polivinilcloruro non plastificato) 1950PRFV (Vetroresina) 1970Polibutilene 1970MDPE (Polietilene media densità) 1980HPPE (Polietilene alte prestazioni) 1990

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L’utilizzo dell’acquain una civile abitazione

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“LINEE di INDIRIZZO COMPORTAMENTALI per l’ORGANIZZAZIONE dei CONTROLLI ESTERNI” sulle acque destinate al consumo umano al fine di assicurarne salubrità e puliziaapprovate con DGR 15/05/2011 n. 505

Anno 2010

Modalità omogenee di applicazione del D.Lgs. 2 febbraio 2001 n. 31

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Raccolta e organizzazione dati

Aggiorn. consist. risorse idriche

Aggiorn. consistenza impianti

Documento

in revisione

iniziale

TEMATICHE AFFRONTATE- l’integrazione tra l’attività di controllo analitico e quella ispettiva e valutativa- la coerente valutazione delle conoscenze delle caratteristiche impiantistiche e/o gestionali- l’individuazione dei punti critici e del grado di affidabilità degli acquedotti- le modalità di gestione degli esiti delle non conformità

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1. Raccogliere ed organizzare i dati disponibili2. Analizzare le risorse idriche per programmare i

controlli esterni, le campagne di campionamento, la definizione della fase preanalitica, i profili analitici, i flussi informativi e l’interpretazione dei risultati

3. Valutare le reti di distribuzione per programmare i controlli esterni, le campagne di campionamento, la definizione della fase preanalitica, i profili analitici, i flussi informativi, l’interpretazione dei risultati e la gestione dei casi non regolamentari

4. Organizzare l’informazione ai consumatori

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L’AZIONE INTRAPRESA HA CONDOTTO A

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1

Raccolta ed organizzazione dei dati

2

Risorse idriche ed impianti, controlli,profili

3

Reti di distribuzione con programmazione controlli esterni, profili analiticipunti di controllo, flussi informativi, casi non regolamentari

4

Informazioni al consumatore

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RACCOLTA ED ORGANIZZAZIONE DEI DATI

Per le risorse idriche usate a scopo potabile corretta localizzazione dei punti di prelievo

Rappresentatività del campioneAccesso sicuro e rapido

Acque superficiali (rivi)Acque sotterranee (pozzi e sorgenti)

Mappatura punti di prelievo, corredati di una ANAGRAFICA

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Sono soggetti a controllo esterno TUTTI gli acquedotti, pubblici e privati, che forniscono acqua a terzi

RISORSE IDRICHE ED IMPIANTI

Costante aggiornamento dei documenti

Mappatura punti di prelievo, corredati di una anagrafica

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CRITERI DI RIFERIMENTO PER CONTROLLO QUALITA’

- Programmazione basata su:- risultanza delle analisi- storico - conoscenza delle caratteristiche dell’acquedotto- eventuali fluttuazioni di utenti

- Controllo più frequente dei parametri più significativi nei punti piùsignificativi

- Mantenere costante la periodicità del campionamento

- La frequenza dei controlli può variare in caso di necessità SOLO inriferimento al singolo parametro e/o punto

RETI DI DISTRIBUZIONE

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- Piano di frequenza dei controlli progettato annualmente

- Tiene conto del volume d’acqua distribuito e della popolazione servita- acquedotti <= 100 utenti: 2 campioni/anno- acquedotti da 101 a 500 utenti: 3 campioni/anno (2 routinari, 1 verifica)

- Frequenza minima: almeno 2 controlli/anno 1 routinario, 1 verifica

FREQUENZA DEI CONTROLLI

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RETI DI DISTRIBUZIONEprofili analitici per punto di controllo

ROUTINEVERIFICA

ALLARGATO

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Controllo di routine:per tutti i punti di prelievo comprende parametri

- organolettici (colore odore sapore torbidità)- microbiologici (escherichia coli batteri coliformi a 37°C)- chimici e fisici (ammonio conduttività pH)- eventuali parametri aggiuntivi (alluminio ferro …)

microbiologicichimici

Legati alla protezione della salute umanaIn caso di superamento: acqua non idonea al consumo umano

Parametri indicatori: non comportano necessariamente un giudizio di inidoneità

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Controllo di verifica:integra le informazioni del controllo di routine:

- tutti i parametri indicati dal D. Lgs. 31/2001- è possibile attuare modifiche in base alla situazione

Controllo allargato:in sostituzione del controllo di verifica per gli acquedotti minori (< 100 m3/g; frequenza di controlli non prevista):

- tutti i parametri del controllo di routine- per necessità parametri previsti dal D. Lgs. 31/01

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INFORMAZIONE AI CONSUMATORI

I soggetti competenti, Sindaco, AASSLL, ATO e Gestore, con modalità omogenee all’interno del proprio territorio segnalano sistematicamente:- l’esistenza di un rischio per la salute;- la limitazione dell’uso delle acque distribuite;- l’ interruzione dell’erogazione e l’attivazione di opportuni approvvigionamenti sostitutivi;- i provvedimenti adottati per ripristinare la qualità acque;- il ripristino della qualità delle acque.

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RETI DI DISTRIBUZIONEflussi informativi delle risultanze analitiche

aa.ss.ll.

arpal

ato comuni gestore

Gestione casi regolamentari

Gestione casi non regolamentari

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POSSIBILE RISCHIO PER LA SALUTE UMANADefinizione delle procedure e delle modalità comportamentalianche in termini di sequenza delle azioni

POSSIBILE ASSENZA DI RISCHIO PER LA SALUTEUMANA

Definizione delle procedure e delle modalità comportamentalianche in termini di sequenza delle azioni

2 scenari di rischio dipendenti dai valori:- possibile rischio igienico-sanitario- non indicativo di un possibile rischio igienico-sanitario

GESTIONE CASI NON REGOLAMENTARI

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GESTIONE CASI NON REGOLAMENTARI

Contenuti del verbale di sanzione amministrativa:- organo di vigilanza che procede all'accertamento- pubblici ufficiali con nominativo e qualifica- data, ora e luogo dell'avvenuto accertamento- descrizione delle motivazioni dell'accertamento e delle verifiche effettuate- l'identificazione del trasgressore- la verbalizzazione delle eventuali dichiarazioni del trasgressore individuato- l'indicazione della persona fisica presente- disposizione violata (articolo, comma...) con richiamo dell'ipotesi ritenuta oggetto di violazione- sanzione pecuniaria e della possibilità di avvalersi della procedura di oblazione (art. 16 L. 689/81), con l'importo della somma da pagare per ottenere l'archiviazione del procedimento- autorità a cui rivolgere il pagamento o a cui inviare le memorie difensive- firma degli intervenuti (verbalizzanti e trasgressore)- dichiarazione di avere/non avere rilasciato copia all'interessato

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Grazie dell’attenzione

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RETI DI DISTRIBUZIONE: flussi informativi delle risultanze analitiche (1)

Risultati analitici:ARPAL invia ad AASSLL (ed in casi particolari anche alla Regione):

- fax di campioni non regolamentari e ripetitivi - successivamente rapporti di prova regolamentari e non

Valutazione risultati analitici:AASSLL comunica a Sindaco, Gestore ed ATO:

- superamento valori limite e giudizio qualità- proposta di interventi alla salvaguardia- proposta di adozione provvedimenti cautelativi- applicazione di sanzioni amministrative

Provvedimenti ripristino normalità:GESTORE comunica ad ATO, AASSLL e Sindaco:

- provvedimenti messi in atto ed esito controlli

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RETI DI DISTRIBUZIONE: flussi informativi delle risultanze analitiche (2)

Trasmissione periodica:ARPAL trasmette periodicamente risultati analisi ad AASSLL e RegioneControlli interni:Gestore conserva per almeno 5 anni risultati analitici dei controlli interni per consultazione da controlli esterni

Termine non conformità:AASSLL, a seguito di valutazione dei provvedimenti presi dal Gestore, comunica

a Sindaco, Gestore ed ATO proposta di revoca di eventuali provvedimenti e di ripristino qualità dell’acqua

Ripristino normalità:ATO comunica i provvedimenti al ripristino della qualità a Gestore, Sindaco e AASSLL

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (1)

Campioni non conformi ai requisiti qualitativi fissati dal D. Lgs. 31/2001

ASL- riceve da ARPAL comunicazione di campione non regolamentare

- effettua valutazione del dato non conforme sulla base di:- risultanze analitiche- conoscenza degli elementi che compongono la fase di controllo- valutazione costi/benefici, conoscenza situazione acquedotto ed

eventuali informazioni utili acquisiti dal Gestore

POSSIBILE RISCHIO PER LA SALUTE UMANA

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (1)

- 2 scenari di rischio dipendenti dai valori:- possibile rischio igienico-sanitario- non indicativo di un possibile rischio igienico-sanitario

- invia fax al Sindaco ed al Gestore dell’acquedotto se diverso dal Comune ed all’ATO il riscontro del superamento del valore dei parametri, per gli adempimenti di competenza

- programma a breve scadenza un campione ripetitivo 3 casi:- Primo campione ripetitivo conforme- Primo campione ripetitivo non conforme- Secondo campione ripetitivo non conforme

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (2)

Primo campione ripetitivo conforme:inviata comunicazione al Sindaco ed al Gestore dell’acquedotto se diverso dal

Comune ed all’ATO

Primo campione ripetitivo non conforme:comunicazione urgente al Sindaco ed al Gestore dell’acquedotto se diverso

dal Comune ed all’ATO con:- ordinanza di non potabilità e limitazione di uso- richiesta di ulteriori provvedimenti- avviso di applicazione delle sanzioni previste

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (2)

Secondo campione ripetitivo non conforme:- comunicazione urgente al Sindaco, al Gestore dell’acquedotto se diverso dal

Comune ed all’ATO - avviso del gestore dell’acquedotto di applicazione delle sanzioni previste in

violazione della normativa vigente- verbale di sanzione amministrativa trasmesso a ciascuna AASSLL

In caso di ulteriori riscontri di campioni non conformi dopo il secondo campione ripetitivo non conforme ulteriore comunicazione urgente al Sindaco, al Gestore dell’acquedotto, se diverso dal Comune, ed all’ATO.

Le AASSLL daranno comunicazione alla Regione per gli interventi di sua competenza.

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (3)

Contenuti del verbale di sanzione amministrativa:

- organo di vigilanza che procede all'accertamento- pubblici ufficiali con nominativo e qualifica- data, ora e luogo dell'avvenuto accertamento- descrizione delle motivazioni dell'accertamento e delle verifiche effettuate- l'identificazione del trasgressore- la verbalizzazione delle eventuali dichiarazioni del trasgressore individuato- l'indicazione della persona fisica presente- disposizione violata (articolo, comma...) con richiamo dell'ipotesi ritenuta oggetto di violazione- sanzione pecuniaria e della possibilità di avvalersi della procedura di oblazione (art. 16 L. 689/81), con l'importo della somma da pagare per ottenere l'archiviazione del procedimento- autorità a cui rivolgere il pagamento o a cui inviare le memorie difensive- firma degli intervenuti (verbalizzanti e trasgressore)- dichiarazione di avere/non avere rilasciato copia all'interessato

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RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (4)

POSSIBILE ASSENZA DI RISCHIO PER LA SALUTE UMANA

ASL comunica con urgenza il riscontro di superamento dei valori e eventuali ulteriori controlli

Campione ripetitivo conforme:esito regolamentare conseguente termine della non conformità

Campione ripetitivo non conforme:ulteriore comunicazione ulteriori indagini ed interventi

Secondo campione ripetitivo conforme:se regolamentare viene fatta comunicazione

Secondo campione ripetitivo non conforme:eventuali ulteriori provvedimenti. In caso di ripetuti campioni sfavorevoli ASL

comunica gli esiti ad ATO e Gestore per ottenere un riscontro dei provvedimenti attuati al fine di modificare lo stato delle cose

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Presentazione a cura di Alberto Verardo

Campione ripetitivo non conforme effettuato con garanzia dei diritti di difesa:viene inviata comunicazione al Sindaco, al Gestore, se diverso dal Comune, ed all’ATO con la proposta di adottare entro un termine stabilito tutti gli interventi necessari per il ripristino della conformità

Campioni ripetitivi successivi effettuati con garanzia dei diritti di difesa:si procede secondo la procedura indicata in caso di primo campione ripetitivo conforme in caso di campioni con superi con presumibili rischi per la salute umana.

RETI DI DISTRIBUZIONE: gestione casi non regolamentari (5)

POSSIBILE ASSENZA DI RISCHIO PER LA SALUTE UMANA

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Mappatura punti di prelievo, corredati di una ANAGRAFICA

Codice stazione univocoCorpo idrico/bacinoComune (nome e codice ISTAT)Località dell’opera di presa e del punto di prelievoAcquedotto alimentatoGestore acquedottoTipo di acqua (captata superficiale/sotterranea; pozzo/sorgente)Classificazione (A1, A2, A3, subA3, …)Data provvedimento classificazioneFrequenza controlliGeoreferenziazione…

RISORSE IDRICHE USATE A SCOPO POTABILE

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PUNTI DI PRELIEVO DEL CONTROLLO ESTERNO

- Corretta individuazione ed ubicazione dei punti di prelievo appartenenti ad una rete di distribuzione- Controllo in punti significativi dell’acquedotto (posti NON in edifici privati)- Necessario bilancio tra numero di punti e frequenza di campionamento- Su segnalazione, esposti, richieste ed emergenze

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Linee guida ed esperienze regionali: la Liguria

ACQUEDOTTI PUBBLICI,IMPIANTI e RETI di ADDUZIONE

Costante aggiornamento dei documenti

Mappatura punti di prelievo, corredati di unaANAGRAFICADati su autorizzazioni e concessioniDati sulla planimetriaRelazione tecnica relativa all’impianto (utenti serviti e località, …)…

Sono soggetti a controllo esterno TUTTI gli acquedotti, pubblici e privati, che forniscono acqua a terzi

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Presentazione a cura di Alberto Verardo

MAPPATURA PUNTI DI PRELIEVO, corredati di unaANAGRAFICA

Codice stazioneAcquedotto controllato/reteGestore acquedottoLocalità prelievo (descrizione punto)Tipo di acqua (rete di distribuzione)Comune (nome/codice ISTAT)Località servita, num. abitanti e fluttuazione numero abitantiVolume acqua distribuitaTipo di trattamentoProvenienza/influenza da acque superficialiTipo e frequenza di controllo…

Linee guida ed esperienze regionali: la Liguria

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Presentazione a cura di Alberto Verardo

Linee guida ed esperienze regionali: la Liguria

Corretta individuazione ed ubicazione dei punti di prelievo

Aspetto rilevante in quanto spesso gli acquedotti sonoscomposti da reti:- non direttamente comunicanti e approvvigionate da fonti differenti- direttamente comunicanti e approvvigionate da fontidifferenti-poste fra altre non comunicanti ed approvvigionate dalle fonti di entrambe

Parametri chimici: controllo in rete prossimo alla sede dell’impianto di trattamentoParametri microbiologici: controllo in rete Prossimo all’immissione

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Controlli: effettuati in punti significativi dell’acquedottorappresentativi del punto di consegna- in grado di individuare possibili situazioni di rischio- in punti di prelievo costanti nel tempo, accessibili, rappresentativi- in tratte sotto il controllo del gestore

- Controlli a valle del punto di consegna 3 gradi di responsabilità- in pubblici esercizi, responsabilità del gestore del servizi- in edifici della P.A., responsabilità del titolare della struttura- in edifici privati, responsabilità individuale

RACCOLTA ED ORGANIZZAZIONE DEI DATI (4)

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RISORSE IDRICHE, IMPIANTI ADDUZIONE, ACCUMULO, POTABILIZZAZIONE

Norme di riferimento

- D.M. 26 marzo 1991

- D. Lgs. 152/2006

- D. Lgs. 30/2009

Fornite le regole per l’attività di controllo

- Modalità tecniche- Tipologia di controllo ed indagini analitiche- Flussi informativi- Criteri di giudizio di qualità- Idoneità d’uso dell’acqua

Parametri di riferimento per le analisi su acque di nuova utilizzazione:D. Lgs. 31/2001

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RETI DI DISTRIBUZIONE: definizione fase preanalitica

Attenersi alle modalità di prelievo, conservazione, trasporto dei campioni

D.M. 26 marzo 1991

Evitare contaminazioni accidentaliCompilazione di un verbale di prelievo - contenuti:

Codice e descrizione del puntoNome acquedottoSigla e/o n. registro del prelevatoreTipo di controlloDisinfettante residuoTipo di campione (programmato, ripetitivo, ufficiale)Orario prelievoTemperatura acquaNote

ColoreOdoreSaporeTorbidità

Legati alle segnalazioni dell’utenza e non a controlli analitici effettuati in situ

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RETI DI DISTRIBUZIONE: profili analitici per punto di controllo (1)

Controlli effettuati su parametri microbiologici, chimici ed indicatori (organolettici e gestionali)

Valori rispettati al punto di consegna: responsabilità del gestore

Valori rispettati oltre il punto di consegna responsabilità:- amministratore condominiale: parti condominiali fino al contatore delle

singole utenze - utente privato: valori in uscita al rubinetto inserito in edificio di civile

abitazione- utente titolare o gestore dell’edificio: per strutture che forniscono

acqua a terzi

Profili analitici differenziati in base a:- localizzazione del punto di prelievo- caratteristiche della zona (agricola, industriale, urbana, …)- provenienza dell’acqua (superficiale/sotterranea)- destinazione (trattamento subito, caratteristiche della rete, utenze

servite, …)- 3 diverse tipologie di controllo