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Convegno Internazionale
Fondazione Ferrero
Alba, 5-6-7 novembre 2015
Psicoterapeuta
www.anthropos1987.org
Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
Una vita sempre più lunga e un invecchiamento sempre migliore: nella civiltà occidentale macroscopiche sono le differenze fra il passato ed il presente. E il futuro si preannuncia ancor più marcato nei propri sviluppi. In estrema sintesi: più quantità di vita, più qualità di vita. Negli eventi oggettivi, nei desideri soggettivi, nelle risorse oggettive e soggettive.
In funzione della rivoluzionaria realtà dei fatti, si hanno enormi recenti sviluppi delle scienze dell’invecchiamento: da quelle biologico-naturali a quelle umano-psico-sociali. Soprattutto per queste ultime la bibliografia di seguito annessa fornisce un parziale ma assai significativo esempio.
La via per sviluppare l’“azione di coping e resilienza” finalizzata ad un Invecchiamento di Successo può essere sintetizzata da una serie di parole-chiave “conflittuali”.
Invecchiamento attivo vs Invecchiamento passivo.
Invecchiamento salutare vs Invecchiamento patologico.
Vita dinamica vs Vita statica.
Partecipazione vs Esclusione.
Il Senior e i Seniores vs l’Individuo Anziano/Vecchio e la Popolazione Anziana/Vecchia.
Evoluzione (ri-evoluzione) vs Involuzione.
Sentiero progressivo vs Sentiero regressivo.
Invecchiare vs molto/troppo Invecchiato.
Buon invecchiamento vs Cattivo invecchiamento.
Impegno vs Disimpegno.
Invecchiamento attivo vs Deterioramento precoce.
Neuroplasticità vs Neurostaticità.
Invecchiamento attivo vs Shock da pensionamento / ritiro dal lavoro.
Invecchiamento attivo vs Solitudine/Ansia/Depressione.
Forza vs Debolezza-Fragilità.
Autonomia vs Dipendenza.
Auto-realizzazione vs Auto-annientamento.
Sanità e serenità vs Malattia.
Ulteriori contributi aiutano a descrivere il dinamico
significato della “attiva seconda metà della vita”, la
metà discendente (fase che tuttavia è lunga e lenta nel
declinare, quindi soggetta ad un possibile-probabile AHA
(Active and Healthy Ageing)).
La nuova realtà fattuale porta ad aggiornare le parole
scientifiche per nominarla, definirla, descriverla e
spiegarla, per cui ne derivano nuove interazioni e nuovi
ampliamenti negli strumenti per “conoscere” (scienza) e
per “intervenire” (tecnica).
L’Invecchiamento Attivo e Salutare si può oggi
agevolmente interfacciare con svariati elementi: la
terza-quarta età, la crescita psicologica, il movimento
fisico, il pensare, l’incremento delle emozioni e della
comunicazione in ambito interpersonale, la psicologia
della salute e la psicologia positiva, l’immaginazione
attiva, i processi psico-culturali, la creatività e il
coraggio, la saggezza, le svariate “argentee” forme
(società, economia, amministrazione, saggezza,
cultura).
In definitiva, lo IAS (Invecchiamento Attivo e Salutare)
è una reale possibilità, non una illusione: è una
opportunità da cogliere.
Il linguaggio e i significati si adeguano ai cambiamenti
concreti e pratici. Di estrema importanza, in fatto di
mutamento nella percezione e negli atteggiamenti in campo
socio-culturale, è l’evoluzione che il linguaggio sta
conoscendo con marcata accelerazione attraverso l’emergere
(il ri-emergere) dei termini “senior-seniores”. Denotazione e
connotazione fanno sentire il loro peso. La sintattica e la
pragmatica odierne spiegano bene la dicotomia esistente fra
persone appartenenti ad uno stantio passato che si intende
seppellire e persone che vivono con “freschezza” il loro
passare del tempo. L’interpretazione dell’età cronologica è
cambiata, facendo prevalere l’aspetto funzionale-operativo.
Inevitabilmente, è nato il nuovissimo concetto di
“seniorship”, ricco di implicazioni positive, inevitabilmente
collegate ai più attuali sviluppi della ricerca empirica e delle
riflessioni teorico-metodologiche. Il concetto di “Senior”
delinea un anziano (ma anche un vecchio) non malato bensì
fisicamente sano e psicologicamente sereno: pertanto, si
concretizza il fenomeno del nuovo anziano autosufficiente,
autonomo, attivo, in salute e protagonista.
Se il vecchio modello era “terza età = malattia-malessere e pessimismo”, il nuovo modello è “terza età = salute-benessere e ottimismo”. La “vecchia vecchiaia” sta scomparendo (almeno in Occidente), a favore di una “giovane terza età”. Dalla fine della seconda guerra mondiale il fenomeno dell’AHA ha conosciuto una crescita esponenziale. Migliori condizioni di vita (sia materiali sia immateriali) hanno rivoluzionato l’esistenza quotidiana e la psiche (pensieri, atteggiamenti, emozioni, relazioni).
Nei decenni trascorsi dalla nascita del concetto scientifico di “Invecchiamento Attivo” (poi esteso all’altro aggettivo “Salutare”) si è fatta sempre più strada la convinzione, empiricamente e sperimentalmente verificata, che l’effetto del benessere materiale sulla psiche ha prodotto un rilancio anche in campo culturale: una enorme quantità di informazioni è sopraggiunta, il livello di istruzione si è innalzato, per cui la cultura (intesa quale “presenza di senso e di progettualità per il futuro”) si è ampiamente estesa alle classi “aged”.
Non solo, ma si è venuta a creare una sempre più massiccia continuing education (sensibilizzazione, informazione e formazione lungo l’intero life span delle cinque età), la quale produce un lifelong & lifewide learning nonché una ri-costruzione della personalità in grado di coinvolgere non solo gli over 65 ma anche tutte le altre generazioni. Nonostante pesanti “fratture sociali”, tutte le fasce d’età sono potenzialmente in grado di dialogare e interagire fra loro, a beneficio ciascuna per sé e per le altre.
La fortissima attenzione alle esigenze dell’individuo (welfare, ricerca della soggettività e della autorealizzazione, wellness, diritti umani e civili, etc.) fa sì che la vigorosa crescita della psicologia non sia casuale. Da essa consegue un poderoso progetto per la costruzione di “skills for health in the process of ageing”, abilità/capacità/competenze ben comprensibili proprio alla luce delle dicotomie elencate in precedenza. Enormi sono ormai (e lo saranno sempre più) la rilevanza della prevenzione e della preparazione nel processo di invecchiamento, nonché gli investimenti per l’efficacia della promozione dello “star bene, star meglio, star meglio sempre più”: il tutto in funzione di una fattiva quality of life.
Il ri-lancio psico-esistenziale, oggi sempre più alla portata dell’essere umano che vive in Occidente, costituisce la tangibile conferma che, accanto all’invecchiamento negativo, esiste anche l’invecchiamento positivo. Tante cose conoscono un forte enhancement: tempo libero, libertà personale, denaro, mobilità socio-economica, salute fisica e psichica, affettività e sessualità: questi ed altri elementi ancora determinano l’innalzamento dei bisogni e quindi delle aspettative. Si consolida sempre più il life style quale fattore di benessere psicosomatico e somatopsichico finalizzato allo Smart & Good Ageing. I nuovi orizzonti (soprattutto quelli implementati sulla poderosa information technology) non fanno altro che confermare quanto già da tempo è sotto gli occhi di tutti.
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If the old model was “third age = illness-uneasiness and pessimism”,
the new model is “third age = health-wellbeing and optimism”. The old “old age” is disappearing (at least in the Western World), in favour of a “young third age”.
In the old viewpoint “elderly” has a negative connotation: “elderly =
old, doting, foolish, and ill / prone to illness”. In the recent viewpoint “senior” has a positive connotation. Today’s senior is “younger inside himself” than the elderly of yesterday. The senior is a sound older person (and not just “old and sick, deteriorated and useless”), a motivated elderly person; active physically, mentally and above all culturally.
Peirone, 2015
“Il mio corpo si muove sempre più lentamente”
“Il mio corpo decade e si fa sempre più fragile”
“Sono terrorizzato di fronte alle orrende degenerazioni
della vecchiaia (dolori e deformazioni osteoarticolari,
malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, morbo di
Alzheimer, morbo di Parkinson etc.)”
“Il mio corpo non è più quello di una volta: è debole, è
brutto, non piace più, quindi me ne vergogno”
“Il mio corpo crea imbarazzo a me e agli altri”
“Le rughe sul mio volto segnano in modo indelebile il
tempo che è passato e che non torna più”
“Il mio corpo è un peso, fonte di ansia e depressione”
“L’invecchiamento è una crisi, un crollo, un disastro”
Risposte INNOVATIVE/CREATIVE
Risposte anche fisiche ma soprattutto SPIRITUALI
pertanto
Risposte dalla Psicologia
Risposte dalla Psicosomatica
Risposte attinte dalla ricca tool box della Psicologia del Ben-Essere (una psicologia focalizzata sul concetto di “Persona”, il che implica il riconoscimento della dignità dell’anziano/vecchio… inteso non più quale Negativo Senex bensì quale Positivo Senior)
ARRICCHIMENTO:
neuroplastico
ambientale
cognitivo
emozionale
sociale
Neuroscientific studies show that the
brain can compensate losses, using the
ability of regeneration and brain plasticity
that remains intact over the years.
Plasticity refers to the ability of the
brain to change its structure and
function as a result of the interaction of
individuals with their environment.
The positive effects of environmental enrichment in the adult become relevant to
the effects of slowing down the physiological deterioration as in old age or brain
disease.
Physical activity and social participation help to slow down physiological
aging.
“Every possible action to enrich the brain of older people increasing
stimulation is certainly related to reduce nervous system decline.
Indeed physical and social stimulations have positive effects increasing brain
activity, which in turn triggers increase of chemical mediators and of neurotrophic
factors and hormonal, constituting a therapy weighted, physiologically generated
by the same body.
So, the enrichment in old age is often a decrease impoverishment environmental
and is considered the most effective therapy of pathologies of advanced age".
Maffei, 2011
Emotion plays a very important role in life-span. Every day, more or less
consciously, we live emotions. The emotional skills characterize and structure the psychic life of each person. Emotional and creative skills are present in every individual, regardless of age, autonomy and health status. Creativity is manifested in art, but also in different areas of daily life.
Psychology has shown that creativity facilitates the existence of the elderly,
allowing them to complete the self-realization. There is no age limit to express the creative abilities. In old age creativity may help people not to get lost in the existential void, to
stimulate cognitive functions, to facilitate the recovery activities, to give more sense for a period of life often neglected by the current world.
M. Cesa-Bianchi & Cristini, 2015
Creativity is a skill existing in everyone. It doesn’t finish in the old age, but helps to grow old with more serenity, to realize themselves. It can be expressed in a lot of areas and activities, alone or in groups.
Creativity may be expressed and emerge in old age, and when it happens it
allows you to grow old with greater confidence. The return of creative expression in old age is favoured by greater
opportunities relating to: leisure relaxation of many constraints (work, family, child support). Creativity may influence the quality of the process of ageing and old age; it
expresses the personality and identity of every individual. The creative process may facilitate the resumption of activities and resources, giving a “new and healthy meaning” to elderly people.
M. Cesa-Bianchi & Cristini, 2015
We have to underline the importance of
interventions to modify and improve
the "quality of life" and the "well-being“
of the elderly
Attivandosi e ri-attivandosi, il Senior ottiene positivi effetti su:
Percezione
Memoria
Affettività
Autoefficacia
Autostima
Autoconsapevolezza
Capacità nel fare progetti
Capacità nel trovare soluzioni ai problemi
Senso di benessere
Sensazione di sicurezza
Autonomia
Ad esempio:
Activity Theory (Havighurst, 1963)
SOC Theory (Baltes & Baltes, 1990)
etc.
Ad esempio:
Le psychological skills a portata del
Senior
Older remain active until late in life,
because there’s the possibility that at least
a part of the ability may be maintained
and in some cases improved by mental and
physical exercise. The cognitive
stimulation and the social participation
contribute to improve and empower
internal resources of the elderly.
Selectivity: select skills and actions
that you want to preserve.
Optimization: improve personal skills
with exercise and learning.
Compensation: compensate the
losses through a creative and active
process of action and thinking.
In teoria, ma anche in pratica…
Speranza, fiducia, sicurezza, coping, resilienza, assertività,
autostima, autorealizzazione, individuazione, capacità di adattamento, libertà (esteriore ed interiore), equilibrio, armonia, calma, serenità, saggezza, pensiero critico, pensiero positivo, pensiero creativo, autonomia, efficacia relazionale, efficacia comunicazionale, efficacia emozionale-affettiva, autoconsapevolezza, capacità empatica, conoscenza di sé e degli altri, capacità di autoespressione, problem solving, decision making, empowerment, gestione dello stress/distress, esser capaci di voler bene a se stessi e agli altri, ottimismo, entusiasmo-felicità-gioia.
N.B. Tutto deve essere improntato a
positività e ad un misurato ottimismo
MENS SANA
IN CORPORE SANO Decimo Giunio Giovenale, Satire, X, 356
(60-135 ca. d.C.)
e anche il suo complemento
CORPUS SANUM
IN MENTE SANA
Dall’antico
“mente sana in corpo sano”
al moderno
“mente sana per un corpo sano”
da cui il ruolo decisivo di:
PSICOSOMATICA
e
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
Un esempio di
PSICOLOGIA DELLA SALUTE,
PSICOLOGIA DEL BENESSERE,
PSICOLOGIA POSITIVA,
nel process of ageing?
INVECCHIARE SFRUTTANDO LE POTENZIALITÀ AUTOGENE
(insite in ogni organismo “sano”)!
Il SOMA SANO E LA PSICHE SANA/SERENA trovano un efficace
strumento nella tecnica psicologica del TRAINING AUTOGENO, ottimale esempio di PSICOLOGIA DELLA
SALUTE.
Il RILASSAMENTO e la CONCENTRAZIONE IMMAGINATIVA portano a migliorare il
RENDIMENTO PSICHICO
e, di conseguenza, anche il
RENDIMENTO FISICO.
La “fase discendente” (invecchiamento) può venire autogenamente “accolta” (con coping e resilienza) sia mediante la psicoterapia sia mediante l’educazione alla salute e la promozione della salute.
Lo dimostra il lavoro effettuato mediante il cosiddetto TA con soggetti della terza e quarta età (60-90 anni), circa 3.600 casi gestiti, fra psicologia clinica e psicologia della salute, nel periodo 1977-2015, soprattutto a partire dall’ampia utenza dell’UNITRE (Università della Terza Età).
Peirone e Gerardi, 2015
Dove si colloca il moderno
SUCCESSFUL AGING / ACTIVE &
HEALTHY AGEING?
Nel progressivo slittamento
storicamente già avvenuto e sempre più
marcato dall’AREA CLINICA all’AREA
DELLA SALUTE.
Proprio dalle varie “scienze della
psiche” sorge la possibilità di un
discorso capace di andare al di là del
Male e del Negativo verso la
costruzione di un Invecchiamento
Positivo. A tale scopo, di particolare
rilievo metodologico appare la accurata
messa a confronto fra psicologia
clinica e psicologia della salute,
nell’ottica di una rigorosa analisi
epistemologica, in grado di tracciare i
confini e gli interfaccia “logici” fra la due discipline.
La “clinica” è tradizionalmente di ordine medico.
La “salute/benessere” è tradizionalmente di ordine psicologico.
È in atto un lento ma progressivo slittamento-spostamento (senza peraltro abbandonare il polo di partenza del continuum). È un autentico “mutamento di paradigma”: l’attenzione degli specialisti e degli utenti è sempre più focalizzata sulla “positività” dell’esistenza e quindi sul corretto life style da adottare per conseguire tale obiettivo.
Le considerazioni metodologiche sopra esposte valgono in generale e valgono anche per la fase di vita chiamata “involutiva” (anche se involutiva sempre non è, e per di più con un andamento dinamico sempre più lento ed allungato).
“Anzianare” ed “invecchiare” non piacciono più tanto e la loro realtà è ben diversa dal passato, in relazione a nuovissime e “fresche” modalità esistenziali (“Senioship”), che costringono gli specialisti a rivedere bisogni, problemi, concetti, metodi e tecniche.
L’autentico “senior” (sano, attivo, sereno, curioso, vivace, dinamico, attento a sviluppare “cultura”, insomma “giovane dentro”) è colui che riesce ancora a dare un senso alla propria esistenza, senza lasciarsi influenzare negativamente dal tempo che passa.
Although it is undeniable that a physical decline
begins with the third age, it is also undeniable that this phase of decline can be greatly slowed down; at times, even reversed, with mental growth (as well as emotional and affective). In doing so, “Chrónos” can be defeated: slowed down, stopped, even reversed…
The identity no longer “in-volves” itself, but rather “e-volves”, in the perspective of an education and promotion of health. The roles and the Self adapt themselves to the passage of time.
Peirone, 2015
SUCCESSFUL AGING?
ACTIVE AND HEALTHY AGEING?
LIVING AND INCREASING THE VALUE OF TIME.
AGEING WITH CREATIVITY AND COURAGE