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a cura di Renato Dalla Costa Q ueste parole di Papa Francesco pronunciate il 20 settembre 2013, hanno dato titolo al Convegno Teologico-Pastorale tenutosi a Roma nei giorni 21 - 23 marzo presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontifi- cio “Regina Apostolorum”. Promosso dall’Associazione Difendere la vita con Maria con alcuni altri Gruppi, ha visto una nutrita partecipazio- ne di rappresentanti di varie realtà promotrici della vita, tra le quali il nostro Movimen- to “Con Cristo per la Vita”. Particolarmente interessanti e coinvolgenti le riflessioni proposte nel giorno di sabato 22, che hanno approfondito varie tematiche relative alla difesa della vita, dal lato teo- logico, spirituale e pastorale. La giornata è iniziata con la recita delle Lodi e una rifles- sione di don Maurizio Polet- ti, Docente di Patrologia, su San Giuseppe, “custode del- la vita”. Egli è l’uomo “giusto” per eccellenza, ha detto don Maurizio, l’uomo, cioé, che si mette davanti a Dio, che sa interrogare la volontà del Padre. Convegno Teologico-Pastorale Nel concepito il volto di Gesù (Papa Francesco, 20/9/2013) ROMA 21-23 marzo 2014 presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” ASSOCIAZIONE DIFENDERE LA VITA CON MARIA

Convegno Teologico-Pastorale Nel concepito a cura di ... · della Chiesa e chiamati a ... con il Concilio ... Quindi dobbiamo avere uno sguardo rispettoso sul mistero della vita

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a cura di Renato Dalla Costa

Queste parole di Papa Francesco pronunciate il 20 settembre 2013,

hanno dato titolo al Convegno Teologico-Pastorale tenutosi a Roma nei giorni 21 - 23 marzo presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontifi-cio “Regina Apostolorum”.Promosso dall’Associazione Difendere la vita con Maria con alcuni altri Gruppi, ha visto una nutrita partecipazio-ne di rappresentanti di varie realtà promotrici della vita, tra le quali il nostro Movimen-to “Con Cristo per la Vita”.Particolarmente interessanti e coinvolgenti le riflessioni proposte nel giorno di sabato 22, che hanno approfondito varie tematiche relative alla difesa della vita, dal lato teo-logico, spirituale e pastorale.La giornata è iniziata con la recita delle Lodi e una rifles-sione di don Maurizio Polet-ti, Docente di Patrologia, su San Giuseppe, “custode del-la vita”. Egli è l’uomo “giusto” per eccellenza, ha detto don Maurizio, l’uomo, cioé, che si mette davanti a Dio, che sa interrogare la volontà del Padre.

Convegno Teologico-Pastorale

Nel concepito il volto di Gesù(Papa Francesco, 20/9/2013)

ROMA 21-23 marzo 2014presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”

ASSOCIAZIONEDIFENDERE LA VITA CON MARIA

È l’uomo che davanti alle difficoltà della vita non comprende più, ma accoglie, medita e accetta. Ascolta incessantemente la parola di Dio anche se non la com-prende, l’accetta e fa la volontà di Dio. È una grande virtù questa di Giuseppe, “un giusto anonimo, che vive nel segreto”.

Il moderatore prof. P. Gonzalo Miranda, Decano della Facoltà di Bioetica ha, quindi, presentato lo scopo del Convegno affermando che sta cambiando la mentalità, all’estero e anche in Italia, sul problema della difesa della vita. C’è maggior presa di coscienza, ha detto, grazie a gruppi impegnati pro-vita, anche se non molto in evidenza. Si sta, quindi, portando avanti una missione pro-vita e ognuno può, nel suo ambito, fare tanto, secondo quanto il Signore gli ispira.

Ha, poi, preso la parola S. Em. Card. Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, con l’intento di tracciare le basi “Per una Pastorale della vita umana”, Pastorale che mancava, ed era questa una cosa grave dopo l’Evangelium vitae. Ricordando che fanno male alla Chiesa tre categorie:

a) i persecutori;

b) più ancora quelli che dividono la Chiesa;

c) peggio di tutti i fedeli che stanno a guardare senza far niente,

ha affermato che la Chiesa ha inserito i laici nella Pastorale e ne sono dive-nuti artefici come:

1) aiuto al Clero, con ministero e incarichi loro propri, cioé collaboratori nell’apo-stolato (catechisti, diaconi, caritas, …),

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2) inseriti nelle realtà temporali (famiglia, economia, lavoro, …), sono all’interno della Chiesa e chiamati a santificare queste realtà. Dobbiamo far vedere, ha detto, la presenza di Cristo nel mondo attuale, tutti assieme e ognuno nel proprio ambi-to. Ha ricordato, poi, quanto Cantalamessa dice: Ci sono 4 gradi di evangelizza-zione nella Chiesa:

1) Cristo e i martiri;

2) i monaci;

3) dopo la scoperta dell’America è stata la volta dei nuovi ordini religiosi (Gesu-iti, Domenicani, Cappuccini, …) che sono andati alla scoperta di nuove realtà in mondi lontani;

4) con il Concilio Vaticano II, truppe d’assalto sono ora i laici, sono le nuove truppe di sfondamento. Noi religiosi, ha affermato, dobbiamo essere al loro fian-co. I genitori educano i figli, portano la parola di salvezza negli ospedali, in molti luoghi. Ma chi prepara i laici? Noi religiosi, quindi la Chiesa deve dare l’esempio e prepararli a dare giusta testimonianza. Bisogna riportare tutto nell’or-dine della creazione. Amore e vita: uno non può stare senza l’altro.

Ha poi soggiunto che non possiamo pretendere che chi non crede, chi è stato allontanato dalla fede da 500 anni di secolarizzazione, si mobiliti per la vita e ne abbia passione, se chi poi sta nella Chiesa non la pone come priorità.Si è parlato, poi, dei “superstiti”, cioé di coloro che hanno superato la prima

La Preghiera Universale per la Vita compie 20 anni (1995 - 2015)

Guardando lo “sconfinato numero di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi

dall’indifferenza o da una presunta pietà” (Evangelium Vitae 105), Giovanni Paolo II ha espres-so la sua profonda preoccupazione per la situazione in cui versa la vita umana ed ha lanciato quel suo pressante appello: “È urgente una grande Preghiera per la vita che attraversi il mondo intero. Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni grup-po o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassio-nata a Dio, Creatore e amante della vita” (Ev. 100).Sono passati quasi vent’anni dall’Evangelium Vitae e la situazione è sempre più drammatica. E la drammaticità dei tempi attuali sta nella volontà di chi, invece di operare per la tutela della vita, approva leggi che autorizzano a togliere la vita, presentandole come atti di rispetto verso l’uomo sofferente.È l’inganno dei nostri giorni, l’inganno di chi non ha speranza, di chi rifiuta il Datore e Padrone della vita.Preghiamo perché si aprano i cuori e le menti e, prima che sia troppo tardi, si arresti questa mentalità distruttrice, frutto del mentitore.(Estratto da un pieghevole dell’Associazione “Difendere la Vita con Maria”).

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frontiera, quella di riuscire a nascere. Si tratta di chi, per ventura, è capitato al momento giusto, magari secondogenito, perché se fosse venuto dopo, forse non avrebbe visto la luce. E far parte di una generazione di superstiti, di gente che sa che, in seno alla propria famiglia, poteva essere soppressa, è fonte di disistima per l’umanità. Ci vuole un costante rapporto tra la catechesi e la vita, ha aggiun-to. Facciamo un investimento piuttosto cospicuo nella catechesi per l’infanzia e la prima adolescenza, ma dopo, quando la mente si apre e i rischi crescono, la catechesi si indebolisce fino a sparire. Verbo e vita, invece, devono andare avan-ti fino alla fine.Rispondendo, poi, ad alcune domande, il Card. Sgreccia ha affermato che riguar-do al seppellimento dei feti, la Chiesa è impegnata su questo fronte, ma è un itinerario da percorrere assieme da laici e Vescovi con intelligenza, per ottenere per via legale la possibilità del seppellimento. Riguardo, poi, all’abrogazione di leggi che rendono legale l’aborto, ha detto che è difficile correggere leggi, ma non è che si rinunci e si stanno facendo passi in avanti passando attraverso le coscienze, la persuasione, le maggioranze. Bisogna preparare gli spazi per acco-gliere la vita, bisogna modificare la società perché non deve essere una punizio-ne avere figli, per la mancanza di lavoro. Ci vuole più forza politica a favore della vita. È un figlio di Dio e dell’uomo “quello che sta dentro”, ma questa è una considerazione che non è entrata nel tessuto sociale.

Dopo un breve intervallo, è seguito l’intervento di S. Ecc. Mons. Jean Laffitte, Segretario del Pontificio Consiglio della Famiglia e professore presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, che ha affrontato il tema dello Statuto teologico dell’embrione umano.“L’embrione è un problema o un mistero?”, è stato l’inizio del suo intervento.Un “problema” è una situazione complessa fatta di elementi scom-ponibili secondo un certo ordine, così poi può essere risolto. Al-cune situazioni problematiche riguardano aspetti della vita, e sembra che ci siano soluzioni per risolverle. Problemi e soluzioni:

questa è la situazione culturale che viviamo. Ma come è possibile che la condi-zione della vita umana sia riducibile solo ad un problema da risolvere?Se è un “mistero”, allora non si può risolvere perché non si tratta di un problema, non si esaurisce, perché, per sua natura, non finisce mai.Ci sono vari misteri che ci coinvolgono, ha proseguito: quello delle nostre origini, dell’amore vero, di Dio, del destino della nostra vita… Un essere umano è sempre una realtà misteriosa che ci sfugge da qualche parte. L’essere umano, ai suoi inizi, è ancora più misterioso, non si può prevedere quel-lo che sarà. Quindi dobbiamo avere uno sguardo rispettoso sul mistero della vita. È un rapporto tra ogni essere e il Creatore. Essere immagine di Dio è stabilire una situazione strutturale in relazione con Dio. Il carattere sacro della vita fonda l’in-violabilità della vita. La vita ha un valore intrinseco che dà valore alla sua esisten-za. Il “Siate fecondi e moltiplicatevi” della Genesi, rende inviolabile la vita.Il riferimento all’atto creatore di Dio è essenziale ma non sufficiente. La fede

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cristiana dice: “Nel concepito c’è il volto di Gesù”, c’è una parte del mistero che non ci è pienamente svelata, come l’anima quando la si riceve. Ci sono tante teorie, ma non si può arrivare a stabilirlo mediante prove scientifiche: è mistero, e dobbiamo accettarlo come tale. Ci basta ricordare che ogni nascita è struttural-mente in relazione con la volontà di Dio. E’ straordinario pensare come la realtà salvifica inizi mentre Gesù è in embrione, cioè dal “sì” di Maria, e che testimone sia un altro bimbo in stato embrionale, perché quando Elisabetta la vede, suo figlio esulta nel ventre. Quindi, mentre Elisabetta sente il saluto, è avvertita dal figlio di trovarsi al cospetto della Madre di Dio. Lei fu la prima a sentire per via fisica, ma Giovanni il Battista il primo a sentire la grazia, in virtù di un mistero. Elisabetta percepì la venuta di Maria, il Battista percepì quella di Gesù. Questo legame tra non nati è l’illustrazione più alta possibile della dignità dei nascituri.

Seppellimento dei bambini non nati

In questo convegno, richiamando il titolo “Nel concepito il volto di Gesù”, si è parlato anche del seppellimento dei bambini non nati. E’ una proposta all’interno di una campagna d’infor-

mazione, rivolta a tutte le donne e agli uomini, che si propone di:- far riflettere sulla reale presenza, non solo percepita, ma fisica, dell’embrione nel grembo materno;- “compatire” (nel senso di vicinanza, comprensione e condivisione del dolore) con la mamma cui succede di non riuscire a proseguire una gravidanza che s’interrompe “naturalmente”;- consolare, offrendo spunti umani di elaborazione del dolore;- stimolare l’avvicinamento ad una rilettura in chiave spirituale;- considerare la possibilità di seppellire il proprio bimbo superando la prassi dello “smaltimento” ospedaliero che, nell’eliminare il “feto” come rifiuto, sottende alla scomparsa del dolore;- spiegare l’iter burocratico per la legittima richiesta di identificazione del bambino, da intra-prendere al momento del “raschiamento”.

Chiesa cattolica: Nell’istruzione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede “Donum Vitae” del febbra-io 1987, concernente “Il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione”, così si afferma: “I cadaveri di embrioni o feti umani, volontariamente abortiti o non, devono essere rispettati come le spoglie degli altri esseri umani” (parte I, n° 4)

Legislazione italiana: La circolare del 16 marzo 1988 emessa dall’allora ministro della sanità Donat Cattin, a comple-tamento del DPR n°285 del 10/9/90, così recita: “Si ritiene che il seppellimento debba di rego-la avvenire anche in assenza di detta richiesta (quella dei genitori dei prodotti di concepimento abortivi di presunta età inferiore alle venti settimane)”. Lo “smaltimento attraverso la rete fo-gnante o i rifiuti urbani ordinari costituisce violazione del Regolamento di Polizia mortuaria e del Regolamento di igiene”, come lo “smaltimento attraverso la linea dei rifiuti speciali, seppur legittimo, urta contro i principi dell’etica comune”.(Estratto da un pieghevole dell’Associazione “Difendere la Vita con Maria”).

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Messaggi della “Regina dell’Amore”:«Cari figli, troppi peccati contro la vita. Maria vi manda nel mondo per dire a tutti che il tem-po è arrivato. Parlate, parlate anche per coloro che dovrebbero parlare ma non parlano, vedono ma dicono di non vedere. Io dico che la responsabilità è grande. Ascoltatemi e ricordate che Dio è giusto». (30/1/86)

«Per gli uomini dovete pregare perché non si capovolga l’ordine dell’amore, perché si rispet-ti la vita, perché Dio sia al di sopra di ogni cosa». (19/7/87)

«Figli cari, siate sempre consapevoli del grande dono di Dio: la vita. Ogni uomo risponderà a Lui. Molti diranno: “Non L’ho conosciuto!”, ma voi non lo potrete perché Lo conoscete». (16/11/87)

«La fede è venuta meno e la vita sta morendo». (5/7/89)

«Voi siete ministri della vita, mai sentitevi padroni di essa». (21/6/98)

«Benedico e benedirò il vostro Movimento con Cristo per la Vita. Vi chiedo di essere puri, veri e di formarvi nella carità fortificandovi. I tempi urgono ma non potete ora governare la situazione; c’è bisogno di grande, numerosa adesione al mio invito alla vita. Unitevi a quanti come voi desiderano combattere la battaglia. Io sarò la Condottiera di questo eser-cito e avremo vittoria». (15/1/99)

«Figli miei, la vostra preghiera esprima il riconoscimento di Dio, Autore e Padrone della vita, e sia espressione dell’uomo verso il suo principio». (2/2/99)

«I peccati aumentano, mentre scompare ogni rispetto per la vita e per la legge della natura». (25/3/00)

«La vita, figli miei, la vita! Il rifiuto alla vita è il più grave peccato: grave tormento nelle anime procura ciò. Sì, figli cari, questa generazione assisterà e parteciperà alla rovinosa conseguenza che l’Europa subirà per aver tradito Dio. Benedico quanti difendono il gran-de dono della vita». (28/12/00)

7Ha poi soggiunto che a nessuno è concessa l’in-telligenza a priori di tutte le ramificazioni che consentiranno al suo destino di dispiegarsi, perché è il segreto di Dio. Ma, a posteriori, ogni uomo può acquisire un certo senso del disegno provvi-denziale riposto nella propria vita. Per questo il bimbo nel seno della madre esige rispetto assolu-to, e il fatto che non sia ancora visibile non toglie nulla a tale dignità. Si sono poi affrontati problemi di natura teologica, come gli aspetti collegati alla morte dei bambini an-

cora in embrione, dell’aborto procurato e peccato connesso, del battesimo dei non-nati. Domande e risposte si sono sussegui-te mentre il tempo scorreva veloce. Si sa-rebbe certo rimasti ancora in coinvolgente ascolto, presi dal mistero della vita che si cercava di afferrare.Dopo la S. Messa, nel pomeriggio è stata la volta del prof. Massimo Petrini, Consultore

del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e Preside dell’Istitu-to Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria Camillianum, il cui intervento ha riguardato la relazione Fede - terapia.Due psicologhe, Benedetta Foà e Valeria D’Antonio, hanno poi concluso gli interventi della giornata trattando il tema della Conso-lazione, elaborazione del lutto pre-natale e guarigione interiore.Sono stati tutti interventi costruttivi, profondi, particolarmente inte-ressanti e commoventi in alcune testimonianze di esperienze vissu-te, rese da alcuni partecipanti al Convegno.Don Maurizio Gagliardini, promotore dell’incontro e Presidente dell’Associazione Difendere la vita con Maria, ha quindi ringraziato i partecipanti e invitato tutti, nella serata, al Santuario della Madon-na della Rivelazione alle tre fontane per una Veglia di preghiera con una riflessione di Padre Giuliano Di Renzo, Passionista, su “La Serva di Dio Luigina Sinapi”.

La Serva di DioLuigina Sinapi

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Dice Gesù:«Alla luce della mia rivelazione ogni uomo, ogni donna diventano davvero immagine di Dio; ma sono soprattutto il solidificarsi storico della vita e dell’amore che unisce, derivante da un richiamo profondo della loro origine». (6/4/91)

«Pregate e insegnate a pregare poiché questo deve essere l’orientamento dell’uomo verso il suo principio ed il riconoscimento di Dio come Autore e Padrone della vita.» (28/12/91)

«Io, la Risurrezione e la Vita, pronuncerò la sentenza senza appello su di chi la vita divina e umana ha soffocato nella morte». (21/11/92)

«Miei discepoli, c’è un momento in cui Io tornerò a chiedervi conto della vita! Bellez-za e grande significato della vostra vita è sapere che è una responsabilità. Molte, trop-pe vite si concludono con inutili e drammatiche esperienze, proprio perché si pensa di non dover rendere conto a nessuno. Sì, miei cari, la vostra vita è aperta sull’eterno. Amate quindi la verità a tutti i costi e difendete la vita dalla superficialità e dall’orgo-glio». (16/11/93)

«Miei cari, è in forza dell’amore che Io sono dentro le sofferenze dell’uomo. E ancora vi ripeto: non piangete piccolo gregge, perché vi ho dato la fede che vi ha insegnato che la vita è una cosa estremamente seria; che non è una gioia per pochi o un dolore per molti, ma per tutti è un dovere di cui ognuno dovrà rendere conto». (5/8/98)

«Se la vostra vita è moralmente onesta, essa è anche compatibile con ogni tipo di vita umana e sarà fondamentale per la dignità e lo sviluppo di ogni condizione umana». (31/3/01)

«Miei cari, accorgetevi di quanti crolli ogni giorno siete attorniati, crolli spirituali e materiali; tutto ciò perché questa vostra generazione esige di governarsi da sola. Il mondo intero è in pericolo per questo, ed Io vi ripeto: senza di me non farete nulla!». (28/7/01)

«Sì, miei discepoli, quanti falsi dei incontro nella mia strada! Ma tutto il potere è nel-le mie mani. Come ogni vita mi appartiene, così inutilmente si affaticano gli uomini che non mi riconoscono. Sotto la maschera dell’amore vengono distrutte e sepolte fede e verità, mentre si esalta quanto è stato proibito. Ecco, la morte avanza e annien-ta la vita. La vita, sì, la vita, miei cari! Non abbiate paura voi di compromettervi in questo cammino senza fine. Sappiate crescere per non rimanere creature con cuore di schiavo». (22/2/03)