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Copia Riservata ai Cavalieri di San Lazzaro Anno VII - N. 1/2012

Copia Riservata ai Cavalieri di San Lazzaro Anno VII - N ... et armis - 01-12 - d.pdf · tembre (14 e 15) si è svolta a Praga la riunio-ne del Gran Magistero e dei Capi Giurisdizionali

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Gentilissime DDame e CCari CCavalieri,

Siamo arrivati alla fine di un altro anno ecome ogni anno facciano il rendicontodel nostro operato benefico e delle

nostre attività, ringraziando nostro Signore diaverci guidato nella Fede e nello Spirito comeSoldati di Cristo. Anche quest’anno ci siamoadoperati, con grande senso civico e socialead aiutare e a donare; questo ci rende orgo-gliosi dando un vero senso nell’apparteneread un ordine Cavalleresco come quello di SanLazzaro radicato in XI secoli di storia. IlNostro. Le attività nel 2012 sono state molte e propo-sitive. Abbiamo iniziato con il Pellegrinaggio ilTerra Santa, dal 27 febbraio al 5 marzo, insie-me ad alcuni Membri dell’Associazione deiCavalieri di San Silvestro Papa con cui ilnostro Gran Priorato d’Italia ha stretto un soda-lizio di fratellanza Cavalleresca; abbiamo pro-seguito con le nostre iniziative per la raccoltadi fondi, di indumenti e di medicinali. Con l’in-vestitura di Roma del 16 giugno il nostro GranPriorato si è arricchito di nuovi Membri,accrescendo la nostra famiglia di Lazzaristi.Ogni anno, quello che io chiamo “il nostropatrimonio caritatevole” si incrementa sempredi più; questo ci distingue dai ben non definitialtri Ordini di San Lazzaro che si trovano neisiti internet e che approfittano della nostra luceper creare confusione. Ricordo sempre che ilnostro Ordine è l’unico sotto la Protezionetemporale della Casa Reale di Francia e chequesta protezione esiste sin dal 1308, rinnova-ta dal Duca di Francia e Conte di Parigi EnricoVII il 12 settembre 2004 nella Cattedrale diOrlèans (Francia). Il nostro Ordine fa parte delpatrimonio ereditato da questa secolare CasaReale.L’operato benefico dell’anno 2012 è stato di €24.698,23 (dati al 30/11/2012) come dalseguente dettaglio:Medicinali € 3.670,16Indumenti € 6.200,00Raccolta fondi per l’Emilia € 10.825,00Raccolta fondi Burkina Faso € 2.400,00Contributo 5x1000 anno 2009 € 1.603.07che sommato a quello degli anni precedentiarriviamo ad un totale di € 326.098,23.

Anche nel 2012 la Commenda che si è distintain iniziative ed opere di carità è quella delTrentino Alto Adige Süd-tirol a cui vanno imiei fraterni ringraziamenti.Come eventi internazionali, nel mese di set-tembre (14 e 15) si è svolta a Praga la riunio-ne del Gran Magistero e dei Capi

Giurisdizionali Nel corso della riunione, sono state analizzatele politiche sociali e caritatevoli fatte nel corsodell’anno 2011; l’attuazione e lo stato dei pro-grammi presentati dalle Giurisdizioni OSLJ,raffrontandoli con quelli degli anni precedenti;le nuove iniziative e le linee da seguire per il2012/2013 in base ai progetti futuridell’Ordine.Ogni Membro del Gran Magistero e nelConsiglio Governante ha presentato la propriarelazione al 31/12/2011 con chiarezza e traspa-renza. In qualità di Gran Ospitaliere, ho illu-strato e consegnato , a tutti i convenuti, un rap-porto dettagliato degli ultimi 5 anni dell’opera-to caritatevole svolto in ogni Giurisdizione eche viene riassunto nei seguenti grafici:

MESSAGGIO DALGRAN OSPITALIERIVostre Eccellenze,Gentilissime Dame, cari Cavalieri, cariVolontari ed amici che collaborano conl’Ordine di San Lazzaro.Grazie, grazie per il lavoro che avete fattoe per l’amore che avete dimostrato neldonare alle persone meno fortunati di noi.I principi secolari dell’Ordini di SanLazzaro sono e saranno sempre “ la carità,l’amore per il nostro prossimo e servire nelnome di Dio, della Vergine Maria e di SanLazzaro Nostro Protettore.Grazie al vostro lavoro abbiamo raccolto edonato materiale, medicinali e denaro perun totale di € 2.461.675 operando inAfrica, Asia, Americhe, Europa Orientaleed Occidentale.Quanto abbiamo fatto è una goccia nell’o-ceano, ma se non ci fosse questa goccial’oceano non sarebbe così vasto.Fedeli alle nostre tradizioni ospitalieri

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lavoriamo per servire ed aiutare le personein difficoltà, indipendentemente dalla lororazza, dal colore della pelle, dalla loro reli-gione perché tutti abbiamo il diritto divivere, e di vivere una vita dignitosa: ildiritto alla pace, il diritto all’acqua, ildiritto al cibo, il diritto alle cure ed al lavo-ro perchè siamo tutti uguali.Quello che facciamo per noi muore connoi, quello che facciamo per gli altririmane ed è Infinito”

I Cavalieri di San Lazzaro lavorano per unmondo migliore.

Il Gran HospitaliereGiovanni Ferrara

I dati sopra riportati ci rendono orgogliosi diappartenere all’Ordine Militare ed Ospitalierodi San Lazzaro di Gerusalemme che dimostracon i fatti che ognuno di noi lavora per il benecomune con grande spirito di fratellanza a cari-tà cristiana, perché l’amore verso gli altri è pos-sibile e non si riduce in un sogno o in un idea-le. A rappresentare il Gran Priorato d’Italia, oltre ame che espletato il mio incarico di GranOspitaliere, erano presenti: il Capitolare Ing.Fausto Capalbo, KLJ, GOMLJ; il CappellanoVicario Mons. Luigi Casolini, SChLJ; ilReferendario Conte Paolo Vandelli Bulgarelli,GCLJ-J.

L’ Ing. Fausto Capalbo è stato Delegato, aillustrare il rapporto operativo del GranPriorato d’Italia e i programmi per il futuro.Come in ogni Meeting, l’Italia è stataapprezzata per il suo operato e per essere laGiurisdizione più numerosa dell’Ordine. Durante la riunione il Presidente delConsiglio Costituzionale, S.A.R. Charles-Philippe d’Orlèans, Duca d’Angiò, ha comu-nicato la ratifica della ONG di San Lazzaro,con sede in Lussemburgo, e il suo riconosci-mento da parte dell’ONU come organizza-zione accreditata alla “ECOSOC”(Consiglio Economico e Sociale delleNazione Unite) che è un organo di coordina-mento che disciplina le attività 14 di agenziespecializzate delle Nazione Unite, incaricatedi individuare e coordinare soluzioni econo-miche, sociali, sanitarie; favorire la culturatra i popoli nel rispetto dei diritti umani uni-versali. Questo riconoscimento è un primopasso importante nella storia del nostroOrdine Cavalleresco e per il nostro futuro.Per ottenere questo riconoscimento, abbia-mo lavorato un’ anno. I soci fondatori sonotutti i Capi Giurisdizionali e alcuni membridel Consiglio Costituzionale.Il Meeting di Praga si conclude con unCapitolo d’investitura organizzato GranPriorato della Repubblica Ceca. Tra i nuovimembri ammessi, spicca il nome di S.E. ilCardinale Dominik Duka, Arcivescovo diPraga che ha accettato l’incarico diCappellano Generale dell’Ordine di SanLazzaro.L’avvento solenne del Cardinale DominikDuka, (un Cardinale giovane ed attivo diSanta Romana Chiesa) come suprema auto-rità morale e spirituale del nostro Ordine èun passo importante nel cammino spiritualeper il nostro futuro.Il Cardinale sostituisce il ProtettoreSpirituale dell’Ordine S.E. il Cardinale eme-

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rito Laszco Paskai.Durante la Cena di Gala, presso il PalazzoArcivescovile di Praga, abbiamo consegnato aS.E. il Gran Maestro, il quadro con il suo armische non ha potuto ritirare al Capitolo di Roma del17/06/2012 e a S.E. il Cardinale Dominik Dukaun Grest.Come riflessione di questo Meeting posso con-cludere che è stato molto positivo e ricco di novi-tà che rafforzano la nostra Compagine e il nostrostatus internazionale.Un ringraziamento a Mons. Luigi Casolini checon grande professionalità ha percepito e rime-diato una mancanza protocollare, da parte degliorganizzatori della Cena di Gala, nei confronti delNunzio Apostolico di Praga Mons. GiuseppeLeanza.

Desidero congedarmi por-gendo a Voi tutti e ai vostriCari i miei sinceri e fraterniAuguri per il prossimo SantoNatale e con l'auspicio chel'anno che viene sia sempremigliore di quello che passa.Ai miei Auguri si associanole Suore Missionarie dellaBeata Angelina e i bambini ela bambine del Madagascarche il nostro Gran Prioratod'Italia sostiene con le vostredonazioni.

Atavis et armis

Buon Natale e Felice Anno 2013

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Radicati nella Fede in Cristo Redentore,abbiamo trascorso 8 giorni nei luoghi Santidella nostra Cristianità condividendo la nostraFede e rafforzato i nostri valori di Cavalieri edi cristiani. Una luce nuova ci accompagneràd’ora in avanti, quando leggeremo o ascolte-remo il Santo Vangelo, perché abbiamo visto,percorso, camminato e pregato nei luoghiche da duemila anni di storia testimoniano la

vita del Nostro Salvatore. Ognicristiano che vuol capiremeglio le radici della sua fede,dovrebbe , almeno una voltanella vita, recarsi in TerraSanta, dove il Salvatore nac-que, crebbe, operò, soffrì emorì per risorgere e portare inognuno di noi la speranza diuna vita nuova. Desidero rin-graziare tutti i Pellegrini chehanno condiviso questa mera-vigliosa esperienza: Mons.Casolini, le nostre guide, Selmae Silvana, e il nostro autistaGiorgio, per la perfetta organiz-zazione e grande professionali-tà. Molti di voi mi hanno mandato delle e-

mail di ringraziamento e comunicandomiche sono tornati cambiati spiritualmente;Vi ringrazio, ma facciamo in modo chequesto cambiamento porti a mantenere lepromesse che abbiamo fatto; facciamo inmodo di non dimenticare quello cheabbiamo visto e sentito per aiutare i nostri

fratelli cristiani, sia conle nostre preghiere checon aiuti concreti.Abbiamo percorso la vitae la via di NostroSignore Gesù Cristo ini-ziando dalla Basilicadell’Annunciazione sortasopra la casa di Maria,proseguendo nell’altaGalilea con il fiumeGiordano, doveGiovanni, il Battista, habattezzato Gesù; la casadi Pietro a Cafarnao, ilLago di Tiberiade, ilMonte delle Beatitudini,il Monte Tabor e Cana,dove, alcune dei nostriPellegrini hanno rinno-

vato la loro promessa di matrimonio nella S.Messa che Mons. Casolini ha celebrato perl’occasione. Il Monte Carmelo,Betlemme, il Mar Morto, Jericho (la cittàdella palme), la tomba di Maria e il luogodell’Assunzione, la Casa di San Lazzaro; tuttiluoghi che accompagnano la nostra vita cri-stiana, ed infine Gerusalemme, la Città Santa,la casa di preghiera per tutti i popoli, con ilsuo Cenacolo, il monte degli Ulivi e il giardi-no del Getsemani; la Chiesa del Pater Nosterdove Gesù insegnò a pregare; la via Dolorosae la maestosità del Santo Sepolcro, dovenella Cappella del Santo Spirito, il 4 marzo,

GGrraann PPrriioorraattoo dd’’IIttaalliiaaPellegrinaggio in Terrasanta (Gerusalemme) dal 27 febbraio al 5 marzo 2012

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abbiano celebrato laSanta Messa a con-clusione del nostropellegrinaggio, conse-gnando a tutti i parte-cipanti una pergamenanominale e la meda-glia del pellegrino,come testimonianzaper gli anni avvenire

di questo meraviglioso momento. LaPasqua che ci accingiamo a celebraresarà una Pasqua diversa da tutte le altre,perché saremo avvolti nel rivivere ilnostro pellegrinaggio richiamando iluoghi che abbiamo visitato, in cuiabbiamo pregato e condiviso laPassione di Cristo. Durante la nostrapermanenza e comeprogrammato abbia-mo avuto degli incontricon alcune ComunitàCristiane che ci hannodescritto come vivo-no in Terra Santa e ledifficoltà che incontra-no. Noi come Cavalieridi San Lazzaro abbianovoluto questi incontriper poter valutare deiprogetti di aiuto per inostri confratelli. Sotto una bufera di neve, durata poche ore, ilgiorno 2 marzo siamo stati ricevuti, in udien-za privata, alla Nunziatura Apostolica da

S.E. Mon. Antonio Franco, NunzioApostolico di Gerusalemme, che per l’occa-sione ha voluto celebrare la Santa Messa(desidero ringraziare il Gen. Filippo Mazzoneper il suo contributo dato per questo incon-

tro). Durante l’udienza S.E. ha ringraziatoOSLJ Italia per l’interesse dimostrato nelporre alcune importati questioni sociali eumanitarie che riguardano la Terra Santa. Aconclusione dell’incontro, S.E. Mons.Antonio Franco ha offerto un piccolo rinfre-sco ed ha apprezzato con grande interesse ladonazione del Grest dell’Ordine, la medagliadel Pellegrino OLSJ e la nostra rivista “Ataviset armis.Nel proseguire la nostra missione il giorno 4marzo, alle ore 12 siamo stati ricevuti dalVescovo Vicario di Gerusalemme S.E. Mons.William Shomali. La cordialità e l’affettocon cui Mons. Shomali ci ha accolto ci hapresi alla sprovvista in quanto, sembrava checi conoscessimo da molto tempo dandoci ilben ritorno a casa, alle nostre radici, ricor-dandoci che siamo nati proprio a

G e r u s a l e m m e .Ringrazio ilnostro ConfratelloSen. BasilioGiordano che ciha presentati aMon. Shomali.N e l l ’ i n c o n t r o ,durato per oltreun’ora, Mons.Shomali ci ha

esposto la realtà reale delle difficoltà disopravvivenza che le comunità cristiane devo-no giornalmente affrontare in Terrasanta. Fateconoscere ai cristiani della vostra terra lecondizioni nelle quali viviamo!!: con questomessaggio Mons. Shomali ci parla della terrache ha visto nascere il cristianesimo e delledifficoltà che hanno per vivere la propria fede.I nostri incontri continuano con la visita del

Caritas Baby Hospital di Gerusalemme, dove

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eravamo attesi da Suor Gemma Luisa. Dopoaver consegnato le medicine richieste ed alcu-ne piccole attrezzature gentilmente donatociche tutti avevamo portato dall’Italia, (adessoci fa sorridere la paura e il rischio che abbia-mo corso, se avessero controllato le nostrevaligie, in quanto è severamente vietato intro-durre delle medicine in Israele per motivi disicurezza), abbiamo visitalo l’ospedale dove

“Angeli vestiti di bianco” aiutano le giovanemamme a superare momenti di tristezza. Alla Good Shephernd Church di Gerico, conl’incontro con frate Ibrahim Sabbagh. Cisarebbe ancora molto da raccon-tare, ma desidero fermarmi qui efare una riflessione politica esociale sul nostro pellegrinaggioper riflettere sulla nostra VeraFede, sia come cristiani e comeCavalieri per proteggere la SantaTerra. Nell’ultimo decennio ilnumero dei cristiani in TerraSanta ha conosciuto un precipi-toso decremento. I cristiani inTerra Santa (terra con due popo-li – israeliani e palestinesi e trereligioni – ebraismo, cristianesi-mo, e islam) sono quasi tutti

arabi, minoranza della minoranza,circa il 8% della popolazione. UnaChiesa di minoranza segnata dauna pluralità di presenze che, avolte, confonde: Latini, Ortodossi,Luterani, Anglicani, Copti,Melchiti, Sirocattolici, Maroniti,Assiri, Caldei, Armeni, Etiopi;tutte chiese antiche, tutte convescovi e proprietà eppure tuttecostrette a fare i conti con la pro-

gressiva diminuzione (finoall’azzeramento per qualcuno) dei fedeli.Siamo una chiesa di minoranza ma siamo inquesta terra per volontà di Dio, a testimoniare

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nella sua patria.Senza i cristiani loscontro tra ebrei emusulmani sarebbemolto più forte.Oggi i cristiani diTerra Santa si sento-no gli eredi dellaprima comunità cri-stiana, tramandatada una generazioneall’altra, da un popo-lo all’altro, tra unregime e l’altro, degli insegnamenti della vitadi Cristo. La presenza della nostra ChiesaCattolica Romana è rappresentata dallaCustodia Francescana di Terra Santa, l’istitu-zione alla quale da sette secoli la Santa Sedeaffida la cura delle proprietà

della Chiesa,nella terra in cuivisse Gesù. LaCustodia è natadopo il fallimentodelle Crociate. E’stato proprioattraverso la pre-senza pacifica,costante e infati-cabile di tantifrati che è statopossibile recupe-

rare i Luoghi Santi e proteggere le comunitàcristiane esistenti. Se non ci fosse stato il con-tinuo e concreto intervento della Custodia, inTerra Santa già da tempo non ci sarebberostati più i cristiani, in quanto le comunità

ebraiche e musulmani continua-no, ancora oggi, ad acquistareterreni e case per mandare via icristiani, sempre più poveri epiù ghettizzate. La Chiesa diTerra Santa ha un legame vitalecon le Chiese di tutto il mondo:< la Terra Santa appartiene atutti i cristiani!!>. E’ vitale chei pellegrini tornino in TerraSanta in quanto è una formaconcreta di solidarietà soprat-tutto economica per le nostrecomunità cristiane; unaforma di solidarietà umana,poiché i cristiani locali sen-tono e vedono concretamen-te che non sono soli e abban-donati. Ancora oggi, comeieri, Noi Cavalieri di SanLazzaro, soldati di Cristo,abbiamo il dovere di aiuta-re e difendere i cristiani inTerra Santa, fortunatamen-te non con la violenza macon lo spirito di carità e difede cristiana. Auspicoche il seme di senape cheabbiamo seminato inquesti 8 giorni possa cre-scere nella solidarietàinfinita.

Caritas Baby Hospital

P.O.Box11535, IL-91114 Jerusalem

Telefon+970 2 275 85 00, Fax +970 2 275 85 01

[email protected], www.childrens-relief-bethlehem.org

Bank Leumi, Jerusalem, Acct. 600478/12

khb-donatella-17.12.2012 ringraziamento

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„Lasciatee chee ii piccolii venganoo aa m

e!““

Carissimo Giovanni, Gran Priore d’Italia

attraverso questa lettera vorrei le arrivasse il mio e nostro grazie per quanto

ha fatto per il nostro ospedale. Silvana mi ha detto che e’ stato lei che ha raccolto i vari

medicinali che poi il gruppo di pellegrini ha portato qui al Caritas Baby Hospital.

La Provvidenza, che ha il cuore, la mente e le mani delle persone semplici, come lei,

ci mostra che non abbandona questi suoi piccoli e che sa trovare le strade per raggiungerci

sempre e per dare risposta ai nostri bisogni. “Dio ha bisogno degli uomini”, dicono le parole

di un canto, per arrivare agli altri uomini. Lei e quanti hanno collaborato per il successo

di questa iniziativa, siete stati per noi, quel ponte solido che porta il nome di solidarieta’,

di amicizia, di amore gratuito, che oltrepassa tutti i muri che “stringono” questa regione.

Piccole goccie di bene che vanno a formare l’oceano della Carita’, quella Caritas che

e’ la base della nostra missione qui al Baby Hospital, che e’ il motore che “spinge” ogni

nostra quotidina azione verso i piu’ poveri e che ha spinto anche lei e voi a venire qui in

Terra Santa e a Betlemme.

A nome di tutte le suore, a nome dell’Amministrazione, del personale, e di tutti i

bambini che sono poi i fruitori della vostra iniziativa, le/vi diciamo la nostra gratitudine e

la nostra stima; le/vi assicuriamo il ricordo e la preghiera, in modo particolare alla Grotta

di Betlemme,

Il Signore la/vi benedica, faccia risplendere il suo volto su lei/voi e le/vi dia pace,

porti a compimento i sogni di bene che nutre/nutrite nel cuore.

Con affetto e riconoscenza

Sr. Donatelle e consorelle francescane elisabettine che operano al Caritas Baby Hospital

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Messaggio del Cappellano Generale del G.P. Italia per il Santo Natale 2012

UN AAVVENTO DDA CCAVALIERIdi don Paul Renner, SChLJ, Cappellano Generale del G.P.I.

Sappiamo che quello che abbiamo iniziatonon sarà un Avvento da vacche grasse per l’a-ria di crisi e il diminuito potere d’acquisto, ilche ci eviterà almeno giri stressanti per inegozi. Forse proprio per la sobrietà chesegnerà questo Natale, avremo l’occasione divivere l’Avvento 2012 in modo più consape-vole.

Consapevoli di cosa però? Che il mondo staper finire? La profezia dei Maya che ci vor-rebbe spacciati il prossimo 21 dicembre risul-ta alquanto risibile alla luce del destino inglo-rioso di un popolo che non ha saputo prevede-re la propria fine imminente. Altri affermanoche il pianeta durerà poco, perché a partire dal22 agosto scorso abbiamo superato la data di“non ritorno”, ovvero il livello di crescita econsumo che non permette più alle risorsenaturali di rigenerarsi. Di cosa divenir consapevoli allora in questoAvvento? Forse della necessità di essere mag-giormente vigilanti, di saper attendere edaccogliere una Parola che possa tornare a darevigore, senso e orientamento al nostro cammi-no di famiglia cristiana e di ordine cavallere-sco. L’Avvento non serve a farci ricordare i“bei vecchi tempi”, quella mitica età dell’oroin cui tutto era più intimo, più bello e piùfamigliare, ma piuttosto ad aprire lo spazio alnuovo, a ciò che viene, a ciò che i nostri tempiesigono come cambiamento necessario perriqualificare la nostra aspettativa di personeche reclamano una società più umana e piùgiusta. L’Avvento ci chiede con vigore di rendersiprofondamente consapevoli del momento pre-sente, per potersene assumere piena responsa-bilità e guardare avanti, proprio in una fase incui molti guardano indietro con rammarico o

si guardano intorno con preoccupazione. Ilcammino ci porta avanti! Il senso del cammi-no sta proprio nel non stancarsi di camminare,purché si sia in moto con aspettative giuste econ il giusto passo, fatto di umiltà, di curiosi-tà e di solidarietà, tre virtù che in questoAvvento sarebbe bene mettere al centro delnostro impegno cristiano. Infatti non è certoun male se questo tempo di sobrietà ci porta ascalare la marcia, ad assumere ritmi piùumani, a prenderci il tempo per la famiglia,per i nostri bambini, per le nostre speranze difuturo.

L’Avvento cristiano porta molte domande,che si intersecano con quelle di tutti gli uomi-ni perché, come ci ricordava giusto cinquan-t’anni fa il Concilio Vaticano II: “Le gioie e lesperanze, le tristezze e e angosce degli uomi-ni d’oggi, dei poveri soprattutto e di coloroche soffrono, sono le gioie e le speranze, letristezze e le angosce dei discepoli di Cristo enulla vi è di genuinamente umano che nontrovi eco nel loro cuore.”Ecco allora che l’Avvento ancora una volta ciinvita a riscoprire quanto è genuinamente cri-stiano e per ciò stesso genuinamente umano.Si tratta dell’attesa di una Parola, di un Verbo,che dia luce al presente, tornando a prenderecorpo tra di noi. Meno parole, ma quelle piùsignificative. E’ questo un importante mes-saggio di qualità autentica che possiamo sco-prire in questo volgere dell’anno, aperto aldono del Natale, della venuta di Gesù che farinascere speranza e prospettive di futuro.

Buon Avvento e fecondo Natale a tutte le Dame e i Cavalieri

del san Lazzaro!

ITALIA – ONLUS C.F. 97446970150IBAN: IT 19 L030 6909 4596 1524 0523 049

Per donare il 5xmilleO PER DONAZIONI VOLONTARIE A SOSTEGNO DELLE NOSTRE INIZIATIVE

Le cose che facciamo per noi muoiono con noi,le cose che facciamo per gli altri rimangono e sono infinite.

Saint Lazare

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Commenda ddel TTrentino AAlto AAdige SSudtirol

Annuale CCena ddi GGalaBolzano, 4 maggio 2012

Mozart è sempre il grande Mozart, ma quandola sua musica viene eseguita dal M° Fabio Neri,e dai suoi maestri musicisti, diventa poesia.A questa eccellenza, ha dato un grosso contri-buto la voce del soprano Julia Aichner, facendovibrare le corde più sensibili dell'anima.La serata di beneficenza organizzata dallaCommenda del Trentino Alto Adige a sostegnodel " Progetto Burkina Faso , "si è svolta pressoil Park Hotel Laurin di Bolzano.L'eleganza dell'ambiente,ben si confaceva con

tutto quel bianco e verde che sono i coloridell'OSLJ, mentre la musica, le luci, i fiori, l'at-mosfera cordiale non si dimenticheranno facil-mente.C'era qualcosa di nuovo nell'aria : un fremito…anche, ma di più! Forse la presenzadella " Dante Alighieri " che si è affiancata aiCavalieri di San Lazzaro per l'evento? Si, ma dipiù era la consapevo-lezza che in quella sera-ta c'era posto anche perchi soffre, c'era il nostrocuore vicino ai malatiterminali.E c'era un fiore : ilpapavero! In estate frale spine di grano dorate,ondeggia lieve mac-chiando di rosso lemessi, offrendo aglisguardi ammirati, la piùromantica delle visioni.Qui a Bolzano, ilPapavero è un'altracosa, è umanità estre-ma, è donazione totale

a chi è ammalato, è respiro per chi soffre, èprendere in mano un corpo ed un anima e ada-giarli con delicatezza nella loro sera che avan-za.I Cavalieri di San Lazzaro e la Società "DanteAlighieri" offrono di cuore una parte del ricava-to della cena di beneficenza alla Associazione "Il Papavero," ringraziando medici, infermieri edi volontari per la loro opera che svolgono.Un sentito grazie per la perfetta riuscita dellaserata all'Elemosiniere Nazionale comm. Elio

Cirimbelli KLJ, al Presidente eVicepresidente della " Dante Alighieri" nonché nostri Confratelli, dottorGiulio Clamer e Mauro Venturin.Un grazie particolare va al GranPriore d'Italia S.E. Cav. Gr. Cc.Giovanni Ferrara, grazie alReferendario dell'Ordine S.E. ContePaolo Vandelli, a don Paolo Renner ,Cappellano Generale, a don SalvatoreTonini, Padre Spirituale, al SenatoreTarolli, all'Assessore del Comune diBolzano dottoressa Chiara Pasquali,all'Assessore del Comune di Laivesdottoressa Claudia Guarda e natural-mente al dottor Massimo Bernardo,

responsabile del Servizio " Cure Palliative "dell'Ospedale di Bolzano ed alla Presidente delPapavero dottoressa Zossa.Rimane così, il ricordo di una festa, di cavaliericon la croce verde, di una grande festa, di unpapavero rosso.

(Loredana de Antoni - Commander del T.A.A.)

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La basilica fu fondata da Silvestro I su un terre-no donato da un esponente della famiglia degliEquizi (da cui il nome di Titulus Equitii) nel IVsecolo. Agli inizi era un oratorio dedicato a tuttii martiri. Si sa che un incontro preparatorio delPrimo concilio di Nicea fu tenuto qui nel 324.L’attuale chiesa di San Martino ai Monti datadall’era Carolingia, ma una struttura colonnatadel III secolo è stata individuata sotto ed accan-to ad una chiesa posteriore.Questo ha spinto alcuni studiosi ad identificarequesta struttura con il Titulus Equitii, ma secon-do Hugo Brandenburg, non sembra che sia pos-sibile che sia servita come un posto per riunio-ni per una comunità ampia e per le sue esigen-ze liturgiche: lo scopo originale di questo pres-soché modesta sala ... fu probabilmente di ser-vire come spazio di immagazzinamento per usicommerciali.Nel 500, la chiesa fu ricostruita e dedicata aisanti Martino di Tours ed a papa Silvestro I dapapa Simmaco.In questa occasione, la chiesa fu sopraelevataed il primo oratorio divenne sotterraneo.Fu ricostruita di nuovo da Adriano I nel 772 eda Sergio II nel 845. La struttura della chiesaattuale segue la chiesa antica e molti parti sonostate riusate.Ulteriori trasformazioni furono eseguite daFilippo Gagliardi nel XVII secolo.Uno degli esempi più belli ed affascinanti di ciòche possiamo trovare al di sotto delle chiese diRoma è quello del Titolo Equizio, nei sotterra-nei della Basilica dei SS.Silvestro e Martino aiMonti al Colle Oppio.La chiesa si trova nella zona che al tempo dellaRoma Serviana era stata chiamata Esquilina,ossia la Terza Regio, dedicata agli dei egiziIside e Serapide, secondo la divisione dei quar-tieri fatta all’epoca di Augusto. Quest’area fuinteressata dalla costruzione della DomusAurea di Nerone, nonchè dalle strutture impo-

nenti dele Terme di Tito e di Traiano, di cuialcuni resti, come le Sette Sale, sono tuttoravisibili. Sappiamo della presenza di un piccolospecchio d’acqua, il lago di Orfeo, che dovevatrovarsi all’inizio del ‘Clivo Suburrano, che

corrisponde all’odierna Via dei Selci, che insie-me al ‘Vicus Sabuci’ (Viale del Monte Oppio)costeggia le mura della Basilica.Entrando nella chiesa, le cui bellissime decora-zioni risalgono alla metà del 1600, si percorre lanavata centrale fino alla scalea, che scende nellacripta al di sotto dell’altare. Da quest’ambiente,attraverso una porticina sulla sinistra si scendeun’ulteriore scala e ci si trova finalmente all’in-terno del ‘Titolo Equizio.Si tratta di un grande ambiente rettangolare inlaterizio, suddiviso in tre navate da sei pilastri.L’edificio, databile intorno al III sec., facevaparte delle vicine terme e fu probabilmenteadibito in seguito a scopi commerciali: un mer-cato coperto, o più probabilmente un magazzi-no. Alla fine del III sec. inizi del IV iniziò adessere utilizzato per il culto cristiano.accesa controversia è sorta tra gli archeologi egli storici per comprendere il perchè della scel-ta e dell’utilizzo di questi locali ed in questa

CCOOMMMMEENNDDAA RREEGGIIOONNEE ddeell LLAAZZIIOO ee ddii RRoommaaCCAAPPIITTOOLLOO DD’’IINNVVEESSTTIITTUURRAA 1177 GGIIUUGGNNOO 22001122 Basilica dei Santi Silvestro e Martino

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zona. Si tratta forse di una scelta mira-ta? Alcuni storici credono che l’edificiovenne utilizzato proprio perchè si tro-vava al centro di un quartiere in cui fio-rivano ancora culti orientali pagani,quali il mitraismo ed il culto di Iside eSerapide, contro cui i Cristiani si batte-vano e che potevano essere contrastatiproprio dalla presenza del Titolo. Prestoquesta struttura divenne un punto di

ritrovo importantissimo per la chiesa cristiana,che proprio in questi anni stava organizzando‘burocraticamente’, in modo da poter raggiun-gere in maniera capillare tutte le comunitàromane.Sappiamo che in queste sale si tenne il Sinododel 499 e quello del 595, che aprono un’altraquestione piuttosto dibattuta in merito al nomedato al Titolo. Infatti, mentre nel primo Sinodoil nome del Titolo erà Equizio, nel secondodiventerà ‘S.Silvestro, creando il dubbio che sipotesse trattare di due differenti Titoli. In real-tà, nell’arco di tempo trascorso tra un Sinodo e

l’altro si nota una cristianizzazione dei nomidei luoghi di culto e, dunque, si tratta, senzadubbio, dello stesso Titolo Equizio.Simmaco amplierà il Titolo nel VI sec., inclu-dendo nell’edificio un’interessante e curiosacavea del III secolo, scoperta fortuitamente neilavori di restauro del 1930 e la cui utilizzazio-ne rimane ancora un mistero. Ulteriori lavorifurono eseguiti ad opera di Papa Sergio II (IXSec.), che ordinò la costruzione della Basilicasoprastante e contemporaneamente restaurò,abbellendolo, il Titolo. I pilastri, che dividono

l’ambiente, vennero rinforzatied ampliati in seguito al restau-ro e all’ingrandimento dell’e-dificio al di sopra del Titolo,avvenuto nel XIII secolo. Nel1637 il Priore AntonioFilippini adattò uno dei localidel titolo a cappella in onore diS.Silvestro.Si respira un’aria davvero sug-gestiva camminando tra lestanze dell’edificio, cercandodi immaginare gli antichi riticristiani e la fede di questagente che proprio in queglianni, ossia dall’Editto di

Costantino (III secolo), poteva officiare aperta-mente la propria fede. Alcuni frammenti di pit-tura (IX secolo) sono ancora leggibili sullevolte del soffitto: scene di Santi con laMadonna e Gesù, nelle tipiche movenze e neivestiti sgargianti che ritroviamo nell’arteBizantina. Alcune zone del pavimento, però,hanno restituito frammenti di mosaico a tesserebianche e nere, che insieme a motivi ornamen-tali affrescati su alcune delle volte, sembranorisalire agli inizi del III secolo, quando l’edifi-cio era ancora adibito ad usi commerciali. Iresti, molto rovinati di un mosaico parietale,

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che raffigura Simmaco ai piedi di S.Silvestro,sono tutt’ora conservati al di sopra di un’altarerealizzato durante i lavori di restauro del XVIIsecolo, che con i suoi angioletti in stucco tantostona con l’atmosfera austera e rigorosa delluogo.In questa suggestiva e meravigliosa Basilica, ilgiorno 16 giugno, alla ore 19,00 inizia il 3°Capitolo d’Investitura organizzato dallaCommenda del Lazio – Roma. Come daProtocollo S.E. Giovanni Ferrara, Gran Priored’Italia presiede la Veglia coadiuvato dalCancelliere Loredana De Antoni, dal CapitolareProf. Ing. Fausto Capalbo e dal Parroco dellaBasilica Don, Adrian Chiurca. I Postulanti,uniti nella Fede in Cristo Redentore e consape-voli del nuovo cammino missionario che siaccingono a perseguire, come Membridell’Ordine di San Lazzaro, promettono diservice nel nome dell’Unico vero Dio, leggen-do la preghiera della pace di San Francesco diAssisi:O Signore, fa’ di me lo strumento della Tua Pace; Là, dove è l’odio che io porti l’amore. Là, dove è l’offesa che io porti il Perdono. Là, dove è la discordia che io porti l’unione. Là, dove è il dubbio che io porti la Fede. Là, dove è l’errore che io porti la Verità. Là, dove è la disperazione che io porti la speranza. Là, dove è la tristezza, che io porti la Gioia. Là, dove sono le tenebre che io porti la Luce. O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto d’essere consolato, ma diconsolare. Di essere compreso, ma di comprendere. Di essere amato, ma di amare.Poiché: è donando che si riceve, è perdonando che si ottiene il Perdono, ed è morendo, che si risuscita alla Vita eterna.

(Amen)

S.E. Giovanni Ferrara, dopo aver ascoltato lamanifestazione dei nuovi Postulanti, proseguecon la lettura delle Beatitudine, cardini della

nostra Fede e invita i convenuti a meditare su diesse ed a riflettere, davanti alla croce, sull’im-pegno che d’ora innanzi si assumono. A conclu-sione della veglia i Postulanti, ponendo la manodestra sulla bandiera dell’Ordine, promettonodi servire nel nome di Dio e di San Lazzaro ericevono il Santo Vangelo. Il giorno 17, alle ore 16,00, Mons. Can. LuigiFrancesco Casolini di Sensale, SChLJCappellano Vicario generale, celebra la SantaMessa Prefettizia per l’ammissione di muoviMembri e la nomina di nuovi Cavalieri. S.E.Giovanni Ferrara procede alla nomina deinuovi Membri con l’augurio che possano per-correre la “Via” missionaria (radicata neiCavalieri di San Lazzaro) della carità, dellafede e della misericordia per essere innalzatiagli onori del Nostro Plurisecolare OrdineCavalleresco:Dr. Salvatore Arcuri BLJDr. Ciro Bacci BLJDr. Alberto Ermini BLJDr. Carlo Fulchir BLJDr. Claudio Pigliucci BLJArch. Vincenzo Le Rose BLJDr. Franco Soldati BLJM.M. Angelo Sgueglia BLJCav. Stefano Valore BLJDr. Franco Arrigoni SBLJGen. Filippo Mazzone SBLJ

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Per i servigi resiall’Ordine, S.E.

Giovanni Ferraranominati al grado di

KLJ i Confratelli: Dr. Isak Gernot, Sen. Dr.Basilio Giordano, Dr. Mario Fumei.

Il Capitolo si conclude con la Cena Benefica afavore dei Terremotati dell’Emilia a Palazzo deiPrincipi Brancaccio, con la consegna deiBrevetti di nomina e le medaglie di merito.

Un ringraziamento, da parte di S.E. GiovanniFerrara, viene rivolto al Commanderdella Commenda del Lazio e diRoma, il Prof. Ing. Fausto Capalbo,KLJ, GOMLJ, e al Gen. FilippoMazzone, SBLJ, per l’organizzazionee la perfetta riuscita del CapitoloCapitolino; ulteriori ringraziamenti alParroco della Basilica dei SantissimoSilvestro e Martino Don AdrianChiurca per averci ospitato, alleAutorità Politiche e Istituzionali pre-senti e alla D.ssa AlessandraCanale, che segue con assidua parte-cipazione le iniziative dell’Ordine.

Atavis et armis

Atavis et ArmisBollettino informativo del Cavaliere di San Lazzaro

ResponsabileGiovanni Ferrara, GCLJ - GOMLJ

Collaboratori di redazione:Gianni De Tomasi, GCLJ-GOMLJLoredana de Antoni, DCLJ-CMLJ

Sede Via Comelico 3 -20135 Milano

Tel. 02 55181136 - Fax 02 36584565e-mail [email protected]

sito: www.oslj-italia.it

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In occasione della nomina a Cardinale e aCappellano Generale nel nostro Ordine di S.E.Dominike Duka, il giorno 23 novembre si èsvolta al Circolo Ufficiali dello Stato Maggiore< Pio IX> in Roma, una Cena organizzata dalGran Priore d’Italia S.E. Giovanni Ferrara,coadiuvato dal Cappellano Vicario Mons.Francesco Casolini.Alla Cena erano presenti il50° Gran Maestro S.E. Conte Jan Dobrzenský zDobrzenicz, accompagnato dalla moglie Diana,il Gran Priore del Montenegro ConsoleHonorario Dr. Wolfgang Breitenthales, accom-pagnato dal suo Cancelliere Console HonorarioDr. Peter Feissler, il Delegato OSLJ delPrincipato di Monaco Avv. J.P. Campana, ilBalì del Gran Priorato della Repubblica CecaDr. Ondrej Vanke e il Cancelliere Cav. Petr

Rehor . Tra di ospiti che hanno reso omaggio alCardinale erano presenti il Dr. Conte PaoloSabbatini, Diplomati del Governo Italiano el’Ambasciatore della Repubblica Ceca pressola Santa Sede Dr. Jiri Settek.A rappresentare il Gran Priorato d’Italia, oltreS.E. Giovanni Ferrara e Mons. Luigi Casolinic’erano i Delegati: Ing. Fausto Capalbo, Dr.Mario Fumei, Dr. Sonna Ndala, Gen. FilippoMazzone e il Cav. Salvatore Arcuri al qualevanno i nostri ringraziamenti per tutti i servizifotografici che permettono di documentare leattività dell’Ordine.

Inoltre erano presenti alla cena anche una dele-gazione dell’Associazione di San SilvestroPapa nelle persone: Valore Stefano, BaroneFabrizio Mechi, Conte Emilio Petrini Mansi e il

Prof. Raffaello Cechetti. Il Gran Maestro, Maestro S.E. Conte JanDobrzenský z Dobrzenicz, nel ringraziare S.E.Giovanni Ferrara, Mons. Luigi Casolini e tuttii partecipanti che con la loro presenza hannoreso possibile la magnifica serata romana, rin-grazia S.E. Dominike Duka di averci onoratocon la sua presenza e aver accettato, a Praga il15 settembre, di essere la guida spirituale delnostro Plurisecolare Ordine Cavalleresco e diquesta grande “Famiglia”.Il Cardinale S.E. Dominike Duka, con moltacommozione, ha ringraziato tutti i partecipanti

ROMA 23 NOVEMBRECena iin oonore ddi SS.E. DDominike CCardinal DDuka,Arcivescovo ddi PPraga ee CCappellano GGenerale OOSLJ

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per l’accoglienza attribuitagli in questa bellissi-ma cena e dichiarandosi felice di far parte dellafamiglia dei Cavalieri dell’Ordine di SanLazzaro, come Cappellano Generale.

A conclusione della serata, sonostate dei Grest del Gran Prioratod’Italia ai Capi Giurisdizionalipresenti. A S.E. il Cardinale èstata consegnate la Mozzettadell’Ordine con la conchiglia ela medaglia del pellegrino e alGran Maestro la croce al meritoper il contributo dato a favoredei terremotati dell’Emilia.La permanenza del CardinaleDuka a Roma si concludeDomenica 25/11/2012 con la

sua cerimonia ufficiale di Canonico dellaChiesa dei Santi Marcellino e Piero al Laterano,in via Labicana n. 1. in presenza di numerosiAutorità e Prelati.

Sabato 24 novembre 2011, S.E. GiovanniFerrara, Gran Priore d’Italia, accompagnato dalCapitolare Prof. Ing. Causto Capalbo, dalPrefetto del Cerimoniale Barone Dr. MicheleMaria Biallo, dalla Baronessa D.ssa OttavianaGiagnoli, dal Cav. Salvatore Arcuri e dal ConteDr. Paolo Sabbatini, Diplomatico del GovernoItaliano in Repubblica Ceca e membro delnostro Ordine, sono stati ricevuto dal Sindacodel Comune di Carapelle Calviso (AQ) Dr.Domenico di Cesare.Durante la Cerimonia S.E. Giovanni Ferrara haconsegnato al Sindaco un assegno di € 2.500,00quale contributo, del nostro Ordine, per la rico-struzione del Centro di aggregazione per glianziani distrutto dal terremoto del 2009.

Il Sindaco fortementecommosso ha dichiara-to che “è molto belloche delle persone, comei Cavalieri di SanLazzaro, non si sonodimenticati dei terre-motati, come hannofatto le Istituzioni e iMedia”, e nel ringra-ziare tutti i Cavalieri ele Dame dell’Ordine haconsegnato all’Ordinedi San Lazzaro un atte-

stato di riconoscenza a nome suo e di tutta lacittadinanza. Alla cerimonia erano presenti anche il

Governatore dell’Associazione InternazionaleCavalieri di San Giorgio di Borgogna BaroneDr. Michele Maria Biallo (Membro delConsiglio Direttivo e Dignitario del GranPriorato d’Italia) e il Segretario Cav. Gr. Cr.Alfredo Ranieri Montuori.La visita di S.E. Giovanni Ferrara e delleDelegazioni O.S.L.J. Italia e dell’Associazionedei Cavalieri di San Giorgio di BorgognaBarone Dr. Michele Maria Biallo (Membro delConsiglio Direttivo e Dignitario del GranPriorato d'Italia) e il Segretario Cav. Gr. Cr.Alfredo Ranieri Montuori. La visita di S.E. Giovanni Ferrara e delleDelegazioni O.S.L.J. Italia e dell'Associazionedei Cavalieri di San Giorgio di Borgogna è pro-seguita nella Città dell'Aquila, per le vie delCentro storico dove ancora oggi sono evidenti idanni causati dal sisma.

Carapelle CCalvisioL’ORDINE DI SAN LAZZARO CONSEGNA ASSEGNOPER IL CENTRO DI AGGREGAZIONE

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Presso la Camera di Commercio di Bolzano, invia Alto Adige 40, si e svolta la Conferenza,“Storia e ideali della Cavalleria”, organizzatadalla Commenda del Trentino Aldo Adige Süd-tirol, Dipartimento di Storia e Cultura dellaCavalleria e delle Religioni, dell’Ordine di SanLazzaro di Gerusalemme, del Gran Prioratod’Italia. Il Convegno si è tenuto collaborazionecon la Camera di Commercio di Bolzano. Sono intervenuti:

Prof. Giulio M. Chiodi, tema: “Cavalieri dell’immaginale”.Moderatore della Conferenza è stato ilGiornalista RAI Dr. De Cesaro.

Prof. Claudio Bonvecchio,Docente Universitario, tema: ‘Il coraggio dellasfida: la Cavalleria moderna”;

Prof. Don Paul Renner,Teologo, Cappellano Generale del GranPriorato d’Italia, tema: “Valori attuali di una Cavalleria Cristiana”;

LA CAVALLERIADELL’IMMAGINALE(Prof. Giulio M. Chiodi)La figura del cavaliere ha un modello di riferi-mento originario nella mitologia germanica -modello in realtà composito - dal quale sonodesumibili le caratteristiche archetipali che lacompongono. La relazione prenderà in conside-razione alcuni elementi collegati soprattuttocon l’immagine di Sigfrido, l’eroe mitico, can-tato nelle saghe ispirate a quella mitologia. E’dagli spunti quivi attinti, fra l’altro, che discen-dono sia le saghe dei Volsunghi e deiNibelunghi, sia poi i cicli cavallereschi più omeno connessi con la leggenda della Cerca delSanto Graal. Nelle narrazioni tramandate intor-no a Sigfrido, spesso anche contraddittorie seprese alla lettera, ritroviamo le due proprietàbasilari e costitutive della volontà e della fede, idue fattori interiori che strutturano l’animocavalleresco. Non mancano in quelle evocazio-ni anche richiami alla lealtà, al disinteresse e alvalore del patto, che nel profondo è prima ditutto stipulato con se stessi, nonché alla simbo-lica indispensabile del femminile (Crimilde eBrunhilde ne sono raffigurazioni), e al signifi-cato dell’armatura, in particolare della spada. Ilmateriale mitologico trasmesso dalle saghe ger-maniche, dal quale prende le mosse la relazio-ne, contiene altresì le componenti essenziali perla costruzione dell’axis mundi axis sui, di cui ilcavaliere rappresenta l’icona vivente.

IL CORAGGIODELLA SFIDA: LA CAVALLERIAMODERNA(Prof. Claudio Bonvecchio)Oramai da tempo nei films, neiromanzi e nell’immaginario col-lettivo si assiste ad un ritorno ditemi che hanno a che fare con ilmondo cavalleresco e con laCavalleria. Temi questi che in unpassato non troppo lontano sem-bravano essere oramai dimentica-ti o confinati nel mondo polvero-so, dell’erudizione. Sembra quasiche la nostra società così priva di valori, cosìconsumista,relativista ed edonista si rivolgainconsciamente a questi mondi apparentemen-te remoti e fatti di fede, onore, devozione, giu-stizia, impegno ed essenzialità per avere unconforto, uno stimolo, una sicurezza: in unaparola un modello. Ed infatti la nostra societàtanto i singoli che le collettività che la compon-gono hanno bisogno di un esempio con cuiconfrontarsi, con cui comparare non solo lapropria povertà di ideali e la propria fragilità maanche le proprie segrete paure, le proprie ansienascoste, le proprie drammatiche insicurezze:in una parola, la propria costitutiva, odierna,mancanza di coraggio. Nella tradizionedell’Occidente ma non solo dell’Occidentetutte queste virtù oggi poco visibili, questoesempio desiderato ma scarsamente praticato,questo modello così fortemente agognato era ilcavaliere. Era un uomo come gli altri: non aspi-rava ad essere un semidio, ma a diventare un“vero” uomo. Più degli altri, però, non disde-gnava la lotta. Non era una lotta sciocca e finea se stessa: un lottare per il lottare. Era una lotta,virile, in primo luogo contro se stesso e controi limiti della propria umana fragilità interiore.Era una lotta, virile, contro i limiti del mondoesteriore, contro la seduzione dell’ovvio, controla banalità e il conformismo: operanti alloracome oggi. Il cavaliere non accettava di esserecome lo volevano gli altri, voleva essere ciò cheera giusto essere: lealmente e apertamente maanche duramente, se era necessario.Nell’immagine del cavaliere e della Cavalleriaha, così, preso corpo – auspice la cultura cristia-na – il meglio della cultura e dello spirito occi-dentale: il meglio dell’uomo occidentale. Sitratta di uno spirito e una cultura che parlanoancora all’uomo della nostra età proponendocon la stessa determinazione di un tempo il

BOLZANO 1 DICEMBRE 2012

““CCoonnffeerreennzzaa:: SSttoorriiaa ee iiddeeaallii ddeellllaa CCaavvaalllleerriiaa””

Segue a pagina 19,

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NASCE IL CORPO VOLONATIDELLA COMPAGNIA DI SANLAZZARO A REGGIO CALA-BRIACon il protocollo d’intesa, firmato aRoma il 17/06/2012 tra OSLJ –ITALIA, rappresentata da S.E.Giovanni Ferrara, Gran Priorad’Italia e M.A.O.X.S. & D.D.D.Movimento Associativo Operatoriper la Sicurezza e Diritti DifesaDisabili, rappresentata dal

Segretario Generale Antonello Imbese,è nata la Compagnia di San Lazzaronel centro Sud. D’Italia. QuestoMovimento, (M.A.O.X.S. & D.D.D)

che si batte da anni per la difesa dei disa-bili, riconoscendosi nei nostri valori caritate-

voli ha voluto condividere con il nostro GranPriorato il fine comune. Il Segretario Generale delMovimento Sig. Antonello Imbesi è stato nomina-to a rappresentare la Compagnia di San Lazzaroper il Centro Sud. Come prima fase entreranno afar parte tutti i gruppi Scout che ne hanno già fattorichiesta, l’operazione continuerà con la creazionedel Corpo di Protezione Civile. Tutti i volontariporteranno sulle loro divise la croce verdedell’Ordine; la stessa croce verrà messa anche suautomezzi di proprietà del Corpo volontari.Auguriamo al neo Delegato un buon lavoro.

Dalla Segreteria del G.P.I.

60° ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIO-NE SACERDOTATE DI Mons. ALESSAN-DRO RUDI, SChLJ.Tutti i Membri del Gran Priorato d’Italia si uni-scono alla gioia degli amici e dei parenti che ilgiorno 8 giugno hanno festeggiato il 60° anniver-sario dell’ordinazione sacerdotale del nostroCappellano Mons. Alessandro Rudi, entratonell’Ordine di San Lazzaro nel 1986. Nato il 4marzo nel 1928 a Gallarate (VA) e terminati gli

studi primari, Mons. Alessandro Guido Rudi con-tinua la sua formazione culturale presso il semina-rio Diocesano di Milano e il 7 giugno del 1952viene consacrato sacerdote; nello stesso mese, il29 giugno, viene nominato “Parroco”. Il lungo cammino lo porterà ad espletare la suamissione nelle seguenti parrocchie: Monteviasco(VA), NascaVa l t r a v a g l i a(VA), San Fermodi Varese ePusiano (CO),compito che svol-gerà sino al 1978,lasciando un’im-pronta che molti,giovani e vecchi,ancora oggi ricor-dano con ricono-scenza perchè inlui hanno trovatochi un amico, chiun Padre e chi unsemplice Parrocoche li ha sempre saputi ascoltare e indirizzare peruna retta via, a lottare per il bene difficile contro ilmale facile nel nome di Nostro Signore GesùCristo. È stato anche insegnante di religione invari istituti di scuola media dal 1975 al 1993 .Tutto normale direte voi per un prete, ma nonsapete che durante il suo servizio sacerdotaleMons. Alessandro Rudi ha avuto importanti nomi-ne e riconoscimenti. Nel 1975 viene nominatoCommendatore al Merito della RepubblicaItaliana; nel 1987 viene nominato membro delCollegio Cultorum Martjem Città del Vaticano;nel 1993 viene nominato Canonico onorario delSantuario della Madonna di Lourdes; nel 2002viene nominato Monsignore dal Cardinale diMilano Carlo Maria Martini e Cappellano perso-nale da Sua Santità Giovanni Paolo II.Parallela alla sua vita sacerdotale, Mons. Rudi ha

Comunicazione ddel PPresidentedel CConsiglio CCostinuzionela SS.A.R.Il Principe Charles-Philippe D’Orlèans, Duca d’Angiò.

Cari amici,Sono lieto di informarvi che il Conte di Parigi ha dichiarato, il 28maggio 2012 giorno di Pentecoste, che l’unico Ordine Militare edOspitaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, sotto la sua protezione èil Nostro.Inoltre ha intimato a coloro che in internet continuano a mantenerequesta dicitura di apportare le dovute modifiche per evitare ogni altraconfusione.

Cerchiamo di essere orgogliosi della nostra Protezione temporale che sancisce la nostra vera iden-tità come Cavalieri dell’antico Ordine crociato e cerchiamo di lavorare in modo che il nostroProtettore temporale possa essere orgoglioso di noi!Confraternellement

Prince Charles-Philippe d’Orléans, duc d’AnjouPrésident du Conseil Gouvernemental | President of the Governing Council

Grand Prieur de France | Grand Prior of France

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sempre coltivato sin da giovane una grande pas-sione, quella della musica e della composizione.Ha iniziato nel 1942 con lo studio dell’organo,sotto la guida del professor Paccagnella a Milano.Studi interrotti per il dramma della seconda guer-ra mondiale. Studente al seminario del Duomo diMilano dal 1944 al 1948 e “voce” nel coro relati-vo, il futuro monsignore brilla nel canto fermoambrosiano. Nel 1968 studia clarinetto a Como enel 1973 frequenta il corso di flauto traversoall’accademia Marco Enrico Bossi. Nel 1983 sidiploma in musica sacra presso la facoltà dellaChiesa Anglicana di Worchester (G.B.).Ma il nostro instancabile Monsignore continuaancora a stupirci e il 10 settembre 2007, vienenominato Archimandrita della chiesa Cattolicad’Oriente Greco-Melkita da Sua BeatitudineGregorio III, Patriarca della Chiesa Greco-Melkita Cattolica di Antiochia e di tutto l’Oriente,di Alessandria e di Gerusalemme.A rappresentare l’Ordine di San Lazzaro e il GranPriore d’Italia è stato Delegato S.E. Cav. Gr. Cr.Dr Gianni De Tomasi che per l’occasione ha con-segnato a Mons. Rudi la Medaglie del Pellegrinocome testimonianza dei suoi due pellegrinaggi inTerrasanta. Preghiamo sempre che Nostro Signore possafarci, ancora per molti anni, gioire della sua com-pagnia.

RACCOLTA FONDI TERREMOTATI DEL-L’EMILIAIl Tesoriere del Gran Priorato d’Italia, S.E. GianniDe Tomasi, mi ha trasmetto l’elenco aggiornatodei Membri dell’Ordine che al 15 settembrehanno accolto la campagna di solidarietà, apertadal nostro Ordine, per la raccolto di fondi dadevolvere ai terremotati della Regione Emilia.Come sempre il mio primo ringraziamento vafatto alla Commenda del Trentino Alto Adige –Südtirol, sempre partecipe e tempestiva agliappelli di solidarietà. Ringrazio anche tutti coloroche con grande senso e spirito Cavalleresco hannodato il loro contributo (l’elenco dei Donatori puòessere consultato nel nostro sito internet). L’importo, attualmente raccolta è di € 11.125,00. Anome di tutti i Membri del Gran Priorato d’Italia,ringrazio il Gran Maestro S.E. il Conte JanDobrzenský z Dobrzenicz, che ha donato €5.000,00 e i nostri Confratelli e Consorelle delGran Priorato dei Paesi Bassi (Netherlands) chehanno donato € 3.000,00. Ringrazio anche i nostriSostenitori e i nostri Cavalieri delle altreGiurisdizioni che hanno versato direttamente.Chi volesse contribuire a dare il proprio contri-buto può versare sul conto riportato sul nostrosito internet del link: Raccolta fondi per l'Emilia

rispetto per i più deboli e bisognosi, la forza diuna fede vissuta interiormente, la capacità asacrificarsi, l’impegno a servire, il coraggiodella rinunzia, la dedizione all’amore. Ma ciòsignifica riproporre, anche, l’ideale di una vitasemplice ed essenziale in cui ciò che importapiù di ogni altra cosa non è l’avere, ma l’esse-re. Non coincide con la futile e perversa gioiadell’accumulo e del consumo, ma con la felici-tà di chi è in armonia con tutto ciò che vera-mente conta: e che non può tradursi in denaro,perché non ha prezzo.Per questo riscoprire lafigura del cavaliere e della Cavalleria significaritornare umilmente alle nostre origini.Significa andare alla ricerca di quel tesoronascosto che sono le motivazioni profonde –umane e cristiane – per cui ha un senso vivere.Significa scoprire nel buio dell’esistenzamoderna una luce lontana cui guardare comealla vera aurora della vita: come alla guida dellapropria esistenza. Così l’uomo del futuro ?l’uomo nuovo da indicare alle generazioni cheverranno o sarà un “novus miles”, un nuovocavaliere, come diceva San Bernardo diChiaravalle oppure non sarà.

IDEALI ATTUALI DI UNACAVALLERIA CRISTIANA(Don Paul Renner)Partendo dall’esempio del cavaliere palestinesesan Giorgio, si esemplificheranno quelle virtùcristiane (soprattutto fede, speranza e carità) edumane (in particolare responsabilità, fedeltà,gratuità, coraggio, attenzione ai deboli) cherendono estremamente attuale la sua figuraanche nella nostra società, come antidoto all’in-dividualismo ed alla massificazione. Se infattialcuni esagerano nel porre se stessi al centro delmondo, altri cedono invece alla tentazione dirinunciare alla propria particolaritá per annul-larsi nella massa anonima.In un mondo dove“si conosce il prezzo di tutto e non si conoscepiù il valore autentico delle cose e delle perso-ne”, il cavaliere tiene fisso lo sguardo sull’e-sempio cristallino di Gesù e ai lui vota la pro-pria vita, perché è solo “perdendola che la sitrova in pienezza”.Il cavaliere cristiano esercitain sommo grado quel frutto dello Spirito cheviene chiamato “dominio di sé” (lettera di sanPaolo ai Galati 5,22) e in tal modo vive una ten-sione di servizio totale a Dio e al prossimo.Ilpremio che il cavaliere cristiano si attende peril suo vissuto virtuoso non consiste in beni ter-reni ma in quella "patria promessa", laGerusalemme del cielo, che lo accoglierà nellacomunione dei giusti e dei santi.

Continua da pag 17, “Conferenza: Storia e ideali della Cavalleria”

Page 20: Copia Riservata ai Cavalieri di San Lazzaro Anno VII - N ... et armis - 01-12 - d.pdf · tembre (14 e 15) si è svolta a Praga la riunio-ne del Gran Magistero e dei Capi Giurisdizionali

S.E. Giovanni FerraraFirst Grand Prior of Italy of

ORDO MILITARIS ET HOSPITALARIS SANCTI LAZARI HIEROSOLYMITANISUB ALTO PATROCINIO DOMUS REGIÆ FRANCIÆ