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Correre con i nostri ragazzi. Come e quanto condividere la passione per la corsa con i figli. Francesca Vitali Università degli Studi di Verona Verona – 9 Aprile 2013

Correre con i nostri ragazzi. Come e quanto condividere la ... · la passione per la corsa con i figli. ... Verona – 9 Aprile 2013. COS’È “SPORT” E COS’È “ESERCIZIO

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Correre con i nostri ragazzi.Come e quanto condividere

la passione per la corsa con i figli.

Francesca VitaliUniversità degli Studi di Verona

Verona – 9 Aprile 2013

COS’È “SPORT” E COS’È “ESERCIZIO FISICO”?

SPORTAttività competitiva svolta all’interno di un sistema di

regole e finalizzata alla ricerca di prestazione

Biddle & Mutrie (2008)Bluteau (1990)

ESERCIZIO FISICO

Attività fisica strutturata che mira a benefici per la salute

ATTIVITÀ FISICA (O MOTORIA)

Qualunque tipo di movimento che determina

dispendio energetico

EDUCAZIONE FISICA

Attività svolta in ambito scolasticocon finalità sia specifiche sia

educative trasversali. Attenzione a processi cognitivi di controllo e

apprendimento motorio

SPORTESERCIZIO FISICO

ATTIVITÀ FISICA (O MOTORIA) EDUCAZIONE FISICA

In generale, diminuzione di pratica motorio-sportiva a partire dai 10-11 anni, con corrispondente aumento di stili di vita

sedentari e sovrappeso(Telama and Yang, 2000).

Ragazze meno coinvolte in attività motorie,con abbandono anticipato e più rapido

(Biddle, Whitehead, O’Donovan and Nevill, 2005).

La pratica sportiva nel 2010 per genere ed età(Fonte: La pratica sportiva attraverso i dati CONI e ISTAT; CONI, 2011)

19

61

4641

2721 17

11

4839

27 2621 18

11 92

66

15

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35

5

2315

53

13

0

10

20

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3-5 6-1011-14

15-17

18-19

20-24

25-34

35-44

45-54

55-59

60-64

65-74

75 e oltre

fasce d'età

valo

ri pe

rcen

tual

i

maschi femmine

Evoluzione della pratica sportiva per genere ed età(Fonte: La pratica sportiva attraverso i dati CONI e ISTAT; CONI, 2011)

Confronto anni 2005 - 2010

0

10

20

30

40

50

60

70

3-5 6-1011-14

15-17

18-19

20-24

25-34

35-44

45-54

55-59

60-64

65 e oltre

fasce di età

valo

ri pe

rcen

tual

i

Maschi 2005 Femmine 2005 Maschi 2010 Femmine 2010

Gli uomini praticano sport più delle donne, ma negli anni è diminuita la distanza.

Partecipazione alle Summer Olympics per genere Fonti: http://olympic-museum.dehttp://www.london2012.com

?

Involuzione delle capacità motorie

nei bambini in età scolare

Filippone, Vantini, Bellucci, Faigenbaum, Casella e Pesce (2007)

Campione: 1.137 bambini scuola primaria (586 M e 551 F)Anni 1989-2004, suddivisi in 3 quinquenni

Test della batteria di Vantini (2000)

Per ogni Test della batteria emergono trend negativi dall’inizio degli Anni ‘90 ad oggi:

Involuzione della resistenza aerobica Involuzione delle prestazioni coordinative

(controllo veloce della forza) Decremento delle capacità di resistenza alla forza

Involuzione delle capacità motorie in età scolare

Test di controllo della forza degli arti inferiori(2° test di Vantini, 2000)

Filippone, Vantini, Bellucci, Faigenbaum, Casella e Pesce (2007)

Test di controllo della forza della muscolatura addominale(8° test di Vantini, 2000)

Filippone, Vantini, Bellucci, Faigenbaum, Casella e Pesce (2007)

Involuzione delle capacità motorie in età scolare

N = 726 bambini (3-5 anni)(dati del 2007 confrontati con campioni di 1973, 1985 e 1989)

Declino delle abilità motorie,in particolare per equilibrio e capacità di centrare un

bersaglio (target throwing); resta invariata la capacità di saltare un ostacolo e migliora la capacità di salto in lungo.

L’attività motoria giovanile assume un significato importante

anche per la salute.

(WHO, 2004; Biddle & Fuchs, 2009; Kipping, Jago & Lawlor, 2008)

Crescente prevalenza di sovrappeso e obesità porta a conseguenze sociali, economiche e sanitarie.

(Istat, 2012)

Rassegna:51 ricerche (1999-2003);N= 124.857 (F= 60.164)

Età: 10-18 anni.

Genere F

Origine etnicanon bianca

Età più elevata

Statussocio-economico

Variabili demografiche

Attività fisica

-

-

-+

BMI più elevato -

Variabili psicologichePercezione competenza

Enjoyment

Percezione attrazione corporea

Mancanza di tempo

Attività fisica

Self-efficacy

++++-

Barriere percepite (es. compiti, scarso interesse o motivazione)

-

Rassegna:51 ricerche (1999-2003);N= 124.857 (F= 60.164)

Età: 10-18 anni.

Variabili comportamentaliFumo

Supporto pari

Supporto famiglia

AF madre

Attività fisica

Guardare TV/video

+

AF padre

Rassegna:51 ricerche (1999-2003);N= 124.857 (F= 60.164)

Età: 10-18 anni.

-?

Variabili socio-culturali

?

?+

LO SPORT È EDUCATIVO

Dipende …

?

Lo sport fornisce un contesto sociale in cui è possibile apprendere a collaborare con i compagni e sviluppare

valori come impegno, correttezza, lealtà(Shields & Bredemeier, 1995).

Può sviluppare caratteristiche positive di personalità, promuovere stili di vita attivi, favorire divertimento, ma

solo se esiste un progetto finalizzato a questi aspetti(Smith & Smoll, 1997; Weiss & Petlichkoff, 1989).

LO SPORT È EDUCATIVO?

SPORT E EDUCAZIONE Sviluppo di capacità e acquisizione di abilità

(senso di efficacia, autostima, autonomia)

Abitudine ad impegno sistematico

Nella competizione, pari opportunità e rispetto delle diversità, di se stessi, avversari, giudici

Sperimentazione vittorie e sconfitte (adattamento alla realtà)

Accettazione e rispetto delle regole e del giudice

EDUCAZIONE

Favorire lo sviluppo delle potenzialità che consentano di avviare efficacemente,

tramite un buon rapporto con gli adulti, con i coetanei, con il proprio corpo, il processo di

autorealizzazione che durerà tutta la vita (Francescato, Putton e Cudini, 1986).

Due principi del comportamento umano(Martens, 1996)

COME EDUCARE I PIÙ GIOVANI E MOTIVARLI?

principio della valorizzazione personale

principio del divertimento

Educatore motorio-sportivo deve applicare metodologie finalizzate a

rendere l’apprendimento motorio-sportivo

piacevole

far conseguire il successo personale

(esprimere potenziale)

RISCHI DELLO SPORT GIOVANILE

Sopravvalutazione componente agonistica

Perdita della componente ludica

Mancata proporzione per età, abilità, esperienza, etc.

LA SFIDARendere l’educazione sportiva giovanile

un obiettivo sostenibile per promuovere salute e buon equilibrio fra prestazione e partecipazione.

I RISCHIFitness training per bambini:

sopravvalutazione dell’aspetto quantitativo

Specializzazione sportiva precoce:distorsione dell’aspetto prestativo/competitivo

Quali benefici psicologici fornisce la corsa?

• riduce ansia e depressione e migliora benessere psicologico (Berger, 1984; Greist, Klein, Eischens & Faris, 1978, Nibbeling, 2012; Weinstein & Meyers, 1983)

• può essere proposta a pazienti psichiatrici (riduce ansia e depressione) (Hannaford, Harrell & Cox, 1988)

• migliora l’umore (Goode & Roth, 1993; Morris & Salmon, 1994; Wormington, Cockerill & Nevill, 1992)

• è stata definita come terapia (Sachs & Buffone, 1984)

e come self-therapy (Jones & Weinhouse, 1979)

Le ricerche hanno evidenziato che la corsa:

Come l’outdoor può contribuire a favorire

uno stile di vita attivo e la pratica sportiva

della corsa?

CAMMINARE OUTDOOR/INDOOR

Scopo: confrontare effetti di brevi camminate in due ambienti diversi (laboratorio e outdoor) dal punto di vista emotivo,

enjoyment e intenzione di muoversi in futuro camminando.

N= 35 donne (età media: 22,14 anni)percorsi di 10 min di camminata,

a intensità diverse, in laboratorio e outdoor.

Camminate brevi in laboratorio

Miglioramento emotivo(più forte outdoor)

Enjoyment

Intenzioni di muoversi in futuro camminando

(Focht, 2009)

CAMMINARE OUTDOOR/INDOOR

Camminate brevi outdoor

RECUPERO PSICO-FISICO E RUNNING

Scopo: analisi degli effetti delle caratteristiche dell’outdoorsui benefici psicologici (emozioni, attenzione e recupero)

dell’esercizio fisico (corsa)

N= 12 runner abituali (esperienza ≥ 3 anni) (M= 6 e F= 6, età media: 39,7 anni)

1 h di corsa in percorsi outdoor diversi:parco (nel verde e vicino acqua)

e città (nel traffico e con altre persone)

Parco (nel verde e vicino acqua)

Recupero (da distress)

Ricadute su emozioni

Ricadute su attenzione

(Bodin & Hartig, 2003)

RECUPERO PSICO-FISICO E RUNNING

Città (traffico e con persone)

(Bodin & Hartig, 2003)

RECUPERO PSICO-FISICO E RUNNING

++--

- errori

+ risp. corrette

Come condividere la passione

e come educare e motivare

i giovani alla corsa?

Allenatore è mediatore di un’esperienza sportiva educativa e longeva se ha:

CONSAPEVOLEZZA

del proprioruolo educativo

dei propricomportamenti

del clima motivazionale che contribuisce a creare

Teoria dell’orientamento motivazionale(Achievement Goal Theory) (Nicholls, 1984)

PERCEZIONE DI COMPETENZA

Standard esterni Confronto con altri

Standard personali Confronto temporale con se stessi

Orientamento sull’io (Ego)

Orientamentosul compito (Task)

Superare gli altri Fare come gli altri, ma con meno sforzo

Apprendere nuove abilitàMigliorare propria performance Fare del proprio meglio

Orientamento motivazionale individuale(fattore personale)

Clima motivazionale degli ambienti sportivi (fattore situazionale)

Allenatori, genitori, dirigenti, tecnici, etc.

CLIMA MOTIVAZIONALE(Nicholls, 1984; Ames, 1992)

Miglioramenti personali e cooperazione.

Riconoscimento impegno. Allena gruppi misti per abilità.

Clima motivazionaleorientato su competenza

(Mastery)

Confronto interpersonale e competizione.

Valorizzazione dei più abili. Allena gruppi separati per abilità.

Clima motivazionaleorientato su risultato

(Performance)

Allenatore

Obiettivo: valutare effetti del clima motivazionale

Risultati: clima centrato sul risultato(performance) era fonte di stress più significativa

N= 91 atleti norvegesi (Olimpiadi invernali di

Lillehammer, 1994)

1. Prevenzione burnout;

2. Prevenzione rischi avviamento precoce allo sport;

3. Facilitazione trasferibilità competenze motorie e adattamento atleti.

PERCEZIONE DI CLIMA MOTIVAZIONALEORIENTATO SU SVILUPPO DI COMPETENZE

è un fattore di:

riconoscere orientamento motivazionale degli atleti(più a rischio: alto orientamento sull’io e basso sul compito); essere più consapevoli del clima motivazionale che creano e

creare clima motivazionale orientato sulla competenza.

Modello TARGET (Epstein, 1988)

Task

Authority

Recognition

Grouping

Evaluation

Time

RICADUTE APPLICATIVE PER COACH:

Obiettivi individualizzati

Coinvolgimento

Progressi

Eterogenei

Individuale

Dare tempo

Prestazione dipende da percezione di fatica (PF) e da focus attentivo, che hanno capacità limitata.

Ulmer (1996) in relazione a regolazione psicofisiologica durante esercizio, teorizza un central programmer che, focalizzandosi sul punto finale del task motorio, gestisce a ritroso in modo ottimale

le risorse psicofisiche.

Quando si chiede agli atleti di mantenere la PF costante, prestazione declina nel tempo, raggiunge un plateau e migliora alla fine.

N= 40 runner abituali(M= 20 e F= 20, età: 18-30 anni)

2 condizioni: corsa di 10 min e corsa di 20 min su treadmill

Partecipanti che avevano corso per 9 min e che pensavano di essere quasi alla fine si sentivano in modo significativo più stanchi dei partecipanti che avevano corso 9 min ma che

pensavano di essere solo a metà della corsa.

Quando coach e preparatori fisici incitano gli atleti con frasi “sei quasi alla fine”, “ancora 5 min”, “un altro km e poi hai finito” e NON È VERO,

ottengono un risultato molto controproducente!

È sempre meglio rassicurare i runner rispetto alla loro reale posizione.

Anche i GENITORI influenzano in mododeterminante motivazione, percezione di

competenza, risposte emozionali e divertimentodei figli nella pratica sportiva (Gould et al., 2008).

Aiutano i ragazzi ad interpretare l’esperienza sportiva(anche nel modo in cui reagiscono a vittorie e sconfitte).

Rappresentano un modello di comportamenti critici(comportamenti morali, autocontrollo, etc.).

Le ricerche hanno evidenziato che(Bois et al., 2005; Xiang et al., 2003; Brustad et al., 2001):

• livello di attività motoria dei genitori condiziona il livello di attività motoria dei figli;

• atteggiamento dei genitori influenza autovalutazione dei ragazzi relativamente a pratica sportiva e condiziona motivazione e comportamenti;

• convinzioni dei genitori sulle capacità del figlio influenzano le convinzioni del ragazzo stesso, e la percezione di competenza nei ragazzi influenza la quantità di attività motoria effettuata.

N= 102 genitori di n= 49 ragazzi e n= 53 ragazze (9-10 anni)

Relazioni significative fra orientamento motivazionale dei genitori, convinzioni dei genitori su capacità dei figli e persistenza/sforzo e

performance nella corsa dei figli in EF.

I figli di genitori task-oriented e con convinzioni più positive su capacità dei figli sono quelli che hanno maggiore

persistenza/sforzo e migliori performance.

N= 533 ragazzi (M= 285 e F= 248, età 11-12 anni)

(età in cui si comincia a distinguere fra abilità e sforzo)

Studenti con basso-task/basso-ego sono meno motivati alla corsa.

Studenti con alto-task/basso-ego e con alto-task/alto-ego sono più motivati a corsa; hanno migliori aspettative di riuscita;

considerano corsa in EF più importante, interessante e utile; hanno migliori prestazioni su corsa di 1miglio; hanno migliori

intenzioni di correre in futuro.

Gli allenatori possono:• scoraggiare comportamenti antisportivi (rimproverare gli

atleti quando imbrogliano, infrangono regole o tentano di far male ad avversario),

• valorizzare i comportamenti prosociali (es. aiutare un avversario a rialzarsi, incoraggiare un proprio compagno dopo un errore),

• creare un clima motivazionale orientato sulla competenza!

Sport (corsa) tra prestazione e valore educativo: cosa fare?

Kavussanu e Spray (2006)

I genitori possono:

Sport (corsa) tra prestazione e valore educativo: cosa fare?

Bortoli e Robazza (2004)

“Ti sei divertito?”“Hai fatto del tuo meglio?”

“Hai vinto?”“Hai fatto meglio degli altri?”

• essere modello positivo (a bordo campo, a casa, etc.)• avere consapevolezza delle proprie aspettative• dare coerenza a messaggi educativi dello sport (in

“alleanza” con allenatori, dirigenti sportivi, docenti EF)

Grazie dell’attenzione!

[email protected]