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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2016 - ANNO 34 N. 17- EURO 0,20 Spagnoli: ‘Grande Piacenza, no alla dispersione urbana’ L’urbanista: “Nei PSC dei Comuni di cintura troppo consumo di suolo” DA PAGINA 10 “Dobbiamo fare i conti tutti i giorni con difficoltà che condizionano pesantemente l’attività di chi amministra. Una fatica che, spesso, all’esterno non viene percepita” Il primo cittadino non scioglie ancora la riserva sulla sua ricandidatura per il 2017 “Avevo detto che a giugno avrei deciso se rican- didarmi o meno ma rinvio la scelta”. Il sindaco Dosi, sollecitato sulle comunali del 2017, dopo il tracollo Pd negli ultimi ballottaggi per le ammi- nistrative, non scioglie la riserva. “Quanto meno passerà l’estate” ALBERICI A PAGINA 4 A Giancarlo Bianchini il premio Antonino d’Oro Fiera di Sant’Antonino, l’estate comincia adesso CAMINATI A PAGINA 5 Palazzo Mercanti Quagliaroli: “Nel 2017 rivincerà il Pd” LOMBARDI A PAGINA 3 A PAGINA 14 Summertime in jazz, swing e non solo dal 1 febbraio 2016 al 29 gennaio 2017 60 prodotti scelti per te ad un prezzo vantaggioso! sconti fino al 30% tanti nuovi prodotti! Fidenza ( PR ) via F. Gramizzi, 13 Piacenza via Emilia Pavese, 88 naturasi.it ‘Sindaco, un mestiere difficile’ Dosi bis, decisione a settembre VIVIPIACENZA A PAGINA 8 Alleanza Cooperative Malvicini: “Staremo insieme senza fretta” A PAGINA 14 Arena Daturi, film sotto le stelle DA PAGINA 7 Giornata cooperazione, per un futuro sostenibile

Corriere padano 17 30 06 2016

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'Sindaco, un mestiere difficile' Dosi bis, decisione a settembre

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Page 1: Corriere padano 17 30 06 2016

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2016 - ANNO 34 N. 17- EURO 0,20

Spagnoli: ‘Grande Piacenza, no alla dispersione urbana’L’urbanista: “Nei PSC dei Comuni di cintura troppo consumo di suolo”

DA PAGINA 10

“Dobbiamo fare i conti tutti i giorni con difficoltà che condizionano pesantemente l’attività di chi amministra. Una fatica che, spesso, all’esterno non viene percepita”

Il primo cittadino non scioglie ancora la riserva sulla sua ricandidatura per il 2017

“Avevo detto che a giugno avrei deciso se rican-didarmi o meno ma rinvio la scelta”. Il sindaco Dosi, sollecitato sulle comunali del 2017, dopo il tracollo Pd negli ultimi ballottaggi per le ammi-nistrative, non scioglie la riserva. “Quanto meno passerà l’estate”

ALBERICI A PAGINA 4

A Giancarlo Bianchini il premio Antonino d’Oro

Fiera di Sant’Antonino, l’estate comincia adesso

CAMINATI A PAGINA 5

Palazzo Mercanti

Quagliaroli: “Nel 2017 rivincerà il Pd”

LOMBARDI A PAGINA 3

A PAGINA 14

Summertime in jazz, swing e non solo

dal 1 febbraio 2016 al 29 gennaio 2017

60 prodotti scelti per te ad un prezzo vantaggioso!

scontifino al

30%

tanti nuoviprodotti!

Fidenza (PR) via F. Gramizzi, 13 Piacenza via Emilia Pavese, 88 naturasi.it

‘Sindaco, un mestiere difficile’ Dosi bis, decisione a settembre

VIVIPIACENZA

A PAGINA 8

Alleanza Cooperative

Malvicini: “Staremo insieme senza fretta”

A PAGINA 14

Arena Daturi, film sotto le stelle

DA PAGINA 7

Giornata cooperazione, per un futuro sostenibile

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Corriere Padano 30 giugno 2016

2 ATTUALITÀ ATTUALITÀ

Dal 1986 ad ecclesiastici e laici, l’albo d’oro del premioIl premio “Antonino d’Oro” viene assegnato dal 1986, alternativamente, ad un ecclesiastico e ad un laico. Ecco l’albo d’oro: 1986: dott. Piero Castignoli, studioso di S. Antonino.1987: card. Agostino Casaroli, segretario di Stato di Giovanni Paolo II1988: prof. Ferdinando Arisi, critico d’arte.1989: card. Luigi Poggi, nunzio apostolico 1990: dott. Francesco Bussi, esperto di musica.1991: mons. Antonio Mazza, vescovo di Piacenza1992: prof. Alessandro Beretta Anguissola, medico1993: card. Ersilio Tonini, arcivescovo di Ravenna.1994: prof. Luigi Rossi Bernardi, scienziato.1995: mons. Carlo Poggi, parrocchiano di

Sant’Antonino, vescovo di Fidenza.1996: prof. Alberto Spigaroli, presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese.1997: mons. Luciano Monari, vescovo di Piacenza1998: Adelia Firetti, fondatrice dell’istituto secolare missionarie scalabriniane.1999: padre Gherardo Gubertini, fondatore della Casa del Fanciullo.2000: avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente nazionale Confedilizia e della Banca di Piacenza.2001: mons. Luigi Ferrando, vescovo di Bragança2002: cav. Aldo Aonzo, presidente di Cementirossi. 2003: mons. Piero Marini, vescovo.2004: comm. Luigi Gatti, ex presidente Camera di Commercio.

2005: padre Sisto Caccia, superiore degli Scalabriniani di Piacenza.2006: dott. Gianfranco Agamennone, medico 2007: don Luigi Mosconi, missionario in Brasile.2008: Dina Bergamini, direttrice didattica.2009: mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza2010: Paolo Perotti, scultore.2011: don Giorgio Bosini, fondatore “La Ricerca”.2012: prof. Umberto Chiappini e Giulia Vaciago, primi presidenti della Caritas Diocesana.2013: mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola.2014: Luigi Menozzi, educatore scout.2015: madre Anna Maria Cànopi, abbadessa e fondatrice dell’Abbazia “Mater Ecclesiae” sull’Isola di San Giulio (Novara)

Il Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino premia “un piacentino che si è speso nell’educazione dei giovani, nella politica e nel volontariato”

A Giancarlo Bianchini l’Antonino d’Oro 2016

Va a Giancarlo Bianchini, presidente dell’As.so.fa., il premio Antonino d’Oro 2016. Il Capitolo dei Ca-nonici della Basilica di Sant’Antonino motiva così il conferimento dell’onorificenza: “Il premio vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di un piacentino che, con passione e generosità, si è speso nell’educazione dei giovani (in famiglia, in parrocchia, nell’Azione Cattolica e come docente universitario), nella politica (come deputato della Repubblica e amministratore di enti locali) e nel volontariato soprattutto nell’As.so.fa. (Associazio-ne Solidarietà Famiglie), realtà di solidarietà finaliz-zata a rispondere m bisogni di famiglie con ragazzi disabili.Nella testimonianza di vita del prof. Bianchini, rico-nosciamo alcuni “tratti” che possono essere presi come riferimento da tutti coloro che, giovani e adul-ti, hanno a cuore il bene della nostra città. Innan-zitutto, la passione dell’educatore preoccupato non solo di trasmettere nozioni ma di attivare processi finalizzati a far emergere le potenzialità proprie di ogni persona considerata nella sua integrità e uni-cità. In secondo luogo, l’impegno politico orienta-to a favorire un reale e possibile bene comune di tutti i cittadini, interpretato alla luce dell’ideale che la politica è “la forma più alta di carità” (Paolo VI) e non occasione per alimentare interessi personali o di parte. E da ultimo, la dedizione nel volontaria-to non solo per difendere il diritto di integrazione delle persone disabili nel nostro tessuto sociale ed ecclesiale, ma per mostrare fattivamente la bellezza dei doni e i preziosi insegnamenti che le perso-ne più fragili sono in grado di offrire quando sono adeguatamente sostenute attraverso un’esperienza di comunità, intesa come luogo di perdono, di festa e di preghiera. Il suo agire schietto, tenace e appassiona-to, non disponibile a facili accomodamenti quando in gioco c’è il bene delle persone più deboli e delle loro famiglie, lo riteniamo uno stimolo positivo per

la vita della nostra città e della nostra chiesa. Il prof. Bianchini, insieme alla moglie Rosetta, ai figli e a numerosi volontari, hanno dedicato e continuano a dedicare il loro impegno per l’As.so.fa, diventata anche – insieme ad altre realtà presenti sul nostro territorio – un’importante “palestra” formativa per diversi studenti delle scuole superiori piacentine, che attraverso percorsi di stage incontrano questa esperienza e decidono poi di dedicarvi un impegno continuativo, sottolineando così l’importanza che questi contesti, se riescono a trasmettere ai giova-ni il valore della diversità come ricchezza, possano essere esperienza di crescita e di speranza. Per tali motivi il Capitolo dei Canonici ha valutato opportu-no, in questo anno Giubilare della Misericordia, con-ferire al prof. Giancarlo Bianchini tale onorificenza che simbolicamente viene attribuita anche a tutti i ragazzi disabili, ai loro genitori e ai volontari che hanno condiviso e ancora oggi condividono questo

cammino di solidarietà e di fede”.Il premio “Antonino d’oro”, giunto alla 30esima edizione, viene annualmente sponsorizzato e patro-cinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente da S.E.Rev. ma monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il 4 luglio p.v. nella Basilica Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.

L’impegno per il sociale

Nasce a Monticelli d’Ongina il 4 novembre 1938. Nel 1955 si trasferisce a Piacenza, dove il padre apre, a San Lazzaro, un distributore di benzina dell”Agip. Già attivo come educatore dei ragazzi dell’Azione Cattolica nel paese natale, si inserisce nella vivace parrocchia di Santa Maria in Gariverto. Qui conosce

Rosetta Casali, insegnante elementare, che diventerà sua moglie il 2giugno del 1966. Dal matrimonio nascono Chiara, Lucia e Francesco.Laureato in Economia a Parma- Bianchini si è man-tenuto agli studi con il lavoro da ragioniere, è stato ricercatore all’Istituto sulle fonti di energia alla “Bocconi” e docente di economia aziendale, prima all’Università di Parma, quindi- dal 1973- all’Uni-versità di Modena. Dal 1975 al 1983 è presidente della Camera di Commercio di Piacenza e, per alcu-ni anni, Presidente dell’Ente Fiera. Viene eletto in Parlamento come deputato della Repubblica nelle fila della Democrazia Cristiana nel 1983 e riconfer-mato nella successiva legislatura, restando in carica fino al 1992.Intenso anche il suo impegno nel mondo ecclesiale e nel sociale. Nel 1962, quando è presidente dioce-sano della Giac (Gioventù Italiana di Azione Cat-tolica), è tra i promotori dell’Operazione Kisinga, che inaugura la Quaresima missionaria nella nostra diocesi a favore dei missionari della Consolata. Nel 1965, per nove mesi, è alla guida dell’associazione nel suo complesso. A metà degli anni ’60 si impe-gna all’interno della Casa del Fanciullo, in stretta collaborazione con padre Gherardo. Alla fine degli anni ’80 conosce la Comunità di Sant’Egidio e par-tecipa in Mozambico alla delegazione di osservatori che devono vigilare sulla regolarità delle elezioni. Nel 1991, insieme alla moglie Rosetta, conosce Jean Vanier, fondatore delle “Comunità dell’Arca” e di“Fede e Luce”, con le quali è nato un rappor-to di amicizia e di collaborazione culminate nella realizzazione dello spettacolo sulla figura di San Francesco messo in scena a Roma in occasione del Giubileo del 2000. Dal 1993 è presidente dell’asso-ciazione “As.so.fa.” (Associazione Solidarietà Fa-miglie) nata nel 1981 da genitori con figli disabili e da volontari provenienti da movimenti cattolici die-tro l ‘invito dell’allora vescovo Enrico Manfredini. Associazione che ancora oggi risponde ai bisogni di 70 persone disabili e alle loro famiglie, contando su circa l 00 volontari giovani e adulti.

COSTANZA ALBERICI

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30 giugno 2016

3Corriere Padano

“Avevo detto che a giugno avrei deciso se rican-didarmi o meno ma rinvio la scelta=.” Il sindaco Dosi, sollecitato sulle comunali del 2017, dopo il tracollo Pd negli ultimi ballottaggi per le ammi-nistrative, non scioglie la riserva. “Cerco di af-fiancare una lettura complessiva della situazione a una lettura più personale. Quanto meno passerà l’estate. Di sicuro il problema non consiste nell’as-secondare eventuali ambizioni personali – che non ci sono – ma di trovare la miglior candidatura pos-sibile per la prosecuzione di una attività ammini-strativa che negli ultimi 15 anni ha tenuto bene, ha dato risultati lusinghieri nonostante le difficoltà, e ha contribuito a valorizzare un territorio tra i più equilibrati del paese, con uno sviluppo consolida-to, a cui occorre dare continuità”. Quindi, di fronte a un nome forte, una candidatura condivisa dalle due fazioni del partito, lei sarebbe disposto a met-tersi da parte? “Posso solo dire che non mi sottrag-go a nessun tipo di confronto, soprattutto in una fase come questa in cui la politica ci pone di fronte a continui cambiamenti, anche repentini, e bisogna essere pronti a saperli cogliere, se non addirittura a improvvisare le giuste contromosse”.Come è cambiata Piacenza in questi quattro anni?“Piacenza è inevitabilmente cambiata come sono cambiate tutte le città che hanno dovuto fare i conti con difficoltà amministrative in rapida evoluzio-ne. Confrontando i miei otto anni da assessore (nei due mandati di Reggi, con Dosi titolare della Cultura, ndr) in questi quattro anni è cambiato il mondo, veramente. Anche se abbiamo cercato di farlo percepire il meno possibile ai cittadini. Le faccio un esempio: quindici anni fa (sono entrato in consiglio comunale nel 2002 e sono diventato assessore nel 2004) il Comune aveva 1100 di-pendenti, oggi sono 670, e devono affrontare un monte-mansioni assai superiore rispetto al passato. Questo non è stato percepito all’esterno proprio perché la macchina amministrativa ha funziona-to al meglio nonostante le evidenti difficoltà. E’ cambiata profondamente, inoltre, la stessa politica ed è arduo operare confronti con gli anni prece-denti proprio perché ci troviamo in una situazione profondamente diversa. Dobbiamo fare i conti con

difficoltà che condizionano pesantemente l’attività di chi amministra. E’ difficile anche fare il sinda-co, ‘mestiere’ - le assicuro - non invidiabile. La consuetudine maturata con amministratori di altre città, mi consente di certificare la diffusa solidarie-tà esistente tra chi ricopre questo ruolo, solidarietà che supera agevolmente le differenti appartenenze politiche e partitiche. La politica che si fa sul terri-torio è molto diversa da quella esercitata a livello nazionale. Pur essendo molto faticose, credo che

le pratiche politiche amministrative del territorio, prerogativa degli enti locali, siano decisamente quelle più vicine alle persone”.Di cosa va più fiero e cosa l’ha più amareggiata in

questi anni?“Vado fiero dei tanti contatti che ho avuto con i cittadini e con le varie espressioni della società piacentina, una modalità di confronto da me sem-pre cercata e sempre condivisa con la giunta, e che continua ad essere molto gratificante. Credo che sia uno dei modi per cercare di essere vicini ai pro-blemi e quindi in grado di affrontarli, mettendo in conto anche le inevitabili critiche. Difficile è stato viceversa fronteggiare ciò che arriva o non arriva dall’esterno: risorse drasticamente ridotte, cam-bio di competenze, una normativa amministrativa profondamente cambiata e complicata, spesso con-traddittoria e di difficile interpretazione. Nei con-fronti di questi problemi la macchina amministra-tiva del comune ha saputo rispondere molto bene, con sforzo e fatica – come dicevo poc’anzi – non percepibili, invisibili da fuori. A volte, contraria-mente a quanto pensano le persone, mi meraviglio di quante cose siamo riusciti a fare in questi anni nonostante le difficoltà che abbiamo avuto. E che avremo, poiché non si vede una via d’uscita”La sua amministrazione, dal punto di vista urba-nistico, sembra non aver lasciato segni tangibili.“Potremmo anche dare questa impressione, me ne rendo conto. Ma consideriamo quello che sta accadendo nella zona da Piazza Cittadella a Bor-go Faxhall a Piano Caricatore fino al Consorzio Agrario: tutti i cambiamenti attualmente in atto languono in città da più di trent’anni e noi siamo stati in grado di sbloccarli. E’ evidente che i ri-sultati non si vedranno entro la fine del mandato, ma abbiamo avviato un percorso destinato a mo-dificare una significativa parte di città. E questo è uno degli obiettivi che ci eravamo dati all’inizio del mandato”Capitolo aree militari: quasi una telenovela.“Si è finalmente sbloccata la situazione che impe-diva di usufruire di aree strategiche per la città. Mai così tante opportunità per Piacenza in un momento così difficile: è un paradosso. Per la destinazione non pensiamo certo a nuovo residenziale – oggi in grande sofferenza - ma alla collocazione di servi-zi pubblici di grande rilievo. La possibilità avuta dalla Regione per un nuovo ospedale, ad esempio, si sposa perfettamente con la disponibilità di ampi spazi che dovremmo avere in tempi brevi, con le aree militari che si verranno a liberare grazie a un

piano di riordino della presenza militare a Piacen-za. Abbiamo pensato, è un’ ipotesi, alla Lusignani come sede dell’ospedale civile e con la Asl stiamo pensando al riutilizzo degli spazi dell’attuale noso-comio. Nell’ex Laboratorio Pontieri, su cui la pro-vincia ha manifestato interesse, potrebbero trovare spazio due palestre a uso delle scuole superiori. Tutti progetti che si sono sbloccati, sono in fase di avvio e vanno nella direzione di occupare spazi che nel frattempo si sono resi disponibili. Spazi da occupare nel miglior modo possibile per il futuro della città”.L’anno prossimo il M5S, forte dei risultati di quest’anno, cercherà di eleggere un proprio sinda-co. “Il M5S incarna il disagio che si è concretizzato ed è cresciuto nei confronti dei partiti tradizionali. Io constato che a Parma il sindaco 5 Stelle non è più considerato tale dal movimento stesso nonostante abbia quasi dimezzato il debito che aveva il comu-ne e facendo scelte che hanno portato Parma a ri-vedere anche la propria partecipazione all’interno di uno di quei soggetti partecipati (Iren), malvisti da una corrente di pensiero interna al movimento e che sono stati interpretati, invece, dal mio punto di vista, in modo intelligente da Pizzarotti: ovve-ro come un’opportunità per cercare un punto di sintesi, non perfetto ma il migliore possibile alle condizioni date. Cito Parma perché emblema di una esperienza amministrativa che partiva con pre-supposti sulla carta molto diversi da quelli che si sono sviluppati in seguito e che ha comportato un conflitto evidente tra gli eletti del movimento e i suoi vertici. Ora avremo la possibilità di misurarne la capacità di guida in grandi città come Torino e Roma. Vedremo nei prossimi anni. Per me il M5S resta un’espressione degna di attenzione ma ogget-tivamente carente dal punto di vista della capaci-tà amministrativa. A Piacenza, francamente, non vedo le condizioni per un loro successo perché il M5S è cresciuto là dove l’amministrazione prece-dente ha fatto grandissimi errori. A Piacenza que-sto non è accaduto, credo che in questi 15 anni la nostra città abbia avuto un buon governo, solido ed equilibrato. Poi, naturalmente, saranno gli elettori a decidere”. (L’intervista completa sul sito www.corrierepadano.it)

PRIMO PIANO

FRANCESCA LOMBARDI

Tumore al seno e ricerca, le iniziative aspettando l’Ottobre Rosa (ca) Gli alberi del Pubblico Passeggio rivestiti di filati rosa: l’iniziativa si chiama “Intrecci in Armonia” e avrà luogo ad ottobre, ma già da ora si può iniziare a contribuire. Tutti, infatti, possono realizzare i manufatti di colore rosa a maglia o ad uncinetto che verran-no collocati sul Facsal: il materiale va inviato a Euroacque di Niviano o consegnato a mano al negozio Paola C. Gioielli di Piacenza. È online anche la pagina Facebook di Intrecci in Armonia: tanti stanno già collaborando, sia in Italia che all’estero. Armonia è un’associazione che nasce nel 1992 per la lotta contro i tumori al seno: una Onlus piacentina che si occupa di promuovere e sen-sibilizzare la prevenzione e la lotta al tumore mammario. “Intrecci in Armonia” è solo uno dei tanti eventi che prenderanno vita nell’Ot-

tobre Rosa di Piacenza, una manifestazione for-mata da un fitto calendario di iniziative che si propone di raccogliere 20mila euro per la ricer-ca in ambito senologico e sensibilizzare la città sull’importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno, di cui “Intrecci in Armonia” sarà l’evento più colorato. Manifestazioni legate all’importante iniziativa di “Ottobre Rosa di Piacenza” avranno luogo anche durante l’estate. Con la collaborazione di Unione Commercianti, circa mille negozi aderiranno alla raccolta fondi da destinare alla ricerca. Il 22 luglio, inoltre, all’Altro Village si terrà una cena il cui ricavato verrà devoluto alla raccolta. Alcuni centri anziani del territorio, inoltre, han-no realizzato delle cuffie da donare alle donne operate, che verranno distribuite durante il mese di ottobre.

Il primo cittadino: “Dobbiamo fare i conti tutti i giorni con difficoltà che condizionano pesantemente l’attività di chi amministra. Una fatica spesso non percepita fuori”. Ma non scioglie la riserva sulla sua ricandidatura

Dosi: “Sindaco, un mestiere difficile”

Nella foto il sindaco Paolo Dosi

“Sbloccata tutta una serie di interventi che cambierà la città, anche se i risultati arriveranno nel medio termine”

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Corriere Padano 30 giugno 2016

4 ATTUALITÀ

Il richiamo del Trebbia, due giorni di festa e informazioneSesta edizione per il Richiamo del Trebbia, la due giorni di festa ed attività dedicate al fiume, che quest’anno aggiunge un nuovo elemento di distin-zione, diventa al 100% una eco-festa sostenibile, equa e a chilometri zero. Nato nel 2011 da una idea del canoista Martino Frova, il primo round si è tenuto il 3 aprile, con la presenza di oltre 300 canoisti che hanno disceso il fiume mentre il secondo round quest’anno si terrà il 2 e 3 luglio nella cornice dei meandri di San Sal-vatore. L’evento, organizzato dall’Osservatorio permanente sulla Val Trebbia, affianca da sempre a una serie di attività ricreative e di fruizione del fiume, un’attività di denuncia delle situazioni più delicate per il territorio. Nel programma sport,

attività di intrattenimento, musica e momenti in-formativi sui problemi del fiume spalmati sulle due intere giornate, con gli stand gastronomici che resteranno aperti dal sabato pomeriggio fino alla domenica notte. Sabato sera infatti ci sarà la festa danzante di San Salvatore con musica, bal-li, spettacoli di giocolieri e stand gastronomici, mentre la domenica gli stand rimarranno aperti per i fruitori del fiume a pranzo e cena. La sera-ta della domenica verrà interamente dedicata alla memoria di Francesco Mozzi , amico del Trebbia, con filmati e foto, per finire con la musica Techno Dub Ambient del DJ Dabasscrew. Il programma completo sulla pagina facebook de Il richiamo del Trebbia.

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Iniziative culturali ma anche tanta convivialità con spettacoli e concerti. Le iniziative legate alle celebrazioni per il Santo proseguono fino a settembre

Sant’Antonino 2016, a Piacenza è festa grande(c.a.) Un calendario ricco di iniziative culturali che non si esaurisce nella giornata del 4 luglio: stiamo parlando dei festeggiamenti per Sant’An-tonino, Patrono di Piacenza. Come ogni anno la città mette in campo un nutrito programma di eventi culturali, artistici - ma anche religiosi - per celebrare l’importante ricorrenza. Grande fiera, come sempre, il 4: sono circa 400 le bancarelle previste che si concentreranno tra Facsal, Corso Vittorio Emanuele e Stra-done Farnese. In particolare quest’anno cambierà qualcosa:

l’ultimo tratto del Corso (verso la statua di Sant’Antonino) vedrà le bancarelle solo su un lato; le altre saranno trasferite nell’ulti-mo tratto dello Stradone (vicino al Dolmen). Questi cambiamenti rispetto agli anni passati si ren-dono necessari in seguito alla re-cente istituzione del senso unico

nell’ultimo tratto di Corso Vitto-rio Emanuele. Oltre alla grande fiera di lune-dì 4, numerose saranno le ini-ziative che coinvolgeranno la cittadinanza. Venerdì 1° luglio, presso la Sala dei Teatini, (via Scalabrini 9), alle ore 21.00, in-contro dal titolo “La Chiesa di Papa Francesco” con Monsignor Marco Gnavi, Assistente Eccle-siastico Generale della Comunità di Sant’ Egidio; coordinerà Bar-bara Sartori. La serata sarà arric-chita da un intervento musicale

della Sunday Orchestra. Sabato 2, in Basilica di Sant’Antonino, ancora alle ore 21, concerto del Coro Polifonico Farnesiano “Mi-sericordias Domini”, con la dire-zione del Maestro Mario Pigaz-zini. Domenica 3, “Gran Galà dell’Opera”, spettacolo prodotto dal Centro Musicale Tampa Li-rica. Ingresso libero per questo appuntamento che si svolgerà in Piazza San Sepolcro (Via Cam-pagna 60) alle ore 21,30. Regia, scene e costumi di Artemio Ca-bassi. Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane; M° Direttore: Stefano Giaroli. Lunedì 4, oltre alle citate banca-relle in centro città, al Chiostro della Basilica di Sant’Antonino (ore 15, 17 e 21) sarà possibi-le partecipare a visite guidate a tema “Donne nel Medioevo: tra liriche d’ amore e documenti d’archivio”. Al Museo Capitola-re, appuntamento alle ore 16 per una visita guidata coordinata da Anna Riva. La sera, un momento ormai abituale delle celebrazio-

ni per Sant’Antonino: in Piazza Cavalli, ore 21, va in scena “Pia-cenza nel cuore”, rassegna della canzone dialettale piacentina con Marilena Massarini (in caso di maltempo la rassegna si terrà presso il Salone Monumentale di Palazzo Gotico). Fino al 4 luglio nei Chiostri della Basilica sarà possibile vedere la mostra fotografica “Per vivere il Giubileo. Le opere di Misericor-dia”, a cura di E.M.I. (Editrice Missionaria Italiana), dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, non-

ché “Antonino d’oro e dintorni”, 18^ mostra fotografica di Carlo Mistraletti. Si arriva fino a settembre con le iniziative antoniniane: sabato 10 settembre, alle ore 21, in Piazza Sant’Antonino ci sarà una serata dedicata alla lirica, con l’opera buffa di Gaetano Donizetti “Don Pasquale”, in una produzione degli Amici della Lirica di Pia-cenza. Regia, scene e costumi di Giuseppina Campolonghi; aiuto Regista: Riccardo Buscarini. Orchestra “Ensamble Opera Ita-liana Chamber”; Coro Donizetti di Bergamo.

LE CELEBRAZIONI

Domenica 3 luglioBasilica di Sant’ Antonino, ore 20.30: Celebrazione EucaristicaLunedì 4 luglio Basilica di Sant’ Antoninoore 6.30 Lodi mattutine, bene-dizione lavanda e colazione in-sieme

ore 8.00-9.00 Sante Messeore 10.00 Concerto della Ban-da Ponchielli da P.le Genova a P.zza S.Antoninoore 10.45 Accoglienza Autorità in piazza Sant’Antoninoore 11.00 Celebrazione Euca-ristica Solenne. Presiede Mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Offerta del cero in onore del patrono e consegna dell’onorificenza “Antonino d’Oro 2016”ore 18 Secondi Vespri e cele-brazione Eucaristica Vespertina.

Novità 2016 per la Fiera: l’ultimo tratto del Corso (verso la statua di Sant’Antonino) vedrà le bancarelle solo su un lato; le altre saranno trasferite nell’ultimo tratto dello Stradone (vicino al Dolmen)

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5Corriere Padano

ATTUALITÀ

Parcheggio Piazza Cittadella, Dosi: “Scelta legittima”Dopo l’incontro in Fondazione su piazza Cittadella, interviene il sindaco Paolo Dosi ribadendo che “la realizzazione del parcheggio di piazza Cittadella è una scelta che l’Amministrazione (a partire da chi ci ha preceduto), ha maturato attraverso un complesso percorso amministrativo, che è stato giudicato anche dalla Magistratura competente, in più gradi di giudi-zio, sino al Consiglio di Stato, a seguito del conten-zioso generato dalla gara d’appalto”. “La legittimità della scelta – prosegue il primo cittadino – è stata confermata in tutte le sedi istituzionali, ivi compre-sa quella storico-architettonica, attraverso il parere favorevole dell’unico organo istituzionale deputato al vaglio della monumentabilità della piazza e dalla sua compatibilità con l’opera pubblica progettata: la

Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali, che ha approvato il progetto. Personalmente mi sarei aspettato che le associazioni ambientaliste, promo-trici dell’incontro, avessero almeno fatto cenno ad un intervento di carattere storico che questa Ammi-nistrazione è stata in grado di effettuare, dopo alme-no trent’anni di attesa: lo spostamento della stazione degli autobus presso il Piano caricatore, in attesa di completare il passaggio nell’area di Borgofaxhall. Ignorando, peraltro, totalmente la somma degli in-terventi avviati: lo spostamento del mercato ortofrut-ticolo, l’acquisizione del Piano caricatore, lo sblocco della partita complessa di Borgo Faxhall. In attesa che venga conclusa una iniziativa privata relativa all’area del Consorzio Agrario.

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Il vento sta cambiando anche a Piacenza per il Movimento 5 Stelle? Il successo roma-no di Virgina Raggi unito al risultato inatteso di Torino, dove il Pd ha perso sonora-mente le comunali, hanno portato ad una consapevolez-za delle potenzialità di questo sempre più nutrito grupppo di giovani amministratori penta-stellati? Certo, poi accadono i casi Parma con Pizzarotti o Livorno con Nogarin che fan-no fare una leggera marcia in-dietro sulla capacità di gestire alcune situazioni. Ma le urne parlano chiaro ed il risultato è evidente. Abbiamo riporta-to l’analisi del voto in ambito locale con la capogruppo del Movimento in consiglio co-munale Mirta Quagliaroli. “Un po’ il vento sta cambian-do, un po’ è un vero conso-lidamento – conferma Qua-gliaroli – stiamo crescendo come persone sia nelle ammi-nistrazioni che in Parlamento. All’inizio eravamo dilettanti, spaesati, oggi abbiamo im-parato tante cose, negli anni siamo cresciuti moltissimo, ora facciamo valere le nostre

competenze, il nostro modo di approcciarci ai temi più caldi e importanti ha fatto breccia nei cittadini”. Su otto comuni chiamati al voto nel piacentino, il movi-mento 5 stelle ha presentato una sola candidata a Fioren-zuola, Elena Rossini che ha ottenuto il 18.07% dei voti un risultato migliore di quello che il movimento aveva por-tato a casa nel 2012 alla am-ministrative comunali, dove si fermò al 10%. Da quella data le battaglie del movimento sono state numerose, per lo più su tematiche che hanno riguardato ambiente, gestio-ne dei rifiuti, raccolta diffe-renziata, consumo del suolo. Ultima in ordine di tempo,

quella sul bando per l’illumi-nazione pubblica, che per al-tro ha visto una dura frattura tra la stessa maggioranza del Pd. “Noi abbiamo già detto tanto – spiega – la pratica è stata gestita in modo superfi-ciale, con una prima delibera che non era corretta, tanto che abbiamo chiesto sia all’av-vocatura che al segretario di segnalare se ci fossero diffi-coltà, confermate poi dall’av-vocatura. La pratica è stata congelata, in attesa del parere di Anac, poi anche la seconda delibera, a nostro parere non era corretta. La pratica è stata gestita amministrativamente in modo non regolare, secon-do il nostro parare”. A proposito di amministrative

il pensiero corre al 2017, tra un anno giusto giusto, quando al voto saranno chiamati i pia-centini per il rinnovo dell’am-ministrazione cittadina. Al momento, tra i tre consiglieri comunali, non c’è l’inten-zione a candidarsi. “Noi tre consiglieri vorremmo non ri-candidarci più – chiarisce la capogruppo – le porte sono aperte se ci cono persone che sentono di avere competenza e volontà di fare questo percor-so difficile e impegnativo, noi siamo disponibili a mettere in campo le nostre competenze. Ma non devono essere vecchi politicanti che sarebbero subi-

to allontanati”. Non sarà faci-le trovare qualche candidato, dal momento che Quagliaro-li, Tarquini e Gabbiani sono in consiglio da cinque anni, quindi ormai conosciuti e con un bagaglio di conoscenza ed esperienza certe. “Noi abbia-mo le nostre remore, non per il nostro ideale, ma per l’im-pegno che questo ruolo ci ha portato, facciamo fatica a fare altri cinque anni”.La Quagliaroli traccia un’ana-lisi lucida e convinta su quello che sarà il risultato delle pros-sime amministrative. “Io cre-do, e spero di sbagliarmi, che a Piacenza sia un po’ come a

Bologna, il PD difficilmente perderà, anche di poco ma sarà ancora il colore della prossima amministrazione. Lo dico a malincuore – conclude – per-chè questa amministrazione non ha fatto bene e tante per-sone sono scontente, ma pur-troppo ci sono molti sostegni importanti e non facile poter scardinare da qui il PD”. E se la richiesta di candidatu-ra arrivasse direttamente dallo staff? Con un sorriso ci risponde: “Aspettiamo che arrivi poi ci penseremo, per ora è un no”. (Il servizio completo su www.zerocinque23.com)

ELENA CAMINATI

La capogruppo del M5S in consiglio: “Il vento sta cambiando ma a Piacenza non sarà facile scardinare il partito democratico nonostante abbia governato male. Io non mi ricandiderò, cerchiamo persone capaci e motivate”

Quagliaroli: “Nel 2017 rivincerà il Pd”

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Corriere Padano 30 giugno 2016

6 ATTUALITÀ

Nata nel 2012 con lo sco-po principale di conservare il dialetto della Provincia di Piacenza, la rivista trimestra-le “l’Urtiga”(edita da Libreria Romagnosi), ha trattato nel tempo tutti gli aspetti legati alla cultura del nostro terri-torio: dalla storia locale al folklore, dalle tradizioni ai proverbi, dalla cucina tipica all’urbanistica e tanto altro. Un titolo particolare quello scelto per la rivista, che in co-mune con la pianta da cui trae il nome ha sia il tratto urtican-te, volto a risvegliare la cu-riosità dei piacentini riguardo alla propria storia, spesso un po’ dimenticata, che quello curativo, avendo l’obiettivo di conservare e recuperare la me-moria di Piacenza.Direttore Ippolito Negri, come è nata la decisione di realiz-zare un periodico di cultura piacentina come l’”Urtiga”? “L’idea è partita quattro anni

Fondata da Romano Gobbi e dal compianto Luigi Paraboschi, la rivista è diretta da Ippolito Negri: “Progetto editoriale sugli aspetti della piacentinità”

fa da Luigi Paraboschi, scom-parso recentemente a segui-to di una malattia, e Romano Gobbi, che mi hanno subito coinvolto nel progetto. Siamo usciti nelle librerie nel luglio del 2012 con il numero zero, con la volontà di realizzare una rivista di circa 200 pa-

gine che raccogliesse tutte le nozioni, non ancora docu-mentate, legate alla cultura materiale del nostro territorio. Un’attività di ricerca così me-ticolosa è sicuramente frutto del lavoro di più persone”. Da chi è composta la redazione? “Oltre alle persone già citate,

il comitato redazionale storico è formato da Andrea Bergon-zi, Maurizio Cordani, Filippo Lombardi e Luigi Montanari. Attorno a questo nucleo ruota-no molti altri collaboratori, che in questi anni hanno contribu-ito in maniera fondamentale alla realizzazione della rivista. Siamo partiti con una trentina di scrittori (ricercatori, studio-si e semplici appassionati di cultura locale) e oggi siamo circa a quota novanta”. Parliamo ora della figu-ra di Luigi Paraboschi. La sua scomparsa ha rappre-sentato una perdita mol-to importante per la nostra città. Lei come lo ricorda? “Paraboschi era un grande co-

“L’urtiga”, crocevia culturale piacentino

noscitore della cultura piacen-tina ed è stato uno dei massimi esperti in materia di dialetto piacentino, che affrontava con un approccio scientifico. Come diceva lui: “Il dialetto è il primo monumento di una città”. Era una persona straordinaria, sempre disponibile con tutti e aperto nei confronti dei giova-ni. La cosa che più mi colpiva di lui era la sua voglia di con-dividere le sue conoscenze e i suoi lavori di ricerca con la collettività”.C’è un articolo, scritto in questi anni, di cui è par-ticolarmente soddisfatto? “Sono molto orgoglioso dello speciale che abbiamo realiz-

zato in occasione dell’86ma Adunata Nazionale degli Alpi-ni a Piacenza. L’idea, nata con Paraboschi, ha comportato un lungo lavoro di ricerca e rac-colta di dati che ci ha permesso di realizzare il più grande spe-ciale sui Caduti a Piacenza”.La vostra rivista attualmente è presente solo in versione car-tacea, pensate in futuro di con-vertirla in formato digitale? “Al momento abbiamo pen-sato ad una prima forma di “rivoluzione”digitale. Vi an-ticipo, infatti, che a breve re-alizzeremo un cd con i primi cinque numeri della rivista in formato elettronico, quel-li usciti tra il 2012 e la prima metà del 2013.

RAFFAELLA REA

Zerocinque23, web e tv: l’informazione oltre l’apparenza

Approfondimento e uno sguar-do oltre l’apparenza. Nel suo piccolo Zerocinque23 ha cercato di ritagliarsi uno spazio all’interno del panorama dell’informazione web locale, facendo dell’attualità il punto di partenza, puntando so-prattutto ad una informazione che si spinga a riflettere su tematiche che fanno “poco notizia” ma sulle quali si gioca il futuro della città. Il nostro blog www.zerocin-que23.com vuole essere proprio

questo, un contenitore di notizie all’interno del quale convivono

vari format. A Tutto Tondo è il format di approfondimento che parte dall’attualità per arrivare a far riflettere chi guarda attraver-so un altro punto di vista. Nelle oltre 20 puntate, anche in questa edizione, c’è stato spazio per rac-contare storie di vita, di persone; ma anche tanti approfondimenti partendo proprio dall’attualità cit-tadina. Quest’anno la programma-zione è stata arricchita anche da Ingresso Libero, la trasmissione di musica e intrattenimento ideata a condotta da Marcello Granata. Un’anticipazione di quello che sarà l’edizione vera e propria a partire dal prossimo autunno. In programma anche un fomat per tutti gli appassionati della musica da ballo, con interviste ai cantanti, video e interpretazioni in diretta dagli studi piacentini. Confermato l’appuntamento con L’Altro Calcio, ogni domenica in diretta per ripercorrere i momenti saliente del calcio piacentino, tutti i campionati dai professionisti ai dilettanti. Ogni format, oltre che sul web all’indirizzo www.zerocinque23.com, sarà trasmesso anche in tv sul canale 95 Tele-SolRegina.

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30 giugno 2016

7Corriere Padano

Grilli: “Riqualificare la città recuperando l’esistente”

Sono 497 le famiglie che rischiano di perdere la casa a seguito del fallimento della coope-rativa Di Vittorio di Fidenza, avvenuto circa un anno e mezzo fa, dopo più di quarant’anni di attività.Ora è l’Abi-Coop Piacenza, impresa coope-rativa di abitazione che da anni si impegna a dare una risposta abitativa a chi non può per-mettersi un alloggio a prezzi di mercato, ad aver avanzato un’importante proposta per ac-quisirne o inizialmente gestirne la proprietà, evitando così che i soci assegnatari rischino di vedersi portare via la propria abitazione.Per avere un quadro complessivo della situa-zione e capire meglio l’andamento dell’ope-razione, abbiamo rivolto qualche domanda al presidente di Abi-Coop Piacenza, Giuseppe Grilli (nella foto). Per una volta è una cooperativa piacentina che interviene nel parmense mettendo a di-sposizione capacità ed esperienza per andare in soccorso di una coop omologa cercando di salvarne il patrimonio immobiliare. Come mai vi siete interessati ad un caso così delicato?“La Legacoop Emilia Ovest e la Legacoop Piacenza hanno richiesto il nostro intervento e noi non ci siamo tirati indietro. La nostra cooperativa, sin dalla sua fondazione, non ha scopo di lucro. In questo specifico caso il no-stro obiettivo prioritario è quello di tentare di difendere i diritti delle famiglie assegnatarie, che ora rischiano di perdere la propria abita-zione, e di salvaguardare il patrimonio im-mobiliare della proprietà a canone agevolato della Di Vittorio.”Questa iniziativa rientra nell’ambito delle at-

tività condotte da Legacoop Emilia Ovest, la nuova struttura associativa che ha unificato le organizzazioni di Legacoop Reggio Emilia, Parma e Piacenza e rappresenta circa 350 im-prese associate tra le tre province. Prossimo obiettivo sarà la creazione dell’Alleanza delle cooperative Italiane che vede l’unificazione di tutte le cooperative aderenti a Legacoop, Confcooperative e Agci in un’unica organiz-zazione. A che punto siamo?“Le tre organizzazioni piacentine, Legacoop, Confcooperative e Agci, hanno deciso per la prima volta di strutturarsi in maniera stabile attraverso l’ACI, con l’obiettivo entro gen-naio 2017, di costituire un organismo unico. Sicuramente non sarà un percorso semplice; ci

vorrà tempo e tanta collaborazione per venirsi incontro e convergere le diverse visioni in vi-sta di un obiettivo comune. Con il nuovo anno contiamo però di iniziare a realizzare attività importanti e avanzare proposte concrete sul nostro territorio.”Cosa pensa dell’attuale mercato immobiliare piacentino, anche alla luce del nuovo progetto di recupero dell’area dell’ex consorzio agra-rio?“L’ho già ripetuto in altre occasioni: a Pia-cenza non si può pensare di continuare a co-struire appartamenti dai prezzi astronomici. Attualmente molte persone, in particolare i più giovani, non possono permettersi di acqui-stare una casa, quindi bisogna cominciare ad edificare in base all’effettiva richiesta. Sono convinto che la cosa più seria da fare in que-sto momento per migliorare la nostra città sia quella della riqualificazione e del recupero energetico delle abitazioni già esistenti, anche abbattendo i palazzi più datati e malmessi e ri-costruendoli meglio. La città cresce se se si fa leva sulla riqualificazione e la ristrutturazione degli edifici. Inoltre vorrei esprimere il mio dissenso sulle numerose iniziative di housing sociale, sem-pre più diffuse negli ultimi tempi a Piacenza. A mio parere, il più delle volte, rappresentano una soluzione controproducente, in quanto si rischia di creare complessi abitativi e agglo-merati urbani molto difficili da gestire, un po’ come è capitato in Francia nelle Banlieue. Housing sociale non deve significare la crea-zione di ghetti e periferie”

Raffaella Rea

Il presidente di Abicoop: “L’housing sociale così com’è non funziona”. La coop impegnata nel tentativo di acquisire 500 alloggi della Di Vittorio

Giornata cooperative: per un futuro sostenibile

fg) Sabato 2 luglio in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale delle Cooperative che quest’anno affronta il tema della sostenibilità come valore intrinseco del modello di sviluppo cooperativo. ‘Cooperative: il potere di agire per un futuro sostenibile’ è infatti il messaggio scelto dall’Alleanza Internazionale delle Cooperative (ICA) per l’edizione 2016 del ‘Coopsday’, con l’obiettivo di sensibilizzare i governi di tutto il mondo al raggiungimento dei 17 Obiettivi stilati dalle Nazioni Unite a settembre 2015 e contenuti nell’ ‘Agenda 2030’. I 193 membri delle Nazioni Unite si impegnano ad eliminare la povertà estre-ma entro il 2030 attraverso 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibi-le, che possiamo così sintetizzare: sconfiggere la povertà e la fame nel mondo, garantire la salute e un’istruzione di qualità per tutti, realizzare la parità di genere e ridurre le diseguaglian-ze, garantire l’accesso all’acqua pulita e alle energie rinnovabi-li. Promuovere la crescita economica sostenibile e il consumo responsabile, creare infrastrutture e città sostenibili. Ed ancora: lotta al cambiamento climatico, salvaguardia degli ecosistemi marini e terrestri. Pace e giustizia e partnership globale per il raggiungimento degli obiettivi.Lo scopo della Giornata internazionale delle cooperative è di accrescere la consapevolezza nei governi di tutto il mondo del valore aggiunto del modello cooperativo, che meglio di ogni al-tro, può offrire un contributo decisivo allo sviluppo sostenibile. ‘In occasione dell’adozione da parte delle Nazioni Unite degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, gli Stati Membri hanno riconosciuto il ruolo che le cooperative giocano come attori del settore privato’, spiega l’Alleanza internazionale delle coopera-tive nel messaggio 2016. A tale proposito i cooperatori di tutto il mondo vengono invitati a partecipare alla piattaforma ‘Co-ops per il 2030’ per la costruzione di un futuro sostenibile: ‘La piattaforma permetterà di approfondire tematiche ed obiettivi, di monitorare progressi e di collaborare a livello globale’, – conclude l’Alleanza internazionale delle cooperative, che sug-gerisce infine di collegarsi al sito internet www.coopsfor2030.coop e di celebrare l’evento usando l’hashtag #coopsday.

SPECIALE COOPERAZIONE

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Corriere Padano 30 giugno 2016

8 SPECIALE COOPERAZIONE

Torna “Orgogliosi di coo-perare” manifestazione che Confcooperative di Piacenza ripropone in un momento in cui la cooperazione tutta ha un grande bisogno di mostra-re la vera anima ed arginare i luoghi comuni alimentati da-gli scandali romani. La prima edizione fu organizzata nel 2012.

Il presidente di Confcooperative: “Il processo di unificazione dell’Alleanza delle cooperative è avviato anche se avrà tempi più lunghi del previsto”

Fabrizio Malvicini, presi-dente di Confcooperative da pochi mesi, ribadisce la ne-cessità di mostrarsi alla città in tutte le articolazioni delle attività svolte: agricoltura, sociale, consumo, produzio-ne lavoro e altro ancora. “Il 2 luglio si festeggia la Giornata mondiale della cooperazione, una splendida occasione per raccontare quello che faccia-mo quotidianamente ed i no-stri progetti per dare forza al

conseguimento del bene co-mune”.Il presidente confida nel suc-cesso della manifestazione che già nel 2012 aveva inte-ressato migliaia di giovani alla ricerca di nuove occasio-ni di impegno, di lavoro, di futuro.“Posso contare su una squa-dra fantastica, dai vice-presi-denti Chiara Bisotti e Daniel Negri, la direttrice Nicoletta Corvi, i consiglieri tutti. Sono

sicuro che la partecipazione dei nostri associati esprime-rà interamente l’orgoglio di cooperare ed avrà un effetto contagioso”Fabrizio Malvicini è stato eletto per acclamazione presi-dente di Confcooperative nel febbraio scorso. Ha ricevuto il testimone da Francesco Milza che aveva retto la presidenza per 12 anni avviando e svilup-pando un profondo rinnova-mento.

Malvicini: “Con Legacoopinsieme senza fretta”

La sua elezione è stata anche frutto di un riconoscimento al settore agricolo che nono-stante esprimesse i numeri maggiori da tempo era rima-sto fuori da incarichi apicali. “Se osservate – ha spiegato – a livello regionale sei pre-sidenze su nove sono rette da rappresentanti del settore agricolo perché questo è il primo settore. Del resto anche il presidente nazionale Mau-rizio Gardini è espressione del mondo agricolo. A Pia-cenza si è preferito, con lun-gimiranza, favorire i settori emergenti, soprattutto quello sociale e di produzione lavoro per consolidarne lo sviluppo. Vorrei comunque assicurare che sono il presidente di tut-ti e che mi sto impegnando a fondo per il conseguimento degli obbiettivi contenuti nel documento di mandato che mi è stato consegnato: soprattut-to i temi della legalità, della riorganizzazione dell’assetto istituzionale e della riorganiz-zazione delle nostre imprese. Provenendo comunque dal mondo dell’agricoltura mi impegnerò anche per la con-servazione del territorio e per dare valore alle nostre produ-zioni tipiche”. Sul percorso intrapreso dall’ACI (l’Alleanza delle

Cooperative Italiane) che por-terà ad una rappresentanza unitaria della cooperazione italiana (con l’unione delle tre centrali: Confcoopertive, Legacoop, Agci) Malvicini è ottimista: “E’ una via senza ritorno, ritengo assolutamente necessario riorganizzare l’as-sociazionismo dando vita ad un’unica struttura, più ampia e più forte, che sappia racco-gliere il grande patrimonio delle tre organizzazioni e por-tare avanti la modernità del modello cooperativo e i suoi progetti di sviluppo. Il proces-so è avviato anche se richie-derà tempi forse più lunghi del previsto. L’importante è fare bene senza fretta”. Un percorso, quello verso l’unità della rappresentanza, in cui però, Confcooperative e Legacoop partono da due posizioni diverse: la prima da una rappresentanza fortemen-te radicata sul territorio, la seconda rivolta a una riorga-nizzazione di area vasta. “An-che Confcooperative – spiega il presidente – sta valutando l’aggregazione tra varie pro-vince per mettere in comune esperienze e know out dando vita ad alcuni progetti comu-ni, in particolar modo riferiti ad attività di internazionaliz-zazione”.

A CURA DELLA REDAZIONE

Confcooperative, il consiglio provinciale

Nel corso dell’ultima assemblea di Confcooperative Piacenza, che ha eletto il presidente Fabrizio Malvicini, sono stati eletti anche il Consiglio Provinciale e i delegati regionali e nazionali. In particolare il Consiglio provinciale sarà composto da Sergio Bernini, Maria Chiara Bisotti, Marco Campominosi, Daniela Chinosi, Francesco Maria Corradi, Gloria Cristalli, Tiziano Gatti, Alessandro Maffi, Giovanni Merli, Francesco Milza, Daniel Negri, Giancarlo Pedretti, Roberta Rocca, Pier Ange-lo Solenghi, Mario Spezia, Emilio Toscani e Arlene Zioni. I delegati regionali sono Fabrizio Malvicini, Francesco Milza, Giancarlo Pedretti, Maria Chiara Bisotti, Daniel Negri, Sergio Bernini, Francesco Maria Corradi, Giovanni Merli, Tizia-no Gatti, Emilio Toscani, Mario Spezia, Alessandro Maffi,

Daniela Chinosi, Gianluca Bonatti, Pier Angelo Solenghi, Arlene Zioni, Francesco Rastelli, Samuele Bertoncini e Marco Campominosi, oltre ai membri supplenti Roberta Rocca, Gloria Cristalli, Daniele Bosoni, Daniele Sarselli e Giovan-ni Cavanna. I delegati nazionali, eletti da Confcooperative Piacenza sono, invece, Fabrizio Malvicini,

Francesco Milza, Giancarlo Pedretti, Maria Chiara Bisotti, Danel Negri, Sergio Bernini, Francesco Maria Corradi con i membri supplenti: Tiziano Gatti e Gianluca Bonatti. Vicepresi-denti di Confcooperative Piacenza sono Daniel Negri e Chiara Bisotti, il direttore Nicoletta Corvi.

Nelle foto in alto i vicepresidenti Daniel Negri e Maria Chiara Bisotti. Qui sopra il direttore Nicoletta Corvi

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“Orgogliosi di Cooperare 2016”: 1 e 2 luglio in piazza Cavalli

(fg) Con l’evento ‘Orgogliosi di cooperare 2016’, promosso da Confcooperative, i piacentini avranno l’opportunità di conoscere da vicino il modello cooperativo locale e i suoi punti di forza. Venerdì 1 luglio (dalle ore 17:30 alle ore 24:00) e sabato 2 luglio 2016 (dalle ore 9:30 alle ore 13:00) il cuore della città di Piacenza ospiterà infatti due giornate dedicate alla cooperazione con dibattiti e laboratori a tema, musica dal vivo, giochi e idee innovative. ‘Piazza Cavalli diventerà il salotto delle coope-rative ed ospiterà i nostri soci cooperatori che proporranno banchetti informativi e momenti di confronto e di approfondimento dedicati ai giovani’, afferma il direttore di Confcooperative, Nicoletta Corvi. La grande festa delle cooperative si terrà nel quadrato di piazza Cavalli, Palazzo Gotico e piazzetta Pescheria: qui le cooperative agricole di Fedagri produrranno in loco una forma di Grana Padano mentre i ragazzi di Federazione Giovani proporranno un videobox sulla cooperazione e intervisteranno i giovani piacentini, chiedendo la

loro opinione sul mondo cooperativo, al fine di realizzare una sorta di ‘censimento filmato’ che verrà successivamente montato e sul quale si aprirà un confronto. Nel pomeriggio di venerdì 1 luglio 2016 verrà inoltre presentato il progetto ‘BebLab’ (dalle 17:30 UrbanHub - via Alberoni 2) finalizzato alla creazione della prima esperienza di siste-ma sugli scarti di lavorazione. Alle 18:30 verrà presentata l’iniziativa di ‘Civico 11’ a cura di Officine Gutenberg e Aurora Domus mentre le cooperative socioeducative di Confcooperative organizzeranno laboratori didattici e giochi per bambini e ragazzi (dalle 19:30 alle 23 sotto i portici di Palazzo Gotico). Alle ore 21 in piazza Cavalli si terrà la presen-tazione del video ‘VisualCoop’ con presenta-zione della squadra di Confcooperative che si racconta alla città, e a seguire il concerto dei Cani della Biscia. La giornata di festa prosegue sabato 2 luglio 2016 (chiusura alle 13:00) con stand espositivi, spazio gioco e diretta radiofo-nica a cura di RadioSound95.

“Cooperazione, sistema d’impresa competitivo”

‘Dove c’è impresa cooperati-va, c’è risposta ad un bisogno’: così Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza sot-tolinea l’importante ruolo che le cooperative occupano sul terri-torio e che proprio in occasione della ‘Giornata internazionale delle cooperative’ del prossimo 2 luglio, viene rimarcato. ‘Spesso ci si dimentica – afferma Corvi - di quanto il modello cooperativo sia fondamentale per la crescita della comunità (“come risposta, ad esempio, ai crescenti bisogni sociali”) e del singolo cittadino, attraverso la creazione di posti di lavoro, di reddito e di contri-buzione economica. La coopera-zione – aggiunge Corvi - è parte integrante della comunità: ha rilevanza economica, crea occu-pazione (soprattutto per donne e giovani), promuove inclusione sociale e sviluppa idee e progetti innovativi’.Punto centrale della riflessione è il principio della mutualità che - insieme ai valori della parte-

Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative: “Dove c’è impresa cooperativa c’è risposta a un bisogno”

cipazione, della democrazia e della sostenibilità -, è alla base del sistema cooperativo. ‘Non si parla mai abbastanza – sottolinea il direttore di Confcooperative - delle cooperative di tipo B e dell’importante contributo che offrono nell’inserimento lavora-tivo di soggetti svantaggiati, che altrimenti sarebbero a carico del-lo Stato. Tali cooperative socia-li – spiega Corvi - coniugano il contesto protetto di accoglienza di soggetti deboli con il recupe-ro lavorativo della persona e la produzione di ricchezza per la comunità’. Solo nel 2015 le 111 cooperative associate a Confco-operative hanno prodotto un fat-turato che supera i 245 milioni di euro e creato occupazione per 4.385 lavoratori. I soci coope-ratori di Confcooperative sono 8.651, divisi tra persone fisiche e giuridiche (di cui circa 3.500 soci di cooperative abitative). In occasione della Giornata in-ternazionale delle Cooperative, Confcooperative Piacenza cele-bra un doppio appuntamento con l’evento ‘Orgogliosi di coopera-

re’ che si svolgerà in piazza Ca-valli venerdì e sabato 1 e 2 luglio: ‘Il valore della sostenibilità – che è al centro della edizione 2016 della Giornata - è intrinseco al sistema cooperativo e suggerisce, insieme al principio mutualisti-co, - uno stile diverso di operare e di fare impresa. La cooperativa, infatti, - evidenzia Corvi – pro-pone un modello di economia differente, che ricerca un equili-brio nelle molteplici dimensioni che coinvolge: essa valorizza la corresponsabilità sociale e ambientale, l’uso corretto delle risorse e pone la persona al cen-tro dell’impresa. Le cooperative agricole – prosegue il direttore di Confcooperative – rappresenta-no, a titolo di esempio, il perfetto equilibrio esistente tra il corretto compenso ai fornitori (che sono i soci conferitori delle coop) e il giusto prezzo di mercato (per la commercializzazione dei prodotti finiti): questo principio – conclu-de Corvi – si manifesta in tutti i settori della cooperazione e rende il nostro sistema d’impresa così innovativo e competitivo’.

FRANCESCA GAZZOLA

SPECIALE COOPERAZIONE

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Il professor Lorenzo Spa-gnoli, architetto urbanista di fama (docente al Politecnico di Milano, autore di una tra le più autorevoli storie della disciplina), è impegnato da anni nel contrasto a uno svi-luppo che ha provocato un fenomeno di “dispersione ur-bana”, dispersione urbana che “contrasta con un’idea di città caratterizzata da continuità delle costruzioni e, soprattut-to, dalla compresenza e dalla compenetrazione di più attivi-tà (abitazioni, commercio, uf-fici, locali di intrattenimento, ecc.) che contribuivano a ren-dere animato e vissuto lo spa-zio delle strade e delle piazze cittadine”. Discorso, insieme a quello del dissennato consu-mo di suolo, che andrebbe al-largato a quell’insieme di co-muni confinanti alla città che Spagnoli definisce la “grande Piacenza”.Professor Spagnoli, che cosa

L’urbanista Lorenzo Spagnoli: “Nei PSC dei Comuni confinanti con la città previsti 15milioni di mq di urbanizzazione e 12mila nuovi residenti”

ne pensa dei cambiamenti che si sono verificati a Pia-cenza e nei comuni limitrofi a livello di politica urbani-stica?In un intervento pubblicato sulla rivista Edilizia Piacen-tina qualche tempo fa, ho ri-levato una serie di problemi riguardanti lo sviluppo della città negli ultimi decenni, sostenendo che a Piacenza, a mio avviso, sono mancate una

strategia d’insieme, e l’ado-zione di politiche all’altezza di una serie di nuovi problemi. Credo che sarebbe ingeneroso non riconoscere l’impegno che in molti casi a livello am-ministrativo è stato (e viene) profuso su temi specifici – da quello delle aree militari alla mobilità – ma ripensando a quanto è avvenuto è difficile sfuggire all’impressione che hanno preso il sopravvento

logiche settoriali che non si è riusciti a ricomporre.Quando hanno iniziato a manifestarsi, a suo avviso, queste carenze?La mancanza di una strate-gia di ampio respiro, a mio avviso, è risultata molto evi-dente verso la fine degli anni Novanta, quando a Piacenza era da tempo prevista la re-alizzazione di un sistema di tangenziali che avrebbe com-portato il problema della co-siddetta “dispersione urbana”. Come in altre realtà era già avvenuto, infatti, la viabilità a scorrimento veloce esterna ha costituito il riferimento per una serie di edifici o di com-plessi monofunzionali (qui un centro commerciale, più in là un contenitore per l’intratte-nimento, uffici, attrezzature logistiche, persino residen-ze ecc.) sparsi all’interno di grandi vuoti, spesso popolati da veicoli in movimento o parcheggiati. In questo modo, nelle zone esterne, ma anche nelle aree centrali alle quali questo tipo di sviluppo sot-traeva funzioni esponendole a fenomeni di degrado, si profilava non solo una disper-sione degli insediamenti, ma anche una frammentazione

Suolo a rischio consumo Il caso “grande Piacenza”

sociale, vale a dire una realtà fortemente diversificata sul piano del reddito, culturale ed etnico che avrebbe dovuto es-sere contrastata da opportune politiche pubbliche, anche di tipo urbanistico. Ricordo che

rendendomi conto di questa situazione incombente, in qualità di responsabile della commissione urbanistica di un movimento che appoggia-va il sindaco Vaciago cercai di oppormi, senza risultati, all’assegnazione dell’inca-rico per il nuovo piano rego-latore agli architetti Campos Venuti e Oliva, che ritenevo esponenti di un’urbanistica “quantitativa” che aveva avu-to in passato grandi meriti ma che non mi sembrava attrez-zata per affrontare i problemi che erano all’orizzonte.Queste tendenze, come lei ha testé osservato, non ri-guardano solo Piacenza. Cosa si sarebbe dovuto fare per contrastarle?In assenza di una riflessione, da parte dell’amministrazio-ne pubblica, sul tema, vera-mente centrale, dello spazio pubblico come supporto della forma e della vita della città era inevitabile che prendesse corpo un paesaggio urbano frammentato, che si estende oggi a sud lungo un arco che si conclude con un polo logi-stico che rappresenta quasi un corpo estraneo rispetto alla città. Questo si sarebbe potu-to evitare se vi fosse stata una

conoscenza adeguata delle esperienze (“buone pratiche”) alternative a questo modello di sviluppo. Queste sono nu-merose in Italia e all’estero, e riguardano una città meno dipendente dall’automobile

nella quale sia possibile rea-lizzare una struttura insedia-tiva più compatta e favorevo-le allo sviluppo del trasporto pubblico, una compresenza di più attività (abitazioni, commercio, attrezzature per il tempo libero ecc.) in modo da creare, attraverso lo spazio pubblico, un ambiente adatto anche a cittadini con esigenze diverse (dai bambini agli an-ziani) e con un diverso profilo sociale, e un migliore rapporto fra posti di lavoro e abitazioni. Per fare un esempio concreto, in molti casi si sarebbe potu-to realizzare un ambiente più vivibile per quanto riguarda l’edilizia abitativa, che in un caso come quello delle quat-tro torri realizzate lungo la tangenziale nei pressi del cen-tro commerciale Galassia pre-senta uno spazio di relazione circostante praticamente ine-sistente. Vorrei aggiungere che la tendenza all’isolamen-to che contrassegna la “città dispersa” caratterizza anche alcuni interventi residenziali esterni alla cerchia delle mura ma abbastanza vicini al cen-tro, e con una buona dotazio-ne di verde, come il quartiere che sorge sull’area dell’ex-cementificio Unicem; isolato

“A Piacenza negli ultimi decenni è mancata una strategia d’insieme. Significativo quanto avvenuto nel quartiere ex Unicem”

A CURA DI FRANCESCA LOMBARDI

ATTUALITÀ

“Buon riposo e vita sana... per chi dorme sulla lana”

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30 giugno 2016

11Corriere Padano

Nella pagina a fianco, al centro: Urban Design Lab del Politecnico di Milano, 2001 (progetto relativo all’area ex Unicem di Lorenzo Spagnoli, in collaborazione con Maurizio Caroselli, Giovanni Men-zani, Felicita Forte e altri) e, nella foto in alto, l’architetto Lorenzo Spagnoli. In questa pagina, in alto una veduta di Piacenza e il parco lineare che avrebbe dovuto essere realizzato a San Nicolò di Rottofreno, lungo la via Lampu-gnana, su un’area in parte oggi edificata e in parte prevista come residenziale dal Psc adottato

SABATO 9 LUGLIO 2016, ORE 10:00Sala convegni della Banca di Piacenza

Presso Agenzia 2, Via I° Maggio 37 – Piacenza (Zona Veggioletta)

CONDUZIONEdell’ASSEMBLEA CONDOMINIALE

I compiti del presidente e del segretario dell’assembleanonché dell’amministratore del condominio

Relatoriavv. Antonino Coppolino, avv. Corrado Sforza Fogliani

Al termine, i relatori risponderanno ai quesiti dei partecipanti

RIUNIONE APERTA A TUTTI (In particolare a condomini e amministratori di condominio)

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dal contesto, anche simboli-camente, attraverso sculture a forma di porta, questo inter-vento si è dimostrato incapa-ce di accogliere attività non residenziali in grado di creare uno spazio pubblico vitale e realmente utilizzato anche dai non residenti. L’isolamento delle residenze, nei due casi citati, ha provocato fra gli abitanti un disagio che si è tradotto in forme di protesta. Tutto questo era ampiamente prevedibile, ma poiché la cul-tura amministrativa stentava a prendere atto di questi pro-blemi, ricordo che, nel quadro dell’attività del Laboratorio di Urban Design del quale ero allora responsabile al Poli-tecnico, progettai, con alcuni collaboratori, un progetto di-mostrativo per l’area ex Uni-cem, sostenendo che questa era l’occasione per aprire alla città, attraverso uno spazio pubblico polifunzionale in grado di tenere insieme una realtà spaziale, ma anche so-ciale, un brano di territorio in

precedenza chiuso all’interno di un recinto industriale.Che cosa pensa di ciò che sta avvenendo nei comuni intorno a Piacenza e sul-le misure urbanistiche che le amministrazioni stanno prendendo?Devo confessare che le pre-occupazioni che ho espresso a proposito di Piacenza – una realtà nella quale in ogni caso esiste un dibattito abbastanza vivace sulle scelte ammini-strative - sono ancora mag-giori nel caso di quella che, in un articolo pubblicato molti anni fa sulla rivista “Piacen-tini”, chiamavo la Grande Piacenza. In questa fascia di comuni ai confini della città da uno studio di Legambiente risulta che i Piani Strutturali Comunali adottati e approva-ti nella provincia di Piacen-za prevedono espansioni per 30 milioni di mq di superfici territoriali e incrementi di po-polazione pari a 50.000 abi-tanti. Considerando invece solo i comuni confinanti con

Piacenza (Caorso, Pontenure, Podenzano, Gossolengo, Gra-gnano, Calendasco, Rotto-freno) sarebbero previsti 15 milioni di mq e 12.000 nuovi residenti. In alcuni casi queste previsioni sono contenute in piani adottati intorno al 2008, quando non vi era ancora la consapevolezza degli effet-ti dirompenti della crisi, ma anche i Piani Strutturali Co-munali adottati di recente pre-vedono un cospicuo consumo di suolo. Fra questi, molto significativo è il caso del co-mune di Rottofreno, nel qua-le le previsioni demografiche non hanno alcun fondamento nell’attuale fase socio-econo-mica di quel territorio. La sti-ma di 6.500 nuovi abitanti nei prossimi vent’anni (è come se, nel PSC di Piacenza, fos-se stato previsto un aumento della popolazione di 50 000 abitanti!) indicati nel Quadro Conoscitivo, infatti è legata alla tesi che le tendenze che si sono verificate nel periodo in-tercensuale 2001-2011 si pro-

lungheranno, in modo ancor più accentuato, anche nei ven-ti anni seguenti. Si è ignorato il fatto che in questo periodo non si è verificata una crisi ciclica, dopo la quale “tutto ritornerà come prima”, ma che il 2008 ha rappresentato l’apertura di una nuova e di-versa fase dello sviluppo so-cio-economico. L’incremento degli abitanti, sulla base dei dati forniti dall’ufficio ana-grafe del comune, da quella data è stato in media di 136 abitanti l’anno (a fronte dei 325 previsti dal piano). Nel 2015, addirittura, gli abitanti sono cresciuti solamente di 10 unità. Non stupisce quindi che i dati forniti dalla Provin-cia (gennaio 2016) indichino che nei 7 comuni di cintura – Caorso, Podenzano, Gosso-lengo, Gragnano Calendasco, Rottofreno, Pontenure - l’alto consumo di suolo previsto (in contrasto con l’allarme lan-ciato dalla Regione sull’ar-gomento) riguarda soprattutto il comune di Rottofreno, che

ha una popolazione che è del 26% di quella dei comuni di corona e prevede un aumento demografico che è del 35% di quella che questi hanno previ-sto nei loro piani. Ma non è solo il dato relativo al consumo di suolo che ri-sulta problematico, poiché in questo come in altri casi i pia-ni evidenziano l’esistenza di una serie di problemi irrisolti, in primo luogo la debolezza del processo di partecipazio-ne, che sarebbe importantissi-mo promuovere in una situa-zione generale di distacco dei cittadini per la politica nella quale gli interlocutori delle amministrazioni rischiano di essere quasi esclusivamen-te coloro che hanno interessi economici diretti, mentre il punto di vista degli abitanti emerge con molta difficoltà. E vi sono anche altri temi di notevole rilievo qualitativo ri-guardanti la qualità della vita degli abitanti, che dovrebbero essere considerati più attenta-mente, fra i quali quello dello

spazio pubblico, in particola-re delle aree a verde, che do-vrebbe essere un elemento in grado di strutturare l’insedia-mento ma che, in molti Piani Strutturali Comunali, è invece disperso e frammentato nel tessuto urbano o concentrato in zone marginali e scarsa-mente accessibile.(L’intervento completo sul sito www.corrierepadano.it)

ATTUALITÀ

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SPECIALE GELATO

Gelato, bontà consigliata anche a dieta: ecco perchéChi l’ha detto che un bel cono debba essere precluso a chi segue un regime dietetico?Il gelato non è solo un dolce, ma un vero e proprio alimento che, apportando nutrienti preziosi per la salute, soprattutto d’estate, regala un’oasi gustativa di re-frigerio che allontana la fiacca e aumenta le energie. Per questo non bisogna privarsi del prelibato alimento e per zittire le vocine dei sensi di colpa che istigano a non cedere alla tentazione, ecco dei buoni motivi a supporto di uno strappo alla regola noiosa e triste dello ‘stecchetto a tutti i costi’. Il gelato è facilmente digeribile e apporta sia carboidrati (soprattut-to lattosio e saccarosio) che lipidi e proteine. Ottimo ‘anti-fame’ a basso indice glicemico, consente di evitare i picchi di insulina e ri-lascia i propri zuccheri lentamen-te, regalando una senso di sazietà che dura più a lungo. Inoltre si tratta di uno spuntino adatto a tut-ti, sia agli adulti, sia ai bambini; abbinato a delle cialde, poi, è una valida alternativa al pranzo. Quel-lo a base di latte contiene proteine dal valore biologico elevato. Inol-tre, contiene molta acqua, tanto da essere molto indicato come snack dopo lo sport per reintegrare i li-quidi persi con la sudorazione. Nocciola e pistacchio sono i gusti che contengono più omega 3 e 6. Il gelato contiene anche vitamine e sali minerali (A, B2, calcio e fo-

È uno spuntino adatto a tutti, sia agli adulti, sia ai bambini; abbinato a cialde, poi, è una valida alternativa al pranzo estivo

sforo). Secondo i dati dell’Istituto del gelato Italiano, il meno calorico è quello alla frutta che apporta

circa 161 Kcal ogni 100 grammi, mentre il fior di latte, per esem-pio, ne contiene, 218 Kcal ogni 100 grammi e quello al cioccolato 235 Kcal. Alternative poco calo-

riche sono anche i gelati allo yo-gurt o alla soia, decisamente più leggere ma comunque gustose anche per coloro che soffrono di

eventuali intolleranze al lattosio. Inoltre, un bel gelato è fonte cer-ta di buon umore: uno studio ha esaminato il parere di 100 spe-cialisti tra psicologi, nutrizionisti

ed esperti di benessere e il 73% di essi ha confermato i benefici del gelato sulla psiche umana. In particolare, il 31% sostiene che il gelato sia in grado di offrire piacere psicofisico, il 27% dice che può far tornare all’infanzia, mentre per il 21% un buon gelato riesce addirittura ad emozionare. La causa è medica: “Il gelato - spiega Alessio Penzo, psicologo e vicepresidente dell’International Society of Psychology - produce piacere grazie all’alta concen-trazione di zuccheri immediata-mente assorbibili e perché attiva un’area del cervello, la corteccia orbito-frontale, che fa parte del circuito del piacere”.

Il gelato apporta buon umore: su 100 specialisti, il 73% ne ha confermato i benefici sulla psiche

Torna a crescere il consumo di gelati in Italia e l’ultima tendenza, in crescita da Nord a Sud, è quella del gelato vegano. Sono gli ultimi dati dell’osservatorio Sigep, la lente d’ingrandimento su consumi e tendenze del Salone mondiale del Dolciario Artigianale. L’osservatorio rileva un +8% dei consumi nel 2015, con quello procapi-te che ha superato i 6 kg e che con l’avanzare del caldo, porterà quattro italiani su dieci a mangiare regolarmente il gelato, anche sostituendolo al pasto.

Il moltiplicarsi dei consumi, nella bella sta-gione, moltiplica anche i gusti. Se è vero che quelli tradizionali non deludono mai, tra le no-vità presentate al Sigep 2016 e che ora a inizio estate sono protagoni-ste in gelateria, spopola da nord a sud il gelato vegan friendly, segno di una crescente sensibilità alle mutate esigenze alimentari.

Il mercato del gelato artigianale è in espansione in tutto il mondo: per sostenerlo come prodotto icona del made in Italy, Sigep ha anche lanciato il messaggio ‘Simply Ge-lato’ che ne afferma il valore, non solo di alimento, ma di simbolo della cultura del gusto italiano nel mondo, della creatività dei maestri gelatieri e di un’intera filiera che arriva ad esportare anche il 90% della sua produzione.

Un consumo che torna a crescere L’ultima tendenza è il vegano

I gusti più gettonati: cioccolato e nocciola

Il gelato piace al 95 per cento delle per-sone e ormai si consuma tutto l’anno con ovvi picchi di gradimento estivi. Molte persone addirittura nelle giornate più calde sostituiscono il pasto con un ricco gelatone. I gusti più amati secondo una ricerca dell’Istituto del Gelato Italiano sono i grandi classici. E tra frutta e creme sono le seconde ad aggiudicarsi la palma d’oro: il 73% del campione dichiara di mettere in coni e coppette sempre al-meno un gusto cremoso. Nella classifica il cioccolato è in testa (27% delle prefe-renze), seguono nocciola (20%), limone (13%), la fragola (12%) e, solo dopo, ar-

rivano crema (10%), stracciatella (9%) e pistacchio (8%).Ciò non toglie che ogni anno qualcuno inventi varietà nuove e stravaganti.

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VIVIPIACENZA

Summertime in Jazz, swing e non solo

Prosegue Summertime in Jazz, la rassegna che vede protagoni-sta la musica di qualità nei luo-ghi più suggestivi di Piacenza e provincia. Martedì 5 luglio alle ore 21:30 Alessandro Bertozzi & Strings suoneranno a Corte-maggiore. Alessandro Bertozzi (foto sopra a sinistra) presenta il suo nuovo progetto che si intito-la “Into the string”, nato proprio sulla scorta della volontà del sa-xofonista di unire le sonorità che più gli appartengono, di stampo funky-jazz, al suono di un quar-tetto d’archi. Sul palco insieme alla band che accompagna abi-tualmente Bertozzi in concer-to, suonerà anche il Quartetto Archimia. Una passione, quella di Bertozzi per gli archi, che lo accompagna da sempre e di cui è

testimone la sua produzione arti-stica. Ora il saxofonista ha sen-tito la voglia di ampliare questa collaborazione con un progetto specifico dedicato all’alchimia tra queste sonorità, spesso con-siderate agli antipodi per gusti e sensibilità. Nel corso della sera-ta si avrà modo di ascoltare alcu-ni brani inediti composti espres-samente per questa formazione, oltre a brani scritti sempre da Bertozzi inseriti in lavori prece-denti e insieme ad alcune cover riarrangiate per questa speciale formazione. Giovedì 7 luglio ci spostiamo in città, e precisamente in via San Siro 13: la Galleria Ricci Oddi ospiterà nel proprio chiostro un duo d’eccezione. Giovanni Falzone e Umberto Petrin (foto

sopra a destra) incrociano i loro strumenti per una prima di grande richiamo. I due musicisti tornano a suonare insieme per proporre un programma studia-to per l’occasione, in un dialo-go imprevedibile che spazia tra improvvisazioni, temi d’autore e brani originali sorretti da un lin-guaggio ricco di spunti “attuali”, grazie alla ricerca che ognuno di loro ha perseguito nel tempo. In questo duo dialogheranno in stretta sintonia, in una prova di ascolto e di rispetto. Que-sti due affermati interpreti del Jazz italiano vantano un solido background che attinge alla mu-sica del ‘900 e alle avanguardie così come alla tradizione del lin-guaggio jazz. Ad accomunarli, oltre alla musica, c’è anche una

forte passione per la pittura e l’arte contemporanea che spes-so hanno influenzato il percorso artistico e compositivo. Giovan-ni Falzone è un trombettista e compositore geniale, che vanta una lunga esperienza anche nel mondo della musica classica. Approdato al Jazz in età matu-ra, nel giro di pochissimo tempo si impone come una delle più spiccate personalità della scena italiana ed europea. Umberto Petrin sulla scena dagli anni Ot-tanta, è un pianista che predilige le formazioni piccole e i conte-sti artisticamente trasversali. Ha affrontato ogni stile jazzistico e si è distinto per un personale linguaggio che unisce stilemi monkiani e musica del Novecen-to europea.

Fino al 3 settembre torna la rassegna di cinema all’aperto all’Arena Daturi. In programma le principali pellicole della passata stagione e non solo, tra blockbusters e film d’essai. Le proiezioni iniziano alle ore 21.45 fino al 17 luglio; dal 18, cominceranno alle 21.30. Il biglietto ha un costo di 6 euro (ridotto 5 euro; 4 euro in promo nelle serate di volta in volta indicate). La rassegna prosegue venerdì 1° luglio con “Ave, Cesare!” di Ethan e Joel Coen con George Clooney e Scarlett Johansson. Eddie Mannix è il protagonista di questa nuova commedia nera dei Coen. Nella Hollywood anni 50 Eddie è un fixer: tiene le star lontano dagli scandali che compromet-terebbero l’esito delle grandi produzioni. Fino al rapimento di un attore. Sabato 2 luglio è la volta del cinema italiano con “Quo vado?” con Checco Zalone: un altro successo al botteghino, la storia è quella di un “italiano medio” sui 40 anni. Checco è “cresciu-to” col mito del posto fisso. Lunedì 4 luglio ci sarà “La pazza gioia” di Paolo Virzì, con Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti (nella foto): Beatrice e Donatella, molto diver-se, si incontrano in una comunità di recupero per disagio psichico. Il sog-giorno forzoso, l’incontro, l’amicizia, la complicità e la fuga: un road movie presentato a Cannes. Martedì 5 verrà proiettato “Fuocoammare” di di Gianfranco Rosi. Lampedusa, estremità sud di Italia e Europa, dal 1990 punto di approdo degli immigranti clandestini provenienti dall’Africa. Mercoledì 6, “Sole alto” di Dalibor Matanic: un Romeo croato e una Giulietta serba alla base del film, rielabo-razione del conflitto balcanico. Giovedì 7, ingresso a 4 euro per tutti ma vietato ai minori di 14 anni per il film “Ti guardo” di Lorenzo Vigas. Il Venezuela ha ancora una società gerarchi-ca. Lo sa bene Armando che usa i suoi soldi con disinvoltura per esercitare potere sugli altri, come il giovane Elder, con cui instaura un rapporto basato su uno strano equilibrio. Venerdì 8 luglio ecco “Anomalisa” di Charlie Kaufman e Duke Johnson: scrittore di successo, marito e padre, parte per una conferenza. In hotel l’incontro che potrebbe cambiargli la vita.

CINEMAArena Daturi,

i film sotto le stelle

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15Corriere Padano

VIVIPIACENZA

Val Tidone Festival, è l’ora del fascino etnico Il Val Tidone Festival continua la sua corsa: venerdì 1° luglio è la volta di Note Noire (nella foto) a Pecorara, Piazza XXV Aprile (Salone Parrocchiale in caso di maltempo), per il filone etnica/jazz. Alle 21.15, i Note Noire (alias Ruben Chaviano, violino; Roberto Beneventi, fi-sarmonica; Tommaso Papini, chitarra; Mirco Capecchi, con-trabbasso) si esibiranno con il loro repertorio che riunisce il mondo musicale mediterraneo e quello mitteleuropeo.La musica è il guado possibile tra queste due sfere, inconsa-pevolmente collegate da tradi-zioni sonore conservate nelle abili, preziose mani dei musici-sti tzigani; ma la musica non è mai pura conservazione e sem-pre trova la propria strada, così come fa l’acqua, come fanno i popoli quando per necessità si muovono. Non è un caso che il suono di Note Noire si ispiri a quello degli ensembles di Djan-go Reinhardt, vero e proprio traghettatore della musica eu-ropea verso il jazz nel periodo tra le due guerre e, nello stesso tempo, vettore di un’enorme quantità di timbri ed espressio-ni, tipici della tradizione dei po-poli del Vecchio Mondo. La ri-cerca sonora di questo quartetto

parte dalle corde dei bouzouki rebetiko di Markos Vamvaka-ris per spingersi fino ai violini tzigani dell’orchestra di San-dor Lakatos e alle più familiari composizioni di Goran Brego-viç; ma il quartetto inevitabil-mente apre questi patrimoni a soluzioni figlie del suo tempo e alla produzione propria ori-ginale. La presenza del violino afrocubano di Ruben Chaviano Fabian mischia ulteriormente le carte, sviluppando il discor-so musicale con una pronuncia latina che porta ad uno spetta-colo estremamente eterogeneo

e colorato. Domenica 3 lo scenario sarà Piazza Europa ad Agazzano (Salone Parrocchiale in caso di maltempo): il Val Luretta Jazz vede protagonisti Mauro Ottoli-ni & Sousaphonix (sempre ore 21.15). Il progetto è frutto di un intenso e appassionato lavo-ro di ricerca e contaminazione tra musica popolare, jazz e bra-ni originali. Ecco quindi brani originali cantati in 12 lingue, atmosfere folk, jazz, improv-visazione e musica contempo-ranea. I Sousaphonix si aprono per questo progetto ai suoni del

mondo, utilizzando strumen-ti di altre tradizioni musicali, conchiglie, sassofoni di bam-bù, flauti shinobue, le “pietre sonore” di Pinuccio Sciola, gli strumenti artigianali sardi di Mondo Usai. A Borgonovo Val Tidone, Bor-go di Corano (Auditorium Co-munale di Borgonovo V.T. in caso di maltempo), martedì 5 ancora etnica/jazz con Alessan-dro Quarta (violino) e Michele Di Toro (pianoforte) in “No Li-mits”, un progetto di improvvi-sazione musicale nato nel 2011 dall’incontro di due fuoriclasse delle sette note. In “No Limits” i loro strumenti si avventurano nell’esplorazione di universi musicali apparentemente dispa-rati: spunti melodici, ritmici, stilemi e forme eterogenee (ma-teriale derivato da jazz, soul, pop, dalla chanson française e dalla canzone d’autore italiana, da bossanova e musica latina; e dal repertorio classico, barocco, dal romanticismo e dal nove-cento storico), sapientemente amalgamati e collegati dal fil rouge della loro improvvisazio-ne, lasceranno affiorare quello che i musicisti definiscono il fattore principe del fare musica, in ogni luogo e tempo: l’espres-sione dell’emozione.

Cantafestival 2016, al via le selezioni

Scalda i motori l’edizione 2016 del Canta-festival. Aperto a tutti i cantanti interpreti e cantutori, Cantafestival, organizzato con la collaborazione dell’associazione Armonia e il patrocinio del comune di Calendasco, è il concorso canoro ideato e condotto da Marcello Granata con la direzione artistica di Giuseppina Campolonghi e Leandro Nan-nini. Due le date in programma per le sele-zioni: 14 e 21 luglio 2016 al Metropolitan Cafè di via Corselli a Piacenza. La finale è

fissata per il 30 agosto nella suggestiva cor-nice della piazza del Castello di Calendasco in provincia di Piacenza. Oltre al premio della critica, al primo clas-sificato verrà offerta la possibilità di realiz-zare una demo professionale in sala d’inci-sione e una partecipazione televisiva presso l’emittente tv TeleSolRegina. Per iscriversi basta chiamare il numero 338.8073152 entro e non oltre il 12 luglio 2016.

AGENDA WEEKENDDal Mississippi al Po, i concerti Continua la rassegna musicale “Dal Mississippi al Po”: sabato 2, ore 21.30, live di Amanda Tosoni & Andrea Caggiari a Monticel-li D’Ongina, presso gli Amici del Po. Martedì 5 (ore 22) sarà la volta, alla Muntà di Piacenza, di Roberto Caselli che presenterà il suo libro “La storia del blues” accompagnato alla chitarra da Francesco Garolfi. Mercoledì 6, alla libreria Fahreneit 451 in Via Legnano, dalle ore 22, live di “Gnola Duo”.

29° Festa del volontariato della Pubblica Assistenza San Gior-gio, dal 1° al 5 luglio, organizzata allo scopo di promuovere l’associazione, ricercando volontari per il servizio attivo e fon-di per acquisto automezzi e/o mantenimento del sodalizio.Cinque serate danzanti, con orchestre di ballo liscio a partire dalle ore 21,30 fino alle 24,00 e dalle ore 19,00 apertura degli stand gastronomici, con degustazione dei piatti tipici della cucina piacentina.Durante le serate, disponibile anche maxischermo in area riservata e climatizzata, per la visione delle partite di calcio Europei 2016. La Pubblica Assistenza San Giorgio nasce nel 1987, quando un incidente avvenuto in paese fece sentire la necessità alla popolazione di avere un’associazione di soccorso. Da allora continua a crescere e nel 1993 il sodalizio si insedia nei locali, ove risiede tutt’ora, di via Campo Sportivo 6. Con quattro ambulanze di soccorso e 2 pulmini per i trasporti sociali i volontari riescono a garantire l’emergenza territoriale per i comuni di San Giorgio, Carpaneto, Pontenure e Podenzano e i servizi di trasporto secondari anche oltre i confini piacentini grazie al supporto di oltre 160 volontari.

Pubblica Assistenzain festa a San Giorgio

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Pianello, torna la Fiera delle arti e dei mestieri A Pianello Val Tidone domenica 3 luglio torna la Fiera delle arti e dei mestieri, organizzata da Pro Loco in collaborazione con altre realtà locali. La manifestazione ha lo scopo di rievocare le antiche professioni e i mestieri che animavano le località dell’Alta Val Tidone e i territori rurali in genere, anche con di-mostrazioni pratiche ad opera di artigiani. Già dal mattino sarà possibile degustare i cotechini e i salumi Dop della Val Tidone presso lo stand della Pro Loco in piazza Mercato. Il pranzo si svolgerà anche presso i ristoranti, le trattorie e gli agriturismi locali. In mattinata e nel pomeriggio si svolgeranno le rievo-cazioni degli antichi mestieri: la preparazione del pane, della farina e tante altre attività.

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Corriere Padano

1630 giugno 2016

LAVORO

Corriere Padano è un settimanaleindipendente: pubblica ogni giovedìed è distribuito gratuitamentedirettamente dall’editore nella cittàdi Piacenza e nei comuni limitrofiattraverso espositori posti nei luoghidi aggregazione e passaggio.

Direttore responsabile: Giuseppe De Petro.

Editore: Corpad Editore S.R.L.Via Trieste, 39 - PC. Cell. 345.8004819.E-mail:[email protected] internet:www.corrierepadano.itPubblicità: Sumarte S.R.L.Largo Erfurt, 7 - PcTel. 0523/1749570/1Stampa: Grafiche Lama Piacenza.Registrazione Tribunale di Lodin.162 in data 20/07/1983 Associato Unione Stampa Periodica Italiana

CENTRO PER L’IMPIEGO - OFFERTE DI LAVORO Richieste di personale pervenute ai Centri per l’Impiego della Provincia.

Gli interessati possono inviare curriculum vitae via mail o via fax previo controllodi eventuale aggiornamento sul sito della Provincia, citando il numero di riferimento

Provincia di Piacenza (settore welfare, lavoro e formazione professionale)

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30.In caso di forte afflusso di utenza la distribzione dei numeri di ingresso terminerà 30 minuti prima della chiusura

Provincia di Piacenza - Centro per l’impiego - Borgo Faxhall P.le Marconi - tel. 0523-795716 fax: 0523-795738 - e-mail: [email protected]

Cod. 302/2016 valida fino al 01/07/2016Mansione: elettricistaQualifica ISTAT: 6137000 elettricisti ed installatori di impianti elet-trici nelle costruzioni civiliContenuti e contesto del lavoro: installazione e manutenzione di impianti elettrici civili ed industrialiLuogo di lavoro: Piacenza (sede azienda)Formazione: diploma ad indirizzo tecnicoCaratteristiche candidati: automunito, indispensabile esperienza nella mansione di almeno 5 anniContratto: tempo determinato iniziale con successiva possibilità di trasformazione a tempo indeterminatoOrario: tempo pienoPer candidarsi inviare curriculum vitae con riferimento offerta n°302/16VIA MAIL: [email protected] FAX: 0523/795738

Cod. 303/2016 valida fino al 01/07/2016Azienda richiedente: Trenkwalder Italia filiale di ParmaMansione: addetto/a alla macchina verniciatura e litografiaQualifica ISTAT: 6237000 verniciatori artigianali ed industrialiContenuti e contesto del lavoro: all’interno dell’officina la risorsa ricoprirà il ruolo di addetto/a alla macchina per la litografia e la verniciatura di lastre su banda stagnata occupandosi anche della programmazione e del controllo della macchinaLuogo di lavoro: Fiorenzuola d’ArdaFormazione: diploma di perito meccanico o equivalenteCaratteristiche candidati: automunito/a, indispensabile esperienza nella mansioneContratto: somministrazioneOrario. tempo pieno su tre turniPer candidarsi: inviare curriculum vitae con riferimento offerta n°303/16VIA MAIL: [email protected]

Cod. 309/2016 valida fino al 01/07/2016Mansione: perito meccanicoQualifica ISTAT: 3131001 perito meccanicoContenuti e contesto del lavoro: supporto all’ufficio tecnico nella progettazione e disegno 3d di macchinariLuogo di lavoro: Carpaneto PiacentinoFormazione: diploma di perito meccanicoCaratteristiche candidati: automunito/a, età tra i 18 e i 29 anni per l’eventuale inserimento con contratto di apprendistatoContratto: tirocinio iniziale con possibilità successiva di inserimen-to con contratto di apprendistatoConoscenze: buona conoscenza pacchetto office, buona cono-scenza disegno meccanico inventorOrario: tempo pienoPer candidarsi: inviare curriculum vitae con riferimento offerta n°309/16VIA MAIL: [email protected]

Cod. 312/2016 valida fino al 04/07/2016Mansione: cuoco/aQualifica ISTAT: 5221014 cuoco di ristoranteContenuti e contesto del lavoro: la risorsa si occuperà dell’intera gestione della cucina, dall’acquisto delle materie prime al control-lo della qualità degli alimenti compresa la creazione del menù in collaborazione con il responsabile di salaLuogo di lavoro: agriturismo nel comune di Ziano PiacentinoCaratteristiche candidati: automunito/indispensabile esperienza di almeno 5 anni nella mansione in particolare nella preparazione dei piatti della tradizione piacentinaContratto: da valutare in relazione all’esperienza e alle capacità dei candidatiOrario: tempo pienoPer candidarsi: inviare curriculum vitae con riferimento offerta n°312/16VIA MAIL: [email protected]

Cod. 320/2016 valida fino al 09/07/2016Azienda richiedente: Orchestra italiana BaguttiMansione: 1 autista pat. D, 1 autista pat c/eQualifica istat: 7422006 conducente di autobus 7423010 condu-cente di autotrenoContenuti e contesto del lavoro: guida dei mezzi adibiti al traspor-to dello staff e al trasporto dei materiali; collaborazione in tutte le attività di approntamento del palco (carico, scarico, montaggio e smontaggio delle attrezzature)Luogo di lavoro: nord e centro ItaliaCaratteristiche candidati: esperienza nella mansione e possesso delle abilitazioni alla guida richiesteContratto: tempo determinatoPer candidarsi: inviare curriculum vitae indicando il rif. 320/cpi: [email protected]

ANTAS, S.G.N. San Gabriele Nuovaener-gia e Santa Lucia Pharma Apps sono so-cietà che fanno parte del Gruppo Giglio servizi globali integrati.

Con un’esperienza di oltre 50 anni il Gruppo Gi-glio anticipa le esigenze di mercato realizzando già nella sua struttura il concetto di Facility Ma-nagement. Di fatto stabilisce i nuovi standard di qualità del servizio, punto di riferimento per tutto il mercato del settore.

La Società ANTAS nasce dalla volontà di dar vita ad una realtà che raggruppasse le diverse esperienze nell’erogazione di ser-vizi accumulate e consolidate in anni di proficua attività.

La società infatti è oggi leader nazionale del settore in grado di erogare svariati servizi quali, energia, ambiente, ecc. coordinando tutte le sue attività al fine di soddisfare anche i clienti più esigenti (Pubblico e Privato).

S.G.N. è una giovane società operante nel settore dell’efficienza energetica carat-terizzata da una spiccata propensione all’innovazione tecnologica.

S.G.N. vuole essere il punto di riferimento per tutti i soggetti pubblici e privati che cercano nel settore dell’energia la risposta ad esigenze di ri-sparmio, ambientali, etiche e sociali. S.G.N. è specializzata nello sviluppo e nella gestione dei servizi di governo e di ingegneria.

Santa Lucia Pharma Apps opera nel con-testo dei servizi ad elevato valore aggiun-to per il settore biomedico.

Santa Lucia Pharma Apps è leader nel mercato dei servizi e tecnologie per la gestione e traccia-bilità dei farmaci, anche con impiego della dose unitaria, nei sistemi per la preparazione auto-matica della terapia personalizzata, nelle solu-zioni per la gestione e tracciabilità dei dispositivi medici monouso e protesica ospedaliera.

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