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CORSO DI FORMAZIONE IN BIOETICA - MODULO BASE
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CORSO DI FORMAZIONE CORSO DI FORMAZIONE IN BIOETICAIN BIOETICA
PER L’ISTRUZIONE SCOLASTICA SECONDARIA PER L’ISTRUZIONE SCOLASTICA SECONDARIA DI SECONDO GRADODI SECONDO GRADO
ASL Sa 1ASL Sa 1
VALORIZZAZIONE DELLE VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANERISORSE UMANE
CENTRO CENTRO
DI CULTURA BIOETICADI CULTURA BIOETICA
DIOCESI DI NOCERA-SARNODIOCESI DI NOCERA-SARNO
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Il programmaPARTE GENERALEI lezione: 1. DEFINIZIONE – FONDAMENTI – CONTENUTI
1.1 Uso indiscriminato del sapere scientifico e pericolo per la sopravvivenza dell’uomo. La bioetica, ponte tra sapere scientifico e sapere umanistico, quale “nuova riflessione etica”, nonché “etica del futuro” per la sopravvivenza dell’umanità.
1.2 Radici, oggetto ed ambiti della bioetica. Principi della Bioetica. Modelli di riferimento in bioetica
II lezione: 2. LA DIMENSIONE ETICO-ANTROPOLOGICA
2.1 L’uomo come persona: il problema morale è un problema antropologico. Concetto di persona. Trascendenza ed immanenza dell’uomo. Il materialismo (marxista, umanista, psicoanalitico, del benessere economico).
III lezione: 2.2 Fondamenti di etica generale: gli atti umani. Libertà e responsabilità.
Il valore morale. Essenza e fattori intrinseci della moralità. Libertà e verità. Coscienza e Legge Morale Naturale. Rapporto tra natura, vita e legge morale naturale. Rapporto tra religione e legge morale naturale.
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Il programma PARTE SPECIALE
3 SESSUALITA’ E VALORE DELLA VITA UMANA IV lezione: 3.1 Cenni sulle basi anatomo-fisiologiche della sessualità e della procreazione umana 3.2 Libertà e responsabilità nel rapporto sessuale 3.3 L’identità dell’embrione umano: una questione decisiva. Obiezioni. Implicazioni
etiche.
V lezione: 3.4 Contraccezione, sterilizzazione, aborto.
VI lezione: 3.5 Principali tecniche di procreazione assistita e valutazioni etiche. Leggi vigenti in Italia
e nel mondo. 3.6 Metodi naturali di regolazione della fertilità.
VII lezione: 4 BIOETICA ED EUTANASIA 4.1 Inquadramento del problema nell’odierno contesto culturale. Malattia, sofferenza,
morte: la medicina tra tecnologia ed etica. L’accanimento terapeutico.
VIII lezione: 5 BIOETICA E TRAPIANTI D’ORGANO 5.1 Inquadramento del problema. I progressi della medicina e l’accertamento di morte.
Allocazione delle risorse ed altri problemi etici.
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Il programma
IX lezione: 6 BIOETICA E GENETICA 6.1 Il progetto genoma umano. I test genetici: finalità diagnostica (counseling genetico – screening
– medicina predittiva) e finalità terapeutica. La manipolazione genetica: l’ingegneria genetica, la clonazione, l’eugenetica, gli alimenti transgenici.
X lezione: 7 BIOETICA ED ECOLOGIA 7.1 Il rapporto uomo-ambiente nella storia dell’uomo: dalla civiltà primitiva alla civiltà tecnologica.
Cività ed inquinamento. Esaurimento delle risorse e degrado ambientale. La necessità del passaggio da un’etica della libertà ad un’etica della responsabilità.
XI lezione: 8 BIOETICA ED A.I.D.S. 8.1 AIDS: una malattia che investe tutte le dimensioni personali e sociali. Cenni eziopatologici ed
epidemiologici. Sieropositività e malattia: lo stato attuale. 8.2 Principi etici di riferimento nell’AIDS. Bene comune e bene della persona: conflitto etico vero od
apparente? I problemi della persona sieropositiva.
XII lezione: 9 BIOETICA E TOSSICODIPENDENZA 9.1 Il fenomeno. Le cause. Droghe leggere e droghe pesanti: una distinzione non sempre agevole. 9.2 Principi e criteri di giudizio etico. Responsabilità individuali e sociali.
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DEFINIZIONI – FONDAMENTICONTENUTI
CORSO DI FORMAZIONE IN BIOETICAPER L’ISTRUZIONE SCOLASTICA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
I° lezione
ASL Sa 1VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
CENTRO DI CULTURA BIOETICADIOCESI DI NOCERA-SARNO
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Introduzione
La Bioetica: “Una nuova disciplina per combinare la conoscenza biologica con la conoscenza del sistema dei valori umani”
(V.Rensselaer Potter, 1970)
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Il progresso biomedico 1952: Pincus elabora i contraccettivi
chimici, con rivoluzionamento nella gestione della sessualità e nella psicologia della donna.
1954: nascono le tecniche rianimatorie. 1959: nasce il primo bambino (belga) con
l’inseminazione artificiale. 1978: nasce in Inghilterra la prima bimba
con la fecondazione in vitro. Seguono, a ritmo vertiginoso: trapianti
d’organo, manipolazioni genetiche, ingegneria genetica, clonazione, ogm, ecc.
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Oggi, ad esempio è possibile:
Mantenere indefinitamente in vita un corpo umano
Elettrodi nel cervello per: generare movimenti, alleviare il dolore, reprimere l’aggressività, provocare sensazioni.
Accendere la vita in provetta, congelarla, riaccenderla
A pochi decenni dalla scoperta del DNA la biologia molecolare inizia a dare i suoi frutti (i trapianti scompariranno?)
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Ma gli aspetti positivi supereranno quelli negativi?
L’uomo sarà ancora se stesso? Ha il diritto di trasformarsi e trasformare le generazioni
che verranno? (Cfr. organismi geneticamente modificati) Potter indicava come unica possibile via di uscita la
costituzione di un "ponte" fra sapere scientifico ed umanistico, prendendo in considerazione non solo l’uomo, ma tutta la biosfera ed il suo equilibrio. Questo ponte è, dunque, la bioetica, nella quale scienze sperimentali e scienze umanistiche non sono in alternativa, ma formano un’unità armonica alla cui base c’è, tuttavia, la domanda filosofica sulla liceità dell’atto scientifico, nella consapevolezza che non tutto ciò che (scientificamente) è possibile è anche (eticamente) lecito. In realtà è lo stesso scienziato che, se vuole essere veramente "umano", deve integrare l’aspetto etico-positivo (corretta impostazione scientifica) con quello etico-filosofico ed antropologico.
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Le radici della Bioetica Limiti delle scienze. La conoscenza scientifica non esaurisce la
conoscenza sull’uomo, in particolare sui valori e sulla sua essenza. Limiti dei progressi scientifici in campo biomedico. Si è
giustamente voluti andare alla radice delle malattie, inoltrandosi nel campo della biologia molecolare che va conosciuta e dominata, nonché all’occorrenza manipolata: ciò comporta dei limiti da rispettare se si vogliono salvaguardare le generazioni future.
Insufficienza delle norme giuridiche. Inadeguatezza, mutevolezza e relatività della legge che registra le “situazioni di fatto”, regolamentandola alla men peggio. La legge fa riferimento agli aspetti sociali, economici, ecc, eludendo di solito l’aspetto etico (che riguarda non ciò che la gente “fa”, ma ciò che “dovrebbe fare”. Naturalmente ciò presuppone l’esistenza di valori oggettivi e universali, escludendo ogni forma di soggettivismo e relativismo).
Socializzazione della medicina. Se questa è per tutti, anche per gli indigenti, nasce un problema di costi, di programmazione e di allocazione delle risorse, cioè c’è un problema di politica sanitaria. Se il riferimento per questa politica è il rapporto costo/beneficio, occorre chiarire cosa si intende per beneficio e come si inseriscono in questa tematica gli anziani e gli handicappati.
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L’oggetto della bioetica
Sono gli interventi dell’uomo sulla vita umana resi possibili dalle scoperte scientifiche. Hanno l’uomo come protagonista e destinatario
E. Sgreccia definisce la bioetica: “Quella parte della filosofia morale che considera la liceità o meno degli interventi sulla vita dell’uomo e, particolarmente, di quegli interventi connessi con la pratica e lo sviluppo delle scienze mediche e biologiche”.
Attualmente l’orizzonte della bioetica si allarga sempre più e si parla, di "Etica del futuro", per indicare che le scelte etiche di oggi comportano delle conseguenze che si proiettano nel futuro e che occorre subito assumersi delle responsabilità perché non avvenga che un vantaggio momentaneo (economico o come qualità di vita) sia seguito poi da una catastrofe futura
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Gli ambiti della bioetica Includono le professioni sanitarie, le ricerche
sperimentali – anche non terapeutiche – sull’uomo e sull’animale, la medicina del lavoro
L’ambiente La politica sanitaria, la politica demografica nazionale
ed internazionale,, il biodiritto (traduzione in leggi dei principi bioetici a partire dalla pluralità degli orientamenti bioetici esistenti in una nazione)
L’educazione : si richiede un’educazione nelle famiglie e nella Scuola su alcuni temi fondamentali di bioetica, quali l’origine, le forme e il senso della vita, la centralità della persona umana, la sessualità (con particolare riguardo ai metodi anticoncezionali, alle tecniche di fecondazione artificiale, all’aborto e alla sterilizzazione), l’accanimento terapeutico e L’eutanasia, l’ambiente, la droga, l’AIDS)
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Quando nasce la Bioetica?
Il Processo di Norimberga La Dichiarazione dei Diritti dell’uomo
(ONU 1948) Varie Dichiarazioni, Carte e Codici, tra
cui il Codice di Etica Medica (1949) che ricalca il Giuramento di Ippocrate
Fa da sottofondo a tutti questi documenti l’esigenza via via crescente di una riflessione filosofica ed etica da affiancare a quella giuridica: occorre che il diritto sia preceduto e occorre che il diritto sia preceduto e guidato dall’eticaguidato dall’etica. .
Oggetto di questa riflessione è l’uomo con i suoi valoril’uomo con i suoi valori Il campo di applicazione tutto il vivere umano, in particolare
quello biologico-medicobiologico-medico
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Una crisi culturale
Nel giuramento di Ippocrate leggiamo: “Farò servire il regime dietetico a vantaggio dei malati secondo le mie capacità e il mio giudizio e non per il loro pericolo e il loro male, e non farò una pozione omicida né prenderò simili iniziative anche se me le chieda, così non darò a nessuna donna un pessario abortivo”.
La Dichiarazione di Ginevra del 1948, approvata dalla
Associazione Mondiale dei Medici, così si esprime: “Mi impegno solennemente a consacrare la mia vita a servizio dell’umanità; praticherò la mia professione con scienza e dignità; la salute del mio paziente sarà la mia preoccupazione; manterrò il massimo rispetto per la vita umana fin dal primo momento del concepimento”.
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Una crisi culturale
Nella metà del secolo scorso inizia il cambiamento di mentalità con una crisi che è essenzialmente crisi culturalecrisi culturale (critica e rifiuto della morale)
La cultura assurge a valore morale e si sostituisce alla Legge Morale
Si pone la necessità di sviluppare un’etica per l’uomo
A servizio di questo connubio nasce la Bioetica, definita “Studio sistematico del comportamento umano nell’area delle scienze e della vita e della cura della salute, in quanto questo comportamento è esaminato alla luce dei valori e dei principi morali” (Encyclopedia of Bioethics, New York 1978)
Ridefinizione dei concetti bene-male, utile-inutile, uomo-personauomo-persona, medico-paziente
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I principi della bioetica I principi cui fa riferimento la bioetica non
possono definirsi nuovi in assoluto in quanto essi affondano le loro radici nella quella legge naturale innata nell’uomo
Platone la cita nei suoi corsi "Intorno al bene" Cicerone parlava di "recta ratio" Gli stessi tre principi basilari della bioetica nord-
americana indicati nel Rapporto Belmont del 1979 (Rispetto della persona, Beneficialità, Giustizia) trovano riscontro nel Corpus Hippocraticum ed in varie etiche professionali laiche (ad es.: U. K. 1803: Medical Ethics di Sir Th. Percival; USA 1847: primo codice dell’American Medical Association; USA 1963 – 71: dichiarazioni sulle sperimentazioni selvagge, etc.)
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PRINCIPI DELLA BIOETICA NORD-AMERICANA (1) Principio di autonomia (rispetto della persona): è contrapposto al
paternalismo ed auspica il rispetto della libertà di scelta del paziente (che però non sempre è in condizioni di scegliere). Ciò presuppone l’informazione/conoscenza e l’azione coerente del paziente ; tuttavia nasce la conflittualità tra il peso morale dei criteri medici ed il peso reale soggettivo del paziente (che non ha l’esperienza del medico) in merito agli oneri/benefici che la scelta comporta.
Applicazioni: segreto, consenso informato, verità, rifiuto della cura, aborto, ecc.
Limitazioni al principio: motivi di salute pubblica (es. quarantena), costi elevati, incapacità fisica/mentale/legale del paziente, autonomia del medico e di altri (es. parenti).
Principio di beneficialità/non maleficienza: Il medico avrebbe come obiettivo essenziale il miglior interesse del paziente, per cui è autorizzato a curarlo anche senza informazione e/o consenso dello stesso ed anche tacendo o manipolando la verità. Ciò sarebbe giustificato dal fatto che la malattia stessa sminuisce l’autonomia del malato, mentre l’obiettivo del medico è quello di restituirgli tale autonomia.
Tale principio, che rischia di degenerare nel paternalismo, può non essere capace di risolvere situazioni di conflittualità decisionali: Prelevare o non prelevare organi dal vivente? E' lecito effettuare una sperimentazione non terapeutica? Si può intervenire (con danno) sulla gravida per il bene del feto? Praticare o non praticare l’eutanasia (suicidio assistito)? Ecc.
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PRINCIPI DELLA BIOETICA NORD-AMERICANA (2)
Principio di giustizia: ha una dubbia identità, poichè pende ora verso la beneficialità, ora verso l’autonomia. Esso si basa sull’equità sociale e la solidarietà interumana nella ripartizione degli oneri; casi simili devono essere trattati in modo simile, ci deve essere equità nel distribuire benefici e svantaggi provenienti da un’azione individuale (es. certificati d’invalidità), deve esserci per tutti uguale possibilità di accesso ai beni (es. cure), ecc.
Limiti/conflitti: A quali/quante cure ha diritto il paziente, a tutte quelle che chiede? E quale è il minimo cui si ha diritto? Quali le priorità in caso di accesso limitato (es. pochi fondi - pazienti in attesa di trapianti - carenza di attrezzature, come incubatrici per neonati immaturi o respiratori,ecc)? Lo stato deve farsi carico di malattie determinate da proprie scelte di vita?
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La bioetica contemporanea in occidente
Nelle società pluraliste e democratiche l’unico modo possibile per elaborare i criteri della morale civile è quello del consenso democratico
I famosi 3 principi contenuti nel Rapporto Belmont hanno dato l’avvio alla bioetica contemporanea
Essi non rivendicano un ruolo assoluto, ma si pongono come base di accordo ragionevole (cioè ricerca di una morale civile) tra gruppi diversi per cultura, religione, morale
Questi principi godono di consenso universale in Occidente, poiché su di essi è fondata la cultura occidentale, dopo secoli di maturazioni e rivoluzioni
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La bioetica contemporanea in occidente
Gli stessi movimenti politici odierni hanno una cultura che poggia su questi tre principi, anche se propendendo in modo diverso per l’uno o l’altro principio, propugnano diversi sistemi morali:
Il liberalismo pone l’accento sull’autonomia (libertà da.. come principio assoluto, in assenza di costrizioni)
Il socialismo privilegia il principio di beneficialità (libertà per mettere in pratica; lo Stato ha il compito di provvedere a tutti i bisogni dei cittadini, in un clima di uguaglianza economica e sociale)
La socialdemocrazia si pone tra i primi due proponendo la giustizia come equilibrio tra beneficialità e autonomia.
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Il metodo della Bioetica
La bioetica è parte della filosofia morale e la riflessione etica si svolge alla luce della ragione umana.
A questo punto sorge la domanda: quale etica per la bioetica?
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Modelli etici
Attualmente possiamo distinguere quattro modelli di riferimento in bioetica, ognuno dei quali si caratterizza per un differente criterio antropologico e, di conseguenza, per una diversa formulazione del giudizio etico:
MODELLO LIBERAL-RADICALE
MODELLO PRAGMATICO-UTILITARISTA
MODELLO SOCIO-BIOLOGISTA
MODELLO PERSONALISTA
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Modello liberal-radicale
Ha per presupposto che non si può formulare una verità ed una legge morale a partire dalla realtà, poiché i fatti sono dimostrabili scientificamente, mentre i valori e le norme sono solo presupposti ed indimostrabili (legge di Hume). Non esiste una verità universale ed i valori sono fondati sul soggetto che segue le sue inclinazioni momentanee
La libertà è il massimo valore e si identifica con la moralità; l’autonomia è autodeterminazione. Ogni scelta fatta liberamente e che non danneggia l'altrui libertà è lecita
In questo modello confluiscono diverse correnti: soggettivismo/decisionismo (Kelsen, Popper), emotivismo (Ayer, Stevenson), esistenzialismo nichilista (Sartre), libertalismo (Marcuse).
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Modello pragmatico-utilitarista Fondato sull’utilità sociale, intesa come valore: è
etico ciò che è utile e piacevole e che è espressione (mutevole) della cultura di un luogo in un dato tempo
Non c’è una verità valida per tutti e si dà importanza all’intersoggettività basata sull’utilità.
Per definire cosa sia utile per la maggioranza (per la società), c’è attenzione al rapporto costo/beneficio (ma non si tiene sempre conto del rapporto rischio/beneficio), ritenendo secondari i metodi ed i mezzi (il fine giustifica i mezzi)
Aspetto particolare: CONTRATTUALISMO DI ENGELHARDT
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Modello socio-biologista
Si rifà all’evoluzionismo darwiniano e al valore del progresso delle scienze. Sì dà per certa la teoria evoluzionistica fino all’uomo, con adattamento all’ambiente e selezione del gruppo selezione del gruppo più forte, della razza più forte più forte, della razza più forte
Pone il progresso, cioè l’evoluzione socio- biologica, come valore discriminante. L’etica nasce attraverso l’evoluzione e il suo meccanismo: non è l’etica che guida il progresso, ma è esattamente il contrario, e la società giustifica i comportamenti che ha ritenuti più validi.
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Modello personalista Fondato sulla persona intesa come realtà singola ma
anche come l’insieme delle persone Nasce dalla concezione filosofica dell’uomo come
persona, nella quale l’universo raggiunge la massima espressione, mentre lo stesso mondo materiale acquista il suo significato. La persona umana ha, quindi, nel mondo un primato, perciò anche la società va considerata in funzione dell’uomo, non viceversa
Poiché la natura ontologica dell’uomo è unità di corpo e spirito, la morale ed i principi di riferimento del modello personalista non possono non riferirsi al rispetto ed alla promozione di tutto l’uomo, senza trascurare né la corporeità, né la spiritualità
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Modello personalista
Le dimensioni fondamentali che qualificano l'uomo in quanto persona sono:
L'inscindibilità degli aspetti corporei - psichici - spirituali (il corpo non è solo un complesso di organi e funzioni, ma espressione visibile e luogo della realizzazione dell'uomo);
La libertà e la responsabilità che nascono dall'intelligenza e dalla volontà;
L'eticità che deriva dalla naturale apertura al Valore Assoluto;
Il diritto alla vita che è premessa indispensabile a tutti i diritti e i valori;
La relazionalità che rende ragione della dimensione sociale di ogni problema umano (il problema morale ha sempre una dimensione sociale)
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Diritti umani e bioetica Diritti di I generazione (diritti civili: vita, libertà), nati per
difendere il cittadino dai poteri dallo Stato Diritti di II generazione (diritti sociali: salute, lavoro,
istruzione, informazione, ecc.), che invece richiedono l’incremento degli interventi statali
Diritti di III generazione (solidarietà, sviluppo, pace internazionale, ambiente protetto, comunicazione, ecc.)
Diritti di IV generazione ( diritti delle generazioni future, diritto ad un patrimonio genetico non manipolato, ecc.)
Questi ultimi diritti toccano da vicino la bioetica che, tuttavia, li abbraccia tutti (es. diritto alla vita nell’aborto, diritto alla libertà nella procreazione assistita, ecc.), pur nella difformità di vedute dei diversi orientamenti etici.
Il tema dei diritti è centrale in bioetica, anche perché parlare di diritti significa elaborare un codice etico comune, in vista di un consenso condiviso
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Chi ha diritto ai Diritti?
Ancora oggi “uomo” non è per tutti sempre l’equivalente di “persona” (cioè soggetto di diritti), come vedremo nella prossima lezione
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Qualche esempio di diritti negati
Nel campo della sperimentazione medica si sono avute diverse denunce presso la Corte europea dei diritti umani, in relazione a:
sperimentazione di allucinogeni su persone inconsapevoli (militari),
innesto, senza consenso, di cellule cancerogene in pazienti anziani,
esposizioni di soggetti handicappati a radiazioni nascoste,
studi su embrioni malformati in utero di madri ignare, ecc.
Un esempio del ricorso alla bioetica nel campo dei diritti umani è offerto dalla discriminazione e dall’intolleranza nei confronti dei malati di AIDS, come pure nel dibattito sulla procreazione ed il ricorso alla procreazione assistita.
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Il problema morale è un problema antropologico