46
Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla Legislazione Ambientale Coordinatore Prof. Franco Cotana “La normativa vigente relativa alla riduzione di gas climalteranti derivanti dalla produzione di energia elettrica” Dr. Simone Togni Responsabile IVPC – Segretario Generale ANEV Via Piemonte, 39 – 00187 ROMA Tel. +390642884432 – Fax +390642825850 www.ivpc.com – [email protected] www.anev.org – [email protected] Università degli studi di Perugia 21.1.2008

Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

  • Upload
    wiley

  • View
    22

  • Download
    0

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Università degli studi di Perugia 21.1.2008. Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla Legislazione Ambientale Coordinatore Prof. Franco Cotana - PowerPoint PPT Presentation

Citation preview

Page 1: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Corso di laurea in Ingegneria MeccanicaSeminari professionalizzante sulla

Legislazione Ambientale

Coordinatore Prof. Franco Cotana

“La normativa vigente relativa alla riduzione di gas climalteranti derivanti dalla produzione di energia elettrica”

Dr. Simone Togni

Responsabile IVPC – Segretario Generale ANEV

Via Piemonte, 39 – 00187 ROMATel. +390642884432 – Fax +390642825850www.ivpc.com – [email protected]

www.anev.org – [email protected]

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 2: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

I Meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto

I progetti Clean Development Mechanism (CDM)  

Qual è il funzionamento del meccanismo di CDM?

Il meccanismo di Clean Development Mechanism (CDM) è uno dei meccanismi flessibili previsti dal

Protocollo di Kyoto (art. 12) che permette alle imprese dei paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla

riduzione delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo senza vincoli di emissione.

Page 3: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Lo scopo di questo meccanismo è duplice; da una parte permette ai paesi in via di sviluppo

di disporre di tecnologie più pulite ed orientarsi sulla via dello sviluppo sostenibile;

dall'altra permette l'abbattimento delle emissioni lì dove è economicamente più

conveniente e quindi la riduzione del costo complessivo d'adempimento degli obblighi

derivanti dal Protocollo di Kyoto.

Page 4: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Le emissioni evitate dalla realizzazione dei progetti generano crediti di emissioni o CERs (Certified

Emission Reductions) che potranno essere utilizzati per l'osservanza degli impegni di riduzione assegnati.

Il funzionamento di un progetto CDM è il seguente:

1. Un'azienda privata od un soggetto pubblico realizza un progetto in un paese in via di sviluppo mirato alla

limitazione delle emissioni di gas serra.

2. La differenza fra la quantità di gas serra emessa realmente e quella che sarebbe stata emessa senza la

realizzazione del

Page 5: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

progetto (scenario di riferimento o baseline), è considerata emissione evitata ed accreditata sotto

forma di CERs

3. I crediti CERs possono poi essere venduti sul mercato e/o accumulati.Un esempio:

Una grande discarica ai margini di una città sudamericana rilascia in atmosfera notevoli quantità di metano dai

processi di decomposizione.Un progetto di miglioramento prevede di recuperare tali gas

e di sfruttarli in un impianto per la produzione di energia elettrica e la successiva commercializzazione. Le

emissioni di metano evitate possono generare crediti di emissione sotto forma di CERs rivendibili sul mercato.

Page 6: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 7: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Ente Operativo Accreditato: un Ente Accreditato (DOE - Designated Operational Entity) per i CDM è un'entità giuridica o organizzazione

internazionale accreditata e designata dal Comitato Esecutivo in forma provvisoria, in

attesa della conferma della COP/MOP. Un Ente Accreditato ha due funzioni principali:

• Valida la proposta di un progetto CDM e ne richiede la registrazione;

• Verifica la riduzione di emissioni di un progetto CDM, la certifica e richiede al Comitato

Esecutivo (EB) il rilascio dei CERs.

Page 8: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Quali sono i requisiti essenziali di un progetto CDM [2]?

Per i Paesi partecipanti:

a. I Paesi che partecipano ad un progetto CDM devono aver ratificato il Protocollo di Kyoto;

b.L'ammontare base assegnato di emissioni deve essere stato calcolato e registrato;

c. Il registro nazionale delle emissioni deve essere stato istituito;

d.L' inventario nazionale richiesto annualmente deve essere stato presentato;

e. Un sistema per la stima delle emissioni e dei bacini d'assorbimento deve essere stato stabilito;

Page 9: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

f. La comunicazione di informazioni aggiuntive sull'ammontare base assegnato di emissioni deve

essere stata effettuata; g.Fornire approvazione scritta di partecipazione

volontaria al progetto CDM.

Per il progetto:

Il Paese ospitante deve confermare che il progetto CDM contribuisce al proprio sviluppo sostenibile; inoltre deve essere prevista nel progetto un'analisi

degli impatti ambientali e, se il paese ospite lo richiede, una valutazione di impatto ambientale

delle

Page 10: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

attività progettuali; in funzione di ciò sono esclusi tutti i progetti che hanno un impatto socio-economico ed

ambientale non-equilibrato;

Il progetto deve generare una riduzione delle emissioni di almeno uno dei gas regolati dal

Protocollo di Kyoto (Anidride Carbonica CO2, Metano CH4, Protossido di Azoto N2O,

Idrofluorocarburi HFC, Perfluorocarburi PFC, Esafluoruro di zolfo SF6);

La riduzione delle emissioni deve essere addizionale alla situazione che si avrebbe in assenza di tale

Page 11: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

progetto (scenario di riferimento- baseline), ovvero le emissioni reali dovute al progetto sono minori di quelle

che si sarebbero avute in assenza del progetto;Deve essere possibile valutare la quantità di emissioni

evitate attraverso misure, stime o altri metodi;Non ci sono restrizioni per le categorie di progetto, salva

l'esclusione dei progetti nucleari; Il progetto non deve utilizzare fondi pubblici dell'assistenza allo sviluppo ufficiale (Official

Development Assistance) e si deve poter affermare che il progetto, senza l'incentivo dei crediti, non sarebbe

realizzabile.[1]Il meccanismo CDM è regolato dagli Accordi di Marrakech, Decisione 17/CP.7 - Modalità e procedure per un CDM

[2]La lista completa dei requisiti si trova nell'Annesso, Sezione F, par. 31 della Decisione 17/CP.7

Page 12: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Il ciclo dei progetti CDMQuale è il ciclo di un progetto CDM?

Lo sviluppo del progetto implica il coinvolgimento di attori a diversi livelli: alcuni

attori hanno un compito solo di indirizzo e formale, mentre altri devono contribuire

operativamente al progetto. Lo sviluppo del progetto si articola in due fasi, una progettuale

e una realizzativa, a loro volta suddivise in diverse attività:

Page 13: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Fase progettuale Attività 1 - Idea progettuale e valutazione: il primo passo necessario per la realizzazione di un progetto CDM riguarda la valutazione dell'idea progettuale. E' necessario verificare se l'idea di progetto può, in linea di principio, rispettare i requisiti fondamentali richiesti dal Protocollo di Kyoto. A tale scopo si può

richiedere il servizio di assistenza dello Sportello Meccanismi del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, attraverso la compilazione

della Scheda di Pre-valutazione. Lo Sportello Meccanismi compie una valutazione preliminare dell'idea progettuale e offre assistenza per i passi

successivi.

Page 14: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Attività 2 - Documento di progetto: il proponente prepara un documento di progetto CDM (CDM-PDD Project Design Document) che in particolare include:

• Una descrizione dettagliata dello scenario di emissione (baseline) del paese ospitante,

dell'addizionalità del progetto e del piano di monitoraggio delle emissioni;

• I commenti ricevuti da soggetti locali interessati;

• Un'analisi sugli impatti ambientali del progetto;

• Una descrizione dei benefici ambientali addizionali che il progetta potrà generare

Page 15: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

• Quali sono i vantaggi per un’azienda?

• L'impiego del CDM presenta molti vantaggi per l'Italia e le imprese italiane. Ciò soprattutto in

considerazione degli elevati costi che si dovrebbero sostenere per migliorare ulteriormente l'efficienza

energetica dei nostri processi industriali e ridurre le emissioni di gas serra: a parità di riduzione, è molto

meno oneroso intervenire nei paesi in via di sviluppo dove spesso sono presenti impianti caratterizzati da bassa efficienza ed obsoleti, rispetto ad interventi in Italia dove i costi marginali di abbattimento sono più

alti.

Page 16: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Oltre ai già citati vantaggi per il nostro paese riguardo l'uso dei meccanismi flessibili in generale, i

vantaggi che un'azienda può ottenere dalla partecipazione ad un progetto CDM sono diversi: Miglioramento della redditività di un investimento

potendo contare sul ricavo che deriva dalla vendita dei CERs; Esplorazione e potenziale allargamento nei

nuovi mercati dei paesi emergenti; Riduzione dei costi di adempimento di misure nazionali potendo sfruttare

la differenza fra i costi marginali di abbattimento; Miglioramento dell’immagine aziendale percepita

dalla opinione pubblica

Page 17: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Come posso quantificare il ricavo aggiuntivo?

La quantificazione monetaria del ricavo aggiuntivo che si può ottenere da un progetto CDM dipende in linea generale da

due fattori:

• Il numero dei crediti generati (CERs) è pari alla differenza fra le emissioni ipotizzate in uno scenario di riferimento e le emissioni realmente monitorate durante il ciclo di vita del progetto. Lo scenario di riferimento (baseline) è quello che

si sarebbe avuto in assenza dell’attività progettuale. Il prezzo dei crediti non è fissato e sarà stabilito dal mercato anche in funzione delle altre unità del Protocollo di Kyoto.

Page 18: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Esperienze pilota indicano che il potenziale range di oscillazione del prezzo è fra 3-10 €/TonCO2eq. Altri studi e

simulazioni numeriche effettuate indicano un prezzo variabile fra i 7 e i 40 €/Ton CO2 eq a secondo degli scenari ipotizzati.

Unitamente ai benefici derivanti dall'utilizzo dei progetti CDM, vi sono anche alcune voci di costo da tenere in considerazione

genericamente definite costi di transazione. I costi di transazione si compongono dei costi associati alla produzione

della documentazione di progetto, all'implementazione del piano di monitoraggio, alle procedure di valutazione e verifica, ai costi di registrazione e di eventuale intermediazione per la

vendita dei crediti. Tali costi costituiscono una piccola percentuale del ricavo aggiuntivo, anche se una loro

quantificazione

Page 19: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

monetaria dipende dalle dimensioni e tipologia del progetto.

Fig. 2 Illustrazione dei crediti generati da un progetto CDM

Page 20: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Quali sono le tipologie di progetto ammissibili per il CDM?

Il Protocollo di Kyoto non limita le tipologie di progetti che possono essere registrati come progetti

CDM. In linea di principio tutti i progetti che portano una riduzione di emissioni di gas serra sono

potenziali progetti CDM.A fini puramente illustrativi, di seguito si riporta un elenco non

esaustivo di alcuni esempi di tipologie di progetti CDM basato sulle esperienze maturate ad oggi in

ambito nazionale ed internazionale.

Page 21: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Settore - Esempi di progetti

1.(a). Produzione di energia (da fonti rinnovabili:

Conversione/costruzione di generatori di energia elettrica alimentati a biomassa/rifiuti;

costruzione d’impianti alimentati da fonti rinnovabili (e.s. eolico, mini idroelettrico, geotermico, solare);

Recupero degli scarti di lavorazione industriale a scopo energetico (e.s. industria della lavorazione del riso, del legno, dello zucchero,della torrefazione del

caffè)

Page 22: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

1.(b). Produzione d’energia da fonti non rinnovabili:

Interventi mirati al miglioramento dell’efficienza della generazione di calore (e.s.

ammodernamento boiler);

Interventi mirati al miglioramento dell’efficienza della generazione dell’elettricità (e.s.

riqualificazione di una centrale);

Conversione di centrali con combustibili fossili a minore intensità di CO2 (es. da carbone a

metano)

Page 23: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

2. Distribuzione d’energia:

Interventi mirati al miglioramento dell’efficienza della distribuzione di energia termica (e.s. ammodernamento rete o costruzione nuova

rete di teleriscaldamento);

o elettrica (e.s. riduzione perdite trasmissione)

3. Domanda finale d’energia:

Diffusione di apparecchiature ad alta efficienza (e.s. motori, lampadine, elettrodomestici,..);

Page 24: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Costruzioni di eco-immobili

4.-5.-6.-7. Industrie manifatturiere, Industrie chimiche, Costruzioni, Produzione dei metalli:

Interventi mirati alla riduzione dei fabbisogni energetici dei processi industriali;

Interventi di miglioramento nell’efficienza di processi industriali (e.s. interventi di conservazione

dell’energia nell’industria cartaria, conversione e modifiche di processi nei cementifici, recupero gas di scarico nell’ambito della produzione dell’acciaio,

sostituzione di motori industriali)

Page 25: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

8. Trasporti: Interventi di riduzione delle emissioni attraverso la trasformazione di veicoli a gas naturale

9.-10. Emissioni diffuse da combustibili (solidi, liquidi e gas), Emissioni diffuse da produzione e consumo

di idrofluorocarburi e dell'esafluoruro di zolfo:

Riduzione delle perdite dai serbatoi di combustibile o dagli oleodotti11. Gestione e smaltimento rifiuti :

Recupero gas da discarica a fini energetici

12. Afforestazione e riforestazione: Riforestazione di aree abbandonate nei paesi in via di sviluppo

Page 26: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Quali sono le tecnologie utilizzabili?

Cosi come per le tipologie di progetto, anche per quanto riguarda le tecnologie non vi sono linee

guida che portano a favorire o ad escludere particolari tecnologie. L’unica tecnologia

esplicitamente esclusa è quella nucleare. Gli unici due requisiti previsti per le tecnologie utilizzabili

sono:

1.Effettiva riduzione delle emissioni di gas serra

2.Possibilità di monitorare le reali emissioni con una metodologia standard o sviluppata appositamente.

Page 27: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Quali sono i Paesi in cui è possibile realizzare un progetto CDM?

Sono tutti i Paesi non compresi nell’Annesso 1 della Convezione Quadro delle Nazioni Unite

sui Cambiamenti Climatici - UNFCCC (identificabili con i Paesi in via di sviluppo) che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto.

Page 28: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA COMPLETA ED ESAUSTIVA ATTUAZIONE DELLA

DIRETTIVA COMUNITARIA 2001/77/CE

Tra i tutti i provvedimenti attuativi che hanno visto la luce e che abbiamo analizzato, si deve evidenziare come analizzando le

principali problematiche si evince che uno dei principali motivi che ha comportato l’insufficiente sviluppo della produzione di energia da fonte rinnovabile nel mercato interno dell’elettricità rispetto agli

obiettivi indicati e derivanti dagli impegni assunti in sede nazionale, comunitaria ed internazionale, è la mancanza di un quadro normativo

organico. A tal riguardo si rende necessario un tempestivo intervento volto al coordinamento di questo settore.

Page 29: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

La riorganizzazione delle innumerevoli norme a vario titolo e dai vari enti deputati alla regolamentazione del sistema elettrico nel suo

complesso, si rende oramai presupposto irrinunciabile per una seria politica di sviluppo di questo importante settore, dando garanzia ai soggetti operatori che tale opera non comporti la sospensione delle

attività in essere. Una analisi anche superficiale delle normative esistenti sulla materia infatti evidenzia chiaramente la confusione e la disomogeneità, quando non addirittura la contrapposizione, di alcune previsioni vigenti che vanno ad annullarsi tra loro rendendo di fatto

inefficaci o addirittura di effetto contrario, norme che nella loro ratio originaria avrebbero dovuto agevolare lo sviluppo delle fonti di

energia rinnovabili.

Page 30: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Tale situazione è nel nostro paese resa ancor più marcata dalla differente vocazione dei numerosi soggetti deputati all’emanazione di tali norme,

nonché dal gran numero di soggetti titolari di potestà normative, regolatorie e di controllo nello specifico settore. Se si considera inoltre che tutti i

soggetti che hanno “voce in capitolo” su tale materia, hanno principalmente riguardo per le questioni riguardanti l’energia nel suo complesso e mai specificamente per le fonti rinnovabili in quanto tali, e

cioè con riferimento alle questioni di carattere ambientale correlate alla produzione di energia, si evidenzia maggiormente la difficoltà di

raggiungere quelle armonizzazioni necessarie.Questa realtà è stata oltretutto aggravata dal recente trasferimento della

potestà legislativa concorrente concessa a seguito della riforma del titolo V della Costituzione alle Regioni, a seguito della quale ci si è travati ancor più nella situazione paradossale di una impossibilità di fatto di realizzare una politica energetica rinnovabile coerente e razionale, basata su analisi

serie e corrispondente agli impegni assunti.

Page 31: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Si rende pertanto necessaria, nell’ottica del perseguimento della politica ambientale di riduzione delle emissioni di gas climalteranti scelta

dal Governo Italiano con la ratifica del Protocollo di Kyoto, l’assunzione delle responsabilità da tale scelta derivanti e fino ad oggi elusa.

Alla luce della gravosa individuazione di obiettivi di riduzione di inquinanti derivanti dal trattato internazionale siglato a Kyoto, e della

Direttiva Comunitaria 2001/77/CE recepita con D. Lgs. 387/03 e le recenti innovazioni portate dalla legge finanziaria 2008, nonché delle prossime

decisione della Commissione Europea, il Governo dovrà necessariamente provvedere a farsi carico del rispetto di questi impegni onde evitare

pesanti quanto inevitabili sanzioni sia amministrative sia economiche da parte dei soggetti preposti alla verifica dell’ottemperamento degli impegni assunti; tale azione si ritiene debba comportare la riappropriazione da parte del Governo centrale del coordinamento degli incentivi e delle

azioni amministrative poste in essere sia per quanto riguarda quelle già in essere, sia per quanto riguarda quelle in corso di emanazione.

Page 32: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

La prima parte dell’opera dovrà servire a verificare la coerenza tra le innumerevoli normative, regolamenti, azioni, iniziative, meccanismi e misure a diverso titolo esistenti, con gli obiettivi esistenti; la seconda

parte deve consentire, da oggi e per il futuro, l’armonizzazione di qualsiasi atto emanato in tema di produzione di energia da fonti

rinnovabili, o a tale argomento correlato, e la cui coerenza con la politica governativa dovrà necessariamente essere verificata

preventivamente, per il tramite della sottoposizione ad un organo tecnico delegato, onde evitare che la mancata attuazione dei piani

individuati di promozione delle fonti rinnovabili e di riduzioni delle emissioni avvenga non per una dichiarata scelta di politica energetica

ma per la mancanza dell’organizzazione delle misure necessarie e sufficienti al loro raggiungimento.

Page 33: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

In tale senso l’opera di verifica della coerenza delle misure esistenti od in corso di emanazione dovrà essere vagliata dal Governo stesso che solo in tal modo avrà la possibilità di intervenire con le iniziative eventualmente decise per mantenere gli impegni assunti in sede internazionale.

L’organo di consultazione in questione, peraltro previsto proprio dalla Direttiva Comunitaria 2001/77/CE e proprio con queste funzioni, sembra essere chiaramente l’Osservatorio nazionale

sulle fonti rinnovabili e l’efficienza negli usi finali dell’energia, che “è composto da [..] esperti della materia e di comprovata esperienza” e che peraltro prevede esplicitamente

lo svolgimento di tutte le attività di coordinamento, consultazione e proposizione che si ritiene debbano essere

prontamente poste in essere dal Governo;

Page 34: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

in tale ottica si ritiene necessario che l’emanazione dei provvedimenti futuri, di qualsiasi genere e connessi a qualsiasi titolo

alla promozione della produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili nonché dell’efficienza energetica e della riduzione delle

emissioni da questi derivanti, passi preventivamente dall’analisi consultiva di tale organo il quale dovrebbe evidenziare eventuali

discrasie con la politica energetica ambientale e gli obiettivi assunti a livello governativo in ogni sede.

Concludendo si ritiene che il non più giustificabile ritardo nelle politiche ambientali di riduzione dei gas climalteranti e di incremento della produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili debba essere rapidamente superato con un’azione efficace e decisa

senza la quale il fallimento della politica energetica delle fonti rinnovabili del nostro paese sarà inevitabile.

Page 35: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

PROIEZIONE DEI COSTI DERIVANTI DALL’APPLICAZIONE O DALLA MANCATA

APPLICAZIONE DI KYOTO

Per fare un esempio che possa chiarire quanto sia poco lungimirante attendere ulteriormente nella promozione

della produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro paese, segue uno studio sui costi che il sistema

Italia affronterebbe in caso di applicazione della Direttiva Comunitaria 2001/77/CE e dei costi dovuti

alle penalità in caso invece di mancato raggiungimento degli obblighi assunti solo relativamente all’eolico.

Page 36: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Obblighi derivanti dalla Direttiva Comunitaria 2001/77/CE:

25 % del consumo lordo al 2010.

Partendo dal dato del 1997 in cui la produzione di energia da FER è stata pari a 46,46 TWh equivalente

al 16% sul consumo interno lordo di 290 TWh, si dovrà arrivare alla produzione di almeno 85 TWh da

FER che corrisponderanno al 25 % del consumo previsto di circa 380 TWh al 2010, considerando

inoltre che nel 2007 si sono prodotti circa 54 TWh di energia da FER pari al 17 % del CIL (357 TWh).

Page 37: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

In tale contesto, la produzione di energia da fonte eolica è stata, nel 2006 pari a 3,5 TWh a fronte di

una potenza totale installata passata da 1.718 MW a inizio anno a 2.123 MW a fine 2006.

Calcolando pertanto la progressione delle installazioni durante il periodo considerato, e il continuo

aumento dell’efficienza degli aerogeneratori, si può con assoluta cautela considerare una producibilità media annua di circa 2 TWh di energia elettrica

prodotta ogni 1.000 MW di potenza eolica installata.

Page 38: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Considerando inoltre che la crescita delle installazioni di tali impianti nei paesi che hanno emanato

normative a garanzia per gli operatori del settore, sono dell’ordine di 2.000 MW all’anno (Germania,

Spagna, USA), e che certamente ciò non dipende dal potenziale eolico degli stessi che non è superiore a quello italiano. Ritenuta largamente sostenibile una

crescita progressiva della potenza installata che consenta il raggiungimento di circa 14 TWh a fronte

di circa 7.000 MW al 2010, e considerando che l’apporto delle altre fonti potrebbe concorrere per

almeno altri 10 TWh, ciò consentirebbe di raggiungere l’obiettivo previsto dalla Direttiva

Comunitaria

Page 39: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

anche qualora i dati dovessero essere rivisti in senso più gravoso, per quanto riguarda l’aumento dei consumi,

come sembra ipotizzare il GRTN.In conclusione si può affermare che solo grazie ad una

decisa regolamentazione che consenta il coordinamento e la razionalizzazione della normativa vigente, e la conseguente eliminazione delle barriere esistenti allo sviluppo delle fonti rinnovabili, l’eolico

potrebbe contribuire in maniera significante al raggiungimento degli obiettivi preposti e in un mix di

fonti rinnovabili permettere l’adempimento dell’obbligo assunto.

Si allegano delle tabelle esplicativa con tutti i dettagli numerici di quanto sopra esposto.

Page 40: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 41: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 42: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 43: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Università degli studi di Perugia21.1.2008

* **Considerando tutta la filiera del proceso processo produttivo egestionale.

NOTAConsiderando i costi evitati per l'acquisto dei crediti di emissione a20 €/Ton e per le sanzioni da mancata produzione da FER (40€/Ton dal 2005 al 2007 - 100€/Ton dal 2008 al 2012)

Page 44: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

BIBLIOGRAFIA:

Decreto Legislativo 387/03

Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità.

Direttiva Comunitaria 2001/77/CE

del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità.

Decreto Legislativo 79/99

del 16 marzo 1999 recante attuazione della Direttiva

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 45: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

Comunitaria 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica.

Decreto MICA 11/99

recanti direttive per l’attuazione delle norme in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili di cui ai commi 1,2 e 3 dell’articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79.

Legge 120/02

recante la ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l’11 dicembre 1997.

Delibera CIPE 123/02

recante revisione delle linee guida per le politiche e

Università degli studi di Perugia21.1.2008

Page 46: Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Seminari professionalizzante sulla

misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra.

Libro Bianco

per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili

Legge 9/91

recante norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale.

Legge 10/91

recante norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili delle fonti rinnovabili di energia.

Università degli studi di Perugia21.1.2008