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CORSO DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I DEFINIZIONE ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Norme generali Il presente Regolamento Didattico del Corso di Laurea (CdL) in Scienze Politiche, afferente al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università degli Studi di Cagliari, è predisposto in conformità con l’Ordinamento didattico e nel rispetto della libertà d’insegnamento, nonché dei diritti e doveri dei docenti e degli studenti, in base: all’art. 12 del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 e successive modificazioni e integrazioni; alla Legge 30 dicembre 2010, n. 240 e successive modificazioni e integrazioni; allo Statuto di Ateneo; al Regolamento Generale di Ateneo; al Regolamento Didattico di Ateneo; al Regolamento Carriere Amministrative Studenti. Art. 2 Definizione del Corso e Assicurazione della Qualità 1. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche, istituito presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari ai sensi dei D.M. 270/2004, afferisce al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni e appartiene alla classe L-36 (Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali) del DM 270/2004 e successive modificazioni e integrazioni. 2. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche adotta il sistema di Assicurazione della Qualità in conformità alle disposizioni di Legge, allo Statuto dell’Università ed ai regolamenti dell’Ateneo, anche sulla base delle politiche per la qualità coordinate dal Presidio della Qualità di Ateneo. In ragione di ciò il Consiglio di Corso, su proposta del Coordinatore, nomina un Responsabile per la Qualità che rimane in carica per un triennio fra i docenti del CdL, che abbiano uno dei seguenti requisiti: comprovata esperienza, almeno biennale, con incarichi di responsabilità nello sviluppo, programmazione e gestione operativa del sistema di assicurazione di qualità istituzionale in strutture accademiche; aver ricoperto precedentemente l’incarico di Coordinatore di CdL; aver superato i corsi sull’assicurazione di qualità all’uopo organizzati dal Presidio della Qualità dell’Ateneo. 3. Il Consiglio nomina, altresì, i componenti della Commissione di Autovalutazione, che predispone i rapporti di riesame, la Scheda unica annuale e gli altri documenti richiesti dalla normativa vigente in materia di qualità. La Commissione è composta dal Coordinatore, dal Referente per la Qualità che ne coordina i lavori, da due docenti del Corso, da due rappresentanti degli studenti e dal Coordinatore didattico. Art. 3 Obiettivi formativi del Corso 1. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche rappresenta una risposta di tipo formativo alle esigenze culturali e professionali di una realtà, quale quella regionale sarda, caratterizzata da un generale basso

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CORSO DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE

REGOLAMENTO DIDATTICO

TITOLO I

DEFINIZIONE ORDINAMENTO DIDATTICO

Art. 1 Norme generali

Il presente Regolamento Didattico del Corso di Laurea (CdL) in Scienze Politiche, afferente al

Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università degli Studi di Cagliari, è predisposto in

conformità con l’Ordinamento didattico e nel rispetto della libertà d’insegnamento, nonché dei diritti e

doveri dei docenti e degli studenti, in base:

all’art. 12 del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 e successive modificazioni e integrazioni; alla Legge 30 dicembre 2010, n. 240 e successive modificazioni e integrazioni; allo Statuto di Ateneo; al Regolamento Generale di Ateneo; al Regolamento Didattico di Ateneo; al Regolamento Carriere Amministrative Studenti.

Art. 2

Definizione del Corso e Assicurazione della Qualità

1. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche, istituito presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di

Cagliari ai sensi dei D.M. 270/2004, afferisce al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni e

appartiene alla classe L-36 (Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali) del DM 270/2004 e

successive modificazioni e integrazioni.

2. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche adotta il sistema di Assicurazione della Qualità in conformità

alle disposizioni di Legge, allo Statuto dell’Università ed ai regolamenti dell’Ateneo, anche sulla base

delle politiche per la qualità coordinate dal Presidio della Qualità di Ateneo. In ragione di ciò il Consiglio

di Corso, su proposta del Coordinatore, nomina un Responsabile per la Qualità che rimane in carica per

un triennio fra i docenti del CdL, che abbiano uno dei seguenti requisiti: comprovata esperienza, almeno

biennale, con incarichi di responsabilità nello sviluppo, programmazione e gestione operativa del

sistema di assicurazione di qualità istituzionale in strutture accademiche; aver ricoperto

precedentemente l’incarico di Coordinatore di CdL; aver superato i corsi sull’assicurazione di qualità

all’uopo organizzati dal Presidio della Qualità dell’Ateneo.

3. Il Consiglio nomina, altresì, i componenti della Commissione di Autovalutazione, che predispone i

rapporti di riesame, la Scheda unica annuale e gli altri documenti richiesti dalla normativa vigente in

materia di qualità. La Commissione è composta dal Coordinatore, dal Referente per la Qualità che ne

coordina i lavori, da due docenti del Corso, da due rappresentanti degli studenti e dal Coordinatore

didattico.

Art. 3

Obiettivi formativi del Corso

1. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche rappresenta una risposta di tipo formativo alle esigenze

culturali e professionali di una realtà, quale quella regionale sarda, caratterizzata da un generale basso

tasso di scolarizzazione terziaria accompagnata ad una radicata crisi economica e pesanti ricadute in

termini di tasso di disoccupazione.

2. Fondato su percorsi multidisciplinari finalizzati all'accesso diretto al mercato del lavoro o alla

prosecuzione degli studi a livelli superiori di istruzione, il Corso impartisce nel primo biennio, comune

a tutti gli studenti iscritti, gli insegnamenti di base propri delle scienze politiche e si articola al terzo

anno in due orientamenti finalizzati ad obiettivi formativi specifici, con crescenti gradi di

specializzazione e professionalizzazione. Il CdL prevede infine che gli studenti rafforzino le proprie

competenze linguistiche con una seconda lingua e incentiva alla partecipazione ai programmi

internazionali di mobilità, tirocini e stage formativi.

3. Il conseguimento degli obiettivi formativi qualificanti, nonché di quelli specifici illustrati nel seguito

del presente Regolamento, coincide con l'acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione, anche

applicata, di cui ai descrittori di Dublino I e II ed è agevolato dal carattere marcatamente

interdisciplinare conferito al Corso di Laurea dagli insegnamenti previsti. Tale carattere consegna infatti

al laureato pluralità di strumenti conoscitivi, duttilità mentale e capacità di adattamento, che appaiono

fondamentali ai fini degli sbocchi lavorativi in contesti locali, nazionali e internazionali ed alla eventuale

prosecuzione degli studi. La promozione di attività seminariali, il rilievo impresso alle lingue straniere

e l’incoraggiamento al compimento di una parte del percorso di studi all'estero contribuiscono infine ad

ottimizzare nel laureato autonomia di giudizio, abilità comunicative e capacità di apprendimento, in

linea con i Descrittori di Dublino III, IV e V.

Art. 4

Profili professionali di riferimento

1. Funzioni in contesto di lavoro (generale). I laureati in Scienze Politiche potranno accedere a professioni impiegatizie in qualità di figure intermedie che operano in organizzazioni diversificate (pubbliche, private e no-profit) a livello di raccordo locale, nazionale e internazionale. In tali ambiti svolgeranno attività di tipo tecnico-operativo, amministrativo e di supporto nell'ambito della programmazione e gestione delle politiche largamente intese (culturali, sociali, economiche e territoriali), nella gestione e formazione delle risorse umane, nella ricerca sociale e di mercato, nella comunicazione istituzionale e nella facilitazione dei processi territoriali, nei servizi di relazioni con l'esterno e uffici stampa di organizzazioni internazionali governative e non governative, imprese ed organizzazioni private che operino su scala internazionale. 2. Competenze associate alla funzione (generale). Esse riguardano:

a) competenze di base: capacità di raccolta, trattamento e rielaborazione delle informazioni; capacità di utilizzo di metodi e tecniche di analisi dei dati; capacità di analisi dei sistemi socio-economici e politici interni e su scala internazionale;

b) competenze linguistiche;

c) competenze trasversali: capacità a cooperare; comunicazione e ascolto attivo; capacità di lavorare

in gruppo;

d) problem-solving; apprendimento attivo; selezione degli strumenti; analisi di sistemi; gestione

delle risorse organizzative; e) pianificazione e progettazione.

3. Sbocchi occupazionali (generale). Come specificato nei Decreti sulle Classi, la formazione prevista pone

il laureato in Scienze Politiche in grado di accedere con mansioni di medio livello a una vasta gamma di

professioni e di carriere in diversi ambiti, conformemente al curriculum prescelto e alle attività

formative previste nel proprio piano di studi. Ruoli intermedi e tecnici, dotati di media autonomia, nelle

pubbliche amministrazioni, organismi e imprese che operano a vocazione internazionale, servizi di

relazione con l'estero e uffici stampa, servizi di pubbliche relazioni, organizzazioni internazionali

governative e non governative, organizzazioni sindacali, enti di ricerca pubblica e privati, società di

consulenza, imprese private, organizzazioni no-profit (cooperative, ONG) di natura locale, nazionale o

sovranazionale. I laureati che avranno crediti in numero sufficiente in opportuni gruppi di settori

potranno, come previsto dalla legislazione vigente, partecipare alle prove di ammissione per i percorsi

di formazione per l'insegnamento secondario.

4. Principali figure professionali individuate. Tra queste risultano:

a) Operatore nell'ambito di organizzazioni sopranazionali e internazionali pubbliche, private e del terzo settore;

b) Operatore con competenze in metodi e tecniche per l'analisi dei processi sociali, economici e

politici;

c) Operatore alla programmazione dei territori e alla progettazione locale e sovra-locale; d) Operatore alla comunicazione istituzionale, alla gestione e coordinamento delle risorse umane.

Nei quadri di dettaglio, la descrizione di funzioni, competenze e sbocchi occupazionali relativi a ciascun

profilo. A livello operativo, tutti i profili possono collaborare con responsabili di processo o di unità

organizzative e svolgono le loro funzioni in coordinamento con altre figure professionali. Le figure

delineate possono operare come lavoratori dipendenti o in regime di libera professione, anche come

consulenti, sebbene per lo svolgimento di attività che richiedono livelli di responsabilità superiori sia

necessario acquisire ulteriori competenze tramite successivi percorsi di alta formazione, o tirocini, o

corsi professionalizzanti.

5. Dettaglio figure professionali, funzioni, competenze, sbocchi

a) Operatore nell'ambito di organizzazioni sopranazionali e internazionali pubbliche, private e del terzo

settore.

i. Funzione in contesto di lavoro: Svolge in media autonomia attività di tipo amministrativo e

organizzativo-gestionale; attività di informazione e comunicazione; funzioni amministrative di tipo

intermedio in relazione alle relazioni internazionali, con riferimento alle attività di tipo politico-

economico e alle dinamiche globali; svolge mansioni intermedie relative alle istituzioni europee, alle

attività di finanziamento da loro offerte e cura le relazioni di e con uffici di organismi internazionali.

Può collaborare con responsabili di processo o di unità organizzative e svolge le sue funzioni in

stretta collaborazione con altre figure professionali. Può operare come lavoratore dipendente o in regime di libera professione, anche come consulente. Per lo svolgimento di attività che richiedono

livelli di responsabilità superiori è necessario acquisire ulteriori competenze tramite successivi

percorsi di alta formazione, o tirocini, o corsi professionalizzanti.

ii. Competenze associate alla funzione: Capacità di partecipare alla gestione di relazioni politiche,

economiche, sociali e istituzionali di cui necessitano le organizzazioni sopranazionali e

internazionali. Capacità di valutare e interpretare situazioni complesse e di saper comunicare

all'interno delle istituzioni. Capacità di cooperazione, anche con funzioni autonome, in team nazionali

e internazionali.

iii. Sbocchi occupazionali: Ruoli intermedi e tecnici, dotati di media autonomia, nelle pubbliche

amministrazioni, organismi e imprese che operano a vocazione internazionale, servizi di relazione

con l'estero e uffici stampa, servizi di pubbliche relazioni in organizzazioni internazionali

governative e non governative, organizzazioni no-profit (cooperative, ONG) di natura nazionale o

sovranazionale.

b) Operatore con competenze in metodi e tecniche per l'analisi dei processi sociali, economici e politici.

i. Funzione in contesto di lavoro: Partecipa a studi e ricerche sociali, analizza con una media

autonomia dati e/o informazioni di natura socio-economica utili all'interpretazione e gestione dei

processi sociali, economici e politici. Svolge funzioni di raccolta, archiviazione e gestione delle

informazioni di tipo qualitativo e quantitativo funzionali ai contesti in cui opera. Può collaborare con

responsabili di processo o di unità organizzative e svolge le sue funzioni in stretta collaborazione con

altre figure professionali. Può operare come lavoratore dipendente o in regime di libera professione,

anche come consulente. Per lo svolgimento di attività che richiedono livelli di responsabilità

superiori è necessario acquisire ulteriori competenze tramite successivi percorsi di alta formazione,

o tirocini, o corsi professionalizzanti.

ii. Competenze associate alla funzione: Capacità di analizzare e interpretare i processi socio-

economici, politici e culturali, di coglierne le dinamiche trasformative e descriverne gli aspetti

rilevanti. La figura professionale richiede conoscenze interdisciplinari utili per un'ampia

comprensione dei fenomeni sociali, culturali e politici e competenza nelle tecniche di raccolta e

elaborazione dei dati.

iii. Sbocchi occupazionali: Ruoli intermedi e tecnici, dotati di media autonomia, nelle pubbliche

amministrazioni, organizzazioni sindacali, enti di ricerca pubblica e privati, società di consulenza,

imprese private, organizzazioni no-profit (cooperative, ONG) di natura locale, nazionale o

sovranazionale.

c) Operatore alla programmazione dei territori e alla progettazione locale e sovra-locale;

i. Funzione in contesto di lavoro: Conduce con una media autonomia attività di analisi territoriale

funzionali alla programmazione delle politiche regionali, nazionali ed extranazionali. Svolge attività

di supporto e mediazione nella progettazione e implementazione delle azioni di sviluppo. Può

collaborare con responsabili di processo o di unità organizzative e svolge le funzioni in stretta

collaborazione con altre figure professionali. Può operare come lavoratore dipendente o in regime di

libera professione, anche come consulente. Per lo svolgimento di attività che richiedono livelli di

responsabilità superiori è necessario acquisire ulteriori competenze tramite successivi percorsi di

alta formazione, o tirocini, o corsi professionalizzanti.

ii. Competenze associate alla funzione: Capacità di analisi delle politiche locali, nazionali e

comunitarie. Conoscenza degli strumenti di base delle tecniche di progettazione e programmazione

territoriale. Capacità di svolgere con una media autonomia funzioni di assistenza nelle politiche di

sostenibilità ambientale e di pianificazione e sviluppo delle aree urbane e rurali.

iii. Sbocchi occupazionali: Ruoli intermedi e tecnici, dotati di media autonomia, nelle pubbliche

amministrazioni, organizzazioni sindacali, enti di ricerca pubblica e privati, società di consulenza,

imprese private, organizzazioni no-profit (cooperative, ONG) di natura locale, nazionale o

sovranazionale.

d) Operatore alla comunicazione istituzionale, alla gestione e coordinamento delle risorse umane

i. Funzione in contesto di lavoro: Analizza le problematiche relative ai processi nelle organizzazioni

pubbliche, private, e no profit. Promuove la comunicazione interna ed esterna di un'impresa, di

un'associazione o di un'istituzione pubblica. Svolge la funzione di divulgazione delle informazioni

attraverso i media. Può collaborare con responsabili di processo o di unità organizzative e svolge le

sue funzioni in stretta collaborazione con altre figure professionali. Può operare come lavoratore

dipendente o in regime di libera professione, anche come consulente. Per lo svolgimento di attività

che richiedono livelli di responsabilità superiori è necessario acquisire ulteriori competenze tramite

successivi percorsi di alta formazione, o tirocini, o corsi professionalizzanti.

ii. Competenze associate alla funzione: Capacità di comunicare efficacemente le informazioni e

promuovere le missioni organizzative all'esterno; capacità di favorire i flussi comunicativi e la

cooperazione in organizzazioni e gruppi di lavoro. Capacità di analisi critica dei processi organizzativi

e gestionali.

iii. Sbocchi occupazionali: Ruoli intermedi e tecnici, dotati di media autonomia, nelle pubbliche

amministrazioni, organizzazioni sindacali, enti di ricerca pubblica e privati, società di consulenza,

imprese private, organizzazioni no-profit (cooperative, ONG) di natura locale, nazionale o

sovranazionale.

Art. 5

Percorso formativo

1. Il CdL prevede un biennio durante il quale vengono impartiti insegnamenti istituzionali propri delle

scienze politiche negli ambiti della storia, della politologia, del diritto, della sociologia, dell'economia e

della statistica. Gli insegnamenti incardinati in tali settori forniscono sia la necessaria preparazione di

base interdisciplinare, sia il livello di conoscenze adeguato a una scelta consapevole del percorso

successivo e all'efficace utilizzo/spendita di esso. Questi insegnamenti sono integrati dai corsi di lingua

inglese e di una seconda lingua a scelta tra francese, spagnolo, tedesco, arabo e cinese, indispensabili

per il profilo lavorativo richiesto dal Corso, per una proficua partecipazione ai programmi di

internazionalizzazione che il CdL fortemente incoraggia e per una maggiore attrattività del curriculum

vitae.

2. A partire dal terzo anno, il Corso articola due orientamenti specifici, che arricchiscono la

preparazione di base comune e che insieme alle attività curriculari a crediti liberi contribuiscono a

delineare un percorso formativo spendibile in campi di lavoro e studio differenziati.

a. L’orientamento politico-internazionale fornisce al laureato gli strumenti per inserirsi in svariate

attività internazionalizzate: si pone cioè l'obiettivo della preparazione dei giovani interessati a

sbocchi in carriere, professioni ed impieghi di medio livello che richiedano conoscenze del sistema

di relazioni internazionali ed il cui espletamento sia sostenuto da un approccio interculturale.

Pertanto, il percorso formativo specifico dello studente in questo curriculum viene costruito

privilegiando tra le discipline caratterizzanti previste nella Classe L-36 quelle che sviluppano

maggiormente l'elemento internazionale, transnazionale e comunitario dal punto di vista storico e

giuridico (nell'ambito della storia delle relazioni internazionali e del diritto internazionale), con una

peculiare valorizzazione degli studi d'area (quali la storia dell'Africa e dell'Asia), al fine di massimizzare le conoscenze e le competenze utili ad affrontare situazioni complesse, come quelle

riferibili ai processi di globalizzazione in atto.

b. L’orientamento sociale fornisce strumenti conoscitivi e interpretativi utili alla comprensione

della società contemporanea e delle sue trasformazioni, con attenzione ai differenti gruppi

organizzati (imprese e istituzioni, gruppi sociali, comunità), alle dinamiche di mutamento sociale e

socio-economico ed al governo dei territori. L'orientamento privilegia pertanto le discipline sociali

(le sociologie dei processi economici, del lavoro e del territorio, la geografia economico-politica,

l'antropologia culturale) e le metodologie di analisi loro proprie, che consentono allo studente di

condurre ricerche sociali, dal disegno della stessa alla definizione delle ipotesi, identificazione degli

strumenti d'indagine e analisi dei dati. Le conoscenze acquisite serviranno a sviluppare una

conoscenza sistematica e consapevole degli strumenti di analisi dei processi sociali, stimolata

mediante percorsi trasversali tra diverse discipline e rafforzata da laboratori tematici, attività

seminariali, analisi di casi-studio e stage formativi che mirano a potenziare la capacità di

comunicazione (orale e scritta), di acquisizione e elaborazione delle informazioni, idee e problemi.

Art. 6

Durata, Crediti Formativi Universitari e Piano di studi del Corso di Laurea

1. La durata normale per il conseguimento della laurea in Scienze Politiche è di tre anni. Per conseguire

il titolo finale devono essere acquisiti 180 Crediti Formativi Universitari (CFU), rispondenti all’impegno

didattico previsto dall’art. 10 del Regolamento Didattico di Ateneo.

2. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche prevede esami attributivi di 6 CFU, ai quali corrispondono

lezioni frontali per 36 ore, ed esami attributivi di 9 CFU per 54 ore di lezione frontale. Conformemente

ai requisiti minimi di classe richiesti dalle tabelle ministeriali, l’esame di Scienza Politica prevede

eccezionalmente 10 CFU per un totale di 60 ore.

Per gli anni accademici 2017-18 e 2018-19, conclusivi della precedente offerta formativa, il percorso

prevede anche esami attributivi di 12 CFU per 72 ore di lezione.

A partire dall’anno accademico 2017-18 si prevedono inoltre 15 CFU (18 CFU nell’offerta ad

esaurimento) per insegnamenti e/o attività o tirocinio a scelta dello studente. Per migliorare

l’organizzazione didattica i corsi da 12 CFU sono suddivisi in due moduli intervallati da una verifica

intermedia (art. 17 Regolamento Didattico di Ateneo). La verifica intermedia può essere decisa anche

per i corsi da 9 CFU, se il docente del corso lo reputa necessario ai fini didattici.

3. Il Piano di studi attivo a partire dall’A.A. 2017-18 è riportato nella Tabella A, e fa parte integrante del

presente Regolamento.

Tabella A - Corso di Laurea in Scienze Politiche - classe L-36 – Piano di studi

1° anno in comune

1º ANNO Primo Semestre Secondo Semestre

Insegnamento SSD Mod. CFU Insegnamento SSD Mod. CFU

Economia politica SECS-P/01 a+b 9 Storia Moderna M-STO/02 a 6 Statistica SECS-S/01 a+b 9

Istituzioni di diritto pubblico IUS/09 a+b 9 Sociologia SPS/07 a+b 9

Lingua Inglese1 L-LIN/12 a+b 9 Diritto privato IUS/01 b 6

2° anno in comune

2º ANNO Primo Semestre Secondo Semestre

Insegnamento SSD Mod. CFU Insegnamento SSD Mod. CFU

Storia delle istituzioni politiche SPS/03 a+b

9 Sociologia della comunicazione SPS/08 b 6

Storia contemporanea M-STO/04 a+b 9 Scienza politica SPS/04

a+b 10

Politica economica SECS-P/02 b 6 Storia delle dottrine politiche SPS/02 a+b 9

Ulteriori competenze linguistiche (Lingua Araba1, Cinese1, Francese1, Spagnolo1,

Tedesco1)*

a 6 Diritto amministrativo IUS/10

a

6

* Una seconda lingua a scelta tra le cinque indicate.

3° anno – Orientamento politico-internazionale

3º ANNO Primo semestre Secondo semestre

Insegnamento SSD Mod. CFU Insegnamento SSD Mod. CFU Storia delle relazioni internazionali SPS/06 a+b 9 Storia e istituzioni dell’Africa SPS/13 a+b 9

Diritto internazionale IUS/13 a+b 9 A scelta dello studente - - 15 Storia dell’integrazione europea SPS/06 b 6

Storia e istituzioni dell’Asia SPS/14 a+b 9 Prova finale - - 5

3° anno – Orientamento sociale

3º ANNO Primo semestre Secondo semestre

Insegnamento SSD Mod. CFU Insegnamento SSD Mod. CFU Metodi per la ricerca sociale SPS/07 a 6 Sociologia del territorio SPS/10 a+b 9

Sociologia dell’economia e del lavoro SPS/09 a+b 9 A scelta dello studente - - 15 Antropologia culturale M-DEA/01 a+b 9

Geografia dello sviluppo M-GGR/02 a+b 9 Prova finale - - 5

Art. 7

Requisiti per l’ammissione e modalità di verifica

1. Per essere ammessi al Corso è necessario il diploma di scuola secondaria superiore o titolo straniero

riconosciuto idoneo, e il possesso di nozioni di base in ambito storico-politico, sociale e logico-

matematico. Le conoscenze richieste fanno riferimento alla preparazione promossa dalle istituzioni

scolastiche di secondo grado che organizzano attività educative e didattiche coerenti con i Programmi

Ministeriali.

2. Prima dell'avvio delle lezioni vengono valutate le conoscenze in ingresso degli studenti attraverso test

obbligatori ma non selettivi, con valenza puramente orientativa e mirati a consentire agli studenti di

valutare se le proprie competenze iniziali sono al di sotto di una soglia standard minima. In questo modo,

lo studente potrà valutare con maggiore consapevolezza se la sua preparazione iniziale sia adeguata alla scelta operata e se corrisponda a una reale vocazione. Il conseguimento di risultati inferiori alla soglia

della sufficienza in una o più aree del Test non preclude l’scrizione al Corso di Laurea.

3. Sono oggetto di verifica il livello di cultura generale, la capacità di corretto utilizzo della lingua italiana

e di comprensione del testo; le competenze in ambito matematico e di capacità di ragionamento logico;

la conoscenza della lingua inglese.

4. Il Corso di laurea garantisce attività di sostegno agli studenti che presentano delle lacune ai test di

ingresso. Le eventuali lacune potranno essere colmate nel corso di specifiche attività di studio da

svolgersi all'interno delle discipline del primo anno riconducibili alle aree in cui tali lacune sono state

accertate.

Nello specifico, la corrispondenza tra aree in cui sono state riscontrate le criticità e le relative discipline

del primo anno è così definita:

a) gli studenti che hanno mostrato criticità nell'area 'Cultura generale’ e/o ‘Lingua italiana e

comprensione del testo' dovranno recuperare la criticità attraverso specifiche attività organizzate all’interno degli insegnamenti del settore disciplinare M-STO/02 o SPS/07;

b) gli studenti che hanno mostrato criticità nell'area 'Matematica e ragionamento logico' dovranno

recuperare la criticità attraverso specifiche attività organizzate all’interno degli insegnamenti del

settore disciplinare SECS-S/01;

c) gli studenti che hanno riscontrato criticità nella lingua inglese dovranno recuperare la criticità

attraverso specifiche attività organizzate all’interno degli insegnamenti del settore disciplinare L-

LIN/12.

5. I criteri per il recupero delle criticità sono così definiti: il tutor didattico o il docente responsabile delle

attività di riallineamento attesta che lo studente abbia partecipato attivamente e produttivamente alle

attività di sostegno e riallineamento organizzate nel corso del primo anno di studi, all’interno

dell’insegnamento riconducibile all’area in cui sono state accertate le criticità (frequenza di almeno

l'80% delle ore di sostegno/tutoraggio).

6. Il riallineamento sarà altresì considerato effettuato in caso di superamento degli esami degli

insegnamenti riconducibili alle aree in cui sono state riscontrate le criticità entro il termine del primo

anno di corso.

Art. 8

Procedure di immatricolazione

1. Gli studenti che intendono iscriversi alla Laurea in Scienze Politiche dovranno seguire le procedure

previste dagli articoli 3, 4 e 8 del Regolamento Carriere Amministrative degli Studenti, approvato con

D.R. 393/2017. 2. I laureati o gli iscritti ad altri corsi di laurea dell’ateneo di Cagliari dovranno

presentare un’autocertificazione solo se intendono far valutare altre attività formative non conteggiate

ai fini del completamento della carriera pregressa, allegando i relativi programmi ove richiesto dal CdL.

I laureati in altro Ateneo dovranno presentare un’autocertificazione di tutti gli esami sostenuti nel corso

di laurea triennale e/o magistrale con l’indicazione del peso in CFU e dei relativi settori scientifico

disciplinari nonché eventuali altre attività formative non conteggiate ai fini del completamento della

carriera pregressa. La suddetta documentazione dovrà essere presentata o fatta pervenire presso la

Segreteria Studenti entro le scadenze per l’iscrizione alla prova di valutazione indicate nel Manifesto

Generale degli Studi.

Art. 9

Riconoscimento di crediti e pratiche di trasferimento e passaggio di corso

1. Il Consiglio di Corso, ai sensi dell’articolo 23 del Regolamento Didattico di Ateneo, delibera sul

riconoscimento dei crediti nei casi di trasferimento da altro Ateneo, di passaggio ad altro Corso di Laurea

o di svolgimento di parti di attività formative in altro Ateneo italiano o straniero. Il Consiglio di Corso delibera sul riconoscimento dei crediti maturati dallo studente in altro Corso di Laurea o percorso

formativo. I crediti eventualmente conseguiti non riconosciuti ai fini del conseguimento del titolo di

studio rimangono comunque registrati nella carriera accademica dell’interessato.

2. Può essere concessa l’iscrizione ad anni successivi al primo quando il riconoscimento riguardi crediti

formativi acquisiti in relazione ad attività di studio e ad esami sostenuti presso università italiane o

straniere di accertata qualificazione, valutati positivamente a tal fine sulla base della documentazione

presentata. Di norma, lo studente può essere iscritto al secondo anno di corso solo qualora gli siano

riconosciuti almeno 60 CFU, e al terzo solo qualora gli siano riconosciuti almeno 120 CFU.

3. I titoli accademici conseguiti presso università straniere possono essere riconosciuti ai fini della

prosecuzione degli studi ai sensi della legge 21 luglio 2002, n. 148.

4. I CFU acquisiti presso altri Corsi di Laurea anche di altre Università italiane o estere potranno essere riconosciuti, in tutto o in parte, su decisione del Consiglio del Corso, in base alla documentazione prodotta dallo studente. Non potranno in alcun caso essere riconosciuti i CFU acquisiti in data antecedente a 15 anni prima della data di presentazione dell’istanza di riconoscimento.

5. Nei termini della nota del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 1063 del 29 aprile

2011 sono riconoscibili conoscenze e abilità professionali, certificate ai sensi della normativa vigente in

materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario, per

un massimo di 12 CFU.

Art. 10

Mobilità internazionale e riconoscimento dei periodi di studio effettuati all’estero

1. Il Corso di Laurea in Scienze Politiche promuove azioni specifiche volte a migliorare il livello di

internazionalizzazione dei percorsi formativi, anche attraverso l’inserimento strutturato di periodi di

studio all’estero, sulla base di rapporti convenzionali di scambio con università straniere secondo

quanto disposto dall’articolo 25 del Regolamento Didattico di Ateneo.

2. Gli studenti del Corso di Laurea, secondo il disposto dell’articolo 30 del Regolamento Carriere

Studenti, possono recarsi presso Istituzioni universitarie internazionali per:

a) frequentare attività formative e sostenere le relative prove d'esame;

b) svolgere attività di tirocinio.

Il Consiglio di Corso, nell’ottica della razionalizzazione delle procedure di riconoscimento delle attività

svolte all’estero e per assicurare un percorso di qualità nella mobilità didattica e nella riferibilità

puntuale della responsabilità del procedimento amministrativo relativo alla mobilità internazionale,

nonché al fine di rendere maggiormente fruibili per il CdL gli accordi di scambio con le Università

straniere attivati a livello dipartimentale, delega la Commissione Mobilità Internazionale per i Corsi di

Laurea afferenti al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni, presieduta dal Referente Erasmus

e nominata dal Consiglio di Dipartimento, a svolgere le funzioni determinate dall’articolo 30 del

Regolamento Carriere Studenti e dall’art. 44, comma d) dello Statuto, limitatamente alle attività svolte

all’estero con i programmi di mobilità internazionale in coerenza con il progetto formativo previsto dal

Corso di Laurea.

3. La Commissione Mobilità Internazionale terrà conto delle specificità del Corso di Laurea in Scienze

Politiche per l’assegnazione delle sedi agli studenti e della congruità del percorso formativo.

4. La Commissione di cui al precedente comma trasmetterà entro il mese di settembre una relazione

annuale al Consiglio di Corso di Laurea, con la quale fornirà in dettaglio tutte le informazioni relative

alla mobilità internazionale ai fini della compilazione del Rapporto Annuale di Riesame e del Rapporto

di Riesame Ciclico del Corso di Laurea e della SUA relativamente ai dati relativi al Corso.

5. Gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Politiche si avvarranno, per le procedure di Mobilità

Internazionale, degli uffici del Settore mobilità studentesca ed attività relative ai programmi di scambio

(ISMOKA) e dell’Ufficio della Segreteria Internazionalizzazione della Facoltà di Scienze Economiche,

Giuridiche e Politiche.

Art. 11

Organizzazione e offerta didattica

1. La frequenza alle lezioni, pur non essendo obbligatoria, è altamente consigliata. Qualora sia istituita

la prova intermedia ai sensi dell’art. 6, comma 2, del presente Regolamento, l’ammissione alla prova può

essere limitata agli studenti frequentanti (con le modalità dei commi 3 e 4 del presente articolo).

2. La frequenza alle lezioni potrà essere oggetto di verifica da parte del docente della materia mediante

la raccolta delle firme.

3. Ai sensi dell’art. 27 del Regolamento Carriere Studenti, il Corso di Laurea prevede condizioni

agevolate per gli studenti lavoratori in merito alla frequenza delle lezioni e può concedere la deroga alla

frequenza delle lezioni di cui al comma 2 del presente articolo dietro richiesta comprovata e documentata per ragioni lavorative, sanitarie o di maternità.

4. La sede e le strutture logistiche di supporto alle attività didattiche e di laboratorio sono di norma

quelle della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, fatta salva la possibilità che alcuni

insegnamenti possano essere mutuati o tenuti presso altri CdL dell’Università degli Studi di Cagliari. Le

attività didattiche e di tirocinio potranno essere svolte presso altre strutture didattiche e scientifiche

dell’Università degli Studi di Cagliari, nonché presso Enti esterni, pubblici e privati, nell’ambito di

accordi e convenzioni specifiche.

5. Organizzazione dell’attività didattica. Il periodo ordinario per lo svolgimento delle lezioni,

esercitazioni, seminari, attività di laboratorio e integrative è stabilito, di norma, per ciascun A.A., tra il

1° ottobre e il 15 giugno successivo. L’attività didattica di ogni anno è suddivisa in due semestri: di

norma il primo inizia la prima settimana di ottobre, il secondo la prima settimana di marzo nel rispetto

del Calendario Didattico approvato annualmente dalla Facoltà e dal Dipartimento di Scienze Sociali e

delle Istituzioni.

6. Tirocini. Il Corso di Laurea considera l’attività di Tirocinio un’attività formativa fortemente

consigliata. I tirocini sono attivati sia nell’ambito di Accordi-Quadro, sia su proposta dello studente. Tale

attività didattica è da ritenersi importante nella formazione professionale dello studente e prevede un

periodo di formazione non inferiore a 150 ore (6 CFU) da trascorrere sotto la supervisione di un docente

(Tutore universitario) presso un’azienda/ente ospitante, in Italia o all’estero. Il riconoscimento di

queste attività è disciplinato dall’art. 14 del presente Regolamento.

7. Gli studenti che intendono svolgere un tirocinio devono aver preventivamente acquisito almeno 36

CFU e rispettare le modalità procedurali stabilite, nell’ambito della razionalizzazione del servizio, dalla

Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche.

8. Offerta didattica e tipologia delle attività formative. La didattica è articolata in lezioni frontali,

esercitazioni, seminari e tirocinio.

9. Criteri di Valutazione Certificazioni Lingue Straniere. Il riconoscimento delle certificazioni lingue

straniere è operato con apposito Regolamento approvato dal CdL con delibera del 22 luglio 2015 e

pubblicato sul sito web del Corso di Laurea in Scienze Politiche.

10. Il Corso di Laurea in applicazione della Legge n. 17/99 assicura, in collaborazione con l’apposito

Servizio Inclusione e Apprendimento, il diritto allo studio degli studenti con disabilità e disturbi

dell’apprendimento.

Art. 12

Esami di profitto

1. Gli esami di profitto e ogni altro tipo di verifica soggetta a registrazione possono essere sostenuti solo

successivamente alla conclusione dei relativi corsi di insegnamento. Lo studente in regola con

l’iscrizione e i versamenti relativi può sostenere, senza alcuna limitazione numerica, tutti gli esami e le

prove di verifica per i quali possieda l’attestazione di frequenza, ove richiesta, che si riferiscano

comunque a corsi di insegnamento conclusi e nel rispetto delle eventuali propedeuticità. Gli esami

sostenuti in difetto di propedeuticità, ove prevista, sono annullati d’ufficio.

2. La valutazione delle prove di esame è effettuata da una Commissione nominata in base al disposto

dell’art. 22 del Regolamento Didattico d’Ateneo ed è volta ad accertare l’adeguata preparazione degli

studenti iscritti ai fini della prosecuzione della loro carriera accademica e consente l’acquisizione da

parte loro dei crediti corrispondenti alle attività formative seguite. Tali accertamenti, sempre

individuali, hanno luogo in condizioni che garantiscano l’approfondimento, l’obiettività e l’equità della

valutazione in rapporto con l’insegnamento o l’attività seguita e con quanto esplicitamente richiesto ai

fini della prova. La prova d’esame verte sul programma del corso opportunamente divulgato i cui

contenuti devono essere presenti nel materiale didattico suggerito dal docente.

3. Non possono prevedersi appelli in deroga al calendario ufficiale, al fine di non interferire con il

regolare svolgimento delle lezioni, salvi comprovati motivi eccezionali, e dietro autorizzazione del

Coordinatore del Corso di Laurea con il consenso del docente.

4. Gli esami di profitto consistono in una prova finale di valutazione della preparazione dello studente

sul programma ufficiale del corso. Essa può avere forma sia orale, sia scritta, sia mista. La prova d’esame

può comprendere la discussione di elaborati, progetti ed esperienze svolti dal candidato sotto la

direzione dei docenti e tenere conto, inoltre, di eventuali prove intermedie sostenute dallo studente

durante il semestre.

5. Le modalità di accertamento degli obiettivi formativi in esito ai singoli insegnamenti sono descritte

per ciascuno di essi nelle rispettive pagine disponibili attraverso il sito web dell’Ateneo, della Facoltà,

del Corso di Laurea e del docente.

6. La valutazione finale è espressa con una votazione in trentesimi e per il superamento dell’esame è

necessaria una votazione non inferiore a 18/30. La Commissione può attribuire, all’unanimità, anche la

lode.

7. Il superamento di un esame di profitto consente allo studente l’acquisizione dei relativi crediti. Nel

caso di corsi integrati costituiti da due o più moduli didattici la valutazione complessiva del profitto non

può essere frazionata in valutazioni separate sui singoli insegnamenti o moduli e verrà espressa

collegialmente dai docenti titolari degli insegnamenti. I relativi crediti si acquisiranno pertanto solo a

seguito della valutazione complessiva di entrambi i moduli, anche qualora essi siano distribuiti su due

semestri.

8. Gli studenti che abbiano presentato domanda di laurea e ai quali manchi un solo esame per completare

il proprio percorso di studio possono fare richiesta di un appello straordinario per laureandi. Almeno

40 giorni prima della sessione di laurea ritenuta utile, gli studenti in possesso dei suddetti requisiti

dovranno inviare, via e-mail, un’apposita richiesta alla segreteria studenti di riferimento, al

Coordinatore del Corso di Laurea e, per conoscenza, al docente relatore della relazione finale. La

richiesta deve contenere le seguenti informazioni:

– Nome, cognome e n. di matricola;

– Codice e Corso di Laurea di appartenenza;

– Codice e denominazione dell’esame da sostenere; – Nominativo del docente relatore della tesi di laurea.

Alla richiesta va allegata la dichiarazione del docente relatore sullo stato di avanzamento della relazione

finale (prossima alla conclusione entro i termini fissati per il suo caricamento in procedura).

Art. 13

Crediti a scelta dello studente

1. Lo studente dispone di crediti a scelta che può maturare frequentando corsi non previsti nel piano di

studi del Corso di Laurea, scelti tra tutti gli insegnamenti attivati nell’Ateneo purché coerenti con i

contenuti e gli obiettivi formativi del Corso; nonché partecipando ad altre attività formative come

seminari, laboratori, servizio civile, purché coerenti con il percorso formativo, oppure svolgendo un

tirocinio facoltativo presso aziende ed enti pubblici nel rispetto della procedura adottata dal Corso di

Laurea.

2. Gli studenti possono scegliere come attività a crediti liberi tutti gli esami attivati nell’Ateneo di Cagliari

e di pari livello formativo (laurea triennale). Gli esami erogati dai corsi di laurea coordinati all’interno

della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche sono considerati coerenti con il piano

formativo e non hanno bisogno di preventiva autorizzazione. Tutti gli altri insegnamenti dell’Ateneo di

Cagliari necessitano della preventiva autorizzazione di coerenza che deve essere richiesta all’indirizzo

email: [email protected] indicando: Nome, Cognome e matricola, Link della pagina Esse3 relativa

all’insegnamento di cui si chiede la coerenza, numero di CFU e numero di ore di lezione

dell’insegnamento richiesto. Il responsabile della coerenza del Corso di Laurea invierà, entro 5 giorni

lavorativi, la risposta al richiedente e alla Segreteria Studenti, la quale provvederà ad inserire nel libretto

dello studente l’esame richiesto.

3. Il Consiglio del Corso di Laurea nomina un referente per la Coerenza dei crediti a scelta dello studente

tra i componenti il Consiglio di Corso. Il referente per la Coerenza resta in carica un triennio accademico.

Art. 14

Riconoscimento crediti per seminari e altre attività formative

1. I crediti a scelta, la cui acquisizione è prevista obbligatoriamente dal piano di studi, possono essere

maturati anche partecipando con profitto ad altre attività formative, universitarie ed extrauniversitarie.

2. Lo studente può partecipare alle attività formative universitarie accreditate dal Corso di Laurea senza

necessità di istanza per il riconoscimento dei crediti, né previa né successiva. Il riconoscimento dei

crediti avviene d’ufficio. Le attività formative universitarie accreditate sono pubblicate nel sito del Corso

di Laurea e possono essere organizzate per un numero programmato di studenti.

3. Lo studente può chiedere il riconoscimento dei crediti per la partecipazione ad attività non

previamente accreditate dal Corso di Laurea ed esterne ad esso, purché svolte in concomitanza con il

percorso universitario, presentando apposita istanza alla segreteria studenti. Il Consiglio di corso di

Laurea valuta discrezionalmente e caso per caso ciascuna istanza, accogliendo solo quelle strettamente

coerenti con gli obiettivi formativi del Corso di Laurea e conformi alle norme di Ateneo sull’acquisizione

di crediti liberi.

4. L’accreditamento di un’attività, universitaria o extrauniversitaria, presso il Corso di Laurea avviene

esclusivamente previa proposta del docente referente al Consiglio di corso, che delibera. La proposta è

preventiva: in nessun caso possono essere accreditate attività in corso di svolgimento o già concluse.

5. Gli studenti che partecipano ad attività attributive di crediti dovranno presentare l’apposita relazione

al referente che ha chiesto l’accreditamento dell’attività entro 15 giorni dalla conclusione delle attività,

salvo proroga di ulteriori 5 giorni su autorizzazione esplicita a cura del referente dell’attività.

6. Le comunicazioni con il referente per i crediti liberi avvengono tramite l’utilizzo dell’indirizzo mail:

[email protected]

7. Il Consiglio del Corso di Laurea approverà delle Istruzioni per i docenti e per gli studenti sulla base di

quanto prescritto dal presente Regolamento.

8. Il riconoscimento delle attività di tirocinio espletate tramite i programmi di mobilità internazionale

è operata dal Corso di Laurea secondo le procedure previste dall’art. 10 del presente Regolamento.

Art. 15

Riconoscimento di abilità professionali

1. Secondo quanto previsto dall'articolo 5, comma 7 D.M. 270/04, possono essere riconosciuti dal

Consiglio di Corso di Laurea crediti formativi derivanti da conoscenze e abilità professionali certificate

individualmente ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate

in attività formative di secondo livello universitario alla cui progettazione e realizzazione l'Università

abbia concorso. Il numero massimo di crediti formativi universitari riconoscibili è pari a 12.

2. Le istanze relative all’oggetto del presente articolo vanno indirizzate alla Segreteria Studenti, la quale

dopo aver istruito la pratica provvederà alla trasmissione al Consiglio di Corso. All’istanza va allegata

una dichiarazione del datore di lavoro nella quale sia indicata la durata temporale dell’impiego, le

mansioni e l’impegno effettivo giornaliero.

Art. 16

Prova finale

1. La prova finale consiste in un elaborato breve di almeno 120.000 caratteri, spazi inclusi. Sebbene non

debba obbligatoriamente avere contenuti originali, gli studenti devono prestare particolare cura nel non

incorrere in casi di plagio.

2. Nell’elaborazione del testo, lo studente deve dimostrare d'aver acquisito capacità di analisi e di

esposizione scritta, su una tematica attinente ad un esame sostenuto durante il percorso di laurea e con

la supervisione del relativo docente.

3. Nella stesura lo studente darà prova di saper (i) selezionare gli strumenti di acquisizione e analisi

delle informazioni, (ii) rielaborare e comunicare in forma scritta contenuti, idee, problemi e le possibili

soluzioni in modo efficace, (iii) sviluppare, anche in via autonoma, ulteriori approfondimenti rilevanti

nell'ottica di una eventuale prosecuzione degli studi nei corsi specialistici o per l'inserimento negli

ambiti occupazionali delineati dal profilo del Corso di Laurea. Sebbene la relazione finale possa non

avere contenuti scientificamente originali, gli studenti devono presentare e argomentare criticamente

la letteratura esistente sul tema prescelto.

4. Alla prova finale sono attribuiti 5 CFU (6 CFU nell’ordinamento precedente).

5. L'elaborato è sottoposto ad una valutazione interna a cura della commissione di laurea e pertanto non

è prevista la presentazione o discussione delle relazioni nelle sedute di laurea. È prevista una seduta di

proclamazione del conseguimento del titolo.

6. Il voto finale viene attribuito dalla commissione di laurea secondo i seguenti criteri: la base è calcolata

rispetto alla media ponderata degli esami ed attribuendo al 30 e lode il valore di 31/30. Alla base si

aggiungono 3 punti per chi si laurea in corso nella prima sessione utile di luglio, 2 punti per le successive

sessioni di settembre o novembre; 1 nella sessione straordinaria di febbraio; 0 a chi si laurea un anno

fuori corso. La commissione può attribuire da 0 a 2 punti (di cui 1 in modo automatico se lo studente ha

partecipato a programmi di studio all'estero) per la carriera universitaria, in ragione di 0 punti per una

base inferiore al 90/110, 1 punto per una base dal 90 al 99/110 e 2 punti per la base a partire dal

100/110; fino a ulteriori 2 punti sono disponibili per la qualità dell'elaborato. L'attribuzione della lode

non è automatica a fronte del superamento della base del 110 e può essere concessa all’unanimità dalla

commissione.

7. La Commissione di Laurea, nel caso di studenti che hanno svolto programmi di mobilità

internazionale, scorpora il relativo periodo svolto all’estero dal computo degli anni normali di laurea,

nel caso in cui lo studente sia partito in corso e l’esperienza all’estero abbia causato un allungamento

del periodo di studio.

8. L'elaborato, redatto sotto la supervisione di un docente, sarà presentato dallo studente

esclusivamente mediante la procedura elettronica Esse3 dopo l’approvazione dello stesso da parte del

relatore nel rispetto delle scadenze fissate dalla Segreteria studenti. L’elaborato sarà quindi valutato

dalla Commissione di Laurea, senza bisogno di discussione con il candidato.

9. La Commissione di Laurea è nominata secondo le norme previste dallo Statuto e dal Regolamento

Didattico d’Ateneo.

10. La Relazione finale potrà essere redatta anche in lingua inglese, o in una delle lingue previste dal

piano di studi del Corso di Laurea qualora accompagnata da estratto in lingua italiana approvato dal

supervisore.

11. Le modalità di organizzazione delle prove finali sono definite dal Coordinatore del CdL, o da un suo

delegato, e coordinate a livello di Facoltà. Per essere ammessi all’esame di Laurea occorre aver superato

con esito positivo gli esami degli insegnamenti e completato le altre attività formative previste nel piano

degli studi con le modalità stabilite dal presente Regolamento, comprese quelle relative alla

preparazione della prova finale, conseguendo i relativi crediti.

12. La laurea potrà essere conseguita, su autorizzazione esplicita del Consiglio di Corso, anche prima

della conclusione dell’ultimo anno del Corso di Laurea.

13. Le prove finali per il conseguimento della laurea si svolgono negli appelli fissati con calendario

didattico approvato dalla Facoltà e dal Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni.

14. Lo studente si assume la responsabilità civile e penale connessa al plagio di opere altrui nella

redazione della tesi, nonché alla falsa dichiarazione di paternità del lavoro.

TITOLO II

ORGANI

COMPOSIZIONE E COMPETENZE

Art. 17

Organi del Corso di Laurea

1. Sono organi del Corso di Laurea in Scienze Politiche:

a) Il Consiglio di Corso di Laurea; b) Il Coordinatore del Corso di Laurea; c) La Giunta del Corso di Laurea; d) La Commissione paritetica docenti-studenti; e) Il Comitato d’Indirizzo.

Art. 18

Afferenza al Consiglio del Corso di Laurea

1. Il Corso di laurea in Scienze Politiche è retto da un Consiglio di Corso di Laurea. Secondo quanto

previsto dall’art. 43 dello Statuto, ad esso afferiscono: a) i docenti di ruolo e i ricercatori a tempo

determinato che svolgono attività didattica nell'ambito del Corso di laurea; b) una rappresentanza

studentesca pari ad almeno il 15% del totale delle altre componenti.

2. Alle sedute del Consiglio partecipano, senza diritto di voto, i professori a contratto.

Art. 19

Numero legale

1. Il numero legale e il funzionamento delle votazioni sono disciplinati dall’art. 58 dello Statuto.

Art. 20

Il Coordinatore del Corso di Laurea

1. Il Coordinatore del Corso di Laurea è eletto dal Consiglio di corso tra i professori che svolgono attività

didattica nel CdL. La votazione avviene a maggioranza assoluta degli aventi diritto nella prima votazione

e col sistema del ballottaggio tra i due candidati più votati nella seconda.

2. Il Coordinatore convoca e presiede, predisponendo l’ordine del giorno ed organizzandone i lavori, il

Consiglio di Corso di Laurea e cura l’esecuzione delle relative deliberazioni.

Art. 21

Competenze e funzioni del Consiglio di Corso

1. Il Consiglio di Corso di Laurea:

a) formula le richieste di docenza ai Dipartimenti, nel rispetto delle esigenze didattiche del Corso; b) stabilisce i contenuti didattici e le modalità di svolgimento dei corsi di insegnamento,

coordinandoli tra loro; c) promuove e sostiene la qualità ed i processi di valutazione e monitoraggio della didattica, nonché

lo sviluppo di modalità didattiche innovative; d) delibera in merito ai piani di studio individuali, alle domande di trasferimento, ai passaggi, alla

convalida degli esami ed alle eventuali domande degli studenti attinenti al curriculum degli studi; e) può proporre ai Dipartimenti ed alla Facoltà la disattivazione e la modifica del Corso di Laurea;

f) propone la programmazione delle attività didattiche e predispone le relazioni annuali sull’attività didattica, anche al fine di fornire elementi agli organi preposti alla valutazione;

g) definisce le politiche per le attività di tutorato e di tirocinio degli studenti iscritti al corso.

2. Il Consiglio esercita tutte le altre funzioni che gli sono demandate dalle norme di legge, dallo Statuto

e dai regolamenti di Ateneo

Art. 22

Giunta del Corso di Laurea

1. Il Consiglio di Corso di Laurea, in considerazione della complessità dell’attività didattica svolta

all’interno del corso, può deliberare a maggioranza assoluta dei suoi membri l’istituzione di una Giunta.

2. La Giunta è composta: a) dal Coordinatore del Corso di Laurea che la convoca e la presiede; b) da

docenti di ruolo, eletti dalla componente docente del Consiglio di Corso di Laurea, in numero non

superiore a 4; c) da un numero di studenti non superiore a 2, eletti fra i rappresentanti all’interno del

Corso di Laurea.

3. La Giunta collabora con il Coordinatore del Corso di Laurea o di classe nell’espletamento delle sue

funzioni ed esercita attività istruttoria su tutte le materie di competenza del Consiglio di Corso di Laurea.

Esercita ogni altra funzione ad essa espressamente delegata dal Consiglio medesimo.

Art. 23 Commissione paritetica docenti-studenti

1. Presso il Corso di Laurea è istituita una Commissione paritetica docenti studenti con funzioni di monitoraggio dell’attività di servizio agli studenti, dell’offerta formativa e della qualità della didattica complessiva.

2. La Commissione paritetica è presieduta dal Coordinatore del Corso di Laurea o da un suo delegato ed è composta da:

a. 2 docenti designati dal Consiglio di Corso di Laurea tra i docenti del Consiglio medesimo. La relativa delibera è assunta senza la partecipazione della componente studentesca;

b. 2 studenti, eletti tra i rappresentanti in Consiglio di Corso di Laurea dagli stessi rappresentanti in Consiglio, con voto limitato ad una preferenza. Nel caso di mancanza di rappresentanze studentesche la Commissione è nominata mediante la convocazione di elezioni convocate dal Coordinatore del CdL.

3. Le regole per il funzionamento della Commissione sono stabilite nel Regolamento Didattico d’Ateneo e dallo Statuto.

Art. 24

Il Comitato d’Indirizzo

1. Il Consiglio di Corso di Laurea, in considerazione degli obiettivi formativi, in coerenza con i profili

culturali in uscita e dei risultati attesi, nella progettazione del Corso di Laurea e nel monitoraggio degli

anni successivi al primo assicura un’approfondita analisi delle esigenze e potenzialità di sviluppo

(umanistico, scientifico, tecnologico, e economico-sociale) dei settori di riferimento. A tal fine il CdL

consulta sistematicamente, le principali parti interessate (studenti, docenti, organizzazioni scientifiche

e professionali, rappresentanti del mondo della cultura, della produzione, anche a livello

internazionale), sia direttamente, sia ove possibile attraverso l'utilizzo di studi di settore. Il CdL assicura

che sia creato un luogo di riflessione, denominato Comitato d’Indirizzo, che rifletta, approfondisca e

fornisca elementi in merito alle effettive potenzialità occupazionali dei laureati.

2. Il Comitato di Indirizzo è composto dal Coordinatore del Corso di Laurea, che lo presiede, o da un suo

delegato, da non meno di due docenti del CdL, e da rappresentanti del territorio e del Mondo del lavoro

individuati in base alle specificità formative del Corso ed indicati su richiesta del Coordinatore da

organizzazioni sindacali, dalle amministrazioni pubbliche, da organismi di cooperazione internazionale

e del terzo settore.

3. Il Comitato di Indirizzo si riunisce almeno una volta all’anno, tenuto conto delle esigenze della

programmazione didattica. Ha funzione consultiva del Corso al fine di individuare le figure professionali

richieste dal territorio e i potenziali sbocchi occupazionali. Favorisce le occasioni di tirocinio presso

organizzazioni, aziende ed enti.

4. Partecipano alle riunioni il Coordinatore didattico della Facoltà e il coordinatore della Commissione

di Autovalutazione del Corso di laurea/Referente per la Qualità.

TITOLO III

DISPOSIZIONI FINALI

Art. 25 Trasparenza e modalità di scambio delle informazioni con gli studenti

1. Il Corso di laurea fa propri i requisiti di trasparenza previsti dal D.M. 31 ottobre 2007, n. 544.

2. Il sito web del Corso di Laurea, è lo strumento ufficiale per la trasmissione delle informazioni agli

studenti. Sul sito sono consultabili:

i regolamenti che determinano il funzionamento del Corso;

i piani di studio;

i programmi degli insegnamenti;

il calendario delle lezioni;

i calendari e gli orari degli appelli d’esame e di laurea;

le informazioni sui docenti e sugli insegnamenti

i verbali del Consiglio di Corso e della Giunta

le informazioni relative ad eventi specifici di interesse per gli studenti e ogni altra informazione di

interesse per gli studenti del corso.

In aggiunta sul sito web possono essere pubblicate:

informazioni generali;

avvisi;

modulistica;

materiale didattico relativo agli insegnamenti;

altre informazioni utili a giudizio del Coordinatore del Consiglio di Corso di Laurea o di persona da lui delegata

3. Per quanto attiene alle informazioni relative alla Mobilità Internazionale degli Studenti, al fine di

evitare una duplicazione delle funzioni e la parzialità delle informazioni, si rinvia al relativo sito web

della Commissione Mobilità Internazionale del Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni.

4. Il Consiglio nomina un Referente per la trasparenza, con la funzione di garantire l’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa in materia e di supervisionare sulla chiarezza e la completezza del sito

del Corso di Laurea.

5. Il Consiglio di Corso di Laurea può autorizzare il Referente per il sito web all’utilizzo delle pagine

social-media per la promozione delle attività del Corso di Laurea.

Art. 26 Norma di rinvio

1. Per quanto non espressamente disciplinato nel presente Regolamento si rinvia al Regolamento

didattico di facoltà e alle disposizioni contenute nello Statuto e nel regolamento didattico di Ateneo.

Art. 27 Revisione del Regolamento

1. Il Regolamento didattico del Corso di Laurea in Scienze Politiche è sottoposto a revisione con cadenza

triennale ed è approvato secondo le disposizioni previste dall’articolo 15, comma1, Regolamento

Didattico d’Ateneo.

Art. 28 Entrata in vigore

1. Il presente Regolamento entra in vigore all’atto dell’approvazione secondo il disposto dell’articolo 15

del Regolamento Didattico d’Ateneo e sarà pubblicato nel sito web del CdS.

2. L’art. 7 e l’art. 11, comma 2, e 16, comma 4, entrano in vigore a partire dagli iscritti al primo anno

nell’Anno Accademico 2017-2018.