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Corso di Laurea Magistrale CRVBAA LM-10 INSEGNAMENTO ASPETTI TEORETICI E TECNICI DELLA CONSERVAZIONE – CORSO B – C.F.U.4 – S.S.D.-ICAR 19 WHAT – LAB WORLD HERITAGE APPLICATION TECNOLOGY Aspetti Teoretici e Tecnici della Conservazione Prof. Arch. Enzo Bentivoglio Docente: Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano Anno Accademico 20010/2011 LEZIONE DEL 11/02/2011 1

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Corso di Laurea Magistrale CRVBAA LM-10 INSEGNAMENTO ASPETTI TEORETICI E TECNICI DELLA CONSERVAZIONE

– CORSO B – C.F.U.4 – S.S.D.-ICAR 19

WHAT – LAB WORLD HERITAGE APPLICATION TECNOLOGY Aspetti Teoretici e Tecnici della Conservazione

Prof. Arch. Enzo Bentivoglio

Docente: Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano Anno Accademico 20010/2011

LEZIONE DEL 11/02/2011

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UNESCO's world heritage sites A danger list in danger In its care for precious places, the UN cultural agency is torn between its own principles and its members’ wishes; the principles are losing ground Siti del Patrimonio mondiale UNESCO In pericolo una lista di siti in pericolo Nella sua cura per I luoghi preziosi, l’agenzia culturale dell’ONU è lacerata tra i propri principi e le aspirazioni dei suoi membri; I principi stanno perdendo terreno

….“The decision to remove the islands from the list of “world heritage sites in danger”—taken at the 34th Committee Meeting in Brasília (August 3rd 2010)—was only one of several signs that the UN agency is bending its own rules under pressure from member states. And since UNESCO is supposed to be an unprejudiced protector of the whole world’s built and natural environment, such slipping standards are not merely of concern in remote Pacific islands.” “La decisione di rimuovere le isole dall’elenco dei “siti del patrimonio mondiale in pericolo”- presa nella riunione del 34° Comitato del 3 agosto 2010 a Brasilia – è stato solo uno dei segni che l’Agenzia dell’ONU pieghi le proprie regole sotto la pressione degli Stati membri. E poichè l’UNESCO si suppone che sia un forte protettore dell’ambiente naturale per il mondo intero, tali deroghe dalle norme non sono semplicemente di preocupazione in remote isole del pacifico.

GALAPAGOS

Aug 26th 2010

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..“For man-made sites, UNESCO relies on advice from the International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), a conscientious fraternity of conservation professionals. Its head, Gustavo Araoz, says that “we respect the UNESCO committee’s right to reject our views.” But as far as it can, his institution tells the UN body to ponder not just whether a site is nice or interesting, but whether it has been cared for, and will be in future. “We urge a renewed emphasis on conservation,” he sighs. ..”Per i siti di origine antropiche, UNESCO si basa sulla consulenza dell’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), una confraternita coscienziosa di professionisti della conservazione. In capo , Gustavo Araoz, dice: “noi rispettiamo il diritto del Comitato UNESCO di respingere le nostre opinioni”. Ma per quanto possibile, l’ICOMOS invita l’organismo delle Nazioni Unite a riflettere non solo sul fatto che un sito sia piacevole o interessante, ma se sia stato curato o se lo sarà in futuro. “Chiediamo una rinnovata enfasi sulla conservazione”, egli lamenta.

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• Conferenza Internazionale di Atene. Carta di Atene (1931) • Consiglio Superiore per Le Antichità e Belle Arti. Norme per il restauro dei monumenti. Carta Italiana del restauro (1932) • Legge 1089 del 1 giugno 1939 - Tutela delle cose di interesse artistico e storico

• Convenzione dell’Aja del 14 maggio 1954 Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio culturale in caso di

conflitto armato (documento di indirizzo politico)

• Carta di Venezia (1964) (principi scientifici)

UNESCO (1945) ICOMOS (1965)

Convenzione concernente la protezione del Patrimonio mondiale, Culturale e Naturale dell’Umanità “Convenzione del Patrimonio Mondiale” Parigi 16/11/1972

WORLD HERITAGE (1972)

1996 International Committee of

the Blue Shield (ICA, ICOM,

ICOMOS, IFLA)

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La storia del restauro e della conservazione parla italiano Tomaszewski amava ricordare i principali personaggi della conservazione e del restauro

• Camillo Boito (Roma, 30 Ottobre 1836 – Milano, 28 Giugno 1914)

• Gustavo Giovannoni (Roma, 1 Gennaio 1873 – Roma, 15 Luglio

1947)

• Roberto Pane (Taranto, 21 Novembre 1897 – Sorrento, 29 Luglio

1987)

• Cesare Brandi (Siena, 8 Aprile 1906 – Vignano (Siena), 19 Gennaio

1988)

• Piero Gazzola (Piacenza, 6 Luglio 1908 – 14 Settembre 1979)

• Giovanni Urbani (6 Roma, 1925 – Roma, 8 Giugno 1994)

• Giovanni Spadolini (Firenze, 21 Giugno1925 – Roma, 4 Agosto 1994)

• Roberto Di Stefano (Napoli, 20 Novembre 1926 – Napoli, 14 Giugno

2005)

Il professor Andrzej Tomaszewski nasce nel 1934. Si laurea in storia dell'arte presso la Facoltà di Storia dell'Università di Varsavia (1959) e la Facoltà di Architettura del Politecnico di Varsavia (1962). Consegue il dottorato di ricerca nel 1976. Autore di oltre 250 pubblicazioni di storia dell'arte, archeologia, storia della cultura e teoria della conservazione. Tra il 1973-1981 e 1987-1988 ricopre la carica di Direttore dell’Istituto dell’ Architettura e Storia dell'Arte, Facoltà di Architettura del Politecnico di Varsavia; dal 1998 è responsabile dei monumenti storici (Conservation Department). Professore presso l’Istituto per lo studio avanzato a Berlino (1985) e l'Università Johannes Gutenberg di Magonza-(1986-87).

Tra il 1988-1992 è Direttore Generale dell'ICCROM a Roma. Presidente del Comitato Internazionale ICOMOS Formazione (1984-1993), poi presidente onorario del comitato stesso. Conservatore Generale dei Monumenti Storici presso il Ministero della Cultura della Repubblica di Polonia (1995-99). Tra il 2003-2009, Presidente del Comitato Nazionale ICOMOS Polonia. Dal 2009, Presidente del Comitato Nazionale ICOM polacco e vice-presidente del ICOMOS Comitato Nazionale polacco. Ha ricoperto la carica di presidente del consiglio dei monumenti storici e della conservazione per il presidente di Varsavia. Il professore era membro di numerosi comitati scientifici, centri scientifici esteri e Accademie. Ha co-presieduto il gruppo di lavoro polacco/tedesco degli storici dell'arte. Delegato polacco per i Beni Culturali, per la commissione CE e per il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO. Nel 2009 gli è stato assegnato il Premio Fondazione Kronenberg.

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DEFINIZIONE ED INDIVIDUAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE POSTA A BASE DEGLI STUDI E DELLE ATTIVITA’ CONCERNENTI I BENI CULTURALI Le attività di studio e di lavoro relative ai Beni Culturali si svolgono tramite la consultazione o produzione dei seguenti documenti che costituiscono gli strumenti della conservazione:

CARTA: Generalmente la carta è la regola fondamentale di un’organizzazione ufficiale (es. Carta delle Nazioni Unite)

PRINCIPI: (sottointeso da applicarsi) – Generalmente il principio è una regola di azione che si appoggia sul processo di valore e costituente un modello, una regola, uno scopo.

DOCUMENTI: Generalmente un documento viene scritto perché serva come prova, o insegnamento

RISOLUZIONE: Generalmente la risoluzione è una decisione volontaria creatasi dopo una delibera e con l’intenzione di confermarla

CONVENZIONE: Patto, accordo tra più persone, organismi o Stati per regolare una determinata attività nel rispetto dei reciproci impegni

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B

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GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

Le Carte Internazionali per la conservazione ed il restauro dal 1931 ad oggi • (1931) Carta di Atene per il Restauro dei Monumenti Storici • (1964) Carta internazionale sulla conservazione e il restauro dei monumenti e dei siti detta Carta di

Venezia • (1979) Carta dell’ICOMOS Australia per la conservazione dei luoghi e dei beni patrimoniali di valore

culturale detta Carta di Burra • (1981) Carta dei giardini storici detta Carta di Firenze

• (1987) Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche detta carta di Washington • (1990) Carta internazionale per la gestione del Patrimonio Archeologico • (1996) Carta internazionale sulla protezione e la gestione del Patrimonio culturale subacqueo • (1999) Carta del patrimonio architettonico vernacolare • (1999) Carta internazionale del turismo culturale • (2008) Carta ICOMOS degli Itinerari Culturali • (2008) Carta ICOMOS per l’interpretazione e la presentazione dei siti beni culturali

A

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• (1996) Principi per la Creazione di Archivi Documentari, di Monumenti, Insiemi e Siti • (1999) Carta dei Principi da seguire per la conservazione delle strutture storiche in legno • (2003) Principi per l’analisi, la conservazione e il restauro del patrimonio architettonico • (2003) Principi per la salvaguardia e la conservazione/restauro delle pitture murali

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

I PRINCIPI

I DOCUMENTI • Documento Nara sull’Autenticità (1994)

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LE RISOLUZIONI • (1972) Risoluzione del simposio sull’inserimento dell’architettura contemporanea negli

agglomerati antichi (ICOMOS 3a Assemblea Generale) • (1975) risoluzione sulla Conservazione delle piccole Città Storiche (ICOMOS 4a Assemblea

Generale)

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• 1899 e del 1907 Stralci dalle Convenzioni dell'Aja riguardanti la protezione dei Beni Culturali

• (L'Aja, 14 maggio 1954) Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale in Caso di Conflitto Armato, con annesso Regolamento - I Protocollo Aggiuntivo 14 maggio 1954 - II Protocollo Aggiuntivo 26 marzo 1999

• (Londra, 6 maggio 1969)Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico • (Parigi, 14 Novembre 1970)Convenzione concernente le misure da adottare per interdire e

impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali • (Ramsar, 2 febbraio 1971) Convenzione relativa alle Zone Umide di importanza internazionale • (22novembre 1972)Convenzione di Parigi sulla Protezione del Patrimonio Culturale e Naturale

mondiale

• (Ginevra, 8 giugno 1977) - Art. 53 I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949 • (Granada, 3 ottobre 1985)Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa • (La Valetta, 1992)Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (riveduta) • (Rio de Janeiro, 5 giugno 1992)Convenzione sulla diversità biologica

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

Le Convenzioni E

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• (Roma, 24 giugno 1995) Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente

esportati • (Firenze, 20 Ottobre 2000)Convenzione Europea sul Paesaggio • (Parigi 2 Novembre 2001) Convenzione dell'UNESCO sulla protezione del Patrimonio Culturale

subacqueo • (Parigi, 17 Ottobre 2003) Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale

Immateriale • (Parigi, 20 Ottobre 2005) Convenzione sulle Protezione e Promozione della Diversità delle

Espressioni Culturali

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

Le Convenzioni

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GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972) Data Firma Accordo: 16/11/1972 - Vigenza Internazionale: 17.12.1975 - Accordo Tipo: MULTILATERALE

Provvedimento Legislativo: L. N. 184 DEL 06.04.1977 - GU N. 129 DEL 13.05.1977 Data della Ratifica, Notifica, Adesione: ADERITO IL 23.06.1978. - COMUNICATO IN GU N. 261 DEL 18.09.1978

Depositari accordo: UNESCO

I. Definizioni del patrimonio culturale e naturale (Artt.1,2,3)

II. Protezione nazionale e protezione internazionale del patrimonio culturale e naturale (Artt. 4,5,6,7)

III. Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale (Artt. 8,9,10,11,12,13,14)

IV. Fondo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale (Artt. 15,16,17,18) V. Condizioni e modalità dell’assistenza internazionale (Artt. 19,20,21,22,23,24,25,26) VI. Programmi educativi (Artt. 27,28) VII. Rapporti (art.29) VIII. Clausole finali (Artt. 30,31,32,33,34,35,36,37,38,)

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Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

CAP. I Definizioni del patrimonio culturale e naturale

Art.1 Definizioni del patrimonio culturale

Art.2 Definizioni del patrimonio naturale

I monumenti Gli agglomerati I siti

I monumenti naturali Le formazioni geologiche I siti naturali

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Cap. II (Artt. 4,5,6,7) Protezione nazionale e protezione internazionale del patrimonio culturale e naturale

Art.4 Ogni Stato parte dalla presente Convenzione riconosce che l'obbligo di assicurare l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale e naturale….

All’incombenza diretta (in prima persona) di garantire • L’identificazione • Protezione • Conservazione • Valorizzazione • Trasmissione

(Comunicazione)

Art.5 Politiche culturali, Protezione Nazionale ed Internazionale

Assegnare una funzione nella vita collettiva Programmare la pianificazione generale a)politiche generali b)servizi territoriali di

protezione c)sviluppare studi e ricerche d) norme giuridiche, tecniche,amministrative e finanziarie e) centri nazionali o regionali di formazione

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Cap. II Protezione nazionale e protezione internazionale del patrimonio culturale e naturale

Art.7 Definizioni di protezione internazionale

Art.6 Principio del Patrimonio Universale

1. Riconoscimento dell’esistenza di un WH (Patrimonio Mondiale)

2. Identificare ,proteggere, conservare, e valorizzare ….di cui ai paragrafi 2 e 4 art.11

3. Tutela reciproca: ogni stato si impegna a non danneggiare gli altri (reciproca tutela)

Attuazione di un sistema di cooperazione ed assistenza internazionale

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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Cap. III Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Art.8 Comitato del patrimonio mondiale presso l’ONU

1. la composizione iniziale prevede 15 stati eletti dagli stati partecipi UNESCO nel corso dell’Assemblea Generale delle sessioni UNESCO. Il numero dei componenti da 15 a 21 oggi è 40

2. I membri devono rappresentare la “equa” presenza delle regioni e culture

3. Sono membri di diritto: un rappresentante ICRROM (Roma) ICOMOS (Parigi) IUCN ( Roma) altre Intergov eOING

Art.9 Durata e modalità di Partecipazione al Comitato

1. Esercizio del mandato triennale che scade alla terza sessione ordinaria e successiva alla Conferenza generale di nomina

2. I membri designati sono sorteggiati dal Presidente della Conferenza Generale UNESCO e possono rimanere in carica per due mandati

3. Gli stati membri scelgono esperti

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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Cap. III Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Art.10 Funzionamento

1. Il Comitato del patrimonio mondiale adotta il proprio regolamento.

2. Il comitato può in qualunque momento invitare alle proprie riunioni organismi pubblici o privati, nonché persone fisiche per consultazioni relativamente a questioni particolari.

3. Il Comitato può creare gli organi consultivi che ritiene necessari per l'assolvimento dei propri compiti.

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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Cap. III Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

Art.11 Regolamentazione

1. Ogni Stato membro sottopone un inventario dei beni iscrivibili; l’inventario è aggiornabile (WHS)

2. Elenco del patrimonio

mondiale(lista)dei beni considerati (WHL)

3.1 Lo Stato membro è sovrano per la proposta di iscrizione

3.2 Se il bene è sovranazionale ed è

oggetto di rivendicazione ciò non pregiudica i diritti delle parti contendenti

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

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4. Istituzione dell’elenco del patrimonio mondiale in pericolo: • Appartenenti alla WHL • Non appartenenti alla WHL • Iscritti d’ufficio

- L’elenco contiene la valutazione economica dell’intervento di tutela. - La condizione che determinano l’iscrizione è costituita da gravi e precisi pericoli:

• Degrado accelerato; • Progetti di grandi lavori pubblici o privati; • Rapido sviluppo urbano e turistico; • Distruzione dovuta a cambiamenti di utilizzazione • o di proprietà terriera; • Alterazioni profonde dovute a causa ignota; • Abbandono indiscriminato; • Conflitto armato o minaccia di tale conflitto; • Calamità e cataclismi :

•grandi incendi •terremoti •scoscendimenti •eruzioni vulcaniche •modificazione del livello delle acque •inondazioni •maremoti

GLI STRUMENTI DELLA CONSERVAZIONE

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Cap. III Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

Art.11 Regolamentazione

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Cap. III Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

Art.11 Regolamentazione

5. Il Comitato definisce i «criteria» in base ai quali il bene può essere iscritto nella WHL (culturale-naturale) 6. Prima dell’iscrizione il comitato consulta obbligatoriamente lo Stato Parte 7. Il Comitato coordina e promuove studi e ricerche

Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (PARIGI,1972)

Art.12 Aspetti di appartenenza alla WHL

Il fatto che un bene non appartenga alla WHL non significa che non abbia valore universale eccezionale

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