72
1 Formazione per Lavoratori adibiti a lavori temporanei in quota con impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi Ente Ligure di Formazione divisione “Sicurezza” reg. Carrà, 19/2b 17031 Albenga (SV) tel. 0182.559636 solo per info amministrative fax. 0182.571209 e-mail per info tecniche ed organizzative: [email protected] rev. 10 Spegnere il Telefonino !! ai sensi dell’art. 116 del D.Lgs. 81/08 2 Normativa D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235. Attuazione della Direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. Capo II del Titolo IV (Cantieri temporanei e mobili) del D.Lgs. 81/2008 e allegato XXI.

corso lavori quota gener battaglia - corsi sicurezza lavoro · 2013-02-04 · chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati o ... per lavori in quota 6

Embed Size (px)

Citation preview

1

Formazione per Lavoratori adibiti a lavori temporanei in quota con impiego di sistemi di accesso e posizionamento

mediante funi

Ente Ligure di Formazionedivisione “Sicurezza”reg. Carrà, 19/2b17031 Albenga (SV)tel. 0182.559636 solo per info amministrativefax. 0182.571209e-mail per info tecnicheed organizzative: [email protected]

rev. 10

Spegnere il Telefonino !!

ai sensi dell’art. 116 del D.Lgs. 81/08

22

Normativa

• D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235. Attuazione della Direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.

• Capo II del Titolo IV (Cantieri temporanei e mobili) del D.Lgs.81/2008 e allegato XXI.

33

Indicazioni tecniche

• Il Ministero del lavoro di concerto con il Ministero della salute (ISPESL), ed in collaborazione con altri enti quali il CNVVF, il CAI, le Guide Alpine e le imprese di settore, ha pubblicato nel settembre 2003 le Linee guida per l’esecuzione di lavori temporanei i n quota con l’impiego di sistemi di accesso e posizio namento mediante funi (ai sensi d.lgs. 8 luglio 2003, n. 235) che rappresentano tuttora lo stato dell’arte sull’argomento dei lavori in quota con fune.

44

Articolo 105 - Attività soggette

• Le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti otemporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Le norme del presente capo si applicano ai lavori in quota di cui al presente cap o e ad in ogni altra attività lavorativa.

55

Articolo 106 - Attività escluse

Le disposizioni del presente capo non si applicano:

a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali;

b) alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio nazionale, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e nelle altrearee sottomarine comunque soggette ai poteri dello Stato;

c) ai lavori svolti in mare.

66

Articolo 107 - Definizioni

Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per

lavoro in quota:

attività lavorativa che espone il lavoratore al risc hio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispe tto ad un piano stabile.

77

Articolo 109 - Recinzione del cantiere

1. Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni.

88

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature

per lavori in quota

Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:

a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;

b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.

99

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature

per lavori in quota2 Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso

ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell'i mpiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l'evacuazione i n caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di a ccesso a piattaforme, impalcati, passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.

3 Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.

1010

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature

per lavori in quota4 Il datore di lavoro dispone affinché siano impiegati sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi alle quali il lavoratore èdirettamente sostenuto, soltanto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta che il lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza e l'impiego di un'altra attrezzatura di lavoro considerata più sicura non è giustificato a causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare. Lo stesso datore di lavoro prevede l'impiego di un sedile munito di appositi accessori in funzione dell'esito della valutazione dei rischi ed, in particolare, della durata dei lavori e dei vincoli di carattere ergonomico.

1111

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature

per lavori in quota5. Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate in base ai commi precedenti, individua le misure atte aminimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario, l'installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori. I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute possono presentare interruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini.

1212

Art. 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature

per lavori in quota6. Il datore di lavoro nel caso in cui l'esecuzione di un lavoro di natura particolare richiede l'eliminazione temporanea di un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, adotta misure di sicurezza equivalenti ed efficaci. Il lavoro è eseguito previa adozione di tali misure. Una volta terminato definitivamente o temporaneamente detto lavoro di natura particolare, i dispositivi di protezione collettiva contro le cadute devono essere ripristinati.7. Il datore di lavoro effettua i lavori temporanei in quota soltanto se le condizioni meteorologiche non mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori.8. Il datore di lavoro dispone affinché sia vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche ai lavoratori addetti ai lavori in quota.

1313

Articolo 114 - Protezione dei posti di lavoro

3. Nei lavori che possono dar luogo a proiezione di schegge, come quelli di spaccatura o scalpellatura di blocchi o pietre e simili, devono essere predisposti efficaci mezzi di protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori sia di coloro che sostano o transitano in vicinanza. Tali misure non sono richieste per i lavori di normale adattamento di pietrame nella costruzione dimuratura comune.

1414

Articolo 115 - Sistemi di protezione contro le cadute

dall'alto1 Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di

protezione collettiva come previsto all'articolo 111, comma 1, lettera a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti: a) assorbitori di energia;b) connettori;c) dispositivo di ancoraggio;d) cordini;e) dispositivi retrattili;f) guide o linee vita flessibili;g) guide o linee vita rigide;h) imbracature.

1515

Articolo 115 - Sistemi di protezione contro le cadute

dall'alto2 Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve

permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri.

3 Il cordino deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.

4 Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.

1616

Art. 116 - Obblighi dei datori di lavoro concernenti l'impiego di

sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi

Il datore di lavoro impiega sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi in conformità ai seguenti requisiti:

a) sistema comprendente almeno due funi ancorate separatamente, una per l'accesso, la discesa e il sostegno, detta fune di lavoro, e l'altra con funzione di dispositivo ausiliario, detta fune di sicurezza. Èammesso l'uso di una fune in circostanze eccezionali in cui l'uso di una seconda fune rende il lavoro più pericoloso e se sono adottate misure adeguate per garantire la sicurezza;

b) lavoratori dotati di un'adeguata imbracatura di sostegno collegata alla fune di sicurezza;

c) fune di lavoro munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dotata di un sistema autobloccante volto a evitare la caduta nel caso in cui l'utilizzatore perda il controllo dei propri movimenti.

1717

Art. 116 - Obblighi dei datori di lavoro concernenti l'impiego di sistemi di

accesso e di posizionamento mediante funi

La fune di sicurezza deve essere munita di un dispositivo mobile contro le cadute che segue gli spostamenti del lavoratore;

d) attrezzi ed altri accessori utilizzati dai lavoratori, agganciati alla loro imbracatura di sostegno o al sedile o ad altro strumento idoneo;

e) lavori programmati e sorvegliati in modo adeguato, anche al fine di poter immediatamente soccorrere il lavoratore in caso di necessità. Il programma dei lavori definisce un piano di emergenza, le tipologie operative, i dispositivi di protezione individuale, le tecniche e le procedure operative, gli ancoraggi, il posizionamento degli operatori, i metodi di acce sso, le squadre di lavoro e gli attrezzi di lavoro ;

f) il programma di lavoro deve essere disponibile pres so i luoghi di lavoro ai fini della verifica da parte dell'orga no di vigilanza competente per territorio di compatibilità ai criter i di cui all'articolo 111, commi 1 e 2 .

1818

Art. 116 - Obblighi dei datori di lavoro concernenti l'impiego di sistemi di accesso

e di posizionamento mediante funi

g) Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori interessati una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste, in particolare in materia di procedure di salvataggio.

3. La formazione di cui al comma 2 ha carattere teorico-pratico e deve riguardare:

a) l'apprendimento delle tecniche operative e dell'uso dei dispositivi necessari;

b) l'addestramento specifico sia su strutture naturali, sia su manufatti;c) l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, loro caratteristiche

tecniche, manutenzione, durata e conservazione;d) gli elementi di primo soccorso;e) i rischi oggettivi e le misure di prevenzione e protezione;f) le procedure di salvataggio.4. I soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di

validità dei corsi sono riportati nell'allegato XXI.

1919

Articolo 117 - Lavori in prossimità di parti attive

1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:

a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;

b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;

c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.

2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche.

2020

Formazione e addestramento

L'articolo 116 del titolo IV del D.Lgs. n. 81/2008, norma speciale rispetto alla norma generale di cui all'art. 37 e speciale di cui all'articolo 77 del D.Lgs. n. 81/2008 che prevede comunque l'obbligo di addestramento per tutti coloro che (ad esempio) lavorano in quota, prevede un specifico obbligo formativo per quel che riguarda i lavori in quota nei quali nel contempo si abbia anche il

posizionamento e il sistema di accesso mediante funi.

2121

Formazione e addestramento

• Per quanto riguarda il campo d'applicazione del D.Lgs. n. 81/2008 art. 116: Obblighi del datore di lavoro concernenti l'impiego di sistemi di accesso e di posizionamento mediante FUN I occorre precisare che:

• 1) chi sale e scende il traliccio utilizzando imbracatura e doppio cordino con o senza dissipatore con connettori a gancione non accede nè si posiziona mediante funi, quindi non sussiste l'obbligo di formazione ai sensi dell'Allegato XXI. Invece sussiste l'obbligo di addestramento in base all'art. 77 comma 5 D.Lgs. n. 81/2008;

• 2) chi si posiziona su palo, traliccio o carpenteria metallica con cintura di posizionamento e cordino di posizionamento non accede nè si posiziona mediante funi quindi non sussiste l'obbligo di formazione ai sensi dell'Allegato XXI. Invece sussiste l'obbligo di addestramento in base all'art. 77 comma 5 D.Lgs. n. 81/2008;

2222

Formazione e addestramento

• 3) chi si assicura su piattaforma o cestello con imbracatura e cordino con o senza dissipatore con connettori su ancoraggio predisposto nel perimetro del cestello, NON accede nè si posiziona mediante funi quindi non sussiste l'obbligo di formazione ai sensi dell'Allegato XXI. Invece sussiste l'obbligo di addestramento in base all'art. 77 comma 5 D.Lgs. n. 81/2008;

• 4) chi svolge una attività lavorativa in cui è previsto di accedere a un posto di lavoro dal basso o dall'alto calandos i o risalendouna fune di lavoro e stazionando su di essa (posizi onandosi) èsoggetto all'obbligo di formazione ai sensi dell'Al legato XXI.

2323

Che attività può essere definita “Lavoro su fune”?

• Inoltre è utile precisare, sempre al fine di applicare correttamente l'art. 116 del D.Lgs. n. 81/2008, quanto segue:

• accedere a un posto di lavoro in quota con utilizzo di imbracatura, cordino, ecc. non e' lavoro su fune;

• posizionarsi su un posto di lavoro assicurandosi mediante imbracatura, cordino e quant'altro necessario (assorbitore, ecc.): non e' un lavoro su fune se i piedi sono appoggiati stabilmente sul tetto o sull'apprestamento (per esempio montaggio trave carraia su ponteggio);

• farsi calare ad esempio su una parete rocciosa per andare a fissare o mettere in sicurezza dei massi pericolant i rimanendo appeso solo con la fune: e' un lavoro su fune regol ato dall'art . 116 d.lgs. n. 81/2008.

2424

Formazione addetti e preposti

• per lavoratore su fune (Addetto): formazione in base all'allegato XXI della durata di 32 ore;

• per il preposto lavoro su fune: formazione in base all'allegato XXI della durata di 32 ore, più (ad esempio) 8 ore di formazione preposti, per un totale di 40 ore complessive.

2525

La piattaforma autosollevante

• L'uso della piattaforma autosollevante non rientra nel campo di applicazione dell'art. 116 e, di conseguenza, dell'all. XXI.

• L'operatore si serve della piattaforma per raggiungere il luogo di lavoro e non dell'imbracatura (o sistema di funi), che però ècomunque obbligatorio indossarla e vincolarla alla piattaforma stessa.

2626

Formazione dei Lavoratori addetti ai lavori in quota

Allegato XXI - ACCORDO STATO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME SUI CORSI DI FORMAZIONE PERLAVORATORI ADDETTI A LAVORI IN QUOTA

Si rende noto che la formazione di seguito prevista essendo formazione specifica non è sostitutiva della formazione obbligatoria spettante comunque a tutti i lavoratori e realizzata ai sensi dell’articolo 37 del presente decreto legislativo.

2727

Argomenti del corso

2828

Argomenti del corso

2929

Verifiche ed aggiornamentiAl termine del modulo base comune si svolgerà una prima prova di verifica : un questionario a risposta multipla. Il successo nella prova, consentirà il passaggio alla parte specifico –pratica. Il mancato superamento della prova, comporta la ripetizione del modulo.

I datori di lavoro provvederanno a far effettuare ai lavoratori formati con il corso di formazione teorico-pratico un corso di aggiornamento ogni 5anni . L’aggiornamento ha durata minima di 8 ore di cui almeno 4 ore di contenuti tecnico pratici.

3030

Il PrepostoD.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 - Art. 2.Definizioni“1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto

legislativo si intende per e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali

e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;”.

3131

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 - Art. 19. Obblighi del preposto

1. In riferimento alle attività indicate all'articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:

a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;

b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

3232

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 - Art. 19. Obblighi del preposto

d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;

f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;

g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall'articolo 37.

3333

Art. 299 D.Lgs. n. 81. Esercizio di fatto di poteri direttivi

1. Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) [datore di lavoro], d) [dirigente] ed e) [preposto], gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti.

Il preposto la legge lo individua a partire dalla effettiva organizzazione del lavoro aziendale, e dalla posizione gerarchica sovraordinata che alcuni “superiori” hanno in azienda, eventualmente, nei confronti di altri soggetti aziendali “sottoposti”.

3434

Identificazione del preposto

In altre parole, una volta che il datore di lavoro ha deciso di organizzare la sua attività con alcune funzioni aziendali sovraordinate ad altre, automaticamente si è generata, eventualmente, la figura del preposto (o del dirigente) come colui che nella normale attività lavorativa esercita una s upremazia su altri a lui sottoposti . Su tale figura il legislatore (e non il datore di lavoro) fa ricadere la qualifica di preposto (quantomeno ai sensi dell’art. 299 del D.Lgs. n. 81/2008).

3535

Identificazione del preposto

• Con il verbo “sovrintendere”, si intende un'attività rivolta a vigilare sul lavoro dei dipendenti, per garantire che esso si svolga nel pieno rispetto delle regole di sicurezza imposte dalla legge e dagli organi dirigenti dell'azienda e comporta anche un limitato potere di impartire ordini e istruzioni di natura meramente esecutiva”.

• Il tratto essenziale di tale funzione è vigilare, e la vigilanza “dovrebbe consistere in un assiduo controllo dello svolgimento dell'attività lavorativa, in conformità ai modi, ai tempi e agli obiettivi fissati in via generale dai superiori gerarchici (i dirigenti) e sulla base dei criteri di massima, con i mezzi, le attrezzature e i presidi di sicurezza dagli stessi preordinati”

3636

La formazione del PrepostoI lavoratori che abbiano frequentato i corsi per operatori all’effettuazione di lavori su funi potranno avere accesso ad un modulo specifico di formazione per “preposti ” con funzione di sorveglianza dei lavori, tendente ad offrire gli strumenti utili ad effettuare le operazioni di programmazione, controllo e coordinamento dei lavori della squadra loro affidata.

I Datori di Lavoro provvederanno a far effettuare agli operatori con funzione di sorveglianza dei lavori un corso di aggiornamento ogni 5 anni. L’aggiornamento, per la funzione specifica, registrato sulla scheda Personale di Formazione, ha durata minima di 4 ore. La formazione è inerente le tecniche già apprese, l’eventuale analisi e applicazione di nuove attrezzature o tecniche operative e prevede il rilascio di un giudizio di affidabilità da parte dei docenti.

3737

La formazione del Preposto

3838

Programma dei lavori

E’ così composto:

1. un piano di emergenza;

2. le tipologie operative;

3. i dispositivi di protezione individuale;

4. le tecniche e le procedure operative;5. gli ancoraggi;

6. il posizionamento degli operatori;

7. i metodi di accesso;

8. le squadre di lavoro;

9. gli attrezzi di lavoro;

3939

Piano di emergenza

• Deve essere predisposta, nell’ambito della valutazione dei rischi, una apposita procedura che preveda l’intervento di emergenza in aiuto dell’operatore sospeso sulle funi, che necessiti di assistenza o aiuto, da parte degli altri lavoratori.

• Ogni squadra di lavoro che effettua lavori con funi deve essere composta , per quanto riguarda il numero di lavoratori e alle loro capacità operative, in modo da poter garan tire autonomamente l’intervento di emergenza in aiuto degli operatori sospesi sulle funi.

• Per garantire il soccorso dell’operatore in situazioni di emergenza, è indispensabile prevedere l’intervento necessario. Deve essere predisposta un’apposita procedura di allertamento del soccorso pubblico. Tale allertamento deve avvenire nel momento in cui viene inequivocabilmente appurata una situazione di emergenza o un incidente, e non all’insorgere di eventuali successive difficoltà.

4040

Le Tipologie OperativeIn base al punto di accesso, il lavoro con funi si divide in due tipologie

operative.Lavoro con accesso dall’alto:- rappresenta la maggior parte delle lavorazioni nell’edilizia e

nell’industria;- serve spesso di supporto in presenza di protezioni collettive esistenti;- viene facilmente applicata su strutture e manufatti civili e industriali;- può essere applicata a strutture verticali come pure a forte

inclinazione;- comporta l’uso di una fune di lavoro e di una fune di sicurezza;- comporta l’uso di dispositivi di discesa, di risalita e anticaduta;- permette sia lo spostamento bidirezionale sulle funi che il

posizionamento;- permette operazioni di soccorso del lavoratore di più facile

esecuzione.

4141

Le Tipologie Operative

Lavoro con accesso dal basso:

- rappresenta un ristretto numero di lavori altamente specializzati;

- richiede una tecnica di risalita della fune o di scalata dal basso;- può comportare eccezionalmente l’uso di una sola fune;

- può essere finalizzato all’installazione di una fune fissa;

- viene prevalentemente utilizzata sulle piante di alto fusto.

4242

Le Tipologie OperativeI lavori con funi sono raggruppati, in funzione del punto di accesso e di uscita rispetto al luogo di lavoro,

Ecco alcuni esempi:• CASO A-A: lavoro all’interno

di un impianto senza uscita in basso

- Gli operatori accedono alla sommità da cui si svilupperà il lavoro tramite strutture o mezzi già in opera (scale, passerelle).

- Sulla sommità realizzano il sistema di ancoraggio e dispongono le funi.

- Compiono il lavoro calandosi verso il basso.

- Risalgono lungo la fune verso l’alto per uscire dallo stesso punto di accesso.

Accesso al luogo lavoro

Uscita dal luogo di lavoro

Caso

Dall’ALTO Verso l’ALTO

A- A

Dall’ALTO Verso il BASSO

A - B

Dal BASSO Verso il BASSO

B - B

4343

Dispostivi di Protezione Individuale

4444

Conservazione e manutenzioneIl D.Lgs. 81/08 pone l’obbligo per il datore di lavoro di mantenere in efficienza i DPI e assicurarne la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e per i lavoratori di segnalare immediatamente al datore di lavoro o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a loro disposizione.

DPI e attrezzature devono essere conservati e sottoposti alle necessarie manutenzioni in modo che risultino sempre in perfetto stato e pronti per essere usati.

Le modalità di conservazione e manutenzione dei DPI devono essere ricavate dalle note informative (o istruzioni per l’uso ) fornite obbligatoriamente dal fabbricante con ogni prodotto.

Qualora previste, devono essere eseguite le verifiche periodicheindicate nelle istruzioni del fabbricante, attenendosi alle prescrizioni date dallo stesso fabbricante per tali verifiche.

4545

Conservazione e manutenzione

Per i materiali le cui caratteristiche meccaniche decadono comunque nel tempo a prescindere dall’impiego fattone e dall’usura, come le funi, i cordini e tutti i prodotti tessili, si deve comunque provvedere alla sostituzione degli stessi entro i limiti temporali indicati dal fabbricante.

Si raccomanda la redazione di un apposito registro di manutenzione dei DPI, in linea con quanto definito dalla norma EN 365, su cui devono essere annotati i dati relativi ai singoli DPI, al loro utilizzo temporale e le operazioni di verifica e/o manutenzione effettuate, comprese le sostituzioni.

4646

Tecniche e Procedure Operative� Devono essere sempre previste e installate (salvo casi

particolari successivamente descritti) almeno due funi ancorate separatamente, una per l’accesso, la discesa ed il sostegno (fune di lavoro) e l’altra con funzione di dispositivo ausiliario (fune di sicurezza).Le due funi possono avere colori diversi per facilitarne l’identificazione.

� Normalmente le due funi vengono distese lungo la struttura, calandole dall’alto. Nel caso ci sia pericolo di danneggiamento dei tratti di fune distesi al di sotto dell’operatore, la fune di lavoro dovrà essere tenuta in un apposito sacco e l’operatore la svolgerà automaticamente durante la discesa sulla fune stessa, mentre per la fune di sicurezza sarà preferibile adottare l a tecnica della fune scorrevole manovrata da un assis tente .

� Entrambe le funi di lavoro e di sicurezza devono essere adeguatamente protette dal contatto contro le parti taglienti e gli spigoli vivi della struttura sulla quale sono sistemate.

� Su strutture molto articolate può rendersi necessaria l’applicazione della tecnica del frazionamento , che permette di isolare un tratto di fune su una parte di struttura, rispetto al tratto seguente di fune su un’altra parte della struttura.

4747

Tecniche e Procedure Operative� Le funi di sicurezza e di lavoro non devono essere mai

utilizzate per la movimentazione dei carichi e vice versa.� Gli operatori devono indossare un’adeguata imbracatura di

sostegno , sempre collegata ad almeno una delle due funi in ogni manovra o passaggio.

� La fune di lavoro dev’essere munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dev’essere dotata di un sistema autobloccante volto a evitare la caduta nel caso in cui l’utilizzatore perda il controllo dei propri movimenti. Questa condizione di sicurezza si realizza con discensori EN341-A e bloccanti EN566.

� In alternativa la fune di lavoro , per esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi, può essere disposta anche come fune scorrevole in un dispositivo di discesa a utofrenanteEN341-A, manovrata da un assistente.

� La fune di sicurezza deve essere munita di un dispositivo contro le cadute in grado di seguire sempre, assecondandoli, gli spostamenti del lavoratore. Questa condizione di sicurezza si realizza con anticaduta scorrevoli su linea di ancoraggio flessibile EN353-2.

4848

Tecniche e Procedure Operative

� In alternativa la fune di sicurezza , per esigenze particolari dettate dalla valutazione dei rischi, può essere disposta anche come fune scorrevole in un dispositivo assicuratore auto frenante , manovrata da un assistente.

� Al fine di minimizzare o, possibilmente, di annullare del tutto l’altezza di caduta, le parti di funi che si vengono a trovare al di sopra dell’operatore devono essere sempre distese completamente e l’operatore, durante i suoi spostamenti mentre ècollegato alle funi, deve verificare sempre tale condizione.

� Durante lo svolgimento del lavoro in quota con funi un assistente deve sempre sorvegliare le operazioni da una posizione che gli permetta di intervenire immediatamente, sia per prestare aiuto ad uno degli operatori che si dovesse trovare in difficoltà, sia per provvedere alla movimentazione del materiale necessario ai vari operatori.

4949

Tecniche e Procedure Operative� Nel caso in cui l’assistente debba trovarsi esposto al rischio di

caduta dall’alto dovrà essere debitamente garantita anche la sua sicurezza con i dispositivi necessari.

� Nel caso in cui l’assistente debba svolgere un ruolo attivo nella manovra delle funi , dovrà essere dotato di tutti i dispositivi necessari a rendere autonoma la sua manovra con la fune di intervento.

� Devono essere privilegiati quei sistemi che richied ono un minor numero di manovre dei dispositivi , purché con un livello di protezione equivalente, con un vantaggio per la sicurezza complessiva dell’operatore rispetto ai rischi di errori di manovra.

� Gli attrezzi e gli accessori che devono essere utilizzati dai lavoratori durante il lavoro con funi devono essere agganciati alla loro imbracatura di sostegno o al sedile o ad altro strumento idoneo, in modo da non poter cadere e purché non costituiscano fonte di rischio per l’operatore a causa del loro peso e/o ingombro.

5050

Tecniche e Procedure Operative

� In circostanze eccezionali in cui, tenuto conto della valutazione dei rischi, l’uso di una seconda fune renderebbe il lavoro oggettivamente più pericoloso, potrà essere ammesso l’uso della sola fune di lavoro, a condizione che sia possibile adottare misure di sicurezza almeno equivalenti , quali la maggior protezione della fune stessa, la possibilità di recuperare rapidamente l’operatore (anche per mezzo della stessa fune di lavoro), il controllo visivo costante dell’operatore da parte di un assistente e che l’uso dell’unica fune sia limitato alle sole fasi di spostamento lungo la fune stessa.

5151

Ancoraggi

I punti di ancoraggio possono ritenersi sicuri se realizzati conancoraggi conformi alla norma EN 795, o con accorgimenti di maggior sicurezza e resistenza oltre alla norma.I punti di ancoraggio sicuri possono essere costituiti da sistemi di ancoraggio più complessi, comprendenti uno o più ancoraggi e DPI di protezione delle cadute, collegati opportunamente tra di loro.Gli ancoraggi destinati alla protezione individuale devono essere resi riconoscibili chiaramente e deve esserne indicato l’uso esclusivo per la funzione suddetta.Non si deve mai sottoporre un ancoraggio di un sistema anticaduta ad una prova dinamica di resistenza.

5252

Ancoraggi

5353

AncoraggiRaccomandazioni per l’installazione sono fornite, per le varie classi, nell’appendice informativa della norma EN 795.Per gli ancoraggi fissi,di qualsiasi tipo,deve essere eseguita una installazione a regola d’arte.Quando necessario deve inoltre essere verificata, mediante calcoli, la resistenza della struttura di supporto utilizzata. Se non sono note le caratteristiche tecniche dell’elemento costituente la struttura portante, è necessario realizzare, a parte, delle prove di resistenza statica e dinamica su un campione di struttura con un campione di ancoraggio.Per gli ancoraggi provvisori trasportabili devono essere previste le necessarie precauzioni in relazione alla superficie di contatto e alla resistenza del supporto utilizzato per la loro applicazione. Inoltre devono essere conservati e verificati in base alle indicazioni fornite dal fabbricante nella nota informativa allegata al prodotto.L’elemento di collegamento tra gli elementi costituenti un sistema di ancoraggio e/o tra il punto di ancoraggio e le funi deve essere costituito da connettori conformi alla norma EN 362 o alla norma EN 12275-Q, comunque con resistenza sull’asse maggiore non inferiore a 25 KN.Se il sistema di ancoraggio è costituito da due o più ancoraggi, questi devono essere collegati tra di loro in modo appropriato.

5454

Squadre di LavoroLa squadra deve includere almeno due persone: il preposto e

l’operatore.Il preposto deve sorvegliare l’esecuzione delle operazioni di accesso,

posizionamento e uscita dell’operatore ed essere disponibile per qualsiasi operazione ulteriore che riguardi il lavoro con funi, compresa l’organizzazione e la direzione delle manovre di emergenza previste in base alla valutazione dei rischi.

Il preposto ha il compito di controllare costantemente gli operatori e, nel caso di tecnica con fune di sicurezza scorrevole, di manovrare la fune di sicurezza, assecondando i movimenti dell’operatore collegato alle funi.

In caso di necessità deve essere in grado di intervenire, da solo o coordinando la collaborazione di altri operatori presenti, in aiuto dell’operatore in difficoltà e di effettuare le eventuali manovre di emergenza e allertamento del soccorso.

5555

Squadre di Lavoro

Le operazioni di supporto al lavoro, che non riguardano le tecniche di accesso e posizionamento con funi, quali per esempio l’impastatura di malta, il mescolamento di vernici, ecc., non devono distrarrel’assistente dalla sua funzione principale.

L’operatore è la persona che svolge materialmente il lavoro con funi e deve essere formato ad eseguire le tecniche di accesso, posizionamento e uscita tramite funi, come pure le manovre di emergenza previste, sotto la guida di un assistente.

In caso di più operatori che lavorano su funi contemporaneamente, nell’ambito della stessa squadra, deve essere stabilito, in base allavalutazione dei rischi, il numero dei preposti necessari ad assicurare efficacemente la sicurezza degli operatori.

5656

Sistemi di comunicazione

La comunicazione tra preposto e operatore (comunicazione verbale) deve avvenire nel rispetto delle modalità descritte nel D.Lgs. 81/08 concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro.Solitamente il sistema più diffuso è quello della “comunicazione verbale”. Qualora l’operatore non risultasse a portata di voce, si dovrà fare uso di radio portatili o altri idonei sistemi di comunicazione che, pertanto, diventano dispositivi essenziali a garantire la sicurezza delle operazioni.I sistemi di comunicazione adottati devono essere tali da non costituire impedimento o fonte di pericolo per l’operatore.

5757

Gli attrezzi di lavoroGli attrezzi di lavoro non devono arrecare danno alle funi ed agli

operatori.Devono essere tali da consentire l’utilizzo da parte di un operatore

sostenuto da una fune, pertanto devono avere un peso limitato o essere concepiti in modo che il peso possa essere sostenuto da una fune di servizio autonoma.

Gli attrezzi di lavoro possono essere trasportati direttamente sul luogo di operazione da parte dell’operatore oppure essere calati o issati per mezzo di funi di servizio autonome.

Devono essere calati lateralmente all’operatore in modo da non interferire con le funi di sicurezza e di lavoro.

Durante l’utilizzo si deve sospendere in modo opportuno l’attrezzo in modo che, se abbandonato, possa oscillare lontano dall’operatore senza colpirlo o danneggiare le funi.

5858

Gli attrezzi di lavoro

Gli utensili che presentano spigoli acuti e taglienti, punte o forme che comunque possono danneggiare le funi o offendere l’operatore, devono essere equipaggiati con opportune custodie di protezione da applicare durante la movimentazione.E’ raccomandata la predisposizione di apposite guaine di protezione delle funi dal danneggiamento causato da utensili, da eventuali sostanze chimiche, dall’uso di fiamme, ecc.Ove necessario occorre predisporre l’ultimo tratto della fune di sicurezza in acciaio, purché sia valutata la possibilità di recupero della fune anche nel tratto di acciaio. In alternativa si può predisporre il doppiaggio del tratto finale della fune con un cordino EN354 in cavo di acciaioQuando necessario le funi devono essere collegate all’operatore in posizione dorsale.

5959

Gli attrezzi di lavoro

Nel caso di utilizzo di utensili con alimentazione elettrica dovrà

essere effettuata una attenta valutazione dei rischi specifici. Dovranno fra l’altro essere adottate misure per evitare l’interferenza fra i cavi e le funi, facendo in modo , ogni volta che sia realizzabile, che questi vengano fatti salire dal basso.

L’area sottostante il luogo di lavoro con funi deve essere opportunamente segnalata, ed interdetta al transito ed allo stazionamento, secondo la normativa vigente. Deve avere dimensioni adeguate al tipo di attività. Inoltre non deve essere usata come deposito di materiali.

6060

Formazione dei Lavoratori

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 8 del 11.01.2012

Il presente accordo disciplina, ai sensi dell'articolo 37, comma 2, del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, e successive modifiche e integrazioni la durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione, nonchédell'aggiornamento, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei preposti e dei dirigenti, nonché la formazione facoltativa dei soggetti di cui all'articolo 21, comma 1, del medesimo D.Lgs. n. 81/08.

6161

Formazione dei Lavoratori

art. 2 D.Lgs. 81/08 – Definizioni punto a) «lavoratore»: persona che,

indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attivitàlavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro

pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di

apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli

addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è

equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente

stesso…omissis…

6262

6363

6464

Cosa c’è di Nuovo?I lavoratori stranieri DEVONO fare un Test di ammissione al corso con verifica della capacità di comprensione della lingua italiana.

In caso di esito negativo della valutazione, i lavoratori stranieri possono frequentare il corso solo se accompagnati da un mediatore culturale in grado di poter tradurre nella loro lingua le lezioni promosse nei corsi.

I costi sono a carico dei datori di lavoro.

I corsi di formazione vanno effettuati in orario di lavoro.

Formazione dei Lavoratori

6565

• La formazione di cui al presente accordo “è distinta ” da quella

prevista dai titoli successivi al I del D.Lgs n. 81/08 o da altre norme, relative a mansioni o ad attrezzature particolari.

• Qualora il lavoratore svolga operazioni e utilizzi attrezzature per cui

il D.Lgs. n. 81/08 preveda percorsi formativi ulteriori , specifici e

mirati, questi andranno ad integrare la formazione oggetto del presente accordo, così come l'addestramento di cui al comma 5

dell'articolo 37 del D.Lgs. n. 81/08.

Formazione dei Lavoratori

6666

Formazione dei Lavoratori

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 8 del 11.01.2012

Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08

FORMAZIONE GENERALE 4 ore

- CONCETTI DI RISCHIO- DANNO- PREVENZIONE- PROTEZIONE- ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE- DIRITTI, DOVERI E SANZIONI PER I VARI SOGGETTI AZI ENDALI,- ORGANI DI VIGILANZA, CONTROLLO E ASSISTENZA

6767

PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO

decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, “Disposizioni integrativee correttive al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”

nelle imprese o unità produttive fino a cinque lavoratori il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti di primo soccorso,nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche in caso di affidamento dell’incarico di responsabile del servizio di prevenzione e protezione a persone interne all’azienda o all’unitàproduttiva o a servizi esterni così come previsto all’articolo 31, dandone preventiva informazione al rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza ed alle condizioni di cui al comma 2-bis

6868

Formazione dei Lavoratori• Il modulo di formazione generale, rivolto ai lavoratori e preposti

costituisce credito formativo permanente .

• Qualora il lavoratore vada a costituire un nuovo rapporto di lavoro o di somministrazione con un'azienda dello stesso settore produttivo

cui apparteneva quella d'origine o precedente, costituisce credito

formativo sia la frequenza alla Formazione Generale , che alla

Formazione Specifica di settore ;

6969

Formazione dei Lavoratori• Qualora il lavoratore vada a costituire un nuovo rapporto di lavoro o

di somministrazione con un'azienda di diverso settore produttivorispetto a quello cui apparteneva l'azienda d'origine o precedente, costituisce credito formativo la frequenza alla Formazione Generale mentre la Formazione Specifica relativa al nuovo settore deve essere ripetuta .

• Qualora il lavoratore, all'interno di una stessa azienda multiservizi, vada a svolgere mansioni riconducibili ad un settore a rischio maggiore, secondo quanto indicato in Allegato 1, costituisce credito formativo sia la frequenza alla Formazione Generale, che alla Formazione Specifica di settore già effettu ata, tale Formazione Specifica dovrà essere completata con un modulo integrativo, sia nella durata che nei contenuti, attinente ai rischi delle nuove mansioni svolte.

7070

Formazione dei Lavoratori

• In caso di trasferimento o cambiamento di mansioni , introduzione di nuove attrezzature, nuove tecnologie, nuove sostanze o preparati pericolosi, è riconosciuto credito formativo relativamente alla frequenza della formazione generale , mentre deve essere ripetuta la parte di formazione specifica limitata alle modifiche o ai contenuti di nuova introduzione

7171

Addestramento dei Lavoratori22 febbraio 2012

73 punto 5 del

l’ addestramento dei

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 60 del 12.03.2012

art. 2 D.Lgs. 81/08 – Definizioni punto cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro…omissis…

art. 28 D.Lgs. 81/08 – punto f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento …omissis…

art. 71 D.Lgs. 81/08 – punto 7. Qualora le attrezzature richiedano per il loro impiego conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché: a) l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto una informazione, formazione ed addestramento adeguati…omissis…

7272

Addestramento dei Lavoratori

7373

Addestramento Quando?

Piattaforme di Lavoro Mobili Elevabili con H > 2m

Quando un Operatore Deve Usare:

7474

Gru a Torre Gru a Mobile Gru per Autocarro

Addestramento Quando?

Quando un Operatore Deve Usare:

7575

Carrelli Elevatori Carrelli Industriali Carrelli Semoventi

Addestramento Quando?

Quando un Operatore Deve Usare:

7676

Addestramento Quando?

Trattori Agricoli Trattori Forestali Trattori Cingolati

Quando un Operatore Deve Usare:

Trattori Costruiti per Muoversi a Velocità Superiori a 6 Km/h

7777

Addestramento Quando?

Quando un Operatore Deve Usare:

Escavatore Idraulico Escavatore a Fune

Escavatori con Massa Operativa Maggiore di 6000 Kg.

7878

Addestramento Quando?

Pala Caricatrice Frontale

Pala Caricatrice Terna

Quando un Operatore Deve Usare:

Massa < di 4500 Kg.

7979

Addestramento Quando?

Autoribaltabile a Cingoli

Massa < di 4500 Kg.

Pompa per Calcestruzzo

Quando un Operatore Deve Usare:

8080

Termini di Addestramento dei Lavoratori Quandoe Casi Particolari?

A Partire da 1 Anno dalla Pubblicazione sulla GU

8181

Il percorso formativoAttrezzatura Modulo

Giuridico-Teorico (ore)

Modulo Pratico (ore)

PLE 4 - 4 (PLE con stabilizzatore)- 4 PLE senza stabilizzatore)- 6 (PLE con e senza stabilizzatore)

Gru caricatrici idrauliche

4 8

Gru a Torre 8 - 4 (gru a rotazione in basso)- 4 (gru a rotazione in alto)- 6 (gru a rotazione in basso e in alto)

Carrelli elevatori semoventi con conducente abordo

8 - 4 (carrelli industriali semoventi)- 4 (carrelli semoventi a braccio telescopico)- 4( carrelli elevatori telescopici rotativi)- 8 (carrelli elevatori inustrialisemoventi, semoventi a braccio telescopico, telescopici, rotativi)

8282

Il percorso formativoConduzione gru mobili (corso base)

7 7

Conduzione gru mobili (modulo aggiuntivo per gru mobili su ruote con falcone telescopico o brandeggiabile)

4 4

Trattori agricoli o forestali 3 - 5 (trattori a ruote)-5 (trattori a cingoli)

Escavatori, pale caricatrici, terne, autoribaltabili a cingoli

4 - 6 (per escavatori idraulici)- 6 (per escavatori a fune)- 6 (per escavatori frontali)- 6 (per terne)- 6 (per autoribaltabili a cingoli)- 12 (per escavatori idraulici, caricatori frontali, terne)

Pompe per il calcestruzzo 7 7

8383

Valutazione dei rischi del lavoro in quota

Rischio prevalenteI lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente

elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare al rischio di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni connessi alla specifica attività lavorativa.

Fermo restando che ogni datore di lavoro, o singolo lavoratore autonomo, valuterà i rischi specifici connessi alla propria attività(taglio, fuoco, proiezione di schegge, elettrocuzione, etc.), il rischio costantemente presente resta la caduta dall’alto.

8484

Valutazione dei rischi del lavoro in quota

Rischio da sospensioneLa sospensione cosciente, prolungata e continuativa, nel dispositivo di presa del corpo collegato alle funi o sul seggiolino sospeso, può comportare un rischio per la salute dell’operatore, dovuto alla compressione dei vasi degli arti inferiori e al conseguente disturbo del ritorno di sangue venoso.La sospensione inerte, a seguito di perdita di conoscenza, può invece indurre la cosiddetta “patologia causata dall’imbracatura”, che consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali inparticolari condizioni fisiche e patologiche. Questo fenomeno determina un rischio per la sicurezza e la salute dell’operatore qualunque sia il modello di imbracatura utilizzato.

8585

Valutazione dei rischi del lavoro in quota

Rischi ambientali

Il lavoro con funi, data la sua caratteristica di applicabilità a situazioni non risolvibili con mezzi ordinari, o a situazioni di pronto intervento, può svolgersi in ambienti soggetti a rischi particolari,dovuti a pericoli oggettivi, dati dalla conformazione del sito o dalla situazione contingente del luogo di lavoro; rischi che possono risultare aggravati dalle condizioni meteorologiche.

•La valutazione dei rischi dovrà sempre tenere in considerazione l’eventuale esposizione ai rischi oggettivi dovuti alle condizioniambientali dove è collocato il luogo di lavoro con funi e dovranno essere adottate adeguate misure atte a prevenire tali rischi.

8686

Valutazione dei rischi del lavoro in quota

•Si riporta di seguito un elenco non esaustivo di tali rischi:- caduta di oggetti o di parti di struttura dall’alto;- scivolosità dei supporti;- cedimenti strutturali;- crollo di parti non soggette a demolizione;- abbattimento non controllato;- esposizione a scariche elettriche atmosferiche;- puntura e/o morso di animali pericolosi;- innesco di incendio.

8787

Valutazione dei rischi del lavoro in quota

Rischi concorrenti

Rispetto al rischio grave di caduta dall’alto, la valutazione dei rischi dovrà tenere in considerazione l’eventuale esposizione, prevedendone adeguate misure di riduzione, a quei rischi di minor intensità, ma direttamente concorrenti all’innesco di una eventuale caduta, quali ad esempio:

- scarsa aderenza delle calzature;- abbagliamento degli occhi;- rapido raffreddamento o congelamento;- riduzione di visibilità o del campo visivo;- colpo di calore o di sole;- insorgenza di vertigini e/o disturbi dell’equilibrio.

8888

Analisi dei rischi del lavoro in quota

Rischio di caduta dall’altoPoiché la valutazione dei rischi evidenzia un rischio grave per la salute, capace cioè di procurare morte o lesioni di carattere permanente, che l’operatore non è in grado di percepire tempestivamente prima del verificarsi dell’evento, l’esposizione al rischio di caduta dall’alto deve essere protetta da adeguate misure di prevenzione e di protezione in ogni istante dell’attività lavorativa.- Il tempo di esposizione a tale rischio senza protezioni deve essere uguale a zero.

8989

Analisi dei rischi del lavoro in quota

Rischio da sospensione coscientePoiché allo stato attuale non esistono parametri oggettivi di limitazione del tempo continuativo di sospensione, tramite un dispositivo di presa del corpo conforme ai minimi requisiti di sicurezza, nella redazione del documento di valutazione del rischio e del piano operativo di sicurezza si dovrà valutare:- l’utilizzazione di imbracature progettate e costruite appositamente per le posizioni in sospensione- l’effettuazione, durante il turno di lavoro, di più di una interruzione della posizione di sospensione, tramite pause di lavoro, scambio di mansioni tra gli operatori e cambi di posizione.- un tempo di esposizione del singolo operatore non superiore alle otto ore giornaliere complessive, con turni di lavoro continuativi non superiori a quattro ore e con almeno due interruzioni per ogni turno di lavoro.L’esposizione al rischio da sospensione cosciente viene così ad essere limitata anche per quegli operatori che svolgono quotidianamente lavori con funi.

9090

Analisi dei rischi del lavoro in quota

Rischio da sospensione inerteNon deve essere assolutamente sottovalutato il rischio per l’operatore di restare sospeso in condizioni di incoscienza, a causa delle possibili complicazioni che ne possono compromettere le funzioni vitali. Studi sulla sospensione inerte hanno evidenziato il possibile sopraggiungere di una patologia causata dall’imbracatura, in conseguenza della perdita di conoscenza, che può portare ad un malessere grave in un tempo inferiore a 30 minuti.- Il documento di valutazione del rischio ed il piano operativo di sicurezza dovranno prevedere modalità di intervento di emergenza che riducano il tempo di esposizione al rischio, nel caso di sospensione inerte, a pochi minuti.

9191

Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08 - FORMAZIONE GENERALE 4 ore

ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE

9292

Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08 - FORMAZIONE GENERALE 4 ore

ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE

vi è inoltre da aggiungere la figura del PREPOSTO

9393

Figure previste dal decreto:

DATORE DI LAVORO

è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri de cisionali e di

spesa.

9494

Figure previste dal decreto:

DIRIGENTE

persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli,attua le direttive del datore di lavoro organizzand o l’attivitàlavorativa e vigilando su di essa

9595

Figure previste dal decreto:

PREPOSTO

persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

In base al principio di effettività la qualifica di preposto non richiede un incarico formale, ma può essere assunta anche tacitamente conun comportamento concludente che si realizza con impartire ordini e direttive, purché questo compito sia noto e riconosciuto dai compagni di lavoro. In questo caso si parla di preposto di fatto .

9696

Figure previste dal decreto:

RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi

9797

Il Servizio di Prevenzione e Protezione e l’RSPP

L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, è obbligatoria nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori (Art. 31 comma 6 del D.Lgs. 81/08).

In tal caso il Responsabile del Servizio di Prevenz ione e Protezione deve essere interno . (Art. 31 comma 7 del D.Lgs.81/08).

9898

Figure previste dal decreto:

MEDICO COMPETENTE

medico che collabora con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro

9999

Il RLS = Rappresentante dei lavoratori Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaper la sicurezza (art.47(art.47 --50)50)

1 RLS fino a 200 lavoratori

3 RLS da 200 a 1000 lavoratori

6 RLS oltre 1000 lavoratoriN° RLS

Il numero, le modalità di designazione o di elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonché il tempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l’espletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva.

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sito produttivo

100100

Il RLS = Rappresentante dei lavoratori Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaper la sicurezza (art.47(art.47 --50)50)

Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori :

il RLS è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell’ambito territoriale o del comparto produttivo

Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori :

il RLS è eletto o designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda (RSU). In assenza di tali rappresentanze, il rappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno.

101101

Il RLS = Rappresentante dei lavoratori Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaper la sicurezza (art.47(art.47 --50)50)

Cosa deve fare? – Verificare l’applicazione delle misure di sicurezza– Proporre attività di prevenzione e formazione – Avvertire il responsabile aziendale dei rischi

individuati– Ricorrere alle autorità competenti se ritiene che le

misure di prevenzione e protezione non siano idonei

102102

Il RLS = Rappresentante dei lavoratori Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaper la sicurezza (art.47(art.47 --50)50)

La durata minima dei corsi per i RLS interni all’azienda è di 32 ore iniziali, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda e le conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate, con verifica di apprendimento.

La contrattazione collettiva nazionale disciplina le modalitàdell’obbligo di aggiornamento periodico , la cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.

La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deveavvenire, durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.

103103

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI

RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA

RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA

NUMERO MIN.1 fino a 200 dip.3 da 201 a 1000 dip.6 oltre i 1000 dip.

NUMERO MIN.1 fino a 200 dip.3 da 201 a 1000 dip.6 oltre i 1000 dip.

ELETTO - oltre i 15 dip. dai lavoratori trale RSU

- fino a 15 dip. tra i lavorat. o trapiù az. (ambito territ./comparto)

ELETTO - oltre i 15 dip. dai lavoratori trale RSU

- fino a 15 dip. tra i lavorat. o trapiù az. (ambito territ./comparto)

COMPITICOMPITI

Viene adeguatamenteformato

Ha accesso ai luoghidi lavoro

- Sulla valutaz. e prevenz. dei rischi- Nella designaz. degli addetti al SPP, antincendio, evacuaz., pronto soccorso

- valutaz. rischi e documentaz. su prevenz. rischi,su sostanze, organizz., amb. lavoro, ecc.

- informaz. dall’Org. di Vigilanza- promuove individuaz. e attuaz. delle misure di prevenz.- fa osservazioni all’Org. di Vigilanza in visita- fa proposte sull’attività di prevenzione- segnala al resp. aziendale i rischi individuati- ricorre all’Org. di Vigilanza in caso di necessità

Riceve

Opera

E’ consultato

Partecipa alleriunioni period.

104104

Cosa deve fare il Datore di lavoro?(art. 17 e 18)

1. Effettuare la valutazione dei rischi;2. Programmare la prevenzione;3. Eliminare o ridurre al minimo i rischi in relazione alle conoscenze

acquisite in base al progresso tecnico;4. Rispettare i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella

concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione;

5. Ridurre i rischi alla fonte;6. Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o che lo è meno;7. Limitare al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono

essere, esposti al rischio;8. Fare un uso limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di

lavoro;9. Dare priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle

protezione individuale;

105105

Cosa deve fare il Datore di lavoro?(art. 17 e 18)

10.Effettuare il controllo sanitario dei lavoratori;

11.Allontanare il lavoratore dall'esposizione al rischio, qualora ciò si rendesse necessario per il suo stato di salute, e destinarlo ad altra mansione;

12.Informare e formare adeguatamente in merito a tutti gli aspetti significativi relativi alla salute e sicurezza in azienda:

a. i lavoratori,b. i dirigenti,c. i preposti,d. i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;13.Fornire ai lavoratori istruzioni di lavoro adeguate;14.Garantire ai lavoratori la partecipazione e consultazione in materia di

sicurezza;15.Garantire la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei

lavoratori per la sicurezza;

106106

Cosa deve fare il Datore di lavoro?(art. 17 e 18)

16.Programmare le misure necessarie per garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza;

17.Predisporre le misure di emergenza in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;

18.Utilizzare segnali di avvertimento e di sicurezza;

19.Provvedere ad una regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

107107

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad

essere usato durante il lavoro

• Mette a disposizione attrezzature adeguate al lavoro e idonee alla sicurezza e salute• Le sceglie in base al lavoro, tenendo conto dei rischi ambientali e derivanti dal loro

uso • Attua misure tecniche e organizzative per ridurre al minimo i rischiconnessi al loro uso

• Prende misure per il loro utilizzo corretto e per una loroidonea manutenzione• Mette a disposizione dei lavoratori le informazioni e le istruzioni d’uso sullasicurezza (in forma loro comprensibile)

• Assicura una formazione adeguata sull’uso ai lavoratori incaricati

IL DATORE DI LAVORO :IL DATORE DI LAVORO :

Le attrezzature devono soddisfare alle disposiz. legislative e regolamentari in materia di tuteladella sicurezza e salute

ATTREZZATURE DI LAVOROATTREZZATURE DI LAVORO

(Nulla è innovato per quanto riguarda le verifiche periodiche obbligatorie)

I LAVORATORI :I LAVORATORI :

• Si sottopongono ai programmi di formazione e addestramento•Le utilizzano secondo le informaz. e l’addestramento ricevuti•Hanno cura delle attrezz., non vi apportano modifiche e segnalanoimmediatamente difetti o inconvenienti

108108

Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08 - FORMAZIONE GENERALE 4 ore

ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE

IL DATORE DI LAVORO RSPP (respons. serv. prev. protez)

Il Datore di Lavoro può :

• auto-nominarsi• nominare altro soggetto esterno o interno

all’azienda

L’AUTO-NOMINA è ammessa ad es. nelle Aziende artigiane e industriali fino a 30 addetti

109109

Punto 4 – Articolazione del percorso formativo dei lavoratori e dei soggetti di cui all’art. 21, comma 1, del D.Lgs. 81/08 - FORMAZIONE GENERALE 4 ore

ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE

RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONEformazione obbligatoria

• I corsi di formazione RSPP per titolari/leg. Rapp. : durata minima 16 / massima 48 ore

• Novità i corsi di aggiornamento (anche per coloro che si sono auto-nominati in sanatoria prima del dicembre 1996), sono definiti tramite Accordo Stato/Regioni e sono obbligatori entro il 25.01.2014

110110

Cosa deve fare il preposto?

1. Sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori degli obblighi di legge e delle disposizioni aziendali:

a. in materia di salute e sicurezza sul lavoro,b. sull’utilizzo dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di

protezione individuale;2. Verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate

istruzioni accedano alle zone con rischio grave e specifico;3. Richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni

di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, i lavoratori abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

4. Informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave ed immediato, in merito al rischio stesso e alle disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

111111

Cosa deve fare il preposto?

5. Astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo;

6. Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente:a. le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi

di protezione individuale,b. ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro;7. frequentare appositi corsi di formazione.

112112

Cosa devono fare i lavoratori? (art.20)

Ogni lavoratore deve:

� prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

� contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;

� osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

113113

Cosa devono fare i lavoratori? (art.20)

non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;

chiedere sempre l’autorizzazione

114114

Cosa devono fare i lavoratori?(art.20)

• utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;

• non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi disicurezza o di segnalazione o di controllo;

attenzione non modificare i D.P.I.!

115115

Cosa devono fare i lavoratori?(art.20)

• segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delleproprie competenze e possibilità per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

• partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro

• sottoporsi ai controlli sanitari previsti o comunque disposti dal medico competente

• I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.

116116

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Devono prendersi cura della propriasicurezza e della propria salute e di

quella delle altre persone presenti sulluogo di lavoro (azioni - omissioni)

Devono prendersi cura della propriasicurezza e della propria salute e di

quella delle altre persone presenti sulluogo di lavoro (azioni - omissioni)

Utilizzano correttamente macchine, apparecch, utensili, dispositivi di

sicurezza e di protezione

Utilizzano correttamente macchine, apparecch, utensili, dispositivi di

sicurezza e di protezione

Segnalano immediatamente al DDL, dirigenti, preposti le deficienze delle

macchine, impianti, dispositivi

Segnalano immediatamente al DDL, dirigenti, preposti le deficienze delle

macchine, impianti, dispositivi

Osservano le disposizioni e le istruzioniimpartite dal DDL, dirigenti, preposti

Osservano le disposizioni e le istruzioniimpartite dal DDL, dirigenti, preposti

Non manomettono dispositivi disicurezza, segnalaz., ecc.

Non manomettono dispositivi disicurezza, segnalaz., ecc.

Non compiono di propria iniziativaoperazioni non di loro competenza

Non compiono di propria iniziativaoperazioni non di loro competenza

Si sottopongono ai controlli sanitariprevisti

Si sottopongono ai controlli sanitariprevisti

Contribuiscono all’adempimentodegli obblighi imposti dall’autorità

competente

Contribuiscono all’adempimentodegli obblighi imposti dall’autorità

competente

I LAVORATORII LAVORATORI

117117

Cosa deve fare il Medico Competente? (art.25)

Il medico competente collabora, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti previsti dal decreto.

Tale incarico non può essere ricoperto da un medico generico, ma l’art. 2, co. 1, lett. h), lo riserva a professionisti in possesso di specifici titoli a causa della delicatezza dei compiti assegnati (ad. es. un medico del lavoro).

Gli ambiti in cui opera il medico competente possono essere suddivisi in 3 tradizionali macroaree:- attività collaborative e partecipative;- sorveglianza sanitaria;- attività informative-formative.

118118

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

La sorveglianza sanitaria è l’insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, come definito all’art. 2, lettera m del D.Lgs.81/08.

Obiettivi della sorveglianza sanitariaTutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori attraverso:

1) Valutazione della compatibilità tra condizioni di salute e compiti lavorativi;

2) Individuazione degli stati di ipersuscettibilità individuale ai rischi lavorativi;

3) Verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione dei rischi attuate in azienda.

119119

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

è necessaria NEI SEGUENTI CASI:

� Esposizione al rumore;

� Esposizione a vibrazioni;

� Esposizione a campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, radiazioni non ionizzanti, agenti chimici, mutageni e cancerogeni, amianto, agenti biologici;

� Addetti ai videoterminali;

� Movimentazione manuale dei carichi;

� Altre condizioni disergonomiche quali mansioni comportanti sovraccarico degli arti superiori;

� Altre normative specifiche quali quelle riguardanti il lavoro notturno, l'esposizione alla silice e l'esposizione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

120120

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

Gli accertamenti sanitari specialistici previsti per i lavoratori sono riportati all’interno del protocollo sanitario definito dal medico competente in funzione dei rischi specifici presenti in azienda.

Il protocollo sanitario va considerato parte integrante dello stesso documento di valutazione dei rischi.

Inoltre, ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria, il medico competente partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori (indagini ambientali e di monitoraggio biologico) i cui risultati gli sono forniti con tempestività.

Gli accertamenti sanitari effettuati dal medico competente sono finalizzati ad esprimere un giudizio d'idoneità alla mansione specifica assegnata al lavoratore da parte del datore di lavoro.

Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria in materia di lavoro notturno, gravidanza, disabili e minori si continua a far riferimento alle normative specifiche.

121121

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

La sorveglianza sanitaria comprende:a) visita medica preventiva;b) visita medica periodica;c) visita medica su richiesta del lavoratore;d) visita medica in occasione del cambio della mansione;e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti

dalla normativa vigente.e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva;e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di

assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.

2-bis. Le visite mediche preventive possono essere svolte in fase preassuntiva, su scelta del datore di lavoro, dal medico competente o dai dipartimenti di prevenzione delle ASL. La scelta dei dipartimenti di prevenzione non è incompatibile con le disposizioni dell’articolo 39, comma 3.

122122

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

Gli accertamenti sanitari non possono essere effettuati (D.Lgs 81/08 art. 41 comma 3):

a) per accertare stati di gravidanza;

c) in altri casi vietati dalla normativa vigente: accertamento dello stato di sieropositività per HIV (Legge 135 del 05.06.1990, art. 6), esami che espongano essi stessi a fattori di rischio (radiografie o esami invasivi) se non esiste precisa indicazione clinica o esami finalizzati a verificare il possesso di particolari requisiti e non correlati ai rischi cui il lavoratore è esposto.

123123

ACCERT. PERIOD.

SORVEGLIANZA SANITARIA

MEDICO COMPETENTEinterno, esterno,pubblico, privato

MEDICO COMPETENTEinterno, esterno,pubblico, privato

Collabora con il DDL e il SPP per misure di tutela

Accertam. sanitari preventivi e periodici

Giudizi di idoneità alla mansione specifica

Cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore

Informaz. ai lavoratori e al Rappr. per la Sicurezza

Visite mediche richieste dal lavoratore

Dà/commenta i risultati collettivi nella riun. period.

E’ EFFETTUATA DAL:E’ EFFETTUATA DAL:

COMPRENDE:COMPRENDE:

ACCERT. PREVENT.

VALUTAZ.IDONEITA’ ALLA

MANSIONE SPECIFICA

Visita ambienti almeno 2 v./anno con Resp. del SPP

Collabora con DDL a organizzare il Pronto Socc.

Collabora all’attività di informazione e formazione

124124

Sorveglianza sanitaria (art. 38-42)

La cartella sanitaria e di rischioPer ogni lavoratore viene istituito e periodicamente aggiornata una cartella sanitaria dove sono annotate le condizioni psicofisiche di ogni lavoratore, compresi i risultati degli accertamenti strumentali, di laboratorio e specialistici, eventuali livelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione, nonché il giudizio di idoneità.

125125

Il Medico Competente (art. 25)

Altri compiti del Medico Competente• Deve comunicare in riunione periodica i risultati

anonimi collettivi• Deve effettuare visite mediche ulteriori , su richiesta

del lavoratore, se correlate ai rischi professionali• Deve visitare gli ambienti di lavoro

126126

Formazione ed Informazione (art. 36-37)

• Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore (anche ai lavoratori a domicilio) informazione adeguata e specifica su:– I rischi “ambientali” , legati all’intero processo produttivo;– I rischi legati alla mansione specifica (vd. normativa e

disposizioni aziendali);– Sulle misure di prevenzione e protezione adottate.

• La formazione e, ove previsto, l'addestramento specifico devono avvenire in occasione:a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell'inizio dell'utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuovetecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

127127

Formazione ed Informazione (art. 36-37)

Il datore di lavoro inoltre provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:

� sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attivitàdella impresa in generale;

� sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;

� sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di primo soccorso e antincendio;

� sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente.

� sui rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;

� sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;

� sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.

128128

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI

IL DDL DEVE INFORMARE

CIASCUN LAVORATORE SU :

IL DDL DEVE INFORMARE

CIASCUN LAVORATORE SU :

Rischi per la sicurezza e la salute connessi con l’attività

Misure e attività di protezione e prevenzione

Rischi specifici, norme e disposizioni aziendali

Sostanze pericolose

Antincendio, evacuazione, pronto soccorso

Responsabile SPP e medico competente

Lavoratori incaricati delle procedure di emergenza

Durante orario di lavoro

- All’assunzione- Cambio mansione- Cambio attrezz., tecnol., sostanze

In modo periodico

In modo particolare per il Rappr. per la Sicur.

In modo mirato gli addetti all’antincendio, ecc.

Formazione sufficiente e adeguata in materia di sicurezza e salute con particolareriferim. al proprio posto di lavoro e alleproprie mansioni

IL DDL DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE :(Possibilità di delega)

IL DDL DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE :(Possibilità di delega)

129129

Addetto al Primo Soccorso (art.43 e 45)

Il D.Lgs. 81/08 e il D.M. 388/2003 di attuazione del Primo Soccorso in azienda, prevedono che il datore di lavoro, in base alla tipologia di attività svolta, alle dimensioni dell'azienda, del numero dei lavoratori occupati e dei fattori di rischio, debba nominare e formare i lavoratori, incaricati di gestire le situazioni di emergenza e di primo soccorso agli infortunati, che potrebbero verificarsi durante il lavoro.I lavoratori Addetti PS non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo.

Il Datore di Lavoro, deve organizzare il servizio di primo soccorso in modo tale che gli addetti incaricati, siano sempre presenti durante l’orario di lavoro.

Secondo il D.Lgs. 106/2009 (Decreto Correttivo del D.Lgs.81/2008), nelle aziende con un numero superiore a 5 lavoratori (compresi i soci lavoratori) , il Datore di Lavoro non può svolgere direttamente il compito di addetto al primo soccorso.

130130

Primo Soccorso Aziendale

PRONTO SOCCORSO• Procedure complesse, con ricorso a farmaci e strumentazione,

orientate a diagnosticare il danno e a curare l’infortunato• CHI? Personale SANITARIO

PRIMO SOCCORSO• Valutazioni ed interventi mirati ad assistere un infortunato che

possono essere compiute fino all’arrivo di un appropriato soccorso• CHI? Qualsiasi PERSONA adeguatamente formata

131131

Addetti al Primo Soccorso(art.43 e 45 del D.Lgs. 81/08 e D.M. 388/03)

Gruppo A : corso di 16 oreAziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a 4.Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura.

Gruppo B: corso di 12 oreAziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

Gruppo C: corso di 12 oreAziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

I Corsi devono essere aggiornati ogni 3 anni :4 ore per Attività Appartenenti ai Gruppi “B” e “C”6 ore per Attività Appartenenti al Gruppo “A”

Il provvedimento classifica, inoltre, le aziende in tre gruppi:

132132

Obblighi del Datore di LavoroD.M. 388/03 (art. 45 del d.Lgs. 81/08)

Gruppo A - Cassetta PS-Mezzo Comunicazione- Corso di almeno 16 ore+ agg. triennale

-Rischio rilevante

-> 5 lav. Con indice infortunistico > 4

-> lav. Comparto agricoltura

Gruppo B - Cassetta PS-Mezzo Comunicazione- Corso di almeno 12 ore+ agg. triennale

> 3 lavoratori che non rientrano nel gruppo A

Gruppo C - Pacchetto di medicazione-Mezzo Comunicazione- Corso di almeno 12 ore+ agg. triennale

> 3 lavoratori che non rientrano nel gruppo A

133133

DM 388 del 15.07.2003Pronto Soccorso Gruppo A

le industrie a rischio infortunistico più elevato: attività industriali che comportano rischi rilevanti (Art. 2, D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334); centrali termoelettriche; attività industriali con rischi di incidenti con coinvolgimento di radiazioni ionizzanti (Artt. 7, 28 e 33 del D.Lgs. n.. 230/1995); le attività in sotterraneo (D.P.R. n. 320/1956); aziende estrattive ed altre attività minerarie definite dal D.Lgs 25 novembre 1996, n. 624; le aziende per la fabbricazione di materiali esplosivi; le aziende nel comparto dell'agricoltura con più di 5 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Appartengono a questo gruppo anche le aziende o uni tà produttive che presentino un indice infortunistico di inabilit à permanente (cioèdegli infortuni indennizzati in permanente con post umi superiori al 10%), valutato nel triennio precedente e desumibile dalle statistiche nazionali INAIL superiore a 4 e con più di 5 lavorat ori. Per poter tenere conto di queste statistiche è necessario che le stes se siano recepite e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale .

134134

DM 388 del 15.07.2003Pronto Soccorso Gruppo A

•1100 Lavorazioni meccanico-agricole 10,84•1200 Mattazione e macellazione – pesca 6,41•3100 Costruzioni edili 8,60•3200 Costruzioni idrauliche 9,12•3300 Strade e ferrovie 7,55•3400 Linee e condotte urbane 9,67•3500 Fondazioni speciali 12,39•3600 Impianti 5,43•4400 Impianti acqua e vapore 4,11•5100 Prima lavorazione legname 7,95•5200 Falegname e restauro 7,18•5300 Materiali affini al legno 5,02•6100 Metallurgia 5,74•6200 Metalmeccanica 4,48•7100 Geologia e mineraria 8,40•7200 Lavorazione delle rocce 6,55•7300 Lavorazione dei vetro 4,65•9100 Trasporti 4,93•9200 Facchinaggio 15,99•0400 Pulizie e nettezza urbana 5,57

Codici Tariffa INAIL sup. 4X1000

Le aziende appartenential gruppo “A” devonoinviare opportunacomunicazione diappartenenza all’ ASL

competente per territorio.

135135

DM 388 del 15.07.2003Pronto Soccorso

Pronto Soccorso – Gruppo “C”

136136

DM 388 del 15.07.2003Pronto Soccorso

Pronto Soccorso – Gruppi “A - B”

137137

Responsabilità della Addetto PS

Non esistono livelli di responsabilità intermedia tra quella del cittadino e quella dell’operatore del’ operatore sanitario .

L’addetto PS è perseguibile qualora non presti soccorso in caso di necessità

OMISSIONE DI SOCCORSO (art. 593 CP)

OBBLIGO DI PRESTARE ASSISTENZA

Se il rischio non è sostenibile

AVVISARE LE AUTORITA’COMPETENTI

(Detenzione fino a 12 mesi o multa fino a 1032 euro)

Soccorrere può voler dire anche solo attivare il 118 o impedire spostamenti incongrui

138138

Compiti dell’Addetto PS

• Valutare l’adeguatezza delle proprie conoscenze e capacità• Conoscere e condividere il piano di primo soccorso• Tenere aggiornato un elenco delle attrezzature e del materiale di

medicazione controllandone effettiva disponibilità, efficienza e scadenza

• Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni o dei malori che accadono in azienda

• Tenersi aggiornato sui nuovi prodotti chimici eventualmente utilizzati• Mantenere un comportamento coerente con il proprio ruolo,

essendo d’esempio per i colleghi lavorando sempre nel rispetto delle norme di sicurezza

139139

Sequenza Intervento Addetto PS

140140

Piano di emergenza Sanitaria

Organizzare un Piano di Emergenza: CONOSCENZE PRELIMINARI?

• 1. Ciclo produttivo e sostanze usate (schede sicurezza)• 2. Tipologia infortuni (registro infortuni)• 3. Procedure abituali in caso di infortunio• 4. Tecniche abituali di automedicazione• 5. Patologie, invalidità, idoneità condizionate• 6. Lavoratori con competenze ps• 7. SUEM(Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica): tempi di

arrivo, esigenze, ecc.

141141

Addetto all’Emergenza e all’Antincendio (art. 43 e 46)

Il corso addetti antincendio rientra tra gli obblighi del lavoratore ma anche tra gli obblighi del datore di lavoro il quale deve nominare i lavoratori addetti all’antincendio e far seguire loro uno specifico corso di formazione.L’art. 7 del D.M. 10 marzo 1998 che riceve un rimando dall’art. 46 del d.lgs. 81/2008 prevede infatti che ciascun lavoratore addetto all’antincendio frequenti un corso specifico. La durata del corso addetti antincendio varia a seconda della tipologia di attività svolta dall’azienda, del livello di rischio che tale attività comporta e infine agli specifici compiti di ciascun lavoratore.

142142

Addetto all’Emergenza e all’Antincendio(art. 43 e 46)

a) luoghi di lavoro a rischio di incendio elevato; nei quali per presenza di sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme, ovvero non è possibile la classificazione come luogo a rischio di incendio basso o medio.In questo caso il corso addetti antincendio avrà la durata di 16 ore.

b) luoghi di lavoro a rischio di incendio medio: nei quali sono presenti sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio chepossono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata. In questo caso il corso addetti antincendio avrà la durata di 8 ore.

c) luoghi di lavoro a rischio di incendio basso: nei quali sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione delle stesso è da ritenersi limitata. In questo caso il corso addetti antincendio avrà la durata di 4 ore.

143143

Addetto all’Emergenza e all’Antincendio(art. 43 e 46)

I Corsi devono essere aggiornati ogni 3 anni :- 2 ore per coloro che ricoprono già la carica di “Addetto

dell’Attuazione delle Misure di Prevenzione Incendi, di Evacuazione dei Lavoratori in Caso di Pericolo Grave ed Immediato, di Salvataggio e di Gestione dell’Emergenza sui Luoghi di Lavoro” in attività a rischio basso

- 5 ore per coloro che ricoprono già la carica di “Addetto dell’Attuazione delle Misure di Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio, di Evacuazione dei Lavoratori in Caso di Pericolo Grave ed Immediato, di Salvataggio e di Gestione dell’Emergenza sui Luoghi di Lavoro” in attività a rischio medio

- 8 ore per coloro che ricoprono già la carica di “Addetto dell’Attuazione delle Misure di Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio, di Evacuazione dei Lavoratori in Caso di Pericolo Grave ed Immediato, di Salvataggio e di Gestione dell’Emergenza sui Luoghi di Lavoro” in attività a rischio elevato

144144

ATTORI ESTERNI

•• Organi di vigilanzaOrgani di vigilanza:

• SPISAL per le ASL• Ispettorato del lavoro • Vigili del fuoco

•• Organismo pariteticoOrganismo paritetico:• Organizzazioni sindacali• Organizzazioni datoriali