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CORSO NAZIONALI DI FORMAZIONEPER ISTRUTTORI DI
FITNESS FUNZIONALEE CROSS TRAINING
Dott. Prof. Marco Lauria Specializzato in Marketing e Management dello Sport
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Dagli esercizi dei soldatispartani agli allenamenti neicentri fitness moderni.
Ecco come si è evoluto neisecoli il rapporto tra l’uomo ela funzionalità del suo corpo.
3Dott. Prof. Marco Lauria Specializzato in Marketing e Management dello Sport
La reale necessità diavere muscoli allenatinasce attorno al IV-Vsecolo avanti cristo, epocain cui si intuiva che perfare la guerra occorrevanosoldati prestanti.
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È soprattutto Sparta che affida la propria forza a quella deipropri soldati, che si allenavano regolarmente - spesso acorpo libero - per migliorare le proprie prestazioni.
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Sempre nell’antica Grecia eranogli atleti olimpici che sipreparavano usando comesovraccarico ciò che avevano adisposizione, animali compresi(ricordate la storia del discoboloMilone, che da bambinosollevava un vitello e continuavaa sollevarlo fino a quandodiventava un bue?).
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Il fisico degli atleti olimpionici è ancor oggi oggetto diriferimento quando si tratta di citare un corpo ideale, cosìcome lo era nel passato quando gli stessi atletifungevano da modelli per la creazione di statue.
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L’allenamento per migliorarela forza per il combattimentoè una costante nel tempo:nell’antica Roma, i gladiatoriche si misuravano neglianfiteatri romani, passavanole loro giornate dedicandosiall’allenamento di forza edestrezza
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Nel Medioevo granpartedell’addestramentodegli aspiranticavalieri era basato suesercizi a corpo liberoe con sovraccarichi.
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Gli aspiranti cavalieri eranosoliti sollevare il peso delproprio corpo appesi arami d’albero o ad appositiapparati in legno, edeseguivano varie forme di piegamenti sulle braccia,fra cui quelli in verticale atesta in giù.
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Nel 1500 gli arcieri di Enrico VIII erano talmente forti dariuscire a tendere ed utilizzare archi del peso di quasi 90 Kg.
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Occorre aspettare il 1800perché qualcunocominciasse a fareosservazioni scientificheriguardo l’esercizio fisico.Grazie allo scrittore epedagogo tedescoFriedrich Ludwig Jahn, chenon a torto è considerato ilpadre della modernaginnastica.
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Finalmente l’approccio al miglioramento della forza perse lepure connotazioni militari e si diffuse anche tra gliappassionati.Nacquero così i primi “strongmen”, ovvero, quegli uominiche dimostravano - spesso nei circhi - la loro incredibileforza.
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Fra la fine del 1800 e l’iniziodel 1900 vissero autenticheleggende come ArthurSaxon, in grado di sollevareoltre 100 Kg sopra la testacon un solo braccio
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Eugene Sandow, ilpersonaggio raffiguratonella statua ancora oggidata in premio ai vincitoridel Mr. Olympia, cheriusciva a spezzare unacatena legata attorno alsuo torace.
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Arriva il XX secolo e conesso arrivano i primibilancieri caricabili adischi ma l’attrezzo nonconvince troppo glistrongmen checontinuano ad allenarsisollevando tronchi,automobili e spezzando catene.
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C’è un po’ di italianità nelladiffusione delle primeregole dell’allenamento: èinfatti l’italo-americanoAngelo Siciliano, in arte“Charles Atlas”, a scrivere ilprimo manuale di “sviluppofisico”, opera che vendetteun numero incredibile dicopie per corrispondenza.
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Arriva l’era moderna, che inizia negli anni successivi allafine della seconda guerra mondiale.Comincia a svilupparsi la tecnologia e con essa anche glistrumenti per l’allenamento.
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Nell’ambito dell’esercizio edell’allenamento della forza,il cambiamento epocaleavviene con la diffusione deibilancieri caricabili a dischi edei manubri.
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Nonostante fossero già attrezzi noti ma poco utilizzati, il dopoguerrane decretò il successo.Lo strongman britannico Thomas Inch, l’americano Alan Calvert(fondatore della “Milo Barbell Company”) e il tedesco Kaspar Berg(fondatore della “Berg”), iniziarono a commercializzare su largascala bilancieri caricabili a piastre.
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Di lì a poco nacquero molte aziende famose ancora oggi,produttrici di bilancieri olimpionici, quali la “York BarbellCompany” e la “Jackson Barbell Company”.
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In seguito alla diffusione deibilancieri caricabili furonointrodotti i primi prototipi di“Power Rack” e di panchecon appoggi, chepermettevano all’atleta dicaricare il bilanciere sullespalle senza doverlosollevare da terra, che seda una parte risultavacomodo, dall’altra ha fattoperdere l’abitudine dieseguire la girata al petto.
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Di lì a poco apparvero sul mercato una serie diattrezzature per l’allenamento, dalle poliercoline allelat-machine, decretando così, a tutti gli effetti, la nascitadell’era del fitness.
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Erano gli anni ‘70 e la Nautilus, azienda diparticolari macchinari con puleggia a camme,contribuì al trionfo del nuovo trend.
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Le macchine isotonichefornirono infatti una serie divantaggi che contribuirono arenderle popolari, fra i quali lasicurezza e la semplicità d’uso,unitamente alla possibilità di“isolare” un singolo gruppomuscolare, caratteristica che lerese presto popolari fra ibodybuilder attirandol’interesse del grande pubblico.Ma i passi fondamentali versole nuove opportunità diallenamento non erano finiti:negli anni ’80.
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Il mondo del fitness fu testimone di un nuovo boom: quellodelle attrezzature cardiofitness, ad opera di aziende quali“Stairmaster” e “Life & fitness” negli USA e “Technogym” inItalia.
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Le attività aerobiche all’aperto e l’allenamento calistenico(quello che utilizza il corpo libero) persero presto terreno infavore delle attività aerobiche eseguite indoor, su attrezzicardiofitness o nelle classi collettive. Ciò che era per pochi,è così divenuto alla portata di tutti.
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L’industria del fitness ha dunque contribuito alla diffusione dellapratica dell’attività fisica, ma ha al contempo indotto l’utenza media aritenere che, per lo svolgimento della stessa, sia necessario disporredi un equipaggiamento tecnologicamente avanzato.Si osserva infatti, che l’odierno frequentatore di palestra, per quantopossa avere un aspetto salutare spesso non si distingue per leproprie abilità motorie.
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la sua apparente forma fisica a volte non è supportata dauna effettiva funzionalità.
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Un nuovo trend è alloraalle porte. L’allenamentofunzionale sta infattirivoluzionando alcunemodalità che hannoabusato della tecnologiaapplicata all’eserciziofisico e riporta i veriappassionati verso unapprocciodell’allenamento piùnaturale ed istintivo.
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È l’inizio di una nuova era? Quella del fitnessfunzionale i cui attrezzi sono kettlebell, barbell, pawerbag, med ball, T-rex, jukari (reebok), pole dance,boucer, ecc…
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Le ResponsabilitàCivile e Penale
a carico di Tecnici sportivi
CORSI NAZIONALI DI FORMAZIONE
AREA MANAGEMENT
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“LE RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE A CARICO DI TECNICI SPORTIVI”
Art. 2043 C.C.: “ Qualunque fatto doloso o colposoche cagiona ad altri un danno ingiusto, obbligacolui che ha commesso il fatto a risarcire ildanno”
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1. Civile e Penale a
carico degli Istruttori
2. Amministrativa di
competenza dei
Dirigenti
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1) CONTRATTUALE: Violazione di obblighicontrattuali.
2) EXTRA CONTRATTUALE: Qualsiasi fatto chearrechi danno ad altrui persona.
3) OGGETTIVA “Ubi comoda, ibi incomoda”.4) CONNESSA ad una situazione di proprietà o di
controllo dell’impianto.
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Fino a 20 giorni di prognosi la legge prevede che si possano adire le vielegali previo querela di parte.
In mancanza della quale le competenze sono del codice civile.
“Scatta” il penale dal 21° giorno in poi di prognosi dichiarata dal prontosoccorso.
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La responsabilità civile è delegabilead una Compagnia Assicurativa(R.C. dai rischi professionali)
Consiste nel tutelare il propriopatrimonio personale,nell’eventualità di obbligo da partedel responsabile dell’evento lesivo,del risarcimento dei danni biologicie materiali.
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“FIDARSI E’ BENE,MA ASSICURARSI
E’ MEGLIO.”
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Sia ben chiaro che in Italia non c’è obbligo, per iltitolare di una palestra, di dotarsi di idonea polizzadi responsabilità civile e/o di infortuni, così comenon c’è obbligo per assicurare gli attrezzi dalrischio di incendio e furto.
Né potremmo mai conoscere sia qualisiano i rischi coperti né tantomeno qualisono i massimali previsti dal titolare delFitness Club, Palestra, Centro Sportivo,
ecc. dove lavoriamo.
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E’ CONSIGLIABILE CHE, QUINDI,L’ISTRUTTORE DI BODY BUILDING EFITNESS SI DOTI DI UNA PROPRIAPOLIZZA DI R.C. “DA RISCHIPROFESSIONALI” SPECIFICANDO SULCONTRATTO:
1) Quali discipline (rischi) devono essere coperti.2) Qual è il target di riferimento (anziani, minorenni, atleti,
disabili, ecc.)3) I luoghi dove si svolge la professione di Istruttore/Allenatore/
Personal Trainer/Maestro/Educatore Alimentare/OperatoreChinesiologo, ecc.
4) Il massimale in caso di morte (mai inferiore ad 1,5 milioni di€uro).
5) Specificare che la copertura si intende estesa sianell’insegnamento individuale che di gruppo.
6) Che i clienti/utenti/allievi, ecc. sono “terzi tra loro”.
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Appare chiaro quindi che, per l’attribuzione dellacolpa, il soggetto risarcitore dovrà essere considerato
direttamente responsabile dell’evento lesivo.
Ricordiamoci che le COMPAGNIEASSICURATRICI non sono Enti di previdenza o
assistenza sociale (INPS, INAIL, ecc.)
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L’inchiesta per l’attribuzione della colpa verterànella individuazione di anche una sola delle tre
“conditio sine qua non”
IMPRUDENZA IMPERIZIA NEGLIGENZA
1) Inesperienza2) Abusivismo3) Corsi non
riconosciutilegalmente
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Ci si libera della responsabilità solo in giudizio(riuscendo a dimostrare di aver fatto tutto sotto
adeguata sorveglianza e di non aver potuto evitarel’accaduto).
Per la Legge l’Istruttore è titolare dello “ius invigilando” (dovere di presenza).
Il Titolare/Presidente/Dirigente sono obbligati allo“ius in eligendo” (dovere di scegliere i migliori
Insegnanti)
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La vita in un Fitness Club è sottoposta agliobblighi previsti dagli articoli del“REGOLAMENTO INTERNO”
EsempiL’ingresso è riservato ai soli soci.
La Direzione non è responsabile degli oggetti lasciati incustoditi.È obbligatorio il certificato medico.
L’iscrizione dei minorenni è sottoposta al consenso scritto di un genitore.È obbligatorio rinnovare le quote sociali massimo 5 giorno dopo la scadenza.
È fatto assoluto divieto di accesso in palestra a chi non è iscritto o conabbonamento scaduto o non rinnovato.
Il socio godrà dei benefici assicurativi solo se in regola con i pagamenti.Ecc.
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Tra gli obblighi previsti dal regolamento interno si fa sempreriferimento all’esigenza di consegnare in segreteria il
certificato medico.
Una volta lo si denominava “C.M. di sana e robustacostituzione”
Attualmente la giusta denominazione è: “Certificato Medico diIDONEITA’ fisica alla pratica ginnico-sportiva NON agonistica”
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La legislazione vigente in merito alla tutela nello sportprevede per le attività ginnico-sportive non agonisticheun banale certificato del proprio medico curante.
Solo in caso di attivitàsportiva AGONISTICA èrichiesto espressamente ilcertificato medico redatto dalCentro di Medicina delloSport della A.S.L.convenzionata (e non da unmedico dello sport privato).
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Il Legislatore ha previsto tale prevenzione per ridurre il rischionegli sportivi di incorrere nelle due malattie croniche più
frequenti, altamente invalidanti e dall’enorme impattoeconomico sociale: l’infarto e l’ictus.
All’occorrenza è benericordare quali sono i 5
fattori di rischio che ogniIstruttore dovrebbe
considerare nel gestireun allenamento.
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I 5 FATTORI DI RISCHIO
1) OVER 402) FUMATORE3) SOVRAPPESO4) STRESS5) SEDENTARIETA’
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L’Istruttore illuminato e previdente, anche se la normativanon ne prevede l’obbligo per la pratica del fitness, dovrà
consigliare soprattutto ai clienti in possesso di un qualchefattore di rischio, di sottoporsi almeno una volta all’anno avisita medica specialistica presso il centro medicina dello
sport della ASL. È bene sottolineare che sarà sottoposto aiseguenti controlli:
1) Prova da sforzo con monitoraggio di frequenza cardiacae pressione arteriosa.
2) Elettrocardiogramma.3) Spirometria4) Esame ectoscopico accurato per rilevare la presenza di
alterazioni scheletriche e/o vizi posturali.
N.B.: inoltre, l’utente dovràpresentarsi con l’esame
delle urine.
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LA GIURISPRUDENZA INSEGNALe fonti del diritto prevedonoche la normativa si chiama
così perché deriva dallaparola “NORMALE”: cioè ilripetere per un tempo lungo
e continuo lo stessocomportamento induce i
componenti della comunitàad adottarlo quale stile di
vita.
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Gli stili di vita ripetutidiventano, quindi
consuetudine e taleconsuetudinarietà di
comportamentiinduce gli “attori” (nelnostro caso gli iscrittial Fitness Club), alrispetto delle norme
previste dalladirezione.
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La norma giuridica quindi deriva da uncomportamento consuetudinario, reiterato
nel tempo ed accettato da tutti come stile divita NORMALE.
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Quindi per il CODICE CIVILE ilregolamento interno di un Fitness Club
letto, accettato e sottoscritto (nel modulodi iscrizione) obbliga ogni socio al
rispetto integrale dei vari punti,prevedendo come eventuale pena
l’allontanamento di colui che non nerispetti ogni singolo obbligo.
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Appare ovvio che, come inuna qualunque comunità,villaggio o altro dove ènecessario vivere e conviverein equilibrio con tutti, sianecessario adottareregolamenti, codici e leggi pergarantire una civile edemocratica convivenza nelrispetto reciproco di diritti edoveri.
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Dobbiamo quindi sforzarci di considerare unapalestra, un centro sportivo, una piscina, uncampo di calcio, ne più ne meno come un
villaggio con obblighi e benefici.
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L’Istruttore è anche responsabile dellarealizzazione delle aree tematiche specifiche
(area di riscaldamento, warm up, areadefaticamento, cool down, area cardio, area
isotonica, area pesi liberi, area corpo libero, ecc.).Rispettando l’ergonomia: razionale inserimentodegli strumenti, tenendo conto delle forme, delle
dimensioni, della biomeccanica, degli spazi adisposizione, delle vie di fuga, delle uscite di
sicurezza, ecc.
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L’Istruttore inoltre è sempre responsabile dellamanutenzione. Il Titolare è responsabile
dell’acquisto degli attrezzi obbligatoriamente anorma Europea.
P.S. verificare la presenza delle certificazioni ISO, ecc.
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per l’attenzione.
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