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CORSO PER ASPPCORSO PER ASPP
MODULO B7MODULO B7
LA SICUREZZA ANTINCENDIO
La CombustioneLa CombustioneLa combustione è una reazione chimica identificabile anche con il termine di ossidazione, poiché nel processo della combustione l’ossigeno – da cui deriva il termine ossidazione – ha una importantissima parte.
dott. ing. Emilio Milano pagina 3
Gli elementi fondamentali capaci di originare un incendio sono:1. il COMBUSTIBILE (legno, carta, benzina, gas, ecc.),2. il COMBURENTE (l'ossigeno contenuto nell'aria che respiriamo)3. il CALORE o ENERGIA (fiammifero, accendino, corto circuito, fulmine, che costituiscono l'innesco del fuoco)Più genericamente il processo che coinvolge i tre elementi viene chiamato COMBUSTIONE e quando si manifesta in modo non controllabile dall'uomo siamo in presenza di un INCENDIO.
La CombustioneLa Combustione
INNESCOo Fonte di calore
O2
TRIANGOLO DEL FUOCOTRIANGOLO DEL FUOCO
La CombustioneLa Combustione
LeLe condizionicondizioni necessarienecessarie perper avereavere unaunacombustionecombustione sonosono::
1)presenza del comburente2)presenza del combustibile3)presenza di una sorgente di calore
ComburentiComburentiI comburenti sono quelle sostanze che contengono al loro interno Ossigeno o altri gas ossidabili durante la reazione chimica della combustione.
In via generale si considera come comburente primario l’aria, dove l’ossigeno è presente per circa il 21%.
O2
Combustibili solidiCombustibili solidiI combustibili solidi devono presentare determinate caratteristiche per scatenare un incendio:
• pezzatura e forma del materiale;• grado di porosità del materiale;• elementi che compongono la sostanza;• contenuto di umidità del materiale.
Nei liquidi infiammabili la combustione avviene proprio quando, in corrispondenza della suddetta superficie i vapori dei liquidi, miscelandosi con l’ossigeno dell’aria in concentrazioni comprese nel campo di infiammabilità, sono opportunamente innescati.
Combustibili LiquidiCombustibili Liquidi
Gas CombustibiliGas CombustibiliI gas infiammabili risultano i più pericolosi tra i combustibili presenti in natura, poiché sono già allo stato richiesto per incendiarsi. Nelle applicazioni civili ed industriali i gas, compresi quelli infiammabili, sono generalmente contenuti in recipienti atti ad impedirne la dispersione incontrollata nell’ambiente.
• processo di ossidazione violenta (le fiamme sono solo un aspetto) con formazione di CO, CO2 e distillazione di prodotti volatili
• temperatura di autoaccensione:temperatura alla quale un combustibile si infiamma spontaneamente in presenza di aria
• temperatura di infiammabilità: temperatura alla quale un combustibile liquido si infiamma in presenza di innesco
Durante un incendio oltre a fiamme e calore si sviluppa anche FUMO
La maggior parte delle vittime degli incendi è imputabile prevalentemente alle sostanze tossiche contenute nei fumi, dipendenti direttamente dalle caratteristiche del materiale combusto.
SOSTANZATEMP. DI INFIAMM.
°C
TEMP. DI ACCENS.
°C
Acetilene - 335
Acetone 18 538
Alcool etilico 13 425
Ammoniaca - 650
Benzina -24 250
Benzolo -11 538
Butano -60 405
Esano -26 260
Etere -45 180
Etilene - 450
Gasolio >80 330
Glicerina 160 393
Idrogeno - 470
Metano - 537
Naftalina 80 559
Ossido di Carbonio - 551
Propano - 466
Nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare 4 fasi caratteristiche:
1. Fase di ignizione
2. Fase di propagazione
3. Incendio generalizzato (flash over)
4. Estinzione e raffreddamento
Ignizione
Propagazione
Incendio generalizzato Estinzione
Flash-over (o incendio generalizzato)
Tempo
Temperatura
Dinamica dell’incendioDinamica dell’incendio
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
Gas di combustioneGas di combustione
Ossido di CarbonioAldeide AcrilicaAnidride CarbonicaFosgeneIdrogeno SolforatoAmmoniacaAnidride SolforosaOssido e Perossido di AzotoAcido CianidricoAcido Cloridrico
Nella stragrande maggioranza dei casi, la mortalità per incendio è da attribuire all’inalazione di questi gas che producono danni biologici per anossia o per
tossicità.
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
OssidoOssido didi carboniocarbonioCaratteristiche:•incolore•inodore•non irritantenegli incendi risulta il più pericoloso tra i tossici del sangue sia per l’elevato livello di tossicità, sia per i notevoli quantitativi generalmente sviluppati.
Concentrazione di CO (ppm)
Tempo max di esposizione (sec)
500 2401000 1202500 485000 24
10000 12
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
Fiamme Fiamme Le fiamme sono costituite dall’emissione di luce conseguente alla combustione di gas sviluppatisi in un incendio.
Colore della fiamma
Temperatura °C
Rosso nascente 500Rosso scuro 700
Rosso ciliegia 900Giallo scuro 1100Giallo chiaro 1200
Bianco 1300Bianco
abbagliante1500
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
Fumi Fumi I fumi sono formati da piccolissime particelle solide liquide.Le particelle solide sono sostanze incombuste che si formano quando la combustione avviene in carenza di ossigeno e vengono trascinate dai gas caldi prodotti dalla combustione stessa.
Prodotti della CombustioneProdotti della Combustione
CaloreCaloreIl calore è la causa principale della propagazione degli incendi. Realizza l’aumento della temperatura di tutti i materiali e i corpi esposti, provocandone il danneggiamento fino alla distruzione.
Effetti del calore sull’uomoEffetti del calore sull’uomoUstioni di I grado
– superficiali– facilmente guaribili
Ustioni di II grado– formazione di bolle e vescicole– consultazione struttura sanitaria
Ustioni di III grado– profonde– urgente ospedalizzazione
Effetti del calore sull’uomoEffetti del calore sull’uomoL'ustionato, specialmente se grave, deve essere immediatamente trasportato in ospedale possibilmente con una ambulanza. In ogni caso si danno alcuni consigli utili per non aggravare la situazione.
Se i vestiti sono in fiamme avvolgere la persona con una coperta o farla rotolare per terra.
Non togliere gli abiti agli ustionati
Detergere con acqua fresca e proteggere con panni e teli sterili
Dissetare se necessario solo con acqua
Non applicare pomate, unguenti, olio
Punto 5.1 ALLEGATO V - D.M. 10/03/1998
CLASSE “A”: fuochi di materiali solidi, combustibili einfiammabili, generalmente di natura organica, la cuicombustione avviene con produzione di braci ardenti allostato solido
CLASSE “B”: fuochi di materiali liquidi o solidi che possonoliquefarsi
CLASSE “C”: fuochi di materiali gassosi infiammabili
CLASSE “D”: fuochi di sostanze chimiche spontaneamentecombustibili e di metalli
CLASSE “E”: fuochi materiale elettrico sotto tensione
Fuochidi solidi
cartalegnasegaturatruciolistoffarifiuticere infiammabilicartonipagliastracci
Fuochidi liquidi
dieselbenzinapetrolioalcoololii pesantiglicerinavernici gommeresinefenolicera
Fuochidi gas
metanocloroacetilenepropanoidrogenocloruro di metile
Fuochidi sostanze chimiche e metalli
magnesiopotassiofosforosodio
Fuochidi natura elettrica
trasformatorialternatoriquadri
Per ottenere lo spegnimento del fuoco deve essere eliminato uno degli elementi del “triangolo del fuoco”:
SEPARAZIONEallontanamento tra combustibile e comburente ottenibile con ripari obarriere non infiammabili, mezzi meccanici, forti getti d’acqua, polvere o sabbia
SOFFOCAMENTOriduzione della percentuale del comburente al di sotto della soglia minima
RAFFREDDAMENTOabbassamento della temperatura
AZIONE CHIMICAarresto delle reazioni a catena che avvengono durante la combustione.
Tali azioni si possono ottenere singolarmente o contemporaneamente mediante l’uso delle sostanze estinguenti, che vanno scelte in funzione della natura del combustibile e delle dimensioni del fuoco.
1. ACQUA (GETTO / NEBULIZZATA) Estinguente di più pratico uso
- facilmente reperibile in grandi quantità- capacità di raffreddamento attraverso l’assorbimento del calore- una azione di soffocamento dovuta alla sua trasformazione in vapore.
2. SCHIUMAL’aggiunta di alcune sostanze nell’acqua, ad esempio le sostanze tensioattive, può aumentare l’efficienza estinguente dell’acqua
- riducono la quantità ed il tempo necessari per l’estinzione- permette l’uso anche su incendi di combustibili liquidi non solubili in acqua.
3. POLVERE Le Le polveri sono costituite da particelle solide finissime a base di bicarbonato di sodio, di potassio, fosfati e sali inorganici.
- l’azione estinguente prodotta dalla decomposizione per le alte temperature- effetti chimici sulla fiamma- produzione di anidride carbonica e vapore acqueo.
I prodotti della combustione delle polveri- separano il combustibile dal comburente- raffreddano il combustibile- inibiscono il processo di combustione.
4. ANIDRIDE CARBONICA, AZOTO – GAS INERTI Riducono la concentrazione del comburente fino ad impedire la combustione.
- L’anidride carbonica non risulta tossica per l’uomo- produce anche un’azione estinguente per raffreddamento dovuta all’assorbimento del
calore generato dal passaggio della fase liquida alla fase gassosa.
5. GAS ALOGENATI Gli idrocarburi alogenati - proibiti dalle disposizioni legislative emanate per la protezione della fascia d’ozono stratosfericoSono idrocarburi saturi in cui gli atomi di idrogeno sono parzialmente sostituiti con atomi di cloro, bromo e fluoro
- l’azione estinguente per l’interruzione chimica della catena di combustione- efficaci su incendi in ambienti chiusi scarsamente ventilati- non danneggiava i materiali con cui venivano a contatto- alcuni halon per effetto delle alte temperature si decomponevano originando gas tossici (fosgene)
Gli agenti sostitutivi degli halon hanno una minore capacità estinguente.Esistono inoltre sul mercato prodotti inertizzanti e prodotti che agiscono per azione anti-catalitica.
6. SABBIA
B=BuonoM=MediocreS=Scarso
Sep
ara
zion
e
So
ffoca
men
to
Raffre
dd
am
en
to
Azio
ne ch
imica
Acqua B M B -
Schiuma B B S -
CO2 - B B -
Polvere M B S S
Alogenati - - - B
Sabbia M M - -
negli incendi originati da materiali solidi è necessario
intervenire con acqua, per ridurre il calore di
combustione, oppure con polveri che inibiscono la
formazione di gruppi di atomi chimicamente attivi che
tendono amantenere in atto la combustione
(autocatalisi)
L'acqua, la schiuma e la polvere sono le sostanze
estinguenti più comunemente utilizzate
Le attrezzature utilizzanti gli estinguenti citati
sono estintori, naspi, idranti, od altri impianti di
estinzione ad acqua.
in incendi di materiali liquidi è necessario intervenire
ricercando la separazione tra il combustibile ed il
comburente, sfruttando, ad esempio, l’efficacia delle
schiume nel separare i due mezzi
Per questo tipo di incendi gli estinguenti più
comunemente utilizzati sono costituiti da
schiuma, polvere e anidride carbonica.
in incendi originati da gas è necessario operare con
agenti estinguenti che possano esercitare una azione
di inibizione chimica; altri sistemi di estinzione sono
inadeguati e possono rivelarsi pericolosi
L’intervento principale è quello di bloccare il
flusso del gas chiudendo la valvola di
intercettazione o otturando la falla.
Esiste il rischio di esplosione viene estinto prima
di intercettare il flusso del gas.
Estinguenti: polvere - CO2 - alogenati
per gli incendi di metalli particolari è possibile
intervenire con polveri speciali che possano esercitare
un’azione di inibizione chimica; ogni altro intervento è
da evitare
Nessuno degli estinguenti normalmente utilizzati
per gli incendi di classe A e B è idoneo per
incendi di sostanze metalliche che bruciano.
Occorre utilizzare delle polveri speciali ed
operare con personale particolarmente
addestrato.
in fuochi di origine elettrica è possibile intervenire con
azione di inibizione chimica o con spostamento del
comburente; evitare assolutamente qualsiasi altro tipo
di intervento
Gli estinguenti specifici per incendi di impianti
elettrici sono costituiti da polveri dielettriche e
da anidride carbonica.
Non ammessi: acqua a getto - schiuma
prevenzionepropriamente
detta
protezioneattiva
protezionepassiva
protezionemisure
precauzionalid'esercizio
PREVENZIONEINCENDI
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizio
Le misure precauzionali di esercizio si realizzano attraverso:
Analisi delle cause di incendio più comuni
Informazione e Formazione antincendi
Controlli degli ambienti di lavoro e delleattrezzature
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizioDeposito ed utilizzo di Deposito ed utilizzo di materiali infiammabili materiali infiammabili e facilmente e facilmente combustibilicombustibiliDove è possibile occorre che il quantitativo di materiali infiammabili o facilmente combustibili esposti, depositati o utilizzati, sia limitato a quello strettamente necessario per la normale conduzione dell'attività e tenuto lontano dalle vie di esodo.
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizio
Utilizzo di fonti di Utilizzo di fonti di calorecaloreLa sicurezza degli impianti alimentati a gas è da sempre un argomento di massima considerazione.
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizio
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizio
Misure precauzionali d'esercizioMisure precauzionali d'esercizio
Aree non frequentateAree non frequentateLe aree del luogo di lavoro che normalmente non sono frequentate da personale (cantinati, locali deposito) ed ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi senza preavviso, devono essere tenute libere da materiali combustibili non essenziali
Sistemi di protezioneSistemi di protezione
Gli interventi si suddividono in misure di protezione attiva o passiva in relazione alla necessità o meno dell’intervento di un operatore o dell’azionamento di un impianto.
Protezione PASSIVA(NON c'è il bisogno di un INTERVENTO)
Protezione ATTIVA(c'è il bisogno di un INTERVENTO)
La protezione passivaLa protezione passiva• Distanze di sicurezza esterne ed interne;• Barriere antincendio:• Isolamento dell’edificio • Muri tagliafuoco, schermi etc.• Strutture aventi caratteristiche di resistenza
al fuoco commisurate ai carichi d’incendio• Materiali classificati per la reazione al fuoco• Sistemi di ventilazione• Sistema di vie d’uscita commisurate al
massimo affollamento ipotizzabile dell’ambiente di lavoro e alla pericolosità delle lavorazioni
Sistemi di protezioneSistemi di protezione
Protezione PassivaProtezione Passiva
Resistenza al fuoco e Resistenza al fuoco e compartimentazionecompartimentazionePer una completa ed efficace compartimentazione i muri tagliafuoco non dovrebbero avere aperture, ma è ovvio che in un ambiente di lavoro è necessario assicurare un’agevole comunicazione tra tutti gli ambienti destinati, anche se a diversa destinazione d’uso
Protezione PassivaProtezione Passiva
Resistenza al fuoco e Resistenza al fuoco e compartimentazionecompartimentazione
Pertanto è inevitabile realizzare le comunicazioni e dotarle di elementi di chiusura aventi le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del muro su cui sono applicati.
Sistemi di protezioneSistemi di protezione
La protezione attivaLa protezione attivaestintoriestintorireterete idricaidrica antincendiantincendiimpiantiimpianti didi rivelazionerivelazione automaticaautomatica d’incendiod’incendioimpiantiimpianti didi spegnimentospegnimento automaticiautomaticidispositividispositivi didi segnalazionesegnalazione ee d’allarmed’allarmeevacuatorievacuatori didi fumofumo ee calorecaloresegnaleticasegnaletica didi sicurezzasicurezzailluminazioneilluminazione didi sicurezzasicurezza
Protezione attivaProtezione attiva
• estintori portatili -concepiti per essereutilizzati a mano edhanno un peso chepuò arrivare a 20 Kg.
• estintori carrellati– trasportato suruote di massa totalemaggiore di 20 Kg econtenenteestinguente sino a150 kg.
EstintoriEstintoriGli estintori sono in i mezzi mobili di estinzione da usare per un primo intervento su un principio di incendio. Si possono distinguere, in relazione al peso complessivo due tipologie :
Protezione attivaProtezione attiva
Manutenzione degli estintoriManutenzione degli estintori
Con cadenza semestrale, inoltre, deve essere effettuata un accurato controllo al fine di verificare la presenza dell’agente estinguente, la carica del gas ausiliario.Naturalmente gli estintori devono essere revisionati, onde controllare la funzionalità del estintore nel suo complesso, e ciò deve avvenire mediante la completa sostituzione della carica ed il controllo di tutto l’estintore
Protezione attivaProtezione attivaEstintori aEstintori a polvere polvere E’ un estintore contenente polvere antincendio composta da varie sostanze chimiche miscelate tra loro con aggiunta di additivi per migliorarne le qualità di fluidità e idrorepellenza.
Protezione attivaProtezione attivaEstintore ad anidride Estintore ad anidride carbonicacarbonicaGli estintori a CO2 sono costituiti da una bombola da una valvola di erogazione a volantino da una manichetta snodata con all’estremità un diffusore in materiale isolante.Sull’ogiva della bombola in colore grigio chiaro -sono punzonati i dati di esercizio, di collaudo e delle revisioni.
Protezione attivaProtezione attiva
Rete idrica antincendioRete idrica antincendiodeve, a garanzia di affidabilità e funzionalità, rispettare i seguenticriteri progettuali:-Indipendenza della rete da altre utilizzazioni
- Protezione della rete dall’azione del gelo e della corrosione
Protezione attivaProtezione attiva
Rete idrica Rete idrica antincendioantincendioIdranti (a muro, a colonna, sottosuolo o naspi) collegati con tubazioni flessibili a lance erogatrici che consentono, per numero ed ubicazione, la copertura protettiva dell’intera attività
Protezione attivaProtezione attiva
?
Segnaletica di sicurezzaSegnaletica di sicurezza
Cosa significanoCosa significano
Protezione attivaProtezione attiva
Illuminazione di sicurezzaIlluminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazione di Sicurezza deve fornire, in caso di mancata erogazione della fornitura principale della energia elettrica e quindi di luce artificiale, una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali (intensità minima di illuminazione 5 lux).
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
PROCEDURE DA ADOTTARE QUANDO SI SCOPRE UN INCENDIO
COSA FARE SE SCOPRIAMO LA PRESENZA DI UN INCENDIO ???????
Seguire il piano di emergenza!!!
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
compiti degli addetti antincendioIn generale:- Dare subito l’allarme al Gestore Aziendale delle Emergenze;- Chiamare sempre i Vigili del Fuoco (115) e, in caso di feriti, il 118;- Se c’è un principio di incendio cercare di spegnerlo con gli estintori ma
solo se si è sicuri di esserne in grado;- Intercettare le alimentazioni del gas, energia elettrica (mai spegnere i
dardi);- Compartimentare;- Accertarsi che l’edificio venga evacuato indicando i percorsi di esodo;- Aiutare (dall’esterno) i VV.F. con le informazioni in possesso;
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
compiti di tutti i lavoratori- mantenere la calma;- seguire il piano di emergenza;- aiutare chi è in difficoltà (se si è in grado);- allontanarsi dai luoghi seguendo le procedure previste;- indirizzare le persone verso i percorsi di esodo previsti e
MAI verso ascensori e montacarichi;- NON rientrare nell’edificio fino a quando non si ripristinano
le condizioni di normalità;
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
MODALITÀ DI EVACUAZIONE
Nel piano di emergenza deve essere presente un piano perl’evacuazione del personale (che quindi è una parte delpiano di emergenza).
N.B. durante l’evacuazione devono essere indicati i percorsi diesodo idonei all’evacuazione di tutto il personale.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
MODALITÀ DI EVACUAZIONE
- MAI utilizzare i NORMALI ascensori (se esistono, solo gli ascensori antincendio);
- MAI utilizzare i montacarichi;- Utilizzare le scale protette e le scale esterne;- I percorsi di esodo devono essere sempre sgombri da
ostacoli e ben segnalati;- Le porte delle vie di esodo devono avere altezza superiore a
2 metri.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
CHIAMATA PER RICHIESTA DI SOCCORSO
Quando si invoca l’aiuto delle squadre di soccorso, ènecessario farlo nelle modalità giuste comunicando solo leinformazioni utili e nel minor tempo possibile.
E’ necessario individuare nel piano di emergenza la figuraaddetta alla chiamata (centralino).
Il centralino deve essere in possesso di tutti i numeri utilinell’emergenza (VV.F., dirigenti, lavoratori …)
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
CHIAMATA PER RICHIESTA DI SOCCORSO
La richiesta deve contenere almeno:
- Indirizzo e telefono- Tipo di emergenza (incendio, fuga gas…)- Numero di persone coinvolte- Il reparto coinvolto- Lo stadio dell’evento- Informazioni particolari- Percorso per raggiungere il luogo
N.B: è fondamentale dettagliare le caratteristiche dell’emergenza con calma.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
CHIAMATA PER RICHIESTA DI SOCCORSO
All’arrivo dei Vigili del Fuoco il comando delle operazioni disoccorso passa a loro.
E’ di fondamentale importanza collaborare SEMPRE con iVV.F. mettendo loro a disposizione tutte le conoscenzanecessarie per facilitare le operazioni di soccorso.
Chiunque può, deve collaborare !!!!!
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
ESEMPIO: “INCENDIO NEL REPARTO XXX”
Un impianto elettrico del reparto XXX viene sottoposto incautamente ad unsovraccarico.
Il surriscaldamento provoca un focolaio di incendio che coinvolge delmateriale combustibile temporaneamente depositato in manieraimpropria.
A causa della mancata attivazione dei sistemi di protezione e di allarme, ilfocolaio si trasforma ben presto in incendio che coinvolge buon parte delreparto XXX.
Durante l’evento sono presenti gli addetti del reparto; di questi almeno duesono direttamente coinvolti rimanendo feriti.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
ESEMPIO: “INCENDIO NEL REPARTO XXX”
- Il sig. Rossi segnala l’allarme al centralino;- Il centralino avvisa i VV.F. e i responsabili dell’emergenza;- Il sig. Marrone disalimenta gli impianti (energia elettrica, gas,condizionamento …);- Il sig. Neri soccorre gli infortunati;- Il sig. Verdi usa l’estintore a CO2 per un ulteriore focolaio di incendio;- Il sig. Bianchi fa evacuare il reparto segnalando le vie di esodo;- Il sig. Bianchi compartimenta il reparto per evitare la propagazionedell’incendio e dei fumi;- All’arrivo dei VV.F. il centralino darà tutte le informazioni e incaricherà ilsig. Neri di condurre le squadre.
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 10 marzo 1998
ESEMPIO: “INCENDIO NEL REPARTO XXX”REPARTO “XXX” - INCENDIO DI NATURA ELETTRICA
DIPENDENTI PRIMA DELL’EVENTO DURANTE L’EVENTO Azione 1
Sig. ROSSI (responsabile reparto)
Al lavoro Segnala al centralino Aiuta i VV.F.
Sig. MARRONE Al lavoro Disalimenta gli impianti Aiuta Sig. NERI
Sig. NERI Al lavoro Soccorre Rapporta a Rossi
Sig. VERDI Al lavoro Estingue con CO2 Rapporta a Rossi
Sig. BIANCHI Al lavoro Evacua Compartimenta
CENTRALINO Al lavoro Chiama i VV.F. Informa i VV.F. e il Gestore Aziendale dell’Emergenza