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Perché un corso per caregiver familiare online? Manuale di supporto allo studio delle unità didattiche per il familiare che si prende cura di un proprio caro

Corso per caregiver familiare

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Perché un corso online per il familiare che si prende cura di un anziano non autosufficiente? Per imparare ad assisterlo meglio, ridurre lo stress, avere più sicurezze, studiando a casa quando vuoi tu.

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Perché un corso per caregiver familiare online?

Manuale di supporto allo studio delle unità didattiche per il familiare che si prende cura di un proprio caro

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© Anziani e non solo - Società CooperativaE’ proibita la riproduzione parziale o integrale o la diffusione di questa pubbli-cazione in alcuna forma o alcun mezzo, stampa, copia o altre procedure senza un’autorizzazione scritta da Anziani e non solo - Società Cooperativa.

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Perché un corso per caregiver familiare online?

Manuale di supporto allo studio delle unità didattiche per il familiare che si prende cura di un proprio caro

Se perdete la speranza, in un modo o nell’altro, perderete quella vitalità che rende degna la vita, perderete quel coraggio di essere voi stessi, quella

qualità che vi fa continuare nonostante tutto.(Marting Luther King)

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Questo manuale vi accompagna nella fruizione del corso per caregiver familiare online, la formazione dedicata a coloro che assistono un familiare anziano che si trova in una situazione di non autosufficienza.

Perché un corso per caregiver familiare online?Quasi sempre il familiare che è chiamato a svolgere il ruolo di caregiver è privo di una preparazione specifica per supportare, in termini relazionali ed assistenziali, una persona non autosufficiente e con patologie complesse.

Il corso per caregiver familiare vuole essere una opportunità di formarsi per agire in modo più consapevole ed essere in grado di migliorare la qualità di cura al proprio caro e per essere in grado di prevenire o ridurre i problemi psico-fisici che l’assistenza continuativa comporta.

Premessa

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Entrare nel corso online e seguire le unità didattiche

Per poter seguire il corso per caregiver familiare, dovrai inserire il nome utente e password all’indirizzo:http://corso.caregiverfamiliare.it

L’inserimento dei propri codici di accesso consente immediatamente di accedere visualizzare le lezioni cliccando sul titolo dell’unità didattica di tuo interesse.

In dettaglio:

1) digita l’indirizzo http://corso.caregiverfamiliare.it

2) una volta visualizzata la pagina, sulla destra troverai un’icona che indica

l’accesso per coloro che sono già iscritti al corso. Clicca su di essa per accedere. Clicca su di essa per accedere alla pagina di entrata del corso

3) Dopo aver cliccato, dovrai inserire i codici che ti sono stati assegnati nei campi corrispondenti e cliccare su collegati (verifica sempre di inserire correttamente la password).

Come accedere al corso

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4) Effettuata questa procedura potrai scegliere le unità didattiche che intende visionare cliccando sul rispettivo titolo.

Per qualsiasi esigenza di natura tecnica potrai contattare: Anziani e non solo

Via Lenin, 55 - 41012 Carpi (MO)Tel. 059 645421 - Fax 059 645087

E-mail: [email protected]

Ricordiamo che: - i codici personali di accesso al corso online per caregiver familiari NON sono cedibili a terzi.- i codici personali avranno validità di 6 mesi dal primo accesso

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Questo corso si rivolge a te in quanto caregiver familiare, cioè persona che si prende cura del proprio familiare fragile o non autosufficiente.

Abbiamo realizzato questo corso per darti l’opportunità di acquisire conoscenze e tecniche per organizzare e svolgere al meglio l’attività di cura che compi direttamente o con l’aiuto di una badante/assistente familiare o di altri servizi domiciliari.

Il corso ti dà l’opportunità di imparare come dare qualità assistenziale al tuo anziano, come tutelarne i diritti, come affrontare la malattia e lo stress, come relazionarti e comunicare con la persona di cui ti prendi cura, come organizzare al meglio l’attività assistenziale, ricercare e avvalerti di un’ assistente familiare, come rapportarti con i servizi territoriali, come lavorare in sicurezza e affrontare le emergenze, come cura l’igiene personale, aiutare nei movimenti, prevenire le piaghe da decubito, preparare i pasti ed alimentare l’anziano, come comportarti ed agire rispetto a patologie specifiche, come ad esempio la demenza, il Morbo di Alzheimer, il Morbo di Parkinson, l’ictus, il diabete, l’incontinenza.I contenuti del corso sono stati elaborati con la collaborazione di molteplici professionisti: medici, geriatri, fisioterapisti, infermieri, responsabili di attività assistenziali, operatori sociali, psicologi, avvocati, gestori di attività di cura.

Introduzione

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

Dovrò prendermi cura di mia madre La conferma su una malattia che ha colpito un nostro caro è un momento molto duro che coincide anche con la progressiva presa di coscienza che la nostra vita sta per cambiare radicalmente. Nel dialogo che segue, Rosa, dopo aver cresciuto i figli, dovrà ora riorganizzare la propria vita per potersi occupare della madre e diventare la sua caregiver…

Dottore: Signora, questa malattia non va certo sottovalutata: i sintomi saranno sempre più difficili da gestire in base al progredire del male. Deve prepararsi ad affrontare un periodo delicato…

Rosa: Cosa mi aspetta? Cosa posso fare? Sono così confusa!

Dottore: Sua mamma diventerà mano a mano sempre più dipendente da lei. I suoi bisogni cambieranno con il progredire della malattia. Dovrà prendersi cura di lei, sarà la sua caregiver.

Rosa: Caregiver? Cosa vuol dire?

Dottore: E’ una parola inglese che vuol dire “chi dà cura, assistenza”!

Rosa: Sarò la caregiver di mia madre ……?!!!!

Rosa sente per la prima volta il termine caregiver. Il momento di spaesamento iniziale lascia spazio ad una serie di interrogativi circa il proprio ruolo: ma cosa vuol dire essere caregiver, cosa fa un caregiver? Sono pronto ad affrontare i compiti che mi aspettano? Dovrò cercare una assistente familiare? Come cambierà la mia vita e quella dei miei familiari? Come chiedere loro aiuto? Questi sono gli interrogativi che

Chi è il caregiver familiare?I.1

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ogni persona che si trova ad affrontare la malattia di un proprio anziano si pone.

Con il termine caregiver familiare si intende la persona che svolge attività di cura a favore di un proprio familiare. Dare cura ad altri od essere dipendenti dalla cura di altri è una esperienza normale nella vita di tutti.

Nasciamo, infatti, bisognosi della cura altrui e nel corso della vita accade, sempre più spesso, di ridiventare di nuovo bisognosi di cura. Nel contempo ad ognuno di noi è successo almeno una volta di essersi preso cura di qualcuno: dei propri figli, dei propri genitori, dei propri nipoti …

Approfondisci l’argomento sul corso online, vai alla pagina, http://corso.caregiverfamiliare.it, inserisci i tuoi parametri di accesso e seleziona il modulo I e la lezione:

Caregiver familiare: un ruolo e un lavoro complesso In questa unità didattica si mette a fuoco il ruolo del caregiver familiare e si entra nel merito di:

Cosa si intende per caregiver Cosa si intende per attività di cura Il valore dell’attività di cura Le difficoltà della cura Le funzioni del caregiver familiare I supporti all’attività di cura Le problematiche di conciliazione famiglia/impegno di cura

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

La pressione emotiva e fisica del dare cura Essere caregiver, prestare cura ad un proprio caro, comporta lo svolgimento di un ruolo e di un’attività che assorbono molte energie, sia in termini fisici che psicologici. Ci si dimentica del proprio tempo e ci si lascia assorbire dai bisogni della persona di cui ci prendiamo cura. A lungo andare, però, si può crollare sia psicologicamente che fisicamente, come Luisa, la protagonista del nostro dialogo, che in poche parole esprime il suo dolore al marito che la spinge a non chiudersi nel suo mondo e a cercare un aiuto…

Luisa: Da quando papà si è ammalato, sono completamente presa da lui, mi sembra di non riuscire a concentrarmi su di voi, su di me! Ho paura di non farcela ad andare avanti con questi ritmi...

Stefano: Non ti riconosco più, Luisa … ormai non ridiamo più insieme, tu sei sempre agitata. Lo sento sai? Di notte non dormi quasi più!

Luisa: Lo so che sto male ma non riesco a staccarmi emotivamente da mio padre. Ogni volta che mi sono presa un giorno solo per me mi sono sentita terribilmente in colpa… Sono così stanca, Stefano..

Stefano: Dobbiamo cercare insieme una soluzione, un aiuto… forse dobbiamo cambiare un po’ l’organizzazione dell’assistenza a tuo padre!

Il dialogo tra Luisa e Stefano mette in luce una situazione di iniziale condizione di stress e tensione. È importante imparare a riconoscere i campanelli di allarme, parlarne con chi ci sta

Un ruolo ad alto rischio di stressI.2

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vicino ed impegnarsi a cercare un valido aiuto prima che si instaurino patologie e livelli di malessere più gravi.

Quando si assume il ruolo di caregiver di una persona gravemente malata, avviene un profondo cambiamento nella nostra vita ed i nostri livelli di stress aumentano significativamente. Le richieste esercitate dalla persona

malata sul nostro tempo, i sentimenti contraddittori di dolore, rabbia, amore e frustrazione e tutte le altre responsabilità che ci sovrastano, rischiano involontariamente di innescare un circolo vizioso. Per uscire da tale circolo vizioso occorre avere la forza di chiedere aiuto!

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Impegno di cura: rischio stress e burn outIn questa unità didattica vengono analizzate le cause che possono trasformare in stress e burn out (cioè uno stato di profonda stanchezza fisica, mentale, emotiva…), la fatica connessa all’impegno di cura. Si approfondiscono i seguenti argomenti:

La fatica del “dare cura” (caregiving) Quando si innesca ed esplode lo stress? Sintomi da sovraccarico di stress Le fasi del “burn out” Ripercussioni dello stress sullo stato di salute del caregiver Gestire lo stress: consigli e suggerimenti

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

Quando le parole non bastanoLa comunicazione ha dei registri e delle regole che spesso ci vengono dettate dal cuore ma capita che non siano adatte alla nuova situazione che si ritrovano a vivere i nostri cari non più autosufficienti e a noi stessi, chiamati a prenderci cura di loro. Vediamo, attraverso il dialogo che segue, la difficoltà di comunicazione tra una madre anziana e la figlia.

Rosy: Mamma, hai bevuto?… La bottiglia dell’acqua è dove l’ho lasciata. Il dottore ha detto che bevi poco!

Clelia: Tesoro, certe volte non ti capisco! Perché mi parli così? Non sono mica una bimba in fasce... Ripeti sempre le stesse cose e poi non urlarmi nelle orecchie!

Rosy: Scusami, vorrei esserti utile, aiutarti… Ultimamente sei sempre più scontrosa e io non so come comportarmi con te. Lo sai che se ti dico alcune cose lo faccio perché ti voglio bene!

Clelia: Intanto abbracciami e dammi un bacio e dopo accompagnami in bagno, le gambe non mi non reggono più come una volta e non vorrei cadere.

La comunicazione, come sappiamo, non è fatta solo di parole ma anche di gesti. Il difficile è adattare il gesto, la parola al momento, alla situazione, alla persona. Non sempre, come abbiamo visto dal dialogo, comunicare è facile in un processo che è fatto, nella relazione di cura, di parole, gesti ma soprattutto di ascolto. Impariamo, quindi ad

Una speciale comunicazioneI.3

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utilizzare i registri giusti, tenendo sempre conto che la nostra voce, i nostri gesti possono manifestare il nostro stato d’animo.

Non essere e non sentirsi soli di fronte alla sofferenza, alla malattia, al timore del decadimento fisico e cognitivo di un proprio caro è di assoluta importanza. Ma per non essere soli occorre ricercare l‘aiuto degli

altri, facciamolo utilizzando al meglio le nostre capacità di comunicazione e di relazione e senza paura di essere giudicati o di ricevere risposte negative.

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La comunicazione e la relazione nella curaIn questa unità didattica vengono presi in esame gli aspetti più importanti che caratterizzano la comunicazione e la relazione connessa alla cura dell’anziano e si entra nel merito di:

La comunicazione verbale e non verbale Il valore della relazione La comunicazione e la relazione nel caso di particolari patologie L’accettazione della malattia Il sovvertimento dei ruoli Comunicare per non essere soli

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

Quando il nostro caro non sarà più in grado di pensare e decidere per séLe persone anziane, in particolare se malate di demenza, morbo di Alzheimer o con postumi di ictus, possono non essere più in grado di prendere da sole certe decisioni. Comprendere gli strumenti di tutela è importante per adattarli alla condizione dell’anziano ammalato, al suo stato di salute e al decorso che avrà la malattia. Vediamo insieme il dialogo tra questi due fratelli che si trovano a discutere del futuro del proprio papà che soffre di Morbo di Alzheimer.

Rino: Papà va controllato sempre di più. Hai visto ieri con i soldi, sembrava non ne riconoscesse il valore… li guardava stranito, come se fossero stati dei piccoli, inutili fogli

Francesco: E’ la malattia, Rino, e andrà sempre peggio. Dobbiamo accettare la cosa e pensare anche a come fare quando lui peggiorerà..

Rino: Come faremo? Un giorno non sarà più capace di badare a se stesso. Per il momento c’è nostra madre che lo segue ma per quanto riuscirà a gestirlo?

Francesco: L’altro giorno mi sono documentato un po’ da solo ma ho capito poco. Interdizione … ah, adesso c’è anche sta cosa qua… l’amministratore di sostegno…

Rino: Forse ci conviene cominciare a capire esattamente cosa fa al nostro caso…

Gli strumenti legali di tutelaI.4

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Rino e Francesco sanno che la malattia del padre, minerà, fino ad annullarla la sua capacità di intendere e di volere. Vogliono proteggerlo adottando gli strumenti legali più indicati.

In termini giuridici la capacità di intendere e volere è detta “capacità naturale”. Se una malattia o una disabilità, come quelle che spesso colpiscono gli anziani, fanno venir meno la capacità di intendere e

volere allora anche tutti gli atti giuridici compiuti dagli anziani senza capacità possono essere dichiarati come non validi. Ciò vuol dire, ad esempio, che una donazione potrebbe essere revocata, un testamento annullato, una compravendita priva di valore.

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La tutela legale dell’anzianoIn questa unità didattica si analizzano in dettaglio gli strumenti legali a tutela dei diritti di quelle persone anziane, in particolare se malate di demenza, morbo di Alzheimer o con postumi di ictus che possono non essere più in grado di prendere da sole decisioni sulla loro vita. Si entra nel merito di:

La capacità naturale L’interdizione L’inabilitazione L’Amministratore di sostegno La procura ad agire Il testamento Il diritto alla legittima

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

L’abbandono e la perditaCon il termine “lutto” ci si riferisce allo stato psicologico di intenso dolore conseguente alla perdita di qualcuno o di qualcosa di particolarmente significativo per noi. Spesso il dolore legato a questo processo non coincide con la morte di un nostro caro, ma semplicemente con il senso di abbandono che viviamo di fronte alla sua malattia. Il lutto va elaborato attraverso percorsi che possono variare da persona a persona. Il dialogo che segue mostra la fase della negazione: Roberta allontana da sé il dolore non accettando l’aggravarsi delle condizioni della madre.

Roberta: Mamma è ancora qui, capisci? Io le parlo, la lavo, la pettino.. è diventata… come se fosse la mia bambina…

Lino: Il dottore dice che la malattia è molto avanzata, è arrivata all’ultimo stadio... Fra poco potrebbe non riuscire più a deglutire…

Roberta: Non voglio pensarci, non lo dire… mamma sarà qui con noi ancora per molto. Ci avevano detto che le rimanevano pochi mesi da vivere e invece… Lino, sei crudele a ricordarmi sempre quanto è grave la sua malattia.

Ogni malattia che colpisce un proprio caro è fonte di dolore. La prima reazione è la negazione per proteggersi da un’eccessiva ansia e per prendersi il tempo necessario per organizzarsi. Di norma comunque, con il progredire della malattia, tale difesa diventa sempre più debole.

Una dolorosa accettazioneI.5

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Quando ad ammalarsi è un familiare, ciò porta spesso con sé la percezione della perdita di qualcosa di importante relativo alla persona cara e della prospettiva del percorso di vita che

avevamo immaginato.

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La malattia ed il luttoIn questa unità didattica si parla della malattia e del lutto connessi alla perdita della persona cara e si entra nel merito di:

Cosa si intende per malattia e lutto Convivere con la malattia I fattori che influenzano la reazione alla malattia Le reazioni psicologiche alla malattia Le fasi di elaborazione della malattia da parte dell’ammalato L’accettazione della malattia da parte del familiare Dalla malattia alla fine della vita Il dolore e la gestione del lutto

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Modulo I: il ruolo e le problem

atiche del caregiving

La vita dopo la curaNumerose sono le difficoltà che il caregiver deve affrontare per rientrare nella vita sociale e professionale dopo essersi dedicati alla cura. Il ritorno alla vita “normale” è principalmente di tipo psicologico, ma le difficoltà che si incontrano sono anche di tipo pratico quando si è usciti fuori, a volte per anni, dal mercato del lavoro. Leggiamo il dialogo tra due amiche: Rosa ha perso il padre e sta cercando piano piano di “rinascere” dopo il dolore.

Rosa: Pronto Livia? Che bello sentire la tua voce!

Livia: Ciao Rosa, mi riempie di gioia sentirti!

Rosa: Subito dopo la perdita di mio padre è stato difficile: tante cose da fare, il dolore, il senso di vuoto…Adesso sono più serena, ma mi sento come a metà…

Livia: E’ normale, cara, ti sei dedicata a lui tutti i giorni, per anni, senza fermarti mai…

Rosa: Vorrei tanto riempire questo vuoto, ricominciare a lavorare. Sto cercando da un po’ ma sono demoralizzata….

Il senso di vuoto a cui si riferisce Rosa non è solo quello che si crea come conseguenza della perdita della persona amata, ma anche un vuoto di significato, una perdita degli obiettivi che fino a quel momento avevano caratterizzato le sue giornate.

L’occasione per ricominciareI.6

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Si sa che le difficoltà dei caregiver spesso non cessano con la conclusione dell’attività di assistenza. Infatti, anche gli ex caregiver (cioè coloro che hanno cessato la propria attività assistenziale) trovano numerose

difficoltà nel reinserimento nella vita sociale e professionale dopo vari anni dedicati alla cura e in cui, oltre che dal lavoro, ci si è spesso dovuti allontanare anche da amici e conoscenti.

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La vita dopo la cura (post caregiving)In questa unità didattica si analizzano le possibili risposte alle difficoltà che il caregiver deve affrontare per rientrare nella vita sociale e professionale dopo vari anni dedicati alla cura. Si entra nel merito di:

Il vuoto di quando finisce “la cura”(post caregiving) La fase della “chiusura” La fase della ricostruzione Le competenze maturate nell’attività di cura Come riprendere fiducia in se stessi La ricerca delle opportunità di lavoro La preparazione del curriculum L’impegno nel volontariato

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Modulo II: conoscere i servizi e organizzare il lavoro di cura

A quali aiuti ho diritto?Riguardo ai principali servizi di cura e assistenza agli anziani erogati sul territorio, è importante documentarsi per conoscere le loro caratteristiche e a chi si rivolgono per potervi ricorrere in caso di bisogno. Teresa e Francesca sono due amiche che parlano delle proprie esperienze…

Teresa: Adesso la tua mamma sta ancora abbastanza bene, ma quando peggiorerà avrai bisogno di aiuto…

Francesca: Dici? Non mi sono ancora posta il problema… Tu come hai fatto?

Teresa: Io con la mia mamma, quando le cose sono “diventate complicate”, sono stata letteralmente salvata dal Centro Diurno. Quelle ore in cui sapevo che lei era assistita, mi permettevano di respirare un po’… poi la mamma era seguita bene, organizzavano molte attività ricreative…

Francesca: Non so, non riesco a pensarci adesso… se la mamma non si trovasse bene, se non fosse adatto per lei?

Teresa: Vai a parlarne ai servizi sociali del Comune. Vai a chiedere informazioni, fatti aiutare….. Io mi sono sentita meno sola!

È fondamentale rivolgersi agli uffici competenti, in quanto ogni territorio attiva servizi differenziati a seconda della realtà locale e delle risorse disponibili.

I servizi sul territorioII.1

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Per reperire informazioni puntuali sui servizi disponibili sul territorio è opportuno contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune e della ASL di riferimento o rivolgersi direttamente ai Servizi Sociali

Territoriali. E’ importante anche ricordare che non sono solo le pubbliche amministrazioni ad erogare servizi in favore degli anziani: un ruolo importante è infatti svolto dagli organismi del privato sociale (cooperative sociali, fondazioni…) e dalle associazioni di volontariato.

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Il sistema dei servizi territorialiIn questa unità didattica si esaminano i principali servizi socio-sanitari erogati a livello territoriale a favore di anziani. Si entra nel merito di:

La programmazione dei servizi sociali Le funzioni dei Comuni nell’assistenza agli anziani Le Aziende Sanitarie Locali Le strutture residenziali I centri diurni L’assistenza a domicilio L’Unità di valutazione geriatrica

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Modulo II: conoscere i servizi e organizzare il lavoro di cura

Cerchiamo una badante?Sempre più famiglie hanno esigenza di avere supporto ed aiuto per affrontare un carico assistenziale diventato di lungo periodo, in relazione all’allungarsi del tempo di vita degli anziani e alle loro crescenti patologie. Nel dialogo che proponiamo, una coppia che si ritrova a dover conciliare il proprio tempo con i bisogni di assistenza crescenti di del proprio caro, ragiona sul da farsi.

Luigi: Oggi in piazza ho visto Alberto, mi ha consigliato di prendere la badante, una assistente familiare! Adesso si chiamano così, sai?

Rosaria: Dio mio, no..! Come facciamo? Mettiamo in casa di mamma un’estranea?!!… E poi dovremmo cercare, fare dei colloqui…..!

Luigi: A me sembra una buona soluzione, pensa a come saresti più tranquilla a sapere che la mamma viene aiutata da una persona che vive con lei…

Rosaria: Non so, secondo me per il momento non serve un aiuto a tempo pieno, la mamma è ancora in gamba! Potremmo pensare ad un part time. Chissà se è possibile?

Come abbiamo visto, il dialogo porta la coppia a ragionare sull’aiuto più adatto in base allo stato di salute della rispettiva madre e suocera, valutando, anche in relazione ai propri bisogni, le caratteristiche del contratto da attivare.

Un aiuto in casa per l’assistenzaII.2

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La crescita da un lato del fabbisogno di cura degli anziani della famiglia , dall’altro dell’impegno lavorativo extra familiare ha reso difficile, talvolta impossibile, per molte donne italiane conciliare il tempo di lavoro,

con il tempo di vita e il tempo della cura: l’assistente familiare può essere un’importante forma di aiuto.

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Badanti ed assistenti familiariIn questa unità didattica si parla del ruolo che la badante, formata a svolgere il ruolo di assistente familiare, può svolgere in termini di supporto alla famiglia nella cura ed assistenza di anziani fragili o non autosufficienti. Si entra nel merito di:

Cosa si intende per badante Anziani sempre più anziani Il cambiamento nelle famiglie Le badanti in Italia Cosa si intende per assistente familiare Il rapporto della famiglia con l’assistente familiare

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Modulo II: conoscere i servizi e organizzare il lavoro di cura

Le faccio il contratto!Il caregiver può trovarsi ad essere un datore di lavoro di un lavoratore domestico (assistente familiare). In questa situazione è importante rispettare e far rispettare diritti e doveri. Vediamo insieme, nel dialogo che segue, i primi passi di Fabrizio, rivoltosi ad un Ente di patronato per avere supporto nella stesura di un contratto di lavoro.

Operatore dell’Ente di patronato: Allora, procediamo con il contratto?

Fabrizio: Sì, è la persona giusta: mi è piaciuta subito. Mi sembra seria, ordinata. Spero tenga in ordine la casa e impari a cucinare i piatti che mio padre ama e può ancora mangiare.

Operatore dell’Ente di patronato: Non saranno solo doveri per lei, però!! La badante ha anche dei diritti… Ferie, permessi. Occorre rispettare e far rispettare il contratto che viene sottoscritto!

Fabrizio: In primo luogo mi aspetto correttezza riguardo ai compiti che Irina è chiamata a svolgere in casa. Io mi sforzerò di essere un buon datore di lavoro. Sono sempre stato un impiegato, è la prima volta che mi trovo in questa condizione… Imparerò!

Come abbiamo visto dal dialogo, essere datore di lavoro comporta sicuramente una nuova organizzazione: iniziare e continuare un rapporto di lavoro fra famiglia e assistente familiare necessita di fondamenta che poggiano sulla regolarità, la correttezza, l’efficacia.

Assumere un’assistente familiareII.3

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Un rapporto di lavoro regolare è l’unica strada che consente di percorrere serenamente un percorso insieme fra famiglia e assistente professionale. Non bisogna mai dimenticare che far lavorare qualcuno

non in regola (peggio se anche clandestino) è un reato grave. Il lavoratore non regolare inoltre ha molte meno responsabilità e doveri nei suoi compiti di cura ed è poco verificabile nelle sue referenze.

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Il caregiver come datore di lavoroIn questa unità didattica si parla di come iniziare e continuare un rapporto di lavoro fra famiglia e assistente familiare basato sulla regolarità, la correttezza, l’efficacia e la qualità. Si analizza, quindi, come il caregiver può essere un datore di lavoro che rispetta e fa rispettare diritti e doveri di chi opera come lavoratore domestico. Si entra nel merito di:

Il lavoro di cura La relazione con l’assistente familiare Criticità etiche Ricerca e selezione dell’assistente familiare Le aspettative reciproche Il contratto di lavoro L’assunzione Responsabilità e doveri

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Modulo II: conoscere i servizi e organizzare il lavoro di cura

Mi faccio il piano di lavoro!Pulizia della casa, preparazione del cibo, bucato, igiene personale, rapporto con i medici, compagnia ecc.: una giornata fatta di tante decisioni a cui molto spesso nessuno ci aveva preparato. Nel dialogo che segue, Mario e la figlia Lisa fanno i conti con dimenticanze e difficoltà di conciliare le attività della vita quotidiana con quelle legate al prestare cura.

Mario: Hai dimenticato di comprarmi le medicine, ma dove avevi la testa? E’ una settimana che ti ho avvertita...

Lisa: Scusa papà, ma è stata una settimana difficile per me, tra lavoro e problemi vari, me ne sono proprio dimenticata.

Mario: Perché non ti fai aiutare da tuo marito o da tua sorella? Potevi dirlo a loro!

Lisa: A volte dimentico persino di avere una famiglia! Sono in confusione totale, ho troppe cose da gestire.

Mario: Dirò a tuo marito di comprarti un’agenda!

E’ difficile, a volte, nonostante ci si armi di tanta buona volontà, riuscire a gestire la nostra vita quando questa viene “stravolta” dalla necessità di prestare impegno e tempo al “prendersi cura” di un proprio caro. Ma l’essere caregiver è un vero e proprio lavoro e come tale va gestito e pianificato anche con il supporto dei propri familiari.

L’organizzazione è la baseII.4

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Anche nella nostra organizzazione come caregiver possiamo riuscire a far funzionare tutto… Bisogna però saper ascoltare e comprendere i bisogni di chi assistiamo, essere in sintonia con tutto ciò che ci

circonda, essere pronti a cambiare e adattarci, saper mettere in campo alcune semplici regole del gioco e poi… armarci di tanta pazienza!

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Organizzare l’attività di curaIn questa unità didattica si parla del caregiver come organizzatore dell’attività di cura al proprio caro e di come far funzionare le cose in modo tale che al nostro anziano sia assicurata l’assistenza di cui ha bisogno. Si entra nel merito di:

Come organizzare l’attività di cura La qualità della cura La motivazione ed i valori Programmazione, flessibilità e iniziativa La comunicazione tra chi cura

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Modulo II: conoscere i servizi e organizzare il lavoro di cura

Casa o percorso ad ostacoli?La casa in cui viviamo e lavoriamo è un luogo (potenzialmente) pericoloso. Ogni anno accadono in Italia un numero impressionante di incidenti domestici, alcuni con esiti molto gravi, talvolta mortali. Le cause principali sono la disattenzione e i comportamenti impropri. Vediamo nel dialogo che segue, l’importanza di rendere la casa il più possibile sicura, partendo dagli elementi a cui badiamo di meno: a volte un semplice tappeto può essere una vera e propria insidia.

Sara: Mamma oggi è caduta, non sai che paura! E’ inciampata nel tappeto e per poco non è andata contro lo spigolo del mobile nel salotto. Fortunatamente le ero vicina e sono riuscita a sollevarla ma mi sono anche presa uno strappo alla schiena!

Lucia: Il bastone che usa anche in casa, non basta più a farla camminare sicura?

Sara: Cosa posso dire? Starò più attenta.

Lucia: Non basta, sai! Dobbiamo organizzare meglio la casa, togliere tutti i tappeti, coprire gli angoli e poi quelle ciabatte, non vanno proprio… Il dottore ha detto di usare quelle chiuse dietro, lo so che a lei non piacciono ma qui si parla di sicurezza!

Come abbiamo visto, cadere in casa è estremamente facile, soprattutto quando si è anziani. Gli incidenti accadono prevalentemente in cucina, in camera da letto ed in bagno e possono comportare fratture, ustioni, contusioni. E’ possibile

Rendere sicura la casaII.5

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evitarli se si presta attenzione e si attuano delle procedure di sicurezza.

Una casa può nascondere diversi pericoli che possono portare al verificarsi di un incidente, un infortunio o una malattia: scale, coltelli, forbici, corrente elettrica, sostanze pericolose, oggetti o sostanze bollenti,

microbi responsabili di infezioni, sostanze che danno allergie, condizioni di lavoro che comportano sforzi o posture scorrette.

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La sicurezza domesticaIn questa unità didattica si affronta il tema di come operare in sicurezza nel contesto domestico. Ma cosa significa lavorare in sicurezza? Significa comportarsi ed organizzare il lavoro in modo da non farsi male e non avere danni ed utilizzare in modo corretto gli strumenti di lavoro. Si entra nel merito di:

I rischi del lavoro domestico Come comportarsi in caso di emergenza Le cadute Tagli e punture Fughe di gas e incendi Ustioni e scosse elettriche Le infezioni Le allergie e gli allergeni i prodotti chimici Farmaci Rischi da movimentazione

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

Conservare, trattare, cucinare i cibiIl saper conservare e trattare i diversi tipi di prodotti alimentari è un aspetto molto importante per la sicurezza di noi stessi e dell’anziano di cui ci prendiamo cura. I cibi scaduti o non adatti possono essere dei veri e propri pericoli per la salute. Nel dialogo, Vera controlla l’operato di Olga, l’assistente familiare della madre, riguardo alla gestione della dispensa.

Vera: Mamma, in dispensa c’è un disordine incredibile, pacchetti di pasta aperti, briciole e un sacco di roba scaduta! Olga è brava, le vuoi bene… ma deve stare attenta a quello che ti dà da mangiare!

Lucia: Dai, cosa vuoi che sia, per un po’ di roba scaduta!!!

Vera: No mamma, gli alimenti scaduti fanno male! Le etichette vanno lette sempre con attenzione. E soprattutto vanno conservati come si deve. Non voglio che tu ti prenda una intossicazione. L’altro giorno ho trovato una scatoletta aperta conservata in dispensa!

Il trattamento dei cibi ha bisogno di molta accortezza. Il nostro compito non finisce con l’acquistare gli alimenti e cucinarli: occorre imparare a conservali correttamente ed osservare una stretta igiene e pulizia quando li manipoliamo.

Batteri, virus, parassiti, muffe e tossine possono facilmente inquinare i cibi che abitualmente mettiamo sulle nostre tavole. Le mani sono il primo “strumento” attraverso cui prepariamo e cuciniamo gli alimenti, è

importante quindi che vengano sempre tenute molto pulite e igienicamente curate; ricordate quindi di lavarle SEMPRE prima di iniziare a cucinare.

Un’alimentazione sana e sicuraIII.1

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L’igiene degli alimentiIn questa unità didattica si affronta l’argomento riguardante la cottura e la conservazione dei cibi in condizioni igieniche ottimali.Il saper conservare e trattare i diversi tipi di prodotti alimentari è un aspetto molto importante per la sicurezza di noi stessi e dell’ anziano a cui stiamo prestando le nostre cure. Si entra nel merito di:

I rischi di infezione La contaminazione dei cibi Consigli per prevenire la contaminazione del cibo Il trattamento delle verdure crude La conservazione e la protezione degli alimenti Le etichette e le scadenze

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

Il cibo è salute!Per una persona anziana e’ indispensabile un’alimentazione ricca di proteine e di vitamine, quindi basata su succhi di frutta, verdura, frutta, formaggi (leggeri e non troppo stagionati), pesce e carne. Tuttavia, in presenza di qualsiasi disturbo o patologia, bisogna evitare le diete fai da te e ricorrere, come fa Maria nel dialogo che segue, al parere del medico.

Maria: Dottore, che mi dice delle ultime analisi di mia madre?

Dottore: Sua mamma prende regolarmente anche la pillola per l’ipertensione?

Maria: Sì e mi assicuro anche che mangi con pochissimo sale e beva molto, come mi aveva suggerito.

Dottore: Dalle analisi, noto un modesto aumento del colesterolo. Le prescriverò un medicinale da associare ad una dieta.

Maria: Una dieta? Deve dimagrire?

Dottore: No, signora… dobbiamo solo togliere dalla alimentazione di sua madre quegli alimenti che possono aumentare i livello di colesterolo.

Prestiamo sempre attenzione all’alimentazione dell’anziano che accudiamo e ricordiamo sempre che anche il cibo può essere un buon medicinale o quanto meno contribuire alla buona riuscita di una terapia!

Gli alimenti giustiIII.2

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E’ assolutamente consigliato avere indicazioni dal medico che segue il vostro anziano. Sarà il medico a consigliare la dieta più corretta da fargli seguire. Particolare attenzione va posta nell’alimentazione di

persone colpite da alcuni tipi di patologie. Oltre all’alimentazione, non va dimenticato che occorre assicurarsi che l’anziano beva a sufficienza, tenendo presente che, nella giornata, il consumo idrico, da qualsiasi provenienza, deve aggirarsi da 1,5 a 2 litri.

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L’alimentazioneIn questa unità didattica si affrontano le principali tematiche riguardanti l’alimentazione. In particolare ci si sofferma sui valori nutrizionali dei diversi prodotti alimentari e si esamina una possibile dieta adatta ad una persona anziana. Si affrontano, inoltre, i problemi che possono insorgere nell’alimentazione rispetto ad alcune patologie che possono colpire frequentemente l’anziano. Ecco in dettaglio le tematiche affrontate:

Una nutrizione corretta L’acqua e l’idratazione Le proteine, i lipidi, i carboidrati, i sali minerali e le vitamine La piramide alimentare L’alimentazione nella persona anziana: consigli e suggerimenti L’alimentazione per persone affette da: disfagia, ictus,

ipertensione, diabete L’alimentazione in caso di stipsi o diarrea

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

La corretta igieneTra le forme di assistenza che occorre prestare al malato c’è quella che riguarda l’igiene personale.In alcune patologie, l’igiene personale, ed in particolare il momento del bagno, può essere molto stressante per l’ammalato che può arrivare al punto di essere molto agitato. Sentiamo i consigli che si danno due amiche.

Marta: il momento del bagno a mia madre per me sta diventando difficilissimo. Per calmarla dobbiamo essere in due: io e mio marito. Certe volte si agita talmente tanto che ho paura si faccia male. Forse dovrei lavarla meno frequentemente?!

Carla: Anche io ho lo stesso problema. Sto cercando di risolverlo con tanta pazienza! Ho cominciato a lavarla a pezzi, iniziando dai piedi. Sta funzionando, sai? E’ come se ciò la aiutasse a prendere sicurezza con l’acqua. E i saponi, uso quelli che usavo per i miei figli, delicatissimi…

Marta: Devo trovare il metodo giusto anche io.

Carla: Nel mio caso funziona molto anche il parlarle mentre la lavo, la pettino… Sto anche molto attenta che il bagno sia ben caldo per evitare che prenda freddo.

Non dobbiamo mai rinunciare ad eseguire una corretta igiene personale al familiare che assistiamo; dobbiamo cercare sempre di rispettarne l’intimità e di informarlo di quello che si

L’igiene personaleIII.3

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sta per fare, osservando le sue reazioni ed ascoltando quello che ci può dire al riguardo…

Perché è importante effettuare una corretta igiene personale? Perché consente di: aiutare nella riattivazione della circolazione sanguigna, prevenire le lesioni da decubito e le infezioni,

aumentare il benessere e l’autostima della persona.

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L’igiene personaleIn questa unità didattica si esaminano le procedure e le operazioni mirate ad aiutare il proprio familiare al fine di assicurargli una buona igiene personale. Si entra nel merito di:

La pulizia del cavo orale L’igiene delle mani L’igiene del viso L’igiene dei capelli L’igiene intima L’igiene dei piedi Il bagno nella vasca e nella doccia L’igiene ed il bagno nella persona allettata

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

Se il paziente è allettato l’attenzione deve essere continua!Se la persona assistita possiede ancora un buon grado di mobilità ed autonomia è molto importante cercare di preservarle. Se invece il nostro caro è allettato per motivi permanenti o transitori, bisogna garantirgli, tra le altre cose, anche il cambio di posizione per prevenire l’insorgere di problematiche legate alla prolungata permanenza a letto.

Dottore: Sua madre ha questa zona della schiena molto arrossata. Ancora poco e si sarebbe piagata!

Adele: Piaghe? Eppure io l’aiuto a cambiare posizione spesso!

Dottore: deve essere molto scrupolosa, possono bastare solo due ore per provocare una piaga. E ricordi sempre che di piaghe da decubito si può anche morire!!

Se una persona non è più autonoma e rimane per lungo tempo nella stessa posizione perché non è in grado di cambiarla autonomamente, si crea una sofferenza nelle zone della pelle che sono più sottoposte al peso del corpo.

Una persona non è un qualsiasi oggetto pesante ma ha caratteristiche ed esigenze particolari per cui è molto utile conoscere come devono essere eseguite le operazioni di movimentazione per non fargli, e non

farsi, male. E’ possibile, osservando alcuni accorgimenti, limitare i disturbi alla colonna e assistere adeguatamente i nostri familiari.

Aiutare nei movimentiIII.4

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L’aiuto nel movimento e la mobilizzazioneIn questa unità didattica si affronta il problema di come prevenire le cadute, accompagnare il proprio anziano nel movimento e come mobilizzare, cioè spostare, l’anziano costretto a letto e come prevenire le piaghe da decubito. Si entra nel merito di:

Come prevenire le cadute L’uso del bastone Come mobilizzare l’anziano Come effettuare gli spostamenti passivi a letto Come effettuare gli spostamenti dal letto a seduto, da seduto

in piedi, dal letto alla carrozzina Gli ausili Le piaghe da decubito: come prevenirle

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

Saper riconoscere un segnale di allarmeIl processo di invecchiamento del nostro corpo si accompagna ad un fisiologico declino delle capacità funzionali che, spesso, è complicato dalla presenza concomitante di patologie croniche. Documentarsi e saper riconoscere i sintomi può a aiutarci ad intervenire tempestivamente e a comunicare in maniera chiara e dettagliata con il medico. Vediamo due sorelle come reagiscono ad uno stranio sintomo che notano nel padre…

Fernanda: Aida, quel tremore alla mano di papà… non so, mi sembra strano…

Aida: Secondo me ti stai fissando!

Fernanda: Non guardarlo quando è in movimento, guarda le sue mani quando è fermo, quando guarda la tv, per esempio!

Aida: Secondo te che può essere? Qualche nervo, i muscoli? Chiamiamo il medico?

Fernanda: ho letto che il Parkinson può dare quel sintomo. Sì, chiamiamo il medico, mi sentirei più tranquilla a fargli fare tutte le visite e controlli necessari.

Spesso le persone di cui ci prendiamo cura, possono presentare disturbi che loro stessi sono portati a sottovalutare. E’ sempre bene, invece, segnalare tempestivamente al medico di medicina generale qualsiasi modificazione di tipo fisio-patologico e/o comportamentale dell’anziano assistito.

Le malattie dei nostri anzianiIII.5

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Il miglioramento delle condizioni socio-economiche e di quelle medico-sanitarie ha determinato un progressivo allungamento dell’aspettativa di vita nei paesi sviluppati. Tale invecchiamento si accompagna

ad un fisiologico declino delle capacità funzionali che, spesso, è complicato dalla presenza concomitante di patologie croniche che rendono l’anziano fragile e bisognoso di un’assistenza oculata in parte o in tutte le attività della vita quotidiana.

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Le patologie delle persone anzianeIn questa unità didattica si esaminano le principali caratteristiche delle patologie che più comunemente colpiscono la popolazione anziana con l’obiettivo di evidenziare i principali sintomi e cause di tali malattie, così da poter meglio comprendere come assistere chi ne è affetto. Ecco gli argomenti trattati:

Invecchiamento e qualità di cura Malattie neurologiche degenerative: Demenze senili e Morbo

di Alzheimer Malattie neurologiche degenerative: il Morbo di Parkinson Patologie del sistema artro-muscolare: l’artrite, l’artrosi e

l’osteoporosi Le principali alterazioni dell’occhio connesse all’invecchiamento:

la presbiopia, la cataratta e la maculopatia Le principali alterazioni dell’orecchio: ipoacusia e presbiacusia Il diabete L’ipertensione Sindromi da immobilizzazione: piaghe da decubito L’incontinenza urinaria

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

La malattia che cancella i ricordiLe forme di demenza e in particolare il Morbo di Alzheimer richiedono una forte “presa in cura” che spesso grava pesantemente sulla famiglia. Ci si ritrova di fronte ad una diagnosi, in primo luogo, difficile da accettare e di fronte ad una malattia che consumerà le mente e progressivamente anche il fisico dell’ammalato. Tale processo può durare anni stravolgendo, spesso, le vite dei familiari. Riportiamo un dialogo tra due amiche in cui una racconta la propria esperienza.

Regina: Un giorno mia madre ha cominciato a dimenticare le cose e quelle che noi tutti pensavamo fossero disattenzioni, sono diventare troppo frequenti per passare inosservate. Sono cominciati i controlli, gli esami, il giro dei dottori fino a che ci è piombata addosso quella parola che suona come una condanna “Alzheimer”.

Claudia: La vostra vita com’è adesso?

Regina: La nostra vita cambia a seconda dei cambiamenti di mia madre. So che un giorno la guarderò negli occhi e non mi riconoscerà più… mi sono preparata per quel momento ma in cuor mio so che non sarò mai pronta….

Per un malato di Alzheimer, con il progredire della malattia, è necessaria una continuità assistenziale (24 ore su 24) poiché vengono progressivamente compromesse le possibilità di condurre una vita quotidiana autonoma. Chi si assume la responsabilità della cura si ritrova con un elevato carico di lavoro e di stress, tanto da dover necessariamente ricorrere

Affrontare il Morbo di AlzheimerIII.6

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al supporto di altri familiari o di un’assistente familiare o di servizi di sollievo per potersi riappropriare di un tempo minimo necessario alla propria vita personale e alla relazione con gli altri componenti della famiglia quali il coniuge ed i figli.

Per affrontare un ruolo e problematiche così complesse come quelle legate alla cura di un malato di Alzheimer è molto importante che il familiare caregiver stabilisca relazioni di stretta collaborazione

con il proprio medico di base, con l’assistente sociale che opera come responsabile del caso”

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Il morbo di Alzheimer: attività e relazione di curaIn questa unità didattica si affrontano le problematiche connesse all’attività e alla relazione di cura da parte di familiari che assistono propri cari affetti da Morbo di Alzheimer. Vengono forniti consigli e suggerimenti sul “come” fare entrando nel merito di:

Il bisogno di “cura” del malato di Alzheimer L’impatto sul caregiver I disturbi della memoria, del comportamento, del linguaggio L’alterazione del sonno e l’affaccendamento L’alimentazione, l’igiene, la vestizione La comunicazione

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Modulo III: dare assistenza nelle funzioni di vita quotidiana

Le regole da tenere a menteIn questa pagina non proponiamo un dialogo perché nelle situazioni di emergenza le vere protagoniste sono le regole ovvero quello che va fatto e quello che non va assolutamente fatto.

Se la situazione richiede l’intervento del 118

Cosa fare in attesa dei soccorsi:

Se si è soli chiamare qualcuno in aiuto e non abbandonare l’infortunato Rispondere alle domande dell’operatore di centrale Seguire i consigli dell’operatore 118 su come essere d’aiuto al

paziente Dare indicazioni all’ambulanza e/o all’elisoccorso quando arriva,

segnalando dov’è l’abitazione o il luogo dell’incidente

Cosa non fare in attesa dei soccorsi:

Non tenere occupato il telefono, l’operatore potrebbe richiamare per ulteriori informazioni sia sul luogo che sull’infortunato Non spostare il paziente cercando di metterlo in piedi o seduto,

a meno che non ci sia immediato rischio per l’incolumità della persona stessa (ad es: scoppio, incendio, crollo…) Non dar da bere o mangiare all’infortunato Non rimuovere eventuali corpi estranei conficcati (pericolo di

emorragie) e non agire sulla zona traumatizzata del paziente (per es. non raddrizzare un arto che si trova in posizione innaturale) Non rimuovere gli abiti (in caso di ustioni) Non mettere se stessi in situazioni di pericolo cercando di dare

aiuto

Gestire un’emergenzaIII.7

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Emergenza sanitaria: primo soccorsoIn questa unità didattica viene trattato il modo corretto di affrontare alcune situazioni di emergenza che possono verificarsi quando si opera presso il domicilio. Si entra nel merito di cosa fare in caso l’anziano subisca:

Avvelenamento Ustioni Tagli e ferite Cadute Attacco cardiaco Folgorazione o scosse elettriche

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Il corso è già stato testato su innumerevoli familiari che come te, si prendono cura del proprio anziano.

Il corso si compone di 18 unità didattiche multimediali costituite da diapositive animate con testo, immagini e parlato. Potrai personalizzare il tuo percorso di studio e verificare il tuo livello di apprendimento rispondendo a specifici test.

Il corso caregiver ti dà anche la possibilità di raccontare la tua storia, tenerti aggiornato, proporre argomenti di discussione.Per saperne di più, visita il sito www.caregiverfamiliare.it e le sezioni “News”, “Documenti”, “Storie di caregiver” e “Parliamo insieme”.

Ti ricordiamo che per approfondire gli argomenti di questo libro, dovrai accedere alla pagina http://corso.caregiverfamiliare.it ed inserire i tuoi nome utente e password nei rispettivi campi. Le istruzioni sono indicate alla pagina 6 di questo libro.

Sperando che questo corso possa esserti utile, ti invitiamo, quando l’avrai terminato, a farci sapere la tua opinione scrivendoci a [email protected]

Per qualsiasi esigenza di natura tecnica potrai contattare: Anziani e non solo

Via Lenin, 55 - 41012 Carpi (MO)Tel. 059 645421 - Fax 059 645087

E-mail: [email protected]

Caregiver familiare è anche su Facebook alla pagina: https://www.facebook.com/caregiverfamiliare

Il corso online è interattivo

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