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D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 (così come modificato dal D.Lgs. 106 del 03/08/2009) SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Docente: dott.ssa Simona Repetto

(così come modificato dal D.Lgs. 106 del 03/08/2009) SALUTE E … · 2016-02-20 · D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 (così come modificato dal D.Lgs. 106 del 03/08/2009) ... esclusi

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D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 (così come modificato dal D.Lgs. 106 del 03/08/2009)

SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Docente: dott.ssa Simona Repetto

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CAMPO DI APPLICAZIONE articolo 3

Tutti i lavoratori e lavoratrici

subordinati, autonomi ed equiparati

Tutti i settori d’attività, privati e

pubblici, e tutte le tipologie di rischio

3

DATORE DI LAVORO

Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

Nelle pubbliche amministrazioni per datore di lavoro si intende il dirigente al quale

spettano i poteri di gestione, dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa.

4

Definizioni (articolo 2)

LAVORATORE

NUOVO T.U. precedente normativa

Persona che, indipendentemente

dalla tipologia contrattuale,

svolge un’attività lavorativa

nell’ambito dell’organizzazione di

un datore di lavoro pubblico o

privato, con o senza retribuzione,

anche al solo fine di apprendere un

mestiere, un’arte o una professione,

esclusi gli addetti ai servizi

domestici e familiari.

Persona che presta il

proprio lavoro alle

dipendenze di un datore di

lavoro

5

SOGGETTI EQUIPARATI AL

LAVORATORE

soci lavoratori di cooperativa;

soci di società, anche di fatto, che prestano attività;

associati in partecipazione (art. 2549 e seguenti c.c.);

tirocini formativi e di orientamento (legge n. 196/97);

soggetti formati per promuovere e realizzare l’alternanza studio/lavoro o agevolare le scelte professionali con la conoscenza diretta del mondo del lavoro;

allievi degli istituti di istruzione ed universitari;

partecipanti ai corsi di formazione professionale in cui si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, compresi i VDT.

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CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE LAVORO

Tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a

carico dell’utilizzatore.

Il somministratore:

informa il lavoratore sui rischi generali dell’attività a cui

verrà adibito

addestra il lavoratore all’uso delle attrezzature tipiche

dell’attività

Questi obblighi sono svolti dall’utilizzatore se indicato

espressamente nel contratto

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PARTICOLARITA’

Lavoratori a Progetto

Collaboratori Coordinati e Continuativi

Le disposizioni del decreto si applicano se la

prestazione lavorativa si svolge nei luoghi di

lavoro del committente

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DIRIGENTE E PREPOSTO

«DIRIGENTE»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa;

«PREPOSTO»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;

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DELEGA DI FUNZIONI

La delega di funzioni da parte del datore di lavoro è ammessa con i seguenti limiti e condizioni:

a) che essa risulti da atto scritto recante data certa;

b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;

c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;

d) che essa attribuisca al delegato l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate;

e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.

Alla delega deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità.

La delega di funzioni non esclude l'obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite

L’obbligo di cui sopra si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all’articolo 30, comma 4.

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Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il datore di lavoro delegare specifiche funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La delega di funzioni di cui sopra non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto espletamento delle funzioni trasferite.

Il soggetto al quale sia stata conferita la delega (sub-delega) non può, a sua volta, delegare le funzioni delegate.

DELEGA DI FUNZIONI: MECCANISMO DI SUB-DELEGA

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO NON DELEGABILI

la valutazione di tutti i rischi con la

conseguente elaborazione del

documento;

la designazione del Responsabile del

Servizio di Prevenzione e Protezione

dai rischi.

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LE PRINCIPALI FIGURE INDIVIDUATE DAL T.U. SICUREZZA

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E

PROTEZIONE

GLI ADDETTI ALL’EMERGENZA: ANTINCENDIO E PRIMO

SOCCORSO

IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA

SICUREZZA

IL MEDICO COMPETENTE, qualora sia previsto l’obbligo

di sorveglianza sanitaria.

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IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)

Persona in possesso delle capacità e dei requisiti

professionali (art. 32) designata dal datore di lavoro, a cui

risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e

protezione dai rischi.

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IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)

Il Datore di Lavoro può :

auto-nominarsi

nominare altro soggetto esterno o interno all’azienda

L’AUTO-NOMINA è ammessa nelle Aziende artigiane e industriali

fino a 30 addetti

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COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro;

b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;

c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;

d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;

e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica;

f) a fornire ai lavoratori le informazioni

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RUOLO DEL RSPP

I componenti del servizio di prevenzione e

protezione sono tenuti al segreto in ordine ai

processi lavorativi di cui vengono a

conoscenza nell'esercizio delle funzioni di cui

al presente decreto legislativo.

Il servizio di prevenzione e protezione è

utilizzato dal datore di lavoro.

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RSPP DIVERSO DdL la formazione obbligatoria

IL RSPP esterno (es. consulente) oppure

interno ma dipendente della azienda, deve :

essere in possesso di un titolo di studio non

inferiore al diploma di istruzione secondaria

superiore

frequentare specifici corsi di formazione (a

seconda del tipo di attività aziendale, da un

minimo di 64 a un massimo di 120 ore) .

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ADDETTI ALL’EMERGENZA

ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE

ADDETTO PRIMO SOCCORSO

L’incarico può essere ricoperto dal titolare:

sempre, se si è assunto l’incarico di RSPP

nelle imprese o unità produttive che occupano sino a cinque lavoratori, se l’incarico di RSPP è stato affidato a terzi.

In alternativa l’incarico può essere ricoperto dai lavoratori.

I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione

Gli incaricati devono essere opportunamente formati e dotati delle attrezzature adeguate.

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ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE compiti

Controllare che il materiale antincendio sia

sottoposto alle verifiche periodiche e sia

sempre accessibile ed in buono stato

aggiornare i recapiti telefonici dei servizi

pubblici competenti

intervenire in caso di necessità senza

mettere a repentaglio la propria sicurezza

Chiamare il pronto intervento se opportuno

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ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE - formazione

sarà ridefinita con apposito decreto, nel frattempo si applica il DM 10/3/98 il quale prevede un corso per:

ATTIVITA' A RISCHIO DI INCENDIO BASSO DURATA 4 ORE

ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO

DURATA 8 ORE

ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO ALTO

DURATA 16 ORE

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ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED

EVACUAZIONE - definizione

BASSO RISCHIO INCENDIO: tutte le aziende con carico di incendio basso (senza Certificato di Prevenzione Incendi) o quando la valutazione del rischio incendio indica un basso rischio.

MEDIO RISCHIO INCENDIO: tutte le aziende con il Certificato di Prevenzione Incendi o quando la valutazione del rischio incendio indica un medio rischio.

ALTO RISCHIO INCENDIO: A titolo esemplificativo e non esaustivo si riporta un elenco di attività da considerare ad elevato rischio di incendio:

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AZIENDE A RISCHIO INCENDIO ALTO

industrie e depositi soggette alla “legge Seveso”;

fabbriche e depositi di esplosivi;

centrali termoelettriche;

impianti di estrazione di oli minerali e gas combustibili;

depositi al chiuso di materiali combustibili aventi superficie superiore a 20.000 mq

attività commerciali ed espositive con superficie aperta al pubblico superiore a 10.000 mq

alberghi con oltre 200 posti letto;

ospedali, case di cura e case di ricovero per anziani;

scuole di ogni ordine e grado con oltre 1000 persone presenti;

uffici con oltre 1000 dipendenti;

cantieri temporanei o mobili in sotterraneo per la costruzione, manutenzione e ripara ione di gallerie, caverne, pozzi ed opere simili di lunghezza superiore a 50 m;

cantieri temporanei o mobili ove si impiegano esplosivi.

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ADDETTO PRIMO SOCCORSO compiti

mantenere in efficienza i presidi medico

aziendali (cassetta o pacchetto di pronto

soccorso)

aggiornare i recapiti telefonici dei servizi

pubblici competenti

intervenire in caso d’infortunio onde evitare

che l’infortunato venga soccorso in modo

non corretto

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ADDETTO PRIMO SOCCORSO Formazione

Gruppo A

I) attività industriali a rischio di incidente rilevante (legge Seveso), centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari, aziende estrattive ed altre attività minerarie, lavori in sotterraneo, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni.

II) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro

III) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura.

Gruppo B

aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

Gruppo C

aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

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ADDETTO PRIMO SOCCORSO - riassunto

n° lavoratori 1 - 2 3 - 5 6 o

più

Indice infortunistico di inabilità

permanente inferiore o uguale

a quattro

C B B

Indice infortunistico di inabilità

permanente superiore a

quattro

C B A

Comparto agricoltura C B A (a tempo

indent.)

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Indici di frequenza d'infortunio per gruppo di tariffa INAIL

1100 Lavorazioni mecc.-agricole 10,84

1200 Mattaz-macellaz – Pesca 6,41

1400 Produzione di alimenti 3,57

2100 Chimica, plastica e gomma 2,76

2200 Carta e poligrafia 2,73

2300 Pelli e cuoi 2,97

3100 Costruzioni edili 8,60

3200 Costruzioni idrauliche 9,12

3300 Strade e ferrovie 7,55

3400 Linee e condotte urbane 9,67

3500 Fondazioni speciali 12,39

3600 Impianti 5,43

4100 Energia elettrica 2,20

4200 Comunicazioni 2,07

4300 Gasdotti e oleodotti 2,16

4400 Impianti acqua e vapore 4,11

5100 Prima lavorazione legname 7,95

5200 Falegnameria e restauro 7,18

5300 Materiali affini al legno 5,02

6100 Metallurgia 5,74

6200 Metalmeccanica 4,48

6300 Macchine 3,32

6400 Mezzi di trasporto 3,91

6500 Strumenti e apparecchi 1,57

7100 Geologia e mineraria 8,40

7200 Lavorazione delle rocce 6,55

7300 Lavorazione del vetro 4,65

8100 Lavorazioni tessili 2,40

8200 Confezioni 1,40

9100 Trasporti 4,93

9200 Facchinaggio 15,99

9300 Magazzini 3,32

0100 Attività commerciali 2,36

0200 Turismo e ristorazione 2,54

0300 Sanità e servizi sociali 1,28

0400 Pulizie e nettezza urbana 5,57

0500 Cinema e spettacoli 2,94

0600 Istruzione e ricerca 1,11

0700 Uffici e altre attività 0,72

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ADDETTO PRIMO SOCCORSO Formazione

E’ svolta da personale medico ed ha cadenza triennale

DURATA E TIPOLOGIA DEI CORSI

gruppo A

Corso di formazione di 16 ore

Corso di aggiornamento di 6 ore

gruppo B

Corso di formazione di 12 ore

Corso di aggiornamento di 4 ore

gruppo C

Corso di formazione di 12 ore

Corso di aggiornamento di 4 ore

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ORGANIZZAZIONE DEL PRIMO SOCCORSO

il datore di lavoro deve garantire la presenza di:

un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale.

Attrezzature minime per gli interventi di pronto soccorso

GRUPPO A: raccordo tra il sistema di pronto soccorso interno ed il sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario nazionale – comunicazione all’AUSL competente con raccomandata A/R - cassetta di pronto soccorso

GRUPPO B: pacchetto di medicazione

presente presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodito e facilmente individuabile, contenente la dotazione minima indicata, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, della quale sia costantemente assicurata, in collaborazione con il medico competente, ove previsto, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti.

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GESTIONE DELLE EMERGENZE

il datore di lavoro:

organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza;

designa preventivamente i lavoratori addetti alle emergenze;

informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare;

programma gli interventi, prende i provvedimenti e da' istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;

adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell'impossibilita' di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.

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GESTIONE DELLE EMERGENZE

Ai fini delle designazioni della squadra di emergenza il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell'azienda e dei rischi specifici dell'azienda o della unità produttiva

I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda o dell'unità produttiva.

Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate, astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.

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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)

In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

direttamente dai lavoratori (quindi anche i soci partecipanti, collaboratori familiari, ecc. )

Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell'ambito territoriale o del comparto produttivo.

Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto o designato dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali rappresentanze, il rappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno.

L'esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina di responsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.

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RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

RLS AZIENDALE: ha diritto alla formazione minima di 32 ore iniziali, con aggiornamento periodico (4/8 ore)

L’ RLS deve essere consultato sulla nomina del RSPP e sulla valutazione dei rischi e l’attuazione delle misure preventive.

L’impresa ha l’obbligo di comunicare all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza all’atto della prima elezione o designazione

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ATTRIBUZIONI DEL RLS

accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;

è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi;

è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, all’attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;

è consultato in merito all'organizzazione della formazione

riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;

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ATTRIBUZIONI DEL RLS

riceve una formazione adeguata

promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori;

formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito;

partecipa alla riunione periodica

avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;

può fare ricorso alle autorità competenti.

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DIRITTI DEL RLS

deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell'incarico

Non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali.

riceve copia del documento di valutazione dei rischi e dei DUVRI, anche su supporto informatico, che può essere consultato solamente in azienda

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e' tenuto al rispetto dei principi della privacy e del segreto industriale

36

SORVEGLIANZA SANITARIA

La sorveglianza sanitaria è obbligatoria

quando ricorrono casi di rischio per la

salute dei lavoratori

la modalità corretta per determinare l’obbligo è

effettuare la valutazione dei rischi

37

La sorveglianza sanitaria NON può essere effettuata:

per accertare stati di gravidanza

La sorveglianza sanitaria può essere effettuata:

in fase preassuntiva, effettuata sia dal

Medico Competente che dall’AUSL

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Medico competente (MC) può essere:

dipendente o collaboratore di una struttura esterna

pubblica o privata, ivi comprese quelle costituite su

iniziativa delle organizzazioni datoriali,

convenzionata con l’imprenditore;

libero professionista;

dipendente del datore di lavoro.

Il datore di lavoro assicura al medico competente

le condizioni necessarie per lo svolgimento di

tutti i suoi compiti garantendone l’autonomia.

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OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE

Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria

Istituisce, aggiorna e custodisce, in luogo concordato all’atto della nomina, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria

Consegna la documentazione sanitaria:

- al Datore di Lavoro alla cessazione dell’incarico. Lo stesso deve conservare l’originale della cartella sanitaria per almeno 10 anni

- in copia al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro

Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi

Comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti (art. 38) al Ministero della Salute entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto

Collabora con il datore di lavoro a: predisposizione servizio di primo soccorso ed attuazione delle misure di prevenzione e protezione, informazione e formazione dei lavoratori,

Fornisce ai lavoratori le informazioni sugli accertamenti sanitari eseguiti.

40

SORVEGLIANZA SANITARIA – 1

visita medica PREVENTIVA intesa a constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;

visita medica PERIODICA per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l'anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente;

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SORVEGLIANZA SANITARIA – 2

visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell'attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;

visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l'idoneità alla mansione specifica;

visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente;

visita medica preventiva in fase preassuntiva;

visita medica precedente alla ripresa del lavoro, per la verifica dell’idoneità alla mansione, in caso di assenza dal lavoro per motivi di salute per più di 60 giorni continuativi.

42

SORVEGLIANZA SANITARIA - 3

Le visite mediche, a cura e spese del datore di

lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e

indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti

necessari dal medico competente.

Nei casi ed alle condizioni previste dall'ordinamento,

le visite preventiva, periodica e di cambio mansione

sono finalizzate alla verifica di assenza di

condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di

sostanze psicotrope e stupefacenti.

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GIUDIZIO MEDICO

Il medico competente esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:

a) idoneità;

b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;

c) inidoneità temporanea; nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità.

d) inidoneità permanente.

il medico competente informa per iscritto il datore di lavoro e il lavoratore.

Avverso i giudizi del medico competente e' ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all'organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.

44

PROVVEDIMENTI IN CASO DI INIDONEITA' ALLA MANSIONE SPECIFICA

Il datore di lavoro attua le misure indicate dal

medico competente e qualora le stesse prevedano

un'inidoneità alla mansione specifica adibisce il

lavoratore, ove possibile, ad altra mansione

compatibile con il suo stato di salute.

Il lavoratore che viene adibito a mansioni inferiori

conserva la retribuzione corrispondente alle

mansioni precedentemente svolte.

45

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR

Il datore di lavoro deve valutare, in

collaborazione con il RSPP ed il Medico

Competente, previa consultazione del RLS,

i rischi per la sicurezza e la salute dei

lavoratori, che possono derivare dalla scelta

delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o

dei preparati chimici impiegati, nonché dalla

sistemazione dei luoghi di lavoro

46

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Oggetto della valutazione :

relazione sulla valutazione di TUTTI i rischi specificando i criteri adottati, tenendo in considerazione: il sesso, l’età e la provenienza dei lavoratori, la tipologia contrattuale e le condizioni di stress lavoro correlato (sulla base delle indicazioni elaborate dalla Commissione Consultiva e comunque non oltre 01/08/2010)

indicazione delle misure attuate e dei DPI adottati,

programma delle misure per il miglioramento nel tempo,

individuazione procedure per attuazione della misure e dei ruoli che le devono attuare,

nominativi RSPP - RLS - medico competente e relative firme sul documento

individuazione mansioni richiedenti specifiche capacità, esperienza, formazione ed addestramento

47

Elenco di valutazioni del rischio specifico

Valutazione del rischio della postazione del videoterminalista

Valutazione del rischio per la movimentazione manuale dei carichi

Valutazione del rischio per l’esposizione alla movimentazione ripetuta degli arti superiori

Valutazione del rischio per l’esposizione alle lavorazioni che producono polveri di legno duro

Valutazione del rischio per l’esposizione agli agenti chimici

Valutazione del rischio per la postazione del minorenne

Valutazione del rischio per la postazione della donna in stato di gravidanza e allattamento

Valutazione del rischio per la presenza di atmosfere esplosive

Valutazione del rischio per l’esposizione alle vibrazioni

Valutazione del rischio dell’esposizione al rumore

48

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI novità

Il Documento di Valutazione dei Rischi può

essere tenuto su supporto informatico, con le

modalità definite dall’art. 53.

49

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI novità

la valutazione deve avere data certa e tale certezza

può essere attestata anche dalla sottoscrizione del

documento da parte del DDL nonché, ai soli fini della

prova della data, da parte del RSPP, del RLSA o del

RLST e del medico competente, se nominato.

Allo stesso scopo possono essere utilizzate anche le

procedure applicabili ai supporti informatici di cui all’art.

53.

50

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Autocertificazione

I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori possono autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi non oltre il 30 giugno 2012.

I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori dovranno effettuare la valutazione sulla base di procedure standardizzate definite entro 18 mesi da apposito DM.

I datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possono effettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate.

L’autocertificazione non è possibile per le aziende ad elevato rischio (attività a rischio di incidenti rilevanti, centrali termoelettriche, impianti nucleari, fabbricazione e deposito di esplosivi, aziende industriali con oltre 200 dipendenti, strutture di ricovero e cura).

51

DUVRI - Documento Unico Valutazione Rischi Interferenti è soggetto:

Il datore di lavoro committente che affida i lavori ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva o nell'ambito dell'intero ciclo produttivo.

Le disposizioni non si applicano ai rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.

52

DUVRI - Documento Unico Valutazione Rischi Interferenti non è soggetto:

Il datore di lavoro committente che affida lavori di natura intellettuale, mere forniture di materiali o attrezzature nonché lavori/servizi di durata non superiore a 2 giorni, che non comportino per gli addetti gli l’esposizione ai rischi particolari elencati nell’Allegato XI, è esonerato dalla redazione del DUVRI per queste lavorazioni

53

DUVRI obblighi del datore di lavoro committente :

Fornisce dettagliate informazioni sui rischi specifici e misure di prevenzione e di emergenza adottate nell’ambiente in cui sono destinati ad operare.

Verifica l’idoneità tecnico- professionale delle imprese appaltatrici o lavoratori autonomi, nei contratti di appalto (1655 c.c.), d’opera (2222.c.c.) o somministrazione (1559 c.c.). Le modalità sono demandate ad un DPR che disciplinerà il sistema di qualificazione delle imprese, entro dodici mesi dall’entrata in vigore del D.lgs. 81/08 (nel frattempo, certificato di iscrizione alla CCIAA, autocertificazione del possesso di questi requisiti).

Promuove il coordinamento e la cooperazione elaborando il DUVRI che indichi le misure adottate per eliminare o, quando ciò non è possibile, ridurre al minimo, i rischi da interferenze ed i costi per la sicurezza Il DUVRI va allegato al contratto di appalto o d'opera.

Per i contratti d’appalto o d’opera stipulati prima del 25/8/2007 e ancora in corso alla data del 31/12/2008, il DUVRI deve essere allegato entro il termine perentorio del 31/12/2008.

54

Formazione e informazione dei lavoratori

Novità:

Accordo Stato/Regioni 21 dicembre 2011

Che sancisce il numero minimo di ore che

ciascun lavoratore deve ricevere di

formazione e informazione, differenziando i

lavoratori che hanno già seguito percorsi

formativi in materia ed i nuovi assunti

55

Durata Minima in base alla classificazione dei

settori di cui all'Allegato 2 (Individuazione

macrocategorie di rischio e corrispondenze

ATECO 2002-2007):

4 ore per i settori della classe di rischio basso;

8 ore per i settori della classe di rischio medio;

12 ore per i settori della classe di rischio alto.

Lavoratori

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Il numero di ore di formazione indicato

per ciascun settore comprende la

"Formazione Generale" e quella

"Specifica", ma non "l‘addestramento",

così come definito all'articolo 2, comma

1, lettera cc), del D.Lgs. n. 81/08, ove

previsto.

Lavoratori

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Qualora il lavoratore, all'interno di una stessa azienda multiservizi, vada a svolgere mansioni riconducibili ad un settore a rischio maggiore, secondo quanto indicato in Allegato II, costituisce credito formativo sia la frequenza alla Formazione Generale, che alla Formazione Specifica di settore gia' effettuata; tale Formazione Specifica dovrà essere completata con un modulo integrativo, sia nella durata che nei contenuti, attinente ai rischi delle nuove mansioni svolte

CREDITI FORMATIVI

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Con riferimento ai lavoratori, è previsto un aggiornamento quinquennale, di durata minima di 6 ore, per tutti e tre i livelli di rischio sopra individuati.

Nei corsi di aggiornamento per i lavoratori non dovranno essere riprodotti meramente argomenti e contenuti già proposti nei corsi base, ma si dovranno trattare significative evoluzioni e innovazioni, applicazioni pratiche e/o approfondimenti che potranno riguardare:

– approfondimenti giuridico-normativi;

– aggiornamenti tecnici sui rischi ai quali sono esposti i lavoratori;

– aggiornamenti su organizzazione e gestione della sicurezza in azienda;

- fonti di rischio e relative misure di prevenzione

AGGIORNAMENTI

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Riunione periodica

Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori il DdL organizza almeno una volta all'anno una riunione cui partecipano:

a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;

b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

c) il medico competente, ove nominato;

d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Finalità analisi di:

a) il documento di valutazione dei rischi;

b) l'andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;

c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale;

d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute.

La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio

Della riunione deve essere redatto un verbale che è a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.

Nelle unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori è facoltà del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza chiedere la convocazione di un'apposita riunione.

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APPARATO SANZIONATORIO PRINCIPALI SANZIONI A CARICO DEL DATORE DI

LAVORO

VIOLAZIONE SANZIONE

Mancato documento di valutazione rischi Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400

(situazioni a rischio rilevante arresto da 4 a 8 mesi)

Mancata nomina RSPP Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400

Forniture DPI Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1500 a 6000

Designazione addetti antincendio evacuazione

Primo soccorso

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 800 a 3.000

Mancata nomina del Medico Competente Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000

Formazione lavoratori Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1200 a 5200

(per ogni comma)

Informazione lavoratori Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1000 a 4800

(per ogni comma)

Mancata controllo sanitario Ammenda da 2000 a 4.000

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APPARATO SANZIONATORIO PRINCIPALI SANZIONI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

VIOLAZIONE SANZIONE

Adibire i lavoratori per i quali vige l'obbligo di

sorveglianza sanitaria alla mansione lavorativa

specifica senza il prescritto giudizio di idoneità

Sanzione amministrativa pecuniaria da 2000 a 4000

Contratti appalto d’opera e somministrazione.

Verifica idoneità appaltatori e lavoratori autonomi;

Informazioni sui rischi agli appaltatori

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1000 a 4800

Mancata custodia del DVR e del DUVRI presso

l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione

dei rischi

Sanzione amministrativa pecuniaria a 2.000. a 6.600

Omessa consultazione RLS nelle ipotesi previste

(articolo 50)

Ammenda da 2.000 a 4.000

Adozione misure in caso di emergenza ed istruzioni in

caso di pericolo

Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2000 a 5000

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SANZIONI A CARICO DEL LAVORATORE AUTONOMO/ IMPRESE FAMIGLIARI

Violazione SANZIONE

Utilizzo attrezzature e

DPI non conformi ai

titoli specifici

Sanzione

amministrativa

pecuniaria da 200 a

600

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SANZIONI A CARICO DEI LAVORATORI le seguenti INOSSERVANZE sono punite con arresto fino ad un mese od ammenda da € 200,00 ad € 600,00:

disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

utilizzo corretto delle attrezzature di lavoro, sostanze e preparati pericolosi, mezzi di trasporto e dispositivi di sicurezza;

utilizzo in modo appropriato dei dispositivi di protezione messi a loro disposizione;

segnalazione immediata al datore di lavoro, al dirigente o al preposto delle deficienze dei mezzi e dei dispositivi, di qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza; adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla successivo punto per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;

non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;

partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;

sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.