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CORSO DI FORMAZIONE IN COUNSELING PER LA RESILIENZA NEL CICLO DI VITA L’aiuto tra crisi, risorse e sviluppo: L’EVOLUZIONE DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA Supporto alla genitorialità Mediazione dei conflitti Percorsi di adozione e affidamento Il BAMBINO L’ADOLESCENTE IL GIOVANE DI FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ Sostegno Orientamento Counseling scolastico LO SVILUPPO IN TARDA ETÀ Aiuto Empowerment personale Attivazione della rete sociale Peer Counseling Competenze e abilità tecniche per il potenziamento delle LIFE SKILLS Comunicare - Esprimere - Creare L’ARTE DI AIUTARE CREATIVAMENTE CON L’ARTE Applicazione delle tecniche espressive nelle relazioni d’aiuto attraverso

Counseling - Ciclo di vita - Home - AspicARSA · • Percorsi di adozione e affidamento ... dr.ssa Anna Maria FIORENTINI, ... sé dalla nascita e che si sviluppano nel corso della

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CORSO DI FORMAZIONE IN COUNSELING PER LA RESILIENZA NEL CICLO DI VITA

L’aiuto tra crisi, risorse e sviluppo:

L’EVOLUZIONE DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA •   Supporto alla genitorialità •   Mediazione dei conflitti •   Percorsi di adozione e affidamento

Il BAMBINO L’ADOLESCENTE IL GIOVANE DI FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ •   Sostegno •   Orientamento •   Counseling scolastico

LO SVILUPPO IN TARDA ETÀ •   Aiuto •   Empowerment personale •   Attivazione della rete sociale •   Peer Counseling

Competenze e abilità tecniche per il potenziamento delle LIFE SKILLS

Comunicare - Esprimere - Creare

L’ARTE DI AIUTARE CREATIVAMENTE CON L’ARTE Applicazione delle tecniche espressive nelle relazioni d’aiuto

attraverso

09.30 Apertura lavori e feedback SESSIONE POSTER10.00 Promozione della salute e cambiamento nei contesti non terapeutici: le risorse della comunità educante dr.ssa Maura BENEDETTI, Sapienza Università di Roma, dr.ssa Angela BOccARDI, psicologa di comunità, psicoterapeuta, Cooperativa San Saturnino Roma

10.30 Un approccio psicocorporeo nelle relazioni primarie dr. Fabio cARBONARI, direttore Istituto Reich Roma, dr.ssa Francesca ZOPPI, responsabile Area Prevenzione Istituto Reich Roma

11.00 Dibattito11.30 Pausa

11.45 LABORATORI TEMATIcI TEORIcO-ESPERIENZIALI Aula 1: Processi bioenergetici della relazione padre, madre e bambino dr.ssa Anna Maria FIORENTINI, dr.ssa Stefania cARBONE, dr.ssa Laura DE PASQUALE, Istituto Reich RomaAula 2: Mindfulness con bambini e adolescenti dr. Marco cHIMENTI, psicologo, counselor età evolutivaAula 3: Il mio libro. Narrazione e costruzione della mente dr.ssa Tamara DI FELIcE, psicologa, formatrice Terzo Settore

13.45 Pausa pranzo14.30 Relazione d’aiuto e benessere: gli spazi di efficacia del counseling in età evolutiva dr.ssa Lorena TOLLER, counselor età evolutiva

15.00 Interventi di Play Therapy e dimostrazioni di efficacia nella pratica dr.ssa Alessandra ORSI, counselor età evolutiva, Sandplay Therapist, membro Ass. Ricerca in Psicologia Analitica

15.30 Pausa

16.00 LABORATORI TEMATIcI TEORIcO-ESPERIENZIALIAula 1: Resilienza familiare. Il counseling a sostegno della genitorialità dr.ssa Lorena TOLLER, claudio PETRASSI, counselor età evolutivaAula 2: Giocare per crescere. Ludo-counseling centrato sul bambino dr.ssa Alessandra ORSI, counselor età evolutiva, Sandplay Therapist, membro Ass. Ricerca in Psicologia Analitica

18.00 chiusura dei lavori

09.00 Registrazione partecipanti09.30 Apertura lavori dr.ssa Enrichetta SPALLETTA, presidente ASPIC per la SCUOLA

10.00 L’integrazione pluralistica nella ricerca delle buone pratiche per bambini e adolescenti prof. Edoardo GIUSTI, direttore Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Umanistica Integrata e Psicologia Clinica di Comunità ASPIC

10.30 ll contributo della teoria dell’attaccamento alla psicoterapia con l’adolescente prof. Sergio MUScETTA, direttore Scuola Psicoterapia dell’Adolescenza e dell’Età Giovanile, membro Società Psicoanalitica Italiana

11.00 Psicoterapia e attaccamenti precoci prof.ssa Anna Maria SPERANZA, Sapienza Università di Roma Psicopatologia dello Sviluppo

11.30 Pausa

12.00 Il lavoro con la famiglia tra psicoterapia e sostegno psicoeducativo dr.ssa Annalisa DE SANTIS, psicoterapeuta familiare

12.30 Theraplay e riparazioni relazionali dr. Stefano SORIANI, psicoterapeuta, counselor età evolutiva

13.00 Dibattito

13.30 Pausa pranzo

14.30 LABORATORI TEMATIcI TEORIcO-ESPERIENZIALI Aula 1: Gioco “è” salute. Counseling espressivo in gruppo: un piano di sostegno per bambini e adolescenti in difficoltà, Dina GIUSEPPETTI, counselor età evolutiva, Centro Matemù del CiesAula 2: In & out. Approccio multisetting per lo sviluppo della resilienza nel lavoro con l’adolescente dr. Gianfranco MONTANARELLA, psicoterapeuta, Outdoor TrainerAula 3: Il corpo creativo dei bambini dr.ssa Nicla Jane GIORGI, danzamovimentoterapeuta

17.00 -19.00 SESSIONE POSTER INTERATTIVA a cura dell’Associazione di promozione sociale PSIcOLOGOS

PROGRAMMA VENERDì 22 fEbbRAIO PROGRAMMA SABATO 23 fEbbRAIO

Informazioni e iscrizioni presso: Segreteria organizzativa ASPIc per la ScUOLAVia A. Macinghi Strozzi 42/A 00145 Roma / E-mail: [email protected] / Tel: 345 9892814

La partecipazione è gratuita. è necessaria la prenotazione. Viene rilasciato attestato di partecipazione.

PROCESSI, STRATEGIE E COnTESTI dEL CAMbIAMEnTO In ETà EVOLUTIVA

L’AIUTO EFFIcAcE: COSA fUnzIOnA COnbAMbInI E AdOLESCEnTI?

ROMA, 22 E 23 FEBBRAIO 2013POLO dIdATTICO - PIAzzA OdERICO dA PORdEnOnE, 3 - 00145 ROMA

PER LA SCUOLA

convegno

Relazione di Edoardo Giusti *L’integrazione pluralistica nella ricerca

delle buone pratiche per bambini e adolescenti

Associazione per lo Sviluppo Psicologicodell’Individuo e della Comunità

Fondata nel 1988

ASPIC-Istituto per la formazionedi psicoterapeuti srl

Sede centrale: Via Vittore Carpaccio, 32 - 00147 Roma - Tel. 06.5413513 - 06.5926770 - 06.54225060 - 06.54225229Sedi operative: Viale Leonardo da Vinci, 309 - 00145 Roma; Via Alessandra Macinghi Strozzi, 42/A - 00145 Roma

Siti internet: www.aspic.it - www.scuolaspecializzazionepsicoterapia.it - www.unicounselling.org - E-mail: [email protected]

ASPIC SOCIETÀ COOPERATIVA

SOCIALE DI SOLIDARIETÀ A.R.L.Fondata il 26-07-1994www.coopaspic.org UNIVERSITÀ DEL COUNSELLING

U.P. ASPIC

UNIVERSITÀ POPOLARE ASPICFondata il 13-11-2003

ASPIC PER LA SCUOLAFondata il 25-06-1998www.aspicperlascuola.it

ASPIC SCUOLA SUPERIORE EUROPEA

DI COUNSELING PROFESSIONALE

Fondata il 21-03-2001www.counsellingscuolaeuropea.org

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONEIN PSICOTERAPIA

AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE:D.M. 09-05-1994 - G.U. 21-05-1994

Alessandria, Ancona, Avellino, Bari, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Forlì-Cesena, Frosinone,Genova, Isernia, L’Aquila, Latina, Livorno, Lucca-Pistoia, Milano, Modena, Monza-Brianza, Napoli, Padova, Palermo, Perugia,

Pesaro, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Salerno, Savona, Teramo, Terni, Udine, Venezia, Verona, Viterbo

ASPIC Sedi Territoriali

icercacientificapplicata

RSA

www.aspicarsa.it

SCUOLE DI PSICOTERAPIA E DI COUNSELLING PSICOLOGICO INDICATE DA SSVPC - SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

ASPIC

*E. Giusti Fondatore e Direttore scientifico del Gruppo ASPIC nazionalewww.aspicarsa.it - www.scuolaspecializzazionepsicoterapia.it - www aspic.it

CONVEGNO POLO DIDATTICORoma, 22/23 febbraio 2013

L’AIUTO EFFICACE :cosa funziona con bambini e adolescenti ?

A - BREVE PREMESSA SULLA SALUTE MENTALE B - UNO SGUARDO ALLO SVILUPPO IN ETÀ EVOLUTIVA C - PANORAMICA POLISEMICA DELL’INDIVIDUALITÀ PSICHICA D - DISTURBI PER TRATTAMENTI BASATI SU PROVE DI EVIDENZA E - VARIABILI CHE DETERMINANO ESITI SODDISFACENTI NEI TRATTAMENTI F - NEUROBIOLOGIA DEGLI INTERVENTI CON BAMBINI E ADOLESCENTI G - EFFICACIA PANTEORICA E BENEFICI DI UNA METATEORIA APPLICATA H - AMPLIARE LE BUONE PRATICHE CON LA SUPERVISIONE

FATTORI PROTETTIVI E FATTORI DI RISCHIO NELLA CRESCITA:

LINEE EVOLUTIVE TIPICHE, ATIPICHE, PSICOPATOLOGICHE

a cura diEnrichetta Spalletta

Un metodo di intervento integrato

•  PROCESSO CHE VA AVANTI PER TUTTA LA VITA

•  PROCESSO CONTINUO, RISULTATO DI INTERAZIONE TRA FATORI DI MATURAZIONE ED ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO

•  PROCESSO CHE IMPLICA COMPLESSE INTERAZIONI TRA FATTORI BIOLOGICI, PSICOLOGICI, SOCIALI CHE SI INFLUENZANO REIPROCAMENTE

SVILUPPO:

QUATTRO GRUPPI DI FATTORI CONCORRONO ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA

I . BIOLOGICI: PATRIMONIO GENETICO morfologia, anatomia, fisiologia e pattern comportamentali innatiTEMPERAMENTO -struttura psichica inizialePROCESSI DI MATURAZIONE - soggettivitàFISIOLOGIA DELLO SVILUPPO

II. APPARTENENZA A UN AMBIENTE FISICO E SOCIALE

•  HABITAT - ecosistema in cui si cresce (campagna, città, centro, periferia, zona del mondo)

•  CONTESTO SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE (professione genitori, titolo di studio ecc.)

•  INTERVALLO INTERGENETICO •  (differenze di età tra i figli,

figli unici)

•  CONTESTO FAMILIARE (fattori protettivi, eventi critici,

monogenitorialità, omogenitorialità)

III. LA STORIA PERSONALE DI APPRENDIMENTO

•  LE ESPERIENZE DI VITA•  LE RELAZIONI CON GLI ALTRI

•  IL VISSUTO PERSONALE - il succedersi di esperienze consce e

inconsce

IV. Le situazioni contingenti•  STIMOLI PRESENTI

•  STATI MOMENTANEI

(ANSIA, RILASSAMENTO,

CALMA,

FRUSTRAZIONE,

STANCHEZZA, ECC.)

IL MODO IN CUI LE

RAPPRESENTIAMO

A NOI STESSI

Fattori Protettivi&Fattori di rischionelle evoluzionisane e disadattive

MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO SOGGETTIVO SIGNIFICATIVE PER LA SALUTE

Appraisal (valutazione)

Processo valutativo che fornisce significato all’impatto di una situazione sulla persona (minaccia, danno/perdita, sfida).

Mastery (rappresentazione)

Capacità di rappresentare ambiti psicologici in termini di problemi da risolvere.

Coping (controllo)

Insieme di tentativi intrapsichici e comportamenti tesi a controllare e gestire gli eventi valutati come gravosi o superiori alle proprie risorse.

Self-efficacy (autoefficacia)

Capacità di produrre comportamenti efficaci per sé.

LIVELLI SISTEMICI AGENTI SULLA SALUTE

Macrosistema (cultura, credenze comuni, aspettative sociali, ecc.)

Esosistema (agenzie governative, sistema economico, organizzazioni religiose) Mesosistema (tutti i sistemi di vita quotidiana in interazione tra loro)

Microsistema (famiglia, amici, posto di lavoro, ecc.)

Persona (sistema scheletrico, immunitario, circolatorio, respiratorio, cognitivo, emozionale, ecc.)

Dimensione cognitivacambiamenti nei processi

di pensiero -simbolico, immaginativo, logico-; di

apprendimento, memoria, giudizio, problem solving,

linguaggio e comunicazione…

Dimensione fisicaCrescita e

cambiamenti diapparati e sistemi

(motorio, sensoriale...)

Dimensione personale sviluppo del concetto di sé,

attaccamento, fiducia, sicurezza, amore; emozioni, sentimenti,

tratti personali

Dimensione sociale: lo sviluppo di relazioni

interpersonali con la famiglia, i pari, altri membri della comunità

LA PROTEZIONE DELLO SVILUPPO

•  INTERAZIONI FAVOREVOLI TRA I DIVERSI FATTORI PRODUCONO EFFETTI BENEFICI A TUTTI I LIVELLI: DA QUELLO DELLA SALUTE FISICA A QUELLA PSICOLOGICA, SOCIALE E ANCHE ECONOMICA

•  NOI OGGI SAPPIAMO QUALI SONO I FATTORI CHE PIÙ INCIDONO SUL BENESSERE E SAPPIAMO ANCHE COME AGIRE PER POTENZIARLI E RIDURRE I RISCHI

SALUTE E BENESSERE(HARDINESS, RESILIENCE, COPING, LIFE SKILLS)

FATTORI PROTETTIVI & RISCHIO/VULNERABILITA+

esposizione a PERICOLO, STRESS, TRAUMA

Efficaci, dimoderazione del trauma

SviluppoAdattivo/

moderata difficoltà

INTERVENTI diSALUTOGENESI

INTERVENTI di PREVENZIONE SECONDARIA E TERZIARIA

E RIABILITATIVI

Inefficaci/debolidisadattivi

peggiorativi

FATTORI DI MEDIAZIONE

Evoluzioni criticheVulnerabilità, adattamenti atipici/

patologici

Alcuni importanti fattori costituiscono una sorta di sistema psico-immunitario che tutela le persone dagli esiti traumatici degli urti della vita. Si tratta di caratteristiche individuali che ciascuno porta con sé dalla nascita e che si sviluppano nel corso della crescita, che predispongono a interagire con l’ambiente creando delle circolarità di rinforzo retroattivo positivo.

Fattori protettivi della crescita

Fattori di protezione individuali, familiari e sociali

Fattori individuali

Buona SaluteTemperamento facileIntegrazione e coerenza della personalitàIntelligenzaConcetto di sé positivo

Fattori familiari

Relazioni facilitanti dipendenza sana e autonomiaCompetenze genitoriali (accudimento, protezione, guida autorevole, agevolazione funzione riflessiva)Comunicazione aperta, confronto empatico e gestione del conflittoChiarezza di ruoli e confiniAutostima del gruppo familiareStatus socio-economico solido (integrato con la rete di supporto)

Fattori del contesto sociale (e/o scolastico)

Sviluppo del senso di appartenenza e di libertàMantenimento dei confini Trasmissione di abilità e competenze

Modello Integrato dei fattori di rischio/protezione

ambiti generali:•  CARATTERISTICHE DEL BAMBINO (temperamento,

vulnerabilità biologica, integrità della funzione neurocognitiva);

•  QUALITA’ DELLE RELAZIONI PRIMARIE (accudimento responsivo sensibile, genitorialità proattiva).

•  STRATEGIE EDUCATIVE/SOCIALIZZANTI DEI GENITORI•  ECOLOGIA DELLA FAMIGLIA (calore/distacco,controllo/

intrusività; validazione/ conflittualità; coinvolgimento /disimpegno).

•  CONTESTO SOCIALE (rete di supporto; scuola, pericolosità/sicurezza ambientale).

Psicopatologia dello sviluppo: Dimensione evolutiva

Le teorie dello sviluppo normale costituiscono il riferimento per comprendere le evoluzioni a

rischio e patologiche

PSICOPATOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA

1.  DISTURBO: ESPRESSIONE SINTOMATICA DI MODELLI RELAZIONALI DISTURBATI INTERIORIZZATI

2.  MATURAZIONE E SVILUPPO ALL’INTERNO DI UNA MATRICE RELAZIONALE

3.  COMPITI DI SVILUPPO DEL BAMBINO, DELLA DIADE-TRIADE, DELLA FAMIGLIA

4. IL BAMBINO: PARTECIPANTE ATTIVO E CON CAPACITÀ DI ORGANIZZAZIONE INTERNA

5. CONTINUITÀ NELLO SVILUPPO: I PATTERN RELAZIONALI EVOLVONO IN MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE MENTALE

6. ATTACCAMENTi E PSICOPATOLOGIA

A livello biologico, psicologico, familiare

FATTORI DI RISCHIO

e

FATTORI DI PROTEZIONE

Stabiliscono interazioni complesse per delineare percorsi evolutivi individuali

Focus privilegiato:

le interazioni tra fattori e livelli

Comportamenti adattivi/tipici

Comportamenti a rischio

Comportamenti Disadattivi/atipici

La psicopatologia dello sviluppo studia origini e percorsi dei pattern individuali ponendo l’accento sulle interazioni tra fattori di rischio e fattori protettivi

le traiettorie evolutive vanno comprese all’interno di un

MODELLO ECOLOGICO TRANSAZIONALE

RISCHIO = Aumentata probabilità di un esito negativo in una determinata popolazione (es.: la depressione di un adolescente) in funzione di caratteristiche individuali (età, genere) familiari (educazione rigida, psicopatologia) sociali e scolastici (violenza, emarginazione, scarsa organizzazione scolastica)

esperienza ripetuta di rischi = RISCHIO CUMULATIVO VULNERABILITÀ = MAGGIORE PROBABILITÀ CHE IL RISCHIO DETERMINI UN ESITO NEGATIVO

PRINCIPIO DELL’EQUIFINALITÀ: diverse condizioni iniziali di rischio (es.:

educazione coercitiva, disattenzione, iperattività, impulsività) possono portare a uno stesso esito disadattivo (disturbo della condotta in età scolare)

PRINCIPIO DELLA PLURIFINALITÀ: Stesso percorso iniziale (es.: abuso) può

condurre a esiti diversi (depressione, alcolismo, condotte devianti)

LE ESPERIENZE AMBIENTALI HANNO UN RUOLO IMPORTANTE NELL’ESPRESSIONE DEL

POTENZIALE GENETICO, CHE IMPRIME IL RITMO E LE MODALITÀ ALLA MATURAZIONE CEREBRALE

Es.: cambiamenti clinici anche lievi della madre in gravidanza creano un imprinting materno sui geni che

incide sulle caratteristiche temperamentali del bambino e i suoi

comportamenti successivi.

MATURAZIONE E SVILUPPO ALL’INTERNO DI UNA MATRICE

RELAZIONALE •  Relazioni molto difficili, traumi relazionali,

interferiscono con lo sviluppo di aree cerebrali •  L’ippocampo risulta vulnerabile allo stress (p.e.:

il volume risulta ridotto in pazienti borderline) •  Un trauma precoce può favorire una precoce

lateralizzazione emisferica e influire negativamente sull’integrazione degli emisferi (uso della scissione come meccanismo di difesa: il sé e gli oggetti affettivi vengono compartimentati in categorie “tutto buono- tutto cattivo”, altrimenti odio e aggressività distruggerebbero le qualità positive)

MADRE BAMBINO

Sincronia precoce (primo anno)

Matching di stati affettivi,

comportamenti, ritmi biologici

(sguardo, vocalizzazione, contatto fisico affettivo)

ossitocina

Effetti positivi su:Sviluppo sociale,emotivoAutoregolazioneGioco simbolicoMentalizzazione

Perché la diade possa stabilire pattern sicuri è fondamentale la funzione di sostegno e protezione svolta dal padre

Benefici di un attaccamento positivo tra caregiver e bambino:

Interazioni stimolanti necessarie ad una sana maturazione delle struttre cerebrali (le carezze rendono intelligenti)

Sviluppo della capacità di auto-regolazione affettiva e comportamentale.

Apprendimento di fiducia e reciprocità nelle future relazioni.

Formazione di identità che include un senso di autostima e autonomia.

Interiorizzazione di un insieme di valori morali derivati dall’empatia, dalla compassione e dalla consapevolezza.

Sviluppo di risorse richieste nell’affrontare stress e traumi (resilienza) .

La quantità e la qualità delle

interazioni-stimolo tra genitore e bambino, nei primi tre anni di vita, giocano un ruolo primario nella determinazione del suo

sviluppo emozionale, del potenziale di apprendimento e

del livello di funzionamento adulto.

Esperienze traumatiche come l’abuso o l’abbandono infantile, oppure il fallimento

della realizzazione del legame di attaccamento sicuro durante i primissimi

anni della vita, possono creare nel bambino uno stato cronico di iperattivazione e

alterare l’attività neuroendocrina cerebrale, causando comportamenti di

risposta rigidamente fissati nelle modalità dell’ “attacco-fuga-congelamento”.

Quando il sistema di risposta allo stress del bambino rimane attivato per un periodo di tempo esteso, il suo cervello si adatterà al livello di dolore/stress e il bambino diverrà

incapace di percepire il dolore costante.

Modificazioni nella neurologia del suo cervello determinano a loro volta

cambiamenti cognitivi, emozionali e comportamentali.

Livelli eccessivi di cortisolo sono anche ritenuti responsabili del

danneggiamento dell’ippocampo cerebrale, interferendo quindi

con la funzione della memoria e l’abilità dell’individuo di

controllare le sue emozioni. Il cortisolo e altri ormoni dello

stress hanno anche il potenziale per inibire aree cerebrali che

regolano l’attenzione

DISTURBO COME ESPRESSIONE SINTOMATICA DI MODELLI RELAZIONALI

DISTURBATI INTERIORIZZATI

• Attraverso il livello interattivo si accede al livello intersoggettivo ovvero alla comprensione delle intenzioni, dei sentimenti e dei significati condivisi

•  L’osservazione sistematica delle interazioni e della coordinazione della famiglia impegnata a raggiungere un obiettivo permette di evidenziare la qualità interattiva e di relazione

Relazioni difficiliIpercoinvolgimento

(controllo, richieste inappropriate)Ipocoinvolgimento

(scarsa frequenza degli scambi, mancanza disensibilità, sintonia, protezione;

trascuratezza fisica e/o psicologica)Relazione ansiosa/tesa

(interazioni tese, povere,errori nell’interpretazione dei segnali del bambino)

Relazione arrabbiata/ostile(interazioni negative, brusche, la dipendenza del figlio viene

letta come un peso o una richiesta eccessiva)Comportamenti relazionali ambivalenti

(ansiosa/tesa-arrabbiata/ostile)Maltrattamento - Negligenza

(abuso verbale, fisico, psicologico, sessuale)

Rischi evolutivi ed evoluzioni atipiche

•  Eventi stressanti, trauma complesso•  Sindromi affettive come evoluzioni atipiche

del funzionamento emotivo e sociale del bambino

•  Sindromi disregolative del sonno (legame con depressione materna, difficoltà nel processo di separazione- individuazione), dell’alimentazione, del processing sensoriale e della regolazione delle risposte comportamentali (ipersensibile, iposensibile, impulsivo/sensation seeker)

Un modello di lettura evolutiva dello sviluppo di disturbi emotivo/comportamentali

Interruzione dei legami primari Carenze

nell’attaccamento Problemi

comportamentali

Impedimenti alla creazione di un legame

di attaccamento tra bambino e genitori

Carenze in due aree dello sviluppo della

personalità

Sintomi emotivi, comportamentali, socio-relazionali

Influenze prenatali

Figure di accudimento disattente

Traumi situazionali

Cure genitoriali inadeguate

1.  Regolazione del sé

Controllo degli impulsi

Auto-consolazione

Iniziativa - Perseveranza

Inibizione

2. Strategie di relazione

Empatia - Fiducia

Affetto - Reciprocità

Espressione Rispetto

Impulsività - IperattivitàDistraibilità

Bisogno di forti stimolazioniDebole immagine di sé

Mancanza di amiciOstilità e ribellione

Intrusività e distruttivitàSentimenti agiti (acting out)

Ricerca di attenzioni negative

Manipolazione degli altri Difesa sensoriale

Tendenze accusatorieSospettosità

Prima infanzia Seconda infanzia AdolescenzaNon complianceComportamenti oppositiviTemper tantrum

Aggressività (overt e covert)Comportamento AntisocialeAggressività relazionale

Delinquenza Abuso di sostanzeComportamenti sessuali a rischioDevianza

Disturbo oppositivo provocatorio

Disturbo della condotta

Spettro evolutivo dei disturbi comportamentali

Le fasi dell’intervento integrato in età evolutiva

1.Accoglienza e analisi della domanda: chi ha fatto la domanda? Per chi è un problema? (entrambi i genitori? Uno solo di loro? La scuola?...) Il primo colloquio dovrebbe consentire di ridefinire la situazione da: “lui/lei ha qualcosa che non va” a: “ci sono momenti in cui le cose funzionano e tutti hanno la loro parte in quello che accade”

•  Il lavoro con la famiglia per: – Facilitare sicurezza di base/attaccamento e

esplorazione/ separazione– Riparare fratture e ferite involontariamente

prodotte– Favorire consapevolezza dell’influenza delle

esperienze relazionali originarie del genitore – Facilitare una sana espressione emotiva

•  Il lavoro con il cliente bambino/adolescente per: –  L’autonomia (alla base dell’individuazione)–  L’autostima–  L’autoreglazione e l’espressione emotiva –  la consapevolezza mindfulness, dalla

sensorialità alla corporeità, alla capacità osservativa non giudicante

•  Ai genitori si dà il compito di registrare tutto ciò che il figlio fa di “normale”

•  Si danno molte restituzioni di sostegno alle risorse di ognuno

• Quando la domanda riguarda un figlio/a adolescente si invita anche lui/lei al primo colloquio e si chiede a tutti quale pensano sia il motivo per cui sono lì insieme in quella stanza

•  Si spiega in cosa consiste questa fase dell’intervento: lavoro sulla ridefinizione del problema, individuazione e uso delle risorse

Cosa si fa?• MODELING DI COMUNICAZIONE

EMPATICA• OSSERVAZIONE DEI PROCESSI

INTERATTIVI attraverso attivazioni (grafiche come la realizzazione dello scarabocchio condiviso, o il disegno dello spazio di vita, o la costruzione di un disegno comune; o narrative, come la storia di una famiglia di animali o con il role play, la drammatizzazione di scene di vita familiare)

PSICOEDUCAZIONE: comunicazione consapevole, autoregolazione, comportamento responsabile

•  Espressione costruttiva dei sentimenti •  Ridefinizione del problema in termini di

affrontabilità; approccio all’eccezione; sostegno delle risorse

VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI (test; fattori di rischio/moderazione)

AMBIENTE SOCIALEIndividuazione di fattori di rischio/di moderazione nel contesto sociale/scolastico• Contatto con gli insegnanti e rilevazione

eventuali difficoltà (da parte di un altro operatore che non sia lo psicologo/il terapeuta che segue il bambino/ragazzo)

•  Eventuale proposta di un intervento di promozione dei fattori di benessere e sostegno alle risorse con la classe o con il gruppo di riferimento (es.: casa famiglia)

2.•  I genitori vengono inseriti in un percorso di

sostegno alla genitorialità (come coppia singola o in gruppo) e dove sia indicato si propone un percorso di attraversamento esperienziale in gruppo

•  Se si ritiene utile/necessario si procede a un invio psicodiagnostico del figlio/a

•  Incontro di restituzione iniziale•  Si propone un incontro di restituzione a

metà e a fine percorso (se con adolescente si include anche lui/lei)

3. Pianificare il percorso•  Individuale?•  In gruppo (focalizzato su: espressione

emozioni; autostima…)?• Alternato?•  Focus: regolazione affettiva,

comportamentale, cognitiva, interpersonale

•  Implementazione •  Feedback conclusivo, follow up

4. Implementazione, monitoraggio, verifica concliusiva, follow up

•  Alleanza (con tutto il sistema)•  Selezione delle tecniche e dei materiali più

adatti alla fase relazionale e alla persona•  Monitoraggio: feedback seduta per seduta e

per fasi in itinere con le diverse parti coinvolte•  Verifica conclusiva circa i cambiamenti

nell’autoregolazione emotivo-comportamentale, nell’integrazione delle funzioni cognitive, nell’assetto relazionale

•  Follow up dopo sei mesi dalla conclusione

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Livelli di utilità delle strategie rispetto agli obiettivi di cambiamento

con bambini e adolescenti

Strategie più utili Strategie utili Strategie meno utili

Metafore

Rituali

Simboli

Gioco con la sabbia

Personaggi e animali

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Livelli di utilità delle strategie rispetto agli obiettivi di cambiamento

con bambini e adolescenti

Strategie più utili Strategie utili Strategie meno utili

Arte

Role Play

Rilassamento corporeità

Immaginazione

Esperienze outdoor

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Livelli di utilità delle strategie rispetto agli obiettivi di cambiamentog

con bambini e adolescenti

Strategie più utili Strategie utili Strategie meno utili

Informare (co-costruire)

Identificare i circuiti relazionali ricorsivi (anche attraverso diari di automiìoitoraggio)

Spiegare i comportamenti

Cambiare i comportamenti

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Livelli di utilità delle strategie rispetto agli obiettivi di cambiamento

con bambini e adolescenti

Strategie più utili Strategie utili Strategie meno utili

Autocontrollo

Confutazione convinzione negative

Gestione della rabbia

Assertività

Stile di vita

Decisionalità

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Fonti bibliografiche di riferimento •  Ammaniti M. (2010) Psicopatologia dello sviluppo, Raffaello Cortina,

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