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ATER - ASSOCIAZIONE TEATRALE EMILIA ROMAGNA Creazione e messa in scena di SLAVA Slava nasce in una piccola città russa, lontano dai grandi centri urbani. Trascorre tutta la sua infanzia in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi. Vive in un mondo incontaminato che ha sviluppato le sua capacità di inventare cose e storie sempre nuove: Slava ama costruire le case sugli alberi anche di quattro piani, piccole città di neve e organizza divertenti feste con i suoi amici. Grazie alla televisione e al cinema, conosce e si innamora dei grandi clown e dei grandi mimi. Il suo sogno è quello di poter diventare un clown; un desiderio talmente forte che lo spinge a non aspettare il conseguimento del diploma. All'età di 17 anni si trasferisce a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) con l'intenzione di studiare ingegneria. In realtà, si iscrive a una scuola di mimo; inizia così il lungo cammino di Slava verso la riscoperta e la riaffermazione dell'arte del vero clown. Grazie all'influenza di grandi artisti come Chaplin, Marcel Marceau, Engibarov e al suo innato talento, Slava e la sua Compagnia - fondata nel 1979 danno una nuova valenza al ruolo del clown, estrapolandolo dal mondo circense e portandolo nelle strade prima e nei più grandi teatri del mondo poi. La sua reputazione cresce molto rapidamente, a tal punto che tanti sono i suoi allievi disposti persino a viaggiare per miglia pur di imparare la sua tecnica di fusione tra teatro visivo e clown. Molti degli ex-allievi di Slava hanno oggi delle proprie compagnie e alcuni hanno preso parte alle produzioni del Cirque du Soleil. Slava approda con la sua Compagnia in Inghilterra nel 1988. Le sue tre recite all'Hackney Empire sono sufficienti per renderlo famoso. Cinque anni dopo, raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo SLAVA’S SNOWSHOW (precedentemente intitolato Yellow) che è un vero e proprio trionfo tanto da valergli il Time Out Award. Dopo il successo londinese, parte per una tournée nel Nord America con la produzione Alegrìa del Cirque du Soleil nella quale ancora oggi sono presenti degli estratti di SLAVA’S SNOWSHOW. Nel 1997 viene insignito dell'Olivier Award come miglior spettacolo durante una delle tante recite esaurite all'Old Vic. SLAVA’S SNOWSHOW viene presentato in tournée in più di 30 paesi, 100 città e a più di due milioni e mezzo di spettatori. Nel 1989 Slava riunisce un gruppo di 150 clown per un tour della durata di sei mesi che tocca le maggiori capitali dell'Europa Orientale ed Occidentale; è il The Mir (Peace) Caravan. Più di 50 compagnie locali si aggiungono ad ogni tappa ampliando sempre più la già grande compagine di artisti. Ancora oggi, Slava è Presidente dell'Academy of Fools da lui fondata e che ha prodotto più di trenta tra spettacoli e rassegne tra le quali:

Creazione e messa in scena di SLAVA...ATER - ASSOCIAZIONE TEATRALE EMILIA ROMAGNA - la prima Russian Mime-Parade (pantomima) nel 1982; - il I Festival Internazionale di Mimi e Clown

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Page 1: Creazione e messa in scena di SLAVA...ATER - ASSOCIAZIONE TEATRALE EMILIA ROMAGNA - la prima Russian Mime-Parade (pantomima) nel 1982; - il I Festival Internazionale di Mimi e Clown

ATER - ASSOCIAZIONE TEATRALE EMILIA ROMAGNA

Creazione e messa in scena di SLAVA

Slava nasce in una piccola città russa, lontano dai grandi centri urbani. Trascorre tutta la sua infanzia in mezzo alle foreste, ai campi e ai fiumi. Vive in un mondo incontaminato che ha sviluppato le sua capacità di inventare cose e storie sempre nuove: Slava ama costruire le case sugli alberi – anche di quattro piani, piccole città di neve e organizza divertenti feste con i suoi amici. Grazie alla televisione e al cinema, conosce e si innamora dei grandi clown e dei grandi mimi.

Il suo sogno è quello di poter diventare un clown; un desiderio talmente forte che lo spinge a non aspettare il conseguimento del diploma. All'età di 17 anni si trasferisce a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) con l'intenzione di studiare ingegneria. In realtà, si iscrive a una scuola di mimo; inizia così il lungo cammino di Slava verso la riscoperta e la riaffermazione dell'arte del vero clown. Grazie all'influenza di grandi artisti come Chaplin, Marcel Marceau, Engibarov e al suo innato talento, Slava e la sua Compagnia - fondata nel 1979 – danno una nuova valenza al ruolo del clown, estrapolandolo dal mondo circense e portandolo nelle strade prima e nei più grandi teatri del mondo poi. La sua reputazione cresce molto rapidamente, a tal punto che tanti sono i suoi allievi disposti persino a viaggiare per miglia pur di imparare la sua tecnica di fusione tra teatro visivo e clown. Molti degli ex-allievi di Slava hanno oggi delle proprie compagnie e alcuni hanno preso parte alle produzioni del Cirque du Soleil. Slava approda con la sua Compagnia in Inghilterra nel 1988. Le sue tre recite all'Hackney Empire sono sufficienti per renderlo famoso. Cinque anni dopo, raccoglie le gag e gli sketch più famosi del suo repertorio in un unico spettacolo SLAVA’S SNOWSHOW (precedentemente intitolato Yellow) che è un vero e proprio trionfo tanto da valergli il Time Out Award. Dopo il successo londinese, parte per una tournée nel Nord America con la produzione Alegrìa del Cirque du Soleil nella quale ancora oggi sono presenti degli estratti di SLAVA’S SNOWSHOW. Nel 1997 viene insignito dell'Olivier Award come miglior spettacolo durante una delle tante recite esaurite all'Old Vic. SLAVA’S SNOWSHOW viene presentato in tournée in più di 30 paesi, 100 città e a più di due milioni e mezzo di spettatori. Nel 1989 Slava riunisce un gruppo di 150 clown per un tour della durata di sei mesi che tocca le maggiori capitali dell'Europa Orientale ed Occidentale; è il The Mir (Peace) Caravan. Più di 50 compagnie locali si aggiungono ad ogni tappa ampliando sempre più la già grande compagine di artisti. Ancora oggi, Slava è Presidente dell'Academy of Fools da lui fondata e che ha prodotto più di trenta tra spettacoli e rassegne tra le quali:

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- la prima Russian Mime-Parade (pantomima) nel 1982; - il I Festival Internazionale di Mimi e Clown in Russia (1985); - Licedei (primo festival di teatro di strada russo (1987); - il Congress of Fools (il primo festival per clown (1988); - Mir Caravan (1989); - The Wall (1991); - Three Nights - il primo carnevale a San Pietroburgo dal 1917 (1992); - Crazy Women - il primo festival internazionale di clown femminili (1993); - Dram Cimphony; - Ship of Fools; - Parad of Carnivals; - Clowns of XX Century; - Three Carnivals (2001). Come tutte le opere di Slava, SLAVA’S SNOWSHOW dovrebbe essere descritto come un "work in progress" in continua evoluzione di idee, innovazioni ed invenzioni. Recentemente Slava ha debuttato in Europa con lo spettacolo Diabolo e sta lavorando ad altre tre creazioni, Baden-Baden, Schisok, Ship of Fools che verranno ben presto presentate al pubblico. L’ispirazione creativa di Slava ha uno scopo ben preciso: portare il clown teatrale nel 21esimo secolo continuando a incantare le famiglie di tutto il mondo.

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“CHE TIPO DI TEATRO FACCIO? (OVVERO IL TEATRO CHE MI PIACE)”

- È come un corteo nuziale, in cui cerco di sposare gli uni con gli altri;

- È un teatro rituale magico e festoso costruito sulla base delle immagini e dei

movimenti, sui giochi e sulle fantasie, che sono le creazioni comuni al pubblico e alla gente di teatro;

- È un teatro che nasce inesorabilmente dai sogni e dalle fiabe;

- È un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e

disillusioni;

- È un teatro in continuo mutamento che si nutre dell’improvvisazione spontanea nel

rispetto scrupoloso della tradizione;

- È un teatro che si colloca nel filone della sintesi multi-sfaccettata contemporanea, al confine tra vita e arte;

- È un teatro che crea un’unione epica intimistica tra tragedia e commedia, assurdità

e spontaneità, crudeltà e tenerezza;

- È un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà.

Slava Polunin

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E’ considerato “il miglior clown del mondo”. Il suo SLAVA’S SNOWSHOW è definito come “un classico del teatro del XX secolo” (The Times, Londra). La fama è arrivata inaspettatamente presto per Slava Polunin e da quel momento non lo ha più abbandonato. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che Slava non fa le cose “così, tanto per fare”. Tutto nella sua vita è ponderato e accuratamente soppesato, persino le imprese più pazze, più incredibili, più avventurose. E nel raggiungere i suoi scopi è concreto, tranquillo e imperturbabile.

Evidentemente è sempre stato così; da quando ha lasciato la sua nativa Novosil (una piccola città nella provincia di Orlovsk) per vedere la più bella città del mondo, Leningrado, fin ad allora immaginata attraverso le lezioni di geografia della sua insegnante; oppure quando ha lasciato l’Istituto di Ingegneria ed Economia di Leningrado non curante dell’aspettativa di sua madre di avere un figlio ingegnere; o ancora quando, in maniera autonoma, ha iniziato a lavorare nella pantomima, questa arte intrigante ricca di segreti.

La sua eccentrica pantomima, che lui amorevolmente definiva con ironia “idiozia espressiva” (“Expressive Idiotism”) gli è valsa una grande popolarità. Dopo solo un anno, nasce Asisyai, il clown più famoso di Polunin: una figura commovente e ironica vestito di una tuta gialla da lavoro e con un paio di pantofole rosse soffici. Questo personaggio meditabondo, gentile e poetico è nato prendendo spunto dalla tristezza poetica dei clown di Leonid Engibarov, dalla raffinata filosofia della pantomima di Marcel Marceau, dall’umanità e dalla comica amarezza dei grandi film di Chaplin. Slava li considera come i suoi maestri. Per il suo debutto, Asisyai è apparso davanti a milioni di spettatori nella puntata di Capodanno (1980-1981) della trasmissione televisiva “Light Blue Fame” in uno sketch con due enormi telefoni gonfiabili. Qui per la prima volta il pubblico ha ascoltato il suo discorso sull’amore, sulla solitudine, sul desiderio della comprensione umana, sulla felicità della scoperta e sull’amarezza della perdita che accompagna l’eroe di Polunin – e il clown stesso – al suo pubblico nei più disparati angoli del pianeta. All’inizio Asisyai era un personaggio multi-sfaccettato; poteva essere gentile e spontaneo, ma ironico il minuto dopo, superbo nella sue convinzioni con il suo invincibile “Zya!”. Ne scaturì l’idea che ogni aspetto del personaggio poteva diventare un personaggio a se stante. Così è nata l’idea di un teatro di clown, ognuno diverso dall’altro ma riconoscibile e familiare ad ogni singolo spettatore.

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Questo caleidoscopio di personaggi si realizza nel rinnovamento del suo Licedei, un teatro fondato da Polunin stesso. Il Licedei ha un enorme successo in tutto il paese. E’ il momento forse per riposarsi sugli allori, ma è proprio questo ciò di cui Slava non è capace. Slava è determinato ad usare la popolarità acquisita nel suo paese e inizia, piano piano, a realizzare progetti molto ambiziosi e quasi impossibili. Il primo è la Parata dei Mimi del 1982 che riunisce più di 800 artisti provenienti da tutti gli angoli del suo paese. Poi, nel 1985 Polunin trova il coraggio per gettare uno sguardo al di là della Cortina di Ferro per ritagliare uno piccolo spazio non solo per se stesso ma anche per il pubblico moscovita; proprio nel 1985, infatti, invita a Mosca mimi e clown stranieri per un festival organizzato nell’ambito del World Gathering of Youth and Students.

Come passo successivo, Polunin si rende conto della necessità di non limitarsi solo al lavoro nel campo del teatro di strada; nasce in lui l’esigenza di cercare di affascinare e di accattivarsi tutti quei giovani clown da lui reclutati nel mondo della pantomima. Questo accade nel 1987 al primo festival del teatro di strada chiamato “Licedei”. Un anno dopo, in occasione del ventesimo anniversario del Licedei, viene organizzato l’All Union Congress of Fools. Questo evento non è solo un festival di clown, ma diventa il gioioso funerale del teatro Licedei perché, come disse Stanislavskij, un teatro muore dopo venti anni di vita; pertanto, dopo aver posizionato sul palcoscenico alcune bare, tutti i partecipanti sono invitati ad assistere al requiem. Tutto si svolge con grande dignità e onore: le tristi congratulazioni, la processione lungo le strade e, infine, il cerimonioso navigare delle bare in fiamme lungo il fiume Neva. L’apoteosi del rendere possibile l’impossibile e del realizzare l’irrealizzabile, si concretizza nel Mir Caravan (Caravan della Pace), un festival di teatro in viaggio attraverso l’Europa, da Mosca a Parigi in sei mesi. Gli artisti vivono in camper, si esibiscono per strada e sotto i tendoni da circo: una grande riunione di esperienze teatrali dalla Russia, Francia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca e Polonia che danno vita a una manifestazione epocale, una vera Odissea non senza difficoltà dovute alla novità del progetto e all’essere costantemente sotto i riflettori. Nel 1989, tre mesi prima della caduta del muro di Berlino, i partecipanti del Caravan già eliminano all’interno della Compagnia i confini tra gli stati europei – per lo meno per una certa parte di loro. Poco dopo, nasce l’Academy of Fools. Nell’arco di un paio di anni di attività sul suolo russo, l’Academy favorisce la rinascita dell’idea del carnevale: un carnevale nuovo, contemporaneo – non recuperato dal passato. In quello stesso anno, nel 1993, gli artisti dell’Academy muovono i primi passi su quella strada che li porterà poi nell’estate 2001 alla presentazione del cosiddetto “Nuovo Carnevale” alle World Theatre Olympics ai giardini dell’Hermitage di Mosca. Inoltre, l’Academy of Fools organizza e presenta un festival intitolato Baby-Dury (il Festival delle Donne Matte) dedicato ai clown femminili. (…)

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Tra il 1993 e i progetti legati alle Theatre Olympics nel 2001, il nome di Polunin regna sulla bocca di tutti in Russia e lo spettacolo SLAVA’S SNOWSHOW viene presentato in tutto il mondo. Nel corso dei suoi innumerevoli viaggi e tour, lo spettacolo riceve numerosi premi ottenendo sempre grandi successi di pubblico e di critica, al limite della vera e propria adorazione. Una volta, una signora canadese ha inviato a Slava un appunto subito dopo lo spettacolo: “La tua neve scalda i nostri cuori. Grazie”.

Natasha Tabachnikova

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Dalla Stampa… “SLAVA’S SNOWSHOW RAPPRESENTA PER IL MONDO DEI CLOWN QUELLO CHE IL CIRQUE DU SOLEIL

RAPPRESENTA PER IL CIRCO… SLAVA’S SNOWSHOW È TEATRALE E AL TEMPO STESSO SEMPLICE, COINVOLGENTE ED ILLUMINANTE.” - Variety “UN FINALE CHE TI FA VOLAR VIA.” - Mail on Sunday “UNO DEI MOMENTI PIÙ TEATRALI CHE ABBIA MAI AVUTO MODO DI VIVERE.” - The Guardian “ASSOLUTAMENTE MOZZAFIATO, GLI EFFETTI SUL PALCOSCENICO SONO AFFASCINANTI… IMPROVVISAMENTE IL PUBBLICO SI SENTE GIOVANE, INNOCENTE E TRASPORTATO VIA CON PIACERE.” - Daily Mail “E’ LA COSA PIÙ BELLA CHE ABBIA MAI VISTO A TEATRO IN TUTTA LA MIA VITA.”

- Simon Callow, Sunday Express “UN CAPOLAVORO ASSOLUTAMENTE UNICO E IMPERDIBILE…E’ SEMPLICEMENTE EMOZIONANTE; TI

RIEMPIE DI GIOIA ED È UNA POESIA.” - The Independent “SLAVA’S SNOWSHOW, UN CLASSICO IMPERDIBILE, È UNO SPETTACOLO DI UNA RARA BELLEZZA

TEATRALE.” - The Times “DIFFONDE SUL PUBBLICO UN VELO DI FASCINO, LASCIANDOGLI LA SENSAZIONE DI ESSERE IN UN

INCANTESIMO…” - Sarah Hemming, Financial Times “IN QUESTI GIORNI I CLOWN APPAIONO SOLO NEI FILM (STEVE MARTIN, JIM CAREY) O IN TELEVISIONE

(ROWAN ATKINSON, REEVES E MORTIMER) MA NON NEI TEATRI. POLUNIN HA CAMBIATO TUTTO CIÒ.” - Evening Standard “AFFASCINANTE! IDEALE PER TRASFORMARE ANCHE L’ATMOSFERA PIÙ TEATRA IN GIOIA.” - The Observer “IL MAESTRO RUSSO È CONSIDERATO COME IL SALVATORE DELLA CLOWNERIE…TOGLIE IL FIATO AL

PUBBLICO.” - Evening Standard “IL SUO GENIO STA NELL’EQUILIBRIO TRA EFFETTI TEATRALI SPETTACOLARI E LE PIÙ SOTTILI SFUMATURE

DELL’ESPRESSIONE FACCIALE. VERA MAESTRIA TEATRALE!” - Sunday Times “QUESTA È PURA MAGIA…DAVVERO UNA SERATA DI PURO MOVIMENTO E INCANTO.” - The Express “E’ SBALORDITIVO. SLAVA’S SNOWSHOW RIESCE A PROVOCARE NEL PUBBLICO QUALCOSA CHE

RARAMENTE HO VISTO FARE DA ALTRI: UN’ERUZIONE SPONTANEA DI ENERGIA CHE FA VOLARE IL

PUBBLICO IN UNA BOLLA DI PURO DIVERTIMENTO. MAGICO! SEMPLICEMENTE EMOZIONANTE! TI RIEMPIE DI UN PIACERE INNOCENTE. NEGLI ADULTI RIESCE AD

EVOCARE SOGNI INFANTILI. ALLA FINE DELLO SPETTACOLO, NESSUNO VUOLE LASCIARE IL TEATRO. E’ COSÌ DIFFICILE RIUSCIRE A DISTINGUERE LE RISATE DALLE LACRIME.” - The Independent “UNA FESTA TEATRALE UNICA; QUESTA COMPAGNIA DI STREPITOSI CLOWN UNISCE COMMEDIA E

MORDACITÀ IN UNO SPETTACOLO STRABILIANTE E IN IMMAGINI MOZZAFIATO. – The Independent “SLAVA’S SNOWSHOW È UNA COMMEDIA SENSIBILE E PROFONDA. UNO SPETTACOLO DA CONSIGLIARE.” - Melbourne The Sunday Age

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“SLAVA POLUNIN PUÒ TRANQUILLAMENTE ESSERE DEFINITO IL MIGLIORE CLOWN DEL MONDO. MA

ANCHE IL PIÙ GRANDE MAGO DEL MONDO. SPETTACOLARE E BELLISSIMO!” - Variety Weekly “SLAVA’S SNOWSHOW VUOLE FARTI SORRIDERE E CI RIESCE BENE…MI E’ PIACIUTO OGNI MINUTO, INCLUSI GLI APPLAUSI FINALI.” - The Wall Street Journal

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Riconoscimenti Francia Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres,

2008 Città del Messico Luna Prize, 2006 Manchester Manchester Evening New Theatre Awards, come

migliore produzione internazionale, 2006 New York, USA Drama Desk Award 2005, come migliore

esperienza teatrale Mosca Premio Stanislavskij e Premio Raikins, 2001 Australia Sir Robert Helpmann Award, Miglior Teatro

Visuale o Fisico, 2000 Mosca Triumph Life Time Achievement Award, 1999 Londra Miglior Spettacolo, Laurence Olivier Award, 1998 San Pietroburgo Miglior Attore Comico, Gold Ostapt, 1998 Liverpool Liverpool Echo Best Touring Production Award,

1996 Edimburgo Festival Critics Award, 1996 Glasgow The Herald Angel Award, 1996 Barcellona International Clown Festival Golden Nose Prize,

1995 Londra Time Out Award, 1994

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