47
SECONDA RELAZIONE AL PARLAMENTO AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA APRILE 2013 CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA

CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

SECONDA RELAZIONE AL PARLAMENTO

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

APRILE

2013

CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI

FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina I

Page 2: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

Relazione annuale al Parlamento dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

Sala Zuccari Senato della Repubblica Roma, 10 giugno 2013

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZAvia di Villa Ruffo, 6 00196 Roma Tel. +39 06 67796551 Fax +39 06 [email protected]

Progetto grafico e impaginazione: AC&P Aurelio Candido & Partners

Stampa a cura di: Arti Grafiche Agostini

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina II

Page 3: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

SECONDA RELAZIONE AL PARLAMENTO

CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI

FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA

APRILE

2013

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 1

Page 4: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 2

Page 5: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

RELAZIONE GARANTE 5

CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA

E PROTOCOLLI OPZIONALI 15

GARANTI REGIONALI 36

UNA FOTOGRAFIA DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA 39

INDICE

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 3

Page 6: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

4

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 4

Page 7: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

5

RELAZIONE GARANTE

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 5

Page 8: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 6

Page 9: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

7

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Signor Presidente del Senato Pietro Grasso,Signora Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini,Autorità,Care ragazze e cari ragazzi,

l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che il Parlamento italiano ha isti-tuito con voto unanime tramite la legge 12 luglio 2011, n.112, ha dovuto affron-tare non poche difficoltà per divenire realmente operativa, avendo atteso mesiper vedere approvato il proprio Regolamento di organizzazione e contabilità(DPCM 20 luglio 2012, n.168), entrato in vigore il 14 ottobre 2012.La relazione presentata al Parlamento l’anno scorso, essendo stata predisposta apochi mesi dall’istituzione, conteneva linee programmatiche più che realizzazio-ni e ottimisticamente prevedeva linee d’azione da attuare nell’immediato. Pur-troppo non è stato così a causa dei tempi di approvazione del Regolamento chehanno permesso poco più di due mesi di completa operatività nel corso dell’an-no 2012, oggetto della presente Relazione.

I mesi intercorsi dalla nomina dell’Autorità all’approvazione del Regolamentosono stati particolarmente complicati a causa dell’impossibilità di disporre dellerisorse finanziarie previste dalla legge per l’assolvimento delle funzioni istituzio-nali del Garante e per il funzionamento dell’Ufficio. Ciò ha causato un notevoledisagio nell’adempimento della missione istituzionale a favore dell’infanzia edell’adolescenza da parte dell’Autorità che in più, proprio per essere un’istituzio-ne inedita nel panorama nazionale, aveva anche la necessità di farsi conosceredall’opinione pubblica in generale e dai propri beneficiari diretti e indiretti inparticolare. A tali difficoltà l’Ufficio dell’Autorità ha risposto al meglio delle pro-prie possibilità, operando in tutti gli ambiti e con le modalità rese praticabilidalla mancata approvazione del Regolamento, svolgendo comunque il lavoro dinetworking previsto dalla legge istitutiva, promuovendo alleanze positive e parte-cipando attivamente al dibattito pubblico sull’infanzia e l’adolescenza, fornendoriscontri e assistenza quando interpellato. Inoltre, con notevole senso proattivo,ha garantito al meglio l’espletamento delle attività ordinarie di organizzazione efunzionamento e si è attivato per la risoluzione di questioni attinenti la propriamissione istituzionale. Il poco tempo a disposizione comunque è stato sufficien-te a permettere una pianificazione delle priorità di azione per l’anno 2013, frut-to dell’esperienza acquisita nei mesi precedenti grazie alle attività di ascolto eall’individuazione delle criticità che determinano in Italia una scarsa attenzioneverso le necessità materiali e i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.Persiste purtroppo tuttora una sorta di “discriminazione” che l’anno scorso avevoprovato a evidenziare nella mia relazione - parlando di rischio di essere un’Auto-rità “minore” per diritti “minori” - dovendo ogni giorno riscontrare l’imposizio-ne di una maggiore rigidità di regole e procedure, rispetto a quelle che le altreAuthority dello Stato affrontano nell’esercizio delle proprie funzioni. Malgrado la natura di Autorità amministrativa indipendente trovi il suo fonda-mento esplicito nella legge istitutiva, confermata dal Consiglio di Stato in sede diapprovazione del Regolamento, permane - in mancanza di una legge generaleche disciplini in modo uniforme ed univoco tutte le Amministrazioni indipen-denti presenti nell’ordinamento italiano - una percezione erronea circa la posi-zione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza nel contesto istituzio-nale, con conseguente assimilazione alle amministrazioni centrali dello Stato(Ministeri e Dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei ministri in partico-lare) sia sul piano organizzativo e finanziario che sul piano del controllo.

,,GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 7

Page 10: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

8

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

LA SITUAZIONE ATTUALE

In base agli ultimi dati Istat, in Italia vivono insituazione di povertà relativa 1.822.000 minorenni,pari al 17,6% di tutti i bambini e gli adolescenti. Il7% dei minorenni vive in condizioni di povertàassoluta, pari a 723.000 persone di minore età; laquota è del 10,9% nel Mezzogiorno, a fronte del4,7% nel Centro e nel Nord del Paese. Ma il datoche più di altri ci aiuta ad individuare il fallimentodelle politiche sinora adottate è quello relativo alrischio di povertà ed esclusione sociale per i bambi-ni e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre opiù minorenni: esso è pari al 70% nel Mezzogiornoa fronte del 46,5% a livello nazionale. Settanta sucento minorenni che nascono in una famiglianumerosa del Mezzogiorno d’Italia rischiano diessere poveri. I bambini e gli adolescenti vivono nel 41,5% deicasi in famiglie dove lavorano entrambi i genitori,mentre il 12% vive con un solo genitore. Gli alunnidi cittadinanza straniera iscritti nelle scuole dell’in-fanzia, primarie e secondarie di primo e secondogrado sono 710 mila (a.s. 2010/2011). Se un bambino o un ragazzo su cinque consumagiornalmente frutta e verdura, preoccupa che ce nesia uno su quattro che abbia un peso ponderaleeccessivo e che la stessa quota non pratichi alcunaattività fisica. Fa riflettere poi che tra gli adolescentirisulti una quota consistente di fumatori (quasi 9%)ed ex-fumatori (3,5%) a cui bisogna aggiungereanche il 5% dei giovani che ha un consumo di alcolrischioso per la salute. Come è stato anche recentemente rilevato, se è veroche i nostri bambini e ragazzi leggono di più degliadulti (il 57% dichiara di aver letto libri), si dedica-no ancor di più all’uso del PC (62%) e di Internet(64%).

La comparazione con altri Stati industrializzati ciaiuta a ponderare meglio la situazione: l’UNICEF,nella Report Card n.11 “Benessere dei bambini edegli adolescenti nei paesi ricchi” (aprile 2013) ciinforma che nella classifica del benessere dei bam-bini l’Italia occupa il 22° posto su 29 Paesi: allespalle di Spagna, Ungheria e Polonia e prima diEstonia, Slovacchia e Grecia. L’Italia risulta il paesecon il tasso “NEET” (Not in Education, Employment orTraining) più elevato tra tutti i Paesi industrializzati,dopo la Spagna. L’11% dei nostri giovani tra 15 e 19anni non sono iscritti a scuola, non lavorano e nonfrequentano corsi di formazione.In positivo si registra che l’Italia è al quartultimoposto per le gravidanze in età adolescenziale, essen-dosi ridotto il tasso di fertilità tra le adolescenti diun terzo nel corso degli anni 2000. Da rilevareanche il più basso tasso di mortalità infantile inEuropa meridionale (9° posto nella graduatoriacomplessiva). In Italia i bambini sono esposti a uno

dei livelli più elevati di inquinamento atmosfericotra tutti i Paesi industrializzati (26° posto).Gli studenti italiani sono al 24° posto su 29 Paesi peril rendimento scolastico (test PISA: letteratura, mate-matica e scienze), nonostante il miglioramento(+10%) rispetto al 2000. Sono confermate dall’inda-gine UNICEF l’eccellenza della nostra scuola per l’in-fanzia con il 6° tasso più alto di iscrizione prescola-re, alla pari con la Norvegia, e le difficoltà nell’istru-zione superiore (dove siamo solo al 22° posto pertasso di iscrizione alle secondarie superiori).

Nella Relazione dell’anno scorso l’Autorità ha giàsollevato la problematica relativa all’impatto negati-vo della mancanza di investimenti, da parte dellaStato, a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. Laclasse dirigente del Paese continua a non compren-dere il valore di tali investimenti che possono esse-re un antidoto per uscire dalla crisi e per non com-promettere la crescita futura. Oltre a rispettare idiritti dei bambini e degli adolescenti che vivono inItalia, investire oggi su di loro significa domaniavere un numero inferiore di famiglie povere dasostenere, meno sussidi per i disoccupati, menospese per il disagio sociale, probabilmente menospese per detenuti, più lavoratori e quindi più con-tributi per il welfare di domani. Il forte ridimensio-namento dell’intervento pubblico, insieme ai ritar-di nei pagamenti, non ha favorito il rafforzamentodegli enti non profit, anzi ne ha limitato l’attività,sia in termini di qualità che di diffusione sul territo-rio, rendendo evidenti le carenze di un sistemabasato in misura sempre maggiore sulla gestioneindiretta dei servizi. In un contesto di mancata defi-nizione dei livelli essenziali delle prestazioni dagarantire su tutto il territorio nazionale e, spesso, discarsa regia strategica, non è stato pienamente attua-to il principio di sussidiarietà sia a livello verticaleche orizzontale.

L’AVVIO DELLE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI

Nei primi mesi dell’anno 2012, l’attività dell’Ufficiodell’Autorità si è focalizzata, prevalentemente, sullastesura della proposta relativa allo schema di Rego-lamento emanato con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, entrato in vigore, comedetto, solo in data 14 ottobre 2012. Tuttavia, nelle more dell’approvazione del Regola-mento, è stata avviata l’organizzazione dell’Ufficiodell’Autorità, a partire dall’individuazione dellasede. A tale riguardo, come prescritto dalla legge istituti-va, la Presidenza del Consiglio dei Ministri inizial-mente ha messo a disposizione dell’Autorità alcunilocali ubicati presso l’edificio di Via della Ferratellain Laterano. Successivamente, nei primi mesi del2013, la sede dell’Autorità è stata trasferita in via di

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 8

Page 11: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

9

Villa Ruffo, presso l’edificio dell’ex Biblioteca delConsiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.L’organizzazione del neo istituito Ufficio dell’Auto-rità ha preso le mosse dall’individuazione del perso-nale che, come disposto dalla legge, è stato selezio-nato tra i funzionari della pubblica amministrazio-ne in possesso dei necessari requisiti di competenzaed esperienza. Il personale così individuato è statoassegnato all’Ufficio dell’Autorità a seguito di proce-dimento di comando obbligatorio.Alla data odierna, risultano assegnati all’Ufficionove unità delle dieci previste dalla legge in organi-co e precisamente: un dirigente non generale appar-tenente alla carriera prefettizia, sette unità di perso-nale del comparto Ministeri ed una del compartoPresidenza del Consiglio dei ministri. In base alle disposizioni del Regolamento, il perso-nale dell’Ufficio dell’Autorità, non avendo quest’ul-tima un proprio ruolo di personale, è equiparato sulpiano giuridico ed economico al personale dellaPresidenza del Consiglio dei ministri. Con l’approvazione del Regolamento ed il trasferi-mento sul conto di tesoreria delle risorse stanziate afavore dell’Authority nel bilancio della Presidenzadel Consiglio dei ministri, sono state avviate l’attivi-tà amministrativa in senso stretto e la gestione eco-nomico – finanziaria dell’Ufficio: in particolare,sono stati approvati dal Garante gli atti fondamen-tali di organizzazione interna e di programmazionefinanziaria (bilancio preventivo per l’anno 2012 erelativa nota illustrativa) e sono state stipulate leconvenzioni necessarie ad assicurare il regolare fun-zionamento dell’Ufficio.

UN PARLAMENTO E UN GOVERNO VICINI ALL’INFANZIA E ALL’ADOLESCENZA

Il nostro Parlamento rappresenta tutti i cittadini ita-liani, coloro che hanno votato e coloro che si sonoastenuti dal farlo per scelta o per mancanza direquisiti. Tra quest’ultima categoria, quella maggio-ritaria è rappresentata dai circa 11 milioni di bambi-ni e adolescenti (il 17% della popolazione totale)che hanno diritto ad una rappresentanza equa edadeguata al loro peso numerico, al loro essere sog-getti di diritto, anche se spesso sono meno tutelati estrutturati rispetto agli adulti. L’Autorità garante perl’infanzia e l’adolescenza non rinuncerà ad insisteretenacemente affinché tutte le istituzioni, nell’eserci-zio delle proprie funzioni, ne tengano sempreconto.

Un altro aspetto cui l’Autorità pone il massimo del-l’attenzione, è quello relativo all’assunzione diresponsabilità piena da parte dei decisori istituzio-nali sulle politiche pubbliche a favore delle personedi minore età: segue e promuove percorsi legislativiin grado di migliorare la normativa nazionale, con

un focus particolare sulla cittadinanza dei minoren-ni stranieri, sulle adozioni e gli affidamenti e suldiritto minorile; sollecita le Istituzioni dello Statoper la promozione di policy a favore dell’Infanzia edell’Adolescenza e in particolare sul Piano Naziona-le per l’Infanzia, su Asili Nido, su Istruzione e suWelfare; non si rassegna alla costatazione che le crisidi bilancio e le difficoltà economiche congiunturalivadano a colpire l’infanzia e l’adolescenza, fino aquando non vi sarà la dimostrazione che altre vocidi bilancio meno essenziali siano state adeguata-mente ridimensionate. Inoltre, l’Autorità nonmanca di ricordare alle istituzioni i già richiamaticosti sociali ed economici dei mancati investimentisull’infanzia e l’adolescenza e quello che sarà l’im-patto di essi sull’Italia del presente ma soprattuttodel futuro.

Nel corso del 2012 l’Autorità è stata audita dallaCommissione Parlamentare per l’infanzia e l’adole-scenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’at-tuazione della normativa in materia di adozione edi affido e, informalmente, dalla Commissione Giu-stizia della Camera in relazione al Progetto di leggein materia di riconoscimento dei figli naturali. Rela-tivamente a quest’ultimo, l’approvazione del prov-vedimento da parte del Parlamento, avvenuta il 28novembre, è stata accolta con soddisfazione per ilsuperamento della discriminazione tra i figli natifuori e dentro il matrimonio, situazione sulla quale,tra l’altro, anche organismi internazionali quali ilComitato ONU sui diritti dell’infanzia avevanoripetutamente richiesto un intervento. Insieme allaCommissione parlamentare infanzia, il Ministerodel lavoro e delle politiche sociali, il Ministero perla cooperazione internazionale e l’integrazione,l’Autorità ha partecipato alle iniziative nazionaliorganizzate in occasione del 20 novembre 2012.

Ulteriori attività in ambito parlamentare sono statefinalizzate a sollevare criticità relative a propostelegislative sulla continuità degli affetti nel passaggioaffidamento/adozione e sulla ratifica della Conven-zione di Lanzarote, firmata nell’ottobre del 2007 eratificata dall’Italia nel settembre 2012. Questa Con-venzione del Consiglio d’Europa, finalizzata allaprotezione dei minorenni e contro lo sfruttamentoe l’abuso sessuale, ha introdotto il reato di istigazio-ne a pratiche di pedofilia e di pedopornografia ed ilreato di adescamento di minorenni attraverso retitelematiche (il cosiddetto “grooming”). Ha inoltreintrodotto pene più severe anche per i molti reatiche coinvolgono minorenni (dai maltrattamenti infamiglia all’associazione a delinquere finalizzataalla commissione dei reati a sfondo sessuale adanno di minorenni) e l’impossibilità di dichiararela mancata conoscenza della minore età delle perso-ne offese nel caso di commissione di uno dei delit-ti contro i minorenni. Si tratta di una novità molto

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 9

Page 12: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

10

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

importante nel panorama italiano sulla quale l’Au-torità manterrà un’attenzione costante ed unacomunicazione continua con il Ministero dell’Inter-no, quale autorità nazionale responsabile al finedella registrazione e conservazione dei dati nazio-nali sui condannati per reati sessuali.

Sono state messe in campo azioni, in alcuni casianche unitamente ad associazioni, per bloccare laprevisione di smembramento del Dipartimento perla giustizia minorile e per scongiurare la chiusuradell’Osservatorio nazionale infanzia, prevista ini-zialmente dalla spending review.

Per rafforzare le strategie nazionali a favore dell’in-fanzia e l’adolescenza sono stati avviati i rapporticon l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adole-scenza e con l’Osservatorio per il contrasto allapedofilia e alla pedo-pornografia.

L’Autorità attualmente gode di un bilancio ridottorispetto a quanto previsto dalla legge, a causa dellaspending review approvata dal Governo Monti.Auspichiamo che il Parlamento possa ripristinare laquota mancante e possa consentire la possibilità diincrementare il personale che attualmente è nume-ricamente inadeguato rispetto alle numerose attivi-tà che deve svolgere. Tale possibilità non comporte-rebbe maggiori oneri per lo Stato, dato che si tratte-rebbe di personale comandato proveniente da altreAmministrazioni statali.

La frammentazione delle competenze istituzionalisull’infanzia e l’adolescenza che l’Autorità eviden-ziava un anno fa, si è confermata come limite adun’azione realmente efficace. Tali competenze, divi-se tra Ministeri, Commissioni, Comitati ed Osserva-tori, rischiano di rendere le politiche per l’infanzia el’adolescenza non efficaci e troppo frammentate.L’Autorità a questo proposito presenterà al Governoe al Parlamento proposte per l’ottimizzazione dellerisorse e per il coordinamento del settore, avendointrapreso un’attività di mappatura dei soggettiattualmente competenti in materia.

LE ALLEANZE STRATEGICHE

Abbiamo registrato la disponibilità a collaborare daparte di tanti soggetti, da noi opportunamente sol-lecitati. Sono state avviate diverse alleanze strategi-che, per esempio, con il Dipartimento PubblicaSicurezza del Ministero dell’Interno, con la RAI econ l’ISTAT. Il 10 dicembre 2012 l’Autorità ha firmato con ilCapo della Polizia ed alla presenza del Ministro del-l’Interno, un protocollo finalizzato a rafforzare l’at-tività di prevenzione e repressione dei fenomeni diabuso di cui sono vittime le persone di minore età,

in particolare per individuare le migliori prassi alfine di rendere omogenei sul territorio nazionale imetodi usati per affrontare le problematiche relati-ve ai minorenni, vittime, autori o testimoni di reati.A seguito della firma è stato avviato un gruppo tec-nico che ha individuato due aree prioritarie dallequali iniziare il lavoro: l’accoglienza dei minorenninon accompagnati e il rapporto dei minorenni conil web.

E’ stata avviata una proficua interlocuzione con laRAI e con l’ISTAT che comincerà a dare i suoi fruttia partire dal 2013. In particolare, con la RAI è incorso di finalizzazione un accordo di collaborazio-ne per la realizzazione di Campagne di sensibilizza-zione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza eper la gestione di un’iniziativa comune il 20 novem-bre, giornata mondiale dell’infanzia. Con l’ISTATsono allo studio ipotesi di sinergie su tematiche direciproco interesse, ivi compreso uno studio appro-fondito sugli adolescenti e sulle misure del benesse-re relative ai bambini e agli adolescenti.

A livello internazionale, oltre alla presenza all’inter-no della Rete dei garanti europei, l’Autorità mira alrafforzamento della voce dell’Italia in tutti gli altriconsessi europei ed internazionali dove le temati-che sulle persone di minore età siano prioritarie.Nel 2012 è stata assicurata la presenza dell’Autoritàal 7° Forum Europeo sui Diritti dei Bambini orga-nizzato dalla Commissione Europea, DG JUSTICE -Unit C1 Fundamental rights and rights of the child. Sitratta di uno dei maggiori eventi a livello europeoper l’infanzia e l’adolescenza, in quanto riuniscesotto l’egida della Commissione Europea i maggio-ri attori istituzionali, i rappresentanti degli Statimembri e del Parlamento Europeo, i Garanti e leorganizzazioni internazionali, al fine di scambiareidee, buone pratiche e condividere strategie sulleprincipali problematiche dell’infanzia e l’adolescen-za. Nel 2012 il tema principale del Forum è stato ilsupporto al sistema di protezione dei minorenniattraverso l’implementazione dell’Agenda Europeasui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

LA RETE DEI GARANTI IN ITALIA E IN EUROPA

Al momento dell’istituzione dell’Autorità Garanteper l’Infanzia e l’Adolescenza, diverse Regioni e Pro-vince autonome avevano già istituito e nominato,fin dal 1988, Garanti territoriali. I Garanti regiona-li e delle province autonome si erano informalmen-te organizzati in un coordinamento nazionale. Conl’insediamento dell’Autorità si sono rafforzati imomenti di confronto anche attraverso incontricongiunti che si sono tenuti presso la sede dell’Au-torità. Nel corso del 2012 i garanti si sono riuniti trevolte.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 10

Page 13: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

11

Nel novembre del 2012 si è formalmente costituitala Conferenza nazionale per la garanzia dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza, prevista dall’art. 3,comma 7 della Legge 112/2011. La Conferenza èpresieduta dall’Autorità Garante per l’Infanzia el’Adolescenza ed è attualmente composta daiGaranti istituiti in nove regioni (Lazio, Veneto,Emilia Romagna, Calabria, Liguria, Puglia, Campa-nia, Toscana, Marche) e nelle due Province Autono-me di Bolzano e Trento. La Conferenza ha approva-to un suo Regolamento interno di lavoro che preve-de, tra le altre cose, la nomina di un Garante coor-dinatore che affianca il Presidente nell’espletamen-to delle sue attività e redige la relazione annualedella Conferenza. Il Regolamento individua, nelrispetto delle competenze dello Stato, delle Regionie delle Province Autonome, strumenti per favorirela sinergia ed il supporto reciproco tra i Garanti nel-l’adempimento del loro mandato e gli obiettiviprioritari che devono essere perseguiti dalla Confe-renza. Tra questi si sottolineano in particolare: ilcoordinamento di azioni comuni secondo prioritàindividuate annualmente in sede collegiale, il raf-forzamento della cooperazione e del supporto reci-proco attraverso lo scambio di strategie, buoneprassi, dati e ricerche ed il sostegno all’Autorità nel-l’incoraggiare l’adozione, a livello nazionale eregionale, di leggi e regolamenti volti a promuove-re e tutelare i diritti delle persone di minore età.Inoltre, il Regolamento stabilisce che la Conferenzapromuova la condivisione delle procedure di segna-lazione ai Garanti di situazioni di violazione o dirischio di violazione dei diritti dei bambini e degliadolescenti. La Conferenza ha anche individuato le priorità dilavoro per il 2013, ritenendo utile focalizzare l’at-tenzione sui servizi per l’infanzia e l’adolescenza,sul diritto di cittadinanza, sul monitoraggio dellerisorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza, non-ché sulle problematiche relative alla limitatezza deidati sui minorenni.

Dal suo insediamento l’Autorità ha promosso lanomina dei Garanti nelle regioni che hanno previ-sto tale figura senza nominarla, ma è anche interve-nuta per evitare l’abrogazione delle leggi istitutive.

A livello internazionale, l’Autorità ha svolto tutte leprocedure finalizzate ad entrare all’interno dellarete dei Garanti europei per l’infanzia e l’adolescen-za, l’ENOC (European Network of Ombudspersons forChildren) e nel settembre 2012 è stata ammessa afarne parte come full member. Come tale ha parteci-pato alla 16ª Conferenza ed Assemblea annualedell’ENOC che si è tenuta nel mese di ottobre aCipro. La Conferenza, dedicata al tema dei mino-renni in conflitto con la legge, è stata occasione perun proficuo scambio di informazioni sulle diverseesperienze di giustizia a misura di minorenne, con

particolare riferimento alle strutture, ai processi, allaprevenzione. E’ stata anche l’occasione per presenta-re il lavoro dell’Autorità in Italia. Dopo la Conferen-za l’Autorità ha iniziato a intensificare il proprioruolo all’interno dell’ENOC al fine di costruire,insieme ad altri 28 paesi europei, comuni strategie eapprocci sulle politiche per l’infanzia e l’adolescen-za, anche nell’ambito del reciproco rafforzamento edello scambio di buone prassi.

L’ASCOLTO E LA COMUNICAZIONE

L’Autorità come modalità d’azione privilegia l’ascol-to, sia del mondo dell’associazionismo che lavoracon e per i minorenni, sia dei bambini e dei ragazzistessi. Tale azione è stata quanto mai opportuna nelprimo anno di attività, anche a causa del fatto che ilGoverno tecnico, avendo avuto un mandato suobiettivi precisi, non ha dimostrato particolare vici-nanza alle tematiche relative all’infanzia e all’adole-scenza. E’ proprio per la scelta prioritaria di “ascoltare” chela prima iniziativa dell’Autorità è stata l’organizza-zione, presso la propria sede, di due giornate diseminario il 13 e 14 aprile, alle quali sono statiinvitati qualificati rappresentanti di associazioni,organizzazioni, ordini professionali, istituzioni edesperti che lavorano a vario titolo sui temi dell’in-fanzia e dell’adolescenza. Nel confronto con loro,le tematiche inerenti i minorenni di origine stra-niera e la giustizia minorile sono state valutate lepiù urgenti dalle quali far partire il lavoro dell’Au-torità.

Nel corso dell’anno si è continuato a dare particola-re attenzione allo sviluppo di collaborazioni esinergie con il mondo dell’associazionismo e delleorganizzazioni, che hanno spaziato da iniziativecongiunte con i Coordinamenti ad azioni con sin-gole associazioni.

Per quanto attiene alle attività di collaborazionecon le reti esistenti, l’Autorità ha supportato il Grup-po di lavoro sulla CRC per il lancio e la diffusionedel Rapporto supplementare 2012, avviato il lavorosui livelli essenziali delle prestazioni insieme al car-tello “Batti il cinque!”, incontrato il Coordinamen-to PIDIDA per definire un progetto comune sullapartecipazione dei bambini e dei ragazzi, così comeil Tavolo Nazionale Affido per affrontare la difficilesituazione dei minorenni “fuori famiglia”. Ambiti dicollaborazione sono stati poi individuati e portatiavanti, in particolare, sul tema dei minorenni stra-nieri non accompagnati e in transito e su quellodella mediazione familiare. Nei diversi incontri e nelle missioni in Italia, è statopossibile verificare l’esistenza di tante buone prati-che sul territorio. Queste sono in grado di fare la

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 11

Page 14: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

12

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

differenza, spesso sostituendo l’assenza di azioni daparte degli enti pubblici. In particolare, nel 2012,l’Autorità ha collaborato con singole associazioniper l’organizzazione di convegni e seminari chehanno approfondito alcuni temi specifici, come ilconvegno organizzato da Terre des hommes Italia percelebrare la prima giornata internazionale dedicataalle bambine, istituita dalle Nazioni Unite l’11 otto-bre. Ha sostenuto la realizzazione del Convegno“Sguardi Oltre – I ragazzi si riprendono le periferie”,organizzato dall’associazione L’Albero della Vita,durante il quale sono stati approfonditi i confini delconcetto di periferie relativamente alle opportunitàche questi luoghi, geografici e culturali, offrono aibambini ed agli adolescenti. E’ stata anche un’occa-sione per conoscere diversi progetti realizzati nelleperiferie di tutta l’Italia da piccole associazioni terri-toriali o da cooperative sociali, volti alla scolarizza-zione, all’inclusione sociale, alla realizzazione diattività di animazione e formazione, fornendo unospaccato di impegno e di speranza per il nostroPaese. Un altro approfondimento ha riguardato il tema deiconflitti familiari in cui sono coinvolti minorenni.Attraverso una collaborazione con l’AssociazioneGeA-Genitori Ancora, che da più di vent’anni si occu-pa di mediazione familiare, l’Autorità ha volutoavviare una riflessione complessiva sul tema dellatutela dei minorenni nei casi di conflitto tra genito-ri tramite una tavola rotonda dove è stato possibileascoltare il punto di vista dei giudici, degli avvocati,degli assistenti sociali, degli psicologi, dei mediato-ri, ma anche di alcune realtà del mondo associativoche vengono a contatto con queste situazioni didisagio. Inoltre, l’Autorità ha sostenuto la presentazionedell’ “Atlante dell’infanzia a rischio” a cura di Savethe Children Italia, appuntamento ormai di rilievoche, attraverso numerosi dati e informazioni sulmondo dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia,restituisce un quadro aggiornato e approfondito suidiversi temi e problemi che riguardano i minorenni. Sempre in un’ottica di supporto ad attività portateavanti da organizzazioni non profit di interesse perl’Autorità, nel corso del 2012 essa è entrata a farparte del Comitato Scientifico di supporto all’inda-gine Ires - Save The Children finalizzata a fornire unanuova stima sul lavoro minorile in Italia.

Sotto il coordinamento del Ministero dell’Istruzio-ne, l’Autorità garante ha promosso il progetto “SaferInternet Center”, finalizzato a contrastare il cyber bul-lismo e a fornire a bambini ed adolescenti strumen-ti per un utilizzo positivo di internet. Le attivitàsono state realizzate in collaborazione con le mag-giori associazioni italiane, quali Telefono Azzurro eSave the Children.

Insieme a diverse associazioni è stato avviato un

lavoro di approfondimento sui minorenni stranierinon accompagnati che arrivano in Italia, sulle pro-blematiche relative al loro diritto ad essere accoltinel nostro Paese - secondo il dettato della Conven-zione ONU sui diritti dell’infanzia e della normati-va italiana -, sulla determinazione dell’età e sullecondizioni delle comunità di accoglienza. Con alcu-ne associazioni ed in particolare con INTERSOS, siè sviluppata una riflessione ed un sostegno alle atti-vità finalizzate alla protezione dei minorenni stra-nieri volte ad evitare l’abbandono e la possibilitàche i ragazzi in transito diventino vittime di sfrutta-mento da parte della criminalità.

Allo scopo di diffondere la conoscenza sui dirittidell’infanzia e dell’adolescenza, oltre a iniziative disensibilizzazione generale per la conoscenza dellaConvenzione, sono state realizzate attività mirateper informare sulla situazione dei bambini e degliadolescenti o intervenendo su singoli casi di crona-ca. La scelta è stata quella di limitare al minimo leuscite pubbliche su casi di cronaca, per non incre-mentare la spettacolarizzazione di situazioni graviche coinvolgono minorenni. Un caso indicativo, èstato quello relativo al bambino di Cittadella, vitti-ma di un conflitto tra i genitori per l’affidamento.L’Autorità è dovuta intervenire con decisione, nel-l’interesse superiore del minorenne, avendo riscon-trato un’eccessiva spettacolarizzazione da parte deimedia.Tale caso ha ispirato la sottoscrizione del protocol-lo con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza sumenzionato ed ha avviato una serie di attività e col-laborazioni volte all’interpretazione corretta deicampi di azione dell’Autorità nel contesto di casisimilari.

Relativamente alle attività di comunicazione, e’stata promossa una campagna che si è svolta neigiorni intorno al 20 novembre, giornata mondialeper i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Attraver-so uno spot di trenta secondi andato in onda sulleprincipali reti televisive e annunci stampa sui prin-cipali quotidiani e settimanali nazionali, è statopossibile promuovere la conoscenza dell’Autorità,ma sopratutto evidenziare l’importanza di investiresui diritti di bambini e adolescenti, sui loro talenti esulla loro tutela per garantire un futuro migliore alPaese.

Sono quindi state poste le basi per un’azione inte-grata dell’Autorità sull’ascolto e la partecipazionedei bambini e dei minorenni che, oltre ad iniziativestrutturate e permanenti con le istituzioni e le orga-nizzazioni competenti in materia, prevedrà ancheforme di partecipazione e ascolto che l’Autoritàgarantirà tramite un portale web aperto alla discus-sione e alle iniziative organizzate da e per i ragazzi.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 12

Page 15: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

13

LE SEGNALAZIONI

Uno dei principali compiti che la legge affida all’Au-torità, ma soprattutto l’attività che più crea aspetta-tive da parte delle persone, adulte e di minore età, èla possibilità di segnalare violazioni o rischi di vio-lazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti.Fin dalla sua istituzione, l’Ufficio del garante haricevuto segnalazioni da parte di singoli, di associa-zioni e di strutture che si occupano di bambini e diadolescenti. Questo ha comportato l’avvio di unattento lavoro, in collaborazione con le altre istitu-zioni competenti (garanti regionali, servizi sociali,tribunali), per assicurare che le segnalazioni riceva-no la dovuta attenzione e, ove possibile, risposteconcrete volte alla risoluzione delle problematichesegnalate. E’ stata avviata un’attività finalizzata adefinire procedure efficaci che, nel rispetto dellediverse previsioni di legge e delle competenze, pos-sano valorizzare e massimizzare le sinergie e il lavo-ro di mediazione tra i soggetti coinvolti. A questoscopo sono stati avviati momenti di confronto conrappresentanti dei soggetti istituzionali coinvoltinei casi maggiormente segnalati all’Autorità (giudi-ci, pubblici ministeri, assistenti sociali, psicologi,avvocati, pediatri).

Nel corso del 2012 non sono state ricevute segnala-zioni direttamente da persone di minore età. Crearele condizioni per un contatto diretto con bambini eadolescenti, costituisce una delle maggiori sfide daattuare a breve, sia in termini di comunicazione chedi rafforzamento delle capacità di ascolto dell’Auto-rità.Le segnalazioni ricevute finora sono principalmenteriferibili ai seguenti ambiti: minorenni contesi,povertà familiare, esclusione sociale (minorenniRom e Sinti), emergenza minorenni stranieri nonaccompagnati, disagio scolastico (disabili o conbisogni educativi speciali), edilizia scolastica, salute(soprattutto rispetto alla somministrazione di far-maci a minorenni), spot pubblicitari e trasmissionitelevisive inadatte ad un pubblico di minore età,gioco d’azzardo, bambini in carcere con le madridetenute, scarsità dei fondi per le comunità di acco-glienza.

CONCLUSIONI

Questo primo anno di lavoro si conclude con laconsapevolezza che il compito che ci è stato asse-gnato è ambizioso, utile e allo stesso tempo com-plesso. Il periodo di crisi economica, i continui eburrascosi mutamenti politici, il disinteresse storiconei confronti di certi temi, ci impongono un’azionesempre più forte e incisiva, esercitando soprattuttoil ruolo di “facilitatori” di attività di raccordo indi-spensabili per ottenere risultati concreti.

E’ un impegno che, insieme a tutti i nostri alleati egrazie alla passione delle poche ma motivate perso-ne che lavorano per l’Autorità (guidate dalla dott.ssaAlessandra Ponari), porteremo avanti con determi-nazione nell’interesse della crescita del Paese chenon può prescindere dalla piena realizzazione deidiritti delle persone di minore età. Si tratta di unimpegno che abbiamo preso guardando negli occhii tanti bambini ed adolescenti incontrati in giro perl’Italia.

Vincenzo Spadafora

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 13

Page 16: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

14

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 14

Page 17: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

15

NAZIONI UNITEapprovata dall'Assemblea Generale

delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989

CONVENZIONE SUI DIRITTI

DELL’INFANZIAE PROTOCOLLI

OPZIONALI

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 15

Page 18: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

nel Patto internazionale sui diritti economici, socia-li e culturali (in particolare nell’articolo 19) e neglistatuti e strumenti pertinenti delle agenzie specializ-zate e delle organizzazioni internazionali operantinel campo della protezione dell’infanzia.

Tenuto presente che, come indicato nella Dichiara-zione dei diritti del fanciullo adottata dall’Assem-blea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre1959, «il fanciullo, a causa delta sua immaturità fisi-ca e intellettuale, ha bisogno di una particolare pro-tezione e di cure speciali compresa un’adeguata pro-tezione giuridica, sia prima che dopo la nascita».

Richiamare le disposizioni della Dichiarazione suiprincipi sociali e giuridici relativi alla protezione albenessere dell’infanzia con particolare riferimentoall’affidamento e all’adozione su piano nazionaleed internazionale (risoluzione 41/85 dell’Assem-blea generale, del 3 dicembre 1986), dell’Insieme diregole minime delle Nazioni Unite per l’ammini-strazione della giustizia minorile («Regole diBejing» risoluzione 40/33 dell’Assemblea generatedel 29 novembre 1985) e della Dichiarazione sullaprotezione delle donne e dei fanciulli nelle situa-zioni di emergenza e di conflitto armato (risoluzio-ne 3318 (XXIX) dell’assemblea generale, del 14dicembre 1974).

Riconosciuto che in tutti i paesi del mondo vi sonofanciulli che vivono in condizioni di particolare dif-ficoltà e che è necessario accordare loro una partico-lare attenzione.

Riconosciuta l’importanza della cooperazione inter-nazionale per il miglioramento delle condizioni divita dei fanciulli in ogni paese, in particolare neipaesi in via di sviluppo.

Hanno convenuto quanto segue:

PARTE PRIMA

Articolo 1

Ai sensi della presente Convenzione s’intende perfanciullo ogni essere umano in età inferiore aidiciotto anni, a meno che secondo le leggi del suoStato, sia divenuto prima maggiorenne.

Articolo 2

1. Gli Stati parti s’impegnano a rispettare i dirittiche sono enunciati nella presente Convenzioneed a garantirli ad ogni fanciullo nel proprioambito giurisdizionale, senza distinzione alcuna

Gli Stati parti della presente Convenzione.

Considerato che, in conformità ai principi procla-mati nello Statuto delle Nazioni Unite, il riconosci-mento della dignità inerente a tutti i membri dellafamiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inaliena-bili, costituisce il fondamento della libertà, dellagiustizia e della pace del mondo.

Tenuto presente il fatto che i popoli delle NazioniUnite hanno riaffermato, nello Statuto delle Nazio-ni Unite, la loro fede nei diritti umani fondamenta-li, nella dignità e nel valore delta persona umana ehanno deciso di promuovere il progresso sociale edun migliore tenore di vita in un’ampia libertà.

Riconosciuto che le Nazioni Unite hanno proclama-to e convenuto nella Dichiarazione universale deidiritti dell’uomo e nei Patti internazionali sui dirittiumani che ad ogni individuo spettano tutte le liber-tà ed i diritti che vi sono enunciati senza distinzionealcuna per ragioni di razza, colore, sesso lingua, reli-gione, opinione politica o di altra natura, originenazionale o sociale, ricchezza, nascita o altra condi-zione.

Ricordato che nella Dichiarazione universale deidiritti dell’uomo le Nazioni Unite hanno proclama-to che l’infanzia ha diritto a misure speciali di pro-tezione ed assistenza.

Convinti che la famiglia, quale nucleo fondamenta-le della Società e quale ambiente naturale per la cre-scita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in par-ticolare dei fanciulli, debba ricevere l’assistenza e laprotezione necessarie per poter assumere piena-mente le sue responsabilità all’interno della comu-nità.

Riconosciuto che il fanciullo, per il pieno ed armo-nioso sviluppo della sua personalità, deve crescerein un ambiente familiare, in un’atmosfera di felicità,amore e comprensione.

Considerato che occorre preparare appieno il fan-ciullo ad avere una vita individuale nella società, edallevarlo nello spirito degli ideali proclamati nelloStatuto delle Nazioni Unite e in particolare nellospirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, dieguaglianza e di solidarietà.

Tenuto presente che la necessità di accordare specia-le protezione al fanciullo e stata stabilita nellaDichiarazione di Ginevra sui diritti del fanciullo del1924 e nella Dichiarazione dei diritti del fanciulloadottata dalle Nazioni Unite nel 1959, ed è statariconosciuta nella Dichiarazione universale deidiritti dell’uomo, nel Patto internazionale sul diritticivili e politici (in particolare negli articoli 23 e 24)

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

16

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 16

Page 19: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

sue capacita evolutive, l’orientamento ed i consiglinecessari all’esercizio dei diritti che gli riconosce lapresente Convenzione.

Articolo 6

1. Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo haun diritto innato alla vita.

2. Gli Stati parti Si impegnano a garantire nella piùampia misura possibile la sopravvivenza e lo svi-luppo del fanciullo.

Articolo 7

1. Il fanciullo dovrà essere registrato immediata-mente dopo La nascita ed a partire da essa avràdiritto ad un nome, ad acquisire una nazionalitàe, nella misura del possibile, a conoscere i proprigenitori ed essere da essi accudito.

2. Gli Stati parti assicureranno l’attuazione di questidiritti in conformità alle loro legislazioni nazio-nali ed agli obblighi derivanti dagli strumentiinternazionali applicabili in materia, in partico-lari in quelle situazioni in cui il fanciullo Si tro-verebbe altrimenti privo di nazionalità.

Articolo 8

1. Gli Stati parti s’impegnano a rispettare il dirittodel fanciullo di conservare la propria identitànazionalità, nome e relazioni familiari, qualiriconosciuti per legge, senza interferenze illegali.

2. Se il fanciullo viene illegalmente privato deglielementi costitutivi della sua identità o di alcunidi essi. gli Stati parti forniranno adeguata assi-stenza e tutela affinché venga sollecitamenteristabilita.

Articolo 9

1. Gli Stati parti devono assicurare che il fanciullonon venga separato dai suoi genitori contro laloro volontà, a meno che le autorità competentinon decidano, salva la possibilità di presentarericorsi contro tale decisione all’autorità giudizia-ria, in conformità alle leggi ed alle procedureapplicabili, che tale separazione risulti necessarianell’interesse superiore del fanciullo. Una deci-sione in tal senso può risultare necessaria in casiparticolari, quali quelli in cui si verifichino episo-di di maltrattamento o di negligenza da parte digenitori nei confronti del fanciullo o qualora, igenitori vivano separati, sia necessario fissare illuogo e la residenza del fanciullo.

2. In qualsiasi procedimento relativo ai casi previsti

per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua,di religione, di opinione politica o di altro gene-re, del fanciullo o dei suoi genitori o tutori, dellaloro origine nazionale, etnica o sociale, della lororicchezza, della loro invalidità, della loro nascitao di qualunque altra condizione.

2. Gli Stati parti devono adottare ogni misuraappropriata per assicurare che il fanciullo sia pro-tetto contro ogni forma di discriminazione o disanzione motivata dallo status, le attività, le opi-nioni espresse o il credo dei suoi genitori, deisuoi tutori o di membri della sua famiglia.

Articolo 3

1. In tutte le decisioni riguardanti i fanciulli che sca-turiscano da istituzioni di assistenza sociale pri-vate o pubbliche, tribunali, autorità amministra-tive o organi legislativi, l’interesse superiore delfanciullo deve costituire oggetto di primaria con-siderazione.

2. Gli Stati parti s’impegnano ad assicurare al fan-ciullo la protezione e le cure necessarie al suobenessere, tenuto conto dei diritti e dei doveri deisuoi genitori, dei tutori legali o di qualsiasi altrapersona legalmente responsabile di esso, e, a talfine, prenderanno ogni misura appropriata dicarattere Legislativo e amministrativo.

3. Gli Stati parte si impegnano ad assicurare che leistituzioni, i servizi e le strutture responsabilidella cura e della protezione dei fanciulli sianoconformi ai criteri normativi fissati dalle autori-tà competenti, particolarmente nei campi dellasicurezza e dell’igiene e per quanto concerne laconsistenza e la qualificazione del loro persona-le nonché l’esistenza di un adeguato controllo.

Articolo 4

Gli Stati parti si impegnano ad adottare ogni misuraappropriata di natura legislativa, amministrativa ed’altro genere per dare attuazione ai diritti ricono-sciuti in questa Convenzione. Per quanto attiene idiritti economici, sociali e culturali, gli Stati partiadottano tali misure in tutta la gamma delle risorsedi qui dispongono e, all’occorrenza, nel quadrodella cooperazione internazionale.

Articolo 5

Gli Stati parti rispettano la responsabilità, i diritti edi doveri dei genitori o, all’occorrenza, dei membridella famiglia allargata o della comunità, secondoquanto previsto dalle usanze locali, dei tutori o dellealtre persone legalmente responsabili del fanciullo,di impartire a quest’ultimo, in modo consono alle

17

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 17

Page 20: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

18

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

nel paragrafo 1, tutte le parti interessate devonoavere la possibilità di partecipare al dibattimentoe di esporre le loro ragioni.

3. Gli Stati parti debbano rispettare il diritto delfanciullo separato da entrambi i genitori o dauno di essi di mantenere relazioni personali econtatti diretti in modo regolare con entrambi igenitori, salvo quando ciò sia contrario all’inte-resse superiore del fanciullo.

4. Allorquando tale separazione consegua da misu-re adottate da uno Stato parte, quali la detenzio-ne, la reclusione, l’esilio, la deportazione o lamorte (inclusa la morte per qualsiasi causa,sopravvenuta nel corso della detenzione) dientrambi i genitori o di uno di essi, o del fanciul-lo, tale Stato parte, su richiesta, fornirà ai genito-ri, al fanciullo o, all’occorrenza, ad un altromembro della famiglia, le informazioni essenzia-li relative al luogo in cui si trovino il membro o imembri della famiglia, a meno che la divulgazio-ne di queste informazioni non risulti pregiudi-zievole al benessere dei fanciullo; Gli Stati partidevono accettarsi inoltre che la presentazione ditale domanda non comporti di per sé alcuna con-seguenza negativa per la persona o le personeinteressate.

Articolo 10

1. In conformità all’obbligo che incombe agli Statiparti in virtù del paragrafo I dell’articolo 9, qua-lunque richiesta presentata da un fanciullo o daisuoi genitori di entrare in uno Stato parte o dilasciarlo ai fini della riunificazione della famigliaverra presa in esame dagli Stati parti in modofavorevole, con spirito umanitario e sollecitudi-ne. Gli Stati parti si accerteranno inoltre che lapresentazione di tale domanda non comporticonseguenze negative per i richiedenti ed i mem-bri della loro famiglia.

2. Un fanciullo i cui genitori risiedano in stati diver-si deve avere il diritto di mantenere, salvo circo-stanze eccezionali, relazioni personali e contattidiretti regolari con entrambi i genitori. A tal fine,e in conformità all’obbligo che incombe agli Statiparti in virtù del paragrafo I dell’articolo 9, gliStati parti s’impegnano a rispettare il diritto delfanciullo o dei suoi genitori di lasciare qualsiasipaese, compreso il proprio, e di far ritorno nelproprio paese. II diritto di lasciare qualsiasi paesepuò essere oggetto esclusivamente alle restrizionipreviste dalla legge, che risultino necessarie perproteggere la sicurezza nazionale, l’ordine pub-blico, la salute o la moralità pubblica, o i diritti ele libertà altrui, e che risultino compatibili congli altri diritti riconosciuti nella presente Conven-zione.

Articolo 11

1. Gli Stati parti devono adottare le misure appro-priate per lottare contro i trasferimenti illecitiall’estero di fanciulli ed il loro mancato rientro(nei paesi d’origine).

2. A tal fine, gli Stati parte promuoveranno la con-clusione di accordi bilaterali o multilaterali ol’adesione agli accordi esistenti.

Articolo 12

1. Gli Stati parti devono assicurare al fanciullo capa-ce di formarsi una propria opinione il diritto diesprimerla liberamente ed in qualsiasi materia,dando alle opinioni del fanciullo il giusto pesoin relazione alla sua età ed al suo grado di matu-rità.

2. A tal fine, verrà in particolare offerta al fanciulloLa possibilità di essere ascoltato in qualunqueprocedimento giudiziario o amministrativo chelo riguardi, sia direttamente, sia tramite un rap-presentante o un’apposita istituzione, in confor-mità con le regole di procedura della legislazionenazionale.

Articolo 13

1. Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione.Questo diritto comprende la libertà di ricercare,ricevere e diffondere informazioni e idee di ognigenere, a prescinderne dalle frontiere, sia verbal-mente che per iscritto o a mezzo stampa o informa artistica o mediante qualsiasi altro mezzoscelto dal fanciullo.

2. L’esercizio di questo diritto può essere sottopostoa talune restrizioni, che però siano soltanto quel-le previste dalla legge e quelle necessarie:a) al rispetto dei diritti e della reputazione altrui;b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale o

dell’ordine pubblico, della salute o dellamoralità pubblica.

Articolo 14

1. Gli Stati parti devono rispettare il diritto del fan-ciullo alla liberti di pensiero, di coscienza e direligione.

2. Gli Stati parti devono rispettare il diritto e ildovere dei genitori o alla occorrenza, dei tutori diguidare il fanciullo nell’esercizio del dirittosopramenzionato in modo consono alle suecapacità evolutive.

3. La libertà di manifestare la propria religione o leproprie convinzioni può essere sottoposta solo aquelle Limitazioni di legge necessarie a protegge-

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 18

Page 21: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

19

re l’ordine pubblico, la sicurezza, la salute e lamoralità pubblica, e la libertà ed i diritti fonda-mentali altrui.

Articolo 15

1. Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciulloalla libertà di Associazione e alla libertà riunionepacifica.

2. L’esercizio di questi diritti non può essere sotto-posto a restrizioni di sorta, salvo quelle previstedalla legge e che risultino necessarie in una socie-tà democratica, nell’interesse della sicurezzanazionale, della sicurezza pubblica o dell’ordinepubblico, o per proteggere la salute o la moralitàpubblica, o i diritti e le libertà altrui.

Articolo 16

1. Nessun fanciullo potrà essere sottoposto adinterferenze arbitrarie o illegali nella sua vita pri-vata, nella sua famiglia, nella sua casa o nella suacorrispondenza, ne a lesioni illecite del suoonore della sua reputazione.

2. Ogni fanciullo ha diritto ad essere tutelato dallalegge contro tali interferenze o atteggiamenti lesivi.

Articolo 17

1. Gli Stati parti riconoscono l’importante funzionesvolta dai mass-media e devono assicurare che ilfanciullo abbia accesso a informazioni e a pro-grammi provenienti da diverse fonti nazionali edinternazionali, in particolare a quelli che miranoa promuovere il suo benessere sociale, spiritualee morale nonché la sua salute fisica e mentale. Atal fine, gli Stati parti devono:a) incoraggiare i mass-media a diffondere un’in-

formazione e programmi che presentinoun’utilità sociale e culturale per il fanciullo eche risultino conformi allo spirito dell’artico-lo 29;

b) incoraggiare la cooperazione internazionaleallo scopo di promuovere la produzione, loscambio e la diffusione di un’informazione edi programmi di questa natura provenienti dadiverse fonti culturali, nazionali ed interna-zionali;

c) incoraggiare la produzione e la diffusione dilibri per ragazzi;

d) incoraggiare i mass-media a prestare particola-re attenzione ai bisogni linguistici dei bambi-ni autoctoni o appartenenti a minoranze;

e) promuovere l’elaborazione di appropriatiprincipi direttivi destinati a tutelare il fanciul-lo contro l’informazione ed i programmi che

nuocciano al suo benessere, tenuto contodelle disposizioni degli articoli 13 e 18.

Articolo 18

1. Gli Stati parti Si devono adoperare al massimoper garantire il riconoscimento del principisecondo cui entrambi i genitori hanno comuniresponsabilità in ordine all’allevamento ed allosviluppo del bambino. Le responsabilità di alle-vare il fanciullo e di garantire il suo sviluppoincombe in primo luogo ai genitori o, all’occor-renza, ai tutori.. Nell’assolvimento del loro com-pito essi debbono venire innanzitutto guidatidall’interesse superiore del fanciullo.

2. Al fine di garantire e di promuovere i diritti enun-ciati nella presente Convenzione, gli Stati partidevono fornire un’assistenza adeguata ai genitorio ai tutori legali nell’adempimento delle lororesponsabilità in materia di allevamento del fan-ciullo, e devono assicurare lo sviluppo di istitu-zioni e servizi per l’assistenza all’infanzia.

3. Gli Stati parti devono adottare appropriate misu-re per assicurare che fanciulli i cui genitori svol-gano un’attività lavorativa abbiamo il diritto dibeneficiare di servizi e di strutture destinati allavigilanza dell’infanzia, se in possesso degli appo-siti requisiti per usufruirne.

Articolo 19

1. Gli Stati parti adotteranno ogni misura appro-priata di natura legislativa, amministrativa, socia-le ed educativa per proteggere il fanciullo controqualsiasi forma di violenza, danno o brutalitàfisica o mentale, abbandono o negligenza, mal-trattamento o sfruttamento, inclusa la violenzasessuale, mentre e sotto la tutela dei suoi genito-ri, o di uno di essi, del tutore e dei tutori o dichiunque altro se ne prenda cura.

2. Tali misure protettive comprenderanno, all’oc-correnza, procedure efficaci per l’istituzione diprogrammi sociali mirati a fornire l’appoggionecessario al fanciullo ed a coloro ai quali è affi-dato nonché per altre forme di prevenzione e aifini di identificazione, di rapporto, di ricorso,d’inchiesta, di trattamenti e di procedimenti neicasi di maltrattamento del fanciullo di cui sopra,e potranno altresì comprendere procedure d’in-tervento giudiziario.

Articolo 20

1. Un fanciullo che venga privato, permanentemen-te o temporaneamente del suo ambiente familia-re o che nel suo proprio interesse non possa esse-

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 19

Page 22: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

20

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

re lasciato in tale ambiente, avrà diritto a specia-le protezione e assistenza da parte dello Stato.

2. Gli Stati parti debbono garantire a tale fanciullouna forma di cura ed assistenza alternative inconformità alla loro legislazione nazionale.

3. Tale assistenza alternativa può comprendere, tral’altro, l’affidamento, la «kafala» prevista dallaLegge islamica, l’adozione o, in caso di necessita,la sistemazione in idonee istituzioni per ‘infanzia.Nella scelta di queste soluzioni, si terrà debitoconto della necessità di garantire una certa conti-nuità nell’educazione del fanciullo, nonché dellasua origine etnica, religiosa, culturale e linguistica.

Articolo 21

Gli Stati parti che riconoscono do autorizzano ilsistema dell’adozione devono accertarsi che l’inte-resse superiore del fanciullo costituisca la principalepreoccupazione in materia e devono:a) assicurare che l’adozione del bambino venga

autorizzata solo dalle autorità competenti cheverifichino, in conformità alla legge ed alle pro-cedure applicabili e sulla base di tutte le informa-zioni pertinenti ed attendibili, che l’adozionepossa aver luogo tenuto conto della situazionedel fanciullo rispetto ai genitori, ai parenti ed aitutori e che, all’occorrenza, le persone interessateabbiano dato il loro assenso consapevole all’ado-zione, dopo essersi avvalse delle consultazioni econsigli necessari in materia;

b) riconoscere che l’adozione in un altro paese puòessere considerato un mezzo alternativo di assi-stenza al fanciullo, qualora questi non possa tro-vare accoglienza in una famiglia affidataria oadottiva nel proprio paese d’origine, o non possatrovare nel suddetto paese un’altra soddisfacentesistemazione;

c) assicurare, in caso di adozione in altro paese cheil fanciullo fruisca di misure di tutela e di condi-zioni equivalenti a quelle esistenti nel caso diadozione a Livello nazionale;

d) prendere tutte le debite misure atte a garantireche, nell’adozione in un altro paese, la sistema-zione del fanciullo non comporti un lucro finan-ziano illecito per quanti vi siano implicati;

e) perseguire gli obiettivi del presente articolo attra-verso la stipula di accordi bilaterali o multilatera-li e compiere ogni sforzo in questo contesto pergarantire che la sistemazione del fanciullo in unaltro paese venga seguita dalle autorità o dagliorgani competenti.

Articolo 22

1. Gli Stati parti devono prendere appropriatemisure per garantire al fanciullo che cerchi di

ottenere lo status di rifugiato o che sia considera-to rifugiato in virtù delle leggi e procedure inter-nazionali o interne, che sia solo o accompagnatodai genitori o da qualsiasi altra persona, la frui-zione di un’adeguata protezione ed assistenzaumanitaria per consentirgli strumenti internazio-nali relativi ai diritti umani e di carattere umani-tario, di cui i suddetti Stati siano parti.

2. A tal fine, gli Stati parti devono fornire la coopera-zione, che riterranno necessaria, ad ogni sforzocompiuto dalle Nazioni Unite e dalle altre orga-nizzazioni intergovernative e non governativecompetenti che collaborano con l’Organizzazionedelle Nazioni Unite per proteggere ed aiutare i fan-ciulli che si trovino in simili condizioni e per rin-tracciare i genitori o altri membri della famiglia diqualsiasi bambino rifugiato al fine di ottenere leinformazioni necessarie alla riunificazione dellafamiglia. Nei casi in cui non vengano ritrovati né igenitori, né alcun altro membro della famiglia,deve essere accordata al fanciullo, in base ai prin-cipi enunciati nella presente Convenzione, la stes-sa protezione di cui fruisca qualunque fanciulloprivato per qualsiasi ragione, temporaneamente opermanentemente dell’ambiente familiare.

Articolo 23

1. Gli Stati patti riconoscono che un fanciullo fisica-mente o mentalmente disabile deve godere diuna vita soddisfacente che garantisca la suadignità, che promuova la sua autonomia e facili-ti la sua partecipazione attiva alla vita dellacomunità.

2. Gli Stati patti riconoscono al fanciullo disabilecure speciali ed incoraggeranno e garantiranno laconcessione, nella misura delle risorse disponibi-li, ai fanciulli disabili in possesso degli appositirequisiti ed a quanti se ne prendano cura, dell’as-sistenza di cui sia stata fatta richiesta e che risultiadeguata alle condizioni del fanciullo ed alle spe-cifiche condizioni dei genitori o di altri che siprendano cura di lui.

3. In relazione ai particolari bisogni di un fanciullodisabile, l’assistenza fornita in conformità il para-grafo 2 sarà gratuita, ogniqualvolta risulti possi-bile, tenuto conto delle risorse finanziarie deigenitori o di quanti abbiano cura del fanciulli, esarà intesa ad assicurare che il fanciullo disabilepossa efficacemente disporre ed usufruire diistruzione, addestramento cure sanitarie servizidi riabilitazione, preparazione ad un impiego edoccasioni di svago tendenti a far raggiungere alfanciullo l’integrazione sociale e lo sviluppo indi-viduale più completo possibile, incluso lo svilup-po culturale e spirituale.

4. Gli Stati parti devono promuovere nello spiritodella cooperazione internazionale lo scambio di

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 20

Page 23: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

21

informazioni adeguate nel campo delle curesanitarie preventive, del trattamento medico, psi-cologico e funzionale del fanciullo disabile tracui la diffusione di informazioni concernenti imetodi di riabilitazione ed i servizi di formazio-ne professionale, nonché l’accesso a questi dati,allo scopo di consentire agli Stati parti di miglio-rare le loro capacità e competenze e di ampliarela loro esperienza in questi settori. A questo pro-posito, particolare attenzione sarà rivolta alle esi-genze dei paesi in via di sviluppo.

Articolo 24

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciulloal godimento dei più alti livelli raggiungibili disalute fisica e mentale e la fruizione di cure medi-che riabilitative. Gli Stati parti devono sforzarsi digarantire che il fanciullo non sia privato del dirit-te di beneficiare di tali servizi.

2. Gli Stati parti si sforzano di perseguire la pienasituazione di questo diritto ed in particolaredevono prendere misure appropriate per:a) ridurre il tasso di mortalità neonatale ed

infantile;b) garantire a tutti i bambini la necessaria assi-

stenza e cure mediche, con particolare riguar-do allo sviluppo ed ai servizi sanitari di base;

c) combattere le malattie e la malnutrizione nelquadre delle cure mediche di base mediante,tra l’altro l’utilizzo di tecniche prontamentedisponibili e la fornitura di adeguati alimentinutritivi e di acqua potabile, tenute conto deirischi di inquinamento ambientale;

d) garantire appropriate cure mediche alle madriin stato di gravidanza;

e) garantire che tutti i membri della società, inparticolare i genitori ed i fanciulli, siano infor-mati sull’uso di conoscenze di base circa lasalute e la nutrizione infantile, i vantaggi del-l’allattamento materno, l’igiene personale edambientale, la prevenzione degli incidenti, ebeneficino di un aiuto che consenta loro diavvalersi di queste informazioni;

f) sviluppare la medicina preventiva, l’educazio-ne dei genitori e l’informazione ed i servizi inmateria di pianificazione familiare

3. Gli Stati parti devono prendere tutte le misureefficaci ed appropriate per abolire le pratiche tra-dizionali che possano risultare pregiudizievolialla salute dei fanciulli.

4. Gli Stati parti s’impegnano a promuovere e adincoraggiare la cooperazione internazionale alloscopo di garantire progressivamente la piena rea-lizzazione del diritto riconosciuto in questo arti-colo. A questo proposito i bisogni dei paesi in viadi sviluppo saranno tenuti in particolare conside-razione.

Articolo 25

Gli Stati parti riconoscono al fanciullo sottopostodalle autorità competenti a cure, prevenzione o trat-tamento fisico o mentale, il diritto ad un riesameperiodico di tale trattamento e di qualsiasi sistema-zione.

Articolo 26

1. Gli Stati parti riconoscono ad ogni fanciullo ildiritto di beneficiare della sicurezza sociale, non-ché delle assicurazioni sociali, e devono prende-re misure necessarie perché questo diritto vengapienamente realizzato in conformità alla lorolegislazione interna.

2. Tali prestazioni dovrebbero essere garantite,quando il caso lo richieda, tenuto conto dellerisorse e delle specifiche condizioni del fanciul-lo e delle persone responsabili del sue manteni-mento, nonché di ogni altra considerazione per-tinente in materia per quanto concerne la richie-sta di prestazioni fatte dal fanciulle o a suonome.

Articolo 27

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto di ogni fan-ciullo ad un livello di vita sufficiente alto agarantire il suo sviluppo fisico, mentale, spiri-tuale, morale e sociale.

2. I genitori e le altre persone aventi cura del fan-ciullo hanno primariamente la responsabilità diassicurare, nei limiti delle loro possibilità e delleloro disponibilità finanziarie, le condizioni divita necessarie allo sviluppo del fanciullo.

3. Gli Stati parti, sulla base delle condizioni nazio-nali e dei loro mezzi, devono prendere le misu-re opportune per assistere i genitori del fanciul-lo o chi ne sia responsabile nell’attuazione diquesto diritto e, in caso di necessità, devono for-nire un’assistenza materiale e programmi di sup-porto in particolare per quel che riguarda lanutrizione, il vestiario e l’alloggio.

4. Gli Stati parti adotteranno appropriate misure alfine di assicurarsi della possibilità di garantire ilsostentamento del fanciullo da parte dei genito-ri o di altre persone aventi una responsabilitàfinanziaria a tale riguardo, sia sul proprie territo-rio che all’estero. In particolare, allorquando lapersona avente una responsabilità finanziarianei confronti del fanciullo viva in un paesediverso, gli Stati parti promuoveranno il ricorsoad accordi internazionali nonché la stipula ditrattati in materia l’adozione di altri appropriatistrumenti.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 21

Page 24: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

22

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Articolo 28

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciul-lo ad avere un’educazione e, nell’ottica dellaprogressiva piena realizzazione di tale diritto esulla base di eguali opportunità, devono in par-ticolare:a) endere l’istruzione primaria gratuita ed obbli-

gatoria per tutti;b) promuovere lo sviluppo di varie forme di

istruzione secondaria sia generale che profes-sionale, renderle utilizzabili ed accessibili atutti i fanciulli, e adottare misure appropriatequali l’introduzione della gratuità dell’inse-gnamento e l’offerta di un’assistenza finanzia-ria nei casi di necessità;

c) rendere l’istruzione superiore accessibile atutti sulla base delle capacità, con ogni mezzoappropriato;

d) rendere l’informazione educativa e l’orienta-mento professionale disponibile ed alla porta-ta di tutti i fanciulli;

e) prendere provvedimenti atti ad incoraggiare laregolare frequenza scolastica e la riduzionedei tassi di abbandono.

3. Gli Stati parti devono prendere ogni misuraappropriata per assicurare che la disciplina scola-stica venga impartita rispettando la dignitàumana del fanciullo ed in conformità alla pre-sente Convenzione.

4. Gli Stati parti devono promuovere a favorire lacooperazione internazionale in materia di educa-zione, in particolare al fine di contribuire all’eli-minazione dell’ignoranza e dell’analfabetismonel mondo intero e facilitando l’accesso alleconoscenze scientifiche e tecniche ed ai metodidi insegnamento. A queste proposito i bisognidei paesi in via di sviluppo devono essere tenutiin particolare considerazione.

Articolo 29

1. Gli Stati parti concordano sul fatto che l’educa-zione del fanciullo deve tendere a:a) promuovere lo sviluppo della personalità del

fanciullo, dei suoi talenti, delle sue attitudinimentali e fisiche, in tutto l’arco delle suepotenzialità;

b) inculcare nel fanciullo il rispetto del dirittidell’uomo e delle libertà fondamentali, e deiprincipi enunciati nello Statuto delle NazioniUnite;

c) inculcare al fanciullo il rispetto dei genitori,della sua identità, della sua lingua e dei suoivalori culturali, nonché il rispetto dei valorinazionali del paese in cui vive, del paese di cuiè originario e delle civiltà diverse dalla pro-pria;

d) preparare il fanciullo ad assumere le responsa-bilità della vita in una società libera, in unospirito di comprensione, di pace di tolleranza,di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tuttii popoli gruppi etnici, nazionali e religiosi, epersone di origine autoctona;

e) inculcare nel fanciullo il rispetto per l’ambien-te naturale.

2. Nessuna disposizione del presente articolo odell’articolo 28 deve essere interpretata qualeinterferenza nella libertà degli individui e deglienti di creare e dirigere istituzioni educative, acondizione che i principi enunciati nel paragra-fo 1 del presente articolo siano rispettati e chel’istruzione impartita in tali istituti risulti con-forme alle norme minime prescritte dallo Stato.

Articolo 30

Negli Stati in cui esistano minoranze etniche, religio-se o linguistiche o persone di origine autoctona, ilfanciullo che appartenga ad una di queste minoran-ze o che sia autoctono non deve essere privato deldiritto di avere la propria vita culturale, di professareo praticare religione o di avvalersi della propria lin-gua in comune con gli altri membri del suo gruppo.

Articolo 31

1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto alriposo ed allo svago, a dedicarsi al gioco e ad atti-vità ricreative proprie della sua età, ed a parteci-pare liberamente alla vita culturale ed artistica.

2. Gli Stati parti devono rispettare e promuovere ildiritto del fanciullo a partecipare pienamentealla vita culturale ed artistica ed incoraggianol’organizzazione di adeguate attività di naturaricreativa, artistica e culturale in condizioni diuguaglianza.

Articolo 32

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciulload essere protetto contro lo sfruttamento econo-mico e qualsiasi tipo di lavoro rischioso o cheinterferisca con la sua educazione o che sia noci-vo per la sua salute o per il suo sviluppo fisico,mentale, spirituale, morale e sociale.

2. Gli Stati parti devono prendere misure di naturalegislativa, amministrativa, sociale ed educativaper garantire l’applicazione di questo articolo. Atal fine, e tenuto conto delle disposizioni perti-nenti di altri strumenti internazionali, gli Statiparti devono in particolare:a) fissare l’età minima per essere ammessi ad un

impiego;

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 22

Page 25: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

23

b) stabile un’appropriata disciplina in materia diorario e di condizioni di lavoro;

c) stabilire pene o altre sanzioni adeguate pergarantire l’effettiva applicazione di queste arti-colo.

Articolo 33

Gli Stati parti devono adottare ogni appropriatamisura di carattere legislativo, amministrativo, socia-le ed educativo, per proteggere i fanciulli contro l’usoillecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope, qualirisultano definite nelle convenzioni internazionali, eper prevenire l’impiego di bambini nella produzioneillegale e nel traffico di tali sostanze.

Articolo 34

Gli Stati parti s’impegnano a proteggere il fanciulloconto ogni forma di sfruttamento sessuale e violen-za sessuale. A tale fine gli Stati parti devono prende-re in particolare ogni misura adeguata su pianonazionale, bilaterale, multilaterale, per prevenire:a) l’induzione o la coercizione di un fanciullo per

coinvolgerlo in attività sessuali illecite;b) lo sfruttamento dei fanciulli nella prostituzione o

in altre pratiche sessuali illecite;c) lo sfruttamento dei fanciulli in spettacoli e mate-

riali pornografici.

Articolo 35

Gli Stati parti devono prendere ogni misura appro-priata sul piano nazionale, bilaterale e multilateraleper prevenire il rapimento, la vendita o il traffico difanciulli a qualsiasi fine o sotto qualunque forma.

Articolo 36

Gli Stati parti devono proteggere il fanciullo controogni forma di sfruttamento pregiudizievole a qual-siasi aspetto del sue benessere.

Articolo 37

Gli Stati parti s’impegnano a garantire che:a) nessun fanciullo sia soggetto a tortura o a tratta-

menti o punizioni crudeli, inumani o degradan-ti; né la pena capitale, né l’ergastolo senza possi-bilità di liberazione debbano venire irrogate perreati commessi da persone in età inferiore ai 18anni;

b) nessun fanciullo debba essere privato della sualibertà illegalmente e arbitrariamente. L’arresto,

la detenzione e l’imprigionamento di un fanciul-lo devono venire utilizzati esclusivamente comemisura estrema, e per il periodo più breve possi-bile;

c) qualsiasi fanciullo privato della libertà debbaessere trattato con umanità e rispetto per la digni-tà umana, e secondo modalità che tengano contodelle persone della sua età. In particolare qualsia-si fanciullo privato della libertà deve essere dete-nuto separato dagli adulti, a meno che la soluzio-ne contraria non sia considerata preferibile nel-l’interesse superiore del fanciullo, e deve avere ildiritto di mantenere i contatti con la propriafamiglia attraverso la corrispondenza e visite,salve circostanze particolari;

d) qualsiasi fanciullo privato della libertà debbaavere il diritto di potersi prontamente avvaleredell’assistenza legale o di qualsiasi altra natura,nonché del diritto di contestare la legittimità ditale privazione di libertà davanti ad un tribunalee un’altra autorità competente, indipendente eimparziale, e il diritto ad una rapida decisione sulsuo caso.

Articolo 38

1. Gli Stati parti s’impegnano a rispettare ed agarantire il rispetto delle norme di diritto inter-nazionale umanitario, applicabili nei casi di con-flitto armato e la cui tutela Si estenda ai fanciulli.

2. Gli Stati parti devono adottare ogni possibilemisura per garantire che nessuna persona in etàinferiore ai 15 anni prenda direttamente partealle ostilità.

3. Gli Stati parti devono astenersi dal reclutare nelleforze armate qualsiasi persona che non abbiacompiuto il 15mo anno di età ma non ancora il18mo, gli Stati parti si sforzeranno di dare la pre-cedenza ai più anziani.

4. In conformità all’obbligo che loro incombe invirtù del diritto internazionale, di proteggere lapopolazione civile durante i conflitti armati, gliStati parti devono prendere ogni possibile misu-ra per garantire cura e protezione ai fanciulli col-piti da un conflitto armato.

Articolo 39

Gli Stati parti adotteranno ogni appropriata misuraal fine di assicurare il recupero fisico e psicologicoed il reinserimento sociale di un fanciullo vittima diqualsiasi forma di negligenza, di sfruttamento o disevizie, di tortura o di qualsiasi altra forma di tratta-mento o punizione crudele, inumana o degradante,o di conflitto armato. Tale recupero e reinserimentoavrà luogo in un ambiente che favorisca la salute, ilrispetto di sé e la dignità del fanciullo.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 23

Page 26: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

24

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Articolo 40

1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciulloaccusato e riconosciuto colpevole di aver violatola legge penale ad essere trattato in un modo cherisulti atto a promuovere il suo senso di dignità evalore, che rafforzi il suo rispetto dei dirittiumani e delle libertà fondamentali altrui, e chetenga conto della sua età, non che dell’esigenzadi facilitare il suo reinserimento nella società e difargli assumere un ruolo costruttivo in seno aquest’ultima.

2. A tal fine, e tenuto conto delle pertinenti disposi-zioni degli strumenti internazionali, gli Statiparti devono garantire in particolare che:• nessun fanciullo sia perseguito, accusato o

riconosciuto colpevole di aver infranto lalegge penale a causa di atti o omissioni chenon erano proibiti dal diritto nazionale ointernazionale nel momento in cui furonocommessi;

• qualsiasi fanciullo sospetto o accusato di averinfranto la legge abbia almeno le seguentigaranzie:- essere considerato innocente fino a che la

sua colpevolezza non sia stata legalmenteprovata;

- essere sollecitamente e direttamente inferma-to delle accuse a sue carico, o all’occorrenzatramite i suoi genitori o tutori, ed avere l’assi-stenza legale o di altra natura nella prepara-zione e presentazione della sua difesa;

- avere la propria causa istruita senza indugi daun organo giudiziarie o da un’autorità com-petente, indipendente e imparziale, inun’udienza equa e conforme alla legge, inpresenza del legale o con altra adeguata assi-stenza, a meno che ciò non sia consideratecontrario all’interesse superiore del fanciullo,in particolare in ragione della sua età o con-dizione, nonché di quella dei suoi genitori otutori;

- non essere obbligato a testimoniare o a con-fessarsi colpevole, interrogare o far interroga-re testimoni a carico, ed ottenere la compari-zione e la deposizione dei testimoni a disca-rico in condizioni di uguaglianza;

- se considerato colpevole di aver infranto lalegge penale, presentare appello contro talepronunciamento e qualsiasi provvedimentoad esso conseguente presso un’istanza giuri-dica e a un’attività competente, indipendentee imparziale di grado più elevato, come stabi-lito dalla legge;

- avvalersi dell’assistenza gratuita di un inter-prete, qualora non sia in grado di parlare e dicomprendere la lingua utilizzata;

- avere il pieno rispetto della sua «privacy» intutte le fasi del procedimento.

3. Gli Stati parti devono cercare di promuoverel’adozione di leggi, procedure, l’insediamento diautorità e di istituzioni riguardanti in modo spe-cifico i fanciulli perseguiti o accusati o ricono-sciuti colpevoli di aver infranto la legge penale, ein particolare s’impegneranno a:• fissare un’età minima al di sotto della quale i

fanciulli devono essere considerati non capacidi infrangere la legge penale;

• adottare misure, ogniqualvolta risulti possibileed auspicabile, per trattare i casi di tali fanciul-li senza far ricorso a procedimenti giudiziari, acondizione che il diritto umane e le garanzielegali siano pienamente rispettati.

4. Saranno previste norme relative alla tutela,all’orientamento e alla supervisione, alla consu-lenza, all’affidamento familiare, a programmi diformazione educativa generale, professionalenonché a soluzioni alternative al trattamento isti-tuzionale, al fine di garantire che i fanciulli ven-gano trattati in modo adeguato al loro benesseree proporzionato sia alla loro specifica condizionesia al reato commesso.

Articolo 41

Nessuna disposizione di questa Convenzione pre-giudicherà il dettate di qualsiasi normativa che risul-ti più favorevole alla realizzazione dei diritti del fan-ciullo e che sia contenuta:a) nella legislazione di uno Stato parte, oppureb) nel diritto internazionale in vigore in quello Stato.

PARTE SECONDA

Articolo 42

Gli Stati parti si impegnano a far conoscere diffusa-mente i principi e le norme della Convenzione, inmodo attivo ed adeguato, tanto agli adulti quanto aifanciulli.

Articolo 43

1. Al fine di esaminare i progressi compiuti dagliStati parti nella realizzazione degli obblighi daessi contratti in virtù della presente Convenzione,sarà istituito un Comitato sui diritti del fanciullo,che svolgerà le funzioni qui sotto indicate.

2. Il Comitato sarà composto di 10 esperti di altaqualità morale e riconosciuta competenza nelcampo disciplinato dalla presente Convenzione.I membri del Comitato saranno eletti dagli Statiparti tra i loro cittadini ed agiranno a titolo per-sonale, tenuto conto di un’equa ripartizione

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 24

Page 27: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

25

geografica nonché dei principali ordinamentigiuridici.

3. I membri del Comitato saranno eletti a scrutiniosegreto sulla base di una lista di persone designa-te dagli Stati parti. Ciascuno Stato parte può desi-gnare una persona tra i suoi cittadini.

4. La prima elezione dei membri del Comitato avràluogo non oltre 6 mesi a partire dalla data dientrata in vigore della presente Convenzione esuccessivamente ogni due anni. Almeno quattromesi dalla data di ciascuna elezione, Il Segretariogenerale delle Nazioni Unite invierà una letteraagli Stati parti con l’invito a sottoporgli i rispet-tivi nominativi entro due mesi. II Segretariegenerale preparerà quindi una lista in ordinealfabetico delle persone designate con l’indica-zione degli Stati parti che le hanno designate e lasottoporrà agli Stati parti della Convenzione.

5. L’elezione sarà effettuata nel corso di una riunio-ne degli Stati parti convocata dal Segretario gene-rale nella sede delle Nazioni Unite. Alla riunione,per la validità della quale si richiede il quorumdei due terzi degli Stati parti, risulteranno elettequelle persone che avranno ottenuto il più altonumero di voti e la maggioranza assoluta dei rap-presentanti degli Stati presenti e votanti.

6. I membri del Comitato saranno eletti per unperiodo di quattro anni. Se vengono nuovamen-te designati, sono rieleggibili. II mandato di cin-que dei membri eletti alla prima elezione scadràal termine di due anni; immediatamente dopo laprima elezione i nomi di questi cinque membrisaranno sorteggiati dal Presidente della riunio-ne.

7. In caso di morte di un membro del Comitato, odi sue dimissioni, o di suo impedimento adassolvere il proprio compito per qualsiasi altromotivo, lo Stato parte che ha designato talemembro provvederà a designare un’altro espertotra i propri cittadini fino alla scadenza del rispet-tivo mandato, su approvazione del Comitato.

8. Il Comitato adotta il suo regolamento interno.9. Il Comitato elegge il suo Ufficio per un periodo

di due anni.10.Le riunioni del Comitato si terranno normal-

mente presso la sede delle Nazioni Unite o inqualsiasi altro luogo appropriato deciso dalComitato. Il Comitato terrà almeno una riunio-ne l’anno. La durata delle sessioni del Comitato èfissata e modificata, se necessario, da una riunio-ne degli Stati parti della presente Convenzione,previa approvazione dell’Assemblea generale.• 10 bis. II Segretario generale delle Nazioni

Unite fornirà il personale necessario ed i localiatti ad assicurare l’efficace adempimento dellefunzioni del Comitato ai sensi della presenteConvenzione.1. (Con l’approvazione dell’Assemblea genera-

le, i membri del Comitato istituito ai sensi

della presente Convenzione, riceverannoemolumenti prelevati sul bilancio delleNazioni Unite nelle modalità ed alle condi-zioni stabilite dall’Assemblea generale)oppure (Gli Stati parti sono responsabilidelle spese dei membri del Comitato nel-l’adempimento delle loro funzioni).

2. (Gli Stati parti prendono a loro carico lespese relative allo svolgimento delle riunio-ni degli Stati parti e del Comitato compresoil rimborso alle Nazioni Unite di ogni spesa,quale i costi del personale e dei locali, soste-nuta dalle Nazioni Unite ai sensi del para-grafo 10 bis di queste articolo).

Articolo 44

1. Gli Stati parti s’impegnano a sottoporre al Comi-tato, tramite il Segretario generale delle NazioniUnite, rapporto sulle misure da essi adottate perapplicare i diritti riconosciuti nella presente Con-venzione e sui progressi compiuti nella realizza-zione di questi diritti:a) entro due anni dall’entrata in vigere della presen-

te Convenzione per gli Stati parti interessati;b) successivamente ogni cinque anni.

2. I rapporti redatti in base a questo articolo indi-cheranno i fattori e le eventuali difficoltà cheimpediscano agli Stati parti di assolvere piena-mente gli obblighi previsti nella presente Con-venzione. I rapporti devono anche contenereinformazioni sufficienti che consentano al Comi-tato di avere un’idea precisa in merito all’attua-zione della Convenzione in quel paese.

3. Lo Stato parte che abbia presentato un rapportoiniziale completo non è tenuto nei successivirapporti, trasmessi ai sensi del paragrafo I/b aripetere le informazioni di base precedentemen-te fornite.

4. Il Comitato può richiedere agli Stati parti ogniulteriore informazione relativa all’applicazionedella Convenzione.

5. Il Comitato sottoporrà all’Assemblea generaledelle Nazioni Unite, tramite il Consiglio econo-mico e sociale, ogni due anni, rapporti sulle pro-prie attivita.

6. Gli Stati parti s’impegneranno a garantire un’am-pia diffusione ai loro rapporti nel proprie paese.

Articolo 45

Alle scopo di promuovere l’effettiva applicazionedella Convenzione e di incoraggiare la cooperazioneinternazionale nel campo disciplinate della Con-venzione medesima:a) Le agenzie specializzate, l’UNICEF ed altri orga-

nismi delle Nazioni Unite hanno il diritto di farsi

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 25

Page 28: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

Articolo 49

1. La presente Convenzione entrerà in vigere trentagiorni dopo la data del deposito presso il Segre-tario generale dell’Organizzazione delle NazioniUnite del ventesimo strumento di ratifica o diadesione.

2. Per lo Stato che ratifichi la presente Convenzioneo vi aderisca dopo il deposito del ventesimo stru-mento di ratifica o di adesione, la Convenzioneentrerà in vigore trenta giorni dopo il depositodello strumento di ratifica o di adesione da partedi tale Stato.

Articolo 50

1. Ogni Stato parte può proporre un emendamentoe depositarne il testo presso il Segretario generaledell’Organizzazione delle Nazioni Unite. IISegretario generale comunicherà le proposte diemendamento agli Stati parti pregando loro diinformarle se sono favorevoli alla convocazionedi una conferenza degli Stati parti per esaminaredette proposte e metterle ai voti. Qualora neiquattro mesi successivi alla data di tale comuni-cazione, almeno un terzo degli Stati parti si pro-nuncia a favore di tale conferenza, il Segretariogenerale convocherà la conferenza sotto gliauspici delle Nazioni Unite. Qualsiasi emenda-mento adottato dalla maggioranza degli Statiparti presenti e votanti alla conferenza verrà sot-toposto all’approvazione dell’Assemblea generaledelle Nazioni Unite.

2. Qualsiasi emendamento adottato in conformitàal paragrafo 1 di questo articolo entra in vigoreuna volta approvato dall’Assemblea ed accettatedalla maggioranza dei due terzi degli Stati partidella presente Convenzione.

3. Dopo la sua entrata in vigore, l’emendamentovincola quegli Stati che lo abbiano accettato,mentre gli altri Stati restano vincolati dalle dispo-sizioni della Convenzione e da qualsiasi emen-damento esse abbiano accettato.

Articolo 51

1. Il Segretario generale riceverà e comunicherà atutti gli Stati il testo delle riserve apposte dagliStati al memento della ratifica o dell’adesione.

2. Non sarà consentita una riserva incompatibilecon l’oggetto e gli scopi della presente Conven-zione

3. Le riserve possono essere ritirate in qualsiasimemento mediante notifica indirizzata al Segre-tario generale dell’Organizzazione delle NazioniUnite, che ne informerà gli Stati parti.Tale notifica avrà effetto alla data in cui sarà stata

rappresentare in occasione dell’esame dell’appli-cazione delle disposizioni della presente Con-venzione facenti capo al loro mandato. II Comi-tato può invitare le agenzie specializzate, I’UNI-CEF e qualsiasi altro organismo competente cheriterrà appropriato a fornire pareri sull’applica-zione della Convenzione nei settori di rispettivacompetenza. Esso può invitare le agenzie specia-lizzate e l’UNICEF a sottoporgli rapporti sull’ap-plicazione della Convenzione nei settori dirispettiva competenza.

b) Il Comitato trasmette, se le ritiene opportune,alle agenzie specializzate, all’UNICEF e ad altriorganismi competenti qualsiasi rapporto degliStati parti che contenga una richiesta o indichiun bisogno di consulenza o di assistenza tecnicasulla base delle osservazioni e dei suggerimentidel Comitato eventualmente espressi su questarichiesta o indicazioni;

c) Il Comitato può raccomandare all’Assembleagenerale di chiedere al Segretario generale diintraprendere a suo nome studi su temi specificirelativi ai diritti del fanciullo;

d) Il Comitato può formulare suggerimenti e racco-mandazioni in ordine generale basati sulle infor-mazioni ricevute a norma degli articoli 44 e 45della presente Convenzione. Tali suggerimenti eraccomandazioni saranno trasmessi ad ogniStato parte interessato e sottoporsi all’attenzionedell’Assemblea generale unitamente agli eventua-li commenti degli Stati parti.

PARTE TERZA

Articolo 46

La presente Convenzione è aperta alla firma di tuttigli Stati.

Articolo 47

La presente Convenzione e soggetta a ratifica. Glistrumenti di ratifica saranno depositati presso ilSegretario generale dell’Organizzazione delle Nazio-ni Unite.

Articolo 48

La presente Convenzione resterà aperta all’adesionedi qualsiasi Stato. Gli strumenti di adesione verran-no depositati presso il Segretario generale dell’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite.

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

26

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 26

Page 29: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

PROTOCOLLO OPZIONALE ALLA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA CONCERNENTE IL COINVOLGIMENTO DEI BAMBINI NEI CONFLITTI ARMATI

Gli Stati parti al presente Protocollo,

Incoraggiati dal considerevole sostegno ottenutodalla Convenzione relativa ai diritti del fanciullo,che dimostra una volontà generalizzata di operareper la promozione e la protezione dei diritti del fan-ciullo,

Ribadendo che i diritti dei fanciulli devono esserespecialmente protetti, e lanciando un appello affin-ché la situazione dei bambini, indistintamente, siacostantemente migliorata, affinché essi possano cre-scere ed essere educati in condizioni di pace e disicurezza,

Preoccupati per gli effetti pregiudizievoli ed estesidei conflitti armati sui bambini, e per le ripercussio-ni a lungo termine che esse possono avere sulladurata della pace, della sicurezza e dello sviluppo,

Condannando il fatto che i fanciulli siano bersagliviventi in situazioni di conflitti armati, nonché gliattacchi diretti a luoghi protetti dal diritto interna-zionale, in particolare dove i bambini sono numero-si, come le scuole e gli ospedali,

Prendendo atto dell’adozione dello Statuto dellaCorte penale internazionale, che include fra i crimi-ni di guerra nei conflitti armati sia internazionaliche non internazionali, la chiamata di leva o l’arruo-lamento nelle forze armate nazionali di bambini dietà inferiore a 15 anni, o il fatto di farli partecipareattivamente alle ostilità,

Considerando di conseguenza che, per rafforzareulteriormente i diritti riconosciuti nella Convenzio-ne relativa ai diritti del fanciullo, occorre accrescerela protezione di questi ultimi rispetto a qualsiasicoinvolgimento in conflitti armati,

Notando che l’articolo primo della Convenzionerelativa ai diritti del fanciullo specifica che, ai sensidi detta Convenzione, per fanciullo si intende ogniessere umano che non ha ancora compiuto 18 anni,a meno che egli non divenga maggiorenne prima, inforza della legislazione che gli è applicabile,

Convinti che un Protocollo opzionale alla Conven-zione che elevi l’età minima per un eventuale arruo-lamento nelle forze armate e la partecipazione alleostilità, potrà contribuire con efficacia all’attuazionedel principio secondo il quale l’interesse del bambi-

ricevuta dal Segretario generale dell’Organizza-zione delle Nazioni Unite

Articolo 52

Uno Stato parte può denunciare la presente Con-venzione mediante notifica scritta al Segretariogenerale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.La denuncia avrà effetto un anno dopo la data in cuiil Segretario generale ne avrà ricevuto la notifica.

Articolo 53

II Segretario dell’Organizzazione delle NazioniUnite e il depositario della Convenzione.

Articolo 54

La presente Convenzione, i cui testi in arabo, cinese,francese, inglese, russo e spagnolo fanno ugualmen-te fede, sarà depositata presso il Segretario generaledell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

27

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 27

Page 30: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

28

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

no deve costituire un criterio predominante in tuttele azioni che lo concernono.

Notando che la ventiseiesima Conferenza interna-zionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossatenutasi nel dicembre 1995, ha raccomandato alleParti al conflitto di prendere tutte le misure possibi-li al fine di evitare che i fanciulli di età inferiore a 18anni prendano parte alle ostilità,

Rallegrandosi per l’adozione all’unanimità, in giu-gno 1999, della Convenzione n.182 (1999) dell’OILrelativa al divieto delle peggiori forme di lavorominorile, ed ad una azione immediata in vista dellaloro eliminazione che vieti fra l’altro il reclutamen-to forzato o obbligatorio di bambini da utilizzare inconflitti armati,

Condannando con profonda preoccupazione ilreclutamento, l’addestramento e l’uso di fanciulliper le ostilità, all’interno e al di là dei confini nazio-nali, ad opera di gruppi armati diversi dalle forzearmate di uno Stato, e riconoscendo la responsabili-tà di coloro che arruolano, addestrano e utilizzanobambini a tal fine,

Richiamando l’obbligo di ciascuna parte ad un con-flitto armato di attenersi alle disposizioni del dirittointernazionale umanitario,

Sottolineando che il presente Protocollo non pregiu-dica gli scopi e i principi enunciati nella Carta delleNazioni Unite, in particolare all’articolo 51, e lenorme pertinenti del diritto umanitario,

In considerazione del fatto che sono indispensabiliper la piena protezione dei fanciulli, in particolaredurante i conflitti armati e sotto un’occupazionestraniera, condizioni di pace e di sicurezza basatesul rispetto integrale degli scopi e dei principi con-tenuti nella Carta delle Nazioni Unite e sull’osser-vanza degli strumenti dei diritti dell’uomo applica-bili,

Riconoscendo le particolari esigenze dei fanciulli iquali, in ragione della loro situazione economica esociale o del loro sesso, sono particolarmente vulne-rabili all’arruolamento o all’utilizzazione nelle osti-lità in violazione del presente Protocollo,

Consapevoli altresì della necessità di tenere contodelle cause profonde, economiche, sociali e politi-che della partecipazione dei bambini ai conflittiarmati;

Convinti della necessità di rafforzare la cooperazioneinternazionale per garantire il riadattamento fisico epsico-sociale, e il reinserimento sociale dei fanciulliche sono vittime di conflitti armati,

Incoraggiando la partecipazione delle comunità, inparticolare dei fanciulli e dei bambini vittime, alladiffusione dell’informazione e ai programmi diistruzione concernenti l’applicazione del presenteProtocollo,

Hanno concordato quanto segue:

Art. 1

Gli Stati parti adottano ogni misura possibile in pra-tica, per vigilare che i membri delle loro forze arma-te di età inferiore a 18 anni non partecipano diretta-mente alle ostilità.

Art. 2

Gli Stati parti vigilano affinché le persone di etàinferiore a 18 anni non siano oggetto di un arruola-mento obbligatorio nelle loro forze armate.

Art. 3

1. Gli Stati parti rilevano in anni l’età minima perl’arruolamento volontario nelle loro forze arma-te nazionali, rispetto a quello stabilità al paragra-fo 3 dell’articolo 38 della Convenzione relativa aidiritti del fanciullo, in considerazione dei princi-pi iscritti in detto articolo e riconoscendo che, invirtù della Convenzione, coloro che non hannocompiuto 18 anni hanno diritto a una protezio-ne speciale.

2. Ciascuno Stato parte deposita, al momento dellaratifica del presente Protocollo o dell’adesione aquesto strumento una dichiarazione vincolante,indicante l’età minima a decorrere dalla quale èautorizzato l’arruolamento volontario nelle sueforze armate nazionali e descrive le garanzie cheha previsto per vigilare affinché l’arruolamentonon sia contratto forzosamente o sotto costrizio-ne.

3. Gli Stati parti che autorizzano l’arruolamentovolontario nelle loro forze armate nazionaliprima di 18 anni instaurano garanzie che assicu-rano almeno quanto segue: a) che tale arruola-mento sia effettivamente volontario; b) che talearruolamento abbia luogo con il consenso illu-minato dei genitori o dei tutori legali dell’interes-sato; c) che gli arruolati siano esaurientementeinformati dei doveri inerenti al servizio militare enazionale; d) che essi forniscano una prova affi-dabile della loro età prima di essere ammessi adetto servizio.

4. Ogni Stato parte può, in qualsiasi momento, raf-forzare la sua dichiarazione mediante una notifi-

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 28

Page 31: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

29

ca a tal fine indirizzata al Segretario generale del-l’Organizzazione delle Nazioni Unite che neinforma tutti gli altri Stati parti. Questa notificaha effetto alla data in cui è ricevuta dal Segretariogenerale.

5. L’obbligo di rilevare l’età minima dell’arruola-mento volontario di cui al paragrafo 1 del pre-sente articolo non si applica agli istituti scolasticiposti sotto l’amministrazione o il controllo delleforze armate degli Stati parti, in conformità agliarticoli 28 e 29 della Convenzione relativa aidiritti del fanciullo.

Art. 4

1. I gruppi armati, distinti dalle forze armate di unoStato, non dovrebbero in alcuna circostanzaarruolare né utilizzare nelle ostilità effettivi aven-ti un’età inferiore a 18 anni.

2. Gli Stati parti prendono tutte le misure possibiliin pratica per impedire l’arruolamento e l’utiliz-zazione di queste persone, in particolare provve-dimenti a carattere giuridico per vietare e sanzio-nare penalmente tali prassi.

3. L’applicazione del presente articolo del Protocol-lo non ha effetto sullo statuto giuridico di qual-siasi parte a un conflitto armato.

Art. 5

1. Nessuna norma del presente Protocollo può esse-re interpretata nel senso di impedire l’applicazio-ne di disposizioni della legislazione di uno Statoparte, di strumenti internazionali e del dirittointernazionale umanitario, più favorevoli allarealizzazione dei diritti del fanciullo.

Art. 6

1. Ciascuno Stato parte adotta tutte le misure - dinatura giuridica, amministrativa e di altra natura- richieste per assicurare l’applicazione e l’effetti-va osservanza delle norme del presente Protocol-lo nei limiti della sua competenza.

2. Gli Stati parti s’impegnano a far ampiamenteconoscere i principi e le norme del presente Pro-tocollo agli adulti come pure ai fanciulli, grazie amezzi appropriati.

3. Gli Stati parti adottano ogni misura praticamen-te possibile affinché coloro i quali dipendonodalla loro competenza e sono arruolati o utilizza-ti nelle ostilità, in violazione del presente Proto-collo, siano smobilitati o in qualsiasi altro modoliberati dagli obblighi militari. Se del caso, gliStati parti concedono a tali soggetti tutta l’assi-stenza appropriata in vista del loro riadattamen-

to fisico e psicologico e del loro reinserimentosociale.

Art. 7

1. Gli Stati parti cooperano all’applicazione del pre-sente Protocollo, in particolare in vista di preve-nire qualsiasi attività contraria a quest’ultimo, edi riadattare e di reinserire a livello sociale le per-sone che sono vittime di atti contrari al presenteProtocollo, ivi compreso mediante la coopera-zione tecnica e l’assistenza finanziaria. Tale assi-stenza e tale cooperazione avverranno in consul-tazione con gli Stati parti interessati e con le orga-nizzazioni internazionali competenti.

2. Gli Stati parti che sono in grado di farlo, forni-scono tale assistenza per mezzo di programmimultilaterali, bilaterali o di altra natura già incorso di realizzazione, o, se del caso, nell’ambitodi un fondo di contributi volontari costituito inconformità alle regole stabilite dall’Assembleagenerale.

Art. 8

1. Ciascuno Stato parte presenta, entro due anni adecorrere dall’entrata in vigore del presente Pro-tocollo, per quel che lo concerne, un rapporto alComitato dei diritti del fanciullo contenenteinformazioni dettagliate sui provvedimenti cheha adottato per dare effetto alle disposizioni delpresente Protocollo, in particolare quelle relativealla partecipazione e all’arruolamento.

2. Dopo la presentazione del rapporto dettagliato,ciascuno Stato parte include nei rapporti che pre-senta al Comitato dei diritti del fanciullo, in con-formità all’articolo 44 della Convenzione, ogniinformazione integrativa relativa all’applicazionedel presente Protocollo. Gli altri Stati parti al Pro-tocollo presentano un rapporto ogni cinqueanni.

3. Il Comitato dei diritti del fanciullo può chiedereagli Stati parti informazioni integrative sull’appli-cazione del presente Protocollo.

Art . 9

1. Il presente Protocollo è aperto alla firma di ogniStato che è parte alla Convenzione o che l’ha fir-mata.

2. Il presente Protocollo è sottoposto a ratifica, ed èaperto all’adesione di ogni Stato. Gli strumenti diratifica o di adesione saranno depositati presso ilSegretario generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite.

3. Il Segretario generale, nella sua qualità di deposi-

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 29

Page 32: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

30

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

tario della Convenzione e del Protocollo, infor-ma tutti gli Stati parti della Convenzione e tuttigli Stati che hanno firmato la Convenzione,riguardo al deposito di ciascuna dichiarazione, aisensi dell’articolo 13.

Art. 10

1. Il presente Protocollo entrerà in vigore tre mesidopo la data di deposito del decimo strumentodi ratifica o di adesione.

2. Per ciascuno degli Stati che ratificherà il presenteProtocollo o vi aderirà dopo la sua entrata invigore, il Protocollo entrerà in vigore un mesedopo la data in cui questo Stato avrà depositatoil proprio suo strumento di ratifica o di adesione.

Art. 11

1. Ogni Stato parte può, in qualsiasi momento,denunciare il presente Protocollo mediante unanotifica scritta indirizzata al Segretario generaledell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il qualene informa le altre parti alla Convenzione e tuttigli Stati che l’hanno firmata. La denuncia haeffetto un anno dopo la data in cui la notifica èstata ricevuta dal Segretario generale dell’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite. Tuttavia, se allascadenza di tale termine di un anno, lo Statoparte autore della denuncia è impegnato in unconflitto armato, quest’ultima non avrà effettoprima della fine di questo conflitto.

2. Tale denuncia non libera lo Stato parte dai suoiobblighi ai sensi del presente Protocollo in ragio-ne di qualsiasi atto compiuto prima della data incui la denuncia ha effetto, né pregiudica in alcunmodo il prosieguo dell’esame di qualsiasi questio-ne di cui il Comitato fosse stato investito primadella data di entrata in vigore della denuncia.

Art. 12

1. Ogni Stato parte può presentare una proposta diemendamento e depositarne il testo presso ilSegretario generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite. Quest’ultimo comunica la propo-sta di emendamento agli Stati parti, con richiestadi fargli sapere se sono favorevoli alla convoca-zione di una conferenza di Stati parti per esami-nare tale proposta di emendamento e metterla aivoti. Se entro i quattro mesi successivi alla data ditale comunicazione, almeno un terzo degli Statiparti si pronuncia a favore della convocazione didetta conferenza, il Segretario generale convocala conferenza sotto l’egida dell’Organizzazionedelle Nazioni Unite. Ogni emendamento adotta-

to a maggioranza degli Stati parti presenti evotanti alla conferenza, è sottoposto all’Assem-blea generale per approvazione.

2. Ogni emendamento adottato in conformità alledisposizioni del paragrafo 1 del presente articoloentra in vigore quando è stato approvato dall’As-semblea generale delle Nazioni Unite e accettatodalla maggioranza di due terzi degli Stati parti.

3. Quando un emendamento entra in vigore, essoha valenza obbligatoria per gli Stati parti che lohanno accettato, mentre gli altri Stati partirimangono vincolati dalle norme del presenteProtocollo e da ogni precedente emendamentoda essi accettato.

Art. 13

1. Il presente Protocollo, i cui testi in arabo, in cine-se, in francese, in inglese, in russo e in spagnolofanno ugualmente fede, sarà depositato presso gliarchivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

2. Il Segretario Generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite trasmetterà una copia certificataconforme del presente Protocollo a tutti gli Statiparti alla Convenzione e a tutti gli Stati chehanno firmato la Convenzione.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 30

Page 33: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

31

PROTOCOLLO OPZIONALE ALLA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFAN-ZIA SULLA VENDITA DI BAMBINI, LA PROSTITU-ZIONE DEI BAMBINI E LA PORNOGRAFIA RAP-PRESENTANTE BAMBINI

Gli Stati parti al presente Protocollo

Considerando che per progredire nella realizzazionedegli scopi della Convenzione relativa ai diritti delfanciullo e l’applicazione delle sue disposizioni, inparticolare dell’articolo primo, 11, 21, 32, 33, 34, 35e 36, sarebbe opportuno garantire che il bambinosia tutelato dalla vendita di bambini, dalla prostitu-zione di bambini e dalla pornografia che inscenabambini,

Considerando altresì che la Convenzione relativa aidiritti del fanciullo sancisce il diritto del bambino diessere protetto dallo sfruttamento economico dinon essere costretto ad un lavoro comportanterischiante o suscettibile di compromettere la suaistruzione, di nuocere alla sua salute o al suo svilup-po fisico, mentale, spirituale, morale o sociale,

Constatando con viva preoccupazione che la trattainternazionale di bambini ai fini della loro vendita,prostituzione e di pornografia inscenante bambiniha assunto dimensioni considerevoli e crescenti,

Profondamente preoccupati per la prassi diffusa epersistente del turismo sessuale alla quale i bambinisono particolarmente esposti, nella misura in cuifavorisce direttamente la vendita di bambini, la pro-stituzione di bambini e la pornografia inscenantebambini,

Consapevoli che alcune categorie particolarmentevulnerabili, in particolare le bambine, sono mag-giormente esposte al rischio di sfruttamento sessua-le e che è recensito un sovrannumero anomalo dibambine fra le vittime dello sfruttamento sessuale,

Preoccupati per l’offerta crescente su Internet e sualtri nuovi supporti tecnologici, di materiale porno-grafico inscenante bambini e ricordando che nellesue conclusioni la Conferenza internazionale sullalotta contro la pornografia implicante bambini suInternet (Vienna 1999) ha in modo specifico richie-sto la penalizzazione a livello mondiale della pro-duzione, distribuzione, esportazione, importazione,trasmissione, possesso internazionale e pubblicitàdi materiale pornografico, implicante bambini esottolineando la rilevanza di una cooperazione e diun partenariato più stretti fra poteri pubblici e ope-ratori di Internet,

Convinti che l’eliminazione della vendita di bambi-ni, della loro prostituzione e della pornografiainscenante bambini, sarà agevolata dall’adozione diun approccio globale che tenga conto dei fattori checontribuiscono a questi fenomeni, in particolaresotto-sviluppo, povertà, disparità economiche, ine-guaglianza delle strutture socio-economiche, disse-sto delle famiglie, esodo rurale, discriminazionebasata sul sesso, irresponsabile comportamento ses-suale degli adulti, prassi tradizionali pregiudizievo-li, conflitti armati e tratta dei bambini,

Ritenendo la necessità di un’azione di sensibilizza-zione del pubblico per ridurre la domanda che èall’origine della vendita dei bambini, della loro pro-stituzione e della pornografia pedofila, e che occor-re rafforzare il partenariato mondiale fra tutti i pro-tagonisti e migliorare l’attuazione della legge a livel-lo nazionale,

Prendendo nota delle norme degli strumenti giuridi-ci internazionali pertinenti in materia di protezionedei bambini, in particolare la Convenzione dell’Ajasulla protezione dei bambini e la cooperazione inmateria di adozioni internazionali, la Convenzionedell’Aja sugli aspetti civili del rapimento internazio-nale di bambini, la Convenzione dell’Aja relativaalla competenza, alle leggi applicabili, al riconosci-mento, all’esecuzione e alla cooperazione in materiadi patria potestà e di misure di protezione dei bam-bini, e la Convenzione n. 182 dell’OIL, concernentel’interdizione delle peggiori forme di lavoro deibambini e l’azione immediata in vista della loro eli-minazione,

Incoraggiati dal massiccio sostegno di cui gode laConvenzione relativa ai diritti del fanciullo, che tra-duce l’esistenza di una volontà generalizzata di pro-muovere e proteggere i diritti del fanciullo,

Considerando che occorre attuare le norme del Pro-gramma d’azione per la prevenzione della vendita dibambini, della prostituzione di bambini e della por-nografia inscenante bambini, nonché della Dichia-razione e del Programma di azione adottati nel1996 al Congresso mondiale contro lo sfruttamentosessuale dei bambini a fini commerciali tenutosi aStoccolma dal 27 al 31 agosto 1996, nonché le deci-sioni e raccomandazioni pertinenti degli organismiinternazionali interessati,

In debita considerazione dell’importanza delle tradi-zioni e dei valori culturali di ciascun popolo per laprotezione del bambino e il suo armonico sviluppo,

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 31

Page 34: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

32

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Hanno concordato quanto segue:

Art. 1

Gli Stati parti vietano la vendita di bambini, la pro-stituzione di bambini e la pornografia con bambini,in conformità alle norme del presente Protocollo.

Art. 2

Ai fini del presente Protocollo:a. per vendita di bambini si intende qualsiasi atto o

transazioni che comporta il trasferimento di unbambino, di qualsiasi persona o gruppo di perso-ne ad altra persona o ad altro gruppo dietro com-penso o qualsiasi altro vantaggio;

b. per prostituzione di bambini si intende il fatto diutilizzare un bambino a fini di attività sessualidietro compenso o qualsiasi altro vantaggio;

c. per pornografia rappresentante bambini si inten-de qualsiasi rappresentazione, con qualsiasimezzo, di un bambino dedito ad attività sessualiesplicite, concrete o simulate o qualsiasi rappre-sentazione degli organi sessuali di un bambino afini soprattutto sessuali.

Art. 3

1. Ciascuno Stato parte vigila che, come minimo, iseguenti atti e attività siano pienamente recepitidal suo diritto penale, a prescindere che tali reatisiano commessi a livello interno o trans-naziona-le da un individuo o in modo organizzato:a) per quanto riguarda la vendita di bambini di

cui all’articolo 2: i) il fatto di offrire, consegna-re o accettare un bambino, a prescindere dalmezzo utilizzato per i seguenti fini: a. sfrutta-re il bambino a fini sessuali; b. trasferire gliorgani del bambino a fini di lucro; c. sotto-porre il bambino ad un lavoro forzato; ii) ilfatto di ottenere indebitamente, in quantointermediario, il consenso all’adozione di unbambino in violazione degli strumenti giuri-dici internazionali relativi all’adozione;

b) il fatto di offrire, ottenere, procurare o fornireun bambino a fini di prostituzione, qualedefinita all’articolo 2;

c) il fatto di produrre, distribuire, diffondere,importare, esportare, offrire, vendere o detene-re i summenzionati fini, materiale pornografi-co rappresentante bambini, quale definitoall’articolo 2.

2. Fatto salvo il diritto interno di uno Stato parte, lestesse norme valgono in caso di tentata perpetra-zione di uno qualsiasi di questi atti, di complicitànel commetterlo o di partecipazione allo stesso.

3. Ogni Stato parte farà in modo che tali reati sianopassibili di pene adeguate in considerazionedella loro gravità.

4. Fatte salve le norme del suo diritto interno, ogniStato parte prende, se del caso, i provvedimentirichiesti al fine di determinare la responsabilitàdelle persone giuridiche per i reati di cui al para-grafo 1 del presente articolo. Secondo i principigiuridici dello Stato parte, questa responsabilitàpuò essere penale, civile o amministrativa.

5. Gli Stati parti prendono ogni provvedimento giu-ridico e amministrativo adeguato per accertarsiche tutte le persone che intervengono nell’ado-zione di un bambino agiscono in conformità allenorme degli strumenti giuridici internazionaliapplicabili.

Art. 4

1. Ogni Stato parte prende le misure necessarie perstabilire la propria competenza al fine di giudica-re i reati di cui al paragrafo 1 dell’art. 3, qualoratali reati siano stati commessi sul suo territorio oa bordo di navi o di aeronavi immatricolate indetto Stato.

2. Ogni Stato parte può prendere le misure necessa-rie per stabilire la propria competenza al fine digiudicare i reati di cui al paragrafo 1 dell’art. 3,nei seguenti casi: a) quando il presunto autoredel reato è cittadino di detto Stato o a la sua resi-denza abituale sul territorio di quest’ultimo; b)quando la vittima è cittadino di detto Stato.

3. Ogni Stato parte prende altresì le misure necessa-rie per stabilire la propria competenza la fine digiudicare i summenzionati reati quando il pre-sunto autore del reato è presente sul suo territo-rio, e lo Stato non lo estrada verso un altro Statoparte per il motivo che il reato è stato commessoda un suo cittadino.

4. Il presente Protocollo non esclude l’esercizio dialcuna competenza penale in applicazione deldiritto interno.

Art. 5

1. I reati di cui al paragrafo 1 dell’art. 3 sono didiritto inclusi in qualsiasi trattato di estradizionein vigore fra gli Stati parti e sono altresì inclusi inqualsiasi trattato di estradizione successivamenteconcluso fra di loro in conformità alle condizio-ne enunciate in detti trattati.

2. Se uno Stato parte, il quale subordina l’estradi-zione all’esistenza di un trattato, è adito di unarichiesta di estradizione ad opera di un altroStato parte con il quale non è vincolato da alcuntrattato di estradizione, esso può considerare ilpresente Protocollo come base giuridica del-

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 32

Page 35: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

33

l’estradizione per quanto riguarda tali reati.L’estradizione è subordinata alle condizioni pre-viste dal diritto dello Stato richiesto.

3. Gli Stati parti che non subordinano l’estradizio-ne all’esistenza di un trattato, riconoscono talireati come casi di estradizione fra di loro, allecondizioni stabilite dal diritto dello Stato richie-sto.

4. Fra Stati parti, tali reati sono considerati ai finidell’estradizione, come essendo stati commessenon solo sul luogo dove stati perpetrati, maanche sul territorio posto sotto la giurisdizione diStati tenuti a stabilire la loro competenza ai sensidell’art. 4.

5. Se un a richiesta di estradizione viene presentatoper via di un reato di cui al paragrafo 1 dell’art. 3,e se lo Stato richiesto non concede o non vuoleconcedere l’estradizione in ragione della nazio-nalità dell’autore del reato, questo Stato adotta lemisure richieste per adire le sue autorità compe-tenti in vista di un procedimento legale.

Art. 6

1. Gli Stati parti si concedono reciprocamente lamassima assistenza in vista di qualsiasi inchiesta,procedura penale o procedura di estradizionerelativa a reati di cui al paragrafo 1 dell’articolo 3,ivi compreso per l’ottenimento degli elementi diprova di cui dispongono e che sono necessari allaprocedura.

2. Gli Stati parti adempiono ai loro obblighi inforza del paragrafo 1 del presente articolo, inconformità ad ogni trattato o accordo di assisten-za giuridica eventualmente esistente fra di loro.In mancanza di tale trattato o accordo, gli Statiparti si concedono reciprocamente tale assistenzain conformità al loro diritto interno.

Art. 7

Fatte salve le norme del loro diritto interno, gli Statiparti:a) prendono misure appropriate per consentire la

confisca e il sequestro, come opportuno: i) dibeni come documenti, averi e altri mezzi mate-riali utilizzati per commettere i reati di cui al pre-sente Protocollo, o per agevolarne la perpetrazio-ne; ii) del prodotto di tali reati;

b) danno attuazione alle richieste di confisca e disequestro dei beni o prodotti di cui al capoversoi) del paragrafo a) emanati da un altro Statoparte;

c) prendono provvedimenti in vista di chiuderetemporaneamente o definitivamente i locali uti-lizzati per commettere tali reati.

Art. 8

1. Gli Stati parti adottano ad ogni stadio della pro-cedura penale le misure necessarie per protegge-re i diritti e gli interessi dei bambini che sono vit-time delle pratiche proscritte dal presente Proto-collo, in particolare:a) riconoscendo la vulnerabilità delle vittime ed

adattando le procedure in modo da teneredebitamente conto dei loro particolari biso-gni, in particolare in quanto testimoni;

b) informando le vittime riguardo ai loro diritti,al loro ruolo e alla portata della procedura,nonché alla programmazione e allo svolgi-mento della stessa, e circa la decisione pro-nunciata per il loro caso;

c) permettendo che, quando gli interessi perso-nali delle vittime sono stati coinvolti, le loroopinioni, i loro bisogni o le loro preoccupa-zioni siano presentate ed esaminate durante laprocedura, in modo conforme alle regole diprocedura del diritto interno;

d) fornendo alle vittime servizi di assistenzaappropriati, ad ogni stadio della proceduragiudiziaria;

e) proteggendo, se del caso, la vita privata el’identità delle vittime e adottando misureconformi al diritto interno per prevenire ladivulgazione di qualsiasi informazione attaad identificarle;

f) vigilando, se del caso, che le vittime e le lorofamiglie e i testimoni a carico siano al riparoda intimidazioni e rappresaglie;

g) evitando ogni indebito riguardo nel pronun-ciare la sentenza e nell’esecuzione di ordinan-ze o decisioni che stabiliscono un indennizzoper le vittime.

2. Gli Stati parti si accertano che nessuna incertezzarelativa all’età effettiva della vittima impediscal’instaurazione di inchieste penali, soprattutto diinchieste volte a determinare la loro età.

3. Gli Stati parti si accertano che nel modo di tratta-re le vittime dei reati descritti nel presente Proto-collo da parte dell’ordinamento giudiziariopenale, l’interesse superiore del bambino siasempre il criterio fondamentale.

4. Gli Stati parti adottano misure per impartire unaformazione appropriata, in particolare in ambitogiuridico e psicologico, alle persone che si occu-pano delle vittime dei reati di cui nel presenteProtocollo.

5. Se del caso, gli Stati parti si adoperano comenecessario per garantire la sicurezza e l’integritàdelle persone e/o degli organismi di prevenzionee/o di tutela e di riabilitazione delle vittime ditali reati.

6. Nessuna disposizione del presente articolo pregiu-dica il diritto dell’accusato ad un processo equo oimparziale o è incompatibile con tale diritto.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 33

Page 36: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

34

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Art . 9

1. Gli Stati parti adottano o rafforzano, applicano edivulgano leggi, misure amministrative, politichee programmi sociali per prevenire i reati di cuinel presente Protocollo. Una particolare attenzio-ne è concessa alla protezione dei bambini mag-giormente esposti alle prassi in oggetto.

2. Con l’informazione mediante ogni mezzo appro-priato, l’istruzione e la formazione, gli Stati partisensibilizzano il pubblico, ivi compresi i bambi-ni, riguardo alle misure atte a prevenire le prassiproscritte dal presente Protocollo e i loro effettinefasti. Adempiendo ai loro obblighi in forza delpresente articolo, gli Stati parti incoraggiano alpartecipazione della collettività e in particolaredei bambini e di quelli che ne sono vittime, a taliprogrammi d’informazione, d’istruzione e di for-mazione, anche a livello internazionale.

3. Gli Stati parti prendono tutte le misure concreta-mente possibili per assicurare ogni adeguata assi-stenza alle vittime dei reati, di cui nel presenteProtocollo, in vista del loro completo reinseri-mento sociale e del loro completo ristabilimentofisico e psicologico.

4. Gli Stati parti vigilano che tutti i bambini vittimedei reati descritti nel Protocollo abbiano accessoa procedure che permettono loro senza discrimi-nazioni di richiedere alle persone giuridicamenteresponsabili la riparazione del danno subito.

5. Gli Stati parti prendono misure appropriate pervietare in modo efficace la produzione e la diffu-sione dei materiali che pubblicizzano le prassiproscritte nel presente Protocollo.

Art. 10

1. Gli Stati parti prendono tutte le misure necessa-rie per rafforzare la cooperazione internazionalemediante accordi multilaterali, regionali e bilate-rali, aventi per oggetto di prevenire, identificare,perseguire e punire i responsabili di atti connessialla vendita di bambini, alla prostituzione dibambini, alla pornografia e al turismo pedofili,nonché di indagare su tali accordi. Gli Stati partifavoriscono altresì la cooperazione e il coordina-mento internazionale fra le loro autorità, le orga-nizzazioni non governative nazionali ed interna-zionali e le organizzazioni internazionali.

2. Gli Stati parti incoraggiano la cooperazione inter-nazionale per facilitare il riadattamento fisico epsicologico dei bambini vittime, il loro reinseri-mento sociale e il loro rimpatrio.

3. Gli Stati parti si adoperano in vista di rafforzarela cooperazione internazionale per eliminare iprincipali fattori, quali in particolare la povertà eil sotto-sviluppo che rendono i bambini vulnera-

bili alla vendita, alla prostituzione, alla porno-grafia e al turismo pedofili.

4. Gli Stati parti che sono in grado di farlo, forni-scono un aiuto finanziario, tecnico o di altro tiponell’ambito dei programmi esistenti, multilatera-li, regionali, bilaterali o altri.

Art. 11

Nessuna delle norme del presente Protocollo pre-giudica disposizioni maggiormente favorevoli alconseguimento dei diritti del fanciullo che figurano:a. nella legislazione di uno Stato parte; b. nel diritto internazionale in vigore per questo

Stato.

Art. 12

1. Ciascuno Stato parte sottopone, entro due annia decorrere dall’entrata in vigore del presenteProtocollo nei suoi confronti, un rapporto alComitato dei diritti del fanciullo contenenteinformazione particolareggiate sulle misure cheha adottato per dare attuazione alle norme delProtocollo.

2. Dopo la presentazione del suo rapporto partico-lareggiato, ciascuno Stato parte include nei rap-porti che sottopone al Comitato dei diritti delfanciullo, in conformità all’art. 44 della Conven-zione, tutte le nuove informazione relative all’ap-plicazione del presente Protocollo. Gli altri Statiparti al Protocollo sottopongono un rapportoogni cinque anni.

3. Il Comitato dei diritti del fanciullo può chiedereagli Stati parti informazioni supplementari circal’applicazione del presente protocollo.

Art. 13

1. Il presente Protocollo è aperto alla firma di ogniStato che è parte alla Convenzione o che l’ha fir-mata.

2. Il presente Protocollo è sottoposto a ratifica, ed èaperto all’adesione di ogni Stato che è parte allaconvenzione o che l’ha firmata. Gli strumenti diratifica o di adesione saranno depositati presso ilSegretario generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite.

Art. 14

1. Il presente Protocollo entrerà in vigore tre mesidopo la data di deposito del decimo strumentodi ratifica o di adesione.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 34

Page 37: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

35

2. Per ciascuno degli Stati che ratificheranno il pre-sente Protocollo o vi aderiranno dopo la suaentrata in vigore, il Protocollo entrerà in vigoreun mese dopo la data in cui questo Stato avràdepositato il suo strumento di ratifica o di ade-sione.

Art. 15

1. Ogni Stato parte può in qualsiasi momentodenunciare il presente Protocollo mediante unanotifica scritta indirizzata al Segretario generaledell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il qualene informa le altre parti alla Convenzione e tuttigli Stati che l’hanno firmata. La denuncia haeffetto un anno dopo la data in cui la notifica èstata ricevuta dal Segretario generale dell’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite.

2. La denuncia non libera lo Stato parte che ne èautore dagli obblighi che gli sono imposti dalProtocollo riguardo a qualsiasi reato commessoprima della data in cui la denuncia ha effetto, néintralcia in alcun modo il prosieguo dell’esamedi qualsiasi questione di cui il Comitato fosse giàinvestito prima di tale data.

Art. 16

1. Ogni Stato parte può presentare una proposta diemendamento e depositare il testo presso ilSegretario generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite. Quest’ultimo comunica la propo-sta di emendamento agli Stati parti, domandan-do loro di fargli sapere se sono favorevoli allaconvocazione di una conferenza di Stati parti peresaminare tale proposta di emendamento, e met-terla ai voti. Se entro i quattro mesi successivi alladata di tale comunicazione, almeno un terzodegli Stati parti si pronuncia a favore della convo-cazione di detta conferenza, il Segretario genera-le convoca la conferenza sotto l’egida dell’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite. Ogni emenda-mento adottato a maggioranza dagli Stati partipresenti e votanti alla conferenza, è sottopostoall’Assemblea generale per approvazione.

2. Ogni emendamento adottato in conformità alledisposizioni del paragrato 1 del presente articoloentra in vigore quando è stato approvato dall’As-semblea generale delle Nazioni Unite e accettatodalla maggioranza di due terzi degli Stati parti.

3. Quando un emendamento entra in vigore essoha valenza obbligatoria per gli Stati parti che lohanno accettato, mentre gli altri Stati partirimangono vincolati dalle norme del presenteProtocollo e da ogni emendamento precedenteda essi accettato.

Art. 17

1. Il presente Protocollo, i cui testi in arabo, in cine-se, in francese, in inglese, in russo e in spagnolofanno ugualmente fede, sarà depositato presso gliarchivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

2. Il Segretario generale dell’Organizzazione delleNazioni Unite trasmetterà una copia certificataconforme del presente Protocollo a tutti gli Statiparti alla Convenzione e a tutti gli Stati che l’han-no firmata.

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 35

Page 38: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GARANTIREGIONALI

36

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 36

Page 39: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

REGIONE CALABRIA

MARILINA INTRIERIGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZAVia Cardinale Portanova.89100 REGGIO CALABRIATel. 0965 880 [email protected]

REGIONE CAMPANIA

CESARE ROMANOGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZACentro Direzionale Isola F/880143 NAPOLITel. 081 [email protected]

REGIONE EMILIA ROMAGNA

LUIGI FADIGAGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZARegione EMILIA ROMAGNAViale Aldo Moro, 5040129 BOLOGNATel. 051 527.5860 - 051 [email protected]

REGIONE LAZIO

FRANCESCO ALVAROGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZAVia del Giorgione, 1800147 ROMATel. 06 6593 [email protected]

REGIONE LIGURIA

FRANCESCO LALLADIFENSORE CIVICO E GARANTEVia delle Brigate Partigiane, 216121 GENOVATel. 010 565 [email protected]

REGIONE MARCHE

ITALO TANONIOMBUDSMAN REGIONALE GARANTE DEI DIRITTIDEGLI ADULTI E DEI BAMBINIVia Oberdan, 160122 ANCONATel. 071 229 84 83Fax 071 229 82 [email protected]

REGIONE PUGLIA

ROSY PAPARELLAGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

Via Unità d’Italia, 24/c70125 BARITel. 080 5405727Fax 080 [email protected]

REGIONE TOSCANA

GRAZIA SESTINIGARANTE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZAConsiglio Regionale della ToscanaVia Cavour 450100 FIRENZETel. 055 23 87 56 3 - 055 23 87 52 8 [email protected]

REGIONE VENETO

AUREA DISSEGNAPUBBLICO TUTORE DEI MINORIVia Longhena, 630175 MARGHERA (VE)Tel. 041 279 59 [email protected]

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO

VERA NICOLUSSI-LECKGARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZAVia Cavour 23/c39100 BolzanoTel. 0471 970615Fax 0471 [email protected]

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

RAFFAELLO SAMPAOLESIDIFENSORE CIVICO E GARANTE DEI MINORIGalleria Garbari,938122 TRENTOTel. 0461 21 32 01Fax 0461 21 32 [email protected]

37

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 37

Page 40: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

38

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 38

Page 41: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

39

UNA FOTOGRAFIADELL'INFANZIA E

DELL'ADOLESCENZA IN ITALIA

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 39

Page 42: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

40

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

MINORI DI 0-17 ANNI PER TIPOLOGIA FAMIGLIARE, NUMERO DI FRATELLI CONVIVENTI E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNO 2011(PER 100 MINORI DI 0-17 ANNI DELLA STESSA ZONA)

1. FAMIGLIA

2. SALUTEMINORI PER INDICATORI RELATIVI ALLA SALUTE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNI 2010 E 2011 (PER 100 MINORI DELLA STESSA ZONA)

MIN

ORI

DI 0

-17

ANN

I AFF

ETTI

DA

ALL

ERG

IA

(PER

100

MIN

ORI

DI 0

-17

AN

NI)

2011

(B)

MIN

ORI

DI 0

-17

ANN

I CO

N A

LMEN

O

UNA

MAL

ATTI

A CR

ON

ICA

(PER

100

MIN

ORI

DI 0

-17

AN

NI)

2011

(B)

MIN

ORI

DI 1

4 -1

7 AN

NI

PER

ABIT

UDIN

E AL

FUM

O(P

ER 1

00 M

INO

RI D

I 14-

17 A

NN

I) 20

11 (B

)

MIN

ORI

DI 1

1 -1

7 AN

NI

PER

CON

SUM

O D

I ALC

OL

A R

ISCH

IO(P

ER 1

00 M

INO

RI D

I 11-

17 A

NN

I) 20

11 (B

)

MIN

ORI

DI 1

1 -1

7 AN

NI P

ER

BIN

GE

DRIN

KIN

G

(PER

100

MIN

ORI

DI 1

1-17

AN

NI)

2011

(B)

MIN

ORI

DI 6

-17

ANN

I CO

N

ECCE

SSO

DI P

ESO

(P

ER 1

00 M

INO

RI D

I 6-1

7 A

NN

I) 20

10 (B

)

MIN

ORI

DI 3

-17

ANN

I CHE

N

ON

PRA

TICA

NO

ALC

UNA

ATTI

VITÀ

FIS

ICA

(PER

100

MIN

ORI

DI 3

-17

AN

NI)

2011

(B)

MIN

ORI

DI 3

-17

ANN

I PER

CO

NSU

MO

DI F

RUTT

A E

VERD

URA

GIO

RNAL

IERO

(PER

100

MIN

ORI

DI 3

-17

AN

NI)

2011

(B)

MIN

ORI

DI 3

-17

ANN

I PER

CON

SUM

O D

I FRU

TTA

GIO

RNAL

IERO

(PER

100

MIN

ORI

DI 3

-17

AN

NI)

201

1 (B

)

MO

RTAL

ITÀ

INFA

NTI

LE(P

ER 1

0.00

0 N

ATI V

IVI)

2010

(A)

MASCHI FEMMINE TOTALE FUMATORI EX-FUMATORI

NORD 28,8 23,4 26,2 67,9 19,0 17,1 21,9 1,8 6,1 9,8 4,7 0,3 9,6CENTRO 31,8 25,9 28,9 68,3 18,3 25,0 24,4 1,7 5,3 11,6 2,0 0,1 9,2MEZZOGIORNO 43,1 37,2 40,2 73,5 24,2 37,4 31,5 1,1 4,3 6,7 2,9 0,4 8,5ITALIA 34,3 28,6 31,6 70,1 20,8 26,2 26,2 1,5 5,3 8,8 3,5 0,3 9,1

(A) FONTE: ISTAT, INDAGINE SUI DECESSI E SULLE CAUSE DI MORTE(B) FONTE: ISTAT, INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA

RIPARTIZIONIGEOGRAFICHE

2 O

PIÙ

FR

ATEL

LI

1 FR

ATEL

LO

NES

SUN

O

IN A

LTRA

CO

NDI

ZIO

NE

PADR

E O

CCUP

ATO

E

MAD

RE

CASA

LING

A

AMBE

DUE

I GEN

ITO

RI

OCC

UPAT

I

NORD-OVEST 51,6 25,1 10,4 12,9 30,8 50,4 18,8NORD-EST 54,8 22,0 12,6 10,5 30,1 50,7 19,3CENTRO 48,8 22,0 14,9 14,3 26,4 56,7 16,8SUD 24,3 39,1 24,3 11,9 18,6 54,2 27,3ISOLE 23,3 35,0 31,9 9,3 21,6 55,2 23,2ITALIA 41,5 28,7 17,7 12,0 25,7 53,1 21,2

FONTE: ISTAT, INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA

RIPARTIZIONIGEOGRAFICHE

COPPIA

UN SOLOGENITORE

TIPOLOGIA FAMILIARE NUMERO DI FRATELLI CONVIVENTI

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 40

Page 43: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

3A - ALUNNI DI CITTADINANZA STRANIERA ISCRITTI NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA, PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICAANNO SCOLASTICO 2010/2011

3. STRANIERI

% S

UGLI

ISCR

ITTI

TOTA

LE

%

SUG

LIIS

CRIT

TI

TOTA

LE

% S

UGLI

ISCR

ITTI

TOTA

LE

% S

UGLI

ISCR

ITTI

TOTA

LE

NORD 98.697 13,2 167.464 13,5 101.880 13,3 95.443 9,1CENTRO 31.702 10,2 57.968 11,1 36.996 11,3 39.411 7,9MEZZOGIORNO 14.229 2,3 29.221 2,8 18.683 2,7 18.569 1,7ITALIA 144.628 8,6 254.653 9,0 157.559 8,8 153.423 5,8

FONTE: SCUOLE DELL'INFANZIA STATALI E NON STATALI (E); SCUOLE PRIMARIE STATALI E NON STATALI (E); SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO STATALI (E); NON STATALI (E); SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO STATALI E NON STATALI (E)

RIPARTIZIONIGEOGRAFICHE

SCUOLE DELL’INFANZIA SCUOLE PRIMARIE SCUOLE SECONDARIEDI I GRADO

SCUOLE SECONDARIEDI I GRADO

STRA

NIE

RI

TOTA

LE

ITALIA

NI

TOTA

LE

STRA

NIE

RI

ITALIA

NI

TOTA

LE

STRA

NIE

RI

ITALIA

NI

SCUOLA PRIMARIA

NORD 1.076.428 167.464 1.243.892 1.990 1.902 3.892 21.232 26.743 47.975CENTRO 465.397 57.968 523.365 812 622 1.434 8.890 10.834 19.724MEZZOG. 1.031.086 29.221 1.060.307 3.318 522 3.840 20.319 8.692 29.011ITALIA 2.572.911 254.653 2.827.564 6.120 3.046 9.166 50.441 46.269 96.710NORD 86,5 13,5 100,0 51,1 48,9 100,0 44,3 55,7 100,0CENTRO 88,9 11,1 100,0 56,6 43,4 100,0 45,1 54,9 100,0MEZZOG. 97,2 2,8 100,0 86,4 13,6 100,0 70,0 30,0 100,0ITALIA 91,0 9,0 100,0 66,8 33,2 100,0 52,2 47,8 100,0SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

NORD 661.438 101.880 763.318 20.105 9.097 29.761 50.304 46.930 97.234CENTRO 289.384 36.996 326.380 9.715 3.556 13.271 22.648 17.880 40.528MEZZOG. 679.086 18.683 697.769 31.640 1.681 33.321 65.329 10.375 75.704ITALIA 1.629.908 157.559 1.787.467 61.460 14.334 76.353 138.281 75.185 213.466NORD 86,7 13,3 100,0 67,6 30,6 100,0 51,7 48,3 100,0CENTRO 88,7 11,3 100,0 73,2 26,8 100,0 55,9 44,1 100,0MEZZOG. 97,3 2,7 100,0 95,0 5,0 100,0 86,3 13,7 100,0ITALIA 91,2 8,8 100,0 80,5 18,8 100,0 64,8 35,2 100,0SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

NORD 952.954 95.443 1.048.397 60.234 9.655 69.889 239.293 67.591 306.884CENTRO 461.662 39.411 501.073 29.728 3.898 33.626 113.470 28.012 141.482MEZZOG. 1.094.912 18.569 1.113.481 79.201 1.513 80.714 277.637 12.665 290.302ITALIA 2.509.528 153.423 2.662.951 169.163 15.066 184.229 630.400 108.268 738.668NORD 90,9 9,1 100,0 86,2 13,8 100,0 78,0 22,0 100,0CENTRO 92,1 7,9 100,0 88,4 11,6 100,0 80,2 19,8 100,0MEZZOG. 98,3 1,7 100,0 98,1 1,9 100,0 95,6 4,4 100,0ITALIA 94,2 5,8 100,0 91,8 8,2 100,0 85,3 14,7 100,0

FONTE: ELABORAZIONI ISTAT SU DATI DEL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITα E DELLA RICERCA (A) ALUNNI CHE FREQUENTANO UNA CLASSE AD UN'ETα MAGGIORE DI QUELLA TEORICA DI FREQUENZA

RIPARTIZ.GEOGRAF.

ISCRITTI RIPETENTI IN RITARDO (A)

3B - ALUNNI PER CITTADINANZA ISCRITTI NELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNO SCOLASTICO 2010/2011 (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

41

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 41

Page 44: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GRAVE DEPRIVAZIONE 2011 (C)

42

AUTORITÀ GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

MINORI DI 0-17 ANNI IN CONDIZIONE DI POVERTÀ O ESCLUSIONE SOCIALE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E TIPOLOGIA FAMIGLIARE - ANNO 2011(DATI IN MIGLIAIA E PER 100 MINORI DI 0-17 ANNI CON LE STESSE CARATTERISTICHE)

4. POVERTÀ

VALO

RI

ASSO

LUTI

PERC

ENTU

ALE

SUL

TOTA

LE

DEI M

INO

RIRE

SIDE

NTI

VALO

RI

ASSO

LUTI

PERC

ENTU

ALE

SUL

TOTA

LE

DEI M

INO

RIRE

SIDE

NTI

VALO

RI

ASSO

LUTI

PERC

ENTU

ALE

SUL

TOTA

LE

DEI M

INO

RIRE

SIDE

NTI

TOTALE MINORI

NORD 7,2 335 18,4 866 4,7 214CENTRO 7,2 146 22,9 456 4,7 92MEZZOGIORNO 20,7 799 53,2 2089 10,9 417ITALIA 12,2 1279 32,2 3411 7,0 723MINORI IN FAMIGLIE MONOGENITORE

NORD 14,6 90 41,5 254 (A) (A)CENTRO 11,7 (B) 27 (B) 40,0 92 (A) (A)MEZZOGIORNO 27,6 85 72,0 220 13,6 (B) 43 (B)ITALIA 17,5 201 49,3 567 7,5 71MINORI IN FAMIGLIE CON 3 O PIÙ MINORI

NORD 12,7 82 30,7 199 6,9 43CENTRO 8,1(B) 19 (B) 30,5 73 7,5 (B) 21 (B)MEZZOGIORNO 33,4 200 70,0 419 18,1 102ITALIA 20,3 301 46,5 690 11,3 166

(A) STIMA CORRISPONDENTE A UNA NUMEROSITÀ CAMPIONARIA COMPRESA TRA 1 E 19 UNITÀ;(B) STIMA CORRISPONDENTE A UNA NUMEROSITÀ CAMPIONARIA COMPRESA TRA 20 E 49 UNITÀ(C) FONTE: ISTAT, INDAGINE EU-SILC(D) FONTE: ISTAT, INDAGINE SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIELA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO PUÒ ESSERE LEGGERMENTE DIVERSA A SEGUITO DEI DIFFERENTI PERIODI DI INDAGINE CHE CARATTERIZZANO LE DUE FONTI.

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHEE TIPOLOGIA FAMILIARE

RISCHIO DI POVERTÀ O ESCLUSIONE SOCIALE(EUROPA2020) 2011 (C)

POVERTÀ ASSOLUTA 2011 (D)

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 42

Page 45: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

43

MINORI PRESENTI IN COMUNITÀ E NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI AL 31.12.2011

5. ISTITUTI DI PENA E COMUNITÀ

TOTA

LE

STRA

NIE

RI

ITALIA

NI

TOTA

LE

STRA

NIE

RI

ITALIA

NI

NORD 200 148 348 46 70 116CENTRO 49 42 91 11 33 44MEZZOGIORNO 373 30 403 248 20 268ITALIA 622 220 842 305 123 428

ESTERO 0 22 22 0 20 20RESIDENZA NON DEFINITA 14 37 51 5 41 46TOTALE 636 279 915 310 184 494

RIPARTIZIONIGEOGRAFICHE

MINORI PRESENTI IN COMUNITÀ AL 31.12.2011

(VALORI ASSOLUTI)

MINORI PRESENTI NEGLI ISTITUTI PENALI MINORILI AL 31.12.2011

(VALORI ASSOLUTI)

6. NUOVE TECNOLOGIE E TEMPO LIBEROMINORI PER LETTURA DI LIBRI, UTILIZZO DEL PC, UTILIZZO DI INTERNET, PARTECIPAZIONE A SPETTACOLI E INTRATTENIMENTI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA - ANNO 2011 (PER 100 MINORI DELLA STESSA ZONA)

MO

NUM

ENTI

DISC

OTE

CHE,

BA

LERE

, ECC

.

SPET

TACO

LI SP

ORT

IVI

ALTR

I CO

NCE

RTI

DI M

USIC

A

CON

CERT

I DI

MUS

ICA

CLAS

SICA

MUS

EI,

MO

STRE

CIN

EMA

TEAT

RO

MIN

ORI

DI 6

-17

ANN

I CH

E US

ANO

INTE

RNET

(P

ER 1

00 M

INO

RI D

I 6-1

7 A

NN

I) 20

11

MIN

ORI

DI 3

-17

ANN

I CH

E US

ANO

IL P

C (P

ER 1

00 M

INO

RI D

I 3-1

7 A

NN

I) 20

11

MIN

ORI

DI 6

-17

ANN

ICH

E HA

NN

O L

ETTO

LIB

RI

(PER

100

MIN

ORI

DI 6

-17

AN

NI)

2011

NORD-OVEST 68,0 66,6 69,9 37,0 85,3 51,5 7,5 19,1 47,0 20,3 32,2NORD-EST 72,6 66,4 67,2 39,7 80,5 54,2 9,8 19,9 47,0 18,3 30,8CENTRO 58,2 62,9 68,1 35,6 84,5 47,7 9,7 18,5 42,5 21,9 33,7SUD 41,9 57,9 58,1 21,8 77,8 25,1 5,7 19,0 37,6 15,6 17,5ISOLE 39,8 53,4 55,3 23,2 67,7 32,7 7,7 23,1 42,2 19,9 20,6ITALIA 56,9 62,1 64,3 31,6 80,2 42,1 7,9 19,6 43,1 18,9 27,0

(A) FONTE: ISTAT, INDAGINE SUI DECESSI E SULLE CAUSE DI MORTE(B) FONTE: ISTAT, INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA

RIPARTIZIONIGEOGRAFICHE

MINORI DI 6-17 ANNI CHE HANNO PARTECIPATO A SPETTACOLI E INTRATTENIMENTI

(PER 100 MINORI DI 6-17 ANNI) 2011

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 43

Page 46: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina 44

Page 47: CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA … · 2017-11-29 · CRESCERE INSIEME AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI FA DIVENTARE GRANDE L’ITALIA GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout

GarInfanzia-SecondaRelazioneParlamento_Layout 1 22/05/13 15.42 Pagina III