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Criticità in ordine al posizionamento di alcune centraline di misura della qualità dellaria operanti sul territorio regionale Direzione Generale ST 2 Monitoraggi ambientali Il Dirigente: Ing. A.Granata Direzione Generale ST 2.2 Qualità dellaria Il Dirigente: Dott. G.Capilli

Criticità in ordine al posizionamento di alcune centraline ... · dell'aria ambiente, così come attualmente organizzato, opera secondo l’architettura di fig.1. Figura 1: Schema

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Criticità in ordine al posizionamento di alcune centraline di misura

della qualità dell’aria operanti sul territorio regionale

Direzione Generale

ST 2 – Monitoraggi ambientali

Il Dirigente:

Ing. A.Granata

Direzione Generale

ST 2.2 – Qualità dell’aria

Il Dirigente:

Dott. G.Capilli

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Nel presente documento sono rappresentate le criticità in ordine al posizionamento di alcune delle

postazioni fisse di misura nelle quali sono stati riscontrati superamenti dei limiti di legge per il

parametro NO2 .

A tal proposito si premette che:

A) A norma dell’art.5 del Decreto Legislativo 13 agosto 2010 , n.155, le stazioni di misurazione

previste nel programma di valutazione devono essere gestite dalle regioni ovvero, su delega,

dalle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente oppure da altri soggetti pubblici o privati

e, in quest’ultimo caso, sono sottoposte al controllo delle regioni e delle province autonome

ovvero, su delega, delle agenzie regionali. Il controllo si esercita sulla base di appositi protocolli

approvati dalle regioni o, in caso di delega, dalle agenzie regionali e deve prevedere una continua

supervisione su tutte le modalità di gestione della stazione e di raccolta, trattamento e

validazione dei dati.

B) Le reti pubbliche di monitoraggio della qualità dell’aria esistenti sul territorio regionale dal 2008

sono connesse al Centro regionale per realizzare un sistema integrato, con l’obiettivo di mettere

in rete i diversi sistemi di rilevamento della qualità dell’aria presenti sul territorio Siciliano. I dati

raccolti e memorizzati presso le postazioni di misura (cabine) della rete di monitoraggio ARPA

vengono, con frequenza almeno giornaliera, trasferiti al CED regionale ARPA e da qui resi

disponibili, utilizzando la rete informatica VPN di ARPA Sicilia, ai Dipartimenti ARPA per le

successive fasi di verifica e di validazione.

Il CED regionale è inoltre interconnesso ai CED pubblici esistenti sul territorio, in modo da poter

acquisire giornalmente i dati validi (la validazione dei dati è a carico del Gestore) prodotti dalle

reti pubbliche esistenti sul territorio regionale.

Il CED Regionale ARPA è il nodo centrale del sistema, deputato a raccogliere, immagazzinare,

analizzare, valutare e trasmettere l’informazione proveniente dalle diverse postazioni e reti di

monitoraggio pubbliche presenti sul territorio regionale.Il sistema di valutazione della qualità

dell'aria ambiente, così come attualmente organizzato, opera secondo l’architettura di fig.1.

Figura 1: Schema Generale Architettura del Sistema

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C) La situazione delle reti pubbliche gestite da Provincie e Comuni appare, ad oggi, mal distribuita

sul territorio e con necessità di adeguamento per numero di stazioni e numero e tipologia di

analizzatori; esistono aree urbane sovradimensionate e vaste aree dove non è presente alcuno

strumento di misura. A seguito della nuova zonizzazione del territorio regionale, attualmente

all’esame del MATTM, potranno essere sanate le suddette incompatibilità con i criteri

individuati dal Decreto Legislativo n.155/2010.

D) Ancor prima della pubblicazione del D.Legs.155/2010, già col documento ARPA del

16/07/2009 Razionalizzazione del monitoraggio della qualità dell'aria in Sicilia, allegato al

questionario per la deroga NO2 trasmesso al Ministero, (Annex to Form 1 – colonna F) era stata

evidenziata la necessità di rivedere l’attuale composizione delle reti di monitoraggio della qualità

dell’aria operanti in Sicilia in considerazione dell’esigenza di un nuovo approccio nell’analisi della

qualità dell’aria, sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dalla

Direttiva 2008/50/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 maggio 2008, relativa alla

qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.

In particolare, detto documento veniva proposto come passaggio propedeutico e indispensabile

per le conseguenti determinazioni da parte della Regione in ordine:

- all’ottimizzazione del numero e della dislocazione delle stazioni di monitoraggio;

- all’identificazione delle stazioni di interesse regionale;

- alla realizzazione di una rete per la misura dell’inquinamento di fondo, anche per verificare la

qualità dell’aria in riferimento alla protezione della vegetazione.

Alla base delle valutazioni effettuate a suo tempo, erano i criteri di macro e micro

posizionamento individuati dall’Allegato III della suddetta Direttiva e la congruenza con le

indicazioni sui Criteri per determinare il numero minimo di punti di campionamento indicati

all’Allegato V della stessa.

Dal suddetto documento ARPA emergevano talune criticità dell’attuale sistema di monitoraggio. In

particolare, veniva evidenziato:

a) l’enorme divario esistente tra l’attuale numero di postazioni da traffico urbano e la previsione minima

di legge, con una ridondanza dell’attuale intorno al 900 % di quanto previsto.

b) l’attuale carenza di postazioni di fondo urbano e suburbano, che determina, dal punto di vista della

conoscenza delle reali condizioni di inquinamento, una esaltazione del dato riferito a condizioni locali di

picco (hot spot), specie se si considera che le centraline di monitoraggio da traffico sono spesso allocate

in prossimità di incroci urbani ad elevata intensità di traffico, con limitata rappresentatività spaziale, e,

al contempo, una totale incapacità di individuare condizioni “medie” di esposizione della popolazione e

di eventuali sovrapposizioni di contributi di sorgenti emissive diverse dal traffico veicolare.

c) talune postazioni fisse attualmente utilizzate per la compilazione del questionario sulla qualità

dell’aria sono allocate in posizioni incompatibili con i criteri di Ubicazione su microscala individuati

al richiamato allegato III della Direttiva. Di ciò, si dava contezza nell’allegato al rapporto ARPA del

16/07/2009 dal titolo: Contesti locali anomali relativi alle stazioni di monitoraggio, nel quale si

rappresentavano alcune situazioni di particolare evidenza.

Fermo restando che i punti di campionamento installati ai fini della protezione della salute umana

devono essere situati in modo da fornire dati anche sulle aree all’interno di zone ed agglomerati

dove si verificano le concentrazioni più elevate alle quali la popolazione può essere esposta,

direttamente o indirettamente, per un periodo significativo in relazione al periodo di mediazione

del(i) valore(i) limite, e che pertanto, l’aggiornamento della rete deve necessariamente considerare

anche situazioni di “hot spot” da traffico, non può passare inosservata la circostanza che i

superamenti osservati sono in più casi associati a postazioni che non rispecchiano i criteri di

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microposizionamento previsti dalla normativa. Si ritiene tuttavia opportuno evidenziare che gli Enti

locali, sino ad oggi, hanno avuto facoltà di effettuare, negli ambiti territoriali di propria competenza,

quelle indagini sullo stato dell’inquinamento atmosferico che ritenevano più opportune in relazione

alle proprie specifiche competenze (in particolare, gli effetti della circolazione stradale in ambito

urbano).

Nel prosieguo del presente documento, si evidenziano, anche con documentazione fotografica, i

casi in questione.

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Rete urbana di Palermo, Gestore: Comune di Palermo.

Centralina 1908201 – “Belgio”.

Posta in prossimità di un incrocio ad elevata intensità di traffico (Viale Strasburgo – Viale

Praga/Belgio). Dista meno di 25 metri dal bordo dell’incrocio e dal semaforo.

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Rete urbana di Palermo, Gestore: Comune di Palermo.

Centralina 1908204 – “Giulio Cesare”.

Posta nell’omonima piazza, prospiciente la stazione centrale di Palermo. La stazione è posta sulla

sede stradale ed è esposta alla circolazione su tutti i lati; è inoltre sovrastata dalla chioma di alberi

ad alto fusto.

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Rete urbana di Palermo, Gestore: Comune di Palermo.

Centralina 1908205 – “Indipendenza”.

Si trova nell’omonima piazza caratterizzata da intenso traffico locale; invade la sede stradale ed è

pertanto necessario lo spostamento in posizione più riparata per evitare l’aspirazione diretta di

emissioni non miscelate all’aria ambiente.

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Rete urbana di Catania, Gestore: Comune di Catania.

Centralina 1908797 – “Piazza Gioeni”.

Si trova nell’omonima piazza, a ridosso di un importante nodo caratterizzato da intenso traffico

locale e di attraversamento; è sovrastata da alberi ad alto fusto che favoriscono il ristagno di

inquinanti e si trova in posizione sottomessa ad una rampa di collegamento dello svincolo.

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Rete urbana di Catania, Gestore: Comune di Catania. Centralina 1908711 – “Stesicoro”. Piazza Stesicoro si trova all’incrocio di due importanti arterie interne (Via Etnea – Corso Sicilia),

caratterizzate da elevati flussi veicolari. Per quanto il luogo sia di indubbio interesse ai fini del monitoraggio,

la posizione della centralina si rivela piuttosto infelice, giacché ricade in una sorta di ristretto spartitraffico

tra due strade, circondata da flussi di veicoli in movimento e da veicoli in breve sosta (posteggio TAXI, edicola giornalaio, cabine telefoniche), spesso con motore acceso.

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Rete urbana di Messina, Gestore: Provincia Reg.le di Messina. Centralina 1908303 – “Archimede”. La stazione mostra evidenti difetti di microposizionamento in quanto è posta al di sotto di alberi ad alto

fusto, a breve distanza da un incrocio ad elevata intensità di traffico, all’altezza del semaforo ed è soggetta a

probabile effetto canyon.

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