Crotone Il Paradiso in Discarica_ilquotidiano130909p2021

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  • 7/22/2019 Crotone Il Paradiso in Discarica_ilquotidiano130909p2021

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    Il Quotidiano domenica 13 Settembre 2009 pag. 20-21

    IL PARADISO INDISCARICAAndreana Illiano

    Spiagge sottili simili a grani di zucchero di cannella, insenature e baie naturali limpidissime, roccedi tufo e montagne dargilla, campi incolti e verdi, ecco Crotone, paradiso terrestre, dove il turismo una chimera e i soldi sono tutti concentrati su progetti di discariche da ampliare o da realizzare. scritto sulle carte, il territorio sede di criticit ambientale, c una discarica di rifiuti ambientali,che la Sovreco, una di rifiuti speciali a servizio del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, iltermovalorizzatore della societ Mida, c un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabilidella Biomasse Italia, una macchina di trattamento e valorizzazione di rifiuti solidi urbani di Veoliae lex discarica satura di Tufolo - Farina. Tutto in un fazzoletto di terra. E ancora progetti per altriimpianti. La decisione una, da decenni: concentrare qui, a pochi chilometri dalla citt, i sitivelenosi che non raccolgono solo i rifiuti solidi urbani della citt, ma anche quelli di Cosenza. Dopola chiusura delle fabbriche lunico business che ha avuto uno sviluppo quello della spazzatura, nonsolo quella prodotta dai Comuni, ma anche quella delle scorie, dei rifiuti tossici. La risposta scritta

    nelle carte, nel piano regionale dei rifiuti della Calabria. Quello che doveva essere il sistemaCalabria nord (che avrebbe dovuto servire la parte tirrenica e il cosentino)non stato mai realizzato.Ed in ritardo la gestione dei rifiuti del sistema Calabria sud. I malati di tumore a Crotone non sicontano. Non si sono mai contati. Il registro delle patologie nato, in teoria, da un anno. In realtancora non c. La nuova discarica che dovr sorgere stata autorizzata dal commissariostraordinario per i rifiuti, Goffredo Sottile. Sar a servizio di Veolia (che ha qui un impianto ditrattamento) ma sar grande, tanto grande. Se servisse solo alla citt sarebbe sufficiente per oltredieci anni, ma non sar cos. Come accaduto, nel 2004, per limpianto di Ponticelli sempre dellasociet francese, voluto dai poteri commissariali. Ora tutto torna. Si ripete. Ineluttabile. Ilcommissario ordina una mega discarica di servizio di 1.170.000 metri cubi che non ha bisogno dialcuna autorizzazione locale. Il commissario ha dato il suo placet al progetto preliminare del sito,programmato dalla Veolia-Tec, societ che gestisce tutti gli impianti di smaltimento dei rifiuti delsistema Calabria Sud, compreso linceneritore di Gioia Tauro. Sottile sollecita i francesi apresentare gli esecutivi entro il 15 settembre prossimo e ad aprire il primo lotto dellimpianto entroil 30 giugno 2010. E non importante se limpianto di Ponticelli costituisce variante al Pianoregolatore generale e trasforma automaticamente larea da zona agricola di versante in zona perservizi tecnologici. Il commissario pu tutto. Larea sempre la stessa: Giammiglione, alla qualesono gi interessate la Maio srl e Syndial che hanno di recente presentato due diversi progetti peruna discarica di rifiuti pericolosi. In teoria dovrebbe servire a sarcofagare le scorie tossiche dellexPertusola, ma quella di Maio Srl , sulle carte, tre volte pi grande di tutti i rifiuti tossici checontiene la fabbrica (oltre tre milioni di tonnellate). Limpianto di Veolia,ormai autorizzato, sorgersu tre particelle di terreno, ma lascer spazio ad altri progetti. Nella nuova discarica, concepitainizialmente a servizio dellimpianto di Ponticelli, verranno smaltiti la frazione organica stabilizzata

    (in termini tecnici si dice Fos) e gli scarti provenienti dagli impianti di selezione del sistemaCalabria Sud. La discarica si aggira intorno ad un costo di 12 milioni di euro, accoglier 200 milametri cubi di rifiuti, ben al di sopra del quantitativo degli scarti di lavorazione di Ponticelli, e chenel giro di sei/sette anni si esaurir. Perch qui? Perch a Crotone? Lo dice la relazione progettuale:La scelta ricaduta proprio sulla contrada Giammiglione, territorio del comune di Crotone, inquanto essa, rispetto ad altri siti valutati, presenta idonee caratteristiche geomorfologiche nonchuna posizione geograficamente centrale rispetto ad una vasta area della regione Calabria. La gentenon ci sta. Si unisce in comitati, uno quello di Scandale nel cuore che su quei terreni, oggiagricoli, ha messo uno striscione, per dire no. Le nostre famiglie si ammalano di tumore e nessunopare accorgersene, dice Igino Pingitore, il leader del movimento che organizza sit-in e fiaccolate.

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    A tutto questo si aggiunge la bomba ecologica dellex Pertusola, la fabbrica di rifiuti tossici, checonserva tra lamiere e scheletri di ferro circa un milione di tonnellate di scorie tossiche. La bonifica un sogno. No, in corso, dicono gli assessori regionali che per hanno a che fare con il MinisterodellAmbiente che, dopo il decreto ministeriale 208, pu tutto, senza avere neanche come

    interlocutori gli enti locali. Il risanamento di l da venire. Si attende da dieci anni. Le nuoveattivit puntano sui progetti delle imprese straniere che qui vogliono investire in progettisperimentali. La tutela dellambiente negli impianti eolici, distribuiti ovunque, tra Crotone e IsolaCapo Rizzuto, nei luoghi dei paradisi terrestri. E come se non bastasse c anche una centrale aturbogas, sempre a poca distanza dallarea, a Scandale, oggetto di inchiesta giudiziaria che attendedi essere terminata. Il centro energetico, che doveva sorgere a Crotone, uno degli ennesimiprogetti mai portati a termine. Offesa. Stuprata. Vilipesa. La citt attende. Anzi alza la testa, provaad organizzarsi contro lultimo progetto, quello previsto nel piano regionale per i rifiuti, cheprevede, a Giammiglione, un megaimpianto. A chiedere di realizzarlo una societ abruzzese, laMaio Srl. Il titolare Francesco Maio comparso a dicembre 2008 in uninchiesta della magistraturadi Chieti su un presunto traffico di rifiuti, dopo che nel 2005 era stato assolto dal Tribunale di Traniper unaccusa simile. Ora arriva al sud. O almeno prova ad arrivarci. La Curia ha gi sottoscritto un

    compromesso di contratto per vendergli i terreni, dove un tempo cera un orfanotrofio. I rifiutiurbani prodotti a Crotone e nella sua provincia sono pari a 77 tonnellate lanno. Di questi circa 53tonnellate sono trattati in impianto, mentre la rimanente quantit smaltita da discariche private,quella di Sovreco, ampliata da poco, ma non pi utile agli enti locali per problemi giudiziari (anchese la certificazione antimafia stata sospesa e poi concessa con una decisione del Consiglio diStato). piccola la provincia di Crotone, potrebbe diventare autonoma, trasformare i suoi rifiuti enon andare oltre. Ma cos non . Qui, nonostante la costa dincanto, deciso che debba esserci unapattumiera enorme. Utile alla regione. La discarica progettata di Veolia ha una capacit dicontenimento tale da non avere solo la necessit di tumulare i rifiuti trattati, quello dello scarto delCdr, ma potrebbe trovarsi a diventare un vero e proprio impianto di rifiuti solidi urbani. questo iltimore della citt. Comune e Provincia si mobilitano. Il sindaco pronto ad adire alle vie legalicontro Veolia. In realt il sistema di gestione per Calabria sud, quello del cosentino, non ancorapartito. E questo significa che qui finir la spazzatura di alcuni Comuni del Tirreno. Non calternativa che regga. Non stata mai costruita. Solo progettata. Crotone la citt dei sitiinquinanti. Un tempo cera Farina, quartiere periferico a pochi chilometri dalla citt. Ora quelladiscarica satura. Si parte con la bonifica. Ma non si fa a tempo ad iniziare il risanamento che eccosorgere un altro impianto. Ad oggi Veolia, la societ francese, raddoppia la sua capacit ditrasformazione, non essendo stata riattivata la Sovreco. E macina spazzatura. I camion sono in filaper ore per scaricare nella macchina trita rifiuti. La gente, che vive nel quartiere accantoallimpianto, lamenta di sentire un odore acre, sempre ogni giorno. Mio padre malato di tumore,mia madre morta della stessa malattia. Io aspetto. Temo per la mia salute. Non so se c unaconnessione con le discariche, so che chi vive in periferia, a Crotone si ammala. Spesso, troppospesso, dice uno degli abitanti del quartiere. Raccontare della malattia ancora tab, come se fossevergogna. Lambiente? Certo si tutela, ma in teoria. Il verde si distrugge. Basti pensare che aStrongoli, in provincia di Crotone c un grande impianto di biomasse. E lultima battaglia statentando di portarla avanti un comitato di associazioni costituito da Teresa Liguori di Italia NostraCalabria, Stefano Allavena dellassociazione Altura, Paolo Asteriti del Wwf Crotone, GiuseppePaolillo del Wwf Calabria, Giuseppe Trocino del Movimento Aria Acqua Terra Libert,AntonioTata di Legambiente, Umberto Ferrari di Cea del Marchesato, Filippo Sestito dellArciCrotone, Angela Rizzi dellAssociazione Explora. Hanno scoperto che oltre 500 querce secolaripotrebbero essere sacrificate, per volere dellamministrazione comunale di Cotronei, in localitSerra di Paola, dove sta per sorgere un altro impianto a biomasse. Si tratta di boschi di alto fustosecolari, sani, tra gli ultimi rimasti nel crotonese, situati in unarea dichiarata IBA (Important Bird

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    Area) e Zona a Protezione Speciale (Marchesato-Fiume Neto) per la presenza di numerose specietutelate dalla direttiva uccelli, tra cui il nibbio reale, il biancone, il nibbio bruno ed il picchionero. Trattandosi, inoltre, di boschi radi e radicati in terreni di forte pendenza, non ci sono ipresupposti per il taglio silvo-colturale, in ragione del rischio di possibili, gravi fenomeni di

    dissesto idrogeologico. Noi associazioni siamo intervenute a pi riprese, ma le nostre forze sonodeboli. Facciamo appello allassessore regionale allAmbiente, Silvio Greco affinch intervengad'imperio e faccia richiedere dal Dipartimento Ambiente la valutazione dincidenza prima diqualsiasi autorizzazione al taglio dei boschi secolari di Cotronei. - dice Teresa Liguori di ItaliaNostra - Sarebbe uno scempio gravissimo per lambiente, un danno immenso per la biodiversit,unmodo indegno per battere cassa monetizzando il patrimonio forestale che appartiene a tutti, unpericoloso precedente per altre amministrazioni comunali alla ricerca di fondi. Ma a Crotone enella sua provincia per far cassa si accetta di tutto, anche di installare pale eoliche o autorizzarediscariche. Magari serve a non dichiarare il dissesto. Ora c chi alza la testa. Sono le associazioni, icittadini, i comitati spontanei. La coscienza civile cresce. E il Comune di Crotone e la Provinciaprovano a trasformare il dissenso in atti. Per il megaimpianto di rifiuti tossici previsto da Maio Srlserve una variante urbanistica al Prg e noi non la faremo. - dice il primo cittadino della citt

    capoluogo di provincia, Peppino Vallone - Per la discarica di servizio autorizzata dal commissario,possiamo poco, ma la mobilitazione iniziata. Intanto il consiglio comunale allunanimit ha giespresso il proprio no e chiederemo lintervento alla regione Calabria. Sulla stessa linea anche ilpresidente della Provincia, Stano Zurlo. Per limpianto ordinato dal commissario, quello che servira Veolia, c gi un giallo. Non si capisce perch dovr essere cos grande e non solo. GoffredoSottile, commissario straordinario, continua a ripetere che servir solo alla selezione dei rifiuti diPonticelli, ma negli uffici gira una lettera che egli stesso ha inviato al Ministero dellAmbiente dove scritto che Giammiglione vitale per smaltire la spazzatura di Cosenza e Crotone. Insomma quinella citt di Pitagora, nella terra di insenature din - canto e campi di finocchi e pomodori che vaorganizzata la pattumiera della Calabria, il distretto dei rifiuti. Non ci sono alternative. Nessuno leha mai previste. Basti solo pensare che nel piano regionale non sembra si sia tenuto conto che apochi chilometri da Giammiglione in corso la costruzione della centrale a turbogas. Le carte nonlo dicono. Il motivo semplice: prima ancora che sia stato redatto il piano regionale il progetto delturbogas neanche esisteva. Questione di tempi, di burocrazia. Linquinamento cresce. Crotone persa. Lo dicono in centinaia che, nei giorni scorsi, hanno preso parte a consigli comunali eprovinciali. Il business fa gola a troppi e non sul turismo, sullarcheologia. Parole utili incampagna elettorale, ma non a riempire le tasche di chi fa impresa. Ora tocca alla Regione dare unsegnale e al governo (almeno per il risanamento annunciato di Pertusola) o i campi verdi, le collineincolte, si trasformeranno in fumanti distretti di rifiuti tossici e non. accaduto a Napoli, ma lalmeno gli impianti erano distante dai centri urbani. Qui no. Tanto il registro dei tumori non cancora. E come si fa a contare e a legare insieme i morti per malattie che avvelenano i polmoni?Servirebbero anni. A occhi chiusi Crotone aspetta che qualcuno decida il suo destino. Unostriscione sui campi verdi grida il no della gente. Non chiaro se c qualcuno che si accorger dici che sta accadendo e di ci che ancora pu avvenire nella terra dei veleni, dove qualcuno neglianni ha utilizzato addirittura le scorie di Pertusola per le fondamenta di case e scuole. Se ne accorta la magistratura. Da quando hanno chiuso le fabbriche trascorso un decennio. Dieci anni disilenzio. E centinaia di morti di tumore. Mai registrati.