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1 L’ ECO DELLA SCUOLA Sede centrale Primaria Vazia Infanzia Vazia Infanzia Campoloniano Infanzia Villa Reatina ISTITUTO COMPRENSIVO VILLA REATINA RIETI Il Giornale scolastico è stato realizzato dagli alunni del- le sezioni della scuola dell’Infanzia, delle classi della scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo Gra- do dell’Istituto Comprensivo. Gli alunni, “giornalisti dilettanti”, hanno manifestato cre- atività, entusiasmo e soprattutto tanta voglia di imparare e di approfondire la conoscenza dei mezzi di informazio- ne, in particolare della carta stampata. Il Giornale documenta le numerose iniziative elaborate nel PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA dell’anno scola- stico 2014/15, espletate sia in orario curricolare che extra- curricolare. Le attività, in continuità tra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, sono state progettate per favorire un passaggio sere- no ai successivi ordini di scuola, per prevenire l’insorgere di situazioni di disagio e favorire l’inclusione. Sono stati condivisi momenti di inter- scambio e di socializzazione attraverso la partecipa- zione ad eventi, manifestazioni, giochi, sports, musi- ca. Per la loro realizzazione ogni alunno coinvolto ha manifestato abilità e competenze peculiari della sua età evolutiva. Un sentito ringraziamento a tutti gli insegnanti che con dedizione ed unitarietà di intenti si sono dedicati alla cura dei lavori. INDICE - SALUTE - AMBIENTE -SICUREZZA -GIOCO-SPORT -UNICEF -LEGALITA’ -BABY CONSI- GLIO -LETTURA- -SCRITTURA -TEATRO -DANZA -MUSICA -TRINITY -STORIE - EVENTI Redattori: Mluisa Iacuitto Mirella Imperatori

CUOLA - icaldamerini.edu.it · stico 2014/15, espletate sia in orario curricolare che extra-curricolare. -Le attività, in continuità tra scuola dell’infanzia, scuola primaria

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L’ ECO DELLA SCUOLA

Sede centrale

Primaria Vazia

Infanzia Vazia

Infanzia Campoloniano

Infanzia Villa Reatina

ISTITUTO

COMPRENSIVO

VILLA

REATINA

RIETI

Il Giornale scolastico è stato realizzato dagli alunni del-

le sezioni della scuola dell’Infanzia, delle classi della

scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo Gra-

do dell’Istituto Comprensivo.

Gli alunni, “giornalisti dilettanti”, hanno manifestato cre-

atività, entusiasmo e soprattutto tanta voglia di imparare

e di approfondire la conoscenza dei mezzi di informazio-

ne, in particolare della carta stampata.

Il Giornale documenta le numerose iniziative elaborate

nel PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA dell’anno scola-

stico 2014/15, espletate sia in orario curricolare che extra-

curricolare.

Le attività, in continuità tra scuola dell’infanzia,

scuola primaria e scuola secondaria di primo grado,

sono state progettate per favorire un passaggio sere-

no ai successivi ordini di scuola, per prevenire

l’insorgere di situazioni di disagio e favorire

l’inclusione. Sono stati condivisi momenti di inter-

scambio e di socializzazione attraverso la partecipa-

zione ad eventi, manifestazioni, giochi, sports, musi-

ca. Per la loro realizzazione ogni alunno coinvolto ha

manifestato abilità e competenze peculiari della sua

età evolutiva.

Un sentito ringraziamento a tutti gli insegnanti che

con dedizione ed unitarietà di intenti si sono dedicati

alla cura dei lavori.

INDICE

- SALUTE

- AMBIENTE

-SICUREZZA

-GIOCO-SPORT

-UNICEF

-LEGALITA’

-BABY CONSI-

GLIO

-LETTURA-

-SCRITTURA

-TEATRO

-DANZA

-MUSICA

-TRINITY

-STORIE

- EVENTI

Redattori:

Mluisa Iacuitto

Mirella Imperatori

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COSA CI RACCONTA UN’ARANCIA ...

All’interno del "Progetto alimentazione", abbiamo guidato

gli alunni alla scoperta della frutta invernale ed in particolare

della regina della tavola: l´arancia.

La conoscenza di questo frutto è stata un´occasione per

aiutare i bambini a ben comprendere sani principi di ali-

mentazione.

E’ stato il pretesto, inoltre, per presentare racconti, rielabo-

razioni grafiche, classificazioni di quantità, di insiemi, osser-

vazione attraverso i sensi, manipolazione, trasformazione,

Sono stati presentati giochi, “esperimenti scientifici”…

I bambini si sono improvvisati chef e fatto la spremuta e i

ghiaccioli…

Che divertimento!

SONO UNA PALLA CON BUCCIA DORATA,

NELL´ARANCETO IO SONO NATA

CON IL MIO SUCCO DISSETO E RISTORO,

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… IN CONTINUITA’!

E’ bello sentirsi grandi …

Anche quest’anno, come d’abitudine, sono state proposte attività di

Continuità tra l’Asilo Nido Sabin e la Scuola dell’Infanzia Don Bosco di

Villa Reatina.

Il progetto ha lo scopo di far familiarizzare i bambini con un’esperienza

scolastica “diversa” avvicinandoli a contesti educativi nuovi per ritmi,

relazioni ed attività. I bambini hanno conosciuto gli spazi della Scuola

dell’Infanzia , le insegnanti, hanno stabilito relazioni con i bambini

dell’ordine di scuola successivo. Si sono individuate, così, strategie che

hanno consentito ai bambini di affrontare un percorso scolastico sereno

soprattutto nel passaggio da un contesto all’altro.

Sono stati previsti otto incontri presso la Scuola dell’Infanzia e un in-

contro finale in cui i bambini di tre anni si sono recati presso l’Asilo Nido

per svolgere attività ludiche a conclusione del percorso.

I “nostri” bambini si sono sentiti grandi, hanno partecipato con grande

interesse e hanno consolidato il senso di gruppo e collaborato tra di

loro e con i più piccoli …

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VISITA AL CORPO FORESTALE DELLO STATO

La sensibilità alle tematiche ambientali e la conoscenza dei piccoli gesti quotidiani per la tutela della natura e

del paesaggio devono essere condivise fin dalla giovane età, in modo che possano diventare il bagaglio ne-

cessario di ognuno per un corretto rapporto con il territorio, consapevole, attento e rispettoso.

L’Ispettore Murino del Corpo Forestale dello Stato è arrivato a scuola e ha “raccontato” ai bambini le caratteri-

stiche degli animali della montagna) …

E durante l’anno scolastico sono state svolte molte attività al riguardo. La giusta conclusione è stata la visita

dei bambini di 5 anni alla Caserma del Corpo Forestale dello Stato di Cittaducale.

Appena arrivati subito un piacevole pic-nic nel bosco della Caserma e poi si è dato subito inizio alla visita …

I bambini hanno avuto la possibilità di osservare vari esemplari all’interno del Museo degli Animali e attraver-

so Foresta Lino, il personaggio di un simpatico cartone, hanno conosciuto il lavoro della Guardia Forestale e

imparato le giuste regole per rispettare la natura.

I bambini hanno avuto risposte alle tante domande emerse durante l’incontro ed è stato piacevole anche per

le insegnanti vederli così attenti e curiosi.

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La seconda parte della mattinata si

è svolta all’Aereoporto Ciuffelli di Rieti dove altre guardie ci hanno

mostrato gli elicotteri del Servizio

Antincendio e tutti sono saliti a

bordo per un’ispezione …

Diret- tore responsabile

Giu-

seppina Biancone

Le

nostre

rappresentazioni

grafiche

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POLLICINI VERDI …

A PRIMAVERA … piantiamo il basilico!

I bambini sono stati tutti entusiasti di dare il via a questa bella attività …

Hanno potuto osservare i semi del basilico e toccarli con le proprie mani: molti si sono meravigliati di quan-

to fossero piccoli e non pensavano che da un semino così piccolo potesse crescere una bella pianta! Ad

ogni bambino è stato consegnato un bicchiere di plastica: ognuno lo ha riempito con il terriccio …… sopra il

terriccio è stato messo un pizzico di semi (alcuni hanno messo più semi che terriccio, viva l’abbondanza!)…

… infine i semini sono stati ricoperti da un altro po’ di terriccio e, finalmente, annaffiati …

Ogni bambino ha il suo vasetto da accudire!

Aspettiamo e staremo a vedere i risultati!

Qualcosa comincia a spuntare ….

Ed ecco una bella piantina! Cosa si mangia stasera? Spaghetti e sughetto al pomodoro e basilico!

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Succo A C E Scuola dell’Infanzia Campoloniano a.s. 2014/2015

Nel mese di Febbraio le nostre insegnanti, per ampliare l’esperienza del “Progetto alimentazione”, ci hanno guidato alla scoperta della frutta invernale ed in particolare degli agrumi … Dopo averli osservati, manipolati, assaggiati, abbiamo imparato filastrocche, e attraverso varie tecni-

che li abbiamo rappresentati graficamente …

… ed invece della solita spremuta di arance, attraverso un’attenta e coinvolgente procedura abbiamo realizzato il succo ACE!!!

I gustosi momenti della realizzazione …!!

Gli ingredienti

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Ma ecco a voi i gustosi momenti della realizzazione …!

E non poteva certo mancare la ricetta! Adesso mamme tocca a voi!!

E’ stata un’ esperienza formidabile!!!

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Progetto Ambiente

“L’acqua è vita”

Percorso didattico

Scuola dell’infanzia

G. RODARI – CAMPOLONIANO

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SCUOLA DELL'INFANZIA DI VAZIA

“L’ARANCIA : IL SUCCO DELL’ESPERIENZA”

All’interno del progetto alimentazione per avvicinare i bambini alla realtà e potenziare la loro capacità di osservazione si è pensato di seguire un approccio percettivo adatto a questa fascia d’età. Il percorso ha preso in considerazione l’arancia,perché è un frutto familiare ai bambini ed è particolar-mente attraente, in quanto può essere manipolata, utilizzata come elemento di gioco ed ha permesso una serie di azioni che hanno aiutato i nostri piccoli ad esercitarsi nel passaggio graduale tra l’esperienza concreta e quella più organizzata. Attraverso l’esplorazione si è favorita la curiosità, l’attitudine a porsi domande, a riconoscere e soffer-marsi sulle cose e ad aumentare l’attenzione e la capacità di percepire somiglianze e differenze così che la generalità dei bambini ha potuto raggiungere una cognizione della realtà più complessa e strut-turata. Albert Einstein affermava che imparare è un’esperienza, tutto il resto è solo informazione. Noi insegnanti abbiamo portato in sezione un cesto pieno di arance e l’abbiamo messo su un tavolo a disposizione dei bambini. I bambini si sono avvicinati, hanno manipolato e pasticciato in tutti i modi le arance: si sono divertiti a giocarci, a rotolarle, a tirarle,

a spaccarle, a sbucciarle… per poi trovare le giuste definizioni alle varie parti dell’arancia

In questa fase, abbiamo invitato i bambini ad osservare le arance che avevano in mano. Dopo un’attenta osservazione i bambini hanno individuato la forma, il colore, le caratteristiche della buccia, il profumo … Successivamente tutti hanno disegnato l’arancia nella sua forma colorandola con i colori giusti. I bambini di cinque anni sono stati divisi in due gruppi per fare un lavoro collettivo: un grande albero dell’arancio e così si sono divertiti a risalire al nome dell’albero e poi al nome dell’albero per ogni frutto conosciuto. La forma tonda è stata sfruttata per individuare altro con questa forma.

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I bambini, pur con tempi e modalità diversi hanno partecipato con interesse, curiosità e tanta voglia di fare a tutte le attività proposte dimostrando competenze e abilità differenti. I tempi di concentrazione, nel corso dell’anno scolastico, si sono allungati ed abbiamo, con piacere, assistito alla crescita in “ogni senso” di bam-bini che, se nei primi mesi di scuola facevano finta di non sentire quando erano chiamati dalla maestra per svolgere qualche attività, ora sono proprio loro a chiederci: “ ma io posso farlo? Quando? Tocca a me? Tocca a me!”

Cosa si può fare con una arancia? … La spremuta,

Gli occhiali da motociclista,

La maschera faccia arancia e le maschere della famiglia “agrumi”

Il disco orario per la festa del papà

Come profumatore per la festa della mamma

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SUCCESSO PER “IL FIUME DI PRIMAVERA”

CON GLI ALUNNI DELLE SCUOLE REATINE

Anche quest’anno il cielo azzurro incornicia la manifestazione “Il Fiume di Primavera: Velino Nostrum”

organizzata, presso l’area golenale del Fiume Velino nel tratto cittadino compreso tra la passerella pe-

donale e il ponte di Via Roma.

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Comando Provinciale, Scuola Forestale di Cittaducale e Re-

parto Volo, unitamente ai colleghi dei Vigili del Fuoco di Rieti la Scuola N.B.C. e Provincia di Rieti –

Settore ambiente, hanno iniziato i preparativi di buon mattino al fine di accogliere gli Studenti degli

Istituti Comprensivi del Capoluogo ( Villa reatina, Sacchetti Sassetti, Basilio Sisti, A,M, Ricci e Giovan-

ni Pascoli)

Alla manifestazione erano presenti Il Vice Prefetto Vicario Paolo Giovanni Grieco, il Presidente della

Provincia Giuseppe Rinaldi, l’Assessore all’Ambiente, Il Generale Comandante Scuola NBC il Coman-

dante Provinciale del C.F.S, il Comandante dei Vigili del Fuoco del Comando di Rieti,. I Vigili per

l’occasione hanno eseguito delle dimostrazioni con il motoscafo e tecniche di salvataggio in acqua con le

speciali attrezzature in dotazione. L’arrivo del l’elicottero della Forestale messo a disposizione dalla

Base elicotteri del C.F.S. di Rieti, ha fatto il suo ingresso con uno “sgancio” d’acqua sul fiume per poi

atterrare tra gli applausi degli astanti..Tutti hanno potuto vedere da vicino il velivolo e rivolgere do-

mande ai Piloti e Specialisti. Gli studenti hanno potuto ammirare delle tavole tecniche esposte

all’interno delle tenda allestita dal Corpo Forestale, realizzate per l’occasione da tutti gli Istituti ade-

renti all’iniziativa. Grande attenzione anche per lo Stand della Scuola N.B.C. che ha proposto mezzi

speciali che vengono usati nelle varie attività in ambito N.B.C.. Su tutti è poi scesa la benedizione im-

partita da Don Benedetto Falcetti, titolare della limitrofa Parrocchia.

Anche con questa edizione de “Il Fiume di Primavera: Velino nostrum”, coordinata dall’Ispettore del

CFS. Paolo Murino, si è voluto sottolineare l’importanza della tutela di questo meraviglioso tratto di

fiume di cui tutti possono godere, consapevoli però che ognuno può e deve fare la sua parte attraverso

semplici gesti e un minimo di attenzione.

Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa da tutti i rappresentati delle Istituzio-

ni presenti ma anche e soprattutto dagli studenti e dai loro insegnanti .

La manifestazione si è conclusa con l’Inno d’Italia a cura del Coro della Scuola di Villa Reatina che ha

anche affidato alla Sezione musicale ”L’Inno alla Gioia” d’apertura.

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L’esperienza vista con occhi di bambino

LA SCUOLA SI-CURA… SI CURA DI ME!

La Scuola dell’Infanzia deve promuovere la salute e la sicurezza per il benessere psicofisico del bambino.

Non è mai troppo presto per presentare al bambino i concetti base della sicurezza.

Attraverso il gioco, l’esplorazione e la ricerca viene messo in condizione di scoprire, sperimentare, acqui-

sire comportamenti corretti che gli consentano di imparare a riconoscere e gestire le varie emergenze.

E’ con questi obiettivi che, in un lavoro congiunto, le Scuole dell’Infanzia di Villa Reatina, Campoloniano e

Vazia hanno elaborato un percorso didattico mirato a far conoscere a tutti i bambini l’intero edificio scola-

stico, individuando, al suo interno, segnaletiche e simboli relativi ai sistemi di sicurezza.

Questa attività ha consentito di imparare e gestire spazi e momenti di vita collettiva in modo sicuro e con-

sapevole e di sperimentare le simulazioni di evacuazione, le situazioni di emergenza e pericolo, in modo

serio ma giocoso.

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UNA FESTA TUTTA COLORATA!

Le magliette gialle, rosse e blu dei bambini delle Scuole dell’Infanzia di Villa Reatina, Campoloniano

e Vazia hanno colorato il Camposcuola Guidobaldi nell’allegra Festa dell’Infanzia del 5 giugno.

I piccoli atleti si sono impegnati in percorsi ad ostacoli, capriole, salti ed hanno anche cantato e bal-

lato con una simpatica coreografia.

Con il naso all’insù hanno assistito alla consegna della bandiera italiana arrivata sul campo a bordo

dell’elicottero del Corpo Forestale dello Stato accolto dalla Banda Musicale di Cittaducale e dalle

majorettes.

E che emozione sentire i piccoli cantare l’Inno d’Italia …

La mattinata si è conclusa con una bella corsa tutti insieme e con la consegna delle medaglie per

premiare i piccoli atleti …

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Per l’anno scolastico 2014-2015, gli alunni egli insegnanti della classe IIB hanno realizzato il bozzetto di una banconota “immaginaria” celebrativa dell’EXPO 2015, il cui tema è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Si intende così collegare l’educazione finanziaria alle tematiche dell’alimentazione, dell’ambiente, della crescita sostenibile, della cooperazione, contribuendo al successo dell’Esposizione Universale.

SCUOLA PRIMARIA VILLA REATINA

INVENTIAMO UNA BANCONOTA

TEMA PRINCIPALE SVILUPPATO: Società e cultura La cultura del cibo nella società moderna: stili di vita e scelte alimentari

Il progetto “ALIMENTAZIONE - SALUTE”, inserito da diversi anni, nel POF del nostro Istituto, ha finalità, o-biettivi, percorsi e attività che mirano alla formazione dei giovani consumatori dalla scuola dell’infanzia, all’età adulta e tiene conto dei nessi che collegano l’agricoltura, l’ambiente,l’alimentazione e la salute. Finalità: - Migliorare lo stato di benessere degli individui attraverso la promozione di adeguate abitudini ali-mentari.

L’idea di scegliere la tematica sopra elencata(società e cultura), all’interno del nostro progetto d’Istituto, è nata dall’intenzione di voler far conoscere al mondo i nostri prodotti locali DOP: il grano e l’olio per valorizzar-ne, non solo, il loro valore nutritivo,ma anche il loro valore culturale e interculturale. Da questa idea di base, si è iniziato un lavoro di classe, si sono selezionati i lavori e si è scelto quello finale per il concorso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è quello di diffondere la qualità e la genuinità delle nostre colture al di là della cerchia delle nostre storiche mura di cinta della nostra città.

La nostra banconota

Classe IIB primaria Villa Reatina

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LA STORIA DELL’OLIO

Questo percorso è finalizzato alla conoscenza del processo di produzione dell’olio.

Questa finalità sottende diversi obiettivi:

riconoscere fenomeni ciclici

riordinare azioni

sollecitare le capacità sensoriali di gusto, olfatto, vista

arricchire il lessico

Portiamo in classe un ramo d’ulivo con i frutti e mostriamolo ai bambini illustrandone le parti, ponendo attenzio-

ne a forme, colori, consistenza tattile.

L'olivo o ulivo è una pianta da frutto sempreverde; cresce sulle colline soleggiate e vive moltissimi anni. Ha un

tronco nodoso e contorto che diventa grigio con il passare degli anni.

Le foglie dell’olivo hanno la forma della punta di una lancia; hanno due diverse sfumature di verde nella pagina superiore e in quella inferiore.

Il fiore dell’olivo si chiama mignola; è piccolo, di color bianco crema e ha quattro petali.

Il frutto dell’olivo si chiama oliva. È di forma ovale, ha un nocciolo e una buona polpa ricca. L’oliva dapprima è

di colore verde poi, maturando, diventa viola.

Brucatura a mano

Pettinatura

Scollatura

La raccolta

Abbacchiatura

Caduta spontanea

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Piantato un ulivo nel cortile della scuola

Le fasi della

piantagione

Classe IIB

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Il laboratorio utilizza il gioco”PICCOLI DETECTIVE” come strumento didattico per rendere interessante agli

occhi dei bambini il contesto in cui vivono, affinché possano scoprire i segni della storia sul proprio passato.

Giradischi

Radio

Classi IIA e IIB

Bambini di oggi

Alle prese con

“oggetti di ieri”

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La pasta è un prodotto che mangiamo tutti i giorni … ma cosa c’è dietro la sua realizzazione? Un viaggio che dal chicco di grano arriva alla realizzazione di tanti tipi di pasta attraverso il gioco e la manipolazione dei diversi prodotti agro alimentari.

LABORATORIO MANIPOLATIVO Creazione di un impasto, lavo-razione con gli strumenti tradizionali (quelli della “nonna”), e

realizzazione del prodotto finale.

LABORATORIO LUDICO

Osservazione e manipolazione di tutti i tipi di pasta, Riconoscimento dei vari tipi di pizza.

CLASSI IIA - IIB

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“ORTICOLANDO”

L'ORTO IN VASO A SCUOLA: SEMINA E COLTIVAZIONE

Il progetto vuole divulgare la cultura del verde e del mangiar sano nelle scuole. La finalità che si propone è di far assimilare ai bambini alcuni concetti essenziali: osservare il ciclo di una pianta dalla semina alla raccolta dei frutti; apprendere in prima persona a prendersi cura di quelle stesse piante che poi offriranno loro il cibo (esperienza pratica/manuale e acquisizione della consapevolezza della provenienza del cibo); capire che nu-trirsi correttamente e in modo equilibrato è fondamentale per la salute e la qualità della vita; imparare l’arte della pazienza: saper aspettare, acquisire i tempi della natura è un insegnamento fondamentale per le giovani generazioni abituate ai tempi immediati di televisione e videogiochi.

Progetto ambiente

Scuola primaria Villa Reatina classi prime - seconde- terze

Gli alunni delle classi IA - IB - IIA - IIB - IIIA - IIIB si sono cimentati a seminare ortaggi: pomodori, piselli, cetrioli, ravanelli.

Legumi:fagioli

Cereali: mais

Girasoli

Le prime piantine sono spuntate

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Il progetto delle attività didattiche è nato dalla passione e dalla dedizione degli insegnanti che da sempre han-no creduto nell’ importanza di far avvicinare il mondo dell’ infanzia e della scuola alla natura ed alla trasforma-zione dei prodotti, puntando sulla manualità e sul coinvolgimento diretto dei bambini che in questo modo im-parano antiche tradizioni divertendosi. Questo lo spirito che ha portato man mano, la Fattoria didattica “VALLE DELLE GINESTRE”iscritta all’Albo della provincia di Frosinone, all’ ampliamento delle attività propo-ste, tutte tese a diffondere gli antichi mestieri ed il rispetto dell’ ambiente.

Alunni delle classi IIA e IIB

del plesso di Villa Reatina

Che hanno aderito al progetto:

Alcuni momenti delle attività

Ed ora … merenda per tutti gli alunni della scuola

Primaria dell’Istituto

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Un fantasma che vive tutto solo in un grande castello mette un cartello sulla strada di casa per cercare con urgenza un inquilino. Rispondono all’annuncio il pittore Baldovino, la gatta Principessa e il cane Wuff, che si trasferiscono a vive-

re da lui … Primaria Villa Reatina IIB

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“ESPERIENZE FANTASTICHE DI QUESTO ANNO SCOLASTICO”

CLASSI QUARTE VILLA REATINA

INTERNO TEATRO

ESIBIZIONE CANORA

ESIBIZIONE COREOGRAFICA

TUTTI AL TEATRO

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Una giornata indimenticabile al fiume Ve-

LE VARIE FASI DELLA MANIFESTAZIONE IN CONTINUITA’

SCUOLA DELL’INFANZIA E CLASSI QUARTE DELLA SCUOLA PRIMARIA

DI VILLA REATINA

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COME GLI ALUNNI HANNO RAPPRESENTATO L’ESPERIENZA

RIETI PONTE ROMANO

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UN VIAGGIO MISTERIOSO E AFFASCINANTE

NELL’ANTICO MONDO EGIZIO

Un viaggio d’istruzione molto particolare, abbiamo fatto nel mese di Aprile …

Al “Green park village” di Viterbo. Ci è piaciuto molto rivivere la storia egizia con laboratori e coinvolgenti rappresentazioni.

Noi … tra piramidi e

personaggi storici

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I NOSTRI INTERESSANTI LABORATORI

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RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

RIETI, PANORAMA

RIETI, FIUME VELINO

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SCUOLA PRIMARIA CLASSI QUINTE

11 Maggio 2015, “Rieti, città amica dei bambini”

STUDENTI DI VILLA REATINA: TUTTI IN COMUNE

Idee, proposte e opinioni dei giovani che vogliono

migliorare la città

L’undici maggio 2015, alle ore 9:00, la Baby Giunta

dell’Istituto Comprensivo di Villa Reatina, insieme ad

alcuni alunni delle classi quinte, si è recata alla Sala

Consiliare del Comune di Rieti per esprimere idee e

opinioni su come migliorare la città e renderla “a mi-

sura di bambino”; tutto ciò in presenza del sindaco

Simone Petrangeli, dell’assessore alle politiche socio

sanitarie Stefania Mariantoni, della rappresentante

dell’UNICEF Sig.ra Mirella Lizzi, dei progettisti della

SNIA VISCOSA. Tutti gli studenti hanno preparato un

documento scritto nel quale hanno riportato le proprie

proposte per rendere la città più vivibile ed ecologica.

Alcune idee interessanti sono state: quella di aumen-

tare le aree verdi e di abbellire e rendere più sicuri e

funzionali alcuni parchi recintandoli, aumentando le

zone d’ombra con alberi dalle chiome folte, sostituen-

do o riparando i giochi ormai rovinati, danneggiati dal

vento o dai vandali. Un’altra idea alquanto valida è

stata quella di rendere più colorata la città, con aiuole

curate e ricche di fiori variopinti, ma anche ripulendo

le zone più trascurate e sporche, magari organizzan-

do una giornata in cui gli alunni si danno da fare in tal

senso. La giornata è proseguita con foto e interviste

fatte a tutti i componenti della Giunta, mentre una

telecamera riprendeva ciò in vista dell’emissione sulla

TV locale.

L’incontro è terminato alle 11:30 e sicuramente ha

avvicinato i bambini alle istituzioni e li ha resi parteci-

pi di un progetto comune; quello di rendere il pianeta

più sano e vivibile anche per le generazioni future.

Rieti, 12 maggio 215

classe V B

STUDENTI DI VILLA REATINA:” TUTTI IN COMUNE”

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SCRITTURA CREATIVA

Se io fossi Io vorrei essere una farfalla viola , fucsia e bianca,mi piacerebbe vivere in un fiore gran-dissimo con dentro del nettare morbido che fa da letto. Vorrei che il fiore si aprisse solo quando lo vorrei io e che mi facesse scendere, pog-giandosi, delicatamente,su un tappeto di fo-glie scricchiolanti. Trascorrerei le mie giornate, a sfiorare con le mie ali, fiori e fiumi. Succhierei più nettare possibile e immagina-bile. Metà , giornata, la dedicherei a trovare con le mie amiche farfalle,il fiore con il nettare più dolce, così che potesse essere tutto per noi. A me piacerebbe tanto essere una farfal-la,perché la sola idea di avere le ali,e pensa-re che potrei volare nel cielo infinito,mi rende allegra e gioiosa. Anche se so che non accadrà mai, sognare e fantasticare fa bene. Gaia Mattei 5B Villa Reatina

BAMBINA FELICE

VALERIA TCACIUC VB

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IL MIO SOGNO

Il mio sogno segreto a cui tengo di più è diventa-

re una ginnasta professionista e poter insegnare

alle bambine come me. Sono infatti 3 anni che

mi alleno, ma è da poco che ho ben compreso

che questa sta diventando una vera e propria

passione!

Lo so perché faccio di tutto per andare in pale-

stra, mi organizzo con i compiti e lo studio, anti-

cipando spesso le consegne durante la settima-

na. Inoltre rinuncio volentieri a qualche cosa di

materiale, un vestito o un gioco, perché ho com-

preso quanti sacrifici facciano mamma e papà

per farmi frequentare le lezioni e acquistare gli

attrezzi, (palla, cerchio, nastro, clavette) i capi di

abbigliamento (body, mezze punte e accessori

vari) e versare le quote per partecipare alle gare

regionali e nazionali.

Come mi hanno spiegato le mie maestre di gin-

nastica, Chiara e Piera, bisogna faticare tanto e

impegnarsi: studiare per prendere il diploma di

maturità e di Laurea in Scienze Motorie e nel

frattempo allenarsi per migliorare e vincere.

Al di là della disciplina motoria vera e propria,

adoro insegnare agli altri: ho molta pazienza e

mi sento meglio se posso esser d’aiuto a qualcu-

no! E poi stare a contatto con i bambini piccoli è

bellissimo: sono pieni di entusiasmo, energia e

sono in grado di apprendere tutto e velocemen-

te!

Io già mi vedo a vent’anni, insegnante, in una

Scuola di Ginnastica tutta mia, circondata dalle

mie allieve che provano e riprovano ruote, ponti

e ballet-CHIARA MESSINA VB

Se io fossi un gatto

Io desidererei essere uno degli animali più eleganti e

affettuosi … il gatto. Con i suoi occhi dolci, i suoi co-

lori stravaganti e la capacità di poter essere un gran-

de “coccolone” e, allo stesso tempo, un “cacciatore

eccellente”! Vorrei, inoltre, vivere in una casa, accu-

dito, tranquillo; vorrei anche un grande giardino, pie-

no di fiori e erba, dove poter correre libero, in piena

tranquillità. Se così fosse trascorrerei giornate intere

a rincorrere gomitoli di lana, palline da tennis o finti

topini con campanellini all’interno. Ma soprattutto

giocherei con le farfalle dei colori più variopinti, le

rincorrerei, le acchiapperei e le lascerei andare!!! Mi

divertirei un mondo …

Poi entrerei in casa e mi farei le unghie sul divano,

oppure mordicchierei la biancheria, o semplicemente

mi nasconderei in un secchio! Quante ne combinerei

… Ma purtroppo questa non è la realtà … Bè, co-

munque vorrei tanto essere un gatto per sentire su

pelle l’ebrezza della libertà, o anche il divertimento

che proverei giocando con una di quelle bellissime

farfalle …..

Paolessi Federico V B

IL CANE

L'animale che voglio descrivere è il cane.

Il cane fa parte della famiglia dei lupi e di solito sono molto pelosi.

I cani hanno un mantello folto,molto colorato e camminano con stile

facendo oscillare il loro pelo.

Qualche razza di cane possiede una coda, lunga ,folta e resistente.

Alcuni sono molto vivaci, altri sono calmi e altri ancora giocherelloni

e a volte anche addestrati.

Si dice che i cani sono i migliori amici dell' uomo perché sono fede-

li,sono sempre accanto al padrone.

Il cane è sempre felice ed affettuoso.

A me piacciono molto i cani perché sono gli animali ideali per i bam-

bini,e a volte vengono consigliati come terapia dai dottori.

Il cane per me non è un animale da compagnia , ma un membro

della famiglia.

MATTIA FESTUCCIA 5 B

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TESTO

Tutti a Sutri, un tuffo nel passato

Che bella gita a Sutri! Oggi voglio raccontare la gita che ho fatto con i miei amici a Sutri, il ventotto aprile. Ero talmente agitata che non ho dormito la notte perché stavo pensando a ciò che sarebbe accaduto il gior-no dopo: sono andata a letto alle nove e sono rimasta sveglia fino a tardi! Appena sveglia, ho tremato per l’ eccitazione! Dopo un po’ sono andata insieme a mamma a scuola per prendere il pullman.; tutti lo stavano aspettando sotto la tettoia della chiesa perché pioveva. Arrivato il pullman la maestra Luisa ci ha chiamati per salire, e ci ha detto:-Non vi preoccupate, a Sutri non piove!-Saliti ci hanno fatto levare i giacchini, hanno fatto l’appello e dopo aver messo le cinture di sicurezza, via! Inizia la giornata! Sul pullman ci siamo divertiti molto: si parlava, si scherzava, sentiva la musica e si immaginava la giornata che avremo passato in compagnia! Entrata a Sutri, tutti abbiamo preso i telefonini e abbiamo parlato con i nostri genitori. All’inizio abbiamo aspettato una signora che ci avrebbe guidato in questo tuffo nella storia degli Etruschi e dei Romani. Abbiamo fatto colazione e abbiamo posato gli zaini in una stanza del parco. Siamo risaliti sul pullman e siamo andati a vedere le tombe etrusche ma per arrivarci, siamo dovuti passare per un sentiero. Arrivati, siamo entrati in una delle tombe etrusche ed erano fatte in pietra. La nostra guida ci ha detto che una piccola” grotta” poteva contenere almeno trenta persone! Dentro questa “grotta” c’erano delle piccole scavature nella pietra e lì dentro venivano messe le urne che contenevano gli organi del defunto. Dopo di che, ci hanno diviso in due gruppi: le ragazze erano le vestali, i ragazzi i gladiatori; un bambino del gruppo faceva il capitano. La guida poneva le domande e i due gruppi intanto cercavano la risposta, alla fine le squadre davano la risposta e lei diceva la squadra che aveva dato la risposta giusta. Ce ne ha fatte tre e quella più difficile era l’ultima, infatti nessuno è riuscito a rispondere correttamente! Poi siamo andati a vedere l’anfiteatro romano, era un posto bellissimo!! Quando siamo entrati non credevo ai miei occhi! Dopo siamo saliti, un po’ per volta per vedere dal balcone, di questa struttura, l ‘ anfiteatro dall’ alto. Poi siamo saliti per vedere l’ anfiteatro ancora più in alto.Era una cosa spettacolare! E così siamo tornati al parco per pranzare, anche perché avevamo una gran fame! C’ era chi si prendeva le merendine da una macchinetta, chi mangiava i panini fatti dalla loro mamma e chi si prendeva addirittura la cioccolata calda! Ah ho dimenticato di dire una cosa! Quando siamo arrivati a Sutri non pioveva! la maestra Luisa aveva ragione! Alla fine abbiamo partecipato a dei laboratori. I ragazzi dovevano costruire una antica città romana; mentre le ragazze dovevano realizzare un vestito e-trusco o romano. Io, Giulia, Valeria, Aurora e Gaia abbiamo realizzato un vestito etrusco con dei brillantini di mille colori; mentre le ragazze della quinta A. ne hanno realizzato uno romano. Erano tutti e due bellissimi! Infine siamo andati a comprare dei souvenirs da portare a casa per le nostre famiglie. Io, ad esempio, ho preso un libro che si intitola “Alla scoperta degli Etruschi”. Poi ci hanno chiamato per raccontare alle altre classi ciò che avevamo visto e abbiamo ringraziato la guida per averci seguiti in questo percorso nel passato. E così siamo ripartiti con il pullman. Arrivati, tutti i nostri genitori ci sono venuti a prendere e contenti di aver trascorso questa giornata, siamo tornati a casa!

SUTRI

PIAZZA

FEDERICA VB

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TESTO

DESCRIVI UNA PERSONA "SPECIALE"

Ho deciso di descrivere un mio caro ami-

co che io stimo molto. Si chiama Ales-

sandro, ci siamo conosciuti al mio primo

anno di centro estivo, da allora siamo

sempre stati amici Lo descrivo perchè è

uno dei miei migliori amici, è molto simpa-

tico, è leale ed è un "compagno di avven-

tura" eccezionale. Ha otto anni, dun-

que due meno di me. E' poco meno alto di

me, indossa spesso magliette definite da

lui "fiche", è infatti spesso vestito in modo

sportivo, persino dentro casa! I capelli so-

no marrone chiaro, a volte con qualche

"cresta". Subito dopo mangiato, in genere,

gioca un pò, in seguito fa i compiti a casa

o al centro invernale e poi arriva per lui la

parte più bella della giornata, è quella in

cui spesso vado a casa sua! Ed è lì, pro-

prio lì, che si scatena l putiferio, non rima-

ne fermo un attimo e tra corse, risate e

divertimento, io passo alcuni dei momenti

più belli della giornata. Ha un carattere

forte, ma, allo stesso tempo, scherzoso e

spensierato. Lo vedo sempre divertito,

entusiasta, come una persona che abbia

capito il senso della vita, vita che ha voglia

di attraversare, insomma, per come la ve-

do io, è una persona con molta voglia di

vivere!! I suoi hobby sono; giocare con i

Lego, con la "play", andare al mini basket.

Credo che io vada molto d'accordo con lui

perchè abbiamo gli stessi gusti: la Lego, la

passione per STAR WARS, che gli ho tra-

smesso e lui sta coltivando. Lo stimo mol-

to per il suo carattere "stravagante", diver-

tente, insolito! Insomma mi rendo conto

che è davvero un amico originale!!!

Paolessi Federico

classe 5° B

SE IO FOSSI UNA SCOIATTOLINA Se dovessi decidere cosa essere direi: una scoiattolina!

Piccola, graziosa, veloce e libera! Ecco, soprattutto libera di

vivere godendo delle meraviglie del bosco.

Sarei un animaletto socievole, vivrei in una famiglia con una

mamma, un papà e tanti fratelli e sorelle con cui condividere

momenti felici e spensierati e potrei godere dell'aiuto di una

comunità più grande.

Mi alzerei all'alba, vedrei il sole sorgere e il bosco risvegliarsi

sotto i primi raggi tiepidi di sole. Potrei mirare stupita i fiori

tinteggiati di colori stupendi, tappeti di foglie multicolore e

sentirei profumi freschi del muschio, della terra e dei funghi.

Udirei i canti melodiosi degli uccelli e potrei osservare gli altri

abitanti del bosco fare scorte di cibo per l'inverno e lottare

per la sopravvivenza. Un piccolo mondo magico, dove ci so-

no poche regole ma dove regna la pace, l'amicizia, la fratel-

lanza e il rispetto tra le diverse specie. Mi piacerebbe tanto

vivere con la mia grande famiglia su un albero di quercia ma-

estoso, con molti rami, foglie e frutti, nel mezzo del bosco

incantato, circondato da altri alberi dove vivono altre famiglie

felici e serene.

Trascorrerei le mie giornate in compagnia dedicandomi ai

giochi, alle corse a perdifiato, ai voli spericolati sui rami degli

alberi e a cercare bacche e frutta secca con cui nutrirmi. Mi

divertirei un mondo a fare dispetti ai ragni, alle lucertole e ai

piccoli animaletti... ne combinerei delle belle: sarei sempre in

cerca di nuove avventure e nuovi posti da scoprire.

Darei anche una sbirciatina al mondo umano; visiterei gli orti

vicini; mi intrufolerei nelle case dei contadini, nelle loro ricche

dispense, magari per scoprire le loro abitudini e per giocare

un po o solo per assaporare nuove e insolite delizie. Sarei

una scoiattolina un po birichina, ma felice di vivere all'aria

aperta sempre e costantemente immersa nella natura mera-

vigliosa coinvolta in una vera vita comunitaria con tanti amici

simpatici con cui crescere serena, felice e libera.

Chiara Messina VB

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LA CITTA’ IMMAGINARIA La città immaginaria che voglio descri-vere si chiama City Luis. Ha molti grattaceli con minimo 80 pia-ni, tutti hanno, non case normali, ma piccole ville. La città si affaccia sul mare pieno di bellissimi pesciolini, le spiagge sono lunghe circa 6500 km. In politica non ci sono ladri e disonesti, ma ci sono solo persone buone e one-stissime, lo so che è fantascienza ma nella mia città è così. E' vietata la caccia e qualsiasi tipo di attività che coinvolge l'uccisione di ani-mali, possono essere uccisi solo maiali e mucche per chi vuole mangiare un po' di carne. L' energia è eolica e idroelettrica. Le strade non sono piene di buche, ma sono piatte e lisce. Ci sono piste ciclabili, campi da calcio, piscine al chiuso e all'aperto, campi da basket, campi da tennis e molte pale-stre sia per fare esercizi fisici che per imparare varie arti marziali. Questa è la città dei miei sogni. Luis Colasanti Classe 5° B

LA CITTA’ DEI MIEI SOGNI

La città dei miei sogni è una città a misura di bambino e che tie-

ne conto della salute e del benessere delle generazioni future.

La città dei miei sogni è una città vivibile, di piccole dimensioni,

come quella in cui vivo. Essa si struttura in tre zone principali

ben collegate tra loro: quella residenziale, dei servizi e industria-

le.

La zona residenziale comprende case o palazzi di media altezza

costruite con materiali naturali, per lo più legno. Sui tetti ci sono

pannelli solari in gradi di produrre acqua calda per ogni fami-

glia. L’energia per far funzionare gli elettrodomestici viene pro-

dotta da forme di energia pulite che non immettono

nell’atmosfera anidride carbonica e non modificano il clima del

nostro pianeta. Ci sono inoltre molti servizi: strade ampie e ben

pulite perché ogni cittadino pensa al bene comune, riduce al

minimo gli scarti e utilizza mezzi di trasporto pubblici ed elettrici

o la bicicletta nel pieno rispetto della natura.

Numerosi sono poi i luoghi di incontro, parchi, giardini, piazze e

mercati dove poter dialogare con l’altro o scambiare e acquista-

re merci. In questa città ideale regna sovrana la solidarietà e

l’accoglienza; si puo’ tranquillamente passeggiare per le vie sen-

za avere paura di essere aggrediti. Anche la zona industriale è

“green”: le industrie riducono al minimo le emissioni nocive e

inquinanti e il loro motto è “RICICLARE E’ MEGLIO CHE INQUI-

NARE”.

Anche i lavoratori sono trattati con rispetto e il bene collettivo è

sempre in primo piano !

TESTO Descrivo la città dei miei sogni La città in cui mi piacerebbe vivere dovrebbe avere meno povertà più ordine e più pulizia. Una città dove le chiese, i muri delle case non sareb-bero scritti o disegnati. Immagino una città verde, con molti giardini, sempre ben curati, con fiori di mille colori;dove i parchi a-vrebbero i giochi sempre funzionanti e che d’inverno come per magia in enorme telo scenderebbe su di essi come uno scudo, così da permettere a noi bam-bini di giocare senza giubbino. Vorrei una scuola moderna, tecnologica che aprisse alle 10 di mattina, con un enorme scivolo come usci-ta ed un grande giardino dove poter far ginnastica ritmica all’aperto. Le strade dovrebbero essere curate di più, magari con dell’asfalto che non si rompe, così le buche non ci sarebbero. Vorrei che i mezzi di trasporto fossero gratis così anche le persone povere avrebbero la possibilità di viaggiare e di vedere nuove città. Ecco la città dei miei sogni.

Mattei Gaia

Il mio papà

Papà Stefano è una persona speciale, ha quasi 40 anni, ha i capelli neri, i suoi occhi sono azzurri ed il suo naso è a patata. Prima di uscire di casa, va davanti allo specchio ed inizia a farsi tutti riccioli con la gelatina. Tiene molto a se stesso!!!! Papà va a lavorare tutte le mattine per sfa-mare la famiglia. Per questo si alza sempre alle 4.30 del mattino. Io a volte mi preoccupo per lui, perché, viag-gia nel bel mezzo della notte. Ogni volta che torna da lavorasi sbriga ad entrare perché in quell’attimo pensa solo a mangiare. Papà è molto paziente, capisce le mie esi-genze e mi vuole tanto bene. Però lui ha un difetto enorme, cioè quello di pensare solo all’ordine. Ma comunque io gli voglio un bene dell’anima. Lui è il papà ideale. Sono molto fortunata ad averlo. Mattei Gaia V B

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Cronaca

Una mattinata trascorsa con la Guardia di Finanza

Oggi ,13 febbraio 2014, alle ore 09,20 noi alunni delle

classi IV e V abbiamo avuto un incontro con la Guardia

di Finanza.

I due sottotenenti ci hanno spiegato che il compito fon-

damentale di questo corpo è garantire la tutela dei citta-

dini e la legalità. Consiste nella lotta contro l’evasione

fiscale, il traffico di droga e il crimine (produzione e cir-

colazione di monete false e capi di abbigliamento con

marchio imitato).

Il loro simbolo è infatti il grifone, un animale metà aquila

e metà leone.

Durante il loro lavoro la Guardia di Finanza si fa aiutare

da amici a quattro zampe con un fiuto speciale per sco-

vare la droga nascosta. La lezione si è poi soffermata

su due punti fondamentali: l’importanza delle tasse che

servono a garantire l’esistenza e il funzionamento dei

servizi pubblici come la scuola, l’ospedale, le strade

illuminate …

La necessità che tutti i cittadini contribuiscano al paga-

mento dei tributi anche noi piccoli possiamo renderci

utili: dobbiamo chiedere sempre al negoziante lo scon-

trino fiscale per lottare l’evasione.

Infine noi alunni abbiamo avuto la possibilità di fare al-

cune domande di approfondimento ai sottotenenti.

L’incontro è stato molto interessante e mi ha permesso

di comprendere come si deve comportare un cittadino

onesto. Chiara

Messina

Scuola Primaria di Villa Reatina Classe IV sez.B

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SCUOLA PRIMARIA DI VAZIA

RELAZIONE SULLA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO “EUREKA FUNZIONA”

Quest’anno gli alunni della classe quinta di Vazia si sono trasformati in piccoli inventori, impegnandosi nella co-

struzione di un gioco mobile grazie all’energia magnetica.

Il progetto, promosso dalla Federmeccanica e Confindustria Regionali, si è concluso con la partecipazione ad

una gara presso la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, a Roma, il 28/04/2015.

Gli alunni di Vazia hanno partecipato con tre giocattoli, uno in particolare, racchiudeva il lavoro dell’intera classe

ed è nato con l’intento di condannare la guerra. La “BEFANA CARAMEL” infatti è rappresentato da una befana

che sceglie come mezzo di trasporto una macchinina militare ma, invece di munizioni, la nostra befana spara

caramelle!

I lavori sono stati realizzati durante le ore di laboratorio e, ed ogni pezzo, è stato accompagnato da un diario di

bordo, in cui sono stati annotati tutti i passaggi di costruzione.

Vazia non ha vinto il primo premio ma ha vinto la fantasia dei nostri alunni ai quali è stata offerta la possibilità di

cimentarsi in un lavoro diverso applicando concretamente conoscenze acquisite e rafforzando competenze di

LE VARIE FASI DEL LAVORO

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Educazione alla salute.

Fiore all'occhiello del nostro Istituto Comprensivo, l'Educazione alla salute, anche quest'anno ha interessa-to tutti gli alunni delle tre classi della Scuola Secondaria di 1° grado. In ottemperanza al piano nazionale per il Ben...essere dello studente che ha fatto di essa un caposaldo al fine di potenziare "alleanze e sinergie" nel territorio per consolidare un SISTEMA di PROMOZIONE di una SALUTE SOSTENIBILE, il Collegio Docenti dell' I. C. " Villa Reatina” ha ormai da tempo inserito nel curricolo di ogni alunno conoscenze, abilità e competenze in materia di salute. Esse affondano le loro radici nelle disci-pline curricolari. A rinforzo e completamento di quanto appreso sui banchi di scuola, Operatori esperti e qualificati delle varie strutture e reparti della ASL di RIETI sono intervenuti presso il nostro plesso, nel corso dell’anno scolastico. Ciascuno ha apportato la propria esperienza per approfondire specifiche tematiche di rilevante interesse per giovani adolescenti I Pediatri del Materno-Infantile hanno rivolto la loro paziente cura agli alunni delle classi prime con una visita fisiatrica e auxologica, attenta alla corretta crescita in peso, altezza e morfologia dello scheletro di un bambino/a in età puberale. Le Dott.esse Anna Incelli e Manuela Camerotto hanno incontrato gli stessi per ragionare insieme di moda-lità proprie di una educazione affettiva, tipica adolescenziale , perché volta al raggiungimento di rapporti in-terpersonali corretti e rispettosi di persone ,cose ed ambienti . Gli alunni delle classi seconde sono stati oggetto di attenzione da parte dello specialista, Dott. Bellagam-ba, il quale li ha guidati nei percorsi di una corretta, equilibrata alimentazione mirata ad una crescita evolutiva che attraverso il movimento, lo sport e la dieta porti ad una efficace prevenzione, tesa ad un incremento delle aspettative di vita contro i più comuni errori del comportamento alimentare.Inoltre sono stati protagonisti attivi

del progetto “UNPLUGGED”. Per seguire ed accompagnare i nostri alunni delle classi terze nella loro delicata fase evolutiva adolescen-ziale abbiamo progettato attività informative e preventive di Educazione all'Affettività e alla Sessualità. A tal proposito il Dott. Stefano Marci del Consultorio Adolescenti ha messo a disposizione dei nostri ragazzi la sua professionalità, nell'intento di soddisfare le loro curiosità, ansie e paure per una piena e completa acquisi-zione del concetto di sé, della propria persona e delle certezze comportamentali che si devono conseguire al fine di uno sviluppo armonioso, sereno del corpo e della mente negli anni migliori delle loro gioventù. Ringraziamo tutti gli intervenuti per la loro sapiente e fattiva collaborazione.

Docente referente progetto: Marialuisa Iacuitto

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

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“NOI E L’AMBIENTE” Nella seconda parte dell'anno scolastico tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo”Villa Reatina” della Scuola dell’Infanzia, plessi di: Campoloniano,Vazia e Villa Reatina; delle Scuola Primaria, classi Quarte di Villa Reatina; delle classi prime della Scuola Secondaria di I Grado hanno sostenuto alcuni incontri di Educazione Ambientale con l'Ispettore Superiore Paolo Murino del

Corpo Forestale dello Stato-Comando Provinciale di Rieti sullo studio del nostro territorio. L'interazione fra le due Istituzioni ha avuto la sua conclusione esaltante con i festeggiamenti riservati a: “Velinum Nostrum-Il fiume a Primavera”( 21 Maggio 2015) nel corso dei quali gli alunni di ogni ordine e grado di scuola sono stati intrattenuti sulle sponde del LungoVelino Bellagamba dal personale esperto del Corpo Forestale dello Stato, del Battaglione NBC dell’Esercito italiano , del Comando dei Vigili del Fuoco RIETI e della Protezione Civile, alla presenza di autorità civili e militari. Gli scolari hanno assistito entusiasti e meravigliati ad acrobazie aree dell’ elicottero del CFS e ad azioni di salvataggio in acqua nel caso di calamità naturali ad opera dei vigili del fuoco. Inoltre i più piccini sono stati particolarmente attratti dai mezzi corazzati dell’esercito all’interno dei quali sono stati ospitati, grazie alla paziente cooperazione di insegnanti e militari. La manifestazione è stata introdotta, quest’anno per la prima volta, tra le numerose iniziative caratte-rizzanti “RIETI, CITTA’ AMICA dei BAMBINI”. Questo lodevole impulso civile, proposto e curato dall’ am-ministrazione comunale coinvolge come attori protagonisti, per circa dieci giorni, tutti i giovani degli istitu-ti comprensivi della nostra città; ad essi spetta animare piazze, teatri e luoghi caratteristici con ogni gene-re di attività didattica, ludica e sportiva. Nel rispetto di tal proposito, il giorno 21 maggio u.s. , la nostra scuola si è resa protagonista nel condurre una mattinata di festeggiamenti rivolti alla cura ed alla salva-guardia del meraviglioso e peculiare habitat “fiume Velino”. L’evento è stato caratterizzato da due particolari momenti che hanno visto protagonisti gli alunni della orchestra e del coro del nostro istituto. Essi hanno dato inizio alle attività con la esecuzione strumentale dell’ “Inno alla Gioia” ed hanno concluso la insolita mattinata ,salutando le autorità presenti sulle note cantate dell’Inno d’Italia. Con un pizzico di merito abbiamo voluto dedicare la nostra performance al Dirigente Scolastico, Prof.ssa Paola Testa, la quale quotidianamente condivide con docenti ed alunni un lavoro serio e qualifi-cato, volto al raggiungimento delle nuove frontiere dell’ istruzione e della formazione a cui la Scuola indi-rizza. Conoscere e rispettare le relazioni tra l'uomo e l'ambiente naturale, conoscere gli apparati specifici del-lo Stato presenti sul territorio, i loro scopi e le loro funzioni, è caratteristica di quel particolare ruolo forma-

tivo che l'Educazione Ambientale offre alle generazioni in crescita. Rieti,21 maggio 2015. Docente referente progetto:Marialuisa Iacuitto

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L’ acqua

L’ acqua è tutto: molti la considerano una passione, altri un tesoro e alcuni se ne infischiano. Ed è proprio

questo infischiarsi di tutti i problemi relativi all’ acqua che detesto. Siamo fatti al 70% della sostanza più im-

portante del mondo e noi stessi la sprechiamo. Se ognuno di noi, con un pizzico di impegno, risparmiasse

acqua, molti problemi sarebbero finiti . . . ma non tutti. Questa è e sarà sempre un questione complicata. Ma

alla domanda:“Che cos’è l’acqua per te?” io do una risposta come lei: semplice. È la semplicità fatta mate-

ria,l’ onestà di ogni goccia, l’amore per la natura. Questo vuol dire acqua . . . e significa anche saper ascolta-

re senza commenti. Riflettere il cielo, ammirandolo e inseguendolo. Saper amare le persone per quello che

sono, senza storcere le immagini. Prendere ogni momento triste della vita come una rinascita, una nuova

occasione: un’ opportunità! Saper tenere per sé le opinioni, pur sostenendo la verità e riuscire a distinguersi

fra tanti, non per i propri particolari, ma per la propria semplicità. Questo vuol dire acqua. Questo è ciò che

stiamo sprecando . . .

Francesca Piergiovanni

L’ACQUA

L’acqua: un bene prezioso

Senza di essa tutto è doloroso.

Indispensabile per uomini e piante

Senza di essa c’è uno sforzo importante.

L’acqua non è un gioco

c’è da scherzarci poco

per noi trovar l’acqua è una cosa ordinaria

ma per gli africani è una cosa straordinaria.

Non importa se Cottorella o Lete

L’acqua è per la gente che ha sete.

IL problema dell’acqua è sentito da tutte le parti

Risolviamolo prima che sia troppo tardi.

L’acqua è magia

non dobbiamo farcela portar via

l’acqua per una città è speranza

e sul Velino ce n’è in abbondanza.

Federico

DUE SUGGESTIVE IMMAGIN DEL FIUME VELINO

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ISTITUTO COMPRENSIVO di

VILLA REATINA

Alunni classi quinte scuola

primaria e

Baby Consiglio

L’area da riqualificare noi… la immaginiamo

così:

Grande parco “UMBILICUS ITALIAE”

CON• museo dell’agricoltura e

della scienza

•Orto botanico

•Biblioteca specializzata

•Cineforum

•Sala conferenze e…

•pensando al nostro futuro

una qualificata

•“UNIVERSITA’ AGRARIA”

Laboratori ludico-

didattici di…

•Educazione ambientale

•Scientifica

•alimentare

Visite guidate (in

supporto di ogni

laboratorio) con uso di

navetta

«Laboratori didattici» di :

Educazione AMBIENTALE

Educazione SCIENTIFICA

Educazione ALIMENTARE

In collaborazione con varie scuole, enti, aziende della città di Rieti

La via del grano

«scienziati in erba»

Dalla sezione del ciclo del grano (laboratorio microscopi) a

conclusione di un percorso museale si accede ai laboratori

didattici dove gli alunni avranno la possibilità di

sperimentare la produzione di farina e del pane

(in collaborazione con la Scuola Alberghiera e Istituto agrario con visita

all’ antico mulino di S.Susanna)

Laboratorio scientifico

«che tempo che fa»

In collaborazione con la stazione metereologica del Terminillo

Gli alunni potranno osservare

•Come funzione un barometro?

•A cosa serve sapere l’umidità dell’aria?

•L’evoluzione delle temperature nel corso degli anni

•Risponderemo insieme visitando la stazione metereologica del

Terminillo

•In collaborazione con l’aeronautica militare

Laboratorio alimentare

«dal latte al formaggio»

Come si fa il formaggio?

Sarà possibile seguire alcune fasi della lavorazione

per ottenere un alimento sano e nutriente.

Grazie all’aggiunta di erbe tipiche della tradizione

locale per dare al formaggio sapori particolari.

In collaborazione con: l’Istituto alberghiero e la

Centrale del latte di Rieti. Il laboratorio potrebbe

essere rivolto a tutti gli alunni delle scuole

dell’infanzia e primaria.

Laboratorio scientifico

«a scuola di stelle»

sentiero planetario del Terminillo:

percorso ludo-didattico di introduzione all’astronomia per avvicinarci

all’incredibilmente lontano attraverso:

• Supporti multimediali

• Esperienze di laboratorio

Per riscoprire i meccanismi che regolano l’alternarsi delle stagioni

fondamentali per l’agricoltura e la vita dell’uomo

In collaborazione con il liceo scientifico statale Carlo Jucci lab. Di

astronomia e gruppo astrofili di Frasso S.

Laboratorio alimentare

«la via dell’olio»

Dalla raccolta delle olive all’olio:

scoprire gli usi dell’olio e le qualità dell’extra vergine di olive attraverso aspetti storici, culturali, paesaggistici, tecnici e salutistici del prodotto.

In collaborazione con antichi frantoi della Sabina ATTREZZATI PER PERCORSI DIDATTICI

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Laboratorio scientifico alimentare

«la fonte della salute»

Attraverso:

•La storia della sorgente

•Sperimentazione di analisi chimiche e biologiche per

conoscere le caratteristiche e le proprietà delle «antiche

fonti di Cottorella».

•In collaborazione con L’Istituto scientifico biologico

Rosatelli

Laboratorio educazione ambientale

Per conoscere ancora meglio il nostro territorio sarà possibile partecipare a proiezioni e

conferenze e laboratori in loco, con esperti del corpo forestale dello Stato, su “Riserva dei

laghi Lungo e Ripasottile” e la “Valle Francescana” con l’apporto di visite guidate sui

luoghi specifici.

DESCRIZIONE AMBIENTALE

L' enoteca

Appena entrati nell'enoteca si sente l'avvolgente odore di mosto che mi fa

pensare alla cantina di mio nonno nel periodo della vendemmia.

Un' intensa luce bianca illumina il locale e ci investe con forza.

Al centro c'è una grande botte rotonda color legno coperta con un drappo marro-

ne.

Subito dopo, alla mia destra, vedo dei ripiani in vetro a forma di semicerchio in

cui fanno bella mostra salse, birre e vari formati di pasta.

Nella parte in fondo al negozio sugli scaffali di color marrone sono esposte le bot-

tiglie che con le loro etichette variopinte formano un caledoscopio di colori che attirano i

clienti.

"Ma come ho fatto ad non accorgermene prima? La musica! Ecco che manca!"

Il sottofondo musicale si percepisce appena.

Uscendo, alla mia destra, c'è un vecchio torchio riverniciato di recente che sem-

bra salutarci amichevolmente.

Matteo Bianchi IIC

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Il 21 maggio la classe 1C dell’Istituto Comprensivo di Villa Reatina si è recata al fiume Velino per la manife-

stazione “Il fiume a primavera” promossa dal Corpo Forestale dello Stato. A capo di questo progetto c’è sta-

to l’Isp. Sup. Capo scelto Paolo Murino che ha approfondito tematiche riguardanti l’acqua e il territorio della

Provincia di Rieti. E’ stata una bella giornata ed erano presenti tutte le autorità (Esercito, Forestale e Vigili

del Fuoco). Prima del discorso i Vigili del fuoco hanno fatto un’esibizione di soccorso con il gommone e la

Forestale ha fatto un’esibizione con l’elicottero. In seguito a ciò si è svolta la vera e propria manifestazione.

Infatti il gruppo musicale ha esibito un piccolo concerto, altri gruppi invece hanno letto le poesie sull’acqua e

sull’ambiente e hanno recitato i 12 principi riguardanti il giusto modo di usare e governare l’acqua. Questi

principi sono stati scritti nel 1968 dal Comitato Europeo e sono stati inseriti nella Carta Europea dell’ acqua .

Le poesie ed i principi, sono stati in qualche modo un punto di stimolo e di consiglio per la buona gestione

dell’acqua e si spera che le autorità abbiano dato ascolto a ciò che è stato detto e si spera soprattutto che

presto si prendono dei provvedimenti perché altrimenti le future generazioni non potranno usufruire di que-

sto bene più prezioso dell’oro, perché l’acqua è come il petrolio, prima o poi finisce. L’unica differenza è che

a sostituire il petrolio ci sono altre energie ma a sostituire l’acqua no, perché “L’ACQUA è UNICA!!!”.

Commento sulla giornata 21 maggio

L’utilità dell’acqua L’acqua è inodore, insapore

e si beve a tutte le ore

naturale o minerale

è sempre ideale.

L’acqua scende giù dal cielo

leggera come un velo

bagna strade, case e prati

con tanti fiori colorati.

Noi d’acqua ne abbiamo tanta

Ma penso che in futuro non ce ne sarà più in

abbondanza.

Gocce d’’acqua Vedo cader mille gocce d’acqua buona, in mente un pensiero mi risuo-na: l’acqua è assai , ma molti non pensano mai, l’acqua non è infinità, quindi dovremmo farla finita. Sprecare l’acqua inutilmente, la dovremmo usar intelligente-mente. Ci son popoli vicini In cui ci sono milioni di bam-bini, che senza bere ne mangiare, come faranno a non star ma-le ?

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SPETTACOLO TEATRO: 18 MAGGIO 2015

I DIRITTI DELL’INFANZIA

L’art.31 della convenzione sui Diritti dell'Infanzia, dice esplicitamente che : ” Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attivi-

tà ricreative proprie della sua età . Importante però è avere il tempo di giocare e, chi non ne ha la possi-

bilità può almeno sognare di farlo. Le note di Luis Bacalov, tratte dalla colonna sonora del film “Il Posti-

no”, eseguite dal gruppo orchestrale dell’ Istituto Comprensivo di Villa reatina, invitano, con la loro dolce

melodia, a fantasticare, immaginando spazi infiniti dove divertirsi ed esprimere la gioia di stare insieme.

Giocare è divertirsi, è stare con gli altri, senza preoccuparsi di vedere l’altro chi è, perché nel gioco sia-

mo tutti uguali. Il bello del gioco è decidere insieme a cosa giocare, ognuno deve dire la sua. Solo così ci

divertiremo tutti. Giocare è stare in allegria, giocare è GIOIA. Ecco a voi il gruppo orchestrale e gli alunni

delle classi quarte, che vi faranno ascoltare dalla 9° sinfonia di Beethoven, L’inno alla gioia.

Quando si inizia a giocare, l’entusiasmo va alle stelle,

l’emozione è forte e tutto diventa dinamico e coinvolgente. Alcuni alunni della scuola secondaria di primo

grado, esprimeranno la loro energia in questa coreografia, per dirvi che … INSIEME E’ BELLO!!!

COREOGRAFIA

Matteo Bianchi IIC

ESECUZIONE BRANO BACALOV

ESECUZIONE BRANO INNO ALLA GIOIA

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Una strana esperienza

“Io voglio andare a destra.”

“No, meglio di qua. Di là finiremo per perderci.”

“Va bene.”

“Carl, questa non mi sembra la strada per il parco naturalistico, non c’è nessuna indicazione.” Disse Lara guardandosi

intorno in quell’arido panorama.

“Zitta, se ti dico che questa è la direzione giusta è così e basta.”

Ad un certo punto intravidero finalmente un cartello da lontano.

“Oggi non è proprio giornata.” Disse Joe, quando vide che l’insegna era coperta dal pennarello nero indelebile.

“Ehm … Continuiamo dai, se incontreremo qualcuno chiederemo informazioni.”

Non c’era anima viva. Un breve silenzio regnava tra i ragazzi, che cercavano di capire dove si trovavano. In lontananza

videro un grande stabilimento recintato da alte mura e protetto da un possente cancello.

“Ecco dove chiederemo informazioni!”

“E’ uno scherzo?”

“Non lamentarti! Facciamo a chi arriva prima!”

Tutti corsero fino a perdere il fiato. Quel cancello era davvero enorme, ma soprattutto molto arrugginito. Con una spinta

i cardini fecero rumore, oscillarono e si aprì leggermente. Mentre riprendevano fiato si resero conto dello stato di abban-

dono di quel posto. Il vecchio cancello regnava su un largo piazzale che ora sembrava più una discarica. In fondo c’era

un edificio, forse un tempo una fabbrica, in condizioni penose, con tutte le finestre rotte.

“Qui non c’è nessuno. Andiamo via.” Si precipitò a dire Lara “Non mi sento al sicuro.”

“Che ti prmi dà una brutta impressione …” Disse “Andiamocene.”

“Certo che ce ne andiamo, solo dopo un’occhiata!”

“Ok ma facciamo presto …” Gli altri non si accorsero che le tremavano le gambe.

Il cancello fece un lamento stridente quando Joe lo spinse per aprirlo di più. Erano un po’ paventati ma allo stesso tem-

po curiosi. Arrivarono all’ingresso dell’edificio e i loro occhi fissarono in alto l’insegna. Un’enorme “P”, poi tre lettere

mancanti, “Ra” , una grossa “C”e altre due lettere mancanti.

“Facciamo un indovinello?” Chiese entusiasta Carl.

“Ti sembra questo il momento?” Replicò Lara.

“Prima vediamo com’è dentro.” Disse Joe spingendo il portone. Gli altri lo seguirono.

Il luogo era di un’ampiezza sbalorditiva. Era uno stanzone alto circa venti metri, semi-buio, tranne per i raggi di luce che

penetravano dalle diverse finestre rotte come fari.

“Chissà da quanto è abbandonato …” Mormorò Joe.

“Aspettate, qui c’è una scalinata che porta giù.” Scesero subito. Più si scendeva, più si faceva buio.

“Aiutatemi, sono caduto, qui però c’è dell’acqua!” Gridò Carl.

Lara e Joe afferrarono Carl per le braccia e lo tirarono s. Era spaventato e bagnato fino alla vita.

“Ma da dove viene tutta quest’acqua?”

“Non importa, adesso ce ne andiamo e basta!” Urlò Lara.

Carl acconsentì e presero a risalire le vecchie scale scricchiolanti.

Appena fuori dal cancello Lara chiamò suo padre:

“Ci viene a prendere papà, adesso non ci muoviamo di qui.

ende?”

“Non lo so, Chiara Lucandri IIB

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

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Coraline

Una ragazzina di nome Coraline si era appena trasferita in un’altra città ed era andata ad abitare in una casa con i suoi

genitori.

Lì incontrò un ragazzino della sua età che si chiamava Wybei. Lui le regalò una bambola a sua somiglianza e Coraline

la teneva sempre con sé.

Un giorno lei voleva uscire a giocare in giardino con i suoi genitori, ma pioveva a dirotto.

Il padre, che era sempre occupato al computer, le consigliò di esplorare la nuova casa e lei trovò una piccola porticina

in un angolo remoto del salone.

Incuriosita, Coraline chiese alla madre di aprire la porticina e, al di là di essa, trovò solo un muro di mattoni.

Quella notte Coraline sentì degli strani rumori che la condussero al di là della piccola porticina dove il muro di mattoni

non c’era più. Al suo posto era comparso un passaggio che portava in un altro appartamento, uguale al suo, dove vide,

in cucina, una donna girata di spalle che somigliava a sua madre.

Quando la donna si girò, Coraline rimase pietrificata nel vedere che quella che sembrava sua madre a posto degli occhi

aveva due grandi bottoni neri.

Coraline si ritrovò in un mondo da lei ritenuto perfetto perché i suoi “altri genitori” erano sempre disponibili, mentre i

suoi genitori reali non le dedicavano del tempo.

Se, però, voleva rimanere lì per sempre doveva farsi cucire i bottoni a posto degli occhi.

Lei si ribellò ed allora l’ “altra madre” la rinchiuse in uno specchio.

Lì trovò tre anime di bambini che si erano fatti cucire i bottoni e che avevano perso la loro anima insieme a i loro oc-

chi. Loro le dissero di andarsene da questo posto che sembrava un paradiso ma che in realtà era solo uno sporco ingan-

no. Le chiesero anche di ritrovare i loro occhi che l’ “altra madre” aveva nascosto nella sua casa.

Il suo amico Wybei la aiutò ad uscire dallo specchio così Coraline riuscì a scappare da quell’ incubo e tornò a casa sua,

dai suoi veri genitori, nella sua vita reale.

Una spiacevole sorpresa, però, la stava aspettando; i suoi genitori erano scomparsi, non

c’ erano più!

Coraline cercò per tutta la casa quando li trovò intrappolati in uno specchio dove era tutto gelato e faceva molto freddo.

Lei sapeva che era opera dell’ “altra madre” e che doveva salvarli.

Allora si fece coraggio e tornò nel mondo parallelo dove si mise a cercare gli occhi dei tre bambini che aveva incontra-

to nello specchio.

Esplorò tutta la casa quando vide, in un angolo remoto di una stanzetta, una piccola porticina. Coraline la aprì e si ritro-

vò in un inquietante laboratorio dove si producevano bambole. Bambole che somigliavano ad alcuni bambini nel colore

dei capelli, degli occhi, dei vestiti che indossavano. Da quelle bambole usciva molta della personalità dei bambini a cui

somigliavano.

Si guardò intorno fino a che il suo sguardo non si fermò su una teca di vetro appesa ad un muro. Era piena di occhi,

occhi umani, di colori e forme differenti.

Ne prese cinque paia: tre per i suoi amici nello specchio, uno per Wybei e l’ ultimo …

Uscì dal laboratorio e raggiunse le tre anime nello specchio dove c’ era anche Wybei, rimise loro gli occhi facendoli

ritornare normali, veri.

Insieme progettarono un piano per sconfiggere l’ “altra madre” ed il suo orribile mondo. Aurora Mancini IB

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Amicizia e rispetto Io non ho un solo amico speciale, ma faccio parte di un gruppo di “amici speciali”, che è nato in prima media, e comprende dei com-pagni delle Elementari che appartenevano però a classi diverse. La nostra amicizia è nata quindi per caso agli inizi della prima me-dia e il gruppo si è formato molto velocemente, perché ci siamo subito piaciuti. Ogni giorno allora quando andiamo a scuola, prima di entrare, ci riuniamo nel cortile e ci mettiamo a parlare delle notizie che abbia-mo sentito al telegiornale, o parliamo di calcio e videogiochi. Alla ricreazione riformiamo il “gruppetto”, parliamo degli argomenti inter-rotti prima di entrare o ci scambiamo le figurine oppure commentia-mo quello che è accaduto in aula durante le prime ore di lezione. Secondo me, è meglio avere un gruppo in cui stare, piuttosto che avere un solo amico del cuore, perché così se ne hanno di più e ci si può divertire il doppio! Quando si è veramente amici, bisogna aiutarsi a vicenda, infatti se uno dei miei amici non è riuscito a fare i compiti per casa, noi lo aiutiamo spiegandoglieli o “passandoglieli”! Tra amici però bisogna essere anche rispettosi, cioè non bisogna prendere in giro gli altri, criticarli o dare loro dispiaceri, insomma sentirsi superiori e “comandarli” dicendo cosa devono fare. Se si rispettano queste poche regole, le amicizie dureranno di più, altrimenti i legami si spezzano subito e ci si potrebbe ritrovare da soli! Quindi, per mantenere l’amicizia, bisogna essere sempre disponibi-li, come gli altri lo sono con te.

Giacomo Paolocci II A SSIG

Le difficoltà della vita Mi è capitato molte volte di trovarmi di fronte alle difficoltà. A queste, la maggior parte delle volte, reagiscono disperandomi e scoraggiandomi, perché penso di non superarle. Quindi non le af-fronto ... per esempio se devo fare qualcosa di nuovo, non lo fac-cio. Io ho tante passioni e progetti da realizzare, ma visto che li consi-dero difficili, li abbandono e non li porto a compimento. Alle elementari per esempio ho cominciato a suonare la chitarra ed ero diventato bravo. Ma in prima media le canzoni da suonare era-no diventate difficili e sbagliavo sempre le note, alla fine allora ho lasciato stare e non sono più andato a lezione. Adesso penso che non sia stato giusto scoraggiarsi, quindi sono pentito delle scelte che ho fatto. Un’altra mia difficoltà era imparare a memoria i verbi, quindi mi ostinavo a dire che erano difficili e non li imparavo, ma adesso un po’ l’ho superata! Per non parlare poi delle vacanze: quando devo farmi nuovi amici, visto che sono timido, ho paura, mi scoraggio e mi chiudo in me stesso, trascorrendo gran parte del tempo da solo … Ho capito però, adesso che sono più grande, che di fronte alle diffi-coltà non bisogna mai scoraggiarsi, anche se qualche volta lo fac-cio ancora … Oggi mi sento comunque più maturo, e mi sono di nuovo appassio-nato alla musica e, visto che è un’attività che mi piace molto, que-sta volta non mi scoraggerò più così facilmente!!!

Giacomo Paolocci II A SSIG

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La rondine che si vantava tanto

Una mattina una rondine ed una cornacchia si

incontrarono al lago per bere un po’ d’acqua

fresca.

La rondine voleva bere per prima, ma anche la

cornacchia era molto assetata.

Iniziarono a litigare e allora la rondine disse: “

La più bella fra di noi potrà bere per prima

quando vorrà!”.

La cornacchia sapeva che avrebbe perso la

sfida perché la rondine era molto bella e se ne

vantava: “ Vincerò io! Guarda che belle le mie

piume bianche e nere!”.

Il giorno prima della gara la rondine stava pas-

seggiando in un campo fiorito, quando, dietro di

lei, si presentò un cane molto grande che la

inseguì.

La rondine prese subito il volo, ma il cane, mor-

dendola sulla coda, le staccò qualche piuma.

Adesso era davvero brutta!

Passò tutto il resto della giornata a trovare un

modo per farsi più bella e vincere la gara.

Alla fine trovò un barattolo di vernice azzurra,

come il cielo, e se la rovesciò sopra. Adesso sì

che era bella!

Quando si presentò alla gara, tutti la votarono

ma, sfortunatamente, cominciò a piovere e lei

tornò brutta e con le piume tutte stropicciate.

Nessuno la volle più come amica e imparò una

grande lezione: bisogna accettarsi per come si

è ed essere se stessi.

Aurora Mancini IB

Una Pasqua da brivido

E in quel momento le nostre mani iniziarono a sudare, le nostre gambe a

tremare, il nostro corpo ad irrigidirsi … insomma eravamo intimoriti, impauri-

ti, terrorizzati …

Volete sapere quando, dove e come mi sono trovata in questa situazione?

Be’, adesso vi racconto.

Era la settimana di vacanza di Pasqua ed io e i miei l’ indomani saremmo

partiti per Orbetello con il camper. Io ero euforica perché avrei passato tre

giorni in compagnia di mio cugino Riccardo e di un nostro amico Mattia.

Dopo due ore e mezza di viaggio arrivammo in un campeggio immerso nella

natura: c’ era l’ erba nelle piazzole per i camper e poi c’ erano degli alberi,

molti alberi; dei pini con la chioma a forma d’ ombrello.

Uscimmo subito dai camper per conoscere il posto. Contammo tutte le piaz-

zole: cinquantatré. A quel punto avevamo esplorato tutto il campeggio tran-

ne una piccola radura dove non c’ erano i camper. Alla fine dello spiazzo c’

era qualcosa; ci avvicinammo e scoprimmo un piccolo cancello verde che si

mimetizzava con le siepi alte più di me.

A nostra sorpresa era anche aperto. Al di là c’ erano altri pini, molti pini che

formavano un piccolo corridoio tra le grandi chiome che s’ incrociavano.

Avevano dei rami che sembravano mani aperte pronte ad afferrarci.

Nell’ aria si iniziava a percepire una strana sensazione, forse un po’ d’ ansia

o d’ angoscia.

Attraversammo il corridoio di piante quando Mattia disse: “Ei, ragazzi, siete

sicuri che noi qui ci possiamo stare?” e mio cugino rispose: “Non fare il

fifone!”.

Ci inoltrammo nella foresta di pini, che si faceva sempre più fitta ed inquie-

tante, quando vedemmo qualcosa di marrone, di legno.

Era una casupola abbandonata con i muri ricoperti da una fittissima trama di

piante rampicanti. Decidemmo di entrare.

Rimanemmo paralizzati nel vedere una carcassa di animale, forse di un

cervo, che giaceva sul pavimento.

Urlammo a squarciagola e uscimmo di corsa dalla casa.

Ci ritrovammo in una più fitta foresta dove vedemmo delle ombre che si

muovevano, dei cespugli che si agitavano ed il terreno che si spostava sotto

i nostri piedi.

Adesso eravamo terrorizzati e ci stringemmo le mani in cerca di un soste-

gno.

E mentre le tenebre si preparavano ad attaccarci, una voce familiare ruppe

il silenzio: mia madre, che ci chiamava per dirci di tornare al camper per

cenare.

Da quel momento nulla fu più come prima, noi non vedemmo più niente

come lo vedevamo prima. La casupola di legno abbandonata tornò ad esse-

re il piccolo magazzino dei proprietari del campeggio, la carcassa del cervo

era solo un gattino sdraiato lì davanti e la fitta foresta non era altro che quei

quattro pini con la chioma a forma di ombrello.

Aurora Mancini IB

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Il pozzo

“Siamo arrivati!” Esclamò Marco. Luca lasciò cadere le

valigie a terra. Quella enorme villa era mezza abban-

donata, tutt’altro che una casa per le vacanze.

“Ragazzi, voi uscite un po’, ma non allontanatevi trop-

po!”

“Si, mamma!”

“Anzi, se potete raccogliete un po’ di legna!” Fece in

tempo a dire, ma ormai erano già spariti oltre gli alti

pini.

“Quanta legna dici che dovremmo portarle?”

“Vediamo almeno se la troviamo la legna! Qui è tutto

così … strano!”

“In effetti …”

“Lì ci sono un po’ di ramoscelli!” Marco indicò un lungo

viale dissestato.

“Avvicinati!”

“Cosa?” Chiese Luca, mentre si abbassava per racco-

gliere la legna.

“Io no ti ho detto proprio niente!” Rispose irritato Mar-

co.

“Avvicinati!”

Luca riconobbe una strana voce femminile. Fu scosso

da brividi e scrutò bene la fine del viale costeggiato dai

pini.

“Andiamocene.” Disse. “Ho un brutto presentimento.”

Chiara Lucantoni IIB

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GALILEO GALILEI

Galileo Galilei è nato a Pisa nel 1564 dove ha studiato matematica sotto la guida di Ostilio Ricci, che era

stato un allievo di Nicolò Tartaglia, uno dei più famosi matematici del cinquecento.

Egli fu uno dei principali studiosi italiani che ha contribuito in maniera molto approfondita allo sviluppo della

scienza; Le sue scoperte scientifiche astronomiche sono molto importanti ed hanno contribuito alla nasci-

ta della fisica moderna avviando al tramonto la fisica Aristotelica.

Sulla questione religiosa Galileo ha sempre dichiarato che la religione e la scienza possono coesistere

perché, la prima si occupa di questioni morali e nella natura si riconosce la presenza di Dio.

Nel 1589 Galileo fu nominato lettore di matematica presso lo studio di Pisa.

Dal 1592 al 1610 visse a Padova, dove ha insegnato matematica e ha scritto alcune opere di Architettura

Militare e di Fisica tra cui il trattato “Le Meccaniche”.

Galileo fu il difensore delle dottrine copernicane che, alla fine del 1612, furono dichiarate eretiche tanto

che Galileo fu denunciato al Santo Uffizio. Per difendersi compose la lettera a Cristina di Lorena dove spie-

gò che la Bibbia si occupa non di questioni scientifiche ma di questioni morali e religiose.

Galileo, grazie all’apporto del telescopio, dimostrò che la teoria copernicana non era un’ipotesi geometrica

ma una realtà fisica: non era il Sole a girare intorno alla Terra ma la Terra a girare intorno al Sole.

Alla fine del processo Galileo Galilei dovette riconoscere la propria colpevolezza per salvarsi la vita.

Egli morì nel 1642 a Firenze.

Tra le sue più importanti scoperte ricordiamo l’isocronismo del pendolo, la bilancia idrostatica, il termosco-

pio, il telescopio, con il quale scoprì che la Terra girava intorno al Sole; infatti, Tolomeo, che nacque nel II°

secolo a.C. in Egitto, credeva che la Terra era ferma al centro dell’Universo e che il Sole girasse intorno ad

essa.

Il filosofo greco Aristotele, padre della filosofia, che era accettato pienamente dalla Chiesa, fece della sua

teoria sulla centralità della Terra un principio fermo.

A lui segue Copernico che intuì la teoria Eliocentrica; anche egli credeva che non era la Terra ad essere

immobile al centro dell’Universo (geocentrismo) ma era il Sole (eliocentrismo).

Il fisico Keplero, successivamente, capì che l’orbita di Marte non è una circonferenza ma una ellisse con il

Sole in uno dei fuochi.

Fra le maggiori scoperte che Galileo fece, confermate dagli esperimenti, si annoverano il principio di

“inerzia dei corpi”.

Scoprì l’alternarsi delle quattro lune di Giove con conseguenze positive per l’agricoltura: sapere in anticipo

il passaggio tra una stagione e l’altra era di fondamentale importanza per la capacità di sopravvivenza

dell’uomo antico che viveva solo di agricoltura e pastorizia.

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LA CITTA’ DEI MIEI SOGNI

La città dei miei sogni, un modello di città ecologica, dove si produca la minor percentuale possibile di ri-

fiuti, dove si riusi e ci sia un maggior rispetto verso la natura.

I mezzi di trasporto sarebbero interamente forniti di impianti elettrici; si lascerebbe maggiore spazio ad

elementi naturali, come parchi ed aiuole.

I bambini verrebbero, fin dall’infanzia, educati ad evitare sprechi, al riutilizzo e ai principi dell’ecologia.

I prodotti chimici ed inquinanti verrebbero sostituiti da quelli naturali; la pulizia di laghi e fiumi sarebbe mol-

to frequente, per evitare l’accumulo di vetro,gomma,ma soprattutto di plastica, che al giorno d’oggi, è la

minaccia più grande per i fiumi, laghi e mari.

Il 98°/° dell’energia si ricaverebbe attraverso pannelli fotovoltaici e pale eoliche.

Insomma, i miei ideali di città,potrebbero essere riassunti in poche parole: ecologia, riciclaggio, riutilizzo.

Infine dovrebbe essere amministrata con serietà ed autorità.

Il maltrattamento animale sarebbe un reato molto grave.

Per me la città appena descritta sarebbe un posto sereno e giusto dove poter vivere: beh: proprio la città

dei miei sogni!

Federico Paolessi

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La gara

Era domenica mattina. Mi ero svegliata pre-

sto,perchè dovevo andare a fare una gara di a-

tletica a Roma. La sera prima non avevo chiuso

occhio per il pensiero e la preoccupazione della

gara. Erano le sette quando mi ero svegliata e mi

ero preparata molto velocemente per usci-

re.Mentre ero in macchina mi ero addormentata

e avevo fatto un brutto sogno:avevo perso la ga-

ra ed ero molto dispiaciuta ,ma subito dopo mi

ero svegliata di botto,tirando un sospiro di sollie-

vo. Appena arrivati nel posto l'ansia saliva anco-

ra di più. Sia per la gara,ma anche per l'enorme

posto mai visto prima d'ora!Io,come tutte le al-

tre,indossavo una maglietta e pantaloncini e i

miei capelli erano raccolti in una lunga co-

da."Ormai il momento di gareggiare è arrivato e

non posso tirarmi indietro" pensai. Sentivo come

se le mie gambe fossero tronchi di legno difficili

da sollevare così come le mie braccia.Prima del-

la gara cominciai ad osservare bene il posto. Era

enorme e mi dava la sensazione di essere capi-

tata in un'enorme stanza senza via d'uscita! Era

un lungo corridoio buio che sembrava non avere

una fine. Ecco che mi chiamarono per la corsa.

In quel momento avevo sentito una grande fitta

nello stomaco e a malapena riuscivo ad alzarmi.

Avevo alzato un attimo lo sguardo e le luci sul

soffitto sembravano dei grossi occhi che mi fissa-

vano senza distogliere mai lo sguardo.Ed ecco

che sentii:" Ai vostri posti!"... "Pronti!"... Chiusi gli

occhi e subito dopo sentii...Via!"... Dopo aver

sentito l'ultima parola,partii come un razzo e in

un istante era già tutto finito! Arrivata al traguar-

do avevo ancora la sensazione di malesse-

re:"Forse perchè non era andata bene!"Poi arrivò

il momento della premiazione e dissero:"Al primo

posto c'è... . Ormai pensavo di aver perso le mie

gambe per l'agitazione,ma quando disse-

ro:"Alessadra" cominciai a saltellare e a corre-

re,nonostante la stanchezza. Avevo preso il pre-

mio e la gioia che era in me era indescrivibile!

Tutte le ragazze mi avevano det-

to:"Complimenti,sei andata alla grande!" Ed io

rispondevo semplicemente "grazie",perchè l'e-

mozione sembrava avermi mangiato la lingua.La

sera ero tornata a casa molto soddisfatta della

gara.

Piergiovanni Canedoli IB

L’acqua è la materia della vita. E’ matrice, madre e

mezzo. Non esiste vita sen-za ac-

qua.

Gocce d’’acqua Vedo cader mille gocce d’acqua buona, in mente un pensiero mi ri-suona: l’acqua è assai , ma molti non pensano mai, l’acqua non è infinità, quindi dovremmo farla finita. Sprecare l’acqua inutilmente, la dovremmo usar intelligentemente. Ci son popoli vicini

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“Come supero i momenti difficili”

Quante volte nella vita sono stata ostacolata in un mo-

mento felice, per poi sprofondare nella delusione?

Beh . . . fin troppe direi . . . Ogni volta sento come due

voci nella testa che mi dicono:”Dai Francesca, resisti!”

e “La vita è triste . . .”. So bene che questa potrebbe

sembrare una della solite fantasie adolescenziali, ma

non è certo colpa mia se ho 11 anni! Quando una per-

sona o un evento mi ostacolano, ritrovo forza in me

stessa, nei miei amici e nelle mie passioni. E

all’improvviso, la vita ritorna a sorridermi. Come se un

istante il mondo è nella tristezza più assoluta e l’attimo

dopo tutto ritorna come prima.

Ma questo non è certo uno strano fenomeno inspiega-

bile: è la meraviglia della vita.

In effetti è proprio vero, la vita è meravigliosa, ma an-

che molto dura. A danza ,per esempio, un giorno ci

hanno annunciato che avremo cominciato a fare sul

serio e ,visto che lo sport non è proprio il mio forte, già

al primo esercizio ero dolorante e sfinita. Ma non mi

sono arresa ed ho continuato e ,nel giro di due mesi,

ero migliorata moltissimo e alla pari con le mie compa-

gne ,tutte più grandi di me. In questo caso mi sono

fissata degli obbiettivi, spaccata e arabesque, ed ho

immaginato quanto bello sarebbe stato danzare libera-

mente, potendo eseguire una miriade di passi in più.

“E allora,- mi dicono le mie due voci -non è semplice

superare gli ostacoli di ogni giorno?” “Beh . . . con un

po’ di fatica e molta pazienza sì”

Francesca Piergiovanni

Il bracciale d’ argento di Mary

Aprii la porta con uno scatto. Mi avevano detto di cercarla

lì. Mary Tomson abitava in una specie di capanna nella

foresta, lontana dalla civiltà. L’aveva arredata con grande

perfezionismo, ma il tempo l’ aveva rovinata comunque.

Una poltrona color rosso sbiadito riempiva la stanza, cen-

trale ed imponente. La carta da parati, scura e anch’essa

scolorita, si staccava dalle pareti e cedeva in alcuni punti,

come anche le travi del soffitto. La moquette giallastra

puzzava di topi di fogna e di calzini sporchi, luridi . . ..

Macchie chiare apparivano vicino al camino e alla porta.

All’improvviso vidi qualcosa che brillava nel camino: un

brillio confuso e quasi invisibile, ma non per me. Il presen-

timento che avevo nascosto volontariamente, più volte,

riuscì a farsi sentire in ogni goccia del mio sangue, riuscì

a scorrermi veloce nelle vene e a farmi tremare le mani.

Mi avvicinai lentamente, come un anziano di ottant’anni, e

cercai di mettere a fuoco quell’immagine cupa e indefinita.

Se fosse veramente stato quello il bracciale d’argento con

cui Mary Tomson maledì tutta la sua stirpe, avrei potuto

distruggerlo una volta per tutte, come molte mie antenate

avevano tentato. O forse no. Come? Cosa! Veramente?

Quello stupido brillio era soltanto l’ennesimo biglietto con

su scritto in argento: “Non ci riuscirai”. Un movimento bru-

sco mi fece smettere di pensare . . . e di sognare. E come

al solito mi svegliai, lontana dal mondo degli incubi e da

ogni avventura. Per la milionesima volta non riuscii a tro-

vare il bracciale d’argento e a portarlo fuori dal suo mon-

do, per distruggerlo ed eliminare così ogni traccia delle

sofferenze che Mary aveva dovuto subire. La solita delu-

sione mi invase ma almeno questa volta sapevo dove

abitava il fantasma di Mary Tomson

Francesca Piergiovanni

L’anno scorso ho trascorso le vacanze estive in un paesello situato sull’ Appennino Toscano. Siccome mi piaceva

molto passeggiare, al tramonto uscivo di casa e me ne andavo a gironzolare con i miei amici.

Durante una di queste passeggiate mi soffermai ad ammirare una grande vallata: essa era coperta da un manto di

fiori multicolori; verso destra vi erano gruppi di pecorelle guardate da cani pastori.

Lontano sull’orizzonte si distingueva nettamente una catena di montagne dietro la quale il sole, che sembrava un

enorme disco luminoso, stava lentamente calando. La sua luce si diffondeva su tutte le cose cambiando continua-

mente colore. Ora le montagne erano diventate violacee, mentre nel cielo si diffondeva una luce arancione, proprio

sulla mia testa gruppi di nuvole immobili e soffici come ovatta si coloravano di tutti i colori dell’ iride, dal viola

all’azzurro, al giallo, all’arancione. Lentamente tutte le cose assumevano un colore rossastro che si scuriva sempre

di più, mentre nel cielo pareva si fosse acceso un incendio; poi, all’improvviso, l’incendio si spense mentre il sole

scompariva dietro alla massa di montagne. Contemplando quello spettacolo non mi accorsi che gli altri ragazzi ave-

vano proseguito ed io ero rimasta da sola. Il buio, sempre più intenso, era interrotto solo dal chiarore della luna e

dalle finestrelle rischiarate delle due o tre case di contadini sperdute nel grande spazio. Iniziai ad avere paura: il cuo-

re mi batteva sempre più forte tremavo tutta ed un nodo mi stringeva la gola. Decisi di non muovermi, con la speran-

za che i miei amici indicassero ai miei genitori il percorso fatto. Mi sedetti su un sasso e cominciai a scrutare ciò che

mi circondava come se cercassi qualcosa di misterioso che si nascondeva. Sentii strani rumori. Trattenni il respiro

ma poi capii che erano i molteplici versi degli animali che popolavano la montagna. Iniziai a piangere. Mi stringevo

nel mio maglione che avevo indossato per far fronte alla frescura della serata estiva ma che non era capace di ripa-

rarmi dal freddo che si intensificava sempre di più, mentre la notte diventava la protagonista dell’ambiente. Mi sem-

brava che il tempo si fosse fermato. All’improvviso, però, sentii in lontananza tante voci che pronunciavano il mio

nome. Urlai per far capire la mia posizione e qualche tempo dopo vidi delle luci che si avvicinavano sempre di più:

mio padre ed altri uomini, accompagnati dai miei amici, erano venuti a cercarmi. L’abbraccio del mio papà mi tran-

quillizzò. Quel giorno avevo corso un grande periodo ma, per fortuna, tutto si era risolto con un grande spavento.

Vaccarella Federica 2C

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L’invidia

Secondo me ,una colpa molto diffusa nei no-

stri giorni è l’invidia, un sentimento molto sgra-

devole sia per chi invidia, sia per chi viene

invidiato. L’invidia nasce da un confronto tra

noi e gli altri e nel sociale le persone la nega-

no perché è inconfessabile e vissuta in solitu-

dine , però è un sentimento comune ed è pre-

sente in qualsiasi parte del mondo , dalle

grandi metropoli alle striminzite baraccopoli.

Principalmente viene provata da chi si sente

inferiore, in qualche modo. In diverse situazio-

ni si diventa improvvisamente critici nei con-

fronti della gente e ci si lamenta delle proprie

condizioni personali. Quando siamo invidiosi,

cerchiamo sempre di parlare male di determi-

nate persone per elevare noi stessi; in realtà

non bisognerebbe pensare a ciò che posseg-

gono il compagno di banco o il vicino di casa

in più di noi ,ma dovremmo , invece, imparare

ad apprezzare ciò che abbiamo o ciò che sia-

mo , infatti un detto dice:

“ Chi si accontenta gode”

Sarebbe molto costruttivo vedere i lati positivi

del prossimo e pensare che la vera umanità

consiste nell’unione delle nostre capacità e

non nella divisione perché l’invidia ha la capa-

cità di rovinare il cuore delle persone e noi

non dovremmo permetterlo, perché è quando

condividiamo le nostre qualità che ci sentiamo

appagati.

Personalmente a me è capitato di invidiare,

ma anche di essere invidiata e posso provare

che è una delle peggiori sensazioni esistenti.

Se fossi Dante assegnerei agli invidiosi la se-

guente pena:

Da vivi non amavano stare e condividere con

il prossimo, ora, per punizione, sono condan-

nati a restare eternamente soli, senza nessu-

no con cui parlare , vagando per una landa

desolata con l’assenza di qualsiasi forma di

vita animale e vegetale. In questo modo non

potranno invidiare più nessuno.

In conclusione , l’invidia è uno dei peccati più

gravi, presente in ogni luogo e periodo stori-

co , è un sentimento negativo che distrugge gli

animi.

Giulia Burattini IIC

Quella meravigliosa pianura

Ed ero di nuovo, dopo anni ,in quella meravigliosa

pianura fiorita dove ho trascorso la mia ingenua in-

fanzia e dove ho passato momenti di immensa spen-

sieratezza. Finalmente dopo tanto tempo passato a

bramare questo momento, potevo finalmente rivivere

quegli istanti felici, senza pesi da portare sulle spalle,

beandomi del panorama che mi circondava. Come mi

era mancato poter osservare quei magnifici fiori sel-

vatici, dalle sfumature color violetto tendenti al blu

oppure color bianco avorio con spennellature grigia-

stre.

Ho sentito anche molta nostalgia della boscaglia che

accoglie immensi alberi dal tronco nodoso che crea-

no un tetto di fronde e non fanno trapelare alcun rag-

gio dorato. A volte penso in che modo quelle piante

centenarie abbiano potuto creare così tante fantasie

tra foglie e colori. Nel mezzo del bosco, che accoglie

quei prodigiosi arbori, vi era un ruscelletto che scorre

in tranquillità, disturbato solo da qualche fringuello

assetato che chiede di bere un po’ della sua acqua

cristallina.

Il torrentello era circondato da pietre ricoperte da

molte varietà di muschio soffice e piccoli cespugli di

more succose. Uno degli odori predominanti era

quello dei fiori variopinti , sembrava che i più pregiati

e intensi profumi si fossero raggruppati in questo luo-

go, per farmi assaporare l’intera bellezza della natura

in un solo respiro. Un altro odore molto forte era quel-

lo proveniente dalla selva a lato della pianura: si per-

cepiva l’olezzo degli alberi in fiore, carichi di polline e

la fragranza del muschio colorito sulle rocce.

Tra papaveri e tulipani si udiva il debole ronzio delle

api operose, intente a succhiare avidamente il netta-

re, mentre il lieve brusio del vento faceva ondeggiare

le spighe di grano. In lontananza si sentiva il piccolo

ruscelletto seguire il suo corso e il cinguettio inces-

sante dei volatili. Pareva che la natura con tutti i suoi

suoni stesse creando un’ irripetibile melodia , simile

ad un’ode .

Dopo questa ennesima meraviglia, ho notato il sole calante e il cielo assumere tutte le sfumature del ros-so e del giallo, mentre le nuvole mutavano diventan-do più affusolate e di un colore rosato. Purtroppo era ora di andare via da quell’angolo di paradiso dove sembrava che le bellezze del creato avessero preso

il sopravvento sopra ogni cosa .

Giulia Burattini IIC

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SCUOLA SECONDARIA di I GRADO di VILLA REATINA

THE BRITISH SYMBOLS by M.Bianchi, B.Boldini, C Rinaldi Most of the students of our school are very interested in studying English language. Do you know we also study British culture? In this

article we’d like to introduce some of the most famous British symbols.

.

The Union Jack

Irish flag English flag Scottish flag

The British Queen

Queen Elizabeth ‘ s title is “Elizabeth the Second, by grace of

God of the United Kingdom of Great Britain and Northern

Ireland”. She is queen since 6th February 1952, after her fa-

ther, King George VI, died. She celebrated her Golden ju-

bilee (50 years since her accession) in 2002. She is the Head

of State. She is queen of 16 former British colonies, includ-

ing Australia, Canada, New Zealand, and Head of the Com-

monwealth, a multinational body created after the dissolu-

tion of the British empire. Buckingham Palace is where the

Queen lives.

William and Kate - New symbols of Britain are Prince William and his

wife Kate Middleton. He is the eldest son of Princess Diana and Prince

Charles of Wales, and is next in line for the British throne after his fa-

ther. On April 29, 2011, he married Kate Middleton, at Westminster Ab-

bey. The couple has a boy, George, who is the third in line to the throne.

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Big Ben - Big Ben is one of the most famous landmarks in the world. It is the clock tower.

The name Big Ben is often used to describe the clock tower that is part of the Palace of

Westminster. Officially "Big Ben" does not refer to the clock tower but instead to the

huge thirteen ton Great Bell located at the top of the 96-metres high tower. The clock

tower is the focus of New Year celebrations in the United Kingdom, with radio and TV stations tuning

to its chimes to welcome the start of the year.

London Eye - A very popular tourist symbol is the London Eye, a gi-

ant observation wheel located on the South Bank of the river Thames.

It is 135 meter tall. It was built as part of London's millennium cele-

brations, in fact it is also known as the Millennium Wheel.

The Afternoon Tea- The traditional 4 o’clock tea is a small meal, not

a drink. Traditionally consists of tea served with scones with cream and jam (see pic-

ture), sandwiches and assorted pastries. Afternoon tea is not common these days be-

cause most adult go out for work .However, you can have Afternoon tea at the many tea

The red Double Decker bus - Red double decker buses are famous all over

the world. You can pay the fee on board. Transports are expensive in the U.K.

David Beckham is a symbol because he is one of the most famous British footballers.

He has played for Manchester United, , Real Madrid, Milan, Paris Saint-Germain, and

the England national team . He was the first English player to win league titles in four

countries England, Spain, the United States and France. He announced his retirement

at the end of the 2012–13 season and, on 18 May 2013, played the final game of his 20-

year career.

David Beckham

British currency - The British currency is the pound sterling. The symbol

is £. They don’t use the Euro. The pound is made up of 100 pence (p) exactly

like the euro is split into 100 cent. The singular pence is “penny”. The symbol

for the penny is “p”; an amount such as 50p is pronounced “fifty pee”. They

have both coins and banknotes. All the coins have HM The Queen’s head on

one side.

Royal guards at London Palaces - The men in front of

Buckingham Palace are the Queen’s Guards. They have

guarded the Queen since 1660. They have different roles: the

Foot guards, the household Cavalry and the Yeoman Wardens

Phone box and Pil-

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FUN FOR KIDS

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Esame Trinity

di Gaia Tomassetti classe 3° B.

Il giorno 6 maggio per noi ragazzi delle 3° dell’Istituto comprensivo di Villa Reatina è stato un giorno molto importante ,ricco di emozione e di ansia, infatti abbia-mo sostenuto l’esame Trinity . Nell’ultimo periodo ci siamo impegnati molto, aiutati oltre che dalla nostra professoressa anche dalla lettri-ce madrelingua che ci ha abituati alla comprensione e alla conversazione in lingua inglese preparandoci a sostenere l’esame. Per noi è stata una prova impor-tante che ci ha permesso di capire come si svolge un colloquio orale infatti è stato il nostro primo esame in vista di quelli che terremo a giugno. La mattina degli esami eravamo tutti molto agitati , ognuno aveva un suo orario e la cosa che più ci ter-rorizzava era il fatto di non poter assistere agli esami dei nostri compagni e non aver idea di cosa ci aspet-tasse. L’esame è andato comunque molto bene, tutti siamo stati promossi e la nostra professoressa ,noi stessi e i nostri genitori siamo stati molti soddisfatti. Per noi è stata una bellissima esperienza , tutte le nostre incertezze e paure di non capire o di non sa-perci esprimere si sono rivelate infondate e alla fine degli esami eravamo pieni di eccitazione . Siamo stati molto felici di aver partecipato a questo Trinity , che ci ha fatto crescere sia dal punto di vista delle cono-scenze sia da quello caratteriale perché ci ha inse-gnato ad avere maggiore fiducia in noi stessi.

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L’anno scolastico 2014-2015 regala grandi soddi-sfazioni al gruppo sportivo del nostro Istituto Comprensivo. Il trionfo alle fasi provinciale e re-gionale dei Campionati Studenteschi di Atletica femminili ha portato fino allo storico sesto posto nei nazionali di Desenzano sul Garda la nostra squadra composta da Angelika Magdalena Du-sznik (in gara negli 80 metri), Alessandra Muratori (1000 metri), Giulia Reginaldi (80 ostacoli), Ceci-lia Rinaldi (salto in alto), Gaia Salusest (lungo), Maria Vittoria Miccadei (peso) e Ludovica Gian-nursini (vortex). Un gruppo affiatato guidato dal professor Paolo Petrucci, capace di esprimersi su alti livelli anche nella staffetta. Un grande risultato che testimonia l’importanza dei valori dello sport nell’offerta formativa della nostra scuola. Nella trasferta ai nazionali appena conclusi, anche la bella esperienza della visita all'Expo di Milano. I successi erano cominciati con la bella vittoria nello staffettone che per il primo anno ha preso il nome di “Trofeo Depero”, grazie alla collaborazio-ne con il locale reatino di via Varrone. Come tutti gli anni, hanno preso parte le scuole medie e su-periori di Rieti e provincia (Passo Corese, Poggio Mirteto e Poggio Nativo). Per il settore femminile delle scuole secondarie di I grado ha trionfato con il primato della manifestazione la scuola media Villa Reatina che stavolta ha formato una squa-dra unica con la Sacchetti Sassetti, interrompen-do il dominio della Ricci. Doppio successo nella campestre con Chiara Spaccini (I media) e Cecilia Rinaldi (II media) nel Trofeo Don Bosco. E per Chiara le vittorie sono continuate grazie al successo combattutissimo nella finale dei 60 me-tri dei Giochi Studenteschi di prima medai. Con lei, sul gradino più alto del podio, anche Flavio Luchetti che ha dominato in campo provinciale con un lancio superiore ai 55 metri. Buoni anche i piazzamenti di Giulia Imperatori (seconda nel pe-so con il personale di 8,04), Andrea Leonetti (terzo nel peso con un lancio di 8,91). Tra le partecipazioni più applaudite ai Giochi Stu-denteschi, quella di Michele Angelino, alunno del-la II B pluripremiato con i suoi lanci del Vortex e che ha ottenuto un bell’argento a livello regionale. La nostra scuola, dando importanza al valore dell’inclusione come mezzo di crescita di ogni studente, è stata tra i protagonisti della cerimonia di apertura dei Play the Games di Atletica leggera Special Olympics allo Stadio Guidobaldi con una delegazione di alunni della scuola Primaria e Se-condaria di I grado. Un’esperienza emozio-nante per tutti.

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FESTA DELL’INFANZIA CAMPOLONIANO-VILLA REATINA-VAZIA

SCUOLA PRIMARIA VILLA REATINA CLASSI SECONDE STADIO CENTRO ITALIA M. SCOPIGNO

SCUOLA PRIMARIA VILLA REATINA SECONDO BIENNIO STAFFETTONE R. GUIDOBALDI

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RIETI - E’ partito il progetto “Ecobox didattici”, percorsi didattici sul tema della raccolta differenziata

promosso dal Servizio programmazione e pianificazione gestione rifiuti della Provincia di Rieti, con la

collaborazione della società in house Risorse Sabine che ha avviato la consegna nelle scuole primarie

della provincia di Rieti. Al progetto hanno aderito 18 Istituti Comprensivi tra cui Villa Reatina

L’iniziativa serve a coinvolgere insegnanti e alunni: attraverso la scuola si possono diffondere buone

pratiche sulla raccolta differenziata e con il materiale a disposizione i ragazzi possono formarsi giocan-

do, una condizione questa favorevole per l’apprendimento di adulti e bambini.

Progetto della Provincia di Rieti Raccolta rifiuti,

per diffondere nelle scuole la differenziata

Primaria Villa Reatina classi quinte

Stupenda immagine di una chitarra rea-

lizzata tutta con materiale di riciclo

Esposta a Palazzo Dosi Rieti e realizzata

dalla classe VB di V. Reatina

Attestato partecipazione mostra

Il momento della premiazione presso Palazzo Dosi

dal Presidente della Provincia di Rieti

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L’UOMO PER IL PANE

L’uomo per il pane segna con

l’aratro la terra nel campo. E quando

con la penna segna la carta dalle pa-

gine darà frutti il cibo della mente.

(da Poesie – di R. Tagore )

“L’uomo è ciò che mangia”

Feuerbach

CIBO

CORPO Perché il cibo è un’esperienza esistenziale, ricca di

significati e simboli.

IDENTITA’ Perché il cibo è un’espressione culturale che richiama la condivisione, la comunione di cibi,

sapori, profumi, colori .

IDENTITA’ CORPO

CIBO

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Il programma europeo “Frutta nelle scuole”, introdotto dal regolamento (CE) n.1234 del Consiglio

del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009 è finalizzato

ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che sup-

portino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in

cui si formano le loro abitudini alimentari.

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Ha preso il via nel tardo pomeriggio del 9 giugno il “Giugno in Musica” promosso dall’Associazione Musiko-

logiamo. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Maestro Eleonora Podaliri Vulpiani quale antici-

pazione di un più ampio calendario di concerti che andranno ad interessare i prossimi giorni e a costruire

l’edizione 2015 della Festa Europea della Musica.

Sul palco dell’Auditorium Varrone si sono esibiti Gloria Santarelli al violino ed Edoardo Blasetti alla

chitarra (Conservatorio S. Cecilia di Rieti) e gli alunni delle classi terze dell’Istituto Comprensivo di

Villa Reatina diretti dal Maestro Paolo Marcelli con canti ed esecuzione di brani con il flauto dolce.

Giochi enigmistici classe VA

DOPO UN ANNO DI DURO LAVORO