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CUORE MICO Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini www.cuoreamico.org Novembre 2016 11 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, LO/BS A Acqua Il progresso dell'Africa

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CUOREMICO

Fraternità Onlus - Fondato da don Mario PasiniFraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini

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Novembre 2016

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AcquaIl progresso dell'Africa

2 Novembre 2016Cuore Amico

Aiutateci a spendere meno per dare di piùGrazie alle vostre segnalazioni stiamo aggiornando gli indirizzi di spedizione della rivista. Vi chiediamo ancora di indicarci le variazioni dell'indirizzo postale o l’interesse a ricevere o meno la nostra rivista. In questo modo saremo certi di esaudire le vostre scelte e risparmiare denaro a vantaggio dei progetti missionari. Ogni aggiornamento può essere trasmesso via e-mail ([email protected]) o telefonando ai nostri uffici: 030 3757396.

Cosa segnalare:

Se il recapito postale è incompleto, ossia se manca il numero civico e/o il codice di avviamento postale.

Se si abita in condominio, è importante indicare anche la scala e l’interno.

Se arrivano più copie allo stesso indirizzo, con nomi diversi.

Se vi sono subentri.

Sante messe ai missionari

Perché partecipiamo alla Messa? Perché chiediamo di celebrare Sante Messe? Perché ci accostiamo all’Eucarestia?Tra i tanti aspetti che vanno valorizzati dobbiamo dire che incontrando il Signo-re Gesù, facendo comunione con Lui, noi siamo portati a fare comunione, a creare o ricreare concordia tra noi e, con la no-stra offerta, ad aiutare chi sta vivendo insituazioni disagiate nella comunità ec-clesiale. Nello stesso tempo domandia-mo al Signore che anche i nostri defuntipossano vivere in comunione con Lui efacilitare noi a far comunione con Lui etra di noi.

Le Sante Messe, che ogni anno voi bene-fattori fate celebrare ai missionari, han-no questi stessi motivi. Non manca l’aspetto spirituale che ci fa vivere in fraternità, non manca il ricordo dei nostri defunti e nemmeno la possibi-lità di aiutare concretamente i missiona-ri per chi è nel bisogno per vari motivi, spesso correlati a ingiustizie sociali, lotte tribali, guerre, calamità naturali. Sicuramente, com’è tradizione, non ver-rà meno la nostra attenzione. Lode al Signore per la sensibilità dei be-nefattori!

Don Armando

Santa Messa nella chiesa del Buon Pastore di Gerico ristrutturata grazie ai benefattori di Cuore Amico

3Cuore Amico

Direttore responsabile: Gabriele Filippini Editore e redazione: Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus - Viale Stazione 63 - 25122 Brescia Tel. 030 3757396 Fax 030 2400562 e-mail: [email protected] sito: www.cuoreamico.org facebook: cuoreamicobrescia linkedin: Cuore Amico Fraternità Onlus twitter: @cuoreamicoRedattori: Paola Arosio, A. Chiappa, A. Nolli, M. Nodari, A. Nascosto - Impaginazione e grafica: Piero A. LòStampa: Pozzoni Spa - Cisano Bergamasco (Bg) - Aut. Trib. di Brescia del 2.2.1982 n. 5/82 - N° ROC 23047

Natale dei bambiniNatale si avvicina, portando con sé la luce e la speranza che viene dalla grotta di Betlemme. Papa Francesco afferma che il Bambino Gesù «è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo». «Anche oggi i bambini sono un segno», sottolinea. «Segno di speranza, segno di vita, ma anche segno “diagnostico” per capire lo stato di salute di una famiglia, di una società, del mondo intero. Quando i bambini sono accolti, amati, custoditi, tutelati, la famiglia è sana, la società migliora, il mondo è più umano». Il Bambino di Betlemme «come ogni bambino, è debole e ha bisogno di essere aiutato e protetto. Anche oggi i bambini hanno bisogno di essere accolti e difesi». Il Papa denuncia le «condizioni disumane» in cui versano molti piccoli «sfruttati, maltrattati, schiavizzati, oggetto di violenza e di traffici illeciti». Secondo i dati più recenti, il lavoro minorile coinvolge 150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni nei Paesi in via di sviluppo. In risposta a questa emergenza, su cui ha posto più volte l’accento anche il Papa, abbiamo deciso di dedicare la campagna di Natale proprio ai bambini, scegliendo tre progetti esemplificativi provenienti da Ecuador, India, Repubblica Democratica del Congo. «Oggi piangono i bambini, piangono molto e il loro pianto ci interpella», ha detto Bergoglio. Prepariamoci ad accogliere Gesù aprendo il nostro cuore ai più piccoli tra i nostri fratelli. Basta poco per cambiare il destino di tanti bambini e fare in modo che le loro lacrime possano trasformarsi in un sorriso.

Natale dei bambini

Si chiamano Pedro, José, Paula, Maria e sono alcuni dei bambini che si possono incontrare ai margini delle strade della capitale Quito. Dall’alba al tramonto sono chini a lustrare le scarpe nel tentativo di portare a casa po-chi spiccioli per il sostentamento delle loro povere famiglie. Non vanno a scuola, sono esposti a violenza e pericoli, non hanno prospettive per il futuro. Di loro si occupa il volontario Nicola Perlotto che, con il sostegno della diocesi, dal 2004 offre un pasto al giorno, cure mediche (soprattutto dentistiche), formazione di base, in un percorso orientato alla promozione umana e spirituale.

Cod. 103358

La diocesi di Sivagangai si estende in un’area ru-rale popolata da fuori-casta che lavorano come braccianti agricoli e abitano in misere capanne con scarichi a cielo aperto. Nel convincimento che la formazione sia il primo motore di sviluppo del territorio, la diocesi è fortemente impegnata nel processo di alfabetizzazione di base dei loro bambini. Purtroppo anche le scuole e le case di accoglienza della zona sono prive di impianti fognari e bagni. Questo è un problema presen-te anche nella scuola elementare St Sebastiar, nel villaggio di Kuthalur, e nella Casa di St. Maria Vianney, nel villaggio Michael Pattanam. Per cre-scere però occorre un ambiente più salubre.

Cod. 103118

Per ogni bambino offriamoun pasto al giorno 10 euro

cure dentistiche 80 euro

Per questi bambini offriamoun contributo alla costruzione

dei bagni 100 euro

Ecuador India

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5Cuore Amico

Natale dei bambini

Una lunga scia di sangue macchia il territorio. È quella lasciata dalle bande armate che si con-tendono le zone minerarie, un tempo agrico-le. Per sfuggire ai loro attacchi molte famiglie, con bambini al seguito, hanno dovuto lasciare le campagne riversandosi nelle città. Qui, per sbarcare il lunario, i bimbi sono costretti a svol-gere piccoli lavoretti come vendere l’acqua o i sacchetti di plastica. Ciò impedisce loro di fre-quentare la scuola, esponendoli nel contempo a pericoli e abusi. Ad aiutarli è Natalina Isella, missionaria dell’Istituto Discepole del Crocefisso, fon-datrice del centro di accoglienza Ek’Abana,

aiutata da Cuore Amico nella lotta contro lo sfruttamento dei bambini mai-mihogo, ovve-ro “acqua-manioca”. «Nella nostra struttura ac-cogliamo con amore tutti i bimbi», spiega Isella, «assistendoli nelle loro necessità materiali e mo-rali e insegnando loro i valori della condivisione, della solidarietà e della fratellanza». Le parroc-chie vicine, inoltre, segnalano alla missionaria i casi più estremi e Natalina si impegna a pa-gare per questi bambini almeno la retta scola-stica. Aiutiamo la missionaria a restituire ai minori quel diritto all’infanzia che è stato loro impedito.

Cod. 103359

Per ogni bambino offriamoun aiuto per l’alimentazione 25 euro

il pagamento della retta scolastica 50 euro/anno

Repubblica Democratica del Congo

Natalina Isella ringrazia i benefattori. Guardiamo il video utilizzando il codice Qr oppure il sito www.cuoreamico.org/video

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6 Novembre 2016Cuore Amico Cod. 103106

Corso di formazione annuale per una novizia

250 euro

Suor Gratiana Tafaib è venuta a trovarci per ringraziare i benefattori per quanto

ricevuto in passato e per chiedere un sostegno per la formazione delle novizie.

Si può vedere il video utilizzando il codice Qr pubblicato qui a fianco oppure

sul sito www.cuoreamico.org/video

Le future suorevanno preparateIn un Paese a maggioranza musulmana le Suore Figlie della Regina del Rosario chiedono un aiuto per la formazione delle novizie, affinché possano offrire un servizio migliore alla comunità.

In Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza, circa il 3 per cento della popolazione totale. Nonostante il numero esiguo costituiscono una par-te attiva nella società, contribuendo allo sviluppo della nazione e all’opera di aiuti durante le varie emergenze che, in pas-sato, hanno devastato l’immenso arci-pelago. Nella città di Larantuka operano dagli anni Sessanta le Suore Figlie della Regina del Rosario, che Cuore Amico ha già aiutato nel 2013 sostenendo un pro-getto a favore dei lebbrosi. Nel tempo la congregazione si è sempre più ampliata e conta oggi 480 suore (200 con voti per-petui, 250 con voti temporanei, 30 novi-zie e postulanti) che operano in 29 dioce-si locali e svolgono alcuni progetti anche all’estero. Tenendo conto delle numerose attività di apostolato ed evangelizzazio-ne in cui sono coinvolte le religiose, du-rante una recente visita nella sede della

nostra associazione hanno presentato una richiesta di sostegno per la formazio-ne e l’educazione delle novizie. «Formare in modo completo le giovani suore è im-portante affinché possano vivere la quoti-dianità animate dallo spirito e dal carisma del nostro fondatore», spiega la superiora suor Gratiana Tafaib, «offrendo un ser-vizio migliore alla comunità e portando a tutti la gioia della fede in Cristo».

Indonesia

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7Cuore AmicoNovembre 2016Cod. 103141

Possiamo contribuire con:Libri e materiale didattico 15 euro

Viaggio per raggiungere i villaggi 100 euro

Le suore vorrebbero aiutare i bambini che vivono in condizioni primitive con un progetto formativo. Sosteniamole con generosità affinché l’iniziativa si possa realizzare.

Venticinque anni fa, nelle Filippine, nasce-va la congregazione delle Povere Figlie di Maria Santissima Incoronata. Seguendo la chiamata di Dio e l’invito del vescovo

locale monsignor Rolando Santos, nel set-tembre del 2014 le suore hanno fondato una piccola missione in Papua Nuova Gui-nea, nella diocesi di Alotau-Sideia. Le tre religiose della comunità si trovano in una zona ricca di bellezze naturali, dominata dalla rigogliosa foresta pluviale e dall’ocea-no. Qui gli unici collegamenti possibili tra i villaggi avvengono con una jeep o via mare (con il dingy, un tipo di barca a motore). La popolazione locale, dedita soprattutto alla caccia e alla pesca, vive ancora in condi-

zioni primitive, in un contesto permeato da credenze tradi-zionali e riti tribali. In queste zone, in accordo con il proprio carisma, le suore vorrebbero aiutare in maniera più consi-stente i bambini realizzando, in collaborazione con la dio-cesi, un progetto mirato alla loro formazione spirituale, intellettuale, sociale, favoren-do la loro crescita e maturità umana. «Saremo presenti pe-riodicamente nelle diciannove parrocchie dei villaggi», spiega suor Maria Claudia Berto, «favorendo così sviluppo dei bambini e quello della comuni-tà di appartenenza».

Nel cuoredella foresta

PapuaNuova Guinea

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8 Novembre 2016Cuore Amico Cod. 103357

Secondo recenti dati delle Nazioni Unite le emergenze umanitarie nel mondo si attestano attualmente a quota 37, in costante crescita rispetto agli anni passati. Guerre e conflitti armati che in-sanguinano il territorio sono le principali cause, a cui seguono le catastrofi ambientali e le epide-mie. Gli effetti di queste crisi non possono essere che morte, di-struzione, emigrazioni, insicurez-za alimentare, carenza di acqua, problemi sanitari con milioni di persone a rischio, soprattutto i più fragili come donne e bambini. Molte le nazioni che hanno biso-gno di aiuto: dalla Siria alla Nige-ria, dall’Iraq alla Colombia, dalla Repubblica Democratica del Congo a l’Afghanistan. In queste pagine ci occupiamo del Sud Sudan e del Mali, due Paesi in grave difficoltà che diventano l’emblema di tutti gli altri.

Forbici, aghi e fili 30 euroTessuti di lino e cotone 50 euro

Emergenze Umanitarie

Possiamo contribuire donando simbolicamente:

La speranza appesa a un filoIn un Paese martoriato dai conflitti suor Agnese, missionaria comboniana, ha attivato un laboratorio tessile dove lavorano donne sole con figli a carico. Sosteniamo questa iniziativa.

Colpi d’arma da fuoco, sparatorie, bombardamenti. Da luglio, in questo piccolo Stato dell’Africa orientale, che nel 2011 ha conquistato l’indipendenza dal Su-dan, sono scoppiati nuovi scontri fra le truppe gover-native e i ribelli. La nuova ondata di violenza ha fatto ripiombare il Paese nel caos, causando centinaia di morti, feriti e 10 mila sfollati. Una delle zone più colpite dai conflitti è Wau, nello Stato del Bahr al-Ghazal occidentale, dove da oltre quarant’anni opera suor Agnese Bonazza, missio-naria comboniana. In questo territorio, come in altre zone del Paese, spesso gli uomini lasciano la famiglia perché arruolati come combattenti. Molte donne re-stano così da sole con i figli da sfamare. Per fornire loro un mezzo di sostentamento la religiosa ha atti-vato un laboratorio tessile dove una sessantina di donne producono tovaglie, tende, lenzuola ricamate a mano, da mettere poi in vendita sul mercato locale. «Un progetto che offre loro dignità, ma che è difficile da portare avanti a causa della mancanza di fondi e degli scontri incessanti», spiega la comboniana. Aiutiamo suor Agnese a continuare questa inizia-tiva sostenendo economicamente l’acquisto delle materie prime per il laboratorio.

Sud Sudan

Suor Agnese Bonazza insegna a ricamare Dona ora per questo progetto

9Cuore AmicoNovembre 2016Cod. 103356

Materiale per il sapone

30 euro

Forbici, aghi, uncinetti 30 euro

Una macchina per cucire 130 euro

Acquistiamo per loro:

La sfida di uno sviluppo sostenibileNel Nord del Paese, in un clima di pericolosi scontri armati, le Suore Operaie hanno avviato una missione che si occupa soprattutto di promozione femminile. Sosteniamo le loro attività.

Il Mali è teatro di una guerra lunga e complessa che non finisce. Semmai cambia forma. Di recente, violenti scon-tri hanno minacciato la stabilità in varie parti del Paese, soprattutto al Nord e al Centro, perpetuando un clima di grande insicurezza. In questa difficile situazione operano ogni giorno le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth che, su ri-chiesta del vescovo locale, hanno avviato nel 2013 una comunità a Sévaré, vicino a Mopti. Fra le attività svolte, la collabo-razione nella pastorale ordinaria della parrocchia, la catechesi nelle scuole, la promozione femminile nei villaggi. Per quest’ultimo obiettivo le religiose hanno attivato alcuni specifici progetti: produ-zione del sapone a uso familiare, coltiva-zione dell’orto, microcredito, sostegno

alle ragazze attraverso corsi di cucito, maglieria, economia domestica, forma-zione igienico-sanitaria. Una particolare attenzione è rivolta alle ragazzine aides ménagères, che fanno cioè le domestiche nelle famiglie in cambio di un misero sa-lario. Lavorano 14-15 ore al giorno, con una sola giornata di riposo alla settima-na, svolgendo i lavori più faticosi. Molte, nonostante la giovanissima età, hanno già un bimbo sulla schiena da sfama-re. «Vogliamo portare avanti e sviluppare le nostre attività», spiega suor Erminia Apostoli, «ma non è facile in un contesto di emergenza caratterizzato da precarietà sociale, politica, economica». Sosteniamo con cuore generoso la sfida delle suore per uno sviluppo sostenibile.

Mali

Sr Erminia Apostoli con le donne dopo la S.Messa

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10 Novembre 2016Cuore Amico Cod. 103017

Formare giovania nuove professioniAd Angal la Scuola tecnica dei missionari comboniani offre ai giovani la possibilità di ottenere un diploma e di trovare lavoro, contribuendo allo sviluppo e alla industrializzazione del Paese.

«Costruire il nostro Paese in Cristo»: è que-sta la scritta sul cancello di ingresso della Scuola tecnica di Angal, nel distretto di Nebbi. È nata nel 1993 per iniziativa di padre Luigi Sala, missionario combo-niano che opera dagli anni Sessanta in Uganda con all’attivo numerose iniziati-ve nei settori sanitario, scolastico e della formazione professionale. La struttura offre corsi di muratura, falegnameria, meccanica, elettricità, carpenteria di du-rata triennale, che si concludono con un esame di Stato. In aggiunta, l’istituto pro-pone corsi di contabilità di base, di ingle-se, di computer, di educazione religiosa. Gli studenti che abitano lontani hanno, inoltre, la possibilità di essere ospitati nel dormitorio interno in modo da poter pre-senziare puntualmente alle lezioni.

«Ogni anno si diplomano una quarantina di giovani», spiega padre Luigi, «che tro-vano subito lavoro, senza essere costretti a emigrare in cerca di fortuna. In questo modo riusciranno anche a mantenere la famiglia, consentendo ai figli di frequen-tare a loro volta la scuola». Attualmente l’istituto ha però alcune difficoltà econo-miche e fatica a trovare le risorse neces-sarie per l’acquisto del materiale didatti-co e per lo stipendio degli insegnanti. Dal momento che il 20 novembre si celebra la "Giornata mondiale dell’industrializ-zazione dell’Africa" sosteniamo anche noi questo importante obiettivo aiu-tando i giovani di buona volontà a co-struirsi un futuro dignitoso e a contri-buire concretamente al progresso del proprio Paese.

Materiale elettrico 20 euroMateriale meccanico 15 euroStipendio insegnante 100 euro

Aiutiamo la scuola tecnica con:

Uganda

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11Cuore AmicoNovembre 2016Cod. 103200

«Dopo una mareggiata, sulla spiaggia c’e-rano moltissime stelle marine. Un bambino le raccoglieva e le ributtava in mare. Arrivò un uomo e gli chiese: “Perché fai questo? Tanto non riuscirai a salvarle tutte”. Il bam-bino ne prese una, la gettò in mare e rispo-se: “Questa sì”». È ciò che cercano di fare, ogni giorno, padre Vincenzo Boselli e suor Maria Rosaria Gargiulo, premiati da Cuore Amico nel 2005 e responsabili del Villaggio della speranza, nato nel 2002 nella capitale Dodoma per accogliere i bimbi malati di Aids i cui genitori erano morti proprio a causa di questa letale in-fezione. Quest’opera è cominciata in sor-dina e, nel corso degli anni, si è sempre più consolidata e ampliata.

Nel Villaggio della speranza che accoglie i bambini malati di Aids, l’approvvigionamento idrico è scarso e discontinuo. Aiutiamo padre Vincenzo e suor Maria Rosaria a risolvere questo problema.

Mulini a ventoper l'acqua

In particolare, sono state costruite case-famiglia dove ospitare i piccoli (che a oggi sono 160), nutrendoli regolarmen-te e curandoli con terapie appropriate. Sono state poi edificate la scuola mater-na, la scuola primaria e quella superio-re. Per assicurare il sostentamento dei bimbi sono stati avviati una panetteria, un pollaio, una porcilaia e una stalla con 150 capi di bestiame per ottenere latte, formaggio e carne.«Un problema però che ci affligge in con-tinuazione è l’approvvigionamento idri-co», spiega suor Maria Rosaria. «L’acqua incanalata proveniente dalla città è molto costosa e spesso si rivela insufficiente per il nostro fabbisogno. Così abbiamo co-struito due pozzi ma per estrarre l’acqua,

vorremmo utilizzare dei mulini a ven-to, comuni nella regione,

perché le pompe elettri-che o a motore hanno costi di manutenzione troppo elevati».

Tanzania

Un mulino a vento5.000 euro

Riusciamo ad aiutare padre Vincenzo e suor Maria Rosaria?

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12 Novembre 2016Cuore Amico

Camerun

Cod. 103316

Basta allontanarsi pochi chilometri dal centro della capitale Yaoundé per trovar-si inghiottiti in un’immensa periferia fat-ta di casupole e baracche di lamiera. Nel quartiere di Mehanda, come in altre zone, l’aria è ammorbata dagli scarichi a cielo aperto. Date le precarie condizioni igieni-che e la mancanza di medicinali le malat-tie dilagano, con effetti devastanti su chi è già stremato dalla fame. Per le strade si incontrano bambini che camminano nel-la polvere e nel fango, che non mangiano da giorni, che non vanno a scuola e che sono esposti a violenza e abusi. È un qua-dro che favorisce il moltiplicarsi di proble-mi sociali, sanitari, educativi. Ed è qui che padre Antonio Panteghini, missionario dehoniano noto per il suo incessante im-

pegno nella costruzione di pozzi (ne ha realizzati circa 250), vorrebbe abbracciare una nuova sfida: costruire il Centro della speranza, formato da una scuola materna, una scuola elementare e un dispensario. «Oltre a provvedere ai bisogni di base dei bambini di strada, vogliamo puntare sulla loro educazione», spiega padre Antonio, «aiutandoli a far emergere le loro capacità e quindi a crescere, diventando adulti respon-sabili. In secondo luogo, desideriamo offrire un supporto ai malati, fornendo almeno le medicine di prima necessità». Un progetto importante, che riaccende la speranza nei quartieri più poveri e disagiati della città. Un sogno che padre Antonio, grazie al sostegno di tanti generosi benefattori, spera di poter realizzare.

In uno dei quartieri più disagiati della capitale padre Antonio Panteghini vorrebbe costruire il Centro della speranza, per aiutare i bambini di strada e i malati. Facciamo in modo che questo progetto possa diventare realtà.

Un sognoper le periferie

30 euro Una tonnellata

di sabbia

50 euro Dieci barre

di ferro

100 euro 10 sacchi

di cemento

Più urgente è avviare la costruzione della scuola materna

Ogni euro donato fa la differenza!

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13Cuore AmicoNovembre 2016Cod. 103204

Nella parrocchia di St John, molto attiva nel fornire un supporto materiale e spirituale agli abitanti della comunità, il problema più urgente è la mancanza di approvvigionamento idrico. Supportiamo la costruzione di un pozzo.

All’interno della diocesi di Chipata, nel distretto di Katete, si trova la parrocchia di St John, fondata nel 1960. Formata da 82 piccole comunità, conta circa 27mila fedeli, la maggior parte dei quali vive di allevamento e agricoltura, con un reddito ben al di sotto della soglia di povertà. Va-rie le iniziative che la parrocchia ha attiva-to negli anni allo scopo di offrire alla po-polazione un supporto spirituale e anche materiale. «Abbiamo da tempo cominciato la catechesi sia per bambini che per adulti», spiega il parroco padre Bernard Kaluba Zulu, «sostenendo nel contempo le fami-glie più disagiate.

Ultimamente abbiamo anche dato vita a un progetto di alfabetizzazione per in-segnare ai giovani a leggere e a scrivere». Uno dei problemi più urgenti che afflig-ge la comunità è la mancanza di acqua potabile e di conseguenza la diffusione di malattie, a volte mortali, come febbre tifoide, colera, epatiti. Il parroco vorrebbe perciò realizzare un pozzo e acquistare una pompa a immersione e un serbato-io per l’acqua. «Gli abitanti della comunità contribuiranno offrendo la propria mano-dopera», fa sapere padre Bernard, «ma affinché i lavori possano cominciare è necessario un sostegno da parte dei be-nefattori di Cuore Amico».

Acquaazzurra e chiara

Zambia

Pozzo, serbatoio e pompa a immersione

7.000 euro

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14 Novembre 2016Cuore Amico

In questo Santuario, dal primo gennaio al 31 dicembre 2016, viene celebrata la S. Messa quotidiana secondo le intenzioni degli offerenti, a favore dei benefattori vivi o defunti di Cuore Amico

Ci scrivono le Suore Missionarie Comboniane di Casa Betania in Israele dove trovano assistenza le donne sopravvissute a violenze e torture in fuga dall'Africa: «Carissimi, abbiamo ricevuto la vostra generosa donazione di duemila euro che avete devoluto per i profughi Eritrei e Sudanesi. Vi ringraziamo per la vostra solidarietà con chi porta ferite non solo fisiche ma soprattutto morali. Il progetto finanziato provvede un parziale sostegno economico per le donne vulnerabili che diversamente rischierebbero l'insicurezza alimentare, e allo stesso tempo mira a ridare fiducia in sé. Mentre vi ringraziamo a nome di queste donne e dei loro figli, vi chiediamo di pregare per questi profughi affinché recuperino la fiducia in se stessi e la dignità umana. Sono le nuove schiavitù di oggi che, come Comboni al suo tempo, anche noi siamo chiamate a riscattare. Con riconoscenza e gra-titudine, ancora un grazie di cuore per la vostra generosità. Il Signore benedica voi e tutti i benefattori. Sr. Agnese & Sr. Azezet».

Ci scrive la dott.ssa Francesca Lipeti da Ibissil in Kenya:«Carissimi amici tutti, abbiamo ricevuto ieri il vostro dono di 5.000 euro per l'ambulatorio Yoshua Clinic a lbissil. Non posso nemme-no descrivervi la gioia che abbiamo provato: Grazie, mille volte grazie! È passato poco più di un anno da quando abbiamo aperto questa piccola clinica e il panorama di povertà che continua a sve-larsi a noi ci colpisce ogni giorno di più: malati di tumore che non hanno accesso a nessun tipo di cura; bambini che necessitano di operazioni per idrocefalia o altre severe malformazioni; bimbi, gio-vani, anziani confinati, quasi reclusi a causa di gravi disabilità. Alla difficile situazione sanitaria si aggiungono povertà sociali e mate-riali, alcolismo, droga, prostituzione. Grazie ancora con tutto il cuore per il sostegno e l'affetto con cui ci circondate e che ci aiuta a tra-smettere le Buone Notizie dell'amore senza condizioni di Gesù. Dio benedica voi e le vostre famiglie. Francesca».

I frutti di Cuore Amico

Santuario dell'Annunciazione di Nazareth Santa Messa quotidiana 2016

15Cuore AmicoNovembre 2016

Giovedì 15 settembre, con gli alunni del Semi-nario di Brescia e i loro superiori, ho celebrato l’eucaristia accanto alla grotta venerata nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth. Tra le mete più care ai cristiani, Nazareth è l’inizio e nello stesso tempo il modello dell’avventura cristiana: inizio, perché Dio con il sì di Maria ha trovato posto tra gli esseri umani, con l’obbe-dienza di Giuseppe ha dato compimento alle sua promesse, con la vita quotidiana di Gesù ci ha mostrato che si è fatto vicino a tutte le situa-zioni umane. Nazareth è però anche un model-lo, come tanti santi hanno saputo comprende-re. In particolare il beato Charles de Foucauld, che là ha vissuto per tre anni e ha improntato la sua spiritualità sulla vita di Gesù in quel villag-gio, così scrive: «Silenziosamente, nascostamen-te come Gesù a Nazareth, oscuramente, come lui, voglio “passare sconosciuto sulla terra, come un viaggiatore nella notte”, poveramente, laboriosa-mente, umilmente, dolcemente, facendo il bene come lui, disarmato e muto dinanzi all’ingiustizia come lui [...]; imitando in tutto Gesù nella sua vita

2017

Con le parole di don Flavio ci congediamo, il 31 dicembre, dal Santuario di Nazareth dove abbiamo affidato nel 2016 a Maria i benefattori di Cuore Amico. Per il 2017 abbiamo scelto due chiese ma-riane per niente famose, ma simbolicamente significative: i santuari della Madonna di Filetta e di Maria SS. Assunta nel comune di Amatrice (Rieti) colpito dal terremoto del 24 agosto.

a Nazareth e, giunta l’ora, nella sua Via Crucis e nella sua morte». Facciamo tesoro del messaggio di Nazareth, perché anche noi sappiamo pronunciare il no-stro sì a Dio, accogliere la sua volontà come dono di salvezza per il mondo e farci prossimo di ogni fratello e sorella che accostiamo nelle nostre giornate, specialmente di chi spesso è ignorato o emarginato nella nostra società.

Don Flavio

In questo Santuario, dal primo gennaio al 31 dicembre 2016, viene celebrata la S. Messa quotidiana secondo le intenzioni degli offerenti, a favore dei benefattori vivi o defunti di Cuore Amico

Dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni e prega per i defunti e per i superstiti

(Papa Francesco, 28 agosto 2016)”“

Santuario dell'Annunciazione di Nazareth

Santuario della Madonna di Filetta Maria SS. Assunta

Santuari di Amatrice

Santuario dell'Annunciazione di Nazareth Santa Messa quotidiana 2016

Per le vostre donazioniIntestare all’Associazione “Cuore Amico - Fraternità Onlus” Viale Stazione 63 - 25122 Brescia | E-mail: [email protected] Telefono 030 3757396 | Fax 030 2400562

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CUOREMICO

Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini

www.cuoreamico.org

Novembre 2016

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Per agevolare il rilascio delle dichiarazioni ai fini fiscali invitiamo chi effettua donazioni con bonifico bancario di segnalare i propri dati (nome, cognome, indirizzo e codice fiscale)

telefonando in ufficio allo 030 37 57 396 o inviandoli via e-mail a [email protected]

Queste le formule:Se si tratta di un legato

a) di beni mobili “...revoco ogni mia precedente disposizione e lascio all’Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus, con sede a Brescia, a titolo di legato la somma di... o titoli, ecc. per i fini istituzionali dell’Ente”.

b) di beni immobili “...revoco ogni mia precedente disposizione e lascio all’Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus, con sede a Brescia, l’immobile sito in... per i fini istituzionali dell’Ente”.

Se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l’Associazione Cuore Amico

“Io sottoscritto... nato a... nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, annullo ogni mia precedente disposizione. Nomino mio erede universale l’Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus, con sede a Brescia, lasciandole quanto mi appartiene a qualsiasi titolo, per i fini istituzionali dell’Ente” (luogo e data) ( firma per esteso).

N.B. Il testamento deve essere scritto per intero di mano propria dal testatore.

L’associazione Cuore Amico Fraternità Onlus è eretta Ente Morale dallo Stato Italiano con decreto del Ministero dell’Interno in data 15.10.1996 e pertanto può ricevere legati ed eredità. Lasciti o donazioni testamentarie aiutano i missionari a promuovere progetti in ambito pastorale, sociale, sanitario e scolastico nei Paesi più poveri.

Lasciti e donazioni

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