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1 Anno IXX – ottobre - novembre - dicembre 2013 – trimestrale Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DBC Roma Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994 U na pandemia di dolore “colpisce” oltre 4 miliardi di persone – oltre la metà della popolazione mondiale – a causa di regolamentazioni troppo restrittive sui farmaci oppiacei che sono prescritti per alleviare, appunto, il dolore in caso di malat- tie come i tumori. È il triste quadro tracciato da un’indagine su scala mondiale che ha coinvolto 79 paesi in via di sviluppo e che è stata pubblicata sulla rivista Annals of Oncology, condotta da 22 istituzioni guidate dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO). L’indagine senza precedenti al mondo mostra che ancora i pazienti oncologici devono sopportare il dolore legato alla loro malattia e che oltre la metà della popolazione mondiale vive in paesi la cui regolamentazione troppo restrittiva sui farmaci antidolore lascia i pazienti senza accesso agli oppiacei di cui hanno bisogno. Chiamato Global Opioid Policy Initiative (GOPI), lo studio ha mappato la disponibilità e l’accesso a sette farmaci oppiacei di base nella cura del dolore in 79 paesi in via di sviluppo in Africa, Asia, Medioriente, Caraibi, America Latina. “Lo studio GOPI ha portato alla luce una pandemia di eccesso di regolamentazioni in gran parte del mondo in via di sviluppo, che sta creando ostacoli di portata catastro- fica alla fornitura delle medicine per CURE CONTRO IL DOLORE NEGATE AL SUD DEL MONDO, TROPPI I DIVIETI AGLI OPPIACEI Una indagine senza precedenti al mondo mostra che i pazienti oncologici devono ancora sopportare il dolore EFFETTIVA DISPONIBILITÀ Codeine, MolR (immediate realise oral morphine), MoCR (controlled release oral morphine), MolNJ (injectable morphine), OclR (oral immediate release oxycodone), FentTD (transdermal fentanyl) and MethPO (oral methadone). Infographic produced by the European Society for Medical Oncology (ESMO) www. ESMO.org * I dati riportano la percentuale dei paesi in ogni regione in cui sono effettivamente disponibili oppioidi * Afganistan, Algeria, Egitto, Israele, Marocco, Libia, Tunisia e Turchia sono incluse in più di una regione I dati sulla effettiva disponibilità in Europa non erano disponibili

CURE CONTRO IL DOLORE NEGATE AL SUD DEL MONDO, … · OclR (oral immediate release oxycodone), FentTD (transdermal fentanyl) and MethPO (oral methadone). Infographic produced by the

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Anno IXX – ottobre - novembre - dicembre 2013 – trimestrale

Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art.1, comma 2, DBC Roma

Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994

Una pandemia di dolore “colpisce” oltre 4 miliardi di persone – oltre

la metà della popolazione mondiale – a causadi regolamentazioni troppo restrittive sui farmaci oppiacei che sono prescritti peralleviare, appunto, il dolore in caso di malat-tie come i tumori.È il triste quadro tracciato da un’indagine su scala mondiale che ha coinvolto 79 paesiin via di sviluppo e che è stata pubblicatasulla rivista Annals of Oncology, condotta da 22 istituzioni guidate dalla Società Europea di Oncologia Medica (ESMO).L’indagine senza precedenti al mondo mostra che ancora i pazienti oncologici devono sopportare il dolore legato alla loro malattia e che oltre la metà della popolazione mondiale vive in paesi la cui regolamentazione troppo restrittiva sui farmaci antidolore lascia i pazienti senzaaccesso agli oppiacei di cui hanno bisogno.Chiamato Global Opioid Policy Initiative(GOPI), lo studio ha mappato la disponibilità e l’accesso a sette farmaci oppiacei di basenella cura del dolore in 79 paesi in via di sviluppo in Africa, Asia, Medioriente, Caraibi, America Latina.“Lo studio GOPI ha portato alla luce una pandemia di eccesso di regolamentazioniin gran parte del mondo in via di sviluppo, che sta creando ostacoli di portata catastro-fica alla fornitura delle medicine per

CURE CONTRO IL DOLORENEGATE AL SUD DEL MONDO,TROPPI I DIVIETI AGLI OPPIACEIUna indagine senza precedenti al mondo mostra che i pazienti oncologici devono ancora sopportare il dolore

EFFETTIVA DISPONIBILITÀCodeine, MolR (immediate realise oral morphine),

MoCR (controlled release oral morphine), MolNJ (injectable morphine), OclR (oral immediate release oxycodone),

FentTD (transdermal fentanyl) and MethPO (oral methadone).

Infographic produced by the European Society for Medical Oncology (ESMO) www. ESMO.org

* I dati riportano la percentuale dei paesi in ogni regione in cui sono effettivamente disponibili oppioidi* Afganistan, Algeria, Egitto, Israele, Marocco, Libia, Tunisia e Turchia sono incluse in più di una regione

I dati sulla effettiva

disponibilità in Europa non erano disponibili

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2alleviare i forti dolori del cancro”,ha dichiarato Nathan Cherny delgruppo di lavoro sulle cure pallia-tive della ESMO e affiliato alShaare Zedek Medical Center diGerusalemme. Le regolamenta-zioni eccessive sono fatte per pre-venire l’uso illecito e l’abuso disostanze come codeina o morfina,ma di fatto limitano la libertà pre-scrittiva dei medici che si trovano

ad assistere pazienti con forte do-lore e malattie in stadio terminale.“La maggior parte della popola-zione mondiale manca del neces-sario accesso agli oppiacei per lagestione del dolore oncologico –conclude Cherny – e per le cure palliative, come pure per il trattamento del dolore acutopost-operatorio, ostetrico e per il dolore cronico”.

Io, domani...Notiziario Trimestraledell’Associazione per la lottacontro i Tumori Infantili

Via G. Giolitti, 25500185 Roma

Direttore ResponsabileFrancesco Marabotto

Coordinammento editorialePaola Marianovia Giolitti, 25500185 ROMAtel. 06 44361240Fax 06 44360073

Numero Verde800 66 18 14

GraficaMaria Livia Pinchera

StampaGrafica Romana srl - ROMA

c/c postale 73753006

c/c bancarioBanca Intesa San Paolo SpAvia Parigi 13/15 - 00185 RomaIBAN IT09 S0306903 2130 7400 0002 782

e-mail [email protected]

www.iodomani.it

È compatibile con dispositivi An-droid, iPhone, iPad, di uso in-

tuitivo ed è di grande aiuto per gliaddetti ai lavori. È quanto spiegato da Fabio Borro-meti, past president della Sarnepi(Società italiana di anestesia e ria-nimazione neonatale e pediatrica) nonché responsabile della Terapiadel Dolore e Cure Palliative pressol’Azienda Ospedaliera PediatricaSantobono-Pausilipon di Napoli inoccasione del 67° Congresso Na-

zionale SIAARTI. La tecnologia in aiuto per misurareil dolore nel bambino e di supportoad una maggiore applicazionedella legge 38 del 2010 che tutelail diritto del cittadino ad accedere

alle cure palliative e alla terapia deldolore anche per i bambini. “La Legge 38 – illustra Fabio Borro-meti – ha conosciuto un’applicazionepiuttosto irregolare sul territorio na-zionale anche in ambito pediatrico.Dai dati raccolti dal Ministero della Sa-lute si osserva però una maggiore at-tenzione, rispetto al passato, ai pro-blemi relativi al dolore e alle curepalliative nel bambino, soprattutto neireparti dove vengono prestate cure aipazienti oncologici, ma occorre conti-nuare con le campagne di sensibiliz-zazione dei cittadini (la Legge 38 si ri-volge proprio a loro) e promuovereuna incisiva informazione e forma-zione rivolta ai medici, agli infermieried a tutti coloro che sono coinvolti

UNA “APP” PER MISURARE IL DOLORE NELSi chiama Kids Pain Scale, è una nuova app gratuita per misurare

ncipBdcesAcidtV12

Nathan Cherny - gruppo di lavoro sulle cure paliative della ESMO

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Itumori ‘ripuliscono’ le taschedei sistemi sanitari europei,

nonché quelle di pazienti e pa-renti che si prendono cura di loro:in un anno nell’Unione a 27(stime fatte su dati 2009) il costocomplessivo si aggira intorno ai126 miliardi (mld) di euro; Germania, Francia, Italia e GranBretagna insieme spendono i dueterzi della cifra complessiva, ovvero 83 mld. Il tumore più costoso è quello al polmone(18,8 mld).Pubblicato su Lancet Oncology,lo studio è stato condotto pressol’università di Oxford e il King’sCollege di Londra.

ECCO QUANTO SPENDIAMO OGNI ANNO PER CURARE IL CANCROE in Italia è alta la spesa sostenutada amici e parenti del paziente

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Mettendo insieme dati provenientida Eurostat, OMS, Ministeri dellaSalute, agenzie di statistica, gli esperti hanno considerato varievoci di costo: l’assistenza sanita-ria per il cancro (incluso il costodei farmaci), il prezzo pagato inproduttività persa (per morte pre-matura e impossibilità di lavorarea causa della malattia), e il costo delle cure informali fornite da amici e parenti.Circa i due quinti (51 mld) delcosto complessivo sono a caricodei sistemi sanitari, il resto è pa-gato da pazienti, famiglie, parentiamici e dell’intera società: amici eparenti di un malato oncologico si stima forniscano 3 mld di ore diassistenza non retribuita, pari a23,2 mld di euro; la produttivitàpersa – per morte prematura e impossibilità a lavorare – è stimata avere un costo comples-sivo di 52 mld.

BAMBINOe il dolore nel bambino.

(continua a pag 4)

nella cura di pazienti con patologiecomplesse che si accompagnano adintensa sintomatologia dolorosa o chepresentano una prognosi infausta.”Borrometi aggiunge che “monitorare ildolore nel bambino può essere moltocomplesso ed in alcuni pazienti, adesempio quelli di età preverbale, pre-senta numerose difficoltà. La nuovaApp – spiega Borrometi – è di uso fa-cile e intuitivo, consente a medici edinfermieri di misurare l’intensità deldolore in modo semplice per l’opera-tore ed accattivante per il bambino.Vengono proposte tre diverse scale:1. una osservazionale, la FLACC,2. una di auto-valutazione analogo-

visiva (VAS) geometrico/croma-tica,

3. una di auto-valutazione con unafaccina ad espressione variabile.

La prima per bambini di età compresatra 1 e 7 anni, le altre per bambini dietà maggiore di 4-5 anni. Tutte pro-ducono un punteggio compreso tra ivalori 0-10. La nuova App è scaricabile dal sitowww.sarnepi.it. “Ma quando le terapie del dolore sonopiù efficaci?” Per l’esperto “la Terapia del Dolore ele Cure Palliative pediatriche possonoavere successo solo se vengono pre-state con la collaborazione di specia-listi di diverse discipline che portino ilcontributo delle loro competenze eche sappiano lavorare in team. Digrande rilievo è, quindi, il ruolo di chicoordina questa squadra e riesce arealizzare questa sinergia. Sono nu-merosi gli anestesisti-rianimatori conconsolidata esperienza in ambito pe-diatrico che svolgono questa attività”.

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Proprio come per molte malattie in-fettive, il cui carico pesa come un

macigno soprattutto sui Paesi in via disviluppo e ha già provocato una mo-bilitazione internazionale, anche i tumorifaranno proprio nei Paesi che in que-sto momento sono più poveri la mag-gior parte dei milioni di vittime future. Lamaggior longevità, unita al grande au-mento della popolazione e all’adozio-ne di stili di vita occidentali, avverte ilrapporto ‘State of Oncology 2013’, ri-schiano di creare una vera e propriaepidemia di cancro che le fragili istituzioni sanitarie non saranno mai ingrado di affrontare senza un aiuto internazionale. Tanto che la propostaè quella di creare un fondo globale contro i tumori, come quello nato percombattere l’Aids.Il rapporto presentato allo European Cancer Congress di Amsterdam dal-l’International Prevention Research Institute di Lione combina le proiezionisull’aumento della popolazione mondiale con le variazioni negli stili di vitae nella longevità dei 50 Stati più popolosi al mondo, con il risultato di di-pingere un futuro preoccupante soprattutto per paesi come Cina, India oNigeria, indicati come quelli ‘trainanti’ nella crescita dei casi. Entro il 2030,sottolineano i ricercatori, ci saranno 26,4 milioni di nuovi casi di tumore al-l’anno, con un numero di morti vicino ai 17 milioni. “Molti Paesi al mon-do – ha sottolineato Peter Boyle, curatore del rapporto – non sono attrezzatiper far fronte alla situazione attuale, figuriamoci a quello che li aspetta’’.In Africa, sottolinea il rapporto, ci sono solo il 20% dei servizi di radiote-rapia richiesti, e in Asia invece di 4mila necessari ce ne sono appena 1200.Anche dal punto di vista delle diagnosi l’80% dei tumori nei paesi in viadi sviluppo viene scoperto in stadi avanzati e ormai incurabili. Il risultatoè che la sopravvivenza varia molto a seconda del reddito: se ad esem-pio nei paesi sviluppati guarisce il 75% dei tumori al seno, in quelli a piùbasso reddito la percentuale scende al 43%.“Servirebbero 217 miliardi di dollari l’anno per portare diagnosi e tratta-menti nei paesi poveri – ha ricordato Peter Boyle, curatore del rappor-to – Nessuna istituzione da sola può farcela, serve un’alleanza interna-zionale tra soggetti pubblici e privati, sull’esempio del fondo Globale perl’Hiv, la malaria e la Tbc. Anche le industrie dovrebbero impegnarsi di più,non solo donando fondi ma mettendo a disposizione trattamenti, mac-chinari e educazione’’.

VERSO UNA EPIDEMIAMONDIALE DI CANCRONel 2030 attesi 17 mln di mortiI paesi che spendono di più pro ca-

pite per l’assistenza sanitaria sonoGermania e Lussemburgo; il paeseche spende meno la Bulgaria.E l’Italia? I coordinatori dello stu-dio, Ramon Luengo-Fernandez diOxford e Richard Sullivan del Kin-g’s college, tracciano un quadropreciso del nostro paese: ‘’l’Italia,rispetto alla media EU, ha unaspesa pro capite leggermente mag-giore a quanto atteso in base allaricchezza del paese’’.‘’Il costo totale del cancro – spiegaLuengo-Fernandez – in Italia è di16,454 mld. Di questi, 6,854 mldsono costi del sistema sanitario,4,109 mld sono soldi in produttivitàpersa e 5,491 mld sono i costi dellecure informali’’. In termini pro ca-pite i costi in Italia sono di 114 europer persona, contro i 102 medi eu-ropei’’.Le discrepanze tra il nostro paese enazioni simili per ricchezza (comela Francia), possono trovare almenoin parte delle spiegazioni: la nostraspesa per cure in regime di ricoveroè alta e questo riflette il fatto che inmedia i pazienti in Italia aspettanodi più per la chirurgia, per la radio-terapia, e/o per le procedure dia-gnostiche rispetto agli altri paesiche hanno una durata del ricoveroinferiore in generale.Inoltre, sottolinea Sullivan, il fattoche l’Italia ha costi enormi associatialla mortalità prematura e alle cureinformali, suggerisce che ‘’il paesedeve fare di più nella prevenzione(ad esempio dei tumori tabacco-correlati) e per garantire che il pa-ziente riceva una diagnosi precocee abbia accesso alle cure migliori’’.Per di più, sempre considerando glialti costi informali, si rileva che lasocietà italiana nel complesso si facarico di gran parte dei costi dellecure extra-ospedaliere. ‘’E manmano che la popolazione invecchia,con meno bambini e famiglie sem-pre più disgregate, il grande punto

(continua da pag 3)

QUANTO SPENDIAMO PER CURARE IL CANCRO

interrogativo è se si potrà conti-nuare a contare su queste cure in-formali - si chiede Sullivan - per dipiù con sempre più anziani che siammaleranno di cancro e avrannobisogno di cure’’. Inoltre i costi delcancro sono destinati a crescere per

l’arrivo di nuove medicine. “In generale speriamo dunque che irisultati di questo studio permette-ranno ai decisori di allocare i fondiper la ricerca e di fornire servizi sa-nitari con un buon rapporto qualità-prezzo’’, concludono.

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organizzare una giornata di riflessione e con-fronto sul problema dei tumori giovanili, argo-mento molto spesso trascurato nella letteraturascientifica.

Il dipartimento materno infantile dell’OspedalePertini di Roma, nelle persone del prof. Mas-

simo Giovannini e prof. Angelo Peluso, hanno af-fidato al dott. Antonio M. Alberti l’incarico di

L’ANGOLO DI ALTEGRASSEGNA STAMPA DELLE NOTIZIERIGUARDANTI RICERCHE, NOVITÀ,CONVEGNI E STUDI SUI TUMORI GIOVANILI

A cura di Francesca Morelli e Federico Giannone

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lunedì 16 dicembre 2013 - Ospedale Sandro PertiniUN CONVEGNO

DEDICATO ALL’AVV. GIORGIO RATTI FONDATORE DI ALTEG

Lunedì 16 dicembre 2013 si è tenuto il convegno

“I TUMORI NEI GIOVANI ADULTIDALLA PAURA DELLA DIAGNOSI AD UNA NUOVA IDEA DI FELICITÀ”

Le sessioni in programma:

I tumori nei giovani: ancora un problema poco conosciuto.Epidemiologia, le prospettive diagnostico terapeutiche

La specificità della chirurgia nei giovaniTiroide, colon-retto, apparato urinario

Tumori della mammella in premenopausa – 40 anni e non oltreDiagnosi, trattamento medico, chirurgia, ricostruzione, fertilità

Accessi venosi centrali, complicanze ematologicheComplicanze e gestione tossicità nel corso dei trattamenti oncologici

Multidisciplinarietà e tumori giovanili: un gold standardStrategie comunicative, sessualità, sport, eticità delle decisioni

Le associazioni malati e il volontariato

Autorevoli specialisti di settore hanno dato il loro contributo partecipando a varie tavole rotonde e dibattiti sul delicato tema.

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SPEDIZIONE ABRUZZO

Sono le 6.30 di mattina di una delle rare giornatefredde di Roma, 30 novembre 2013. Partiamo in quattro, il dott. Alberti presidente dell’Al-teg, la dott.ssa Tomassi il Prof. Marà e Veronica dellasegreteria dell’associazione, per Guardiagrele inprovincia di Chieti. Siamo stati invitati dal dott. Gian-donato a testimoniare per l’Alteg con interventi deimedici sul tumore e i giovani di fronte a circa 150alunni degli ultimi anni dell’Istituto OmnicomprensivoStatale di Guardiagrele. L’incontro è organizzatoogni due anni dal Lions Club di Guardiagrele pro-motore del “Progetto Martina”.

Gli obiettivi del “ProgettoMartina” sono di informare i giovani sulle modalità di lotta ai tumori, sullapossibilità di evitarne alcuni,sulla opportunità della diagnosi tempestiva,sulla necessità diimpegnarsi in prima personae di dare tranquillità.

Ci sono volute quasi tre ore di viaggio ma siamostati ampiamente ricompensati dal calore umanoche ci ha accolto, dall’interesse mostrato dai ra-gazzi e dall’ambiente tutto.Hanno parlato il nostro Presidente dott. Alberti eil prof. Marà oltre ad altri due medici, una dotto-ressa oncologa dell’Ospedale di Chieti e un me-dico ricercatore dell’ospedale di Pescara.È stata un’esperienza molto soddisfacente comeè sempre l’incontro con i giovani.

COMUNICAZIONE DA FAVO 10 dicembre 2013DISPONIBILE ON LINE IL CERTIFICATO PER L’INVADILITA’ DEL PAZIENTE ONCOLOGICO

Sono lieto di informarvi che,con sentenza pubblicata inquesti giorni a seguito di ri-corso patrocinato dal nostrostudio anche a nome dell’Al-teg, il TAR del Lazio ha an-nullato il giudizio di inidoneitàal servizio militare nei con-fronti di un giovane che, dopoaver subito l’asportazione diun testicolo per carcinoma,aveva conseguito la remissione della malattiasenza che ne residuassero alterazioni funzio-nali del controlaterale. Ciò equivale a dire che, contrariamente all’in-terpretazione finora prevalente, l’art. 7a del de-creto del Direttore generale della Sanità militaredel 5 dicembre 2005 (Direttiva tecnica riguar-dante l’accertamento delle imperfezioni e delleinfermità che sono causa di non idoneità al ser-vizio militare), secondo il quale i tumori malignisono causa di esclusione dal servizio militare,va interpretato nel senso che ciò si verifica soloquando la malattia sia in atto, e non anchequando se ne sia constatata la remissione.Il principio stabilito dalla sentenza va al di là delristretto settore (quello dei militari) con riferi-mento al quale è stato pronunciato e rappre-senta un importante risultato a favore dei giovanimalati di tumore che, una volta guariti, spessoincontrano, a causa di pregiudizi o di vere e pro-prie vessazioni, serie difficoltà nel reinserimentonella società e nella vita lavorativa.

Avv. Stefano Fiorentini Presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’Alteg

UN IMPORTANTE RISULTATO

ficato medico è il presupposto necessario ad avviarela procedura telematica INPS per il riconoscimento del-l’invalidità e dell’handicap e serve a fornire al medicolegale chiamato alla valutazione tutte le informazionicliniche utili ad una corretta valutazione dello stato didisabilità connesso e conseguente alla patologia on-cologica ed alle relative terapie. La compilazionedel certificato da parte dell’oncologo medico faciliteràil compito della commissione medico legale ASL-INPS che potrà basare il proprio giudizio su elementidi valutazione specifici e completi in quanto prove-nienti dallo specialista che ha in cura il paziente e, quin-di, tali da permettere un’agevole applicazione delle pre-visioni tabellari.

Come già scritto negli ultimi giorni, la pubblicazionedi questo certificato sul sito dell’INPS rappresenta un’im-portantissima conquista per i malati oncologici. E’ orafondamentale che tutti noi ci mobilitiamo per far co-noscere questa nuova procedura ai malati attraversoogni forma possibile: siti internet, bollettini, depliant, pe-riodici, corsi di formazione ad hoc dei volontari e pas-saparola! Di seguito il comunicato stampa dell’AIOM: Per semplificare e accelerare le procedure di accer-tamento dello stato di disabilità dei malati di cancro, apartire dal 15° Congresso dell’AIOM è disponibile online sul sito INPS il modello di certificato riservato ai me-dici oncologi, voluto da FAVO, AIOM e INPS. Il certi-

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7In redazione sono arrivate diverse lettere sulcancro al collo dell’utero. Alcune sono comuni-cazioni di giovani donne che, al contrario diquanto si pensi, sono state colpite da questapatologia precocemente. In particolare la storiadi Gaia è stata raccontata con estrema luciditàe freddezza, così come il suo percorso tera-peutico.

A soli 30 anni e con una vita di coppia appenainiziata, Gaia si è accorta

di avere perditeematiche dopo i rapporti sessuali.

Per molti mesi non ha dato molto peso a quantole accadeva ma in occasione di una visita gi-necologica di routine ha parlato dello “strano”fenomeno al suo dottore. La ragazza raccontadi aver avuto una sana vita sessuale con esenza protezione prima di andare a conviverecon Vittorio, suo attuale partner. Si sottoposealla visita in tutta tranquillità e non risultaronosegni clinici evidenti. C’è da dire che nono-stante la giovane età non si era fatta fare il vac-cino contro il papilloma virus, perché durante lasua adolescenza il vaccino non era ancora infase di sperimentazione. Aveva però sofferto divarie infezioni ginecologiche erpetiche senzaconoscerne le cause. Nei mesi successivi la vi-sita ginecologica il fenomeno si ripresentò e al-lora sì che Gaia iniziò a porre attenzione aquanto le accadeva. Ritornò dal ginecologo chela sottopose all’esame colpo citologico, a unacolposcopia con una biopsia mirata per la tipiz-zazione istologica della lesione, dandole ap-puntamento per un eventuale raschiamentofrazionato. Iniziarono le ansie di una giovanedonna in attesa della risposta delle analisi, ri-sposta che non tardò ad arrivare dando un ri-sultato positivo che la gettò nel panico totale.

SOS CANCROALL’UTERO

Il tumore del collo dell’utero èpiù frequente nella fascia di etàcompresa tra i 35 e i 50 anni,con 3.500 nuovi casi/anno. Laprincipale causa responsabile èl’infezione da Papilloma Virusumano (HPV), in particolare ditipo 16 e 18 che si trasmette durante l’attività sessuale.

Fattori di rischioInfezione precoce e persistenteda HPV. Attività sessuale chepredispone a contrarre un’infe-zione da HPV: attività sessualeprecoce, rapporti sessuali nonprotetti da metodi di barrierameccanica (profilattico), rapporticon molti partners, pregresse eripetute infezioni ginecologicheerpetiche, elevato numero digravidanze.È importante inoltre sapere chemolte persone affette dal Papil-

loma virus non presentanosegni clinici e non hanno sin-tomi e quindi possono trasmet-tere il virus a loro insaputa.

Come si previeneRapporti sessuali protetti grazieall’impiego di metodi di barrierameccanica (profilattico), Igienee cura dell’igiene sessuale.Oggi sono in avanzata fase disperimentazione vaccini controil papillomavirus da effettuare ingiovane età (12-16 anni).

Diagnosi precoceIl PAP- TEST, associato even-tualmente alla visita ginecolo-gica, attualmente rimane lostrumento più efficace per unacorretta diagnosi precoce. In base ai programmi di scree-ning, attivi sul nostro territorionazionale, tutte le donne

a partire dai 25 anni di età esino al 64° anno devono sotto-porsi all’esecuzione del Pap testogni 3 anni. Nelle donne piùgiovani le linee guida americaneconsigliano di datare il 1° con-trollo entro 3 anni dall’inizio deirapporti sessuali. L’esame che viene indicato per accertare o escludere lapresenza di una lesione cervi-cale sospettata con il Pap test è la colposcopia. Attualmente il test HPV DNA, èun ulteriore esame a cui si puòricorrere per completare in al-cuni casi la diagnosi. Entro dueanni saranno disponibili i risul-tati di studi in corso che permet-teranno la valutazionedell’utilizzo dell’HPV DNA comeeventuale test di I livello nei programmi orga-nizzati di screening.

Segni cliniciPerdita di sangue dopo un rapporto sessuale, perdita di sangue tra un ciclo e l’altro o in menopausa, perdite vaginali. Tuttavia il tumore, soprattutto nelle fasiiniziali, è frequentemente asintomatico.

Protocolli diagnosticiVisita clinica, esame colpocito-logico, esame colposcopico con biopsia mirata per la tipizzazione istologica dellalesione, eventuale cervicoistero-scopia o raschiamento frazionato, RMN.

TrattamentoChirurgia (Resezione del collo o isteroannessectomia radicale,linfectomia), radioterapia, chemioterapia.

INFORMAZIONI A CURA DELLA LILT

(continua a pagina 8)

IO DOMANI 04_2013 OTT-DIC_Layout 1 23/12/13 09.40 Pagina 7

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Il raschiamento le fupraticato allo scadere deiventi giorni successivi aglistudi e l’esame istologicofu chiarissimo, cancro alcollo dell’utero dainfezione da PapillomaVirus (HPV).

Gaia appena ripresasi dall’intervento si sotto-pose a varie sessioni di radioterapia, e di bra-chiterapia, l’inserimento nell’utero di piccoliovuli radioattivi che non hanno compromessol’apparato riproduttivo e la capacità di averefigli. Ora dopo un anno dalla fine del suo per-

PER DIALOGARE...

Alteg, mantenendo l’impegno di restare in contattocon tutti i suoi amici che cercano sostegno e informa-zioni si avvale dell’aiuto di Francesca Morelli alla qualepotete inviare le vostre storie personali all’[email protected]

L’utilizzo dei fondi dell’Associazione è strettamente vincolato al perseguimento degli obiettivi statutari.

Se pensi che occorra attivarsi per aiutare i giovani affetti da tumore e per promuovere una corretta

prevenzione puoi offrire il tuo contributo:

n destinando il tuo 5 PER MILLE ad Alteg (C.F. 97173290582)

n attraverso una LIBERA OFFERTA da effettuare in contanti oppure tramite:

– assegno bancario non trasferibile intestato ad ALTEG;

– bonifico bancario intestato ad ALTEG su c/c 000400088261

Unicredit SpA Ag. 00712

IBAN IT26O0200805211000400088261

Via G. Giolitti, 255

00185 ROMA

Telefono e Fax

06 44363319

www.alteg.net

[email protected]

corso terapeutico si sente guarita, senza ansiee pensieri negativi. Con Vittorio vuole metteresu famiglia e spera di rimanere in stato inte-ressante quanto prima.

Ci ha raccomandato, nellasua lettera di sollecitarecoetanee e non, di nontralasciare mai diapprofondire le cause dipiccoli e grandi disturbiginecologici che possono,come nel suo caso,risolversi positivamente.

(continua da pag. 7)L’angolo di Francesca

IO DOMANI 04_2013 OTT-DIC_Layout 1 23/12/13 09.40 Pagina 8

Per la prima volta un’enorme

banca dati liberamente ac-

cessibile online mette in rela-

zione migliaia di geni

responsabili di molte malattie (tra

cui i tumori) con i farmaci capaci

di correggere i difetti associati a

questi geni.

Questa sorta di ‘Google search’

della ricerca biomedica, partico-

larmente utile nella lotta ai tu-

mori, è stata realizzata da due

ricercatori (fratelli gemelli) della

Washington University a Saint

Louis, che descrivono il loro

lavoro, durato anni, in un articolo

pubblicato su Nature Methods.

Il database è stato battezzato

come ‘Drug-Gene Interaction

database’ (DGIdb), e contiene

oltre 14.000 interazioni

gene-farmaco che coinvolgono

2.600 geni del nostro Dna e

6.300 molecole, alcune approvate

come farmaci e altre ancora in

fase di sperimentazione.

C’è poi un’ulteriore sezione con

6.700 geni che in futuro potreb-

bero diventare bersaglio per

nuovi farmaci.

Tutte le informazioni sono state

raccolte a partire da 15

database pubblici sparsi tra Stati

Uniti, Canada, Europa e Asia.

Per i due esperti bioinformatici

che lo hanno realizzato, il

database non rappresenta solo

una questione scientifica, ma

anche personale. I gemelli Obi e

Malachi Griffith, infatti,

hanno perso la madre 17 anni fa

a causa di un tumore al seno. E

proprio i tumori sono i protagoni-

sti principali dell’archivio: non

mancano comunque i geni colle-

gati a molte altre malattie come

l’Alzheimer e il diabete.

Questo rende il database uno stru-

mento essenziale per i laboratori

di tutto il mondo che cercano di

mettere a punto terapie sempre

più personalizzate.

Per conoscere lo stato dell’arte su

un gene non bisognerà più fare

una lunga ricerca manuale sal-

tando da un database all’altro

Comprende 127 geni il più

vasto catalogo mai ottenuto

delle mutazioni (difetti genetici)

che scatenano il cancro.

La scoperta è stata possibile a

partire dall’esame di oltre 3.000

tumori appartenenti a 12 forme

tra le più comuni in cui geni

‘registi’ della malattia svolgono

Realizzata nella Washington University di Saint Louis

BANCA DATI ONLINE COLLEGA I GENI RESPONSABILI DI MOLTE MALATTIE CON LE POTENZIALI CURE

ECCO IL PIÙ VASTO CATALOGO DI GENI CHE CAUSANO I TUMORI

9

ruoli importanti nella progres-

sione.

Il risultato, pubblicato su Nature,

si deve al gruppo coordinato da

Li Ding della Washington

University School of Medicine a

St. Louis e rappresenta un altro

passo in avanti fondamentale

verso la personalizzazione della

diagnosi e delle cure.

Sono stati anal izzati i geni di

3.281 tumori, fra cui cancro

alla mammella, utero, testa e

collo, colon, retto, vescica,

rene, ovaio, polmone, cervello

e sangue.

(lavoro spesso complicato dal

fatto che molti archivi non sono

pubblici e dalla mancanza di una

terminologia comune per definire

geni e molecole): d’ora in poi

basterà digitare il nome del gene

su cui si vuole lavorare per

scoprire i risultati ottenuti dagli

altri laboratori.

Obi e Malachi Griffith

(continua a pag 10)

IO DOMANI 04_2013 OTT-DIC_Layout 1 23/12/13 09.40 Pagina 9

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DA DOVE VIENE IL MIGLIOR AMICODELL’UOMO?È in Europa che nasce Fido

lupi europei sia dei lupi europei

moderni, ma non che non sono

invece accoppiate al DNA dei

lupi fossili di altri paesi.

Questo suggerisce un’origine eu-

ropea per il processo di addome-

sticamento dei lupi che ha

modellato il miglior amico del-

l’uomo. Inoltre, perché i fossili di

cani utilizzati in questo studio

sono datati a 19,000-32,000 anni

fa, quando il mondo era abitato

da antenati cacciatori-raccogli-

tori, Thalmann e colleghi sugge-

riscono che questi popoli di

raccoglitori – che ottenevano cibo

da piante e animali selvatici –

possono avere iniziato il processo

di addomesticamento canino.

Questo studio smentisce la teoria

precedente secondo cui i cani ad-

domesticati siano il risultato di un

lento avvicinamento del lupo nei

villaggi degli antenati agricoltori,

in un periodo successivo a quello

dei popoli cacciatori-raccoglitori.

Come hanno fatto degli ani-

mali pericolosi, lupi mangia-

uomini ad essere addomesticati

per diventare gli amichevoli e

giocosi cani che conosciamo e

amiamo oggi?

Un nuovo studio pubblicato sulla

rivista Science suggerisce che i

nostri antenati cacciatori-raccogli-

tori hanno svolto un ruolo impor-

tante nell’addomesticamenti dei

cani e, soprattutto, che questo pre-

zioso lavoro è avvenuto in Europa.

Un team guidato da Olaf Thal-

mann dell’Università della Fin-

landia a Turku voleva capire

meglio da dove venissero i primi

cani. Per questo i ricercatori

hanno usato l’analisi del DNA per

determinare quale popolazione di

antichi lupi (sia essa dell’Europa,

dell’Asia o di altri luoghi ) fosse

più strettamente legata da un

punto di vista genetico ai cani di

oggi. Thalmann e colleghi hanno

confrontato le sequenze genetiche

di una vasta gamma di cani col

materiale genetico da fossili ca-

nini di decine di migliaia di anni

fa. Hanno anche confrontato ma-

teriale genetico dei cani viventi

con quello di un ampio campione

di lupi.

Gli scienziati hanno scoperto che

le sequenze genetiche dei cani

moderni sono più strettamente al-

lineate con quelle sia degli antichi

Sono state scoperte mutazioni

specifiche solo in alcuni tipi di

cancro e mutazioni comuni a più

forme di tumori, anche apparen-

temente non collegate. Per esem-

pio, un gene mutato nel 25% dei

casi di leucemia è stato trovato

anche nei tumori della mam-

mella, retto, testa e collo, rene,

polmone, ovaio e utero.

Nella maggior parte dei tumori,

tuttavia, sono dalle 2 alle 6 le

mutazioni genetiche che inne-

scano il cancro, e ciò indica che

il numero dei geni ‘registi’ di

questa malattia è relativamente

piccolo. “Mentre nelle cellule

del corpo si accumulano

continuamente nuove mutazioni

nel corso degli anni – rileva

Ding – ci vogliono solo un paio

di mutazioni nei geni ‘registi’

per trasformare una cellula sana

in una cellula tumorale.’’

Sono stati identificati anche

i geni che hanno un effetto

significativo sulla sopravvi-

venza, come il gene BRCA2

del cancro al seno e il gene IDH1

per un tumore al cervello parti-

colarmente aggressivo, il glioba-

stoma. Sulla base dei risultati,

secondo i ricercatori, in futuro

un test che analizzi le mutazioni

in un gruppo di geni ‘registi’ del

tumore potrebbe diventare parte

del percorso diagnostico stan-

dard per la maggior parte dei tu-

mori. I risultati di tali test inoltre

potrebbero aiutare a mettere a

punto trattamenti personalizzati

basati sulle firme genetiche

uniche dei tumori.

(continua da pag 9)

CATALOGO DI GENICHE CAUSANO TUMORI

Olaf Thalmann

IO DOMANI 04_2013 OTT-DIC_Layout 1 23/12/13 09.40 Pagina 10

OLTRE LA DANZA... “IO, DOMANI...” Domenica 15 Dicembre al Teatro Silva un evento realizzato da Overbellydancehttp://overbellydance.wordpress.com

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Uno spettacolo di danza orientale il cuiincasso è stato interamente devolutoall’Associazione “IO, domani...” per lalotta contro i tumori infantili.

Su uno dei prossiminumeri del nostrogiornalino saremo in grado dipresentarvi il nuovo Reparto di OncologiaPediatrica che havisto finalmente la conclusione dei lavori di ristrutturazione e le immaginidella cerimonia di inaugurazione.

IL 2013 PER IO, DOMANI… si chiude come sempre all’insegna del

GRAZIE… per esserci stati vicini in questo anno non facile

GRAZIE… per tutte le iniziative organizzate a favore della nostra mission

GRAZIE… per il tempo dedicato ai nostri bambini e alle famiglie in difficoltà

GRAZIE… per l’incoraggiamento ricevuto attraverso le vostre donazioni

E’ stata una bellissima giornata

quella di Domenica 15 Dicembre, a

cominciare dai meravigliosi stage di

formazione tenuti dalle fantastiche

maestre Sandy D’ali e Chiara

Saccomanno che con la loro bravura e

carica ci hanno dato una incredibile

energia; la sera poi al teatro Santa

Silvia insieme a Leyla Lur,

Overbellydance, Sandy D’Alì, Chiara

Saccomanno, Ambili Abraham ed il suo

magico BollyMasala group,

Suheila e Jamila Bastet, il nostro

pubblico assieme al Grande Maestro

Saad Ismail che ci ha onorati della

sua autorevole presenza, ha assistito

ad un poliedrico e fantastico

spettacolo, e tutti hanno apprezzato

il grande lavoro di tecnica e di cuore

che abbiamo donato ai bambini di

IO, domani…:“Overbellydance - L’A

more per la danza

oltre ogni pensiero” Alde61

Le nostre aziende amiche hanno risposto generosamente allenostre iniziative natalizie: l’offerta dei nostri regali solidali – al-beri, presepi, dolcetti tipici – ha riscosso come sempre ungrande successo. Chi ha regalato i nostri prodotti solidali ha dato un preziosocontributo, incoraggiando e sostenendo i nostri futuri progettiche ci vedranno impegnati.Con Almaviva, Telecom, Cnr, Mediaset, Enav, ASI, Finmecca-nica Global Service, Avvocatura dello Stato, La Volpe, HotelAdriano ringraziamo i soci, gli amici e le scuole che hanno pro-mosso le nostre vendite, i nostri volontari sempre pronti e di-sponibili senza i quali non sarebbe possibile portare avanti lenostre attività.

Un Sereno Natale a tutti!

Patrik e Fabio: serata natalizia al"Caffè Letterario"

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