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Comune
di Avola
PIANO DI MONITORAGGIO
Servizi di progettazione esecutiva II° stralcio
per i lavori delle opere di difesa a salvaguardia della linea di costa.
Acquatecno S.r.l.
(Mandataria) ARTEC ASSOCIATI s.r.l
Dott. Geol. Salvo Puccio
1
0) SPECIFICHE TECNICHE E FASI REALIZZATIVE
Il piano di monitoraggio prevede tre distinte analisi ambientali che di seguito verranno descritte
singolarmente:
1) Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
2) Rilievo Morfo Batimetrico
3) ‘ilievo dell evoluzio e della li ea di osta Il sistema di monitoraggio del II° stralcio esecutivo del progetto di protezione costiera, prevede
l attivazio e del o plesso siste a di ve ifi a a ie tale si da p i a dell i izio dei lavo i e si sviluppa sino alla conclusione degli stessi e nei tre anni successivi alla conclusione dei lavori stessi
secondo la seguente cadenza :
a) p i a dell i izio dei lavo i dov a o esse e effettuate le ve ifi he di ui : 1. Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
2. Rilievo Morfo Batimetrico
3. ‘ilievo dell evoluzio e della li ea di osta b) Alla conclusione dei lavori
1. Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
c) Trascorsi 12 mesi dalla Fine Lavori
1. Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
2. Rilievo Morfo Batimetrico
d) Trascorsi 24 mesi dalla Fine Lavori
1. Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
e) Trascorsi 36 mesi dalla Fine Lavori
1. Monitoraggio dello stato di salute della Posidonia
2. Rilievo Morfo Batimetrico
3. ‘ilievo dell evoluzio e della li ea di osta
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Servizi di progettazione esecutiva II° stralcio
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1) MONITORAGGIO DELLE PRATERIE DI POSIDONIA OCEANICA
Principale obiettivo del monitoraggio è la valutazione dello stato di salute delle Praterie di P.
oceanica rilevata nel tratto di mare in lo alità Lido D Avola (Ferro di Cavallo) e meglio evidenziata
nelle Tavv. D04d ed SP04 del Progetto Definitivo generale, attraverso rilevamenti in immersione
subacquea e successiva elaborazione dei dati raccolti.
Introduzione
Le praterie di Posidonia oceanica (L.) rappresentano uno dei complessi biocenotici di maggior
p egio pe l i te o a i o del Medite a eo. La Posidonia oceanica è una fanerogama marina monocotiledone appartenente alla famiglia delle
Potamogetonacee ed endemica del Mediterraneo (figura 1a e ; è l u i a spe ie i g ado di formare praterie continue dalla superficie fino ad oltre la batimetrica dei 40 metri senza
interruzioni, sia su substrati sabbiosi che rocciosi, sia su concrezionamento organogeno, che su
atte .
La sua scomparsa segna il limite inferiore del piano infralitorale nel Mediterraneo, all'interno del quale
o upa u a ea o p esa t a il e il % dell' intero bacino (Den Hartog, 1970). La grande quantità di
produzione delle fanerogame allocata negli organi ipogei (Guidetti et al., 2002), il generale scarso consumo
da parte degli erbivori (Cebrian e Duart, 1997) e il lento tasso di decomposizione delle fanerogame
(Harrison, 1989; Enriquez et al., 1993) rendono queste piante responsabili dello stoccaggio del 15% del
carbonio nelle acque e contribuiscono nella misura del 24% al trasporto di carbonio ai sistemi adiacenti
(Duarte e Cebrian, 1996).
Le fanerogame forniscono cibo per le reti alimentari costiere, ossigeno ai sedimenti e alla colo a d a ua, stabilizzano i sedimenti, migliorano la trasparenza delle acque e attenuano il moto ondoso proteggendo la
linea di osta. E da evide zia e, i olt e, l i po ta za dell e osiste a a Posido ia oceanica, dove le piante
costituiscono un supporto fisico e trofico per le comunità vegetali e animali associate che si presentano
perciò molto diversificate (Buia et al., 2005). La prateria costituisce uno stadio climax all i te o di u a se ie successionale che inizia dalla colonizzazione di batteri e specie algali pioniere, come Caulerpa prolifera
(Lamouroux), o di piccole fanerogame come Cymodocea nodosa (Ucria) Ascherson, le quali forniscono un
substrato ricco di detriti di origine vegetale (Molinier e Picard, 1952).
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Attualmente si assiste ad un crescente declino delle fanerogame marine a ausa dell au e to delle attività antropiche (Green e Short, 2003) e un generalizzato fenomeno di regressione delle praterie in atto in tutto
il bacino Mediterraneo (Pergent et al., 2000).
Appare evidente, quindi, l i po ta za he tale pia ta assu e uale i di ato e di qualità degli ambienti
a i i ostie i, e la ileva za dell e osiste a P. oceanica per le politiche di gestione e tutela degli ambienti
costieri.
La pianta
La Posidonia oceanica è una pianta perenne presentante radici, rizomi orto tropi (crescita verticale) e
plagiotropi (crescita orizzontale) e foglie specializzate a svolgere funzioni diverse (figura 2).
Fig. 2 – La matte, strato dei rizomi e delle foglie di una prateria di P. oceanica (Boudouresque e Meinesz,
1982;)
Le singole piante sono difficilmente distinguibili; rizomi e radici danno origine a lunghi stoloni che si
intrecciano tridimensionalmente formando, insieme al sedimento e alla grande quantità di sostanza
organica morta intrappolata, struttu e olto pa ti ola i alte a he al u i et i, le osiddette atte . I ritmi di accrescimento della Posidonia sono differenti per le diverse parti della pianta, con i rizomi
caratterizzati da una crescita molto lenta, di pochi e ti et i all a o Buia et al., 2000); ben diverso è
l a es i e to delle foglie, le uali si allu ga o olto più velo e e te e p ese ta o u evide te
stagionalità.
All i te o dei fas i le dive se foglie so o disposte a ve taglio fillotassia distica) e le più giovani compaiono
al centro del fascio alternandosi da lati opposti in modo tale che le più vecchie, nella maggior parte dei casi
anche le più lu ghe, si t ova o all este o, e t e uelle più giova i o upa o posizio i più interne. Le
foglie si allungano per formazione di nuovo tessuto nel meristema posto alla base; pertanto, la parte
apicale è la più vecchia ed è quella che per prima va incontro a fenomeni di degenerazione (figura 3).
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Fig. 3 – Rappresentazione schematica di un fascio di P. oceanica (Cinelli et al., 1995)
L api e è a oto dato ed è pa te i teg a te del le o, il uale diffe is e pe colore e consistenza dalla
base; questa è separata da una ligula arcuata. Il aggio e ispessi e to della ase de iva dall esiste za di numerosi cordoni fibrosi che interessa o a he il izo a a he si a esta o all i se zio e del lembo; la
base, quando cade la foglia, rimane attaccata al rizoma e prende il nome di scaglia.
Sono presenti poi le stipule le quali, come delle sottili labbra, più larghe alla base che alla sommità,
racchiudono le basi delle foglie più giovani.
Queste foglie si t ova o all i te o del fas io e diffe is o o pe olo e e consistenza da quelle più vecchie;
sono più sottili, molli e sembra evidente come, solo nelle foglie di una certa età, sia presente la base. In
queste il lembo è il primo ad accrescersi e solo in un secondo periodo compare la base, che dalla ligula si
allunga verso il basso.
P. oceanica si riproduce sia per via vegetativa che per via sessuata; tuttavia il principale meccanismo di
propagazione è quello vegetativo che viene detto stolo izzazio e . Questo p o esso si ealizza o il distacco di rizomi terminali dal izo a pa e tale, pe e osi o a ausa dell id odi a is o Moli ie e Picard, 1952). La riproduzione sessuata, molto più rara, avviene mediante fiori ermafroditi, cioè formati da
una parte maschile (stami), contenente il polline, che circonda una parte femminile (carpello), che contiene
la cellula uovo. I fiori sono raggruppati in particolari infiorescenze di colore verde, portate da uno stelo
inserito nel centro del fascio e sono avvolte per tutta la loro lunghezza da due brattee floreali (Cinelli et al.,
. Il f utto, detto oliva di a e pe il suo aspetto, giunto a maturazione si stacca dalla pianta e
galleggiando, viene trasportato dal mare permettendo alla pianta di colonizzare nuove aree. Le foglie e i
rizomi della Posidonia oceanica ospitano una fitta schiera di organismi sia animali che vegetali che vengono
comunemente indicati come epifiti (figura 4). Questi svolgono un ruolo molto importante nelle praterie a
Posidonia oceanica nella produzione di biomassa organica, rappresentano fonte di cibo diretta per una
grande quantità di organismi marini, costituendo quindi un importantissimo anello della rete trofica di
questo complesso biocenotico (figura 5).
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Fig. 4 – Porzioni di foglie e rizomi di P. oceanica con epifiti
E stato evide ziato Be , o e la o u ità epifita, pu va ia do all i te o della p ate ia i funzione dei fattori climatici e stagionali, mostri un rimarchevole grado di specificità per Posidonia
oceanica.
Fig. : Le o plesse elazio i t ofi he all i te o della p ate ia di P. o ea i a. Ca ivo i: Poli heti, Crostacei Decapodi e Pesci; erbivori: Nematodi, Policheti, Molluschi Gasteropodi, Echinodermi;
Filtratori: Policheti, Ascidie; Detritivori: Crostacei Antipodi, Isopodi, Echinodermi.
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Descrittori fisiografici
Tipo di limite della prateria: in considerazione del processo di espansione delle praterie verso batimetrie
maggiori e del diffuso processo di regressione in atto in tutto il bacino del Mediterraneo, risulta
fondamentale la caratterizzazione dei loro limiti di distribuzione.
Secondo Meinesz e Laurent (1978) e la più recente classificazione di Pergent (Pergent et al., 1995), il limite
rientra in quattro grandi categorie (figura 6):
Limite progressivo: riconoscibile per la presenza di rizomi plagio tropi t a ia ti , o ie tati el ve so del pendio del fondo; non si rileva la presenza di matte e il ricoprimento decresce regolarmente procedendo
dall i te o della prateria verso il limite (dal 50% a < 5%). Questo tipo di limite indica che la luce è il fattore
che regola, principalmente, la crescita e la colonizzazione della pianta a maggiori profondità.
Limite netto: in questo caso la prateria, in assenza di matte, cessa bruscamente; il ricoprimento passa da >
75% nella zona interna adiacente, a valori compresi tra 75% e 50% in coincidenza del limite. In questo caso
la crescita della pianta è impedita dal tipo di sedimento o dalla natura e morfologia del fondo.
Limite erosivo: caratterizzato da un gradino di erosione della matte, più o meno visibile e con una stretta
zona di rarefazione della densità, paragonabile a quella descritta per il limite netto. Tale limite indica la
presenza di forti correnti di fondo che impediscono alla prateria di avanzare.
Limite regressivo: caratterizzato dalla presenza di matte morta, su cui persistono isolati ciuffi vivi. Un limite
di questo tipo indica una regressione della prateria, dovuta ad un aumento della torbidità.
Fig. 6: Tipologie del limite inferiore (Pergent et al., 1995). 1) limite progressivo, 2) limite netto, 3)
limite erosivo, 4) limite regressivo.
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Metodica di campionamento: mediante rilievo visivo lungo il limite inferiore viene osservata la tipologia di
limite secondo le tipologie proposte da Pergent et al. (1995).
Profondità del limite inferiore: generalmente si indica con limite inferiore la batimetria più profonda a cui la
prateria si spinge.
Interpretazione del dato: in relazione alla profondità del limite inferiore di una prateria di P.oceanica
(Pergent et al., 1995) esiste una s ala di valutazio e della t aspa e za dell a ua, ta . .
Tabella 1 – Scala di valutazione della t aspa e za dell a ua i fu zio e della p ofo dità edia del limite inferiore di P. oceanica (da Pergent et al, 1995).
Balisage (Bertrandy et al., 1986): La tecnica più comunemente utilizzata per monitorare il limite inferiore è
quella definita alisage , he p evede l utilizzo di punti di riferimento permanenti (balises) sulla base dei
quali seguire nel tempo la dinamica del limite inferiore della prateria. Per tali fini si utilizza come modello il
protocollo adottato dal Reseau de Surveillance Posidonies (Bertrandy et al., 1986). Questo protocollo
p evede l uso di o pi o ti alises da collocare sul fondo. Ciascun corpo morto (di forma rettangolare di
altezza maggiore a 30 cm e con caratteristiche standard) deve essere munito di un anello centrale per
l i stallazio e di u galleggia te u e ato e di t e fo i he ne permettono il fissaggio al fondo. Su ogni
balise si ripone in maniera solidale u eti hetta o il elativo u e o e data di i pia to. I ias u sito devono essere installati 10 corpi morti, secondo la procedura di seguito descritta:
• ide tifi azio e del li ite i fe io e della p ate ia; • a atu a o u pi hetto del pu to e t ale s elto; • posizio a e to geog afi o del pu to e t ale o la iglio e p e isio e possibile.
Metodica di campionamento: I corpi morti vengono disposti a 5 metri di dista za l u o dall alt o e a st etto contatto con il limite inferiore. A circa 1,5 metri da ciascun corpo morto, a valle rispetto al limite della
prateria, vengono eseguite le riprese fotografiche successive. Queste ultime si realizzano in quattro fasi,
una centrata sul corpo morto e le alt e t e ispettiva e te a dest a e a si ist a e dall alto di uesto Fig. . Le ip ese si effettua o i o izzo tale, ad u altezza di , et i ispetto al fo do o u otti a g a da gola e . L utilizzo di u a di a di riferimento consente di eseguire il rilievo fotografico di
ciascun balise con maggiore precisione e con la possibilità di replicarlo nel tempo senza apprezzabili
variazioni.
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Fig. 7 – Foto dei corpi morti (balise) – a foto f o tale, foto ddall alto, e d foto dest a e si ist a balise - Esempio
La dima potrebbe essere costituita da due scatolati in alluminio incernierati ad un estremo, in modo da
o se ti e l ape tu a a o passo e ottenere in situ la perpendicolarità dei due profili. Il profilo orizzontale
misura 1,50 m e rappresenta la distanza tra il piano del balise e quello della macchina fotografica, quello
ve ti ale isu a , e app ese ta l altezza dal fo do marino a cui viene posta la macchina fotografica.
Lu go l asse lo gitudi ale della dima bisogna collocare una bussola magnetica da rilevamento al fine di
otte e e la lettu a dell a golo di ileva e to pe ias u alise, a golo he potrà quindi essere ripetuto in
successivi rilievi senza significative differenze di ip esa fotog afi a. All est e ità di testa della di a collocare un block notes costituito da fogli di speciale materiale per uso subacqueo; tali fogli numerati in
progressione consentono di distinguere i diversi balise con chiarezza e precisione.
Scalzamento dei rizomi espresso in cm: I rizomi di P. oceanica sono caratterizzati da una crescita
orizzontale (rizomi plagiotropi) e/o verticale izo i o tot opi . La es ita ve ti ale è all o igi e dell edifi azio e della atte e pe ette alla pia ta di lotta e o t o l i sa ia e to, legato alla
sedi e tazio e. Lo s alza e to dei izo i evide zia ge e al e te l esiste za di un deficit sedimentario
della p ate ia. L osse vazio e di uesto pa a et o permette dunque di misurare rapidamente ed in modo
assai preciso l id odi a is o di u a zo a e il t aspo to dei sedi e ti ad esso legato. I olt e, uno
scalzamento eccessivo evidenzia uno stato di fragilità della prateria, aggravato dai ripetuti ancoraggi che si
verificano sulle praterie. La misura dello scalzamento dei rizomi si esegue (Fig.8) secondo la metodologia
proposta da Boudouresque et al., (1980) :
- Per i rizomi plagiotropi, lo scalzamento è la distanza in cm che separa il sedimento dalla parte inferiore dei
rizomi;
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- Per i rizomi ortotropi, lo scalzamento è la distanza che separa il sedimento dalla base delle foglie, distanza
alla quale viene sottratto il valore di 2 cm;
Figura 8 – Defi izio e dell altezza dello s alza e to dei izo i di Posido ia. A sinistra, rizomi plagio
tropi, a destra, rizomi orto tropi (da Bouderesque et al, 1980).
Metodica di campionamento: la misura dello scalzamento dei rizomi viene effettuata lungo il limite
i fe io e all i te o del uad ato x , con tre misure random da mediare per i plagiotropi e tre misure
random da mediare per gli ortotropi.
• Interpretazione del dato: in tab.2 viene proposta una scala di valutazione dello scalzamento dei rizomi.
Tabella 2 – Scala di valutazione dello scalzamento dei rizomi
Parametri a supporto
Intensità della luce e della temperatura: Una categoria di strumenti il cui uso è sempre più diffuso è
costituita dai data loggers per la misura delle te pe atu a e dell i te sità della lu e di di e sio i relativamente piccole (Koch e Verduin, 2001). Essi possono essere lasciati in situ e permettono anche di
ottenere una notevole risoluzione spaziale e temporale delle misure, spe ial e te ell a ito di siste i nei quali i gradienti di temperatura e luce sono relativamente fitti. I modelli disponibili sul mercato sono di
forma ili d i a o i ola e e ha o di e sio i va ia ili t a i e . Pe aggio i dettagli sulle case
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produttrici di data loggers vedere il Manuale di Metodologie di Campionamento e Studio del Benthos
Marino Medite a eo.
• Metodica di campionamento: le procedure di utilizzo della sonda data loggers prevedono le seguenti fasi:
la p og a azio e dell attività del se so e della lu e e della te pe atu a e l i postazio e degli intervalli temporali di acquisizione dei dati (preferibilmente ogni 30 minuti) con l ausilio dell apposito software dedicato previo collegamento al computer (operazione da eseguire in barca o in laboratorio); 2) la
collocazione e l a o aggio i situ del data logge s edia te pi hetti o orpi in cemento muniti di piccole
boe) Fig.9. Posizionare la sonda tra le foglie di P.oceanica evitando che essa sporga troppo, segnalare con
un sistema GPS le coordinate di riferimento del luogo dove è stata riposta la sonda; 3) una volta che
l att ezzo è stato riportato in superficie, lo scarico dei dati avviene mediante lo stesso software di gestione,
che in genere pe ette a he l ela o azio e di g afi i.
Figura 9 – data loggers per la misura della temperatura e della luce (a), particolare della sonda (b)
La valutazione dello stato di salute delle praterie sarà ui di effettuata edia te l appli azio e integrata di una serie di descrittori indicativi dello stato del posidonieto, ovvero:
1 Misure di densità assoluta dei fasci fogliari
2 Definizione del limite inferiore di P. oceanica secondo la classificazione di Pergent
3 Identificazione del limite inferiore e superiore di p. oceanica mediante la tecnica del
balisage
4 Misura dello scalzamento dei rizomi
5 Calcolo della densità relativa dei fasci fogliari
6 Stime di ricoprimento del fondo con i potenziali sostituti di P. oceanica già rilevati, ovvero
la fanerogama marina Cymodocea nodosa
7 Misu e dell i te sità di lu e e della te pe atu a
8 Applicazione di indici ecologici sintetici indicativi dello stato del siste a, ovve o l I di e di Co se vazio e CI , l I di e di “ostituzio e “I , l I di e di Phase Shift P“I e l I di e di Frammentazione (PI).
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1.1. PIANO DI CAMPIONAMENTO
Per il monitoraggio dello stato di salute delle praterie i campionamenti devono essere effettuati in
corrispondenza di 3 intervalli batimetrici: presso il limite superiore (stazioni A), nella zona centrale della
prateria (stazioni B) e presso il limite inferiore (stazioni C).
Una strategia di campionamento gerarchica (figura 2a) permette di avere una confidenza statistica più
elevata, e di ridurre la probabilità di includere errori di interpretazione dei dati dovuti alla variabilità
naturale della prateria.
Schema di una strategia di campionamento gerarchica
La strategia di campionamento gerarchica richiesta per una stazione, include la definizione di 3 aree
(400m2 circa ciascuna, distanziate di 10m tra loro) in ciascuna delle quali verranno effettuati:
- 3 repliche per le misure di densità,
Le repliche in una stessa area devono essere distanziate, tra di loro, di almeno 1 metro.
L ulti a epli a i u a ea e la p i a epli a dell a ea segue te, devo o esse e dista ziate di i a
10 metri.
In totale verranno effettuate quindi 9 misure di densità e 3 misure di ricoprimento.
Per ciascuna delle 3 aree, oltre alle misure e i prelievi di cui sopra, dovranno essere effettuate delle stime
relative a: ricoprimento della P. oceanica, tipo di substrato, continuità della prateria, % matte morta, %
Caulerpa racemosa, % Cymodocea nodosa. Tali stime dovranno essere eseguite a scala di stazione, valutate
da due operatori indipendenti ed espresse come percentuale; le due valutazioni dovranno poi essere
mediate per determinare la stima complessiva.
Campionamento su transetto orizzontale (stazione sul limite inferiore)
Sul limite inferiore indagato, la strategia di campionamento dovrà essere realizzata lungo un transetto
orizzontale, in corrispondenza dei balise (i.e. transetto di 50-60m). Verranno effettuati:
- 6 repliche per le misure di densità.
Le repliche saranno casuali lungo il transetto e distanziate tra loro minimo 1m (idealmente ogni replica è
presa su una porzione diversa del balisage – i.e. una porzione è definita da 2 balises successivi).
Oltre alle misure e i prelievi di cui sopra, dovrà essere effettuata una singola stima relativa a: Ricoprimento
della P. oceanica, tipo di substrato, continuità della prateria, % matte morta, % Caulerpa racemosa, %
Cymodocea nodosa, effettuata lungo la totalità del transetto, valutata sulla base delle osservazioni di due
operatori indipendenti.
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Parametri
Stime visive in mare
Le stime visive sono effettuate come specificato sopra per le 2 stazioni a diversa profondità, a scala di
stazione in immersione subacquea (o a bordo di un natante per le fonti di disturbo).
Stime visive da effettuare in mare
Ricoprimento: espresso come percentuale (%) di substrato ricoperto dalle piante, rispetto a quello non
i ope to sa ia, o ia atte o ta et . . Misura (stima): due operatori valutano indipendentemente la porzione di substrato ricoperto da Posidonia
o ea i a viva, all i te o di u a ea di i o fe e za di et i di aggio diseg ata atto o a u pu to fisso). I due operatori esprimono le loro stime (%) visive; la media tra le due stime fornisce il valore di
ricoprimento (Buia et al., 2003).
Misure in immersione subacquea solo sul limite inferiore della prateria
Le misure relative al marcaggio del limite inferiore della prateria di P. oceanica (balisage) sono effettuate
seguendo il protocollo definito da Bertrandy et al. (1986) e Boudouresque et al. (2000).
Profondità del limite inferiore: isu ata all altezza di og i alise -11 repliche).
Tipo di limite inferiore: video o fotografia lungo il transetto. Il limite inferiore viene poi caratterizzato in
uno dei 4 limiti definiti da Meinesz & Laurent (1978).
Scalzamento della prateria e Portamento dei rizomi (% di rizomi plagiotropi): possono essere misurati
direttamente nello stesso quadrato utilizzato per misurare la densità; contare il numero di rizomi scalzati e
di rizomi plagiotropi presenti nel quadrato e rapportarlo al numero totale di rizomi (conte di densità).
Scalzamento dei rizomi in cm: definito da Boudouresque et al. (1984) è la distanza tra il sedimento e la
base delle foglie per i rizomi ortotropi, o la distanza tra il sedimento e la parte inferiore dei rizomi per i
rizomi plagiotropi. Lo scalzamento in cm è misurato per 6 singoli rizomi ortotropi, selezionati casualmente,
in corrispondenza del limite e a una distanza minima tra fasci di . Questa dista za è isu ata o l aiuto di una distanza di riferimento (per esempio una porzione della lavagnetta graduata).
Distanza dal corpo morto
- 3 riprese in orizzontale (centrale, laterale destra e sinistra) ad altezza di 0,5 m dal fondo, utilizzando il
picchetto già installato a circa 1,5 m dal balise, a valle rispetto al limite della prateria
- u a fotog afia dall alto, al di sop a del alise pe pe di ola e , ad u a dista za di i a , da questo.
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1. 2. ELABORAZIONE DEI DATI
Densità assoluta
Le misure di densità dei fasci fogliari sono da effettuarsi in corrispondenza della stazione di
campionamento. I conteggi di densità devono essere effettuati dai ricercatori subacquei dopo aver lasciato
cadere, in modo casuale al di sopra della prateria, una cornice quadrata di 40 cm x 40 cm, in un
numero di repliche per ogni stazione pari a 5.
La densità assoluta deve poi espressa come numero dei fasci presenti su ogni m2 di fondo ed i valori medi
di densità assoluta per stazione devono essere successivamente classificati secondo gli stadi previsti da
Giraud (1977) e da Pergent et al. (2005).
Dovrà essere dunque prodotta una tabella sintetica della salute della posidonia mediante classificazione
della densità (fasci · m-2) in base al numero di fasci fogliari per m2 in funzione della profondità coma da
tabella successiva, per ogni immersione prevista :
Profondità (m)
Stato di
conservazione non
soddisfacente
Stato di
conservazione
soddisfacente
Stato di
conservazione
eccezionale
I ulti o dov à esse e p edisposta u a u ata sti a del i op i e to del fo do ed il elativo al olo degli
indici sintetici ecologici per ogni stazione di campionamento. La metodica da utilizzare è quella dei
transetti ad intersezione lineare (Line Intercept Transect o LIT) (Montefalcone, 2009), che sono realizzati
mediante una cima centimetrata della lunghezza pari a 25 m stesa sul fondo in direzione parallela alla linea
di costa. Dovranno effettuarsi 4 LIT per ciascuna fase di monitoraggio, posizionati in maniera casuale e
distanziati di circa 10 m l u o dall alt o . Per ciascun LIT va annotata su una lavagnetta in PVC l i te etta al
centimetro più vicino che corrisponde al punto dove l att i uto cambia al di sotto della cima.
Per ogni LIT la lunghezza di ciascun attributo (Lx) è data dalla distanza che intercorre tra due intercette
registrate e viene calcolata per sottrazione.
2) RILIEVO MORFOBATIMETRICO
La fascia di costa inte essata dall i te ve to di ui i oggetto si este de dalla .da Chiuse di Ca lo osta a No d di Capo Negro ) a NORD, alla Marina di Avola a SUD per una lunghezza lineare su costa di circa 5000 ml.
I. IMBARCAZIONE
Tutti i ilievi sa a o eseguiti o l ausilio di un mezzo navale, opportunamente attrezzato con dei supporti lungo
la u ata e/o a p ua su ui o ta e la st u e tazio e e essa ia pe l effettuazio e delle isu azio i.
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Al fine di eliminare eventuali errori sistematici nei dati acquisiti, saranno accuratamente misurate la posizione
o izzo tale e la uota di tutti i se so i i stallati a o do dell i a azio e.
II. POSIZIONAMENTO
Il posizio a e to dell i a azio e sa à otte uto edia te u GP“ o etodologia diffe e ziale he assi u i una precisione sub-metrica.
Nel aso i ui ell a ea di lavo o o fosse possi ile utilizza e il siste a GP“, si dov à utilizza e u siste a di posizionamento alternativo, quale ad esempio Syledis, Microfix, ecc. che consenta comunque una precisione
elevata.
Il sistema di posizio a e to p ovvede à a al ola e i o ti uo la posizio e dell a te a GP“ posta sull i a azio e o u a f e ue za di aggio a e to o i fe io e di Hz. La posizio e aggio ata sa à poi inviata tramite porta seriale al sistema di navigazione, he i ase alle oo di ate dell a te a GP“, alla posizio e dei t asdutto i a o do dell i a azio e ed all o ie ta e to di uest ulti a p ovvede à a al ola e i te po eale le posizio i di tutti i t asdutto i i stallati sull i a azio e. Le posizio i calcolate saranno poi inviate ai vari
sistemi di acquisizione per la corretta georeferenziazione dei dati acquisiti.
III. SISTEMA DI NAVIGAZIONE
Il sistema di navigazione dovrà essere composto da un computer opportunamente equipaggiato con un software
per la avigazio e e l a uisizio e dei dati. Il o pute sa à i te fa iato a tutti i se so i e essa i ed al siste a di posizionamento GPS e provvederà a in tempo reale alla registrazione ed alla georeferenziazione di tutti i dati
acquisiti in formato digitale.
Il siste a dov à esse e i g ado i fo i e al pilota, i te po eale, a o ito la posizio e dell i a azio e e la posizione della linea di navigazione teorica che si sta seguendo. Dovrà essere, inoltre, in grado di segnalare in
tempo reale eventuali malfunzionamenti di tutti i sensori e la distanza relativa dalla linea di navigazione teorica.
IV. ECOSCANDAGLIO
Il rilievo batimetrico sarà eseguito tramite ecoscandaglio digitale di tipo Single Beam a doppia frequenza
simultanea. I dati batimetrici acquisiti, oltre ad essere stampati su carta termica, saranno inviati in tempo reale al
sistema di acquisizione.
Il sistema di acquisizione dei dati sarà interfacciato in tempo reale con una piattaforma inerziale che consentirà di
o egge e l effetto del oto o doso.
CALIBRAZIONI
Prima della mobilitazione della strumentazione saranno eseguiti in laboratorio i test di funzionamento e le
eventuali calibrazioni di tutti gli strumenti secondo le specifiche fornite dai produttori. I risultati di tali procedure
saranno riportate su appositi moduli che saranno consegnati al Committente.
U a volta he tutti gli st u e ti sa a o o tati a o do dell i a azio e, si esegui à la ali azio e dell e os a daglio edia te a - he k .
Qualora i trasduttori siano montati su supporti che vengono recuperati in coperta alla fine delle operazioni
gio alie e, si dov a o esegui e le ope azio i di ali azio e all i izio di og i gio ata di a uisizio e.
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V. ESECUZIONE DEL RILIEVO
I dati batimetrici dovranno essere acquisiti navigando su linee teoriche precedentemente pianificate secondo le
seguenti specifiche:
- una serie di linee parallele tra di loro con interasse di 20 metri
- una serie di linee parallele tra di loro e perpendicolari alle prime con interasse di 100 metri
Il assi o fuo i li ea o se tito è di et i. Il siste a di avigazio e dov à esse e i g ado di seg ala e i tempo reale il superamento di tale limite.
rilievo batimetrico generale (fino almeno alla – dell a ea da i vestiga e estesa late al e te al e o pe ai due lati dell a ea d i te ve to o ulti-beam
rilievo batimetrico di dettaglio della fascia attiva (dalla -12m alla battigia) con transetti ogni 50m con single-beam
o p ese diago ali di o t ollo , pe tutta l este sio e della fal ata sa iosa i e uilibrio
ilievo sedi e tologi o dell a ea d i te esse a dive se p ofo dità, o a alisi g a ulo et i he dei a pio i, su transetti distanziati di 100m
Inoltre, altri dati essenziali sono
a tog afia sto i a pe l a alisi dia o i a dell evoluzio e lito anea
ortofoto dei voli 94-00-06
a tog afia dell e osio e dei suoli
cartografia del bacino imbrifero e del rischio di inondazioni
P i a dell i izio delle ope azio i di ilievo le li ee pia ifi ate sa a o sottoposte alla Co itte za pe l avallo
LIVELLI DI MAREA
Pe la dete i azio e dei livelli di a ea du a te l ese uzio e dei lavo i, e essa i pe la o ezio e dei dati batimetrici acquisiti, si potrà operare come segue:
utilizza e i dati egist ati da u a eog afo i stallato i p ossi ità dell a ea lavori (se disponibile) dal Servizio
Idrografico e Mareografico Nazionale (R.M.N.)
L i te o ilievo, a se o da delle e essità, sa à ife ito ad u o dei segue ti livelli di ife i e to:
Zero IGM
Livello Medio Mare locale
Media delle basse maree sizigiali
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VI. ELABORAZIONE E RESTITUZIONE DEI DATI BATIMETRICI
I dati batimetrici, saranno elaborati mediante software specifici.
Le principali fasi di elaborazione sono qui di seguito riportate:
pulizia dei dati di navigazione (in particolare salti di navigazione)
pulizia dei dati di p ofo dità asata sull appli azio e di filt i statisti i
applicazione delle correzioni di marea e riduzione dei dati al livello di riferimento richiesto
p oduzio e del Modello Digitale del Te e o DTM edia te l appli azio e di oppo tu i algoritmi di
interpolazione.
estrazione dal DTM di profili batimetrici, isobate, piano quotato ecc. ecc.
I dati estratti permetteranno la realizzazione dei seguenti elaborati cartografici alla scala che sarà concordata con
la Committenza:
carta di navigazio e, o l u i azio e di tutte le li ee di avigazio e eseguite
piano quotato con maglia 5 x 5 m
carta delle isobate con equidistanza di 0.50 m
profili batimetrici
Tutti gli elaborati saranno forniti in formato cartaceo e digitale su supporto CD-ROM in n° 1 copia.
3) RILIEVO DELL’EVOLUZIONE DELLA LINEA DI COSTA L attività di ileva e to igua da l i te o ve sa te oggetto di i te ve to interessato dalle priorità di cui al
Progetto Preliminare. Tale superficie di estende complessivamente su di un fronte di circa 5000 ml
all i te o del uale so o state o putate fo ite o plessiva e te i a 3000mt per un larghezza di circa
30 mt.
1. Il rilievo deve comprendere le seguenti fasi:
2. rilievo plano altimetrico effettuato mediante stazione totale elettronica e/o stazione GPS con
maglia non superiore a 10mt x 10mt; rilievo topografico della duna e/o della spiaggia emersa e
delle eventuali opere di protezione
3. restituzione grafica della posizione altimetrica dei punti ed elaborazione dei dati e formazione
cartografica integrata da curve di livello e per punti quotati con la produzione di almeno dei
seguenti elaborati:
planimetria in scala 1:200
profili e sezioni in scala 1:500 e 1:200 complete di informazioni grafiche dello stato di fatto
vegetazione, emergenze archeologiche, elementi notevoli, linee di discontinuità, linea di
battigia, ecc)
4. generazione di modello digitale del terreno (DTM) con triangolazioni libere e con discontinuità;
5. ilievo delle e e ge ze a heologi he o l ausilio di a heologo
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6. Il servizio di restituzione grafica tridimensionale include:
- l i issio e ed ela o azio e dei dati;
- la visualizzazione del disegno con i progettisti elle fasi i te edie dell ela o azio e;
- la stampa di n. 3 copie degli elaborati.
Il rilievo dalle caratteristiche plano altimetriche deve essere restituito nei sistemi di coordinate Gauss-
Boaga e Cassini-Soldner (catastali);inoltre i capisaldi topografici ed i vertici delle poligonali dovranno essere
scelti in punti dominanti, affinché sia possibile il loro collegamento con il maggior numero di numeri da
atte e; i posizio e a gi ale ispetto all a ea da ileva e, i odo da o esse e i te essati da eventuali
futuri eventuali lavori e, quindi, suscettibili di essere manomessi
Le attività di ilievo, al fi e di esse e ua to più p e ise, dov a o esse e eseguite o l ausilio di u supporto operativo avente qualifica di rocciatore.
La Restituzione grafica bidimensionale del modello del terreno a seguito di rilievo topografico
planoaltimetrico eseguito separatamente del tratto di costa di punta Cammarana dovrà comprendere:
- l i issio e ed ela o azio e dei dati;
- la generazione di modello digitale del terreno (DTM) con triangolazioni libere e con discontinuità
- la visualizzazio e del diseg o o i p ogettisti elle fasi i te edie dell ela o azio e;
- la stampa di n 3 copie degli elaborati
La p i a fase dell ela o azio e o siste el app ese ta e le figure elementari, generatrici di solidi o di
supe fi i. L i issio e dei dati dov à avve i e edia te ife i e ti u e i i oo di ate a tesia e o polari) o vettoriali (disegno di figure geometriche).
L ela o azio e dei dati o siste à i ve e el trasferimento di specifiche caratteristiche (altezza o
traiettoria di estrusione) al fine di trasformare adeguatamente alcuni particolari emergenti rispetto al
solido p i ipale. A ueste ope azio i di ase dov à poi fa seguito u ela o azio e spe ifi a he permetta
di uota e, sposta e, sott a e o u i e si goli oggetti pe l eve tuale otte i e to di figu e t idi e sio ali più complesse.
La trasformazioni del modello dovranno essere visualizzate in tempo reale attraverso il monitor.
L e issio e degli ela orati prodotti sarà su carta (attraverso plotter) o su files, con la trasformazione degli
elaborati in formati suscettibili di ulteriori elaborazioni grafiche scegliendo preventivamente la vista 60
o togo ale, asso o et i a o p ospetti a e dell eve tuale scala grafica di rappresentazione.
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4) COMPUTO COMPLESSIVO
COMPUTO MONITORAGGIO DELLE PRATERIE DI POSIDONIA OCEANICA
1)IMMERSIONE SUB - 2h * €/h = , €/IMME‘“IONE
PREDISPOSIZONE ELABORATI IN STUDIO - h * €/h = , €/ IMME‘“IONE
TOTALE MONITORAGGIO = 15 IMMERSIONI = 15 * (280+300) = 8.700,00 €
COMPUTO ONORARI RILIEVI PLANO ALTIMETRICI
1) RILIEVO PLANO-ALTIMETRICO ESEGUITO CON METODI CELERIMETRICI
RILIEVO PLANOALTIMETRICO
RILIEVO CON TECNICHE GPS DI CAPISALDI:
Punti = 6
Onorario parziale = 12*450.17 = 5´402.04
ONORARIO PER SINGOLO RILIEVO = 5.402,04
TOTALE LINEA DI COSTA = 2 VERIFICHE = 2* 5,402,04 = 10.804,08 €
COMPUTO ONORARI RILIEVI MORFO BATIMETRICI
NOLEGGIO NATANTE PER OGNI
SOPRALLUOGO IL PERIODO NECESSARIO 2100,00
RILIEVO BATIMETRICO EFFETTUATO SECONDO
LE SPECIFICHE DEL CSA 4.000,00
Elaborazioni dati
n.1operatore collaboratore h 20,00 30,00 600,00
n.1operatore tecnico specializzato h 30,00 50,00 1500,00
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ONORARIO PER SINGOLO RILIEVO = 2100,00+ 4.000,00 +600,00+1500,00 = 8.20 , €
TOTALE MORFOBATIMETRICO = 3 VERIFICHE = 3 * 8.2000,00 = 24.600,00 €
TOTALE PIANO DI MONITORAGGIO
TOTALE MONITORAGGIO POSEIDONIA 8.700, €
TOTALE LINEA DI COSTA 10.804,08 €
TOTALE MORFO BATIMETRICO 24.60 , €
SOMMANO 44.104,084 €
Imprevisti ed arrotondamenti 5.895,92 €
TOTALE MONITORAGGIO PRIMO STRALCIO 50.000,00 €