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CUTE CUTE ED ED
EMORRAGIEEMORRAGIE
Indice
Anatomia Le ferite e loro trattamento Ustioni Emorragie
Anatomia e fisiologia
L’apparato tegumentario è costituito da: - cute (o pelle) - annessi cutanei (peli, capelli,unghie, ghiandole
sebacee e sudoripare, terminazioni nervose). A sua volta la cute è composta da epidermide
(senza vasi ma ricca di melanociti), derma (ricco di vasi sanguigni, ghiandole sebacee e sudoripare e terminazioni nervose), ipoderma o sottocutaneo.
Flora batterica normale
Sulla superficie cutanea si trovano microrganismi di varia natura (batteri, funghi, protozoi, NON VIRUS).
Questi sono organismi commensali e saprofiti, la cui presenza impedisce che si verifichino infezioni (difesa immunitaria aspecifica).
LA CUTE
FUNZIONI
MECCANICA: agenti fisici, chimici, biologici. TERMOREGOLAZIONE PRODUZIONE DI VIT. D
LE FERITE
Si intende per ferita ogni lesione che compromette l’integrità di un
tessuto
TIPI DI FERITA CUTANEA
Abrasioni: la forza lesiva agisce in modo tangenziale producendo lesioni dello strato superficiale dell’epidermide.
Escoriazioni: la lesione interessa tutta l’epidermide e lo strato superficiale del derma.
Contusioni: la lesione è data da un corpo contundente.
Ferite da arma bianca: da punta, da taglio, da taglio e punta, lacere e lacero-contuse, da fendente.
Ferite da arma da fuoco: identificare il foro d’entrata, il tramite ed il foro d’uscita.
FERITE
CONSEGUENZE
Segni di flogosi: rigonfiamento, dolore, rossore, calore, deficit funzionale
Emorragia Infezioni: da microrganismi saprofiti, commensali o patogeni (es. tetano) Sepsi: nei casi più gravi
FERITE
GRAVITA’
Dipende da diversi fattori: Estensione Sede Profondità Numero Presenza di corpi estranei Condizioni mediche generali
dell’infortunato: cardiopatia, diabete, coagulopatie, immunodepressione, farmaci, anticoagulanti/antiaggreganti ecc.
FERITE
TRATTAMENTO Disporre l’infortunato in modo da prevenire lo shock. Tamponare subito le emorragie massive. Cercare un piano d’appoggio rigido. Preparare un campo sterile, o almeno pulito, su cui
operare (lenzuolo, indumento, ecc.). Pulire la ferita e la cute circostante con disinfettante o
acqua e sapone. Procedere all’antisepsi (H2O2) Se presenti corpi estranei in profondità non rimuoverli. Bendare con materiale sterile. Se la ferita è sufficientemente grave condurre
l’infortunato da un medico.
LESIONI DA CALORE
Le lesioni da calore possono essere distinte in due gruppi:
LESIONI SISTEMICHE: - colpo di calorecolpo di calore
- colpo di solecolpo di sole
LESIONI LOCALI: ustioni ustioni distinte a loro volta in BRUCIATURE (causate dal caldo secco: corpi arroventati) SCOTTATURE (causate dal caldo umido: acqua bollente, olio,ecc.)
USTIONI
CAUSE Calore (le più frequenti): causate da contatto con
solidi, liquidi, fumi o vapori caldi.
Sostanze corrosive (ustioni chimiche o causticazioni).
Elettricità (ustioni elettriche): si trovano nei punti di entrata ed uscita della corrente. Rappresentano un problema secondario rispetto all’arresto cardio-respiratorio.
Radiazioni ionizzanti: raggi solari, ecc.
USTIONI
CLASSIFICAZIONE 1° GRADO: eritema, edema, sensazione di bruciore,
prima spontaneo e poi provocato, per le 24-48 ore successive. Segue desquamazione e restitutio ad integrum.
2° GRADO: l’essudazione è talmente intensa da provocare la formazione di flittene sierose o siero-ematiche, la cute circostante appare eritematosa e dolente. E’ interessata parte del derma.Segue restitutio ad integrum se non vi sono infezioni sovrapposte.
3° GRADO: necrosi tissutale. La cute appare secca e scura. Segue guarigione con cicatrice residua.
4° GRADO: carbonizzazione. Sono colpiti anche gli strati muscolari sottostanti fino all’osso. La cute interessata si presenta come un’escara dura, non dolente, di colore nero. La guarigione si conclude con cicatrice deturpante.
USTIONI
GRAVITA’ Estensione: regola del nove. Profondità Sede: più gravi quelle al volto (per la possibile
interessamento di occhi e vie aeree), al torace e all’addome (limitano i movimenti respiratori).
Indumenti indossati: le fibre sintetiche, bruciando, aderiscono alla pelle ed estendono il danno più in profondità. La lana brucia più difficilmente del cotone.
Condizioni mediche generali dell’infortunato: età estreme, cardiopatia, diabete, coagulopatie, immunodepressione, farmaci, anticoagulanti/antiaggreganti ecc.
USTIONI
Primo Soccorso LA SCENA E’ SICURA? Quale dinamica? Eliminare la causa dell’ustione Scoprire la parte ustionata (NON rimuovere MAI gli
indumenti e gli oggetti che avranno aderito alla cute ustionata)
Raffreddare la parte con acqua corrente (se 1° o 2° grado) Lavare con soluzione fisiologica (se 3° o 4° grado) Procedere all’antisepsi con H2O2
Coprire con garze sterili o altro materiale pulito Rivolgersi al medico se l’ustione è almeno di 2° grado Se l’ustione è grave cercare di prevenire lo shock (coprire il
pz, isolarlo dal terreno, eventualmente posizione antishock)
USTIONI
COSA EVITARE…
Usare ghiaccio Esporre a contaminazione esterna Applicare farmaci, se non su consiglio
medico “Dare da bere”, soprattutto alcolici Forare le flittene
DOMANDE ?DOMANDE ?
LE LE EMORRAGIEEMORRAGIE
DEFINIZIONEDEFINIZIONE
Per emorragia intendiamo la fuoriuscita di sangue dal
circolo sanguigno
Classificazione
Arteriose Venose Capillari Miste
Esterne Interne Esteriorizzate
Possiamo classificarle in due modi diversi:
Origine Manifestazione
Caratteristiche del sangue fuoriuscito
Em. Arteriose
Colore rosso vivo Uscita a fiotti Difficile
l’autolimitazione
Em. Venose e capillari
Colore rosso scuro Uscita lenta e
continua Facile
l’autolimitazione
Esempi di EM. ESTERNE
FERITA DA ARMA DA TAGLIO EMORRAGIA IN CORSO DI
FRATTURA ESPOSTA STRAPPAMENTO DI UN ARTO Qualsiasi lesione della cute che si
accompagna a perdita di sangue
Esempi di EM. INTERNE
EMORRAGIA INTRACRANICA EMOTORACE EMOPERICARDIO ROTTURA DI MILZA O DI FEGATO SCOPPIO DI ANEURISMA ROTTURA DI VARICI ESOFAGEE GRAVIDANZA ECTOPICA SEGNO DEL PANDA / SEGNO DI BATTLE SEGNO DI GRAY-TURNER / SEGNO DI
CULLEN
Esempi di EM. ESTERIORIZZATE
EMATEMESI (distinguere sangue digerito e non)
EMOFTOE, EMOTTISI EPISTASSI MELENA, EMATOCHEZIA,
ENTERORRAGIA, RETTORRAGIA EMATURIA OTORRAGIA MENORRAGIA - METRORRAGIA
TRATTAMENTO
Quello cardiocircolatorio e un sistema chiuso in equilibrio dinamico.
Rappresenta uno delle tre funzioni vitali.
Perciò da una sua alterazione può derivare lo shock e successivamente la morte in tempi variabili.
Tutto dipende da quanto sangue si perde e in quanto tempo lo si perde (un adulto può resistere alla perdita rapida di circa il 20% del volume totale di sangue).
EMORRAGIE ESTERNE 1
1 – A) COMPRESSIONE DIRETTA Si comprime con una garza,
possibilmente sterile, direttamente la sede della lesione (attenzione ad usare i guanti). Quando possibile si può associare il sollevamento della parte interessata rispetto al livello del cuore.
Se c’è un corpo estraneo o una frattura si deve comprimere lateralmente ad essi con i pollici.
EMORRAGIE ESTERNE 2
1 – B) BENDAGGIO COMPRESSIVO Si pone una compressa di garza sulla
zona interessata e si avvolge tutto con una benda.
Controllare che la fasciatura non sia troppo stretta.
Si può aggiungere del ghiaccio. Se il sangue continua a fuoriuscire si
possono aggiungere nuove compresse di garza su quelle già presenti senza rimuovere queste ultime.
Con questa manovra le mani del soccorritore rimangono libere.
EMORRAGIE ESTERNE 3
2 – COMPRESSIONE INDIRETTA Consiste nel comprimere in punti
specifici l’arteria che irrora l’arto interessato dall’emorragia.
E’ utile se non si può attuare la compressione diretta o se questa risulta inefficace.
Esempi: -Art. temporale -Art. succlavia -Art. femorale
-Art. ascellare -Art. poplitea
-Art. brachiale
EMORRAGIE ESTERNE 4
3 – LACCIO EMOSTATICO ARTERIOSO E’ da attuarsi solo come ultima scelta
dopo aver tentato con le precedenti. Si posiziona solo alla radice degli arti. C’è pericolo di danno ischemico a valle. Annotare in sede opportuna l’ora in cui
si è inserito. NON RIMUOVERE MAI UNA VOLTA
INSERITO, al massimo allentarlo circa ogni 20 minuti.
LACCIO EMOSTATICO ARTERIOSO
QUANDO USARLO?
Emorragie copiose Amputazioni Schiacciamento di arti
PERCHE’ NON BISOGNA TOGLIERE PERCHE’ NON BISOGNA TOGLIERE IL LACCIO EMOSTATICO UNA IL LACCIO EMOSTATICO UNA VOLTA INSERITO?VOLTA INSERITO?
C’è pericolo di ripresa dell’emorragia.
Si può scatenare lo shock.
Rischio di embolia.
Rischio di danno da riperfusione liberazione di mioglobina in circolo INSUFF. RENALE ACUTA !
EMORRAGIE INTERNE
Si può sospettare la loro presenza in base a dati indiretti:
Tipo di trauma Segni di shock:
- Tachicardia (FC >90 bpm)
- Polso piccolo e frequente - Tachipnea (FR >20 atti/min) + resp.
superficiale - Cute pallida, fredda e sudata - Midriasi - Alterazione della coscienza
Ipotensione
Sete
Meccanismi
Di Compenso
Ipovolemia
EM. INTERNE TRATTAMENTO
POSIZIONE ANTI-SHOCK
STRETTO MONITORAGGIO DELLE FUNZIONI VITALI.
Domande ?