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DPI
I DISPOSITIVI DIPROTEZIONE INDIVIDUALI
E LA SEGNALETICA DISICUREZZA
Corso di Progettazione e Organizzazione della Sicurezza nel Cantiere - prof. arch. Renato G. Laganà
DPI
I dispositivi di protezione individuale
sono definiti dal Titolo III, Capo
II, del D.Lgs. 81/08 (Ex Titolo IV
D.Lgs 626/94) dall’art.74 all’art.79
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DPI
Dispositivi di Protezione Individuale
Obblighi del Datore di lavoro
Art. 77, comma 1, D.L.gs. 81/08
Nella scelta dei D.P.I il Datore di lavoro, incollaborazione con il Madico Competente e con ilR.S.P.P. deve:
a) Valutare i rischi che non possono essere evitati con altrimezzi;
b) Sceglie i D.P.I. con caratteristiche adeguate ai rischi etiene conto dei rischi derivanti dall’utilizzo dai D.P.I.stessi;
c) Sulla base delle informazione fornite dai fabbricanti,sceglie i D.P.i. più confacenti alle esigenze di sicurezzae tutela della salute;
d) Aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una
variazione significativa negli elementi di valutazione
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Dispositivi di Protezione Individuale
Obblighi del Datore di lavoro
Art. 77, comma 4, D.L.gs. 81/08
e) Informa preliminarmente I lavoratori sui rischidai quali i D.P.I. lo protegge;
f) Rende disponibile nell’azienda informazioniadeguate sui D.P.I.;
g) Stabilisce le procedure aziendali da seguire, altermine dell’utilizzo, per la riconsegna e ildeposito dei D.P.I.;
h) Assicura una formaszione adeguata e organizza,se necessario, uno specifico addestramento circal’uso corretto e l’utilizzo pratico dei D.P.I.;
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DPI
I DPI devono anzitutto rispondere ai “requisiti essenziali disicurezza”, la cui conformità è attestata dal fabbricante, mediantel’apposizione sul DPI stesso della marcatura “CE”.
Le procedure di certificazione CE sono differenti a seconda dellacategoria dei DPI:
CATEGORIA DPI CERTIFICAZIONE1° categoria Dpi di progettazione
semplice destinati asalvaguardare da rischi didanni fisici di lieve entità.
Dichiarazione diconformità CE da partedel costruttore.
2° categoria Dpi che non rientranonelle altre due.
Conformità CE +attestato dicertificazione CErilasciato dall’organonotificante.
3° categoria Dpi di progettazionecomplessa destinati asalvaguardare da rischi dimorte o di lesione gravi edi carattere permanente.
Certificati come sopra +sottoposti a sistemi dicontrollo dellaproduzione da organocompetente.
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ElettriciElettrici
Radiazioni•Non ionizzanti•ionizzanti
Radiazioni•Non ionizzanti•ionizzanti
Aerosol•Polveri•Fumi•nebbia
Aerosol•Polveri•Fumi•nebbia
Liquidi•Immersioni•Schizzi, proiezioni
Liquidi•Immersioni•Schizzi, proiezioni
RumoreRumore
Meccanici:•cadute•urti•colpi,impatti•compressioni•perforazioni•tagli•abrasioni•vibrazioni•scivolamenti
Meccanici:•cadute•urti•colpi,impatti•compressioni•perforazioni•tagli•abrasioni•vibrazioni•scivolamenti
Termici•Calore, fiamme•freddo
Termici•Calore, fiamme•freddo
Rischi biologici•Batteri Patogeni•Virus Patogeni•Funghi responsabili di micosi•Antigeni biologici non microbi
Rischi biologici•Batteri Patogeni•Virus Patogeni•Funghi responsabili di micosi•Antigeni biologici non microbi
Gas, Vapori•Gas anestetici•Ecc.
Gas, Vapori•Gas anestetici•Ecc.
Rischi fisici Rischi chimici
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DPI
Protezione delle vie respiratorie
Generalità.
I lavoratori esposti a specifici rischi diinalazioni pericolose di gas, polveri o fuminocivi devono avere a disposizionemaschere respiratorie o altri dispositiviidonei, da conservarsi in luogo idoneo.
DPI
I mezzi di protezione delle vie aereeservono, sia ad evitare l’inalazione di
sostanze nocive presenti nell’ambiente(gas, fumi, polveri), sia a fornire ossigenoin quantità sufficiente alla respirazione, incondizioni normali o sotto sforzo, quando
esso scarseggia.A questo si provvede con diversi tipi diapparecchi:
Maschera a filtro (antigas e antipolvere); Maschera ad adduzione d’aria esterna; A rifornimento d’aria o di ossigeno
(autorespiratori).
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DPI
La funzione della “maschera a filtro“ èquella di trattenere le sostanze nocivepresenti nell’aria, ed il suo uso ècondizionato dalla necessità chenell’ambiente vi sia ossigeno in quantitàsufficiente alla respirazione (almeno il18%) e la concentrazione della sostanzatossica sia inferiore al 2-3% in vol.
La caratteristica della “maschera adadduzione“ d’aria esterna, invece, èrappresentata dal fatto che questevengono utilizzate soprattutto perlavori all’interno di ambienti ristretti(serbatoi, fognature, ecc.); il loro usoè limitato dalla lunghezza del tubo edall’impaccio rappresentato dal tubostesso.
DPI
Respiratori antipolvere
Per la protezione delle vie respiratorie da polveri si possonoutilizzare:
facciali filtranti antipolvere;semimaschere o maschere intere con filtri
antipolvere;elettrorespiratori a filtro antipolvere.
facciali filtranti FFP1 - filtri P1 - BASSA EFFICIENZAfacciali filtranti FFP1 - filtri P2 - MEDIA EFFICIENZAfacciali filtranti FFP1 - filtri P3 - ALTA EFFICIENZA
In tutti i tipi di dispositivi, le particelle vengono trattenute dalfiltro mediante un’azione meccanica, che è abbinatageneralmente ad un’azione elettrostatica.I filtri ed i respiratori a filtro antipolvere sono suddivisi in treclassi in base all’efficienza filtrante:
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DPI
PROTEZIONE DELL’UDITO(Titolo VIII, Capo II, art. 193 D.Lgs. 81/08)
L’esposizione al rumore, pur nello stessosettore lavorativo, risulta molto variabileanche per lavoratori con identiche mansioni.Tale variabilità, è legata alla differentepotenza sonora di macchine e di impianti edalla organizzazione del lavoro caratteristicadel singolo impianto; da ciò, nasce lanecessità di una corretta selezione dei DPIcontro il rumore.
DPI
La caratteristica ideale di un DPI contro ilrumore, è quella di assorbire le frequenzesonore pericolose per l’udito rispettandonello stesso tempo le frequenze utili per lacomunicazione e per la percezione deipericoli.Il DPI non deve trascurare le questioniigieniche e, nel contempo, deve essereanche confortevole.
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Mentre l’obbligo, per i lavoratori diutilizzare i DPI, insorge quando ivalori sono pari o al di sopra deivalori superiori di azione - 85 dB(A).
Il datore di lavoro deve fornire iDPI per l’udito a tutti i lavoratoriquando l’esposizione al rumoresuperi i valori inferiori di azione - >80 dB (A).
DPI
Nella scelta delle protezioni dal rumore sidevono attentamente valutare lecaratteristiche del prodotto in base a:
analisi fonometriche:per verificare il livello acustico da abbattere allevarie frequenze;fattori ambientali:temperatura, umidità e velocità dell’aria;fattori organizzativi:tempo di esposizione e necessità diaccoppiamento con altre tipologie di DPI;tollerabilità e gradimento.
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DPI
Inserti auricolari modellabilidall’utilizzatore:sono fabbricati in materialicomprimibili che l’utilizzatoremodella prima di inserirli nei meatiacustici esterni.
Inserti auricolari realizzati sumisura:vengono modellati suun’impronta dei meati acusticiesterni del portatore.
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Elmetti acustici:gli elmetti acustici coprono siagran parte della testa sial’orecchio esterno. Ciò puòridurre ulteriormente latrasmissione dei suoni per viaaerea alla scatola cranica equindi ridurre la conduzioneossea del suono all’orecchiointerno.
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DPI
Per gli ambienti rumorosi per iquali non è possibile selezionareun protettore auricolare chefornisca un’attenuazioneadeguata, si devono trovare altrimezzi di riduzionedell’esposizione, per esempioriducendo l’emissione di rumore odiminuendo la duratadell’esposizione.
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Prima di prescrivere, però, qualsiasi tipo diprotettore auricolare (per esempio da parte dipersonale medico), si dovrebbe chiedereall’utilizzatore se ha o ha avuto disturbi comeirritazione del meato acustico esterno, otalgia,fuoriuscita di materiale purulento o ipoacusia,oppure se è in trattamento per una patologiaauricolare o un’affezione cutanea.
Per stabilire quale tipo di protettore auricolareè adatto a persone con questo genere di problemiè opportuno richiedere il parere del medicocompetente.
Le persone che presentano ipoacusia possonotrovare che l’uso di protettori auricolari comportimaggiori difficoltà d’ascolto. In questi casi, èopportuno richiedere il parere di uno specialistaappropriato.
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DPI
Inserti se: si suda molto si usano occhiali da vista il lavoro comporta frequenti movimenti
del capo il lavoro si svolge in ambiente caldo occorre usare contemporaneamente
altre attrezzature di protezione comeelmetti e occhiali
DPI
Cuffie se: c’è esposizione a rumore
molto elevato è possibile toglierle spesso occorre usare i guanti
(renderebbero difficilel’introduzione e l’estrazionedegli inserti)
sono presenti processi diinfiammazione nelle orecchie
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DPI
Protezione del corpoNelle normali condizioni di lavoro, in assenza di
rischi particolari, la protezione generale del corpopuò essere affidata al normale vestiario da lavoroche offre caratteristiche tali da fornire unadiscreta difesa dalla proiezione di piccole schegge,da abrasioni (urti o sfregamenti), e garantire, dalpunto di vista igienico/protettivo, la tutela damoderate sollecitazioni ambientali (termiche,atmosferiche, di polverosità, ecc. ).
In attività che presentano rischi particolari, sidevono usare indumenti con specifichecaratteristiche protettive.
DPI
La tipologia di questi DPI si divide nelle seguentifondamentali sottotipologie:
• Indumenti di Protezione contro leaggressioni meccaniche;
• Indumenti di Protezione contro i rischitermici;
• Indumenti di Protezione per SquadreAntincendio;
• Indumenti di Protezione contro gli AgentiChimici;
• Indumenti per speciali applicazioni.
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•Grembiuli di protezioneper l’utilizzo di coltelli amano (UNI EN 412);
•Indumenti di protezioneper utilizzatori di seghea catena portatili (UNIEN 381-5);
•Indumenti diprotezione contro leradiazioni nucleari(UNI CEN 9103);
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Protezione degli arti superiori (guanti)I dispositivi di protezione delle mani e delle bracciaprevisti dall’allegato VIII del D.Lgs 81/08 sono:
• guanti contro le aggressionimeccaniche (perforazioni, tagli,vibrazioni, ecc.), contro leaggressioni chimiche, perelettricisti e antitermici;
• guanti a sacco;• ditali;• manicotti;• fasce di protezione dei polsi;• guanti a mezze dita.
I guanti di protezione devono essere adeguati ai rischi daprevenire e rispondere alle condizioni esistenti sul postodi lavoro. Essi, inoltre, devono tener conto delle esigenzeergonomiche e poter essere adattati alle necessità dellavoratore
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DPI
Nella scelta di questo tipo di DPI, è opportuno assicurarsidi:
•Garantire - una corretta e sicuramanipolazione degli oggetti, precisando forma,dimensione e natura di quanto deve esseremanipolato;
•Garantire - l’igiene prevedendo per il contattocon la pelle solo materiali anallergici e in gradodi non indurre disagio o danni (es.sudorazione);
•Analizzare – in modo molto approfondito, iltipo di sostanza e la sua concentrazione.
DPI
Evitare lavorazioni che comportinoripetuti “sfila e infila” dei guanti.Nelle lavorazioni che presentanospecifici pericoli di punture, tagli,abrasioni, i lavoratori devono essereforniti di manopole, guanti (DPI CAT.I e II) o altri appropriati mezzi diprotezione, generalmente in cuoio.
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DPI
Oggi anche per lavorazioni meccaniche particolarmentepesanti vi sono in commercio guanti in materialesintetico che presentano una ottima resistenza allaperforazione e al taglio .
Se il rischio è di particolarerilevanza, si devono usaredispositivi che assicurino unamaggior resistenza (es. guanti amaglia metallica se simaneggiano lame o oggettiparticolarmente taglienti, guantidi cuoio rinforzati su palmo eestremità delle dita per lavori diimbracatura di carichi con cavimetallici in acciaio, ecc.).
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Nelle lavorazioni che presentano specifici pericoli dasostanze acide, solventi, diluenti, oli aromatici, edaltre sostanze aggressive, il tipo di guanti (DPI CAT.III) più comunemente usati sono:
in PVC : per manipolazione di sostanze chimiche acideed alcaline. Presentano:
buona resistenza ai grassi ed idrocarburialifatici,
discreta resistenza agli idrocarburiaromatici,
scarsa resistenza ai solventi e ai chetoni, imbottiti di materiale termoisolante,
offrono buona resistenza alle bassissimetemperature,
Non resistono a temperature superiori a65°C c.a.
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in NEOPRENE: in (gomma sintetica). Presentano:
buona resistenza agli idrocarburi ed aisolventi alifatici, ai grassi, agli acidi ed aglialcali, alle soluzioni sature di sali eall’ammoniaca,
scarsa resistenza agli idrocarburi aromaticiai solventi clorurati ed ai chetoni,
in GOMMA NATURALE (lattice):
resistono alle soluzioni acide a mediaconcentrazione ed a quelle alcaline a adalta concentrazione,
non resiste ai grassi, agli idrocarburi ed aisolventi organici clorurati.
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Protezione della testaI lavoratori esposti a specifici pericoli di offesa alcapo per caduta di materiali dall’alto o percontatti con elementi comunque pericolosi,devono essere provvisti di copricapo appropriatiquali elmetti e caschi. Qualora servanoessenzialmente per la protezione del capo da urtiviolenti, devono avere resistenza meccanica; unrequisito importante è il peso che deve esserecontenuto quanto più possibile. Se occorreproteggere anche da sostanze corrosive, l’elmettodeve possedere buoni requisiti di resistenzachimica; se l’elmetto può essere usato inprossimità di elementi sotto tensione, il mezzodeve possedere anche, nel suo insieme, elevatecaratteristiche dielettriche.
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DPI
La tipologia di questi DPI si divide nelleseguenti tre principali sottotipologie di DPImultirischio:
•Elmetti di protezione per l’industria (UNI-EN397);•Elmetti di protezione per Vigili del fuoco (UNI-EN 443);•Elmetti anti-capocciata (Pr-EN 812).
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Ai fini del comfort, della corretta distribuzionedelle sollecitazioni nel caso di impatto e per unafacile pulizia, è importante la forma dellabardatura interna e la natura dei materiali(tessuto, plastica, cuoio ecc.) di cui essa ècostituita. La parte a contatto con la cute nondeve provocare irritazioni:
• il guscio rigido resiste agli urti, li devia epermette di ripartire l’impatto su un area piùampia;
• le bordature dell’elmetto agiscono daammortizzatore contro gli urti. Anche sel’elmetto viene urtato o si frantuma, questoassorbe comunque la forza d’urto.
Devono essere provvisti di adatti copricapo ilavoratori esposti, senza altra protezione,all’azione prolungata dei raggi del sole.
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Protezione degli arti inferiori (calzature)
Un dispositivo di protezione del piede, denominato anchecalzatura per uso professionale, è un dispositivo diprotezione individuale con caratteristiche tali da proteggereil portatore da lesioni che possono derivare al piede o dalpiede a seguito di infortuni nei settori di lavoro per i quali lacalzatura è stata progettata. Se la protezione si estendeanche alle gambe esso è un dispositivo di protezione anchedelle gambe. La tipologia di questi DPI. si suddivide nelleseguenti due sottotipologie:• Specificazioni per calzature di sicurezza
per uso professionale (UNI-EN 345)• Specificazioni per calzature di protezione
per uso professionale (UNI-EN 346)• Specificazioni per calzature da lavoro per
uso professionale (UNI-EN 347)• Scarpe e stivali di protezione per
utilizzatori di seghe a catena portatili(UNI-EN 381/3)
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Nelle lavorazioni in cui esistono specifici pericoli diustioni, di causticazioni, di punture o di schiacciamento, ilavoratori devono essere provvisti di calzature resistentied adatte alla particolare natura del rischio.
Per attività in cui esistono rischi di schiacciamenti aipiedi (come nell’ipotesi di maneggio di materiali pesanti)si usano scarpe rinforzate con puntale.
Nel caso di lavori edili, di carpenteria, in sotterraneo, sirichiede anche l’interposizione di una solettaantiperforazione.
Per lavori su impalcature, tetti e simili le scarpe devonoessere antisdrucciolo.In casi particolari possono essererichieste buone caratteristichedielettriche (calzature con suole ingomma per elettricisti) o,inversamente, di alta conducibilitàper evitare accumulo di caricheelettrostatiche (ad esempio lavori inpresenza di sostanze infiammabili,ecc.).
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Quando esiste il rischio che metalli fusi (come infonderia), o sostanze aggressive possano introdursi nellascarpa, si impiegano calzature che consentono il rapidosfilamento. Talvolta si possono utilmente impiegaresoprascarpe in gomma, neoprene o plastica contro ilcontatto da sostanze corrosive.
Nella scelta delle scarpe di sicurezza, in conclusione, sideve in linea di massima prevedere:
1.protezione del malleolo e del metatarso;2.sfilamento rapido per evitare
l’aggravamento dell’eventuale danno perschiacciamento, getti di sostanzepericolose, ecc.;
3.confortevolezza per aumentare il gradodi accettazione da parte del lavoratore (farprovare più modelli);
4.aggiunta di eventuali sottopiedi in cuoioper limitare i fenomeni di sudorazione.
DPI
Cinture di sicurezza e imbracature
Questi tipi di DPI sono tutti classificati ai sensi dellaDirettiva 89/686 CEE di 3° categoria, e come tali oltreall’attestato di certificazione CE rilasciato dall’organismonotificato che ne ha effettuato la omologazione, devonoessere corredati del marchio CE e della dichiarazione diconformità CE al tipo omologato del produttore. In talcaso la dichiarazione di conformità dovrà attestare anchela sottoposizione alla procedura di controllo dell’organismonotificato prevista all’art.11, punto A o punto B dellaDirettiva 89/686 CEE.
La norma armonizzata di riferimento oggi è la UNI-EN363.
Possono trovarsi altresì in commercio sistemi di arrestocaduta che inglobando un sistema di posizionamento(cinturone), sono idonei anche alla prevenzione dellacaduta libera e che come tali sono attestatirispettivamente anche a norma UNI-EN 358.
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Per questo motivo sono dotate dibretelle, cosciali, fascia toracica egluteale, sempre regolabili per tagliediverse. Sono inoltre provviste di unorgano di attacco ad anelloposizionato sul dorso o sul torace.Solo grazie a queste caratteristichedi conformazione, è possibile, in casodi caduta, mantenere il corpo inposizione verticale e distribuire leforze in parti non vitali del corpo.Per impedire rovinose cadute
dall’alto è necessario far ricorso aparticolari cinture o imbracature.Un DPI contro le cadute dall’alto è
composto da: Una imbracatura che avvolge il corpo; un elemento di fissaggio collegato ad un punto
di ancoraggio o ad un dispositivo di frenata.
DPI
Protezione degli occhi
I lavoratori esposti al pericolo di offesa agli occhi, devonoessere muniti di occhiali, visiere o schermi appropriati. Idispositivi di protezione del volto e della vista devonosenza dubbio essere adeguati al tipo di rischio daprevenire.
per l’intero volto è una misura protettiva parziale, inquanto da una parte si protegge un organo o una partedel corpo ma dall’altra si lasciano scoperte altri parti delcorpo che invece possono essere colpite da sostanze omateriali rischiosi durante la normale lavorazione.
Gli occhiali, gli schermi e le visiere sonodispositivi che servono a prevenireinfortuni agli occhi causati da agentimeccanici, chimici, termici, o da radiazioni(visibili, ultraviolette, infrarosse,ionizzanti, laser).Utilizzare gli occhiali in lavorazione che
invece comportano la possibilità di rischio
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DPI
Nella scelta dei dispositivi diprotezione per gli occhi bisogna porremolta attenzione alle lenti ed allevisiere: infatti non devono produrrealterazioni cromatiche o provocare unaffaticamento della vista deilavoratori.
I dispositivi di protezione del volto edegli occhi devono anche essereergonomici, ovvero essere adattabilialla morfologia del viso ed esseretollerati dagli utilizzatori e inoltredevono avere un campo visivosufficientemente ampio, essere leggerie facilmente sopportabili in relazione altempo d’impiego e presentarecaratteristiche ottiche adeguate al tipodi lavoro, alla sua durata e allacapacità visiva dell’operatore.
DPI
Le caratteristiche meccaniche dei mezzidipendono dal tipo di protezione occorrente.
Se l’operatore ha difetti visivi e il lavoro dasvolgere richiede la migliore visibilità (come nelcaso dei tornitori) gli occhiali protettivi debbonoavere lenti correttive graduate secondoprescrizione oculistica.
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DPI
Nel caso in cui vi è la possibilità dioffesa da schegge proveniente dailati, gli occhiali debbono esseremuniti di ripari laterali (in plastica orete metallica).
La montatura degli occhiali deve esserefunzionale ed il materiale utilizzato deveessere ininfiammabile, resistente allacorrosione e tale da non provocareirritazione a contatto con la cute.
Negli occhiali a tenuta di gas, lamontatura deve aderire perfettamentealla pelle e in quelli di protezione controschegge la montatura deve distribuireuniformemente le sollecitazioni sullaparte del viso con cui sono a contatto eche deve essere sufficientementeestesa.
DPI
esenti da difetti ottici, assicurare buonavisibilità e permettere una facile pulizia.Le lenti sono di norma realizzate in vetroorganico termoplastico a base di carbonio,vetro minerale a base di silice o vetroorganico termoindurente a base di resinesintetiche (infrangibile).
Se gli occhiali o schermi devono proteggere da radiazioniultraviolette, radiazioni ionizzanti (ad es. raggi X, raggigamma, particelle beta) e raggi laser, tutti agenti chepossono provocare danni irreversibili all’apparato oculare, èpiù che mai necessario che l’efficacia del mezzo siagarantita da fornitori qualificati e convalidata dall’oculista.
Le visiere e gli schermi facciali, che proteggono sia gliocchi che il viso, debbono essere il più leggeri possibili,
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Dispositivi di protezione collettivaL’adozione dei dispositivi di protezione collettiva (DPC) deve essere
considerata come prioritaria rispetto all’adozione dei dispositivi diprotezione individuale (DPI). La normativa, le norme tecniche e irequisiti.
Art. 146.ifesa delle aperture(...)3. Le
- “i parapetti provvisori
- “il parapetto normale con arresto al piede
- “le reti di sicurezza
- “gli ancoraggi di tenuta”
- “le armature di sostegno degli scavi
Dispositivi di protezione collettivaTra i Dispositivi di Protezione Collettiva di cui potrebbe
essere necessario disporre nei laboratori si ricordano:
1. cappe chimiche con adeguate caratteristichedi contenimento qualora si operi consostanze anche moderatamente tossiche;
2. cappe a flusso laminare adatte allamanipolazione di agenti microbiologici, per ilaboratori di microbiologia;
3. docce di emergenza e docce oculari;4. impianto di rilevamento delle fughe di gas
qualora il laboratorio disponga di unimpianto di distribuzione di gascombustibile;
5. schermi e protezioni antideflagranti, dove siopera in pressione, depressione o con agentiesplodenti.
I Dispositivi di Protezione Collettiva in dotazione ailaboratori devono essere sottoposti a controllo emanutenzione periodica programmata.
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Segnaletica di Salute e SicurezzaCampo di applicazione
Le disposizioni relative alla Segnaletica di Salutee Sicurezza sono contenute nelTitolo V, Capo I, del D.Lgs. 81/08Dall’ Art. 161 all’art. 164. e stabiliscono leprescrizioni per la segnaletica di sicurezza e disalute sui luoghi di lavoro.Non si applicano alla segnaletica impiegata perregolare il traffico stradale, ferroviario, fluvialeecc.
Segnaletica di Salute e Sicurezzadefinizioni
Art. 162Una segnaletica che riferita ad una attività
lavorativa fornisce una indicazione o unaprescrizione concernente la sicurezza o lasalute sui luoghi di lavoro, e che utilizza :
1) Cartelli;2) Colori;3) Segnali luminosi o acustici;4) Comunicazioni verbali;5) Segnali gestuali
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Segnaletica di Salute e Sicurezzadefinizioni
Art. 162,Segnale di Divieto:Vieta un comportamento che potrebbe causare un
pericolo
Segnale di Avvertimento:Avverte di un rischio o pericolo
Segnale di Prescrizione:Prescrive un determinato comportamento
Segnaletica di Salute e Sicurezzadefinizioni
Art. 162,
Segnale di Salvataggio o di Soccorso:Fornisce indicazioni alle uscite di sicurezza o ai mezzi
di soccorso
Segnale di informazioneFornisce indicazioni Operative
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Segnaletica di Salute e Sicurezzadefinizioni
Art. 162,
Segnale di Salvataggio o di Soccorso:Fornisce indicazioni alle uscite di sicurezza o ai mezzi
di soccorso
Segnale di informazioneFornisce indicazioni Operative
Segnaletica di Salute e Sicurezzanorma UNI EN ISO 7010:2012
armonizzazione dei simboli a livellocontinentale con l’adozione in Italia dellanorma con il nome di UNI EN ISO 7010:2012
segnali di sicurezza da utilizzare nellaprevenzione degli infortuni,nella protezione dal fuoco, perl'informazione sui pericoli alla salute enelle evacuazioni di emergenza
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Cartelli didivieto
Cartelli diprescrizione
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Cartelli diavvertimento
Cartelliantincendio
Cartelli disalvataggio
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Segnaletica di Salute e Sicurezzadefinizioni
Art. 162,Comunicazione verbale:Messaggio verbale predeterminato con impiego di voce
umana o di sintesi vocaleSegnale gestuale:Un movimento o posizioni delle braccia o delle mani in
forma convenzionale per guidare persone cheeffettuano manovre implicanti un rischio o unpericolo attuale per i lavoratori