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Da “IL GRAN SOLE DI - Istituto Comprensivo Cremona Uno – … · 2013-11-30 · Da “IL GRAN SOLE DI HIROSCIMA” “l colonnello Tibbets, comandante del B-19 “Enola Gay”,

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Da “IL GRAN SOLE DI HIROSCIMA”

“l colonnello Tibbets, comandante del B-19 “Enola Gay”, guidò l’apparecchio a 8000 piedi d’altezza, verso il centro della città di Hiroscima. L’armiere mise in funzione il meccanismo di sganciamento della bomba. Poi mirò il bersaglio. La bomba cadde. (…)

Le lancette segnavano le otto, quattordici minuti e trentacinque secondi. (…) In un milionesimo di secondo, un nuovo sole si accese nel cielo, un bagliore

bianco, abbagliante. (…) In questo secondo, 86.000 persone persero la vita. In questo secondo, 72.000 persone subirono gravi ferite. In questo secondo, 6.820 case furono stritolate e scagliate in aria (…) In questo secondo, crollarono 3.750 edifici le cui macerie si incendiarono. In questo solo secondo, raggi mortali di neutroni e raggi gamma bombardarono il

luogo dell’esplosione per un raggio di un chilometro e mezzo. In questo secondo, l’uomo che Dio aveva creato a propria immagine e somiglianza,

aveva compiuto, con l’aiuto della scienza, il primo tentativo di annientare se stesso.

Il tentativo era riuscito!”

Mille gru per Sadako

• Alle 8:14 del 6 agosto 1945 un nuovo sole si accese nel firmamento e un’ infinità di vite si spensero nel medesimo secondo.

• Consapevole, ma allo stesso tempo inconsapevole delle disgrazie che stava per provocare a tutta l’ umanità, l’ uomo portò a termine il suo diabolico obbiettivo : distruggere ciò che Dio stesso aveva creato.

• Da quel giorno molti si ammalarono e tanti altri morirono, ma la catastrofe non finì perché un altro sole bruciò su Nagasaki.

• I danni della bomba atomica perseguitano tuttora le persone che riuscirono in qualche modo a scampare alla distruzione.

• Né esultanze di gioia né urla di dolore si udirono, solo un profondo e soffocato silenzio che lasciò il segno irreparabile di quell’atto che sconvolse il mondo.

Classe 5^A e 5^B - Trento Trieste

Mille gru per Sadako • Ecco … sull’ultimo secondo si ferma la vita… • è indescrivibile il dolore che hanno subito gli

abitanti di Hiroscima per colpa di questo “MOSTRO”che nessuno vuole ricordare: LA BOMBA ATOMICA.

• In quel momento la morte rubò le anime a milioni di persone e annegò Hiroscima nel dolore e nell’angoscia.

• Ma ora quale antidoto può essere migliore di un messaggio di guarigione mandato dal volo delle GRU, speranza di vita per uscire dal dolore della guerra?

• Queste GRU della tradizione giapponese hanno accompagnato mille e mille vite verso una fine immersa in una luminosa speranza per poi restituire la gioia al mondo.

• I bambini sono anche loro simbolo di pace e di nuova vita e, come Sadako, sperano che, arrivando a costruire la millesima GRU, nel mondo ritorni la pace e la guerra sparisca per l’eternità.

Classe 5^A e 5^B - Trento Trieste

BOMBA non solo una parola! Poche lettere, che abbiamo imparato in prima, bastano per formare la parola

B O M B A. È una semplice parola molto simile a BIMBO, o BIMBA o anche BOMBO (una cosa buona

da mangiare) ma anche a BAMBI (il simpatico cerbiatto)… Si può associare a “cicca BOMBA” o ci può far pensare ad una “bibita che è una BOMBA”

perché è forte e dissetante. Oppure ad un bambino molto bravo che in matematica è una BOMBA …

Sapevamo delle bombe a mano, delle bombe dei pirati o sparate dai cannoni per l’assalto ai castelli …

Mai avremmo pensato al significato di distruzione e morte che la BOMBA ha avuto ad Hiroshima.

Mai avremmo associato il significato di BOMBA alla forza atomica e alla sofferenza di una ragazzina, Sadako, quasi nostra coetanea, che, per affrontare il dolore e la morte certa, ha tentato di costruire, sottoforma di origami, mille gru con la carta dorata, fermandosi però a 990, per poi salire al Cielo insieme ai suoi concittadini.

Noi vogliamo ricordare quella tragica vicenda e poter affermare con forza: MAI PIU’ BOMBE!

MAI PIU’! Classe 4^A – Trento Trieste

Al lavoro …

… con l’ artista ETTORE FAVINI

19 maggio 2011

Classi quarte e quinte della scuola primaria Trento Trieste

presso la scuola “A. Campi”

Dottor Piergiorgio Poli Prof. Olivia Barbieri L’artista Ettore Favini

torna l'inverno per il primo bianco, nel chiaro di luna

Yosa Buson

mezzodì di pieno estate la morte con gli occhi socchiusi

guarda la gente Iida Dakotsu

CONSOLATO GENERALE DEL GIAPPONE - MILANO