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Dal Giubileo alla G.M.G. IN QUESTO NUMERO A tu per tu con i profughi 70° della U.S. Speranza Anno LXXXVII - Numero 6 - Giugno 2016

Dal Giubileo alla G.M.G. - madonnadelpilastrello.it · lità dello spartito, ... suno di questi momenti celebra un uomo, sep- ... riguarda tutta la comunità civile ed eccle-

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Dal Giubileo alla G.M.G.

IN QUESTO NUMERO

A tu per tu con i profughi

70° della U.S. SperanzaAnno LXXXVII -

Numero 6 - Giugno 2016

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TRA LE GUGLIE2

Da Facebook Da Twitter

Il Cardinale Scola ha incontrato in piazzaDuomo oltre 8.000 adolescenti a cui ha con-ferito il mandato di animatori dell’Oratorioestivo 2016 “Perdiqua”, ispirato dalla metafora

del viaggio. Il tema su cui stiamo riflettendo, il viaggio, sim-bolo della vita, lo possiamo affrontare in duemodi, da pellegrini o da vagabondi, gente che vatanto per andare, presi da un’attrattiva istintivadel momento, o gente che va verso una meta,gente che ha preso sul serio l’indicazione del“Perdiqua”.La vita che è un viaggio, con tutti i suoi rischi, maanche con l’avventura e la bellezza della sco-perta. In questo tempo di continui spostamenti,

nel quale milioni di persone sono in continuo mo-vimento sul pianeta, non c’era una metafora piùadeguata di quella scelta per l’oratorio estivo2016, “Perdiqua. Si misero in cammino”. «Il viag-gio può essere tribolato, pensiamo al popoloebraico in marcia verso la Terra Promessa, maanche al Vangelo e a San Paolo: quanto cam-minare. C’è il pericolo, la gioia dell’incontro, il ri-schio di essere presi di mira dai nemici», osserval’Arcivescovo che, rivolgendosi direttamente agliadolescenti e ai loro giovani educatori, scandi-sce: «Voi siete la generazione del viaggio, aveteuna possibilità fantastica di muovervi che cre-scerà nei prossimi 10 o 20 anni».

Continua su: www.incrocinews.it

MILANOCorpus Domini. Scola: «Camminare inqueste vie significa seminare la spe-ranza che non delude».Giovedì 26 maggio l’Arcivescovo ha presie-duto la solenne celebrazione diocesana delCorpus Domini nel quartiere Barona.

http://www.chiesadimilano.it/news

5:50 PM – 28 Mag 16 #28maggio #BressoL’Azione Cattolica pellegrina sulle strade dellamisericordia - @ACAmbrosiana9:50 PM – 26 Mag 16 @angeloscola «La spe-ranza che Gesù dona è per tutti» #CorpusDomini6:36 PM – 26 Mag 16 La scomparsa del Cardi-nal Loris #Capovilla, storico segretario di papaGiovanni XXIII

Scola agli animatori: «Siete la generazione del viaggio,ma non dimenticate chi è costretto a scappare»

Scene di vita diocesana

La photogallery

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LA PAROLA DEL PARROCO3

Ascolto volentieri la musica classica: citengo a farlo, anche se raramente.Quei pezzi ascoltati sul mio vecchiostereo mi aprono mondi, mi dilatano

mente e cuore e mi aiutano ad essere più nobileinteriormente. Mi affascina il fatto che quellenote siano in sinfonia, che nessuno suoni a sog-getto, così come capita. La loro bellezza dipende da tre cose: dalla qua-lità dello spartito, dalla competenza di ogni mu-sicista e dalla perizia del direttore d’orchestra diarmonizzarli. Da questi tre elementi nascono icapolavori che durano nei secoli e che fanno lastoria. Li ascolto e penso a quel pezzo di storiache è affidata a noi, anche a me. La storia dioggi, la nostra terra che amiamo, ha bisogno dicapolavori di sinfonie suonate umilmente ognigiorno. Penso alla nostra Bresso, penso allanostra Comunità pastorale.Abbiamo per grazia un favoloso spartito, ine-guagliabile. Si chiama Vangelo. Il compositore,Gesù, non può essere eguagliato: ma imitato sì,e ci invita a farlo. La qualità di quello spartito, seappena proviamo a pizzicare le corde del nostropersonale strumento o a buttar fiato nel boc-chino, “ci marchia a fuoco l’esistenza, la con-quista e la conforma a quella di Gesù Cristo, ve-rità definitiva della sua vita. È il rapporto con Luia custodirlo, rendendolo estraneo alla monda-nità spirituale che corrompe, come pure a ognicompromesso e meschinità” dice Papa Fran-cesco.Poi, conquistati dallo spartito, ogni musicistadeve applicarsi, acquisire competenza, anzimaestria nel suonare lo strumento che si trovafra le mani. È lo strumento della propria umanità,delle doti e dei limiti, anche delle risorse di cul-tura, di ricchezza e di carattere; in una parola,della vocazione ricevuta. È impossibile ascoltare

una sinfonia senza che ciascuno strumentosuoni, dai possenti ottoni all’umile ottavino. Mi fasempre impressione che lo spartito del Vangeloracconti che il compositore, Gesù, per moltipli-care pani e pesci chieda agli strumentisti di por-targli ciò che hanno, pochi pani e pesciolini, epoi di distribuirli.Così è, necessariamente, anche per la nostracittà, per la nostra Comunità pastorale. Infine il direttore d’orchestra: tanto più è bravoquanto più è dedito allo spartito e agli strumen-tisti. Il direttore d’orchestra nella comunità cri-stiana sono i nostri preti. Di loro ha detto re-centemente Papa Francesco: “Il prete sa chel’Amore è tutto […] Colui che vive per il Vangeloentra così in una condivisione virtuosa: il pastoreè convertito e confermato dalla fede semplicedel popolo santo di Dio, con il quale opera e nelcui cuore vive. Questa appartenenza è il saledella vita del presbitero; fa sì che il suo tratto di-stintivo sia la comunione, vissuta con i laici inrapporti che sanno valorizzare la partecipazionedi ciascuno. In questo tempo povero di amiciziasociale, il nostro primo compito è quello di co-struire comunità”.In questo mese di giugno Bresso ha la gioia dellaprima Messa di fra’ Cristiano Castegnaro allaparrocchia di San Carlo. Si ricordano ai SS. Na-zaro e Celso anche gli anniversari sacerdotali didon Saulo (25 anni), di don Silvano Colombo (50anni) e di don Antonio Cogliati (50 anni). Nes-suno di questi momenti celebra un uomo, sep-pur nella gratitudine fraterna che dobbiamo loro;sono piuttosto stimoli ad approfondire lo spar-tito del Vangelo e a far sì che ciascuno suonibene lo strumento della propria vocazione. E,perché no?, ci fidiamo fraternamente di quei di-rettori d’orchestra che sono i nostri preti.

Il prevosto don Angelo

Lo spartito, gli strumentisti e il direttore d’orchestra

Prime Messe, anniversari e comunità in cammino

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LA NOSTRA COMUNITÀ4

Riposano in CristoRIVA Rosa di anni 92DI PIERRO Mario di anni 89DE LUCA Gabriele di anni 88

SAGONA Rosalia di anni 84RADDUSA Angelo Leo di anni 91PIROLLO Domenica di anni 82SGARIA Piera di anni 75

Rinati al fonte battesimaleBOTTICCHIO Daniel CAFORA Aurora Mia LO DICO Gioele AndreaPITTELLO Raffaele Bruno VITULLO Aurora RIGAMONTI Filippo Manuele

Legati del mese di giugno

1 ore 7 MERONI Cesarina e CASSAMAGNAGHI Riccardo4 ore 9 Famiglie PAROZZI, CAZZANIGA e COMI6 ore 7 LEGNANI Giuseppe

ore 9 LESMA Clemente8 ore 9 LONGHINI Achille e CONTI Maria9 ore 9 ALFIERI Maria e CONSONNI Giuseppe

10 ore 9 CONTI Giovanna e Luigi 13 ore 9 ORIANI Carla14 ore 9 PAGANI Virginio23 ore 9 ZECCHINATO Venerino24 ore 10 COMOTTI Maria25 ore 9 MEANA Adriano, Ambrogio e Carolina

ore 18.30 LIMONTA Maria27 ore 9 MEANA Rina e Angelo

Legati del mese di luglio

2 ore 18.30 REGONDI Giuseppe e GRANELLO Matilde 9 ore 18.30 AULETTA Antonio e AGOVINO Saveria - ANNONI Angelo

PRINA Francesco e SAVINI Agnese - LOCATELLI Sonia11 ore 9 TAGLIABUE Enrico e STRADA Angela16 ore 9 CHENI Ettore

18.30 DE PONTI Antonia e STRADA Carlo -

Per verificare il calendario 2017 dei legati i parenti -qualora non l’avessero già fatto gliscorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19.00).

In particolare: nel 2016 scadono i legati 25ennali di: BRAMBILLA PISONI ISA e CONTIG.LUIGI; COSTARDI GIULIO e MANENTI ADELAIDE; STRADA INNOCENTE e

SAVINO VITTORIO; COMOTTI PIERINA e ROSSONI GIUSEPPE.

Se le famiglie intendono rinnovarlo, parlino col parroco.

Sposati nel SignoreBONIARDI Norberto Angelo con FOCHESATO Maura

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VADEMECUM DEL GIUBILEO5

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VADEMECUM DEL GIUBILEO6

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NOTIZIARIO7

Maggio, mese di MariaIl mese di maggio non perde la sua conno-tazione di mese di Maria con la preghiera delRosario. Lei, la madre di Gesù, ci indica la stra-

da, ci guida a Lui. Affidandoci come Lei ha fat-to. Quest’anno i gruppi sono stati più ridotti:occorrerà per il prossimo anno incoraggiareall’ospitalità chi oggi è ancora timido.

Torneo Internazionale di calcio MemorialStefano LesmaIl calcio non è solo una cosa da ragazzi:coinvolge anche le famiglie e tanti adultiche si occupano di loro. Per questo anchel’evento del Torneo Internazionale Memo-rial Stefano Lesma, che la nostra Polispor-tiva organizza con cura da molti anni,

riguarda tutta la comunità civile ed eccle-siale. È un evento non solo sportivo, ma diospitalità, servizio, incontro, amicizia: que-ste sono parole che fanno crescere perso-nalità buone e forti e vanno diffuse bellenotizie così. Lo diciamo con umile orgoglio:in un tempo in cui si è tentati di costruiremuri, noi tenacemente costruiamo ponti.

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NOTIZIARIO8

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9NOTIZIARIO

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COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI10

Operazione via Gluck ...al contrario

Cantieri in movimento

Dove c’era una (inagibile) casa, ora c’è l’erba.E prossimamente via al colossale lavoro: il rifacimento del tetto e delle facciate della chiesa parrocchiale

di Roberto Cassamagnaghi per il Consiglio degli Affari Economici della Parrocchia

Di ostacoli ne abbiamo avuto unosolo; l’impossibilità, nella lunghis-sima attesa dell’intervento del ge-store, di spostare e staccare i

quadri elettrici della Parrocchia che eranoinstallati in un apposito vano dello stabile divia Roma, ex stalla con relativo fienile, suc-cessivamente trasformata in abitazione delsacrestano, da decenni ridotta a magaz-zino (al piano rialzato: poco adatto all’uso)delle nostre realtà caritative. Alla fine però, dopo aver svuotato tuttoquanto era stato immagazzinato nel tempodai vari servizi parrocchiali, abbiamo iniziato

con l’incapsulare e poi smaltire il tetto ineternit. Poi finalmente, il 24 maggio ( ilPiave mormorava… ed il Parroco solleci-tava…) abbiamo demolito la vecchia e ina-gibile palazzina comprese le fondamenta.Questa demolizione era necessaria ed ur-gente perché l’immobile non era più sicuroe per questo svuotato l’anno scorso dalleassociazioni che lì operavano e trasferitenei container dietro la Chiesa, di cui LaSquilla a suo tempo ha informato i lettori.Il tutto è stato fatto con grande perizia edattenzione osservando tutte le precauzioniin materia di sicurezza senza creare nes-

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11COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI

sun problema agli operatori ed al vicinato.In un’oretta, mentre Bresso pranzavaquieta, un mostro meccanico ha divoratopezzo per pezzo lo stabile che non ha op-posto nessuna resistenza: grande polvere,ma niente di più, complice l’acquazzonedel giorno precedente che aveva ammor-bidito tutto.Ora l’area sgombra è stata riempita connumerosi camion di terra e, livellata e se-

minata a prato (e in futuro prossimo tale ri-marrà) è già disponibile per un altro immi-nente cantiere.Infatti, dove c’era la palazzina, è previstonei prossimi mesi, il posizionamento delcantiere per il rifacimento del tetto e dellefacciate della nostra Chiesa e quindi l’areasarà ancora occupata dai ponteggi, dal ce-mento, dalle varie attrezzature, dai camion,ecc.Anche vicino alla Chiesa, nel giardino da-vanti all’ingresso della casa parrocchiale, aridosso della statua di Padre Pio, sarà po-sizionata una gru che, più alta del campa-nile, servirà al cantiere per tutte lemovimentazioni dei materiali.Però, per questo nuovo, grande ed one-roso lavoro, per il quale siamo in attesa deivari “ok” a procedere, ne parleremo più dif-fusamente nei prossimi numeri con gli ampidettagli di progetto e di costo.Per concludere: questo lavoro improroga-bile è stato ben completato ad un costomolto contenuto perché, l’abbattimentodella palazzina tra eternit, demolizioni, di-scariche specializzate, nuovo terreno diriempimento, ecc. è costato alla Parroc-chia, IVA compresa, poco meno di euro20.000,00.

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VITA DELLA COMUNITÀ12

Dal Giubileo alla Giornata Mondialedella Gioventù13 maggio: pellegrinaggio giubilare dallo spazio ISO Rivolta alla portasanta della chiesa Madonna della Misericordia

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VITA DELLA COMUNITÀ13

Mons. Paolo Martinelli,Vescovo Ausiliare

di Milano

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In questo mese di giugno ri-ceveremo la visita di Ma-nuel Barrientos Lima, chequi vediamo durante una

festa all’aperto sull’altopianoboliviano. Chi è? È figlio di indios precolom-biani, sposato, ed è il respon-sabile delle attività cheVOSERDEM svolge in favoredelle popolazioni che risie-dono in quelle zone, a 4.000metri di altezza. VOSERDEMè il partner boliviano di DONA

UN SORRISO, ed èquindi l’organismo chegestisce in loco le ri-sorse che inviamo, perrealizzare i progetti chevengono concordati divolta in volta. La nostra Comunitàpastorale lo ha invitatoper testimoniare le atti-vità che vengono so-stenute in quel lontanocontesto. La Bolivia è(dopo Haiti) il Paese piùpovero del continente.La provincia di Potosí èla più povera della Boli-via e la gente chestiamo aiutando è nella

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Dai poveri una grande ricchezza per noi ricchi

A giugno tra noi grazie a “Dona un Sorriso”

Manuel, un operatore pastorale della Bolivia, ci racconterà della ricchezza che hanno i poveri

di Roberto Calmi, di “Dona un Sorriso”

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zona più povera della provincia di Potosí.A quell’altezza tutto è difficile e la natura èmolto avara. Si tratta di comunità cattoliche quechua oaymara, che da molti decenni si sono rifu-giate in quelle zone per sfuggire agli spa-gnoli che erano alla caccia di schiavi dacostringere nelle miniere d’argento di Po-tosí. Sono insediamenti di poche centinaiadi persone, con una percentuale molto altadi bambini, e mantengono un’organizza-zione sociale indigena molto efficace. Nes-suno di quei bambini viene abbandonatodai genitori o dalla comunità. Il loro pro-blema non è – come in altri paesi in cuisiamo presenti – l’abbandono o la violenza,bensì la fame. La gente è molto laboriosa,ma le condizioni climatiche sono estreme.Le piogge durano tre mesi all’anno e aquell’altezza (dai 3.700 ai 4.100 metri sul li-vello del mare) la terra dà veramente poco:coltivano patate, qualche cereale e delle

fave. Siamo in zona tropicale e la neve nonc’è mai, comunque le notti sono freddetutto l’anno e il sole non giunge mai a scal-dare adeguatamente la terra.Allevano qualche mucca e delle pecore,ma tutti i ritmi della natura sono rallentati eanche gli animali crescono molto lenta-mente…Quali strategie di aiuto sono state attivate?Perché aiutiamo quella gente in quellezone, anziché incoraggiarne il trasferimentoin luoghi meno ostili?A queste domande risponderà Manuel,che si presenterà durante le SS. Messe di:domenica 12 giugno presso la Parrocchiadella Madonna della Misericordia;domenica 19 giugno presso la Parrocchiadi San Carlo;domenica 26 giugno presso la Parrocchiadei SS. Nazaro e Celso, e sarà disponibileper essere presente in altri momenti di in-contro che si potranno organizzare con lui.

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Qui vediamo alcuni suonatori aymara duranteuna festa che hanno preparato nello scorsomese di aprile in occasione di una visita diDONA UN SORRISO.

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16VITA DELLA COMUNITÀ

Hanno combattuto sin dall’età di 16anni contro i terroristi talebani nelloro Paese, il Pakistan: Wajid (22anni) e il suo amico Hussain (25)

ora sono in Italia come richiedenti asilo po-litico e alloggiano presso il centro di acco-glienza per profughi della Croce Rossa aBresso. In oratorio sono approdati per im-parare l’italiano nella scuola che la San Vin-cenzo e la Caritas hanno aperto daqualche anno e dalla quale sono passatiormai circa un centinaio di stranieri. Cosache accade anche alla Parrocchia Ma-donna della Misericordia al Centro Incon-tro. Li abbiamo conosciuti una sera, quando,un po’ spaesati nel bel caos dell’oratorio inpiena “Settimana con Gesù” all’inizio dellaquaresima, sono venuti a cenare con noi. Apartire da quella volta i rapporti si sono fattisempre più saldi e abbiamoiniziato a vederci per stu-diare, conversare, fare ungiro per la città, vedere in-sieme uno spettacolo, lavo-rare nelle mille attivitàdell’oratorio. Anche moltiadulti e famiglie ormai li co-noscono e hanno condivisomomenti fraterni con loro.Grazie a tutto ciò, Wajid si èprestato per questa intervi-sta, contento di farsi cono-scere.Come mai siete qui in Italia? Io sono nato e cresciuto nellaKurram Agency, una regione

del Pakistan ai confini con l’Afghanistan.Nel 2002 i talebani sono arrivati e hannobruciato le case del mio villaggio, Goba-zana, e siamo scappati nella vicina città diParachinar. Sei persone della mia famigliasono morte. Nel 2007 la guerra è ricomin-ciata: i terroristi hanno chiuso tutte lescuole, perché non amano la cultura el’istruzione. La guerra e gli attentati hannocausato 3.000 morti e 7.500 feriti: man-cava l’energia elettrica, il sangue per i feritie il cibo. In questa situazione io e i mieiamici abbiamo dovuto combatterli. Miamamma è stata ferita e mio fratello mag-giore è stato rapito dai talebani e non sap-piamo più nulla di lui: in seguito a ciò, miopadre è morto. Anche la mamma del mioamico Hussain è stata uccisa e suo papàferito.Terribile!

A tu per tu coi rifugiatiLa storia di due profughi del campo di Bresso

Da giovane a giovane, un racconto che rivela drammi sconosciuti

di Andrea Martinelli

Hussain (a sinistra)e Wajid (a destra) con don Angelo

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VITA DELLA COMUNITÀ17

La guerra è brutta: noi non volevamo com-battere, ma abbiamo dovuto farlo per vi-vere. Io non ho mai odiato chi mi volevauccidere, perché sarei diventato come loro.Quando i talebani si sono ritirati, chi li ap-poggiava cercava noi giovani combattentiper ucciderci a uno a uno. Così nel maggiodel 2015 mia madre mi ha detto: “Lascia ilPakistan”. Abbiamo dovuto farlo per nonessere uccisi.Come sei giunto qui?Con un gruppo di amici in autobus, o intreno o a piedi. Dormendo nelle foreste eper terra. Con la paura di essere presi odepredati. Percorrendo la rotta balcanica,a piedi dalla Turchia fino all’Ungheria. Nontutte le polizie delle nazioni che abbiamoattraversato sono state rispettose con noi.Arrivati in Germania lo scorso agosto, ab-biamo compreso che la nostra situazionedocumentaria era più favorevole per un fu-turo in Italia, avendo il governo tedescofatto l’opzione per i profughi siriani. E danovembre Hussain e io siamo a Bresso, inattesa di risposte del governo italiano circail nostro futuro.

Ora che sei in Italia, quali sono i tuoi sogni,le tue speranze?Il mio sogno in Italia è quello di voler stu-diare in università, ma in questo momentoè impossibile per me, non ho possibilità.Possibilità significa che non ho disponibi-lità economiche. Senza soldi non è possi-bile studiare, e quindi neanche avere unlavoro in futuro; se non lavoro, non possoavere soldi per studiare.Cosa vorresti studiare all’università?Mi piacerebbe studiare ingegneria, magarimeccanica. Per un lavoro che mi permettafinalmente di occuparmi della mia famigliain Pakistan. Ora vorrei prendere il posto dimio padre in famiglia. Mio padre ha semprelavorato per me, per darci tutto quello di cuiavevamo bisogno. Se io ora trovassi la-voro, potrei assicurare un’istruzione ai mieifratelli.Vorresti tornare in Pakistan?In questo momento è impossibile per me,perché sono un richiedente asilo politico:non ho il permesso di tornare in Pakistan.Quando avrò le possibilità economiche,vorrei che tutta la mia famiglia venisse qui

Hussain e Wajid e altri studenti con alcuni insegnanti di italiano

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VITA DELLA COMUNITÀ18

con me per fuggire dalla guerra. Noi siamostati costretti a combattere contro i terrori-sti talebani nonostante fossimo contro learmi, nonostante non ci piacesse combat-tere. Credevamo che, una volta finita laguerra, avremmo avuto le possibilità di tor-nare alle nostre vecchie vite, ma non èstato così. Vorrei, quindi, ricostruire la miavita passo per passo, partendo da piccolilavori e crescendo sempre di più profes-sionalmente. In una buona situazione eco-nomica, potrei anche aiutare altre personecome io sono stato aiutato.Quali consigli daresti ai giovani della tuaetà?Consiglio ai giovani della mia età di stu-diare, cercare quale possa essere la stradagiusta per sé. Di interessarsi, inoltre, anchealle storie come la mia: io ho dovuto ma-neggiare armi sin da giovanissimo e mirendo conto che non sia proprio un buonesempio. Ma io non amo né le armi, né laguerra, né il sangue. Bisogna amare lo stu-dio e la fatica che chiede: se io a quindicianni ho dovuto avere in mano le armi, per-ché si pensa che sia così faticoso avere trale mani una penna o dei libri? I libri sono deibuoni amici con cui vivere. Per i giovanicome me, questo è il mio messaggio: aiu-tiamoci a vicenda perché possiamo averetutti un futuro: se ho studiato da medico,devo usare quello cheho acquisito per aiu-tare gli altri e perchéquesti possano ancheloro, a loro volta, aiu-tare altre persone. Don Andrea vi ha chie-sto di raccontare la vo-stra storia agliadolescenti. Come èstato per te questomomento?Dovunque vai, vedil’odio dei pregiudizi.

Ora tu stai parlando con me e ti rendi contoche, avendo io combattuto contro i terrori-sti, non è vero che tutti i musulmani sonoterroristi. E io vedo che non è vero che tuttii cristiani sono senza Dio. Le differenze re-ligiose non ci impediscono di volerci bene,sono i pregiudizi a dividerci. Perciò, rac-contando la mia storia, ho permesso chealtri sapessero quello che ho vissuto, ciòper cui io e i miei compagni abbiamo com-battuto. La conoscenza è una buona curaall’odio.Quando ho raccontato la mia storia agliadolescenti, mi sentivo bene perché stavocomunicando quel messaggio. L’unicacosa che non volevo passasse nei lorocuori era la violenza che ho subito e che hoprocurato durante la guerra. Perché io nonamo la guerra, ma la vita.Un’ultima domanda: c’è qualcuno che vor-resti ringraziare e per cosa?Vorrei ringraziare, insieme a Hussain, tuttele persone che ci hanno aiutato finora: donAngelo e i miei insegnanti di italiano: Alba,Carlo e Mario.Loro ci stanno aiutando a riprendere inmano la nostra vita e ad avere nuovi amici.Ringrazio anche voi, amici e amiche, i gio-vani dell’oratorio e tutte le persone diBresso che ho incontrato che mi hannofatto sentire un po’ meno solo.

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COLORI DEGLI ORATORI19

Programma Bresso Giovani 2016Da LUNEDÌ 13 GIUGNO fino a VENERDÌ 1° LUGLIO

in ORATORIO SAN GIUSEPPEtutte le sere dalle ore 18.30 TORNEI DI CALCETTO, PALLAVOLO E BASKET

LUNEDÌ 13 GIUGNO ore 21.00 - ORATORIO SAN GIUSEPPEPROIEZIONE PARTITA BELGIO - ITALIA

MARTEDÌ 14 GIUGNO Ore 21.00 - CINEMA SAN GIUSEPPE “IL NOME DI DIO È MISERICORDIA” CON L’AUTORE ANDREA TORNIELLI

VENERDÌ 17 GIUGNORISTORAZIONE CON PIATTI TIPICI ROMANI

MERCOLEDÌ 22 GIUGNO Ore 21.00 - ORATORIO SAN GIUSEPPEPROIEZIONE PARTITA ITALIA - IRLANDA

VENERDÌ 24 GIUGNORISTORAZIONE CON PIATTI TIPICI SPAGNOLI

MERCOLEDÌ 29 GIUGNOOre 18.30 ALL STAR GAME DI BASKETPotremo giocare a calcio bendati contro una squadra di non vedenti

VENERDÌ 1° LUGLIOOre 18.30 FINALI DI TUTTI I TORNEI e serata musicale con i gruppi che hanno fatto la storia degli oratori.RISTORAZIONE A BASE DI “STREET FOOD”

In tutte le serate dalle 19.30 sarà aperta la cucina:LUNEDÌ E MERCOLEDÌ – salamelle e patatine

MARTEDÌ E GIOVEDÌ – panzerotti

I CALENDARI E IL PROGRAMMA sono sul sito www.madonnadelpilastrello.it.

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NON SOLO SPORT20

Tutto il bello accaduto ai nostri ragazzidal 1946 a oggi

Il libro per i 70 anni della fondazione della Speranza

INel settantesimoanniversario di fon-dazione della no-stra associazione

sportiva Speranza,abbiamo voluto pub-blicare questo libroper ricordare tutto ciòche di bello e digrande il Signore hafatto capitare all’in-terno di questa storiache, dal 1946 a oggi,ha coinvolto migliaiadi giovani. E nellostesso tempo per rin-graziare tutte quellepersone che con di-verse modalità,anche le più semplici,hanno collaboratoalla realizzazione diquest’opera educativa così significativa pertutta la comunità bressese.

Un grazie particolarelo dobbiamo ai nostri“don” che in questianni sono stati al no-stro fianco. Tutti, cia-scuno secondo le pro-prie caratteristiche, cihanno richiamato almotivo fondante delnostro impegno che,a volte, presi dagliaspetti tecnici e dai ri-sultati, abbiamo ri-schiato di dimenticare:vivere cioè lo sport al-l’interno di un per-corso educativo piùampio e porre al cen-tro della nostra atten-zione la persona primaancora che l’atleta. Èquesto il motivo che

spinse don Umberto a fondare l’associa-zione sportiva in Oratorio e che il grande

di Roberto Rossetti e Checco Lesma

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21NON SOLO SPORT

Luigi Strada ci ha sempre ricordato; è que-sto il motivo per cui oggi, come ieri, siamoimpegnati a continuare questo straordina-rio cammino.Così, in questi anni, è nato il motto “nonsolo sport” per educare i nostri giovaniatleti e noi stessi che oltre allo sport c’è unmondo di bisogni, di necessità, di persone,vicine o lontane, che non hanno la nostrastessa fortuna: noi, con gesti semplici econcreti, vogliamo essere loro vicini.Nelle pagine di questo libro troverete poi lefoto dei nostri tesserati del settore calcioche siamo riusciti a recuperare (dal 1985 aritroso fino ai primi anni di attività): servi-ranno a ricordare amicizie e persone,

anche quelle che già sono tra le braccia mi-sericordiose di Dio.E abbiamo immortalato una serie di foto deinostri successi sportivi per sfatare un luogocomune che vuole che le squadre del-l’Oratorio siano sinonimo di mediocrità: noiinvece ci vantiamo dei nostri indiscussi eprestigiosi risultati, frutto di tanto impegnoe lavoro!Con il passare degli anni, per rispondere albisogno di tutti di fare sport, dai più piccoliai più grandi, alla iniziale attività di calcioabbiamo aggiunto la pallavolo, l’atletica, ilciclismo, le attività amatoriali… Ma questanon è solo storia, è la realtà di oggi e… ilcammino continua!

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APPROFONDIAMO22

Legittima difesa, alla Camera è scontro sulla legge

Un articolo su un tema che allarma

La proposta di Costa: se ci sono bambini, la reazione è giustificata. No di Ncd al progetto di legge del Pd. Al via la discussione. Lega sulle barricate.

di Liana Milella

Legittima difesa, giornata di duroscontro. In Parlamento, nella mag-gioranza, e pure in piazza. Alla Ca-mera torna in discussione la legge. Il

governo si divide. E davanti a Montecitorio,dalle 10.30, gli esponenti dell’Idv, che coni suoi tre parlamentari appoggia il governoRenzi, faranno propaganda alla loro leggedi iniziativa popolare sulla legittima difesache finora ha raccolto oltre 200mila firme.Un segnale di quanto il problema sia av-vertito nel Paese. Una manifestazione cui però prenderàparte anche il ministro della Famiglia EnricoCosta, già vice della Giustizia, il cui partito,il Nuovo centrodestra, è intenzionato achiedere al Pd che ci si fermi sulla riformaperché il testo non li convince. Lo stessoCosta ha chiesto, dopo l’ennesimo caso dicronaca sulla legittima difesa, che la pre-senza di bambini sul luogo di una rapina, equindi la necessità di difenderli, sia di persé considerata una ragione sufficiente pergiustificare la legittima difesa stessa.LA PROPOSTA DELLA LEGAFinisce così ai ferri corti tra i partiti del go-verno la querelle sulla norma – l’articolo 52del codice penale – che dovrebbe consen-tire alla vittima di una rapina nella propriacasa o nel proprio negozio di difendersidall’aggressione o dalla concreta minacciadi morte senza temere poi di finire a suavolta indagata e imputata. Dall’opposizionela Lega, autrice della prima proposta di ri-

forma con il capogruppo in commissioneGiustizia Nicola Molteni, si batte per unanorma più permissiva ed effettivamente di-fensiva nei confronti di chi spara per difen-dere se stesso e la sua famiglia. Si badi,non la sua proprietà. Deve esistere, se-condo la Lega, “una presunzione assolutadi legittima difesa”, per cui non esiste néaggressione né reato se la vittima difendela sua incolumità e il bene della vita. Soloin questo modo, per il partito di Salvini, sisupera l’eccesso colposo di legittima di-fesa, oggi causa di molte polemiche e diprocessi.LO SCONTRO NELLA MAGGIORANZAMa il Pd ha già superato l’ipotesi Lega, conun testo proposto da Ermini e approvato incommissione Giustizia, quello che oggi do-vrebbe andare al voto dell’aula. Un testoche non modifica l’articolo 52 del codicepenale, ma il 59. E proprio qui sta lo scon-tro fra i partiti di governo, il Nuovo centro-destra del ministro dell’Interno AngelinoAlfano e il Pd. Quella dei Dem, dice Ncd,sarebbe una soluzione “blanda, inadatta,che non risolve affatto il problema della le-gittima difesa”. Tant’è che proprio oggi icentristi chiederanno a Montecitorio di nonportare il testo in aula, ma di tornare incommissione Giustizia per un nuovoesame e modifiche sostanziali.DOVE STA IL CONFINE DELLA DIFESABasta leggere e incrociare il testo attualedell’articolo 52, la proposta della Lega, e

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quella di David Ermini, di professione avvo-cato, per capire il centro della querelle.Dice l’attuale articolo 52: “Non è punibilechi ha commesso il fatto per esservi statocostretto dalla necessità di difendere un di-ritto proprio o altrui contro il pericolo attualedi un’offesa ingiusta, sempre che la difesasia proporzionata all’offesa”. Un testo delgenere, ovviamente, mette nelle mani delgiudice la valutazione della difesa com-piuta, sarà lui a stabilire se quella difesa eracommisurata al pericolo, oppure se chi siè difeso ha esagerato, oppure addiritturaha aggredito l’aggressore quando costuiaveva già regredito dall’azione criminale. Iltipico gesto della vittima che spara al ladroquando già sta scappando e lo colpiscealle spalle.LA PROPOSTA DEL PDQuesta valuta-zione, secondola Lega, nondeve più essereaffidata al giu-dice, ma lalegge deve giàcontenere dellei n d i c a z i o n imolto precise.Anche Ncdchiede garanziesimili, com-presa quella suiminori presenti,che ovviamentefanno aumen-tare la neces-sità di unalegittima difesa. Ma il Pd con Ermini è atte-stato su una frontiera differente, tant’è chela sua modifica non riguarda l’articolo 52,ma il 59 del codice penale che riguarda le“circostanze non conosciute o erronea-mente supposte”. Ermini scrive che,quando di mezzo c’è un caso di legittima

difesa, “la colpa dell’agente è sempreesclusa se l’errore riferito alla situazione dipericolo e ai limiti imposti è conseguenzadi un grave turbamento psichico ed è cau-sato, volontariamente o colposamente,dalla persona contro cui è diretto il fatto”.IL NO DI NCDMa è proprio sul presunto “errore” che ilpartito di Alfano oggi punta i piedi e chiededi mandare all’aria il testo Ermini. Il ragio-namento centrista è questo: “Non pos-siamo limitarci, su una questioneparticolarmente sentita da tante vittime, afare una legge solo sui casi di errore. Noidobbiamo disciplinare nella sua pienezza lalegittima difesa e mettere al sicuro le vittimedicendo fin dove possono difendersi. Altri-menti avremo lavorato inutilmente”. Tratto da La Repubblica, 20 aprile 2016

Riflettiamodi Ambrogio Giussani L’art. 52 del Codice Penale, attualmente invigore, così recita: “Non è punibile chi hacommesso il fatto per esservi stato co-stretto dalla necessità di difendere un di-

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ritto proprio o altrui contro il pericolo attualedi un’offesa ingiusta, sempre che la difesasia proporzionata all’offesa.Nei casi previsti dall’articolo 614 (violazionedi domicilio), primo e secondo comma,sussiste il rapporto di proporzione di cui alprimo comma del presente articolo se ta-luno legittimamente presente in uno deiluoghi ivi indicati usa un’arma legittima-mente detenuta o altro mezzo idoneo alfine di difendere: a) la propria o la altrui in-columità - b) i beni propri o altrui, quandonon vi è desistenza e vi è pericolo d’ag-gressione. La disposizione di cui al se-condo comma si applica anche nel caso incui il fatto sia avvenuto all’interno di ognialtro luogo ove venga esercitata un’attivitàcommerciale, professionale o imprendito-riale”.È giusto non sparare a chi sta semplice-mente scavalcando il muro del proprio giar-dino oppure è già in fuga, in quantooccorre un pericolo concreto ed imminentee non solo teorico, ma è altrettanto giustodover difendere i propri congiunti da un’ag-gressione nell’intimità delle mura domesti-che. Per questo, bisognerebbe che illegislatore precisasse meglio le condizionisoggettive ed oggettive in cui fosse sem-pre riconosciuta la legittima difesa.E tra queste, sicuramente andrebbe previ-sta la presenza in casa di bambini piccoli odi persone molto anziane o disabili che dif-ficilmente potrebbero fuggire o far fronteadeguatamente al pericolo. Infatti, spesso la violazione della proprietàprivata non si limita al furto di cose, ma èaccompagnata da minacce o azioni rivoltecontro coloro che si trovano in casa alloscopo di farsi consegnare altro denaro opreziosi, qualora quelli già sottratti non fos-sero considerati sufficienti dai delinquenti.Inoltre andrebbe tenuto conto se la fami-glia oggetto della “violazione” abbia già su-bito altre aggressioni in casa, poiché chi ha

già avuto questo genere di esperienze hauna percezione alterata del pericolo e il fat-tore paura per l’incolumità dei propri caripotrebbe portare ad avere reazioni incon-trollate e magari spropositate, specie se gliavvenimenti accadono di notte. In partico-lare, si pensi a quelle persone che, oltre adaver subito precedenti eventi criminosi, abi-tano in zone isolate o di campagna. In que-sti casi si è sopraffatti dall’ansia, se non dalterrore, e qualunque cosa può accadere.Pertanto, non mi sembra del tutto correttoparlare di limiti alla legittima difesa ma piut-tosto di condizioni circoscritte entro le qualiriconoscere comunque la legittima difesa,poiché è difficile individuare una colpasenza fare una distinzione tra elementi sog-gettivi e oggettivi di ciascuna vicenda ed igiudici esaminando caso per caso sonoimpossibilitati a dare una valutazione uni-voca o precostituita; è compito del legisla-tore stabilire le condizioni di esonerodall’eccesso colposo di legittima difesa. In pratica, è un principio intangibile che ladifesa debba essere proporzionata all’of-fesa, ma il pericolo avvertito dipende moltodalla personalità di ciascuno e dalla suastoria personale (condizioni soggettive),nonché da specifiche situazioni concrete incui si verificano gli eventi delittuosi (condi-zioni oggettive). Infine, occorrerebbe riflet-tere se sia giusto, in linea di principio,punire una persona che è stata costretta adifendersi (fosse anche in modo eccessivoa causa di un forte stato emotivo) per leinadempienze o in alcuni casi la latitanzadello Stato, che invece tra i suoi compitidovrebbe avere quello di proteggere l’in-columità dei propri cittadini e... unosguardo a come è regolata la materia inEuropa (spesso citata su altre questioni)non guasterebbe. Infatti, mi risulterebbeche, per esempio, in Germania, Olanda eSpagna non sia prevista la punibilità del-l’eccesso di legittima difesa.

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Mirabelli: «Unioni, occasione persaÈ il via libera alle adozioni gay»

Intervista al Presidente emerito della Corte Costituzionale

di Angelo Picariello

«La legge sulle unioni civilichiude il cerchio sulle ado-zioni gay. Dopo le sentenzecreative, darà ad esse una

copertura normativa». Per il professor Ce-sare Mirabelli, una volta en-trata in vigore la legge – dopola promulgazione del capodello Stato, che però non con-sidera per niente scontata –non si avrà un freno alle sen-tenze sulle adozioni. Anzi.«Anche nel testo finale – so-stiene il presidente emeritodella Consulta – non sonostati eliminati gli aspetti piùforti di parificazione con l’isti-tuto familiare, adozioni com-prese». Ma più che sui ricorsio sulle disobbedienze allalegge, d’ora in poi, per Mira-belli, la vera partita si gioca sulpiano politico e culturale, «in difesa della fa-miglia, con spirito costruttivo, e dei diritti deiminori».Come giudica la conclusione di questoiter?È stato un percorso forzoso e inappro-priato. Un’occasione persa per arrivare auna soluzione idonea e condivisa. Il maxi-emendamento del governo ha precluso ladiscussione, poi c’è stata la doppia fiduciaal Senato e alla Camera. Il primo aspettopone anche forti dubbi di legittimità costi-tuzionale, in quanto le leggi vanno votatearticolo per articolo prima del voto finale,proprio per consentire al Parlamento dipoter intervenire. Addirittura sono stati

messi assieme due istituti diversi, le unionicivili e le convivenze di fatto.Tendenza già stigmatizzata sulle leggi fi-nanziarie.Ma in quei casi c’è almeno una necessità

ed urgenza, nonché una riferibilità chiara aipoteri del governo, tanto che in taluni ordi-namenti le leggi di bilancio sono preroga-tiva esclusiva degli esecutivi. Qui è diverso,ci troviamo su una materia di chiara inizia-tiva parlamentare. A maggior ragione, conle medesime motivazioni, appare inappro-priata l’apposizione della fiducia da partedel governo. Una manifestazione di debo-lezza, a mio avviso, più che di forza. Unasfida, come a dire: questa legge la voletecon le buone o con le cattive?Sulle adozioni c’è che ritiene che lo stralcioporrà un freno alle sentenze innovative, echi è dell’idea opposta.In realtà è stata solo rafforzata la prassi giu-

Cesare Mirabelli

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risprudenziale già in atto, cresciuta – non acaso – dopo l’approvazione delle unioni ci-vili al Senato, in prima lettura. Alcune diqueste sentenze sono state impugnate,così invece viene data una legittimazionenormativa a queste interpretazioni più au-daci. Le sentenze hanno stimolato il legi-slatore e il legislatore è intervenuto acoprire le sentenze, così il cerchio sichiude.La disobbedienza dei sindaci è praticabile?Le forzature istituzionali determinano la na-scita di anticorpi. Quando il disaccordo nonha modo di esprimersi nelle sedi idonee netrova altre per manifestarsi, siano esse ap-propriate o meno. Ma non è detto da nes-suna parte che debbano essere i sindaci araccogliere queste dichiarazioni. Non cipuò essere una “costrittività” esecutiva,l’ufficiale dello stato civile non è necessa-riamente il sindaco. In genere si tratta di unpubblico funzionario che svolge questocompito, che andrà svolto, ora, anche nelrispetto della nuova legge, per conto delloStato.È corretto pensare di rivalersi sul referen-dum costituzionale, aderendo al “no”?Questo referendum tocca il cuore dell’or-dinamento dello Stato. Io mi limiterei a di-scutere del contenuto della riforma(argomenti non mancano per farlo), evi-tando da una parte e dall’altra di spostarela discussione sul piano personale, conobiettivi peraltro più tattici che strategici.L’impegno per la famiglia si può manife-stare anche in altro modo.Come?La politica può essere sfidata a non rite-nersi appagata con la creazione di nuovi di-ritti e nuovi istituti. C’è anche un errorepolitico per omissione, nella mancata di-fesa della famiglia naturale ex articolo 29.C’è poi un tema prioritario, quello dei mi-nori, che s’impone per via delle interpreta-zioni che vengono fuori dalle sentenze. Non

c’è solo l’obbligo di accettare con disci-plina la nuova legge, c’è anche una solleci-tazione costruttiva alle intelligenze e allecoscienze che può essere praticata.Cassare per referendum tutta la parte rela-tiva alle unioni gay, lasciando solo le convi-venze, è una via percorribile?Tutti i percorsi referendari hanno molte in-sidie, bisognerebbe approfondire. Nel-l’esame del quesito potrebbe essereritenuta necessaria la permanenza di unaregolamentazione specifica per le unionigay. Certo una mobilitazione massicciapotrà avere un suo peso, ma si potrebbeanche intervenire solo sugli aspetti speci-fici più controversi. Come quello con cui, alpunto 20, si prevede un’equiparazione ge-nerale, nel codice, del coniuge al partnerdell’unione. Anche la delega al governo perprocedere ad adeguamenti del sistema mipare troppo ampia. Intervenire su singoliaspetti potrebbe rivelarsi una strada più ef-ficace, anche in grado di raccogliere mag-giore consenso.C’è chi spinge sul Quirinale perché nonpromulghi la legge.È un elemento interessante. Ci sono vizi diprocedura, come detto. Alcuni potevanoessere agevolmente superati alla Cameraprocedendo a uno “spacchettamento”della legge, consentendo la votazione arti-colo per articolo.Necessità che in passato è stata ribaditadal Quirinale per non comprimere le prero-gative del Parlamento. E c’è poi l’altroaspetto, le eccessive assimilazioni alla fa-miglia. Il presidente potrebbe anche valu-tare, quindi, un rinvio motivato alle Camere,o decidere invece che queste incon-gruenze rimangano al vaglio della CorteCostituzionale. L’apposizione della fiduciapone, certo, una difficoltà politica in più, manon può limitare le prerogative del Quiri-nale.

Tratto da Avvenire del 13/5/2016

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27CIVICA

La Premiazione del4° Concorso di Poesia A.I.D.O.

Un appuntamento di cultura e di solidarietà

Il giorno 7 maggio, alle ore 15, gli stu-dentidelle scuole medie di Bresso chehanno partecipato al 4° Concorso diPoesia A.I.D.O. sono stati premiati nella

sala consiliare del Comune.La Giuria, formata dai due dirigenti scola-stici e dal Sindaco, ha ritenuto opportunopremiare undici studenti anziché nove(come da bando di concorso), con due parimerito e cioè: il secondo della prima mediae il secondo della seconda media. I premi,consistenti in assegni da 150 euro ai primiclassificati, 100 euro ai secondi, 50 euro aiterzi, sono stati elargiti con diploma e gad-get. A tutti i partecipanti è stato dato un at-testato di partecipazione.Il Presidente Emanuele Colangelo haaperto la festa di premiazione ricordandoagli studenti che l’Aido Bresso li aveva giàincontrati negli anni scorsi con il Questio-nario per le Quinte Elementari. Il Presidenteha poi proseguito sottolineando che i com-ponimenti proposti per ilConcorso di Poesia eranostati numerosi e di granderilievo.Colangelo ha inoltre enco-miato la cittadinanza bres-sese per i numerosiaderenti all’Aido: 1.109iscritti su circa 26.600 abi-tanti. Ricordando chel’Aido Bresso ha semprepensato di coinvolgere lescuole sul tema della soli-darietà, il Presidente hapoi citato Thomas Merton,

autore del libro Nessun uomo è un’isola:“In alto in se stesso, tutti insieme siamoparte della terra”. E con queste parole haterminato il suo intervento, dando la parolaalla presentatrice.Le undici poesie sono state declamate dal-l’Assessore alla Cultura e nota attrice An-tonella Ferrari. Il sottofondo musicale, conarrangiamento e direzione del ProfessorStefano Riccio, è stato magistralmente ar-ricchito da undici studenti della scuola dimusica di Bresso, di età fra i sette e i quat-tordici anni.I dirigenti scolastici, gli insegnanti e le variepersonalità sono stati omaggiati con libri dicultura AIDO, fiori e un attestato di parteci-pazione.La manifestazione è stata condotta magi-stralmente dall’Avvocato Maria Cristina Sa-vino.La cittadinanza ha partecipato numerosa econ vivo interesse.

di Emanuele Colangelo, Presidente AIDO BRESSO

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28MEMORIE BRESSESI

Bresso deve moltoa quest’uomo!

Scomparso improvvisamente l’architetto Ferruccio Cerutti

Autore delle tre chiese della Madonna della Misericordia, di San Francesco e di San Carlo prestando spesso gratuitamente la sua professionalità

di don Piero Castelli

La comunità cristiana di Bresso, fa-cendo memoria dell’architetto Fer-ruccio Cerutti, morto improvvisa-mente il 1° maggio a Milano,

esprime la sua riconoscenza e la sua stimaper le tre chiese da lui progettate e realiz-zate nei quartieri di forte immigrazione ne-gli anni Sessanta e dedicate alla Madonnadella Misericordia, san Carlo esan Francesco. Le sue operesono improntate ad intensa spiri-tualità e ispirate alle indicazionidel Concilio Vaticano II nel suoprimo documento, dedicato pro-prio alla Liturgia.Cresciuto nell’Azione Cattolica epoi formato nelle ACLI per l’edili-zia sociale, l’architetto Cerutti haconcepito la chiesa come una gemma inmezzo agli edifici di residenza; ha impron-tato le sue opere a una grande semplicità econ povertà di mezzi, le ha rese ricche dispiritualità per la preghiera dei fedeli che lafrequentano. L’ispirazione delle strutture ela disposizione degli ambienti favoriscono lapreghiera comunitaria e personale e invi-tano al silenzio e al raccoglimento.Lui stesso usa queste parole in un suoscritto: “Ritengo le mie opere non tutte riu-scite, pur sempre contenute nei costi, conausterità ma sempre con lo spirito del la-voro inteso come redenzione delle cose,componendo materiali in armonia per sol-levarli al dialogo con l’uomo. Operando nel

sacro c’è un valore in più perché la mate-ria, portata a livello dell’uomo, consentel’elevazione di questo nel mistero della re-denzione umana”.La disposizione dell’altare al centro dell’as-semblea e la collocazione della riserva Eu-caristica nel tabernacolo in uno spazio par-ticolarmente raccolto, trova un

suggerimento nella preghiera disanta Teresa di Lisieux: “O Verboo mio Salvatore! Tu sei l’Aquilache io amo e che mi attira: sei Tuche lanciandoti verso la terrad’esilio volesti soffrire e morire perrapire tutte le anime e immergerleproprio nel segno della SantissimaTrinità, eterno focolare d’amore.Sei tu che, risalendo verso la Luce

inaccessibile che sarà ormai tua dimora,resti ancora nella valle di lacrime, nascostosotto l’apparenza di un a candida ostia pernutrirci della tua propria sostanza”. La ve-trata sovrastante la cappella Eucaristicadella chiesa della Madonna della Miseri-cordia illustra e illumina questa preghiera,mostrando il volo dell’aquila dal tabernacoloal simbolo della Santissima Trinità, dipintadal pittore Domenico Spagarino, autore an-che della vetrata della Via Crucis.Un uomo così, a cui Bresso deve molto,non lo dimenticheremo. In particolare lo ri-corderemo nelle nostre celebrazioni euca-ristiche le cui parole e i cui gesti, le “sue”chiese custodiscono da decenni.

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29RECENSIONI

In tempi in cui nell’Europa si aggira lo spet-tro dei nuovi nazionalismi, che chiudonomente, cuore e confini, è buona cosa in-

terrogare la storia. Perché se la storia nonripete, tuttavia da essa molto si impara. Euna grande maestra è la storia della primaguerra mondiale raccontata in questo libro,godibilissimo e drammatico, di Aldo Caz-zullo. La racconta non tanto dal punto di vi-sta della diplomazia, della politica, dellestrategie, ma dal punto di vista della gente,che spesso la grande storia la subisce e lavera storia la scrive. E col sangue. È la ge-nerazione dei nonni di chi oggi è 50-70enne, che ha subito un tremendo ribal-tamento di vita: dalla vita semplice e poveradei campi di tutta Italia alla morte misera nelfango sul frontedell’Isonzo o enel ghiaccio sulMonte Grappa. Uno stridore in-sopportabile trala tronfia ideolo-gia dei nazionali-sti che saluta-rono il “radiosomaggio” del ’15come l’alba dellagloria e il cruentomacello di una generazione. Cose da sa-pere, da approfondire, da non dimenticare.

Aldo Cazzullo La guerra dei nostri nonniMondadori

Edgar Lee Masters nasce nel 1869 nelKansas da una tipica famigliapatriarcale americana, fondata sui

principi e gli ideali dei pionieri.Cresce sino a 11 anni nella fattoria deinonni in una piccola città (Petersburg, sulfiume Sangamon), poi sino a 23 anni conla famiglia a Lewistown sul fiume Spoon.Quindi si trasferisce a Chicago, in cerca difortuna. Dopo studi disordinati e molteplicimestieri, diventa avvocato di successo enel contempo si dedica alla scrittura:poesie, tragedie in versi e poemetti storici.

Ma il suo capola-voro è l’ ”Antolo-gia di Spoon Ri-ver”, raccolta dipoesie a epitaffio,composte tra il1913 e il 1915,che svela la vitadegli abitanti diuna piccola cittàamericana dellaseconda metàdell’800.

L’autore conosce molto bene la realtàprovinciale, e la vita quotidiana della gente,grazie alla sua professione di avvocato.Pertanto le “confessioni” dei defuntirisultano ricchissime di una umanitàstruggente e amara. Fra tutti gli epitaffi,quello della nonna paterna (celato dietro lopseudonimo Lucinda Matlock) si chiudecon una esortazione meravigliosa: “Civuole vita, per amare la Vita”.

Edgar Lee MastersAntologia di Spoon RiverArnoldo Mondadori Editore

Antologia di Spoon River La guerradei nostri nonni

di P.B.

di Serenella Luraschi.

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30CALENDARIO LITURGICO

GIUGNO 2016

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FARMACIE DI TURNO31

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

GIUGNO 2016 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura della Farmacia Rivolta - Cormano

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COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14SORRENTINO - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ABRUSUGLIO - Cormano Via Vittorio Veneto, 27COMUNALE N. 2 - Bresso Via Ambrogio Strada, 56PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ABAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 23COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26RIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89COMUNALE N. 1 - Bresso Via Roma, 87DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51

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I NUMERI DELLA COMUNITÀ32

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.45 - 9.30sabato: ore 16-19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Autori vari, Flavio Campetti Copertina: Realizzazione grafica a cura di Luca Baraggia

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

Orari delle SS. Messe in Bresso fino a venerdì 24 giugno

Numeri utili

SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30

Santuario della Madonna del Pilastrellosabato e vigiliari: ore 17.30

SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.15festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11.15

Prevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19Oratorio - don Andrea CarrozzoCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

02 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

11802 34567

02 614 55102 614 554 00

02 5799.102 66 50 10 72

02 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96

Bruno Vanetti, Valentina Villa

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