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Dal rotolo al codice. Una innovazione nella Tarda Antichità (Corso di Papirologia AA. 2009/10, 13 Aprile 2010) N. REGGIANI La tradizione del Rotolo. Il rotolo papiraceo: fabbricazione (Plinio, NH XIII 22-26), scrittura, diffusione e costi; la transizione dall’esperienza letteraria “auditiva” a quella “visiva”. La diffusione del rotolo papiraceo in Grecia: pratica editoriale sofistica e reazione conser- vatrice (Arisofane, Platone). Produzione libraria tra Grecia e Roma: biblioteche pubbliche (Alessandria) e private (Ari- stotele, Ercolano), editori (Attico). Uso e durata del rotolo papiraceo: Skeat (1978; 1990) dimostra che la lettura difficoltosa del rotolo è una falsa interpretazione moderna; POxy XXVI 2450 (I sec. d.C. con rattoppi di IV sec.) dimostra la resistenza del rotolo di papiro. Il rotolo pergamenaceo: fabbricazione e origine (perfezionamento a Pergamo e introduzio- ne a Roma durante un periodo di “carestia” di papiro, per l’invasione dell’Egitto da parte di Antioco V Epifane tra 170 e 168 a.C.), diffusione e durata (il caso dei rotoli del Mar Morto e della testimonianza di Cicerone). La tradizione del Codice. Le tavolette legate per appunti: origini mesopotamiche (tavolette eburnee da Nimrud, 712- 705 a.C., con testo astrologico), diffusione in Grecia ( pinakes, sanides, deltoi, leukomata) e prevalenza a Roma (pugillares, tabulae, codices) prima dell’ascesa del circolo degli Scipioni (III-II sec. a.C.) che diffonde il gusto greco e l’uso letterario del rotolo papiraceo (conser- vazione dei codici lignei nelle regioni periferiche, fino agli esempi delle tavolette di Vin- dolanda). Dai codices lignei alle membranae: Orazio attesta l’uso di membranae (fogli di pergamena) come blocchi d’appunti; secondo alcune interpretazioni di un passo di Svetonio, il loro “inventore” sarebbe stato Giulio Cesare. Mazzetti di pergamene per appunti, come quelli attestati (forse) nella II lettera di S. Paolo a Timoteo, sono stati rinvenuti in frammenti egi- ziani: PBerol 7358/9, II-III s. d.C. (annotazioni di pagamenti). Dagli appunti alla letteratura: in Marziale, I 2, e in alcuni suoi Apophoreta sono attestati per la prima volta testi letterari copiati su codici pergamenacei. Alcuni frammenti pergame- nacei sono variamente attribuiti al I-II sec. d.C. o a date posteriori (POxy I 30: c.d. “ De Bel- lis Macedonicis”; PLitLond 127: Demostene, Sulla falsa ambasceria; BKT V.2 73-79: Euripide, Cretesi), ma PPetaus 30 attesta, al II sec., l’esistenza di un libraio ambulante di codici per- gamenacei nell’Egitto romano.

Dal rotolo al codice. Una innovazione nella Tarda ... · G. CAVALLO, Discorsi sul libro, in Lo spazio letterario della Grecia antica, eds. G. Cambiano, L. Canfora, D. Lanza, I,

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Dal rotolo al codice. Una innovazione nella Tarda Antichità(Corso di Papirologia AA. 2009/10, 13 Aprile 2010)N. REGGIANI

La tradizione del Rotolo.

Il rotolo papiraceo: fabbricazione (Plinio, NH XIII 22-26), scrittura, diffusione e costi; la transizione dall’esperienza letteraria “auditiva” a quella “visiva”.

La diffusione del rotolo papiraceo in Grecia: pratica editoriale sofistica e reazione conser-vatrice (Arisofane, Platone).

Produzione libraria tra Grecia e Roma: biblioteche pubbliche (Alessandria) e private (Ari-stotele, Ercolano), editori (Attico).

Uso e durata del rotolo papiraceo: Skeat (1978; 1990) dimostra che la lettura difficoltosa del rotolo è una falsa interpretazione moderna; POxy XXVI 2450 (I sec. d.C. con rattoppi di IV sec.) dimostra la resistenza del rotolo di papiro.

Il rotolo pergamenaceo: fabbricazione e origine (perfezionamento a Pergamo e introduzio-ne a Roma durante un periodo di “carestia” di papiro, per l’invasione dell’Egitto da parte di Antioco V Epifane tra 170 e 168 a.C.), diffusione e durata (il caso dei rotoli del Mar Morto e della testimonianza di Cicerone).

La tradizione del Codice.

Le tavolette legate per appunti: origini mesopotamiche (tavolette eburnee da Nimrud, 712-705 a.C., con testo astrologico), diffusione in Grecia (pinakes, sanides, deltoi, leukomata) e prevalenza a Roma (pugillares, tabulae, codices) prima dell’ascesa del circolo degli Scipioni (III-II sec. a.C.) che diffonde il gusto greco e l’uso letterario del rotolo papiraceo (conser-vazione dei codici lignei nelle regioni periferiche, fino agli esempi delle tavolette di Vin-dolanda).

Dai codices lignei alle membranae: Orazio attesta l’uso di membranae (fogli di pergamena) come blocchi d’appunti; secondo alcune interpretazioni di un passo di Svetonio, il loro “inventore” sarebbe stato Giulio Cesare. Mazzetti di pergamene per appunti, come quelli attestati (forse) nella II lettera di S. Paolo a Timoteo, sono stati rinvenuti in frammenti egi-ziani: PBerol 7358/9, II-III s. d.C. (annotazioni di pagamenti).

Dagli appunti alla letteratura: in Marziale, I 2, e in alcuni suoi Apophoreta sono attestati per la prima volta testi letterari copiati su codici pergamenacei. Alcuni frammenti pergame-nacei sono variamente attribuiti al I-II sec. d.C. o a date posteriori (POxy I 30: c.d. “De Bel-lis Macedonicis”; PLitLond 127: Demostene, Sulla falsa ambasceria; BKT V.2 73-79: Euripide, Cretesi), ma PPetaus 30 attesta, al II sec., l’esistenza di un libraio ambulante di codici per-gamenacei nell’Egitto romano.

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Dal Rotolo al Codice.

Il codice papiraceo: fabbricazione e caratteri.

Il codice cristiano: già Kenyon (1902) e Gregory (1907) notavano la “predilezione” dei Cri-stiani per la forma libraria del codice papiraceo, impressione confermata dal ritrovamen-to, nel 1930 (ed. Kenyon) dei codici papiracei “Chester Beatty”, un lotto di codici cristiani di II-IV sec. I dati presentati da Roberts (1952, 1983) mostrano una netta prevalenza del codice sul rotolo nella letteratura cristiana e una tendenza inversa in quella pagana, dove il codice si diffonde solo dalla metà del III sec.

La teoria del codice cristiano: l’ipotesi alessandrina (la diffusione presso la Chiesa alessan-drina degli appunti di Marco, scritti a Roma su di un taccuino pergamenaceo, avrebbe fornito un venerato modello per la diffusione del codice papiraceo) e quella antiochena (la forma del codice papiraceo si sarebbe sviluppata presso la comunità giudeo-cristiana di Antiochia su influsso di raccolte di logia di Gesù trascritti su “tavolette” di papiro come prescritto dalla Legge Orale ebraica.

Il codice e l’ideologia della classe media: secondo Cavallo (1975) la diffusione del codice come supporto letterario è dovuta all’ascesa politica del ceto medio, in età dioclezianea: un “pubblico” che era abituato a utilizzare i taccuini pergamenacei e dunque più ricettivo alle innovazioni già comparse al tempo di Marziale, specialmente per opere letterarie “di consumo”. I Cristiani poi caricarono ideologicamente la forma del codice che venne a di-stinguere i loro testi sacri da quelli pagani ed ebraici; mentre nel mondo laico l’innovazio-ne tardò a diffondersi a causa delle resistenze tradizionaliste che ancora vedevano nel ro-tolo papiraceo il vettore culturale per eccellenza.

La diffusione del codice pergamenaceo: fabbricazione e aspetto; diffusione nella letteratura cristiana (la commissione di Costantino del 332 e il Codex Sinaiticus; origine del “libro” cristiano standard) e laica (diffusione di codici giuridici tra IV e VI sec. d.C.); pergamena e papiro (un falso problema: codici papiracei di V sec.); i mutamenti dal IV sec. (i codici pergamenacei sono prodotti di alto livello, “di lusso”, mentre i codici papiracei rimango-no limitati alla circolazione privata, personale o corrente; i codici pergamenacei laici ac-quistano la forma standard di quelli cristiani; la fine della Tarda Antichità segna il dissol-versi del rapporto libro-pubblico con la fine di quest’ultimo, una crisi della cultura laica che si protrarrà fino alle rinascenze carolingia e macedone).

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Stele funeraria ateniese (V s. a.C.): PBerol 9875: Timoteo, Persiani, rotolo papiraceo (IV s.lettura del rotolo papiraceo a.C.)

Tavolette cerate iscritte (metà III s. a.C.) Il codice di tavolette nell’Ara diDomizio Enobarbo (II-I s. a.C.)

Tavoletta lignea da Vindolanda (I-II s. d.C.) Tavolette scrittorie e rotolo papiraceo in un ritratto pompeiano (a. 79 d.C.)

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Il passaggio dal codice di tavolette cerate al taccuino pergamenaceo per appunti (membranae).

PBerol 7358/9: frammento di taccuino pergamenaceo POxy I 30: “De Bellisper appunti (II s. d.C.) Macedonicis”, codice

pergamenaceo (c. 100 d.C.?)

PPetaus 30: testimonianza di un libraio ambulante Rotoli papiracei e codice nellanell’Egitto romano (II s. d.C.) Stele di Timocrate (Atene, II s.

d.C.)

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PRyl III 457: Vangelo di Giovanni , codice PYale I 1: Genesi (80-100 d.C.)papiraceo (prima metà del II s. d.C.)

PCol inv. 3328: Lolliano, Codex Sinaiticus, codice pergamenaceo (IV s. d.C.)Phoinikika, codice papiraceo(II s. d.C.)

PSI X 1182: Gaio, Institutiones, codice Cod. Vat. Gr. 1288: Cassio Dione,pergamenaceo (IV s. d.C.) codice pergamenaceo (V s. d.C.)

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