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Presentazione illustrata nel corso del seminario "Salviamo il Paesaggio - Censimento del cemento" tenutosi a Modugno, martedi 26 giugno 2012, presso la Sala Romita del Comando dei Vigili Urbani, promosso dall'associazione Giovani Menti Attive, che ha visto la partecipazione anche di Agostino Di Ciaula, Assessore all'Ambiente
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Dalla conoscenza alla tutela del proprio territorio:
la campagna “Salviamo il Paesaggio”
Sala Romita del Comando dei Vigili UrbaniModugno, 26 Giugno 2012
La campagna “Salviamo il Paesaggio” a Modugno 2
Chi parla?
Mi chiamo Giuseppe Milano, sono uno studente di Ingegneria Edile – Architettura presso il Politecnico di Bari.
Sono blogger su Ediltecnico.it – il quotidiano tecnico online della Maggioli Editore; e su Lettera43.
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Di cosa parliamo?
Definiamo il consumo di suolo:
Le trasformazioni di suoli liberi (uso e copertura agricola e/o naturale) in suoli antropizzati (uso e
copertura urbana e/o impianti come cave, discariche e/o infrastrutture) essendo non
reversibili e compromettendo la pressoché totalità di funzioni e servizi agroecopaesistici, sono considerabili consumi di suolo.
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Conoscere il fenomeno
• il consumo di suolo produce impatti diretti e indiretti sull’ambiente, poiché i suoli naturali e agricoli che vengono urbanizzati perdono
irreversibilmente le proprie capacità fisiche e biologiche: dalla fissazione della CO2, al ciclo delle acque, dal microclima alle
connessioni ecologiche;• il consumo di suolo altera il paesaggio e con esso l’identità storica dei
luoghi, banalizzando la lenta trasformazione della natura da parte dell'uomo attraverso una disseminazione, non adeguatamente
governata, di nuovi volumi edificati;• il consumo di suolo deteriora la qualità dell’abitare: a fronte del
beneficio privato connesso alla trasformazione dei suoli (spesso frutto di un investimento a basso rischio, teso ad appropriarsi della rendita
fondiaria), la collettività è chiamata a subire i costi ambientali e sociali indotti dalla dispersione insediativa.
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Le funzioni del suolo
• Il suolo è una risorsa strategica per un Paese e i suoi cittadini;• Il suolo è una risorsa ecologica ed ambientale multifunzionale: conservacarbonio, regola i cicli idrologici, governa l’umidità, offre rifugio a molte
specie animali, sostiene la vegetazione e le sue funzioni (in primis la produzione di ossigeno e la sottrazione di CO2);
• Il suolo libero è un potenziale insostituibile per la produzione di cibo;• Il suolo libero è la sola condizione per avere paesaggi di qualità;• Il suolo libero garantisce l’indispensabile presenza di spazi aperti,
cruciali per il benessere urbano e la salute dei cittadini.
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Soil Sealing
Con il termine impermeabilizzazione intendiamo il cambiamento della natura del suolo tale che esso si comporti come un mezzo impermeabile,
o la sua copertura permanente con materiali impermeabili come calcestruzzo, metallo, vetro, asfalto e plastica, per la costruzione di edifici
o strade; forme di trasformazione del territorio e del paesaggio che si possono considerare praticamente irreversibili. Un terreno
impermeabilizzato incrementa la frammentazione degli habitat, contribuisce a far diventare il clima urbano più caldo e secco a causa
della minore traspirazione vegetale e dell’evaporazione e delle più ampie superfici con un alto coefficiente di rifrazione del calore.
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La Commissione Europea
Ha fornito una preoccupante stima preliminare dei costi annui provocati del degrado del suolo nell'Unione. Tali costi sarebbero superiori ai 40
miliardi di euro annui, con una particolare incidenza dovuta a:
• erosione (sino a 14 miliardi di euro), • contaminazione (17,3 miliardi),
• diminuzione della materia organica disponibile (5,6 miliardi di euro) • smottamenti (1,2 miliardi ad evento)
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Il Forum Italiano dei Movimenti per la
Terra e il Paesaggio
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La storia
Nel 2002, Domenico Finiguerra, sindaco di un piccolo comune della provincia di Milano, dopo un' intensa fase di consultazione pubblica,
riuscì a far approvare, per la prima volta in Italia, una variante urbanistica “a crescita zero”, con la quale si stabilì che tutto il
patrimonio edilizio esistente, anche per fini turistici o nel caso di immobili dal riconoscibile valore storico ed architettonico, fosse
riqualificato e rigenerato. Parallelamente, per rendere sostenibile l'operazione anche da un punto di vista economico – ossia per sottrarsi
al ricatto degli oneri di urbanizzazione – furono predisposti incentivi fiscali per chi riqualificava o realizzava su aree già antropizzate servizi utili alla collettività o spazi a verde come parchi; con concessioni più
onerose (fino a tre volte), invece, per chi puntava a costruire su suolo rurale o vergine, sottratto all'agricoltura.
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La sperimentazione che nella fase iniziale, senza la protesta da parte dei cittadini che si sentivano protagonisti del cambiamento in quanto
coinvolti dall'inizio nel processo di copianificazione e fidandosi del loro sindaco, previde anche un aumento delle imposte comunali per
raggiungere meglio lo scopo; fu prodotta nuova occupazione sia con le numerose cantierizzazioni (anche quelle atte a bonificare piccoli siti
inquinati) sia con la filiera creata per recuperare e riciclare i materiali di scarto. L'esperienza negli anni successivi si è diffusa anche in altri comuni
settentrionali e dalla fusione anche di queste best practice è nato nel novembre scorso il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il
Paesaggio che riunisce, tra associazioni nazionali e locali aderenti, oltre 12 mila persone in tutto il Paese.
La storia
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Gli oneri di urbanizzazione
• D.M. 1444/68 – Standard urbanistici: 18 mq per ogni cittadino destinato a servizi: 9 mq per verde pubblico.
• Legge nr. 10/1977 – Si istituisce l’onerosità della concessione, di fatto si introduce il primo tributo locale.
• Legge nr. 311/2004 – Stabilisce che il 75% dei proventi degli oneri di urbanizzazione può essere usato per la spesa corrente: più si costruisce e
più il Comune guadagna.
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Le stime
Sul consumo di suolo oggi abbiamo soltanto alcune stime che ci aiutano a capire l'importanza e l'urgenza di censire il nostro patrimonio edilizio esistente, gran parte del quale (quasi il 70%) è stato costruito nei
decenni tra il 1950 e il 1980; in esso risiede il 67% dei cittadini. Per gli italiani la casa è sempre stata un bene primario su cui hanno investito
anche emotivamente.
L'Istat certifica che "In Italia si consuma più suolo che nel resto d’Europa; il 7,3 per cento del territorio è a copertura artificiale contro una media Ue
pari al 4,3 per cento.
Risulta uno stock nazionale di edifici superiore ai 14 milioni, l’11% in più rispetto al 2001. In particolare gli edifici residenziali sono aumentati del 4,3% nel corso del decennio. Le abitazioni sono invece 28.863.604, il
5,8% in più del 2001.
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A Senigallia
Adottato un provvedimento che prevedeva l’esclusione di qualsiasi incremento di aree di trasformazione urbanistica, nonché qualsiasi
incremento di superfici utili lorde ovvero di carichi urbanistici connessi con la modifica dei parametri urbanistici ed edilizi. In pratica si trattava di
rendere agricole aree produttive e per servizi, che non sono state utilizzate negli ultimi anni. Vengono restituiti a verde ed uso agricolo oltre quaranta ettari di terreni in precedenza edificabili riducendo in tal modo
la destinazione edilizia di ampie porzioni di terreno.
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La volontà di fermare il consumo di suolo non si riduce ad un intento di conservazione, non ci basta “salvare la campagna dall’invasione del cemento”. La sfida è in termini di politiche positive e propositive:
fermiamo il consumo di suolo per tornare a progettare e costruire città, come spazio dinamico di relazione, di economia, di coesione sociale e di
produzione culturale. Una città che torni a densificarsi in termini di quantità e qualità delle relazioni, e lo faccia anche ricorrendo ad una
nuova ricerca di qualità dello spazio progettato e costruito, agganciando ad esempio la competizione virtuosa per quanto riguarda le prestazioni energetiche e il comfort dei manufatti edilizi, o la dotazione di servizi di mobilità: abbiamo bisogno di tornare a pensare alla città come luogo
attraente, dove vivere conviene.
Conclusioni
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Giuseppe Milano
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Twitter: https://twitter.com/GiuseppeMilano
Come pecore in mezzo ai lupi: http://giuseppemilano.wordpress.com/
Su Ediltecnico.it: http://www.ediltecnico.it/autore/giuseppemilano/
Ci avete rotto i polmoni: http://ciaveterottoipolmoni.blog.lettera43.it/