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DALLA SALUTE AL BENESSERE L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLE SCUOLE

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DALLA SALUTE AL BENESSERE

L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLE

SCUOLE

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SOMMARIO

PROGETTI DI EDUCAZIONE ALIMENTARE pag. 3v Formazione per studentiv Formazione per docenti pag. 5v Progetti specifici: 1) “Un amico di nome pesce” pag. 6

2) “Frutta…mela mangio tutta” pag. 73) “La risorsa acqua” pag. 8

PROGETTI DI PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE pag. 10v Educazione alla salute in tema di dipendenze patologichev Riduzione del rischio dipendenze pag. 11v Prevenzione dell’abuso alcolico pag. 12v Prevenzione dell’abitudine al fumo pag. 13v Progetto: “Via il fumo dagli occhi” pag. 15

PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ pag. 17v “Il benessere dell’adolescente- le trasformazioni della pubertà:

nuovi bisogni, nuove domande, nuovi problemi e possibilità”v “I giovani: la crescita e l’autonomia” pag. 18

PROGETTO DI PREVENZIONE DEL VIRUS HIV/AIDS pag. 21

PROGETTO “QUA LA ZAMPA” (corretto rapporto con gli animali) pag. 23

PROGETTO DI FORMAZIONE “EMERGENZA SANITARIA”v Formazione per docenti pag. 25v Formazione per studenti pag. 26

PROGETTO “PREVENZIONE ANDROLOGICA DEL GIOVANE ADULTO” pag. 28

PROGETTO”SALUTE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO”ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI pag. 30

PROGETTO DI ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DEL CORSO DILAUREA SANITARIA pag. 32

PROGETTO DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA DONAZIONEDEL SANGUE pag. 33

PROGETTO “ COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA IN TEMADI SALUTE” ( Liceo Artistico “Martini”, Savona) pag. 34

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DALLA SALUTE AL BENESSERE

L’EDUCAZIONE ALLA SALUTE NELLE SCUOLE

Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare a assumere oggiun'accezione molto più ampia che nel passato, associando strettamente una condizione diassenza di patologie ad uno stato di benessere psico-fisico della persona; questo concetto vieneespresso per la prima volta nella "Carta di Ottawa", risultato della prima conferenza internazionaleper la promozione della salute che nel 1986 progettò azioni finalizzate a tale obiettivo a livellomondiale.La promozione della salute deve portare a condizioni di vita e di lavoro sicure, stimolanti,soddisfacenti, alla protezione degli ambienti naturali e artificiali, alla conservazione delle risorsenaturali passando necessariamente attraverso il ruolo fondamentale della scuola.E’ necessario quindi predisporre un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere)induca comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessereglobale della persona (saper essere).Un intervento precoce, a partire già dai primi anni di vita, rappresenta pertanto lo strumento piùidoneo a sviluppare nelle nuove generazioni l'attenzione verso i fattori dai quali dipendono ilbenessere individuale e della collettività.La famiglia in prima istanza e la scuola secondariamente, ma solo da un punto di vista temporale,non possono trascurare tra i loro compiti educativi questo ambito della formazione dei giovani.Da anni l’azienda sanitaria opera nelle scuole dei diversi ordini e grado con interventi dipromozione alla salute rivolti in primo luogo agli studenti, ma anche ai loro genitori ed agliinsegnanti.La lunga esperienza maturata e la lettura critica delle attività svolte ha indotto gli operatori sanitaria riprogrammare gli interventi nell’ambito scolastico individuando per le diverse tematiche trattatele migliori modalità di intervento, il target più recettivo, gli indicatori più idonei alla verifica deirisultati raggiunti.Da questa esigenza è derivata la stesura del presente documento programmatorio degli interventidi educazione alla salute che l’azienda sanitaria locale “savonese” propone al mondo scolastico.Ciò non esclude che possano essere richiesti interventi specifici, anche di informazione, suparticolari tematiche di interesse per alcune realtà scolastiche.Considerata l’impossibilità di raggiungere capillarmente tutti gli studenti e la forzosa brevità degliinterventi educativi, nel corso degli anni si è rivelata particolarmente vincente la formazione deidocenti, in quanto figure che possono stabilire un rapporto continuo con gli studenti assumendo ilruolo di facilitatori dei messaggi di promozione della salute.Relativamente alle modalità di effettuazione degli interventi in argomento si precisa che le attivitàrivolte agli studenti ed ai loro genitori, rientrando nei compiti istituzionali aziendali, sono gratuite,mentre gli interventi richiesti a favore del personale docente vengono svolti con oneri a carico dellastruttura richiedente.

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PROGETTI di EDUCAZIONE ALIMENTARE

A cura del Dipartimento Materno-Infantile (U.O. Assistenza Consultoriale) , del Dipartimentodi Prevenzione (U.O. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e U.O. Igiene degli Alimenti diorigine animale), del Dipartimento di Salute Mentale.

L’educazione alimentare è da sempre parte integrante di interventi di educazione sanitarianelle scuole, mirati a promuovere stili di vita corretti al fine della prevenzione dellepatologie cronico degenerative

DESTINATARI

ß alunni della scuola di infanzia, della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado, genitori,insegnanti

OBIETTIVI GENERALI

ß favorire nei bambini, negli adolescenti e nelle famiglie scelte alimentari corretteß promozione della salute attraverso le scelte alimentari

OBIETTIVI SPECIFICI

ß aumentare le conoscenze sui principi nutritivi e sui bisogni di un organismo in crescitaß aumentare la consapevolezza del legame alimentazione e saluteß sviluppare la consapevolezza dell’importanza dell’educazione al gusto degli alimenti semplici

come premessa per una alimentazione correttaß aumentare le capacità di lettura delle etichetteß aumentare il consumo di frutta e verduraß ridurre il consumo di zuccheri semplici e bevande zuccherateß allenare i bambini a provare i gusti di diversi cibiß conoscere cibi diversi per stimolare il riconoscimento e il ricordoß aumentare il consumo di acqua

METODOLOGIA

Dalla esperienza maturata negli anni si ritiene necessario coinvolgere maggiormente gli insegnantied i genitori della scuola dell’infanzia e della scuola primaria per avere una ricaduta sui bambinipiu’ ampia e significativa, e utilizzare il linguaggio ed i tempi curricolari, attivando con lasupervisione degli operatori interventi mirati e programmati all’interno di un percorso condivisogestito dagli insegnanti, che procede per unità didattiche e si avvale anche di attività e laboratoriextrascolastici.Gli interventi rivolti ai genitori hanno inoltre la finalità di renderli consapevoli del loro ruoloeducativo. Consistono in piu’ incontri in cui si prevede uno spazio formativo in cui, a partire dalleloro conoscenze ed esperienze essi, attraverso specifiche esercitazioni, possano confrontarsi suitemi dell’alimentazione per trovare soluzioni educative alternative.La supervisione dei menu’ delle refezioni scolastiche e la partecipazione del pediatra e dellaassistente sanitaria ai comitati mensa è un intervento fondamentale di educazione alimentare e vainserito nel contesto generale dell’azione educativa e permette la valutazione del processo edell’esito attraverso alcuni indicatori.Nella scuola secondaria di 1° e 2° grado, a fronte di una minore motivazione al cambiamento delleabitudini alimentari acquisite degli adolescenti, in collaborazione con gli insegnanti che svolgono i

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concetti inerenti i principi nutritivi degli alimenti, offriamo una rielaborazione pratica - calata nelcontesto sociale e culturale, delle nozioni di educazione alimentare apprese a livello teoricodurante le lezioni scolastiche, con approfondimenti diversi a seconda delle esigenze della classe edel lavoro svolto dagli insegnanti:

ß piatti tipici della cucina ligure analizzati nella loro composizione ed esempio di dietamediterranea

ß analisi delle etichette degli alimenti a partire dalle merende consumate in classe nell’intervalloß abitudini alimentari di altri Paesi, partendo dalla presenza di alunni extracomunitari e confronto

con la dieta mediterraneaß alimentazione e sport, con particolare riguardo agli integratori e al fenomeno dopingß alimentazione, aspetto fisico e salute, con particolare riguardo agli stereotipi culturali

Nella scuola secondaria di II grado è possibile affrontare le tematiche relative ai disturbi delcomportamento alimentare, con interventi del Dipartimento di Salute Mentale, a fronte dirichieste motivate su specifiche situazioni.

CONTENUTI

ß per alunni della scuola d’infanzia e della scuola primaria 1° ciclo:- riconoscimento di ogni alimento proposto- analisi sensoriale degli alimenti proposti- composizione caratteristiche nutrizionali- scelte di consumo- compiti di assaggio- favorire il consumo di alimenti nutrizionalmente corretto

ß per alunni della scuola primaria 2° ciclo e scuola secondaria di I° grado- i principi nutritivi- la piramide alimentare- gli snack- sviluppo di consumo consapevole (guida alla lettura critica delle etichette)- la sicurezza alimentare- la risorsa acqua come alimento

ß per genitori di alunni della scuola dell’infanzia e primaria- fabbisogno nutrizionale del bambino- comportamento alimentare del bambino

ß per insegnanti scuola dell’infanzia e primaria - acqu is iz ione d i moda l i tà e s t rument i necessar i per la p roget taz ione e conduz ione d i percorsi finalizzati a favorire abitudini alimentari corrette

INDICATORI

ß questionari di verifica apprendimento prima e dopo gli interventiß tipologia dello spuntino a scuolaß analisi dei residui alimentari della refezione scolasticaß n° studenti raggiuntiß n° accessi alle sedi consultoriali per consulenze dietetiche

RISULTATI ATTESI

ß aumento delle conoscenze sulle scelte alimentari corrette

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ß modifica dello spuntino a scuolaß consumo di frutta almeno una volta alla settimana nello spuntinoß consumo di acqua e diminuzione di bevande zuccherate a scuolaß aumento del consumo di pesceß aumento della capacità di lettura delle etichette alimentariß maggiore collaborazione nei comitati mensaß aumento delle richieste di consulenze dietetiche nelle sedi consultorialiß aumento del consumo di acqua

FORMAZIONE SPECIFICA PER DOCENTI

DESTINATARI

ß Insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola elementareß Insegnanti della scuola secondaria

OBIETTIVO GENERALE

Acquisire modalita’ e strumenti necessari per la progettazione e conduzione di percorsi finalizzati afavorire abitudini alimentari corrette.

OBIETTIVI SPECIFICI

ß Fornire informazioni sui principi nutritivi e sui bisogni alimentari di un organismo in crescitaß Fornire informazioni sulle abitudini alimentari corretteß Fornire informazioni sulla legislazione alimentareß Fornire informazioni sulla ristorazione collettivaß Fornire informazioni sulla prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e delle malattie cronico-

degenerativeß Fornire informazioni sui servizi territoriali ed ospedalieri di riferimento per le problematiche

trattateß Apprendere modalita’ e tecniche di attivazione e conduzione del gruppo classe particolarmente

indicate nella realizzazione di percorsi di educazione alla saluteß Progettare e costruire un percorso di educazione alla salute volto a favorire l’incremento del

consumo di frutta e verdura e la diminuzione del consumo di bevande zuccherate da realizzarenell’intervallo a scuola

METODOLOGIA

Sono necessari piu’ incontri cadenzati, a seconda delle disponibilita’ degli insegnanti, per un totaledi almeno 16 ore. Si prevede:ß Uno spazio formativo in cui i componenti del gruppo, a partire dal loro patrimonio di

conoscenze ed esperienze, possano discutere e confrontarsi su sollecitazione del conduttoreß Uno spazio esperienziale nel quale sperimentare attivita’ ed esercitazioni da proporre alla

classeß Uno spazio progettuale nel quale gli insegnanti possano integrare gli apporti condivisi nel

corso, con le loro professionalita’ e la specificita’ della loro realtà scolasticaß Specifici spazi informativi

CONTENUTI

I contenuti che di massima si vengono a trattare devono prendere in considerazione anche laspecificità dei singoli partecipanti e delle loro realtà scolastiche e sono:

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ß La relazione con il ciboß I tempi e i contesti in cui i pasti vengono consumatiß La relazione tra alimentazione e salute intesa come benessere psicofisicoß L’influenza della cultura e dello stile di vita sui consumi di frutta e verduraß L’alimentazione e l’attività fisica in età pediatricaß Principi nutritivi e guida ad un’alimentazione correttaß Funzione educativa della mensa scolasticaß La gestione del gruppo classe nei percorsi di educazione alla saluteß La costruzione di un percorso formativo

INDICATORI

ß Questionari di verifica di apprendimentoß N° di richieste di collaborazione in educazione alimentare nelle scuoleß N° di progetti curricolari di educazione alimentare attivati nelle scuole dagli insegnanti

RISULTATI ATTESI

ß Maggiore diffusione dei programmi di educazione alimentare nelle scuoleß Migliore utilizzo delle risorseß Maggiore collaborazione operatori/insegnanti per il raggiungimento degli obiettivi di salute

individuali

FORMAZIONE SPECIFICA PER STUDENTI

PROGETTI SPECIFICI

1) “UN AMICO DI NOME PESCE”(a cura dell’U.O. Igiene Alimenti di origine animale)

DESTINATARI

Studenti delle classi IV e V della Scuola primaria

OBIETTIVI

ß Avvicinare la popolazione infantile in età scolare alla conoscenza del pesce non solo comerisorsa ambientale e produttiva locale ma anche come alimento insostituibile della dieta

ß Incentivare il consumo dei prodotti della pesca ed in particolare il pesce azzurro di provenienzalocale

ß Affinare le capacità cognitive e percettive dei bambini

METODOLOGIA E CONTENUTI

ß incontri frontali con utilizzo di supporti multimediali (presentazioni, audiovisivi, ecc.)ß esame diretto di pesci interi appartenenti alle specie più rappresentative del mercato localeß visite guidate al Mercato Ittico di Savona,ß utilizzo di opuscoli informativi e schede individuali di approfondimentoß Distribuzione a tutti gli studenti di una pubblicazione sugli argomenti trattatiß Incontri guidati con operatori primari e commerciali del settore

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RISULTATI ATTESI

ß Aumento del consumo dei prodotti della pesca nella fascia di età infantile

REFERENTE DEL PROGETTO

Dipartimento di PrevenzioneU.O. Igiene Alimenti di origine animale: direttore Dr. Valter Dini - dirigente veterinario –Tel. 019/862303 - e-mail: [email protected]

2) “FRUTTA…MELA MANGIO TUTTA”(a cura dell’U.O. Assistenza Consultoriale)

DESTINATARI

Studenti della scuola dell’infanzia e delle classi I°,II°,III° della scuola primaria

OBIETTIVI

ß Realizzare che il corpo è uno strumento cognitivo e l’indagine sensoriale è il canale privilegiatodella conoscenza corporea

ß Avviare alla consapevolezza che l’alimentazione è un fatto culturale, il cui significato tracsendesempre l’aspetto nutrizionale

ß Educare alla curiosità e superare pregiudizi consolidatiß Saper apprezzare i componenti essenziali del gradimento della frutta (profumo, gusto,

consistenza)ß Accrescere le conoscenza, con la presenza di “esperti” sulle proprietà della frutta

METODOLOGIA

ß collaborazione con gli insegnanti per progettazione, realizzazione lavoro, verifica finaleß presentazione del progetto ai genitori da parte degli insegnantiß utilizzo di strumenti quali il gioco, la filastrocca, la rappresentazione teatrale.ß attività laboratoriale sulla conoscenza della frutta

INDICATORI

ß Conoscenza della frutta e suo gradimento mediante questionariß Istituzionalizzazione della “giornata della frutta” per le classi terzeß Realizzazione di un libro con le ricette e le storie realizzate dai bambini

RISULTATI ATTESI

ß Aumento del consumo della fruttaß Migliorare la capacità di discriminazione sensoriale e trarre piacere dagli stimoli offerti dal ciboß Aumento della capacità di collaborare attraverso il lavoro in gruppo.

REFERENTE DEL PROGETTOU.O. Assistenza consultoriale: Dr.ssa Patrizia Rossi – dirigente medico - Tel. 019/263091 e-mail:[email protected]

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3) LA RISORSA ACQUA(a cura dell’U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione)

DESTINATARI

Studenti delle classi 4^ e 5^ della scuola primaria e della scuola secondaria di II grado

OBIETTIVI GENERALI

Conoscenza della risorsa “acqua” e promozione del suo consumo

OBIETTIVI SPECIFICI

ß aumentare la conoscenza della risorsa acquaß aumentare la consapevolezza dell’importanza e necessità del consumo di acquaß diminuire i pregiudizi sul consumo dell’acqua del rubinetto

METODOLOGIA

ß somministrazione di questionari sulla conoscenza dell’acqua e sulle abitudini riferite al“bere”

ß incontro frontale di circa 2 ore con l’ausilio di strumenti multimediali

CONTENUTI

ß le fonti di approvvigionamenti idrico e le reti acquedottisticheß il concetto di potabilità dell’acquaß importanza del consumo dell’acqua per il benessereß approfondimento critico sulla scelta delle bevande/ruolo della pubblicitàß lettura delle etichette dell’acqua minerale

INDICATORI

Questionari sulle abitudini relative al bere

RISULTATI ATTESI

ß aumento della consapevolezza nella scelta delle bevandeß aumento del consumo dell’acqua del rubinetto

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TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni della scuola di infanzia Da definire Favorire il consumo di alimenti

nutrizionalmente corretto,de l l ’ acqua ,aumento de lconsumo della frutta attraversorelazioni frontali ed attivita’ dilaboratori extrascolastici.

Alunni della scuola primaria esecondaria di 1° 2° grado

Da definire Fornire concetti inerenti iprincipi nutritivi degli alimenti,noz ion i d i educaz ionea l i m e n t a r e c o napprofondimenti diversi aseconda delle esigenze dellaclasse e del lavoro svolto dagliinsegnanti attraverso relazionifrontali

Alunni della scuola secondariadi 2° grado

Da definire Affrontare tematiche relative aidisturbi del comportamentoalimentare, con interventi delDipart imento d i SaluteMentale, a fronte di richiestemot ivate su speci f ichesituazioni, attraverso relazionifrontali

Genitori Da definire Rendere i genitori consapevolidel loro ruolo educativo,nozioni sul fabbisognon u t r i z i o n a l e e d e lcomportamento alimentare delbambino attraverso relazionifrontali

Insegnanti Da definire (tot. 16 ore) Acquisizione di modalità estrumenti necessari per laprogettazione e conduzione dipercorsi finalizzati a favorireabitudini alimentari corretteattraverso relazioni frontali

REFERENTI DEI PROGETTI

Dipartimento Materno InfantileU.O. Assistenza Consultoriale: dirigente medico Dr.ssa Marina Astengo – tel. 019/483266/dirigente medico Dr.ssa Carla Fontana – tel. 019/95556 – e-mail: [email protected]

Dipartimento di PrevenzioneU.O. Igiene Alimenti e Nutrizione: dirigente medico Dr.ssa Isabella Malio . Tel. 019/5009636-9617e-mail: [email protected]

Dipartimento di Salute MentaleDr.ssa Cinzia Parodi - dirigente psicologo - Tel.019/811988 – e-mail: [email protected]

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PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

1) PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE IN TEMA DI DIPENDENZEPATOLOGICHE

A cura del Dipartimento delle Dipendenze ( U.O. SER.T ) e del Dipartimento Materno-Infantile ( U.O. Assistenza Consultoriale)

La prevenzione alle dipendenze da sostanze (tabacco,alcol, sostanze psicoattive, gioco d’azzardo…) vede impegnati gli operatori del Ser.t e dell’U.O. Assistenza Consultoriale ed è mirata adaumentare le conoscenze sul fenomeno dipendenza, informando sui rischi col fine di ridurre ifattori di rischio e promuovere il benessere.

DESTINATARI

ß alunni della scuola primaria ( 5° elementare)ß alunni della scuola secondaria di primo grado ( 2° e 3° media)

OBIETTIVI GENERALI

ß informare correttamente sul temaß rafforzare i fattori protettiviß promuovere il benessere

OBIETTIVI SPECIFICI

ß informare su rischi e significatiß aumentare le conoscenze sul fenomeno dipendenzaß facilitare la capacità di riflessione e verbalizzazione di eventuali difficoltà legate alla tematicaß prevenire l’instaurarsi di alcune abitudini

METODOLOGIA

Il Progetto si articola in due incontri e prevede la collaborazione tra operatori ed insegnanti. Ilcoinvolgimento degli insegnanti è fondamentale perché tra il primo ed il secondo incontro con iragazzi possono portare avanti un lavoro sulle tematiche proposte.La tecnica usata è quella del brainstorming, i temi vengono approfonditi con la lettura di cartoncinicon domande e riflessioni sul tema che i ragazzi leggono a turno, il fine è quello di stimolare unadiscussione che coinvolga tutta la classe.

CONTENUTI

ß per alunni scuola primaria (5° elementare) :tabagismo

ß per alunni scuola secondaria di primo grado ( 1° e 2° media):significato di dipendenza, quali sono le dipendenze, differenza tra dipendenza fisica edipendenza psicologica, motivazioni personali, rischi connessi all’uso di sostanze ( alcol,fumo sostanze psicoattive)…promozione stile di vita sano e valorizzazione degli atteggiamenti di non – dipendenza

INDICATORI

ß grado di soddisfazione alunni insegnantiß lavoro svolto dal gruppo classe insieme agli insegnante

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RISULTATI ATTESI

ß aumento conoscenze corrette sul temaß aumento capacità di riflessione critica sul fenomeno dipendenzaß stimolare la discussione sul tema

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni della scuola primaria( 5° elementare)

Da definire Favorire stili di vita sani, fornirele conoscenze sul fenomenod i p e n d e n z a a t t r a v e r s ol’approccio del brainstorming

Alunni della scuola secondariadi primo grado ( 2° e 3° media)

Da definire Favorire stili di vita sani, fornirele conoscenze sul fenomenod i p e n d e n z a a t t r a v e r s ol’approccio del brainstorming

2) PROGETTO DI RIDUZIONE DEL RISCHIO DIPENDENZE

A cura del Dipartimento per le Dipendenze (U.O. SER.T)

DESTINATARI

Studenti delle scuole secondarie di secondo grado a partire dalle prime classi delle scuole dellaprovincia di Savona. Le classi vengono scelte insieme agli insegnanti referenti alla salute dei variistituti.

OBIETTIVI

ß Riduzione del danno da uso di sostanzeß Informare sui rischi da uso di sostanzeß Valorizzare uno stile di vita sano

METODOLOGIA

ß Contatto con la Scuolaß Visione di un film con tematica legata all’uso di sostanzeß Discussione con la classe, brainstormigß Utilizzo di film e materiale informativo prodotto dal nostro servizio

INDICATORI

ß grado di soddisfazione studenti insegnanti

RISULTATI ATTESI

ß aumento conoscenze corrette sul tema

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OPERATORI COINVOLTI

Medici, Psicologi del Ser.t e delle Comunità Terapeutiche del Dipartimento Dipendenze, EducatoreProfessionale del Ser.t.NOTE: questa modalità di programmazione dell’ attività di riduzione del danno negli IstitutiScolastici secondari di secondo grado può variare se gli insegnanti referenti alla salute ritengono diinserire l’intervento in progetti interni ai vari Istituti. Negli scorsi anni scolastici c’è stata lapartecipazione a discussioni sulla tematica dipendenza da sostanze con il gruppo classe o astages organizzati dai vari Istituti scolastici.

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni della scuola secondariadi secondo grado

Da definire Favorire stili di vita sani, fornirele conoscenze sul fenomenod i p e n d e n z a a t t r a v e r s ol’approccio del brainstorming el’utilizzo di filmati

3) PROGETTO DI PREVENZIONE DELL’ABUSO ALCOLICO

A cura del Dipartimento Dipendenze ( U.O. SER.T) e del Dipartimento Materno-Infantile( U.O. Assistenza Consultoriale)

Alla luce dei dati dell’Osservatorio Regionale sulle tossicodipendenze sul consumo alcolico esull’incidentalità stradale in provincia di Savona appare opportuno indirizzare risorse su progetti diprevenzione che sensibilizzino ed informino i ragazzi sui rischi connessi all’abuso alcolico,promuovendo stili di vita sani.Gli interventi hanno previsto diversi contesti d’azione: associazioni del territorio, sagre estive e,come luogo elettivo, le scuole, con il coinvolgimento sia degli insegnanti che degli studenti degliIstituti secondari di primo e secondo grado della provincia di Savona.In particolare negli ultimi anni la prevenzione alla dipendenza da alcol ha avuto come target glistudenti, ponendo attenzione a coinvolgere gli insegnanti precedentemente sensibilizzati allatematica

OBIETTIVI GENERALI

Favorire stili di vita sani evidenziandone gli aspetti positivi, senza demonizzare l’uso dell’alcol,bensì informando correttamente sui rischi dell’abuso e promuovendo un “bere intelligente” e critico.

OBIETTIVI SPECIFICI

ß Informare sui rischi relativi all’abuso alcolicoß Far lavorare i ragazzi su tematiche al fine di conoscere loro opinioni e conoscenzeß Promuovere stili di vita sani rendendoli “appetibili” per i ragazzi ed evidenziandone aspettiß Positivi , tenendo conto dei bisogni specifici dei diversi target.

METODOLOGIA

L’informazione viene realizzata offrendo al gruppo classe materiale già elaborato sul tema alcol evengono offerti degli spunti di discussione ed informazioni su siti su cui reperire altro materialerelativamente alla tematica. Successivamente si invitano i ragazzi a sviluppare una ricerca digruppo e a proporre, secondo modalità da loro individuate e ritenute più efficaci, i risultati ai loro

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pari. Da questo lavoro emergerà materiale di varia natura: poster, DVD, giornalini della scuola,filmati… che verrà di volta in volta riutilizzato come strumento di peer-education. I ragazzi hannotutto l’anno scolastico per la produzione degli elaborati. La funzione dell’insegnante è di realizzareun coordinamento delle attività. Gli operatori del Ser.T. svolgono una funzione di supervisione initinere e di rete rispetto ai diversi istituti coinvolti dal progetto e alle varie istituzioni presenti sulterritorio.Si ritiene che con tale approccio di lavoro sia possibile per i ragazzi acquisire un’informazione piùpersonalizzata e incisiva. Inoltre si è più volte notato che il materiale prodotto dai ragazzi edindirizzato ai loro pari presenta un linguaggio più comprensibile ed appetibile agli stessi.Ai lavori prodotti si darà rilievo mediante l’esposizione in luoghi pubblici frequentati dai giovani e lapartecipazione alle manifestazioni promosse dall’Ufficio scolastico territoriale della provincia diSavona.

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede le seguenti articolazioni:ß programma specifico per le scuole elementari, in collaborazione con il Dipartimento Materno-

Infantile, in merito alla prevenzione all’abuso alcolico. Si intende affrontare la tematica con ibambini utilizzando l’approccio della favola.

ß Programma specifico per l’ultimo triennio degli istituti superiori di secondo grado (dai 16 anni insu), l’idea è di avvicinare gli studenti alla tematica dell’alcol promuovendo un “bere intelligente”e critico.

OPERATORI COINVOLTI

Dirigenti psicologi, medici, educatore professionale del Dipartimento per le Dipendenze; dirigentimedici del Dipartimento Materno-Infantile.

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAalunni scuola primaria Da definire Favorire stili di vita sani

attraverso l’approccio dellafavola

Alunni 3^-4^-5^ scuolasecondaria di secondo grado

Da definire Favorire stili di vita sani,attraverso relazioni frontali e laproduzione di materiale qualiposter, DVD..

4) PROGETTO DI PREVENZIONE DELL’ABITUDINE AL FUMO

A cura del Dipartimento Materno-infantile ( U.O. Assistenza Consultoriale)

DESTINATARI

Alunni della scuola secondaria di 1° grado classi 2° e 3° medie

OBIETTIVO GENERALE

ß Prevenzione dell’abitudine al fumoß Aiutare i ragazzi a sviluppare comportamenti adeguati per resistere alle influenze, per saper

essere non fumatori e per stimolare infine gli altri ragazzi a non fumare.

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OBIETTIVI SPECIFICI

ß Fornire informazioni corrette sui danni del fumo di sigaretta.ß Rendere i ragazzi consapevoli di ciò che la scelta dell’abitudine al fumo comporta e delle

pressioni familiari, sociali e culturali che la condizionano.ß Promuovere atteggiamenti e comportamenti alternativi.

METODOLOGIA

L’attività di educazione alla salute sulla prevenzione dell’abitudine al fumo nell’infanzia ed inadolescenza è svolta dalle UU.OO. Assistenza Consultoriale e Ser.T in collaborazione. Il programma proposto dall’Unità Operativa Consultoriale nella scuola media è rivolto alle classiseconde e può essere autonomamente proposto dagli insegnanti di classe con la supervisionedegli operatori sanitari. Ciò permette di utilizzare più tempo per argomento e con un lavoro di tipocurriculare ed integrato con i programmi e di adattarlo all’esigenza della classe.Il progetto prevede più incontri in collaborazione con gli insegnanti con il coordinamento deglioperatori sanitari.I ragazzi vengono stimolati a partecipare attivamente con discussioni, interviste, attività grafiche, araccontare le proprie esperienze e quelle dei loro amici con le sigarette attraverso lavori individualied in piccoli gruppi. Viene coinvolta la famiglia attraverso un’intervista.Prima di iniziare il programma verrà somministrato un questionario per valutare il loroatteggiamento nei confronti del fumo e lo stesso verrà riproposto ai ragazzi al termine della scuolamedia.

CONTENUTI

ß le conseguenze del fumo sulla saluteß la legislazione vigenteß motivi di inizio dell’abitudine al fumo: pressioni socialiß esperienze e testimonianze di fumatori, ex fumatori e non fumatoriß dati epidemiologici: percentuali di fumatori nei diversi gruppi di etàß influenze dei genitori e della pubblicità sull’abitudine al fumoß situazioni di inizio fumo

INDICATORI

ß di gradimentoß di apprendimentoß di risultato a breve termineß di risultato a lungo termine

RISULTATI ATTESI

ß Diffusione del programma di educazione alla salute nelle scuole del territorioß Diminuzione della percentuale di fumatori nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di non

interventoß Diminuzione nel tempo della percentuali di fumatori tra ragazzi della prima superiore rispetto

alla rilevazione di partenza

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TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni della scuola secondariadi 1° grado classi 2° e 3°media

Da definire Favorire stili di vita sani,prevenire l’abitudine al fumoI ragazzi vengono stimolati apartecipare attivamente condiscussioni, interviste, attivitàgrafiche, lavori individuali ed inpiccoli gruppi. Viene coinvoltala famig l ia a t t raversou n ’ i n t e r v i s t a . V e r r a ’somministrato un questionarioper valutare l’atteggiamentodei ragazzi nei confronti delfumo e lo stesso verràriproposto ai ragazzi al terminedel ciclo scolastico.

PROGETTI SPECIFICI

1) PROGETTO “VIA IL FUMO DAGLI OCCHI” (a cura dell’U.O. SER.T )

DESTINATARI

Studenti delle classi V delle scuole elementari e delle classi II delle scuole medie della provincia diSavona

OBIETTIVI

ß Coinvolgere i bambini sul problema dell’abitudine al fumoß Prevenire l’instaurarsi dell’abitudine al fumoß Informare correttamente sulle problematiche legate all’abitudine al fumoß Facilitare nei ragazzi la capacità di riflessione e verbalizzazione di eventuali difficoltà legate a

questa tematicaß Sensibilizzare i familiari degli studenti rispetto a questo temaß Valorizzare l’immagine del non – fumatore mettendo in evidenza gli aspetti positivi

METODOLOGIA

ß Contatto con la Scuolaß Un minimo di due incontri per classe della durata di circa due ore ciascuno, con la possibilità

di estendere il tempo a disposizione secondo le esigenze maturate nell’ambito di ciascunarealtà scolastica

ß Distribuzione di un supporto cartaceo informativo concepito come un giocoß Lavoro con il gruppo-classe al fine di far emergere riflessioni e domandeß Consegna di fare un’intervista ai familiari fumatori e non, con successiva riflessioneß Discussione finale con la classe, con l’utilizzo di brainstormingß Dove è possibile realizzazione di giochi di ruolo, pensati ed organizzati dai ragazzi con

l’eventuale aiuto degli insegnanti: disegni, slogan, manifesti, filmati…

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OPERATORI COINVOLTI

Psicologi del Ser.t, psicologi delle Comunità Terapeutiche del Dipartimento Dipendenze, educatoreprofessionale del Ser.t.Nell’area della Valbormida gli interventi vengono effettuati da uno Psicologo del SER.T ed ilMedico Scolastico dell’U.O. Assistenza Consultoriale.

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAStudenti delle classi V dellascuola primaria e delle classi IIdella scuola secondaria diprimo grado

2 incontri Coinvolgere i bambini sulproblema dell’abitudine al fumoinformando correttamente sullep r o b l e m a t i c h e l e g a t eall’abitudine al fumo, attraversorelazioni f rontal i e ladistribuzione di un supportocartaceo informativo concepitocome un gioco, lavori digruppo.Dove è possibile realizzazionedi giochi di ruolo, pensati edorganizzati dai ragazzi conl ’eventuale a iuto degl iinsegnanti: disegni, slogan,manifesti, filmati…

REFERENTE DEI PROGETTI

Dipartimento delle DipendenzeU.O. Ser.T. dirigente psicologo Dr.ssa Nicoletta Conio – Tel. 019/811251 e-mail:[email protected]

Dipartimento Materno InfantileU.O. Assistenza Consultoriale . Dr.ssa Marina Calissi – dirigente psicologo / Dr.ssa MarinaAstengo – dirigente medico / Dr.ssa Maura Montalbetti – Assistente sociale .Centro Giovani . Tel.019/8405951 – e-mail: [email protected]

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PROGETTO di EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’

A cura del Dipartimento Materno-Infantile (U.O. Assistenza Consultoriale)

1) PROGETTO “IL BENESSERE DELL’ADOLESCENTE - LE TRASFORMAZIONIDELLA PUBERTÀ: NUOVI BISOGNI, NUOVE DOMANDE, NUOVI PROBLEMI EPOSSIBILITÀ”

DESTINATARI DEL PROGETTO

ß alunni delle classi 5^ elementariß alunni delle classi 2^ medie inferioriß alunni delle classi 3^ medie inferioriß genitori degli alunni interessati

2) PROGETTO “I GIOVANI: LA CRESCITA E L’AUTONOMIA”

DESTINATARI DEL PROGETTO

ß alunni delle scuole medie superioriß genitori degli alunni interessati

OBIETTIVI GENERALI

Comuni ad entrambi i progettiß Promozione del benessere dell’adolescenteß Prevenzione del disagio adolescenzialeß Prevenzione della gravidanza in adolescenzaß Prevenzione di comportamenti sessuali a rischio

OBIETTIVI SPECIFICI

Comuni ad entrambi i progettiß conoscenza della anatomia e della fisiologia degli apparati riproduttori maschili e femminiliß conoscenza del cambiamento e della crescita puberaleß consapevolezza dei ruoli sessuali, sociali e culturali

Aggiunti per le medie inferiori e superioriß conoscenza dell’offerta sul territorio dei servizi relativi alle problematiche adolescenziali e alla

sessualità (centro giovani,consultori familiari)ß conoscenza dei mezzi contraccettivi e della loro efficaciaß conoscenza delle malattie a trasmissione sessuale e della loro prevenzioneß offerta di uno spazio di ascolto e di rielaborazione di problematiche adolescenzialiß aiuto per i ragazzi a chiarire e ad esprimere le proprie opinioni e valori in campo sessualeß sostegno della genitorialità

METODOLOGIA

Progetto “ IL BENESSERE DELL’ADOLESCENTE”: durata 2-3 anni, in collaborazione congli insegnanti - rivolto agli alunni della 5^ elementare, 2^ e 3^ media inferiore e ai lorogenitori.

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Il progetto può essere attuato parzialmente, a seconda delle scuole, e riguardare anche solo lascuola secondaria di 1° grado.Gli argomenti che piu’ interessano questa fascia d’età sono quelli relativi alle modificazionicorporee in pubertà, il timore di non essere nella “norma”, l’anatomia degli apparati genitalimaschili e femminili , l’attività sessuale, la gravidanza, la contraccezione, le malattie a trasmissionesessuale. Esiste infatti una conoscenza in genere inesatta e superficiale su tali argomenti, fruttodelle informazioni fornite dai coetanei e dai mezzi di comunicazione di massa - conoscenza chenecessita di essere approfondita e corretta in previsione dell’inizio dell’attività sessuale negli annisuccessivi. C’è anche la necessità di attivare un confronto tra ragazzi e genitori sulleproblematiche della crescita e dell’autonomia all’interno del rapporto genitori-figli.

ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto viene attuato in collaborazione con gli insegnanti e con una certa flessibilità a secondadella disponibilità di risorse e della composizione delle classi, in genere dopo una rilevazione delbisogno (questionario ad hoc, incontro programmatorio con gli insegnanti)

TARGET N INCONTRI METODOLOGIA

ß alunni classi 5^elementare

ß alunni classi 2^ medie inf.

ß n° 4 incontriß n° 1 incontro

lavoro in classe sui temi dei ruoli sociali,culturali e sessuali, sulla crescita ed icambiamenti corporei - con utilizzo dilucidi, attivazioni, giochi di ruolo

ß alunni classi 3^ medie inf. ß n° 2 incontri 1. lavoro in p iccol i gruppi d iapprofondimento sui quesiti posti dairagazzi sulla anatomia e fisiologia degliapparati riproduttori, dopo che gli alunnihanno affrontato gli stessi temi da unpunto di vista didattico e scientifico coni loro insegnanti (come da programma)

2. attivazione sui temi della relazione digruppo, della autonomia e dellacrescita (es. proiezione di film condiscussione guidata, dopo elaborazionein piccoli gruppi di griglia di analisi)

ß genitori degli alunniinteressati

ß 1 incontro di illustrazione del lavoro svolto a scuola ediscussione sulle problematiche adolescenziali

Progetto “I GIOVANI: la crescita e l’autonomia”: durata 2-3 anni, in collaborazione con gliinsegnanti - rivolto agli alunni medie superiori (in genere 2^-3^-4^) e ai loro genitori.

Il progetto propone un intervento articolato e diversificato negli anni. La scelta del 2° anno èmotivata dal fatto che tutte le classi 1^ degli istituti superiori con sede in Savona effettuano unavisita guidata al Centro Giovani, con un primo contatto e conoscenza degli operatori sanitari e lapossibilità di avere informazioni. Inoltre nel primo anno il gruppo classe può non essere ancora benstrutturato e maggiore è l’impegno scolastico avvertito dai ragazzi nel passaggio alla scuolasuperiore. In questo periodo in cui l’attività sessuale è appena iniziata o sta per iniziare è

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importante fornire informazioni precise e disponibilità per interventi individuali o a piccoli gruppinelle sedi consultoriali.

Successivamente, è utile affrontare in modo piu’ ampio l’aspetto della prevenzione delle malattiesessualmente trasmesse ed infine, con le classi 4°, gli aspetti della affettività e della sessualità dicoppia e le influenze reciproche fra sessualità e società e sessualità e cultura.

TARGET N° INCONTRI

ß alunni classi 2^ ß n° 1 incontro sui temi della contraccezione

ß alunni classi 2^ ß n° 2 incontri sulle malattie sex trasmesse / vaccino HPV

ß alunni classi 4^ ß n° 2 incontri sulla affettività, corporeità e relazione

ß genitori delle classiinteressate

ß 2/3 incontri sui temi delle problematiche adolescenziali,autonomia e controllo / sul passaggio dalla relazionegenitori-bambino a quella genitori-ragazzo

Il target è programmato in modo flessibile a seconda delle richieste e delle valutazioni specificheda effettuarsi in sede programmatoria con gli insegnanti referenti.La presentazione degli argomenti è nella direzione di renderli attinenti ai problemi e alle situazionivissute e sentite come rilevanti da parte dei ragazzi stessi, favorendo la partecipazione attiva dellostudente attraverso discussioni di gruppo.

CONTENUTI

I contenuti che di massima si vengono a trattare devono prendere in considerazione la specificitàdei gruppi classe e delle realtà scolastiche e sono:

ß anatomia e fisiologia degli apparati genitali maschili e femminiliß pubertàß geni ed ereditarietàß gravidanzaß contraccezioneß la crescita: le relazioni, il gruppo, l’autonomia.ß le malattie sessualmente trasmesse (M.T.S.) e la loro prevenzioneß i comportamenti a rischio verso la sessualitàß i rapporti sessuali tra giovaniß sessualità come relazioneß sessualità, società e ruoli sessualiß attività consultoriale e prevenzione

INDICATORI

ß questionari di verifica di apprendimentoß questionari di verifica di gradimentoß n° di primi accessi al Centro giovani nell’anno scolastico di riferimentoß n° di accessi con richieste di interventi preventivi al Centro giovaniß tipologia di invio degli adolescenti al Centro giovani

RISULTATI ATTESI

ß prevenzione del disagio adolescenziale

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ß conoscenza dell’offerta dei servizi relativi alle problematiche adolescenziali e alla sessualitàß utilizzo degli stessi ai fini della prevenzioneß conoscenza dei mezzi contraccettivi e della loro efficacia

REFERENTI DEL PROGETTO

U.O Assistenza Consultoriale: Dr.ssa Ballario Ornella – Dr.ssa Marina Astengo – dirigenti medici.Dr.ssa Marina Calissi – dirigente psicologo.Centro Giovani – tel. 019/8405951 . – e-mail: [email protected]

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PROGETTO DI PREVENZIONE DEL VIRUS HIV/AIDS

Scuole secondarie di secondo grado

A cura del Dipartimento Dipendenze ( U.O. SER.T), del Dipartimento Scienze Mediche (U.O.Malattie Infettive) con la collaborazione dell’Associazione di volontariato CoordinamentoLigure Persone Sieropositive

Il Dipartimento per le Dipendenze partecipa da alcuni anni ad un progetto di prevenzione Hiv/Aidsin collaborazione con il Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Paolo di Savona ed ilCoordinamento Ligure Persone Sieropositive di Genova.Il progetto è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di Secondo grado. Agli interventi rivolti astudenti ed insegnanti partecipano Infettivologo e Psicologo del Ser.t

DESTINATARI

Studenti delle classi terze e quarte delle scuole secondarie di secondo grado delle provincia diSavona. Le classi vengono scelte insieme agli insegnanti referenti alla salute dei vari istituti.

OBIETTIVI

ß Informare correttamente sulle modalità di trasmissione del virusß Far riflettere i ragazzi sui comportamenti a rischio indotti dall’uso di sostanze

METODOLOGIA

Gli interventi sono così articolati:- Contatto con la Scuola- Somministrazione di un questionario, realizzato dal Coordinamento Ligure Persone

Sieropositive, che permetta di conoscere le informazioni che hanno i ragazzi circa il virusdell’AIDS ( a cura degli insegnanti)

- Elaborazione dei questionari ( a cura del Coordinamento Ligure Persone Sieropositive)- Incontro con la classe di circa due ore dove verranno discussi ed approfonditi i risultati del

questionarioIl gruppo di lavoro (CLPS, Ser.t e Malattie Infettive) da anni coinvolge i ragazzi delle scuolesecondarie superiori della provincia di Savona nella celebrazione della giornata mondiale dellalotta all’aids che ricorre il 1 dicembre.

INDICATORI

ß grado di soddisfazione studenti/insegnantiß aumento conoscenze corrette sul tema

OPERATORI COINVOLTI

Gli operatori coinvolti in questo progetto sono un Medico Infettivologo ed uno Psicologo del Ser.t.

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TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/ METODOLOGIAStudenti delle ScuoleSecondarie di Secondo grado

Da definire Informare gli studenti sullaprevenzione dell’HIVattraverso relazioni frontali

Insegnanti scuole di secondogrado

Da definire Informare gli insegnanti sullaprevenzione dell’HIVattraverso relazioni frontali

REFERENTI DEI PROGETTI

Dipartimento delle DipendenzeU.O. Ser.T : Dr.ssa Nicoletta Conio – dirigente psicologo – Tel. 019/811251 – e-mail:[email protected]

Dipartimento Scienze MedicheU.O. Malattie Infettive: Dr. Marco Anselmo – dirigente medico – Tel.3351364939 – e-mail:[email protected]

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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE “ QUA LA ZAMPA”

A cura del Dipartimento di Prevenzione (U.O. Sanità Animale)

L’educazione alla salute è uno strumento fondamentale della prevenzione in campo sanitario,soprattutto se interviene in momenti particolarmente formativi per l’individuo.In quest’ambito le questioni di competenza veterinaria non sono certo secondarie, viste leinnumerevoli tematiche che scaturiscono dalla conoscenza del rapporto uomo-animale-ambiente.L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera molto importante, nel processo educativo delbambino, il rapporto con gli animali, quello vero, non quello antropizzato dei cartoni animati, inquanto facilita la comprensione armonica dei fenomeni biologici, stimola la capacità di comunicaresensazioni ed emozioni, favorisce la socializzazione, non necessita di un linguaggio verbaleprecostituito, ma è un esempio di comunicazione gestuale e tattile e pone le basi per una correttaconvivenza civile.Educare i bambini ad un giusto rapporto con gli animali aiuta a prevenire l’insorgenza di problemisanitari e favorire una corretta convivenza uomo-animale-ambiente.

DESTINATARI

Alunni della scuola di infanzia, della scuola primaria

OBIETTIVI GENERALI

ß Favorire nei bambini le conoscenze sulla sensorialità degli animali e sull’interpretazionedel loro linguaggioß Arrivare ad una corretta gestione dell’animale domestico in ambito familiare e sociale

OBIETTIVI SPECIFICI

ß Aumentare la conoscenza di nozioni di base sul comportamento dei cani e dei gatti, el’interpretazione di posture e segni del corpo

ß Istituire un linguaggio di comunicazione diverso, dove all’importanza della parola si sostituiscequella del tono e del gesto

ß Sviluppare il valore del rispetto dell’animale: il riconoscimento che l’animale ha una propriapersonalità, prova gioia o sensazioni negative non solo fisiche, ha una attitudine naturale algioco.

ß Abituare i bambini al riconoscimento della dignità animale e alla necessità del rispetto nelladiversità

ß Favorire la convivenza civile uomo animale ambiente con l’osservanza delle norme e delle leggiin materia di possesso degli animali

ß Prevenzione del randagismo e dell’abbandonoß Prevenzione delle morsicatureß Informazioni sulle norme igienico-sanitarie da seguire nel rapporto con gli animali.

METODOLOGIA

Il progetto prevede la necessità di coinvolgere gli insegnanti al fine di avere un proseguimentodell’attività informativa utilizzando il linguaggio ed i tempi curricolari a partire dallo svolgimento dibrevi incontri frontali nelle classi. Tali incontri gestiti dal veterinario hanno come obiettivo quello direalizzare un percorso educativo al fine di instaurare un corretto rapporto con gli animali dacompagnia.Gli incontri sono supportati dalla visione di materiale informativo sia informaticosia cartaceo, presentato con un linguaggio ed una forma idonea seconda la fascia di etàinteressata .Il progetto si conclude con una visita guidata e supportata dal personale volontario presso il Canile.

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CONTENUTI

ß Nel corso delle lezioni frontalio commento di slideo commento di materiale cartaceo

ß Nel corso della visita al canileo visione di microchipo compilazione scheda anagraficao visita clinica su animale recuperatoo discussione sulle posture animali

INDICATORI

ß questionari di verifica apprendimento

RISULTATI ATTESI

Aumento delle conoscenze al fine di:

ß prevenire il fenomeno del randagismo e dell’abbandono degli animali d’affezioneß prevenire gli episodi di morsicaturaß corretta informazione sulle norme igienico –sanitarie da seguire nel rapporto con gli animali.

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni della scuola di infanzia,della scuola primaria

Da definire Favorire nei bambini leconoscenze sulla sensorialitàd e g l i a n i m a l i esull’interpretazione del lorolinguaggio, Informazioni sullenorme igienico-sanitarie daseguire nel rapporto con glianimali, attraverso relazionifrontali, visita al canile

REFERENTE DEL PROGETTO

Dipartimento di PrevenzioneU.O. Sanità Animale : Dr.ssa Anna Maria Mirengo – dirigente veterinario – Tel. 019/862303 e-mail:[email protected]

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PROGETTO DI FORMAZIONE “EMERGENZA SANITARIA”

A cura del Servizio 118, Ospedale S. Paolo - Savona

FORMAZIONE PER DOCENTI

CORSO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DOCENTE DELLE SCUOLESECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO DELLA PROVINCIA DI SAVONA.

DESTINATARI

Il corso è rivolto al personale docente della scuole secondarie di primo e secondo grado dellaProvincia di Savona.

OBIETTIVO GENERALE

Formare un congruo numero di docenti all’insegnamento delle manovre di primo soccorso neiconfronti dei rispettivi allievi.

OBIETTIVI SPECIFICI

Formare i docenti ad insegnare la pratica di primo soccorso sui temi :ß Organizzazione del sistema di emergenza sanitariaß Importanza della attivazione del soccorso sanitario nei casi di:

o alterazioni dello stato di coscienzao arresto cardio-respiratorioo soffocamento-ostruzione delle vie aereeo dolore toracico improvvisoo disturbi neurologici improvvisi (crisi convulsive, ictus)

ß Gestione della patologia traumatologica minore

Durante l’anno scolastico i docenti potranno essere assistiti dal personale del Servizio 118coadiuvato dal personale monitore delle Pubbliche Assistenze e della Croce Rossa Italiana,addestreranno gli allievi alla pratica di primo soccorso.Alla fine dell’anno scolastico il personale 118 parteciperà alla verifica finale degli alunni a cui verràrilasciato l’attestato BLS del Servizio 118 Savona Soccorso .Nel mese di Settembre di ogni anno ai docenti sarà proposto un corso di aggiornamento .

METODOLOGIA

Relazioni su tema preordinato, confronto–dibattito, pratica a piccoli gruppi, esame finale .

SUSSIDI DIDATTICI

ß personal computer e video proiettoreß manichini BLS adulto-ragazzo-bambinoß pocket mask per ogni docente e per ogni allievoß materiale didattico – dia per corso docentiß dia- corso dei docenti agli allievi

DURATA DEL CORSO(Modulo di venti discenti)

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La durata totale del corso sarà di 12 ore, delle quali 6 di teoria e 6 di pratica.Ore di docenza:ß per la teoria un solo docente: 6 ore (teoria)ß per la parte pratica 1 docente ogni 5 discenti: totale 24 ore.ß totale ore di docenza: 30

FORMAZIONE PER STUDENTI

1) VISITA GUIDATA ALLA CENTRALE OPERATIVA DEL SERVIZIO 118

DESTINATARI

Alunni delle classi 4° e 5° della scuola secondaria di secondo grado, accompagnati dal personaledocente

METODOLOGIA

La visita, della durata di due ore, consiste in:

ß Visita della Centraleß Nozioni elementari per allertare un sistema di soccorso sanitario e tecnico mediante la

proiezione di audio-visiviß Nozioni elementari per il soccorso di un paziente traumatizzatoß Conoscenza diretta del mezzo di soccorso territoriale: automedicaß Consegna dell’opuscolo divulgativo sul Servizio 118.

INDICATORE

Produzione scritta di disegni degli alunni sul tema del soccorso sanitario.

2) INCONTRI INFORMATIVI CON STUDENTI

DESTINATARI

Studenti delle classi 4° e 5° delle scuole secondarie di secondo grado della durata di circa 2 ore.

METODOLOGIA

Incontri frontali sui seguenti temi:ß Organizzazione del sistema di emergenza sanitariaß Importanza della attivazione del soccorso sanitario nei casi di:

o alterazioni dello stato di coscienzao arresto cardio-respiratorioo soffocamento-ostruzione delle vie aereeo dolore toracico improvvisoo disturbi neurologici improvvisi (crisi convulsive, ictus)

ß Gestione della patologia traumatologia minore.ß Consegna dell’opuscolo divulgativo sul Servizio 118.

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INDICATORECompilazione di un test di verifica dell’apprendimento.

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/ METODOLOGIAInsegnanti 12 ore Formare un congruo numero di

docenti all’insegnamento dellemanovre di primo soccorso neiconfronti dei rispettivi allievi

Studenti delle classi 4° e 5°delle scuole secondarie disecondo grado

2 ore Visita guidata alla centraleoperativa del 118

Studenti delle classi 4° e 5°delle scuole secondarie disecondo grado

2 ore Incontri frontali sul sistema diemergenza sanitaria e nozionidi primo soccorso

REFERENTE DEL PROGETTO

Dipartimento Emergenza e AccettazioneU.O. Servizio 118: Direttore Dr. Salvatore Esposito - Ospedale S. Paolo Savona. Tel. 019/810158e-mail: [email protected]

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PROGETTO “PREVENZIONE ANDROLOGICA GIOVANE ADULTO”

A cura del Dipartimento Chirurgico (U.O. Urologia) Ospedale S. Paolo, Savona

Negli ultimi dieci anni la medicina si è mossa in maniera sempre più attenta verso il concetto dibenessere sessuale del maschio. Si tratta di un benessere non soltanto fisico ma anchepsicologico, riguardante cioè sia gli aspetti organici che quelli emotivi e caratteriali dell’individuo.Oggi più che mai si avverte l’esigenza di una figura medica di riferimento per il maschio moderno,capace di cogliere i problemi nella loro globalità, valutando gli aspetti clinici e il loro correttotrattamento, non perdendo di vista le ripercussioni emotive che tali condizioni determinano.Particolare attenzione va posta nei confronti degli adolescenti e dei giovani adulti.Le problematiche urogenitali che possono insorgere in queste fasce d’età, spesso lievi e facili dacurare (infiammazioni dei testicoli e della prostata, varicocele, anomalie anatomiche come lafimosi, il frenulo corto o gli incurvamenti congeniti del pene, piccoli tumori testicolari) se trascuratepossono infatti provocare, anni dopo, quadri molto più complessi (infertilità, deficit erettivo, disturbisessuali di vario grado, disseminazione di tumori testicolari con riduzione dell’aspettativa di vita).Il termine del servizio militare obbligatorio, che vedeva nella visita di leva un momento divalutazione clinica del giovane, ha ulteriormente contribuito a ridurre le occasioni di diagnosi dimolte patologie dell’apparato urogenitale maschile.

DESTINATARI

Alunni scuola secondaria di 2° grado

OBIETTIVO

Il progetto “PREVENZIONE ANDROLOGICA GIOVANE ADULTO”, ideato dagli urologi-andrologidell’Ospedale San Paolo di Savona nasce con l’obiettivo di costituire un serio punto di riferimentoper gli adolescenti e i giovani adulti, partendo innanzitutto da una corretta informazione e fornendole occasioni di diagnosi e trattamento di tutte le problematiche urogenitali maschili.Tale progetto, la cui importanza è stata sottolineata più volte dalla Società Italiana di Andrologia(SIA) e dalla Società Italiana di Urologia (SIU), rappresenterebbe un’importante novità,assegnando all’ASL 2 e alla Provincia di Savona un ruolo di promotrici su più ampia scala diquesta importante campagna.

METODOLOGIA

Di seguito viene riportato uno schema secondo cui gli specialisti dell’Unità Operativa di Urologiadell’Ospedale San Paolo di Savona si proporrebbero di realizzare il progetto sopracitato.

ß Realizzazione di un opuscolo informativo, relativo alle principali patologie dell’apparatourogenitale maschile e ai disturbi psicosessuali dell’adolescenza, che verrà distribuitocapillarmente in tutte le scuole medie superiori. Nell’obiettivo di coinvolgere maggiormente iragazzi, sarebbe gradita una collaborazione diretta degli studenti, chiedendo ad esempio aglistudenti del liceo artistico di realizzare le illustrazioni e ai rappresentanti di tutte le scuolemedie superiori di rivedere le bozze e di suggerire chiarimenti o nuovi argomenti. Visto il targetd’età cui il progetto si propone, l’opuscolo informativo potrebbe essere accompagnato da unDVD, strumento probabilmente più apprezzato e fruibile da parte dei giovani.

ß Previo accordo con i dirigenti scolastici, incontri formativi con gli studenti presso i singoli istitutidi appartenenza.

ß Presentazione del progetto alla stampa locale in modo da sensibilizzare quella percentuale digiovani adulti già avviati al mondo del lavoro.

ß Istituzione di un ambulatorio pomeridiano dedicato, cui i giovani pazienti, una volta informati,potranno afferire gratuitamente.

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Si precisa, inoltre, come l’Unità Operativa di Urologia intenda provvedere alla copertura di tutti icosti relativi al progetto sopracitato.

TARGET N°INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni scuola secondaria di 2°grado

Da definire corretta informazione, diagnosie trattamento di tutte leproblematiche urogenital imaschili, attraverso relazionifrontali

REFERENTI DEL PROGETTO

Dr. Franco Rosso, Dr. Fabrizio Gallo- dirigenti Medici U.O. Urologia Ospedale S. Paolo, Savona-Tel. 347 9043036. e-mail: [email protected]

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PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE

“SALUTE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO”ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI

A cura del Dipartimento di Prevenzione (U.O. PSAL: Prevenzione e Sicurezza Ambienti diLavoro)

Purtroppo il numero di lavoratori vittime di infortuni gravi e mortali è sempre molto alto: i massmedia quasi giornalmente riferiscono notizie sulle cosiddette “morti bianche”. Per questo motivo leproblematiche relative ai rischi presenti nelle attività lavorative che impiegano personale tecnico eprofessionale sono da tempo oggetto di riflessione da parte di Enti e Istituzioni che a vario titolo sioccupano di prevenzione nei luoghi di lavoro.La ASL2, mediante l’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, svolgeattività di vigilanza sull’applicazione della normativa in materia di igiene e sicurezza.La stessa l’Unità Operativa PSAL deve assicurare, inoltre, iniziative finalizzate alla promozionedella salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro indirizzate ai soggetti attori del processo diprevenzione.I cantieri edili, le fabbriche, le officine e i laboratori rappresentano una realtà complessa: saràdunque possibile aumentare il livello di sicurezza solo se saranno sensibilizzate e attivate tutte lefigure che con diversi livelli di responsabilità fanno parte della struttura aziendale, tra i qualirientrano, a pieno titolo, anche i professionisti ed i tecnici operanti negli specifici settori e quindianche gli studenti allievi degli Istituti tecnici e professionali.Ritenendo molto importante il ruolo formativo che può svolgere la scuola si ritiene opportunoproporre una partecipazione degli operatori PSAL.

DESTINATARI

Alunni delle classi 4° e 5° degli istituti tecnici e professionali.

OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI

ß Far apprendere i concetti generali di salute e prevenzione attraverso le principali norme disicurezza sul lavoro

METODOLOGIA E MATERIALE DIDATTICO

Il metodo didattico proposto sarà prevalentemente di incontri frontali con gruppi aggregati di classiomogenee.Materiale utilizzato: slides, lucidi, p.c. portatile, proiettore, lavagna luminosa.

RISULTATI ATTESI

Acquisizione dei concetti generali di salute e prevenzione attraverso la conoscenza delle principalinorme di sicurezza sul lavoro

INDICATORI

Numero degli studenti coinvolti/numero target

OPERATORI COINVOLTI

Operatori dell’U.O. PSAL

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REFERENTI DEL PROGETTOSigg.ri Pierangelo Bruno, Corrado Benini – tecnici della prevenzione ambientale U.O. PSAL:tel 019.8405718/719; e-mail: [email protected]

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PROGETTO DI ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DEL CORSO DILAUREA SANITARIA

Scuole secondarie di secondo gradoA cura dell’U.O. Comunicazione Sanitaria e Marketing e dell’Ufficio Formazione

FINALITA’

Il progetto si propone di fornire contributi per l’orientamento degli studenti nella scelta del corso dilaurea sanitaria

OBIETTIVI

ß Conoscere le professioni sanitarie ed il mondo del lavoro sanitarioß Favorire una scelta consapevole del corso di laurea sanitaria

DESTINATARI

Studenti del triennio della scuola secondaria di 2° grado, in particolare del Liceo ad indirizzosociosanitario.

METODOLOGIA

Gli interventi sono così articolati:ß Lezioni propedeutiche sull’offerta formativa universitaria in campo sanitarioß Presentazione struttura dell’ASLß Visita nei presidi sanitari per conoscere le diverse professioni

INDICATORI

ß Grado di soddisfazione studenti/insegnantiß Aumento della conoscenza del mondo del lavoro sanitario

OPERATORI COINVOLTI

Operatori dell’Ufficio Formazione in collaborazione con l’U.O. Comunicazione esterna e Marketing

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIA

Studenti del triennio delleScuole Secondarie di Secondogrado

Da definire Informare gli studenti sulleprofessioni sanitarie attraversolezioni e visite nei presidisanitari

REFERENTI

Sigg.re Sonia Rossello e Delia Vallerga – operatori infermieristici – Ufficio Formazione eAggiornamento – Tel. 019/2302150 – e-mail: [email protected]

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PROGETTO DI INFORMAZIONE E PROMOZIONEDELLA DONAZIONE DI SANGUE

Scuole secondarie di secondo grado

A cura del Dipartimento di Patologia clinica – U.O. Servizio Immunoematologia e MedicinaTrasfusionale.

FINALITA’

Il progetto si propone di fornire informazioni sul “Problema sangue” e di promuovere la cultura delladonazione di sangue

OBIETTIVI GENERALI

Informare gli studenti dell’esistenza del “problema sangue”

OBIETTIVI SPECIFICI

Dare un’informazione corretta sulla donazione in tutte le sue forme (sangue intero, plasmaferesi,ecc.), sulla sicurezza della donazione stessa e sull’utilizzo finale del sangue e dei suoi componenti

DESTINATARI

Studenti degli ultimi due anni delle scuole medie superiori.

METODOLOGIA

Conferenze frontali con proiezione di materiale audiovisivo e discussione finale. Possibilità di visitadel Servizio Trasfusionale

CONTENUTI

Fisiologia del sangue e suoi impieghi clinici, requisiti del donatore e caratteristiche della donazione.

INDICATORI

ß Grado di soddisfazione studenti/insegnanti

RISULTATI ATTESI

Alla distanza attività di donazione e trasferimento ai coetanei di informazioni corrette sulladonazione

TARGET N° INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIA

Studenti dell’ultimo bienniodelle Scuole Secondarie diSecondo grado

Da definire Informare gli studenti sul“problema sangue” epromuovere la cultura delladonazione. Incontri e visiteguidate al Centro trasfusionale

REFERENTE DEL PROGETTOU.O. Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale . Direttore Dr. Andrea Tomasini –Dirigente medico. Tel. 019/8404400 . e-mail: [email protected]

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PROGETTO “COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIAIN TEMA DI SALUTE”

A cura dell’U.O. Comunicazione Sanitaria e Marketing

Presupposto del progetto è la concessione in comodato d’uso di strumentazione informatica daparte dell’ASL2 al Liceo artistico “Martini” di Savona, al fine di realizzare un sistema dicomunicazione ed educazione su temi riguardanti la salute (Delibera D.G. ASL2 n. 686/2002)Si tratta di un’esperienza di cooperazione tra il mondo della scuola e quello della sanità; leproduzioni grafiche degli studenti realizzate con le attrezzature fornite dall’ASL vengono utilizzateda quest’ultima per campagne informative ed educative rivolte alla cittadinanza.

DESTINATARI

Studenti del Liceo Artistico “Martini” di Savona.

OBIETTIVO

ß Aumentare le conoscenze su diverse tematiche riguardanti la tutela della saluteß Sperimentare ed applicare sistemi di comunicazione sulla tutela della salute mediante

attività grafiche

METODOLOGIA

ß Individuazione di una tematica, congiuntamente con l’ASL, da sviluppare durante l’annoscolastico

ß Lezioni frontali con discussione gestite da esperti referenti della struttura aziendalecoinvolta nel progetto specifico dell’anno in corso

ß Realizzazione di attività grafiche che verranno utilizzate dall’ASL per iniziative educazionalidi prevenzione e sensibilizzazione della cittadinanza.

INDICATORI

Realizzazione di progetti grafici

RISULTATI ATTESI

ß aumento delle conoscenze sulle tematiche trattateß apprendimento di tecniche di comunicazione in tema di tutela della salute mediante

supporto grafico

TARGET N°INCONTRI OBIETTIVI/METODOLOGIAAlunni scuola secondaria di 2°grado- Liceo Artistico “Martini”di Savona

Da definire Incontri e discussione su untema individuatoRealizzazione attività graficheper campagne informative sultema individuato

REFERENTE DEL PROGETTO

Dr.Giampiero Storti, direttore U.O. Comunicazione Sanitaria e Marketing. Con funzioni dipromozione e di coordinamento tra le diverse UU.OO. aziendali e gli altri soggetti coinvolti.Tel. 019/8405723 – e-mail: [email protected]