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T3113RIEEIASAI H : STANA - TORINO FIGLIALI S : 4C d'Areca - Zia S . Martino, 4.0 . S . Zenano Canavese-pressoP!)ratorto ..€atesiano . Renna - ZiaPortaS .Lorenzo,4! . Spezia - ospizioS .Polo,CorsoGaribaldi,S . Torino - OspizioS .Gio.Evang .,\iaMadamaCristina,i . Lucca - piazzaS .PietroSomaldi . Bordighere-(Torrione)IstitutodiMariaAusiliatrice . CARDINALE ALIMONDA ARCIVESCOVO DI TORINO DALL'ALDA ALTRAMONTO RACCONTI NUOVAEDIZIONE Unvol .in-1G°dipagineXXXII-518 . . . (C)L .3,00 ALTREOPEREDELMEDESIMOAUTORE Panegirici .2 a edizioneaccresciuta ; duegrossivolumiin-8'piccolodipa- ginexxxii684-741 (B) L .9 oo Il MioEpiscopato . Omelie,Pastorali,Discorsi ;2 a edizioneaccresciuta .Due volumiin-8 ° picco'odipaginexx-646-682 (B) »9 oo liDogmadell'Immacolata .Ragionamenti ;quartaedizione .Unvolumein-8° picc .dipagineXXXVI-592 (B) »4 00 Luteroel'Italia .Conferenze .Unv .in-8 ° picc .dipag .xLiv-7 .56(C)»5 00 Ivotidegl'Italianiperlapacereligiosa .Unvolumein-8°grandedipa- gine XVI-247 (B) »3 00

DALL'ALDA AL TRAMONTObiesseonline.sdb.org/1888/188811.pdf · 2003. 8. 25. · RACCONTI NUOVA EDIZIONE Un vol. in-1G° di pagine XXXII-518 . . . (C) L. 3, 00 ... Teniamo un assortimento

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  • T3113RIE E IA SAIH:STANA - TORINOFIGLIALI

    S : 4C d'Areca - Zia S . Martino, 4.0 .

    S . Zen ano Canavese - presso P!)ratorto ..€atesiano .

    Renna - Zia Porta S . Lorenzo, 4! .

    Spezia - ospizio S . Polo, Corso Garibaldi, S .

    Torino - OspizioS . Gio. Evang ., \ia Madama Cristina, i .

    Lucca - piazza S . Pietro Somaldi .Bordighere- (Torrione) Istituto di Maria Ausiliatrice .

    CARDINALE ALIMONDAARCIVESCOVO DI TORINO

    DALL'ALDA AL TRAMONTORACCONTI

    NUOVA EDIZIONE

    Un vol. in-1G° di pagine XXXII-518 . . . (C) L. 3, 00

    ALTRE OPERE DEL MEDESIMO AUTORE

    Panegirici . 2a edizione accresciuta ; due grossi volumi in-8' piccolo di pa-gine xxxii 684-741 (B) L. 9 oo

    Il Mio Episcopato . Omelie, Pastorali, Discorsi ; 2a edizione accresciuta . Duevolumi in-8 ° picco'o di pagine xx-646-682(B) » 9 oo

    li Dogma dell'Immacolata. Ragionamenti ; quarta edizione. Un volume in-8°picc. di pagine XXXVI-592 (B) » 4 00

    Lutero e l'Italia . Conferenze . Un v. in-8 ° picc. di pag . xLiv-7 .56 (C) » 5 00I voti degl'Italiani per la pace religiosa . Un volume in-8° grande di pa-

    gine XVI-247 (B) » 3 00

  • TORINO - Tipografia e Libreria Salesiana - TORINO

    LITTTRG-=ADopo la prima opera del Papato, quale è quella di avere conservato incorruptus il testo della parola di Dio, quella

    di ordinarla e distribuirla in modo atto a santificare colla sua lettura e Clero e Popolo durante il giorno, la settimana e1' anno, è certamente la seconda gloria . E questa gloria l' ha il Papato più che ogni altro sulla compilazione del Messalee Breviario Romano .Missale Romanum ex decreto SS. Concilii Tridentini restitutum S . Pii V. Pontificia Maximi jussu editum

    Clementis VIII et Urbani VIII auctoritate recognitum, cum missis Sanctorum novissime per Summos Pontifices usquoad Nane diem concessis , cum textu et cantu a Sacrorum rituum Congregatione adprobato . -Bella e nitida edizionecon un bel frontispizio rappresentante 1' ultima cena di N . Sinore con gli Apostoli ; in-4° grande rosso-nero1 . - Legato in brochure (E) L. 20 -2 . - - pelle liscia, filettato e placca a oro sul piano . taglio giallo(D) b

    26 -3 . - - - liscia, filettato e placca oro sul piano, taglio dorato e custodia

    . . . (D) »

    28 -4 . - - - liscia, con ricca impressione a oro sul piano, taglio dorato e custodia . . (D) » 30 -5 . - - - caprina (sagrì ) impressione a oro, taglio dorato e custodia(D) »

    36 -6 . - - - sagrì, con impressione a oro sul piano cesellato sui foglie custodia speciale . . (D) » 60 -Teniamo un assortimento di Messali con unite le aggiunte di Santi di varie Diocesi, come ;da sotto di-

    stinta ; chi lo desidera colle aggiunte della propria Diocesi deve unire all' importo del Messale anche quellodelle aggiunte .

    Si accettano pure legature di detto Messale, in grande lusso, per occasioni di Solennità, regali e altre cir-costanze, a prezzo limitatissimo e a convenirsi .

    APPENDICI DI MESSE PROPRIE PER LE SEGUENTI DIOCESI :Acqui pag. 16 . . . . (D) L. 1 50Nocera pag. 10 . . . . (D) L. i -Alba»

    42 .

    (D) » 3 -

    Noto»

    30 . . . . (D) » 3 -Albenga»

    16 . . . . (D) » 1 50

    Novara»

    26 . . . . (D) » 3 -Alessandria»

    44 . . . . (D) » 3 -

    Nusco»

    34 . . . . (D) » 3 50Aq uila »

    22 . . . . (D) » 2 30

    Palermo»

    18 . . . . (D) » 2 -A sti »

    17 . . . . (D) » 2 -

    Palestrina»

    36 . . . . (D) » 3 50Biella»

    32 . . . . (D) » 2 80

    Pinerolo»

    42 . . . . (D) » 3 -Casale»

    16 . . . . (D) » 1 75

    Policastro»

    22 . . . . (D) » 2 20Como »

    10 . . . . (D) » 1 60

    Recanati»

    10 . .

    . (D) » 1 -Cuneo»

    44 . . . . (D) » 3 -

    Sardegna»

    12 . . . . (D) » 1 30Fossano»

    16 . . . . (D) » 1 50

    Savona»

    18 . . . . (D) A 2 -Genova»

    29 . . . . (D) » 2 50

    Spagna»

    40 . . . . (D) » 3 -Girgenti»

    24 . .

    . (D) » 2 40

    Torino»

    36 . . . . (D) » 2 60Ivrea»

    24 . . .

    (D) » 2 40

    Tortona»

    42 . .

    (D) » 3 -Mo ndovì»

    12 . . . . (D) » 1 25

    Vercelli»

    26 . . . . (D) » 2 -Napoli»

    50 . . . . (D) » 2 -

    Ventimiglia»

    . .

    . (D) » 3 20Narrai»

    10 . . . . (D) » 1 50

    MESSE DIVERSE A FOGLI .S. Cirillo Aless. - S. Cirillo Geros. - S. Giustino - S. Agostino - S. Giosafat .

    .

    riunite L. 0 60S. Ben Labre - S. G. B. De Rossi - S. Lorenzo da Brindisi - B. Urbano II - S. Clara d. Croce - S. Ireneo

    teSs . Martiri Giapponesi » 0 10S. Vincenzo de Paoli, Translatio Natalis, ad uso dei Missionari . . . » 0 40Ss . Cirillo e Metodio, Vesc . e Conf . - SS. Solutore, Avventore e Ottavio . - Apparizione B . Maria V. della Miseri-

    cordia . - Elevazione dei corpi dei Ss . Ambrogio, Gervasio e Protasio, Mart . - Ss. Gavino, Proto e Gennaro - S .Bonifacio Vesc. Mart. - B. Urbano II, Papa e Conf . - B. Giovanni Leonardo, Conf . - Vigilia dell' Imm . Cono. -B . M. V. della Consolata, caduna . . » 0 20

    Messe di S . Caterina do' Fieschi, S. Giov . Batt . De Rossi, S . Leonardo da Porto Maurizio . riuniteunite » 0 30Messe votive per tutto l'anno . . . » 0 25Missale Romanum ex decreto Sacrosancti Concilii Tridentini restitutum S . Pii V. Pontificis Maximi jussu

    editum, Clementis VIII, et Urbani VIII auctoritate recognitum cum additamentis novissimis . - in-4° rosso-nero » 12 50Legato in pelle, filetto e impressione a oro, sul piano, taglio giallo (D) » 18 50

    --

    -

    -

    con aggiunte di Torino(D) » 20 50-

    Genova .

    . (D) » 20 50Nicastro(D) » 20 50Napoli(D) » 21 -

    -

    -

    -

    -

    Francescane

    . . . (D) » 23 50Carmelitano . . . . (D) » 23 -

    -

    taglio dorato e custodia (D) » 20 - con aggiunte di Torino(D) » 22 -

    -

    Nicastro .

    . . . (D) » 22 - Napoli

    . . . . (D) » 23 - Carmelitane . . . . (D) » 24 50 Genova(D) » 22 -

    - in pelle sagrì, impressione a oro taglio dorato e custodia (D) » 25 --

    -

    -

    con aggiunte di Napoli (D) » 27 --

    -

    -

    -

    Sicilia (D) » 27 ---

    Francescane(D) » 27 50-

    -

    -

    Carmelitano(D) » 27 50

  • ANNO XII - N. 11 .

    Esce una volta al mese.

    NOVEMBRE . 1888

    BOLLETTINO SALESIANO

    DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N . 32, TORINO

    Sommario. - i Missionarii. - Il Pellegrinaggio del Clero ita-liano a Roma e la Messa pei defunti celebrata dal Santo PadreLeone XIII nella Basilica di S . Pietro. - Festa di S . Luigi nel-l'Oratorio di S . Croce a Lucca . - Grazie ottenute per interces-sione di Maria Ausiliatrice. - Gli Operai cattolici di S . Gioachinoa D . Bosco. - Letture cattoliche . - I funerali per la morte diD. Bosco.

    I MISSIONARII.La seconda spedizione di Missionarii dacché

    il carissimo D. Bosco è passato all'eternitàè pronta alla partenza. Capitanata da Mons .Cagliero, composta di oltre a cinquanta per-sone, nei primi giorni di dicembre salperàalla volta dell'America del sud . Onore aigenerosi! Addio sponde ridenti della bellaItalia, addio casolari dei cari parenti. IlSignore ha parlato : Andate ed annunziateall'universo mondo il mio Vangelo, perchévoglio che tutti gli uomini siano salvi. Esi obbedisce e si parte .

    E perchè le imprese del cielo dovrannodestare meno entusiasmo che quelle dellaterra? Perchè la voce del condottiero DivinoGesù Cristo dovrà avere meno incanto e

    minor forza di quello che l'abbiano avutonei secoli scorsi la voce dei condottieri cheguidavano ad arrischiate e talora ingiusteimprese le loro falangi? Se gloria immor-tale vien detta conquistare provincie, de-bellare città , scoprire ignote regioni , checosa dirassi di chi va per estendere mag-giormente il regno di Gesù Cristo sullaterra? Se la sete dell'oro espone gli uominiad ogni sorta di sacrificii e vien lodato edammirato chi riesce ad accumulare caduchericchezze , perchè non sarà maggiormentecelebrato chi anela al conquisto e alla re-denzione delle anime, ricchezza inestimabile,immortale, creata dalla vampa di amore cheaccende il cuore di Dio?

    Il mondo è sempre ingiusto nei suoigiudizii, quando si tratta delle cose celesti .Ciò che negli uni chiama nobile ardire ,eroismo , legittime aspirazioni , missione diciviltà, negli altri appella disamore dei pa-renti e della patria, fanatismo .

    Ma coraggio, o Missionarii! Chi deve giu-dicarvi è il Signore. Le sterminate landedella Patagonia, le fredde plaghe della Terradel Fuoco, le maestose e gigantesche catene

  • delle Cordigliere , le infuocate foreste delBrasile attendono ansiosamente di vederecomparire coloro che recano la Buona No-vella di salute. Sono migliaia e migliaia diselvaggi , dei quali gli angeli tutelari vimostrano le tribù , poste sotto la loro cu-stodia , e muovono incontro a voi , perchèaffrettiate il passo. Sono migliaia e migliaiad'Italiani, che ogni mese emigrando vannoa disperdersi in quelle lontanissime regionicon pericolo di perdere la fede dei padri ,e gli angioli de' loro villaggi, prima dispiccare il volo per seguirli, vi additano dallevette delle Alpi le navi che in alto marerapidamente si allontanano, e vi dicano : Voidovete essere i nostri compagni!

    Si disse che la libertà e la scienza èquella che deve rendere felici i popoli, cheva ripudiata la fede abbracciata alla croce,che la carità deve cedere il luogo all'amoredell'umanità . Quali parole sacrileghe e vuotedi senso ! Per tanti e tanti milioni di crea-ture umane che soffrono di mali fisici emorali , qual consolazione potete dare , senon quella che vien dalla croce, dallo spet-tacolo di un Dio che tanto ha sofferto perloro? A tanti poveri diseredati , che sullaterra, pure così grande, non hanno un palmodi suolo che loro appartenga ove posare ilcapo, che menano la loro esistenza fra ognisorta di privazioni, senza speranza di migliorarla loro condizione, quale conforto si porgerà,se non il pensiero che la vita presente passacome un lampo , che un' eterna patria liattende ove possederanno Dio, il mondo edogni sorta di felicità? Alle nazioni barbare,schiave delle proprie passioni, di un brutaledespota, ed anche di popoli inciviliti chele tengono come un branco di bruti, qualesollievo si arrecherà, se non insegnando loroche hanno divina origine, che sono figli diDio, che Dio li ama, che Dio li vede, cheDio sta sempre al loro fianco? Ed è illinguaggio dell'amore che converte ; e si ve-dono ancora oggigiorno le tribù chiedereil battesimo alla semplice esposizione deifatti del Vangelo, senza altra prova, perchèla prima prova è l'amore .- Perchè piangete? Sìete convinti delle

    verità che vi ho raccontato? diceva un Mis-sionario ad una tribù dell'America del Nord,che estatica pendeva dalle sue labbra .- Sì, Veste nera, rispondeva il Cacico anome di tutti, perchè questa istoria non èpossibile che l'abbiano inventata gli uomini :Dio solo poteva amarci tanto.

    Inalberate adunque la croce, o cari con-fratelli, e partite . Dio è con voi : Ecce egovobiscum sum usque ad consummationemsaeculi. Non temete gli ostacoli che potransorgere . Ego vici mundum ., ha detto Gesù ;ed Esso vi precede culla sua potenza ,viaccompagna colla sua grazia : Exivit vincens,ut vinceret : uscì vincito re per vincere, silegge nell'Apocalisse . Non temete, nulla vimancherà , perchè Colui che provvede ciboagli uccelli dell'aria , che si prende curadel fiorellino del campo, non si dimenticheràdi voi. Sulle navi , sulle spiaggie , nellecittà popolose , nei deserti , sulle cime deimonti, nelle inestricabili foreste avrete convoi l'amico, il padrone, il Re, il Redentore,Iddio, Gesù Cristo in Sacramento . Da essovi verrà la forza, i lumi, il coraggio, l'aiuto,la consolazione , l'esito delle imprese , lasicurezza dell'eterno trionfo . Che cosa vimancherà avendo Gesù?

    E a voi, o generosi Cooperatori di DonBosco, diremo ancora : Volete assicurarvi ilParadiso? Cooperate alla salute delle animecolla vostra preghiera, colla vostra elemosina .Fra le opere divine è questa la divinissima .Volete anche la felicità temporale , quantoè possibile su questa terra d'esilio? La pacee la prosperità delle vostre famiglie? Offriteil vostro obolo, perchè i Missionarii possanoallargare i confini delle loro Missioni e con-durre al Cielo il maggior numero possibiledi anime. Dio è padrone di tutto, e sapràrendervi il cento per uno. D . Bosco mo-rente assicurava colla serenità di chi sa didire il vero : Quelli che desiderano grazieda Maria Ausiliatrice aiutino le nostreMissioni, e saranno sicuri di ottenerle .

  • IL PELLEGRINAGGIO DEL CLERO ITALIANOA ROMA

    e la Messa pei defunti celebrata dal Santo PadreLeone XIII, nella Basilica di S. Pietro .

    Chi non va a Roma per vedere e sentireil Papa animato da pensieri e sentimentireligiosi, non può gustare e provare checosa sia il Vicario di Gesù Cristo, RomaCattolica e le sue funzioni religiose . Coloroche vi andarono negli ultimi giorni del testédecorso settembre, sono ritornati col cuoreripieno di profonde e soavissime emozionie coll'anima santamente entusiasmata dopodi aver assistito a tre memorande funzionicattoliche. Il ricevimento del Clero Italianoin Vaticano, il triduo e la chiusura del pel-legrinaggio del medesimo al Tempio delSacro Cuore di Gesù in Roma e la Messacelebrata dal Sommo Pontefice pei defuntinella Basilica di San Pietro, furono tre di-mostrazioni così solenni di fede, di caritàe di religiosa pietà, che mai più potrannodimenticarsi in tutta la vita. Persuasi difare cosa molto utile e assai gradita a tuttii nostri amatissimi Cooperatori e Coopera-trici, abbiamo creduto di farne una suc-cinta relazione .Il pellegrinaggio, come si sa, era statoprogettato da alcuni pii e zelantissimi sa-cerdoti Torinesi per ringraziare il SacroCuore di Gesù d'aver concesso al GrandePontefice Leone XIII di vedere il suo AnnoGiubilare. Appena se ne sparse la notizia,si costituirono comitati diocesani per ri-cevere le adesioni. Si ottennero benefizi efavori spirituali dal Sommo Pontefice, e lestesse Direzioni ferroviarie concessero grandiribassi . Moltissimi animati dal santo desi-derio di vedere il Vicario di Gesù Cristo ,e di sentirne la sua parola, vi diedero illoro nome. Il giorno 22 - 23 - e 24 giun-sero a Roma, dove s'era costituito un' ap-posito Comitato regolatore .

    Ricevimento dei Pellegrini in Vaticano .

    Il giorno 27 settembre il Santo Padre davaudienza solenne al pellegrinaggio del Clero italiano .Fu spettacolo imponente, commoventissimo . Supe-ravano certo i tre mila i presenti, tr a i quali circa1700 sacerdoti e 300 seminaristi; un migliaio circadi laici; di sacerdoti ve n'era di tutte le diocesi d'I-talia . Il Santo Padre entrava nella sala del Conci-storo, ora cappella delle Canonizzazioni, al mezzo-giorno preciso, accolto dagli applausi e dagli ev-

    viva entusiastici di tutti i pellegrini . L'accompa-gnavano i cardinali Monaco, Ledochowski, Hohen-lohe, Alimonda, Masotti, Rampolla, Vannutelli .Schiaffino, Laurenzi, Parocchi, Aloisi-Masella eBausa, nonché parecchi Vescovi italiani . L'Em .m°Alimonda, appena il Santo Padre fu seduto sultrono, e si furono acquetati gli applausi, lesse ilseguente indirizzo :

    « Beatissimo Padre,

    Che è mai questo Vaticano, il quale in sériassume gli alti destini della Città Eterna, esempre sta immobile nel passare dei secoli, in-vincibile nello scontro delle vicende terrene ;mentre, perdurando tale, provvede a tutti i biso-gni dei credenti, si presta alle belle novità dellearti e delle industrie, e a lato della tomba di S . Pie-tro su cui veglia, spira l'aura del risorgimentoin faccia alle sbattute generazioni umane?

    Spesso noi domandiamo a noi stessi, e non ciacchetiamo ancora.

    Sì, che è questo Vaticano, venerato, amatoimmensamente dagli uni, temuto e odiato daglialtri, a condizione però che gli amanti, non fiac-cati alla pressura degli odiatori, non impauritialle lor minacce, rivolgono al Vaticano gli sguardicome a luogo d'ineffabili dolcezze, come ad arcadi salute, ad esso sospirano, esso invocano edanche si muovono per visitarlo?

    É la privilegiata e natural Casa del Vicariodi Gesù Cristo .

    Il Vaticano dunque è di tanta forza, di tantamaestà, non per i marmi, gli ori e le stupendearti che lo decorano ; non è tale nè per Bra-mante , nè per Michelangelo , né per Raffaele,ma perché vi soggiorna di continuo un novelloPietro, perchè ora, o Santissimo Leone, vi se-dete Voi. E i credenti, nel presente anno delvostro Giubileo sacerdotale, appunto si mossero,non a poco numero, bensì a falangi e a molti-tudini s'incamminarono a questa volta. Le portedel Vaticano erano aperte, le vostre braccia di-stese e spalancate : nel chiuderle abbracciastenella fede di Dio un mondo .

    Tra le nazioni ricorrenti al Vaticano chi nonvide primeggiare l' Italia? Dalle sue nevoseAlpi fino a' suoi vulcani del mezzogiorno, dalleriviere e dal centro arse di cristiano ardere, silevò ; e fu quasi una general mossa di romei,prendendo i nuovi romei italiani ad unica metail vostro trono. Così dovea essere, perchè l'Italiasopra tutte le genti è creatura e discepola delPapato. E voi, o Padre Santo, questo vero con-fermaste, chè i più focosi sospiri, le più elettebenedizioni, le più amorose lacrime (permettetecidi crederlo) versaste in seno-degli Italiani .

    Ecco che se gli uomini, i quali hanno perdutoDio, fremono contro alla Cattedra dell' Apostolo,gl'integerrimi e valorosi credenti le si proster-nano : la civile società si agita e si trasforma ;ma il Papato sta immobile ed invincibile, comela Croce, che è il suo scettro di Re

    Stat Crux dum volvitur orbis.

  • Santissimo Leone,

    Il Clero Italiano militò già in larga parte trale file de' suoi fratelli laici , accompagnando inRoma i pellegrinaggi, cui stavano a capo gliArcivescovi e i Vescovi della Penisola . Ma questo,sebben cosa cospicua, non si reputò bastevole .Nel Clero italiano nacque e si radicò il pensieroche l'anno del Vostro Giubileo Sacerdotale, sparsodi tanti favori celesti, non si dovesse lasciarecorrer via senza supplicare Iddio clementissimoche quei tesori di grazie e quelle misericordiesi continuassero alle provincie d'Italia .

    E ora il Clero è di ritorno in Roma con molticompagni novelli, sotto l'alta protezione di Ve-scovi , di Arcivescovi e di Cardinali, formantequasi una sola famiglia sacerdotale, a cui spettain ispecie l' ufficio della religione, il dovere delcristiano ringraziamento . É venuto ad inginoc-chiarsi nel tempio monumentale del Sacro Cuoredi Gesù, ad adorare e invocare, confortato dibella fiducia, che Gesù Cristo, il quale trae a sèed assorbe nell' amore il suo Vicario, attraggaed assorba esso pure . Onde, ricevendo i palpitidel cuore di Gesù e del cuore del Papa, si tro-verà santo nella dolcissima compagnia con questodi frutto che, al restituirsi poi alle proprie sedi,alle proprie cure spirituali, le fiamme della santitàgli verrà dato di spargere per le diocesi e stringeremeglio a Cristo e al Papa i cuori degli Italiani .

    Il suo pietoso còmpito, favorito dell'approva-zione Vostra, non si adempierà tuttavia intera-mente, se Voi, o Beatissimo, non vi date l' ul-tima mano. Il Clero, che vi sta radunato intorno,è avido, come è bisognoso, d'intendere una Vostraparola : si reputa benedetto dal Signore, ma neavrà una persuasione ferma quando ascolterà ilsuo Vicario che lo benedice. Oh Papa! ComeCristo ordinava agli Apostoli di andare e di am-maestrar tutte le genti, ditela e ripetetela Voila cara parola a questi supplici sacerdoti, tantoche vadano con nuovo animo ed ammaestrino legenti d'Italia . Il mondo nei tempi del buon Gesùera corrotto e pagano, e gli Apostoli lo salvarono .La presente Italia ha l'assalto della corruzioneanche lei ; è tentata di paganesimo : i sacerdoti,rinvigoriti dalla benedizione papale, la salveranno .

    Santissimo Leone,Alla schiera dei sacerdoti Voi scorgete, in parte

    distinta, accoppiato un drappello di giovani levitipellegrini. Sono usciti dai Seminarii diocesanidella nostra patria .

    Fu un altro e grazioso concetto balenato nellamente al zelante Rettore del Seminario vescoviledi Savona : lampeggiato appena fuori, quel balenodi concetto corse e si propagò in ogni parte .Venne detto da tutti gl'intelligenti : Se nell'annogiubilare del Santo Padre, ad una coi popoli sicommuovono i preti e fanno lor filiale visita alVaticano, perché al gran movimento della fedee dell'amore non dovran partecipare questi gio-vani che stanno ai limitari del Sacerdozio? Eforse che il Papa non li riceverebbe volentieri?

    Ma il Papa fa al modo di Gesù ; il quale accogliecosì le turbe come i piccini ; e quando i piccolisono trattenuti dagli apostoli , comanda che silascino : Nolite eos prohibere ad me venire (SANMATTEO, cap . xix, v. 14) .

    Sentita correre la lieta voce, i giovani chierici -si scossero, avvamparono di desiderio, chieserol'andata di Roma, esclamando ai superiori : Eccoci.

    Ed ecco di più che duecento seminarii d'Italiauna rappresentanza, un'eletta di alunni .

    Stanno qui per vedere specchiare a sè dinanzi,così bene incorporata in Voi, la sensibile ombradei Dio Salvatore . Stanno qui per ossequiare laVostra augusta persona ed imprimere il bacioal sacro piede, sotto il quale strepita concul-cato Satana. Stanno qui per contemplare coiproprii occhi e studiare quel Pontefice Leone, ilcui nome per l'universo suona ; quel Leone man-sueto e formidabile, del quale insiememente siinnamora e trema il mondo .

    Cari e desiderosi giovani! Deh, fermate sopradi loro i vostri sguardi benigni! Siate loro unaprovvidenza nuova. Bisogna addestrarli a combat-tere le battaglie del Signore .

    Ed eglino son venuti a conoscere di presenzail Campione supremo, e pigliare i suoi ordini.Sono venuti a meglio imparare come sapiente-mente si soffra per la causa della giustizia, diquanta gagliardia faccia d'uopo per sostenere lalibertà della Chiesa, con quali divine arti si gua-dagnino a Cristo i peccatori, per quali modi econ quanta pazienza nella palestra dei meriti siincoronino i giusti . Sono venuti per rasciugarealcune delle Vostre lacrime a prezzo delle la-crime loro, per ricevere dalle Vostre mani no-velli tesori di fede e di carità ; per veder rilu-cere nella Vostra fronte la stella dell' avvenirecristiano .

    Cari giovani! Gli angeli delle Diocesi d'Italiali accompagnarono al Vostro soglio ; e Voi, chepiù intimamente comunicate col Cielo, soffiatead essi in petto lo spirito dell'Arcangelo san Mi-chele. Giunsero quasi su le ali doi loro Angeli :se ne partano con in mano la spiritual lanciadell'Arcangelo .

    La nostra età, che non ce ne è altra per av-ventura che più grandi doni ricevesse e più neabusasse , li ha partoriti come in mezzo allaluce e alle ombre ; ma questa età medesima, nel-l'abuso dei beni così fatale, li gravò d'immensibisogni .

    Padre eccelso, illuminateli, guariteli, santifica-teli Voi. Anche per essi una Vostra parola, ancheper essi una Vostra speciale benedizione! Riman-dateli al tirocìnio del Seminario pieni della Vostraanima, forti e raffermati nel culto di quella giu-stizia, che produce in ogni cristiano un eroe, inogni sacerdote un apostolo, fortezza e giustizia,per cui santamente si vive e con la stessa gioiasi muore . »

    Terminata la lettura dell' indirizzo , il Papasorse dal trono e parlò ne' termini seguenti :

    « Siate i ben venuti anche voi, figli carissimi,che rappresentate quest'oggi dinanzi a Noi ilClero e le crescenti speranze delle Chiese d'Italia .

  • - Gli alti e nobili sensi che Ella, signor Car-dinale , a nome di tutti, Ci ha ora espressi, ilnumeroso vostro concorso e lo scopo che vi sieteprefissi di ringraziamento al Signore per l'annoNostro giubilare, sono per Noi altrettanti motividi viva compiacenza e di pienissimo gradimento .Conosciamo la devozione del Clero italiano versoil Pontefice , e l'unione perfetta che regna traesso, i suoi Vescovi e la Sede Apostolica . - ENoi alla volta Nostra portiamo a questo Cleroparticolare interesse ed affetto. Verso di essoabbiamo sempre mostrato le più sollecite cure,affinché per la copia di una sana dottrina, perl'integrità della vita, per lo zelo delle anime,per lo spirito del più generoso sacrifizio degna-m ente corrispondesse alla sua sublime missione .E Noi ardentemente desideriamo che esso ognidì più si arricchisca e si adorni delle più elettevirtù e che il suo ministero interamente consacrial bene del popolo italiano, istruendolo de' suoidoveri, riformandone i costumi , educandolo allesalutari pratiche della religione .

    Ma oltre a questi doveri, un altro non menograve gliene incombe nell'aspra lotta che sostienela Chiesa all'ora presente ; quello cioè di esseree di mostrarsi, di fronte a tutti, costantementedevoto a questa Sede Apostolica, e di propu-gnarne, come possa meglio, le sacre ragioni . Esu ciò intendiamo d'insistere oggi in modo spe-ciale, volendo che sia questo l' ammaestramentoprecipuo che vi diamo in circostanza così solenne .Nessuno di voi , dilettissimi figli , ignora con

    quante arti si tenti oggidì di falsare le idee delpopolo italiano intorno alle attuali condizioni delPontificato ; con quali mezzi si cerchi di oscurareanche le più manifeste verità . - Si dice infattie si ripete al popolo di continuo che al Ponte-fice è lasciata in Roma ampia e piena libertà ,e che ne è rispettata l'autorità e la persona. Matutto il mondo sa e vede a quale indegna e in-tollerabile condizione è egli ridotto ; in balìa epotere altrui, segno a dileggi, ludibrio della plebe .- Si osa inoltre affermare che le rivendicazionidel Pontefice sono dettate da spirito di ambizione

    eda cupidigia di mondana grandezza. Spostatacosì e rimpiccolita la questione, si argomentanocostoro di illudere più facilmente i semplici . -Ma ben più in alto sono rivolte le Nostre mire :in verità, è la grande causa della libertà e dellaindipendenza della Chiesa che ora si agita . -E voi, figli carissimi, anche per altrui ammae-stramento, non vi stancate di ripetere altamenteche la suprema potestà, di cuì, per divina di-sposizione, è rivestito il Pontefice, di sua naturanon può sottostare a qualsiasi terrena potestà ;e che , per essere veramente libero e indipen-dente, almeno nel presente ordine di Provvidenza,il Pontefice deve avere una reale sovranità : cheinfatti questa sovranità a favore di Lui fu dallastessa Provvidenza per vie mirabili disposta, pre-parata, costituita, e quindi per lunghi secoli con-servata in mezzo alle più svariate e contrarievicende fino a' dì nostri . Il qual meravigliosodisegno di Provvidenza apparve sempre , piùspecialmente su Roma, che, prescelta ad essere

    la sede perpetua del Vicario di Cristo , dovevaofferire al Pontefice, in faccia al mondo , le piùsicure ed evidenti condizioni di libertà. Così nes-suna sovranità al mondo fu della pontificia piùlegittima nell'origine , più alta e veneranda perlo scopo, più lunga nella durata . - Gli avver-sari di questa sovranità furono sempre i nemicie i persecutori della Chiesa, e la guerra mossalenegli ultimi tempi a tutti è notorio che fuopera principalmente delle sètte congiurate aidanni della Chiesa .

    Che nessuno di voi, pertanto, che nessuno deicattolici si lasci fuorviare , né illudere . Diritticosì sacrosanti, poggiati sopra così solide fonda-menta, sopravvissuti a tante vicende , connessicoi più grandi e vitali interessi della Chiesa , edella civil società , potranno essere per qualchetempo manomessi e vìolati , ma non oppressi econculcati per sempre . - Spesso fortunati e-venti, favori ed appoggi di potenti sembrano darpiena sicurezza e baldanza ai nemici : ma il corsodelle cose umane è sempre nelle mani dellaProvvidenza di Dio, che lo muta e dirige a suaposta, facendolo servire sempre alla maggiorgloria del suo nome e al bene della sua Chiesa .

    Nè è da tenere in alcun conto la vieta accusaspesso da Noi recisamente respinta, che cioè, colrivendicare i diritti della Sede Apostolica, Cimostriamo nemici del bene d'Italia . - Diciamoanzi che, domandando si faccia una volta ragionea quei sacri ed imprescrittibili diritti, Noi, lungidal mostrarci nemici d'Italia, non facciamo chedesiderarne il vero bene ; volendo ciò che solopuò procacciare alla nazione stabile tranquillità,e alle coscienze pace sicura .

    Finalmente, non sappiamo bene a qual fine,recentemente fu detto che dal Vaticano non escemai per l'Italia una parola amica . - Vana estolta accusa anche questa. Fu parola amica averNoi in più incontri ricordato all'Italia le gran-dezze e i beneficii innumerevoli che le proven-nero dalla Chiesa e dal Pontificato romano . Fuparola amica averle spesso inculcato di custodiregelosamente e di fedelmente seguire le gloriosetradizioni degli avi suoi . - Fu parola amicaaverla a tempo messa sull'avviso sui deplorabilied immanchevoìi danni di cui le sarebbe statafunesta cagione la lotta sleale intrapresa per soloodio di setta contro la divina istituzione del Pa-pato . - E quando, dal dovere costretti, levammola voce contro leggi ed atti emanati a dannodella religione e della Chiesa in Italia, anchequella fu voce amica, perchè intesa a conservarlepura e immacolata, qual prezioso tesoro, l'avitafede .

    Ma quale in ricambio è il contegno che sitiene verso di Noi dalla parte avversa? Risponda,per tacer del passato, il nuovo Codice che sidiscute, e le nuove leggi di persecuzione chesi minacciano, dirette a sempre più inceppare laChiesa, ad allontanare sempre più la sua salu-tare influenza dalla scuola e da ogni ordine dellacivil società . - Ebbene Noi, i sacri Pastori, ifedeli, posti in così acerbe distrette, se da unaparte col divino aiuto non falliremo giammai ai

  • Nostri doveri, non cesseremo dall'altra d'innalzarepiù calde all' Altissimo le Nostre preghiere, af-finché, a beneficio d'Italia, a salute degli stessinostri nemici , non tardi a far risplendere lagrandezza delle sue misericordie.

    Voi, figli carissimi, ispiratevi sempre a questisentimenti. E con essi riportate ai vostri paesianche la specialissima benedizione che, dal fondodel cuore, a pegno dei celesti favori, impartiamoa voi tutti qui presenti, al Clero, alla gioventùavviata al Santuario e a tutto il popolo italiano . »

    La parola del Santo Padre era vibrata, ener-gica, eloquente, e appena finì, applausi intermi-nabili accolsero il magnifico discorso . Dopo Egliammise al bacio del santo piede i membri zelantis-simi del Comitato del pellegrinaggio, gli oblatori piùinsigni del denaro di S . Pietro e alcune rappre-sentanze; e quando si mosse per uscire, l'udienza,commossa alle lagrime, ruppe in nuove e pro-lungate acclamazioni - al Papa Re - al Pon-tefice del Rosario - al Pontefice della scienza- all'amico dell'Italia - al primo degli Italiani- finché la diafana e veneranda figura del su-blime vegliardo scomparve affatto dagli occhi deipellegrini .Allora si vide una scena commoventissima .

    Quanti non poterono prima accostarsi al SantoPadre, se ne racconsolarono, prendendo comed'assalto il seggiolone, su cui si era seduto, ri-coprendolo di baci affettuosi ; spettacolo di unatenerezza infinìta, e che dimostra quanto questomiracolo di Papa sia venerato ed amato . Ritor-nata la calma, da tutti i cuori eruppe con slancioil cantico Laudate Dominum omnes gentes . Qualespettacolo di fede e di carità ! Si sentiva profon-damente nel cuore e si ripeteva da tutte le lab-bra : Veramente il Papa è il Vicario di GesùCristo!

    Triduo e chiusura del Pellegrinaggioal Sacro Cuore di Gesù .

    I Pellegrini avevano intanto celebrato un Tri-duo solenne nella Chiesa del Sacro Cuore diGesù. Questa chiesa, edificata, come è noto, dalnon mai abbastanza compianto D . Bosco in con-formità ai desiderii di Sua Santità Leone XIII,colle offerte del mondo Cattolico, colla maestà egrandezza dell'edifizio, colla ricchezza dei marmie degli ornati, tutta spirante un profumo di pietà,di devozione, sembrava che col suo splendoresorridesse nel vedere tanti venerabili sacerdotiringraziare il sacro Cuore di Gesù, perché avesserallegrato il mondo colle feste giubilari del Papa .

    In ogni giorno del Triduo avea predicato conpeculiare unzione e dottrina . il celebre PadreFranco Secondo, inclita glorìa della Compagnia

    di Gesù. Il dotto predicatore dimostrò come isacerdoti devono dal Cuore di Gesù imparare lospirito sacerdotale nella santificazione di se stessie in quella del prossimo . Furono discorsi maschi

    e ripieni di pratici ricordi circa i divini ministerie massime la santa Messa e la predicazione .Il giorno 28 dalle 10 a mezzogiorno aveva

    luogo la funzione di chiusura del Pellegrinaggio,e pose compimento alle istruzioni del P . Francola parola dotta, eloquente, efficacissima di S . E .il Cardinal Parocchi, Vicario di Sua Santità . Lachiesa era piena di sacerdoti, e sedevano in pre-sbiterio, in luogo distinto, una diecina di Vescovi.Si cominciò la funzione colla recita del S. Rosa-rio, dopo il quale salì sul pulpito l'EminentissimoOratore, che tenne per oltre un'ora attenta, im-mobile e come affascinata la grande ed elettaudienza. Accenneremo per sommi capi lo stupendodiscorso, non pretendendo che di darne una pal-lida idea . Egli esordì col parlare del Giubileosacerdotale del Papa, che arrecò allegria allaterra, che tutta si mosse, fino ai Sovrani in-fedeli, ad onorare il Vicario di Gesù Cristo ;allietò il Paradiso, colle nuove canonizzazioni ebeatificazioni ; e stava per sollevare coi suffragi dellaprossima domenica le anime del purgatorio . Ei sacerdoti pellegrini quale frutto ne ricaveranno?Essi hanno veduto e sentito il Santo Padre, equesto basterebbe per ogni ricordo ; ma l'E moVicario voleva ancora dir loro, prima che se nepartissero da Roma, poche parole, che egli rag-gruppò intorno a due testi scritturali ; il primoè il Tu me sequere intimato da Gesù a San Pie-tro; il secondo, il detto dell'Apostolo S . Paolo :Sentite hoc in vobis quod et in Christo Iesu ; ilprimo testo c'insegna l'unione al Papa; il secondol'unione al Cuore di Gesù.

    Entrò quindi il Cardinale a spiegare in chedeve consistere l'unione del Clero col Papa ;essa ha da essere : 1° Nelle pene, poichè il Papasoffre, e il Clero deve soffrire cori lui. Egli feceuna descrizione patetica, verissima dei patimentidi questo augusto Vegliardo, che le sue sofferenzeporta scolpite ancor più nel cuore, che nellaascetica figura e nelle sue parole ; muove allelagrime tale pittura, e fa conoscere la sconve-nienza di coronare di rose le membra di un capocircondato di spine e di prendere parte alle gaz-zarre dei profani, mentre il Padre di tutti piangeinconsolabilmente . - 2° Unione nelle dottrine ;e questa vuol essere non solo un rispettoso si-lenzio dinanzi alle decisioni formali della SantaSede, ma una piena ed esplicita adesione a' suoiinsegnamenti ; credere in cuore, e manifestareesternamente la nostra fede, pensando come lapensa il Papa. - 3° Unione nell'azione, perchédovendo noi esser logìci, bisogna che la dottrinadel Papa traduciamo in opere, nell'esempio delPapa, del quale, se fossimo figli affettuosi e nonsoltanto servi, dovremmo tenere per precetti iconsigli e i desiderii. Ora è desiderio del Papa,che si sostengano le scuole cattoliche, che si pro-paghi l'insegnamento del Catechismo, che si at-tenda a tutte le opere di zelo cattolico ; non sibadi all'interesse ed all'amor proprio, e si portinel bene quello stesso ardore, che tanto accendeil Vicario di Gesù Cristo .

    Ma queste cose sono facili a dirsi ; diverrannoanche facili a praticarsi, se si adoprerà per mezzo

  • l'unione al Cuore di Gesù. Ricordò l'EminentePrelato opportunamente l'esempio di San Vences-lao, modello dei Re cattolici, di cui quel giorno laChiesa celebrava la festa ; egli visitava di notte,alla neve, la chiesa in cui si conservava il SS .Sacramento; e il servo, che lo seguiva, mettendoi piedi nelle sue orme, non sentiva il freddo, edera ripieno di celeste consolazione . Proveremo an-che noi agevole l'unione al Papa, se metteremo ipiedi dove li ha messi Gesù : e perciò Sentitehoc in vobis quod et in Christo Iesu. E in checosa quest'unione? 1° nei sentimenti : sentite hocin vobis . Gesù avea la passione delle anime , equesta ha da essere la passione del sacerdotecattolico, l'unica, indomabile passione, quella di sal-vare le anime, e di farsi vittima per esse . Lozelante Pastore inveì fortemente contro i mini-stri di Dio che non si prendono pensiero delle anime ;simili al sacerdote del Vangelo, che passò indiffe-rente dinanzi al Samaritano assassinato, e sonoveramente cadute nelle mani dei ladroni le po-vere anime a' nostri giorni ; 2° unione nei pensieri:e perciò sia la fede la nostra regola di condotta ;3° unione nelle opere, le quali devono essere vive,perchè fatte da uomini sempre vivi alla grazia ;costanti e progressive, ad esempio del grandeLeone, che è infaticabile non solo, ma nulla tra-lascia di quanto può tornare vantaggioso alleanime , e si travaglia pel bene della famiglia ,della società, delle scienze, delle lettere, e stantei suoi insegnamenti, a tutti gli ordini di cose ;opere infine fatte secondo il beneplacito di Dio ;4° Unione nella vita interiore, essendo proprio,non dei soli religiosi, ma pur dei sacerdoti, lostudio della perfezione cristiana, contro cui stala freddezza nelle opere del ministero, e quelfare compassato, che esclude ogni generosità ederoismo nel servizio di Dio .

    Con una stupenda perorazione l'Emm° Por-porato conchiuse il suo discorso, esortando i sa-cerdoti pellegrini, nel tornare alla patria loro, amantenersi uniti al Cuore di Gesù e al cuore delPapa, ed a rispondere con coraggio ai nemicidella Chiesa, che prima o poi ci muoverannoguerra : - Io non temo nessuno, percbè temo Iddio.- Passò in questo dire oltre ad un'ora, e nes-suno se ne accorse, tanto teneva rapiti gli uditori lafacile, ordinata ed energica parola del CardinaleVicario; parola che formerà un ricordo indimen-ticabile dei pellegrini, e che, dove fosse stampata,riuscirebbe un importante v ademecum per tuttii sacerdoti, anche non pellegrini, e un manualebreve e praticissimo della vita sacerdotale neipresenti luttuosissimi momenti . (1)

    Dopo il discorso si fecero da tutti i pellegrinigli atti di consecrazione, di riparazione e dicooperazione al SS. Cuore di Gesù, letti ad altavoce dallo stesso Emo Oratore ; e subito appresso

    (1) È vivissimo desiderio di tutti gli Ecclesiastici di potervedere per le stampe il discorso di S . E. il Cardinal Vi-cario, per farneun volume solo col libro bellissimo del P.Franco, stampato per questa circostanza, ma giunto troppotardi a Roma . I pellegrini Ecclesiastici però lo potrebberoavere gratuitamente inviando il loro biglietto di pellegrino

    e centesimi 50 pel porto al Collegio Pio Americano, Roma .

    s'intonò dall' Em° Cardinal Alimonia , Presi-dente effettivo del Pellegrinaggio, l'Inno ambro-siano, seguito a pieno coro da tutta la numero-sissima udienza . Colla benedizione del SantissimoSacramento si pose termine a questa solennefunzione di ringraziamento a Dio pel Giubileodel Santo Padre, funzione che lasciò nel cuored'ognuno una impressione del più vivo entusiasmoe di un desiderio sincero di seguire il Papa colseguitare il Cuore di Gesù . Imperocchè questocarattere particolare ebbe il presente pellegri-naggio dí sacerdoti, e se ne deve somma lodeagli ordinatori del medesimo, che esso non fuordinato solamente a dimostrazione di devozioneal Vicario di Gesù Cristo, ma ancora al miglio-ramento spirituale dei sacerdoti stessi, i qualiandando a Roma a visitarvi col Papa i monu-menti più augusti della nostra fede, vi hannopure appreso, nel tempio stesso dedicato al SacroCuore di Gesù, quei doveri sublimi e quella per-fezione di santità, che costituisce la forza irre-sistibile del Clero e che spunta tutto le armi deinemici della Chiesa . Quando il Clero sarà all'al-tezza della sua missione, si acqueterà la tempestadella persecuzione, e la Provvidenza condurrà laChiesa a certo trionfo . Così si facessero tutti ipellegrinaggi, e avessero tutti un così salutarerisultato!

    La Messa funebre in S . Pietro .

    Alla funzione nella Chiesa del Sacro Cuore,tenne dietro una seconda più grande, la Messaespiatoria pro Defunctis, celebrata dal Papa inS . Pietro il 30 settembre . La religiosa pietàche nutre il Sommo Pontefice verso le animepurganti, il vivo desiderio di mandarne ungran numero al cielo, perchè intercedessero pressoil trono di Dio a pro' dei gravi bisogni della Chiesa,aveano determinato la sua illuminata sapienza adecretare che il giorno 30 settembre, giorno di Do-menica, si facessero per esse in tutto il mondo Cat-tolico sacrificii, suffragi e preghiere .

    E la decretata funzione in San Pietro riuscìquanto si può dire commovente. Nel mae-stoso tempio Vaticano erano state disposte varietribune, parte in paonazzo ed oro, di cui dueavanti alla statua di S. Pietro, due più grandiai lati dell'Altare della Confessione, che oc-cupano gli spazii della nave traversa; sotto la loggiadetta di S. Elena era quella per i CappellaniCantori Pontificii ; lateralmente all'abside eranole tribune pel Corpo diplomatico, per l'aristocra-zia, pei Principi assistenti al soglio, pel PrincipeMaestro del Sacro Ospizio e per gli invitati . Infondo sulla grande gradinata innanzi alla Cattedraerano pure disposte apposite bancate e sedie pergli invitati muniti di speciali biglietti . Tutto ilpubblico occupava il restante della Basilica, a cuisi accedeva dal portico di Carlo Magno . Sull'Al-tare della Confessione, ove il Sommo Ponteficecelebrò la S. Messa, ammiravasi una stupenda

  • muta di candelieri in argento, con ceri gialli, acausa della funebre cerimonia . Il paliotto, ricca-mente ornato a rilievi d'oro, aveva il fondo pao-nazzo ; come pure di ugual colore era ricopertoil faldistorio . La Guardia Palatina d'Onore e laGendarmeria Pontificia, in uniforme di mezzagala, prestavano il servizio d'onore e di parata .Oltre lo steccato per il passaggio del Corteopontificio, ve ne erano altri, dalla parte dellasacrestia e di Santa Marta, per l'accesso separatoalle tribune distinte . Gli Em.mi Cardinali preseroil loro posto ai lati dell'altare papale per ricevereil Santo Padre. Alcuni di essi aveano celebratola Messa pro defunctis dalle 6 1/2 alle 8 1/2ant. nella Basilica Vaticana, fra i quali gli Em .Monaco La Valletta, Parocchi, Ricci-Paracciani,Rampolla, Laurenzi e Alimonda, che furono assi-stiti da cerimonieri della Basilica .

    Circa le 8 3/4 venne recitato il primo rosarioal Requiem, che fu intonato da mons . Sallua,Commissario del Santo Uffizio, e a cui risposetutta l'immensa moltitudine di gente che si ac-calcava nella Basilica. Terminato il Rosario, alleore 9 1/4, prima un rumoroso bisbiglio, poi unoscoppio unanime, fragoroso di applausi annunziòl'ingresso del Santo Padre, che, disceso in por-tantina da' suoi appartamenti, fece orazione allaCappella del SS.m° Sacramento ; indi in sedia ge-statoria, senza flabelli, preceduto dalla sua nobileCorte e seguito dal Capitolo e dal Clero Vaticano,si recò all'altare della Confessione, dove l'atten-devano gli E .mi Cardinali. Dopo le preci d'usosi vestì dei sacri indumenti con pianeta violacea,e cominciò la Messa da Requiem, che durò intutto trentacinque minuti . In religioso contegnorimase tutta la sterminata udienza durante laMessa, ma vi fu un istante in cui il rispettonon poteva essere nè più profondo, né più so-lenne . Quando il Santo Padre giunse all'elevazione,datosi alle Guardie palatine il comando dell'ado-razione, si fece per tutta la Basilica un silenziocosì rigoroso, che pareva le trenta o quaranta-mila persone, che colà si trovavano, ad un tratto,come per prodigio, fossero scomparse e non vifosse più in tutto il vastissimo tempio animavivente .

    Ognuno adorava nel segreto del cuore suo, eprostrato a terra, quel Gesù, che il suo Vicarioavea colla sua parola fatto scendere dal Cieio eteneva nelle sue mani, e con lui pregava dalmedesimo pace e requie e giubilo alle sante animedel purgatorio. Quali veli, in quell'istante sublime,non ha squarciato la santa fedo, e quali prodigidi grazia ella ha manifestato a quell'esercito ster-minato di credenti! Quel silenzio, quell'adorazioneprofonda dicevano che si era colà colla fede nelcuore, e che tutta quella moltitudine credeva epregava... e piangeva . Sì, si piangeva, e biso-gnava avere il cuore di sasso per non sentirselocommuovere e spezzare : nulla di simile si provòe si proverà mai nelle solennità profane! A cre-scere, se possibile era, la commozione si aggiun-sero i cantori pontificii, che cantarono con angelicaarmonia prima l'Offertorio e poi il Benedictusqui venit.

    Terminata la Messa del Santo Padre, celebròad un altro altare Mons . Ungherini, cappellanosegreto di Sua Santità, e durante questa Messa,stando il Santo Padre in ginocchio colla coronain mano, si recitò da Mons . Lenti, Vice-Gerentedi Roma, un' altra volta la terza parte del Ro-sario in suffragio dei fedeli defunti . Non si puòdire l'effetto di questa preghiera fatta dal Papa,e, col Papa, da un quarantamila persone ad untempo. Forse mai è avvenuto che si dicesse dasì gran numero di fedeli insieme ed in luogo sìaugusto il santo Rosario, e toccava proprio algrande Pontefice del Rosario la consacrazionecosì solenne di questa efficacissima divozione .Pregare con Leone XIII e pregare Maria SS .,pregare dicendo il Rosario, pregare e tanti aduna volta e in luogo così augusto, e pregare pacee riposo alle anime sante del purgatorio, perchéesse pure, andando in cielo, partecipino dellegioie del Giubileo, che cosa di più nobile e dipiù grande, e quale argomento più forte a spe-rare pel bene della Chiesa?

    Finita la seconda Messa, il Papa indossò dinuovo i sacri paramenti violacei, con sopra ilmanto rubino, e preceduto dalla Croce e cande-lieri, portati da due canonici della Basilica, andoa sedere sul trono appositamente eretto, innanziall'altare della Confessione ; ove, assistito da dueCardinali diaconi, in cappa e paramenti vìolacei,diede l'assoluzione di rito pei defunti, per laquale s'era precedentemente spiegata sul pavi-mento una ricca coltre mortuaria . - Dopo l'as-soluzione, il Santo Padre, deposti i sacri indu-menti, in sedia gestatoria, mosse verso il Palazzoapostolico, e giunto dinanzi alla statua di SanPietro, sostò e diede solennemente la benedizioneche fu accolta da acclamazioni festosissime alSanto Pontefice, il quale tra gli applausi ed ev-viva entusiastici attraversando la Basilica, risalìper la Cappella del Sacramento nei suoi appar-tamenti. Erano le ore undici .

    Si apersero allora le porte del gran tempio ,e solo allora si potè giudicare del numero im-menso delle persone che aveano assistito allaMessa del Santo Padre, dal vedersi, dalla gra-dinata di S. Pietro, per la piazza del Vaticanoe per la Rusticucci, un oceano sconfinato di te-ste. Eppure, quanto ordine in sì grande folla!quanto rispetto pel luogo santo! quale fervoredi preghiere! La funzione ebbe il carattere delraccoglimento e della preghiera; quanti erano nellaBasilica di S . Pietro sentivano il bisogno di pre-gare, e per la mestizia del rito funebre, e per lapresenza del Pontefice del Rosario, e per le do-lorosissime circostanze in cui si trova la Chiesadi Gesù Cristo. Ah! tante ferventi preghiere a-vranno certamente il loro effetto, per la consola-zione del Sapientissimo Pontefice e pel trionfodella S. Chiesa!

  • FESTA DI S, LUIGI

    nell'Oratorio di S. Croce a Lucca .

    Il giorno 29 del passato luglio si celebrò conpompa solenne la festa di S. Luigi nell'oratoriodi S. Croce in Lucca . A rendere più bella que-sta cara festa della gioventù intervenne il grandeoratore P. Agostino da Montefeltro, il quale, in-vitato dal M. R. Sig. Direttore, acconsentì benvolentieri a celebrare la Messa della Comunionegenerale. In questa occasione, a parecchi giova-netti che ricevevano la prima volta il pane degliAngeli il P . Agostino tenne tre discorsini, primadella Messa, prima della Comunione, e dopo laMessa, pieni di tanta soavità, caldi di tanto af-fetto e con tale impronta di un cuore amante diDio e zelante il bene delle anime, che commove-vano profondamente e facevano gustare quantoè tenero e meraviglioso l'amore di Dio verso dinoi. Alle ore 10 si cantò in musica la Messasolenne, ed alle 5 pom ., pure in musica i Vesprisolenni ; dopo i quali in un magnifico panegiricoil P. Agostino mostrò S . Luigi nella sua vitainnocente e penitente. La sua parola improntatadella soavità e della forza della legge di GesùCristo, sgorgante con impeto dal cuore come dauna fonte sovrabbondante, piena di unzione e diamore, tenne fisso ed immobile il numeroso udi-torio della piccola Chiesa, composto in parte dabenemeriti Cooperatori e Cooperatrici . Dopo labenedizione col SS . Sacramento vi fu una bellailluminazione, accompagnata da fuochi artificialie rallegrata dalla banda musicale dell'Oratorio .Il Padre Agostino volle assistere a tutta la festatrattenendosi famigliarmente coi superiori e coigiovani, ai quali, dopo le preghiere della sera,parlò per l'ultima volta, lasciando per ricordoche dovessero sempre fare di simili feste collapace del cuore e nella grazia di Dio, perché lefeste cristiane, dove aleggia lo spirito del Signore,sono le più belle e consolanti .

    GRAZIE OTTENUTE PER INTERCESSIONE

    di Maria Ausiliatrice .

    I.

    M. R . SIG. DIRETTORE,

    Un po' tardi compio il mio dovere di pregarela S. V. a pubblicare nel Bollettino una graziaricevuta per intercessione di Maria SS. Ausilia-trice .

    Soffrendo io da due mesi forti nevralgie alcapo ed ai denti, una sera, che mi trovava moltotormentata, mi raccomandai a Maria SS . promet-tendole, se riceveva la grazia, dì farla inserirenel Bollettino ; fui sull'istante libera del mio malee da quel mese non sentii più dolore di quel genere .

    Ne sia ringraziata Maria SS . Ausiliatrice .Ed anche Lei, R. Sig. Direttore, io ringra-

    zio del favore e mi pregio dichiararmi

    Di V. S. R .ma

    Torino, 5 aprile 1888.

    FELICITA M. C.

    II .

    Rivalta di Torino, 29 aprile 1888.

    M° Rdo SIGNOR DIRETTORE,

    Mi perdoni, M°. Revd°. Signor Direttore, seardisco scriverle la presente, per darle la notiziadi una grazia ottenuta per intercessione di MariaSS. Ausiliatrice.

    Erano trascorsi ormai quindici mesi dacché iosottoscritto era travagliato da una sciatica. Ani-mato io da altri fatti particolari che aveva uditoa raccontare ed anche letto nelle Letture Catto-liche, non avendo più speranza nei mezzi umani,ricorsi alla protezione di Maria SS . Ausiliatrice,promettendole un quotidiano tributo di preghierein suo onore, e di venirla poi a ringraziare dipersona appena mi fosse possibile. Ed ecco che,appena fattole una tale promessa, subito provaiun notevole miglioramento ; ora poi, trascorsiappena pochi mesi, mi trovo affatto libero dalpredetto malanno. Prego V. S. M° Revda avoler rendere di pubblica ragione questa graziada me ottenuta per intercessione di Maria Au-siliatrice . Intanto colgo quest'occasione per dirmicolla più profonda stima

    Della S. V. Mo Rda

    Dev°. Servo

    C . GIUSEPPE .

    III.

    M. R. SIGNORE,

    Con tutta l'effusione del cuore rendo infinitegrazie a Maria SS . Ausiliatrice, che, dopo avermiottenuta la salute che da sedici mesi ne erapriva, ora volle darmi una novella prova del-l'infinita sua bontà, coll'intercedere per me versoil suo Divin Figlio ed ottenere la guarigionedel mio caro bambino di circa tre anni, ridottoquasi agli estremi da forti ed insistenti febbrireumatiche . Ed ora, al vederlo di nuovo vispo edallegro, il mio cuore, pieno di gioia e di ricono-scenza verso sì buona Madre, non può tenersidal far palesi le grazie insigni ricevute da Lei,onde concorrere colle povere mie parole a glo-rificare Colei che ben a ragione fu chiamataConsolatrice degli afflitti ed Aiuto dei Cristiani .

    Di V. S. R .

    Torino, 30 aprile 1888.

    LUIGIA M . F .

  • GLI OPERAI CATTOLICI DI S . GIOACHINO

    a Don BOSCO .

    Gli operai cattolici di S . Gioachino, che aveanoper presidente Onorario Don Bosco, pel quale nu-trivano una venerazione ed un affetto senza pari,e gliene avevano date prove non poche durantela vita, furono pure dei primi a piangerne ama-ramente la morte e ad innalzare pubbliche pre-ghiere per la sua bell'anima.

    Fin dal mattino, appena spirato D . Bosco, ac-corsero sollecitamente ad adornare la porta esternadell'Oratorio Salesiano coi due nuovi e magnificitappeti mortuari da poco acquistati ed inaugu-rati in si solenne occasione.

    Una numerosa rappresentanza colla ricca ban-diera addobbata a lutto, prese pure parte all'im-ponente processione funebre nel dì della sepoltura,e assistè ai solenni funerali del 2 febbraio e del1° marzo in Torino nel Santuario di M . SS. Au-siliatrice e a quello celebratosi in S . BenignoCanavese .

    Ma questo non bastava e colla valida prestazionedel Rev.mo D. Cairola, curato della Parrocchia,cui D. Bosco e la sezione stessa appartengono, fucelebrato nella medesima un solenne funerale . Cantòla Messa il M . R. Cav. D . Pietro Marietti, ed i musicidella sezione, coadiuvati da distinti professori dicanto, eseguirono la Messa funebre di Mons . Ca-gliero. Il vasto tempio era parato a lutto, gremito digente e di rappresentanze di distinte famigliedella Parrocchia. Attorno al ricco catafalco sta-vano gli Operai e una rappresentanza dell' Ora-torio Salesiano colla fronte curva a terra, mesticome intrepidi soldati attorno alla bara del lorovaloroso capitano che li aveva guidati alle santebattaglie . Sulla porta del tempio campeggiava laseguente iscrizione

    ADON BOSCO GIOVANNI

    BENEFATTORE DEL POPOLO

    SUO PRESIDENTE ONORARIOLA SEZIONE OPERaI CATTOLICI DI S. GIOACHINO .

    Alcuni giorni dopo questo funerale, cioè il 15aprile, una nuova rappresentanza della sezionesi recava alla tomba di D . Bosco nel CollegioSalesiano di Valsalice, ove, deposta una ricca co-rona e dette brevi parole di compianto e d'inco-raggiamento da un socio, ognuno rinnovò a nomedella sezione intiera il santo proposito di aversempre sotto gli occhi la vita operosa di DonBosco e di non mai abbandonare quella bandieraunica capace di perfezionare l'operaio e il cri-stiano, perchè è la bandiera della Religione edel lavoro .

    LETTURE CATTOLICHE DI TORINO

    Invitiamo tutti i buoni ad associarsi a questoperiodico mensile, che da trentasette anni escesempre piú ricco di nuova materia, atta ad istruiree dilettare . Fondatore di quest'opera, come si sa, fuD. Bosco, di cara memoria, il quale tanto lavoròa fine di mantenere questa associazione , e conessa porre un argine ai mali che specialmentenel popolo produce la divulgazione dei libri edelle massime dei protestanti . Le non poche let-tere di S . S . Pio IX ad incoraggiarlo nell'impresa,le molte Pastorali dei Vescovi che raccomanda-rono queste Letture, le persecuzioni mossegli invario tempo, massime da protestanti, ed i quasiquattordicimila associati che ne ricevono i fa-scicoli provano la bontà del lavoro e non lascianodubbio sopra il bene che da esse ne deriva . Amaggior incitamento aggiungiamo che quel pocodi guadagno che può derivare dall'associazioneva tutto a beneficio dei tanti Ospizi aperti dalmedesimo Sacerdote, per ricoverarvi giovani ab-bandonati, per educarli alla virtù, dare loro unaprofessione od avviarli allo studio secondo laloro inclinazione e abilità .

    Come si vede, a scopo migliore non si potrebbespendere il denaro, che, oltre alla buona lettura,si aiuta un'opera la più santa, qual è quella ches'indirizza al bene della gioventù sopratutto po-vera e abbandonata.

    LETTURE CATTOLICHE DI TORINO

    PUBBLICAZIONE PERIODICO-MENSILE

    1853 - ANNO XXXVII - 1889 .

    432 Fascicoli pubblicati al dicembre del 1888 .

    Prezzo della Collezione vendibile : L. 60 .

    PIANO D'ASSOCIAZIONE .

    1 . Lo scopo di questa Associazione si è di diffonderelibri di stile semplice, dicitura popolare . La mate-ria sarà : istruzioni morali, ameni racconti, storieedificanti, ma che riguardano esclusivamente la Cat-tolica Religione .

    2. In ciascun mese uscirà un fascicolo di circa 180pagine .

    3. Il prezzo d'associazione è di L . 1,25 ogni semestre,e L. 2,25 all'anno per chi vuole i fascicoli franchidi posta. All'uffizio in Torino L. 0,90 per semestre,e L. 1,80 all'anno . Fuori d'Italia L . 8,00 per tuttii paesi componenti l'Unione postale .

    4 . Per fare tutte le agevolezze possibili a tutte le be-nemerite persone ecclesiastiche e secolari, che vor-ranno dar mano a quest'opera di carità, sarannoloro spediti i fascicoli franchi di porto per tutte le

  • parti d'Italia dove sono attivate le ferrovie, e perl'estero sino al confine allo stesso prezzo di L. 0.90per semestre, e L. 1,80 all'anno, purchè i soci fac-ciano un centro ove si possano indirizzare non menodi 50 fascicoli .

    5. Ove si possano spedire insieme per la posta 25 fa-scicoli, il prezzo d'associazione sarà ridotto a L. 2.

    6. Il socio s'intende obbligato per sei mesi, e qualoranon intenda continuare è pregato di darne avvisoun mese prima .

    7. Nelle città e luoghi di provincia, le associazioni siricevono da persone designate dai rispettivi Ordinariidiocesani, a cui l'opera è in particolar modo rac-comandata .

    8. In TORINO si ricevono nell'uffizio delle medesimeLetture, che trovasi nell'Oratorio di San Francescodi Sales, via Cottolengo N. 32.

    9. Attesa la modicità del Prezzo d'Associazione, siprega di spedire i pieghi e le lettere franche diposta .

    10 . Coloro che vogliono associarsi sono pregati di scri-vere chiaramente il loro nome, cognome e titoli, lavia ed il numero, il comune o frazione di comunein cui hanno domicilio e la provincia e l'ufficio po-stale dal quale il comune o frazione dipende . Gliassociati poi, per rinnovazione, reclami od altro,sono pregati di unire colla corrispondenza la fasciaod indirizzo con cui ricevono mensilmente i fascicoli .

    I FUNERALIper la morte di D. BOSCO.

    (Continuazione)

    Sangenesio (Marche) : Quell' insigne Capitolodella collegiata volle celebrare un solenne sa-crifizio di espiazione all'anima cara di D . Bosco,benefattore ed esempio, come ci si scrive, delsacerdote cristiano . Il Can . Giuseppe Salvi,giovane eletto di buone speranze , disse coneloquenza e semplicità la grave perdita fatta,e tessè una breve memoria di quanto fece abenefizio dell'umanità D . Bosco, la cui memoriasarà eterna, come passò i confini del mondo lacarità e lo zelo del suo cuore . Il popolo inter-venne numeroso ed assistette alla pia cerimo-nia divoto e commosso . Né di ciò ancora sod-disfatti quei caritatevoli signori Canonici epreti vollero applicare la s. Messa in suffragiodell'anima di D. Bosco .

    S. Maria del Faro presso Forno (Parma)Solennissimo funerale con discorso analogo percura dell'Arcip . D. Lazzaro Toffi . Vi assistevatutta la Confraternita colla propria divisa ;mentre un numero grandissimo di ceri, cheardevano d'attorno al magnifico catafalco erettoin mezzo della chiesa, pareva che dovesseroripetere : Così in cielo e molto più deve splen-dere la sua bell' anima, così zelante e carita-tevole .

    S. Mauro : fu tra i primi a celebrare una Messasolenne nella chiesa parrocchiale in suffragio

    di D. Bosco . Quel zelante prevosto, D. MelicaFelice, legato da antichi e speciali vincoli diamicizia al venerato D. Bosco, volle il giornotre febbraio, con lodevolissimo pensiero, dare aldefunto amico questo spontaneo tributo del suotenero e sincero affetto .

    Il suo esempio trovò numerosi imitatori .S. Pier d'Arena : A S. Gaetano . Bastò il sem-

    plice annunzio della funzione funebre per l'a-nima di D. Bosco, per far sì che da tutte leparti della vicina città e da Genova e dalla Polce-vera accorressero persone d'ogni ceto a pian-gere, a pregare, coi poverelli colà ricoverati ,la pace eterna all' apostolo della carità . Unafolla varia riempiva le tre navate della chiesa .Raramente la chiesa di S . Gaetano vide affol-larsi tante persone quante in quest' occasione .Ne disse l'elogio funebre il nostro confratelloDon Carmagnola : « E fu cosa bellissima, dicel'egregio Cittadino di Genova, e non potevasicommemorare più degnamente la santa vita diDon Bosco, ricordarne con esposizione più sem-plice e forma più eletta i benefizi che le in-stituzioni del santo sacerdote hanno apportatoalle popolazioni d'Italia, di Francia, Spagna,America. Quando siamo usciti avevamo nelcuore un sentimento più lieto che mesto : avece di un funerale, noi avevamo assistito allafesta della glorificazione d'uno dei più grandibenefattori della società . »

    S. Stefano al mare : Nella parrocchia di Ter-zorio il Rev.do Don Lombardi fece solenni fu-nerali.

    Scandaluzza (Monferrato) : Il parroco invitò ifedeli al funerale, che volle fare, e riempì lachiesa. Raccontò a modo di elogio le parti piùimportanti ed amene della vita faticosa di DonBosco. Le Figlie di Maria fecero la loro santaComunione. Intervennero i bambini dell'Asilo,le figlie delle scuole con le loro maestre e belnumero di Cooperatori e Cooperatrici Sale-siane .

    Scavia (Como) : Il sac. Severino Andreani, de-curione salesiano fece un solenne funerale perDon Bosco .

    Spezia : Nella chiesa abbaziale di S. Maria si fecegran funerale con l' assistenza pontificale diMons. Giacinto Rossi Vescovo di Sarzana, ilquale pure ne disse l'elogio. Chi ce ne scri-veva asseriva : « che mai si vide in quellanuova ed importante città una simile funzione .L' orazione poi come sarà un monumento du-revole del raro ingegno e dell' ardentissimacarità di Mons . Rossi verso D. Bosco, dev'es-sere un impegno dei nostri buoni confratelliper corrispondere ai santi suoi desideri e com-piere la grande idea che aveva il nostro buonPadre. »

    Spilimbergo : Quel Rev.do Arciprete e V . F .fece un funerale col suo popolo in suffragiodell'anima di D. Bosco .

    Tolone (Francia) : Nella chiesa principale sifecero solenni funerali per Don Bosco, e mal-grado l'ora incomoda e la stagione rigida, ci

  • fu gran concorso. Mons. Areiprete fece l'ora

    -

    zione funebre, parlando della carità eroica efeconda del fondatore dei Salesiani, da meri-tarsi una generosa imitazione ; specialmenteperché collocò sulle porte di Tolone per lagioventù povera ed abbandonata due case, unaper i figli e l' altra per le figlie. La Navarrae Saint-Cyr .

    Torino:Chiesa di Maria Ausiliatrice per operadegli antichi allievi dell' Oratorio . Cantò laMessa il primo prete uscito dalla scuola diD. Bosco, il R .mo Teol. Reviglio, curato diS. Agostino, e ne fece l'orazione funebre conaffetto e gran mente il Can . Teol. Ballesio,parroco della Coll. di Moncalieri .

    - Nella chiesa di S . Giovanni Evangelista colconcorso dei Cooperatori e Cooperatrici Sale-siane. Doveva far la solita Conferenza Monsi-gnor Cagliero, ma non avendo potuto esso, fusostituito dal sac. Bonetti Giovanni. Il numerodei divoti fu grandissimo e funzionò MonsignorLeto vescovo di Samaria .

    - S. Agostino : grandioso funerale per iniziativadel prefato Teol. Reviglio . Ne fece l'elogiofunebre con sapientissima arte il prof . sacer-dote Vincenzo Papa, e presentò D . Bosco nellasua missione riformatrice degli studi, e spe-cialmente delle arti e mestieri. Assisteva pon-tificalmente Mons . Leto Vescovo di Samaria .Musica egregia, e gli addobbi degli altari, dellachiesa e del catafalco erano elegantissimi . Con-solante concorso di popolo.

    - S. Donato : per iniziativa del R.mo CuratoD. Griva fecesi un gran funerale con l' inter-vento in corpo degli operai ed operaie e figliedi Maria .

    - S. Gioachino : prima la parrocchia e poi glioperai cattolici di quella sezione . Molti inter-vennero, fra cui una squadra dei nostri arti-gianelli, collocati d'attorno al feretro .

    - Gran Madre di Dio : con molto concorso e perbontà di quel R .mo signor Curato D . Piano,si cantò una gran Messa funebre in musica.Si leggevano sulla porta maggiore queste sem-plici parole

    ALL'ANIMA ELETTADEL SAC. DON BOSCO GIOVANNI

    IDDIO CONCEDA LA PACE DEI GIUSTI .

    Torno (Lago di Como) : Un funerale per curadel parroco D . Baldassare Bernascone .

    Tortona : Nella cattedrale e per cura del R.moCapitolo fu fatto un solennissimo funerale . As-sisteva Mons . Vescovo, che fece l' assoluzioneal tumulo. Intervennero i chierici del Semina-rio, molti del Clero, e molti Cooperatori e Coo-peratrici .

    Trebecco(Pavia):I Cooperatori fecero cantareuna Messa solenne in suffragio del loro padrein G. C. Don Bosco. Gli alunni delle scuolecoi loro maestri e maestre intervennero .

    Trento : Nella chiesa parrocchiale . di S . Pietro,con intervento di Sua Altezza il Principe Ve-

    scovo,del sig. Podestà e di numerosi cittadini .

    Quei nostri buoni confratelli alla direzione del-l'Orfanotrofio, furono molto confortati nel lorodolore con le sincere e cordiali condoglianzeche venivano ad essi da ogni parte .

    Trezzo-Tinella : Si cantò Messa solenne .Trieste : Nella chiesa delle Benedettine si cantò

    messa solenne con molti altri suffragi .Udine : Funerali per D . Bosco « l' uomo della

    carità che ha dedicato tutta la sua vita a sol-lievo degli indigenti, all'educazione della gio-ventù, alla diffusione della fede anche in mezzoagli infedeli . » Così la Società Cattolica dimutuo soccorso di quella città nel promuoverequel funerale, che fu assai decoroso .

    Utrera (Spagna) : Al gran funerale che si ce-lebrò nella nostra chiesa intervenne quanto c'èdi più eletto e cospicuo per dignità e condi-zione sociale in quella città e vicinanze . Nedisse l' elogio funebre il Vescovo di Malaga,prendendo per argomento le parole che DonBosco lasciò scritte per i suoi cari ed amatifigli in G . C. : VI RACCOMANDO DI NON PIAN-GERE LA MIA MORTE .

    Vairo di Palanzano(Parma):Fu cantataMessa da requiem dal R.do D. Pietro Rossinicon l'intervento di molti Cooperatori .

    Varazze : Nella chiesa di S . Ambrogio, con l'as-sistenza di S . Ecc. Rev.ma il Vescovo di Sa-vona, di Mons . Luigi Cerruti Can . di S. M.in Carignano di Genova, della Giunta munici-pale, e della Pretura . La fabbriceria di quella col-legiata non solo proponeva il gran funerale, maprendeva la seguente deliberazione, che noi quia titolo di onore e di gratitudine ripetiamo benvolentieri : « I sottoscritti membri della Fabbri-ceria della chiesa di S . Ambrogio in Varazze,presenti a seduta straordinaria, col cuore pienodi angoscia, a nome anche degli assenti mem-bri, mandano le dovute condoglianze a tuttala Comunità salesiana per la irreparabile per-dita del compianto D . Bosco G., apostolo dellagioventù e della carità cattolica, ed in segnodi gratitudine per i benefizi ricevuti hanno de-liberato di fare una modesta funebre funzionea vantaggio dell' anima dell' estinto, il giorno

    1° marzo, trigesimo dopo la sua morte. Augu-rano i sottoscritti che l'opera feconda dei suc-cessori dell'amato defunto continui a moltipli-care il bene in questa parrocchiale di S . Am-brogio .

    Varazze, 3 febbraio 1888 .

    CARATTINI G. B . - D. CHINAZZIGIOVANNI. - A. CERRUTI . -MOMBELLO NICCOLÒ . - PAOLOBOZZONE . - A. MOMBELLO . -B. RAMOGNINO.SCHIAPPAPIETRA BARTOLOMEO .»

    (Continua)

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