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DISTRIBUZIONE GRATUITA n° 7 - Anno VI - luglio 2018 [email protected] AUGURI Via A.Grandi 2 - 20060 Mediglia (MI) Tel. +39 02 55.30.25.33 Fax +39 02 55.30.25.44 e-mail: [email protected] Via A.Grandi 2 - 20060 Mediglia (MI) Tel. +39 02 55.30.25.33 Fax +39 02 55.30.25.44 e-mail: [email protected] Nella gaia contrada di Peschiera Borromeo esiste un istituto scolastico intito- lato al famoso cantante Fabrizio De Andrè. Qui dopo una serie di incom- prensioni, provvedimenti inspiegabili, segnalazioni, rimproveri, tutti i compo- nenti degli organi collegiali hanno deciso di dimettersi in contrasto con la dirigente Scolastica. Da quel momen- to la questione non si è evo- luta in nessun modo, sem- bra che, come nelle partite di calcio quando una squa- dra vince per 1-0 faccia “me- lina” per arrivare alla fine senza danni. Così alla De Andrè si aspettano le vacanze forse con l'auspicio che tutto si calmi ed a set- tembre tutto possa ripren- dere nell'indifferenza. Considerato l'alto livello di preoccupazione espresso dai nostri lettori abbiamo, già nello scorso numero, inter- vistato l'Assessore Chiara Gatti e abbiamo capito che: Il Comune ha buoni rap- porti con la Dirigenza Scola- stica (e ci mancherebbe, giu- sto così) ma radi e sporadici con i genitori, con i quali non esiste un rapporto ufficiale ma le sole notizia di “buon vicinato”. L'Amministrazione ha poche possibilità di interve- nire nell'ambito scolastico e nella gestione. Per il prossimo anno non sappiamo ancora come si evolverà la situazione (in- tervista Gatti). Quindi possiamo dire che il Comune si limita allo stretto ordinario e cerca di tenersi fuori dalle beghe della serie meglio non litigare con nes- suno. Personale di segrete- ria, corpo docente e genitori, soffrono la personalità della dirigente scolastica e anche Protagonisti intervista a... DAVIDE COLOMBO MICHELA & OMBRETTA pag. 9 pag. 11 L L L V V V pag. 10 pag. 12-13 Cerco Casa Cerco Casa disperatamente... I Nostri Professionisti Avv. Dario De Pascale Dott.ssa Stefania Arcaini (psicologa e psicoterapeuta) di Peschiera? qui lo scontro non è in campo ma negli spogliatoi o in tribuna (ah questo clima da mondiali di calcio…), ciò non toglie che, come diceva- mo, gli organi collegiali si sono dimessi, e questo è agli atti, malgrado la sosta per le vacanze estive la tensione è sempre palpabile e nessuno meglio di un giornale locale può rendersene conto. La Dirigente, se pur da noi invi- tata, ha scelto di non rispon- dere. Pertanto abbiamo deciso di tentare di capire se chi è chia- mato a decidere è doverosa- mente informato della situa- zione, così abbiamo scritto come “Impronta” all'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia, senza prendere le parti di nessuno, senza accusare senza difendere, solo per capire il livello di informazione tra periferia ed organi centrali. Non abbiamo al momento una risposta, sono passati pochi giorni, ma non mancheremo di informare i nostri lettori su ogni novità che andremo a conoscere, l'attenzione è sempre alta. Massimo Turci ‘’Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia’’ Home Page Uff. Scolastico Regionale (terza parte) CHE SUCCEDE alla De Andrè pag. 5 pag. 6 pag. 7 Salute Arte e Spettacolo RUBRICA GRATUITA pag. 15 RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI. GENITORI DIREZIONE Buona Estate! Ci rivediamo a settembre! TROLLO... era la Biblioteca di Peschiera... ... al cimitero di Mirazzano Bambini e malattie estive NIENTE PAURA! pag. 2 Pensieri & Parole pag. 8 pag. 4 ALBERTA BRIANTI si aggiudica il 4° Torneo femminile di Tennis Consigli di viaggio Con quella faccia un po' così... CABARET IS BACK OGGI

De Andrè

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Page 1: De Andrè

DISTRIBUZIONE GRATUITAn° 7 - Anno VI - luglio 2018

[email protected]

AUGURI

Via A.Grandi 2 - 20060 Mediglia (MI)Tel. +39 02 55.30.25.33Fax +39 02 55.30.25.44

e-mail: [email protected]

Via A.Grandi 2 - 20060 Mediglia (MI)Tel. +39 02 55.30.25.33Fax +39 02 55.30.25.44

e-mail: [email protected]

Nella gaia contrada di Peschiera Borromeo esiste un istituto scolastico intito-lato al famoso cantante Fabrizio De Andrè. Qui dopo una serie di incom-prensioni, provvedimenti inspiegabili, segnalazioni, rimproveri, tutti i compo-nenti degli organi collegiali hanno deciso di dimettersi in contrasto con la dirigente Scolastica. Da quel momen-to la questione non si è evo-luta in nessun modo, sem-bra che, come nelle partite di calcio quando una squa-dra vince per 1-0 faccia “me-lina” per arrivare alla fine senza danni. Così alla De A n d r è s i a s p e t t a n o l e vacanze forse con l'auspicio che tutto si calmi ed a set-tembre tutto possa ripren-dere nell'indifferenza.

Considerato l'alto livello di preoccupazione espresso dai nostri lettori abbiamo, già nello scorso numero, inter-vistato l'Assessore Chiara Gatti e abbiamo capito che:

Il Comune ha buoni rap-porti con la Dirigenza Scola-stica (e ci mancherebbe, giu-sto così) ma radi e sporadici con i genitori, con i quali non esiste un rapporto ufficiale ma le sole notizia di “buon vicinato”.

L'Amministrazione ha poche possibilità di interve-nire nell'ambito scolastico e nella gestione.

Per il prossimo anno non sappiamo ancora come si evolverà la situazione (in-tervista Gatti).

Quindi possiamo dire che il

Comune si limita allo stretto ordinario e cerca di tenersi fuori dalle beghe della serie meglio non litigare con nes-suno. Personale di segrete-ria, corpo docente e genitori, soffrono la personalità della dirigente scolastica e anche

Protagonistiintervista a...

DAVIDE COLOMBO

MICHELA & OMBRETTA

pag. 9 pag. 11

LLLVVV

pag. 10pag. 12-13

Cerco CasaCerco Casadisperatamente...

I Nostri Professionisti

Avv. Dario De PascaleDott.ssa Stefania Arcaini(psicologa e psicoterapeuta)

di Peschiera?

qui lo scontro non è in campo ma negli spogliatoi o in tribuna (ah questo clima da mondiali di calcio…), ciò non toglie che, come diceva-mo, gli organi collegiali si sono dimessi, e questo è agli atti, malgrado la sosta per le vacanze estive la tensione è sempre palpabile e nessuno meglio di un giornale locale può rendersene conto. La Dirigente, se pur da noi invi-tata, ha scelto di non rispon-dere. Pertanto abbiamo deciso di tentare di capire se chi è chia-mato a decidere è doverosa-mente informato della situa-zione, così abbiamo scritto come “Impronta” all'Ufficio Regionale Scolastico per la Lombardia, senza prendere le parti di nessuno, senza

accusare senza difendere, solo per capire il livello di informazione tra periferia ed organi central i . Non abbiamo al momento una risposta, sono passati pochi giorni, ma non mancheremo di informare i nostri lettori su ogni novità che andremo a conoscere, l'attenzione è sempre alta.

Massimo Turci

‘’Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile

è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia.

Una buona classe non è un reggimento che marcia

al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia’’

Home Page Uff. Scolastico Regionale

(terza parte)

CHE SUCCEDE

alla De Andrè

pag. 5 pag. 6 pag. 7

Salute Arte e Spettacolo

RUBRICAGRATUITA

pag. 15

RIASSUNTO DELLE PUNTATE

PRECEDENTI.

GENITORI

DIREZIONE

Buona Estate!Ci rivediamo a settembre!

“TROLLO”... era la Biblioteca

di Peschiera...... al cimitero di Mirazzano

Bambini e malattie estive

NIENTE PAURA!pag. 2

Pensieri & Parole

pag. 8pag. 4

ALBERTA BRIANTI si aggiudica

il 4° Torneo femminile di Tennis

Consigli di viaggio

Con quella faccia un po' così...

CABARET IS BACK

OGGI

Page 2: De Andrè

Peschiera Borromeo2 [email protected]

C orreva l'anno 2012 quan-do l'allora Provincia di

Milano (bei tempi) realizzava un sovrappasso sulla Paullese, l'intento era di permettere ai cittadini di Pantigliate e Medi-glia di scavalcare quel fiume turbolento di auto e passare così dalla parte opposta senza rischiare la vita. Da quell' inau-gurazione sono passati 6 anni, di chi sia ora la proprietà, la responsabilità, la manutenzio-ne, a noi normali terrestri non è dato sapere, però siccome qui ci viviamo e abbiamo occhi per vedere ecco che il sovrappasso si presenta in tutto il suo squal-lore. La struttura si erge impo-nente al confine tra i due comu-ni, al di sotto un continuo scor-

(ma non siamo a Venezia)

rere di auto, i due ascensori che avrebbero dovuto garantire l'accesso anche ai meno abili, sono stati in funzione per qual-che settimana, da anni sono non funzionanti con l'accesso ostruito, i quadri elettrici sem-brano la piana di Waterloo ma dopo la battaglia, le scale oltre agli ormai abituali graffiti sono piene più di spazzatura che di persone. Il traffico dei passanti è sostanzialmente diurno, di notte ci si avventura a proprio rischio e pericolo; ci dicono che le proteste, le segnalazioni ma anche le denunce si contano a decine ma progressi non ce ne sono stati. Allora L'Impronta si chiede, tra Città Metropolita-na, Mediglia e Pantigliate, chi

è il proprietario? Chi ha questo cespite a bilancio? Chi dovreb-be garantirne il funzionamen-to? Lasciarlo così da un senso di abbandono e tristezza, eppu-re la sua funzione è utilissima, è possibile saperne di più? Dob-biamo mandare il Trollo ad indagare? Certo vederlo così ti vengono i sospiri da commise-razione, ah vi chiedete cosa c'entri Venezia? Il ponte dei Sospiri era così chiamato per-ché collegando Palazzo Ducale con le carceri dei Piombi rac-coglieva i sospiri dei condan-nati che nel transito di quel ponte vedevano la loro vita cambiare. Tornando a noi, come si dice nei film gialli: Chi sa parli!!! M.T.

Peschiera Borromeo 30 Giu-gno 2018 - La finale si è dispu-tata alle 11 in una mattinata calda ma non afosa, le due atle-te che sono arrivate in finale si conoscono molto bene. Alber-ta Brianti è l'allenatrice della giovanissima atleta russa che ha tentato l'impossibile per con-tendere la vittoria alla veterana campionessa italiana che con i suoi 38 anni è in gran forma e gioca ogni partita con una grin-ta incredibile, deliziando il pub-blico con tocchi di pura classe. Dopo i l p r imo se t v in to dall'italiana 6 – 1, Katerina Tsygourova ha comunque dimostrato tenacia e coraggio e ha strappato il secondo set alla Brianti con un parziale di 4-6, ma è capitolata alla distanza. Il terzo set si è con-cluso con un indiscutibile 6-0 per la Brianti. Alberta, con un passato da #55 al mondo ed un titolo Wta di singolare in car-riera conquistato contro Simo-na Halep, poi n. #1 del mondo, ha dato mostra di un tennis ele-gante, tecnico ma allo stesso tempo grintoso. Con il passa-re degli anni la terra battuta sta diventando una superficie gra-

Alberta Brianti si aggiudica

il 4° Torneo femminile di Tennis al Gardanella Sport Village di Peschiera Borromeo

La tennista di San Secondo Par-mense si aggiudica la finale con-tro la giovanissima Katerina Tsygourova (18 anni)

dita alla campionessa italiana. Le semifinali di venerdì 29 giu-gno avevano visto Katerina Tsygourova battere l'italiana Silvia Chinellato, mentre Alberta Brianti aveva battuto l'ucraina Milano Pochtovyk Krystyna della Società Canot-tieri Milano. Il torneo, organizzato dalla Polisportiva Accademia Borro-mea con un montepremi di 2500 euro totale e 850 euro in palio per la vincitrice, ha accol-to giocatrici con ranking inter-nazionale sia italiane che stra-niere. Su 71 giocatrici iscritte ben 41 erano di seconda cate-goria. A premiare le finaliste i vertici della Federazione Ten-nis Regionale, il Sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari, e i main sponsor. Tutti si sono complimentati con Franco Arcidiacono Presi-dente dell'Accademia Borro-meo società sportiva organiz-zatrice del trofeo e con il padrone di casa il Presidente del Gardanella Sport Village Egidio Cafarelli per la splendi-da organizzazione: «Un tor-neo di alto profilo sportivo – ha dichiarato il primo cittadino di Peschiera Borormeo - che da lustro alla nostra città. Mi com-plimento con tutte le atlete par-tecipanti per la qualità tecnica delle partite. Un torneo con una levatura eccezionale, che da anni non si vedeva più sul nostro territorio».«Volevo ringraziare tutto lo staff ci riproverò l'anno prossi-mo – ha spiegato Katerina Tsygourova seconda classifi-cata alla premiazione -, com-plimenti alla mia maestra per la vittoria». «Sono molto soddisfatta del torneo – dice Alberta Brianti –; complimenti a tutto lo staff per l'organizzazione ed i campi sempre in ordine. Ringrazio gli sponsor, per aver reso possi-bile questo splendido evento. A Katerina Tsygourova dico : sei brava e giovane, arriverà il tuo turno».Appuntamento al 2019.

Il Ponte dei Sospiri

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Peschiera Borromeo4 [email protected]

Rieccomi sono Trollo!

passeggio e… controllo...

Non ti scordar di me!Ciao a tutti, sono ancora io, il Trollo!Sapete amici, io sono un burlone, mi piace ridere e scherzare, ma ho comunque un cuore gentile e non mi dimentico di chi è volato in cielo e, ogni tanto, vado a salutare chi si è addormentato e non vuole svegliarsi più.Domenica, mentre portavo qualche fiorellino al c imitero, ho preso un spavento, ma uno spavento…!!!Sotto ad un cipresso, al cimitero di Mirazzano, mi è sembrato per un attimo di vedere il fantasma di nonno Trollone…. Gulp! A me fanno paura i fantasmi!!!!Ma quando già ormai le gambe mi tremavano, il fantasma di nonno Trollone si è alzato, si è stiracchiato e…. no, non era il mio bis-bis-avolo, ma un signore che probabilmente era molto, ma molto stanco perché ad arrivare a Mirazzano direttamente dall'Africa è lunga lunga eh!Però caro signore che hai fatto tanta strada per venire a trovarci, non sta bene fare i sonnellini dove i nostri cari sono sepolti! Qualcuno forse non te lo ha detto, ma non si fa! Vabbè, per riprendermi dallo spavento, ci è voluto

Stavo guardando divertito l'uscita dei bam-bini dal Centro estivo, allestito alle elemen-

tari di Monasterolo e mi dirigevo verso la nuova struttura del “Circo” di Paride Orfei quando la mia attenzione è stata attratta da un grande edificio a due piani, di colore ocra, con molte finestre, proprio di fianco alla sede della Croce Rossa di Via Carducci. Qui probabilmente sono in corso dei lavori ma non vedo muratori e non sento il rumore della betoniera. Chiedo un po' in giro e mi avvicino a leggere il cartello: è la Biblioteca di Peschiera Borromeo o meglio, da quel che mi dicono, “era” la Biblioteca che doveva essere ristrutturata.Leggo con attenzione il cartello. Il progetto della nuova Biblioteca (poi vi spiego perché uso sempre la maiuscola) è stato approvato nel 2013, i lavori sono iniziati nel 2014 e si sarebbero dovuti concludere nel mese di febbraio 2015. Dunque, faccio due conti, e scopro che da quella data sono passati quasi due anni e mezzo. Che è successo? Mi raccontano che l'impresa che doveva fare i lavori ... è fallita (questo succede sempre più spesso nel vostro paese!). Caspita! A vederla dal di fuori sembra bella e grande ed è un vero peccato lasciarla così. Non ci sono più soldi? E si che ai tempi erano stati stanziati quasi seicentomila euro. Peccato, peccato, peccato! Io sono un divoratore di libri e per me ogni Biblioteca è così importante da meritare la maiuscola. Una famo-sa scrittrice francese, che ho avuto la fortuna di incontrare (Marguerite Yourcenar) diceva che « Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.»

... al cimitero di Mirazzano

... ERA la Biblioteca di Peschiera...

Non basta il Taglio dell' erba...che fine ha fatto la cura alle siepi? Panchine inagibili, parchetto sommerso dal verde... SIAMO A MEZZATE IN VIA UGO LA MALFA O NELLA FORESTA???

“TROLLO”

Page 5: De Andrè

5n° 7 - Anno VI - luglio 2018 Peschiera Borromeo/Mediglia

VARIE IN BREVE DA PESCHIERA VARIE IN BREVE DA MEDIGLIA

Veniamo a conoscenza del fatto che all'ospedale Predabissi di Vizzolo ricompare la Culla Segreta, si tratta di una versione moderna della così detta Ruota degli esposti dove le mamme in difficoltà abbandonavano i figli appena nati. Apparentemente sembra una operazione ricca di umanità, in fondo si tratta di salvare bambini altrimenti destinati a morire, magari abbandonati in un cassonetto. Se andiamo più a fondo vediamo che questa idea fa parte della metodologia pro-gressista di sfaldamento dei valori, la culla segreta ormai sparita nelle società avanzate ricom-pare dove lo Stato non è capace di comunicare in modo corretto le politiche a sostegno della donna e della famiglia. La donna può partorire in modo anonimo in ospedale, ma si riesce di questo ad informare la popolazione? Si accelera sulle informazioni su come evitare in modo sano e legale la gravidanza? A scuola oltre che tollerare i telefonini e preoccuparsi di abolire la festa della mamma si segue un programma di crescita culturale? Ma chi riguarderebbe questa iniziativa? Nel nostro Paese i bambini non riconosciuti sono nel 62.5% dei casi figli di madri stra-niere. Serve quindi una maggiore consapevolezza della donna e del suo ruolo, poi ci sta anche la culla segreta, ma senza un appoggio culturale sarebbe come fare l'elemosina e mettersi in pace con la coscienza per avere salvato il mondo.

Pensieri & Parole

Un plauso ai cittadini di San Bovio che hanno fatto una raccolta in favore di una volon-taria di Catanzaro che si occupa di animali abbandonati. Il tutto , perfettamente documen-tato, ha raggiunto il suo scopo: un aiuto con-creto, fatti non parole per chi ha tanto bisogno di aiuto. Segnaliamo agli amici di San Bovio che esiste (zona Pavia) una associazione che assiste cani vecchi e malati, priva quindi di fon-di, aiuti e della possibilità di farne adottare qual-cuno, se vi interessa per il futuro scriveteci.

Botte nel parcheggio della Coop. Tra un senegalese regolare, favorevolmente cono-sciuto in zona ed un italiano e la colpa sareb-be di quest'ultimo che fattosi prestare pochi euro dal primo si è poi rifiutato di restituirli, sappiamo che per chi vive in ristrettezze anche pochi euro fanno la differenza, così il diverbio sedato dai carabinieri, la nostra soli-darietà al senegalese.

Il Pd accusa di pochezza la Giunta Molinari, la questione nasce sulla gara d'appalto per la gestione degli asili nido cittadini. Come succede spesso non né facile capire i torti e le ragioni, di certo si sa che il TAR ha aggiudicato ad Eureka la gestione del servizio ed il Melograno esce scon-fitto, per i cittadini la priorità è un servizio affidato correttamente ed una società che faccia al meglio il suo lavoro.

Il parco del Bettolino, detto anche Delle Costellazioni è sotto assedio. Una banda di minori, già individuata, già convocata dalla Polizia Locale, già sgridata in pre-senza dei genitori, continua ad effettuare scorribande che ne evi-denziano la stupidità oltre che la maleducazione. Danni al campo di pallavolo da spiaggia, biciclette ad uso pubblico forzate e distrutte, panchine divelte, insomma il solito campionario di danni dei codardi che agiscono di notte a viso coperto. Se anche i genitori non sono in grado di badare ai figli allora sarà bene che la sgridata si trasformi in qualcosa di più… pesante.

Cuccato con le mani nel sacco. Si per-ché questa volta il sacco c'è veramente, e dentro 3 etti di eroina che lo spacciato-re, un tunisino senza fissa dimora, custodiva insieme ad un bilancino, dei contanti e, per la “gioia” degli agenti, anche qualche dose infilata nelle

mutande. Fermato alle Quattro strade alla guida di una Toyota prima che riuscisse a rifornire gli spacciatori che impestano i campi tra la Cerca e la Paullese.

Gli odori che infestano l'aria di Mediglia ci sono ma non si sa da dove provengano. Anche L'Arpa (Agenzia Regionale Prote-zione ambiente) che ha fatto i suoi bei rilie-vi ha confermato che Cascina Floriana non è la responsabile, anzi per bocca dell'assessore Fabiano pare che tutti i valori siano nella norma. Nel frattempo i residenti si mobilitano, è stata indetta un raccolta di firme che riscuote un notevole consenso, così mentre la puzza si diffonde (ora anche a Triginto) anche la firme si estendono sul territorio. Come diceva Marcello nell'Amleto “C'è del marcio in Danimarca”, solo che a Mediglia si sente!

Page 6: De Andrè

Protagonisti6 [email protected]

Come nasce l'idea di percorrere la Francigena in sella alla bici?Ombretta: Il desiderio di percorrere la via Francigena, o il cammino di Compostela, c'è sempre stato ma per diverse questioni logistiche famigliari, non ho mai potuto realizzar-lo. L'anno scorso, in pieno inverno, in una di quelle giornate dove niente gira per il verso giusto ( lavoro, famiglia, quoti-dianità…) apro una mail, e mi appare una foto: un sentiero in mezzo alla campagna con una donna che, zaino in spal-la, camminava. La mail parlava della via Francigena. Ho deciso che era giunto il momento di rispondere a quel desiderio e di renderlo realtà. Ho preferito pensare ad un cammino in bici, perché mi piace, ed è un mezzo che uso anche in vacanza, per percorrere piste ciclabili. Michela: L'anno scorso Ombretta mi ha proposto di fare con lei 3/4 tappe della via Francigena. Io non ne avevo mai sentito parlare, mi sono incuriosita e documentata. E con un po' di incoscienza ma con molto entusiasmo ho accettato il suo invito.

Con chi lo hai condiviso?Ombretta: Non avrei mai potuto affrontare questa avven-tura da sola, mi sarebbe mancato il coraggio. Ho mandato una mail alla mia amica Michela, dicendo: “Mi piacerebbe fare questa cosa, ma da sola non ce la fac-cio, ci stai?” Michela ha risposto si, e così abbiamo iniziato a docu-mentarci. Abbiamo fatto a settembre 2017 il primo week and, parten-do da Peschiera Borromeo e arrivando a Piacenza, con sosta nella splendida Grangia Benedettina di Orio Litta. La seconda tappa a maggio 2018: il tratto della Francige-na da Lucca a San Quirico d'Orcia; 4 giorni di pedalata intensa e faticosa su e giù per le colline Toscane con 11 Kg di bagaglio al seguito! Abbiamo trovato rifugio notturno negli ostelli per il pellegri-no a San Miniato e a Colle Val d'Elsa. A Siena e a San Quirico, abbiamo dormito invece in un B&B. Michela: Avevo già condiviso altre esperienze di viaggio con Ombretta. Sapendo che è un tipo determinato, con-creto ed entusiasta, ho deciso di condividere questa espe-rienza con lei.

Cosa hai provato facendo questo percorso?Ombretta: Io devo sempre avere tutto sotto controllo… la cosa più importante che mi ha insegnato il “ cammino” è ascoltare i segnali e imparare a fidarsi del percorso accet-tando quello che ti capita. Michela: Io mi sono misurata con la paura di non farcela, che per un po' di notti non mi ha fatto dormire. Partendo per questo viaggio ho capito che semplicemente avrei dovuto provare a misurarmi con il percorso e le sue “insi-die” e trovare di volta in volta il modo per andare avanti anche quando la strada mi sembrava troppo difficile da affrontare.

Quale emozione ti torna alla mente?Ombretta: La condivisione e il senso di fratellanza con l'estraneo. Gli incontri che abbiamo fatto durante il cammino con altri pellegrini o con persone del posto mi hanno emozionato. Ho conosciuto diverse splendide persone, e con loro con-

diviso l'esperienza. Ognuno aveva il suo modo di vivere quel momento, e diverse erano le ragioni per cui avevano intrapreso la Francigena, il parlarne, il condividere le emo-zioni è stato importante. Michela: La sensazione di essere riuscita a realizzare una cosa che non avrei mai pensato di fare. Mi sorprende ancora guardare la mappa del percorso e pensare di aver-cela fatta, tra salite e discese. E anche il senso di condivi-sione dell'esperienza con altre persone incontrate lungo la strada, che per ragioni diverse dalle mie hanno voluto intraprendere il cammino sulla Via Francigena.

Cosa ti ha lasciato?Ombretta: mi ha reso più forte, ha aumentato la mia auto-stima, e mi ha lasciato un profondo senso di fiducia nel prossimo Michela: La voglia di continuare questo viaggio, che anche se faticoso vale la pena di intraprendere per tutto quello che regala sul piano emotivo.

Perché è importante per te?Ombretta: Dopo anni in cui sei sempre al servizio della tua famiglia, in ogni momento, sabato, domenica e ferie compresi, è giunto il momento di prendersi qualcosa solo per sé, per ritrovarsi, per uscire dalle convenzioni fami-gliari in cui sei obbligata a stare. Il vero coraggio, è stato mollare tutti gli affanni quotidiani e i carichi affettivi, non ascoltare gli inutili sensi di colpa che noi donne siamo solite farci, e lasciarsi trasportare dall'evento “cammino”. Michela: Quando racconto quello che abbiamo fatto, chi mi ascolta o mi da della pazza, o mi dice che è una cosa bellissima e che avrebbe partecipato volentieri. Io credo che la cosa veramente importante sia stata arrivare fino in fondo a questo progetto, realizzandolo concretamente.

E' più importante la meta o il viaggio?Ombretta: la meta giornaliera “la tappa del giorno” ti è utile perché ti dà il motore per andare avanti anche quan-do la fatica si fa sentire e sembra impossibile proseguire, ma è sicuramente più importante il viaggio che si sta facendo, e come lo si fa. Io ho cercato di accettare le cose che il giorno mi propone-va e ho cercato di viverle in quel momento per quello che erano. Anche il temporale è stato accettato come un segno per rinfrescare una giornata troppo calda, e “guar-da caso”, si è presentato proprio in vista di un riparo, in mezzo al nulla: solo colline e viti. Michela: Personalmente, i viaggi iniziano a farmi sogna-re già nella fase di preparazione. La totale inesperienza in questo tipo di viaggio non mi ha scoraggiata, anzi, mi ha incuriosita. Mi sono lasciata coinvolgere da Ombretta, negli allenamenti, lo studio delle mappe, l'attrezzatura e la manutenzione della bici. E questo quando il viaggio non era neanche cominciato! A me interessano tutte quel-le cose, incontri, soste, panorami, imprevisti piacevoli e non, che rendono speciale ogni giorno. La meta non è solo il “capolinea” del viaggio, ma è la sorpresa di quello che alla fine rimane dopo, quando la vita riprende con la sua routine.

Prossimo viaggio?Ombretta e Michela: Stiamo ancora decidendo quale tratto della Francigena affrontare l'anno prossimo… prima o poi arriveremo a Roma!

Intervista a...

Michela & OmbrettaDUE PESCHIERESI DOC, IN VIAGGIO

SULLA VIA FRANCIGENA

di Carla Paola Arcaini

Intervista a...

Davide Colombo

Come è nata l'idea di iniziare questa avven-tura?La JDDJ TEAM è nata sull'onda di una passio-ne quella per gli spettacoli, i quali mi lasciavano sempre con un punto interrogativo: cosa c'è dietro a tutto questo evento?Fu proprio questa curiosità a spingermi e a inte-ressarmi a questo mondo dell' organizzazione eventi.Fin da piccolo ho sempre partecipato a spetta-coli e concerti, ma l'emozione data dal parteci-pare in prima persona alla preparazione e all'organizzazione è tutta un'altra cosa. Posso affermare oggi che è una soddisfazione davve-ro grande.

Mi racconti della tua attività?La nostra attività si occupa di organizzare e coordinare vari eventi di ogni tipologia.Ad oggi possiamo raccontare un buon nume-ro di eventi: le serate di Dj Set e Service per spettacoli, tra cui schiuma party, concerti, sfi-late di moda, flow party, l'organizzazione di alcuni congressi, gestione sponsor per eventi, registrazioni di VideoClip per teatri e cantanti emergenti.

La creatività…che ne pensi?A dir poco fondamentale in questo mondo è la creatività, in quanto vi è molta concorrenza; una modalità per distinguersi oggi a mio avviso è cre-are sempre qualcosa di particolare che lasci sor-preso l'ospite. Proprio per questo poniamo gran-de attenzione alla fase di preparazione, soprat-tutto nelle aree dove sono situati gli ospiti.

Progetti per il futuro?Il progetto futuro è quello di continuare per que-sta strada, migliorandoci di giorno in giorno, cer-cando di arrivare all'organizzazione eventi internazionale.

Come gestisci il tuo tempo tra scuola, attivi-tà, amici?Non è stato facile all'inizio gestire scuola e lavo-ro, in quanto molto impegnativi tutti e due, ma con una grande forza di volontà, un' organizza-zione serrata per gestirli entrambi e parecchi sacrifici per l'età che avevo, oggi posso dire che sono stati ripagati dalla riuscita di questo progetto ben avviato.

Che messaggio vorresti dare ai tuoi coeta-nei?A tutti i miei coetanei voglio consigliare di cre-dere sempre, oltre che nei propri sogni, nelle proprie capacità che oggi possono fare davve-ro la differenza; Partire da 0 oggi è perfetta-mente ancora possibile e la JDDJ TEAM ne è la prova certa.

Trovate maggiori dettagli su instagram e fb Prossimamente sarà disponibile anche su piat-taforma

Giovane imprenditore di Mezzate

Page 7: De Andrè

Bambini malattie estive n° 7 - Anno VI - luglio 2018 Salute 7

con indumenti di cotone che favoriscano la traspi-razione, utile anche il bagno più volte al giorno, acqua tiepida senza pro-fumi e una bella sciugata senza strofinare. Questo disturbo è anche noto con il nome di “Suda-mina” e, nei casi più leg-

geri, si può fare tranquilla-mente ricorso a rimedi omeo-patici con prodotti che abbia-no proprietà antinfiammato-rie e decongestionanti tipo la Calendula. Un altro disturbo stagionale è il così detto “mani piedi e bocca”, malattia esentemati-ca che si manifesta tra mag-gio e settembre e si presenta con la comparsa di piccole vesciche localizzate appunto intorno alla bocca, mani e pie-di, a volte anche nelle parti intime. Si tramette per con-tagio e si manifesta con feb-bre non alta, perdita di appe-tito e un leggero malessere diffuso. Da osservare le vesciche all'interno della bocca che potrebbero rende-re difficoltoso sia idratarsi che nutrirsi. In questo caso, pur non essendo pericolosa, una visita dal pediatra è uti-lissima.

Un'altra malattia che in esta-te non è per niente rara è la varicella, forse non ci avete mai fatto caso o per assonan-za con le altre malattie infet-tive pensate che ogni mese sia possibile ammalarsi, in effetti è vero però i mesi caldi le possibilità aumentano. Come si sa la varicella si con-trae per via aerea ma anche, ad esempio, bevendo dallo stesso bicchiere ( le scuole materne sono, loro malgra-do, un distributore di varicel-la), e si manifesta con la com-parsa di tante piccole protu-beranze rosse simili a brufoli o morsi di insetti. La prima zona colpita è la pancia, poi la schiena e via via tutto il cor-po. I puntini nel tempo diventano piccole vesciche pruriginose che grattando si rompono e possono emettere del liquido, quando seccano è il segnale della via di guari-gione. Pur essendo una pic-cola tortura è fondamentale non grattarsi, la rottura non di rado lascia piccole cicatrici come ricordo. La varicella non è pericolosa ed è quasi sempre considerata banale, tuttavia siccome non si pos-sono escludere sfortunate complicazioni, si consiglia di sentire un pediatra anche se vi trovaste in vacanza.Riassumendo, le malattie tipi-che dei mesi caldi non sono gravi ma fastidiose, comun-que da non sottovalutare, il r icorso ad antibiot ic i o comunque terapie specifiche è da considerare, in caso di diarrea o febbre è fondamen-tale la reidratazione, quindi ai più piccoli bisogna sommi-nistrare acqua in abbondan-za ma a piccole dosi ravvici-nate nel tempo, utilissimi anche i fermenti lattici. Quin-di nella vostra valigia non mancheranno: la crema sola-re ad altra protezione, un repellente per gli insetti, un

quando l'ambiente è molto umido (le città ad esempio durante le ondate di calore), la dispersione del sudore è più difficoltosa soprattutto nei bambini inferiori a tre anni, perché il sudore non rie-sce ad essere drenato effica-cemente e resta intrappolato nell'epidermide determinan-do forme di irritazione cuta-nea. L'irritazione si manife-sta con la formazione di pic-coli puntini rossi grandi come una testa di spillo, possono essere pruriginosi e questo nei bambini è sinonimo di sfregamento. Per quanto pos-sibile sarà opportuno tenere il piccolo al fresco ( se avete il condizionatore usatelo sia in casa che in auto ma con mode-razione in modo che la diffe-renza tra temperatura ester-na e condizionata sia conte-nuta), l'abbigliamento sarà

G ià nello scorso numero con i “Consigli di Viag-

gio” mettemmo sull'avviso i lettori dai disturbi dell' esta-te, questa volta scendiamo in po' più in profondità e ci occu-piamo delle malattie estive dei bambini. Intanto perché q u e s t i d i s t u r b i s o n o tutt'altro che rari, poi come potete immaginare una malattia del piccolo nei mesi estivi potrebbe mandare a rotoli la vacanza. Vediamo allora cosa può succedere. Tra le cause più frequenti lo stress da viaggio, il cambia-mento delle abitudini, il let-to, il viaggio in sé, il cibo, se per noi adulti può essere motivo di curiosità, interes-se, gioia, non è detto che valga anche per i più piccoli, magari costretti per ore sul seggiolino in auto, privati di alcuni punti fermi (il lettino o un determinato gioco), ecco allora che possono insorgere modesti stati feb-brili e, ingerendo cibi diver-si, anche infezioni intestina-li. Queste ultime, come sape-te, sono tipiche di chi sog-giorna all'esterno e sono note come diarrea del viag-giatore anche se, a seconda del viaggio viene romantica-mente chiamata maledizio-ne di Toutankamen o di Mon-tezuma. Chiunque sia il responsabile dolori addomi-nali, vomito e febbre vanno aggrediti con tempestività e quindi ricordate prima di par-tire di consultare il pediatra per preparare una piccola far-macia portatile. All'estero come in Italia quando fa caldo si suda di più, bella sco-perta direte voi, vero. Ma

di Massimo Turci

Bambini e malattie estive NIENTE PAURA!

Periodico di informazione Reg. Tribunale di Lodi n° 3/2012

Direttore Editoriale:Giorgio Conca

Direttore Responsabile: Enrico Kerschaft

Hanno collaborato: Carla Paola Arcaini, Stefania Arcaini, Daniele Bertoni, Greta Conca, Donatella De Mercurio, Dario De Pascale, Claudio Severo Monti, Flavio Oreglio, Massimo Turci,Andrea Zanatti.

Pubblicità: Moves srl - Mediglia (Mi)

Impaginazione e grafica: Barbara Benvegnù

Stampa: Servizi Stampa 2.0 S.r.l.Cernusco sul Naviglio (Mi)

L'Editore si riserva di soddisfare eventuali richieste del detentore dei diritti di copywright delle immagini presenti su questa pubblicazione.

antidiarroico e i fermenti lat-tici, paracetamolo in suppo-ste per la febbre, ibuprofene contro i dolori in generale, gocce per le orecchie tipo Otalgan contro le otiti, anti-biotico ad ampio spettro in bustine facilmente ingeribile con acqua, ricordarsi poi il termometro, i cerottini e l'acqua ossigenata. A questo naturalmente vanno aggiun-ti prodotti specifici se il pic-colo necessita. Questa dota-zione è per genitori attenti ma non paranoici, se invece siete iperprotettivi riempite pure una valigia di medicine ma ricordate che in aereo i liquidi non vanno nel baga-glio a mano. Pronti? Bene ci vediamo a settembre…

Sudamina

Page 8: De Andrè

Cabaret is back, ovvero, il Cab-aret è tornato. Perché, era andato via? No, ma, soprattut-to negli ultimi decenni, il signifi-cato originario di questa espressione artistica è stato spesso snaturato e la televisio-ne, in particolare, ha spacciato per Cabaret delle esibizioni, degli spettacoli che nulla h a n n o a c h e f a r e c o n quell'illustre progenitore. Nella sua storia più recente, quella che era una felice contamina-zione fra teatro, canzone, poe-sia, danza e mimo si è ridotto ad essere (fatte salve alcune doverose eccezioni) una sorta di intermezzo da avanspetta-colo: esce il comico di turno che con un umorismo, spesso grossolano, cerca i favori da parte di un pubblico di bocca buona.

A destabilizzare questo pano-rama piatto è intervenuta l'iniziativa che sabato 16 e domenica 17 Giugno, grazie a una felice collaborazione fra l 'Associazione Musicome-dians di Flavio Oreglio e l'Amministrazione comunale, si è svolta presso il Teatro “V. De Sica”.

Arte e Spettacolo8 [email protected]

le. A Milano nasce quello che sarà il tempio del Cabaret, nasce come jazz club denomi-nato “Intra's Derby Club”, fon-dato dal jazzista di fama inter-nazionale Enrico Intra; di lì a poco sarà il Derby...Altri interessanti appuntamenti di questa kermesse sono stati lo spettacolo “James Session di Musici, Poeti e Giullari” (con F. Oreglio, R. Didoni, G. Lanzo-ni, F. Orselli e V. Costantino Cinaski) e il felicissimo dibattito della domenica pomeriggio che ha visto interpreti Roberto Briv io, David Riondino e Umberto Faini. Ma, per un reso-conto più completo vi rimandia-mo al box in questa pagina.

Un archivio storico del Cabaret dunque, sostenuto anche da un Comitato di Garanti compo-sto da prestigiosi nomi del Cabaret e del mondo dello spet-tacolo: Roberto Brivio, Lino Patruno, Cochi Ponzoni, David Riondino, Alberto Patrucco, Umberto Faini, Luca Bonaffini, Roberto Carusi, Tinin e Velia Mantegazza. Tutti costoro par-tecipano a “certificare” la valenza del progetto che con coraggio e abnegazione ha intrapreso l'Associazione cul-turale Musicomedians.

È impossibile dire di più perché la mostra deve essere visitata attentamente (senz'altro sarà riproposta in occasione della prossima kermesse) e questi artisti devono essere apprez-zati dallo stesso pubblico (che ci aspettiamo ancora più nume-roso) attento e appassionato che riconosce e apprezza la magia del Cabaret...

Dopo il '68 i protagonisti abbandonano definitiva-mente i locali (chiudono tutti, tranne il Derby)DARIO FO – Mistero BuffoSVAMPA/PATRUNO/MAZZOLA – La mia morosa caraGABER – Inizia l'epopea del “Teatro Canzone”JANNACCI – TV con Cochi e Renato – poi concerti e dischiMAGNI – Spettacoli da soloBRIVIO – Esperienza del Refettorio

SUL PALCO DEL “DE SICA” LA PRIMA SERA: Germano Lanzoni (voce del Milan allo sta-dio nonché protagonista del “milanese imbruttito”), Rafael

Didoni (lavora in coppia con Lanzoni), Vincenzo Costanti-no Cinaski (considerato uno dei poeti più importanti del nostro tempo – Collaboratore ai testi di Vinicio Capossela), Folco Orselli (uno dei blues man – cantautori più significa-tivi dell'underground italiano… qualche anno fa ha vinto il pre-mio Musicultura a Recanati facendo l'en plein… premio Assoluto, premio del pubblico e premio della critica.

Certo, l'intento di Musicome-dians non è ambizione di poco conto: costituire, a Peschiera Borromeo, l'Archivio storico del Cabaret Italiano o meglio di quel Cabaret che nasce in Fran-cia nel 1881 con lo “Chat Noir” e che in Italia, ma meglio sarebbe dire a Milano, esordi-sce con il “Gruppo Motore” al Derby Club (Cochi e Renato, Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi) sotto la direzione artistica di Enzo Jannacci.

Molteplici sono state le solleci-tazioni di questa due giorni peschierese. Innanzitutto l'inaugurazione della mostra “La vera storia del Cabaret” un excursus grafico e fotografico che, nel primo blocco, descrive la nascita e la diffusione del Cabaret in Europa, dopodiché la narrazione (secondo blocco) riguarda il II° dopoguerra con particolare riguardo agli anni '50 e, soprattutto agli '60. Qui, in queste pagine, rinveniamo i primi passi del Cabaret: Roma, Milano e Genova (Teatro dei Gobbi, trio Fo-Durano-Parenti, Borsa di Arlecchino)… ma è solo a Milano che il fenomeno prenderà piede in pianta stabi-

CABARET IS BACK

Qui a destra il logo della ras-segna riprende la storica immagine dello “Chat noir”

A sinistra il pubblico segue appassionatamente

il Sindaco Molinari con Roberto Brivio, David Riondino, Flavio Oreglio e Umberto Faini

La mostra ha raccontato dei seguenti locali

a Milano (in ordine cronologico)

1. Santa Tecla2. La Muffola3. Intra's Derby Club4. Cab 645. Nebbia Club6. Lanternin7. Derby Club8. Refettorio

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dove a poco prezzo si apprez-za la cucina locale, di cui par-leremo più avanti. Se voglia-mo stare invece sul moderno ecco L'acquario di Geno-va. Il più grande acquario d'Italia ed il secondo in Euro-pa (dopo Valencia), una espe-rienza unica ed emozionante, si passeggia tra oltre 70 vasche con creature, acqua e piante di tutto il mondo. Un tunnel seminterrato, pro-spettive subacquee, dimen-sioni impressionanti consen-tono di ammirare le tartaru-ghe, i pinguini, le foche ed anche gli squali, da non per-dere anche per i bambini. Ma il grande legame di Genova con il mare è anche testimo-niato dal Museo del Mare,

ceci mescolata ad acqua, olio, sale e poi forno a legna. Ah già può mancare a Genova il pesce? No anzi come città di mare la scelta è varia, propon-go lo stoccafisso alla geno-vese, con il merluzzo (ovvio), calamari, acciughe e sardine. Adesso passiamo al dolce, per finire in bellezza ecco il Pan-dolce, che sarebbe tipico natal iz io , un panettone schiacciato con uvetta e pez-zetti di scorza di limone, buono tutto l'anno. Ma anche le frittele di mele, il casta-gnaccio e i biscotti canestrelli hanno il loro perché. E per chiudere ala genovese ricor-d a t e c h e : “ A m o i ^ e paga^,gh'è de longo tempo” ( A morire e pagare c'è sempre tempo).

dedicato alla storia della navi-gazione con l'esposizione di imbarcazioni di ogni dimen-sione, carte nautiche, stru-menti, un vero viaggio nel tempo che parte dalle navi a remi, si prosegue coi velieri per raggiungere il periodo delle esplorazioni e la scoper-ta dell'America. Come non citare Cristoforo Colombo il più famoso navigatore di tutti i tempi, che qui nacque, e sui resti della casa natale nel quartiere di Pretoria fu eretta nel 700 una nuova casa tutto-ra visibile. Vi consigliamo poi la maestosità della Catte-drale di San Lorenzo, eret-ta a partire dal IX secolo vide sovrapporsi più stili, romani-co, gotico; all'interno sono conservate le ossa di San Lorenzo e, nel museo del teso-ro, si trova anche il Sacro Cati-no che la leggenda identifica nel Sacro Graal. In città abbiamo poi uno stuoli di palazzi detti Rolli, dimore fastose in numero di circa cento che ospitarono cardi-nali, principi e viceré, ma anche governatori, amba-sciatori, personalità. Queste dimore le troviamo tra via Bal-bi, Garibaldi, Lomellini e San Luca, ben 42 palazzi grazie agli scaloni, agli affreschi, alla bellezza e varietà dei giar-dini e dei cortili, le sculture, i saloni sono diventati Patri-monio dell'Umanità. Un pas-saggio lo esige anche Il Porto Antico, dedicato al turismo ed allo svago. Qui oltre al già citato famosissimo Acquario troverete la biosfe-ra, bolla in acciaio e vetro sospesa sull'acqua che ripro-duce all'interno un ambiente tropicale con piante, iguana e uccelli. I magazzini del coto-ne che ospitano strutture cul-turali e la Città dei Bambini, il più grande spazio in Italia dedicato a gioco, scienza tec-nologia. Il Bigo imponente struttura metallica tipo una gigantesca gru che si staglia sul mare e può essere visitata grazie a u n ascensore esterno panoramico. Come dite? A furia di girare vi è venuta fame? Bè la cucina genovese si assaggia, non se ne parla. Ma vediamo la focaccia è famosa in tutto il mondo, mor-bida, calda, oleosa, magari con l'aggiunta di cipolle, olive o salvia o formaggio. Poi un bel piatto di Trenette al pesto ( chi non lo conosce questo piatto?), adesso una pasta sfoglia ripiena di car-ciofi o zucchine, formaggio e uova e abbiamo la Torta Pasqualina, o la Farinata classica focaccia con farina di

arriviamo con l'autostrada dei Fiori (circa 120 km.) ci fac-ciamo un programmino per vedere almeno le cose più importanti. La Lanterna, simbolo della città alta 77 metri sorge su di una collina, in realtà è un faro costruito nel 1128 dove già sorgeva un faro a legna, poi arrivò la prima lanterna ad olio e le prime ricostruzioni, quella che vediamo ora risale agli ultimi lavori del '500, con una scala di 720 gradini si arriva al primo terrazzo, annesso alla torre sorge il museo. In pochi passi si arriva al Centro Sto-rico nel quale ci si avventura a piedi per percorrere i “car-rugi” pittoreschi vicoli medio-evali o le “creuze” stradine incassate nei muri. Il centro risale agli antichi romani, è Patrimonio Mon-diale dell'Umanità ed è ricco di carat-teristiche locande,

c on quella faccia un po' così….

…quell'espressione un po' così, che abbiamo noi che abbiamo visto Genova…e da Lauzi a Fabrizio De Andrè “…nei quartieri dove il sole del buon Dio non da i suoi rag-gi..” e ancora Gino Paoli “.. quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti..” ma anche Umberto Bindi e Luigi Tenco. La Genova dei can-tautori, giovani seduti sulle panchine nei pressi del cinema Aurora in Via Cecchi, o ai tavolini del Bar Igea in Corso Torino, qui nac-que la scuola genovese, che dipingeva la città nelle canzo-ni anziché sulle tela: la via del Campo citata da De Andrè, Via Carabaghe nota per le case di tolleranza e che avrebbe ispirato Il cielo in una stanza, la pietanza tradi-zionale La Cimma in un altra canzone. Ma non solo musica ma anche Paolo Villaggio, Nicolò Paganini, Nino Bixio, Enzo Tortora, Pietro Germi, Giuseppe Mazzini, Goffredo Mameli, Andrea Doria, Cri-stoforo Colombo. Genova è storia, cultura, arte, musica, poesia ma anche avventura, scoperte, commercio e tutto questo da secoli, quando l'America non era ancora stata scoperta e Londra era fatta di capanne, le navi geno-vesi da secoli solcavano tutti i mari del mondo. Ed è qui che questo mese vi vogliamo invi-tare. Da dove partiamo? Da una frase di Dumas: “Distesa in fondo al suo golfo con la noncurante maestà di una regina Genova viene, per così dire, incontro al viaggiatore”. Se arrivi per mare, noi che

Consigli di viaggio

Buon viaggio!

di Massimo Turci

Buon viaggio!A sinistra la Lanterna

e qui sopra la Cattedrale di San Lorenzo

A sinistra Museo del Maree qui sotto i Rolli

Sopra il Porto Antico, a destra due «inquilini» dell’Acquario di Genova

n° 7 - Anno VI - luglio 2018 Le Nostre Escursioni...9

Con quella faccia un po' così...

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LE MELE DEL SIGNOR PEABODY di Madonna , Loren LongFeltrinelli 2003Pagine:28Il Signor Peabody è una perso-na speciale che vive nella città di Happyville. Ogni giorno per-corre la stessa strada dopo aver

[email protected] Cultura

LLLallenato i suoi ragazzi. Errone-amente su di lui viene detta una diceria che non corrispon-de alla verità: pare che abbia preso le mele dal negozio senza averle pagate… da parola nasce parola, la maldicenza arriva ad oscurare i suoi passi fino al momento in cui arriva la veri-tà…Provate a tagliare con una for-bice un cuscino…usciranno tutte le piume… proprio come suggerisce il Signor Peabody al piccolo Billy… poi aggiun-

ge… “ora cerca tutte le piume che magicamente sono volate via… per rimetterle in ordi-ne”…Le parole dette, talvolta a sproposito, difficilmente si possono recuperare…Un racconto breve, le illu-strazioni molto belle, adatto ai più piccoli ma non solo…

L’ARMINUTA di Donatella di Pietrantonio (Premio Campiello 2017)

Einaudi 2017Pagine:162L'arminuta, la protagonista a d o l e s c e n t e d i q u e s t o romanzo, è divisa tra due mondi: la famiglia d'origine che l'ha data in affidamento sin da piccola perché impos-sibilitata economicamente e i g e n i t o r i a d o t t i v i c h e l ' h a n n o a m a t a d a s u b i-to...fino al giorno del suo ritorno a casa.per lei è un grande scombus-solamento, si troverà nau-fraga fra due mondi, sospesa tra due tipi di affetti e due tipi di realtà. Lo stile essenziale della di Pietrantonio rende molto l'idea di questo ritrovarsi “appesi” agli affetti che si pensavano consolidati.

Un libro da assaporare paro-la per parola. Assolutamente da leggere!

VVVDOVE ERAVAMO RIMASTI (RICKI AND THE FLASH)di Jonathan DemmeGenere:commediadrammatico/musicaleDurata: 101 min.Usa 2015La storia del film è ispirata dalla vita della suocera di Diablo Cody, facente parte di una band in un locale nel New Jersey. Linda Brummel, rockstar sulla via del tramonto, fa una scelta difficile nella sua vita: abbandona la sua famiglia a Indianapolis per inseguire la s u a p a s s i o n e … l a m u s i-ca…che la porta su una nuova strada, a Los Angeles dove inizia una nuova vita.Torna alla sua famiglia su richiesta del suo ex marito perché la figlia Julie è entrata in una fase depressiva a seguito del recente divorzio. Linda, che in arte si fa chia-mare Ricki, ritrova i suoi figli

di Carla Paola Arcaini

ormai cresciuti… un ritrovarsi che ha i l sapore amaro dell 'abbandono, del non capirsi, delle colpe e delle rimostranze…Linda si rende subito conto di aver commesso un errore nel tornare a casa e appena riesce “fugge” dalla sua famiglia per ritrovare sé stessa.…non fa i conti con il destino…Un film che mette a soqquadro

valori, certezze, dolori, equili-bri. Meryl Streep nelle vesti di Linda è formidabile, Julie è interpretata da sua figlia. Visione consigliata decisa-mente.

CITIZEN KANEQUARTO POTEREdi Orson Welles Genere: drammaticoDurata: 120 min.Usa 1941Charles Foster Kane, inter-pretato dallo stesso Welles, è un piccolo ereditiere che viene affidato all'educazione del Sig. Thatcher e che ben presto diventa un magnate nel campo del giornalismo.Spenderà tutta la sua vita

nell'accumulare oggetti, ric-chezze e si dannerà alla ricer-ca di qualcosa.Thompson, il redattore di un cinegiornale, fa un'indagine sulle sue ultime parole “Ro-sebud” pronunciate prima di morire, nessuno riesce a capirne i l s igni f icato e l'origine…solo lo spettatore potrà intendere nella scena finale di che si tratta. La vita di Citizen viene quindi vista dai punti di vista di persone che lo hanno conosciuto, amato e odiato. La sua esistenza vista come in un film a ritroso attraver-so gli occhi di altri…il giudi-zio della sua vita viene rimesso nelle mani dello spet-tatore…Un film che parla di molte tematiche quali gli affetti famigliari, il successo, il rag-giungere il potere e i soldi ad ogni costo senza scrupolo, il ritrovarsi soli ad una certa età con in mano un mucchio di niente…Da vedere con calma e atten-zione.

I TULIPANI DELL’AMOREdi David WinningGenere:sentimentaleDurata: 90 min.Canada 2016

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Rose, giovane architetto lascia la sua dimora per approdare a Los Angeles e realizzare il suo sogno: affer-marsi nel design d'interni.Per motivi famigliari deve rientrare a casa e prendersi cura dei tulipani, il padre gestisce l'azienda di famiglia specializzata nell' alleva-mento dei tulipani. Incontra il Tom che viene incaricato dal padre per aiutarli a rin-novare il business della fami-glia di Rose…Qualcosa accadrà che porte-rà Rose a rivedere la sua posi-zione, le sue certezze e a fron-teggiare il suo passato…Un film adatto per i romanti-coni!VOTO:

NUMERI DI EMERGENZASOCCORSO SANITARIO - 118

VIGILI DEL FUOCO - 115

CARABINIERI - 112

CARABINIERI - 02.55302278 (Staz. di Peschiera Borromeo)

POLIZIA LOCALE 02.5475192 (Staz. di Peschiera Borromeo)

POLIZIA DI STATO - 113

POLIZIA STRADALE - 02.5270222

ACI - SOCCORSO STRADALE - 803.116

Chiamare il numero 848.800.804

TUTTE LE NOTTI dalle ore 20.00 alle ore 8.00 del giorno successivo

nei giorni PREFESTIVI (anche il Sabato) dalle ore 8.00 alle ore 20.00

nei giorni FESTIVI dalle ore 8.00 alle ore 20.00

Guardia Medica Servizio di Continuità Assistenziale

il servizio è a disposizione:

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I Nostri Professionisti 11

C apita spesso di ricevere la notifica di un verbale di accertamento di una violazione al Codice del-

la Strada e la conseguente irrogazione di una sanzio-ne pecuniaria La reazione più comune è quella di procedere al paga-mento il più velocemente possibile anche per benefi-ciare dello sconto del 30% della somma richiesta se il pagamento è eseguito nei tre giorni seguenti la noti-fica del verbale. A volte tuttavia ci si sente vittime di una palese ingiu-stizia, soprattutto in quei casi in cui la multa irrogata è salata e magari conseguenza dell'accertamento di un modesto superamento dei limiti di velocità accer-tati attraverso i famigerati Autovelox; si ha quasi la percezione in questi casi che i cittadini siano utilizza-ti a mò di bancomat dai Comuni per rimpinguare le casse comunali e che la sanzione il più delle volte sia ingiusta ed eccessivamente penalizzante. Quali sono i rimedi che la legge mette a disposizione dei cittadini per difendersi dalle sanzioni ammini-strative ingiuste? Come tutti i provvedimenti amministrativi, anche quelli che contestano una violazione del codice della strada ammettono un doppio ordine di ricorsi: quel-lo amministrativo e quello giurisdizionale. Per vizi di merito o di forma, il ricorso amministrati-vo gerarchico va proposto per iscritto in carta sem-plice al Prefetto territorialmente competente, mediante lettera raccomandata A/R, oppure pre-sentandolo a mano, presso l'ufficio competente della Prefettura o anche al Comando della Polizia Munici-pale da cui dipende l'ufficiale che ha redatto il verba-le, che lo trasmetterà a sua volta al Prefetto. Il termine per ricorrere al Prefetto è di 60 giorni, a far tempo dalla data della contestazione della viola-zione ovvero, se questa non è stata immediata, dalla notifica del verbale di contravvenzione. Attenzione: la pubblica amministrazione è onerata della notificazione del verbale entro 90 giorni dalla data dell'avvenuto accertamento: in mancanza, il verbale è nullo. Ovviamente, per poter invocare la nullità del verbale occorre presentare preventivamente il ricorso. Il ricorso giurisdizionale va invece proposto entro 30 giorni dalla avvenuta notifica o contestazione dell'infrazione e deve essere rivolto al Giudice di Pace competente per territorio. Va depositato a mano nella cancelleria dell'ufficio del Giudice, o a mezzo posta ordinaria con racco-mandata A/R. In entrambi i casi, è necessario ricordare che è impossibile presentare qualunque tipo di ricorso se la multa è già stata pagata. Per contestare un verbale di accertamento è poi pos-sibile seguire anche una terza via: nel caso in cui il verbale contenga un'errata valutazione del fatto con-testato o palesi vizi di forma o di procedura si può ricorrere all'autotutela, cioè ci si può rivolgere allo stesso organo amministrativo che ha emanato la con-travvenzione chiedendone l'annullamento: ovvia-mente, conviene effettuare tale tentativo prima che siano scaduti i termini per la proposizione del ricor-so al Prefetto o del ricorso al Giudice di Pace. In ogni caso, sia che si opti per il ricorso amministra-tivo, sia che si opti per quello giurisdizionale la rela-tiva domanda deve contenere necessariamente i seguenti elementi essenziali: autorità adita, generalità del ricorrente, breve rias-sunto dei fatti con indicazione della data, del luogo, del numero del verbale e della violazione degli arti-coli del Codice della Strada che è stata contestata, motivazioni del ricorso, richiesta di annullamento, data, firma, eventuali atti allegati che supportino la richiesta di annullamento della contravvenzione (certificati, etc.), domicilio legale per il ricorso al Giu-dice di Pace. Il verbale può essere inoltre impugnato per vizi di forma (manca la firma dell'accertatore, il verbale non è stato contestato immediatamente laddove

l'accertatore, in presenza del trasgressore, avrebbe potuto procedere alla contestazione immediata, ecc), ma anche per mancanza dei presupposti di legge per la sua elevazione (ad esempio, non tutti sanno che gli Autovelox devono essere periodica-mente tarati e controllati e di detti controlli deve esse-re rilasciata una certificazione da una ditta a ciò auto-rizzata; nel verbale l'agente deve dare atto e riscontro di tali intervenuti controlli). In ogni caso, la casistica di vizi formali che possono determinare la nullità della contravvenzione è assai varia; oltre a quanto già segnalato si ricorda:

* omessa o errata indicazione delle generalità del sog- getto multato,

* omessa o errata indicazione della data e dell'ora nella quale è avvenuta l'infrazione,

* omessa o non completa identificazione del veicolo,

* omessa o erronea indicazione dell'autorità presso cui presentare ricorso,

* mancata esposizione dei fatti,

* errore sulla norma violata o sulla sanzione irrogata.

* errore di persona,

* notifica della contravvenzione al precedente pro- prietario del veicolo,

* errata rilevazione della targa del veicolo,

* notifica avvenuta oltre il termine di 90 giorni dal rilevamento dell'infrazione. Esaminati forma e motivi del ricorso, il Prefetto può decidere di accogliere la richiesta del cittadi-no, annullando la multa con un provvedimento espresso, oppure mediante silenzio-assenso che scatta quando, decorsi 180 giorni dalla data in cui il Prefetto ha ricevuto le controdeduzioni dell' auto-rità che ha emesso il verbale, il Prefetto non si sia ancora pronunciato. Diversamente, qualora ritenga infondato il ricor-so, nel predetto termine di 180 giorni, il Prefetto può emettere un'ordinanza ingiunzione di paga-mento di importo superiore a quello contestato (il doppio più una maggiorazione atta a coprire le spese del procedimento). In questo caso, al cittadino ricorrente non resterà che impugnare la decisione del Prefetto dinanzi al Giudice di Pace nel termine di trenta giorni dalla notifica dell'ordinanza ingiunzione. Il procedimento dinanzi al Giudice di Pace è, inve-ce, un vero e proprio procedimento giurisdiziona-le, che si chiude con l'emissione di una sentenza con la quale il giudice o accoglie o rigetta le doglianze del sanzionato. Contro tale sentenza è possibile agire in secondo grado rivolgendosi al Tribunale territorialmente competente. In generale, si può dire che un ricorso giurisdizio-nale - presso il Giudice di Pace ed eventualmente dinanzi al Tribunale - è complessivamente più costoso di un ricorso al Prefetto: per quest'ultimo si dovranno pagare almeno 43 euro di contributo unificato, mentre il ricorso al Prefetto non ha costi se si eccettuano le eventuali spese postali. Circostanza questa che lo rende una soluzione poco praticabile quando si vogliano contestare multe di poco valore. Mentre può risultare una scel-ta plausibile qualora la sanzione sia economica-mente più rilevante e si desideri deferire la questio-ne a un organo terzo e imparziale come un magi-strato. Non è invece necessaria (sebbene consigliabile, soprattutto per i verbali dal consistente valore eco-nomico o con sottrazione di numerosi punti dalla patente) l'assistenza di un avvocato né per il ricor-so al Prefetto né per quello dinanzi al Giudice di Pace, mentre si rende obbligatoria nel ricorso di secondo grado davanti al Tribunale.

Per qualsiasi approfondimento delle tematiche affrontate,

vi invito a contattarmi ai recapiti sopra indicati.Avv. Dario De Pascale

a cura di Avv. Dario De Pascale- Tel. [email protected]

PSICOLOGICAMENTE...

Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti.Per suggerire temi da affrontare scrivetemi: [email protected]

... parlando... parlando

N el 1976 la scrittrice femminista Diane Russell ha utilizzato il termine femminicidio per indicare l'uccisione misogina di

una donna da parte di un uomo. Oggigiorno questo neologismo è en-trato a far parte del linguaggio comune e il fenomeno ha assunto di-mensioni allarmanti. Secondo il Fondo per le Nazioni Unite per la Donna, infatti, nel nostro paese la violenza maschile costituisce la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Ogni storia di violenza contro le donne è una storia a sè, ma analizzando gli episodi più violenti si riscontrano elementi comuni. Gli uomini che agisco-no tali crimini non sono violenti fin dall'inizio della relazione senti-mentale, in principio si mostrano affettuosi e premurosi verso la par-tner. Il comportamento violento inizia a manifestarsi quando la don-na avanza delle critiche al suo compagno e lo mette in discussione, mostrandogli le sue mancanze, le sue inadeguatezze. La violenza estrema, omicida esplode, nella maggior parte dei casi, quando la

donna vuole chiudere la rela-zione e l'uomo si sente minac-ciato di essere abbandonato, oppure dopo la separazione o ancora quando scopre che la ex partner ha avviato un nuo-vo legame sentimentale. In ogni caso si tratta di una rea-zione spropositata alla deci-sione unilaterale della donna, vissuta dal partner come un'umiliazione intollerabile,

un'offesa alla virilità che si aggiunge al vissuto di abbandono. Un'offesa talmente grave da desiderare di vendicarsi annientando fisicamente colei che l'ha “perpetrata”. Dietro al gesto omicida ci sa-rebbe pertanto un'incapacità dell'uomo di sopportare un abbando-no e di tollerare una ferita al proprio orgoglio maschile; incapacità che gli studiosi di questo fenomeno mettono in relazione da un lato ad una cultura maschilista di tipo patriarcale, dall'altro lato alla fra-gilità identitaria. Si tratterebbe di uomini cresciuti nel pregiudizio culturale che riduce la donna ad oggetto da possedere e che conside-ra il sesso femminile inferiore a quello maschile. Resiste ancora in molte famiglie, anche se in modo meno visibile rispetto al passato, il culto della personalità del figlio maschio che, a differenza della fem-mina, dispone di maggiori diritti e libertà. Al figlio maschio viene rimandata un'immagine di persona che avrà facilmente successo nella vita, proprio in quanto appartenente al genere maschile. Egli crescerebbe così nel convincimento di avere un grande valore, senti-mento che contribuisce a renderlo prepotente e dominante nella re-lazione amorosa. E' un maschio che vive la donna, una volta conqui-stata, come un proprio possesso, un proprio attributo e che ritiene di poterne disporre come vuole: la partner è reificata nella condizione di oggetto posseduto, anche con la forza. E' proprio quando la donna manifesta una propria volontà, diversa e autonoma, che egli si sente minacciato, sia rispetto alla perdita di dominio nella relazione, sia rispetto ad un'immagine grandiosa di sé, che non regge più. Para-dossalmente l'uomo che esercita violenza sulla donna si sente debo-le, insicuro e disorientato di fronte a una donna libera e determina-ta. A tal proposito riporto le parole dello psicoanalista Massimo Re-calcati: "Rivendicare un diritto di proprietà assoluto - di vita e di morte - sul proprio partner non è mai una manifestazione dell' amo-re ma .. la sua profanazione. Qui il narcisismo estremo si mescola con un profondo sentimento depressivo: non sopporto di non essere più tutto per te e dunque ti uccido perché non voglio riconoscere che in realtà non sono niente senza di te. Uccidersi dopo aver ucciso tut-ti: il mondo finisce con la mia vita (narcisismo), ma solo perché sen-za la tua io non sono più niente (depressione)." Le misure per con-trastare questo fenomeno richiedono un impegno a vari livelli: poli-tico, sociale educativo. Fondamentale educare le nuove generazioni al rispetto dell'alterità, come auspica Recalcati: "Dovremmo pensa-re che l'educazione alla sessualità implichi sempre una educazione al rispetto dell'alterità. Dovremmo pensare che essa sia una educa-zione al discorso amoroso. La domanda d'amore che muove l'uno verso l'altro non deve mai essere scambiata con il sopruso che an-nienta la libertà, ma come un dono di libertà. Non è questa la forma più alta e intensa dell'amore, quando c'è?

Dr.ssa Stefania Arcaini

VIOLENZA CONTRO LE DONNE IL FEMMINICIDIO

Come si impugna una SANZIONE AMMINISTRATIVA

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Cerco CasaCerco Casadisperatamente...disperatamente...IN QUESTE PAGINE DEL L'IMPRONTA FIGURERANNO

ALCUNE RICHIESTE DI ADOZIONE ACCOMPAGNATE DA UNA BREVE SCHEDA DELL'ANIMALE E DALLA RELATIVA FOTO.

LE SEGNALAZIONI CI GIUNGONO DA DIVERSE ASSOCIAZIONI DI ZONA CHE RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE.

[email protected] I Nostri Amici Animali

CANILE DI VIGNATE - ANIMARE SEZ. MILANO

Come i personaggi del 'Il libro della giungla' , questi due cucciolini li abbiamo chiamati Baloo e Baghera ma nel posto in cui vivono adesso non c'è la magia dei cartoni animati. Baloo e Baghera hanno circa 3 mesi e tantissimo amore da dare, con il loro manto tigrato e gli occhioni dolcissi-mi richiamano sempre la nostra atten-zione e noi siamo qui per richiamare voi per venire a conoscerli! Presto, correte al canile di Vignate a sbaciuc-chiarli!

Per info e/o adozione: Alessan-

dra 339 378 8861 dopo le 18.00

Loredana 335 683 0354 prima

delle 15.00 solo sms Evelina 348

706 7028 Chiara 3475760443

è un cane di taglia media, circa 15 kg, giocherellone, bravo con i suoi simili e buonissimo con le persone. Si affi-da, previo controlli pre e post affido, vaccinato, chippa-to e negativo a malattie mediterranee.

L'Ufficio Diritti Animali di Peschiera Borromeo collabora con il canile di Pozzo D'adda "Cani Sciolti" come canile rifugio per i cani acca-

lappiati sul territorio e con il gattile di Mondo Gatto San Donato per il recupero dei gatti bisognosi sul territorio

Per info.331.4675929

Il nostro progetto si chiama “OPEN DOOR” prevede che si aiu-tino pochi cani per volta per poter garantire un alto livello di pas-seggiate giornaliere, cure veterinarie e percorsi educativi fina-lizzati a dare in adozione i cani sereni, equilibrati, pronti ad una

vita in famiglia. Non abbiamo sostegno da nessun Ente, ci autofinanziamo organizzando Eventi per raccolte fondi, Calendari e Mercatini.

LA MIA OMBRA SCODINZOLA - Via Cascina Santa Brera, San Giuliano MilanesePer Info & Adozione: 3478927880 - [email protected]

PRESENTA

Referente per la Provincia Antonella Gullo 392 007 9155

Pet Rescue Italia e' un'associazione No Profit, situata in via Cascina Santa Brera a San Giuliano Milanese ( MI), dedicata al salvataggio di cani in difficoltà alla loro cura, riabilitazione e successivo ricolloca-mento in famiglia nata da volontari che hanno deciso di provare a met-tersi in gioco e fare qualcosa in più per aiutare i cani e a volte purtrop-po anche famiglie che si vedono costrette per motivi diversi a sepa-rarsi dal loro compagno a quattro zampe.

Info: [email protected] - Tel. 346 6856947

bellissimo cucciolo, futura taglia media, di soli 4 mesi.Arrivato dal Sud Italia insieme ai suoi fratellini. Dolce e giocherellone ha bisogno di trovare una famiglia per sempre. Si affida vaccinato e chippato previo colloqui pre e post affido.

ORANGE

SIRIO

2 anni, simil golden con un manto marrone morbi-dissimo e bellissimo. E' un cane tranquillo che va d'

accordo con i suoi simili, ma non dà subito confi-denza agli estranei e ancora si spaventa in un

ambiente cittadino. Cerchiamo per lui una famiglia che abiti in un contesto non metropolitano, che lo ami fin da

subito per aiutarlo a crescere e superare la sua timidezza. Vuoi essere tu quell'angelo che si

legherà a lui per sempre?

Paride

Amabile tigratone di 1 anno, taglia media contenuta circa 13kg. Dolcissimo e super coccolone con le donne, è impaurito dagli uomini ma sta imparando a fidarsi. Va d'accordo con tutti i suoi simili, ma ha ancora fatto poca esperienza in città. Cerchiamo per lui persone che abbiano tempo da dedicargli e la pazienza di accompagnarlo in una serenità sempre più completa, imparando a fidarsi di tutti noi umani, in tutte le situa-zioni. Siamo sicuri che regalerà a chi saprà occupar-sene emozioni impagabili di amore e riconoscenza.

Pedro

SI AFFIDANO VACCINATI, CHIPPATI E CASTRATI, PREFERIBILMENTE SU MILANO E PROVINCIA O PAESI LIMITROFI, A PERSONE DISPONIBILI A CONTROLLI PRE E POST

AFFIDO E A RIMANERE IN CONTATTO COI VOLONTARI NEL LUNGO PERIODO.NO BOX- NO CATENA - NO VITA SOLO IN GIARDINO

Per info 342.8555575

Daimon è un bellissimo pit bull di circa 6 anni tg media(23 kg), castrato.E' un cane meraviglioso, coccolosissimo, adora il con-tatto umano ed è adatto anche a famiglie con bambi-ni.E' cosi buono che è inserito all'interno del progetto di pet therapy con persone disabili organizzato dal canile. Non è compatibile con altri cani.

è un bellissimo incrocio pastore, pelo lungo, ata nel 2005, taglia media, sterilizzata e vaccinata. Olga è una cagnolona molto buona,capace di gestire le inte-razioni con altri cani e molto orientata alle relazioni con le persone.Da buon pastore è vigile e attenta. Adatta anche a famiglie con bambini e anziani

OLGA

è un bellissimo micino di due mesi e mezzo,molto dolce e buo-no.purtroppo è stato investito e ha avuto un trauma cranico e si pensa che non veda e senta più ma si stanno facendo ulte-riori indagini per capire se sia veramente così...quindi sarebbe un'adozione del cuore!

cercano casa..i piccoli sono bellissimi e saranno disponibili da metà agosto..e Greta è una gattina dolcissima..appena ti avvicini inizia a fare le fusa e vuole con-tatto umano

Trottolino

Greta e i suoi micini

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I Nostri Amici Animali n° 7 - Anno VI - luglio 2018 13

Cell. 348 7546622INFO: [email protected] - Cell. 348 7546622Orari di visita: dal lunedì al venerdì dalle 18.00 alle 19.00,

Sabato e Domenica dalle 10.00-12.00 e 17.30-19.00.Orari per volontariato: tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00

Una storia come tante: un cane da caccia vagante per le strade della Calabria e salvato dalle volontarie in loco. Il rifugio è sovraffolla-to. Ci arriva una richiesta di aiuto a cui non riusciamo a dire di NO. Così arrivano a noi Dylan, Artu, Dilly, Sergio e Yago. Benvenuti ragazzi! Va d'accordo con i suoi simili femmine, per compatibilità con i cani maschi e i gatti , può essere testatoAdozione solo in Lombardia e regioni limitrofeAstenersi cacciatori

Setter IngleseMaschioTaglia mediaNato il 20.05.2016 Provenienza: CrotoneBuono stato di saluteArrivato a Salva la Zampa a febbraio 2018

Le segnalazioni di questo riquadro

ci giungono da "Salva la zampa",

l'associazione ONLUS di San

Giuliano Milanese

Coloro che fossero interessati

all’adozione di uno di questi cani,

contatti l’associazione Salva la

Zampa all’indirizzo qui sotto

riportato.

SALVA LA ZAMPA

www.salvalazampa.eu347-2549083

Micini 2/3 mesi cercano adozione, in case con finestre in sicurezza. Spulciati, sverminati, si trovano in provincia di Milano.Preaffido e firma moduli adozione.

Trix, bellissima giovane tri-colore, è una micina tran-quilla...recuperata in un cimitero dove tutti gli altri gatti erano stati avvelenati!Ora cerchiamo per lei un futuro felice e sicuro. Verrà affidata in case con finestre in sicurezza. Spulciata, sver-minata, si trova in provincia di Milano.Preaffido e firma moduli adozione.

CIPRIA dolcissima micia di 2/3 anni, timida, discreta, recuperata da una situazione di pericolo, cerca una famiglia e amore x per sempre, in case con finestre in sicurezza. Spulciata, sverminata, sterilizzata, si trova in provincia di Milano.Preaffido e firma moduli adozione.

Siamo una piccola associazione che si occupa di recuperare, curare e tro-vare adozione a cani e gatti in difficoltà. Siamo attive su Paullo, Tribiano e limitrofi ma collaboriamo anche con volontari di tutta Italia.Non riceviamo fondi da alcuna istituzione, ci autotassiamo e autofinan-

ziamo tramite organizzazione di eventi di beneficenza.Chiunque volesse collaborare con noi o aiutarci nel sostenere le ingenti spese che ogni giorno affrontiamo, può contattarci:

[email protected]

Pagina fb... Asso di cani Rescue

Lucilla 339 2903707 - Daniela 338 8744037

Grazie di cuore a chi vorrà aiutare!

Sissy

Micini

Cipria

Trixh a c i r c a s e i m e s i , è u n a cagnolina buo-n i s s i m a c h e chiede solo di essere amata.

Necessita adozione URGENTISSIMA!

Info in privato.Si trova in provincia di Milano.

FUNNY

ARTU'

GATTINI CERCANO CASAQuesti tre fratellini di due mesi e mezzo, cercano adozione per sempre in ambiente protetto! Castrazione obbligatoria. Adozio-ne preferibilmente a Milano o Lombardia.

Questi fratellini invece hanno circa un mese e mezzo, la madre li ha partoriti in un orto nella provincia di Milano r lì sono stati recuperati. Inizial-mente un pò timidi... ma di facile conquista!!Castrazione obbligatoria. Adozione preferibilmente a Milano o Lombardia.

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La Sibilla Cubana / Il Giardino di Alice 14 [email protected]

CURIOSITÀ, RICETTE, RIMEDI CASALINGHI...

Le parole sono pietre. Alcuni decenni fa, un vostro scrittore (Carlo Levi) intitolava così un suo libro sulla situazione siciliana. Ma, libro a parte, cosa significa l'espressione “Le parole sono pietre”? Di primo acchito potremmo dire che le parole hanno un loro peso, una forza e – ovviamente – un significato certo. Facciamo un esempio sempli-ce, e lugubre; se io pronuncio la parola “morto”, chi mi ascolta può contare su due significati: potrei riferirmi al mare (ma di fatto è un lago) situato fra Israele e Giordania oppure ad un essere vivente che vivente ... non lo è più.Le parole, quindi, andrebbero seriamente meditate e pesa-te prima di essere pronun-ciate, o scritte. Purtroppo – oggi - gli opinionisti, i gior-nalisti e soprattutto i poli-tici fanno un uso molto

libero delle parole dove ciò che conta non è tanto il significato ma “l'effetto” che possono produrre su chi le ascolta. A volte il significato, che credevamo immutabile e certo viene utilizzato per rappresen-tare il significato opposto. Non ci credete? Ecco un esempio.Per le vecchie carampane come me la parola riforma ha sempre avuto un valore positivo, vole-va dire cambiare uno stato di fatto e cambiarlo in meglio, addirittura in senso rivoluzionario (voglia-

mo parlare della Riforma prote-stante di Martin Lutero?). Ebbe-ne uno dei vostri ultimi gover-ni ha varato la “Riforma del Lavoro” che si è tradotta in lavoro precario, perdita di tutele sul posto di lavoro e così via ...Allora perché non chia-marla Controriforma

CUBANASIBILLA La

LE PAROLE SONO PIETRE, O POLVERE IMPALPABILE?

PESTO

del lavoro? Perché con quel nome avrebbe fatto subito paura; riforma è meglio!Altro esempio. Se io parlo del “sapore vero della vita” il mio pensiero va a una bella e profonda esperienza; che so ... al significato dell'amicizia. Ma va! Il sapore vero della vita sono quattro amici che dopo un'avventuretta si ritrovano la sera a sco-lare una bottiglia di Amaro.Vogliamo parlare della spensieratezza? Per me è spensierato uno studente che ha superato l'esame, un impiegato che ha pagato l'ultima rata del mutuo ... niente di tutto ciò. Oggi è autentica-mente spensierata quella signora che può ballare la Samba perché un proteggi slip la mette al sicu-ro da quelle involontarie e imbarazzanti ... perdite d'urina.Le parole hanno smesso di essere pietre e sono diventate una polvere impalpabile che distorce la realtà. La distorce ma, per fortuna, non può cam-biarla; altrimenti, se qualcuno di noi dovesse tro-varsi in un campo di pomodori, sotto il sole, duran-te la raccolta – oppure – il mese di agosto in auto-strada mentre gli operai stanno riasfaltando la terza corsia, sarebbe investito dal fantastico pro-fumo di mughetto, lillà e gelsomino perché, è risa-puto che “più sudi e più sai di fresco”!

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UNISCI I PUNTINI E COLORA

E per i più piccini...

Pesto di zucchine:Tagliare 5/6 zucchine medie a rondelle (dopo averle lavate accuratamente)Far soffriggere in un tegame un cipollotto fresco tagliato e 4 cucchiai olio extravergineUnire le zucchine precedentemente tagliateAggiungere un filetto acciugaDadini di pancetta affumicataTimo, salvia, aromi variCoprire con coperchio e far cuocerePoco saleA cottura ultimata....Far raffreddare il tutto in un piattoaggiungere una piccola fesa di aglio rosso (se piace), una decina di foglie di basilico fresco, 5 o 6 mandorle sgusciate e pelate (in alternativa 4 o 5 pistacchi Sgusciati e pelati),Mettere tutto in frullatoreSe necessario.....Aggiungere un paio di cucchiai d'acqua per rendere più morbido il composto.Ed ecco fatto il pesto di zucchine!

Ideale per condire pasta corta: farfalle, pennette, mezze pen-ne, fusilli, frittate...Per farcire torte salate unire della ricotta frescaMa anche per mantecare risot-ti, aggiungendo parmigiano, pecorino o unendo ricotta fre-sca, aggiungendoli alla fine... a seconda dei gusti

Buon AppetitoBuon Appetito

PESTO ALLE ZUCCHINEdi Alessandra

Sono un buon amicoLo dicono tuttiBelli e brutti.

Giocano con me tuttiCome dei cuccioli.

È difficile che mi annoi,non come tanti buoi.

Amo il calcio come i leoniHo a casa tanti palloni.

Alessandro Panebianco(10 anni)

IO SONOBuona Estate

a Tuttidalla redazione

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Pausa Caffè n° 7 - Anno VI - luglio 2018 15

NON SARANNO PUBBLICATI ANNUNCI ANONIMI E/O OFFENSIVIL’Impronta non risponde in alcun modo del contenuto degli annunci stessi

che sono inviati dai lettori a titolo gratuito.

RUBRICA GRATUITA

Esiste davvero la meritocrazia? Ho qualche dubbio in merito! A scuola ad esempio non ho trovato sempre meritocrazia, anzi! Molto spesso sono altri i para-metri che vengono presi in considerazione… Sul lavoro? Anche qui devo dire che non sempre il merito viene riconosciuto e premiato. Come possiamo incoraggiare i nostri figli sulla strada della meritocrazia? Sicuramente molto più semplice consigliare di seguire “la massa”, di “fare” come fan tutti! Ma che grande soddisfazione quando, pur in un mondo poco meritocratico, raggiungi picco-li/grandi successi solo misurandoti con i tuoi limiti, le tue paure, le tue sole forze! Credo che sia un risultato impari, nulla a che vedere con la strada già spianata!

“Mio nonno mi disse una volta che ci sono due tipi di persone: quelli che fanno il lavoro e quelli che si prendono il merito. Mi disse di cercare di essere nel primo gruppo; ci sarà sem-pre molta meno competizione.” Indira Gandhi

“Oggi che i maestri non ci sono più, io credo nel proverbio: 'Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna'. In cattedra finiscono i raccomandati.” Nino Manfredi

Pubblicare i vostri annunci è facile!Inviate una mail a: [email protected] oppure scrivete a: Moves - Redazione L’Impronta - Via A. Grandi, 2 - 20060 Mediglia - MI

«MERITOCRAZIA»

Ritorniamo al buon senso comune

L’OPINIONE

È opinione diffusa che in Italia molte (troppe) cose

vadano a rovescio, se un ladro ti entra in casa e tu, per proteggere moglie figli soldi, ti difendi finisci nei guai, se il tuo cane morde il ladro, ti fanno causa e coi giudici che ci troviamo (sigh) la vincono pure. Se sei italiano senza lavoro, non arrivi a fine mese, devi vendere la casa, finisci per strada! Poi vedi giovani immigrati, forti, aitanti, col telefo-n i n o d i u l t i m a generazione che non fanno un tubo coi soldi che il Governo (almeno i l p e n u l t i m o governo) gli passa. Mentre sono li che rifletto su questa situazione ecco che arrivano un paio di notizie degne di nota: una coppia omosessua-le chiede all'asilo in cui vuole iscrivere il figlio di abolire la festa della mamma e del papà ritenute discrimi-natorie verso le “famiglie” con due uomini o due donne. Altra notizia due bambini sono stati iscritti all'anagrafe come figli di coppie omoses-suali, le autorità municipali hanno provveduto diretta-mente a consentire la regi-strazione anche in assenza della sentenza di un giudice.Ciò detto non sono omofobo e non ho nulla contro gli omo-sessuali, mi preoccupa questa tendenza strisciante che sug-gerisce che la maggioranza debba piegarsi sempre e comunque all 'eccezione. Come se la democrazia esi-gesse che il desiderio del sin-golo debba essere imposto a tutti gli altri. Nel nostro caso mi sembra che una sottile minoranza abbia in animo di sovvertire l'ordine naturale delle cose. E' chiaro che tutti hanno il diritto di affermare le proprie ragioni e chiedere, non di pretendere, non cadia-mo nell'errore di confondere libertà con democrazia. Sce-gliere il proprio orientamen-to sessuale è una scelta di libertà, non contestabile, il “diritto” ad avere un figlio a tutti i costi è una cosa diversa, il “pretendere” di far crescere un bambino all'interno di una coppia dello stesso sesso è ancor più diversa. I bambini, che piaccia o no, per nascere hanno bisogno di due figure:

un maschio ed una femmina. Questo è noto anche alle cop-p i e “ o m o ” c h e d e v o n o comunque ricorrere ad una terza persona di sesso oppo-sto, perché non si tratta solo di un fatto biologico, lo svi-luppo della personalità di un individuo, la crescita indivi-duale, il raggiungimento di

un equilibrio, necessitano della dimensione maschile e femminile, quindi la presen-za di entrambi i sessi nella cre-scita è anche un fattore psico-logico e spirituale. Privare il bambino di una delle due figu-re genitoriale è quindi espres-sione di egoismo, perché rap-presenta una ingiustizia nei confronti del neonato. In que-sta Italia che va a rovescia sembra invece che conti di più l'egoismo di una coppia omo degli interessi del bam-bino, ed a questo ben si abbi-nano gli interessi di chi vuole sradicare il concetto di fami-glia tradizionale, qui non si tratta di opinioni politiche, né di religione o filosofia, dovrebbe bastare il buon sen-so. Quindi non ci si deve adat-tare ad accettare supinamen-te questi discorsi, nell'asilo che ho citato all'inizio i geni-tori si sono opposti con fer-mezza all' abolizione della festa della mamma e del papà, ed hanno vinto. Altre battaglie devono essere fatte nelle scuole dove dirigenti privi di rispetto, onore e tra-dizioni, aboliscono la festa del Natale per rispetto ai geni-tori musulmani, altro esem-pio di egoismo privare bimbi (di ogni estrazione religiosa) di capire e di festeggiare insieme. Questo bisogna fare opporsi a che la volontà egoi-stica di pochi finisca col bat-tere il buon senso, no alla ter-minologia alternativa, non esiste un genitore 1 e genitore 2, esistono la mamma ed il papà, entrambi importanti, e che Dio ce li conservi il più a lungo possibile.

Massimo Turci

stione personale e centralini-ste. Richiesta lingua italiana parlata e scritta. Capacità comunicative pos-sibilità di carriera per gestire reparti all' interno delle sedi in-viare curriculum [email protected] verrete contattati per collo-quio conoscitivo individuale

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