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8/15/2019 De Andre spartiti
1/169
8/15/2019 De Andre spartiti
2/169
EIENCO
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MUSICHE
UBBUCATE
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Sogno
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8/15/2019 De Andre spartiti
3/169
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Ballata (Moderato)
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8/15/2019 De Andre spartiti
4/169
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d a P i m
-
v e . r &
RIT. OBAL.
S o ?
s o ?
;>-
Re Carlo
tornava drlJa
guerra,
ìu rcroelie
lr sua
teira ci.sendolo d alor.
Al $l
deUa calda
piim,vera
Iabprgsia ì armaturd
del Sire
vinc,ror
II
sanguedel Principe
e del Moro
aÍ6sa.o
il ciúiero dj identico
color
ma piir che del corpo le ferile
,la Carlo
son sentire
le blimosie d'amor
Sc ansia
di
gloria, sere ed onore
spesne
la
gùe.ra .l vìncìto.e,
un
rom_nlo
per
f / r . Ì lTore
Cli
poì
inpone alla sposa
soale
di casr ì rà
. c infu.a,
ahimè, è
srale,
i.
bàrt,elia
può
corere
il rischio di
p€rder
I la chtave
Così
si lamenra
l Re Ùisr iaDo,
s
nchina rnrorno
ì
grano,gl ì son corona f ior .
Lo
spr.chio di chiara
fontanella
r i f ìc t re f ìero in
sr l l r ' dei Mor i
ì l r l c i to i
Q, , r rd 'eccc
el Ìacqua
r . . rmPone,
úirubi le v is io.e, i l \ inbolo d.mor,
rel folto di
lunehr
tc.ce bionde
,l seno si confonde
rsrúdo rn
pie.o
sol-
.
Nfai non f
v isra cosa
più
beÌ la,
ùaj io
non colsi siffattr
pulzelìa
"
drse
il
Re Carlo
scendendo
velo.e
di sela
"Dehl
Cala l iere
non
vi accostate,
rLà
d
alîri è
saudio
quel
chc ce.care,
d altra
piìr
facile
fonte la setc
calm.re
,
St,rprcso da un diie n deciso,
senrendosi er iso,Rc C.r lo s aùesrò.
N{a
oi i i
dcì lo.or
porè
l dìsrùno,
f r tncnte, le lmo bruno, l Sì te
si levò.
(ìodesta
era
I'arma sua segreta,
da Carlo spessousar,
in
sr.n
difiicoità,
a l la . lonna apparveun gran nasone,
un volto da caprone, ma
era
Sua
Maestà.
"
Se voi no n foste l mio Sovtano,
-
Carlo
si dila rl
pesante
spadone
ron c.l.rc; rl desio di flssin;
lonrano
Mi
poiché
siere il mìo Signote,
Crflo
si toslie I inre.o
sabbione
debh,) .ÒúceCermi po.sliaad ogni
pudore
"
Caval iere
ui
efa ass, i
valer te
cd ar
r -
r r
cu. t
f rang{nr-donJre
í
copr ì
e
giùnto
aì la
f in
del la
r rnzone,
incer io sul Ì
arc ione entò dì r isaÌ i r .
Veloce lo drpio.d la
pul,ella
reÈenÌe, nr
parceì la, resenta
l suo Signot
. Dehl Prop. io perchévoi s jere l Sìre
Ian c;Dquemila ir., è un
p.ezzo
di favot '
"
È mai
possibile,
oh
porco
di un cane,
che le awenture in codesto
reame
debban
r;solversi rurr€ con
srandi
putîane
Aache
sul
prezzo
cè
poi
da
údiie,
ben mi
ficordo che
pria
di
panìre,
v'eran rariffc inferiori allc trcmila lire
'.
Ciò
detto .8ì da
sran
cialtrone,
con balzo da leone in sella si lanciò
frusrando il cavallo come un
ciùco
rra
i
slicini
. il sambuco i Re si dilcg ò
Rc
Carlo
tornava dalls
gùeúa,
1lccogiic le sua tcr.r cinse'dolo
dalior
AÌ sol dclle crlda primlvèr.
hDpetti. l'armiturr dcl Sír€
vincitor
,---
8/15/2019 De Andre spartiti
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4
I
Re
di
Via
dello
povertn
(DESOLATTON
OW
Testo
tolrono
i
DE
ANDRE
F,DE
GREGOR/
Moderato
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bel-
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-
za in fon-do
al v i '
c o
-
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èaf-fol
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la
-
t is-
si-
mo-
di
ma- l ' i
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pto-va
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chie-de
re
u -no
cheo - re
ri
ri-spon-de
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riginole
Musico
i
Bob
DYLAN
Sa
I
v e n - d i - t a a c e n - t o
Rc
-
rà non 'ho sa-pu
-
to mai.,,
Le car-to
-
li
-
ne
del- l ' im-pic-
a
-
gio-ne
so-no n
i l com-mis sa-rio die tro la sta -
leg-ge
sfor
-
tu-na
cer-ea-no
qual-eo-sa
chenon
va
men-tre
Re
l i - r e
-zro-
ne
per
un
forze del-l'or-
di
-
ne
l r -
e
lamia si-gno-ra ci
af
-
fac
-
cia-mo sta
Edizioni Musicali RADIO
RECORD,
R.R.R., s.nl.,
Vir
86cbct,
2
-
20121
MILANO.
Editori per l ' I tal ia.
Tutt i i dir i t t i sono riservat i.
MLR 2
v i
-
a
de l - la
Po-ver
-
copyrighr€) 1965 by M. WITMARK & SONS,N. y.
Pubblicato
a
Italia nel
1925.
So l
io
R e
se - ra
8/15/2019 De Andre spartiti
6/169
I t .z, .g.+.a.0.?.8.
5
l l Salone
di
bellezza n
fondo al vicolo
è
affol latissimo
i
marinai
prova
a chiedere a uno
che ore
sono
e t i r i sponderà non l 'ho
saputomai
.
Le car to l ine e l l ' impiccag ione
sono in
vendita
a cento l ire I 'una
il
commissario
ieco dietro la stazione
per
un ind iz io i legge a s for tuna
e
le forze
dell 'ordine rrequiete
ceroano
qualcosa
che
non
va
mentre o
e
la mia
signora ci
affacciamo
stasera
su
via
della
Povertà.
Cenerentola embra
così faci le
ogni volta
che sorride ti
cattura
ricorda
proprio
Bette Davis
ìon
le mani
appoggiateal la
cintura.
Arriva Romeo
trafelato
e
le
grida
i l mio amore
sei
tu
ma
qualcuno
l i
d ice d i andar
v ia
e di non riprovarci
pi ù
e
l 'unico
suono
che
rimane
quando
I'ambulanza
e ne
va
è Cenerentolache spazza a strada
in via
della Povertà.
Mentre I 'alba
sta uccidendo
a luna
e
le stel le
si son
quasi
nascoste
la signora che legge
la fortuna
se
n'è
andata
in compagnia
delt 'oste.
Ad
eccezionedi Abele
e di
Caino
tutti
quanti
sono andati
a far
l 'amore
aspettando
che venga la
pioggia
ad annacquare
a
gioia
ed i l
dolore
e
il Buon
Samaritano
sta affi lando
a
sua
pieta
se ne andra
al
Carnevale
stasera
in via della Poverta.
| 3 Re Magi
sono
disperati
Gesù
Bambino
è diventato
vecchio
e
Mister
Hyde
piange
sconcertato
vedendo
Jeckyl l
che ride
nello
specchio.
Ofel ia è dietro
la
finestra
mai nessuno
e
ha
detto che
è bella
a sol i
22 anni
è
gia
una
vecchia zitel la
la
sua morte
sarà molto
romantica
trasformandosi
n
oro se ne
andrà
per
adesso
cammina
avanti
e indietro
in via della Poverta.
Einstein ravesti to
da
ubriacone
ha nascosto
suoi
appunti n
un baule
è
passato
di
qui
un'ora fa
diretto
verso
l 'ult ima Thule,
sembrava
così t imido
e
impaurito
quandoha ch ies tod i fermars i n po 'qu i
ma
poi
ha cominciato
a fumare
e a recitare 'A B
C
ed a vederlo u
non lo
diresti mai
ma
efa famoso
qualche
empo
fa
per
suonare
l viol ino
elettronico
in via
della Povertà.
Ci si
prepara
per
la
grande
festa
c'è
qualcuno
che comincia
ad
aver
sete
i l fantasma
el l 'opera
si è
vesti to
n abit i
da
prete,
sta ingozzando
a viva
forza
Casanova
per
puni r lo
de l la
sua sensual i tà
lo ucc iderà
par landogl i
'amore
dopo averlo avvelenatodi pietà
e
mentre
l fantasma
grida
lÍe ragazze
si son
spogliate
gi à
Casanovasta
per
essere violentato
in
via
della Povertà.
E bravo
Nettuno
mattacchione
il Titanic sta
affondandonell 'aurora
nelle scialuppe
i
posti
letto sono
tutti
occupati
e i l cap i tano
Qr ida
ce
ne
stanno
ancora; ,
e
Ezra
Pound
e Thomas Eliot
fanno
a
pugni
ne l la orre
d i comando
i
suonatori
di cal ipso ridono
di loro
mentre
i l cielo
si sta al lontanando
e
affacciati
al le loro finestre
nel mare
tutti
pescano
mimose
e
li l là
e
nessuno
deve
più preoccuparsi
di via
della
Povertà.
A mezzanotte
n
punto
i
pol iziott i
fanno
il loro sol i to
lavoro
metton le manette
ntorno
ai
polsi
a
quel l i
che ne sanno
più
d i
loro ,
i
prigionieri
vengon trascinati
su un calvario
improwisato
l i vicino
e i l caporale
Adolfo
li
ha awisati
che
passeranno
utti
dal camino
e
il
vento ride forte
e nessuno
riuscirà
a ingannare l suo destino
in via
della
Poverta.
La tua
lettera 'ho
avuta
proprio
ieri
mi
racconti
tutto
quel
che
fai
ma
non
essere
ridicola
non
chiedermi
come
stai
D.
questa
gente
di
cui mi
vai
parlando
è
gente
come
tutti noi
non
mi sembra
che siano
mostri
non mi
sembra
che siano
eroi
e non mandarmi
ancora
tua
notizie
nessuno
i
risponderà
se insisti
a spedirmi
e tue lettere
da via del la Povertà.
8/15/2019 De Andre spartiti
7/169
>.
6eondie
E DE
ANDRE
B r i d - A e
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Peî lnir'e:
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lo ropic-chc
riú
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tr i-Ìt
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l .
SolD
L'ofio.ilel
5 0 l n r
1 .
Uoao:
Mentre atcaversavo london Btidgc
un
giorDo senzr solc
vidi ùna donnà
piangcr
d'amore,
pianseva er il
suo Geordie.
Dorza: Impiccheranno
eordiecon una cordad'oro,
è un privilesio iaro.
Rubò sti cerví nel
parco del re
vendendoli
per
denaro.
2 .
Uorzo Sellare
l
suo cavqllo
dalla bianca criniera
sellarele l suo
pony
cavalcheràino a Londra
stasera
ad imp)orare
per Geordie.
Donn4.
Canéie
non rubò mzi
neppure
per
me
Rubò sei cervi n€I
parco
deÌ re
v€ndendoli
pe.
denaro.
) .
lntieae Salvaree sue abbm,
salvale l suo
sorriso.
-nqn ha vent'anni snco.a
cadrà rnverno
anche
sopra
l suo
viso.
Ilomo:
ponete
inpiccarlo
allora.
Nè il cloré desli
inglesi nè Io sccttm del
re
Geordie
potran
srlvare,
anche se
Piangeranno
cori tc
la
legse non
prò
cambiare.
Pet
li"iîe:
Idena Cosi o
impicchcranno
on
una cotdr d'óro,
è un
pdvilegio
raro.
Rubò
sci cervi nel
parco
dd rc
Uozo,
vcodcndoli
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dcnaro.
8/15/2019 De Andre spartiti
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presto,
amore,
d .ppassir
e rose
E quando i troverai n mano
ó , , c i t i ^ . a h h 4 < ( i Ì i
al sole d'un aprile
ormaj
lontano li rin]pianger.ì
Ma sarà a
pfima
che incorrri per strada,
che tu copriraì d'oro
per
un
bacio mai dato,
pcr
un amore
nuovo.
lrmorc
che strappa i
lnduto
ormai,
capellì
Ríp/esa:
che incontri
per
stada,
che tu coprirai
d'oro
per
un bacio
mai dato,
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un amore
nuovo,
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di un dolore
f ivevi sen,a
l
sogno
di un aùore
ma un Re senza
busò re vol te
un giorno al la tua porra
Bianco cone la ìuna il suo cappello.
come 'amore oso i l s uo manrel lo,
ru lo
seguisti senzauna
ragione
come ùD raga,,o
sesueun aquilone
E c'era il sol€
e avevi
gll
trcchi
beÌll
lui tì
baciò le tabbra ed i
capeìli,
cera
la luna e avevi
sìi
occhi stanchi
lui pose
le
sue
mani suj rùoi
fianchi.
Fù.ono baci
e furono sorrìsi
poi
furono sohanro i
"
fior.lalisi
"
che
videro
con gl i
( {chi
iel l€
srel le
iremere
al venro e aj ba. i la
rua
p. l ie
Drconopoi
che nenr.e rnorna\ i
nel
f iume, chissà ome.scìvol i i
e lu i che non r i vol le
Íeder mona
bussò cent annr ancora
alla tur pona
Questaè la tua cai,one } laf inel la
cle sei
volara ir cielo
su una
srella
e come rutte
le piir
belle cose
vivefi solo
un
glorno
come le rose
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come tutte le più
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vivesli solo
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a $ ù.cmnate, a sem,l.dir
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dÈhró
riBa.dando
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Quindo
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diecimiia
lire
per
senri.ù
dire:
nkio
bello e badbdoone.
S. t'inoltr*ai
lungo l. calaî.
in
iru€llìrìa sp€$z
cúic,
di s.lc,
Lì ci
trcveÈi
i lzdri,
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23/169
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8/15/2019 De Andre spartiti
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poco.
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Cùi cerca una bocca infedele
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sappia di
fragola
e miele
E intanto lei gioca all'amore
scherzando
con
gÌi
occhi
ed il cuore
di chi lorce 1a
odierà
Barbara
ma
poi
la perdonerà
Barbara.
E il vento
di sera la
invita
a sfogìiare ìa
sua marsherita
per
ognr amore
cne se ne va
ùn altro
petaÌo
fiorirà
lei Ìa bacerà
sa che ogni leito
di sposa
Étlo di ortìca e mimosa
qu6to
ad un'aÌira
età
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26/169
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Di
-
o. -
Las.ia
ch€
sia 6odto
Signore,
iÌ suo
senti€ro
quando a
ie la sua
anima
e al
mondo
Ìa sua
Pelle
dovrà dconsegnarc.
quando v€rrà
aÌ tuo cielo
là dove in
pieno
giorno
dsplendono
le stelle.
Quando
sitraverse.à
ì ultimo
vecchio
pont€
ai suicidi
dirà
baciandoli
atla
fronte
veniie
in Paradiso
là dove
vado anch'io
perchè non c'è
l'infemo
nel mondo del buon Dio.
Fate che
giunga
a Voi
con
Ìe
sue
ossa stanche
s€guito
da
migliaia
di
queÌ1e facce bianche,
fate ch€ a Voi
ritorni
fra i morti
per
oltraggio
che
aÌ cielo ed
aÌla
terra
mostrarono
il coraggio.
Signori
benpensantì
spero
non vi
dìsPiaccia
se
in cielo, n
mezzo ai Sani i ,
Dio, fra le sue braccia
soffocherà
il
singhiozzo
di
quelle
labbra smorie
che
all'odio e
alt'ignoranza
pref€rirono la morte.
Dio di misericordia
ìl iuo bel Paradiso
lo hai
fatto sopraitutto
p€r chi non
ha sorrjso
per qu€Ì l i che
han vissuto
con
1a coscìenza
pura;
f inferno esiste
solo
per chi ne ha Paura
M€glìo di
Lui nessuno
mai ti
pot.àL ndicarc
glì
€rrori di
noi tutti
che
puoi
e vuoi
salvare.
Ascolla la sua
voce
che ormai canta
nel v€nto
Dio di
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vedrai, sarai
contento.
l i d o
r e t a - d o a '
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J
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Dio di rói-se
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8/15/2019 De Andre spartiti
27/169
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Par
a a
(
coDAl
La chiamavano bocca
di
rosa
ìneti€va Ì'amore, m€tt€va Ì'amor€,
Ìa chiamavano bocca di rosa
m€tteva I'amor€ sopra ogni
cosa.
Appena
scesa alla stazione
del
paesino
di Sant'IÌarìo
tutti si accorse.o con
uno sguardo
che non si traitava di
un
missionario
C'è chi l'amore lo fa p€r
noia
. h i < è ì n s . e o l i p n a ì n , ^ + é q c i . n p
bocca di rosa né I'uno né l'altro
lei
lo faceva
per passion€
Ma la passione
sp€sso conduce
a soddisfare 1e proprie
voglie
senza indagare s€ iÌ concupito
ha iÌ cuore libero oppure ha moglie.
E fu
così che da un
eiomo
all'altro
bocca di rcsa si iirò addosso
Ì
ira funesta delle cagneiie
a cui aveva soitratto Ì osso.
non brillano c€rto in iniziativa
l€ contromisure fino
a
quel punto
si limitavano aiÌ inveitiva.
Si sa che
la
C€nte
dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio
si sa
che la
genie
dà buoni consigli
se non può piir dare caitivo esempio.
Così Lrna vecchia mai stata mogli€
sen,a
mai 6gli, s€nza
pììi
voglie,
si
pres€
la briga e di cerio
iì gusto
di dare a tutte
iÌ
consigho
giusto.
x
rivolgendosi
alle conuie
le apostrofò
con
parole
acut€:
(i1
fuÌto
d'amore
sarà
punito
-
dìsse
-
dall ordine cosiiiuiio ).
E
quelÌe
andarono
daÌ
commissario
e dissero enzaparafrasare:
(
Quella
schiiosa ha
gìà
troppi
clienti
pi i r
di un consoPio
al imentare).
E
arrivarono
quattro
gendarmj
con
i pennacchi,
con i
pennaccht
ed arrivarono
quattro
genda.mi
con i
pennacchi
e con
le
armi.
Spesso
gli
sbirri e
j
carabinieri
at
proprio
dovere v€ngono meno
ma non quando
sono n alia unilorme
e I accompagnarono
aÌ
p.imo
1r€no.
Alla
stazione c'erano tutti
dal commìssario
al sagr€stano
alla stazione c erano tutti
con
glì
occhi rossi
e
il
cappello in rnano.
A saìula.€ chi
per
un
poco
a salutare chi
p€r
un
poco
portò
l arno.€
nel
paese
C era
un carteì lo
eial lo
con una scritta nera
diceva:
(
Addìo bocca di rosa
con
ie
se
ne parte la primavera r.
l.'Ia
una notjzia un
po
original€
non ha bisogno di alcun
giornale
come una
ireccia
dalÌ'arco scocca
vola velo:e di bocca in bocca.
E alìa stazione successiva
chi
manda un
bacio. chi
g€tta ùn fiore
Persìno ìl
parroco
ch€ non alhprezza
{ra un miserer€
e
un€slr€ma un2ion€
il
bene
efiimero della bellezza
la vuole accanto n
processione
E
con
la Vergine in pfima fila
e bocca
di rcsa
poco
lontano
sr
porta
a spasso
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Faese
ìamore
sacrc e
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Corole
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Moderatametrtee[to
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Uomini seMa
IalÌo, semidei
che
vivete in castelli inargentaii
chè di
gloria
toccaste
g1ì
apogei
noi che invochiam
pietà
siamo
i drogati.
Dell'inumano varcando il confine
conoscemmo
anzit€mpo
la
carogna
.à€
ad oeni ambjto sogno
mette fine:
ché
Ìa
pietà
non vi
sia di vergogna.
u1 amarc
nè
lelicità.
rlierì,
pizzicagnoÌi,
notai
Yentri obesi e le mani sudate
.uori
a forma di salvadanai
ch€ invochiam
pietà
fummo tmviate.
gammo
su fragili vasc€ili
úrontar del
mondo la
buùasca
gli
occhi
troppo belÌi:
pietà non vi rimanga in tasca.
€l€tii, uomini di
regge
dauiam nei vostri sogni aneora
I'umano desoÌato.
regge
mori con il nodo alÌa
gola.
iDnocenti all'orrenda agonia
Coro: Un cd.stello
to
d.onò
e cento
e centa dnlcí
tfovò
folùo
poí
gli. portò
míUe
oÍLoîí
na ntn
tîotò
la
îelícítòt.
Rec.: Uomini
cui
pietà
non convien sempre
mal accettando il
destino comune.
andaie, nelle sere dì novemb.e,
a spiar delle stelÌe aÌ fioco lume,
la morte
e il vento, in mezzo ai
lcamposanti,
muover le tombe
e metterle vicine
coúe fossero
tessere
giganti
di
Ìrn
dòmìno
che non avrà mai ffne.
Uomini,
poichè
all ullimo minut-
non vi assalga
il rimorso ormai tafdivo
per
non aver pietà
giammai
avuro
e non diventi ranlolo
il respiro:
sappraieche la
morte vi sorveglra.
gioir
nei
prati
o fra
i muri di cal€e,
come
Gescere ìl
gran
guarda
il vilÌano
finchè Don sia maturo per la falce.
Coro:
Non
cercúe Ia
lelicità
in tutti quelli
o cti tt
hai donato
per
duere
un compensÒ
na
solo iî te
nel tro crorc
se tu
aúÌEr donaîo
solo
peî pietà
pef pietà
pef preta...
castelli
pet
hi
decidendone
ìa
sorte
giusta
p€nsate
che sia
che
decreta morte?,
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Giroando
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8/15/2019 De Andre spartiti
32/169
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gio-che
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Eo. lar
do -sira,Xar-co - di
suqjtg,
uaf-co
-
di
lu€rra,
Marcondiro'ndera
3r€rra,
Marcondiro'ndà
terra, Marcondiro'nden
terra chi ci salverà?
-ldato
che non la vorrà
-ldato
che a
guerra
riffuterà.
s.oppiaia,
Marcondiro'ndera
scoppiah, chì ci aiuierà.
Dio, Marcondiro'ndera
Dio, Ìui ci satveîà.
Bppatot
dove non si sa
.Ddato, chissà
quando
ritornerà.
&ftondiro'ndera
Iùtondìro'ndà.
Iarcondiro'ndera
.hi ci saÌverà?
ò€
non lo farà
aùe
la bomba non
getterà.
ri?etere
a.d ib.
Ci sono
troppe
buche,
Marcondiro'ndeLa
ci sono troppe
buche, chi
le riempùà?
Non potremo piìr giocar€ al Ma.condiro'ndera
non
potrcmo più
eiocar€
al Marcondiro'ndà.
E voi a divertií/i andate un
po' piil
in 1a
andate a divertr rvi dove la
guerrd
non cr sarà.
La
guena
è dappertulto, Maîcondiro'ndera
la terra è tutta un luito, chi
la
consolerà?
Ci
pensemn
gÌi
uomìni,
le
bestie e
i fiori
i boschi e
le
stagioni con
ì mille
coÌo.i.
Di
gen €.
besl ie e f ior i no. non ce
n;
p.u
viventi siam masti noi e nulla
piir.
La telra è tutta nostra, Marcondiro'ndefa
ne faîemo una gran giostra, Marcondirc'ndà.
Abbiam tutta la terra
Marcondiro ndera
giocheremo
a
Jar la
guerra.
Marcondiro'ndà.
La terra è tutta nostra, Marcondiro'nd€ra
ne faremo
una
gran giostra,
Marcondiro ndà.
la
pr€nderà?
Iarcordido'ndera
ldar$ndiro'ndà-
i li dist.uggerà
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aî
il sole
mlimlno a
stento
Chi derise la
nostra
sconfftta
e
l'€sirema
vergogna
ed il modo
soffocato
da identica
stretta
impa.i
a conoscere l
nodo
Chi la terra
ci sparse
sullossa
e
dprese
tmnquillo
il cairmino
giunga
anch'egli
stravoÌto alìa
fossa
con la nebbia
del
primo
matrino.
La
donna che
c€lò in un
sorriso
il
disagio di
darci m€moria
ritrovi
ogni notte
sul vjso
un
insulto del
tempo e una
scoria
Coltivjamo
per
tutti
un rancore
che ha l'odore
del sangue rappreso
ciò che allora
chlamammo
dolore
è
soÌtanto un discorso
sospeso.
e chi
vive ancora
fu la
vita
h6se finita
lrtto in
un'ora.
nel
gelo
8/15/2019 De Andre spartiti
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F-ta-
e, An-che
la
-EeD-
i
Sale
la
n€bbia
sui
prati
bianchi
come un cÌpresson€i
camposanti
un campanile
che Don sembra vero
segna l confine IÉ la
terÌa e il cieÌo.
Ma
tu che vai, ma
tu
rìmani
vedlai la neve se ne andrà doúani
dfrodranno le
gioie passate
col vento caldo
di un'aìtú estate.
Anche la luce
sembra
morire
dell'ombra inceda di un
diveni.e
dove anche l'alba diventa
sera
e
i
volti sembÌano teschi di cera.
Ma tu
che vai, ma tú îimani
anche
la
nev€ morira domani
l'amore ancora
ci
passerà
vicino
nella stagione
del biancospino.
La telra stanca
sotto
la
nev€
dome
il
sil€nzio di un sonno
greve
I'inverno
raccogli€ a sua fatica
di mille s€coli, da
un'alba antica.
Ma tu che stai, perchè
riúani?
un alim inverDo tornerà
domani
cad.à altm neve a
consolar€
i
campi
caclrà altm neve
sui camposanti.
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*.Leggenda
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Notsle
Iesto
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Andantino
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by TELSTAR Edizioni Muicali
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s.r.l., Via
Bcrcbet,
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20121
MILANO.
Tutti i diritti sono ircrvati.
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8/15/2019 De Andre spartiti
38/169
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r .8.8.
-
-ta
-
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Parlavi
alla
luna
giocavi coi
fiori
avevi
I'età che
non
Porta
dolori
e
i l .vento
era
un
mago,
la rugiada
una
dea,
nel
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incantato
di
ogni
tua
idea
nel bosco
incantato
di
ogni
tua .idea'
E
venne
l'inverno
che
uccide
il colore
e
un
babbo
Natale
che
parlava
d'amore
e
d'oro e
d'argento
splendevano
i doni
ma
gli
occhi
eran
freddi
e
non
erano
buoni
ma
gli
occhi
eran
freddi
e
non erano
buoni'
Coprì
le
tue spalle
d'argento
e
di
lana
-
di
-
perle
e
smeraldi
intreccio
una
collana
e
nientre
incantata
lo stavi
a
guardare
dai
piedi ai capelli
ti
volle
baciare
dai
piedi ai capelli
ti
volle
baciare.
E adesso
che
gli
altri
ti chiamano
dea
I'incanto
è svaìito
da
ogni
tua
idea
ma
ancora
alla
luna
vorresti
narrare
la storia
di
un
fiore
appassito
a
Natale
la storia
di
un
fiore
appassito
a
Natale'
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dei
drogati
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l-lu-mi+a
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di
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Dio
un amore
il vuoto
nel
cuore.
dico
forma
né accento
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SUOnI
to
altri nudi
un
fuoco
i
fantasmi
giuoco.
dire a mia
madre
che
ho
paura?
Più
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dietro.
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che
m'a-scol-ti
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-
se gna-mi
-
dif- fe
-reo
-
te
da
quel
-
lo
-
Perchè
non
hanno
fatto
delle
grandi
pattumiere
per
i
giorni
già
usati
per
queste
ed altre
sere
e chi, chi
sarà
mai
il
buttafuori
del
sole
chi Ii
spinge
ogni
giorno
sulla scena alle prime ore
e sopratutto
chi
e
perchè
mi ha
messo
al mondo
dove vivo la
mia
morte
con
anticipo
tremendo?
Come
potrò
dire a
mia madre
che ho
paura?
Quando
scadrà I'affitto
di
questo
corpo
idiota
allora
avrò il mio premio
come una
buona n-ota
mi
citeran
di monito
a chi crede sia bello
giocherellare
a
palla
con il
proprio
cervello
cercando
di
lanciarlo
oltre il
confine
stabilito
che
quaìcuno
ha tracciato
ai bordi
dell'infinito.
Come
potrò
dire
a mia
Tu che
m'ascolti
insegnami
un alfabeto
che sia
differente
da
quello
della
mia vigl iaccheria.
rî
Come
potrò
dire
a mia madre
che
ho
paura?
madre che
ho
paura?
8/15/2019 De Andre spartiti
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42
20
><
l
pescatore
Testo Muslcc
dl
E DE
ANDRE
Al
-
lbm-bra
so- Io
s'e-raas-so
pi
-
to
un
Ven-ne
l-la spiag-giaunas-sas
-
si
-no
oc-ehi
gran-di
dabam
-
bi-no due
oo-ohie
T
I
l
-to -
re e a-ve-va,un
sol-co lun-go l
vi
-
so co-meu-na spe-cie di
60r
-
ri
-
so.-
-nor
-
mi di
7
-
u - t &
gli
spec-ehi
iu-n'av
"""q
Copyright
@
1970
by TELSTAR
Edizioni Musicali
assigned
1971 to
EDITORI ASSOCIATI s.r.l..
Via Berchet, 2
-
20121 MILANO.Tutti i diritti sono riservati.
MLR 2
8/15/2019 De Andre spartiti
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E chie.soal
ls.
Venae-ro n
Xat#
loi
Coda
to
co
-
me u-ne spo
-
eie
di sor
-
ri
-
so.
dell'ultimo sole
un
pescatore
un solco
lungo
il
viso
specie di sorriso.
spiaggia un assassino
grandi
da bambino
enormi
di
paura
qlecchi
di
un'awentura.
d
vecchio darnmi
CODA
- r l - so
e a-ve{au sol-co
î
E fu
il
calore di un
momento
poi
via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il
sole
dietro alle spalle un
pescatore.
Dietro alle spalle un pescatore
e
la memoria è
già
dolore
è
già
il rimpianto
di un aprile
giocato
all'ombra di un cortile.
Vennero
in
sella due
gendarmi
vennero
in
sella con
le
armi
chiesero
al
vecchio se
lì vicino
fosse
passato
un assassino.
Ma all'ombra
dell'ultimo
sole
s'era
assopito il
pescatore
e
aveva un solco
lungo
il
viso
come
una
specie di solriso
e aveva un solco
ungo il
viso
come
una specie di sorriso.
lun-go l
?l
I
e
troppa
vecchio
dammi
il
pane
fame
il
vino
un assasstno.
il
vecchio
al
giorno
neppure
intorno
vino
e spezzò
il
pane
ho
sete e
ho fame.
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43/169
r=l a ,:i -
Testo
Musico
dt
E
DE
ANDRE
-
mi
-num.Lauda-te
Do
L'infanzio
i
Mario
x
er
cu- ci-to
qualche
Pre-sero
tuoitre
an*i
-
e
liporta-ro
-no
al
Lo
buono
ovello
Lauda-te
Do
2'
sul ve-sti-t i-no
al-la
buo-nar
il
oerrto
e la
sta
gione
ri-tor-ryoaoa
EDITORI
AS$OCIATI'
s.r.l"
Via
gcrchct'
2
-
A)121
MrL'l\NO'
Editori propricteri.
Tuttt
i diritti
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no-na,
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-
so-gno-
o
peg-gio,
Pe1 g9-
Ma
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na,che
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tem-pio.
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Solm
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44/169
46
cbi
-na.
ila nanper
te,òam
ùi
-
na,
chenel,teryio e
-
sti
chi-m'. E quaadoieacer-
X at#
(con
Rit.)
loi
segve
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Sciogl,ii
caAelli e
guardn
gíàaengono
hesto
Guardala,
gwardal,a,saiog{tieícapel-l,i,so-no
íù
lnaqhídetwshimanteLl,í,gaorda la
pel
-
le te-ne-ra,
líe
-
oe, ri
-
al, so
-
l,e co-me u
ne
-
oe.Guar-da.le
,
gunr-da*kí1,
a?
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so.sern4raoe-
l l
s.
-r
-
ta
dal Partdi
-
so,gaarda
e
lfor-me,
a
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l,i del Por*di
-
so.Gtatda la
- ú, gaar-da:le il col, lo, sem-ùraoe - nu ta dal, su,o or-ri - so,g'u,ar-da-l,e glí oc- chi,gaar-da La ne - oe,gtnr-da l,a
l r .
-
rw
-
ta
per
Tettasí
o
-
ne.Gaarda La
Secondo
l,'ordine ricetato,
Coro:
aocalizzato
bon Rit.)
loi
Coda
porfò
la banúha
all,a
propría
crca
I.
Tbmpo
E
fo-sti
tu,Giu-
CODA
: > >
Parlato:
8/15/2019 De Andre spartiti
45/169
e
flIbito 8e
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Po'td ?er
dei
laoori
che
,o attend,eaa,np
fami
del,ta
Giud,ea.
Eírnase
l,ontano
QNtf,îo
anní,
lrb
tf&
Solm Mib
...
e Gioacchimo
di.sse.-
-
Ecco
che ha
coinpiuto
i
tre anni
P ortiamola- perciò
aL Tempio del Signore
p9lchè
dobbtanno
adernpiere
alla
promessa...
(1)
Forse
fu
all'ora
terza.
forse
alla nona.
cucito
quatrehe
giglio
sul
vestitino
alla
buona.
fo.rse
fu
per
bisogno
o
peggior
per
buon
esempio,
presero
i tuoi
tre
anni
e
li
portarono
al
tempio.
Presero
i tuoi
tre
anni
e. li
portarono
al
tempio.
Non
fu
più
il
seno
di-Anna,
fra
le mura
discrete.
a consolare
il
pianto,
a calmarti
la
sete:dicono fosse un angelo
a raccontarti
le
ore.
a misurarti
il
tempo
fra
cibo
e Signore.
A misurarti
il
tempo
fra
cibo
e Signore.-
...
cosà
Maria
bambina
ui,sse
nel
Tempio
del Slgnore
e, la
mano
dt, un
angelo
le offriua
il
cibo...
Coro:
Scioglie
la neue
aL
sole,
rítorna
L'acqua
al mare,
iL
uento
e La
stagione
ritorndno
a
gíocare.
Ma non per te, bambina,
che nel
tempio
resti
china.
Ma
non
per
te, bambi,na,
che
nel
tempio
resti
china.
...
e
quando
raggiunse
I'etù
dei
dodíci,
anni x
sacerdoti
si
ríunirono
in
consiglio
e
dissero.'
-
Coso
faremo.ora
di
lei
perchè
non
contamini
iI
Tempio
del
Signore?...
E
quando
i
sacerdoti
ti rifiutarono
alloggio,
avevi
dodici
anni
e nessuna
colpa
addosso;
ma
per
i
saeerdoti
fu eolpa il tuo maggio,
la
tua
verginità
che
si tingeva
di
rosso.
La
tua
verginità
che
si tingeva
di rosso.
E
si vuol
dar
marito
a chi
non
lo
voleva.
si
batte
la campagna,
si
fruga
la via.-
-
Popolo
senza
moglie,
uomini
d'ogni
leva,
del
corpo
di una
vergine
si fa lotteria.
-
Del
corpo.di
una
vergine
si fa
lotteria.
... allora gli
araldi.
andarono
per
tutta.
Ia
Gi.udea
e risaonò
la
trornba
e il popolo accorse...
Coro:
-.
Sciogli
i
.capelli
e
guardn,
gra.
uengono
_
:-q"q\*lo' 9 a qeb,.
scioslie
i
capeuí,
sono pxu
lunghi
der.
nostri
mantellí,-
g1uffda
-la,
pelle
tenera,
lieue,
rysplende
aL
sole
corne'Ia
neóe.
Guarda
Le
mani, gunrilale
lt
ótso,
sembra
.o
enltta
dal
p
aradiso
guarda
le
for-rne,
Ia
proporàtone,
sernbra
-uerwta
per Tentàzione.
'
LirlctrdaL&,
gunrdala,
scioglie
i
capelli.
sono
più
Lunghi
dei
nnslri
maníelti.'
SlnTde
Le
mani,
gunrdale
il
uiso,
sernbrct
uenuta
dal
paradiso.
Guar4ale gli occhi, guarda i capeltí.
guarda
Ie
manr,,
gualdale
iL
co|Lo,
guLrcrn
Ia.
caf'fle,
gu,arda
iL
suo
uiso.
gunrda
i capellí
del
paradtso.
Guarda
la
carne,
guardale
it
collo,
sernbra
uenuta
dal
suo
sorriso.
guardale
gli
occhi,
guarda
la
nepe.
guarda
La
carne
del
paradiso.
,..e Zaccaru,
iI
gran
sacerdote,
disse
o Giuseppe:
-
In
sorte
ti ha
afiiditò
la
oergine
del
Stgnore,
abbine
cTtra
e custodiscila...
E fosti
tu,
Giuseppe,
un
reduce
del
passato,
falegname
per iorzapadre per professione,
a vederti
assegnata;
da un
destino
sgarbato,
una
figlia
di
piir
senza
alcuna
ragione,
una
bimba
siu
cui
non
avevi
intenzione.
E mentre
te
ne
vai.
stanco
d'essere
stanco.
la
bambina
per
mano,
la.tristezza
di
fianco.
pensi
-
quei
sacerdoti
la
diedero
in
sposa
a dita
troppo
secche
per
chiudersi
su una
rosa.
a un
cuore
troppo.vecchio
ehe ormai
si riposa.
.:
Parlnto:
Secon(Io l'
ordi.ne
riceuuto,
Gzusevpe
portò
ln
bambina
nella
propria
cd,sa
e subzto
se
ne
partì
per
d,eí
lauori
che lo
attendeuano
fuori
delln
Giudea.
Rimnse
.Iontano
quattro
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(I\
le ilid'ascalie
'i'n
coraíM
so'n
citozioni
det
prtuung?h
ití
@taaoma.
teeunte
il.a un
wlume eilito nel lg67 con tra.duzioni iti L. Bcarabelli.
8/15/2019 De Andre spartiti
46/169
ll ritarno
i
Giusepe
Testo Muslcodr
E DEANDRE
Stel
-
le,
già
dal
tra
-
mon-to,
si con-ten-do-no
il cie-lo a frot
-
te ,
t--1
nel-l'ia
-
se
-
la not-te. U n a - s i - no d a i
scandi
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soe la di-stan-za
lun-go
l mo-ri
-re
del
Aior-no. oocal,izzato
li
(ie-nr-sa-lem-me,
la tua
nano
acat-îezza.
l di
-
se-gno
com-pa-gno 0S _ go
4-
tor-no,
fl.
At
""tll
.
-
d'u.nabambo-la
m&-gra, in-ta-6lia-ta
aet
copyrisbt srl ùr
ry
]|
47
22
o-
r--1
s.L. ViE
&rchct,
2
-
20121 MILANO.
8/15/2019 De Andre spartiti
47/169
4a
lc
-
gno.
La
vc-sti-rair
ila-
ri
-
a,
ri-tor-ne
ra-
i
a
quei
éÈo-chi
la-scia-ti
quando
tuoi
Più lento
(q*si
libero)
E lei
voJò fra le tue
brac+ia
e le
sue
di-ta
co-me la-cri-me, dal tuo cigliqal-Ia
go-la,
sug:ge-ri-vanoal
vi-so,
u-na
vol4a
igno-ra-to,
-
'..r
t--1
I r .
la
te-nerezt atun
sor- ri:so, un af-fet-to
quasi
mplo
-
ra-to, - E a te
che
er-ca-vi
l mo
-
ti
-vo
-
ld'un
a-
@
-gan-noi-ne-sprcs-so
al vol{or- lei ri-cor-do
fiai
re-eti
dun
so-gno rac-col-to.-
7
srelle,
già
dal tramonto,
si
contendono il cielo a
frotte'
luci meticolose
nell'insegnarti
la notte.
Un asino
dai
passi
uguali,
compagno
del tuo ritorno,
scandisce
la distanza
lungo iI morire del
giorno.
Ai tuoi occhi, iI deserto,
una distesa di segatura,
minuscoli frammenti
della
fatica della natura.
GIi
uomini della
sabbia
hanno
profili
da
assassini,
rinchiusi
nei
silenzi
d'una
prigione
senza confini.
Odore
di Gerusalemme,
la tua
mano
accarelzza il disegno
d'una bambola magra,
intagliata
nel legno.
-
La
vestirai, Maria,
ritornerai
a
quei giochi
lasciati
quando
i tuoi anni
erano
così
pochi.
-
l l 2 .
ventre. -
E lei volò fra le tue
braccia
come una rondine,
e le sue dita come lacrime,
dal tuo
ciglio alla
gola,
suggerivano aI viso,
una
volta ignoreto,
la
tenerezza
dun
somiso,
un
affetto
quasi
implorato.
E lo stupore nei tuoi occhi
sali
dalle tue mani
che
vuote intorno
alle sue
spalle,
si colmarono ai fianchi
dalla
forma
precisa
d'una vita recinte,
di
quel
segreto che si svela
quando
lievita
il ventre.
E
a te, che cercavi il motivo
d'un
inganno
inespresso dal
volto,
lei
propo,se
I'inquieto
ricordo
fra
i
resti
d'un sogno racrcolto.
8/15/2019 De Andre spartiti
48/169
il
sogno
i
Morio
4S
Iesto
e Musico
di
E
DEANDRE
u-mi-dor sou-ro
del tem-pio, lbmbrae-ra fred-da,
gon-fia
din
-
cen
-so;
t-r
aac-se,
corneogbi
s€
-
ra,
ad in-se
-gnar-mi..u-tlanuo-va
re
-ghie-ra:
r-.-------i
r-}---l
r-d
e le mie brac-oia
di-ven-ne-ro a
-
l i , quan-do mi chie-se: co-no-sci l te
-
sta-te
io,perun
gior-no,
perun
mo
-
t--1
Liberamente
l'an
-ge
-
lo
poid'improv
-
vi-sq
mi sciol+e
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Vo-lammodarr- ven
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tre.- E la
pa-rolaormaisfi
-
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ven-to,
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i l co- lo-re del
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si sciol-sein
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20721 MILANO.
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1971 by EDÍTO|'I All@l
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8/15/2019 De Andre spartiti
49/169
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d'u-no sguardo n-clul - gen - te.-
vec-chi ouan-doac-ca
-
îez-za-îo-
.r---t
mo- ie
-
Nel
grembo
umido, scuro
del
tempio,
I'ombra
era
fredda,
gonfia
dlincenso;
I'angelo
scese,
come ogni
sera,
ad
insegnarmi
una
nuova
preghiera:
poi,
d'improvviso,
mi sciolse
Ie
mani
e
le mie braccia
divennero
ali,
ouando
mi chiese
-
conosci
l'estate
-
iò,
per
un
giorno, per
un
momento,
cors{ a vedere
il colore
del vento.
Volammo
dawero sopra
le case,
oltr'e
i cancelli,
gli
orti, le strade,
poi
scivolammo
tra valli
fiorite
àove all'ulivo si
abbraccia
la vite.
Scendemmo
là, dove il
giorno
si
perde
a
cercarsi
da solo
nascosto tra
il verde,
e
lui
parlò
come
quando
si
prega,
ed alla fine d'ogni preghi€ra
contava
una
vertebra della
mia schiena.
... e
I'angelo
disse:
-
Non
terleîe,
Mario,
intotti
tnt
trooato
grana presso
il
Signore
e
per
opero
Sun
concepirai
un
f
glio...
Le
ombre
lunghe dei sacerdoti
costrinsero
il
sogno
n un cerchio
di voci.
Con
le ali
di
prima pensai
di scappare
ma il
braccio era
nudo e non seppe
volare:
poi
vidi
I'angelo
mutarsi
in
cometa
e
i volti severi
divennero
pietra,
le loro braccia
proffli
di
rami,
nei
gesti
immobili
d'un
altra
vita,
foglie
le mani, spine
le dita.
Voci
di
strada,
rumori di
gente,
mi rubarono
al sogtto
per
ridarmi
al
presente'
Sbiadì
I'immagine,
stinse
il colore,
ma I'eco
lontana
di brevi
parole
ripeteva
d'un angelo
la
strana
preghiera
dove forse era sogno rna sonno non era-
lo chiameranno
figlio
di
Dio -;
parole
confuse
nella mia
mente,
ivanite
in un
sogro,
ma impresse
nel
ventre.
-
E
la
parola
ormai
sfinita
si
sciolse
in
pianto,
ma la
paura
dalle
labbra
si
raccolse
negli
oc'chi
semichiusi
nel
gesto
d'una
quiete
apparente
che.si
consuma
nell'attesa
d'uno
sguardo
indulgente.
E
tu,
piano,
posasti
le dita
all'orlo
della
sua
fronte:
i vecchi
quando
aecatezzano
hanno il timore di fa'r troppo forte.
8/15/2019 De Andre spartiti
50/169
Ave
Maria
Iesto e Musicodr
E
DEANDRE
6l
-
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-
glie-
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-
tor
-
ao
al-
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-
sa
che si raa
-
sie-pe
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qguar
-
di-chenon
faa
-
no
Sai
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a. fra l'al-tra
nel-la
da
-
gio
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di ee-ee
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ma
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dro.
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a
-
des
tro- na-eoon
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