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3 agosto 2012P e r i o d i c o d i I n f o r m a z i o n e C u l t u r a e P o l i t i c a

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Anno VI N. 117

Contrada Rella Z.I. - Forchia BNEmail: [email protected] Tel. 0823 1871939

Nella chiesa Madre di Bellona si è svolto, alla pre-senza dei familiari e di tanti amici, il rito funebre inmemoria di Luigi Pinto, un concittadino che si distin-se nell'arte del bel canto e dello sport. Erano tra-scorsi alcuni mesi dalla fine del II Conflitto Mondialee lungo le strade di Bellona si notavano cumuli dimacerie originate dai bombardamenti degli aerei Al-leati e dalle mine predisposte dalle truppe naziste inritirata. Piazza Umberto I e Piazza IV novembre era-no le più devastate. Nelle ore della sera, un gruppodi bellonesi, per dimenticare gli orrori della guerra, siintratteneva in Piazza IV novembre nello spazio ri-

masto libero dalle macerie e alcuni amici si dilettavano a cantare accompagnati dal suono diuna chitarra. Fra coloro che si esibivano, Luigi Pinto colpì l'attenzione dei presenti per il nitido timbro della sua voce e per le spensierate stor-nellate. Da quel momento, per il giovane bellonese iniziò una carriera canora che lo spinse a partecipare, nel 1950, ad una gara di canto de-nominata "L'Anfiteatro d'oro" che si svolse a S. Maria C. V., classificandosi secondo. Per perfezionare ed arricchire le conoscenze vocali, Lui-gino seguì le lezioni di canto del violinista capuano Aldo Acunzo e, al termine, fece parte dell'orchestra Tripolino di S. Maria C.V. e di un com-plesso composto da amici bellonesi. Durante gli anni della sua fortunata carriera condivise successi con rinomati artisti della nostra provin-cia :Alfonso Viscardi, Ciro Porpora, Vittorio Tognarelli, Rita Fiore ed Alba Guida. Alla passione per il canto,.accomunava anche quella per ilgioco del calcio. La sua abilità nel dribblare l'avversario e la correttezza di gioco gli fecero guadagnare l'appellativo di"Campione". Durante il servizio militare fece parte della squadra di calcio delle Truppe Corazzate di Caserta e, nel

L'ultimo applauso ad un caro amicoFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

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03.08.2012

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Sede legale e Redazione via Regina Elena, 28

81041 Bellona CETelefax 0823.966794

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Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr . 665/06 del 19.10.2006

Tribunale S. Maria C.V .Direttore Responsabile

Francesco FalcoGiornalist a

Vice DirettoreFranco V aleriani

Giornalist aResponsabile Redazione

Fabiana SalernoGiornalist a

Consulente graficoAntonio Scala

Grafico

WebmasterGianfranco FalcoIngegnere Informatico

dott. Roberto CentoreNutrizionist a

Specialist a in Scienza dell’Aliment azionemetabolismo, impedenziometria, test intolleranze aliment ari

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A chi non è mai capita-to di riascoltare la sigladi un cartone animato edi provare nostalgia?Quanti ricordi… E conuna personale macchi-na del tempo, la nostramente, facciamo un

salto nel passato: a quando da piccoli, lamattina appena svegli, correvamo ad ac-cendere la TV e, bevendo una buona taz-za di latte e biscotti preparata dalla mam-ma, guardavamo quei cartoni che ci face-vano tanto sognare: Anna dai capelli ros-si, Remì, Charlotte, Poline, Belle e Seba-

Sognando con i cartoni animatiGiannamaria Pezzulo - Collaboratrice da Bellona

stien, la tenera Heidi, Candy Candy; tut-ti orfani e con un passato molto difficilealle spalle, ma dopo tante peripezie ri-uscivano sempre ad arrivare al loro lietofine. E come dimenticare i Puffi! Ve li ri-cordate? Quei fantastici omini blu, che"puffavano" qualsiasi stratagemma persconfiggere il perfido Gargamella e ilsuo gatto Birba. Poi c'erano quei cartonicome Sailor Moon, l'ispettore Gadget,Lupin, Occhi di gatto, Mila e Shiro, Hollye Benji, tanto imitati da noi nei lunghi po-meriggi d'estate passati a giocare con gliamici… che dolore quelle ginocchiasbucciate! E quante di voi hanno sogna-

to guardando le Principesse Disney?Quanto avremmo voluto essere, anchesolo per un giorno, una di loro! Ma poi in fondo i cartoni sono così: unamagica illusione.

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Nell'immediato dopo-guerra la miseria sitoccava con mano unpo' dappertutto. Inparticolar modo, nel-le piccole aziendeagricole a conduzio-ne familiare. Se que-

ste avevano qualche animale per il lavo-ro dei campi e si ammalava, bisognavachiamare un veterinario, non era una co-sa semplice. Prima perché non si trova-va facilmente, poi perché non ci si pote-va permettere questo "lusso". Allora sichiamava mastro Aurelio e figlio Salvato-re, poiché questi due personaggi svolge-vano la loro attività, non solo per mestie-re, ma anche per passione perchè si im-pegnavano senza badare a interessi.

Per renderel'idea di ciòche scrivia-mo si citanoun paio deitanti episodiper i quali idue mastrib e l l o n e s ivenivano chiamati. Si racconta di quan-do intervennero per una mucca che siera "abbntata" (gonfiata, andata in aci-dosi). Un male provocato da un accu-mulo di gas che si forma nel rumine del-l'animale quando mangia molta erba fre-sca e bagnata. Per prima provarono afarle masticare un ramoscello di fico sel-vatico, sperando che ruttasse e quindidigerisse, ma non accadde. Allora deci-sero di perforare, con una cannula, lacute sul fianco fino a perforarle la saccadel rumine. Solo così il gas fuoriuscì e lamucca fu salva. Un altro caso che si ci-ta è quando intervennero per una caval-la alla quale si era paralizzato un arto enon riusciva a deambulare. Dissero chela causa era "'a bott e sang", una speciedi ictus. Decisero di

farle il salasso "flebotomia". Incisero lavena che passa nel fianco, fecero usciremolto sangue, poi suturarono il taglio ap-puntandovi una spilla, legando poi il tuttocon un crine della coda. Stabilirono chela cavalla doveva fare un bagno al gior-no per una settimana nelle acque delSavone di Triflisco. Dopo quei bagni sa-lutari, la cavalla guarì completamente ri-tornando al suo lavoro quotidiano.

'U ferracavalle (il maniscalco) parte seconda

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CompleanniIl 26 luglio pressola Tenuta SanMarcello in Val-dassano il nostroco l l abo ra to re ,Dott. Fiorenzo DiGirolamo, ha fe-steggiato il suo40° compleanno

unitamente al 1° compleanno dellapiccola Ambra. Agli auguri dei nonnie dei tanti amici presenti si aggiun-gono quelli della nostra redazione.

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012

Storia del CinemaFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona

Il cinema western che af-fascina gli spettatori di tut-te le età, iniziò nel 1903anno in cui fu girato il pri-mo film The great trainrobbery in italiano "L'as-salto al treno". Le risorseper una ottima riuscita del

film western sono le battaglie con i banditi,gli inseguimenti delle diligenze, il rude cowboy che difende i deboli ed il cattivo che,non conoscendo alcuna legge se non quel-la del più forte, finisce per soccombere sot-to i colpi del suo giustiziere. I primi attori deifilm western furono: Broncho Billy, WilliamHart, Buck Jones, Hoot Gibson e il famosoTom Mix. La scenografia dei film westernera ed è sempre la prateria, una gola dimontagna, la capanna, il ranch, ed il saloondove si incontrano ballerine, pistoleros, sce-riffi, ladri, giocatori, bevitori di birra e whisky,giovani donne e musicisti. Il primo attore piùpopolare del film western fu Tom Mix nato il1880 e morto il 1940. Amava vestiti costosi,automobili di lusso, ma non fu un buon atto-

re. Pochi attori hollywoodiani sisono sottratti al richiamo del filmwestern: quasi tutti hanno indos-sato giacche di cuoio, scarponicon gli speroni, cappello a larghefalde e l'immancabile pistola sulfianco. Fra i tanti ricordiamo:Henry Fonda, Clark Gable, KirkDouglas, Robert Taylor, JamesStewart, Gary Cooper, John Way-ne (foto), Tyrone Power, Errol Flynn, Gre-gory Peck, Glen Ford, Marlon Brando, Ja-mes Dean ecc. Fra i più famosi film we-stern ricordiamo: Ombre rosse, La conqui-sta del west, Jesse il bandito, Duello al so-le con Gregory Peck e Jennifer Jones, Imagnifici sette, Johnny Guitar, la battagliadi Alamo, Mezzogiorno di fuoco, con GaryCooper e Grace Kelly, La conquista delwest, I Pionieri del West, Il Kentuchiano,Sfida all'O K Corral ecc. Dopo un periododi crisi il film western si riprese ad opera diregisti italiani, primo fra tutti Sergio Leone

che si impose con due suoi capo-lavori: Per un pugno di dollari, Perqualche dollaro in più e C'era unavolta il west. Altri registi dei we-stern all'italiana furono: SergioCorbucci, Duccio Tessari e FrancoGrimaldi. Fra gli attori: GiulianoGemma, Gian Maria Volonté, Ma-rio Girotti e Carlo Pedersoli con glipseudonimi famosi: Terence Hill e

Bud Spencer.

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LaureaCon la tesi "I ruoli delGip e del Pm nelle inda-gini preliminari" RosaMaria Magliocca di Bel-lona ha raggiunto il tra-guardo della laurea ma-gistrale in giurispruden-za. Gli auguri del fratel-lo Antonio, di mamma epapà affinchè la vita lepossa sempre sorridere

e che, al più presto raggiunga i traguardidesiderati. Auguri dalla nostra Redazione.

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ler vago nel Parnaso i vanni / è tale il mio ri-tratto a vent'un anni (linguaggio ottocente-sco abbastanza chiaro, un po' meno nel pe-nultimo verso: desideroso di sollevare le alinel Parnaso, il monte dei poeti). Scrisse unaStoria di Galazia campana e di Maddaloni;otto tragedie e un romanzo storico: CorradoCapece, storia pugliese dei tempi di Man-fredi, considerata la sua opera maggiore. Lavocazione per la storia venne dopo i fatti del1848 e compose una voluminosa Storia del-le Due Sicilie dal 1847 al 1861, pubblicatain 5 volumi tra il 1863 e il 1867; fece appe-na in tempo a vedere l'opera compiuta, lamorte lo colse nel novembre 1867 a Romadove aveva seguito fin dal 1861 il fuggiascoFrancesco II. Sul contenuto della Storia delDe' Sivo, B. Croce espresse un giudizio ab-bastanza equilibrato; infatti egli definì il li-bro "ricco di notizie, accurato nell'informa-zione sebbene unilaterale, partigiano bensì,ma senza proposito di esser tale, scritto contacitiana vivacità, curioso, spassoso". L'In-fusino, dopo aver riportato alcune paginedella Storia del De' Sivo per dare una ideadello stile, nonché del livore che armò lamano impugnante la penna, spezza una lan-cia in favore dello storico maddalonese af-fermando che quei garibaldini da lui tantoaborriti (li definì anche scialacquanti, bra-

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 5

Giacinto De' Sivo storico borbonicoProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore

Storia del Risorgimentocontrocorrente

Gianni Infusino, in Lenuove strade di Napoli,(saggio di toponomastica,A. Gallina Editore, Napo-li, 1987) nel compilare larobusta scheda (pp. 204-210) su questo personag-

gio, giustamente si meraviglia della intitola-zione di una via a questo ignorato storicoborbonico che veniva a sfrattare nel 1962l'eroico aviatore Fulco Ruffo cui la stradaera intitolata. E si chiede: Infiltrazione bor-bonica tra i membri della Commissione perla toponomastica o convinto tentativo di ri-abilitare un personaggio che fu anche narra-tore e poeta tragico, borbonico per tradizio-ni di famiglia e non per interessi e conve-nienze contingenti? Giacinto De'Sivo eranato nel 1814 a Maddaloni; il padre, uffi -ciale dell'esercito, per una rovinosa cadutada cavallo, si ritirò a Maddaloni dove ac-quistò il castello; uno zio aveva fatto partedell'armata del card. Ruffo nel 1799. Il suoprimo componimento letterario fu un volu-metto di versi intitolato Poche rime a miopadre nel quale così descrive se stesso: Al -to, magro son io, pallido ho il volto / brunele luci, appassionato il guardo, / raro m'a-dombra il pel, raro il sorriso, / biondo ilcrin, core ardente, ardir non tardo; / d'estol-

vaccioni, insultatori, rapinatori) non eranoné un modello di organizzazione, né anima-ti da vero sentimento patrio e da autenticadirittura morale. E qui racconta l'odissea dei manoscritti diquella Storia su cui i garibaldini avevanomesso le mani quando occuparono la casadei De Sivo a Maddaloni. Nel 1966 un pro-fessore napoletano, R. Mascia, compose unabiografia del De' Sivo, correggendo i giudi-zi del Croce, prendendo le difese dello sto-rico "reazionario", condividendone qua e làle le opinioni.

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 6

INLAND EMPIRE e l'incomprensibile LynchDr.ssa Fabiana Salerno - Giornalista - Collaboratrice da Bellona

Quando in un'intervista gli èstato chiesto il senso di IN-LAND EMPIRE, Lynch harisposto citando una sacrascrittura indù: "Noi siamocome il ragno. Tessiamo lanostra vita ed allora ci muo-viamo dentro di essa. Sia-

mo come il sognatore che sogna ed alloraviviamo nel sogno. Ciò è vero per l'interouniverso". E in effetti INLAND EMPIRE hai connotati del sogno: folle, discontinuo,inenarrabile, incomprensibile. DavidLynch, regista enigmatico e inquietante,conduce lo spettatore in un mondo di ap-parenze, di metafore e di allucinazioni;crea realtà contorte, materializza visioni in-terne e svela le parti latenti dell'inconscio.Non esistono spiegazioni per un artistache concede tutto alla libera interpretazio-ne, perché il cinema, di per sé, è sogno,astrazione e universo senza tempo. Il tito-lo INLAND EMPIRE, film del 2006, fa rife-rimento a una zona di Los Angeles ma èanche il riferimento all'interiorità che impe-ra sull'uomo. I volti sfocati e il resto delleimmagini che dischiudono al mondo la pel-licola suggeriscono un'analogia con i corri-doi semibui della mente, dove i pensieri siassociano e assorbono le paure latenti,dove ingressi senza uscite rappresentanoil labirinto del pensiero. Questo è il luogodelle scene già viste, del dejà vu, dove iltempo è annullato: "Oggi è domani", affer-ma la misteriosa, nuova vicina di casa diNikki. Pochi minuti dall'inizio e già la narra-zione si scinde come la personalità delladonna che non è più una. E lo spettatoresegue diverse trame apparentemente sen-za un filo logico. La linearità non esiste, masolo paure e alter ego; e mentre vengono

rappresentati deisogni, scoppianod'improvviso delleluci shock che ri-specchiano la follianarrata in un filmche non ha una sto-ria ma una moltepli-cità di stralci narrati-vi, resi più ambiguidalla sovrapposizio-

ne confusionale di personalità multiple.Nikki e Devon sono due star hollywoodia-ne che devono interpretare un film, neiruoli di Susan e Billy. Laura Dern interpre-ta Nikki che poi diventa Susan, amante diBilly interpretato da Devon interpretato daJustin Theroux. Il metafilm, intitolato "Ilbuio cielo del domani", è il remake di unprogetto mai realizzato perché costò la vi-ta ai due protagonisti uccisi misteriosa-mente. Rischiano anche Nikki e Devon perla reciproca attrazione fisica e il pericolosomarito di lei. E poi Nikki si ritrova imprigio-nata nella vita di Susan, mimetizzandosiinconsapevolmente con l'inesistente. Levicende si alternano con l'inquadratura diuna stanza in cui si gira una sitcom conuomini-coniglio, ripresa dal serial Rabbitsche Lynch ha diretto per il proprio sito; e sialternano anche all'altro metafilm, quellomai terminato (in lingua polacca) da cuiprende spunto il remake, reso da immagi-ni in seppia. Giocando con la contrapposizione tra real-tà e finzione, Lynch rigetta qualsiasi logicae rifiuta di progettare una sceneggiatura;così il film si presenta come un flusso in-congruente di visioni deliranti, uno streamof consciousness che rende la storia in-comprensibile e inenarrabile. L'illogicità

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ma candelina. Gli auguri più af fet-tuosi da mamma Angelica Aiezza,papà Giuseppe, dai nonni, paren -ti e amici e dai componenti dellanostra Reda zione.

Siamo costretti a regalarli perché non abbiamo lo spazio sufficiente.

Sono tutti di pelo lungo razza meticcia. Unico requisito: Amare gli animali.

I contatti sono a pag. 2

del film rispecchia lo smarrimento della pro-tagonista che disorienta chi osserva e tentadi comprendere un senso che non c'è. In realtà tutto è ben incastrato, i piani sonocollegati da una, un'unica storia che è sem-pre la stessa e che si ripete per concludereun film già iniziato: una storia d'amore a cuiLynch concede la nemesi. È l'epilogo di unamore che ritorna per ottenere vendetta.

Si regalanogattini

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03.08.2012Pagina 7

John Ronald Reuel Tol-kien era uno scrittore in-glese di origini sudafri-cane: nato nel 1892, ènoto al grande pubblicoper il suo celebre ro-manzo Il Signore deglianelli (The Lord of the

rings), ambientato nella "Terza Era" dell'u-niverso metafisico di "Arda". La tipologialetteraria fantasy a cui appartiene il testo ècaratterizzata da elementi leggendari, mi-stici, onirici e dell'inconscio, privi di qual-siasi esegesi scientifica o interpretazionerazionale, in accordo con le caratteristichesalienti della mitopoiesi. Molto si è discus-so sui fondamenti politici e sui capisaldiideologici insiti nell'opera, che ci conduco-no ad antitetiche posizioni come religiosi-tà, sottocultura bohémien, spirito hippy,valori eroici e narrazioni fantastiche. Temaromantico per eccellenza è lo streben (ti-tanismo), la sediziosa condizione che in-duce l'uomo a superare se stesso e chetende al sempiterno: un eroe che infrangegli scogli e le barriere umane, che superagli argini della natura per librarsi in una di-mensione cosmica… dunque l'eterno chenon trascende la realtà, ma genera tor-menti e consunzioni verso l'indeterminato.Il leit-motiv del viaggio è altrettanto caro ai

romantici: l'eroe pellegrino si ribella allarealtà che lo circonda ed evade affrontan-do avversità ed ostacoli. Il dualismo dellepulsioni eros e thanatos (amore e morte)che si evince nel lavoro è l'accettazionedella fine terrena a favore delle passionid'amore, e il trapasso, inoltre, viene vistocome palingenesi di redenzione e di sal-vezza. L'ombra fitta della notte è in antite-si alla ragione illuminista: le veilleuse del-l'âge des lumières (l'età dei lumi) si offu-scano e un velo di indefinito avvolge ilracconto. La sehnsucht (desiderio del de-siderio) è la bramosia degli aneliti: i valo-rosi protagonisti trascendono così la di-mensione del cronotopo ed oltrepassanoi confini umani verso l'infinito, subendouna paresi "sublime" e un piacere indefi-nibile. L'opera è intrisa di contenuti catto-lici e riferimenti teolo-gici: la Provvidenzaquale imperscrutabilepiano di sovrinten-denza divina teso albene del genereumano, la virtù mora-le della Misericordiadell'etica cristiana co-me empatia verso ipropri simili, la virtùteologale della Spe-

ranza, che con Fede e Carità annichilisceDisperazione e Presunzione. Pervade l'o-pera anche un simbolismo numerico dimatrice cristiana, che ritorna spesso con"1" quale inscindibilità della natura dellasostanza divina, "3" quale richiamo aldogma trinitario, "7" nella visione escato-logica del tempo senza fine, "9" quale sta-to compiuto di perfezione. L'avvincenteavventura termina con l'agognato lieto fi-ne: nonostante le dolorose vicissitudini ele infauste sventure di eroi e antagonisti, ilcaos torna in equilibrio come simbolo an-cestrale della completa espiazione del-l'uomo dal male, le gesta leggendarie siidentificano nell'evoluzione culturale dellaciviltà stessa, cioè in quelle tradizioni, queivalori e quelle idee che fanno grandi etnie,nazioni e popoli.

Esegesi su Il Signore degli anelliProf. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli

Prese quella mela emi guardò, dicendo-mi di aver fatto unosbaglio grandissimoa parlarmi così, per-ché era stato l'unicovero amico cheavesse mai avuto;così Vincenzo tornò

da me ogni venerdì sera per raccontar-mi tutto ed io non vedevo l'ora che ve-nisse. Gli anni proseguirono così; poi,un giorno, la scuola chiuse del tutto eaprì un’industria di carta e cartone. Al-lora Vincenzo era triste perché in quel-la scuola aveva trascorso la sua infan-

zia. Ormai lui era grande, aveva 19 an-ni, ma non era cambiato per niente daquando ne aveva sei. Un giorno vennee mi raccontò di essersi fidanzato e chequindi non poteva più venire il venerdìsera, ma il mercoledì pomeriggio. Perrispondergli di sì, gli diedi una fogliabellissima. Un mercoledì Vincenzo sta-va arrivando, lo vidi da lontano, ma duesignori grandi e grossi lo bloccarono di-cendogli di andarsene. Lui rispose chedoveva venire da me, ma loro si miseroa ridere e lo cacciarono. Il giorno doporitornò e di nascosto riuscì a passare emi disse di non aver nessuna notizianuova, ma di voler fare un segno di

amicizia; allora gli feci cadere una fogliabellissima, grande, lucida e verde chia-ro e io ne scelsi una e ne ebbi molta cu-ra. All'improvviso sentii il rumore di unamotosega; avevo molta paura. Infatti,gli stessi due ragazzi dell'altra volta, misi avvicinarono; ma subito Vincenzo e ilcapo dell'azienda bloccarono i due. Vin-cenzo mi corse vicino e mi abbracciògiurandomi che nella sua vita non miavrebbe mai lasciato. Purtroppo adessoè passato un secolo, lui è morto 13 an-ni fa e ancora conservo quel segno d'a-micizia perché è l'unico che mi ha resola vita felice.

Fine

L'albero di Mela e l'amicoGiuseppina Gragnaniello II^ media - Collaboratrice da Napoli

Seconda parte

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 8

Nel 1970 Don Addelio co-nobbe Don Salvatore Vita-le, Parroco di Casapesen-na, fondatore della Asso-ciazione "La Piccola Casadi Nazareth". Don France-sco accolse, con entusia-

smo, il seguimi del Signore, un richiamoche egli assolse in tutta la sua integrità eradicalità. Venerdì, 8 giugno c.a., alle ore19.30, presso la Piccola Casa di Naza-reth sita in Bellona è stata celebrata unaSanta Messa in suffragio di Don Addelionella ricorrenza del centenario della suanascita, 9 giugno 1912. Numerosi i parte-cipanti alla solenne celebrazione: parenti,amici e concittadini accorsi per l'evento.Prima della Santa Messa la Sig.na Ra-chele Addelio, nipote di Don Addelio, ha

di più bello si possa dire, soprattutto quan-do a dirlo è un altro prete..." Don Addelio sidedicò molto alla lettura di testi religiosi efu autore di due volumi: "Cesare Borgia eil Sacco di Capua" (anno 1954), dedicatoa Luigi Iodice, medico ed amico della suagiovinezza, "che, sui doloranti campi dellaSeconda Guerra Mondiale, lenì i doloriumani, curando egli i corpi ed io le anime"e "La Basilica di Santa Maria Maggiore diCapua Vetere" (aprile 1978) con una parti-colare dedica: "Ad Antonio Addelio e Pao-lina Parillo miei genitori integri come la ter-ra che dissodarono e limpidi come le fonticristalline della mia Triflisco" ove in quell'e-poca egli era Parroco. Francesco ritornòalla Casa del Padre il 31 luglio 1988, nellasua casa a S. Maria C. V. (CE), all’età di76 anni. continua

letto la presentazionedi una pubblicazionea lui dedicata. Suc-cessivamente pren-deva la parola DonGiuseppe Milazzo, responsabile della Se-zione "Nido dell'Amore" della Piccola Ca-sa di Nazareth, il quale leggeva una testi-monianza in memoria del compianto Sa-cerdote che l'Arcivescovo di Capua, S.E.Mons. Luigi Diligenza, definì "un Sacerdo-te di fuoco, insegnante dinamico e scritto-re pieno di iniziative in diocesi e comeCappellano Militare." Don Raimondo Pas-quariello, Parroco di Santa Maria del Ca-stello in Francolise, lo ha così ricordato inuna lettera: "...Don Francesco Addelio miinsegnò a predicare. Credo che dire di unprete autentico "Uomo di Dio" sia quanto

Don Francesco Addelio nel centenario della nascitaDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellonaseconda parte

"Quando l'ape scompari-rà, l'uomo non avrà piùdi quattro anni da vive-re". Non si ha la certez-za che sia stato davveroAlbert Einstein a pronun-ciare queste parole, ma

alcuni fatti sembrano dare conferma delloro contenuto. Negli ultimi anni abbiamoletto di sciami annientati in diverse partidel mondo, epidemie, onde elettroma-gnetiche, pesticidi, cambiamenti climaticie altro. L'importanza delle api come im-pollinatori è fondamentale: sono centi-naia le piante siano coltivate o selvaticheche hanno bisogno delle api per l'impol-linazione favorendo così la biodiversitàdell'ecosistema. Un danno alle api sa-rebbe disastroso: non solo manchereb-bero alimenti diretti all'uomo, ma ancheagli allevamenti di mammiferi, con pre-vedibili conseguenze. Mettendo al lavoroun po' di fantasia, si potrebbe trovare unnesso tra scienza, poesia e api: Che ilmondo non sia sempre esistito lo ritenia-mo solo per fede (San Tommaso, Sum-ma teologica: Qs. 46). Che le api si sia-no evolute 50 milioni di anni fa lo sap-piamo dalla scienza biologica perché

Tempo, eternità, scienza, fede e apiProf. Raffaele Taddeo - Apiario Ananglena - Vitulazio - Contatti: 0823 966389 - 338 6537112

nella resina fossile (ambra) sono statetrovate api il cui DNA è uguale a quellodell'attuale APIS mellifera. La poesia "Larosa assoluta" del nostro poeta capuanoGiuseppe Centore termina con questoverso: "Così per l'ape l'universo è un fio-re!". Geograficamente la Terra viene de-

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finita Geoide. L'apicoltore la definirebbeMieloide olezzante di mille sapori (mielemillefiori). Auguri di salute e mille dolcez-ze per il lettore di queste righe! L'apoteo-si poetica dell'ape la troviamo al cantoXXXI del Paradiso della Divina Comme-dia di Dante. Buona lettura!

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 9

De Crescenzo Café

di Antonio De CrescenzoSuperenalotto - W in For Life

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Zuccotto con gelato e amarena

Ingredienti: 300 gr di pan diSpagna, 1,2 dl di bagnafatta con liquore dolce, ac-qua, 40 gr di zucchero, 250gr di gelato alle amarene,

250 gr di gelato al pistacchi, 250 gr di gela-to al cioccolato, un cucchiaio di amarenesnocciolate. Foderate uno stampo a cupo-la di 1,5 litro di capacità con pellicola, rico-

prite il fondo e le pareti con fette di pan dispagna e bagnatelo con il liquore miischia-to ad acqua e 40 gr. di zucchero. Sistema-te al centro il gelato di amarena e riempitelo spazio rimanente prima col gelato al pi-stacchio e poi col gelato al cioccolato. Li-vellate la superficie e chiudete con altre fet-te di pan di Spagna. Mettete lo zuccotto infreezer e lasciatelo raffreddare per quattroore. Sformatelo almeno trenta minuti primadi servirlo.

Sorbetto al limone Ingredienti: 1 lt di acqua, 350 gr di zucchero, 350ml di succo di limone, 100 cc di prosecco. Spre-mete il succo dei limoni, mischiate energicamen-te l'acqua, lo zucchero ed il succo dei limoni. Met-tete tutti gli ingredienti nella gelatiera ed azionate-la. Dopo 15 minuti aggiungete il prosecco e ter-minate di girare. Versate il composto in ciotolemonodose e ponetele nel freezer. Per un sorbet-to al gusto di fragola aggiungete 400 grammi difragole frullate con 100 cc di succo di limone.

"Allo specchio"Rubrica a cura di Ada Funaro - Collaboratrice da Formicola

Nonostante la frenesia va-canziera delle clienti delsuo Centro Estetico di San-t'Angelo in Formis, ancheoggi la nostra fidata Larissaha trovato un posticino perrispondere ai nostri piccolidubbi e cercare di risolverei nostri problemi.Il primo SOS lo lancia Fe-

derica di San Prisco. Dopo essersi esposta al so-le, ha visto comparire un antiestetico alone scurosul labbro superiore: come può fare per atte-nuarlo e farlo scomparire?"La melanina, il pigmento scuro che colora la pel-le, viene eliminata da alcune cellule spazzino. Cisono, però, alcuni fattori che rallentano questoprocesso e, tra questi, c'è pure l'esposizione alsole. Federica innanzitutto, in appresso, dovràapplicare sulla zona interessata una crema sola-re a schermo totale. Ogni sera, inoltre, le consi-glio di utilizzare una crema schiarente oppure abase di vitamina C, che rende meno evidenti lemacchie ed ha un leggero effetto esfoliante sen-za aggredire la pelle. Se l'alone dovesse persi-

Le ricette di Niett a Collaboratrice da Bellona

1954, con una squadra compo-sta da calciatori bellonesi (Um-

berto Sorrentino, Luca ed Umberto Fusco) evitulatini (i tre fratelli Iannone e Pietro Lagne-se), partecipò ad un incontro di calcio per l'i-naugurazione del nuovo stadio di Pietrame-lara. A causa di un male improvviso, Luiginorestò per molti anni in casa amorevolmenteassistito da due amici extracomunitari e dasuo nipote Vincenzo che, quotidianamente,gli era vicino pronto a soddisfare ogni sua ri-chiesta. Nei giorni ricordevoli non mancava-no gli amici (Franco Falco, Giuseppe Vinci-guerra, Massimo Salerno, Franco Graziano,Peppino Altieri, Domenico Valeriani e suo zioFranco) e, nel periodo delle festività, ritorna-va dalla Svizzera sua figlia Pina con suo ma-rito Franco. E Luigino, circondato da tanto af-fetto, si illuminava di una incommensurabilegioia. Il succedersi del tempo, non cancelle-rà dai cuori di tutti coloro che gli vollero beneil ricordo di un padre, di uno zio e di un ami-co. In un angolo recondito del cuore, serbe-remo il ricordo della sua giovialità, del suo lu-minoso sorriso, e i motivi delle canzoni clas-siche napoletane che egli interpretava conammirevole maestria.

Da pag. 1

stere, a settembre potrebbe sottoporsi a sedute diradiofrequenza o trattamenti con l'acido glicolico."Pasqualina di Pignataro, invece, dice di aver assistitoad una sfilata di moda svoltasi il 14 luglio a Piana diMonte Verna. Sulla presentazione ha letto che a truc-care le modelle sei stata proprio tu e, avendo ap-prezzato soprattutto il trucco sposa, voleva chiedertiin questo caso su cosa fai affidamento per ottenereun risultato eccellente."Non posso svelare tutti i miei "segreti", ma pos-so dire alla nostra amica che bisogna prima di tut-to considerare se la cerimonia si terrà di giorno odi sera. In entrambi i casi, il trucco deve esserenaturale e deve valorizzare i punti di forza, qualilabbra o occhi; se, però, il matrimonio è di giorno,dovrà essere molto più leggero. Inoltre aggiungoche la tecnica da utilizzare è assolutamente il ca-mouflage che ha tre obiettivi principali: masche-rare gli inestetismi, creare un effetto naturale e as-sicurare una lunga tenuta.".Anche questo nostro appuntamento è giunto altermine…"Allo Specchio" vi augura buone va-canze ed invita chi rimarrà ancora a casa a scri-verci perché torneremo a settembre.

Visite nutrizionisticheL'assessorato alla sani-tà della città di Bellona,retto dal vicesindaco dr.Giovanni Sarcinella or-ganizza delle visite nu-trizionistiche che si ter-ranno nella sala consi-liare del palazzo comu-

nale dalle ore 10 alle 13 dei giorni 21 e28 settembre 2012. Il dr. Sarcinella co-munica altresì l'importanza della nutrizio-ne nel malato oncologico e consiglia l'at-tività di prevenzione e di screeming.

Triflisco da (ri)scoprireDr.ssa Rosamaria Ramella - Collaboratrice da Bellona

La Parrocchia del SS. Salvatore con il Patrocinio delComune di Bellona presenta “Triflisco da (ri)scoprire”itinerario tra tradizione, devozione, gastronomia, na-tura, cultura e storia. Programma degli appuntamenti:Percorso storico-culturale, di 30 minuti circa, agevole.Il percorso ci porta alla scoperta dei segreti di Trifliscoe della sua antica storia. Partenza 19.30 - 20.00 -

20.30 di venerdì 3 e sabato 4 - venerdì 10 e sabato 11. Presso il sa-lone parrocchiale dalle 19.30 alle 22.30 esposizione di oggetti usati dai contadini e dal-le massaie nel 1800 e 1900. Inoltre, nei giorni: 03, 04, 05, 10, 11 e 12 c.m. Passeggia-ta di circa 1 ora per ammirare l’affascinante e spettacolare panorama della vallata.

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 10

Le vicende della Salerno -Reggio Calabria si sonointrecciate tra storia e at-tualità in decine di volumied innumerevoli inchiesteche hanno raccontato lesingolari contraddizioni diun’opera che, dovendo

unire, finisce ulteriormente per allontanaredal resto del paese la sua "terza isola", cosìla Calabria è stata spesso definita in virtùdella scarsità di collegamenti. D'altronde an-che oggi tutti gli spedizionieri nazionali appli-cano alla Calabria la stessa tariffa previstaper Sicilia e Sardegna. Ci si è chiesti quantosia stata felice la scelta di abbandonare l'ori-ginale tracciato disegnato lungo la linea dicosta; si è sottolineato che la sua realizza-zione è avvenuta solo dopo il compimento ditante altre autostrade al Nord a partire dallaMilano-Laghi (la prima autostrada del mon-do); si è rilevato che è stata costruita con lecarreggiate più strette di quelle fatte a set-tentrione e senza corsia d'emergenza; ci si èindignati per la scarsa cura riservati ad im-

portanti siti archeologici rinvenuti via via; si èevidenziato la diversità per l'assenza di pe-daggio che l'ha fatta percepire non comeservizio ma come beneficio a fondo perduto(so' briganti mica cittadini). Ad ogni modo, ilcompletamento della nuova autostrada èstato ripetutamente annunciato ed ogni voltaspostato un po' più in là nel tempo, il MinistroPassera, da ultimo, ne ha assicurato l'ultima-zione per il 2013: "ci metto la faccia" ha ga-rantito. Il tutto mentre la Cgil ha calcolatoche, con l'attuale ritmo di sette chilometri al-l'anno l'autostrada sarà pronta per il 2040 ementre il ritardo infrastrutturale del Mezzo-giorno continua a provocare danni perma-nenti incalcolabili al tessuto produttivo e allesue possibilità di sviluppo. La Sa-Rc pare uncaso esemplare di come si fa funzionare lastruttura dell'Italia Una, che assegna un ruo-lo coloniale alle sue regioni meridionali: i so-liti gruppi settentrionali si aggiudicano lavoriche poi vengono suddivisi in una miriade disubappalti gestiti dalla 'ndrangheta che ri-scuote una percentuale degli importi. Ungruzzolo riscosso a Sud e impiegato al Nord,

mentre in sordina lo Stato si dilegua appre-standosi a chiudere un importante presidioterritoriale come il Tribunale a Lamezia Ter-me, e le cosche festeggiano. Opporsi a que-sto sistema significherebbe fermare per mol-ti anni i lavori sull'autostrada, che d'altra par-te non conviene portare a conclusione, per-ché significherebbe rompere un giocattoloprezioso per l'Anas, la politica, i grandi grup-pi, le mafie e anche per tanti calabresi. Un'au-tostrada che si è fatta strumento di educazio-ne alla minorità meridionale.

Il giocattoloPietro Fucile - Collaboratore da Pignataro M.

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Dei settantaquattro modi di chiamartiDr. Salvatore Viggiano - Collaboratore da Curti

È stata pubblicata, perle edizioni Raffaelli,"Dei settantaquattromodi di chiamarti" del-la giovane poetessacasertana Anna Ruo-tolo, in concorso alpremio ClanDestino2011. Dopo la provad'esordio "Secondi lu-

ce" (LietoColle, 2009), ristampata in se-conda edizione dopo la sfilza dei tre pri-mi premi Turoldo, Silvia Raimondo e Cit-tà di Ostia, la Ruotolo ritorna proponen-do un percorso in versi organizzato pertappe nominali, item animati da "gentileassalto" alle scanalature disparate del vi-vere. La sua poesia, con tale impulso al-l'esplorazione, si attesta su una rotta dicomprensione del tutto, di inclusione de-gli antipodi entro la scansione dei versi.Nel flusso di immagini traspare un'attivi-

tà del ricordo annodata aveli di malinconia, ma la ci-fra di forza è il non ripiegar-si, ma il trarre anzi vitalitàdagli scorci mentali; le so-luzioni rese nella nuovaraccolta condensano echifamiliari e toni smorzati, infunzione più di una autenti-ca leggerezza che non dibozzetti incrostati. Un ta-glio di vitalità che si può at-tingere appieno nel componimento "Dì(disordine)": "il disordine del caldo d'in-verno/il disordine del camino acceso amarzo/[…] Il disordine del vento nel se-reno/[…] Il disordine mondiale del primodell'anno che dormi e ti perdi quasi", ep-pure la corona per questa enumerazioneper anafore è il capoverso "L'ordine del-le stagioni". La scrittrice dà prova di co-esistenza di umori e propensioni, lascia

avvicendarli cucendo lasua lieve ed efficace sinfo-nia, che già faceva le pro-ve, a giudizio di chi scrive,in "Secondi Luce": qui, in-fatti, è "il fondo delle cosea crescerci di neve" (An-ghelos), qui la potenza de-licata e sfumata le fa scri-vere "Una mattina qualun-que può dirsi/il punto con-sumato ad est del porto". Il

vigore personale si fonda sulle consisten-ze della neve e della pioggia che impre-gna, sullo sbiadito che è ben tracciato danon svanire. Considerati gli strumenti concui Anna Ruotolo sfida a cogliere nessitra i mondi interiori e quelli circostanti, èpiacevole l'auspicio che possano seguirealtri banchi di prova, capaci sempre di av-valorare questa "impegnativa soavità"della parola.

Mercoledì 8 agostoSan Domenico. Buon onomasticoall’apprezzatissimouomo della Benemeri-ta Domenico Maenza.Gli auguri più affettuo-si da: Familiari, Supe-riori, Colleghi, Estima-tori, infiniti Amici non-ché dalla nostra Redazione.

Onomastico

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Anno VI Nr. 117

03.08.2012Pagina 11

Massimo Gramellini èun giornalista e scrit-tore italiano. E' nato aTorino il 2 ottobre1960. Ha collaboratocon "Corriere delloSport", "Il Giorno","Montecitorio", "Spec-chio". Al 1988 risale la

sua prima collaborazione con la redazioneromana de "La Stampa", ripresa nel 1999,quando vi inizia a scrivere, sulla prima pa-gina, il Buongiorno. Dal 2005 è vicediret-tore de "La Stampa" a Torino. Collaboracon la trasmissione televisiva Che tempoche fa. Ha pubblicato saggi su società epolitica italiana e due serie di racconti sul-la sua squadra del cuore: il Torino. Nel2010 è uscito il suo primo romanzo "L'ulti-ma riga delle favole", seguito dal secondo"Fai bei sogni", che dal marzo 2012 ha giàvenduto più di 500mila copie. "Fai bei so-gni" è un romanzo autobiografico. Rac-conta la storia di un bambino che si trova,all'età di 9 anni, ad affrontare uno dei do-

lori più grandi della vita: la perdita dellamadre. La mattina dell'ultimo dell'anno ilbambino viene portato a casa dei miglioriamici dei genitori che gli dicono che la ma-dre è andata a fare degli esami in ospeda-le e vi si fermerà per qualche giorno. "Era-no mesi che non smetteva di fare commis-sioni e di dare esami. Sempre in ospedale,poi...". Poi il padre gli dà l'annuncio piùbrutto. Da quel momento inizia una nuovafase, segnata dalla ricerca di una spiega-zione alla morte della persona più impor-tante della sua vita, dal rifiuto di accettarela realtà, dal senso di sentirsi abbandonati,senza una guida ("Con tutte le mammeche c'erano perchè è morta proprio lamia?"), dalla convivenza con un padre de-vastato dalla perdita della compagna diuna vita. Il romanzo ripercorre tutta la vita

Fai bei sogni di Massimo GramelliniAlessia Di Nardo - Laureanda in Lettere Moderne c/o Università "La Sapienza" di Roma

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Maria da Capua per sapere se deve

pagare una multa elevata al suo de-

funto marito.

Cara Maria, il codice della strada al-

l’art. 199 prevede espressamente

che “l'obbligazione di pagamento a ti-

tolo di sanzione amministrativa pecu-

niaria non si trasmette agli eredi”.

Avvocato Giusy Vastante Bellona.

dell'autore, dall'infanzia al liceo, dai primiamori alla carriera giornalistica. Solo a di-stanza di quarant'anni, in un momento distabilità lavorativa e affettiva, riesce a farepace con sé stesso, affrontando una veri-tà rimasta nascosta per troppi anni. E' proprio la scoperta di questa verità chegli permette di intraprendere un percorsoper riuscire, se non a superare, almeno adelaborare il grande dolore che lo ha ac-compagnato per quarant'anni. Il romanzoè scorrevole e si legge tutto d'un fiato. E'una storia triste in cui non manca, però, l'i-ronia, caratteristica della scrittura di Gra-mellini. E' un percorso di elaborazione dellutto che può aiutare chiunque abbia subi-to una grande perdita a rendersi conto che"E' nulla il morire. Spaventoso è il non vi-vere" (V. Hugo)

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03.08.2012Pagina 12

Aperto a pranzoCerimonie in genere Specialità alla braceAmpio p archeggio

Parco giochi per bambini

CompleannoSabato 4agosto MariaGrazia Vale-riani da Bel -lona spegne17 candeli -ne. Auguriaffettuosi da

familiari, amici e dai componen -ti la Grande Famiglia di Dea No -tizie di cui Maria Grazia fa parte.

Calvi Risorta - Sulla pic-cola dogana borbonicadi Calvi, situata a pochipassi dal castello, si do-vrebbe sistemare unapiccola targa con scritto"Qui ha sostato Garibal-di il 26 ottobre 1860".

Nonostante lo strano restauro che ha dovutosubire e che le ha praticamente cambiatoaspetto, la dogana borbonica calena, oltre adessere stata una importante sentinella a guar-dia del valico per Capua, conserva un grandesegreto: fu qui e non nel palazzo baronale chesi sistemò Giuseppe Garibaldi. Un luogo si-curamente più povero ed angusto, ma strate-gicamente più idoneo. In questi quattro metriquadri, nell'antico corpo di guardia dei cara-binieri, Garibaldi ricevette la Deputazione pa-lermitana che lo invitava sull'isola. Mi è capi-tata infatti tra le mani - spiega il preside Pao-lo Mesolella - una corrispondenza di guerradel 1860 che racconta in maniera dettagliata ilpassaggio e la sosta dell'eroe dei due mondi aCalvi: è una corrispondenza della Gazzetta diMilano del 1 novembre 1860, priva di titolo esiglata solo con la lettera C. Scrive il corri-spondente della Gazzetta di Milano "Andia-mo dunque innanzi a Pignataro. Lì il figlio diGaribaldi Menotti, che è lì con un battaglionedi Lombardi, ci dice che suo padre è a Calvi,che il re è passato lì il mattino…Dagli uffi -ciali superiori ci vien confermato che Gari-baldi è a Calvi e il re a Teano…mentre le no-stre vetture vanno a trotto, sotto il lume bian-chissimo della luce ci appare, e ci dispare ra-pidamente innanzi, involta in un cappotto, econ un cappello garibaldino sul capo, una for-ma svelta, alta, di donna, a forme oltremodobelle, che rasenta la strada, a poca distanza da

una fattoria ove sono alloggiate truppe di Ga-ribaldi, confabula con un ufficiale. Fu ricono-sciuta da taluno per la Contessa…io ebbe neisuoi bei dì a vederla in Torino; sentento a dirda' miei compagni di viaggio cose non belledi lei, ne sentii un'acre punta al cuore di unabeltà di paradiso caduta sì in basso. Final-mente giungemmo a Calvi. Erano le 8 dellasera. (del 26 ottobre ndr) Garibaldi era lì. Cal-vi è appena un villaggio. Le poche case de-centi, durante le oscene immanità de' soldatiborbonici che sino a jeri l'altro scorazzavanosu queste terre, sono state abbandonate da'padroni, che tutti per sgomento se ne sonofuggiti. Le case loro son tutte chiuse; Gari-baldi non ha voluto che si sforzassero, e siaprissero in assenza de' proprietari. Dato ciò,gli è toccato di alloggiare nell'antico corpo diguardia de' carabinieri. Noi lo trovammo inquesto. Figuratevi una sola stanza quadra,con il tetto a cupola bassa. Le pareti nere, ne-rissime dal fumo; non pavimento, ma nudaterra sotto i piedi, non sedie, non letti, nem-meno, quel che già vi doveva essere, tavolatiper stendervisi su e dormire (altro che palaz-zo baronale ndr). Garibaldi ci ha ricevuto inquesta sua dimora di quella notte. Sedeva suuna scranna di corda, posando le braccia suun tavolo di legno fracido, con un lume di ra-me che mandava per cattivo olio una luce af-fumicata. Quando noi giungemmo, per ri-schiarare di più, uno de' suoi vi aggiunse unastearica ficcata e tenuta alta sul collo di unabottiglia. Garibaldi ci accolse con quell'affet-to che è proprio di lui. Aveva il suo solito cap-pello in testa. Dalle braccia gli traspariva ilsuo pled scozzese, e dalle spalle e sul collo gliscendeva sul largo petto uno sciallo di lanagrigio. Disse aver caro che questa deputazio-ne che viene per re Vittorio Emanuele si fos-se ricordata di lui… Non avea che offrirci; sevolessimo sigari, egli non aveane che uno;ma date qua, disse a' suoi compagni che era-no lì, e subito questi portarono sul tavolo unadecina di sigari che egli gentilmente ci diri-geva. Disse poi della necessità della concor-dia...che per la primavera l'Italia dovrebbeavere pronti almeno 400 mila soldati… Noitutti gli dicemmo… che la deputazione avevaportato seco le medaglie che il Municipio diPalermo ha fatto coniare per gli ottocento

sbarcati con lui a Marsala, e aveva anco por-tato, per presentargliela, la spada che gli of-frono i Palermitani. E' la stessa spada che inFirenze era stata fatta per Carlo Alberto; lagradisse quindi di più. Ei ringraziò noi e cicommise di ringraziare i Palermitani, popolopieno, disse, di entusiasmo e di fermezza. Ve-drete, aggiunse, il re Vittorio; vedrete un verogalantuomo; io lo amo come un fratello; sare-te certo contenti. Ecco poi una sua lettera. Laaperse: era un foglio tutto scritto di mano delre. Gli diceva di averlo cercato tutta la gior-nata, ed essere dolente di non averlo potutovedere: che domani egli avrebbe attaccati iBorbonici sul Garigliano e sperava ricacciar-li e passare il fiume verso Capua... Il re dava,nella lettera, del "lei" a Garibaldi. Garibaldila leggeva commosso". Una corrispondenza,quindi, che ci ricorda anche il singolare rap-porto che intercorse tra i Siciliani, il re e il"repubblicano" Garibaldi. Sullo sfondo i luo-ghi risorgimentali di Calvi: la dogana borbo-nica, la taverna Mele, il telegrafo di Chiappe,il castello, il seminario settecentesco, il pa-lazzo baronale.

Garibaldi nella dogana borbonica riceve i sicilianiRintracciata una corrispondenza dell'ottobre 1860

Prof. Paolo Mesolella - Giornalista - Collaboratore da Calvi Risorta

Auguri a Rosita Di Monaco

Giovedì 23 agostoSanta Rosa, auguriRosita Di Monaco daparte dei familiari, ami-ci e dalla nostra Reda-zione.

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Cuccaro: creare un ponte che ci traghetti verso la legalitàGiorni addietro si è tenu-to a Sparanise il conve-gno “Vite contro la mala-vita”. Ecco l’interessanteintervento del prof. Rai-mondo Cuccaro, Sinda-co di Pignataro Maggiore: "Fare rete ecreare tutti insieme un network vero con-tro ogni mafia, contro l'illegalità diffusache calpesta persino i diritti dei bambini edelle donne. Sento intimo il desiderio dimettermi a disposizione di tutta la comu-nità dell'Agro Caleno per mettermi a dis-posizione per realizzare un primo pontedi sicurezza che sappia traghettare lepersone da una sponda all'altra delle le-galità. Vedete, noi sindaci abbiamo re-sponsabilità molto pesanti nella realizza-zione di un percorso di trasparenza che,mi amareggia dirlo, fino ad oggi è man-cato perché chi ci precedeva aveva deimomenti di contiguità con i referenti deipiù pericolosi sodalizi camorristici. Ora

Andreuccio da PerugiaEmiliana Venoso - Collaboratrice da Bellona

Andreuccio da Perugia èuna delle cento novellepresenti nel Decameron,l'opera più importante diGiovanni Boccaccio, unodei novellatori e prosatoripiù importante del suotempo. Andreuccio, un

mercante di cavalli proveniente da Perugia,decise di andare a Napoli perché intese chevi era un buon mercato di cavalli. Il giorno do-po era al mercato per contrattare l'acquisto dimolti cavalli ma non riuscendo ad accordarsie volendo dimostrare le sue serie intenzioni,mostrò ingenuamente in pubblico la borsapiena di cinquecento fiorini d'oro. La borsa funotata da una bellissima siciliana, MadonnaFiordaliso, che invitò il giovane a casa sua.La ragazza gli fece credere che lei fosse unasua sorella, nata dalla relazione tra il padre euna vedova di Palermo e lo invitò a rimanerela notte. Entrato in una latrina una tavola sicapovolse facendolo precipitare giù nel vico-letto. Andreuccio chiese aiuto ma la ragazzasi impadronì del denaro e lo invitò ad andar-sene. Così capì di essere stato ingannato,

lungo il suo tragitto incontrò due briganti, rac-contò loro la sua storia e i due lo invitarono aseguirli verso la chiesa maggiore per spo-gliare la salma dell'arcivescovo di Napoli,messer Filippo Minatolo, seppellito con ricchiornamenti tra cui un importante anello. Solle-varono il coperchio dell'arca in cui era sepol-to l'arcivescovo, tanto quanto vi potesse en-trare un uomo, facendo entrare Andreuccio.Temendo che i due scappassero, Andreuc-cio per prima cosa sfilò l'anello dal dito del-l'arcivescovo e lo infilò al suo. Gli altri dueaspettavano che Andreuccio desse loro l'a-nello, ma non ricevendolo lo rinchiusero nel-l'arca. Andreuccio sapeva che se fosse rima-sto lì sarebbe morto di fame e se lo avesse-ro liberato sarebbe stato impiccato come la-dro. Arrivò un'altra comitiva di ladri, quandouno di questi si calò nell'arca Andreuccio gliafferrò una gamba, così scapparono e An-dreuccio poté a sua volta uscire. Ritornato inalbergo raccontò la sua avventura, così gliconsigliarono di partire da Napoli per pru-denza. Andreuccio tornò a Perugia investen-do il suo denaro in un anello mentre era an-dato a Napoli per comprare cavalli.

CompleannoGiovedì 23 ago -sto Italo V alerianida Bellona com -pie i suoi primi77 anni. Auguridai familiari, ami -ci e dalla nostraRedazione.

dobbiamo dare un colpo di reni deciso ebrusco per cambiare strada: si inizia dalpiano regolatore che ogni comune devemodulare tenendo sempre alta l'attenzio-ne perché, sotto mentite spoglie, potreb-be intrufolarsi qualche "portatore insano"di interessi poco trasparenti. Così comedobbiamo sorvegliare sugli esercizi com-merciali e sugli affidamenti dei bene sot-tratti alla camorra".

Gianluca Apuzzo è paràBellona - (Prof. SalvatoreCandalino) - Il belloneseGianluca Apuzzo, stu-dente dell'Istituto TecnicoAeronautico del Villaggiodei Ragazzi di Maddalo-ni, ha conseguito il bre-

vetto di abilitazione al lancio del paraca-dute, dopo aver frequentato il corso teo-rico-pratico di paracadutismo presso laSezione casertana dell'Associazione Na-zionale Paracadutisti d'Italia. Presso l'ae-roporto di Pontecagnano (SA) ha effet-tuato i lanci previsti per l'acquisizione delbrevetto, a quota 500 metri il lancio nelvuoto, apertura del paracadute, arrivo aterra, capovolta perfetta, di corsa il rien-tro all'hangar. Tempo di esternare le pro-prie emozioni ai genitori presenti e hannopreso in consegna il nuovo paracaduteper il secondo lancio, che si è ripetutoanche per la terza volta, necessaria per ilconseguimento dell'agognato brevetto.

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Durante il sacco di Troia, mentreil brutale Aiace violentava Cas-sandra sopra l'altare di Minerva,Pirro indegno figlio di Achille furo-reggiava per la città incendiatamassacrando gli abitanti. Allareggia si scontrò con il re Priamo

e gli uccise il figlio Polite proprio sotto gli occhi. Il renonostante la veneranda età lo affrontò con corag-gio, e dopo averlo maledetto gli scagliò contro lalancia dalla punta ferrata. Naturalmente Pirro parò ilcolpo con lo scudo e dopo essersi avvicinato afferròil vecchio per i capelli e lo trafisse con la spada. Fi-no all'elsa. Dopo tanti secoli noialtri cittadini moder-ni abbiamo provato l'affondo di un'Elsa. Elsa con lesue leggi spietate e le sue riforme ha fatto provareagli italiani quello che tanti secoli fa provò il re Pria-mo per mano del crudele figlio di Achille.

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La rispost a esatt a della foto pubblicat anel numero precedente è:

FROCETTAClassifica provvisoria con punti UNO:Argenziano Domenico da Casert a, Fal-co Gianfranco da Bellona, Piccolo Da -rio da Capua

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Capua Turno festivo e prefestivo

04.08.12 - Apostolico

05.08.12 - Corvino11.08.12 - Corvino12.08.12 - Apostolico15.08.12 - Apostolico18.08.12 - Apostolico19.08.12 - Corvino25.08.12 - Tartaglione26.08.12 - Corvino01.09.12 - Apostilico02.09.12 - Corvino

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03 - Simonelli04 - Tafuri05 - Salsano06 - Simonelli07 - Salsano08 - Tafuri09 - Simonelli10 - Bovenzi11 - Simonelli12 - Tafuri13 - Bovenzi14 - Tafuri15 - Bovenzi16 - Simonelli17 - Iodice18 - Antonone19 - Iodice20 - Merolla21 - Antonone22 - Iodice23 - Merolla24 - Antonone25 - Beneduce26 - Merolla27 - Beneduce28 - Merolla29 - Antonone30 - Beneduce31 - Iodice

Settembre 201201 - Merolla02 - Beneduce03 - Simonelli04 - Tafuri05 - Salsano06 - BovenziS. Maria C.V. Turno festivo e prefestivo

Agosto 201204 - Bovenzi-Tafuri05 - Salsano11 - Simonelli-Tafuri12 - Tafuri15 - Bovenzi16 - Simonelli18 - Antonone19 - Iodice25 - Beneduce-Iodice26 - Merolla

Settembre 201201 - Antonone-Merolla02 - Beneduce

AvisCalendario delle raccolte 2012Agosto: - 4 - 5 Bellona - 26 - LiberiSettembre: 2 - Formicola - 8 - 9 BellonaOttobre: 13 - 14 Bellona - 28 - CamiglianoNovembre: - 10 - 11 BellonaDicembre: 2 - Liberi - 9 - Formicola15 - 16 - BellonaSono previste anche raccolte

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