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Dea Notizie 89
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Periodico di Informazione Cultura e Politicacollegato a www.deanotizie.it
distribuzione gratuita
Anno IVN. 89
19 Novembre 2010
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Lettera al DirettoreGentile Direttore, da quando la Sua rivista ènata, pur essendo incentrata, per ovvi e na-turali motivi, su fatti e storie che per lo piùescono dalla "cinta bastonaria" della mia Cit-tà (Capua), non perdo occasione di leggerla.Mi farebbe piacere, a proposito dell'articoloapparso sull'ultimo numero dal titolo "NicolaZitara sul Volturno", precisare che l'unica ve-ra ed autentica Celebrazione di un momento
storico, allo stesso tempo determinante e drammatico per tuttinoi, è stata ideata, ben 13 anni fa, da mio Padre che, con gran-de spirito di servizio, porta avanti insieme ad un gruppo di soli-dali Amici. A tale proposito le ho allegato copia dell'invito. Vor-rei quindi precisare che a mio avviso, sia l'Associazione cultu-rale Borbonica "Terra di Lavoro", sia il Dott. De Chiara, sia ilSig. Romano, che non capisco per quale motivo si fregi e mil-lanti un titolo che non gli appartiene, infatti Egli è, se non ho no-tizie sbagliate, un impiegato nella Protezione Civile presso laRegione Lazio e non ha trascorsi di Ufficiale, sia il Prof. Gulì,hanno semplicemente riprodotto un qualcosa che già da moltotempo esiste ed è ben conosciuta. Credo che il buon senso do-vrebbe portare, soprattutto chi ritiene di avere le capacità dimandare avanti una battaglia di idee e di giusto e corretto ri-formismo storico, a non riprodurre staticamente cose già esi-stenti, ma adoperarsi su nuovi fronti e su iniziative diverse, perallargare il sapere ed il conoscere vero di un passato che ci de-ve mettere in condizioni di creare una futura classe dirigente"colta" e sapiente, capace di ridare il giusto, naturale e neces-sario assetto a questa martoriata parte dell'Italia. Le "gare" adimitare fatti, cose e persone impoveriscono con certezza tutto,rendono meno interessante e forte una vera azione sul Territo-rio, dando l'idea di scarse risorse progettuali. Nella certezza diun Suo riscontro, ringrazio per la cortese attenzione. Francesco Salemi Segue a pag. 3
Pagina 2
DEA NotizieSede legale e Redazione
via Regina Elena, 2881041 Bellona CE
Telefax 0823.966794320 28 50 938
c.c.p. 33785874 - P.I. [email protected]
Settimanale di Cultura,informazione e politica
Collegato a www.deanotizie.itAut. Nr. 665/06 del
19.10.2006Tribunale S. Maria C.V.
Direttore ResponsabileFrancesco Falco
Vice DirettoreFranco V aleriani
Responsabile RedazioneFabiana Salerno
Vendit a promozionale fino ad esaurimento scorte
Destinaci il 5 X mille dell'Irpef segnalando la Partita Iva
02974020618 - A te non costa nulla per noi è tanto
Anno IV Nr. 89
19.11.2010
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Periodico di Informazione Cultura e Politica collegato a www.deanotizie.it - distribuzione gratuitaAnno IV N.89 19 Novembre 2010
Ritorner emo inedicola
15 Dicembre 2010 e ci troverete ogni quattordici giorni
Ritorner emo inedicola
15 Dicembre 2010 e ci troverete ogni quattordici giorni
Egr. Sig. Salemi, siamo lietiannoverarLa tra i nostri let-
tori. In riferimento alla Sua lettera pensosia doveroso qualche chiarimento. L'As-sociazione Culturale Movimento Neobor-bonico presieduta dall'eccellente storio-
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grafo archivista prof. Gennaro De Cre-scenzo, di cui quella di Terra di Lavoro,coordinata con altrettanta bravura dallostudioso dr. Pompeo De Chiara, è delega-zione territoriale. Nasce nel 1993, regolar-mente registrata con atto (Omissis…) equella data fu l'inizio delle attività culturalidi rivisitazione storica, di cui la Battagliadel Volturno, fa parte a pieno titolo, damolto tempo prima di quella iniziata daSuo padre. Per cui siamo abbastanza stu-piti di fronte a "rivendicazioni esclusive" diqueste manifestazioni culturali, non di-menticando che si vive in un Paese de-mocratico in cui viene rispettato il diritto,costituzionalmente tutelato, della libertà diespressione per cui le stesse e tante altredi carattere diverso vengono continua-mente realizzate spesso in sovrapposizio-ne di altre in altri luoghi. Ci risulta che lamanifestazione di Capua, per otto anni, findalla sua prima edizione, è stata organiz-zata d'intesa con il Movimento Neoborbo-nico e la diretta e concreta collaborazionedell'Editoriale “Il Giglio” che vennero ingiu-stificatamente ed inspiegabilmente estro-messi dall'organizzazione, dagli attuali re-sponsabili. Precisiamo che il MovimentoNeoborbonico ha proseguito autonoma-mente a realizzare l'evento a Caserta conil delegato locale dr. De Chiara ed i com-ponenti storici programmando, altresì, peril futuro, di organizzarla nella stessa Ca-pua. Infine, circa l'appellativo "de facto"del Dottor Capitano Alessandro RomanoLa invito a visitare: http://www.settimana-deibriganti.it/Sullastampa/tabid/55/De-fault.aspxhttp://libertaelaicita.splinder.comwww.neoborbonici.it/portal/index.php?op-tion Egregio Sig. Salemi, non so quali siano leSue remore verso la suddetta Associazio-ne ma l'esperienza insegna che se duecavalli tirano il carro nella stessa direzionesi raggiunge prima la meta, al contrario,se una tira a destra e l'altro a sinistra siresta fermi al punto di partenza.Grazie per averci contattato.
Francesco Falco
Dalla pag. 1
Il 17.11.2010, è entrato invigore il Regolamento cheistituisce il registro pubbli-co delle opposizioni, cheaccoglierà tutti gli abbo-nati telefonici che non de-siderano essere contattati
per fini commerciali o promozionali: gliabbonati potranno chiedere, gratuitamen-te e secondo modalità semplificate, che ilproprio numero telefonico sia iscritto nelregistro. Un vantaggio per la riservatezzadegli utenti, quindi, ma anche uno stimoloper la competitività delle imprese, che po-tranno utilizzare con maggiore efficaciagli strumenti del telemarketing, indirizzan-do le proprie campagne solo a quanti nonsi avvarranno del "diritto di opporsi". Saràil Ministero dello Sviluppo economico aprovvede alla gestione e al funzionamen-to del Registro, anche affidandone la rea-lizzazione ad un soggetto terzo. In parti-colare, entro 90 giorni dal 2 novembre2010, data di pubblicazione in Gazzettadel D.P.R. contenente il Regolamento, il
Ministero o il soggetto affidatario del con-tratto di servizio dovranno provvedere al-l'attivazione delle modalità tecniche edoperative di iscrizione al registro da partedegli abbonati. Queste alcune delle pre-scrizioni del Decreto. Ogni abbonato puòchiedere al proprio gestore telefonico chela numerazione della quale è intestatariosia iscritta gratuitamente nel registro se-condo le seguenti modalità: mediantecompilazione di apposito modulo elettro-nico sul sito web del gestore del registropubblico; mediante chiamata effettuatadalla linea telefonica con numerazionecorrispondente a quella per la quale sichiede l'iscrizione nel registro, al numerotelefonico gratuito appositamente predi-sposto dal gestore del registro.
Telefonate promozionali, un Registro a tutela di chi si opponeDr.ssa Giusy Vastante - Avvocato - Collaboratrice da Bellona
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Anno IV Nr. 89
19.11.2010
Antichi popoli europeiFranco Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona
GLI ANTICHI GRECI.La tradizione mitolo-gica fa derivare i Gre-ci dai tre figli di Ellero:Doro, Eolo e Xuto. Inseguito dai tre origi-narono i Dori, gli Eolie gli Achei. I Dori si
stabilirono nel Peloponneso, gli Eoli nel-la Grecia Centrale e gli Achei nell'Attica.Dopo un travagliato secolo di lotte le po-polazioni si unificarono nella nazione El-lenica. Con le guerre di Messènia, la cit-tà di Sparta stabilì la sua egemonia sututto il Peloponneso. Le città marittimeconquistarono le coste del Mediterraneofondando colonie nell'Asia Minore, inAfrica ed in Italia. Cominciò così l'ascesadella città di Atene governata da un Ar-conte eletto ogni anno. Per eliminare dis-cordie fra i Pedici (i nobili) ed i Parali (ipopolari) il Re Solone propose una rifor-ma che estendeva i diritti politici a tutti icittadini. Dopo un susseguirsi di guerre,Atene, divenuta una potenza marinara,raggiunse, nel V secolo a.C. il massimodella floridezza sotto il governo di Peri-
cle. Ma la supremazia di Ate-ne fu contrastata da Spartasua acerrima nemica e, dopo27 anni di lotte sanguinose,Atene fu costretta alla resa.Durante il regno di Alessan-dro il Grande fu soffocatoogni tentativo di indipenden-za delle città greche, special-mente di Tebe che fu distrut-ta salvando solo la casa delpoeta Pindaro (nella foto). Con la sotto-missione della Macedonia da parte diRoma, i Greci, rimasti alla mercé delleleggi romane, costituirono la Lega Acheaper opporsi ai Romani, ma furono scon-fitti e la città di Corinto fu assediata ed in-cendiata. La Grecia, ridotta a provinciaromana, perse il nome e fu chiamataACAIA. Solo Atene, Delfo e altre città fu-rono dichiarate città libere.I GALLI. I Galli presero il nome da GAL-LIO fondatore della dinastia. I Galli pro-venivano dall'Europa centrale, forse dal-l'alto Danubio e si stabilirono nel territo-rio che da loro prese il nome: GALLIA.Dall'anno 600 al 123 a. C. invasero la
Spagna e l'Italia e nel 390entrarono in Roma; poi oc-cuparono la Grecia spin-gendosi fino in Asia dovefondarono la Galizia. Eranodi origine celtica e dal VIIsecolo a. C. si stabilirono trail Mediterraneo, le Alpi, il fiu-me Reno ed i Pirenei territo-ri corrispondenti alla Fran-cia, al Belgio e all'Italia Set-
tentrionale fino al fiume Adige, detta Gal-lia Cisalpina divisa in Cispadana eTranspadana. La Gallia Cisalpina fu con-quistata dai Romani verso la fine del IIIsec. a. C. e la tennero per circa quattrosecoli. Della parte Sud est della Transal-pina i Romani ne fecero una provincia(La Provenza). Il resto fu conquistato daGiulio Cesare dal 58 al 50 a. C. e lo divi-se in: Aquitania, Gallia Celtica e GalliaBelgica. Nell'anno 451 Re Ezio sconfis-se gli Unni guidati da Attila, soprannomi-nato "il flagello di Dio" per la sua crudel-tà. Nell'anno 486 Re Clodoveo costitui-sce un nuovo Regno che chiamò Regnodei Franchi.
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Decalogo per il 150° anniversario dell'Unità d'It aliaProf. Antonio Martone - Collaboratore da Pignataro Maggiore
2. I MILLE. Dai libri discuola a tutti i livelli ab-biamo appreso che mil-le volontari guidati daun biondo eroe, il miticoGaribaldi, realizzaronoun'impresa ardimento-sa, quella di conquista-re un grande Regno
che copriva la terza parte della penisolaitaliana, sconfiggendo un esercito di cir-ca 100 mila soldati; leggendo queste co-se, è stata mai sfiorata la mente di alun-ni e insegnanti da qualche dubbio? 3.PLEBISCITI. Si è mai pensato a comesi svolsero i cosiddetti plebisciti con cuigli antichi stati preunitari italiani furonoannessi al Piemonte? 4.BRIGANTAGGIO. Perché nel Sud do-po l'unità ci fu una resistenza che duròun decennio e i meridionali non ne vole-vano sapere del nuovo re? 5.EMIGRAZIONE. Perché nei primi 30anni dopo l'unità l'80% degli emigrantiera costituito da piemontesi, lombardi,veneti, ecc. insomma tutti settentrionali,
mentre alla fine dell'800 la percentuales'invertì a danno del Sud? 6.STORIOGRAFIA. Si deve poi rifletteresul fatto che a rivisitare la storia dell'Uni-tà e a ristabilire la verità spesso a favoredei Borboni non sono scrivani di mezzatacca, bensì autori di calibro pesante; seper il passato e per tanto tempo i profes-sori, anche universitari, hanno continua-to a scrivere le solite stronzate perché ri-petute senza fare ricerca, ora essi devo-no fare i conti con studiosi seri; a farecerte affermazioni non è un sempliceesaltato o un nostalgico borbonicoche fa un po' di folklore, ma un prof. uni-versitario come Tommaso Pedio, o unLorenzo Del Boca che dal 2001 è presi-dente dell'Ordine dei Giornalisti italiani,un Gigi Di Fiore, storico e giornalista delMattino, … ma l'elenco sarebbe troppolungo (chi è interessato potrà farseneun'idea leggendo "Terroni" di Pino Aprile,pag. 290 e segg.).7.NORD-SUD. Un'altra riflessione si de-ve fare: una cosa che non sopporto è lasolita distinzione tra settentrionali edu-
cati, onesti, corretti, lavoratori … e meri-dionali scostumati, disonesti, corrotti,sfaticati, … (da precisare che questa di-stinzione è fatta dai meridionali!); lapropaganda piemontese in 150 anni è ri-uscita a convincerci che noi siamo infe-riori ai nordici che risultano essere sem-pre più bravi. Segue
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Seconda parte
IRRIGAZIONERRIGAZIONEGIARDINAGGIOGIARDINAGGIOFERRAMENTFERRAMENTAA
Buon Compleanno
Daniela PellegrinoAuguri di buon compleanno al-la dinamica Daniela Pellegrino
da Camigliano. Felicitazionidal marito Alberto, dal figlio epapà Renato, da mamma Tere-sa, dalle sorelle Sabrina e Ma-
nuela e dalla zia Lilly.
AUGURIIIIII
sumere va-ria in baseall'età, alsesso oltre-ché in parti-colari situa-zioni (me-n o p a u s a ,gravidanza,allattamen-to). Ha in-coraggiatoil consumodi acqua,ricca di Cal-cio nellaforma mag-g iormentebiodisponi-bile, ac-compagna-to dal consumo quotidiano di latte e yo-gurt scremati per quelli in eccesso dipeso. Non ha consigliato l'uso eccessi-vo di formaggi, per l'introito calorico, peril contenuto proteico e per l'alto conte-nuto in Sodio. Circa gli integratori ha ri-badito che sono utililaddove vi è effettivobisogno: di Calcio,vit D, fitoestrogeni eprobiotici da assu-mere nelle giustequantità e in deter-minati momenti dellafunzionalità dell'ap-parato digerente. All'unisono hanno
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Circolo Appio - Capua - corso monotematico sull'osteoporosiRedazione
La FIDAPA ha organizzato: "Prevenzio-ne e cura dell'osteoporosi". Il dr. Fran-cesco Carotenuto specialista in Ortope-dia e traumatologia ha esaustivamenteinformato per la parte medica sottoli-neando che è la prevenzione arma vin-cente contro questo insidioso nemico.Messaggio diretto prevalentemente alledonne, poiché l'osteoporosi - malattiametabolica dello scheletro - colpiscequasi 1 donna su 3 dopo la menopausaosteoporosi primaria, ricordando per laprevenzione, che è negli anni della ado-lescenza la costruzione del proprio pa-trimonio scheletrico e si può nella vec-chiaia, andare incontro a fratture peraver accumulato un basso picco dimassa ossea osteoporosi senile. Danon sottovalutare l'osteoporosi secon-daria consequenziale ad altre patologie(ipogonadismo, insufficienza renale cro-nica, malattie gastrointestinali croniche,malattie del sangue, ipertiroidismo) e al-l'uso cronico di alcuni farmaci (cortico-steroidi, eparina,antiepilettici). Malattiasilente che non dà alcun disturbo senon ha provocato fratture, quindi è im-portante sapere se vi è una storia difratture nei familiari di primo grado e sesi sono già avute fratture per traumi mo-desti, segue poi certezza di diagnosicon la MOC e non solo. Mentre la no-stra collaboratrice D.ssa Ersilia Altieriha sviluppato la parte squisitamente ali-mentare, ricordando l'importanza nel-l'organismo del Calcio il cui metaboli-smo è condizionato da alcuni ormoni edalla vit D. La quantità di Calcio da as-
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Pagina 7
Tante favole hannoil loro inizio con il"c'era una volta" edun lieto fine. Quellache tentiamo di rac-contarvi e che molti,forse, conoscononon ha un lieto fine.Tanto la fa essere
una favola bella da conoscere, con i suoirisvolti tristi ed emozionanti, per chi nescrive e per chi legge. Peccato chequanti potrebbero scrivere il "lieto fine"non l'abbiano fatto né lo facciano anima-ti evidentemente da ormai obsolete pre-venzioni che non s'addicono alla sensi-bilità che dovrebbe distinguere l'esseree l'animo umano, né si addicono ad unpopolo ritenuto e preteso essere stato laculla della civiltà che, un tempo ancora,aleggiava nei nostri progenitori. Ma, ve-diamo più da vicino i protagonisti di que-sta storia: due popoli. Uno in difficoltàper ristrettezze economiche e gravi pro-blemi sociali, osteggiato da fratelli egoi-sti, alla ricerca di un "posto al sole". Unaltro, immenso, povero anch'esso, privo
di un minimo sistema sociale. Una co-munità poverissima su una terra egoistaed arida, senza acqua, senza strade,senza strutture. In questa comunanza af-flittiva la folle idea di una panacea peg-giore del male. La conquista che avrebbepotuto sollevare le sorti dell'uno con nuo-ve terre, lavoro, pretesa di esportazionedi un maggior progresso, di migliori con-dizioni di vita dell'uno e per l'altro. Il mez-zo. Quale il mezzo attraverso cui ciò po-tesse realizzarsi: la guerra, l'occupazio-ne militare. Il sovvertimento di principietici e morali ottenebrati dal falso idiomadi grandezza. La ricerca di un impero. Fucosì che i diseredati si avviavano a per-dere quel minimo che una natura diversaed avara consentiva loro, anche quel po-co miserabile sostentamento. Al fine diconsentire una identificazione degli atto-ri di questa pretesa favola cerchiamo dicollocare la stessa nei luoghi e nei tempiche le fanno da cornice e da proscenioquali l'Italia e l'Etiopia. Le truppe italianeche dovevano occupare l'Etiopia dopo al-terne scaramucce mossero in quel terri-torio con circa dieci divisioni armate for-
mate da uomini temprati per il sacrificio eindottrinati dal "CREDERE, OBBEDIREe COMBATTERE" verso una guerra rite-nuta facile contro gli abissini. Non fu faci-le, gli abissini erano ottimi guerrieri seb-bene male armati e diretti. Abili nel corpoa corpo e nell'uso della scimitarra furonoduri da sconfiggere. Il 15 febbraio 1936gli italiani furono impegnati nella conqui-sta di un villaggio nei pressi di un rilievomontuoso a circa 100 Km da Addis Abe-ba, Amba Aradam. Fu in questa localitàche una bambolina dalla pelle mora, del-l'età di circa 18 mesi, rimaneva coinvoltanella battaglia tra abissini ed italiani.Lei scampava alla morte che invece col-piva tragicamente la sua famiglia.Il pianto della bimba attirò l'attenzione diun soldato italiano che in breve ebbe trale braccia un piccolo esserino scuro da-gli occhi neri e luminosi. Segue
Una bella favola mancante del lieto fineRag. Vittorio Ricciardi - Collaboratore da Pignataro Maggiore
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esigenti nei propri confronti. Herman Hesse
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Lelio Luttazzi nacque aTrieste il 27-04-1923da Mario e di SidoniaSemani. Iniziò a suo-nare il pianoforte gra-zie al Parroco di Pro-secco che gli impartì leprime lezioni. Da stu-
dente universitario a Trieste, in giuri-sprudenza, compose le sue prime can-zoni e il successo lo raggiunse con: IlGiovanotto Matto, cantata da ErnestoBonino. Nel 1955 con il programma:Musica in Vacanza, si esibì al pianofor-te con il fisarmonicista Gorni Kramer. Ilsuccesso radiofonico lo conquistò conla trasmissione: Hit Parade, in onda dal1966 al 1976. Nel febbraio 2009 parte-cipò al Festival di Sanremo, accompa-gnando al pianoforte Arisa, con il brano:Sincerità. Dopo 57 anni trascorsi tra Mi-lano, Torino e Roma, nel maggio 2009ritornò, insieme alla moglie Rossana, aTrieste. Lelio Luttazzi, il re dello swingitaliano, è deceduto l'8 luglio 2010 nellasua casa a Trieste. Aveva 87 anni e sof-friva da tempo di una neuropatia; è sta-to uno dei personaggi di maggiore suc-cesso della canzone italiana degli anni'50 e '60 ed un protagonista della televi-sione, della radio e del cinema. Fu tra iprimi ad inserire nella canzone italianale strutture del jazz, che ha il suo primoesempio in: "Muleta mia", una canzonecantata da Teddy Reno. Tra le altrecomposizioni ricordiamo: "Una zebra apois", "Il favoloso Gershwin", "Promes-se di marinaio" e "El can de Trieste".Luttazzi, come tanti altri colleghi, aveva
e la modestia hanno fatto nascerenei suoi confronti un'amicizia qua-si fraterna. Luttazzi nel 2006 attra-versò un momento difficile: fu col-pito dalla depressione. Mi venneallora in mente di organizzarequalcosa: un disco con le sue can-zoni cantate dai grandi come: Mi-na, Gianni Morandi, Lucio Dalla,Cristian De Sica, Fiorello e Renzo
Arbore. Da quel disco nacque uno spet-tacolo il cui successo sorprese Lelio,commosso di tanto affetto''.
iniziato la carriera nellarivista teatrale compo-nendo musiche soprat-tutto per spettacoli diScarnicci e Tarabusi co-me: "Barbanera bel tem-po si spera" con Ugo To-gnazzi ed Elena Giusti,"Tutte donne meno io"con Macario e Carla DelPoggio nella quale era inserita la celebre"Souvenir d'Italie". Luttazzi appartenevaalla figura del musicista con capacità co-miche ed intrattenitore, un ruolo che lo haportato a condurre programmi come: "Ie-ri e Oggi", "Studio Uno" e "Il Paroliere".Lelio Luttazzi ha frequentato molto il ci-nema, sia come attore che scrivendo co-lonne sonore come il celebre: "Toto, Pep-pino e la Malafemmina" e "Totò lascia oraddoppia?". La sua apparizione più co-nosciuta come attore è del 1965 in: "Om-brellone" di Dino Risi. Il batterista dell'or-chestra Luttazzi, Roberto Podio, ha riferi-to: ''Con la dipartita di Lelio Luttazzi é ve-nuto a mancare un grande interprete del-la "bella musica". Iniziai la mia carrieracon lui nel 1958 e conlui ho suonato fino al-l'ultimo concerto, il 15agosto 2009, in Piaz-za Unità d'Italia, aTrieste. Una vita in-sieme: musica, risa-te, affetto, amicizia.Era un artista straor-dinario, un uomo spe-ciale. La sensibilitàmusicale, la simpatia
Lelio Lutt azzi: il Re dello Swing It alianoDr. Domenico Valeriani - Giornalista - Collaboratore da Bellona
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Capua: Colonia Iulia FelixDott.ssa Daniela Di Rauso - Scienze del Turismo per i Beni Culturali - Collaboratrice da Curti
Tra i numerosi repertiriposti all'interno delMuseo di Capua, mol-ti sono dei ritrova-menti dell'AnfiteatroCampano. Tra tutti,possiamo sicuramen-te affermare che difondamentale impor-
tanza è l'epigrafe "Colonia Iulia Felix", inprecedenza posta sotto l'arco dellaChiesa di Sant'Eligio. Ritrovata mutilanel 1726, essa fu integrata sulla scortadi elementi storici e resa celebre dalcommento di Alessio Simmaco Mazzoc-chi, il quale aggiunse alla parte origina-ria centrale, le parole a sinistra e a de-stra della stessa; essa, infatti, recava in-formazioni circa l'elevazione a coloniadella città di Capua sotto l'ImperatoreAugusto. E fu così tradotta dal Mazzoc-chi: "La Colonia Giulia Felice AugustaCapua fece, il divo Adriano Augusto re-staurò e curò vi si aggiungessero le sta-tue e le colonne, l'imperatore Cesare T.Elio Adriano Augusto Pio dedicò".Grazie a questa epigrafe, originariamen-te posta all'ingresso dell'Anfiteatro, si èstati in grado di ricostruire parte dellastoria di esso. Fu costruito da una colo-nia conquistata da Augusto dopo la bat-taglia di Azio intorno al I sec. a.C. (ri-
guardo la data dicostruzione, nontutti gli storici riten-gono attendibilequesta data, infattisecondo molti es-so fu costruito tra ilI ed il II d.C., sullerovine di un prece-dente anfiteatro).Dopo la caduta dell'impero romano fuprima distrutto dai Vandali di Gensericoe poi dai Saraceni; utilizzato come for-tezza dai principi longobardi di Capua,alla fine del IX secolo fu ampiamente de-predato dagli stessi capuani successiva-mente al trasferimento della Civitas Ca-puana dal sito d'epoca romana a Casili-num (l'attuale Capua), per la costruzionedi chiese e palazzi. L'anfiteatro presentala struttura ad arcate decorate da busti eteste di divinità, sviluppata su quattropiani, con grandissimi sotterranei; uncomplesso sistema di scale permettevaagli spettatori di poter raggiungere i postiloro assegnati, senza ostacolarsi gli unicon gli altri. La struttura era dotata diquattro ingressi principali, in corrispon-denza dei punti cardinali, e poteva ospi-tare fino a 60.000 spettatori; la cavea eradistinta in tre ordini sociali: in alto il po-polo, al centro le persone più distinte, e
nel basso i cavalieri.In basso, al centro,era collocato il podio,posto riservato alleautorità, circondatoda una cancellatache serviva da prote-zione dalle belve du-rante gli spettacolidei gladiatori.
La funzione principale dei sotterranei eraquella di depositare tutti gli attrezzi e learmature necessarie per gli spettacoli edanche l'occorrente per la manutenzionedella grande macchina scenica. Costitui-ti da dieci corridoi comunicanti, erano do-tati anche di una vasta cloaca a croceper lo scolo delle acque. Inoltre, semprenei sotterranei, in corrispondenza deiquattro ingressi principali si notano dellegallerie che comunicano con la via Appiae con il Tifata.
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più dolce/che coglierla davvero/in ungiardino..." Meravigliosi versi ricchi disentimenti lontani che a me ricordano unamore nato tra i banchi di scuola, quan-do la vita cominciò a sorriderci dopo lafuria distruttrice di un conflitto mondialeche, in ogni angolo della terra, seminòmorte e distruzioni. Altri Suoi versi mera-vigliosi: Il Pettirosso … e rinuncerei an-che al Cielo/pur di estrarti un sol chio-do/dalle ossa/e diventare macchiato dalTuo sangue un Pettirosso. Una bimba asua madre … sei così bella che il miocuore ti vede anche nel buio/… dal Cielodel mio sguardo non svanire sul tuo ca-vallo bianco ora ch'è sera. Un poetare il
Suo, Caro Professo-re, che tocca le piùrecondite corde del-l'animo e del cuore,come quando scrive:1) … hai il tremitodegli astri nei capelli2) … sarà il tuo inizioin fondo alla mia fine3) T'imploro, vieni inpunta di luce/e come
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Lettera apert a al Professore Don Giuseppe CentoreFranco Valeriani
Esimio Professore, grazie di cuore per il Suo prezioso dono"Antologia Personale, poesie 19672007", un dono che avvicina sempre piùil lettore alla Fede di Cristo. La letturadelle Sue composizioni ha suscitato inme momenti di commozione ed ha reca-to sollievo al dolore che serbo in cuore:la perdita dell'adorata Madre dei figlimiei. Tante sono le Sue composizioniche ho gradito e fra esse mi piace citare"Codesta età fiorita" che mi ha riportatotra i banchi dell’Istituto Magistrale S. Piz-zi di Capua quando ho letto: "Ti voglioancora bene come quando/sentire le tuelabbra declinare/una rosa in latino/era
un fiore/porta nell'aria un'aria di giardino4) Dove ci sono le stelle in pieno gior-no/lei che amava le rose ora è una rosa.5) … basta una parola per finire/la tramatenerissima d'un cuore.Caro Professore, è un succedersi di ar-moniosi versi che sgorgano dal cuore inun effluvio di sentimenti nobili e gentili.Potrei continuare a citarne altri perché ilSuo volume è tutta una dolce elegia aNostro Signore e dona un'emozione cheavvolge il lettore in un'atmosfera di dolciricordi. Una poesia la Sua che, come af-ferma il compianto poeta Dario Bellezza:"Possiede una levità lirica che sbalordi-sce; versi che per Silvio Riolfo "galleg-giano su un mare sorprendentementecolto" di uno dei maggiori esponenti del-la lirica religiosa dell'ultimo secolo. Grazie, Caro Professore, per i momentilirici che mi ha donato. Mi permetta unaffettuoso abbraccio con l'augurio diaverLa sempre tra noi con i Suoi toccan-ti versi che, come Lei scrive nell'ode "LeOrme", ci aiuteranno a "camminare tuttala vita su una strada di sabbia in riva almare…".
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l'Associazione Dea Sport Onlus di Bellona, nell'ambito delle attività nata-lizie programmate dall'Amministrazione Comunale ORGANIZZA
domenica 12 Dicembre 2010, nell'Aula Consiliare 54 Martiri, una SERATA CULTURALE:
Concerto musicale della Mini Banda Città di BellonaPresentazione del volume 'O Ricciulillo di Pietro Giuseppe MartoneOre 18,00 - I saluti di: Sindaco Dott. Giancarlo Della Cioppa, Assessorealla Cultura D.ssa Arianna Di Giovanni, Dirigente Scolastico Prof. LucaAntropoli, Direttore Minibanda Prof. Angelo Benincasa, Giornalista Franco Valeriani, Autore del volume Pietro Giuseppe Martone. Il volume 'O Ricciulillo sarà presentato dal Prof. Francesco Fraioli Docente Università Federico II di Napoli. Sulla memorabile giornata di mercoledì 17 Novembre 2010 trascorsa dallaMini Banda Musicale Città di Bellona in Piazza San Pietro di Roma, alla pre -senza di Sua Santità Papa Benedetto XVI, daremo un ampio servizio nel
prossimo numerodi questa rivista.
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taro Maggiore, si auguranoche il prossimo compleannoRaimondo lo possa fasteggia-re insieme a tutti i residentidella sua Città.
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La Tabula Capuana: Un calendario festivo di età arcaicaDr.ssa Angela Izzo - Collaboratrice da Calvi Risorta
La Tabula Capuanaè una lastra di terra-cotta recante unalunga iscrizioneetrusca, rinvenutanel 1898 in una zo-na extraurbana del-l'antica Capua, l'at-tuale Santa MariaCapua Vetere, adi-
bita a necropoli e a luogo di culto. La Ta-bula, chiamata anche Tegola per la suaforma, è alta cm 62; larga cm 48 e spes-sa cm 3,5. Nella parte superiore risultaspezzata, mentre gli altri tre lati sonobordati da una cornice a sezione rettan-golare. Il campo iscritto è largo circa 42cm e alto 58 cm. Lungo i lati esterni so-no quattro fori del diametro di mm 8-10,che testimoniano il fatto che la Tabulafosse affissa mediante chiodi ad una su-perficie piana. Il manufatto in un secon-do momento deve essere stato diveltocon forza poiché si notano alcune rotture
intorno ai fori e forse conservato in un ar-chivio. Il testo, diviso in nove linee oriz-zontali incise a crudo nel corso della re-dazione, è scritto nella lingua etrusca inuso in Campania intorno al 470 a.C. Lascrittura ha andamento bustrofedico,parte da destra verso sinistra e continuanella riga successiva da sinistra versodestra. Il contenuto della Tabula di Ca-pua riguarda un calendario religiosocomprendente una serie di indicazioni ri-tuali sulle festività e le cerimonie da com-piere durante l'anno in onore delle divini-tà venerate nella comunità capuana. Siriconoscono chiaramente espressioni inlocativo indicanti il nome di un luogo, diun mese e di un giorno. Il calendario è di-viso in dieci sezioni, corrispondenti aidieci mesi del calendario antichissimo ecomincia da marzo. Anche il calendarioromano (da cui deriva il moderno) ebbe,in origine, dieci mesi e certamente co-minciava da marzo; le fonti antiche dico-no che gennaio e febbraio furono ag-
giunti poi dal re Numa. Le divinità, a cuierano rivolte le feste religiose e le ceri-monie, appartengono al mondo infero,alla sfera generatrice e alla Fortuna. Glieventi religiosi e le prescrizioni sono or-ganizzati in una sorta di 'lista' scritta enon più affidati alla sola oralità, probabil-mente in un momento in cui le feste reli-giose sembrano più che in altri momentifondamentali per l'unità dei diversi grup-pi che occupano il territorio capuano. LaTabula si presenta, quindi, come unostrumento di regolamentazione dei culti,nella gestione dei quali l'aristocrazia lo-cale svolge un ruolo di primo piano, par-tecipando direttamente alle feste religio-se con i propri esponenti ed officianti.L'importante reperto storico.archeologicoè oggi custodito all'Antiken-Sammlung diBerlino, mentre calchi eseguiti poco do-po il rinvenimento si trovano ai Musei Va-ticani, al Museo Archeologico di Firenzee al Museo di Etruscologia dell'Universi-tà di Roma La Sapienza.
Musica e cosmo: un eterno movimentoM.tro Cecilia D’Iorio – Musicista - Collaboratrice da Santa Maria C. V.L'idea di considerare ilcosmo un enormestrumento musicale siè manifestata nellescoperte dei grandi"pensatori" greci. Allarotazione dei pianetiviene associata un'in-terminabile sinfonia
musicale, prodotta proprio dal movimen-to delle rispettive singole sfere celesti.Questa celeste armonia è reale, concre-ta e sensibile ma non ce ne accorgiamosemplicemente perché udendola sin dal-la nascita non siamo in grado di poterladistinguere, così come chi vive lungo lariva di un fiume non è più in grado di di-stinguere il fragore delle acque. Per i Pi-tagorici era fondamentale la ricerca dellegiuste proporzioni nell'ordine dell'univer-so, essi associavano alla rivoluzione pla-netaria i suoni musicali. La chiave diquesta scoperta fu uno strumento chia-
mato Monocorde, costrui-to da una sola corda tesasu una struttura di legno,e Pitagora affermava chel'universo fosse un im-menso Monocorde in que-sto caso con la corda tesatra il cielo e la terra; egliapplicò le sue leggi sugliintervalli armonici, dimo-strando la relazione armonica insita inpianeti e costellazioni. Questa credenzaebbe un effetto propulsivo sullo sviluppodella cosiddetta rivoluzione copernicana.Keplero nel saggio "Armonie del Mondo"spinse la sua fede nella perfetta regolari-tà dei movimenti celesti fino a indicareper esteso le note musicali emesse daipianeti: Saturno emette la nota più grave,mentre la Luna la nota più acuta, e attri-buisce ad ogni movimento planetario unintervallo la cui nota più grave corrispon-de alla velocità minima e quella più acu-
ta alla massima. L'uomostesso è racchiuso in que-sta circonferenza cosmicaove l'armonia dei pianeti,delle stagioni, il canto delleMuse agiscono sul micro-cosmo esterno. L'interpre-tazione medievale dell'ar-monia cosmica dipende dalpasso biblico "I cieli canta-
no la Gloria di Dio", e la religione cristia-na si accostò con interesse all'ipotesiche la musica sia una rivelazione dellarealtà divina, ponendo uno stretto colle-gamento fra musica e angeli, ribadendoancora la presenza del Monocorde pita-gorico, per questo motivo la maggior par-te delle opere pittoriche "angeliche" rap-presentano strumenti musicali a corde.Da qui l'affermazione Dantesca "La Glo-ria di Colui che tutto move per l'universopenetra e risplende in una parte più emeno altrove…"
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Ricette di NiettaCollaboratrice da Bellona
Cappelletti ai profumi di bosco
Per la pasta: 350 gr. di fari-na "00", 150 gr. di farina dicastagne, 5 uova, 2 cuc-chiai di olio d'oliva, un piz-zico di sale. Per il ripieno: 5funghi porcini freschi, 2 fet-tine di pancetta, 400 gr. di
patate lesse, 1 uovo, sale, formaggio par-migiano grattugiato. Per la salsa: pancetta,salvia olio extra vergine d'oliva, Dopo aversetacciato le farine su un piano di lavoromescolatele con le uova, una presa di salee l'olio; lavorate bene il composto fino adottenere un impasto omogeneo ed elastico.Formate una palla, copritela con un Cano-vaccio umido e lasciatele riposare in unluogo fresco per circa un'ora. Dividete lapasta in due parti su un piano infarinato etiratela con il matterello a sfoglie lunghe esottili. Intanto, in una padella mettete ascaldare l'olio e unite i funghi puliti ed affet-tati con la pancetta a dadini, lasciate roso-lare per qualche minuto, unite il tutto conl'uovo alle patate lesse schiacciate. Con ilripieno di funghi, formate su una delle sfo-glie dei mucchietti distanti tra loro 6 - 7 cmcircondati da qualche spennellata di uovo.Tagliate la sfoglia con un bicchierino e for-mate dei cappelletti facendo ben aderire ibordi con i rebbi di una forchetta. Lessate icappelletti in una pentola con abbondanteacqua salata e bollente; scolateli dopo cir-ca 5 minuti, ancora al dente. Fateli saltareper qualche minuto in padella con pocoolio, pancetta e salvia.
Arrosto di maiale con cast agne, olive e funghi
Ingredienti per 8 persone: 800 gr. di lonzadi maiale, 3 funghi porcini, 18 castagne, 1bicchierino di rhum, 15 olive nere infornate,olio extravergine, sale. Incidete le castagnesulla parte bombata e mettetele ad arrosti-re nell'apposita padella forata, finché sa-ranno brune. Sbucciatele e tenetele da par-te. Salate la superficie della lonza e ada-giatela in una teglia capiente con una partedei funghi puliti ed affettati, delle castagnee delle olive. Mettetela in forno a 180 gradi;girate la carne e rosolatela da ogni lato,quindi, bagnatela con il rhum. Aggiungete
tre bicchieri d'acqua calda con il resto degliingredienti e tenetela in forno a cuocere percirca un'ora. Servite a fettine con le casta-gne, le olive, i funghi ed il fondo di cottura.
Zuppa di cast agne,funghi e zucca
Ingredienti per 6 per-sone: 1 kg di zuccagialla, 20 castagne ar-rostite e spellate, 5funghi porcini, 1 bic-chiere di vino bianco,prezzemolo, una ca-rota, mezza cipollarossa, sale, crostini dipane. Pulite, lavate etritate i funghi, monda-te la zucca e gli altriortaggi, lavateli e ta-gliate a tocchetti. In untegame scaldate uncucchiaio d'olio e met-tete a soffriggere la ci-polla, la carota, i fun-ghi e dopo un pocoaggiungete la zucca ele castagne intere, giàarrostite. Sfumate conil vino bianco, unite 3
bicchieri d'acqua, aggiustate di sale e fatecuocere a fuoco vivace per 15 minuti. Me-scolate e servite la zuppa calda con deicrostini di pane casereccio tostato.
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dannosi dei raggi so-lari". Mai dimenticaredi idratare l'organi-smo per reintegrareacqua e sali persicon la sudorazione:"Occorre bere alme-no un litro e mezzodi acqua al giorno.Una buona alternati-va sono anche le ti-sane e i centrifugatidi frutta e verdura". Privilegiare, inoltre,la cottura dei cibi a vapore per preserva-re buona parte delle vitamine e dei saliminerali, evitare fritti e condimenti gras-si, nemici dell’organismo. "Per insapori-re i piatti meglio erbe aromatiche equantità moderate di olio extravergine acrudo". L'uso del sale (e quindi a cibiconservati, insaccati, formaggi) va inve-ce moderato: provoca ritenzione di liqui-di. Obbligatorio assumere almeno 20-30grammi al giorno di fibre, utile sceglierepane e pasta integrali, legumi, verdurefibrose (carote, sedano, finocchi) da as-sociare sempre a un buon apporto di ac-qua. E privilegiare i piatti unici (insalatadi riso, prosciutto e melone) ancora me-glio se freddi. "Una coppa di gelatoguarnita di frutta fresca e un biscotto èun'alternativa valida se limitata a non piùdi 1-2 volte a settimana", spiegano.Chiude il vademecum un consiglio di si-curezza alimentare: evitare salse a basedi panna e tuorlo d'uovo crudo, e il pe-sce crudo, a meno che la loro freschez-za non sia più che sicura. Sono cibi ri-schiosi: l'intossicazione è dietro l'angolo.
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Gli esperti del Servi-zio di dietologia e nu-trizione clinica dell'o-spedale universitarioLuigi Sacco di Mila-no, Fulvio Muzio eMichela Fiscella,hanno elaborato undecalogo per chi
vuole perdere pochi chili mantenendoun'alimentazione senza eccessi. La pri-ma regola è scegliere prodotti a "chilo-metro zero" come i prodotti regionali "inmodo da ridurre i tempi di conservazionee avere una maggiore garanzia di fre-schezza". Banditi poi i digiuni prolungati,meglio pasti piccoli e frequenti perché,sottolineano Muzio e Fiscella, "si rendepiù facile la digestione e si evitano mo-menti di spossatezza". Qualche indica-zione per gli spuntini: "Preferite alimentileggeri e freschi come yogurt magri, frut-ta fresca o verdura (vanno consumate al-meno 5 porzioni al giorno di frutta e ver-dura per un adeguato apporto di vitaminee sali minerali)". Carote, pomodori, pepe-roni, albicocche, anguria, ciliegie, sonoricchi di "carotenoidi, sostanze utili perstimolare la produzione di melanina equindi per proteggere la pelle dagli effetti
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E’ agosto, aspetto tra afa e solleone le refrigeranti piogge d'estate e invece m'arriva un'altra alluvione. Niente di male, ho le spalle quadrate a subire avvezze ogni vessazione e, fino a cent'anni, le randellate. Cent'anni? No, la scienza ci propone conquiste a più lunga vita mirate.
Oh, centovent'anni! A centodiciotto già io ci sto, certo anche del tuo desio tanti sereni anni a firmar di botto. Quaranta ne mancano al corso mio e tu corri dietro ai miei settantotto. Caro Angelo, avanti di tre sono io.
Un terno offre di sopra la terzina e il settantacinque chiamo all'appello col quarantatre al lotto a far cinquina.
Gioco? Mai, manco un soldo miserello! Voglio sol del mio sacco la farina e in te aver sempre l'amico modello.
Giuseppe Merola
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l'ausilio di altri monaci. L'impresa si di-mostrò molto ardua. Il re del Kent, Etel-berto, si convertì al cattolicesimo, ma funecessario l'appoggio dei missionari cel-tici della Scozia e dell'Irlanda per favori-re la catechesi. A causa di differenti usi ecostumi, si crearono dei dissapori con laChiesa di Roma, che non si risolsero fi-no al Sinodo di Whitby nel 663. Lo svi-luppo del Cristianesimo inglese non furegolare, e talvolta si rilevarono delle ve-re e proprie battute d'arresto e delle in-voluzioni che portarono alla scomparsadella Chiesa cristiana in alcune aree ne-vralgiche come laNorthumbria. A partiredal IV secolo la Chie-sa romana cominciaad evolversi dal puntodi vista teologico edistituzionale, vengonodelineati gli elementiprincipali della cristo-logia con i grandi con-cili ecumenici, ma legerarchie ecclesiasti-che del tempo nonerano stabili, ed èquindi facile intuirecome Cristianesimo emitologia norrena fos-sero talvolta intreccia-te nel pensiero e neidettami. La conver-sione degli Anglosas-soni al Cristianesimofavorì i contatti conl'Europa, e il viaggio
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Una volta legittimatodall'imperatore Costan-tino, il Cristianesimo di-venta di grande impor-tanza per le classi so-ciali più elevate, e di-viene parte integrantedella vita dei potenti eforte interesse dei so-
vrani. Nell'Alto Medioevo si registra unanotevole fioritura della santità in quellepersone che appartengono ai ranghi piùalti del tessuto sociale, si assiste all'ope-ra di conversione dei popoli da parte dire e regine che finiscono per ottenere l'o-nore degli Altari, si rileva la nascita dimonasteri fondati o ispirati da regnanti,che nel tempo diventeranno importanticentri di diffusione religiosa e culturale.E accanto a queste figure emblematichetrovano una loro naturale collocazioneanche coloro che, di modesti natali, nelrispondere alla chiamata vocazionale,scoprono nella fede il coraggio di affron-tare le avversità, e nell'umiltà il carismache li porterà a raggiungere l'eccellenzadel culto e l'adorazione alle Sacre Are.Nonostante si registri una fiorente pro-duzione di letteratura agiografica diasceti e martiri cristiani, gli Anglosassoniavevano una religiosità radicata, profon-da, e i druidi rappresentavano ancorauna casta inveterata. La conversione alCristianesimo delle varie popolazioniche abitavano l'Inghilterra ebbe inizio nel597 con l'arrivo di Agostino nel Kent, in-viato da Gregorio Magno per iniziareun'ampia opera evangelizzatrice con
Dai viaggi alla santità dei pellegrini d'oltre Manica Prof. Francesco Fraioli - Docente Università Federico II - Collaboratore da Napoli
verso terre remote cominciò ad esseretema umanistico dominante, come evi-denziato da una delle prime poesie giun-te sino a noi intitolata Widsith (Il viaggia-tore verso terre lontane). Il carattere iti-nerante della cristianità anglosassone èl'espressione di una santità in continuaevoluzione, che ha una potenzialità sen-za riserve, e che genera un copioso nu-mero di monasteri lungo il suo viaggio. Èun fenomeno emotivo, entusiasmante,che non deve essere identificato con unluogo, ma con un tragitto, un percorso,un itinerario.
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Dell'emergenza rifiuti del2008, ricordo che si feceun gran parlare di raccol-ta differenziata, perfinoPino Daniele, ex lazzarofelice, non so da qualepalco, rimproverava i na-poletani di scarso senso
civico. Parole che facevano il paio con itanti che, sui media, avevano qualcosada insegnare, rimproverare, biasimare.La geografia di quella emergenza che ciportava da Giugliano a Pianura a Chiaia-no si è arricchita di Terzigno, ed oggi co-me allora non mancano le critiche a quel-la gente che: oddio!!! che inciviltà, od-dio!!!! bruciano il tricolore, oddio!!!! ma-novrati dalla camorra. Anche il più inge-nuo riconosce che le malavite non ama-no i riflettori, che in padania il tricolore èquotidianamente vilipeso e che incivile èrealizzare discariche nei parchi protetti.Ma l'incapacità del governo e degli entilocali di risolvere il problema ha bisognodi alibi, non ammettono il fallimento, edallora costruiscono cliché che delegitti-mano, agli occhi dei più, la reazione di
quei cittadini che hanno visto dimezzareproduzione agricola e presenza turistica,che hanno visto disattendere promessedi bonifiche e gestione virtuosa, che han-no visto aumentare il rischio sanitario conl'ottanta per cento in più di malformazionifetali rispetto alla media nazionale, chehanno visto i dovuti fondi per le "com-pensazioni ambientali" approdare ad altrilidi. Come qualsiasi stanziamento di ri-sorse destinate alle regioni meridionali,anche le compensazioni ambientali furo-no molto annunciate, dovevano servireper quelle cose che altrove, senza an-nunci, si fanno. Ed allora cos'è quel trico-lore bruciato? Ignoranza messa in piazzasenza pudore, come dicono sul Tempo?
Sporcizia morale, come dicono sul Gior-nale? Interessi del malaffare, come dico-no su Libero? Ricatto auto assolutorio,come dicono sul Corriere della Sera? Sia-mo seri, queste cose lasciamole ai leghi-sti, anche quelli alla Bertolaso che si per-mette impunemente di dire: "l'eruzionedel Vesuvio? …da buon leghista vi dicoche non sarebbe quella grande disgra-zia". La protesta di Terzigno è figlia di unnemico scaltro, che lentamente ti abitua anon avere più nulla, è l'ultimo grido di do-lore di un popolo a cui si nega ogni digni-tà, che merita randellate, un popolo sen-za Stato, che da 150 anni ancora, ma perpoco, lo aspetta.
Lo Stato? “'Nu poco 'e p acienza, port a rit ardo”Pietro Fucile - Collaboratore da Pignataro Maggiore
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bambino perché era un essere unico, erasuo figlio. Ogni giorno Marco si affaccia-va alla finestra di quella camera, guarda-va e… sognava. Un giorno trovò il corag-gio di uscire, non visto imboccò l'uscio esi ritrovò sulla spiaggia. Guidato dall'istin-to si avvicinò a quella madre, senza par-lare la guardò negli occhi, cosa che nonfaceva da tempo, sembrava in attesa diqualcosa. La donna capì subito che quelbambino era speciale e ciò la turbò mol-to, pensò a suo figlio, allargò le braccia estrinse Marco a sé, così intensamenteche il bambino disse tra le lacrime: "mam-ma". Marco chiedeva solo amore… (sitratta di una storia inventata che dovreb-be far riflettere sul bisogno d'amore e diattenzioni di cui i bambini speciali hannobisogno, e superare la convinzione che"quelli tanto non capiscono", non è così,ognuno nel suo piccolo percepisce chi liama).
seggiare insieme ad altri bambini suoiamici. Avrebbe voluto vivere la sua diver-sità in un ambiente normale, essere ac-cettato, amato, evidentemente chiedevatroppo, perché l'ambiente in cui vivevaera ben altro, un incubo da cui voler fug-gire e… Marco non parlava, si isolava.Un giorno rinchiuso nel suo angolino udìvoci di bambini che cantavano, ridevano,si affacciò alla finestra e vide, sulla spiag-gia di fronte l'istituto, alcuni bambini chesi lanciavano una palla, altri che costrui-vano castelli di sabbia, ma la sua atten-zione fu attratta da una bambina che gio-cava con la sua mamma. Era primavera,le giornate erano più luminose e calde.Mamma e figlia scherzavano, sorrideva-no, si rincorrevano, felici si abbracciava-no, tra loro c'era quel feeling di attenzioniamorose che scaturisce dal rapporto ma-dre/figlio. Non perse un solo momento,un solo attimo di quel gioco affettuoso esi sentì ancora più triste. Marco, però,non conosceva lo stato d'animo di quellamadre che aveva visto morire il propriobambino perché affetto da una gravemalformazione, non poteva sapere chequella madre voleva a tutti i costi il suo
Marco, un bambino di 8anni, affetto da un lieveritardo psicomotoriocausato da epilessia,orfano. Da quando igenitori erano morti, inun incidente stradale,Marco si era chiuso inun mutismo psicologi-
co, dicevano i medici, da cui non volevapiù uscire. Dal giorno in cui era rimastosolo al mondo Marco non aveva più volu-to parlare e sempre più spesso si isolavada tutto e da tutti. Gli operatori sociali,che si occupavano del caso, avevanopensato "bene" di affidarlo ad un istituto,una sorta di casa famiglia dove Marconon aveva altro punto di riferimento chese stesso. Dovunque volgeva lo sguardoc'erano bambini con problemi, lui non eraaltro che un diverso tra diversi. Passava-no i giorni e Marco finiva con l'esseresempre più solo, senza stimoli, attenzio-ni, esempi concreti da imitare, intorno alui il vuoto. Passava la maggior parte deltempo in un angolo della sua camera avagare con la mente, ad immaginare unprato fiorito su cui correre, giocare e pas-
Marco, il bambino che non voleva p arlareIns. Luciana Antinolfi - Collaboratrice da Calvi Risorta
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Maschio Angioino o Castel Nuovo?D.ssa Graziella Rispoli - Conservazione dei Beni Culturali - Collaboratrice da Capua
Quello che comune-mente è chiamato"Maschio Angioino", inonore del suo fondato-re, è in realtà il CatelNuovo, così chiamatoper distinguerlo dalledue costruzioni già
esistenti, Castel dell'Ovo e Castel Ca-puano. Fatto costruire da Carlo I d'Angiònel '200, fu completato e in parte trasfor-mato nel '400 da Alfonso I d'Aragona.Carlo impostò la nuova dimora, che rias-sumeva in sé i caratteri di residenza rea-le e di castello fortificato, con il lato meri-dionale verso il mare e gli altri protetti daun ampio fossato. La nuova fabbrica ri-chiese la demolizione della chiesetta diS. Maria ad Palatium, di età sveva. Ben450 operai lavorarono sodo per quattroanni e quattro mesi sotto la direzione del-l'architetto Pierre de Chales. La fortezza,di forma trapezoidale, doveva essere cir-condata da sei o sette torri e almeno duedovevano guardare verso la città e incor-niciare la porta d'ingresso, tipico sistemaadottato per gli accessi alle città (ne è unchiaro esempio la Porta della città di Ca-pua affiancata dalle Torri Federiciane).Infine le torri erette furono cinque, quelladi S. Giorgio, di Guardia, di Mezzo eranorivolte verso la terraferma mentre quelladell'Oro e di Beverello verso il mare. Trai torrioni di Mezzo e di Guardia fu posto ilportale d'ingresso con l'Arco trionfale,realizzato su modello degli antichi roma-ni per celebrare l'arrivo a Napoli di Alfon-so il Magnanimo, nel 1443. Il salone prin-cipale è la Sala dei Baroni. Questa pren-
de il nome dalfatto che nel1487 alcuni ba-roni che congiu-rarono controFerrante d'Ara-gona furono dalui inviati nellasala per celebra-re le nozze dellanipote. In realtàera una trappolae i baroni furono arrestati. L'unico ele-mento superstite della fase trecentesca èla cappella dove si conservano scarsi re-sti dell'originaria decorazione. Dal 1328al 1332 Giotto fu nominato capomaestro,chiamato a Napoli dal re Roberto d'An-
giò. Il pittore affrescò leStorie del Vecchio e delNuovo Testamento, dicui rimangono pochetracce solo sulle cornicidelle finestre ma un au-tore anonimo le ricordain una raccolta di so-netti. L'abilità dell'arti-sta si estese anche nel-la cappella segreta enella sala grande, am-
bienti danneggiati dal terremoto del1456 e demoliti da Ferrante d'Aragona. Ilcastello, che oggi ospita il Museo Civicodi Napoli, fu frequentato da personaggiillustri quali Petrarca, Boccaccio, papaCelestino V e papa Bonifacio VIII.
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Se ne parla ai tavolinidei bar, nelle sale gio-chi, dalla parrucchiera eil passaparola è semprelo stesso: "hai vistoBenvenuti al Sud?Troppo simpatico, senon mi sbaglio è il re-
make di un film francese". A dare ascol-to a questi vociferii son tanti ad aver vi-sto "Benvenue chez le ch'tis" , il primosuccesso francese, ma pochi ad esserestati stupiti dalle molte scene e battuteidentiche. Nonostante ciò il film pareinarrestabile, infatti è re dei botteghini daben tre settimane, spodestando anche ilkolossal Inception di Chris Nolan. L'uni-co sogno di Alberto, responsabile di unufficio delle poste in Brianza, nonchèprotagonista del film, è quello di trasferir-si nella città della "madunnin', la bellaMilano. Corretto e impeccabile lavorato-re, se non fosse per quel piccolo mar-chingegno che si trova ad architettare,fingendosi disabile (costume che è deci-samente meridionale) per salire in gra-duatoria e sveltire il trasferimento. Un
trucco che viene smaschera-to e punito con l'imminentetrasferimento... al Sud, in unpiccolo paesino campano,pieno di "terrun" che lui e lamoglie discriminano, Albertoè sconcertato! L'accoglienzasi percepisce fin dal primocaffè offerto al nuovo diretto-re, la gente del luogo infattinon fa altro che berlo ed of-frirlo oltre a gettare spazzatu-ra dalle finestre e giocare a calcetto op-pure girovagare con il motorino di Posteitaliane. Castellabate a differenza dellanebbiosa brianza è un paesino arrocca-to e soleggiato, che ospita bizzarri per-sonaggi e che si ritrova fortuitamente adunire quelli che sembrano due paesi di-versi: il Nord del gorgonzola e il Sud del-la tettona di Battipaglia! Ma non è nean-che la Bergues dell’originale francese: èmeno concreta, meno reale (pur essen-do una vera cittadina in provincia di Sa-lerno) e soprattutto meno veritiera. Re-sterà certamente nei nostri ricordi di me-ridionali la scena in cui la moglie di Al-
berto (Mariangela Melato) fini-sce in un "campo di terron",messo in scena dagli amici delmarito per farle credere in unSud arretrato. Nei due anni dipermanenza Alberto scopriràche il luogo in cui si trova nonè per niente come l'aveva im-maginato e dopo tante peripe-zie comprende perfettamentela frase del suo amico Mattia:"Un forestiero quando viene al
Sud piange due volte: una quando arriva,l'altra quando parte". La commedia, cer-tamente leggera, punta sui solidi stereo-tipi del Sud: cibo, allegria e sole, e i pre-giudizi del Nord per poi abbatterli facen-do capire quanto sia importante lasciarda parte i luoghi comuni e fare le proprieesperienze di vita arricchendosi giornoper giorno. Due ore in allegria riflettendosui pregiudizi di una Italia diversa ma nondivisa perché bisogna mantenere sì leproprie tradizioni ma non devono esserequeste a toglierci la possibilità di cono-scere, in modo più approfondito, il nostroPaese.
Benvenuti al SudD.ssa Miriam D’Aiello - Collaboratrice da Vitulazio
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Ben il 70 per centodegli italiani è un tradi-tore, mentre primatrionfava l'immaginedell'uomo cacciatoreora sul podio d'oro cisono entrambi. Intempo di crisi il mer-
cato degli investigatori va a gonfie vele,molti si affidano a questo servizio persmascherare il proprio partner. Ma senon avete tanti soldi da spendere, maga-ri rischiando di scoprire che il vostro lui èpure fedele, ci sono delle soluzioni piùcasalinghe, ma altrettanto efficaci (alme-no questo sostengono alcuni psicologi).Infatti, se a parole mentire è facile, non loè altrettanto con il corpo e le espressionidel viso. Marco Pacori, perito del Tribu-nale di Gorizia e psicologo specializzatonella comunicazione non verbale, spiega:"Tutti lanciamo segnali involontari, anchechi impara a controllarsi non riesce a fre-nare certi comportamenti. Ci sono diversisegnali: l'accelerazione del respiro, percui il discorso diventa spezzato, l'aumen-to del battito cardiaco, la diminuzione del-la gesticolazione. Chi è impegnato a rac-contare una frottola di solito non si muo-ve e distoglie spesso lo sguardo. Il truccopiù efficace è quello di guardare le pupil-le: i bugiardi le hanno dilatate. Bisognastare almeno a 50 centimetri di distanza,ma se l'occhio è chiaro si vede bene".Per tutti quelli che non sanno leggere imessaggi corporali, la tecnologia (e ilconto in banca bello sostanzioso) aiutamolto. Ora diventare un James Bond ca-salingo è molto facile. Online ci sono de-
Italiani: popolo di infedeliAntonietta Falco - Collaboratrice da Vitulazio
cine di sitispecializzatinella venditadi attrezzatu-re e strumentiper lo spio-naggio. C'è ilkit completo di trasmettitore e ricevitoremimetizzato in una elegante valigetta(580 euro) utile per tenere sotto controlloin modo discreto qualsiasi ambiente chiu-so. C'è l'orologio da parete con telecame-ra e audio a trasmissione radio (260 euro)che potreste regalare ai vostri vicini di ca-sa per scoprire cosa combinano davveronella loro abitazione. Se non vi piace l'o-rologio, ci sono anche un bel quadro, coninserito all'interno un sofisticato sistemadi videosorveglianza (750 euro), oppureun'elegante penna-telecamera che ri-prende tutto dal vostro taschino dellagiacca (550 euro). Per chi ha disponibilitàeconomiche più elevate, si può pensare aun orologio da polso con incorporata unamicrotelecamera di alta precisione capa-ce di trasmettere le immagini via radio(1.800 euro). Se preferite le foto c'è unorologio che mimetizza una fotocameradigitale capace di trasferire direttamentele immagini tramite infrarossi. Poi, per chivuole realizzare delle perfette telefonateanonime, esiste un "cambia voce" capacedi trasformare i suoni in quelli emessi daun bambino, oppure da un robot, o anco-ra da una persona di sesso diverso. Maattenzione, la legge italiana è molto seve-ra: non ci sono veti per l'acquisto di que-sti strumenti, ma il loro utilizzo per le fina-lità di spionaggio è (praticamente) vietato.
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AuguriSi allunga la lista dei nostriCollaboratori che hanno ri-cevuto il Tesserino di Gior-nalista Pubblicista. Quandonacque questa rivista maiavremmo pensato di otte-nere tanto interesse e, seciò si è verificato, devo rin-graziare in primis i nostri in-serzionisti, i lettori ed i Col-laboratori che, con impegnocontinuo, hanno contribuitoa far crescere l’interesseper una testata tanto richie-
sta. Con calma e senza strafare siamo ri-usciti a realizzare il “sogno” a ben ottoCollaboratori. Finalmente, dopo: ErsiliaAltieri da Capua, Fabio Dell’Aversana daAversa, Laura Ferrante da Caserta,Francesco Gaudio da Napoli e Domeni-co Valeriani da Bellona, anche per PietroRicciardi da Pignataro e Fabiana Salernoda Bellona è giunta la fatidica lettera dal-l’Ordine dei Giornalisti. Con i rallegra-menti del Presidente Ottavio Lucarelli edell’intero Consiglio. La stessa lettera èstata ricevuta anche dal Direttore edito-riale del portale www.comunedipignata-ro.it, Bartolo Mercone. Ai tre nuovi colleghi gli auguri della Re-dazione di Dea Notizie e dell’anzidettoportale. Il Direttore Responsabile delledue testate Francesco Falco
badare ai miei pulcini mentre sarò viaperché sono ancora troppo piccoli percavarsela da soli. Ma anch'io ho dei figlipiccoli, ribatté la civetta, come farò a nu-trirli tutti? La pernice pensò un po'... i figli della ci-vetta erano brutti e piuttosto repellenti,non avevano l'aspetto innocente degli al-tri pulcini, mentre i suoi sfavillavano gra-zia e splendore datutti i pori. Darai damangiare ai più belli,disse, e partì. Volòsopra le più belle cittàd'Italia e arrivò inGermania, e vide co-mignoli e tetti di tego-le rosse, infine giun-se nel paese dei millelaghi, dove le rennepascolavano sullapianura e i caribù va-gavano nella tundraancora gelata. Lapernice tornò alla finedell'estate e andò su-bito al suo nido. Spe-rava di trovare i figliormai grandi, invecetrovò il nido vuoto einvaso dalle formi-che. Si recò subito
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Pio XII "guerra alla guerra" Dr. Giuseppe Alise - Scienze del Governo e Amministrazione - Collaboratore da Pomigliano d'Arco
Eugenio Maria Giusep-pe Pacelli, nacque aRoma il 2 marzo 1876,da una famiglia inseritanella Curia Romana, ilpadre decano degli av-vocati del concistoro edil fratello, Francesco,giureconsulto della
Santa Sede e componente della Com-missione Vaticana per la redazione deiPatti Lateranensi. Cardinale dal 16 di-cembre 1929, l'anno successivo vennenominato Segretario di Stato. Su man-dato del Papa, che apprezzava in Cardi-nal Pacelli la conoscenza di numeroselingue, fu inviato quale Legato pontificioai Congressi Eucaristici di Buenos Airese di Budapest (1938), alle celebrazionidi Lourdes e di Lisieux (1937) e ad unamissione nel 1936 negli Stati Uniti, doveincontrò il Presidente Roosevelt. Non-ostante Egli temesse in partenza il falli-mento dell'accordo, fu impegnato nel1933, per la sua profonda conoscenzadella lingua tedesca, alla realizzazionedel Concordato della Santa Sede con la
Germania di Hitler. Il concor-dato fu molto importante inquanto tutelò il mondo cattoli-co nel Reich nazista. A segui-to della morte di Pio XI, 10febbraio 1939, il Conclave loelesse il nuovo Papa. Per Pa-pa Pio XII fu un lungo Pontifi-cato, diciannove anni (dal1939 al 1958), uno dei più dif-ficili e drammatici Pontificati. Il Papa in-teressò, per riservate vie diplomatiche,numerose personalità politiche, fra lequali F. D. Roosevelt e Benito Mussolini,affinché si evitasse la guerra. Il 1 set-tembre 1939, scoppiò la seconda guerramondiale con l'invasione della Poloniada parte della Germania nazista. Il 3 set-tembre la Gran Bretagna e la Francia di-chiararono guerra alla Germania. Neimesi successivi il conflitto investì quasitutti i Paesi d'Europa: Finlandia, Dani-marca, Norvegia, Olanda, Belgio, Lus-semburgo, Albania, Grecia, Bulgaria, Ju-goslavia. Il 10 giugno 1940 l'Italia, allea-ta della Germania, dichiarò guerra allaFrancia e alla Gran Bretagna. Il 7 dicem-
bre 1941 le forze aeronavaligiapponesi attaccarono la basenavale americana di Pearl Har-bor. Il conflitto aveva ormai di-mensioni mondiali. Seguironoulteriori invocazioni per la pacea tutto il mondo ed in particolarealle nazioni in guerra che resta-rono inascoltate. A chi invocavaalla guerra il Papa era solito di-
re "guerra alla guerra" contro l'immanetragedia che "ha raggiunto gradi e formedi atrocità che scuotono e fanno inorridi-re ogni senso cristiano ed umano". PapaPacelli operò con tutti i mezzi di cui dis-poneva per alleviare le miserie dei profu-ghi, dei rifugiati, dei bombardati, degli af-famati, dei perseguitati, degli ebrei, sia inItalia, sia all'estero. Quale Vescovo di Roma si recò di per-sona nel luglio e nell'agosto del 1943 neipopolosi quartieri di San Lorenzo e diSan Giovanni a portare conforto alle vit-time dei bombardamenti angloamericanie fu descritto come "la bianca colombache vola per portare a termine la suaopera di carità".
Prima parte
La civetta del campa-nile era molto amicadella pernice doratache abitava nel boscoadiacente la chiesa.Avevano trascorso in-sieme l'infanzia e lagiovinezza, poi en-
trambe si erano maritate. Non per que-sto si erano perse di vista, al contrario sivedevano spesso, si scambiavano favo-ri e visite di cortesia, e si consigliavanosu come allevare la prole. Un giorno diprimavera, verso la metà di maggio, lapernice arrivò trafelata e in preda all'an-sia a casa della sua amica. Devo partireimmediatamente, disse: i miei genitoriche vivono in Finlandia sono molto ma-lati e io devo andare ad assisterli. Dovrai
dalla sua amica: che hai fatto sciagura-ta, disse, hai fatto morire i miei figli! Haidetto che avrei dovuto dar da mangiareai più belli! Ma i più belli erano i miei, dis-se la pernice. Sarà anche vero, rispose la civetta, ma ame sembravano molto più belli i miei. Lafavola ci insegna che nella vita non biso-gna mai presumere.
La Civett a del Camp anileSalvatore Antropoli - Collaboratore da Pontelatone
Doverosa precisazioneOnde evitare inutili e sterili polemi-
che precisiamo che il disegno dal ti-tolo “L’estate di San Martino”, pub-blicato sul nr. 87 di Dea Notizie, è
stato realizzato, come esatt amenteriportato, dal piccolo Giacomo
Russo . Altra dimostrazione sulla serietà di questa testata da semprediretta con impegno ed imparzialità.
RIPARAZIONI IN SEDE DI:
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19.11.2010
"Ogn'anno, il due novem-bre, c'è l'usanza…". E' questo l'inizio dellapoesia 'A livella di Anto-nio De Curtis, in arte To-tò, che a me è piaciutamoltissimo perché trattauna morale di vita molto
importante: il due novembre giornata dicommemorazione dei defunti. Totò racconta che il due novembre andòa far visita alla tomba di sua zia Vincen-za per portarle un fiore e non si accorseche il tempo passava perché si era fer-
'A livellaValentina Valeriani V^ Elementare I. A. C. "D. Alighieri" Bellona
mato ad osservare la tomba imponentedi un marchese che si trovava a fiancoad un'altra senza neanche un fiore ed uncero votivo. Ad un certo punto si accorse che si erafatto molto tardi e che era rimasto chiusonel cimitero. All'improvviso vide due om-bre avvicinarsi: erano il marchese conuno strano cappello, una lente all'occhioe un elegante cappotto. Lo seguiva un uomo con una scopa dinome don Gennaro. I due iniziarono a li-tigare perché la tomba del netturbino eraaccanto a quella del marchese.
Potrei quasi dire diessere orfano. Appe-na presi coscienzaperò riuscii ad intra-vedere mia madre inlontananza. Non erabella, piuttosto eraenorme. Non ricevetti
il saluto che stavo aspettando, impegna-ta com'era con milioni di fratelli che sa-rebbero venuti dopo di me. Il suo compi-to era quello, era nata per metterne almondo tantissimi incessantemente. Imiei padri inevitabilmente dovevano es-sere ostetrici. Ci aiutavano a prenderecoscienza e, almeno loro, ci facevanouna carezza con quelle mani calde. Ful'unico saluto ricevuto alla nascita, dive-nuto poi un addio. Non sapevo ancorache ci saremmo rivisti. Con una decinadei miei fratelli mi ritrovai in un postomolto affollato. Incontrai alcune matitecolorate altezzose, delle riviste loquaci,gomme acrobate e penne giocose. Entròqualcuno. Non potevo crederci: era unodei miei padri. Iniziai ad agitarmi conscosse percepite solo dai miei fratelli chesi lamentavano. Invidiosi sostennero chenon era nessun padre, che esistevanomilioni di persone come loro. Non gli die-di retta ed ebbi la mia conferma. Lui miprese e mi portò a casa. La casa era un
A testa in giùRacconto breve scritto da Maddalena Di Lillo da Vitulazio
po' più piccola di mia madre. All'internonotai tanti papà e due di loro dai capellilunghi. Certo che erano strani! Perchénon erano con mia madre? Uno piccolodai capelli lunghi mi prese, mi tolse ilcappello, mi mise a testa in giù e iniziò amuovermi avanti e indietro non curantedel mio mal di testa. Da allora non mi mossi da quella casa.Perché Gianna (credo si chiami così)continua a scrivere dei segni senza logi-ca vicini o lontani, cerchi strisce o punti?È questo il mio lavoro? Donare inchio-stro? Anch'io voglio la parola. Correre,parlare, scrivere e leggere. Ciononostan-te considero le parole inutili, a cosa ser-virebbero in un lavoro come il mio? A di-stanza d'anni quel mal di testa si è tra-sformato in una sensazione piacevole.
Adoro danzare a testa in giù con unamano che mi abbraccia e mi guida. Leparole che scrivo finalmente posso an-che sentirle: Gianna ora le nomina a mo-nosillabi mentre scrive, sono la musicache mi accompagna in questo lungo bal-lo che è la mia vita. Forse questo è il se-greto. Fare ogni cosa come se fosse ciò che sidesidera da tanto anche se mai avreipensato di ballare tra le dita di uno deimiei tanti padri in miniatura. Dalle paroleche scrive e detta Gianna, ho capito diessere un pennarello, che mia madre ègrande il triplo di una casa per contene-re vari macchinari, i miei fratelli e i mieipadri, e che ognuno di loro ha una pro-pria famiglia. E oramai il mio stare a te-sta in su mi dà la nausea.
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Il netturbino si giustificò dicendo che nonera colpa sua e replicò che vivi o mortierano tutti uguali. Dopo un lungo battibecco don Gennaroaggiunse che chi entrava nel cimitero damorto perdeva il titolo e l'importanza. Aggiunse "Perciò, stamme a ssentì…nun fà 'o restivo, supportame vicino - chete 'mporta? Sti pagliacciate 'e ffanno su-lo 'e vive: nuje simme serie… apparte-nimmo 'a morte!" Quindi, gli suggerì di rassegnarsi perchéla morte è come una "livella" cioè rendetutti uguali.
Dottoressa
CLAUDIA MONDIELLOLOGOPEDISTA
Ritardo del linguaggio Dislessia Disgrafia Discalculia Balbuzie Afasia Disfonia Autismo Muti -
smi selettivo Riceve presso P ARAMEDICA ELISIR
Via Marconi, 57 V itulazio (CE)Tel. 348 7777668
Dottore
MARTINO DI PASCALESpecialist a in Ortopedia e T raumatologia
Chirurgia della Mano e Microchirirgia Ortopedica Riceve il Giovedì pomeriggio
Presso il Centro di Fisioterapia e Riabilit azione Dott. Ennio Cinquegrana
Via G. Cennamo Camigliano Tel 0823 879164 - 339 7246031
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Anno IV Nr. 89
19.11.2010
Api Invasioni Donato De Marco 0823 878002Ambulanza 118 Anziani 800.911.315 contro le truffeAuto clonate 800 400 406.Avis - Bellona 339 7386 235 Carabinieri Vitulazio 0823 967 048Carabinieri Capua 0823 961 010Carabinieri Allievi BN 0824 311 452Carabinieri Pignataro 0823 871 010Centro antiveleni Na 081 545 3333Centro Ustioni Roma 06 59 041Corpo forestale 1515Droga ed alcool - 800 178 796Droga Recupero - 081 553 4272Guardia Forestale 0823 279 099Guardia medicaPignataro 0823 654 586Osp. Santobono Napoli 081 747 5563Prefettura CE 0823 429 111Protezione Civile Bellona telefax 0823 966 163 - 320 567 9455Rangers d'Italia - 333 103 4804Reg. Campania 081 796 1111Rifiuti ingombranti (Bellona) 800 519 787Sangue 339.738 6235 - 339.774 2894SOS aereo Napoli 081 780 4296Stalking 0823 445310Telefono azzurro 081 599 0590Usura - racket 800.999.000Vigili del Fuoco 115 - 0823 466 666Violenza donne 1522
Ospedali: (P .S.=Pronto Soccorso)Arienzo P.S.- 0823 803 111Aversa P.S.- 081 500 1111Capua - 0823.996 222Caserta - Militare - 0823 469 588Caserta P.S.- Civile - 0823 231 111CUP 800 911 818 Castelmorrone - 0823 391 111Marcianise P.S.- 0823 518 1111NA - Cardarelli P.S. - 081 7471111CUP - 800 019 774S. Maria C.V. P.S.- 0823 891 111Prenotaz.: 0823 795 250Sessa P.S. -0823 934 111 Venafro - 0865 903 974
FarmacieBellona : Chirico P. Carlo Rosselli, 5 - 0823966 684Camigliano : Di Stasio PiazzaKennedy, 2 0823 879003Capua : Apostolico - via Duomo, 32 - 0823961224 Corvino P.zza Dei Giudici - 0823 961902 Costanzo C.so Appio, 67 - 0823 961781Russo Fuori P. Roma, 101 0823 961162Vecchione G. P. di Malta 0823 961 364Pastorano :Anfora V.Italia - 0823 879104Pignat aro MaggioreFusco - Masiello, 38 - 0823 871167Rega - R. Elena, 63 - 0823 871025Vitulazio : Cioppa Via Ruggiero, 13 - 0823 990038
Capua Turno festivo e prefestivo
20.11.10 - Vecchione21.11.10 - Apostolico27.11.10 - Corvino28.11.10 - Costanzo04.12.10 - Apostolico05.12.10 - Vecchione08.12.10 - Russo11.12.10 - Russo 12.12.10 Apostolico
S. Maria C.V. Antonone via Lavoro, 141 0823 812260Beneduce via G. Paolo I 18 - 0823 843701Bovenzi via Mazzocchi 48 - 0823 846520Iodice viale Kennedy, 58 - 0823 589137Merolla via A. Moro, 43 - 0823 841758Salsano S. Francesco - 0823 798583Simonelli via Anfiteatro 78 - 0823 845383Tafuri via Avezzana, - 0823 589216
S. Maria C.V. Turno notturno19.11.12 Simonelli 20.11.12 Iodice21.11.12 Beneduce22.11.12 Merolla23.11.12 Bovenzi24.11.12 Salsano25.11.12 Antonone26.11.12 Merolla27.11.12 Simonelli28.11.12 Tafuri 29.11.12 Beneduce30.11.12 Salsano01.12.10 Iodice02.12.10 Merolla03.12.10 Bovenzi04.12.10 Tafuri05.12.10 Iodice06.12.10 Salsano 07.12.10 Simonelli08.12.10 Bovenzi09.12.10 Antonone10.12.10 Beneduce11.12.10 Merolla12.12.10 Salsano13.12.10 Tafuri14.12.10 Beneduce
Avis - Calendario delle raccolte 2010Bellona
Dicembre 11 - 12 Camigliano
Dicembre 5 Formicola
Novembre 28 Liberi
Sono previste anche raccolte occasio -nali per sagre e feste varie che sarannocomunicate di volt a in volt a
Orario dei treni T riflisco - Napoli05:04 triflisco 05:57 na c.le06:02 triflisco 07:00 na c.le07:17 triflisco 08:20 na c.le09:12 triflisco 10:08 na c.le12:12 triflisco 13:16 na c.le13:45 triflisco 14:47 na c.le14:27 triflisco 15:25 na c.le15:33 triflisco 16:27 na c.le17:34 triflisco 18:31 na c.le19:07 triflisco 20:03 na c.le19:56 triflisco 21:17 na c.le
Napoli T riflisco06:20 na c.le 07:27 triflisco 07:43 na c.le 08:41 triflisco10:56 na c.le 11:52 triflisco12:20 na c.le 13:16 triflisco13:48 na c.le 14:48 triflisco15:14 na c.le 16:09 triflisco15:49 na c.le 16:42 triflisco17:06 na c.le 18:02 triflisco-19:11 na c.le 20:06 triflisco
Numeri ed indirizzi utili
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GOVERNO INFORMAe ricerche su Internet.Ciò per offrire notizie più esaurienti ai lettori
Ritorner emo in edicola15 Dicembre 2010 e ci troverete ogni quattordici giorni
Museo Campano di Capua (CE).Orario di aper tura al pubblico
A causa dell'esecuzione dei lavori di riqualifica-zione, fornitura servizi, catalogazione beni ed ar-chiviazione, servizi multimediali e comunicazionepresso il Museo Campano, la Provincia di Casertaha disposto, per motivi di sicurezza, la temporaneasospensione della fruizione al pubblico del patri-monio artistico-culturale dell'Istituto dal 16 Giu-gno 2009 a data da destinarsi.Indirizzo: Via Roma 68 81043 Capua (CE)Telefono: 0823 620035; - 0823-620076 Fax: 0823 620035 E-Mail: [email protected] WEB www.provincia.ca-serta.it/museocampano
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A causa delle imminenti chiusuredi alcune strutture ospedaliere,consigliamo di telefonare prima direcarsi nelle stesse. In p articolareci riferiamo al Pronto Soccorso de -gli ospedali di Capua e Sessa
I Lettori scrivonoLa signora Giovanna Pepe daPastorano riceverà rispostaalla Sua lettera nel prossimonumero di Dea Notizie
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Chiuso il Martedì
Si prenotano Cerimonie