8
POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della <dotografia istantanea» (fu lo stesso Edwin Land, fondatore dell'azienda, ad inventarla quasi cin- quanta anni fa), segue con occhio atten- to e da lungo tempo anche la fotografia digitale. Iniziò con i famosi ((Palette», apparecchi precursori degli attuali film recorder da tavolo, che permettevano di riprodurre su pellicola fotografica (tradi- zionale o, naturalmente, a sviluppo istantaneo) l'uscita video di un compu- ter o di qualsiasi apparato di ((natura te- levisiva». La storia dei Polaroid Palette continua tuttora: pochi mesi fa abbiamo provato in questa rubrica il modello Pro BOOO, specificamente realizzato per ot- tenere nelle riproduzioni la tanto attesa 284 Qualità Fotografica (scritto in maiuscolo per dovuto rispetto). Nel corso dei no- stri test ha fornito risultati a dir poco ec- cellenti, ma la cosa per la quale siamo rimasti maggiormente (nonché favore- volmente) sorpresi riguarda la facilità d'uso e, tanto per non smentir tradizio- ne, la sua ((immediatezza». Colleghi l'apparecchio, installi il software, inseri- sci un rullo di pellicola negativa o diapo- sitiva e scatti: senza la necessità di ef- fettuare alcuna noiosa taratura preventi- va (cosa comunque ampiamente previ- sta dall'apparecchio in caso di neces- sità) e ottenendo subito risultati incredi- bilmente fedeli. Ma il vero cavallo di battaglia Pola- roid, nel campo digitale, è stato senza ombra di dubbio lo SprintScan 35 (an- ch'esso provato tempo addietro sulle pagine di MCmicrocomputer), uno scanner per pellicole formato 35m m, campione di rapidità (in Polaroid vanno sempre di corsa .. .J che ha dato notevo- le filo da torcere sotto questo aspetto a numerosi suoi concorrenti. La digitaliz- zazione di un fotogramma negativo o di una diapositiva, grazie allo SprintScan, non era più roba di minuti ma diventava possibile in una manciata di secondi: venti, trenta, a seconda della risoluzione utilizzabile, fino a 2700 punti per pollice. Poi, poco prima dell'estate, il vero e proprio ((annuncio bomba»: Polaroid scende anche nel campo delle fotoca- mere digitali e presenta, inoltre, un nuo- vo scanner multiformato, denominato SprintScan 45, che presto proveremo in queste pagine. Tre i modelli di fotoca- mera digitale: basati sullo stesso ((cor- po», si differenziano solo per la capacità di memorizzazione interna di immagini. Sessanta per il modello più dotato, qua- ranta per quello intermedio, nessuna (!) per il modello ... cenerentola. Scherzi a parte, la versione priva di memorizzazio- , ne interna nasce per le riprese in stu- dio, in collegamento diretto col personal computer, tramite il quale possiamo co- mandare tutte le funzioni dei tre appa- recchi. Per il resto, le Polaroid POC-2000 (il prezzo al pubblico, a seconda del mo- dello, è compreso tra i cinque e gli otto milioni e mezzo) si posizionano ben più in alto rispetto alle varie Chinon, Kodak OC-50, Apple QuickTake, ecc. ecc. Questo grazie all'utilizzo di un sensore CCO da ben un milione di pixel con il quale si ottengono risultati di gran lunga superiori. Certo, dal punto di vista stret- tamente fotografico (come commente- remo meglio in seguito) avrebbero po- tuto fare ancora meglio, ma un apparec- chio come la Polaroid POC-2000 ci vole- va proprio: il giusto punto d'equilibrio, trait-d'union, tra la fotocamere digitali di fascia bassa (a volte proposte dalle aziende meno interessate più che altro per dire ((ci siamo anche noi») e le ultra- professionali dal costo tuttora stratosfe- rico e per questo solo simbolicamente diffuse. MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

POLAROID PDC-2000

di Andrea de Prisco

Polaroid, da sempre impegnata nelcampo della <dotografia istantanea» (fulo stesso Edwin Land, fondatoredell'azienda, ad inventarla quasi cin-quanta anni fa), segue con occhio atten-to e da lungo tempo anche la fotografiadigitale. Iniziò con i famosi ((Palette»,apparecchi precursori degli attuali filmrecorder da tavolo, che permettevano diriprodurre su pellicola fotografica (tradi-zionale o, naturalmente, a sviluppoistantaneo) l'uscita video di un compu-ter o di qualsiasi apparato di ((natura te-levisiva». La storia dei Polaroid Palettecontinua tuttora: pochi mesi fa abbiamoprovato in questa rubrica il modello ProBOOO, specificamente realizzato per ot-tenere nelle riproduzioni la tanto attesa

284

Qualità Fotografica (scritto in maiuscoloper dovuto rispetto). Nel corso dei no-stri test ha fornito risultati a dir poco ec-cellenti, ma la cosa per la quale siamorimasti maggiormente (nonché favore-volmente) sorpresi riguarda la facilitàd'uso e, tanto per non smentir tradizio-ne, la sua ((immediatezza». Colleghil'apparecchio, installi il software, inseri-sci un rullo di pellicola negativa o diapo-sitiva e scatti: senza la necessità di ef-fettuare alcuna noiosa taratura preventi-va (cosa comunque ampiamente previ-sta dall'apparecchio in caso di neces-sità) e ottenendo subito risultati incredi-bilmente fedeli.

Ma il vero cavallo di battaglia Pola-roid, nel campo digitale, è stato senza

ombra di dubbio lo SprintScan 35 (an-ch'esso provato tempo addietro sullepagine di MCmicrocomputer), unoscanner per pellicole formato 35m m,campione di rapidità (in Polaroid vannosempre di corsa .. .J che ha dato notevo-le filo da torcere sotto questo aspetto anumerosi suoi concorrenti. La digitaliz-zazione di un fotogramma negativo o diuna diapositiva, grazie allo SprintScan,non era più roba di minuti ma diventavapossibile in una manciata di secondi:venti, trenta, a seconda della risoluzioneutilizzabile, fino a 2700 punti per pollice.

Poi, poco prima dell'estate, il vero eproprio ((annuncio bomba»: Polaroidscende anche nel campo delle fotoca-mere digitali e presenta, inoltre, un nuo-vo scanner multiformato, denominatoSprintScan 45, che presto proveremo inqueste pagine. Tre i modelli di fotoca-mera digitale: basati sullo stesso ((cor-po», si differenziano solo per la capacitàdi memorizzazione interna di immagini.Sessanta per il modello più dotato, qua-ranta per quello intermedio, nessuna (!)per il modello ... cenerentola. Scherzi aparte, la versione priva di memorizzazio- ,ne interna nasce per le riprese in stu-dio, in collegamento diretto col personalcomputer, tramite il quale possiamo co-mandare tutte le funzioni dei tre appa-recchi.

Per il resto, le Polaroid POC-2000 (ilprezzo al pubblico, a seconda del mo-dello, è compreso tra i cinque e gli ottomilioni e mezzo) si posizionano ben piùin alto rispetto alle varie Chinon, KodakOC-50, Apple QuickTake, ecc. ecc.Questo grazie all'utilizzo di un sensoreCCO da ben un milione di pixel con ilquale si ottengono risultati di gran lungasuperiori. Certo, dal punto di vista stret-tamente fotografico (come commente-remo meglio in seguito) avrebbero po-tuto fare ancora meglio, ma un apparec-chio come la Polaroid POC-2000 ci vole-va proprio: il giusto punto d'equilibrio,trait-d'union, tra la fotocamere digitali difascia bassa (a volte proposte dalleaziende meno interessate più che altroper dire ((ci siamo anche noi») e le ultra-professionali dal costo tuttora stratosfe-rico e per questo solo simbolicamentediffuse.

MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

Page 2: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

DIGITALD~@D[J8@

l'ottica standard l'intera immagine visi-bile nel mirino (a meno del consueto er-rore di parallasse per le riprese a distan-za ravvicinata) verrà ripresa dal sensoreCCD. Il flash elettronico incorporato hauna potenza più che sufficiente per ogninecessità (funziona correttamente finoa 4.6 metri di distanza dal soggetto), maè assolutamente inspiegabile - se nonper motivi tecnici inimmaginabili - l'as-senza di un contatto «Synchro» per col-

La Polaroid POC-200 hauna linea molto «futuribi-le)l. Le dimensioni sonopiuttosto compatte e ilcorpo macchina è costrui-to interamente in metallo.

legare un flash esterno. Specialmenteper il modello più economico, privo dimemorizzazione immagini e da utilizza-re esclusivamente in studio, l'unica al-ternativa al piccolo flashettino integratorimane l'illuminazione a luce continua(come è necessario fare per i dorsi digi-tali a scansione).

Non sappiamo, inoltre, se l'esposizio-ne automatica col flash viene regolatadirettamente dal sensore CCD o dal dia-framma (o da entrambi), una volta notala distanza del soggetto grazie al dispo-sitivo autofocus.

E veniamo a quest'ultimo. Come èormai tradizione Polaroid il sensore è aultrasuoni: ha un funzionamento precisoed affidabile anche al buio assoluto (do-ve qualsiasi altro dispositivo a regolazio-ne del microcontrasto cesserebbe di la-vorare), ma non funziona correttamenteriprendendo attraverso un vetro o im-magini riflesse allo specchio. In questocaso il sistema mette a fuoco sulla pri-ma superficie rilevata non rendendosiconto che in realtà il soggetto è situatoda tutt'altra parte. Se stiamo fotografan-do soggetti posti a grande distanza (ad

Li! 5.300.000

Li! 6.600000

Li! 8.500.000

Produttore e distributore:Polaroid Italia SpAVia Piave, 11 - Arcisate (VA)Te10332/470031Prezzi al pubblico (IVA esclusa):Polaroid PDC-2000/Tutilizzo tramite PC/MacPolaroid PDC-2000/4040 immagini memorizza biliPolaroid PDC-2000/6060 immagini memorizza bili

PolaroidPDC-2000

Non c'è alcun dubbio, la PolaroidPDC-2000 è contraddistinta da una lineaestetica molto particolare. Disegnata asviluppo orizzontale (dimensioni a parte,ricorda le macchinette «pocket» forma-to 110 di qualche anno fa) è ricca di pro-tuberanze, forme arrotondate, di incaviper le dita per una corretta ed ergono-mica impugnatura dell'apparecchio. Co-struita interamente in metallo, la PDC-2000 è un apparecchio molto solido enon poteva essere diversamente visto iltarget sicuramente professionale cui sirivolge.

Frontalmente troviamo l'obiettivo diripresa (intercambiabile), il flash elettro-nico integrato, il mirino ottico e il senso-re autofocus a ultrasuoni. Cominciamodal primo. La foca le utilizzata è di 11millimetri corrispondenti, nel formatofotografico 24x36 (o 135 che dir si vo-glia), a un grandangolare moderato di38 mm. Opzionalmente è possibilemontare un tele (altrettanto moderato)da 17 mm corrispondente alla focale 60mm del formato 135. Nelmirino (a dire il vero dalla vi-sibilità non proprio eccellen-te) è presente un riquadrointerno corrispondente alcampo inquadrato dall'obiet-tivo di focale maggiore. Con

Estetica «diversa»

Page 3: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

L'alimentazione è fornitada quattro elementi ricari-cabili NiCd formato ((AAII

{come le comuni ((stiloll).

Caratteristiche tecniche

DIGITALD~@D~@

es. paesaggi attraverso una finestrachiusa) non ci sono problemi: basta di-sattivare la messa a fuoco automaticache si predispone per le riprese «su infi-nito».

Diverso è il caso di soggetti riflessiallo specchio o dietro un vetro a brevedistanza (tipico il caso dei «pesci in ac-quario»): la macchina metterà corretta-mente a fuoco il vetro, che per primo ri-fletterà gli ultrasuoni, ma non è del tut-to da escludere che la foto venga co-munque perfettamente nitida grazie allaprofondità di campo dell'obiettivo (cheper una focale di 11 mm è molto eleva-ta anche a breve distanza e utilizzandole aperture maggiori).

Sul lato superiore dell'apparecchiotroviamo il pulsante di scatto, il coman-do di compensazione esposizione per leriprese in controluce (unica possibilità diintervento sull'esposizione concessaall'utente), il bilanciamento (manuale)del bianco per le riprese a luce naturale,a luce fluorescente (neon) o incande-scente (lampadine).

Sul manuale è giustamente indicatoche utilizzando il flash la temperaturacolore deve essere regolata su «lucenaturale» (che poi è quella di default),ma non si capisce perché la macchinanon commuti automaticamente su tale

taratura nelmomentostesso in cuisa di dover at-tivare il flash(o per scelta

286

sua o per scelta dell'utente).Accanto al pulsante di scatto trovia-

mo un piccolo display a cristalli liquidi ealtri due pulsanti per disattivare rispetti-vamente la messa a fuoco automatica oil flash (quest'ultimo, sempre col mede-simo tastino, può essere ,dorzato» adattivarsi anche in condizioni di luce suf-ficienti per la ripresa).

Il display a cristalli liquidi mostra nu-merose informazioni quali la data e l'oraattuale (nonché quella memorizzata conle immagini durante gli scatti), il numerodi fotogrammi già esposti, lo stato di ca-rica delle batterie, le indicazioni per lamessa a fuoco automatica (disattivan-dola, come detto, focheggia «su infini-to»), per il flash integrato e per il bilan-ciamento del bianco. Peccato, per que-

Risoluzione senso re:Risoluzione in uscita:

Capacità memoria:

Interfacciamento:Obiettivo standard:Obiettivo opzionale:Messa a fuoco automatica:

Sensibilità equivalente:Otturatore:

Apertura:Flash elettronico:Tempo minimo tra gli scatti:

Alimentazione:Dimensioni (cm):Peso (con batterie):

Il trasferimento delle immagini su com-puter awiene attraverso una porta SCSI((terminatall: la POC-2000 può essereutilizzata solo come ultimo elementodella catena di dispositivi.

st'ultimo, che non sia presen-te un piccolo sensore esterno(come avviene anche sulle te-lecamere più economiche)per la regolazione automatica:in ogni caso, va segnalato,che dovendo scegliere tra so-Ia regolazione manuale e sola

regolazione automatica è meglio la pri-ma soluzione, così come offerta da Po-laroid per la sua PDC-2000.

Sul medesimo display appaiono an-che i messaggi alfanumerici - da 10 ca-ratteri - abbinabili alle immagini e le se-gnalazioni di errore (come la mancanzadi luce quando è disattivo il flash) ac-compagnate da un beep di preallarme(disattivabile solo via software) e dallampeggio nel mirino di un LED rosso.

Sul retro dell'apparecchio troviamo ilpulsante di accensione/spegnimento,un comando a bilanciere per scorrere leimmagini registrate (in modalità Index),un tastino per «azzerare» la memoria in-terna (in blocco o riguardo singole ripre-se) e uno per abbinare i già citati mes-saggi alfanumerici - label - alle immagi-

CCD Polaroid da 1 milione di pixel800x600 - 24 biVpixel (high resolution)1600x1200 - 24 biVpixel (super high resolution)PDC-2000/60 : 60 immaginiPDC-2000/40 : 40 immaginiPDC-2000fT : utilizzo tramite computerSCSI-211 mm f/2.8 (eq. 38mm nel formato 135)17 mm f/2.8 (eq. 60mm nel formato 135)da 26 cm a infinito (ob. standard 11 mm)da 60 cm a infinito (ob. opzionale 60 mm)100 ISOControllato da microprocessoretempi da 1/25 a 1/500 di secondoDiaframma automatj.co da f/2.8 a f/llInterno, dtilizzabile fino a 4.6 metri12 secondi utilizzando il flash7 secondi senza l'utilizzo del flash4 batterie ricaricabili NiCd formato "AA" (stilol20.1 x 16 x 5.6900 g

MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

Page 4: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

DIGITALD~@D[K]@

ni. Non manca, inoltre, l'attacco per iltreppiedi: è situato sul fondo della foto-camera in corrispondenza dell'asse otti-co dell'obiettivo.

Sul lato sinistro sono presenti leconnessioni col mondo esterno: unaporta SCSI-2 «terminata», l'annessoselettore per impostare l'indirizzo diperiferica, l'ingresso per l'alimentatorecarica batterie .

Due osservazioni. La prima riguardala connessione al computer: come SCSIinsegna, va effettuata rigorosamente adispositivi spenti, pena il rischio (chia-matela pure certezza) di causare perico-losi malfunzionamenti ai rimanenti com-ponenti della catena. Se si tratta di harddisk (come nel caso dei Macintosh)equivale alla possibilità di perdere i datiin essi registrati.

Nel caso in cui abbiamo la necessitàdi scaricare al volo un'immagine (ad es.per testare il risultato prima di prosegui-re con le riprese in altro luogo) è neces-sario spegnere il computer, collegare la

Sul piccolo displav a cristalli liquidi possiamoleggere eventuali messaggi d'errore o le eti-chette alfanumeriche che possiamo abbinarealle singole immagini.

macchina fotografica, riavviare il compu-ter, effettuare il trasferimento, soddi-sfatti o meno del risultato ottenuto dob-biamo nuovamente spegnere tutto,scollegare i due apparecchi (eventual-mente terminando opportunamente lacatena se erano presenti altri dispositivi)e proseguire in questo modo: una palla!

Sarebbe stato molto meglio predi-sporre una sorta di «base», costante-mente attaccata alla catena SCSI colsuo bravo indirizzo di periferica, sullaquale poter agganciare al volo l'apparec-

A sinistra la posta SCSI (con annesso selettoreper l'indirizzo di dispositivo) e la presa per l'ali-mentatore/caricabatterie. A destra l'obbiettivointercambiabile con attacco a vite.

chio per le operazioni di trasferimento:proprio come un alloggia mento per harddisk removibili che consideri tale la foto-camera Polaroid.

La seconda osservazione riguarda laricarica delle batterie che, nelle intenzio-ni del costruttore, andrebbe effettuatalasciandole all'interno dell'apparecchioprevio collegamento di quest'ultimoall'alimentatore esterno.

Siamo impazziti? Così per ore ed orel'apparecchio rimane inutilizzabile, alme-no nella sua essenza di dispositivo por-tatile. All'uopo è fortemente consigliatol'acquisto di economico (oltreché sacro-santo) carica batterie separato - magarirapido - col quale ricaricare le comunis-sime quattro stilo NiCd usate dalla PDC-2000. Possibilmente ... avendo l'accor-tezza di non dimenticare un «quartetto»di riserva: le batterie al Nichel Cadmiosono molto utili per numerose applica-zioni, ma hanno lo stra maledettissimovizio di «mollarti» sul più bello con po-chi, brevissimi, rantoli di preavviso.

MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996 287

Page 5: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

Grazie Polaroid

Utilizzo immediato"Point-and-shot»: così chiamano gli

anglosassoni le fotocamere con le qualinon è necessario far altro che inquadra-re e scattare. La Polaroid PDC-2000,pur trattandosi di un prodotto di sicuroutilizzo professionale, apparti,ene a que-sta categorie di apparecchi. E sufficien-te che le batterie siano cariche, che lamemoria interna non sia "piena», perinquadrare e scattare le nostre immagi-ni, così come faremmo con una macchi-netta automatica tuttofare.

L'unica accortezza (sembra un'idio-zia, ma il rischio esiste e come!) riguar-da il tappo davanti all'obiettivo se di-mentichiamo di toglierlo non potremocerto apprezzare risultati interessanti.La fotocamera scatta, inutilmente, an-che in tale situazione anomala: digitaleper digitale, che gli costava alla Polaroidprevedere un segnale di attenzionequando l'immagine appena salvata ècompletamente nera? Invece corriamoil reale rischio di lasciare aldilà del tappotutte le nostre riprese accorgendoci delvero e proprio disastro solo quando ri-verseremo sul computer l'intero servi-zio fotografico. Il titolo sarà "Vid'o tap-po quant'è bello, 'spira tanto sentimen-to ... » di odio!

Risoluzione virtuale?I risultati ottenibili con la Polaroid

PDC-2000 sono, premettiamo, eccellen-ti: la fotocamera registra le immaginisenza compressione alcuna ... ma anchein questo caso riscontriamo una certaleggerezza da parte del costruttore neldichiarare la risoluzione reale della foto-camera. Una volta trasferite su compu-ter otteniamo immagini da BOOx600 o1200x1600 punti, ma con un sensoreCCD da un milione di pixel si tratta inentrambi i casi di risoluzioni interpolate:appena un po' la prima, in maniera si-gnificativa la seconda. La matematica,come noto, non è un'opinione né puòessere considerata tale la fisica: se vo-gliamo riprendere a colori con un senso-re CCD (per sua natura, allo stato attua-le, sensibile solo alle variazioni di lumi-nosità) questo dovrà essere rivestito daun filtro RGB che utilizza - in un certosenso "spreca» - tre pixel adiacenti, sin-golarmente filtrati rosso-verde-blu, perriconoscere un singolo punto a coloridell'immagine ripresa. Un milione divisotre fa poco più di trecentotrentatremilapixel (tralascio l'appendice periodicadella divisione) che rappresenta il nu-mero effettivo di punti colorati che un

288

[!2)cevo nell'introduzione che un appa-recchio come la PDC-2000 ci voleva pro-prio. Altrettanto pensai a suo tempo quan-do nacque lo SprintScan 35: finiva l'era del-le digitalizzazioni esasperatamente lente. Ecosì fu: da quel momento in poi, per ogninuovo film-scanner da tavolo apparso sulmercato, nelle caratteristiche tecniche sipassò finalmente dai minuti alle poche de-cine di secondi parlando di tempi di attesaper ogni fotogramma digitalizzato.Con la nuova Polaroid PDC-2000 possiamofinalmente dare il benvenuto alla fotografiadigitale di qualità ad un costo non dico con-

tenuto, ma almeno ragionevole. Certo, an-che una decina abbondante di milioni non so-no pochi, ma vuoi mettere che almeno otte-niamo delle fotografie di qualità (finalmente)accettabile senza bisogno di accendere unmutuo?Fosse per me, dedicherei alla fotocamera di-gitale Polaroid un monumento. Nonostantele poche, ma significative, lacune «fotografi-che» di cui è affetto l'apparecchio (come de-scritto nell'articolo), rappresenta senza om-bra di dubbio una pietra miliare nella storiadell'imaging digitale. È la madre di tutte lefotocamere digitali che potranno finalmente

MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

Page 6: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

Tre immagini digitali ri-prese con la PolaroidPOC-2000. La qualitàottenibile è più che suf-ficiente per applicazionitipografiche anche dibuon livello.

soddisfare l'utente sotto il profilo qualitativosenza sfondare, letteralmente, anche il piùresistente portafoglio acquisti. È la dimo-strazione - mi si conceda il termine - «viven-te» che una fotocamera digitale può offrireottimi risultati anche quando è travestita da«macchinetta» amatoriale, con ben pochepossibilità di controllo offerte all'utente.Ora provate ad immaginare (si chiameràPDC-3000o arriverà da un altro produttore?)una fotocamera con il medesimo sensoreCCD del modello attuale, ma dotata di miri-no refiex, ottica zoom (naturalmente inter-cambiabilel. messa a fuoco automatica e

MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

(di Andrea de Prisco)

manuale, controllo completo dell'esposizio-ne da parte dell'utente, presa per flashesterno e, volendo, nient'altro. Cosa deside-rare di più? Sicuramente un ulteriore abbat-timento del prezzo di vendita (cosa comun-que destinata ad accadere se si vuole con-quistare numericamente il mercato) fino ailivelli delle fotocamere tradizionali di fasciaalta. Ouattro, cinque, massimo sei milioni:al di sopra di questa cifra (sufficientementeelevata per fornire comunque grossi guada-gni alle aziende) molto interesse da partedegli utenti ma poco, pochissimo, business.Possibile che non lo capiscono?

DIGITALD~@D[KJ@

CCO di questo tipo è in grado di distin-guere e restituire. Quindi la risoluzionereale è di poco superiore a 650x500pixel, interpolata dal software di gestio-ne o al massimo dal firmware dell'appa-recchio, prima del trasferimento, ai duevalori dichiarati. E se non vi fidate cieca-mente della matematica (in questo casomera aritmetica elementare) è possibilerendersi conto del piccolo inghippo - già

notato su altre fo-tocamere digitaliprovate - osser-vando attenta-mente sul moni-tor (non è possi-bile mostrarequest'aspetto tra-mite stampa tipo-grafica) le imma-. . .glnl appena scarI-cate su compu-ter. Appaiono leg-germente impa-

state, non perfettamente nitide, propriocome avviene quando si esegue un ri-campiona mento dei pixel. Nulla di grave,in realtà: basta applicare ad esempio ilfiltro digitale «Maschera di contrasto)} diPhotoshop per restituire all'immaginetutta la nitidezza (almeno apparente) de-siderata.

Il software di gestioneImmediatezza e massima semplicità

d'uso la ritroviamo anche nel completosoftware di gestione fornito a corredocon la POC-2000. Si può utilizzare siacome modulo aggiuntivo di Photoshop,sia come programma a sé stante, da ri-chiamare senza bisogno di scomodareapplicativi di fotoelaborazione digitale.

È organizzato in tre finestre principali,qualche menu pop-up, alcuni bottoni epoche finestre secondarie. Utilizzando«Take Picture)} possiamo controllare dacomputer la fotocamera, compresa l'in-quadratura (molto importante) che ci ap-parirà in anteprima, in bianco e nero, inun apposito riquadro. Possiamo ancheimpostare il formato orizzontale o verti-cale dell'inquadratura (ovviamente ruo-tando corrispondentemente l'apparec-chio fotografico), attivare o disattivarel'autofocus e il flash, selezionare la tem-peratura colore (bilanciamento del bian-co) e la compensazione d'esposizioneper le riprese in controluce. Quando sia-mo pronti possiamo scattare la foto(con o senza autoscatto), ricevendolasubito sul computer sotto forma di fileo di immagine già aperta. L'unica stra-nezza riguarda il fatto che alcune funzio-

289

Page 7: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

DICiITALD~@D~@

I8Ilolld thumbnoils from comero• Dt>s.ltctin9 this ilfm ••.ill rnMcf' tM p\J9-in l.unch fut.,..(t.Mr, im.s.."fIl bt reprfsent.d b':I ~ dirk CY.M.,lbox.)

• TtmpOt""~i'kJ rf'Y."Sf' thfo Clornnt ntting by holdin9 do...,ntM <shift>k", whil. 1~in9 th. p)Jq-in.

Il ld AI T"',_ •... ·nOtll r;

o Tronsfer Imoges dlrectly to dlslc- Imi(JU ..,m bt $.lnd u T"F fileos to tht dirf'ctOrl,l of

~0lK cho;c..

o Close plug-in ofter tronsferrlng- Norrn.al1tj I tM p'ktg-in windo", ••.iU st~ ~n until you

chooSt' lo dismiss il.

/I software di gestio-ne a corredo con laPOC-2000 è molto fa-cile da utilizzare. Per-mette anche di con-trol/are l'inquadraturadel/a fotocamera. pi-lotare tutte le funzioni(compreso lo scatto)e trasferire le immagi-ni su computer.

n.sn:1 @ .•.••to ·1l. _ 2. _ 3. _

Snop [f] l@) I!.ICl]4. _ 5. _ 6. _

{}

'no,._: ~ 11I-c•••.•••.•Powor~:~ Il!m-,

lmo9O

@ ~ R.solullon (800x600)

O ~ ~ Roso!ut;on(16OOx1200)

Timtouts

Polllroid

oTr_-.s ,• T•••• -.s••••••• : (POC 2000 ,ls.LI~1:1 1$.1...1

o.t. & Timo

c........., I 8-()')-19'36 10:53:54

~ •• : ( 8~19'36 10:53:5~

ISVnclronlzo

IIotlory l •.•• 1 othor ( COnCei) (~)~I -Ro-Io-_-c........-- •..-. ~ l5Z Sound •••

IExportPr._ ...1 Aboul ..

ni, come l'autoscatto o la regolazionedella data e dell'ora della fotocamera,sono possibili solo collegando quest'ul-tima al computer: specialmente per laprima sarebbe stato utile poterla utiliz-zare anche senza cordone ombelicaleSCSI.

Nella finestra «Set Preferences» pos-siamo dare un nome alla fotocamera,impostare la label di default per le im-magini, sincronizzare data ed oradell'apparecchio con quella del compu-ter collegato, controllare lo stato di cari-ca delle batterie, impostare il timeoutper la visualizzazione dell'inquadraturain anteprima e lo spegnimento automa-tico della fotocamera dopo tot minuti diinattività, selezionare la risoluzione diuscita desiderata (800x600 o1600x1200), attivare o disattivare ilbeep di servizio più alcune funzioni ri-guardanti il trasferimento dei file o delleicone di anteprima.

La terza finestra «Transfer Picture» cimostra, come tante diapositive, tutte leriprese memorizzate nella fotocamera,

permette il loro trasferimento sul com-puter, offre la possibilità di cancellareuna o più foto e di richiamare le «info»relative alle singole immagini. Qui pos-siamo leggere data e ora dello scatto, ladistanza di ripresa (così come rilevatodal sistema autofocus), le quattro possi-bili regolazioni impostate dall'utente inquel momento: tipo luce, flash, autofo-cus e controluce.

ConcludendoAI termine di questa, speriamo piace-

vole, passeggiata in casa Polaroid sia-mo giunti al nostro consueto «vil-dena-ro-test». Come già anticipato nell'intro-duzione le fotocamere PDC-2000 noncostano poco (il prezzo, a seconda delmodello, oscilla tra poco più di cinque egli otto milioni e mezzo di lire, oltrel'IVA), molto meno degli attuali prodottiprofessionali disponibili sul mercato,molto più dei modelli di fascia bassa, iquali però nulla hanno da spartire con la

qualità offerta dalle PDC-2000. Il migliorrapporto prezzo/prestazioni è raggiuntodal modello intermedio, la PDC-2000/40, che è offerto a 6600.000 lireed è in grado di memorizzare 40 scatti.Il modello maggiore, provato in questepagine, offre solo venti immagini in piùcon una differenza di prezzo di quasidue milioni (centomila a foto, prendereo lasciare!).

Riguardo le prestazioni, con le Pola-roid si ottengono immagini digitali diqualità eccellente e le uniche note ne-gative (evidenziate in questa prova) ri-guardano solo alcune scelte di progetto,discutibili più sotto il profilo fotograficoche tecnologico. Il prodotto è perfettoper chi non sa usare una macchina foto-grafica, un po' troppo limitato nelle ma-ni di chi - essendo in grado di farlo -vuole avere il controllo completo dellasituazione.

In conclusione, una fotocamera perriprese digitali di alta qualità, con unprezzo di vendita forse ancora un po'elevato, ma correttamente posizionatonella realtà di mercato attuale. BravaPolaroid! lAf?,

290 MCmicrocomputer n. 166 - ottobre 1996

Page 8: di Andrea de Prisco · 2010. 2. 4. · POLAROID PDC-2000 di Andrea de Prisco Polaroid, da sempre impegnata nel campo della

Coli. ABIESSEMod. 231/TL ripiani girevoli . Coli. ABIESSEWHITE

Mod. 201lRL ripiani girevoli

Vuoi dar risalto al tuo negozio?ITALVETRINE ti offre un catalogo di 170 idee

tutte in cristallo•. <\i lerrari ~ 1-- - - - - - --I

I RICHIEDI I CATALOGHI II ITALVETRINE, E SCOPRI II LA GRANDE UTILITÀ DELLE I

i I I VETRINE DA ESPOSIZIONE II DITTA -------- II NOME I

VIA _

I CITTÀ II I

COMPLETA E SPEDISCI SUBITO

I ITAivUÉTR'lNE II Via Messina, 80.20038 SEREGNO IMI) ILTel. 0362/230442 r.a.· Fax0362/231633 ~

ColI. LAMINATOMod. promozionale

Hai trovato lo soluzione rapida, semplice ed eleganteper arredare il tuo negozio e per esporre con effettoi tuoi prodotti.Spedisci subito il coupon. Riceverai a casa il catalogoITALVETRINE e scoprirai 170 modelli, anchecomponibili di vetrine da esposizione e banchi-venditaper dar risalto, luce e stile al tuo punto vendita.

ColI. FRASSINOMod. 101/SF con cassetti ero

ITALVETRINE ARREDAIL TUO STILE D'ESPORRE~ ITALVETRINE®

lIil~GRUPPO VETRARIO PACI