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120 settembre/ottobre 2008 - n.73 i nstallazioni 121 www.soundlite.it Un intervento acustico a San Siro – parte 1 di Carlo Carbone e Michele Viola N ella zona di Milano intorno allo stadio Meazza, da anni si è co- stituito un comitato di persone sul piede di guerra contro le manifesta- zioni musicali che si tengono allo sta- dio, a causa del rumore prodotto dai gruppi musicali e dei problemi legati alla viabilità nelle serate dei concerti (grande traffico fino a tarda notte, parcheggi selvaggi, ambulanze, ...) Ampi stralci di discussione sono re- peribili on-line. Qualcuno ha anche messo su Youtube un video che ri- prende alcune situazioni tipiche di un dopo-concerto. Naturalmente sono presenti e attivi entrambi i versanti della polemica: qualcuno fa notare che anche le partite di calcio, oltre ai concerti, producono presumibilmente qual- che problemino di ordine pubbli- co, anche se non “a notte fonda” (i concerti comunque finiscono al più tardi intorno alle 23:30, anche se i problemi alla viabilità e la conse- guente confusione si protraggono facilmente per qualche ora dopo lo spegnimento degli impianti). Occorre dire che il rumore di fondo normalmente presente nella zona, anche a prescindere dalle manife- stazioni musicali, è particolarmen- te elevato (le misure fonometriche forniscono valori di pressione sonora tra i 67 e i 72 dB(A), in assenza di ma- nifestazioni allo stadio). Le autorizzazioni per le manife- stazioni musicali limitano il livello di pressione sonora presso il ricet- tore maggiormente esposto a 78 dB(A), limite che viene effettivamente rispettato, nello stato di fatto, dai concerti a San Siro. I firmatari delle petizioni sono, per altro, poche decine, di fron- te ad un’utenza di diverse decine di migliaia di persone per ciascuna delle manifestazioni all’interno dello stadio; l’ammi- nistrazione comunale si è comunque spesso trovata in difficol- tà nel cercare di conciliare le diverse esigenze. San Siro, in Italia, rappresenta senz’altro una location storica e importante per la musica. L’associazione Assomusica, che riunisce molte delle aziende coinvolte nell’organizzazione dei concerti allo stadio (e, ovviamente, non solo allo stadio), ha deciso di investire in proprio e si è recentemente attivata per offrire all’amministrazione pubblica un progetto finalizza- to al miglioramento, sotto vari aspetti, della qualità acustica legata alle manifestazioni musicali allo stadio, anche a testi- moniare la volontà dell’organizzazione di venire incontro alle esigenze dei residenti più battaglieri. Per questo, Assomusica ha commissionato un progetto di adeguamento all’architetto Carlo Carbone, nostra vecchia conoscenza. Qui di seguito riportiamo sinteticamente le soluzioni proposte dall’architetto Carbone. In questa sede, naturalmente, cercheremo di mantenere un tono descrittivo, senza addentrarci troppo nelle complesse elaborazioni o nei particolari costruttivi che stanno alla base di un progetto di tali dimensioni. L’intervento allo stadio Lo stadio ospita tradizionalmente, oltre alle manifestazioni sportive, concerti musicali con una capienza limite orien- tativa di circa 70.000 persone. Lo studio persegue, in sostanza, tre obiettivi tra loro connessi: • limitare la trasmissione del rumore verso l’esterno della struttura; • migliorare la qualità dell’ascolto all’interno dello stadio ridu- cendo la riverberazione; permettere di iniziare un percorso, insieme all’amministrazio- ne pubblica, che porti nel corso dei prossimi anni ad abbas- sare il limite di pressione sonora all’esterno da 78 a 75 dB(A). L’accuratezza posta nella messa in opera e nella taratura degli impianti elettroacustici, che si può già considerare allo stato dell’arte, può essere efficacemente coadiuva- ta da opportuni interventi sulle strutture, anche perché buona parte della pressione acustica presente all’interno dello stadio (e che si riversa all’esterno) proviene dal ru- more antropico, cioè prodotto dal pubblico, ovviamente non controllabile tramite gli impianti. Caratterizzazione delle sorgenti Per quanto riguarda gli impianti, dal 1997 ad oggi sono state monitorate le emissioni provenienti da diverse tipologie di im- pianti di sonorizzazione in diverse configurazioni. Per sintesi, vengono considerate tre configurazioni tipiche: A) Impianto tradizionale, palco lato Via Piccolomini: cluster left&right, front-line e delay 1° e 2° anello ad altezza media 20 m, delay 3° anello ad altezza media 35 m. B) Impianto line-array, palco lato Via Piccolomini: cluster left&right, front-line e delay 1° e 2° anello ad altezza media 20 m, delay 3° anello ad altezza media 35 m. C) Impianto sospeso al centro del campo: cluster di diffusori ap- pesi per il 2° e 3° anello, front-line bassi per il primo anello. Naturalmente, nell’analisi del rumore prodotto dagli impianti in un concerto dal vivo, non si può prescindere dal contributo alla pressione sonora prodotto dagli strumenti e dai diffusori dedicati al monitoraggio sul palco. Sono state misurate le emissioni al centro del parterre durante le prove (cioè PA + palco) e durante il concerto (cioè PA + palco + pubblico), e sono state anche misurate e/o stimate mediante cal- colo le relative pressioni sonore in corrispondenza dei ricettori mag- giormente esposti, individuati nelle abitazioni poste su Via Dessiè. Sono state eseguite anche delle misure acustiche, sempre all’interno dello stadio ed anche in corrispondenza del ricet- tore più esposto, in presenza delle sole emissioni provenienti dal palco (strumenti musicali + monitoraggio) e in presenza del solo rumore del pubblico, sia in regime di attesa che du- rante canti ed ovazioni, sia a stadio semi-pieno che al massi- mo della sua capacità ricettiva. Dalle diverse caratterizzazioni emerge che, mentre nell’evoluzio- ne progettuale e tecnologica degli impianti elettroacustici si è progressivamente sviluppato un affinamento che ha portato ad un valore di perdita di trasmissione tra l’emissione e il ricettore di 22 dB, la sorgente maggiormente responsabile del livello globale di inquinamento acustico rimane il contributo antropico, specie per gli spettacoli particolarmente partecipati. In un recente con- certo di Vasco Rossi è stato rilevato che il pubblico ha cantato e mani- festato apprezzamento per oltre il 72 % del tempo concerto. Ciò signifi- ca che ridurre il contributo di questa sorgente comporterebbe automa- ticamente una riduzione del livello immesso nell’ambiente. Il contributo antropico immette infatti livelli sonori superiori di 3 o 4 dB(A) (Leq su 15 mi- nuti) rispetto al livello prodotto dagli impianti di amplificazione. Per quanto riguarda lo schema di emissione sonora verso l’esterno, sono state individuate le seguenti trasmissioni significative: 1. Dalla parte di Via Dessiè, in cor- rispondenza dell’area scoperta tra il terzo anello e la copertura; 2. Elevato livello di rumore antro- pico presso il bordo perimetrale, con riflessioni della copertura verso l’esterno È probabile che la copertura, per le sue caratteristiche di leggerezza e rigidità, partecipi alla diffusione e alla dispersione del rumore verso sorgente regime Distanza [m] livello rilevato [dB(A)] livello rilevato al ricettore [dB(A)] livello calcolato al ricettore [dB(A)] impianto tipo A (tradizionale) prove 30 90 n.r. 67 impianto tipo A (tradizionale) concerto 30 98 78 impianto tipo B (line-array) prove 30 90 n.r. 65 impianto tipo B (line-array) concerto 30 98 76 impianto tipo C (cluster centrale) prove 30 90 n.r. n.c. impianto tipo C (cluster centrale) concerto 20 96 75 impianto monitoraggio e palco prove 10 94 66 impianto monitoraggio e palco concerto 10 98 69 pubblico: 40.000 presenti attesa 5 83 n.r. n.c. pubblico: 40.000 presenti ovazioni e canti 5 97 77 pubblico: 70.000 presenti attesa 5 85 n.r. n.c. pubblico: 70.000 presenti ovazioni e canti 5 102 83 Figura 1. Figura 2: I tempi di riverbero rilevati all’interno dello stadio Meazza. Al fine di simulare meglio il comportamento acustico dell’ambiente, la misura è stata effettuata durante l’afflusso del pubblico (circa 30.000 persone), ciò comporta un’imprecisione della misura al di sotto di 125 Hz e al di sopra di 8 kHz.

di Carlo Carbone e Michele Viola nstallazioni Un ... · certo di Vasco Rossi è stato rilevato che il pubblico ha cantato e mani-festato apprezzamento per oltre il 72 % del tempo

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120 settembre/ottobre 2008 - n.73

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121www.soundlite.it

Un intervento acustico a San Siro – parte 1

di Carlo Carbone e Michele Viola

N ella zona di Milano intorno allo stadio Meazza, da anni si è co-

stituito un comitato di persone sul piede di guerra contro le manifesta-zioni musicali che si tengono allo sta-dio, a causa del rumore prodotto dai gruppi musicali e dei problemi legati alla viabilità nelle serate dei concerti (grande traffico fino a tarda notte, parcheggi selvaggi, ambulanze, ...)Ampi stralci di discussione sono re-peribili on-line. Qualcuno ha anche messo su Youtube un video che ri-prende alcune situazioni tipiche di un dopo-concerto.Naturalmente sono presenti e attivi entrambi i versanti della polemica: qualcuno fa notare che anche le partite di calcio, oltre ai concerti, producono presumibilmente qual-che problemino di ordine pubbli-co, anche se non “a notte fonda” (i concerti comunque finiscono al più tardi intorno alle 23:30, anche se i problemi alla viabilità e la conse-guente confusione si protraggono facilmente per qualche ora dopo lo spegnimento degli impianti).Occorre dire che il rumore di fondo normalmente presente nella zona, anche a prescindere dalle manife-stazioni musicali, è particolarmen-te elevato (le misure fonometriche forniscono valori di pressione sonora tra i 67 e i 72 dB(A), in assenza di ma-nifestazioni allo stadio).Le autorizzazioni per le manife-stazioni musicali limitano il livello di pressione sonora presso il ricet-tore maggiormente esposto a

78 dB(A), limite che viene effettivamente rispettato, nello stato di fatto, dai concerti a San Siro.I firmatari delle petizioni sono, per altro, poche decine, di fron-te ad un’utenza di diverse decine di migliaia di persone per ciascuna delle manifestazioni all’interno dello stadio; l’ammi-nistrazione comunale si è comunque spesso trovata in difficol-tà nel cercare di conciliare le diverse esigenze.San Siro, in Italia, rappresenta senz’altro una location storica e importante per la musica. L’associazione Assomusica, che riunisce molte delle aziende coinvolte nell’organizzazione dei concerti allo stadio (e, ovviamente, non solo allo stadio), ha deciso di investire in proprio e si è recentemente attivata per offrire all’amministrazione pubblica un progetto finalizza-to al miglioramento, sotto vari aspetti, della qualità acustica legata alle manifestazioni musicali allo stadio, anche a testi-moniare la volontà dell’organizzazione di venire incontro alle esigenze dei residenti più battaglieri. Per questo, Assomusica ha commissionato un progetto di adeguamento all’architetto Carlo Carbone, nostra vecchia conoscenza.Qui di seguito riportiamo sinteticamente le soluzioni proposte dall’architetto Carbone.In questa sede, naturalmente, cercheremo di mantenere un tono descrittivo, senza addentrarci troppo nelle complesse elaborazioni o nei particolari costruttivi che stanno alla base di un progetto di tali dimensioni.

L’intervento allo stadioLo stadio ospita tradizionalmente, oltre alle manifestazioni sportive, concerti musicali con una capienza limite orien-tativa di circa 70.000 persone.Lo studio persegue, in sostanza, tre obiettivi tra loro connessi:• limitare la trasmissione del rumore verso l’esterno della struttura;• migliorare la qualità dell’ascolto all’interno dello stadio ridu-

cendo la riverberazione;• permettere di iniziare un percorso, insieme all’amministrazio-

ne pubblica, che porti nel corso dei prossimi anni ad abbas-sare il limite di pressione sonora all’esterno da 78 a 75 dB(A).

L’accuratezza posta nella messa in opera e nella taratura degli impianti elettroacustici, che si può già considerare allo stato dell’arte, può essere efficacemente coadiuva-

ta da opportuni interventi sulle strutture, anche perché buona parte della pressione acustica presente all’interno dello stadio (e che si riversa all’esterno) proviene dal ru-more antropico, cioè prodotto dal pubblico, ovviamente non controllabile tramite gli impianti.

Caratterizzazione delle sorgentiPer quanto riguarda gli impianti, dal 1997 ad oggi sono state monitorate le emissioni provenienti da diverse tipologie di im-pianti di sonorizzazione in diverse configurazioni.Per sintesi, vengono considerate tre configurazioni tipiche:A) Impianto tradizionale, palco lato Via Piccolomini: cluster

left&right, front-line e delay 1° e 2° anello ad altezza media 20 m, delay 3° anello ad altezza media 35 m.

B) Impianto line-array, palco lato Via Piccolomini: cluster left&right, front-line e delay 1° e 2° anello ad altezza media 20 m, delay 3° anello ad altezza media 35 m.

C) Impianto sospeso al centro del campo: cluster di diffusori ap-pesi per il 2° e 3° anello, front-line bassi per il primo anello.

Naturalmente, nell’analisi del rumore prodotto dagli impianti in un concerto dal vivo, non si può prescindere dal contributo alla pressione sonora prodotto dagli strumenti e dai diffusori dedicati al monitoraggio sul palco.Sono state misurate le emissioni al centro del parterre durante le prove (cioè PA + palco) e durante il concerto (cioè PA + palco + pubblico), e sono state anche misurate e/o stimate mediante cal-colo le relative pressioni sonore in corrispondenza dei ricettori mag-giormente esposti, individuati nelle abitazioni poste su Via Dessiè.Sono state eseguite anche delle misure acustiche, sempre all’interno dello stadio ed anche in corrispondenza del ricet-tore più esposto, in presenza delle sole emissioni provenienti dal palco (strumenti musicali + monitoraggio) e in presenza del solo rumore del pubblico, sia in regime di attesa che du-rante canti ed ovazioni, sia a stadio semi-pieno che al massi-mo della sua capacità ricettiva.Dalle diverse caratterizzazioni emerge che, mentre nell’evoluzio-ne progettuale e tecnologica degli impianti elettroacustici si è progressivamente sviluppato un affinamento che ha portato ad un valore di perdita di trasmissione tra l’emissione e il ricettore di 22 dB, la sorgente maggiormente responsabile del livello globale di inquinamento acustico rimane il contributo antropico, specie per gli spettacoli particolarmente partecipati. In un recente con-

certo di Vasco Rossi è stato rilevato che il pubblico ha cantato e mani-festato apprezzamento per oltre il 72 % del tempo concerto. Ciò signifi-ca che ridurre il contributo di questa sorgente comporterebbe automa-ticamente una riduzione del livello immesso nell’ambiente. Il contributo antropico immette infatti livelli sonori superiori di 3 o 4 dB(A) (Leq su 15 mi-nuti) rispetto al livello prodotto dagli impianti di amplificazione.

Per quanto riguarda lo schema di emissione sonora verso l’esterno, sono state individuate le seguenti trasmissioni significative:1. Dalla parte di Via Dessiè, in cor-

rispondenza dell’area scoperta tra il terzo anello e la copertura;

2. Elevato livello di rumore antro-pico presso il bordo perimetrale, con riflessioni della copertura verso l’esterno

È probabile che la copertura, per le sue caratteristiche di leggerezza e rigidità, partecipi alla diffusione e alla dispersione del rumore verso

sorgente regime Distanza [m]

livello rilevato [dB(A)]

livello rilevato al ricettore [dB(A)]

livello calcolato al ricettore [dB(A)]

impianto tipo A (tradizionale)

prove 30 90 n.r. 67

impianto tipo A (tradizionale)

concerto 30 98 78

impianto tipo B (line-array) prove 30 90 n.r. 65impianto tipo B (line-array) concerto 30 98 76impianto tipo C (cluster centrale)

prove 30 90 n.r. n.c.

impianto tipo C (cluster centrale)

concerto 20 96 75

impianto monitoraggio e palco

prove 10 94 66

impianto monitoraggio e palco

concerto 10 98 69

pubblico: 40.000 presenti attesa 5 83 n.r. n.c.pubblico: 40.000 presenti ovazioni

e canti5 97 77

pubblico: 70.000 presenti attesa 5 85 n.r. n.c.pubblico: 70.000 presenti ovazioni

e canti5 102 83

Figura 1.

Figura 2: I tempi di riverbero rilevati all’interno dello stadio Meazza. Al fine di simulare meglio il comportamento acustico dell’ambiente, la misura è stata effettuata durante l’afflusso del pubblico (circa 30.000 persone), ciò comporta un’imprecisione della misura al di sotto di 125 Hz e al di sopra di 8 kHz.

122 settembre/ottobre 2008 - n.73

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l’ambiente esterno. Le modella-zioni in tal senso non hanno fornito finora dati di valutazione coerenti, pertanto si rimanda ad una fase di studio successiva la ricerca orien-tata verso una migliore definizione di questo aspetto.Lo stadio, nella composizione as-sunta dopo l’innalzamento del 3° anello e la realizzazione della co-pertura, assume un comportamen-to acustico riverberante rilevato come risulta in figura 2.I livelli di T60 rilevati, nella banda tra 250 Hz e 1 kHz, confermano la sensa-zione della presenza di un fenomeno di riverbero elevato. Tale fenomeno si riduce di circa 2,5 s con lo stadio pieno (misura effettuata in presenza di pubblico, rilevando il decadimen-to dell’emissione prodotta dall’esplo-sione di un effetto pirotecnico).Valutando l’effetto sul livello di pres-sione sonora globale di un tempo di riverbero compreso tra 5 e 6 s, si può attribuire un contributo dell’energia acustica riverberante rispetto al li-vello complessivo approssimabile a circa 6,8 dB(A).

Principi generaliLa conformazione dello Stadio Meazza, dopo i lavori di am-pliamento degli anni ’90, è tale da potersi approssimare, come modello, ad un sistema confinato.In un ambiente confinato, a causa delle riflessioni sulle super-fici che delimitano l’ambiente, il campo sonoro risulta dalla sovrapposizione del campo diretto, costituito dalle sole onde irradiate direttamente dalla sorgente, e del campo di riverbe-razione, costituito dall’insieme di tutte le onde riflesse. Il cam-po sonoro diretto è caratterizzato da un’intensità acustica inversamente proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente, almeno per le sorgenti “tradizionali” (che irradiano fronti d’onda sferici o comunque che si allargano sia in oriz-zontale che in verticale). Il campo di riverberazione, prodotto dalla riflessione dell’energia sonora sulle superfici che delimi-tano l’ambiente o sugli oggetti in esso contenuti, è fortemen-te influenzato dall’attitudine delle superfici o degli oggetti pre-senti a riflettere o ad assorbire il suono.In un ambiente confinato, il livello sonoro prodotto in un dato punto dall’energia emessa a seguito dell’accensione di una sorgente di potenza costante, raggiunge il suo valore di re-gime alla fine di un transitorio significativamente influenzato dal contributo delle riflessioni delle onde su tutte le superfici interne. Un fenomeno del tutto analogo, ma inverso al prece-dente, accompagna lo spegnimento della sorgente dando luogo al transitorio di estinzione.Nella regolazione della riverberazione di una sala assume un’importanza fondamentale poter agire sui coefficienti di as-sorbimento acustico dei materiali costituenti le superfici inter-ne su cui si verificano i fenomeni di riflessione sopra descritti.

Nel caso in esame è il caso di intervenire secondo diverse mo-dalità correttive, utilizzando un principio articolato tra quanto esposto ed un sistema silenziante derivato dal trattamento del rumore in impianti di trattamento dell’aria, anche tenendo conto dei limiti imposti dal sistema costruttivo in opera.Occorrerà, in particolare, tenere adeguatamente conto di:1. limitazione del sovraccarico;2. permeabilità al passaggio dell’aria, in modo da limitare l’ef-

fetto vela così da rendere ininfluente la componente di spin-ta verticale;

3. assenza di elementi rigidi che modifichino la deformabilità del solaio di copertura.

Le superfici interne su cui si può pensare di intervenire, almeno in linea di principio, sono evidenziate nella figura 3.Per quanto riguarda la distribuzione del peso aggiunto sulla copertura in seguito all’intervento, un’ipotesi che pare ade-guata in prima istanza è quella di mantenersi entro 12 kg/m2. Tale ipotesi, prima dell’effettiva realizzazione, sarà da sotto-porre a verifica da parte di un professionista competente nell’analisi strutturale.

Dati i limiti di spazio posti dall’editore, per il momento ci fermiamo qui. Proseguire-mo nel prossimo numero con la descri-zione dei provvedimenti effettivamente implementati e qualche considerazione sulla loro efficacia.

rif. in fig. 3 descrizione materiale superficie

[m2]1 area scoperta aria 9.0002 copertura policarbonato sagomato ad arco 36.3003 lato Galoppo cemento e sedute in ABS 10.7004 lato Piazzale cemento e sedute in ABS 10.4005 lato Via Dessiè cemento e sedute in ABS 10.7006 lato Via Piccolomini cemento e sedute in ABS 8.3007 campo da gioco prato 10.500

totale 99.500

Figura 3.

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