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Capitolo I - NASCITA E MORTE PRECOCE DELLA NUOVA DIPLOMAZIA 1. Una proposta di lettura. L’inizio del XX secolo vide il dominio della Gran Bretagna come impero globale e lo slancio nella politica internazionale della Germania di Guglielmo II, grazie ad un sistema economico in rapida crescita. La Germania apparve in grado di contrastare l’egemonia britannica (con la creazione di una flotta militare ed il progetto di costruire la linea ferroviaria Berlino-Bagdad) e quest’ultima reagì avviandosi verso la formazione di una coalizione anti-tedesca. Così, per gioco di alleanze che vedeva Francia, Russia e Gran Bretagna nella triplice Intesa, con l’Italia facente parte della Triplice Alleanza che stipulava accordi economici con Francia e Russia, mentre la Germania, isolata, veniva appoggiata solo dall’Impero Austro-Ungarico. Con i nuovi schieramenti non si voleva solo favorire la Francia nel recupero dell’Alsazia e della Lorena (1870-71), ma anche ad impedire l’avanzata tedesca a scapito dell’ “uomo malato d’Europa”, l’Impero Ottomano, su cui tutti avevano ambizioni, in particolar modo dopo la scoperta del petrolio. Nel 1895, respingendo un piano di spartizione proposto dagli inglesi, la Germania ottenne le prime concessioni per la costruzione della linea ferroviaria, da quel momento era lei a sorreggere l’impero ottomano, divenendo, così, l’obiettivo della controffensiva diplomatica inglese. Indefinita la posizione dell’Italia. Alla crescente fibrillazione nella zona mediorientale, si aggiunse il dilagare in Europa del Movimento Socialista e l’affermazione degli USA come forza economica globale, nonché, come artefice della creazione di un nuovo ordina mondiale. Ma, se il pericolo rivoluzionario non era difficile da contenere, nulla impedì agli Usa di 1

Di Nolfo - Storia delle relazioni internazionali

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Nascita e morte precoce della nuova diplomazia

Capitolo I - NASCITA E MORTE PRECOCE DELLA NUOVA DIPLOMAZIA1. Una proposta di lettura.

Linizio del XX secolo vide il dominio della Gran Bretagna come impero globale e lo slancio nella politica internazionale della Germania di Guglielmo II, grazie ad un sistema economico in rapida crescita. La Germania apparve in grado di contrastare legemonia britannica (con la creazione di una flotta militare ed il progetto di costruire la linea ferroviaria Berlino-Bagdad) e questultima reag avviandosi verso la formazione di una coalizione anti-tedesca. Cos, per gioco di alleanze che vedeva Francia, Russia e Gran Bretagna nella triplice Intesa, con lItalia facente parte della Triplice Alleanza che stipulava accordi economici con Francia e Russia, mentre la Germania, isolata, veniva appoggiata solo dallImpero Austro-Ungarico. Con i nuovi schieramenti non si voleva solo favorire la Francia nel recupero dellAlsazia e della Lorena (1870-71), ma anche ad impedire lavanzata tedesca a scapito dell uomo malato dEuropa, lImpero Ottomano, su cui tutti avevano ambizioni, in particolar modo dopo la scoperta del petrolio.

Nel 1895, respingendo un piano di spartizione proposto dagli inglesi, la Germania ottenne le prime concessioni per la costruzione della linea ferroviaria, da quel momento era lei a sorreggere limpero ottomano, divenendo, cos, lobiettivo della controffensiva diplomatica inglese. Indefinita la posizione dellItalia. Alla crescente fibrillazione nella zona mediorientale, si aggiunse il dilagare in Europa del Movimento Socialista e laffermazione degli USA come forza economica globale, nonch, come artefice della creazione di un nuovo ordina mondiale. Ma, se il pericolo rivoluzionario non era difficile da contenere, nulla imped agli Usa di affermarsi. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, infatti, era gi una superpotenza economica che mirava ad eliminare alcuni elementi di insicurezza territoriale. Le questioni territoriali riguardavano la presenza spagnola a Cuba ed il controllo dei progetti riguardanti la costruzione del Canale di Panama. Le questioni ideologiche, invece, riguardavano il ruolo della politica estera americana nel mondo.

Le prime questioni venero risolte nel 1898 con la guerra alla Spagna che port ad occupare Cuba, le Filippine e Guam nonch allannessione di Portorico e delle Hawaii. Nel 1903, inoltre, gli USA ottennero il diritto di occupare e controllare la navigazione della zona prossima al Canale di Panama. Gli USA furono da sempre stretti tra isolazionismo e presenza internazionale. Il successore di Roosvelt, Taft, prefer sviluppare unespansione finanziaria, la diplomazia del dollaro, la cosiddetta politica della porta aperta (per esempio in Cina affluivano soldi americani per riforme al governo). Percependo la complessit della diplomazia mondiale, Taft preferiva i trattati di arbitrato, lo strumento pi utile per risolvere pacificamente controversie internazionali.

Wilson medi tra le due anime ponendosi in Europa come paladino della pace. Riguardo la Prima Guerra Mondiale, egli non prese subito posizioni pensando terminasse presto. Ma, quando nel 1917 gli americani intervennero, la Guerra aveva gi offerto loro nuove prospettive commerciali e finanziarie; alla fine del conflitto risultavano tra i principali finanziatori del conflitto. Le ostilit nei confronti della Germania si rafforzarono a causa della guerra sottomarina ed il carattere disumano della guerra si scontrava con il pacifismo wilsoniano che voleva imporre con la forza delleconomia e delle pressioni politiche un nuovo ordine internazionale. I principi che Wilson espose al Senato nel gennaio 17 erano: pace senza vincitori; uguaglianza delle nazioni; lautogoverno dei popoli; la libert dei mari; una generale riduzione degli armamenti; una lega perpetua di tutte le nazioni.

Al progetto wilsoniano i tedeschi reagirono con la ripresa della guerra sottomarina, mentre nel frattempo in Russia imperversava la Rivoluzione. Ora gli Usa dovevano misurarsi con le proposte comuniste, nuovo avversario da battere sul terreno ideologico. LEuropa per non era alla vigilia della Rivoluzione, anzi, proprio la paura della sovversione accelerava lo scontro risolutivo e favoriva linfluenza wilsoniana. La scesa in campo degli USA provoc una svolta nelle operazioni militari: Germania e Austria persero pi che sul terreno bellico, su quello delle risorse economiche e su quello delle ripercussioni che le idee di Wilson provocarono. Ai 14 punti di Wilson si contrappose il Decreto per la pace di Lenin con il quale si chiedeva ai popoli dei paesi belligeranti ed ai governi limmediata apertura dei negoziati per una pace senza vincitori ne vinti, al fine di attuare la Rivoluzione proletaria.

Il sistema dei Soviet era diretto contro gli stati capitalisti, quello wilsoniano esprimeva invece il modo americano di guardare allEuropa. Con il suo piano, infatti, Wilson voleva mettere in difficolt sia i nemici delle potenze occidentali sia le potenze occidentali stesse: Francia, in riferimento alla sua sicurezza futura, e Gran Bretagna, in relazione al suo sistema imperiale. Il progetto incoronava la visione di un nuovo ordine basato sugli interessi economici degli USA. Con i 14 punti gli USA precisavano di non essere entrati in guerra per interessi propri ma per far si che il mondo fosse sicuro. In generale proclamavano: fine della diplomazia segreta, libert di navigazione, soppressione delle barriere per un libero commercio, limitazione degli armamenti e che gli interessi dei popoli colonizzati avessero lo stesso peso di quello delle potenze coloniali.

Si prometteva alla Russia che i suoi territori sarebbero stati evacuati dai nemici, alla Francia Alsazia e Lorena, al Belgio lindipendenza, di rettificare le frontiere italiane, levacuazione della Romania, della Serbia e Montenegro, piena sovranit e sicurezza alle parti turche dell ex Impero Ottomano e il controllo internazionale dei Dardanelli, indipendenza polacca con sbocco al mare e la costituzione della Societ delle Nazioni. Ma la diplomazia aperta fu unillusione: a Parigi, durante una conferenza di pace, il Consigli dei Quattro (USA, Gran Bretagna, Italia e Francia) decisero segretamente le clausole dei trattati di pace. Solo per lItalia si pose la questione del principio di nazionalit senza che ci fosse specificato per la Russia o per le colonie, n tanto meno per la questione serba e polacca, dove il principio di nazionalit era in secondo piano per la necessit di assicurare lo sbocco al mare della Polonia. Si fece poi di tutto per dissolvere lImpero Asburgico e quello Ottomano. La disgregazione di questultimo apriva al colonialismo anglo-francese il controllo del Mediterraneo orientale, lasciando per scoperta la situazione araba. Questultima zona era molto importante per gli USA vista la presenza del petrolio e la politica della porta aperta metteva alle corde la Gran Bretagna.

Era linizio di un percorso che avrebbe portato gli USA a sostituirsi alla Gran Bretagna nel controllo delle risorse petrolifere medio-orientali.

Circa lImpero Austro-Ungarico, italiani ed americani incoraggiavano le aspirazioni nazionalistiche dei popoli: venne creata la Grande Serbia, stato serbo-croato-sloveno, entit indipendente, era una polveriera di tensioni e conflitti tra le varie nazionalit. Nacquero poi la Jugoslavia e la Cecoslovacchia, nella quale convivevano cinque nazionalit. Tali creature di Wilson avevano lo scopo di creare un cordone sanitario contro la Russia. Circa lItalia, Wilson attizz la polemica riguardo lAlto Adige/Sud Tirolo, confine orientale, respingendo le intese del Patto di Londra (1915). I francesi, invece, auspicavano alla cancellazione del pericolo tedesco, tramite la separazione della Renania. Wilson si oppose proponendo un compromesso basato sullo scambio con un trattato di garanzia cinquantennale che gli Usa e la Gran Bretagna concedevano alla Francia rispetto al pericolo tedesco. Wilson aggiunse un patto costitutivo della Societ delle Nazioni (Covenant). Egli per nellottobre 19 fu colto dalla malattia e lopposizione repubblicana bocci il patto, cos gli USA non entrarono nella Societ delle Nazioni, venendo meno a tutto ci che Wilson aveva garantito. Ci non fece altro che acuire il problema della sicurezza per la Francia, la vittoria mutilata in Italia per la mancata attuazione del Patto di Londra, la Gran Bretagna prefer lisolazionismo, i tedeschi assoggettati al diktat iniziarono a coltivare la politica revisionista, il nuovo ordine dellEuropa centro-orientale non ebbe pi garanzia ed i Balcani iniziarono a negoziare con Mosca. I trattati furono firmati ma la pace sembrava lontana.

2. Il diagramma evenemenziale.

Nel 1914 limpero britannico occupava un terzo della superficie terrestre: dallEgitto allUnione sudafricana, dallIndia al Birmania, lAustralia, la Nuova Zelanda, il Canada, Gibilterra, Malta, Cipro, il Canale di Suez, Singapore e Hong Kong, tutte strategiche per quel che riguardava il controllo delle comunicazioni con la madrepatria. Le colonie erano allorigine del primato politico, economico e commerciale britannico. Per quanto riguarda limpero tedesco, finch Bismarck mantenne la carica di cancelliere, la politica estera fu caratterizzata dallintento di proteggere il paese dallo spirito di rivalsa francese, attraverso una fitta rete di alleanze che la vedevano legata allAustria-Ungheria (1879) e allItalia (Triplice alleanza 1882). Lintento di Bismarck era principalmente quello di tener uniti i tre imperi dellEuropa Centrale, attraverso il Trattato di Controassicurazione del 1887 stipulato con la Russia per evitare un avvicinamento di questultima alla Francia. Estromesso Bismarck dal potere, per, per opera dellimperatore Guglielmo II, che intraprese una politica estera meno cauta, attenta agli interessi della grande industria. Egli, infatti, dal 93 avvi una vera e propria guerra tariffaria contro la Russia, portandola cos a stringere contatti diplomatici con la Francia: cos questa non era pi isolata e vedeva aprirsi la strada della revanche. La Germania cessava di essere lelemento dominante delle relazioni internazionali ma continuava ad essere la potenza pi forte e dinamica dEuropa. Manifestazioni della sua forza si evidenziavano con limpegno coloniale che la port ad occupare Namibia (Africa sud-occidentale) e Tanzania (Africa orientale), lArcipelago delle Caroline e delle Marianne (nel Pacifico), divenendo anche un elemento dominante nel Medio Oriente, con lintervento della Deutsche Bank per la ferrovia Berlino-Bagdad, e con lavvento al potere dei Giovani Turchi ad Istanbul, che favorirono la penetrazione tedesca in Turchia, investirono in unarea strategica per gli inglesi. Si manifest ancora con la preparazione di una grande flotta militare guidata dallammiraglio Von Tirpitz.

La corsa al riarmo navale portava per la Germania a contrapporsi diplomaticamente alla Gran Bretagna. Gli inglesi compresero ben presto che la Germania Guglielmina costituiva una minaccia per lEuropa. Cos, nel 1898, il ministro per le Colonie britannico, Chamberlain, propose la stipulazione di unalleanza alla Germania. Proposta che per venne accolta a Berlino con molta diffidenza. Uneventuale alleanza anglo-tedesca, infatti, avrebbe approfondito il solco che gi divideva Russia e Germania, in un momento in cui tra Gran Bretagna e Russia esistevano pessime relazioni politico-diplomatiche. Anche se lalleanza con lAustria e lItalia (appena uscita dalla sconfitta di Adua) non era sufficiente per lavvenire della politica estera tedesca, il ministro degli esteri tedesco Von Bullow lasci cadere la proposta inglese poich quell alleanza avrebbe solo peggiorato i rapporti con la Russia senza assicurare in cambio un appoggio militare, poich la Gran Bretagna non aveva la circoscrizione obbligatoria. Anzi Bullow ritenne pi importante stringere alleanza con i russi, pensando erroneamente che le differenze tra Russia e Francia avrebbero ben presto portato alla rottura dellalleanza. Dopo questa proposta e dopo lazione congiuntamente svolta in Cina per reprimere la rivolta dei boxers, Chamberlain ripropose una nuova alleanza. Linsistenza inglese venne considerata un segno di debolezza e Bullow replic proponendo a sua volta un altro accordo per far entrare la Gran Bretagna nella Triplice Alleanza, ma questa rifiut. Nel 1904 Francia e Gran Bretagna raggiunsero una completa intesa su tutte le controversie coloniali e strinsero il segreto impegno di favorire lazione francese in Marocco anche contro terze potenze.

Bullow, per, ritenne di poter dimostrare alla Francia che la sua alleanza altro non era che una tigre di carta. Ci avvenne in modo teatrale durante un viaggio di Guglielmo II a Tangeri durante il quale disse al sultano che avrebbe difeso gli interessi tedeschi in Marocco. Tutto ci proprio quando la Francia aveva intrapreso senza consultare Berlino unazione diplomatica volta a porre il Marocco sotto il suo protettorato. La Francia dovette accettare che la questione marocchina fosse discussa in una conferenza internazionale durante la quale ebbe lappoggio inglese, russo ed italiano. Ci era segno di un pericoloso isolamento tedesco che continu ad accentuarsi quando nel 1907 la Gran Bretagna si avvi verso lintesa con la Russia, raggiungendo un accordo circa lAsia, la Persia, lAfghanistan e il Tibet, portando cos ala nascita della Triplice Intesa. Intanto la Triplice Alleanza continuava a sgretolarsi, infatti nel 1908 anche lItalia, dopo che lAustria-Ungheria aveva annesso la Bosnia, si accord segretamente con la Russia per il mantenimento dello status quo nei Balcani.

2.1 La formazione delle alleanze contrapposte in Europa

I nuovi schieramenti furono messi alla prova nel 1908 con la crisi balcanica, ovvero quando lAustria-Ungheria decise di trasformare lamministrazione della Bosnia Erzegovina (dopo la fine della guerra russo-turca) in annessione. Ci rese evidente lidea che la situazione dei Balcani potesse essere modificata unilateralmente, violando alcune stipulazioni che vincolavano lAustria con la Russia e lItalia a non modificare senza preavviso lassetto balcanico. Tuttavia nellestate del 1903 un colpo di stato in Serbia aveva destituito la vecchia dinastia degli Obrenovic e aveva posto al trono quella rivale dei Karagoevic, che aveva intrapreso una politica nazionalistica e filorussa. Gli anni successivi furono caratterizzati dallacuirsi delle rivalit tra Russia e Austria circa la questione dellindipendenza della Bulgaria (sostenuta dagli austriaci) e lipotesi di una completa annessione della Bosnia in cambio dellappoggio del governo di Vienna alle richieste russe di revisione del regime di navigazione degli Stretti. Durante un incontro tra il ministro degli esteri russo e quello austriaco un compromesso parve possibile ma, allannuncio dellannessione, il ministro russo si sent giocato e consider violati gli accordi del 1903, vi fu lappoggio tedesco e inglese, ma i serbi protestarono con tre giorni di violenza. Gli italiani, invece, considerarono violata la Triplice Alleanza secondo la quale non si dovevano attuare mutamenti nei Balcani senza preventivo accordo. Rivalit, nazionalismo, spinta militaristica e colonialismo rendevano esplosive aree come lImpero Ottomano (ci che rimaneva di esso in Europa) e la Penisola Balcanica. Ma lacuirsi della crisi ebbe luogo in Marocco quando i tedeschi inviarono nelle acque del porto marocchino una cannoniera per tutelare i loro commerci nellarea. La reazione francese fu risoluta, infatti, dopo settimane di negoziato, i tedeschi dovettero riconoscere la preminenza degli interessi francesi in Marocco, che questo diventasse un protettorato francese salvo la citt libera di Tangeri, unarea che restava sotto il controllo spagnolo, mentre la Germania ottenne concessioni coloniali nel Camerun e nel Congo francese. Il compromesso, per, lasciava sospetti e rivalit. Primo tra tutti quello italiano. Dal 1887 gli italiani si preparavano allestensione dei loro domini coloniali in Cirenaica e Tripolitania. Allinizio del secolo, anche la Francia aveva accettato i progetti di Roma, come moneta di scambio per lappoggio italiano alla questione marocchina. Conclusasi questultima, lItalia avvertiva lurgenza di dare concretezza alle sue ambizioni. Cos, il 29 ottobre 1911 ebbe luogo lazione militare italiana in Tripolitania e Cirenaica, sancita da una guerra tra Italia e Impero Ottomano. LItalia poteva fare ci poich le altre potenze avevano riconosciuto le sue aspirazioni. Ma lesercito italiano ebbe facile solo sulle coste, poi attacc Rodi e il Dodecaneso. Il governo ottomano accett la resa e cedette la Libia con il Trattato di Losanna (1912) e agli italiani rimase anche il Dodecaneso. La sconfitta acceler la disintegrazione dellImpero e avvicin sempre pi la guerra generale poich mise alla prova i contrasti tra i nazionalismi della penisola. Grecia, Bulgaria, Serbia, Montenegro e i nazionalismi albanesi erano pronti a combattere contro limpero ottomano e a dividersi le sue spoglie. Nel marzo 1912 Serbia e Bulgaria si accordarono segretamente per dividersi la Macedonia, appoggiati dalla Russia; in maggio si unirono al loro i Greci. La prima guerra balcanica inizi cos in ottobre e si concluse nel maggio del 1913 quando i turchi furono costretti a rinunciare a tutti i territori europei, tranne una striscia a ridosso degli Stretti. Erano le spoglie macedoni, per, ad accendere le tensioni: i bulgari si allearono a Costantinopoli, poich ritenevano di aver dispiegato il maggior impegno militare senza grandi risultati, dando cos vita alla seconda guerra, in cui intervennero anche greci e rumeni (senza successo) e la Bulgaria venne ridimensionata a vantaggio dei vicini e anche degli ottomani. LAlbania venne trasformata in un principato autonomo mentre Serbia e Romania uscirono rafforzate. Le due guerre ebbero numerose conseguenze: la Serbia, insoddisfatta per non aver avuto lo sbocco al mare, stipul un patto con la Russia; lImpero Ottomano ottenne una solida intesa con gli Imperi Centrali; i nazionalisti serbi per combattere lAustria patrocinarono la causa della nazionalit tra gli slavi del Sud.

2.2 La penisola balcanica e limpero ottomano, palcoscenico della prova generale.

Motivo scatenante della prima guerra mondiale fu lassassinio dellArciduca ereditario austro-ungarico Francesco Ferdinando, per mano dellestremista nazionalista serbo Gavrilo Princip. LArciduca, fautore della creazione di unentit nazionale trovata nellImpero Asburgico, mirava a contenere il nazionalismo serbo presente nellImpero. Primo motore ben identificato della guerra fu la reazione austro-ungarica al nazionalismo serbo, ma si estese per ragioni molto pi profondamente radicate nella storia dei decenni precedenti (cos da rendere molto difficile una chiara indicazione di responsabilit). Infatti, nei 14 Punti non venne esplicitata una dichiarazione di colpevolezza tedesca e dellImpero Asburgico, mentre tale colpevolezza venne sancita nel trattato di pace di Versailles (1919), con lart. 231 in cui la Germania ed i suoi alleati furono costretti a pagarne i costi.

Gli austriaci non decisero subito di attaccare la Serbia aspettando lemergere reale delle responsabilit del governo di Belgrado nellattentato. Vienna chiese solidariet a Berlino e questa rispose positivamente nel caso in cui la Russia avesse appoggiato la Serbia.

Vienna, senza consultare lItalia, lanci un ultimatum chiedendo entro 24 ore una dichiarazione di condanna allattentato e un impegno di procedere con rigore verso i responsabili della campagna anti-asburgica. Inoltre lultimatum conteneva richieste cos perentorie tali da provocare una risposta negativa. Belgrado accett tutto tranne il fatto che i rappresentanti austriaci partecipassero alle inchieste serbe in atto. Allo scadere dellultimatum, il 28 luglio 1914, Vienna dichiar guerra alla Serbia. Due giorni dopo la Russia decret la mobilitazione generale allo scopo di fermare austriaci e tedeschi. I tedeschi, pensando alle difficolt di reagire sul fronte franco e russo, decisero di liquidare i francesi prima che la mobilitazione russa fosse compiuta. Secondo il piano Schlieffen la guerra alla Francia doveva essere lampo e doveva prevedere lattacco del Belgio e sul fronte occidentale. Il 31 luglio il governo tedesco intim a quello russo di sospendere la mobilitazione entro 12 ore. Il rifiuto russo ebbe come conseguenza la dichiarazione di guerra della Germania: i tedeschi attraversarono il Belgio e subito dopo la Germania dichiar guerra alla Francia. Cos facendo immediata fu la risposta inglese con la dichiarazione di guerra ai tedeschi. Intanto lItalia dichiar la sua neutralit scatenando polemiche tra i partiti. Nel 1915 con il segreto Patto di Londra, lItalia si affiancava allIntesa. Cos sempre nel 15 dichiar guerra allAustria e nel 16 alla Germania. I bulgari nel settembre affiancarono gli Imperi Centrali e insieme alle forze austriache sconfissero i serbi che si rifugiarono a Corf, dove erano di stanza truppe italiane. Costantinopoli si alle alla Germania e poco dopo entr in guerra. Infatti in Medio Oriente il Sultano diede inizio alla Guerra Santa contro gli Anglo-Francesi, ma questi gli aizzarono contro i nazionalisti arabi e favorirono linsediamento degli ebrei in Palestina. Il Giappone si alle con lIntesa. Circa la guerra, loffensiva tedesca in Francia fall e le truppe si fermarono lungo il Marna. Inizi per i tedeschi una guerra di logoramento resa pi difficoltosa dal blocco commerciale attuato dalla flotta inglese. In oriente loffensiva russa venne fermata dalla vittoria tedesca in Polonia (battaglia dei Laghi Masuri) mentre i russi bloccavano loffensiva austriaca in Galizia, occupandola. Con lentrata in guerra dellImpero Ottomano si aprirono altri due fronti: Turco-Russo in Armenia e Anglo-Turco in Egitto. Nel Medio Oriente, gli Ottomani prevalsero sugli occidentali senza riuscire a raggiungere Suez. Intanto gli inglesi stipulavano alleanze con i ribelli arabi, promettendogli di dar vita ad un grande stato arabo indipendente. Con lingresso degli Stati Uniti in guerra, causato dalla ripresa della guerra sottomarina tedesca, intervennero anche alcuni paesi latino americani. Grecia e Cina si affiancarono allIntesa. La rivoluzione russa provoc la morte dellesercito e la frantumazione dellimpero. La dissoluzione dellesercito infatti port la Russia ad accettare il trattato di Brest-Litovsk (il governo rivoluzionario perdeva gli stati baltici, la Finlandia, la Polonia e lUcraina). Intanto per si estendevano le speranze rivoluzionarie. Ma le offerte di una pace di compromesso si contrapposero alle spinte belliche. Gi nel 17 il Papa Benedetto XV propose di mediare contro linutile strage ma ci non valse a modificare il clima poich, frattanto, gli aiuti americani giungevano copiosi e lazione politico-diplomatica di Wilson prevedeva una pace che, sconfitta la Germania, non ne umiliasse il prestigio. Con la fine della guerra lImpero Ottomano sopravisse mentre lAustria si dissolveva ed i movimenti nazionali tendevano a proclamare lindipendenza dei loro paesi. In Germania limperatore abdic e venne proclamata la repubblica governata dal partito social-democratico guidato da Ebert e appoggiato da militari. I vincitori si accingevano a stipulare la pace con soggetti diversi da quelli contro i quali avevano combattuto.

2.3 La prima guerra mondiale: gli sviluppi militari e quelli politico-diplomatici.

Per far s che la Prima Guerra Mondiale non diventasse tale era sufficiente che i tedeschi avessero interpretato in senso stretto lalleanza con lAustria-Ungheria, poich essa attacc la Serbia in seguito ad una provocazione ed in tal caso lart. 2 dellalleanza del 79 prevedeva una benevola neutralit dellimpero tedesco. La guerra fu il frutto di sospetti e di errate percezioni, di calcoli sbagliati sulla capacit delle proprie forze di raggiungere determinai obiettivi. Non vi fu mai, per, tra tali obiettivi quello di provocare una sovversione dellordine europeo. I soli stati, in realt, che correvano rischi erano limpero ottomano e lItalia, che con lemergere del Partito Socialista e di alcuni settori del mondo cattolico nella vita politica non godeva di una solidit istituzionale. Gli accordi tra Imperi Centrali, Impero Ottomano e Bulgaria riguardavano soprattutto il contenimento della Serbia ed il potenziamento delle forze militari turche. Queste potenze, ad eccezione della Germania che aveva mire espansionistiche in Medio Oriente, non avevano obiettivi esterni allEuropa. Il 5 settembre 14 essi sottoscrissero il comune impegno a non cercare una pace separata.

Mentre, per quanto concerne le potenze dellIntesa, nel marzo del 15 fu raggiunto un accordo nel quale i britannici accettavano che la Russia conquistasse Costantinopoli e gli Stretti, mentre questa riconosceva lannessione della zona neutrale dellIran alla zona di influenza britannica anche in Egitto. I francesi intanto si assicurarono che i progetti anglo-francesi in Medio Oriente fossero riconosciuti da Mosca. Si trattava di una concessione sbilanciata per mantenere alto il morale russo. Britannici e francesi chiarirono quali fossero le loro ambizioni nel medio Oriente con gli accordi Sykes-Picot (1916) che prevedevano la suddivisione della mezzaluna fertile, assegnavano alla Francia Siria ed il Libano e alla Gran Bretagna Iraq e Palestina. Gli accordi presupponevano poi la fine dellImpero ottomano e la nascita di un territorio arabo indipendente. Anche le aspirazioni italiane venivano soddisfatte con il Patto di Londra con il quale le vennero promesse Trentino Alto Adige, Venezia Giulia fino a Fiume, il protettorato sullAlbania e sul Dodecaneso (il sogno veneziano).

Invece il trattato di San Giovanni di Mariana, con il quale lItalia accettava gli accordi di Sykes-Picot ricevendo in cambio il controllo di Smirne e un ampliamento della sua influenza in Turchia, non entr mai in vigore poich, con la rivoluzione i russi fecero mancare la loro adesione. Nel 17 il ministro degli esteri britannico assunse limpegno con un esponente sionista per la costruzione di una national home in Palestina. Tutta questa costruzione diplomatica si scontr, a partire dal 18, con i progetti wilsoniani. Per un paio danni, dopo la firma della pace di Versailles, il conflitto tra le affermazioni pubbliche di Wilson e gli accordi segreti divenne palese. Il sistema della nuova diplomazia wilsoniana si impose costringendo il governo britannico a svincolarsi dai trattati segreti stipulati durante la guerra, anche verso il Patto di Londra, scontrandosi con Vittorio Emanuele Orlando, frustrando i progetti francesi e sovrapponendo loro lidea della Societ delle Nazioni.

2.4 I trattati di pace e la Societ delle Nazioni.

Alla conferenza di pace iniziata a Parigi nel gennaio 19 erano presenti i delegati di 32 nazioni o di gruppi nazionali. Wilson impose ai capi europei Clemenceau, Lloyd Gorge e Orlando la propria presenza. Il primo punto che Wilson volle discutere riguardava il Covenant, cio il patto istitutivo della Societ delle Nazioni. Questo prevedeva (art. 26) la risoluzione dei conflitti pi semplici e nel caso in cui ci non fosse verificato sarebbe entrato in funzione un sistema di sanzioni economiche. Il tutto era affidato a tre organi: Segretariato, Assemblea e Consiglio, i quali avrebbero deliberato allunanimit. La prassi seguita dalle parti contraenti, per, mostr i limiti del wilsonismo. In primo luogo, inglesi e statunitensi si accordarono prima della conferenza affinch la flotta tedesca fosse ancorata in una baia britannica e controllata solo da Londra ed inoltre che nello Statuto della Societ delle Nazioni fosse ideata la formula del mandato, amministrazione di ex colonie tedesche o di parti turche affidata a potenze coloniali per conto della Societ delle nazioni, giustificando cos i progetti coloniali britannici. Il consiglio dei Quattro ebbe ad occuparsi in prevalenza della questione tedesca, dei confini orientali dellItalia e dei problemi relativi allAustria e allImpero Ottomano. I tedeschi speravano nella formula wilsoniana di una pace senza n vinti n vincitori ma non avevano fatto i conti con le intenzioni francesi e polacche. La Francia ottenne una garanzia anglo-statunitense contro le minacce alla sua sicurezza per la restituzione di Alsazia e Lorena, per il distacco della Saar, posta sotto il controllo internazionale (francese) ma con la concessione della propriet delle miniere di carbone come riparazione, nonch la smilitarizzazione della Renania e la sua occupazione, labolizione della circoscrizione e riduzione delle forze armate. Per quel che concerne il confine orientale, la Slesia settentrionale fu affidata alla Polonia, per quella meridionale, invece, si stabil che un plebiscito ne avrebbe definito la linea di demarcazione. Per far si che la Polonia avesse uno sbocco al mare venne creato un corridoio posto sotto al sovranit polacca che spezzava la continuit territoriale fra Pomerania e Prussica, facendo di Danzica, etnicamente tedesca, una citt libera, porto della Polonia. I tedeschi, costretti a pagare le riparazioni, si piegarono al diktat e ci rafforz le nascenti spinte revisionistiche. La pace con lAustria, invece, venne firmata a Saint Germain nel 19. LAustria rimase circoscritta al suo territorio, abitato da popolazione tedesca. Lart. 80 del trattato di Versailles affermava linalienabilit dellindipendenza austriaca. Il trattato di pace con la Bulgheria indipendente venne firmato nel novembre del 19. Nel 1920 vennero poi stipulati gli accordi con lUngheria indipendente, che divenne uno degli stati etnicamente pi compatti della regione, ma anche uno dei paesi pi animati da spinte revisioniste.

Nellagosto del 1920 venne firmata, a Sevres, la pace con limpero ottomano, il quale doveva rinunciare a tutti i territori esterni allAnatolia, alla Tracia, alle Isole Egee e a Smirne (assegnate alla Grecia). Le finanze imperiali furono poste sotto il controllo di Francia, Gran Bretagna e Italia. Gli Stretti, invece, restarono sotto lautorit del sultano. Il Trattato di Sevres, per, sub una forte revisione, poich i militari turchi non accettarono una sconfitta che non avevano subito. Prima che questo fosse firmato essi si contrapposero al sultano e combatterono una duplice guerra, luna contro lautorit imperiale, laltra contro le potenze occidentali. Il loro progetto era quello di creare una repubblica laica; Mustaf Kemal detto Ataturk (padre dei turchi), capo armato delle forze rivoluzionarie, condusse con impeto una forte controffensiva, cos americani, francesi ed italiani si ritirarono. Intanto una grande assemblea ad Ankara port alla nascita di una repubblica turca, contrapposta al sultano bench non ancora riconosciuta dalle potenze occidentali. Frattanto Kemal era riuscito a rompere lisolamento diplomatico stringendo un trattato anticoloniale con la Russia rivoluzionaria (lArmenia venne divisa tra Turchia ed URSS). Il regime di Kemal venne riconosciuto a Losanna nel 23, dove venne completamente sovvertito quanto affermato a Sevres.

3. Una guerra rivoluzionaria?

La Prima Guerra Mondiale non fu rivoluzionaria solo perch contribu a creare le premesse affinch scoppiasse la Rivoluzione Russa, ma anche perch venne condotta in maniera del tutto innovativa. Provoc cambiamenti economico-sociali non temporanei; fu rivoluzionario limpegno militari; fu una guerra di massa; per sei anni una generazione di giovani si consum in una inutile strage; lirruzione delle masse nella vita sociale fu traumatica poich milioni di uomini erano costretti ad esporsi al rischio divenne necessario caricare ideologicamente la guerra di motivazioni e con valori nazionali. La guerra di massa, per, signific anche movimenti e produzioni di massa: il taylorismo comport lapprofondirsi del senso di proletarizzazione dei lavoratori. La guerra divent, quindi, tanto il socialismo rivoluzionario (rinnovamento sociale) quanto lestremismo nazionalista (mito dellavanzamento nazionale). Il conflitto accentu limportanza del controllo delle materie prime (Slesia e Medio Oriente). Il conflitto, inoltre, ebbe un carattere rivoluzionario per ci che riguardava il futuro dellEuropa, dinanzi allascesa di un soggetto esterno, gli Stati Uniti, e interno, lURSS.

Dietro alla special relationship tra GB e USA (rapporto di apparente collaborazione) si celava lonere degli inglesi di una scelta che si sarebbe proposta nel XX sec. Tra lappartenere allorbita americana e il recupero di un ruolo europeo. Appoggiando la coalizione pi debole, gli Usa permisero la formazione di un assetto internazionale maggiormente esposto ai condizionamenti esterni.

Capitolo II - IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DI SICUREZZA

1. Una proposta di lettura.

Con la guerra gli imperi antichi cessavano di esistere. Al confine russo erano sorti nuovi soggetti: Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Finlandia e stati Baltici; questi, senza lImpero austro-ungarico, dovevano affrontare dure prove di sopravvivenza.

La Repubblica austriaca, nata dalle ceneri del grande impero, era minata dalle aspirazioni tedesche di annetterla fra i propri territori.

LUngheria, invece, restava unisola etnicamente omogenea allinterno del mondo slavo.

Vincitori erano coloro che avevano contribuito a tali trasformazioni e ne avevano raccolto i frutti. Gli stati ad ovest della Russia (Finlandia, Cecoslovacchia, Polonia, Romania e Stati Baltici) dovevano la loro indipendenza alla volont di creare un cordone sanitario. Anche la Serbia (vincitrice) restava unincognita, legata al fatto se si fosse costituita o meno una grande formazione plurinazionale degli Stati del Sud. La Grecia di Costantino I (vincitrice) recuper la costa settentrionale dellEgeo, il nemico di sempre, lImpero Ottomano, era stato neutralizzato, ma doveva far fronte allostilit di Bulgaria ed Albania, e ancor pi era messa in pericolo dai Turchi rivoluzionari dopo la vittoria di Kemal. LEuropa centro-orientale era, quindi, ricca di occasioni di conflitto e di crisi e si apprestava ad entrare in una lunga fase di turbolenze nazionalistiche. LItalia aveva cercato di conquistare il primato mediterraneo e balcanico; lannessione dellAlto Adige si dimostr un successo pieno di incognite ma fu la controversia sul confine orientale a dimostrare contro quali forze essa doveva scontrarsi. Nel 19 DAnnunzio occup Fiume (citt prevalentemente di lingua italiana che secondo il Patto di Londra doveva restare allImpero Austro-Ungarico) dichiarandone lannessione. Nel 1920 venne posta fine a tale questione con il Trattato di Rapallo secondo cui lItalia annetteva Gorizia e la Jugoslavi lIstria, mentre Fiume veniva dichiarata citt libera per poi divenire nel 24 italiana. LItalia inoltre acquistava posizione nel Dodecaneso, ma combatteva per recuperare il controllo della Libia, in un contesto nel quale Francia e Gran Bretagna non lasciavano spazio alle ambizioni nazionaliste italiane nel Mediterraneo, ma soltanto in unarea limitata dellAdriatico.

La Francia ottenne dalla guerra risultati clamorosi: era riuscita a dettare la pace alla Germania, riotteneva Alsazia e Lorena e deteneva il mandato su Siria e Libano. Eppure proprio lei avvertiva pi delle altre il problema della sicurezza contro la rinascita del pericolo tedesco dovuto alla mancata separazione della Renania e alla decadenza del trattato di Garanzia anglo-americano.

La Germania, sconfitta militarmente, non lo fu politicamente ed economicamente, infatti, seppur in preda a convulsioni politico-sociali, sembrava non aver perso la dinamo che le permetteva di rinascere dalle ceneri e di ergersi a paladina dellEuropa. Basti pensare che la ricostruzione militare tedesca fu favorita dagli accordi segreti tra lo stato maggiore tedesco e quello sovietico, mentre la ricostruzione economica ci fu grazie al piano Dawes. A questo punto, lelenco dei vincitori veri si restringe a Usa, GB e Giappone.

Gli Usa non vollero approfittare immediatamente delle conseguenze politiche della vittoria. La Gran Bretagna nel 19-20 raggiunse la sua massima estensione. Ai territori gi controllati si aggiunsero Palestina ed Iraq, amministrati per conto della Societ delle Nazioni, e sempre nel Medio Oriente si consolidarono le relazioni con le dinastie che avrebbero dominato la penisola arabica. Laltro vero vincitore era il Giappone. Gli anni della guerra coincisero con una imponente crescita economica e con una pi intensa presenza in Cina (in preda alla guerra civile), dominava la Corea ed aveva mandati su isole del Pacifico: Marianne, Marshall e le Caroline. La conferenza di Washington sul disarmo navale conferm la crescita del ruolo del Sol Levante, mentre GB e USA si riconoscevano il diritto ad armamenti navali di eguali dimensioni e per il Giappone quello di detenere una flotta superiore a quella italiana.

Intanto le finanze europee erano in piena crisi. Gli Usa divennero i maggiori creditori europei e Francia, Gran Bretagna e Italia i maggiori debitori. Ci si ricollegava alla questione delle riparazioni, poich gli Stati europei per pagare i propri debiti agli Usa dovevano ricevere le riparazioni dalla Germania. Era una situazione di marasma alla quale si tent di dare soluzione con la Conferenza di Genova (aprile 22) senza alcun risultato poich non si riusc a pervenire ad un punto dincontro tra la tesi di Lloyd George, favorevole ad una ridiscussione dei problemi europei e quella francese di Pointcar, intesa a costringere i tedeschi a mantenere i loro impegni. Intanto, i tedeschi e i russi stipularono a Rapallo un trattato che normalizzava le loro relazioni finanziarie e gettava le basi per una collaborazione militare. La situazione divenne grave quando, nel 23, le truppe belghe occuparono il bacino carbonifero della Ruhr e ne iniziarono lo sfruttamento per sopperire delle mancate riparazioni. La resistenza passiva e la crisi finanziaria tedesca costrinsero le parti a cambiare strategia, coinvolgendo gli Usa i quali elaborarono un programma di cinque anni (piano Dawes) che prevedeva due pilastri: la ripresa dei pagamenti tedeschi secondo rate crescenti, la riorganizzazione della banca Nazionale tedesca e il cambio della moneta (il rentermark); il secondo pilastro prevedeva lemissione di un prestito. Il piano port la Germania ad una fase di ripresa economica e le preoccupazioni scemarono.

Dal piano, per, fu tutto loccidente europeo a trarne benefici. Il piano scadde nel 29 e lanno dopo fu adottato il piano Young proprio nel periodo in cui la crisi finanziaria, che aveva gi investito gli USA, faceva il suo ingresso in Europa. La crisi colp prima lAustria e la Germania e poi tutto il continente europeo. Gli Usa decisero di sospendere il pagamento dei debiti e delle riparazioni.

Come conseguenza di ci i paesi tentarono di rimediare ai loro problemi economici attraverso il protezionismo (in Usa: Smoot-Howley Tariff Act).

La crisi offr in Germania terreno fertile ad Hitler.2. Il problema della sicurezza europea.

La Societ delle Nazioni, la cui sede era stata posta a Ginevra, nasceva con numerose limitazioni congenite tali da comportare una non piena efficacia. La mancata partecipazione degli Usa e degli stati sconfitti, faceva si che essa fosse sotto il dominio di Francia e Gran Bretagna, con lo scarso contributo di Italia e Giappone. Riguardo la questione della sicurezza francese, il governo di Parigi poteva contare su un sistema di alleanze con Cecoslovacchia, Jugoslavia, Romania e Polonia. Paesi, questi, che facevano da contrappeso naturale alla Germania, anche se essi stesi avevano bisogno di protezione da minacce sia estere che interne. Con lavvento in Francia della destra nazionalistica di Poincar si pass alla politica della forza. Egli fece occupare la Ruhr, nel gennaio 23, con la solidariet di Mussolini. Ci provoc, invece, la reazione britannica, considerando loccupazione un errore che avrebbe provocato forti lacerazioni. E cos fu: il governo di Berlino ordin la resistenza passiva. I francesi furono cos costretti a cambiare strategia. La prima via da loro intrapresa fu quella di rafforzare la Societ delle Nazioni, dotandola di strumenti giuridici capaci di affrontare ogni rischio. Il presidente del consiglio francese, Herriot, dintesa con il premier britannico Mac Donald, firm il Protocollo di Ginevra, che sembrava essere lunico mezzo per ingabbiare in apparato giuridico ogni possibile conflitto (politica di disarmo, arbitrato obbligatorio in caso di controversie, etc.). Ma con le dimissioni di Mac Donald e lavvento al potere del conservatore Chamberlain il protocollo venne riposto tra le cose del passato. Pi efficace fu la seconda via: quello del compromesso con la Gran Bretagna. Nellagosto del 23 Stresemann divenne cancelliere con lintento di riconquistare la fiducia delle altre potenze, mostrando il volto pacifico della Germania. Cos, a settembre, egli ordin la fine della resistenza passiva e lanci la proposta che avrebbe portato alla firma dei trattati di Locarno (ottobre 25). Con questi la Germania si impegnava a riconoscere il confine renano, a restituire lAlsazia-Lorena ai francesi, con limpegno a non modificare con la forza gli assetti pattuiti. Ma il tema della sicurezza non doveva riguardare solo larea renana, ma tutta lEuropa; i trattati di Locarno lasciavano scoperta la frontiera orientale della Germania (Polonia e Cecoslovacchia dovettero accontentarsi di un trattato di alleanza e di mutua assistenza con la Francia).

LItalia, al contrario della Francia, non aveva problemi di sicurezza. Dopo lautunno del 24 Mussolini si avvicin alla pi tradizionale alleanza con la Gran Bretagna e persegu una politica di collaborazione con il governo di Londra. Alleata agli inglesi, lItalia non aveva nemici visibili nel mediterraneo, perch sia i turchi che i greci non potevano essere considerati tali. Ostili allItalia potevano essere considerati alcuni stati nati dai trattati di Parigi: la Jugoslavia, per la questione di Fiume e dellAlbania (ma Fiume fu annessa nel 24 allItalia mentre lAlbania fu allinizio un suo satellite poi suo esclusivo campo dazione). Ci spinse la Jugoslavia preoccupata ad allearsi con la Francia. Un problema per lItalia era, invece, rappresentato dallinstabilit dellAustria (la quale presentava un centro filosocialista e una campagna conservatrice) e dallipotesi dellAnschluss. Cos, la responsabilit di difendere lindipendenza austriaca fu lasciata cadere sulle spalle di Roma. Circa la Russia, lattesa che la rivoluzione si estendesse nel resto dEuropa venne delusa. In Gran Bretagna e in Francia i comunisti ebbero poco seguito e in Germania le sollevazioni vennero represse. Solo in Ungheria (la pi arretrata socialmente), sebbene per un breve lasso di tempo, i comunisti riuscirono a mantenere il potere con Bela Kun. Se inesistente era il problema rivoluzionario, rilevante era quello del confine occidentale dellURSS e dei rapporti con Cina e Giappone. Attraverso la NEP era evidente che i sovietici volessero costruire un nuovo regime ed un uovo sistema economico. Col trattato tedesco-sovietico di Rapallo (1922) la Russia intendeva uscire dallisolamento e le potenze occidentali fecero a gara per riconoscere lURSS. Lo fece prima la Gran Bretagna nel 24, poi lItalia e, nel 33, fu la volta degli Usa.

Fra i problemi collegati al tema della sicurezza, il pi complesso era quello della Polonia. La sua indipendenza aveva un grande valore geopolitico, poich la divisione della Polonia era il punto di incontro della necessaria solidariet fra gli imperi conservatori e poich la rinascita di una Polonia indipendente era il simbolo della nascita di un nuovo ordine internazionale europeo.

Delicatissima era la questione dellesatta definizione dei confini polacchi, dalla quale discendeva il futuro delle relazioni tra Germania e URSS, rispetto alle quali la Polonia poteva essere uno spartiacque solidamente capace di dividere i due vicini o la preda da conquistare non appena si presentasse loccasione per farlo.

Il maresciallo polacco Pilsduski aveva raggiunto un accordo con lUcraina stabilendo una linea di confine definitiva basata sul presupposto che questa mantenesse lindipendenza. Ci, per, espose i polacchi al rischio di un attacco sovietico. Nel 21 lArmata Rossa si spinse fino a Varsavia ma fu fermata grazie allintervento francese. A Riga (21) fu sancita una pace dalla quale la Polonia usciva sovradimensionata rispetto allURSS (ci costitu unincognita per la sicurezza europea).

I veri problemi europei erano quindi lo status dellAustria rispetto allItalia e della Polonia rispetto a Germania e URSS. Linsicurezza nasceva dallassenza di un garante esterno che potesse intervenire e risolvere le controversie politiche. La Gran Bretagna non era pi in grado di esercitare il ruolo che le fu proprio fino al 1914. Lassenza politica degli Usa venne compensata dalla sua presenza finanziaria e commerciale in Europa.

3. Il fallimento delle conferenze sul disarmo.

Lart. 8 della Carta della Societ delle Nazioni affermava che tutte le nazioni avrebbero dovuto ridurre i loro armamenti al livello pi basso, compatibilmente con la sicurezza nazionale. La questione venne divisa in due aspetti: disarmo navale e disarmo generale. Quello navale, gi discusso nel 22 alla Conferenza di Washington, fu ridiscusso nel 27 ad opera del presidente statunitense Coolidge per affrontare il problema della riduzione del naviglio militare di stazza intermedia. Ma i dissidi tra Francia e Italia fecero slittare lappuntamento a Londra nel 30. Il clima della conferenza era molto teso poich inglesi e francesi, in precedenza, avevano assunto una posizione comune riguardo il disarmo terrestre ed anche perch Mussolini avrebbe limitato gli armamenti ai livelli pi bassi solo se non fosse superato da altre potenze. Lo scontro fu inevitabile, ma inglesi, americani e giapponesi raggiunsero un accordo che confermava la quota anglo-americana ed accresceva quella giapponese. Il dissenso italo-francese, invece, rimase irrisolto. Nel 31, per fu raggiunto un compromesso con la riduzione e la regolamentazione degli armamenti navali.

Per quanto riguarda il disarmo generale, la Conferenza Generale inizi a Ginevra nel 32 e stronc la speranza francese di dare qualche contenuto al progetto di sicurezza collettiva rimessa alla Societ delle Nazioni. Infatti, il governo francese guidato da Laval propose, per bocca del ministro Tardieu, un progetto che subordinava la riduzione degli armamenti alla messa in funzione di una sistema di garanzie collettive affidata alla Societ delle Nazioni. La proposta si scontr ancora con lItalia che replic di accettare solo in cambio di un revisionismo balcanico che i francesi non erano disposti ad accettare. Bruning, a sua volta, propose che la Germania fosse liberata dai vincoli di Versailles e richiedeva parit di diritti, per i tedeschi, in materia di armamenti, in cambio della rinuncia a sollevare rivendicazioni territoriali per un certo numero di anni. La proposta dovette scontrarsi con lambiguit italiana e lintransigenza francese. Bruning travolto dagli eventi si dimise. A sostituirlo furono due governi di destra, prima quello di Von Papen e poi quello di Von Schleicher, mentre i nazisti vincevano le elezioni politiche e diventarono il fulcro della scena politica. Intanto, la Conferenza, dapprima prese decisioni ostili agli interessi tedeschi, ma in giugno fin con accettare le loro richieste. Il ritardo serv da alibi ad Hitler che lasci prima la Conferenza e poi ritir la Germania dalla Societ delle Nazioni. La sicurezza francese veniva messa in crisi e Parigi si trovava costretta a rivedere i suoi metodi di condurre la politica internazionale.

4. La prima crisi del colonialismo europeo.

Limperialismo europeo del XIX secolo era il risultato della volont di subordinare territori sempre pi vasti alle esigenze produttive del mondo industrializzato. Limperialismo suscit a fine secolo un serio dibattito teorico-politico: Lenin lo defin come la fase suprema del capitalismo ed indic nella lotta per lindipendenza dei popoli il mezzo per scardinare il sistema economico dominante. Le popolazioni colonizzate erano crudelmente sfruttate: iniziarono a serpeggiare gi prima della Grande Guerra gli ideali della rivolta anticoloniale.

I primi effetti dellemergere di queste opinioni si avvertirono gi agli inizi del 1900: agitazioni dei nazionalisti cinesi, indiani e turchi. I campanelli dallarme, per, non furono avvertiti, infatti negli accordi segreti stipulati durante la guerra tra le potenze imperiali si elaborarono progetti in relazione alle colonie tedesche e ai territori turchi. Furono solo le concezioni wilsoniane ad impedire che il colonialismo europeo ricevesse un nuovo impulso con la vittoria anglo-francese. Infatti, mediante lart. 22 della Carta fu creata un sistema di mandati da alcuni considerato una forma larvata di colonialismo ma che, in realt, costitu un primo varco nella solidit del sistema. I mandati erano di tre tipi: A, B e C. Quelli di tipo A (relativi al Medio Oriente) riguardavano quelle comunit che avevano un grado di sviluppo tale da rendere possibile il loro riconoscimento come nazioni indipendenti, a condizione che fossero guidate in ci da una potenza mandataria scelta dalla Comunit. La formula venne applicata in favore della Francia per Siria e Libano e della Gran Bretagna per Iraq e Palestina; per questultima si adott il criterio della politica di autonomia, cio della delega del governo ad autorit locali fedeli alla Madre Patria. Per la mancata creazione di un solo stato arabo indipendente gli inglesi pagarono il loro debito verso gli Hashemiti, dinastia che li aveva appoggiati durante la guerra, affidando il governo dellIraq a Feisal Pasci (era figlio di Sherrif Hussein con il quale furono stipulati gli accordi panarabi di guerra) e quello della Giordania come emirato al secondo figlio di Hussein (Abdullah). LIraq divenne formalmente indipendente nel 32, sotto il controllo britannico; la Giordania lo divenne dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre in Palestina si predisponevano le iniziative che avrebbero poi provocato il conflitto arabo-palestinese. Intanto, in Africa del nord i movimenti nazionalisti si manifestavano con forza. In Egitto i nazionalisti di Wafd (partito indipendentista) spinsero gli inglesi a rinunciare al protettorato concedendo lindipendenza al paese; mentre in Libia lItalia dovette impegnarsi brutalmente per recuperare il controllo della Cirenaica, della Tripolitania e di Fezzan. In Algeria e in Marocco le forze guidate da Abd al Krim si batterono contro il dominio spagnolo e francese. Nel 31 la Gran Bretagna avvi una ristrutturazione dellimpero coloniale creando un regime doganale preferenziale allinterno del quale essa manteneva la sua posizione dominante e la sterlina era la valuta di cambio alternativa al dollaro. Nasceva il Commonwealth: una comunit di nazioni liberamente associate caratterizzate da omogeneit culturale e linguistica. La diffusione dellanticolonialismo turb soprattutto la Francia, il Belgio (Congo) e lOlanda (Indonesia).

5. La Grande Depressione e le sue conseguenze politiche internazionali.

Laffannosa ricerca della sicurezza, laffiorare di elementi di destabilizzazione interni allEuropa ed il fallimento del progetto wilsoniano di creare un nuovo ordine internazionale, spinsero gli stati europei a chiudersi al proprio interno invece di raccogliere le proposte dei paneuropeisti e di misurarsi con i cambiamenti che lascesa di USA e Giappone provocarono sul mercato mondiale.

Tutto ci risult in maniera drammaticamente evidente quando la crisi finanziaria americana si fece sentire in Europa e mostr come, invece di affrontare insieme i problemi comuni, le nazione europee tendessero a creare muraglie sempre pi alte, tali da creare i presupposti per una crisi pi profonda.

La crisi finanziaria americana (Borsa di Wall Street, 24 ottobre 1929) si presentava come conseguenza di uneccessiva speculazione, che aveva fatto salire in modo vertiginoso le quotazioni dei titoli e della sovrapproduzione di alcuni beni allora non indispensabili o comprimibili. Due erano quindi gli aspetti della crisi: quello che riguardava il mercato finanziario e quello che riguardava il sistema produttivo.

Nonostante nel 1920 il Senato americano avesse deliberato di scindere il destino politico degli USA da quello dellEuropa, la forza dei problemi finanziari li aveva ben presto risucchiati nel vecchio continente. Il piano Dawes, infatti, aveva segnato limponente accesso del capitale americano sui mercati europei e soprattutto su quello germanico. Gli investimenti degli USA nelle grandi industrie tedesche ne erano lespressione tangibile. Cos quando nel 29 si registr un arresto del flusso dei crediti a lungo termine dagli USA in Germania si verific unimpennata inflazionistica e una crisi produttiva. Per fronteggiare la situazione, Bruning avvi una politica di restrizioni finanziarie, che spinse i socialisti allopposizione. Lasse della politica tedesca si sposto verso destra, ma a trarne vantaggio non fu il governo bens lopposizione pi estremistica, rappresentata dal Partito nazionalsocialista di Hitler. Questo partito, che in precedenza aveva avuto un peso politico trascurabile, nelle elezioni del 30 ottenne pi di 100 seggi. Bruning cerc di rimediare adottando un atteggiamento di politica estera pi risoluto, ma la sua azione ebbe risultati controproducenti, poich le banche estere e specialmente quelle americane ritirarono frettolosamente i fondi investiti in Germania ed Austria. Queste ultime, nel 30 avevano raggiunto unintesa di massima per la stipulazione di un accordo che desse vita ad una unione doganale fra i due paesi (Angleichung). Si trattava, in realt, di un modo circospetto ma tortuoso di aggirare la proibizione di Anschluss, imposta dal trattato di Versailles. Nel 31, infatti, la Corte dellAja bocci come illegittimo il progetto di unione doganale. Intanto, la principale banca austriaca, la Creditanstalt, che controllava una serie di banche minori, nel 31 si trov a dover certificare il suo fallimento. Il credito venne allora assunto dalla Societ delle Nazioni che riusc a mettere insieme una somma ingente di scellini austriaci, versandoli nelle casse austriache con gradualit. Da allora lAustria visse sotto uno stretto controllo internazionale, contrassegnato dal prevalere ora dellinfluenza francese ora di quella italiana. La crisi che era stata soltanto americana e marginalmente europea divenne la Grande Depressione mondiale. Nellestate del 31, infatti, tutto il meccanismo creato in collegamento con il problema delle riparazioni e dei debiti interalleati venne rimesso in discussione. I pagamenti vennero sospesi, gli investimenti paralizzati, le banche fallirono una dopo laltra: in America la crisi finanziaria divenne economica e come tale raggiunse in pieno l Europa.

Quando, nel 33, per iniziativa anglo-francese si riun a Londra una conferenza generale per discutere i problemi posti dalla crisi ed i metodi per affrontarli, laccordo risult impossibile: ciascuno si racchiuse nella visione pi stretta dellinteresse nazionale. Il mercato venne frantumato in tante entit ostili, nelle quali lidea di autodifesa prevalse sulla razionalit delle scelte che leconomia di mercato richiedeva. Milton Friedman, economista della scuola di Chicago, attribu la responsabilit dellacuirsi della crisi alla decisione del governo inglese di svalutare la sterlina (Golden Standard), togliendo cos stabilit alle relazioni monetarie internazionali e mettendo a nudo le debolezze della finanza britannica. Le conseguenze della decisione ricaddero anche sugli USA, dove ancora vigeva il Golden Standard, costringendo il governo americano ad adottare la politica protezionistica, cercando cos di tutelare dalla concorrenza il mercato interno, per impedire un ulteriore aumento dei prezzi ed un aumento della disoccupazione. Durante una conferenza convocata a Ginevra nel 33 dalla Societ delle Nazioni, Roosevelt invit i paesi del mondo a mettere ordine nel loro sistema economico, solo dopo di allora gli USA avrebbero ripreso la collaborazione internazionale.

Lasciati a se stessi, i paesi europei affrontarono la crisi ciascuno secondo il proprio assetto politico e finanziario. Alcuni paesi, come la Francia furono meno colpiti; altri, come la G.B., si rifugiarono nel protezionismo; in Italia, il governo Mussolini avvi la nazionalizzazione delle industrie in crisi e i primi passi della politica autarchica.

Capitolo III - LA FORTEZZA EUROPA1. Una proposta di lettura.

La pausa che la Grande Depressione provoc rispetto allestendersi della globalizzazione apr la via ai particolarismi pi forti, a quelli che si illudevano di poter contare ancora su di un dominio imperiale non vacillante o a quelli che si basavano su un impianto produttivo che in precedenza aveva registrato primati importanti.

- Particolarismo britannico: Durante il ventennio tra le due guerre e specialmente dopo laffermarsi del revisionismo tedesco gli inglesi si tennero da parte, cercando di sviluppare un loro ruolo, immaginando di poter essere ancora gli arbitri dellequilibrio continentale senza valutare il fatto che la presenza americana costituisse un limite imprescindibile per il futuro dellimpero britannico.

- Particolarismo francese: Dopo il 33 i francesi persero ogni illusione sulla possibilit di risolvere collettivamente il problema della sicurezza. Si volsero verso un doppio binario politico tutto impregnato di una strategia difensiva bene illustrata: dalla decisione di costruire la linea Maginot, sistema difensivo che doveva proteggere il confine francese da un attacco tedesco, e da quella di uscire dal relativo isolamento diplomatico, stipulando nuove alleanze per costruire una specie di cordone sanitario attorno alla Germania. Si trattava di un particolarismo condannato alla sconfitta poich tutte le potenziali vittime del revisionismo tedesco (Polonia e Italia) erano disposte a collaborare con la Germania a condizione che le loro esigenze fossero prese in considerazione.

- Part. Giapponese: In Asia, il Giappone era in grado di dominare la Cina con la sua forza militare ed economica e con la propaganda avversa al colonialismo dei bianchi poteva catalizzare i nazionalisti del Pacifico.

- Part. Tedesco: La Germania, in Europa, poteva fare altrettanto con molti paesi minori; poteva indicare alle classi agiate la necessit di combattere il comunismo; poteva anche catalizzare le masse non militanti nel movimento operaio, proiettando le loro energie verso lesaltazione nazionalistica.

2. Il protagonismo giapponese in Asia.

La politica giapponese in Asia acquist una valenza quasi liberatoria rispetto ai territori verso i quali si rivolse. Si contraddistinse anche per la propensione a continuare nellazione intrapresa nel XX secolo, perseguita con lappoggio britannico in funzione antirussa e sviluppata grazie allabile sfruttamento degli spazi lasciati vacanti dalle potenze europee.

Loligarchia militare che aveva governato il Giappone sino alla Prima guerra mondiale aveva ceduto il passo al governo civile, eletto nel 25 a suffragio universale maschile. Il governo civile era caratterizzato dalla dialettica fra conservatori (favorevoli ad una .politica imperialistica tradizionale) e liberali (politica di espansione commerciale) ma ci non equivaleva ad uno stato democratico. Il mondo del lavoro, infatti, era in Giappone sottoposto alle dure regole della crescita della produzione.

La crisi economica influ pesantemente sulleconomia giapponese, dove gran parte della produzione era orientata verso beni per lesportazione, con serie conseguenze interne. Essa diede infatti ai gruppi nazionalistici una forza di reazione tale da soverchiare la scorza democratica del governo civile ed i metodi concilianti della politica estera. Nel 31 gli effetti di questi cambiamenti divennero evidenti. Il tema di scontro pi aspro riguardava i rapporti con la Cina e con la Manciuria, dove erano stati investiti capitali giapponesi nella costruzione della ferrovia transmanciuriana. La politica di investimenti giapponesi si scontrava, per, con i progetti del governo cinese di restituire vitalit alla struttura statale incapace di controllare i separatismi e condizionata dalla lotta politica fra lala nazionalista ed il nascente Partito comunista.

I tentativi cinesi di resistere alliniziativa giapponese furono per vani. Il Giappone, infatti, con un trattato del 15 con la Cina, acquist tutti i privilegi ed i diritti connessi con la ferrovia in Manciuria. A rendere pi serrata la disputa venne la decisione giapponese di invadere la Manciuria stessa, segnando cos la fine della pace nel globo. Il Giappone respinse gli inviti della Societ delle Nazioni di ripristinare lo status quo. Nel 32 la Manciuria venne dichiarata indipendente, sotto il protettorato giapponese. La commissione dinchiesta della Societ, presieduta da Lord Lytton, indic lazione giapponese come un gesto arbitrario e artificioso, cos i giapponesi risposero ritirandosi dalla Societ. Limpunit favor il Giappone sino al 41, quando intrapresero una lenta penetrazione in Cina, senza incontrare reazioni dal governo di Chang Kai Shek, impegnato a combattere il Partito comunista guidato da Mao. Quando, nel 38, il governo cinese respinse le proposte di pace che lo avrebbero subordinato al Giappone, il governo di Tokyo riusc a costruire in Cina un governo antagonistico a quello di Chang, affidandolo a Wang Jing Wei, riconosciuto anche dalla Germania, dallItalia, dalla Spagna franchista e dalla Romania. Inoltre, la sconfitta francese in Europa (1940) offr nuove opportunit ai giapponesi che ottennero dal governo di Vichy di poter inviare una missione militare in Indocina. Nel settembre 40, in piena guerra europea venne stipulato il patto tripartito fra Giappone, Germania ed Italia. Questo riconosceva la preminenza italo-tedesca in Europa e quella giapponese in Asia; impegnava i contraenti a soccorrersi nel caso di attacco da parte di una potenza non ancora belligerante, ma stabiliva che i rapporti tra i firmatari e lUrss non fossero modificati. Ci lasciava liberi i tedeschi di continuare a collaborare con Stalin e i giapponesi di restare neutrali nei confronti dei sovietici (trattato di neutralit 1941). Lunico rapporto ancora non chiaro era quello che il Giappone aveva con gli USA, divisi da motivi di rivalit commerciale e di influenza rispetto al mondo asiatico. Le implicazioni profonde di questa rivalit ed i comportamenti che da essa dovevano seguire rimasero in Giappone materia di dibattito, che si concluse con la scelta di attaccare il gigante addormentato.

3. La Germania di Hitler e lEuropa.

Lavvento di Hitler al potere segn il trionfo in Germania della volont di rivincita e del progetto di recupero di antichi disegni di dominazione.

Hitler era nato in Austria, in un ambiente intriso di antisemitismo e pangermanesimo. Le sue idee divennero esplicite nel Mein Kampf; i 2 volumi dettati da Hitler durante la detenzione in carcere alla quale fu sottoposto in seguito alla partecipazione ad un fallito colpo di stato a Monaco. La lunga esposizione era concentrata su di una visione del mondo come volont di potenza perch la Germania e lEuropa fossero guidate verso la salvezza. Tale compito era assegnato alla classe dirigente tedesca, che attraverso un processo di purificazione della razza ariana avrebbe salvato la civilt europea dal dominio della finanza ebraica e plutocratica. Hitler, con il suo folle programma, riusc ad attirare verso di s i consensi di masse deliranti di nazisti ma anche lappoggio dei ceti imprenditoriali e di buona parte del mondo intellettuale tedesco. La spiegazione di ci sta nel fatto che il Fuhrer non era soltanto un esempio di carisma individuale e di sapiente manipolazione delle masse, ma anche il frutto esasperato di molte riflessioni europee sulla civilt continentale. Il regime fascista fu accolto, inoltre, con relativa calma anche in Europa poich Hitler impersonava la volont di sopravvivenza della fortezza Europa che ogni nazione aveva. LEuropa, infatti, prostrata dalla crisi economica e dallisolamento nel quale ciascun paese si era chiuso, non aveva per ancora esaurito la sua volont di potenza. Hitler non fu, dunque, solo lespressione della Germania ma anche del tentativo di sottrarre lEuropa al suo destino di decadenza.

stato quindi troppo facile, dopo il 39, attribuire a un uomo la responsabilit della catastrofe. Fino al 39, infatti, Hitler fu aiutato, tollerato e blandito nel suo disegno da personaggi che una volta schieratisi contro di lui sarebbero divenuti i grandi paladini della cultura democratica.

Fra il 33 ed il 34, lazione politica di Hitler si concentr sul piano interno:

- nel marzo 33, fece approvare una legge che gli concedeva pieni poteri e che esautorava le competenze del Parlamento;

- nel 34, morto il presidente Hindenburg, unific nella sua persona i poteri di presidente e cancelliere;

- nella vita interna al Partito, egli si liber dei suoi rivali (notte dei lunghi coltelli);

- attu un risanamento economico attraverso investimenti pubblici nelle infrastrutture;

- dispose un piano quadriennale di riarmo con cui riusc a riassorbire la disoccupazione.

In politica estera:

- al primo posto della sua strategia stava il riarmo;

- intendeva riunire alla Germania tutte le popolazione di stirpe tedesca;

- voleva costruire una rete di alleanze per far accettare alle potenze europee che la Germania divenisse la loro guida in previsione di attacco contro le popolazioni non ariane e al mondo slavo cos da distruggere lUrss e strapparle lUcraina, bacino industriale ed agricolo necessario come riserva per uno scontro mondiale;

- costringere la GB ad una scelta: collaborare con la Germania o mantenere il suo isolamento;

- occupare l America Latina.

Tutto il primo biennio di politica estera fu caratterizzato da un cauto lavoro di preparazione al piano per non accrescere lallarme che gi serpeggiava tra le varie potenze. Da principio Hitler fece proprie le tematiche gi proposte da Bruning alla Conferenza di Ginevra, affinch fosse data attuazione del principio delluguaglianza dei diritti circa il disarmo, gi concesso in linea di principio nel 32. Hitler, infatti, il 14 ottobre 34, annunci che se non fosse stato ridotto il livello degli armamenti delle altre potenze a quello allora posseduto dalla Germania, questultima si sarebbe ritirata dalla Societ delle Nazioni. E cos fu.

La cautela di Hitler si manifest, inoltre, nei due settori politicamente pi delicati dellEuropa centro-orientale: Polonia e Austria. Con la prima, da sempre legata alla Francia da trattati di amicizia e mutua garanzia che i trattati di Locarno avevano confermato, il governo tedesco (nel gennaio 34) sottoscrisse un accordo di non aggressione.

Quanto allAustria, la moderazione di Hitler apparve in modo pi tortuoso, ma rappresent un segnale forte per lItalia. Dopo laffermazione del regime nazista in Germania, i cristiano-sociali austriaci cercarono una via di uscita alla crisi economico-politica che attanagliava il paese, credendo di trovarla nella stipulazione di un accordo doganale con Italia e Ungheria. Il cancelliere austriaco Dolfuss doveva, per, combattere sia contro lopposizione socialdemocratica, che represse ferocemente, sia con i pangermanisti austriaci che erano sostenuti dal Partito nazista tedesco e propagandavano lAnschluss. Momento culminante di tale campagna fu rappresentato dal tentativo di un gruppo di nazisti di impadronirsi del potere. La situazione poteva forse incanalarsi su un piano pacifico dopo che Mussolini ed Hitler si erano incontrati a Stresa ed a Venezia per discutere le possibilit di unintesa sulla questione. Il colpo di mano del 25 luglio, durante il quale Dolfuss venne assassinato ed i nazisti sembravano a un passo dal potere, mise in evidenza la doppiezza di Hitler e come lindipendenza austriaca fosse un punto cruciale delle relazioni tra Italia e Germania. Il Fuhrer, intanto, prese le distanze dai nazisti austriaci per placare le reazioni del Duce e quelle francesi e inglesi.

LEuropa cominci a reagire con vigore politico al nascente pericolo tedesco solo fra il luglio 34 a laprile 35, periodo durante il quale le potenze si impegnarono a discutere circa i modi per prevenire le conseguenze della politica tedesca. In tale direzione si mossero prima gli italiani, poi i francesi e poi i russi, mentre gli inglesi rimasero abbastanza defilati aprendo cos la strada al trionfo del revisionismo hitleriano. Riguardo lItalia, dal momento dellascesa del Fuhrer al potere la sua posizione politica ebbe nel quadro europeo un ruolo determinante, poich le sue scelte in politica estera erano collegate a punti critici dellassetto europeo (indipendenza austriaca). Mussolini avvert immediatamente il mutamento della situazione europea e mostr tale consapevolezza riprendendo nelle sue mani la direzione del Ministero degli Esteri (20 luglio 1932). Egli, inoltre, per eludere la difficile scelta fra due potenziali schieramenti, scelse di assumere il ruolo del mediatore e dellarbitro, proponendo (marzo 33) un Patto a Quattro tra Italia, GB, Francia e Germania, che prevedeva una sorta di direttorio europeo, analogo a quello creato dagli accordi di Locarno, ma ispirato dal principio del revisionismo, piuttosto che da quello della prevenzione. Laccordo avrebbe dovuto realizzare una politica di pace e prevedeva che fosse rispettato il principio della parit dei diritti in materia di armamenti. Il progetto fu siglato nel luglio 33 dai quattro ma non venne mai ratificato.

La GB, invece, non sembr preoccuparsi del revisionismo tedesco, anzi considerava da sempre un errore la proibizione dellAnschluss, nonch il modo in cui lEuropa era stata riorganizzata.

I francesi ed i sovietici, al contrario, erano seriamente preoccupati dellascesa di Hitler, come dimostrarono le loro iniziative diplomatiche.

In Francia, la crisi economica si fece sentire nel 32, anno in cui si susseguirono cinque governi diversi. Il 33 fu per i francesi un anno denso di incertezze e preoccupazioni. Una svolta importante si ebbe, per, nel 34, quando il Ministero degli Esteri fu occupato da Barthou che, cosciente che il vero nemico della Francia era la Germania, intavol un sistema di alleanze continentali. Egli fece adottare dal governo francese un documento nel quale si dichiarava inutile negoziare con la Germania e diede avvio ad una campagna diplomatica per discutere la proposta di un patto di mutua assistenza e garanzia (Locarno Orientale), a cui avrebbe dovuto aderire anche lUrss, che non giunse mai in porto. La soluzione del problema era legata alla posizione dellUrss, alla quale Bharthou propose una convenzione speciale contro lipotesi di unaggressione tedesca, e con la quale gi dal 33 aveva stretto accordi economici. I russi, inoltre, continuarono questa politica preventiva rispetto alla Germania, accordandosi con lItalia prima sul piano economico e poi, nel settembre 33, con la firma di un patto di amicizia, non aggressione e neutralit. Coronarono la svolta entrando, nel 34, nella Societ delle Nazioni.

Il disegno di Barthou lasciava aperti due problemi: quello dellItalia e quello della GB. Questultimi reagirono alle preoccupazioni francesi con allarmante leggerezza. Invece il modo in cui Mussolini aveva reagito al colpo di stato di Vienna persuase Barthou che il Duce non era equidistante rispetto ai tedeschi e riteneva di poter trovare con lui un compromesso riguardo la politica nei Balcani ed in Austria. Nellottobre 34, per, mentre Barthou riceveva re Alessandro I di Jugoslavia a Marsiglia, un attentato di nazionalisti croati provoc la morte dei due statisti. I suoi progetti, per, non vennero lasciati cadere. Il suo successore, Pierre Laval, infatti, si rec in Italia, dove parl del comune interesse italo-francese della difesa dellindipendenza austriaca e della disponibilit francese a lasciare mano libera allItalia in Etiopia, purch lItalia si associasse al gruppo dei paesi antirevisionisti (accordo di Roma). Il governo francese con tale accordo mostrava di ritenere che, dinanzi al pericolo tedesco, fosse preferibile appoggiare il revisionismo extraeuropeo dellItalia.

Hitler nel marzo 35, annunci che in contraddizione con lart. 173 del trattato di pace, in Germania veniva reintrodotta la circoscrizione obbligatoria. Si trattava della prima palese violazione dei trattati di Parigi. Nel marzo 35 Mussolini, Laval e MacDonald si incontrarono a Stresa per esaminare le conseguenze della decisione hitleriana e concordare per contrastare il revisionismo tedesco. Risultato dellincontro fu la creazione di ci che allora venne definito un fronte unito come garanzia per la pace in Europa. Affinch la formula avesse davvero un peso politico occorreva che la Francia e la GB svolgessero unazione convergente. I due paesi, invece, si mossero in modo da rendere le loro posizioni ancora pi lontane. La Francia, infatti, nel 35, stipul un accordo di reciproca assistenza con lUrss, impegnandosi a soccorrersi nel caso di un attacco non provocato da parte di uno stato europeo. Alla stipulazione di questo fece seguito la firma di un altro accordo, quello tra lUrss e la Cecoslovacchia per mutua assistenza.

Gli inglesi, invece, giudicando pi pericoloso il revisionismo italiano di quello tedesco, stipularono con la Germania un accordo navale dalla portata inquietante. Questo permetteva alla Germania di costruire una flotta sottomarina della dimensione desiderata. Il trattato anglo-tedesco apriva una crepa nel fronte unito. Con la loro scelta a favore di Hitler, gli inglesi svuotavano di contenuto gli accordi Mussolini-Laval spingendo cos i francesi ad abbandonare le promesse fatte allItalia, prima che la campagna dEtiopia avesse inizio. Intanto, Hitler, traendo profitto dalle mutate circostanze, aveva compiuto una seconda violazione del trattato di pace: rioccup la Renania ed edific una linea difensiva, la linea Sigfrido, parallela alla linea Maginot.

4. Cartine di tornasole: la conquista italiana dellEtiopia e la guerra civile di Spagna.

Laggressione italiana allEtiopia, iniziata nellottobre 35, fu lultima guerra coloniale scatenata da una potenza europea per conquistare un impero. Lazione di Mussolini non procurava allItalia vantaggi immediati, ma solo risultati dimmagine. Il mutamento del quadro europeo, per, cre al Duce inattese difficolt (mancato appoggio inglese e ripensamento francese). Su ricorso dellEtiopia, la Societ delle Nazioni impose allItalia sanzioni economiche che fornirono a Mussolini lo spunto per una grande mobilitazione nazionalistica. Intanto, i ministri degli Esteri francese, Laval, e britannico, Hoare formularono un progetto di compromesso che avrebbe consegnato gran parte dellEtiopia nelle mani italiane, ma trapelato sulla stampa, venne considerato come un premio scandaloso a unaggressione. Hoare fu costretto a dimettersi e il progetto decadde. Il 9 maggio 36 le truppe italiane entrarono in Addis Abeba ed il Duce proclam lannessione del paese allItalia come dominio imperiale; Vittorio Emanuele III diventava cos anche imperatore dEtiopia. Dopo linsuccesso del piano Hoare-Laval, Mussolini avvi una prima fase di mutamento di rotta, schierandosi palesemente a favore della Germania.

Dopo il maggio 36, la situazione nel Mediterraneo era mutata rapidamente. La Convenzione di Montreux (luglio 36) restituiva alla Turchia la sovranit in materia di navigazione negli stretti in tempo di pace ed in tempo di guerra. Contemporaneamente, nel mandato britannico in Palestina, i tentativi di definire i modi mediante i quali attuare il progetto di national home (dichiarazione di Balfoor) per gli ebrei produssero solo un aggravamento della contrapposizione fra arabi ed inglesi. Il cambiamento pi vistoso ebbe, per, luogo nel Mediterraneo occidentale, in Spagna. Essa si avviava ad affrontare difficolt simili a quelle vissute dallItalia, cio la trasformazione da paese agricolo a paese industrializzato. Durante la Prima guerra mondiale questo processo si svilupp insieme ad aspri scontri politici. Sul trono sedeva Alfonso III di Borbone (regn sino al 30) mentre il governo era retto dalla dittatura parafascista di Miguel Primo De Rivera, espressione dei ceti conservatori e del mondo militare. Dal 31 al 36, le forze di destra e di sinistra si alternarono al potere fin quando nelle elezioni del febbraio 36 sal al governo Manuel Azana, esponente del Fronte Popolare, alla testa di una coalizione eterogenea di sinistra. Contro questo governo esplose nel luglio 36 un pronunciamento circoscritto ad alcuni reparti di stanza in Marocco, guidati dal generale Francisco Franco. Ebbe inizio una delle guerre civili pi dure e pi crudeli mai combattute in Europa. Il governo di Madrid chiese aiuto alla Francia, dove era al governo il Fronte popolare guidato dal socialista Leon Blum. Questultimo propose allItalia e alla GB di adottare una politica di non intervento. Nessuno respinse la proposta francese e venne costituito a Londra il Comitato internazionale di controllo per vigilare sulla conformit dei comportamenti. Tutto ci fu inutile. LUrss, infatti, invi armamenti e appoggi la formazione di brigate internazionali di volontari che dovevano infiltrarsi in Spagna per combattere il comune nemico fascista. Hitler, dal canto suo, giudicava la Spagna come unimportante riserva di materie prime e la guerra civile come unoccasione per sperimentare lefficienza dei nuovi armamenti tedeschi, soprattutto aerei da combattimento. Ma furono gli italiani quelli che lasciarono partire il maggior numero di volontari; il massiccio intervento si ricollega al timore del Duce che i due regimi di sinistra francese e spagnolo, entrambi retti da coalizioni denominate Fronte Popolare, potessero con laiuto sovietico paralizzare le ulteriori ambizioni italiane nel Mediterraneo. Nel 39, dopo tre anni di guerra civile, il generale Franco assunse il potere dando inizio alla sua dittatura. La guerra spagnola fu assunta come simbolo e anticipazione dellimminente guerra mondiale nonch come il vero spartiacque della storia interna del continente europeo, come cartina di tornasole, caratterizzata dallinvenzione della frattura dellEuropa in due schieramenti antitetici: il fronte fascista e quello antifascista. In realt, nel 36, non esistevano due schieramenti opposti; lunico elemento di compattezza era il profondo anticomunismo che legava GB, Germania, Italia, Francia e la Polonia. I dati di fatto, dunque, impediscono di dare alla guerra civile spagnola una portata che essa non ebbe.

5. Lespansione della Germania e la politica di appeacement.

La guerra civile spagnola mise in evidenza la fragilit della posizione francese: il governo parigino non riusciva pi ad elaborare proposte attive rispetto alle sempre pi gravi questioni della sua sicurezza; era ormai una potenza isolata poich n lalleanza con lUrss n quella con i paesi danubiano-balcanici la rafforzarono nei confronti della Germania. Cambiato era soprattutto il rapporto con la GB: il governo inglese, infatti, invece di appoggiare la Francia, seguiva imperterrito una politica di accordo con la Germania e di riappacificazione con lItalia. Nel gennaio 37, infatti, GB ed Italia completarono uno scambio di note per un gentlemens agreement che, partendo dal presupposto della cessazione dellintervento italiano in Spagna, vincolava i due paesi a non modificare lo status quo nel Mediterraneo. Restava in sospeso il riconoscimento dellannessione italiana dellEtiopia, problema che si sarebbe trascinato fino allaprile del 38. Ancora pi netto fu lavvicinamento della Gran Bretagna alla Germania. Chamberlain, salito al governo nel 37, fu il continuatore ed il protagonista della politica di appeasement (accomodamento) verso la Germania; una politica volta a mantenere la pace accettando alcune richieste del revisionismo tedesco. Nellestate del 36, Von Ribbentrop venne nominato ambasciatore tedesco a Londra con il compito di negoziare unalleanza con gli inglesi, nella quale essi dovevano lasciare mano libera alla Germania verso oriente, mentre i tedeschi avrebbero riconosciuto il predominio coloniale e navale della GB, corretto per dalla restituzione alla Germania di alcune colonie che le erano state tolte nel 19. Ma il tentativo di Ribbentrop fin nel nulla poich gli inglesi erano troppo ostili allassunzione di impegni precisi con qualsiasi potenza europea. Intanto nel 36 la Germania riconosceva la sovranit dellAustria e prometteva di non intervenire nella vita interna austriaca. Contemporaneamente veniva tolto il bando allesistenza in Austria del partito nazista e, anzi, due suoi esponenti entravano nel governo, uno dei quali come ministro degli esteri. Da satellite italiano lAustria diventava satellite della Germania. Lazione del governo di Berlino aveva due obiettivi: tenere calma la GB e legare a s lItalia.

Mussolini, infatti, era sensibile alle idee del suo allievo ma percepiva al tempo stesso i pericoli di unintesa troppo stretta con la Germania. Nel settembre 37, durante una visita in Germania, il Duce ader al patto Anti-Comintern (ossia lalleanza dei Partiti Comunisti del mondo guidata dallURSS) firmato dalla Germania e dal Giappone nel novembre 36. Erano solo parole ma esse davano ad Hitler limpressione che ormai Mussolini fosse definitivamente acquisito ai suoi progetti. Non aveva tutti i torti, infatti il Duce da allora non fu pi in grado di elaborare iniziative autonome per la politica estera italiana.

6. Dall alla guerra.

Tra la fine del 37 ed i primi mesi del 38, Hitler spinse fuori dal governo ed espulse dalle gerarchie militari tutti coloro che mostrarono esitazioni nei confronti dei suoi programmi, circondandosi solo dei collaboratori che condividevano la sua determinazione militaristica. Hitler dichiar che i problemi tedeschi potevano essere risolti solo con la guerra, con la sconfitta della Francia e della GB entro il 43-45, previa distruzione degli alleati europei delle potenze occidentali: la Cecoslovacchia e lAustria, poi la Polonia. Il primo risultato della svolta fu lAnschluss. Il contesto diplomatico e politico era favorevole al programma tedesco (politica dellappeasement inglese, lincapacit politica-militare francese di reagire alle iniziative tedesche e la posizione subordinata dellItalia). Hitler con una serie di mosse diplomatiche (invi a Vienna come ambasciatore tedesco il suo predecessore von Papen) e attraverso un incontro con il cancelliere austriaco von Schuschnigg, ottenne che il governo di Vienna fosse modificato con la nomina di un nazista, Seyss-Inquart, a ministro degli Interni e della Sicurezza. I nazisti divennero padroni dellAustria. L11 marzo 1938 fu inviato un ultimatum al cancelliere austriaco perch cedesse il potere a Inquart. Il rifiuto del presidente della repubblica, Miklas, di piegarsi allimposizione venne seguito dalla proclamazione di un governo provvisorio diretto dallo stesso Seyss-Inquart. La prima decisione di tale governo fu quella di chiedere lintervento di truppe tedesche che attraversarono il confine austriaco quello stesso giorno. Mussolini a malincuore accett labile mossa del Fuhrer . LAustria cessava cos di essere uno stato indipendente, segnando un profondo cambiamento nella politica delle potenze. Essa spezzava la principale ragione della solidariet italo-francese e avvicinava laccordo tra Italia e Germania; esprimeva lindifferenza britannica dellEuropa centrale; apriva una controversia italo-tedesca sullo status delle popolazioni tedesche nellAlto Adige/Sud Tirolo. Nonostante ci a Londra si continuava a puntare sulla politica dellappeasement come leva per disinnescare i pericoli impliciti nellazione di Hitler, cercando di risolvere i conflitti mediante un compromesso, che facesse uscire la Germania dallermetica gabbia autarchica nella quale si era chiusa e la rendesse disponibili a riaprirsi al mercato mondiale. Il primo ministro Chamberlain, promotore di questa politica, conosceva i limiti della potenza britannica ; la riluttanza dei Dominions a lasciarsi trascinare in un conflitto; il radicato pacifismo dellopinione pubblica; limpreparazione militare del proprio paese. Gli inglesi non percepivano, dunque, Hitler come un pericolo e non si rendevano conto che prima vittima della nascita di una superpotenza europea sarebbe stato proprio limpero britannico.

Dopo lAustria, venne per la Germania il momento di occuparsi della Cecoslovacchia, dove nella regione dei Sudeti, abitata prevalentemente da tedeschi, forte era il movimento autonomistico, impregnato di nazismo. Hitler ed il capo dei nazisti tedeschi nei Sudeti posero dapprima la questione dellautonomia regionale poi quella dellannessione alla Germania, accompagnata da un ridimensionamento della Cecoslovacchia. Subito il ministro degli Esteri britannico chiar che la GB non avrebbe aiutato la Francia se questa, non direttamente attaccata, avesse appoggiato la Cecoslovacchia in una guerra contro i tedeschi. Anche Mussolini espresse il suo appoggio ad Hitler per la causa germanica nei Sudeti. Prima di agire militarmente, Hitler cerc di negoziare con la GB un accordo generale a spese dei cecoslovacchi, da egli accusati di nefandezze e omicidi. Laccordo prevedeva che il governo di Praga avrebbe dovuto accettare non solo la cessione dellintera regione dei Sudeti alla Germania ma anche di accogliere le rivendicazioni territoriali polacche e ungheresi. Venne cos convocata a Monaco una conferenza a cui presero parte Chamberlain, Deladier (presidente francese), Hitler e Mussolini nel ruolo di mediatore, senza consultare n il presidente ceco Benes n i sovietici, che sarebbero potuti intervenire in guerra qualora anche la Francia fosse entrata in guerra (come sottoscritto nel trattato del 35). Tutte le proposte del Fuhrer vennero accolte. Francesi ed inglesi si accontentarono di aggiungere le loro garanzie per lintegrit territoriale di ci che restava della Cecoslovacchia, che dovette piegarsi ad accettare tutto. La pace era per il momento salva, ma Hitler non aveva ancora ultimato il suo piano. Dopo lannessione dei Sudeti, infatti, obiettivo tedesco era ci che restava della Cecoslovacchia, facendo leva sui dissensi che separavano i boemi dagli slovacchi, favorendo la creazione di regioni autonome e di nuovi movimenti indipendentisti. Poi manipol gli esponenti dei governi di Praga e di Bratislava in modo da spingere i primi a chiedere lintervento tedesco e gli altri a trasformarsi in uno stato indipendente, guidato dal sacerdote cattolico Tiso e sottoposto alla supremazia tedesca.

Frattanto Hitler aveva gi preso la decisione che avrebbe portato alla guerra ovvero quella di eliminare la Polonia mediante unaltra operazione chirurgica, premessa di una guerra contro Parigi. I polacchi erano stretti in una morsa tra sovietici e tedeschi che, dopo Monaco, iniziarono a premere per la creazione di un fronte antisovietico comune. Nellottobre 1938 Ribbentrop chiese alla Polonia la restituzione di Danzica e la costruzione di unautostrada e di una linea ferroviaria extraterritoriale, che collegasse la Pomerania alla Prussica orientale. La Polonia mostr di saper resistere alla pressione tedesca non cedendo alle loro richieste. Cos, il 28 aprile, in uno dei suoi discorsi al Reichstag, Hitler afferm che tra i due paesi non esistevano pi contatti diplomatici. Se prima il Fuhrer aveva ottenuto tutto attraverso una ricca azione di intimidazioni diplomatiche, ora lesercito tedesco era pronto a condurre e vincere una guerra lampo contro la Polonia.

In un discorso del 31 marzo del 1939 Chamberlain annunci alla Camera dei Comuni che se un attacco tedesco alla Polonia ne avesse minacciato lindipendenza, la GB e la Francia sarebbero accorse in suo aiuto. La GB, se da un lato voleva tutelare lindipendenza polacca in caso daggressione, dallaltra non le prometteva garanzie dintegrit territoriale. Successivamente, Chamberlain promise alla Polonia un patto di mutua assistenza a cui avrebbe partecipato anche la Francia. Quanto alla Francia il 25 agosto 39, stipul un accordo con i polacchi secondo il quale lesercito francese avrebbe attaccato la Germania quindici giorni dopo loffensiva tedesca alla Polonia. Mussolini, a sua volta, scelse di allinearsi alla Germania illudendosi di formare un fronte unito contro le potenze occidentali, al quale la politica britannica toglieva ogni credibilit. Mussolini allora decise di stipulare unalleanza formale con i tedeschi per cercare di condividere con essa i frutti della politica revisionista e per accrescere la propria statura nei confronti della Germania. Oper in tale direzione in primo luogo con loccupazione dellAlbania, al fine di equilibrare le conseguenze balcaniche dellAnschluss. In due giorni, il Duce riusc ad annettere Tirana al regno dItalia, operazione che venne giudicata da Chamberlain uninutile provocazione alle potenze occidentali. Il 22 maggio 1939, a Berlino, lItalia e la Germania firmarono il cosiddetto Patto dacciaio, trattato che sanciva limpegno ad un continuo contatto al fine di unintesa su tutte le situazioni e in caso di guerra a prestarsi assistenza se una delle due parti fosse stata coinvolta in un conflitto, indipendentemente dalla natura offensiva o difensiva. Mussolini non tenne conto degli interessi specifici dellItalia. Infatti, nel patto non si chiariva che lItalia sarebbe entrata in guer