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©Gunnar Pippel/www.shutterstock.com.
Di sana e robusta Costituzione? Indagini biologiche e ambientali su e "attorno" la copia originale della Costituzione
Italiana, conservata presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma
MATTEO MONTANARI1
PIETRO LIVI2
CLELIA ISCA3
ANTONELLA CASOLI3
GLORIA INNOCENTI4
'Bioresarts.r.l 2Froti&LMs.r.l. 3Dipartimento di Chimico, Università degli Studi di Formo 'Dipartimento di Scienze Agrarie, Università degli Studi di Bologna
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Introduzione
L'opinione pubblica spesso ignora l'importanza cruciale che hanno gli archivi cartacei storici per la nostra memoria e la nostra identità di nazione.
Questa mancanza di attenzione purtroppo rischia, in periodi di recessione e crisi economica, di far mancare le minime risorse necessarie per lo svolgimento delle corrette pratiche di conservazione dei beni archivistici e librari.
Tra queste, oltre alle comuni misure di manutenzione ordinaria
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(pulizie e climatizzazione) e straordinaria (spolverature, restauri e condizionamento dei documenti), si possono annoverare le analisi biologiche e ambientali sui materiali e nei locali di conservazione.
Le analisi biologiche hanno lo scopo di evidenziare il potenziale rischio biodeterio-geno nell'ambiente, attraverso l'identificazione degli agenti eziologici, della loro quantità e attività in relazione alle condizioni microclimatiche e chimico-fisiche dei substrati.
Il materiale cartaceo infatti è un materiale molto sensibile all'attacco di agenti di biodeterioramento (Florian, 2002): in condizioni ambientali favorevoli (umidità e temperature elevate, presenza di polveri organiche) le comunità microbiche e animali tipiche degli ambienti indoor rappresentano una delle minacce più gravi per l'integrità dei supporti cartacei e membranacei.
Tra i più importanti biodeteriogeni della carta, pergamena, pelli e altri materiali associati a documenti e faldoni ci sono principalmente i funghi microscopici (Zyska, 1997) e diverse specie di insetti tra cui coleotteri (anobidi e dermestidi), psocotteri, tisanuri e blattoidei (Ruschioni et al., 2008).
Le infestazioni e le contaminazioni in archivio possono essere molto invasive ma anche, specie nelle prime fasi, silenziose e invisibili.
Affrontare i problemi biologici in emergenza, comporta quasi sempre elevati costi di indagine e bonifica, con risultati non sempre ottimali per l'integrità dei beni.
La conservazione preventiva invece, che comprende monitoraggi ambientali stagionali o check-up saltuari sui materiali da affidare a biologi esperti del settore, rappresenta la soluzione migliore per mettere in luce i fattori ambientali e biologici potenzialmente dannosi per la salvaguardia dei beni, e favorisce quindi interventi di ripristino mirati, molto meno invasivi e onerosi (Montanari e/ al., 2013).
L'archivio centrale dello Stato all'EUR di Roma è senza dubbio l'archivio più grande presente nella nostra nazione e contempla al suo interno documenti che sono vere e
proprie pietre miliari per la nostra storia. In occasione della I Conferenza Beni Culturali promossa dell'Ordine Nazionale dei Biologi, si è deciso di impiegare tecniche diagnostiche innovative (Pinzari et al., 2011 ) per la valutazione dello stato di salute fisico e biologico del documento simbolo della nostra storia repubblicana: la copia originale della Costituzione Italiana.
L'approccio diagnostico ha comportato la caratterizzazione dei diversi parametri ambientali e biologici, non solo sull'oggetto in questione, ma anche nell'ambiente che lo circonda: nell'aria e sui documenti limitrofi.
Materiali e metodi
Descrizione dell'ambiente di conservazione La copia originale della costituzione ita
liana si trova all'interno di una cassaforte metallica al secondo piano di un ala dell'Archivio Centrale dello Stato all'EUR, Roma, in un locale ad uso ufficio, frequentato stabilmente da impiegati amministrativi. Il locale è provvisto di ampie finestre orientate a est e di normali caloriferi in ghisa per il riscaldamento invernale.
Non è dotato invece di climatizzazione di T e UR, né di trattamento dell'aria in entrata.
Descrizione dello stato conservativo della copia originale della Costituzione Italiana conservata presso l'Archivio centrale dello Stato a Roma
Il manufatto, conservato all'interno di un faldone contenente altri documenti storici, è stato esaminato da un restauratore professionista in tutte le sue parti con l'aiuto di un microscopio digitale 50-200x a luce bianca e NUV (Dino Lite prò).
Contestualmente è stato determinato il pH di superficie (Residori, 2008) con un pHmetro specifico per carta (Hanna, HI 99171N), sulle pagine a contatto con i piatti della carpetta di protezione, su un pagina interna e su un imbrunimento presente lungo tutta la piega centrale.
Sulle stesse pagine è stato determinato il contenuto idrico della carta tramite igrometro di superficie (Aqua-Boy PMII) e prelevate in modo micro invasivo alcune fibre di carta mediante l'uso del Fungi-Tape (adesivo trasparente non tenace, Did, Milano). Frammenti provenienti da ciascuno dei campioni sono stati osservati al microscopio elettronico SEM ed ottico.
Le immagini al SEM sono state effettuate in alto vuoto su campioni metallizzati con oro o grafite.
Le osservazioni al microscopio ottico sono state effettuate in un range d'ingrandimento 200 - 600 x, con colorazioni specifiche per la visualizzazione del contenuto in lignina (saggio del fluoroglucinolo, Campanella L, 2007) e di eventuali strutture fungine con colorazione al blu cotton in lat-tofenolo.
Analisi microbiologica del manufatto: approccio metagenomico
L'eventuale presenza di microorganismi biodeteriogeni sulle pagine del manufatto è stata determinata con un approccio metagenomico, tentando cioè di verificare la presenza di DNA microbico sulla superficie cartacea ed eventualmente di caratterizzarlo per l'identificazione di tratti di sequenze specie- specifiche.
Negli stessi punti del manufatto nei quali sono state effettuate le analisi descritte sopra (per un totale di 3 punti campione), attraverso l'uso di un marginatore (10 x 10 cm) è stato prelevato il particolato presente sulla superficie della carta strisciando più volte un tampone sterile umettato con acqua sterile per PCR (fig. 1).
Il DNA ambientale è stato estratto dai campioni utilizzando un kit d'estrazione specifico (Nucleo spin tissue, MN) e successivamente amplificato tramite PCR utilizzando specifici primers per una porzione della regione 18s del DNAribosomialefun-gino o per una porzione della regione 16 s del DNA ribosomiale batterico.
Entrambe le porzioni contengono regioni altamente variabili utili per differenziare gli amplificati a livello tassonomico di
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Figura 1. Prelievo superficiale con lampone.
specie (White et al., 1990; Gardes and Bruns,1993;Marchesi et al., 1998).
Le sequenze ottenute, previa separazione delle stesse tramite tecniche di screening (Montanari et al., 2012), possono essere confrontate con quelle presenti nei database online forniti dal NCBI usando il programma BLAST (Altschul et al., 1997).
Analisi ambientale e microbiologica dell'ambiente conservativo
Due sensori termoigrometrici datalogger (RHT10 Extech) sono stati posti nell'ambiente di conservazione per la misurazione mensile di temperatura, umidità e punto di rugiada, uno esternamente e uno internamente alla cassaforte.
Nello stesso giorno del campionamento sui manufatti è stato effettuata un'analisi aerobiologica per la determinazione della qualità igienica sanitaria dell'aria presente nell'ambiente (fig. 2).
Per la valutazione della carica microbica batterica e fungina e per la determinazione degli indici di qualità dell'aria (secondo le procedure dell'INAIL, 2010), si è utilizzato un campionatore aereo ad impatto in due
punti campione, uno all'interno del locale e uno all'esterno, utilizzando i terreni Piate count agar (PCA, per la carica batterica) e Saburau agar (S, per la carica fungina). La somma delle due cariche ha permesso l'elaborazione degli indici IGCM (indice generale di contaminazione microbica) e IA (indice di amplificazione, che rappresenta il confronto interno-esterno delle cariche).
Altri due terreni, il dichloran glicerol agar (DG18) e il dichloran rose bangal cloram-phenicol agar (DRBC) sono stati utilizzati per la quantificazione selettiva di funghi biodeteriogeni.
I ceppi fungini dominanti ottenuti su DRBC e DG18 sono stati isolati in coltura pura e identificati tassonomicamente mediante estrazione del DNA fungino, ampli-
Figura 2. Analisi aerobiologica nell'ambiente conservativo.
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ficazione di una porzione variabile del DNA ribosomiale e successivo sequenziamento confrontando le sequenze ottenute, come descritto precedentemente.
Anche i morfotipi batterici dominanti ottenuti su PCA sono stati isolati e caratterizzati come sopra utilizzando in questo caso primers specifici per un porzione della regione 16s del DNA ribosomiale batterico, come già riportato.
Descrizione dello stato conservativo dei documenti contigui al manufatto
I documenti contenuti all'interno dello stesso faldone in cui è conservata la copia della Costituzione sono stati esaminati insieme al restauratore per la valutazione del loro stato conservativo da un punto di vista strutturale e biologico.
Questa indagine è stata condotta in quanto l'eventuale presenza di contaminazioni nei documenti limitrofi potrebbe rappresentare una sorgente di contaminazione interna.
In generale i documenti presenti risalenti a periodi diversi compresi tra la metà del XIX secolo e la metà del XX secolo erano tutti in buon stato conservativo, ad eccezione di un plico di fogli manoscritti di Garibaldi che presentavano molte macchie da foxing di sospetta origine biologica (Florian, 2002).
Le macchie di foxing sono state esaminate con una lampada di Wood per verificare l'emissione di fluorescenza spesso testimone di un origine fungina delle macchie.
Su questi fogli sono stati effettuati diversi prelievi non invasivi per la valutazione di parametri chimico-fisici e biologici.
Per il prelievo di potenziali propaguli microbici presenti sulle macchie di foxing si è mutuato un metodo utilizzato nel restauro per la rimozione non invasiva di sostanze indesiderate dalle superfici (Isca C, 2014), applicando sui margini delle macchie gocce solidificate di agar-acqua sterile (agar drop) con la parte convessa aderente alla superficie della carta per assicurare il minimo contatto dell'agar con la matrice.
Il prelievo con agar per contatto infatti, pur assicurando il totale rispetto per l'integrità delle fibre, se troppo ampio e insistito potrebbe umidificare troppo la matrice, provocando nelle carte antiche e ingiallite la comparsa di gore colorate.
Dopo un minuto di contatto, le agar drop sono state trasferite asetticamente su diversi tipi di terreno agarizzato per la coltura di microrganismi fungini o batterici con particolare attenzione ai biodeteriogeni: PCA, DRBC, DG18 e Agar cellulosa (CELL).
Quest'ultimo è stato preparato con cellulosa amorfa preparata secondo il protocollo di Walseth (1952), addizionando al terreno il colorante congo red che consente di evidenziare l'attività cellulosica degli organismi in crescita.
Contestualmente negli stessi punti campione sono stati prelevati strip adesivi Fungi Tape per l'osservazione delle fibre e delle eventuali strutture fungine al SEM e al microscopio ottico, come descritto precedentemente.
Infine in diversi punti è stato determinato pH e contenuto idrico della carta.
Risultati
Descrizione dello stato conservativo della copia della Costituzione
Le 19 pagine fronte e retro che costituiscono il corpo del manufatto mostrano l'im-brunimento tipico di carte invecchiate con alto contenuto di lignina. L'ingiallimento è causato principalmente dall'ossidazione della lignina.
La presenza di lignina è confermata dalle immagini delle fibre ottenute al microscopio ottico ed elettronico.
Nel primo caso la lignina si evidenzia nell'eterogeneo impasto fibroso della carta grazie alla colorazione violacea ottenuta col saggio del fluoroglucinolo, nel secondo si evidenziano molto bene le caratteristiche stria-ture dei vasi del tessuto legnoso (fig. 3).
Il pH della carta si dimostra essere piuttosto acido soprattutto nelle pagine interne
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Figura 3. Presema di lignina evidenziato al microscopio ottico con colorazione al fluoroglucinolo (nel tondo), e al SEM dove si no
tano elementi tipici dellImpasto legnoso
con valori inferiori a 5. Da un punto di vista strutturale la carta
è in discreto stato conservativo. Anche le firme autografe dei padri costituenti non mostrano problemi di ossidazioni.
È da segnalare un imbrunimento nelle due pagine centrali causato dal rilascio di pigmento da parte di una bretella di pelle color testa di moro che un tempo le attraversava.
La bretella faceva parte della carpetta in pelle imbottita che tuttora riveste il manufatto.
Il contenuto idrico della carta si attesta attorno al 7-8 %.
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microrganismi dominanti nell'aria habitat interesse sanitario interesse biodeteriogeno terreno di coltura indoor
BATTERI
gastroenteriti Acinetobocter Iwofiii cute, acqua, suolo in pazienti
immunocompromessi PCA
Micrococcus luteus acqua, suolo, cute PCA
Stophylococcus epidermidis cute PCA
FUNGHI
Aspergillus ochroceus esterno/interno micotossine emicellulose DRBC
A. versicolor interno allergogeno cellulosa DRBC
Penicillium brevicompoctum
xerofilo micotossine/ allergogeno
cellulosa DG18
Tabellal. Ceppimicrobicidominanti nell'aria.
Analisi microbiologica del manufatto Nonostante l'uso di svariati primers non
è stato possibile amplificare alcun frammento genomico da nessuno dei tre campioni prelevati.
Indagini condotte con spettrofotometro NanoDrop non hanno permesso di rilevare quantità misurabili di DNA negli estratti.
Anche l'osservazione al SEM e al microscopio ottico con coloranti specifici non hanno permesso di visualizzare alcuna struttura microbica sulle fibre.
Analisi ambientale e microbiologico nell'ambiente conservativo
Le analisi aeree sulla componente microbica del locale hanno restituito un indice generale di contaminazione microbica (IGCM) poco superiore a 103 UFC/m3 di aria e un indice di amplificazione (IA) pari
a 1,64 che testimonia una maggiore contaminazione interna rispetto all'ambiente esterno.
Come previsto considerando la frequentazione assidua di personale nel locale, la carica batterica risulta essere superiore all'interno rispetto all'esterno.
La carica fungina è invece leggermente più alta all'esterno, come spesso accade, salvo nei casi di sorgenti interne di contaminazione.
L'uso dei terreni PCA, DRBC e DG18 ha permesso di isolare alcuni ceppi batterici e fungini dominanti che sono stati identificati tramite analisi del DNA (vedi tabella 1 ).
In tabella è descritto anche l'habitat tipico della specie, il suo interesse da un punto di vista sanitario, le sue capacità degradale nei confronti delle principali com
ponenti della carta e i terreni di coltura dai quali sono stati isolati.
Descrizione dello stato conservativo dei documenti contigui al manufatto
In fig. 5 è possibile osservare la risposta delle macchie di foxing alla luce di wood, che evidenzia un intensa fluorescenza gialla ai margini delle macchie. Questa caratteristica insieme alla propagazione del foxing da una pagina all'altra del plico suggerisce un origine biologica del fenomeno.
In effetti osservazioni al microscopio ottico con colorazioni al blu cotton in lattofe-nolo permettono di evidenziare strutture di natura quasi certamente fungina: frammenti di ife e forse spore (fig. 6).
Il tentativo di isolamento con agar drop a contatto non ha invece restituito alcuna
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Figura 5. Macchie di foxing fluorescente sulle lettere di Garibaldi evidenziate sotto luce di Wood.
colonia fungina o batterica vitale. Da un punto di vista strutturale, il sup
porto cartaceo delle lettere si presenta in un buon stato di conservazione con nessuna traccia di lignina.
Al SEM si riconoscono infatti solo fibre di cotone o di canapa/lino ancora in buone condizioni. L'acidità della carta tuttavia anche in questo caso si dimostra essere abbastanza elevata, attorno a 5 con punte anche inferiori a livello delle macchie di fo
xing. Il contenuto idrico della carta si attesta anche in questo caso a valori inferiori a 8%.
Conlusioni
Le analisi microbiologiche hanno dimostrato l'assenza di attività biologica sulle pagine che compongono la copia originale della Costituzione italiana.
Alcune tracce di attacchi biologici sono
state invece riscontrate con l'aiuto del microscopio ottico ed elettronico a scansione in corrispondenza di macchie di foxing presenti su documenti conservati nello stesso faldone in cui è conservato il manufatto, tuttavia le analisi colturali non hanno rilevato la presenza di propaguli microbici vitali. Il foxing di natura biologica infatti è solitamente un effetto tardivo di un attacco biologico condotto da funghi xerofili specializzati, i cui resti interagendo con alcuni
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10pm
10nm # Figura 6. Fibre prelevate dalle macchie di foxing osservate al microscopio ottico e colorate con blu di lattofenolo che evidenzia strutture fungine (frecce).
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componenti endogeni della carta e con inquinanti esogeni portano alla formazione delle macchie color ruggine (Florian, 2002). Solitamente quindi esse sono testimoni di un attacco pregresso non più attivo.
Se da un punto di vista prettamente biologico i materiali sono quindi intrinsecamente salubri, altrettanto non si può dire per quanto riguarda l'aspetto chimico: la carta risulta essere ricca di lignina e come prevedibile mostra un pH acido.
Ossidazione e acidità, se non tamponate con opportuni trattamenti, potrebbero col tempo infragilire i supporti provocando rotture e perdite di materiale.
Anche l'ambiente di conservazione presenta alcune criticità dovute ad una presenza troppo assidua da parte del personale.
L'aria all'esterno dell'armadio blindato che ospita la Costituzione presenta infatti una carica fungina e batterica elevata (IGCM superiori a 1000 UFC/m3), fortemente influenzata dall'assenza di filtrazione e trattamento dell'aria proveniente dall'esterno e dalla presenza assidua del personale, come dimostra la presenza elevata di batteri tipici della cute umana.
Sebbene solitamente non infettivi, alcuni di questi organismi, come ad esempio Acinetobacter Iwoffii (Regaldo et al. 2009), possono provocare problemi sanitari a individui immunodepressi.
L'andamento termoigrometrico mensile mostra il tipico andamento a picchi degli ambienti indoor privi di condizionamento climatico. Sebbene durante l'osservazione (condotta in un periodo mite) l'andamento tremoigrometrico non abbia mai superato valori critici, è possibile che durante la stagione più fredda soprattutto nelle ore notturne si possano verificare picchi di umidità superiori al 65%, cioè oltre la soglia del rischio biologico.
È interessante notare tuttavia che l'armadio blindato che ospita la Costituzione rivela un efficace effetto tampone nei confronti delle variazioni termoigrometriche esterne: il microclima al suo interno è rimasto infatti pressoché stabile per tutta la du
rata dell'osservazione, nonostante le variazioni esterne.
In conclusione si può affermare che la Costituzione da un punto di vista biologico versa in buona salute ma mostra i segni del tempo da un punto di vista chimico.
Ulteriori indagini potrebbero essere effettuate per valutare altri parametri chimici, che insieme al pH dovrebbero essere monitorati nel tempo per scongiurare il degrado fisico della carta.
Anche l'ambiente che circonda il manufatto mostra diverse criticità: ai fini della sua ottimale conservazione si dovrebbe considerare l'opportunità di spostare il manufatto in un locale meno frequentato, soggetto a climatizzazione e a trattamento dell'aria.
Aknowledgments: si ringrazia il sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato Dott. Agostino Attanasio per l'accesso ai documenti e il Dott. Gianfranco Filippini del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna per il supporto tecnico. •
©Riproduzione riservato
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