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L. P. classe I A
Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
1799 • Alessandro Volta inventa la prima pila. E’ formata da metalli
separati da una soluzione acida.
… un’alternativa ...
LA PILA DI LIMONI
La pila di limoni riproduce il funzionamento della Pila di Volta.
Occorrente:
4 limoni
8 monete di rame
4 chiodi zincati
cavetti elettrici di rame
All’interno della pila avviene un
processo chimico chiamato ossido-
riduzione fra due metalli diversi: lo
zinco e il rame. Introducendo questi
metalli in un liquido conduttore di
elettricità si genera un movimento di
elettroni dallo zinco (che si ossida) al
rame, producendo energia elettrica.
Ogni limone ha un potenziale
elettrico di circa 0,8 volt.
Unendo 4 limoni
è possibile
far funzionare una calcolatrice
o una lampadina LED.
M. L. e S. S. classe II A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
• Legno
• Rame
• Ottone
Calcoliamo l’altezza
per costruire le pale.
Per costruire la puleggia
applichiamo teoremi e
formule per calcolare i
numeri di giri.
Scopriamo la potenza
necessaria a produrre
0,75 watt con un vento
di circa 10 km l’ora.
Per un buon funzionamento:
rispettiamo
le norme di sicurezza
E. P. classe II A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
Questo progetto rappresenta la città ideale dove l’energia
viene prodotta dalle pale eoliche. Il movimento della pala
crea energia perché i magneti che si trovano al di fuori degli
avvolgimenti di rame, girando in senso antiorario, creano
energia elettromagnetica che passando attraverso i fili
ricarica la batteria che alimenta la città.
Con il compensato ho
costruito delle casette.
Ho fatto l’impianto
elettrico collegando i fili
di rame alla lampadina
e poi alla batteria. Ho attaccato la ventola
sui bastoncini di legno
e l’ho collegata alla
batteria. Ho sistemato
le casette su una base
di compensato.
A. P. classe II A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
Ho praticato dei fori sul vaso più piccolo
per aumentare le prese d’aria. Ho
posizionato nel contenitore metallico le
candeline accese ed i distanziatori. Ho
coperto il tutto con due vasi sovrapposti
poggiati su bacchette distanziatrici per
permettere il passaggio dell’aria.
Le candele accese riscaldano l’aria
circostante che tende a salire. Ciò
determina una corrente tra aria fredda e
aria calda e quest’ultima esce dal foro del
vaso grande diffondendosi nell’ambiente.
Inoltre la superficie del vaso interno,
riscaldandosi, trasmette per irraggiamento
calore all’aria tra i due vasi generando
altra aria calda che esce sia dal foro
superiore che dalla base.
La durata delle candeline è di circa 4 ore, per cui usandone
quattro la mattina e quattro il pomeriggio si può riscaldare
una stanza in modo sufficiente al costo di 0,20 euro al
giorno. E’ possibile utilizzare delle candeline profumate per
diffondere, in aggiunta, un aroma gradevole nell’ambiente.
R. S. classe II A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
Ho ritagliato due rettangoli di
rame ed ho saldato i fili elettrici
alle due lastre ricoprendole con
l’isolante. Ho riempito la cella con
acqua e sale o bicarbonato ed ho
collegato i fili al tester.
Puntando un fascio di luce, si osserva che il tester segnala la
produzione di corrente. Con la luce solare la tensione
registrata dal tester è superiore.
Scopo del lavoro:
Creare
energia
fotoelettrochimica
a costo zero.
ENERGY SNOWMAN F. D.C. classe II A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
L’utilizzo dell’energia del vento ha origini
antichissime, basti pensare ai navigatori
dell’antichità che usavano imbarcazioni a
vela. Al giorno d’oggi, l’energia del vento
viene usata principalmente nei moderni
mulini a vento, detti generatori eolici.
Questi hanno due scopi: producono lavoro meccanico ed energia elettrica.
Nel modello che ho realizzato per simulare come sfruttare l’energia del vento
per produrre energia elettrica mi sono procurato:
un supporto in legno
una ventola
filo di rame
led a luce rossa con voltaggio 3 ed amperaggio 30 Ma
saldatore elettrico
stagno per saldare
La prima operazione è stata
quella di collegare la ventola sul
supporto di legno.
Poi ho saldato il led ai fili
elettrici facendo attenzione alle
loro polarità.
Infine ho simulato il vento
soffiando attraverso la ventola
con un phon. Appena raggiunto il
voltaggio di accensione del led,
questo ha prodotto l’energia
elettrica facendo accendere il
pupazzo collegato.
PANNELLO SOLARE A CIRCUITO NATURALE
S. L. classe III A - Istituto Comprensivo “Carducci” - Gaeta
MATERIALI
• tavole di legno
• lana di vetro
• foglio di lamiera
• tubo di rame
• vetro
• cornice di alluminio
• valvola di sicurezza
• valvole di apertura e chiusura
• tubo flessibile
• bollitore
• coibendazione in spugna
• pittura nera
• collari stringi tubo
• termometro
ATTREZZI
• martello
• chiodi
• viti
• trapano
• silicone
• piega tubi
• seghetto alternativo
• chiave stringi-tubo
PROCEDIMENTO
Ho creato una cassetta inchiodando delle tavole di compensato.
Ho distribuito uniformemente della lana di vetro nella cassetta per non
far dissipare il calore.
Sopra la lana di vetro ho poggiato un foglio di lamiera.
Ho creato con un tubo di rame una serpentina usando una piega tubi.
Ho fissato la serpentina sulla lamiera
facendola aderire in più punti e poi ho
pitturato il tutto di colore nero.
Ho chiuso il tutto con una lastra di vetro
fissandola con una cornice di alluminio.
Infine, usando due tubi flessibili, ho
collegato la serpentina al bollitore coi-
bendato.
BOLLITORE COIBENDATO
TERMOMETRO
CORNICE FERMA-VETRO
SERPENTINA
FLESSIBILE
VALVOLA USCITA ACQUA
CALDA
VALVOLA DI SICUREZZA E DI
INGRESSO ACQUA FREDDA
M’ ILLUMINO DI MENO !!!
La lampadina è piccolina
e l’energia se ne va via.
Ehi voi! Illuminatevi di meno
se volete l’arcobaleno.
L’elettricità non è la felicità.
E voi automobilisti basta con questi meccanismi!
Usiamo la bicicletta
senza prendere la motocicletta.
Ehi Sole! Sprigiona felicità
ma non l’afosità.
Se la luce elettrica è troppo abbondante
può anche essere inquinante.
Risparmiamo energia
e lo smog va via!
Se la luce del Sole arriverà
il pannello solare ci riscalderà,
ma il sole ci aiuterà
e lo smog scomparirà.
A.S. e A.P.
Classe I A
Istituto Comprensivo “Carducci”
Gaeta