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Dibattito sul protezionismo Politiche commerciali nei mercati perfetti Politiche commerciali nei mercati imperfetti Modelli politici della politica commerciale Negoziati internazionali e Organizzazione Mondiale del Commercio

Dibattito sul protezionismo · 1) Se i mercati sono perfetti ogni limitazione del commercio fa diminuire il benessere aggregato –Se esistono restrizioni agli scambi, i consumatori

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Dibattito sul protezionismo

• Politiche commerciali nei mercati perfetti

• Politiche commerciali nei mercati imperfetti

• Modelli politici della politica commerciale

• Negoziati internazionali e Organizzazione Mondiale del Commercio

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1) Se i mercati sono perfetti ogni limitazione del commercio fa diminuire il benessere aggregato

– Se esistono restrizioni agli scambi, i consumatori pagano prezzi più alti

– I prezzi distorti dalle restrizioni al commercio causano sovra-produzione, perchè le imprese esistenti producono di più o perchè nuove imprese entrano nel settore

Dibattito sul protezionismo Mercati perfetti

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Free Trade

Benessere

Autarchia

B

A

C

B'

Dazio ottimo Dazio proibitivo Aliquota dazio

Dibattito sul protezionismo Mercati perfetti

Unica eccezione: Dazio Ottimo

Un paese grande in grado di influenzare la ragione di scambio

I vantaggi in temimi di RdS

più che compensano la

perdita di efficienza

Le perdite di efficienza

sono maggiori del

vantaggio della RdS

Esiste un dazio ottimo

che massimizza il benessere

del Paese che lo imponga

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Dibattito sul protezionismo Mercati perfetti

Unica eccezione: Dazio Ottimo

Un paese grande in grado di influenzare la ragione di scambio

Argomento più teorico che pratico

Assume che non vi siano ritorsioni degli altri Paesi

Caso tipico : protezionismo americano dopo la crisi del 29

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Se i mercati sono imperfetti esistono i fallimenti del mercato interno

le analisi sul benessere basate sul surplus del consumatore e del produttore non sono più attendibili

perché i costi/benefici privati

divergono dai costi /benefici sociali

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti

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• I fallimenti del mercato includono

– Permanente sotto-occupazione della forza lavoro

– Permanente sotto-utilizzazione del capitale

– Benefici tecnologici sociali della produzione aggiuntiva che non vengono catturati dalle singole imprese

– Costi ambientali sociali della produzione aggiuntiva che non sono sostenuti dalle singole imprese

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti

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• L’argomentazione contraria al libero scambio basata sull’esistenza di fallimenti del mercato è un esempio di un’argomentazione più generale, nota come teoria del second best

• un intervento pubblico che distorce gli incentivi di mercato in un settore può aumentare il benessere sociale perché elimina/diminuisce/compensa le conseguenze negative dei fallimenti di mercato

• La politica più opportuna sarebbe quella di intervenire direttamente sui fallimenti del mercato, ma se ciò non fosse possibile, l’intervento pubblico potrebbe rappresentare la “seconda migliore” alternativa per risolvere il problema

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti: teoria del second best

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• Obiezione generale:

• i fallimenti del mercato interno dovrebbero essere corretti utilizzando una politica di “first best”: una politica interna diretta alla fonte stessa del problema, eliminando il fallimento

• l’intervento pubblico non è necessariamente

– né perfetto (ci possono essere problemi informativi e di costruzione della risposta ottimale al fallimento, non è facile determinare l’entità del fallimento o la cura migliore)

– né benevolente (ovvero interessato solo alla max del benessere sociale e le politiche possono essere manipolate da gruppi d’interesse)

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti: teoria del second best

Occorre confrontare

Imperfezione di mercato ↔ imperfezione dell’intervento pubblico

Fallimento di mercato ↔ fallimento della politica

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• Obiezione speciale:

• le politiche commerciali effettuate per curare un fallimento di mercato sono difficilmente la cura migliore:

• non sono selettive: distorcono sia la produzione che il consumo

– se ad esempio si volesse diminuire il consumo d’alcool mettendo una tariffa sulle importazioni di prodotti alcolici

• questo farebbe aumentare il prezzo dei prodotti alcolici e quindi diminuire il consumo d’alcol - effetto voluto

• ma aumenterebbe la produzione di alcol – effetto non voluto

• meglio utilizzare uno strumento che colpisce selettivamente il consumo (imposta sul consumo)

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti: teoria del second best

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• Protezione dell’industria nascente

• Se vi sono economie interne ed esterne dinamiche di scala e/o economie di apprendimento, ovvero se aumentare la produzione oggi può far ridurre i costi domani,

allora potrebbe essere desiderabile proteggere un industria alla sua nascita per permetterle di crescere e di diventare competitiva.

• La protezione è squisitamente temporanea

• Nota: il mercato dei capitali deve funzionare in modo imperfetto altrimenti basterebbe prendere a prestito per finanziare l’infanzia dell’impresa

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti: teoria del second best

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• Protezione dell’industria nascente

• Non è facile quantificare le economie d’apprendimento

• Una volta instaurata una protezione diventa “politicamente difficile” toglierla.

• Esistono altri strumenti di politica economica che possono svolgere la stessa funzione.

• Sussidi alle imprese, imprese pubbliche, etc.

Dibattito sul protezionismo Mercati imperfetti: teoria del second best

• Esperienza storica

• Non favorevole nell’america latina negli anni 60-70

• Favorevole nei mercati asiatici più di recente.

In quest’ultimo caso era uno degli ingredienti di una politica industriale più complessa.

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P

Q

Domanda

Offerta interna

Offerta mondiale

Prezzo d’autarchia

Prezzo mondiale

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Immaginiamo la produzione di un bene, la tecnologia è identica, ma all’estero i costi di produzione sono inferiori (salari più bassi)

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P

Q

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Immaginiamo ora che durante la produzione vengano emesse delle sostanze inquinanti dannose per l’ambiente

Il costo unitario è pari a t, quindi il costo complessivo sarà pari a tQ

Per semplicità assumiamo che tale costo rappresenti anche il maggior costo che l’impresa deve subire per evitare l’emissione della sostanza inquinante

t

Funzioni di offerta che incorporano i maggiori costi per non inquinare

Costo sociale dell’inquinamento t*QF

se viene prodotta la quantità QF

QF

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Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Vi sono 4 tipi di equilibri possibili:

a) autarchia con regolazione politica;

b) autarchia senza regolazione politica;

c) globalizzazione senza regolazione politica;

d) globalizzazione con regolazione politica.

Regolazione politica:

viene imposto alle imprese di dotarsi di un impianto non inquinante

Occorre che vi sia un’autorità in grado di farlo

Immaginiamo che il Paese interno possa democraticamente decidere di regolare il settore imponendo alle imprese di utilizzare impianti non inquinanti

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P

Q

Domanda

Offerta interna

Offerta mondiale

Prezzo d’autarchia

Prezzo mondiale

Sovrappiù dei

consumatori equilibrio di

free trade

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Immaginiamo la produzione di un bene, la

tecnologia è identica, ma all’estero i costi di

produzione sono inferiori (salari più bassi) Globalizzazione

senza regolazione

Nota Nell’equilibrio globale la produzione interna

del bene è nulla

Benessere sociale = benessere consumatori

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P

Q

Domanda

Offerta

interna

Offerta mondiale

Prezzo d’autarchia

Prezzo mondiale

Aumento sovrappiù

imprese

Perdita netta

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Conviene aprirsi al commercio la globalizzazione aumenta il benessere

Autarchia senza

regolazione

sovrappiù consumatori

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P

Q

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Allo stesso modo se vi è regolazione sia all’interno che all’estero,

la globalizzazione conviene perché aumenta il benessere

Guadagno della globalizzazione

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P

Q

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Cosa succede se non si può regolare il mondo ?

Conviene aprirsi al commercio internazionale ?

Sovrappiù consumatori in

caso di apertura

commerciale

Costo inquinamento

Equilibrio di libero commercio

senza regolazione

Dobbiamo confrontare il benessere della globalizzazione senza regolazione con quello di autarchia con regolazione

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P

Q

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

Cosa succede se non si può regolare il mondo ?

Conviene aprirsi al commercio internazionale ?

Sovrappiù consumatori

Sovrappiù imprese

Equilibrio di Autarchia

con regolazione

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P

Q

Politiche commerciali in un mondo imperfetto il caso di una produzione inquinante

La globalizzazione aumenta il benessere aggregato rispetto all’autarchia se

area verde > area rossa

Variazione del benessere passando dall’autarchia con regolazione politica alla globalizzazione senza regolazione politica regolata

L’apertura al commercio internazionale può far diminuire il benessere se si perdono i vantaggi della regolazione politica

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Integrazione

economica profonda

Stato nazionale Democrazia

Governo federale

mondiale

“Camicia di

forza dorata”

Il trilemma della Economia Mondiale

Dani Rodrik

Questa è una semplice esemplificazione del trilemma di Rodrik

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Il trilemma della Economia Mondiale

Dani Rodrik

Possiamo ordinare gli equilibri possibili:

a) globalizzazione con regolazione politica;

b) autarchia con regolazione politica;

c) globalizzazione senza regolazione politica;

d) autarchia senza regolazione politica.

a) È possibile se c’è globalizzazione + democrazia e quindi una

forma di governo mondiale (si sacrifica lo stato nazionale)

b) Rimane la democrazia e lo stato nazionale ma si sacrifica la

globalizzazione

c) È possibile se c’è globalizzazione + stato nazionale ma senza

democrazia

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Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

Il PM massimizza il benessere sociale?

Altrimenti?

Il PM può avere anche altriobiettivi

ad esempio

Vuole massimizzare la probabilità di essere eletto ri-eletto

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Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

Il PM massimizza il benessere sociale?

Altrimenti?

Vuole massimizzare la probabilità di essere eletto ri-eletto

Teorema dell’elettore mediano

Il teorema dell’elettore mediano afferma che i partiti politici democratici possono aggiustare le proprie politiche per catturare l’elettore che sta al centro dello spettro delle ideologie politiche (cioè, l’elettore mediano) Supponiamo che questo spettro ideologico sia costituito solo dai diversi possibili livelli del dazio da imporre

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Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

Il PM massimizza il benessere sociale?

Altrimenti?

Vuole massimizzare la probabilità di essere eletto ri-elettoTeorema dell’elettore mediano

Ipotesi del modello:

Esistono due partiti politici concorrenti L’obiettivo di ciascun partito è quello di essere eletto ottenendo la maggioranza dei voti (e non mantenere l’integrità ideologica)

Quali politiche i partiti prometteranno di adottare se eletti?

Entrambi i partiti proporranno la stessa politica di dazi per accaparrarsi il voto dell’elettore mediano (l’elettore al centro dello spettro) e ottenere il numero maggiore di voti da uno dei due lati dello spettro

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Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

Il PM massimizza il benessere sociale?

Altrimenti?

Vuole massimizzare la probabilità di essere eletto ri-eletto

Teorema dell’elettore mediano

Critiche del Teorema

a) perfetta informazione

b) un solo criterio di scelta

c) due soli partiti

d) tutti vanno a votare

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Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

Teorema dell’elettore mediano

Se fosse così ben poche dazi verrebbero emessi

I dazi aumentano il benessere di pochi e diminuiscono il benessere di tanti

ma non è così

il teorema non è utile per capire come si decide la politica commerciale

le scelte politiche sono spesso il risultato della azione collettiva

E’ possibile che politiche che danneggiano poco tanti elettori e favoriscano molto pochi elettori siano facilmente prese.

Sebbene i consumatori, intesi come gruppo, abbiano un incentivo a sostenere la causa del libero scambio, nessun consumatore, da solo, avrebbe incentivo a fare altrettanto, perchè i benefici che riceverebbe non sarebbero sufficientemente elevati da coprire i costi (monetari e di tempo) che dovrebbe sopportare Le politiche che impongono perdite elevate per la società nel suo complesso, ma perdite limitate per i singoli individui, potrebbero dunque non fronteggiare forte opposizione

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Quali settori vengono protetti?

• Agricoltura: negli Stati Uniti, in Europa e in

Giappone, gli agricoltori rappresentano una

piccola quota dell’elettorato, ma ricevono

sussidi generosi e protezione

– Esempi: Politica Agricola Comunitaria (PAC)

dell’Unione Europea, dazio del 1000% sulle

importazioni di riso in Giappone, contingentamento

sulle importazioni di zucchero negli Stati Uniti

Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

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Quali settori vengono protetti?

• Tessile e abbigliamento: tessile (produzione

di stoffa); abbigliamento (assemblaggio della

stoffa in vestiti).

– L’Accordo Multifibre prevedeva delle barriere alle

importazioni di prodotti tessili e di abbigliamento fra

Paesi Industrializzati ed alcuni Paesi in Via di

Sviluppo.

– Il venir meno di questo sistema di protezione dal 1

gennaio 2005, ha indotto alcuni Paesi

Industrializzati ad introdurre su scala temporanea

altre forme di protezione dei loro mercati.

Come decide l’operatore pubblico ? Come si sceglie il grado di protezione

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Negoziati internazionali e politica commerciale

• Il dazio medio sulle importazioni degli Stati Uniti e dei paesi dell’Unione Europea si è sensibilmente ridotto tra il 1920 ed il 2005

• Dal 1944, gran parte della riduzione dei dazi e delle altre restrizioni agli scambi è stata realizzata mediante negoziati internazionali

– L’Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio (GATT) venne siglato nel 1947 come accordo internazionale provvisorio e fu successivamente sostituito da una vera e propria organizzazione internazionale nota come Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) nel 1995

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• I negoziati multilaterali mobilitano gli

esportatori a sostegno della causa del libero

scambio, se questi ritengono che i mercati di

esportazione si espanderanno

– Questo sostegno verrebbe a mancare nel caso di

interventi unilaterali di liberalizzazione degli scambi

– Questo sostegno si contrappone a quello alla

restrizione degli scambi da parte dei gruppi che

competono con le importazioni

Negoziati internazionali e politica commerciale

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• I negoziati multilaterali evitano anche l’insorgere di guerre commerciali, nelle quali ciascun paese mette in atto restrizioni agli scambi

• Se ciascun paese avesse un interesse politico (stimolato da pressioni politiche interne) a proteggere i produttori nazionali indipendentemente dalla politica degli altri partner commerciali,

– Tutti i paesi potrebbero adottare restrizioni agli scambi, anche qualora fosse interesse comune liberalizzare il commercio

• Utilizziamo un semplice esempio per illustrare questo punto

Negoziati internazionali e politica commerciale

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Negoziati internazionali e politica commerciale

Dimensione strategica della politica commerciale

Situazione simile al dilemma del prigioniero

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Organizzazione Mondiale del Commercio

I negoziati nell’ambito dell’OMC si occupano della riduzione delle restrizioni commerciali in almeno tre modi:

1. Riduzione dei dazi attraverso negoziati multilaterali

2. Binding: un dazio è “vincolato” quando il paese che lo impone accetta di non aumentarlo in futuro

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3. Prevenzione contro l’utilizzo di barriere

non tariffarie: contingentamenti e sussidi

all’esportazione vengono trasformati in dazi,

in quanto i costi della protezione tariffaria

sono più evidenti

– I sussidi all’esportazione dei prodotti agricoli sono

un’eccezione

– Eccezioni sono anche concesse nel caso di

“distruzione dei mercati”, causata da impennate

nel volumi di importazione

Organizzazione Mondiale del Commercio

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• L’Organizzazione Mondiale del Commercio

(OMC) fu fondata nel 1995. Essa si basa sui

seguenti accordi

– Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio:

si occupa del commercio di beni

– Accordo Generale sulle Tariffe e sui Servizi : si

occupa del commercio di servizi (es. assicurazioni,

consulenza, servizi legali, servizi bancari).

– Accordo sugli Aspetti della Proprietà Intellettuale

attinenti al Commercio: si occupa dei diritti di

proprietà internazionali (es. brevetti e marchi).

Organizzazione Mondiale del Commercio

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– Procedura di risoluzione delle controversie: una

procedura formale che consente ai paesi coinvolti

in una controversia commerciale di appellarsi ad

un panel di esperti dell’OMC

– Le controversie vengono risolte in tempi

ragionevolmente rapidi: anche considerando gli

appelli, la procedura non può durare più di 15 mesi

– Il panel analizza gli accordi precedenti fra i paesi

membri per stabilire che li abbia violati

Organizzazione Mondiale del Commercio

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– Un paese che si rifiuti di rispettare la decisione del

panel può essere punito, mediante la concessione

agli altri paesi del diritto di imporre restrizioni

commerciali sulle sue esportazioni

Organizzazione Mondiale del Commercio

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Accordi commerciali preferenziali

• Gli accordi commerciali preferenziali sono accordi commerciali tra gruppi paesi, che prevedono la riduzione dei dazi reciproci, ma non di quelli verso il resto del mondo

• Nel sistema dell’OMC, queste politiche commerciali discriminatorie sono generalmente proibite:

– Ogni paese membro accetta di far pagare ad ogni altro paese dazi non più alti di quelli pagati dal paese con dazi minori: principio della “nazione più favorita” (MNF)

– L’unica eccezione a questo principio è rappresentata da quei casi in cui il dazio più basso è pari a zero

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• Esistono due tipi di accordi commerciali

preferenziali in cui i dazi sono uguali, o

molto vicini, a zero:

1. Area di libero scambio: un accordo che

liberalizza gli scambi tra paesi membri, ma

consente a ciascuno di essi di mantenere

una propria politica commerciale nei

confronti degli altri paesi

– Un esempio è il North American Free Trade

Agreement (NAFTA).

Accordi commerciali preferenziali

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2. Unione doganale: un accordo che

liberalizza gli scambi tra i paesi membri e li

obbliga ad adottare una politica

commerciale comune nei confronti degli altri

paesi

– Un esempio è l’Unione Europea

Accordi commerciali preferenziali

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• Gli accordi commerciali preferenziali aumentano sempre il benessere dei paesi membri?

• No, è possibile che il benessere nazionale diminuisca in presenza di accordi commerciali preferenziali

• Perchè? Invece di ricevere introiti dall’imposizione di dazi su importazioni poco costose dai mercati mondiali, un paese può finire per importare beni costosi dagli altri paesi membri, senza ricevere alcun gettito tariffario

Accordi commerciali preferenziali

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• Gli accordi commerciali preferenziali aumentano il benessere nazionale quando contribuiscono a creare nuovo commercio, ma non quando esistenti flussi di commercio dal resto del mondo vengono sostituiti da flussi commerciali con gli altri paesi membri

• Creazione dei flussi commerciali – Si verifica quando produzioni domestiche costose vengono

sostituite da importazioni a basso costo dagli altri paesi membri

• Deviazione dei flussi commerciali – Si verifica quando importazioni a basso costo da paesi terzi

vengono sostituite da importazioni ad alto costo dai paesi membri

Accordi commerciali preferenziali