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Anno XIX - numero 11 - FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS FREE PRESS www www www www www.paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it .paesietneioggi.it DICEMBRE 2013 DICEMBRE 2013 DICEMBRE 2013 DICEMBRE 2013 DICEMBRE 2013 Natale a luci spente per migliaia di famiglie, piegate da una crisi senza precedenti servizio di PETRALIA & FISICARO pagina 7 SAN GIOVANNI LA PUNTA Via della Regione strada o area di scarico merci? Michele Milazzo a pagina 3 Andrea Lino Pietro a pag. 2 GIARRE C ONFC OMMER CIO Marco Benanti a pag. 10 Furio Pamami a pag. 8 PR OF . AND OLINA GR A VINA Variante contrada Pescheria: cambio di rotta o diversivo? NUNZIO CONDORELLI CAFF a pagina 5 BELPASSO BATTIATI La Timpa di Leucatia torna nel mirino dei vandali PATRIZIO NICOLOSI a pagina 4 AGATA AMANTIA a pag. 5 Cartellonistica, Nicolosi: «persi 500.000 euro l’anno» Stamina: «la Giunta siciliana ha tradito le aspettative dei malati» Sono davvero allarmanti i dati diffusi dall’Istat per il 2012. Il documento rivela che il 12,7% delle famiglie è relativamente povero (ben 3 milioni 232 mila italiani) e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione 725 mila). Numeri preoccupanti che rendono l’idea di una crisi che da anni soffoca il paese e non lascia spazio a segnali di ripresa. Armando Cutuli «schiena dritta o tutti al diavolo!»

Dicembre 2013 - Paesi Etnei Oggi

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Paesi Etnei Oggi N. 10 di dicembre 2013.

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Page 1: Dicembre 2013 - Paesi Etnei Oggi

Anno XIX - numero 11 - FREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESSFREE PRESS w w ww w ww w ww w ww w w. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t. p a e s i e t n e i o g g i . i t DICEMBRE 2013DICEMBRE 2013DICEMBRE 2013DICEMBRE 2013DICEMBRE 2013

Natale a luci spente permigliaia di famiglie, piegate da una

crisi senza precedenti

servizio di PETRALIA & FISICARO

pagina 7

SAN GIOVANNI LA PUNTA

Via della Regionestrada o area

di scarico merci?

Michele Milazzo a pagina 3

Andrea Lino Pietro a pag. 2

GIARRE CONFCOMMERCIO

Marco Benanti a pag. 10Furio Pamami a pag. 8

PROF. ANDOLINA GRAVINA

Variante contradaPescheria: cambio dirotta o diversivo?

NUNZIO CONDORELLI CAFF a pagina 5

BELPASSO

BATTIATI

La Timpa di Leucatiatorna nel mirinodei vandali

PATRIZIO NICOLOSI a pagina 4

AGATA AMANTIA a pag. 5

Cartellonistica,Nicolosi: «persi500.000 euro l’anno»

Stamina: «la Giuntasiciliana ha tradito leaspettative dei malati»

Sono davvero allarmanti i dati diffusi dall’Istat per il2012. Il documento rivela che il 12,7% delle famiglieè relativamente povero (ben 3 milioni 232 milaitaliani) e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione725 mila). Numeri preoccupanti che rendono l’idea diuna crisi che da anni soffoca il paese e non lasciaspazio a segnali di ripresa.

Armando Cutuli«schiena drittao tutti al diavolo!»

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www.paesietneioggi.it2 HINTERLAND

Sembrano ormai i veri padro-ni della città, avendo invasocon le loro botteghe, spesso

con due o tre vetrine, stracolme dimerce varia, soprattutto il centro sto-rico, ma anche la provincia di Cata-nia. Stiamo parlando della florida esempre più numerosa comunità ci-nese, o meglio degli operatori com-merciali con gli occhi a “mandorla”sempre più presenti all’interno deinostri territori. Da registrare poi oltrealla notevolissima presenza di ope-

ratori cinesi a Catania anche il diffu-so fenomeno che riguarda, negli ul-timi 10 anni, i commercianti catanesicon un esercizio a posto fisso chehanno venduto le loro botteghe aicinesi, davanti a denaro cash.

La provincia di Catania, dai datidella Cgia di Mestre (la Confedera-zione generale italiana dell’artigiana-to che raggruppa più di 700mila traimprenditori e imprese associate) ri-sulta la città siciliana con il maggiornumero di cinesi residenti (6.639) e

di questi, la maggior parte sono com-mercianti. Nell’ultimo trimestre del2013 le imprese cinesi a Catania eprovincia iscritte alla Camera di com-mercio risultano 720, nell’ultimo tri-mestre del 2012 erano quasi le stes-se: 714.

All’interno del dato 2013 si evin-ce che ben 605 sono nel settore delcommercio sia all’ingrosso che al det-taglio e 28 nell’attività di servizi, al-loggi e ristorazione.

Di Catania, autentica “Chinatown”

di Sicilia, abbiamo parlato con il pre-sidente di Confcommercio Sicilia, dott.Pietro Agen.

“Quello degli operatori e dei ne-gozi cinesi a Catania è sicuramenteun fenomeno - spiega il presidenteAgen - assolutamente da non sotto-valutare ed anzi da sottoporre ad unaattenta analisi.

Invece, purtroppo, a Catania noilo abbiamo sottovalutato. Quando adesempio i cinesi sono arrivati a Prato,dove era presente un sistema econo-

mico ben organizzato, loro lo hannocompletamente disarticolato, portan-do denaro e impossessandosi dellarete di produzione attraverso deglioperai ridotti in schiavitù. Noi nonpossiamo competere con chi sfruttail lavoratore per circa sedici ore, ri-compensandolo solo con vitto e al-loggio e le nostre aziende vengonocompletamente espulse, anche se c’èstato e c’è qualcuno che lucra affit-tando i locali ai cinesi, ma questo èun altro discorso.

Una volta che hanno conquistatoil mercato gli operatori cinesi stannoa poco a poco diminuendo la pro-duzione”.

Ma cosa bisogna fare e comeagirà Confcommercio Sicilia percontrastare il fenomeno?

“Ripeto, il fenomeno è stato sot-tovalutato e nessuno si è mai chiestocome mai quando chiude una azien-

Il fenomeno cresce a macchia d’olio ai piedi dell’Etna. La parola al numero uno di Confcommercio

Invasione cinesi, Invasione cinesi, Invasione cinesi, Invasione cinesi, Invasione cinesi, Pietro Pietro Pietro Pietro Pietro Agen: «senzaAgen: «senzaAgen: «senzaAgen: «senzaAgen: «senzaregole rischiamo di essere spazzati via»regole rischiamo di essere spazzati via»regole rischiamo di essere spazzati via»regole rischiamo di essere spazzati via»regole rischiamo di essere spazzati via»

da cinese dopo venti giorni riapre conun nome diverso. Anche noi, come èsuccesso in altri paesi, dobbiamocomprendere che non possiamocompetere con chi gioca con le cartetruccate.

A questo punto o ripristiniamo leregole del gioco o saremo spazzativia. Debbo constatare, purtroppo, chenon ho mai visto una operazionescientifica di repressione degli ope-ratori cinesi che agiscono illegalmen-te, ad esempio che non emettonoscontrino.

Come agiremo come Confcom-mercio? Dopo le vacanze natalizie av-vieremo una campagna nostra di ve-rifica e segnaleremo alla Guardia diFinanza gli operatori abusivi cinesisul suolo pubblico e gli operatori inviolazione di mercato. Attraverso i datiche raccoglieremo diremo loro di in-tervenire.

Vogliamo, infatti, entrare nel meri-to di come opera questa comunitàattraverso una indagine seria e vede-re se effettivamente operano in modolegale oppure no”.

Maurizio Giordano

Claudio Nicolosi, candi-dato sindaco del cen-trosinistra alle ultime

elezioni amministrative del Co-mune di Gravina, non le mandacerto a dire e punta il dito all’in-dirizzo dell’attuale maggioranzain Consiglio comunale, a suo dire“assolutamente deficitaria e as-sente verso le problematiche deicittadini”.

Cosa critica in meritooperato dell’attuale Ammi-nistrazione comunale?

“Tante sono state le proposteche il nostro gruppo di opposi-zione ha avanzato, ma ovvia-mente il 90% di esse non sonostate prese neppure in conside-razione dal gruppo di maggio-ranza. Ciò è anche l’effetto di es-

sere governati da amministratorilocali che negli anni precedential voto di giugno si erano buttativeleni addosso e, durante l’ulti-ma campagna elettorale, si sonomiracolosamente ritrovati uniticome se nulla fosse accaduto.Forse perché consapevoli che dasoli non sarebbero andati da nes-suna parte?”.

Quali sono state le vostrebattaglie in Consiglio comu-nale?

“Sono tante, per citarne qual-cuna ad esempio mi viene inmente quella sul fenomeno delrandagismo, sui lavori pubbliciin corso per la riqualificazione delcentro storico e sulla questioneImu, irresponsabilmente aumen-tata al 10,6%. Ovviamente l’an-

no scorso, quando cercavamo didiminuire l’Imu sulla prima casaed aumentarla sulla seconda, mihanno preso per pazzo. Aveva-mo chiesto di intervenire sullaquestione dell’Irpef portataall’0,8 %, magari attraverso unfrazionamento sulle eventuali fa-sce di reddito. Insomma per farlabreve le dico che non ci prendo-no neanche in considerazione,siamo semplicemente degli av-versari politici e basta.

Mesi addietro avetepresentato un’interro-gazione in Consigliocomunale riguardantela carenza di illumi-nazione lungo lestrade di Gravi-na e soprat-tutto neiqua r t i e r iperiferici:che midice?

Questa in-terrogazione èstata fatta primain Consiglio co-munale e succes-sivamente attra-verso una richiesta scritta, parlia-mo ovviamente di circa due mesifa e quindi subito dopo l’appro-vazione del bilancio, ma a distan-za di due mesi abbiamo ancorail paese al buio. Siamo già a finedicembre ma ancora nessuna ri-sposta circa il problema dell’illu-minazione. Tengo a ricordare al-cune delle vie interessate: le tra-verse di via Milanese, via Valle

Allegra, via Etnea zona alta e zonabassa all’ingresso della tangen-ziale, dove c’è un serio pericoloper la sicurezza dei residenti, lazona di San Paolo, Fasano ecc....Come può vedere viene difficilefare un elenco dettagliato ma di-ciamo che sono più le strade albuio che quelle illuminate. Ave-vamo proposto di cercare solu-zioni alternative al problema at-traverso l’istituzione di un project-

financing, così alimentandole zone al buio con un tipodi illuminazione a led, oper lo meno con altri si-stemi innovativi. Guardi,quantomeno chiediamoche l’illuminazione tradi-

zionale venga ripristi-nata, per poi pas-

sare in futu-ro a qual-cosa dipiù se-rio. Ov-v i a -m e n t e

tengo aprecisare

che l’assen-za di illumina-

zione incentiva la microcrimina-lità, infatti sono svariate le lamen-tele di tanti residenti che abitanoin zone totalmente al buio …

Lavori in corso per la ri-qualificazione del centro sto-rico, cosa ne pensa?

Gravina è uno dei pochi co-muni del capoluogo etneo chenon ha fatto nessuna opera pub-blica, ad eccezione di quella rea-

lizzata tempo addietro dall’ing.Borgese, parlo del rifacimento delmanto stradale di via Gramsci.Ritornando alla sua domanda,voglio precisare che in merito almutuo stipulato per la riqualifi-cazione del centro storico e deimarciapiedi, sono stato moltocritico, perché sono dell’idea cheil centro del paese non era unapriorità. Fra l’altro sono sotto gliocchi di tutti le imperfezioni ve-nutesi a creare durante i lavori,come ad esempio l’illuminazio-ne di via Guglielmo Marconi,tanto è vero che dopo la nostrasegnalazione stanno aggiungen-do altri 15 lampioni. Per nonparlare poi della sicurezza di viaEtnea durante il rifacimento deimarciapiedi, si è lavorato contem-poraneamente su due fronti, inuna strada cosi stretta e ad altaaffluenza di traffico.

Flusso delle acque, qualè la situazione durante lepiogge?

Basta un solo giorno di piog-gia per avere danni enormi. Tan-te sono le vie interessate, mi rife-risco ad esempio a via Africa, viaCannizzaro, via Trieste e via Puc-cini.

Se fosse stato eletto pri-mo cittadino come sarebbeintervenuto? Quali potrebbe-ro essere gli spunti per por-tare risorse nelle casse co-munali?

Ma io partirei dagli introiti cheperdiamo sulla cartellonisticapubblicitaria, Gravina ormai èpiena di strutture abusive e non.

Penso che perdiamo qualcosacome 500mila euro all’anno, ci-fra importante per un piccolocomune come Gravina. E’ arri-vato il momento che l’Ammini-strazione si adoperi per risolvereil problema, sembra che ora cistiamo quasi arrivando, ma sonopassati 5 anni di mancati introiti.

Apertura del centro com-merciale “Katanè”, una ba-tosta per i commercianti delcentro storico già penalizzatida una crisi senza preceden-ti...

I commercianti sono sul pie-de di guerra. Qualora fossi statoeletto alla carica di sindaco, sa-rebbe stata una mia priorità quel-la di proporre la nascita di uncentro commerciale naturale, perfar respirare i commercianti e farrivivere, soprattutto durante ilperiodo natalizio, il centro stori-co del paese. Io stesso, nonostan-te sia favorevole per certi aspettiall’apertura del nuovo centrocommerciale “Katanè”, in sensoprettamente occupazionale, ave-vo espresso qualche perplessità,facendo qualche valutazione cri-tica: con l’apertura di tanti centricommerciali, si uccide l’econo-mia locale del paese”.

Dopo la sconfitta delle

ultime amministrative di giu-gno, come vi state organiz-zando sul piano politico?

Per quanto riguarda il grup-po di opposizione formato daD’Urso, Barravecchia, Condorellie Cianciolo ed io, stiamo ope-rando uniti, cerchiamo di essereun gruppo funzionale. E’ nato daqualche mese un nuovo proget-to che segue “Alleanza dei Citta-dini”, esperienza bellissima chemi ha portato ad essere il primonella lista della mia coalizione ead avere due rappresentanti inConsiglio comunale.

Ne approfitto fra l’altro per rin-graziare tutti i candidati che han-no creduto in questo progetto. E’evidente che questo progettoaveva ambizioni più importantiestendibili su tutto il capoluogoetneo. Dopo le ultime elezioni,che hanno visto la riconferma diRapisarda, ci siamo riorganizzatiripartendo da Gravina con il nuo-vo movimento “Gravina Attiva”,che vuole continuare quel pro-getto di vigilanza sul territorio, alfine di crescere in totale sintoniacon i partiti di opposizione e so-prattutto con il partito democrati-co che ritengo da sempre il miopartito di riferimento.

L’ex candidato sindaco di Gravina contro le scelte dell’attuale Amministrazione comunale

Cartellonistica, Nicolosi: «il Comune se neCartellonistica, Nicolosi: «il Comune se neCartellonistica, Nicolosi: «il Comune se neCartellonistica, Nicolosi: «il Comune se neCartellonistica, Nicolosi: «il Comune se neinfischia e perde 500.000 euro all’anno»infischia e perde 500.000 euro all’anno»infischia e perde 500.000 euro all’anno»infischia e perde 500.000 euro all’anno»infischia e perde 500.000 euro all’anno»

Andrea Lino Pietro

Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle delComando etneo, hanno sequestrato

oltre 100mila articoli tra mercecontraffatta e pericolosa, nei

confronti di un imprenditore cinese

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La zona artigianale di Cam-porotondo Etneo iniziò adessere costruita dall’allora

primo cittadino prof. Francesco Bel-lia (“Ciccino” per i camporotonde-si), sindaco della cittadina etnea percirca 25 anni, negli anni 60 - 90. Daallora l’area fu implementata da altriopifici, nella speranza che con il tem-

Il primo cittadino Privitera: “abbiamo eredito una situazione disastrosa, ma ci stiamo lavorando”

Zona Zona Zona Zona Zona aaaaartigianale rtigianale rtigianale rtigianale rtigianale di Camporotondo Etneodi Camporotondo Etneodi Camporotondo Etneodi Camporotondo Etneodi Camporotondo EtneoViaggio nellaViaggio nellaViaggio nellaViaggio nellaViaggio nella “““““BeirutBeirutBeirutBeirutBeirut””””” bombardata bombardata bombardata bombardata bombardata

essere all’interno della “beirut bom-bardata”: nessuna anima viva, solocani randagi in cerca di qualcosa dasfamare.

Erbacce, eternit e materiale di ri-sulta sono le prime cose che risalta-no all’occhio, per non parlare deitanti capannoni abbandonati e la-sciati al loro triste destino... Insom-ma, sono futili le parole quando siha testimonianza di tanto degrado,le foto che vi proponiamo parlanoda sole. Dopo il sopralluogo, abbia-mo interpellato il giovane e neo sin-daco Filippo Privitera nonché l’as-sessore al ramo Andrea Tosto.

Sindaco cosa ci dice circa ildegrado della zona artigianale,come si sta muovendo l’Ammi-nistrazione comunale?

“La zona artigianale vive uno sta-to di grande difficoltà. Ritengo do-veroso precisare che gli interventi egli aggiustamenti non si possonoeseguire in un solo giorno, data lagravità dello stato di fatto. Ci sonocapannoni vecchi e nuovi non cata-stati, procedure di espropriazione,

Nella storia politicadi Tremestieri Et-neo non era mai

successo che, in brevissimotempo (inteso come pochimesi di amministrazione) dueconsiglieri regolarmente elettisi siano allontanati dalla vita

politica dimettendosi dalla ca-rica “motu proprio” e due as-sessori sua sponte. L’anda-mento generale della vita po-litica del comune, ad oggi, ri-sulta travagliata da scontri po-litici e problemi irrisolti.

Prova ne è il fatto che po-

che settimane addietro orso-no è uscito un manifesto de-nuncia, firmato da sette con-siglieri comunali, che recitapiù o meno così: “in un mo-mento di crisi economica incui vengono tagliati i serviziessenziali e si richiedono sa-

crifici ai cittadini, il sindacospende soldi pubblici per unsemplice frazionamento” ci-tando la determina sindaca-le n. 47 del 29 ottobre 2013ed il cui oggetto è il conferi-mento di incarico professio-nale per una variazione ca-tastale che, a detta di qual-che consigliere comunale,avrebbe occupato solo po-chissime ore di lavoro se af-fidato, come sarebbe natura-le, ad un tecnico del comu-ne e senza spese. Anche se ilfatto sarebbe di per se quasiinconsistente se visto in mo-menti di più serenità per lacifra piuttosto irrisoria, risul-ta motivo di scontro perchéla maggioranza non sempreregge e si ricorre spesso al“salvagente” per tamponaresituazioni di emergenza. L’

amministrazione aveva pre-sentato uno schema di varia-zione di bilancio che preve-deva ulteriori somme per lamanutenzione degli immobi-li, delle strade ed un impian-to di videosorveglianza ma,l’emendamento è stato boc-ciato dal consiglio con dodi-ci voti, presidente del consi-glio Smecca in testa e poiConsoli, Costantino, Garofa-lo, Ronsisvalle, Urzì, Toma-selli, Anastasi, Pasqualini,Zinna, Gentile e Di Stefano.

Bocciato, ci fanno sapere,in quanto “si è ritenuto di in-tervenire in favore dei ragaz-zi della scuola per fornire unpullman nuovo, confortevo-le, in sicurezza.

Per quanto riguarda le vi-deo discariche, giusto preve-dere all’impianto di video-

Tremestieri, la minoranza cresce e... detta regoleTremestieri, la minoranza cresce e... detta regoleTremestieri, la minoranza cresce e... detta regoleTremestieri, la minoranza cresce e... detta regoleTremestieri, la minoranza cresce e... detta regolesorveglianza dicono al cuniconsiglieri ma assolutamen-te sbagliato che debbano pa-gare i cittadini. Dovrà esserela ditta che si aggiudica il ser-vizio di smaltimento a pre-vedere l’installazione di te-lecamere senza costi aggiun-tivi per i cittadini”.

I consiglieri ribadisconoche “per quanto riguarda lamanutenzione delle stradesono stati spesi troppi soldie male. Basta con interventiinutili che servono solamen-te ad arricchire le impreseche erogano i servizi, occor-re un serio progetto di riqua-lificazione delle strade.

Le somme lasciate sul ca-pitolo ( 20.000 €) per il mesedi dicembre (65.000 € quel-le richieste dall’assessore ailavori pubblici) devono ser- Lucia de Lutiis

vire esclusivamente per leemergenze”.

Altro motivo di scontro èstato la Tares. Alcuni consi-glieri hanno chiesto del per-ché non si è optato per la Ta-res semplificata.

“L’amministrazione - dico-no - non ha saputo rispon-dere alle domande poste,quindi l’opposizione ha ab-bandonato l’aula”.

I l g iorno success ivo i lconsigliere Tomaselli ha fat-to presente che non appro-vare la del ibera avrebbecomportato un danno per lecasse del comune.

“Si sarebbe potuto dila-zionare il saldo di dicembrein quattro rate come hannofatto alcuni comuni dellaprovincia”.

po quella zona potesse divenire ilfiore all’occhiello delle aree artigia-nali presenti nel capoluogo etneo enon solo. Malgrado gli sforzi fatti inpassato, oggi la zona artigianale ver-sa in uno stato di abbandono totale.

Noi di “Paesi Etnei Oggi” abbia-mo fatto un sopralluogo e più cheuna zona artigianale ci è parso di

aree non completate e, tengo a pre-cisare, ritardi nei pagamenti da par-te dei conduttori assegnatari. Scarsisono stati i risultati del legale incari-cato di riscuotere i crediti non paga-ti. Inoltre, la procedura di assegna-zione dei nuovi capannoni non èancora avvenuta e ci sono capan-noni mal ridotti in cui piove dentro,ma se il Comune non incassa le re-lative pigioni non può intervenireper mancanza di fondi.

Dice la sua anche l’assessoreAndrea Tosto. “Abbiamo ereditato -commenta Tosto - una situazione di-sastrosa, stiamo cercando, comeAmministrazione comunale, di par-tire con le espropriazioni. Una que-stione che ha origine nel 1995, quan-do il comune entrò in possesso deiterreni, che però ancora oggi risulta-no di proprietà dei vecchi proprieta-ri.

Così non possiamo eseguire l’ac-catastamento e gli allineamenti cata-stali. Stiamo partendo dalle rettifichecatastali in merito ai frazionamenti.In una seconda fase, passeremo alla

stipula dei contratti. Essendo chemancano le catastazioni, abbiamodei contratti stipulati non regolar-mente.

Occorre precisare che con le nuo-ve disposizioni legisltaive, la catasta-zione deve essere allegata al con-tratto d’affitto regolare. L’Aministra-zione comunale si ritrova in unasituazione di disagio, daun canto devec h i e -

dere i soldi agli inquilini che nonstanno pagando, dall’altro deve agi-re per ottenere il catastamento dellediverse aree. Ad oggi nell’area arti-gianale vi sono sei capannoni nonassegnati. Speriamo entro un annodi avere tutto sistemato”.

Un manifesto-denuncia, firmato da 7 consiglieri riassume le lotte interne all’interno del palazzo di città

Michele Milazzo

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Ci risiamo. Sembra davve-ro come la tela di Penelope. Di giorno c’è chi si im-

pegna pubblicamente a mantenere ilpulito il proprio territorio, a valoriz-zarne le finalità, ad abbellirlo comese fosse casa propria. Di notte,invece,c’è chi di nascosto lo sporca, lo im-bratta, lo offende. Chi agisce di gior-no lo fa alla luce del sole, è disinte-ressato, anzi, ci mette pure soldi ditasca sua.

Chi agisce di notte lo fa nell’om-bra, perché sa bene che quello che fanon è edificante e, soprattutto, di-strugge ciò che gli altri hanno costru-ito di giorno. Ci riferiamo alle recentipolemiche sul parco extra urbano

della Timpa di Leucatia,zona di rara bellezza ar-chitettonica e naturalisti-ca che si trova tra i Comu-ni di Battiati e Catania.Nell’Aprile scorso, nel si-lenzio delle due ammini-strazioni comunali, vo-lontari, studenti, compo-nenti del Lions Club diCatania e militari di Sigo-nella si erano rimboccatile maniche e avevamo ri-pulito tutta l’area, crean-do persino dei percorsinaturalistici.

Al termine del proget-to, realizzato senza spen-

dere un centesimo di soldi pubblici,si era tenuta una conferenza stampadove i sindaci dei due Comuni, l’av-vocato Carmelo Galati per Battiati eRaffaele Stancanelli (che era agli ulti-mi giorni di mandato) per Catania, sierano impegnati a tenere pulita l’areaper evitare che gli sforzi dei volontarivenissero spazzati via dall’inciviltà dialcuni catanesi. Ma così non è stato el’area è tornata nel degrado, nono-stante gli sforzi dei volontari. La zonacosì, anziché diventare meta di un tu-rismo culturale come meriterebbe, ètornata ad essere un comodo riparoper coppiette alla ricerca di intimità.

Che dopo aver consumato quelloche dovevamo consumare, lascianoper terra … i preservativi.

E poi c’è chi getta lattine e cartac-ce, e dire che i cestini non mancanodi certo. Ma perché lo fanno? Di chisono le responsabilità? E’ colpa deisoliti incivili? Perché in Sicilia, rispet-to ad altre zone del belpaese, nessu-no sente l’esigenza di proteggere par-chi e aree pubbliche come se fossecasa propria? Perché lo spirito volon-taristico dei Lions Club resta semprecircoscritto ad una elite di persone enon diventa un sentimento diffuso?Difficile rispondere a tutte questedomande, non vogliamo certo scri-vere trattato di sociologia. “Ma unacosa è sicura – ha detto GiuseppeSperlinga – biospeleologo dell’Uni-versità di Catania che da anni si batteper la salvaguardia della zona con lasua associazione Stelle e Ambiente –l’amministrazione deve dare il buonesempio. Deve impegnarsi a fondonella pulizia della struttura pubblicaperché noi paghiamo delle tasse af-finché ciò avvenga e deve impegnar-si a sanzionare chi sporca”.

“In primavera - ha aggiunto il profSperlinga - si era fatto un gran lavorodi squadra. I Lions Club si erano im-pegnati a mettere a disposizione unasomma di circa quattromila euro pergli interventi più urgenti, pulire lazona e abbellirla con una staccionatain legno di castagno. Gli studenti del-l’agrario e di altre scuole avevanocurato il pannello illustrativo, i milita-

ri di Sigonella si erano occupati dellapulizia, creando persino l’accesso allaTimpa con una passerella che ades-so è quasi distrutta.

Il sindaco Stancanelli, che alloraera in campagna elettorale si era im-pegnato nel voler continuare l’operadi manutenzione e di valorizzazionee lo stesso aveva detto il sindaco diBattiati, Carmelo Galati. Promessecadute nel vuoto. Eppure l’area po-trebbe un volano di sviluppo econo-mico, perché lì ci sono tesori cheaspettano soltanto di essere ammira-ti da turisti e appassionati di naturache invece vanno altrove. La zonadovrebbe essere al centro di studi einteressi scientifici perché quella èl’unica zona umida situata all’inter-no di un centro urbano. Invece nulla., Diversi anni or sono fu stipulata unaconvenzione tra il Comune di Battia-ti e l’Università di Catania per lo stu-dio del delicato ecosistema dellaTimpa. La convenzione è scadutaormai da anni, io stesso ho provato ariproporla ma non ho ottenuto rispo-ste concrete. Ne avevo parlato persi-no con il sindaco Enzo Bianco pochigiorni prima che venisse eletto, lui miassicurò che si sarebbe impegnato,ma nemmeno il Comune di Cataniaha fatto qualcosa per la Timpa, l’areaè tornata ad essere quartiere di peri-feria, terra di nessuno”.

L’uso delle sorgive per l’irrigazio-ne del parco Gioeni, la delimitazionedei confini tra Catania e Battiati perdeterminare le competenze in termi-

Sant’Agata Li Battiati, Galati: “in cantiere un progetto da un milione di euro per la sicurezza idrogeologica”

LLLLLa Timpa di La Timpa di La Timpa di La Timpa di La Timpa di Leucatia torna nel mirino dei vandalieucatia torna nel mirino dei vandalieucatia torna nel mirino dei vandalieucatia torna nel mirino dei vandalieucatia torna nel mirino dei vandalini di raccolta dei rifiuti e pulizia delterritorio, la videosorveglianza, era-no alcuni degli obiettivi che gli stessiLions – per voce di Luigi Savarino –consulente del distretto per l’areaEcologia, Ambiente, Energia – ave-vano suggerito alle istituzioni. Obiet-tivi la cui realizzazione sembra anco-ra lontana.

Per il sindaco di Sant’Agata li Bat-tiati, Avv. Carmelo Galati la zona saràpresto tutelata perché il Comune èdestinatario di un finanziamento eu-ropeo di un miliardo di euro che con-sentirà di realizzare la seconda tran-che dei lavori di consolidamento eregimazione delle sorgive della Tim-pa: “Ciò consentirà un duplice obiet-tivo. Da un lato mettere in sicurezzale case dal rischio idrogeologico, dal-l’altro cogliere l’occasione per riqua-lificare la zona senza oneri di spesaper le casse comunali. Dunque, nonè vero che l’amministrazione sta tra-scurando l’area della Timpa. Il de-grado – ha sottolineato infine il pri-mo cittadino - è opera dei soliti inci-vili e la colpa non può essere scarica-ta all’amministrazione comunale”.

Riguardo la convenzione conl’Università di Catania il sindaco diBattiati si è detto molto disponibile:“E’ intenzione della mia amministra-zione coinvolgere un ente pubblicocome l’Università di Catania per av-viare dei progetti di studio sia in am-bito paesaggistico che naturalistico” -ha detto Galati.

Patrizio Nicolosi

Abbiamo incontratoMarco Sanfilippo, ilpiù giovane consi-

gliere di Nicolosi, laureando iningegneria gestionale, impe-gnato nella vita politica e ag-gregativa giovanile del propriopaese, al suo secondo impegnopolitico che lo vede attivo sulfronte dell’opposizione, nell’at-tuale consiglio comunale.

Crediamo sia interessan-te capire perché, in un pe-riodo di quasi totale sfidu-cia nei confronti delle isti-tuzioni, un giovane si scom-metta, mettendoci impe-gno, sacrifici, “mettendocila faccia” in politica e so-prattutto entusiasmo e vo-glia di fare. Quali sono le

La parola a Marco Sanfilippo, il più giovane consigliere comunale del gruppo di minoranza a Nicolosi

«C’è un nuovo entusia«C’è un nuovo entusia«C’è un nuovo entusia«C’è un nuovo entusia«C’è un nuovo entusiasssssmo tra i gruppi giovanili»mo tra i gruppi giovanili»mo tra i gruppi giovanili»mo tra i gruppi giovanili»mo tra i gruppi giovanili»

motivazioni che spingonoad un tale impegno? Amoreper il paese, indiscriminato,non solo politico, maturato sinda piccolo. In ambito dell’asso-ciazionismo giovanile sia dipromozione sociale che sporti-vo. Ne approfitto per rivolgereun invito ai tanti giovani di Ni-colosi di avvicinarsi alla politi-ca, di interessarsi ai problemi ea proporre possibili input po-sitivi e costruttivi per trovare unatangibile soluzione. Più giova-ni, nuove idee, nuovi stimoli enuove iniziative per il nostropaese.

Cosa pensano i giovanidella politica nicolosita?

Ci sono molti giovani chehanno delle idee interessanti

ma spesso manca quell’attivi-smo, quella voglia di mettersiin gioco che il più delle voltenon permette di condividerlepubblicamente e in modo co-struttivo, passando dall’idea al-l’azione e alla realizzazione par-tecipata. Una inversione di ten-denza si sta riscontrando nel-l’ultimo periodo. Infatti, stiamoassistendo ad un sussulto d’en-tusiasmo da parte di neo asso-ciazioni e gruppi giovanili at-traverso un impegno di cittadi-nanza attiva.

Quali sono gli strumentiche un giovane consiglieredi minoranza ha a disposi-zione per collaborare atti-vamente e in modo co-struttivo al lavoro ammini-strativo di un paese?

Gli strumenti istituzionali inconsiglio comunale sono prin-cipalmente mozioni, propostedi deliberazione e atti di indi-rizzo, in merito a questo ultimostrumento, voglio ricordare gliatti indirizzati al Centro Giova-ni, struttura molto “invidiata”dai paesi limitrofi, che voglia-mo riparta con diverse attività.Abbiamo più volte avanzatointerrogazioni e contestualmen-te sollecitato la modifica del re-golamento per un’effettiva edefficiente ripartenza, con il coin-

volgimento dei giovani chehanno voluto fortemente unastruttura del genere. Abbiamoanche proposto l’intitolazioneal Giudice Rosario Livatino.

Quali temi vede unitemaggioranza e opposizio-ne? Quali i punti di diver-genza?

Sicuramente le problemati-che legate all’attuale condizio-ne degli enti locali, sempre piùvittime di un sistema sovra co-munale sordo di fronte alle re-ali esigenze di un territorio (ba-sti pensare ad esempio ad al-cune irragionevolezze legate alpatto di stabilità). Come noncitare, inoltre, la riforma falli-mentare delle cosiddette Ato. IlComune di Nicolosi, così comealtri comuni, è da ritenersi vitti-ma di un sistema poco efficaceed efficiente che ha impostocosti e procedure che non rien-trano nelle responsabilità dellesingole amministrazioni attualie passate. Difendere gli interes-si primari di un paese pulito, eritenuto da molti visitatori unodei più decorosi e vivibili, è si-curamente un aspetto che civede collaborativi. Stesso di-scorso può essere esteso alleproblematiche inerenti il graveproblema del randagismo. Al-cuni temi ci hanno visti in posi-

zione diverse, tra questi, noidella minoranza abbiamo pun-tato l’ attenzione, rispetto aquanto viene già fatto, alle fa-sce deboli della popolazionenicolosita, ai pensionati, allefamigli che vivono particolaridisagi sociali ed economici. Nu-merose sono state infatti le pro-poste per gravare meno sui red-diti bassi, ne cito una per tutte:la proposta dell’esenzione dalpagamento irpef per tutti colo-ro che abbiano un reddito finoa € 12.000,00, purtroppo boc-ciata. Un altro punto certamen-te non condiviso è stata l’istitu-zione dei parcheggi a paga-mento all’interno delle aree delcentro cittadino. Un cambia-mento che abbiamo vissutodall’oggi al domani senza con-certazione o dibattito. Andavagestita meglio senz’altro.

Alcune osservazioni suun tema molto dibattutoquale l’istituzione della ztlsull’etna.

Relativamente alla Zona aTraffico Limitato sull’Etna, noidella minoranza abbiamo chie-sto in diverse interrogazioniquali rischi poteva correre ilcomune di Nicolosi in terminidi legittimità. Volevamo capirese la scelta “forte” di questa isti-tuzione fosse blindata a livello

procedurale e normativo. Il pro-blema di Nicolosi Nord, dovenumerosi pullman e caravanaggiravano il pagamento e so-stavano in modo disordinato inaree poco sicure trattandosi dizone vicine alle zone sommitalidel vulcano, è sotto gli occhi ditutti. Forse si poteva procederecon maggiori controlli dellenostre aree a pagamento edinsistere affinché anche l’enteprovinciale vigilasse accurata-mente su quanto di loro com-petenza. In attesa degli svilup-pi, si deve cercare di puntaread un buon utilizzo delle entra-te certe, molto cospicue fin dal2008, provenienti delle aree disosta a pagamento. Creare ser-vizi: c’è tanto da fare e mi riferi-sco soprattutto alle piccole cose(dai piccoli lavori di manuten-zione, al mantenimento dellapulizia ordinaria posizionandomagari più cestini per i rifiuti,un maggior numero di figuredi controllo e un impegno par-ticolare nelle problematiche le-gate alla stagione invernale).

Percezione della sicu-rezza. Quali i vostri sento-ri?

Nicolosi è ritenuto un paesetranquillo anche se negli ultimianni si sono verificati alcuniepisodi che ci mettono in aller-

ta e in preoccupazione. Abbia-mo chiesto un maggior control-lo del territorio e un potenzia-mento dei sistemi di deterrenza(maggior numero di controlli euna implementazione dei siste-mi di videosorveglianza).

Quali idee della mino-ranza vi augurate possanoessere accolte?

In un periodo di estrema in-certezza, il primo obiettivo è si-curamente rendere la nostraamata Nicolosi sempre più amisura d’uomo: garantire e mi-gliorare l’efficienza dei serviziresi alla collettività rappresentaun dovere. Lanciare nuove ideedi accoglienza per i turisti e pun-tare su nuovi eventi a Nicolosi.Partecipazione: rendere attivo ilservizio di video riprese dellesedute del Consiglio Comuna-le per permettere a chi non puòpartecipare fisicamente, di as-sistere ai dibattiti e venire a co-noscenza delle problematichediscusse. Infine, per ritornareal tema giovanile, una delle ideeche avanzeremo sarà l’istituzio-ne della Carta Giovani: una car-ta che darà la possibilità ai gio-vani, appunto, di usufruire dialcune agevolazioni, sconti, efavorire la loro partecipazioneanche in ambito culturale.

Sonia D’Arrigo

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Giovedì 25 no-vembre 2013. Unadata che può deter-

minare una nuova era per laSicilia.

Il Consiglio comunale diBelpasso, riunito in sessioneordinaria, dice NO al rinnovodella variante del centro logi-stico-commerciale in contradaPeschiera, ne più né meno cheuna speculazione urbanistica.

Si tratta di una cementifica-zione su 64 ettari di agrumetoagricolo che nel 2008 una va-riante urbanistica (“la mani-na”) aveva trasformato in zonaindustriale, posto nei pressdell’autostrada A19.

Un bellissimo agrumeto,come tanti della zona, per dipiù insistente su una spondadel Simeto, in una zona che ilPAI (Piano assetto Idrogeolo-gico) della Regione Sicilia hainserito fra le zone ad elevatorischio idraulico in caso diesondazione del più grandefiume siciliano, in cui è vietatala costruzione di nuove opere.

“Il PRG di Belpasso preve-de già un’alta concentrazionedi zone destinate ad uso indu-striale e commerciale – sottoli-nea Carlo Caputo, sindaco diBelpasso, che ha ammirevol-mente preso posizione contra-ria alla proroga –, molte dellequali non ancora sfruttate edinsediate: non vedo dunque ilperché questo Ente debba rin-novare una variante che tra-sforma una zona da agricola a

zona industriale e commercia-le, per di più su un terreno cheper buona parte insiste sullasponda del fiume Simeto. Lostesso investimento, con mo-difiche minime, potrebbe es-sere realizzato nelle zone giàdestinate a quel tipo di usosenza consumare ulteriori por-zioni di terreno a vocazioneagricola: ritengo inoltre chenon sia opportuno optare peruna variante così rilevante pro-prio mentre questo Ente staprocedendo alla revisionecomplessiva del PRG”.

Proprietaria del terreno è laMittel spa, l’alta finanza nazio-nale in primis azionista delgruppo Rcs Rizzoli Corrieredella Sera, poi c’è banca Inte-sa, Ubi banca, Azimut Bene-detti, Moncler e una pagina dinomi e nomignoli di societàquotate.

Ad approvare la variante a

tempi di record (neanche unanno) è stata la giunta presie-duta dal berlusconiano di fer-ro Alfio Papale.

Dal 2008 al 2013, l’unicointervento realizzato dal grup-po finanziario è stato quello diabbattere tutto l’agrumeto espianare alla meno peggio ilterreno, giustificando il manca-to avvio dei lavori con la “crisifinanziaria” in atto in Italia.Inoltre il gruppo Mediterraneoha precisato che la mancatarealizzazione dell’opera com-porterebbe un ingente dannoeconomico anche per il Comu-ne di Belpasso che vedrebberidotto le proprie entrate colgettito Imu.

La domanda che bisognaporsi è: cui prodest? A chi gio-va una tale ulteriore specula-zione? Vuole veramente il benedella comunità un gruppo fi-nanziario che viene da fuori,

senza alcun concreto legamecol territorio, che acquisisce ter-reni a una manciata di euro almetro quadrato, promette ce-mento e fabbriche ma costrui-sce invece solo speculazionefinanziaria pura?

Difatti, i terreni grazie alla“manina” hanno aumentato illoro valore del 700 per centopassando da 7 a 40-50 euroal metro quadrato pronti peressere impegnati o rivendutirealizzando un corpulento sur-plus, argomento questo sem-pre molto “sexi” per gli inve-stitori economici, utili in tempidi finanza lenta per costruireaffari sopra il nulla: difatti, lacrisi rimane, il terreno prendevalore senza nulla aggiungereal territorio, tanto poi i servizidovranno sempre essere fattie a spese (queste si) della co-munità. Ecco cos’è la renditadei terreni, il grande cancroanticipatore e creatore di tuttele crisi economiche dei nostritempi, come hanno rilevatograndi uranisti come CamposVenuti o economisti come Sti-glitz.

A questo punto resta da ca-pire cosa accadrà ora: sembrachiaro il voto del consiglio e laposizione dell’Amministrazio-ne contro il rinnovo della megaspeculazione, ma si sa le vieper la speculazione sono infi-nite … e chi può escluderlo uncambio di rotta magari di qual-che funzionario o del TAR?

Ai posteri saperlo, agli odier-ni la possibilità di fare la cosagiusta.

E’ ancora un’incompiuta il progetto, risa-lente al 2006, che prevedeva di realizzare unastrada per collegare la via Acque Munzone,dietro il cimitero, con la via Roma e liberarecosì dal traffico la stretta via Polveriera, viuzzadesolata divenuta un importante collegamentoviario fra Mascalucia e Catania attraverso SanGiovanni Galermo. Con soldi pubblici si ini-zia l’allargamento di questa strada, operazio-ne che a causa di preesistenti antiche case siinterrompe a 183 metri dalla via Roma, oveancora oggi si può ammirare quello che restadell’antica viuzza con tanto di scalinate in mez-zo la strada per accedere alle casette dei primipiani, che i nostri nonni percorrevano solita-mente a piedi.

Oggi ci sono migliaia di auto che giornal-mente si accodano per superare questo bre-vissimo stretto tratto di strada, difficilmentepercorribile da due affiancate. Così per elimi-nare l’imbuto il Comune progettò la nuovastrada a qualche decina di metri più in basso.

Solo che come sempre accade in Sicilia, lagrande idea diventa la “genialata” per l’en-

nesima speculazione urbanistica sugli antichiterrazzamenti in pietra e le trazzere interpode-rali in basolato: ovviamente, gli interessi deisingoli privati surclassano e demoliscono qual-siasi interesse generale al patrimonio storico,culturale, ambientale, territoriale e … alla rea-lizzazione di quella strada, che ovviamente siperde fra le tante “vie del Signore”!

La strada è rimasta opera morta perché lìaccanto si sarebbe dovuto realizzare il bowling,ma nelle more burocratiche delle autorizza-zioni richieste dal Comune, ne è stato apertoun altro ai portali, e sarebbe stata un inutileinvestimento, ci dice l’amministratore del-l’azienda proprietaria di quei terreni nei qualiinsisterebbe la strada. Del resto il Comune nonha soldi cash per procedere agli espropri ecampa cavallo … i privati fanno i palazzi e ilpubblico arretra e lascia opera morta tutti i pro-getti e gli interventi utili per la comunità. Orac‘è un nuovo sindaco, sul quale incombe an-che questo macigno lasciato in eredità dal pre-cedente disinteresse amministrativo.

Mascalucia e...Mascalucia e...Mascalucia e...Mascalucia e...Mascalucia e...la bretella incompiutala bretella incompiutala bretella incompiutala bretella incompiutala bretella incompiuta

Da sciogliere il nodo via Polveriera che soffoca via Roma

Centro commerciale, cambio di rotta o diversivo?Centro commerciale, cambio di rotta o diversivo?Centro commerciale, cambio di rotta o diversivo?Centro commerciale, cambio di rotta o diversivo?Centro commerciale, cambio di rotta o diversivo?Variante contrada Peschieria, il sindaco di Belpasso Caputo blocca una grande speculazione

Nunzio Condorelli Caff

N. C. C.

HINTERLAND

Da almeno un ventennioSan Giovanni la Punta èdiventata un crocevia per

tutti gli automobilisti provenienti dal-l’hinterland, a causa della sua posi-zione strategica rispetto agli altri Co-muni limitrofi. La presenza di scuoledi ogni ordine e grado (circa 5.000studenti) ha intensificato maggiormen-te il traffico ma ha consentito altresì dicompletare i corsi di studio senza do-versi per forza recare in città.

San Giovanni La Punta cresce a dismisura e il traffico impazzisce tra vecchie abitudini ...d’ordinaria inciviltà

Via della Regione, strada o area di scarico merci?Via della Regione, strada o area di scarico merci?Via della Regione, strada o area di scarico merci?Via della Regione, strada o area di scarico merci?Via della Regione, strada o area di scarico merci?Il comandante dei vigili, Roberto Cona: “garantiamo il possibile”Il comandante dei vigili, Roberto Cona: “garantiamo il possibile”Il comandante dei vigili, Roberto Cona: “garantiamo il possibile”Il comandante dei vigili, Roberto Cona: “garantiamo il possibile”Il comandante dei vigili, Roberto Cona: “garantiamo il possibile”

Ma ciò che ha veramente trasfor-mato il paese in un piccolo centrometropolitano è stato l’avvento deicentri commerciali. Considerando poitutti i piccoli negozi del centro storicoe di via della Regione ci si accorge cheaffrontare il traffico veicolare giorna-liero in strade nate e concepite percontenere un numero limitato di au-toveicoli non è certo facile. Inoltre lapresenza di camion ed autoarticolatiche tante volte devono anche effet-

tuare lo scarico (come palese dimo-stra l’immagine scattata dal nostroreporter) intasa ulteriormente learterie del paese.

Per tenere sotto controllo lasituazione sono stati effettuati inpassato studi di settore chehanno garantito unmaggior snellimentodel flusso veicolaregrazie alla creazionedi varie rotatorie neipunti nevralgici delpaese, diminuen-do sensibilmente ilrischio di incidentigravi.

I progetti riguar-

danti la creazione e la fruibilità di nuo-ve aree di sosta dovrebbero migliora-re ancor più il flusso veicolare evitan-do il fenomeno molto diffuso della so-sta in doppia fila,che impedisce il pas-saggio delle auto e quello dei mezzipesanti. Di recente si è verificato ungrave incidente nella trafficata via Mot-

ta, nei pressi del Polivalente,dove una donna è stata in-vestita mentre attraversa-va la strada. A tal proposi-to abbiamo incontrato il

comandante dei vi-gili urbani, Ro-berto Cona.

Coman -dante cosasi sta fa-cendo at-tualmenteper ga-r an t i r emaggior-

mente la sicurezza stradale in unterritorio tanto difficile da gesti-re?

“Dopo l’incidente in via Motta ab-biamo ulteriormente intensificato icontrolli nei pressi del Polivalente conservizi mattutini e in orario di uscita.Già da tempo erano state usate tutte leprecauzioni possibili per tutelare unazona così frequentata, quasi una pic-cola città, dato che contiene circa 5.000studenti e tutto il personale scolasti-co”.

Quali sono i rimedi per garan-tire al massimo la sicurezza?

“E’ stata realizzata da tempo tuttala segnaletica orizzontale e verticale,la linea longitudinale continua, le stri-sce ottiche e quant’altro potesse servi-re per mettere in sicurezza la zona. Inol-tre abbiamo chiesto anche a livelloprovinciale un intervento infrastruttu-rale per creare dei parcheggi internifruibili non soltanto dal personale sco-lastico ed un potenziamento dell’illu-minazione pubblica, il tutto nell’am-bito del piano delle opere triennalidella Provincia Regionale”.

E’ per quanto riguarda il re- Agata Amantia

sto del paese?“Vengono effettuati giornalmente

dei controlli sul territorio ed in parti-colar modo in via Motta, Fisichelli eCatira Santa Lucia anche a mezzo au-tovelox. Mentre per le rotatorie il co-mune ha ultimato l’ultima proprio unmese fa,accanto al cimitero centrale,unaltro punto nevralgico del traffico vei-colare”.

Non sarebbe opportuno au-mentare il numero dei vigili ur-bani?

“Il nostro Corpo viene anche coa-diuvato dagli ausiliari del traffico mada anni purtroppo il numero dei vigiliurbani risulta insufficiente per un pa-ese di 20.000 abitanti. Oltre alle in-combenze riguardanti il traffico veico-lare bisogna occuparsi anche di edili-zia e garantire ai cittadini sicurezza eserenità. Nonostante i vari impegnipiù volte alcuni di loro hanno ricevu-to encomi per l’opera prestata duran-te lo svolgimento del proprio dovere,per aver catturato malviventi o sven-tato rapine grazie al tempestivo inter-vento”.

Un furgone in via della Regione, edin prossimità di un incrocio

trafficato, giace indisturbato alcentro della careggiata durante lo

scarico merci

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La matassa del centro-destra paternese è tutt’al-tro che semplice da scio-

gliere, imbrigliata com’è tra risenti-menti mai definitivamente sciolti estorture caratteriali dei soggetti stori-camente in campo che non hannoforse mai compreso la vera necessi-tà di procedere non in solitaria, comes’è fatto fino a questo momento, mainiziare un percorso comune cheporti agevolmente ad una grandecompagine moderata a sostegno diuna sindacatura giovane alle pros-sime amministrative.

Non è troppo strano, infatti, chein questi giorni si parli già di “pre-campagna elettorale”. Ci si studia, sicerca di capire come e quanto con-teranno donne e uomini che allepassate elezioni restarono fuori l’as-sise civica, assassinati da questa leg-ge elettorale che ha letteralmenteucciso la rappresentatività facendoposto alla stabilità e alla governabi-lità a tutti i costi; anche a costo dilasciar fuori intere classi dirigenti chehanno sempre e da sempre dimo-strato di riuscire ad ottenere consen-so straordinario per far posto a sog-getti, per esempio, che oggi siedonosulla poltrona di presidente del con-

Niente è chiaro einquadrare la situazionepolitica è impresa ardua

A Paternò voto anticipato?A Paternò voto anticipato?A Paternò voto anticipato?A Paternò voto anticipato?A Paternò voto anticipato?LLLLLe fitte trame del centrodestrae fitte trame del centrodestrae fitte trame del centrodestrae fitte trame del centrodestrae fitte trame del centrodestra

siglio comunale pur avendo ottenu-to in alcuni casi un quarto dei voti dialtri amici del centrodestra rimasti acasa perché candidati in liste colle-gate a sindaci perdenti alle elezioni.Se pensiamo che a tutto questo, nelcentrodestra sui più vari livelli, è inatto un vero e proprio terremoto,capite bene che gli assestamenti sa-ranno da qui in avanti molteplici enon senza sorprese.

La scissione del Popolo della Li-bertà, di fatto, ha significato un “li-bera tutti” generale che non ha fattobene alle classi dirigenti politichelocali. Per quello che se ne sa il se-natore Salvo Torrisi, massima caricapolitica attualmente presente in città(recentemente confluito nella nuo-va formazione politica di AngelinoAlfano, Nuovo Centrodestra), parestia avviando una fase consultiva cheaprirebbe nuovi scenari, in virtù delprogetto mai abbandonato della co-siddetta grande coalizione, idea chenelle ultime settimane riprende pie-de. Per intenderci: da Pierferdinan-do Casini a Nello Musumeci, daquello che oggi è Scelta Civica a Fra-telli d’Italia. Per fare questo, inqua-drare la situazione politica comples-siva della città nel fronte moderato èimpresa ardua anche per osservato-ri attenti e smaliziati, ma necessaria.

In Consiglio niente è chiaro: il con-sigliere Marco Tripoli ha confermatoil suo passaggio dal Popolo dellaLibertà a Nuovo Centrodestra, puressendo lui stesso uno spirito liberocapace di intraprendere strade in au-tonomia all’ultimo minuto, forte diun consenso elettorale lusinghierocapace di essere confermato qualsi-asi sia la forza politica che lo vedacandidato. Idem per Pietro Cirino,storicamente in Forza Italia ma vici-no a Torrisi, anche lui verosimilmen-te confluito nella nuova forza politi-ca alfaniana.

Più spinoso e complessivamentemeno chiaro il percorso di IgnazioMannino, ex capogruppo del Pdl inconsiglio, e di Francesco Rinina, pri-mo degli eletti nel Pdl ed inspiega-bilmente dichiaratori indipendentequalche tempo fa, in polemica conla classe dirigente azzurra. L’ex ca-pogruppo è molto vicino al parla-mentare regionale e vicepresidentedell’Ars, Salvo Pogliese, rimasto inForza Italia. Mannino, avendo inquesto momento deciso di mante-nere una linea politica neutrale, guar-derebbe comunque volentieri a for-ze di nuova destra vicine a GiorgiaMeloni. Rinina, vicino all’ex vicesin-daco e candidato alle ultime regio-nali Salvo Panebianco, resta ancora

in apnea politica, in attesa di chiari-menti del quadro complessivo re-gionale e nazionale. Questo perquanto riguarda le forze in consiglio.

Ma se le Istituzioni riflettono unpanorama pieno di incertezze, nem-meno le realtà civiche e politiche fuoridal palazzo offrono appigli certi. Sicerca una quadra, sostanzialmente,con tutte quelle forze alternative allasinistra e all’amministrazione retta daMauro Mangano, questo sindaco-preside improvvisato che non si rie-sce più a capire da che parte sta: sedalla parte dei cittadini, o dalla partedegli apparati o altro del genere.Nino Naso, ex candidato sindacoperdente al ballottaggio proprio con-tro Mangano lo scorso maggio2012, starebbe piano piano conqui-standosi nuovamente una fetta discena politica forte del finanziamen-to di 950mila euro revocato (ma for-se prorogato) dalla Regione Sicilia-na previsto per il ripristino e la ri-strutturazione della grande chiesa diSanta Barbara, Patrona della città. Ilfinanziamento fu promesso allora incampagna elettorale dallo stessoNaso, e il pericolo che non vengapiù erogato alla città (complice il sin-daco e presidente della Regione en-trambi del Pd), offrono a Naso e alsuo gruppo civico un assist non da

poco per rientrare in campo, magarisfruttando il momento di forte mal-contento della popolazione in ge-nerale e di massima impopolarità diamministrazione e sindaco della cit-tà.

Il quadro politico è fitto e leelezioni amministrative nonsono alle porte, si voterà in-fatti nel 2017. Ma prestoin Consiglio potrebbeapprodare una mozio-ne di sfiducia intornoalla quale si cerca dicoinvolgere anche set-tori della maggioranzadi centro sinistra, in lar-ga parte insoddisfattadalla magra e inconclu-dente azione del primocittadino. I tempi, quin-

di, si accorcerebbero e non di poco.Il voto potrebbe essere anticipato,dando così il via ad una campagnaelettorale forse tra le più aspre e ac-cese degli ultimi anni nella città del-l’arancia rossa.

Andrea Di BellaFreedom24

E’ ammirevole come i resi-denti delle frazioni di Mister-bianco esprimano tutto il pro-prio disagio e con lealtà si pro-pongano con uno spirito colla-borativo nei confronti dell’Am-ministrazione comunale affin-ché sia affrontati i numerosi dis-servizi delle zone in questione.

“Ci rivolgiamo a tutti gli am-ministratori - commentano di-versi residenti- senza mai do-ver marcare la differenza di re-sidenza nei vari luoghi del ter-ritorio, perché siamo semplice-mente tutti residenti di Mister-bianco, tali siamo e per tali pre-tendiamo di essere trattati”.

Questo il grido unanimedegli abitanti delle frazioni Bel-sito, Lineri, Serra, Montepalma,Madonna degli Ammalati e areelimitrofe che esprimono il dis-senso verso una logorata for-ma di gestire la cosa pubblica.Sono stanchi di essere consi-derati dei cittadini di serie B,non vogliono essere solo utentiche pagano al Comune le tas-se, ma teste pensanti che conl’ente pubblico dialogano, con-sigliano, evidenziano progetti,idee, programmi, ponendosi inprima linea per apportare lenecessarie migliorie.

“La prima azione che si ren-de indispensabile – racconta-no al nostro giornale – scaturi-sce dalla circostanza che non è

L’urlo di Belsito, Lineri, Serra, Montepalma e Madonna degli Ammalati

Misterbianco, a luci spente ilMisterbianco, a luci spente ilMisterbianco, a luci spente ilMisterbianco, a luci spente ilMisterbianco, a luci spente ilNatale in periferiaNatale in periferiaNatale in periferiaNatale in periferiaNatale in periferia

più accettabile che anche la piùbanale delle carenze, per esem-pio un tombino rubato, unabuca, un sacco di spazzatura,uno spazio verde malcurato, unlampione abbattuto, uno stopnon visibile, una qualsiasi ba-nalità risolvibile con una sem-

plice segnalazione, faccia sca-turire il continuo tentare di tele-fonare, una ricerca di punti diriferimento che dura giorni egiorni, entrando in un vorticeintollerabile, che poi sfocia nel-la rassegnazione e nella vogliadi mollare.

“Ma noi – parlano concordii residenti - non ci fermeremodavanti a nessun ostacolo, an-che le banalità devono essererisolte, perché è un nostro dirit-to. Non è tollerabile quindi l’at-teggiamento sin ora avuto da

chi ci ha amministrati, che sia-no appartenenti a questa o alleprecedenti amministrazioni, neldire di essere aperti alla colla-borazione tra i cittadini, chie-dendo di segnalare per poi nonascoltare, dando il via ad un’at-tesa di giorni e giorni per rice-vere, forse, una risposta. Que-sta è la deficienza che deve es-sere affrontata all’interno delsistema, in un paese che vera-mente vuol aprire le porte aisuoi abitanti”.

Le problematiche sul terri-

Una volta trascorsi i canonici sei mesidall’insediamento della nuovaAmministrazione Corsaro (nella

foto), è dovere di cronaca riassumere tutte lenovità che questa ha contribuito a creare.

Dal 10 luglio 2013, giornata in cui la nuo-va amministrazione comunale si è insediata,l’obiettivo è stato quello di lavorare per la ri-nascita del paese.

Secondo i concetti di “trasparenza”, “pro-grammazione” e “azione”, infatti, sono nateimportanti iniziative, volte a venire incontro adei sangregoresi sempre più restii a credernei progetti politici. Cominciamo col tema cal-do quale quello della politica sulla gestionerifiuti. Il Comune di San Gregorio, infatti, hasiglato una convenzione tra i Comuni virtuosidell’A.R.O., individuati in Aci Bonaccorsi, Val-verde e Viagrande, al fine di ridurre i costi digestione del settore dello smaltimento rifiuti,divenendo Comune capofila. Inoltre si è riu-sciti a contenere l’aumento delle tariffe detta-to dalla “Simeto Ambiente” nei confronti di19 Comuni.

Sempre allo scopo di accorciare le distan-ze tra mondo politico e mondo civi-le, la nuova Amministrazione hacreato “Ad-ministrando 2.0”, os-sia una nuova piattaforma politica,amministrativa e di informatizzazio-ne dei servizi e delle procedure del-l’ente, che porterà allo snelli-mento delle procedure ealla semplificazione deirapporti tra il cittadino ela sua amministrazione.Inoltre, i nuovi ammini-stratori del sindaco Car-melo Corsaro hanno ri-tenuto importante acco-gliere le richieste per

una maggiore partecipazione da parte dei cit-tadini sangregoresi della zona Sud, spesso di-menticati. Sito in via Sgroppillo, infatti, vi saràun nuovo ufficio anagrafe ed URP, al postodella vecchia delegazione comunale. Per quan-to attiene il mondo scolastico, invece, la nuo-va Amministrazione ha ottimizzato le risorseeconomiche del servizio pre e post scolastico.Se finora tale sevizio ha gravato per 67.000euro l’anno, oggi invece è a costo zero per lacollettività.

Le famiglie degli alunni interessati a taleservizio dovranno certamente contribuire eco-nomicamente, come è stato finora, ma le risor-se economiche risparmiate verranno investitea favore dei due Istituti Comprensivi “Savio” e“Purrello”, fino adesso tenuti fuori da partico-lari contributi. È stato anche attivato il serviziodi bus-navetta gratuito per tutti gli studenti san-gregoresi che frequentano il liceo ITIS di SanGiovanni La Punta, sito nel comune di AciBonaccorsi. Rimanendo nei pressi della scuo-la “M. Purrello”, è importante far sapere chel’area di 614 mq in prossimità della stessa sarànuovamente destinata a parcheggio (PK) con

la riformulazione del nuovo Prg.L’attenzione della nuova Giunta comu-

nale non si è rivolta soltanto ai giovani stu-denti o ai sangregoresi della zona Sud, maanche ai cittadini disoccupati e inoccupati,oltre che ai disabili e agli anziani. Grazie a

dei finanziamenti regionali, in-fatti, sono stati attivati i Cantieridi Servizi, che hanno fruttatoben quattro progetti: due inambito sociale, per migliorarele attività di assistenza agli an-ziani e ai disabili, e due per ilavori pubblici, per la vigilan-za e il verde pubblico.

San Gregorio, tempo di bilanciSan Gregorio, tempo di bilanciSan Gregorio, tempo di bilanciSan Gregorio, tempo di bilanciSan Gregorio, tempo di bilanciI primi 6 mesi di amministrazioneI primi 6 mesi di amministrazioneI primi 6 mesi di amministrazioneI primi 6 mesi di amministrazioneI primi 6 mesi di amministrazione

torio sono tantissime ed ascol-tare la voce dei cittadini è la stra-da più giusta per ottemperare atali problematiche, perché solochi li vive, può capire quali equanti problemi sarebbe auspi-cabile affrontare.

La principale via che colle-ga le periferie al centro del pae-se, parliamo della strada checonduce a San Giovanni Ga-lermo, attende da anni l’ammo-dernamento, trattasi di una stra-da pericolosissima, senza mar-ciapiedi. Non meno attenzionemeritano le vie secondarie cheattraversano la zona Madonnadegli ammalati, via Santa Mar-gherita, via della Campana estrade viciniore, che sono dellevie di campagna completamen-te abbandonate. Il nostro au-spicio è quello che le frazionimisterbianchesi riprendano avivere, e speriamo, come dice ildetto, che per l’Anno nuovo, cisia una vita nuova.

Giusy Percipalle Francesco Patti

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Il periodo delle festività natalizie èquello in cui la maggior parte dellepersone pensa al prossimo e alla be-neficenza, ma alla Caritas di Catania silavora 365 giorni all’anno per donareai meno abbienti un sorriso, un gestodi affetto, perché spesso di questo sitratta. Proprio per evidenziare l’impor-tanza delle loro attività abbiamo deci-so di incontrare Sebastiano Ferraro,volontario presso la Caritas etnea, perfarci raccontare le attività che vengo-no svolte quotidianamente e la suapersonale esperienza sul campo.

Quali sono le principali atti-vità che svolgete?

Principalmente per noi sono im-portanti le attività di ascolto e acco-glienza, poi mettiamo a disposizionedormitori e realizziamo attività di ita-lianizzazione. Inoltre offriamo a chi ne

Servirebbe un numeroinfinito di renne ababbo Natale in questo

ultimo scorcio di 2013 per faredavvero del bene: il carico didoni e beni che andrebbedistribuito per risollevare,almeno in parte, le sorti dellefamiglie è davvero enorme.L’anno che sta per finire si lasciainfatti alle spalle un esercito dipoveri, di nuovi poveri: in Italia,nell’Isola e qui all’ombra delvulcano.

Le situazioni di povertàassoluta e relativa vanno aumen-tando a dismisura coinvolgendostrati sociale che solo fino aqualche anno fa riuscivano a

Al di là dei datici sono le storie ele situazioni chequotidianamentevivono le persone

e le famiglie: storie e situazioni comequelle che ci racconta Don Francesco,responsabile della Caritas diocesana diCatania, istituto da sempre in prima lineanel fronteggiare le situazioni di povertàall’ombra del vulcano: “Negli ultimi mesi

sul catanese - spiega Don Francesco - oltrealla crisi economica che sta colpendo ingenerale il nostro Paese, incombe grave-mente l’effetto disastroso del fallimento diAligrup, una delle più grosse catene didistribuzione del territorio, che ha lasciatosenza lavoro centinaia di padri e madri difamiglia, e la desertificazione imprenditoria-le del centro storico”. Eccole dunque lestorie di nuova povertà urbana, chepubblichiamo tralasciando volutamente

nome e cognome dei protagonisti: c’èquella del dipendente del grande super-mercato, che dopo anni di lavoro è final-mente riuscito ad acquistare la casacontraendo un mutuo che ora, dopo ilfallimento dell’azienda di cui era dipenden-te, non è più in grado di pagare così comenon è in grado di soddisfare le crescentiesigenze del figlio appena nato. C’è poi lavicenda del proprietario del piccolo negoziodel centro di Catania, costretto a chiudere a

causa della crisi economica e del proliferaredi grossi centri commerciali nell’hinterlandcatanese che sta provocando la desertifica-zione imprenditoriale del centro storico:costui ha visto azzerarsi non solo le proprierisorse economiche ma anche quelle moralie caratteriali. “Le situazioni di nuovapovertà - spiega Don Francesco - spessosono quelle più problematiche da unpunto di vista morale: chi è caduto indisgrazia si vergogna a presentarsi alle

nostre mense ed ai nostri centri di ascoltovivendola come una perdita di dignità.Quando si avvicina a noi per cercare aiutolo fa spesso in orari strani per nonpalesarsi agli occhi della società: sonosituazioni di persone che fino a ieririuscivano con autonoma dignità aprovvedere ai bisogni propri e dellapropria famiglia e che ora non ce la fannopiù, situazioni in cui al danno economicosi somma quello morale”.

Viaggio all’interno della Caritas etnea, da sempre in prima linea a favore dei meno fortunati

Don Francesco: “Il fallimento di Aligrup ha contribuito alla povertà”Don Francesco: “Il fallimento di Aligrup ha contribuito alla povertà”Don Francesco: “Il fallimento di Aligrup ha contribuito alla povertà”Don Francesco: “Il fallimento di Aligrup ha contribuito alla povertà”Don Francesco: “Il fallimento di Aligrup ha contribuito alla povertà”

A. P.

dall’Istat sono davvero allarman-ti. Nel 2012 - si legge nel docu-mento - il 12,7% delle famiglie èrelativamente povero (per untotale di 3 milioni 232 mila) e il6,8% lo è in termini assoluti (1milione 725 mila). Le persone inpovertà relativa sono il 15,8%

Natale di passione per centinaia di famiglie, piegate da una crisi senza precedenti

I nuovi poveri all’ombra del vulcanoI nuovi poveri all’ombra del vulcanoI nuovi poveri all’ombra del vulcanoI nuovi poveri all’ombra del vulcanoI nuovi poveri all’ombra del vulcano

ha bisogno l’aiuto di un avvocato, ladisponibilità di usufruire delle docce,avaggio indumenti, vestiario e tantoaltro. Realizziamo poi il servizio dellamensa, unità di strada, oratorio ludi-co errante (straludobus), giornale e tvdi strada. Sono molte le attività con lequali cerchiamo di dare un aiuto alprossimo.

Voi svolgete anche servizi not-turni, durante i quali date soste-gno ai senza fissa dimora. So-prattutto in questo periodo del-l’anno visto il freddo, il vostroaiuto è molto importante. Nelcorso di questa attività quali sonole maggiori problematiche cheaffrontate?

Tutti i servizi sopra menzionati sonoattivi tutto l’anno, compreso festività evacanze sia estive che invernali. La più

grande problematica che riscontriamoè la carenza di volontari in alcuni peri-odi dell’anno, mentre in altri (tipoNatale e Pasqua) sono molto in esu-bero, nella normale mentalità umanainfatti si è più buoni in certi periodidell’anno.

In che modo è possibile so-stenere il vostro operato? É pos-sibile ad esempio farvi avere do-nazioni di vestiario o alimenti?

Ogni cosa donata al prossimo nonsoltanto è sostegno alle attività di vo-lontariato ma è anche aiuto ai “fratel-li” più piccoli.

Vi trovate spesso a contattocon uomini e donne di culturediverse. Riscontrate particolaridifficoltà a rapportarvi con loro?

Non riscontriamo nessuna difficol-tà, il linguaggio di chi ha fame o fred-

della popolazione (9milioni 563 mila),quelle in povertàassoluta l’8% (4milioni 814 mila).Tra il 2011 e il 2012- sempre secondo il

report dell’Istat - è aumentata sial’incidenza della povertà relativa,che per una famiglia di duecomponenti è calcolata in unacifra pari a 990,88 euro, passatadall’11,1% al 12,7%, sia quelladella povertà assoluta (dal 5,2%

do è universale e cosmico.Ritiene che le strutture ai pie-

di del vulcano siano adeguateall’effettiva domanda di aiuto?

No, piuttosto sono molto carenti,come lo è anche la disponibilità delleistituzioni.

Tra le persona a cui date sostegnoqual è la percentuale di nazionalitàitaliana e quella di stranieri?

Crede che la recente crisi ab-bia in qualche modo influito sulnumero degli italiani?

Fino a qualche tempo fa, vi erauna grande maggioranza di stranierifra le persone che accoglievamo, mada un po’ di tempo si nota un inver-sione di ruoli, adesso sono più i cata-nesi che usufruiscono delle mense chegli stranieri, si notano interi nuclei fa-miliari, compreso i bambini che ven-

al 6,8%).Proprio in relazione alla

povertà assoluta è allarmante ladinamica che vede alzarsil’asticella di questa soglia fino acomprendere strati di popolazio-ni solo fino a pochi anni faimmuni dal problema: oltre chetra le famiglie di operai (dal7,5% al 9,4%) e di lavoratori inproprio (dal 4,2% al 6%), lapovertà assoluta è infatti aumen-tata tra gli impiegati e i dirigenti(dall’1,3% al 2,6%) e tra lefamiglie dove i redditi da lavorosi associano a redditi da pensio-ne (dal 3,6% al 5,3%).

Sul collasso dei redditifamiliari nella nostra isola i datidell’Istat sono ancor più recentie allarmanti: ebbene la percen-tuale di famiglie siciliane chegiudica “assolutamente insuffi-cienti” le proprie risorse econo-miche è passata dall’10,5% del2012 al 12% di quest’anno.

Un aumento di un punto emezzo percentuale in un soloanno è un abisso di cui averedavvero paura: basti pensareche venti anni fa, nel 1993, talesoglia era ferma al 5,1%.Aumenta anche il numero difamiglie che giudica la propriasituazione economica “moltopeggiorata” rispetto all’annoprecedente che passano dal18,2% dell’anno scorso al19,3% di questo 2013.

cavarseladignitosamen-te: gli ultimidati pubblicatilo scorso Alessandro Petralia

I volontari della Caritas si raccontanoI volontari della Caritas si raccontanoI volontari della Caritas si raccontanoI volontari della Caritas si raccontanoI volontari della Caritas si raccontano

gono per cercare un riparo, un pezzodi pane.

Nel corso della sua attivitàavrà certamente vissuto molteesperienze. Qual è il ricordo piùbello che porta con sé?

In realtà sono due, il primo è l’es-sere riusciti ad accompagnare un mau-riziano nel percorso di recupero dal-l’alcolismo ed accompagnarlo nelsuo rientro al paese natale. Citandouna famosa pubblicità, ricevere una

sua telefonata dalle Mauritius non haprezzo. Il secondo, aver conosciuto uncatanese che viveva in una Fiat 500nel periodo estivo con 40 gradi al sole.Quest’uomo non usciva per paura chegliela potessero rubare. Faceva tuttonella sua auto, compresi i bisogni inuna bottiglia, la quale veniva svuotatala notte. Dopo 5 anni adesso è accol-to in una struttura ed è tutt’altra perso-na.

Claudia Fisicaro

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www.paesietneioggi.it8 JONICA

Armando Cutuli, per accla-mazione, è stato chiama-to alla guida della

Confcommercio di Giarre.Considerato che svolge l’at-tività di imprenditore com-merciale sin da ragazzino,oggi può essere conside-rato il “padre” dellenuove generazionidei commerciantigiarresi. Nei giorniscorsi, a quasiuna settimanadal suo insedia-mento, insiemeal nuovo diret-tivo che hacome vicepresi-denti ArmandoCastorina, Alessandra Raciti e com-ponenti: Lucia Pennisi, FrancescoCandido, Gaetano Finocchiaro,Orazio Puglisi, Salvo Lizzio, SalvoCantarella, si è svolta la prima as-semblea pubblica del nuovo corso.Cutuli ha le idee molto chiare ed èdi carattere schietto: “Vivendo quie scegliendo di fare il commercian-te, ho sempre tentato di far capire

Il neo presidente della Confcommercio giarrese lancia la sfida per rilanciare il Paese

Cutuli: «Schiena dritta o manderò tutti al diavolo»Cutuli: «Schiena dritta o manderò tutti al diavolo»Cutuli: «Schiena dritta o manderò tutti al diavolo»Cutuli: «Schiena dritta o manderò tutti al diavolo»Cutuli: «Schiena dritta o manderò tutti al diavolo»

che essere commerciante, non si-gnifica essere sempre e comunquedisinformati, arraffoni, profittatori,per dirla in due parole imbroglionied ignoranti. Se mi sono altre volteimpegnato è principalmente perquesto. Non ho voluto mai farepolitica, per il mio carattere e per lamoralità che fino ad oggi ho. Horesistito alla corruttela nelle passa-

te esperienze, quindi so quale è ilmio prezzo”.

Qual è secondo lei l’attualecondizione del comparto com-merciante giarrese?

“Dagli anni ’90 in avanti è statoun lento inesorabile declino, vuoiper la ripresa del commercio del ca-poluogo, vuoi perché si sono for-mati altri piccoli poli commerciali,

vuoi perché cominciarono ad es-serci i centri commerciali, che mo-dificarono le abitudini dei consu-matori; vuoi anche, e bisogna an-che riconoscerlo, che non c’è statanessuna evoluzione nella qualitàdei commercianti: non più pionierie innovatori, ma sono arrivati solodei profittatori del momento favo-revole del nostro centro.

La situazione è quella che è sot-to gli occhi di tutti: una città moren-te, senza energia, con poco futuro.C’è anche da fare notare che, mal-grado è stato il vero motore dellacrescita e della ricchezza di questoterritorio, il commercio e i commer-cianti non sono mai stati visti dibuon occhio dall’establishment lo-cale, considerato e considerati comedetto “arriccuti”, “ripudduti”, vistie considerati sempre male! Il com-mercio che tanto ha dato a questoterritorio anche in termini moneta-ri, ha ricevuto presso che niente, senon le famigerate strisce blu chetanto danneggiano, perché vessa-torie. Malgrado, nelle precedentimie esperienze tanti suggerimentisono stati dati, poco è stato recepi-

to e male come per esempio il pala-Giarre da me indicato come saloneda adibire ad esposizioni e fiere, cheinvece è stato realizzato come strut-tura aperta in modo tale che nondiventa utilizzabile per ciò che oggisarebbe andato alla grande, e sa-rebbe stata una spinta all’immagi-ne ed alla economia della Città (vedipalasport Acireale, etc )”.

Come pensa di affrontare leproblematiche di Giarre e del-la zona di riferimento?

“Per rispondere a questa doman-da, in effetti basta leggere il pro-gramma che intenderò svolgere abreve ed a medio termine. La de-stinazione turistica è quella che piùmi intriga. Nella seconda parte del-la mia vita ho avuto modo di girarein alcune parti dell’Europa e del-l’Asia, e piacendomi la geografia, lastoria, l’arte ed essendo per alcunecose un curioso, ho visto delle coseche mi permettevano ieri come oggidi dire che la nostra zona, il nostroterritorio, con facilità potrebbe di-ventare luogo di turismo. Ci vuolesono l’umiltà di accettare i suggeri-menti e la volontà di fare qualcosa

per il futuro della nostra città”.Quali rapporti ha instaurato

con l’amministrazione comu-nale e con le associazioni ter-ritoriali?

“Per quanto riguarda i rapporticon l’ente, bisogna aspettare e ve-dere se veramente c’è la volontà dicollaborare; attualmente sembra unrapporto amorfo, quindi insignifi-cante, poi vedremo. Dipende mol-to dalla collaborazione che avròcon l’informazione e con l’opinio-ne pubblica: se capiranno, si pos-sono fare tante cose. Altrimenti faròsolo attività sindacale, fino a quan-do non manderò tutti e tutto al dia-volo. Non ho nessun interesse,quindi posso farlo”.

Quali i programmi a breve,media e lunga scadenza?

“Stiamo allestendo nei dettagliun importante programma, ma sualcuni punti la mia posizione è net-ta: unificazione di Giarre/Riposto;Giarre- Riposto comuni capofiladell’istituendo Consorzio fra Comu-ni; difesa dei servizi che ci sono oche ci sono stati tolti”.

Furio Pamami

In caso di immobili abusivi da demolire, il Comune si incaricherà dellademolizione e la Procura si occuperà del trasporto in discarica del materiale. E’ quanto prevede un accordo di programma tra il Comune della “Città

crocevia” e la Procura della Repubblica di Catania in materia di acquisizioni edemolizioni di costruzioni abusive, che sarà siglato nei prossimi giorni. In talmodo il Comune di Giarre sarà tra i primi Comuni ad essere coinvolti in questoprogetto. La Giunta ha già approvato una delibera che dà il via libera alla sotto-scrizione dell’accordo. La giunta evidenzia l’importanza di realizzare «un’operadi risanamento del territorio, attraverso la demolizione degli immobili abusivi ela loro riassegnazione a fini sociali» oltre che la necessità di coordinare i settori diintervento in quanto «a seconda che gli immobili siano stati confiscati nel proce-dimento penale o in via amministrativa, occorre assicurare criteri omogenei ericonoscibili nella priorità delle demolizioni e nelle riassegnazioni».

Secondo quanto risulta al comando di polizia municipale, sarebbe stata giàaccertata una struttura non sanabile da demolire.

Una volta accertata una costruzione abusiva non sanabile, questa viene ac-quisita al patrimonio dell’Ente e, quindi chi l’ha realizzata non può più venderla.Nella storia di Giarre, devastate come tante altre realtà dall’abusivismo edilizio,si tratta di una vera e propria novità, perché qui non è mai stata eseguita alcunademolizione di tale genere. Il compito di scovare i manufatti abusivi è assegnato

agli agenti dellapolizia municipa-le e ad un tecnicodell’area urbani-stica.

Nei prossimigiorni l’accordosarà firmato daldottor GiovanniSalvi per la Procu-ra della Repubbli-ca di Catania e dalsindaco dottorRoberto Bonac-corsi, per il comu-ne di Giarre.

Le motivazioni: incompatibilità con il sindaco e l’assessore Fiumara

Riposto, Antonino LRiposto, Antonino LRiposto, Antonino LRiposto, Antonino LRiposto, Antonino Leotta: “ecco perchéeotta: “ecco perchéeotta: “ecco perchéeotta: “ecco perchéeotta: “ecco perchérassegno le dimissioni da assessore”rassegno le dimissioni da assessore”rassegno le dimissioni da assessore”rassegno le dimissioni da assessore”rassegno le dimissioni da assessore”

Accordo di programma tra Comune e Procura

Edilizia, è guerra agliEdilizia, è guerra agliEdilizia, è guerra agliEdilizia, è guerra agliEdilizia, è guerra agliabusivi di Giarreabusivi di Giarreabusivi di Giarreabusivi di Giarreabusivi di Giarre

Furio PamamiFurio Pamami

Il presidente della Commissioneregionale antimafia, Nello Mu-sumeci, è stato in visita ufficiale aGiarre. Ricevuto dal sindaco Rober-to Bonaccorsi e dalle massime au-

torità locali, nel salone degli spec-chi, Musumeci ha annunciato chenella prossima seduta della Com-missione presenterà una serie diproposte, che saranno racchiuse in

una sorta di “patto per la sicurezzanella zona jonica” e che si sostan-zieranno “nell’attivazione di unaunità di crisi interforze con il pienocoinvolgimento delle attività pro-duttive, dell’associazionismo anti-racket, per una azione coordinata edecisiva, utilizzando tutti gli stru-menti di prevenzione, per contra-stare efficacemente i fenomeni cri-minali”.

Il presidente Musumeci conoscebene Giarre, che è la sua secondacittà, il suo arrivo giunge in un mo-mento particolare per la “città cro-cevia”, in allarme a causa di episo-di criminali che vedono esposti so-prattutto i commercianti, ma anchei privati cittadini che subiscono furtidi auto e nelle abitazioni, alcuniperfino mentre sono all’interno.Musumeci è stato chiaro: “I proble-mi di repressione e di prevenzionevanno affrontati in tutte le sedi enon soltanto istituzionali.

A Giarre, il racket delle estorsio-ni ha finito per creare un clima diforte intimidazione. Mi chiedo comesia possibile che ogni notte debbaandare a fuoco un’auto, anche semi rendo conto della impotenza difronte alla quale, le forze di polizia,per inferiorità di numeri e di mezzisono costretti ad operare. A loro vala mia solidarietà e apprezzamento.E’ evidente che a Giarre vi sia unallarme che deve essere governatocon risposte chiare e puntuali, tuttele istituzioni, a cominciare dalla Pre-fettura, abbiamo il dovere, di ado-perarci, per creare un tavolo di co-ordinamento e di questo mi faròportavoce in Commissione”. Il sin-daco Roberto Bonaccorsi ha moltoapprezzato la visita e le parole delpresidente dell’antimafia regionale,dichiarando: “la presenza del pre-sidente Musumeci ha avuto un va-lore per l’attenzione che si vuoleprestare a questo territorio e per

Visita del presidente della Commissione regionale antimafia Nello Musumeci

Al via con il “Patto per la sicurezza nella zona jonica”Al via con il “Patto per la sicurezza nella zona jonica”Al via con il “Patto per la sicurezza nella zona jonica”Al via con il “Patto per la sicurezza nella zona jonica”Al via con il “Patto per la sicurezza nella zona jonica”come questo possa essere impor-tante ai fini di una rivalsa della le-galità che spesso è calpestata in al-cune attività quotidiane spavaldecome il grave episodio di criminali-tà che ha colpito un nostro com-merciante; ciò significa che il livellodi attenzione deve essere alto”.

Intanto, dalla’arrivo del nuovocomandante della compagnia cara-binieri, il territorio è stato pratica-mente rivoltato, con una innume-revole serie di controlli e perquisi-zioni che hanno portato a decine diarresti, denunce e multe.

Operazioni, anche importanti,hanno permesso ai militari dell’Ar-ma di assestare pesanti colpi alleorganizzazioni criminali che orbita-no nel settore della produzionedella commercializzazione dellesostanze stupefacenti.

E’ vero che i carabinieri tuttaviarisultano sottodimensionati rispet-to alle necessità di un territorio

come Giarre e il suo hinterland,vasto e ricco di banche e di attivitàcommerciali. I commercianti, colpi-ti, recentemente da spettacolari fur-ti e rapine, tramite il neo presidenteArmando Cutuli, hanno chiesto unincontro con il comandante dei ca-rabinieri, chiedendo ed ottenendoun ancora maggiore controllo delterritorio e la valutazione della pos-sibilità di installare la videosorve-glianza nel territorio comunale inprossimità dei cosiddetti “obiettivisensibili”.

I carabinieri sulla base dei daticomparati agli anni precedentiescludono che ci siano aumenti direati e di conseguenza rigettando lapresenza di uno stato d’emergenzacriminalità, invitano i cittadini e icommercianti ad una maggiore col-laborazione con le forze dell’ordi-ne sia per l’attività di prevenzioneche per quella di repressione deicrimini.

«A causa dell’incompatibilitàambientale e funzionale che si èvenuta a creare con il sindaco EnzoCaragliano e con l’assessore comu-nale Gianfranco Pappalardo Fiu-mara, rassegno le mie irrevocabilidimissioni da assessore». Conqueste motivazioni, si è dimessoAntonino Leotta ,” soggetto ester-no” nominato assessore alle attivi-tà commerciali, ai mercati, al lavo-ro, al Mare, allo Sport, al Verde pub-blico.

L’ormai ex assessore AntoninoLeotta ha presentato la lettera didimissioni indirizzandola al primocittadino, al presidente del Consi-glio comunale, Maria Di Guardo, eal segretario generale del Comune

marinaro, Pa-olo Foti.

Sulle di-missioni diAntonino Leotta, il sindaco Cara-gliano ha commentato attraversouna nota. «Con riferimento alle di-missioni dell’assessore AntoninoLeotta quale componente dellaGiunta Municipale di Riposto, mipreme rilevare come la decisionedello stesso, seppur improvvisa,non mi coglie di sorpresa. Inverol’assessore Antonino Leotta nei po-chi mesi del suo mandato, per unverso non ha mai dato stimoli pro-pulsivi all’attività dell’Amministra-zione comunale; per altro versonon si è mai integrato nell’intenso

lavoro di équipe che ha caratteriz-zato l’attività amministrativa svoltadagli assessori della mia Giunta. Ilsuo naturale avvicendamento con-nesso alla necessità di avere unaGiunta di quattro assessori che de-

dichino tempo e capacitàper la gestione della cosapubblica viene così antici-pato di qualche settimana.Ringrazio comunque l’as-sessore Leotta per la dispo-nibilità manifestatami almomento della nomina deicomponenti della Giunta».

Caragliano ora è impe-gnato nella ricerca del so-stituto del dimissionarioLeotta Secondo voci ben

informate, il nuovo assessore po-trebbe essere espresso dal nuovogruppo di maggioranza, compostodai consiglieri Biagio Daidone, An-tonino Virgitto, Eliana Maccarronee Alfredo Scalia, denominato “Li-bertà e Pensiero”.

Veemente il commento dell’as-sessore Pappalardo Fiumara, cita-to insieme al sindaco nella letteradi dimissioni, che si è sfogato pub-blicando un lungo post sul socialnetwork Facebook, in cui afferma,tra l’altro: «L’atto contenente le di-missioni irrevocabili si limita, laco-

nicamente, ad indicare una presun-ta incompatibilità ambientale e fun-zionale con il Sindaco Caraglianoe con il sottoscritto.

L’attività del sig, Leotta, quale as-sessore del Comune di Riposto, siè caratterizzata, per la maggior par-te del tempo impiegato, nell’attri-buzione di responsabilità, in variequestioni, ad altri componenti del-la Giunta indirizzando in questomodo disagi e malesseri della par-te più debole della cittadinanza ri-postese contro dipendenti comu-nali e, soprattutto, verso gli ammi-nistratori. Io stesso, nella mia qua-lità di assessore alla solidarietà so-ciale, ho dovuto affrontare in varieoccasioni, richieste pressanti accom-pagnate da attacchi personali ed in-timidazioni da parte di cittadini, in-dirizzati a me e indottrinati dall’as-sessore dimissionario.

Credo che questo agire politiconon è corretto. Allora, se questemie considerazioni rappresentanoil senso dell’incompatibilità am-bientale lamentata dall’assessoredimissionario, allora, io concordoperfettamente con lui egli è assolu-tamente incompatibile con il farepolitico di questa giunta».

Corso Italia

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Il Palazzo di Città di Aci Catena ha aperto da recente leporte in occasione dei festeggiamenti in onore di SantaLucia, festa che ogni anno richiama migliaia di devoti

per la solenne processione del fercolo.“Ad un anno di distanza dalla ripresa dei lavori - com-

menta il sindaco - siamo riusciti a mantenere gli impegnipresi. Contiamo anche, di trasferire a lavori completati, spe-riamo entro il mese di marzo, il settore tributi all’interno dellostesso palazzo, eliminando in questo modo, il canone d’affit-to e traendone sicuramente un vantaggio per le casse delComune”.

Intanto scoppia una piccola grana, La Destra, attraversoun comunicato chiede che fine faranno le campane posizio-nate sopra il loggione dell’orologio del prospetto centrale delpalazzo, edificio settecentesco in via di completa ristruttura-zione. Il quesito è portato avanti dal Circolo de La Destra diAci Catena, che chiede inoltre se della vicenda si stia interes-sando la Soprintendenza.

“Qualora le campane non fossero più attive - continua ilmovimento politico - chiediamo almeno di riposizionarle nelluogo originario”.

Ricordiamo ai nostri lettori che le campane, durante i la-vori di restauro furono tolte e sistemate in magazzino, in quan-to la struttura che le sosteneva era precaria e pericolosa.

“I lavori in realtà - dichiara il sindaco Maesano - sonoancora in corso, si sta valutando la vicenda. Da parte deitecnici viene spiegato che, se si dovesse rifare l’antico sistemadi collocamento delle campane e considerate le nuove nor-me di sicurezza, sarebbe necessario modificare parte dell’im-pianto dove poi posizionare le due campane, con il rischio dialterare il progetto.

ACESE

La bomba è stata sganciataa metà novembre: il sinda-co Santo Caruso si è pre-

sentato in aula consiliare spiegandoche la Corte dei Conti aveva appenacomunicato un vero e proprio ulti-matum all’ente santatonese impo-nendo, data l’impossibilità a vie al-ternative, di scegliere tra due proce-dure: il pre-dissesto o il dissesto vero

La Corte dei Conti dà l’ultimatum e l’ex sindaco Cutuli e quello in carica Caruso litigano a distanza

Aci Sant’Antonio sull’orlo di una crisi di nervi (e del dissesto)Aci Sant’Antonio sull’orlo di una crisi di nervi (e del dissesto)Aci Sant’Antonio sull’orlo di una crisi di nervi (e del dissesto)Aci Sant’Antonio sull’orlo di una crisi di nervi (e del dissesto)Aci Sant’Antonio sull’orlo di una crisi di nervi (e del dissesto)

e proprio.Le responsabilità,

inutile dirlo, a sentire ilprimo cittadino ricado-no tutte sull’ex ammi-nistrazione comunaleche, tra l’altro, non si èpresentata nemmenoalle precedenti udien-ze dell’organo di con-trollo.

Caruso, dopo unaverifica della situazionefinanziaria dell’ente at-

traverso relazioni redatte dai funzio-nari del Comune, ha provveduto aorganizzare una prima riunione aper-ta a tutti i gruppi consiliari in cui haspiegato le due strade. La stessa po-sizione è stata poi ribadita anche aicittadini nel corso di un affollato in-contro nei saloni di Palazzo Canta-rella. Per Caruso e la sua maggio-ranza in Consiglio comunale, cui

spetta per competenza l’ultima pa-rola, l’alternativa “migliore”, o forsesarebbe il caso di dire “meno peg-gio”, sarebbe la dichiarazione di dis-sesto finanziario che, prendiamo inprestito le parole del primo cittadi-no, “consentirebbe di segnare unsolco profondo con la passata ge-stione dell’ente”.

Volendo semplificare: tutti i debi-ti del passato sarebbero gestiti (omeglio raccolti) da commissari ap-positamente nominati dalla Cortedei Conti, mentre il presente e il fu-turo saranno di competenza dell’am-

ministrazione comunale. Ovviamen-te questa situazione presuppone unpassaggio che non è indifferente peri cittadini: tutte le tasse saranno ele-vate al massimo possibile previstodalla normativa, ogni aliquota saràelevata al massimo. La possibile ge-stione del presente e del futuro, se-condo Caruso, porterà sicuramentedegli sforzi non indifferenti a tutti icittadini ma consentirebbe un recu-pero nel corso di pochi anni.

L’alternativa, cioè il pre-dissesto,non sarebbe altro che un piano quin-quennale di rientro dall’esposizio-

a sinistra l'attualesindaco Caruso a

destra l'ex sindacoCutuli nel corso del

passaggio diconsegne

ne debitoria che politici della mag-gioranza, supportati dai tecnici delComune, ritengono rischioso (poi-ché nel caso di un “passo falso” siandrebbe direttamente al dissesto)e di difficile realizzazione.

Per ciò che attiene alle responsa-bilità l’unico organo davvero com-petente al riguardo, la Corte dei Con-ti, non si è ancora pronunciata: al-cuni manifesti e volantini circolati incittà hanno implicitamente additatol’ex amministrazione guidata da Pip-po Cutuli che ha risposto con unaconferenza stampa alla quale han-no partecipato anche molti ex am-ministratori di quella stagione poli-tica. “Il confronto politico da più set-timane è pervaso da un senso di“resa dei conti” che non conosceprecedenti. Stavolta, però, ci sonodi mezzo i cittadini e non si possonoassumere decisioni tanto affrettatequanto rancorose”.

Gli ex amministratori hanno con-testato duramente le dichiarazionifatte dall’amministrazione Caruso:“Non è vero che ci siano le condi-zioni per dichiarare il dissesto – haspiegato Cutuli -. Cinque anni fac’erano le condizioni per il dissestoma eravamo stati premiati alle urne

dalla cittadinanza e abbiamo con-trollato la spesa pubblica: a conti fattil’allarme che è stato creato non sus-siste perchè esiste un consuntivo del2013 con un avanzo di trecentomi-la euro. L’obiettivo invece è politico:fare terra bruciata attorno alla classepolitica che ha governato, bene, ne-gli ultimi cinque anni”.

A quest’ultima affermazione Ca-ruso ha risposto direttamente: “Nonc’è alcun intento inquisitorio – haspiegato il primo cittadino in carica-. Non siamo qui per annientare nien-te e nessuno. Siamo qui, invece, soloper trovare una soluzione che sianon solo dell’amministrazione maanche dei cittadini.

Non siamo qui a determinare re-sponsabilità ma ci sono degli organiche sono al di sopra di noi che han-no già iniziato un’azione di control-lo nei confronti dell’ente: è giustoche se ci sono delle responsabilitàqueste emergano. I cittadini devonocapire se ci sono state responsabili-tà o noncuranze. Certamente non sipuò immaginare che un sindaco in-sediatosi solo pochi mesi fa possavolere un dissesto o un pre-dissestoper il proprio paese”.

Davide Quattrocchi

A cura di mAd(FanCity Acireale)

Tolto qualchesparuto drappello

di sinceri, la massa senza testadedita al “trunzu doc” nonrappresenta e non si sforzaneanche di rappresentare motidi rinnovamento.

Osservando, sociologica-mente, la mobilitazione in attoin attesa di elezioni ammini-strative del Comune di Acirea-le non ci si può non accorgerecome la corsa della società ci-vile, come branchi di “peco-re”, è diretta verso una “casa”che si ritiene sicura.

La società acese sconvoltada mezzo secolo di “procedu-re private” sconosce misera-mente il significato di colletti-vità; tutto è transitato attraver-so procedure “uno a uno”,modalità private e personali-stiche di intendimento delbene comune.

L’assenza di una dimensio-ne collettiva, del senso di ap-partenenza, di dinamiche so-ciali e trasversali non abita adAcireale.

Il luogo dove i problemi sirisolvono (almeno ci si spera)attraverso procedure vecchie evolgari, un luogo dove ognidiritto è stato sottoposto a trat-tativa privata. Dal più piccolo

All’orizzonte solo un grande deserto culturale, cibo per i soliti squali

bisogno ad un diritto ricono-sciuto, ogni passaggio segueuna modalità volgare di inter-cessione del potente di riferi-mento e questo fortino di po-tere che si è radicato nella no-stra città ha storia antica.

La storia di un popolo sen-za identità, un villaggio di“papponi” dove ogni alito dinovità viene visto come peri-colo.

La società civile acese è solouna di quelle espressioni chenon ha residenza, che non hapudore, che non ha dignità.Tutti servi dei servi, tutti came-rieri, tutti volgari interpreti diun grande mercato dei diritti.

Un mercato gestito dalla poli-tica dei politicanti; quella stes-

sa politica che non riesce a tro-vare formule partecipate, chesi traveste, che si trasforma, checambia sigla, che non conoscevalori, ideologie, filosofie eculture.

Una città povera nella suadimensione sociale, culturale,involgarita e assonnata “sottoil campanile”.

Un luogo dove chiesa, po-litica, e incivili compiono mi-sfatti impunemente perché poi,per le elezioni, vi è semprepronta un’amnistia collettiva.Un dimenticare, un perdona-re, un assecondare. Cani sco-dinzolanti pronti a leccarele ossa e dire grazie.

La storia non si cambiasenza coraggio, il bene comu-

Acireale verso il voto...ma laAcireale verso il voto...ma laAcireale verso il voto...ma laAcireale verso il voto...ma laAcireale verso il voto...ma lasocietà civile non abita qui!società civile non abita qui!società civile non abita qui!società civile non abita qui!società civile non abita qui!

ne non si percepisce a “tratta-tiva privata” ed i disagi ed i bi-sogni non si soddisfano con leconoscenze. Acireale meritacoraggio ed eroismo. Merita unuomo, una donna senza sche-letri nell’armadio, qualcunoche tira la carretta spazzandovia l’apparato dei burocrati cheingessano la città e il sistemadelle clientele che ha offeso edoffende gli ultimi e i senza pa-droni.

Al momento, non vi sonocandidati autorevoli, ne listeinnovative, ne padrini sgom-bri da ombre, quello che sivede è solo un grande desertoculturale, un oceano di indif-

ferenza dove sopravvivono esi nutrono sempre i soliti squali.

Aci Catena, è bagarre sulle campanedell’antico palazzo settecentesco

Il Palazzo di Città apreIl Palazzo di Città apreIl Palazzo di Città apreIl Palazzo di Città apreIl Palazzo di Città aprele porte a Santa Lle porte a Santa Lle porte a Santa Lle porte a Santa Lle porte a Santa Lucia,ucia,ucia,ucia,ucia,

intanto è polemicaintanto è polemicaintanto è polemicaintanto è polemicaintanto è polemica

Agatino Arrabito

Page 10: Dicembre 2013 - Paesi Etnei Oggi

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Stamina, Andolina: “LStamina, Andolina: “LStamina, Andolina: “LStamina, Andolina: “LStamina, Andolina: “La giunta siciliana ha traditoa giunta siciliana ha traditoa giunta siciliana ha traditoa giunta siciliana ha traditoa giunta siciliana ha traditole aspettative di molti malati”le aspettative di molti malati”le aspettative di molti malati”le aspettative di molti malati”le aspettative di molti malati”

CULTURA & MEDICINA

Il metodo stamina sta dando vitanel nostro Paese ad uno dei dibattiti sulla salute pubblica più

eclatanti degli ultimi decenni. Il tratta-mento con le cellule staminali mesen-chimali rilancia un valore assai natu-rale ma storicamente avversato nelnostro contorto sistema, quello dellamedicina rigenerativa.

Il professore Davide Vannoni e ildottor Marino Andolina rivendicanocon decisione i risultati, che per la ve-rità sono ormai sotto gli occhi di tutti,conseguiti grazie ai trattamenti eseguitisu numerosi malati, peraltro senza chei pazienti abbiano manifestato il purminimo effetto collaterale. Anche imalati, con a fianco i propri cari, sonoscesi in campo da tempo per gridareal mondo i miglioramenti mostrati dacoloro che grazie ad una sentenza diun giudice hanno potuto effettuare unciclo di terapia.

Dottore Andolina, la trasmis-sione “Le Iene”, in onda su ItaliaUno, ha sposato con convinzio-ne la battaglia per il metodo sta-mina. Secondo lei perché?

Questo vuol dire che allora nontutti i “poteri forti” dell’economia vo-gliono fermarvi… In un mondo idea-le la verità non dovrebbe aver biso-gno di servizi televisivi. Invece in que-sta Italia disastrata dobbiamo affidarcia dei giornalisti coraggiosi per far sa-

pere alla gente che esiste una leggeche permette le cure, che esiste unacura che non ha effetti collaterali, cheesiste una cura efficace in alcune ma-lattie altrimenti mortali. Tutto somma-to c’è stato bisogno dei giornalisti delWashington Post per far cadere Nixon.Che da noi siano benedetti giornalisticome Occhipinti e Golia.

Le famiglie dei malati mani-festano rabbia per il fatto che ilministro e il comitato di esperti,che si sono pronunciati negati-vamente sulla sperimentazione,non abbiano avvertito il doveredi andare a vedere i miglioramen-ti dei soggetti trattati con sta-mina: e’ questo l’aspetto dellavicenda che vi amareggia dipiù?

Spero che le Procure, dopo alcunedenunce di famiglie, si occupino del-l’on. Lorenzin e della sua commissio-ne di “esperti”. Non serve una laurea,ma nemmeno la scuola primaria percapire che “puzza” una relazione checonsidera “pericolosa” una terapiache dopo centinaia di iniezioni nonha causato nemmeno uno starnuto. Ipunti che proverebbero la pericolosi-tà sono: le cellule prelevate da altroindividuo possono trasmettere l’AIDS(ma allora tutte le trasfusioni di san-gue che fanno gli stessi esami sui do-natori), le cellule essendo prelevate

dall’osso possono contenere pezzettid’osso (se gli esperti avessero mai vi-sto una cellula staminale saprebberoche le cellule vengono purificate insettimane di coltura e lavaggi), ripetu-te iniezioni di cellule possono scate-nare un’infiammazione nel cervello(questa malattia esiste in un modellosperimentale diverso nel topo, nell’uo-mo non esiste e come detto nessunpaziente ha avuto problemi). Gli esper-ti non hanno valutato i risultati pureclatanti nei pazienti, non hanno lettola dichiarazione con cui perfino l’osti-le direttore generale ha escluso ef-fetti negativi.

Nei mesi scorsi il governo gui-dato da Rosario Crocetta sem-brava avesse dato la disponibili-tà della Regione Siciliana a lan-ciare la sperimentazione nell’Iso-la: poi cosa è accaduto? Vi sietesentiti?

La giunta siciliana ha tradito leaspettative di molti malati. Dopo unadichiarazione di generica solidarietàla signora Borsellino ha passato il pro-blema ad un comitato etico che si èlimitato a leggere pari pari i commentidella ministra, bocciando la procedu-ra. Non vedo speranze per la terra dimio padre.

Dottore Andolina, dai massmedia abbiamo appreso che lasua missione di voler tentare di

far star meglio chi dallamedicina “legalizzata” èstato bollato come sen-za speranza, addirittural’ha fatta finire sotto pro-cesso: quali sono i fattie a che punto è la vicen-da processuale?

Non sono sotto processo, sonoindagato, come tutti quelli che hannocercato di applicare il Decreto Turcoda Trieste a Brescia. Ho fatto all’inizioqualche scorrettezza formale, in unafase in cui nemmeno al Ministero sa-pevano dirmi come dovevo compor-tarmi di fronte a pazienti in immediatopericolo di vita, ma sempre meno diquanto ho fatto nel 1984 quanto hoimposto per primo i trapianti di mi-dollo su bambini, quando ciò era teo-ricamente proibito. Allora i giudici cisussurravano di andare avanti, comeè stato a Trieste quando ho comincia-to ad usare le staminali. La leggeavrebbe preso atto di una novità scien-tifica a posteriori.

Alla luce di quel che sta ac-cadendo in questi giorni, su tut-to le proteste dei malati e lastampa che sta aprendo gli oc-chi all’opinione pubblica, pensache possano prevedersi dei col-pi di scena?

Neanche i più accaniti estremistipolitici sono mai arrivati così vicini alle

porte del parlamento. Non so a quan-to potrebbe arrivare l’indignazionedella gente. Io posso disapprovare al-cuni atti sconsiderati, ma sono unuomo sano con figli sani.

Se qualcuno condannasse a mor-te mio figlio, impedendogli di accede-re ad una cura salvavita, per colpa delmio cromosoma siciliano forse nonmi limiterei a protestare in piazza… Ipolitici anche più corrotti forse un po’di paura possono averla. Oggi le fa-miglie hanno il Papa dalla loro parte.Con questo sostegno almeno moralequalche risultato potrebbe arrivare,almeno per quanto riguarda le tera-pie compassionevoli in pazienti chehanno avuto una sentenza favorevo-le.

Qual è il futuro di stamina?Andrete all’estero o continuere-te a lottare in Italia?

Noi lotteremo finchè avremo fiatoqui nel nostro Paese, perché la legali-tà sia rispettata. In parallelo però ci stia-mo preparando alla possibile sconfit-ta. Con la morte nel cuore busseremo

alla porta degli americani, e magaridegli arabi. La sperimentazione se nonsi fa qui da noi, si farà a Miami nellaboratorio del prof. Ricordi. Le tera-pie compassionevoli saranno sposta-te in qualsiasi Paese che accetti in donogratuito la nostra metodica.

Un malato che vuole affidarsial metodo stamina cosa può fareoggi?

I malati devono continuare a lotta-re nei tribunali e nelle piazze. Alcunisono morti, altri moriranno in questaguerra, come il dott. Pennacchio de-ceduto in piazza dopo aver gridato algoverno “noi non abbiamo tempo”.Onorerò i Caduti continuando a lotta-re per quelli che sono rimasti.

Chiunque volesse avere maggioriinformazioni sul metodo stamina esulla Stamina Foundation onlus puòcontattare il dott. Marino Andolina alnumero 3498134038, dalle ore 10alle ore 12, o visitare il sitostaminafoundation.org o la pagina Fa-cebook della fondazione.

E’ bastato un solo ciclo di terapie per dimostrare i miglioramenti dei malati, ma ancora...

Ha riscosso un corpososuccesso lo spettacolo di caba-ret dal titolo “Un siciliano sen-za il ponte…”, che ha vistocome protagonista indiscussoIvo Urso, presso l’Auditorium“Carlo Alberto Dalla Chiesa”

a San Gregorio.Dopo lo straordinario suc-

cesso ottenuto a Montreal inCanada, in occasione del 25°Anniversario dell’AssociazioneSiciliani di Montreal, il polie-drico artista canicattinese si è

esibito infatti per la prima vol-ta nel paese pedemontano inun connubio di musica, caba-ret e intrattenimento, facendoriflettere ironicamente sullepalesi differenze che intercor-rono tra il nord ed il sud del-

l’Italia, trasportando il pubbli-co a percorrere le diverse re-gioni della nostra bella peni-sola.

Ivo Urso (nella foto di Gian-ni De Gregorio) ha vissutoesperienze teatrali insieme aFrancesco Scimemi, ma ulti-mamente sta svolgendo lamansione di attore protagoni-sta nel programma “Sex the-rapy” in onda su Sky e in re-plica su Cielo tv.

La performance andata inscena a San Gregorio, nell’am-bito del progetto “Sikellia Gio-vani” promosso dalla presi-denza del Consiglio comuna-le, è tratta dallo show “Ivo,voce del verbo andare”, fruttodella volontà dell’artista di vo-ler trasformare i cliché tradizio-

Arianna Miano (300,00 euro) di VH, Valeria Cavallaro (200,00euro)di V C, Michele Cintorino

(100,00 euro)di V F, sono gli alunni del liceostatale Scientifico-Linguistico “Leonardo” diGiarre, vincitori della Borsa di studio “Anto-nio Sorbello” 2013, intitolata alla memoria di“Antonio Sorbello”, alunno del Liceo scienti-fico-linguistico “Leonardo” di Giarre, neglianni 1999-2004, giunta quest’anno alla VIedizione.

La cerimonia di consegna dei premi ai vin-citori è stata preceduta dal saluto ai presenti edall’introduzione della dirigente Carmela Sci-rè, che ha messo in evidenza che la Borsaquest’anno è stata assegnata ad alunni delquinto anno del Liceo con un elaborato daltitolo “Bene individuale e bene comune” edall’intervento del Magnifico Rettore dell’Uni-versità di Catania Prof. Giacomo Pignataro, ilquale, con parole chiare e profonde ha messoin evidenza che sono i giovani il bene comu-ne.

Un bene trascurato da un sistema econo-mico, politico e sociale che tende ad escluder-lo. Pertanto è responsabilità degli adulti e del-le Istituzioni guardare al mondo dei giovani ecreare occasioni per loro. Il sindaco di GiarreRoberto Bonaccorsi ed il sindaco di RipostoEnzo Caragliano sono intervenuti alla cerimo-nia che è stata conclusa con le parole ed ilsaluto della dirigente Cinthia D’Anna, dell’Isti-tuto comprensivo “G.Verga” di Riposto, cheha visto premiati anche gli alunni di una clas-se quinta della Scuola elementare con un la-voro ispirato allo scoutismo.

Protagonista dello spettacolo in scena a San Gregorio il cabarettista Ivo Urso

Il concorso del Liceo Scientifico-Linguistico “Leonardo” di Giarre

I vincitori della borsa di studioI vincitori della borsa di studioI vincitori della borsa di studioI vincitori della borsa di studioI vincitori della borsa di studio“Antonio Sorbello”“Antonio Sorbello”“Antonio Sorbello”“Antonio Sorbello”“Antonio Sorbello”

Furio Piamma

“Un siciliano senza ponte…” incanta la platea“Un siciliano senza ponte…” incanta la platea“Un siciliano senza ponte…” incanta la platea“Un siciliano senza ponte…” incanta la platea“Un siciliano senza ponte…” incanta la platea

Francesco Patti

Marco Benanti

Natale: si risvegliano le coscienzeaffievolite dalla fede;gli abbracci, i sorrisi, le pacche sulle spalle,i regali costosi solo per l’occasione:ci ricordiamo una volta l’anno del Natale.Prego Te caro Gesù:Tu sei vivente e sei rinato in spirito e verità,nel bimbo che è stato violentato,nelle ragazzine che vendono il proprio corpo.Tanti fratelli si uccidono per solitudine,per mancanza d’amore e sulle stradebagnate di sangue vediamo uominimorti vivi,con un giubbotto scolorito d’acqua salata,unico conforto che copre le loro spalleche non conoscono riposo, solo miseriae dignità rubata da politicie da uomini senza scrupoliche non conoscono l’altruismo.Tu ci hai insegnato ad amare il prossimoCome te stesso,ma tanti tengono nelle mani il poterenon il Vangelo.Così hanno dissanguato gli altri per arricchirsi,hanno schiacciato diritti e giustiziache ogni uomo merita.E’ questo il Natale?Chiediamo tutti perdono davanti ad un presepe,doniamo al fratello senza chiedere nulla in cambio,rispettiamo chi abbiamo al nostro fianco,preghiamo per essere più altruisti,solo se lo siamo potremo cambiare il mondo.“Non basta essere buoni, bisogna essere giusti”

Il Nataledell’altruismo

Concita Russo

nali del nostro popolo, infar-cendoli con i suoi spunti diacuta ironia e comiche sequen-ze.

Non sono mancate nean-che le parole del principaleprotagonista, il quale ha pale-sato la sua “enorme soddisfa-zione nel vedere tutti gli spet-tatori stringergli la mano sottoil palco per complimentarsi conlui, una volta aver terminato lospettacolo”. L’artista ha poiconcluso che “la forza per an-dare avanti è dettato dalla gra-tificazione del pubblico, che lospinge sempre a non mollaremai, neanche quando il primoad essere investito dalla crisiattuale da lui “smorfiata” è eglistesso.

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